MAGAZINE D’OPINIONE SUL MONDO DEL TURISMO
Communication Agency Int. srl Anno XX - N. 6-7-8/2014 Sped. in A.P. 45% Art. 2 Comma 20 Lett. B Legge 23/12/96 N. 662 - Filiale di Milano Prezzo di copertina E 2,00
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IL BOOM DEL COWORKING 4MICE ONLY. OFFERTE SMART PER IL BUSINESS TRAVELLER TOP HOSPITALITY SOTTO IL SOLE DELLA TOSCANA LE CITTÀ PIÙ GLOBAL
Milena Mineo M.I.L
ROBERTO NECCI IMPRENDITORE ALBERGHIERO Il mio core business è fare impresa
CAMERA CON VISTA Viaggio tra le suites più panoramiche d’Italia
FRANCA ZIRONI GUINOT-MARY COHR ITALIA Nasce il beauty hotel
SEMPRE MENO AGENZIA E SEMPRE PIÙ HUB
GLI HOTEL PIÙ STRANI DEL MONDO Per soggiorni leisure e business unconventional
18-20 November 2014 Barcelona, Spain
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5HJLVWHU WR DWWHQG DV D YLVLWRU IRU IUHH RU Ƃ QG RXW PRUH DERXW WKH H[FOXVLYH EHQHƂ WV RI EHLQJ D +RVWHG %X\HU® at ZZZ HLEWP FRP EIBTM is part of the IBTM Global Events Portfolio organised by Reed Travel Exhibitions.
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INDICE INSERZIONISTI Arezzo Fiere e Congressi - Arezzo
tel. 0575 936217 www.arezzocongressi.it Atlantis The Palm - Dubai Associate Director, Group Sales: Ian Renton tel. +971 44260399 atlantisthepalm.com Bettoja Hotels - Roma Direttore Commerciale: Gerardo Forestiero tel. 800 860004 www.bettojahotels.it Blastness srl - La Spezia Presidente: Andrea Delfini tel. 0187 599737 blastness.com BTC 2014 - Firenze www.btc.it Canne Bianche Lifestyle&Hotel Resident Manager: Annabella Cariello tel. 080 4829839 Torre Canne (Br) www.cannebianche.com EIBTM 2014 - Barcellona www.eibtm.com Energy Ti Group - Roma Presidente: Carlo Pochy Rianò www.energytigroup.it G. Novaro & C. srl - Imperia Titolare: Giorgio Novaro tel. 0183 272195 olionovaro@uno.it Grand Hotel Alassio - Alassio (Sv) Direttore: Davide Crema tel. 0182 648778 www.grandhotelalassio.com Grand Hotel Bristol - Stresa (Vb) Direttore: Antonio Zacchera tel. 0323 32601 www.zaccherahotels.com Grand Hotel de la Minerve - Roma General Manager: Ezio Sacrini tel. 06 695201 www.grandhoteldelaminerve.com Grand Hotel Dino - Baveno (Vb) Direttore: Andrea Zacchera tel. 0323 922201 www.zaccherahotels.com Grand Hotel Excelsior Vittoria - Sorrento (Na) Presidente: Guido Fiorentino tel. 081 8777111 www.exvitt.it Green Park Hotel Pamphili - Roma Direttore: Marco Migliaccio tel. 06 661028 www.hotelpamphili.com Hhonors Hilton Worldwide Ufficio Vendite Italia: tel. 02 69833000 iso.italy@hilton.com Hotel Centrale - Firenze Direttore: Roberto Norcini tel. 055 215761 www.hotelcentralefirenze.it Hotel Savoy Palace - Gardone Riviera (Bs) Titolare: Silvia Dalla Bona tel. 0365 290588 www.savoypalace.it Hotel Simplon - Baveno (Vb) Direttore: Massimo Zacchera tel. 0323 924112 www.zaccherahotels.com Hotel Splendid - Baveno (Vb) Direttore: Raffaele Zacchera tel. 0323 924583 www.zaccherahotels.com Hotel Volver - Milano, Roma, Vicenza Direttore Commerciale: Pierantonio Pegoraro hotelvolver.com India Tourism Milan - Milano Direttore: Chilka Gangadhar www.indiatourismmilan.com IT&CMA and CTW Asia Pacific - Bangkok www.itcma.com www.corporatetravelworld.com Masseria Traetta Exclusive - Ostuni (Br) Responsabile Meeting: Serena Lobbene masseriatraetta.com Nero Hotel Group Amministratore delegato: Gianluca Giglio www.nerohotels.com Nuovo Trasporto Viaggiatori - Roma Resp. Marketing e Servizi N.T.V: Gianluca Pinto tel. 06 3636 italotreno.it Palace Hotel Bari - Bari Operation Manager: Domenico De Pinto tel. 080 5216551 www.palacehotelbari.it Palazzo Borghese - Firenze Direttore: Claudio Baggiani tel. 055 2396293 www.palazzoborghese.it Pedersoli - Assago (Mi) Titolare: Martino Pedersoli tel. 02 48844854 www.pedersoli.com Pullman Timi Ama Sardegna - Villasimius (Ca) Direttore: Patrick Recasens tel. 070 79797001 pullmanhotels.com Radisson Blu es. Hotel - Roma Direttore Generale: Gianluca Capone tel. 06 444841 www.radissonblu.com/eshotel-rome Roberto Necci - Roma Titolare: Roberto Necci tel. 06 4467215 www.robertonecci.it Rome Marriott Park Hotel - Roma Ufficio Sales: tel. 06 658821 romemarriottpark.com Sia Guest - Rimini www.siaguest.it Sky TV Numero verde 800 232828 www.hotel.sky.it T Hotel - Cagliari Responsabile Commerciale: Jaime Berria tel. 070 47405070 www.thotel.it Terme di Saturnia - Saturnia (Gr) General Manager: Licinio Garavaglia tel. 0564 600111 www.termedisaturnia.it
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Responsabile: Adelaide Ruzzi
pag. 65 pag. 123 pag. 149 pag. 173 pag. 46 pag. 171 II cop. pag. 11-12 pag. 167 pag. 161 pag. 5 pag. 163 pag. 5 pag. 155 pag. 45 IV cop. pag. 67 pag. 159 pag. 5 pag. 5 pag. 153 pag. 183 pag. 185 pag. 165 pag. 76 III cop. pag. 177 pag. 57 pag. 25 pag. 9 pag. 151 pag. 3 pag. 169 pag. 175 pag. 7 pag. 157 pag. 59
Cari lettori, le prime stime ufficiali sul movimento turistico complessivo in Italia nel primo trimestre dell’anno non sono state positive, anche se l’Istat ha fatto subito notare che una influenza importante è stata data dalla Pasqua, quest’anno caduta in aprile. Le presenze registrate nel primo trimestre 2014 sono diminuite, rispetto allo stesso trimestre del 2013, per entrambe le componenti della clientela: quelle dei residenti (che rappresentano, nel trimestre considerato, il 51,7% delle presenze totali) sono diminuite del 5,8% e quelle dei non residenti del 3,9%, ha reso noto l’Istat aggiungendo che le presenze per tipologia di esercizio mostrano diminuzioni sia per le strutture alberghiere (–4,1%), rappresentative dell’82,8% delle presenze totali, sia per quelle extralberghiere (–8,4%); inoltre la permanenza media passa da 2,98 giornate nel primo trimestre del 2013 a 2,96 nel medesimo periodo del 2014. Queste le stime ufficiali diffuse a inizio estate, che hanno segnato un po’ una doccia fredda per gli operatori. Ovviamente il consuntivo sarà possibile solo in autunno ma il 2014 si annuncia come un altro anno di transizione anche se gli operatori, da un lato, e il Governo, dall’altro, stanno mettendo in campo numerose iniziative, che però, vale la pena ricordarlo subito, inizieranno a dare dei frutti nel corso del tempo. Come ad esempio il pacchetto che interessa la fruibilità dei beni culturali, che costituiscono, come noto, uno degli assi portanti dell’offerta italiana. La domenica gratis nei musei e nelle aree archeologiche ha mostrato segni positivi di interesse. Poi l’apertura ai privati e agli investimenti per la cultura è appena ai primi passi e ci vorrà tempo e forse anche qualche correttivo che ponga il nostro Paese ancor più in linea con realtà di riferimento come Usa e Gran Bretagna. Sempre che Pompei, che è uno dei poli simbolo, non si distingua, ancora una volta nel mondo, come esempio di disservizi per i turisti. Il punto vero è che, innanzitutto, dovremmo stare attenti a non far trovare un’area di interesse mondiale come Pompei addirittura inaccessibile per sciopero. Un Paese come l’Italia non se lo può permettere. Così come dovremmo cercare di guadagnarci di fronte all’Unione europea la palma d’oro per la capacità e l’efficienza dell’utilizzo dei fondi, cospicui, che Bruxelles ha messo a disposizione per rilanciare Pompei.
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In secondo bisognerebbe attenuare il distacco tra aree archeologiche principali e aree secondarie, per flusso turistico, ma non meno importanti dal punto di vista storico e culturale. Però non è pensabile di rilanciare la competitività dell’offerta italiana quando l’afflusso al Colosseo vale oltre dieci volte quello all’area, spettacolare, di Tivoli. Occorre poi coordinare offerta culturale, enogastronomica o anche balneare con quella ricettiva e infrastrutturale. Questo è un altro punto chiave. Ci sono zone di grandissimo interesse ma con scarsa ricettività o assai poco accessibili. Penso ad esempio alle aree di Capaccio-Paestum o di Ascea-Velia-Elea in Campania. Mi sono sempre posto una domanda. Possibile che un’area come quella di Elea, nel Cilento, dove è nata la filosofia ovvero il pensiero umano più di 2.500 anni fa, sia assai poco conosciuta e visitata? Nel mondo ci saranno almeno 4 miliardi di persone che hanno studiato Permenide e Zenone. Ebbene, di questi quanti hanno visitato Elea? Molto pochi. E poi vale la pena di ricordare che, a pochi chilometri da Elea, è nata la dieta mediterranea forse la tipologia di alimentazione più conosciuta nel mondo e tutelata dall’Unesco. Ma tutto ciò è un asset per il turismo italiano e campano? Un’altra domanda. Quando l’Italia saprà mettere veramente a frutto le proprie potenzialità sul fronte della capacità di attrazione di flussi turistici? A questa domanda potrebbe rispondere tutto quello che si sta mettendo in moto per l’Expo di Milano del 2015 che avrà proprio nell’alimentazione e nella sostenibilità i fattori chiave. Non solo Milano e il Nord Italia dovrebbero mobilitarsi per un evento mondiale, ma il Paese intero sotto una regia oculata e motivata. Evitando dispersioni ma anche discriminazioni. Sull’Expo ci giochiamo veramente tanto. Può essere davvero l’occasione di un grande salto di qualità. Può anche essere il momento che consacrerà ancora una volta una Italietta dai toni modesti e dai risultati spiccioli e poco lungimiranti. E poi corriamo anche il rischio di ritrovarci ancora una volta divisi e frammentati senza più una opportunità così importante da mettere a frutto.
Mario Mancini
Buona lettura
© Getty Images
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SOMMARIO
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Indice
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Cari lettori
SELECTED BY MM
HOTEL&FINANZA
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Notizie su valori, espansioni, management alberghiero
COVER STORY
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Milena Mineo. M.I.L, sempre meno agenzia e sempre più Hub
L’INCHIESTA
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Roberto Necci. Il mio core business è fare impresa
DONNE AL TOP
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AC Hotels by Marriott
68 70 72 74
Hotel Bernini Palace
Golden Tower Hotel & Spa Grand Hotel Continental Hilton Florence Metropole. Hilton Garden Inn Florence Novoli Petriolo Spa Resort Villa La Massa VivaFirenze all’Auditorium al Duomo
CAMERA CON VISTA
Il boom del Coworking
L’IMPRENDITORE DEL MESE
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56 60 62 64
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Gli hotel in Italia con la vista più incantevole
PROVATO PER VOI
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Due Torri Hotel
82 84 86 88 90 92
Grand Hotel Alassio
Grand Hotel Majestic “Già Baglioni” Four Seasons Hotel Firenze
Cristina Bonino. La signora del software
LA PAROLA ALLE AZIENDE
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Guinot-Mary Cohr Italia. Beauty hotel? Si può
SPECIALE TOSCANA
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Sotto il sole della Toscana
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Grand Hotel Imperiale Resort & Spa Grand Hotel Tremezzo Hotel Milano Scala Palace di Como Up Town Palace
Quando business fa rima con piacere.
Pullman Timi Ama Sardegna Viale dei Ginepri, 3 - Sardegna - 09049 Villasimius ITALIA
Photo: Š Enzo Baradel - DR
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SOMMARIO
RISORSA UOMO
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Gamification
UNA METAFORA PER CRESCERE
100
Innovazione uguale trasformazione
LA PAROLA AL FORMATORE
101
Piccoli comici, spaventati manager
SPEED MEETING
FINANCE CONFIDENTIAL
138
102
L’ANNIVERSARIO
Crescita dei Bric: dopo 15 anni rimane una scommessa?
140
Centro Congressi Galileo
50 anni di successi per il Gruppo Pedersoli
IL PARERE DEL LEGALE
104
Risarcimento morale al passeggero lasciato a terra
MICE DESTINATION
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Lake! Il Garda veronese in “mostra” a Milano
SCENARI DEL TURISMO
AROUND THE WORLD
106
L’apporto del turismo incoming all’economia italiana
146
110
4Mice only. Offerte convenienti per il business traveller
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Le città più global
126
Apre Nh Parma
Ehma 2014. Cultura Zero Alibi Nuovi vertici per Best Western Italia Mice Summit per Mövenpick Hotels & Resorts a Sousse
MARKETING & COMUNICAZIONE
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Scelta della destinazione. Il passaparola batte internet?
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Titanka! Tecnologia e strategia al servizio del turismo
MICE&NATURA
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Mumbay. La città indiana dei sogni
SAI L’ULTIMA?
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Notizie dal mondo dei viaggi e dell’ospitalità
AERONEWS
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Notizie dal mondo Emirates
LA LOCATION DI MESE
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Palazzo di Varignana Resort & Spa
SERVIZI
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Hotel Volver. Un nuovo format di formazione Hotel photography. Janos Grapow firma gli scatti d’hotel più suggestivi
TREND
180
Lefay Resort & Spa Lago di Garda
Dodici hotel (stravaganti) dove passare almeno una notte
FOCUS
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Albania. Nuove opportunità di investimento
LE VIE DELL’INCENTIVE
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Istanbul. Meta di congressi e città da scoprire Alla scoperta delle meraviglie di Canton
MI PIACE
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206
Giulia Arena. Se la bellezza fa rima con la semplicità
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In questo numero abbiamo parlato di...
Notizie su valori, espansioni, management alberghiero
SCENARI
VALORI ALBERGHIERI IN CALO HOTEL TRANSACTION
MARCHE, UNA REGIONE DAL GRANDE POTENZIALE TREND
IMPARARE A DISTINGUERE IL LUSSO VERO DA QUELLO COMMERCIALE
ITALIAN HOTEL MONITOR Il trend positivo avviatosi nei primi mesi dell’anno si consolida con una crescita dell’occupazione, nel primo semestre, di 2, 2 punti percentuali rispetto al 2013 e un aumento del prezzo medio a camera che si attesta sui 109,92 euro. In termini di occupazione, in cima c’è Firenze con il 71,5%, mentre il risultato migliore a livello di prezzo camera si registra a Venezia.
DISINTERMEDIARE PER SOPRAVVIVERE In Usa, a tutela dell’autonomia e della redditività degli hotel, è sorta una lobby per combattere le OTA. E, ora, anche a Roma e a Milano i grandi brand alberghieri si sono decisi a investire in imponenti campagne pro disintermediazione, che invitano a prenotare direttamente sui siti degli alberghi o, alla vecchia maniera, ovvero “a voce”.
VILLAGGI VERSUS RESORT Da tempo i villaggi, complice la crisi, si sono allontanati dal concept di resort, puntando su pacchetti all inclusive e ospiti non troppo esigenti. Risultato: oggi gli standard dei villaggi italiani, fatta qualche eccezione, non sono più customer driven. Tuttavia l’arrivo recente sulla scena di alcuni investitori dell’est, potrebbe riportare in auge, rilanciandolo, qualche brand noto del settore.
Editoriale di Aureliano Bonini*
Gli effetti della crisi sull’economia turistica
essuno ha il coraggio di dirlo ma, purtroppo, i valori degli alberghi sono crollati. Ma nel mare delle offerte e delle occasioni numerose formidabili trattative si sono arenate per l’assenza di vantaggi edilizi ma soprattutto per le mancate prospettive di rendita. Gli investimenti internazionali non arrivano se non si garantiscono semplificazioni burocratiche e sguardi favorevoli ai rendimenti finanziari. Gli investitori internazionali non sono santi, sono alla ricerca di rendite e soprattutto di rivalutazioni immobiliari, per questo concentrano le attenzioni nelle città dove i 5 stelle possono vendere le camere ad almeno 400 euro a notte con un tasso medio di occupazione del 70%. Ecco perché a Milano e Roma crescono i 5 stelle. Attualmente le città protagoniste di investimenti arabi, russi e asiatici sono Parigi, Londra, New York, San Francisco e Los Angeles, oltre ovviamente al quadrante mediorientale. Qualche sviluppo si vede anche a Ginevra, ma l’appeal dell’Europa fuori dalle citate capitali sembra diminuire. I valori alberghieri scendono anche nell’inossidabile Svizzera; si riduce lo smalto a Barcellona, Berlino, Vienna, Strasburgo e Bruxelles, mentre le capitali dell’Est europeo sono sazie di investimenti alberghieri. In Italia i valori immobiliari hanno perso punti anche a Venezia e Roma, persino a Milano nonostante l’EXPO 2015. Basta allontanarsi di mezzo chilometro dal cuore delle città, dal “downtown” e il valore delle camere si
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dimezza. Crolla perché gli investitori pretendono due cose, non una: – la certezza dell’investimento, senza se e senza ma; – la graduale rivalutazione immobiliare, ovvero la garanzia di un reddito annuale variabile dal 9 al 12% del proprio investimento (5% di locazione più 5-7% di rivalutazione immobiliare). Il problema è che al momento non ci sono fondi internazionali né società di private equity pronte a gestire direttamente gli alberghi che acquistano. Loro ci mettono il capitale in cambio di una rendita che soddisfi gli investitori. In Italia gli investitori e i proprietari di alberghi devono accontentarsi di canoni di locazione pari al 4-5% del valore immobiliare. Più recentemente circolano voci di canoni di locazione calibrati su basi percentuali (il 18% del fatturato netto dell’albergo no Iva, breakfast, ristorazione, consumi extra etc.). In attesa di una generosa rivalutazione immobiliare degli alberghi riflettiamo sul reddito prodotto da una buona gestione alberghiera “diretta”: può raggiungere il 35% del fatturato (parliamo di differenza tra costi e ricavi) e viene da chiedersi perché così pochi investitori ci mettano la testa e le braccia su questo business. Possiamo garantire, dopo decenni di analisi e di studi, che da una locazione d’immobile alberghiero o da un affitto d’azienda si può ottenere il 10% dell’investimento solo se e quando l’albergo ha tante stelle, si trova nei dintorni di San Marco, Piazza Duomo o Piazza di Spagna, e ha un’insegna internazionale che l’esalta. E allora cosa conviene fare? Conviene sempre e comunque gestirlo direttamente. *Aureliano Bonini è esperto di organizzazione alberghiera e hotel management, ha insegnato alle facoltà di Economia dell’Università di Perugia, di Rimini e alla Luiss di Roma. Dal 2007 è Lecturer di European Food&Beverage alla Hotel School della Cornell University di Ithaca, N.Y. (USA). Trademark Italia opera nel settore dal 1982 con un portafoglio attuale di 250 alberghi.
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HOTEL TRANSACTION
Da Milano, segnali positivi per l’Italia Sotto la lente degli investitori, i borghi storico artistici e la regione Marche, meno inflazionata della Toscana, ma con un potenziale enorme. Inoltre, secondo rumors, sarebbero un centinaio gli hotel di catena nei portafogli bancari in cerca di nuovi investitori al recente meeting immobiliare di Milano sono arrivati sicuramente segnali positivi. Il mercato da troppo tempo è contraddistinto da una fase di stagnazione. Ma, al tempo stesso, si intensifica l’interesse degli investitori, soprattutto, tenendo conto delle numerose opportunità che si stanno via via presentando. Ci sono numerosi progetti in via di definizione e che interessano, ad esempio, il fronte mare in alcune realtà di importanza turistica come l’area di Bari, la Riviera romagnola, la Campania tra Napoli e Salerno, la Sicilia, il Nord Est (in diversi punti). Il fattore chiave resta quello della canalizzazione delle risorse. Ma lo scenario si sta schiarendo. Importanti investitori, come i fondi arabi – Qatar e Abu Dhabi in testa – sono in movimento ed hanno già in cantiere operazioni. È possibile che la conclusione dell’intesa con Abu Dhabi per Alitalia metta il turbo a diversi nuovi investimenti soprattutto anche nel comparto del recupero del patrimonio immobiliare a fini turistici. Sono stati identificati oltre 15.000 borghi di interesse per gli investitori a vocazione turistica e immobiliare. Insomma le opportunità non mancano. Sotto questo profilo occorrerebbe tenere i riflettori accesi sulle Marche che stanno intensificando i rapporti con il mondo arabi e con gli investitori del Golfo, in mondo particolare, e stanno varando numerosi progetti di sviluppo in ambito immobiliare e turistico. La regione come noto è molto bella, meno “inflazionata” della Toscana e dell’Emilia-Romagna ma con un potenziale eccezionale. Cultura, arte, gastronomia, ambiente, mare sono gli ingredienti dell’of-
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ferta delle Marche. La regione sta investendo molto per promuovere il turismo e soprattutto gli investimenti italiani ma anche quelli esteri. L’obiettivo è la valorizzazione del territorio e delle sue peculiarità e opportunità. Riflettori sulle Marche e sul Qatar, che si prepara peraltro a nuovi investimenti anche in Sicilia e in Sardegna, dopo lo sbarco in Costa Smeralda. Katara hospitality ha poi rilevato Il Gallia di Milano e l’InterContinental de la Ville di Roma ma guarda oltre e vuole crescere in Italia. Nei prossimi tempi dovranno essere inoltre definiti numerosi dossier. Diversi progetti di sviluppo in ambito nautico, ad esempio, hanno bisogno di risorse fresche, per realizzare piani integrati tra marine, hotel e aree di servizio, in qualche caso integrate anche con residenze di fascia alta e campi da golf. In campo, capitali del Golfo, attenzione anche alle mosse di un emirato meno sotto i riflettori ma assai dinamico come Rak che sta per Ras al Khaimah. Gli investimenti – nelle operazioni sarebbero coinvolti anche operatori italiani – riguardano in particolare la realizzazione di marine e centri velici di rilevanza internazionale. Arriveranno a una svolta, in breve tempo, anche i dossier relativi a catene alberghiere che potrebbero
essere interessate da riorganizzazioni importanti e che avranno un impatto forte sul mercato italiano: parliamo di Boscolo, Acqua marcia, Una e Ata. Secondo rumors di mercato nei portafogli delle banche ci sarebbe almeno un centinaio di strutture alberghiere, per lo più appartenenti a catene o affiliate a network, cui gli istituti di credito vorrebbero trovare nuovi investitori per alleggerire le proprie posizioni. Una occasione importante per colossi del calibro di Accor, Nh, Starwood, Barceló e Meliá per accelerare la crescita sul mercato italiano. Ma anche dal Golfo si stanno facendo valutazioni. Il matrimonio Alitalia-Etihad di Abu Dhabi avrà ricadute anche in campo alberghiero, visto l’interesse della compagnia emiratina, legata anche a Emitares (la compagnia di Dubai), per gli investimenti in campo alberghiero, per creare sinergie con il trasporto aereo lungo i grandi flussi tra Oriente e Occidente. E i cinesi? Affilano in silenzio le armi, come si suol dire. Occhi puntati sulle Marche, anche loro, sulla Toscana e sull’Expo di Milano. Molto dipenderà anche dal posizionamento degli investimenti cinesi in Europa e dall’esito della sfida per Club Med che vede in campo anche la famiglia italiana Bonomi. E nel capitale Nh ci sono i cinesi di Hna. Annarita Maggi
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HOTEL TRANSACTION
Crescono le stime sugli obiettivi di cessione attese da NH Hotel Group ha raggiunto un accordo con Foncière Des Murs, la società dedicata all’ospitalità e ai servizi e controllata dal gruppo francese Foncière des Régions per la vendita dell’hotel NH Amsterdam Centre nei Paesi Bassi per un valore di 52,4 milioni di euro, con una conseguente guadagno di capitale di 3,9 milioni di euro per NH. Operazione che rientra nel piano quinquennale di cessione dei beni deciso dall’azienda (che ad Amsterdam gestisce 13 hotel con un totale di quasi 3.000 stanze) e che sancisce l’inizio di una partnership vantaggiosa tra NH Hotel Group e Foncière des Régions, «evidenziando», dice il Ceo di NH Hotel Group Federico González Tejera, «potenziali opportunità di sviluppo del business in Francia, in particolar modo a Parigi, con un partner di rilievo che vanta un passato solido nei settori alberghiero e immobiliare continentale». Secondo gli accordi, NH continuerà a gestire l’Amsterdam Centre per un periodo di 20 anni, con la possibilità di estenderne ulteriormente la durata in quattro fasi successive fino a 10 anni. Nel frattempo, l’affitto concordato con il nuovo proprietario è stato definito applicando un tasso di copertura vantaggioso che consentirà a NH di conservare una fetta preponderante dell’EBIDTA generato da questa proprietà durante il periodo di gestione di 60 anni previsto dall’accordo. P.T.
NH
pillole • The Blackstone Group sta chiudendo l’acquisto di 47 hotel per circa 800 milioni di dollari. • Starwood sta comprando TMI Hospitality. Essendo già proprietaria di 103 hotels e con le nuove acquisizioni prenderà il controllo di 291 strutture tra hotel e residence distribuiti in 39 Stati USA. • GCP Hospitality di Hong Kong si è messa in testa un progetto e uno standard tra il midscale e l’upscale (Hotel G). Si comincia sulla costa occidentale degli USA e poi si passerà alla Grande Mela. • Hilton Worldwide annuncia che venderà 90 milioni di azioni (Hilton Worldwide common stock) a degli stockholders affiliati a The Blackstone Group al prezzo di 22,50 dollari per azione. • Investitori arabi alla conquista dell’Italia. Cercano alberghi e villaggi non solo a Roma, Milano e Firenze. Siamo in pista, ma come spesso capita con le multinazionali... non si conclude mai.
SCENARI
La finanza e l’intermediazione in primo piano a ripresa del settore alberghiero negli Stati Uniti è già partita. Gli investimenti si moltiplicano, la ripresa esalta i valori immobiliari, il mercato rassicura investitori, proprietari e operatori del settore. Negli USA sembra stia per arrivare la parte migliore di questo difficile decennio. La ripresa spinge i grandi brand a inventare nuovi prodotti da espandere con il franchising. Se ieri l’obiettivo era contrastare la stagnazione del mercato oggi l’obiettivo è inventare nuovi brand. Anche Hilton ci prova con Curio, un concept in apparenza innovativo per la generazione dei millennials, ma improbabile per l’Italia e gli italiani.
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Prospettive rosee per l’ospitalità USA La ripresa accentua il movimento delle compravendite. Las Vegas è in ripresa, New York va a gonfie vele con una quarantina di nuove aperture. Le prospettive 2014 per l’industria dell’ospitalità USA sono più che rosee. Bisogna sperare che non si tratti di una ripresa solamente di tipo finanziario ma piuttosto di management, una ripresa che permetta di fronteggiare le Online Travel Agency già scese in campo per intercettare il “nuovo” movimento di viaggiatori. A questo proposito citiamo le lamentele dei general manager, che vedono aumentare i tassi di occu-
pazione a fronte di una riduzione della redditività e che studiano come utilizzare le OTA in modo strategico e positivo senza farsi schiacciare e ricattare.
Disintermediare per sopravvivere Da anni le OTA fanno il bello e il cattivo tempo e i poteri forti le hanno lasciate fare. Come gli albergatori, del resto, che hanno pigramente “concesso” alle OTA imponenti allotment di camere e commissioni da favola. Ora sono troppo potenti e indipendenti, possono narcotizzare non solo i turisti ma anche gli albergatori e possono condizionare la reputazione dei migliori alberghi,
persino il loro valore commerciale. Forse per questo sta nascendo un ampio fronte di investitori avversi, contrari, ostili a questa intermediazione obbligata che riduce la remuneratività degli hotel. Anche a Roma e Milano) i grandi brand alberghieri stanno investendo in imponenti campagne per disintermediare, campagne mediatiche che invitano a prenotare direttamente sui siti degli alberghi o “a voce”, ma oramai mezzo mondo è convinto che per avere le massime garanzie l’ideale sia prenotare via Booking, Expedia, Travelocity, Trivago, etc., anche se non è affatto vero.
Dagli Usa una lobby contro le OTA Negli USA è nata una lobby per combatterle, indebolirne la rilevanza strategica, una lobby che con l’appoggio del Congresso investe per sensibilizzare la gente, il mercato, i viaggiatori. Questi i landmark della comunicazione: 1. informare i clienti tutti che, contattando direttamente gli alberghi, si risparmia circa il 20% e si ottengono favolosi upgrading. Prometterlo non basta, bisogna farlo veramente; 2. convincere gli albergatori e i manager che la diffidenza, i prepagamenti, la richiesta di garanzie sono prassi che favoriscono le OTA. Bisogna dare fiducia al cliente che chiama al telefono senza impiccarlo alle garanzie; 3. ringraziare chi chiama “palesemente e sinceramente” e fare di tutto per ripristinare la fiducia dei clienti che provano ad avvicinarsi all’albergo senza il supporto delle OTA; 4. sensibilizzare proprietari e gestori dell’offerta ricettiva affinché non siano ostaggi delle OTA, della parity, dei revenue manager, etc.; 5. avviare una class action contro le vendite di unità di alloggio senza le necessarie garanzie per il consumatore (soddisfatti e rimborsati), visto che a fronte del pagamento anticipato ci sono insufficienti garanzie per i consumatori. 6. La battaglia appena iniziata coinvolge i dirigenti della AH&LA
(American Hotel and Lodging Association) che stanno legalmente combattendo le OTA per obbligarle a pagare le tasse sul fatturato nella nazione in cui operano.
Albergatori italiani svegliatevi! Il risveglio dei grandi brand internazionali normalmente si trasferisce in Europa in 6-12 mesi, ma come spesso accade in Italia non si è ancora capito che le OTA sono un problema, non una risorsa, e che devono essere ridimensionate perché: • violano quotidianamente le regole della concorrenza; • padroneggiano l’informazione con migliaia di camere in mano alla pari delle catene di hotel in proprietà con propri brand e prezzi;
• monopolizzano l’offerta di ospitalità, i prezzi e possono incidere persino sulla reputazione delle strutture ricettive. Insomma oltreoceano l’industria dell’ospitalità protegge se stessa, si schiera, comincia a fare sul serio e nei primi 6 mesi del 2014 sono partite numerose cause legali di clienti che hanno acquistato (prenotato) una camera d’albergo e non l’hanno trovata conforme alle promesse scritte sul sito delle maggiori OTA. In Italia invece le associazioni di categoria, le confederazioni, praticamente i rappresentanti romani degli albergatori si fanno in quattro per organizzare seminari e conferenze alle quali invitano i portavoce delle OTA e dei social network con l’obiettivo di simpatizzare e consolidare il loro ruolo tra i propri associati.
SCENARI
Resort vs villaggi turistici oco utilizzato in Italia, da oltre trent’anni il termine resort, nel resto del mondo, identifica luoghi di ospitalità polivalente, attrezzati ed equipaggiati per offrire lunghi soggiorni leisure di grande comfort. Parlare di resort richiama alla mente qualcosa di più elegante e confortevole di un classico villaggio turistico all’italiana la cui principale caratteristica sono i pacchetti vacanze settimanali bloccati. Questo tipo di offerta turistica stagionale da tempo è entrata in sofferenza economica incidendo negativamente anche sull’evoluzione di brand famosi come Club Med, Valtur, Ventaglio, Robinson, etc.. Numerosi villaggi turistici hanno perso appeal a causa delle difficoltà finanziarie, ma hanno anche risentito della scarsità di collegamenti, della imprecisione dei trasporti, della stagionalità ridotta (mediamente 120 giorni di apertura) e dei ridotti volumi di fatturato quasi sempre insufficienti per remunerare il capitale, premiare gli azionisti e fare crescere il valore dell’asset.
P
Villaggi spesso mal gestiti Ci sono alcune eccezioni ma in generale, nonostante le ottime posizioni, nonostante le viste mozzafiato, i villaggi stanno pagando gli errori di gestioni incerte con scarso valore aggiunto, incardinate sul “fai da te” per tagliare gli impieghi di manodopera dipendente. In sostanza i villaggi si sono negli anni allontanati dall’iniziale effetto resort puntando sul mercato dei pacchetti all inclusive per famiglie con bambini e gradualmente su ospiti non troppo esigenti. Così oggi vediamo: • da un lato offerte di alloggio con servizi ridotti, prevalente self service e atmosfere poco eleganti influenzate da animatori a buon mercato; • dall’altro i resort che, fedeli alla loro mission, continuano ad offrire ospitalità assimilabili a quelle degli alberghi di città con appendici ludiche e occasioni d’incontro “ordinate” tra clienti esigenti. I resort di questo tipo 6-7-8 2014
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sono strutturati per ospitare coppie, viaggi incentive, soggiorni celebrativi in atmosfere spesso di lusso, a prezzi ovviamente più elevati dei villaggi. Sono perfetti per le famiglie con bambini solo se i piccoli sono “badati” costantemente per non creare disturbo alla vacanza degli adulti senza figli. In conclusione si può affermare che gli standard dei villaggi italiani, fatti salvi una decina di centri vacanze, non sono customer driven, assomigliano piuttosto ai terminali dei tour operator pensati e strutturati per ospitare gruppi. Quando i t.o. portano i loro clienti in un villaggio necessariamente sorvegliano il budget, l’organizzazione, i menu e la pulizia con proprio personale imponendo logiche di servizio per gruppi che riducono l’appeal dei villaggi turistici mediterranei. Ora sulle macerie di brand famosissimi stanno arrivando investitori dell’Est che potrebbero cambiare le cose. Nel 2015 dovranno scegliere: resort o villaggio?
SCENARI
Il marketing generazionale... secondo noi ggi si parla di buona e cattiva ospitalità, di alberghi e di ristoranti eccellenti e lo facciamo sbirciando quello che dicono Tripavisor e Booking, leggendo le recensioni e i giudizi di turisti più o meno esperti e più o meno “autentici”. Il marketing secondo noi dovrebbe andare oltre le visioni commerciali e spesso “strabiche” delle OTA, oltre le storie e le valutazioni di ospiti inesperti. Quanto possono valere davvero recensioni e valutazioni di persone dal profilo demografico ignoto, con aspettative sconosciute e una propensione alla spesa divaricante?
O
Tre tipologie di consumers Sopra tutte queste valutazioni “amatoriali” ci sono 3 generazioni di consumatori-clienti: baby boomers, X generation e millennials. Ovviamente accade che le domande, i consumi, le scelte, le aspettative di queste generazioni si sovrappongano. Può capitare che tra un turista di 65 anni e uno di 25 ci siano affinità, ma è raro che riguardino stili di consumo, stile di vita, gusti personali e aspettative di ospitalità e accoglienza. Ugualmente ci possono essere affinità e ana-
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logie anche tra uomini di quarant’anni e donne di cinquanta e poi ci sono i comportamenti collegati al reddito, alla propensione alla spesa, alla cultura familiare e al proprio background.
Le generazioni si dividono nelle scelte perché non parlano Noi diciamo che molto dipende dal tempo e dal momento. Dewitt Coffman ci ha insegnato che: “se sei in viaggio con l’amante sceglierai un albergo, se sei in viaggio con la moglie ne sceglierai un altro, se viaggi con moglie e figli un altro ancora”. L’esperienza ci dice che spesso le generazioni si dividono nelle scelte
perché non parlano, non comunicano, rifiutano il confronto e il dialogo intergenerazionale, e avendo atteggiamenti di consumo differenti e controversi non possono dare giudizi oggettivi. Quando li danno sono spesso “soggettivi”. Questo ci aiuta a ricordare che fino al 2005 la prima fonte di prenotazioni e di riempimento alberghiero era il passaparola. Se baby boomers e X gens si fidavano della parola di chi in un certo albergo o ristorante c’era stato e si era trovato bene o male, oggi i millennials “disprezzano” i gusti degli altri. Vogliono sentirsi speciali, unici, devono andare personalmente su internet per verificare, vedere, giudicare l’indirizzo e semmai sceglierne un altro.
Quando contavano ancora le sfumature e il servizio... Il passaparola (la parola di qualcuno che si conosce) era invece importante per capire i plus di un hotel, per sceglierlo e per diventare consumatori leali. Adesso senza passaparola diminuisce la lealtà, la gente si butta sulle offerte speciali, sui regali, sulle promesse di upgrading che sulla rete sono milioni. Gli alberghi, per fortuna non tutti, progettano la comunicazione, la pubblicità e le azioni promozionali sull’impatto visivo del proprio sito e su quello che dicono le OTA, così il caos è garantito: tutti bravi, si sta bene dappertutto, le sfumature non contano, il servizio nemmeno. Il parere di tuo cugino non ha alcun valore, meglio quello di Tripadvisor. I millennials cercano l’albergo nel quale passare qualche giorno di vacanza e lo fanno con lo smartphone, poi prenotano tramite una OTA. Hanno sempre il cellulare in mano ma non lo usano per chiamare l’albergo, piuttosto digitano. Guardiamo avanti. Tra una quindicina d’anni, saranno loro, i millennials i protagonisti dell’industria dell’ospitalità, anche di quella fatta di servizi eccellenti, di tovaglie di lino e di posate d’argento. Ma ci saranno ancora i receptionist che danno il benvenuto vocale all’arrivo, i car valet e il room service?
SCENARI
Come accogliere i turisti cinesi irca 97 milioni di cittadini cinesi hanno viaggiato all’estero nel 2013, secondo i dati della China National Tourism Administration (CNTA), 14 milioni in più rispetto all’anno precedente. Il mercato cinese di outgoing è enorme e continua a crescere. Cosa dovrebbero fare, dunque, le strutture turistiche per sfruttare questo trend? HotelREZ ha messo insieme un breve elenco delle cose da fare e non fare ad uso delle strutture alberghiere, al fine di soddisfare i loro ospiti cinesi.
C
Website in inglese Partiamo dall’inizio, ovvero dal momento della prenotazione. Avere una versione del sito internet della struttura in cinese è fondamentale, così come è fondamentale che anche tutto il sistema di prenotazione sia disponibile in lingua mandarina. E nonostante l’inglese sia ormai di uso comune, gli ospiti si sentiranno accolti in maniera più completa se a loro disposizione ci sarà almeno un membro dello staff che parla fluentemente la loro lingua.
Pantofole, spazzolini e set da tè in camera Passiamo alle camere. La personalizzazione dell’esperienza di soggiorno e, quindi, in primis delle camere, è diventata un must per le strutture alberghiere di tutto il mondo; un’attenzione particolare dev’essere riservata alla clientela cinese, per le profonde differenze che intercorrono tra cultura orientale ed occidentale. Una delle usanze orientali tradizionali è quella di togliersi le scarpe prima di entrare in una stanza. Le strutture dovrebbero dunque provvedere a fornire delle pantofole accanto al letto in ogni stanza. I turisti cinesi non portano quasi mai con sé spazzolini, dentifrici e rasoi, in quanto si aspettano che siano forniti gratuitamente dall’hotel. Si aspettano anche che la con-
nessione wi-fi in camera sia disponibile e totalmente gratuita, come succede per le strutture delle grandi metropoli orientali come HongKong e Seoul. Non deve essere dimenticata la passione per il tè: l’ideale sarebbe fornire un set da tè completo, che includa tipiche bevande cinesi.
Mappe della città, quotidiani e tv in mandarino Abbiamo parlato precedentemente di quanto sia importante, per l’ospite cinese, sentirsi “a casa” trovando ad accoglierlo persone che parlino la sua lingua: allo stesso modo, in camera, dovrebbero essere fornite mappe della città, informazioni sull’hotel, giornali e canali TV in mandarino. Alcuni colori sono considerati di pessimo auspicio in Cina: sarebbero da evitare camere o suppellettili di colore bianco, in quanto in oriente, contrariamente all’uso occidentale, è comunemente associato al cordoglio e alla morte.
Mai assegnare il numero 4, ed evitare il colore bianco Rosso, giallo e arancione sono invece considerati di ottimo auspicio, in quanto associati alle celebrazioni gioiose. Parlando sempre di superstizioni, bisogna evitare assolutamente di assegnare all’ospite cinese una camera al quarto piano, o il cui numero cominci per 4, dato che in Cina esso è considerato come portatore di estrema sfortuna. Al contrario, il numero 8 è considerato di buon auspicio, perché in mandarino suona come la parola “prosperità”.
Ricordarsi che il piano della camera riflette lo status dell’ospite Come regola generale, in Cina, più alto è lo status dell’ospite, più alto deve essere il piano in cui deve trovarsi la sua camera. Assegnare ad un manager una camera al 3° piano e al suo assistente una camera al 10° potrebbe essere un qualcosa di
perfettamente normale per qualsiasi occidentale, ma per un ospite cinese sarebbe più che offensivo.
A colazione, dim sum e noodles Anche il cibo vuole la sua (giusta) parte: la colazione è forse il pasto fondamentale della giornata, e per gli ospiti cinesi avere a disposizione il “proprio” cibo è fondamentale. Quindi via libera a piatti come dim sum, noodles, latte di soia, congee, per soddisfare appieno i palati orientali.
Cortesia e attenzione particolare al servizio Per quanto riguarda i pagamenti, la struttura dovrebbe offrire la possibilità di pagare tramite China Union Pay e Alipay, i principali servizi di pagamento per conto terzi in Cina. Gli ospiti cinesi sono considerati generalmente scortesi, perché si aspettano di ricevere servizi adeguati al prezzo che pagano. Il personale deve dunque dimostrare un’attenzione particolare, ed eventualmente scusarsi per qualsiasi disagio o ritardo.
Le risposte degli operatori Secondo un recente rapporto di Amadeus , la crescita della Cina nell’outbound, che nel 2005 era pari al solo 1 % , presto sarà tale da permettere alla R.P.C. di diventare il più grande mercato outgoing del mondo, scalzando dal podio gli Stati Uniti. E con il numero di famiglie cinesi in grado di permettersi viaggi all’estero che raddoppierà entro i prossimi 10 anni, è arrivato il momento di puntare su un piano di marketing che miri ad accattivarsi questa importante fetta di mercato. Molti paesi occidentali stanno vagliando politiche ad hoc ed elaborando strategie verso questo nuovo mercato in piena espansione. Proprio all’inizio di quest’anno Visit Britain ha lanciato la sua nuova iniziativa Welcome Cina, volta a mostrare, promuovere e sviluppare 6-7-8 2014
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nuovi modi in cui l’intero mondo dell’ospitalità britannica dovrebbe rispondere alle esigenze dei visitatori cinesi. Allo stesso tempo , Tourism Ireland ha ingaggiato Travel Link Marketing (TLM, per fornire servizi di rappresentanza alla destinazione nel mercato cinese , e ha lanciato una nuova versione in lingua cinese del suo sito. L’Aeroporto Internazionale di Francoforte ha iniziato ad assumere personal shopper cinesi di lingua mandarina per dare sia consigli sullo shopping, sia assistenza ai passeggeri. Anche l’Italia gioca la sua parte: l’Enit ha aperto un nuovo ufficio a Pechino, per promuovere la presenza della destinazione Italia nel mercato cinese. Inoltre, grandi catene di ospitalità come Hilton Worldwide o Marriott stanno già attirando i turisti cinesi con programmi mirati. Il Programma Huanying Hilton, ad esempio, comprende sia personale di reception che parla correntemente cinese, che particolari servizi in camera, e non per ultimo il servizio di colazione tradizionale cinese.
Cosa gli albergatori dovrebbero sapere Anche se la Cina è un paese vasto, e sarebbe sbagliato generalizzare i cinesi come un unico grande gruppo omogeneo, possono essere individuate alcune caratteristiche e preferenze universali. Ecco quindi alcune tips che possono aiutare i professionisti dell’hospitality a comprendere di più i loro ospiti dagli occhi a mandorla. • Il viaggio in gruppo piace di più. Tradizionalmente il turista cinese preferisce viaggiare in gruppo, con la famiglia e gli amici intimi o con tour organizzati. Le generazioni più giovani, però, ora sono più disposte a viaggiare in modo indipendente o con pochi amici. Giovani, ricchi e più istruiti rispetto alle generazioni più anziane, questi viaggiatori dai 18 ai 32 anni hanno più il senso dell’ avventura, e cercano di fondersi con la cultura straniera che stanno visitando. • Prenotazioni: meglio on line.
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HOTEL IN VENDITA Categoria
Camere
Location
4 stelle
70
Treviso
4 stelle
110
Rimini
4 stelle
100
Bari
4 stelle
107
Lamezia Terme (CT)
4 stelle
50
Bisceglie (BT)
4 stelle
70
Brindisi
4 stelle
85
Martina Franca (TA)
3 stelle
60
prossimità Verona
3 Stelle
45
Zocca (Mo)
3 stelle
27
Lido di Camaiore
3 stelle
42
Salice Terme (PV)
3 stelle
38
Rimini
3 stelle
53
Bormio
3 stelle
54
Milano
LOCAZIONI 5 stelle
168
Salsomaggiore (PR)
4 stelle
90
Venezia Mestre
3 stelle
38
Torino
3 stelle
56
Riviera Romagnola
informazioni riservate daniela.raffaldi@communicationagency.it
Esperti di tecnologia e attivi sui social media, quando si tratta di scegliere un albergo i viaggiatori di età inferiore ai 35 anni sono anche molto più propensi a prenotare direttamente on line , rispetto a quelli sopra i 35 anni (il 40 % dei quali ancora preferisce prenotare attraverso le agenzie di viaggio tradizionali). • Amanti della cultura locale. Mentre le loro attuali destinazioni di viaggio propendono verso i paesi più vicini come la Thailandia, Taiwan e Corea del Sud, nel 2020 alcune stime prevedono che ben 5,7 milioni di cinesi si recheranno negli Stati Uniti e 3,9 milioni si recheranno in visita in Francia. I Viaggiatori cinesi amano assorbire la cultura intorno a loro, vogliono mangiare la pizza in Ita-
lia, hamburger negli Stati Uniti o sorseggiare il famoso tè delle 5 nel Regno Unito. • Shopping, sì, preferibilmente, di lusso. I Turisti cinesi sono molto attivi nel mercato dei souvenirs, ma la loro attenzione è maggiormente rivolta ai beni di lusso che normalmente non possono comprare a casa. Vestiti firmati, scarpe e accessori, come borse di Gucci o scarpe di Prada, sono estremamente popolari. • Ottobre, il mese della vacanza. La prima settimana di ottobre, nota come Golden Week, è un periodo di festa nazionale in Cina. Durante questo tempo, milioni di persone vanno in ferie. L’affluenza dei viaggiatore all’estero durante questo periodo potrebbe dunque essere molto alta. Rita D’Avria
ITALIAN HOTEL MONITOR
Il trend positivo avviatosi nei primi mesi dell’anno si consolida. Occupazione e prezzi medi in crescita nel primo semestre dell’anno
a prima metà del 2014 si è chiusa con qualche segnale di ripresa per l’industria alberghiera italiana. I dati di performance dell’Italian Hotel Monitor relativi al primo semestre evidenziano una crescita dell’occupazione delle camere di 2,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2013 (dal 62% al 64,2%). Anche il prezzo medio camera migliora, attestandosi sui 109,92 euro che, sebbene non si riporti sui livelli del 2012 (quando superava quota 112 euro), sale dello 0,7%.
L
Le migliori performance La performance migliore in termini di crescita occupazionale la fanno registrare: Padova +3,7 punti, Cagliari +3,6, Como Napoli e Foggia +3,3, Roma +3,2 e Milano +3,1. In numeri assoluti invece sono Firenze con il 71,5%, Roma con il 70,6% e Milano con il 68% di R.O. a guidare la classifica superando la soglia di eccellenza del 70% di occupazione. In termini di prezzo medio camera vanno segnalati i risultati di Venezia con 150,03 euro (+2,9% sullo stesso periodo 2013), Milano (128,01 euro e un +0,1% sul
2013), Roma (116,28 euro e +1,4% sul 2013), Como (110,60 euro e +1,9% sul 2013) e Torino (108,8 euro e +2,6 punti percentuali sul semestre 2013). L’incremento migliore rispetto allo stesso periodo 2013 lo fa registrare la Repubblica di San Marino con un significativo +8,4%, seguita da Venezia (+2,9%), Potenza (+2,7%), Torino (+2,6%), Padova (+2,4%) e Pesaro (+2,2%).
Il lusso stravince, l’upscale regge Analizzando nel dettaglio le tipologie ricettive, si conferma l’eccellente andamento del settore luxury che, nei primi sei mesi del 2014, vede crescere sia occupazione che prezzo, rispettivamente di 2,5 punti e dell’1,8%. Una performance quella della categoria luxury che va addirittura oltre i dati del 2012. Regge discretamente il segmento upscale (4 stelle) con una R.O. in salita di 2,2 punti percentuali e prezzi in ripresa (+0,7%). Si confermano le difficoltà commerciali degli alberghi a 3 stelle che crescono di 1,1 punti in termini di occupazione camere, ma continuano a registrare un calo del prezzo medio camera pari all’1,0%. 6-7-8 2014
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REPORT ITALIAN HOTEL MONITOR - GEN-GIU 2014 Occupazione e Prezzo per Città Città
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Zoom sulle città Top Ten
Occupazione % Camere Gen-Giu Gen-Giu Var 2014 2013 14/13
AOSTA TORINO GENOVA MILANO COMO BRESCIA BERGAMO PARMA REGGIO EMILIA MODENA TRENTO BOLZANO VENEZIA VERONA VICENZA PADOVA TREVISO UDINE TRIESTE FERRARA BOLOGNA RAVENNA RIMINI REP. SAN MARINO FIRENZE PISA SIENA ANCONA PESARO PERUGIA ROMA VITERBO LATINA RIETI PESCARA NAPOLI BARI FOGGIA TARANTO POTENZA REGGIO CALABRIA PALERMO MESSINA CATANIA CAGLIARI SASSARI TOTALE ITALIA
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49,3 60,2 62,4 70,4 55,8 43,9 64,6 57,6 51,1 51,1 53,0 57,4 64,4 54,9 49,5 60,0 53,9 54,1 57,9 48,5 58,8 59,5 58,6 51,4 71,5 60,6 63,1 56,0 54,0 45,1 70,6 48,6 46,3 49,1 53,4 62,2 54,9 45,0 52,3 43,7 46,4 58,7 50,3 57,8 57,9 51,2 64,2
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47,7 59,0 60,7 67,3 52,5 43,3 64,3 54,9 49,4 49,8 53,2 54,8 61,9 54,2 47,8 56,3 52,5 53,7 58,6 46,9 56,8 59,5 56,8 53,1 71,8 60,2 63,5 57,6 52,7 43,5 67,4 46,7 44,4 47,6 52,9 58,9 54,9 41,7 50,7 44,2 46,8 55,9 48,3 59,4 54,3 50,9 62,0
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1,6 1,2 1,7 3,1 3,3 0,6 0,3 2,7 1,7 1,3 -0,2 2,6 2,5 0,7 1,7 3,7 1,4 0,4 -0,7 1,6 2,0 0,0 1,8 -1,7 -0,3 0,4 -0,4 -1,6 1,3 1,6 3,2 1,9 1,9 1,5 0,5 3,3 0,0 3,3 1,6 -0,5 -0,4 2,8 2,0 -1,6 3,6 0,3 2,2
Gen-Giu 2014
Prezzo Medio Gen-Giu Var 2013 14/13
85,85 108,38 90,65 128,01 110,60 83,71 89,25 90,22 85,14 85,89 87,30 88,17 150,03 94,07 85,43 84,66 84,23 87,43 91,41 92,65 95,79 85,49 87,62 67,42 124,97 87,92 96,96 85,48 81,55 84,75 116,28 83,00 84,57 81,03 87,41 100,32 86,45 83,60 68,55 79,86 84,00 89,07 83,68 87,43 88,12 85,19 109,92
86,00 -0,2% 105,66 2,6% 92,19 -1,7% 127,93 0,1% 108,52 1,9% 84,39 -0,8% 89,28 0,0% 90,22 0,0% 85,96 -1,0% 85,85 0,0% 88,90 -1,8% 89,04 -1,0% 145,78 2,9% 95,07 -1,1% 85,55 -0,1% 82,70 2,4% 84,22 0,0% 87,44 0,0% 92,60 -1,3% 92,24 0,4% 96,66 -0,9% 85,64 -0,2% 88,59 -1,1% 62,21 8,4% 126,16 -0,9% 87,78 0,2% 96,51 0,5% 85,50 0,0% 79,83 2,2% 86,44 -2,0% 114,67 1,4% 83,58 -0,7% 84,12 0,5% 80,99 0,0% 90,74 -3,7% 98,28 2,1% 87,15 -0,8% 83,38 0,3% 81,21 -15,6% 77,75 2,7% 84,58 -0,7% 91,06 -2,2% 82,20 1,8% 90,36 -3,2% 90,19 -2,3% 86,00 -0,9% 109,17 0,7%
Città
VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI BOLOGNA VERONA GENOVA BARI TOTALE ITALIA
Città
VENEZIA MILANO FIRENZE ROMA TORINO NAPOLI BOLOGNA VERONA GENOVA BARI TOTALE ITALIA
Occupazione % Camere Luxury Upscale Midscale
62,7 64,9 63,5 63,4 63,6
Luxury
411,29 340,24 389,84 305,35 347,13
64,4 70,4 71,5 70,6 60,2 62,2 58,8 54,9 62,4 54,9 64,2
0,6 66,9 67,0 69,9 56,5 60,9 58,4 56,1 61,3 56,4 59,6
Prezzo Medio Upscale Midscale
150,03 128,01 124,97 116,28 108,38 100,32 95,79 94,07 90,65 86,45 109,92
90,99 67,71 63,53 65,18 57,57 56,37 61,13 56,23 54,14 54,93 57,03
Occupazione e Prezzo per Tipologia Tipologia
Luxury Upscale Midscale
Tipologia
Luxury Upscale Midscale
Gen-Giu 2014
63,6 64,2 59,6
Occupazione Camere Gen-Giu Var 2013 14/13
61,1 62,0 58,5
2,5 2,2 1,1
Gen-Giu 2014
Prezzo medio Gen-Giu Var 2013 14/13
347,13 109,92 57,03
341,04 109,17 57,58
Fonte: Italian Hotel Monitor - Trademark Italia
1,8% 0,7% -1,0%
Breaking news CLUB MED IN TENSIONE, OFFERTA OSTILE DI ACQUISTO AZIONARIO Un’offerta di acquisto in blocco di Club Méditerranée da parte di due dei suoi principali azionisti (Fosun International e AXA Private Equity), che ha ottenuto il favore del Cda, entra in conflitto con l’offerta di Investindustrial di Andrea Bonomi. L’offerta è superiore di 3,50 euro per azione (21 euro vs 17,50). Investindustrial controlla il 90% di Global Resorts, mentre il resto è detenuto da Sol Kerzner, PortAventura e GP Investments. Bonomi è attualmente il più grande azionista di Club Med (10%) ed è molto critico sul possibile riposizionamento di Club Med in linea con i mercati asiatici e più probabilmente cinesi. Ritiene che Club Med con un investimento di 150 milioni di euro possa riconquistare il mercato europeo e latino-americano e tornare ad essere il primo brand di questo settore in crisi.
