Le Cerimonie Accademiche A.A. 2013|2014

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INDICE

INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO 2013 | 2014 Relazione del Rettore Alberto Tesi

7

Intervento del rappresentante degli studenti Cosimo Guccione

31

Intervento del rappresentante del personale tecnico-amministrativo Susanna Benvenuti

35

La prolusione Università e città Sergio Givone

39

CERIMONIA DI CONSEGNA DEI RICONOSCIMENTI ACCADEMICI 2013 | 2014 Introduzione del Rettore Alberto Tesi

47

I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori

53 61

Intervento del rappresentante dei professori emeriti Andrea Proto Pisani Premi Firenze University Press per tesi di dottorato presentazione di Luigi Lotti

65

“FIRENZE CUM LAUDE” Saluto del Rettore Alberto Tesi

73

Lectio magistralis Per chi l’Università? Riccardo Bruscagli

77



Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014

L’anno accademico 2013-2014 dell’Università di Firenze è stato inaugurato venerdì 15 novembre 2013 nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio. La cerimonia è stata aperta dai saluti del sindaco di Firenze Matteo Renzi. Il rettore Alberto Tesi ha tenuto la relazione annuale, seguita dagli interventi di Cosimo Guccione, in rappresentanza degli studenti, e di Susanna Benvenuti per il personale tecnico-amministrativo. Sergio Givone, ordinario di Estetica, ha tenuto la prolusione dedicata a “Università e Città”. I Cameristi dell’Università di Firenze, diretti da Marco Papeschi, hanno eseguito alcuni brani musicali. La cerimonia si è conclusa con il tradizionale Gaudeamus Igitur cantato dal Coro Universitario di Firenze, diretto da Valentina Peleggi. Numerose le autorità intervenute, fra cui i rettori e i rappresentanti di altre Università e istituti di alta formazione italiani.


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014


Relazione del Rettore Alberto Tesi 7 Relazione del Rettore

Autorità civili, militari, religiose, Magnifici Rettori,

Introduzione

Colleghe e Colleghi, Studentesse e Studenti, Signore

La giornata inaugurale è tradizionalmente riserva-

e Signori.

ta alla presentazione e al bilancio delle attività svol-

Porgo a tutti il più cordiale benvenuto alla cerimonia

te dall’Ateneo nell’ultimo anno, ma fornisce anche

di inaugurazione dell’anno accademico che, da mol-

un’occasione per riflettere sulle prospettive del siste-

ti anni, ha trovato la sua sede naturale nel Salone dei

ma universitario e del mondo della ricerca in generale.

Cinquecento, a sottolineare quanto l’Università degli

La relazione di quest’anno è centrata su alcune paro-

Studi di Firenze si senta radicata nella città e aperta al

le chiave: stabilità, internazionalizzazione, responsa-

dialogo con le istituzioni e la società civile.

bilità, radicamento.

Un Salone dei Cinquecento che sempre più frequen-

La stabilità della nostra offerta formativa, rimasta in-

temente ospita manifestazioni rivolte ai nostri studen-

variata rispetto agli anni scorsi, in modo da conferma-

ti – la cerimonia di conferimento del titolo ai dottori

re la varietà dell’offerta, ma contemperandola con i

di ricerca tenutasi a luglio, la giornata di accoglienza

requisiti standard richiesti dalla legge e, soprattutto,

alle matricole di qualche settimana fa – per ricordare

per offrire un quadro stabile ai nostri studenti in anni

alla cittadinanza che essi sono non solo la parte più

di grandi cambiamenti organizzativi. Ma anche sta-

importante della comunità universitaria, ma anche

bilità di bilancio, che cerchiamo di mantenere con

una parte fondamentale della vita della nostra città.

molti affanni per le ben note e continue riduzioni nei

E molte altre sono state le occasioni d’incontro e di

finanziamenti ministeriali.

scambio con la città e con il Sindaco, che sincera-

Internazionalizzazione, sempre più evidente nelle

mente ringrazio per tale ospitalità.

forme di finanziamento alla ricerca, come emergerà


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014

8

più avanti dai dati sui progetti europei, sui tanti ac-

rali: dagli incontri domenicali in Rettorato, alla Notte

cordi con gli atenei stranieri; ma anche evidente nel

dei ricercatori, dalle continue aperture straordinarie

costante consolidarsi degli scambi studenteschi e del-

del Museo, alla costante attività convegnistica e semi-

la crescente offerta formativa anche in lingua inglese.

nariale presente nelle nostre sedi, a partire dall’Aula

Responsabilità, evidente nella grande collaborazio-

Magna del Rettorato.

ne di docenti, tecnici e amministrativi, studenti per

Un radicamento percepibile anche fisicamente nella

la realizzazione dei tanti cambiamenti richiesti dalla

presenza di sedi universitarie in varie zone della cit-

legge di riforma, che sono andati in porto e si stanno

tà e, soprattutto, negli ultimi investimenti nel Centro

consolidando nei tempi previsti attraverso un percor-

storico, come dimostra la recente apertura del plesso

so di dialogo costruttivo. Di questo vorrei sinceramen-

di via Capponi.

te ringraziare tutti coloro che lo hanno permesso at-

Un’apertura dell’Università coltivata adesso anche

traverso il loro impegno e un senso di appartenenza

virtualmente, con il rinnovamento dei nostri siti e

all’Ateneo che talvolta è sottovalutato.

l’ingresso nell’universo dei social media, con cui si

Radicamento nel territorio. In questi ultimi anni, a

intende cercare di sviluppare nuove forme di dialogo

fronte delle ben note difficoltà finanziarie, abbiamo

con le tante comunità di riferimento.

avvertito la sempre maggiore attenzione delle istitu-

Sono già trascorsi quasi tre anni dall’approvazione

zioni locali, ma anche del mondo del lavoro e del si-

della legge 240/2010 di riforma, voluta perché si so-

stema economico e culturale. Attenzione attribuibile

stenne, onestamente non senza qualche ragione, che

– a nostro avviso – alla consapevolezza di come l’Uni-

l’Università non era stata in grado di comprendere,

versità sia un bene collettivo, prezioso per tutti.

anzi aveva sottovalutato per molti anni, la necessità di

Stiamo cercando di ripagare questa attenzione non

una sintesi fra autonomia e responsabilità di governo.

soltanto consolidando le nostre attività istituzionali

Ebbene, dopo questo primo triennio continuano a es-

– ricerca e alta formazione – ma anche investendo

sere presenti segnali contraddittori che ingenerano,

sempre più nel trasferimento delle conoscenze sul

in chi vi opera, un grande senso di incertezza su qua-

territorio, incrementando i rapporti con il mondo

le sia l’indirizzo che la politica intende perseguire in

dell’impresa attraverso varie collaborazioni e le tan-

materia di università.

te azioni di job placement. Analogamente, abbiamo

La legge di riforma ha chiesto agli Atenei di modifica-

stretto un rapporto molto più organico con il mon-

re la governance con l’inserimento di esterni ai ruo-

do della scuola, attivando molte iniziative d’orienta-

li universitari nei consigli di amministrazione, di far

mento, tese ad attenuare quel gap fra scuola e univer-

accreditare i corsi di laurea e di dottorato dall’Agen-

sità spesso causa di molte rinunce da parte degli stu-

zia Nazionale per la Valutazione del Sistema Uni-

denti più fragili.

versitario e della Ricerca (ANVUR), di adottare un

Ma questo radicamento si avverte anche nell’atten-

nuovo modello per il Fondo di Finanziamento Ordi-

zione e nei lusinghieri giudizi con cui i cittadini par-

nario (FFO) delle Università dove la parte premiale

tecipano alle sempre più numerose iniziative cultu-

fosse sempre più significativa, di predisporre procedu-


pedirà di fatto di destinare alcunché a chi si è me-

scientifica nazionale.

glio comportato. Tenendo conto della regola di sal-

Fu quindi detto che, una volta riformate, le Univer-

vaguardia, per altro opportuna in questa fase di co-

sità italiane avrebbero avuto un ruolo di rilievo nel

stante riduzione di risorse, secondo la quale nessun

contesto europeo della ricerca e dell’alta formazio-

Ateneo può perdere più del 5%, tutti gli Atenei, com-

ne e che avrebbero ottenuto un recupero del FFO in

presi quelli che hanno avuto la valutazione miglio-

proporzione alle loro prestazioni.

re, avranno una riduzione compresa fra il 4% e il 5%.

Ma purtroppo il FFO ha subito una riduzione pro-

Perdono tutti, anche chi vince.

gressiva fino a quasi 1 miliardo di euro rispetto ai 7,5

Va dato atto che il Ministero dell’Istruzione, dell’Uni-

originari, impedendo a tutti gli Atenei un turn-over

versità e della Ricerca (MIUR), era riuscito a reperi-

che permettesse di rinvigorire le loro attività di ricer-

re 41 milioni di euro all’interno del suo bilancio e ad

ca con l’inserimento di un numero sufficiente di gio-

inserirli, con un emendamento proposto dal Gover-

vani studiosi. A ciò si è aggiunta una enorme mole di

no, nel decreto sulla Scuola e sull’Università per de-

norme e vincoli che hanno fatto precipitare la capa-

stinarli alle Università in proporzione ai risultati ot-

cità delle Università di rispondere con prontezza alle

tenuti nella valutazione della ricerca. Ma purtroppo

opportunità di ricerca e alta formazione che si stan-

la proposta non è stata approvata.

no sempre più manifestando a livello internazionale.

Tale mancanza di coerenza di questo e altri provve-

Fu altresì rilevata, anche qui non senza qualche ra-

dimenti non aiuta le Università a liberarsi dalla sen-

gione, la necessità di rafforzare la cultura del merito

sazione di essere lasciate in uno stato di incertezza e

nelle Università e fu quindi chiesto loro di far valu-

abbandono.

tare dall’Anvur la qualità della ricerca. Ad ogni pro-

È pur vero che alcuni segnali positivi si sono recente-

fessore e ricercatore è stato chiesto di selezionare tre

mente visti: il ritorno nel 2014 al 50% del turn‑over,

pubblicazioni riferite al periodo 2004-2010 da valu-

dopo un paio di anni al 20%, approvato nel cosiddet-

tare, a seconda dell’area scientifica di appartenenza,

to Decreto del fare; il consolidamento dei percorsi

attraverso peer review o indicatori bibliometrici. Si è

dei giovani studiosi vincitori del contratto “Rita Le-

trattato di un lavoro immenso che ha coinvolto la to-

vi Montalcini” previsto dal decreto FFO; la proposta

talità dei professori e ricercatori universitari e vuole

contenuta nella legge di stabilità che evita ulteriori ri-

indurre meccanismi trasparenti e servire da stimolo a

duzioni del FFO nel 2014 rispetto al 2013.

tutti per migliorarsi.

Credo però che l’attuale sensazione di abbandono

Fu detto che una volta noti gli esiti della valutazione

potrà cambiare soltanto se la politica tutta si libererà

gli Atenei con i risultati migliori avrebbero ricevuto

una volta per sempre dal vero vizio di fondo di con-

maggiori finanziamenti.

siderare le risorse per l’Università come spese e non,

Anche in questo caso promessa non mantenuta. Il ta-

come avviene negli altri Paesi, un investimento fon-

glio del FFO dell’Università per il 2013, pari a qua-

damentale e strategico.

si 400 milioni (il 4,5% in meno rispetto al 2012), im-

È necessario che la politica riesca finalmente a pren-

9 Relazione del Rettore

re di reclutamento virtuose basate su un’abilitazione


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014

10

dere coscienza della assoluta necessità di intervenire

gio 2012; tuttavia la sua applicazione ha coinvolto

su alcune questioni urgenti: il diritto allo studio de-

l’Ateneo in un processo che formalmente si è protrat-

gli studenti meritevoli ma privi di mezzi, il riconosci-

to fino all’attivazione delle Scuole di Ateneo a Marzo

mento meritocratico degli esiti della valutazione del-

2013, ma che nella sostanza vede un processo di ade-

la ricerca, il modello di finanziamento delle Univer-

guamento tuttora in atto, in quanto proseguono e si

sità, il modello di distribuzione delle risorse di per-

continuano a realizzare i meccanismi di adattamento

sonale (punti organico) con adeguati livelli di garan-

della macchina amministrativa.

zia per tutti gli Atenei, la semplificazione di alcune

Ricordiamo i punti salienti di questo processo: il nuo-

disposizioni normative che rendono difficile la com-

vo Senato Accademico si è insediato il 1° novembre

petizione con le Università degli altri paesi europei.

2012. Sono avvenute le elezioni delle rappresentan-

Ma è soprattutto necessario, se non arrestare, alme-

ze studentesche nel Senato Accademico e nel Consi-

no attenuare l’emorragia di giovani che sono da noi

glio di Amministrazione, applicando un regolamen-

formati e poi “serviti su un piatto di argento” agli al-

to transitorio predisposto ad hoc per insediare negli

tri Paesi, soprattutto nelle aree a forte innovazione e

organi la prevista componente studentesca fino al

sviluppo. Un costante impoverimento culturale, eco-

suo completo rinnovo programmato per la primave-

nomico e sociale che avrà ripercussioni drammatiche

ra 2013. Il Senato ha quindi provveduto a seleziona-

sul futuro del nostro Paese e che potrà essere conte-

re le candidature dei cinque membri interni del Con-

nuto solo se si interverrà con urgenza e atti concreti.

siglio di Amministrazione, l’elezione dei quali è av-

Senza questi interventi, ancora una volta, solo la con-

venuta a dicembre 2012. Il Senato ha poi provvedu-

sapevolezza dell’importanza della formazione delle

to a designare i membri esterni del nuovo Consiglio

nuove generazioni di studenti – le cui iscrizioni alle

di Amministrazione, che si è formalmente costituito

Università sembrano, dopo anni di flessione, torna-

il 1° Gennaio 2013. Nella stessa data sono stati atti-

re a crescere – e la percezione certa della grande re-

vati i nuovi Dipartimenti, che hanno provveduto alla

sponsabilità che ci compete a riguardo, ci forniscono

costituzione delle Scuole di Ateneo, insediatesi il 1°

le energie necessarie per proseguire nel nostro impe-

marzo 2013. Con questa data, hanno cessato di ope-

gno e non cedere ai sentimenti di sconforto, che mi-

rare le Facoltà.

nano sempre più frequentemente la nostra serenità.

Per quanto riguarda gli Organi centrali, ovvero per il Senato Accademico e il Consiglio di Amministra-

La transizione al nuovo assetto secondo il nuovo Statuto

zione, essi hanno assunto le nuove competenze con

L’anno accademico 2012-2013 ha assistito alla tran-

sioni statutarie a riguardo. Il Senato Accademico, ri-

sizione dal vecchio assetto dell’Ateneo a quello defi-

spetto al precedente, vede rafforzata la sua funzio-

nito dal nuovo Statuto elaborato in attuazione della

ne di rappresentanza di tutte le componenti di Ate-

legge 240/2010.

neo, dal personale docente, al personale tecnico-am-

Il nuovo Statuto è entrato in vigore nel mese di mag-

ministrativo, agli studenti. Il nuovo Consiglio di Am-

efficacia e prontezza, anche grazie alla chiare previ-


ricevere l’erogazione della didattica loro necessaria.

dalla legge la funzione di indirizzo strategico dell’A-

In questo anno i Dipartimenti hanno pertanto assun-

teneo, è caratterizzato da una composizione più ri-

to le piene funzioni di responsabilità nella assegna-

dotta di membri dell’Ateneo, di studenti e si avvale

zione delle docenze ai Corsi di Studio, effettuate co-

anche dell’importante contributo fornito dai mem-

munque con il coordinamento delle Scuole, cui tali

bri esterni.

Corsi afferiscono.

Agli insediamenti formali delle nuove strutture ha

Dal giorno stesso della loro costituzione i Diparti-

corrisposto ovviamente la disattivazione di quelle pre-

menti hanno provveduto ad elaborare i loro Rego-

esistenti e il trasferimento, necessariamente comples-

lamenti interni, che sono stati tempestivamente ap-

so e talvolta laborioso, delle competenze. In partico-

provati nello stesso mese di Gennaio 2013 ed hanno

lare lo sforzo maggiore, peraltro tuttora in atto, è as-

consentito alle strutture di assumere in maniera com-

sociato alla gestione delle procedure amministrative

pleta le loro funzioni. In particolare i Regolamenti

in supporto alla attività didattica. Si ricorda che l’Ate-

interni hanno definito la composizione e le modalità

neo ha adottato la politica, sul fronte della didattica,

di costituzione delle Commissioni di Indirizzo e Au-

di mantenere nel triennio iniziato con l’attuazione

tovalutazione dei Dipartimenti. Questi mesi di attivi-

della riforma la massima stabilità possibile nell’offer-

tà dei Dipartimenti hanno confermato l’importanza

ta agli studenti. La garanzia di continuità è stata otte-

della presenza di tali Commissioni e lo stimolo che

nuta, prendendo atto dell’eliminazione delle Facol-

esse possono apportare nell’assunzione di decisioni di

tà, massimizzando le responsabilità dei Corsi di Stu-

particolare rilevanza.

dio, iniziando da subito ad integrare le loro funzioni

Nel mese di maggio si sono svolte le elezioni per il

con quelle dei Dipartimenti e affidando alle Scuo-

rinnovo delle rappresentanze studentesche negli or-

le, in ottemperanza allo Statuto, la funzione di co-

gani centrali, avvenute applicando un regolamento

ordinamento. Pur prendendo atto dell’impegno pro-

elettorale prontamente predisposto dagli Organi; si

fuso dal personale docente e tecnico-amministrativo

tratta di un regolamento complesso che ha dovuto

coinvolto, va riconosciuto che la transizione imposta

provvedere alla definizione delle rappresentanze stu-

dalla legge delle competenze didattiche delle Facol-

dentesche nei nuovi organi, fra cui i Dipartimenti.

tà ai Dipartimenti, con il coordinamento delle Scuo-

Per quanto riguarda la fase elettorale vera e propria si

le previsto dallo Statuto, richiede ancora un ulteriore

è trattato, come sempre, di un processo impegnativo

sforzo di assestamento; questo anche, se non soprat-

per tutto il sistema che purtroppo vede una affluenza

tutto, per il continuo, se non frenetico, divenire del

ridotta, anche se in questa tornata leggermente supe-

quadro normativo nazionale riguardante la didattica.

riore alla precedente. Anche allo scopo di migliorare

I Dipartimenti del nostro Ateneo, coerentemente con

tale partecipazione è ora in studio un metodo eletto-

la legge e con lo Statuto, sono stati costituiti come ag-

rale completamente informatizzato, che l’Ateneo in-

gregazioni disciplinarmente e scientificamente mol-

tende adottare alla prossima scadenza del 2015.

to omogenee a cui si rivolgono i Corsi di Studio per

Un passaggio molto importante nella vita di Ateneo,

11 Relazione del Rettore

ministrazione cui, rispetto al precedente, è attribuita


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014

12

oltretutto ancora in atto, è costituito dall’assegnazio-

forza del nostro Ateneo e sfrutta a pieno la quota pre-

ne ai Dipartimenti da parte degli Organi dei punti or-

miale del FFO distribuita dal MIUR fra gli Atenei,

ganico per l’attuazione del cosiddetto Piano Straordi-

passata dal 7% del 2009 a quasi il 15% nel 2013. Di-

nario Associati finanziato dal Ministero in attuazione

versamente dal passato dove erano considerati indi-

della Legge 240/2010. Seguendo un approccio che si

catori relativi ai progetti di ricerca di interesse nazio-

va sempre più consolidando all’interno dell’Ateneo,

nale (PRIN), ai progetti FIR assegnati ai giovani (FIR

gli Organi hanno approvato un modello di assegna-

futuro in ricerca) e ai progetti finanziati dall’Unione

zione delle risorse di personale docente ai Diparti-

Europea, a partire da quest’anno la procedura di di-

menti basato su parametri il più possibile oggettivi, ri-

stribuzione della quota premiale si baserà sugli esiti

feriti alla attività didattica e di ricerca dei docenti in-

della Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR)

cardinati nei vari dipartimenti. Non appena saranno

relativa agli anni 2004-2010 e sulle politiche di reclu-

noti gli esiti delle procedure della abilitazione nazio-

tamento adottate dagli Atenei.

nale i Dipartimenti formuleranno agli organi le pro-

L’esercizio della VQR, che ha impegnato tutto l’Ate-

poste di bandi per queste posizioni, utilizzando le di-

neo – professori, ricercatori e personale tecnico-am-

sponibilità di punti organico assegnati ad essi. Si sti-

ministrativo –, ha portato alla raccolta e trasmissio-

ma che la procedura porterà, una volta completata,

ne puntuale all’ANVUR di un’impressionante mole

alla presa di servizio di circa 200 professori associati.

di dati. Al di là dei risultati della valutazione, ancora

Come previsto dalla legge, una quota significativa di

oggetto di analisi da parte delle strutture, vale qui la

questi docenti (circa il 20%) deve provenire da ruoli

pena sottolineare la buona prestazione dell’Ateneo in

esterni all’Ateneo, per i quali sono già stati emessi al-

termini di percentuale di prodotti mancanti sui pro-

cuni bandi di concorso e i vincitori stanno assumen-

dotti attesi (3,88 %) e di prodotti penalizzati, ben al di

do servizio in questi giorni.

sotto della media nazionale, a dimostrazione dell’at-

Il processo di adeguamento al nuovo Statuto ha an-

tenzione posta dai Dipartimenti e dagli Uffici all’a-

che visto l’approvazione del Regolamento Generale

dempimento di questo esercizio.

e del Regolamento Didattico di Ateneo, entrambi ap-

In termini finanziari, i progetti di ricerca dell’Ateneo

provati dal Ministero.

fiorentino sono sostenuti da contributi esterni (fondi comunitari e di enti pubblici, finanziamenti di priva-

Le attività istituzionali dell’Ateneo

ti), oltre ai finanziamenti del MIUR. La capacità di

L’Ateneo fiorentino rappresenta, nel contesto nazio-

attrazione dei fondi si è notevolmente incrementa-

nale italiano, una delle più grandi organizzazioni per

ta nel tempo: se nel triennio 2001-2003 il totale dei

la ricerca e la formazione superiore.

finanziamenti esterni all’Ateneo ammontava a circa 90 milioni di euro, di cui un terzo di fonte ministe-

La ricerca scientifica, la formazione alla ricerca

riale, nel triennio 2008-2010 risulta pari a circa 135

e le relazioni internazionali

milioni di euro, di cui solo un decimo di provenien-

La ricerca scientifica risulta stabilmente un punto di

za ministeriale.


neo) che ricevono un contributo complessivo di oltre

2011, i progetti finanziati sono stati 275, di cui 75 so-

2 milioni di euro. I dati di Tabella 1 mostrano che, nel

no coordinati da docenti del nostro Ateneo, per un fi-

periodo 2008-2013, la percentuale di finanziamen-

nanziamento complessivo di oltre 14 milioni di euro,

to dell’Ateneo sul totale delle risorse nazionali è del

dati che collocano stabilmente l’Università di Firen-

3,96% per i progetti PRIN e del 3,88% per i progetti

ze ai primi posti a livello nazionale. I bandi FIR, de-

FIR. (vedi la Tabella 1)

stinati a giovani studiosi e molto competitivi, hanno

L’Università di Firenze è una delle Università ita-

portato all’Ateneo dal 2008 al 2011 ben 21 progetti,

liane più attive sui progetti e i relativi finanziamen-

di cui 9 coordinati da giovani ricercatori del nostro

ti nell’ambito dei Programmi Quadro di ricerca e svi-

Ateneo. Il finanziamento complessivo è stato di oltre

luppo tecnologico (PQ).

