Le Cerimonie Accademiche Attività , persone, prospettive dell’Ateneo Fiorentino
2015 | 2016
pubblicazione a cura dell’Università degli Studi di Firenze Area Comunicazione e Servizi all’Utenza foto Roberto Schiassi stampa Litotipografia Alcione, Lavis – Trento per Firenze University Press, Firenze finito di stampare novembre 2016
INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO 2015 | 2016 Relazione del Rettore Luigi Dei Intervento del rappresentante degli studenti Enrida Ndreu Intervento del rappresentante del personale tecnico-amministrativo Fabrizio Parissi Prolusione La scatola nera della crescita: economia sommersa, evasione fiscale e produttività Alessandro Viviani
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CERIMONIA DI CONSEGNA DEI RICONOSCIMENTI ACCADEMICI 2015 | 2016 Introduzione del Rettore Luigi Dei I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori e i premi FUP Intervento del rappresentante dei professori emeriti Sergio Givone Intervento del presidente della commissione “Premio tesi di dottorato”Firenze University Press Vincenzo Varano
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CERIMONIA DI CONFERIMENTO DEL TITOLO DI DOTTORE DI RICERCA 2015 | 2016 Intervento del Rettore Luigi Dei Intervento della Delegata al Dottorato di ricerca Anna Dolfi Intervento di Serena Trapani Conclusioni del Rettore Luigi Dei
“FIRENZE CUM LAUDE”
Saluto del Rettore Luigi Dei Lectio magistralis La formazione universitaria: un metodo per imparare a imparare Franca Maria Alacevich
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Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015 | 2016 L’Anno accademico 2015-2016 dell’Università di Firenze è stato inaugurato venerdì 18 dicembre 2015 a Palazzo Vecchio, nel Salone dei Cinquecento. La cerimonia è stata aperta dal saluto del sindaco Dario Nardella. Il Rettore Luigi Dei ha tenuto la relazione annuale, a cui hanno fatto seguito gli interventi della rappresentante degli studenti Enrida Ndreu e del rappresentante del personale tecnico-amministrativo Fabrizio Parissi. Alessandro Viviani, ordinario di Statistica economica presso il Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni “G. Parenti”, ha tenuto la prolusione sul tema “La scatola nera della crescita: economia sommersa, evasione fiscale e produttività”. La cerimonia è stata accompagnata dal finale del brano di Johannes Brahms, Ouverture accademica op. 80, che l’Ateneo ha adottato come inno. L’Orchestra, diretta da Marco Papeschi, e il Coro dell’Università, diretto da Valentina Peleggi, hanno infine eseguito il Gaudeamus igitur.
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015 | 2016
Relazione del Rettore Luigi Dei 11 Relazione del Rettore
Autorità civili, militari, religiose, Magnifici Rettori,
na i raggi della sua prorompente vitalità e illumina, con
Colleghe e Colleghi, Studentesse e Studenti, Signore e
la luce del futuro, non solo la nostra Accademia, ma an-
Signori, sono molto felice di porgere il più sincero e ca-
che l’intera città che li accoglie e li ospita. È fonte di
loroso benvenuto alla cerimonia d’inaugurazione
grande gioia per un Rettore sapere che le autorità citta-
dell’anno accademico 2015/2016, che si svolge in que-
dine ai massimi livelli condividono con noi questo af-
sta meravigliosa cornice. La storia di questo Salone dei
flato verso i giovani alle prese con l’erta arrampicata
Cinquecento ben si addice alla missione universitaria
sulle pendici del sapere. Di questo sono davvero grato
che si nutre di idee, pensiero, dialettica, spirito d’avven-
al Sindaco Dario Nardella, alla Vice-Sindaca Cristina
tura imparentato alla curiosità, lungimiranza e progres-
Giachi, alla Giunta e al Consiglio Comunale. Ringra-
so. Non è dunque un caso che da alcuni anni abbiamo
zio dunque Dario non solo per la gradita ospitalità, ma
scelto, in virtuosa sinergia di pensiero ed azione col Co-
anche per le bellissime parole, non di circostanza, che
mune di Firenze, di ospitare non solo la cerimonia for-
ha voluto dedicarci.
male che si celebra oggi, ma numerose iniziative so-
La relazione del Rettore che apre la cerimonia d’inau-
prattutto rivolte alle nostre studentesse e ai nostri stu-
gurazione è per lo più riservata alla presentazione e al
denti proprio a significare che essi, le studentesse e gli
bilancio delle attività svolte dall’Ateneo nell’anno che
studenti, sono il nostro sole, il fuoco attorno al quale
si chiude. Oggi però chi vi parla si cimenterà nell’im-
ruota tutta la comunità universitaria, un astro che ema-
presa di raccontare l’esito dell’ultimo anno della gestio-
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015 | 2016
12
ne del Rettore che lo ha preceduto, il professor Alberto
to, la trasparenza. In secondo luogo l’attuarsi concreto
Tesi. Ed è questa per me l’occasione di rivolgere un
dell’autonomia universitaria nel comparto della Pub-
sentimento di sincera stima, unita a profonda gratitudi-
blica Amministrazione, riconoscendo la specificità del
ne e riconoscenza, ad Alberto e a tutto il gruppo di Pro-
comparto pubblico universitario, sburocratizzando le
Rettori e Delegati che lo ha accompagnato nella sua
procedure e puntando su prassi snelle che esaltino l’ef-
navigazione sessennale.
ficienza.
L’università pubblica italiana ha vissuto nell’ultimo
Infine, abbiamo urgentissimo bisogno di una misura
decennio una drammatica crisi che ha determinato un
improrogabile e straordinaria: per tamponare l’emer-
angoscioso impoverimento delle risorse umane, con
genza attuale è ineludibile un piano straordinario
un’inammissibile chiusura delle prospettive per mi-
triennale per giovani ricercatori. I circa 850 previsti per
gliaia di giovani di talento. Il Paese è stato colpevol-
l’anno 2016 devono almeno raddoppiare nei successivi
mente incapace di valorizzare risorse umane fresche e
tre anni, così da costruire con fatti tangibili l’università
ricche di creatività, sulle quali aveva investito risorse
pubblica dei prossimi trenta anni.
pubbliche per oltre venti anni: abbiamo così registrato
Il Paese ha estrema necessità di un’università pubblica
un tracollo pari a una diminuzione di oltre il 25% del
rivitalizzata che valorizzi capitale umano ad alto valo-
personale docente, tecnico, amministrativo e dei colla-
re aggiunto di conoscenza e sapere, affinché ricerca,
boratori ed esperti linguistici.
innovazione e trasferimento tecnologico possano risul-
Volevano costruire l’università del merito e della com-
tare il motore trainante per lo sviluppo e il progresso.
petitività contro la ‘vecchia’ università auto-referenzia-
Bisogna realizzare una rivoluzione culturale, che rico-
le. Purtroppo, ciò che invece ha pesato come un maci-
struisca e rigeneri l’università. Dobbiamo operare un
gno sulla mancata realizzazione di una ‘nuova’, ‘buo-
cambiamento che consenta di far pervadere capillar-
na’ università sono stati i tagli ed una pesante burocra-
mente nella cittadinanza l’idea che investire nell’istru-
tizzazione, con l’università pubblica italiana ridotta ad
zione, nel diritto allo studio, nella ricerca, è una delle
un comparto puramente esecutivo-gestionale della
più fondamentali e strategiche azioni sociali e final-
Pubblica Amministrazione.
mente demolire la sciagurata idea secondo cui l’inve-
Per rilanciare l’università abbiamo bisogno impellente
stimento pubblico in formazione, ricerca e cultura è
di un piano pluriennale d’investimenti strutturali e
una spesa passiva.
non una tantum. Allora avrà un senso parlare di ‘buona
Le università, l’università che mi accingo a dirigere per
università’, che a me pare debba sostanziarsi nelle se-
i prossimi sei anni, sono pronte per questa sfida epoca-
guenti tre declinazioni.
le: chiedere risorse e contestualmente rendere conto,
Anzitutto, un programma nazionale pluriennale per la
sottoporsi con trasparenza alla valutazione, affinché sia
ricerca, l’innovazione, il diritto allo studio nell’alta for-
esclusivamente il merito a determinare le nostre scelte.
mazione, con un piano razionale di finanziamenti ba-
Presenterò martedì prossimo al Senato Accademico e
sati su obiettivi, indicatori, risultati, nella cornice di un
al Consiglio di Amministrazione il Piano Strategico
sistema che abbia come metro la valutazione, il meri-
Triennale costruito secondo il seguente paradigma:
nali, 9 corsi di laurea magistrali a ciclo unico, 65 corsi
ed obiettivi strategici, selezione delle azioni politiche
di laurea magistrale per un totale di 128 corsi di studio.
per il miglioramento e definizione di indicatori quanti-
Dopo sei anni – dal 2008/2009 – finalmente l’offerta
tativi volti a determinare efficacia e giustezza delle po-
formativa si avvia, seppur con lenta gradualità, a cre-
litiche messe in atto. E tutto con la massima trasparen-
scere: dai 164 corsi di studio totali del 2008/2009 al mi-
za: la società, i cittadini hanno il diritto di conoscere
nimo dei 126 del 2013/2014 e negli ultimi due anni
come funzioniamo, cosa produciamo, le nostre virtù,
127 e poi quest’anno 128. Del totale, cinque corsi di
ma anche i nostri difetti. Ricostruzione e rigenerazione
laurea magistrale sono erogati in lingua inglese, un se-
dell’università significa anche una grande onestà intel-
sto corso è offerto sia in italiano che in inglese e alcuni
lettuale e mettersi costantemente in gioco discutendo
corsi di laurea si svolgono nel Campus metropolitano a
il nostro ruolo e aprendosi con limpidezza al mondo
Prato, Empoli, Vinci e Calenzano. L’Ateneo ha svolto
esterno.
anche un’intensa attività di formazione post-laurea at-
La stella polare per delineare l’università ricostruita e
traverso le scuole di specializzazione, i master di I e II
rigenerata non può che essere quella di rimettere al
livello, i corsi di perfezionamento e i corsi di aggiorna-
centro di ogni nostro agire le studentesse e gli studenti.
mento professionale. Quanto alle immatricolazioni,
E su questo tema, della centralità dei nostri discenti,
dopo anni di sostanziale stabilità e lo stupefacente bal-
vorrei articolare la relazione su quanto la nostra univer-
zo dell’anno 2014/2015 con un incremento del sette
sità ha svolto nell’anno che sta per chiudersi e sul futu-
per cento — il migliore in Italia — i dati provvisori ad
ro che ci attende, la nostra grande sfida per il prossimo
oggi indicano una tenuta rispetto all’eccellente risulta-
sessennio.
to dello scorso anno, con circa 8.300 matricole su un totale di 50.300 studenti. Abbiamo affrontato con con-
Le missioni dell’Ateneo
vinzione e investendo risorse le questioni cruciali dei
Per l’anno accademico appena iniziato, nonostante
tempi di percorrenza della carriera universitaria, del fe-
l’impossibilità di sostituire tutti i nostri pensionati, sia-
nomeno dell’abbandono degli studi universitari,
mo riusciti non solo a mantenere il ventaglio dell’offer-
dell’inserimento dei laureati nel mondo del lavoro.
ta formativa, ma ad attivare anche tre nuovi corsi di stu-
L’orientamento in ingresso, in itinere e in uscita è stato
dio: “Giurisprudenza italiana e tedesca”, titolo con-
molto potenziato, grazie a collaborazioni e sinergie
giunto con l’Università di Colonia, “Design Sistema
con la Regione Toscana, i Comuni, le Camere di Com-
Moda” e “Scienze dell’educazione e della formazio-
mercio, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana.
ne”. Sono nuovi corsi in settori strategici legati allo svi-
Al fine di agevolare la transizione scuola-università è
luppo di collaborazioni internazionali, nonché idonei
stato attivato un servizio di tutoraggio svolto da 201 stu-
a garantire la pluralità degli sbocchi professionali so-
denti delle lauree magistrali e da 67 dottorandi dell’A-
prattutto in relazione a specifiche esigenze del mondo
teneo fiorentino, che collaborano con i Presidenti di
del lavoro e del territorio. Complessivamente l’offerta
corsi di studio nel favorire l’inserimento degli studenti
formativa 2015-2016 prevede 54 corsi di laurea trien-
dei primi anni delle lauree triennali o delle magistrali a
13 Relazione del Rettore
analisi di posizionamento, individuazione di missioni
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015 | 2016
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ciclo unico e la loro progressione di carriera. È stata av-
ta Italia un andamento di flessione a causa del decre-
viata l’alternanza scuola-università che ha previsto la
mento – quest’anno di circa il 20% – dei finanziamenti
frequenza di 1.068 studenti di 36 scuole del territorio.
ministeriali per le borse destinate al dottorato. Per for-
Per quanto attiene ai servizi agli studenti abbiamo for-
tuna, adottando un rapporto virtuoso e sinergico con la
temente intensificato una fattiva collaborazione con
Regione Toscana e con gli altri Atenei toscani, abbia-
l’Azienda per il Diritto allo Studio della Toscana che
mo attivi ben 12 dottorati regionali, grazie anche al
ha portato a diversi accordi, tra i quali si ricorda con
Progetto Pegaso. Tutti i dottorati sono stati accreditati
soddisfazione la riapertura della mensa universitaria al
dall’Agenzia Nazionale per la Valutazione del Sistema
polo di Sesto e l’imminente apertura della residenza
Universitario e della Ricerca. Anche se ci auguriamo di
universitaria nello stesso polo, nonché quasi concluso
poter incentivare la creazione di percorsi dottorali in
l’accordo per il rilascio dell’ISEE agli studenti stranie-
collaborazione con le imprese sfruttando le recenti no-
ri. Sempre su questo tema dei servizi agli studenti e del
vità normative, e di poter proseguire una politica di in-
diritto allo studio, l’Ateneo si è reso attore, insieme agli
cremento di borse di studio d’Ateneo, la situazione del-
altri Atenei toscani, alla Regione e all’Azienda per il
la stabilità finanziaria del dottorato resta comunque
Diritto allo Studio, di un’azione importante per atte-
complessa e incerta. A fronte di ciò, in considerazione
nuare il problema della incresciosa situazione determi-
dell’importanza che la formazione dottorale riveste, la
natasi per numerosi studenti in seguito alla nuova nor-
bozza di Piano Strategico prevede investimenti aggiun-
mativa ISEE che ha evidenziato, se mai ce ne fosse bi-
tivi a carico dell’Ateneo per borse di dottorato per
sogno, l’urgenza di misure forti sul diritto allo studio
1.800.000 euro nel triennio. Si auspica inoltre che il
per allineare il nostro Paese agli standard europei.
sostegno fornito con continuità negli anni dalla Regio-
La didattica e l’offerta formativa di grande qualità non
ne Toscana, agevolando una positiva integrazione fra
possono prescindere dal rapportarsi con la ricerca
Firenze, Pisa e Siena, si rafforzi ancora in modo da in-
scientifica avanzata. Il trait d’union d’elezione fra di-
crementare l’attuale offerta dei corsi di dottorato su ba-
dattica e ricerca è il terzo ciclo della formazione, il dot-
se regionale. È significativo inoltre sottolineare che l’A-
torato di ricerca. Il rigore del metodo, la novità e origi-
teneo può contare su 5 dottorati con collaborazioni o
nalità degli studi e dei risultati sono essenziali per lo
accordi internazionali e previsione del rilascio di titoli
sviluppo della società. L’università può e intende con-
doppi o multipli; il titolo di doctor Europeus è stato
tribuirvi sottolineando il valore conoscitivo della ricer-
conseguito da 21 dottorandi dell’ultimo ciclo conclu-
ca di base e l’importanza del trasferimento di cono-
so. In questa ottica di forte impulso alla formazione
scenza ed innovazione, consapevole che ogni acquisi-
dottorale, intesa non solo come apprendistato alla ri-
zione può tradursi in elemento di modernità, anche
cerca, ma anche come potenziale capitale umano ad
nella direzione della formazione continua di cui il no-
alto valore aggiunto di conoscenza scientifica per il set-
stro mondo mutevole e globalizzato avverte sempre
tore pubblico e privato, stiamo seriamente prendendo
più l’esigenza. Il dottorato dell’Ateneo di Firenze ha at-
in esame la possibilità di creare all’interno del nostro
tualmente quasi 1.000 iscritti registrando, come in tut-
Ateneo un Istituto di Studi Superiori che coordini e ge-
2020, che coprirà il periodo 2014-2020 con oltre 77
scuole internazionali di alta formazione.
milioni di euro. L’Ateneo ha già presentato per il trami-
A una didattica di elevata qualità non può che affian-
te dei propri docenti e ricercatori 172 proposte. Ad oggi
carsi una ricerca scientifica di altissimo livello, che
risultano approvati 15 progetti per oltre 6,6 milioni di
consenta di formare i nostri studenti allineandoli alle
euro. L’Ateneo ha partecipato inoltre a numerosi altri
frontiere più avanzate del sapere. Oggi la ricerca si va-
programmi promossi dall’Unione europea e in partico-
luta e gli esiti di questa valutazione, condensati nell’a-
lare al Programma Tempus, Cultura e Life per un tota-
cronimo VQR, determinano poi una parte cospicua
le di 67 progetti per quasi 9 milioni di euro. I progetti di
del finanziamento ministeriale. Nell’ultima valutazio-
ricerca dell’Ateneo fiorentino sono stati finanziati per
ne l’Ateneo ha ottenuto un buon risultato. Ciò non to-
quote ingenti anche attraverso i bandi della Regione
glie che la nostra azione debba sempre essere impron-
Toscana e dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
tata alla cultura del miglioramento continuo. La capa-
L’Ateneo inoltre, motu proprio, ha deciso per gli anni
cità di attrazione dei fondi è notevolmente incremen-
2014 e 2015 di finanziare dei progetti strategici per la
tata nel tempo: se nel periodo 2001-2003 la media era
ricerca di base e per l’archeologia. La formazione alla
di 30 milioni di euro all’anno, di cui un terzo dal mini-
ricerca costituisce infine tradizionalmente un impe-
stero, nel periodo 2011-2014 la media è stata di 51 mi-
gno primario del nostro Ateneo. Attualmente sono atti-
lioni all’anno, di cui solo un decimo di provenienza
vi 787 assegnisti di ricerca. Si tratta anche di una gran-
ministeriale. I recenti bandi per giovani ricercatori, i
de responsabilità, in un Paese che continua ad avere
cosiddetti FIR e SIR, hanno mostrato la grande vitalità
un numero molto basso di ricercatori sia nel settore
dei nostri giovani studiosi: nell’ultimo quinquennio 30
pubblico che in quello privato, se paragonato alle me-
progetti finanziati, di cui 14 coordinati da giovani ricer-
die europee.
catori del nostro Ateneo, per complessivi oltre 7 milio-
La ricerca scientifica deve rapportarsi anche col tema
ni di euro. I progetti riguardano ricerche in ambito
della sua valorizzazione rispetto al sistema territoriale e
scientifico-tecnologico, biomedico e umanistico, a di-
al tessuto socio-economico. In questo senso, l’Ateneo si
mostrazione della vitalità che caratterizza tutte le aree
è mosso affinché la trasformazione diretta dei risultati
di ricerca. Per quanto riguarda i Bandi SIR sono stati
della ricerca e della formazione in innovazione dive-
ben 199 i progetti presentati con l’Università degli Stu-
nisse asse strategico per la crescita e il progresso. Ciò si
di di Firenze come istituzione ospitante e 5 finanziati
è realizzato grazie al centro di servizio dell’Ateneo per
per quasi due milioni e mezzo di euro su un totale di
la valorizzazione dei risultati della ricerca e la gestione
144. In ambito europeo, col 7° Programma Quadro ab-
dell’incubatore universitario e alla Fondazione per la
biamo avuto quasi 150 progetti finanziati, per un im-
Ricerca e l’Innovazione, costituita dall’Università e
porto poco inferiore ai 41 milioni di euro con un tasso
dalla Città Metropolitana. Su questo piano è significa-
di successo rispetto alle domande presentate superiore
tiva l’attivazione dei Laboratori congiunti con soggetti
al 20%. Dall’inizio del 2014 è in vigore il nuovo pro-
esterni per lo sviluppo di rapporti stabili su interessi di
gramma quadro di ricerca e innovazione Horizon
ricerca applicata condivisi. I Laboratori congiunti atti-
15 Relazione del Rettore
stisca il terzo ciclo della formazione e progetti relativi a
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015 | 2016
16
colte e 40 progetti ammessi al percorso formativo. Dal
getti esterni pubblici o privati porta a circa 400 contrat-
primo ciclo sono nate già due imprese. In terzo luogo,
ti, con enti privati e pubblici, ogni anno, con flussi fi-
l’Innovazione nel sistema delle imprese. Continua il
nanziari dell’ordine di circa 12 milioni di euro l’anno.
