INDICE
INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO 2013 | 2014 Relazione del Rettore Alberto Tesi
7
Intervento del rappresentante degli studenti Cosimo Guccione
31
Intervento del rappresentante del personale tecnico-amministrativo Susanna Benvenuti
35
La prolusione Università e città Sergio Givone
39
CERIMONIA DI CONSEGNA DEI RICONOSCIMENTI ACCADEMICI 2013 | 2014 Introduzione del Rettore Alberto Tesi
47
I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori
53 61
Intervento del rappresentante dei professori emeriti Andrea Proto Pisani Premi Firenze University Press per tesi di dottorato presentazione di Luigi Lotti
65
“FIRENZE CUM LAUDE” Saluto del Rettore Alberto Tesi
73
Lectio magistralis Per chi l’Università? Riccardo Bruscagli
77
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014
L’anno accademico 2013-2014 dell’Università di Firenze è stato inaugurato venerdì 15 novembre 2013 nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio. La cerimonia è stata aperta dai saluti del sindaco di Firenze Matteo Renzi. Il rettore Alberto Tesi ha tenuto la relazione annuale, seguita dagli interventi di Cosimo Guccione, in rappresentanza degli studenti, e di Susanna Benvenuti per il personale tecnico-amministrativo. Sergio Givone, ordinario di Estetica, ha tenuto la prolusione dedicata a “Università e Città”. I Cameristi dell’Università di Firenze, diretti da Marco Papeschi, hanno eseguito alcuni brani musicali. La cerimonia si è conclusa con il tradizionale Gaudeamus Igitur cantato dal Coro Universitario di Firenze, diretto da Valentina Peleggi. Numerose le autorità intervenute, fra cui i rettori e i rappresentanti di altre Università e istituti di alta formazione italiani.
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014
Relazione del Rettore Alberto Tesi 7 Relazione del Rettore
Autorità civili, militari, religiose, Magnifici Rettori,
Introduzione
Colleghe e Colleghi, Studentesse e Studenti, Signore
La giornata inaugurale è tradizionalmente riserva-
e Signori.
ta alla presentazione e al bilancio delle attività svol-
Porgo a tutti il più cordiale benvenuto alla cerimonia
te dall’Ateneo nell’ultimo anno, ma fornisce anche
di inaugurazione dell’anno accademico che, da mol-
un’occasione per riflettere sulle prospettive del siste-
ti anni, ha trovato la sua sede naturale nel Salone dei
ma universitario e del mondo della ricerca in generale.
Cinquecento, a sottolineare quanto l’Università degli
La relazione di quest’anno è centrata su alcune paro-
Studi di Firenze si senta radicata nella città e aperta al
le chiave: stabilità, internazionalizzazione, responsa-
dialogo con le istituzioni e la società civile.
bilità, radicamento.
Un Salone dei Cinquecento che sempre più frequen-
La stabilità della nostra offerta formativa, rimasta in-
temente ospita manifestazioni rivolte ai nostri studen-
variata rispetto agli anni scorsi, in modo da conferma-
ti – la cerimonia di conferimento del titolo ai dottori
re la varietà dell’offerta, ma contemperandola con i
di ricerca tenutasi a luglio, la giornata di accoglienza
requisiti standard richiesti dalla legge e, soprattutto,
alle matricole di qualche settimana fa – per ricordare
per offrire un quadro stabile ai nostri studenti in anni
alla cittadinanza che essi sono non solo la parte più
di grandi cambiamenti organizzativi. Ma anche sta-
importante della comunità universitaria, ma anche
bilità di bilancio, che cerchiamo di mantenere con
una parte fondamentale della vita della nostra città.
molti affanni per le ben note e continue riduzioni nei
E molte altre sono state le occasioni d’incontro e di
finanziamenti ministeriali.
scambio con la città e con il Sindaco, che sincera-
Internazionalizzazione, sempre più evidente nelle
mente ringrazio per tale ospitalità.
forme di finanziamento alla ricerca, come emergerà
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014
8
più avanti dai dati sui progetti europei, sui tanti ac-
rali: dagli incontri domenicali in Rettorato, alla Notte
cordi con gli atenei stranieri; ma anche evidente nel
dei ricercatori, dalle continue aperture straordinarie
costante consolidarsi degli scambi studenteschi e del-
del Museo, alla costante attività convegnistica e semi-
la crescente offerta formativa anche in lingua inglese.
nariale presente nelle nostre sedi, a partire dall’Aula
Responsabilità, evidente nella grande collaborazio-
Magna del Rettorato.
ne di docenti, tecnici e amministrativi, studenti per
Un radicamento percepibile anche fisicamente nella
la realizzazione dei tanti cambiamenti richiesti dalla
presenza di sedi universitarie in varie zone della cit-
legge di riforma, che sono andati in porto e si stanno
tà e, soprattutto, negli ultimi investimenti nel Centro
consolidando nei tempi previsti attraverso un percor-
storico, come dimostra la recente apertura del plesso
so di dialogo costruttivo. Di questo vorrei sinceramen-
di via Capponi.
te ringraziare tutti coloro che lo hanno permesso at-
Un’apertura dell’Università coltivata adesso anche
traverso il loro impegno e un senso di appartenenza
virtualmente, con il rinnovamento dei nostri siti e
all’Ateneo che talvolta è sottovalutato.
l’ingresso nell’universo dei social media, con cui si
Radicamento nel territorio. In questi ultimi anni, a
intende cercare di sviluppare nuove forme di dialogo
fronte delle ben note difficoltà finanziarie, abbiamo
con le tante comunità di riferimento.
avvertito la sempre maggiore attenzione delle istitu-
Sono già trascorsi quasi tre anni dall’approvazione
zioni locali, ma anche del mondo del lavoro e del si-
della legge 240/2010 di riforma, voluta perché si so-
stema economico e culturale. Attenzione attribuibile
stenne, onestamente non senza qualche ragione, che
– a nostro avviso – alla consapevolezza di come l’Uni-
l’Università non era stata in grado di comprendere,
versità sia un bene collettivo, prezioso per tutti.
anzi aveva sottovalutato per molti anni, la necessità di
Stiamo cercando di ripagare questa attenzione non
una sintesi fra autonomia e responsabilità di governo.
soltanto consolidando le nostre attività istituzionali
Ebbene, dopo questo primo triennio continuano a es-
– ricerca e alta formazione – ma anche investendo
sere presenti segnali contraddittori che ingenerano,
sempre più nel trasferimento delle conoscenze sul
in chi vi opera, un grande senso di incertezza su qua-
territorio, incrementando i rapporti con il mondo
le sia l’indirizzo che la politica intende perseguire in
dell’impresa attraverso varie collaborazioni e le tan-
materia di università.
te azioni di job placement. Analogamente, abbiamo
La legge di riforma ha chiesto agli Atenei di modifica-
stretto un rapporto molto più organico con il mon-
re la governance con l’inserimento di esterni ai ruo-
do della scuola, attivando molte iniziative d’orienta-
li universitari nei consigli di amministrazione, di far
mento, tese ad attenuare quel gap fra scuola e univer-
accreditare i corsi di laurea e di dottorato dall’Agen-
sità spesso causa di molte rinunce da parte degli stu-
zia Nazionale per la Valutazione del Sistema Uni-
denti più fragili.
versitario e della Ricerca (ANVUR), di adottare un
Ma questo radicamento si avverte anche nell’atten-
nuovo modello per il Fondo di Finanziamento Ordi-
zione e nei lusinghieri giudizi con cui i cittadini par-
nario (FFO) delle Università dove la parte premiale
tecipano alle sempre più numerose iniziative cultu-
fosse sempre più significativa, di predisporre procedu-
pedirà di fatto di destinare alcunché a chi si è me-
scientifica nazionale.
glio comportato. Tenendo conto della regola di sal-
Fu quindi detto che, una volta riformate, le Univer-
vaguardia, per altro opportuna in questa fase di co-
sità italiane avrebbero avuto un ruolo di rilievo nel
stante riduzione di risorse, secondo la quale nessun
contesto europeo della ricerca e dell’alta formazio-
Ateneo può perdere più del 5%, tutti gli Atenei, com-
ne e che avrebbero ottenuto un recupero del FFO in
presi quelli che hanno avuto la valutazione miglio-
proporzione alle loro prestazioni.
re, avranno una riduzione compresa fra il 4% e il 5%.
Ma purtroppo il FFO ha subito una riduzione pro-
Perdono tutti, anche chi vince.
gressiva fino a quasi 1 miliardo di euro rispetto ai 7,5
Va dato atto che il Ministero dell’Istruzione, dell’Uni-
originari, impedendo a tutti gli Atenei un turn-over
versità e della Ricerca (MIUR), era riuscito a reperi-
che permettesse di rinvigorire le loro attività di ricer-
re 41 milioni di euro all’interno del suo bilancio e ad
ca con l’inserimento di un numero sufficiente di gio-
inserirli, con un emendamento proposto dal Gover-
vani studiosi. A ciò si è aggiunta una enorme mole di
no, nel decreto sulla Scuola e sull’Università per de-
norme e vincoli che hanno fatto precipitare la capa-
stinarli alle Università in proporzione ai risultati ot-
cità delle Università di rispondere con prontezza alle
tenuti nella valutazione della ricerca. Ma purtroppo
opportunità di ricerca e alta formazione che si stan-
la proposta non è stata approvata.
no sempre più manifestando a livello internazionale.
Tale mancanza di coerenza di questo e altri provve-
Fu altresì rilevata, anche qui non senza qualche ra-
dimenti non aiuta le Università a liberarsi dalla sen-
gione, la necessità di rafforzare la cultura del merito
sazione di essere lasciate in uno stato di incertezza e
nelle Università e fu quindi chiesto loro di far valu-
abbandono.
tare dall’Anvur la qualità della ricerca. Ad ogni pro-
È pur vero che alcuni segnali positivi si sono recente-
fessore e ricercatore è stato chiesto di selezionare tre
mente visti: il ritorno nel 2014 al 50% del turn‑over,
pubblicazioni riferite al periodo 2004-2010 da valu-
dopo un paio di anni al 20%, approvato nel cosiddet-
tare, a seconda dell’area scientifica di appartenenza,
to Decreto del fare; il consolidamento dei percorsi
attraverso peer review o indicatori bibliometrici. Si è
dei giovani studiosi vincitori del contratto “Rita Le-
trattato di un lavoro immenso che ha coinvolto la to-
vi Montalcini” previsto dal decreto FFO; la proposta
talità dei professori e ricercatori universitari e vuole
contenuta nella legge di stabilità che evita ulteriori ri-
indurre meccanismi trasparenti e servire da stimolo a
duzioni del FFO nel 2014 rispetto al 2013.
tutti per migliorarsi.
Credo però che l’attuale sensazione di abbandono
Fu detto che una volta noti gli esiti della valutazione
potrà cambiare soltanto se la politica tutta si libererà
gli Atenei con i risultati migliori avrebbero ricevuto
una volta per sempre dal vero vizio di fondo di con-
maggiori finanziamenti.
siderare le risorse per l’Università come spese e non,
Anche in questo caso promessa non mantenuta. Il ta-
come avviene negli altri Paesi, un investimento fon-
glio del FFO dell’Università per il 2013, pari a qua-
damentale e strategico.
si 400 milioni (il 4,5% in meno rispetto al 2012), im-
È necessario che la politica riesca finalmente a pren-
9 Relazione del Rettore
re di reclutamento virtuose basate su un’abilitazione
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014
10
dere coscienza della assoluta necessità di intervenire
gio 2012; tuttavia la sua applicazione ha coinvolto
su alcune questioni urgenti: il diritto allo studio de-
l’Ateneo in un processo che formalmente si è protrat-
gli studenti meritevoli ma privi di mezzi, il riconosci-
to fino all’attivazione delle Scuole di Ateneo a Marzo
mento meritocratico degli esiti della valutazione del-
2013, ma che nella sostanza vede un processo di ade-
la ricerca, il modello di finanziamento delle Univer-
guamento tuttora in atto, in quanto proseguono e si
sità, il modello di distribuzione delle risorse di per-
continuano a realizzare i meccanismi di adattamento
sonale (punti organico) con adeguati livelli di garan-
della macchina amministrativa.
zia per tutti gli Atenei, la semplificazione di alcune
Ricordiamo i punti salienti di questo processo: il nuo-
disposizioni normative che rendono difficile la com-
vo Senato Accademico si è insediato il 1° novembre
petizione con le Università degli altri paesi europei.
2012. Sono avvenute le elezioni delle rappresentan-
Ma è soprattutto necessario, se non arrestare, alme-
ze studentesche nel Senato Accademico e nel Consi-
no attenuare l’emorragia di giovani che sono da noi
glio di Amministrazione, applicando un regolamen-
formati e poi “serviti su un piatto di argento” agli al-
to transitorio predisposto ad hoc per insediare negli
tri Paesi, soprattutto nelle aree a forte innovazione e
organi la prevista componente studentesca fino al
sviluppo. Un costante impoverimento culturale, eco-
suo completo rinnovo programmato per la primave-
nomico e sociale che avrà ripercussioni drammatiche
ra 2013. Il Senato ha quindi provveduto a seleziona-
sul futuro del nostro Paese e che potrà essere conte-
re le candidature dei cinque membri interni del Con-
nuto solo se si interverrà con urgenza e atti concreti.
siglio di Amministrazione, l’elezione dei quali è av-
Senza questi interventi, ancora una volta, solo la con-
venuta a dicembre 2012. Il Senato ha poi provvedu-
sapevolezza dell’importanza della formazione delle
to a designare i membri esterni del nuovo Consiglio
nuove generazioni di studenti – le cui iscrizioni alle
di Amministrazione, che si è formalmente costituito
Università sembrano, dopo anni di flessione, torna-
il 1° Gennaio 2013. Nella stessa data sono stati atti-
re a crescere – e la percezione certa della grande re-
vati i nuovi Dipartimenti, che hanno provveduto alla
sponsabilità che ci compete a riguardo, ci forniscono
costituzione delle Scuole di Ateneo, insediatesi il 1°
le energie necessarie per proseguire nel nostro impe-
marzo 2013. Con questa data, hanno cessato di ope-
gno e non cedere ai sentimenti di sconforto, che mi-
rare le Facoltà.
nano sempre più frequentemente la nostra serenità.
Per quanto riguarda gli Organi centrali, ovvero per il Senato Accademico e il Consiglio di Amministra-
La transizione al nuovo assetto secondo il nuovo Statuto
zione, essi hanno assunto le nuove competenze con
L’anno accademico 2012-2013 ha assistito alla tran-
sioni statutarie a riguardo. Il Senato Accademico, ri-
sizione dal vecchio assetto dell’Ateneo a quello defi-
spetto al precedente, vede rafforzata la sua funzio-
nito dal nuovo Statuto elaborato in attuazione della
ne di rappresentanza di tutte le componenti di Ate-
legge 240/2010.
neo, dal personale docente, al personale tecnico-am-
Il nuovo Statuto è entrato in vigore nel mese di mag-
ministrativo, agli studenti. Il nuovo Consiglio di Am-
efficacia e prontezza, anche grazie alla chiare previ-
ricevere l’erogazione della didattica loro necessaria.
dalla legge la funzione di indirizzo strategico dell’A-
In questo anno i Dipartimenti hanno pertanto assun-
teneo, è caratterizzato da una composizione più ri-
to le piene funzioni di responsabilità nella assegna-
dotta di membri dell’Ateneo, di studenti e si avvale
zione delle docenze ai Corsi di Studio, effettuate co-
anche dell’importante contributo fornito dai mem-
munque con il coordinamento delle Scuole, cui tali
bri esterni.
Corsi afferiscono.
Agli insediamenti formali delle nuove strutture ha
Dal giorno stesso della loro costituzione i Diparti-
corrisposto ovviamente la disattivazione di quelle pre-
menti hanno provveduto ad elaborare i loro Rego-
esistenti e il trasferimento, necessariamente comples-
lamenti interni, che sono stati tempestivamente ap-
so e talvolta laborioso, delle competenze. In partico-
provati nello stesso mese di Gennaio 2013 ed hanno
lare lo sforzo maggiore, peraltro tuttora in atto, è as-
consentito alle strutture di assumere in maniera com-
sociato alla gestione delle procedure amministrative
pleta le loro funzioni. In particolare i Regolamenti
in supporto alla attività didattica. Si ricorda che l’Ate-
interni hanno definito la composizione e le modalità
neo ha adottato la politica, sul fronte della didattica,
di costituzione delle Commissioni di Indirizzo e Au-
di mantenere nel triennio iniziato con l’attuazione
tovalutazione dei Dipartimenti. Questi mesi di attivi-
della riforma la massima stabilità possibile nell’offer-
tà dei Dipartimenti hanno confermato l’importanza
ta agli studenti. La garanzia di continuità è stata otte-
della presenza di tali Commissioni e lo stimolo che
nuta, prendendo atto dell’eliminazione delle Facol-
esse possono apportare nell’assunzione di decisioni di
tà, massimizzando le responsabilità dei Corsi di Stu-
particolare rilevanza.
dio, iniziando da subito ad integrare le loro funzioni
Nel mese di maggio si sono svolte le elezioni per il
con quelle dei Dipartimenti e affidando alle Scuo-
rinnovo delle rappresentanze studentesche negli or-
le, in ottemperanza allo Statuto, la funzione di co-
gani centrali, avvenute applicando un regolamento
ordinamento. Pur prendendo atto dell’impegno pro-
elettorale prontamente predisposto dagli Organi; si
fuso dal personale docente e tecnico-amministrativo
tratta di un regolamento complesso che ha dovuto
coinvolto, va riconosciuto che la transizione imposta
provvedere alla definizione delle rappresentanze stu-
dalla legge delle competenze didattiche delle Facol-
dentesche nei nuovi organi, fra cui i Dipartimenti.
tà ai Dipartimenti, con il coordinamento delle Scuo-
Per quanto riguarda la fase elettorale vera e propria si
le previsto dallo Statuto, richiede ancora un ulteriore
è trattato, come sempre, di un processo impegnativo
sforzo di assestamento; questo anche, se non soprat-
per tutto il sistema che purtroppo vede una affluenza
tutto, per il continuo, se non frenetico, divenire del
ridotta, anche se in questa tornata leggermente supe-
quadro normativo nazionale riguardante la didattica.
riore alla precedente. Anche allo scopo di migliorare
I Dipartimenti del nostro Ateneo, coerentemente con
tale partecipazione è ora in studio un metodo eletto-
la legge e con lo Statuto, sono stati costituiti come ag-
rale completamente informatizzato, che l’Ateneo in-
gregazioni disciplinarmente e scientificamente mol-
tende adottare alla prossima scadenza del 2015.
to omogenee a cui si rivolgono i Corsi di Studio per
Un passaggio molto importante nella vita di Ateneo,
11 Relazione del Rettore
ministrazione cui, rispetto al precedente, è attribuita
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014
12
oltretutto ancora in atto, è costituito dall’assegnazio-
forza del nostro Ateneo e sfrutta a pieno la quota pre-
ne ai Dipartimenti da parte degli Organi dei punti or-
miale del FFO distribuita dal MIUR fra gli Atenei,
ganico per l’attuazione del cosiddetto Piano Straordi-
passata dal 7% del 2009 a quasi il 15% nel 2013. Di-
nario Associati finanziato dal Ministero in attuazione
versamente dal passato dove erano considerati indi-
della Legge 240/2010. Seguendo un approccio che si
catori relativi ai progetti di ricerca di interesse nazio-
va sempre più consolidando all’interno dell’Ateneo,
nale (PRIN), ai progetti FIR assegnati ai giovani (FIR
gli Organi hanno approvato un modello di assegna-
futuro in ricerca) e ai progetti finanziati dall’Unione
zione delle risorse di personale docente ai Diparti-
Europea, a partire da quest’anno la procedura di di-
menti basato su parametri il più possibile oggettivi, ri-
stribuzione della quota premiale si baserà sugli esiti
feriti alla attività didattica e di ricerca dei docenti in-
della Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR)
cardinati nei vari dipartimenti. Non appena saranno
relativa agli anni 2004-2010 e sulle politiche di reclu-
noti gli esiti delle procedure della abilitazione nazio-
tamento adottate dagli Atenei.
nale i Dipartimenti formuleranno agli organi le pro-
L’esercizio della VQR, che ha impegnato tutto l’Ate-
poste di bandi per queste posizioni, utilizzando le di-
neo – professori, ricercatori e personale tecnico-am-
sponibilità di punti organico assegnati ad essi. Si sti-
ministrativo –, ha portato alla raccolta e trasmissio-
ma che la procedura porterà, una volta completata,
ne puntuale all’ANVUR di un’impressionante mole
alla presa di servizio di circa 200 professori associati.
di dati. Al di là dei risultati della valutazione, ancora
Come previsto dalla legge, una quota significativa di
oggetto di analisi da parte delle strutture, vale qui la
questi docenti (circa il 20%) deve provenire da ruoli
pena sottolineare la buona prestazione dell’Ateneo in
esterni all’Ateneo, per i quali sono già stati emessi al-
termini di percentuale di prodotti mancanti sui pro-
cuni bandi di concorso e i vincitori stanno assumen-
dotti attesi (3,88 %) e di prodotti penalizzati, ben al di
do servizio in questi giorni.
sotto della media nazionale, a dimostrazione dell’at-
Il processo di adeguamento al nuovo Statuto ha an-
tenzione posta dai Dipartimenti e dagli Uffici all’a-
che visto l’approvazione del Regolamento Generale
dempimento di questo esercizio.
e del Regolamento Didattico di Ateneo, entrambi ap-
In termini finanziari, i progetti di ricerca dell’Ateneo
provati dal Ministero.
fiorentino sono sostenuti da contributi esterni (fondi comunitari e di enti pubblici, finanziamenti di priva-
Le attività istituzionali dell’Ateneo
ti), oltre ai finanziamenti del MIUR. La capacità di
L’Ateneo fiorentino rappresenta, nel contesto nazio-
attrazione dei fondi si è notevolmente incrementa-
nale italiano, una delle più grandi organizzazioni per
ta nel tempo: se nel triennio 2001-2003 il totale dei
la ricerca e la formazione superiore.
finanziamenti esterni all’Ateneo ammontava a circa 90 milioni di euro, di cui un terzo di fonte ministe-
La ricerca scientifica, la formazione alla ricerca
riale, nel triennio 2008-2010 risulta pari a circa 135
e le relazioni internazionali
milioni di euro, di cui solo un decimo di provenien-
La ricerca scientifica risulta stabilmente un punto di
za ministeriale.
neo) che ricevono un contributo complessivo di oltre
2011, i progetti finanziati sono stati 275, di cui 75 so-
2 milioni di euro. I dati di Tabella 1 mostrano che, nel
no coordinati da docenti del nostro Ateneo, per un fi-
periodo 2008-2013, la percentuale di finanziamen-
nanziamento complessivo di oltre 14 milioni di euro,
to dell’Ateneo sul totale delle risorse nazionali è del
dati che collocano stabilmente l’Università di Firen-
3,96% per i progetti PRIN e del 3,88% per i progetti
ze ai primi posti a livello nazionale. I bandi FIR, de-
FIR. (vedi la Tabella 1)
stinati a giovani studiosi e molto competitivi, hanno
L’Università di Firenze è una delle Università ita-
portato all’Ateneo dal 2008 al 2011 ben 21 progetti,
liane più attive sui progetti e i relativi finanziamen-
di cui 9 coordinati da giovani ricercatori del nostro
ti nell’ambito dei Programmi Quadro di ricerca e svi-
Ateneo. Il finanziamento complessivo è stato di oltre
luppo tecnologico (PQ).