BOUTIQUE HOTEL: ARTIGIANI DELL’UNICITÀ Nei mercati maturi come l’Europa e gli Stati Uniti stanno crescendo e moltiplicandosi i progetti di conversione e riqualificazione immobiliare degli alberghi. Vecchi immobili ed edifici storici da convertire, parzialmente protetti dalle locali autorità, sono bersagli ideali per piccoli e creativi operatori alberghieri che vedono nell’edificio storico o magari “vintage” la possibilità di trasformarlo in albergo boutique e guadagnarci in termini di identità, personalità, appeal e valore aggiunto. È il concept di William Kimpton che dal 1981 sta alla base dei boutique hotels, alberghi speciali con aggiunte di lusso in ambienti non convenzionali ma in grado di assicurare unicità e intimità.
Alternativa ideale per piccoli albergatori indipendenti Una strada praticabile in Italia dove gli hotel sono generalmente guidati da gestori tradizionali, individuali e indipendenti, che fanno artigianato, “addomesticando” norme
frequentemente severe e modificando intelligentemente palazzi e immobili che non sono nati per essere alberghi. L’Italia, se volesse, sarebbe la culla dei boutique hotels (nel senso di piccoli hotel con un’identità riconoscibile. Alcuni hotel sono boutique inconsapevoli da non confondersi con le migliaia di hotel, piccoli, vecchi e “vernacolari” che nulla hanno di elegante e confortevole, che non profumano di fresco e di pulito, che sono privi di glamour e di equipaggiamenti sufficienti per affrontare il mercato.
Ospitalità non omologata ma non sempre continuativa Bill Kimpton capostipite dei boutique hotel, seguito da Ian Schrager e da tanti altri, ci ha insegnato a dare a ciascun albergo un’identità forte, facilmente riconoscibile, lontana dagli standard delle grandi catene internazionali per attrarre la clientela individuale, offrire un’ospitalità unica, non omologata, sempre e comunque del segmento upscale o upper upscale, quindi più cara di quella dei vecchi hotel della tradizione italiana. Questo si dice sia anche il loro limite. I boutique hotel non avendo infatti una fisionomia industriale quasi mai riescono a proporre la continuità che invece offrono i grandi brand internazionali. Senza brand e senza standard non riescono generare l’espansione internazionale. In Italia potrebbero essercene migliaia di questi alberghi ma diventare boutique significa cambiare “ad occhi spalancati”. Ma soprattutto richiede l’accompagnamento di un vero esperto di questo modello di ospitalità.
DOVE CI PORTA LA TECNOLOGIA? Arriva l’apriporta Bluetooth. È una strage annunciata per gli esistenti apriporta con transponder. Il gruppo Starwood ha avviato un programma sperimentale grazie al quale sarà possibile aprire la porta della stanza d’albergo con lo smartphone in nostro possesso. Sarà sufficiente scaricare un’app con la quale si riceverà una chiave virtuale con tecnologia Bluetooth LE, compatibile con iPhone e dispositivi Android. Questa consentirà al-
l’ospite di bypassare anche le reception. La fase di rodaggio è già partita negli USA; entro il 2014 Starwood conta di far entrare a regime la novità in 123 alberghi di lusso in tutto il mondo (W Hotels e Aloft). Anche se l’obiettivo dichiarato è quello di garantire un’accoglienza sempre migliore e senza inconvenienti, come si potrà garantire la sicurezza delle camere? L’impressione è che, se si possono clonare le carte di credito, potrebbe risultare facile aprire pure le porte delle camere. Vedremo. Anche altre compagnie alberghiere internazionali stanno sperimentando questo sistema che sembra soprattutto un modo per apparire moderni, innovativi, up to date. Come se essere “tradizionali” oggi equivalesse ad essere vecchi, datati e polverosi. Se ci si pensa un po’ però certe installazioni non solo spersonalizzano il servizio ma privano il cliente di protezione. Aprire la porta della camera semplicemente tenendo il telefono vicino alla serratura è apparsa però una scelta eccellente anche al management di Scandic Hotels che ne prevede l’utilizzo anche per la messaggistica: “quando un ospite arriva abbastanza vicino a un faro Bluetooth LE, può ricevere messaggi dall’hotel”. Così – diciamo noi – se un cliente passa di fronte al bar dell’albergo dopo cena potrebbe ricevere un annuncio del tipo: “abbiamo preparato un cocktail speciale proprio per lei”.
Innovazione non sempre ben riposta Tutte queste innovazioni distraggono ospiti, designer e architetti e si scontrano con l’obsolescenza di quasi due terzi degli alberghi europei. Con mezzo milione di vecchi hotel da ristrutturare è facile essere d’accordo sull’uso del Bluetooth, sull’arrivo di nuovi televisori curvi e sulle televisioni 4k ad ultra-alta definizione. Meno facile, a nostro avviso, sarà aggiornare in tempi brevi non le serrature di migliaia di camere, ma i bagni, i letti, l’impianto di condizionamento e l’insonorizzazione non di tutti, ma di almeno la metà degli alberghi italiani. 6-7-8 2014
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IL SITO CHE FA PAURA AGLI ALBERGATORI C’è un pensiero che scaturisce da una visita al sito di Airbnb e che preoccupa molti operatori del settore alberghiero. Propone ville, case, appartamenti e alloggi di una bellezza abnorme e li presenta come fossero il non plus ultra dell’ospitalità. Un sito così intrigante e accattivante potrebbe uccidere il modello di turismo al quale siamo abituati? Dopo tutto l’offerta di case Airbnb sembra migliore di quella alberghiera. È più generosa, più dinamica, più eccitante. Il portale Airbnb dal 2008 consente ai privati di offrire in affitto temporaneo le proprie case, ville e appartamenti per un periodo limitato di tempo e ha raggiunto una valutazione complessiva incredibile, in linea con le ultime società della Silicon Valley (oltre 10 miliardi di dollari). Basta aprirlo per intuirne il grande potenziale (sono già 600mila in tutto il mondo gli alloggi disponibili).
Perché piace la vacanza in casa d’altri Cerchiamo quindi di capire perché qualcuno dovrebbe trascorrere una vacanza nella casa di uno sconosciuto. Una ragione è certamente il prezzo. Airbnb infatti, oltre a rappresentare una modalità nuova e cool di organizzare i viaggi, offre un sensibile risparmio rispetto alle strutture tradizionali e in più ha quel lato “social” che oggi piace tanto. Chi è interessato ad una unità di vacanza o a un monolocale si presenta online all’inserzionista. Que-
NUOVE GRANDI OCCASIONI LOCAZIONE STRAORDINARIA DI AZIENDE ALBERGHIERE HOTEL 4 STELLE
MADONNA DI CAMPIGLIO
40 CAMERE
HOTEL 4 STELLE
VENEZIA MESTRE
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HOTEL 4 STELLE
ARBATAX SARDEGNA
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HOTEL 4 STELLE
VILLASIMIUS SARDEGNA
st’ultimo valuta il suo profilo e (se soddisfatto) mette a disposizione la propria casa. Non è dato sapere a prima vista se l’inventario della biancheria, degli equipaggiamenti e delle stoviglie è completo, ma se ne può parlare con il locatario e semmai negoziare l’offerta che ovviamente è rivolta ai viaggiatori più giovani appartenenti ai millennials e alla X generation. Airbnb regala l’illusione di essere a casa propria in una città sconosciuta, non ti vincola a soggiorni di durata prestabilita e costa circa un terzo di una camera d’albergo di alta qualità. Qualcuno lo chiama “turismo collaborativo” e i sostenitori di Airbnb lo esaltano perché offre un’esperienza tipica, radicata territorialmente, con maggiori possibilità di socializzare con gli “indigeni”. Il portale offre opzioni convenienti in città altrimenti difficilmente “accessibili” come Hong Kong e Tokyo, Londra e Parigi in più ti evita di pagare per servizi “inutili” come facchini e bagaggisti, servizio in camera, piscina e colazione continentale.
I rischi del self service La moda del fai-da-te, i vantaggi fiscali del proprietario, la freschezza
INVITO AD ADERIRE A ITALIAN LUXURY HOTEL MONITOR Master Meeting e Trademark Italia invitano i professionisti del settore alberghiero (presidenti, proprietari, direttori e manager) ad aderire al prossimo ITALIAN LUXURY HOTEL MONITOR, primo sondaggio sull’ospitalità 5 stelle e 5 stelle De Luxe realizzato in Italia. Il monitor nasce con l’obiettivo di fotografare trimestralmente lo scenario della fascia più alta dell’industria alberghiera, fornendo agli operatori di questo segmento uno strumento utile per intercettare nuovi bisogni e tendenze. L’adesione richiede solo qualche minuto e garantisce l’assoluto anonimato. Per aderire inviare una email a excellent@communicationagency.it.
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delle offerte su misura, sono in effetti una minaccia per gli hotel stagionali che vendono vacanze all inclusive. Ci sono anche numerosi detrattori di questa formula perché certe volte Airbnb propone alloggi che non ha verificato, brande sistemate nei sottoscala, aria condizionata guasta, e persino catapecchie senza acqua calda e senza biancheria, ma d’altro canto come dice Bill Carroll “molte persone amano frequentare alberghi di catena, altre sono felici di pagare per stare nella stalla con Giuseppe e Maria”.
600 mila alloggi in 30mila città Su Airbnb c’è di tutto, da modeste camere singole ad attici fantastici. Ma ai padroni di casa offre una piattaforma di affittanze flessibili: tariffe personalizzate, durata di soggiorno da concordare, pagamento diretto, niente spese di pulizia, politiche di cancellazione facili... e in più la possibilità di rifiutare le richieste di prenotazione poco convincenti. Ma questo non è tutto: garantisce 1 milione di dollari di assicurazione gratuita contro i danni alla proprietà. Airbnb mette a disposizione dei viaggiatori 600 mila alloggi in 30 mila città, anche in Corea del Nord e nella Repubblica del Congo, più di una qualsiasi catena alberghiera internazionale e quindi potrebbe diventare un catalizzatore di cambiamento sia culturale che sociale. In fondo – dicono i visionari – condividere biciclette, automobili, case e appartamenti, biancheria e cuscini è positivo, quasi una parabola consumerista. Con i danni che la crisi ha prodotto chi possiede una casa – grazie a Airbnb – può arrotondare il proprio reddito. Quanto durerà?
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Sempre meno agenzia e sempre più hub Reduce da un anno di successi, e da un evento, la Convention e il Forum Libera Impresa Azimut, che è già case history, l’agenzia di comunicazione e incentive M.I.L amplia il proprio network e guarda al futuro. Con obiettivi ancora più ambiziosi
✒Annarita Maggi rico di Brera, che si aggiunge all’ufficio storico di corso Magenta, M.I.L amplia la propria struttura e il proprio staff, con un carnet di progetti ad ampio raggio, sempre più trasversali, destinati a segnare un nuovo corso nell’organizzazione e gestione degli eventi. «Questi passi», spiega la titolare dell’agenzia Milena Mineo, «nascono dalla passione per la trasversalità e per la multidisciplinarità del nostro lavoro ma anche dalla fiducia incrollabile nel valore di un fare (bene) condiviso, in un momento di grande rinascimento italiano. Tutti noi, imprenditori piccoli e grandi, che ancora crediamo nell’Italia, abbiamo il dovere di ricordare – non solo a parole, ma anche in quello che facciamo – che il nostro paese è un punto di riferimento mondiale per arte, letteratura, teatro, pittura, antiquariato, oltre che per enogastronomia e moda».
Qui sopra, Milena Mineo. A destra, spettacolo di danza delle geishe a Osaka
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In un anno con il segno meno nell’industria degli eventi e dei convegni – i dati del 2013 confermano un preoccupante calo del 9% rispetto al 2012 – l’agenzia M.I.L (Marketing, Incentive, Leisure) dell’imprenditrice milanese Milena Mineo, è l’eccezione che smentisce la regola. Forte di un fatturato raddoppiato, e di due nuove sedi, una a San Paolo e l’altra a Milano, in corso Garibaldi, nel centro sto-
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Un suggerimento che, per prima, l’imprenditrice milanese ha messo in pratica, trasformando la sua agenzia in un network virtuoso di partnership intersettoriali in cui “eccellenza” richiama “eccellenza”: «Chi conosce il mestiere degli eventi ha, oggi, l’opportunità di creare straordinarie sinergie tra professionisti diversi. Noi lo stiamo facendo, con l’obiettivo di realizzare contenuti ed eventi ad alto valore aggiunto e sempre più internazionali. In al-
Sopra, cena in stile Dolce Vita nel dehor di una villa privata. A sin. tradizione nella Tokyo dell’innovazione. Il Giappone è una delle mete incentive più “hot” del 2014. Sotto, Firenze. Evento a Palazzo Vecchio
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COVER STORY Kinkaku-ji, il padiglione d’oro, per un esclusivo aperitivo panoramico
tre parole, il futuro sarà sempre meno “agenzia” e sempre più “hub”, con professionisti da tutto il mondo». E non può esserci momento storico migliore di questo per attuare la vision “worldwide” di M.I.L. Con Expo 2015, l’Italia e la città di Milano, in particolare, saranno infatti al centro della scena turistica internazionale. «Una grande vetrina», dice Mineo, «in cui non possiamo permetterci errori».
Convention e Forum Libera Impresa Azimut. L’evento dell’anno Un evento faraonico che ha coinvolto i maggiori player del settore, tra registi, scenografi, produttori, artisti delle luci, tecnici del suono, attori, cantanti e musicisti. Una kermesse in piena regola, insomma, della durata di tre giorni, che già a inizio 2014, si è portata a casa la candidatura di evento dell’anno, con numeri record: 96 ore di allestimento, 1.200 luci, 20 schermi, 4 palchi, 4.000 piante, 550 tavoli, 10.000 sedie; 70 persone in produzione, 280 collaboratori operativi (in 400 turni), 400 camerieri, 200 hostess, 200 cuochi all’opera in 8 cucine.
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Tutto questo (ma anche molto ancora) è stata la convention, con serata di gala, cena placée per 4.500, organizzata lo scorso28 gennaio, per il Gruppo Azimut. Per questo evento sono stati allestiti 3 padiglioni negli spazi di Fiera Milano Rho: uno per la convention, uno per la cena di gala e uno per il Forum Libera Impresa della durata di 2 giorni. Faraonica è stata anche la partecipazione con oltre 4.500 invitati. Ad aprire l’evento, la convention riservata a 2.500 delegati italiani e internazionali (per l’occasione è stato
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Si stimano circa 7 milioni di visitatori in arrivo dall’estero, che avranno la possibilità di visitare e apprezzare il Belpaese anche nei suoi aspetti meno noti. Uno stimolo incredibile, dunque, per tutti gli operatori del settore. Anche M.I.L ha già in cantiere alcune iniziative speciali. «Eventi grandiosi nella Roma delle antiche ville e dei palazzi privati», anticipa Mineo, «ed eventi a Tivoli,
dove si trovano i capolavori a Villa Adriana e a Villa d’Este. Ma anche serate nella Firenze del Trecento, dei teatri e delle winery più antiche del mondo». E non mancano neppure le idee per outstanding viaggi motivazionali all’estero. «La meta “hot” di quest’anno,» rivela l’imprenditrice, «è il Giappone che, dopo anni di autarchia si sta finalmente aprendo al mondo e a nuove opportunità». ■
allestito un imponente display di 480 metri quadri di schermi). Dopo l’aperitivo (8000 metri quadrati allestiti di verde e piante fiorite per ricreare il giardino di Michelangelo, luogo in cui i grandi creativi si ritrovavano e si rifugiavano per rinnovare il loro spirito) si è svolta la cena di gala: un’autentica “magnificazione” delle eccellenze gastronomiche italiane, firmata da Davide Oldani, Andrea Berton, Filippo La Mantia. Testimonial della serata, il maestro, Andrea Bocelli che ha cantato accompagnato da un orchestra di cento ele-
Immagini dell’evento Azimut a Fiera Milano Rho. Da sin. l’orchestra di 100 elementi, la cassata da record dello chef stellato Filippo La Mantia, il Business Forum Libera Impresa Azimut, Andrea Bocelli e Vanessa Incontrada
menti su un palco che era la ricostruzione di un tipico teatro italiano. Mentre a fare da madrina c’era Vanessa Incontrada affiancata da un coinvolgente Giorgio Panariello che si è esibito in uno strepitoso one man show. Al termine della cena è stata servita una torta di 3 metri di diametro e 2,60 metri d’altezza, e, all’uscita, a ricordo della serata, gli ospiti hanno ricevuto splendidi bonsai “griffati” Azimut. Il “tour de force” di M.I.L ha riguardato anche le due giornate di Business Forum per le quali sono state realizzate 19 conferenze, con 96 relatori e la partecipazione in platea di oltre 4.000 imprenditori, corner tematici con servizi di logo restyling, registrazione di interviste agli imprenditori a consegna immediata, photo shooting opportunity, edicola della “Educazione Finanziaria”, social point per attività di networking e stand di “Siamo Soci” (il primo marketplace online organizzato che consente alle aziende in start up di raccogliere capitali da investitori privati). D. Deponti
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L’INCHIESTA
Il boom del Coworking Opportunità e vantaggi di uno spazio di lavoro condiviso ✒Aura Marcelli Nato a San Francisco nel 1999 come evoluzione del cosiddetto “lavoro collaborativo”, il Coworking sta vivendo in questi ultimi anni un grandissimo sviluppo in Europa, complice la crisi economica. Stiamo parlando di una nuova maniera di lavorare e coltivare relazioni, una forma intelligente e stimolante di declinare il lavoro indipendente e autonomo attraverso la quale oggi milioni di professionisti, freelance e start-up dei settori più diversi (in particolare Internet, sviluppatori di applicazioni, disegnatori e giornalisti, solo per fare qualche esempio) stanno condividendo lo spazio di lavoro e sviluppando reti di collaborazione. Il Coworking è uno
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spazio di lavoro condiviso che offre la possibilità di avere a disposizione un ufficio e i suoi servizi senza i vincoli e i costi di un contratto a lungo termine e senza dover affrontare le spese fisse di utenze e manutenzione. Ma non si tratta solo di risparmiare. Scegliere il Coworking vuol dire anche trovare un contesto di lavoro innovativo che permette di essere più aperti e produttivi.
Un nuovo modo di lavorare Gli spazi di Coworking stanno conquistando ogni angolo del mondo. Si tratta di un movimento globale che sta cambiando il modo di lavorare e la forma di
L’INCHIESTA
Un modo nuovo di pensare il lavoro autonomo e di coltivare relazioni stimolanti. Gli spazi del Coworking offrono tutti i servizi di un ufficio, senza vincoli né gerarchie. Credit: Talent Garden
relazionarsi. Questi nuovi luoghi del lavoro condiviso sono in realtà un riflesso dell’avvento di nuovi modelli e nuove aspettative nel mondo degli affari e nella società in generale. L’ultima indagine disponibile del Desk Wanted Global Censo Coworking, pubblicata nel febbraio 2013, rivelava come il numero di spazi di lavoro condiviso in tutto il mondo fosse cresciuto dell’ 87% tra il 2012 e il 2013 e dal 2010 si fosse triplicato. Stati Uniti in testa, seguiti de Germania, Spagna, Regno Unito, Brasile e Italia. Dati forniti lo scorso settembre dalla rivista Desk Mag parlavano di 1660 spazi di Coworking in Europa. Ma spazi di Coworking continuano
a nascere in tutto il mondo, come pure nel nostro Paese, rendendo obsoleti i dati disponibili. Il taglio con il passato è netto. La grande differenza ad esempio con i business center o gli incubatori d’impresa sta nella figura del gestore, ossia la persona che lavora a tempo pieno affinché i coworkers si conoscano meglio e per generare un clima di fiducia e dinamiche di collaborazione che permettano di incrementare le opportunità di lavoro e aiuto. Anziché trovarsi a lavorare con colleghi di differenti dipartimenti, come può avvenire in un tradizionale ufficio, qui si lavora accanto ad altri professionisti con diverse 6-7-8 2014
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Spazi individuali, open space, sale meeting e relax corner. In uno spazio di lavoro condiviso si trova ciò di cui si ha bisogno, quando se ne ha bisogno. Credit: Talent Garden
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specializzazioni che lavorano per diverse realtà imprenditoriali. Un centro di Coworking fornisce un’infrastruttura competitiva, che consente a molti lavoratori autonomi di separare adeguatamente la vita lavorativa da quella professionale, di usufruire di spazi per meeting e trattative e anche di confrontarsi con profitto con altri professionisti. È il caso di Francesco che vive e lavora a Milano, collaborando a distanza con un progetto ambientale europeo. «Lavorare da casa ha i suoi vantaggi, ma rende molto difficile “staccare”. Ho scelto di lavorare in uno spazio di Coworking perché qui ho trovato un contesto molto favorevole e altri professionisti come me disposti a collaborare, a scambiare due chiacchiere o anche a coinvolgerti in nuovi progetti».
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I servizi di questi nuovi spazi di lavoro si affittano, a giornata, ad ore o con abbonamenti, oramai in quasi tutte le grandi città europee e in molte piccole città di provincia. L’Italia ha accolto con fervore la sfida del Coworking. Realtà come COWO – 96 punti in 57 città – o Talent Garden – ora presente con i suoi digital campus in sette città italiane e a breve anche a New York – stanno ridefinendo lo stile del lavoro autonomo nel nostro Paese. Con grande successo per gli imprenditori del Coworking. Un taglio molto originale è quello dello spazio di Coworking milanese Piano C, destinato alle donne (ma anche a qualche uomo) che vogliano conciliare al meglio lavoro in autonomia e famiglia. Oltre agli spazi per il lavoro condiviso – 19 postazioni con tutti i servizi, sei
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sale riunioni, cucina e area relax – Piano C offre uno spazio chiamato Cobaby, dove i figli delle coworkers, da 3 a 30 mesi, vengono intrattenuti da educatrici professionali, e un altrettanto utile servizio di Risorse Salvatempo: una sorta di maggiordomo a disposizione per sbrigare al posto delle lavoratrici commissioni quotidiane (lavanderia, spesa, sartoria...) ma anche per suggerire servizi e consulenze convenzionati.
Maggiore produttività Secondo uno studio realizzato dall’Università del Michigan, Ross School of Business, il Coworking aiuta ad essere più produttivi e a migliorare il proprio lavoro. «Se dai alla gente la libertà, ma non un sistema per interagire tra di loro, ognuno
resterà chiuso nel proprio mondo facendo unicamente ciò che strettamente gli compete», ha commentato Gretchen Spreitzer, co-autore della ricerca e professore di Management e organizzazioni. “Senza interazione si ottiene una minore produttività e un minor livello di collaborazione, ma sono convinto ci sia una via di mezzo felice. Ci sono soluzioni che non 6-7-8 2014
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Condividere migliora la produttività e offre nuove opportunità di collaborazione ai liberi professionisti e alle start-up
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richiedono a ognuno di trovarsi sempre e allo stesso tempo nello stesso ufficio [...] a confrontarsi con una rigida gerarchia, competizione e politica. Il Coworking mostra come sia possibile creare davvero un senso di comunità e produttività». Gli esseri umani sono animali sociali e la possibilità di stare a contatto con altre persone rappresenta uno stimolo positivo. Ma certamente questa nuova formula di lavoro non è adeguata a tutte le situazioni professionali. Il profilo tipico degli utenti è quello di un professionista che per il suo lavoro necessita unicamente di un portatile, un telefono e una connessione ad internet. Ci sono, però, professioni che richiedono maggiore privacy, silenzio e concentrazione di altri. Ecco perché i gestori degli spazi di Coworking dovrebbero (e spesso lo fanno) dedicare
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il tempo necessario a scegliere correttamente i propri “inquilini”, accettando profili professionali complementari e sviluppando spazi comuni destinati alla conversazione.
I vantaggi del Coworking ECONOMICITÀ. I costi dello spazio di lavoro sono ridotti al minimo e sono ottimizzati. Il coworker paga lo spazio solo quando effettivamente lo usa. FLESSIBILITÀ. Si può prenotare il tipo di spazio che risulti più adeguato alle esigenze, una postazione in open space, un ufficio privato o una sala riunioni. Si può prenotare il proprio spazio di Coworking per il tempo che si vuole: un giorno, una settimana, un mese, o con ingressi ad abbonamento. SINERGIA. Il Coworking amplia la possibi-
L’INCHIESTA
lità di lavorare a contatto con altri professionisti, stabilire collaborazioni e generare così nuove opportunità di lavoro.
Identikit dei coworker Sono prevalentemente professionisti che desiderano svolgere il proprio lavoro in un luogo funzionale ed economicamente sostenibile, il cui lavoro necessita sostanzialmente di un portatile, una connessione a internet e un telefono. Il Coworking è scelto da lavoratori che viaggiano e che hanno bisogno temporaneamente di un ufficio attrezzato, di una sala riunioni o di una sede di rappresentanza, come pure da coloro che altrimenti svolgono il proprio lavoro da casa. Si tratta prevalentemente di liberi professionisti, startup, creativi, consulenti, copywrighter, architetti, programmatori, fotografi, bro-
kers, avvocati, psicologi, commercialisti, web developers, mediatori, grafici, giornalisti. ■ 6-7-8 2014
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L’IMPRENDITORE DEL MESE
Il mio core business è fare impresa Roberto Necci, imprenditore e consulente alberghiero, ma anche general manager e proprietario di un hotel a Roma. Insomma, una figura a tutto tondo, con le idee ben chiare sul mercato del turismo
✒Cristina Abbondanza
Quando si attraversano tutte le varie sfaccettature di un lavoro che appassiona, può capitare di non avere più quell’energia e quella dinamicità che spingono a fare sempre un passo in avanti. Una sensazione del tutto sconosciuta a Roberto Necci (sopra e a destra), imprenditore romano e consulente alberghiero, con una esperienza ventennale nel settore del management turistico, che abbiamo incontrato nel suo albergo nella Capitale, il XX Settembre Hotel. Una grande curiosità unita a una preparazione d’eccezione in molti campi lo rende oggi una delle figure di riferimento nel mondo del business nonché della gestione e riorganizzazione di strutture alberghiere, un ruolo raggiunto partendo da lontano.
Un’esperienza a tutto campo «Dopo gli studi, sono stato, dal 1996 al 2011, titolare del Tour Operator Varm Viaggi», racconta Necci, «un’esperienza
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che mi ha insegnato moltissimo. Qui ho appreso i meccanismi di base del turismo, sia dell’offerta che della domanda, know how che mi ha spinto in nuove direzioni». Dopo aver operato nel comparto del Real Estate, attraverso piccoli investimenti immobiliari, Necci è entrato nel mercato alberghiero acquistando l’Hotel XX Settembre. Negli anni successivi ha sviluppato un’ampia attività consulenziale per gruppi e compagnie internazionali, per poi occuparsi anche di negoziazione bancaria, stringendo trattative con istituti di credito operanti nel settore turistico alberghiero. Dal 2007 è nell’advisor board di Gerson Lehrman Group, una delle principali società al mondo per la quale ha curato oltre 50 progetti turistici (analisi di compagnie alberghiere, on line travelagencies, progetti di fusione, business plan). Roberto Necci è anche presente nell’advisory board di diverse società di consulenza internazionale.
L’IMPRENDITORE DEL MESE
«Il mio obiettivo principale», dice, «è stato sempre offrire servizi consulenziali per progetti che mi coinvolgessero e che rappresentassero una sfida. Ho operato sia con realtà individuali del settore alberghiero che con gruppi più strutturati, focalizzando il mio intervento su gestione, analisi di business plan, riorganizzazione interna, rinegoziazione del debito, posizionamento commerciale, aumento dell’EBITDA /MOL, assistenza in procedure complesse».
Roberto Necci nasce a Roma il 15 agosto del 1975. Dopo la scuola alberghiera, si laurea presso l’Università degli studi di Perugia in Economia e Gestione delle aziende turistiche, sviluppando la tesi “Forme di finanziamento dell’impresa alberghiera dal credito ordinario al merchant banking”. Dal 1996 al 2011 è titolare del Tour Operator Varm Viaggi, mentre, dal 2003, è proprietario e general manager dell’Hotel XX Settembre di Roma. Dal 2007 è entrato nel Consiglio Direttivo di Federalberghi Roma, nel quale è stato eletto per due mandati consecutivi, 2007/2011 e 2011/2015; da Novembre 2012 è stato eletto anche nel Consiglio Direttivo di Federalberghi Lazio. Attualmente è anche titolare di uno studio di consulenza alberghiera per progetti di salvataggi industriali e riorganizzazioni aziendali e ricopre il ruolo di amministratore delegato di Flexus Hotel Asset Management.
Formazione e conoscenza del mercato L’imprenditore è molto attivo anche nella formazione professionale di fascia manageriale e nei master post universitari di management alberghiero, che – ammette – sono la sua vera passione, nonché nella consulenza per l’imprenditoria alberghiera. «Sono convinto che per lavorare nel turismo bisogna avere un grande spirito di accoglienza e di sacrificio ed esseri disposti a operare anche nei reparti più difficili che sono comunque formativi, in quanto aiutano a capire il vero funzionamento di un azienda alberghiera».
Non sempre l’imprenditoria alberghiera è al passo con i tempi Molto successo ha riscosso un recente convegno organizzato dalla società Flexus Hotel Asset Management di cui Necci è Amministratore Delegato, un’azienda focalizzata sull’Asset Management Alberghiero per conto di Istituzioni finanziarie, fondi di investimento, imprenditori ed albergatori. «Non sempre l’imprenditoria alberghiera è realmente al passo con i tempi nelle applicazioni di tecniche manageriali moderne, un tempo sofisticazioni in mano alle multinazionali, ma oggi assolutamente indispensabili per una conduzione alberghiera ottimale». Per Necci è fondamentale non tanto riconoscere le carenze nella formazione turistica italiana – che non riesce ancora a dare reali strumenti pratici e quella sana gestione dei numeri necessari affinché un giovane, dopo anni di studi specialistici, possa entrare nel mondo del lavoro – ma soprattutto aprirsi a meccanismi più dinamici, sia nella gestione che nella proposta turistica alberghiera.
«Conoscere il mercato è fondamentare per ogni imprenditore. Oggi il direttore di un albergo deve essere prima di tutto un bravo manager, capace di ottimizzarne i costi e di sfruttare tutte le potenzialità ospitative. E questo vale anche per i grandi alberghi di famiglia che hanno fatto la storia dell’hotellerie italiana. La tradizione è importante ma non basta in uno scenario sempre più competitivo e globalizzato, dove il cambiamento è l’unica costante: è difficile mantenere una linea imprenditoriale di successo se non si è disposti a rivederla di continuo».
Un uomo del “fare” Necci ci ha incuriosito davvero. Non esiste argomento su cui non dia un apporto equilibrato e fortemente consapevole, anche quando si toccano temi delicati come quelli del riassetto dei strutture in crisi e della gestione del personale in eccesso o i rischi delle procedure fallimentari italiane, che non aiutano il rientro dell’attività sul mercato. «Sono un uomo del fare, il mio core business è fare impresa, se possibile in Italia. Sono convinto che il futuro del nostro Paese sia solo nelle nostre mani. Conoscere il mercato ci aiuterà a capirlo meglio e a sviluppare il nostro potenziale con la giusta energia». ■ 6-7-8 2014
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DONNE AL TOP
La signora del software Iniziata come un’avventura a fine anni Ottanta, la Consoft Sistemi è oggi un solido gruppo in continua crescita. Il segreto? Una titolare, Cristina Bonino, che ha deciso di scommettere sull’alta specializzazione, ma anche sulla diversità di genere e sulle donne, veri talenti naturali nell’IT. Non è forse una prerogativa femminile la capacità di risolvere i problemi?
✒Gaia Fiertler Pioniera dell’information technology, Cristina Bonino crea la propria impresa nella seconda metà degli anni Ottanta, Consoft Sistemi, che prospera nel tempo e che ancora oggi continua a crescere, nonostante il mercato in contrazione. Il segreto? Aver sempre mantenuto il dna tecnologico, proponendo alta specializzazione alle aziende più innovative e aver fatto tesoro della diversità di genere, e non solo, nella propria organizzazione. Laureata in Scienze dell’Informazione nei primi anni Ottanta, dopo quattro anni in una software house, raccoglie la sfida di un cliente, che le suggerisce di mettersi in proprio con le competenze più avanzate per rispondere alle continue esigenze di innovazione delle imprese. «Accettai la sfida e coinvolsi nell’avventura i tre compagni di università più stretti, che all’inizio mandarono avanti me, ma presto entrarono in società e poi in azienda». La Bonino si concentra da subito sui primi sistemi aperti e distribuiti, ossia su linguaggi nuovi e tecnologie pionieristiche a cui per esempio l’Olivetti, che trainava la ricerca di quegli anni, era molto interessata. «Non ci occupavamo di linguaggi gestionali, che rappresentavano l’informatica dell’epoca. Noi ci spingevamo oltre, nell’IT di punta. Vendere alta specializzazione è stata la nostra fortuna, perché c’era sì concorrenza, ma il mercato era in espansione e le grandi aziende investivano moltissimo. Quando mi chiedono se oggi sarebbe possibile ripartire da zero, ho qualche dubbio, quella è stata una congiuntura particolarmente favorevole, oggi il mercato è molto più difficile e contratto», ammette l’imprenditrice.
Le pari opportunità avanzano in azienda L’azienda si delinea presto al femminile, non per una volontà precisa, ma per la di-
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sponibilità sul mercato di giovani informatiche che faticavano a trovare occupazione altrove. «Le donne sono molto brave come informatiche perché hanno una naturale propensione a risolvere i problemi, eppure le software house tendevano a non assumerle. Io stessa all’inizio ho incontrato qualche difficoltà», racconta la signora del software. Così le pari opportunità avanzano in azienda insieme al personale femminile e la flessibilità d’orario diventa presto la normalità, come naturale risposta al bisogno diffuso di conciliare lavoro, carriera e maternità. «A un certo punto molte di noi si sono trovate a conciliare. Io stessa portavo la culla in ufficio e ricordo riunioni in ospedale appena partorito. Ma non ho mai
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preteso questo dalle mie dipendenti, è l’imprenditore che non smette mai, e soprattutto a metà degli anni Novanta, quando l’azienda si stava espandendo, non potevo ancora delegare. Ma essere elastici negli orari, non timbrare il cartellino, lavorare in una logica di consulenza e per progetti, non fissare riunioni dopo le 18 e finire il lavoro a casa dopo cena è sempre stato normale per noi».
renza: «In azienda regole e responsabilità sono chiare, io per prima le rispetto e do il buon esempio. Il mio stile è diretto, non ci sono scuse, né spazio per lo scaricabarile. Alla fine decido io, ma ci arrivo con argomentazioni che condivido con gli altri e, comunque, mi assumo sempre le mie responsabilità».
Una leadership basata su ascolto e problem solving
L’altro ingrediente di successo di questa realtà – che oggi non è più a maggioranza femminile anche per la difficoltà a trovare neolaureate in ingegneria informatica (la proporzione è di uno a trenta) – è la valorizzazione delle differenze. I team misti, per esempio, sono vissuti come un valore aggiunto perché «la diversità di genere aiuta a trovare la soluzione migliore. Quando il team comprende sia uomini che donne, si arriva dal cliente con il giusto compromesso perché le diverse prospettive e modalità espressive sono già state analizzate e agite». Sembra che in Consoft ognuno si senta davvero libero di esprimersi. «In altre aziende», prosegue la Bonino, «dove le donne sono in minoranza, queste cercano
Nel 1994 l’azienda avvia un progetto di Total Quality Management e, da allora, è sempre cresciuta in termini di personale, fatturato, portafoglio clienti e competenze. Inoltre, nel 1995 investe nell’ambito delle telecomunicazioni e, dal 1998, realizza progetti e servizi basati sul web. La Bonino sviluppa sul campo uno stile di leadership di ascolto e problem solving, con una buona dose di realismo e senso pratico. Come le piace definirla, nei primi 15 anni la gestione è stata “home made”, e solo dal Duemila sono entrati in azienda manager esterni per supportare l’ulteriore crescita. Lo stile adottato dal direttore generale è di responsabilizzazione e traspa-
Il valore della diversità di genere
Cristina Bonino in riunione con alcuni collaboratori
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DONNE AL TOP NEI VIAGGI CERCO L’INCONTRO CON CULTURE DIVERSE
Sopra, in Tanzania nel 2011 con la famiglia e il socio Franco Cibrario, seduto in basso. Gli altri due soci della Consoft sono Dario Galli e Andrea Giacardi. Al centro e in basso, in Australia nel 2009 con la famiglia e un’amica
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Anche la passione per i viaggi di Cristina Bonino nasce dal desiderio di aprire la mente a culture diverse: «Piuttosto non mangiavo, ma fin da ragazza ho sempre viaggiato, sono passata dal campeggio libero, alle vie di mezzo fino ai resort con tutti i comfort» dice, aggiungendo che organizza almeno un viaggio importante all’anno con i figli: «Abbiamo girato tutti i continenti: Australia, dove sono tornata con loro per la seconda volta, Tanzania, Namibia, California. Quest’anno andremo in Nuova Zelanda». Nella scelta degli hotel, poi, sia che viaggi per lavoro sia che sia in vacanza, cerca di evitare strutture troppo grandi: «Mi ricordano le catene di montaggio. Prediligo invece alberghi dove si respiri ancora il lato umano dell’ospitalità. Sarà un problema trovare un hotel così a Dubai dove si vedono solo grattacieli». Non ha particolari preferenze di catene, ma ritiene imbattibili i prezzi di NH in alcuni Paesi: «In Francia e in Spagna i prezzi di NH sono davvero invitanti nei week-end. Cerco sempre di prenotare direttamente, per evitare commissioni di intermediazione che tolgono business agli albergatori». I suoi momenti più belli? «Quelli che trascorro con i miei figli, anche se sono una mamma, ahimè, che ha fatto proprio il motto secondo cui conta la qualità del tempo, non la quantità». Progetti per il futuro? «Portare nel mondo l’innovazione della nostra azienda».
DONNE AL TOP IL GRUPPO Il Gruppo Consoft Sistemi ha sedi a Torino, Milano, Roma, Genova e Tunisi, conta 440 dipendenti, fattura 27 milioni di euro ed è cresciuto del 10% nel 2013. Offre un ampio ventaglio di soluzioni Ict attraverso le proprie società, tutte nate dall’interno e non per acquisizioni. Consoft Consulting, per esempio, offre servizi e soluzioni innovative su Sap; CS InIT, invece, distribuisce soluzioni software innovative nell’IT governance&management, nei big data, nell’operational intelligence e nei data analytics. Caretek è una società di ricerca sulla teleassistenza, che ha realizzato un sistema di telemonitoraggio con un piccolo orologio da applicare al polso (Adamo), mentre Consoft Sistemi Mea è nata dalla necessità di fornire servizi ai clienti presenti anche nel mercato Middle East e Africa.
di minimizzare il fatto di essere tali ed è difficile creare empatia e affiatamento. Io stessa, che sono molto diretta, talvolta mi sono sentita a disagio in ambienti maschili più diplomatici, dove è difficile che si prenda posizione», racconta senza mezzi termini. Ma non c’è secondo lei un approccio migliore o peggiore, c’è semplicemente il comportamento più adatto alle diverse circostanze. Così, per esempio, lei preferisce occuparsi della gestione interna come direttore generale, mentre gli altri soci si occupano dei clienti e dei potenziali clienti. Le differenze infatti servono, anzi se mixate bene portano alle migliori soluzioni. «Le donne hanno grandi capacità gestionali: seguono più cose insieme, dando la corretta priorità a ciascuna. Gli uomini, a loro volta, sono molto razionali: non si lasciano sviare da situazioni umorali nel raggiungere gli obiettivi, a differenza delle donne che tendono a farsi trascinare dall’emozione e dal proprio problema. A volte certo l’emotività serve per comprendere appieno un problema e per entrare in empatia con gli altri, ma poi serve freddezza nel decidere e agire», spiega l’imprenditrice.
Consoft tra i soci fondatori di Parks In Consoft Sistemi le pari opportunità non sono garantite solo dalla diversità di genere, ma anche dai diversi orientamenti
sessuali e religiosi. Per esempio, non si fanno distinzioni tra coppie sposate, di fatto, etero o omosessuali nei permessi matrimoniali e, per esempio, nell’estensione dell’uso dell’auto aziendale al “coniuge” si chiede solo la fotocopia della patente, non lo stato di famiglia. Sono solo esclusi i figli o compagni neopatentati per motivi di assicurazione. Non a caso, Consoft è tra i soci fondatori di Parks, l’associazione italiana dei datori di lavoro che riunisce multinazionali come Ikea, Johnson&Johnson, State Street, Lilly, Ibm, Telecom, Linklaters, Aidp (l’associazione dei direttori del personale) e di recente Barilla, associazione che si pone l’obiettivo di aiutare le aziende a comprendere appieno e realizzare al massimo le opportunità di business legate allo sviluppo di strategie rispettose della diversità, creando ambienti di lavoro inclusivi e rispettosi di tutti i dipendenti e in particolare dei GLBT (gay, lesbiche, bisessuali, trans). Per il secondo anno Parks ha lanciato il GLBT Diversity Index, il primo strumento in Italia di benchmarking su politiche e pratiche aziendali attuate per i dipendenti GLBT, dal coinvolgimento del management ai benefit e permessi estesi ai partner dello stesso genere, dalla formazione dei dipendenti alla comunicazione interna ed esterna. «Per noi è stato naturale aderire fin dall’inizio, perché da noi davvero ognuno può essere se stesso. Siamo stati abituati a confrontarci con esigenze diverse, a gestirle e a integrarle nel modo più rispettoso possibile. Non solo, ma la diversità è nel nostro dna: tra i quattro soci c’è una donna e un gay». Consoft, da qualche tempo, ha anche una sede a Tunisi, con alcuni ingegneri di religione musulmana di cui l’azienda rispetta i momenti riservati alla preghiera. ■ 6-7-8 2014
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LA PAROLA ALLE AZIENDE
Beauty Hotel? Con Guinot e Mary Cohr si può Diventare partner di Guinot-Mary Cohr, leader di cosmesi ed estetica nel mondo, non vuol dire solo acquistare prodotti eccellenti, ma anche sposare un concetto nuovo di centro benessere alberghiero
✒Cristina Natanne Quando si parla di beauty farm e SPA il pensiero va subito ad ambienti dedicati all’armonia del corpo, dove il tempo assume ritmi più morbidi e rilassati, le luci sono soffuse e le stanze profumano di aromi naturali. Ma per gli addetti ai lavori non è un segreto che una cornice prestigiosa non basta a soddisfare al meglio la clientela, specie se esigente e accuratamente selezionata, mentre sono invece indispensabili grande professionalità, esperienza e tecnica, oltre ad una gamma di servizi di livello elevato, magari garantiti da un marchio assolutamente affidabile di livello internazionale.
Una linea di prodotti che ridefinisce il concetto di cosmetica È per questo che il Gruppo Guinot-Mary Cohr, nella sua divisone italiana, può con orgoglio definirsi leader del settore, in particolare nel segmento luxury delle strutture alberghiere. Una sfida cominciata 40 anni fa in Francia, quando Jean Daniel Mondin, presidente e direttore generale di Guinot, figlio di un chirurgo estetico, sceglie gli studi di Farmacia arrivando ad ottenere un Dottorato. Ricco di quest’esperienza, Jean Daniel Mondin lancia una linea di prodotti che ridefiniscono il concetto stesso di cosmetica, grazie alla sua preparazione medica. È infatti uno dei pochissimi direttori di aziende cosmetiche al mondo ad avere una formazione scientifica, che gli permette di creare un laboratorio ad alta tecnologia, basato sul rigore delle normative farmaceutiche. Quando l’Istituto di Bellezza dell’Hotel
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LA PAROLA ALLE AZIENDE LA FIGURA DELL’ESTETISTA AL CENTRO Guinot assicura in sede corsi gratuiti, base e avanzati, di formazione tecnica per tutto lo staff operativo, un servizio di accompagnamento che non si esaurisce ma che diventa aggiornamento costante nel tempo. Questo perché per Guinot la figura dell’estetista, professionista della bellezza, è essenziale, è lei che abbinerà la sua competenza alle metodologie di trattamento della Casa per ottenere risultati visibili immediati. Ogni anno, più di 4.000 estetiste ricevono una formazione grazie a stage che hanno lo scopo di migliorare le loro tecniche e le loro conoscenze.
Georges V di Parigi propone nella sua cabina VIP i trattamenti esclusivi Guinot – in particolare il trattamento Hydradermie – a celebrità straniere in visita a Parigi, il salto è fatto. Inizia la diffusione di un marchio e di una filosofia della cosmetica all’avanguardia su scala mondiale.
Guinot-Mary Cohr in Italia
con le strutture alberghiere, business e leisure, che hanno a cuore una certa idea di beauty, e che ne sanno valorizzare le potenzialità per rafforzare la loro proposta di ospitalità interna». Per Guinot-Mary Cohr conta solo l’efficacia, il risultato di bellezza e la soddisfazione delle clienti. «Ma un prodotto cosmetico non solo deve essere studiato in modo serio», continua Zironi, «deve anche essere prescritto con professionalità. Il migliore dei prodotti non risulterà efficace se non viene scelto in modo appropriato, in funzione del tipo di pelle della cliente e non in base alla confezione, al profumo, alla texture o alla pubblicità. È per questo che investiamo moltissimo nella formazione del personale, un bagaglio che resta poi a disposizione della struttura».
Oggi Guinot può contare su una presenza internazionale di 11.000 Istituti, presenti in 70 paesi, di cui 1.800 in Francia, tutti con protocolli di trattamento esclusivi. Un’unicità confermata da Franca Zironi, Presidente di Guinot-Mary Cohr Italia (foto a destra): «Da più di trent’anni siamo distributori esclusivi dei marchi Guinot e Mary Cohr in Italia, ma anche in Austria e in Slovenia, specializzandoci nell’assistenza, nella formazione e collaborazione 6-7-8 2014
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LA PAROLA ALLE AZIENDE Trattamenti viso e corpo per ogni tipo di pelle
Diventare partner di Guinot e Mary Cohr Diventare partner Guinot e Mary Cohr, quindi, non vuol dire solo acquistare prodotti cosmetici eccellenti, ma entrare in un concetto nuovo di beauty farm, dove la scelta di rafforzare la propria proposta estetica può diventare per la struttura alberghiera un ulteriore veicolo di promozione dell’intera offerta di ospitalità. Guinot garantisce infatti strategie di marketing per lo sviluppo dell’attività e comunicazione a supporto, sia virtuali (come web radio, siti internet dedicati, social
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Il gruppo Guinot-Mary Cohr, specializzato nella cura del viso e del corpo, mette a disposizione trattamenti e prodotti esclusivi, dai risultati immediati. La logica compositiva dei marchi, e dunque della proposta al consumatore, crea all’interno della spa, un principio organizzativo unitario, che dalla prestazione in cabina, accompagna il cliente sino all’acquisto della cura domiciliare. Entrambi i marchi basano la propria filosofia su metodologie testate e consolidate nel corso degli ultimi cinquant’anni: Hydradermie per Guinot, CatioVital per Mary Cohr. Apparecchiature per la bellezza del viso, che se pur mantenute al passo col progresso scientifico, non perdono di vista la concettualità fondamentale dalla quale ne dipese la nascita. Le metodologie manuali, sia viso che corpo, sono varie, spaziano da trattamenti aromatici e sensoriali, a base di oli essenziali, a protocolli di trattamenti urto, a base di acidi della frutta. Non esiste tipologia di pelle o genere di problematica che non si possa trattare con Guinot-Mary Cohr, poiché, forte dell’esperienza maturata, la Casa ha sviluppato una soluzione a 360°, in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza.
network ecc.) che con piani promozionali più tradizionali, con la possibilità di ideare e realizzare una comunicazione personalizzata. Un responsabile di zona, grazie ad una rete capillare sul territorio nazionale, garantisce una reale consulenza per lo sviluppo dell’attività in ogni sua fase. «Per Guinot», conclude Franca Zironi, «la beauty farm, il centro estetico o la Spa di un grande albergo è un luogo di bellezza professionale, un luogo dove rilassarsi e pensare a se stessi, nel quale le donne in particolare, ma anche gli uomini, possono realizzare i loro obiettivi di bellezza grazie ai consigli di un’estetista esperta e professionale. Sono convinta che un prodotto/trattamento cosmetico sia davvero efficace solo se si adatta alla pelle della cliente e se, soprattutto, risponde ai suoi obiettivi di bellezza. È questo connubio perfetto tra prodotto e filosofia di bellezza che rende il nostro marchio unico al mondo». ■
UN MEETING A ROMA?
UN’OASI VERDE NELLA CITTÀ ETERNA Vicino al Vaticano, collegato con tutta la città di Roma, il Green Park Hotel Pamphili offre camere confortevoli in un contesto di assoluto pregio naturalistico: un enorme parco privato. L’albergo ha un comodo ristorante, bar con veranda sul parco, una moderna palestra e quattro sale meeting perfettamente attrezzate per ogni tipo di convegno.
L.GO LORENZO MOSSA 4 00165 ROMA, ITALIA T +39 06 66 10 28 F +39 06 66 35 216 www.hotelpamphili.com info@gphotelpamphili.com
AULA MAGNA Una grande sala di 350mq per meeting fino a 250 persone; dotata di amplificazione, videoproiettore, audio registrazione, microfoni, Wi-Fi, 2 cabine di regia. La sala si trova al piano terra e gode di una bella luce naturale.
SALA PEGASO 80mq per accogliere fino a 75 persone. La sala è situata al primo piano ed è dotata di luce naturale. Con disposizione fissa a platea, è dotata di podio, cabina regia, Wi-Fi, audiovisivi di base, videoproiettore.
SALA ROMANA La sala ha un’ampiezza di 50mq, si trova al terzo piano dell’edificio, con luce naturale. Dotata di tavolo ovale per lavori di gruppo, audiovisivi di base, Wi-Fi.
SALA CLARET Situata al piano terra, 50mq di superficie con luce naturale, è indicata per piccoli meeting con un massimo di 25 persone, attrezzata con audiovisivi di base, Wi-Fi.
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Sotto il sole della Toscana Una regione che riassume tutte le potenzialità turistiche e culturali del Sistema Paese. Capace di intravedere nuovi trend della meeting industry e di organizzare risorse pubbliche e private, puntando su importanti obiettivi comuni. Firenze, tra le città toscane con i risultati più incoraggianti
✒Cristina Chiarotti In alto, piazza dei Miracoli a Pisa. Sotto, Firenze by night
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i sarà pur una ragione se decine di cineasti, almeno da Federico Fellini in poi, hanno scelto la Toscana come set naturale per girare i loro film. Da Mastroianni, che si reca a Chianciano per trovare una nuova ispirazione in Otto e mezzo, alla Pienza di Zeffirelli per Romeo e Gulietta, fino alla Firenze di James Ivory in Camera con vista, o alla Greve in Chianti di Jane Campion in Ritratto di signora.
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E potremmo continuare fino a Juliette Binoche che, appesa ad una fune con una candela in mano, ridà luce alla bellezza dei dipinti di Piero della Francesca ad Arezzo nel Paziente inglese.
La scelta di puntare su un’offerta di livello internazionale L’unica ragione vera è che la Toscana ha saputo nel tempo valorizzare, proteggere e diversificare la sua proposta culturale e
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BTC 2014 La percezione della Destinazione Italia (e Toscana in particolare) da parte degli operatori stranieri troverà un trampolino di lancio rinnovato alla prossima BTC 2014 (11-12 novembre Fortezza da Basso, Firenze). Nelle intenzioni degli organizzatori, questa sarà un’edizione focalizzata su 3 punti cardine riposizionamento commerciale del prodotto Italia nei mercati internazionali, contenuti professionali valorizzazione politica del settore meeting ed eventi. 1) Incoming internazionale e seminari BTC porterà quindi in fiera, attraverso l’apposito programma di ospitalità, circa 300 hosted buyer, 200 dei quali arriveranno dall’estero ( non solo dall’ Europa ma anche da Emirati Arabi, Brasile, Stati Uniti, Cina e India), per incontrare gli espositori con appuntamenti prefissati one-to-one. turistica, grazie ad una attenta opera di organizzazione sul territorio e di grande collaborazione tra enti, aziende promotrici locali e operatori del settore, confrontandosi anche con le difficoltà di una crisi economica che ne ha ridotto le risorse, ma non la determinazione a puntare ad un’offerta sempre al top e di livello internazionale. Oggi si cominciano a raccogliere i frutti di questo sforzo comune.
2014, l’anno della crescita In generale, l’industria turistica italiana conferma, nel 2013, il suo ruolo di importante motore dell’economia del Paese, nonostante la sua forza propulsiva abbia accusato un calo rispetto all’anno precedente. Il 2014 dovrebbe comunque essere ricordato come un anno di crescita, che riporterà il Pil turistico al di sopra dei livelli del 2012. Questo è quanto emerge dalla lettura dell’ultimo report sull’impatto economico del settore viaggi e turismo nel mondo e nei singoli paesi, prodotto dal World Travel and Tourism Council. Parlando in numeri, il contributo totale del turismo all’economia italiana nel 2013 è stato di 159,6 miliardi di euro, pari al 10,3% del PIL. Rispetto al 2012, si configura una lieve flessione (–1,6%), ma le previsioni per il 2014 continuano ad indicare un ritorno alla crescita, grazie a un incremento del 2,1% che dovrebbe portare il valore economico del settore a 163 miliardi di euro. L’impatto economico del turismo si riflette in maniera rilevante sul mondo del lavoro, con oltre 2,6 milioni di posti direttamente e indirettamente generati nel 2013, pari all’11,6% dell’occupazione totale del Paese. Sempre secondo il WTTC, il nume-
2) I contenuti Il programma Education si articolerà in diversi temi: trend di mercato, dati macroeconomici, eventi, marketing, digital, comunicazione, turismo, sviluppo professionale, reputation. E sarà organizzato con il supporto delle associazioni di settore e di partner esterni specializzati. 3) La valorizzazione politica del Mice Introdotto nella scorsa edizione, anche quest’anno, il Politicians Forum – format pensato in collaboraizone con Federcongress& eventi per coinvolgere politici nazionali e locali (Ministro del Turismo, gli assessori regionali, i dirigenti del turismo, i sindaci delle città a vocazione congressuale) – stimolerà a una riflessione sul valore che il segmento Mice ha per l’economia italiana. Il tema portante sarà quello del convention bureau nazionale, attualmente in fase di costituzione in forma di rete di imprese.
ro di occupati dovrebbe crescere dell’1,3% nel 2014. (fonte Osservatorio Nazionale del Turismo - Redazione ONT).
