Le cerimonie Accademiche

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Le Cerimonie Accademiche

Attività , persone, prospettive dell’Ateneo Fiorentino

2016 | 2017




volume a cura dell’Università degli Studi di Firenze Unità funzionale Prodotti e servizi per la comunicazione istituzionale e per gli studenti foto Andrea Gianfortuna, Roberto Schiassi


INDICE INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO 2016 | 2017 Relazione del Rettore Luigi Dei

6

Intervento della rappresentante degli studenti

18

Intervento della rappresentante del personale tecnico‑amministrativo e dei collaboratori ed esperti linguistici nel Senato Accademico

22

La Prolusione Il Medico Ricercatore e la Medicina Personalizzata

26

Ida Schwenk

Lucia Massi

Paola Guglielmelli

CERIMONIA DI CONSEGNA DEI RICONOSCIMENTI ACCADEMICI 2016 | 2017 Introduzione del Rettore

36

I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori e premi FUP Intervento del rappresentante dei professori emeriti

42 56

Intervento del vicepresidente della commissione

60

Luigi Dei

Giuseppe Surico Paolo Felli

CERIMONIA DI CONFERIMENTO DEL TITOLO DI DOTTORE DI RICERCA 2016 | 2017 Intervento del Rettore

66

Intervento della Delegata al Dottorato di ricerca

70

Intervento di un dottore di ricerca

74

Conclusioni del Rettore

78

Luigi Dei

Anna Dolfi

Alessandro Benedetto Luigi Dei

“FIRENZE CUM LAUDE” Saluto del Rettore

82

Lectio magistralis Studenti oggi, cittadini di un mondo unito domani

86

Luigi Dei

Pietro Amedeo Modesti


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2016 | 2017

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2016 | 2017

L’anno accademico 2016-2017 dell’Università di Firenze è stato inaugurato venerdì 2 dicembre 2016 a Palazzo Vecchio, nel Salone dei Cinquecento. La cerimonia è stata aperta dal saluto del Sindaco Dario Nardella. Il Rettore Luigi Dei ha tenuto la relazione annuale, a cui hanno fatto seguito gli interventi della rappresentante degli studenti Ida Schwenk e della rappresentante del personale tecnico-amministrativo Lucia Massi. Paola Guglielmelli, ricercatrice a tempo determinato del Dipartimento di Medicina sperimentale e clinica, ha tenuto la prolusione sul tema “Il medico ricercatore e la medicina personalizzata”. La cerimonia è stata accompagnata dal finale del brano di Johannes Brahms, Ouverture accademica op. 80, che l’Ateneo ha adottato come inno. Il Coro dell’Università, diretto da Patrizio Paoli, ha infine eseguito diversi brani musicali.

Relazione del Rettore

Inaugurazione 5 dell’Anno Accademico


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2016 | 2017

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Relazione del Rettore Luigi Dei 7 Relazione del Rettore

Autorità civili, militari, religiose, Magnifici Rettori,

versità, sede dello sviluppo e dell’articolazione dialetti-

Colleghe e Colleghi, Studentesse e Studenti, Signore e

ca di idee che originano innovazione e che devono far

Signori, sono molto contento di porgere un caloroso

progredire l’umanità, impedendo qualsiasi forma di ar-

benvenuto alla cerimonia d’inaugurazione dell’anno

retramento. Oggi più che mai abbiamo bisogno di

accademico 2016/2017. Siamo qui, in questa meravi-

schemi nuovi di pensiero in grado di comprendere il

gliosa cornice del Salone dei Cinquecento, a testimo-

mondo e cercare, con chiavi di lettura immerse nella

nianza di un legame forte e importante fra la città e la

contemporaneità, d’interpretare i cambiamenti in atto

sua Università. Per questo legame, caro Sindaco e cara

e volgerli verso la realizzazione di quei valori che sono

Vice-Sindaca, abbiate il nostro sentimento di gratitudi-

stampigliati sulla carta dei diritti fondamentali dell’U-

ne. Ti ringrazio Dario, non solo per l’ospitalità, ma an-

nione Europea: dignità, libertà, uguaglianza, solida-

che per le belle parole di saluto che ha voluto dedicarci.

rietà, cittadinanza e giustizia. E chi meglio della scuola

Questo luogo ha una storia che racconta di apertura,

e dell’Università può istillare questi semi in coloro i

lungimiranza, cultura, primato della ragione e dell’in-

quali dovranno tracciare e battere i sentieri del nostro

telletto. Insomma, l’humus in cui prospera l’Universi-

futuro? A questo proposito è un onore e un orgoglio per

tà, con i suoi alti studi, la sua ricerca avanzata, la tra-

il nostro Ateneo che un mese fa sia arrivata la notizia

smissione ampia e trasversale della conoscenza. L’Uni-

che il nostro Centro di Eccellenza Jean Monnet presso


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2016 | 2017

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la Scuola di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” abbia

sperazioni egoistiche. Abbiamo tanto bisogno di homo

conseguito un finanziamento europeo per il progetto

societatis, capace di reprimere gli impulsi di sopraffa-

“Valori condivisi e sfide globali: verso un nuovo Rina-

zione e dominazione sull’altro tipici dell’homo biologi-

scimento per l’Europa unita”.

cus: chi meglio della scuola e dell’università può assol-

La ricerca che esplora l’ignoto, con le scoperte genera-

vere questo compito civico di costruire cittadini di un

te dalle scienze della vita e della natura, con le porten-

mondo in cui la diversità sia fattore di crescita e non di

tose acquisizioni della tecnologia e con i prodigi del li-

divisione? Una delle più belle canzoni del ventesimo

bero pensiero e della creatività tipiche delle scienze so-

secolo, Imagine di John Lennon, si conclude con le pa-

ciali, umanistiche e della formazione, devono rendere

role: “Puoi darmi del sognatore, ma non sono il solo.

l’Università oggi punto di riferimento per affrontare

Spero che un giorno ti unirai a noi e il mondo sarà uni-

con ottimismo e speranza le complesse vicissitudini

to”. In inglese l’ultimo verso suona: “and the world will

delle società odierne, sempre più pervase di conoscen-

live as one”. Ci s’immagina un mondo che vivrà come

za. Questo chiede a noi e a chi ci governa il tempo che

fosse uno: oggi il mondo globalizzato è in effetti “one”,

stiamo vivendo. Per fare ciò dobbiamo investire sui gio-

ma quanto diverso da quello sognato dal menestrello

vani, sulla ricerca, sull’alta formazione e sul diritto allo

del ventesimo secolo! Se vogliamo recuperare un’uto-

studio, per valorizzare risorse umane dotate di talenti

pia che possa animare i nostri giovani e li spinga a tra-

rigogliosi e menti fresche pullulanti di creatività. E al-

cannare con avidità la loro fantastica età con la convin-

lora salutiamo con grande favore un impegno impor-

zione e la certezza che un mondo migliore è possibile,

tante e significativo nella legge di bilancio attualmente

dobbiamo agire nelle nostre aule, nelle nostre bibliote-

in discussione: finalmente si torna a investire nell’Uni-

che, nei nostri laboratori con energia, passione ed entu-

versità pubblica italiana, in diritto allo studio, ricerca,

siasmo. Noi, Ateneo fiorentino, siamo pronti a vivere

reclutamento. Il sistema universitario nazionale è

quest’avventura della ragione e per tale finalità, un an-

pronto a rispondere in modo unitario, solidale e colla-

no fa, abbiamo piantato un albero, l’albero del nostro

borativo a questa apertura del governo. Competitività

piano strategico triennale, fatto di un poderoso tronco,

sana fra gli Atenei, ma anche molta cooperazione, a

la nostra comunità accademica, di rami sui quali, per

partire dalla risposta compatta e concreta che vogliamo

realizzare le missioni che la società ci affida, far cresce-

dare all’appello dell’Università di Camerino per un

re i nostri obiettivi strategici e germogliare le nostre

contributo che aiuti le nostre Colleghe e i nostri Colle-

azioni, per poi raccogliere i frutti degli indicatori che ci

ghi a superare i drammatici momenti che stanno viven-

daranno l’esito della paziente e lunga coltivazione. Per

do in seguito ai terribili eventi sismici. Più sapere e co-

illustrare l’attività svolta in questo mio primo anno, ho

noscenza avanzano, più si estende la loro trasmissione

scelto di raccontarvi la storia di questo albero.

a vasti ceti di popolazione, maggiore sarà la nostra capa-

Ho sempre insistito circa la centralità dello studente

cità di governare la complessità del mondo senza ripie-

nelle politiche di sviluppo e crescita degli Atenei. Gra-

gare in localismi, chiusure, arroccamenti nazionalisti-

zie a un’azione capillare e interconnessa col tessuto

ci, competitività esagerata, populismi demagogici, esa-

delle scuole medie superiori, con azioni di orienta-


in Geo-Engineering, orientato a specifiche e sempre

siamo riusciti ad avere un risultato di grande rilievo sul-

più attuali tematiche interdisciplinari di tutela del terri-

le immatricolazioni: dopo otto, lunghi anni di enormi

torio dai rischi idrogeologici e caratterizzata da una

difficoltà, ritorniamo sopra la quota di novemila matri-

spiccata vocazione internazionale, essendo in stretto

cole. Ed è ancora più straordinario se pensiamo che so-

rapporto con la recente istituzione della cattedra UNE-

no stati gli anni bui, con tagli fino al 30% dei finanzia-

SCO sul rischio idrogeologico presso il nostro Ateneo,

menti pubblici. Siamo ormai in crescita costante da

prestigioso riconoscimento internazionale per l’eccel-

cinque anni, ma il picco di questo ultimo anno pari a

lenza dei nostri ricercatori. Inoltre presenteremo al Mi-

più dell’8% è davvero da salutare come specchio di un

nistero per l’anno prossimo altre due proposte di attiva-

Ateneo attrattivo e in ottima salute. I corsi di studio che

zione di corsi di laurea: la laurea triennale in scienze

oggi offriamo sono stati costruiti nella prospettiva del

giuridiche della sicurezza per gli allievi marescialli del-

rafforzamento della pluralità e della ricchezza delle

la scuola di Firenze Castello e la laurea magistrale in

aree disciplinari e delle competenze scientifiche pre-

biotecnologie per la gestione ambientale e l’agricoltura

senti in Ateneo, tenendo altresì conto delle specifiche

sostenibile con un’annualità in lingua inglese. Ma la

esigenze del mondo del lavoro e del territorio e dell’in-

nostra attività didattica non è solo offerta formativa,

teresse a sviluppare collaborazioni internazionali.

bensì anche costante attenzione a chi è già iscritto con

Esempio emblematico il nuovo corso d’ingegneria ge-

azioni di tutoraggio e orientamento, in modo da velo-

stionale, che prevede un percorso formativo, una figura

cizzare i percorsi di studio, conseguendo contempora-

professionale e sbocchi lavorativi fortemente differen-

neamente qualità e quantità. Una menzione speciale

ziati rispetto a quelli previsti dai corsi già esistenti. I dati

va al nostro polo universitario penitenziario nel carcere

di immatricolazioni confermano un ottimo riscontro

di Dogaia a Prato: abbiamo avuto quest’anno un incre-

in termini di studenti iscritti. Complessivamente l’of-

mento di iscritti del 24%. Un nobile esempio di tutela

ferta formativa 2016-2017 prevede 55 corsi di laurea

del diritto all’istruzione, che offre un’opportunità di re-

triennali, 9 corsi di laurea magistrali a ciclo unico, 65

cupero individuale di una dimensione culturale per va-

corsi di laurea magistrale, per un totale di 129 corsi di

ri motivi abbandonata o del tutto incompiuta. E par-

studio. Abbiamo quattro corsi di laurea magistrale e

lando di diritti, in pochi mesi, in totale armonia con tut-

due curricula di altrettante lauree magistrali in lingua

te le rappresentanze studentesche, abbiamo approvato

inglese, due corsi di laurea a ciclo unico a titolo con-

la carta dei diritti e dei doveri degli studenti e portato a

giunto con l’Università di Colonia e Panthéon Sorbon-

termine un lungo percorso che dota la nostra Universi-

ne di Parigi; 12 corsi di laurea a doppio titolo con nove

tà del doppio libretto, per coloro i quali hanno avviato

Università europee; sei corsi di laurea presso il com-

il percorso di cambiamento di sesso, senza averlo uffi-

prensorio Empoli-Val d’Elsa, nonché tutta l’offerta for-

cialmente e formalmente concluso.

mativa presente al nostro Polo Universitario della Città

La didattica universitaria è tanto più pregnante quanto

di Prato. Stiamo progettando per il prossimo anno ac-

più strettamente risulta legata alla ricerca avanzata, la

cademico il corso di laurea magistrale in lingua inglese

missione meravigliosa che contraddistingue la peculia-

9 Relazione del Rettore

mento mirato fatto di un rapporto continuo e costante,


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2016 | 2017

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rità della nostra opera di formatori. E il trait d’union fra

mio di Firenze. L’attività progettuale del nostro corpo

didattica e ricerca è il corso di dottorato, spesso negletto

accademico è risultata feconda ed effervescente nel

fuori dalle nostre mura. Nel 2016 hanno conseguito il

2016: oltre 110 progetti finanziati su bandi europei, re-

titolo 290 dottorandi e ieri l’altro hanno concluso il loro

gionali, nazionali per quasi 24 milioni di euro, sempre

triennio 371 giovani. Oltre 1.300 domande sono perve-

fra i primi cinque Atenei italiani per captazione di risor-

nute per il ciclo che si è testé inaugurato, su 23 dottorati

se su bandi di ricerca competitivi. Per i Bandi sui Pro-

con sede amministrativa a Firenze e 12 dottorati con se-

grammi di Ricerca Nazionale, i cosiddetti PRIN siamo

de amministrativa altrove. Ho voluto che l’Ateneo faces-

al quarto posto in Italia, ma se poi rapportiamo l’entità

se uno sforzo finanziario notevole, aumentando 14 bor-

dei finanziamenti conseguiti alla popolazione dei ricer-

se pari a + 14,5%, con un segnale preciso di attenzione

catori, l’Ateneo fiorentino risulta al primo posto fra le

ai migliori laureati. Ho detto il dottorato di ricerca spes-

grandi Università generaliste. I dati confermano, dun-

so negletto all’esterno, con un’eccezione che fa onore e

que, le ottime prestazioni dell’Ateneo fiorentino sulla

dà merito alla nostra Regione Toscana che, sensibile in-

ricerca, con punte di eccellenza che hanno consentito

vece al terzo ciclo della formazione universitaria, finan-

a tre nostri ricercatori di conseguire finanziamenti sul

zia ormai da anni un numero cospicuo di borse di dotto-

bando della European Research Council, massimo ri-

rato, il cosiddetto Progetto Pegaso. Il dottorato è una

conoscimento della ricerca europea.

bellissima finestra sulla ricerca per i nostri giovani più

La ricerca avanzata non può che strettamente correlar-

talentuosi: maturano, esplorano l’ignoto e aiutano il Pa-

si al suo trasferimento in tutte le pieghe del tessuto so-

ese a crescere. E il nostro Ateneo può vantare davvero

cio-economico e produttivo. Grande impulso stiamo

eccellenze internazionali nel campo della ricerca. Lo

imprimendo a questa missione, convinti che è una

scorso marzo abbiamo presentato oltre 3.000 prodotti

scommessa importante per vitalizzare l’innovazione

della ricerca per la valutazione nazionale e siamo in tre-

tecnologica nel mondo produttivo. Si sono creati spor-

pida attesa di conoscere l’esito: la cultura del migliora-

telli interni istituzionali per una sempre maggiore valo-

mento continuo deve far parte del nostro DNA. In que-

rizzazione dei risultati della ricerca e con una partico-

sto primo anno abbiamo deciso d’investire molte risorse

lare cura e forte attenzione per la tutela della proprietà

per questo ramo dell’albero e le abbiamo indirizzate

intellettuale, in particolare dei giovani e brillanti stu-

fortemente per incentivare la creatività dei nostri giova-

diosi. La gestione del portafoglio brevetti costituito da

ni ricercatori. Un bando da 500.000 euro rivolto esclusi-

ben 39 Brevetti attivi, insieme ai quasi 50 laboratori

vamente ai nostri ricercatori a tempo determinato, l’in-

congiunti con le imprese e alle attività dipartimentali,

cremento sostanziale del sostegno che l’Ateneo dà alla

hanno consentito di pervenire a un fatturato di oltre 10

ricerca e in particolare a quella di base, l’aumento della

milioni di euro. Sul tema delle prospettive di lavoro per

quota per cofinanziare borse e assegni per i giovani più

i nostri laureati, abbiamo svolto un’azione capillare, in-

meritevoli da selezionare su base internazionale. E poi

teressando più di 4.500 studenti e neo-laureati, nonché

53 nuovi assegni di ricerca finanziati da Enti esterni

220 aziende. Quasi 11.000 tirocini, circa 14.500 coin-

quali Coop Italia e Fondazione Ente Cassa di Rispar-

volgimenti di studenti e neo-laureati in iniziative di in-


cornice, scendendo sul territorio a noi più vicino, ab-

Ateneo, svoltasi allo spazio ObiHall, ha ulteriormente

biamo voluto rinsaldare il legame con la Fondazione

esaltato il successo delle precedenti edizioni, con la

Ente Cassa di Risparmio, la Città Metropolitana e la

partecipazione di 2.300 fra laureandi e neo-laureati e

Camera di Commercio per il Piano Strategico della

quasi 120 imprese. I giovani devono trovare lavoro al

Città Metropolitana. In questo senso la Fondazione In-

più presto dopo il conseguimento del titolo e dobbia-

novazione e Ricerca, che ha visto proprio alla fine di

mo aiutarli con tutte le energie che possiamo dispiega-

quest’anno l’ampliamento all’Ente Cassa, vuole essere

re: il nostro incubatore universitario ha iniziato ora il

cerniera, interfaccia e magnete per attrarre e catalizza-

tredicesimo ciclo di pre-incubazione, coinvolgendo

re tutte le esigenze d’innovazione per le imprese.

circa 500 giovani ricercatori. A oggi sono nate già 43

Didattica, ricerca, terza missione: per molte Università

nuove imprese, i cosiddetti spin-off, anche in collabo-

i rami principali si fermano qui. Poi ci sono le Universi-

razione con l’incubatore tecnologico del Comune di

tà che vantano un quarto ramo di grande valore sociale,

Firenze. E parlando di terza missione dobbiamo aver

quelle che hanno le ex-Facoltà di Medicina. Per svolge-

presente la grande sfida che abbiamo il dovere d’intra-

re questa missione diventa strategico il tema dell’inte-

prendere per il futuro delle prossime 2-3 generazioni:

grazione con il Servizio Sanitario Regionale, un sentie-

intervenire fattivamente sulla quarta rivoluzione indu-

ro complesso, con asperità, ma con straordinarie poten-

striale, quando essa è ancora in fieri. Quella rivoluzio-

zialità per la qualità dell’assistenza sanitaria. Ferma re-

ne che porterà alla produzione industriale pressoché

stando la forte tutela dell’autonomia universitaria, l’o-

del tutto automatizzata e interconnessa. Dobbiamo at-

biettivo prioritario è sempre stato l’integrazione Uni-

trezzarci fin da subito. Cambieranno le competenze e

versità-Ospedale, al fine di raggiungere obiettivi strate-

abilità ricercate: nel 2020 il tema della “risoluzione di

gici in innovazione, formazione e assistenza. Abbiamo

problemi” rimarrà ancora la competenza più ricercata,

con l’Azienda Careggi condiviso il regolamento di isti-

ma sarà più “leggera”, mentre diventeranno sempre

tuzione e funzionamento di un Centro per la speri-

più importanti e “pesanti” il pensiero critico e la creati-

mentazione clinica, finalizzato a promuovere la ricer-

vità. Ecco quindi il programma del governo Industria

ca clinica, sostenendola in ogni sua fase. Dopo la rifor-

4.0: comprendete quanto l’Università e una vasta mol-

ma sanitaria regionale dello scorso anno, abbiamo con-

titudine di laureati saranno fondamentali per questa

tribuito alla ristrutturazione del Comitato Etico di Area

transizione epocale. Abbiamo la fortuna di poter lavo-

Vasta Toscana Centro, incardinato nell’Azienda Ca-

rare in un territorio che ha un terreno fertilissimo in

reggi, il cui perfetto funzionamento è condizione indi-

cui si può davvero seminare bene su questo fronte. Il si-

spensabile per lo svolgimento di ricerca biomedica di

stema regionale dell’alta formazione e ricerca, coordi-

qualsiasi tipo. Degna di rilievo la recentissima elabora-

nato dalla nostra Regione, può diventare su questa par-

zione di un regolamento e del relativo accordo con l’A-

tita l’asso nella manica e stiamo già lavorando in gran-

zienda Careggi per le Scuole di Specializzazione di

de sinergia fra Atenei, Regione, imprese per costituire

Area Medica. La portata di questo accordo, che presen-

un’importante e significativa massa critica. Da questa

teremo a breve alla stampa, è di grande importanza,

11 Relazione del Rettore

serimento al lavoro. La “Giornata delle Professioni” di


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2016 | 2017

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considerato che lo specialista in formazione deve svol-

all’universo utopico di Lennon, a quel mondo in cui

gere attività che è nel contempo di apprendimento e as-

vogliamo sempre più “remain”, che è poi il mondo na-

sistenziale e che tale attività deve aver luogo prevalen-

to dopo l’età dei lumi e nel quale, ahimè, vi sono sem-

temente nelle Strutture Organizzative Dipartimentali

pre più diffuse spinte che inducono, ad est come a

delle Aziende di riferimento. In ambito assistenziale gli

ovest, a “exit”, spinte che ricerca, cultura e formazione

aspetti più rilevanti sono stati almeno due. Da un lato

debbono combattere con tutte le loro forze. Il nostro

sono state create nell’anno 2016 un numero unità fun-

Ateneo in questo anno è stato attivo sul fronte dell’in-

zionali multidisciplinari mono-patologia miste (Ospe-

ternazionalizzazione: sono stati stipulati 58 nuovi ac-

dalieri-Universitari) pari a dieci sulle quindici totali at-

cordi di collaborazione. 184 docenti e ricercatori in en-

tualmente esistenti. Dall’altro lato, si è data piena at-

trata e 236 in uscita hanno usufruito di mobilità in base

tuazione al protocollo d’intesa con le due Aziende, Ca-

agli accordi bilaterali, a riprova che per noi “exit” è una

reggi e Meyer, concernente la programmazione unita-

follia, la ricerca è universale e il suo bene più prezioso è

ria di risorse umane attivando nel 2016 tre concorsi per

la condivisione della conoscenza su scala planetaria.