supporto alle imprese per progetti di innovazione aper-
Abbiamo inoltre realizzato iniziative importanti quali i
ta, grazie anche alla collaborazione di Associazioni im-
servizi di orientamento e avvio al lavoro con la nascita
prenditoriali, Camere di Commercio, Fondazioni ban-
dei Cantieri di Intraprendenza e Lavoro. Il progetto, fi-
carie quali l’Ente Cassa di Firenze, Regione, Ministeri.
nanziato dal Ministero, affianca e sostiene laureandi e
Stanno partendo proprio in questi giorni le attività ope-
neo-laureati, così come dottorandi e dottori di ricerca,
rative dei Centri di Competenza e della Infrastruttura
attraverso un supporto mirato alle scelte dei giovani
Byoenable localizzata al Centro Europeo di Risonan-
che si avvicinano al mondo del lavoro. Questi pro-
ze Magnetiche dell’Ateneo, entrambi esito di bandi
grammi hanno registrato in un solo anno la partecipa-
competitivi della Regione Toscana. E’ di questi giorni,
zione di 1.200 studenti e laureati. Nel 2014 oltre
molto significativa, la firma dell’accordo tra Università,
10.000 sono stati i tirocini attivati per studenti o laurea-
Città Metropolitana, Camera di Commercio ed Ente
ti, circa 14.500 sono stati i coinvolgimenti di studenti o
Cassa di Risparmio per la stesura del piano strategico
laureati in iniziative di orientamento al lavoro.
metropolitano. Sono inoltre lieto di annunciare che si
In secondo luogo abbiamo promosso con energia le
concluderanno entro fine anno gli accordi con il Co-
iniziative d’impresa giovanili innovative. L’Incubatore
mune di Calenzano per la realizzazione di un impor-
universitario, avviato a fine 2010, ha iniziato nel giu-
tante laboratorio industriale. Una nuova realtà di 3.000
gno 2015 il nono ciclo di pre-incubazione, coinvolgen-
mq con laboratori altamente tecnologici di livello eu-
do 350 giovani ricercatori. Ad oggi sono nate già 39
ropeo e che si occuperanno di alta tecnologia ingegne-
nuove imprese anche grazie alla collaborazione con
ristica. E infine lunedì scorso un atto di grande e asso-
l’Incubatore tecnologico del Comune di Firenze.
luto rilievo: la stipula di un protocollo di intesa fra Re-
L’aumento del numero degli spin-off riconosciuti dal
gione Toscana e le sette istituzioni universitarie in essa
nostro Ateneo ha contribuito in modo significativo a
localizzate. L’avvio dunque di un vero e proprio siste-
un risultato notato in indagini recenti, cioè che la To-
ma regionale per l’alta formazione, la ricerca e l’inno-
scana è nel 2014 la prima regione italiana per numero
vazione.
complessivo di spin-off universitari attivi e l’Ateneo fio-
Queste dunque le attività svolte nelle tre missioni tradi-
rentino è primo tra gli Atenei toscani.
zionali delle università, ossia didattica, ricerca e trasfe-
Altra bella iniziativa il progetto di Impresa Campus,
rimento delle conoscenze. Ma le università che contri-
con il supporto dell’Ente Cassa di Risparmio di Firen-
buiscono al Sistema Sanitario Regionale con Aziende
ze e della Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione,
Ospedaliere — nel nostro caso con le grandi e impor-
promuove la costituzione di imprese giovanili da idee
tanti realtà di Careggi e del Meyer — hanno anche
di laureandi, laureati recenti, dottorandi, ecc. Siamo
una quarta missione, quella di contribuire ad un’eleva-
ora al quarto ciclo con un totale di 80 candidature rac-
ta qualità della sanità aggiungendo alle tre missioni
17 Relazione del Rettore
vi sono 34. L’attività di ricerca in convenzione con sog-
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015 | 2016
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dell’universitario la quarta che è peculiare dell’univer-
pire, è ampio e variegato ed è bene tener presente che
sitario-medico: l’attività assistenziale. L’attività dell’A-
tutte queste attività si espletano ormai in un ineludibile
teneo nell’ambito della sanità merita un cenno specifi-
quadro internazionale. Le relazioni internazionali so-
co, in virtù anche dell’attuale rapida evoluzione della
no quindi una delle priorità dell’Ateneo. L’Università
relativa normativa regionale e nazionale. Il metodo del
di Firenze può vantare una rete molto estesa di colla-
confronto costruttivo con il servizio sanitario regiona-
borazione con le università estere, di accordi con uni-
le, ad ogni livello possibile di interazione, costituirà la
versità straniere presenti sul territorio, su una ampia
migliore garanzia per un percorso da prefigurare assie-
mobilità internazionale in entrata e in uscita, per stu-
me e condividere nella metodologia e negli obiettivi
dio e tirocini, su importanti finanziamenti di ricerca
con gli altri Atenei Toscani. L’obiettivo è quello di
europei, come abbiamo or ora dimostrato, e su un ruo-
un’integrazione sempre più forte delle componenti
lo visibile nella cooperazione internazionale. Tuttavia
Universitaria ed Ospedaliera, ferma restando la irri-
tali politiche di internazionalizzazione possono essere
nunciabilità del principio dell’autonomia universitaria
estese e rafforzate. Per promuovere le relazioni interna-
anche nell’area medico-sanitaria dell’Ateneo dove for-
zionali, l’Ateneo ha elaborato un Piano di Internazio-
se è di più complessa declinazione, ma egualmente
nalizzazione annuale, dotato di un apposito fondo per
imprescindibile. Ed è l’integrazione la parola d’ordine
internazionalizzare le attività dei dipartimenti, soste-
se, in un contesto di contrazione di risorse qual è quello
nendo l’attuazione degli Accordi di collaborazione
attuale e quello che si prospetta nell’immediato futuro,
culturale e scientifica e incrementando l’operatività
la richiesta di assistenza, formazione e ricerca in ambi-
nel settore della cooperazione allo sviluppo. Numero-
to medico-sanitario si fanno più forti e pressanti. Per-
si, di buona qualità e in crescita sono gli accordi di coo-
ché è solo con l’ottimizzazione organizzativa ed il co-
perazione internazionale dell’Ateneo per scambi di
ordinamento di tutte le forze in campo, con il lavoro di
studenti, di docenti e personale tecnico, amministrati-
squadra a 360 gradi che a tali richieste può essere data
vo e dei collaboratori ed esperti linguistici: ad oggi sono
adeguata risposta. Le Aziende Ospedaliero-Universita-
299 in 72 Paesi diversi, più circa 80 che risultano in fa-
rie debbono rappresentare un vero e proprio laborato-
se di perfezionamento tecnico e/o di rinnovo. Molti di
rio per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria, un
questi accordi testimoniano legami di lungo periodo
irrinunciabile punto di riferimento per tutta la sanità.
con importanti Università. Oltre alle università all’e-
Ed è proprio nell’ambito delle Aziende Ospedaliere e del
stero, Firenze può contare sulle sedi dei programmi
loro rapporto con le aree vaste che l’Ateneo potrà esercita-
“Study abroad” di 38 università straniere di livello e
re appieno il ruolo di soggetto che promuove e stimola il
dell’unico centro universitario con la partecipazione
lavoro d’équipe, in ragione di una qualità oggettivamente
dei paesi europei, l’Istituto Universitario Europeo.
valutabile e valutata e non autoreferenzialmente procla-
Con alcune, come ad esempio la Syracuse University e
mata, nella realizzazione di didattica innovativa, ricerca
l’Istituto Universitario Europeo sono già in vigore col-
d’avanguardia ed assistenza d’eccellenza.
laborazioni soddisfacenti che abbiamo reciproco inte-
Il quadro di ciò che abbiamo fatto, come potete perce-
resse a rafforzare. In questo ultimo anno, l’Università di
sto attenzione a un’esigenza ormai imprescindibile per
tica di qualità, anche in lingua inglese. Nel prossimo
l’università: aprirsi con maggiore e migliore incisività
anno accademico, nell’ottica di rafforzare i legami, l’u-
ai processi comunicativi. Agire sulla comunicazione
niversità potenzierà i servizi rivolti agli studenti stranie-
vuol dire rispondere con limpidezza e trasparenza a cit-
ri, come l’accoglienza — con uffici dedicati — o un
tadini che osservano, intervengono, interpellano. In-
aiuto nella ricerca di alloggi per ampliare le possibilità
somma, mettere al centro dell’attività accademica la
di accordi. La mobilità internazionale degli studenti,
comunicazione vuol dire essere consapevoli di come si
nel 2014/15 è significativamente aumentata, con un
debba ‘render conto’ dell’operato dell’università per af-
totale di 1.022 studenti e 87 docenti e amministrativi.
fermarne il suo valore sociale, quale fabbrica pubblica
In preparazione della mobilità 2015/16, e in continui-
di pensiero, idee, sapere e conoscenza. Solo in questo
tà con quanto fatto in passato, l’Ateneo ha aumentato
modo l’università si accredita come risorsa e opportu-
con propri fondi il numero delle mensilità di borsa per
nità per il Paese. È stato calcolato che ogni anno l’Ate-
studio assegnate dall’Agenzia Nazionale ed elevato il
neo fiorentino organizza — più o meno direttamente
contributo mensile previsto, incrementando la parteci-
— oltre 500 iniziative pubbliche. Apertura e visibilità
pazione degli iscritti al nuovo programma Erasmus
sono due imperativi categorici che s’impongono al no-
Plus e la stessa misura è stata adottata per la mobilità
stro operato e l’efficacia dei quali dipende dal coinvol-
per tirocini all’estero. Su oltre 10.000 studenti iscritti al
gimento convinto e partecipe di tutta la nostra comuni-
primo anno circa il 9% sono stranieri, per lo più attratti
tà, a tutti i livelli. Comunicare e divulgare devono di-
dai corsi di laurea interamente in lingua inglese. Molti
ventare parte costitutiva della nostra attività quotidia-
studenti stranieri sono attratti anche dai percorsi di stu-
na. Dobbiamo coinvolgere i nostri studenti in questi
dio con titoli congiunti e a doppio titolo realizzati con
processi. La loro vitalità e creatività, il loro sguardo cu-
atenei stranieri. Fra le molte altre attività internaziona-
rioso e la destrezza tecnologica sono fondamentali per-
li svolte nel 2015, si segnala in particolare il rafforza-
ché il racconto dell’Ateneo sia quello di una comunità
mento della collaborazione con l’Università Tongji di
viva. Una grande comunità in cui sia forte e partecipa-
Shanghai, la più importante Università tecnologica
to con passione il senso d’appartenenza.
della Cina, che ha voluto scegliere Firenze come
Abbiamo potuto realizzare questi frutti dell’albero del-
Quartier Generale delle sue interazioni con il sistema
le nostre missioni, perché avevamo tre solide e ben
universitario italiano. Riassumendo, l’Ateneo di Firen-
consolidate radici che la direzione politica congedatasi
ze è assai più internazionale di quanto venga percepi-
lo scorso ottobre ci ha lasciato in eredità: il rigore di bi-
to; il nostro obiettivo è da un lato rendere pervasiva e
lancio, che genera la sostenibilità economica la quale
capillare tale percezione e dall’altro potenziare il ruolo
continuerà ad essere la nostra stella polare, affiancan-
internazionale.
dosi anche a quella sociale e ambientale; la valorizza-
E proprio parlando di percezione emerge un altro asse
zione di tutte le nostre risorse umane che dovrà conti-
strategico per gli Atenei del futuro: il tema della comu-
nuare a caratterizzare la nostra attività giorno dopo
nicazione. Negli ultimi anni l’Ateneo fiorentino ha po-
giorno; e infine la riqualificazione delle nostre infra-
19 Relazione del Rettore
Firenze si è attrezzata per incrementare l’offerta didat-
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015 | 2016
20
strutture e la conservazione del nostro patrimonio cul-
il finale della Ouverture Accademica di Johannes
turale.
Brahms, non solo per l’evidente assonanza, ma anche
Appena insediato ho citato un proverbio giapponese:
perché abbiamo ravvisato in questa musica l’evocazio-
anche un viaggio di mille leghe inizia con un passo.
ne di un sentimento che susciti in tutti noi uno scatto
Andremo avanti tutti insieme per queste mille leghe,
d’orgoglio, ma anche nuovo fervore, nuova vitalità e
passo dopo passo, siamo consapevoli che il lavoro sarà
nuova gioia nel nostro lavoro. Lo ascoltiamo in piedi
lungo, complesso e difficile, ma abbiamo dalla nostra
prima di procedere alla formula di rito che aprirà l’an-
una grande comunità di pari, di docenti, personale tec-
no accademico.
nico, amministrativo, collaboratori ed esperti linguisti-
Con la forte volontà di costruire un patto di equità in-
ci, studentesse, studenti, assegniste ed assegnisti, dotto-
ter-generazionale che garantisca un futuro sostenibile
rande e dottorandi, borsiste e borsisti. Il nostro grande
non solo alle generazioni che oggi popolano le nostre
valore aggiunto sono alcuni alti e nobili ideali che ci
aule, ma anche a quelle che verranno fra dieci, venti e
portiamo dentro e che vogliamo trasmettere ai nostri
trenta anni e con la certezza che per tutti noi, lavoratori
giovani: uno per tutti i lumi della ragione come guida
della fabbrica pubblica delle idee e del pensiero, arti-
costante di ogni nostro agire. Per aggregarsi attorno ad
giani della conoscenza e del sapere universale, le stu-
un patrimonio di valori dobbiamo anche immaginare
dentesse e gli studenti sono e saranno al centro della
atti simbolici. Ed è così che è nata l’idea di adottare per
nostra massima attenzione e cura, dichiaro aperto l’an-
la nostra università un inno musicale. Abbiamo scelto
no accademico 2015-2016.
21 Relazione del Rettore
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015 | 2016
22
Intervento della rappresentante degli studenti Enrida Ndreu 23
ressi dei privati. Pensiamo invece che l’università deb-
strativo, Precari della Docenza e Non, Lettori di Scam-
ba farsi promotrice di una ricerca che sia libera e indi-
bio, Dottorandi, Assegnisti, Rettore, Presidi, Docenti,
pendente, in quanto bene comune al servizio della col-
Autorità presenti.
lettività.
Come tutti gli anni, l’università si appresta a celebrare
Il susseguirsi di governi miopi e delinquenti ci lasciano
in pompa magna l’avvio dell’anno accademico. Come
in eredità una didattica martoriata dai duri colpi inferti
Studenti di Sinistra ci siamo sempre posti in una posi-
dal blocco del turnover. Fioccano ovunque ormai nu-
zione critica verso questa giornata e oggi più che mai
meri chiusi, più o meno legittimati, aule sovraffollate e
resta ben poco da celebrare. Vorremmo tuttavia coglie-
interi corsi di laurea dequalificati a causa della man-
re l’occasione per fare una riflessione comune sull’attua-
canza di docenti. Tutto diventa merce di scambio per
le situazione in cui verte il mondo dell’istruzione e della
recuperare finanziamenti che non arrivano dal Mini-
ricerca, convinti che siano molto più necessari momenti
stero: lauree honoris causa regalate, corsi di laurea cre-
di riflessione piuttosto che di autocelebrazione.
ati in fretta e furia per accaparrarsi contributi di qual-
Purtroppo constatiamo come i timori espressi da noi
che consorzio.
tre anni fa in questa stessa occasione, si siano rivelati
Chiediamo una didattica di qualità, svincolata dall’in-
fondati.
teresse delle aziende. Questo si può ottenere solo cam-
Come tre anni fa ribadiamo la necessità di un’universi-
biando radicalmente le politiche nazionali: l’universi-
tà che sia libera, indipendente, pubblica e di massa.
tà non è un peso economico, ma il motore della socie-
Anni di tagli ai finanziamenti hanno ridotto a pezzi il
tà. Quello che si cerca di fare è invece giustificare la
mondo della ricerca, la situazione di precarietà e la
mancanza di un progetto reale di riorganizzazione del
mancanza di prospettive l’hanno sottomessa agli inte-
mondo dell’istruzione introducendo una perversa logi-
Intervento del rappresentante degli studenti
Studentesse e Studenti, Personale Tecnico-Ammini-
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015 | 2016
24
ca del merito. Dietro alla menzogna di una virtuosa
Infine riteniamo che per uno Stato sia fondamentale
competizione tra le università, si cela la volontà di au-
prendere tutte le misure necessarie per garantire il di-
mentare il divario tra i cosiddetti Atenei di serie A e se-
ritto allo studio, in quanto primo mezzo per ridurre le
rie B. Ci vogliono far credere che la soluzione sia intro-
disparità sociali e permettere a tutti una uguale possibi-
durre criteri di merito ad ogni livello e che quindi sia
lità di crescita. Quello a cui assistiamo da anni invece è
necessario valutare tutto con un numero.
il tentativo di rendere l’università sempre più elitaria e
Pensiamo che la soluzione non sia una lotta al massa-
di trasformare le borse di studio in prestiti d’onore, co-
cro ma una politica che cerchi di uniformare il livello
stringendo chi non ha le possibilità economiche a una
nazionale al rialzo, che garantisca una formazione mi-
vita di debiti.
nima di alta qualità su tutto il territorio, che non ab-
L’accesso all’università deve essere garantito a tutti e
bandoni intere zone del paese a se stesse, come invece
sostenuto dalla fiscalità generale. Se ad oggi lo Stato
troppo spesso accade.
sceglie di non trovare i finanziamenti necessari a fare
Per un ente pubblico con uno scopo sociale, come è
ciò, esso stesso si condanna ad un fallimento sicuro.
l’università, la tutela dei lavoratori e dei loro diritti deve
La situazione è disperata, ma non vogliamo cedere al
rivestire un ruolo principale. Purtroppo le politiche fin
pessimismo.
qui denunciate hanno avuto conseguenze disastrose
Come Studenti di Sinistra pensiamo che una via d’u-
sulle condizioni dei lavoratori: l’impossibilità di assu-
scita ci sia ma che essa non vada cercata nelle singole
mere nuovo personale costringe l’università ad esterna-
istanze: è necessario un ribaltamento delle politiche
lizzare sempre più servizi, con gravi conseguenze sui
attuate ad ogni livello, obiettivo raggiungibile solo se
lavoratori e sulla qualità dei servizi stessi. Questo, in un
come studenti, lavoratori e docenti facciamo fronte co-
panorama nazionale in cui il diritto al lavoro è stato
mune nel riconoscere l’attacco sistematico portato
progressivamente cancellato, apre scenari preoccu-
avanti contro l’università tutta, e nel condannarlo.
panti per il futuro.
