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Il Centro Tazzoli si rinnova
Il centro di via Tazzoli
Simone Villa
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Vice Sindaco Assessore ai Lavori pubblici e Patrimonio
@
assessore.villa @comune.monza.it
verso un moderno social hub
Forni e fornelli nuovamente accesi per il ristorante della Casa accoglienza «Giovanni Paolo II», in via Tazzoli, nel quartiere San Fruttuoso.
Il ristorante self-service
La riapertura del ristorante è un servizio per gli ospiti della struttura che possono usufruirne a tariffe convenzionate, ma soprattutto rappresenta l’importante ritorno di una fondamentale relazione sociale con il quartiere. Altrettanto determinante è la disponibilità di un nuovo punto di aggregazione per il territorio da destinare ad eventi, convegni, meeting e cene sociali o aziendali e quale punto di ritrovo per le società sportive. In programma agevolazioni per gli over 60, consegna di pasti a domicilio per anziani non autosufficienti, serate a tema con il coinvolgimento del quartiere. Il servizio di ristorazione è affidato a «Risto Service», società di ristorazione di Arcore con oltre 700 dipendenti.
Il social hub
L’obiettivo del progetto, però, va oltre la riapertura del ristorante. La prospettiva è una riqualificazione complessiva dello stabile in grado di rispondere ai bisogni emergenti della comunità: da una parte risorse comunali per risistemare il teatro e la chiesa, dall’altra un accordo di project financing con la Cooperativa «Monza 2000», che oggi si occupa di gestire la struttura. All’orizzonte anche un progetto con la Casa Circondariale di
via Sanquirico, per aprire un panificio nel carcere monzese che possa diventare fornitore stabile del ristorante.
I dati
Realizzato nei primi anni Sessanta, l’edificio è composto da un fabbricato principale con una superficie di circa 4 mila mq, da un corpo destinato a sala riunioni, da una cappella e da un giardino. Il pensionato si sviluppa su cinque piani fuori terra ed uno seminterrato adibito a locali di soggiorno comune e servizi tecnici. Al piano rialzato trovano posto la cucina e la sala da pranzo, la hall di ingresso e la reception, gli uffici e la direzione, oltre alle camere per il personale e la biblioteca. Dal 1° al 4° piano sono collocate le
stanze per gli ospiti, per un totale di 92 camere
singole.
La storia
L’edificio è di proprietà comunale dal 1982, quando fu acquisito per una donazione della Cariplo. Gestito dalla società «Vincenziana» fino al 2008, dall’anno successivo è passato alla Cooperativa Presto un progetto di riqualificazione «Monza 2000» che ne ha garantito la prosecuzione delle attività ed ha assicurato la realizzazione dell’intero degli interventi più urcomplesso genti per la certificazione degli impianti. L’edificio, destinato ad housing sociale, offre residenze
temporanee riservate ai giovani tra i 18 e 35
anni presenti sul territorio per motivi di studio e lavoro, oltre che a persone socialmente ed economicamente fragili che si trovano in situazione di disagio familiare o, comunque, nella necessità di avere un alloggio.
Il project financing
Secondo quanto stabilito dall’accordo stipulato, la gestione della struttura resterà in capo alla Cooperativa «Monza 2000» fino al 2023. La Cooperativa dovrà presentare al Comune una proposta di project financing per una completa riqualificazione funzionale dello stabile, nell’ottica di una modernizzazione secondo standard qualitativi e strutturali di miglioramento delle performance energetiche. Il progetto dovrà assicurare, inoltre, interventi strutturali importanti soprattutto per le camere del terzo e quarto piano. Visto il particolare impegno richiesto sarà necessario adottare strumenti di partnership pubblico - privato. È la sfida dell’housing sociale, che continua a rinnovarsi per soddisfare i nuovi bisogni della città.
Sottopasso Einstein, i lavori al rush finale
Entro la primavera pronto il collegamento tra il quartiere Libertà e la zona di via Lecco/Parco Sottopasso De Marchi – Einstein, ultimo miglio. Si concluderanno in primavera i lavori per la realizzazione della nuova struttura che collegherà via De Marchi e via Confalonieri con via Molino San Michele e via Einstein. Due zone della città, Libertà e Lecco/Parco, oggi separate dalla linea ferroviaria.
Il progetto
I lavori hanno previsto la costruzione di un «manufatto scatolare» in cemento armato lungo 25 metri, largo 5 e alto 3. Il sottopasso è stato realizzato con la «tecnica a spinta» sotto i binari esistenti. La pavimentazione sarà in pietra dura, mentre le pareti saranno trattate con una tecnica anti graffiti. Il controsoffitto sarà realizzato con elementi modulari dove saranno inserite le luci e fatti passare gli impianti. Apposite canaline consentiranno il passaggio delle biciclette.
Area del cantiere nei pressi dei binari