5 milioni di euro, di cui circa la metà come contratti

È quasi al termine il 7° PQ, che ha coperto il perio-

per giovani ricercatori, con progetti in ambito scienti-

do 2007-2013 con una dotazione di 50,5 miliardi di

fico, biomedico e letterario, a dimostrazione della vi-

euro, oltre a 2,75 miliardi di euro per il programma

talità che caratterizza tutte le aree di ricerca.

Euratom (2007-2011). Ad oggi nel 7° PQ sono 131

Sono da poco stati resi noti gli esiti della selezione

i progetti finanziati all’ateneo dall’UE (per i quali è

per i bandi PRIN 2012 e FIR 2013, cui hanno avuto

già pervenuta la relativa convenzione di sovvenzio-

accesso i progetti preselezionati a livello locale me-

ne), per un importo di circa 40 milioni di euro. In par-

diante una procedura nuova per i ricercatori e gravo-

ticolare nel 2013 risultano stipulate 13 convenzioni

sa per gli uffici. A fronte di una drastica riduzione dei

per un importo di circa 6 milioni di euro, mentre al-

fondi disponibili, occorre sottolineare i buoni risultati

tre 13 sono in fase di negoziazione.

ottenuti dall’Ateneo, con 23 progetti PRIN finanzia-

Le proposte presentate dal nostro Ateneo nel 7° PQ

ti, di cui 8 coordinati da docenti dell’Ateneo, per ol-

sono significativamente incrementate rispetto ai PQ

tre 2 milioni di euro, mentre i progetti FIR sono stati

precedenti e hanno avuto un tasso di successo supe-

9 (di cui 5 coordinati da giovani ricercatori dell’Ate-

riore al 20%. Ciò ha permesso all’Ateneo di miglio-

Bando PRIN

2008

2009

2010-2011

2012

N. progetti coordinati nazionali

42

21

12

8

N. progetti con unità operative

137

73

65

23

Finanziamento (milioni euro)

3,979

4,418

5,817

2,020

Totale risorse distribuite (milioni euro)

95,034

105,977

170,298

38,260

Bando FIR

2008

2010

2012

2013

N. progetti coordinati nazionali

3

5

1

5

N. progetti con unità operative

7

8

6

9

Finanziamento (milioni euro)

1,929

2,166

1,031

2,161

Totale risorse distribuite (milioni euro)

45,149

55,506

57,785

29,527

Tabella 1. Finanziamenti progetti PRIN (2008-2012) e progetti FIR (2008-2013)

13 Relazione del Rettore

Per quanto riguarda i bandi PRIN nel periodo 2008-


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014

14

rare sensibilmente le prestazioni in termini di finan-

Ateneo 24 progetti nell’ambito dei programmi Tem-

ziamento: siamo infatti passati da un finanziamento

pus, Cultura ed altri programmi UE per 3,5 milioni

medio annuo di circa 3,5 milioni di euro nel 5° PQ,

di euro. I risultati ottenuti dall’Ateneo nella parteci-

a 5 milioni nel 6° PQ e a circa 6 milioni nel 7° PQ.

pazione al 7° PQ e agli altri programmi comunitari

Il lancio del prossimo programma europeo per la ri-

sono riportati in Tabella 2.

cerca e innovazione Horizon 2020, con 70,2 miliardi

L’Ateneo fiorentino riceve ormai da anni cospicui fi-

di euro, pone ancor più l’accento sulla necessità di in-

nanziamenti dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze,

centivare azioni mirate al mantenimento e migliora-

che contribuiscono al mantenimento di un alto livel-

mento della competitività dell’Ateneo sul fronte del-

lo qualitativo delle attrezzature scientifiche nei labo-

la ricerca internazionale. Il forte richiamo nel docu-

ratori dei Dipartimenti e al fondamentale sostegno di

mento programmatico a un’intensa collaborazione

giovani studiosi in formazione, che rappresentano il

tra le discipline tecnico-scientifiche e quelle artisti-

vero motore della ricerca scientifica.

co-umanistiche e sociali, come motore di “nuove at-

Un’intensa attività di applicazione diretta delle com-

titudini e tendenze innovatrici attraverso la multidisci-

petenze e delle conoscenze dell’Università a fronte

plinarietà”, deve essere recepito in modo particolare

di necessità e opportunità di sviluppo presso imprese

da un Ateneo generalista in cui tutte queste compe-

ed enti esterni viene realizzata attraverso convenzioni

tenze sono pienamente espresse.

stipulate dai Dipartimenti, in gran parte per ricerche

L’Ateneo partecipa ad altri numerosi programmi co-

industriali e sperimentazioni presso le aree biomedi-

munitari e in particolare a quelli di cooperazione che

che, tecnologiche e delle scienze naturali.

contribuiscono a favorire la sinergia con i Programmi

Dalla Tabella 3 si nota che nel 2011 il cosiddetto

Quadro. In tale contesto maggiore attenzione è sta-

“conto terzi” ha raggiunto i 14 milioni di euro, in au-

ta posta al Programma Tempus, al Programma Era-

mento ancora rispetto agli anni precedenti. Il dato del

smus Mundus - Azione 3 e al Programma Cultura.

2012 è provvisorio, ma pure in aumento rispetto all’a-

Nel triennio 2010-2012 sono stati finanziati al nostro

nalogo dato provvisorio del 2011. Le imprese, molte

Anno

7° Programma Quadro

Altri programmi comunitari

N.ro programmi

Valore (milioni euro)

N.ro programmi

Valore (milioni euro)

2007

2

0,290

5

0,852

2008

23

7,421

7

1,288

2009

23

6,212

10

1,239

2010

26

7,627

6

1,189

2011

22

6,080

6

1,053

2012

22

5,430

12

1,302

2013 (*)

13

6,077

2

0,305

Totale

131

39,137

48

7,228

Tabella 2. Finanziamenti 7° PQ e finanziamenti comunitari (2007-2013)


Anno

2007

2008

2009

2010

2011

2012

Numero contratti

508

455

463

451

487

359

Valore (milioni euro)

11,1

11,9

12

13,8

14

10

Tabella 3. Andamento fondi per ricerca e didattica su convenzioni “conto terzi” con enti esterni – (*) il dato 2012 è provvisorio

presente sul fronte della terza missione, su cui ritor-

committenti annui.

neremo più avanti.

Si tratta di cifre tanto più significative se si considera

Il Dottorato di ricerca e la formazione alla ricerca in

che alle convenzioni conto terzi registrate in Ateneo

generale costituiscono un’area di primario interesse

si aggiunge una analoga attività, su dimensioni pure

del nostro Ateneo, che intende mantenere la sua po-

significative, realizzata da consorzi universitari con

sizione di rilievo nella ricerca nazionale e interna-

personale dell’Università, e le attività di ricerca con-

zionale.

giunta con le imprese finanziate su bandi pubblici.

Qui di seguito un breve quadro della situazione. At-

Tale dato conferma che l’innovazione che nasce da

tualmente ci sono circa 1100 studenti di dottora-

rapporti con l’Università è una prospettiva che si sta

to iscritti all’Ateneo e con l’ultimo ciclo concluso

consolidando, malgrado una tradizione locale non fa-

(il XXV) si sono addottorati 360 studenti.

vorevole e la crisi economica perdurante o anche co-

Volgendo per un attimo lo sguardo all’indietro, a mo’

me risposta a questa. Peraltro dal 2011 è aumenta-

di confronto, va ricordato che nel 2009 erano stati at-

to significativamente l’impegno dell’Università di Fi-

tivati 84 dottorati, non di rado basati sul numero mi-

renze per iniziative nello spazio dei rapporti fra indu-

nimo ammissibile di posti con borsa (cioè 2), dotto-

stria e ricerca, come i Poli regionali d’innovazione e i

rati che si sono ridotti a 35 nel 2010 con il XXVI ci-

progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale

clo, anche per garantire nel tempo una sostenibilità

sul bando unico ricerca e innovazione, entrambi pro-

economica. Adesso, dopo tre anni di assestamento, la

mossi dalla Regione Toscana. Nel 2014 questo impe-

delicata attività di formazione dei dottori di ricerca si

gno rimarrà forte a livello locale, nazionale e interna-

trova ad affrontare un nuovo inizio. A maggio è stato

zionale. Si segnalano il progetto di accompagnamen-

finalmente emanato il DM 94/2013 che riordina gli

to ai servizi di ricerca industriale dei nostri laborato-

studi di dottorato ai sensi della legge 240/2010, ed en-

ri sostenuto dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze,

tro i termini previsti dal medesimo, è stato approva-

l’avvio dei cluster tecnologici nazionali promossi dal

to dagli Organi il nuovo regolamento interno sul dot-

MIUR, dove l’Università di Firenze ha partecipazioni

torato di ricerca. In esso sono state recepite le novità

significative, e l’avvio dei bandi di Horizon2020, dove

principali del DM 94/2013. In particolare meritano

progetti di ricerca e innovazione fra università e im-

di essere sottolineati alcuni aspetti relativi sia all’ac-

presa avranno un peso importante.

creditamento dei corsi di dottorato e alla loro robu-

Complessivamente si tratta di una delle manifestazio-

stezza in termini di borse di studio, sia al collegamen-

ni della capacità dell’Università di Firenze di essere

to fra dottorato e trasferimento tecnologico. In parti-

15 Relazione del Rettore

locali, rappresentano la maggioranza dei quasi 500


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014

16

colare, ogni dottorato deve essere accreditato a livel-

to con sede amministrativa altrove (Università di Pisa

lo nazionale da parte dell’ANVUR – ciò comporta

e Siena), che prevedono il rilascio del diploma con-

l’imposizione di requisiti di numerosità sul collegio e

giunto e vedono comunque l’Ateneo fiorentino come

di qualità sui docenti del medesimo, con riguardo in

partner, anche con impiego di borse; di questi 8 corsi,

particolare a un insieme di 16 docenti di riferimen-

6 sono ancora sostenuti dalla Regione Toscana con il

to – e di norma deve disporre di almeno 6 borse, ma

programma Pegaso, uno è in convenzione con l’Ate-

non meno di 4, e la media di ateneo deve essere co-

neo di Pisa e l’ultimo fa parte dell’offerta dell’Istituto

munque non inferiore a 6. Inoltre sono possibili per-

Italiano di Scienze Umane, da poco integrato con la

corsi di dottorato a diretto contatto con il mondo della

Scuola Normale Superiore di Pisa.

produzione e dell’impresa mediante i cosiddetti con-

Quanto al collegamento fra dottorato e trasferimen-

tratti di apprendistato in alta formazione e i “dottora-

to tecnologico, gli Organi dell’Ateneo stanno per ap-

ti industriali”. L’accreditamento e i limiti sulle borse

provare uno schema di convenzione quadro fra l’A-

di studio hanno avuto un impatto immediato sul ci-

teneo stesso e le aziende, nonché schemi di proget-

clo XXIX che sta per partire nei prossimi giorni. Se

ti formativi individuali per i futuri apprendisti in al-

da una parte c’è stato un apprezzabile irrobustimento

ta formazione.

dei corsi attivati, il numero dei dottorati istituiti con

Dopo la contrazione a carico del XXVI ciclo, la si-

sede amministrativa nel nostro Ateneo si è ulterior-

tuazione delle risorse si è stabilizzata, portando an-

mente ridotto al numero di 25. Inoltre, i vincoli in-

zi a un massimo di borse per il ciclo XXVIII e a una

trodotti sui numeri minimi di borse hanno indotto in

sostanziale tenuta per quest’anno, come si vede dalla

maniera rilevante la tendenza degli Atenei a “coaliz-

Tabella 4. Da questa si nota la conferma un nucleo

zarsi”. Dei 25 dottorati, ben 8 sono basati su qualche

stabile di borse, finanziate dall’Ateneo, grazie in lar-

forma di associazione (ATS basata su due o tre atenei

ga parte agli appositi fondi del MIUR destinati alle

regionali e Istituti di Ricerca, Consorzi, convenzioni

borse post-laurea, a cui sono da aggiungere un cospi-

fra atenei) e 6 prevedono forme di internazionalizza-

cuo numero di borse ottenute in processi competitivi

zione, con il rilascio di titoli doppi o multipli con Ate-

(Fondo Giovani, Bando Regionale Pegaso), oppure fi-

nei stranieri. A conferma del processo di aggregazio-

nanziate dai singoli dipartimenti, da centri di ricerca

ne, va infine osservato che l’offerta complessiva del

o da enti esterni privati e pubblici, in una misura non

nostro Ateneo è completata da altri 8 corsi di dottora-

inferiore al 40-45% delle borse totali. Naturalmen-

Anno

2009/2010

2010/2011

2011/2012

2012/2013

2013/2014

Ciclo

XXV

XXVI

XVII

XXVIII

XXIX

Dottorati attivati sede amministrativa UniFi

83

34

33

32

25

Dottorati attivati sede amministrativa altro Ateneo

1

2

2

8

8

Studenti immatricolati

425

326

351

317

322 (*)

Totale borse

225

176

164

191

186

di cui finanziate da UniFi

170

103

105

104

108

Tabella 4. Andamento cicli di dottorato (XXV-XXIX) – (*) posti banditi


insieme al Comune di Firenze e alla Regione Tosca-

to resta complessa e incerta. L’ultima assegnazione

na. Senza ciò non sarà facile promuovere significati-

MIUR per le borse del dottorato, appena giunta, pre-

vamente lo scambio con l’estero, che si sta facendo

vede già una riduzione di circa il 7%. Il forte soste-

comunque sempre più pressante anche per la parte-

gno, che è stato fornito con continuità e regolarità ne-

cipazione di numerosi corsi di dottorato alla coope-

gli anni dalla Regione Toscana, risulta fondamentale

razione con i paesi emergenti (adesione al progetto

per mantenere l’attuale offerta di corsi di dottorato su

Scienze senza Frontiere promosso dal Brasile) e in via

base regionale (attualmente sono ben 10 i dottorati

di sviluppo (Iraq, Siria).

Pegaso attivati a livello regionale, di cui 4 con sede a

Le relazioni internazionali sono tradizionalmente

Firenze). Inoltre devono essere affrontati anche nuo-

un’area fondamentale dell’Ateneo che da sempre de-

vi problemi di finanziamento, quali i fondi aggiuntivi

dica particolare attenzione allo sviluppo dei rappor-

del 10% previsti dal DM 94/2013.

ti di collaborazione con università estere. Si può oggi

Anche le prospettive operative e di intervento a bre-

dire che l’internazionalizzazione è divenuta un aspet-

ve si presentano particolarmente onerose, in quanto

to strategico nella ricerca, nella didattica, nell’orga-

il prossimo ciclo (XXX), dovendo ottemperare com-

nizzazione degli studi, nella mobilità di docenti, ri-

pletamente al DM 94/2013, si trova a proporre i corsi,

cercatori e studenti, nel trasferimento tecnologico. Al

farli accreditare, bandire i nuovi posti e completare le

mese di ottobre 2013 si registrano 270 accordi in vi-

procedure di selezione entro il 30 settembre 2014, in

gore stipulati con altrettante università estere, dislo-

modo da poter iniziare l’attività formativa con il pri-

cate nei diversi paesi nel mondo. Numerosi accordi

mo novembre 2014. Questo impone non solo un an-

risultano inoltre in fase di perfezionamento tecnico

ticipo di tutte le varie procedure rispetto agli anni pre-

e/o di rinnovo. La Tabella 5 mostra gli accordi attivi

cedenti, ma un riesame generale della gestione della

per continente.

formazione dottorale nel suo complesso per render-

In questo contesto di promozione delle relazioni in-

la più efficiente, anche attraverso l’informatizzazione

ternazionali da parte dell’Ateneo, è da sottolineare

dei processi e il supporto delle nuove strutture dipar-

come negli ultimi anni sia stata decisa l’attivazione di

timentali. È poi da segnalare il grado sempre più alto

bandi incentivanti. In particolare sono stati finanzia-

di internazionalizzazione dei corsi di dottorato. L’A-

ti 37 progetti finalizzati ad incrementare la mobilità

teneo può contare su 6 dottorati internazionali, men-

studentesca nell’ambito sia degli accordi di collabo-

tre significativo è il numero delle tesi in cotutela (40

razione interuniversitaria internazionale sia dei corsi

negli ultimi tre anni, divise quasi a metà fra cotutele

di studio integrati attivati nell’Ateneo.

“in entrata” e “in uscita”); inoltre tutte le borse regio-

È stata inoltre incrementata l’operatività nel settore

nali Pegaso presuppongono concretamente l’internazionalizzazione degli studi dottorali.

Continente

Africa

Americhe

Asia e Oceania

Europa

In tale contesto va infine sottolineato con forza il pro-

Numero accordi

11

100

54

105

blema dell’accoglienza dei dottorandi, da affrontare

Tabella 5. Accordi di collaborazione per continente

17 Relazione del Rettore

te la situazione della stabilità finanziaria del dottora-


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014

18

della Cooperazione allo sviluppo, anche attraverso

assistita inferiori al limite massimo erogabile in base

alcuni importanti progetti finanziati dalla Direzione

al calcolo del parametro DID) e l’accreditamento ot-

Generale Cooperazione allo Sviluppo del Ministero

tenuto da tutti i corsi di studio dell’Ateneo sono sta-

degli Affari Esteri (MAE) in paesi come l’Afghani-

ti agevolmente conseguiti grazie all’attività di riorga-

stan, dove è stato attivato il Master in “Urban analysis

nizzazione dell’offerta formativa avviata negli ultimi

and management” e predisposto il nuovo Masterplan

anni accademici e ulteriormente praticata nella pre-

della città di Herat, e l’Iraq, dove è in corso il proget-

disposizione del piano triennale approvato dagli orga-

to per “lo sviluppo agro-zootecnico delle aree rurali del

ni di governo al momento della presentazione dell’of-

Sud Iraq attraverso una razionale gestione delle risorse

ferta formativa 2012-2013. In piena coerenza con tale

idriche” nelle Province del Dhi Qar (ove è posta Nas-

linea di indirizzo, l’offerta formativa 2013-2014 non

siriya) e di Bassora.

soltanto è immutata nel numero dei corsi di studio (si

Dopo avervi aderito nel 2011, l’Ateneo ha collaborato

veda la Tabella 6) e dei curricula attivati ma anche gli

con continuità all’attività del “Coordinamento Uni-

ordinamenti, i regolamenti, i piani di studio, le coper-

versità Cooperazione allo Sviluppo” (CUCS), patro-

ture degli insegnamenti sono stati predisposti senza o

cinato dal MAE,     anche partecipando al progetto Da-

con pochissime indispensabili modifiche, rispetto al

BaCU (DataBase per la Cooperazione Universitaria)

quadro formativo dell’anno precedente. In tal modo

di integrazione tra database online e web communi-

si è ritenuto di poter assicurare, di fronte ai profondi

ty per la raccolta e la valorizzazione dei dati sulla co-

cambiamenti che hanno sensibilmente modificato il

operazione allo sviluppo, con l’inserimento ad oggi

sistema di governo e la configurazione delle struttu-

di 35 progetti di cooperazione universitaria e 6 cor-

re della nostra Università, la maggiore stabilità possi-

si accademici.

bile all’offerta formativa e quindi agli studenti. Nella copertura degli insegnamenti è stato attuato, an-

La didattica e i servizi agli studenti

che per questo anno, quanto previsto dal Regolamen-

In applicazione del DM n. 47, 30 gennaio 2013 (Au-

to per l’attribuzione della retribuzione aggiuntiva dei

tovalutazione, accreditamento iniziale e periodico del-

Ricercatori a tempo indeterminato; ciò ha consenti-

le sedi e dei corsi di studio e valutazione periodica)

to un’equa distribuzione del carico didattico tra pro-

l’offerta formativa dell’Ateneo per l’anno accademico

fessori ordinari, professori associati, ricercatori e un

2013-2014 è stata predisposta nel pieno rispetto dei

diminuito ricorso alla copertura degli insegnamenti

criteri e degli indicatori (requisiti didattici, di qualifi-

attraverso contratti di docenza ad esterni (ne dà atto

cazione della ricerca, strutturali, organizzativi e di so-

il calcolo DID di Ateneo che per la parte contratti è

stenibilità economica) richiesti per l’accreditamento

sensibilmente al di sotto della percentuale del 30%

iniziale della sede e dei corsi di studio. Il pieno rispet-

consentita dal DM 47/2013).

to dei requisiti necessari (in particolare i requisiti di

Per assolvere agli adempimenti previsti dal citato DM

docenza, compresi quelli a regime previsti per le se-

nell’ambito dell’autovalutazione e dell’assicurazione

di decentrate, e il numero di ore effettive di didattica

della qualità dei corsi di studio, l’Università di Firen-


Sulla scia di quanto già operato in precedenza, l’inter-

intrapresa su questo terreno: nel marzo 2013 è sta-

nazionalizzazione dell’offerta formativa e la mobilità

to istituito il Presidio di Qualità di Ateneo che svolge

in ingresso e in uscita degli studenti sono stati obiet-

funzioni di accompagnamento e di supporto alla ge-

tivi prioritari della nostra Università anche nel corso

stione delle politiche di Quality Assurance, operando

dell’ultimo anno accademico. Accanto a corsi di stu-

da un lato in una stretta relazione con i Presidenti e

dio a titolo congiunto (LMG01 Giurisprudenza in

i Delegati dei Corsi di Studio e delle Scuole, dall’al-

convenzione con Parigi I Panthéon-Sorbonne) si se-

tro in un rapporto di costruttivo confronto con il Nu-

gnala la presenza dei seguenti corsi di studio a doppio

cleo di valutazione dell’Ateneo. In questo quadro si è

titolo il cui ampliamento è previsto per l’anno accade-

iscritto il lavoro, svolto dai Corsi di Studio, di compi-

mico 2014-2015: i percorsi formativi bilaterali italo-

lazione del primo rapporto di riesame e della sezione

tedeschi (in convenzione con Rheinische Friedrich-

“Qualità” della Scheda SUA 2013-2014, mentre sono

Wilhelms-Universität di Bonn) e italo-ungheresi (in

già in atto le attività destinate ad assolvere gli ulterio-

convenzione con Eötvös Lorànd Todomànyegyetem

ri compiti previsti per l’offerta formativa 2014-2015

di Budapest) di L11 Lingue, Letterature e Studi in-

(Relazione annuale dei corsi di studio, attività di rie-

terculturali e di LM 36 Lingue e letterature europee

same, implementazione di nuovi strumenti autovalu-

e americane; il percorso bilaterale Rinascimento eu-

tativi quali valutazione dei corsi da parte dei docenti,

ropeo di LM 14 Filologia moderna (in convenzione

valutazione post esame da parte degli studenti, ecc.).

con Rheinische Friedrich-Wilhelms-Universität di

Sempre in relazione alle attività di Quality Assuran-

Bonn); LM7 Ingegneria civile, edile e ambientale (in

ce sono da ricordare, infine, i due seminari ANVUR

convenzione con Ss Cyril and Methodius University

organizzati dall’Ateneo rispettivamente l’11 gennaio

di Skopie); L36 Scienze politiche (in convenzione

e il 14 marzo 2013 e la partecipazione dell’Universi-

con Universitat Áutonoma de Barcelona); LM40 Ma-

tà di Firenze, insieme ad altri 11 Atenei italiani, al-

tematica (in convenzione con Universidad Complu-

la sperimentazione del test di verifica degli apprendi-

tense de Madrid); LM52 e LM90 Relazioni interna-

menti effettivi dei laureandi promossa da ANVUR nel

zionali e studi europei (in convenzione con Moskow

secondo semestre 2013.

State Institute of International Relations di Mosca).

Anno accademico

2008/2009

2009/2010

2010/2011

2011/2012

2012/2013

2013/2014

Corsi di laurea triennali

71

70

69

65

55

55

Corsi di laurea a ciclo unico

6

6

6

8

8

8

Corsi di laurea specialistiche e magistrali

86

74

70

66

63

63

Corsi di laurea vecchio ordinamento

1

1

1

0

0

0

Totale

164

151

146

139

126

126

Tabella 6. Corsi di laurea triennali, a ciclo unico, specialistica/magistrale, vecchio ordinamento attivati negli ultimi anni accademici.

