PORDENONE LA PROSSIMA CITTÀ

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Una sintesi del PRGC a cura di: Michele Brunello e Marco Brega - Dontstop architettura con Massimo Giuliani

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Una sintesi del PRGC a cura di: Michele Brunello e Marco Brega - Dontstop architettura con Massimo Giuliani

PORDENONE LA PROSSIMA CITTÀ Pordenone the next city - english text on page 58

Comune di Pordenone

PRGC PRGC PORDENONE PORDENONE Pordenone PRGC ENERGIE ENERGIE PERPER LA CITTA’ LA CITTA’


INTRODUZIONE a cura del Sindaco Claudio Pedrotti

Il nuovo Piano regolatore generale nasce dalla volontà e dall’urgenza di ripensare alle ricchezze del nostro territorio e al modo migliore per sfruttarle a vantaggio della nostra comunità. Prima di progettare abbiamo studiato, analizzato e ascoltato pareri scientifici, ben oltre le previsioni di legge. Questo patrimonio di conoscenze e ipotesi strategiche è oggi a disposizione della città. Un ciclo di sviluppo basato sull’espansione e sullo sfruttamento del suolo si è chiuso, probabilmente per sempre. Siamo convinti che oggi, più che mai, sia necessario ritrovare un equilibrio naturale e sostenibile con il nostro territorio. La Natura è stata generosa con noi, e la storia di Pordenone è lì a testimoniarlo. Stiamo comodamente seduti su una macchina energetica che ha sostenuto il prorompente sviluppo industriale della città. Questa stessa macchina energetica, tornata competitiva rispetto ai combustibili fossili grazie all’innovazione tecnologica, promette oggi di sostenere una nuova fase di sviluppo urbano, economico e sociale di Pordenone. A patto che ripensiamo il nostro rapporto con il suolo, con le acque, con ciò che abbiamo costruito in passato. Questo piano gioca due partite: una in difesa e una in attacco. Difende la città e i cittadini dall’imprevedibilità degli eventi naturali, assumendosi la responsabilità di scelte anche scomode nel nome della sicurezza. Arginare le emergenze sempre più 4

frequenti e tamponare i danni è infatti un costo che non ci possiamo più permettere di sostenere. Per contro questo Piano affronta di petto lo stallo dell’edilizia, della residenzialità, della trasformazione sociale ed economica e fornisce a tutti gli attori coinvolti strumenti efficienti e contemporanei per agire e per mettere in moto volani di efficienza e di rilancio che ci aiuteranno a ripartire. L’amministrazione ha fatto e continuerà a fare la sua parte, sostenendo questo processo con tutte le energie e la determinazione che questa congiuntura storica ci consente. Ma funzionerà soltanto se tutti coloro a cui consegnamo con orgoglio questo Piano – urbanisti, architetti, costruttori edili, proprietari immobiliari, imprese, categorie economiche, cittadini – sapranno cogliere l’opportunità con fiducia e senso del futuro. Un’opportunità che pone Pordenone all’avanguardia di una sensibilità nuova, destinata a diffondersi in fretta.

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IL NUOVO PIANO a cura del gruppo di lavoro del PRGC

Estratto della Componente Strutturale del PRGC Verde agricolo Verde parco Noncello Corridoi ecologici Aree di trasformazione Aree di rigenerazione Aree strategiche

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Dopo oltre 30 anni Pordenone si dota di uno strumento di pianificazione per affrontare le sfide della contemporaneità. Le pagine che seguono raccontano i punti innovativi e qualificanti del nuovo Piano Regolatore Generale Comunale (PRGC). In passato i piani gestivano la crescita delle città mentre oggi devono reinterpretare la propria funzione operando sulla città costruita e riducendo il consumo di suolo, attivando nuove filiere economiche e di sviluppo urbano sostenibile: un nuovo approccio in grado di valorizzare le risorse e le energie della città. La sintesi del lavoro di ricerca e riflessione progettuale svolto dal gruppo di lavoro del nuovo PRGC presenta le novità della componente strutturale - la “strategia” del piano sul lungo termine - che è stata costruita sulla base di due elementi principali: la rigenerazione urbana come strumento necessario per una nuova prospettiva di sviluppo, e il sistema ecotecnologico come giacimento di energia naturale per alimentare la città e generare nuove risorse. L’utilizzo combinato di queste due strategie, intese come elementi di innovazione degli strumenti tradizionali della pianificazione, propone un piano di nuova generazione per il raggiungimento dei principali obiettivi e cioè coniugare sviluppo innovativo e valorizzazione dell’ecosistema territoriale, aumentando la qualità della vita e dell’ambiente. 7