professore associato ed uno per professore ordinario su

Ma internazionalizzazione significa anche ospitalità e

materie cliniche ritenute strategiche e in grado di poter

accoglienza: ecco, dunque, nuove iniziative avviate. Il

conseguire risultati di eccellenza per la sanità. Abbia-

Welcome Day per tutti i nostri studenti stranieri tenuto-

mo inoltre condiviso, con le due Aziende, un percorso

si lo scorso 4 novembre, i tutor multiculturali, il Welco-

vòlto a far rientrare personalità di altissimo profilo ope-

me Service sul sito web in italiano e in inglese. L’inter-

ranti in strutture sanitarie in Europa, sempre nell’ottica

nazionalizzazione acquista valenza strategica per il fu-

di privilegiare merito, valore e trasparenza delle scelte.

turo se coinvolge massimamente le studentesse e gli

Questa idea di una visione del reclutamento che guar-

studenti. Consentitemi, a tal proposito, di spendere

di verso orizzonti internazionali e che consideri la mo-

due parole sulla forma per me più affascinante e appas-

bilità dei ricercatori un eccezionale valore aggiunto e

sionante d’internazionalizzazione che da studente non

la capacità di attrarre “cervelli” un obiettivo che apre

ho avuto la possibilità di usufruire: la mobilità Era-

l’Ateneo al confronto con chi, ben venga, è migliore di

smus. Purtroppo questa meravigliosa idea del nostro

noi, m’introduce al quinto e penultimo ramo dell’albe-

continente è stata funestata a marzo scorso dalla trage-

ro, quello denominato “L’Ateneo nel mondo”. Mi rie-

dia di Tarragona, la cui ferita è tutt’oggi aperta e doloro-

cheggia ancora l’utopia del mondo “one” di John Len-

sa. Ma proprio nella vivida memoria delle nostre tre ra-

non: oggi essere e diventare sempre più un Ateneo pro-

gazze, dobbiamo guardare avanti e impegnarci con

iettato verso l’intero pianeta è una vera e propria mis-

energia vitale. Lo stiamo facendo anche investendo ri-

sione etica e civile. Abbiamo straordinario bisogno, in

sorse: abbiamo informatizzato tutte le procedure e stia-

questi momenti grigi, di coltivare un internazionali-

mo pensando ad un premio post-stage Erasmus, che

smo nuovo, dove il “cervello” prevalga sempre sulle

maggiori la borsa in modo differenziato in base alla car-

“pance”, e per questo necessitiamo di Atenei nel mon-

riera più o meno intensa e proficua sostenuta all’estero.

do e per il mondo, Atenei che educhino e formino

Già si vedono i risultati sul nostro impulso a Erasmus:


13 Relazione del Rettore


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2016 | 2017

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più 10% di domande di studenti in uscita quest’anno.

esterna e a breve si attiverà un portale all’interno della

Dobbiamo ora rivolgere attenzione a potenziare gli stu-

Firenze University Press, portale che sarà la finestra

denti in ingresso dove siamo su una cifra stabile di circa

aperta sulle nostre ricerche per tutti coloro che, nella

800. Ateneo nel mondo è anche cooperazione ed è un

società civile, vogliano conoscere e apprendere. Il suo

grande segno di riconoscimento che il nostro Ministero

distintivo sarà: “non la scienza e la cultura per la so-

abbia selezionato l’Università di Firenze per l’apertura

cietà, bensì la scienza e la cultura nella società”. Per

della Scuola di Architettura a Fès in Marocco con un

migliorare attrattività, uso ed efficacia della comunica-

gruppo di nostri docenti reclutato ad hoc su un finan-

zione digitale abbiamo intrapreso numerosi progetti,

ziamento ministeriale aggiuntivo. E poi l’adesione alla

fra cui vorrei ricordare la app SmartUnifi che è già stata

rete Tune della Regione Toscana, l’accordo con il Briti-

scaricata da quasi 8.000 studenti con esito di valutazio-

sh Institute of Florence alle soglie del suo primo cente-

ne lusinghiero in termini di commenti assai positivi. E

nario che si festeggerà nel 2017, il rafforzamento dei

poi i Social, sì questa comunicazione su cui potremmo

rapporti con le Università straniere, per lo più statuni-

anche a lungo discettare ideologicamente, ma che non

tensi, a Firenze e infine le grandi prospettive aperte dal-

possiamo ignorare o peggio guardare con altezzosità.

la collaborazione con l’Università Tongji di Shangai e

Per il flashmob con la nostra rinnovata Orchestra alla

con il suo Istituto Confucio qui nella nostra città.

Biblioteca delle Scienze Sociali, abbiamo in meno di

Insomma, come spero di avervi mostrato, l’albero ha

un mese raggiunto oltre 6.500 visualizzazioni in tutto il

cinque rami che stiamo cercando di arricchire con il

mondo con un ritmo di crescita di 100-150 al giorno e

nostro appassionato lavoro quotidiano. Ma ve n’è un se-

ricevendo le congratulazioni ufficiali del Ministro

sto che è quello più diramato, quasi tentacolare, che at-

Franceschini che si è complimentato per l’opera di dif-

traversa le fronde di tutti gli altri e le offre, esaltate, al

fusione della cultura delle biblioteche come luogo in

cospetto della comunità interna ed esterna, dotandole

cui si esercita la ginnastica dello studio e del pensiero

di una luce brillante: si tratta del ramo della comunica-

critico. Stiamo promuovendo con grande lena e vitali-

zione. Un anno di lavoro intenso, fortemente proiettato

tà azioni che esaltino la riconoscibilità dell’Ateneo e

verso l’esterno, con trasparenza, trasformando le nostra

rendano visibile la sua identità: gli incontri con la città

mura in cristalli, ma rendendo vitree anche le pareti di

la domenica mattina giunti alla terza edizione, manife-

tamponamento che separano le donne e gli uomini

stazioni come la Notte dei Ricercatori che ha realizzato

che nella nostra fabbrica pubblica delle idee e del pen-

il tutto esaurito al Teatro dell’Opera, i concerti della

siero lavorano o studiano, portando ciascuno un contri-

nostra Orchestra e del nostro Coro, nonché le realizza-

buto essenziale e indispensabile per l’intera comunità.

zioni della nostra Compagnia Teatrale Binario di

Abbiamo costituito una Commissione d’Ateneo con 24

Scambio, le collaborazioni con Conservatorio, Soprin-

Delegati da ogni Dipartimento che devono stimolare e

tendenze, Musei, Accademie, Teatri sono elementi di

coordinare tutte le azioni di diffusione della cultura

forte radicamento della nostra Università nel tessuto

universitaria verso i non addetti ai lavori. Stiamo ripro-

culturale della città che vogliamo perseguire con sem-

gettando gli strumenti di comunicazione interna ed

pre più intenso zelo.


docente, che ha consentito di avviare nel 2016 un nu-

lenziose e nascoste, solide radici. E le nostre sono di tre

mero di procedure concorsuali assolutamente incre-

tipi: la valorizzazione di tutte le risorse umane, la soste-

mentato rispetto al passato. Un segnale forte che affer-

nibilità economica ambientale e sociale e la conserva-

ma che una grande e ben funzionante Università vive e

zione e riqualificazione del patrimonio e delle infra-

si basa sull’armonico sviluppo collaborativo della sua

strutture. Valorizzare tutto il nostro capitale umano ser-

componente attiva nelle missioni con quella gestiona-

ve ad alimentare poi, con una linfa eccezionale, l’albe-

le, tecnica e di supporto. Valorizzazione è reclutamen-

ro. È anche questa un’azione assolutamente strategica,

to di qualità, ma anche formazione continua e riqualifi-

che deve essere condotta su svariati piani e in questo

cazione del personale in servizio. Di qui il lavoro svolto

senso abbiamo operato. Valorizzazione è anzitutto re-

in questo anno sul tema dell’innovazione nell’organiz-

clutamento dei migliori ed esaltazione del merito: un

zazione in senso lato, non solo tecnologica, per la valo-

anno di grande propulsione in questo senso. Sono stati

rizzazione di tutte le risorse umane. Si è quindi pensato

attivati bandi per il reclutamento complessivo su fondi

di ampliare i campi d’azione delle singole specialità

di Ateneo di 105 ricercatori a tempo determinato, 23

presenti in Ateneo inquadrandole in una strategia d’in-

professori Associati – e fra queste le prime sei posizioni

tegrazione, ma soprattutto di sviluppare potenziali di

cosiddette tenure track – 16 professori ordinari. È di

innovazione presenti nella nostra comunità scientifica

una settimana fa la programmazione personale per il

e tecnico-amministrativa al fine di moltiplicare la capa-

2017 che dovrebbe prefigurare la possibilità di perveni-

cità a costi praticamente invariati. Esemplificazione di

re ad un assetto stabile del personale docente chiuden-

questo percorso l’avvio della piattaforma funzione tra-

do finalmente il periodo del costante declino: 1.700

sversale fra il Centro di Servizi Informatici e due Dipar-

docenti appaiono essere oggi la quota sostenibile, per la

timenti in cui il potenziale d’innovazione nel campo

quale ci dovremo impegnare anche nei prossimi anni,

in oggetto è altamente presente. La seconda radice ri-

consentendo quindi un ricambio generazionale co-

guarda l’azione intensa, capillare e razionalizzatrice

stante. Da sottolineare che la nuova programmazione

inerente alla conservazione, manutenzione e riqualifi-

avviene grazie a un modello di distribuzione delle risor-

cazione delle nostre infrastrutture. Abbiamo chiuso

se nuovo, trasparente, di facile lettura, che eroga risorse

partite importanti: la Casa dello Studente a Sesto, il ri-

rigorosamente in base al merito e alle prestazioni dei

avvio della terza torre in via Morgagni per residenze

Dipartimenti, con un perfetto bilanciamento fra le atti-

studentesche, la chiusura del cantiere Santa Teresa di

vità di ricerca e didattica. E questa radice abbiamo vo-

Architettura prossimo alla inaugurazione, la ripresa dei

luto fosse finalmente unica, realizzando per la prima

lavori al Cantiere Orbatello per traslocare il Diparti-

volta la programmazione e la destinazione di risorse al

mento di Lettere e Filosofia da piazza Savonarola e dal-

personale tecnico, amministrativo e dei collaboratori

lo storico “Pellegrino” in via Bolognese, la chiusura

ed esperti linguistici in maniera contestuale, attribuen-

dell’accordo per il nuovo Liceo di Sesto nel nostro

do una quota definita ex-ante in base al fabbisogno, sti-

Campus di Sesto Fiorentino, l’inaugurazione della

mata circa intorno al 20% delle risorse per il personale

nuova Sala di lettura presso la Biblioteca Brunelleschi,

15 Relazione del Rettore

Gli alberi hanno rami, foglie, fiori, frutti, ma anche si-


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2016 | 2017

16


no con una giornata di lancio del programma prevista

i primi mesi dell’anno nuovo, la realizzazione della sa-

per il 23 gennaio in Aula Magna. Abbiamo tante idee,

la espositiva presso Villa la Quiete ospitante opere del

fra cui la promozione di un Premio denominato Salo-

Botticelli, allestita in novanta giorni con esiti clamorosi

mone Verde e la redazione di un Decalogo della soste-

in termini di presenze da luglio a oggi. E, grande inno-

nibilità che vorremmo poi condividere con le istituzio-

vazione, la messa in bilancio per la prima volta di un

ni pubbliche e più in generale promuovere nella so-

programma generale di vera e reale manutenzione dei

cietà.

114 edifici che costituiscono il nostro grande patrimo-

Vi ho dunque illustrato il lavoro di un anno, svolto per

nio edilizio. Ma non ci fermiamo: abbiamo due altri

questo nostro fantastico albero, che offriamo alla so-

grandi obiettivi, la grande Biblioteca umanistica euro-

cietà intera. Credo abbiate percepito quanti giardinieri

pea Brunelleschi e la costruzione dell’insediamento di

siano stati e siano necessari per il suo mantenimento e

tutta l’area agraria al Polo di Sesto. Potremmo conclu-

la sua prospera e armoniosa crescita. Io ho l’onore e l’o-

dere qui e invece no, perché all’albero manca la terza

nere di dirigerli e di raccontare anche per loro la storia

radice essenziale, quella che più di ogni altra lo àncora

che consente di rinnovare le sue foglie, farle più affasci-

al terreno e lo rende saldo e stabile anche alle tempe-

nanti e rigogliose. E mi piace sottolineare che l’aspetto

ste: la sostenibilità economica, ambientale e sociale.

più attraente e incantevole del nostro lavoro è che nel

Siamo ormai pervenuti a una stabilità economico-fi-

mentre che l’individualismo congenito al nostro me-

nanziaria di grande saldezza e tutti gli indicatori ci indi-

stiere si sviluppa, contestualmente esso debba dissol-

cano il raggiungimento di una perfetta sostenibilità,

versi nella gratitudine che sempre dobbiamo serbare

anche in relazione al confronto con altri Atenei e alle

verso l’Istituzione, il cui alto e nobile senso deve essere

proiezioni stimabili per i prossimi anni. Questo tema

la primaria ragione guidante i nostri comportamenti.

dell’indicatore di sostenibilità economica delle politi-

Fatemi concludere con la speranza che i giovani che

che strategiche, in primis il reclutamento, sarà durante

sostano per qualche anno sotto le nostre fronde trovino

il mio mandato costante stella polare di orientamento.

a questa ombra tutto ciò che servirà loro per affrontare

Ma non abbiamo lavorato solo su questa tradizionale ti-

la stupefacente avventura della vita. Pensando costan-

pologia di sostenibilità: per la prima volta abbiamo in-

temente alle studentesse e agli studenti, ai loro deside-

trapreso un cammino che individui l’Università come

ri, sogni, aspirazioni, ma anche alle loro insoddisfazio-

faro per illuminare il futuro riguardo ai temi della soste-

ni, inquietudini, ansie e adagiandomi sui versi del Pre-

nibilità ambientale e sociale. Con il Delegato ad hoc

mio Nobel per la Letteratura 2016 Bob Dylan, che ho

su questo tema e l’adesione alla rete delle Università

voluto dedicare quest’anno alle matricole durante Fi-

italiane per la sostenibilità, abbiamo iniziato un lavoro

renze cum Laude: “essere giovani vuol dire tenere

capillare e importante per diffondere questo tipo di cul-

aperto l’oblò della speranza, anche quando il mare è

tura all’interno e all’esterno. Abbiamo creato un sito

cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro”, dichia-

web e siamo presenti su Facebook con la pagina Uni-

ro aperto l’anno accademico 2016-2017.

fi-AteneoSostenibile. Tante iniziative che culmineran-

17 Relazione del Rettore

la Grande Specola il cui progetto esecutivo sarà pronto


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2016 | 2017

18


Intervento della rappresentante degli studenti Ida Schwenk 19 Intervento della rappresentante degli studenti

Buongiorno a tutti, sono Ida Schwenk, studentessa di

del nostro Ateneo, ci sembra particolarmente impor-

Scienze della Formazione Primaria e rappresentante

tante richiamare l’attenzione al concetto di comunità

degli studenti in Senato Accademico per l’Unione de-

accademica. Per rendere effettivo questo sentimento di

gli Universitari.

appartenenza, sarebbe necessario trasformare queste

L’esperienza della rappresentanza e dell’attività politi-

occasioni di condivisione, relegate ai margini di una

ca, che accompagna il mio cammino universitario da

giornata istituzionale come quella odierna, in un rap-

ormai due anni, mi ha avvicinato molto alle dinamiche

porto di effettiva collaborazione e reciproco ascolto che

dell’Ateneo e del mondo accademico.

percorra l’intero anno accademico. Ci auspichiamo

Il far parte di una comunità di studenti che riflettono e

quindi che, nei mesi a venire, la componente studente-

discutono, mi permette di condividere con questo udi-

sca possa essere supportata nelle sue battaglie per il di-

torio alcuni pensieri, col tentativo di inserire nella quo-

ritto allo studio anche dagli altri membri della comuni-

tidiana vita dello studente universitario un pensiero cri-

tà accademica, che in passato non sono stati presenti,

tico, frutto dell’attività politica e del lavoro quotidiano

se non in minima e marginale parte.

negli organi ad ogni livello.

Credo che in questa sede sia inoltre appropriato ricor-

Proprio oggi, in occasione dell’Inaugurazione dell’An-

dare quanto dovrebbe essere prioritaria una sinergia,

no Accademico, che vede riunite tutte le componenti

una reale elaborazione di intenti tra l’istituzione dello


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2016 | 2017

20

Stato e l’Università, con il fine di promuovere politiche

dell’Ateneo uno sforzo più concreto nell’ideare solu-

finalizzate alla diffusione della conoscenza e dei per-

zioni volte al miglioramento delle condizioni dello stu-

corsi di formazione, naturalmente in maniera omoge-

dente, in continuo scambio tra l’Ateneo, il Comune, la

nea su tutto il territorio.

Regione, gli enti, le associazioni ed altri partner che

Siamo consapevoli delle realtà della città di Firenze,

operano sul territorio ai fini dello sviluppo delle politi-

delle sue peculiarità e di come sia impossibile importa-

che di sostegno al diritto allo studio e all’inclusione de-

re gli altri modelli di ‘città universitaria’. Ma in una cit-

gli studenti nel contesto cittadino. Nella realtà, invece,

tà così densa di opere d’arte - imperniata sulla cultura

ci siamo accorti di come questo non sia avvenuto e, al

su tutto il tessuto urbano e culla delle maggiori avan-

contrario, abbiamo notato in alcuni recenti casi una

guardie italiane durante tutto il Novecento, da sempre

deviazione nella direzione opposta.

terreno fertile per la cultura e le sue manifestazioni -

Attualmente sono ancora troppi gli ostacoli per il pieno

l’Università non può e non deve essere un corpo estra-

conseguimento di uno stato di cittadinanza studente-

neo alla vita cittadina, ma può e deve rappresentare

sca: sono insufficienti gli spazi dell’Ateneo adibiti ad

una risorsa fondamentale: ai nostri occhi, ad oggi, poco

aule studio, mense, biblioteche, laboratori tecnici e

si è fatto a questo proposito. Per quanto possa sembrare

scientifici; gli studenti fuori-sede vivono notevoli disagi

una bieca ripetizione, non ci stancheremo mai di riba-

legati alla mancanza di alloggi, alla carenza della quali-

dire quanto la presenza nella città di un’Università e so-

tà dei servizi presso le case dello studente e così finisco-

prattutto degli studenti non dovrebbe mai rappresenta-

no per trovarsi in balia delle richieste spesso fraudolen-

re un problema (una realtà da arginare in periferia), ma

te dei locatori.

un’occasione strategica di sviluppo per le amministra-

Anche l’inefficienza del sistema dei trasporti, gli spora-

zioni comunali e regionali. L’Università dal canto suo

dici collegamenti tra i diversi poli universitari della cit-

avrebbe potuto sollecitare un confronto costante, aper-

tà fiorentina, costituiscono indubbiamente un ulterio-

to e propositivo, con le istituzioni del territorio, e spe-

re impedimento allo svolgimento di un sereno percorso

riamo che l’impegno per favorire un avvicinamento e

di studi ed alla possibilità di vivere pienamente l’espe-

una collaborazione più stretta, nell’interesse reciproco,

rienza universitaria.

si faccia sempre più impellente.

Come Unione degli Universitari, ci siamo sempre im-

Fondamentale è riflettere sul ruolo di chi, più di ogni

pegnati e ci impegneremo a collaborare con gli Organi

altro, vive queste due realtà: gli studenti universitari. Se

di governo dell’Ateneo e a informare i nostri compagni:

l’Ateneo fiorentino conta, al suo attivo, una compo-

la partecipazione non solo alla vita didattica è essenzia-

nente studentesca pari quasi a 50mila studenti, essa,

le per far sentire ogni studente parte di un più ampio

nella vita della città, risulta quasi su tutti i fronti un’en-

progetto di collaborazione interdisciplinare e di rappor-

tità invisibile: come se 1/6 della cittadinanza di Firenze

to con la città, oltre le stesse mura dei dipartimenti e

non avesse voce, volto e necessità specifiche.

delle singole scuole; perché uno studente che parteci-

Visti i buoni propositi che abbiamo ritrovato nel Piano

pa è uno studente che vive la città universitaria.