5 milioni di euro, di cui circa la metà come contratti
È quasi al termine il 7° PQ, che ha coperto il perio-
per giovani ricercatori, con progetti in ambito scienti-
do 2007-2013 con una dotazione di 50,5 miliardi di
fico, biomedico e letterario, a dimostrazione della vi-
euro, oltre a 2,75 miliardi di euro per il programma
talità che caratterizza tutte le aree di ricerca.
Euratom (2007-2011). Ad oggi nel 7° PQ sono 131
Sono da poco stati resi noti gli esiti della selezione
i progetti finanziati all’ateneo dall’UE (per i quali è
per i bandi PRIN 2012 e FIR 2013, cui hanno avuto
già pervenuta la relativa convenzione di sovvenzio-
accesso i progetti preselezionati a livello locale me-
ne), per un importo di circa 40 milioni di euro. In par-
diante una procedura nuova per i ricercatori e gravo-
ticolare nel 2013 risultano stipulate 13 convenzioni
sa per gli uffici. A fronte di una drastica riduzione dei
per un importo di circa 6 milioni di euro, mentre al-
fondi disponibili, occorre sottolineare i buoni risultati
tre 13 sono in fase di negoziazione.
ottenuti dall’Ateneo, con 23 progetti PRIN finanzia-
Le proposte presentate dal nostro Ateneo nel 7° PQ
ti, di cui 8 coordinati da docenti dell’Ateneo, per ol-
sono significativamente incrementate rispetto ai PQ
tre 2 milioni di euro, mentre i progetti FIR sono stati
precedenti e hanno avuto un tasso di successo supe-
9 (di cui 5 coordinati da giovani ricercatori dell’Ate-
riore al 20%. Ciò ha permesso all’Ateneo di miglio-
Bando PRIN
2008
2009
2010-2011
2012
N. progetti coordinati nazionali
42
21
12
8
N. progetti con unità operative
137
73
65
23
Finanziamento (milioni euro)
3,979
4,418
5,817
2,020
Totale risorse distribuite (milioni euro)
95,034
105,977
170,298
38,260
Bando FIR
2008
2010
2012
2013
N. progetti coordinati nazionali
3
5
1
5
N. progetti con unità operative
7
8
6
9
Finanziamento (milioni euro)
1,929
2,166
1,031
2,161
Totale risorse distribuite (milioni euro)
45,149
55,506
57,785
29,527
Tabella 1. Finanziamenti progetti PRIN (2008-2012) e progetti FIR (2008-2013)
13 Relazione del Rettore
Per quanto riguarda i bandi PRIN nel periodo 2008-
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014
14
rare sensibilmente le prestazioni in termini di finan-
Ateneo 24 progetti nell’ambito dei programmi Tem-
ziamento: siamo infatti passati da un finanziamento
pus, Cultura ed altri programmi UE per 3,5 milioni
medio annuo di circa 3,5 milioni di euro nel 5° PQ,
di euro. I risultati ottenuti dall’Ateneo nella parteci-
a 5 milioni nel 6° PQ e a circa 6 milioni nel 7° PQ.
pazione al 7° PQ e agli altri programmi comunitari
Il lancio del prossimo programma europeo per la ri-
sono riportati in Tabella 2.
cerca e innovazione Horizon 2020, con 70,2 miliardi
L’Ateneo fiorentino riceve ormai da anni cospicui fi-
di euro, pone ancor più l’accento sulla necessità di in-
nanziamenti dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze,
centivare azioni mirate al mantenimento e migliora-
che contribuiscono al mantenimento di un alto livel-
mento della competitività dell’Ateneo sul fronte del-
lo qualitativo delle attrezzature scientifiche nei labo-
la ricerca internazionale. Il forte richiamo nel docu-
ratori dei Dipartimenti e al fondamentale sostegno di
mento programmatico a un’intensa collaborazione
giovani studiosi in formazione, che rappresentano il
tra le discipline tecnico-scientifiche e quelle artisti-
vero motore della ricerca scientifica.
co-umanistiche e sociali, come motore di “nuove at-
Un’intensa attività di applicazione diretta delle com-
titudini e tendenze innovatrici attraverso la multidisci-
petenze e delle conoscenze dell’Università a fronte
plinarietà”, deve essere recepito in modo particolare
di necessità e opportunità di sviluppo presso imprese
da un Ateneo generalista in cui tutte queste compe-
ed enti esterni viene realizzata attraverso convenzioni
tenze sono pienamente espresse.
stipulate dai Dipartimenti, in gran parte per ricerche
L’Ateneo partecipa ad altri numerosi programmi co-
industriali e sperimentazioni presso le aree biomedi-
munitari e in particolare a quelli di cooperazione che
che, tecnologiche e delle scienze naturali.
contribuiscono a favorire la sinergia con i Programmi
Dalla Tabella 3 si nota che nel 2011 il cosiddetto
Quadro. In tale contesto maggiore attenzione è sta-
“conto terzi” ha raggiunto i 14 milioni di euro, in au-
ta posta al Programma Tempus, al Programma Era-
mento ancora rispetto agli anni precedenti. Il dato del
smus Mundus - Azione 3 e al Programma Cultura.
2012 è provvisorio, ma pure in aumento rispetto all’a-
Nel triennio 2010-2012 sono stati finanziati al nostro
nalogo dato provvisorio del 2011. Le imprese, molte
Anno
7° Programma Quadro
Altri programmi comunitari
N.ro programmi
Valore (milioni euro)
N.ro programmi
Valore (milioni euro)
2007
2
0,290
5
0,852
2008
23
7,421
7
1,288
2009
23
6,212
10
1,239
2010
26
7,627
6
1,189
2011
22
6,080
6
1,053
2012
22
5,430
12
1,302
2013 (*)
13
6,077
2
0,305
Totale
131
39,137
48
7,228
Tabella 2. Finanziamenti 7° PQ e finanziamenti comunitari (2007-2013)
Anno
2007
2008
2009
2010
2011
2012
Numero contratti
508
455
463
451
487
359
Valore (milioni euro)
11,1
11,9
12
13,8
14
10
Tabella 3. Andamento fondi per ricerca e didattica su convenzioni “conto terzi” con enti esterni – (*) il dato 2012 è provvisorio
presente sul fronte della terza missione, su cui ritor-
committenti annui.
neremo più avanti.
Si tratta di cifre tanto più significative se si considera
Il Dottorato di ricerca e la formazione alla ricerca in
che alle convenzioni conto terzi registrate in Ateneo
generale costituiscono un’area di primario interesse
si aggiunge una analoga attività, su dimensioni pure
del nostro Ateneo, che intende mantenere la sua po-
significative, realizzata da consorzi universitari con
sizione di rilievo nella ricerca nazionale e interna-
personale dell’Università, e le attività di ricerca con-
zionale.
giunta con le imprese finanziate su bandi pubblici.
Qui di seguito un breve quadro della situazione. At-
Tale dato conferma che l’innovazione che nasce da
tualmente ci sono circa 1100 studenti di dottora-
rapporti con l’Università è una prospettiva che si sta
to iscritti all’Ateneo e con l’ultimo ciclo concluso
consolidando, malgrado una tradizione locale non fa-
(il XXV) si sono addottorati 360 studenti.
vorevole e la crisi economica perdurante o anche co-
Volgendo per un attimo lo sguardo all’indietro, a mo’
me risposta a questa. Peraltro dal 2011 è aumenta-
di confronto, va ricordato che nel 2009 erano stati at-
to significativamente l’impegno dell’Università di Fi-
tivati 84 dottorati, non di rado basati sul numero mi-
renze per iniziative nello spazio dei rapporti fra indu-
nimo ammissibile di posti con borsa (cioè 2), dotto-
stria e ricerca, come i Poli regionali d’innovazione e i
rati che si sono ridotti a 35 nel 2010 con il XXVI ci-
progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale
clo, anche per garantire nel tempo una sostenibilità
sul bando unico ricerca e innovazione, entrambi pro-
economica. Adesso, dopo tre anni di assestamento, la
mossi dalla Regione Toscana. Nel 2014 questo impe-
delicata attività di formazione dei dottori di ricerca si
gno rimarrà forte a livello locale, nazionale e interna-
trova ad affrontare un nuovo inizio. A maggio è stato
zionale. Si segnalano il progetto di accompagnamen-
finalmente emanato il DM 94/2013 che riordina gli
to ai servizi di ricerca industriale dei nostri laborato-
studi di dottorato ai sensi della legge 240/2010, ed en-
ri sostenuto dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze,
tro i termini previsti dal medesimo, è stato approva-
l’avvio dei cluster tecnologici nazionali promossi dal
to dagli Organi il nuovo regolamento interno sul dot-
MIUR, dove l’Università di Firenze ha partecipazioni
torato di ricerca. In esso sono state recepite le novità
significative, e l’avvio dei bandi di Horizon2020, dove
principali del DM 94/2013. In particolare meritano
progetti di ricerca e innovazione fra università e im-
di essere sottolineati alcuni aspetti relativi sia all’ac-
presa avranno un peso importante.
creditamento dei corsi di dottorato e alla loro robu-
Complessivamente si tratta di una delle manifestazio-
stezza in termini di borse di studio, sia al collegamen-
ni della capacità dell’Università di Firenze di essere
to fra dottorato e trasferimento tecnologico. In parti-
15 Relazione del Rettore
locali, rappresentano la maggioranza dei quasi 500
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014
16
colare, ogni dottorato deve essere accreditato a livel-
to con sede amministrativa altrove (Università di Pisa
lo nazionale da parte dell’ANVUR – ciò comporta
e Siena), che prevedono il rilascio del diploma con-
l’imposizione di requisiti di numerosità sul collegio e
giunto e vedono comunque l’Ateneo fiorentino come
di qualità sui docenti del medesimo, con riguardo in
partner, anche con impiego di borse; di questi 8 corsi,
particolare a un insieme di 16 docenti di riferimen-
6 sono ancora sostenuti dalla Regione Toscana con il
to – e di norma deve disporre di almeno 6 borse, ma
programma Pegaso, uno è in convenzione con l’Ate-
non meno di 4, e la media di ateneo deve essere co-
neo di Pisa e l’ultimo fa parte dell’offerta dell’Istituto
munque non inferiore a 6. Inoltre sono possibili per-
Italiano di Scienze Umane, da poco integrato con la
corsi di dottorato a diretto contatto con il mondo della
Scuola Normale Superiore di Pisa.
produzione e dell’impresa mediante i cosiddetti con-
Quanto al collegamento fra dottorato e trasferimen-
tratti di apprendistato in alta formazione e i “dottora-
to tecnologico, gli Organi dell’Ateneo stanno per ap-
ti industriali”. L’accreditamento e i limiti sulle borse
provare uno schema di convenzione quadro fra l’A-
di studio hanno avuto un impatto immediato sul ci-
teneo stesso e le aziende, nonché schemi di proget-
clo XXIX che sta per partire nei prossimi giorni. Se
ti formativi individuali per i futuri apprendisti in al-
da una parte c’è stato un apprezzabile irrobustimento
ta formazione.
dei corsi attivati, il numero dei dottorati istituiti con
Dopo la contrazione a carico del XXVI ciclo, la si-
sede amministrativa nel nostro Ateneo si è ulterior-
tuazione delle risorse si è stabilizzata, portando an-
mente ridotto al numero di 25. Inoltre, i vincoli in-
zi a un massimo di borse per il ciclo XXVIII e a una
trodotti sui numeri minimi di borse hanno indotto in
sostanziale tenuta per quest’anno, come si vede dalla
maniera rilevante la tendenza degli Atenei a “coaliz-
Tabella 4. Da questa si nota la conferma un nucleo
zarsi”. Dei 25 dottorati, ben 8 sono basati su qualche
stabile di borse, finanziate dall’Ateneo, grazie in lar-
forma di associazione (ATS basata su due o tre atenei
ga parte agli appositi fondi del MIUR destinati alle
regionali e Istituti di Ricerca, Consorzi, convenzioni
borse post-laurea, a cui sono da aggiungere un cospi-
fra atenei) e 6 prevedono forme di internazionalizza-
cuo numero di borse ottenute in processi competitivi
zione, con il rilascio di titoli doppi o multipli con Ate-
(Fondo Giovani, Bando Regionale Pegaso), oppure fi-
nei stranieri. A conferma del processo di aggregazio-
nanziate dai singoli dipartimenti, da centri di ricerca
ne, va infine osservato che l’offerta complessiva del
o da enti esterni privati e pubblici, in una misura non
nostro Ateneo è completata da altri 8 corsi di dottora-
inferiore al 40-45% delle borse totali. Naturalmen-
Anno
2009/2010
2010/2011
2011/2012
2012/2013
2013/2014
Ciclo
XXV
XXVI
XVII
XXVIII
XXIX
Dottorati attivati sede amministrativa UniFi
83
34
33
32
25
Dottorati attivati sede amministrativa altro Ateneo
1
2
2
8
8
Studenti immatricolati
425
326
351
317
322 (*)
Totale borse
225
176
164
191
186
di cui finanziate da UniFi
170
103
105
104
108
Tabella 4. Andamento cicli di dottorato (XXV-XXIX) – (*) posti banditi
insieme al Comune di Firenze e alla Regione Tosca-
to resta complessa e incerta. L’ultima assegnazione
na. Senza ciò non sarà facile promuovere significati-
MIUR per le borse del dottorato, appena giunta, pre-
vamente lo scambio con l’estero, che si sta facendo
vede già una riduzione di circa il 7%. Il forte soste-
comunque sempre più pressante anche per la parte-
gno, che è stato fornito con continuità e regolarità ne-
cipazione di numerosi corsi di dottorato alla coope-
gli anni dalla Regione Toscana, risulta fondamentale
razione con i paesi emergenti (adesione al progetto
per mantenere l’attuale offerta di corsi di dottorato su
Scienze senza Frontiere promosso dal Brasile) e in via
base regionale (attualmente sono ben 10 i dottorati
di sviluppo (Iraq, Siria).
Pegaso attivati a livello regionale, di cui 4 con sede a
Le relazioni internazionali sono tradizionalmente
Firenze). Inoltre devono essere affrontati anche nuo-
un’area fondamentale dell’Ateneo che da sempre de-
vi problemi di finanziamento, quali i fondi aggiuntivi
dica particolare attenzione allo sviluppo dei rappor-
del 10% previsti dal DM 94/2013.
ti di collaborazione con università estere. Si può oggi
Anche le prospettive operative e di intervento a bre-
dire che l’internazionalizzazione è divenuta un aspet-
ve si presentano particolarmente onerose, in quanto
to strategico nella ricerca, nella didattica, nell’orga-
il prossimo ciclo (XXX), dovendo ottemperare com-
nizzazione degli studi, nella mobilità di docenti, ri-
pletamente al DM 94/2013, si trova a proporre i corsi,
cercatori e studenti, nel trasferimento tecnologico. Al
farli accreditare, bandire i nuovi posti e completare le
mese di ottobre 2013 si registrano 270 accordi in vi-
procedure di selezione entro il 30 settembre 2014, in
gore stipulati con altrettante università estere, dislo-
modo da poter iniziare l’attività formativa con il pri-
cate nei diversi paesi nel mondo. Numerosi accordi
mo novembre 2014. Questo impone non solo un an-
risultano inoltre in fase di perfezionamento tecnico
ticipo di tutte le varie procedure rispetto agli anni pre-
e/o di rinnovo. La Tabella 5 mostra gli accordi attivi
cedenti, ma un riesame generale della gestione della
per continente.
formazione dottorale nel suo complesso per render-
In questo contesto di promozione delle relazioni in-
la più efficiente, anche attraverso l’informatizzazione
ternazionali da parte dell’Ateneo, è da sottolineare
dei processi e il supporto delle nuove strutture dipar-
come negli ultimi anni sia stata decisa l’attivazione di
timentali. È poi da segnalare il grado sempre più alto
bandi incentivanti. In particolare sono stati finanzia-
di internazionalizzazione dei corsi di dottorato. L’A-
ti 37 progetti finalizzati ad incrementare la mobilità
teneo può contare su 6 dottorati internazionali, men-
studentesca nell’ambito sia degli accordi di collabo-
tre significativo è il numero delle tesi in cotutela (40
razione interuniversitaria internazionale sia dei corsi
negli ultimi tre anni, divise quasi a metà fra cotutele
di studio integrati attivati nell’Ateneo.
“in entrata” e “in uscita”); inoltre tutte le borse regio-
È stata inoltre incrementata l’operatività nel settore
nali Pegaso presuppongono concretamente l’internazionalizzazione degli studi dottorali.
Continente
Africa
Americhe
Asia e Oceania
Europa
In tale contesto va infine sottolineato con forza il pro-
Numero accordi
11
100
54
105
blema dell’accoglienza dei dottorandi, da affrontare
Tabella 5. Accordi di collaborazione per continente
17 Relazione del Rettore
te la situazione della stabilità finanziaria del dottora-
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014
18
della Cooperazione allo sviluppo, anche attraverso
assistita inferiori al limite massimo erogabile in base
alcuni importanti progetti finanziati dalla Direzione
al calcolo del parametro DID) e l’accreditamento ot-
Generale Cooperazione allo Sviluppo del Ministero
tenuto da tutti i corsi di studio dell’Ateneo sono sta-
degli Affari Esteri (MAE) in paesi come l’Afghani-
ti agevolmente conseguiti grazie all’attività di riorga-
stan, dove è stato attivato il Master in “Urban analysis
nizzazione dell’offerta formativa avviata negli ultimi
and management” e predisposto il nuovo Masterplan
anni accademici e ulteriormente praticata nella pre-
della città di Herat, e l’Iraq, dove è in corso il proget-
disposizione del piano triennale approvato dagli orga-
to per “lo sviluppo agro-zootecnico delle aree rurali del
ni di governo al momento della presentazione dell’of-
Sud Iraq attraverso una razionale gestione delle risorse
ferta formativa 2012-2013. In piena coerenza con tale
idriche” nelle Province del Dhi Qar (ove è posta Nas-
linea di indirizzo, l’offerta formativa 2013-2014 non
siriya) e di Bassora.
soltanto è immutata nel numero dei corsi di studio (si
Dopo avervi aderito nel 2011, l’Ateneo ha collaborato
veda la Tabella 6) e dei curricula attivati ma anche gli
con continuità all’attività del “Coordinamento Uni-
ordinamenti, i regolamenti, i piani di studio, le coper-
versità Cooperazione allo Sviluppo” (CUCS), patro-
ture degli insegnamenti sono stati predisposti senza o
cinato dal MAE, anche partecipando al progetto Da-
con pochissime indispensabili modifiche, rispetto al
BaCU (DataBase per la Cooperazione Universitaria)
quadro formativo dell’anno precedente. In tal modo
di integrazione tra database online e web communi-
si è ritenuto di poter assicurare, di fronte ai profondi
ty per la raccolta e la valorizzazione dei dati sulla co-
cambiamenti che hanno sensibilmente modificato il
operazione allo sviluppo, con l’inserimento ad oggi
sistema di governo e la configurazione delle struttu-
di 35 progetti di cooperazione universitaria e 6 cor-
re della nostra Università, la maggiore stabilità possi-
si accademici.
bile all’offerta formativa e quindi agli studenti. Nella copertura degli insegnamenti è stato attuato, an-
La didattica e i servizi agli studenti
che per questo anno, quanto previsto dal Regolamen-
In applicazione del DM n. 47, 30 gennaio 2013 (Au-
to per l’attribuzione della retribuzione aggiuntiva dei
tovalutazione, accreditamento iniziale e periodico del-
Ricercatori a tempo indeterminato; ciò ha consenti-
le sedi e dei corsi di studio e valutazione periodica)
to un’equa distribuzione del carico didattico tra pro-
l’offerta formativa dell’Ateneo per l’anno accademico
fessori ordinari, professori associati, ricercatori e un
2013-2014 è stata predisposta nel pieno rispetto dei
diminuito ricorso alla copertura degli insegnamenti
criteri e degli indicatori (requisiti didattici, di qualifi-
attraverso contratti di docenza ad esterni (ne dà atto
cazione della ricerca, strutturali, organizzativi e di so-
il calcolo DID di Ateneo che per la parte contratti è
stenibilità economica) richiesti per l’accreditamento
sensibilmente al di sotto della percentuale del 30%
iniziale della sede e dei corsi di studio. Il pieno rispet-
consentita dal DM 47/2013).
to dei requisiti necessari (in particolare i requisiti di
Per assolvere agli adempimenti previsti dal citato DM
docenza, compresi quelli a regime previsti per le se-
nell’ambito dell’autovalutazione e dell’assicurazione
di decentrate, e il numero di ore effettive di didattica
della qualità dei corsi di studio, l’Università di Firen-
Sulla scia di quanto già operato in precedenza, l’inter-
intrapresa su questo terreno: nel marzo 2013 è sta-
nazionalizzazione dell’offerta formativa e la mobilità
to istituito il Presidio di Qualità di Ateneo che svolge
in ingresso e in uscita degli studenti sono stati obiet-
funzioni di accompagnamento e di supporto alla ge-
tivi prioritari della nostra Università anche nel corso
stione delle politiche di Quality Assurance, operando
dell’ultimo anno accademico. Accanto a corsi di stu-
da un lato in una stretta relazione con i Presidenti e
dio a titolo congiunto (LMG01 Giurisprudenza in
i Delegati dei Corsi di Studio e delle Scuole, dall’al-
convenzione con Parigi I Panthéon-Sorbonne) si se-
tro in un rapporto di costruttivo confronto con il Nu-
gnala la presenza dei seguenti corsi di studio a doppio
cleo di valutazione dell’Ateneo. In questo quadro si è
titolo il cui ampliamento è previsto per l’anno accade-
iscritto il lavoro, svolto dai Corsi di Studio, di compi-
mico 2014-2015: i percorsi formativi bilaterali italo-
lazione del primo rapporto di riesame e della sezione
tedeschi (in convenzione con Rheinische Friedrich-
“Qualità” della Scheda SUA 2013-2014, mentre sono
Wilhelms-Universität di Bonn) e italo-ungheresi (in
già in atto le attività destinate ad assolvere gli ulterio-
convenzione con Eötvös Lorànd Todomànyegyetem
ri compiti previsti per l’offerta formativa 2014-2015
di Budapest) di L11 Lingue, Letterature e Studi in-
(Relazione annuale dei corsi di studio, attività di rie-
terculturali e di LM 36 Lingue e letterature europee
same, implementazione di nuovi strumenti autovalu-
e americane; il percorso bilaterale Rinascimento eu-
tativi quali valutazione dei corsi da parte dei docenti,
ropeo di LM 14 Filologia moderna (in convenzione
valutazione post esame da parte degli studenti, ecc.).
con Rheinische Friedrich-Wilhelms-Universität di
Sempre in relazione alle attività di Quality Assuran-
Bonn); LM7 Ingegneria civile, edile e ambientale (in
ce sono da ricordare, infine, i due seminari ANVUR
convenzione con Ss Cyril and Methodius University
organizzati dall’Ateneo rispettivamente l’11 gennaio
di Skopie); L36 Scienze politiche (in convenzione
e il 14 marzo 2013 e la partecipazione dell’Universi-
con Universitat Áutonoma de Barcelona); LM40 Ma-
tà di Firenze, insieme ad altri 11 Atenei italiani, al-
tematica (in convenzione con Universidad Complu-
la sperimentazione del test di verifica degli apprendi-
tense de Madrid); LM52 e LM90 Relazioni interna-
menti effettivi dei laureandi promossa da ANVUR nel
zionali e studi europei (in convenzione con Moskow
secondo semestre 2013.
State Institute of International Relations di Mosca).
Anno accademico
2008/2009
2009/2010
2010/2011
2011/2012
2012/2013
2013/2014
Corsi di laurea triennali
71
70
69
65
55
55
Corsi di laurea a ciclo unico
6
6
6
8
8
8
Corsi di laurea specialistiche e magistrali
86
74
70
66
63
63
Corsi di laurea vecchio ordinamento
1
1
1
0
0
0
Totale
164
151
146
139
126
126
Tabella 6. Corsi di laurea triennali, a ciclo unico, specialistica/magistrale, vecchio ordinamento attivati negli ultimi anni accademici.