25 Intervento del rappresentante degli studenti
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015 | 2016
26
Intervento del rappresentante del personale tecnico‑amministrativo Fabrizio Parissi 27
poco considerata, mi sono preoccupato di cercare
e a tutti coloro che ci seguono in diretta streaming. È
qualche esempio per riflettere anche su altre parole,
con emozione e preoccupazione che mi accingo ad
come orgoglio, onestà e dignità.
esporre il mio intervento in questo autorevole conses-
Avevo iniziato leggere un libro che illustrava come al-
so ed in questo importante luogo. Ringrazio il Rettore
cuni impiegati pubblici siano diventati importanti
che ci ha dato la possibilità di intervenire in qualità di
scrittori, come Gogol, Stendhal, Svevo, Dickens e
rappresentanti del personale tecnico amministrativo
Kafka, e di come questi autori abbiano trovato
e dei lettori di madrelingua.
nell’ambiente impiegatizio ispirazione, idee e perso-
Prima di iniziare però, un pensiero e un ringrazia-
naggi. Chi meglio del signor Samsa, commesso viag-
mento vanno a coloro che a vario titolo, precari o la-
giatore, rappresenta così bene l’anomia di un impie-
voratori in appalto, forniscono un fondamentale aiu-
gato? Ma fin dai primi capitoli, a parte poche eccezio-
to all’Ateneo fiorentino, sia nella didattica e nella ri-
ni di bravura impiegatizia come Svevo e Kafka, ho
cerca, sia nei vari servizi tecnici e amministrativi. Si
scoperto che molti avevano accettato l’impiego sol-
tratta di un personale più numeroso di quello struttu-
tanto per avere uno stipendio fisso che li aiutasse a vi-
rato.
vere come scrittori e che, non sempre, erano ligi al
Imparzialità, trasparenza, efficacia, economicità, effi-
dovere. Comunque, sempre più dignitosi e utili, so-
cienza, legalità, equità, etica, pubblicità e responsabi-
prattutto per i lettori, rispetto a coloro che timbrano
lità, sono le parole con cui si individuano i principi
l’ingresso e vanno a fare acquisti o sport, o a coloro
generali dell’attività amministrativa.
che riscuotono tangenti. Ho concluso che è proprio
Siccome l’etica, sia privata che pubblica, mi sembra
difficile cercare di dare orgoglio e dignità a questa ca-
Intervento del rappresentante del personale tecnico‑amministrativo
Buongiorno a tutti i presenti, Autorità civili e militari,
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015 | 2016
28
tegoria; forse perché c’è una sindrome che si abbatte
reale di due personaggi fiorentini, Iris e Amneris de
sul pubblico impiego che soltanto gli psicologi o i so-
«Il Grillo Canterino», trasmissione radiofonica degli
ciologi possono spiegare.
anni Cinquanta. Si tratta di due popolane fiorentine
A dire il vero, anche gli impiegati privati non sono
che cercano sempre il modo di non pagare il biglietto
certo perfetti. Basta pensare a personaggi paradossali
dell’autobus: appena salgono iniziano a litigare tra lo-
come Fantozzi o il fumetto Bristow, impiegato dell’uf-
ro come diversivo; dopo qualche fermata, alla richie-
ficio acquisti della Chester Perry, che sogna di diven-
sta del fattorino di pagare il biglietto, dicono «Tanto si
tare scrittore ma non trova mai un editore disposto a
scende perché siamo arrivate». La volta che mostrano
pubblicare il suo libro dal titolo «Morte vivente
il biglietto è un biglietto vecchio e la risposta che il
nell’Ufficio Acquisti». Bristow rifiuta ogni ambizione
fattorino riceve è «Un pretenderà mica che per viag-
carrieristica ed ha una scarsa disposizione al lavoro,
giare su questi cassoni con ventiquattro posti a sedere
tanto che è capace di addormentarsi a metà della
e centottantacinque ritti, si compri un biglietto novo
scrittura di una frase. Non è soltanto voglia di far nien-
tutte le volte».
te, rappresenta piuttosto l’eterna battaglia della co-
Con questo non voglio dire che fuori dall’Italia va tut-
scienza che non accetta di essere fagocitata dall’in-
to bene; scandali ce ne sono ovunque, ma almeno il
granaggio. In questo caso ci può essere una sindrome
vivere civile sembra migliore. Tralascio i problemi eti-
critica, quasi pseudorivoluzionaria, dello status quo.
ci e morali di coloro che ci governano, ma è interes-
Mi chiedo però se gli stessi argomenti etici e culturali
sante vedere come, anche su certe misure fiscali, si fa
che psicologi e sociologi utilizzano per parlare di co-
riferimento alla sociologia e alla psicologia sociale.
loro che forniscono i servizi, gli impiegati in generale,
Un esempio: quale sarebbe una misura utile per ren-
non possono essere applicati anche a coloro che que-
dere omogenea la tassazione sui redditi dei lavoratori
sti servizi li usufruiscono, i cittadini.
dipendenti e per uniformare certe misure fino a qui
Un piccolo esempio: l’utilizzo dei trasporti pubblici,
settoriali e bocciate dalla Corte Costituzionale? Rive-
in questo caso gli autobus.
dere gli scaglioni Irpef. Questi non sono imposti
In alcuni paesi negli autobus si entra davanti, si mo-
dall’Unione europea, infatti in Germania l’ultimo
stra il biglietto all’autista, si esce da dietro. In altri pae-
scaglione è fissato a 200.000 euro e in Italia a 75.000,
si si sale da dietro e si mostra il biglietto all’uscita, pas-
per cui dopo questa soglia la tassazione dei redditi
sando davanti all’autista, oppure si paga il biglietto
non è più progressiva ma proporzionale. Ma questa
con l’ausilio di una macchina che può cambiare i sol-
operazione viene definita nel Rapporto 2014 sul co-
di interi. Quello che succede in Italia è che si entra e
ordinamento della finanza pubblica della Corte dei
si esce liberamente da dove si vuole e pochi pagano il
Conti «Un’arma spuntata» ed individua «Una sorta
biglietto. Molti penseranno che in questo caso il ri-
di vincolo sociologico e di psicologia sociale a modifi-
medio è semplice: non servono psicologi o sociologi,
care la struttura dell’Irpef, la riluttanza del decisore
ma semplicemente un fattorino, come una volta. Pro-
politico ad assumere decisioni di natura tributaria in
babilmente molti non ricordano però l’esempio sur-
una prospettiva che non si configuri come uno sgra-
augurarsi, anche in questo caso, un ritorno ai classici.
niente, che sa un po’ di Cetto La Qualunque, famoso
Citando uno scrittore, «Se dovessi scrivere un libro di
personaggio di Albanese.
morale, vorrei fosse di cento pagine: novantanove di
Concludo, Adam Smith dava molta importanza al sa-
esse dovrebbero essere bianche. Sull’ultima pagina
per parlare in pubblico ed effettivamente aveva ragio-
poi scriverei: conosco solo una legge, quella dell’amo-
ne. Insegnava economia all’interno del corso di etica,
re». L’amore per questo autore era sinonimo di cono-
infatti erano quasi tutti filosofi morali, e visto che l’etica
scenza.
pubblica fa parte dei nostri principi, forse ci sarebbe da
Auguro a tutti un proficuo anno.
29 Intervento del rappresentante del personale tecnico‑amministrativo
vio generalizzato». Quindi meno tasse per tutti o
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015 | 2016
30
La prolusione
La scatola nera della crescita: economia sommersa, evasione fiscale e produttività
Premessa
sulla dinamica del ciclo economico o, più in generale,
L’Economia Non Osservata (ENO) rappresenta un
della crescita.
fenomeno economico rilevante sotto diversi punti di
Inoltre si deve considerare un problema di carattere ge-
vista: la sua consistenza rispetto al complesso dell’eco-
nerale: la misura delle grandezze economiche è da
nomia (in termini di prodotto e di occupazione), il suo
sempre oggetto di attenzione e confronto sia tra studio-
collegamento con l’evasione fiscale e la crescita dell’e-
si sia tra utilizzatori o semplici lettori dei fenomeni stes-
conomia. Questi sono gli aspetti prevalentemente trat-
si. A questo si aggiunga come nel momento attuale sia-
tati in letteratura che delineano ambiti di studio e con-
mo sommersi da una alluvione di dati: televisione, in-
seguenti misure non sempre coincidenti e che possono
ternet e social network presentano enormi quantità di
portare ad analisi differenziate.
dati sui diversi fenomeni economici e sociali, ma l’in-
In questo contesto, un aspetto cruciale è costituito dal-
formazione che se ne trae non è sempre adeguata a for-
la definizione e dalla misura delle grandezze relative a
nire una conseguente conoscenza. Mancano cioè qua-
tale fenomeno nel sistema di Contabilità Nazionale
si sempre i paradigmi che rendono informativo un dato
(CN). Infatti, poiché la rilevanza dell’economia som-
e segnatamente uno di natura economica: la pertinen-
mersa crea difficoltà alla corretta misurazione dell’atti-
za della misura — che riguarda sia la definizione con-
vità produttiva, la stima di appropriate variabili macro-
cettuale del fenomeno sia quella operativa — e il pro-
economiche non appare così neutrale rispetto alle ana-
cesso di costruzione del dato medesimo. Ingredienti,
lisi che s’intendono svolgere sull’argomento. In parti-
questi, che danno contenuto informativo ai dati. Per
colare, spesso si considera la dimensione dell’econo-
quanto riguarda i problemi di misura dell’ENO, il me-
mia sommersa ma non si riesce a valutarne l’incidenza
todo adottato dall’ISTAT (Istituto Nazionale di Statisti-
La scatola nera della crescita: economia sommersa, evasione fiscale e produttività
Alessandro Viviani
31
ca), basato sul cosiddetto input of labour approach, ha
cune dinamiche d’interesse per le caratteristiche del
anche delle importanti implicazioni in termini d’in-
sistema produttivo italiano.
terpretazione dell’ENO; poiché il collegamento tra
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015 | 2016
32
output sommerso e utilizzo di lavoro non regolare con-
Tre anomalie italiane
sente di qualificare in maniera più dettagliata l’ENO,
L’analisi dei fenomeni economico-sociali mette in lu-
distinguendo una componente totalmente sommersa
ce diversi elementi che caratterizzano il nostro paese
e una cosiddetta moonlight, relativa a imprese che ope-
rispetto a quelli con i quali letteratura e media sono so-
rano tanto sul mercato regolare quanto su quello irre-
liti fare confronti. Qui ne consideriamo tre per i quali si
golare. Queste tipologie di economia sommersa ri-
dispone di misure attendibili: l’evasione fiscale, l’eco-
spondono a logiche economiche differenti e rappre-
nomia sommersa e la produttività. L’obiettivo è di
sentano modalità diverse con le quali le imprese pon-
esplorare come questi tre fattori giochino un ruolo non
gono in essere l’evasione fiscale; la loro individuazione
indifferente nel capire i differenziali di crescita del no-
tiene conto della contiguità tra economia regolare ed
stro paese nel contesto internazionale.
economia moonligth.
Per valutare la prima anomalia, la dimensione dell’eva-
L’obiettivo è di fornire un contributo empirico per
sione fiscale, consideriamo quella che viene assunta
spiegare in che misura input ed output dell’economia
come misura europea del fenomeno: il cosiddetto tax
sommersa influenzino la dinamica della produttività,
gap. Questo è costituito dalla differenza tra quello che i
e, di conseguenza della crescita del sistema economi-
contribuenti dovrebbero versare, sulla base delle stime
co. Per questo faremo riferimento al cosiddetto growth
ISTAT di Contabilità Nazionale che tengono conto
accounting model (proposto negli anni Cinquanta da
dell’economia sommersa, e quello che viene realmen-
Solow) che rappresenta un metodo di costruzione e
te versato. Non consideriamo qui le determinanti di ta-
calcolo della Produttività Totale dei Fattori (PTF), allo
le fenomeno, le cui caratteristiche sono oggetto di studi
scopo di proporre alcune indicazioni, sia a livello ag-
specifici, ma ne valutiamo la dimensione, sulla base
gregato sia settoriale (industria e servizi), di una patolo-
delle stime effettuate dall’Agenzia delle Entrate.
gia del sistema economico italiano. Infatti, una vasta
Nella tab.1 è riportata la disaggregazione del tax gap
gamma di problemi di politica economica dipende dal-
secondo le principali voci d’imposta: imposte indirette
la comprensione dei fenomeni collegati alla produtti-
(IVA, accise, etc.) e imposte dirette (IRPEF, IRES e
vità e al relativo impatto sulla crescita economica e
IRAP per persone e imprese), nonché l’incidenza per-
sull’occupazione.
centuale delle stesse sul PIL italiano.
Le grandezze che qui si utilizzano riguardano fenomeni per definizione non direttamente osservabili e sono necessariamente delle stime, il cui contenuto informativo è validato dalle procedure di definizione e di costruzione adottate; di conseguenza, pur con le necessarie cautele, abbiamo cercato di mettere in evidenza al-
Media 2007-13 (milioni)
% / PIL
IVA
40.251
2,5%
IRPEF-IRES
43.928
2,7%
IRAP
7.642
0,5%
TOT
91.386
6,6%
Tabella 1. Disaggregazione del tax gap (fonte Agenzia delle entrate)
segnale di questo fenomeno: al netto dell’economia
apprezzare l’anomalia italiana, possiamo fare un con-
sommersa, la pressione fiscale sale al 49,9% rispetto al
fronto sull’IVA — imposta che ha caratteristiche di omo-
43,5% che si avrebbe con l’emersione di questa realtà.
geneità in Europa (tab.2) — nei diversi paesi europei.
Un accurato processo di misura rappresenta il cuore
Se consideriamo adesso la seconda anomalia, le defini-
delle analisi riguardanti la misurazione della crescita
zioni in sede internazionale specificano diversi conte-
economica: l’identificazione e la misura della variazio-
nuti relativi sia alle modalità di produzione sia ai sog-
ne dell’output risentono, infatti, delle ipotesi adottate
getti produttori. Si parla infatti di «produzione voluta-
nel processo di misurazione. Nel caso in questione, le
mente nascosta per evitare il pagamento di tasse o ri-
ipotesi riguardano tanto le definizioni dell’ENO quan-
spetto di regole» — è quella che viene definita econo-
to la procedura di stima delle grandezze chiave.
mia sommersa ed è l’oggetto del nostro focus — di
Come è noto, le grandezze di crescita economica
«produzione informale» — svolta dal settore delle fa-
(CN) sono calcolate adottando il cosiddetto metodo
miglie e/o da imprese non strutturate — di «produzio-
dell’input di lavoro, fondato su tre fondamentali passi:
ne familiare» — svolta dalle famiglie per uso finale.
1. stima dell’input di lavoro tramite la costruzione delle
Le determinanti dell’economia sommersa sono molte-
Unità di lavoro (ULA), sulla base dell’ indagine sulle
plici e spesso analizzate in letteratura: l’eccesso di leggi
forze di lavoro e/o altre fonti demografiche (ad esem-
e di tutele, il nanismo delle imprese, il ruolo dei servizi
pio il censimento della popolazione), per imprese di
forniti alle famiglie, i ritardi di innovazione e prodotto,
differenti settori e diverse dimensioni ;
il divario Nord-Sud e la sperequata distribuzione terri-
2. stima del Valore aggiunto (VA) per unità di input di
toriale della disoccupazione, la crescita dei lavori atipi-
lavoro (VA pro capite) per imprese di diversi settori e
ci, l’infiltrazione della criminalità, etc. Quello che in-
classi di ampiezza, utilizzando indagini regolari o spe-
teressa sottolineare è il fatto che l’economia sommersa
ciali sulle imprese;
è rilevante sotto diversi punti di vista:
3. calcolo del VA per settore di attività e dimensione
- la dimensione dell’evasione fiscale e contributiva;
delle unità produttive moltiplicando le relative stime
- l’attendibilità della misura del PIL;
dell’input di lavoro per il corrispondente VA pro-capi-
- l’irregolarità della produzione;
te.
- la confrontabilità internazionale
L’economia sommersa, inclusa nelle grandezze di
Un’indicazione del tutto generale costituisce un forte
CN, è stimata — in estrema sintesi — operando delle integrazioni che riguardano l’impiego di lavoro non re-
2012
2013
ITALIA
32%
33,6%
golare, la sottovalutazione della produzione legale e la
FRANCIA
9,4%
8,9%
sopravvalutazione dei costi intermedi da parte delle
GERMANIA
10,6%
11,2%
ROMANIA
41,9%
41,1%
imprese.
GRECIA
33,4%
34,0%
EU (26)
15,2%
15,2%
Tabella 2. GAP IVA, Imposta Europea (fonte Commissione Europea)
Nella tab. 3 sono riportate le stime dell’ISTAT sul Valore Aggiunto dell’economia sommersa e la relativa percentuale sul PIL italiano. Dal 2011 sono cambiate
33 La scatola nera della crescita: economia sommersa, evasione fiscale e produttività
Come si vede, la dimensione appare significativa; per
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015 | 2016
34
Miliardi
% su PIL
34,5% (5% del VA), il settore moonligth ne costituisce
2000
216
18,2
il 47,9%(6,9% del VA), ed altro il 9,4%(1,3% del VA).
2003
223
16,8
2008
255
16,3
È interessante valutare anche come sia distribuito fra i
2011
187
11,4 (12,4)
diversi settori il fenomeno dell’economia sommersa:
2012
189
11,7 (12,7)
dalla tab.4 si nota la rilevanza del settore agricolo, di
2013
190
11,9 (12,9)
quello dell’edilizia e infine del settore dei servizi, il
Tabella 3. Stima del Valore Aggiunto dell’ Economia Sommersa (ISTAT 2015)
commercio in particolare. Infine, la terza anomalia — anche se certamente non
le modalità di stima del fenomeno; in parentesi è ripor-
l’ultima — è rappresentata dall’andamento della pro-
tato il peso complessivo di Economia sommersa e Eco-
duttività, che rappresenta un paradigma essenziale di
nomia Criminale.
riferimento per valutare la dinamica economica di un
Il metodo di calcolo adottato dall’ISTAT ha delle im-
paese, e segnatamente la sua relazione con la crescita
portanti implicazioni anche in termini di interpreta-
economica.
zione del sommerso: il collegamento tra l’output som-
Anche in questo caso occorre definire con pertinenza
merso e l’utilizzo di lavoro non regolare consente di
il fenomeno e verificare la coerenza della definizione
formulare una distinzione all’interno dell’economia
con le modalità di misura. Per questo definiamo — co-
sommersa, e cioè:
me largamente condiviso in letteratura — la produtti-
- un segmento totalmente sommerso
vità come attitudine a conseguire un risultato superio-
- un segmento moonlight (imprese che operano tanto
re ai mezzi impiegati, indicandola come rapporto tra il
sul mercato regolare quanto su quello irregolare)
prodotto e l’insieme dei fattori di produzione — sinte-
- altre componenti (fitti in nero, ecc.).
tizzati, tradizionalmente, in lavoro e capitale.
Per il 2013, la rilevanza dell’economia sommersa sul
Secondo questa definizione, consideriamo allora la
Valore Aggiunto italiano ha queste caratteristiche:
Produttività Totale dei Fattori (PTF) come la differen-
- l’economia “regolare” ne rappresenta l’85.7%
za tra la variazione (∆) dell’Output Q non “spiegata”
- le attività illegali assorbono l’1,1% del Valore Aggiunto
dalla variazione (∆) dei fattori di input (Lavoro L, Capi-
- il sommerso economico rappresenta il13,2% del VA.
tale K), cioè:
Al suo interno, il settore totalmente sommerso è il
∆ PTF = ∆Q - ∆ (L+ K).
Moonligth
Altro
Sommerso
Totale
Agricoltura
-
15,4%
-
15,4%
Industria
3,2%
3,1%
-
6,3%
Costruzioni
14,2%
9,1%
-
23,3%
Commercio
13,9%
8,1%
4,1%
26,2%
Servizi professionali
17,5%
5,9%
-
23,4%
Servizi alle famiglie
10,5%
21,7%
0,7%
23,4%
% su VA
6,9%
5,0%
1,3%
13,2%
Tabella 4. Componenti dell’ Economia Sommersa sul Valore Aggiunto (fonte ISTAT)
produttività, mediante un esercizio che consenta, con
vata per un lungo periodo, tanto da far ipotizzare un
tutti i limiti del caso, di avere indicazioni sia a livello
suo ristagno negli ultimi anni; così come la crescita,
settoriale — industria e servizi —sia a livello aggrega-
misurata attraverso la dinamica del PIL, è risultata ten-
to di un fenomeno patologico del nostro paese. Infatti,
denzialmente decrescente o con tassi di sviluppo net-
una vasta gamma di problemi di politica economica
tamente inferiori a quelli medi europei. Per osservare
dipendono dalla comprensione dei fenomeni colle-
con immediatezza la dinamica correlata dei due feno-
gati alla produttività ed al relativo impatto su crescita
meni, la tab.5 consente di evidenziarne alcune misure
economica e occupazione. In particolare, i processi di
significative nei diversi periodi.
espansione o depressione di alcuni settori economici
Come si può osservare, gli andamenti di VA e di PTF,
e i fenomeni di riallocazione intersettoriale del lavoro
messi in luce dai rispettivi tassi di variazione medi an-
e della produzione non possono essere pienamente
nui, risultano assai problematici quanto a dinamica,
compresi se non si tiene in esplicito conto la compo-
mettendo sinteticamente in luce gli aspetti strutturali
nente sommersa dell’economia.
sui quali si concentra il dibattito di politica economica
Il periodo preso in esame è quello che va dal 2000 al
nel nostro paese. In questi giorni si sta aprendo un nuo-
2008 (dati ISTAT) e si riferisce alle grandezze di Valore
vo dibattito tra produttività e crescita; secondo alcuni
Aggiunto per l’intera economia — al netto dei servizi
autori, infatti, la crescita della domanda stimola la cre-
di locazione, del Credito e della Pubblica Amministra-
scita della produzione e di conseguenza della produtti-
zione — e per i settori Industria e Servizi complessiva-
vità. Anche questa affermazione, pur invertendo i ter-
mente considerati. A questo scopo si calcola la PTF per
mini della relazione, sottolinea quanto i due fenomeni
i diversi segmenti dell’economia (Totalmente Som-
siano interrelati.
merso, Moonligth e Regolare) così come la PTF complessiva, allo scopo di evidenziare le diverse tipologie di
Una verifica empirica su economia sommersa e produttività.
dinamica dei fenomeni considerati.
Per completare questo percorso sulla scatola nera della
mento della PTF sotto forma di grafico, distintamente
crescita nel nostro paese, ci proponiamo di esaminare
per segmento, e posti a confronto con la dinamica della
il ruolo dell’economia sommersa nella dinamica della
produttività a livello globale.
