Istituto Comprensivo “Don Bosco” Piazza Don Bosco, 11 -Tolentino (Mc) Plessi: “Don Bosco” Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado “Dante Alighieri” “A. Grandi” Scuola dell’ Infanzia e Primaria “G. Bezzi” Scuola dell’ Infanzia e Primaria E-mail: istituto@comprensivodonbosco.it http://www.comprensivodonbosco.it Tel: 0733/968969
N° 6 GIUGNO 2013
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GENIALITÀ
FANTASIA INVENTIVA Immaginazione
Estro
LETTERA APERTA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
E’ trascorso un altro anno scolastico tutto da raccontare e arriva puntuale un nuovo numero del nostro giornalino che si propone, in modo divertente, di far conoscere le innumerevoli iniziative ed attività che sono state svolte nelle scuole dell’ Istituto. Ogni anno scolastico ha le sue peculiarità, non è mai uguale al precedente, né sarà ricalcato nel successivo, poiché diversi sono i bambini ed i ragazzi, che, in piena età evolutiva, giorno per giorno, costruiscono la propria personalità, coerentemente alle esperienze vissute, ma anche in mezzo a contraddizioni ed insicurezze. Tutte le attività scolastiche, curricolari ed extracurricolari, hanno mirato a garantire un servizio di educazione, istruzione e formazione di qualità, promuovendo l'acquisizione di adeguate competenze relazionali, cognitive, linguistico-comunicative, metodologico-operative. In considerazione dei diversi stili di apprendimento, è stato promosso l'utilizzo di vari canali comunicativi, dal linguaggio verbale a quello corporeo, da quello musicale a quello artistico- manipolativo a quello tecnologico. Numerose sono state le occasioni durante le quali i nostri alunni hanno potuto cimentarsi in gare e concorsi, ricevendo importanti riconoscimenti, efficaci rinforzi all'autostima e all'approccio positivo verso tutte le discipline. Va ricordato che anche il nostro giornalino ha ricevuto un importante riconoscimento: lo scorso autunno è stato selezionato come migliore giornale scolastico della rete “Logos: didattica della comunicazione didattica” e premiato ad Ancona nell’ambito di una cerimonia pubblica. Un ringraziamento per l’esito positivo di questo anno scolastico va agli insegnanti, al personale non docente, alle famiglie e a tutti coloro che in qualche modo hanno sostenuto il nostro progetto educativo di costruzione del “ponte del futuro” quello che collega il tempo della crescita all’orizzonte del possibile. Educare significa anche rendere consapevoli che il domani di ognuno può essere costruito solo attraverso quei legami che uniscono le persone nel rispetto reciproco e nella libertà di essere e di esserci insieme.
Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Lauretta Corridoni
Sommario: L’ Angolo dell’artista Educazione alla legalità
3 - 12 13 - 14
Educazione alla salute
15 - 22
Parola ai docenti
23
Parola ai ragazzi
23 - 25
Orientandoci Bibliodoc
26 - 28 28 - 29
La scuola nel territorio , il territorio nella scuola
29 - 34
Suoni e parole Mondo a colori Alla scoperta di ...
34 35 36- 39
L’ANGOLO DELL’ARTISTA
Premiate a Roma cinque alunne dell’Istituto Comprensivo “Don Bosco” Hanno vinto il I premio al 44° Concorso di “Poesia Giovanile Internazionale in più lingue” Si è tenuta il 12 Ottobre, presso il Palazzo dei Congressi all’EUR , la giornata di premiazione del 44° Concorso di “Poesia Giovanile Internazionale in più lingue” promosso dal Centro Internazionale Amici della Scuola (C.I.A.S.) con sede a Roma. L’associazione sorta nel 1963 promuove il valore dell’amicizia tra i popoli attraverso la diffusione della cultura, specialmente tra i giovani immigrati, affinché abbiano l’occasione di esprimersi e confrontarsi utilizzando il linguaggio della poesia, ponendo l’attenzione ai più meritevoli. E’ stata una giornata unica e significativa sia per le alunne che vi hanno partecipato sia per i loro insegnanti dell’ Istituto “Don Bosco”. L’iniziativa proposta dal C.I.A.S. era rivolta a tutti gli istituti di ogni ordine e grado presenti sul territorio nazionale e il Dirigente scolastico prof.ssa Lauretta Corridoni ed il corpo docente non si sono lasciati sfuggire l’occasione aderendo al concorso. La motivazione che ha determinato l’adesione è data dalla presenza nell’Istituto “Don Bosco” di una popolazione scolastica superiore ai 1000 alunni di cui una percentuale proviene da vari paesi europei ed extraeuropei e comprende anche alunni molto meritevoli: il tema del concorso riguardava proprio l’integrazione dei giovani immigrati per mezzo del particolare codice espressivo poetico. Tra le moltissime poesie che gli studenti di varie regioni d’Italia hanno fatto giungere al C.I.A.S., sono state selezionate quelle di cinque alunne dell’Istituto Comprensivo “Don Bosco”: Emi Vita, Alesandra Kunova e Mirjeta Memedov frequentanti, nello scorso anno scolastico, la scuola primaria “Don Bosco”, Aurora Catani ed Elisabetta Sabi della primaria “G.Bezzi” che si sono tutte classificate al primo posto. Le ragazze sono state accolte dalla sig.ra Pina Gentili, direttrice organizzativa del concorso, una significativa figura che assomma un’elevata professionalità con una non comune sensibilità. La sig.ra Gentili, con singolare disinvoltura, ha permesso la buona riuscita dell’evento mettendo tutti i presenti a proprio agio. Le alunne hanno recitato le poesie prodotte prima in spagnolo, bulgaro, croato ed albanese, successivamente in italiano, trasmettendo così, attraverso semplici versi, una particolare emozione anche negli adulti. E’ seguita la cerimonia durante la quale ciascuna di esse è stata chiamata per ricevere l’attestato di riconoscimento ed alcuni gadget. Autorevoli sono state le personalità che hanno consegnato i riconoscimenti, tra questi: il Presidente della Associazione C.I.A.S. Prof. Edmondo Coccia e la giornalista e poetessa Prof.ssa Maria Armellino, componente della commissione giudicatrice. Nella stessa occasione è stata anche premiata un’ alunna dell’Istituto comprensivo di Colmurano che ha partecipato ad un concorso di filatelia sempre promosso dal C.I.A.S. in partecipazione con le Poste Italiane. Alla buona riuscita dell’iniziativa ha concorso la Comunità Montana dei Monti Azzurri che ha curato la logistica per la partecipazione delle alunne, dei genitori e degli insegnanti alla cerimonia a Roma. La Redazione
Dopo aver realizzato con quattro bottiglie di latte, il pagliaccio Cicciolino felice, triste, arrabbiato e spaventato, abbiamo provato ad inventare una filastrocca sulle varie espressioni del viso … E’ stato veramente sorprendente ciò che i bambini di tre anni sono riusciti a realizzare, ascoltate e giudicate anche voi . Il pagliaccio Cicciolino triste e allegro, e’ sempre molto carino. Qualche volta lui si arrabbia, con il babbo e la mamma. Vede poi all’improvviso il fantasma Formaggino che lo spaventa come uno sciocchino. Infanzia “G. Bezzi” Sezione dei Maghetti Rossi PAGINA 3
L’ANGOLO DELL’ARTISTA
Un giorno il villaggio dei nani si svegliò all’improvviso perché un gruppo di orchi lo aveva attaccato; ci furono tante vittime nel villaggio. Poi il figlio del Re dei nani giurò che avrebbe vendicato suo padre morto in battaglia, ucciso dall’Orco Pallido. Così i nani si misero in viaggio per ritrovare l’Orco Pallido ed ucciderlo. Calata la notte gli otto sopravvissuti accesero un fuoco e il figlio del Re dei nani si ricordò della battaglia e della perdita dei guerrieri
dell’Era Antica, così l’avevano chiamata la battaglia. Ad un tratto, nella notte, si udì un grido: i nani avevano avvistato l’orco pallido e in men che non si dica chiamarono il figlio del Re. In un batter d’occhio il figlio del Re prese la sua spada forgiata dagli Elfi e soprannominata Sgozzatrice di Orchi, si immerse nel bosco precipetevolissimevolmente e quando trovò l’orco gli sferrò degli attacchi potentissimi mentre dentro di lui si ripeteva la frase “ti vendicherò padre!”. Uccise l’Orco e gli sfilò dalla mano
Come i bambini della classe III D primaria “Don Bosco” “vedono” il Natale. Filastrocca del Natale Filastrocca del Natale, quante cose posso comprare! Ho già visto nelle vetrine fili d’argento, nastri e stelline. Il pandoro e i panettoni fan la gioia dei golosoni; il presepe e l’alberello rendon tutto ancora più bello. Ma il Natale non é questo, in fondo: é vera pace in tutto il mondo: volersi bene, darsi la mano, sentirsi uniti e andare lontano! Dawid Podurgiel
Notte di Natale La notte di Natale é bella e speciale. Per non parlare di quando Babbo Natale ci viene a trovare! Anche i presepi e gli alberelli sono troppo belli! Il Natale finirà, ma nel nostro cuore resterà! Matilda Casadidio
FESTEGGIAMO … ECOLOGICAMENTE I L N ATA L E Un ’ i d ea sen z’ al tr o o ri g i n al e qu el l a di r eal i z zar e u n al b er o di N a tal e fa tto di b o tti g l i e di pl a sti c a. Grazie al l a c o l l ab o r a t r i c e s co l a s ti c a Paola Fr en qu el l i e a tu tti gl i al u nn i del l a pr i m ar i a “Do n Bo s co ”, ch e h an n o pr o v v edu to a r e cu per ar e l e b o tti g l i e o c co r r en ti , è stato possibile creare un tale PAGINA 4 c apo l av o r o !
l’Anello del Potere Nero e con la spada lo spezzò in due. Dell’Orco Pallido non si sentì più parlare perché il bene oramai regnava in tutto il mondo dei nani. Federico Sperandini Cl. 4D primaria Don Bosco
La vigilia di Natale Nella vigilia di Natale arriva Babbo Natale, ci porta i regali per poi giocare. Le campane per la messa della vigilia non smettono mai di suonare! Noi tutti, presi dall’entusiasmo, vogliamo andare per forza a giocare. Alla fine arriva Babbo Natale: le luci dell’albero si accendono e, per noi, è un’ esperienza davvero speciale! Carlo Sbaraglia
L’ANGOLO DELL’ARTISTA
POESIA IN ITALIANO di un'amicizia. Che cos'è la felicità? Un attimo fuggente da cogliere al volo. Un soffio di vento che ti solleva la giornata. Un vortice di emozioni che ti travolge dopo un uragano di nebbia. Che cos'è la felicità? La felicità non è altro che una maschera, la maschera dell'amore, la maschera di una buona notizia, la maschera
Siamo felici quando amiamo davvero, quando arriva la notizia della nostra vita, quando troviamo il migliore amico. Felicità è trovare qualcosa di vero. Tutti abbiamo qualcosa di vero, tutti siamo felici. Valentina Tordini Classe 3 D Sec. I grado “D. Alighieri”
POESIA IN ITALIANO So che tu non mi vedi, però sto piangendo, perché ogni cosa bella ti fa stare male! Tu mi hai chiamato ma io non ti ho risposto, il mio cuore é troppo debole per risponderti e piango sul mio letto, piango lacrime amare. Sento parole che parlano di te, scendono lacrime che non so fermare. Ancora una volta apri la porta del mio cuore e sei qui, il mio cuore toccherà il tuo
Gli Haiku sono brevi poesie , che con soli tre versi suggeriscono delle immagini, degli squarci d’ambiente, come le pennellate di un pittore. Gli alunni delle classi 4^A e 4^C della Scuola Primaria “A.Grandi”, si sono divertiti a inventare degli HAIKU che evocano alcune immagini della stagione invernale. Eccone alcuni:
Il pino verde sul colle si traveste da fantasma. (Riccardo C. 4^C)
Pieno inverno soffiava un vento forte sul fiumicello. (Elisa ed Erika,4^C )
La neve scende lenta come piume e tutto copre. ( Marco, 4^C)
Soffici fiocchi di neve bianchi, bianchi. E’ qui l’inverno. ( Lorenzo e Daniel,4^C )
La neve cade lieve sulle case e non fa rumore. ( Edoardo, 4^A)
Nel freddo bosco gli alberi gelati spogli, dormono. (Sebastiano ed Edoardo, 4^C)
I grandi fiocchi venivano dal cielo tutti splendenti. (Tommaso e Daniele4^A)
e continuerà a battere per te. Io vivo solo di te....... Ma l'hai fatto ancora..... Mi hai spezzato il cuore..... Adesso non ti posso perdonare più.... Mi hai detto addio E io con l'anima infranta ti ho detto: " Basta" Giulia Crocetti Classe 3 D Sec. I grado “ D. Alighieri” Gli elaborati hanno partecipato al premio “ Poesia senza confine” dell’Associazione “La Guglia” di Agugliano
Scende lieve la candida neve silenziosamente. (Laura e Francesca, 4^A)
Cade la neve gli uccelli dormono nei loro nidi. (Francesco e Matteo D.G. 4^A)
Mentre nevica ceppi secchi bruciano e riscaldano. (Agostino, 4^A)
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L’ANGOLO DELL’ARTISTA Esercizi di scrittura creativa EDIZIONE STRAORDINARIA!!!
Sparite tutte le uova Nella tarda serata di ieri, il Coniglio Pasqualino è stato derubato mentre si accingeva a sedersi a tavola per la cena. Distratto dal programma che stava guardando in televisione, non si è accorto che un ladro era entrato in casa sua. L’ignoto malvivente, dopo aver rubato tutte le uova destinate ai bambini, ha teso un’imboscata a Pasqualino e lo ha immobilizzato per poi stordirlo con un colpo in testa. Il rumore secco ha incuriosito un passante che, mentre si avvicinava a vedere cosa fosse successo, ha notato un animale che scappava correndo con una zampa macchiata di sangue e un sacco in groppa. Arrivato sul posto, il passante ha trovato il coniglietto svenuto e con una ferita sanguinante alla testa, così ha chiamato subito la Polizia e il 118. Quando sono arrivati, gli investigatori hanno rilevato delle impronte sulle porte e sul bastone, con la punta leggermente insanguinata, che era stato abbandonato sul pavimento della cucina. Per ora, le indagini sono protette dal segreto istruttorio, ma secondo indiscrezioni, andrebbero a gonfie vele e ci sarebbe già una piccola lista di sospettati. In esclusiva, abbiamo intervistato il passante che si chiama Gattuccio. Signor Gattuccio Fenil, cosa l’ha attirata nella casa del Coniglio Pasqualino? Ho sentito un rumore secco e mi sono diretto verso il luogo da cui proveniva. Può fornirci una descrizione del ladro? Era vestito di nero con qualche batuffolo bianco che spuntava qua e là e aveva le zampe piccole piccole. Grazie signore e buongiorno! Edoardo D’Agostino, Gianluca Mattioli, Riccardo Rossi, Lindon Useini classe V A Primaria “A.Grandi”
Il colpevole è l’Agnellino Giacomino Risolto il caso del furto di uova in casa di Pasqualino. Il colpevole è l’Agnellino Giacomino che, a quanto si sa, sarebbe entrato nella tana del Coniglio forzando la finestra sul retro. Avrebbe quindi stordito Pasqualino colpendolo con un bastone per poi trafugare le uova e infilarle in un sacco. Una volta a casa, Giacomino ha divorato avidamente tutte le uova di cioccolato. Subito dopo si è sentito male ed è stato costretto a chiamare l’ambulanza. Al Pronto Soccorso, il medico di guardia gli ha fatto una visita generale, si è accorto che l’animaletto aveva mangiato troppe uova, perciò ha predisposto una bella lavanda gastrica. Insospettito dalla grande quantità di cioccolato presente nella pancia dell’agnellino, il medico gli ha chiesto più volte dove avesse trovato tutte quelle uova e, non soddisfatto dalla risposta, ha deciso di chiamare la Polizia. Interrogato dagli inquirenti, alla fine Giacomino ha confessato di essere l’autore del furto a casa di Pasqualino. Ora l’Agnellino è ricoverato in osservazione e piantonato dagli agenti. Quando sarà dimesso dall’ospedale, dovrà affrontare un regolare processo. Matteo Ballini, Dennis Ciccarelli, Daniele Ferranti, Mohit Singh classe VA Primaria “A. Grandi” CONTINUA...
DEBUTTO TEATRALE CON “TUTTO MIO, TUTTO IO” Gli alunni della sezione A gruppo teatro dell’I.C. “Don Bosco” presentano “Tutto mio, tutto io” di Alessandro Rinaldi. Giovedì 23 maggio alle ore21.15, all’interno delle manifestazioni di fine anno dell’Istituto e nella suggestiva cornice del cortile scolastico, gli alunni della sezione A gruppo teatro della scuola secondaria “Dante Alighieri” hanno presentato lo spettacolo teatrale “Tutto mio, tutto io” scritto da Alessandro Rinaldi. Lo spettacolo ha partecipato con successo alla rassegna teatrale “Tutta scena”, organizzata da diversi anni dall’I.C. “V. Monti” al teatro “Giuseppe Verdi” di Pollenza, alla quale partecipano vari istituti scolastici della PAGINA 6 provincia. “Tutto mio, tutto io” esplora l’intimità dell’animo umano, in
particolare dei ragazzi in età adolescenziale: è un percorso di crescita individuale e di “alfabetizzazione esistenziale” come si cita nel testo dell’opera. I ragazzi hanno partecipato all’allestimento dello spettacolo con interesse ed impegno, cimentandosi anche in coreografie che sono state realizzate da Giulia Sancricca del gruppo teatrale “Le Sibille” di TolenPAGINA 6 tino. Un ringraziamento particolare alle animatrici del “Laboratorio Riù” che hanno, con la loro fantasia, contribuito alla realizzazione dei costumi di scena.
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Anche quest’anno si avvicina la festa della mamma e a scuola, con titi … siamo anche stati bravi! Guardate voi il risultato! le maestre, abbiamo letto diverse poesie dedicate alle mamme. Classe VA Scuola Primaria “Bezzi” Tra tutte, la poesia che ci ha colpito e ispirato di più è stata quella scritta da Edmondo De Amicis intitolata “Se fossi pittore”: … “Mia madre …, più la guardo e più mi sembra bella. Non ha un accenno, un guardo, un riso, un atto che non mi tocchi dolcemente il core; ah, se fossi pittore, farei tutta la vita il suo ritratto!...”. Ma cosa possiamo regalare alle nostre mamme per la loro festa? Ispirandoci alla nostra poesia preferita abbiamo deciso di dipingere per loro dei grembiulini da cucina. Non siamo certo pittori professionisti, ma il testo di De Amicis ci ha convinti a provare! Vogliamo dimostrare alle nostre mamme che faremmo di tutto per loro. Il nostro piccolo dono è il ringraziamento del loro grande amore per noi! Eccoci quindi all’opera … è stato bellissimo dipingere sulla stoffa; un’esperienza nuova che ci ha gratificati e diver
PICCOLI … GRANDI ARTISTI Ecco alcuni dei fantastici lavori realizzati dai nostri alunni delle classi prime del Plesso “Don Bosco”.