Strategico triennale ci saremmo aspettati da parte

Grazie.


21 Intervento della rappresentante degli studenti


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2016 | 2017

22


Intervento della rappresentante del personale tecnico‑amministrativo e dei collaboratori ed esperti linguistici nel Senato Accademico Lucia Massi

amministrativo, di grandissimi cambiamenti, di rifor-

le tecnico-amministrativo e dei Lettori e Collaboratori

me e di tentate riforme delle pubbliche amministrazio-

ed Esperti Linguistici nel Senato Accademico dell’U-

ni, 30 anni complicati e anche 30 anni della mia vita

niversità degli Studi di Firenze, saluto tutti i presenti e

nell’Università degli Studi di Firenze.

tutti coloro che ci seguono in diretta streaming. Un sa-

Sono tre gli aspetti su cui ho puntato la mia attenzione:

luto a tutti i miei colleghi, tecnici e amministrativi, ai

- il susseguirsi di leggi che hanno modificato profonda-

lettori di madrelingua, ma anche a tutti i lavoratori,

mente le pubbliche amministrazioni, dagli anni Ottan-

precari e in appalto, che pur senza avere i nostri diritti,

ta fino alle più recenti approvate ma i cui decreti sono

sono indispensabili per il funzionamento dell’Ateneo

ancora in corso di verifica di legittimità (è cronaca di

fiorentino.

questi giorni);

Ringrazio il Magnifico Rettore, Prof. Luigi Dei, per

- la faticosa opera di adeguamento ai vari mutamenti

l’invito a intervenire alla cerimonia di apertura di que-

normativi da parte del nostro Ateneo;

sto nuovo anno accademico: ero già emozionata dal

- il nostro lavoro di tutti i giorni, in cui spesso si perde il

mio ruolo di neoeletta Rappresentante in Senato Acca-

significato di questi mutamenti, alla rincorsa di conti-

demico e ora lo sono ancora di più per l’importanza di

nue scadenze e adempimenti per rispondere alle legit-

questo evento e per essere qui in un luogo così carico di

time richieste dei nostri utenti, gli studenti, i docenti, i

storia che è la storia di tutti noi.

colleghi, in una parola sola, i cittadini che ci chiedono

Questo invito è stato occasione per me per ripensare e

un servizio!

ripercorrere alcuni eventi significativi degli ultimi 30

La storia delle pubbliche amministrazioni e della cosid-

anni: 30 anni di significative trasformazioni del sistema

detta burocrazia — intesa qui in senso alto e non nell’u-

Intervento della rappresentante del personale tecnico‑amministrativo e dei collaboratori ed esperti linguistici nel Senato Accademico

Buongiorno a tutti! Come rappresentante del Persona-

23


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2016 | 2017

24

nico senso dispregiativo che viene ormai dato a questo

E il senso del nostro lavoro, di noi lavoratori pubblici, sta

termine — è lunga e complessa, e negli ultimi 30 anni

proprio nel fatto di fornire servizi ai cittadini e di essere

ha visto grandi cambiamenti, proprio a partire da quei

cittadini noi stessi con i nostri diritti e i nostri doveri: in

semplici e chiari obiettivi dettati dalla nostra Costitu-

un momento forniamo servizi, in altro momento chie-

zione di assicurare “il buon andamento e l’imparzialità

diamo servizi e vorremmo non essere stritolati da un si-

dell’amministrazione”. L’articolo 97 detta il principio

stema perverso simile a quello che opprimeva Daniel

generale di “buon andamento”, che si articola in quelli

Blake (il protagonista dell’ultimo film di Ken Loach).

di efficacia (capacità di raggiungere gli obiettivi), effi-

Non è il nostro caso, forse. Ma la mia vuole essere una

cienza (miglior rapporto tra risorse e risultati) ed econo-

considerazione generale che ci può servire a ritrovare

micità (miglior rapporto tra costi di risorse e mezzi e gli

senso, dignità, identità, riconoscimento del lavoro di

obiettivi da raggiungere), e detta il principio di “impar-

ognuno, superamento di stereotipi che hanno denigra-

zialità” che comporta sia il dovere di tenere in conside-

to il lavoro pubblico, soprattutto in questo momento

razione tutti gli interessi (privati e pubblici) che vengo-

particolarmente delicato della storia politica e sociale

no in rilievo dalla collettività, sia quello di porli sullo

italiana. Le riforme che avevano promesso di cambiare

stesso piano senza preferire o trascurare alcuno di essi.

il mondo si sono fatte superare da quelle politiche fina-

E, insieme, altri principi generali ci riguardano; alcuni

lizzate a comprimere i diritti del mondo del lavoro, vol-

ci sono imposti dalle leggi, anche se dovrebbero essere

te a svuotare di senso e di significato il lavoro pubblico

naturali nel nostro operato quotidiano: trasparenza, le-

riducendolo a quel tipo di burocrazia che è ostacolo al

galità, equità, responsabilità, etica del lavoro. Ma an-

progresso e dimenticando soprattutto di avere a che fa-

che onestà, dignità, identità, rispetto per tutti: valori che

re con delle donne e degli uomini.

riguardano semplicemente il nostro stato di cittadini

Mi riferisco a questi ultimi anni e prendo solo due

ma prima ancora il nostro essere umani.

esempi che ci riguardano da vicino: prima il faticoso

Per regolamentare l’attività delle pubbliche ammini-

adeguamento alla legge 240/2010, la c.d. Gelmini, con

strazioni sulla base di questi principi e per sviluppare

la complessa ristrutturazione fatta di intrecci di compe-

quei cambiamenti necessari e spesso anche condivisi,

tenze tra dipartimenti e scuole, e non solo. È ancora in

sono state emanate leggi e norme che troppo spesso si

parte da attuare e il dibattito è tuttora aperto: per molti

sono focalizzate esclusivamente sull’organizzazione

non è stata vera semplificazione ma ulteriore compli-

del lavoro pubblico: sono nati sistemi sempre meno

cazione per la vita degli Atenei.

partecipativi, si è parcellizzato il lavoro limitando l’au-

Poi gli adeguamenti alla legge 150/2009, la cosiddetta

tonomia delle persone, si sono accentuate le gerarchie,

Brunetta: un maldestro tentativo di introdurre un nuo-

si è dimenticato che dare valore al lavoro — e non solo

vo sistema di valutazione nella pubblica amministra-

pubblico — può portare alla responsabilizzazione dei

zione che vede l’operato delle dirigenze amministrati-

singoli, alla dignità e alla collaborazione tra i lavoratori,

ve estremamente impegnate per entrare a pieno nel si-

alla realizzazione delle persone in un’attività che è spe-

stema della performance e della valutazione. Va bene,

cificamente umana.

le leggi vanno rispettate, vanno applicate, e siamo tutti


pubblica in Italia. Vuole forse farci dimenticare che

di tutti, nessuno escluso, ma siamo sicuri che i criteri di

l’Università pubblica è uno dei beni comuni più pre-

misurazione adottati per tale processo non abbiano ri-

ziosi che abbiamo nel nostro Paese!?

flessi negativi sulla costruzione di un pubblico impiego

I dati purtroppo sembrano andare in questa direzione:

che possa crescere in identità e in capacità? Il timore è

a maggio 2016 i dati dell’ANVUR (Agenzia Nazionale

che ci stiamo adeguando a un sistema di valutazione

di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricer-

che potrebbe arrivare ad allontanare le persone dal sen-

ca) collocano l’Italia al 18° posto tra i paesi OCSE per

so del proprio lavoro.

aver speso per ricerca e sviluppo nel periodo 2011-2014

Certo l’inefficienza di per sé è deleteria, crea difficoltà,

solo l’1,27% del proprio PIL contro la media del 2,35%

stress lavorativo, ma per arrivare alla vera efficienza, a

degli altri paesi OCSE

quel buon andamento dettato dalla nostra Costituzio-

Questi sono stati i miei pensieri su questi 30 anni di sto-

ne, occorre trovare le motivazioni della propria attività,

ria, alla ricerca di una chiave di lettura che sveli cosa

occorre lavorare insieme con persone leali e motivate,

manca per un salto culturale che superi una crisi che

occorre collaborazione e formazione permanente, in

sembra insuperabile. Sembra di essere sempre “in quel

modo che non sia più necessario ricorrere a un perver-

momento in cui il vecchio muore e il nuovo stenta a

so sistema di premi e di punizioni, di misurazioni fini a

nascere”, come diceva Gramsci: andare oltre i tecnici-

se stesse.

smi di leggi di poco spessore e andare alla sostanza di

Se il cambiamento si limita solo all’efficienza, solo

una vera riqualificazione delle funzioni pubbliche

all’organizzazione, manca la prospettiva comune, la

che, in totale trasparenza, permetta alle pubbliche am-

motivazione, che deve partire dal senso dello Stato, dal

ministrazioni di ricoprire il loro insostituibile ruolo,

riconoscersi un ruolo importante all’interno della so-

che dia forza allo sviluppo, che assicuri i diritti univer-

cietà, dal sostenere convintamente che la pubblica am-

sali, che dia forza alla partecipazione democratica e al

ministrazione può e deve essere la piattaforma di base

patto di cittadinanza e di convivenza civile tra le perso-

di un sistema democratico di fronte alle incertezze del-

ne. E in tutto questo il ruolo dell’Università può e deve

la politica. E se si perde il senso dello Stato, i fenomeni

essere essenziale e fondamentale.

di antipolitica non aiuteranno certo a ritrovarlo! Anzi,

Concludo ancora con un passo di Gramsci, auspican-

si perderà anche il necessario senso di appartenenza ad

do che possa dare forza a tutti noi per affrontare profi-

una comunità di cittadini!

cuamente questo nuovo anno di lavoro: “Cultura non è

Personalmente, vivo tutto ciò come una corsa sfrenata

possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma è la

verso una semplificazione che non sta poi nei fatti e ve-

capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita,

do difficoltà, incomprensione e incertezza anche in

il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli altri uo-

tanti miei colleghi. Mi chiedo se questa continua rin-

mini. Ha cultura chi ha coscienza di sé e del tutto, chi

corsa alla riorganizzazione amministrativa, con tutti i

sente la relazione con tutti gli altri esseri (…) Cosicché

suoi indici e parametri, non vuol forse farci dimenticare

essere colto, essere filosofo lo può chiunque voglia”.

quanto vengano sacrificate la Ricerca e l’Istruzione

25 Intervento della rappresentante del personale tecnico‑amministrativo e dei collaboratori ed esperti linguistici nel Senato Accademico

d’accordo che la valutazione sia necessaria sull’operato


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2016 | 2017

26


La prolusione

Il Medico Ricercatore e la Medicina Personalizzata Paola Guglielmelli

27 Il Medico Ricercatore e la Medicina Personalizzata

Signor Sindaco, Autorità tutte, Magnifico Rettore, Esi-

no la responsabilità di essere qui in veste di Ricercatore,

mi Colleghi, Personale tutto dell’Università, Studenti,

in particolare di Ricercatore a tempo determinato, e di

Signore e Signori, è per me un grande onore tenere la

essere chiamata in qualche modo a rappresentare tanti

prolusione per l’inaugurazione dell’Anno Accademico

giovani colleghi che si affacciano alla ricerca e al mon-

di questa Università nella quale mi sono laureata e nel-

do dell’Università, alcuni dei quali, come me, in veste

la quale ho iniziato e perseguo la mia attività scientifi-

di Medico Ricercatore. Il mio personale campo di ri-

ca, didattica e clinica. Non nascondo l’emozione, la

cerca e di attività riguarda l’ematologia oncologica,

commozione e anche la preoccupazione per questo

quella branca della medicina che studia le patologie tu-

compito che il Magnifico Rettore ha voluto affidarmi. I

morali delle cellule del sangue e del sistema immuno-

motivi di tale stato d’animo sono diversi, alcuni ovvi, al-

logico. Ho scelto l’ematologia inizialmente sulla spinta

tri forse meno, ma ugualmente importanti, e sono rias-

di una forte emozione per una perdita che mi ha tocca-

sunti nel titolo della mia relazione, “Il Medico Ricerca-

to da vicino, ma poi sono rimasta affascinata dalla possi-

tore e la Medicina Personalizzata”. Infatti, sento appie-

bilità di far convergere la passione per l’attività clinica


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2016 | 2017

28

con quella per la ricerca sperimentale e ho deciso che

gio esclusivo della ricerca medica ma delle scienze in

mi sarei impegnata al meglio su entrambi i fronti per

generale, potremmo definirla, sia pure imperfettamen-

cercare di diventare quello che modernamente si defi-

te, come il processo, o i processi, che generano risposte

nisce il medico ricercatore. Un ulteriore motivo di pre-

ai quesiti che un ricercatore si è posto. Questo tipo di ri-

occupazione è che tratterò di un argomento comples-

cerca, però, molto spesso travalica gli stessi confini e

so, la Medicina Personalizzata per i tumori, che è parte

obiettivi che inizialmente si era prefissa e i risultati otte-

della mia attività di ricerca, e che rappresenta al tempo

nuti possono diventare a loro volta strumenti per facili-

stesso una realtà e una sfida per il futuro, posizionando-

tare le conoscenze in altri settori della scienza. Si pensi

si trasversalmente tra scienza, medicina e politica dello

ad esempio alla scoperta della struttura a doppia elica

stato sociale.

del DNA, per la quale Watson and Crick ricevettero il

I progressi nella diagnosi e nella cura dei tumori emato-

premio Nobel nel 1962. Neppure i due ricercatori, in

logici, e più in generale dei tumori, seguono spesso per-

quel momento, potevano prevedere quanto la loro sco-

corsi tortuosi, talora fortuiti, ma il più delle volte tena-

perta avrebbe condizionato lo sviluppo di branche del-

cemente cercati. Per illustrare alcuni concetti nel corso

la scienza così apparentemente distanti tra loro quali

di questa esposizione ricorrerò a esempi derivati dall’e-

gli studi sull’evoluzione delle specie, la biologia cellu-

matologia e dal mio specifico campo di ricerca. Ci so-

lare, la farmacologia molecolare, la medicina forense.

no diverse modalità di ricerca volte al miglioramento

E neppure prevedere che dalla descrizione di quel mo-

della prevenzione, la diagnosi, la cura e la gestione glo-

dello biochimico sarebbero originate tecnologie sem-

bale della persona con cancro. Queste apparentemen-

pre più complesse ed efficienti tanto da rendere possi-

te diverse tipologie di ricerca rappresentano in realtà fa-

bile stabilire la sequenza esatta delle basi azotate conte-

si consequenziali e largamente interconnesse nel per-

nute nel DNA umano, come è avvenuto nell’ambito

corso che porta da un’idea, un’osservazione o un biso-

del Progetto Genoma Umano del National Institute of

gno della persona ammalata al risultato finale, che si

Health, completato nel 2003. L’identificazione nel ge-

deve tradurre in un beneficio tangibile per il problema

noma umano di circa 25.000 geni codificanti per pro-

cancro e chi ne è affetto. Il primo concetto che vorrei

teine (per inciso, un decimo appena di quelli che si teo-

sottolineare, infatti, è che la ricerca scientifica in onco-

rizzava potessero essere presenti) rappresenta, a sua vol-

logia non si fa solo in laboratorio, ma presuppone una

ta, il fondamento della medicina personalizzata, l’ulti-

stretta interazione tra chi opera in laboratorio con cel-

ma scommessa della scienza medica.

lule, provette, tecnologie all’avanguardia, modelli e

Ricerca ‘traslazionale’ è un termine difficile da tradurre

software avanzati per interpretare i dati sempre più nu-

in lingua italiana, che ha riscosso molto favore negli ul-

merosi e complessi che derivano dalle tecnologie omi-

timi anni e sta ad indicare il trasferimento applicativo

che, e chi, vivendo accanto alla persona ammalata la

dei risultati delle ricerche di base from bench to bedsi-

storia della sua malattia, coglie i segni, i sintomi e le ne-

de, dal bancone di laboratorio al letto della persona ma-

cessità e ne deriva osservazioni e domande.

lata. Il concetto di ricerca traslazionale nasce dalla con-

La ricerca (cosiddetta) ‘di base’, che non è appannag-

statazione che, talora, scoperte potenzialmente utili


passare alle fasi successive. Una recente disposizione di

oppure, quando ciò avviene, con tempi estremamente

AIFA ha dettato criteri molto severi, sia strutturali che

lunghi, a fronte delle esigenze urgenti che il settore sa-

funzionali, per poter effettuare negli ospedali la speri-

nitario pone per dare risposte concrete ai bisogni delle

mentazione di fase 1, che pertanto è riservata ad un ri-

persone malate (per esempio, è noto che lo sviluppo di

stretto numero di presidi sul territorio nazionale. La fa-

un farmaco spesso richiede oltre un decennio).

se 2, che si svolge su gruppi più numerosi di persone af-

La ricerca traslazionale sta a ponte, in un certo senso,

fette dalla patologia, si prefigge di determinare la dose

tra la ricerca di base e la cosiddetta ‘ricerca preclinica’,

di farmaco efficace per il miglioramento delle condi-

la cui finalità principale è di verificare la sicurezza e

zioni dell’ammalato (qualità della vita, sintomi) e l’al-

l’efficacia di una nuova molecola, di nuovi strumenti

lungamento della sopravvivenza. Se anche i risultati

diagnostici, o di nuove procedure. Questo tipo di ricer-

della fase 2 sono favorevoli, si passa agli studi di fase 3,

ca si basa sull’utilizzo di modelli in vitro, rappresentati

che arruolano da centinaia a migliaia di partecipanti, e

cioè da cellule in coltura, siano esse linee cellulari sta-

sono necessari per ottenere l’approvazione del farmaco

bilizzate o cellule ottenute da donatori sani o da sogget-

da parte degli enti regolatori. Gli studi di fase 3 hanno

ti affetti da una determinata patologia; oppure modelli

lo scopo di determinare se il nuovo trattamento sia più

in vivo, il cui uso è oggi in riduzione per motivi etici, le-

efficace rispetto alle altre terapie disponibili fino a quel

gali ed economici.

momento. Questi studi prevedono la randomizzazio-

Infine, la ricerca clinica rappresenta il passo finale e

ne, cioè la distribuzione casuale di un partecipante allo

decisivo per trasformare i risultati di laboratorio in una

studio o nel gruppo che riceverà la nuova terapia o in

nuova terapia, una nuova procedura terapeutica, un

quello che riceverà la miglior terapia convenzionale.

nuovo metodo diagnostico. Il fulcro della ricerca clini-

La fase 4, nota anche come fase di sorveglianza

ca è lo studio sperimentale sull’uomo, chiamato ‘studio

post-marketing, si effettua quando il medicinale è già

clinico’, che comprende quattro fasi. Gli studi clinici

stato approvato e immesso sul mercato. Questa fase ser-

sono regolamentati da procedure e sistemi di controllo

ve a raccogliere informazioni riguardo eventuali effetti

molto severi, le cosiddette “Good Clinical Practice”, o

collaterali rari o a lungo termine, o variazioni di effica-

GCP, e sono monitorati costantemente dagli organismi

cia, che possono emergere con maggiore probabilità

regolatori quali la Food and Drug Administration negli

quando il farmaco viene usato su larga scala nell’intera

Stati Uniti, l’European Medicines Agency in Europa e

popolazione di ammalati. Tutti i farmaci e le procedu-

l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) in Italia. Gli stu-

re terapeutiche devono superare con successo le prime

di di fase 1 servono per valutare la sicurezza e per acqui-

3 fasi per entrare nella pratica clinica.