19 Relazione del Rettore

ze ha fortemente potenziato l’attività già da tempo


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014

20

Nel quadro dell’offerta formativa 2013-2014 devono

nieri, oltre ai numerosi incoming del programma

anche essere ricordati i seguenti corsi di studio magi-

LLP-Erasmus e agli studenti stranieri in mobilità

strali erogati in lingua inglese (LM69 Rural tropical

sulla base delle convenzioni stipulate con Universi-

development-Sviluppo rurale e tropicale; LM16 Fi-

tà straniere europee e extraeuropee, è da sottolinea-

nance and risk management-Finanza e gestione del

re la partecipazione dell’Università di Firenze al pro-

rischio; LM49 Design of sustainable tourism systems

getto Scienza senza frontiere promosso dal governo

- Progettazione dei sistemi turistici; LM81 Deve-

brasiliano per favorire la mobilità internazionale de-

lopment economics- Economia dello sviluppo avan-

gli studenti, studiosi e ricercatori brasiliani verso uni-

zato; il curriculum Architectural Design di LM4 Ar-

versità e centri di ricerca di alta qualificazione nel re-

chitettura) o con doppio percorso in inglese e in ita-

sto del mondo. All’interno del progetto, a partire dal

liano (LM52-LM90 International Relations and Eu-

2012-2013, il nostro Ateneo, insieme ad altre 12 uni-

ropean Studies - Relazioni internazionali e Studi Eu-

versità italiane, ha accolto studenti brasiliani presso i

ropei).

corsi di studio da loro prescelti per un periodo di un

Per quanto riguarda la mobilità internazionale degli

anno durante il quale frequentano corsi, sostengono

studenti, l’Ateneo ha anzitutto operato per sostenere

esami e compiono tirocini pressi enti e aziende italia-

e incrementare la partecipazione degli iscritti al pro-

ne: nel 2012-2013 gli studenti brasiliani del program-

gramma LLP/Erasmus, aumentando con propri fon-

ma Scienza senza frontiere sono stati 34, mentre nel

di il numero delle mensilità di borsa per studio asse-

2013-2014 saranno 140.

gnate dall’Agenzia Nazionale sulla base delle risor-

La Tabella 7 riporta l’andamento degli studenti re-

se comunitarie (4062 mensilità contro le 3842 asse-

golarmente iscritti e immatricolati negli ultimi 5 an-

gnate) ed elevando il contributo mensile previsto da

ni accademici conclusi. I dati relativi all’anno acca-

230 a 330 euro. La stessa misura è stata adottata per

demico in corso sono ancora parziali e sembrano

la mobilità per placement (borsa mensile portata da

non indicare flessioni delle immatricolazioni rispetto

500 a 700 euro, mensilità 750 contro 727 assegnate).

all’anno accademico 2012/13.

Tali iniziative hanno determinato un significativo in-

Fra i problemi relativi alla didattica che l’Ateneo ha

cremento, rispetto al 2012-2013, della partecipazione

affrontato nell’ultimo anno, una posizione di primo

degli studenti dell’Ateneo al programma di mobilità

piano è stata senza dubbio occupata dalle questioni,

per studio e per placement.

cruciali per tutto il sistema universitario italiano nel-

In relazione, invece, alla mobilità degli studenti stra-

la difficile stagione che il nostro paese sta attraver-

Anno Accademico

2008/2009

2009/2010

2010/2011

2011/2012

2012/2013

Iscritti regolari totali

58828

55763

54899

53222

51191

Iscritti regolari I anno

10628

10107

10683

10021

9851

Immatricolati regolari

7983

7853

7667

7492

7484

Tabella 7. Iscritti totali, iscritti al primo anno e immatricolati regolari (anni accademici dal 2008/09 al 2012-2013) .


test disciplinare e motivazionale i cui risultati, elabo-

gli studenti, dei tempi nei quali essi compiono il lo-

rati statisticamente, sono stati consegnati ai referen-

ro percorso formativo, del fenomeno dell’abbandono

ti dell’orientamento delle scuole interessate); e il re-

degli studi universitari, dell’inserimento dei laureati

cente protocollo sottoscritto, insieme alle altre Uni-

nel mondo del lavoro. Dalla consapevolezza dell’as-

versità toscane, per dare attuazione ad un programma

soluta centralità di questi problemi è derivato il for-

di continuità scuola-università che prevede l’accogli-

te investimento di energie e risorse che l’Ateneo ha

mento di gruppi di studenti delle scuole secondarie

continuato a compiere per potenziare e rendere più

superiori nei corsi di insegnamento e nei laborato-

efficienti e convincenti le iniziative di orientamento

ri universitari per un limitato segmento cronologico.

degli studenti in ingresso, in itinere e in uscita, inten-

Sempre all’interno delle attività di orientamento in

sificando il coordinamento delle attività svolte a livel-

ingresso è da segnalare la partecipazione del nostro

lo centrale e nelle singole Scuole e sviluppando col-

Ateneo al progetto TUO (Toscana Università Orienta-

laborazioni e sinergie con altri enti e istituzioni quali

mento) promosso dalla Regione Toscana, in collabo-

la Regione Toscana, il Comune, la Provincia, la Ca-

razione con tutte le Università toscane, per agevolare

mera di Commercio, l’Ufficio Regionale Scolastico.

la scelta del percorso universitario da parte degli stu-

Nell’ambito delle iniziative di orientamento in in-

denti del IV e V anno delle scuole superiori.

gresso, che nel corso dell’ultimo anno accademico

Per la loro azione di promozione e divulgazione del-

l’Ateneo ha promosso con il coinvolgimento dei dele-

la cultura scientifica vanno ricordati infine anche il

gati delle Scuole, sono da ricordare le nuove edizioni

Museo di Storia Naturale, sempre più in grado di ela-

di manifestazioni quali Un giorno all’Università, Fi-

borare proposte originali e articolate, e Open Lab,

renze cum laude organizzata in Palazzo Vecchio con

struttura nata presso la Facoltà di Scienze Matema-

il Comune di Firenze, La giornata della scienza re-

tiche, Fisiche e Naturali e ora facente parte dell’a-

alizzata in contemporanea con altri venti Atenei ita-

rea Comunicazione e Relazioni esterne, così come

liani, Io studio a Firenze in collaborazione con il Co-

la manifestazione Pianeta Galileo.

mune di Firenze, e il ciclo di lezioni previste nella

In relazione all’Orientamento al lavoro e Job Place-

nuova iniziativa denominata I venerdì di orientamen-

ment che opera all’interno del Centro di Servizi di

to e destinate agli studenti degli istituti di istruzione

Ateneo per la Valorizzazione della Ricerca e la ge-

secondaria di secondo grado. Di particolare rilievo è

stione dell’Incubatore universitario (CsaVRI), coor-

l’organica collaborazione instaurata con la Direzione

dinando le iniziative dei delegati delle Scuole, si rin-

Scolastica Regionale, da cui è scaturito il progetto In-

via alle iniziative citate nella parte di questa relazione

formarsi per orientarsi che, nell’anno 2012-2013, ha

dedicata alla valorizzazione dei risultati della ricerca

interessato 2000 studenti iscritti al penultimo anno

ed i rapporti con il sistema territoriale.

di corso di un gruppo di scuole secondarie di II gra-

L’Università di Firenze svolge anche attività di for-

do della Toscana (i delegati all’orientamento in in-

mazione post-laurea, attraverso le Scuole di Specia-

gresso delle Scuole hanno distribuito agli studenti un

lizzazione (nel 2013/2014 ne sono attive 52 in area

21 Relazione del Rettore

sando, della scelta del percorso di studi da parte de-


Anno accaddemico

Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014

22

Master

Perfezionamento

Aggiornamento

Totali corsi per anno

Totali

I

II

2008/2009

103

71

32

96

25

224

2009/2010

85

53

32

81

22

188

2010/2011

84

45

39

87

23

194

2011/2012

86

46

40

51

14

151

2012/2013

75

44

31

49

14

138

2013/2014

79

40

39

41

11

131

Tabella 8. Master di I e II livello, corsi di perfezionamento e corsi di aggiornamento professionale.

sanitaria, una in area giuridica e tre nell’area dei beni

portante ricordare l’attività di riorganizzazione e ac-

culturali), i Master di I e II livello, i corsi di perfezio-

corpamento in un’unica sede delle Segreterie studen-

namento e corsi di aggiornamento professionale (ve-

ti del centro storico (Scuola di Architettura e Scuo-

di la Tabella 8).

la di Studi Umanistici e della Formazione), la tota-

Nell’ambito della formazione post-laurea uno spa-

le messa a regime della procedura di verbalizzazio-

zio significativo è occupato dalle attività compiute

ne on-line degli esami, con l’eliminazione della carta

dall’Ateneo per la formazione degli insegnanti. In

chimica e della lettura ottica, e la gestione informatiz-

questo quadro si iscrivono i corsi di tirocinio forma-

zata dell’intera procedura relativa al conseguimento

tivo attivo, istituiti in modalità interateneo con le al-

del titolo finale di laurea che andrà a regime nel set-

tre Università toscane (Pisa, Siena, Siena Stranieri) e

tembre 2014. Tali iniziative hanno anche evidenti e

svolti a partire dal gennaio 2013 (la seconda e ultima

positive ricadute sull’organizzazione del lavoro delle

sessione di esami finali si è conclusa nel mese di otto-

Segreterie studenti.

bre). Tale attività ha consentito da un lato di rispon-

Nella prospettiva dei servizi agli studenti propriamen-

dere positivamente alle giuste attese dei giovani lau-

te detti è da ricordare anche la collaborazione istitu-

reati, dall’altro di realizzare su base regionale un con-

ita con l’Azienda della Regione Toscana per il diritto

creto intervento di coordinamento, evitando la mol-

allo studio (ARDSU), al fine di contribuire al miglio-

tiplicazione di corsi e di sedi che si è verificata in nu-

ramento dei servizi offerti nell’ambito della ristora-

merose regioni italiane.

zione, delle residenze universitarie, dell’informazio-

Alla formazione degli insegnanti sono da ricondurre

ne e dell’orientamento e, più in generale, delle con-

anche l’attivazione del Corso di specializzazione per

dizioni di vita degli studenti in sede e fuori sede.

il sostegno di cui è stato appena pubblicato il bando relativo alle prove di selezione e l’imminente istituzio-

La valorizzazione dei risultati della ricerca ed i rap-

ne, nuovamente in modalità interateneo con le altre

porti con il sistema territoriale

Università toscane, dei Percorsi Abilitanti straordinari.

La terza missione dell’Università pubblica, cioè la tra-

Nell’ambito delle iniziative intraprese a favore dei

sformazione diretta in innovazione dei risultati del-

servizi di gestione delle carriere degli studenti è im-

la ricerca e della formazione, è inserita sistematica-


viati con l’incubatore registrano già qualche risulta-

rentino. A livello centrale questa azione si avvale del

to confortante sul fronte del mercato e della ricerca

supporto organizzativo del Centro di servizi di ateneo

industriale.

per la Valorizzazione dei risultati della ricerca e la ge-

È proseguito poi il rafforzamento delle attività di

stione dell’Incubatore universitario (CsaVRI) e della

orientamento e avvio al lavoro per studenti e laurea-

Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione promossa

ti recenti ad opera dell’ufficio OJP, in collegamento

dall’Università con la Provincia di Firenze.

con la relativa Commissione di ateneo, e col supporto

Nel corso dell’ultimo anno l’Università di Firenze ha

della Fondazione Ricerca e Innovazione e della Ca-

rinnovato il Regolamento su contratti per ricerca a

mera di commercio di Firenze, di Associazioni e Mi-

beneficio di enti esterni e il Regolamento su brevetta-

nistero del Lavoro. Fra i molti servizi, si ricorda il suc-

zione e proprietà intellettuale sui trovati della ricerca

cesso della terza edizione della Giornata delle Profes-

universitaria, che si aggiungono al Regolamento sui

sioni (Career day) di Ateneo nello scorso ottobre, con

Laboratori Congiunti e al Regolamento sulle nuove

la partecipazione di 1150 studenti e 95 imprese; ma

imprese spin-off della ricerca aggiornati negli anni

anche l’innovativo programma “Job in Lab”, volto a

precedenti. L’applicazione di tali Regolamenti è pro-

mettere in contatto imprese con progetti di innova-

mossa da tre Commissioni di Ateneo, a cui è richie-

zione e laureati con profili adeguati per tirocini e col-

sto un forte impegno data l’osticità degli argomenti.

laborazioni entro tali progetti. In 18 laboratori avvia-

CsaVRI, oltre a fornire assistenza organizzativa alle

ti nel 2013 sono stati coinvolti 30 giovani. Un fronte

predette Commissioni, gestisce o promuove i servizi

vicino è quello, in avvio, dei percorsi associati a con-

per brevetti e proprietà intellettuale, per i Laborato-

tratti di apprendistato di dottorandi presso le imprese.

ri congiunti, per il “conto terzi” di ricerca e i bandi

La congiunzione di prospettive maturate entro l’In-

ricerca e innovazione, per l’Incubatore Universitario

cubatore e OJP ha poi portato, recentemente, al lan-

fiorentino, per lo Sportello APRE Toscana sui bandi

cio del progetto di Impresa Campus Unifi, volto a pro-

ricerca e innovazione europei, e i servizi OJP, cioè di

muovere la costituzione di imprese giovanili da idee

orientamento al lavoro e job placement.

di laureandi, laureati recenti, dottorandi, ecc. Al pri-

L’Incubatore universitario, avviato a fine 2010 anche

mo avviso di selezione di idee sono pervenuti 30 pro-

grazie a finanziamenti della Regione e di altri enti,

getti, e 10 saranno accompagnati per l’eventuale pas-

ha concluso nel giugno 2013 il quinto ciclo di pre-

saggio dall’idea all’impresa. Il prossimo avviso sarà a

incubazione, con servizi di sviluppo di idee di impre-

marzo 2014.

sa offerti a 60 progetti proposti dalle varie aree della

La brevettazione delle invenzioni dei nostri ricer-

ricerca dell’Ateneo, e con questi a circa 300 giovani

catori e la protezione della proprietà intellettuale è

ricercatori. È ora in corso il sesto ciclo e in avvio il

pure un fronte importante. Il portafoglio dei brevet-

settimo. Ad oggi 20 nuove imprese sono state costi-

ti di proprietà dell’Università di Firenze comprende

tuite o riconosciute come spin-off dell’Università do-

ad oggi 53 concessioni e 57 domande pendenti. È

po il periodo di pre-incubazione. I primi spin-off av-

un patrimonio rilevante, su cui le strutture di Ateneo

23 Relazione del Rettore

mente negli obiettivi e nei processi dell’Ateneo fio-


stanno cercando di applicare nuovi strumenti di valo-

Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014

24

rizzazione, per fare crescere i benefici a vantaggio di

La situazione economico‑patrimoniale dell’ Ateneo

ricercatori e Ateneo e la cultura della protezione dei

Come ricorderete, l’Ateneo era stato costretto ad in-

risultati della ricerca pubblica.

traprendere un percorso di estremo rigore, concre-

Nel 2013 lo Sportello Apre Toscana, in rete con molti

tizzatosi nel blocco del turn-over dal 2007 al 2009,

partner regionali, ha continuato a promuovere eventi

necessario per rimediare a un consistente disavanzo

sui Progetti europei per PMI fra ricercatori, impren-

strutturale di bilancio.

ditori e tecnici, professionisti. Agendo con l’Area Ri-

In questi ultimi anni, si è proseguito con una gestione

cerca e relazioni internazionali e la Fondazione Ri-

attenta e improntata alla economicità, cercando co-

cerca e Innovazione, lo Sportello rafforzerà nel 2014

munque di coniugare la riattivazione della program-

il supporto alla progettazione sui nuovi bandi europei

mazione del personale con l’obiettivo di azzerare il

in tutte le aree di ricerca. Ciò grazie pure a finanzia-

disavanzo strutturale di bilancio. Tale obiettivo è sta-

menti dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e del-

to centrato nel 2010, mantenuto nel 2011 e 2012 e

la Regione Toscana, e alla fattiva collaborazione con

presumibilmente lo sarà anche nel 2013, peraltro fi-

le imprese e con enti come il Comune di Firenze.

nalizzando i proventi dell’unica cessione immobilia-

Oltre a quanto già ricordato, nel 2014 cinque saran-

re intervenuta nel periodo alla valorizzazione del pa-

no le aree di sviluppo specifico dell’attività di Csa-

trimonio immobiliare di Ateneo.

VRI: il coinvolgimento nella terza missione di tutte

Tra le attività poste in essere a tal fine si ricordano: la

le nuove strutture dipartimentali universitarie avvia-

politica di riduzione degli affitti passivi, ivi compre-

te nel 2013; le azioni di integrazione fra Università

sa l’acquisizione di un immobile precedentemente

e Aziende Ospedaliere Universitarie per l’innovazio-

in locazione; il contenimento dei costi del personale,

ne nell’area biomedica e clinica attraverso il Diparti-

anche attraverso alcune dolorose misure di pensiona-

mento interistituzionale (DIPINT) di Firenze; le ri-

mento anticipato, in ogni caso permesse dalle leggi

cerche multidisciplinari e l’innovazione sulla sosteni-

vigenti; il taglio dei contributi agli enti strumentali e

bilità di territori urbani e rurali ad alta intensità di pa-

il monitoraggio sull’attività degli enti variamente col-

trimonio culturale e paesaggistico; il consolidamento

legati, anche al fine di limitare fenomeni di concor-

e l’estensione dei rapporti con università, enti di ricer-

renza nelle attività ricomprese nella quota premiale

ca, enti locali per strategie di ricerca e innovazione

ministeriale del FFO.

nell’area di Firenze, Prato, Pistoia, in regione, a livel-

L’aver gestito secondo criteri di rigore economico ha

lo nazionale e internazionale; collaborazioni all’atti-

altresì permesso di migliorare gli indicatori (spese di

vità di internazionalizzazione, in cui rientra anche

personale, indebitamento, sostenibilità economica-

l’avvio dell’Istituto Confucio dell’Università di Firen-

finanziaria) introdotti dal D. Lgs. 49/2012, utilizza-

ze con l’Università Tongji per l’insegnamento del ci-

ti dal Miur-Mef per monitorare la solidità finanzia-

nese, e gli scambi culturali ed economici fra Firen-

ria degli Atenei e anche per distribuire fra gli stes-

ze e Shanghai.

si le risorse di punti organico per la programmazio-


massima attenzione alle sedi del centro storico e, più

delle spese di personale rapporta queste al totale del-

in generale, alle sedi destinate alla didattica e ai ser-

le entrate complessive (FFO, programmazione trien-

vizi agli studenti.

nale, contributi e tasse universitarie), mentre l’indica-

Dopo la conclusione dei lavori nella nuova sede in

tore di indebitamento rapporta l’onere complessivo

via Capponi ha preso concreto avvio la creazione di

di ammortamento annuo, alla differenza fra le entra-

un plesso didattico distribuito su più sedi e condivi-

te complessive e le spese di personale più i fitti passi-

so dai corsi di studio della Scuola di Architettura e

vi. L’indicatore di sostenibilità economica-finanziaria

della Scuola di Studi Umanistici e della Formazio-

(ISEF), che è derivato dai dati considerati dai primi

ne. All’interno di tale plesso si ricorda altresì l’unifi-

due, deve essere maggiore di uno per poter conside-

cazione delle segreterie studenti delle due scuole, la

rare l’Ateneo virtuoso.

presenza di un grande auditorium nell’ex chiesa dei

La Tabella 9 mostra il miglioramento di tutti e tre gli

Battilani in via S. Reparata e la rifunzionalizzazione

indicatori nell’ultimo biennio. Si sottolinea l’indica-

della sede di via degli Alfani per il Centro linguisti-

tore delle spese di personale e l’ISEF sono entram-

co di Ateneo.

bi molto prossimi ai valori medi nazionali rispettiva-

Sono in corso i lavori per la nuova sede di Via della

mente di 72,38% e 1,08, mentre l’indicatore di in-

Pergola, che sarà destinata al Dipartimento di Lette-

debitamento è ancora abbastanza superiore al valo-

re e Filosofia, con conseguente eliminazione di alcu-

re medio nazionale di 4,40%, a causa dei mutui pre-

ni affitti passivi, e per la sede di S. Teresa, dove saran-

cedentemente contratti che ammontano a quasi die-

no incrementate le aule e i laboratori destinati alle

ci milioni annui. Inoltre il rapporto puro fra spese di

attività dei corsi di studio di Architettura. Infine, per

personale e FFO è pari a 89,16% nel 2012 ed è infe-

quanto riguarda Architettura la sede di Calenzano de-

riore al valore medio nazionale di 90,10%. Ciò collo-

dicata ai corsi di studio di Design risulta ormai piena-

ca l’Ateneo nel primo terzile della graduatoria delle

mente funzionante.

Università statali, ordinata secondo valori crescenti di

Si tratta di un intenso processo di riorganizzazione e

questo rapporto che per molti anni è stato usato per

rinnovamento delle sedi del centro storico, per il qua-

definire la virtuosità degli Atenei.

le ringrazio sinceramente tutto il personale coinvolto.

Per quanto attiene il piano degli investimenti edilizi

Un processo che intende migliorare la qualità delle

si confermano le priorità più volte espresse, ovvero la

nostre sedi universitarie, riducendo i costi per la gestione e gli affitti passivi e ponendo le basi per creare una grande biblioteca nella sede storica di piazza

Anno

2011

2012

Brunelleschi. Ciò credo sarebbe un modo per contri-

Indicatore spese personale

74,63%

72,90%

buire concretamente a rivitalizzare un’area così im-

Indicatore di indebitamento

11,11%

10,16%

Indicatore ISEF

1,05

1,08

portante per la città di Firenze.

Tabella 9. Indicatori spese personale, indebitamento, stabilità economico-finanziaria (2011-2012).