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A rischio la tradizionale consegna delle uova È a rischio la tradizionale consegna delle uova da parte del Coniglio Pasqualino che stamattina è sceso in sciopero a oltranza perché, a causa del furto messo a segno dall’Agnellino Giacomino, il poveretto non ha più uova a sufficienza. Questo pomeriggio, il nostro inviato speciale Giuseppe è andato a intervistare il Coniglio che, in segno di protesta, si è ritirato sul tetto della fabbrica per cui lavora, la “Lindovo”. Gli abbiamo chiesto: Ha freddo signor Pasqualino? Lui ha replicato: Un po’, non si sta molto bene quassù!!! Abbiamo aggiunto: Quanto pensa di continuare con questa protesta? Finché non mi daranno un aiutante! Dopo queste domande, gli abbiamo augurato “BUONA FORTUNA”. In seguito, il proprietario dell’azienda, il signor Simone Ferrerino, è stato intervistato dal nostro inviato Francesco: Signor Simone Ferrerino, come intende aiutare il Coniglio? Beh! Potrei rifornirlo di uova. Quando gliele darete? Penso entro breve tempo, così potrà decorarle e consegnarle ai bambini come previsto. E l’aiutante? Per ora non è possibile assumerne uno. Costerebbe troppo! Ancora una domanda. Vuole davvero aiutare il Coniglio? Certo, è un mio dipendente. Ho il dovere di farlo! Francesco Capponi, Giuseppe Cristaldi, Lucrezia De Florio, Chiara Santancini classe V A Primaria “A.Grandi”
Un aiutante per Pasqualino Il Coniglio Pasqualino ha sospeso lo sciopero. Infatti, ha ottenuto quanto aveva chiesto e sarà aiutato nel lavoro addirittura dal suo aggressore, l’ Agnellino Giacomino, condannato per direttissima, dal Tribunale del Bosco, a un anno e tre mesi di lavoro socialmente utile. Appena saputa la notizia, l’Agnellino che era agli arresti domiciliari in attesa della sentenza, ha aspettato la notte con l’intenzione di scappare dalla finestra e così ha fatto. Poi si è nascosto nella foresta. La mattina dopo, i poliziotti sono entrati nella sua camera, ma non lo hanno trovato. Il nostro inviato ha intervistato uno degli agenti: Come ha fatto Giacomino a scappare? - Era notte fonda, noi dormivamo e non ci aspettavamo che scappasse dalla finestra. Adesso cosa farete per ritrovarlo? - Non vi preoccupate, stiamo già seguendo le sue orme. Buongiorno! Per oggi l’intervista è finita. Buongiorno a voi! La sera stessa l’Agnellino è stato ritrovato dietro un cespuglio e adesso lavora per il Coniglio Pasqualino. Tommaso Petritoli, Leonardo Tizi, Paolo Vicomandi classe VA Primaria A:Grandi” CONTINUA ... I rom inseguirono il cane, ma non riuscirono a trovarlo perché correva velocissimo. Il cane intanto aveva fatto il giro del bosco ed era tornato alla roulotte per liberare Marco. Con piccoli morsi, infatti, Wolcker strappò la corda che stringeva il suo padroncino che, in poco tempo, si liberò. I due fuggirono e tornarono a casa insieme. Una volta fuori pericolo, Marco disse a Wolcker: - Sei il mio migliore amico, l’unico su cui posso contare, anche quando sono in pericolo. Quando Marco raccontò a tutti la sua avventura, Wolcker fu premiato per il suo coraggio con decine di pacchi del suo cibo preferito.
Un giorno un ragazzino di nome Marco, con il suo cane lupo Wolcker, decise di fare una passeggiata nella prateria innevata. Nelle vicinanze si vedeva un bosco fitto fitto di abeti e i due vi si addentrarono per esplorarlo. Qui videro molti animali in letargo, come tassi, marmotte, orsi bruni con un piccolo orsetto e altri animali selvatici come cervi, volpi, tutti al riparo nelle loro tane. Marco e il suo cane oltrepassarono la tana degli orsi piano piano, per non svegliarli, e si trovarono, ad un tratto, in una piccola radura dove c’era una roulotte parcheggiata. La porta era aperta e così il ragazzo entrò, (Emanuele Mucci e Matteo Testiccioli, Classe 4^A Scuola Primaria PAGINA 8 seguito dal suo fedele amico. Appena “A.Grandi) PAGINA 8 entrati si trovarono, faccia a faccia, con tre rom pronti a rapirli. Essi lega-
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Quest’anno gli alunni delle classi quarte della scuola primaria hanno conosciuto più da vicino e sono stati alle prese con il testo narrativo di avventura. Alla fine del percorso, nelle classi 4^A e 4^C della Scuola Primaria Grandi, gli alunni , a coppie o individualmente, si sono, a loro volta, trasformati in piccoli scrittori. I racconti di ciascuna classe, poi, sono stati raggruppati e stampati in modo da formare un unico libriccino, che è stato quindi distribuito a ciascun alunno. “Avventure sulla neve” è, dunque, il titolo di questa raccolta di piccoli testi narrativi, che hanno come filo conduttore il genere avventuroso e uno sfondo invernale. Di seguito sono riportati i racconti di alcuni alunni, che hanno ricevuto più consensi.
Uno scoiattolo coraggioso Un giorno d’inverno, uno scoiattolino di nome Crick scese dall’albero per cercare provviste per l’inverno, ma, quando scese, affondò sotto la neve che era caduta abbondantemente la notte precedente. Senza scoraggiarsi, Crick si rialzò e riprese, faticosamente, la sua ricerca. Ad un certo punto, sul suo tragitto, incontrò una volpe: lo scoiattolo subito si nascose però la volpe, grazie al suo fiuto, lo trovò e lo portò nella sua tana, afferrandolo per la sua bella e folta coda, con l’intenzione di offrirlo come cibo ai suoi cuccioli. Proprio mentre stava per ucciderlo, la volpe sentì uno sparo e, impaurita, scappò via insieme ai suoi cuccioli. Purtroppo non fece in tempo, perché il cacciatore le stava molto vicino, per questo motivo la volpe venne colpita da uno sparo e morì. Allora lo scoiattolo, che aveva pietà per quei poveri cuccioli, li condusse in fretta nella tana di un’altra volpe con la speranza che essa si fosse presa cura di loro, poi riprese la sua strada. Per prudenza, stavolta, saltellava da un albero all’altro, scendendo solo quando intravedeva qua e là qualcosa da sgranocchiare. Dopo un po’ di tempo, vide per terra uno scoiattolo morto e pensò alla sua mamma della quale non aveva avuto più notizie da molto tempo. Poi lo scoiattolo vide sulla neve un bel mucchietto di ghiande, si precipitò a raccoglierle e … sorpresa! Accanto alle ghiande c’era proprio la sua mamma che, quando lo vide, fu subito contentissima perché credeva di averlo perso per sempre. Finalmente Crick era felice: aveva trovato un mucchio di ghiande, ma soprattutto aveva trovato la mamma! Edoardo Compagnucci 4^ C Scuola Primaria “A. Grandi”
Storia di un lupo e di un cane Questa è la storia di Toby, un cagnolino che si avventurò in un bosco ghiacciato in cerca di cibo. Quella sera il cielo prometteva della neve, ma a Toby non interessava, lui era interessato a trovare da mangiare. Appena trovato il resto di un piccolo cinghialetto, sentì il suono del fucile dell’uomo. La sua mamma, ormai morta, ogni giorno gli spiegava che doveva scappare da certi uomini, soprattutto da quelli che uccidevano gli altri esseri viventi. Così si mise a correre con le poche forze che aveva in corpo, ma per sua sfortuna cominciò a nevicare intensamente e lui non riuscì più a rintracciare la strada di casa. In breve tempo si trovò i cacciatori davanti che, a causa della scarsa visibilità, lo scambiarono per una volpe e gli spararono contro un colpo. Toby rimase ferito ad una zampa e non riusciva più a muoversi. Gli uomini quando lo videro, credendolo morto, se ne andarono. Toby venne lasciato lì, in una pozza di sangue e sarebbe sicuramente morto se non fosse arrivato un lupo bianco. Questo gli leccò la ferita, gli portò da mangiare, gli creò un riparo con dei rami secchi per non farlo morire di freddo e anche nei giorni seguenti si prese cura di lui, finchè la ferita non si rimarginò. Ecco come nacque l’amicizia tra due animali, così diversi per razza, ma tanto simili nel cuore. L’amicizia è più forte dell’uomo. Agostino Maria Vincenti, Classe 4^A, Scuola Primaria “A.Grandi”
I RICORDI DEI NONNI Cl.2C primaria “Don Bosco”
Dalla mamma erano rammendati vestiti e calzini ormai bucati, il logoro maglioncino del maggiore rattoppato metteva il fratellino minore. Di sera, accanto al focolare quante storie da ascoltare, la nonna raccontava con passione meglio di un cartone alla televisione. Poco tempo per giocare, in casa c’era tanto da fare,
una palla di stracci,una bambola di pezza, cacciavano via ogni tristezza. Dai fornelli la notizia profumata dell’arrivo della cicerchiata, bastava poco per far festa a chi aveva solo la minestra. La campana con i suoi rintocchi ai bambini faceva aprire gli occhi, una nuova giornata cominciava per chi, fortunato, a scuola andava.
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Pasqualino festeggia lo scampato pericolo La scorsa notte il Coniglio Pasqualino ha festeggiato nella sua tana la brillante soluzione del caso di furto e lo scampato pericolo. Erano presenti quasi tutti gli abitanti di Uovolandia. Nella giornata di ieri, le conigliette hanno girato per tutti i negozi della città, alla ricerca di abiti adatti alla serata. Pasqualino ha perdonato l’Agnellino Giacomino, visto che proprio lui lo ha aiutato nella confezione e nella consegna delle uova ai bambini, così lo ha invitato. La festa è stata ripresa da Rete Bosco 3 e l’hanno guardata più di settecento spettatori. La nostra inviata, la coniglietta Jennifer Jefferson, ha potuto intervistare l’Agnellino Giacomino: Si aspettava di essere invitato alla festa? Beh, in un certo senso, sì. Io ho aiutato a confezionare le uova e a consegnarle ai bambini. Speravo proprio che il Coniglio mi ricambiasse, invitandomi alla sua festa. Abbiamo intervistato anche la signora Ferrerino, moglie del proprietario della fabbrica di cioccolato “Lindovo”: Signora Ferrerino, come le sembrano le uova della fabbrica di cioccolato di suo marito? Beh, abbastanza buone.- È soddisfatta di come sono andate le cose? - Moltissimo! - Cosa pensa di questa festa? È bella e divertente, a ritmo di musica! Domani mattina alle ore 9,10 a grande richiesta, Rete Bosco 3 trasmetterà alcune immagini inedite della festa del Coniglio Pasqualino.
FINE (Lucia Ferranti, Giorgia Porfiri, Dagi Zeka classeVA Primaria “A.Grandi”)
Tra i tanti racconti che quest’anno abbiamo letto, ci sono piaciuti quelli che G. Quarzo ha ideato per il suo libriccino “Il frantoio delle storie”. Anche noi alunni di classe III A abbiamo ideato una storia “macinando” insieme alcune parole, personaggi e idee tratte dai racconti letti. Il racconto che ne è uscito è questo: Un giorno gli abitanti di una città, chiamata Tolentino, si erano stufati di mangiare sempre la frutta. Essi provarono ad assaggiare altri cibi, ma non erano altrettanto buoni: scoprirono che per far diventare gustose le pietanze, serviva un liquido unico, dorato, profumato, quasi trasparente, ma si trovava su un altro pianeta. Loro, mandarono una squadra esplorativa, Es. Tre, a cercarlo. Arrivò il primo giorno di “caccia”. La squadra esplorativa era partita, però il capitano, si era dimenticato di fare il pieno di carburante e allora l’astrocargo RRA 30\12 andò a sbattere contro un palazzo e finì dentro la camera di Renato, un bambino molto viziato e capriccioso. Egli, vedendo “l’enorme scarafaggio grigio”, cominciò a dire – Ci posso salire? A ripetizione, però la squadra rispose sempre di no. Subito dopo chiamarono il carro attrezzi per rimorchiare la navicella: Renato prese un carrello e scattò come una volpe fino alla base spaziale. Andò dentro la navicella, accese il motore, e partì! Quando la squadra Es. Tre lo vide si arrabbiò tantissimo, allora presero un’altra navicella per poterlo andare a prendere, però, Renato trovò per primo ciò che avevano cercato affannosamente: il pianeta dell’olio. Essi lo ringraziarono, ma lo sgridarono anche, perché guidò l’Astrocargo RRA 30\12 senza il loro consenso. Fu così che Renato scoprì un pianeta unico nello spazio, sconosciuto, ricco di una sostanza nutritiva, preziosa, delicata: l’olio. Furono trasportati sulla terra molti quintali d’olio e tutti gli uomini dei continenti ne misero un po’ sul loro cibo: una sostanza così preziosa che rende i cibi speciali. Scuola Primaria “G. Bezzi” - Classe III A
AL “BEZZI” ATTIVITÀ SPERIMENTALI DI LABORATORI MULTIDISCIPLINARI
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Le classi II A e III A della Scuola Primaria – Plesso Bezzi – sono state coinvolte in diverse attività multidisciplinari che avevano come tema comune la lingua inglese. I laboratori si sono svolti a classi aperte, favorendo così un clima giocoso e collaborativo di apprendimento. Nel corso del primo quadrimestre sono state proposte filastrocche e canzoni tradizionali della Gran Bretagna, che gli stessi alunni inglesi imparano nelle loro “Primary Schools”, come ad esempio Ten green bottles, One potato, Old McDonald… In diversi momenti sono anche state lette due favole in lingua inglese, Little Red Riding Hood e Little three pigs , che i bambini hanno rappresentato graficamente nei loro quaderni, memorizzandone le parole-chiave corrispondenti. I laboratori sono stati caratterizzati anche da attività espressivo -manipolative, che hanno avuto come tema la festa di Halloween, l’autunno, le feste natalizie. I prodotti finali sono stati esposti nella scuola sotto forma di cartelloni e addobbi. I bambini hanno dimostrato per l’intero anno scolastico entusiasmo e partecipazione; i due gruppi-classe si sono uniti, condividendo i diversi momenti di apprendimento e collaborando tra loro in modo produttivo.
L’ANGOLO DELL’ARTISTA
Un piccolo bruco camminava verso una grande montagna. Lungo la strada incontrò una coccinella che gli chiese: “Dove vai?”. Il bruco rispose: “Ieri ho fatto un sogno,nel quale mi trovavo sulla cima di una montagna e da lì potevo vedere tutta la valle. Oggi voglio realizzare il mio sogno”. Sorpresa, la coccinella gli disse: “Devi essere pazzo! Tu sei solo un piccolo bruco. Per te un sassolino sarà una montagna, una pozzanghera sarà un mare e ogni cespuglio sarà una barriera impossibile da superare”. Ma il piccolo bruco era già lontano e non la sentì. Incontrò poi un coniglio: “Dove vai con tanto sforzo?”. Il piccolo bruco rispose: “Ieri sera ho fatto un sogno, ho sognato di essere sulla cima della montagna e da lì potevo ammirare tutta la valle. Oggi voglio realizzare il mio sogno”. Il coniglio si mise a ridere, e disse : “Nemmeno io con le mie grandi zampe e con i miei salti affronterei un’impresa così difficile”. E, ridendo, rimase a osservare il piccolo bruco mentre procedeva per la sua strada. Tutti gli animali gli consigliarono di fermarsi dicendo: “Non arriverai mai !”. Ma il piccolo bruco, determinato e coraggioso, continuò a camminare. Stremato e senza forze, decise di fermarsi a riposare. “Così mi sentirò meglio” disse il piccolo bruco. Ma morì. Per giorni, gli animali si avvicinarono a vedere i suoi resti. Lì c’era l’animale più pazzo del mondo, lì c’era l’ultimo rifugio di un piccolo bruco morto per aver inseguito un sogno. All’improvviso però quel bocciolo grigiastro si ruppe. Comparvero due occhioni, due antenne e due bellissime ali dai colori stupendi. Era una farfalla! Gli animali restarono senza parole, meravigliati da quella stupenda creatura che in un istante prese il volo e raggiunse la cima della montagna. Il sogno del bruco, diventato farfalla, si realizzò. Il sogno per il quale aveva vissuto, per il quale aveva lottato, era finalmente diventato realtà. Classe 2 C Scuola Primaria Don Bosco
Anche tu un giorno sarai una farfalla e realizzerai i tuoi sogni. Non aver paura di volare…! Io da grande vorrei diventare un esploratore perché diventerei famoso, conosciuto in tutto il mondo e sarei una leggenda. Perciò dovrò impegnarmi molto a cercare, a scavare, a scoprire nuove cose e nuove isole. Francesco Mi piacerebbe tanto fare il lavoro di mio padre, cioè il falegname perché mi piace tanto lavorare il legno e costruire delle cose utili. Cesare Io vorrei volare su un razzo perché potrei vedere un altro pianeta. Perciò dovrò avere abbastanza soldi per comprare un razzo e dovrò imparare a guidarlo. Leonardo Io vorrei essere un campione di atletica così potrei andare alle Olimpiadi e battere tutti nelle gare di velocità. Perciò mi impegnerò molto a correre da ragazzino per diventare un adulto forte e veloce. Federico Io vorrei diventare una maestra perché mi piace far imparare ai bambini tante cose. Quindi dovrò studiare per diventare una brava insegnante. Benedetta Io da grande vorrei fare il calciatore perché diventerei ricco e forte. Perciò dovrò studiare tanto e impegnarmi al massimo per farmi chiamare dalle squadre più famose. Alessio
Noi bambini delle classi 4C e 4D, dopo aver studiato la civiltà degli Egizi, abbiamo voluto provare a scrivere proprio come loro, ricreando una specie di papiro utilizzando garze, colla vinilica e …. caffè. Dopo aver lasciato asciugare per alcuni giorni il nostro “papiro”, ci siamo dilettati a scriverci sopra come facevano i bambini egiziani. E’ stato un vero divertimento e i lavori sono venuti davvero carini. Che ne pensate? Classi 4 C/D primaria “Don Bosco”
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L’ANGOLO DELL’ARTISTA
Una settimana in montagna Un giorno Giovanni, Ludovica, Michele, Samuele, Chiara ed Erika, amici per la pelle, partirono per fare una “settimana bianca” in montagna. Mentre il pullman saliva sui ripidi tornanti, i bambini erano eccitatissimi e sempre più curiosi di imparare a sciare. Quando arrivarono videro un paesaggio fantastico, tutto ricoperto di un manto candido di neve, alberi ricoperti anch’essi di neve, con i rami gelati che formavano delicati ricami e i tetti delle case da cui pendevano ghiaccioli scintillanti come cristalli. Quando arrivarono all’albergo, incontrarono subito la loro guida e così, entusiasti, incominciarono a sciare. Dopo poco che sciavano incontrarono un gruppo di bambini della loro stessa età, Maria, Barbara, Mattia ed Andrea e incominciarono a chiacchierare con loro, diventando in breve tempo loro amici. Ben presto però essi scoprirono che i nuovi arrivati erano i figli dei peggior nemici dei loro genitori: iniziò così l’avventura dei due gruppi antagonisti sulla neve. Per tutta la settimana iniziarono a darsi battaglia, sfidandosi a chi faceva il pupazzo di neve più bello o a palle di neve. Poi un giorno, mentre combattevano così, udirono un rumore come un grosso boato: era una valanga di neve che stava per travolgerli. I due gruppi contendenti videro una casetta di legno e, di corsa, ci si rifugiarono. La casetta era molto calda ed accogliente. I ragazzi spaventati smisero di litigare e si abbracciarono stretti, pregando chela valanga non li trascinasse via. Dopo quell’episodio i ragazzi tornarono di nuovo amici, perché quando si erano abbracciati per la paura nella casetta, avevano capito di stare bene insieme e che non avevano nessun motivo per litigare. (Elisa Carovigno ed Erika Fermani ,4^C Scuola Primaria “A. Grandi”)
Anche quest’anno, la classe III D ha partecipato al premio “Poesia senza confine” organizzato dall’Associazione “La Guglia” di Agugliano (AN). La poesia premiata per essere giunta in finale, è “Sogno” di Maria Sciamanna; all’autrice vanno naturalmente le nostre congratulazioni anche se, in verità, le poesie degli alunni della III D che hanno partecipato al concorso erano proprio tutte belle! Infatti tutte, in qualche modo, hanno raggiunto il nostro cuore invitandoci a soffermarci e a riflettere sui sentimenti quali l’amore, la felicità, il dolore, la nostalgia, il rimpianto che fanno parte della vita di ciascuno di noi e a considerare come, spesso, la poesia diventi espressione del sentire collettivo, quando ad esempio denuncia situazioni di intolleranza ed è portatrice di messaggi civili e sociali. Scrivere oggi una poesia non deve farci ritenere appartenenti ad un’altra epoca, ad un’altra storia … così apparentemente distante dall’attuale caratterizzata da ritmi incalzanti e frenetici, tesi ad ottimizzare ogni nostra azione. Persino il noPAGINA 12 stro linguaggio
è ridotto al minimo indispensabile perché ciò che conta è raggiungere, nel minor tempo possibile, lo scopo comunicativo. Scrivere una poesia è invece riappropriarsi del tempo, porsi in ascolto, dar voce ai propri sentimenti, in una parola CREARE! BUONA LETTURA! SOGNO
Ogni attimo della nostra vita È costellato di sogni, di speranze … Da piccoli si sogna di crescere, da ragazzini … … di essere grandi e indipendenti. Da adolescenti si sogna …
… l’amore. Da giovani … … di affermarsi e diventare qualcuno. Da sposi si coltiva il sogno di un amore fedele. Da genitori … … il bene e la felicità dei figli. Da nonni … … il sogno di essere amati dai nipoti. Da vecchi quello di non avere rimpianti … … di avere la salute … … di non essere un peso nel momento della morte … … di godere della vita eterna. Il mio? Ogni giorno ne ho uno nuovo, ma è giusto, perché si sa, qualche volta … I SOGNI DIVENTANO REALTA’! Maria Sciamanna Classe III D Secondaria di primo grado “Dante Alighieri”
EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’ fossero tanti bambini senza una mamma e un papà, bambini che non hanno da mangiare e da bere, e persino bambini che sono costretti a lavorare per poter vivere. Ma, proprio mentre scopre nuove Il progetto nasce dalla necesterre e conosce bambini dalla pelle gialla, nera o rosa , la sua monsità di far conoscere ai bamgolfiera atterra proprio nel giardino della “Scuola Grandi”, incuriosita bini di 3,4 e 5 anni da questi bambini che giocano, si rincorrono e ridono a crepapelle, l’esistenza dei DIRITTI DEI felici di stare all’aria aperta a godere di uno spiraglio di sole autunnale BAMBINI, poiché la scuola si che ancora riesce a scaldarci. Subito Alice sorride ai bambini e li salupone a tutela di questi diritti, ta avvicinandosi verso di loro con una grande valigia: dentro ci sono attraverso piccole azioni oggetti e ricordi legati agli episodi del suo viaggio, ad ogni oggetto è quotidiane di solidarietà, cooperazione e rispetto dell’altro. Immersi in una società con- legato un personaggio e ad ogni personaggio una storia da raccontasumistica, dove si vivono più superficialmente i problemi degli re….. altri e si è meno attenti ad aiutare chi ha più bisogno di noi, il Tante storie Alice ci racconterà… perché presto nostro intento è di sviluppare, atteggiamenti corretti nei conritornera’…e insieme a lei, ogni bambino, i suoi diritti fronti di chi è diverso, nei confronti di chi proviene da altri scoprirà!!! paesi e di chi ha un pensiero diverso dal nostro. La scuola, INFANZIA “A.GRANDI” pertanto, si pone come un ambiente di socializzazione e di SEZ. A- B- C- D apprendimento, dove tutti i bambini possano interagire positivamente con i compagni, attraverso azioni ed atteggiamenti corretti che fanno stare bene insieme. Il progetto viene introdotto con l’arrivo di Alice, una bella fanciulla dai capelli biondi, che vive felice e spensierata in un posto incantato “IL PAESE DELLE MERAVIGLIE”, ma un bel giorno, non contenta di tutto ciò, decide di partire, a bordo della sua mongolfiera, per visitare milioni di bambini che vivono nel mondo reale che, ahimè , è molto diverso dal suo!!! “ Non è possibile! “- singhiozza Alice – non pensavo che ci
Il 19 febbraio 2013, noi alunni della 5 B, siamo andati alla scuola Don Bosco per partecipare ad un incontro organizzato dalla Guardia di Finanza. L’incontro si è svolto nell’Aula Magna: erano presenti un comandante con 3 stelle sulla spallina, una donna con una sola stella che stava facendo il tirocinio e altri due finanzieri che si occupavano dei cani antidroga. Il comandante ha preso la parola e ci ha illustrato prima a voce, poi, con un video le regole che dobbiamo rispettare. Ad esempio ci ha detto che non dobbiamo acquistare i giocattoli che sull’etichetta non abbiano la scritta C.E , perché se ne sono sprovvisti vuol dire che sono contraffatti. Ci ha inoltre ricordato di chiedere sempre lo scontrino quando si compra qualcosa. Abbiamo visto un cartone animato con Finzy che spiegava come la Guardia di Finanza svolge il proprio lavoro e come noi citta-
dini ci dobbiamo comportare in alcune situazioni. Ci hanno poi spiegato che la droga danneggia le cellule del cervello che queste, una volta danneggiate, non si rigenerano più. Di seguito noi bambini abbiamo fatto delle domande a cui i finanzieri hanno gentilmente risposto. Abbiamo visto un altro video per arrivare a parlare dei cani antidroga e all’uso di sostanze stupefacenti come l’eroina e la cocaina. La parte più bella è stata però quando ci siamo spostati nel cortile per vedere in azione Flash, uno dei cani antidroga; i finanzieri avevano preparato una fila di valigie vuote, il cane le annusava per varie volte, ma tornava sempre dal padrone. Poi è stata aggiunta una valigia con dentro della cocaina e a quel punto Flash si è fermato senza indugio su quella, trovando così la droga nascosta. Si
sono poi susseguiti altri esercizi interessanti con i cani e alla fine ci siamo anche fatti una foto insieme a Flash. Questa esperienza ci ha fatto riflettere sul fatto che dobbiamo diventare cittadini onesti e rispettosi della legge.