sire informazioni sulla modalità d’azione (la farmaco-

Questo percorso, complesso e rischioso se consideria-

dinamica) e sulla farmacocinetica, cioè capire come il

mo che di circa 10.000 nuove potenziali molecole solo

farmaco si distribuisce e viene metabolizzato nel corpo

una alla fine diventerà un farmaco, vede coinvolti attori

umano. Se il farmaco dimostra di avere un livello di tos-

diversi nelle successive fasi dello sviluppo. Ma la neces-

sicità accettabile rispetto al beneficio previsto, si può

sità di affinare, velocizzare e contribuire a rendere eco-

29 Il Medico Ricercatore e la Medicina Personalizzata

non riescono a essere tradotte in applicazioni cliniche,


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2016 | 2017

30

nomicamente sostenibile il “sistema ricerca”, ha porta-

La figura del medico ricercatore viene ad assumere un

to a teorizzare, negli ultimi anni, una nuova figura di

particolare significato ai fini della cosiddetta Medicina

professionista, che è quella del medico ricercatore. In-

Personalizzata, considerata sinonimo di Medicina di

fatti, l’avanzamento del processo conoscitivo nella

Precisione. In realtà il termine di Medicina Personaliz-

scienza medica è sempre bidirezionale, cioè è basato

zata esprime, a mio avviso, una visione olistica del pro-

sul trasferimento delle informazioni generate in labo-

blema malattia-ammalato, alla definizione del quale

ratorio al letto dell’ammalato e di nuovo riproposte al

concorrono componenti diverse e aggiuntive rispetto

laboratorio per rivedere ed ottimizzare i risultati già ot-

alla medicina di precisione in senso stretto. La defini-

tenuti. Pertanto il convergere, nella figura del medico

zione più immediata, e di più facile consumo, di medi-

ricercatore, delle conoscenze relative ai principi teorici

cina di precisione si riferisce all’uso di un farmaco basa-

e pratici della ricerca di laboratorio da un lato, e delle

to sull’unicità personale, definita dalle caratteristiche

problematiche e necessità delle persone ammalate

genetiche dell’individuo, dal tipo e sottotipo di malat-

dall’altro, rappresenta il miglior presupposto per garan-

tia, dalla farmacogenetica e farmacogenomica. Questi

tire una piena efficienza della ricerca clinica e facilita-

concetti sono ben riassunti nell’annuncio, dato dal Pre-

re il dialogo tra questa e la ricerca di base, troppo spesso

sidente Barack Obama il 20 gennaio 2015, in occasio-

ritenuta, e forse volutamente tenuta, distante dall’am-

ne del lancio del progetto “Precision Medicine Initiati-

malato. Come ebbe a scrivere il professor Umberto Ve-

ve”: “Oggi, do il via a un nuovo progetto di medicina

ronesi, “l’incessante sviluppo indotto dai progressi

della precisione che ci porterà più vicini alla cura defi-

dell’innovazione e della tecnologia in ambito biomedi-

nitiva di malattie quali il cancro e il diabete e consen-

cale genera una crescente massa di informazioni che ri-

tirà di ottenere tutte quelle informazioni relative all’in-

schia di restare in laboratorio e di non raggiungere il

dividuo che serviranno per migliorare lo stato di salute

paziente. Superare un eventuale sfasamento tra la ri-

di noi stessi e delle nostre famiglie” [“Tonight, I’m laun-

cerca e la clinica è diventata un’esigenza molto senti-

ching a new Precision Medicine Initiative to bring us

ta”. In questo senso, la figura del medico ricercatore

closer to curing diseases like cancer and diabetes —

rappresenta lo strumento più adatto per ottimizzare la

and to give all of us access to the personalized informa-

trasformazione del sapere in pratica clinica, operando

tion we need to keep ourselves and our families heal-

il miglioramento della salute delle persone. A livello di

thier”].

formazione universitaria, il medico ricercatore collima

L’oncologia rappresenta forse il campo d’azione più

con il Dottore di Ricerca (il PhD, Philosophiae Doctor

immediato della medicina di precisione. Le ragioni so-

dei sistemi anglosassoni), cioè un laureato in medicina,

no varie: il fatto che il cancro è una delle principali

eventualmente in possesso già di una specializzazione

cause di morte nel mondo, e la sua incidenza è in au-

clinica, che si forma a una Scuola di dottorato per ac-

mento; per il fatto che la mortalità associata al cancro è

quisire le conoscenze teoriche e gli strumenti che po-

ancora elevata; per la tossicità delle terapie convenzio-

tranno consentirgli di operare al meglio in laboratorio e

nali; e più modernamente, per i costi elevati delle nuo-

al letto dell’ammalato.

ve terapie. Ma l’oncologia è in prima linea anche per-


tuosa carriera di medico ricercatore: “il fatto che quan-

ne dei meccanismi genetici alla base delle malattie pos-

do mi volevo iscrivere alla facoltà di medicina, nel

sa tradursi in ‘terapia mirata’ o ‘terapia a bersaglio’, pro-

1944, i soli 3 posti riservati alle donne, sui 65 totali di-

ducendo risultati eccellenti.

sponibili, erano già stati destinati, quindi dovetti atten-

Vi porterò un esempio derivato appunto dalla ematolo-

dere altri 9 mesi prima di poter iniziare.” Direi proprio

gia. La leucemia mieloide cronica è una rara patologia

che le cose sono cambiate, considerando che attual-

tumorale della cellula staminale emopoietica. Inizial-

mente più del 60% degli studenti nelle nostre aule di

mente descritta nella metà del 1800, fu studiata anche

medicina sono donne. Negli anni successivi si chiarì

da Conan Doyle, l’autore del ciclo di Sherlock Hol-

che sul cromosoma 22 si generava un nuovo gene, co-

mes. Si trattava di una malattia invariabilmente morta-

siddetto ‘di fusione’, che codifica per una proteina as-

le, con una sopravvivenza da pochi mesi a 2-3 anni. La

sente nelle cellule normali. Questa proteina, detta

svolta decisiva avvenne quasi un secolo dopo quando

‘Bcr-Abl’ è un enzima che, attivando a cascata molte al-

due ricercatori che lavoravano a Philadelphia descris-

tre proteine, induce la trasformazione leucemica delle

sero un piccolo cromosoma, detto appunto cromoso-

cellule emopoietiche. Sulla base di queste informazio-

ma Philadelphia, in un paziente con questa forma di

ni, scienziati di un’industria farmaceutica internazio-

leucemia. La scoperta fu accolta con molto scettici-

nale iniziarono a sviluppare una serie di composti per

smo, e alla fine venne pubblicata in una mezza pagi-

inibire la funzione enzimatica di ‘Bcr-Abl’, isolandone

netta appena, sia pure nella prestigiosa rivista Science.

alla fine uno, detto ‘Imatinib’, che si dimostrò essere

Passò un’altra decina di anni, e nel 1973 Janette Row-

estremamente selettivo contro le cellule leucemiche

ley, un medico con la passione della genetica, scoprì

risparmiando quelle sane. Queste prime osservazioni,

che il cromosoma Philadelphia era un cromosoma 22

condotte in provetta in campioni di cellule ottenute da

modificato come conseguenza dello scambio recipro-

pazienti con la malattia, spinsero all’attivazione di uno

co di materiale genetico con il cromosoma 9, processo

studio di fase 1 nel 1988, i cui risultati furono così bril-

che si definisce ‘traslocazione’. Anche la scoperta della

lanti che appena l’anno successivo la Food and Drug

dottoressa Rowley fu accolta inizialmente con diffiden-

Administration approvò il farmaco. Un modo di tratta-

za, ma si è rilevata un’osservazione fondamentale per

re il cancro del tutto nuovo, tanto da indurre la rivista

la comprensione di alcuni meccanismi del cancro ed

Times a dedicare al farmaco una copertina nella quale

ha permesso lo sviluppo della prima terapia bersaglio.

tuonava “C’è una nuova arma strategica contro il can-

Per queste scoperte la Dr.ssa Rowley ha ricevuto le più

cro: e questi sono i proiettili”, le compresse di Imatinib

alte onorificenze degli Stati Uniti, ed è con commozio-

appunto. Il Times aveva ragione: un recente studio del

ne che ricordo di averla applaudita alla sua ultima rela-

Registro Tumori Svedese, che ha valutato oltre 2600

zione scientifica al Congresso della Società Americana

soggetti con questa leucemia, ha concluso che attual-

di Ematologia nel 2012. Mi piace anche ricordare, co-

mente la loro sopravvivenza è pressoché simile a quella

me ricercatore donna, la risposta a chi le chiedeva qua-

della popolazione normale. Altri esempi importanti di

le fosse stato il maggior ostacolo nella sua lunga e frut-

terapia bersaglio riguardano i tumori della mammella,

31 Il Medico Ricercatore e la Medicina Personalizzata

ché ha generato esempi unici di come la comprensio-


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2016 | 2017

32

alcuni carcinomi del polmone, il melanoma avanzato,

tare il rischio di effetti collaterali gravi.

il tumore del colon retto.

Un’ulteriore applicazione della medicina di precisione

L’esperienza di Imatinib nella leucemia mieloide cro-

è la personalizzazione della prognosi per facilitare la

nica vale come esempio di una sostanziale sovrapposi-

scelta terapeutica più appropriata. Nel mio laboratorio

zione tra il concetto di terapia bersaglio e quello di tera-

ci stiamo occupando della mielofibrosi, un tumore del-

pia di precisione. Purtroppo non è sempre così, e il ter-

la cellula staminale emopoietica che ha una prognosi

mine di ‘medicina di imprecisione’ è tanto provocato-

grave, con la sopravvivenza che oscilla tra 2 anni e oltre

rio quanto appropriato. Un recente studio ha calcolato

10 anni. L’unica terapia potenzialmente efficace è il

che, per i 10 farmaci più utilizzati negli Stati Uniti, i

trapianto di cellule staminali, che però è gravato da un

possibili benefici sono attesi in una proporzione varia-

rischio molto elevato. Diventa quindi essenziale sele-

bile da 1 su 4 (25%, la più favorevole) a 1 su 25 soggetti

zionare i candidati a questa rischiosa procedura. Ana-

(4%, la più sfavorevole). Per le statine, ad esempio, far-

lizzando la sequenza del DNA di un numero molto

maci comunemente utilizzati per abbassare il coleste-

ampio di soggetti, abbiamo scoperto che mutazioni di

rolo, appena il 2% di coloro che li assumono potrebbe-

soli 4 geni consentono di identificare pazienti caratte-

ro ricevere un reale beneficio. Chiaramente ciò com-

rizzati da ridotta sopravvivenza e aumentata incidenza

porta l’esposizione non motivata a possibili effetti colla-

di leucemia acuta, che è invariabilmente fatale. Le

terali, nonché un dispendio economico incommensu-

mutazioni che nel mio laboratorio sono state caratteriz-

rabile, che mette a rischio l’intero sistema di welfare

zate per il loro valore prognostico sono adesso parte del-

globale. È da queste problematiche che nasce l’esigen-

le linee guida europee per il trapianto, e la FDA ne ha

za della medicina di precisione, basata sul concetto del-

promosso l’inclusione in uno studio clinico di fase 3

la ‘giusta persona per il giusto farmaco’. La fibrosi cisti-

per soggetti con malattia iniziale. In questo specifico

ca è, tra le malattie genetiche rare, la più diffusa nel no-

esempio, medicina di precisione e medicina persona-

stro Paese, interessando 4 neonati su 10.000. È una ma-

lizzata sono perfettamente coincidenti.

lattia grave, per la quale non esiste una cura, che è do-

Volutamente, ho lasciato per ultimo quello che io ri-

vuta a svariate decine di mutazioni nel gene CFTR.

tengo essere il nucleo della medicina personalizzata,

Del tutto recentemente è stato sviluppato un farmaco,

laddove la P sta per paziente e per medicina ‘partecipa-

ivacatfor, che è attivo solo in quei pazienti che presen-

tiva’. Ancora una volta cito il prof. Umberto Veronesi,

tano un ristretto numero di mutazioni di CFTR. L’ap-

che ha espresso questi concetti in modo puntuale: “Vo-

plicazione pratica del concetto di medicina di precisio-

glio sottolineare con forza che il termine medicina per-

ne è che, prima di prescrivere il farmaco, si deve cono-

sonalizzata di per sé implica la massima attenzione alla

scere la struttura del gene in quel paziente. L’agenzia

persona, quindi non soltanto la possibilità di offrire

americana FDA sta sollecitando le compagnie farma-

nuove sofisticate terapie basate sul difetto molecolare,

ceutiche ad applicare i test genetici per valutare l’ap-

ma anche l’obbligo di unire in una maniera inestricabi-

propriatezza del bersaglio così come l’eventuale pre-

le l’assoluto rigore scientifico al rapporto umano, il che

senza di caratteristiche individuali che possano aumen-

significa ascoltare i pazienti e spiegare in termini sem-


tore abbia scelto un ricercatore a tempo determinato

grande sfida della medicina personalizzata, cioè far

per aprire l’Anno Accademico, io lo interpreto come

convergere sulla persona ammalata le conoscenze de-

un messaggio di fiducia e di speranza che, attraverso di

rivanti dalla ricerca medica avanzata mantenendo fer-

me, l’Università vuol dare ai giovani. In anni sicura-

mo l’impegno per una ‘umanizzazione’ delle cure ba-

mente difficili per i tagli economici, per l’applicazione

sata su una cultura medica attenta ai bisogni del pa-

delle riforme che si sono susseguite, per il fenomeno

ziente.

della cosiddetta ‘fuga dei cervelli’, la mia presenza sta

Prima di concludere, consentitemi di ringraziare il mio

proprio a testimoniare che si può crescere, si può fare

Maestro e Mentore, il professor Alessandro Maria

scienza e cultura, si possono raggiungere livelli di pie-

Vannucchi, per avermi trasmesso l’entusiasmo per la ri-

na competitività con le realtà internazionali lavorando

cerca e insegnato il valore dell’onestà intellettuale, del

con entusiasmo e passione all’interno dell’Università

sacrificio che essere ricercatori spesso impone, ma an-

Italiana. E io sono grata a questo sistema che mi ha per-

che e soprattutto il rispetto per la persona ammalata

messo di realizzarmi.

che a noi medici ricercatori si affida. Vorrei esprimere

Grazie per l’attenzione, e gli auguri a tutti Voi di un an-

una considerazione finale. Il fatto che il Magnifico Ret-

no accademico sereno e produttivo.

33 Il Medico Ricercatore e la Medicina Personalizzata

plici e comprensibili”. È davvero questa, alla fine, la



Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2016 | 2017

Giovedì 9 febbraio 2017 si è svolta in Aula magna la cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici. Il Rettore Luigi Dei ha consegnato i diplomi di professore emerito e di professore onorario e le medaglie dell’Ateneo a docenti e tecnici amministrativi collocati in quiescenza. Ha preso la parola per un saluto, in rappresentanza dei professori emeriti, Giuseppe Surico. Nel corso della cerimonia sono stati poi consegnati i diplomi di laurea agli studenti migliori – che hanno conseguito il titolo nell’anno passato, con il massimo dei voti e nel minor tempo possibile – e assegnati i premi per le migliori tesi di dottorato promossi dalla Firenze University Press, casa editrice dell’Ateneo. Le motivazioni di questi riconoscimenti sono state illustrate da Paolo Felli, professore emerito e vicepresidente della commissione esaminatrice. La cerimonia è stata accompagnata da un momento musicale a cura delle attività artistiche di Ateneo: i flautisti dell’Orchestra dell’Università Rebecca Asso, Andrea Mazzuoli e Chiara Mazzinghi hanno eseguito “Flutes en vacances” di Jacques Castérède.


Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2016 | 2017

36


Introduzione del Rettore Luigi Dei 37 Introduzione del Rettore

Autorità, colleghe e colleghi, studentesse e studenti

ve e non degno di una società evoluta: l’università co-

con i vostri familiari, signore e signori, benvenute e

me luogo di baronie, consorterie, concorsi truccati,

benvenuti a questa tradizionale giornata che ci riunisce

spreco di denaro e tomba del merito. A questa campa-

nell’Aula Magna per una cerimonia che è prima di

gna denigratoria non fummo in grado di contrapporre

ogni altra cosa una pausa di gioia per l’intera nostra co-

un moto di orgoglio e di solenne rivendicazione di tutto

munità, all’insegna del senso di appartenenza e della

ciò che di buono e meritevole alligna nel mondo acca-

dignità accademica. L’università sta attraversando da

demico. Io credo che oggi, guardando al futuro e ai no-

alcuni anni momenti difficili e complessi, che per altro

stri giovani, si debba reagire a questi anni bui, rigene-

sono anche lo specchio di difficoltà più generali del Pa-

rando l’università intorno al tema della dignità accade-

ese, dell’Europa, del mondo. Va detto che in tempi re-

mica. Pertanto vorrei dedicare questo mio breve discor-

centi, a partire da circa dieci anni fa, è stata messa in at-

so, che introduce la cerimonia delle premiazioni, pro-

to nel nostro Paese una politica di grave penalizzazione

prio al tema della dignità accademica, quella dignità

del mondo universitario, che ha avuto come esito non

che troverà il suo momento di tangibile manifestazio-

solo la drastica riduzione delle risorse finanziarie pub-

ne nel titolo di emerito e nelle medaglie alle nostre col-

bliche, ma anche l’affermazione di un messaggio gra-

leghe e ai nostri colleghi, che l’hanno onorata. Quella


Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2016 | 2017

38

stessa dignità che corona il curriculum studiorum dei

dividualismo congenito al nostro mestiere si sviluppa,

migliori neo-laureati e neo-dottori del nostro Ateneo.

contestualmente esso debba dissolversi nella gratitudi-

In un’incisione di Giuseppe Cesari detto il Cavalier

ne che sempre dobbiamo serbare verso l’istituzione, il

d’Arpino, denominata Allegoria della dignità, la digni-

cui alto e nobile senso sia la primaria ragione guidante i

tà viene rappresentata come una donna che reca sulle

nostri comportamenti”. E, sempre ritornando ad Ari-

spalle un pesante scrigno. La dignità, dunque, come

stotele, per meritare questo onore e non semplicemen-

un peso da portare con la consapevolezza di avere, den-

te menarne vanto, dobbiamo costantemente interro-

tro lo scrigno, un insieme di beni preziosi. Ecco, quin-

garci se ciò che pensiamo e le nostre azioni conseguen-

di, che al posto di quella donna dell’incisione cin-

ti siano per l’interesse generale o se invece possano es-

que-seicentesca, ci siamo noi, accademia, con il grande

sere viziate da interessi più o meno particolari.

e bellissimo compito di sostenere un fardello di merce

Altro onore da meritare è l’etica del lavoro. Siamo una

rara e pregiata. Se è vero che il tema della dignità ha at-

magnifica fabbrica pubblica di idee, pensiero, scoper-

traversato la storia del pensiero quasi sempre riferito

te, invenzioni, innovazione e trasmissione di conoscen-

all’uomo e alla libertà dell’individuo, è altrettanto certo

za: ogni minuto del nostro quotidiano lavoro, a qualsia-

che lo sviluppo del concetto di dignità riferito all’uma-

si mansione e livello si svolga, è finalizzato a questi fini.

nità può trovare interessanti e attuali riferimenti alla

Pertanto, guai a pensare ai nostri molteplici mestieri,

pretesa di attribuire a questo termine una rilevanza si-

espletati nella comunità accademica, come gerarchi-

gnificativa per un rilancio e un’affermazione di orgo-

camente divisi in una sorta di graduatoria di qualità

glio accademico per l’università del presente e del futu-

all’interno della quale competere con accanimento.

ro. Aristotele scriveva che la dignità non consiste nel

Siamo tutti impegnati a far suonare armoniosamente

possedere onori, ma nella coscienza di meritarli. Quan-

questa grande orchestra, animati dall’idea che in que-

ta verità in questa sentenza! Se trasliamo questa affer-

sta cornice si sta costruendo il progresso della ricerca e

mazione così icastica e incisiva al tema della dignità ac-

del pensiero, si sta trasferendo questo progresso nella

cademica, comprendiamo che per troppo tempo ab-

società, si stanno formando le generazioni di coloro i

biamo pensato di essere degni solo in virtù di un posses-

quali avranno l’onere di costruire una società migliore,

so auto-referenziale di onori alti e nobili. Dobbiamo

più evoluta, più socialmente giusta, più ragionevole.

avere l’onestà intellettuale di ammettere che forse ab-

Un altro grande onore che dobbiamo quotidianamente

biamo dimenticato, almeno parzialmente, la seconda

conquistarci sul campo riguarda la bandiera del rispet-

parte dell’esortazione aristotelica, la coscienza di meri-

to per gli altri. Il rispetto per le nostre colleghe e i nostri

tare gli onori. E di che onori stiamo parlando? Del sen-

colleghi senza distinzioni di alcun tipo, il rispetto per il

so dell’istituzione, ad esempio. Quel senso dell’istitu-

loro lavoro, per il contributo che danno alla comunità,

zione che mi ha portato a concludere la prolusione del

per l’attività che svolgono e per l’opera d’ingegno che

dicembre scorso per l’inaugurazione dell’anno accade-

offrono al servizio del bene pubblico. Il rispetto per le

mico con le seguenti parole: “L’aspetto più attraente e

nostre studentesse e i nostri studenti, per i loro diritti ac-

incantevole del nostro lavoro è che nel mentre che l’in-

compagnati sempre dai loro doveri, per le loro opere


cademico verso la società civile: probità, onestà, lealtà

to è tener fede ai nostri doveri didattici e di ricerca con

e sicurezza nel giudicare, coerenza nell’agire in con-

dedizione, generosità e abnegazione, avendo onestà e

formità della legge morale. Non sto parlando ovvia-

verità come nostro unico faro, nonché la forza di am-

mente della rettitudine come rispetto della legge, è

mettere gli errori e di riconoscere, quando accade, la

chiaro: mi riferisco – e in questo mi ricollego all’onore

maggior bravura di colleghe e colleghi, di studentesse e

dell’etica del lavoro – ai principi morali che dovrebbe-

studenti.