Nella fig.1 sono riportati i risultati relativi all’anda-
Questi confermano come la stagnazione della produtΔ% VA
Δ% PTF
tività, misurata tramite la PTF, sia uno dei principali
1995-2014
0,5
-0,3
2003-2009
-0,2
-0,9
problemi dell’economia italiana. Stagnazione, o addi-
2009-2014
-0,4
0,4
rittura declino, che è confermata sia per il complesso
2012
-3,3
-1,0
dell’economia sia per tutti e tre i segmenti dell’econo-
2013
-1,9
0,0
2014
-0,5
-0,2
mia e, distintamente, per entrambi i settori produttivi
Tabella 5. Valore Aggiunto (VA) e misure dei Produttività Totale dei Fattori (PTF) (Fonte ISTAT)
considerati. L’aspetto che vogliamo sottolineare riguarda il fatto che il tasso medio di variazione della PTF
35 La scatola nera della crescita: economia sommersa, evasione fiscale e produttività
La stagnazione della produttività in Italia è stata osser-
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015 | 2016
36
Fig 1. Dinamica della PTF complessiva e per segmento (fonte ISTAT)
calcolata per l’economia regolare (-0,59%) sia sistema-
appare plausibile, in quanto si tratta di un segmento
ticamente più elevato (o, sarebbe meglio dire, presenta
solo parzialmente sommerso che quindi condivide le
una decrescita assai più contenuta) di quello degli altri
strutture produttive con l’economia emersa. Differen-
due segmenti (-1,39% e -2,04% rispettivamente) che
te è la situazione del totalmente sommerso, all’inter-
compongono l’economia sommersa. Da questo pun-
no del quale si annidano le imprese che operano nei
to di vista, le due componenti suddette rappresentano
settori a basso contenuto di innovazione tecnologica,
un vero e proprio freno alla crescita. Si può osservare
caratterizzati da minori standard di efficienza.
che la componente moonlight presenta tassi di crescita decisamente positivi solo nell’anno 2006. Nello
Alcune considerazioni conclusive
stesso anno, si può anche notare un notevole aumento
L’obiettivo era quello di fornire alcune indicazioni sul-
della produttività nel segmento totalmente sommerso
la scatola nera della crescita del nostro paese, partendo
dell’industria.
dall’analisi di alcune anomalie del nostro sistema eco-
I differenziali di produttività sembrano confermare
nomico e, in particolare, del contributo dell’economia
l’ipotesi che l’economia regolare tenda a concentrarsi
sommersa alla dinamica della crescita, considerando
nei settori relativamente più efficienti, e, quindi, anche
come driver la dinamica della produttività nel conte-
caratterizzati da minori tensioni inflazionistiche. An-
sto del growth accounting model. La scomposizione
che la posizione intermedia del cosiddetto moonlight
della componente sommersa in due segmenti, quello
2008. Infatti, in questo periodo, il tasso medio di va-
interessanti indicazioni in termini di descrizione delle
riazione della PTF è stato di -2,04% e -1,39% rispetti-
relative dinamiche. Naturalmente, in termini d’inter-
vamente per il settore totalmente sommerso e quello
pretazione esaustiva, i risultati ottenuti hanno rilevan-
moonlight, ed entrambi risultano sistematicamente
za nei limiti del contesto economico nel quale sono
inferiori al tasso medio di variazione del settore rego-
stati analizzati; questo per sottolineare il perimetro co-
lare (-0.59%). Adeguate politiche di emersione e di
noscitivo della lettura dei fenomeni.
contrasto all’economia sommersa, che presentano
L’evasione fiscale e l’economia sommersa sono feno-
caratteristiche ed obiettivi comuni alle politiche della
meni che hanno incidenza sulla finanza pubblica, sui
crescita, potrebbero, pertanto, contribuire a risolvere il
mercati di prodotto e di fattori, influenzano la cresci-
problema dell’insufficiente crescita della produttività
ta economica e determinano iniquità. Infatti gli ar-
italiana.
gomenti di ricerca collegati all’economia sommersa
Infine, l’ultima generale considerazione riguarda il
sono numerosi e tra questi, in particolare, il fenomeno
ruolo dell’economia sommersa e della conseguente
dell’evasione fiscale è stato analizzato a fondo e da di-
evasione fiscale; se cioè questa costituisca un elemento
versi punti di vista: da quello dell’equità fiscale a quello
strutturale dell’economia italiana oppure rappresen-
della finanza pubblica. Tra gli argomenti trattati non
ti un fattore di tampone per attenuare gli effetti delle
sembra che vi sia stata altrettanta attenzione nell’osser-
dinamiche cicliche sfavorevoli e/o del livello di tassa-
vare la relazione tra economia sommersa — ed evasio-
zione. Come si è visto, i risultati non possono fornire
ne fiscale ad essa correlata — e crescita economica del
una risposta semplice quanto delle indicazioni legate
paese. Spesso il dibattito è sul nesso causale tra i due fe-
alla scomposizione dell’economia sommersa nei due
nomeni, e cioè se la bassa crescita dell’economia sia un
segmenti qui studiati: certamente evidenziano come la
fattore decisivo per lo sviluppo di un’economia som-
dinamica della produttività dell’economia sommersa
mersa, oppure se quest’ultima rappresenti un vincolo
non contribuisca ad attenuare gli effetti delle dinami-
alla crescita. In questo lavoro non c’è, come si è detto,
che cicliche negative.
l’obiettivo di risolvere questo dubbio, quanto quello di
Quindi politiche per la crescita, guidata da produttivi-
osservare le regolarità empiriche evidenziate delle di-
tà e concorrenza, soprattutto nel settore dei servizi (che
verse tipologie di sommerso.
assorbe circa l’80% del PIL). E questo non solo a livello
I risultati della nostra analisi mostrano un contributo
internazionale, ma anche nei mercati locali, che ten-
negativo della componente sommersa al trend della
dono a sottrarsi a esigenze di crescita competitiva, sfrut-
PTF relativo all’intera economia nel periodo 2000-
tando nicchie, magari anch’esse nel sommerso.
37 La scatola nera della crescita: economia sommersa, evasione fiscale e produttività
totalmente sommerso e quello moonlight, ha fornito
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015 | 2016
38
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2015 | 2016 Martedì 9 febbraio 2016 si è svolta in Aula magna la cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici. Il Rettore Luigi Dei ha consegnato i diplomi di professore emerito e le medaglie dell’Ateneo a docenti e tecnici-amministrativi collocati in quiescenza. Ha preso la parola per un saluto, in rappresentanza dei professori emeriti, Sergio Givone. Nel corso della cerimonia sono stati poi consegnati i diplomi di laurea agli studenti migliori — che hanno conseguito il titolo nell’anno passato, con il massimo dei voti e nel minor tempo possibile — e assegnati i premi per le migliori tesi di dottorato promossi dalla Firenze University Press, casa editrice dell’Ateneo. Le motivazioni di questi riconoscimenti sono state illustrate da Vincenzo Varano, professore emerito e presidente della commissione esaminatrice. La cerimonia è stata accompagnata da un momento musicale a cura delle attività artistiche di Ateneo: il violoncellista Luca Provenzani ha eseguito la Suite n.1 in Sol Maggiore di Johann Sebastian Bach.
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2015 | 2016
40
Introduzione del Rettore Luigi Dei 41 Introduzione del Rettore
Autorità, Colleghe e Colleghi, Studentesse e Studen-
ravvisare in questa musica l’evocazione di un senti-
ti, benvenuti a questa tradizionale giornata che ci riu-
mento che susciti in tutti noi uno scatto d’orgoglio, ma
nisce nella nostra Aula Magna per una cerimonia che
anche nuovo fervore, rinnovate vitalità e gioia nel no-
vuol essere anzitutto una festa, la festa della nostra co-
stro lavoro.
munità all’insegna del senso di appartenenza. La gior-
Non abbiamo timore di pronunciare questa parola, or-
nata odierna è per me molto particolare, perché men-
goglio: dovremmo temere se l’orgoglio si trasformasse
tre per i premiati — come è logico che sia — è la pri-
in vanità, immodestia e superbia. L’orgoglio che inve-
ma volta, quest’anno è la prima volta anche per il pre-
ce ci deve guidare è quello legato al senso di dignità e
miante! Non vi nascondo quindi l’emozione che pro-
di amor proprio. Quel sentimento che scaturisce dal-
vo nell’accingermi a conferire medaglie, pergamene,
la consapevolezza che dedicarsi alla trasmissione di sa-
riconoscimenti a tutti coloro i quali, con la loro opera,
pere con disinteressata passione, alla ricerca che grazie
hanno reso lustro alla nostra accademia.
alla curiosità costruisce il futuro con idee nuove esplo-
Oggi, oltre a conferire riconoscimenti, ci troviamo ag-
rando l’ignoto, alla dedizione per alleviare e redimere
gregati attorno ad un patrimonio di valori che ha carat-
dalla sofferenza chi è aggredito dalla malattia, questo è
terizzato e continua a segnare il nostro sentiero. Que-
il nostro scatto di orgoglio. Guai se l’orgoglio si rivelas-
sto sentire comune che deve permeare la nostra azio-
se con le sembianze della presunzione o dell’autorefe-
ne si sostanzia anche in atti simbolici. L’inno, che ab-
renzialità: la nostra sfida, oggi, è aprirsi totalmente al-
biamo or ora ascoltato, ne è una manifestazione. Co-
la società, mostrare chi siamo, cosa facciamo e come
me ho sottolineato al suo primo ascolto, in occasione
lo facciamo, farsi valutare in modo però equo, obietti-
dell’inaugurazione dell’anno accademico, dobbiamo
vo, con criteri chiari ed espliciti, ma al contempo pre-
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2015 | 2016
42
tendere il giusto riconoscimento per il contributo che
A volte mi chiedo, svolgendo un ragionamento che
diamo all’avanzamento della conoscenza per la cresci-
monetizza tutto e che non amo per niente, quale sia
ta del Paese.
la politica economica di un sistema che investe dena-
Non è pensabile che un Paese possa considerare in se-
ro pubblico per 26 anni, dal nido al dottorato di ricer-
condo piano istruzione, formazione e ricerca: qual è
ca, e che regala agli altri i migliori prodotti del suo in-
il destino, nel ventunesimo secolo, di una società che
vestimento, o li sotto-utilizza. E il tema non riguarda
non investe in conoscenza? È pensabile uno Stato che
solo le eccellenze, quali quelle che oggi premieremo;
si proietta nel futuro con il desiderio di progredire ed
il nostro Paese ha estrema necessità di elevare il livello
emanciparsi e che al contempo persiste nella sciagura-
medio d’istruzione, di incentivare la lettura, di stimola-
ta idea che gli investimenti in istruzione, alta formazio-
re la curiosità che alimenta il desiderio di conoscenza
ne e ricerca siano una spesa passiva, se non addirittura
e di cultura più in generale. Per realizzare questa vera
uno spreco da eliminare con rigorose spending review?
e propria rigenerazione abbiamo bisogno soprattutto di
Abbiamo alle spalle sette anni di tagli indiscriminati
capitale umano, di vitalizzare il mondo dell’universi-
al sistema universitario pubblico che hanno prodotto
tà con generazioni che, a differenza delle precedenti,
una decurtazione del Fondo di Finanziamento Ordi-
stanno rischiando di avventurarsi, per la prima volta, in
nario pari a oltre 1 miliardo e 400 milioni. Senza un
un avvenire in cui il benessere di chi li ha preceduti po-
piano d’investimenti pluriennale e strutturale per l’u-
trebbe diventare per essi solo miraggio utopico. Io ho la
niversità, che nel giro di un breve periodo possa con-
certezza che generazioni cresciute in un clima di per-
durre il nostro Paese ad allinearsi agli standard europei
sistente precariato, senza mai orizzonti non dico certi,
per quanto attiene alla percentuale di prodotto interno
ma anche solo credibili, sono pronti a dar vita ad una
lordo investito in alta formazione e ricerca, muore l’u-
nuova era dell’università pubblica italiana.
niversità e con essa ogni speranza di futuro per il Pae-
Una università consapevole del suo ruolo, ma ricca
se intero. Abbiamo urgentissimo bisogno di adeguate
della modestia e della umiltà del ricercatore scienti-
risorse per il reclutamento di giovani, per il diritto al-
fico, una università che si sente dentro la società con
lo studio, per il finanziamento della ricerca. In un’otti-
l’immane responsabilità di dover offrire ad essa le chia-
ca di equità per le nuove generazioni che si sono appe-
vi di lettura del presente e le risposte ai quesiti del futu-
na affacciate o che sono in procinto di intraprendere la
ro che solo l’avanzare del sapere può disegnare. Io mi
carriera accademica, è necessario riallineare le retribu-
sono laureato nel 1980, dopo la sciagurata ope legis di
zioni di tutti coloro che operano nel mondo della scuo-
un’immissione in ruolo massiccia e indiscriminata che
la e dell’università agli standard europei, soprattutto al
bloccò per dieci anni il reclutamento e che dette ini-
fine di poter competere sul piano internazionale. Solo
zio all’esplosione del precariato nell’università, giun-
in questo modo possiamo riuscire a mantenere nel Pa-
to a pieno compimento, in modo quasi catartico, con
ese in cui sono nati, sono cresciuti e hanno esplicitato
la legge 240.
i loro talenti, le generazioni della fine del secolo scorso
Oggi dobbiamo guardare al futuro e i rischi e le mi-
e quelle che verranno.
nacce contenute nel nuovo assetto post-240 devono in
voci ha un senso se si articola in un contesto di collabo-
La strada può esser tracciata, ma chiama in causa un
razione e di individuazione di comuni obiettivi.
piano strutturale di investimenti, affinché i nuovi mec-
La giornata di oggi vuole significare anche questo: l’in-
canismi attivino realmente e concretamente percorsi
dividualismo, che è oggettivamente parte integrante
di reclutamento finalizzati al raggiungimento di una
della nostra natura di accademici, sia messo al servizio
posizione lavorativa a tempo indeterminato. E’ incom-
soprattutto della comunità. Forse perché provengo da
prensibile e deprecabile che si bocci l’emendamento
un ambito di ricerca, le scienze chimiche, dove il lavo-
per la proroga di un anno a ricercatori di tipo b), quan-
ro d’équipe è il marchio che contraddistingue il nostro
do le abilitazioni scientifiche nazionali sono bloccate
operare e soprattutto il nostro riuscire nell’impresa di
da tre anni! Si è detto: basta con le carriere automati-
acquisire frontiere sempre più avanzate, riesco meglio
che e col posto fisso che allenta le motivazioni e rilassa
a cogliere il grande valore aggiunto di ricercatori che
il dipendente pubblico e poi si bloccano i meccanismi
lavorano e svolgono esperimenti o costruiscono teorie
che dovrebbero attivare il sedicente nuovo virtuoso si-
l’uno per l’altro. Però, colleghe e colleghi di discipline
stema di valutazione per l’avanzamento. L’università è
in cui l’idea del singolo individuo è sicuramente più
pronta ad un nuovo modo di essere, l’ha dimostrato in
marchio di fabbrica, abbiate fiducia nel lavoro in col-
questi anni.
laborazione, l’affermazione di una vostra idea singolar-
Abbiamo tutti la consapevolezza che l’università del
mente maturata può trovare impensabile alimento nel
futuro, quella per la quale reclamiamo al governo in-
confronto con gli altri, anche con altri specialismi, per-
vestimenti e impegno, sarà diversa da quella del passa-
ché il mondo oggi è troppo complicato per poter essere
to, perché può contare su una classe dirigente nascente
compreso ed aperto con un solo grimaldello.
che si è costruita le carriere con una gavetta irta di dif-
Accanto a questi giovani di straordinario talento, pre-
ficoltà, di insicurezze, di continue e pressanti richie-
miamo anche sei professori emeriti, nonché colleghe
ste di stare al passo con meccanismi di valutazione che
e colleghi che hanno dedicato quaranta anni della loro
finalmente, seppur nella loro evidente perfettibilità,
vita alla nostra università. Emerito è un aggettivo aven-
stanno facendo evolvere il nostro mondo verso un oriz-
te funzione di attributo che si riferisce a una persona
zonte in cui l’oggettività del merito sta gradualmente
che, non esercitando più un determinato ufficio, ne
sbaragliando l’insindacabilità del giudizio.
gode comunque dei gradi e degli onori pur non svol-
Oggi premiamo le prime germinazioni di queste nuo-
gendone le funzioni. Questa è la fredda definizione
ve classi dirigenti, i nostri migliori laureati e i nostri mi-
del titolo che oggi noi attribuiamo, ma a me non piace,
gliori dottori di ricerca. A loro stiamo già simbolica-
perché quasi enfatizza il grado e l’onore a discapito del-
mente consegnando il testimone, a loro vogliamo istil-
le funzioni e dell’ufficio. Nel caso dei professori uni-
lare fin da ora l’idea che contano molto creatività e
versitari emeriti consentitemi di prendermi la licen-
idee dei singoli, ma conta molto di più il valore dell’es-
za di contraddire la Treccani! I nostri professori eme-
sere parte di un complesso polifonico in cui la compe-
riti godono per carità dei gradi e degli onori pur non
tizione naturale e per molti versi virtuosa fra le singole
svolgendo più le funzioni ufficiali, ma continuano ad
43 Introduzione del Rettore
tutti i modi essere convertiti in opportunità di crescita.
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2015 | 2016
44
assolvere un compito che per la tipologia della nostra
nore di Bach. Pablo Casals, il vero scopritore di queste
professione è forse quello più alto e nobile: mettono
sei suites, così scrisse: «Quando ho suonato le suites
a disposizione della comunità intera, proprio a parti-
per violoncello solo per la prima volta in Germania nel
re dagli studenti, la loro esperienza, il loro magistero e
1925, i puristi dissero che questo non era Bach, e altri
la straordinaria capacità di convertire le idee e i pensie-
dissero che era una vera scoperta. Ora Bach, a quell’e-
ri originali che ancor oggi maturano in loro in fantasti-
poca, era suonato come un esercizio, senza alcun ve-
che molle che attivano, per i più giovani, sentieri d’in-
ro significato musicale. (...) Bach era considerato co-
dagine e di studio impensabili. Oppure riescono a ben
me un professore che conosceva molto bene il con-
indirizzare la genialità delle menti più fresche e giova-
trappunto e la fuga - e nient’altro. Che modo limita-
ni verso percorsi di ricerca forieri di risultati che per-
to di spiegare Bach, molto triste! Lui, Bach - Herr Pro-
mettono alla storia del sapere di marcare ancora tappe
fessor -, ha ogni tipo di sentimento: d’amore, tragico,
significative.
drammatico, poetico ... sempre espressione del cuore e
Insieme a loro conferiamo un riconoscimento anche a
dell’anima. Come entra nel profondo di noi stessi! Cer-
colleghe e colleghi che dopo quaranta anni si godono
chiamo quel Bach!».
il meritato riposo, ma che noi speriamo possano restare
Anche noi, Signore Professoresse e Signori Professori,
affettuosamente attaccati alla nostra casa. Ho riflettuto
cerchiamo quel Bach che è in ognuno di noi, in ognu-
su una singolare coincidenza: queste colleghe e questi
na delle nostre studentesse e in ciascuno dei nostri stu-
colleghi hanno iniziato il loro servizio presso il nostro
denti. E tutti insieme lavoriamo sempre col cuore e
Ateneo quando il Rettore che li premia si iscriveva al
con l’anima! E continuando nella sua esegesi di questi
primo anno del corso di laurea in chimica! Quindi, ca-
brani musicali, per tre secoli obliati, Casals sosteneva
rissime e carissimi, siamo cresciuti e invecchiati insie-
che ogni suite ha un suo carattere specifico ravvisabile
me e volgendoci indietro credo possiamo scorrere velo-
nel suo preludio. E per la prima individuava come ca-
cemente un album in cui, indipendentemente da tut-
rattere l’ottimismo. È proprio con l’ottimismo che tra-
to, il Salomone nelle due versioni vecchia e nuova, ac-
sforma gli ostacoli in opportunità di miglioramento e
compagna con continuità e mi auguro senza rimpianti
con la motivazione che attiva l’impegno delle perso-
la nostra storia recente.
ne indipendentemente dal ruolo rivestito, che voglio
La nostra giornata di festa, dunque, sta per iniziare e
rivolgere a tutti voi, premiate e premiati, familiari, col-
voglio concludere questo mio saluto ricordando che
leghe e colleghi, studentesse e studenti qui riuniti, il
la cerimonia sarà accompagnata da un momento mu-
miglior augurio che possiate tutti coltivare con passio-
sicale in cui il violoncellista Luca Provenzani, primo
ne, con perseveranza e con ostinata abnegazione i va-
violoncello dell’Orchestra Regionale della Toscana,
lori culturali a cui l’istituzione universitaria è devota.
eseguirà la prima suite per violoncello solo in sol mi-
Grazie.