ECOTECNOLOGIE PER LA CITTÀ ENERGIE PER LA RIGENERAZIONE 8

1 IL SISTEMA DELLE ACQUE DIVENTA RISORSA PER UNA PRODUZIONE ENERGETICA LOCALE ACCESSIBILE A TUTTI / p.14 // 2 IL PARCO DEL NONCELLO DIVENTA NUOVO FRONTE URBANO E CENTRO DI SVILUPPO DELLA CITTÀ PUBBLICA / p.20 // 3 I CORRIDOI ECOLOGICI DIVENTANO TRACCIATI CHE METTONO A SISTEMA LE AREE VERDI PUBBLICHE E PRIVATE AUMENTANDO LA BIODIVERSITÀ URBANA / p.26 // 4 LA RIGENERAZIONE URBANA COME STRUMENTO PER IL CONTENIMENTO DEL CONSUMO DI SUOLO / p.34 // 5 LE SMART GRID COME DISPOSITIVI PER LA RIDISTRIBUZIONE DEI SURPLUS ENERGETICI PRODOTTI DAGLI EDIFICI / p.40 // 6 IL RECUPERO DEI COMPLESSI EDILIZI COME VOLANO PER IL RINNOVO DEGLI SPAZI PUBBLICI / p.46 // 7 USI TEMPORANEI E RINATURALIZZAZIONE DIVENTANO ELEMENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLE AREE DISMESSE / p.52 9


Il nuovo Piano individua il parco del Noncello come elemento centrale dello spazio pubblico e le aree prioritarie per la rigenerazione urbana.

Sintesi concettuale del sistema ecotecnologico 10

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ECOTECNO LOGIE PER LA CITTÀ 12

Il territorio di Pordenone è ricco di risorse rinnovabili che possono diventare il volano per un nuovo sviluppo fortemente orientato verso l’autonomia energetica.

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1 IL SISTEMA DELLE ACQUE DIVENTA RISORSA PER UNA PRODUZIONE ENERGETICA LOCALE ACCESSIBILE A TUTTI

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Il nuovo Piano approfondisce il tema dello sfruttamento dell’acqua quale fonte di energia semi-collettiva; da un lato punta al recupero ecologico del fiume Noncello e dei suoi affluenti e dall’altro sulla produzione di energia attraverso l’utilizzo dei salti d’acqua e l’impiego delle pompe di calore. Con la dismissione dei cotonifici, il grande apparato idraulico del Noncello si è trasformato in un sistema ambientale di grande valenza ecosistemica, mantenendo la funzione originaria di veicolare le acque verso il fiume Noncello. Con il nuovo PRGC si è aperta la possibilità concreta di un riuso dei corsi d’acqua minori. Il sistema ecotecnologico oltre alla produzione energetica può contribuire alla regolazione idraulica dei flussi garantendo una migliore sicurezza delle aree urbane. Il sistema ecotecnologico prevede quindi la produzione di energia utilizzando le fonti rinnovabili disponibili. Il nuovo Piano favorisce l’impiego di dispositivi per la produzione di energia elettrica per l’alimentazione della città nel suo complesso ad esempio attraverso l’installazione di nuovi impianti geotermici e pompe di calore. Il Piano prevede che gli spazi pubblici e di quartiere possano diventare dei punti a servizio della produzione energetica comune per l’alimentazione della città pubblica. 15


La sperimentazione energetica sostenibile rappresenta l’elemento di forza del sistema ecotecnologico della città .

Visione progettuale del sistema ecotecnologico


Il sistema ecotecnologico permette di produrre energia idroelettrica e geotermica utilizzando le risorse naturali del territorio Parco del Noncello

riqualificazione energetica ed architettonica dei fronti

percorsi e spazi per il tempo libero

potenziamento dello spazio pubblico

lago lago

produzione di

energia fotovoltaica produzione di energia fotovoltaica

Sviluppo di nuove economie legate alla produzione energetica locale

pozzo geotermico collettivo

utilizzo della energia

negli utilizzogeotermica di energia edifici geotermica negli edifici

fiume Noncello

Fiume Noncello

produzione di energia

idroelettrica attraverso produzione energia i salti di di quota idroelettrica attraverso i salti di quota

Terreni con falda da 0 m a 2 m Terreni con falda da 2 m a 4 m Terreni con falda maggiore di 4 m