Classe V B Scuola Primaria A. Grandi
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EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’
Con la legge 211 del 20 luglio 2000 «La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.» Quest’anno in occasione della ricorrenza del 27 gennaio, in classe abbiamo parlato della Shoah, dell’assurdo progetto di sterminio del popolo ebraico, delle deportazioni di uomini, donne e bambini ebrei nei campi di concentramento. Abbiamo letto brani del diario di Anna Frank e anche di un altro ragazzo, David Rubinowicz, che ci hanno colpito molto. David era un ragazzo di 12 anni, figlio di contadini polacchi, ebreo. Un giorno suo padre gli disse che a causa di alcune leggi non poteva più frequentare la scuola, stare con i suoi compagni, giocare con loro. Leggendo alcuni passi del suo diario abbiamo provato tanta tristezza per questo bambino, ma anche rabbia per l’ingiustizia che aveva subito. Abbiamo anche riflettuto sul fatto che nessuno dovrebbe essere escluso perché appartiene ad una razza o ad una religione diversa: tutti hanno il diritto di essere rispettati. Secondo noi dedicare un giorno alla memoria dei deportati è importante per capire quello che è successo, ma soprattutto perché ognuno di noi si impegni affinché certi orrori non accadano MAI PIU’. Lo sapete che gli Ebrei non mettono fiori sulle tombe dei loro cari ma pietre? È un'usanza che risale al periodo nomade: quando vivevano nel deserto, essi deponevano pietre sulle tombe per evitare che la sabbia volasse via, scoprendo i corpi. Oggi è diverso: nella religione ebraica ogni ostentazione del lutto e del dolore non è decorosa, quindi non si usano fiori, decorazioni, lumi... Un piccolo sasso, invece, è una dimostrazione d’affetto semplice e duratura. Anche noi abbiamo voluto decorare un sasso in ricordo di tutti i bambini che hanno sofferto e che purtroppo ancora soffrono a causa delle guerre, ma soprattutto per lanciare il nostro messaggio di pace e fratellanza al mondo intero. Ce l’abbiamo messa tutta, giudicate voi il risultato … CLASSE IV A SCUOLA PRIMARIA BEZZI
…… Ebbene sì, una mattina Alice ritorna nella nostra scuola, apre la sua valigia e tira fuori un bongo, un libro illustrato, un quaderno e una matita, spiegando ai bambini, che questi oggetti sono ricordi legati all’Africa, dove ha conosciuto Aisha e Fallou, due bambini africani che non sapevano né leggere, né scrivere.. Alice, fa amicizia con loro, ascolta la loro storia (i due fratellini vivono con i nonni, poiché i loro genitori sono emigrati in America per lavoro) e insegna ai due piccoli e a tutti gli amici del villaggio la lettura e la scrittura. Prima di partire, però, promette a Fallou e ad Haisha di andare in America per rintracciare i loro genitori e consegnare poi la lettera, che gli stessi gli hanno scritto. E…. mentre vola verso l’America …- racconta Alice ai bambini dell’ Infanzia “Grandi”- le si avvicina una colomba bianca, con un ramoscello d’ulivo nel becco e un rotolino legato con un nastro rosso intorno al collo. Questo rotolino, contiene una storia, e la nostra amica Alice, la vuole regalare ai nostri bambini, perché PAGINA 14 parla della guerra, del fatto che molti uomini
nel mondo litigano, usano le armi per uccidersi e così, tutti, diventano tristi ed hanno paura. Solo l’amore- dice Alice- può colorare il mondo di gioia e di serenità. Alice apre ancora la valigia e ci mostra …. una penna e un blocco degli appunti, come ricordi legati all’America e ad uno strano personaggio che ha conosciuto in questo viaggio: “Orsetto”, il giornalista che diventa suo amico e dopo numerose ricerche riesce a rintracciare i genitori di Aisha e Fallou e scopre che, il papà lavora in un vivaio e la mamma, invece, lavora in un ospedale. I due sono contentissimi di avere notizie dei propri figli, e subito i loro occhi si illuminano di gioia, come se, si fosse accesa la speranza, un giorno, di poterli riabbracciare.. I racconti di Alice ci hanno fatto capire, che, nel mondo, la vita non è uguale per ogni bambino, anche se i diritti sono di tutti e sono stati scritti nella “Carta dei Diritti”. Con la speranza di un futuro migliore, i bambini dell’Infanzia “Grandi” canteranno a tutti “La marcia dei diritti” perché i bambini hanno diritto di essere difesi e protetti da tutti i capi delle nazioni. Infanzia “A.Grandi” Sez. A-B-C-D
EDUCAZIONE ALLA SALUTE / GIOCO SPORT
Come da tradizione si sono svolte le attività sportive relative al progetto “Gioco Sport” per gli alunni di tutte le classi dell’Istituto Comprensivo “Don Bosco”. Nello specifico il progetto, che è completamente gratuito per le famiglie degli alunni, prevede una serie di proposte, come la pratica di più discipline sportive che, durante l’anno scolastico, si sviluppano in orari diversi, con la rotazione delle attività, per classi aperte e con la flessibilità di orario per gli insegnanti. Nel corrente anno scolastico, per gli alunni della scuola primaria, il progetto ha avuto inizio nello scorso mese di ottobre e si è protratto sino a giugno. Con il supporto dell’Associazione Lube Futura Volley gli alunni hanno svolto settimanalmente un’ora di attività motoria con un esperto della disciplina sportiva. Dal 6 marzo, per otto settimane, per gli alunni delle classi quarta e quinta di ogni plesso (Bezzi, Grandi, Don Bosco) sono iniziate delle attività sportive specifiche in collaborazione con alcune associazioni del territorio. Quest’anno i bambini si sono cimentati nel nuoto (ass. “Sweet Aqua Team”), nel tiro con l’arco ( ass. “Arcieri Medio Chienti”) , nel pattinaggio ( “Rotellistica Settempeda”) e nel tennis ( “Tennis Team” Tolentino). Insieme ai più piccoli delle scuole dell’Infanzia, invece, sono stati presenti nelle nostre palestre gli esperti delle associazioni “Tennis Team Tolentino” e “Basket Tolentino” , per svolgere da marzo a giugno, specifiche attività di psicomotricità di base. Per i ragazzi della Scuola Secondaria di Primo Grado, come ampliamento dell’offerta formativa, si è attivato il Centro Sportivo Scolastico “Attività complementari di educazione fisica” con il supporto dell’ Ufficio Scolastico Provinciale. Alcune docenti del nostro Istituto, la prof.ssa Alessandra Santini e la prof.ssa Lucia Ferranti, hanno coinvolto gli alunni in attività di ginnastica ritmica, di pallavolo e di pallacanestro. Queste discipline si sono tenute in orario extrascolastico presso la palestra del Villaggio Scolastico. Tutte le classi, infine, al termine dell’anno scolastico hanno festeggiato un anno di sport insieme durante una grande manifestazione finale presso lo Stadio della Vittoria e presso alcuni impianti scolastici.
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EDUCAZIONE ALLA SALUTE / GIOCO SPORT
Le classi quarte e quinte della Scuola Primaria “Don Bosco”, personale affinché i microbi non ci portino brutte malattie. nell’ambito del progetto “Gioco-Sport” , hanno avuto l’opportunità Questa materia mi piace molto perché tratta argomenti che riguardano di partecipare ad alcune lezioni di educazione sanitaria. Una la salute, il bene più prezioso che abbiamo.” nostra alunna frequentante la V C, Alessia Falcitelli, ha raccontaAlessia Falcitelli, V C Scuola Primaria “Don Bosco” to in un breve testo cosa ha tratto da questo ciclo di lezioni: “La nuova materia insegnata dalla maestra Francesca è l’educazione sanitaria. Si tratta di una disciplina molto importante che rientra nell’ambito delle scienze. Questa materia si occupa della prevenzione delle malattie, cioè di come evitare di ammalarsi. In pratica la nostra maestra cerca di farci apprendere conoscenze di tipo sanitario con lo scopo di aiutarci a mantenere e a migliorare la nostra salute. In questi ultimi mesi, noi bambini della Scuola Primaria Don Bosco abbiamo trattato in classe argomenti molto interessanti quali la prevenzione della scoliosi, della lordosi e della cifosi. La maestra Francesca ci ha spiegato quali sono le posture scorrette che favoriscono l’insorgenza di queste malattie. Abbiamo poi affrontato il tema dell’alimentazione e la maestra ci ha fatto costruire la piramide alimentare. Abbiamo anche letto un brano scritto dall’autore Roberto Piumini sui benefici apportati dal movimento e lo abbiamo anche interpretato in classe in una piccola drammatizzazione. Infine, abbiamo approfondito l’importanza dell’igiene
Di chi stiamo parlando? Direte voi.. Ma naturalmente di NOI ragazzi della II D, ormai arcinoti in tutto l’ Istituto Comprensivo Don Bosco per aver vinto, ancora una volta, il torneo sportivo organizzato dalla nostra scuola. Da dove traiamo la nostra forza? Sicuramente dallo spirito di gruppo: siamo uniti, ci sosteniamo a vicenda e crediamo in noi, nelle nostre potenzialità, amiamo divertirci, rispettare le regole e soprattutto gli avversari. Abbiamo però, anche una “golosa arma segreta” che qui naturalmente non sveleremo, ma che finora sembra aver dato i suoi frutti. Già lo scorso anno ci eravamo distinti nel torneo di palla-rilanciata. La schiacciante vittoria contro gli avversari della Scuola Lucatelli ci valse, allora, la pool position in classifica! Quest’anno, però, è stato davvero più difficile vincere. Ci siamo misurati con i forti avversari delle seconde classi del nostro Istituto, nel torneo di palla-tamburello, che richiede maggiori doti di velocità e prontezza di riflessi, rispetto al gioco della palla-rilanciata. Si fronteggiano due squadre di cinque giocatori, in un campo senza rete divisoria, maschi contro maschi e femmine contro femmine, “armati”, si fa per dire, di un tamburello ciascuno. Lo scopo è quello di raggiungere la somma di nove “giochi”, composti da cinque punti ognuno. Ebbene, la nostra squadra maschile ha vinto ai punti, mentre le ragazze hanno letteralmente “stracciato” le avversarie della II A . Così ci siamo aggiudicati la meritata vittoria, nonché la doppietta del titolo di Campioni scolastici sportivi. Un grazie particolare va alla nostra prof.ssa Quadraroli, che ci ha da subito guidati alla vittoria. E’ stato divertente giocare, gareggiare … è stato molto più emozionante vincere. Le altre squadre si sono distinte per il grado di preparazione e la correttezza che ci hanno dimostrato, congratulandosi con noi che abbiamo ricambiato volentieri, perché lo sport è questo: divertimento, rispetto, AMICIZIA.
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I Ragazzi della classe II D Scuola secondaria di primo grado “Dante Alighieri”
EDUCAZIONE ALLA SALUTE / GIOCO SPORT
Un alunno dell’Istituto, Leonardo Bistocco, frequentante la classe V C della Scuola Primaria “Don Bosco”, si è classificato secondo al concorso “Una mascotte per la Lube”. Noi insegnanti, orgogliosi di questo successo, riportiamo il testo che il nostro Leonardo ha scritto ripensando a questa esperienza. “Qualche tempo fa, il nostro mister Francesco ci ha invitato a partecipare al concorso Una mascotte per la Lube: si trattava di fare un disegno per le magliette dei ragazzi che lavorano a bordo campo. Ritornato a casa, mi sono messo a pensare a come potevo disegnare questa mascotte: dopo un po’ mi è venuto in mente di disegnare una giraffa perché i giocatori di pallavolo sono molto alti, come le giraffe. Per fare un bel lavoro ho preso spunto da alcune foto. Secondo me, la cosa simpatica del disegno è che ho dato movimento alla zampa della giraffa, facendole calciare la palla della Lube. Qualche giorno dopo ho portato a scuola il disegno e tutti, compagni e maestri, mi hanno fatto tanti complimenti! Dopo un po’ di tempo, la mia maestra di Italiano, Michela Bordi, è arrivata in classe con il foglio con i nomi dei vincitori del concorso. Tra i nomi c’era anche il mio! Subito non riuscivo a crederci, ma era proprio vero! Infatti, nella successiva lezione di educazione fisica, il nostro mister Francesco mi ha consegnato una lettera con l’appuntamento per ritirare il premio: domenica 17 febbraio al palazzetto dello sport di Macerata. All’arrivo al palazzetto, il mister mi ha accompagnato da tutti gli altri bambini che avevano vinto il concorso. Solo io provenivo dall’Istituto Comprensivo “Don Bosco” di Tolentino. Durante la premiazione, mi hanno detto che mi ero classificato al secondo posto: un bel traguardo! Mi hanno scattato tante foto con il giocatore Cristian Savani, che mi ha regalato anche la sua maglietta da gioco. Ho ricevuto anche un astuccio, un braccialetto e una bella cornice per il mio disegno! Dopo la premiazione, ho assistito alla partita della Lube e, infine, sono tornato a casa: ero felicissimo! Il giorno dopo, a scuola, la festa è continuata con i miei compagni e la maestra Francesca che mi ha scattato delle foto con indosso la maglietta di Savani, tutti i premi vinti e i compagni e naturalmente…la giraffa! È stata proprio una grande soddisfazione!” Leonardo Bistocco, V C Scuola Primaria “Don Bosco” EDUCAZIONE ALLA SALUTE / EDUCAZIONE AMBIENTALE
Durante il mese di febbraio, nella nostra classe abbiamo piantato sette piante: le fave, i fagiolini, i borlotti, i lupini, le lenticchie, i ceci e il girasole. Abbiamo creato per loro un angolino molto accogliente nella nostra classe: le abbiamo messe davanti alla finestra in modo che avessero luce e al calduccio del termosifone. Ogni giorno controllavamo che la terra non fosse troppo secca e se era necessario davamo loro un po’ d’acqua. Abbiamo visto le radici spingersi tra la terra man mano che le piantine crescevano poiché i vasi (fatti con le bottiglie di plastica trasparente) ci lasciavano osservare ogni passaggio. Dopo qualche tempo, finalmente alcune piantine sono cresciute e hanno fatto i fiori e i frutti, altre invece no. Quelle che
non sono cresciute sono i ceci, i lupini e i fagioli, forse il clima non era adatto ad esse. Attualmente i fagiolini sono lunghi 8,5 centimetri, le fave misurano 30 centimetri di altezza, le lenticchie 16 centimetri e i girasoli 20 centimetri. Stiamo pensando di trasferire le piante nella terra dell’orto della scuola, perché stanno diventando troppo grandi per i vasetti in cui sono cresciute … Chissà che non riusciremo a fare una bella zuppa con i frutti del nostro specialissimo orto!
Classe IV A Scuola Primaria Bezzi
VIVA, VIVA IL CARNEVALE! Basta poco per festeggiare il Carnevale! Gli alunni e le maestre delle classi 4^A e 4^C della Scuola Primaria “A. Grandi”, con sacchetti di plastica, un po’ di carta crespa, piatti di carta, qualche oggetto riciclato dalle vecchie rappresentazioni teatrali e un po’ di fantasia, hanno creato delle originali mascherine: extraterrestri, giapponesine, cinesini, samurai. Così il giorno di Carnevale, a partire dalle 10,30, dopo aver spostato i banchi e aver creato un po’ di spazio, i bambini si sono mascherati, hanno fatto dei giochi e spettacolini, a classi aperte, e poi sono scesi in teatrino dove era prevista una premiazione per i vari gruppi mascherati, con tanto di coppa (rigorosamente in cartone).