19 Relazione del Rettore
ze ha fortemente potenziato l’attività già da tempo
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014
20
Nel quadro dell’offerta formativa 2013-2014 devono
nieri, oltre ai numerosi incoming del programma
anche essere ricordati i seguenti corsi di studio magi-
LLP-Erasmus e agli studenti stranieri in mobilità
strali erogati in lingua inglese (LM69 Rural tropical
sulla base delle convenzioni stipulate con Universi-
development-Sviluppo rurale e tropicale; LM16 Fi-
tà straniere europee e extraeuropee, è da sottolinea-
nance and risk management-Finanza e gestione del
re la partecipazione dell’Università di Firenze al pro-
rischio; LM49 Design of sustainable tourism systems
getto Scienza senza frontiere promosso dal governo
- Progettazione dei sistemi turistici; LM81 Deve-
brasiliano per favorire la mobilità internazionale de-
lopment economics- Economia dello sviluppo avan-
gli studenti, studiosi e ricercatori brasiliani verso uni-
zato; il curriculum Architectural Design di LM4 Ar-
versità e centri di ricerca di alta qualificazione nel re-
chitettura) o con doppio percorso in inglese e in ita-
sto del mondo. All’interno del progetto, a partire dal
liano (LM52-LM90 International Relations and Eu-
2012-2013, il nostro Ateneo, insieme ad altre 12 uni-
ropean Studies - Relazioni internazionali e Studi Eu-
versità italiane, ha accolto studenti brasiliani presso i
ropei).
corsi di studio da loro prescelti per un periodo di un
Per quanto riguarda la mobilità internazionale degli
anno durante il quale frequentano corsi, sostengono
studenti, l’Ateneo ha anzitutto operato per sostenere
esami e compiono tirocini pressi enti e aziende italia-
e incrementare la partecipazione degli iscritti al pro-
ne: nel 2012-2013 gli studenti brasiliani del program-
gramma LLP/Erasmus, aumentando con propri fon-
ma Scienza senza frontiere sono stati 34, mentre nel
di il numero delle mensilità di borsa per studio asse-
2013-2014 saranno 140.
gnate dall’Agenzia Nazionale sulla base delle risor-
La Tabella 7 riporta l’andamento degli studenti re-
se comunitarie (4062 mensilità contro le 3842 asse-
golarmente iscritti e immatricolati negli ultimi 5 an-
gnate) ed elevando il contributo mensile previsto da
ni accademici conclusi. I dati relativi all’anno acca-
230 a 330 euro. La stessa misura è stata adottata per
demico in corso sono ancora parziali e sembrano
la mobilità per placement (borsa mensile portata da
non indicare flessioni delle immatricolazioni rispetto
500 a 700 euro, mensilità 750 contro 727 assegnate).
all’anno accademico 2012/13.
Tali iniziative hanno determinato un significativo in-
Fra i problemi relativi alla didattica che l’Ateneo ha
cremento, rispetto al 2012-2013, della partecipazione
affrontato nell’ultimo anno, una posizione di primo
degli studenti dell’Ateneo al programma di mobilità
piano è stata senza dubbio occupata dalle questioni,
per studio e per placement.
cruciali per tutto il sistema universitario italiano nel-
In relazione, invece, alla mobilità degli studenti stra-
la difficile stagione che il nostro paese sta attraver-
Anno Accademico
2008/2009
2009/2010
2010/2011
2011/2012
2012/2013
Iscritti regolari totali
58828
55763
54899
53222
51191
Iscritti regolari I anno
10628
10107
10683
10021
9851
Immatricolati regolari
7983
7853
7667
7492
7484
Tabella 7. Iscritti totali, iscritti al primo anno e immatricolati regolari (anni accademici dal 2008/09 al 2012-2013) .
test disciplinare e motivazionale i cui risultati, elabo-
gli studenti, dei tempi nei quali essi compiono il lo-
rati statisticamente, sono stati consegnati ai referen-
ro percorso formativo, del fenomeno dell’abbandono
ti dell’orientamento delle scuole interessate); e il re-
degli studi universitari, dell’inserimento dei laureati
cente protocollo sottoscritto, insieme alle altre Uni-
nel mondo del lavoro. Dalla consapevolezza dell’as-
versità toscane, per dare attuazione ad un programma
soluta centralità di questi problemi è derivato il for-
di continuità scuola-università che prevede l’accogli-
te investimento di energie e risorse che l’Ateneo ha
mento di gruppi di studenti delle scuole secondarie
continuato a compiere per potenziare e rendere più
superiori nei corsi di insegnamento e nei laborato-
efficienti e convincenti le iniziative di orientamento
ri universitari per un limitato segmento cronologico.
degli studenti in ingresso, in itinere e in uscita, inten-
Sempre all’interno delle attività di orientamento in
sificando il coordinamento delle attività svolte a livel-
ingresso è da segnalare la partecipazione del nostro
lo centrale e nelle singole Scuole e sviluppando col-
Ateneo al progetto TUO (Toscana Università Orienta-
laborazioni e sinergie con altri enti e istituzioni quali
mento) promosso dalla Regione Toscana, in collabo-
la Regione Toscana, il Comune, la Provincia, la Ca-
razione con tutte le Università toscane, per agevolare
mera di Commercio, l’Ufficio Regionale Scolastico.
la scelta del percorso universitario da parte degli stu-
Nell’ambito delle iniziative di orientamento in in-
denti del IV e V anno delle scuole superiori.
gresso, che nel corso dell’ultimo anno accademico
Per la loro azione di promozione e divulgazione del-
l’Ateneo ha promosso con il coinvolgimento dei dele-
la cultura scientifica vanno ricordati infine anche il
gati delle Scuole, sono da ricordare le nuove edizioni
Museo di Storia Naturale, sempre più in grado di ela-
di manifestazioni quali Un giorno all’Università, Fi-
borare proposte originali e articolate, e Open Lab,
renze cum laude organizzata in Palazzo Vecchio con
struttura nata presso la Facoltà di Scienze Matema-
il Comune di Firenze, La giornata della scienza re-
tiche, Fisiche e Naturali e ora facente parte dell’a-
alizzata in contemporanea con altri venti Atenei ita-
rea Comunicazione e Relazioni esterne, così come
liani, Io studio a Firenze in collaborazione con il Co-
la manifestazione Pianeta Galileo.
mune di Firenze, e il ciclo di lezioni previste nella
In relazione all’Orientamento al lavoro e Job Place-
nuova iniziativa denominata I venerdì di orientamen-
ment che opera all’interno del Centro di Servizi di
to e destinate agli studenti degli istituti di istruzione
Ateneo per la Valorizzazione della Ricerca e la ge-
secondaria di secondo grado. Di particolare rilievo è
stione dell’Incubatore universitario (CsaVRI), coor-
l’organica collaborazione instaurata con la Direzione
dinando le iniziative dei delegati delle Scuole, si rin-
Scolastica Regionale, da cui è scaturito il progetto In-
via alle iniziative citate nella parte di questa relazione
formarsi per orientarsi che, nell’anno 2012-2013, ha
dedicata alla valorizzazione dei risultati della ricerca
interessato 2000 studenti iscritti al penultimo anno
ed i rapporti con il sistema territoriale.
di corso di un gruppo di scuole secondarie di II gra-
L’Università di Firenze svolge anche attività di for-
do della Toscana (i delegati all’orientamento in in-
mazione post-laurea, attraverso le Scuole di Specia-
gresso delle Scuole hanno distribuito agli studenti un
lizzazione (nel 2013/2014 ne sono attive 52 in area
21 Relazione del Rettore
sando, della scelta del percorso di studi da parte de-
Anno accaddemico
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014
22
Master
Perfezionamento
Aggiornamento
Totali corsi per anno
Totali
I
II
2008/2009
103
71
32
96
25
224
2009/2010
85
53
32
81
22
188
2010/2011
84
45
39
87
23
194
2011/2012
86
46
40
51
14
151
2012/2013
75
44
31
49
14
138
2013/2014
79
40
39
41
11
131
Tabella 8. Master di I e II livello, corsi di perfezionamento e corsi di aggiornamento professionale.
sanitaria, una in area giuridica e tre nell’area dei beni
portante ricordare l’attività di riorganizzazione e ac-
culturali), i Master di I e II livello, i corsi di perfezio-
corpamento in un’unica sede delle Segreterie studen-
namento e corsi di aggiornamento professionale (ve-
ti del centro storico (Scuola di Architettura e Scuo-
di la Tabella 8).
la di Studi Umanistici e della Formazione), la tota-
Nell’ambito della formazione post-laurea uno spa-
le messa a regime della procedura di verbalizzazio-
zio significativo è occupato dalle attività compiute
ne on-line degli esami, con l’eliminazione della carta
dall’Ateneo per la formazione degli insegnanti. In
chimica e della lettura ottica, e la gestione informatiz-
questo quadro si iscrivono i corsi di tirocinio forma-
zata dell’intera procedura relativa al conseguimento
tivo attivo, istituiti in modalità interateneo con le al-
del titolo finale di laurea che andrà a regime nel set-
tre Università toscane (Pisa, Siena, Siena Stranieri) e
tembre 2014. Tali iniziative hanno anche evidenti e
svolti a partire dal gennaio 2013 (la seconda e ultima
positive ricadute sull’organizzazione del lavoro delle
sessione di esami finali si è conclusa nel mese di otto-
Segreterie studenti.
bre). Tale attività ha consentito da un lato di rispon-
Nella prospettiva dei servizi agli studenti propriamen-
dere positivamente alle giuste attese dei giovani lau-
te detti è da ricordare anche la collaborazione istitu-
reati, dall’altro di realizzare su base regionale un con-
ita con l’Azienda della Regione Toscana per il diritto
creto intervento di coordinamento, evitando la mol-
allo studio (ARDSU), al fine di contribuire al miglio-
tiplicazione di corsi e di sedi che si è verificata in nu-
ramento dei servizi offerti nell’ambito della ristora-
merose regioni italiane.
zione, delle residenze universitarie, dell’informazio-
Alla formazione degli insegnanti sono da ricondurre
ne e dell’orientamento e, più in generale, delle con-
anche l’attivazione del Corso di specializzazione per
dizioni di vita degli studenti in sede e fuori sede.
il sostegno di cui è stato appena pubblicato il bando relativo alle prove di selezione e l’imminente istituzio-
La valorizzazione dei risultati della ricerca ed i rap-
ne, nuovamente in modalità interateneo con le altre
porti con il sistema territoriale
Università toscane, dei Percorsi Abilitanti straordinari.
La terza missione dell’Università pubblica, cioè la tra-
Nell’ambito delle iniziative intraprese a favore dei
sformazione diretta in innovazione dei risultati del-
servizi di gestione delle carriere degli studenti è im-
la ricerca e della formazione, è inserita sistematica-
viati con l’incubatore registrano già qualche risulta-
rentino. A livello centrale questa azione si avvale del
to confortante sul fronte del mercato e della ricerca
supporto organizzativo del Centro di servizi di ateneo
industriale.
per la Valorizzazione dei risultati della ricerca e la ge-
È proseguito poi il rafforzamento delle attività di
stione dell’Incubatore universitario (CsaVRI) e della
orientamento e avvio al lavoro per studenti e laurea-
Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione promossa
ti recenti ad opera dell’ufficio OJP, in collegamento
dall’Università con la Provincia di Firenze.
con la relativa Commissione di ateneo, e col supporto
Nel corso dell’ultimo anno l’Università di Firenze ha
della Fondazione Ricerca e Innovazione e della Ca-
rinnovato il Regolamento su contratti per ricerca a
mera di commercio di Firenze, di Associazioni e Mi-
beneficio di enti esterni e il Regolamento su brevetta-
nistero del Lavoro. Fra i molti servizi, si ricorda il suc-
zione e proprietà intellettuale sui trovati della ricerca
cesso della terza edizione della Giornata delle Profes-
universitaria, che si aggiungono al Regolamento sui
sioni (Career day) di Ateneo nello scorso ottobre, con
Laboratori Congiunti e al Regolamento sulle nuove
la partecipazione di 1150 studenti e 95 imprese; ma
imprese spin-off della ricerca aggiornati negli anni
anche l’innovativo programma “Job in Lab”, volto a
precedenti. L’applicazione di tali Regolamenti è pro-
mettere in contatto imprese con progetti di innova-
mossa da tre Commissioni di Ateneo, a cui è richie-
zione e laureati con profili adeguati per tirocini e col-
sto un forte impegno data l’osticità degli argomenti.
laborazioni entro tali progetti. In 18 laboratori avvia-
CsaVRI, oltre a fornire assistenza organizzativa alle
ti nel 2013 sono stati coinvolti 30 giovani. Un fronte
predette Commissioni, gestisce o promuove i servizi
vicino è quello, in avvio, dei percorsi associati a con-
per brevetti e proprietà intellettuale, per i Laborato-
tratti di apprendistato di dottorandi presso le imprese.
ri congiunti, per il “conto terzi” di ricerca e i bandi
La congiunzione di prospettive maturate entro l’In-
ricerca e innovazione, per l’Incubatore Universitario
cubatore e OJP ha poi portato, recentemente, al lan-
fiorentino, per lo Sportello APRE Toscana sui bandi
cio del progetto di Impresa Campus Unifi, volto a pro-
ricerca e innovazione europei, e i servizi OJP, cioè di
muovere la costituzione di imprese giovanili da idee
orientamento al lavoro e job placement.
di laureandi, laureati recenti, dottorandi, ecc. Al pri-
L’Incubatore universitario, avviato a fine 2010 anche
mo avviso di selezione di idee sono pervenuti 30 pro-
grazie a finanziamenti della Regione e di altri enti,
getti, e 10 saranno accompagnati per l’eventuale pas-
ha concluso nel giugno 2013 il quinto ciclo di pre-
saggio dall’idea all’impresa. Il prossimo avviso sarà a
incubazione, con servizi di sviluppo di idee di impre-
marzo 2014.
sa offerti a 60 progetti proposti dalle varie aree della
La brevettazione delle invenzioni dei nostri ricer-
ricerca dell’Ateneo, e con questi a circa 300 giovani
catori e la protezione della proprietà intellettuale è
ricercatori. È ora in corso il sesto ciclo e in avvio il
pure un fronte importante. Il portafoglio dei brevet-
settimo. Ad oggi 20 nuove imprese sono state costi-
ti di proprietà dell’Università di Firenze comprende
tuite o riconosciute come spin-off dell’Università do-
ad oggi 53 concessioni e 57 domande pendenti. È
po il periodo di pre-incubazione. I primi spin-off av-
un patrimonio rilevante, su cui le strutture di Ateneo
23 Relazione del Rettore
mente negli obiettivi e nei processi dell’Ateneo fio-
stanno cercando di applicare nuovi strumenti di valo-
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014
24
rizzazione, per fare crescere i benefici a vantaggio di
La situazione economico‑patrimoniale dell’ Ateneo
ricercatori e Ateneo e la cultura della protezione dei
Come ricorderete, l’Ateneo era stato costretto ad in-
risultati della ricerca pubblica.
traprendere un percorso di estremo rigore, concre-
Nel 2013 lo Sportello Apre Toscana, in rete con molti
tizzatosi nel blocco del turn-over dal 2007 al 2009,
partner regionali, ha continuato a promuovere eventi
necessario per rimediare a un consistente disavanzo
sui Progetti europei per PMI fra ricercatori, impren-
strutturale di bilancio.
ditori e tecnici, professionisti. Agendo con l’Area Ri-
In questi ultimi anni, si è proseguito con una gestione
cerca e relazioni internazionali e la Fondazione Ri-
attenta e improntata alla economicità, cercando co-
cerca e Innovazione, lo Sportello rafforzerà nel 2014
munque di coniugare la riattivazione della program-
il supporto alla progettazione sui nuovi bandi europei
mazione del personale con l’obiettivo di azzerare il
in tutte le aree di ricerca. Ciò grazie pure a finanzia-
disavanzo strutturale di bilancio. Tale obiettivo è sta-
menti dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e del-
to centrato nel 2010, mantenuto nel 2011 e 2012 e
la Regione Toscana, e alla fattiva collaborazione con
presumibilmente lo sarà anche nel 2013, peraltro fi-
le imprese e con enti come il Comune di Firenze.
nalizzando i proventi dell’unica cessione immobilia-
Oltre a quanto già ricordato, nel 2014 cinque saran-
re intervenuta nel periodo alla valorizzazione del pa-
no le aree di sviluppo specifico dell’attività di Csa-
trimonio immobiliare di Ateneo.
VRI: il coinvolgimento nella terza missione di tutte
Tra le attività poste in essere a tal fine si ricordano: la
le nuove strutture dipartimentali universitarie avvia-
politica di riduzione degli affitti passivi, ivi compre-
te nel 2013; le azioni di integrazione fra Università
sa l’acquisizione di un immobile precedentemente
e Aziende Ospedaliere Universitarie per l’innovazio-
in locazione; il contenimento dei costi del personale,
ne nell’area biomedica e clinica attraverso il Diparti-
anche attraverso alcune dolorose misure di pensiona-
mento interistituzionale (DIPINT) di Firenze; le ri-
mento anticipato, in ogni caso permesse dalle leggi
cerche multidisciplinari e l’innovazione sulla sosteni-
vigenti; il taglio dei contributi agli enti strumentali e
bilità di territori urbani e rurali ad alta intensità di pa-
il monitoraggio sull’attività degli enti variamente col-
trimonio culturale e paesaggistico; il consolidamento
legati, anche al fine di limitare fenomeni di concor-
e l’estensione dei rapporti con università, enti di ricer-
renza nelle attività ricomprese nella quota premiale
ca, enti locali per strategie di ricerca e innovazione
ministeriale del FFO.
nell’area di Firenze, Prato, Pistoia, in regione, a livel-
L’aver gestito secondo criteri di rigore economico ha
lo nazionale e internazionale; collaborazioni all’atti-
altresì permesso di migliorare gli indicatori (spese di
vità di internazionalizzazione, in cui rientra anche
personale, indebitamento, sostenibilità economica-
l’avvio dell’Istituto Confucio dell’Università di Firen-
finanziaria) introdotti dal D. Lgs. 49/2012, utilizza-
ze con l’Università Tongji per l’insegnamento del ci-
ti dal Miur-Mef per monitorare la solidità finanzia-
nese, e gli scambi culturali ed economici fra Firen-
ria degli Atenei e anche per distribuire fra gli stes-
ze e Shanghai.
si le risorse di punti organico per la programmazio-
massima attenzione alle sedi del centro storico e, più
delle spese di personale rapporta queste al totale del-
in generale, alle sedi destinate alla didattica e ai ser-
le entrate complessive (FFO, programmazione trien-
vizi agli studenti.
nale, contributi e tasse universitarie), mentre l’indica-
Dopo la conclusione dei lavori nella nuova sede in
tore di indebitamento rapporta l’onere complessivo
via Capponi ha preso concreto avvio la creazione di
di ammortamento annuo, alla differenza fra le entra-
un plesso didattico distribuito su più sedi e condivi-
te complessive e le spese di personale più i fitti passi-
so dai corsi di studio della Scuola di Architettura e
vi. L’indicatore di sostenibilità economica-finanziaria
della Scuola di Studi Umanistici e della Formazio-
(ISEF), che è derivato dai dati considerati dai primi
ne. All’interno di tale plesso si ricorda altresì l’unifi-
due, deve essere maggiore di uno per poter conside-
cazione delle segreterie studenti delle due scuole, la
rare l’Ateneo virtuoso.
presenza di un grande auditorium nell’ex chiesa dei
La Tabella 9 mostra il miglioramento di tutti e tre gli
Battilani in via S. Reparata e la rifunzionalizzazione
indicatori nell’ultimo biennio. Si sottolinea l’indica-
della sede di via degli Alfani per il Centro linguisti-
tore delle spese di personale e l’ISEF sono entram-
co di Ateneo.
bi molto prossimi ai valori medi nazionali rispettiva-
Sono in corso i lavori per la nuova sede di Via della
mente di 72,38% e 1,08, mentre l’indicatore di in-
Pergola, che sarà destinata al Dipartimento di Lette-
debitamento è ancora abbastanza superiore al valo-
re e Filosofia, con conseguente eliminazione di alcu-
re medio nazionale di 4,40%, a causa dei mutui pre-
ni affitti passivi, e per la sede di S. Teresa, dove saran-
cedentemente contratti che ammontano a quasi die-
no incrementate le aule e i laboratori destinati alle
ci milioni annui. Inoltre il rapporto puro fra spese di
attività dei corsi di studio di Architettura. Infine, per
personale e FFO è pari a 89,16% nel 2012 ed è infe-
quanto riguarda Architettura la sede di Calenzano de-
riore al valore medio nazionale di 90,10%. Ciò collo-
dicata ai corsi di studio di Design risulta ormai piena-
ca l’Ateneo nel primo terzile della graduatoria delle
mente funzionante.
Università statali, ordinata secondo valori crescenti di
Si tratta di un intenso processo di riorganizzazione e
questo rapporto che per molti anni è stato usato per
rinnovamento delle sedi del centro storico, per il qua-
definire la virtuosità degli Atenei.
le ringrazio sinceramente tutto il personale coinvolto.
Per quanto attiene il piano degli investimenti edilizi
Un processo che intende migliorare la qualità delle
si confermano le priorità più volte espresse, ovvero la
nostre sedi universitarie, riducendo i costi per la gestione e gli affitti passivi e ponendo le basi per creare una grande biblioteca nella sede storica di piazza
Anno
2011
2012
Brunelleschi. Ciò credo sarebbe un modo per contri-
Indicatore spese personale
74,63%
72,90%
buire concretamente a rivitalizzare un’area così im-
Indicatore di indebitamento
11,11%
10,16%
Indicatore ISEF
1,05
1,08
portante per la città di Firenze.
Tabella 9. Indicatori spese personale, indebitamento, stabilità economico-finanziaria (2011-2012).