ConducibilitĂ dei terreni da 1,45 a 1,97 W/mK Parco del Noncello

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potenziamento del verde pubblico e privato

mitigazione ambientale dei parcheggi

fascia filtro agroambientale

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2 IL PARCO DEL NONCELLO DIVENTA NUOVO FRONTE URBANO E CENTRO DI SVILUPPO DELLA CITTÀ PUBBLICA

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Il fiume Noncello oggi è sottoutilizzato e non è percepito dalla città come un fronte urbano. Il Piano rovescia la logica degli interventi concentrando la città pubblica sul lungofiume che accoglierà funzioni pubbliche, ricreative, mobilità lenta oltre che essere l’ossatura dei dispositivi energetici collettivi. Osservando oggi l’asta del Noncello è possibile intuire come un tempo questo Fiume ha ricoperto un importante ruolo per lo sviluppo industriale ed economico della città. Attualmente sul Noncello si affacciano i tre storici cotonifici (Rorai, Amman e Torre) che hanno dismesso la propria produzione da anni e rappresentano delle importanti potenzialità urbane da ripensare e valorizzare. Il nuovo Piano immagina quest’area come un grande sistema ecotecnologico urbano dove sperimentare le più innovative tecniche di produzione energetica da fonti rinnovabili e proporre un disegno complessivo della città pubblica a partire da una immagine rinnovata del parco del Noncello. Gli edifici che attualmente affacciano sul sistema ecotecnologico, in molti casi si presentano come elementi di scarsa qualità urbana. Il nuovo Piano prevede incentivi volumetrici e regole specifiche per valorizzare queste aree, che possono diventare dei veri e propri biofiltri naturali. Il nuovo Piano suggerisce il sistema ecotecnologico come elemento strutturante della rete degli spazi pubblici della città. La sua ramificazione, potenziata dall’introduzione dei corridoi ecologici, rappresenta la rete con cui connettere la città pubblica valorizzando la produzione energetica da fonti rinnovabili. 21


Il corso del Noncello diventa oggetto d’interventi di trasformazione, dal parcheggio Marcolin a via Martelli, per restituire un nuovo fronte urbano alla città .

Visione progettuale dell’attuale parcheggio Marcolin


Il nuovo Piano favorisce gli interventi della città pubblica sul lungofiume che accoglierà funzioni collettive, ricreative, mobilità lenta, oltre che l’ossatura dei dispositivi energetici condivisi.

Parco del Noncello Parco del Noncello

riqualificazione energetica ed architettonica dei fronti

Potenziamento del valore ecologico del Parco del Noncello

riqualificazione energetica ed architettonica dei fronti

percorsi e spazi per il tempo libero

Sistema ecotecnologico

potenziamento dello spazio pubblico

lago

potenziamento dello spazio pubblico

Fiume Noncello

Reticolo idrico produzione di energia fotovoltaica

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pozzo geotermico collettivo

utilizzo della energia geotermica negli edifici

produzione di energia idroelettrica attraverso i salti di quota

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3 I CORRIDOI ECOLOGICI DIVENTANO TRACCIATI CHE METTONO A SISTEMA LE AREE VERDI PUBBLICHE E PRIVATE AUMENTANDO LA BIODIVERSITÀ URBANA 26

Lo sviluppo del tessuto edificato di Pordenone ha interrotto la continuità ecologica tra la parte nord e sud del territorio. Il nuovo Piano individua 7 corridoi ecologici urbani prevedendo azioni di riequilibrio ambientale e di continuità ecosistemica a livello territoriale. Il Piano mette a sistema le aree interstiziali presenti nel tessuto urbano con lo scopo di sviluppare percorsi ecologici di connessione nord - sud. I corridoi ecologici sono una sequenza di spazi verdi, pubblici e privati, che si articolano e si susseguono. La maggior parte delle aree agricole ai margini dell’area urbanizzata, pur avendo un valore di testimonianza del contesto, rappresentano un fattore di debolezza a causa dell’impiego dei suoli per attività non colturali. Il nuovo Piano mette al centro del progetto ambientale queste porzioni di territorio. Ai segnali di crisi, si accompagna il progressivo indebolimento del valore paesaggistico delle aree soggette a coltura. Nonostante tali difficoltà, sopravvivono alcune realtà aziendali vitali e attive, potenzialmente in grado di dare continuità alla cura del territorio e del paesaggio mantenendo inalterate importanti funzioni ambientali che queste ultime ricoprono. 27


Lo sviluppo dei corridoi ecologici consente il potenziamento del valore ambientale delle aree urbane favorendo il miglioramento dei servizi ecosistemici*, della biodiversitĂ e della qualitĂ degli spazi

* I servizi ecosistemici, secondo la definizione delle Nazioni Unite, sono i benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere