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EDUCAZIONE ALLA SALUTE / EDUCAZIONE AMBIENTALE
Anche qui a Tolentino, nel suo piccolo, c’è un gigantesco “mostro metallico”. Dalla bocca sputa fumo nero che quando arriva nel cielo diventa una nuvola che macchia il cielo azzurro. Quando gli passo davanti ogni giorno, ho sempre paura che sputi fiamme e mi incenerisca. Dentro non so cosa ci sia, ma sento voci che rimbombano e rumori metallici; saranno le voci delle sue prede? Tutti mi dicono che quella è una cartiera ma io non ci credo, non voglio credere che la gente sia così avara che per risparmiare soldi permetta che noi respiriamo fumi tossici e non solo … inquina anche il mondo! Anche noi bambini sappiamo che con i gas verdi si scioglie la calotta polare e noi rimarremo sommersi. Qualche giorno fa in un bosco uno scoiattolo mi ha raccontato che poco tempo prima delle macchine di ferro avevano mangiato tutti gli alberi, costringendo molti animali ad andarsene. Gli adulti che possiedono mostri e macchine farebbero di tutto per soldi e questo non va assolutamente bene! Classe V primaria “G. Bezzi”
In questo periodo stiamo studiando le piante dal punto di vista scientifico così, ieri mattina, visto che era una bella giornata di sole, dopo tanti giorni di pioggia e grigiore, siamo scesi in giardino per osservare un albero. Tra tutti i pini e gli abeti presenti, abbiamo scelto un bellissimo pino marittimo perché si trova in un angolo, isolato da tutti gli altri che, stando tutti vicini, vicini, pare stiano bene insieme, in allegra compagnia. Ci siamo avvicinati e subito abbiamo notato il fusto dritto e robusto, con i rami rivolti verso l’alto come un uomo che apre le sue braccia verso il cielo limpido e sereno. Abbiamo provato ad abbracciarlo, ma non ci siamo riusciti perché il fusto era troppo grande. La corteccia, ruvida e screpolata, è di colore marrone chiaro, con qualche sfumatura beige in alcuni punti, in altri ci sono delle venature grigiastre. Abbiamo accarezzato il fusto e ci siamo accorti che, con una leggera pressione, si staccano delle leggere scaglie di legno che rimangono tra le nostre mani. Lungo il tronco si vedono delle chiazze di forma circolare, simili a delle cicatrici: in quei
punti sono stati tagliati dei rami per consentire alla pianta di crescere meglio. La chioma del pino è molto ampia ed assomiglia ad un enorme ombrello aperto. Ad una certa altezza cominciano ad allargarsi i rami: da quelli più robusti e grandi, partono quelli più piccoli ed esili, che terminano con dei ciuffetti di aghi di un bel verde intenso. Abbiamo raccolto alcune foglie e abbiamo osservato che sono allungate, lisce e pungenti; esse emanano inoltre un fresco profumo di resina. Sparse qua e là tra la chioma, abbiamo intravisto delle pigne di varie forme e dimensioni; ne abbiamo raccolte alcune cadute a terra ed abbiamo notato che sono dure, legnose ed appiccicose. All’interno di una di esse abbiamo trovato un piccolo pinolo che è il seme della pianta. Prima di rientrare in aula, abbiamo visto che una leggera brezza muoveva le foglie che, con i raggi del sole assumevano degli splendidi riflessi argentei e dorati. Ammirare le bellezze della natura è sempre uno spettacolo straordinario e ci ricorda che dobbiamo aver cura e rispetto per l’ambiente che ci circonda. Classe III B Scuola Primaria “A.Grandi”
SE FOSSI LA FATA DELLA NATURA Amici, io sono la fata della Natura, Ginestra e … la mia missione è stata da sempre salvare l’ambiente dalle industrie! La mia salute varia a seconda della salute degli alberi e di tutta la natura. Sento che qualcuno ha bisogno di me! Voglio vedere che cosa succede … un uccellino è intrappolato in un barattolo di latta, ha un’ala rotta! Oh…no! Ci sono delle persone che abbattono gli alberi. “Arci caparci, arci caparca, che il tempo si fermi all’impicchiata”. Così tutto si ferma e io posso ben presto gestire la situazione. Stremata come non mai mi riposo su di una foglia e mi disseto con la rugiada. “Kof, kof! Che tosse! Di questi tempi è inquinata anche la rugiada!”. Poi al calar del sole devo riavviare il tempo: “Arci capaci, arci capace il mondo ricomincia veloce!”. La situazione cambierà? La fata Ginestra farà dei sogni? Anche nel tuo piccolo puoi dare una mano! E allora diamoci da fare e … bambini mi raccomando, non buttate le cartacce per terra, incitate i genitori a fare la raccolta differenziata, potrebbero anche fare una raccolta fondi per ripulire il letto del fiume Chienti e buttare gli elettrodomestici alla discarica!! Vi informerò sui progetti della fata. Qui da Tolentino è tutto, ciao amici! PAGINA 18
Classe V primaria “G. Bezzi”
EDUCAZIONE ALLA SALUTE / EDUCAZIONE AMBIENTALE
Questa mattina nella nostra sezione e’ venuto a trovarci Mago Autunno che ci ha voluto raccontare una bellissima storia ….… .. Era arrivato l’autunno e il Piccolo Riccio nella sua tana faceva tanti capricci perché voleva ancora giocare e divertirsi, non aveva nessuna voglia di andare a dormire … La mamma ogni giorno gli ricordava che era giunto il momento di andare in letargo e che tutti i suoi amici del bosco stavano facendo le provviste di cibo per l’arrivo dell’inverno. A lui piaceva giocare a nascondino, tra le foglie secche o le castagne. Una mattina PICCOLO RICCIO uscì dalla sua tana per andare a trovare qualche amico con cui divertirsi , ma nel bosco erano tutti impegnatissimi a raccogliere il cibo per l’arrivo del freddo inverno. Così andò a cercare il PICCOLO SCOIATTOLO. - Scoiattoloooo ! Vieni a giocare a nascondino con me?-gli chiese PICCOLO RICCIO -. Non posso , devo finire di raccogliere le nocciole per l’inverno, mi devo preparare per il lungo sonno.-rispose lo scoiattolo. Deluso,PICCOLO RICCIO andò a cercare l’amica PICCOLA TARTARUGA.: - Tartarugaaaa ! Vuoi giocare con me a nascondino? - le chiese il PICCOLO RICCIO.- Mi piacerebbe moltissimo ma non posso, perchè devo cercare le ultime tenere foglioline per l’arrivo del lungo sonno.-Allora dormirai anche tu?-le chiese PICCOLO RICCIO -Certo …. e non vedo l’ora!-disse l’amica TARTARUGA. PICCOLO RICCIO se ne andò deluso . Camminando, camminando , si accorse di essere arrivato davanti alla grotta del PICCOLO ORSO. - Orsoooo! chiamò il riccio , Orsoooooo! Ma nessuno rispose. Il PICCOLO ORSO stava già dormendo! Così il PICCOLO RICCIO se ne andò sconsolato e triste. Arrivato a casa raccontò tutto alla mamma . La mamma per consolarlo lo chiamò vicino a sé sottovoce, per non svegliare i fratellini che già dormivano e iniziò a raccontargli una bella storia … Piccolo Riccio chiuse gli occhi e si addormentò … per il lungo sonno … La sez. dei Maghetti Rossi Infanzia “G. Bezzi”
Io amo pescare e sin da piccolo mi divertivo con il nonno sul fiume Chienti. Oggi però il nonno mi dice che non posso mangiare i pesci che pesco perché sono inquinati … sono davvero deluso e rammaricato. Ma perché l’uomo non comprende che se inquina il mondo la natura si rivolta? E sapete chi ha risposto a questa domanda? È stata proprio la carpa che ho pescato che ho chiamato Simona. “Bambino, lo sai che dieci anni fa il fiume Chienti è uscito dal suo letto, che era sporco e inquinato, e ha provocato dei disastri! Lui non voleva, ma non riusciva a controllarsi.
Anche i contadini spesso usano prodotti chimici “micidiali” e ciò non va bene bimbo. Vado con la memoria a ciò che mi ha raccontato tanti anni fa il vecchio granchio Orazio, il saggio del fiume, che diceva: “Era la stagione delle piogge e il Chienti cresceva e quasi voleva superare il Ponte del Diavolo. Una sera è successo il “patatrak”: il fiume “ha preso” tutti i campi circostanti, volutamente? No, non entrava più nel suo letto! Lo sai perché? Le fabbriche avevano sporcato tutto, deturpando l’ambiente circostante. I rifiuti avevano preso il posto dell’acqua e lui, poverino, aveva provocato un disastro. Le case, le stalle, le stesse fabbriche erano ormai piene d’acqua e il fiume non voleva sentirne di ritornare al suo posto! E lo sai che fine hanno fatto i tuoi antenati, cara carpa? Sono morti quasi tutti sui campi quando il fiume, dopo tanti giorni, è rientrato negli argini. Io sono l’ultimo vecchio granchio sopravvissuto a quel disastro: ero piccolo a quell’epoca ed ero riuscito a rifugiarmi tra due sassi rimanendo nel letto del fiume, ma ho ancora nelle antenne i ricordi di quella tragedia. Da allora, appena mi è possibile, cerco di educare al rispetto della natura le piccole leve … la speranza è in loro!”. Classe V primaria “G. Bezzi”
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EDUCAZIONE ALLA SALUTE / EDUCAZIONE AMBIENTALE
“L’Acqua è il principio di tutte le cose: tutto viene dall’acqua, e nell’acqua tutto torna”. (Talete di Meleto) A scuola abbiamo “analizzato” l’acqua in tutte le sue forme attraverso lo studio di diverse discipline come le scienze, la storia … e abbiamo scoperto che l’acqua, la specie chimica più abbondante sulla superficie terrestre, ha da sempre suscitato un doppio sentimento nell’uomo: grande attrazione, dettata dalla necessità di soddisfare la sete e dal piacere di rinfrescarsi dal calore estivo o di rilassarsi con le acque termali, ma anche paura per le grandi distese mari-
ne in tempesta e per l’imprevedibilità delle alluvioni provocate dai grandi fiumi. Le antiche civiltà si trovavano, infatti, vicino ai grandi fiumi come il Tigri e l’Eufrate, il Nilo e il Tevere. L’uomo seguiva l’acqua prima di tutto, perché ne aveva bisogno per berla o per abbeverare i propri animali. Da sempre l’acqua significa però anche lotta per la sopravvivenza: lotta per l’acqua, lotta per vivere e nutrirsi, lotta con l’acqua, per sottometterla e per utilizzare la sua forza per la nostra vita. E lotta contro l’acqua, per proteggerci dalla sua forza devastante. L’acqua, infatti, è una forza della natura e lo ha dimostrato da sempre attraverso i nubifragi e le inondazioni, le tormente di neve e le slavine. Ma l’acqua è per noi sacra: molte religioni,
BABBO NATALE RICICLONE Anche quest’anno, sabato 1 e domenica 2 Dicembre, il Castello della Rancia si trasforma nella dimora di Santa Claus, per la terza edizione della manifestazione “Il Castello Incantato di Babbo Natale”, l’evento pre-natalizio ideale per chi desidera scegliere per tempo i regali da sistemare sotto l’albero. Ad abbellire questa dimora non poteva mancare la partecipazione dei bambini della scuola dell’Infanzia e Primaria “ A.Grandi”, che hanno colto l’occasione per svolgere un lavoro di continuità. I bambini di 5 anni sono stati invitati dalle insegnanti e dai bambini delle classi quinte (VA e 5B) per realizzare un Babbo Natale con materiale di riciclo attraverso la preziosa collaborazione della Ludoteca Riù. Il lavoro è iniziato con un grande scatolone , dove i bambini hanno attaccato carta di giornale attorcigliata per fare il pancione, che poi hanno rivestito con teli da tappezzeria per farne il vestito; un palloncino, invece, ricoperto con carta e PAGINA 20 colla, è servito per fare il
dal Cristianesimo al Buddismo, prevedono riti per purificare l’anima. E l’acqua diverte: nessuno lo sa meglio di noi bambini che giochiamo al mare o in piscina, ma anche gli adulti si divertono da migliaia di anni con il piacere del bagno come facevano gli antichi romani alle terme e come facciamo noi oggi nelle nostre rinomate stazioni termali. L’acqua è all’inizio della vita e della storia dell’uomo e continua ad essere la cosa più importante che mai, più del petrolio e dell’oro, e proseguirà a rappresentare il bene più prezioso del futuro. Cl. 5 primaria “ G. Bezzi”
viso, salsicciotti di carta per le braccia, pile per fare i guanti cuciti con la cucitrice e riempiti di carta, imbottitura dei divani per fare la barba ed infine cappello di pile rosso. Un lavoro straordinario basato sulla collaborazione e sull’aiuto reciproco, dove i bambini più grandi hanno fatto da guida e da supporto a quelli più piccoli!! E … per finire una foto tutti insieme come ricordo di questa esperienza, dove i bambini dell’Infanzia hanno avuto modo di conoscere gli ambienti e le insegnanti che, a settembre del nuovo anno scolastico, li accoglieranno in prima elementare, arginando e ridimensionando così le normali paure ed ansie determinate dal grande cambiamento. Scuola dell’Infanzia e Primaria “A.GRANDI” SEZ. B-C-D ANNI 5
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EDUCAZIONE ALLA SALUTE / EDUCAZIONE ALIMENTARE
Credere nel valore dell'esperienza pratica, che insegni il piacere del fare; condividere con gli alunni le esperienze quotidiane diverse dalla lezione frontale ; fare, sentire, riflettere, raccontare, manipolare, entrare nelle cose, nella loro natura, accostarsi al mondo delle scienze in modo alternativo, fantasioso e coinvolgente. Questi sono gli obiettivi che i docenti della Scuola Secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo “Don Bosco” vogliono raggiungere nella progettazione del Laboratorio di Alimentazione, che accanto a quelli di ceramica e di teatro rappresenta un’ampliamento dell’offerta formativa dell’Istituto, un'offerta alternativa, ma con lo scopo di apprendere facendo. Il Laboratorio di Alimentazione, al quale partecipano gli alunni delle classi prime e seconde, dà opportunità ai ragazzi di conoscere gli alimenti, rispetto alla loro stagionalità e di capire la fatica e l'arte nella preparazione del cibo. Cucinare è una "cosa da grandi" ma gli alunni si approcciano al cibo attraverso un gioco sensoriale che fa conoscere di che cosa è fatto : sapori, odori e consistenza degli ingredienti, invogliandoli al gusto del nutrirsi bene. Conoscono la sostanza del cibo, osservando al microscopio i magici organismi che trasformano la farina in pane ( i Saccharomyces Cerevisae cresciuti negli impasti di lievito madre ), il latte in yogurt o in formaggio e il succo d'uva in vino. Un mondo vitale che si studia nei libri, ma che si conosce davvero solo osservandolo da vicino. Tra un impasto e l'altro i ragazzi sono invogliati
a parlare delle diverse abitudini alimentari della nostra tradizione e di quella degli altri paesi di appartenenza degli alunni partecipanti,offrendo, così, l’opportunità di approcciarsi a nuove culture attraverso la sperimentazione di nuovi gusti e di nuove ricette, non trascurando le regole da seguire in uno spazio - cucina: prendere gli utensili, aprire e chiudere armadi e cassetti, manipolare correttamente il cibo, pulire e mettere in ordine. Le attività laboratoriali continuano anche nell'orto della scuola: zappa, rastrello e vanga in mano i ragazzi si cimentano a rivoltare la terra, a fare solchi e a seminare. I prodotti coltivati sono utilizzati, poi, per sperimentare squisite pietanze : torte di carote in autunno, torta pasqualina con le erbette solo pochi giorni fa. Un laboratorio senz’altro coinvolgente dove, negli spazi della cucina didattica appositamente adibita all’interno di alcune aule del nostro Istituto, non si prepara il cibo solo per mangiare, ma per trasmettere significantemente il sapere: un sapere fatto di parole e di gesti, di percezioni e di sensi, di emozioni e di procedure. Ponendo come protagonista dell’azione educativa l’alunno il progetto li avvicina alla scoperta dei prodotti del proprio territorio, all'importanza di un'alimentazione sana e consapevole, al fine di raggiungere l’ autonomia e la consapevolezza nella scelta di cosa mangiare non trascurando la funzione, soprattutto, socializzante collaborativa di tutte le attività proposte.
QUEST’ ANNO , LE QUATTRO SEZIONI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA “BEZZI” HANNO VOLUTO ARRICCHIRE LE LORO ESPERIENZE LEGATE AL PROGETTO ALIMENTAZIONE , OSSERVANDO LE CARATTERISTICHE E GLI USI ALIMENTARI DEL FRUTTO INVERNALE DELL’ARANCIA. I BAMBINI SONO STATI INVITATI, DAPPRIMA AD OSSERVARE ATTENTAMENTE QUESTO FRUTTO IN TUTTE LE SUE PARTI: LA FORMA TONDA , LA BUCCIA RUVIDA E PROFUMATA, GLI SPICCHI, I SEMINI. CON GRANDE ENTUSIASMO HANNO POI ASSAGGIATO L’ARANCIA E SONO STATI INVITATI A PREPARARE LA SPREMUTA, BEVENDONE COSI’ IL SUCCO. INFINE, DOPO AVER TAGLIATO A PICCOLI PEZZI L’ARANCIA, AGGIUNTO LO ZUCCHERO E MESSO A CUOCERE IL TUTTO IN UN PENTOLONE , ABBIAMO PREPARATO LA MARMELLATA CHE ABBIAMO POI MESSO NEI BARATTOLINI DI VETRO. CHE BONTA’!! QUESTA E’ STATA L’ESPRESSIONE COMUNE A TANTI BAMBINI DOPO AVERLA ASSAGGIATA NELLA PREPARAZIONE DELLE CROSTATE, SPALMATA SOPRA I BISCOTTI O ADDIRITTURA CON IL FORMAGGIO. PAGINA 21
EDUCAZIONE ALLA SALUTE / EDUCAZIONE ALIMENTARE
Promuovere abitudini alimentari sane ed equilibrate attraverso il consumo di frutta e verdura è l'obiettivo del progetto europeo”Frutta nelle Scuole”. Nella nostra classe abbiamo fatto qualcosa in più: oltre a scoprire che la frutta è gustosa, a scuola la consumiamo regolarmente a merenda e a pranzo, abbiamo scoperto che è anche divertente ed ora l’amiamo ancora di più! Al grido di “ VIVA LA FRUTTA!” abbiamo realizzato un “FRUTTAZOO”e vi presentiamo in … rime senza senso i nostri sei “fruttanimali”:
LA FRAGONELLA Una fragolina gentile e bella Scoprì sulla foglia una coccinella; fecero un ballo al suono della campanella ed ecco qui la FRAGONELLA.
IL PERAGNO
IL CAKIWI
Una pera andò allo stagno Con il suo amico ragno. Lì fecero un bel bagno E si trasformarono in PERAGNO.
Il CAKIWI è uno strano animale nato da un incontro speciale: il kiwi mangiato col pane da un simpatico, piccolo cane…
IL MELEFANTE Se le mele cicciottelle di aspetto sono belle, me ne mangio così tante che divento un MELEFANTE
LA BANAFFA Una banana allo zoo andò E di una giraffa si innamorò. Si sposarono in una grande caraffa E diventarono una BANAFFA.
IL GATTRANCIO Il gatto Isidoro all’ora del rancio volle per forza tre spicchi d’arancio, ancora mille poi ne mangiò e alla fine GATTRANCIO diventò.
A scuola non si impara solo tra i banchi: qui al Don Bosco si possono sperimentare tante cose. Quest’anno abbiamo scelto di “mettere le mani in pasta”. Il laboratorio di cucina ha permesso a noi alunni di effettuare tante esperienze che ci hanno fatto sentire grandi: scrivere la lista degli ingredienti, fare la spesa al supermercato, far quadrare i conti, dosare le giuste quantità ed infine sottoporre i nostri manicaretti ad una giuria incorruttibile.