Firenze scala l’ICCA City Ranking di 60 posizioni in un anno Tra le città toscane che registrano i risultati più incoraggianti, Firenze incassa una crescita vertiginosa nella classifica mondiale dell’ICCA City Ranking, uno studio che l’International Congress and Convention Association elabora ogni anno per misurare l’attività congressuale di città e paesi di tutto il mondo. La classifica, riferita ai dati raccolti nel 2013 inviati da convention bureau e centri congressi soci ICCA, considera i congressi associativi con più di 50 partecipanti di provenienza internazionale che siano soggetti al principio della rotazione delle destinazioni fra almeno 3 diversi paesi, non ha quindi validità assoluta ma indicativa di un trend. Firenze passa dalla 111esima posizione nel 2012, con 20 congressi, alla 51esima posizione nel 6-7-8 2014
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SPECIALE TOSCANA
Facciamo il punto con Carlotta Ferrari, Presidente del Italian Convention Bureau ICB è un traguardo importante, ma anche una grande sfida... «Sì. come prima porteremo avanti l’attività di membership, individuando un marketing manager, giovane e motivato. Poi troveremo main partner tra le aziende e le strutture ambasciatrici dell’Italia nel mondo (aeroporti, banche, linee ferroviarie) e creeremo una linea di comunicazione ad hoc». Come promuovere al meglio la meeting industry Italia? «I punti sui quali il CB nazionale deve far leva sono l’appealing della destinazione, il rafforzamento e la commercializzazione dell’offerta. Noi privati abbiamo deciso di agire in prima linea, dotandoci di risorse nostre, creando un organismo in grado di rilanciare il settore e di favorire l’incontro domanda offerta». Pubblico e privato: è possibile trovare un equilibrio che dia risultati duraturi? «Certamente, l’ho vissuto sulla mia pelle a Firenze, trasformando un CB da pubblico a privato. Operatività e snellezza sono garantiti da un società privata con una governance privata, ma il sostegno politico del pubblico è fondamentale per legittimare il progetto e per facilitare la mission. La collaborazione con ENIT è una delle missione del neo nato Convention Bureau, stiamo lavorando ad una convenzione che verrà siglata a breve». Best practice: quanto è importante l’eterogeneità dell’offerta? «Il nostro Paese offre una vasta gamma di prodotti e di destinazioni, tutte una diversa dall’altra e di altissima qualità. E questo è senz’altro un valore aggiunto». Il valore della formazione: quali modelli seguire? La diffusione della cultura Mice è una delle mission del CB nazionale. Attraverso la collaborazione con le regioni, vorremmo pianificare un programma di formazione completo e duraturo nel tempo. il CB si adopererà però anche affinché i territori abbiamo i necessari strumenti per creare – dove ancora non ci sono – delle forme di rappresentanza territoriale, siano essere reti, Convention bureau o club di prodotto. Destinazione Italia, esiste davvero? «Esiste da adesso!». 2013, con ben 46 congressi internazionali, più del doppio dell’anno precedente. Il capoluogo toscano si trova invece al 26esimo posto nella classifica europea delle città congressuali, preceduta in pole position da Parigi, Vienna e Madrid. «È un risultato formidabile e un riconoscimento importante a livello internazionale», commenta Carlotta Ferrari, neo presidente dell’Italian Convention Bureau, «abbiamo scalato l’ICCA City Ranking di ben 60 posizioni in un solo anno e questo conferma ancora una volta che l’ottimo lavoro di squadra insieme a Firenze Fiera ci sta portando nella direzione giusta».
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Italia Convention Bureau Proprio questo grande lavoro di squadra, che ha contraddistinto tutta la filiera economica del comparto turistico toscano, ha portato alla realizzazione di un obiettivo ancora più ambizioso. Il 18 giugno scorso si è costituito a Firenze, l’Italia Convention Bureau, nuovo organismo deputato a coordinare la promozione verso l’estero dell’Italia come sede di eventi di ogni tipologia, che vuole tentare con rinnovato ottimismo diriorganizzare tutte le energie del settore. Il progetto è stato promosso da Federturismo Confindustria, Confesercenti-Assoturismo, ConfturismoConfcommercio, Federalberghi, Federcongressi&eventi, col pieno accordo dell’Enit e delle Regioni rappresentate all’interno del Tavolo di coordinamento Mice. Il Convention Bureau avrà come mission
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il favorire opportunità di business, promuovere la Destinazione Italia, coordinare e rappresentare l’offerta e diffondere la cultura Mice attraverso un’adeguata formazione. La partecipazione sarà articolata per “destinazioni” e “venues” sull’esempio del Convention Bureau scandinavo. Ci saranno più livelli in base alle caratteristiche tecniche e all’attrattività, e ciascun livello corrisponderà a un grado di contribuzione annuale diverso: 5mila euro per le destinazioni (CB territoriali o club di prodotto) e i poli congressuali oltre i 1000 posti; 2mila euro per i poli congressuali fino a 1000 posti e per gli alberghi con oltre 200 camere; 1000 euro per gli alberghi fino a 200 camere e le sedi congressuali minori; 800 euro per le agenzie PCO, le destination management company, i cate-
ring e gli altri supplier che operano a livello sovraterritoriale. A capo del nuovo organismo è stata eletta all’unanimità Carlotta Ferrari. La Governance del CB è diretta da un comitato di gestione composto da otto persone nominate dalle imprese partecipanti alla rete ma indicate dalle associazioni di categoria, promotrici e garanti del progetto: Giancarlo De Venuto e Paolo Mazza, in rappresentanza di Asshotel/Confesercenti; Alberto Corti, in rappresentanza di Confturismo-Confcommercio; Giuseppe Roscioli, in rappresentanza di Federalberghi; Carlotta Ferrari e Paolo Novi, in rappresentanza di Federcongressi&eventi; Annarosa Miele e Giorgio Palmucci, in rappresentanza di Federturismo Confindustria. «È un traguardo importantissimo, che non esito a definire storico», commenta Ferrari, «riuscito al termine di un cammino Piazza del Campo a Siena. La sua originale forma a conchiglia è teatro due volte l'anno del Palio, competizione equestre delle contrade.
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SPECIALE TOSCANA Backstage Italia Nei media internazionali Firenze è tra le città turistiche italiane che risultano più appealing per i big investors stranieri. La sessione del Financial Times FDI (foreigndirectinvest) Intelligence Global Insight, consiglia la città del Giglio per quattro settori chiave istruzione, moda/lifestyle e innovazione tecnologica. FDI ha addirittura lanciato un video promozionale sulla città della durata di 19 minuti realizzato dalla propria redazione e un secondo video di 12 minuti, dove viene presentata la destinazione Toscana alle aziende che stanno pianificando investimenti all’estero. Nel video si citano multinazionali già insediate nel territorio come General Electric, Yanmar e Fabio Perini. Ma si fa riferimento anche al mondo accademico con l’Università di Pisa e il suo rapporto con il settore ICT e ad alcuni centri di ricerca e istituti come Fondazione Toscana Life Sciences, Istituto Toscano Tumori e alle politiche della Regione Toscana in materia di attrazione di investimenti. Sarebbe bello realizzare una clip anche sulle buone opportunità di investimento della Destinazione Italia nel suo complesso, congressuale, artistico e – perché no – di formazione turistica qualificata, non certo per aprire le porte indiscriminatamente a capitali stranieri, ma per innalzare quel livello di professionalità e competenze di cui il Made in Italy è già famoso nel mondo. molto rapido e supportato da un’adesione oltre le aspettative e destinata a crescere. Finalmente anche l’Italia, al pari delle grandi nazioni europee e non solo, ha un organismo che coordina e promuove la sua ricca offerta per meeting ed eventi, offerta che i buyers stranieri apprezzano moltissimo, se si considera che il nostro Paese è una delle mete in assoluto preferite per l’incoming da tutto il mondo. Immaginiamoci cosa significhi questo in termini di indotto e di rilancio dell’economia. La storia che comincia oggi è davvero nuova, e noi tutti faremo del nostro meglio per esserne all’altezza». Cercare di essere all’altezza e sempre un passo avanti, dunque, anche nell’individuare nuovi trend. Dopo aver puntato, con grande anticipo, sui nuovi mercati (Cina e Brasile in testa tra i paesi BRICS), la Toscana guarda oggi ai turismi tematici (cicloturismo, enoturismo, termale, golfistico, green) in cui intravede a ragioneuna nuova opportunità di rilancio internazionale della meeting industry.
Toscana Promozione. Un turismo per ogni occasione Sono 3 i progetti in fase di elaborazione da parte di Toscana Promozione che hanno come obiettivo quello di intercettare flussi che, secondo le stime internazionali, riguardano complessivamente circa 57 milioni di turisti. «Il mondo del turismo è in continua evoluzione», spiega Alberto
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Peruzzini (foto), dirigente del settore turismo dell’Agenzia, «e per essere sempre ai primi posti è necessario lavorare con anticipo su quei segmenti d’offerta che, in prospettiva futura, offrono il maggior ritorno sull’investimento iniziale. Da qui l’idea di puntare su tre segmenti che vedono la Toscana già ben posizionata, ma che hanno bisogno di quella spinta in più per poter uscire dalla nicchia».
Matrimoni, non solo luna di miele Ogni giorno, nel mondo, si celebrano circa 115 milioni di matrimoni che, complessivamente, generano 6 milioni di viaggi (Fonte: ICOHT 2013). Cifre che corrispondono, con una stima al ribasso che considera solo gli sposi novelli in luna di miele, a circa 12 milioni di viaggiatori. I flussi turistici legati ai matrimoni non sono annoverati nelle statistiche Eurostat sul turismo e solo recentemente se ne comincia a parlare negli studi generali sul turismo nazionale o internazionale. Si tratta, però, di un fenomeno in costante aumento. Le stime emerse dall’ultima assemblea della
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International Conference on Hospitality& Tourism Management, parlano di un incremento del +75% dal 2007 al 2012. «Solo negli Stati Uniti», dichiara Peruzzini, «si celebrano 2 milioni di matrimoni all’anno, di cui 500mila vengono organizzati all’estero. L’Italia potrebbe intercettarne almeno il 10%, con un enorme beneficio anche per tutto l’indotto». Sì, perché parlare di matrimoni non significa fermarsi alla luna di miele. Una delle mode più in voga negli ultimi anni è convolare a nozze all’estero e, quindi, puntare sui matrimoni significa lavorare su un
segmento turistico che, potenzialmente, interessa dalle strutture ricettive alle lavanderie. Potenzialità che un particolare matrimonio indiano celebrato lo scorso anno a Firenze ha ben messo in evidenza: 700 ospiti, 5 alberghi in esclusiva, 35 parrucchieri, 60 fioristi, 200 mezzi riservati e un budget complessivo di 8 milioni di euro.
Cortona, piazza della Repubblica. Dal 2010 nella cittadina toscana si svolge, tra luglio e settembre, il festival internazionale di fotografia “CORTONA ON THE MOVE - fotografia in viaggio”. Al centro, un allestimento per matrimonio, un segmento in crescita nel turismo della Regione
FCB Congress Card È una carta completamente gratuita e direttamente scaricabile da ciascun richiedente registrandosi nella sezione per la quale è disponibile.La Card offre al congressista sconti e offerte speciali per l’ingresso a musei, siti culturali, strutture per il tempo libero, locali notturni, negozi, ristoranti e divertimenti, centri benessere, campi da golf, visite guidate, noleggio di biciclette, taxi, vetture con autista per i trasferimenti aeroportuali e altri servizi. Oltre che dai delegati, essa può essere utilizzata anche da eventuali loro accompagnatori o familiari, restando valida nei giorni immediatamente prossimi e successivi alle date dell’evento. Per info: www.conventionbureau.it
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Itinerari turistici e degustazioni sul territorio, due formule vincenti per attrarre nuovi flussi turistici
Cicloturismo, la Toscana su due ruote Secondo un recente studio commissionato dal Parlamento Europeo alla Europan Cyclists Federation, sarebbero 25.6 milioni i cicloturisti pernottanti nel mondo, per un valore complessivo di 54 miliardi di euro all’anno. Anche in questo caso si tratta di un segmento di nicchia non è rilevato dalle statistiche Eurostat. I casi studio europei, però, mettono in evidenza come lo sviluppo di itinerari cicloturistici possano avere interessanti ricadute sulle economie locali, in termini di creazione di imprese e posti di lavoro. «Oggi» spiega Peruzzini, «la classifica delle principali destinazioni cicloturistiche europee vede la Francia e l’Austria ai primi posti. Il nostro obiettivo è portare sul podio la Toscana, sfruttando anche la forza che la nostra regione ha nei principali paesi da cui partono i flussi cicloturistici: Germania e Regno Unito».
San Gimignano
le. Ma si può fare di più. Nel mondo, infatti, si stima che siano circa 20 milioni gli enoturisti (fonte: Wine Tourism Conference) di cui solo 3 arrivano in Italia. «Gli arrivi in Italia rappresentano solo il 20% delle potenzialità di questo segmento d’offerta», dice Peruzzini. I riconoscimenti ottenuti dalla Toscana negli ultimi anni e che ci indicano come la miglior destinazione europea per l’enoturismo, ci dicono che possiamo avere un ruolo importante per incrementare la performance naziona-
Enoturismo, gusto e tradizione Qui la Toscana gioca in casa, tanto da essere un caso studio a livello internaziona-
Terme di Saturnia
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le di questo segmento d’offerta. Nella nostra regione sono attive 350 aziende vinicole con offerta ricettiva, di cui 64 si posizionano nel segmento lusso e di queste 15 si situano nel segmento extralusso». Oggi i Wine Resort toscani attirano circa 100mila turisti per un fatturato complessivo che, nel 2013, è stato 250 milioni di euro. Un segmento che pesa per 1.2% sul movimento complessivo di turisti del vino. «È una percentuale che dobbiamo assolutamente far crescere», conclude Peruzzini,
sfruttando a pieno le potenzialità di questo settore in continua espansione e che vede in campo importanti competitor come la Rioja in Spagna, la Napa Valley in California o le regioni della Francia». ■
Green meeting a Firenze Firenze Convention Bureau dà l’opportunità di ridurre l’impatto ambientale degli eventi indicando poche semplici pratiche. Scegliere trasporti eco-friendly: la città dispone di un’efficiente rete di trasporti pubblici che copre tutto il centro storico e collega la città alla periferia. No CO2: grazie alla collaborazione avviata tra FCB e Treedom attraverso un innovativo software si possono misurare le emissioni di CO2 prodotte dall’evento e azzerarle partecipando a progetti di riforestazione in paesi emergenti. Meno carta: al fine di ridurre lo spreco di energia e la produzione di rifiuti, FCB dà agli organizzatori di eventi e ai congressisti in arrivo a Firenze la possibilità di utilizzare tutta una serie di strumenti online come il Room Manager System per le prenotazioni alberghiere, una Congress Card ed una nuovissima FCB App per dispositivi mobile. Catering green: un aspetto sicuramente importante per l’organizzazione di eventi sostenibili e a basso impatto ambientale è la scelta del catering. Il catering green rispetta l’ambiente riducendo al minimo i rifiuti e utilizzando materiale riciclabile.
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AC Hotels by Marriott La Toscana è una delle destinazioni di maggiore richiamo della Penisola, su cui il Gruppo spagnolo ha investito con tre hotel, che abbinano gli standard internazionali di qualità della catena alle tradizioni locali
no gli ospiti stranieri, come la colazione, dallo standard ancora più elevato. irenze è meta di un turismo internazionale oramai consolidato e una location che non ha bisogno di presentazioni. Da qui la scelta del Gruppo spagnolo AC di investire con una propria struttura in città, 118 camere dallo stile accogliente e design confortevole, che ha da poco visto un cambio alla direzione. Il nuovo general manager, Iñaqui Espinosa, forte dalla sua esperienza internazionale, ha voluto rinnovare alcuni degli elementi che maggiormente colpisco-
AC Firenze
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La parola al direttore «L’AC Firenze», spiega Iñaqui Espinosa, sintetizzando la vision e i progetti del Gruppo per la destinazione toscana, «mira a consolidare il segmento congressuale in collaborazione con i principali partner del settore, puntando sia sulla posizione strategica, sia su spazi e servizi adeguati agli standard internazionali che caratterizzano tutte le nostre strutture. L’albergo è oggi uno dei cardini del nostro brand in Italia, dove si sta affermando sempre più come leader tra le catene di design, in parallelo a uno sviluppo crescente delle proposte AC Hotels by Marriott, che continua il suo piano di espansione anche all’estero con le nuove aperture in Francia, USA e Sud America».
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Ristorazione e atout d’eccezione In generale, la ristorazione è uno dei cardini dell’offerta dell’hotel fiorentino. Il ristorante interno, aperto sia agli ospiti sia alla clientela esterna, propone infatti una cucina profondamente radicata nel territorio, ma aperta e attenta alle tendenze della gastronomia internazionale. Sotto la guida dello chef Vincenzo Crapa, il menu parte dai prodotti della tradizione toscana e dagli ingredienti tipici del luogo per creare piatti autentici e gourmet allo stesso tempo. Il quattro stelle di Firenze, inoltre, ha una precisa vocazione Mice, a partire dalla posizione in cui si trova: accanto al polo fieristico cittadino e comodo per raggiungere il centro storico e commerciale di Firenze, da poco ha visto sorgere di fronte a sé il nuovo Teatro dell’Opera, a confermare la scelta di un’area cittadina decisamente accattivante. A livello di spazi, AC Hotel Firenze offre tre sale meeting, tutte illuminate dalla luce naturale, con una capienza massima di 150 persone, per convegni, incontri di grandi dimensioni ed
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eventi di varia tipologia. Con l’arrivo della bella stagione, poi, si apre un altro spazio, quello della terrazza, affacciata sui tetti della città e allestibile per aperitivi e cene di grande impatto visivo. Il cielo stellato, per esempio, è stato il protagonista di un incontro con una selezionata rosa di clienti strategici per la struttura, raccontato e illustrato da un membro dell’osservatorio astronomico.
AC Pisa
Grande ospitalità in Toscana L’idea di ospitalità del gruppo, però, si declina anche in altre due strutture in Toscana. La prima è a Pisa, una destinazione certo molto frequentata dal turismo internazionale per visitare i suoi monumenti, ma interessante anche in ambito Mice. AC Hotel Pisa, nel quartiere di Cisanello, una delle aree business in crescita della città, vicino al Palazzo dei Congressi, si trova anche poco lontano all’aeroporto cittadino, rendendo la location appetibile da e per l’estero. Per meeting, corsi di formazione o workshop sono disponibili due sale, che insieme possono ospitare fino a 160 persone, ma anche trasformarsi in un ampio spazio per aperitivi informali o party.
AC Arezzo
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La seconda è ad Arezzo. Qui il Gruppo sta puntando a sviluppare il segmento dei mini-meeting aziendali, in crescita a discapito delle grandi convention, con promozioni dedicate. Durante il periodo estivo, in particolare, presso AC Hotel Arezzo è possibile prenotare una delle due sale (con una capienza complessiva di 120 posti) con un riduzione dal 60% fino alla totale gratuità se abbinata al pernottamento e alla ristorazione, offerta nel ristorante Lo Zafferano, che propone i piatti tipici della tradizione toscana. L’offerta Italy Meeting Summer Deal, valida in tutti gli AC Hotels by Marriott presenti in Italia (oltre ad Arezzo, le strutture sono a Milano, Vicenza, Padova, Bologna, Genova, Firenze, Pisa, Brescia e Torino), rappresenta un’opportunità per conoscere un brand unico, che ha fatto dell’elevata qualità dei prodotti la cifra distintiva delle sue esperienze di soggiorno. G.B.R.
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Immerso nel cuore della Maremma toscana, a Terme di Saturnia Spa & Golf Resort tutto si combina per una vera rigenerazione naturale: le straordinarie proprietà medicali, antiossidanti e anti-aging della purissima acqua termale sorgiva, che sgorga al ritmo di 500 litri al secondo a 37 gradi nel cratere naturale al centro del resort; l’eccellenza dei trattamenti della pluripremiata Spa; percorsi nutrizionali personalizzati; una cucina stellata e un campo da golf 18 buche da campionato fanno di Terme di Saturnia un luogo magico e indimenticabile.
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Golden Tower Hotel & Spa Primo boutique hotel con health centre e Spa nel cuore di Firenze, la struttura propone soggiorni luxury all’interno di un antico palazzo nobiliare
a Torre Strozzi, dimora dell’antica famiglia omonima che a lungo ci visse prima di trasferirsi nel palazzo che oggi ospita le più importanti mostre della città, dal 2009 si è trasformata nella parte più suggestiva e ricca di storia di questo albergo di lusso nel cuore di Firenze, a pochi passi dal Ponte Vecchio e dal Giardino di Boboli.
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La struttura, il primo boutique hotel nel centro cittadino a offrire centro estetico e Spa al suo interno, è oggi diretta da Antonio Pellegrino, che opera nel settore turistico a Firenze da oltre vent’anni, vicepresidente nazionale dell’Associazione Direttori di Albergo e membro del consiglio direttivo della Federalberghi della città. Inserita due anni dopo l’inaugurazione nel
circuito internazionale di Prestige Hotels of the World, che riunisce le migliori proposte ricettive del mondo, nel 2012 è entrata a far parte dell’esclusivo Club Condé Nast Johansens che pubblica le più esclusive destinazioni internazionali, mentre dallo scorso anno è inclusa tra gli alberghi più belli d’Italia e d’Europa per la JDB Fine Hotels & Resort. Tutti questi riconoscimenti certificano come, accanto agli spazi eleganti e all’ambientazione lussuosa, in cui si è conservata l’atmosfera originaria del luogo, con gli affreschi cinquecenteschi, i mobili in legno intarsiato e le rifiniture in marmo, l’hotel offra anche un servizio d’eccellenza, tra cui quello dedicato al relax e al benessere nella Golden Spa. Percorsi e trattamenti specifici permettono non solo di arricchire il proprio soggiorno di piacere, ma anche, per il viaggiatore business, di concedersi una pausa per la remise en forme.
Luxury meeting in Florence La Torre, che caratterizza con il suo stile rinascimentale e la sua altezza tutta la struttura (a lungo fu infatti la torre più alta della città, perché il prestigio della famiglia si misurava da quanto svettasse questo edificio annesso alle loro case), ospita
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oggi le camere Tower Deluxe, soluzioni dalla generosa metratura, con bagni in marmo e vista panoramica sulle stradine e i tetti di Firenze. Nel complesso l’hotel dispone di 27 camere, dalle basic chic alle suite, ognuna con connessione Wi-Fi, Sky Tv e tutte le comodità richieste da uno standard internazionale. Ma il payoff Luxury in Florence significa anche enogastronomia di livello: il Golden Restaurant propone le migliori ricette della tradizione, a base di ingredienti locali di qualità, insieme alle suggestioni della cucina internazionale, per pranzi e cene gourmet in una location raffinata do-
Remise en forme nella Spa Vera e propria oasi per il recupero dell’equilibrio psicofisico, la Spa trova il suo centro nevralgico nella piscina con idromassaggio, grazie agli effetti delle sue acque e dei getti rivolti in diversi punti del corpo, accanto a cui si apre la zona umida, con sauna e bagno turco, oltre alle docce tropicali aromatizzate. Per completare la pausa rigenerante si può scegliere tra un’ampia rosa di trattamenti focalizzati sulla bellezza e la salute del viso e del corpo, frutto di antiche tradizioni orientali, con ingredienti naturali, e di massaggi, drenanti, rimodellanti, specifici per alcune zone del corpo o semplicemente rilassanti.
ve la soddisfazione del palato e della vista sono garantiti. A livello di spazi meeting, l’hotel offre una sala per incontri, riunioni di piccoli gruppi e seminari o colloqui riservati, con una capienza di 8 persone, da affiancare alle tante attività che Firenze rende possibili: una delle città più ricche di storia del mondo non è solo i suoi monumenti, le chiese e le opere d’arte, ma anche la sua tradizione culinaria, le etichette del territorio e, per svagarsi e rilassarsi, itinerari di shopping di livello. G.G.
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Grand Hotel Continental È una delle location alberghiere, leisure e meeting, che meglio armonizza la sua posizione con le bellezze del territorio toscano, per un’offerta mice d’eccellenza e di livello internazionale
l Grand Hotel Continental di Tirrenia, a pochissimi chilometri da Pisa, affacciato su un litorale turchino con alle spalle una splendida macchia mediterranea, è una delle strutture leader della Toscana per l’accoglienza congressuale, ma anche meta preferita di un turismo leisure internazionale che sa esattamente cosa cercare: cortesia e servizio. «È proprio un grande senso di ospitalità, una cultura del servizio dedicato al cliente e, più in generale, l’arte di creare un’atmosfera piacevole e rilassata la nostra unica raison d’être, così gradita alla clientela», conferma il Direttore Commerciale Bruno Campana, «qui regna sovrana la garanzia di trovare qualità e servizio ai massimi livelli».
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Ampia capienza congressuale L’Hotel, parte del gruppo Cosmopolitan Hotels, offre 175 camere e 4 suite nella struttura principale, luminose e modernamente arredate tutte con wi-fi gratuito, cui si aggiungono 50 appartamenti nel vicino Continental Resort, anch’esso direttamente sul mare e raggiungibile dal giardino. Forte la proposta congressuale con 6 sale conferenze, di cui una con capacità ricettiva di 300 posti e altre 5 capaci di accogliere dalle 10 alle 100 persone, alle quali si aggiunge un’area espositiva facilmente accessibile di ben 320mq. A cornice, un ampio parcheggio di fronte all’hotel e 50 posti nel garage privato. La grande flessibilità degli spazi è supervisionata da uno staff professionale e attento: in particolare, la presenza costante del responsabile congressi e – se richiesto – di un tecnico specializzato, garantiscono la piena riuscita di ogni tipo di evento.
L’offerta ristorativa Ottima la proposta gastronomica. La varietà di ristoranti dell’hotel, conosciuti sia per la raffinatezza della cucina internazionale che per il sapiente recupero della tradizione culinaria toscana, offrono la possibilità di scegliere il menù più adatto per ogni occasione. Qui lo Chef Massimiliano Nori arricchisce i piatti della cucina internazionale con
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SPECIALE TOSCANA Continental, mice al top Imperdibile la proposta del Grand Hotel Continental per riunioni o meeting dal 15 ottobre 2014 fino al 30 aprile 2015: con una prenotazione di almeno 40 camere è possibile usufruire delle sale riunioni gratuitamente, inclusa l’assistenza tecnica per la fase preparatoria degli eventi. uno stile fedele alla sua filosofia gastronomica, creativa e ricercata, rivisitando le ricette tipiche della tradizione toscana e mediterranea in chiave moderna ma sempre caloricamente equilibrata. In menù, da non perdere la ribollita fiorentina, lo scottato di branzino con cips di verdure e salsa al pepolino e il carrè di agnello in crosta di mandorle e limone. Diversi gli ambienti a disposizione, tutti aperti anche ai clienti esterni, dal ristorante “Atlantico”, spazioso e raffinato, ideale per ricevimenti e banchetti fino a 200 persone, al nuovo ristorante “Continental”, con un ampio salone arredato in stile moderno per chi non sa fare a meno di un tocco di stile, fino alla saletta ristorante
Divertimento e benessere a servizio del business L’altro albergo del gruppo Cosmopolitan Hotels è il Val di Luce Spa Resort, immerso nel cuore del comprensorio sciistico dell’Abetone, sul versante dell’Appennino pistoiese. Scegliere la montagna per meeting ed eventi è un’alternativa vincente, capace di unire lavoro, sport e relax. Con le sue 35 camere e 45 suite, il Val di Luce si propone come luogo ideale per trascorrere una vacanza dedicata a se stessi in un contesto raffinato e dotato di tutti i comfort, portando avanti con successo un concetto diverso di ospitalità alberghiera. Immerso in un’area incontaminata, con cime innevate d’inverno e verdi sentieri d’estate, l’Hotel offre anche una gradevole SPA, con una piscina emozionale, il percorso benessere, la sauna, il bagno turco, il frigidarium e la sala relax. Infine, la struttura può essere scelta anche per meeting ed eventi ad “alta quota”: il Resort dispone infatti di un’area meeting di 60 posti, un’alternativa unica che unisce divertimento e benessere ai tradizionali servizi business.
“La Polena”, contraddistinta da un’atmosfera intima, colorata e accogliente, ispirata alla tradizione rustica marinaia, con una capacità massima di 30 persone e adatta a cene di lavoro o eventi privati.
Buffet open air a bordo piscina ed escursioni Nella bella stagione, il Grand Hotel Continental propone un particolare buffet all’aperto accanto alla piscina olimpionica, la dimensione ideale per godere di momenti di relax durante il giorno e di piacevoli serate accompagnate dalla musica. Inoltre l’albergo, vicinissimo all’Aeroporto di Pisa, dista solo poche centinaia di metri da 2 campi da Golf. Infine, l’ubicazione ottimale del Grand Hotel Continental favorisce anche piacevoli escursioni giornaliere,alla scoperta di tesori d’arte come Pisa, Lucca, Firenze e Volterra. Cristina Chiarotti 6-7-8 2014
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Hilton Florence Metropole e Hilton Garden Inn Florence Novoli Due strutture diverse e complementari che garantiscono un ampio ventaglio di offerta Mice, in ogni stagione ssere parte di un grande brand non vuol dire dimenticare le caratteristiche peculiari di posizione, clima e cultura di ogni struttura alberghiera. Una filosofia che rende Hilton unica al mondo, mai così vera in Italia, e in particolare in Toscana e a Firenze. Ecco allora che d’estate si può godere delle panoramiche terrazze, quella “Al Fresco Terrace” del Florence Metropole e quella dell’“Open Garden” all’Hilton Garden Inn Florence Novoli, aperte a pranzo o a cena o semplicemente per uno snack veloce, un caffè o un fresco cocktail. Qui spesso sono organizzate serate gastro-
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nomiche, come grigliate di mare e di terra con prodotti tipici regionali, e piacevoli dopocena con musica dal vivo.
La formula giusta per il Mice Una filosofia scelta dal Gruppo per andare incontro alle nuove tendenze della clientela Mice, che predilige una cornice leisure anche per gli appuntamenti business e meeting, spesso con richieste last minute personalizzate per piccoli e grandi eventi, la formula giusta per cercare di legare l’offerta degli hotel alla tradizione fiorentina. Una formula ricercata anche nella semplicità ed eleganza degli spazi, nelle proposte F&B legate principalmente ai prodotti e ai sapori del territorio e nelle proposte incentive a corredo, per cercare di far vivere l’esperienza artistica e culturale toscana a 360°, proponendo tour, degustazioni e visite guidate.
Hilton Florence Metropole Situato a soli 4 km dal centro storico, l’hotel gode di una posizione strategica ideale per viaggi di piacere e d’affari, mettendo a
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no ed è location ideale per mostre, esposizioni e lanci di prodotti. La sala meeting del primo piano, molto flessibile, può essere divisa in 7 sottosale di diversa dimensione. Questo spazio, con pareti di oltre 5 metri, offre una tecnologia all’avanguardia e tutti i servizi necessari a garantire il successo degli eventi.
Hilton Garden Inn Florence Novoli disposizione dei propri clienti un parcheggio esterno gratuito e un garage seminterrato disponibile su richiesta. Ogni ora è collegato al centro della città e alla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella grazie a un servizio di navetta gratuito. L’Hilton Florence Metropole dispone di una sala meeting al piano terra e di una al primo piano. Il centro congressi al piano terra, illuminato da luce naturale, ha pareti divisorie alte quasi 4 metri, che permettono di suddividere lo spazio di 500 mq in 3 sottosale, ognuna dotata di ingresso indipendente. Ha un accesso diretto al parcheggio ester-
SPECIAL MEETING OTTOBRE Il mese perfetto per meeting, incentive o eventi a Firenze, con tariffe speciali a partire da euro105,00+Iva a notte. In più, il Delegate Package che, a partire da 60,00 euro + Iva a persona garantisce parcheggio gratuito, connessione wi-fi libera e zona relax gratuita. Per info: florencemetropole_events@hilton.com
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L’hotel sorge all’interno di un parco nella nuova area business-residenziale nella zona nord di Firenze, dove si trovano anche il nuovo Tribunale e il nuovo polo universitario. Dispone di 119 camere con vista panoramica e di 2 suite. L’arredamento delle camere, in caldo stile contemporaneo e letto con Garden Sleep System, si compone di una spaziosa scrivania da lavoro e di pezzi di design prestigioso quali “Mira”, la sedia ergonomica disegnata da Hermann Miller. La sala meeting dell’hotel da 156 mq può ospitare fino a 150 delegati a seconda dell’allestimento scelto. È illuminata da luce naturale ed è equipaggiata con sofisticate attrezzature tecnologiche. A seconda delle esigenze, è possibile suddividere lo spazio in due sottosale da 60 posti ciascuna. Per piccoli eventi, Hilton Garden Inn Florence Novoli dispone anche di una board room con luce naturale di 24mq, ideale per meeting fino a 18 delegati. C.C.
www.hotelcentralefirenze.it
Completamente ristrutturato e rinnovato, l’Hotel è situato nel cuore di Firenze, ad un passo dal Duomo e dai principali monumenti della città. A pochi metri dalla Stazione Centrale di Santa Maria Novella, dalla Fortezza da Basso (sede delle più importanti manifestazioni fieristiche) e dal Palazzo Dei Congressi. La sua ubicazione all’interno del prestigioso Palazzo Malaspina poi Palazzo de’ Conti, fa da cornice ad una struttura finemente ed accuratamente arredata, dove si respira un’atmosfera emozionale del passato, riconducibile alla bellezza e al gusto delle antiche dimore. Accogliamo i nostri clienti in un contesto familiare dando loro la possibilità di comunicare in inglese, francese, tedesco e spagnolo. Disponiamo di una singolare sala degli affreschi e di una accogliente e caratteristica sala bar dove i nostri ospiti possono piacevolmente trascorrere momenti di relax godendo dei diversi servizi loro offerti. La Direzione e lo Staff dell’Hotel Centrale fanno della “soddisfazione del Cliente” il loro primario e costante impegno.
Via dei Conti 3 50123 Firenze Tel. 0039 055 215761 Fax 0039 055 215216 info@hotelcentralefirenze.it www.hotelcentralefirenze.it
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Hotel Bernini Palace Boutique hotel, che di recente ha acquisito la quinta stella, rappresenta, nei suoi spazi eleganti e raccolti, una parte della storia d’Italia, con la Sala Parlamento che vedeva riunirsi i senatori e i deputati quando Firenze era Capitale del Regno
Quando Firenze era la Capitale del Regno
el centro di Firenze, vicino agli edifici, alle piazze e alle opere d’arte che hanno fatto la storia d’Italia, l’Hotel Bernini Palace rappresenta una delle icone cittadine nel segmento dell’hotellerie di lusso. Dopo importanti lavori che hanno riportato alla luce gli elementi architettonici e pittorici del palazzo originario - la dimora di una potente famiglia di finanzieri fiorentini, i Peruzzi, i cui antenati compaiono anche nella Commedia dantesca - mescolandoli con gli elementi contemporanei della hall e del Lounge, la struttura ha acquisito il massimo della certificazione di qualità, cinque stelle, oltre a risultare inserita nella selezionata rosa di alberghi della Guida Michelin.
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Questi riconoscimenti attestano la capacità dell’hotel di proporre servizi di alto livello all’interno di spazi raffinati, di cui uno è diventato il simbolo dell’accoglienza del Bernini. Frequentato infatti, nel periodo in cui la città era capitale del Regno, dai deputati che si riunivano a Palazzo Vecchio e dai Senatori quando si spostavano dalla loro sede a Palazzo Pitti, l’intero albergo era uno dei punti di riferimento della politica nazionale e riservava ai suoi illustri ospiti un servizio d’eccellenza.
Un’elegante cornice storica per meeting fino a 100 persone Tra gli ambienti più significativi la “Sala Parlamento”, interamente affrescata con i ritratti dei protagonisti del Risorgimento, elegante e spaziosa, oggi scenario per meeting e incontri, in grado di ospitare fino a 110 persone. Richiami alla storia e ai caratteri originari dello stile toscano contraddistinguono, invece, l’intero primo piano dell’hotel, ribattezzato “Executive Tuscan Floor”. Qui
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gli elementi rinascimentali convivono con le suggestioni orientali, tra i pavimenti in cotto, gli arredi, tutti pezzi unici, i tessuti preziosi e dalle calde nuance del rosso, oro e arancio e i soffitti con travi in legno a vista. Le camere, Deluxe e Junior Suite e Suite, si affacciano sui vicoli, le stradine e i cortili più caratteristici della città, per un’immersione totale nell’atmosfera locale.
Ristorante gourmet nel chiostro cinquecentesco Che il territorio sia uno dei leit-motiv dell’accoglienza del Bernini Palace è evidente non solo nelle scelte stilistiche, architettoniche e di design, ma anche nell’offerta gastronomica, che trova nel ristorante “La Chiostrina”, inaugurato da poco più di un anno, la sua punta di diamante. La sala, che si apre all’interno del tranquillo chiostro cinquecentesco al centro dell’edificio, offre un luogo appartato e suggestivo, in cui sole e ombra si alternano in giochi di luce sempre diversi. Sotto la guida dello chef, il ristorante offre un menu attento alle proposte regionali, basato sulle ricette e i sapori della Toscana: non mancano quindi la tagliata di Chianina con cristalli di sale e gocce di extravergine, ma anche piatti “poveri” come la pappa al pomodoro, e tutta la varietà dei salumi e dei formaggi toscani con noci, pere e gelatina di Vinsanto, oltre a un’ampia cantina di etichette selezionate.
che spazia sui tetti di Firenze, questo spazio si può allestire con gazebo e tensostrutture per apertivi e cocktail all’aperto, mentre per rilassarsi dispone anche di una piccola piscina con idromassaggio e di zona solarium. Al di là degli spazi, ogni evento è ideato e gestito in modo personale, attento alle esigenze, ai numeri e alle richieste delle aziende, per occasioni mai standardizzate. Quello che invece rimane un elemento costante è il servizio. L’Hotel Bernini Palace, infatti, ha scelto di affidarsi all’esperienza e al prestigio dell’associazione internazionale di Concierge d’albergo professionisti Les Clefs d’Or, per seguire in modo costante gli ospiti, anticipandone le richieste e organizzando tutti quei servizi aggiuntivi, dalle visite in esclusiva ai monumenti della città di solito chiusi al grande pubblico, alla possibilità di riservare i biglietti dei musei all’ultimo momento o di effettuare tour personalizzati, all’assistenza di personal shopper per gli acquisti nelle boutique più esclusive della città, che rendono speciale e indimenticabile il soggiorno. G.G.
Spazi raccolti con un servizio certificato L’hotel, selezionato da Conde Nast Traveller come una delle migliori proposte italiane per un soggiorno business, è una location ideale per piccoli meeting, workshop e seminari, all’interno di un’atmosfera tranquilla e raccolta. Oltre alla storica “Sala Parlamento”, un secondo spazio, la “Sala Corsini”, può ospitare fino a 45 persone, ma è possibile utilizzare anche altri ambienti, come la Terrazza Giardino. Situata all’ultimo piano della struttura, di fronte a Palazzo Vecchio e con la vista 6-7-8 2014
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Petriolo Spa Resort Un angolo paradisiaco tra boschi secolari e antiche sorgenti termali dove ritrovare l’armonia tra corpo e anima. Immersi in una atmosfera di quieto benessere e relax assicurata da servizi al top
sclusivo, prezioso, bello. Il Petriolo Spa Resort si trova nel cuore della campagna toscana, tra Siena e Grosseto, in una riserva naturale privata, circondato da querce, lecci e corbezzoli. Perfetto per chi ama prendersi cura di sé in completo relax, circondato dalle bellezze naturali, che offrono alla vista angoli ancora intatti, il cinque stelle è un’ideale base di partenza anche per itinerari culturali e artistici, alla scoperta delle vicine città d’arte e degli affascinanti borghi disseminati tra le colline toscane, e per tour enogastronomici.
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Il resort sorge nella valle del fiume Farma, sopra le antiche Terme di Petriolo, i cui resti medievali sono ancor oggi visibili, da cui arrivano, attraverso una ingegnosa opera di canalizzazione, le preziose acque sulfuree che sgorgano a 43 gradi centigradi e che alimentano la Spa.
Ospitalità a 360 gradi Nell’esteso complesso, tutto trova la giusta collocazione: gli spazi sono notevoli e i servizi di altissimo livello. L’immutabile eleganza dello stile classico connota le 77 camere, tra cui 34 junior suites, 6 suites, 1 executive suite e 1 suite presidenziale
Per un meeting a 5 stelle Perfettamente in linea con la filosofia della catena, il centro congressi è un moderno spazio polifunzionale con 5 sale meeting di cui una plenaria per 120 persone, 2 sale da 40 posti e 2 salette riunioni per 10 persone. Numerosi sono gli spazi espositivi; si possono utilizzare anche le belle terrazze panoramiche e i luminosi foyer.
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con giardino e jacuzzi esterna privata: tutte luminose, ampie, con marmi e parquet, dotate di ogni moderno comfort e vista panoramica. Molte anche con grande balcone privato, arredato con poltrone e tavolini per pause più intime e tranquille. Punto forte del Resort, che offre una completa esperienza emozionale, è inoltre la ristorazione che propone una prelibata e freschissima cucina del territorio, wellness oriented. Il ristorante Petriolo, interno all’hotel e dalle grandi vetrate che dominano la splendida valle, propone menu a la carte con piatti della tradizione e mediterranei rielaborati con creatività dello chef che non tralascia intriganti suggerimenti anche per scelte low-fat. Il ristorante Brigante, con servizio a buffet è posizionato accanto alle piscine, ed è ideale anche per una pausa leggera. L’offerta ristorativa comprende inoltre tre bar: il bar Terrazze con vista panoramica sulla Valle, il bar Piscine e il bar Patio strategicamente posizionati rispettivamente nella hall, a bordo piscina e nella Spa. L.S.B.
Un’oasi di benessere e relax Autentico paradiso della remise en forme di 3.500 metri quadrati, la Spa & Medical Spa sfrutta le straordinarie proprietà curative dell’acqua termale per la prevenzione, la riabilitazione e la cura di molte patologie cliniche. L’acqua della fonte di Petriolo è infatti ricca di preziosi minerali ed oligoelementi: è magnesica, iodica, bromica, sulfurea, carbonica con una predominanza dell’idrogeno solforato responsabile del forte odore di zolfo che le acque emanano. Si può scegliere tra un vasto programma di trattamenti e programmi benessere personalizzati, per molti dei quali è prevista anche una visita medica specialistica. Rigeneraquae è il percorso ispirato alle antiche Terme Romane, nella zona umida, che ingloba piscine interne con acqua di sorgente riscaldata a temperature differenziate (tepidarium, calidarium, frigidarium) con vari idromassaggi subacquei e piccole cascate d’acqua per il massaggio cervicale e una piscina alimentata esclusivamente con acqua calda termale a 43° centigradi. Docce cromo e aromaterapiche, sauna, bagno turco, percorso Kneipp e sala relax con angolo tisane, completano la Spa che conclude il percorso emozionale con la piscina natatoria esterna. Nell’attiguo centro benessere, oltre a una grande palestra completamente attrezzata, ci sono varie cabine per massaggi orientali e olistici e per i numerosi trattamenti estetici a base di fanghi.
Un meeting di benessere Offerta speciale (non retroattiva e non cumulabile con altre promozioni) per un minimo di 10 camere prenotabile fino al 30 ottobre, camera doppia uso singola a partire da 115 euro e doppia a partire da 135 euro + pacchetto meeting a 45 euro per persona al giorno che comprende: sala meeting gratuita (min 10 pax), circuito benessere (2 ore per persona per soggiorno), accappatoio e ciabattine, due coffee break, light lunch, sconto del 10% sui trattamenti benessere. Per preventivi immediati: tel. 02 89526268 / 287 - events@atahotels.it
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SPECIALE TOSCANA SPA EXPERIENCE
Arno Spa Villa La Massa I profumi dei fiori e delle erbe aromatiche della Toscana si ritrovano nella nuova Spa di Villa La Massa sulle rive dell’Arno. Una raffinata enclave di benessere e bellezza. Dove si sta un incanto n’oasi bucolica immersa nella terra toscana, tra ulivi, vigneti e cipressi, dove l’ospitalità è un’arte che si declina nei più raffinati stilemi del bien vivre. Villa La Massa, splendida dimora medicea situata nel Chianti ma a un passo dal cuore di Firenze, è una dimensione “altra”, dove ci si dimentica della frenesia del quotidiano e dove il benessere, inteso come star bene con se stessi e con gli altri, acquista un valore speciale. Circondata da un parco di 9 ettari – in cui si trova il nuovo Giardino di Iris che si apre come un belvedere sul fiume – la Villa ospita 37 camere (tra doppie e suite) con letti a baldacchino, boiseries, soffitti affrescati, bagni in marmo. E, per chi desidera trascorre momenti di tranquillità in famiglia o con amici, c’è anche Il “Villino”, uno spazio lussuoso e intimo, di recente costruzione, dotato di una magnifica suite presidenziale con giardino privato sull’Arno. Una menzione a parte merita il ristorante “Il Verrocchio”, dove lo chef Andrea Quagliarella propone ricette della tradizione italiana e toscana, una cucina ispirata che uti-
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lizza i prodotti dell’orto e l’olio d’oliva ricavato dagli ulivi della proprietà. Ma è soprattutto nella nuova Arno Spa che l’esperienza della bellezza e del benessere trova la sua massima espressione. Ricavata nelle antiche cantine delle Villa, la SPA (325mq) è un viaggio nella storia, oltre che nel mondo dei cinque sensi, dove tutto, a partire dagli elementi architettonici, evoca la magnificenza rinascimentale: dalle volte a crociera e a botte in mattoni originali agli antichi portali in pietra fino ai capitelli e ai pavimenti in ardesia verde e cotto antico. “Preziosa” la zona umida con bagno
turco in pietra crema e marmo verde, ampia sauna, vasche d’acqua fredda e doccia a cascata ed emozionale. Mentre per un benessere in coppia, ci sono le due suite “Beauté” con doccia e lettino twin, dove sperimentare eccellenti trattamenti à la carte a base dei “tesori” del territorio toscano come l’olio di vinaccioli, il macerato di rosmarino toscano, gli oli essenziali di arancia, lavanda e miele. Si può scegliere tra 4 tipi di massaggio: Rilassante alle note floreali¸ Rilassante al Chianti, Drenante, Decontratturante collo e schiena – mentre sono ben 10 i trattamenti beauty à la carte, tra viso e corpo. P.T.
SPECIALE TOSCANA Dicono di noi «Viaggiatori veterani, io e mia moglie abbiamo vissuto a Villa La Massa un’esperienza davvero unica, che ha superato ogni nostra aspettativa. L’hotel è incantevole, con una vista magnifica che arriva fino al Duomo di Firenze e un ristorante eccellente, oltre a un servizio davvero impeccabile». Tripadvisor Peter, San Diego (California)
Beauty à la carte Perfetti per donare lucentezza e vigore al viso, i trattamenti viso si suddividono in: Idratante (olio di avocado, jojoba, seta idrolizzata e vitamine) Purificante (bardana, salvia echinacea e papaya), Decongestionante contorno occhi (fiordaliso), Anti Age (olio di oliva). Mentre, per la bellezza del corpo, si può cominciare con lo Scrub aromatico, a base di sale, oli aromatici e creme nutrienti, o con lo Scrub all’olio d’oliva, per poi proseguire con il Drenante (bendaggio a base di estratti di cipresso, ginepro e limone seguito da un massaggio sgonfiante), il Tonificante, a base di polvere di scorze d’arancio e olio di brezza marina, e terminare con l’Idratante mani e piedi con olio d’oliva della Casa.
I Prodotti Ispirati ai profumi dei fiori e delle erbe aromatiche della Toscana, i trattamenti utilizzano le creazioni, studiate ad hoc per Villa La Massa, dell’ Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella
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SPECIALE TOSCANA L’INIZIATIVA
VivaFirenze Sostenere il patrimonio culturale e artistico di Firenze prenotando nelle strutture del territorio attraverso il portale Vivafirenze.it è l’innovativo progetto della Fondazione Romualdo Del Bianco® - Life Beyond Tourism®. La prima edizione del Viva Day si è svolta presso l’Auditorium al Duomo
rasformare il turismo, soprattutto in una città che registra flussi molto elevati di visitatori ogni anno come Firenze, in un’occasione virtuosa, che possa restituire al territorio parte della ricchezza che mette a disposizione di chi vi soggiorna: questa l’idea di fondo dell’innovativo progetto della Fondazione Romualdo Del Bianco® e del suo Istituto Internazionale Life Beyond Tourism®. La Fondazione persegue infatti l’obiettivo di promuovere un’idea di turismo come viaggio, che sia in grado di avvicinare le culture al di là delle differenze e di permettere la riscoperta del vero significato dell’ospitalità. Conoscere un luogo diventa quindi
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un modo per valorizzare il contatto tra persone e popoli e un’occasione per contribuire al patrimonio e alla bellezza che sono stati il motivo del viaggio stesso.
Prenotare con Vivafirenze Da questi valori è nato il portale no-profit di prenotazione alberghiera Vivafirenze.it, attraverso il quale ogni soggiorno nelle strutture aderenti contribuisce a diversi progetti di conservazione e restauro dei monumenti e alla valorizzazione dei luoghi simbolo di Firenze, Patrimonio Mondiale UNESCO, da preservare oggi perché possano essere goduti anche dalle generazioni future. I fondi raccolti, senza ulteriori costi aggiuntivi né per gli albergatori né per gli ospiti, sono consegnati infatti alle associazioni e agli enti che operano con finalità benefiche in favore del patrimonio artistico, culturale, museale, archivistico o naturale a Firenze e provincia.
La prima edizione del Viva Day Lo scorso 6 giugno si è svolta presso l’Auditorium al Duomo di Firenze la prima edizione del Viva Day durante il quale sono stati assegnati i fondi raccolti nell’ultimo anno e individuati i nuovi soggetti beneficiari. Vivafirenze.it ha promosso un concorso di idee e una giuria di esperti ha effettuato la prima selezione fra le 32 pro-
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SPECIALE TOSCANA L’Auditorium al Duomo: dove le culture si incontrano La location che ha ospitato il primo Viva Day è l’Auditorium al Duomo, edificio ristrutturato e messo a disposizione della città nel 2006 come locale di pubblico spettacolo, con l’obiettivo di ospitare convegni e congressi, corsi di formazione ma anche seminari, eventi, mostre e spettacoli che promuovano la conoscenza di altre culture. Il complesso, articolato su tre livelli in pieno centro storico con vista Cupolone, dispone al primo piano di un Anfiteatro che può accogliere fino a 300 ospiti. Al piano terra si trova uno spazio modulabile con capienza complessiva fino a 250 persone, ma suddivisibile in tre sale separate, e diverse soluzioni di servizio. Nel seminterrato, infine, camerini e salette di prova desonorizzati e con pianoforte che permettono il pieno comfort degli artisti prima e durante gli spettacoli. poste arrivate. I vari progetti sono stati illustrati in occasione di questa giornata e i proprietari delle strutture presenti sul portale hanno votato i quattro che potranno ricevere sostegno economico fino al prossimo 30 giugno 2015: la Fondazione Angeli del Bello per la sistemazione di piazzetta dei Tre Re, piazza San Paolino e Loggia del Pesce; l’associazione Tethys, con gli itinerari alla scoperta di Firenze come città di scienza; gli Amici della Santissima Annunziata per il restauro della Cappella del Giambologna nella omonima Basilica e, infine, l’associazione Akropolis, che organizza tour di visita in luoghi monumentali “minori” della città.
Vivafirenze.it, completamente rinnovato nella grafica e nei contenuti e facile da usare, ospita oltre 300 strutture di diversa tipologia e prezzo (hotel di ogni categoria, B&B, dimore storiche, case vacanza, residence, guest house e agriturismo) prenotabili gratuitamente senza costi di cancellazione e con pagamento diretto presso la struttura. Inoltre, è ricco di contenuti extra: informazioni sugli eventi in città, presentazione dei punti di interesse a Firenze e nei dintorni, offerte speciali e le migliori tariffe disponibili sul web. Gianna Bellotto Rosa
Un portale: ricco di contenuti e facile da usare Avviato nel 2011, Vivafirenze.it rappresenta un modo per restituire all’economia locale la ricchezza che il territorio genera: le commissioni vengono ridistribuite direttamente a chi quel territorio lo vive e lo cura. Agli albergatori offre l’affiliazione e il setup gratuiti della struttura, condizioni commerciali vantaggiose e l’utilizzo di una piattaforma semplice, insieme all’opportunità di sperimentare un nuovo modello di viaggio. Al viaggiatore, invece, la consapevolezza di aver contribuito in qualche misura a conservare la bellezza di cui è stato spettatore durante il suo soggiorno. 6-7-8 2014
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Camera con vista Quanto contano i metri quadrati nella valutazione di una bella camera d’albergo o di una suite? Certamente hanno il loro peso: una stanza o un mini appartamento ampi e luminosi rendono il soggiorno più confortevole, acquistando, di conseguenza, valore. Ma cosa dire dei metri quadrati del cielo o del panorama che si vedono da una terrazza o da una finestra? Non sempre ci si sofferma come si dovrebbe su questo aspetto, eppure la vista è un valore aggiunto che non ha prezzo e che sempre più spesso viene segnalato dai frequent traveller, in particolare dai viaggiatori d’affari, come plus discriminante nella scelta di un hotel: per i businessmen in trasferta, “riposare” gli occhi, contemplando un bel paesaggio o un bello scorcio cittadino è, insomma, un intangibile value: aiuta, infatti, a liberare la mente e ad essere più vigili e creativi nel lavoro. Se poi, alla bella vista, si aggiungono un servizio in camera ineccepibile, una cena gourmet e un trattamento relax in spa, ecco che allora il cerchio dell’ospitalità perfetta si chiude. Approfittando della bella stagione, siamo andati alla ricerca, in Italia, di quegli hotel che, tra i loro punti di forza, hanno proprio un’incantevole vista. Che si tratti di lago, campagna o città, le location che troverete nelle pagine seguenti hanno tutte qualcosa di speciale e unico da offrire agli occhi. E non solo.