I corridoi ecologici mettono a sistema le aree pubbliche e private della cittĂ per garantire la continuitĂ degli ecosistemi ambientali sulle direttrici nordsud del territorio urbano. Parco del Noncello

riqualificazione energetica ed architettonica dei fronti

percorsi e spazi per il tempo libero

potenziamento dello spazio pubblico

lago

produzione di energia fotovoltaica

pozzo geotermico collettivo

utilizzo della energia geotermica negli edifici

produzione di energia idroelettrica attraverso i salti di quota

fascia filtro agroambientale

Parco del Noncello

Potenziamento del sistema ambientale urbano

Parco del Noncello

Fiume Noncello

potenziamento del verde

potenziamento del pubblico verdee privato pubblico e privato

mitigazione ambientale

fascia filtro

dei parcheggi ambientaleagroambientale mitigazione dei parcheggi

Verde agricolo Verde di riequilibrio ambientale Verde parco Noncello Corridoi ecologici

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ENERGIE PER LA RIGENE RAZIONE 32

Il nuovo Piano veicola le risorse prodotte dagli interventi energetici verso operazioni coordinate di rigenerazione urbana per innalzare la qualitĂ complessiva della cittĂ e favorire uno sviluppo urbano sostenibile.

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4 LA RIGENERAZIONE URBANA DIVENTA STRUMENTO PER IL CONTENIMENTO DEL CONSUMO DI SUOLO

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La rigenerazione urbana delle aree costruite diventa la condizione necessaria per lo sviluppo di nuovi edifici sulle aree non costruite, attraverso il meccanismo della perequazione che consente una crescita più equilibrata e misurata. La sfida del nuovo piano è stimolare la crescita della città non consumando nuovo suolo, quindi concentrare le energie nella rigenerazione urbana riorganizzando la rete dei servizi per contenere la diffusione della città. A Pordenone bisogna fare i conti con i diritti pregressi derivanti dai piani precedenti. Una strategia specifica consiste nella definizione di una soglia massima di consumo di suolo che sia sostenibile e non superabile durante il periodo di validità del Piano. Sono limitate le nuove costruzioni su aree greenfield esterne al perimetro del centro edificato tramite meccanismi perequativi e sono incentivati gli interventi di rigenerazione e recupero edilizio all’interno dell’area urbana. La Componente strutturale del Piano individua alcune aree considerate prioritarie su cui attivare sperimentazioni urbane di rigenerazione per il miglioramento complessivo della qualità urbana ed energetica. L’azione virtuosa del nuovo Piano consiste nel legare la rigenerazione alla trasformazione delle nuove aree in modo che queste ultime possano sostenere l’azione rigenerativa della città riducendo le emissioni in atmosfera grazie ad un miglioramento energetico degli edifici. 35


A Pordenone il consumo di suolo ha raggiunto il 59,19% del territorio determinando la necessitĂ di attivare strategie e azioni per la tutela delle aree non costruite.


Le azioni di rigenerazione sono favorite nell’intera area urbanizzata con lo scopo di costruire un sistema efficiente ed equilibrato che contenga l’uso di energia ed il consumo di suolo.

X%

X%

+ Y%

1 edificio esistente

edificio esistente

Rigenerazione degli edifici e degli spazi pubblici della città

2 efficientamento energetico

efficientamento energetico

3 premio volumetrico da spostare nell’area di trasformazione

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volume massimo realizzabile premio volumetrico da volume massimo nell’area di trasformazione spostare nell’area di realizzabile nell’area di trasformazione trasformazione

Aree di trasformazione

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Aree di rigenerazione

Aree urbane consolidate

Aree dismesse

Aree urbane di recente formazione

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5 LE SMARTGRID DIVENTANO DISPOSITIVI PER LA RIDISTRIBUZIONE DEI SURPLUS ENERGETICI PRODOTTI DAGLI EDIFICI 40

Il nuovo Piano stimola i proprietari a rigenerare le loro abitazioni sostenendo la costruzione di reti energetiche che ridistribuiscono localmente i surplus energetici prodotti. Il nuovo Piano attua criteri normativi per facilitare l’uso degli spazi pubblici come infrastruttura collettiva che ottimizza i costi economici ed ambientali di accesso alle falde acquifere e alle risorse rinnovabili da parte dei singoli. La Componente strutturale del Piano individua alcune aree considerate prioritarie rispetto al loro attuale comportamento energetico su cui attivare sperimentazioni urbane di rigenerazione. In questo contesto emergono come elementi centrali le smart grids ossia delle reti intelligenti in grado di integrare sapientemente le azioni di tutti gli utenti connessi – produttori, consumatori, al fine di distribuire energia in modo efficiente, sostenibile, economicamente vantaggioso e sicuro. Il nuovo Piano favorisce gli interventi che si orientano verso questo tipo di innovazione facendo in modo che i singoli proprietari possano aderire a queste proposte partecipando alla costruzione dei dispositivi intelligenti in grado di condividere i surplus energetici prodotti dagli impianti che utilizzano le fonti rinnovabili. 41