Sempre nell’ambito connesso alla rivitalizzazione di sedi storiche di grande prestigio, mi piace ricordare,

25 Relazione del Rettore

ne del personale docente. Si ricorda che l’indicatore


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014

26

dopo l’accordo su “Il Colle di Galileo”, stipulato l’an-

Crediamo che a questo punto sia necessario un con-

no scorso, l’intenzione di trasferire sulla collina di Ar-

fronto fra le istituzioni coinvolte per verificare se sia an-

cetri anche la ricerca legata al centro di competen-

cora realistico un accordo di programma che prevede

za per la protezione civile. In questo modo si intende

di trasferire Agraria dalle Cascine a Sesto entro il 2016.

rilanciare tutto il complesso delle realtà scientifiche

Nel frattempo l’Ateneo sta portando avanti un percor-

poste in Arcetri. Contiamo nel sostegno delle presti-

so per la programmazione di una serie di interventi

giose istituzioni coinvolte anche per poter riuscire a

non più rinviabili presso le attuali sedi delle Facoltà

reperire le risorse necessarie per il recupero di alcu-

di Agraria e Ingegneria, al fine di garantire una ade-

ni ulteriori edifici sulla collina di Arcetri che da anni

guata qualità e sicurezza dei locali destinati alla di-

necessitano di interventi mirati.

dattica e un miglioramento degli impianti di riscalda-

Sempre per quanto riguarda le sedi didattiche, l’Ate-

mento e condizionamento.

neo ha definitivamente acquisito la sede di via della Torretta, dando stabilità alle attività didattiche dei

Conclusioni

corsi di studio della Scuola di Psicologia, in stretta

Come detto in apertura le attuali incertezze rendono

connessione con le attività di ricerca svolte nella sedi

complicata una programmazione pluriennale di svi-

di San Salvi. Un’area, questa, che vede ormai in di-

luppo degli Atenei. D’altra parte l’importanza strate-

rittura di arrivo la messa in funzione delle residenze

gica che, in un mondo sempre più complesso e in-

universitarie di via del Mezzetta e del padiglione 38

ternazionalizzato, rivestono l’alta formazione e la ri-

interno all’area, grazie alla fattiva collaborazione con

cerca, ci rafforza sulla necessità di avere comunque

l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Univer-

lo sguardo lungo, pensando soprattutto a chi verrà do-

sitario, che ringrazio per la disponibilità dimostrata

po di noi.

auspicando di poter risolvere congiuntamente altre

Per questo continueremo a sostenere prospettive di

questioni di interesse per i nostri studenti.

sviluppo per il personale. D’altra parte i tanti pensio-

Più complessa è invece la situazione che riguarda il

namenti degli ultimi anni (si veda Tabella 10) sono

Polo Scientifico di Sesto Fiorentino. Da una parte, vi

un segnale inequivocabile dell’esigenza di rinforza-

sono gli interventi in atto per la nuova sede dove si tra-

re, ringiovanendolo, il personale del nostro Ateneo.

sferirà il Dipartimento di Biologia e per la messa in

Nel corso di questo anno il processo di reclutamento

sicurezza del Polo, grazie alla realizzazione delle va-

è continuato con l’assunzione di oltre 30 ricercatori a

sche di laminazione e esondazione.

tempo determinato – prevedendo la possibilità di tra-

Dall’altra, vi è il previsto importante e articolato pro-

sformarli in posti di professore associato entro qual-

getto di trasferimento delle sedi di Agraria e Ingegne-

che anno, 3 professori associati, 1 professore ordinario

ria a Sesto. Questo progetto, risalente oramai a 6 anni

per chiamata diretta vincitore di un ERC Advanced

fa, risente delle incertezze che tuttora affliggono l’a-

Grant, tutti esterni ai ruoli dell’Ateneo, oltre a 3 pro-

rea di Sesto (aeroporto, tramvia), nonché dell’attuale

gressioni di idonei interni verso la posizione di profes-

contesto economico-finanziario.

sore. Ciò, insieme ad alcune assunzioni/progressioni


Professori ordinari

Professori associati

Ricercatori

Assistenti

Totale

Amministrativi e tecnici (*)

Totale

31.12.2004

808

722

740

19

2289

1669

3958

31.12.2005

862

757

747

15

2381

1776

4157

31.12.2006

836

739

734

12

2321

1850

4171

31.12.2007

801

711

759

8

2279

1799

4078

31.12.2008

761

679

739

8

2187

1741

3928

31.12.2009

706

652

759

5

2122

1648

3770

31.12.2010

608

624

729

4

1965

1679

3644

31.12.2011

561

629

629

1

1820

1639

3459

31.12.2012

536

584

625

0

1745

1566

3311

Tabella 10. Andamento personale universitario di ruolo (2004-2012) —(*) include i collaboratori ed esperti linguistici e i dirigenti.

di carriera di personale tecnico-amministrativo, è sta-

do la loro attività presso qualificate istituzioni este-

to reso possibile da una attenta programmazione del-

re, in settori con gravi carenze di copertura didattica

le spese e da un loro contenimento mirato.

che non potranno essere efficacemente colmate in

Pur perseverando in questa linea di rigore, si intende

tempi ragionevoli con personale interno. Non appe-

continuare a favorire il reclutamento, privilegiando

na sarà resa nota la quota di FFO assegnata all’Ate-

l’assunzione di giovani ricercatori e di professori as-

neo per quest’anno, si procederà alla programmazio-

sociati e prestando la necessaria attenzione al perso-

ne di posizioni di ricercatore a tempo determinato –

nale tecnico-amministrativo per un supporto sempre

di tipo a) e b) – su fondi di Ateneo da distribuire fra i

maggiore alle attività didattiche e di ricerca e alla lo-

Dipartimenti secondo il modello di ripartizione del-

ro internazionalizzazione.

le risorse che questa volta considererà anche gli esiti

Di qui a pochi giorni è prevista la conclusione del

della VQR. Tale programmazione permetterà al no-

lungo e complesso iter delle procedure legate all’a-

stro Ateneo di continuare a essere uno degli Atenei

bilitazione scientifica nazionale ai ruoli di professo-

che ha maggiormente investito in questa nuova figu-

re associato e ordinario. Ciò permetterà finalmente

ra che, come sappiamo, rappresenta il canale princi-

di attivare le procedure previste per il passaggio di ri-

pale, se non l’unico, per l’accesso ai ruoli di persona-

cercatori in possesso dell’abilitazione a professore as-

le docente a tempo indeterminato.

sociato. Si tratterà di una fase molto importante, e

Oggi, pertanto, il nostro principale intento è quello

anche impegnativa, per l’Ateneo, che permetterà di

di rinvigorire l’Ateneo con l’ingresso di brillanti ricer-

dare, non solo il giusto riconoscimento a molti col-

catori e professori, che siano in grado di promuovere

leghi, ma soprattutto di aumentare significativamen-

ricerche e didattica di qualità, e abbiano anche alle

te il numero di professori con una conseguente mag-

spalle un Ateneo sano dal punto di vista finanziario,

giore stabilità dell’offerta formativa nei prossimi an-

in grado di sostenerli nei processi di internazionaliz-

ni. Parallelamente si continuerà nel reclutamento di

zazione sempre più importanti per garantire ai nostri

professori associati esterni ai ruoli dell’Ateneo, con

studenti una formazione di respiro internazionale.

particolare attenzione a coloro che stanno svolgen-

In tale direzione sarà fondamentale il ruolo dei Di-

27 Relazione del Rettore

Anno


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014

28

partimenti che, sfruttando il lavoro delle loro Com-

cale, nazionale e internazionale, fra le quali anche

missioni di Indirizzo e Autovalutazione, dovranno

il finanziamento di assegni di ricerca con il progetto

pervenire a scelte oculate in fase di programmazione

Città di Firenze.

e conseguentemente a procedure e comportamenti

Ma con tutte le principali istituzioni culturali, econo-

trasparenti nella fase di reclutamento. L’Ateneo, da

miche e produttive del nostro territorio si sono inten-

parte sua, continuerà a vigilare sulle scelte dei Di-

sificate le collaborazioni. In tale contesto, mi fa pia-

partimenti, verificandone a posteriori l’efficacia, co-

cere citare una nuova iniziativa di collaborazione con

me già fatto negli anni passati. Ciò è tanto più neces-

l’Istituto Universitario Europeo, rivolta a potenziare

sario nell’attuale periodo di risorse limitate per evi-

l’attività didattica in alcuni corsi di laurea.

tare comportamenti opportunistici, estemporanei e

Sempre più consolidate sono anche le relazioni con

mai virtuosi.

la Regione per una gestione più integrata della for-

Se riusciremo a continuare su un percorso di reclu-

mazione e della ricerca nel campo dell’assistenza sa-

tamento trasparente e attento al merito, riusciremo

nitaria, anche attraverso il Dipartimento Interistitu-

non solo a rafforzare la qualità delle nostre attività di-

zionale (DIPINT) fra l’Università e le aziende Ca-

dattiche e di ricerca, e quindi a migliorare la forma-

reggi e Meyer, o ancora il già citato finanziamento di

zione dei nostri studenti, ma anche a dare un segna-

borse di studio finalizzate ad avviare alla ricerca gio-

le importante di cambiamento della nostra comunità.

vani studiosi.

Un cambiamento che si basa anche sul dialogo conti-

Ma si può fare ancora tanto se tutti impariamo a vede-

nuo e partecipato fra tutte le componenti della nostra

re l’Università come una comunità aperta, parte co-

comunità universitaria, affinché sia percepita sempre

stitutiva della città, in grado di promuovere e stimola-

più come una comunità aperta alla città.

re la vitalità dei giovani, e a considerarla una risorsa

Abbiamo già ricordato come molte le volte le princi-

fondamentale per la ripresa non soltanto economica

pali istituzioni cittadine hanno ospitato nostre inizia-

ma anche sociale e civile del nostro Paese.

tive; così come – al contrario – sempre più frequente

L’Università dei decenni passati è stata anche quella

è l’organizzazione nelle nostre sedi di incontri e ap-

che ha permesso a ragazzi e ragazze di acquisire un

puntamenti aperti alla cittadinanza: abbiamo già ci-

titolo di cui erano privi i genitori, che ha offerto op-

tato quella forse simbolicamente più rilevante, le le-

portunità e accompagnato lo sviluppo del Paese. Le

zioni domenicali nell’Aula Magna del Rettorato, par-

radici profonde della crisi italiana risiedono nel fatto

tite in primavera e che stanno registrando un grande

che oggi questo ascensore sociale è “fuori servizio”.

successo; oppure le 5 Christmas Lectures che – nel-

Una crisi che da finanziaria, economica, occupazio-

la settimana prima delle prossime festività – docen-

nale sta diventando di fiducia, e spinge i nostri giova-

ti del nostro Ateneo terranno nelle nostre principali

ni a emigrare, svuotando così il Paese delle sue mi-

sedi, ma che saranno aperte a tutta la cittadinanza.

gliori risorse.

Con l’Amministrazione comunale in questi quattro

Serve un’immediata inversione di rotta. Occorre in-

anni abbiamo moltiplicato le iniziative a carattere lo-

vestire sui giovani e promuovere il merito per rilan-


29 Relazione del Rettore

ciare la mobilità sociale e riportare il Paese a un ruo-

Con la consapevolezza di poter contare sulla quali-

lo da protagonista in Europa. Occorre un rinnova-

tà, la dedizione e il senso di appartenenza del perso-

to e forte impegno della politica che veda l’Univer-

nale docente e del personale amministrativo e tecni-

sità come il luogo fisico in cui i giovani sviluppano

co, sull’impegno e la vitalità dei suoi studenti, con la

la loro capacità critica, sono educati alla relazione e

certezza che l’Università degli Studi di Firenze saprà

alla condivisione con gli altri e in cui si formano le

rispondere con energia e senza timore a questa fase

competenze professionali per un proficuo inserimen-

non facile dichiaro aperto l’Anno Accademico 2013-

to nel mondo del lavoro.

2014.


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014

30


Intervento del rappresentante degli studenti Cosimo Guccione 31

Facendo rappresentanza giorno per giorno ci si rende

razione dell’anno accademico in rappresentanza de-

conto della condizione precaria nella quale si trova la

gli oltre 50.000 studenti di questo ateneo.

nostra generazione.

Ringrazio i miei colleghi rappresentanti per avermi

Una generazione che i dati ci mostrano essere com-

dato questa opportunità.

pletamente sfiduciata rispetto al proprio futuro: in

È particolarmente evocativa la scelta di tenere la

Italia ad oggi abbiamo due milioni e duecentomila

cerimonia proprio in questo luogo: il 15 novembre

ragazzi e ragazze under 29 che non studiano né lavo-

1865 infatti venne convocato per la prima volta nel

rano, i cosiddetti NEET; la disoccupazione giovanile

magnifico salone in cui ci troviamo il Parlamento Ita-

ha ormai superato la fatidica soglia del 40% e i nume-

liano a Firenze. L’insediamento venne poi spostato

ri che riguardano le immatricolazioni sono a dir po-

di tre giorni, ma non si può non sottolineare la stretta

co drammatici.

relazione che vi è tra le scelte di governo e il mondo

Nell’ultimo decennio abbiamo perso 58.000 iscritti a

universitario: nel discorso dell’allora Capo dello Sta-

livello nazionale, ormai solo un diciannovenne su tre

to infatti veniva data importante rilevanza   all’istru-

decide di iscriversi all’università e gli obiettivi della

zione delle masse per il nascente Stato italiano.

strategia “Europa 2020” appaiono ormai lontani. In

È veramente significativo inoltre che si decida di te-

tal senso sono indicative le cifre dei tagli al diritto allo

nere oggi l’inaugurazione dell’anno accademico, a

studio che sono stati attuati dal 2009 ad oggi, passan-

due giorni dal 17 novembre, Giornata Internaziona-

do da un investimento statale di 246 milioni ai 162

le del Diritto allo Studio. Proprio in queste ore gli stu-

dello scorso anno. Siamo l’unico Paese in cui esiste

denti di tutta Italia stanno manifestando per la difesa

ancora la categoria dello studente cosiddetto idoneo

di questo importante diritto.

non beneficiario di borsa di studio (lo scorso anno

Intervento del rappresentante degli studenti

È per me un vero onore poter intervenire all’inaugu-


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014

32

ben 60.000) e tutto questo a causa di politiche di in-

sti problemi oltre a quelli accumulati dalle passate ge-

tervento che sono figlie di un’ideologia che non met-

stioni, tuttavia dobbiamo riconoscere che sono state

te il sapere al centro del proprio modello di sviluppo

intraprese alcune scelte positive che si spera diano i

e che nega ogni possibilità di mobilità sociale ai gio-

loro frutti negli anni a venire.

vani italiani, in una società sempre più fossilizzata e

Tenendo dunque conto di questa situazione genera-

che non è in grado di rimediare alle diverse condizio-

le e dell’atteggiamento tenuto dall’Ateneo fiorentino,

ni di partenza che contraddistinguono il mondo del

una soluzione può essere trovata nel tema del rap-

sapere. Non ci sarà un sistema davvero meritocratico

porto tra università e territorio. Ci permettiamo dun-

finché il merito continuerà ad essere sganciato dalle

que di sottolineare alcuni passaggi secondo noi indi-

pari opportunità.

spensabili.

Anche nel recente decreto legge L’istruzione riparte

Firenze risulta essere per troppi aspetti una città con l’u-

i 137 milioni di euro stanziati non sono sicuramente

niversità piuttosto che una città universitaria. Per trop-

sufficienti per risolvere un problema strutturale. Ap-

po tempo la condizione degli studenti è stata equiparata

pare quanto mai necessaria una ridefinizione dei li-

a quella dei turisti, la carenza di posti letto offerti nelle

velli essenziali delle prestazioni (LEP) e un cospicuo

Case dello studente, ad esempio, ha portato a un incre-

incremento dei fondi per dare il verso giusto a una ge-

dibile incremento dei canoni di affitto portando Firen-

nerazione che ha smarrito la strada.

ze ad essere la terza città più cara d’Italia.

Se vogliamo un sistema pubblico che garantisca ve-

È inoltre necessario ipotizzare una serie di misure

ramente il diritto allo studio come sancito dall’arti-

che diano agli studenti universitari la possibilità di

colo 34 della nostra Costituzione non possiamo pre-

vivere la città e affiancare la propria formazione ad

scindere da un cospicuo finanziamento del fondo in-

una crescita umana e culturale. Perciò sarà importan-

tegrativo e da una riforma dei LEP.

te garantire loro l’accesso a prezzi vantaggiosi a mu-

I problemi degli investimenti nel mondo universita-

sei, cinema, mostre e liberi accessi a biblioteche ed

rio non riguardano solamente il diritto allo studio e

eventi culturali, in modo da promuovere attività ex-

l’accesso alla formazione, ma anche i fondi per gli

tra‑didattiche che rendano attrattiva, e conveniente,

atenei, la didattica e la ricerca.

la vita universitaria per gli studenti allargandone, in

Dopo la riduzione del fondo di finanziamento ordi-

qualche modo, la gamma dei diritti.

nario degli scorsi anni di quasi un miliardo di euro e

Infine per quanto riguarda gli studenti pendolari (vi-

il blocco del turnover i problemi non sembrano esse-

sto il trend in crescita degli studenti che si trovano in

re finiti. Il recente decreto ministeriale sui punti or-

questa situazione) sarà fondamentale una Carta dei

ganico infatti riduce la valutazione degli atenei a un

Trasporti che preveda sconti superiori a quelli odier-

parametro economico piuttosto che a un reale con-

ni, che sia comprensiva di tutti i mezzi di trasporto di

fronto sulla qualità della didattica, della ricerca e dei

cui si può usufruire per raggiungere il luogo di stu-

servizi offerti agli studenti.

dio. Non è possibile continuare a pensare a un mo-

Anche il nostro Ateneo si è dovuto misurare con que-

dello di sviluppo per la città di Firenze e la città me-


Firenze deve tornare al centro di un progetto cultura-

al centro della discussione l’Università.

le più ampio e l’Università deve essere, da una parte,

In questi anni purtroppo sembra essere mancata la

centro propulsore di queste politiche e, dall’altra, es-

collaborazione che ogni cittadino e studente si aspet-

sere riconosciuta come interlocutrice strategica dalle

terebbe dalle istituzioni del suo territorio, è infatti pa-

istituzioni del territorio.

radossale, ad esempio, che la Regione Toscana e l’U-

Speriamo quindi che non si perda questa occasione

niversità di Firenze non siano riusciti a creare un ta-

e che il nostro piccolo contributo in questa giornata

volo comune di lavoro per la creazione della Carta

non rimanga un vano discorso da cerimoniale, ma sia

dello studente, ma siano arrivate all’ideazione di due

uno stimolo per tutti noi qui presenti.

carte separate per la fruizione dei servizi.

33 Intervento del rappresentante degli studenti

tropolitana che verrà a crearsi in futuro senza mettere


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014

34


Intervento del rappresentante del personale tecnico‑amministrativo Susanna Benvenuti 35

al personale tecnico amministrativo, benché ancora

saluto del personale tecnico amministrativo e dei let-

in numero esiguo, l’opportunità di una maggiore par-

tori di madrelingua che rappresento come eletta nel

tecipazione e di un coinvolgimento attivo del perso-

Senato Accademico e ringrazio il Magnifico Rettore

nale nei processi decisionali e di riorganizzazione del

che mi ha dato l’opportunità di intervenire alla ceri-

nostro Ateneo.

monia di apertura di questo anno accademico.

Siamo ancora lontani da un coinvolgimento comple-

Da gennaio 2013 l’attuazione della riforma introdot-

to, se pensiamo anche all’attuale regolamento per l’e-

ta dalla legge 240/2010 sta cambiando radicalmen-

lezione del Rettore che vede il nostro voto aumenta-

te volto al nostro ateneo. Il nuovo Statuto attribui-

to, ma che conta ancora 1/5 anziché 1 come è per

sce al Senato Accademico principalmente il compi-

le altre componenti dell’Ateneo. Ad ogni buon con-

to di elaborare le strategie di sviluppo dell’Ateneo per

to per la prima volta siamo rappresentati in Senato

proporle al Consiglio di Amministrazione. E anche

e vogliamo cogliere questa occasione per poter dia-

la composizione degli organi di governo è cambiata:

logare e confrontarci con i docenti, con gli studenti,

per la prima volta il Senato Accademico comprende,

cioè con tutte le componenti dell’ateneo in una sede

infatti, anche 3 rappresentanti del personale tecnico-

istituzionale. Sono convinta che il successo di qualsi-

amministrativo e dei lettori di madrelingua.

asi organizzazione dipenda soprattutto dalla possibi-

Nonostante che in generale le modifiche introdot-

lità di un confronto aperto e costruttivo tra le persone

te dalla riforma non abbiano lo spirito di promuove-

che vi lavorano, una sorta di “etica sociale”.

re una più democratica e partecipata guida degli ate-

Scomparse le Facoltà, l’ateneo si è organizzato in Di-

nei, il nuovo assetto del Senato Accademico fornisce

partimenti, aree omogenee dal punto di vista scienti-

Intervento del rappresentante del personale tecnico‑amministrativo

È con molto piacere che porgo a tutti voi presenti il


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014

36

fico e disciplinare, che si occuperanno sia di didatti-

tori più colpiti: ne è prova il blocco degli stipendi del

ca che di ricerca.

personale fino al dicembre 2014 con il conseguente

La nuova organizzazione ha comportato grossi cam-

ridotto potere d’acquisto, mentre sicuramente sarebbe

biamenti anche per il personale che rappresento: la

auspicabile una riforma fiscale più equa, progressiva,

riforma Gelmini ha di fatto comportato un sovraccari-

che aiutasse i redditi medio-bassi.

co di procedimenti burocratici che è andato ad impat-

E ancora. Il governo politico del nostro paese ci ha

tare in maniera pesante sui carichi di lavoro del per-

fatto assistere ormai da troppo tempo ad un attacco

sonale amministrativo che già lavorava in condizio-

mirato alla Scuola, all’Università e alla Ricerca pub-

ni non ottimali, con organici sottodimensionati, ag-

bliche, che si è concretizzato in una continua dimi-

gravate dal blocco delle assunzioni degli ultimi anni.

nuzione di risorse per un sistema, che dovrebbe rap-

Tra le situazioni di disagio, vorrei citare anche quella dei

presentare invece il luogo più importante della ricer-

colleghi che operano nelle Aziende ospedaliero‑uni-

ca scientifica, dell’innovazione e della formazione

versitarie. Nonostante che i decreti legislativi che po-

culturale e civile del Paese.

nevano le basi per l’integrazione tra Aziende sanitarie

Noi lavoratori dell’Ateneo fiorentino crediamo ferma-

e Università risalgano a quasi 15 anni fa, ancora non

mente che il ruolo che l’università debba avere per il

sono stati emanati i decreti attuativi che dovrebbero

paese vada difeso con forza e credo che la stessa cosa

regolamentare le attività integrate per il personale che

la pensiate tutti voi che mi state ascoltando stamattina.

opera in area biomedica e neppure sono state indivi-

Allora per guardare con speranza al futuro abbiamo

duate le delegazioni sindacali per un reale confronto.

bisogno di università che siano pubbliche e di qua-

Questo sicuramente contribuisce a creare un clima

lità; di studenti motivati, ma che possano avere rea-

di incertezza per tutti i lavoratori dell’area biomedica.

li possibilità di ingresso nel mondo del lavoro e nel

Permettetemi poi di fare un saluto e rivolgere il pen-

mondo accademico senza dover aspettare i lunghissi-

siero ai tanti colleghi non strutturati, ai precari di tut-

mi tempi dell’attuale precariato; abbiamo bisogno di

te le componenti dell’Ateneo, che continuano a lavo-

ricercatori e docenti in grado di integrarsi e di svilup-

rare con impegno, spesso senza nessuna certezza del

pare ricerca competitiva a livello internazionale. Ab-

loro futuro lavorativo in Ateneo, e con loro penso an-

biamo bisogno anche del supporto del personale che

che ai colleghi che operano nei servizi di front office

qui oggi rappresento che, sentendosi parte integran-

ed esecutivi delle ditte appaltate, tutti lavoratori che

te di questo sistema, lavora da sempre al suo inter-

si trovano ad operare in condizioni particolari, spesso

no con professionalità e passione. Penso che anche il

di disagio e con nessuna reale garanzia per il futuro,

nostro contributo alla vita dell’Ateneo sia indispensa-

e che ciò nonostante continuano a garantire la pro-

bile e vorrei che si pensasse a percorsi che prevedano

pria professionalità ed il proprio senso di appartenen-

la rivalutazione e la valorizzazione dei ruoli del per-

za al nostro Ateneo.

sonale a cui appartengo.

La gestione di questa crisi da parte degli ultimi governi

Penso al fondamentale lavoro che svolgiamo nei ser-

vede purtroppo il pubblico impiego come uno dei set-

vizi direttamente rivolti ai nostri utenti più importan-


nei laboratori, forniamo all’attività di ricerca del no-

teche, nelle aule, nelle segreterie studenti; al lavoro

stro Ateneo.

dei lettori di madrelingua nelle Scuole e dei colleghi

Concludo il mio intervento con la consapevolezza

che operano nei servizi informatici; ai colleghi tec-

che l’Università rappresenta un bene comune, che

nici che nei laboratori supportano la preparazione di

per questo sia da preservare e valorizzare, e che solo

tesi sperimentali; ai colleghi che operano nei nuovi

con la sinergia e la pari dignità di tutte le componen-

Dipartimenti e nelle nuove Scuole della nostra Uni-

ti che vi operano potremo raggiungere quello che ri-

versità. Così come penso all’altrettanto prezioso sup-

tengo l’obiettivo comune, cioè la valorizzazione del-

porto che, sia negli uffici amministrativi centrali che

la conoscenza.