45 Introduzione del Rettore
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2015 | 2016
46
I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori e premi FUP 47
ORAZIO ARENA, già ordinario di Analisi matematica presso il Di-
PAOLO CARETTI, già ordinario di Diritto costituzionale presso il Dipartimento di Scienze giuridiche; dal 1981 al 1982 e dal 1987 al 1990 direttore del Dipartimento di Diritto pubblico; dal 1991 al 1993 membro del Consiglio di amministrazione; dal 1996 al 1999 preside della Facoltà di Giurisprudenza
MARIO DOMENICHELLI, già ordinario di Critica letteraria e letterature comparate presso il Dipartimento di Lingue, letterature e studi interculturali; dal 2000 al 2003 presidente del Centro linguistico di ateneo e dal 2002 al 2007 direttore del Dipartimento di Filologia moderna
SERGIO GIVONE, già ordinario di Estetica presso il Dipartimento
partimento di Architettura; dal 1985 al 1987, dal 1991 al 1993 e dal 1996 al 1999 direttore del Dipartimento di Matematica; dal 2000 al 2005 direttore del Dipartimento di matematica e applicazioni per l’architettura
di Lettere e filosofia; dal 1992 al 1995 preside della Facoltà di Lettere e filosofia, dal 1998 al 2001 presidente del Centro di servizi culturali per stranieri e dal 2006 al 2009 prorettore alle relazioni internazionali e ai rapporti con le università straniere
I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori e i premi FUP
Nel corso della cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici hanno ricevuto i diplomi di professore emerito o professore onorario conferiti dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca:
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2015 | 2016
48 UGO MENCHINI, già ordinario di Malattie dell’apparato visivo, presso il Dipartimento di Chirurgia e medicina traslazionale
LUCA UZIELLI, già ordinario di Tecnologia del legno e utilizzazioni forestali, presso il Dipartimento di Gestione dei sistemi agrari, alimentari e forestali
Hanno ricevuto le medaglie conferite dall’Ateneo fiorentino al personale docente collocato in quiescenza:
SIMONETTA DI LOLLO, già associato di Anatomia pato-
logica presso il Dipartimento di Chirurgia e medicina traslazionale
GUIDO BASTIANINI, già ordinario di Papirologia presso
il Dipartimento di Lettere e filosofia
FAUZIA FARNETI, già ricercatrice di Storia dell’Archi-
tettura presso il Dipartimento di Architettura ANNA BENVENUTI, già ordinario di Storia medieva-
le presso il Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo; dal 2010 al 2015 membro del Senato accademico e dal 2013 al 2015 direttore del Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo
SIRO FERRONE, già ordinario di Discipline dello spet-
ANNARELLA COSTANZO, già associato di Chimica far-
tacolo presso il Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo; dal 2001 al 2003 direttore del Dipartimento di Storia delle arti e dello spettacolo e dal 2001 al 2010 delegato del rettore a progettare e sovrintendere alle attività artistiche, musicali, teatrali e cinetelevisive dell’Ateneo
maceutica presso il Dipartimento di Neuroscienze, area del farmaco e salute del bambino
FULVIA FRANCIOLINI, già ricercatrice di Diagnostica
VINCENZO CUPELLI, già ordinario di Medicina del la-
voro presso il Dipartimento di Medicina sperimentale e clinica
per immagini e radioterapia presso il Dipartimento di Scienze biomediche, sperimentali e cliniche ‘Mario Serio’ MARIA TERESA GAGLIANO, già associato di Glottologia
ROSANNA DEI, già associato di Microbiologia e micro-
e linguistica presso il Dipartimento di Lettere e filosofia
biologia clinica presso il Dipartimento di Medicina sperimentale e clinica
DANTE GATTESCHI, già ordinario di Chimica generale
e inorganica presso il Dipartimento di Chimica ‘Ugo
Schiff’, e dal 1985 al 1988 direttore del Dipartimento di Chimica
‘Giuseppe Parenti’ e dal 1993 al 1999 direttore del Dipartimento di Statistica ‘Giuseppe Parenti’
PAOLO GIOVANNINI, già ordinario di Urbanistica presso
ALESSANDRO PETRETTO, già ordinario di Scienze del-
il Dipartimento di Architettura
le finanze presso il Dipartimento di Scienze per l’economia e l’impresa e dal 1982 al 1985 direttore del Dipartimento di Scienze economiche
EZIO GODOLI, già ordinario di Storia dell’Architettura
GIULIO PIANIGIANI, già ordinario di Analisi matemati-
ca presso il Dipartimento di Matematica e informatica ‘Ulisse Dini’
DANIELA HEIMLER, già associato di Chimica generale e MARIA PACE PIERI, già associato di Lingua e letteratura
inorganica presso il Dipartimento di Scienze delle produzioni agroalimentari e dell’ambiente
latina presso il Dipartimento di Lettere e filosofia
EGIDIO LANDI DEGL’INNOCENTI, già ordinario di Astro-
BIANCA MARIA POLI, già ordinario di Zootecnica spe-
nomia e astrofisica presso il Dipartimento di Fisica e astronomia
ciale presso il Dipartimento di Scienze delle produzioni agroalimentari e dell’ambiente
MARIO LANDUCCI, già ordinario di Geometria presso
ROBERTO POLIDORI, già ordinario di Economia e esti-
il Dipartimento di Matematica e informatica ‘Ulisse Dini’ e dal 1996 al 2002 direttore del Dipartimento di Matematica applicata “Giovanni Sansone”
mo rurale presso il Dipartimento di Gestione dei sistemi agrari, alimentari e forestali PAOLO RISSONE, già ordinario di Disegno e metodi
GIANFRANCO MANES, già ordinario di Elettronica pres-
so il Dipartimento di Ingegneria dell’informazione e dal 2002 al 2008 presidente del Centro servizi informatici dell’Ateneo
dell’ingegneria industriale presso il Dipartimento di Ingegneria industriale, dal 2002 al 2007 direttore del Dipartimento di Meccanica e tecnologie industriali e dal 2008 al 2013 presidente del Centro servizi informatici dell’ateneo
MARCO MARCHI, già ordinario di Statistica sociale pres-
so il Dipartimento di Statistica, informatica, applicazioni ‘Giuseppe Parenti’
PIER REMIGIO SALVI, già ordinario di Chimica fisica
presso il Dipartimento di Chimica ‘Ugo Schiff’ e dal 2009 al 2013 direttore del Dipartimento di Chimica
GIOVANNI MARELLO, già associato di Medicina legale
presso il Dipartimento di Scienze della salute
ANIELLO SCALA, già ordinario di Patologia vegetale
GIANNI MARLIANI, già ordinario di Statistica presso il
presso il Dipartimento di Scienze delle produzioni agroalimentari e dell’ambiente
Dipartimento di Statistica, informatica, applicazioni
49 I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori e i premi FUP
presso il Dipartimento di Architettura, dal 1995 al 1999 direttore del Dipartimento di Storia dell’Architettura e restauro delle strutture architettoniche.
ALESSANDRO SCARSELLI, già associato di Algebra pres-
PAOLO TONINI, già ordinario di Diritto processuale
so il Dipartimento di Matematica e informatica ‘Ulisse Dini’
penale presso il Dipartimento di Scienze giuridiche e dal 2008 al 2009 direttore del Dipartimento di Diritto comparato e penale.
SALVATORE SEMINARA, già associato di Pediatria ge-
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2015 | 2016
50
nerale e specialistica presso il Dipartimento di Scienze della salute CARLA SODINI, già associato di Storia contemporanea
Hanno ricevuto le medaglie conferite dall’Ateneo fiorentino al personale tecnico-amministrativo collocato in quiescenza: CARLA FALUGIANI, già funzionario amministrativo
presso il Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo
presso la Scuola di Ingegneria
ANNALISA TANINI, già associato di Biochimica clinica
MARIA NARDELLI, già funzionario amministrativo
e biologia molecolare clinica presso il Dipartimento di Chirurgia e medicina traslazionale e dal 2008 al 2012 membro del Consiglio di amministrazione
presso la Segreteria studenti della Scuola di Scienze della Salute Umana. MARIA GRAZIA VASSALLO, già collaboratore ammini-
strativo presso il Dipartimento di Gestione dei sistemi agrari, alimentari e forestali.
Il rettore Luigi Dei e il prorettore vicario Vittoria Perrone Compagni hanno consegnato il diploma di laurea ai migliori studenti, laureati con il massimo dei voti, nel minor numero di anni e con la media di votazione degli esami più alta: Lorenzo Curti, Scuola di Psicologia, Diploma di laurea in Scienze e tecniche psicologiche (assente per motivi di studio).
LORENZO PINZANI, Scuola di Agraria, Diploma di laurea in Scien-
ze forestali e ambientali
VINCENZO MOSCHETTI, Scuola di Architettura, Diploma di laurea
in Architettura
51 ALBERTA GIANNOTTI, Scuola di Giurisprudenza, Diploma di lau-
ploma di laurea in Economia e Commercio
rea in Giurisprudenza
MATTEO LAPUCCI, Scuola di Ingegneria, Diploma di laurea in Ingegneria Informatica
BENEDETTA GUNNELLA, Scuola di Scienze della salute umana (ex Farmacia), Diploma di laurea in Farmacia
MAXIMILIAN FISCHER, Scuola di Scienze della salute umana (ex
LUCIA GIGLI, Scuola di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, Diploma di laurea in Chimica
Medicina e Chirurgia), Diploma di laurea in Medicina e chirurgia
I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori e i premi FUP
FEDERICO INNOCENTI, Scuola di Economia e management, Di-
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2015 | 2016
52 TOMMASO PAGHI, Scuola di Scienze Politiche, Diploma di laurea
in Scienze politiche
DARIO CECCHINI, Scuola di Studi umanistici e della Formazione
(ex Lettere e Filosofia), Diploma di laurea in Filosofia
ANTONIA LIONETTI, Scuola di Studi umanistici e della Formazione (ex
Scienze della Formazione), Diploma di laurea in Scienze dell’infanzia
Il “Premio Tesi di Dottorato” istituto da Firenze University Press, casa editrice dell’Ateneo fiorentino, è stato assegnato a:
NICCOLÒ LOMBARDI - Area Biomedica
NICCOLÒ CASELLI - Area Scientifica
53 GIACOMO CALABRESE - Area Tecnologica
SARA PORZILLI - Area Tecnologica
LUCA BARATTA - Area Umanistica
IOLANDA ANNA RICHICHI - Area Umanistica
Niccolò Lombardi: Monitoraggio Epidemiologico di Reazioni ad Eventi Avversi da Farmaci in Pronto Soccorso (MEREAFaPS): uno studio di farmacovigilanza attiva e farmacoepidemiologia in pronto soccorso La tesi di Lombardi è uno studio che si propone di utilizzare, ai fini della farmacovigilanza, le segnalazioni di reazioni avverse provenienti da Unità di Pronto Soccorso dislocate nel territorio nazionale, compresa la Toscana, che partecipano allo studio denominato Monitoraggio Epidemiologico di Reazioni ad Eventi Avversi da Farmaci in Pronto Soccorso (MEREAFaPS). L’in-
I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori e i premi FUP
LUCREZIA PALANDRI - Area Scienze sociali
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2015 | 2016
54
dagine di Lombardi è particolarmente apprezzabile per il suo significato sociale e per il potenziale contributo significativo all’aggiornamento degli operatori sanitari; i risultati del suo lavoro sono presentati con competenza e capacità di seguire le complesse regole della Farmacovigilanza. Ottima appare l’organizzazione del vasto materiale bibliografico raccolto, che conferisce alla tesi uno spessore e uno stile da manuale scientifico. Niccolò Caselli: Imaging And Engineering Optical Localized Modes At The Nanoscale La tesi illustra un capitolo recente della Fisica applicata di enorme rilevanza specie per le indagini su materiali biologici. Nano-fotonica denota lo sviluppo di dispositivi a partire dalla manipolazione della luce su scale ‘nano’, cioè molto più piccole della lunghezza d’onda, che rappresentava finora il limite della microscopia classica. La tesi è una presentazione chiara ed esauriente dei problemi in gioco e delle soluzioni trovate; abbondano le spiegazioni euristiche accompagnate da illustrazioni. La tesi è scritta in maniera accessibile a un vasto pubblico; pertanto merita pienamente la pubblicazione da parte della FUP. Lucrezia Palandri: Giudicare l’arte. Arte e libertà nella giurisprudenza della Corte Suprema degli Stati Uniti La tesi evidenzia come la definizione di ciò che è arte riguardi anche il diritto e assuma particolare importanza ai fini della tutela giuridica del fatto artistico. Sulla base di questa premessa, lungamente argomentata nella prima parte del lavoro, la tesi segue l’evoluzione definitoria del concetto di arte e dei suoi limiti nella giurisprudenza della Corte Suprema degli Stati Uniti, concentrandosi in particolare sull’aspetto della tutela della libertà di espressione artistica, attraverso il I emendamento della Costituzione degli Stati Uniti. L’autrice riesce a trasmettere e sostenere nel corso del lavoro l’idea secondo cui i casi in cui i giudici sono chiamati a decidere se un oggetto costituisce o meno un’opera d’arte,
rivelano in realtà molto di più sulla natura del giudicare che sulla natura dell’arte. La ricerca, sorretta da un’ampia documentazione, è originale, condotta con spiccato senso critico e notevole rigore metodologico, non priva di interessanti spunti comparativi. Giacomo Calabrese: Study and Design of Topologies and Components for High Power Density ‘dc-dc’ Converters La tesi, parzialmente svolta anche presso i laboratori della Texas Instruments e dell’Università di Toronto, riguarda lo studio e il progetto di un convertitore ‘dc-dc’ ad alta densità di potenza. La ricerca si sviluppa analizzando gli effetti di un incremento della frequenza di commutazione sui vari aspetti del progetto quali il materiale, i componenti passivi e la topologia. I conseguenti risultati teorici e sperimentali fanno da guida all’implementazione integrata di un high stepdown buck converter polifase che è realizzato con soluzioni innovative e raggiunge i previsti vantaggi in termini di potenza specifica, operando fino a 10 MHz di frequenza. La ricerca è motivata e inserita bene nel quadro dell’evoluzione scientifica e tecnologica del settore, rivelando rigore scientifico ed eccellente capacità sperimentale. Notevole appare anche la potenzialità di sviluppo del lavoro svolto secondo linee bene individuate. La presentazione della tesi è chiara e la bibliografia appare ampia e completa. Sara Porzilli: Rilevare l’architettura in legno. Protocolli metodologici per la documentazione delle architetture tradizionali del Nord Europa. I casi studio dei villaggi careliani in Russia Dal lavoro di tesi appare, in maniera evidente, la complessità delle tematiche e la capacità della candidata di affrontarle, soprattutto con specifici contributi metodologici di notevole interesse per il settore scientifico. Il prodotto finale, oltre a essere ben confezionato dal punto di vista dell’organizzazione del testo con un nutrito apparato illustrativo composto per la massima par-
te da una documentazione originale e prodotta appositamente nel contesto della ricerca, mostra inoltre un notevole impatto, come contributo scientifico, all’interno dello specifico panorama degli studi sull’architettura del legno, con ricadute specifiche in ambito nazionale e internazionale.
Iolanda Anna Richichi: La teocrazia: crisi e trasformazione di un modello politico nell’Europa del XVIII secolo La tesi affronta un tema di grande spessore storico: la lenta trasformazione del concetto di teocrazia, di matrice ebraica, da forma di governo ideale, secondo il pensiero politico sviluppatosi soprattutto nell’Olanda e nell’Inghilterra del XVII secolo (Grozio, Cunaeus, Harrington), sino alla definizione di governo tipico delle civiltà primitive nel quadro della riflessione illuministica settecentesca (in particolare nei lavori di Nicolas Boulanger e nelle voci dell’Encyclopedie). La ricerca, che affronta il tema del rapporto, sempre attuale, tra politica e religione, sviluppa un’attenta lettura critica di testi fondamentali del pensiero politico settecentesco (da Vico a Toland a Boulanger) sempre ben inseriti nel loro contesto storico e arriva tramite una scrittura chiara ed efficace a conclusioni originali e stimolanti.
55 I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori e i premi FUP
Luca Baratta: Monstrum, prodigium, portentum. Nascite mostruose nella Street Literature dell’Inghilterra della prima età moderna Nella tesi l’autore affronta il tema delle nascite mostruose nella letteratura popolare dell’Inghilterra fra 1550 e il 1715, confrontandosi con concetti quali la diversità, la disabilità, il razzismo, la norma e la devianza, e dichiarando apertamente di essere stato mosso a questa ricerca scientifica da passione per l’umanità marginalizzata, esclusa o socialmente sovversiva, comunque più fragile di quella normale. Dopo una carrellata storica sull’Oriente antico visto come luogo privilegiato di mostri, bizzarrie e prodigi divini, quindi sui mostri in Europa fra XIII e XVI secolo, Baratta apre la strada all’uso propagandistico del mostruoso nelle lotte di religione. Seguono cinque emozionanti capitoli sui vari usi sconcertanti che del mostruoso sono stati fatti per razionalizzare aberrazioni come l’allontanamento delle donne dal consesso sociale, o per spiegare nascite di essere deformi come punizioni per presunte colpe di madri snatu-
rate. L’indagine si spinge fino all’insorgere della scienza medica e dimostra come sia questa che finalmente ridimensiona il concetto di mostruoso in quanto espressione di rivelazione e punizione divina, sottrae il mostruoso al giudizio negativo dell’etica e promuove la nascita dell’anatomia degli uomini con disabilità congenite. Tuttavia il mostruoso resiste nei simboli, nelle allegorie, nelle narrazioni letterarie, nello spettacolo, come soglia affascinante del mistero.
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2015 | 2016
56
Intervento del rappresentante dei professori emeriti Sergio Givone Emerito di Estetica
57
deri più profondi e i nostri sogni più audaci. Dobbia-
è con animo grato e anche commosso che mi accin-
mo riconoscerlo: senza di noi, l’università sarebbe sta-
go a esprimere, a nome mio e dei colleghi, i pensieri
ta ugualmente quello che è stata ed è. Senza l’universi-
e i sentimenti che immagino condivisi nel giorno in
tà, noi non saremmo quelli che siamo. Non avremmo
cui ci viene conferito questo alto riconoscimento. Lo
potuto corrispondere a quello che sentivamo come un
farò nella speranza di interpretare quello che, non sen-
dovere ma prima ancora come la più grande delle no-
za presunzione — cosa di cui mi scuso — non esito a
stre aspirazioni. Non avremmo potuto dedicare la vita
definire il nostro comune sentire. E lo farò, cari colle-
alla ricerca e all’insegnamento: cioè a quanto ci è mas-
ghi e amici, confidando nella Vostra comprensione e
simamente caro. L’università ci ha premesso di farlo.
nella Vostra indulgenza.
Ecco un primo motivo di gratitudine.
Ebbene, in un’occasione come questa come non vol-
Ma c’è ben altro. Impossibile, oggi, guardare a quel-
gere lo sguardo ai molti anni — quasi mezzo secolo —
lo che ormai è il nostro passato senza fare un confronto
in cui abbiamo prestato servizio all’università? Sì, l’u-
fra ciò che avremmo voluto fare e ciò che siamo riusciti
niversità è stata la parte migliore della nostra vita. È sta-
a fare. Impietoso confronto. Crudele confronto. Ognu-
ta, starei per dire, la nostra vita. Ma qui si impone subi-
no di noi, ne sono certo, e per quanto possa sembrare il
to una considerazione. Se è vero che abbiamo prestato
contrario, è nel suo intimo profondamente consapevo-
servizio all’università; se è vero che abbiamo dato, per
le dei propri limiti. E magari anche della propria insuf-
quanto ne siamo stati capaci, le nostre energie miglio-
ficienza – non sarebbe un ricercatore, così non fosse.
ri all’università, è anche più vero che l’università e so-
Per non parlare di ciò che appartiene alla sfera del rim-
lo l’università ci ha permesso di realizzare i nostri desi-
pianto e del pentimento, sì, per tacere dei nostri erro-
Intervento del rappresentante dei professori emeriti
Magnifico Rettore, illustri Colleghi, carissimi Studenti,
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2015 | 2016
58
ri. Quanto poco abbiamo realizzato dei progetti, dei va-
Né vuol suggerire che abbiamo meritato in modo spe-
gheggiamenti, delle utopie che alimentavano gli anni
ciale o eccezionale. Intendiamoci: sicuramente altri –
della nostra giovinezza! E quale abisso separa la realtà
altri professori di questa università – hanno meritato in
come ora si presenta ai nostri occhi ormai disincantati
modo speciale o eccezionale. Gli ‘emeriti’, no, o non
e la realtà che l’entusiasmo di allora ci aveva fatto appa-
necessariamente; gli ‘emeriti’ – lo dice la parola eme-
rire meravigliosa! Chi di noi, guardando al tempo della
reri, che come ci ricorda ogni buon dizionario signifi-
sua giovinezza, non è tentato di dire con il Poeta: «Che
ca aver ben meritato, aver portato a termine il proprio
pensieri soavi, che speranze, che cori…»? Ma lascia-
lavoro, aver compiuto il proprio servizio – sono colo-
mo stare la memoria, con i suoi voli e le sue cadute. Li-
ro che semplicemente, e sia pure in modo imperfetto,
mitiamoci a dire, con una battuta, che mi perdonerete:
hanno adempiuto al loro compito, hanno, nonostante
per imparare a fare il professore non è bastata una vita e
la loro pochezza, fatto quel che dovevano, hanno, per
ora che, bene o male, abbiamo imparato, ci tocca smet-
quanto è stato possibile, tenuto fede all’impegno preso
tere… Insomma, gli obiettivi mancati sopravanzano di
all’atto della loro assunzione. A tutti i professori dell’u-
gran lunga i risultati raggiunti. Di gran lunga lo sco-
niversità, al momento del congedo, spetta il titolo di
raggiamento prevale sulla soddisfazione. Sarei tentato
emerito. Se solo a qualcuno è conferito, ciò è per sem-
di dire: i demeriti prevalgono sui meriti. Eppure l’uni-
plici ragioni di ‘rappresentanza’, non altro.
versità è generosa nei nostri confronti. Certamente è
Questo per dire – e mi rivolgo ai colleghi come me in-
più generosa nel giudicarci di quanto non lo siamo noi
signiti di questo onore – che siamo chiamati a dar pro-
nel giudicare noi stessi. Essa ci restituisce i frutti del no-
va di umiltà piuttosto che di orgoglio. Anche di orgo-
stro lavoro come se fossero molto più ricchi e preziosi
glio, però. L’orgoglio di chi sa di aver fatto o quanto me-
di quanto non siano stati in realtà. Mai come in questo
no cercato di far bene – nonostante tutto – il proprio
momento, mai come nel contesto di questa cerimonia
mestiere. Che è un mestiere — quello della ricerca e
l’università, a torto o a ragione accusata spesso di esse-
dell’insegnamento — ahimè impastato, come tutti gli
re matrigna, appare come una buona madre che plau-
altri e forse più degli altri, con molta miseria umana.
de ai tentativi più o meno incerti dei suoi figli e li inco-
E io non starò a dire a voi, cari colleghi, quanta amara
raggia, li esalta, li premia. Ecco un secondo motivo di
verità ci sia in tutto ciò. Ma sarà pure un mestiere che,
gratitudine.
per quanto guardi in alto, deve fare i conti anche con
C’è come un antico sapere o meglio un’antica saggez-
ciò che sta in basso. Sarà pure un mestiere, come tutti
za in tutto ciò: appunto, l’antica saggezza delle madri.
gli altri, compromesso con il mondo. Eppure è il solo –
Lo si vede esemplarmente nella prospettiva dischiusa
parola del Maestro di color che sanno – veramente de-
da questa giornata. Chiamandoci ‘emeriti’, l’università
gno dell’uomo.
non ci addita come meritevoli di chissà quale encomio.