Il nuovo Piano stimola i proprietari a rigenerare le loro abitazioni sostenendo l’adesione a reti energetiche locali che ridistribuiscono i surplus energetici prodotti. Esempio di rigenerazione urbana a Pordenone: prima/dopo

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Le opportunità offerte dal nuovo Piano puntano ad innovare l’intero comparto edilizio che potrà specializzarsi nel trasformare gli edifici da consumatori a produttori di energia. produzione energetica produzione con pannelli energetica con fotovoltaici pannelli fotovoltaici

impiego di energia impiego di geotermica energia geotermica negli negliedifici edifici

Risparmio e produzione energetica degli edifici pubblici e privati 100 KWh/mq

efficientamento energetico degli edifici

pozzi pozzi geotermici geotermici collettivi collettivi

smart-grid per la condivisione dei surplus energetici

smart-grid per la condivisione dei surplus energetici

240 KWh/mq

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6 IL RECUPERO DEI COMPLESSI EDILIZI DOVENTA VOLANO PER IL RINNOVO DEGLI SPAZI PUBBLICI

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Il Piano orienta gruppi di cittadini che intendono rigenerare i propri edifici con lo scopo di sfruttare le potenzialità contemporanee dell’energia. La rigenerazione applicata alle abitazioni collettive libera le risorse per qualificare e potenziare la rete pubblica degli spazi di prossimità. In questo modo la città acquista una maggiore attrattività. Il Piano attua criteri normativi per facilitare l’uso degli spazi pubblici per la produzione di energie rinnovabili. La razionalizzazione degli spazi pubblici consente di definire una strategia urbana diffusa per la riqualificazione energetica della città, mettendo a disposizione aree per l’installazione di centrali di energie rinnovabili a servizio sia del pubblico che del privato. Ad esempio, molte aree a parcheggio potranno essere strutturate come ambiti per l’istallazione di pannelli fotovoltaici posizionati su strutture aeree. Tale quantità può essere facilmente incrementata se si considerano altri spazi disponibili come ad esempio le coperture degli edifici pubblici. 47


I dispositivi energetici collettivi e le azioni di rigenerazione urbana producono le risorse, anche finanziarie, per il rinnovo degli spazi pubblici e/o privati condivisi.


Il rinnovo dei complessi edilizi, trainato dagli interventi sulle proprietà pubbliche, servirà come strumento di potenziamento della città dei servizi e degli spazi condivisi.

rigenerazione rigenerazione delle residenze delle residenze urbane urbane

Sistemi urbani interessati dalla rigenerazione

potenziamento della città potenziamento pubblica e dei della città pubblica eservizi dei servizi

riqualificazione degli spazi urbani di prossimità

riqualificazione degli spazi urbani di prossimità Tessuto urbano consolidato Aree di recente formazione

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7 USI TEMPORANEI E RINATURALIZZAZIONE DIVENTANO MODALITÀ PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLE AREE DISMESSE 52

Il Piano promuove regole che semplificano e accelerano gli interventi di miglioramento urbano delle aree dismesse attraverso la loro messa in sicurezza. Nel periodo di attesa della trasformazione definitiva, queste aree possono ospitare funzioni temporanee per il tempo libero, diventare centrali energetiche grazie alle energie rinnovabili, attuare politiche di rinaturalizzazione per aumentare la biodiversità urbana. Il piano si è posto l’ambizioso obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 e attuare politiche di produzione di energia come bene comune. La strategia per raggiungere l’obiettivo comprende anche il ricorso all’utilizzo delle energie rinnovabili, quale quella, inesauribile, prodotta dal sole, in sostituzione delle energie fossili. Nelle zone industriali dove sono presenti numerose coperture, è stata prevista la possibilità di utilizzare i pannelli fotovoltaici; l’energia prodotta verrà utilizzata a sostegno delle piccole e medie imprese del territorio. Il surplus energetico accumulato verrà potrà essere condiviso per il funzionamento della città pubblica. 53