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Classe I B Scuola primaria “A.Grandi”
“Tra pasticci e pasticcini” imparare è stato davvero divertente e ….. appagante per i nostri sensi! Scuola Primaria “Don Bosco”.
PAROLA AI DOCENTI La mattina di buonora a lavoro se ne va, con premura apre i locali per poterli arieggiar. Ecco arrivano i fanciulli, vispi, allegri un po’ trastulli. Or ti dico in confidenza: devo fare l’accoglienza. La lezione incominciata, sarà dura la giornata! Suvvia, per cominciare c’è l’ingresso da lavare. Non dimenticar le scale, tutto in ordine deve stare. Ecco chiama la maestra: “ presto, presto stai un po’ qua, che in ufficio devo andar”. Poi si sente dall’altro lato: “ una bambina ha vomitato!” “Ecco adesso stai tranquilla che ti faccio la camomilla”. Torna adesso dal campetto un bambino infortunato. “Non è niente” io gli dico, “hai un ginocchio sbucciato”. Gli accarezzo il bel faccino e poi gli metto un cerottino. Spunta ancora una bambina con gli occhini furbacchioni: “non mi fare più aspettare.
Fotocopie mi puoi fare?” Il telefono che squilla e poi suonano alla porta “Oh, mio Dio, dammi la forza!” E poi, tanto per cambiare, c’è anche una circolare. E’ importante, mi hanno detto; devi subito passarla nelle classi a visionare. Finalmente la campana, ogni bimbo si allontana. Che disastro hanno lasciato!!! Aule e bagni hanno imbrattato. Ma con cura io pulisco, tutto va disinfettato. Sono stanca e affaticata: è finita la giornata! Alla faccia!! Per la gente, il bidello non fa niente!! Con affetto alle nostre bidelle Paola e Letizia Gli alunni e i docenti della primaria “Don Bosco”
PAROLA AI RAGAZZI
Lo scorso anno a scuola ho partecipato ad un concorso di poesia in lingua. Io ho scritto la poesia “Cosa senti nel cuore” e la mia amica Elisabetta Sabie Michel l’ha tradotta in romeno. Inaspettatamente la mia poesia è piaciuta molto alla giuria, tanto che ha vinto il primo premio! Così, insieme ad altri ragazzi e ragazze, il 12 ottobre sono andata a Roma per ritirarlo. Il viaggio è stato lungo, ma è stata più lunga la premiazione. C’erano tanti ragazzi di scuole primarie, delle medie e delle superiori. Ad ogni nome che chiamavano, mi batteva forte il cuore e io sono stata premiata per ultima! Mi sentivo molto emozionata: era la prima volta che mi capitava di ritirare un premio. Quando finalmente è arrivato il mio turno, mi sono avvicinata alla scrivania, dove ho avuto l’occasione di leggere la mia poesia davanti a tutti i presenti. Poi mi hanno dato il diploma e, prima di andare via, ho stretto la mano a tutti. Quindi mi hanno fatto scegliere il premio: era un cappellino giallo e l’ho preso identico anche per Elisabetta, che si è trasferita in Croazia e per questo non ha potuto partecipare alla premiazione. L’abbiamo però informata attraverso una lettera che abbiamo scritto in classe e la prossima volta le spediremo anche il premio. Anche se non mi aspettavo un cappellino come premio, la cerimonia mi è piaciuta lo stesso. Al ritorno, sull’autobus abbiamo cantato insieme ai ragazzi della Scuola Media di Colmurano. Ci siamo divertiti tanto, anche un po’ mi sono stancata. È stata veramente un’esperienza molto bella !
UNA GIORNATA SPECIALE
Aurora Catani, cl. IV A Primaria Bezzi
sono una bambina di sette anni , mi chiamo Veronica. Vorrei cortesemente chiederle di non far pagare i buoni pasto ai bambini celiaci. Le chiedo anche, che quando si organizzano le feste nella nostra città, di far abilitare le strutture comunali con i prodotti per celiaci, perché così tutti possono mangiare ed essere felici. La ringrazio per la sua cortese attenzione. Distinti Saluti.
Ieri pomeriggio sono andata al fiume per fare delle foto. Parlare Veronica Orpello cl. II C Primaria “Don Bosco” del Chienti a scuola mi aveva incuriosito e volevo fotografare la “cascatella”. Mentre ero intenta col mio obiettivo a cercare uno scorcio del fiume da fotografare l’acqua rumorosa mi ha parlato: “Ti voglio confidare un segreto: è un racconto che noi fiumi ci tramandiamo da generazioni, con la speranza che chi ne venga a conoscenza ne tragga un insegnamento … Tre uomini che camminavano attraverso il bosco si diressero verso un fiume. Contavano di attraversarlo prima che facesse notte con le uniche cose che possedevano: il primo una spada, il secondo un arco ed il terzo solamente il copricapo bianco che portava sulla testa. Arrivati sulla riva del fiume, però, si stupirono della sua larghezza. “Come faremo ad attraversarlo?”, disse uno. L’altro rispose: “Ciascuno faccia quello che può”, e con la spada che possedeva, colpì le acque. Il fiume si aprì ed egli lo attraversò velocemente. Il secondo, che possedeva un potente arco, prese la mira e riuscì a conficcare una freccia in un tronco al primo colpo. Poi tirò velocemente tutte le altre e creò un fragile ponte che gli permise di attraversare il fiume. Il terzo uomo che non possedeva nessuna arma, si tolse il copricapo dalla testa, fece un cappio e lo lanciò sulla riva opposta, agganciandolo ad un albero. Anche lui riuscì ad attraversare il fiume. Alla fine pensarono che quelle acque erano paragonabili alla vita: un fiume che ognuno attraversa a modo suo”. Tornando a casa rimuginavo sulle parole del fiume che mi avevano toccato profondamente ed avevo capito finalmente il suo insegnamento: l’acqua è vita! Infatti, se ci pensiamo bene, tanti poeti hanno parlato dell’acqua e della sua importanza! Classe V primaria “G. Bezzi” PAGINA 23
PAROLA AI RAGAZZI
Io mi chiamo Virginia ho nove anni e frequento la classe 4C della Primaria “Don Bosco”. Abito in periferia, poco fuori Tolentino. Da grande vorrei essere una famosa dottoressa, perché potrei curare la gente malata. Nella mia immaginazione mi vedo già con il camice da dottore, vedo il mio ambulatorio tutto in ordine e tappezzato di lauree in medicina. Da grande frequenterò le scuole più prestigiose. In futuro spero di curare molta gente. Metterò su anche famiglia, sarò una brava mamma, ma non pensiate che mi trascuri! Viaggerò con le mie amiche, andremo insieme nelle beauty – farm più belle del mondo … peccato, però, solo nei weekend! Tutta la settimana lavorerò. Sapete i miei figli dove li lascerò? Con il papà! Se il papà è impegnato li lascerò con i nonni! Da grande vorrei curare tutti, ma non posso! Mi aiutate a scegliere? PEDIATRIA O PNEUMOLOGIA? Virginia Ciavaroli cl IVC Primaria “Don Bosco
Ciao, sono Edoardo e frequento la quarta C primaria “Don Bosco”. Da grande vorrei fare il muratore, perché mi piace costruire le case. In realtà io sono avvantaggiato, perché mio nonno Luciano mi porta spesso al suo cantiere. Mi vedo già tutto sporco di cemento mentre lavoro, perché mio nonno sarà più duro con me che con gli altri: io lo so fare bene quel lavoro! Desidero che questo sogno si avveri, ma per ora mi accontento di costruire robot con le Lego. Mi piacerebbe anche fare il calciatore di professione, ma so che alla fine farò il muratore. Da grande vorrei avere una famiglia numerosa con dei figli gemelli: chissà se anche loro diventeranno muratori? Edoardo Governatori cl IV C Primaria “Don Bosco
Un giorno, per la strada, ho incontrato un cagnolino di origine volpina: sembrava un pupazzetto! Il suo muso era umido come una pioggerellina sottile e di colore era nero, gli occhi erano neri come la notte e la cosa che mi è piaciuta di più era il suo pelo. Il pelo era liscissimo e morbido come una nuvola, il colore era marroncino come una noce e aveva macchiette bianche come la neve. Teneva sempre la lingua fuori e sembrava avere molto appetito, le zampe erano bianche e sottili e la coda era piccola come quella di un topolino. Quando camminava teneva la testa alta guardando attento il suo padrone mentre la piccola coda si muoveva su e giù, di qua e di là come un atleta. Il suo carattere era dolcissimo e simpatico: quando vedeva un uccellino si rotolava per terra e quando abbaiava faceva un suono così dolce che sembrava un angioletto e se gli tiravi una palla andava subito a prenderla poi ti leccava sempre con amore. Lui amava inseguire i gattini per gioco, “affezionarsi” alla gamba del padrone e annusare l’odore di ogni persona che vedeva, anche il mio! Secondo me era una cagnolina. Gli animali mi piacciono tutti ma i cani in particolare. Gaia Santarelli Cl. 4D primaria Don Bosco
Una volta sono andata al mare e da quel giorno quello è diventato il mio posto speciale. Lì ci sono tanti ombrelloni da spiaggia di tutti i colori e di varie forme. Al mare ci sta pure molta sabbia, a me piace tanto fare i castelli di sabbia con mia sorella e sopra la sabbia ci sono molti asciugamani colorati e profumati. Appena entro nell’acqua del mare sento lo sciabordio leggero delle onde ma poi vengono delle onde alte che mi trascinano lontano. Quando invece esco dall’acqua sento un odore delizioso di profumi della pelle. Il mare è molto spazioso e di colore blu o azzurro, la sabbia è molto liscia e di colore giallo ocra; quando il sole tramonta è bellissima la spiaggia perché diventa luminosa e sembra calda! Per me il mare e la spiaggia sono posti speciali perché sono tranquilli e belli, sono i posti ideali dove puoi pensare! Alessia Bregu Cl.4D primaria Don Bosco
Hi, my name’s Matteo. I’m ten. I’m from Tolentino. I have got short black hair and brown eyes. I have got a small mouth, a small nose and a long face. I have got red glasses. I like science and sport. My favourite subject is history. In my free – time I like to play football and ride a bike! Bye bye Matteo Staffolani cl. 4C primaria “Don Bosco” PAGINA 24
PAROLA AI RAGAZZI
Il 14 maggio 2013 si è svolta l’ultima gita della 5D del plesso Don Bosco. La meta è stata l’ “ITALIA IN MINIATURA”a Rimini. È stata la nostra ultima occasione per stare insieme, per condividere il divertimento e per salutarci prima di iniziare una nuova avventura. Ebbene sì, a settembre andremo tutti alla scuola Secondaria di Primo Grado. Durante quest’uscita abbiamo riflettuto sul fatto che questi cinque anni sono passati in fretta, forse anche troppo in fretta! Abbiamo conosciuto molti maestri, tanti compagni con cui abbiamo condiviso metà della nostra vita (è proprio il caso di dirlo).Certo la scuola primaria non è stata proprio una passeggiata, ma con sforzo ed impegno abbiamo compiuto questa missione: siamo proprio soddisfatti! Potremmo raccontare tanti episodi che ci sono rimasti impressi; tra i tanti ricordiamo la partenza della nostra amica Isabelle, la nascita della figlia della maestra Barbara, Matilde, la prima volta che il nostro compagno Nicola ha scritto il suo nome e l’arrivo inaspettato di Elena, la figlia della maestra Cristiana. Insomma non ci siamo mica annoiati! Ci farà molta tristezza lasciare le nostre maestre e i nostri compagni, ma siamo sicuri che li incontreremo di nuovo. Nella nuova avventura che ci aspetta, ci sarà, però, anche un lato positivo: sicuramente faremo molte nuove amicizie! LA CLASSE 5D Primaria “Don Bosco”
PENSA AD OGNI MIA S I N G O L A PA RO L A POESIA IN ITALIANO Pensa ad ogni mia singola parola: siamo giovani, abbiamo bisogno di vivere! Essere arrabbiati è stupido. Ognuno sbaglia, tu perdona! Non perdere un amico dimentica i suoi errori... si sbaglia sempre: si sbaglia per rabbia, si sbaglia per imparare. Impara a non ripetere mai certi errori. Si sbaglia per poter chiedere scusa. Si deve poter ammettere di aver sbagliato. Si sbaglia per crescere e per maturare. Si sbaglia perché si é umani. E' triste pensarci, ma le persone muoiono ogni giorno. Tu divertiti, non trattenere una risata... vestiti come vuoi, non come vorrebbero gli altri. Tu sii libero.
Gli elaborati hanno partecipato al premio “ Poesia senza confine” dell’Associazione “La Guglia” di Agugliano
Dì quello che ti passa per la testa, dì a tutti i tuoi pensieri, lascia uscire le tue opinioni, vivi la vita più che puoi, perché non sai cosa potrebbe succedere domani. Non permettere a nessuno di farti tacere.... Se ti dicono di star zitto Tu urla, perché la tua parola VALE. DANIELA MAMALIGA classe 3^D Sec. I grado”D.Alighieri”
Tu grande amore, tu sogno nel mio cuore, mi tenevi stretta nella tua mano, anche se eri un po' lontano, io, la tua piccola bambina, e tu, il mio splendido papà, che mi offre tutta la sua bontà... Adesso non so cosa fare, sono qui da sola ad aspettare: aspetto il tuo arrivo, e nel mentre ti scrivo, ti scrivo questa poesia che per me vola.... vola il tuo lasciapassare nel mio cuore! Cuore pronto ad amare, pronto a ricevere, pronto a ridare pronto a sognare pronto a cambiare pronto per te che sei speciale. La distanza fa male, anche se non può contare. Il mio amore per te è meraviglioso come te, papà, che sei GRANDIOSO! Perciò ascolta questa canzone che viene dritta dal mio cuore. Ti lascio un invito: vieni da me perché aspetto solo te e tutto questo è ciò che chiedo io e qui chiudo papà mio! Claudia Rizzo Cl 3D sec. di I grado “Dante Alighieri” PAGINA 25
ORIENTANDOCI
Il primo giorno di scuola, nella classe prima della Scuola Bezzi, era palpabile l’emozione che aleggiava non solo nei bambini ma anche nei genitori e nelle insegnanti. Entrare in un nuovo ambiente per i bambini non è sempre facile perciò le insegnanti hanno lavorato per rendere l’aula più accogliente possibile. Alle pareti, oltre a vari cartelloni di “benvenuto” troneggiava FLIP, un simpatico folletto dai capelli riccioluti e azzurri, protagonista del libri di testo adottai dalla classe. FLIP ha contribuito a creare intorno a sé un ambiente da favola, in cui gli alunni fra stupore e curiosità, hanno conosciuto altri personaggi magici e
“Bambini ben tornati! L’estate è terminata e la prima lezione è cominciata.”
Questo è l’inizio della poesia con cui noi alunni delle classi IV e V della Scuola Primaria “Bezzi” siamo stati accolti dalle insegnanti il fatidico primo giorno di scuola!! Come sempre, prima di iniziare a lavorare sul serio, abbiamo avuto la possibilità di raccontare le nostre esperienze estive in un clima di “classiaperte”, che ci ha permesso di condiviPAGINA 26 dere e rievocare i momenti più belli che abbiamo vissuto in vacanza! Ritornati poi nelle nostre aule abbiamo affrontato
non, e sono stati resi protagonisti di storie fantastiche. Fra le varie attività proposte, i bambini hanno partecipato al gioco della realizzazione di una ragnatela, simbolo di unione, collaborazione e amicizia e ognuno di loro ha costruito il suo folletto FLIP con l’utilizzo di materiali naturali e riciclati come buste di carta, lana, semi di zucca ecc. che ha poi portato a casa. Le musiche e le canzoni già familiari dallo scorso anno, così come il gioco della “tombola delle parole”, realizzata in collaborazione con la scuola dell’infanzia, hanno rassicurato i bambini e hanno dato un senso di continuità al loro percorso scolastico. A tal proposito ringrazio le maestre della scuola dell’infanzia che con la loro preziosa collaborazione hanno contribuito alla riuscita di questa prima emozionante giornata. Buon anno scolastico a tutti! Ins. Matilde Rinaldi Classe 1 A primaria “G. Bezzi” l’argomento “ritorno a scuola” sotto forma di dibattito, in cui ogni alunno ha potuto esprimere i propri desideri ed auspici per il nuovo anno scolastico, ma anche le proprie “paure” o preoccupazioni inerenti lo studio, che si fa sempre più impegnativo! Abbiamo anche addobbato le aule e i corridoi della scuola colorando delle bandierine con su scritto “W LA SCUOLA”!! Ma quando parliamo di “accoglienza” non ci riferiamo solo al trattamento di benvenuto che gli insegnanti hanno rivolto a noi alunni ritornati a scuola; anche noi abbiamo “accolto” e iniziato a conoscere le nuove insegnanti che ci accompagneranno per un intero anno scolastico! Classi IV e V primaria “G. Bezzi”
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Tutti in classe, pronti con libri e quaderni! Alla Scuola Primaria “Don Bosco” gli alunni hanno cominciato l’anno scolastico all’insegna dell’amicizia non solo tra compagni di classe, ma tra tutti i bambini del plesso. Infatti, gli insegnanti hanno proposto come attività di accoglienza del primo giorno di scuola la realizzazione di segnalibri che poi gli alunni di ciascuna classe hanno scambiato con gli alunni della classe loro parallela. Ogni segnalibro conteneva un messaggio in codice da decifrare…AMICIZIA… RISPETTO…COLLABORAZIONE! In particolare, vera e propria collaborazione è quella che ha caratterizzato la realizzazione
del segnalibro nelle classi prime e quinte del plesso. Gli alunni della classe I C e della classe V C e quelli della classe I D e della classe V D hanno concretamente eseguito insieme il lavoro: i ragazzini delle quinte, più esperti e ormai grandi, hanno guidato i bambini di prima, ancora piccoli e al loro primo impatto con la scuola primaria, nella decifrazione del messaggio e nella coloritura dei segnalibri. Momento conclusivo di questa piacevole mattinata è stato il ritrovarsi tutti insieme nel lungo corridoio del plesso con lo scopo di cantare l’inno della Scuola Primaria “Don Bosco”. Cantare il nostro inno ormai è per noi una simpatica tradizione all’inizio dell’anno scolastico e in tutte le occasioni in cui le classi sono unite in attività di gruppo. Ci piace, infine, riportare la divertente filastrocca di A. Di Benedetto che in questo primo giorno di scuola i nostri alunni hanno trascritto nella prima pagina dei loro quaderni:
La scuola si risveglia Suona suona campanella che la scuola ormai è sveglia. La lavagna polverosa si pulisce frettolosa e controlla i suoi gessetti che non abbiano difetti. L’aiutante cancellino galoppando al cordoncino come un prode cavaliere è pronto a fare il suo dovere. Qui e là a gruppetti si sistemano i banchetti ed aspettano i bambini, scalpitanti cavallini.
I MAGHETTI VERDI E LE LUCI DEL NATALE. Il giorno mercoledì 21 novembre 2012, i bambini di 5 anni della scuola dell’Infanzia “G. Bezzi” (Maghetti Verdi), sono andati a visitare la Scuola Primaria “G. Bezzi”, dove sono stati accolti con grande calore dai ragazzi della classe V elementare e dalle loro insegnanti Luciana e Silvia. I ragazzi della Scuola Primaria hanno scritto dei bellissimi racconti su: Babbo Natale, renne, elfi e bambini; i piccoli hanno ascoltato i racconti letti dai grandi, poi, divisi in piccoli gruppi, hanno realizzato dei bellissimi disegni con l’aiuto dei grandi. In un incontro successivo i Maghetti Verdi insieme ai ragazzi della 5° hanno fatto una bella drammatizzazione sui racconti ascoltati con grande entusiasmo. Il Progetto Continuità si è concluso con la realizzazione del teatro dei burattini creati dai ragazzi della 5° e uno scambio di regalini che tutti hanno molto gradito!! Per i piccoli è stato molto bello fare nuove amicizie, conoscere i nuovi ambienti scolastici e soprattutto fare esperienze di collaboraPAGINA 27 zione e condivisione in un clima scolastico molto positivo, accogliente e stimolante.