59 Intervento del rappresentante dei professori emeriti
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2015 | 2016
60
Intervento del presidente della commissione “Premio tesi di dottorato”Firenze University Press Vincenzo Varano
Emerito di Diritto privato comparato
61
berto Genesio e Fiorenzo Cesare Ugolini per l’Area
dentesse e Studenti, Signore e Signori,
Tecnologica; Franco Cambi, Michele Arcangelo Feo, Giuliano Pinto e Graziella Vescovini per l’Area Uma-
A seguito della rinuncia del collega Luigi Lotti, la com-
nistica e della Formazione.
missione Premio tesi di dottorato della Firenze University Press ha ritenuto di conferire a me l’onore di pre-
Come è noto, il regolamento del premio mette a di-
siederla, ed è pertanto a me che tocca, nel contesto di
sposizione della Commissione cinque premi più due.
questa tradizionale cerimonia, presentare al Magnifico
Cinque sono distribuiti fra le aree di ricerca dell’Ate-
Rettore, e a tutti voi, i risultati dei nostri lavori, i nomi
neo fiorentino, in ragione di un premio per ogni area.
cioè degli autori e i temi delle rispettive tesi di dottora-
I due premi ulteriori possono eventualmente essere as-
to giudicati meritevoli di pubblicazione ad opera della
segnati a tesi di altrettanto valore scientifico all’interno
Firenze University Press, o quanto meno di una segna-
di qualsiasi area, e, in particolare, di quelle più eteroge-
lazione.
nee disciplinarmente.
Della commissione hanno fatto parte quest’anno i col-
Ho fatto parte della commissione già per qualche an-
leghi Adolfo Pazzagli, Salvatore Ruggieri e Saulo Si-
no, prima di essere chiamato a presiederla. Dal nove-
rigatti in rappresentanza dell’Area Biomedica; Tito
ro delle tesi presentate, sulle tematiche più diverse, in
Arecchi e Mario Pio Marzocchi per l’Area Scientifica;
gran parte di livello assai elevato e dunque meritevo-
Aldo Bompani e Luigi Lotti che con me hanno rap-
li di attenta considerazione, è difficilissimo scegliere
presentato l’Area delle Scienze Sociali; Paolo Felli, Ro-
quelle da proporre per il premio; ancora più difficile è
Intervento del presidente della commissione “Premio tesi di dottorato” Firenze University Press
Magnifico Rettore, care Colleghe e cari Colleghi, Stu-
Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2015 | 2016
62
la decisione di attribuire un secondo premio a due del-
(anno di istituzione del premio) a oggi hanno interes-
le cinque aree. È vero, alcune sembrano essere più ete-
sato l’università, per evitare che anno dopo anno que-
rogenee di altre, ma non è chi non veda come all’inter-
sta posta attiva del nostro bilancio culturale continui a
no di tutte e cinque le aree convivano discipline mol-
deperire, perdendo così molto del suo significato.
to diverse l’una dall’altra, e assai difficilmente compa-
Desidero chiudere questa mia breve relazione con
rabili. Tengo tuttavia a sottolineare che la commissio-
un ringraziamento ed un auspicio. Il ringraziamento
ne lavora bene, e riesce, facendo leva sul buon senso,
va alla FUP, e al suo Presidente, Professor Andrea No-
a produrre risultati soddisfacenti e condivisi. Quest’an-
velli, che ha il grande merito di contribuire, attraverso
no, un secondo premio è stato così attribuito all’area
la pubblicazione delle loro tesi di dottorato, all’inseri-
Tecnologica e all’area Umanistica.
mento nella comunità scientifica di un piccolo ma significativo gruppo di giovani studiosi, tutti di notevo-
Nell’edizione 2015, la commissione ha valutato 39 tesi
le livello, tutti assai promettenti. L’auspicio è rivolto
di dottorato, così ripartite: 6 per l’Area Biomedica, 3 per
al Magnifico Rettore, che è peraltro molto sensibile al
l’Area Scientifica, 3 per l’Area delle Scienze Sociali,
problema, come ha ribadito con forza nel suo interven-
14 per l’area Tecnologica, 13 per l’Area Umanistica. Il
to di apertura. La mia lunga esperienza, che condivido
dato da segnalare, non senza preoccupazione, è quel-
con i colleghi che siedono in commissione, e non solo,
lo relativo alla progressiva drastica diminuzione delle
mi ha sempre dato conferme molto positive sulla qua-
candidature presentate: da 87 nel 2012 a 74 nel 2013,
lità dei nostri giovani. Abbiamo giovani bravi, che ab-
a 54 nel 2014, a 39 quest’anno. Varie possono essere le
biamo formato bene e a costi non indifferenti, che non
ragioni di questo calo vistoso: il ricorso, specialmente
hanno nulla da invidiare quanto a preparazione e im-
in alcune aree, alla pubblicazione online di tesi ancora
pegno ai coetanei di altri Paesi: meritano di essere in-
in fase di elaborazione, per inserirsi il più rapidamen-
coraggiati, meritano di continuare a crescere con noi,
te possibile in un dialogo internazionale; la concorren-
nelle nostre strutture, anche se possiamo essere orgo-
za, in alcune aree, di altri premi di dottorato; lo scar-
gliosi del fatto che sono in grado di affermarsi, e si affer-
so richiamo che in alcune aree sembra avere il premio
mano, ovunque nel mondo decidano di andare. I no-
FUP, tant’è che la grande maggioranza delle domande
stri giovani, lo vedo nel mio come in altri Dipartimen-
viene sempre dall’ area umanistica e da quella tecnolo-
ti, pur nell’incertezza sul loro futuro, sono pieni di en-
gica (27 su 39 quest’anno); la riorganizzazione dei dot-
tusiasmo, di voglia di fare, di speranza. La nostra mis-
torati e la contrazione del loro numero. È dunque for-
sione più importante, Magnifico Rettore, è fare tutto
se opportuno che nelle sedi competenti si inizi una ri-
il possibile per non deluderli: la speranza è che anche
flessione sul premio, e sulla sua attuale configurazione,
chi ci governa ne prenda coscienza, e non renda que-
tenendo conto dei cambiamenti che dal lontano 2007
sta missione impossibile.
63 Intervento del presidente della commissione “Premio tesi di dottorato� Firenze University Press
Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015 | 2016
64 Cerimonia di conferimento
del titolo di dottore di ricerca 2015 | 2016 Ogni anno l’Ateneo dedica un evento pubblico a coloro che raggiungono il più alto livello di istruzione previsto dall’ordinamento universitario italiano. Giovedì 14 luglio 2016, con una cerimonia che si è svolta nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, duecento giovani studiosi dell’Università di Firenze hanno ricevuto il titolo di “dottore di ricerca”. Protagonisti sono stati gli allievi di corso di dottorato del XXVIII ciclo, che hanno discusso la tesi entro il mese di giugno. L’incontro è stato introdotto dai saluti di Cristina Giachi, vicesindaco del Comune di Firenze, e del Rettore dell’Ateneo Luigi Dei; sono seguiti gli interventi di Anna Dolfi, delegata al dottorato di ricerca, e — in rappresentanza di tutti i giovani studiosi — di Serena Trapani, dottore di ricerca in “Gestione sostenibile delle risorse agrarie”.
Cerimonia di conferimento del titolo di dottore di ricerca 2015 | 2016
66
Intervento del Rettore Luigi Dei 67 Intervento del Rettore
Cara Vice-Sindaca, carissime Dottoresse di Ricerca,
po alcune considerazioni, un po’ esistenziali, cercando
carissimi Dottori di Ricerca, familiari, amiche ed ami-
di raccontarvi ciò che mi piacerebbe si agitasse nei vo-
ci, Colleghe e Colleghi, benvenuti alla consueta ceri-
stri pensieri e nelle vostre sensazioni ed emozioni che,
monia di consegna del titolo di Dottore di Ricerca alle
sebbene in assenza di un momento celebrativo, furo-
nostre 91 ex-dottorande e ai nostri 98 ex-dottorandi. È
no anche i miei e quelli di molte professoresse e molti
un momento di grande gioia per noi docenti e, ne so-
professori che vi hanno accompagnato in questi anni di
no certo, anche per voi ex-dottorande e dottorandi: si
formazione universitaria. Circostanza vuole che chi vi
conclude un percorso di tanti anni, iniziato nelle lu-
parla fu ammesso al primo ciclo del dottorato di ricer-
doteche dei nidi, proseguito sui banchini delle mater-
ca in scienze chimiche nel lontanissimo 1983. Cinque
ne ed elementari, poi con le medie inferiori e superio-
posti a chimica, tre curricula, niente borse aggiuntive,
ri e infine l’intero segmento dell’alta formazione uni-
cinquecentomila lire al mese — 250 euro di oggi —
versitaria. È un punto d’arrivo importante, ma anche
quando un caffè costava 600 lire, ossia trenta centesimi
una nuova partenza, per il mondo del lavoro, ma an-
di euro di adesso. Anche all’epoca un’avventura poco
che per la formazione continua, che un adulto dovreb-
remunerativa, addirittura meno di adesso, ma la ricerca
be coltivare per tutta la sua esistenza. Non parlerò del
e la passione per la conoscenza è, deve essere e rimane-
percorso dottorale, ché meglio di me faranno la profes-
re, legata all’etica del disinteresse materiale e richiama-
soressa Anna Dolfi che mi seguirà e la Dottoressa Se-
re l’attenzione su un tema recentemente portato all’at-
rena Trapani che porgerà un suo contributo a nome di
tenzione dalla studiosa Martha Nussbaum dell’Univer-
tutta la comunità che oggi consegue il massimo titolo
sità di Chicago che ha intitolato un suo saggio sulla crisi
d’istruzione. Voglio solo esprimere in brevissimo tem-
delle democrazie moderne «Not for profit».
Cerimonia di conferimento del titolo di dottore di ricerca 2015 | 2016
68
È giusto che in questo momento siate felici per il tra-
hic et nunc, apparentemente senza frontiere, quando
guardo raggiunto e possiate tenere viva la fiamma
invece le notizie che rimbalzano da bit a bit ci sbatto-
dell’ottimismo e dell’entusiasmo nella luce della ragio-
no in faccia baratri geografici, etnici, religiosi, linguisti-
ne che vi ha guidato nelle esplorazioni su sentieri va-
ci, nazionali. E il sapere? E la ricerca? E l’istruzione?
ri e multiformi. Oggi, però, guardandovi indietro, non
In difficoltà, in parte condannati a rincorrere gli even-
solo dovete scoprire di avere tanto appreso e contribu-
ti, a proclamare il primato della ragione, ma inermi di
ito all’avanzamento delle conoscenze nei campi d’in-
fronte ai grandi drammi planetari. Oggi a voi, punta
dagine che sceglieste. È giusto che comprendiate an-
di diamante del percorso formativo del nostro Ateneo,
che che vi è stata una crescita del vostro modo di essere
consegno non solo una pergamena che premia il vo-
cittadini: rappresentate la punta avanzata della classe
stro impegno, dedizione, abnegazione, talento, studio,
intellettuale. Siate consapevoli di ciò, ma abbiate l’u-
ma anche un monito a vincere le paure e trovare, con
miltà di non usare ciò vanagloriosamente, ché il mon-
le vostre giovani intelligenze, chiavi nuove di lettura
do è ancora molto lontano dall’offrire a tutti, indipen-
del presente e del futuro, per costruire un mondo che
dentemente dalle basi di partenza, le stesse opportuni-
osi accettare le grandi sfide senza fuggire in un leave.
tà di ascesa sociale e di emancipazione. Aver raggiun-
Ci siamo, ci siete, pronti a mettere al servizio della co-
to questo elevato grado d’istruzione vi consente di aver
munità ciò che in lunghi anni avete appreso dallo stu-
goduto e godere di un grandissimo privilegio, ancora
dio del passato e del presente. Essere dottori di ricerca
per molti solo un miraggio. Siete dottori di ricerca, ma
e cittadini del mondo significa affermare a gran voce
anche cittadini del mondo, di un mondo tanto com-
uno stentoreo remain, un restare ancorati ad un’idea di
plesso, quanto fragile. Un mondo che mai come ora è
transnazionalità, che dovrà essere le cifra di questo se-
riuscito penetrare i misteri della natura che ci circonda
colo e millennio. Tutti i grandi problemi dell’oggi sono
e che, paradossalmente, rischia di compromettere que-
di portata mondiale e li potremo risolvere solo in un’ot-
sti suoi grandi traguardi illuministici, diventando schia-
tica di cooperazione globale, sfruttando le conoscenze
vo della tirannia che le cose materiali potrebbero de-
e comprendendo che le persone, oggi volutamente di-
stinargli. Costruire cose fantastiche come quelle che
pinte come distanti, si trovano al contrario l’una accan-
ci offre oggi la tecnologia, anche con i vostri studi, ci
to all’altra, sebbene di fronte ad un bivio inquietante: il
deve far riflettere su quanto abbiamo bisogno anche di
burrone della diversità antagonista o la montagna del-
pensiero positivo e di coltivare l’universitas dei saperi,
la cooperazione sostenibile. Con intelligenza, ragione,
quelli utili e gli altri, disgraziatamente da qualcuno de-
entusiasmo, passione e ottimismo affrontate i vostri de-
finiti inutili, i quali potranno essere, invece, la salvez-
cenni a venire tenendo memoria di un’esperienza, gli
za di quelli utili. In pochi giorni nel mondo tecnolo-
anni di studio, che dovrà connotare tutti i vostri com-
gico a portata di clic abbiamo assistito a Dacca, Bagh-
portamenti nella vita privata, come in quella pubblica.
dad, Lampedusa, Brexit e Dallas. Il mondo, dunque,
Grazie dell’attenzione e buon futuro a tutte e tutti!
69 Intervento del Rettore
Cerimonia di conferimento del titolo di dottore di ricerca 2015 | 2016
70
Intervento della Delegata al Dottorato di ricerca Anna Dolfi 71
scienza pura all’industria, dalla pubblica amministra-
la formazione universitaria. Si tratta di un percorso che
zione alle professioni e alle attività produttive. È una
riguarda un numero ristretto di studenti (un migliaio di
sfida importante e di grande responsabilità, in un Pae-
giovani, di contro ai 50.000 che coprono, anche a Fi-
se che continua ad avere un numero basso di ricercato-
renze, il 3+2 rappresentati dalla triennale e dalla spe-
ri sia nel settore pubblico che in quello privato se para-
cialistica), ma che costituisce un vanto e un motivo di
gonato alle medie europee, e che registra, a livello dif-
orgoglio per ogni università. Avviare i giovani alla ri-
fuso, un analfabetismo funzionale, se non di ritorno.
cerca, seguire il loro percorso, iniziare con loro forme
Per questo l’impegno del nostro Rettore e dell’Ate-
di collaborazione scientifica, istituire quel privilegia-
neo (in tutte le sue componenti: Commissione Ricer-
to rapporto tra generazioni e competenze sul quale e
ca, Nucleo di Valutazione, Senato Accademico, Con-
del quale si nutre ogni proficua paideia, ogni esperien-
siglio di Amministrazione) per non diminuire, nono-
za universitaria degna di tale nome, è certo considera-
stante i tagli all’FFO (grazie anche alla sana ammini-
to prioritario anche dal nostro Ateneo. Consapevoli co-
strazione ereditata dalla gestione precedente), le bor-
me siamo, tutti, che il mondo in rapido cambiamento
se di dottorato di Ateneo; l’impegno che mettiamo nel
nel quale viviamo ha bisogno più di sempre di profes-
dialogo con la Regione (consapevoli della sua impor-
sionalità complesse ed elevate, e che le ricadute della
tanza; ma in cambio chiediamo rapidità nelle risposte
ricerca (che non può che essere, in ogni sua fase, libe-
e attenzione alla specificità della ricerca) per il finan-
ra e teoricamente fondata) sono determinanti a livel-
ziamento di percorsi dottorali da condurre assieme agli
lo di innovazione, di trasferimento di conoscenze, di
atenei di Pisa e di Siena; l’attenzione volta ad incenti-
obiettivi di formazione continua, in ogni ambito, dalla
vare la creazione di percorsi dottorali in collaborazio-
Intervento della Delegata al Dottorato di ricerca
Oggi, con tutti voi, siamo a parlare del terzo ciclo del-
Cerimonia di conferimento del titolo di dottore di ricerca 2015 | 2016
72
ne con le imprese, sfruttando le recenti novità norma-
sono mosse per mettere in atto specifiche strategie, tra-
tive; l’intervento per integrare, ove carenti, i fondi per
mite il finanziamento mirato di ricerche, nuovi bandi
la mobilità dei dottorandi (il ben noto 10% dei Pegaso).
in particolare riservati ai giovani e al tenure track...