Sempre nell’ambito connesso alla rivitalizzazione di sedi storiche di grande prestigio, mi piace ricordare,
25 Relazione del Rettore
ne del personale docente. Si ricorda che l’indicatore
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014
26
dopo l’accordo su “Il Colle di Galileo”, stipulato l’an-
Crediamo che a questo punto sia necessario un con-
no scorso, l’intenzione di trasferire sulla collina di Ar-
fronto fra le istituzioni coinvolte per verificare se sia an-
cetri anche la ricerca legata al centro di competen-
cora realistico un accordo di programma che prevede
za per la protezione civile. In questo modo si intende
di trasferire Agraria dalle Cascine a Sesto entro il 2016.
rilanciare tutto il complesso delle realtà scientifiche
Nel frattempo l’Ateneo sta portando avanti un percor-
poste in Arcetri. Contiamo nel sostegno delle presti-
so per la programmazione di una serie di interventi
giose istituzioni coinvolte anche per poter riuscire a
non più rinviabili presso le attuali sedi delle Facoltà
reperire le risorse necessarie per il recupero di alcu-
di Agraria e Ingegneria, al fine di garantire una ade-
ni ulteriori edifici sulla collina di Arcetri che da anni
guata qualità e sicurezza dei locali destinati alla di-
necessitano di interventi mirati.
dattica e un miglioramento degli impianti di riscalda-
Sempre per quanto riguarda le sedi didattiche, l’Ate-
mento e condizionamento.
neo ha definitivamente acquisito la sede di via della Torretta, dando stabilità alle attività didattiche dei
Conclusioni
corsi di studio della Scuola di Psicologia, in stretta
Come detto in apertura le attuali incertezze rendono
connessione con le attività di ricerca svolte nella sedi
complicata una programmazione pluriennale di svi-
di San Salvi. Un’area, questa, che vede ormai in di-
luppo degli Atenei. D’altra parte l’importanza strate-
rittura di arrivo la messa in funzione delle residenze
gica che, in un mondo sempre più complesso e in-
universitarie di via del Mezzetta e del padiglione 38
ternazionalizzato, rivestono l’alta formazione e la ri-
interno all’area, grazie alla fattiva collaborazione con
cerca, ci rafforza sulla necessità di avere comunque
l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Univer-
lo sguardo lungo, pensando soprattutto a chi verrà do-
sitario, che ringrazio per la disponibilità dimostrata
po di noi.
auspicando di poter risolvere congiuntamente altre
Per questo continueremo a sostenere prospettive di
questioni di interesse per i nostri studenti.
sviluppo per il personale. D’altra parte i tanti pensio-
Più complessa è invece la situazione che riguarda il
namenti degli ultimi anni (si veda Tabella 10) sono
Polo Scientifico di Sesto Fiorentino. Da una parte, vi
un segnale inequivocabile dell’esigenza di rinforza-
sono gli interventi in atto per la nuova sede dove si tra-
re, ringiovanendolo, il personale del nostro Ateneo.
sferirà il Dipartimento di Biologia e per la messa in
Nel corso di questo anno il processo di reclutamento
sicurezza del Polo, grazie alla realizzazione delle va-
è continuato con l’assunzione di oltre 30 ricercatori a
sche di laminazione e esondazione.
tempo determinato – prevedendo la possibilità di tra-
Dall’altra, vi è il previsto importante e articolato pro-
sformarli in posti di professore associato entro qual-
getto di trasferimento delle sedi di Agraria e Ingegne-
che anno, 3 professori associati, 1 professore ordinario
ria a Sesto. Questo progetto, risalente oramai a 6 anni
per chiamata diretta vincitore di un ERC Advanced
fa, risente delle incertezze che tuttora affliggono l’a-
Grant, tutti esterni ai ruoli dell’Ateneo, oltre a 3 pro-
rea di Sesto (aeroporto, tramvia), nonché dell’attuale
gressioni di idonei interni verso la posizione di profes-
contesto economico-finanziario.
sore. Ciò, insieme ad alcune assunzioni/progressioni
Professori ordinari
Professori associati
Ricercatori
Assistenti
Totale
Amministrativi e tecnici (*)
Totale
31.12.2004
808
722
740
19
2289
1669
3958
31.12.2005
862
757
747
15
2381
1776
4157
31.12.2006
836
739
734
12
2321
1850
4171
31.12.2007
801
711
759
8
2279
1799
4078
31.12.2008
761
679
739
8
2187
1741
3928
31.12.2009
706
652
759
5
2122
1648
3770
31.12.2010
608
624
729
4
1965
1679
3644
31.12.2011
561
629
629
1
1820
1639
3459
31.12.2012
536
584
625
0
1745
1566
3311
Tabella 10. Andamento personale universitario di ruolo (2004-2012) —(*) include i collaboratori ed esperti linguistici e i dirigenti.
di carriera di personale tecnico-amministrativo, è sta-
do la loro attività presso qualificate istituzioni este-
to reso possibile da una attenta programmazione del-
re, in settori con gravi carenze di copertura didattica
le spese e da un loro contenimento mirato.
che non potranno essere efficacemente colmate in
Pur perseverando in questa linea di rigore, si intende
tempi ragionevoli con personale interno. Non appe-
continuare a favorire il reclutamento, privilegiando
na sarà resa nota la quota di FFO assegnata all’Ate-
l’assunzione di giovani ricercatori e di professori as-
neo per quest’anno, si procederà alla programmazio-
sociati e prestando la necessaria attenzione al perso-
ne di posizioni di ricercatore a tempo determinato –
nale tecnico-amministrativo per un supporto sempre
di tipo a) e b) – su fondi di Ateneo da distribuire fra i
maggiore alle attività didattiche e di ricerca e alla lo-
Dipartimenti secondo il modello di ripartizione del-
ro internazionalizzazione.
le risorse che questa volta considererà anche gli esiti
Di qui a pochi giorni è prevista la conclusione del
della VQR. Tale programmazione permetterà al no-
lungo e complesso iter delle procedure legate all’a-
stro Ateneo di continuare a essere uno degli Atenei
bilitazione scientifica nazionale ai ruoli di professo-
che ha maggiormente investito in questa nuova figu-
re associato e ordinario. Ciò permetterà finalmente
ra che, come sappiamo, rappresenta il canale princi-
di attivare le procedure previste per il passaggio di ri-
pale, se non l’unico, per l’accesso ai ruoli di persona-
cercatori in possesso dell’abilitazione a professore as-
le docente a tempo indeterminato.
sociato. Si tratterà di una fase molto importante, e
Oggi, pertanto, il nostro principale intento è quello
anche impegnativa, per l’Ateneo, che permetterà di
di rinvigorire l’Ateneo con l’ingresso di brillanti ricer-
dare, non solo il giusto riconoscimento a molti col-
catori e professori, che siano in grado di promuovere
leghi, ma soprattutto di aumentare significativamen-
ricerche e didattica di qualità, e abbiano anche alle
te il numero di professori con una conseguente mag-
spalle un Ateneo sano dal punto di vista finanziario,
giore stabilità dell’offerta formativa nei prossimi an-
in grado di sostenerli nei processi di internazionaliz-
ni. Parallelamente si continuerà nel reclutamento di
zazione sempre più importanti per garantire ai nostri
professori associati esterni ai ruoli dell’Ateneo, con
studenti una formazione di respiro internazionale.
particolare attenzione a coloro che stanno svolgen-
In tale direzione sarà fondamentale il ruolo dei Di-
27 Relazione del Rettore
Anno
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014
28
partimenti che, sfruttando il lavoro delle loro Com-
cale, nazionale e internazionale, fra le quali anche
missioni di Indirizzo e Autovalutazione, dovranno
il finanziamento di assegni di ricerca con il progetto
pervenire a scelte oculate in fase di programmazione
Città di Firenze.
e conseguentemente a procedure e comportamenti
Ma con tutte le principali istituzioni culturali, econo-
trasparenti nella fase di reclutamento. L’Ateneo, da
miche e produttive del nostro territorio si sono inten-
parte sua, continuerà a vigilare sulle scelte dei Di-
sificate le collaborazioni. In tale contesto, mi fa pia-
partimenti, verificandone a posteriori l’efficacia, co-
cere citare una nuova iniziativa di collaborazione con
me già fatto negli anni passati. Ciò è tanto più neces-
l’Istituto Universitario Europeo, rivolta a potenziare
sario nell’attuale periodo di risorse limitate per evi-
l’attività didattica in alcuni corsi di laurea.
tare comportamenti opportunistici, estemporanei e
Sempre più consolidate sono anche le relazioni con
mai virtuosi.
la Regione per una gestione più integrata della for-
Se riusciremo a continuare su un percorso di reclu-
mazione e della ricerca nel campo dell’assistenza sa-
tamento trasparente e attento al merito, riusciremo
nitaria, anche attraverso il Dipartimento Interistitu-
non solo a rafforzare la qualità delle nostre attività di-
zionale (DIPINT) fra l’Università e le aziende Ca-
dattiche e di ricerca, e quindi a migliorare la forma-
reggi e Meyer, o ancora il già citato finanziamento di
zione dei nostri studenti, ma anche a dare un segna-
borse di studio finalizzate ad avviare alla ricerca gio-
le importante di cambiamento della nostra comunità.
vani studiosi.
Un cambiamento che si basa anche sul dialogo conti-
Ma si può fare ancora tanto se tutti impariamo a vede-
nuo e partecipato fra tutte le componenti della nostra
re l’Università come una comunità aperta, parte co-
comunità universitaria, affinché sia percepita sempre
stitutiva della città, in grado di promuovere e stimola-
più come una comunità aperta alla città.
re la vitalità dei giovani, e a considerarla una risorsa
Abbiamo già ricordato come molte le volte le princi-
fondamentale per la ripresa non soltanto economica
pali istituzioni cittadine hanno ospitato nostre inizia-
ma anche sociale e civile del nostro Paese.
tive; così come – al contrario – sempre più frequente
L’Università dei decenni passati è stata anche quella
è l’organizzazione nelle nostre sedi di incontri e ap-
che ha permesso a ragazzi e ragazze di acquisire un
puntamenti aperti alla cittadinanza: abbiamo già ci-
titolo di cui erano privi i genitori, che ha offerto op-
tato quella forse simbolicamente più rilevante, le le-
portunità e accompagnato lo sviluppo del Paese. Le
zioni domenicali nell’Aula Magna del Rettorato, par-
radici profonde della crisi italiana risiedono nel fatto
tite in primavera e che stanno registrando un grande
che oggi questo ascensore sociale è “fuori servizio”.
successo; oppure le 5 Christmas Lectures che – nel-
Una crisi che da finanziaria, economica, occupazio-
la settimana prima delle prossime festività – docen-
nale sta diventando di fiducia, e spinge i nostri giova-
ti del nostro Ateneo terranno nelle nostre principali
ni a emigrare, svuotando così il Paese delle sue mi-
sedi, ma che saranno aperte a tutta la cittadinanza.
gliori risorse.
Con l’Amministrazione comunale in questi quattro
Serve un’immediata inversione di rotta. Occorre in-
anni abbiamo moltiplicato le iniziative a carattere lo-
vestire sui giovani e promuovere il merito per rilan-
29 Relazione del Rettore
ciare la mobilità sociale e riportare il Paese a un ruo-
Con la consapevolezza di poter contare sulla quali-
lo da protagonista in Europa. Occorre un rinnova-
tà, la dedizione e il senso di appartenenza del perso-
to e forte impegno della politica che veda l’Univer-
nale docente e del personale amministrativo e tecni-
sità come il luogo fisico in cui i giovani sviluppano
co, sull’impegno e la vitalità dei suoi studenti, con la
la loro capacità critica, sono educati alla relazione e
certezza che l’Università degli Studi di Firenze saprà
alla condivisione con gli altri e in cui si formano le
rispondere con energia e senza timore a questa fase
competenze professionali per un proficuo inserimen-
non facile dichiaro aperto l’Anno Accademico 2013-
to nel mondo del lavoro.
2014.
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014
30
Intervento del rappresentante degli studenti Cosimo Guccione 31
Facendo rappresentanza giorno per giorno ci si rende
razione dell’anno accademico in rappresentanza de-
conto della condizione precaria nella quale si trova la
gli oltre 50.000 studenti di questo ateneo.
nostra generazione.
Ringrazio i miei colleghi rappresentanti per avermi
Una generazione che i dati ci mostrano essere com-
dato questa opportunità.
pletamente sfiduciata rispetto al proprio futuro: in
È particolarmente evocativa la scelta di tenere la
Italia ad oggi abbiamo due milioni e duecentomila
cerimonia proprio in questo luogo: il 15 novembre
ragazzi e ragazze under 29 che non studiano né lavo-
1865 infatti venne convocato per la prima volta nel
rano, i cosiddetti NEET; la disoccupazione giovanile
magnifico salone in cui ci troviamo il Parlamento Ita-
ha ormai superato la fatidica soglia del 40% e i nume-
liano a Firenze. L’insediamento venne poi spostato
ri che riguardano le immatricolazioni sono a dir po-
di tre giorni, ma non si può non sottolineare la stretta
co drammatici.
relazione che vi è tra le scelte di governo e il mondo
Nell’ultimo decennio abbiamo perso 58.000 iscritti a
universitario: nel discorso dell’allora Capo dello Sta-
livello nazionale, ormai solo un diciannovenne su tre
to infatti veniva data importante rilevanza all’istru-
decide di iscriversi all’università e gli obiettivi della
zione delle masse per il nascente Stato italiano.
strategia “Europa 2020” appaiono ormai lontani. In
È veramente significativo inoltre che si decida di te-
tal senso sono indicative le cifre dei tagli al diritto allo
nere oggi l’inaugurazione dell’anno accademico, a
studio che sono stati attuati dal 2009 ad oggi, passan-
due giorni dal 17 novembre, Giornata Internaziona-
do da un investimento statale di 246 milioni ai 162
le del Diritto allo Studio. Proprio in queste ore gli stu-
dello scorso anno. Siamo l’unico Paese in cui esiste
denti di tutta Italia stanno manifestando per la difesa
ancora la categoria dello studente cosiddetto idoneo
di questo importante diritto.
non beneficiario di borsa di studio (lo scorso anno
Intervento del rappresentante degli studenti
È per me un vero onore poter intervenire all’inaugu-
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014
32
ben 60.000) e tutto questo a causa di politiche di in-
sti problemi oltre a quelli accumulati dalle passate ge-
tervento che sono figlie di un’ideologia che non met-
stioni, tuttavia dobbiamo riconoscere che sono state
te il sapere al centro del proprio modello di sviluppo
intraprese alcune scelte positive che si spera diano i
e che nega ogni possibilità di mobilità sociale ai gio-
loro frutti negli anni a venire.
vani italiani, in una società sempre più fossilizzata e
Tenendo dunque conto di questa situazione genera-
che non è in grado di rimediare alle diverse condizio-
le e dell’atteggiamento tenuto dall’Ateneo fiorentino,
ni di partenza che contraddistinguono il mondo del
una soluzione può essere trovata nel tema del rap-
sapere. Non ci sarà un sistema davvero meritocratico
porto tra università e territorio. Ci permettiamo dun-
finché il merito continuerà ad essere sganciato dalle
que di sottolineare alcuni passaggi secondo noi indi-
pari opportunità.
spensabili.
Anche nel recente decreto legge L’istruzione riparte
Firenze risulta essere per troppi aspetti una città con l’u-
i 137 milioni di euro stanziati non sono sicuramente
niversità piuttosto che una città universitaria. Per trop-
sufficienti per risolvere un problema strutturale. Ap-
po tempo la condizione degli studenti è stata equiparata
pare quanto mai necessaria una ridefinizione dei li-
a quella dei turisti, la carenza di posti letto offerti nelle
velli essenziali delle prestazioni (LEP) e un cospicuo
Case dello studente, ad esempio, ha portato a un incre-
incremento dei fondi per dare il verso giusto a una ge-
dibile incremento dei canoni di affitto portando Firen-
nerazione che ha smarrito la strada.
ze ad essere la terza città più cara d’Italia.
Se vogliamo un sistema pubblico che garantisca ve-
È inoltre necessario ipotizzare una serie di misure
ramente il diritto allo studio come sancito dall’arti-
che diano agli studenti universitari la possibilità di
colo 34 della nostra Costituzione non possiamo pre-
vivere la città e affiancare la propria formazione ad
scindere da un cospicuo finanziamento del fondo in-
una crescita umana e culturale. Perciò sarà importan-
tegrativo e da una riforma dei LEP.
te garantire loro l’accesso a prezzi vantaggiosi a mu-
I problemi degli investimenti nel mondo universita-
sei, cinema, mostre e liberi accessi a biblioteche ed
rio non riguardano solamente il diritto allo studio e
eventi culturali, in modo da promuovere attività ex-
l’accesso alla formazione, ma anche i fondi per gli
tra‑didattiche che rendano attrattiva, e conveniente,
atenei, la didattica e la ricerca.
la vita universitaria per gli studenti allargandone, in
Dopo la riduzione del fondo di finanziamento ordi-
qualche modo, la gamma dei diritti.
nario degli scorsi anni di quasi un miliardo di euro e
Infine per quanto riguarda gli studenti pendolari (vi-
il blocco del turnover i problemi non sembrano esse-
sto il trend in crescita degli studenti che si trovano in
re finiti. Il recente decreto ministeriale sui punti or-
questa situazione) sarà fondamentale una Carta dei
ganico infatti riduce la valutazione degli atenei a un
Trasporti che preveda sconti superiori a quelli odier-
parametro economico piuttosto che a un reale con-
ni, che sia comprensiva di tutti i mezzi di trasporto di
fronto sulla qualità della didattica, della ricerca e dei
cui si può usufruire per raggiungere il luogo di stu-
servizi offerti agli studenti.
dio. Non è possibile continuare a pensare a un mo-
Anche il nostro Ateneo si è dovuto misurare con que-
dello di sviluppo per la città di Firenze e la città me-
Firenze deve tornare al centro di un progetto cultura-
al centro della discussione l’Università.
le più ampio e l’Università deve essere, da una parte,
In questi anni purtroppo sembra essere mancata la
centro propulsore di queste politiche e, dall’altra, es-
collaborazione che ogni cittadino e studente si aspet-
sere riconosciuta come interlocutrice strategica dalle
terebbe dalle istituzioni del suo territorio, è infatti pa-
istituzioni del territorio.
radossale, ad esempio, che la Regione Toscana e l’U-
Speriamo quindi che non si perda questa occasione
niversità di Firenze non siano riusciti a creare un ta-
e che il nostro piccolo contributo in questa giornata
volo comune di lavoro per la creazione della Carta
non rimanga un vano discorso da cerimoniale, ma sia
dello studente, ma siano arrivate all’ideazione di due
uno stimolo per tutti noi qui presenti.
carte separate per la fruizione dei servizi.
33 Intervento del rappresentante degli studenti
tropolitana che verrà a crearsi in futuro senza mettere
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014
34
Intervento del rappresentante del personale tecnico‑amministrativo Susanna Benvenuti 35
al personale tecnico amministrativo, benché ancora
saluto del personale tecnico amministrativo e dei let-
in numero esiguo, l’opportunità di una maggiore par-
tori di madrelingua che rappresento come eletta nel
tecipazione e di un coinvolgimento attivo del perso-
Senato Accademico e ringrazio il Magnifico Rettore
nale nei processi decisionali e di riorganizzazione del
che mi ha dato l’opportunità di intervenire alla ceri-
nostro Ateneo.
monia di apertura di questo anno accademico.
Siamo ancora lontani da un coinvolgimento comple-
Da gennaio 2013 l’attuazione della riforma introdot-
to, se pensiamo anche all’attuale regolamento per l’e-
ta dalla legge 240/2010 sta cambiando radicalmen-
lezione del Rettore che vede il nostro voto aumenta-
te volto al nostro ateneo. Il nuovo Statuto attribui-
to, ma che conta ancora 1/5 anziché 1 come è per
sce al Senato Accademico principalmente il compi-
le altre componenti dell’Ateneo. Ad ogni buon con-
to di elaborare le strategie di sviluppo dell’Ateneo per
to per la prima volta siamo rappresentati in Senato
proporle al Consiglio di Amministrazione. E anche
e vogliamo cogliere questa occasione per poter dia-
la composizione degli organi di governo è cambiata:
logare e confrontarci con i docenti, con gli studenti,
per la prima volta il Senato Accademico comprende,
cioè con tutte le componenti dell’ateneo in una sede
infatti, anche 3 rappresentanti del personale tecnico-
istituzionale. Sono convinta che il successo di qualsi-
amministrativo e dei lettori di madrelingua.
asi organizzazione dipenda soprattutto dalla possibi-
Nonostante che in generale le modifiche introdot-
lità di un confronto aperto e costruttivo tra le persone
te dalla riforma non abbiano lo spirito di promuove-
che vi lavorano, una sorta di “etica sociale”.
re una più democratica e partecipata guida degli ate-
Scomparse le Facoltà, l’ateneo si è organizzato in Di-
nei, il nuovo assetto del Senato Accademico fornisce
partimenti, aree omogenee dal punto di vista scienti-
Intervento del rappresentante del personale tecnico‑amministrativo
È con molto piacere che porgo a tutti voi presenti il
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014
36
fico e disciplinare, che si occuperanno sia di didatti-
tori più colpiti: ne è prova il blocco degli stipendi del
ca che di ricerca.
personale fino al dicembre 2014 con il conseguente
La nuova organizzazione ha comportato grossi cam-
ridotto potere d’acquisto, mentre sicuramente sarebbe
biamenti anche per il personale che rappresento: la
auspicabile una riforma fiscale più equa, progressiva,
riforma Gelmini ha di fatto comportato un sovraccari-
che aiutasse i redditi medio-bassi.
co di procedimenti burocratici che è andato ad impat-
E ancora. Il governo politico del nostro paese ci ha
tare in maniera pesante sui carichi di lavoro del per-
fatto assistere ormai da troppo tempo ad un attacco
sonale amministrativo che già lavorava in condizio-
mirato alla Scuola, all’Università e alla Ricerca pub-
ni non ottimali, con organici sottodimensionati, ag-
bliche, che si è concretizzato in una continua dimi-
gravate dal blocco delle assunzioni degli ultimi anni.
nuzione di risorse per un sistema, che dovrebbe rap-
Tra le situazioni di disagio, vorrei citare anche quella dei
presentare invece il luogo più importante della ricer-
colleghi che operano nelle Aziende ospedaliero‑uni-
ca scientifica, dell’innovazione e della formazione
versitarie. Nonostante che i decreti legislativi che po-
culturale e civile del Paese.
nevano le basi per l’integrazione tra Aziende sanitarie
Noi lavoratori dell’Ateneo fiorentino crediamo ferma-
e Università risalgano a quasi 15 anni fa, ancora non
mente che il ruolo che l’università debba avere per il
sono stati emanati i decreti attuativi che dovrebbero
paese vada difeso con forza e credo che la stessa cosa
regolamentare le attività integrate per il personale che
la pensiate tutti voi che mi state ascoltando stamattina.
opera in area biomedica e neppure sono state indivi-
Allora per guardare con speranza al futuro abbiamo
duate le delegazioni sindacali per un reale confronto.
bisogno di università che siano pubbliche e di qua-
Questo sicuramente contribuisce a creare un clima
lità; di studenti motivati, ma che possano avere rea-
di incertezza per tutti i lavoratori dell’area biomedica.
li possibilità di ingresso nel mondo del lavoro e nel
Permettetemi poi di fare un saluto e rivolgere il pen-
mondo accademico senza dover aspettare i lunghissi-
siero ai tanti colleghi non strutturati, ai precari di tut-
mi tempi dell’attuale precariato; abbiamo bisogno di
te le componenti dell’Ateneo, che continuano a lavo-
ricercatori e docenti in grado di integrarsi e di svilup-
rare con impegno, spesso senza nessuna certezza del
pare ricerca competitiva a livello internazionale. Ab-
loro futuro lavorativo in Ateneo, e con loro penso an-
biamo bisogno anche del supporto del personale che
che ai colleghi che operano nei servizi di front office
qui oggi rappresento che, sentendosi parte integran-
ed esecutivi delle ditte appaltate, tutti lavoratori che
te di questo sistema, lavora da sempre al suo inter-
si trovano ad operare in condizioni particolari, spesso
no con professionalità e passione. Penso che anche il
di disagio e con nessuna reale garanzia per il futuro,
nostro contributo alla vita dell’Ateneo sia indispensa-
e che ciò nonostante continuano a garantire la pro-
bile e vorrei che si pensasse a percorsi che prevedano
pria professionalità ed il proprio senso di appartenen-
la rivalutazione e la valorizzazione dei ruoli del per-
za al nostro Ateneo.
sonale a cui appartengo.
La gestione di questa crisi da parte degli ultimi governi
Penso al fondamentale lavoro che svolgiamo nei ser-
vede purtroppo il pubblico impiego come uno dei set-
vizi direttamente rivolti ai nostri utenti più importan-
nei laboratori, forniamo all’attività di ricerca del no-
teche, nelle aule, nelle segreterie studenti; al lavoro
stro Ateneo.
dei lettori di madrelingua nelle Scuole e dei colleghi
Concludo il mio intervento con la consapevolezza
che operano nei servizi informatici; ai colleghi tec-
che l’Università rappresenta un bene comune, che
nici che nei laboratori supportano la preparazione di
per questo sia da preservare e valorizzare, e che solo
tesi sperimentali; ai colleghi che operano nei nuovi
con la sinergia e la pari dignità di tutte le componen-
Dipartimenti e nelle nuove Scuole della nostra Uni-
ti che vi operano potremo raggiungere quello che ri-
versità. Così come penso all’altrettanto prezioso sup-
tengo l’obiettivo comune, cioè la valorizzazione del-
porto che, sia negli uffici amministrativi centrali che
la conoscenza.