ORIENTANDOCI
… ingresso della scuola, il primo giorno ci ha aspettato, noi papà e mamma con gioia abbiamo salutato e le maestre abbracciato! Il Progetto Accoglienza, rivolto ai bambini della Scuole dell'Infanzia “G. Bezzi” e “A.Grandi”, ha coinvolto tutti i bambini, con un occhio di riguardo ai più piccoli. Lo scopo è stato quello di rendere la nostra scuola, bella e accogliente. Un ambiente piacevole dove i più grandi lavorando in piccoli e grandi gruppi hanno preparato i materiali, per invitare i nuovi arrivati a giocare con loro, per conoscersi, divertirsi insieme e andare alla scoperta di nuove conoscenze. Personaggio guida è proprio lui: “Mago Arcobaleno” arrivato da un paese molto lontano il Paese del Grigiore da lui trasformato in Colorandia. È arrivato una mattina canticchiando la sua canzone: “Mago, mago, mago arcobaleno, con il tuo pennello magico colora le città … tutti maestre e bambini, siamo corsi nel teatro dei burattini per conoscerlo e...che dire? Meraviglia delle meraviglie! Indossava un luminoso cappello di tanti colori, così come pure il suo mantello. E le scarpe? Ah! Le scarpe! Tutte d’argento con un gran fiocco blu sulla punta. E poi in testa e sul viso che cosa aveva? Chiede la maestra ai piccoli: “Capelli lunghi bianchi e pure una barba con i baffi” risponde Vittorio, a me piace i capelli lunghi, anch’io ce li ho lunghi e anche ricci, però non sono un mago, sono un bambino” .Gli occhi dei bambini erano attenti, non smettevano più di fissarlo, ascoltavano ciò che lui e il suo amico contadino raccontavano, finché Arcobaleno, dopo essersi presentato e aver raccontato la sua storia ha lasciato dei compitini da fare ai bambini di 4 e 5 anni: abbellire con i loro disegni un grande scatolone e spedirlo a lui personalmente, per utilizzarlo successivamente ed inserirci dentro giochi, filastrocche, canzoni, poesia e quant’ altro da regalare a tutti i bambini della scuola. Salutandoci ci ha detto: “Questi giochi che io vi porterò insieme li potrete fare ed amici diventare! Per ora la canzone vi lascerò e, con voi tutti, ogni giorno canterò”.
Il nostro amico “Mago Arcobaleno” ci ha insegnato il gioco sull’amicizia: con un gomitolo di lana da far rotolare da un bambino all’altro abbiamo realizzato una bellissima ragnatela. I bambini, si sono impegnati con una mano, a tenere stretto il filo di lana, e con l’altra mano a tirare il gomitolo all’amico per unirsi a lui , restando così, tutti uniti da un lunghissimo filo che li aiuterà ad essere amici per l’intero anno scolastico. Scuole dell’Infanzia “G. Bezzi” e “A. Grandi”
… per far conoscere ai bambini di tre anni, tutti gli spazi della scuola, anche i piccoli, con l’aiuto dei più grandi, si sono trasformati in simpatici trenini. Il bambino capotreno, con l’immagine in mano raffigurante un ambiente da esplorare, ha guidato il treno fino ad arrivare a giusta destinazione cantando “Fischia il treno, treno fischia alla stazione si fermerà e la mensa troverà” … e così via con tutti gli spazi della scuola.
BIBLIODOC
Che bello oggi andiamo tutti al cinema! In una bellissima giornata di dicembre, tutti i bambini della scuola dell’Infanzia “G. Bezzi” si sono recati nell’Aula Magna dell’Istituto, per la visione di una serie di cartoni animati sul Natale di Topolino e di tutti i suoi amici. Per i bambini di 3 anni è stata la prima uscita a piedi; che emozione, che gioia! I bambini, in silenzio, hanno guardato con curiosità e gioia Topolino, personaggio che già loro conoscevano e amavano! Durante la strada del ritorno a scuola, abbiamo potuto ammirare la nostra città abbellita per le festività natalizie: la casa di Babbo Natale, le vetrine dei negozi addobbate, l’albero di Natale, le luci …. che magia!!! Con un grande applauso tutti noi vogliamo ringraziare chi ci ha offerto questa magnifica PAGINA 28 mattinata !!!
BIBLIODOC
Celeberrimo, prodigioso e suggestivo capolavoro della letteratura dell'infanzia di ispirazione magica e fantastica, rivisitato e corretto in versione burlesca, messo in scena a fine anno scolastico grazie al fattivo sostegno di tutti i nostri insegnanti, con l'intento di intrattenere, divertire ed appassionare gli spettatori in relazione all'originale tessitura narrativa. Trasposizione teatrale goliardica e dilettevole di un mondo bizzarro, intriso di personaggi leggendari e stravaganti, dove l'impossibile si tramuta in pura realtà, il tutto nel quadro di un ritmo piacevole e divertente scandito da ironia disinteressata e spen-
sierata, nel corso del quale oltretutto tutti insieme abbiamo sicuramente dato prova di straordinarie capacità recitative, canore e coreografiche poste in atto nel corso del condiviso iter procedurale. Gli obiettivi sviluppati, volti all'incremento e consolidamento di valori imprescindibili connessi all'acquisizione di un clima sociale e relazionale ottimale, crescita personale, senso di amicizia e responsabilità reciproca, vertono su una morale intesa non tanto nell'accezione favolistica del termine, quanto in un mero insegnamento di vita e comportamento, una filosofia di cui impa-
dronirsi per sognare e vivere meglio con noi stessi e con gli altri. In definitiva, il messaggio di fondo ci fa capire che tutto può essere raggiunto sapendo usare il cervello, il cuore ed un briciolo di coraggio e determinazione. Scuola Primaria Don Bosco Classe 2 D
Il giorno 5 marzo 2013, presso l'aula magna dell'Istituto Comprensivo “Don Bosco”, si è tenuto l'incontro con l'autore Marco Moschini, un insegnante di scuola primaria (ora in pensione), scrittore di poesie e racconti per bambini. Gli alunni delle classi terze e quarte hanno trascorso due ore veramente piacevoli e significative ed hanno avuto il modo di riflettere e di confrontarsi poi in aula su tematiche rilevanti , come , ad esempio, il rispetto dell'altro e della “diversità”, intesa quale opportunità ed arricchimento ed in antitesi con l'ideologia dell'apparenza e dell'immagine. Marco Moschini scrive che bisogna “educare lo sguardo”, perché spesso “Quello che un bambino pensa di sé dipende, in gran parte, da ciò che legge negli occhi degli altri, nei quali egli si rispecchia e si riconosce”. L'autore, grazie alla sua lunga e ricca esperienza con i bambini, ha saputo coinvolgere i piccoli ascoltatori facendoli partecipare con attenzione, entusiasmo e vivo interesse, utilizzando delle “magie”, così come le ha definite un alunno della nostra classe 3° C, che hanno incantato tutti i presenti, sia adulti che bambini. Alla lettura delle bellissime filastrocche in rima ed alla narrazione di brevi storie, si sono alternati giochi, animazioni con i burattini e scambi verbali. L'autore ha dato vita ad un vero e proprio laboratorio dove il pensiero, la parola e l'azione si sono fusi e hanno creato un tutt'uno. La sua didattica basata sul fare, sul costruire, riesce a far emergere le emozioni e a far acquisire valori molto importanti. L'incontro con l'autore Moschini è stato un momento di arricchimento per alunni ed insegnanti, sia sul piano didattico che su quello umano, fornendo l'occasione di discutere delle tematiche affrontate, soprattutto in materia di convivenza civile . Tra i bambini hanno riscontrato molto successo i giocattoli costruiti dallo scrittore con materiali di recupero, con i quali ha suggerito dei modi nuovi e molto divertenti di utilizzare alcuni “scarti”. Classe 3 C primaria “Don Bosco
SCUOLA NEL TERRITORIO
ANCONA: LA GITA SCOLASTICA
Finalmente , dopo tanta attesa, il giorno è arrivato: andiamo in gita! Martedì 7 maggio noi, i bambini della terza A, insieme ai compagni della terza B ci siamo ritrovati nel parcheggio della scuola Grandi per raggiungere con il pullman la città di Ancona. Il viaggio di andata è durato poco più di un’ora: alle 9.45 eravamo già al Museo Archeologico. Dopo un po’ la guida ci ha chiamato per iniziare la nostra visita. Al secondo piano del museo c’erano molti oggetti risalenti all’età del paleolitico e del neolitico, alcuni hanno attirato in modo particolare la nostra attenzione... Nella sala 1 abbiamo osservato un fossile d’orsa “Ursus Arctos”: l’orsa, probabilmente adolescente, era morta durante il letargo: forse, a causa di una vertebra spostata, non era riuscita a procurarsi abbastanza cibo per l’inverno. Nella sala 3 abbiamo notato una statuetta di Venere trovata nella grotte di Frasassi. Questa scultura, realizzata dagli uomini primitivi, era un omaggio alla bellezza delle donne (considerate sacre perché danno la vita). Nella sala 5 c’era il palco di un cervo usato come aratro. Risalendo una lunga scalinata, siamo arrivati alla basilica di San Ciriaco ed abbiamo potuto ammirare il panorama mozzafiato: si vedeva il porto e, in lontananza verso Nord, anche il litorale di Senigallia. Successivamente siamo scesi al porto. Qui Vincenzo, un maresciallo della guardia costiera con la sua elegante divisa, ci ha mostrato e spiegato i vari elementi del porto: i rimorchiatori, le banchine, il molo, il faro e una portacontainer in arrivo. Questa gita è stata bellissima!!! Abbiamo osservato molte cose che avevamo studiato a scuola e ci siamo divertiti con i PAGINA 29 nostri compagni e le insegnanti. Gli alunni della III A Scuola Primaria Grandi
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Il fiume Chienti attraversa molti comuni e nel corso dei secoli ha contribuito allo sviluppo delle popolazioni che vi vivevano. Uno dei paesi bagnati dal Chienti è il mio: Tolentino, il cui nome antico “Tul” si dice sia stato dato a questa città proprio per il fiume che delimitava i confini dell’abitato, dividendolo tra quello sulla riva destra e quello sulla riva sinistra. Grazie alle acque l’agricoltura si è molto sviluppata nella produzione di cereali e foraggi, ma anche le coltivazioni di ulivi e viti nel corso della storia sono diventate molto importanti, tanto che ai nostri giorni olio e vino del nostro territorio sono rinomati in tutto il mondo. Il Chienti ha dato vita a fabbriche metallurgiche, della concia delle pelli e della loro trasformazione, contribuendo a formare nuovi mestieri diversi da quelli degli agricoltori: sono nati, infatti, artigiani che hanno realizzato aziende di alto livello. Questo corso d’acqua un tempo era molto puro, tanto che gli abitanti di To-
Una mattina di dicembre siamo andati, con la quarta D, alla Casa Di Riposo di Tolentino dove sono ospitati gli anziani. All’entrata ci ha accolto una signora che ci ha guidati fino alla “stanza delle feste”.Qui ci aspettavano molti anziani: qualche signora ci ha salutato, altre hanno detto: “Evviva, evviva i bambini”. Subito dopo le maestre ci hanno detto di togliere i giubbotti e metterli in una stanzina. Nella stanza delle feste diretti dalla maestra Maura abbiamo intonato due canti natalizi: “Christmas fantasy” e “A Natale puoi”. Mi
lentino amavano farci il bagno e molti vi imparavano a nuotare. I miei nonni raccontano che la loro adolescenza l’hanno passata nel fiume, vi si facevano gare di nuoto e mio zio vinse varie gare a livello regionale e nazionale! Le sue acque davano anche da mangiare: pesci come trote erano molto pescati. Anche alcuni lavori domestici si svolgevano sul fiume, come lavare i panni. Lungo le sue sponde ci sono sempre state molte piante che durante gli inverni, dopo la seconda guerra mondiale, hanno aiutato molto le famiglie a scaldarsi. Infatti si andava a prendere i tronchi delle piante cadute durante la piena, recuperando le radici che servivano da combustibili e allo stesso tempo si tenevano puliti gli argini del fiume, evitando così inondazioni pericolose per la popolazione. Ora il livello del fiume è molto diminuito perché le sue acque alimentano le centrali elettriche, molto utili per la vallata del Chienti. Col passare degli anni il fiume è stato inquinato dalla civiltà, i pesci non sono più buoni come una volta e noi giovani non potremmo fare il bagno nelle sue acque. I miei nonni dicono sempre che la memoria è importante e che bisogna raccontare come erano le cose nel tempo passato, per confrontarle con quelle di oggi, migliorarle e risanarle. Classe V primaria “G. Bezzi”
sono accorta che vicino al mio posto, sul pianoforte c’era il presepio più bello che abbia mai visto. Alla fine dei canti abbiamo augurato a tutti buon Natale, poi le maestre hanno servito il panettone per una piccola, ma gustosa merenda. Abbiamo parlato con alcune signore e un’anziana ha scambiato me e Rachele per gemelle; una vecchina ha pensato che fossi
Ti ricordi dove sei nato? Io sono nato tra i monti Macchia e Civitella dell’Appennino Umbro-Marchigiano. Pensavi che avresti avuto un percorso così lungo? Le tue acque erano limpide? No, pensavo che avrei avuto un percorso molto breve, ma invece mi sbagliavo di grosso! Eri felice quando le persone si bagnavano e pescavano? Certo, le mie acque erano così limpide che la gente veniva a farsi il bagno! E quanto pescavano! Mi tenevano tanta compagnia e mi piaceva tanto quando la sera accendevano i fuochi vicino alle PAGINA 30 rive per cuocere i pesci: che bei
sua figlia, però poi si è corretta. Questa giornata per me si è rivelata magnifica, poi vedere i sorrisi di quelle signore alla fine della canzone mi ha fatto sentire fiera di me! Giada Malpiedi Cl 4C primaria “Don Bosco”
tempi! Quanti tipi di pesci hai conosciuto? Oh, beh di pesci ne ho conosciuti, non tanti ma neanche pochi, adesso ve li elenco: il barbo, la lasca, la tinca, l’anguilla e la carpa, più rara nelle mie acque. Ora sei triste? Sì, perché da bello e pulito sono diventato una specie di discarica pubblica! Perciò sono molto triste!! Secondo te di chi è la responsabilità di tutto ciò? Secondo me la responsabilità di tutto ciò è delle industrie, delle persone che mi usano come cassonetto: uffa, sono stufo di essere sporco, ripulitemi! Ti piaceva il canto delle lavandaie? E il profumo del sapone fatto in casa? Quanto mi piaceva il canto delle lavandaie e il profumo del sapone fatto in casa … perché non si può tornare indietro nel tempo per rivivere questi fantastici momenti?!