CAMERA CON VISTA PROVATO PER VOI
Due Torri Hotel Un 5 stelle storico, con vista sul cuore di Verona e un risto-gourmet Due Torri Lounge&Restaurant, tre forchette Michelin
✒Annarita Maggi
con Gourmet Grill Restaurant: 300 metri quadrati a 30 metri da terra, una delle più alte terrazze della città, dove lo sguardo è libero di spaziare a 360 gradi sul centro storico. Qui si possono gustare aperitivi, pranzi, cene a lume di candela ma anche small party ed eventi. ■
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n pieno centro storico, affacciato sulla Chiesa di Sant’Anastasia, a due passi dal balcone di Giulietta, da Piazza Bra e dall’Arena, il cinque stelle Due Torri Hotel è un pezzo di storia e di arte della città di Verona. L’edificio che lo ospita – conosciuto un tempo come Palazzo dell’Aquila – risale infatti al 1300 e al suo interno si trovano opere, mobili e preziosi arredi d’epoca che ne attestano il valore di indirizzo storico ed esclusivo dell’ospitalità veronese. Qui – quando l’hotel si chiamava ancora Grand Hotel Imperiale – sono passati personaggi come Wolfgang Amadeus Mozart e Johann
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Wolfgang von Goethe, re Luigi XVII di Francia Napoleone III, Vittorio Emanuele II, l’Arciduca Ranieri, il maresciallo Radetzky e Giuseppe Garibaldi. E oggi l’hotel, che nel 2010 è stato acquisito dal Gruppo Duetorrihotels e che fa parte di Leading Hotels of the World, continua ad attrarre una clientela internazionale illustre grazie all’alto standard dei servizi e al fascino dei suoi ambienti. A renderlo unico, contribuisce anche la vista. Rinnovato nel 2013, con 89 magnifiche camere in stile Impero e Biedermeier tra cui 5 nuove suite high class, l’albergo vanta un’esclusiva terrazza panoramica
Tre forchette Michelin Di grande impatto scenografico, il risto-gourmet Due Torri Lounge&Restaurant ha segnato un ulteriore traguardo d’eccellenza per l’hotel, aggiudicandosi, lo scorso maggio, le ambite tre forchette Michelin. A convincere gli esaminatori, la cura del servizio, la bellezza della location (una meravigliosa lobby che si apre su una teoria di arcate trecentesche, dove spicca un trittico raffigurante il Cristo), l’alta qualità del menu di Sergio Maggio e il pregio della carta dei vini. In particolare, a conquistare i palati esigenti dei giudici Michelin sono stati il risotto all’amarone, la costoletta di vitello Villeroy e la mousse al cioccolato su purea di Mango.
PROVATO PER VOI CAMERA CON VISTA
Grand Hotel Majestic “Già Baglioni” Meta ideale per soggiorni business e relax di alta classe, il cinque stelle lusso di Bologna regala una full immersion nell’arte e una vista esclusiva sulla città
✒Anna Maggioli
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ono panorami unici quelli che si godono dalle verdi terrazze appena ristrutturate e dalle finestre del Grand Hotel Majestic “già Baglioni”, prestigioso cinque stelle lusso – l’unico nell’Emilia Romagna – nel cuore del centro storico di Bologna: da via Indipendenza a Piazza Maggiore, con il suo Nettuno, dalle Due Torri ai tetti rossi, dalla Cattedrale e dal Santuario di San Luca, fino alle colline che circondano la città, lo sguardo spazia e si appaga. Tra palazzi d’epoca e stretti vicoli, all’interno della storica struttura di lusso, si nascondono veri e propri giardini: sono oasi verdi le splendide terrazze del primo piano, ideali per godersi momenti di relax, per gustare una cena o sorseggiare un aperitivo, ma anche i balconi fioriti delle
camere al quarto piano. Affreschi d’epoca originali risalenti alla scuola dei fratelli Carracci impreziosiscono la sala quattrocentesca del ristorante gourmet “I Carracci” aperta anche alla clientela esterna, dove si gusta un’eccellente cucina del territorio. Lo stesso hotel si trova all’interno di un elegante palazzo del XVIII secolo e offre 109 splendide camere e suite in stile Veneziano e richiami alla Francia del XIX secolo, con fioriti balconi con vista su via Indipendenza e sui tetti della città. Ovviamente tutte sono dotate dei comfort e delle tecnologie più attuali. In queste lussuose camere dagli arredi preziosi hanno dimorato sovrani, politici, premi Nobel e star del cinema. Bellissime le suite Giuseppe Verdi e Giambologna ispirate agli omonimi artisti.
L’Art Decò Terrace Suite: il plus Suite di punta, al quinto piano dell’hotel, con ascensore privato, la Suite Art Déco mette a disposizione un ampio soggiorno con caminetto e angolo bar, due bagni in marmo di Carrara e un angolo fitness Technogym. Autentico fiore all’occhiello è la splendida e ampia terrazza panoramica che regala uno scenario unico sulla città. Una cornice di charme per cene e aperitivi con vista.
Il Palazzo e le Sale L’attuale struttura architettonica del Grand Hotel Majestic “già Baglioni” è frutto di un sapiente restyling volto a valorizzare la vista ottagonale della Torre di Palazzo Fava. L’antica residenza offre ai suoi ospiti un’esperienza di soggiorno all’insegna del vero lusso e della grande arte: le sale di Palazzo Fava custodiscono i famosi affreschi – tra le più alte espressioni della pittura del Cinquecento – di Agostino, Annibale e Ludovico Carracci, raffiguranti le storie d’Europa e le imprese di Giasone. ■ 6-7-8 2014
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CAMERA CON VISTA PROVATO PER VOI
Four Seasons Hotel Firenze Armoniosamente inserito nel contesto cittadino, questo cinque stelle, che ha fatto la storia dell’hotellerie fiorentina, offre spazi e soluzioni per eventi esclusivi e raffinate suite affrescate. Con vista
✒Giulia Gagliardi
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nico ed esclusivo urban resort di Firenze, il Four Seasons è parte integrante della città che attira ogni anno milioni di turisti, luogo privilegiato dove sperimentare un’accoglienza profondamente intrisa di toscanità ai livelli degli migliori hotel internazionali.
Due palazzi storici tra il verde e i monumenti della città Due edifici storici, il Palazzo della Gherardesca del Quattrocento e il Conventino del Cinquecento riportati al loro antico splendore grazie a un restauro curato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, formano il corpo centrale di questa struttura immersa in un parco di cinque ettari, lo spazio verde privato più grande della
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città. Elementi originari del Rinascimento fiorentino, si ritrovano negli affreschi che decorano le 116 camere e suites, tutte una diversa dall’altra per design e forma, molte con vista sul giardino, vera oasi di pace e silenzio nel centro, e sui monumenti di Firenze. Il panorama più spettacolare è sicuramente quello che si vede dalla Duomo Duplex Suite, su due livelli. Arredata in stile contemporaneo, al primo piano ospita il soggiorno e la camera da letto, mentre a quello superiore si trova il loft con salotto sul tetto, da cui ammirare non solo il Duomo, ma anche i tetti della città e il Giardino della Gherardesca.
CAMERA CON VISTA
Storia ed eleganza si incontrano invece nella Royal Suite, oltre 200 metri quadri in cui rivivere l’atmosfera rinascimentale nella Galleria privata, nella Suite Presidenziale o de’ Medici, aperta su tre lati, con ampie vetrate e terrazza affacciate sul parco, e nella Suite Presidenziale del Conventino, un piccolo museo a sé stante. Da non perdere la Garden Villa, la soluzione per chi cerca massima tranquillità e privacy. Completamente immersa nel verde, con ingresso indipendente, offre una strepitosa vasca da bagno incassata a livello del pavimento con vista sul parco. ■
Tante soluzioni, tutte differenti Così come ogni camera ha la sua storia da raccontare e rappresenta un unicum da scoprire, anche gli spazi meeting possiedono ciascuno la propria personalità, pur essendo estremamente versatili e adattabili ad ogni esigenza. Si possono organizzare board meeting, congressi, cene di gala superlusso, mostre e concerti. Per cene ed eventi fino a 80 ospiti, c’è il piano nobile del Palazzo della Gherardesca è dominato dal salone da ballo: pareti e soffitti decorati da affreschi originali, grandi lampadari di cristallo, (pezzi unici del Seicento). Al livello inferiore, con accesso diretto al parco, la Sala Giusti è la cornice ideale per conferenze e incontri di piccole e medie dimensioni (max 70 persone). Accanto ad essa si trovano i due salotti gemelli, la sala Pinti e la sala Donatello, spazi raccolti per riunioni private o pranzi con pochi e selezionati ospiti. Infine, la sala Capponi, affacciata sul giardino, ideale per cene di lavoro. L’offerta ristorativa e le proposte catering rappresentano un plus, con la possibilità di degustare il meglio della tradizione toscana, ma anche di sperimentare cucine diverse, sia negli spazi interni sia in quelli all’aperto, tra giardini e terrazze. L’antica chiesa del Convento, nell’altro palazzo, è stata trasformata invece in una ballroom, con ingresso indipendente e grandi vetrate con vista sul Duomo, in grado di accogliere incontri fino a 200 partecipanti. Vi si possono allestire presentazioni, ricevimenti e concerti (l’acustica è di eccellente qualità).
Le mille sfumature della Toscana Vivere un luogo significa non solo soggiornarvi, ma anche coglierne lo spirito, assaporarne le atmosfere e i sapori. In tal senso è d’obbligo una sosta al ristorante stellato dell’hotel, Il Palagio, dove lo chef pluripremiato Vito Mollica propone un menu à la carte ispirato all’alta cucina italiana e toscana, con ingredienti di prima qualità selezionati tra i produttori locali. Le mille sfumature del territorio sono inoltre il filo conduttore delle proposte per lo svago, da vivere tutto l’anno. L’autunno, per esempio, offre più di un’occasione tra il tour privato alla Galleria degli Uffizi, speciale caccia al tesoro tra le colline di San Miniato, caccia al tartufo, con cena sotto le stelle nel vigneto, e giornata tra gli uliveti di Colle di Val d’Elsa, con guida personale e preparazione dell’olio.
Fiore all’occhiello della struttura, e vero tempio della remise en forme, la Spa – che quest’anno ha conquistato l’Italian Spa Awards 2014 come migliore “Urban Spa” del Paese – propone piscina all’aperto, Jacuzzi esterna riscaldata, palestra attrezzata, le aree umide appena inaugurate con sauna e bagno turco e linee di prodotti orientate alla tradizione e alla dermocosmetica.
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Grand Hotel Alassio La luce della Riviera ligure, il mare e il cielo sono gli assoluti protagonisti dei soggiorni in questa struttura cinque stelle, ospitata all’interno di un edificio ottocentesco
✒Monica Foglia
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l punto di riferimento per chi vuole soggiornare al top sul Riviera dei Fiori è il Grand Hotel Alassio, un cinque stelle inserito in un elegante palazzo di origine ottocentesca. Struttura dall’architettura spiccatamente neoclassica, ha subito un profondo rinnovamento degli spazi, lasciando però inalterati lo stile e l’atmosfera che lo caratterizzavano. Dopo la lunga chiusura che ha consentito di effettuare il recupero storico necessario per riportarlo allo splendore originario, oggi si propone infatti come un microcosmo di lusso e charme per soggiorni di
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piacere all’insegna del benessere e del relax e incontri di lavoro in grado di coniugare ospitalità e servizi d’eccellenza in un contesto suggestivo.
Camere con vista L’hotel dispone di 61 soluzioni abitative, di diversa tipologia, ma tutte in grado di regalare un’emozione. Le camere superior, per esempio, intime e raccolte, si distinguono per il lusso semplice e il design contemporaneo e guardano o al mare di fronte o al verde della montagna.
CAMERA CON VISTA
Benessere del corpo e dell’anima L’hotel ha investito molto sull’offerta per lo svago e il benessere dei suoi ospiti e il fiore all’occhiello delle proposte per ritrovare l’armonia e l’equilibrio psicofisico e concedersi una pausa a tutto relax è la Thalassio SPA, 1.500 metri quadri su tre livelli che ruotano attorno alla grande piscina di acqua di mare con getti idromassaggio e temperatura controllata. Non mancano la zona umida, con sauna, bagno turco, docce saline e fontana di ghiaccio, in cui effettuare percorsi dal caldo al freddo, per ridare vigore ed energia all’intero organismo, l’area fitness attrezzata e con personal trainer, e una zona per i trattamenti viso e corpo, veri e propri rituali basati su prodotti naturali e ingredienti di origine marina.
Le Terrace Deluxe, arredate e decorate secondo lo stilo marinaresco, affacciano direttamente sul mare dalla grande terrazza, per spingere lo sguardo fino all’isola di Gattinara. Le Suite, da una o più camere con salotto, in cui il mare entra dalle grandi vetrate quasi senza soluzione di continuità con le stanze, sono state progettate per essere la cornice di fughe romantiche o semplicemente per soggiorni all’insegna del massimo confort e della massima privacy.
Una terrazza sul mare A pochi passi dal centro della cittadina ligure, il Grand Hotel Alassio non solo è affacciato direttamente sul mare, ma ha an-
Meeting e gastronomia A livello di spazi meeting, una sala con capienza fino a 70 posti, con luce naturale, affacciata direttamente sul mare, ospita diverse tipologie di evento, da incontri riservati a seminari e workshop, da piccole convention a presentazioni di prodotto, con la possibilità di allestire terrazza e gazebo sulla spiaggia per coffee break, finger buffet e business lunch. Se, invece, si preferisce rimanere all’interno dell’edificio, si possono utilizzare la grande balconata da 40 coperti e l’adiacente sala. Qualsiasi sia la location, la cucina rimane uno degli elementi imprescindibili di un soggiorno in questa struttura: all’alta qualità degli ingredienti abbina creatività delle ricette e raffinatezza nella presentazione dei piatti, che spaziano tra menu a tema, suggestioni internazionali e una selezione di proposte regionali, privilegiando naturalmente le materie prime del territorio e i grandi classici della tradizione ligure.
che ideato location coinvolgenti ed esclusive per potersi immergere nei colori e nei profumi della Riviera. Per gli ospiti mette infatti a disposizione una spiaggia privata, su cui si apre la terrazza, un grande spazio a palafitta direttamente sulla sabbia circondato dalle palme, di fianco alla frequentatissima passeggiata. L’aperitivo o le serate con musica dal vivo sono ormai uno degli appuntamenti quotidiani preferiti dagli ospiti dell’hotel, ma la struttura si può anche allestire per eventi e occasioni business. ■
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Grand Hotel Imperiale Resort & Spa Questa icona liberty affacciata sul lago di Como a Moltrasio si presenta rinnovata negli spazi per gli eventi e con il plus del benessere a 360° del nuovo wellness center I-SPA
✒Gianna Bellotto Rosa
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ille storiche, parchi e giardini botanici punteggiano la riva del lago di Como, destinazione glamour e concentrato di storia, che ancora oggi attira celebrità internazionali e fa da cornice a uno scenario tra i più suggestivi della Penisola. A Moltrasio, in particolare, piccolo borgo pittoresco ai piedi del Monte Bisbino, attraversato da un torrente che irrompe in una cascata ammirata anche da Vincenzo
Bellini, l’illustre compositore che qui soggiorno a lungo, si trova uno degli indirizzi di riferimento dell’area per la meeting industry, il Grand Hotel Imperiale & Spa Resort, albergo d’epoca affacciato sullo specchio d’acqua, che ha di recente rinnovato l’offerta benessere e gli spazi per gli eventi.
Benessere a 360° Quest’anno sono terminati i lavori che hanno portato all’apertura di 30 nuove camere, di generosa metratura, con ampia terrazza e vista panoramica. Arredi pregia-
Il Centro Convegni Ampliato di recente con la creazione della supertecnologica Sala Bassanini, da 250 posti, ulteriormente divisibile in due spazi, ha visto anche il completo restyling della Sala Bellagio da 200 posti, ideale come salone delle feste. L’area meeting offre altri sette ambienti, tra sale di medie e piccole dimensioni, e 1.000 metri quadri di spazi espositivi, senza contare il giardino interno, allestibile durante la bella stagione anche per team building e attività post congress.
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Villa Imperiale, spazio esclusivo per VIP Accanto al corpo principale dell’hotel sorge secondo edificio, quasi un hotel nell’hotel. Villa Imperiale è una struttura indipendente, ristrutturata per mantenere intatto il fascino del tardo stile liberty originario, immersa nel giardino e affacciata direttamente sul Lago. Dispone di una piscina panoramica con attracco privato motoscafi e rappresenta una soluzione esclusiva di sole 12 camere deluxe, più volte trasformata in una location riservata per piccoli party del jet set internazionale. un’immersione nel ghiaccio tritato. Quindi il relax continua nel bagno turco, alle essenze aromatiche, per poi entrare nelle docce emozionali e finire con il riposo sul materasso ad acqua o nella piscina con getti idromassaggio. Completano il percorso le sei sale per i rituali viso e corpo e l’IFITNESS, un’area interamente riservata alla forma fisica. ■
ti, colori tenui e rilassanti, tessuti preziosi e pavimenti in legno caratterizzano le Deluxe Spa room, tutte con sala da bagno dotata di doccia emozionale per aromo e cromoterapia direttamente in camera. Ma l’offerta benessere si traduce anche in un’intera ala dedicata, dove si trova il nuovo Wellness & Beauty Center I-SPA, costruito con i materiali del territorio, come la pietra di Moltrasio, per un luogo autentico, di semplice bellezza, in cui ritrovare il silenzio, la serenità e il tempo per sé. Centro nevralgico della Spa è l’I-SPACE, uno spazio in cui riappropriarsi dei ritmi dettati dal corpo, che viene tonificato e rigenerato dal contrasto tra temperature e gradienti di umidità: si passa, infatti, dal caldo secco della sauna al freddo della doccia scozzese, per concludere con
Buona cucina tra il cielo e il Lago Uno degli elementi che più contribuisce alla buona riuscita di un’occasione di lavoro è la qualità della ristorazione, che si tratti di un coffee break, di un aperitivo di benvenuto o di una cena di gala. Tanti gli spazi a disposizione, dal Ristorante La Cascata, guidato dal giovane chef Sebastiano Adobati, una sala elegante dallo stile classico affacciata sul giardino interno per cene servite anche “sotto le stelle” fino a 300 persone, dove degustare una cucina profondamente radicata nel territorio a base di specialità lariane e lombarde, di terra e d’acqua, al ristorante gourmet Imperialino, vero e proprio giardino fiorito in riva al Lago. Qui lo chef Mario Sala propone una gastronomia d’autore che, a partire dai prodotti della tradizione italiana, reinterpreta i grandi classici con creatività, accostando sapori e profumi inediti, per una carta gli ha permesso di entrare nella selezionata rosa di locali segnalati dalla Guida Michelin 2014, nella categoria “ristoranti ameni”, guadagnando tre forchette rosse per l’ottima cucina abbinata a un paesaggio d’incanto.
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CAMERA CON VISTA PROVATO PER VOI
Grand Hotel Tremezzo Ha compiuto 104 anni questo gioiello incastonato nello scenario del Lago di Como, circondato da un parco adagiato sulla collina, in cui lo sguardo spazia su tutto lo specchio d’acqua e non ci sono confini tra gli eleganti interni e i panoramici esterni
✒Daria Dappiano
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candeline: tante sono quelle spente per la festa che a luglio di quest’anno si è svolta al Grand Hotel Tremezzo, autentico palazzo in stile Liberty che ha costruito la sua storia, fatta di ospitalità di alto livello, sulle sponde del Lago di Como. Nonostante il tempo che passa, ha saputo anticipare le esigenze del mercato e offrire, in ogni epoca, dagli inizi del Novecento, quando era destinazione per il turismo delle elite europee, a oggi, che accoglie una clientela internazionale alla ricerca dell’unicità dell’accoglienza italiana, una perfetta interpretazione dell’art du bien vivre. In occasione del suo compleanno, l’hotel ha aggiunto un altro elemento al raffinato
puzzle di proposte offerte, inaugurando, presso il T Beach, la spiaggia privata affacciata su Bellagio, la nuova Lake Como Luxury Station Pommery, in cui sorseggiare lo champagne dell’omonima maison. La collaborazione con Pommery nasce anche per celebrare una seconda ricorrenza: i 140 anni dall’invenzione del primo Brut millesimato della storia dello champagne.
Cent’anni di charme in riva al Lago L’albergo, cinque stelle lusso, immerso in un parco collinare dalla lussureggiante vegetazione e affacciato direttamente sullo specchio d’acqua, ha sviluppato collaborazioni con partner prestigiosi, per offrire il meglio dell’ospitalità italiana sotto tutti i punti di vista, dalla cucina, con i menu che nascono dall’esperienza culinaria di Gualtiero Marchesi, al trendy T Beach con l’angolo Pommery, dalla nuova T Spa con i suoi prodotti esclusivi ESPA e la piscina Infinity, all’eleganza delle camere tutte recentemente rinnovate con raffinata ricercatezza.
Otto Rooftop Suite con terrazza privata e Jacuzzi Ultimo gioiello aggiunto alla collezione dell’hotel sono le cinque suite panoramiche che, insieme alle tre junior suite, si trovano al Rooftop Floor, tutte con terrazza privata e Jacuzzi. Accanto ad esse, quattro lussuose suite storiche dedicate al-
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Nel blu infinito La cifra che caratterizza l’hotel è la continuità di spazi tra interno ed esterno. Ne sono esempio le tre grandi piscine: la prima, Piscina dei Fiori, è una gemma turchese immersa nel verde del parco, mentre la piscina Infinity, dentro la T Spa, sembra non aver confini e la parte interna si moltiplica nella Jacuzzi esterna e si rispecchia nel blu del lago. Ma a colpire è soprattutto la piscina galleggiante Water On the Water, collegata con un pontile alla spiaggia e circondata dalle acque del lago.
le “Donne del Lago”, nel cuore del Palace: la suite Greta, dedicata alla Garbo, che amava il Tremezzo e ad esso si riferiva nel film Grand Hotel come a un luogo soleggiato, in cui essere “perfettamente felice”; la suite Carlotta, dedicata a una delle più celebri dame del lago, la Principessa Carlotta, storica proprietaria della villa omonima accanto a cui è situato l’hotel; e per finire la romantica suite Maria, ideale per una romantica luna di miele, e la nuova suite Aurelia, entrambe arricchite da preziosi arredi in stile e pezzi unici appartenuti a due donne meravigliose che hanno fatto la più recente storia dell’albergo. La maggior parte delle camere si affacciano sullo spettacolo offerto dalla suggestiva location delle sponde del lago, offrendo uno scorcio unico su Bellagio e permettendo di spaziare con lo sguardo sull’intera Riviera delle Azalee fino alla splendida Villa Balbianello, mentre altre si sporgono sulla quiete e il silenzio dei fiori e del verde del parco secolare.
Eventi che diventano occasioni Non sono solo gli spazi a fare il successo di evento, ma un mix di caratteri: la bellezza del luogo, l’accoglienza, le proposte gastronomiche e leisure. Al Grand Hotel Tremezzo non manca nessuno di questi ingredienti. Per board meeting e incontri di piccole dimensioni il riferimento sono i saloni di Villa Emilia, palazzo del Settecento indipendente ma adiacente all’albergo, dai soffitti affrescati, pavimenti a mosaico originali e arredi d’epoca, affacciati direttamente sul Lago con una terrazza in cui organizzare coffee break e lunch in piedi, mentre per convegni, conferenze e presentazioni il Centro Congressi Le Azalee, edificio integrato armoniosamente nel parco, può ospitare fino a 250 persone o trasformarsi in tre diverse function room. Lo scenario, il Lago di Como fuori della terrazza e il verde tutt’intorno, permette di coniugare facilmente business e leisure, insieme alla possibilità di rilassarsi nella panoramica T Spa, tra rituali ispirati alla filosofia olistica di ESPA, oppure di dedicarsi alle attività sportive tra il campo da tennis interno e i sette green a 18 buche a pochi chilometri di distanza. Una lancia veneziana d’epoca, Ruy, è a disposizione per crociere private in cui esplorare le bellezze del lago nello stile più esclusivo, e sono tantissime le occasioni per team building o incentive, tra sport acquatici, visite alla scoperta dei giardini botanici e delle ville del territorio e trekking nei sentieri intorno a Tremezzo.
Uno chef d’eccezione Affidata alla supervisione di Gualtiero Marchesi, che collabora con Osvaldo Presazzi, l’Executive Chef dell’Hotel da oltre 25 anni, la cucina al Grand Hotel Tremezzo declina in cinque diverse occasioni l’autentica esperienza gastronomica italiana. Oltre al ristorante gourmet La Terrazza, dove alcuni dei piatti più famosi del Maestro della cucina italiana sono serviti sulla panoramica terrazza prospiciente il lago, l’offerta è ampia: da L’Escale Fondue & Wine Bar, per serate informali a base di fondute e grill di carne e pesce, da abbinare ai vini delle terre italiane, al salotto romantico del T Bar, dalla tradizione della pizza a bordo piscina nel T Pizza, al T Beach, direttamente sulla spiaggia, di fronte a Bellagio. ■ 6-7-8 2014
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Hotel Milano Scala Il primo hotel a emissioni zero della città ha appena inaugurato l’orto sulla terrazza con vista Duomo e rinnovato interamente l’offerta ristorativa, per una cucina sempre più in linea con la sua vocazione green
✒Gianna Bellotto Rosa
C
on l’arrivo della bella stagione, l’Hotel Milano Scala, affermato boutique hotel nel cuore della città, al centro delle vie dello shopping, dello svago e dell’arte, riapre la sua Sky Terrace sia per gli ospiti sia per la clientela esterna. Da maggio di quest’anno però con una grossa novità: l’orto con vista panoramica sulle guglie del Duomo e lo skyline cittadino, proprio sul tetto dell’edificio. La scelta di un giardino in cui crescere ortaggi, frutta e piante aromatiche non è solo
scenografica, ma risponde in pieno alla vocazione green che caratterizza questa struttura, la prima a Milano a potersi dire a emissioni zero.
Meeting a emissioni zero Ospitato in un elegante palazzo milanese dell’Ottocento, e inserito dal New York Times tra i quattro motivi per visitare la città, l’hotel è diventato in poco tempo (l’apertura risale al 2010) uno degli indirizzi di charme dell’accoglienza cittadina. Oltre al fatto di trovarsi nel cuore del quartiere di Brera, a pochi passi dalle località di maggiore interesse come il Duomo, la Scala e via Montenapoleone, l’edificio rappresenta un’idea di ospitalità raffinata e contemporanea, attenta alla sostenibilità delle proprie attività. Il progetto da cui è nato l’hotel si basa proprio sulla scelta di limitare al massimo i consumi energetici e gli sprechi, adottando tutti quegli accorgimenti necessari per rendere il soggiorno a bassissimo impatto ambientale. Oltre alla ristorazione che utilizza gli ingredienti che hanno percorso meno chilometri possibili tra il luogo di produzione e la tavola, a partire da quelli dell’orto inter-
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Cucina creativa e leggera a km 0
no, tutte le 62 camere e gli spazi comuni sono dotati di illuminazione a Led, così come di sistemi per isolare acusticamente e termicamente gli ambienti, di prodotti per il bagno biodegradabili e di riduttori dei flussi di acqua. Grazie a questa attenzione costante, anche il meeting diventa amico dell’ambiente: nelle tre sale, da 80 a 25 posti, ma integrabili in un unico ambiente per aperitivi o feste fino a 145 partecipanti, la climatizzazione è controllata centralmente per evitare sprechi e si basa su un sistema che evita l’emissione di sostanze inquinanti nell’atmosfera, per esempio, senza naturalmente rinunciare al confort e alla presenza di tutti quei servizi che accompagnano e arricchiscono un evento. Sempre a livello di spazi, un’altra soluzione è offerta dalla Terrazza, che può essere allestita per un board meeting o una riunione riservata, oppure per cocktail e buffet.
Le coltivazioni dell’orto, infatti, andranno a rifornire in parte la cucina dell’hotel, sia per la preparazione dei suoi piatti freschi e raffinati a un tempo, sia per gli aperitivi che sono ormai una consuetudine delle serate milanesi estive. Dal lunedì al sabato, quindi, la terrazza si apre all’esterno, offrendo, a pranzo, la sua nuova proposta ricca di piatti vegetariani e vegani, L’Orto in Terrazza, e la sera, dalle 18, cocktail e cibi stuzzicanti per accompagnare un aperitivo esclusivo e rilassante con vista a 360° sulla città. Anche la cucina dell’hotel, in linea con la volontà di aderire sempre più ai principi di un’ospitalità che vede nell’ecosostenibilità uno dei suoi cardini, si è rinnovata di recente. Affidata alla guida di Diego Improta, Food & Beverage manager di esperienza, che alla conoscenza del panorama internazionale abbina una vena di spiccata creatività, e del giovane chef, Fabio Castiglioni, che approda a Milano dopo aver lavorato a lungo in ristoranti stellati e hotel di lusso, propone una gastronomia fatta di ricette raffinate e piatti delicati, con innovative tecniche di cottura, oltre a utilizzare ingredienti che si possono definire a passo 0, come quelli offerti dall’orto da poco allestito sulla terrazza.
Lo Spazio Bossi. Per eventi esclusivi con un’anima green Di recente si è aggiunta anche una nuova location, esterna ma adiacente all’hotel, lo Spazio Bossi, proposta come cornice di cene esclusive, eventi non convenzionali, sfilate di moda o presentazioni di prodotto. Composta da un grande salone circondato da colonne e da una galleria su cui si aprono tanti e diversi spazi di servizio, ottimali per camerini, sale stampa o segreteria e guardaroba, è l’ultimo tassello di un progetto, quello che ha portato allo sviluppo dell’Hotel Milano Scala, che ha saputo unire spazi eleganti e versatili, servi-
zi esclusivi e un’anima green, premiata nel corso dell’Expo Italia Real Estate 2012 con l’Hospitality Award. ■
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Palace Hotel Como Il panorama, che spazia tra l’omonimo Lago, i monumenti e i tetti della città, è solo uno dei motivi per cui scegliere questa raffinata struttura del Gruppo Villa d’Este
✒Enrica Bavaro
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n elegante palazzo ottocentesco, in stile liberty, che guarda, da una parte, al Lago di Como e, dall’altra, agli edifici e ai monumenti storici nel cuore di Como: il Palace Hotel, una delle strutture del Gruppo Villa d’Este, che ha fatto dell’ospitalità raffinata la sua cifra distintiva, si trova in una posizione privilegiata, nel cuore dei Como, ma contemporaneamente dirimpetto lo specchio d’acqua.
Meeting... con vista Anche il centro congressi, uno degli spazi di incontro più all’avanguardia dell’intera area di Como – che offre 5 spazi polivalenti, da 10 a 230 persone, tutti illuminati di luce naturale – è stato profondamente rinnovato nella struttura e nella concezione, per un turismo business in crescita. Ad attirarlo non solo il lago, occasione per incentive e team building e per accompagnare il lavoro con momenti di relax e svago, ma anche la posizione strategica, comoda da raggiungere da Milano, dall’aeroporto di Malpensa e dalla Svizzera. Il centro, flessibile e versatile per raccogliere gli eventi più diversi, da consigli di amministrazione, board meeting e riunioni riservate a manifestazioni, presentazioni e convegni, comprende la più capiente sala New Congress. Arredato in stile contemporaneo, dispone di sala regia autonoma, controllo programmabile delle luci, sistemi audio-video con maxi schermi e possibilità di registrare e trasmettere gli incontri.
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Aria di rinnovamento A maggio ha riaperto uno dei due edifici in cui è articolato l’hotel, il Plinius, che ne rappresenta la sede storica, dopo gli importanti lavori di ristrutturazione e ammodernamento iniziati lo scorso anno. La volontà è stata quella di aggiornare decorazioni e arredi per avvicinarsi al gusto
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Como, una città da scoprire
Buona tavola e grandi numeri
Non solo Lago: Como è una città che offre arte, cultura e storia, oltre agli scorci naturalistici. Tra i suoi gioielli il Duomo, il Teatro Sociale e i tanti edifici simbolo dell’architettura razionalista, ma non mancano le vie dello shopping, per acquistare tessuti pregiati, come seta e cachemire, gioielli e oggetti di antiquariato, locali glamour e un fitto calendario di eventi sociali e culturali.
Una menzione speciale merita l’offerta ristorativa: tanti gli spazi a disposizione per cene formali o business lunch in piedi, coffee break e aperitivi di benvenuto, con menu basati sui classici del territorio, ma attenti anche alle ricette e alle proposte internazionali. I piatti mediterranei e lacustri, realizzati seguendo la stagionalità degli ingredienti e rivisitati dall’estro creativo dello Chef Ercole Sandionigi, trovano la loro cornice ideale nel ristorante à la carte Antica Darsena. Il locale, sul porticciolo direttamente affacciato sul lago, offre uno stile classico ed elegante nella grande sala, mentre con la bella stagione si apre all’esterno, sulla terrazza che delimita il giardino. Sempre all’aperto, immerso nel verde del parco, si trova il Garden Bar Ceccato, un chiostro di inizio Novecento dallo spiccato stile liberty oggi trasformato in location per occasioni informali, light lunch, buffet e barbecue, fino a 100 persone (50 sedute), allestibile anche in esclusiva. All’interno dell’edificio invece si può scegliere tra la sala Magna, fino a 150 persone, e la più raccolta Sala Plinius, da 40 posti.
e alle esigenze estetiche contemporanee, pur mantenendo intatta l’atmosfera déco e alcuni tratti tipici della tradizione architettonica e di design del lago, come i colori, in cui dominano le tonalità del giallo e del verde, o i decori a motivi floreali, o ancora l’uso di tessuti e tappezzerie caratteristiche delle manifatture comasche. Oggi quest’ala ospita 62 camere panoramiche, tra cui quattro junior suite vista lago, due executive affacciate sulla cupola del Duomo e classic room parte prospicienti il lago e parte la città. L’anima storica dell’hotel si respira anche nell’ala Pianella, grande dépendance af-
facciata sullo specchio d’acqua, in cui si trovano 32 camere con dettagli e arredi in stile Villa d’Este, da cui il gruppo prende nome. Al piano terra sono ospitate invece tutte le location per la ristorazione, le due sale Magna e Plinius e l’Antica Darsena con terrazza. ■
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Uptown Palace Al dodicesimo piano, la Suite Presidenziale del quattro stelle milanese è un esclusivo urban retreat di 140 metri quadrati, con vista panoramica sulla Madonnina
✒Giulia Broggi
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ue ingressi indipendenti, spazi ariosi, in raffinate nuances naturali (dal castano al bronzo) dove la luce è protagonista, pavimen-
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ti in legno finito ad olio, arredi e dettagli in elegante stile contemporaneo: la Suite Presidenziale dell’Uptown Palace di Milano, accoglie gli ospiti al dodicesimo piano co-
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me un intimo rifugio di lusso di 140 metri quadrati, regalando un colpo d’occhio sulla città davvero suggestivo, quasi a creare un continuum con lo skyline. Le ampie vetrate e i balconi angolari (con parapetti anch’essi vetrati per ampliare al massimo l’orizzonte visivo), regalano una sensazione di infinitezza, facendo quasi svanire il limite delle pareti e proiettando l’ospite in una dimensione aperta, sui tetti di Milano, vicinissimo alle guglie del Duomo. Una sensazione enfatizzata dall’elemento luce che qui gioca mirabilmente con lo spazio e con i dettagli d’arredo, come vetri e laccature, accarezzando le linee nette del mobilio che richiamano l’anima metropolitana dell’Hotel. E a dare un tocco ulteriore di morbidezza, contribuiscono i tendaggi a fantasia floreale e i cuscini imbottiti. Un’ampia porta ad ante divide la zona giorno dalla camera da letto, impreziosita da arredi in palissandro lucido e corredata da una cabina armadio estremamente spaziosa e confortevole. Originali suggestioni
Lusso made in Italy e privacy in pieno centro Strategicamente posizionato a pochi passi da Piazza Duomo e dal quadrilatero della Moda, l’Uptown Palace è un moderno 4 stelle superior in raffinato urban style, con 158 camere design dagli arredi ricercati – tutti made in Italy – che offrono i più alti livelli di comfort. Centralissimo ma in grado di assicurare la massima privacy, è perfetto anche come location per meeting ed eventi. Dispone di un moderno e attrezzato centro congressi con cinque sale e di un raffinato ristorante, l’Uptown Restaurant, al quale si aggiunge l’Up Cafè, ideale per aperitivi. A breve, aprirà anche un’area benessere-relax con vasca idromassaggio, sauna, bagno turco, docce emozionali, beauty room e zona fitness.
Extraordinary Experience A chi prenota la lussuosa Suite Presidenziale, l’hotel dedica la speciale iniziativa Extraordinary Experience, pacchetto che abbina soggiorno in suite e gastronomia “a tutta altezza”. L’offerta, oltre al pernottamento con ricca colazione a buffet, include un percorso degustazione d’alta gastronomia con menu a sei portate, abbinato a Champagne, creato dallo chef Carlo Ontano e servito nel salotto della suite presidenziale. Un’opportunità per degustare e sognare, godendo di una privilegiata veduta sulla Madonnina
cromatiche emozionano l’ospite non appena varca la soglia della camera: la sensazione è quella di essere immersi in una luce dorata. Se poi si alza lo sguardo, la vetrata a soffitto proietta, in tutta privacy, direttamente nel cielo. Molto belli e spaziosi anche i due bagni (il principale nel salotto e l’altro in camera) dove dominano morbidezza e lusso. Il master bathroom sfoggia pareti a ceramiche di nuova concezione con simulato in pelle ed è dotato di vasca idromassaggio, cabina hammam e doccia emozionale. ■
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Coinvolgimento, motivazione e un po’ di sano divertimento. Ecco quando giocare aiuta il business. E quando no ✒Aura Marcelli
“L’uomo è un animale che gioca: deve sempre cercare di vincere in una cosa o l’altra”, diceva il drammaturgo inglese Charles Lamb, oltre 200 anni fa. Oggi, dotati come siamo delle nostre appendici digitali, smartphone o tablet che siano, la nostra predisposizione al gioco si fa ancora più evidente e pubblica: giochiamo nei momenti di relax, nei tempi morti, durante gli spostamenti con i mezzi pubblici e persino a tavola, durante la pausa pranzo. Ci facciamo conquistare (e talvolta osses-
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sionare) dalla saga delle caramelle schiacciate di Candy Crush, dalla competizione alla ricerca delle parole incrociate di Ruzzle e persino dalle avventure di caccia simulate in Deer Hunter.
Un mercato che, nel 2018, raggiungerà i 5,5 miliardi di dollari Ma il gioco non sempre è divertimento fine a se stesso. Anzi, le sue potenti dinamiche possono essere utilizzate e messe a
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frutto per trasmettere messaggi, veicolare informazioni e idee, persino indurre e stimolare nuovi comportamenti. Importanti aziende di tutto il mondo lo hanno capito e, da qualche anno, stanno integrando nelle proprie strategie la cosiddetta “Gamification”. È la versione seria del gioco, ma non per questo meno divertente. Mentre il gioco è puro intrattenimento, la Gamification è (o dovrebbe essere) coinvolgimento e motivazione, finalizzati a promuovere la fidelizzazione dei clienti o
a stimolare la produttività di dipendenti e collaboratori. Un trend che, secondo le previsioni e i report di Gartner, dovrebbe coinvolgere già entro quest’anno il 70% delle organizzazioni presenti nell’elenco Forbes Global 2000, diventando un elemento essenziale nei prossimi anni per il marketing, la fidelizzazione dei clientie lo sviluppo delle performance aziendali. Entro il 2018 il settore dovrebbe muovere un mercato pari a 5,5 miliardi di dollari, tra sviluppa-
Design accattivante, competizione e coinvolgimento sono i segreti del successo dei giochi. La Gamification utilizza questi stessi strumenti per il raggiungimento di obiettivi aziendali definiti. Credits: Candy Crush, King.com
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RISORSA UOMO Social gaming per viaggiatori d’affari Uno dei settori in cui la Gamification si è rivelata uno strumento utile ed efficace è proprio quello dei viaggi d’affari. È senz’altro di questa opinione American Express Global Business Travel, che ha recentemente e con soddisfazione presentato GoTime, la sua nuova piattaforma di Business Travel Gamification realizzata da Badgeville, global leader nella Gamification technology industry. GoTime usa i meccanismi del social gaming per ricompensare i viaggiatori d’affari che operano decisioni nel rispetto e a supporto delle travel policy aziendali. In dettaglio, quando i viaggiatori entrano in GoTime, un’interfaccia che richiama quella dei giochi digitali, in linea con le più popolari piattaforme social, ricevono informazioni riguardo alla policy attraverso “missioni” orientate a determinati comportamenti virtuosi, come prenotare servizi presso un fornitore selezionato o con largo anticipo. GoTime, quindi, connette il dipendente all’online booking tool per consentirgli di effettuare le prenotazioni. I viaggiatori che effettivamente realizzano prenotazioni in linea con le missioni, ricevono punti e medaglie, che possono confrontare con quelle dei colleghi. Feedback positivi e competizioni amichevoli tra i viaggiatori permettono una migliore adesione agli obiettivi aziendali e motivano i dipendenti a compiere le scelte più giuste. «Abbiamo puntato sulla Gamification per rispondere alle tre forze che ridisegnano oggi i travel programs: i cambiamenti demografici, l’aumento dell’uso della mobile technology sui luoghi di lavoro e la pressione continua sul contenimento dei costi», hanno affermato da Amex nel presentare la loro nuova strategia motivazionale. «GoTime va incontro a queste forze, coinvolgendo il viaggiatore in un modo più moderno e motivandolo al rispetto della travel policy aziendale, per un aumento della compliance e del risparmio».
tori di App e agenzie di servizi e soluzioni legati alla Gamification.
Solo il 29% degli impiegati è coinvolto nel proprio lavoro L’applicazione dei meccanismi di gioco alle strategie per l’ottenimento di risultati ha alle spalle una lunga storia, dall’arcinoto metodo Weight Watchers per la perdita di peso, al sistema delle medaglie al merito dei Boy Scout, fino alle competizioni utilizzate per stimolare le performance di vendita. Nel caso della Gamification, però, entra in campo un sistema più sofisticato di tecniche basate sul gioco, supportato dalle tecnologie e finalizzato alla ridefinizione dei comportamenti dei dipendenti e dei collaboratori, secondo gli obiettivi delle aziende. Una recente ricerca, presentata sempre
Credit: King.com
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da Gratner (Gamification 2020: Whatis the Future of Gamification?), rivela che solo il 29% degli impiegati si sente coinvolto nel proprio lavoro. «Oggi assistiamo a una vera crisi del rapporto di lavoro a livello globale», ha affermato Mario Herger, della Gamification Enterprise Consultancy. A suo avviso esistono tre tipi di impiegati: quelli che si sentono coinvolti e riconosciuti dalla compagnia, che rispondono con disponibilità e propositività; quelli che non si sentono coinvolti, ma neppure demotivati, che fanno quanto gli viene richiesto; e infine quelli che si sentono decisamente demotivati, che sono pronti a sabotare il lavoro stesso. «Quando un lavoratore è demotivato la colpa non è la sua», ha aggiunto Herger. «Il responsabile dell’esistenza di un am-
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biente di lavoro stimolante è lo stesso direttore dell’impresa». Proprio questa assenza di stimoli e di coinvolgimento è il vuoto che la Gamification intende colmare, non attraverso semplici competizioni vecchio stile, pensate per premiare pochi top performer, ma mediante giochi collaborativi, disegnati per massimizzare i risultati aziendali.
Sfide, quiz, indovinelli per stimolare la brand awarness di una destinazione Le applicazioni della Gamification nel turismo sono molte, finalizzate ad influenzare il coinvolgimento dei viaggiatori, ad aumentare la loro fidelizzazione, a favorire la brand awarness di destinazioni e marchi e a migliorare l’esperienza di viaggio. Lo scorso inverno hanno avuto gran-
de successo gli spettacolari salti sugli sci della Holmenkollen Ski Jump di VisitNorway, una strategia di Gamification basata su un buon mix di sfida-abilità-instant feedback e finalizzata all’aumento della brand awarness del marchio Norvegia e alla promozione della destinazione in versione invernale. Recentissima è la campagna Jet off to Geneva, di GenevaTourism& Convention. In questo caso l’esperienza di gioco, che riproduce il funzionamento del Jet d’Eau, icona della città svizzera, permette agli utenti del microsito, appositamente realizzato, di competere per vincere premi in base al punteggio ottenuto. Accanto all’attività online, la campagna, condotta lo scorso aprile, ha incluso eventi dal vivo nella città di Londra, nei quali si riproducevano le stesse dinamiche di gioco.
Solo il 29% degli impiegati si sente coinvolto nel proprio lavoro. La Gamification può aiutare ad aumentare i livelli di soddisfazione dei dipendenti e a migliorarne i rapporti di lavoro. Credits: Samsung
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Realismo e divertimento non devono indurre in errore: la Gamification non è un gioco, ma una strategia per cambiare specifici comportamenti dei dipendenti e perseguire obiettivi aziendali. Credits: King.com
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Una soluzione ancora diversa è quella scelta lo scorso anno dallo Stockholm Visit Board, che ha lanciato la gamified App Stockholm Sound, premiata con il 2013 Di-
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gital Tourism Think Tank Award: si tratta di una guida turistica orientata al tema della musica e del suono, che propone suggerimenti originali per visitare la capitale
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una stima (Gartner) coinvolgerebbe durante il 2014 addirittura l’80% delle App o dei giochi sviluppati con questo scopo, destinati al fallimento nel raggiungimento dei loro obiettivi. Altrettanto erroneo risulta credere che una campagna di Gamification possa da sola risolvere il problema dello scarso coinvolgimento e della frustrazione dei dipendenti: se è vero che attraverso il gioco si possono comunicare e affermare i valori dell’azienda, non si deve credere di poter prescindere da un reale interesse nei confronti dei propri dipendenti e del loro livello di soddisfazione. ■
LE 7 REGOLE DEL GIOCO Cosa rende i giochi così avvincenti? Ecco i sette elementi più significativi dell’esperienza di gioco da tener presenti (in tutto o in parte) per sviluppare un’efficace soluzione di Gamification.
svedese, ma anche di una Gamification App che, attraverso sfide, quiz, indovinelli collegati alla città, offre ai turisti/utenti una migliore esperienza di viaggio.
Il rischio di equivocare Molte aziende negli ultimi anni si sono interessate alla Gamification perché sembrava un’idea divertente. Così facendo hanno frainteso il senso e la logica del “gioco”. L’utilizzo non ludico del gioco nelle aziende, ossia la Gamification, non è orientato al divertimento e neppure al coinvolgimento fine a se stesso, ma alla realizzazione di ben definiti obiettivi di business, ottenuta attraverso il cambiamento dei comportamenti dei dipendenti. Se non si identificano correttamente i problemi chiave che si intendono affrontare (aumentare le vendite, contenere i costi, ridurre l’impatto ambientale), come diretto risultato si avranno delle campagne di Gamification inefficaci, dal design povero e dai risultati fallimentari. Il rischio di equivocare è alto e secondo
1. Status: dato che i giocatori sono motivati dal riconoscimento degli altri giocatori appartenenti alla medesima comunità, le soluzioni commerciali che sfruttano meccanismi dei giochi devono garantire che la reputazione dei giocatori possa essere sempre migliorata. 2. Riconoscimento dei risultati: l’avanzamento dei livelli è molto importante nei giochi e consentire ai partecipanti di rendersi conto dei progressi tramite risultati incrementali è essenziale per mantenere vivo l’interesse. 3. Competizione: i giochi ideati per incoraggiare i dipendenti a cambiare in meglio un determinato comportamento devono consentire ai partecipanti di competere tra loro condividendo e confrontando i loro risultati. Questo rappresenta un forte stimolo per mantenere vivo l’interesse. 4. Classifiche: poter controllare visivamente i progressi e le classifiche aiuta i partecipanti a monitorare le proprie performance rispetto ai propri obiettivi e alle performance degli altri. Le classifiche fanno leva sulla naturale competitività delle persone e le incoraggiano a fare di meglio, aumentando le visite ripetute motivate dal desiderio di migliorare la propria posizione. 5. Connessione sociale: le persone solitamente iniziano un gioco perché ci stanno giocando i loro amici dei social network e un numero sufficiente di “mi piace” può scatenare un’ondata di interesse. Quindi, iniziative vincenti di Gamification devono saper creare un forte senso di comunità. 6. Realismo assoluto: con la loro grafica dettagliata e le entusiasmanti animazioni, i giochi digitali fanno sentire i giocatori completamente immersi nella loro realtà virtuale. E le aziende che cercano di applicare i meccanismi dei giochi alla loro attività prendono sul serio la stimolazione visiva. 7. Personalizzazione: la capacità di personalizzare promuove un senso di appartenenza nel gioco tramite l’auto-espressione. (Fonte: Accenture Outlook, Perché la gamification è una cosa seria)
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UNA METAFORA PER CRESCERE
a cura di Leonardo Frontani edu@leonardofrontani.com
Innovazione uguale
Trasformazione Sentiamo spesso dire che nella complessità del 21esimo secolo, un uomo di business per essere leader deve essere anche un efficace innovatore. Innovazione suggerisce una rottura con la “norma” o “normalità” e con l’accettazione dello status quo. Quindi si tratta di qualcosa connessa con la “creatività” da applicare nel business su tre diversi aspetti: gli obiettivi, le persone, ed i processi. Innovazione spesso è anche associata o addirittura confusa con cambiamento. Ma si apre un’altra questione: possiamo tutti imparare ad essere creativi semplicemente iniziando a cambiare la nostra attitudine a relazionarci con le circostanze? Sicuramente leggere libri sull’argomento e magari capirli, non assicura al leader di acquisire anche la caratteristica dell’innovatore. Eppure in effetti tra innovazione e leadership esiste una relazione molto stretta. Infatti il leader in generale mostra particolare attenzione a ciò che verrà, al futuro migliore che si prospetta. È sicuramente un’attitudine legata ad una visione positiva condita con una voglia di scoperta, facilitata dall’opportunità di un premio in vista di una posizione di prestigio. Certamente questo favorisce l’educazione al cambiamento di un leader. La favorisce di meno quello stato mentale che crea eccessiva attenzione alla sicurezza (intesa come certezza e controllo autoritario dei processi e delle persone) e alla comodità. Innovazione è quindi anche correlata con coraggio inteso come quel livello di insicurezza con il quale sono disposto a convivere. Per molti, il mondo in cui viviamo oggi è un mondo pieno d’incertezza e si percepisce una diffusa mancanza di sicurezza. Ma questo non deve scoraggiare gli aspiranti inno-
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raneo che definirei una sorta di Neo-rinascimento. Infatti le trasformazioni culturali ed intellettuali del Rinascimento sono state indotte dall’espansione del capitalismo e da un diffuso accesso alle informazioni grazie alla circolazione della carta stampata e quindi alla condivisione delle conoscenza.
vatori. Occorre fare una riflessione sulla tecnologia a nostra disposizione che rende veloce anzi velocissima la trasformazione della Società che conosciamo. Negli ultimi 15 anni sono stati fatti quantitativamente e qualitativamente progressi, nella medicina, nelle comunicazioni, nello sfruttamento delle risorse, nei trasporti, nell’ambito dell’energia, equivalenti a ciò che l’Uomo era stato capace di fare nei 150 anni precedenti; già nei 150 anni precedenti le scoperte e la ricerca avevano eguagliato i progressi dei 1500 anni di storia ancora precedenti. Questa progressione quasi geometrica, dovrebbe lasciarci intendere che innovare oggi, non è un’opzione, ma una regola aurea che disattesa ci pone immediatamente nella posizione di coloro che subiscono il cambiamento ed eventualmente provano a porre rimedio con blande manovre di adattamento. A mio giudizio, se esiste un mondo idoneo a favorire questa nostra partecipazione alla creazione del futuro, è proprio quello contempo-
Si chiudevano così i conti con il Medioevo che per quasi 1000 anni con il controllo centrale e capillare della Chiesa, tendeva a negare il potere dell’Uomo nel cambiare il suo destino con il conseguente oscurantismo e di conseguenza con progressi trascurabili per l’Umanità. Fu la peste nera a decretare la fine del mondo delle dispute dottrinali, della guerre “sante” e della fedeltà al sistema feudale. Mi piacerebbe pensare che anche il nostro mondo stia sperimentando la devastazione della peste nera comparabile all’attuale crisi economico-finanziaria. Ci sono segnali che il morbo sia arrivato alla sua decadenza o perlomeno che le Nazioni abbiamo avuto modo di sviluppare i giusti anticorpi per controllarne gli effetti. Metafore a parte è questo il momento per il riscatto, per la consapevolezza del potenziale di ogni singolo uomo e di ogni singola idea, per la passione per l’indagine e per le sfide di questo tempo. Sguazziamo ora in un mondo straripante d’informazioni dove la condivisione delle stesse è resa quasi immediata grazie alla rete delle reti, al web. Abbiamo tutti l’impressione che una vita più equilibrata ed appagante sia possibile, malgrado il livello di stress che siamo soliti sopportare. Dovremmo sentirci tutti “cercatori” che vogliono scremare la superficie delle cose e sondare livelli più profondi di significato, bellezza e qualità della vita. ■
a cura di Paolo Mazzaglia di Otherwise srl pmz@otherwise.it
LA PAROLA AL FORMATORE
Piccoli comici spaventati manager cono che la “grandphyton 2000 special” è di una categoria superiore, non posso averla, e mi obbligano a prendere la grandphyton 2000 normale. Senza tettuccio. Ti rendi conto?”. Non mi rendo conto. Il resto della giornata viene dedicato alla rabbia, alla recriminazione e a mille telefonate a capi e colleghi per cercare di risolvere l’annoso problema. Mi sembra un’ottima allocazione di tempo ed energie.