37 Intervento del rappresentante del personale tecnico‑amministrativo

ti, gli studenti: al lavoro che svolgiamo nelle biblio-


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014

38


La prolusione

Università e città Sergio Givone Ordinario di Estetica

39 La prolusione Università e città

Magnifico Rettore, autorità religiose, civili e mili-

per l’appunto da quest’obbligo. Donde la domanda.

tari, illustri colleghi, carissimi studenti: l’onore che

È ancora possibile qualcosa del genere oggi? Siamo

mi viene fatto, con l’invito a tenere la prolusione

ancora capaci di pensare l’università a partire da un

all’anno accademico che è appena stato inaugurato,

principio in grado di riportare a unità tutte le forme

è grande; cercherò di rendermene degno, nonostante

del sapere?

la mia inadeguatezza, affrontando il tema proposto –

Il processo di specializzazione, di parcellizzazione,

università e città – ben consapevole che in questione

di disseminazione che ha investito i diversi settori di-

è la stessa ragion d’essere dell’istituzione alla quale

sciplinari e, all’interno dei settori, le stesse discipli-

apparteniamo e nella quale ci riconosciamo – l’u-

ne è inarrestabile e senza fine. Sarà pure un univer-

niversità – e lo è a partire da una tradizione ormai

so che ruota intorno a un asse, l’università, ma come

remota ma che tuttavia continua a essere la nostra.

identificarlo questo asse? Dove trovarlo il principio

A che cosa mi sto riferendo? Al fatto che anticamente

unificante e fondante? Confrontiamo presente e pas-

il cosiddetto docente “pubblico”, poi diventato “ordi-

sato – un passato neanche tanto lontano.

nario”, era tenuto a publice studiorum academicorum

Se Immanuel Kant era potuto diventare rettore nella

recte rationes tradere, era tenuto cioè a esporre pub-

sua università dopo aver insegnato in tutte le facoltà

blicamente (di fronte ai cittadini e alla città!) la ratio

di cui era composta (aveva insegnato astronomia, di-

degli studi accademici, vale a dire non solo la strut-

ritto, filosofia…), oggi in un nostro dipartimento ac-

tura e l’organizzazione, ma per l’appunto la ragione,

cade che, seduti al tavolo di una stessa sessione di tesi

il fondamento, il principio unificante – e ciò a diffe-

di laurea, due docenti di discipline affini ma diverse

renza del docente “privato” o libero docente, libero

fatichino non poco a intendersi. Tanto che saremmo


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014

40

tentati di concludere che l’università non è più univer-

patto di fedeltà al vero, in forza del quale ciascun ri-

sità, ma è diventata un’altra cosa. E di conseguenza che

cercatore è impegnato con se stesso e con tutti gli

il tempo in cui un docente poteva e anzi doveva render

altri. Questo principio non è nascosto in profondità

conto alla comunità, alla città, della ragione essenziale

insondabili. È qui. Qui e ora. Per me, per te, per cia-

del suo lavoro è finito per sempre.

scuno di noi. Verrebbe da parafrasare sant’Agostino:

Sarebbe un grave errore. Indubbiamente l’unità del

è più intimo a me di quanto io non lo sia a me stesso.

sapere appare oggi frantumata e come esplosa; ma

I greci lo chiamavamo logos. I latini ragione. E noi,

questa specie di deflagrazione ha prodotto una galas-

che veniamo da loro: metodo scientifico. Ma pur

sia che, con i suoi soli e i suoi pianeti e i suoi satel-

sempre della stessa cosa si tratta. “Che tu studi un

liti, rimanda pur sempre a quella unità non sempre

verme o il cielo stellato o questa o quella legge, sia la

percepibile ma non perduta. E c’è anche un’altra

legge dello Stato sia la legge del cuore” – diceva Plo-

ragione, una ragione d’una disarmante semplicità

tino, non fa nessuna differenza. Tutto è pieno di lo-

e al tempo stesso d’una incontrovertibile evidenza

goi. Tutto è pieno di logoi perché tutto è logos. Pre-

a farci pensare altrimenti: ed è che in quel mondo

cisamente riferendosi al logos che governa il tutto, il

o se si preferisce in quell’universo che è l’universi-

ricercatore è in grado di rendere ragione di quel che

tà ogni suo membro, ogni ricercatore, ogni studioso,

fa e perciò il suo è un logon didonai, un reddere ratio-

qualunque cosa faccia, fa la stessa e identica cosa. È

nem. Certo, non basta una vita – e neppure le vite di

in ricerca. Cerca la verità – sì, diciamola questa parola

tutti messe insieme – a venire a capo del grande mi-

non meno sublime e venerabile che meravigliosamen-

stero che ci circonda. Ma poiché una goccia d’acqua

te sobria e casta, diciamola, magari riconoscendo che

è piena di logoi come l’intero cosmo, così come l’in-

se non osiamo più pronunciarla non è per diffidenza

tero cosmo può essere contenuto in una goccia d’ac-

nei suoi confronti, ma per soggezione, infatti siamo ad

qua, “dedicati allo studio di quella goccia d’acqua” –

essa letteralmente assoggettati in tutto e per tutto. As-

concludeva quel grande – e la tua vita sarà stata de-

soggettati: ognuno di noi in fondo vuole sapere come

gna di un uomo, di un ricercatore.

stanno veramente le cose, e nient’altro. Assoggettati ma

Tocchiamo qui un punto essenziale, in cui ne va

al tempo stesso fatti liberi: verità e libertà sono tutt’uno,

dell’idea di ricerca e quindi di università. Quando

sia nel senso che la ricerca può soltanto essere libera, se

parliamo del grande mistero che ci circonda, e ma-

no non è ricerca, sia nel senso che a liberarci è precisa-

gari descriviamo la vita del ricercatore come la vita

mente la verità: secondo il celebre detto giovanneo per

di uno che brancola nel buio ma riesce a fare un po’

cui “la verità vi farà liberi” (Gv, 8, 32).

di luce e a orientarsi grazie anche alle mappe di cui

Collocati al centro di un orizzonte in espansione che

dispone (quelle mappe che l’università fornisce con

tutto abbraccia benché non possa a sua volta essere

i suoi percorsi di studio, con le sue articolazioni del

abbracciato, quello che qui ci si presenta è un prin-

sapere, le sue istituzioni, i suoi laboratori, le sue bi-

cipio che deve essere riconosciuto da ciascuno come

blioteche, e così via), diciamo una cosa certamente

inderogabile, e che ci stringe in uno, vero e proprio

sensata, ma parziale. Grande è il mistero che ci cir-


proprio lui, Heisenberg, il teorico della invalicabile

ci spinge a strappargli qualche suo segreto; ma ben

asimmetria di mente e mondo, non esitò a dichiarare

più grande è il fatto che questo mistero, per quanto

che al di là di questa asimmetria e nonostante questa

destinato a restar tale essendo un fondo senza fondo

asimmetria mondo e mente si corrispondono e ma-

almeno ai nostri occhi, in ogni suo punto si rivela

nifestano una più profonda unità. Secondo quanto

quale si rivela al ricercatore: penetrabile, esplorabile,

i greci avevano intuito, gettando le basi e anzi sco-

intelligibile. Perché è proprio così: la natura è logos,

prendo il fondamento stesso dell’impresa scientifica.

la natura è piena di logoi, la natura potenzialmente

Mi vien fatto di esclamare qui: ecco che cos’è l’uni-

è tutta manifesta alla mente, e la mente, che è logos,

versità! Ecco, quanto meno, il filo rosso dell’univer-

è in grado di comprenderla, afferrarne i logoi, tra-

sità. Rasentando l’improntitudine, oso dire una cosa

durre cioè il linguaggio della natura nel linguaggio

del genere proprio a voi, illustri colleghi, che siete

della mente. È questa la grande, magnifica, super-

andati di gran lunga più a fondo di quanto io sia in

ba scoperta dei Greci, che il cristianesimo ha fatto

grado di fare nei singoli campi del sapere di vostra

sua, addirittura affermando che: en arché hen o logos,

competenza, e vorrei dirla prima ancora a voi, carissi-

perché il logos è il principio di tutte le cose e questo

mi studenti, che vi accingete a esplorare regioni igno-

principio è Dio. Che le università siano nate nel me-

te impugnando una buona bussola, quella che l’uni-

dioevo cristiano, non deve sorprendere.

versità vi mette a disposizione. L’università, che nel

Un grande arco collega il mondo contemporaneo

tempo ha subito trasformazioni tali da renderla quasi

al mondo greco. Sempre quella è l’intelligenza del-

irriconoscibile, è questa cosa qui, è sempre stata que-

le cose, quella la luce. La scoperta che in un’isola

sta cosa qui. La stessa che non a caso da secoli porta

dell’Egeo all’alba del sesto secolo qualcuno fece –

lo stesso nome; la stessa che già univa i philosophoi,

e noi sapiamo chi: Talete, Anassimandro, Pitagora,

gli amanti del sapere, quelli che volevano sapere la

Parmenide… tutti letteralmente folgorati dall’idea

verità, ben prima che il nome che la designa fosse

che il mondo fosse trasparente alla mente e la mente

trovato.

al mondo – è ancora la nostra e riempie il cuore di

Giunti a questo punto dobbiamo però far chiarezza

un sentimento al tempo stesso gioioso e stupefatto,

su un altro punto non meno essenziale: dove l’univer-

oggi come ieri convincendoci che sì, il mondo è in-

sità appare non già un cosmo isolato e autonomo, ma

telligibile, sì, per quanto enigmatico e misterioso esso

parte di un mondo più ampio, parte del suo mondo,

sia, la mente dell’uomo lo penetra e lo svela, sì, per

parte della città in cui ha sede. Se ci è parso di poter

quanto la mente sia fragile e debole, il mondo è tra-

dire che cosa sia l’università, allora perché non farci

sparente al suo sguardo indagatore. Pochi mesi dopo

qualche domanda perfino più impegnativa intorno al

essere stato insignito del Nobel per la fisica (1932),

significato dell’impresa scientifica partendo da colui

Werner Heisenberg ebbe occasione di leggere un

che la porta avanti, il ricercatore? È questa una buona

saggio d’un allora giovane studioso di filosofia, Hans

via per arrivare al cuore del nostro tema e capire quanto

Georg Gadamer, sulla cosmologia dei presocratici, e

profondo e tenace sia il nesso università-città.

41 La prolusione Università e città

conda, e di conseguenza grande è la passione che


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014

42

C’è stato un tempo – un tempo solo apparentemente

E c’è anche un’altra e, se possibile, più amara e più

remoto – in cui la partecipazione all’impresa scien-

invincibile solitudine. La solitudine che è tutt’uno

tifica veniva pensata come la partecipazione alla vi-

con la vita del ricercatore, perché il ricercatore pri-

ta stessa dello spirito. Donde la concezione tipica-

ma o poi viene a trovarsi monos pros monon, “da solo

mente idealistica per cui il ricercatore è al servizio

a solo”, solo con se stesso, solo col suo problema. La

dell’università, e non viceversa. In quella prospettiva

sua condizione è quella di chi non potrà risolvere al-

lo spirito viene prima del singolo; il singolo ne è par-

cun problema se prima non lo avrà riconosciuto co-

te e vi si deve conformare. E se invece partissimo dal

me “suo” problema, poiché non c’è ricerca che non

singolo, dalla persona, dal profilo dello scienziato,

sia anche storia, storia personale, dove qualcuno met-

considerando non solo il carattere storico di questo

te in gioco se stesso e quanto più si dedica al proprio

profilo, ma anche l’aspetto suo proprio che lo defini-

compito quasi dimenticandosi di sé tanto più viene

sce in modo peculiare? Scopriremmo forse un tratto

in chiaro di chi egli sia. Tant’è vero che i ricercato-

che caratterizza la vita del ricercatore e che dovrebbe

ri non sono intercambiabili. Se io gioco a carte con

darci da pensare: la sua solitudine. Ma scopriremmo

degli amici e mi assento, chiunque può subentrare a

anche come questa sua solitudine, questa sua con-

me. Non così se io metto in gioco me stesso, come

dizione forse ineliminabile, mostri per via negativa

accade nel lavoro scientifico, dove sono pur sempre

quanto importante e decisivo sia il rapporto che lega

io, io obbligato a fare scelte cruciali e per così dire

il ricercatore non solo all’università, ma prima anco-

senza rete di protezione ad ogni passo, io che spesso

ra alla città.

devo prescindere perfino da ciò che ho imparato e

Certo, so bene che la ricerca è sempre più ricerca di

dato per indiscutibile. Il ricercatore, ha scritto Schel-

gruppo. Nei laboratori si lavora insieme con altri. Ma

ling, “deve rinunciare ad ogni speranza, a ogni desi-

questo vale un po’ per tutti. Eppure: quanti sono i ri-

derio, a ogni nostalgia… deve sentirsi povero e solo,

cercatori che non senza ragione si sentono abbando-

abbandonare tutto per guadagnare tutto”.

nati a se stessi? Lo sono coloro da cui viene la spinta

Ma – mi chiedo, vi chiedo – che cos’è questo tut-

più innovativa e su cui grava il peso maggiore della

to, se non l’eredità culturale che ci è tramandata e

ricerca: mi riferisco a quei giovani che a formazione

consegnata? L’eredità culturale non può non essere

ormai compiuta da anni si dedicano allo studio con

messa in discussione e fatta oggetto di critica, anche

risultati spesso eccellenti, ma senza che l’istituzione

critica violenta e demolitrice; ma per poter essere ri-

abbia saputo accoglierli al suo interno come merite-

conquistata e più pienamente posseduta. Lo scrigno

rebbero e come sarebbe semplicemente giusto e do-

in cui si conserva tale eredità è la città. Proprio con

veroso. Ma abbandonati a se stessi lo sono anche co-

la città il ricercatore ha un rapporto magari discono-

loro che l’istituzione universitaria ha accolto a pieno

sciuto ma cruciale. Il ricercatore non è un “funziona-

titolo, senza tuttavia, per carenza di mezzi o, peggio,

rio dello spirito” (avrebbe detto Hegel), perché è una

per cecità e magari altro, metterli nelle condizioni di

persona. E se è una persona, con un’identità, un’ap-

operare adeguatamente.

partenenza, una storia, oltre che uno stile di pensie-


dio” delle grandi opere d’arte (si pensi soltanto alla

abitare l’università è cosa non diversa dall’abitare la

Tribuna degli Uffizi) e non soltanto alla loro acquisi-

città. Del tutto naturale che il ricercatore, oggi come

zione e collezione. Un patrimonio, questo, di cui la

ieri, venga a dar ragione di sé e del senso del suo lavo-

nostra università è l’erede. A che cosa se non a quel

ro di fronte alla città. Talmente stretto e inscindibile

patrimonio si richiamano le eccellenze della nostra

è il legame di università e città che, nel caso delle

università (sia nel campo scientifico sia nel campo

università storiche, non è possibile nominarle senza

umanistico) e – aggiungerei – di che cosa se non di

nominare anche la città di riferimento: università di

quel patrimonio si alimentano e tuttora vivono?

Bologna, università di Padova, università di Parigi…

Università: un centro che è ovunque ma che è sem-

Questo vale anche per la nostra città e per la nostra

pre da qualche parte. Un centro che è ovunque,

università, che è bensì di fondazione recente, ma che

perché non c’è luogo al mondo che non ospiti o

appare saldamente innestata su una tradizione: essa

non possa ospitare studiosi e docenti il cui lavoro

infatti trova il suo retroterra, il suo alveo, la sua ori-

è orientato a quella conoscenza che, multiforme e

gine e la sua vocazione in quella fitta trama di acca-

sempre identica a sé, è espressione di ciò che chia-

demie, gallerie e gabinetti scientifici che è stata, per

miamo università. Ma anche un centro che è sempre

secoli, né più né meno che l’università di Firenze.

da qualche parte, perché non c’è università che non

Potremmo dire: l’università di Firenze prima dell’u-

abbia la sua radice in un luogo, in una città. Il nostro

niversità di Firenze. Si dice che Firenze non abbia

luogo è questo. La nostra città è Firenze. E quindi:

avuto se non molto tardi una università avendo i

un impegno reciproco, un vero e proprio patto lega

granduchi deciso di tenere lontani gli studenti e con-

non solo i ricercatori fra loro ma lega l’università di

trollare meglio le loro intemperanze. E ci sarà pure

Firenze e la città di Firenze.

del vero, in questo. Ma il fatto è che l’università di

Finché l’università di Firenze sarà fedele alla città

Firenze era l’Accademia platonica, era l’Accademia

di Firenze, potranno anche venire tempi difficili,

delle arti del disegno così com’era l’Accademia del

perfino più difficili di questi, ma l’università avrà un

Cimento e l’Accademia della Crusca, era la Specola

futuro. Finché la città di Firenze sarà fedele all’uni-

e i laboratori per la sperimentazione scientifica cui i

versità di Firenze, magari altre crisi altra povertà altra

granduchi accordavano sussidi e protezione, erano le

decadenza seguiranno, ma Firenze non avrà perduto

gallerie granducali, dedicate fin da subito allo “stu-

l’anima.

43 La prolusione Università e città

ro, è anzitutto un cittadino. Far parte dell’università,



Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014

Mercoledì 5 febbraio 2014 in Aula Magna si è svolta la cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici. Il rettore Alberto Tesi ha consegnato i diplomi di professore emerito e le medaglie dell’Ateneo a docenti e tecnici amministrativi collocati in quiescenza. È intervenuto per un breve saluto, in rappresentanza dei professori emeriti, Andrea Proto Pisani. Nel corso della cerimonia anche la consegna del diploma di laurea agli studenti migliori, che hanno conseguito il titolo con il massimo dei voti e nel minor tempo possibile nell’anno precedente. Si è svolta poi l’assegnazione dei premi per le migliori tesi di dottorato promossi dalla Firenze University Press, casa editrice dell’Ateneo. Le motivazioni del riconoscimento sono state illustrate da Luigi Lotti, professore emerito e presidente della commissione esaminatrice. Nell’occasione il violinista Volodymyr Kuzma ha eseguito “La Ciaccona” di Bach.


Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014

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Introduzione del Rettore Alberto Tesi 47 Introduzione del Rettore

Autorità, Colleghe e Colleghi, Studentesse e Studenti,

della ricerca. Insieme a loro sono presenti gli studenti

Signore e Signori.

più meritevoli, che vogliamo premiare, non solo perché

Porgo a tutti voi il più cordiale benvenuto alla cerimo-

costituiscano un riferimento per tutti gli studenti, ma

nia di consegna dei riconoscimenti accademici, ap-

anche perché possano ricordare a noi docenti che la lo-

puntamento con il quale oramai da qualche anno si

ro valorizzazione deve sempre guidare il nostro operato.

apre l’anno solare della nostra comunità. È una giorna-

Anche la cerimonia di quest’anno si colloca all’interno

ta nata per festeggiare docenti, personale tecnico-am-

di un periodo di grande trasformazione delle Universi-

ministrativo e studenti che si sono particolarmente di-

tà, chiamate ad attuare una legge di riforma che sta in-

stinti nel nostro Ateneo. Ma è anche una giornata che

cidendo in profondità sul sistema universitario naziona-

ci permette di riflettere sul significato profondo del le-

le. Se possiamo affermare che le Università hanno fatto

game che da sempre caratterizza il rapporto fra giovani

molto in questa direzione, dimostrando un grande sen-

e brillanti studenti e coloro che dedicano la loro intera

so di responsabilità verso i propri compiti fondamenta-

vita lavorativa all’Università.

li nella didattica e nella ricerca, non possiamo dire al-

Desidero ringraziare da subito i docenti e il personale

trettanto guardando a ciò che hanno fatto, in materia di

tecnico-amministrativo, a cui oggi attribuiamo il rico-

Università, i governi che si sono succeduti in questi ulti-

noscimento dell’Ateneo. Il loro impegno, senso di ap-

mi anni.

partenenza, competenza e passione hanno consentito

La riforma doveva servire a rilanciare le Università ver-

al nostro Ateneo di affrontare i tanti cambiamenti e su-

so un ruolo di rilievo nel contesto europeo della ricerca

perare le molte difficoltà incontrate, senza mai venir

e dell’alta formazione.

meno ai compiti fondamentali dell’alta formazione e

È evidente che ciò purtroppo non è avvenuto. Insieme


Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014

48

alla riforma e alla contestuale riduzione dei finanzia-

Si può quindi affermare che l’Ateneo ha rispettato i

menti sono state introdotte molte norme e vincoli che

tempi previsti nell’attuazione della riforma. Si è tratta-

hanno finito per ledere pesantemente l’autonomia del-

to di un percorso che abbiamo cercato di rendere par-

le Università da ogni punto di vista: nel reclutamento,

tecipato e trasparente, e che è stato ed è tuttora mol-

nell’offerta formativa dei corsi di studio, nel Dottorato

to impegnativo: solo il passaggio da Facoltà a Diparti-

di ricerca, nella gestione dell’attività di ricerca, nella

menti e Scuole credo fornisca la misura di quanto la ri-

capacità degli Atenei di rispondere alla sfida della com-

forma incida in profondità sull’organizzazione interna

petitività a livello internazionale.

degli Atenei e quanto impegno, applicazione e lavoro

La questione diventa adesso ancora più urgente pro-

ciò stia richiedendo a ciascuno di noi.

prio nel momento di avvio del programma Horizon

Lasciatemi dire anche che, grazie all’attenzione,

2020 e alla vigilia del rinnovo del Parlamento europeo

all’impegno e al senso di appartenenza di tutta la co-

che precede il semestre di Presidenza italiana. I sistemi

munità è stato possibile riportare la situazione econo-

di conoscenza, di cui le Università rappresentano una

mico e finanziaria del nostro Ateneo in una condizio-

parte centrale, sono essenziali per il rilancio economi-

ne di normalità nel contesto nazionale, risultato peral-

co, per la creazione di uno spazio europeo della ricerca

tro raggiunto in una fase di forte riduzione del finanzia-

e per dare una prospettiva ai giovani. Nessun aggiusta-

mento complessivo al sistema universitario. Ciò ci per-

mento contabile e nessuna strategia di rilancio posso-

mette di guardare con maggiore serenità al futuro e di

no supplire alla mancanza di una politica verso i giova-

poter pensare anche a qualche azione di maggiore sup-

ni e verso i sistemi educativi.

porto delle attività didattiche e di ricerca, a favore degli

Il nostro Ateneo ha fatto la sua parte nell’attuazione

studenti e dei giovani studiosi e con particolare atten-

della legge di riforma. Dal 1 gennaio del 2013 sono in-

zione al tema dell’internazionalizzazione.

fatti attivi i nuovi Dipartimenti che ereditano dalle Fa-

Molto comunque ancora rimane da fare; dobbiamo

coltà i compiti fondamentali nel reclutamento del per-

affrontare questi impegni con la consapevolezza che,

sonale e nella didattica. Dal 1 marzo 2013 sono attive

solo attraverso una grande disponibilità all’ascolto di

le Scuole di Ateneo che svolgono un importante ruo-

tutte le componenti e il ricorso a metodi partecipativi

lo di coordinamento delle attività formative dei corsi

che le coinvolgano, riusciremo ad attenuare le tensioni

di studio, i cui Presidenti ho il piacere di avere qui con

che possono nascere dal necessario adeguamento della

me insieme ai Prorettori alla Didattica e alla Ricerca,

struttura organizzativa dell’Ateneo alle nuove esigenze

Anna Nozzoli e Elisabetta Cerbai.

della ricerca e della didattica.