SCUOLA NEL TERRITORIO Quanto mi piaceva il canto delle lavandaie e il profumo del sapone fatto in casa…perché non si può tornare indietro nel tempo per rivivere questi fantastici momenti?! Io so che ti crogiolavi tra le spighette profumate, che ricordi hai? E mi ricordo anche quando mi crogiolavo tra le spighette di lavanda e sentivo quella dolce melodia degli usignoli che cantavano dalla mattina alla sera…che cosa rilassante! Una volta sulle tue rive pascolavano tante bestie, ti mancano? Mi mancano tanto anche i muggiti delle mucche che pascolavano felici tra l’erba e bevevano la mia acqua fresca e dissetante che, secondo me, a quel tempo era la migliore; ma adesso scommetto che, così sporco come sono, se qualcuno si azzardasse a bere la mia acqua torbida ci resterebbe secco! Non è più come una volta! Ti ricordi i muggiti alla fiera del foro boario? Come posso dimenticare la bella fiera al foro boario! Sentivo sempre: “Venete vergà venete, guardate che belle vacche e che belli tori ce so’ qua!”. Scommetto che alla fine quel tale qualcosa ci aveva rimediato! A Tolentino tanti tanti anni fa c’erano i bottai, te li ricordi? Certo, me li ricordo e come! Quei bravi bottai che facevano quei capolavori dalla mattina alle 5:00; sono sicuro che lavoravano tantissimo!! E che vinello sincero ci finiva lì dentro! Cl V primaria “G. Bezzi”
GIORNATA AL PARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI: LAME ROSSE E LAGO DI FIASTRA Il giorno 10 ottobre, noi ragazzi delle classi 3A e 3B siamo andati al Lago di Fiastra e alle Lame Rosse. Siamo partiti alle 7:50 dal piazzale Don Bosco e siamo arrivati alle 9:00, dove abbiamo conosciuto le guide. Arrivati al lago ci siamo divisi per classe e la guida ci ha cominciato a spiegare la struttura della diga. Il lago di Fiastra è un bellissimo lago situato nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e svolge due azioni di primaria importanza. La prima è quella di essere il più grande bacino idroelettrico delle Marche e la seconda riguarda la capacità della sua diga di ostruire lo scorrere naturale del fiume Fiastrone affluente del Chienti. Nel 2004, è stato festeggiato il cinquantenario della sua costruzione e di conseguenza della nascita del lago, ma c'è da ricordare, che il primo abbozzo per la realizzazione della diga, è stato fatto molto tempo prima, nel 1917. L'altezza della diga, va dagli 82 agli 87 metri, mentre il suo sviluppo è di 254 metri. Costruita in cemento armato, è di tipo simmetrico ad arco di gravità; vuol dire che i blocchi che compongono la diga, stanno "in piedi" solo grazie al loro peso. Questo fatto, garantisce una enorme sicurezza per quanto riguarda la stabilità, determinata appunto dal peso, e inoltre, non necessita di straordinarie opere di manutenzione. Il fatto poi che è ad arco è un'ulteriore garanzia di sicurezza in quanto questa struttura fa in modo di scaricare la maggior parte del carico dell'invaso Tit olo braai no vincoli i nt er no laterali e di conseguenza sulla montagna. E' posta a circa 3 Km a valle dell'abitato di S. Lorenzo al Lago. Il lago è balneabile e artificiale, ma non dimentichiamo, che si tratta di acqua dolce dove, è più faticoso nuotare, ed il fondo può risultare anche melmoso. La valle è una formazione del paesaggio terrestre, di ampiezza variabile, caratterizzata da una zona depressa che si estende in
lunghezza fra due pendici montuose. Questa valle è caratterizzata da microclimi (inversione di climi), e perciò nella parte nord del versante sinistro si trova una lecceta e a sud una faggeta. Il leccio è una pianta abituata a climi caldi e il faggio a climi freddi e quindi queste due specie si sono invertite. Abbiamo proseguito il percorso passando per la galleria che è formata da diversi tipi di roccia calcarea e poi per il bosco, dove abbiamo osservato alcune piante, quali: l’orniello, il ginepro, ginestra e le felci. Quest’ultime sono delle piante antiche che si trovano nel carbonifero, all’epoca erano grandi alberi e si riconoscono dalla parte inferiore della foglia color ruggine. Le felci sulla pagina inferiore della foglia presentano delle formazioni dette sori che le spore che cadendo a terra formano nuove piante. Finito il percorso siamo arrivati alle Lame Rosse, che vengono precedute dal ghiaione, una grande distesa formata dalla scaglia rosata e da conglomerati. La scaglia rossa è una roccia sedimentaria, che si origina dall’erosione di rocce preesistenti e dalla cementazione di esse. Invece, nei conglomerati, l’acqua che si infiltra nelle rocce scioglie carbonato di calcio (calcare), che evapora e dopo molto tempo i frammenti rocciosi si compattano e si forma la roccia. Le Lame Rosse hanno una figura astratta, che assomiglia a un castello con tutte colonne. Sopra ci sono delle piattaforme che servono per impedire ai sassi di sgretolarsi quando piove. Su una cima delle Lame Rosse, si trova una scultura immaginaria di un vecchio con la barba che legge, suona o prega a secondo della nostra immaginazione. Le Lame Rosse sono formate soprattutto da scaglia rosata che a seconda del sole cambia colore. Noi, in questa splendida giornata di sole, siamo stati fortunati a vedere questo spettacolo insolito. Finito il percorso siamo ritornati indietro per prendere il pullman e ritornare nella nostra scuola! Darielli Chiara Lepretti Linda Santecchia Giulia Ulissi Giorgia Secondaria di primo grado “ Dante Alighieri”
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Che dolci sogni mi ispirò la vita di quel lontano mar, quei monti azzurri …” Questi monti hanno ispirato molti poeti, questo verso profondo è stato scritto dal famoso Giacomo Leopardi. I Monti Sibillini sono una catena montuosa dell’Appennino centrale che si estende tra Marche ed Umbria, dal fiume Chienti al fiume Tronto … ma perché sono chiamati anche Monti azzurri? Si narra una leggenda che vogliamo raccontarvi: molti anni or sono una fata venne a vivere in una delle grotte dei monti, gli spiriti del cielo le diedero il compito di dipingerlo di nero per la notte e di azzurro per il giorno. La fata si procurava la pittura dal Lago di Pilato: travasava l’acqua in un secchio e con una formula magica la trasformava in colore. Un giorno decise di salire sui picchi più alti dei Monti per dipingere meglio il giorno ma, involontariamente, urtò il secchio di pittura mentre colorava ed essa si sparpagliò su tutta la catena montuosa facendo diventare così i monti azzurri e tutti chiamarono quella fata Azzurra”. Questa leggenda è narrata in tutte le Marche, è molto famosa e guardando questi Monti Azzurri si ricorda la fatina sbadata!! “Cari monti azzurri cullati dalla fata non vi dimenticate di illuminare il nostro mondo…” Classe V Primaria “G. Bezzi”
Il giorno 10/10/12, noi ragazzi della terza B siamo andati alle Lame Rosse di Fiastra, insieme alla classe 3A. Partendo dalla diga, abbiamo fatto un’escursione di un valore unico. Abbiamo ammirato lo scenario che offriva quel posto. Sembrava essere sul Gran Canyon, infatti, la sua conformazione molto particolare rende questo luogo straordinario e incantevole grazie al lavoro del vento e dell’acqua. Soprattutto è stato entusiasmante vedere l’imponente diga fatta di cemento armato che sbarra il lago artificiale e la valle a “V” che vedevamo sul lato apposto. Il fondo del lago è melmoso e la zona è caratterizzata da micro-climi ovvero, in alcune zone ci sono climi differenti da quelli che ci dovrebbero essere. Un esempio è il fatto che i pioppi e i salici li abbiamo trovati vicino alle rocce, anche se il loro ambiente naturale prevede molta umidità, ovvero con parecchio vapore acqueo nell’atmosfera. Durante il percorso, abbiamo visto una ghiandaia (uccello dalle piume azzurre, tipico del bosco). Questo si nutre di ghiande, ovvero il frutto delle querce: alberi appartenenti al genere Quercus, a loro volta appartenenti alla famiglia delle Fagacee. La ghianda è un frutto secco indeiscente (achenio), rivestito solo parzialmente da una cupola. Le caratteristiche morfologiche delle ghiande costituiscono un importante elemento di riconoscimento nella determinazione delle specie del genere Quercus. PAGINA 32
Le ghiande, inoltre, contengono, in percentuali variabili a seconda della specie, una grande quantità di proteine, carboidrati, grassi, minerali, vitamine e sostanze organiche. Continuando il cammino, la guida ci ha fatto notare che le rocce che avevamo sotto i piedi, poco lontano dalle Lame Rosse, erano di colore rossiccio e proprio dal loro colore deriva il nome “Scaglie Rosate” che sono delle rocce di tipo calcareo. Il loro colore deriva dal ferro che contengono. Le rocce calcaree sono sedimentarie e contengono carbonato di calcio. Il fatto che siano calcaree implica anche la loro erosione da parte degli agenti atmosferici. Siccome questa scaglia rosata non ha protezioni che la riparino, quando arriva la pioggia o la neve, questa si erode, ma spesso e fortunatamente, in alcune parti succede che in cima ci sia un altro tipo di roccia che le fa da tettoia e quindi blocca l’erosione e la protegge. In questo modo l’erosione avviene solamente lateralmente e si formano dei pinnacoli. Nascono così questi capolavori della Natura che hanno subito un lento sfaldamento nel corso dei secoli, cosa che ha permesso la formazione delle più strane e incredibili forme. In cima alle Lame si possono scorgere i “Camini delle Fate”, dei pinnacoli tenuti miracolosamente in piedi. Lorenzo Sabbatucci - Lorenzo Tizi Giulia Marcucci - Sofia Rizzello Scuola Secondaria di primo grado “Dante Alighieri”
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All’ Istituto Comprensivo “DON BOSCO” il Natale si festeggia tutti insieme E’ all’insegna dell’unità e della solidarietà che l’ I.C. “Don Bosco” ha festeggiato la ricorrenza natalizia. Il tema di quest’anno è stato quello della condivisione e socializzazione finalizzate anche a promuovere atteggiamenti di solidarietà. Pur nella diversità, difatti, si possono avere unitarietà d’intenti: i valori oggettivamente positivi sono tali per tutti, quello della solidarietà è proprio uno di questi. Educare alla solidarietà è una delle finalità generali che caratterizza il nostro Istituto e che trova la sua collocazione in molte delle iniziative che verranno intraprese in questo particolare periodo dell’anno. Quella del mercatino di Natale, che è alla sua seconda edizione, quest’anno ha visto la partecipazione di tutte le componenti scolastiche: alunni, insegnanti e genitori. Parte del ricavato, poi, è stato devoluto ad alcune associazioni no profit del nostro territorio . L’iniziativa del mercatino è stata promossa ed organizzata dal Comitato dei genitori in collaborazione con i docenti di tutti gli ordini di scuola che hanno provveduto a realizzare insieme agli alunni vari manufatti con materiali diversi e tutti ispirati al Natale. Gli oggetti sono stati posti in vendita nella galleria del palazzo San Gallo di Tolentino nei giorni 8 e 9 dicembre in occasione della “Festa del Cioccolato”. L’iniziativa, sempre in linea con il tema introduttivo “Insieme si festeggia il Natale” è stata resa possibile anche grazie alla collaborazione dell’Ente Pro Loco di Tolentino. Nei giorni successivi in ciascuna scuola “Don Bosco”, “Grandi” “Bezzi” e “Dante Alighieri” si sono susseguite tanti altri piccoli e grandi eventi frutto di attività didattiche mirate sapientemente organizzate dagli insegnanti.
Mercoledì 19 dicembre abbiamo avuto la gioia di ricevere la visita del nostro sindaco Giuseppe Pezzanesi che ci ha voluto consegnare personalmente tanti giochini per la nostra scuola. Ancora un grazie di cuore da tutti i bambini della scuola dell’infanzia “G. Bezzi”
Anche quest'anno i nostri insegnanti non ci hanno deluso! Noi bambini del primo ciclo del tempo pieno della scuola primaria Don Bosco non dimenticheremo facilmente l'entusiasmante e divertente avventura vissuta, in considerazione del viaggio d'istruzione in terra romagnola presso l'acquario di Cattolica e il delfinario di Rimini. Oltretutto siamo stati assistiti da condizioni atmosferiche veramente ideali, che hanno contribuito a farci apprezzare ancor di più la magnifica trasferta. Non nascondiamo che, la sola idea di passare un'intera giornata senza i nostri genitori, in armonia con i nostri amatissimi maestri, ci ha particolarmente rallegrato. L'eccitazione dell'evento è presto via via svanita quando, tutti puntuali e pimpanti, ci siamo ritrovati il mattino del 3 maggio in posizione di partenza davanti all'ingresso della scuola. Il viaggio in pullman, la gradevolezza del clima sociale interno, l'ammirazione del paesaggio, le curiosità e le goliardie di circostanza ci hanno veramente resi oltremodo felici. L'emozione per la graditissima opportunità si è ulteriormente intensificata allorché
siamo entrati nello stupendo scenario del primo complesso, a ridosso del mare, ristrutturato e rivalorizzato ai fini di naturale attrazione turistica, articolato su un parco tematico interessante per la conoscenza delle tradizioni e dell'habitat marino a contatto diretto con innumerevoli varietà del mondo sommerso, in grado di incuriosire e gratificare notevolmente adulti e bambini. Nel pomeriggio ci siamo trasferiti nel lungomare di Rimini per assistere al fantastico spettacolo dei delfini: animali meravigliosi, deliziosi, intelligenti, simpatici, teneri ed affettuosi da amare ed apprezzare. L'incontro ravvicinato con queste splendide creature marine ci ha davvero riempito il cuore di gioia e lo conserveremo sicuramente nella nostra memoria. Per nulla stanchi, abbiamo affrontato il viaggio di ritorno con altrettanta allegria, prima di rituffarci nell'abbraccio dei nostri familiari che ci attendevano ansiosi. Scuola primaria plesso “Don Bosco” Classi 1 e 2 D
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Perché presentare la nostra città proprio parlando di leggenda? Perché Tolentino si trova in una valle meravigliosa, attraversata dal fiume Chienti che nasce dai Monti Sibillini, così chiamati a causa della leggenda della Sibilla. Sapete chi era la Sibilla? Secondo la più viva credenza, lungo le pareti di questi monti, si troverebbe la grotta che fu della Sibilla, quel luogo talora incantato talora stregato in cui una fata riceveva le visite dei più coraggiosi che volevano conoscere il proprio futuro. Si narra che nella zona di montagna compresa tra il monte Vettore ed il massiccio del monte Sibilla dimoravano le fate. Queste affascinanti creature si muovevano tra il lago di Pilato, dove secondo la tradizione si recavano per il pediluvio, ed i paesi circostanti. Una sera, le fate chiesero alla Sibilla il permesso per recarsi al ballo notturno che si teneva all'Infernaccio. “Andate pure, disse la Sibilla-, ma attenzione, fate ritorno prima dell'alba, guai a voi se vi coglie per strada il primo raggio di sole”. Le fate furono così rapite ed estasiate dalle danze che non si accorsero che il sole stava SUONI E PAROLE
per sorgere, sorprese iniziarono una folle corsa per rientrare alla grotta, ma esse, come si sa, hanno volto e corpo di giovani donne, ma i piedi di capra e l'affannoso correre segnò per sempre il versante meridionale del monte Vettore; fuggirono, infatti, con tanta precipitazione da lasciare le loro impronte sulla montagna, creando così la loro strada, chiamata oggi "il sentiero delle fate". Le cime dei Monti Sibillini, sono sempre state avvolte da un alone di mistero come testimoniano i nomi di alcuni luoghi: Grotta della Sibilla , Strada delle Fate, Lago di Pilato, Pizzo del Diavolo e Gola dell’Infernaccio. Ed è proprio da queste cime che nascono i fiumi delle Marche, tra cui il nostro fiume Chienti, avvolto anch’esso da mistero e poesia e di cui tratteremo approfonditamente nei diversi articoli di questo giornale. Classe V primaria “G. Bezzi”
Saggio musicale di metà percorso per gli alunni delle classi quinte del nostro Istituto Lo scorso 29 gennaio , presso l’Aula Magna della sede centrale del nostro Istituto, si è tenuto il saggio di strumento musicale degli alunni delle classi quinte delle Scuole Primarie “Bezzi”, “Don Bosco” e “Grandi”. Si è trattato di un appuntamento di metà percorso, visto che si colloca a metà di un anno scolastico, quello della classe quinta, in cui gli alunni sono impegnati nell’apprendimento delle prime nozioni di pratica strumentale del flauto, della tastiera, delle percussioni e della chitarra sotto la guida degli insegnanti di musica della Scuola Secondaria di Primo Grado. Prima dell’esecuzione dei pezzi musicali da parte dei ragazzi, è intervenuta la Dirigente Scolastica, la Professoressa Lauretta Corridoni, che oltre a porre l’attenzione sul valore formativo dell’educazione musicale, ha anche ricordato come la pratica musicale sia un fiore all’occhiello del nostro Istituto, visto che a conclusione del triennio della Scuola Secondaria di
PICCOLE MUSICISTE … CRESCONO La Secondaria di I grado “Dante Alighieri” partecipa al “Tacchi Venturi” di San Severino Tre alunne della III C, allieve del Corso ad indirizzo musicale dell'Istituto Comprensivo “Don Bosco”, hanno partecipato al Concorso musicale organizzato dall'Istituto “Tacchi Venturi” di S.Severino Marche, ottenendo il Diploma di terzo premio. Sicuramente un bel modo di avviarsi alla conclusione dei tre anni di Scuola Media e PAGINA 34 del percorso con lo strumento : Chiara
Primo Grado, negli scorsi anni scolastici, i ragazzi hanno potuto collaborare con professionisti, come Lighea e Stefano Filipponi, alla realizzazione di un vero e proprio concerto. Nella platea, i familiari hanno poi gustato le note dei brani interpretati, eseguiti con impegno e bravura dagli alunni delle classi quinte: una bella soddisfazione, visto che i pezzi proposti avevano una loro complessità! Chissà che tra i nostri ragazzi non si nasconda un futuro musicista!
Mochi (pianoforte), Alessia Salvatori (pianoforte) e Lara Feliziani (flauto), si sono confrontate con alunni, quest'anno particolarmente numerosi, dei Corsi musicali provenienti dagli Istituti attivi sul territorio Nazionale, esibendosi come soliste davanti ad una Commissione qualificata di musicisti professionisti. Dopo le esecuzioni individuali dei brani scelti con i loro insegnanti di strumento, hanno conseguito le votazioni di 85/100 per il pianoforte e 86/100 per il flauto. Considerati i risultati , queste tre allieve dell'Istituto “Don Bosco” hanno già iniziato a dare concreta prova della loro maturità, decidendo di mettersi in discussione davanti ad una
Commissione di concorso e dando grande soddisfazione al Corso musicale ed a tutto l'Istituto. I nostri migliori auguri per un percorso degno del suo inizio. Prof. Saverio Salvemini
MONDO A COLORI
Una lezione di generosità Gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Don Bosco” incontrano i volontari dell’AVIS e dell’AIDO Una lezione sulla generosità di chi, volontariamente e consapevolmente, decide di mettere a disposizione se stesso agli altri attraverso la donazione del sangue e degli organi; una preziosa occasione di ascoltare dalla voce dei protagonisti le motivazioni che li hanno spinti ad aiutare sostanzialmente il prossimo. E’ stata un’occasione importante, alla quale hanno partecipato gli alunni della primaria lo scorso 22 marzo nell’aula magna dell’Istituto Comprensivo “Don Bosco”. Il compito di sostenere con gli alunni questi argomenti è stato assolto dalla dott.ssa Loredana Piermattei, pediatra e presidente della sezione AIDO di Tolentino, da Franco Luchetti, luogotenente dei Carabinieri a riposo e da Adriano Marzioni presidente dell’AVIS di Tolentino. Bisogna riconoscere che mentre la sensibilizzazione sull’importanza della donazione del sangue è questione che si affronta agevolmente con i bambini, visto che molti di loro hanno tra i genitori e i conoscenti degli esempi viventi di donatori, l’altra questione, quella sulla donazione degli organi, è più complessa da spiegare ad un pubblico così giovane. L’abilità di chi ha condotto l’incontro è stata proprio quella di affrontare tale problematica con la massima delicatezza, per non ferire la sensibilità degli alunni, ma anche con la concretezza necessaria per far davvero “afferrare” il messaggio a ragazzini di quinta elementare. Infatti, non si è trattata di una lezione cattedratica, ma c’è stato spazio per il fare: gli alunni sotto la guida dei relatori, hanno realizzato, da un semplicissimo bicchiere di plastica suddiviso in striscioline sapientemente intrecciate, un delizioso cestino, successivamente abbellito con foglioline di carta crespa e fiorellini. Gli alunni, con la facilità di intuizione propria della loro età, hanno colto subito la corrispondenza: da un bicchiere da buttare si può ricavare un bel cestino, così come da una vita che si spegne se ne può salvare un’altra, che così rifiorisce. C’è stato poi anche il momento per le riflessioni. Gli alunni, nei giorni precedenti all’incontro, avevano stilato una lista di domande da porre ai relatori che hanno risposto ai loro interrogativi, utilizzando un linguaggio preciso ma comprensibile ad una platea così giovane. Si sono così esaminati i requisiti per diventare donatori di sangue, si è parlato dei vari gruppi sanguigni, della compatibilità tra essi e di tanto altro ancora.Gli alunni, molto interessati, hanno mantenuta alta la concentrazione per tutta la durata dell’intervento e hanno continuato anche nei giorni successivi a porre domande agli insegnanti su quanto ascoltato, a riprova che l’intervento per la sensibilizzazione alla donazione del sangue e degli organi è andato a segno!
Giovedì 14 febbraio 2013 io e la mia classe con la nostra professoressa di storia e geografia abbiamo partecipato alla manifestazione contro la violenza sulle donne chiamata "ONE BILLION RISING", nella piazza della nostra città. Abbiamo partecipato a questa attività vedendo dei video con la professoressa e imparando il balletto, che abbiamo poi ballato in piazza, sia a casa ognuno da soli e sia con le ragazze del coreutico di Tolentino. A questo balletto hanno anche partecipato tutte le classi superiori e altre due terze del nostro istituto. Lo scopo principale di questa attività, secondo me è
proprio quello di evitare tutte queste violenze che ogni giorno sentiamo nei telegiornali sulle donne. Gli aspetti più interessanti che ho riscontrato partecipando a questa attività sono la novità ma soprattutto le emozioni. La novità, perché non avevo mai partecipato ad un'attività di questo tipo e le emozioni per-
A conclusione del corso di alfabetizzazione per le mamme straniere, si sono tenuti due incontri con la Sig.ra Manuela Cannata della C.R.I., che ha spiegato le manovre di primo soccorso pediatrico. Ora le mamme sono anche in grado di intervenire con prontezza nei casi di incidenti domestici.