ro sempre tracciare il nostro operato. A questo proposi-

Altro onore di cui vorrei parlare che, meritato, ci fa con-

to vi confesso una delle mie grandi ansie quando mi

seguire la dignità accademica è la valorizzazione del

elevo a giudice di me stesso. Mi chiedo spesso, con in-

merito. Può sembrare retorico ricordare sempre la me-

quietudine e apprensione, come si possa pervenire a

ritocrazia, ma invece a mio parere non guasta. Molto è

quanto sopra detto circa la “probità, onestà, lealtà e si-

stato fatto in questi ultimi anni perché questo sano e sa-

curezza nel giudicare”, quando si procede alla valuta-

crosanto principio diventi la normale fisiologia dell’ac-

zione del profitto delle nostre studentesse e dei nostri

cademia e invece gli effetti patologici siano sempre più

studenti. Quanto complessa e delicata l’opera del giu-

rari e confinati. Ma come accade nelle nostre ricerche,

dice d’esame! E sono certo che allorché questa preoc-

assai è stato fatto, ma c’è ancora tanto da fare: non dob-

cupazione avrà pervaso i nostri comportamenti, sicura-

biamo quindi accontentarci e vigilare sempre con rigo-

mente perverremo a giudizi equi e rispettosi del profit-

re, anche nei confronti di noi stessi. Spesso accade, co-

to, negativo o positivo che sia. Questa idea della rettitu-

me è giusto che sia, che ci affezioniamo alle nostre al-

dine morale come onore che ci fa essere degni di alta

lieve e ai nostri allievi e che talvolta sia umanamente

considerazione nella società si realizza anche con la to-

difficile riconoscere a noi stessi che vi siano, nella com-

tale trasparenza delle nostre azioni. Di nuovo mi fa pia-

petizione meritocratica, giovani più valenti di quelli

cere ricordare un altro passaggio della prolusione del

che abbiamo formato. Dobbiamo avere il coraggio di

dicembre scorso quando, a proposito dei rami del no-

aprirci all’esterno, alla contaminazione con altre realtà

stro albero strategico dissi: “Ma ve n’è un sesto: si tratta

e selezionare sempre e ovunque la migliore o il miglio-

del ramo della comunicazione. Un anno di lavoro in-

re, perché ne trarrà vantaggio l’istituzione e, a cascata,

tenso, fortemente proiettato all’esterno, con trasparen-

il nostro Paese. La mobilità dei giovani che scaturisce

za, trasformando le nostra mura in cristalli, ma renden-

da una meritocrazia reale e non solo conclamata è una

do vitree anche le pareti di tamponamento che separa-

fantastica medicina per creare ricerche sempre più

no le donne e gli uomini che nella nostra fabbrica pub-

creative e avanzate.

blica delle idee e del pensiero lavorano o studiano, por-

Due onori strettamente connessi che caratterizzano la

tando ciascuno un contributo essenziale e indispensa-

dignità universitaria sono la rettitudine e la trasparenza.

bile per l’intera comunità.” La trasparenza ci consente

Il professore universitario deve avere coscienza in mo-

di fare un ulteriore passo in avanti rispetto ad Aristotele,

do quasi ossessivo che l’essere retto in senso morale e

non solo la coscienza di meritare gli onori, ma anche il

intellettuale è fondamento per recare il messaggio ac-

riconoscimento da parte della comunità interna ed

39 Introduzione del Rettore

intellettuali, per la loro creatività. Così come sacrosan-


Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2016 | 2017

40

esterna che questi onori che vi ho brevemente descrit-

bro d’immagini sull’architettura mondiale e sulla sua

to, non solo abbiamo la coscienza di meritarli, ma ci

evoluzione dall’uomo della pietra a oggi sapete da cosa

vengono riconosciuti in modo esplicito dalla società,

resto colpito più di ogni cosa? Non dai templi o dai luo-

restituendoci la dignità con una grande e sottolineata

ghi dei vari culti, non dai palazzi, dalle città edificate,

“d” maiuscola!

dalle torri, dagli obelischi, dai grattacieli, dalle grandi

Infine, prima di passare al momento più emozionante

opere monumentali. Sono affascinato dai ponti, da

della mattinata, quello della successione delle onorifi-

quello vecchio di oltre sei secoli che orna la nostra città,

cenze alle nostre colleghe e ai nostri colleghi con 40

fino ai ponti sospesi, ai viadotti sulla variante di valico,

anni di servizio, alle emerite e agli emeriti, alle migliori

alle meravigliose strutture che uniscono due sponde. I

studentesse e dottorande e ai migliori studenti e dotto-

ponti uniscono il “di qua” e il “di là” e si costruiscono

randi, fatemi concludere questo apologo sulla dignità

anche quando “di là” potremmo non sapere cosa c’è e

accademica ricordando un ultimo onore: siamo degni

cosa ci attende, perché è importante comunque andare

per tutto quanto già detto ma, oggi più che mai, perché

“di là”. Anche le gallerie consentono di unire il “di qua”

l’università è il luogo principe di apertura alla diversità

col “di là”, addirittura con in mezzo montagne insupe-

del mondo e al confronto dialettico multiculturale,

rabili, oppure sotto metri cubi e metri cubi di acqua.

multietnico, multi-religioso. Venerdì ho tenuto un di-

Io, però, amo molto di più i ponti e sapete perché? Per-

scorso per l’intitolazione dell’auditorium della Scuola

ché le gallerie sono buie e tetre e i ponti sono meravi-

Media Superiore Calamandrei di Sesto Fiorentino a

gliosamente luminosi. E la luce deve passare, deve far

Valentina Gallo, vittima dell’incidente di Tarragona e

vedere “di là” da “di qua”, non può essere interrotta dai

così ho terminato: “Consentitemi di concludere questo

muri. La dignità accademica passa anche dal rifiuto ca-

breve discorso con una considerazione architettonica:

tegorico dei muri. Grazie.

non siate sorpresi, a breve capirete. Osservando un li-


41 Introduzione del Rettore


Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2016 | 2017

42


I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori e premi FUP 43 emerito o professore onorario conferiti dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca:

GUIDO BASTIANINI, già ordinario di Papirologia presso il Dipartimento di Lettere e filosofia

SIRO FERRONE, già ordinario di Discipline dello spettacolo presso il Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo; dal 2001 al 2003 direttore del Dipartimento di Storia delle arti e dello spettacolo; dal 2001 al 2010 delegato del rettore a progettare e sovrintendere alle attività artistiche, musicali, teatrali e cinetelevisive dell’Ateneo

DANTE GATTESCHI, già ordinario di Chimica generale e inorganica presso il Dipartimento di Chimica ‘Ugo Schiff’, e dal 1985 al 1988 direttore del Dipartimento di Chimica

EGIDIO LANDI DEGL’INNOCENTI, già ordinario di Astronomia e astrofisica presso il Dipartimento di Fisica e astronomia

I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori e premi FUP

Nel corso della cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici hanno ricevuto i diplomi di professore


Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2016 | 2017

44 ALESSANDRO PETRETTO, già ordinario di Scienze delle finanze presso il Dipartimento di Scienze per l’economia e l’impresa e dal 1982 al 1985 direttore del Dipartimento di Scienze economiche

GIUSEPPE SURICO, già ordinario di Patologia vegetale presso il Di-

partimento di Scienze delle produzioni agroalimentari e dell’ambiente e direttore dell’Istituto di Patologia e zoologia forestale e agraria dal 1991 al 1997, direttore del Dipartimento di Biotecnologie agrarie nel 2000, preside della Facoltà di Agraria dal 2006 al 2015


Hanno ricevuto le medaglie conferite dall’Ateneo fiorentino al personale docente collocato in quiescenza: FRANCESCO ALCARO, già ordinario di Diritto Priva-

CARLO FUSARO, già ordinario di Diritto pubblico com-

to presso il Dipartimento di Scienze per l’economia e l’impresa

parato presso il Dipartimento di Scienze giuridiche e direttore del Dipartimento di Diritto pubblico dal 2004 al 2007

ALBERTA AZZI, già ordinario di Microbiologia e miMARCELLO GALEOTTI, già ordinario di Metodi mate-

latina presso il Dipartimento di Lettere e filosofia

matici dell’economia e delle scienze attuariali presso il Dipartimento di Statistica, informatica, applicazioni “Giuseppe Parenti” e direttore del Dipartimento di Matematica per le decisioni dal 2004 al 2005

SERGIO CARUSO, già ordinario di Filosofia politica pres-

GIANCARLO GARFAGNINI, già ordinario di Storia della

so il Dipartimento di Scienze politiche e sociali

filosofia medievale presso il Dipartimento di Lettere e filosofia

ROBERTA CALDINI, già ordinario di Lingua e letteratura

PAOLO DE BARTOLOMEIS, già ordinario di Geometria

presso il Dipartimento di Matematica e informatica “Ulisse Dini”, recentemente scomparso GIOVANNI DELFINO, già ordinario di Anatomia compa-

rata e citologia presso il Dipartimento di Biologia e direttore del Dipartimento di Biologia animale e genetica dal 2002 al 2004

DINO GIULI, già ordinario di Telecomunicazioni pres-

so il Dipartimento di Ingegneria dell’informazione e direttore del Dipartimento di Elettronica e telecomunicazioni dal 1998 al 2004, presidente del Centro di Servizi Informatici e Telematici dal 1987 al 1990 e Commissario straordinario del Centro dal 1990 al 1997 STEFANO GRASSI, già ordinario di Istituzioni di Diritto

GIANNI FORTI, già ordinario di Endocrinologia presso

il Dipartimento di Scienze biomediche, sperimentali e cliniche “Mario Serio” e membro del Consiglio di Amministrazione nel 1995, direttore del Dipartimento di fisiopatologia clinica dal 1999 al 2002, membro del Consiglio di Amministrazione dal 2011 al 2012; presidente della Scuola di Scienze della Salute Umana dal 2013 al 2016

Pubblico presso il Dipartimento di Scienze giuridiche ANNA MARGHERITA JASINK, già associato di Civiltà

Egee presso il Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo VINCENZO LOMBARDI, già ordinario di Fisiologia presso

il Dipartimento di Biologia

GIOVANNI FURGIUELE, già ordinario di Diritto privato

MAURO MARINI, già ordinario di Analisi matematica

presso il Dipartimento di Scienze giuridiche e direttore del Dipartimento di Diritto privato e processuale dal 1994 al 2000

presso il Dipartimento di Matematica e informatica “Ulisse Dini”

45 I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori e premi FUP

crobiologia clinica presso il Dipartimento di Medicina sperimentale e clinica


GIOVANNI MAROCCI, già ordinario di Psicologia del la-

GIULIO NICITA, già ordinario di Urologia presso il Dipar-

voro e delle organizzazioni presso il Dipartimento di Scienze della formazione e psicologia e direttore del Dipartimento di Psicologia dal 2001 al 2004

timento di Medicina sperimentale e clinica

STEFANO MARSILI LIBELLI, già ordinario di Automatica

Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2016 | 2017

46

GIUSEPPE NICOLETTI, già ordinario di Letteratura italia-

na presso il Dipartimento di Lettere e filosofia e direttore del Dipartimento di Italianistica dal 1995 al 1998

presso il Dipartimento di Ingegneria dell’informazione GIANCARLO PABA, già ordinario di Tecnica e pianificaCARLO MARZUOLI, già ordinario di Diritto amministra-

tivo presso il Dipartimento di Scienze giuridiche e direttore del Dipartimento di Diritto pubblico dal 1998 al 2001

zione urbanistica presso il Dipartimento di Architettura e direttore del Dipartimento di Urbanistica e pianificazione del territorio dal 1997 al 2003 MARIA CARLA PAPINI, già ordinario di Letteratura ita-

STEFANIA MAZZONI, già ordinario di Archeologia e sto-

ria dell’arte del vicino Oriente antico presso il Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo MARIA GRAZIA MESSINA, già ordinario di Storia dell’ar-

te contemporanea presso il Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo e direttore del Dipartimento di Storia delle Arti e Spettacolo dal 2003 al 2009 ELIO MONTANARI, già ordinario di Filologia classica

liana contemporanea presso il Dipartimento di Lingue, letterature e studi interculturali STEFANO POGGI, già ordinario di Storia della filosofia

presso il Dipartimento di Lettere e filosofia e direttore del Dipartimento di Filosofia dal 1995 al 2001, presidente del Centro linguistico dal 2007 al 2012 FAUSTO SACERDOTE, già ordinario di Topografia e car-

tografia presso il Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale e direttore del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dal 2009 al 2012

presso il Dipartimento di Lettere e filosofia e membro del Consiglio di Amministrazione dal 1984 al 1991; membro del Senato Accademico dal 1991 al 1995 e dal 2004 al 2010

poranea presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali

CARLO NATALI, già associato di Urbanistica presso il Di-

DANIELA SARSINI, già ordinario di Pedagogia generale

partimento di Architettura

e sociale presso il Dipartimento di Scienze della formazione e psicologia

MARCO SAGRESTANI, già ordinario di Storia contem-

ANNA MARIA NATI, già associato di Economia azienda-

le presso il Dipartimento di Scienze per l’economia e l’impresa

LUIGI SBOLCI, già ordinario di Diritto internaziona-

le presso il Dipartimento di Scienze per l’economia e l’impresa


LUIGI SERENA, già associato di Algebra presso il Diparti-

ELISABETTA BIANCHI, già funzionario tecnico presso il

mento di Matematica e informatica “Ulisse Dini”

Dipartimento di Statistica, informatica, applicazioni “Giuseppe Parenti”

ANDREA SPINI, già associato di Sociologia generale MIRELLA BORGHINI, già funzionario amministrativo

GIULIANO TANTURLI, già ordinario di Filologia della

ISABELLA CARRAI, già collaboratore tecnico presso i

letteratura italiana presso il Dipartimento di Lettere e filosofia, recentemente scomparso

Servizi informatici

presso l’Ufficio Attività commerciale e imposte dirette e indirette

MARIO DOLFI, già funzionario tecnico presso il DipartiGINO TELLINI, già ordinario di Letteratura italiana pres-

so il Dipartimento di Lettere e filosofia e presidente del Centro di cultura per stranieri dal 2004 al 2007, direttore del Centro studi Palazzeschi dal 2009 al 2015, direttore del Dipartimento di Italianistica dal 2010 al 2012 ULISSE TRAMONTI, già ordinario di Composizione ar-

chitettonica urbana presso il Dipartimento di Architettura e direttore del Dipartimento di Progettazione dell’architettura dal 2006 al 2009 e direttore del Dipartimento di Architettura – disegno storia progetto dal 2010 al 2012 ALESSANDRO VIVIANI, già ordinario di Statistica eco-

nomica presso il Dipartimento di Statistica, informatica, applicazioni “Giuseppe Parenti” e presidente del Nucleo di Valutazione dal 2002 al 2007 e delegato del Rettore per qualità e valutazione dal 2007 al 2009 Hanno ricevuto le medaglie conferite dall’Ateneo fiorentino al personale tecnico-amministrativo collocato in quiescenza con 40 anni di servizio nell’Università: ALBERTO BENCI, già collaboratore presso la Biblioteca

biomedica

mento di Biologia MAURIZIO GIANNINI, già funzionario tecnico presso il

Dipartimento di Ingegneria dell’informazione NEDA PARA, già funzionario amministrativo presso il

Dipartimento di Architettura GIUSEPPE PETROZZI, già funzionario tecnico presso il

Dipartimento di Biologia ANTONIO PINTO, già funzionario tecnico presso il Co-

ordinamento tecnico delle attività territoriali dei servizi informatici RACHELA RICCIO, già collaboratore amministrativo

presso il Museo di Storia Naturale MARISA ROMANELLI, già funzionario tecnico presso il

Dipartimento di Matematica e informatica “Ulisse Dini”

47 I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori e premi FUP

presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali e direttore del Dipartimento di Studi sociali dal 2007 al 2009


Il rettore Luigi Dei e il prorettore vicario Vittoria Perrone Compagni hanno consegnato il diploma di laurea ai migliori studenti, laureati con il massimo dei voti, nel minor numero di anni e con la media di votazione degli esami piĂš alta.

Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2016 | 2017

48

CRISTIANA BROGI, Scuola di Agraria, Diploma di laurea in Scienze forestali e ambientali

chitettura

CLAUDIO LUCCIOLETTI, Scuola di Economia e management, Diplo-

MARIA CHIARA SAPORITO, Scuola di Giurisprudenza, Diploma di

ELIA ORSI, Scuola di Ingegneria, Diploma di laurea in Ingegneria

ELENA FORNAI, Scuola di Psicologia, Diploma di laurea in Scienze

ma di laurea in Economia e Commercio

Informatica

DESIRĂˆ GAMBINI, Scuola di Architettura, Diploma di laurea in Ar-

laurea in Giurisprudenza

e tecniche psicologiche


49 STEFANO FILIPPINI, Scuola di Scienze della salute umana (ex Facoltà di Medicina e Chirurgia), Diploma di laurea in Medicina e chirurgia

FRANCESCA TODESCHINI, Scuola di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, Diploma di laurea in Scienze Biologiche

LAVINIA GASPERINI, Scuola di Scienze Politiche, Diploma di laurea in Scienze Politiche (assente per motivi di studio)

GIULIA LA ROCCA, Scuola di Studi umanistici e della Formazione

SILVIA CARPI, Scuola di Studi umanistici e della Formazione (ex Facoltà di Scienze della Formazione), Diploma di laurea in Scienze dell’educazione sociale

(ex Facoltà di Scienze della Formazione), Diploma di laurea in Filosofia

I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori e premi FUP

GRAZIA BENCIVENNI, Scuola di Scienze della salute umana (ex Medicina e Chirurgia), Diploma di laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutica


Il “Premio Tesi di Dottorato” istituto da Firenze University Press, casa editrice dell’Ateneo fiorentino, è stato assegnato a:

Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2016 | 2017

50

SERENA MARTINELLI - Area Biomedica

ELISABETTA LOTTINI - Area Scientifica

PIETRO PERUZZI - Area Scienze sociali

ALBERTO NUCCIOTTI - Area Scienze sociali

TIBERIO URICCHIO - Area Tecnologica

PASQUALE FOCARILE - Area Umanistica


51

Serena Martinelli: Study of intracellular signaling pa-

tagonizzare altre a JAK altre chinasi coinvolte, l’attività

thways in Chronic Myeloproliferative Neoplasms |

terapeutica è significativamente potenziata (la soprav-

Studio di vie di segnalazione intracellulari nelle Neo-

vivenza dei topolini affetti da neoplasia è decisamen-

plasie Mieloproliferative Croniche

te aumentata). Ciò potrebbe costituire la base di futu-

La tesi affronta il problema della patogenesi e del trat-

ri studi clinici per ridurre le dosi dei chemioterapici ne-

tamento di un gruppo di neoplasie maligne caratteriz-

cessari per il controllo della neoplasia e per cercare di

zate dalla proliferazione incontrollata di cellule del si-

diminuire lo sviluppo di resistenze e la conseguente ri-

stema emopoietico, forme che hanno in comune l’au-

presa della malattia. La tesi è d’interesse generale e ben

mentata attività di un enzima - la Janus chinasi (JAK) -

presentata. I metodi utilizzati sono appropriati, i risul-

coinvolto nel controllo della moltiplicazione, della dif-

tati ottenuti sono interessanti per lo sviluppo delle co-

ferenziazione e della sopravvivenza/morte cellulare.

noscenze cliniche.

La letteratura specialistica ha recentemente osservato che nelle malattie mieloproliferative aumenta non so-

Elisabetta Lottini: Magnetic nanostructures: A promi-

lo l’attività di JAK ma anche quella di altre chinasi. Ar-

sing approach toward RE-free permanent magnets |

gomento della tesi è stata proprio la verifica sperimen-

Nanostrutture magnetiche: un promettente approccio

tale della possibilità di utilizzare l’associazione di inibi-

verso la realizzazione di magneti permanenti privi di ter-

tori della diverse chinasi per migliorare la prognosi di

re rare

questa serie di tumori, utilizzando metodologie di bio-

Questa tesi riguarda la progettazione di nuove nano-

logia molecolare in cellule emopoietiche in cultura,

strutture per costruire magneti permanenti, utili in

una serie di farmaci relativamente specifici e topi tran-

molte applicazioni, che facciano a meno dell’uso di co-

sgenici in grado di sviluppare la malattia. La candida-

stose terre rare. Per questo vengono proposte nanopar-

ta è giunta alla conclusione che, ove sia possibile an-

ticelle a fase singola basate su metalli di transizione (os-

I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori e premi FUP

ELENA ABBADO - Area Umanistica


sidi di Fe, Co, Mb, Zn) o nanocompositi binari accop-

la completezza della documentazione e la chiarezza

piati per interazioni di scambio.

dell’esposizione.

La tesi è così strutturata. I primi tre capitoli contengono

Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2016 | 2017

52

una discussione generale della problematica (cap. 1) e

Alberto Nucciotti: La dimensione normativa dell’im-

del magnetismo in materiali generali ed in nanomate-

prenditorialità accademica. Tre studi di caso sugli inve-

riali con riferimento particolare agli effetti della forma,

stigatori principali, i loro gruppi di ricerca e i fattori di

della dimensione e della superficie (cap. 2) e infine dei

innesco dell’imprenditorialità accademica

metodi di preparazione di nanoparticelle soprattutto

Si tratta di un lavoro molto originale sia per l’oggetto,

con l’approccio bottom-up adottato nella tesi.

sia per il metodo di ricerca.