37 Intervento del rappresentante del personale tecnico‑amministrativo
ti, gli studenti: al lavoro che svolgiamo nelle biblio-
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014
38
La prolusione
Università e città Sergio Givone Ordinario di Estetica
39 La prolusione Università e città
Magnifico Rettore, autorità religiose, civili e mili-
per l’appunto da quest’obbligo. Donde la domanda.
tari, illustri colleghi, carissimi studenti: l’onore che
È ancora possibile qualcosa del genere oggi? Siamo
mi viene fatto, con l’invito a tenere la prolusione
ancora capaci di pensare l’università a partire da un
all’anno accademico che è appena stato inaugurato,
principio in grado di riportare a unità tutte le forme
è grande; cercherò di rendermene degno, nonostante
del sapere?
la mia inadeguatezza, affrontando il tema proposto –
Il processo di specializzazione, di parcellizzazione,
università e città – ben consapevole che in questione
di disseminazione che ha investito i diversi settori di-
è la stessa ragion d’essere dell’istituzione alla quale
sciplinari e, all’interno dei settori, le stesse discipli-
apparteniamo e nella quale ci riconosciamo – l’u-
ne è inarrestabile e senza fine. Sarà pure un univer-
niversità – e lo è a partire da una tradizione ormai
so che ruota intorno a un asse, l’università, ma come
remota ma che tuttavia continua a essere la nostra.
identificarlo questo asse? Dove trovarlo il principio
A che cosa mi sto riferendo? Al fatto che anticamente
unificante e fondante? Confrontiamo presente e pas-
il cosiddetto docente “pubblico”, poi diventato “ordi-
sato – un passato neanche tanto lontano.
nario”, era tenuto a publice studiorum academicorum
Se Immanuel Kant era potuto diventare rettore nella
recte rationes tradere, era tenuto cioè a esporre pub-
sua università dopo aver insegnato in tutte le facoltà
blicamente (di fronte ai cittadini e alla città!) la ratio
di cui era composta (aveva insegnato astronomia, di-
degli studi accademici, vale a dire non solo la strut-
ritto, filosofia…), oggi in un nostro dipartimento ac-
tura e l’organizzazione, ma per l’appunto la ragione,
cade che, seduti al tavolo di una stessa sessione di tesi
il fondamento, il principio unificante – e ciò a diffe-
di laurea, due docenti di discipline affini ma diverse
renza del docente “privato” o libero docente, libero
fatichino non poco a intendersi. Tanto che saremmo
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014
40
tentati di concludere che l’università non è più univer-
patto di fedeltà al vero, in forza del quale ciascun ri-
sità, ma è diventata un’altra cosa. E di conseguenza che
cercatore è impegnato con se stesso e con tutti gli
il tempo in cui un docente poteva e anzi doveva render
altri. Questo principio non è nascosto in profondità
conto alla comunità, alla città, della ragione essenziale
insondabili. È qui. Qui e ora. Per me, per te, per cia-
del suo lavoro è finito per sempre.
scuno di noi. Verrebbe da parafrasare sant’Agostino:
Sarebbe un grave errore. Indubbiamente l’unità del
è più intimo a me di quanto io non lo sia a me stesso.
sapere appare oggi frantumata e come esplosa; ma
I greci lo chiamavamo logos. I latini ragione. E noi,
questa specie di deflagrazione ha prodotto una galas-
che veniamo da loro: metodo scientifico. Ma pur
sia che, con i suoi soli e i suoi pianeti e i suoi satel-
sempre della stessa cosa si tratta. “Che tu studi un
liti, rimanda pur sempre a quella unità non sempre
verme o il cielo stellato o questa o quella legge, sia la
percepibile ma non perduta. E c’è anche un’altra
legge dello Stato sia la legge del cuore” – diceva Plo-
ragione, una ragione d’una disarmante semplicità
tino, non fa nessuna differenza. Tutto è pieno di lo-
e al tempo stesso d’una incontrovertibile evidenza
goi. Tutto è pieno di logoi perché tutto è logos. Pre-
a farci pensare altrimenti: ed è che in quel mondo
cisamente riferendosi al logos che governa il tutto, il
o se si preferisce in quell’universo che è l’universi-
ricercatore è in grado di rendere ragione di quel che
tà ogni suo membro, ogni ricercatore, ogni studioso,
fa e perciò il suo è un logon didonai, un reddere ratio-
qualunque cosa faccia, fa la stessa e identica cosa. È
nem. Certo, non basta una vita – e neppure le vite di
in ricerca. Cerca la verità – sì, diciamola questa parola
tutti messe insieme – a venire a capo del grande mi-
non meno sublime e venerabile che meravigliosamen-
stero che ci circonda. Ma poiché una goccia d’acqua
te sobria e casta, diciamola, magari riconoscendo che
è piena di logoi come l’intero cosmo, così come l’in-
se non osiamo più pronunciarla non è per diffidenza
tero cosmo può essere contenuto in una goccia d’ac-
nei suoi confronti, ma per soggezione, infatti siamo ad
qua, “dedicati allo studio di quella goccia d’acqua” –
essa letteralmente assoggettati in tutto e per tutto. As-
concludeva quel grande – e la tua vita sarà stata de-
soggettati: ognuno di noi in fondo vuole sapere come
gna di un uomo, di un ricercatore.
stanno veramente le cose, e nient’altro. Assoggettati ma
Tocchiamo qui un punto essenziale, in cui ne va
al tempo stesso fatti liberi: verità e libertà sono tutt’uno,
dell’idea di ricerca e quindi di università. Quando
sia nel senso che la ricerca può soltanto essere libera, se
parliamo del grande mistero che ci circonda, e ma-
no non è ricerca, sia nel senso che a liberarci è precisa-
gari descriviamo la vita del ricercatore come la vita
mente la verità: secondo il celebre detto giovanneo per
di uno che brancola nel buio ma riesce a fare un po’
cui “la verità vi farà liberi” (Gv, 8, 32).
di luce e a orientarsi grazie anche alle mappe di cui
Collocati al centro di un orizzonte in espansione che
dispone (quelle mappe che l’università fornisce con
tutto abbraccia benché non possa a sua volta essere
i suoi percorsi di studio, con le sue articolazioni del
abbracciato, quello che qui ci si presenta è un prin-
sapere, le sue istituzioni, i suoi laboratori, le sue bi-
cipio che deve essere riconosciuto da ciascuno come
blioteche, e così via), diciamo una cosa certamente
inderogabile, e che ci stringe in uno, vero e proprio
sensata, ma parziale. Grande è il mistero che ci cir-
proprio lui, Heisenberg, il teorico della invalicabile
ci spinge a strappargli qualche suo segreto; ma ben
asimmetria di mente e mondo, non esitò a dichiarare
più grande è il fatto che questo mistero, per quanto
che al di là di questa asimmetria e nonostante questa
destinato a restar tale essendo un fondo senza fondo
asimmetria mondo e mente si corrispondono e ma-
almeno ai nostri occhi, in ogni suo punto si rivela
nifestano una più profonda unità. Secondo quanto
quale si rivela al ricercatore: penetrabile, esplorabile,
i greci avevano intuito, gettando le basi e anzi sco-
intelligibile. Perché è proprio così: la natura è logos,
prendo il fondamento stesso dell’impresa scientifica.
la natura è piena di logoi, la natura potenzialmente
Mi vien fatto di esclamare qui: ecco che cos’è l’uni-
è tutta manifesta alla mente, e la mente, che è logos,
versità! Ecco, quanto meno, il filo rosso dell’univer-
è in grado di comprenderla, afferrarne i logoi, tra-
sità. Rasentando l’improntitudine, oso dire una cosa
durre cioè il linguaggio della natura nel linguaggio
del genere proprio a voi, illustri colleghi, che siete
della mente. È questa la grande, magnifica, super-
andati di gran lunga più a fondo di quanto io sia in
ba scoperta dei Greci, che il cristianesimo ha fatto
grado di fare nei singoli campi del sapere di vostra
sua, addirittura affermando che: en arché hen o logos,
competenza, e vorrei dirla prima ancora a voi, carissi-
perché il logos è il principio di tutte le cose e questo
mi studenti, che vi accingete a esplorare regioni igno-
principio è Dio. Che le università siano nate nel me-
te impugnando una buona bussola, quella che l’uni-
dioevo cristiano, non deve sorprendere.
versità vi mette a disposizione. L’università, che nel
Un grande arco collega il mondo contemporaneo
tempo ha subito trasformazioni tali da renderla quasi
al mondo greco. Sempre quella è l’intelligenza del-
irriconoscibile, è questa cosa qui, è sempre stata que-
le cose, quella la luce. La scoperta che in un’isola
sta cosa qui. La stessa che non a caso da secoli porta
dell’Egeo all’alba del sesto secolo qualcuno fece –
lo stesso nome; la stessa che già univa i philosophoi,
e noi sapiamo chi: Talete, Anassimandro, Pitagora,
gli amanti del sapere, quelli che volevano sapere la
Parmenide… tutti letteralmente folgorati dall’idea
verità, ben prima che il nome che la designa fosse
che il mondo fosse trasparente alla mente e la mente
trovato.
al mondo – è ancora la nostra e riempie il cuore di
Giunti a questo punto dobbiamo però far chiarezza
un sentimento al tempo stesso gioioso e stupefatto,
su un altro punto non meno essenziale: dove l’univer-
oggi come ieri convincendoci che sì, il mondo è in-
sità appare non già un cosmo isolato e autonomo, ma
telligibile, sì, per quanto enigmatico e misterioso esso
parte di un mondo più ampio, parte del suo mondo,
sia, la mente dell’uomo lo penetra e lo svela, sì, per
parte della città in cui ha sede. Se ci è parso di poter
quanto la mente sia fragile e debole, il mondo è tra-
dire che cosa sia l’università, allora perché non farci
sparente al suo sguardo indagatore. Pochi mesi dopo
qualche domanda perfino più impegnativa intorno al
essere stato insignito del Nobel per la fisica (1932),
significato dell’impresa scientifica partendo da colui
Werner Heisenberg ebbe occasione di leggere un
che la porta avanti, il ricercatore? È questa una buona
saggio d’un allora giovane studioso di filosofia, Hans
via per arrivare al cuore del nostro tema e capire quanto
Georg Gadamer, sulla cosmologia dei presocratici, e
profondo e tenace sia il nesso università-città.
41 La prolusione Università e città
conda, e di conseguenza grande è la passione che
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014
42
C’è stato un tempo – un tempo solo apparentemente
E c’è anche un’altra e, se possibile, più amara e più
remoto – in cui la partecipazione all’impresa scien-
invincibile solitudine. La solitudine che è tutt’uno
tifica veniva pensata come la partecipazione alla vi-
con la vita del ricercatore, perché il ricercatore pri-
ta stessa dello spirito. Donde la concezione tipica-
ma o poi viene a trovarsi monos pros monon, “da solo
mente idealistica per cui il ricercatore è al servizio
a solo”, solo con se stesso, solo col suo problema. La
dell’università, e non viceversa. In quella prospettiva
sua condizione è quella di chi non potrà risolvere al-
lo spirito viene prima del singolo; il singolo ne è par-
cun problema se prima non lo avrà riconosciuto co-
te e vi si deve conformare. E se invece partissimo dal
me “suo” problema, poiché non c’è ricerca che non
singolo, dalla persona, dal profilo dello scienziato,
sia anche storia, storia personale, dove qualcuno met-
considerando non solo il carattere storico di questo
te in gioco se stesso e quanto più si dedica al proprio
profilo, ma anche l’aspetto suo proprio che lo defini-
compito quasi dimenticandosi di sé tanto più viene
sce in modo peculiare? Scopriremmo forse un tratto
in chiaro di chi egli sia. Tant’è vero che i ricercato-
che caratterizza la vita del ricercatore e che dovrebbe
ri non sono intercambiabili. Se io gioco a carte con
darci da pensare: la sua solitudine. Ma scopriremmo
degli amici e mi assento, chiunque può subentrare a
anche come questa sua solitudine, questa sua con-
me. Non così se io metto in gioco me stesso, come
dizione forse ineliminabile, mostri per via negativa
accade nel lavoro scientifico, dove sono pur sempre
quanto importante e decisivo sia il rapporto che lega
io, io obbligato a fare scelte cruciali e per così dire
il ricercatore non solo all’università, ma prima anco-
senza rete di protezione ad ogni passo, io che spesso
ra alla città.
devo prescindere perfino da ciò che ho imparato e
Certo, so bene che la ricerca è sempre più ricerca di
dato per indiscutibile. Il ricercatore, ha scritto Schel-
gruppo. Nei laboratori si lavora insieme con altri. Ma
ling, “deve rinunciare ad ogni speranza, a ogni desi-
questo vale un po’ per tutti. Eppure: quanti sono i ri-
derio, a ogni nostalgia… deve sentirsi povero e solo,
cercatori che non senza ragione si sentono abbando-
abbandonare tutto per guadagnare tutto”.
nati a se stessi? Lo sono coloro da cui viene la spinta
Ma – mi chiedo, vi chiedo – che cos’è questo tut-
più innovativa e su cui grava il peso maggiore della
to, se non l’eredità culturale che ci è tramandata e
ricerca: mi riferisco a quei giovani che a formazione
consegnata? L’eredità culturale non può non essere
ormai compiuta da anni si dedicano allo studio con
messa in discussione e fatta oggetto di critica, anche
risultati spesso eccellenti, ma senza che l’istituzione
critica violenta e demolitrice; ma per poter essere ri-
abbia saputo accoglierli al suo interno come merite-
conquistata e più pienamente posseduta. Lo scrigno
rebbero e come sarebbe semplicemente giusto e do-
in cui si conserva tale eredità è la città. Proprio con
veroso. Ma abbandonati a se stessi lo sono anche co-
la città il ricercatore ha un rapporto magari discono-
loro che l’istituzione universitaria ha accolto a pieno
sciuto ma cruciale. Il ricercatore non è un “funziona-
titolo, senza tuttavia, per carenza di mezzi o, peggio,
rio dello spirito” (avrebbe detto Hegel), perché è una
per cecità e magari altro, metterli nelle condizioni di
persona. E se è una persona, con un’identità, un’ap-
operare adeguatamente.
partenenza, una storia, oltre che uno stile di pensie-
dio” delle grandi opere d’arte (si pensi soltanto alla
abitare l’università è cosa non diversa dall’abitare la
Tribuna degli Uffizi) e non soltanto alla loro acquisi-
città. Del tutto naturale che il ricercatore, oggi come
zione e collezione. Un patrimonio, questo, di cui la
ieri, venga a dar ragione di sé e del senso del suo lavo-
nostra università è l’erede. A che cosa se non a quel
ro di fronte alla città. Talmente stretto e inscindibile
patrimonio si richiamano le eccellenze della nostra
è il legame di università e città che, nel caso delle
università (sia nel campo scientifico sia nel campo
università storiche, non è possibile nominarle senza
umanistico) e – aggiungerei – di che cosa se non di
nominare anche la città di riferimento: università di
quel patrimonio si alimentano e tuttora vivono?
Bologna, università di Padova, università di Parigi…
Università: un centro che è ovunque ma che è sem-
Questo vale anche per la nostra città e per la nostra
pre da qualche parte. Un centro che è ovunque,
università, che è bensì di fondazione recente, ma che
perché non c’è luogo al mondo che non ospiti o
appare saldamente innestata su una tradizione: essa
non possa ospitare studiosi e docenti il cui lavoro
infatti trova il suo retroterra, il suo alveo, la sua ori-
è orientato a quella conoscenza che, multiforme e
gine e la sua vocazione in quella fitta trama di acca-
sempre identica a sé, è espressione di ciò che chia-
demie, gallerie e gabinetti scientifici che è stata, per
miamo università. Ma anche un centro che è sempre
secoli, né più né meno che l’università di Firenze.
da qualche parte, perché non c’è università che non
Potremmo dire: l’università di Firenze prima dell’u-
abbia la sua radice in un luogo, in una città. Il nostro
niversità di Firenze. Si dice che Firenze non abbia
luogo è questo. La nostra città è Firenze. E quindi:
avuto se non molto tardi una università avendo i
un impegno reciproco, un vero e proprio patto lega
granduchi deciso di tenere lontani gli studenti e con-
non solo i ricercatori fra loro ma lega l’università di
trollare meglio le loro intemperanze. E ci sarà pure
Firenze e la città di Firenze.
del vero, in questo. Ma il fatto è che l’università di
Finché l’università di Firenze sarà fedele alla città
Firenze era l’Accademia platonica, era l’Accademia
di Firenze, potranno anche venire tempi difficili,
delle arti del disegno così com’era l’Accademia del
perfino più difficili di questi, ma l’università avrà un
Cimento e l’Accademia della Crusca, era la Specola
futuro. Finché la città di Firenze sarà fedele all’uni-
e i laboratori per la sperimentazione scientifica cui i
versità di Firenze, magari altre crisi altra povertà altra
granduchi accordavano sussidi e protezione, erano le
decadenza seguiranno, ma Firenze non avrà perduto
gallerie granducali, dedicate fin da subito allo “stu-
l’anima.
43 La prolusione Università e città
ro, è anzitutto un cittadino. Far parte dell’università,
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014
Mercoledì 5 febbraio 2014 in Aula Magna si è svolta la cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici. Il rettore Alberto Tesi ha consegnato i diplomi di professore emerito e le medaglie dell’Ateneo a docenti e tecnici amministrativi collocati in quiescenza. È intervenuto per un breve saluto, in rappresentanza dei professori emeriti, Andrea Proto Pisani. Nel corso della cerimonia anche la consegna del diploma di laurea agli studenti migliori, che hanno conseguito il titolo con il massimo dei voti e nel minor tempo possibile nell’anno precedente. Si è svolta poi l’assegnazione dei premi per le migliori tesi di dottorato promossi dalla Firenze University Press, casa editrice dell’Ateneo. Le motivazioni del riconoscimento sono state illustrate da Luigi Lotti, professore emerito e presidente della commissione esaminatrice. Nell’occasione il violinista Volodymyr Kuzma ha eseguito “La Ciaccona” di Bach.
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014
46
Introduzione del Rettore Alberto Tesi 47 Introduzione del Rettore
Autorità, Colleghe e Colleghi, Studentesse e Studenti,
della ricerca. Insieme a loro sono presenti gli studenti
Signore e Signori.
più meritevoli, che vogliamo premiare, non solo perché
Porgo a tutti voi il più cordiale benvenuto alla cerimo-
costituiscano un riferimento per tutti gli studenti, ma
nia di consegna dei riconoscimenti accademici, ap-
anche perché possano ricordare a noi docenti che la lo-
puntamento con il quale oramai da qualche anno si
ro valorizzazione deve sempre guidare il nostro operato.
apre l’anno solare della nostra comunità. È una giorna-
Anche la cerimonia di quest’anno si colloca all’interno
ta nata per festeggiare docenti, personale tecnico-am-
di un periodo di grande trasformazione delle Universi-
ministrativo e studenti che si sono particolarmente di-
tà, chiamate ad attuare una legge di riforma che sta in-
stinti nel nostro Ateneo. Ma è anche una giornata che
cidendo in profondità sul sistema universitario naziona-
ci permette di riflettere sul significato profondo del le-
le. Se possiamo affermare che le Università hanno fatto
game che da sempre caratterizza il rapporto fra giovani
molto in questa direzione, dimostrando un grande sen-
e brillanti studenti e coloro che dedicano la loro intera
so di responsabilità verso i propri compiti fondamenta-
vita lavorativa all’Università.
li nella didattica e nella ricerca, non possiamo dire al-
Desidero ringraziare da subito i docenti e il personale
trettanto guardando a ciò che hanno fatto, in materia di
tecnico-amministrativo, a cui oggi attribuiamo il rico-
Università, i governi che si sono succeduti in questi ulti-
noscimento dell’Ateneo. Il loro impegno, senso di ap-
mi anni.
partenenza, competenza e passione hanno consentito
La riforma doveva servire a rilanciare le Università ver-
al nostro Ateneo di affrontare i tanti cambiamenti e su-
so un ruolo di rilievo nel contesto europeo della ricerca
perare le molte difficoltà incontrate, senza mai venir
e dell’alta formazione.
meno ai compiti fondamentali dell’alta formazione e
È evidente che ciò purtroppo non è avvenuto. Insieme
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014
48
alla riforma e alla contestuale riduzione dei finanzia-
Si può quindi affermare che l’Ateneo ha rispettato i
menti sono state introdotte molte norme e vincoli che
tempi previsti nell’attuazione della riforma. Si è tratta-
hanno finito per ledere pesantemente l’autonomia del-
to di un percorso che abbiamo cercato di rendere par-
le Università da ogni punto di vista: nel reclutamento,
tecipato e trasparente, e che è stato ed è tuttora mol-
nell’offerta formativa dei corsi di studio, nel Dottorato
to impegnativo: solo il passaggio da Facoltà a Diparti-
di ricerca, nella gestione dell’attività di ricerca, nella
menti e Scuole credo fornisca la misura di quanto la ri-
capacità degli Atenei di rispondere alla sfida della com-
forma incida in profondità sull’organizzazione interna
petitività a livello internazionale.
degli Atenei e quanto impegno, applicazione e lavoro
La questione diventa adesso ancora più urgente pro-
ciò stia richiedendo a ciascuno di noi.
prio nel momento di avvio del programma Horizon
Lasciatemi dire anche che, grazie all’attenzione,
2020 e alla vigilia del rinnovo del Parlamento europeo
all’impegno e al senso di appartenenza di tutta la co-
che precede il semestre di Presidenza italiana. I sistemi
munità è stato possibile riportare la situazione econo-
di conoscenza, di cui le Università rappresentano una
mico e finanziaria del nostro Ateneo in una condizio-
parte centrale, sono essenziali per il rilancio economi-
ne di normalità nel contesto nazionale, risultato peral-
co, per la creazione di uno spazio europeo della ricerca
tro raggiunto in una fase di forte riduzione del finanzia-
e per dare una prospettiva ai giovani. Nessun aggiusta-
mento complessivo al sistema universitario. Ciò ci per-
mento contabile e nessuna strategia di rilancio posso-
mette di guardare con maggiore serenità al futuro e di
no supplire alla mancanza di una politica verso i giova-
poter pensare anche a qualche azione di maggiore sup-
ni e verso i sistemi educativi.
porto delle attività didattiche e di ricerca, a favore degli
Il nostro Ateneo ha fatto la sua parte nell’attuazione
studenti e dei giovani studiosi e con particolare atten-
della legge di riforma. Dal 1 gennaio del 2013 sono in-
zione al tema dell’internazionalizzazione.
fatti attivi i nuovi Dipartimenti che ereditano dalle Fa-
Molto comunque ancora rimane da fare; dobbiamo
coltà i compiti fondamentali nel reclutamento del per-
affrontare questi impegni con la consapevolezza che,
sonale e nella didattica. Dal 1 marzo 2013 sono attive
solo attraverso una grande disponibilità all’ascolto di
le Scuole di Ateneo che svolgono un importante ruo-
tutte le componenti e il ricorso a metodi partecipativi
lo di coordinamento delle attività formative dei corsi
che le coinvolgano, riusciremo ad attenuare le tensioni
di studio, i cui Presidenti ho il piacere di avere qui con
che possono nascere dal necessario adeguamento della
me insieme ai Prorettori alla Didattica e alla Ricerca,
struttura organizzativa dell’Ateneo alle nuove esigenze
Anna Nozzoli e Elisabetta Cerbai.
della ricerca e della didattica.