ché quando so di aver fatto un gesto positivo per migliorare il "mondo", io personalmente mi sento bene con me stessa e questa è un'emozione grandissima. Poi anche perché quando mi sono trovata lì in mezzo a quella piazza ho provato emozioni stupende.Spero che lo scopo di questa giornata sia entrato nella mente di tutti quelli che violentano le donne, perché vedere una persona violentata è una cosa bruttissima che nessuno vorrebbe sentir parlare ma che alla fine migliaia di donne al giorno muoiono per questo problema. Secondo me questa giornata si dovrebbe ripetere tutti gl'anni per non dimenticare il significato. I ragazzi della IIIA
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ALLA SCOPERTA DI ... La Storia non è fatta solo di grandi avvenimenti ma di tante piccole “storie” che spesso vengono ignorate o sottovalutate, perciò noi alunni,come dei veri storici,siamo andati alla ricerca delle “piccole cose di tutti i giorni” per conoscere il nostro passato e capire come le cose siano cambiate nel tempo. Gli anziani, che fin dagli albori della vita dell’Uomo sulla Terra, sono i depositari della memoria dello scorrere del tempo, ancora oggi costituiscono la fonte per ricostruire il passato più recente ma forse il più ricco di “sorprese”. Abbiamo quindi raccolto le informazioni attraverso : fonti scritte ( pagella, libretto di lavoro, passaporto, cartoline postali…); fonti materiali ( diario di scuola, testi scolastici, pennino, orologi da taschino, ricami , ferro da stiro…); fonti visive (foto); ma soprattutto grazie alle fonti orali con le testimonianze dei nostri nonni. La scuola : era vicina a casa, quindi si andava a piedi, comunque a quei tempi i pulmini non c’erano. L’aula era arredata con banchi di legno a due posti che avevano il foro per il calamaio, una grande lavagna e la cattedra sopra una pedana di legno, perché la maestra doveva vedere bene anche i bambini in fondo agli ultimi banchi. Alle pareti c’erano il crocifisso e una grande carta geografica. A quei tempi si scriveva su dei piccoli quaderni con il pennino tuffato nell’inchiostro; la carta assorbente serviva ad asciugare lo scritto se dovevi girare la pagina. Non c’era lo zaino, ma una cartella di cartone rigido che conteneva l’astuccio, due quaderni ( a righe e a quadretti ), il libro di lettura e il sussidiario. Le materie erano: italiano, matematica, storia, geografia, scienze e lavori manuali, specialmente il ricamo per le femmine. In un’aula c’erano molti bambini di età diversa e per questo si chiamava pluriclasse. A volte, nelle scuole di campagna, le maestre che provenivano da paesi lontani, pernottavano in una stanza dell’edificio. Come ci si divertiva: non c’erano giochi veri e propri da comprare ma i bambini trascorrevano tanto tempo all’aperto a giocare a nascondino, a ruba bandiera e a campana … . Spesso i giocattoli se li costruivano da soli. Le femmine costruivano le bambole con un pezzo di stoffa imbottito di semola, i maschi i fucili con le canne e il giunco e i “carrarmati” con i rocchetti. Il tempo per giocare comunque era poco, perché le faccende in casa erano tante e anche i bambini dovevano collaborare, soprattutto per accudire i fratelli più piccoli e gli animali che dovevano essere sorvegliati al pascolo come le mucche e i maiali. Non si trascorrevano periodi di vacanza nelle località di villeggiatura ma si andava al mare qualche volta oppure si veniva ospitati dai parenti nelle ricorrenze più importanti (Pasqua, Ferragosto, Natale…). I mezzi di comunicazione: si comunicava soprattutto con le lettere e le cartoline perché non c’era il telefono in casa. Mancava la radio ed i giornali erano pochi e venivano acquistati solo raramente. Non esistevano internet e computer, ma alla metà del Novecento, alcuni dei nostri nonni possedevano già la macchina da scrivere e la cinepresa. L’alimentazione: a colazione i bambini mangiavano pane e latte con il caffè d’orzo e con un rosso d’uovo battuto se avevano bisogno di un ricostituente. Lo zucchero costava molto e se ne poteva comprare poco. A pranzo si mangiavano polenta, formaggio, uova, patate e verdure dell’orto. In autunno si mangiavano anche mele, castagne e noci. A cena minestra o ancora polenta. Solo poche volte all’anno si mangiava la carne. Quando uccidevano il maiale, con il suo sangue la mamma preparava il sanguinaccio e si faceva grande festa perché ci sarebbe stata una fetta di salame da assaggiare con il pane fatto in casa. A Natale c’era il cappone e a Pasqua si preparavano i ravioli con la ricotta di pecora. Un piatto tipico che tutti i nonni ricordano sono i “frascarelli”, una crema di farina bianca e riso condita con salsiccia e finocchietto selvatico. GRAZIE A TUTTI I NONNI! Gli alunni della classe 2a C Scuola Primaria Don Bosco Qualche giorno fa abbiamo fatto una scoperta eccezionale: quattro uccellini appena nati, stretti nel loro nido! Sapete dov’erano? Sotto la grata della scala dell’uscita di emergenza vicina alla nostra classe! Erano piccoli, con gli occhi chiusi e tutti nudi: non avevano neanche una piumetta. Quando la maestra ci ha portati a vederli, all’inizio, non abbiamo capito cosa fossero, ma poi … che meraviglia! Avremmo voluto toccarli, ma la grata ce lo ha impedito e poi, se fosse arrivata la mamma, cosa avrebbe fatto? Allora abbiamo rimesso il telo per riparare il nido dalla pioggia e, senza fare rumore, ci siamo allontanati. Sono passati sette giorni: agli uccellini sono cresciute tutte le piumette e nel nido stanno proprio stretti … ma trascorsi altri due giorni: il nido è vuoto! Ci guardiamo intorno e riusciamo a scorgere due dei nostri protetti … il terzo uccellino, saltellando, raggiunge il giardino dei nostri vicini e non lo vediamo più. Dopo un po’ scopriamo anche l’ultimo dei piccoli merli: è ai piedi del cedro, proprio sotto le nostre finestre, ha gli occhietti chiusi e sembra addormentato … Dall’alto l’uccellino mamma osserva tutto, forse è un po’ triste per il piccolino morto, ma sicuramente è contenta per gli altri suoi figli che sono riusciti a spiccare il volo. P.S. Abbiamo seppellito l’uccellino morto in un PAGINA 36 angolino del nostro giardino. Classe I B Scuola Primaria “A. Grandi”
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PROGETTO: “LOGICA … MENTE”, PROPOSTE DI GIOCHI E SOLUZIONI TROVATE DAI BAMBINI. Si è rilevato un grande entusiasmo nei bambini di 5 anni dell’Infanzia “G. Bezzi” per la partecipazione al Progetto: “Logica … mente”. La prima attività che è stata proposta è il “Gioco della misurazione”. Ed è proprio attraverso l’esperienza del gioco che i bambini si sono avvicinati alle attività di pre - misura. I bambini hanno scelto di misurare vari oggetti presenti nella sezione utilizzando come strumenti di misura pennarelli, mattoncini Lego, blocchi logici ecc. E’ stato molto bello vedere come i bambini riflettevano, si confrontavano, stabilivano relazioni, cercavano di aiutarsi a vicenda nel trovare soluzioni ai problemi che si verificavano. Successivamente da soli hanno misurato alcuni oggetti presenti in sezione utilizzando, come strumento di misura, alcune parti del proprio corpo. Alcuni bambini hanno usato i passi, altri il palmo delle mani, altri ancora i piedi, il braccio e così via. Noi insegnanti abbiamo spiegato che i popoli antichi usavano le parti del corpo come primi strumenti di misurazione. In seguito con i bambini abbiamo osservato il metro appeso alla parete. Ogni bambino ha dato una spiegazione su che cosa può servire questo strumento. Ecco alcune delle loro risposte: T. “Papà mio usa il metro in fabbrica per misurare le scatole, dice
La classe III A del plesso di Scuola Primaria “G. Bezzi” si è cimentata in un altro concorso “Una ricetta super ecologica!”. Il lavoro consisteva nel “ritrovare” o inventare
che è un metro da lavoro”. V. “Il metro di plastica mamma lo usa per misurare i vestiti.” A. “Babbo con il metro misura le case, i falegnami misurano il legno con il metro.” S. “Babbo il metro lo usa per misurare il legno quanto deve essere lungo e basso per metterlo sotto al presepio e per misurare la pista dei trenini.” I bambini guidati dalle insegnanti hanno realizzato un metro su una striscia di carta poi hanno scritto i numeri liberamente. E’ stata molto interessante questa sperimentazione, il cui obiettivo è quello di verificare se attività di tipo scientifico, sui concetti di lunghezza e superficie possono essere realizzati da bambini così piccoli, osservando così se, e in quale misura, tali concetti influiscono il processo di apprendimento di abilità specifiche. Le attività sulla misura che sono state proposte hanno permesso di constatare che già a questa età i bambini cominciano a numerare, a confrontare e ad ordinare più oggetti. Far uso del proprio corpo può rappresentare per il bambino un primo approccio con le misure. Si dice infatti, che il bambino cominci la sua crescita conoscitiva, individuale e sociale partendo dal proprio corpo, considerandolo anche nei rapporti con il mondo delle cose e quello degli altri.
una nuova ricetta che utilizzasse gli “avanzi” del pranzo o della cena. Alcuni giovani “ecocuochi” si sono impegnati a preparare gli elaborati richiesti dato che sarebbe stata premiata la qualità della ricerca, l’originalità e la presentazione. La premiazione del concorso presso la biblioteca comunale Filelfica, tenutasi il 25 novembre 2012 ha concluso a Tolentino la 12° edizione di Ecologicamente, settimana europea per la riduzione dei rifiuti. Tale manifestazione è stata promossa
dall’associazione Spazio-Ambiente in collaborazione con la Comunità Montana Monti Azzurri. Sono stati premiati i seguenti alunni: 1° classificata GIULIA PALAZZETTI, 2° ELEONORA ELEONORI, 3° ELENA E GRETA RUFFINI, 4° ANJELO W. Il presidente della giuria U. Bellesi ha riconosciuto la fantasia e l’arte culinaria che i ragazzi hanno saputo ben miscelare insieme alle loro mamme e nonne. Gli alunni partecipanti e vincitori sono stati gratificati oltre che dai complimenti ricevuti, anche da graditi premi.
ALLEGRIA A SCUOLA Gli alunni delle classi prime del Plesso Don Bosco, insieme alle insegnanti, hanno festeggiato il Carnevale in allegria indossando fantastiche mascherine interamente realizzate e decorate da loro stessi. Musiche, balli, giochi, scherzetti e scorpacciate di buoni dolci … che divertente la PAGINA 37 scuola!!!
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L’ISTITUTO COMPRENSIVO “DON BOSCO” FESTEGGIA GLI ALUNNI ECCELLENTI
Si è svolta presso l'Aula Magna dell'Istituto Comprensivo "Don Bosco" di Tolentino, la cerimonia di consegna degli attestati di merito agli studenti della Scuola Secondaria di I Grado che hanno conseguito la votazione di 10 e di 10 con lode agli esami di Stato nell'anno scolastico 2011/2012. Sono stati premiati con l’ “Attestato di Eccellenza” ed hanno apposto la loro firma nell’ “Albo d’Oro” dell’Istituto, i seguenti ragazzi/e: Silvia Aloisi, Lara Concettoni, Silvia Massi, Federica Noè, Luna Pascucci, Maria Scoppolini Massini, Giovanni Vitali. L’iniziativa che è alla terza edizione, ha ricordato il Dirigente scolastico, Prof.ssa Lauretta CORRIDONI, vuole essere un dovuto riconoscimento a quegli allievi che si sono maggiormente distinti nello studio, l’evento deve essere vissuto come un momento di emulazione per i giovani e di soddisfazione per l’apparato scolastico che, nel gioco di squadra, concorrono alla formazione dei ragazzi che si apprestano ad entrare attivamente a far parte della società. Significativi sono stati gli interventi degli allievi premiati che alle domande sollecitate dal Dirigente scolastico, la risultante delle loro risposte la si può riassumere nell’invito allo studio costante, evitando il susseguirsi di momenti di rilassatezza con altri di full immersion, non tralasciando quelli di svago. Tutte presenti le autorità locali tra le quali il sindaco di Tolentino, Giuseppe PEZZANESI, l’assessore alla Cultura, Alessandro MASSI ed il Presidente della Comunità Montana dei Sibillini, Giampiero FELICIOTTI, alla cui presenza si sono esibiti alcuni alunni dell’Istituto Comprensivo “Don Bosco” che accompagnati dal Maestro Saverio SALVEMINI, hanno eseguito alcuni brani musicali a sottolineare l’indirizzo musicale dell’Istituto .
CONTINUANO LE PREMIAZIONI ALL’ISTITUTO COMPRENSIVO DON BOSCO GRANDE SODDISFAZIONE PER GLI ALUNNI DELLA SCUOLA PRIMARIA BEZZI La Scuola Primaria Bezzi dell’Istituto Comprensivo “Don Bosco” di Tolentino ha aderito al progetto educativo “Grandi Piccoli. Le professioni negli occhi dei bambini”, partecipando al concorso promosso da INA ASSITALIA, compagnia di assicurazione dal 1912. Le insegnanti delle classi III, IV e V hanno proposto un percorso multidisciplinare semplice e divertente per approfondire gli aspetti del mondo del lavoro e delle singole professioni. Le attività ludico-didattiche hanno agevolato momenti di confronto tra le insegnanti, gli alunni e le famiglie. Gli elaborati di Claudia Signorile, Nicolò Amici Abbati e Irene Taccari si sono classificati primi nelle Marche e decimi a livello nazionale. La cerimonia di premiazione si è svolta nella Scuola “Bezzi” alla presenza dell’Agente Generale Ermanno Carassai dell’Agenzia INA ASSITALIA di Tolentino, del suo collaboratore responsabile commerciale Andrea Voltolini e della Dirigente Scolastica prof.ssa Lauretta Corridoni. Le insegnanti delle rispettive classi Luciana Vissani, Michela Compagnucci e Luciana Zengarini hanno ricevuto due stampanti Canon da utilizzare per le attività didattiche del plesso.
Finalmente è arrivato il giorno di Carnevale e all’Infanzia Grandi ci sarà una grande festa! Balli, giochi e tanto divertimento. I bambini arrivano mascherati, quasi non si riconoscono, perché coperti dalla maschera o truccati a perfezione e abbelliti da tutti gli accessori che li fanno assomigliare sempre di più al personaggio che per un giorno hanno scelto di essere.” “Io sono Zorro” dice Cesare, “io Cenerentola” afferma Asia, “io invece Cappuccetto Rosso” ribadisce Anna, ma c’è anche Simone che piange, perché non vuole indossare nessuna maschera e vuole essere soltanto se stesso. Tutte le mascherine, poi, si sono ritrovate nel teatrino per fare il “ BALLO DEL CUORE”. Le maestre hanno sistemato tutti i bambini intorno al teatrino, ed hanno chiamato dieci mascherine al centro per ballare, consegnando ad ognuno di questi bambini la metà di un cuore. Quando si sentiva la musica, ogni mascherina ballava e si divertiva, quando invece, la musica veniva spenta ogni bambino doveva trovare la metà del cuore che aveva in mano per attaccare le due parti, anche se, di colore diverso. L’euforia saliva nel momento di trovare l’altra metà, ma quando ci riuscivano la contentezza era grande! La bella mattinata, si è conclusa con un regalo, IL PAGLIACCIO GIRANDOLO’ che ogni bambino si è portato a casa come ricordo di un’indimenticabile giornata!! INFANZIA “A. GRANDI” Sez. A - B - C - D
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Olmo Bla Bla, Oca Ole, Ape Anita, Elicottero Eli, Istrice Ivo e Ugo, l’Uomo del vino, ci hanno accompagnato in questo nostro primo anno di scuola. Ci hanno fatto vivere magiche avventure insegnandoci a leggere e ad essere curiosi. Il nostro cartellone non è più come il primo giorno di scuola e ha i segni di un anno scolastico vissuto insieme, ma per noi è sempre BELLISSIMO! CLASSI IC – ID primaria “Don Bosco”
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Ecco un esperimento molto divertente che abbiamo verificato con la prof.ssa Bracaccini e i suoi alunni nel laboratorio dell’Istituto Superiore “Francesco Filelfo” di Tolentino. Grazie al progetto “ La scienza raccontata ai bambini” noi alunni delle classi terze, quarte e quinte della primaria “Don Bosco” abbiamo avuto la possibilità di sperimentare alcuni argomenti previsti nel nostro programma di scienze. Esperimento: EMISFERI DI MAGDEBURGO 0ccorre una sfera di rame composta da due emisferi separati simile ad una scatola che si chiude perfettamente ( emisferi di Magdeburgo). Non è difficile aprirla! Dal rubinetto situato su uno dei due emisferi togliamo tutta l’aria contenuta nella scatola con una pompa da vuoto. Cerchiamo ora di separare i due emisferi, ma pur provando e riprovando …. non riusciamo ! La pressione che l’aria esercita sulla superficie dei due emisferi è tanto forte da impedirne l’apertura. Si apre il rubinetto ed entrando l’aria i due emisferi si separano allora senza sforzo! Gli emisferi di Magdeburgo sono una coppia di emisferi di rame con bordi perfettamente combacianti. Quando vengono incastrati tra loro e viene aspirata via l'aria, al loro interno si forma il vuoto da non poter essere neppure separato da due opposte schiere di cavalli. Furono progettati nel1650 da Otto von Guericke, che con essi volle fornire una dimostrazione del concetto di pressione atmosferica .Von Guericke eseguì l'esperimento degli emisferi l'8 maggio 1654 a Ratisbona alla presenza dell'imperatore Ferdinando III; in quell'occasione vennero impiegati 30 cavalli, divisi in due gruppi di 15, che non riuscirono a dividere gli emisferi finché non fu riaperta la valvola ed eliminare così il vuoto. Nel 1656 fu ripetuto con 16 cavalli nella sua città natale, Magdeburgo. Nel 1663 si tenne un'altra dimostrazione con 24 cavalli a Berlino, a cui assistette Federico Guglielmo I di Brandeburgo. Per noi la pressione dell’aria non ha più segreti! Classe IV C primaria “Don Bosco”
COMUNICAZIONE E DIZIONE: un binomio da riscoprire Nella professione docente “la parola” come strumento di lavoro riveste un ruolo decisamente primario: l’insegnamento implica la comunicazione. Una comunicazione efficace rende più interessante l'argomentazione esposta, aumenta le possibilità di essere compresi, seguiti, di risultare convincenti, oltre che gradevoli all'ascolto. Raggiungere e mantenere attiva l’attenzione dell’alunno, senza distrarlo dall'argomento che si sta trattando con caratteristiche verbali personali è senz’altro importante nel processo di insegnamento – apprendimento. Per migliorare e arricchire la forma della propria comunicazione verbale e utilizzare al meglio le proprie capacità espressive , in collaborazione con l’emittente radiofonica “Multiradio” di Tolentino, nella persona della Sig.ra Oriana Forconi e grazie alla disponibilità della speaker radiofonica Ester De Troia, è stata offerta a tutti i docenti dell’Istituto Comprensivo “Don Bosco” , l’opportunità di partecipare ad una serie di incontri concernenti la “giusta dizione delle parole”. La lodevole iniziativa ha riscosso un discreto successo e molte sono state le richieste, da parte dei docenti, di poter ripetere l’esperienza. Le tecniche trattate negli incontri sono state, poi, sviluppate ed utilizzare dagli insegnanti in classe con gli alunni per specifiche attività, ponendosi, così, come un ampliamento dell’offerta formativa che l’Istituto “Don Bosco” offre ai propri iscritti.
Il Progetto Logica ... mente alla scuola dell’Infanzia Bezzi è proseguito così … con la scoperta del gioco degli scacchi! Mago Arcobaleno, il simpatico amico dei bambini, pieno di bontà e di fantasia, sempre pronto ad aiutarli in ogni occasione, è ritornato a scuola per raccontare una bellissima storia: “ La Battaglia che non fa male a nessuno”. Egli racconta che, tanto tempo fa, non molto lontano dal suo villaggio Colorandia, vi erano due regni confinanti, uno lo comandava il RE dei ghiacci e la REGINA delle nevi, in quel regno era tutto bianco e freddo; l’altro regno lo comandava il Re vulcano e la REGINA della lava, in questo al contrario tutto era nero e caldo. I due regnanti vivevano sicuri nel loro reame perché erano protetti dagli ALFIERI con le lunghe lance e circondati dalle TORRI, i CAVALLI pascolavano liberi e felici e i PEDONI non perdevano mai di vista i reali. In mezzo ai due territori, sorgeva una bellissima città chiamata SCACCHIPOLI, in mezzo alla città c’era una grande piazza chiamata SCACCHIERA. Era un luogo meraviglioso dove vi si arrivava attraverso i sentieri della creatività e passando intorno al lago della fantasia. Le persone che abitavano lì potevano bere l’acqua dalla sorgente delle idee e l’acqua del fiume dell’intelligenza. Inoltre si poteva lavorare divertendosi, diffondere poesie ascoltare musica e gustare cibi squisiti. Era un paese stupendo dove era vietato fare la guerra, i due re infatti, per paura di farsi male e di fare del male avevano rinunciato agli scontri tra gli eserciti. Una volta però non riuscivano a trovare un accordo su una questione molto importante, quale fosse il punto giusto del confine dei loro reami. Dopo una lunga discussione , non trovando una soluzione, chiamarono proprio Mago arcobaleno il quale riuscì a risolvere la questione in questo modo, prese un pugno di neve bianca e un pugno di lava nera e le posizionò su un punto preciso del terreno. Come per incanto ne uscì un immenso prato suddiviso in 64 caselle bianche e nere. Lì andavano tutti trovando una disposizione, ma per non far torto a nessuno e non litigare decisero di muoversi uno alla volta. I due re fecero la conta per chi doveva fare il primo passo sulla scacchiera, toccò al bianco, che da quel giorno si muove all’inizio di ogni emozionante partita del gioco denominato degli scacchi, dove si combattono battaglie senza armi. Ognuno può trovare amici/nemici con cui giocare e un tesoro da trovare! Dopo aver ascoltato questa emozionante storia i bambini hanno realizzato una loro personale scacchiera con tutti i pezzi degli scacchi. Si sono divertiti moltissimo a muoversi su una grande scacchiera dove, di volta in volta ognuno di loro diventava re, regina, torre , cavallo e pedone. Attraverso la divertente canzone dello zecchino d’oro: “Scacco matto!”, hanno imparato a muoversi in avanti, indietro, in PAGINA 39 diagonale, a destra, a sinistra. Hanno giocato con il proprio corpo, si sono travestiti, hanno recitato ,mettendosi alla prova e usando la propria creatività e fantasia.
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Impaginazione Elettronica: Insegnante Annunziata Grieco
docenti, studenti, genitori per la collaborazione e l’ attenzione.
“La creatività è contagiosa. Trasmettila”. Albert Einstein