Un primo segnale è dato dalla loro reazione all’invito di partecipare (a una riunione, ad un evento, a un corso) in abbigliamento business casual. Vanno in crisi, si arrabbiano anche. E non hanno la più pallida idea di come arrangiarsi. Ecco, ci sono persone e persone. Ci sono manager e manager. E c’è una categoria dei medesimi che riconosco, ma faccio fatica a descrivere o etichettare. Sono quelli che privati dell’ortodosso abito si sentono nudi, delegittimati, esposti, spaesati, senza più riferimenti. E che all’invito “business casual” reagiscono secondo due opposti. O rimettono il solito abito togliendo semplicemente la cravatta, oppure sfoggiano jeans strappati, scarpe da basket retaggio degli anni 80, gilet di pelle e altre diavolerie. E si sentono pesantemente a disagio comunque. Si dice che il lavoro principale di un manager sia di gestire il “cambiamento”; se il mondo del business fosse ordinato e regolato da leggi immutabili, che bisogno ci sarebbe di loro? Ecco, questi strapagati professionisti, al timone di aziende o anche piccoli gruppi di persone, vanno in confusione dovendo cambiare il loro consolidato “dress code”. Siamo in una botte di ferro. Un altro segnale è dato dal loro rapporto feticista con l’auto aziendale che pare sia l’evidente manifestazione concreta del loro status. Ora capisco che avere una bella Audi faccia più piacere di una panda van (per
nulla togliere alla simpaticissima panda). Ma non è questo il livello a cui si manifesta la tensione. Esempio (vissuto): il manager è al telefono, cammina nervosamente avanti e indietro, è rosso in volto e gesticola. Chiude la telefonata e mi guarda con sguardo complice e corrucciato. Silenzio. “Capisci come siamo messi in questa azienda? Non andiamo da nessuna parte in un organizzazione tanto ottusa, rigida, priva di flessibilità”. Io penso a qualche sfida strategica fallita, alla concorrenza che sta guadagnando enormi quote di mercato, a tagli dei costi sovraumani. Il manager prosegue “dovevamo cambiare l’auto aziendale e avevo chiesto la “grandphyton 2000 special”, quella con il tettuccio apribile. Ora, mi di-
Sono loro, quei tipi di manager che appena ti incontrano ti squadrano da capo a piedi per capire se il tuo abito è all’altezza. Che ti guardano le scarpe. Che giudicano il risultato di una riunione dalla cena e dal ristorante. E che se sono stati costretti a partecipare ad un corso (se fosse per loro ovviamente non c’è ne sarebbe alcun bisogno) apprezzano l’intrattenimento e mai la messa in gioco. Che amano fare regali ai loro collaboratori, essere popolari, ma che se c’è un rimprovero o una situazione spinosa da gestire, corrono a chiedere aiuto al loro diretto responsabile. Che spettegolano. Che litigano. Che criticano sempre e comunque la loro azienda e sognano, sempre, di lavorare per un’altra, con colleghi più simpatici, auto più lussuose e telefonini più prestigiosi. E che di fronte ai problemi tutto fanno tranne che fermarsi a pensare, elaborare una strategia e quindi agire con coerenza e coraggio. Piccoli comici spaventati manager. Senza di loro tutti noi che ci occupiamo di formazione e coaching saremmo senza lavoro. ■ 6-7-8 2014
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FINANCE CONFIDENTIAL
a cura di Andrea G. Moscatelli mag2063@yahoo.it
Crescita dei Bric:
dopo 15 anni rimane una scommessa? Era il 2001 quando per la prima volta si sentì pronunciare in un intervento di Standard & Poor’s l’acronimo Bric che identificava all’interno dei Paesi classificati come mercati emergenti, quei Paesi che, secondo gli analisti, avrebbero segnato il panorama finanziario internazionale nei successivi 50 anni per livelli di crescita e sviluppo. I Paesi Bric, ossia Brasile, Russia, India e Cina hanno una popolazione complessiva di circa 3 miliardi a dati del 2010 anno a cui ai quattro Paesi si è aggiunto il Sudafrica modificando la sigla in BRICS: Paesi con grandi riserve naturali, grandi potenzialità di crescita ma anche grandi ritardi nei confronti dell’occidente sia reddituali che di eguaglianza e diritti sociali. Se il Pil medio di un cittadino statunitense (300 milioni di abitanti ca.) si attesta sui 52.000 dollari e di un cittadino della UE (26 paesi per circa 500 milioni di abitanti) sui 27.000 dollari, il valore per paragone più alto tra i Bric spetta al Brasile (200 milioni di abitanti circa) con 11.300 dollari per poi scendere sino a 1.503 dollari dell’India (1.230 milioni di abitanti circa). La differenza reddituale tra economie occidentali e Paesi in via di sviluppo risulta evidente e quindi è corretto ipotizzare una loro rincorsa verso ad un maggior benessere e lo sviluppo dell’economia; tuttavia in 15 anni, da quando si era profetizzata la scalata inarrestabile dei BRIC, pur evidenziandosi crescita e miglioramenti, non si sono notati segnali di consolidamento e le valutazioni finanziarie verso i BRIC sono tuttora contrastanti. In Europa la crescita è bloccata dal debito pubblico che mediamente corrisponde al 70% del PIL, mentre nei Paesi del BRIC il debito pubblico, nel peggiore dei casi l’India equivale al 58% del PIL, per passare al 45% per il Brasile, al 18% per la Cina e per finire al 6% della Russia. Tuttavia, un debito pubblico alto significa anche
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maggiori spese dello Stato nei confronti della popolazione e quindi un livello di benessere maggiore per infrastrutture, copertura sanitaria e pensionistica: quindi l’Europa non cresce per il benessere in cui vivono i loro abitanti, mentre nei Bric si vive peggio ma ci sono maggiori possibilità di crescita e così continuano a pensarla gli addetti ai lavori e con essi il Fondo Monetario Internazionale, che ha rivisto al ribasso le ipotesi di crescita dei Bric indicando una crescita del 5,1%; magari l’avessimo in Italia qualcuno penserà. Le stime rimangono tali sino a quando non si concretizza l’orizzonte temporale utilizzato per elaborarle, e nel caso dei Bric nel tempo si è notato come i risultati finanziari previsti siano stati disattesi, ossia come in presenza di una costante crescita delle economie di quei mercati non ci sia stata una crescita costante negli investimenti azionari o obbligazionari. L’indice Bric 40 di S&P che racchiude 40 tra i principali titoli azionari dei Paesi dell’area, ha evidenziato un andamento abbastanza isterico con una partenza a 2.400 punti nel 2010 per crollare nel 2013 a 1.800, quindi risalire a fine 2013 a 2.200 e ricadere a 1.900 nell’aprile di quest’anno. Oggi l’indice è a 2.200 quindi più basso rispetto a 4 anni fa e quindi non sembra che il mercato azionario dei Bric segua le previsioni di crescita che nei quattro anni sono state mediamente di un 7 % annuo. Ma i mercati azionari, si sa, vengono considerati mercati speculativi e quindi qualcuno obbietta che la crescita c’è stata, ma i mercati internazionali sono troppo soggetti alla volatilità per poterla rappresentare: passiamo quindi a vedere cosa succede alle obbligazioni emesse da quei Paesi, al famoso rischio Spread incubo dell’Italia dell’ultimo lustro. Una premessa importante che riguarda i
FINANCE CONFIDENTIAL
Paesi del Bric, ed in generale tutti i Paesi delle economie emergenti, è che per considerare le loro obbligazioni, il rendimento e quindi l’attrattiva Paese si deve guardare in primis alla politica valutaria. Prima dell’anno 2000 quasi la totalità dei Paesi puntava a realizzare la stabilità della propria moneta nei confronti del dollaro, e per realizzarla comprava, e raramente vendeva, dollari e quindi si indebitava solo per poter competere nelle transazioni internazionali; successivamente, quasi in occasione della creazione dell’euro, molti Paesi decisero di abbandonare una politica valutaria rigida e si affidarono alla propria capacità di attrarre capitali nella propria moneta o con emissioni in dollari senza voler stabilizzare il rapporto di cambio. Se tecnicamente questo determina un costo valutario inferiore, in quanto non devi preoccuparti di dover sostenere giornalmente la moneta, dall’altro si deve considerare che proprio i Paesi emergenti sono i primi importatori di beni dall’estero e con una moneta debole ed instabile devono indebitarsi con emissioni obbligazionarie in moneta locale, oppure aumentare le imposte a carico dei propri abitanti. Se le cose vanno bene, nessun problema a ricevere prestiti ma se le cose iniziano ad andare meno bene, per attrarre investitori ad acquistare obbligazioni devono aumentare il tasso di interesse (attualmente il rendimento di un’obbligazione Bric è intorno al 7% lordo con un rendimento reale di circa il 5%), e quindi considerare che anche per gli stessi governi l’aumento del demone spread comporta un aumento del debito pubblico, che seppure inferiore rispetto a quanto abbiamo in Europa alla fine qualcuno deve pagarlo, e chi presta soldi valuta attentamente anche questo rischio già concretizzato in passato con i bond argentini. Ecco quindi in parte spiegato perché durante la preparazione dei campionati mondiali di calcio in Brasile ci siano state manifestazioni importanti da parte della
popolazione, che vedono aumentare le imposte con un servizio pubblico scadente e in caduta libera, la crescita attesa non viene più pagata degli investitori internazionali, Stati Uniti per primi che hanno diminuito il loro apporto nel Paese, ma viene chiesta alla popolazione che, avendo un reddito medio pari ad un quarto di quello americano e alla metà di un europeo, non riesce a sostenerlo. Le stime, le scommesse planetarie in campo economico sono molto pericolose, quando vengono seguite da massicci investimenti e prestiti in previsione di rendimenti importanti che poi non si concretizzano e successivamente quindi si cambia scommessa, o semplicemente si perdono soldi e non si è più in grado di mantenere i medesimi investimenti; forzare la crescita di un Paese riversando fiumi di denaro per poi chiederne il conto è una manovra speculativa che paga solo gli speculatori finanziari, contro cui in passato si era infatti duramente scagliata la Russia avendo apertamente accusato il finanziere George Soros di aver attentato alla stabilità economica del Paese, spiccando un mandato di cattura nel 2012 come “terrorista finanziario”. Se si vogliono allocare i propri risparmi nei Bric, la volatilità attuale e la storia recente suggerisce che si debba approcciare eventuali investimenti con una certa cautela, considerando che allo stato attuale rimangono Paesi emergenti con sistemi economici sviluppati ma non stabili e problematiche sociali non ancora risolte. ■ 6-7-8 2014
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IL PARERE DEL LEGALE
a cura dell’avvocato Roberta Borghini
Al passeggero lasciato a terra spetta anche
il risarcimento dei danni morali Il settore del trasporto aereo, proprio per le sue implicazioni sovranazionali, è largamente influenzato dall’attività di giuristi e giudici comunitari e internazionali che indirizzano le decisioni dei magistrati italiani. Ancora recentemente la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, grazie alla sentenza 13 ottobre 2011 (procedimento C-83/10) ha introdotto alcuni necessari pun-
ti fermi in tema di risarcimento del danno nel caso di volo cancellato. L’occasione è stata fornita dalla richiesta risarcitoria avanzata da sette passeggeri della Air France per i danni subiti a causa dei ritardi prolungati e dei disagi provocati dai problemi tecnici emersi sul velivolo della compagnia francese durante il volo da Parigi a Vigo, in Spagna. Nel caso specifico, alcuni minuti dopo il decollo, il pilota aveva deciso di rientrare all’aeroporto Charles de Gaulle per un guasto tecnico. In circostanze come queste, si può parlare di cancellazione del volo? Secondo i giudici di Lussemburgo, la circostanza che il decollo sia stato garantito, ma che l’aereo sia poi rientrato alla base senza aver raggiunto la destinazione prevista dall’itinerario, fa sì che
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il volo non possa essere considerato effettuato. In altre parole, la Corte ha chiarito che “la nozione di cancellazione del volo [...] non si riferisce esclusivamente all’ipotesi in cui l’aereo in questione non sia affatto partito, bensì comprende anche il caso in cui tale aereo è partito, ma, per una qualsivoglia ragione, è stato poi costretto a rientrare all’aeroporto di partenza, e i passeggeri di detto aereo sono stati trasferiti su altri voli”. Con la stessa sentenza, i giudici comunitari hanno preso in esame anche il “risarcimento supplementare”, previsto dall’art. 12 del Regolamento 261/2004/CE (trasfuso nella Carta dei Diritti del Passeggero): esso va a completare l’applicazione delle misure uniformi e immediate di compensazione pecuniaria previste dal Regolamento stesso e consente al
giudice nazionale di concedere anche il risarcimento del danno morale cagionato dall’inadempimento del contratto di trasporto aereo. Non si sono fatte attendere le conseguenze italiane dei chiarimenti della GUCE. Il Giudice di Pace di Mascalucia si è occupato della richiesta risarcitoria di un passeggero lasciato a terra, dopo aver già svolto tutte le operazioni al checkin, raggiunto il gate indicato dal personale di terra e addirittura provveduto all’imbarco sul volo 785 per la tratta Rimini-Catania all’orario previsto per la partenza. Nella sua pronuncia, emessa nei confronti della Wind Jet spa, il giudice ha riconosciuto allo sfortunato viaggiatore la compensazione pecuniaria prevista dal regolamento comunitario, ma soprattutto il pagamento del maggior danno subito, di natura non patrimoniale e quindi morale così motivando: “non può dubitarsi che l’attore abbia risentito, in un rapporto eziologico, sempre riconducibile ai mancati confort del viaggio, un danno ricollegato alla sfera psicoemotiva” (sent. 4.1.2013). ■
Nel sistema normativo vigente, il passeggero lasciato a terra deve solo fornire la prova della conclusione del contratto di trasporto aereo (mediante esibizione del biglietto o della carta d’imbarco) e – se c’è contestazione sul punto – anche quella della mancata partenza del velivolo. Deve però prestare grande attenzione ai termini, dato che il diritto al risarcimento per danni si estingue in due anni decorrenti dal giorno di arrivo a destinazione o dal giorno previsto per l’arrivo a destinazione dell’aeromobile o dal giorno in cui il trasporto è stato interrotto. Lo ha recentemente ribadito il Giudice di Pace di Pozzuoli, decidendo il caso di un passeggero napoletano che, a causa della cancellazione del volo prenotato Napoli-Chicago, non aveva potuto assistere alle esequie dell’amato fratello e, sconsolato, aveva fatto ritorno a casa. Con l’occasione, il Giudice ha anche precisato che “l’azione giudiziaria, nei confronti del vettore aereo, costituisce l’unico strumento da adottare per chiedere il risarcimento dei danni e per evitare la perdita del diritto. A nulla valgono le reiterate richieste di risarcimento dei danni a mezzo raccomandata a.r. – c.d. messe in mora” (sent. 9.7.2012).
Se volete rivolgere qualche domanda all’avvocato Roberta Borghini potete scrivere a: avv.borghini@alice.it
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SCENARI DEL TURISMO
L’apporto del turismo incoming all’economia italiana
Meno della metà della spesa dei turisti stranieri arriva in Italia, mentre il resto arricchisce le economie estere. Infatti, dei 5,7 miliardi di euro di fatturato generato dalla vendita di pacchetti ai turisti stranieri, solo 2,7 miliardi (47,1%) rimangono nel Belpaese; i restanti 3 miliardi (52,9%) vanno a remunerare la filiera estera. Ma il recupero della marginalità può avvenire. A suggerirlo lo studio di Confturismo-Confcommercio e Ciset e le osservazioni dei delegati Enit di tre dei nostri principali mercati che hanno evidenziando potenzialità e criticità del prodotto Italia
✒A cura di TiCo La domanda turistica mondiale è in costante aumento con più di 1 miliardo di arrivi internazionali ogni anno destinati a raddoppiare entro il 2030. E l’andamento del 2013 è stato superiore alle attese sia in termini di movimento (+5%) che di spesa. In Europa, come in Italia, l’incoming è in espansione e di questo trend beneficia anche il turismo organizzato (con pac-
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chetto) che nel nostro Paese rappresenta il 20% del movimento complessivo (5 milioni e 400mila) e il 18,8% della spesa degli stranieri (5 miliardi e 700 milioni di euro), con una crescita rispettivamente dell’1,2 e del 5% rispetto al 2008. Parte da queste considerazioni il convegno “L’apporto del turismo all’economia italiana: focus Germania, Russia, Stati Uniti, Giap-
SCENARI DEL TURISMO
pone”, organizzato la scorsa primavera da Confturismo-Confcommercio ed Enit. Nella sede Enit di Via Marghera, a Roma, l’Agenzia e Confturismo hanno presentato anche il rapporto su “Il turismo organizzato incoming” realizzato dall’Associazione e dal Ciset, per un’analisi puntuale di tutta la filiera, in particolare quella relativa al prodotto culturale. L’obiettivo, individuare aree dove lavorare ed investire per un ulteriore sviluppo, sostenere i flussi provenienti dall’estero anche in vista dell’Expo 2015 ma, soprattutto, cercare soluzioni per trattenere la maggior parte della spesa dei pacchetti e di quella extra, a destinazione sul nostro territorio. «Un incontro importante che dimostra il nostro impegno verso un Enit Agenzia aperto a tutti, che dialoghi con le Regioni, gli operatori, le Associazioni», spiega il dg generale Andrea Babbi, «insieme a loro, realizziamo piani di promozione e abbiamo posto al governo le esigenze del turi-
smo e individuato la nuova campagna promozionale». Secondo la Banca d’Italia i turisti stranieri hanno portato 33 miliardi di euro: da qui si evince l’importanza di un comparto che Babbi definisce «zucchero, energia vitale per il nostro Paese». In pratica, «per ogni euro che lo Stato dà all’Enit si generano milleottocento euro di spesa dei turisti stranieri sul nostro territorio e da questo si evince il valore prezioso dell’Agenzia e della sua rete di 23 uffici all’estero con cui lavoriamo con grande soddisfazione anche sull’Expo 2015”. E gli fa eco Luca Patanè, presidente di Confturismo-Confcommercio: «Quest’anno siamo fiduciosi perché c’è un aumento dei consumi interni. È il momento di serrare le fila: dare sostegno all’attività dell’Enit e portare un fil rouge da qui all’Expo2015 che rappresenta un’opportunità per il turismo».
Andrea Babbi, dg dell'EnitAgenzia e Luca Patanè, presidente ConfturismoConfcommercio
Un occasione d’oro sfruttata a metà Dei 5,7 miliardi di euro di fatturato generato dalla vendita di pacchetti ai turisti stranieri, solo 2,7 miliardi (pari al 47,1%) rimane in Italia, mentre i restanti 3 miliardi (52,9%) vanno a remunerare la filiera estera. L’ennesima occasione d’oro sfruttata a metà. E se si considerano anche le spese extra pacchetto il fatturato sale a 4,8 miliardi di Euro. Un turista internazio-
Secondo la Banca d’Italia i turisti stranieri hanno portato 33 miliardi di euro: per ogni euro che lo Stato dà all’Enit si generano milleottocento euro di spesa dei turisti stranieri sul territorio italiano 6-7-8 2014
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SCENARI DEL TURISMO
Il fatturato totale derivante dalla vendita dei pacchetti viene per la maggior parte depurato dal costo del trasporto effettuato con vettori internazionali e che pesa per il 39% sul costo finale: il 94% degli americani, per esempio utilizza vettori non italiani
nale che sceglie di acquistare un pacchetto per un soggiorno o un tour in Italia spende, in media, 1.054 euro, ma lascia sul territorio altri 388 euro a testa di spesa extra: il 42% per la ristorazione, il 40% per lo shopping, il 7% per i trasferimenti locali, l’8% alle altre spese (visite alle attrazioni, guide, ecc.) ed appena il 3% all’alloggio (ad esempio, notte extra prima o dopo la fine del tour). A snocciolare i dati, Alberto Corti, responsabile del settore turismo di Confcommercio che, entra nello specifico: «Il fatturato totale derivante dalla vendita dei pacchetti viene innanzitutto depurato dal costo del trasporto effettuato da vettori internazionali e che pesa per il 39% sul costo finale del pacchetto. Dal prezzo così depurato viene detratto il mark up del tour operator estero e la remunerazione del canale distributivo ad esso collegato e che pesano, complessivamente, per il 12,2%. Il totale delle detrazioni ammonta, perciò, al 52,9% del fatturato totale. A fronte di un turismo incoming organizzato, che nel 2012 ha registrato performance decisamente migliori rispetto all’incoming totale, sia in termini di arrivi (+7,2%) che di spesa (+12,5%), contro +0,6% e +3,8% per l’incoming totale – la filiera italiana cattura quindi meno del 50% dei ricavi totali (47,1%). «Il recupero della marginalità può avvenire investendo nell’innovazione, presidiando nuovi canali di distribuzione ma soprattutto
Il mercato russo registra performance di crescita grazie anche alle agevolazioni per il rilascio dei visti multipli. L’italian style continua a piacere agli americani che, nel nostro Paese, spendono in media 4 miliardi di euro
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ottimizzando il trasporto aereo», fa sapere Corti. «Il 94% degli americani che arriva dalle nostre parti utilizza vettori statunitensi o comunque non italiani, la metà di turisti russi arriva con charter e low cost e solo in Giappone c’è un uso più frequente di Alitalia. Se si considera che la voce di spesa del transfer aereo sui quattro mercati di riferimento, Usa, Russia, Giappone e Germania, pesa per il 39%, si capisce dove recuperare in termini di mark-up». Ma il contributo che il turismo incoming dà all’economia italiana, è ben superiore a quanto derivante dalla vendita dei pacchetti. Le spese extra fatte a destinazione ammontano, infatti, a circa 2,1 miliardi di euro che, sommati al fatturato dei pacchetti che resta in Italia, fanno un totale di 4,8 miliardi di euro. Il direttore dell’Ufficio Studi Confcommercio, Mariano Bella, non manca di sottolineare come i servizi turistici, pur valendo 17 miliardi in termini di esportazioni nette, quindi più dei settori alimentare e arredamento messi insieme, non vengano adeguatamente considerati. «È una realtà ancora non percepita nel nostro Paese dove manca una visione strategica: continuiamo a giocare con Industria 2020 senza accorgerci che il turismo è fondamentale per la nostra economia, ma lo sottovalutiamo come in Arabia Saudita sottovalutavano il petrolio prima del 1973».
Solo l’11% dei turisti dei mercati analizzati (Germania, Russia, Usa e Giappone) si avvale di pacchetti assemblati Analizzando quattro dei principali paesi di origine dei turisti diretti in Italia, e cioè Germania, Russia, Usa e Giappone (che generano il 40% circa del movimento turistico incoming totale), la filiera dell’intermediazione incoming italiana evidenzia performance differenziate a seconda del paese considerato. Nel caso dei pacchetti venduti in Germania e Russia, oltre il 50% del fatturato rimane in Italia (rispettivamente, il 54,4% ed il 58,2%), per i pacchetti commercializzati in USA e Giappone i ricavi netti degli operatori italiani scendono, rispettivamente, al 47,9% e al 49,3% del fatturato totale. Questo data la maggiore incidenza di voli operati da vettori internazionali e il tendenziale superiore
SCENARI DEL TURISMO POTENZIALITÀ E CRITICITÀ Il 59,6% del turismo incoming organizzato sceglie le città d’arte, ma la percentuale sale all’85,3% se si tratta di turisti giapponesi. I tedeschi sono invece grandi repeaters per l’Italia: il 31,4% di coloro che sono arrivati con un pacchetto organizzato è già stato nel nostro Paese addirittura più di 10 volte. Questi alcuni dati emersi dall’analisi che i direttori degli uffici Enit di tre dei nostri principali mercati incoming hanno esposto nel corso del convegno, evidenziando potenzialità e criticità del prodotto Italia. Domenico Di Salvo, direttore della delegazione di Mosca, ha definito quello russo «un mercato giovane e dinamico, con performance di crescita importanti grazie ad un’attenzione sempre maggiore nell’utilizzo di Internet, alle agevolazioni per il rilascio dei visti multipli che garantiranno un numero maggiore di repeaters. Ma vanno seguiti i bacini del lusso poiché parliamo di turisti high spender e dei viaggi economici. Eugenio Magnani, direttore della delegazione di New York, ha evidenziato che in America si continua a sognare italiano. «Gli Americani amano l’italian style: mangiare, muoversi, divertirsi come gli italiani. Il cosiddetto “love mark” è molto forte e va sfruttato appieno». Cifre alla mano, «nel 2013 abbiamo sfiorato i 5 milioni di arrivi che costituiscono il secondo mercato in assoluto e il primo per rapporto qualitá/prezzo. Sì, perché gli americani spendono in media 4 miliardi di euro in Italia». E aggiunge: «Va sfruttato meglio il segmento dei crocieristi che sono in crescita costante e dobbiamo migliorare il trasporto verso l’Italia». Marco Montini, direttore della delegazione Enit di Francoforte, ha infine ricordato che «il mercato tedesco ci ama e spende molto ma occorre qualificare maggiormente il rapporto qualità/prezzo e lavorare sul nostro fattore umano: l’accoglienza in Germania è molto sentita». Inoltre, «bisogna concentrarsi sulle nuove opportunità di business per il turismo organizzato, attraverso i social network che sono assai diffusi in questa area europea oltre a proporre un’offerta per tipologie: benessere, golf, vacanze attive, turismo religioso e del lusso».
potere di acquisto delle controparti estere. Significativo, inoltre, come i mercati che risultano in proporzione meno remunerativi per i tour operator italiani, siano in genere quelli più remunerativi per il territorio nazionale. Ad esempio, i turisti statunitensi e giapponesi registrano, in media, spese extra pacchetto pari a 555 euro e 669 euro a testa, rispettivamente, contro una media di 388 euro. Fa eccezio-
ne la Russia: il 58% del fatturato sui pacchetti venduti in tale paese rimane in Italia e i russi spendono, inoltre, sul territorio nazionale circa 800 euro a testa a viaggio. Ma c’è un altro fattore che riguarda lo share a disposizione dell’industria dei viaggi: solo l’11% dei turisti dei quattro mercati analizzati si avvale di pacchetti assemblati e quindi di t.o. e adv. Una percentuale troppo bassa. ■ Un turista internazionale che sceglie di acquistare un pacchetto per un soggiorno nel Belpaese spende, in media, 1.054 euro, ma lascia sul territorio altri 388 euro a testa di spesa extra: il 42% per la ristorazione, il 40% per lo shopping, il 7% per i trasferimenti locali, l’8% alle altre spese e il 3% all’alloggio
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4 Mice only Connessione non-stop e accuratezza del servizio. È questo il connubio vincente per il business traveller, sempre a caccia di offerte convenienti. Ma mai a scapito della qualità ✒Simona Lovati Viaggia sempre più veloce e sempre più connesso, cerca la flessibilità, non disdegna il no frills, ma non è disposto a scendere a compressi sulla qualità dei servizi. È questo l’identikit del business traveller di oggi, che, in viaggio, non si separa mai da tablet e smartphone, devices utilissimi anche per tracciare e selezionare in tempo reale le offerte e i pacchetti più appetibili e vantaggiosi a lui dedicati. Su un’altra cosa non transige, la puntualità, come sottolinea Cristina Silvestri (foto), Corporate Communication & Mar-
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keting Director di Air Dolomiti «regolarità operativa e precisione sono gli atout irrinunciabili per un Mice traveller che ha la necessità di raggiungere la meta finale senza perdere eventuali coincidenze». E poi, naturalmente, ci sono cortesia, affidabilità, professionalità, personalizzazione, frequenze di voli pluri-giornalieri, riviste e quotidiani a disposizione, comfort e relax a bordo. «Per esempio, la nostra compagnia offre in business class il posto libero accanto al passeggero», dice Silvestri.
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Tuttavia, rappresenta ancora la pietra angolare del transfert aereo europeo, collegando 103mila coppie di città nel Continente, le quali, al momento, per il 96% non sono servite in modo regolare da voli di linea. Per il futuro, i mega trends sono a favore di questa fetta di mercato, soprattutto per quanto riguarda gli aeromobili più grandi, con ampie cabine dotate di tecnologia, in grado di fornire un produttivo ambiente lavorativo e di raggiungere i Paesi emergenti. La richiesta globale per nuove risorse naturali continuerà a guidare la necessità di avere accesso ad angoli del globo dove il trasporto non è ancora adeguato a seguire il rapido passo dello sviluppo economico. In Cina, per esempio, l’ingresso nelle regioni più interne è carente e dove è esistente, gli orari delle compagnie si limitano a un volo la settimana, una proposta
Cortesia, professionalità, personalizzazione, riviste e quotidiani a bordo, sono fondamentali per il manager in trasferta
Quick check-in, ancora meglio se online Il tempo (risparmiato) è dunque il fattore chiave durante un viaggio business, come dimostra anche la domanda crescente per quick check-in, check-in online e mobile, « i manager preferiscono gestire la prenotazione via web », conferma Silvestri di Air Dolomiti, «motivo per cui è importante avere un sito Internet capace di dare risposte immediate e un call center che fornisca le informazioni in tempo reale: il nostro per esempio è dotato di una chat. Inoltre, ci si indirizza sempre più verso sistemi di intrattenimento a bordo e di lounge fornite di tutti i servizi, app su device portatili per risparmiare tempo e facilitare le procedure d’imbarco».
Nuove prospettive Come per tutti gli altri mezzi di trasporto e distretti industriali collegati, l’impiego di aerei business è calato drasticamente nel 2009, ha registrato una modesta risalita nei due anni successivi, ed è stato poi colpito dal duplice effetto della crisi nel 2012 e 2013. 6-7-8 2014
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Grazie all’alta velocità, i viaggi su rotaie sono sempre più richiesti e competitivi, soprattutto sulla tratta Milano-Roma e viceversa
insufficiente per venire incontro alle prerogative delle aziende che cercano di penetrare con rapidità nel new business di queste zone. Una ricerca presentata durante il seminario JETNET iQ indica che si stanno espandendo nuove possibilità anche in USA, Canada e Messico, in quanto l’industria manifatturiera sta tornando negli States per la produzione, grazie all’uso di robot e tecnologia high quality (fonte: Ufficio stampa Livingston Executive).
Sulle rotaie «Per un business traveller il tempo impiegato per lo spostamento è parte integrante della giornata lavorativa», spiega Nicola Bonacchi (foto in basso), responsabile Vendite Nazionali di Nuovo Trasporto Viaggiatori spa, «con la possibilità di essere operativi al 100%.
Chi viaggia per lavoro ha bisogno di wi-fi per rimanere sempre connesso e potere ricaricare il proprio device elettronico, una sorta di ufficio portatile. Inoltre, il businessman preferisce viaggiare comodamente, per arrivare e tornare riposato. Un plus tra le aziende è quello di permettere all’uomo d’affari di staccare la spina, se serve. Per questo, Italo garantisce un intrattenimento a bordo molto ricco, con un portale gratuito che offre film, libri, news, quotidiani, aggiornamenti dall’Ansa, meteo e, volendo, anche una carrozza cinema». La velocità è la molla che ha dirottato il traffico Mice sul treno. Prima della Milano-Roma in due ore e 40 minuti, l’aereo era il mezzo di spostamento preferito. Il debutto dell’alta velocità, l’opportunità di spingersi sulle rotaie a 300 km orari, continuando a lavorare come in ufficio nel massimo comfort e, non ultimo, il calo dei prezzi dei biglietti imposto dalla concorrenza, hanno innescato una reale competizione tra i due mezzi. E dalle ultime statistiche di traffico, sembra che in questo tipo di tratte il treno si sia imposto.
Chi sceglie il treno «Difficile individuare un profilo specifico», spiega Bonacchi, «potremmo pensare a un uomo sui 30-45 anni che vive tra
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Roma e Milano e viceversa. La trasferta inizia solitamente molto presto, alle setteotto del mattino e il viaggio è in stile “mordi e fuggi”; pertanto, proponiamo una specifica offerta andata e ritorno in giornata. La tratta principe è quella che unisce la capitale con il capoluogo meneghino. Per quanto riguarda le città europee, se la distanza equivale a tre-quattro ore, il treno può essere ancora una scelta plausibile. Altrimenti l’aereo la fa ancora da padrone».
Con NTV in giornata “Vado e Torno” La Tariffa Base di NTV consente cambi illimitati ai viaggi prenotati fino a pochi minuti prima della partenza, assicurando massima flessibilità. Il piano “Vado e Torno” è stato concepito per la classica trasferta in giornata, mentre con la carta fedeltà gratuita Italo Più Corporate ogni itinerario di lavoro dà una ricarica di punti sia alle aziende per i futuri spostamenti sia ai dipendenti che possono poi utilizzarli per esigenze personali. Infine, l’ambiente Smart XL è stato pensato per garantire le comodità della prima classe e al tempo stesso la convenienza del viaggio in Smart. Da notare poi i collegamenti di Italo su Roma Termini, stazione nel cuore della Capitale con un flusso di 150 milioni di
passeggeri l’anno, che offre una soluzione particolarmente gradita per questa tipologia di travellers sulla tratta RomaMilano.
La Business Aviation riesce a penetrare in angoli del mondo non ancora accessibili con voli di linea
Comfort, relax e sconti fino al 30% con Trenitalia Il programma Corporate Travel offre supporto alle aziende per l’accesso rapido ai servizi informativi e di prenotazione (sette giorni su sette e 24 ore su 24), indipendenza e duttilità sia nelle richieste sia nell’acquisto dei viaggi, disponibilità di efficienti strumenti di monitoraggio e di reporting di spesa. Inoltre, i Carnet BIZ consentono di otte-
I NUMERI DELLA BUSINESS AVIATION • A differenza del pensiero comune, solo lo 0,04% del totale di emissioni di anidride carbonica dell’industria del trasporto è generata dalla BA. • La proporzione dei voli business in partenza e atterraggio da aeroporti che gestiscono meno di 100 decolli giornalieri è pari al 70 percento. • Più del 25% degli incassi degli operatori deriva da viaggi con destinazione multipla. • 164 mila persone sono impiegate nel comparto in Europa. • Nove bilioni di euro è il valore della produzione aerea del settore. (Fonte: Ufficio stampa Livingston Executive)
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renze, Milano-Bergamo, Venezia, Verona verso Monaco di Baviera e per VeronaFrancoforte. La compagnia vanta una regolarità operativa su Monaco prossima al 100%, con una puntualità di 15 minuti dell’85 percento.
Con la proposta Carnet Italia 6 voli a 109 euro ciascuno
Per il business traveller è importante essere sempre connesso e potere ricaricare smartphone e tablet in ogni momento
nere sconti del 30 o del 20 %, a seconda si tratti di un tragitto in prima o seconda classe e in base al numero di ticket. Sul fronte comfort, le carrozze business sono composte da poltrone ergonomiche in pelle larghe 64 centimetri, poggiatesta regolabile, schienale reclinabile fino a 115 gradi e uno spazio fra le sedute di 106 centimetri. Per chi desidera viaggiare in relax è disponibile l’Area del Silenzio, mentre per avere un ambiente privato sono prenotabili i Salottini Business da quattro posti. È prevista un’accoglienza con bevande calde o fredde accompagnate da uno snack dolce o salato e al mattino, fino alle ore 13.00, un quotidiano a scelta. Il Portale Frecciarossa, consultabile tramite wi-fi, propone intrattenimento, Internet 3G e informazioni di viaggio.
Tariffe a partire da 83 euro sui voli Air Dolomiti Le offerte partano da 83 euro one way tasse e supplementi inclusi. La tariffa Emotion comprende check-in dedicato, catering superiore, quotidiani e riviste, bagaglio registrato di 32 chili, bagaglio a mano, partecipazione al programma di fidelizzazione Miles&More di Lufthansa, ed è applicabile sulle partenze da Bari, Fi-
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La compagnia di bandiera propone Carnet Italia 12 voli a 99 euro ciascuno, tutto incluso, oppure Carnet Italia sei voli a 109 euro ciascuno, tutto incluso, acquistabili on line sul sito www.alitalia.com/carnet, inserendo codice Carnet, password e opzionando il volo inserendo itinerario e date, oppure chiamando il Customer Center, o recandosi presso le agenzie di viaggio e le biglietterie Alitalia. Ecco qualche esempio: • Roma Fiumicino - Catania o Palermo: 59 euro a tratta all inclusive (acquisto anticipato 14 giorni). • Roma Fiumicino - Lamezia Terme: 49 euro a tratta all inclusive (acquisto anticipato 7 giorni). • Roma Fiumicino - Milano Linate: 99 euro A/R all inclusive (acquisto anticipato 10 giorni). • Milano Malpensa - New York: 652 euro A/R all inclusive. • Roma Fiumicino - New York: 760 euro A/R all inclusive. • Roma Fiumicino - Madrid a partire da 346 euro A/R all inclusive (acquisto anticipato di 10 giorni, minimo di permanenza del sabato notte o tre notti).
Etihad Regional vince per flessibilità e comfort Il programma di abbonamento Full Flex assicura versatilità e comfort assoluto, accesso alla VIP Lounge, dove disponibile, e prenotazione dei posti a sedere nelle prime file dell’aeromobile, in base alla categoria dello stesso. Inoltre, offre la possibilità di acquistare carnets di voli a partire da dieci andate semplici con validità di un anno. La prenotazione è effettuabile e modificabile sino a due ore prima della partenza, senza costi supplementari. In caso di annullamento a due ore dal decollo la tratta verrà riaccreditata sul conto del cliente. Secondo il tipo di aircraf sono a disposi-
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zione servizi a bordo, accesso al Fast Track e business check-in. Sono consentiti due bagagli di 32 chili ciascuno più un bagaglio a mano di otto chili.
co check-in dedicato almeno un’ora prima della partenza.
Viaggiare easy in tutto il mondo con Meridiana Club
Primo network di trasporto aereo in Europa e terza compagnia in Italia, nei 12 mesi antecedenti il 31 marzo 2014 ha trasportato 12 milioni di passeggeri Mice ed è stato insignito del Business Traveller Award 2014. Il business sense della società consiste nell’offrire viaggi agevoli a prezzi competitivi. Le tariffe Flexi includono un numero illimitato di modifiche della data di partenza, assegnazione del posto e possibilità di scelta con un piccolo costo aggiuntivo, Fast Track ai varchi di sicurezza, Speedy Boarding e consegna bagagli rapida se titolari della Card easyJetPlus. È inoltre disponibile la carta di imbarco mobile per qualsiasi volo in partenza dalla maggior parte degli aeroporti serviti dalla società, accessibile tramite una app per iPhone o Android. ■
Nel maggio 2014 è nato il Meridiana Club con diversi programma fidelity, per viaggiare in tutto il mondo anche con i partner Iberia e British Airways. Per esempio, con la Fly Pass Silver si avrà accesso a banchi check-in dedicati in tutti i principali aeroporti italiani, per ritirare la propria carta d’imbarco evitando code e tempi d’attesa prolungati, così come una corsia privilegiata ai controlli di sicurezza tramite i varchi Fast Track. La carta include anche la priorità di imbarco sul volo al finger o con loading bridge. E se la riunione di lavoro si conclude prima del previsto, è possibile anticipare gratuitamente il rientro sulle tratte per le quali la compagnia ha un’offerta di più voli giornalieri, presentandosi al ban-
A easyJet il Business Traveller Award 2014
Tempo ed efficienza sono valori assoluti per il Mice traveller
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Le città più global Destinazione: Oriente e Sud America. Almeno per quanto riguarda le nuove chance di business nel settore turistico e non solo. Sul red carpet delle città globali del futuro, Jakarta, Manila e San Paolo
✒Simona Lovati
Avveniristiche, sempre in movimento e ricche di opportunità. Sono queste le prerogative delle città globali di oggi e di domani, che possono essere simbolicamente rappresentate da uno dei massimi capolavori dell’artista Umberto Boccioni, “La città che sale”, dipinto nel primo decennio del Novecento. E se New York, Parigi e Londra detengo-
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no ancora lo scettro dei luoghi più appetibili dal punto di vista economico, nell’arco di 10-20 anni, il podio sarà scalato da Jakarta, Manila e San Paolo, seguite a ruota da Addis Abeba e New Delhi. È quanto rivela una survey condotta dalla società di consulenza internazionale A.T. Kearney, che ha calcolato il valore di globalità, ovvero il Global Cities Index
SCENARI DEL TURISMO La Grande Mela detiene oggi, con Londra e Parigi, il primato delle città più appealing dal punto di vista economico
(GCI) di un centinaio di metropoli dislocate in ogni continente, prendendo in considerazione 26 parametri fondamentali, declinati in cinque dimensioni. «La somma di questi fattori», spiega l’ingegner Andrea Majoli, responsabile delle Practices Communication, Media & Technology, Transportation, Travel &Infrastructures del gruppo, «è un punteg-
gio molto significativo per misurare l’indice di globalizzazione degli agglomerati urbani».
I cinque criteri • Il primo è la Business Activity, che detiene un peso del 30% sul risultato totale, per il quale vengono presi in considerazione, per esempio, l’esistenza di 6-7-8 2014
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Ad oggi, gli hotel di lusso detengono il primato, ma nei prossimi anni aumenteranno anche quelli di medio profilo come gli ultra lowcost hotel o gli air b&b
head quarter di aziende straniere, il flusso di traffico merci, il volume del mercato dei capitali e il numero di conferenze organizzate. • Il secondo è lo Human Capital (30%) e si calcola verificando la quantità di residenti stranieri, le scuole internazionali, la percentuali di laureati residenti, etc. • Il terzo è l’Information Exchange (15%), che traccia in primis la libertà di espressione, l’accessibilità all’informazione, la possibilità di ricevere canali televisivi internazionali e la penetrazione di Internet a banda larga. • Il quarto è la Cultural Experience (15%), grazie all’allestimento di eventi culturali, mostre e alla presenza di musei. • Il quinto è il Political Engagement (10%), ovvero quanto è influente la città sul quadro della politica mondiale, con ambasciate, consolati e organizzazioni sul territorio.
«In Medio Oriente ci sono ampie prospettive di incremento nel campo delle infrastrutture, con trasporti e telecomunicazioni»
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“Queste città”, conclude Majoli, «hanno una crescita di popolazione e di business elevati rispetto a quella delle cosiddette metropoli tradizionali, fattori che attraggono capitali esteri, nonostante alcune di esse si trovino in zone calde sotto il profilo politico. Ciò significa che il loro tasso di crescita è comunque superiore rispetto a quello di aree più tranquille. Senza dimenticare che, molto spesso, le città del futuro si trovano proprio in regioni che stanno vivendo un processo di democratizzazione».
I settori di investimento: focus sul turismo La situazione è molto varia e dipende dalle potenzialità di ciascun Paese. Per esempio, in Medio Oriente ci sono ampie prospettive di incremento nel campo delle infrastrutture, con trasporti e telecomunicazioni. Il segmento turistico/alberghiero si rivela di grande appeal sia per le top cities di oggi, dove c’è ancora spazio per la costruzione di nuovi hotel, sia per quelle di nuova generazione, classificate da A.T. Kearney nella sezione dello studio Emerging Cities Outlook (ECO). «Questa seconda categoria», commentano Eric Sauvage e Thomas Sutter, partner
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francesi della società, «gode di una forte attrattiva, grazie anche a una buona predisposizione del mercato interno, come in Cina e a Dubai, a una burocrazia più snella e alla possibilità di incremento turistico legata ad alcuni eventi, quali i Mondiali in Brasile. L’industria del turismo cresce di sei punti percentuali l’anno, creando una domanda elevata, sostenibile e in continuo aumento, dovuta al giusto mix di divertimento e business tourism».
L’hotellerie Le global cities di oggi hanno sempre un’eco di sicuro richiamo in materia di luxury hotels. Quelli di medio livello sono ancora in via di sviluppo, ma non sono economicamente incisivi, per via del rapporto tra il prezzo della camera e il valore dell’immobile dove risiede l’albergo. Gli unbranded hotels sono favoriti invece da una maggiore trasparenza, data da una migliore consapevolezza da parte del cliente che può avvalersi anche del web per effettuare la prenotazione e valutare le caratteristiche dell’offerta, mentre stanno nascendo nuovi format, quali gli ultra lowcost hotel o gli air b&b, cioè la
«Nelle città emergenti, l’industria del turismo cresce di sei punti percentuali l’anno, creando una domanda elevata, sostenibile e in continuo aumento, dovuta al giusto mix di divertimento e business tourism» possibilità di affittare un alloggio da un privato. Le strutture che stanno crescendo nelle metropoli di domani interessano il segmento del lusso e sono pensate per una clientela selezionata. Assisteremo a una crescita esponenziale degli hotel di medio profilo nei prossimi anni, una notevole risorsa anche per le catene alberghiere internazionali.
Lo stato dell’arte degli investimenti del Belpaese «Finora, pochi gruppi sono sia investitori che operatori nelle città globali», concludono Sauvage e Sutter, «tanto che le catene alberghiere si stanno muovendo verso modelli che potremmo definire “light”, caratterizzati da un mix di medi e piccoli proprietari. Il mercato italiano in queste zone si orienta invece verso il franchise, con una modesta presenza di catene alberghiere e un’alta frammentazione in termini di proprietà». ■
Nel giro di un ventennio, Nuova Delhi sarà tra le città a più alto indice di globalizzazione, preceduta da Jakarta, Manila e San Paolo
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Ehma 2014, Cultura Zero Alibi Prendere coscienza dei pericoli insiti nella tendenza a giustificare una situazione difficile è il primo passo per superare l’attuale fase di debug del comparto turismo italiano. Di questo si è parlato durante la riunione estiva di Ehma a Saint Vincent
✒Cristina Chiarotti
Foto di gruppo dei soci Ehma alla cena di benvenuto presso il Grand Hotel Billia
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Spesso la crisi è figlia di se stessa, soprattutto quando come sta accadendo in questi anni, l’intero sistema è tratteggiato da difficoltà oggettive. Ma proprio per evitare questo rischio, professionalità e lungimiranza devono essere i cardini della ripresa. “Cultura Zero Alibi” è stato il leitmotiv dell’annuale riunione estiva dell’Ehma, l’associazione europea dei maggiori Hotel Manager di prestigio internazionale, che si è svolta nella splendida location del Grand Hotel Billia di Saint Vincent in Val d’Aosta. Un tema sviluppato da Raffaella Bossi Fornarini, docente presso il Mip - Politecnico di Milano e specializzata nel management interculturale nonché nello sviluppo dei comportamenti imprenditoriali, con
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una lunga carriera di direttore brand marketing alle spalle che l’ha vista operare in ben 120 paesi in cinque continenti. La Fornarini ha stimolato l’audience a prendere coscienza dei pericoli insiti nella tendenza a utilizzare alibi per giustificare una situazione difficile, un momento di difficoltà. «In molti casi», ha spiegato, «si tratta di scuse messe in atto per scaricare su altri le proprie responsabilità, come sempre più spesso accade anche alle imprese italiane, soprattutto come conseguenza dell’attuale congiuntura negativa».
Un meeting leisure per conoscere il territorio A presiedere la riunione Ehma – organizzata dal general manager del Grand Hotel
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Billia Andrea Prevosti – è stato il delegato nazionale e general manager dell’hotel milanese Principe di Savoia, Ezio Indiani. Diversi e di rilievo i partner dell’evento – Energy Ti, Gruppo Pedersoli, La Bottega dell’Albergo e Iniziative Venete – che hanno contribuito ad arricchire il programma dell’incontro con numerose iniziative. I partecipanti hanno potuto visitare, per esempio, il suggestivo Forte di Bard, complesso monumentale, un tempo fortezza ottocentesca, divenuto oggi centro congressi, oltre che gustare l’ospitalità e le specialità gourmet del Grand Hotel Billia, sia durante il cocktail che durante la cena di benvenuto. Il giorno successivo, il gruppo ha visitato Arnad e la sua eccellenza locale, il Salumificio Bertolin, famoso per il suo lardo, pranzando al Dinus, il ristorante della Maison Bertolin. Nella stessa giornata, a Valpelline, i partecipanti hanno potuto approfittare di un’altra degustazione eccellente, questa volta di fontina. E dopo la leaving dinner al Grand Hotel Billia, tutti al Casinò di Saint Vincent. ■
Ehma European Hotel Managers Association
GRAN HOTEL BILLIA, SAINT VINCENT L’albergo, 5 stelle lusso riaperto a dicembre 2013 dopo un importante restyling, è subito entrato a far parte del marchio The Leading Hotels of the World. Con 69 camere, un centro benessere di 1.700 metri quadrati di superficie, il ristorante gourmet la Grande Vue e il rinnovato fascino Belle Époque, l’hotel punta a divenire un polo di attrazione per il mercato turistico di fascia alta, grazie anche al centro congressi e al Casinò, anch’esso appena riaperto dopo la ristrutturazione. «Il nostro obiettivo», commenta il general manager Andrea Prevosti, «è riposizionare il complesso in un nuovo mercato oggi sicuramente più competitivo, allargando la vendita ai mercati internazionali». Punto di forza della struttura è la ristorazione, curata dallo chef Giancarlo Duce, attentissimo alla qualità delle materie prime. Ma Saint Vincent ospita anche un’altra eccellenza gastronomica: la pasticceria del maître pâtissier cresciuto alla scuola dei grandi pasticceri di Torino, Mauro Morandin, famosa per il suo cioccolato, ma anche per i suoi canditi e la confetteria. Andrea Prevosti, general manager del Grand Hotel Billia, insieme allo chef Giancarlo Duce
427 direttori che gestiscono, in 27 diversi paesi, i più prestigiosi hotel europei e rappresentano 350 hotel (con 92.000 stanze) e 72.000 impiegati. Questi sono i numeri dell’Ehma, creata a Roma nel 1974 da un’intuizione di un piccolo gruppo di general manager di alcuni prestigiosi alberghi romani che decise di dar vita ad un’organizzazione dedita solo al costante upgrade di professionalità e qualità del servizio offerto ai clienti. Una volta l’anno, i soci si riuniscono per discutere di nuove tecnologie, tendenze, difficoltà, relazioni interpersonali e ricerche di mercato nell’ambito dell’industria alberghiera europea.
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Nuovi vertici per Best Western Italia Per il Gruppo, il prossimo triennio sarà importante e con grandi obiettivi da raggiungere. Ad annunciarlo è stato il neo presidente Gianfranco Castagnetti, eletto dal nuovo Cda, che subentra a Celso De Scrilli, da oggi Presidente ad Honorem
✒Linda Smiderle Barattieri Sant’Elena di Venezia, BW Plus Quid Hotel VeniceAirport di Mestre, BW Gorizia Palace Hotel di Gorizia, BW CTC Hotel Verona di San Giovanni Lupatoto) Manuela Camera d’Afflitto (BW Hotel Marmorata di Ravello) Gianluca Faziola (BW Hotel Metropoli di Genova) Andrea Marzari (BW Hotel San Giusto di Trieste) Fabrizio Roscioli (BW Hotel Universo, BW Hotel President e BW Premier Hotel Royal Santina di Roma) Filippo Seccamani (BW Hotel Galles di Milano) Il presidente uscente, Celso De Scrilli, è stato eletto Presidente ad Honorem. Lo scorso giugno, a Milano l’assemblea dei 150 soci Best Western Italia ha eletto i 10 membri del consiglio di amministrazione per il triennio 2014/2017. Il nuovo CDA, come primo atto, ha, a sua volta nominato Gianfranco Castagnetti nuovo presidente del Gruppo di alberghi in Italia. Nato nel 1963, proprietario del Best Western Hotel City e del Best Western Porto Antico a Genova, Castagnetti è socio del Gruppo alberghiero dal 1989, ed ha già ricoDa sin.: Walter Marcheselli, Gianfranco Castagnetti e Corrado Zambonelli
perto importanti incarichi istituzionali nel Gruppo come Consigliere di Amministrazione dal 1993 al 2011, è stato anche membro di una delle più importanti commissioni strategiche di Best Western International fino al 2010. «Sono onorato della fiducia dimostratami», ha dichiarato Castagnetti, «Best Western è un marchio forte nel mondo e rappresenta la più grande realtà alberghiera in Italia, fatta di tante unicità in cui le differenze sono la vera ricchezza. Ora ci aspetta un triennio importante e grandi obiettivi da raggiungere».
Le nuove nomine I Vice-Presidenti incaricati sono: Walter Marcheselli (BWHotel Cristallo di Rovigo) e Corrado Zambonelli (BW Premier Hotel Cappello d’Oro di Bergamo - BW Premier Hotel Monza e Brianza Palace di Milano). Oltre a Presidente e Vice, i Consiglieri eletti sono: Pietro Belli (BW Hotel Guinigi di Lucca) Luca Boccato (BW Quid Hotel di Trento, BW Premier Hotel
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La crescita del marchio Celso De Scrilli, dopo 15 anni da presidente, nell’applauditissimo discorso di saluto e ringraziamento rivolto all’assemblea, ha ripercorso il lungo cammino fatto insieme, sottolineando come, alla sua prima elezione del 1999, Best Western Italia contasse 94 affiliati, diventati oggi 180. «Una crescita ottenuta grazie all’impegno e alla professionalità dei Cda succedutisi e dei numerosi colleghi che mi hanno sempre aiutato e sostenuto», ha dichiarato De Scrilli, «puntando, tra l’altro, sulla conoscenza sempre più estesa del marchio in Italia, l’implementazione della qualità delle strutture, l’utilizzo della tecnologia digitale, i numerosi servizi offerti agli affiliati, tra cui corsi di formazione a 360 gradi, il pricing, la creazione di Besteam: una strategia all’avanguardia che ha ottenuto riconoscimenti da parte dei vertici internazionali della Compagnia, per capacità, serietà e leadership». ■
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Mice Summit per Mövenpick Hotels & Resorts a Sousse Secondo Mice Summit di livello internazionale per top buyer organizzato dal Gruppo svizzero. Cornice dell’evento un Resort esclusivo della costa tunisina
✒Cristina Abbondanza
Il gruppo del Mice Summit di tre giorni in Tunisia
Si è svolto a Sousse, in Tunisia, lo scorso giugno, il Mice Summit Mövenpick Hotels 2014, tre giorni di vertice per fare il punto sull’offerta del gruppo con una formula consolidata di trip business, all’insegna del relax più completo. Oltre 80 i delegati internazionali presenti, provenienti da Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Spagna, Germania e Italia (a guidare il gruppo di buyers italiani c’era Pasquale Priore, International Accounts Director Italy).
L’evento si è svolto nella splendida cornice del Mövenpick Resort & Marine Spa a Sousse, nei pressi della Medina. Nel programma, concepito con sessioni di lavoro in sede e colloqui one-to-one, non sono mancate interessanti attività di team building con escursioni all’aperto. Organizzato in collaborazione con Tu nisAir, Prima Tours e B Event, Mövenpick Hotels & Resorts ha ripetuto con successo una formula di Mice Summit specificatamente studiata per offrire ai buyers più competitivi un quadro completo dell’offerta esclusiva Mövenpick, in un clima conviviale e al di fuori del ritmo quotidiano, un’occasione per altri Paesi di confrontarsi sulle nuove dinamiche del turismo.
Mövenpick Resort&Marine Spa a Sousse Disteso lungo una spiaggia scintillante, il Resort offre spazi e ambienti davvero unici. 588 le camere, cui si aggiungono 22 suite con balcone, 14 suite executive con terrazza, 1 suite presidenziale, tutte completamente attrezzate. Per non tradire i suoi grandi numeri, Mövenpick Resort & Marine Spa Sousse offre ai suoi ospiti ben 5 ristoranti e 6 bar, con show coking e buffet internazionali a disposizione tutto il giorno, dal sushi e
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SCENARI DEL TURISMO Mövenpick, professionalità internazionale Mövenpick è un gruppo svizzero di aziende con presenza globale. La sua competenza principale risiede nel settore dell’ospitalità, con particolare attenzione alla gastronomia, alberghi, vino e prodotti di alta qualità di marca. Mövenpick è strutturata come una holding, dove operano in modo indipendente quattro unità di business: Mövenpick Hotels & Resorts, Marche internazionali e ristoranti Mövenpick, Mövenpick Vino e Mövenpick Fine Foods. Mövenpick è presente in Europa, Medio Oriente, Africa, Asia e Nord America. Mövenpick Hotels & Resorts attualmente gestisce più di 80 hotels in 26 paesi, principalmente Hotels & Resort 4 e 5 stelle. Oggi la catena alberghiera serve 5,8 milioni di persone ogni anno.Tra le nuove aperture previste quest’anno: Casablanca, Marrakech e Koh Samui. www.moevenpick-hotels.com.
teppanyaki giapponese, all’autentica cucina spagnola.