Rispetto agli anni precedenti l’Ateneo (tramite il suo
Nell’ottica R/S (ricerca/sviluppo) abbiamo tenuto ben
piano strategico, fortemente innovativo) ha previsto
presente il progetto Europa 2020, che, secondo le indi-
nel corso di un triennio risorse aggiuntive per borse di
cazioni dell’EHea (European Higher Education Area)
dottorato per un totale di 1.600.000 euro. La speranza
e dell’Era (Era European Area – Spazio europeo della
è quella di combinare i nuovi stanziamenti con un in-
ricerca) prevede il raggiungimento di una cittadinan-
cremento della percentuale di successo su bandi com-
za scientifica europea (un alto livello e la mobilità eu-
petitivi da realizzarsi grazie alla messa in servizio di un
ropea dei ricercatori, ma nell’ottica del Brain circula-
ufficio/agenzia con personale di elevata professionalità
tion piuttosto che del Brain drain). Certo tante cose si
(preferenzialmente con esperienze di ricerca e dottora-
possono e devono migliorare. La tempistica dettata dai
to) che assista e accompagni coordinatori e collegi nel-
nuovi adempimenti MIUR (la conclusione, quest’an-
la fase progettuale.
no, del XXIX ciclo secondo le disposizioni Gelmini) e
Tra gli obiettivi più immediati che si possono realizza-
i vincoli previsti dai finanziamenti regionali hanno co-
re con il vostro aiuto c’è quello di incrementare il nu-
stretto e continuano a costringere l’Amministrazione
mero dei dottorandi stranieri, quello di coinvolgere stu-
dell’Ateneo e gli organi di governo dei dottorati (colle-
diosi di altre Università, italiane e straniere, per lezioni,
gi e coordinatori) a un difficile tour de force. E poi c’è
seminari; quello di definire indicatori quantitativi che
da migliorare l’informatizzazione, da facilitare le pro-
consentano una valutazione ex-post della qualità dei
cedure, da rendere più agevole la gestione dei dottora-
corsi di dottorato attivati. Per questo invitiamo i colle-
ti in convenzione, da incrementare il grado di soddisfa-
gi dottorali al rigore in ingresso (sì da ridurre gli abban-
zione, a tutti i livelli. Quest’anno abbiamo istituito ad
doni e garantire la chiusura del percorso nei tre anni
usum dei dottorandi corsi sulla proprietà intellettuale,
che la legge richiede), all’attenzione e all’innovazione
sulla valutazione, sull’open access, e molte altre cose
in itinere (con una maggiore partecipazione comples-
sono in progettazione
siva, oltre lo stesso ruolo centrale del tutor), al sostegno
I corsi di dottorato attualmente attivi nella nostra Uni-
in uscita (in modo da favorire l’autonomia dei dotto-
versità sono suddivisi in 5 aree: l’Area Biomedica, l’A-
randi e una loro reale internazionalizzazione, che ne
rea scientifica, l’Area di Scienze sociali, l’Area tecno-
faciliti l’ingresso nel mondo del lavoro). Consapevo-
logica, l’Area Umanistica. Ognuna di queste fornisce,
li che, oltre alla formazione, è importante il destino
tra dottorati a progetto unico e articolati in curricula,
dei nostri ricercatori (per i quali mancano borse post-
rispettivamente 14, 14, 9, 25, 19 percorsi. Abbiamo at-
doc, assegni di ricerca, mentre scarseggiano drammati-
tualmente 940 iscritti (più 40 in proroga): 548 dotto-
camente da anni e anni posti di ricercatore): anche su
randi con borsa, 392 senza borsa. Potrei parlarvi del nu-
questo piano è forte l’impegno del nostro Rettore e di
mero di immatricolati di questi ultimi cicli; delle cotu-
tutte le componenti dell’Ateneo, che in questi mesi si
tele attive in entrata e in uscita, di quanti hanno conse-
paesi, quanto avete sperimentato e imparato. Non di-
del titolo di Doctor Europaeus (in numero ogni anno
menticate la passione di questi anni giovanili, i valo-
crescente). Ma non è questa la giornata dei conti e del-
ri che li hanno guidati, l’istanza etica che li ha sorret-
le statistiche. Voi concludete oggi un percorso che in
ti, quello che dovete a voi stessi, ai vostri compagni, al-
ogni area, all’insegna di parole-concetti come costanza,
le città - a volte lontane - nelle quali avete studiato, e a
tenacia, perseveranza, passione, lucidità, tensione, cu-
questa, nella quale concludete il dottorato.
riosità, etica, vi ha abituato a coniugare rigore del me-
Il vostro successo - quel successo che io e tutti noi vi au-
todo e novità e originalità degli obiettivi e dei risultati.
guriamo - sarà merito vostro, delle famiglie che vi han-
L’università è cambiata nei trenta anni, da poco tra-
no permesso di intraprendere e continuare gli studi,
scorsi, che ci separano dalla fondazione dei dottorati.
ma anche dei vostri maestri e della vostra università.
Voi siete testimoni ed avete partecipato a questo cam-
Auguri, dunque. I vostri traguardi, la vostra riuscita, so-
biamento e porterete nel vostro lavoro, qui e nei vostri
no anche quelli della nostra università.
73 Intervento della Delegata al Dottorato di ricerca
guito il titolo Dottore di Ricerca, anche con l’aggiunta
Cerimonia di conferimento del titolo di dottore di ricerca 2015 | 2016
74
Intervento di Serena Trapani
Dottore di Ricerca in Gestione sostenibile delle risorse
75 Intervento di Serena Trapani
Buon pomeriggio a tutti!
ti Alimentari presso la facoltà di Agraria, percorso for-
Non vi nascondo la mia emozione nell’essere qui og-
mativo indimenticabile che mi ha dato la possibilità di
gi a parlare in questa bellissima cornice. Sono davve-
lavorare da subito presso il laboratorio chimico merce-
ro onorata di poter raccontare ed esternare a tutti voi la
ologico della Camera di Commercio. Per una serie di
mia esperienza, con la speranza che anche voi condi-
vicissitudini, sono tornata in Unifi con un assegno di
vidiate le stesse emozioni che ho provato e che sto pro-
ricerca al termine del quale ho partecipato al bando
vando tuttora.
di concorso per il dottorato di ricerca in Gestione So-
Sono sicura oltremodo che ognuno di noi avrebbe una
stenibile delle Risorse Agrarie, Alimentari e Forestali e
sua storia da raccontare, una storia che rende unico il
quindi… eccomi qui!
percorso che ci ha portato ad essere qui oggi, tutti in-
Piuttosto che raccontarvi di cosa mi sono occupata du-
sieme, simili grazie a questo comune denominatore: il
rante questi tre anni, mi farebbe piacere ripercorrere
dottorato di ricerca.
con tutti voi le tappe e le emozioni provate durante
Come vi sarete già accorti dal mio dubbio accento fio-
questo intenso ed indimenticabile percorso, sperando
rentino, non sono toscana e ho lasciato la mia amata
che tutti voi possiate condividerle.
terra calabra, amici, abitudini, tradizioni e soprattutto
Inizialmente ho avuto molti dubbi. Chi di voi prima di
la mia famiglia — che per noi del sud è un po’ il fulcro
accettare e firmare non si è chiesto: sto facendo la co-
della vita — alla giovane età di 18 anni per studiare e
sa giusta? Sono pronto a sacrificare la mia vita per tre
formarmi. La città che ho scelto è stata Firenze!
anni?
Ho studiato Scienze Tecnologie Alimentari e mi so-
Per sacrificare intendo non avere orari, lavorare dina-
no specializzata in Gestione della Qualità dei Prodot-
micamente su tanti progetti contemporaneamente e,
Cerimonia di conferimento del titolo di dottore di ricerca 2015 | 2016
76
non da meno, accettare una remunerazione, sempre
Ecco il concetto che permane: la consapevolezza!
qualora fosse prevista, di sicuro non adeguata alla mole
La consapevolezza di aver trascorso tre indimenticabili
di lavoro richiesta.
anni con numerosi stimoli — tra cui attività didattica,
Forse, come me, avete chiesto consiglio alle persone a
interventi a congressi scientifici internazionali — con-
voi care, le stesse che sono qui con voi quest’oggi, e che
sapevolezza di essersi dovuti costantemente migliora-
magari al momento della scelta hanno manifestato per-
re, consapevolezza di avere intrapreso un percorso for-
plessità per il vostro futuro, non comprendendo a fondo
mativo prestigioso ed unico corrispondente al massimo
il reale significato di cosa fosse realmente il dottorato.
grado di istruzione, consapevolezza che questi tre anni
Certo, di aspetti negativi ce ne erano tanti, ma io mi
resteranno indelebili nella memoria.
sono anche chiesta: può il PhD fornirmi un bagaglio
Ma non sono ipocrita: sono purtroppo anche consape-
culturale unico? Posso crescere professionalmente?
vole della precarietà, della sfiducia e delle incertezze
Mi potrà essere utile in futuro? La risposta che mi sono
per il nostro futuro in ambito universitario e di una me-
sempre data è: sì, lo è!
ritocrazia ormai troppo spesso obliata.
Così ho messo da parte i dubbi e, carica del mio ottimi-
Oggi abbiamo dimostrato a tutti che il nostro ottimi-
smo e della passione verso la ricerca, ho accettato.
smo e la nostra passione possono lenire e alleviare i pro-
Fin da subito, grazie alla completa affinità e sintonia
blemi che lacerano il mondo universitario.
con il mio tutor, ho avuto modo di crescere e formar-
Ecco le mie emozioni provate: dubbi, condivisione,
mi. Il primo anno del dottorato è stato ricco di corsi, se-
passione, armonia, sacrificio, consapevolezza. Con-
minari, esami. Una fatica ripagata dal ritrovare vecchi
sentitemi di aggiungere la gratitudine verso la mia fa-
colleghi, conoscerne di nuovi, studiare materie fino a
miglia e i miei cari per avermi costantemente incorag-
quel momento non approfondite, condividere anche
giata e sostenuta, verso il mio tutor universitario per
tanti momenti extra universitari. Ecco, questo è stato
avermi accompagnata con la sua immancabile profes-
un aspetto molto importante di questi anni: la condi-
sionalità e dedizione alla ricerca, verso i colleghi che
visione delle esperienze. È stato davvero bello ed emo-
hanno condiviso con me questa fantastica avventura.
zionante condividere tutto questo con voi!
Vorrei ringraziare il Rettore in quanto rappresentante
Il tempo passa, l’argomento della tesi viene deciso, il
di un’istituzione che stimo, a cui credo e devo molto,
gruppo di ricerca si forma. Un lavoro fatto con fatica,
in quanto mi ha accolta e formata. Sembra strano a dir-
impegno e sacrificio, caratteristiche che forse valoriz-
lo ma proprio presso l’Università di Firenze ho trova-
zano ancora di più il titolo che porteremo.
to quasi una seconda casa e una famiglia, una secon-
Ad arricchire il mio percorso ci sono state anche le
da vita!
esperienze all’estero, utili non solo per il riconosci-
Scusate se mi permetto di parlare a nome di tutti voi ma
mento del dottorato europeo, ma anche per le lezio-
credo davvero che noi oggi dobbiamo manifestare tut-
ni di vita ricevute sia sul piano lavorativo che persona-
ta la nostra gratitudine alle istituzioni universitarie: il
le. Esperienze che hanno contribuito a darmi maggio-
dottorato ci ha permesso di dare un valore aggiunto al-
re consapevolezza.
le nostre conoscenze, ci ha formato, ci ha dato cultura.
Insieme alla gratitudine, vorrei concludere congratu-
Vi lascio con una provocazione. A chi mi dovesse chie-
landomi con tutti voi per il raggiungimento di questo
dere se rifarei mai il dottorato, io risponderei con tutta
titolo tanto sudato e meritato e lasciando un messag-
la mia fermezza e il mio orgoglio: mille volte sĂŹ.
gio di speranza per il nostro futuro che prevedo sarĂ ro-
Voi cosa rispondereste?
seo e unico.
77 Intervento di Serena Trapani
Cerimonia di conferimento del titolo di dottore di ricerca 2015 | 2016
78
Conclusioni del Rettore Luigi Dei 79 Conclusioni del Rettore
Carissime e carissimi, abbiamo concluso la nostra cerimonia formale e nel ringraziarvi di cuore per la partecipazione mi approssimo ad invitarvi ad un gesto simbolico di gaiezza, mista a desiderio e sogno: il lancio dei tòcchi in aria, verso l’avvenire. Ma prima di dare il via a questo lancio gioioso, vorrei congedarmi leggendovi una poesia di una grandissima poetessa del secolo scorso, la polacca Wisława Szymborska, Premio Nobel per la letteratura nel 1996, che c’invita ad apprezzare i gesti, come quello che avverrà fra poco, che accadono solo una volta nella vita. S’intitola «Nulla due volte».
Nulla due volte accade
non due notti uguali uguali,
Forse pietra, o forse fiore?
né accadrà
né due baci somiglianti,
Perché tu, ora malvagia,
Per tal ragione
né due sguardi tali e quali.
dài paura e incertezza?
nasciamo senza esperienza
Ieri, quando il tuo nome
Ci sei – perciò devi passare.
moriamo senza assuefazione.
qualcuno ha pronunciato,
Passerai – e in ciò sta la bellezza.
Anche agli alunni più ottusi
mi è parso che una rosa
Cercheremo un’armonia,
della scuola del pianeta
sbocciasse sul selciato.
sorridenti, fra le braccia,
di ripeter non è dato
Oggi che stiamo insieme,
anche se siamo diversi
le stagioni del passato.
ho rivolto gli occhi altrove.
come due gocce d’acqua.
Non c’è giorno che ritorni,
Una rosa? Ma cos’è?
Quindi per la prima ed unica volta...su i tocchi verso il cielo! Grazie e buona pausa estiva!
Cerimonia di conferimento del titolo di dottore di ricerca 2015 | 2016
80
81 Conclusioni del Rettore
“Firenze cum laude”
Martedì 25 ottobre si è svolta “Firenze cum laude”, l’iniziativa organizzata dall’Università in Palazzo Vecchio, in collaborazione con il Comune di Firenze, per dare il benvenuto alle matricole e offrire loro informazioni utili per la vita universitaria. Ad aprire l’incontro, che si è tenuto nel Salone dei Cinquecento, la Vicesindaca Cristina Giachi e il Rettore Luigi Dei. Franca Maria Alacevich, ordinario di Sociologia dei processi economici e del lavoro e direttore del Dipartimento di Scienze politiche e sociali, ha poi tenuto una lezione dedicata a “La formazione universitaria: un metodo per imparare a imparare”. Alla fine della mattinata un ensemble dell’orchestra e del coro dell’Università di Firenze, diretto dal Maestro Gabriele Centorbi, ha eseguito tre brani di Simon & Garfunkel dal film “Il Laureato”.
“Firenze cum laude”
84
Saluto del Rettore Luigi Dei 85 Saluto del Rettore
Care studentesse, cari studenti,
sulla locandina che pubblicizzava l’evento la frase che
siete qui fra noi nella casa Unifi da circa un mese e io
ha tratteggiato la mia campagna elettorale nella prima-
sono molto felice di portarvi il saluto di tutto l’Ateneo e
vera del 2015 per l’elezione a Rettore, ossia crescere è
darvi un caldo benvenuto insieme a sinceri auguri di
costruire con idee nuove esplorando l’ignoto. E hanno
buon inizio. L’università, questa sconosciuta per voi, è il
voluto affiancare a questo mio motto una bella frase di
luogo dove si coltivano sogno e desiderio, dove si studia
un cantautore: essere giovani vuol dire tenere aperto l’o-
il passato, per comprendere il presente e progettare il fu-
blò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il
turo. Pochi giorni or sono ho incontrato centottanta stu-
cielo si è stancato di essere azzurro. Dopo pochi giorni
dentesse e studenti degli ultimi anni delle superiori a
ho avuto il piacere e l’onore di avere una citazione ac-
Rondine Cittadella della Pace vicino ad Arezzo e ho
canto a quella del Premio Nobel per la Letteratura 2016,
proposto di intitolare questo incontro “Il futuro ha biso-
appunto il cantautore Bob Dylan! Oggi il mare non è
gno di voi”. Ebbene in questa occasione del saluto alle
cattivo e diciamo che il cielo, anche se non è completa-
matricole dell’anno accademico 2016/2017 ribadisco a
mente azzurro, ci schiude squarci turchesi ben invitanti.
voi questo concetto del futuro che si staglia all’orizzonte
Si parte allora, per un viaggio, per una navigazione, per
scandendo queste parole di un estremo bisogno delle vo-
vivere la prima parte del vostro terzo decennio di vita
stre intelligenze, dei vostri talenti, delle vostre curiosità,
con gioia e consapevolezza che state scegliendo oggi le
delle vostre passioni, dei vostri sorrisi. Nell’occasione di
donne e gli uomini che sarete domani. Il nostro lavoro
questo incontro gli organizzatori hanno voluto stampare
sarà quello di farvi da guida o da capo-cordata e dovremo
“Firenze cum laude”
86
mettercela tutta prima di tutto per appassionarvi alle
non può essere. Devo sforzarmi di pensare alle tenebre
cose che vi insegneremo. La passione, la curiosità, la vo-
e, brancolando nel buio, accendere gradualmente la
glia di svelare enigmi e interrogativi è la molla che vi e ci
luce per me e per loro. E poi partecipare alla lezione con
dovrà guidare. Il nostro lavoro sarà quello di farvi entrare
la mente, ma anche con il fisico; non dare mai l’impres-
nei prati della conoscenza che non sono sempre fioriti e
sione di parlare in modo routinario. Accendersi di pas-
divertenti. Talvolta sono impervi e faticosi, ricchi di
sione per i grandi concetti, come per le minuterie; inter-
asperità e spine, ma, come dice il bellissimo spiritual
calare anche qualche battuta di spirito, motivare e attiz-
dell’inizio del secolo ventesimo, “We shall overcome”,
zare la curiosità. È, deve essere, un’avventura, una sorta
trionferemo, supereremo ogni ostacolo e alla fine ce la
di gioco a scoprire perché la materia è così intrigante e
faremo, avremo ragione di tutto questo lungo cammino.
stregata. Non mollare mai la presa, tenere viva l’atten-
È come scalare una parete di roccia, ci si fa male alle
zione stimolando sempre l’aspettazione di qualcosa di
mani, si ansima, si rischia di mettere gli scarponi chioda-
incredibile. Bisogna, minuto dopo minuto, allargare ciò
ti nei punti sbagliati, ma la voglia di salire è troppo forte e
che è piegato o avvolto; sono oltre ottanta volti, 160 oc-
gli occhi puntano sempre verso su, mai in basso. A que-
chi che scrutano, che ti aspettano al varco della chiarez-
sto proposito, riflettendo sul nostro mestiere di ‘spiegato-
za. Se non fai loro luce, gli sguardi si affievoliscono fino
ri’, di coloro i quali devono svolgere in tutta la sua esten-
a spegnersi e finisce che non hai acceso alcunché. Così
sione una materia ripiegata o avvolta, la devono disten-
tornerei troppo triste a San Marco. Devono appassionar-
dere, dispiegare, aprire come una bellissima tovaglia che
si alla scoperta dell’ignoto, di ciò che non conoscevano:
accoglierà la meravigliosa tavola imbandita, ho deciso di
come è possibile che ciò accada se il docente per primo
postare questa riflessione sul mio profilo privato Facebo-
non si appassiona e immagina magicamente che tutto è
ok. Mi fa piacere leggervela perché vi dà un’idea di cosa
ignoto anche per lui e che sta varcando l’orizzonte della
vi aspetterà. S’intitola “Spiegare”.
conoscenza come coloro che lo varcarono per la prima
“Nonostante gli impegni pressanti, concitati e fitti, non
volta? Bisogna farlo, sì è d’obbligo fingere, perché nella
ho rinunciato a tenere il corso di chimica analitica per le
finzione sta la magia della loro partecipazione. Alla fine
matricole di Chimica anno accademico 2015/2016.
della lezione so quello che sapevo all’inizio, ma l’ho sco-
Sono quattro ore alla settimana, intense, che danno tan-
perto di nuovo, per l’ennesima volta e sono fisicamente
ta e troppa soddisfazione… Ogni lezione, prima di ini-
esausto: perché per spiegare bene bisogna attaccare la
ziare, mi concentro per qualche minuto e, facendomi
parete con tanta energia fisica, altrimenti vince lei, la
violenza, m’impongo che sia sempre la prima volta alla
parete della loro indifferenza. Invece, se ti ci butti con
scoperta dell’argomento del giorno. È l’obbligo dell’in-
tutte le tue forze fisiche, cercando di trascinarli fino las-
segnante: un attore che finge di svelare ciò che spiega
sù, allora hai vinto tu, insegnante, e loro insieme a te.
come fosse la ‘sua’ scoperta da condividere con loro, le
Ora parto in bicicletta: centro, lungarno, Cascine, India-
studentesse e gli studenti. Cerco di interrogarmi su ciò
no, Peretola, Osmannoro, Campus di Sesto; allucchet-
che possa essere oscuro; mi chiedo perché, come, quan-
to, entro nel plesso didattico, qualche saluto, minuti di
to, quale, dove. Se mi sembra tutto chiaro, mi dico di no,
concentrazione, stacco cellulare, respirone… Via, oggi
Ebbene nella statistica di Fermi-Dirac un fantastico nu-
EDTA: do loro la corda e si parte…”
mero detto e, elucubrazione teoretica dei matematici, è
Questa dunque sarà l’arrampicata che vi aspetta, fatico-
messo in modo tale in una formula fisica da…. non ci
sa ma straordinariamente affascinante. È bene che sap-
crederete! In modo tale da regalarci gli smartphone! In-
piate da subito anche un’altra bella cosa che vi attenderà
somma l’universo di oggi, digitale-informatico, che met-
al varco: lo studio universitario prenderà intensamente
te nelle vostre mani il mondo a portata di un clic nasce
le vostre giornate, ma sarà anche occasione di inaspettati
qui a Firenze 90 anni fa sulle ali di una formula matema-
incontri, di amicizie durature, di innamoramenti, di se-
tica che la fisica impiega per spiegare i misteri della ma-
rate gioiose di divertimento e scanzonato tempo libero.
teria! Infatti, alla base di questi marchingegni ci stanno
Saranno anni in cui la vostra curiosità troverà modo di
semiconduttori solidi e alla base dei semiconduttori, ge-
sfogarsi liberamente e se così accadrà, lasciatela davvero
nitori dell’elettronica, ci stanno la statistica di Fermi-Di-
prorompere. La curiosità del resto è quella che guida la
rac, il livello di energia che porta il suo nome e tante al-
nostra seconda attività, quella di ricercatori, che aguz-
tre belle cose. Sì perché la scienza è bella, come un qua-
zando ingegno e intelligenza cercano di capire i milioni
dro, un’opera letteraria, una sinfonia musicale. La sua
di misteri dell’uomo e dell’universo. Non pensate mai
bellezza spesso si condensa in una formula matematica,
che lo studio e la ricerca avanzata siano cose astratte e
quelle di Fermi, come tante altre che, come si disse di
inutili, che ci siano saperi utili e inutili e che si debbano
Shakespeare, non appartengono ad un’epoca, ma all’u-
coltivare i primi e abbandonare i secondi. Ogni cono-
manità. E siccome conoscenza e cultura appartengono
scenza è utile, indipendentemente dall’utilità che gene-
dunque all’umanità, imparate anche a pensare che l’u-
ra. Permettetemi di farvi un esempio, nato in questa cit-
manità è bellissima perché straordinariamente varia e
tà, nella nostra università fra il 1924 e il 1926 quando
diversificata e guai a giudicare il diverso con sospetto e
questo Ateneo era un neonato: la statistica di Fermi-Di-
diffidenza: la natura che ci circonda c’insegna che la
rac, una delle cose più teoriche mai pensate da scienzia-
biodiversità è il sale della vita. Tanti cari auguri per l’ini-
to. Enrico Fermi, Premio Nobel per la Fisica nel 1938,
zio del nostro comune viaggio e grazie dell’attenzione.
in quegli anni era docente nel nostro Ateneo.