Anche tutti gli altri organi, Senato Accademico, Consi-

Siamo convinti, infatti, che solo accrescendo il senso

glio di Amministrazione, Nucleo di Valutazione, e così

di appartenenza all’istituzione e irrobustendo il senso

via, sono già operativi da tempo. Con l’esercizio 2014

di responsabilità di ciascuno di noi, e soprattutto di co-

è stato anche attivato il passaggio alla contabilità eco-

loro che rivestono cariche istituzionali e dirigenziali,

nomico-patrimoniale ed è stato completato il primo bi-

saremo in grado di affrontare con serenità e consapevo-

lancio unico di Ateneo.

lezza dei nostri mezzi le grandi sfide che ci attendono.


levante e sentito per la nostra comunità. Con il titolo

un contesto di perdurante incertezza sull’entità delle

di professore emerito 19 nostri docenti raggiungono il

risorse disponibili. Ci aspettano un nuovo modello di

massimo riconoscimento accademico, concesso diret-

finanziamento degli Atenei dove la parte distribuita su

tamente dal Ministro. Tutti loro sono stati per noi ne-

base premiale aumenterà di anno in anno e la parte sto-

gli anni passati degli irrinunciabili punti di riferimento,

rica sarà riparametrata sui costi standard a partire da

guidandoci e stimolandoci nell’attività di ricerca e nella

quello degli studenti, la partenza entro il prossimo an-

docenza. Ed è molto importante che oggi possano con-

no della nuova Valutazione della Qualità della Ricer-

tinuare a partecipare alla vita scientifica dei nostri dipar-

ca i cui esiti sono e saranno fortemente utilizzati nella

timenti accompagnandoci nel non facile compito di for-

distribuzione della parte premiale, il reclutamento di

mare le nuove generazioni di giovani studiosi.

professori associati – a seguito dell’abilitazione scienti-

Siamo altrettanto certi che i 34 colleghi che hanno de-

fica nazionale i cui risultati si stanno completando in

dicato tanti anni della loro vita professionale all’Uni-

questi giorni – necessario e urgente per rendere più so-

versità continueranno a sentirsi parte integrante della

stenibile l’offerta formativa, il reclutamento di giovani

nostra istituzione e della nostra comunità, anche se for-

studiosi e di personale tecnico-amministrativo per rin-

se faranno più fatica a orientarsi nelle nuove denomi-

vigorire le nostre attività, il processo di accreditamento

nazioni delle strutture.

delle sedi e dei corsi di laurea, dei corsi di laurea magi-

A tutti loro va un sentito ringraziamento per averci aiu-

strale, dei corsi di dottorato e così via.

tato a coltivare quel senso di appartenenza prima ri-

Tutto ciò avrà ripercussioni nella vita dell’Ateneo, che

chiamato, ancor più necessario ora nella gestione del

riusciremo a gestire tanto meglio quanto più saremo in

cambiamento, e ad aver contribuito a rafforzare il pre-

grado di definire le linee strategiche e programmare le

stigio del nostro Ateneo. Siamo certi che sapervi anco-

risorse in un quadro oggettivo e condiviso, sempre con

ra al nostro fianco ci aiuterà a mantenere e consolidare

l’obiettivo di consolidare e migliorare le attività didatti-

quella autorevolezza che oggi ci viene riconosciuta in

che e di ricerca del nostro Ateneo.

campo nazionale e internazionale.

Ciò sarà tanto più facile da conseguire quanto prima i

Ma certamente la passione e l’efficacia delle loro azio-

Dipartimenti assumeranno a pieno quel ruolo proposi-

ni non sarebbero state tali se non avessero incontrato

tivo e di responsabilità che spetta loro nell’alta forma-

nei loro percorsi tanti studenti come quelli che pre-

zione e soprattutto nel reclutamento dei giovani stu-

miamo oggi: 12 laureati, uno per ogni Facoltà, perché

diosi, in modo da non guardare solo al loro interno ma

loro facevano parte ancora delle “vecchie” Facoltà,

anche aprendosi a esperienze nuove e capaci in pro-

che per primi, nella loro coorte, hanno conseguito il ti-

spettiva di arricchire le potenzialità di ricerca.

tolo con il massimo dei voti, e 7 dottori di ricerca a cui

Nei momenti di cambiamento, come l’attuale, l’esem-

consegneremo il premio per le migliori tesi di dottora-

pio, la passione, la competenza, il merito e l’impegno

to, promosso dalla Firenze University Press, casa edi-

di tutti i premiati di questa mattina ci sono di grande

trice dell’Ateneo. Questi premi rappresentano un rico-

stimolo e fanno di questa giornata un evento molto ri-

noscimento simbolico per tutti coloro che conseguo-

49 Introduzione del Rettore

Sono molte le sfide che abbiamo davanti, peraltro in


Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014

50

no un titolo di studio presso l’Università di Firenze, ma

mente anche attraverso un piano straordinario di giova-

anche un’esortazione a scongiurare che si affermi nel

ni ricercatori come recentemente richiesto al Premier

Paese il luogo comune che la formazione universitaria

e al Ministro, è necessario prevedere il riconoscimento

convenga sempre meno. Le statistiche dicono che lau-

del titolo di Dottore di ricerca all’interno della pubbli-

rearsi conviene in termini di opportunità professionali

ca amministrazione e di promuoverne la valorizzazio-

per i giovani, ma soprattutto conviene – lo ripetiamo –

ne nelle imprese. Ciò anche per consentire che i Dot-

per la crescita economica, sociale e culturale di tutto il

tori di ricerca possano davvero costituire l’ossatura di

Paese. Per questo motivo auspichiamo che si interven-

quella nuova classe dirigente aperta e consapevole di

ga, concretamente e quanto prima possibile, per raffor-

cui l’Italia ha bisogno.

zare il diritto allo studio ed agevolare l’inserimento pro-

Avviandomi a concludere questo mio saluto, intendo

fessionale dei giovani laureati nel mondo del lavoro.

ringraziare tutti per la oramai consueta numerosa par-

Dobbiamo impegnarci anche per garantire maggiore

tecipazione a questa giornata di festa dell’Ateneo. Una

visibilità e apprezzamento per il Dottorato di ricerca.

giornata che rinnova il sentimento di appartenenza di

Ogni anno – come ci ricorderà fra poco il prof. Lui-

tutte le componenti della nostra comunità e rappresen-

gi Lotti – diventa sempre più difficile la selezione per

ta per tutti quanti noi uno stimolo a fare sempre me-

il Premio FUP fra i tanti dottori di ricerca che si for-

glio, spingendoci ad affrontare le molte sfide davanti a

mano nel nostro Ateneo. Oltre a fornire le opportuni-

noi, con senso del dovere, ma anche con entusiasmo,

tà di inserimento nel mondo della ricerca, auspicabil-

dedizione, passione e serenità.


51 Introduzione del Rettore


Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014

52


I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori

53

ERNESTO ABBATE, già ordinario di Geologia stratigrafica

e sedimentologica presso la Facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali (ha ritirato il diploma la professoressa Paola Bruni)

IGNAZIO BECCHI, già ordinario di Costruzioni idrauli-

che e marittime e idrologia presso la Facoltà di Ingegneria e delegato di Ateneo per il Polo universitario penitenziario della Toscana dal 2010 al 2012

GIACOMO BUCCI, già ordinario di Sistemi di elaborazio-

ne delle informazioni, presso il Dipartimento di Ingegneria dell’informazione

ROBERTO CASALBUONI, già ordinario di Fisica teorica,

modelli e metodi matematici presso la Facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali e Preside della Facoltà dal 1999 al 2002

I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori

Nel corso della cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici hanno ricevuto il diploma di professore emerito conferito dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca:


Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014

54 ANGELO ALFREDO CASANOVA, già ordinario di Lingua

PIERO DOLARA, già ordinario di Farmacologia presso la

e letteratura greca presso la Facoltà di Lettere e Filosofia

Facoltà di Farmacia

GIOVANNI CHERUBINI, già ordinario di Storia medievale

ANTONIO FASANO, già ordinario di Fisica matematica

presso la Facoltà di Lettere e Filosofia

presso la Facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali

MARIA LUISA DALLA CHIARA, già ordinario di Logica e

MASSIMO FURI, già ordinario di Analisi matematica

filosofia della scienza presso la Facoltà di Lettere e Filosofia

presso la Facoltà di Ingegneria


55 ALBERTO MARRADI, già ordinario di Sociologia gene-

presso la Facoltà di Giurisprudenza, Preside della Facoltà dal 1978 al 1981 e consigliere di amministrazione dell’Ateneo

rale presso la Facoltà di Scienze politiche (il riconoscimento è stato ritirato dal ricercatore Sandro Landucci)

PIERO MANETTI, già ordinario di Petrologia e petrogra-

RENZO PINZANI, già ordinario di Informatica presso

fia presso la Facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali e consigliere di amministrazione dell’Ateneo

la Facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali

GIAMPIERO MARACCHI, già ordinario di Agronomia e

ANDREA PROTO PISANI, già ordinario di Diritto pro-

coltivazioni erbacee presso la Facoltà di Agraria

cessuale civile presso la Facoltà di Giurisprudenza

I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori

GIORGIO GAJA, già ordinario di Diritto internazionale


Hanno ricevuto le medaglie conferite dall’Ateneo fiorentino al personale docente collocato in quiescenza:

GIOVANNA ANGELI, già ordinario di Letteratura Francese, presso il Dipartimento di Lingue, letterature e studi interculturali

Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014

56

GUIDO BIFFI GENTILI, già ordinario di Campi elettromagnetici, presso il Dipartimento di Ingegneria dell’informazione GIANFRANCO SCARSELLI, già ordinario di Ginecologia

e ostetricia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia

GIAMPAOLO BITI, già ordinario di Diagnostica per immagini e radioterapia, presso il Dipartimento di Scienze biomediche, sperimentali e cliniche

ALBERTO BRESCHI, già ordinario di Composizione architettonica e urbana, presso il Dipartimento di Architettura

GIACOMO BUCCI, già ordinario di Sistemi di elaborazione delle informazioni, presso il Dipartimento di Ingegneria dell’informazione

ENZO CATARSI, già ordinario di Didattica e peda-

DOMENICO SORACE, già ordinario di Diritto ammini-

strativo presso la Facoltà di Giurisprudenza e consigliere di amministrazione dell’Ateneo

gogia speciale, presso il Dipartimento di Scienze della formazione e psicologia (il riconoscimento per il docente recentemente scomparso è stato ritirato dal figlio)

GIOVANNI CECCHI, già ordinario di Fisiologia, presso il Dipartimento di Medicina sperimentale e clinica

NICOLA COMODO, già ordinario di Igiene generale e applicata, presso il Dipartimento di Medicina sperimentale e clinica

CARLO FRANCHETTI, già ordinario di Analisi matematica, presso il Dipartimento di Matematica e informatica “Ulisse Dini”

RAIMONDO INNOCENTI, già ordinario di Tecnica

VINCENZO VARANO, già ordinario di Diritto privato com-

parato presso la Facoltà di Giurisprudenza, Preside della Facoltà dal 1990 al 1993 e consigliere di amministrazione dell’Ateneo

e pianificazione urbanistica, presso il Dipartimento di Architettura, e Preside della Facoltà di Architettura dal 2003 al 2009

MICHELE MAGGI, già ordinario di Storia della Filosofia, presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia


LUIGI MARINO, già associato di Restauro, presso il Di-

MARCO SAMPOLI, già ordinario di Fisica sperimen-

partimento di Architettura

tale, presso il Dipartimento di Fisica e astronomia (il riconoscimento per il docente recentemente scomparso è stato ritirato dalla figlia)

GIORGIO MARSIGLIA, già ordinario di Sociologia generale, presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali

MARCO MASSA, già ordinario di Urbanistica, presso il Dipartimento di Architettura

MARCO MODUGNO, già ordinario di Fisica matema-

MARINO MORETTI, già associato di Architettura degli interni e allestimenti, presso il Dipartimento di Architettura (il riconoscimento per il docente recentemente scomparso è stato ritirato dalla figlia)

FLAVIO MORONI, già ordinario di Farmacologia, presso il Dipartimento di Neuroscienze, area del farmaco e salute del bambino

CARLO PENNA, già ordinario di Ginecologia e ostetricia, presso il Dipartimento di Scienze biomediche, sperimentali e cliniche

FRANCESCO PINTO, già associato di Neurologia, presso il Dipartimento di Scienze biomediche, sperimentali e cliniche

GIULIANO PINTO, già ordinario di Storia medievale, presso il Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo, e membro del Nucleo di valutazione d’ateneo

temporanea, presso il Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo

FRANCESCO TONELLI, già ordinario di Chirurgia generale, presso il Dipartimento di Chirurgia e medicina traslazionale

NICOLÒ GIUSEPPE TROCKER, già ordinario di Diritto processuale civile, presso il Dipartimento di Scienze giuridiche

GABRIELE TURI, già ordinario di Storia contemporanea, presso il Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo

MARCO VANNINI, già ordinario di Zoologia, presso il Dipartimento di Biologia

CARLO VIVIANI, già associato di Scienze e tecnologie alimentari, presso la Facoltà di Agraria

Hanno ricevuto le medaglie conferite dall’Ateneo fiorentino al personale tecnico‑amministrativo collocato in quiescenza:

GIOVANNI PRATESI, già ricercatore di Disegno,

UMBERTO CARCASSI, già tecnico presso il Diparti-

presso il Dipartimento di Architettura

mento di Fisica e astronomia

DOMENICO PRETI, già associato di Storia contempo-

MARCO TODERI, già tecnico presso il Dipartimento

ranea, presso il Dipartimento di Scienze per l’economia e l’impresa

di Ingegneria industriale

MAURIZIO ROMANELLI, già associato di Chimica

di Scienze politiche e sociali.

ALFIO NELLI, già funzionario presso il Dipartimento

fisica, presso il Dipartimento di Scienze della terra

GIORGIO SALERNO, già associato di Trasporti, presso il Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale (ritirerà il riconoscimento nei prossimi giorni)

Nel corso della cerimonia, inoltre, hanno ricevuto il diploma di laurea 12 studenti – uno per ogni Facoltà – che si

57 I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori

tica, presso il Dipartimento di Matematica e informatica “Ulisse Dini”

SIMONETTA SOLDANI, già ordinario di Storia con-


sono laureati con il massimo dei voti nel minor numero di anni e con la media di votazione degli esami più alta:

REBECCA GASBARRO, Facoltà di Lettere e Filoso-

ANNA FANTECHI, Facoltà di Agraria, Diploma di

NICCOLÒ CLEMENTE, Facoltà di Medicina e Chi-

laurea in Tecnologie alimentari

Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014

58

fia, Diploma di laurea in Progettazione e gestione di eventi e imprese dell’arte e dello spettacolo

SERENA PANICUCCI, Facoltà di Architettura, Diplo-

rurgia, Diploma di laurea in Medicina e chirurgia (il diploma è stato ritirato dalla madre)

ma di laurea in Disegno industriale

GIULIA MARGIACCHI, Facoltà di Psicologia, Diplo-

CARLOTTA GIUSTI, Facoltà di Economia, Diploma di laurea in Economia aziendale

ma di laurea in Scienze e tecniche psicologiche (il diploma è stato ritirato dalla sorella)

BARBARA MARUNTI, Facoltà di Farmacia, Diplo-

CARLOTTA GAVIOLI, Facoltà di Scienze della For-

ma di laurea in Chimica e tecnologia farmaceutiche (il diploma è stato ritirato da Lorenzo Sernissi)

mazione, Diploma di laurea in Scienze della formazione primaria

LARA SALVADORI, Facoltà di Giurisprudenza, Di-

LUCA ZUCCHINI, Facoltà di Scienze Matematiche,

ploma di laurea in Giurisprudenza

Fisiche e Naturali, Diploma di laurea in Chimica

ARTURO LAURENZI, Facoltà di Ingegneria, Diplo-

FEDERICO PRATELLESI, Facoltà di Scienze Politi-

ma di laurea in Ingegneria elettronica e delle telecomunicazioni

che, Diploma di laurea in Scienze politiche (il diploma è stato ritirato dalla madre)



Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014

60


Intervento del rappresentante dei professori emeriti Andrea Proto Pisani Emerito di Diritto processuale civile

61

ri di ruolo destinati soprattutto agli sdoppiamenti (e poi

di decano, un breve intervento nel corso di questa ce-

triplicazioni) degli insegnamenti fondamentali e non

rimonia annuale di consegna dei riconoscimenti ac-

(come era avvenuto ad es. in Francia) al raddoppio del-

cademici.

le singole facoltà allo scopo di agevolare i coordinamen-

Vorrei iniziare osservando che noi diciannove docen-

ti fra le materie e rendere responsabili della qualità com-

ti ai quali oggi è conferita la qualifica di emerito rap-

plessiva degli studi piccoli nuclei di docenti.

presentiamo molto probabilmente l’ultima pattuglia

L’università, nonostante queste pecche, era però an-

della vecchia università c.d. di élite, della università

cora prestigiosa.

con circa 2.500 professori di ruolo i quali erano sele-

Quando – a seguito dell’aumento di cui si è detto –

zionati tramite concorsi caratterizzati dalla cosiddet-

nel 1974 io mi trasferii alla facoltà di Giurispruden-

ta terna dei vincitori, concorsi normalmente prece-

za di Firenze per ricoprire la seconda cattedra di Di-

duti dal superamento di quella severa selezione co-

ritto processuale civile (la prima era stata ricoperta

stituita dalla abilitazione (normalmente annuale) al-

da Piero Calamandrei) trovai come “colleghi” mae-

la libera docenza.

stri del livello di Salvatore Romano, Francesco Ferra-

Questo modello di università alla fine degli anni ses-

ra jr., Giangualberto Archi, Paolo Frezza, Paolo Ba-

santa, in gran parte a seguito della attuazione della

rile, Giovanni Miele, Enzo Capaccioli, Mario Nigro

scuola media unificata e poi della cosiddetta liberaliz-

e, fra i più giovani, ma già chiaramente emergenti a

zazione degli accessi, era entrata in un grosso periodo

livello nazionale e internazionale, Mauro Cappellet-

di crisi, crisi da cui probabilmente non è ancora uscita.

ti, Paolo Grossi, Ferrando Mantovani.

Nel 1974 si ebbe un grosso aumento di posti di professo-

A Lettere insegnavano personaggi quali Eugenio

Intervento del rappresentante dei professori emeriti

Il Rettore mi ha chiesto di svolgere, nella mia qualità


Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014

62

Garin, Lanfranco Caretti, Antonio La Penna, Pao-

due bravi e da un terzo (spesso) mediocre scelto per

lo Rossi.

giustificare accordi interni o esterni. Ricordo una gros-

A Scienze politiche Giovanni Sartori, Giorgio Spi-

sa pagina di un diffuso settimanale che a proposito dei

ni, Alberto Predieri. A Scienze Giuliano Toraldo

concorsi universitari parlava di “cavallo di Caligola”.

di Francia, Salvatore Califano. A Medicina Alberto

Non tutto era sbagliato. Ricordo fra tutti due istituti.

Fonnesu, Luigi Tonelli, Alfiero Costantini, Emiliano

In primo luogo l’istituto della libera docenza, abilitazio-

Panconesi. A Economia Francesco Volpi, Piero Ba-

ne (normalmente annuale) a carattere nazionale, prima

rucci. Ad Architettura Giovanni Koenig, Pier Luigi

grossa scrematura dei giovani che avevano mostrato in-

Spadolini, Salvatore Di Pasquale.

teresse per la ricerca: base da cui poi sarebbero stati selezionati i professori incaricati e poi di ruolo (con una

A seguito di una discussione più che decennale (chi

mobilità estremamente utile per la formazione). La li-

non ricorda il fatidico progetto di legge 2314), ver-

bera docenza funzionava bene in tutte le materie tran-

so il 1973 si ebbe una prima parziale riforma. Anzi-

ne che in Medicina in cui nella sostanza mancava qual-

ché raddoppiare le facoltà e le università, si aumen-

siasi seria selezione; come spesso è avvenuto nella storia

tò il numero dei professori di ruolo, si soppresse la li-

dell’università, anziché affrontare separatamente i pro-

bera docenza, si introdusse l’equivoca figura dei con-

blemi di Medicina, i problemi di Medicina hanno pre-

trattisti ed assegnisti. La selezione dei commissari dei

valso e fu abolita la libera docenza.

concorsi del 1974-75 avvenne tramite sorteggio: qua-

In secondo luogo vorrei ricordare la figura dell’as-

si presa d’atto definitiva del fallimento completo del-

sistente ordinario, selezionato da una commissione

la vecchia università e soprattutto dei suoi docenti;

prevalentemente interna, scelto discrezionalmente

poi il sistema sarebbe stato modificato: votazione più

fra i primi tre idonei, e destinato a perdere il posto di

sorteggio o sorteggio più votazione.

assistente se non conseguiva la libera docenza entro

Nel frattempo verso gli inizi degli anni 80 vennero

il termine (ragionevole e non iugulatorio) di dieci an-

introdotti i dottorati di ricerca: una grossa occasio-

ni (in tal caso però poteva a domanda essere inserito

ne di rinnovamento, sprecata però soprattutto dalla

nella scuola secondaria). Ripensandola oggi questa

circostanza che l’esame finale di dottorato doveva e

disciplina sapeva coordinare serietà di valutazione,

deve essere svolto unicamente alla fine del triennio

discrezionalità insostituibile dei docenti e tranquil-

o quadriennio (aumentato in casi eccezionali di un

lità (indispensabile per la ricerca) di una assunzione

anno) e non (come invece in Francia o Germania)

sostanzialmente a tempo indeterminato.

quando il dottorando si fosse sentito maturo.

Sempre negli anni 70 la figura degli assistenti ordi-

Non è certo il caso di lodare i tempi passati, tempi in

nari fu soppressa (e trasformata in un ruolo ad esau-

cui si crearono e crebbero le cosiddette baronie uni-

rimento) e fu sostituita da quella dei ricercatori (nel

versitarie, in cui singoli professori controllavano l’in-

cui ambito rifluirono attraverso un sostanziale ope le-

tera materia (e spesso anche altre limitrofe), tempi in

gis quei contrattisti ed assegnisti che erano stati as-

cui la terna dei vincitori di concorso era costituita da

sunti senza alcuna seria selezione), con possibilità di


Ho concluso.

me sia possibile effettuare con profitto le ricerche ini-

Non posso però dimenticare di accennare in questo

ziali di base svolgendo nello stesso tempo altre attivi-

momento a Virgilio Andrioli (che negli anni 60 fu

tà è un mistero che non ho mai capito). Vedremo co-

anche per pochi anni professore a Firenze).

sa succederà dei nuovi ricercatori a tempo e stretta-

Virgilio Andrioli era un professore universitario che

mente legati al tempestivo svolgimento dei concorsi

univa nella sua persona:

di associato e alle relative assunzioni.

– il rifiuto di partecipare a qualsiasi lobby di potere;

Mi avvio verso la conclusione. La penultima riforma

– doti di studioso finissimo ed infaticabile;

della seconda metà degli anni 90, per non parlare di

– severità morale a tutti i livelli.

quella attuale, per un verso ha contribuito a rinunciare

Credo che per questo nel 1960 lo scelsi come mio re-

ad una prima scrematura a livello nazionale, per altro

latore della tesi di laurea a Napoli, e poi ho continuato

verso dal 1999 fino a ieri si è puntato su concorsi a li-

a rivolgermi a lui come Maestro a tutto tondo.

vello locale senza prevedere che la partecipazione dei

Di questo vero e proprio raro privilegio sono piena-

commissari esterni fosse funzionale soprattutto al con-

mente consapevole.

trollo e non alla spartizione del bottino.