Dalla cucina tunisina a quella giapponese e spagnola In Sousse, non solo è possibile allestire eventi di ogni tipo, ma è possibile organizzare per gli ospiti autentiche esperienze culinarie. Sempre a base di prodotti locali, ingredienti freschi e con un pizzico di ispirazione, che si tratti di una pausa caffè, di un tè pomeridiano, di un cocktail, o di una cena di gala o di un banchet-
to di nozze, l’offerta gastronomica approfondisce la cucina tradizionale tunisina e il meglio di quella francese, mediterranea, giapponese e altre cucine da tutto il mondo per offrire sorprendenti combinazioni di sapori e consistenze.
L’esperienza in Spa L’offerta Mice è caratterizzata da un programma Meetings &Events a 360°, capace di offrire soluzioni complete e su misura per ogni tipo di esigenza, una gestione professionale fatta di attenzione al dettaglio, e, soprattutto, di un servizio affidabile e personalizzato. Splendida la Marine Spa, che offre una vasta gamma di trattamenti rilassanti: dalla talassoterapia alla spa, accompagnati da un team di professionisti. Dopo il trattamento, ci si può rilassare nella piscina con acqua di mare riscaldata interna, privatizzata per gli ospiti termali, o nelle saune. La zona relax è uno spazio per prolungare un’esperienza di relax assoluto, magari con musica soft sorseggiando una tazza di tè alle erbe. ■
Qui sopra, Pasquale Priore, International Accounts Director - Italy & USA. A sin., in alto, Stephanie Myter, International Director of Sales Southern Europe & USA. In basso, Francis Bertrand, Vice President International Sales
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Apre NH Parma La “Parma che conta” e i vertici di NH Italia riuniti in occasione della serata inaugurale del cinquantesimo hotel della Catena spagnola in Italia. Presenti l’ad NH Italia, Chema Basterrechea e il sindaco di Parma Federico Pizzarotti
✒Lin.Bar
Qui sopra, il taglio del nastro per l’inaugurazione dell’NH Parma. Da sin. Federico Pizzarotti, sindaco di parma con Chema Basterrechea, ad NH Italia (credits Giovanni Panizza). Nell’altra pagina, alcuni scatti dell’NH Parma e, in basso, gli chef e il trenino di cioccolato con i loghi di NH e A.L.M.A (credits Giovanni Panizza)
Nella “città del gusto”, Parma, è nato il 50esimo Hotel di NH Italia. «Una scommessa in tempi difficili che il nostro Gruppo ha voluto fare insieme a lungimiranti investitori locali», ha esordito Chema Basterrechea, Amministratore Delegato NH Italia nel corso della conferenza stampa tenutasi lo scorso 26 giugno, in occasione dell’inaugurazione ufficiale dell’hotel. «Crediamo fortemente nelle potenzialità della città che consideriamo una destinazione strategica per noi e di cui contiamo di aumentare sia la visibilità che l’appeti-
Leader in Italia con 50 hotels in 25 città Dopo un lungo processo di dismissioni e nuove aperture iniziato nel 2006 con l’acquisizione di Jolly Hotels e Framon, la Catena – fortemente impegnata nel rilancio del brand upscale con una politica customer oriented – è oggi leader in Italia con 50 alberghi in 25 città, per un totale di 8000 camere e 450 sale meeting. Con l’obiettivo di espandersi ulteriormente nei prossimi cinque anni.
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bilità proponendola ai 16 milioni di clienti NH nel mondo», ha aggiunto. Una scommessa molto apprezzata dal sindaco della città, Federico Pizzarotti, che crede nel turismo come volano economico e nella necessità di aumentare la ricettività cittadina con nuove strutture di appeal internazionale come quella offerta da NH, dall’ottimo rapporto qualità/prezzo: «Da parte nostra», ha assicurato Federico Pizzarotti «oltre alla collaborazione con gli investitori locali e con la catena NH Hotels – che hanno fortemente creduto nel progetto di riqualificazione del quartiere, e più in generale in quello di rilancio della destinazione Parma sulla scena mondiale – abbiamo messo in campo diverse iniziative tra cui, in previsione dell’Expo, quella di aderire al protocollo di Explora, la società creata ad hoc da Regione Lombardia e Camere di Commercio per promuovere i territori italiani come destinazioni legate a Expo, e al dopo
SCENARI DEL TURISMO
NUOVO ALBERGO DI RIFERIMENTO PER IL TURISMO BUSINESS E LEISURE Elegante e dai colori che spaziano dal bianco panna al grigio tenue, con un tocco di azzurro/verde l’NH Parma propone 120 camere doppie e di varie tipologie, bar, ristorante e 8 luminose e tecnologiche sale meeting da 20 a 180 persone. È inserito all’interno del nuovo complesso architettonico progettato dall’architetto spagnolo Oriol Bohigas, che comprende la rinnovata stazione ferroviaria, spazi commerciali e abitazioni. Il 4 stelle è stato affidato alla trentennale esperienza (acquisita nei Jolly Hotels e ora integrata con il know how di NH) di Roberto Santi, che, ha assicurato: «grazie agli speciali atout di cui è dotato e ai servizi che offre, diventerà il nuovo albergo di riferimento della città». Expo, con pacchetti “emozionali” e club di prodotti di qualità. Alla conferenza stampa inaugurale è seguita una serata esclusiva alla quale erano presenti, oltre alla “Parma che conta” e ad importanti rappresentanti e clienti di NH Italia, anche alcuni esponenti della Nazionale Italiana di Rugby (partner ufficiale di NH Italia) tra cui il presidente Enrico Dondi e il player Luciano Orquera. La serata è poi culminata con una sublime food experience, a cura di ALMA, la prestigiosa Accademia Internazionale di Cucina Italiana, durante la quale gli ospiti hanno potuto degustare le eccellenze enogastronomiche del territorio parmense. ■ 6-7-8 2014
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MARKETING & COMUNICAZIONE
Scelta della destinazione.
Il passaparola batte internet?
Il web è il terzo canale di comunicazione utilizzato dai turisti (29% in media) dopo il passaparola e l’esperienza personale
Affidarsi a consigli ed esperienze altrui è una pratica molto diffusa nel mercato del turismo, anche in quello business. Ed anche nell’epoca del web interattivo...
✒Dario Ducasse Chi non ha mai chiesto un consiglio su una destinazione di vacanza, su un albergo o un ristorante a persone di fiducia? Sapere che cosa pensano gli altri, conoscenti soprattutto, ma oggi nell’era del web 2.0 anche sconosciuti, diventa molto spesso uno step considerato necessario per poter fare una scelta. E il passaparola, ovvero quel passaggio di informazioni e consigli da una persona ad un’altra tra-
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mite una rete sociale, sia online che offline nonostante tutto, per il consumatore italiano è sempre stata una variabile di peso. Secondo uno studio recente di Ricerche Turismo - Unioncamere, quando si tratta di scelta di vacanza nell’ambito del turismo leisure, il passaparola per gli italiani resta infatti fondamentale. È importante però non dimenticare, dicono i ricercatori, che il fenomeno del passaparo-
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la ha sempre due volti. Da un lato, è un potente strumento di promozione, sempre più utilizzato dai turisti e dai consumatori che, grazie ovviamente alla crescita del web nella nostra vita quotidiana, si trovano a proprio agio in questa ricerca informativa, come fosse una componente spontanea del processo decisionale. Dall’altro è un canale spesso “incontrollato” e “pericoloso” per le imprese o gli stakeholder locali che non riescono a seguirne il flusso e la traiettoria. Anche nell’era di internet 2.0, quindi, non è da sottovalutare l’impatto di una dinamica “antica”, quale è quella del passaparola, come “influenzatore turistico”. Ruolo, questo, avvalorato anche dai dati dello studio Unioncamere 2013 che lo collocano come primo canale di comunicazione che influenza la scelta della destinazione: in oltre il 54% dei casi i turisti, italiani e non,
che scelgono il nostro Paese come meta di vacanza si informano chiedendo consiglio diretto e visitando portali tematici. Una spiccata propensione al passaparola, in particolare, è espressa dal turista italiano (oltre il 60%), rispetto a quello straniero (48%) il quale, si affida a internet (35,5% contro il 22% degli italiani) e all’intermediazione organizzata. Il web, in particolare, è il terzo canale di comunicazione utilizzato dai turisti (29% in media) dopo, appunto, il passaparola e l’esperienza personale.
Il passaparola è uno strumento che crea una “suggestione”, facendosi posto sempre più nella sfera del marketing non convenzionale e virale
Questione di fiducia Come è logico immaginare, vista la stessa natura “fiduciaria” della pratica del passaparola, nella maggior parte dei casi, esso si concretizza nella richiesta di un consiglio e del punto di vista di qualcuno che si conosce (in media oltre il 48%), ma sta 6-7-8 2014
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Qui sopra, Fasano (Brindisi). Un dettaglio della Masseria Borgo San Marco. Oggi i turisti vogliono condividere le loro esperienze di viaggio, il passaparola diventa quindi uno strumento importantissimo nella scelta di una destinazione, purché fondato su un rapporto di fiducia
prendendo sempre più piede l’utilizzo dei social network, dei blog e dei portali di recensioni sul web che vanno ad integrare il passaparola offline con quello online. Quest’ultimo infatti ha il grandissimo vantaggio di azzerare le distanze e accorciare i tempi della ricerca e, soprattutto, del feedback. Così, con il passaparola, chi ha vissuto l’esperienza di vacanza si “sostituisce” al territorio e all’impresa veicolan-
I canali di comunicazione che influenzano la scelta Consiglio o racconto di amici o parenti
54,5%
C’ero già stato o esperienza personale
36,7%
Social network
4,2%
Blog
0,4%
Recensioni online
2,2%
Dati 2013 su risposte turisti italiani (possibili più risposte) (fonte: Osservatorio Nazionale del Turismo - Unioncamere)
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do un messaggio positivo o negativo ad un altro potenziale turista, in base solamente però alla propria esperienza. Si innesca, così, un circolo virtuoso o vizioso, in base all’accezione del messaggio stesso. In oltre il 28% dei casi, infatti, il turista si affida all’esperienza di vacanza pregressa, la quale rappresenta sia uno strumento a supporto del processo decisionale che una “futura” forma di passaparola che si ripercuoterà su un altro turista. Il passaparola, spiegano a Risposte Turismo, è uno strumento che crea una “suggestione” (a volte anche inconsapevolmente), così come la pubblicità, facendosi posto sempre più nella sfera del marketing non convenzionale e virale. Ecco perché le imprese, i prodotti, i servizi ed i territori non possono permettersi di sottovalutare o addirittura ignorare il potere
MARKETING & COMUNICAZIONE Le 4 regole per un “buon” passaparola 1. Essere interessante Per evitare indifferenza o recensioni negative è importante far vivere ai turisti un’esperienza diversa dal solito, in grado di arricchire il loro bagaglio esperienziale. 2. Fare divertire i turisti Per parlare le persone devono essere soddisfatte, entusiaste e felici. Le destinazioni devono quindi, strutturare prodotti in linea con le nuove esigenze del mercato e offrire servizi utili che rendano più memorabile la vacanza. I turisti devono tornare a casa soddisfatti e desiderosi di condividere. 3. Guadagnarsi fiducia e rispetto Nessuno parla di qualcosa di cui non si fida. È fondamentale guadagnarsi il rispetto dei clienti. Come? È semplice: basta essere disponibili, gentili ed onesti; soddisfare i bisogni e rispettare le esigenze. Immedesimarsi nel turista, adottare il suo punto di vista è un esercizio utile. 4. Facilitare le conversazioni È utile coniare una frase, un motto, uno slogan facile da memorizzare e da ripetere, in modo tale che i turisti possano facilmente ricordarlo. Deve essere qualcosa di semplice, breve, identificativo. Una volta individuato, è necessario poi facilitarne la condivisione, anche online. (fonte: Destinations&Tourism)
del passaparola come canale decisionale e di magnitudo per l’immagine commerciale. Ovviamente, legata a doppio filo con tale strumento è anche l’analisi del livello di soddisfazione del turista o del cliente. Infatti nel processo decisionale una delle scintille del passaparola è proprio il giudizio di chi ha vissuto veramente l’esperienza di vacanza. Ed è interessante quindi scoprire, sulla base dell’indagine rivolta direttamente ai turisti sul territorio, come l’esperienza di vacanza in Italia ottenga un giudizio complessivo di 7,9 su 10, sostanzialmente in linea tra italiani e stranieri. Nel dettaglio delle varie aree tematiche, però, si riscontrano giudizi disomogenei. Ad esempio i turisti assegnano 7,8 su 10 alla ristorazione, 7,7 su 10 alla destinazione (8 su 10 nel caso dell’ospitalità ma 7,4 all’accessibilità del ter-
ritorio e 7,5 alla possibilità di connettersi wi-fi) e 7,5 su 10 all’esperienza vissuta nelle strutture ricettive (7,4 assegnato al costo dell’alloggio, in contrapposizione al 7,7 assegnato alla qualità e l’accoglienza delle strutture ricettive (7,7 su 10). A conclusione quindi la ricerca vuole evidenziare quanto sia necessario per una impresa o per gli stakeholder di un territorio, inserire tra le strategie di promo-commercializzazione, anche l’ascolto ed il monitoraggio dei messaggi che circolano soprattutto online.
Scoprire e orientare Allora sapere come si strutturano le preferenze di gradimento dei turisti è tutto quello che serve per monitorare le dinamiche e i flussi informativi che determinano il passaparola e quindi orientarle a proprio vantaggio? Non proprio purtroppo, perché oggi quella che viene definita come reputazione digitale è un fattore altrettanto importante. Come spiega la recentissima ricerca sviluppata per Amadeus da Netcomm e condotta dalla società di analisi e ricerche sui fenomeni della rete Human Highway sul tema dell’e-commerce. Parlando di acquisti turistici online, infatti, i ricercatori spiegano infatti come il settore dei viaggi e del turismo 6-7-8 2014
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Secondo il presidente di NetComm Roberto Liscia, il passaparola del futuro sarà la crosscanalità
sia il più multicanale dell’e-commerce. Esiste una quota ampia di persone ad esempio che hanno accesso a internet ma comprano prodotti turistici esclusivamente sul canale tradizionale. Questi individui tuttavia, sono influenzati dalla rete nel loro percorso di orientamento e quando arrivano a finalizzare l’acquisto presso un punto vendita tradizionale hanno spesso maturato la loro scelta consultando uno o due servizi d’informazione online. Ergo sono influenzati proprio dalla reputazione digitale intercettata. La ricerca Amadeus mette, inoltre, in evidenza come le persone che compiono un acquisto online di un prodotto turistico inizino il loro percorso informativo con idee meno chiare rispetto a coloro che lo comprano in modo tradizionale. Nell’online, la matura-
I 3 motivi per cui i turisti parlano di una destinazione 1. La destinazione Se i turisti sono interessati alla destinazione, sentono un feeling con essa non potranno fare a meno di parlarne. Le persone sono spinte a condividere con i propri amici le esperienze positive perché vogliono che le persone care ne gioiscano, proprio come è capitato a loro. In genere, infatti, il passaparola è più utilizzato per trasmettere informazioni positive piuttosto che negative. 2. I turisti Le persone raccontano e condividono perché questo le rende felici, le fa sentire speciali, importanti. Consigliare un’esperienza positiva fa stare bene perché offre la sensazione di aiutare altre persone, e di permettere loro di trovare quello che cercano, o comunque di rendersi utili nel risolvere un problema. Fa sentire appagati poter offrire un consiglio ad un amico. 3. L’insieme: destinazione + turisti Parlare di una destinazione, esserne coinvolti permette ai turisti di sentirsi parte di essa, come di una famiglia. Anzi ne parlano proprio perché si sentono inclusi. È importante quindi che le destinazioni lavorino per rafforzare questo senso di appartenenza. La soluzione più semplice è costituire un gruppo per condividere le esperienze, facilitare lo scambio di informazioni, creare adesione. (fonte: Destinations&Tourism)
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zione della decisione di comprare quel particolare prodotto avviene in modo progressivo: internet in questi casi agisce sia come canale di acquisto che come strumento di orientamento nella maturazione della decisione di acquisto e, data la pluralità di occasioni di informazioni che offre, possiede quindi un potere di orientamento e di convincimento più forte del passaparola tradizionale.
Incontro multicanale «La rete», come ha spiegato alla presentazione dei dati il Presidente NetComm Roberto Liscia, «oltre a essere un naturale canale di vendita del prodotto turistico in tutte le sue sfaccettature, sa influenzare anche l’acquisto e il processo decisionale che sta alla base di un acquisto di vacanza leisure. Un elemento questo che definiamo crosscanalità e che rivela come il percorso di acquisto dei prodotti di viaggi e turismo incontri diversi servizi d’informazione, sia online che offline, che hanno un peso diverso nel determinare l’esito definitivo. Certamente merita una riflessione il fatto che chi si rivolge al punto vendita turistico tradizionale abbia un’idea spesso più lucida, e precisa del prodotto che intende acquistare. Mentre chi si rivolge all’online, ha un’idea più va-
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ga e meno costruita del proprio viaggio, che viene a delinearsi con un percorso graduale di individuazione delle opzioni, valutazioni e scelta finale». «I dati della ricerca», fa eco Francesca Benati, Amministratore Delegato e Direttore Generale Amadeus Italia, «ci mostrano un quadro del segmento viaggi e turismo dell’e-commerce piuttosto dinamico nel quale sia il canale online sia quello tradizionale offrono diverse opportunità per gli operatori e vantaggi ai consumatori. Sebbene il settore sia fortemente influenzato dal web quale strumento di raccolta di informazioni, di orientamento e di acquisto, il canale commerciale tradizionale continua a ricoprire un ruolo essenziale essendo in grado di convertire più frequentemente le scelte dei consumatori in acquisti, indirizzandoli sul prodotto giusto. Questi due aspetti devono allora trovare un punto di incontro nella realizzazione di nuovi modelli di business per tutto il settore, sostenendo i percorsi di crescita degli operatori proprio grazie alla multicanalità». Multicanalità sarà dunque sempre più la parola d’ordine che scandirà lo scenario prossimo venturo dei viaggi, anche di quelli d’affari, come strumento capace di orientare la scelta dei turisti, mettendo a disposizione un’in-
finità di dati, perlopiù pescati dal web (i big data) che, però – è bene ricordarlo – nel caso di internet, non sono sempre così veritieri e attendibili, sia perche troppo soggettivi- umorali, e sia perché, in alcuni, casi troppo “pilotati”. A volte, insomma è bene ribadirlo, il parere autorevole (l’esperienza) di chi per mestiere, visita e recensisce destinazioni e strutture, vale ben più di un “like” postato da viaggiatori sconosciuti o, peggio ancora, naif. ■
Multicanalità è la parola d’ordine che scandirà lo scenario futuro dei viaggi, anche di quelli d’affari
Francesca Benati, Amministratore Delegato e Direttore Generale Amadeus Italia
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Titanka! Tecnologia e strategia al servizio del turismo La web company sammarinese è oggi tra le realtà più interessanti specializzate nei settori travel e business. Forte di un know how decennale, offre un servizio di consulenza integrata che aiuta gli operatori ad essere più competitivi e ad affrancarsi dalle Ota
✒Annarita Maggi Be-Wizard! L’evento web marketing dell’anno
Enrico Pozzi, Presidente di TITANKA! (primo da sin.), con i soci Marco Baroni e Ronnie Pavani
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«Il compito delle web company nel corso di questi anni è molto cambiato. Oggi non è più sufficiente progettare siti internet, portali turistici e materiali per la promozione digitale. Agli operatori che investono nel web, servono strategie e strumenti costruiti su misura», dice Enrico Pozzi presidente della web agency di San Marino Titanka!, realtà da quindici anni presente sul mercato che, oggi, con un portafoglio di 2.000 clienti (fra aziende e attività legate al turismo), ricopre una posizione di assoluto rilievo a livello nazionale per quanto riguarda i servizi e la consu-
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Al Be-Wizard! – che lo scorso marzo ha richiamato al Palacongressi di Rimini circa mille partecipanti da tutta Italia ed Europa – prendono parte, in veste di relatori, alcuni dei massimi esperti italiani e stranieri di web marketing: «un appuntamento annuale», spiega Pozzi, «dedicato al mondo del business e del turismo online citato anche sul blog ufficiale di Google Analytics, e all’interno di importanti conferenze dedicate al digital marketing d’Oltreoceano, come è successo quest’anno nel corso di ClickZ Live New York».
lenza in ambito web marketing nei settori business e travel. «La nostra attività», continua Pozzi, «si è sviluppata ed è cresciuta tenendo il passo con le esigenze di un mercato – quello turistico – sempre più votato al digitale».
Un servizio a 360 gradi Oggi Titanka! annovera oltre 60 collaboratori, un team di professionisti specializ-
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zati nelle diverse aree di progettazione online e consulenza strategica. Un know how che le permette di offrire un servizio a 360 gradi: «in Titanka! i clienti trovano un partner non solo tecnologico, ma anche strategico», spiega Pozzi. «Chi opera nel settore travel trova in noi un interlocutore privilegiato, che conosce molto bene il mercato, sa quali sono le sue necessità e criticità. Oltre a tutte le attività pratiche di promozione e commercializzazione, ci occupiamo anche di coordinare le attività in modo strategico, avviando i nostri clienti verso una maggiore disintermediazione dalle OTA (Booking.com, Expedia), che rappresentano per molti la soluzione più facile, a discapito però di rischi enormi per le strutture, come la perdita di autonomia nella gestione dei prezzi, le altissime commissioni da versare, la spersonalizzazione della comunicazione, e tutti i vincoli imposti da contratto».
Una formazione continua per i clienti ma non solo Titanka! investe costantemente nella formazione, proponendo un ricco calendario di corsi di aggiornamento rivolti ai clienti «:rendere consapevoli e più informati gli attori del mercato sulle dinamiche che guidano il settore rappresenta la via migliore per raggiungere insieme gli obietti-
vi», spiega Pozzi. Ma le attività formative organizzate da Titanka! non sono un privilegio solo per i clienti della web company. Da sei anni l’azienda è alla guida di Be-Wizard!, il più importante corso di web marketing in Italia. ■
Enrico Pozzi, presidente di TITANKA!, durante BE-Wizard! 2014
NASCE IL BE-WIZARD! LAB Oltre al BE-Wizard!, Titanka! organizza corsi rivolti ad operatori del settore in specifici contesti di richiamo internazionale. «Il progetto che inauguriamo quest’anno», annuncia Pozzi, «si chiama Be-Wizard! Lab, una nuova sfida che ci vedrà impegnati nel ruolo di organizzatori di attività formative in ambito web marketing all’interno di alcune delle più importanti fiere italiane legate al mondo del turismo». Nei prossimi mesi sarà possibile seguire i workshop Be-Wizard! Lab in occasione del TTG Incontri - Fiera Internazionale B2B del Turismo, in programma dal 9 all’11 ottobre a Rimini Fiera. Titanka! oltre ad organizzare l’intero programma dedicato al web marketing (12 workshop che analizzeranno tecniche e strategie di massima attualità per il mondo del turismo online), sarà presente anche come espositore, offrendo così l’occasione al pubblico della fiera di poter fissare un incontro e conoscere l’intera proposta di servizi dalla web company. A seguire, il progetto Be-Wizard! Lab continua, ancora a Rimini Fiera, nel corso dell’evento Sun - Salone Internazionale dell’esterno, con alcuni workshop di web marketing indirizzati agli operatori del turismo open air. Il calendario completo di corsi e di eventi formativi in programma è consultabile sul sito lab.be-wizard.com.
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MICE & NATURA
Lefay Resort & Spa Lago di Garda
Spazi lussuosi e servizi al top si inseriscono in un progetto orientato alla sostenibilità ambientale e sociale, per un soggiorno all’insegna del benessere globale rimo resort cinque stelle lusso della collezione di strutture in progetto della Famiglia Leali, il Lefay Resort ha aperto nel 2008 a Gargnano, sul Lago di Garda, con l’intento di inaugurare un brand tutto italiano in grado di proporre un nuovo concetto di soggiorno, in cui il benessere globale della persona va di pari passo con l’impegno nei confronti dell’ambiente. L’eco-resort è stato creato a partire dai capisaldi dell’Italian style and living, eleganza, accoglienza, gastronomia gour-
P Benessere globale
Uno degli elementi cardine attorno a cui ruota l’offerta del Resort è la SPA, 3 mila metri quadri di benessere in cui i principi della medicina classica cinese si fondono con la ricerca scientifica occidentale per percorsi integrati volti a ritrovare l’armonia tra anima e corpo, ma anche a recuperare l’energia vitale e a valorizzare uno stile di vita non solo più sano, ma anche più lento, a contatto con la parte più profonda del sé. Grazie alla ricchezza e alla coerenza di questa proposta, il Resort ha già ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali, l’ultimo quest’anno con lo European Health & SPA Award nella categoria “Miglior Trattamento”, per il rituale biologico viso e corpo “La Vita nei Sensi”, che abbina i benefici delle pietre vulcaniche calde a quelli delle essenze tipiche del territorio. Questo riconoscimento è il terzo che la Spa riceve, dopo aver conquistato, nel 2011 e nel 2013, il premio nella categoria “Miglior Destination SPA”.
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met e riscoperta del tempo per sé, declinati secondo la filosofia Lefay, che punta a offrire ampi spazi lussuosi, un servizio attento ma discreto e la possibilità per gli ospiti di immergersi in un contesto rilassante, dove la natura si fonde armoniosamente con l’architettura.
Bioarchiettura immersa nel verde Il resort, nato nel cuore della Riviera dei limoni, membro dei prestigiosi circuiti Small Luxury Hotels of the World, Healing Hotels of the World, Virtuoso ed FH&R, è nato innanzitutto come sfida architettonica, quella di inserire in modo armonioso all’interno del paesaggio del Lago di Garda una struttura efficiente, limi-
MICE & NATURA Meeting ecofriendly Il centro meeting, di nuova costruzione, immerso nel verde e affacciato direttamente sul lago, rientra in pieno nella scelta green della struttura: luce naturale in tutte le sale, gestione informatizzata dei consumi energetici e abbattimento delle emissioni. Anche le attività che si possono organizzare a margine degli incontri nascono dagli stessi principi: dalle escursioni con mezzi di trasporto slow, a piedi, a cavallo o in bicicletta, nel Parco Naturale dell’Alto Garda, alle visite guidate nelle cantine di vini biodinamici locali, dai team building nel grande giardino che circonda il business center ai corsi di cucina per conoscere e degustare i piatti Lefay Vital Gourmet. A livello di spazi, un grande foyer e due sale vista lago, che si affacciano su un giardino all’interno del quale è possibile organizzare coffee break e momenti di relax tra una sessione di lavoro e l’altra: la sala Goethe, con capienza fino a 80 persone, e la sala Lawrence, da 36. Un altro ambiente, separato, si trova vicino al Loung bar, la sala Caminetto, per incontri e presentazioni fino a 10 partecipanti, ma anche per aperitivi e cocktail.
tando l’impatto ambientale, ma anche visivo. In fase progettuale, è stata eliminata l’idea del corpo unico: oltre all’edificio centrale che ospita gli spazi comuni, le camere sono suddivise in una serie di piccole unità, dai tetti coperti di vegetazione, che seguono il pendio delle colline, ispirandosi alle forme delle limonaie tipiche del luogo. Una volta a regime, l’hotel ha definito tutta una serie di buone pratiche per la riduzione dell’impatto sull’ambiente delle proprie attività: ha realizzato una vera e propria centrale di rifornimento energetico che integra una centrale a bio-
Le suite e la gastronomia: a tutta natura Le 93 camere, tutte realizzate con materiali e tessuti naturali, sono piccoli gioielli di eleganza e confort, tra cui spicca la Royal Pool & Spa Suite, con tre camere da letto, cucina attrezzata, sala da pranzo e salotto, affacciata sul lago e con private Spa. La sensibilità ambientale si è tradotta anche nella gastronomia, che privilegia i sapori e i profumi del territorio, nella convinzione che il cibo sia uno degli elementi essenziali per il benessere complessivo della persona. Il concept cui si ispira l’offerta ristorativa, disponibile ne La grande limonaia, una sala elegante per cene raffinate, e nella Trattoria La vigna, che propone i migliori piatti delle tradizioni regionali italiane, è il Lefay Vital Gourmet, che significa scelta di materie prime di qualità superiore, prodotti rigorosamente di stagione e proposte mirate a coniugare il piacere del cibo con la salute.
massa, un impianto di cogenerazione e uno di refrigerazione; gestisce attraverso software dedicati tutti i consumi energetici; opera per l’abbattimento dei rifiuti; produce da sé oltre la metà dell’energia elettrica attraverso un impianto fotovoltaico e collabora con le aziende del territorio, approvvigionandosi per oltre il 70% di prodotti a km 0. Tutti questi comportamenti virtuosi hanno permesso di ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera di oltre 1.100 tonnellate l’anno e di ottenere, prima struttura nell’Europa del Sud, il Green Globe, una certificazione mondiale che riconosce l’impegno verso l’ambiente. G.G. 6-7-8 2014
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SPEED MEETING
LA SCELTA DI MM
Centro Congressi Galileo Un luogo di incontro da oltre 200 posti, con tecnologie all’avanguardia, accessibile e innovativo, che punta al futuro, proponendo occasioni e servizi adatti ai nuovi modelli di business lessibilità degli spazi, posizione strategica – a pochi minuti dal centro città, ma comodo per le uscite dei principali snodi autostradali – e un investimento importante per offrire tutte le tecnologie più all’avanguardia: questi gli elementi al cuore del progetto del Centro Congressi Galileo, che a Piacenza ospita convention,
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congressi, meeting ed eventi di tutte le tipologie.
Sede di Hub Piacenza Co-working Oltre a essere un luogo di incontro, propone alcuni servizi aggiuntivi in linea con la sua vocazione alla costante innovazione. Il Centro Congressi è infatti diventa-
to la location ufficiale di Hub Piacenza Co-working, un’iniziativa che ha l’obiettivo di offrire uno spazio comune a imprenditori e professionisti per lavorare insieme, senza gerarchie e chiusure, in un’atmosfera di confronto e scambio. Le postazioni, che siano condivise o private, si raccolgono in un ambiente che offre anche spazi comuni, come la sala riunioni, e le dotazioni indispensabili per il lavoro (connessione Wi-Fi ad alta velocità, centralino, stampante), in cui le persone, abbattuta ogni barriera,
SPEED MEETING
FLESSIBILE, POLIFUNZIONALE E CON UN TOCCO GOURMET Soluzioni polifunzionali e spazi attrezzati: tutte le sale del Centro Congressi, divise da pareti mobili, si prestano a organizzare eventi di diversa tipologia e dimensione. La Sala Tolomeo e la Sala Copernico, infatti, possono ospitare da 10 a 200 persone, trasformandosi a seconda delle esigenze. La prima, la più grande, accoglie di solito convegni, conferenze, corsi e meeting aziendali, mentre la seconda è più raccolta, ma insieme possono diventare una location per eventi fino a 250 partecipanti. Accanto a queste due sale, un terzo ambiente, lo spazio Cagliostro, su due piani, dedicato ad aperitivi, brunch e colazioni, ma pensato anche per momenti gastronomici più formali, come banchetti e ricevimenti. Proprio la gastronomia, offerta in questa sala o da degustare nel ristorante del Centro, è una delle punte di diamante della sua offerta. Anche qui la versatilità caratterizza il lavoro della brigata di cucina, che spazia tra i piatti della tradizione piacentina, basati sugli ingredienti locali e accompagnati dalle etichette del territorio, a quelli ricercati della migliore gastronomia internazionale, accanto a bottiglie di pregio.
possono trovare nuove forme di collaborazione, creare progetti condivisi, scambiarsi idee e mettere insieme capacità e risorse. Il co-working, quindi, inteso non solo e non tanto come modo per minimizzare i costi di allestimento e gestione di un ufficio in proprio, ma anche – e soprattutto – come una nuova idea di lavoro.
Temporary office full optional Accanto a questo, il Centro dispone di un’area dedicata per la creazione di temporary office: quattro gli ambienti, di diversa metratura, arredati con eleganza e dotati dell’attrezzatura necessaria per proporre un ufficio temporaneo, che sia per mezza giornata o per periodi più
lunghi, in grado di funzionare senza tempi di attesa. Questo strumento, rivolto ad agenzie, start-up e liberi professionisti in trasferta, permette di eliminare tutti i costi fissi che comporta la proprietà di un ufficio, riducendo le spese al solo effettivo tempo di utilizzo e con una serie di servizi aggiuntivi, dalla reception a disposizione allo staff di segreteria, dalle utenze alla telefonia subito attive, per lavorare senza pensieri.
Fare networking con il business speed date Al di là degli spazi, il Centro Congressi Galileo propone anche degli strumenti per incrementare il proprio business, lanciare prodotti e servizi, trovare nuovi clienti o creare sinergie con altre aziende. Il Galileo Match-up è un calendario di appuntamenti con la formula del business speed date: incontri oneto-one di tre minuti in cui presentarsi, conoscersi e valutare possibili collaborazioni, prima di passare a quello successivo. Da questa esperienza ha preso vita anche una piattaforma web, che ha l’obiettivo di creare una rete tra professionisti e imprese che si riconoscono nello stesso territorio, facilitando contatti e nuove iniziative. Spazi per il co-working e i temporary office, gli appuntamenti per fare impresa e conoscere nuovi collaboratori o clienti, il portale Galileo Match-up: tutti questi strumenti rappresentano “un passo nel futuro” per il Centro Congressi, che vuole integrare le tradizionali attività di un business center con l’innovazione necessaria per oggi e domani. P.T. 6-7-8 2014
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L’ANNIVERSARIO
50 anni di successi per il Gruppo Pedersoli Una grande festa ad Erbanno per festeggiare il 50esimo compleanno dell’azienda dei Pedersoli, partner d’eccellenza dell’hotellerie italiana e non solo. Specializzata nella fornitura a noleggio di biancheria e tessuti, la Pedersoli, oggi come ieri, continua a distinguersi per la forte capacità innovativa e l’alta qualità dei suoi prodotti/servizi
✒Linda Smiderle Barattieri
Da sin. Stefano, Giacomo Pedersoli, Ezio Mondini, sindaco di Darfo Boario Terme, Valentino, Martino, Santino Pedersoli Sotto, i fratelli Pedersoli al taglio della torta, preparata nella pasticceria di famiglia
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C’erano oltre 300 persone – tra fratelli, figli, nipoti, mogli, nuore, generi e amici – a festeggiare, lo scorso giugno, nel pittoresco borgo di Erbanno, sul lago di Iseo, i cinquant’anni di attività dell’azienda di proprietà della famiglia Pedersoli, oggi leader sul mercato nel noleggio di biancheria destinata all’hotellerie di alta gamma.
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La festa, che ha coinvolto l’intero comune, si è svolta in una piacevole e soleggiata giornata di sabato. Dopo la S. Messa, nella bella chiesetta barocca, gli ospiti hanno potuto assistere all’esibizione della bravissima fanfara della Val Camonica e alla consegna delle chiavi della città alla famiglia Pedersoli da parte del sindaco del comprensorio di Darfo Boario Terme, Ezio Mondini. A seguire un pantagruelico cocktail, offerto dalla locale sezione degli alpini, e la visita alla casa natale dei dieci fratelli Pedersoli dove si è potuto sfogliare il libro celebrativo dei 50 anni, con documenti e foto inediti a immortalare le varie tappe dei successi dell’azienda. Davvero ottima la cena di gala, a base di vini e specialità locali (casoncelli inclusi) accompagnata – dopo discorsi, ringraziamenti e riconoscimenti a personalità e collaboratori – dal canto di un bravo tenore. E al termine della cena è stata servita la deliziosa e
L’ANNIVERSARIO
scenografica torta preparata dalle sorelle Pedersoli. Un crescendo di graditissime sorprese e di emozioni, insomma, anche per gli stessi Pedersoli, festeggiati con grande affetto da uno stuolo di figli, nuore, generi e nipoti. «Era impossibile per noi fratelli non festeggiare il cinquantesimo anniversario della nascita dell’impresa di famiglia nel paese dove tutto è iniziato. Questo era anche il desiderio di nostra madre», ha detto Martino Pedersoli, Presidente e CEO della Pedersoli di Assago e dell’Hotel Service. A Erbanno, comune inserito in un territorio che è stato tra i primi a sviluppare il turismo termale, vedendo, nel tempo, crescere ed espandersi strutture ricettive con crescente necessità di servizi come quelli di lavatura e asciugatura della biancheria, i fratelli Pedersoli hanno respirato fin fa piccoli l’aria “giusta”. Dopo la fornitura di biancheria per gli hotel, l’azienda è passata, successivamente, grazie al fiuto imprenditoriale di Martino Pedersoli, al ciclo di lavanderia industriale, con una elevata qualità dell’igiene e della sanificazione dei tessuti (l’azienda vanta la certificazione Uni En 14065-2004) con un investimento importante nella ricerca e nell’innovazione e l’utilizzo di tecnologie sempre più avanzate.
Altra tappa fondamentale nel successo di Pedersoli Group è stata quella segnata da “LinoVivo”, la divisione tessuti che ha permesso a Martino Pedersoli di introdurre, nella sua sempre più vasta clientela di alberghi di 5 e 4 stelle (oltre 1.500 alberghi), il raffinato utilizzo delle lenzuola e degli asciugamani di lino, da lui prodotti con uno speciale procedimento brevettato. Per la grande famiglia Pedersoli, la festa di Erbanno è stata dunque un “ritorno alle origini” ma anche l’occasione per pensare con ottimismo al futuro, un ottimismo che nasce da una forza reale: quella di essere un gruppo compatto, una grande famiglia dove il rispetto, il dialogo e la voglia di fare (insieme e bene) vengono prima di tutto. Stefano Pedersoli, il più anziano dei fratelli e attuale presidente dell’Artigiana (la prima lavanderia della famiglia) ne è assolutamente convinto: «è il nostro legame di sangue ciò che ci unisce e che ha portato l’azienda al successo, facendo sì che, anche nelle discussioni, si arrivasse sempre a un punto di incontro». ■
La locandina stampata in occasione dell’atto costitutivo della società
Qui sotto, la piazzetta prospiciente la chiesa di Erbanno con la fanfara della Val Camonica e il vessillo con il cavallo rampante diventato il simbolo del 50esimo anniversario dell’azienda Pedersoli. A sin., la consegna delle chiavi di Darfo Boario Terme a Stefano Pedersoli da parte del sindaco Ezio Mondini
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MICE DESTINATION
Lake! Il Garda veronese mostra, a Milano, le sue eccellenze e la sua capacità di fare sistema ✒Luciana Sidari Garden, Gardense, Gardesano... Sappiamo tutti che Garda viene da Ward, termine longobardo che indica una torre di avvistamento. Ma perché non giocare con le parole e ricondurre il tutto a immagini di gardens, giardini fioriti e colline rigogliose coltivate sin dall’antichità con viti e olivi, con fiori e frutti che qualche dea continua a versare con grazia da una cornucopia a noi comuni mortali? In effetti, il Lago di Garda è baciato da un clima mediterraneo, favorito da venti e protetto da montagne, tanto che da sempre è stato abitato e da sempre è stato conteso tra diverse civiltà, perché considerato un “paradiso”, parola che, guarda caso, significa giardino.
Un’offerta ricettiva sempre più internazionale Oggi la contesa è tra i competitor delle diverse riviere (bresciana, trentina e veronese) – ma nel panorama gardesano, si distingue il tratto tra Lazise e Bardolino – che, in questi ultimi anni, hanno internazionalizzato e arricchito la propria offer-
VERONA TOP HOTELS Durante l’evento di Milano, Luigi Leardini ha presentato un bel video che ha centrato in pieno il tema della presentazione: “Un ventaglio di opportunità”. Del resto gli stessi Top Hotels, Crowne Plaza Verona, Holiday Inn, Byblos Art Hotel Villa Amistà rappresentano le molte facce dell’ospitalità di Verona e collina. I primi due business oriented, con un tocco di civetteria, il Crowne Plaza col suo bellissimo Winter Garden da 450 pax a platea, il terzo, uno stupendo mix di antico e contemporaneo, un vero museo dove l’arte è di casa. Le tre strutture offrono la possibilità di ospitare tipologie diverse di eventi grazie ai differenti concept. Pensiamo a un bel soggiorno in una Villa del XVI secolo: si arriva al Byblos Art Hotel Villa Amistà con un’auto d’epoca di Slow Drive, occhialoni e guanti da guida, sciarpe svolazzanti, zizzagando fra le colline della Valpolicella tra frantoi e vigneti. Al Crowne Plaza Verona, nella città di Romeo & Giulietta, si può usufruire di una sala congressi spettacolare che sembra una foresta tropicale all’interno di una bolla trasparente, mentre l’Holiday Inn Verona Congress Center offre un concept più classico, pur mantenendo gli standard qualitativi della Verona Top Hotels. Di certo non c’è limite alla creatività. Il direttore conosce molto bene il territorio e sa come rendere speciale ogni evento.
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ta, uscendo dai pur piacevoli confini dei rispettivi comuni, per allargare lo sguardo al territorio circostante e aggiungere, alla destinazione, valore attraverso importanti investimenti. Un tempo si andava nei paesini del Garda in campeggio, in piccoli residence o in alberghi carini ma senza pretesa, oggi gli hotels costruiti nell’ultimo decennio offrono un’esperienza flair, intelligente, elegante. Così è nata l’idea di fare sistema, e di valorizzare non solo la propria struttura ma soprattutto l’intero territorio.
Il Garda Veronese a Milano Dando seguito a questa idea, lo scorso 28 maggio, al Palazzo delle Stelline di Milano, si sono riunite alcune tra le più rappresentative realtà della sponda veronese del lago di Garda, per presentare congiuntamente le rispettive offerte. All’evento milanese “Meet to be”, organizzato da Communication Agency, erano presenti: Dogana Veneta, Villa Quaranta, Hotel Caesius Thermae & Spa Resort, Villa Quaranta Park Hotel Terme della Valpoilicella, Crowne Plaza, Holidays Inn
ARCHIVIO EUROPLAN
MICE DESTINATION
Verona e Byblos Art Hotel Villa Amistà. Dal Lago alla Valpolicella e dalla Valpolicella a Verona: ciascuna struttura ha rappresentato se stessa ma anche la volontà di collaborare con le altre, per rendere ancora più appealing le varie opportunità offerte dal territorio, legate tutte idealmente da un suggerimento che potrebbe essere molto interessante anche per un incentive: mettere al centro di un evento
la bellezza di questa terra che offre lago, collina, città d’arte, enogastronomia d’eccellenza, terme, spa, storia e spider, tante spider d’epoca per un tuffo all’indietro nel tempo, all’insegna dell’eleganza e del viaggiare slow.
In alto, un’immagine del lago di Garda. Qui sopra, l’Arena di Verona. A sinistra, la sala Beatriz del Byblos Art Hotel Villa Amistà. Sotto, Crowne Plaza Verona
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MICE DESTINATION DOGANA VENETA E HOTEL VILLA CARIOLA In rappresentanza delle due strutture, all’evento dello scorso maggio, è intervenuto Omar Gastaldelli, che ha voluto sottolineare il successo di Dogana Veneta come location per meeting di prestigio. Antica dogana della Repubblica di Venezia, sulle riva del Lago di Lazise, Dogana Veneta è un open space elegante, a disposizione per convention, presentazioni di prodotto, cene di gala ed eventi privati. La sala plenaria con luce naturale è in grado di accogliere fino a 300 persone; mentre per le cene di gala la capienza è fino a 400. Gli spazi polifunzionali, l’esclusiva terrazza fronte Lago e l’eccellente catering interno, assicurano la buona riuscita di qualunque evento, in combinata con servizi dedicati alla clientela corporate, quali convenzioni con gli ampi parcheggi situati fuori dal centro storico e convenzioni per camere situate nella filiera dell’hotellerie gardesana. Hotel Villa Cariola è il nuovo gioiello affidato alla gestione di Gastaldelli. Situato a Caprino Veronese, sulle colline dell’entroterra gardesano, è una prestigiosa residenza d’epoca, con eleganti camere, dove trascorrere un soggiorno all’insegna del relax e dell’eccellente cucina del territorio, ma anche organizzare esclusivi meeting e programmi di team building&incentive.
HOTEL CAESIUS THERMAE & SPA RESORT Diretto da Giacomo Sarnataro, l’Hotel Caesius Thermae & Spa Resort di Bardolino ha una doppia anima: leisure e business. Aperto tutto l’anno, valorizza al massimo la sua vocazione congressuale, da ottobre a maggio, offrendo 8 magnifiche sale meeting, di cui la più capiente, la Gardenia (in grado di accogliere fino a 300 persone) è attrezzata anche per divertenti e istruttivi cooking show. Molto curata la ristorazione. Gli ospiti possono scegliere tra ben 3 linee di cucina: a km zero, ayurvedica e penta-detox, quest’ultima messa a punto con la collaborazione della Dottoressa Evelina Flachi, famosa nutrizionista e volto noto di RAI 1. L’obiettivo dell’Hotel Caesius è quello di offrire al cliente congressuale la possibilità di abbinare, in modo nuovo, business & wellness, ovvero di unire gli impegni professionali al piacere di prendersi cura di sé. Qui, per esempio, il temuto pisolino del “dopo pranzo” è scongiurato dai nuovi menù ideati dalla Dottoressa Flachi che propongono piatti gustosi, nutrienti ma leggeri. Inoltre, da giugno a fine settembre, l’Hotel propone un’esperienza esclusiva da vivere a vele spiegate a bordo del veliero San Nicolò, un brigantino degli anni Venti. Ideale per piccoli incentive con un massimo di 25 partecipanti.
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MICE DESTINATION VILLA QUARANTA PARK HOTEL L’hotel, di proprietà della storica famiglia di viticoltori Tommasi e diretto da Luca Carrara con l’obiettivo di conquistare nuove vette, si trova a Pescantina, a poca distanza dal Lago, dal centro di Verona e dalle belle colline della Valpolicella. Siamo nella culla dell’Amarone, del Ripasso, del Recioto, vini che si sono imposti sui mercati mondiali, dando il via al fenomeno del turismo del vino. E il vino è protagonista anche a Villa Quaranta Park Hotel: oltre alle degustazioni, graditissime anche come idea post meeting, si può provare la Vinoterapia, eccezionale rimedio antiaging grazie alle proprietà benefiche del resveratrolo e dei polifenoli, contenuti nelle uve rosse dei vini della Valpolicella. E, ai trattamenti a base di vino, si possono poi abbinare quelli termali dell’innovativa Spa, il cuore dell’hotel: 2500 mq di spazi dedicati al fitness tra piscine, saune e cabine. Tutto questo per il dopo lavoro, mentre, per le riunioni, è a disposizione un moderno e attrezzato centro congressi con luce naturale e sala plenaria in grado di accogliere fino a 450 ospiti nella configurazione a platea.
SLOW DRIVE All’evento di Milano, lo Slow Drive di Federico Randazzo ha portato un guizzo di vivacità e un tocco di eleganza che, oltre ai gentleman, ha saputo conquistare anche le donne manager. Quale donna non vorrebbe, infatti, sedersi a bordo di un’elegante spider d’epoca e sentirsi, anche solo per qualche ora, un po’ diva, come Isadora Duncan, Eleonora Duse, la pittrice Tamara Lempicka o come Bonnie e Zelda Scott Fitzgerald? Le auto, tutte rigorosamente d’epoca, si possono noleggiare per un evento, ma anche per una caccia al tesoro, una gara, o un rally, lungo itinerari precedentemente testati e preparati. Un cofanetto con occhiali, guanti da guida, mappe e tutto il necessario per il viaggio, è solo l’inizio dell’avventura che può partire direttamente dall’hotel prescelto. Tutte le strutture che aderiscono all’iniziativa sono facilmente raggiungibili dall’aeroporto di Verona, dall’A4 e dall’A22 del Brennero. Il “ventaglio di opportunità”, dunque, sul Lago di Garda Veronese esiste, è pronto e aspetta gli event manager e i pco che sono stanchi di meeting tutti uguali.
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AROUND THE WORLD
La citta` indiana dei sogni Sede di Bollywood, la città di Mumbay, nello Stato del Maharashtra, offre numerose interessanti opportunità per turisti e investitori
✒Mario Masciullo
Un particolare delle Grotte di Ajanta. A destra, la stazione ferroviaria di Chathrapathi Sivaji (Foto Aji Laiy)
Situata lungo la costa occidentale dell’India, nello Stato indiano del Maharashtra, con il porto affacciato sul mare arabico, la città di Mumbay vanta oggi la più alta densità demografica del Paese. Un tempo chiamata Bombay e ribattezzata con il nome Mumbay nel 1995 in onore della dea Mumba, è conosciuta anche come City of dreams. Qui, grandi contrasti, grandi energie e grandi opportunità si incrociano dando vita a un luogo di straordinaria vivacità, dove passato e presente convivono in un melange affascinante e mai scontato. Centro culturale tradizionale dell’India, Mumbay è anche la sede della mecca del cinema indiano “Bollywood”. Ricchissimo il calendario di eventi che si susseguono lungo tutto l’arco dell’anno tra esposizioni, rappresentazioni e festival. Ma anche lo shopping e la ristorazione sono vibranti attività. Pare inoltre che, in questa città la qualità della vita sia particolarmente buona: nel Paese, Mumbay è considerato il posto ideale dove vivere e lavorare.
Un caos vitale di ricchezza Lo Stato del Maharashtra, come d’altronde il resto dell’India, si divide tra povertà e ricchezza. Gli slum convivono con i quartieri commerciali e finanziari. Ma i forti contrasti – che poi sono parte del fascino di questa destinazione – riguardano anche il paesaggio che si dipana tra spiagge contornate da palme da cocco e mari
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incontaminati, un vero e proprio paradiso per gli sport acquatici. E, ancora, tra scenari selvaggi, colline, torrenti impetuosi, dove praticare trekking e rafting e attrezzate stazioni turistiche che, oltre alle attrattive naturali, propongono anche cultura, storia e arte. Tra i simboli storico artistici di Mumbay c’è senz’altro il “Gateway of India” un arco di trionfo costruito dagli inglesi nella zona del porto per commemorare l’arrivo in India di re Giorgio V e Queen Mary nel 1911. Ma anche il famoso e imponente Taj Mahal Hotel, costruito dall’immigrato persiano Jamsetji Tata come risposta all’accesso negato dell’allora esclusivo british club per soli bianchi, “Watson”. Dal momento della sua apertura, il Taj Hotel si è sempre distinto per l’altissimo standard di servizio, voluto dal suo proprietario Tata e ancora oggi reputato il migliore al mondo. Merita una visita, tra i quartieri nobili, anche Malabar Hill – dove solevano risiedere i parsi provenienti dalla Persia (tra cui lo stesso magnate Tata) – una zona che è tra i più fiorenti centri economici della costa occidentale dell’India.
Tour emozionale nel Maharashtra Mumbay vanta splendidi siti Unesco come le grotte Elephanta, a 9 miglia marine dalla città, dove si possono ammirare imponenti sculture (indù e buddiste) scavate nella roccia, e Chhatrapati Shivaji Terminus, una stazione ferroviaria dall’architettura in stile gotico, un tempo chiamata Vittoria Terminus Railway Station, proprio nel cuore della città.
AROUND THE WORLD
Inoltre ad Aurangabad si possono visitare i siti di Ajanta e Ellora, anch’essi Patrimonio dell’Umanità Unesco. Mentre a Pune, la capitale storica e culturale del Maharastra, si può ammirare il tempio della grotta di Pataleshwar, scolpito nella roccia, risalente all’VIII secolo e dedicato al dio degli inferi. Per un colpo d’occhio mozzafiato, vale la pena anche salire sulla collina disseminata di templi di Parvati. Famosa per la sua fauna selvatica Nashik, la capitale delle tigri, ospita diversi rifugi per questo affascinante big cat. Da visitare quello di Tadoba, ai confini della città, che contiene ben 69 tigri. Chi, invece, ama spiagge bianche e acque cristalline resterà ammaliato dal villaggio di Sindhudurg-Tarkali, dove si trova la “spiaggia regina” del Maharashtra. Mentre, per vedute spettacolari in mezzo al verde, bisogna recarsi a Mahableshwar o a Matheran, entrambe stazioni collinari sui Ghati (colline) occidentali che offrono dintorni pacifici e un clima eccezionale.