87 Saluto del Rettore
la parete di roccia mi propone complessazione ed
“Firenze cum laude”
88
Lectio magistralis
La formazione universitaria: un metodo per imparare a imparare Franca Maria Alacevich
Ordinario di Sociologia dei processi economici e del lavoro
che serve a noi tutti per lo sviluppo economico e socia-
un benvenuto anche da parte mia nell’Università degli
le del paese; infine, il terzo aspetto riguarda il percorso
studi di Firenze, con l’augurio che i prossimi anni pos-
di formazione che avete appena iniziato e come affron-
sano essere per voi di lavoro intenso e fruttuoso, ma an-
tare e percorrere la nuova strada che avete intrapreso.
che ricchi di soddisfazione e — perché no? — anche divertenti.
I laureati italiani oggi
Perché questo accada, perché siano anni utili per voi —
Teniamo anzitutto presente che i laureati nel nostro pa-
per ciascuna e per ciascuno di voi individualmente — e
ese sono ancora troppo pochi, rispetto ai paesi più avan-
utili per la nostra società, è opportuno che iniziate que-
zati con i quali ci confrontiamo e rispetto a quanto sa-
sto cammino con consapevolezza, cominciando a porvi
rebbe necessario per restare un paese competitivo e, in-
le domande giuste su come procedere. È questo il senso
sieme, per essere una società sempre più equa e aperta.
dell’iniziativa di oggi, che l’Università di Firenze ha av-
Tra i 28 paesi dell’Unione Europea, l’Italia registra il
viato ormai da alcuni anni.
minor numero di laureati: solo un quarto dei giovani
Le considerazioni che vi propongo toccano tre aspetti:
tra i 30 e i 34 anni, in confronto a quasi il 50% di Svezia
il primo riguarda la condizione dei laureati italiani,
e Regno Unito, al 45% della Francia, al 32% della Ger-
cioè quello che voi vi preparate a essere; il secondo si ri-
mania. A ciò è da aggiungere che il nostro paese spen-
ferisce al mercato del lavoro, a quello che servirà di più
de meno di altri paesi avanzati per l’università e la spe-
a voi per entrarvi come attori protagonisti e a quello
sa è anche in riduzione, mentre in Germania e in Fran-
La formazione universitaria: un metodo per imparare a imparare
Care studentesse e cari studenti,
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“Firenze cum laude”
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cia è aumentata. Ancora più forte è la distanza dagli al-
è un tema ricorrente da quasi 150 anni nel nostro pae-
tri paesi per il finanziamento del diritto allo studio uni-
se. Ma non ha mai colto nel segno. Nello stesso perio-
versitario, destinato a sostenere — come richiede la
do — allora come oggi — i paesi lungimiranti e attenti
nostra Costituzione, all’articolo 34 — «i capaci e meri-
allo sviluppo economico e sociale hanno investito in
tevoli, anche se privi di mezzi».
formazione.
Sono pochi, dunque, i laureati, ma chi si è formato in
Non credete a questo stereotipo. I dati sull’occupazio-
Italia ha dimostrato che il nostro sistema di formazione
ne dei laureati sono migliori a quelli dei non laureati. I
superiore, nonostante le poche risorse dedicate, non è
compensi da lavoro dei laureati sono superiori a quelli
scadente. Questo è verificato da vari dati. Ne cito solo
dei non laureati. Il Consorzio Almalaurea, cui parteci-
uno: tra i 325 giovani ricercatori che nel 2016 hanno
pa anche il nostro Ateneo, lo dimostra con dovizia di
avuto un finanziamento dal Consiglio Europeo delle
informazioni e lo potete verificare direttamente. Nel
Ricerche nell’ambito del programma Starting, gli italia-
Rapporto 2016 sulla Condizione occupazionale dei
ni sono al terzo posto, dopo tedeschi e francesi, che ne
laureati, Almalaurea mostra come anche nei lunghi
hanno rispettivamente più del doppio o quasi il doppio.
anni della crisi economica avere un titolo di studio su-
Dunque, ci sono pochi laureati e quelli che arrivano
periore sia stato un vantaggio: tra il 2007 e il 2014 i dati
agli studi superiori hanno una formazione che non ha
Istat calcolano che la quota di disoccupati, su tutta la
nulla da invidiare a quella che viene offerta in altri pae-
popolazione adulta in età lavorativa, è aumentata del
si. Per concludere su questo primo punto, vorrei soffer-
3,4% per i laureati, ma del doppio (6,3%) per i diplo-
marmi sul fatto che formarsi all’università — e laurear-
mati e ancor più (9%) per coloro che hanno solo la li-
si bene, ma su questo tornerò — conviene, è una scelta
cenza media. Sappiamo che per i giovani i dati sono
razionale.
più preoccupanti. E allora vediamo che succede all’en-
Ciò nonostante, è diffuso uno stereotipo, che vediamo
trata nel mercato del lavoro, che varia per età a secon-
spesso ripreso anche dai mass media, che sostiene che
da del titolo di studio. Sempre tra il 2007 e il 2014, la
studiare non serve, che abbiamo troppi laureati rispetto
quota di disoccupati è aumentata di 8 punti percentua-
ai fabbisogni delle nostre imprese, dei servizi pubblici
li per i laureati, ma di più del doppio (17%) per i diplo-
e privati e della pubblica amministrazione. Il refrain è
mati e ancor più (26%) per coloro che hanno solo la li-
che abbiamo «una quantità di medici senza malati, di
cenza media.
avvocati senza cause, di ingegneri senza ponti e senza
Oltre ad aumentare le chances occupazionali, avere
case da costruire e [che tanta gente si] prepara nella di-
un titolo di studio più elevato innalza anche le retribu-
soccupazione e nel disinganno»; e ancora «quelli che
zioni. Se la retribuzione di un diplomato italiano è pari
passano all’università superano il bisogno delle profes-
a 100, quella di un laureato arriva a 143. In altri paesi la
sioni più elevate, aumentando il numero degli spostati
situazione si presenta ancor più favorevole — con valo-
e dei malcontenti». Sembrano frasi scritte oggi, e inve-
ri superiori a 150 in Francia (153) e nel Regno Unito
ce sono di Aristide Gabelli, l’estensore della Relazione
(151) — ma anche nel nostro caso la differenza è signi-
statistica sull’istruzione del 1878. Come vedete, questo
ficativa.
delle frontiere fisiche e soprattutto virtuali consente di
Non basta però laurearsi, e non basta investire più ri-
realizzare processi di collaborazione tra soggetti in par-
sorse nella formazione terziaria. Al fine di ottenere ri-
ti lontanissime del mondo. Noto è il caso, per esempio,
sultati positivi nei percorsi di carriera individuali, così
dei medici radiologi indiani di cui si avvalgono gli isti-
come in termini di innovazione e sviluppo, e più in ge-
tuti di analisi cliniche statunitensi, per risparmiare sui
nerale di crescita culturale, occorre tenere d’occhio
costi (i radiologi indiani, che sono molto bravi, costano
anche la qualità dell’istruzione.
meno di quelli americani) e per risparmiare sui tempi
Da un lato, la formazione deve offrire conoscenze ag-
— dato il gap dei fusi orari, in India lavorano quando
giornate rispetto ai bisogni esterni ma, dall’altro, deve
negli Stati Uniti è notte e la mattina negli USA si posso-
soprattutto permettere di acquisire un metodo che
no già avere i risultati analitici delle radiologie fatte il
consenta a chi esce dall’università ed entra nel mondo
pomeriggio prima.
del lavoro di potersi auto-aggiornare, di partecipare più
Ma oltre al fatto che le conoscenze e le competenze
attivamente e efficacemente ad attività di riqualifica-
acquisite nella formazione divengono velocemente
zione professionale, che saranno sempre più indispen-
obsolete, va considerato che le competenze specialisti-
sabili e diffuse.
che — pur essenziali e importanti — non sono le uni-
Le competenze e le conoscenze necessarie nel mondo
che necessarie oggi, se mai lo sono state. La coopera-
del lavoro, e persino nella società per la vita attiva e par-
zione tra esperti di diversa provenienza disciplinare è
tecipe di cittadine e di cittadini, hanno un tasso di cam-
sempre più necessaria perché l’integrazione dei saperi
biamento molto accelerato, per effetto dello sviluppo
è ciò che consente di sviluppare innovazioni. Anche in
della ricerca scientifica e tecnologica. Basti ricordare
questo caso mi spiego meglio con un esempio.
qualche esempio. La trasformazione dei metodi di pro-
L’Istituto di Fisiologia clinica ha premiato tra le “Top
duzione di beni e servizi, anzitutto: l’introduzione di
Italian Women Scientists 2016” nelle Scienze Biome-
nuovi macchinari e nuove applicazioni informatiche
diche una ricercatrice, Amalia Guastaldelli. Ma Gua-
modifica radicalmente i metodi di lavoro e le stesse op-
staldelli è un ingegnere elettronico. Che c’entra con le
portunità di produzione. Da quando esiste la stampan-
Scienze Biomediche? Nella ricerca e nella clinica me-
te 3D, per esempio, si può replicare nel mondo reale
dica sempre più è necessario mettere a punto software
qualsiasi cosa in tre dimensioni — dai prototipi agli og-
specializzati per fare analisi complesse, elaborare dati,
getti, alle protesi mediche, ai beni artistici — e le sue
sviluppare ricerche. Perché la cooperazione sia frut-
applicazioni vanno dall’architettura alla sanità, dalla
tuosa, è necessario che specialisti di diverse discipline
vendita al dettaglio alla cultura, aprendo molte nuove
sappiano dialogare tra loro, e questo a sua volta è possi-
opportunità da sfruttare. La rapida trasformazione del-
bile se conoscono i rispettivi linguaggi e metodi di lavo-
le comunicazioni su scala globale è un altro esempio.
ro, se sanno cosa possono chiedersi l’un l’altro. Non è
Consente di acquisire informazioni e conoscenze sen-
un problema solo dei ricercatori – come l’esempio che
za limiti, potenzialmente, e di avvalersene nello svilup-
ho portato potrebbe far ritenere – perché è quanto av-
po di progetti in qualsiasi parte del mondo. L’apertura
viene concretamente anche nella vita lavorativa all’in-
91 La formazione universitaria: un metodo per imparare a imparare
La qualità della formazione universitaria
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terno di un’impresa, di un’amministrazione pubblica,
vo; sapere come analizzarlo per capirne le origini, le ra-
di una qualsiasi istituzione, dei luoghi dove vi troverete
gioni, e gli effetti; sapere selezionare dalla massa enor-
a lavorare anche voi tra qualche anno.
me delle informazioni disponibili — che lo sviluppo di
Porsi in questa dimensione costituisce senza dubbio la
Internet ha moltiplicato — quelle che servono davve-
sfida che dobbiamo saper affrontare efficacemente
ro, e quelle che sono affidabili. Il metodo è dunque più
noi: noi docenti, le nostre università, e, non certo per
importante delle nozioni.
ultime, le nostre politiche di formazione universitaria.
Permettetemi una citazione un po’ lunga ma che chia-
I paesi che hanno investito di più in formazione (come
risce, credo, efficacemente questo punto. La buona
Germania, Francia, Svezia) lo hanno fatto in modo
formazione culturale «consiste non tanto nel numero
lungimirante perché questo investimento è quello che
delle nozioni e nella massa dei materiali grezzi che in
produce migliori risultati nella prospettiva dello svilup-
un dato momento ci troviamo ad avere immagazzinato
po. In un contesto di globalizzazione, i paesi più avan-
nella memoria, quanto in quella raffinata educazione
zati non possono competere con i paesi emergenti sui
dello spirito, reso agile ad ogni lavoro, ricco di molte-
costi — in particolare sul costo del lavoro — ma solo
plici e sempre deste curiosità, in quella capacità d’im-
sulla qualità e sull’innovazione. È quella che viene de-
parar cose nuove, che abbiamo acquistata studiando le
finita come la ‘via alta’ dello sviluppo. E lo hanno fatto
antiche […] Consiste nell’abitudine dello sforzo tena-
cercando di coniugare elevate competenze con proces-
ce e penoso; nel bisogno delle idee logiche e chiare;
si di aggiornamento continuo, volti a aumentare le ca-
nel gusto della iniziativa personale e critica; nella forza
pacità di stare al passo con l’evoluzione del progresso
e nel coraggio di pensare con la nostra testa e di essere
scientifico.
noi stessi; nella attitudine — insomma — di compor-
Ma ora vorrei lasciare da parte questo tema che riguar-
tarci, innanzi a qualunque nuovo problema di pensie-
da noi, per parlarvi di come voi potete affrontare i vostri
ro o d’azione, come uomini ignoranti, bensì, e biso-
studi universitari per trarne vantaggio, di come voi po-
gnosi di rinnovare e rettificare continuamente le nostre
tete ‘sfruttare’ questi anni di studio.
conoscenze, ma capaci di rettamente volere, rapidamente deciderci, energicamente operare».
La formazione universitaria? Come ‘usarla’ al meglio
Sembrano parole di oggi, e invece sono tratte da un te-
Le competenze di base — per ciascuna e ciascuno di
sto del grande storico Gaetano Salvemini, del 1908
voi nel campo in cui intendete specializzarvi — sono e
(“Che cosa è la cultura”).
restano essenziali. Ma non bastano. Data la rapida —
Come si può declinare dal punto di vista pratico l’obiet-
molto più rapida che in passato — evoluzione delle
tivo generale di acquisire un metodo e di imparare a im-
competenze, è necessario acquisire soprattutto un me-
parare? Vi propongo alcuni suggerimenti concreti.
todo. In questo senso si può dire che è sempre più
1. Essere studenti attivi e non passivi all’università
necessario imparare a imparare.
non solo è possibile ma vi servirà. È possibile per-
Che cosa vuol dire imparare a imparare? Vuol dire sa-
ché l’organizzazione degli studi è più libera che al-
pere che domande porsi di fronte a un problema nuo-
le scuole medie superiori, e questo può anche cre-
Un piccolo esempio anche in questo caso. I miei
bile, un campo di interesse che vi motiva, e se svi-
colleghi di Diritto del lavoro, nella Scuola di Scien-
luppate su questa base un vostro personale progetto
ze giuridiche, spesso sollecitano i loro laureandi a
di formazione, avrete molti vantaggi. Riuscirete a
inserire l’insegnamento di Sociologia del lavoro nel
collegare ciò che apprendete in discipline diverse
piano degli studi – e viceversa. Perché studiare il la-
— spesso tra loro non sufficientemente ben colle-
voro da un punto di vista sociologico e giuridico
gate — anche organizzandone la sequenza nel vo-
non è la stessa cosa, mette a fuoco processi sociali
stro personale programma di studio. Così facendo,
differenti: le norme e la loro evoluzione nell’ap-
la vostra motivazione iniziale crescerà ulteriormen-
proccio giuridico; i comportamenti degli attori so-
te, perché costruirete il vostro percorso di studio at-
ciali individuali e collettivi, le loro strategie e le loro
torno ai vostri interessi di specializzazione – che
disponibilità nell’approccio sociologico. Ma un
certo potranno anche cambiare nel tempo – e per-
buon giurista ha bisogno di conoscere la società e i
ché accumulerete un sapere composito che vi aiu-
comportamenti dei soggetti che la compongono,
terà ad affrontarli con crescente competenza, e sod-
altrimenti le norme restano lettera morta e non so-
disfazione. La motivazione è il motore fondamen-
no applicate, non producono gli effetti desiderati; e
tale per arricchire il proprio bagaglio formativo e
un buon sociologo non può capire la società e i
culturale, per acquisire un metodo e non solo no-
comportamenti degli attori senza conoscere a fon-
zioni che si dimenticheranno o che presto divente-
do il contesto, anche normativo, entro cui si muo-
ranno obsolete.
vono e cercano di perseguire i loro fini.
Anche la scelta precoce della tesi si può inquadrare
Tuttavia, questa interdisciplinarità non è sempre
in questo percorso e la si può preparare in un tempo
già presente nell’impostazione dei corsi o nei sug-
diluito sui due anni invece che tutta alla fine degli
gerimenti espliciti che riceverete. Bisogna saperla
studi, costruendo il vostro percorso di studi attorno
costruire con un progetto personale.
ai vostri interessi personali.
2. Coltivare quanto più possibile l’interdisciplinarità.
3. Imparare a gestire le informazioni e puntare ai nessi essenziali tra i fenomeni. Questo obiettivo ha due
Laddove possibile — anche attraverso le scelte op-
implicazioni. Da un lato, richiama l’attenzione sul
zionali e gli insegnamenti a scelta libera che nei
fatto che le informazioni disponibili sono oggi tal-
piani di studio sono previsti — e sempre seguendo il
mente numerose che è difficile selezionare quelle
vostro personale progetto di formazione, cercate di
davvero importanti e utili ai nostri fini, oltre che
affrontare i vostri temi di interesse da diversi approc-
quelle attendibili. Parlando alle matricole di Scien-
ci disciplinari. Qualunque problema concreto della
ze della comunicazione, all’Università di Bologna,
società, in ogni campo, è complesso; e solo coniu-
Umberto Eco diceva qualche anno fa:
gando diversi approcci disciplinari potrete compren-
«Dovete imparare a cancellare dalla memoria ciò
derlo appieno, e dunque prepararvi ad agire su di es-
che non serve e a riconoscere i siti attendibili. Co-
so in futuro.
me costruirsi questa arte della discriminazione? Si
93 La formazione universitaria: un metodo per imparare a imparare
arvi qualche difficoltà. Ma se cercate, prima possi-
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impara solo andando a bottega, come in pittura.
tacita, non visibile, che si apprende solo con la pra-
L´università vi offre una bottega in atto».
tica, con la presenza alle lezioni, con l’interlocuzio-
Dall’altro lato, saper gestire le informazioni richia-
ne con i docenti e anche con i colleghi di corso.
ma l’attenzione sul fatto che dalla massa delle infor-
Sentiamo ancora Umberto Eco:
mazioni disponibili, avendo un buon metodo di
«Le università sono fra i pochi luoghi in cui le perso-
studio e di indagine, è necessario tirare fuori i nessi
ne si incontrano ancora faccia a faccia, in cui giova-
che legano, e che spiegano, i fenomeni oggetto di
ni e studiosi possono capire quanto il progresso del
studio: cosa spiega cosa? come dimostrarlo? come
sapere abbia bisogno di identità umane reali, e non
verificare la bontà della nostra spiegazione? Impa-
virtuali».
rare a far questo — non importa in quale campo —
Questa caratteristica, sottolineata da Eco, è in fon-
diventa una vera e propria competenza, poi appli-
do un tratto essenziale che ha connotato l’esperien-
cabile anche in altri campi, ad altri problemi, suc-
za universitaria sin dalle sue origini come comunità
cessivamente.
di studenti e docenti, e che la connota ancora oggi,
4. Meglio frequentare. Tra le molte ‘libertà’ dell’uni-
ai tempi di Internet e della realtà virtuale.
versità, rispetto ai cicli precedenti di formazione,
Siate dunque protagonisti attivi della vostra vita uni-
c’è anche la libertà o meno di frequentare i corsi
versitaria, non soggetti passivi che appaiono e scom-
(non è così in altri paesi). Tuttavia, frequentare assi-
paiono con l’obiettivo di arrivare al sospirato nume-
duamente le lezioni è una cosa molto utile, che va a
ro di esami necessari per laurearsi. Il pezzo di carta vi
vostro vantaggio. Frequentando si ha infatti l’oppor-
servirà sempre meno. Siate esigenti con voi stessi e
tunità di capire meglio il peculiare approccio di
con l’università che frequentate. Non sprecate que-
ogni disciplina, di cogliere meglio i nessi tra le di-
sta opportunità.
verse discipline, costruendovi quella conoscenza
Buon lavoro a tutte e a tutti.
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