Anche tutti gli altri organi, Senato Accademico, Consi-
Siamo convinti, infatti, che solo accrescendo il senso
glio di Amministrazione, Nucleo di Valutazione, e così
di appartenenza all’istituzione e irrobustendo il senso
via, sono già operativi da tempo. Con l’esercizio 2014
di responsabilità di ciascuno di noi, e soprattutto di co-
è stato anche attivato il passaggio alla contabilità eco-
loro che rivestono cariche istituzionali e dirigenziali,
nomico-patrimoniale ed è stato completato il primo bi-
saremo in grado di affrontare con serenità e consapevo-
lancio unico di Ateneo.
lezza dei nostri mezzi le grandi sfide che ci attendono.
levante e sentito per la nostra comunità. Con il titolo
un contesto di perdurante incertezza sull’entità delle
di professore emerito 19 nostri docenti raggiungono il
risorse disponibili. Ci aspettano un nuovo modello di
massimo riconoscimento accademico, concesso diret-
finanziamento degli Atenei dove la parte distribuita su
tamente dal Ministro. Tutti loro sono stati per noi ne-
base premiale aumenterà di anno in anno e la parte sto-
gli anni passati degli irrinunciabili punti di riferimento,
rica sarà riparametrata sui costi standard a partire da
guidandoci e stimolandoci nell’attività di ricerca e nella
quello degli studenti, la partenza entro il prossimo an-
docenza. Ed è molto importante che oggi possano con-
no della nuova Valutazione della Qualità della Ricer-
tinuare a partecipare alla vita scientifica dei nostri dipar-
ca i cui esiti sono e saranno fortemente utilizzati nella
timenti accompagnandoci nel non facile compito di for-
distribuzione della parte premiale, il reclutamento di
mare le nuove generazioni di giovani studiosi.
professori associati – a seguito dell’abilitazione scienti-
Siamo altrettanto certi che i 34 colleghi che hanno de-
fica nazionale i cui risultati si stanno completando in
dicato tanti anni della loro vita professionale all’Uni-
questi giorni – necessario e urgente per rendere più so-
versità continueranno a sentirsi parte integrante della
stenibile l’offerta formativa, il reclutamento di giovani
nostra istituzione e della nostra comunità, anche se for-
studiosi e di personale tecnico-amministrativo per rin-
se faranno più fatica a orientarsi nelle nuove denomi-
vigorire le nostre attività, il processo di accreditamento
nazioni delle strutture.
delle sedi e dei corsi di laurea, dei corsi di laurea magi-
A tutti loro va un sentito ringraziamento per averci aiu-
strale, dei corsi di dottorato e così via.
tato a coltivare quel senso di appartenenza prima ri-
Tutto ciò avrà ripercussioni nella vita dell’Ateneo, che
chiamato, ancor più necessario ora nella gestione del
riusciremo a gestire tanto meglio quanto più saremo in
cambiamento, e ad aver contribuito a rafforzare il pre-
grado di definire le linee strategiche e programmare le
stigio del nostro Ateneo. Siamo certi che sapervi anco-
risorse in un quadro oggettivo e condiviso, sempre con
ra al nostro fianco ci aiuterà a mantenere e consolidare
l’obiettivo di consolidare e migliorare le attività didatti-
quella autorevolezza che oggi ci viene riconosciuta in
che e di ricerca del nostro Ateneo.
campo nazionale e internazionale.
Ciò sarà tanto più facile da conseguire quanto prima i
Ma certamente la passione e l’efficacia delle loro azio-
Dipartimenti assumeranno a pieno quel ruolo proposi-
ni non sarebbero state tali se non avessero incontrato
tivo e di responsabilità che spetta loro nell’alta forma-
nei loro percorsi tanti studenti come quelli che pre-
zione e soprattutto nel reclutamento dei giovani stu-
miamo oggi: 12 laureati, uno per ogni Facoltà, perché
diosi, in modo da non guardare solo al loro interno ma
loro facevano parte ancora delle “vecchie” Facoltà,
anche aprendosi a esperienze nuove e capaci in pro-
che per primi, nella loro coorte, hanno conseguito il ti-
spettiva di arricchire le potenzialità di ricerca.
tolo con il massimo dei voti, e 7 dottori di ricerca a cui
Nei momenti di cambiamento, come l’attuale, l’esem-
consegneremo il premio per le migliori tesi di dottora-
pio, la passione, la competenza, il merito e l’impegno
to, promosso dalla Firenze University Press, casa edi-
di tutti i premiati di questa mattina ci sono di grande
trice dell’Ateneo. Questi premi rappresentano un rico-
stimolo e fanno di questa giornata un evento molto ri-
noscimento simbolico per tutti coloro che conseguo-
49 Introduzione del Rettore
Sono molte le sfide che abbiamo davanti, peraltro in
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014
50
no un titolo di studio presso l’Università di Firenze, ma
mente anche attraverso un piano straordinario di giova-
anche un’esortazione a scongiurare che si affermi nel
ni ricercatori come recentemente richiesto al Premier
Paese il luogo comune che la formazione universitaria
e al Ministro, è necessario prevedere il riconoscimento
convenga sempre meno. Le statistiche dicono che lau-
del titolo di Dottore di ricerca all’interno della pubbli-
rearsi conviene in termini di opportunità professionali
ca amministrazione e di promuoverne la valorizzazio-
per i giovani, ma soprattutto conviene – lo ripetiamo –
ne nelle imprese. Ciò anche per consentire che i Dot-
per la crescita economica, sociale e culturale di tutto il
tori di ricerca possano davvero costituire l’ossatura di
Paese. Per questo motivo auspichiamo che si interven-
quella nuova classe dirigente aperta e consapevole di
ga, concretamente e quanto prima possibile, per raffor-
cui l’Italia ha bisogno.
zare il diritto allo studio ed agevolare l’inserimento pro-
Avviandomi a concludere questo mio saluto, intendo
fessionale dei giovani laureati nel mondo del lavoro.
ringraziare tutti per la oramai consueta numerosa par-
Dobbiamo impegnarci anche per garantire maggiore
tecipazione a questa giornata di festa dell’Ateneo. Una
visibilità e apprezzamento per il Dottorato di ricerca.
giornata che rinnova il sentimento di appartenenza di
Ogni anno – come ci ricorderà fra poco il prof. Lui-
tutte le componenti della nostra comunità e rappresen-
gi Lotti – diventa sempre più difficile la selezione per
ta per tutti quanti noi uno stimolo a fare sempre me-
il Premio FUP fra i tanti dottori di ricerca che si for-
glio, spingendoci ad affrontare le molte sfide davanti a
mano nel nostro Ateneo. Oltre a fornire le opportuni-
noi, con senso del dovere, ma anche con entusiasmo,
tà di inserimento nel mondo della ricerca, auspicabil-
dedizione, passione e serenità.
51 Introduzione del Rettore
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014
52
I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori
53
ERNESTO ABBATE, già ordinario di Geologia stratigrafica
e sedimentologica presso la Facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali (ha ritirato il diploma la professoressa Paola Bruni)
IGNAZIO BECCHI, già ordinario di Costruzioni idrauli-
che e marittime e idrologia presso la Facoltà di Ingegneria e delegato di Ateneo per il Polo universitario penitenziario della Toscana dal 2010 al 2012
GIACOMO BUCCI, già ordinario di Sistemi di elaborazio-
ne delle informazioni, presso il Dipartimento di Ingegneria dell’informazione
ROBERTO CASALBUONI, già ordinario di Fisica teorica,
modelli e metodi matematici presso la Facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali e Preside della Facoltà dal 1999 al 2002
I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori
Nel corso della cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici hanno ricevuto il diploma di professore emerito conferito dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca:
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014
54 ANGELO ALFREDO CASANOVA, già ordinario di Lingua
PIERO DOLARA, già ordinario di Farmacologia presso la
e letteratura greca presso la Facoltà di Lettere e Filosofia
Facoltà di Farmacia
GIOVANNI CHERUBINI, già ordinario di Storia medievale
ANTONIO FASANO, già ordinario di Fisica matematica
presso la Facoltà di Lettere e Filosofia
presso la Facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali
MARIA LUISA DALLA CHIARA, già ordinario di Logica e
MASSIMO FURI, già ordinario di Analisi matematica
filosofia della scienza presso la Facoltà di Lettere e Filosofia
presso la Facoltà di Ingegneria
55 ALBERTO MARRADI, già ordinario di Sociologia gene-
presso la Facoltà di Giurisprudenza, Preside della Facoltà dal 1978 al 1981 e consigliere di amministrazione dell’Ateneo
rale presso la Facoltà di Scienze politiche (il riconoscimento è stato ritirato dal ricercatore Sandro Landucci)
PIERO MANETTI, già ordinario di Petrologia e petrogra-
RENZO PINZANI, già ordinario di Informatica presso
fia presso la Facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali e consigliere di amministrazione dell’Ateneo
la Facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali
GIAMPIERO MARACCHI, già ordinario di Agronomia e
ANDREA PROTO PISANI, già ordinario di Diritto pro-
coltivazioni erbacee presso la Facoltà di Agraria
cessuale civile presso la Facoltà di Giurisprudenza
I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori
GIORGIO GAJA, già ordinario di Diritto internazionale
Hanno ricevuto le medaglie conferite dall’Ateneo fiorentino al personale docente collocato in quiescenza:
GIOVANNA ANGELI, già ordinario di Letteratura Francese, presso il Dipartimento di Lingue, letterature e studi interculturali
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014
56
GUIDO BIFFI GENTILI, già ordinario di Campi elettromagnetici, presso il Dipartimento di Ingegneria dell’informazione GIANFRANCO SCARSELLI, già ordinario di Ginecologia
e ostetricia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia
GIAMPAOLO BITI, già ordinario di Diagnostica per immagini e radioterapia, presso il Dipartimento di Scienze biomediche, sperimentali e cliniche
ALBERTO BRESCHI, già ordinario di Composizione architettonica e urbana, presso il Dipartimento di Architettura
GIACOMO BUCCI, già ordinario di Sistemi di elaborazione delle informazioni, presso il Dipartimento di Ingegneria dell’informazione
ENZO CATARSI, già ordinario di Didattica e peda-
DOMENICO SORACE, già ordinario di Diritto ammini-
strativo presso la Facoltà di Giurisprudenza e consigliere di amministrazione dell’Ateneo
gogia speciale, presso il Dipartimento di Scienze della formazione e psicologia (il riconoscimento per il docente recentemente scomparso è stato ritirato dal figlio)
GIOVANNI CECCHI, già ordinario di Fisiologia, presso il Dipartimento di Medicina sperimentale e clinica
NICOLA COMODO, già ordinario di Igiene generale e applicata, presso il Dipartimento di Medicina sperimentale e clinica
CARLO FRANCHETTI, già ordinario di Analisi matematica, presso il Dipartimento di Matematica e informatica “Ulisse Dini”
RAIMONDO INNOCENTI, già ordinario di Tecnica
VINCENZO VARANO, già ordinario di Diritto privato com-
parato presso la Facoltà di Giurisprudenza, Preside della Facoltà dal 1990 al 1993 e consigliere di amministrazione dell’Ateneo
e pianificazione urbanistica, presso il Dipartimento di Architettura, e Preside della Facoltà di Architettura dal 2003 al 2009
MICHELE MAGGI, già ordinario di Storia della Filosofia, presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia
LUIGI MARINO, già associato di Restauro, presso il Di-
MARCO SAMPOLI, già ordinario di Fisica sperimen-
partimento di Architettura
tale, presso il Dipartimento di Fisica e astronomia (il riconoscimento per il docente recentemente scomparso è stato ritirato dalla figlia)
GIORGIO MARSIGLIA, già ordinario di Sociologia generale, presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali
MARCO MASSA, già ordinario di Urbanistica, presso il Dipartimento di Architettura
MARCO MODUGNO, già ordinario di Fisica matema-
MARINO MORETTI, già associato di Architettura degli interni e allestimenti, presso il Dipartimento di Architettura (il riconoscimento per il docente recentemente scomparso è stato ritirato dalla figlia)
FLAVIO MORONI, già ordinario di Farmacologia, presso il Dipartimento di Neuroscienze, area del farmaco e salute del bambino
CARLO PENNA, già ordinario di Ginecologia e ostetricia, presso il Dipartimento di Scienze biomediche, sperimentali e cliniche
FRANCESCO PINTO, già associato di Neurologia, presso il Dipartimento di Scienze biomediche, sperimentali e cliniche
GIULIANO PINTO, già ordinario di Storia medievale, presso il Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo, e membro del Nucleo di valutazione d’ateneo
temporanea, presso il Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo
FRANCESCO TONELLI, già ordinario di Chirurgia generale, presso il Dipartimento di Chirurgia e medicina traslazionale
NICOLÒ GIUSEPPE TROCKER, già ordinario di Diritto processuale civile, presso il Dipartimento di Scienze giuridiche
GABRIELE TURI, già ordinario di Storia contemporanea, presso il Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo
MARCO VANNINI, già ordinario di Zoologia, presso il Dipartimento di Biologia
CARLO VIVIANI, già associato di Scienze e tecnologie alimentari, presso la Facoltà di Agraria
Hanno ricevuto le medaglie conferite dall’Ateneo fiorentino al personale tecnico‑amministrativo collocato in quiescenza:
GIOVANNI PRATESI, già ricercatore di Disegno,
UMBERTO CARCASSI, già tecnico presso il Diparti-
presso il Dipartimento di Architettura
mento di Fisica e astronomia
DOMENICO PRETI, già associato di Storia contempo-
MARCO TODERI, già tecnico presso il Dipartimento
ranea, presso il Dipartimento di Scienze per l’economia e l’impresa
di Ingegneria industriale
MAURIZIO ROMANELLI, già associato di Chimica
di Scienze politiche e sociali.
ALFIO NELLI, già funzionario presso il Dipartimento
fisica, presso il Dipartimento di Scienze della terra
GIORGIO SALERNO, già associato di Trasporti, presso il Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale (ritirerà il riconoscimento nei prossimi giorni)
Nel corso della cerimonia, inoltre, hanno ricevuto il diploma di laurea 12 studenti – uno per ogni Facoltà – che si
57 I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori
tica, presso il Dipartimento di Matematica e informatica “Ulisse Dini”
SIMONETTA SOLDANI, già ordinario di Storia con-
sono laureati con il massimo dei voti nel minor numero di anni e con la media di votazione degli esami più alta:
REBECCA GASBARRO, Facoltà di Lettere e Filoso-
ANNA FANTECHI, Facoltà di Agraria, Diploma di
NICCOLÒ CLEMENTE, Facoltà di Medicina e Chi-
laurea in Tecnologie alimentari
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014
58
fia, Diploma di laurea in Progettazione e gestione di eventi e imprese dell’arte e dello spettacolo
SERENA PANICUCCI, Facoltà di Architettura, Diplo-
rurgia, Diploma di laurea in Medicina e chirurgia (il diploma è stato ritirato dalla madre)
ma di laurea in Disegno industriale
GIULIA MARGIACCHI, Facoltà di Psicologia, Diplo-
CARLOTTA GIUSTI, Facoltà di Economia, Diploma di laurea in Economia aziendale
ma di laurea in Scienze e tecniche psicologiche (il diploma è stato ritirato dalla sorella)
BARBARA MARUNTI, Facoltà di Farmacia, Diplo-
CARLOTTA GAVIOLI, Facoltà di Scienze della For-
ma di laurea in Chimica e tecnologia farmaceutiche (il diploma è stato ritirato da Lorenzo Sernissi)
mazione, Diploma di laurea in Scienze della formazione primaria
LARA SALVADORI, Facoltà di Giurisprudenza, Di-
LUCA ZUCCHINI, Facoltà di Scienze Matematiche,
ploma di laurea in Giurisprudenza
Fisiche e Naturali, Diploma di laurea in Chimica
ARTURO LAURENZI, Facoltà di Ingegneria, Diplo-
FEDERICO PRATELLESI, Facoltà di Scienze Politi-
ma di laurea in Ingegneria elettronica e delle telecomunicazioni
che, Diploma di laurea in Scienze politiche (il diploma è stato ritirato dalla madre)
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014
60
Intervento del rappresentante dei professori emeriti Andrea Proto Pisani Emerito di Diritto processuale civile
61
ri di ruolo destinati soprattutto agli sdoppiamenti (e poi
di decano, un breve intervento nel corso di questa ce-
triplicazioni) degli insegnamenti fondamentali e non
rimonia annuale di consegna dei riconoscimenti ac-
(come era avvenuto ad es. in Francia) al raddoppio del-
cademici.
le singole facoltà allo scopo di agevolare i coordinamen-
Vorrei iniziare osservando che noi diciannove docen-
ti fra le materie e rendere responsabili della qualità com-
ti ai quali oggi è conferita la qualifica di emerito rap-
plessiva degli studi piccoli nuclei di docenti.
presentiamo molto probabilmente l’ultima pattuglia
L’università, nonostante queste pecche, era però an-
della vecchia università c.d. di élite, della università
cora prestigiosa.
con circa 2.500 professori di ruolo i quali erano sele-
Quando – a seguito dell’aumento di cui si è detto –
zionati tramite concorsi caratterizzati dalla cosiddet-
nel 1974 io mi trasferii alla facoltà di Giurispruden-
ta terna dei vincitori, concorsi normalmente prece-
za di Firenze per ricoprire la seconda cattedra di Di-
duti dal superamento di quella severa selezione co-
ritto processuale civile (la prima era stata ricoperta
stituita dalla abilitazione (normalmente annuale) al-
da Piero Calamandrei) trovai come “colleghi” mae-
la libera docenza.
stri del livello di Salvatore Romano, Francesco Ferra-
Questo modello di università alla fine degli anni ses-
ra jr., Giangualberto Archi, Paolo Frezza, Paolo Ba-
santa, in gran parte a seguito della attuazione della
rile, Giovanni Miele, Enzo Capaccioli, Mario Nigro
scuola media unificata e poi della cosiddetta liberaliz-
e, fra i più giovani, ma già chiaramente emergenti a
zazione degli accessi, era entrata in un grosso periodo
livello nazionale e internazionale, Mauro Cappellet-
di crisi, crisi da cui probabilmente non è ancora uscita.
ti, Paolo Grossi, Ferrando Mantovani.
Nel 1974 si ebbe un grosso aumento di posti di professo-
A Lettere insegnavano personaggi quali Eugenio
Intervento del rappresentante dei professori emeriti
Il Rettore mi ha chiesto di svolgere, nella mia qualità
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014
62
Garin, Lanfranco Caretti, Antonio La Penna, Pao-
due bravi e da un terzo (spesso) mediocre scelto per
lo Rossi.
giustificare accordi interni o esterni. Ricordo una gros-
A Scienze politiche Giovanni Sartori, Giorgio Spi-
sa pagina di un diffuso settimanale che a proposito dei
ni, Alberto Predieri. A Scienze Giuliano Toraldo
concorsi universitari parlava di “cavallo di Caligola”.
di Francia, Salvatore Califano. A Medicina Alberto
Non tutto era sbagliato. Ricordo fra tutti due istituti.
Fonnesu, Luigi Tonelli, Alfiero Costantini, Emiliano
In primo luogo l’istituto della libera docenza, abilitazio-
Panconesi. A Economia Francesco Volpi, Piero Ba-
ne (normalmente annuale) a carattere nazionale, prima
rucci. Ad Architettura Giovanni Koenig, Pier Luigi
grossa scrematura dei giovani che avevano mostrato in-
Spadolini, Salvatore Di Pasquale.
teresse per la ricerca: base da cui poi sarebbero stati selezionati i professori incaricati e poi di ruolo (con una
A seguito di una discussione più che decennale (chi
mobilità estremamente utile per la formazione). La li-
non ricorda il fatidico progetto di legge 2314), ver-
bera docenza funzionava bene in tutte le materie tran-
so il 1973 si ebbe una prima parziale riforma. Anzi-
ne che in Medicina in cui nella sostanza mancava qual-
ché raddoppiare le facoltà e le università, si aumen-
siasi seria selezione; come spesso è avvenuto nella storia
tò il numero dei professori di ruolo, si soppresse la li-
dell’università, anziché affrontare separatamente i pro-
bera docenza, si introdusse l’equivoca figura dei con-
blemi di Medicina, i problemi di Medicina hanno pre-
trattisti ed assegnisti. La selezione dei commissari dei
valso e fu abolita la libera docenza.
concorsi del 1974-75 avvenne tramite sorteggio: qua-
In secondo luogo vorrei ricordare la figura dell’as-
si presa d’atto definitiva del fallimento completo del-
sistente ordinario, selezionato da una commissione
la vecchia università e soprattutto dei suoi docenti;
prevalentemente interna, scelto discrezionalmente
poi il sistema sarebbe stato modificato: votazione più
fra i primi tre idonei, e destinato a perdere il posto di
sorteggio o sorteggio più votazione.
assistente se non conseguiva la libera docenza entro
Nel frattempo verso gli inizi degli anni 80 vennero
il termine (ragionevole e non iugulatorio) di dieci an-
introdotti i dottorati di ricerca: una grossa occasio-
ni (in tal caso però poteva a domanda essere inserito
ne di rinnovamento, sprecata però soprattutto dalla
nella scuola secondaria). Ripensandola oggi questa
circostanza che l’esame finale di dottorato doveva e
disciplina sapeva coordinare serietà di valutazione,
deve essere svolto unicamente alla fine del triennio
discrezionalità insostituibile dei docenti e tranquil-
o quadriennio (aumentato in casi eccezionali di un
lità (indispensabile per la ricerca) di una assunzione
anno) e non (come invece in Francia o Germania)
sostanzialmente a tempo indeterminato.
quando il dottorando si fosse sentito maturo.
Sempre negli anni 70 la figura degli assistenti ordi-
Non è certo il caso di lodare i tempi passati, tempi in
nari fu soppressa (e trasformata in un ruolo ad esau-
cui si crearono e crebbero le cosiddette baronie uni-
rimento) e fu sostituita da quella dei ricercatori (nel
versitarie, in cui singoli professori controllavano l’in-
cui ambito rifluirono attraverso un sostanziale ope le-
tera materia (e spesso anche altre limitrofe), tempi in
gis quei contrattisti ed assegnisti che erano stati as-
cui la terna dei vincitori di concorso era costituita da
sunti senza alcuna seria selezione), con possibilità di
Ho concluso.
me sia possibile effettuare con profitto le ricerche ini-
Non posso però dimenticare di accennare in questo
ziali di base svolgendo nello stesso tempo altre attivi-
momento a Virgilio Andrioli (che negli anni 60 fu
tà è un mistero che non ho mai capito). Vedremo co-
anche per pochi anni professore a Firenze).
sa succederà dei nuovi ricercatori a tempo e stretta-
Virgilio Andrioli era un professore universitario che
mente legati al tempestivo svolgimento dei concorsi
univa nella sua persona:
di associato e alle relative assunzioni.
– il rifiuto di partecipare a qualsiasi lobby di potere;
Mi avvio verso la conclusione. La penultima riforma
– doti di studioso finissimo ed infaticabile;
della seconda metà degli anni 90, per non parlare di
– severità morale a tutti i livelli.
quella attuale, per un verso ha contribuito a rinunciare
Credo che per questo nel 1960 lo scelsi come mio re-
ad una prima scrematura a livello nazionale, per altro
latore della tesi di laurea a Napoli, e poi ho continuato
verso dal 1999 fino a ieri si è puntato su concorsi a li-
a rivolgermi a lui come Maestro a tutto tondo.
vello locale senza prevedere che la partecipazione dei
Di questo vero e proprio raro privilegio sono piena-
commissari esterni fosse funzionale soprattutto al con-
mente consapevole.
trollo e non alla spartizione del bottino.