Nei capitoli successivi vengono discussi gli ottimi risul-

L’indagine si fonda su interviste a docenti universita-

tati ottenuti per singole nanoparticelle (cap. 4) e vengo-

ri, prevalentemente di prima e di seconda fascia, dei di-

no discussi criticamente (cap. 5 e 6). I risultati ottenu-

partimenti di Ingegneria industriale delle Università di

ti per nanoparticelle bi-magnetiche suggerendo meto-

Bologna, Pisa e Firenze. L’obiettivo era quello di verifi-

di adatti a superare le difficoltà riscontrate. La tesi, otti-

care le attività di tipo imprenditoriale intraprese dentro

ma in generale, è ben strutturata in una discussione ge-

l’università e, fra queste, quelle che hanno avuto suc-

nerale della problematica e in una eccellente presenta-

cesso.

zione critica dei risultati ottenuti.

Di questi “imprenditori accademici” è stata ricostruita la carriera, l’azione, le modalità della ricerca, l’organiz-

Pietro Peruzzi: La inutilizzabilità della prestazione

zazione del lavoro, nonché il tipo di relazioni costitui-

La tesi è un tentativo attento, non privo di spunti ori-

to con l’esterno. Le risultanze dell’approfondita ricer-

ginali, di ricostruzione e di inquadramento sistemati-

ca indicano come importanti la divisione del lavoro, la

co, di un tipo di frustrazione del contratto che, non pre-

dimensione dei gruppi, la poca burocratizzazione. Se

visto dal codice civile, ha trovato accoglimento nella

a queste risultanze, esposte in forma chiara e convin-

giurisprudenza della Suprema Corte: il rimedio, cioè,

cente, è dedicata la parte principale dell’elaborato, l’u-

della risoluzione del contratto per “inutilizzabilità del-

tile cornice degli altri capitoli offre un’interessante sto-

la prestazione” del creditore. Prestazione dunque non

ria delle scuole di Ingegneria in Europa, l’indicazione

oggettivamente impossibile (art. 1463 ss. Cod. civ.),

della funzione imprenditoriale dell’Università (accan-

ma assimilabile sul piano degli effetti (risoluzione) per

to alla didattica e alla ricerca) e il quadro normativo del

impossibilità di assolvere alla propria funzione concre-

caso italiano..

ta. L’autore affronta anche il problema di una ripartizione del sacrificio fra le due parti, prospettando varie

Tiberio Uricchio: Image Understanding by Sociali-

soluzioni.

zing the Semantic Gap | Comprensione delle immagi-

Pur prevalentemente teorico, il lavoro si fa molto ap-

ni usando i Social Network per ridurre il Semantic Gap

prezzare, oltre che per il suo rigore metodologico,

La tesi concerne lo studio di metodi per l’annotazione

per la sensibilità per le ricadute pratiche del rimedio,

automatica di immagini digitali ed è orientata all’ag-


alla corte. Gli investimenti in opere d’arte (quadri, cas-

mere sia i contenuti oggettivi che l’interpretazione sog-

soni istoriati, mobili, stemmi, carte geografiche, ecc.)

gettiva costituita dai sentimenti degli utenti. Questi

rispondevano alla necessità di arredare la dimora fio-

metodi sfruttano la grande quantità di dati e metada-

rentina situata accanto al Ponte Vecchio e le numero-

ti generati dai Social Network per superare il “gap se-

se ville sparse nella campagna, tra le quali ebbe un po-

mantico”, presente tradizionalmente nelle informazio-

sto di rilievo quella del Cantone, sita poco oltre la Por-

ni estratte da una macchina dalle sole informazioni vi-

ta a Pinti. Si tratta di una ricerca che mostra piena pa-

suali.

dronanza della letteratura, generale e particolare, e che

La tesi discute dapprima in modo sistematico i metodi

poggia su uno spoglio amplissimo della documentazio-

di annotazione e ricerca di immagini sociali, derivan-

ne archivistica inedita. Il lavoro, scritto in modo corret-

done un’opportuna tassonomia bidimensionale, e poi

to e piacevole, si configura come un contributo del tut-

definisce un nuovo protocollo sperimentale uniforme,

to originale che ha il merito di inserire storia familiare e

che permette la valutazione dell’efficienza degli algo-

strategia di acquisto di immobili di pregio e di arredi ar-

ritmi e il loro confronto.

tistici nel contesto più ampio della storia sociale e cul-

In questo ambito sono in particolare trattati aspetti rela-

turale della Firenze granducale.

tivi al calcolo di insiemi di immagini visualmente simili, alla generazione automatica di annotazioni di nuove

Elena Abbado: “La celeste guida”. La fortuna dell’ora-

immagini e al ruolo del tempo nel processo di raffina-

torio musicale a Firenze nel Sei e Settecento

mento dei tag.

Lo studio analizza, con ampia documentazione e pre-

La tesi è chiaramente presentata e ben documentata.

cisa cura filologica la produzione a Firenze di “Orato-

Il contributo originale appare consistente e riguarda un

ri musicali” con attenzione particolare ai loro libret-

argomento di carattere generale sviluppato in modo ra-

ti e lo fa ricostruendo la storia delle diverse confrater-

gionevolmente leggibile anche da non esperti del set-

nite religiose e le loro attività attraverso più di due se-

tore.

coli (1630-fine Settecento), rilevando il successo di tale produzione ed esecuzione come pure la sua netta

Pasquale Focarile: I Mannelli di Firenze. Storia, mece-

funzione educativa. In particolare il lavoro si sofferma

natismo e identità di una famiglia tra cultura mercantile

sull’epoca pre-lorenese, nella quale si raggiunse la più

e cultura cortigiana

ampia produzione e la più matura espressione di ta-

La tesi prende in esame le vicende della famiglia fio-

le genere musicale. Il lavoro è organico, ben articola-

rentina dei Mannelli tra XVI e XVIII secolo, con un oc-

to nelle linee interpretative messe al centro della ricer-

chio particolare alla committenza artistica e all’ingen-

ca, offrendo così un contributo efficace per lo sviluppo

te patrimonio di oggetti d’arte accumulato nel corso del

di tale ambito di indagine, finora non adeguatamente

tempo. Si tratta di una famiglia importante: mercanti

coltivato.

e banchieri di rilievo già alla fine del Duecento; poi in età moderna esponenti del patriziato legato ai Medici e

53 I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori e premi FUP

giunta di parole chiave testuali (tag) che possono espri-


Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2016 | 2017

54

Foto di gruppo “Premio migliori studenti”

Foto di gruppo “Premio Tesi di Dottorato”


“Premio Tesi di Dottorato” | Segnalazioni CLIZIA GUCCIONE, Area Biomedica, con la tesi dottorale

dal titolo “Design, optimization, characterization and performace of nanocarriers for brain delivery of natural compounds”

torale dal titolo “Light transport in complex photonic structures: scattering optimisation in white beetles” BARBARA OLMI, Area Scientifica, con la tesi dottorale

dal titolo “MHD numerical models for the dynamics and non-thermal emission of Pulsar Wind Nebulae” MARCO MARSEGLIA, Area Tecnologica, con la tesi dot-

torale dal titolo “Sostenibilità e Progetto: metodi e strumenti per la progettazione di prodotti e/o servizi” SILVIA PARRINI, Area Tecnologica, con la tesi dottora-

le dal titolo: “Caratterizzazione nutrizionale delle erbe dei pascoli naturali e impiego di metodi di valutazione innovativi” FLORIANA MARCHESE, Area Umanistica, con la tesi

dottorale dal titolo “Il lessico del Dialetto di Polia (VV)” DONATO PAOLO PONZU, Area Umanistica, con la tesi

dottorale dal titolo: “Pier candido Decembrio. Volgarizzamento del Corpus Caesarianum. Edizione Critica” ANDREA PACE GIANNOTTA, Area Umanistica, con la te-

si dottorale dal titolo: “Experience and becoming. A path Trough Enactivism and Genetic Phenomenology”

55 I professori emeriti, le medaglie dell’Ateneo, gli studenti migliori e premi FUP

LORENZO CORTESE, Area Scientifica, con la tesi dot-


Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2016 | 2017

56


Intervento del rappresentante dei professori emeriti Giuseppe Surico Emerito di Patologia vegetale

57 Intervento del rappresentante dei professori emeriti

Buongiorno a tutti.

Non credo di essere molto originale quando penso e di-

È davvero un privilegio per me essere qui oggi e pren-

co, al pari di tanti altri, che stiamo vivendo in questi ul-

dere la parola in una circostanza così importante e si-

timi anni momenti a tratti piuttosto problematici: attac-

gnificativa per la vita dell’Ateneo fiorentino, e in un

chi terroristici sanguinosi in diversi Paesi; guerre, fame

ambiente, questa Aula Magna, che, se ho ben impara-

e disoccupazione che spostano intere popolazioni; ca-

to, ha fatto parte di un edificio che già agli inizi del ‘400

tastrofi naturali dagli effetti devastanti e dolorosi; cadu-

è stato sede di una sorta di Collegio per studenti univer-

ta di taluni valori fondamentali e affermazione di una

sitari (circa 50 allora). L’edificio era conosciuto con il

nuova cultura dei rapporti interpersonali; il fatto che la

nome di Sapienza, un termine al quale, allora come og-

mera unità economica non appaia sufficiente, purtrop-

gi, si dava anche il significato di “profonda scienza e

po, a sostenere l’idea di una identità comune dei popoli

dottrina”, che sono poi, scienza e dottrina, i beni che

d’Europa, di un’Europa veramente generosa e solidale.

un Ateneo mette a disposizione della Società; sono gli

In questo scenario, c’è una Università che, a dispetto

strumenti attraverso i quali l’Università riesce a svolge-

dei mass media spesso critici nel confronti del suo ruo-

re la sua funzione di motore dello sviluppo economico,

lo, e del mondo web che prova a sottrarre spazi di for-

culturale e sociale del Paese.

mazione all’Università, non rinuncia al suo ruolo di cu-


Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2016 | 2017

58

stodia di una memoria comune; di produzione di nuovi

bia anche cessato di sentirsi un professore.

saperi senza i quali non si può fare formazione, non esi-

Come è noto, un requisito di legge per il conferimento

ste sviluppo, non c’è progresso. C’è una Università che

del titolo di emerito è quello dei 20 anni di ordinariato.

è il luogo dove le persone si incontrano viso a viso, e

Io personalmente ne ho fatti 30, tutti a Firenze. Ho co-

confrontano idee e progetti in un contesto reale e non

minciato con Franco Scaramuzzi come Rettore, è stata

virtuale; dove si lavora per il progresso delle conoscen-

poi la volta di Paolo Blasi, quindi quella di Augusto Ma-

ze; dove ci si sforza di elaborare idee utili per costruire

rinelli, poi di Alberto Tesi e ora l’importante carica è di

un mondo migliore; dove si creano cittadini universali.

Luigi Dei.

Questa Università è la casa in cui mi piacerebbe anco-

Tutti eccellenti colleghi che hanno saputo (Luigi Dei

ra abitare, e credo di poter dire questo anche a nome

che è all’inizio del suo mandato, saprà, ne sono sicuro,

dei colleghi che riceveranno oggi lo stesso mio ricono-

fare altrettanto bene) interpretare come meglio non si

scimento. Mi è facile dunque dire che sono onorato di

poteva il loro ruolo, nel contesto dei tempi in cui cia-

essere qui con voi oggi, in questo giorno davvero parti-

scuno di essi è stato chiamato ad operare. E questi tem-

colare in cui si consegnano giusti riconoscimenti a

pi non sono stati facili, in particolare gli ultimi 15 anni;

quanti a titolo individuale o collettivo, in tempi brevi o

anni ricchi, perfino troppo, di riforme del sistema uni-

lunghi, si sono impegnati e si impegnano nell’Ateneo.

versitario che hanno prodotto, spiace dirlo, e nonostan-

E io credo che buona e doverosa politica sia quella di ri-

te l’impegno di tutti, molto magri risultati stando alme-

conoscere e valorizzare sempre il lavoro, qualunque es-

no ai deludenti indici performanti del sistema universi-

so sia e da chiunque esso sia svolto.

tario nazionale di questi ultimi anni: numero di imma-

Sono dunque qui per ricevere, insieme ad alcuni colle-

tricolati, percentuali di laureati, occupazione, mobili-

ghi, un titolo di cui siamo onorati di fregiarci e che, nel

tà, diritto allo studio, burocratizzazione del sistema, e

mio caso, arriva dopo mezzo secolo di vita dedicata

così via.

all’Università. Non dovrei essere io a dirlo, ma quello di

Ho ricordato prima Franco Scaramuzzi, un ex docen-

emerito è indubbiamente un titolo di sicuro prestigio;

te, come il Rettore Marinelli, e come me, della ex Fa-

un titolo che una volta veniva concesso per decreto rea-

coltà di Agraria, un’area scientifica e tecnologica che

le; un titolo che rappresenta il coronamento del pro-

ha saputo conquistarsi nel suo secolo di vita a Firenze

prio impegno scientifico e didattico in seno all’Univer-

una dimensione di eccellenza e che già da qualche an-

sità. È però vero che l’emeritato non garantisce, oggi

no sta vivendo un momento di grande attenzione da

come nel passato, alcuna speciale prerogativa accade-

parte dei nostri giovani, e non solo a Firenze. Pochi

mica. Nessuna prerogativa tranne forse una, e cioè il di-

giorni fa l’Ateneo ha voluto festeggiare i 90 anni di Sca-

ritto di continuare a fregiarsi, anche dopo il pensiona-

ramuzzi. Voglio qui anch’io ricordarlo come esempio

mento, del titolo di ‘professore’. Può sembrare questa

di operosità, di dedizione agli interessi comuni, di capa-

una cosa banale e forse banale lo è per davvero: perché

cità scientifiche, di sensibilità politica, di senso del do-

titolo o non titolo, non ho ancora incontrato nella mia

vere e anche come decano degli emeriti dell’Universi-

carriera un solo collega che con il pensionamento ab-

tà di Firenze; dunque, da ora anche mio decano.


afferenza, il Dipartimento di Scienze delle Produzioni

merosi colleghi che mi hanno portato qui oggi, una nu-

Agroalimentari e dell’Ambiente, che ha fatto propria la

merosità che evidenzia la complessità dell’iter di con-

proposta e l’ha trasmessa in Rettorato; i membri del Se-

ferimento del titolo di emerito: ringrazio dunque i col-

nato accademico che l’hanno approvata; il Rettore che

leghi del mio settore scientifico che hanno avviato la

presiede il Senato, che ha inoltrato le proposte al Mini-

procedura di conferimento del titolo di emerito; quelli

stro di competenza, che mi ha invitato a prendere oggi

che l’hanno sostenuta apponendo la loro firma sul do-

la parola. Grazie a tutti loro e un cordiale saluto a voi

cumento propositivo; quelli del mio Dipartimento di

tutti.

59 Intervento del rappresentante dei professori emeriti

Concludo rivolgendo un sentito ringraziamento ai nu-


Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2016 | 2017

60


Intervento del vicepresidente della commissione Paolo Felli

Emerito di Tecnologia dell’architettura

61 Intervento del vicepresidente della commissione

Magnifico Rettore, care colleghe e colleghi, studentes-

che per molti anni è stato punto di riferimento ed ha

se e studenti, signore e signori, in assenza del collega

presieduto, con grande equilibrio, la nostra Commis-

Vincenzo Varano, presidente della Commissione,

sione.

all’estero per impegni accademici, sono stato designato

Quest’anno, la Commissione si è largamente rinnova-

io, quale Decano della Commissione stessa, a presenta-

ta. Hanno infatti lasciato i colleghi Salvatore Ruggieri e

re i risultati dei nostri lavori di quest’anno, i nomi cioè

Saulo Sirigatti per l’Area biomedica; Mario Pio Mar-

degli autori e i temi delle rispettive tesi di dottorato che

zocchi per l’Area scientifica; Fiorenzo Cesare Ugolini

abbiamo ritenuto all’unanimità meritevoli di pubblica-

per l’Area tecnologica; Michele Arcangelo Feo per l’A-

zione da parte della Firenze University Press, o, quanto

rea umanistica: a loro va il nostro ringraziamento per il

meno, di una segnalazione.

contributo importante che hanno sempre dato ai nostri

Prima di iniziare la mia breve relazione, desidero espri-

lavori. Ad essi sono succeduti i colleghi Flavio Moroni

mere il cordoglio della Commissione e mio personale

per l’Area biomedica; Vincenzo Schettino per l’Area

per la scomparsa, poco tempo dopo la cerimonia

scientifica; Mario Caciagli per l’Area delle Scienze so-

dell’anno passato, del prof. Luigi Lotti emerito di Storia

ciali; Luca Uzielli, per l’Area tecnologica; Siro Ferro-

Contemporanea, a lungo preside della Cesare Alfieri,

ne, per l’Area umanistica.


Cerimonia di consegna dei riconoscimenti accademici 2016 | 2017

62

Il regolamento del premio vi è ormai noto. La Com-

suggerito possibili riflessioni sulle motivazioni che pos-

missione può assegnare cinque premi più due. Cinque

sono essere le cause. A me è sembrato utile raccogliere

sono distribuiti fra le varie aree di ricerca del nostro Ate-

alcuni dati riportati in tabella su cui riflettere. A 10 an-

neo, in ragione di un premio per ciascuna area. I due

ni dalla sua istituzione le domande presentate sono sta-

premi ulteriori possono essere eventualmente assegnati

te circa 600 delle quali: Area umanistica 33,4%, Area

a tesi di altrettanto valore scientifico all’interno di qual-

Biomedica 11,8%, Area Scientifica 11,8%, Area Tecno-

siasi area.

logica 27,9%, Scienze sociali 15,1%.

E’ utile precisare che il candidato fa domanda per il

Le tesi sottoposte alla valutazione della Commissione

premio FUP indipendentemente dalle aree in cui si ar-

sono apparse in gran parte di livello assai elevato, e dun-

ticola la ricerca, sappiamo come spesso le discipline si

que meritevoli di attenta considerazione. La Commis-

trasformano e come le aree di confine sono spesso par-

sione, dopo un attento lavoro di cernita, ha ritenuto,

ticolarmente vive ed innovative, quindi è la commissio-

con decisione unanime, di attribuire - quest’anno - un

ne nella sua globalità a definire l’appartenenza all’area

secondo premio all’Area delle Scienze Sociali e all’A-

in relazione all’argomento svolto e consentirne la valu-

rea Umanistica, e di riconoscere otto tesi meritevoli di

tazione in relazione alle specifiche competenze dei

una speciale menzione.

membri della commissione nella riunione iniziale di

A conclusione di questa breve relazione alcuni ringra-

insediamento.

ziamenti.

La Commissione nell’edizione 2016 ha valutato 43 te-

Il primo alla FUP ed al suo Presidente prof. Andrea

si, così ripartite: Area biomedica 4; Area scientifica 6;

Novelli che ha il merito di aver contribuito attraverso la

Area delle scienze sociali 8; Area tecnologica 9; Area

pubblicazione delle loro tesi di dottorato all’inserimen-

umanistica 16. Si è dunque registrato un piccolo au-

to nella comunità scientifica di un numero di circa 70

mento rispetto alle 39 tesi dell’anno 2015, ma non suf-

nostri giovani dottori.

ficiente a segnalare una inversione di tendenza verso i

Un secondo ringraziamento a tutti i colleghi membri

numeri degli anni precedenti. Sull’andamento delle

della commissione che si sono fatti carico di un’attenta

iscrizioni al premio già l’anno scorso il prof. Varano ha

lettura di tutte le tesi ma soprattutto per essere riusciti a

anno

umanistica

biomedica

scientifica

tecnologica

scienze sociali

totali

2007

18

3

8

17

9

55

2008

12

11

2

10

3

38

2009

13

9

7

16

5

50

2010

21

7

9

22

16

75

2011

32

7

10

21

12

82

2012

28

8

14

26

11

87

2013

21

11

8

18

16

74

2014

26

6

5

9

8

54

2015

13

5

2

16

3

39

2016

16

4

6

9

8

43

totale

200

71

71

164

91

597


i nostri giovani meritevoli, forse è opportuna una rifles-

le fra valutazioni su risultati di discipline così diverse ed

sione ed un confronto all’interno dell’Ateneo, che con-

in continua evoluzione.

senta di meglio attrezzarsi sulla base delle esperienze

Ritengo questa capacità di sereno ed equilibrato con-

maturate e dei problemi riscontrati, e che determini

fronto una risorsa particolarmente significativa anche

una revisione ed un arricchimento del bando consen-

per il futuro del premio.

tendo quella maturazione che i recenti sviluppi della ri-

Infine un ringraziamento ai giovani dottori che con

cerca richiedono; in modo da favorire il confronto in-

l’impegno dimostrato partecipando al premio hanno

terno tra i dipartimenti in cui si articola la ricerca nel

consentito un utilissimo confronto fra le aree in cui si

nostro Ateneo e fornire ai nostri giovani che si impegna-

articola la ricerca nel nostro Ateneo.

no con passione nella ricerca una prospettiva ed uno

Dopo 10 anni di vita per incrementare il prestigio che il

scenario sempre più ampio, da quello locale e naziona-

premio ha già conseguito e supportare meglio in futuro

le, fino ai livelli internazionali oggi indispensabili.