Il miglior treno di lusso al mondo Per testimoniare la “grandeur” del Maharashtra, il governo e la MTDC (Maharashtra Tourism Development Corporation) hanno realizzato il treno super deluxe “The Deccan Odyssey”. Una meraviglia architettonica dei tempi moderni che riflette la personalità indiana. Progettato in seguito a un programma comparativo con i migliori treni di livello lusso del mondo, il treno ha già vinto in quattro anni, ben tre World Travel Awards consecutivi come migliore treno luxury dell’Asia. Per favorire l’incoming turistico, oltre al treno super lusso, sono state intraprese numerose altre importanti iniziative come, per esempio, la creazione del network “Maharashtra Diamond Alliance”, una rete di sinergie pubblico-private che riunisce i vari operatori del settore tra tour operators, alberghi, autonoleggi e compagnie aeree, tutti coesi nel promuovere nuovi circuiti di viaggio nello Stato, col suppor-
to della MTDC e dei partner. A questo proposito è stato creato un Memorandum of Understanding (Mou), accordo che descrive gli obiettivi e i piani d’azione sottoscritti dalla MTDC con ciascun partner. Inoltre, il dipartimento di stato per il Turismo e la MTDC stanno congiuntamente rafforzando le relazioni internazionali con governi stranieri. Un Mou per lo sviluppo di Ajanta e Allora e dell’aera circostante è stato, per esempio, sottoscritto con la provincia giapponese di Uakayama. Un secondo è stato invece firmato con lo stato canadese del Québec per lo sviluppo del turismo e infrastrutture. Non ultimo, è stato firmato un Mou con le autorità dello stato del Wuttemberg regione su d’occidentale della Germania, allo scopo di definire e condividere idee innovative di mutuo beneficio per lo sviluppo e la promozione del turismo bilaterale. ■
A sinistra, le Grotte di Ajanta. Qui sopra, antichi templi sull’Isola di Elephanta
MTDC Maharastra Tourism Development Corporation (MTDC), è una società fondata nel 1975 di proprietà del Governo del Maharastra. Suoi principali obiettivi sono lo sviluppo e la promozione del turismo nello stato del Maharashtra. Fondamentalmente la società gioca un ruolo catalizzatore tra il governo statale e aziende private dell’industria turistica. MTDC ha 82 proprietà/resort di cui 62 sono gestiti congiuntamente con imprenditori privati e 20 sono gestiti esclusivamente dalla corporazione. Il Maharastra è il terzo più grande stato dell’India come numero di abitanti è il dodicesimo stato del pianeta, l’equivalente del Messico. Le sue caratteristiche geografiche comprendono 720 km di costa a ovest, le catene montuose dello stato dello Sahyadri e la densa foresta con la sua ricca flora e fauna hanno consentito lo sviluppo di climi, culture e stili di vita diversificati. Il Maharashtra offre un unico amalgama di arte cultura gastronomia, festival, religioni. Il suo patrimonio artistico è presentato al mondo attraverso azioni promozionali e fiere specializzate. www.maharashtra.com 6-7-8 2014
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SAI L’ULTIMA? N O T I Z I E DA L M O N D O D E I V I AG G I E D E L L’ O S P I TA L I T À
Nuove acquisizioni, giri di poltrona, offerte ed eventi
Riapre l’Hilton Vienna Plaza Dopo un importante restyling, che ha coinvolto sia l’interior design che l’intero concept di accoglienza, l’Hilton Vienna Plaza riapre le porte, proponendo ai suoi ospiti un raffinato viaggio nel tempo: stanze e aree comuni sono state rinnovate in stile anni ’20, e, alle atmosfere di quel periodo ruggente, si rifà anche la filosofia del servizio. «Ispirandoci agli anni ’20, vogliamo assicurare ai nostri ospiti una fuga dalla quotidianità e una full immersion in un’epoca “dorata”». ha dichiarato il direttore dell’hotel Matthias Herd. Al loro arrivo gli ospiti trovano nel Plaza Hosts un punto di riferimento professionale e cordialissimo, disposto a soddisfare ogni esigenza, per tutta la durata del soggiorno. E il viaggio a ritroso nel tempo prosegue, volendo, anche fuori: chi lo desidera può infatti noleggiare una bicicletta d’epoca e andare alla scoperta della città. Lo stile anni ’20 si ritrova anche nell’offerta ristorativa dell’hotel. Il bar brasserie Emile, immerso in un ambiente elegante, delizia gli ospiti con drink storici e prelibatezze gastronomiche come i Coq au vin e le Crêpes Suzette; i cocktail classici di Manhattan sono serviti da camerieri vestiti in stile anni ’20, sulle note di Benny Goodman e Josephine Baker. Notevoli le dotazioni. Situato nel centro storico, l’hotel mette a disposizione 254 stanze e suite moderne, 10 sale conferenze luminose e attrezzate in grado di accogliere fino a 150 persone. E, per meeting esclusivi, è a disposizione, anche, sullo stesso piano, l’ampio Executive Lounge, con capacità fino a 70 persone.
il Duomo di Siena apre ai visitatori la Porta del Cielo Fino ad ottobre sarà possibile visitare la sommità della fabbrica del Duomo di Siena. Il percorso, aperto per la prima volta la scorsa primavera, consente ai visitatori di ammirare alcuni locali mai schiusi prima al pubblico e utilizzati nei secoli in esclusiva dagli artigiani che costruirono la Basilica. Al percorso, si accede attraverso la magnifica facciata, fiancheggiata da due imponenti torri con guglie
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di svariate forme che si proiettano verso l’alto. All’interno di queste si trovano scale a chiocciola segrete che portano ai tetti del Duomo. Appena giunti sopra le volte stella-
te della navata destra si inizia un itinerario riservato a piccoli gruppi, accompagnati da una guida, che riserva scoperte ed emozioni. Bellissime le vetrate multicolori di Ulisse De Matteis con la rappresentazione degli Apostoli, i monumenti scultorei, l’interno della cupola con il Pantheon dei santi senesi e i quattro Patroni, santa Caterina e san Bernardino. Da qui si percorre poi il ballatoio della cupola dal quale sarà possibile contemplare l’altare maggiore, la copia della vetrata di Duccio di Buoninsegna, con al centro la mandorla di Maria Assunta, e i capolavori scultorei. Dall’affaccio della navata sinistra è possibile ammirare invece uno splendido panorama sulla Basilica di S. Domenico, la Fortezze Medicea, l’intera cupola della cappella di S. Giovanni Battista, la montagnola senese. Si entra infine dietro il prospetto della facciata nel terrazzino che si affaccia su Piazza del Duomo con la vista dello Spedale di S. Maria della Scala e si accede al ballatoio della controfacciata da dove si può godere della vista sulla navata centrale. Qui, lo sguardo incrocia le teste dei papi e degli imperatori, attraverso le tarsie con i filosofi del mondo antico che proferiscono sentenze. La “porta del cielo” si apre ai visitatori come la scala apparsa in sogno a Giacobbe, la cui cima raggiungeva il cielo e gli angeli di Dio salivano e scendevano (Genesi 28,10-22). Nel sogno Dio promette a Giacobbe la terra sulla quale egli stava dormendo e un’immensa discendenza. Al suo risveglio Giacobbe esclama «Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo», verso utilizzato dalla liturgia nella messa della dedicazione delle cattedrali. Ma porta del cielo, nelle litanie lauretane, è anche la Vergine Maria, la quale come Madre di Cristo e dell’umanità, concorre alla nostra salvezza eterna in cielo dove è Regina assunta. Info: tel. 0577286300 - opasiena@ operalaboratori.com.
SAI L’ULTIMA?
Presentata l’Aviosuperficie del Sole Lo scorso 11 luglio presso la sede dell’Ente Provinciale per il Turismo di Salerno si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dell’Aviosuperficie del Sole, piccolo aeroporto turistico a Pontecagnano Faiano nato dalla volontà dell’imprenditore Giovanni Cerullo di aprire il Cilento al turismo internazionale. Il nuovo spazio nell’area dell’ex parco archeologico a pochi metri dal mare, consentirà al traffico aereo ultraleggero italiano ed europeo di atterrare a Salerno e rappresenterà un ulteriore ingresso turistico anche alla provincia con benefici per tutto il settore. L’Aviosuperficie del Sole è dotata anche di un hangar per il ricovero dei velivoli e di una scuola di volo che permetterà di imparare a pilotare un aereo con l’attestato VDS attraverso un corso di quaranta ore di lezione e sedici di addestramento presso la struttura. Tra i progetti di Cerullo, a luglio 2015 la Fiera Pan Mediterranea dedicata al mondo del volo con 30 Paesi coinvolti.
Gianmarco Nasti nuovo responsabile area quadri Manageritalia Napoli Lo scorso giugno, in occasione dell’assemblea di Manageritalia Napoli Gianmarco Nasti è stato eletto nuovo rappresentante dell’area quadri di Manageritalia, associazione che rappresenta oltre quattrocento manager della Campania e di Napoli. Nasti attualmente ricopre i ruoli di gm Terme di Agnano Hotel SPA & Congress e di direttore generale di Federalberghi Campi Flegrei, consorzio aderente a Confcommercio imprese per l’Italia.
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Un altro premio “green” per il Lefay Resort & Spa Lago di Garda Il resort di Gargano ha recentemente ricevuto il prestigioso Greenleaders Platino, l’award di ecosostenibilità più alto di TripAdvisor, per l’attenzione e l’impegno
profusi nella sostenibilità ambientale e nella valorizzazione delle persone e del territorio. Il Lefay Resort & spa Lago di Garda è stata anche la prima struttura benessere in Sud Europa ad aver ottenuto la Green Globe e nel 2009 il “Premio all’Innovazione Amica dell’Ambiente” nella categoria “ecoedilizia”. Info: tel. 0365241800 www.lefayresorts.com
Il Global Corporate Summit al MiCo - fiera Milano Congressi Lo scorso luglio una numerosa platea di meeting planner aziendali e operatori degli eventi si è riunita al
LAST HALL DI BAVENO Grande festa, lo scorso 8 giugno a Baveno, per l’inaugurazione del nuovo ristorante Last Hall (nella foto), ultimo nato nella famiglia Zacchera Hotels. All’interno del Grand Hotel Dino, il Last Hall è un ristorante accogliente che occupa la parte più antica della struttura, in passato utilizzata come stalla e scuderia per i cavalli. Il nuovo ristorante è pronto a stupire con un’ospitalità attenta e avvolgente che si coniuga perfettamente con la bellezza del locale, la cornice del lago e i profumi del giardino. L’ambiente è stato progettato da Paolo Maldotti, l’architetto del NU•OVO, capace di creare spazi in cui il gusto e la tradizione italiana incontrano i più alti livelli di design. L’atmosfera accogliente e suggestiva della sala con camino, diventa il luogo ideale in cui incontrarsi per l’aperitivo o concedersi un piacevole momento di degustazione. Ampia anche la scelta dei vini della cantina e assolutamente intrigante lo spazio gastronomico con una selezione di prodotti locali a km 0. Le splendide volte in mattoni a vista della vecchia stalla dell’Hotel Bellevue, in abbinamento con i nuovi arredi dall’eleganza minimalista danno vita ad un’atmosfera unica e suggestiva. La cucina è un felice incrocio di tradizione e fantasia a base degli ingredienti più genuini del territorio.
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UN ANGOLO DI LIBANO A LUGANO
centro MiCo - fiera Milano Congressi per il Global Corporate Summit, organizzato dalla associazione americana di settore PCMA (Professional Convention Management Association). Il programma si è svolto in 4 giornate suddivise in sessioni di formazione con relatori di fama internazionale. Ad aprire il summit, con un intervento sui rischi e sulle opportunità della globalizzazione, è stato l’economista Stephen Archer che ha parlato delle nuove aree di influenza economica, mettendo in guardia dalle economie emergenti, a suo avviso, da valutare, oggi, con estrema cautela. Al Summit, al quale hanno partecipato anche le principali agenzie, Chris Meyer e Paolo Zeppa di George P. Johnson hanno discusso anche dell’importanza dell’utilizzo dei big data per costruire un’efficace “consumer intelligence”, mentre l’esperto di formazione, recruitment e sviluppo aziendale Nigel Jeremy ha affrontato il tema della gestione dei team multiculturali. Molto seguito l’intervento del futurista ed esperto di digitale Ben Hammersley che ha preannunciato l’arrivo sulla scena di una nuova generazione di strumenti web-based che cambierà il modo di lavorare, incontrarsi e di creare innovazione.
Positive Business Award 2014 per Planetaria Hotels Sofia Gioia Vedani, ad di Planetaria Hotels e il gm del gruppo Damiano De Crescenzo hanno ricevuto il Positive Business Award 2014 - il riconoscimento della Scuola di Palo Alto - nella categoria Travelling Experience, per la capacità di proporre sempre nuovi format esperienziali e per l’offerta di ospitalità tailor made. Volontà di fare squadra, visione positiva del futuro, creatività e libertà espressiva sono le cifre della comunicazione del brand, il cui obiettivo è quello di creare momenti di benessere per gli ospiti delle proprie strutture e per lo staff.
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Sapori mediorientali a Lugano con il Middle Eastern Food Festival, la rassegna gastronomica libanese che ha preso il via allo Splendide Royal lo scorso agosto. La cucina del “Paese dei cedri” è senza dubbio l’espressione più raffinata della cucina mediorientale e la collaborazione con lo chef Sami Bazih è stata l’occasione giusta per assaporare le specialità della tradizione libanese, realizzate con ingredienti biologici, verdure, legumi, pesce e carni bianche, accompagnate dalle migliori spezie d’oriente. La rassegna gastronomica dello Splendide ha proposto ai suoi ospiti una vasta scelta tra antipasti freddi e caldi, come il Kebbeh Makliah, gnocchetti di agnello fritti con pinoli, il Riyash, costolette d’agnello grigliate e marinate ai sapori arabi, il Mashawi Bahria, frutti di mare marinati all’araba, con aragosta, gamberetti e cernia accompagnati da riso al cumino. Tra i dessert l’UmAli, una sfogliatina con ripieno di mandorle, pistacchi e nocciole, amalgamati nel latte. Info: www.splendide.ch Nella foto da sin. Sami Bazih chef, Giuseppe Rossi, gm Splendide Royal Lugano e Francesco Verde, restaurant manager.
Le Roof by Gaetano Costa Inaugurato lo scorso luglio, Le Roof di Gaetano Costa è il nuovo ristogourmet al settimo piano del Grand Hotel Ritz di Roma. Campano di origini e romano di adozione, Costa, già patron del ristorante dell’Hotel Boscolo Aleph, ha vinto nel 2004 il premio personalità europea dell’anno per la sua concezione artistica di alta cucina. Le Roof offre un ambiente esclusivo ed elegante arredato con colori tenui e boiserie alle pareti. Aperto tutti i giorni a pranzo e a cena, propone un menu con i “classici” dello chef e nuove creative rielaborazioni della cucina italiana e mediterranea. Come al ristorante del Boscolo Aleph, a Le Roof si può scegliere a cena tra un menu degustazione di otto (100 euro) o di quattro piatti (65 euro).
A pranzo lo chef propone invece l’easy lunch a partire da 25 euro, calice di vino, acqua e caffè inclusi. Una menzione a parte merita infine la cantina con oltre 200 etichette pregiate. Info: tel. 3428903601 www.gaetanocosta.net - leroof@gaetanocosta.net.
Etihad Airways sbarca a Fiumicino Lo scorso luglio è stato inaugurato il volo con frequenza giornaliera Abu Dhabi-Roma. Al taglio del nastro erano presenti i due Senior Vice President della Compagnia, Hassan Al Hammadi e Khaled Al Mehairbi, il direttore Sviluppo Marketing Aviation Aeroporti di Roma, Fausto Palombelli, e la General Manager Italia di Etihad, Lorna Dalziel. Il nuovo volo da e per Abu Dhabi si
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Curio - A Collection by Hilton
aggiunge al collegamento già operato da Alitalia con la capitale emiratina, che dalla attuale frequenza di 5 giorni a settimana passerà dal 25 ottobre a 6 giorni, per diventare giornaliero dal 12 dicembre prossimo. Sul volo quotidiano diretto da Roma Fiumicino sono a disposizione 22 posti in Pearl Business Class e 240 in Coral Economy Class. A bordo gli ospiti della Diamond First Class e della Pearl Business Class hanno a disposizione uno chef personale e un Food & Beverage Manager. Chi viaggia in Coral Economy Class può scegliere tra tre menu. L’amministratore di Etihad, James Hogan (nella foto), durante la conferenza stampa ha dichiarato: «il lancio del collegamento giornaliero di Etihad Airways Abu Dhabi – Roma rappresenta un ulteriore progresso nella fiorente relazione con l’Italia. Il nuovo servizio si aggiunge ai voli giornalieri per Milano e completa gli operativi Alitalia, che collega Roma con Abu Dhabi cinque volte a settimana. Le due compagnie aeree offrono connessioni in codeshare verso 31 destinazioni».
Una location per eventi al top a Milano A soli 5 minuti dalla stazione centrale, a breve distanza dai due aeroporti cittadini e a meno di tre ore di volo dalle principali città europee, l’Hotel Principe di Savoia, in piazza della Repubblica a Milano, è la location ideale per eventi di alto livello in città. Vincitore del Best
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Si chiama Curio ed è il nuovo brand, che si aggiunge ai dieci che fanno già parte del portfolio del gruppo americano Hilton Worldwide (Waldorf Astoria, Conrad, Hilton, Doubletree by Hilton, Embassy Suites, Hilton Garden Inn, Hampton Inn, Homewood Suites by Hilton, Home2 Suites by Hilton, Hilton Grand Vacations) e deriva dalla parola curiosity: «teniamo molto al feedback dei nostri clienti, diversi per nazionalità ed esigenze» ha spiegato Rob Palleschi, global head, Hilton Hotels & Resorts, «e abbiamo riscontrato un interesse crescente verso hotel di fascia alta, quattro e cinque stelle, con forte identità individuale e ben integrati nel contesto locale». Il nuovo marchio punta a coinvolgere hotel indipendenti che potrebbero affidarsi a Hilton per amplificare l’efficacia della loro proposta, specialmente sul piano commerciale e internazionale. Entro la fine del 2014 Curio conterà sei hotel, uno in Qatar e cinque negli Usa, che ad oggi rappresentano il primo mercato per Hilton Worldwide. I primi hotel ad aver accettato di entrare a far parte del brand sono il SLS Las Vegas Hotel&Casino (nella foto), il Sam Houston Hotel di Houston, l’Hotel Alex Johnson a Rapid City (South Dakota), il Franklin Hotel di Chapel Hill (North Carolina) e una struttura di Portland (Oregon) la cui costruzione dovrebbe terminare nel 2016. La costruzione del network internazionale degli hotel Curio non prescinde dall’Italia che per Hilton Worldwide si conferma un mercato rilevante: «sono molti i turisti internazionali, specialmente americani, che amano l’Italia», dice Palleschi, «Oltretutto il Belpaese è ricco di strutture alberghiere che rientrano alla perfezione negli standard della Curio Collection». Tra i piani del Gruppo in Italia c’è l’apertura di un nuovo hotel – probabilmente un Hilton Garden Inn – a cui potrebbe aggiungersi un’opening nella Capitale: «Vorremmo affiancare un hotel al Rome Cavalieri, punta di diamante della Waldorf Astoria Hotels&Resort», spiega Palleschi, «ma non è semplice trovare strutture adatte a Roma».
Luxury Business Hotel 2013 di The Mice Report, l’hotel dispone di 11 sale attrezzate, con connessione wifi. Le sale Galilei, Marco Polo, Veranda e Marconi sono modulari e possono essere unite per formare un unico spazio di 700 mq per 700 persone. La sala Cristalli – che deve il suo nome ai tre imponenti lampadari a goccia – è dotata di un raffinato sistema touch screen integrato per meglio gestire le presentazioni. A disposizione di pco e event manager anche un team di esperti, in
grado di offrire supporto nella progettazione e gestione di meeting e post congress. L’hotel propone una serie di pacchetti ad hoc: dal cocktail a tema alla degustazione di vini con la sommelier Alessandra Veronesi; dalla cena al ristorante Acanto a un giro in Ferrari; dalla giornata di shopping alla visita guidata alla scoperta di Milano; dalle gare di go-kart, alle sfide a paintball, fino alle cene con delitto. E, per gli appassionati di cucina, è possibile organizzare cooking session per gruppi di massimo 8 persone.
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Al decimo piano dell’hotel, con vista panoramica a 360° sulla città c’è anche il Club 10 Fitness & Beauty Centre, una vera e propria oasi di benessere.
Post-tour al Grand Hotel Principe di Piemonte Il Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio, in collaborazione con il Comune di Viareggio e la Provincia di Lucca, ha ospitato uno dei post-tour di Qualitaly, il workshop-educational – tenutosi dal 10 al 13 luglio scorsi – di Qualitaly for events. All’educational hanno partecipato alcuni top buyer provenienti dalla Russia interessati a Viareggio e alla costa versiliana e una delegazione di giornalisti inglesi di settore. Durante il soggiorno, oltre alle attrattive del territorio più interessanti, gli ospiti hanno visitato il
meeting centre del 5 stelle viareggino con cinque sale, attrezzate di cui, la più grande, la Butterfly (nella foto), in grado di accogliere fino a 160 persone. Info: www.principedipiemonte.com - info@principedipiemonte.com.
Choice Hotels International apre alla Turchia Choice Hotels International annuncia l’ampliamento del proprio portfolio con l’affiliazione del Clarion Hotel & Suites Istanbul Sisli, in Turchia. «Siamo entusiasti della prima apertura in Turchia di un Choice Hotel, firmato Clarion®» dice Mark Pearce, Senior Vice President della divisione internazionale della società
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Un boutique hotel al centro di Roma In Via Giulia, suggestiva strada cinquecentesca, a due passi da Campo de’ Fiori, piazza Navona e Castel S.Angelo, l’Hotel Indigo Rome St. George di IHG è un 5 stelle lusso nell’ ex Palazzo dei Tribunali che, oggi, dopo accurati lavori di restauro, è tornato agli antichi fasti. Offre 64 camere elegantemente arredate cablate wi-fi, ambienti comuni di charme e privacy come il Wine Bar e la Library dove rifugiarsi per leggere accompagnati da una soffusa musica di sottofondo. Molto raffinato anche il ristorante gourmet I Sofà (nella foto) dove lo chef Marco Petroni offre i piatti della tradizione mediterranea rivisitati con gusto e fantasia. Nella bella stagione il ristorante e il wine bar si trasferiscono sull’incantevole terrazza panoramica del Roof Top Bar and Restaurant. Per una completa remise en forme e una pausa relax a disposizione anche un’accogliente area benessere e fitness. Info: www.ihg.com/hotelindigo.
«grazie alla particolare posizione e all’incontro tra tradizione e modernità, la Turchia diventa sempre più interessante per il settore alberghiero e Istanbul è una meta ambita, sia per i turisti che per i viaggiatori d’affari». Nel cuore del distretto di Sisli, tra i principali poli economici Levent e Taksim e nei pressi dei maggiori siti turistici della città, il Clarion Hotel & Suites Istanbul Sisli, di nuovissima costruzione, dispone di 135 camere moderne ed elegantemente arredate, tra cui 45 spaziose suite ideali per i lunghi soggiorni, 3 ampie sale meeting per 200 delegati, un bar e ristorante per duecento ospiti, una spa con sauna, un salone parrucchiere e una moderna palestra. Le camere sono prenotabili: www.ChoiceHotels.com/tu039
La Guida Michelin premia L’Imperialino con 4 casette rosse Unico quattro stelle del lago di Como ad essere segnalato sulla prestigiosa Guida Michelin, il Grand Hotel Imperiale Resort & Spa di Moltrasio si è recentemente aggiudicato 4 casette rosse per La Villa Imperiale. Esclusiva e raffinata Dimora in stile tardo Liberty, la Villa è immersa in uno splendido giardino in fiore e si affaccia sul lago e sulla piscina. Offre undici lussuose camere e una junior suite con ampio terrazzo sul lago. Ma la Guida Michelin si era già accorta del Resort nel 2012, quando aveva segnalato il ristorante Imperialino con 3 forchette rosse quale “ristorante Ameno”, riconoscimento riservato ai ristoranti con cucina
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e servizi di alto livello, situati in un contesto di pregio. Info: tel. 031346111 - info@imperialemoltrasio.it.
Maria Vittoria Lucchese nuova Milan Area Marketing Manager Starwood Hotels& Resorts Dallo scorso luglio, Maria Vittoria Lucchese (nella foto) è la nuova Milan Area Marketing Manager di Starwood Hotels &Resorts.
I Love BBQ a ritmo di musica
All’interno della Compagnia, Lucchese si occuperà dello sviluppo delle attività di promozione legate ai 3 alberghi dell’area Milano; Sheraton Milan Malpensa, Sheraton Diana Majestic e The Westin Palace Milan. Queste attività includono l’analisi di mercato, l’individuazione del target di riferimento, lo sviluppo delle strategie di distribuzione, marketing e comunicazione, la realizzazione di materiale promozionale, il rapporto con i media, lavori di ricerca, analisi della concorrenza, la gestione dei social media.
Shopping in Europa per Katara Hospitality Katara Hospitality, operatore globale nel settore dell’ospitalità con base in Qatar, si espande in Europa acquisendo cinque strutture con un leasehold nelle principali città europee. Le strutture acquisite sono:
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Fino a ottobre, l’appuntamento cool dell’estate è al Roof 7 del Visconti Palace Hotel di Roma per il barbecue gourmet I love BBQ con sottofondo jazz&blues. Tutte le sere dalle 19,00 alle 23,00, la terrazza del Visconti Palace propone piatti alla griglia arricchiti di erbe mediterranee e marinature. Si può scegliere à la carte oppure la formula “I love BBQ” (30 euro con acqua minerale, 34 con calice di vino) che comprende un piatto a scelta tra: spiedini di carne alle erbette, petto di pollo croccante al profumo di arancia, hamburger di manzo su cialda di grana, salsiccia di suino a punta di coltello, filetto di salmone norvegese, trancio di pesce spada del mediterraneo. Ogni porzione è di 250 grammi circa, le carni sono accompagnate da una millefoglie di verdure, mentre il pescato è servito con patate saltate al timo. Alla griglia si possono ordinare bistecca o tagliata di manzo con rucola, scaglie di grana e aceto balsamico, filetto di pesce bianco del mediterraneo con salsa al salmoriglio, grigliata di carne con salsiccia, costolette di maiale, tagliata di manzo, petto di pollo, o grigliata di pesce con gamberoni, pesce spada, salmone e filetto di pesce bianco. Ricca anche la proposta per chi “desidera altro”: sformato di tagliolini con mozzarella di bufala su pesto di rucola, melanzana alla parmigiana, bruschetta con pomodoro e basilico, Caesar Salad, prosciutto san Daniele e melone cantalupo, insalata caprese con mozzarella di bufala e pomodoro cuore di bue, verdure grigliate con ricotta salata scottata ai ferri, insalatina di campo e songino con carote, cetrioli, noci e pomodoro pachino. E, dulcis in fundo ecco la bavarese alla pesca, la torta sette veli (una golosissima torta al cioccolato a più strati), il tiramisù, le coppe gelato o la tagliata di frutta fresca di stagione. Inoltre, giovedì e domenica l’atmosfera della terrazza è allietata dalle note jazz&blues e lounge della musica life di Rosario Fugà, mentre martedì nel Patio Fugà suonerà bossanova. Info: tel. 06 3684 - www.viscontipalace.com
InterContinental Carlton di Cannes, InterContinental Amstel di Amsterdam, InterContinental di Madrid, InterContinental Frankfurt di Francoforte, acquistate in proprietà, e InterContinental De La Ville di Roma. IHG continuerà a gestire le strutture.
Con questa importante acquisizione, il portfolio globale di Katara Hospitality raggiunge 32 hotel operativi o in fase di sviluppo, in 14 diversi Paesi, superando così l’obiettivo di gestione di 30 proprietà entro il 2016. Sua Eccellenza Sheikh Nawaf Bin Jassim Bin Jabor Al-
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Thani, Presidente di Katara Hospitality, spiega «siamo lieti di aggiungere questi cinque hotel al nostro portfolio di proprietà iconiche in tutto il mondo. Questo accordo rappresenta un ampliamento importante della nostra impronta sia in termini geografici che di partnership». Hamad Abdulla Al-Mulla, amministratore delegato di Katara Hospitality, evidenzia «come di consuetudine, indirizzeremo il nostro investimento verso ristrutturazioni o miglioramenti. La nostra strategia è quella di restituire ogni hotel alla gloria d’origine, unendo il ricco patrimonio storico ai comfort moderni tipici di un hotel del XXI secolo».
Special price per meeting e incentive al Rome Cavalieri Tempio dell’ospitalità capitolina e location d’eccellenza nei viaggi business, il Rome Cavalieri Waldorf Astoria Hotels & Resorts propone per soggiorni ed eventi dal 1° gennaio al 15 aprile 2015 e 2016 una promozione speciale a partire da 195 e a partire da 225 euro entrambe con Residential View. Inoltre per meeting con una spesa minima di 15mila euro (camere escluse) e un soggiorno minimo di tre notti, l’hotel include: 1 camera gratuita ogni 40 prenotate, per un
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Debutto a Venezia per il St. Regis Starwood Starwood Hotels & Resorts Worldwide ha recentemente siglato un accordo con la società turca Permak Group per la gestione del San Clemente Palace di Venezia con il brand St. Regis. Lo storico edificio, situato su di un’isola privata nel cuore della laguna veneziana, accoglierà i suoi primi ospiti a giugno. L’hotel chiuderà poi alla fine di ottobre, per lavori di restyling con un investimento di 25 milioni di euro che lo trasformerà in un hotel St. Regis a tutti gli effetti quando riaprirà nella primavera 2015. La struttura è dotata di 174 camere e sarà il terzo hotel St.Regis in Italia dopo Roma e Firenze. Alla riapertura sarà dotata di spa, piscina esterna, facilities per la famiglia e un campo da tennis. Nella foto da sin. Bart Carnahan, senior vice president acquisitions & development Starwood Hotels & Resorts, Europe, Emir Uyar, Permak Group vice president, Robert Koren, vice president regional director Southern Europe, Starwood Hotels & Resorts.
massimo di 5 camere gratuite, 1 upgrade alla Alcove Suite ogni 50 camere prenotate, fino a un massi-
mo di 4 upgrade gratuiti, accesso in hotel 24 ore su 24 per lo staff (fino a un massimo di 10 camere al
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giorno), wi-fi nella lobby e nei ristoranti, uso della Sala Roma come ufficio accoglienza (30 mq) con bibite e snack inclusi (massimo 10 persone), accesso con trattamento vip alla Grand Spa e linea con prodotti di cortesia luxury, fino a un massimo di 3 al giorno. Per fruire della promozione inserire il codice Q1/15&16 contattando l’ufficio vendite eventi tel. 0635092000 - RomeCavalieri. Events@waldorfastoria.com
Picasso all’Hilton Sorrento Palace Per la tappa sorrentina della mostra dedicata a Pablo Picasso – “Picasso. Eclettismo di un genio” (www.fondazionesorrento.com) – l’Hilton Sorrento Palace propone due offerte speciali valide fino al 12 ottobre con biglietti d’ingresso all’esposizione e una cena ispirata alle opere dell’artista spagnolo. Con il primo pacchetto (a partire da 105 euro a persona) gli ospiti, prenotando la camera doppia, avranno accesso all’esposizione.
A Mirabilandia la più grande area preistorica d’Italia Ci sono voluti 2,5 milioni di euro di investimento e oltre 8 mesi di lavoro, per dare vita a Dinoland, la più grande area a tema preistorico d’Italia situata all’interno di un Parco di divertimenti: 12.000 metri quadri di superficie immersi nel verde, che ospitano 6 attrazioni e ben 54 perfette riproduzioni di animali preistorici in grandezza naturale. A tagliare il nastro del nuovo mondo giurassico, lo scorso 14 giugno, è stato il Sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci, alla presenza del Presidente di APT Servizi dell’Emilia Romagna Liviana Zanetti e di tutti i dirigenti del Parco. «Dopo diversi investimenti negli ultimi anni per grandi roller coaster, come iSpeed e Divertical», dice Tommaso Bertini, direttore commerciale del Parco, «quest’anno siamo tornati a concentrarci sul target principale di Mirabilandia, ovvero gli ospiti più piccoli e le loro famiglie». Grande l’aspettativa: si stima l’arrivo di 300mila bambini l’anno. Nella foto il Sindaco Fabrizio Metteucci durante il taglio del nastro.
Sono inclusi nell’offerta la colazione a buffet e il Limoncello di Sorrento in camera all’arrivo. Nella seconda proposta invece è
compresa una cena a tema “Picasso” curata dallo chef Pietro Staiano (a partire da 150 euro a persona). In menu: gamberoni in crosta di mais e crema di zucchine trifolate, filetto di pescato alle erbette mediterranee con macedonia di verdure e delizia al limone. La mostra a Villa Fiorentino, presenta oltre 240 incisioni grafiche, 24 ceramiche ed opere uniche, per ricreare un breve viaggio tra le tecniche e gli stili utilizzati da Picasso. Info: tel. 0818784141 - sorrento_reservations@hilton.com
Il Chia Laguna Resort diventa museo L’arte ha conquistato il Chia Laguna Resort che, dal 21 giugno al 5 luglio scorsi, si è trasformato in galleria ospitando le “Art Weeks”.
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GRAND HOTEL DE LA MINERVE, UN GIOIELLO INCASTONATO NEL CUORE DI ROMA. Il Grand Hotel de la Minerve, cinque stelle lusso, è ospitato in un magnifico palazzo seicentesco, nel centro storico di Roma di fronte al Pantheon ed a pochi passi da Piazza Navona, Fontana di Trevi e Piazza di Spagna. L’Hotel, completamente rinnovato per meglio soddisfare le sofisticate e moderne esigenze della clientela, ha conservato nelle sue linee nobili ed eleganti l’atmosfera di una “casa” aristocratica. 135 lussuose camere tra Classic, Superior, Deuxe, Grand Deluxe, Junior Suites e Suites. Location ideale anche per realizzare i vostri importanti incontri di lavoro, briefing, cene e pranzi aziendali. Dispone di un'ampia e raffinata sala in grado di accogliere fino a 120 persone in un'unica soluzione ed altre 4 salette per piccoli meeting da 10 fino a 25 persone. Il ristorante “Minerva Roof Garden” aperto tutto l’anno per pranzi e cene, è un vero fiore all’occhiello di gourmandise e seduce i propri ospiti con una vista mozzafiato su Roma. Grand Hotel de la Minerve, l’accoglienza di un lusso senza tempo.
Piazza della Minerva, 69 00186 Roma Tel. 06 695201 - Fax 06 6794165 Email: info@grandhoteldelaminerve.com www.grandhoteldelaminerve.com www.minervaroofgarden.it
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Il Fairmont Monte Carlo si aggiudica il Pinnacle Awards 2014 Per il secondo anno consecutivo, il Fairmont Monte Carlo – luxury resort nel cuore di una delle destinazioni più glam del mondo, a pochi passi dalla piazza del Casinò – ha ricevuto il Pinnacle Award come “Miglior Albergo Europeo” nella categoria Hotel e Resort dal magazine americano Successful Meetings. L’hotel di Monte Carlo è stato premiato per la sua eccellente ospitalità, per il livello di accoglienza e di organizzazione di eventi. Il reportage Pinnacle Award è stato pubblicato sul nu-
Nato dalla joint venture tra la “Galleria Spagnoli” di Antella (Firenze), “Per Capita Arte Contemporanea” di Carpi (Modena) e Arsventure, l’evento ha inaugurato un format di esposizione, vendita e laboratorio artistico, che ha consentito agli ospiti di ammirare 1.200 opere di grandi artisti in una cornice suggestiva come quella del Chia. L’iniziativa è stata un viaggio nel mondo dell’arte contemporanea attraverso le opere di Giorgio De Chirico, Carlo Carrà, Lucio Fontana, Giuseppe Capogrossi, Mario Schifano, Agostino Bonalumi, Alighiero Boetti, Christo, Arman (Ar-
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mero di agosto di Successful Meeting, il mensile – distribuito in 55.000 copie – che, da quasi 30 anni, seleziona i migliori alberghi, centri congressi, convention Bureau e Uffici Turistici del mondo attraverso le opinioni dei propri lettori, tutti professionisti del settore e event manager aziendali. «Si tratta di un nuovo successo e un vero orgoglio per il Fairmont Monte Carlo», fanno sapere dalla direzione, «questa splendida vittoria è il simbolo dell’impegno di 500 collaboratori e il riconoscimento di un ben riuscito lavoro di squadra».
mand Fernandez), Victor Vasarely e Hans Hartung. Gli spazi del Resort si sono anche prestati ad ospitare un “laboratorio a cielo aperto” dove Martina Liliana Perez Escobar, Ciro Palladino, Dario Vella e Guido Armeni hanno allestito performance pittoriche live e workshop per gli ospiti più piccini del resort. Presenti in galleria anche le opere di Christian Balzano, Gavin Rain, Angelo Accardi. Da segnalare infine le presenze di Mark Kostabi, artista statunitense e figura di riferimento del movimento dell’East Village newyorkese e Christian Balzano, poliedrico
artista italiano di fama internazionale, presentati da Luca Beatrice, docente dell’Accademia Albertina di Torino, critico e curatore d’arte contemporanea.
L’estate continua all’Excelsior Vittoria di Sorrento Dai concerti jazz con star internazionali del calibro di Diane Schurr e Sarah Jane Morris, agli eventi a bordo piscina; dagli ultimi innovativi trattamenti in spa alle escursioni nei dintorni e ai tour con personal shopper; dai corsi di intarsio ligneo sorrentino alle lezioni di cucina: una cosa è certa, l’estate appe-
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Riapre il Grand Hotel Ritz Con mezzo secolo di storia alle spalle, il Grand Hotel Ritz torna sulla scena capitolina con un look totalmente rinnovato e uno stile d’accoglienza ancora più esclusivo. Per inaugurare il nuovo corso di vita dell’hotel, il padrone di casa, l’Avvocato Fausto Maria Puccini, Cavaliere del Lavoro e Console Generale Onorario della Sierra Leone, ha organizzato a giugno un elegante
na trascorsa al Grand Hotel Excelsior Vittoria (che quest’anno compie 180 anni) è stata ricca di sorprese. Ma anche il mese di settembre è un’occasione fantastica per godersi gli ultimi scampoli d’estate nei meravigliosi spazi outdoor dell’hotel, immerso in un parco di 20.000. Per cocktail ed eventi open air si può scegliere tra l’Orangerie Poolside Bar & Restaurant e la bellissima Terrazza Vittoria affacciata sul mare e sul Golfo di Napoli. E, per chi vuole rimettersi in forma in previsione dell’autunno, ci sono i trattamenti della Boutique Spa La Serra. Da provare Intraceuticals Oxygen® Infusion, l’ultima frontiera dell’antiaging, molto in voga tra
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cocktail su invito, presentando agli ospiti in anteprima le 103 nuove camere (che comprendono 35 suite di diverse tipologie, decorate a mano e con ogni comfort) e il nuovo ristorante gourmet Le Roof firmato dallo chef Gaetano Costa. Come altra novità gli ospiti troveranno l’area benessere Olimpia by Musa, con zona fitness dotata di macchinari Technogym.
le celebrities internazionali, che utilizza l’ossigeno iperbarico per veicolare speciali sieri a base di acido ialuronico, principi antiossidanti e vitamine. Mentre, chi preferisce le escursioni in barca, può noleggiare il motoscafo dell’hotel e andare alla scoperta delle meravigliose coste della penisola sorrentina e della costiera amalfitana fino a raggiungere le isole di Ischia e Capri. Ma anche i patiti dello shopping saranno più che soddisfatti: qui si trovano i migliori indirizzi di artigianato della zona, dove si possono acquistare ricami, sandali fatti a mano, pelletteria, prodotti gastronomici di qualità e manufatti in legno.
Shopping e hotel experience in Liguria Lo shopping village ligure, ShopInn Brugnato 5 terre, e Blastness, società italiana leader nella fornitura di tecnologia e consulenza per il settore alberghiero, si sono uniti per dare vita a ShopInn Holidays :primo caso in Italia di integrazione ampia tra offerta alberghiera e shopping, nata per garantire benefici a turisti, negozi e strutture ricettive. ShopInn Brugnato 5 terre mette a disposizione degli hotel aderenti carte sconto per gli ospiti, che danno diritto al 10% di riduzione ulteriore sui prezzi dei negozi e dei ristoranti dell’Outlet, nonché la possibilità di scoprire il territorio me-
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diante escursioni programmate, attraverso percorsi enogastronomici, eventi dedicati alla musica, all’arte e transfer organizzati da e per lo shopping village. In più, per le strutture più esclusive, è stata creata una special card che prevede escursioni tailor made, servizio late shopping e personal shopper. Gli hotel aderenti saranno riuniti nel Portale ShopInn Holidays: collegandosi all’indirizzo www.shopinnholidays.it sarà possibile prenotare un soggiorno in uno degli hotel aderenti all’iniziativa, con tariffe scontate e riservate a questo canale di vendita, senza costi di prenotazione per i clienti e senza alcun costo di commissione per gli hotels. L’adesione al portale è gratuita per gli hotel e include l’utilizzo gratuito del channel manager Blastness per la gestione del canale Shopinn Holidays.
La rete promuove i chiostri della Cattolica I giudizi positivi di turisti, visitatori e frequentatori sono valsi alla sede milanese dell’Atene il Certificato di eccellenza 2014 di TripAdvisor. I chiostri bramanteschi rappresentano un’importante attrazione storico-artistica del capolouogo lombardo. Qui, passano, non solo molti turisti stranieri, ma anche circa 3mila studenti provenienti da paesi esteri, soprattutto da Stati Uniti, Cina, Spagna, Francia, Germania, Messico e Colombia grazie ai programmi Exchange & Study Abroad. Oltre ai chiostri, il campus milanese custodisce altri pregevoli patrimoni culturali, come l’aula magna, antico refettorio del convento, con gli affreschi cinquecenteschi di Callisto Piazza, l’atrio dello Zodiaco del diciassettesimo secolo e la ghiacciaia dove i monaci, un tempo, conservavano le vivande.
Riva del Garda Da oggi, gli organizzatori di eventi – dai viaggi incentive ai congressi – hanno a disposizione www. trenti-
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10 candeline per il Grand Visconti Palace Acrobati, danzatrici dell’aria, trampolieri, personaggi in maschera, caricaturisti, una misteriosa cartomante e una madrina d’eccezione: Susanna Messaggio. Per la festa del suo decimo anniversario, organizzata lo scorso giugno, il Grand Visconti di Milano (hotel del Gruppo Extro Hotels) non s’è fatto mancare proprio nulla, regalando ai suoi 450 ospiti - in rappresentanza delle più prestigiose realtà aziendali a livello nazionale ed internazionale - un’esperienza davvero unica, ispirata al mondo del sogno e della fantasia, che ha trovato nel meraviglioso parco interno la sua cornice ideale. Apprezzatissimo dagli ospiti, l’esclusivo dinner buffet, accompagnato dalle calde note musicali di una orchestra jazz, cui è seguito il momento clou della serata: il taglio della torta, «una torta speciale», come ha sottolineato Leonardo Groppelli, amministratore delegato del gruppo Extro Hotels e proprietario della struttura meneghina, «dedicata a tutti coloro che hanno accompagnato il Grand Visconti Palace in questo decennio, in un percorso ricco di traguardi e soddisfazioni». Sono dunque trascorsi dieci anni, da quando Il Grand Visconti Palace ha aperto per la prima volta i battenti, imponendosi da subito sulla scena milanese per il suo concept di esclusivo city resort. Da allora, l’hotel porta avanti con successo la sua filosofia d’accoglienza incentrata sulla qualità eccellente del servizio e dell’offerta e sulla capacità di far vivere ai propri ospiti soggiorni emozionali.
nocb.it, il nuovo sito di Trentino Mice Convention Bureau. Il portale offre un servizio di venue finder che permette di scoprire e conoscere l’offerta del Trentino in termini di hotel, centri congressi, location insolite e fornitori di servizi.
Global Destination Cities Index: le città più visitate Londra, Bangkok, Parigi, Singapore e Dubai. Sono queste le 5 top city più visitate nel mondo dai turisti business, secondo il report annuale Global Destination Cities Index di MasterCard. L’indice mostra, inoltre, che il trend positivo di flussi verso le principali destinazioni continuerà nonostante la sempre crescente disponibilità per le im-
prese di strumenti tecnologici che permettono lavoro a distanza, videoconferenze e meeting online. Secondo lo studio, nel 2014, Londra accoglierà 18,7 milioni di visitatori internazionali, 300mila visitatori in più di Bangkok, destinazione top del 2013. Anche l’Italia è presente nella classifica con le città di Milano (13 esimo posto) Roma (14esimo). Nella capitale sono previsti oltre 6,79 milioni di visitatori entro fine anno. Per quanto riguarda invece i trend globali, la metà delle destinazioni più appealing si trova nell’area Asia/Pacifico. Tra le città dove si registra la crescita più rapida c’è Dubai: nel giro di 5 anni si prevede che supererà Parigi e Singapore. ■
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Notizie dal mondo Emirates www.emirates.com
dell’Ungheria, Emirates prevede una forte domanda verso questa tratta, soprattutto in paesi come Thailandia, Cina, Sri Lanka e le isole dell’Oceano Indiano.
Con cinquanta A380 la compagnia diventa la più grande del mondo Con il cinquantesimo A380, la flotta di Emirates arriverà a 224 velivoli, diventando la più grande flotta di A380 e di Boeing 777 del mondo. Dopo l’entrata in servizio del 50esimo A380 che avverrà nei primi giorni di
Emirates SkyCargo rafforza le rotte merci scandinave Oslo, capitale della Norvegia e centro dell’industria marittima del Paese, dal 2 settembre diventerà il terzo gateway di Emirates SkyCargo in Scandinavia, dopo l’introduzione dei servizi giornalieri per passeggeri e merci, introdotti nell’agosto 2011 a Copenaghen, in Danimarca, e a settembre 2013 a Stoccolma, in Svezia. L’avvio di un servizio quotidiano per Oslo, effettuato con un Boeing 777-300ER, fornirà a settimana un totale di 322 tonnellate di capacità di carico e creerà nuove opportunità commerciali e di business tra i più grandi produttori europei di petrolio ed i mercati che ruotano intorno al network della divisione merci della compagnia aerea di Dubai.
Da ottobre un volo giornaliero per Budapest Dal 27 ottobre, Emirates offrirà 278 posti al giorno sulla rotta Dubai-Budapest con un aereo A330-200 a due classi. I cittadini ungheresi potranno beneficiare di un visto all’arrivo di Dubai. Con i mercati asiatici che giocano un ruolo sempre più importante per l’economia estera
agosto, Emirates ogni mese offrirà 5,7 miliardi di posti disponibili per chilometro (ASKMs) per le 145 destinazioni che coprono il mondo da Los Angeles ad Auckland. Da aprile 2010, Emirates ha ricevuto 96 velivoli (tutti A380 e Boeing 777), incrementando la capacità totale del 64% in tonnellate disponibili per chilometro (ATKM) e del 71% per posti disponibili per chilometro, mantenendo un seat factor vicino all’80%. In questo periodo, Emirates ha anche aggiunto 48 città al suo network di destinazioni.
Il network A380 si estende a Francoforte Da settembre Emirates con l’A380 aprirà la rotta con frequenza giornaliera per Francoforte. Il volo EK45 diventerà un volo A380, lascerà Dubai alle 08,25 e arriverà a Francoforte alle 13,15. Il volo di ritorno, l’EK46, partirà da Francoforte alle 15,20 e atterrerà a Dubai alle 23,35. I passeggeri che voleranno con l’A380 potranno navigare con il servizio wi-fi di bordo, gustare piatti gourmet e distrarsi con i 1.700 canali del sistema di intrattenimento Ice.
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you mice, we organise Diamo i numeri! 60 metri ci separano dal mare. 6.50 i metri quadrati della lounge pool riscaldata della SPA. 80 persone, la capienza della nostra nuova sala Ros_marino, illuminata da luce naturale. 500 persone, quella dell’area garden & pool, allestibile con una tensostruttura. 50 e 67 km, le distanze dagli aeroporti di Brindisi e di Bari. 0 il km delle nostre eccellenze gastronomiche. Illimitata la copertura del wi-fi. E dopo i numeri, le parole: bellezza, professionalità, creatività, Puglia! Canne Bianche, dove il tuo business travel diventa piacere!
LA LOCATION DEL MESE
Palazzo di Varignana Resort & Spa Spazi versatili, ampie aree all’aperto e tante idee per accompagnare sia i momenti post congress sia gli incentive. Tutti “costruiti” ad hoc, in ogni dettaglio, e per tutte le esigenze
«Immerso in un parco secolare, ai piedi dell’appennino tosco-emiliano, a pochi chilometri da Bologna, Palazzo di Varignana è un resort raffinato e innovativo in grado di offrire ai suoi ospiti grandi emozioni, grazie all’armoniosa combinazione tra tradizione e alta tecnologia». A illustrare i tratti caratteristici di Palazzo di Varignana – struttura inaugurata lo scorso anno, nell’omonimo borgo e destinata a soggiorni leisure e mice d’impatto – è il suo il direttore generale Vittorio Morelli, che continua: «per la nostra prima estate di attività, abbiamo voluto ideare, in collaborazione con alcuni partner, speciali soluzioni su misura per i nostri ospiti». Nessun progetto standard, quindi, ma una vasta scelta di proposte e suggestioni da
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declinare in base alle varie esigenze e preferenze. «La nostra vocazione è proprio questa: creare percorsi ad hoc in grado di soddisfare tutti i gusti, spaziando dalla gastronomia – che in Emilia è ricchissima e rinomata – allo sport, da praticare dentro e fuori il Resort, fino al benessere e al relax».
Gli spazi e le proposte La forza del Resort, oltre allo scenario in cui è immerso – un antico borgo nel cuore delle colline bolognesi, all’interno di una vallata incontaminata – è proprio la capacità di proporre spazi e ambienti ver-
LA LOCATION DEL MESE Tra cucina e benessere: due percorsi da provare Tra le varie attività organizzate da Palazzo di Varignana per la clientela business, Morelli segnala anche due team building svoltisi in contemporanea. «L’ampia disponibilità di spazi del Resort», spiega il direttore, «ci ha permesso di gestire in modo indipendente i due eventi. Un gruppo ha potuto conoscere i segreti della cucina locale durante una cooking lesson tenuta dal nostro chef. La ristorazione è senz’altro un nostro punto di forza. Sono molte le strutture che fanno leva sulla vocazione gastronomica, proponendo corsi di cucina, noi, però, ci differenziamo perché, oltre a trovarci nella regione italiana con la più alta concentrazione di prodotti DOP, abbiamo puntato con decisione sui profumi e i sapori locali, proponendo solo ingredienti a km 0, e svelando i “trucchi” delle ricette tradizionali emiliane, anche di quelle meno note. All’altro gruppo, invece, è stata proposta una lezione di auto-massaggio finalizzata all’apprendimento di alcune tecniche rapide ma estremamente efficaci per riequilibrare e aumentare l’energia vitale. La lezione è poi proseguita con il controllo della respirazione e particolari esercizi di stretching, per poi concludersi con una seduta di meditazione, volta a indurre, nel corpo e nella mente, uno stato di profondo benessere e relax».
satili, in grado di ospitare eventi di diversa tipologia, e contestualizzabili in differenti location. Per i post congress è a disposizione, per esempio, la Varsana Spa: 1.800 metri quadri di area benessere, con docce sensoriali, bio-sauna, bagno turco, cascata di ghiaccio e piscine con getti e lame d’acqua, che offre relax e trattamenti a base di prodotti naturali. Si può scegliere tra i percorsi per il risveglio muscolare, i programmi di stretching per migliorare l’equilibrio e la flessibilità, i corsi di meditazione e l’attività fisica nell’area fitness attrezzata, aperta 24 ore su 24 e con vista sullo scenario rilassante del parco. Non manca poi la cucina d’autore. Nel ristorante gourmet Il Palazzo, le materie prime dell’entroterra bolognese si trasformano in piatti creativi e innovativi, e per chi vuole, si organizzano anche cooking
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class alla scoperta di una delle tradizioni gastronomiche più interessanti e variegate del Paese. Anche l’esterno di Palazzo di Varignana è stato pensato come location per svariate proposte: il nordic walking, per esempio, a passo veloce con i bastoni nel parco da 20 ettari che circonda il resort, o lungo i diversi camminamenti che costellano le colline panoramiche di Varignana, e, ancora, il trekking del benessere (un percorso attrezzato per fare esercizi cardio e di stretching muscolare all’aperto) e il biking, per cui il Resort mette a disposizione city e mountain bike. Chi ama la velocità e l’alta tecnologia deve visitare il Museo Lamborghini e provare l’ebbrezza di guidare una della automobili che hanno fatto la storia dell’industria italiana nei circuiti di Imola e Misano. Nei dintorni, si può inoltre praticare il golf, grazie a una partnership consolidata con il circuito Emilia Romagna Golf che consente agli ospiti del Resort di giocare in uno dei 25 green selezionati della Regione. G.G.
Il Centro Congressi – cui si accede attraverso i suggestivi sotterranei di Villa Bentivoglio, corpo principale della struttura – è uno spazio versatile, che si può dividere in tre ambienti separati, e che, complessivamente, ospita fino a 260 persone. Circondato dal parco privato, è anche connesso con un’area polifunzionale di 400 metri quadrati, dotata di terrazza di 150 mq, dove si possono allestire esposizioni, presentazioni, serate di gala o party.
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SERVIZI
Hotel Volver Grazie alla collaborazione con partner di alto profilo, l’azienda propone un nuovo format di formazione: workshop tematici nelle principali città italiane, per un confronto aperto sui temi caldi dell’hotellerie dei propri partner o fornitori. Ci siamo chiesti come poter razionalizzare questa esigenza diffusa, che è anche la nostra e che ci vede concentrati sul bisogno di comunicare sempre con maggiore dettaglio e attenzione, per raggiungere le persone realmente interessate ai nostri messaggi senza disturbare le altre». L’evoluzione del mercato e delle nuove economie, lo spostamento dei pesi e dei valori – grazie anche al web e ai social network, alla comunicazione e alla penetrabilità dei servizi per l’utenza – chiedono di ripensare il modello ricettivo tradizionale, proiettandolo nel futuro con attività evolute e più adatte alla qualificazione dell’offerta. Hotel Volver, nata come aggregatore di eccellenze, è un’unione di imprese che offrono servizi integrati al settore alberghiero. Per questo, e in pochissimi anni, Hotel Volver ha inventato un nuovo modo di intendere l’accoglienza, portando avanti una serie di idee innovative per il settore, e individuando nuovi canali di servizio dedicati all’analisi e alla crescita delle performance, capaci di implementare l’immagine delle imprese ricettive in maniera costante e produttiva.
Workshop a tema: formazione e confronto «Siamo nell’epoca dei social network», conferma il direttore marketing Vincent Spaccapeli, «della profilazione dei contenuti e della possibilità di scegliere per se stessi solo ed esclusivamente ciò che ci interessa, che ci impegna per il tempo giusto e soprattutto che sia dedicato e faccia percepire l’idea di essere al centro dell’attenzione
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Ecco nascere così un nuovo format, workshop tematici dedicati agli aspetti più in evoluzione del settore dell’hotellerie, per approfondire, confrontarsi e condividere idee e strategie di marketing alberghiero.
«I convegni tradizionali», continua Spaccapeli, «sono spesso dispersivi, l’attenzione cala rapidamente, i messaggi filtrano con fatica e non tutti i partecipanti sono necessariamente interessati al complesso degli argomenti trattati». I workshop di Hotel Volver si sono invece dimostrati subito una formula vincente. «Ospitiamo al massimo 10-12 persone, un gruppo ideale che crea un clima molto disteso e piacevole, dove ci si confronta con maggiore facilità e non c’è dispersione di tempo e attenzione. Trattiamo di volta in volta temi che gli stessi clienti ci chiedono, approfondimenti che per loro significano cultura del proprio settore». C.C.
Un tour professionale per un format vincente Il primo workshop si è svolto a Milano presso la sede di Hotel Volver in piazza Lima, diretto proprio dal suo promotore Daniele Sordano (Specialist Volver, foto in alto). I primi temi affrontati sono stati quelli legali, strettamente connessi alla contrattualistica, nel tentativo di fare chiarezza su tematiche che nel settore alberghiero costituiscono la base di ogni trattativa. Presenti referenti di alto profilo che, oltre a spiegare le regole di base, si sono fatti coinvolgere nel vivace dibattito alimentato proprio dalla serenità che il numero ristretto genera. Gli appuntamenti sono stati subito replicati a Genova e a Como, quasi generando una sorta di tour professionale. «Tra i prossimi temi», conferma Sordano, «ci saranno sicuramente Green Financial, focalizzato su opportunità di finanziamento e incentivi per gli interventi orientati al risparmio energetico presieduto da Massimiliano Noce (Ceo di P+L+P, foto in basso), Next Communication che tratta l’avvento del sistema Gea Mobile, presieduto da Massimiliano Barone (Responsabile Sistemi e Processi Hotel Volver) e On Line Brand Reputation dedicato all’analisi della reputazione degli hotel e sugli interventi per migliorare il proprio valore presso la popolazione di internet». «Questi ultimi due anni sono stati per noi davvero importanti», dice Vincent Spaccapeli, «non solo abbiamo notato un flusso di contatti più consapevoli, ma ci siamo resi conto che la qualità della domanda è in crescita». L’azione di riposizionamento che Hotel Volver ha intrapreso sta dando frutti eccezionali, in Italia e all’estero. «Malgrado il periodo di congiuntura del nostro Paese», conclude Spaccapeli, «siamo sempre percepiti come esempi di qualità e cultura, un patrimonio che dobbiamo fare attenzione a non disperdere».