A Pordenone il 53% del territorio è soggetto a vincolo idrogeologico, e le aree dismesse dei cotonifici sono collocate nei punti maggiormente critici. Il nuovo Piano modifica le previsioni di costruire su queste aree, favorendo usi temporanei, messa in sicurezza e rinaturalizzazione. utilizzo delle per utilizzocoperture delle coperture perla la produzione di energia dada fonti produzione di energia fonti rinnovabili rinnovabili rinaturalizzazione rinaturalizzazione dellearee aree dismesse delle dismesse

Messa in sicurezza del sistema urbano

Ex cotonifici

funzioni temporanee funzioni temporanee all’interno degli degli edifici all’interno inutilizzati edifici inutilizzati utilizzo degli spazi utilizzo degli spazi aperti per aperti attività collettivecollettive per attività

Aree soggette a vincolo idrogeologico

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CONCLUSIONI

a cura dell’Assessore all’Urbanistica Martina Toffolo

Estratto della Componente Operativa del PRGC Verde parco comprensoriale R/PC Verde urbano R/PU Attrezzature e servizi pubblici Zona A / centro storico Zone B di completamento

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Come sarà dunque la città di domani? Qual è la visione di questo piano? Pordenone sarà la città che vorrà diventare, la città che i suoi cittadini sapranno trasformare, all’insegna della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Questo Piano non disegna una città diversa, una città immaginata e scaturita dalla fantasia dei politici o degli urbanisti: si prefigge l’ambizioso obiettivo di dare opportunità e di prevedere possibilità di crescita, di sviluppo, di ripensamento, di ridisegno e di riqualificazione all’insegna del rispetto dell’ambiente e del nostro contesto. Sarà la città che vorranno i nostri figli o nella quale torneranno, trovando l’equilibrio tra il vivere, il lavoro e la natura. Sarà la città che si trasforma, in divenire, espressione di tutti coloro che hanno capito che il modello sociale ed economico degli ultimi decenni non è più sostenibile, sia dal punto di vista sociale che da quello ambientale. Pordenone sarà così se oggi decidiamo di accogliere una nuova sfida, quella della trasformazione, della mutazione, della manutenzione, del sostegno alle energie emergenti nella nostra società nel solco irrinunciabile dell’interesse pubblico e della sostenibilità. Questo piano sarà se avremo il coraggio e la voglia di attuarlo, senza preconcetti o dogmi, ma con il desiderio di immaginarlo come un’occasione che ci viene data. 57


PORDENONE THE NEXT CITY p.4 - Introduction curated by Claudio Pedrotti The idea for the new master plan comes from a strong desire and urgency to rethink the quality of our territory and to exploit it in the best possible way for our community to benefit from it. Before the design phase we carefully studied and analyzed the territory and specific regulations as well as reviewed scientific opinions. Today, the accumulated wealth of knowledge and hypotheses are reflected into the city image. A development cycle based on the expansion and on the exploitation of the soil is permanently closed. We believe that today, more than ever, it is necessary to find a natural balance and sustainable approach for the territory. Nature turned out to be kind to us, and the history of Pordenone is there to witness it. We sit comfortably on an energy machine that supported the unbridled industrial development of the city. The same energy machine is back to compete with fossil fuels through technological innovation. Today it promises to support a new phase of urban, economic and social development of Pordenone, as long as we think back on our relationship with the land, with water, with what we have built in the past. This plan plays two important roles: one in defense and one in an attack. It defends the city and citizens from the unpredictability of natural events, taking responsibility for too uncomfortable choices in the name of security. Furthermore, it stops increasingly frequent emergencies and reverse the damage costs that we can no longer afford to support. The plan is facing the crisis in the construction market and real estate market, social and economical changes and it provides to all those involved effective tools for contemporary action in order to improve the real estate recovery. The administration has done and will continue to do its part by supporting the process with all the energy and determination that the historical situation allows. It will work only if all those who proudly deliver the plan - urban planners, architects, builders, property owners, businesses, economic groups, citizens - will seize the opportunity with confidence and a sense of the future. This opportunity that gives us Pordenone its at the forefront of a new sensibility, and it is intended for the rapid spread. p. 7 - The new Plan curated by the working group of PRGC After over 30 years Pordenone gains a planning tool to address the challenges of the contemporary world. The following pages tell the innovative and qualifying points of the New General Municipal Plan (PRGC). In the past, plans were managing the growth of cities while today they must reinterpret their function operating on the built city and reducing land consumption, enabling new economic sectors and sustainable urban development: a new approach capable of enhancing the resources and energies of the city. The summary of the research and design reflection done by the working group of the new PRGC presents the news of the structural component - the long term “strategy� of the planwhich was built on the basis of two main elements: the urban regeneration as a necessary tool