63 Intervento del rappresentante dei professori emeriti
scelta tra il tempo pieno e il tempo determinato (co-
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014
64
Premi Firenze University Press per tesi di dottorato Presentazione di Luigi Lotti
Emerito di Storia contemporanea
La Commissione ha esaminato queste tesi, il cui
sto consueto incontro di saluto e di ringraziamento a
numero non è però del tutto corrispondente con i
quanti lasciano l’Università – i nomi degli autori e le
lavori in atto nelle varie aree disciplinari e nelle mol-
tematiche delle rispettive tesi di dottorato dell’anno
teplicità così diverse in cui ogni area si suddivide.
accademico trascorso, giudicate dalla commissione
Soprattutto perché in talune aree – particolarmente
appositamente designata, come meritevoli della pub-
nella Biomedica, nella Scientifica e in taluni ambiti
blicazione ad opera della Firenze University Press,
della Tecnologica – è ormai consolidata e comunque
una per ciascuna delle grandi aree di studio e ricerca
crescente l’immissione online di testi ancora in corso
dell’Ateneo, più due per le aree più eterogenee e con
d’opera, al fine di addivenire rapidamente a comuni-
un numero di tesi più elevato. La Commissione è sta-
cazioni e scambi internazionali.
ta composta dai professori: Tito Arecchi, Paolo Felli,
Il lavoro, come di consueto, è stato arduo e proble-
Michele Arcangelo Feo, Roberto Genesio, Mario Pio
matico, non solo per la gamma vastissima delle te-
Marzocchi, Adolfo Pazzagli, Mario Giuseppe Rossi,
matiche, ma più ancora per l’alto livello dei lavori,
Salvatore Ruggieri, Saulo Sirigatti, Piero Tani, Fio-
che rende meno agevole la comparazione. Ma que-
renzo Cesare Ugolini, Vincenzo Varano, Graziella
sto ovviamente è solo motivo di compiacimento e dà
Vescovini e io stesso. La Commissione ha affrontato
maggiore rilevanza all’impegno della FUP di pubbli-
l’esame e la comparazione delle 74 tesi presentate di
carne un numero anche solo limitato: che comun-
cui: 11 dell’ Area Biomedica, 8 dell’Area Scienze, 16
que ha raggiunto complessivamente una cinquantina
dell’Area Scienze sociali, 18 dell’Area Tecnologica,
di opere.
21 dell’Area Umanistica.
Vediamo quelle di quest’anno.
Premi Firenze University Press per tesi di dottorato
Anche quest’anno ho l’incarico di esporre – in que-
65
AREA BIOMEDICA
sei virtuali; l’olografia infrarosso permette di visualiz-
Claudia Lunghi: Interazioni intermodali precoci
zare in tempo reale oggetti in moto su scala umana
e plasticità corticale visiva in adulti evidenziate me-
dietro una cortina di fumo e fiamme (brevetto Usa in
diante la rivalità binoculare.
corso di perfezionamento).
La tesi basata sullo studio del fenomeno percettivo
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014
66
– visivo noto come rivalità binoculare – si articola in
AREA DELLE SCIENZE SOCIALI
una serie coordinata di indagini sperimentali volte ad
Lorenzo Pellegrini: Circostanze del reato: trasforma-
investigare differenti aspetti della percezione visiva e
zioni in atto e prospettive di riforma.
multisensoriale. Le indagini, condotte presso labo-
L’autore tratta il difficile argomento situandolo in
ratori italiani e stranieri, sono state corroborate dal
un più ampio contesto conoscitivo che lo porta ad
confronto con eminenti studiosi del settore e consi-
affrontare alcuni snodi fondamentali della scienza
derate da importanti riviste scientifiche. Tra i risultati
del diritto penale: legalità, discrezionalità, tipicità
emersi si può segnalare sia la definizione delle con-
della fattispecie, imputazione soggettiva. La tesi si
dizioni che governano l’interazione tra stimoli visivi
impegna con metodo sicuro a mettere ordine in una
e aptici a livwello delle aree cerebrali primarie, sia la
disciplina delle circostanze del reato – sia sul piano
grande potenziale plasticità della corteccia visiva che
della determinazione della fattispecie sia su quello
l’adulto mantiene. La ricerca ha contribuito anche a
della commisurazione della pena – priva finora di
indicare nuove e importanti metodologie diagnosti-
un quadro di riferimento sistematico e coerente. Il
che e terapeutiche, particolarmente per l’assessment
lavoro dimostra padronanza di un vasto apparato di
e il trattamento dell’ambliopia in età evolutiva.
concetti e di problemi della moderna scienza penale, sensibilità per la dimensione applicativa, storica
AREA DELLE SCIENZE
e comparatistica dell’istituto e spunti originali assai
Massimiliano Locatelli: Mid infrared digital holo-
apprezzabili in prospettiva di riforma.
graphy and terahertz imaging. La tesi discute problemi di rilevanza scientifico-tec-
AREA TECNOLOGICA
nologica alquanto vasta, con ricadute applicative che
Marco Bacci: Dinamica molecolare e modelli al con-
stimolano potenziali utenti ad approfondire le tema-
tinuo per il trasporto di molecole proteiche.
tiche. Precisamente: l’estensione dei metodi olografi-
La tesi riguarda lo studio del passaggio di molecole
ci dalle lunghezze d’onda visibili al medio infrarosso
attraverso nanopori – un processo fondamentale in
permette la visualizzazione di oggetti di dimensioni
infiniti processi biologici – con particolare riferimen-
metriche (e non solo centimetriche); l’olografia digi-
to ai fenomeni fisici e chimici che caratterizzano il
tale permette di sviluppare in tempo reale test non
trasporto di proteine attraverso membrane cellulari,
distruttivi di interesse industriale; l’olografia digitale
noto come traslocazione. La tesi definisce e impie-
permette la ricostruzione nel visibile di oggetti tridi-
ga un modello mesoscopico per la descrizione della
mensionali, di interesse sia per la TV 3D sia per Mu-
dinamica del passaggio attraverso il poro, in grado di
analisi dell’organizzazione dello spazio urbano nel-
lamento del processo a partire dalle conformazioni
la Parigi dell’antico regime, come premessa e base
della proteina e della sequenza aminoacidica, svi-
di confronto con le progettazioni urbanistiche della
luppando una teoria termodinamica basata su una
Francia rivoluzionaria. La critica illuministica attua-
opportuna funzione di energia libera, dipendente
lizza l’utopia della città ideale di origine umanisti-
soltanto dalla variabile spaziale lungo il poro, e per-
ca, traducendola nell’idea e nella prassi riformistica
venendo in termini fisico-matematici ad un originale
di un modello urbano lontano dalla magnificenza
modello continuo monodimensionale, capace di te-
architettonica e aperto alle esigenze popolari di sal-
nere conto anche di aspetti tridimensionali del feno-
vaguardia della salute, di difesa del rapporto con la
meno.
natura e degli spazi necessari alla vita sociale e alle
Roberta Martelli: Caratteristiche dei filetti crudi e
attività culturali. Nella seconda parte, incentrata sui
cotti di specie attualmente e potenzialmente di interes-
casi emblematici di due esponenti di primo piano
se all’acquacoltura italiana: la trota iridea e l’ombrina
dell’architettura del ‘700, Etienne-Louis Boullée
boccadoro.
e Claude-Nicolas Ledoux, propone una verifica
Il pesce è un alimento che contiene gli acidi grassi
dell’integrazione tra riflessione teorica e contenuti
polinsaturi omega‑3 che riducono le malattie car-
della progettazione. È un lavoro che affronta organi-
diovascolari. Con il depauperamento delle risorse
camente un ampio arco cronologico e problematico
naturali è aumentata la produzione di pesci di alle-
in una prospettiva interdisciplinare, attenta alla con-
vamento, ma manca una ricerca sistematica per le
testualizzazione storica.
specie comunemente allevate o di recente introdu-
Emilia Cucinotta: Produzione poetica e storia nella
zione come Ombrina boccadoro e Trota iridea. Al-
prassi e nella teoria greca di età classica.
le domande su quale prodotto arriva sul piatto, e se
Il lavoro si misura con la genesi, nella Grecia del
le qualità nutritive sono mantenute dopo la cottura,
V secolo, di un problema che ha segnato la cultura
questo lavoro dà per la prima volta una risposta attra-
occidentale: quello dei rapporti fra poesia e storia;
verso l’analisi di alcuni parametri mediante software
muove dalle testimonianze di Frinico, Epicarmo ed
di nuova generazione. Questa ricerca ha permesso
Empedocle, e centra quindi la sua analisi sui “Per-
di ottenere un indice di qualità del prodotto con una
siani” di Eschilo e sull’omonima opera di Timoteo.
visione integrata.
Analizza i nuclei ideologici con ampi e penetranti excursus volti alla ricostruzione di testi frammentari,
AREA UMANISTICA
pone a specchio della prassi poetica il controllo filo-
Irene Brancasi: Architettura e illuminismo: filosofia e
sofico di Platone e Aristotele. A Platone e ai dialoghi
progetti di città nel tardo Settecento francese.
“Menesseno “ e “Crizia” è dedicato l’ultimo capito-
La tesi sviluppa il tema della riforma della città nel
lo, che stringe in unità la mimesi, la paideia, e tutto
Settecento francese, con particolare attenzione al
il sistema dei valori civili della polis. L’affascinante
pensiero degli illuministi, partendo da una puntuale
racconto si dispiega attraverso le risposte a domande
67 Premi Firenze University Press per tesi di dottorato
predire l’alternanza di momenti di stasi e di scivo-
diventate perenni nella nostra cultura: possibilità di
Per questa tesi la Commissione chiede alla Firenze
fare poesia della storia, legittimità pedagogico-sociale
University Press di attuarne la pubblicazione online.
del falso nelle narrazioni storiche, legame del me-
Le altre segnalazioni sono per le seguenti tesi:
stiere dello storico con l’impegno alla delineazione
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014
68
della città ideale, incanto e inganno dell’intreccio fra
AREA BIOMEDICA
epopea poetica e passione civile. L’autrice è provve-
Silvia Pandolfi: Il circuito di retroazione positiva tra
duta delle migliori armi della filologia e della critica
la fosfatasi oncogena wip 1 e il fattore di trascrizione
storica, di conoscenza della lingua greca e domina
GLI1 nella regolazione delle segnalazioni hedgehog
teoricamente il versante filosofico dei problemi. AREA SCIENZE SOCIALI A fianco delle tesi premiate la Commissione ha rite-
Francesca Dimetti: Nuovi paradigmi del lavoro nel
nuto di dover fare alcune segnalazioni.
passaggio dal fordismo al postfordismo, fino al lavoro contemporaneo.
Per l’AREA SCIENTIFICA il numero limitato dei premi crea talora difficoltà di scelta, grazie all’alto livel-
AREA TECNOLOGICA
lo dei lavori. Proprio per questo la Commissione ha
Cecilia Caldini: Nuovi paesaggi tra città e mare. Cri-
ritenuto di fare una segnalazione speciale per la tesi
teri per il progetto di un confine
di Francesco Muniz-Miranda su Analisi delle pro-
Claudia Sarri: Raffinatezza compositiva e performan-
prietà strutturali e spettroscopiche usando dinamica
ce strutturale: il Palasport di Norfolk di Pier Luigi Nervi.
molecolare. La tesi riguarda lo studio a livello molecolare delle
AREA UMANISTICA
proprietà strutturali, dinamiche e spettroscopiche
Alberto Benvenuti: Il nazionalismo afro-americano e la
mediante l’uso combinato di simulazioni di dinamica
Cuba rivoluzionaria dal 1959 agli anni del Black Power
molecolare “ab initio” (MD) e di proprietà moleco-
Eva Francioli: Le riviste dell’utopia: il caso del setti-
lari. Le proprietà molecolari riguardano la struttura
manale belga 7Arts nella rete internazionale dei perio-
derivata da funzioni di distribuzioni radiali e angolari
dici costruttivisti
di legame a idrogeno, la struttura elettronica, la den-
Nicola Lo Pomo: Matteo Vegio, Elegiae, Rusticanalie,
sità degli stati vibrazionali e gli spettri IR e Raman.
Distiche ed Epigrammate. Edizione critica e commento.
Per ottenere frequenze vibrazionali da segnale risolto nel tempo è stata utilizzata la trasformata di Fourier o l’ana-
Alcune considerazioni e alcuni auspici: le considera-
loga trasformata ondulatoria. La tesi descrive lo studio del
zioni sono di piena soddisfazione nel poter riconoscere
legame a idrogeno di sistemi allo stato fluido/condensato
che pur nella difficoltà di questi anni, nella prolungata
che possono rivelare conformeri con tipi diversi di legami
successione di cambiamenti degli assetti universitari,
a idrogeno a seguito di transizioni a trasferimento accop-
il livello dei dottorati nella nostra Università rimane
piato di protone ed elettrone.
alto e vario in tutte le sue complesse articolazioni. E
la regolarità del ricambio, la stessa realtà numerica
capacità di attrarre e guidare a studi specialistici giova-
di quanti operano negli Atenei.
ni sospinti dalla passione della ricerca, dell’approfon-
Sappiamo bene come l’Ateneo sia attento a questo
dimento e del nuovo.
problema che condiziona il proprio futuro, come
Ovviamente non tutti i dottori di ricerca si oriente-
il Rettore ha detto nel suo intervento; ma la Com-
ranno verso la prosecuzione degli studi. Ma quanti
missione sente di dover ribadire qui questa urgenza,
vi rimangono attestano della forza della vocazione e
perché ogni anno tocca con mano il rischio di disper-
dell’attrattiva della cultura.
dere le potenzialità dei giovani studiosi. Tanto più
Una giornata come questa, di grato e affettuoso omag-
proprio perché il livello dei dottorati è così alto da
gio a chi è costretto dall’anagrafe a passare la mano,
rendere particolarmente gravosa l’incertezza.
e di premiazione a nuovi studenti che confermano il
Ma intanto ringraziamo la Firenze University Press
livello dell’Ateneo, acquista un forte valore simbolico.
per quanto fa pubblicando queste tesi, oltre che per
Ma qui ci accompagna la precarietà sulle prospettive
l’espansione crescente delle pubblicazioni dell’Ate-
future. Se uscire è un obbligo di legge, le potenzialità
neo fiorentino, degli altri atenei toscani e non solo.
di ricambio non sono altrettanto certe. Le vicende
È un’opera preziosa. Grazie perciò alla FUP e al suo
dell’Università ormai da troppo tempo hanno reso
presidente, prof. Andrea Novelli.
difficile la continuità del succedersi di generazioni,
69 Premi Firenze University Press per tesi di dottorato
che attesta dell’efficacia operativa dei dottorati e della
“Firenze cum laude”
Martedì 22 ottobre 2013 si è svolta “Firenze cum laude”, la manifestazione organizzata dall’Università in Palazzo Vecchio, in collaborazione con il Comune di Firenze, per dare il benvenuto alle matricole e per informare sui servizi utili alla vita accademica. Nel Salone dei Cinquecento il rettore Alberto Tesi e l’assessore all’Università Cristina Giachi hanno incontrato gli studenti che stanno iniziando il loro percorso di studio. Riccardo Bruscagli ha tenuto la lezione “Per chi l’Università?”, una riflessione sul modo di vivere l’esperienza accademica, dalle generazioni passate a quelle presenti e future. Nel corso dell’incontro incursioni video teatrali, realizzate nell’ambito delle attività culturali e di spettacolo promosse dall’Ateneo, hanno fatto rivivere alcuni laureati eccellenti dell’Università di Firenze (Sandro Pertini, Indro Montanelli, Mario Luzi, Margherita Hack, Fosco Maraini) e le loro parole. Protagonisti, insieme alla giovane attrice e studentessa Giulia Rupi, anche alcuni docenti dell’ateneo (Giuseppe Anichini, Vincenzo Legnante, Maria Paola Monaco, Anna Benvenuti); regia di Fabio Cocifoglia.
“Firenze cum laude”
72
Saluto del Rettore Alberto Tesi 73 Saluto del Rettore
È sempre una grande soddisfazione vedere il Salone
scelta consapevole del corso di studio. Sono molte
dei Cinquecento gremito di tanti giovani studenti per
le iniziative di orientamento che la nostra Università
questa giornata dedicata all’accoglienza delle matri-
organizza nel corso dell’anno, grazie anche alla col-
cole universitarie, una iniziativa organizzata insieme
laborazione con l’Ufficio scolastico regionale, e che
all’Amministrazione comunale, che desidero since-
coinvolgono i Presidenti delle Scuole, i Presidenti
ramente ringraziare per la disponibilità da sempre
dei Corsi di Laurea, e soprattutto i nostri Delegati
dimostrata nel collaborare con l’Università.
all’orientamento, l’Ufficio all’orientamento, l’Area
Accogliere le matricole in questo luogo simbolico
della comunicazione ed il personale universitario. Il
della città sta a significare che voi studenti siete con-
mio sincero ringraziamento va a tutti loro e agli altri
siderati partecipanti attivi e consapevoli del nostro
enti o organismi, come l’Azienda per il Diritto allo
territorio. La vostra presenza contribuisce a rendere
Studio, il Comune di Firenze, ATAF, CUS, che par-
Firenze una città vitale con al centro gli studenti e i
tecipano a questa iniziativa.
giovani in generale.
Credo però che questa iniziativa rappresenti qualcosa
Si tratta di una iniziativa pensata anche per dare
di diverso rispetto a quelle di orientamento a cui avete
continuità a quelle giornate e incontri di orienta-
partecipato. Infatti da qualche settimana avete iniziato
mento a cui avete avuto modo di partecipare, ancora
a frequentare le lezioni e, quindi, a rendervi conto di
come studenti delle scuole superiori, nei mesi scor-
quale sia l’attività nelle aule universitarie, avete cioè
si e che spero vi abbiano permesso di compiere una
iniziato a far parte della grande comunità universitaria.
“Firenze cum laude”
74
Proprio per questo, la giornata di oggi vuole anche
niversità attraverso le sue reti globalmente intercon-
servire a stimolare una riflessione su cosa significhi
nesse può offrirvi opportunità di crescita che adesso è
essere parte di una comunità universitaria, e quali op-
difficile persino immaginare. Dovete cercare di vive-
portunità ciò possa offrire e anche quali compiti ciò
re appieno l’Università, non considerandola soltanto
comporti. La lezione magistrale che seguirà il mio
lezioni da frequentare ed esami da superare. Dovete
intervento, tenuta dal Prof. Riccardo Bruscagli – e
essere parte attiva nel dialogo stimolando i docenti.
intitolata Per chi l’Università – è appunto dedicata a
Solo così potrete contribuire al legame fondamentale
questa riflessione.
fra studenti e docenti, che da sempre è alla base del
L’ingresso all’Università è certamente un momento
progresso scientifico e culturale.
particolare nella vita di qualsiasi studente. Non do-
Oggi la situazione non è certamente delle più favore-
vete però sentirvi smarriti, anzi dovete avere la consa-
voli per i giovani, ma è anche vero che le prospettive
pevolezza che gli studenti sono stati, sono e saranno
possono cambiare molto velocemente. Dovete esse-
sempre al centro della comunità universitaria.
re pronti a cogliere le opportunità che comunque si
Questa consapevolezza deve accompagnarvi in un
presenteranno. Per questo cercate di approfittare di
periodo fondamentale del vostro periodo di formazio-
questo periodo fondamentale della vostra vita, affron-
ne e crescita personale. Il vostro percorso universitario
tando con passione e entusiasmo i vostri impegni e
è solo all’inizio; alcuni di voi trascorreranno tre anni,
pretendendo risposte alla vostra curiosità.
altri cinque, altri ancora di più se continueranno con
Non mi resta che concludere confermando l’impe-
il dottorato di ricerca o i corsi di specializzazione.
gno dell’intero Ateneo per assicurarvi un percorso for-
È importante utilizzare al meglio questo periodo; l’U-
mativo e di crescita che soddisfi le vostre aspettative.
75 Saluto del Rettore
“Firenze cum laude”
76
Lectio magistralis
Per chi l’Università? Riccardo Bruscagli Ordinario di Letteratura italiana
77 Lectio magistralis Per chi l’università?
Per chi l’Università?
impegnati duramente, e che ci sono stati sottratti da
Magnifico Rettore, Cari colleghi, Signor Sindaco,
un giorno all’altro mentre facevamo gli esami; abbia-
Autorità, cari studenti e studentesse.
mo passato prove di accesso, talvolta difficili e un po’
Ho l’obbligo innanzitutto di ringraziare il mio ami-
stravaganti; siamo stati fortunati perché quest’anno,
co, il Rettore Alberto Tesi, per avermi invitato a porge-
per lo meno, non ci è stato chiesto, come alla Sapien-
re quest’anno il benvenuto alle matricole della nostra
za nel 2011, quali erano i gusti preferiti della ‘gratta-
Università di Firenze. Io ho lasciato l’insegnamento,
checca della Sora Maria’: “Nei pressi del noto Liceo
con qualche anticipo, il primo di gennaio; questo invi-
Tacito di Roma si trova la ‘grattachecca di Sora Ma-
to per me ha un significato grande: significa che sono
ria’, molto nota tra i giovani romani. Sapresti indicare
ancora parte della Comunità per la quale ho lavorato
quali sono i gusti tipici serviti? Menta, limone, ama-
tutta la vita. Quindi grazie ancora, Magnifico Rettore.
rena, cioccolato…”
Dunque, ‘Per chi l’Università?’ Ovvero: chi ci va, chi
Soprattutto, potreste dire, abbiamo gettato il cuore
ci dovrebbe andare? Per chi è fatta l’Università? Per
oltre l’ostacolo, e nonostante la cattiva stampa che si
chi dovrebbe essere fatta l’Università?
abbatte ormai da molto tempo sull’Università italia-
Voi mi potreste dire: beh, la cosa non ci riguarda: in
na, noi ci abbiamo creduto; abbiamo creduto che ne
fondo in un modo o nell’altro noi ce l’abbiamo fatta,
valesse la pena, ed ora siamo qui.
noi siamo qui. Abbiamo passato una maturità in cui
Ma proprio per questo e quasi per ringraziarvi del co-
c’erano dei punteggi per i quali magari ci eravamo
raggio vostro e delle vostre famiglie nell’intraprende-
“Firenze cum laude”
78
re un cammino impegnativo, io vorrei riflettere con
tà di ‘cooptazione di classe’, che è cosa diversa. Una
voi ad alta voce su come voi siete arrivati qui: non
scuola di classe è quella che, all’inizio, discrimina i
in quanto individui, ma come cittadini portatori di
suoi allievi: per sesso, per religione, per situazione
una storia; e sui quali pesa una responsabilità. Una
economica. Certo, la situazione economica aveva il
responsabilità non solo nei confronti di voi stessi e
suo peso: nel senso non tanto che la scuola fosse co-
delle vostre famiglie, ma della collettività.
stosa, ma che le famiglie si mettevano sulle spalle il
E comincio anch’io con una storia – o storiella – di
mantenimento dei figli per un numero consistente
cui sono portatore. È il 1963, io faccio la seconda
di anni, invece di mandarli a lavorare subito, e di ri-
al Liceo classico Dante, in Piazza della Vittoria. Va
ceverne subito sostegno economico. Questo è vero.
in scena uno sciopero degli studenti: uno scioperino,
Ma il mio liceo classico era di fatto il più interclas-
per carità … Lo sciopero o scioperino ha per scopo di
sista che si potesse immaginare: alla confluenza fra i
avere il secondo intervallo della mattinata, se ricor-
privilegiati che scendevano dalla Bolognese, e la pic-
do bene, lungo come il primo, e non così corto. Ma
cola, piccolissima borghesia – e proletariato, anche –
il punto non è questo. Il punto è la breve concione
del quartiere del Romito, la mia classe ospitava figli
che il nostro professore di filosofia ci rivolse nell’oc-
di magistrati, di influenti medici e notai, ma anche di
casione: “A scuola non si sciopera. La scuola non è
piccoli bottegai, di garagisti, di mezzadri inurbati, di
un opificio – disse proprio così: un opificio – Perché
impiegati delle ferrovie… E le nostre storie dimostra-
voi siete la futura classe dirigente del paese”. La co-
no che quel sistema funzionava per ‘cooptare’ nella
sa mi lasciò lievemente sgomento. Io non avevo idea
classe diciamo pure dirigente, o almeno nel mondo
che ero lì per essere la classe dirigente del paese. La
delle professioni (magari a prezzo, o con la pretesa, di
mia ambizione era di diventare un buon professore
una omologazione sociale, di modellarci tutti nello
di liceo – e non avevo idea che ciò comportasse così
stesso stampino): siamo diventati, del tutto indipen-
alte e pubbliche responsabilità. Ma in quella battuta
dentemente dal nostro punto di partenza, professori
del mio professore di Filosofia c’è tutta la scuola di al-
universitari, primari ospedalieri; uno di noi, perfino
lora, nel bene e nel male. C’è la sprezzante divisione
il prefetto di questa città. Non sto dicendo niente di
tra lavoro manuale e professioni: l’opificio contro la
nuovo: il sistema funzionava come ascensore sociale.
scuola. E c’è, però, l’aspettativa sociale investita sul-
Ma allora, se era una scuola che non riproduceva le
la scuola: gli studenti del classico – quelli che sareb-
diseguaglianze di partenza, vuol dire, ripeto, che non
bero comunque andati all’Università, perché il titolo
era una scuola di classe, ma di cooptazione di classe.
del classico da solo non portava a nulla – come futu-
Eppure, quella era comunque una scuola, e una Uni-
ra classe dirigente, come élite.
versità, di pochi. Io credo di sapere perché. Non era-
Ora, spesso si parla di quella scuola – e le parole del
no solo le difficoltà economiche delle famiglie. Era
mio professore sembrerebbero confermarlo – come
una diversa forma, io credo, del tutto interiorizzata,
di una scuola ‘di classe’. Ma quella scuola non era
di subordinazione sociale. Una forma, antichissima,
una scuola di classe. Era una scuola e una Universi-
di auto collocazione di classe.
meglio elitario, a mio parere, e nella mia esperienza,
paese, dove fino i sassi vi conoscono, e dev’essere una
è stata soprattutto l’interiorizzazione della gerarchia
cosa da rompere il cuore il lasciarseli dietro per la stra-
sociale: uscire dal quella gerarchia sentito come im-
da. “Beato quell’uccello, che fa il nido al suo paesello”
pensabile, impossibile, un ardimento improponibile.