63 Intervento del vicepresidente della commissione

trovare un non facile equilibrio nel confronto collegia-



Cerimonia di conferimento del titolo di dottore di ricerca 2016 | 2017

Ogni anno l’Ateneo dedica un evento pubblico a coloro che raggiungono il più alto livello di istruzione previsto dall’ordinamento universitario italiano. Giovedì 13 luglio 2017, con una cerimonia che si è svolta nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, duecento giovani studiosi dell’Università di Firenze hanno ricevuto il titolo di ‘dottore di ricerca’. Protagonisti sono stati gli allievi di corso di dottorato del XXIX ciclo, che hanno discusso la tesi entro il mese di giugno. L’incontro è stato introdotto dai saluti di Cristina Giachi, Vicesindaca del Comune di Firenze, e del Rettore dell’Ateneo Luigi Dei; sono seguiti gli interventi di Anna Dolfi, delegata al dottorato di ricerca, e – in rappresentanza di tutti i giovani studiosi – di Alessandro Benedetto, dottore di ricerca in Neuroscienze.


Cerimonia di conferimento del titolo di dottore di ricerca 2016 | 2017

66


Intervento del Rettore Luigi Dei 67 Intervento del Rettore

Cara Vice-Sindaca, care Dottoresse e cari Dottori di ri-

magari li consultiamo prima su guide turistiche o sulla

cerca, cari familiari, care Colleghe e cari Colleghi, Si-

ragnatela informatica che ormai ci avvolge in ogni luo-

gnore e Signori, benvenute e benvenuti alla cerimonia

go e momento, ma quando sbarchiamo e vediamo in

del conferimento del titolo di Dottore di Ricerca dell’A-

tre dimensioni luoghi, paesaggi e città, sentiamo suoni

teneo fiorentino. Tre anni di studi e ricerche, d’intensa

e rumori, avvertiamo odori e gustiamo sapori, tocchia-

attività intellettuale, sono alle vostre spalle: un traguar-

mo con mano le cose materiali di quei posti, allora è

do raggiunto, ma anche un nuovo punto di partenza.

sempre scoperta e stupore.

Spero che abbiate eseguito questo viaggio della cono-

La ricerca, in ogni campo e disciplina, ci apre gli oriz-

scenza e dell’esplorazione con entusiasmo, passione,

zonti della mente a trecentosessanta gradi, perché è un

curiosità e anche con un sano spirito d’avventura. Sicu-

continuo interrogarsi, porre a noi stessi, ma anche alla

ramente, voltandovi indietro, scoprirete di essere diver-

comunità scientifica di riferimento, dubbi e alimenta-

si da come eravate all’inizio: avete scoperto nuovi mon-

re, col dubbio e l’attività pensante creativa, il motore

di, che magari manco v’immaginavate sarebbero stati

del progresso delle idee. E, ricordatevi, c’è sempre an-

come in effetti poi si sono rivelati. È come quando si

cora tanto e troppo da scoprire, anche se talvolta ci

parte per visitare luoghi mai visti: ce li immaginiamo,

sembra che tutto sia stato ormai studiato e chiarito. Il


Cerimonia di conferimento del titolo di dottore di ricerca 2016 | 2017

68

nucleo di atomo non ha più sorprese? Niente affatto:

dere in tutta la società i valori aggreganti, etici e civici,

dopo il bosone di Higgs ecco in questi giorni un’altra

della ricerca. Pietro il Grande sentenziò: bisogna spie-

particella fondamentale. Il mondo dell’antichità inte-

gare al popolo le eclissi, perché non le consideri come

ramente compreso e sviscerato? Niente affatto: esce un

miracoli; una cosa che si sa prima che avvenga non può

nuovo saggio su Ovidio, Sofocle o sui pre-socratici e si

esser ritenuta miracolosa. Le eclissi sono l’improvvisa

scopre qualcosa di nuovo che poi sedimenta a va a co-

notte della ragione. Le eclissi hanno sempre affascinato

stituire ancora cultura e conoscenza. È così: la ricerca

ma anche impaurito l’umanità. La ragione e la ricerca

con le sue scoperte in senso lato, non nell’accezione

hanno preferito cogliere il fascino piuttosto che il timo-

meramente scientifico-tecnologica, col suo accrescere

re e, in questo modo, hanno vinto sull’irragionevole

cultura e conoscenza, genera un’intelaiatura di sapere,

terrore. Tutto, dunque, si può spiegare e prevedere, ba-

fondamento indispensabile per far progredire le società

sta dare all’uomo tempo, creatività e pensiero. Ecco i

civili.

tre ingredienti della ricerca, anche delle vostre. Tre an-

Ma c’è anche qualcosa di più e di più profondo legato

ni, menti giovani, fresche, critiche e creative, pensieri

alla ricerca. La rivoluzione francese pose all’attenzione

liberi da pregiudizi hanno generato le vostre tesi. Gra-

del mondo tre valori aggreganti tutt’oggi irrealizzati e

zie per averle messe a disposizione della comunità dei

faro globale di civiltà: libertà, uguaglianza, fratellanza.

ricercatori di tutto il mondo: sono certo ne faranno te-

Ma al contempo il contesto culturale in cui maturò la

soro.

rivoluzione coi suoi tre cardini fu quello dell’Illumini-

Spero che queste mie sensazioni, offertevi così di getto

smo, che pone al centro di tutto i lumi della ragione.

in modo spontaneo e sincero, in questa bella giornata,

Questi lumi caratterizzano la nostra attività universita-

siano state e siano anche le vostre, spero che la nostra

ria: sono loro a determinare lo straordinario balzo in

Università abbia potuto offrirvi l’habitat migliore in cui

avanti del sapere. La ragione come strumento potente

poter svolgere questa meravigliosa attività che è la ri-

per la comprensione del mondo che ci circonda. Ebbe-

cerca e che l’album dei vostri ricordi possa annoverare

ne, dall’inizio del secolo diciannovesimo fino ai giorni

fino da stasera, con le immagini della giornata odierna,

nostri la razionalità del metodo della ricerca accademi-

un florilegio di attimi di vita il cui collage, fra tanti an-

ca ha prodotto una messe di conoscenze sterminata e

ni, potrà recarvi anche senso di nostalgia, ma sempre

simultaneamente ha universalizzato i risultati. Gra-

con la gaiezza di un lacerto di vita fantastico. Voglio in-

dualmente la comunità della ricerca è diventata globa-

fine che la giornata di oggi sia assolutamente quella in

le e si è costruita una sorta di comunità accademica

cui il candido biancore dei denti sfolgori lucente in sor-

planetaria. Dobbiamo sempre più aumentare la fidu-

risi dispensati a piene mani. Buon futuro a tutte e tutti.

cia della popolazione, di tutta la popolazione, nei con-

Grazie.

fronti della ricerca. Sarebbe fantastico riuscire a diffon-


69 Intervento del Rettore


Cerimonia di conferimento del titolo di dottore di ricerca 2016 | 2017

70


Intervento della Delegata al Dottorato di ricerca Anna Dolfi 71 Intervento della Delegata al Dottorato di ricerca

Caro Vicesindaco, caro Rettore, cari colleghi, cari dot-

scita, partecipa percorsi, scoperte. Lo sapete bene voi,

tori di ricerca, anche simbolicamente la cerimonia di

giovani dottori di ricerca, che avete perseguito nel tem-

oggi, che si svolge ancora una volta in una straordinaria

po con rigore scientifico gli obiettivi della vostra passio-

cornice che condensa e propone i valori e significati ar-

ne, che avete nutrito il vostro iter declinando nei modi

tistici, storici, civili della nostra città, dichiara il forte le-

più vari l’accezione di maestro, trasformando i vostri tu-

game che esiste tra Firenze e la sua Università, e più in

tor in interlocutori privilegiati e familiari ed i vostri coe-

generale il legame tra un luogo deputato alla formazio-

tanei in maîtres camarades con i quali continuare a te-

ne e alla ricerca (che l’Università rappresenta al più al-

stare non soltanto desideri e speranze, ma percorsi di

to grado) e il contesto sociale di partenza e di arrivo a

conoscenza, sforzi per il raggiungimento di risultati.

cui - quale che sia la nostra collocazione professionale -

Sapete e sappiamo che l’approdo della vostra formazio-

ogni nostro sforzo deve essere rivolto. Giacché niente si

ne non può che trovarsi all’esterno della manciata di an-

fa, neppure nel campo all’apparenza più astratto della

ni, appassionanti ed intensi, che avete passato con noi,

ricerca pura, senza il dialogo, il confronto, la creazione

che avete speso sui libri, nelle biblioteche, nei laborato-

di un proficuo terreno di scambio (dunque di una qual-

ri… Voi, che impersonate al livello del terzo ciclo di for-

che societas) che consente la verifica, favorisce la cre-

mazione la terza missione alla quale l’Università di oggi


Cerimonia di conferimento del titolo di dottore di ricerca 2016 | 2017

72

è chiamata con forza. Ogni periodo storico, come sape-

è affidato il compito di trasmettere la conoscenza; quan-

te, ha dei sintagmi ricorrenti. Uno dei più usati di questi

to avete imparato in questi anni, grazie alla vostra giovi-

tempi è proprio quello di Terza missione. Come se si

nezza, serietà, vivacità intellettuale, mobilità, interna-

trattasse di una sorta di missione aggiuntiva, da affianca-

zionalizzazione, potrà dare i suoi frutti.

re ai compiti tradizionali dell’università, da sempre in-

Di qui l’attenzione (che il dottorato fiorentino conta di

dividuati nella ricerca e nella didattica. Eppure, se l’o-

incrementare in futuro) di dotarvi anche di competen-

biettivo delle prime due funzioni è accrescere e diffon-

ze trasversali, oltre che di un sapere specifico legato a

dere la conoscenza, aumentando il sapere teorico e pra-

quanto di vostra competenza. Lo IUSSAF, l’Istituto

tico all’interno dello scambio generazionale, credo che

Universitario di Studi Superiori fortemente voluto dal

si possa asserire che la così detta Terza missione è sem-

nostro Rettore, ormai approvato da tutti gli organi acca-

pre stata implicita in ognuna delle due precedenti atti-

demici, che prenderà il via a breve, avrà lo scopo di da-

vità. Cosa è cambiato, dunque? Cosa ci si chiede, oggi,

re visibilità a tutti i nostri dottorati, alle scuole di specia-

di diverso? Sostanzialmente la visibilità e l’estensione

lizzazione, ai centri di ricerca e ai percorsi che si quali-

della comunicazione (allargata proficuamente dall’U-

ficano per una spiccata tendenza alla ricerca e all’inter-

niversità all’intera società), una sottolineata enfasi sulla

nazionalizzazione, coordinerà insomma i processi di

valorizzazione della conoscenza, quanto mai impor-

alta formazione del nostro Ateneo rendendoli interatti-

tante in un mondo, quale quello odierno, che troppo

vi, all’interno e all’esterno. Sarà lo IUSSAF dunque

spesso pare dimenticare il sapere, e ragiona solo sulla

che proporrà a tutti i dottorandi una serie di comple-

base delle logiche della forza e del profitto. Ora noi sap-

mentary skills su proprietà intellettuale e diritto d’auto-

piamo (ce lo dicono anche i sondaggi) che l’acquisizio-

re, editoria universitaria e open access, elementi di in-

ne di beni culturali aumenta il benessere della società,

formatica e sua utilizzazione, metodi e modi di valuta-

non solo sul piano della qualità, ma delle stesse aspetta-

zione della ricerca, finanziamenti e progetti a livello

tive di vita. Ma la cultura ha bisogno di essere alimenta-

europeo, ricerca e terza missione, invitando a riflettere

ta, difesa, diffusa, in un progetto di formazione continua

su come comunicare la ricerca, su elementi e applica-

che la ponga al centro della società. Per questo l’impor-

zioni di logica argomentativa, su leadership e te-

tanza della divulgazione scientifico-culturale (su cui

amwork, su cosa significa essere ricercatori oggi, su in-

già richiamava l’attenzione il D.M. 2013 n. 47), e le atti-

terdisciplinarietà tra scienza e etica, sulle frontiere del-

vità ex-tra moenia collegate alla ricerca. Anche la nostra

le discipline, sulle lingue della comunicazione scienti-

università, su impulso del nostro Rettore, grazie al coin-

fica, sul dottorato e il PhD in Europa e nel mondo, su

volgimento di molti colleghi, è impegnata a perseguir-

micro-economia e diritto del lavoro, su imprenditoriali-

le. Ma il miglior canale della necessaria mobilità della

tà, creatività e innovazione.

ricerca è rappresentato proprio dalla vostra esistenza.

Con la collaborazione preziosa dei coordinatori, dei re-

Dopo aver passato più tempo degli altri tra ricerca e di-

sponsabili di indirizzo, del nucleo di valutazione, degli

dattica, spetterà proprio a voi portare nella società, e al

uffici e dei dipendenti dell’Ateneo preposti al dottorato,

più alto grado, il risultato della vostra formazione. A voi

abbiamo aperto proprio in questi giorni i bandi del


sere all’altezza delle vostre aspettative e delle vostre spe-

in proprio con 129 borse, alle quali se ne aggiungono

ranze.

10 trasversali, come da piano strategico rettorale, oltre

Ma siamo arrivati, in questo giorno di festa, al momen-

alle borse Pegaso, che nascono da una collaborazione

to dei saluti, degli auguri, e dell’avvio per voi di un nuo-

che speriamo sempre più intensa con la Regione e ad

vo percorso. Parafrasando e attualizzando un grande

almeno un’altra quarantina che ci sono fornite dalle in-

scrittore e saggista, Virginia Woolf, vorrei chiudere il

dustrie, dal mondo dell’imprenditoria… Per non parla-

mio discorso ricordando che in definitiva, per migliora-

re di quelle dei 9 dottorati che hanno sede amministra-

re il mondo, non ci vuole molto: basta la determinazio-

tiva a Pisa e a Siena che, nel quadro del Pegaso, si ag-

ne, e naturalmente il giusto investimento di tre simbo-

giungono ai nostri 25 interni, portando a 34 il numero

liche ghinee. Spese per fare studiare tutti, senza distin-

dei dottorati nei quali l’Ateneo di Firenze è coinvolto.

zione di identità sessuale, di religione, di provenienza

Dei 25 dottorati legati sul piano amministrativo a Fi-

nazionale e/o sociale; spese per fare accedere tutti alle

renze, 14 risultano essere innovativi (ovvero quasi il

professioni sulla base del solo merito e della competen-

60% soddisfa almeno una delle richieste che ci vengo-

za; spese per sviluppare, assieme alla cultura, la libertà

no da Anvur, Ministero e Regione in merito alla neces-

di pensiero e di giudizio. Tre ghinee ben spese – secon-

sità di essere internazionali, intersettoriali, interdisci-

do la Woolf, che scriveva nel ’38 per combattere la di-

plinari); 6 soddisfanno due parametri su tre, 1 li soddi-

scriminazione al femminile – avrebbero dovuto e potu-

sfa tutti. In particolare 10 dottorati risultano internazio-

to bastare per riuscire ad evitare la guerra. Noi ci augu-

nali, 5 intersettoriali, 7 interdisciplinari. Nel prossimo

riamo che oggi – scommesse su di voi – quelle tre ghi-

anno, puntando ad innalzare questi numeri, lavorere-

nee servano per la difesa e la costruzione di un mondo

mo, con l’aiuto dei Dipartimenti e dei Collegi dottora-

più consapevole, più tollerante, più giusto. Se siamo ri-

li, per ridisegnare l’offerta dottorale, con l’obiettivo di

usciti a trasmettervi questi ideali, assieme ai contenuti

rimotivare le collaborazioni, razionalizzando ed arric-

tecnici del vostro particolare sapere, avremo realizzato

chendo l’esistente, creando nuovi percorsi che ci veda-

l’obiettivo racchiuso nella parola universitas: avremo,

no risponde alle esigenze del futuro.

avrete speso bene, nella nostra città, nella nostra uni-

Nonostante le risorse ridotte che ormai da anni ci arri-

versità, il tempo fervido e ricco di una formazione che

vano dallo Stato, l’Università (la nostra Università, il

vi auguro sempre presente e vivace. Fate che la vita non

nostro Rettore), con i suoi professori, studenti, dotto-

vi allontani dal sogno di rigore della ricerca, della con-

randi, con voi, che terminate adesso il vostro percorso, è

divisione del sapere. Sarà un modo anche per prolun-

impegnata a migliorare l’offerta, la qualità, i servizi. Vi

gare una giovinezza accompagnata, domani come og-

prometto, vi promettiamo il massimo impegno, per es-

gi, dai nostri più cari auguri.

73 Intervento della Delegata al Dottorato di ricerca

XXXIII ciclo, che vede la nostra Università impegnata


Cerimonia di conferimento del titolo di dottore di ricerca 2016 | 2017

74


Intervento di Alessandro Benedetto Dottore di Ricerca in Neuroscienze

75 Intervento di Alessandro Benedetto

Parlerò oggi brevemente di parte delle ricerche di cui

magine ognuno di noi inizierà spontaneamente a muo-

mi sono occupato per la mia tesi di dottorato: in sintesi,

vere gli occhi per analizzare gli oggetti più salienti, gra-

come azione e percezione si integrano durante la no-

zie movimenti oculari molto rapidi detti saccadi.

stra esplorazione del mondo.

Quando effettuiamo questi comuni movimenti, avvie-

Il cervello è certamente uno dei sistemi più complessi

ne nel cervello un fenomeno sorprendente: il movi-

nell’universo e deve questa sua complessità ad un otti-

mento fisico dell’occhio causa la generazione di un for-

mo motivo: il suo compito, infatti, è proprio quello di

te segnale spurio di movimento; questo segnale è gene-

spiegarci l’universo stesso. Il sistema visivo, ad esempio,

rato dallo scivolamento dell’immagine esterna del

ha il compito di fornirci una buona rappresentazione

mondo sulla retina e non riflette la reale presenza di un

del mondo permettendoci di interagire e agire su di es-

movimento nella scena visiva. Tuttavia non percepia-

so in modo efficace. In questo senso, azione e percezio-

mo questo senso di moto e il mondo appare stabile tra

ne sono due sistemi che hanno una assoluta necessità

una saccade ed un’altra, come se il nostro cervello fosse

di comunicare l’uno con l’altro: i nostri sensi guidano

in grado di isolare e sopprimere il segnale spurio causa-

le nostre azioni, allo stesso tempo le nostre azioni modi-

to dal movimento oculare.

ficano e dirigono la le nostre percezioni nell’ambiente

Questo tipo di fenomeno può essere misurato in labo-

che ci circonda.

ratorio: se mostriamo un semplice stimolo visivo men-

Risulta quindi fondamentale che azione e percezione

tre fissiamo con lo sguardo un punto, noteremo che la

si coordinino ed interagiscano tra loro. Un classico

nostra sensibilità visiva (ossia la nostra capacità di iden-

esempio di questo tipo di interazione avviene ogni volta

tificare correttamente l’oggetto) sarà molto buona. Se

che esploriamo una scena visiva. Di fronte ad un’im-

presentiamo lo stesso stimolo durante l’esecuzione di


Cerimonia di conferimento del titolo di dottore di ricerca 2016 | 2017

76

un movimento oculare, avremo invece un’enorme

do che la sincronizzazione sensorimotoria emerge

soppressione nella sensibilità visiva e non saremo pro-

dall’intenzione di muoversi e non dalla mera esecuzio-

babilmente in grado di detettare correttamente lo sti-

ne dell’azione. Ci siamo dunque chiesti se questo mec-

molo presentato. È proprio questa soppressione visiva

canismo sensorimotorio fosse specifico per il sistema

durante il movimento dell’occhio che ci permette di

oculomotorio, oppure se fosse un meccanismo genera-

mantenere una buona stabilità visiva tra una saccade e

lizzato. Utilizzando lo stesso paradigma, abbiamo quin-

un’altra.

di studiato l’effetto di un atto motorio, che nulla ha a

Ma come avviene questa sincronizzazione tra movi-

che fare con la visione come la pressione di un tasto,

mento e percezione? È stato dimostrato che, appena

sulla nostra sensibilità visiva. Anche in questo caso ab-

prima dell’inizio del movimento oculare, il sistema

biamo visto che l’accuratezza visiva oscilla per oltre un

motorio informa il sistema visivo dell’imminente inizio

secondo in sincronia con l’esecuzione del movimento,

di un movimento oculare. Questo segnale va ad inter-

confermando il dato precedente e dimostrando che

ferire la visione ed elimina quelle immagini spurie di

questo meccanismo oscillatorio non è specifico, ma ge-

movimento causate dal movimento dell’occhio stesso.

neralizzabile a vari effettori motori. Per riassumere, le

È tuttavia necessario che questo segnale motorio rag-

nostre ricerche hanno dimostrato che (i) esiste un mec-

giunga il sistema visivo con una tempistica estrema-

canismo temporale in grado di sincronizzare i ritmi

mente precisa: come possono azione e percezione rag-

motori e visivi; (ii) il tempo di esecuzione del movi-

giungere un così alto grado di coordinazione nel tem-

mento, così come l’efficacia nell’elaborazione degli sti-

po? È stata avanza l’ipotesi che questi due sistemi, in-

moli visivi è determinato dallo stato di questi stessi ritmi

trinsecamente ritmici nel loro operare, possano sincro-

endogeni; (iii) queste oscillazioni svolgono un ruolo

nizzare le loro attività oscillatorie in modo da raggiun-

chiave nel coordinare le informazioni visuo-motorie,

gere un’ottima inter-coordinazione temporale.

aiutando a mantenere la stabilità visiva e definire la no-

Per testare questa ipotesi abbiamo ideato un semplice

stra coscienza motoria: i tempi di esecuzione del movi-

paradigma sperimentale: ai partecipanti all’esperimen-

mento volontario potrebbero essere predeterminati da

to veniva chiesto di eseguire dei semplici movimenti

meccanismi interni (automatici) centinaia di millise-

oculari e – a tempi casuali - veniva presentato loro uno

condi prima dell’effettiva esecuzione dello stesso, co-

stimolo visivo che dovevano identificare correttamen-

me proposto da Libet e colleghi (1983). Tuttavia, ulte-

te. In accordo con l’ipotesi di una sincronizzazione tra

riori esperimenti saranno necessari per testare l’ipotesi

azione e percezione, abbiamo scoperto che la sensibili-

di un “coscienza quantizzata”.

tà visiva oscilla in sincronia con l’esecuzione del movi-

Per queste ricerche voglio ringraziare i miei supervisori

mento, suggerendo che i ritmi della visione siano coor-

del dottorato la professoressa Maria Concetta Morrone

dinati con l’esecuzione di un’azione. Sorprendente-

dall’Università di Pisa e il professor David Burr dall’U-

mente questa sincronia viene istanziata più di un se-

niversità di Firenze, i miei colleghi ed amici del Pisa

condo prima rispetto al tempo di esecuzione del movi-

VisionLab e tutti voi per la vostra cortese attenzione.

mento e perdura fino ad un secondo dopo, dimostran-


77 Intervento di Alessandro Benedetto


Inaugurazione dell’Anno Accademico 2016 | 2017

78


Conclusioni del Rettore Luigi Dei 79 Conclusioni del Rettore

La cerimonia si è dunque conclusa, ringrazio tutte e

mento finale in cui dobbiamo gettare lo sguardo verso

tutti per la partecipazione e auguro una serena e ripo-

l’alto: lassù c’è il vostro avvenire e verso di esso, vi prego,

sante pausa estiva. Prima, però, di congedarvi c’è il mo-

lanciate tutti insieme i vostri tocchi!