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for a new development perspective, and the eco-tech system as a reservoir of natural energy to power the city and generate new resources. The combination of these two strategies, designed as innovative elements of the traditional planning tools, proposes a new generation plan to achieve the main goals, namely to combine innovative development and to enhance territorial ecosystem, while increasing the quality of life and environment. p. 12 Ecotechnologies for the city p. 14 - 1 The water system becomes the resource for local and accessible energy production The new plan examines the issue of the exploitation of water as a source of semi-collective power; on the one hand aims at the ecological recovery of the Noncello river and its tributaries and on the other at energy production through the use of waterfalls and heat pumps. With the disposal of cotton mills, the large hydraulic apparatus Noncello became an environmental system of great value ecosystem, maintaining the original function of conveying the water to the river Noncello. With the new PRGC opened the concrete possibility of a reuse of small waterways. The eco-tech system in addition to the energy production can help regulate hydraulic flows ensuring better security of urban areas. The eco-tech system thus provides for the production of energy by using renewable sources available. The new Plan favors the use of devices for the production of electricity for the power supply of the city as a whole, for example, through the installation of new geothermal plants and heat pumps. The Plan provides that public and neighbourhood spaces can become spots at the service of a common energy production to feed the public city. p. 20 - 2 The Noncello park becomes the new urban front and development center of the public city The Noncello river today is underused and is not perceived by the city as an urban front. The plan reverses the logic of interventions focusing the public city on the riverside that will host public and recreational functions, slow mobility as well as being the backbone of the collective energy devices. Looking at today’s Noncello river course you can guess how once upon a time the river has played an important role in the industrial and economic development of the city. Currently upon Noncello overlook the three historic cotton mills (Rorai, Amman and Torre) which abandoned their production for years and represent major urban potential to be rethought and enhanced. The new plan envisions this as a great urban eco-tech system where to experience the most innovative techniques of energy production from renewable sources and propose an overall design of the public city from a renewed image of the Noncello park. The buildings that currently overlook the eco-tech system, in many cases are presented as elements of poor urban quality. The new Plan provides volume incentives and specific rules to enhance these areas, which can become real natural biofilters. The new plan suggests the eco-tech system as a structural element of the network of public spaces of the city. Its branching, enhanced by the introduction of ecological corridors, is the network through which to connect the public city enhancing energy production from renewable sources.

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p. 26 - 3 The ecological corridors become tracks that put public and private green areas in a network increasing urban biodiversity. The Pordenone city development interrupted the ecological continuity between the north and south part of the territory. The new Plan identifies 7 ecological corridors providing urban environmental rebalancing actions and continuity of the ecosystem at the territorial level. The Plan puts the interstitial areas inside the urban fabric in a network to develop ecological paths connecting the north to the south. Ecological corridors are a sequence of green spaces, public and private, that are structured and follow each other. The majority of the agricultural areas at the urban area margins, despite having a testimony value of context, represent a weakness factor due to the use of land for non-farming activities. The new Plan put these portions of territory at the core of the environmental project. The signs of recession, are accompanied by the progressive weakening of the landscape cultivation areas value. Despite these difficulties, some active company realities manage to survive, potentially able to give continuity to the care of the land and the landscape while maintaining important environmental functions that they have.

city reducing the co2 emissions thanks to an energetic improvement of the buildings.

p. 32 - Energy for regeneration

p. 52 - 7 Temporal uses and naturalisation become a method for the transformation of abandoned areas into safe spaces The plan promotes rules that simplify and accelerate the urban interventions to improve abandoned areas trough their securing. In the waiting period of the definitive transformation, these areas can host temporary functions, in the free time become energetic centrals thanks to the use of renewable energies, or carry out politics of naturalisation to increase the urban biodiversity. The plan has proposed the ambitious goal of reducing the co2 emissions and to carry out policies for the reduction of energy consumption as a common good. The strategy to reach this goal includes the utilisation of renewables energies, the inexhaustible, produced by the sun, replacing fossil source energy. In the industrial areas, where there are present a great amount of rooftops, its foreseen the possibility of installing photovoltaic panels, the produced energy will be used to hold small and medium sized companies. Instead the energetic surplus will be accumulated and donated to the City for public purposes.