63 Intervento del rappresentante dei professori emeriti

scelta tra il tempo pieno e il tempo determinato (co-


Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014

64


Premi Firenze University Press per tesi di dottorato Presentazione di Luigi Lotti

Emerito di Storia contemporanea

La Commissione ha esaminato queste tesi, il cui

sto consueto incontro di saluto e di ringraziamento a

numero non è però del tutto corrispondente con i

quanti lasciano l’Università – i nomi degli autori e le

lavori in atto nelle varie aree disciplinari e nelle mol-

tematiche delle rispettive tesi di dottorato dell’anno

teplicità così diverse in cui ogni area si suddivide.

accademico trascorso, giudicate dalla commissione

Soprattutto perché in talune aree – particolarmente

appositamente designata, come meritevoli della pub-

nella Biomedica, nella Scientifica e in taluni ambiti

blicazione ad opera della Firenze University Press,

della Tecnologica – è ormai consolidata e comunque

una per ciascuna delle grandi aree di studio e ricerca

crescente l’immissione online di testi ancora in corso

dell’Ateneo, più due per le aree più eterogenee e con

d’opera, al fine di addivenire rapidamente a comuni-

un numero di tesi più elevato. La Commissione è sta-

cazioni e scambi internazionali.

ta composta dai professori: Tito Arecchi, Paolo Felli,

Il lavoro, come di consueto, è stato arduo e proble-

Michele Arcangelo Feo, Roberto Genesio, Mario Pio

matico, non solo per la gamma vastissima delle te-

Marzocchi, Adolfo Pazzagli, Mario Giuseppe Rossi,

matiche, ma più ancora per l’alto livello dei lavori,

Salvatore Ruggieri, Saulo Sirigatti, Piero Tani, Fio-

che rende meno agevole la comparazione. Ma que-

renzo Cesare Ugolini, Vincenzo Varano, Graziella

sto ovviamente è solo motivo di compiacimento e dà

Vescovini e io stesso. La Commissione ha affrontato

maggiore rilevanza all’impegno della FUP di pubbli-

l’esame e la comparazione delle 74 tesi presentate di

carne un numero anche solo limitato: che comun-

cui: 11 dell’ Area Biomedica, 8 dell’Area Scienze, 16

que ha raggiunto complessivamente una cinquantina

dell’Area Scienze sociali, 18 dell’Area Tecnologica,

di opere.

21 dell’Area Umanistica.

Vediamo quelle di quest’anno.

Premi Firenze University Press per tesi di dottorato

Anche quest’anno ho l’incarico di esporre – in que-

65


AREA BIOMEDICA

sei virtuali; l’olografia infrarosso permette di visualiz-

Claudia Lunghi: Interazioni intermodali precoci

zare in tempo reale oggetti in moto su scala umana

e plasticità corticale visiva in adulti evidenziate me-

dietro una cortina di fumo e fiamme (brevetto Usa in

diante la rivalità binoculare.

corso di perfezionamento).

La tesi basata sullo studio del fenomeno percettivo

Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014

66

– visivo noto come rivalità binoculare – si articola in

AREA DELLE SCIENZE SOCIALI

una serie coordinata di indagini sperimentali volte ad

Lorenzo Pellegrini: Circostanze del reato: trasforma-

investigare differenti aspetti della percezione visiva e

zioni in atto e prospettive di riforma.

multisensoriale. Le indagini, condotte presso labo-

L’autore tratta il difficile argomento situandolo in

ratori italiani e stranieri, sono state corroborate dal

un più ampio contesto conoscitivo che lo porta ad

confronto con eminenti studiosi del settore e consi-

affrontare alcuni snodi fondamentali della scienza

derate da importanti riviste scientifiche. Tra i risultati

del diritto penale: legalità, discrezionalità, tipicità

emersi si può segnalare sia la definizione delle con-

della fattispecie, imputazione soggettiva. La tesi si

dizioni che governano l’interazione tra stimoli visivi

impegna con metodo sicuro a mettere ordine in una

e aptici a livwello delle aree cerebrali primarie, sia la

disciplina delle circostanze del reato – sia sul piano

grande potenziale plasticità della corteccia visiva che

della determinazione della fattispecie sia su quello

l’adulto mantiene. La ricerca ha contribuito anche a

della commisurazione della pena – priva finora di

indicare nuove e importanti metodologie diagnosti-

un quadro di riferimento sistematico e coerente. Il

che e terapeutiche, particolarmente per l’assessment

lavoro dimostra padronanza di un vasto apparato di

e il trattamento dell’ambliopia in età evolutiva.

concetti e di problemi della moderna scienza penale, sensibilità per la dimensione applicativa, storica

AREA DELLE SCIENZE

e comparatistica dell’istituto e spunti originali assai

Massimiliano Locatelli: Mid infrared digital holo-

apprezzabili in prospettiva di riforma.

graphy and terahertz imaging. La tesi discute problemi di rilevanza scientifico-tec-

AREA TECNOLOGICA

nologica alquanto vasta, con ricadute applicative che

Marco Bacci: Dinamica molecolare e modelli al con-

stimolano potenziali utenti ad approfondire le tema-

tinuo per il trasporto di molecole proteiche.

tiche. Precisamente: l’estensione dei metodi olografi-

La tesi riguarda lo studio del passaggio di molecole

ci dalle lunghezze d’onda visibili al medio infrarosso

attraverso nanopori – un processo fondamentale in

permette la visualizzazione di oggetti di dimensioni

infiniti processi biologici – con particolare riferimen-

metriche (e non solo centimetriche); l’olografia digi-

to ai fenomeni fisici e chimici che caratterizzano il

tale permette di sviluppare in tempo reale test non

trasporto di proteine attraverso membrane cellulari,

distruttivi di interesse industriale; l’olografia digitale

noto come traslocazione. La tesi definisce e impie-

permette la ricostruzione nel visibile di oggetti tridi-

ga un modello mesoscopico per la descrizione della

mensionali, di interesse sia per la TV 3D sia per Mu-

dinamica del passaggio attraverso il poro, in grado di


analisi dell’organizzazione dello spazio urbano nel-

lamento del processo a partire dalle conformazioni

la Parigi dell’antico regime, come premessa e base

della proteina e della sequenza aminoacidica, svi-

di confronto con le progettazioni urbanistiche della

luppando una teoria termodinamica basata su una

Francia rivoluzionaria. La critica illuministica attua-

opportuna funzione di energia libera, dipendente

lizza l’utopia della città ideale di origine umanisti-

soltanto dalla variabile spaziale lungo il poro, e per-

ca, traducendola nell’idea e nella prassi riformistica

venendo in termini fisico-matematici ad un originale

di un modello urbano lontano dalla magnificenza

modello continuo monodimensionale, capace di te-

architettonica e aperto alle esigenze popolari di sal-

nere conto anche di aspetti tridimensionali del feno-

vaguardia della salute, di difesa del rapporto con la

meno.

natura e degli spazi necessari alla vita sociale e alle

Roberta Martelli: Caratteristiche dei filetti crudi e

attività culturali. Nella seconda parte, incentrata sui

cotti di specie attualmente e potenzialmente di interes-

casi emblematici di due esponenti di primo piano

se all’acquacoltura italiana: la trota iridea e l’ombrina

dell’architettura del ‘700, Etienne-Louis Boullée

boccadoro.

e Claude-Nicolas Ledoux, propone una verifica

Il pesce è un alimento che contiene gli acidi grassi

dell’integrazione tra riflessione teorica e contenuti

polinsaturi omega‑3 che riducono le malattie car-

della progettazione. È un lavoro che affronta organi-

diovascolari. Con il depauperamento delle risorse

camente un ampio arco cronologico e problematico

naturali è aumentata la produzione di pesci di alle-

in una prospettiva interdisciplinare, attenta alla con-

vamento, ma manca una ricerca sistematica per le

testualizzazione storica.

specie comunemente allevate o di recente introdu-

Emilia Cucinotta: Produzione poetica e storia nella

zione come Ombrina boccadoro e Trota iridea. Al-

prassi e nella teoria greca di età classica.

le domande su quale prodotto arriva sul piatto, e se

Il lavoro si misura con la genesi, nella Grecia del

le qualità nutritive sono mantenute dopo la cottura,

V secolo, di un problema che ha segnato la cultura

questo lavoro dà per la prima volta una risposta attra-

occidentale: quello dei rapporti fra poesia e storia;

verso l’analisi di alcuni parametri mediante software

muove dalle testimonianze di Frinico, Epicarmo ed

di nuova generazione. Questa ricerca ha permesso

Empedocle, e centra quindi la sua analisi sui “Per-

di ottenere un indice di qualità del prodotto con una

siani” di Eschilo e sull’omonima opera di Timoteo.

visione integrata.

Analizza i nuclei ideologici con ampi e penetranti excursus volti alla ricostruzione di testi frammentari,

AREA UMANISTICA

pone a specchio della prassi poetica il controllo filo-

Irene Brancasi: Architettura e illuminismo: filosofia e

sofico di Platone e Aristotele. A Platone e ai dialoghi

progetti di città nel tardo Settecento francese.

“Menesseno “ e “Crizia” è dedicato l’ultimo capito-

La tesi sviluppa il tema della riforma della città nel

lo, che stringe in unità la mimesi, la paideia, e tutto

Settecento francese, con particolare attenzione al

il sistema dei valori civili della polis. L’affascinante

pensiero degli illuministi, partendo da una puntuale

racconto si dispiega attraverso le risposte a domande

67 Premi Firenze University Press per tesi di dottorato

predire l’alternanza di momenti di stasi e di scivo-


diventate perenni nella nostra cultura: possibilità di

Per questa tesi la Commissione chiede alla Firenze

fare poesia della storia, legittimità pedagogico-sociale

University Press di attuarne la pubblicazione online.

del falso nelle narrazioni storiche, legame del me-

Le altre segnalazioni sono per le seguenti tesi:

stiere dello storico con l’impegno alla delineazione

Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2013 | 2014

68

della città ideale, incanto e inganno dell’intreccio fra

AREA BIOMEDICA

epopea poetica e passione civile. L’autrice è provve-

Silvia Pandolfi: Il circuito di retroazione positiva tra

duta delle migliori armi della filologia e della critica

la fosfatasi oncogena wip 1 e il fattore di trascrizione

storica, di conoscenza della lingua greca e domina

GLI1 nella regolazione delle segnalazioni hedgehog

teoricamente il versante filosofico dei problemi. AREA SCIENZE SOCIALI A fianco delle tesi premiate la Commissione ha rite-

Francesca Dimetti: Nuovi paradigmi del lavoro nel

nuto di dover fare alcune segnalazioni.

passaggio dal fordismo al postfordismo, fino al lavoro contemporaneo.

Per l’AREA SCIENTIFICA il numero limitato dei premi crea talora difficoltà di scelta, grazie all’alto livel-

AREA TECNOLOGICA

lo dei lavori. Proprio per questo la Commissione ha

Cecilia Caldini: Nuovi paesaggi tra città e mare. Cri-

ritenuto di fare una segnalazione speciale per la tesi

teri per il progetto di un confine

di Francesco Muniz-Miranda su Analisi delle pro-

Claudia Sarri: Raffinatezza compositiva e performan-

prietà strutturali e spettroscopiche usando dinamica

ce strutturale: il Palasport di Norfolk di Pier Luigi Nervi.

molecolare. La tesi riguarda lo studio a livello molecolare delle

AREA UMANISTICA

proprietà strutturali, dinamiche e spettroscopiche

Alberto Benvenuti: Il nazionalismo afro-americano e la

mediante l’uso combinato di simulazioni di dinamica

Cuba rivoluzionaria dal 1959 agli anni del Black Power

molecolare “ab initio” (MD) e di proprietà moleco-

Eva Francioli: Le riviste dell’utopia: il caso del setti-

lari. Le proprietà molecolari riguardano la struttura

manale belga 7Arts nella rete internazionale dei perio-

derivata da funzioni di distribuzioni radiali e angolari

dici costruttivisti

di legame a idrogeno, la struttura elettronica, la den-

Nicola Lo Pomo: Matteo Vegio, Elegiae, Rusticanalie,

sità degli stati vibrazionali e gli spettri IR e Raman.

Distiche ed Epigrammate. Edizione critica e commento.

Per ottenere frequenze vibrazionali da segnale risolto nel tempo è stata utilizzata la trasformata di Fourier o l’ana-

Alcune considerazioni e alcuni auspici: le considera-

loga trasformata ondulatoria. La tesi descrive lo studio del

zioni sono di piena soddisfazione nel poter riconoscere

legame a idrogeno di sistemi allo stato fluido/condensato

che pur nella difficoltà di questi anni, nella prolungata

che possono rivelare conformeri con tipi diversi di legami

successione di cambiamenti degli assetti universitari,

a idrogeno a seguito di transizioni a trasferimento accop-

il livello dei dottorati nella nostra Università rimane

piato di protone ed elettrone.

alto e vario in tutte le sue complesse articolazioni. E


la regolarità del ricambio, la stessa realtà numerica

capacità di attrarre e guidare a studi specialistici giova-

di quanti operano negli Atenei.

ni sospinti dalla passione della ricerca, dell’approfon-

Sappiamo bene come l’Ateneo sia attento a questo

dimento e del nuovo.

problema che condiziona il proprio futuro, come

Ovviamente non tutti i dottori di ricerca si oriente-

il Rettore ha detto nel suo intervento; ma la Com-

ranno verso la prosecuzione degli studi. Ma quanti

missione sente di dover ribadire qui questa urgenza,

vi rimangono attestano della forza della vocazione e

perché ogni anno tocca con mano il rischio di disper-

dell’attrattiva della cultura.

dere le potenzialità dei giovani studiosi. Tanto più

Una giornata come questa, di grato e affettuoso omag-

proprio perché il livello dei dottorati è così alto da

gio a chi è costretto dall’anagrafe a passare la mano,

rendere particolarmente gravosa l’incertezza.

e di premiazione a nuovi studenti che confermano il

Ma intanto ringraziamo la Firenze University Press

livello dell’Ateneo, acquista un forte valore simbolico.

per quanto fa pubblicando queste tesi, oltre che per

Ma qui ci accompagna la precarietà sulle prospettive

l’espansione crescente delle pubblicazioni dell’Ate-

future. Se uscire è un obbligo di legge, le potenzialità

neo fiorentino, degli altri atenei toscani e non solo.

di ricambio non sono altrettanto certe. Le vicende

È un’opera preziosa. Grazie perciò alla FUP e al suo

dell’Università ormai da troppo tempo hanno reso

presidente, prof. Andrea Novelli.

difficile la continuità del succedersi di generazioni,

69 Premi Firenze University Press per tesi di dottorato

che attesta dell’efficacia operativa dei dottorati e della



“Firenze cum laude”

Martedì 22 ottobre 2013 si è svolta “Firenze cum laude”, la manifestazione organizzata dall’Università in Palazzo Vecchio, in collaborazione con il Comune di Firenze, per dare il benvenuto alle matricole e per informare sui servizi utili alla vita accademica. Nel Salone dei Cinquecento il rettore Alberto Tesi e l’assessore all’Università Cristina Giachi hanno incontrato gli studenti che stanno iniziando il loro percorso di studio. Riccardo Bruscagli ha tenuto la lezione “Per chi l’Università?”, una riflessione sul modo di vivere l’esperienza accademica, dalle generazioni passate a quelle presenti e future. Nel corso dell’incontro incursioni video teatrali, realizzate nell’ambito delle attività culturali e di spettacolo promosse dall’Ateneo, hanno fatto rivivere alcuni laureati eccellenti dell’Università di Firenze (Sandro Pertini, Indro Montanelli, Mario Luzi, Margherita Hack, Fosco Maraini) e le loro parole. Protagonisti, insieme alla giovane attrice e studentessa Giulia Rupi, anche alcuni docenti dell’ateneo (Giuseppe Anichini, Vincenzo Legnante, Maria Paola Monaco, Anna Benvenuti); regia di Fabio Cocifoglia.


“Firenze cum laude”

72


Saluto del Rettore Alberto Tesi 73 Saluto del Rettore

È sempre una grande soddisfazione vedere il Salone

scelta consapevole del corso di studio. Sono molte

dei Cinquecento gremito di tanti giovani studenti per

le iniziative di orientamento che la nostra Università

questa giornata dedicata all’accoglienza delle matri-

organizza nel corso dell’anno, grazie anche alla col-

cole universitarie, una iniziativa organizzata insieme

laborazione con l’Ufficio scolastico regionale, e che

all’Amministrazione comunale, che desidero since-

coinvolgono i Presidenti delle Scuole, i Presidenti

ramente ringraziare per la disponibilità da sempre

dei Corsi di Laurea, e soprattutto i nostri Delegati

dimostrata nel collaborare con l’Università.

all’orientamento, l’Ufficio all’orientamento, l’Area

Accogliere le matricole in questo luogo simbolico

della comunicazione ed il personale universitario. Il

della città sta a significare che voi studenti siete con-

mio sincero ringraziamento va a tutti loro e agli altri

siderati partecipanti attivi e consapevoli del nostro

enti o organismi, come l’Azienda per il Diritto allo

territorio. La vostra presenza contribuisce a rendere

Studio, il Comune di Firenze, ATAF, CUS, che par-

Firenze una città vitale con al centro gli studenti e i

tecipano a questa iniziativa.

giovani in generale.

Credo però che questa iniziativa rappresenti qualcosa

Si tratta di una iniziativa pensata anche per dare

di diverso rispetto a quelle di orientamento a cui avete

continuità a quelle giornate e incontri di orienta-

partecipato. Infatti da qualche settimana avete iniziato

mento a cui avete avuto modo di partecipare, ancora

a frequentare le lezioni e, quindi, a rendervi conto di

come studenti delle scuole superiori, nei mesi scor-

quale sia l’attività nelle aule universitarie, avete cioè

si e che spero vi abbiano permesso di compiere una

iniziato a far parte della grande comunità universitaria.


“Firenze cum laude”

74

Proprio per questo, la giornata di oggi vuole anche

niversità attraverso le sue reti globalmente intercon-

servire a stimolare una riflessione su cosa significhi

nesse può offrirvi opportunità di crescita che adesso è

essere parte di una comunità universitaria, e quali op-

difficile persino immaginare. Dovete cercare di vive-

portunità ciò possa offrire e anche quali compiti ciò

re appieno l’Università, non considerandola soltanto

comporti. La lezione magistrale che seguirà il mio

lezioni da frequentare ed esami da superare. Dovete

intervento, tenuta dal Prof. Riccardo Bruscagli – e

essere parte attiva nel dialogo stimolando i docenti.

intitolata Per chi l’Università – è appunto dedicata a

Solo così potrete contribuire al legame fondamentale

questa riflessione.

fra studenti e docenti, che da sempre è alla base del

L’ingresso all’Università è certamente un momento

progresso scientifico e culturale.

particolare nella vita di qualsiasi studente. Non do-

Oggi la situazione non è certamente delle più favore-

vete però sentirvi smarriti, anzi dovete avere la consa-

voli per i giovani, ma è anche vero che le prospettive

pevolezza che gli studenti sono stati, sono e saranno

possono cambiare molto velocemente. Dovete esse-

sempre al centro della comunità universitaria.

re pronti a cogliere le opportunità che comunque si

Questa consapevolezza deve accompagnarvi in un

presenteranno. Per questo cercate di approfittare di

periodo fondamentale del vostro periodo di formazio-

questo periodo fondamentale della vostra vita, affron-

ne e crescita personale. Il vostro percorso universitario

tando con passione e entusiasmo i vostri impegni e

è solo all’inizio; alcuni di voi trascorreranno tre anni,

pretendendo risposte alla vostra curiosità.

altri cinque, altri ancora di più se continueranno con

Non mi resta che concludere confermando l’impe-

il dottorato di ricerca o i corsi di specializzazione.

gno dell’intero Ateneo per assicurarvi un percorso for-

È importante utilizzare al meglio questo periodo; l’U-

mativo e di crescita che soddisfi le vostre aspettative.


75 Saluto del Rettore


“Firenze cum laude”

76


Lectio magistralis

Per chi l’Università? Riccardo Bruscagli Ordinario di Letteratura italiana

77 Lectio magistralis Per chi l’università?

Per chi l’Università?

impegnati duramente, e che ci sono stati sottratti da

Magnifico Rettore, Cari colleghi, Signor Sindaco,

un giorno all’altro mentre facevamo gli esami; abbia-

Autorità, cari studenti e studentesse.

mo passato prove di accesso, talvolta difficili e un po’

Ho l’obbligo innanzitutto di ringraziare il mio ami-

stravaganti; siamo stati fortunati perché quest’anno,

co, il Rettore Alberto Tesi, per avermi invitato a porge-

per lo meno, non ci è stato chiesto, come alla Sapien-

re quest’anno il benvenuto alle matricole della nostra

za nel 2011, quali erano i gusti preferiti della ‘gratta-

Università di Firenze. Io ho lasciato l’insegnamento,

checca della Sora Maria’: “Nei pressi del noto Liceo

con qualche anticipo, il primo di gennaio; questo invi-

Tacito di Roma si trova la ‘grattachecca di Sora Ma-

to per me ha un significato grande: significa che sono

ria’, molto nota tra i giovani romani. Sapresti indicare

ancora parte della Comunità per la quale ho lavorato

quali sono i gusti tipici serviti? Menta, limone, ama-

tutta la vita. Quindi grazie ancora, Magnifico Rettore.

rena, cioccolato…”

Dunque, ‘Per chi l’Università?’ Ovvero: chi ci va, chi

Soprattutto, potreste dire, abbiamo gettato il cuore

ci dovrebbe andare? Per chi è fatta l’Università? Per

oltre l’ostacolo, e nonostante la cattiva stampa che si

chi dovrebbe essere fatta l’Università?

abbatte ormai da molto tempo sull’Università italia-

Voi mi potreste dire: beh, la cosa non ci riguarda: in

na, noi ci abbiamo creduto; abbiamo creduto che ne

fondo in un modo o nell’altro noi ce l’abbiamo fatta,

valesse la pena, ed ora siamo qui.

noi siamo qui. Abbiamo passato una maturità in cui

Ma proprio per questo e quasi per ringraziarvi del co-

c’erano dei punteggi per i quali magari ci eravamo

raggio vostro e delle vostre famiglie nell’intraprende-


“Firenze cum laude”

78

re un cammino impegnativo, io vorrei riflettere con

tà di ‘cooptazione di classe’, che è cosa diversa. Una

voi ad alta voce su come voi siete arrivati qui: non

scuola di classe è quella che, all’inizio, discrimina i

in quanto individui, ma come cittadini portatori di

suoi allievi: per sesso, per religione, per situazione

una storia; e sui quali pesa una responsabilità. Una

economica. Certo, la situazione economica aveva il

responsabilità non solo nei confronti di voi stessi e

suo peso: nel senso non tanto che la scuola fosse co-

delle vostre famiglie, ma della collettività.

stosa, ma che le famiglie si mettevano sulle spalle il

E comincio anch’io con una storia – o storiella – di

mantenimento dei figli per un numero consistente

cui sono portatore. È il 1963, io faccio la seconda

di anni, invece di mandarli a lavorare subito, e di ri-

al Liceo classico Dante, in Piazza della Vittoria. Va

ceverne subito sostegno economico. Questo è vero.

in scena uno sciopero degli studenti: uno scioperino,

Ma il mio liceo classico era di fatto il più interclas-

per carità … Lo sciopero o scioperino ha per scopo di

sista che si potesse immaginare: alla confluenza fra i

avere il secondo intervallo della mattinata, se ricor-

privilegiati che scendevano dalla Bolognese, e la pic-

do bene, lungo come il primo, e non così corto. Ma

cola, piccolissima borghesia – e proletariato, anche –

il punto non è questo. Il punto è la breve concione

del quartiere del Romito, la mia classe ospitava figli

che il nostro professore di filosofia ci rivolse nell’oc-

di magistrati, di influenti medici e notai, ma anche di

casione: “A scuola non si sciopera. La scuola non è

piccoli bottegai, di garagisti, di mezzadri inurbati, di

un opificio – disse proprio così: un opificio – Perché

impiegati delle ferrovie… E le nostre storie dimostra-

voi siete la futura classe dirigente del paese”. La co-

no che quel sistema funzionava per ‘cooptare’ nella

sa mi lasciò lievemente sgomento. Io non avevo idea

classe diciamo pure dirigente, o almeno nel mondo

che ero lì per essere la classe dirigente del paese. La

delle professioni (magari a prezzo, o con la pretesa, di

mia ambizione era di diventare un buon professore

una omologazione sociale, di modellarci tutti nello

di liceo – e non avevo idea che ciò comportasse così

stesso stampino): siamo diventati, del tutto indipen-

alte e pubbliche responsabilità. Ma in quella battuta

dentemente dal nostro punto di partenza, professori

del mio professore di Filosofia c’è tutta la scuola di al-

universitari, primari ospedalieri; uno di noi, perfino

lora, nel bene e nel male. C’è la sprezzante divisione

il prefetto di questa città. Non sto dicendo niente di

tra lavoro manuale e professioni: l’opificio contro la

nuovo: il sistema funzionava come ascensore sociale.

scuola. E c’è, però, l’aspettativa sociale investita sul-

Ma allora, se era una scuola che non riproduceva le

la scuola: gli studenti del classico – quelli che sareb-

diseguaglianze di partenza, vuol dire, ripeto, che non

bero comunque andati all’Università, perché il titolo

era una scuola di classe, ma di cooptazione di classe.

del classico da solo non portava a nulla – come futu-

Eppure, quella era comunque una scuola, e una Uni-

ra classe dirigente, come élite.

versità, di pochi. Io credo di sapere perché. Non era-

Ora, spesso si parla di quella scuola – e le parole del

no solo le difficoltà economiche delle famiglie. Era

mio professore sembrerebbero confermarlo – come

una diversa forma, io credo, del tutto interiorizzata,

di una scuola ‘di classe’. Ma quella scuola non era

di subordinazione sociale. Una forma, antichissima,

una scuola di classe. Era una scuola e una Universi-

di auto collocazione di classe.


meglio elitario, a mio parere, e nella mia esperienza,

paese, dove fino i sassi vi conoscono, e dev’essere una

è stata soprattutto l’interiorizzazione della gerarchia

cosa da rompere il cuore il lasciarseli dietro per la stra-

sociale: uscire dal quella gerarchia sentito come im-

da. “Beato quell’uccello, che fa il nido al suo paesello”

pensabile, impossibile, un ardimento improponibile.