SERVIZI
“Rispettare sempre le aspettative del cliente” Questo il credo di Janos Grapow che, dopo un’iniziale esperienza nella fotografia di interior design, si è dedicato interamente all’hôtellerie. Firmando alcuni dei più suggestivi ritratti d’albergo Nel servizio alcuni scatti di Janos Grapow. Qui sopra, Portrait Suite Firenze. Al centro, il bar del Rome Times Hotel di Roma
Un’esperienza ultra ventennale ha portato Janos Grapow a cogliere, in poche, essenziali immagini, tutto ciò che si desidera conoscere di un hotel. «La mia più grande soddisfazione», dice il fotografo specializzato in interior design alberghiero, «è quando un ospite, entrando in un albergo, scelto in virtù delle foto pubblicate su una rivista o su un sito, esclama: “ma è proprio come l’avevo immaginato!». Senz’altro un risultato gratificante per il fotografo ma anche e soprattutto per l’hotel: si sa infatti quanto sia importante sul web, ma anche all’interno di una rivista la
Qualche trucco per un servizio a regola d’arte «Comunicare attraverso le immagini è un’operazione complessa», spiega Grapow, «occorre riuscire a trasmettere un’idea di un luogo che sia il più possibile veritiera, ma che sia in grado di suscitare anche suggestioni. La tecnica è determinante, così come la professionalità, mai affidarsi all’improvvisazione. Se si tratta di un ambiente interno deve essere messo in relazione con l’esterno, in una prospettiva tridimensionale: la luce gioca sempre un ruolo predominante. Occorre lavorare sull’effetto luce, sia in esterno che all’ interno, negli ambienti comuni e nelle camere: la foto di una camera d’albergo con le tende chiuse, riflette l’inesperienza del fotografo».
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corrispondenza tra immagine virtuale e reale, nella scelta di un prodotto/servizio, pena un pericoloso feedback negativo capace di influenzare massivamente le opinioni di altri users/lettori.
SERVIZI Un osservatore distaccato ma partecipe
«Credo che un fotografo specializzato in scatti d’hotel, per fare un buon lavoro, debba innanzitutto conoscere bene la realtà che ritrae ed esserne fedele. Deve cioè sapere come funziona ogni settore: dall’accoglienza alla room division, dal food&beverage al comparto Mice e wellness».
Sudafricano di origine tedesca, italiano d’adozione, Janos Grapow parla diverse lingue, ma si esprime soprattutto attraverso le immagini. Il suo background multiculturale l’ha aiutato a immedesimarsi più facilmente nel punto di vista dell’ospite internazionale, comprendendone i gusti e i fattori che più incidono nella scelta di una location, per essere poi in grado di comunicare con efficacia, in una immagine, la vera essenza dell’Italian Style. C’è un motto in cui Janos afferma di riconoscersi ed è quello dell’antropologo francese Claude Levi Strauss, che diceva “per cogliere appieno l’identità di un luogo, di una cultura, occorre essere proprio questo: un osservatore distaccato, ma partecipe”.
Un approccio marketing oriented Ma non solo. Per Grapow è fondamentale anche capire cosa l’albergatore vuole comunicare della propria struttura, per aumentare il revenue. Ecco che, allora, un servizio fotografico, fatto ad hoc, diventa vera e propria strategia di marketing. «Il mio approccio marketing oriented», continua Grapow, «mi ha consentito di stabilire legami professionali duraturi con diversi brand importanti come Accor, Best Western, Dorchester Collection, IHG, Hilton Hotels & Resorts, NH Hotels, Small Luxury Hotels, Relais Chateaux, The Leading Hotels of the World, World Hotels». Se è vero che la corrispondenza tra virtuale e reale è importante, è altrettanto vero che un’immagine deve sapere anche emozionare e non limitarsi quindi a riprodurre realisticamente immagini, più o meno riuscite, di ambienti alberghieri.
«Per cogliere l’anima di un hotel», spiega Grapow, «bisogna studiare bene tutti i dettagli, e conoscere il contesto in cui sorge l’hotel – in questo mi aiuta molto il mio background multiculturale – ma anche avere la padronanza del mezzo di comunicazione utilizzato, tenendosi, per esempio, aggiornati sulle ultime strategie di web marketing relative alla promozione degli hotel. Prendiamo le OTA: hanno creato un nuovo linguaggio fotografico al quale è necessario adattarsi, sempre in un’ottica di lavoro marketing oriented». P.T.
Sopra, la facciata in vetro dell’Almar Jesolo Resort & Spa - Lido di Iesolo. In basso, una sala del Grand Hotel di Como affacciata sul giardino fiorito
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Dodici hotel (stravaganti) dove passare almeno una notte
C’è quello “animalista” che promette autentichi soggiorni da cane e c’è quello che accoglie gli ospiti in un tepee sulla road 66. Ma ci sono anche l’igloo di ghiaccio, la casetta sull’albero, il boeing e la caverna in stile Flintstones. Ecco i nostri suggerimenti per chi, da solo o in dolce compagnia, ama viaggiare (e lavorare) unconventional and exciting
✒TiCo
Dog Bark Park Inn a Cottonwood, Idaho (Usa)
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Ci sono alberghi sparsi per il mondo in grado di stupire anche i viaggiatori più assuefatti alle novità. Alcuni sono davvero weird, sia nella forma che nel concept, e meritano senz’altro d’essere provati anche solo per una notte. In questo servizio ve ne proponiamo undici tra quelli che ci sono sembrati i più originali. Si tratta di strutture che spiccano per la particolare architettura o interior design. Come, per esempio, il Dog Bark Park Inn a Cottonwood, Idaho (Usa) che, costruito a
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forma di gigantesco Beagle (10 metri di altezza) di legno, ospita nella sua grande pancia due stanze, camera matrimoniale, bagno e cucina mentre il musetto è adibito ad angolo lettura e la testa ad accogliente loft. Un luogo ideale per tutti coloro che hanno la passione sfrenata per gli amici a quattro zampe, tutto all’interno ce li ricorda: dalla testiera del letto ai biscotti per augurare la buona notte. Ad accogliere gli ospiti, Dennis Sullivan e Francis Conklin ideatori di questa stravagante
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Wigwam Motel, in Arizona. Sotto, Kumbuk River di Buttala, nello stato dello Sri Lanka e The Mirrorcube (Tree Hotels)
opera. Entrambi si dilettano ad intagliare sculture in legno a forma di cane e di ogni dimensione, da vendere ai visitatori. Restando sul tema degli animali merita di essere citato il Kumbuk River di Buttala, nello stato dello Sri Lanka. L’ecolodge, situato lungo il Kumbukkan Oya River, si presenta come un enorme elefante costruito su due piani interamente ed unicamente con rami e foglie. Le camere da letto sono collocate nella “pancia” del pachiderma. Gruppi di massimo 12 ospiti possono richiedere l’uso esclusivo dell’intero resort. Agli eterni Peter Pan non potrà non piacere l’dea di dormire in una tenda sioux. Il Wigwam Motel, in Arizona, è costituito di camere, ognuna un tepee ma in muratura, pulite e dall’arredo in stile e spartano. Se vi piace vivere l’emozione del “viaggio on the road” questo è il più divertente e originale motel sulla 66. Insomma una vera chicca per grandi e piccini. Un soggiorno tra favola e realtà si può trascorrere in Svezia, in un posto che evoca i sogni dell’infanzia. Chi di noi, da piccolo, non ha pensato almeno per una volta di costruire una casetta sugli alberi dove rifugiarsi all’occorrenza? Ebbene, nei dintorni di Harads, il Tree Hotels promette di farci vivere quel desiderio. In un’oasi immersa nella foresta si potrà scegliere tra sette treerooms dai nomi che rimandano a storie di bimbi: The Cabin, the Mirrorcube, the Bird’s nest, the Blue cone, the Ufo, the Dragonfly, The
Tree Sauna. Tutte dal design contemporaneo, consentono di vivere un’esperienza davvero unusual e unica: soggiornare sospesi a 4 o 6 metri dal suolo, all’insegna dell’eco-sostenibilità e godendo di una vista spettacolare sul fiume Lule immersi
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Kagga Kamma, a 250 chilometri da Cape Town, in Sudafrica. In basso, Desert Cave Underground Hotel
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nel silenzio di una natura splendida. Tree Hotels è a circa 100 chilometri dall’aeroporto di Luleå. La stazione dei treni più vicina a Harads è quella di Boden. Vacanza in stile Flintstones, invece, è quella che si potrà godere al Kagga Kamma, a 250 chilometri da Cape Town, in Sudafrica. Il lussuoso hotel ricavato nelle grotte delle montagne Cederberg, distante 250 chilometri da Cape Town, incanta i propri ospiti con lo spettacolo della natura circostante e li sorprende accogliendoli nelle dieci caverne trasformate in camere dotate di ogni comfort, dove ammirare i disegni rupestri risalenti
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ad almeno seimila anni fa. Ogni “caverna” ha una terrazza privata. Il resort Kagga Kamma, ai più romantici, offre anche l’opportunità di dormire all’aperto, ma in un comodo letto, sotto una spettacolare volta stellata e circondati dalle maestose montagne. A disposizione anche un’attrezzatissima Spa dove ritrovare il benessere psico-fisico. Nell’outback australiano, nella cittadina di Coober Pedy, il Desert Cave Underground Hotel, quattro stelle sito nelle viscere della terra, considerate le alte temperature della zona si presenta come ideale fresco “rifugio” grazie anche alla pietra arenaria con cui sono costruite le confortevoli camere così come i negozi, i ristoranti, i bar e gli spazi espositivi che lo circondano. Una cosa è certa: almeno qui i nostri sogni non rischieranno di essere interrotti dal rumore assordante del traffico. Coober Pedy è situata in un’area desertica che conta circa 1.916 abitanti la cui maggior parte vive in abitazioni, nel sottosuolo. Infatti, oltre che per l’estrazione della pietra opale, la cittadina è conosciuta per lo stile di vita dei suoi abitanti dovuto alle altissime temperature che ne condizionano l’esistenza. Le case sotterranee godono di una temperatura costante tutto l’anno, mentre vivere sulla superficie sarebbe sconveniente per via del clima afoso di giorno e rigido di notte.
Ammira l’amore di Mughal per sua moglie
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Il Taj Mahal ad Agra, una delle sette meraviglie del mondo. Per saperne di più, accedi a www.indiatourismmilan.com - info@indiatourismmilan.com
Ammira l’amore di Mughal per l’Architettura
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Due immagini del The Yas Viceroy Hotel di Abu Dhabi
L’Hotel dispone di 50 suite, tra cui 19 nell’area sotterranea ed è dotato anche di sala congressi in grado di ospitare fino a 180 persone. Se avete la passione per la Formula 1, The Yas Viceroy Hotel di Abu Dhabi è l’albergo giusto per voi. La caratteristica principale di questo cinque stelle dall’architettura futurista, costruito per metà sulla terraferma e per metà sull’acqua, è la sua “grid shell”: una copertura curvilinea di vetro e acciaio di 219 metri che si estende oltre le due torri di cui è composto e che sono collegate tra loro da un ponte che attraversa il circuito di F1. La “grid shell” è dotata di un sistema di illuminazione con feed video integrati che vengono trasmessi su 5.096 pannelli di vetro, a forma di diamante, che cambiano colore. L’effetto ottico è sorprendente: migliaia di luci colorate vengono riflesse contro il cielo, il mare e il deserto. The Yas Hotel, definito uno degli hotel più exciting del mondo, è costruito all’interno del circuito automobilistico di Yas Mari-
na – che ospita dal 2009 il Gran Premio di F1 degli Emirati Arabi – e si avvantaggia di una posizione invidiabile per la vista affascinante sulla marina. L’Hotel è a circa un’ora da Dubai, a un quarto d’ora dal centro di Abu Dhabi e dal suo aeroporto e a pochissimi minuti dal Golf Club. Anche all’interno della spettacolare struttura (499 camere e suite) grande importanza è stata data alle luci che creano atmosfere del tutto particolari; gli ambienti sono espressione di lusso e raffinatezza, grazie alla presenza di materiali di pregio e alle linee sinuose di superfici e arredi. A chi è alla ricerca di emozioni romantiche suggeriamo il Kakslauttanen Arctic Resort in Lapponia. Prima, però, accertatevi che la vostra dolce metà non soffra il freddo. Il Resort è composto da igloo di vetro immersi nella neve che consentono di godere appieno dell’emozionante aurora boreale e di addormentarsi sotto il cielo stellato. L’aurora è visibile dalla terza settimana di agosto fino a metà aprile. Il resort offre anche la possibilità di pernottare in un igloo di ghiaccio ma dotato di ogni comodità per poter trascorrere un’indimenticabile notte. Forse non tutti sanno che in Bolivia, sulle
Kakslauttanen Arctic Resort in Lapponia
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TREND
727 Fuselage Home, Costa Rica
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rive del maestoso Lago Salato di Uyuni, conosciuto anche come il deserto bianco, esiste un hotel costruito interamente con il sale. È il Luna Salada Resort per la cui costruzione ci sono voluti 200 mila blocchi di sale: 120 mila chili di quello grosso e più di 50 mila di quello fino. Il quattro stelle dispone di 23 camere di cui una suite, ristorante e sala conferenze per 100 persone. Sicuramente un luogo originale dove poter organizzare anche un incentive o una riunione di lavoro. In Costa Rica, sospeso a 15 metri d’altezza, nel National Park Manuel Antonio, il 727 Fuselage Home è un boeing trasformato in hotel-suite di lusso sulle cui ali è
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stata costruita una veranda per momenti di relax circondati dalla rigogliosa natura della giungla e dove godere della vista fantastica su una delle spiagge di Manuel Antonio. All’interno una suite con due camere da letto e interni in legno. Il 727 Fuselage Home fa parte del complesso Costa verde Resort. Meno distante da “casa nostra”, a Parigi, l’Hotel Seven ubicato nel caratteristico quartiere Latino è famoso per l’originalità delle sue stanze. Fra le più gettonate: Agente 007 – che ricostruisce l’atmosfera dei film interpretati da James Bond – e Absolute Levitation dove un sapiente gioco di luci, anche a led, crea l’illusione ot-
TREND
Sempre in Europa, esattamente, in Spagna, ad Elciego, agli appassionati del binomio vino-architettura segnaliamo l’Hotel Marques de Riscal nella regione vinicola della Rioja, patria dei rossi di Spagna. Disegnato dall’eclettico e famoso architetto Frank O. Gehry, ideatore anche del museo Guggenheim di Bilbao, l’originalissimo hotel è visibile, grazie alle sue sontuose e colorate forme, da tutte le strade che portano al borgo collinare circondato da vigneti. La struttura è rivestita da un’intelaiatura di volute in acciaio e titanio le cui tonalità, rosso, oro e argento, rievocano i tre colori dell’etichetta Marqués de Riscal. Il lussuoso albergo, che conta soltanto 14 stanze ed una cantina ricca di pregiate bottiglie di vino, è rinomato anche per l’annesso ristorante di prima qualità. ■
Hotel Seven, Parigi. Sotto, due immagini dell’Hotel Marques de Riscal
tica di un letto fluttuante nel cielo. Il design è moderno e all’interno le camere sono dotate di ogni comfort.
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Albania: nuove opportunità d’investimento
C’è un Paese, a due passi da casa nostra, che sta vivendo un rigoglioso sviluppo e offre grandi opportunità d’investimento. È l’Albania: due milioni e mezzo di abitanti su una superficie che occupa poco più dello spazio della Basilicata. Il Consiglio Affari Generali riunitosi a Lussemburgo il 24 giugno scorso ha accordato all’Albania lo status di Paese candidato. Un segnale importante in termini politico-culturali, economici, di investimenti e occupazione
✒CoTi Nell’ultimo anno i riflettori si sono accesi sul Paese delle Aquile non solo per la sua candidatura all’ingresso nell’Unione Europea, ma anche per le opportunità che
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offre agli imprenditori esteri e soprattutto a quelli italiani che, stretti dal cappio dell’attuale congiuntura economica, sono incentivati dal costo della manodopera tra i più bassi dell’Europa orientale, dalla vicinanza geografica e da quell’80% della popolazione che parla o capisce l’italiano. Inoltre, gli accordi sottoscritti fra Italia e Albania evitano la doppia tassazione. Se si aggiunge la presenza delle più grandi banche internazionali e di Imi San Paolo e Veneto Banca che sono presenti con 20 filiali ciascuna sul territorio, si comprende perché tanto interesse e il crescente numero di aziende italiane. Il primo ministro Edi Rama (foto), classe 1964, socialista, ex pittore ed ex giornalista, in carica da settembre 2013, punta molto sull’Italia perché «c’è una vicinanza culturale e linguistica oltre che geografica e abbiamo adottato un quadro giuridico
FOCUS Lukovë (Sarande) la città più meridionale della riviera albanese del Mar Ionio
che favorisce, promuove e tutela gli investimenti esteri», ha ribadito durante le sue visite per convincere piccole, medie e grandi aziende a lavorare con il suo paese. «Credo fermamente che questo sia il momento migliore per investire in settori chiave come turismo, agricoltura, manifatturiero, che rappresentano una concreta opportunità». Dopo cinque anni di anticamera, a giugno l’Albania è riuscita a strappare il titolo di nuovo Paese candidato all’adesione europea. Messi alle strette dalla seconda pagella positiva dell’esecutivo Ue, i 28 Stati membri hanno concesso il via libera. Allo stesso tempo però hanno posto una lunga serie di condizioni per avviare i negoziati di adesione mentre continua l’impegno più volte sottolineato dal premier Rama, sulla strada della modernizzazione, delle riforme strutturali, ma anche della lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione.
Dove investire I dati dell’Instat albanese registravano, a fine 2012, ben 3.811 aziende attive con capitale straniero, di cui 1.460 italiane (38%) impegnate principalmente nei settori della progettazione edilizia, infrastrutture, manifatturiero, energia, servizi di consulenza e bancari, comunicazioni, agroindustria e alimentare e più della metà concentrate nella regione di Tirana; le restanti distribuite tra Durazzo (15%), Scutari (5%), Fier (4%). L’Italia, secondo i dati della Banca d’Albania, è nella Top 5 dei principali paesi di provenienza degli IDE in termini di stock, con un’incidenza del 12% (434 mln di euro) sul totale (3.500 mln di euro), preceduta dal Canada (20%), dalla Svizzera (15%), dall’Austria (14%) e dalla Grecia (13%). A snocciolare i dati è Gabriella Lombardi, direttrice, a Tirana, dell’ICE-Italian Trade Agency. L’Italia riveste un ruolo da protagonista in Albania e ne è uno dei maggiori sostenitori dell’adesione all’Unione Europea. Il Paese beneficia delle prime due componenti dell’IPA (Sviluppo Istituzione e cooperazione transfrontaliera), ma la recente acquisizione dello status di paese candidato consentirà altri finanziamenti come il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), il Fondo di Coesione e così via e
5 RAGIONI PER INVESTIRE IN ALBANIA Perché quindi investire in Albania? Kollacu ne elenca i principali motivi: «Rappresenta un hub commerciale strategico con la sua felice posizione d’accesso ai mercati dell’Unione Europea e della regione balcanica; un nodo logistico dei principali assi di comunicazione europei;offre facilità di trasporto tramite i suoi quattro porti: Durazzo, Valona, Shengjin, Saranda, e quello di Shengjin è tra i più profondi nel Mediterraneo; un mercato economico in crescita e la nostra moneta (1 euro vale 139 lek) si sta mantenendo stabile. E poi c’è un business-environment favorevole che prevede costi competitivi, benefici fiscali e incentivi per i settori strategici d’investimento, un sistema online per le procedure fiscali e i pagamenti ed un quadro normativo economico in linea con la legislazione europea». Il Consigliere precisa, poi, che «il quadro giuridico è favorevole agli investimenti esteri e non c’è nessuna restrizione per la registrazione di imprese anche se di proprietà al 100% di stranieri». Il ministero del Welfare, in collaborazione con imprese e istituzioni internazionali, sta puntando alla formazione per una manodopera sempre più qualificata anche potendo contare su una popolazione giovane. Fattore importante poi è la conoscenza della lingua italiana: «È diffusa ed è la prima lingua parlata nelle elementari e secondarie», ricorda Kollacu. Inoltre, il costo della manodopera è conveniente: «Un operaio nel manifatturiero è pagato 157 euro mensili. E non abbiamo sindacati e non esiste l’articolo 18: fattori non trascurabili per il settore privato», conclude.
l’IPA identificherà ulteriori aree d’intervento (strategiche per il rafforzamento del processo di integrazione) e settori che offriranno maggiori opportunità di partnership pubblica e/o privata con i vari attori italiani. «Anche se occorre un maggior impegno da parte del governo di Tirana nell’adeguarsi agli standard europei in termini di criteri politici, economici e di capacità di assumere gli obblighi che comporta l’adesione», ci fa sapere Lombardi. «Sono però stati fatti passi importanti nell’adozione di interventi necessari all’attrazione di maggiori investimenti esteri e il pacchet-
Butrinto, con la sua splendida area archeologica, fa parte dei siti patrimonio dell’Umanità Unesco
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Apollonia: il Monastero e la chiesa di Santa Maria del XIII secolo
to fiscale, in vigore dal 1º gennaio 2014, prevede vari incentivi per il settore privato come, ad esempio, il rispetto rigoroso del termine di 60 giorni da parte della Direzione di Tesoreria del Ministero delle Finanze per il rimborso dell’Iva dalla data di presentazione della richiesta del contribuente, l’esenzione Iva sui medicinali ed i servizi sanitari già dall’aprile scorso, e così via».
I prodotti italiani molto apprezzati «L’Italia detiene il primato delle importazioni albanesi di alimenti, bevande e tabacco: più di 102 milioni di euro con una incidenza del 15% sul totale delle importazioni settoriali», sottolinea Lombardi. Inoltre, «piace anche la nostra cucina, a tal punto che numerosi chef italiani sono venuti a lavorare qui, contribuendo con la propria esperienza alla diffusione dei prodotti italiani ed alla conoscenza del loro utilizzo». L’edilizia è uno dei settori che offre maggiore opportunità alle grandi aziende investitrici straniere. Ma anche il settore energetico: dopo la Norvegia, l’Albania è il paese europeo più ricco in risorse idriche, e la costruzione di centrali si sta sviluppando.
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E ci sarebbe spazio anche per le aziende del manifatturiero e per quelle che operano nel turismo che avrebbero molto da guadagnare sfruttando il potenziale offerto dalle splendide coste, in particolare quelle a Sud, da Valona a Saranda, in parte ancora vergini, o nelle zone montane. Ma anche a chi lavora nell’agricoltura e allevamento si aprono grandi possibilità. La piccola impresa invece avrebbe più vantaggi se investisse per delocalizzare, dati i bassi costi di trasferimento. L’industria impegnata sul fronte delle nuove tecnologie può contare su quel 51% della popolazione con meno di 34 anni e quindi più propensa al loro utilizzo. «Il primo ministro Rama ha intrapreso un percorso per sviluppare gli investimenti esteri ormai da qualche mese», ci ricorda Ardit Kollacu consigliere del Ministro dello Sviluppo economico albanese. «La nostra economia è aperta e caratterizzata dalla libera concorrenza ed è l’unica della regione balcanica a non essere entrata in recessione».
Il nuovo modello fiscale «Il nuovo pacchetto fiscale, non è discriminatorio nei confronti degli imprenditori esteri», precisa Vera Cara, consigliere economico dell’Ambasciata d’Albania a
FOCUS
Roma. La legge sugli investimenti già dal 1993 garantiva diritti essenziali agli stranieri (nessuna autorizzazione preventiva in nessun settore, nessuna limitazione per le società straniere per quanto concerne la percentuale di capitale detenuto (fino al 100%). «Il governo ha adottato incentivi importanti: per esempio, non si paga l’Iva sui macchinari del valore di oltre 450 mila euro, se utilizzati per aumentare la produttività. Le imprese con fatturato superiore a 14 mila euro sono tax free, quelle che fatturano tra i 14 e i 56 mila euro sono soggette ad un’ aliquota del 7%, le piccola imprese pagano una tasse fissa pari a 177 euro l’anno». Abbiamo un rapido sviluppo delle infrastrutture e dei trasporti ferroviari e marittimi. E, dopo la chiusura del vettore albanese Belle Air, si è creato un vuoto nel trasporto aereo che imprese italiane ed estere sarebbero interessate a colmare». Lo sa bene Franco Pecci (foto), presidente del gruppo Blue Panorama Airlines che non si è lasciato sfuggire questa op-
portunità. «Alla fine dello scorso novembre, la minore capacità offerta dal mercato albanese, in particolare verso gli scali del Centro-Nord Italia, ci ha spinto ad avviare tempestivamente servizi da Tirana per 7 città italiane: Milano Malpensa, Ber-
Porto Palermo: la splendida vista dalla fortezza di Ali Pasha
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La città di Berat, da sempre nella programmazione di Estland. Il To italiano, pioniere di viaggi organizzati in Albania, dal 1990 organizza i tour culturali, a tutt’oggi i più gettonati, ma vende anche soggiorni balneari sulla costa Adriatica, la più attrezzata, e su quella che da Valona arriva a Saranda, molto apprezzata insieme alla penisola di Porto Palermo, dai subacquei. Qui il mare conserva antichi relitti di imbarcazioni anche di epoca fenicia
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gamo Orio al Serio, Venezia, Verona, Bologna, Pisa e Roma Fiumicino, a tariffe estremamente vantaggiose», ci ricorda. E se non ci fosse stata Blue Panorama Airlines, «per le leggi di mercato i passeggeri sarebbero stati costretti a pagare tariffe più elevate a fronte di servizi con minori opportunità di scelta». Nel picco della stagione estiva i voli da Tirana verso 7 aeroporti italiani sono saliti a 56 settimanali. «Nel futuro saremo in grado di ampliare il nostro network di destinazioni in modo da incrementare ulteriormente la penetrazione sul mercato albanese». Dall’inizio delle operazioni, a fine giugno, oltre 200.000 passeggeri, a maggioranza di carattere etnico e business, hanno usufruito dei servizi in partenza da Tirana per l’Italia. Il leisure è al momento un settore ancora “vergine”. «La nostra presenza sul territorio ha sicuramente creato occupazione in maniera indiretta e diretta e sono previsti ulteriori investimenti». Nonostante il vettore sia presente in Albania attraverso il proprio brand low cost blu-express, il partner di riferimento per la distribuzione rimangono sempre le agenzie di viaggi ed i tour operator, ulteriore
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esempio indiretto della volontà di radicamento della compagnia sul territorio.
Risorsa turismo Il settore del turismo rappresenta un comparto molto rilevante per lo sviluppo dell’economia locale, incidendo per circa il 13% sul Pil e con un trend in aumento del numero dei visitatori e un flusso di entrate in continua crescita. Si evince, quindi, l’impegno del Ministero del Turismo e dello Sviluppo Urbano che, sottolinea Gabriella Lombardi dell’Ice, «fino al 2020 prevede l’implementazione di politiche per l’ulteriore incentivazione del comparto e una nuova legge sul turismo che contempli uno sviluppo sostenibile, criteri e standard tali da garantire la creazione di un mercato basato sulla concorrenza leale; la classificazione delle strutture ricettive, la realizzazione del sistema di raccolta e valutazione dei dati statistici, l’individuazione delle aeree prioritarie, dedicate; l’incentivazione degli investimenti». Il Premier Rama ha presentato recentemente il programma degli investimenti nella costa meridionale che includono anche progetti relativi alla valorizzazione de-
FOCUS PROGETTI IN ESSERE
gli asset turistici, del settore dei trasporti e del sistema acquedotti/canalizzazioni. Per la riqualificazione del “Lungomare di Valona”, su 45 proposte progettuali presentate da diversi paesi, 15 provenivano dall’Italia anche se ad aggiudicarsi l’appalto è stata una ditta belga.
Opportunità di collaborazione tra Italia e Albania L’Agenzia ICE di Tirana ha organizzato a maggio scorso, a Tirana e Valona, il workshop “Strategie, strumenti ed opportunità di collaborazione imprenditoriale tra Italia e Albania, nel settore del turismo” che si è svolto all’interno della Settimana Italiana in Albania: un momento di cooperazione economica coordinato dall’Ambasciata d’Italia, con il coinvolgimento di tutte le istituzioni italiane presenti nel paese. «Il workshop ha registrato un notevole successo con la partecipazione di 115 aziende italiane e altrettante albanesi», sottolinea Gabriella Lombardi, «ed è stato organizzato con l’obiettivo di presentare gli ultimi interventi pubblici in Albania nel settore del turismo in senso lato (progettazione/ infrastruttura ed edilizia turistica - architettura/arredamento - forniture per ho.re.ca, grandi attrezzature per la ristorazione - pulizia industriale - tour operator), con auspicate ripercussioni positive nella sfera degli investimenti e per promuovere la cooperazione fra le imprese del settore di entrambi i paesi». Per l’occasione, in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia a Valona, è stata organizzata la conferenza incentrata su vari temi, sempre relativi al turismo (ristrutturazione del porto di Valona, nautica, valorizzazione dei siti archeologici e turismo con idroplani dell’Aviazione Marittima Italiana), seguita da visite lungo la costa meridionale.
Albania: nella top ten dei migliori luoghi da visitare Da qualche anno il Paese sta riscuotendo molto interesse dal punto di vista turistico, come confermano le pagine pubblicate sulla stampa internazionale. L’Albania è stata prima nella classifica dei 10 migliori luoghi da visitare per il 2011, stilata dalla Lonely Planet; quarta miglior meta nella classifica “52 Luoghi da visitare nel 2014” pubblicata dal New York Times, che così
L’impegno del governo nel migliorare i servizi per il turismo prevede alcuni importanti progetti il Ministero dello Sviluppo Urbano e del Turismo Ministero della Cultura oltre alle Istituzioni locali stanno lavorando alla riabilitazione dell’Anfiteatro Romano di Durazzo che si propone di rilanciare e sviluppare entro il 2016 un sito turistico e archeologico importante per il paese e prezioso per il patrimonio europeo. Entro il 2015 dovranno essere terminati anche i lavori per il miglioramento dell’offerta turistica nel Distretto di Kruja, secondo il progetto che si propone di riabilitare la zona e di rivitalizzare il bazar ottomano del XVII secolo. Per la stessa data è prevista la creazione di percorsi sciistici a Dardha, 1600 mt sopra il livello del mare, nel sud-est del Paese. Si tratta di un piano finalizzato a promuovere il turismo sostenibile nella zona, che mira a creare un modello contemporaneo di impianto sciistico. Entro la stessa data è previsto, attraverso un partenariato pubblico-privato, il completamento di rifugi nelle zone montane al fine di definire un nuovo modello di offerta dei servizi turistici nelle zone di montagna. «Il Consiglio dei Ministri ha approvato di recente la decisione “Per la determinazione dei criteri, delle procedure e delle modalità di conferimento in affitto, enfiteusi o altri contratti della proprietà statale», nell’ambito della quale si prevedono contratti con la tariffa simbolica di 1 euro per le attività industriali (il cui livello di investimento supera i 10 milioni di euro) e le attività produttive, in particolare quelle in regime “conto terzi” (façon), ricorda Gabriella Lombardi. Inoltre, precisa: «È in corso di elaborazione, un pacchetto per la revisione delle zone franche nel Paese, al fine di metterle in funzione e a disposizione di tutti gli investitori nazionali ed esteri. La prima zona franca riconosciuta dal Governo sarà quella di Durazzo, 12 km dal porto di Spitalle».
si esprime sul Paese: “Su una costa aspra, il meglio dell’Europa”. Inoltre, nel 2012 la guida turistica “Frommer” l’aveva segnalata tra le migliori mete. Il Paese delle Aquile offre un mix stili, culture e paesaggi: dalle spiagge, molte delle quali ancora vergini, alla montagne e agli splendidi siti archeologici storici e religiosi, la presenza di siti Patrimonio dell’Umanità Unesco, come Argirocastro e Berat, la città “dalle mille finestre” definita il miglior punto di incontro storicoarchitettonico fra la civiltà occidentale e quella ottomana. E poi ci sono 316 km di spettacolare costa; laghi e luoghi che conservano intatte le proprie tradizioni. Gli operatori turistici italiani possono contare, oltre che su questi aspetti, sulla vicinanza e il clima temperato, proponendo pacchetti per un turismo a 360 gradi: natura e avventura, all’aria aperta, sportivo (pesca, trekking, arrampicate, rafting, golf). Da non sottovalutare i numerosi collegamenti aerei e marittimi che collegano il Belpaese. Nel 2013 i visitatori stranieri sono passati da 1.059,456 (da gennaio a giugno) a 2.399.362 da luglio a dicembre. ■ 6-7-8 2014
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Istanbul
meta di congressi e città da scoprire
A poche ore di volo dall’Italia, una città straordinaria e ricca di attrattive. Ecco un itinerario nuovo per un meeting da ricordare ✒Leonardo Felician Perché pensare ad Istanbul come meta per una riunione o un incontro di lavoro? Di motivi ce ne sono a bizzeffe. È la più grande città d’Europa con 18 milioni di abitanti, motore di un Paese giovane la cui economia dimostra una crescita continua; è una città europea con una parte in Asia, per cui è una meta considerata esotica, ma al tempo stesso vicina e facile da raggiungere dall’Italia con voli diretti da numerose città; ha un’immagine vivace e allegra e anche chi la conosce ci torna sempre volentieri; è la città commerciale per eccellenza, grande meta di acquisti: la contrattazione serrata sotto le volte storiche del Gran Bazar, sui banchi del variopinto mercato delle spezie o semplicemente per strada fa parte integrante dell’esperienza di viaggio. Istanbul non è una città cara: mangiare, dormire, spostarsi non costituiscono problemi, i taxi gialli sono dappertutto e costano quasi meno
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dei mezzi pubblici, l’unico problema è il traffico che mattina e sera crea imbottigliamenti di ore soprattutto sul trafficatissimo ponte sul Bosforo.
Moschee e arte islamica Istanbul è una città dalla storia bimillenaria che può reggere il paragone con la stessa Roma. Fondata dai coloni greci, assunse importanza all’epoca di Costantino e per molti secoli con il nome di Bisanzio fu baluardo della cristianità contro l’avanzata dei musulmani fino alla caduta dell’impero romano d’Oriente nel 1453. Di questo lungo periodo restano testimonianze meravigliose, prima tra tutte Aya Sofia, grande basilica, poi moschea, oggi museo, tra le cui mura è difficile non percepire il soffio della storia; anche il museo di San Salvatore in Chora conserva mosaici bizantini mozzafiato, mentre vestigia romane si trovano al museo dei Mo-
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La torre in pietra di epoca medievale nel distretto di Galata vista dal Palazzo Topkapi
saici e sulla spianata dell’ippodromo dove restano ancora alcuni antichi obelischi. La grande fioritura dell’arte islamica ha lasciato testimonianze nelle diverse bellissime moschee, di cui bisognerebbe visi-
tare almeno la Moschea Blu, la Moschea di Solimano il Magnifico e la Moschea Nuova, quest’ultima proprio alla base del ponte di Galata che attraversa il Corno d’Oro.
Sopra, la Cisterna Basilica, una delle meraviglie architettoniche più suggestive da vedere a Istanbul. Si tratta di una cisterna d’acqua sotterranea costruita 1500 anni fa con 336 colonne e volte a mattoni per la cui costruzione furono necessari 7.000 schiavi. In basso, cupole e minareti della Moschea Blu, così chiamata per il colore delle piastrelle che a decine di migliaia decorano l’interno
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Sopra, l’inconfondibile mole di Aya Sofia con i suoi slanciati minareti si staglia in fondo alla spianata alberata che la separa dalla Moschea Blu. La grande chiesa bizantina fu trasformata in moschea prima di essere adibita a museo. A destra, un padiglione pittoresco all’interno dell’ampio giardino del Palazzo Topkapi, tutto circondato dalla possente cinta di mura affacciate sul Bosforo. Fontane e giochi d’acqua si alternano a curatissime aiuole cariche di fiori
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Sopra, le volte istoriate del Gran Bazar. L’affollatissimo mercato coperto nel cuore di Istanbul adiacente al mercato delle spezie è molto frequentato da turisti di tutte le nazionalità. A sin. l’architettura eclettica ottocentesca del Palazzo Dolmabahce, che domina il Bosforo con la sua costruzione lunga e stretta su due piani. Questo museo, residenza degli ultimi sultani ottomani, fu poi abitazione di Kemal Atatürk, capo dello stato e padre della Turchia moderna, che morì proprio tra queste mura
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valore esposti si fondono con la leggenda. A pochi passi chi ha tempo potrà ammirare nei Musei Archeologici sarcofaghi e opere di scultura greca, mesopotamica e ittita, compresa la tavoletta originale di Kadesh, il più antico trattato di pace del mondo fin qui giunto, tra ittiti ed egiziani, risalente a oltre 3000 anni or sono. Non lontano va visitata anche la Cisterna Basilica, un’inusuale sistema di raccolta acque sotterranee in un ambiente suggestivo sorretto da innumerevoli colonne antiche.
Dall’Art Noveau al Bosforo
Suggestioni da non perdere La meta più frequentata è sempre il palazzo Topkapi, residenza storica dei sultani, in cui l’arte, la posizione e gli oggetti di
Dell’Istanbul moderna va visitato il quartiere di Pera, sede di rappresentanze diplomatiche, negozi alla moda ed edifici Art Nouveau: Istiklal Caddesi è la via pedonale che lo attraversa scendendo da piazza Taksim e prolungandosi fino alle viuzze che poi arrivano alla Torre di Galata. Lo sfarzoso palazzo Dolmabahce che si allunga sul Bosforo
Dove dormire a Istanbul. Luxury e charme hotel A Istanbul non manca certo la scelta su dove alloggiare o organizzare un convegno. E nel Paese dei bagni turchi, non manca nemmeno in ciascun hotel una Spa di ottimo livello per rilassarsi nel tempo libero. Cominciando dalla categoria dei grandi cinque stelle, il nuovissimo Hilton Bomonti aperto nel 2014 nel quartiere di Sisli, una collina che domina il Bosforo, è un alto grattacielo a torre di 34 piani in posizione panoramica. Con 839 camere, 30 sale meeting su 12 mila metri quadrati, una grande ballroom da 3200 posti e soffitto di 9 metri di altezza, è contemporaneamente il più grande hotel e il più grande centro conferenze della città. Non lontano dalla centralissima piazza Taksim, l’elegante Grand Hyatt Istanbul in posizione comoda sia per lo shopping, sia per le visite culturali, dispone di 360 camere e un giardino sul retro con piscina e campo da tennis. Al piano terra vicino all’ingresso si trova il
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grande foyer che dà accesso allo spazio per riunioni ed eventi con 12 stanze, tra cui la ballroom da 350 persone. Nei pressi delle mura teodosiane di terra che circondavano l’antica Bisanzio, sulla Millet Caddesi si trova il Barceló Eresin Topkapi, con 250 camere, 13 sale riunioni di cui la più grande per 400 persone, bar e ristorante vicino all’ampia lounge di ingresso. Per riunioni minuscole e di alto livello si può invece scegliere l’atmosfera completamente diversa di un luxury boutique hotel, da una ventina di camere soltanto. Affacciato sull’acqua della riva asiatica del Bosforo, il Sumahan on the Water è stato ricavato con un accurato progetto di design ristrutturando una vecchia fabbrica di raki. Offre anche un servizio gratuito in barca privata per accompagnare gli ospiti nel centro. Proprio di fronte al consolato italiano, nel quartiere elegante e un po’ Art Nouveau di Pera, le TomTom Suites sono
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fu residenza dalla metà dell’Ottocento degli ultimi sultani dell’Impero Ottomano in decadenza e, dopo la rivoluzione, di Kemal Ataturk: è notevole per la spaziosità degli interni, gli arredi e i colossali lampadari. Non lontano, sempre sul Bosforo, Istanbul Modern è un museo di arte contemporanea turca ordinato secondo criteri moderni. ■
Da sin. in senso orario, l’alto grattacielo del nuovo Hilton Bomonti, un suggestivo tramonto sul Bosforo preso dal Sumahan on the Water, una immagine notturna e il giardino con piscina del Grand Hyatt Istanbul, il prato affacciato sul mare davanti alle camere del Sumahan on the Water
state ricavate da un antico convento francescano di suore. La sala bar/ristorante dell’ultimo piano, con vista spettacolare, può accogliere piccole riunioni. Chi vuole alloggiare accanto alla Moschea Blu e a pochi passi dalle principale mete di visita a Sultanhamet troverà all’Ibrahim Pasha Hotel stanze arredate con gusto e design e un’accoglienza familiare e personalizzata. Hilton Istanbul Bomonti Silahsör Caddesi 42, Bomonti Sisli, Istanbul Tel. 0090 212 3753000 bomonti.sales@hilton.com - istanbulbomonti.hilton.com Grand Hyatt Istanbul Taskisla Caddesi 1, Taksim, Istanbul Tel. 0090 212 3681234 istanbul.grand@hyatt.com - istanbul.grand.hyatt.com
Barceló Eresin Topkapi Millet Caddesi 186, Topkapi, Istanbul Tel. 0090 212 6311212 eresintopkapi.pr@barcelo.com - www.barcelo.com Sumahan on the Water Kuleli Caddesi 51, Cengelköy, Istanbul Tel. 0090 216 4228000 info@sumahan.com - www.sumahan.com TomTom Suites Tomtom Kaptan Sokak 18, Beyouglu, Istanbul Tel. 0090 212 2924949 info@tomtomsuites.com - www.tomtomsuites.com Ibrahim Pasha Hotel Terzihane Sokak 7, Sultanhamet, Istanbul Tel. 0090 212 5180394 contact@ibrahimpasha.com - www.ibrahimpashahotel.com
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Alla scoperta delle meraviglie di Canton Una storia millenaria custodita tra avveniristici shopping hall e hotel di lusso. Nella regione del Guangdong, dove l’antica Via della Seta si incontra con il Mare Meridionale Cinese
✒testo e foto di Barbara Ainis Famosa in tutto il mondo per i suoi deliziosi Dim Sum e per essere l’indiscussa capitale mondiale del fakemarket, Canton (o Guangzhou) non viene quasi mai inclusa nei comuni itinerari turistici della Cina. Eppure, questa moderna metropoli, che si trova nel punto di incontro tra l’antica Via della Seta, il Pearl River e il Mare Meridionale Cinese, tra i suoi grattacieli, i suoi shopping mall e i suoi recentissimi hotel di lusso, conserva intatte le magnifiche testimonianze della sua storia millenaria. Una storia che ha visto la città e la regione della quale è capitale, il Guangdong, protagoniste delle vicende delle
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dinastie cinesi più importanti e di secoli di scambi culturali e commerciali, mantenuti fino ad oggi con Europa, Asia e Medio Oriente. Il risultato è un luogo unico e vario, dove è possibile vivere un’esperienza autentica e originale, senza scontrarsi con tutte le difficoltà culturali e comunicative che si possono incontrare in altre regioni del Paese.
La Cina autentica sotto i grattacieli Canton sta cambiando con il ritmo vertiginoso tipico delle città cinesi. Nel nuovo business district Pearl River New City,
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dove si trova anche la magnifica e discussa Opera House dell’Archistar Zaha Hadid, sono stati da poco inaugurati numerosi esclusivi hotel di catene internazionali che offrono un’accoglienza impeccabile in particolare rivolta ai molti businessman che frequentano questa Mecca dell’import-export. Ammirando l’impressionante skyline che si sta delineando e che si riflette nelle acque calme del fiume si può pensare che Canton sia semplicemente un’altra delle ultra moderne metropoli del continente asiatico. E invece, è sufficiente allontanarsi un poco dai grattacieli per scoprire le attrazioni più autentiche di questa città e delle sue molte storie. Storie come quella antica oltre duemila anni dell’imperatore di Nanyue, della dinastia Han Occidentale, sepolto con un sudario composto da migliaia di tessere di giada cucite tra di loro con filo di seta. La sua tomba, conservata nell’omonimo museo, è la più grande e
meglio preservata di quelle ad oggi scoperte. A non molta distanza dal distretto commerciale di Beijing Road, il luogo per eccellenza dove comprare prodotti cinesi e contrattare, si trova l’imponente Tempio Ancestrale della Famiglia Chen: un vasto complesso architettonico dell’epoca della dinastia Qing (fine del XIX secolo), decorato con sculture di legno, pietra, stucco, ceramica e ferro, che fu la casa dell’antica famiglia, tempio e accademia dove studiavano i giovani del clan. Camminando per i corridoi e i cortili di quello che oggi è diventato il Museo delle Arti Popolari di Canton, si può davvero percepire tutta la serenità e la spiritualità che questo luogo comunicava ai suoi abitanti. Simbolo della multiculturalità propria di Canton è l’affascinante isola di Shamian. Sulla sponda del Pearl River e separata dalla terraferma da un canale, si tratta di una enclave europea nel centro di questa
L’architettura cinese incontra i più diversi stili occidentali nelle impressionanti case-torri dello ZiliVillage (a destra) e nelle case dell’antica Chikan
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Il tempio di Zumiao, nella città di Foshan, è la vera culla del Kung Fu: ancora oggi nei suoi cortili si tengono affascinanti dimostrazioni dell’arte marziale
città cinese. Gli stranieri hanno vissuto e lavorato qui dal XVIII secolo, ma fu nell’Ottocento che le compagnie commerciali dell’Occidente realizzarono qui 150 edifici in stile europeo (neobarocco, neogotico e neoclassico). Oggi queste belle costruzioni sono diventate sede di uffici governativi, banche, hotel e musei. Lungo i 900 metri della sua affascinante via pedonale si trovano numerose statue in bronzo di epoche differenti, che rappresentano la fusione culturale di questo inatteso angolo d’Europa in territorio cinese.
La capitale del Kung Fu I fan delle arti marziali, gli appassionati dei film sul Kung Fu, o anche solo quelli che ricordano il fascino che emanava lo sguardo leggendario di Bruce Lee durante un combattimento, non possono rinunciare a visitare Foshan. A circa venti chilometri da Canton, questa città è considerata la capitale cinese del Kung Fu e della ceramica. Le due cose, apparentemente
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molto diverse, trovano un punto di comunione nel Zumiao, lo spettacolare tempio ancestrale taoista, costruito tra la fine dell’XI secolo e il XIV secolo. Dall’alto dei tetti dei suoi spettacolari edifici, decorati magnificamente, mitiche figure marine, realizzate nella famosa ceramica del vicino villaggio di Shiwan, proteggono con le loro ombre i giovani discepoli che portano avanti l’antica e nobile arte del Kung Fu. Nei cortili e nei giardini del tempio si tengono dimostrazioni tradizionali dell’arte marziale cinese, nel suo stile locale chiamato Wing Chun e derivato dallo Shalinquan. Ip Man, il maestro più famoso di Foshan, ebbe tra i suoi discepoli il carismatico Bruce Lee, artista marziale, attore e filosofo nato a San Francisco (USA), ma originario della città.
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Buddismo e Taoismo Nonostante negli anni della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria la religione tradizionale cinese abbia sofferto molti attacchi, nel Guangdong le eredità spirituali del buddismo e del taoismo sono state difese strenuamente e oggi la regione conta molti fedeli praticanti. Uno dei templi taoisti più importanti e imponenti si trova incastonato alle pendici della sacra Dinghu Mountain. A poca distanza dalla città di Zhaoqing, a circa cento chilometri ad Ovest di Canton, inerpicandosi per una strada di montagna circondata da una frondosa vegetazione e, spesso, da una fitta e mistica nebbia, si raggiunge questo antico monastero. I suoi impressionanti edifici, che risalgono al 1633, sono affacciati allo scenario pittoresco e ir-
reale del lago e della riserva della biosfera conosciuta come il “gioiello verde nel Tropico del Cancro”, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Si tratta di uno dei templi più visitati dai fedeli che qui portano le loro offerte di incenso e preghiera. Ai piedi di queste montagne sacre, nel centro di Zhaoqing, si può ammirare un altro scenario spettacolare, quello della Seven Star Cave: sette cime di roccia calcarea, coperte di lussureggiante vegetazione, che ricordano le stelle della costellazione dell’Orsa Maggiore, si sollevano dall’acqua di cinque laghi in un paesaggio di sogno. Non sorprende che uno di questi specchi d’acqua sia chiamato Fairy Lake. In questo esteso e bellissimo parco si trovano anche otto grotte, le cui pareti custodiscono iscrizioni e opere cal6-7-8 2013
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In alto a sin.: la nebbia avvolge il lago della Seven Stars Cave. In alto a destra: un elegante ed eclettico padiglione del bellissimo Li Garden, vicino Kaiping. In basso: la città di Canton e il Pearl River illuminati dalle luci della notte
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ligrafiche risalenti all’epoca della dinastia Tang.
I cinesi d’oltremare Mentre la ricca città di Canton riceveva commercianti dai quattro angoli del mondo, tra il XIX secolo e il principio del XX, molta della gente che viveva nelle campagne della regione del Guangdong fu costretta a emigrare verso il Nord America. Il primo si racconta sia stato un contadino chiamato Xie Shede, che partì dal villaggio di Tangkou, vicino Kaiping, diretto verso gli USA nel 1839. E proprio gli abitanti di questa piccola città del Sud furono quelli che in maggior numero si av-
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venturarono a cercare fortuna nei Paesi d’oltremare. Abituati ai contatti con gli stranieri per la vicinanza alla costa e per questo meno conservatori dei cinesi delle regioni interne, si trasferirono in massa negli Stati Uniti e in Canada, trovando lavoro nelle miniere d’oro e nella costruzione delle ferrovie. Nonostante il grande contributo dato allo sviluppo dell’America del Nord, gli emi-
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granti cinesi hanno subito pesanti discriminazioni e ingiustizie e, quindi, tutti sognavano di tornare ai loro villaggi nativi. Coloro i quali poterono realizzare il loro sogno, investirono i loro risparmi comprando terreni nelle campagne intorno Kaiping e costruendo le loro case in uno stile sorprendente e incredibilmente originale, fusione tra le antiche torri d’avvistamento della dinastia Qing (secolo XVIII) e i più svariati stili occidentali: barocco, gotico, roccocò, neoclassico, con influenze arabe, bizantine e nord europee. Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, i cosiddetti dialou sono uno dei tesori storico-architettonici più affascinanti e sconosciuti della Cina. Nei dintorni della città si conservano, oggi, qualcosa come 1.800 di queste case-torri a più piani, la maggior parte costruite nelle prime decadi del secolo scorso e fortificate contro i banditi che allora infestavano la zona. Si elevano, come eclettiche e irreali fortezze senza tempo, dai campi di grano o dalle tranquille strade di un paesino. Nella campagna dello Zili Village, a circa 12 chilometri da Kaiping, si trova un gruppo di bellissimi dialou costruiti nel 1925 in cemento armato, molto ben conservati e visitabili all’interno. Le case di tre piani dell’antica città di Chikan, affacciata sul fiume Tanjing, non sono torri fortificate ma hanno lo stesso sorprendente stile eclettico dei dialou. Costruiti tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX dagli emigranti cinesi che tornarono in patria, questi originali edifici ricordano, per il loro profilo e per i riflessi nell’acqua (poca) del fiume, le case del centro di Amsterdam, anche se il loro stato di conservazione conferisce loro un’aria da città fantasma. Ma l’esempio più prestigioso di questo originale patrimonio architettonico della Cina Meridionale si trova nel bellissimo Li Garden, a poca distanza da Kaiping. Qui, nel bel mezzo di un armonioso giardino tradizionale cinese, tra canali, ponti e padiglioni, si trovano sei lussuose ville, in un eclettico stile di ispirazione neoclassica e moresca, e due impressionanti dialou, che il ricco e fortunato emigrante cinese Weili Xie volle realizzare, tra il 1926 e il 1936, per portare alla sua grande ed estesa famiglia (quattro mogli e 20 figli) qualcosa delle sue esotiche avventure per l’Occidente. ■
La suggestiva e decadente città di Chikan è spesso utilizzata come set cinematografico per produzioni locali e internazionali
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Se la bellezza fa rima con la semplicità... Bella, anzi bellissima, con la testa sulle spalle e una grande passione per i viaggi, Giulia Arena, Miss Italia 2013, valigia sempre pronta, ama le sorprese. Ma guai a farsi cogliere impreparata...
L’onore di portare la corona di Miss Italia si accompagna all’onere di un’agenda fitta di impegni tra viaggi, eventi e soggiorni in hotel. Tra un appuntamento e l’altro, Giulia Arena, bellezza italiana 2013, che colpisce, oltre che per l’avvenenza, anche per la grande simpatia e per la semplicità (dote rara in questo mondo), ci racconta le sue abitudini di viaggio ed i suoi gusti in fatto di hotel. Se dovessi scegliere tra tutti i posti che hai visto quest’anno quello che più ti è rimasto nel cuore? «Direi Stati Uniti e Canada. Al di là dei luoghi comuni, sono due destinazioni estremamente varie, per paesaggi e atmosfere. Vi trovi le megalopoli, come Washington e New York, ma anche i piccoli e pittoreschi centri sull’Oceano, che rimandano ad altri tempi». Cosa non può mancare nella valigia di una Miss? «Scarpe comode, vedi? (mostra le sue, tacco 12 o quasi e ride, n.d.r.). A parte gli scherzi, non mi faccio mancare nulla, non si sa mai cosa potrebbe servirmi, tra shooting fotografici, eventi e incontri vari. Devo essere pronta ad ogni situazione». Un hotel, in Italia, dove ti sei trovata particolarmente bene? «Il Radisson Blu di Roma. Vi ho soggiornato per due giorni e ne ho apprezzato, soprattutto, lo stile essenziale e le camere total white, davvero bellissime. Anche il bagno era molto funzionale e confortevole». E all’estero? «Mi sono trovata bene all’hotel Marriott Downtown di Toronto, in Canada. Ero già stata in un Marriott in Italia e le stanze sono molto simili. Ma nell’hotel canadese è particolarmente indovinata anche la posizione, in una
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delle zone più suggestive di Toronto e, appena esci, puoi persino concederti il lusso (non così scontato in città) di fare lunghe e bellissime passeggiate». In hotel frequenti anche la SPA? «Mi piacerebbe, ma non ne ho mai il tempo. Di solito arrivo tardi la sera, per la cena o per l’evento a cui devo presenziare, e la mattina dopo, in genere molto presto, riparto». L’esperienza da Miss che non dimenticherai? «Quella di Toronto e, in Italia, il carnevale di Viareggio: da bambina avevo visto solo quello di Acireale ( sono siciliana). Sfilare sul carro in mezzo a tutta quella gente mascherata e in festa è stato davvero divertente e molto emozionante». Ed ora, dopo il titolo, cosa farai? Continuerò gli studi – sono al primo anno di giurisprudenza – e tornerò alla mia vita di prima, di tranquilla e normalissima studentessa ventenne». ■ In alto, scorcio di Toronto. Qui sotto, la facciata multicolor del Radisson Blu es. Hotel di Roma
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✒Antonella Gemma Tereo
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