p. 34 - 4 The urban regeneration as a tool for the containment of soil consumption The urban built areas regeneration becomes the necessary condition for the development of new buildings on the non-built areas, through the mechanism of equalization that allows a more balanced and measured growth. The challenge of the new plan is to stimulate the growth of the city not consuming new land, thus concentrate the energies in urban regeneration reorganizing the network of services to contain the spread of the city. In Pordenone it is necessary to deal with prior rights resulting from earlier plans. A specific strategy consists in defining a maximum threshold of land use that is sustainable and that can’t be overcome during the validity period of the Plan. New construction on greenfield sites outside the perimeter of the town center are limited and through equalization mechanisms interventions of regeneration within urban and building rehabilitation are encouraged. The structural component of the Plan identifies a number of priority areas in which to introduce experiments of urban regeneration for the overall improvement of the urban quality and efficiency. The virtuous action of the new plan is to link the regeneration to the transformation of the new areas and that the latter can support the regenerative action of the city reducing air emissions by improving buildings energy efficiency. p. 40 - 5 The smart grid becomes a device for the redistribution of the energy surplus generated by the buildings The new plan motivates the property owners to regenerate their houses by holding the construction of a energetic network that redistributes locally the produced energetic surplus. The new plan acts with a normative criteria to ease the use of public space as a collective infrastructure that optimises the economical, and ambient expenses related with the access to underground water and to the access to renewable resources from individuals. The structural component of the new plan identifies some areas of priority over which a process of urban activation process will be applied for an overall improvement of both the energetic and urban quality. The virtuous action of the new Plan, consists in tying the regeneration with the transformation of the new area, and that this ones can hold the regenerative action of the

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p. 46 - 6 The recovery of building complex becomes driving force for the renovation of public space The Plan orientates a group of citizen that intend to regenerate their own buildings, with the intention to exploit the contemporary potential of energy. The regeneration applied to the collective housing sets free the resources to qualifies and strengthen the public network of proximity spaces. this way the city becomes more attractive. The plan implements normative criteria to facilitate the use of public space for the production of renewable energies. the rationalisation of public space allows the definition of a diffuse urban strategy for the energetic requalification of the city, introducing to disposition areas for the installation of centrals of renewable energy serving both, public and private. For example many areas of parking can be used as areas for the installation of photovoltaic panels placed on aerial structures. This quantity could be easily increased taking into account other available spaces such as the rooftops of public buildings.

p. 57 - Conclusion curated by Martina Toffolo How, then, will the city of tomorrow be? What is the vision of this plan? Pordenone is the city that will change its citizens, focusing on the environmental, social and economical aspects. The new plan does not have to create another town, formed from the imagination of politicians and planners. It has set itself the ambitious goal of giving opportunities and providing opportunities for growth, development, rethinking, redesigning and re-dedicating to the environment. It will be the city where our sons will want to live, or where they will come back to, finding a balance between living, working and nature. It will be a city that is transformed in the process of creating, expression of all those who have understood that the model of social and economic development of the last decades is no longer sustainable, both socially and environmentally. This plan will become reality only if we will be brave enough to apply it without preassumptions or dogmas yet with the desire to imagine it as an opportunity that we are given.

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COMUNE DI PORDENONE Sindaco: Claudio Pedrotti Assessore all’urbanistica: Martina Toffolo Dirigente di Settore: Antonio Zofrea Responsabile P.O.: Marco Toneguzzi Ufficio di Piano: Cristiana Aloisi, Laura Beltrame, Fabiana Castellan, Patrizia Cigalotto, Laura Falomo, Luciano Ius, Alessandro Moras, Marisa Pella, Manuela Romano, Vanna Trovò, Edoardo Tomasello TAVOLO DI COORDINAMENTO Giorgio Boz, Federica Brazzafolli, Andrea Brusadin, Stefano Franzin, Massimiliano Manchiaro, Chiara Ugel GRUPPO DI LAVORO PRGC: Massimo Giuliani (capogruppo ATI) Michele Brunello, Marco Brega (DONTSTOP architettura) Emilio Cremona Gianluigi Sartorio Con: Marco Tosca Corrado Longa Laura Di Donfrancesco REFERENZE FOTOGRAFICHE Assunta Romor PROGETTO GRAFICO E TRADUZIONI Dontstop Architettura di Michele Brunello e Marco Brega STAMPA Grafiche GFP srl/Azzano Decimo (Pn) FINITO DI STAMPARE Novembre 2015


Dopo 30 anni Pordenone si dota di un nuovo Piano in grado di cogliere le sfide della contemporaneità attraverso strumenti innovativi come la rigenerazione e le ecotcnologie urbane. After over 30 years Pordenone gains a planning tool to address the challenges of the contemporary world through innovative tools such as urban regeneration and eco-technologies.

Comune di Pordenone

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