– Brava Sant’Agata! Conchiuse il nonno. Questo si

Perché mio padre, una persona di così evidente, na-

chiama parlare con giudizio.

turale intelligenza, non andò oltre la quinta elemen-

– Sì! Brontolò ‘Ntoni, intanto, quando avremo suda-

tare? Non è che proprio non potesse: è che credeva

to e faticato per farci il nido ci mancherà il panìco; e

che ciò non gli spettasse.

quando arriveremo a ricuperar la casa del nespolo, do-

Vedo qui tante ragazze. E lo sappiamo che ormai le

vremo continuare a logorarci la vita dal lunedì al sa-

ragazze sono più dei ragazzi, nelle nostre Facoltà: so-

bato; e saremo sempre da capo!

lo Ingegneria, se non vado errato, tiene ancora alto

– O tu che non vorresti lavorare più? Cosa vorresti fa-

il vessillo, sempre più stremato, della maggioranza

re? L’avvocato?

maschile (ma se non sbaglio, il premio del miglio-

– Io non voglio fare l’avvocato! Brontolò ‘Ntoni, e se ne

re studente di ingegneria, negli ultimi anni, è anda-

andò a letto di cattivo umore.

to a studentesse, non a studenti maschi …). Ora que-

Sono I Malavoglia, naturalmente. Uno scambio di

sta situazione a voi sembra del tutto normale e natu-

battute memorabile fra il vecchio ‘Ntoni, il nonno,

rale; ma non è né normale né naturale: non devo ri-

e il giovane ‘Ntoni, che come ricorderete durante il

cordarvi qui cosa accade, ancora oggi, in molte parti

servizio militare, a Napoli, ha visto che un’altra vita

del mondo, alle ragazze che vogliono andare a scuo-

è possibile; che ha intuito, anche se lui non sapreb-

la, che pretendono di studiare. E allora, lasciatemi ri-

be dirlo, che l’immobilismo ideologico di Acitrezza,

volgere un pensiero all’indietro, a quelle tante don-

ovvero l’identificazione dello stato sociale esistente

ne spesso di temibile intelligenza – scommetto che

con lo stato di natura, è sbagliato; e che si potreb-

ne abbiamo tutti qualcuna, nella memoria – che non

be, dovrebbe cambiarlo, anche se lui non saprebbe

sono potute arrivare qui dove voi siete. E lo vorrei fa-

come. Per questo la battuta del nonno è tremenda:

re leggendo un breve passo di un libretto fin troppo

O tu che non vorresti lavorare più? Cosa vorresti fare?

famoso – sì, è sempre lei, la Virginia Woolf di Una

L’avvocato? Dove si evince che fare l’avvocato signifi-

stanza tutta per sé – ma non dalle pagine più note,

ca non lavorare, ma soprattutto che l’ascensore socia-

la sorella fittizia di Shakespeare… È un passo credo

le è fermo, fermissimo, e che ogni tentativo di uscire

meno vistoso, niente più di un’immagine: due don-

dal proprio stato è impensabile: è, sarebbe, rompere

ne in attesa del tram, anzi, una in particolare. Ma

una metafisica, andare contro natura, più che muta-

in quel ritratto c’è tutta la malinconia delle vite non

re uno stato di cose.

vissute, o vissute a scartamento ridotto, delle donne

Certo I Malavoglia sono del 1881. Altri tempi, ov-

che non hanno potuto avere una stanza tutta per sé,

viamente, ed altri problemi. Ma secondo me mica

e studiare: La più anziana è vicina agli ottanta; ma se

tanto. Ciò che ha reso il nostro sistema classista, o

qualcuno le domandasse che cosa ha significato per lei

79 Lectio magistralis Per chi l’università?

Il peggio, disse infine Mena, è spatriare dal proprio


“Firenze cum laude”

80

la vita, la donna direbbe che ricordava le strade illumi-

Che poi noi, l’Università italiana, abbia saputo ri-

nate per la battaglia di Balaclava, o che aveva sentito i

spondere bene a questa potente richiesta di democra-

cannoni sparare a Hyde Park per festeggiare la nascita

tizzazione, a questa vera e propria rivoluzione sociale

di re Edoardo VII. E se qualcuno … le chiedesse: Ma

e di mentalità, questo, direbbe Manzoni, è un altro

che faceva, lei, il cinque aprile del 1868 oppure il 2 no-

paio di maniche. Sarebbe qui fin troppo facile stilare

vembre del 1875? La donna assumerebbe una espres-

l’elenco delle mosse sbagliate, degli errori generosi, o

sione vaga e direbbe che non ricorda niente. Poiché or-

anche meno generosi: c’è tutta una letteratura e una

mai tutti i pasti sono stati cucinati; i piatti e le tazze

saggistica in proposito. Certo, come si fa a liberaliz-

sono stati lavati; i figli sono stati mandati a scuola e

zare gli accessi, senza garantire assistenza a chi non

ora sono nel mondo. Di tutto quello non rimane più

è oggettivamente preparato a fare il gran salto nell’U-

niente. È tutto svanito. Non c’è biografia o storia che

niversità? Come si fa a distribuire Facoltà e corsi su

dica una sola parola in proposito. E i romanzi, senza

tutto il territorio come se l’Università fosse una scuo-

farlo apposta, inevitabilmente raccontano bugie.

la dell’obbligo? Perché ci si deve incaponire a pensa-

Ora, voi siete figli e figlie di tutta un’altra storia. Basta

re che l’Università sia l’unico formato educativo do-

ripercorrere le cifre dell’incremento dei numeri stu-

po la scuola superiore, e si deve così mettere un po-

denteschi in questo dopoguerra: Dal ‘60 al ’69 siamo

vero Preside di Lettere – me – nella situazione di do-

passati da 268.000 studenti a 617.000 (e fra questi ci

ver cancellare il triennio di Moda, che entro i vincoli

sono anch’io); nel 1980 erano un milione, nel 1990

di una Università umanistica non ci sta, mentre sta-

un milione e quattro, nel 1997 1.774.000. Nel 2007

rebbe benissimo in un’altra forma di scuola o diplo-

Roma La Sapienza ne contava145.000, Bologna e

ma post scuola superiore? Perché abbiamo dovuto fa-

Napoli più di 90.000, Firenze, come Milano, Pado-

re prima il curriculum del triennio, dovendo per for-

va, Torino, circa 60.000. E già nel ‘98-99 si iscriveva-

za infilarci tutta l’offerta formativa potenziale di una

no all’Università il 64% dei diciannovenni italiani.

Facoltà, anche quella più specialistica, e solo dopo

Cos’è successo? I sociologi lo sanno cos’è successo,

abbiamo potuto e dovuto fare i curriculum delle Ma-

in termini di ondata demografica, di allargamento

gistrali, che a questo punto, per forza rischiavano di

del benessere nell’Italia del boom – ma io leggo il fe-

essere una replica dei trienni? Perché sono stati fat-

nomeno, anzi, l’ho personalmente vissuto – come un

ti dieci anni di Scuole di Specializzazione per l’Inse-

impetuoso fenomeno di democratizzazione, e di de-

gnamento Superiore (SSIS), investendo una monta-

mocratizzazione interiore, di mutamento di mentali-

gna di risorse economiche e temporali, se poi i nostri

tà. Anche ’Ntoni, a un certo punto, si è detto: “Pos-

“sissini” dopo dieci anni devono ancora combattere

so fare anch’io l’avvocato”. E su questo, io non credo

con le assegnazioni provvisorie? Come si può pensa-

che noi possiamo tornare indietro. Credo che dob-

re di coltivare una Università realmente competitiva,

biamo continuare a dare a tutti gli ‘Ntoni, da qualsi-

col poco inglese che siamo in grado di insegnare al-

asi parte del mondo provengano, il coraggio di dire

la massa dei nostri studenti? (Lo so, essendo io feli-

“Posso fare anch’io l’avvocato”.

cemente dotato di una moglie americana, so di esse-


81 Lectio magistralis Per chi l’università ?


“Firenze cum laude”

82

re particolarmente sensibile a questo tema: ma il fat-

in Francia, a 14 anni, ma per dire, in Germania già

to è che l’inglese, lo si voglia o no, non è una lingua

a 10-11 anni, in Ungheria a 10, e poi successivamen-

straniera, è il latino del pianeta). Ma poi, in senso

te, con opzioni via via divaricate, a 14 e a 16; mentre

generalissimo: come ci si può illudere di rispondere

i paesi del Nord Europa, Svezia, Norvegia, Danimar-

ad una Università diventata potenzialmente ‘di tutti’

ca e Finlandia prevedono un curriculum uguale per

semplicemente spalmando su tutto il sistema le mo-

tutti, senza opzioni divaricate, fino a tutto l’obbligo,

dalità di funzionamento di quella ‘di pochi’?

cioè fino ai 16 anni; fuori dell’Unione Europea, per

Il cahier de doléances sarebbe evidentemente infi-

esempio in Israele, fino a quindici. La divaricazione

nito. E tuttavia, ho sempre pensato che parlando di

più precoce in Russia: dopo la seconda elementare,

Università e di sistema educativo nazionale noi fossi-

e poi dopo il nono anno dell’obbligo, cioè a 16 anni.

mo un po’ troppo autoreferenziali. Non potremmo

E l’accesso all’Università? E il numero chiuso? C’è

imparare dagli altri? Non potremmo andare a vedere

pressoché dappertutto, e durissimo proprio nei libe-

cosa fanno in Finlandia, per dire, visto che la Finlan-

rali paesi del Nord Europeo, dove è fondamentale

dia è sempre in cima alle classifiche delle performan-

per l’ammissione il curriculum pregresso; in altri pa-

ces scolastiche? E insomma, per chi è l’Università,

esi, come per esempio in Inghilterra, vale invece un

non dico nel mondo, ma almeno in Europa?

mix di curriculum scolastico (la media dei voti), esiti

Mi sono perciò rivolto ai colleghi di lingue e lettera-

degli esami finali (gli A-levels), curriculum vitae, che

ture straniere per sapere, di prima mano, come vanno

contempla anche le attività extrascolastiche, e giudi-

le cose nei loro paesi di riferimento. E anzi, li ringra-

zio degli insegnanti della scuola superiore frequenta-

zio qui per la generosità, la precisione, la puntigliosi-

ta; in Ungheria è la prova di maturità che vale anche

tà perfino, in qualche caso, delle loro informazioni.

contestualmente, se svolta in un certo modo (soste-

Così precise e puntigliose, che mi sono sentito quasi

nendo esami richiesti dall’Università in cui si ha in-

sopraffatto dalla complessità della, come dire, inge-

tenzione di fare domanda) come prova di ammissio-

gneria formativa di molti paesi europei. Però è anche

ne alla Facoltà desiderata; in Israele i voti del curri-

un quadro in un certo senso molto leggibile, e che

culum e della maturità vengono pesati diversamen-

sembra voler rispondere ad una domanda di questo

te a seconda della Facoltà a cui si vuole accedere, e

genere: come reggere alla potente spinta egualitaria

in più c’è in aggiunta un test psicometrico, mi si di-

e democratizzatrice che viene da lontano, addirittura

ce, piuttosto rigido; in Francia l’accesso è libero, ma

dal dopoguerra? Come conciliare questa spinta con

come si sa la selezione avviene dopo il primo anno

una esigenza di disciplinamento sociale? È evidente

di frequenza, e la liberalità francese è notoriamente

che in Europa, e vicinanze, si risponde a questa esi-

compensata dalla dura selezione d’accesso alle Gran-

genza con diversi gradi di rigidità. Perché è ben vero

des Écoles. In Russia ora l’accesso è libero, salvo che

che in tutta Europa tutti hanno l’obbligo scolastico ai

alcune Università più ambite hanno delle loro prove

16 anni, ma in quei sedici anni in alcuni paesi si fan-

di selezione. E infine: esistono sistemi di formazione

no già scelte gravi, se non irreversibili: da noi, come

superiore paralleli all’Università? Pressoché dapper-


l’errore di chiedere una vecchia Università, pensan-

Israele, a certe Università francesi (Paris 8) aperte an-

do di invocare una Università nuova; non fate l’errore

che a chi non ha la maturità, ai corsi di formazione

di chiedere o aspettarvi cose che erano della vecchia

professionale post secondaria in Ungheria, alla voca-

Università di pochi, pensando che siano cose utili e

tional education inglese; la Germania poi dispone di

necessarie alla vostra nuova Università.

un’intera e differenziata batteria di scuole e accade-

Mi spiego: ogni tanto si sollevano alti lai di rimpian-

mie post scuola secondaria, per la preparazione pro-

to per l’Università di una volta, per il suo rigore ne-

fessionale e per la scienza applicata.

gli studi, per l’altezza dei suoi maestri eccetera. Al-

Come si può leggere questo quadro, al di là delle co-

lora, intendiamoci. I maestri erano una cosa, l’Uni-

se che ci convincono di più o di meno? (E certo, la-

versità, come istituzione, un’altra. Quando ero Pre-

sciatemi dire che pretendere un’opzione decisiva da

side mi è capitato di ricevere provocazioni maliziose

bambinelli di 10 anni non mi convince…) Credo

da certi giornalisti: “Professore ma che differenza c’è,

che siamo alle prese dovunque con lo stesso proble-

fra   l’Università di ora e quella di un tempo? Eh? Fra

ma, a cui si cerca di dare risposte più o meno persua-

i professori di allora e quelli di oggi?” Al che una vol-

sive: saltata l’educazione come fatto di élite, saltata la

ta ho risposto: “Senta, se Lei vuole che io faccia para-

scuola per pochi, dappertutto si cerca di gestire que-

goni fra me e i miei colleghi da una parte, e dall’altra

sto principio di eguaglianza. Nei casi più felici pun-

i Garin, i Contini, i Caretti, i Cantimori, vabbè, pas-

tando su una uguaglianza di partenza, che è quella

siamo alla seconda domanda…”. Ma se si deve par-

vera – cioè cercando di agevolare le posizioni all’i-

lare dell’istituzione … insomma. Io ho sperimentato

nizio, di tutelare le opportunità iniziali; a volte – e

una Università dove si distinguevano le Facoltà che

questo è l’errore in cui cadiamo talvolta qui da noi  –

‘si frequentavano’ e quelle che ‘non si frequentava-

puntando invece, consapevolmente o no, su una sor-

no’; dove bidelli onnipotenti facevano soldi facendo-

ta di uguaglianza d’arrivo: come se tutti dovessero o

si pagare le firme di frequenza dagli studenti – firme

potessero arrivare allo stesso traguardo. Ma l’impor-

che professori sopraffatti concedevano ipocritamen-

tanza è la partenza, tutelare le condizioni all’inizio

te; dove nonostante che la durata formale degli studi

della corsa: che sia una corsa aperta, e che il punto

fosse di quattro anni, la media nazionale era di sette

d’arrivo dipenda il più possibile da nient’altro che dai

e nella mia Facoltà, al momento di passare al ‘tre più

talenti di ciascuno.

due’, era di otto anni e quattro mesi; dove i fuoricorso

Così vedete, cari ragazzi, voi siete oggi il punto termi-

si vantavano di essere tali, e godevano ad aggiungere

nale di un lungo processo. Un processo di liberazio-

ciondoli ai loro goliardi per ogni anno di permanen-

ne, mi verrebbe fatto di chiamarlo. Per questo all’i-

za ulteriore all’Università; dove c’erano docenti che

nizio parlavo di responsabilità. Di responsabilità, ho

si vantavano di non avere laureandi, tanto temibile

detto, non soltanto nei confronti di voi stessi e delle

doveva essere il loro insegnamento, o il loro ego; do-

vostre famiglie, ma delle istituzioni, della comunità.

ve ci si preparava agli esami sulle dispense (oh beh:

E allora, lasciatemi dire un’ultima cosa… Non fate

l’Università a distanza non è mica una cosa nuova…)

83 Lectio magistralis Per chi l’università?

tutto: dalla Università popolare dei paesi nordici e in


“Firenze cum laude”

84

– e chi, come il mio maestro Caretti, dispense non ne

vecchie: il non controllo della frequenza, esami tut-

faceva, era visto come un personaggio bizzarro. No,

ti i mesi, appelli di laurea su richiesta… Una Univer-

di questa Università, io non ho mai avuto nostalgia.

sità pubblica e aperta a tutti non è un supermercato

Ma allora, attenti. Gli studenti spesso, anche in que-

dove chiunque, individualisticamente, prende dagli

sto salone, si sono schierati per una Università ‘di

scaffali il barattolo che gli serve quando gli serve. È

massa di qualità’. A me, lo dico subito, l’espressio-

– dovrebbe essere – una comunità educativa. E cre-

ne non piace: perché massa è vocabolo omologante

detemi, so bene come quel condizionale – dovrebbe

e appunto massificante, che suona perfino anacroni-

essere - dipende da noi e non da voi, da noi che ab-

stico, in un tempo che ormai ha imparato a fare della

biamo o abbiamo avuto la responsabilità del governo

diversità e della differenza un valore. Ma soprattutto

dell’Università.

non sono d’accordo se e quando questa proposizio-

Ma vedete, anche qui una piccola storia, un picco-

ne, che pure ancora racchiude il seme di quella libe-

lo esempio. Sapete che il budget ministeriale è le-

razione dall’ignoranza e dalla subordinazione sociale

gato ad alcuni parametri. Fra questi, la capacità del-

da cui sono partito, implica poi la richiesta di misure

le Facoltà – le vecchie Facoltà – di tenere gli studen-


ti in corso. Allora, il nostro Ateneo ha creato la figu-

bene. Probabilmente no, non del tutto. Ma adesso

ra dello studente part-time, per coloro che per mil-

tocca a voi. Voi avete la responsabilità di fare un pas-

le motivi sanno di non poter tenere il passo, e che in

so ancora in avanti. Di andare oltre una Università in

questo modo non compariranno nei monitoraggi del

cui gli studenti sono semplicemente una folla, verso

Ministero. Quando spiegavo questo meccanismo ai

una Università in cui essi facciano parte di una co-

miei studenti molti non capivano. “Ma scusi, che co-

munità. Comunità non è una parola romantica: lavo-

sa gliene importa a Lei se io invece di metterci tre an-

rare perché l’Università sia comunità, significa lavo-

ni ce ne voglio mettere sei? Contento io, contenta la

rare seriamente sulle strutture, sulla gestione, sui ca-

mia famiglia, perché se ne preoccupa Lei?”. Ecco, io

lendari, sulla trasparenza dell’informazione, sul rap-

credo che sia questa attitudine individualistica quella

porto docenti/studenti e anche sul rapporto degli stu-

da battere. Questa Università non per tutti, non de-

denti fra di loro: perché, come vi accorgerete, anzi,

mocratica: ma in realtà vissuta come una Esselunga

come sapete di già, non s’impara solo dai propri in-

del sapere, aperta 24 ore su 24. La frequenza: certo

segnanti, s’impara – e tanto – condividendo il sape-

che la cultura non passa solo attraverso le lezioni uni-

re con i propri compagni di strada. Andare oltre l’U-

versitarie. Certo che ci si fa una cultura anche stando

niversità ‘di tanti’ per arrivare ad una Università do-

a casa e leggendo dei buoni libri. Ma l’Università è –

ve si lavori in comunità, è, credo, la sfida che aspet-

deve essere – il luogo dove voi passate dall’altra parte

ta voi, e i colleghi che continueranno ad essere i vo-

dei libri e dei risultati finali del sapere. Dove voi ve-

stri maestri.

dete da vicino come quei libri si scrivono, come quel-

Nelle Università di tradizione anglosassone, come

le conclusioni scientifiche si generano, come quelle

sapete, l’anno di appartenenza degli studenti non è

verità si costruiscono. Se voi non girate il tavolo, se

quello dell’inizio degli studi, ma quello della laurea

l’Università non vi aiuta, o costringe, a girare il tavo-

prevista. Così, voi oggi siete – sareste – non le matri-

lo, a entrare nelle procedure di come si fabbrica il sa-

cole di Firenze 2013, ma di Firenze 2016, o Firenze

pere, non c’è riforma che possa funzionare. Ed è sul-

2018, per chi frequenta corsi quinquennali. Ciò vor-

le condizioni per girare quel tavolo che vale la pena

rebbe dire… tante cose; che l’Università è veramen-

di lavorare.

te cambiata, e che voi siete cambiati. Non ci si arrive-

Per finire. Noi, la mia generazione, abbiamo avuto il

rà con la vostra generazione forse, non subito; ma io

compito – storico, adesso ce ne accorgiamo guardan-

credo che la direzione sia questa. E allora spero – e vi

do indietro – di vivere e di gestire il passaggio da una

auguro – che lavorando in questa direzione, alla fine

Università di pochi ad a una Università aperta a tutti.

dei vostri studi qui a Firenze, ciascuno di voi si sen-

Noi abbiamo vissuto l’esperienza di un sapere che si

ta comunque, davvero, alumnus o alumna di questo

liberava impetuosamente dai condizionamenti della

Ateneo. Che esca di qui, cioè, con l’orgoglio, la gra-

subordinazione sociale, e della subordinazione di ge-

titudine, la tenerezza di pensare che quello che gli è

nere. Non so se siamo stati all’altezza di questo com-

capitato qui, non poteva capitargli da nessuna altra

pito, se questa transizione storica l’abbiamo gestita

parte. Benvenuti all’Università di Firenze.


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 | 2014

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87 Relazione del Rettore



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