– Brava Sant’Agata! Conchiuse il nonno. Questo si
Perché mio padre, una persona di così evidente, na-
chiama parlare con giudizio.
turale intelligenza, non andò oltre la quinta elemen-
– Sì! Brontolò ‘Ntoni, intanto, quando avremo suda-
tare? Non è che proprio non potesse: è che credeva
to e faticato per farci il nido ci mancherà il panìco; e
che ciò non gli spettasse.
quando arriveremo a ricuperar la casa del nespolo, do-
Vedo qui tante ragazze. E lo sappiamo che ormai le
vremo continuare a logorarci la vita dal lunedì al sa-
ragazze sono più dei ragazzi, nelle nostre Facoltà: so-
bato; e saremo sempre da capo!
lo Ingegneria, se non vado errato, tiene ancora alto
– O tu che non vorresti lavorare più? Cosa vorresti fa-
il vessillo, sempre più stremato, della maggioranza
re? L’avvocato?
maschile (ma se non sbaglio, il premio del miglio-
– Io non voglio fare l’avvocato! Brontolò ‘Ntoni, e se ne
re studente di ingegneria, negli ultimi anni, è anda-
andò a letto di cattivo umore.
to a studentesse, non a studenti maschi …). Ora que-
Sono I Malavoglia, naturalmente. Uno scambio di
sta situazione a voi sembra del tutto normale e natu-
battute memorabile fra il vecchio ‘Ntoni, il nonno,
rale; ma non è né normale né naturale: non devo ri-
e il giovane ‘Ntoni, che come ricorderete durante il
cordarvi qui cosa accade, ancora oggi, in molte parti
servizio militare, a Napoli, ha visto che un’altra vita
del mondo, alle ragazze che vogliono andare a scuo-
è possibile; che ha intuito, anche se lui non sapreb-
la, che pretendono di studiare. E allora, lasciatemi ri-
be dirlo, che l’immobilismo ideologico di Acitrezza,
volgere un pensiero all’indietro, a quelle tante don-
ovvero l’identificazione dello stato sociale esistente
ne spesso di temibile intelligenza – scommetto che
con lo stato di natura, è sbagliato; e che si potreb-
ne abbiamo tutti qualcuna, nella memoria – che non
be, dovrebbe cambiarlo, anche se lui non saprebbe
sono potute arrivare qui dove voi siete. E lo vorrei fa-
come. Per questo la battuta del nonno è tremenda:
re leggendo un breve passo di un libretto fin troppo
O tu che non vorresti lavorare più? Cosa vorresti fare?
famoso – sì, è sempre lei, la Virginia Woolf di Una
L’avvocato? Dove si evince che fare l’avvocato signifi-
stanza tutta per sé – ma non dalle pagine più note,
ca non lavorare, ma soprattutto che l’ascensore socia-
la sorella fittizia di Shakespeare… È un passo credo
le è fermo, fermissimo, e che ogni tentativo di uscire
meno vistoso, niente più di un’immagine: due don-
dal proprio stato è impensabile: è, sarebbe, rompere
ne in attesa del tram, anzi, una in particolare. Ma
una metafisica, andare contro natura, più che muta-
in quel ritratto c’è tutta la malinconia delle vite non
re uno stato di cose.
vissute, o vissute a scartamento ridotto, delle donne
Certo I Malavoglia sono del 1881. Altri tempi, ov-
che non hanno potuto avere una stanza tutta per sé,
viamente, ed altri problemi. Ma secondo me mica
e studiare: La più anziana è vicina agli ottanta; ma se
tanto. Ciò che ha reso il nostro sistema classista, o
qualcuno le domandasse che cosa ha significato per lei
79 Lectio magistralis Per chi l’università?
Il peggio, disse infine Mena, è spatriare dal proprio
“Firenze cum laude”
80
la vita, la donna direbbe che ricordava le strade illumi-
Che poi noi, l’Università italiana, abbia saputo ri-
nate per la battaglia di Balaclava, o che aveva sentito i
spondere bene a questa potente richiesta di democra-
cannoni sparare a Hyde Park per festeggiare la nascita
tizzazione, a questa vera e propria rivoluzione sociale
di re Edoardo VII. E se qualcuno … le chiedesse: Ma
e di mentalità, questo, direbbe Manzoni, è un altro
che faceva, lei, il cinque aprile del 1868 oppure il 2 no-
paio di maniche. Sarebbe qui fin troppo facile stilare
vembre del 1875? La donna assumerebbe una espres-
l’elenco delle mosse sbagliate, degli errori generosi, o
sione vaga e direbbe che non ricorda niente. Poiché or-
anche meno generosi: c’è tutta una letteratura e una
mai tutti i pasti sono stati cucinati; i piatti e le tazze
saggistica in proposito. Certo, come si fa a liberaliz-
sono stati lavati; i figli sono stati mandati a scuola e
zare gli accessi, senza garantire assistenza a chi non
ora sono nel mondo. Di tutto quello non rimane più
è oggettivamente preparato a fare il gran salto nell’U-
niente. È tutto svanito. Non c’è biografia o storia che
niversità? Come si fa a distribuire Facoltà e corsi su
dica una sola parola in proposito. E i romanzi, senza
tutto il territorio come se l’Università fosse una scuo-
farlo apposta, inevitabilmente raccontano bugie.
la dell’obbligo? Perché ci si deve incaponire a pensa-
Ora, voi siete figli e figlie di tutta un’altra storia. Basta
re che l’Università sia l’unico formato educativo do-
ripercorrere le cifre dell’incremento dei numeri stu-
po la scuola superiore, e si deve così mettere un po-
denteschi in questo dopoguerra: Dal ‘60 al ’69 siamo
vero Preside di Lettere – me – nella situazione di do-
passati da 268.000 studenti a 617.000 (e fra questi ci
ver cancellare il triennio di Moda, che entro i vincoli
sono anch’io); nel 1980 erano un milione, nel 1990
di una Università umanistica non ci sta, mentre sta-
un milione e quattro, nel 1997 1.774.000. Nel 2007
rebbe benissimo in un’altra forma di scuola o diplo-
Roma La Sapienza ne contava145.000, Bologna e
ma post scuola superiore? Perché abbiamo dovuto fa-
Napoli più di 90.000, Firenze, come Milano, Pado-
re prima il curriculum del triennio, dovendo per for-
va, Torino, circa 60.000. E già nel ‘98-99 si iscriveva-
za infilarci tutta l’offerta formativa potenziale di una
no all’Università il 64% dei diciannovenni italiani.
Facoltà, anche quella più specialistica, e solo dopo
Cos’è successo? I sociologi lo sanno cos’è successo,
abbiamo potuto e dovuto fare i curriculum delle Ma-
in termini di ondata demografica, di allargamento
gistrali, che a questo punto, per forza rischiavano di
del benessere nell’Italia del boom – ma io leggo il fe-
essere una replica dei trienni? Perché sono stati fat-
nomeno, anzi, l’ho personalmente vissuto – come un
ti dieci anni di Scuole di Specializzazione per l’Inse-
impetuoso fenomeno di democratizzazione, e di de-
gnamento Superiore (SSIS), investendo una monta-
mocratizzazione interiore, di mutamento di mentali-
gna di risorse economiche e temporali, se poi i nostri
tà. Anche ’Ntoni, a un certo punto, si è detto: “Pos-
“sissini” dopo dieci anni devono ancora combattere
so fare anch’io l’avvocato”. E su questo, io non credo
con le assegnazioni provvisorie? Come si può pensa-
che noi possiamo tornare indietro. Credo che dob-
re di coltivare una Università realmente competitiva,
biamo continuare a dare a tutti gli ‘Ntoni, da qualsi-
col poco inglese che siamo in grado di insegnare al-
asi parte del mondo provengano, il coraggio di dire
la massa dei nostri studenti? (Lo so, essendo io feli-
“Posso fare anch’io l’avvocato”.
cemente dotato di una moglie americana, so di esse-
81 Lectio magistralis Per chi l’università ?
“Firenze cum laude”
82
re particolarmente sensibile a questo tema: ma il fat-
in Francia, a 14 anni, ma per dire, in Germania già
to è che l’inglese, lo si voglia o no, non è una lingua
a 10-11 anni, in Ungheria a 10, e poi successivamen-
straniera, è il latino del pianeta). Ma poi, in senso
te, con opzioni via via divaricate, a 14 e a 16; mentre
generalissimo: come ci si può illudere di rispondere
i paesi del Nord Europa, Svezia, Norvegia, Danimar-
ad una Università diventata potenzialmente ‘di tutti’
ca e Finlandia prevedono un curriculum uguale per
semplicemente spalmando su tutto il sistema le mo-
tutti, senza opzioni divaricate, fino a tutto l’obbligo,
dalità di funzionamento di quella ‘di pochi’?
cioè fino ai 16 anni; fuori dell’Unione Europea, per
Il cahier de doléances sarebbe evidentemente infi-
esempio in Israele, fino a quindici. La divaricazione
nito. E tuttavia, ho sempre pensato che parlando di
più precoce in Russia: dopo la seconda elementare,
Università e di sistema educativo nazionale noi fossi-
e poi dopo il nono anno dell’obbligo, cioè a 16 anni.
mo un po’ troppo autoreferenziali. Non potremmo
E l’accesso all’Università? E il numero chiuso? C’è
imparare dagli altri? Non potremmo andare a vedere
pressoché dappertutto, e durissimo proprio nei libe-
cosa fanno in Finlandia, per dire, visto che la Finlan-
rali paesi del Nord Europeo, dove è fondamentale
dia è sempre in cima alle classifiche delle performan-
per l’ammissione il curriculum pregresso; in altri pa-
ces scolastiche? E insomma, per chi è l’Università,
esi, come per esempio in Inghilterra, vale invece un
non dico nel mondo, ma almeno in Europa?
mix di curriculum scolastico (la media dei voti), esiti
Mi sono perciò rivolto ai colleghi di lingue e lettera-
degli esami finali (gli A-levels), curriculum vitae, che
ture straniere per sapere, di prima mano, come vanno
contempla anche le attività extrascolastiche, e giudi-
le cose nei loro paesi di riferimento. E anzi, li ringra-
zio degli insegnanti della scuola superiore frequenta-
zio qui per la generosità, la precisione, la puntigliosi-
ta; in Ungheria è la prova di maturità che vale anche
tà perfino, in qualche caso, delle loro informazioni.
contestualmente, se svolta in un certo modo (soste-
Così precise e puntigliose, che mi sono sentito quasi
nendo esami richiesti dall’Università in cui si ha in-
sopraffatto dalla complessità della, come dire, inge-
tenzione di fare domanda) come prova di ammissio-
gneria formativa di molti paesi europei. Però è anche
ne alla Facoltà desiderata; in Israele i voti del curri-
un quadro in un certo senso molto leggibile, e che
culum e della maturità vengono pesati diversamen-
sembra voler rispondere ad una domanda di questo
te a seconda della Facoltà a cui si vuole accedere, e
genere: come reggere alla potente spinta egualitaria
in più c’è in aggiunta un test psicometrico, mi si di-
e democratizzatrice che viene da lontano, addirittura
ce, piuttosto rigido; in Francia l’accesso è libero, ma
dal dopoguerra? Come conciliare questa spinta con
come si sa la selezione avviene dopo il primo anno
una esigenza di disciplinamento sociale? È evidente
di frequenza, e la liberalità francese è notoriamente
che in Europa, e vicinanze, si risponde a questa esi-
compensata dalla dura selezione d’accesso alle Gran-
genza con diversi gradi di rigidità. Perché è ben vero
des Écoles. In Russia ora l’accesso è libero, salvo che
che in tutta Europa tutti hanno l’obbligo scolastico ai
alcune Università più ambite hanno delle loro prove
16 anni, ma in quei sedici anni in alcuni paesi si fan-
di selezione. E infine: esistono sistemi di formazione
no già scelte gravi, se non irreversibili: da noi, come
superiore paralleli all’Università? Pressoché dapper-
l’errore di chiedere una vecchia Università, pensan-
Israele, a certe Università francesi (Paris 8) aperte an-
do di invocare una Università nuova; non fate l’errore
che a chi non ha la maturità, ai corsi di formazione
di chiedere o aspettarvi cose che erano della vecchia
professionale post secondaria in Ungheria, alla voca-
Università di pochi, pensando che siano cose utili e
tional education inglese; la Germania poi dispone di
necessarie alla vostra nuova Università.
un’intera e differenziata batteria di scuole e accade-
Mi spiego: ogni tanto si sollevano alti lai di rimpian-
mie post scuola secondaria, per la preparazione pro-
to per l’Università di una volta, per il suo rigore ne-
fessionale e per la scienza applicata.
gli studi, per l’altezza dei suoi maestri eccetera. Al-
Come si può leggere questo quadro, al di là delle co-
lora, intendiamoci. I maestri erano una cosa, l’Uni-
se che ci convincono di più o di meno? (E certo, la-
versità, come istituzione, un’altra. Quando ero Pre-
sciatemi dire che pretendere un’opzione decisiva da
side mi è capitato di ricevere provocazioni maliziose
bambinelli di 10 anni non mi convince…) Credo
da certi giornalisti: “Professore ma che differenza c’è,
che siamo alle prese dovunque con lo stesso proble-
fra l’Università di ora e quella di un tempo? Eh? Fra
ma, a cui si cerca di dare risposte più o meno persua-
i professori di allora e quelli di oggi?” Al che una vol-
sive: saltata l’educazione come fatto di élite, saltata la
ta ho risposto: “Senta, se Lei vuole che io faccia para-
scuola per pochi, dappertutto si cerca di gestire que-
goni fra me e i miei colleghi da una parte, e dall’altra
sto principio di eguaglianza. Nei casi più felici pun-
i Garin, i Contini, i Caretti, i Cantimori, vabbè, pas-
tando su una uguaglianza di partenza, che è quella
siamo alla seconda domanda…”. Ma se si deve par-
vera – cioè cercando di agevolare le posizioni all’i-
lare dell’istituzione … insomma. Io ho sperimentato
nizio, di tutelare le opportunità iniziali; a volte – e
una Università dove si distinguevano le Facoltà che
questo è l’errore in cui cadiamo talvolta qui da noi –
‘si frequentavano’ e quelle che ‘non si frequentava-
puntando invece, consapevolmente o no, su una sor-
no’; dove bidelli onnipotenti facevano soldi facendo-
ta di uguaglianza d’arrivo: come se tutti dovessero o
si pagare le firme di frequenza dagli studenti – firme
potessero arrivare allo stesso traguardo. Ma l’impor-
che professori sopraffatti concedevano ipocritamen-
tanza è la partenza, tutelare le condizioni all’inizio
te; dove nonostante che la durata formale degli studi
della corsa: che sia una corsa aperta, e che il punto
fosse di quattro anni, la media nazionale era di sette
d’arrivo dipenda il più possibile da nient’altro che dai
e nella mia Facoltà, al momento di passare al ‘tre più
talenti di ciascuno.
due’, era di otto anni e quattro mesi; dove i fuoricorso
Così vedete, cari ragazzi, voi siete oggi il punto termi-
si vantavano di essere tali, e godevano ad aggiungere
nale di un lungo processo. Un processo di liberazio-
ciondoli ai loro goliardi per ogni anno di permanen-
ne, mi verrebbe fatto di chiamarlo. Per questo all’i-
za ulteriore all’Università; dove c’erano docenti che
nizio parlavo di responsabilità. Di responsabilità, ho
si vantavano di non avere laureandi, tanto temibile
detto, non soltanto nei confronti di voi stessi e delle
doveva essere il loro insegnamento, o il loro ego; do-
vostre famiglie, ma delle istituzioni, della comunità.
ve ci si preparava agli esami sulle dispense (oh beh:
E allora, lasciatemi dire un’ultima cosa… Non fate
l’Università a distanza non è mica una cosa nuova…)
83 Lectio magistralis Per chi l’università?
tutto: dalla Università popolare dei paesi nordici e in
“Firenze cum laude”
84
– e chi, come il mio maestro Caretti, dispense non ne
vecchie: il non controllo della frequenza, esami tut-
faceva, era visto come un personaggio bizzarro. No,
ti i mesi, appelli di laurea su richiesta… Una Univer-
di questa Università, io non ho mai avuto nostalgia.
sità pubblica e aperta a tutti non è un supermercato
Ma allora, attenti. Gli studenti spesso, anche in que-
dove chiunque, individualisticamente, prende dagli
sto salone, si sono schierati per una Università ‘di
scaffali il barattolo che gli serve quando gli serve. È
massa di qualità’. A me, lo dico subito, l’espressio-
– dovrebbe essere – una comunità educativa. E cre-
ne non piace: perché massa è vocabolo omologante
detemi, so bene come quel condizionale – dovrebbe
e appunto massificante, che suona perfino anacroni-
essere - dipende da noi e non da voi, da noi che ab-
stico, in un tempo che ormai ha imparato a fare della
biamo o abbiamo avuto la responsabilità del governo
diversità e della differenza un valore. Ma soprattutto
dell’Università.
non sono d’accordo se e quando questa proposizio-
Ma vedete, anche qui una piccola storia, un picco-
ne, che pure ancora racchiude il seme di quella libe-
lo esempio. Sapete che il budget ministeriale è le-
razione dall’ignoranza e dalla subordinazione sociale
gato ad alcuni parametri. Fra questi, la capacità del-
da cui sono partito, implica poi la richiesta di misure
le Facoltà – le vecchie Facoltà – di tenere gli studen-
ti in corso. Allora, il nostro Ateneo ha creato la figu-
bene. Probabilmente no, non del tutto. Ma adesso
ra dello studente part-time, per coloro che per mil-
tocca a voi. Voi avete la responsabilità di fare un pas-
le motivi sanno di non poter tenere il passo, e che in
so ancora in avanti. Di andare oltre una Università in
questo modo non compariranno nei monitoraggi del
cui gli studenti sono semplicemente una folla, verso
Ministero. Quando spiegavo questo meccanismo ai
una Università in cui essi facciano parte di una co-
miei studenti molti non capivano. “Ma scusi, che co-
munità. Comunità non è una parola romantica: lavo-
sa gliene importa a Lei se io invece di metterci tre an-
rare perché l’Università sia comunità, significa lavo-
ni ce ne voglio mettere sei? Contento io, contenta la
rare seriamente sulle strutture, sulla gestione, sui ca-
mia famiglia, perché se ne preoccupa Lei?”. Ecco, io
lendari, sulla trasparenza dell’informazione, sul rap-
credo che sia questa attitudine individualistica quella
porto docenti/studenti e anche sul rapporto degli stu-
da battere. Questa Università non per tutti, non de-
denti fra di loro: perché, come vi accorgerete, anzi,
mocratica: ma in realtà vissuta come una Esselunga
come sapete di già, non s’impara solo dai propri in-
del sapere, aperta 24 ore su 24. La frequenza: certo
segnanti, s’impara – e tanto – condividendo il sape-
che la cultura non passa solo attraverso le lezioni uni-
re con i propri compagni di strada. Andare oltre l’U-
versitarie. Certo che ci si fa una cultura anche stando
niversità ‘di tanti’ per arrivare ad una Università do-
a casa e leggendo dei buoni libri. Ma l’Università è –
ve si lavori in comunità, è, credo, la sfida che aspet-
deve essere – il luogo dove voi passate dall’altra parte
ta voi, e i colleghi che continueranno ad essere i vo-
dei libri e dei risultati finali del sapere. Dove voi ve-
stri maestri.
dete da vicino come quei libri si scrivono, come quel-
Nelle Università di tradizione anglosassone, come
le conclusioni scientifiche si generano, come quelle
sapete, l’anno di appartenenza degli studenti non è
verità si costruiscono. Se voi non girate il tavolo, se
quello dell’inizio degli studi, ma quello della laurea
l’Università non vi aiuta, o costringe, a girare il tavo-
prevista. Così, voi oggi siete – sareste – non le matri-
lo, a entrare nelle procedure di come si fabbrica il sa-
cole di Firenze 2013, ma di Firenze 2016, o Firenze
pere, non c’è riforma che possa funzionare. Ed è sul-
2018, per chi frequenta corsi quinquennali. Ciò vor-
le condizioni per girare quel tavolo che vale la pena
rebbe dire… tante cose; che l’Università è veramen-
di lavorare.
te cambiata, e che voi siete cambiati. Non ci si arrive-
Per finire. Noi, la mia generazione, abbiamo avuto il
rà con la vostra generazione forse, non subito; ma io
compito – storico, adesso ce ne accorgiamo guardan-
credo che la direzione sia questa. E allora spero – e vi
do indietro – di vivere e di gestire il passaggio da una
auguro – che lavorando in questa direzione, alla fine
Università di pochi ad a una Università aperta a tutti.
dei vostri studi qui a Firenze, ciascuno di voi si sen-
Noi abbiamo vissuto l’esperienza di un sapere che si
ta comunque, davvero, alumnus o alumna di questo
liberava impetuosamente dai condizionamenti della
Ateneo. Che esca di qui, cioè, con l’orgoglio, la gra-
subordinazione sociale, e della subordinazione di ge-
titudine, la tenerezza di pensare che quello che gli è
nere. Non so se siamo stati all’altezza di questo com-
capitato qui, non poteva capitargli da nessuna altra
pito, se questa transizione storica l’abbiamo gestita
parte. Benvenuti all’Università di Firenze.
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014
86
87 Relazione del Rettore