“Firenze cum laude”

80


Martedì 24 ottobre si è svolta “Firenze cum laude”, l’iniziativa organizzata dall’Università in Palazzo Vecchio, in collaborazione con il Comune di Firenze, per dare il benvenuto alle matricole e offrire loro informazioni utili per la vita universitaria. Ad aprire l’incontro, che si è tenuto nel Salone dei Cinquecento, la Vicesindaca Cristina Giachi e il Rettore Luigi Dei. Pietro Amedeo Modesti, docente di Medicina interna, ha poi tenuto una lezione dedicata a “Studenti oggi, cittadini di un mondo unito domani”. Alla fine della mattinata un ensemble dell’Orchestra dell’Ateneo, diretto dal Maestro Gabriele Centorbi, ha eseguito brani musicali.

81 Saluto del Rettore

“Firenze cum laude”


“Firenze cum laude”

82


Saluto del Rettore Luigi Dei 83 Saluto del Rettore

Care studentesse e cari studenti, Cara Vice-Sindaca

voglio dirvi è quella di partire col sorriso. Sorriso anche

Cristina Giachi, care Colleghe e cari Colleghi, benve-

se si addensa qualche nuvola nel cielo, sorriso in un

nute e benvenuti alla giornata di accoglienza delle ma-

momento in cui potreste provare timori per il cammi-

tricole del nostro Ateneo per l’anno accademico 2017-

no incognito o paura di non farcela, sorriso perché, co-

2018.

me cantano i versi della canzone che seguirà, questo è

Grazie anzitutto Vice-Sindaca Cristina per il tuo caldo

il momento in cui bisogna partire e continuare a prova-

saluto di benvenuto e per l’ospitalità che ormai da anni

re. E’ una prova appassionante, una sfida affascinante

il Comune di Firenze offre per la nostra accoglienza al-

quella della conoscenza, una scalata che vi divertirà an-

le matricole dell’Università di Firenze. Come deside-

che, e quindi alimenterà quel sorriso, Smile di Charlie

riamo congiuntamente, questo è il benvenuto dell’U-

Chaplin, che a breve sentirete cantare.

niversità e della città alle matricole che vogliamo acco-

Non voglio annoiarvi con i soliti discorsi, spesso retori-

gliere insieme. Sono molto contento di porgervi il mio

ci, circa l’importanza delle cose che studierete, della

personale, caldo saluto di benvenuto, ma anche a no-

cultura e del sapere eccetera eccetera. Voglio invece ri-

me di tutta la comunità accademica che rappresento.

chiamare la vostra attenzione sul fatto che nei prossimi

Avete già iniziato i corsi e conosciuto i nostri luoghi e i

anni spero imparerete non solo nozioni, ma soprattutto

vostri nuovi e vecchi compagni di avventura. State -

lo spirito autocritico e l’inquietudine di mettervi spesso

stiamo - partendo per un bel viaggio e la prima cosa che

in discussione. Cambierete nei prossimi anni, guai se


“Firenze cum laude”

84

ciò non accadesse. Dobbiamo avere fiducia nel cam-

versità ha circa il dieci per cento di studenti stranieri e

biamento, è la base del progresso e della capacità che

poi studenti di altre province e regioni. Un florilegio

l’uomo ha di superare gli ostacoli. Non abbiate dunque

meraviglioso di diversità ed esperienze multiformi che

paura di affrontare passaggi anche irti di difficoltà e sca-

non potranno che arricchire intensamente le vostre vi-

lini che potranno sembrarvi più alti delle vostre gambe:

te. E tutto ciò in un momento in cui prevalgono muri,

c’è un bellissimo spiritual degli inizi del secolo ventesi-

barriere, chiusure, secessioni e separazioni. L’universi-

mo che inizia con il verso We shall overcome, ce la fa-

tà è per definizione l’opposto: è luogo d’incontro, di

remo, supereremo ogni ostacolo e così quel giorno del-

dialogo, di confronto, di discussione, anche di litigiosi-

la laurea arriverà! In questi anni, quasi senza accorger-

tà dialettica, ma essenzialmente spazio in cui si costrui-

vene, costruirete le donne e gli uomini che poi sarete.

scono ponti e si lanciano corde per darsi una mano l’un

Questo bellissimo processo avverrà lentamente e acca-

con l’altro. Bisogna essere ostinati e perseveranti nel co-

drà che durante il percorso si fortificheranno non solo

struire questi ponti, dobbiamo guardare verso l’oriz-

competenze e conoscenze, ma anche e soprattutto va-

zonte lontano e non verso le punte delle nostre scarpe.

lori: l’amicizia, la solidarietà, la condivisione, la digni-

Dobbiamo, dovete soprattutto voi, anche sognare, co-

tà, la libertà di pensiero, la giustizia sociale, il rispetto

me il menestrello del ventesimo secolo John Lennon

degli altri, di tutti gli altri senza distinzione alcuna, la

che concluderà il nostro insieme di canzoni con la sua

capacità di comprendere chi non la pensa come noi, la

Imagine che ci fa volare tutti verso l’utopia di un mon-

tolleranza e infine la consapevolezza di appartenere a

do living as one. Insomma, oggi voi siete studenti e noi

una schiera, ahimè ancora minoritaria, di privilegiati a

dobbiamo aiutarvi a diventare cittadini adulti di un

cui è garantito l’accesso allo studio, purtroppo ancor

mondo aperto e dialogante, quel mondo di cui vi par-

oggi per molti un miraggio. È molto importante che

lerà a breve il professor Modesti, che da anni sta met-

l’università vi formi a questi valori, perché sono i princi-

tendo a disposizione le sue conoscenze e competenze

pi che rendono la vita degna di essere vissuta. La cono-

di medico per studiare e comprendere patologie di altre

scenza sia quindi strumento di democrazia e non di po-

etnie.

tere, affinché non accada mai di trovarsi a rimpiangere

E ricordate sempre anche le parole di una canzone che

quel passato di cui è terribilmente intrisa la canzone

invece non vi farò ascoltare: se qualcuno vi prenderà in

dei Coldplay, che allieterà la conclusione dei nostri di-

giro mentre andrete alla ricerca di questa isola utopica

scorsi. I vostri castelli dell’avvenire dovranno ergersi su

che lui dice non c’è, voi non datevi mai per vinti e con-

pilastri di cemento armato e non di sale o sabbia, come

tinuate a cercarla. Seconda stella a destra, questo è il

quelli cantati da Chris Martin. L’università deve aiutar-

cammino e poi dritto fino al mattino, poi la strada la tro-

vi a porre i tondini di ferro e le colate di calcestruzzo, af-

verete da voi, porta all’isola che, a differenza di quel

finché ciò avvenga in pochi anni, i migliori anni della

che sostiene Bennato, c’è, ci deve per forza essere.

vostra vita, per dirla alla Renato Zero!

Infine ho iniziato questo mio discorso parlando di un

Nel periodo di tempo che vi si schiude, a partire da og-

viaggio, del viaggio verso la conoscenza e verso il vostro

gi, conoscerete un mondo globalizzato: la nostra uni-

futuro; lo voglio concludere con una bellissima poesia


di Eugenio Montale che s’intitola, molto appropriatamente vista questa giornata, “Prima del viaggio”. Prima del viaggio si scrutano gli orari, le coincidenze, le soste, le pernottazioni e le prenotazioni (di camere con bagno o doccia, a un letto o due o addirittura un flat); le guide Hachette e quelle dei musei, si scambiano valute, si dividono franchi da escudos, rubli da copechi; prima del viaggio si informa qualche amico o parente, si controllano valigie e passaporti, si completa il corredo, si acquista un supplemento di lamette da barba, eventualmente si dà un’occhiata al testamento, pura scaramanzia perché i disastri aerei in percentuale sono nulla; prima del viaggio si è tranquilli ma si sospetta che il saggio non si muova e che il piacere di ritornare costi uno sproposito. E poi si parte e tutto è OK e tutto è per il meglio e inutile. E ora che ne sarà del mio viaggio? Troppo accuratamente l’ho studiato senza saperne nulla. Un imprevisto è la sola speranza. Ma mi dicono che è una stoltezza dirselo. Grazie dell’attenzione e carissimi auguri di buon futuro a tutte e tutti.

Saluto del Rettore

si consultano

85


“Firenze cum laude”

86


Lectio magistralis

Studenti oggi, cittadini di un mondo unito domani Pietro Amedeo Modesti Ordinario di Medicina interna

87

cato tutto? Quali elementi mancano e quali interessi ci

cetto di lontananza. La facilità di viaggiare ci permette

sono dietro? A volte avrete approfondito la conoscenza

di avere tra noi studenti che vengono dai paesi più lon-

per poi scoprire, superata la prima impressione, che i

tani e di visitare luoghi che pochi anni fa vedevamo so-

fatti si erano svolti in modo diverso e solo allora il giudi-

lo nei film di James Bond; il rapido movimento delle

zio iniziale ha vacillato. Sviluppare una capacità critica

informazioni ci fa sorridere nel ricordare quando dove-

richiede l’acquisizione di un metodo e un continuo ag-

vamo consultare i voluminosi cataloghi delle bibliote-

giornamento delle conoscenze. Questo talvolta è diffi-

che per preparare la tesi oppure ricorrere alla posta ae-

cile, la realtà nella quale si è svolto quell’evento è diver-

rea per inviare un articolo a una rivista internazionale

sa dalla nostra, segue regole culturali che per noi sono

per poi aspettare la ricevuta di ritorno. Anche la lingua

lontane ed è difficile applicarvi le nostre. Scoprirete an-

che usiamo per comunicare, l’inglese, ormai non è più

che che il vostro ruolo di studenti, come persone atten-

una lingua straniera perché Internet e la musica che

te e interessate ad approfondire la conoscenza dei pro-

scarichiamo sui telefonini stanno risolvendo il limite

blemi, sarà ritenuto scomodo. In questi casi ricordatevi

italiano creato dal nostro cinema abituato a tradurre i

che il ruolo dell’Università e degli studenti è stato sem-

film dalla lingua originale. Addirittura i social media ci

pre scomodo e talvolta anche pericoloso. Giulio Rege-

permettono una partecipazione attiva e critica alle in-

ni era uno di noi.

formazioni che riceviamo (i LIKE) e talvolta le false

È proprio per questo che dobbiamo porci delle doman-

notizie vengono smascherate.

de. Quante rappresentazioni fuorvianti continuano a

Le informazioni che riceviamo possono portarci a

creare divisioni? Dove e in chi deve nascere l’impegno

schierarci su posizioni che riteniamo giuste in base a

per rendere il mondo più unito? Oggi uno dei temi più

quello che ci è stato comunicato. Ma ci è stato comuni-

critici è l’immigrazione, spesso vissuta come una sfida,

Studenti oggi, cittadini di un mondo unito domani

I trasporti e le comunicazioni stanno erodendo il con-


“Firenze cum laude”

88

se non una minaccia, al benessere della popolazione,

cora rilevanti. Nei paesi dove l’assistenza sanitaria è

soprattutto tra le fasce sociali più deboli, anche per ef-

universale come l’Italia si finisce per non considerare

fetto dei processi di ridimensionamento delle tutele dei

che i fattori socio culturali possono ostacolare l’accesso

lavoratori conseguenti alla globalizzazione dell’econo-

ai servizi sanitari o di prevenzione da parte di una mi-

mia. I mezzi di comunicazione danno voce a queste

noranza etnica. Il termine “salute globale” pone oggi

paure, focalizzando l’attenzione su quelli che appaio-

attenzione all’analisi delle influenze dei fattori socio-e-

no i più ‘diversi’, quelli che raggiungono le nostre coste

conomici sullo stato di salute e nasce nel 1975 con Sa-

in fuga dal loro paese. La grande maggioranza degli im-

muel Preston, che mise in evidenza l’esistenza di una

migrati residenti in Europa è però costituita da persone

relazione tra aspettativa di vita e reddito pro-capite nei

che hanno una storia diversa, che sono qui per studiare

diversi paesi del mondo. Nei paesi più poveri i genitori

o lavorare e che sono residenti in Italia da molti anni.

vivono ancora con la prospettiva di vedere morire i loro

Anche se loro ‘non fanno notizia’ quante volte si sono

figli per polmonite, per diarrea o per malattie che pos-

sentiti le prime vittime di questi stereotipi della comu-

sono essere prevenute dai vaccini. Per quei Paesi un

nicazione? Quante volte chi porta il velo per la propria

piccolo aumento del reddito medio si traduce in grandi

fede islamica ha provato disagio entrando in un nego-

miglioramenti dell’aspettativa di vita, legati soprattutto

zio o rivolgendosi ad un ufficio? La relazione della

alla riduzione della mortalità infantile. L’accesso all’ac-

Commissione sull’intolleranza, la xenofobia, il razzi-

qua potabile e le malattie infettive sono un limite alla

smo e i fenomeni di odio, istituita nel maggio 2016 e in-

crescita di quei Paesi. I tre quarti di miliardo di persone

titolata nel luglio successivo alla deputata Jo Cox ucci-

che vivono con meno di un dollaro (fonte “Internazio-

sa il 16 giugno 2016, ha identificato negli stereotipi e

nale”) per persona al giorno, un livello quasi inimmagi-

nelle rappresentazioni false o fuorvianti la base della pi-

nabilmente basso, pongono una questione per noi eti-

ramide dell’odio dove ai livelli superiori, ci sono le di-

camente inquietante.

scriminazioni e quindi il linguaggio e i crimini di odio.

Per molti, l’ovvio modo per rispettare l’impegno mora-

Mai come adesso il vostro ruolo di studenti deve portar-

le è attraverso gli aiuti dai paesi ricchi ai paesi poveri. In

vi a guardare attentamente la realtà che vi circonda e

realtà l’osservazione che questi aiuti stanno danneg-

aiutare gli altri a farlo.

giando le persone di quei paesi i cui governi sono am-

Fu un giovane come voi che nel 1903 fece conoscere al

piamente finanziati da aiuti stranieri apre un capitolo

mondo benestante cosa voleva dire essere nati dalla

molto controverso, come quello del debito pubblico di

parte “sbagliata” della società britannica. Fu Jack Lon-

molti paesi dell’Africa, tema che affronteranno diretta-

don, più noto come l’autore di “Zanna Bianca”, a pre-

mente quelli tra voi che hanno scelto di approfondire

sentare con il suo “The People of the Abyss” una delle

gli studi delle materie economiche. I Paesi che hanno

prime indagini sulle condizioni socio economiche

un reddito medio appena più alto hanno una migliore

dell’East End di Londra. Oggi quell’area è un quartiere

attesa di vita e cominciano a entrare nella fase delle ma-

residenziale ma le ricadute in termini di salute del fat-

lattie croniche, delle malattie cardiache e del cancro.

tore sociale e delle diseguaglianze nel mondo sono an-

Infatti in questi Paesi che hanno appena raggiunto un


tacchi agli ospedali in queste realtà sono cronaca degli

e sono i soggetti giovani-adulti che cominciano a pre-

ultimi anni.

sentare obesità, aumento della pressione arteriosa, dia-

Questi cambiamenti globali hanno oggi una grande

bete. In questa fase la mortalità infantile è bassa, ma le

importanza anche per i nostri paesi europei. Nel 1990

malattie come l’infarto o l’ictus iniziano a colpire sog-

poco più del 2% della popolazione in Italia era nata al

getti in età giovanile. Infine nei paesi ad alto reddito,

di fuori dell’Europa e un medico aveva poche occasio-

dove la cultura della prevenzione è diffusa da molti an-

ni di incontrare una persona appartenente a una mino-

ni, le malattie cardiovascolari si riducono o interessano

ranza etnica nel reparto ospedaliero o nel suo ambula-

solo i più anziani. Questi cambiamenti prendono il no-

torio. Negli ultimi decenni questo scenario è cambiato

me di transizione epidemiologica, e a ciascuna di que-

drasticamente. Al 1° gennaio 2016 le persone residenti

ste fasi corrispondono i vari volti della medicina che co-

in Europa e nate al di fuori dell’Europa erano 35,1 mi-

nosceranno quelli che tra voi si occuperanno di mate-

lioni. Tra il 2000 e il 2009 l’aumento più consistente

rie sanitarie.

dei residenti nati all’estero si è riscontrato in Spagna (da

Oggi l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima

820.000 a 5.663.000) e in Italia (da 1.270.000 a

che la maggior parte della popolazione mondiale sia

4.235.000). Oggi il tasso di immigrati sul numero totale

nella fase intermedia dello sviluppo e che oltre il 75%

di residenti supera il 10% in regioni come la Toscana,

delle morti per infarto o ictus siano a carico dei paesi a

la Lombardia e l’Emilia Romagna. Nonostante questi

basso-medio reddito. Proprio per questo dovremmo

cambiamenti rilevanti, la formazione scientifica e cul-

considerare quale sia il potenziale beneficio di estende-

turale sui bisogni delle minoranze etniche è ancora li-

re la prevenzione delle malattie cardiovascolari ai paesi

mitata. All’inizio degli anni ’90 la prima Commissione

a reddito medio, dove è cresciuto il benessere e le ma-

del Ministero della Sanità sulla salute degli immigrati,

lattie infettive non sono più la prima causa di morte. È

istituita per definire strategie di sanità pubblica adegua-

una fase che in Italia abbiamo sperimentato ai tempi

te, era composta da tropicalisti, infettivologi, un medi-

della crescita economica del dopoguerra (forse ricorda-

co del turismo e da un veterinario, perché si pensava

te il detto ‘grasso è bello’) e che forse oggi, concentrati

che la grande maggioranza delle malattie che colpiva-

sulle diete dimagranti e sul fitness, abbiamo dimentica-

no gli immigrati dovessero essere di natura infettiva o

to. E in quei paesi dobbiamo lavorare e agire per esten-

tropicale. Negli anni è apparso evidente che le condi-

dere la lotta per la riduzione del consumo di sale, di ta-

zioni socioeconomiche e culturali sono determinanti

bacco, o contro l’obesità, l’ipertensione, le dislipidemie

di salute più importanti. In molti paesi europei, la pre-

e il diabete. Nella ricerca di un ruolo solo apparente-

valenza di ipertensione, diabete, malattia renale croni-

mente più attivo, concentriamo spesso la nostra atten-

ca, obesità e sindrome metabolica sono risultati più

zione sulle catastrofi legate alle guerre, supportati dal

elevati nella maggior parte dei gruppi etnici rispetto al-

clamore dei media. Ma costruire un ospedale in una

la popolazione nativa. I soggetti provenienti dall’Africa

zona sotto assedio o schierarsi dalla parte di uno dei due

sub-sahariana e dall’Asia meridionale si trovano ad ave-

fronti in guerra vuol dire divenire un bersaglio. Gli at-

re un rischio maggiore di ictus e di insufficienza renale

89 Studenti oggi, cittadini di un mondo unito domani

relativo benessere mancano le politiche di prevenzione


“Firenze cum laude”

90

rispetto agli europei nativi. Anche in Italia il rischio di

Europa), invece che da un centro del nostro Sistema

malattia coronarica (infarto) dei soggetti provenienti

Sanitario Nazionale. Questo approccio non solo ha

dal Sud Est Asiatico è attualmente 2 volte superiore ri-

portato a conoscere la diffusione dell’ipertensione, del

spetto ai soggetti nati in Italia. Pur in presenza di un si-

diabete, dell’ipercolesterolemia, e della ipertrigliceri-

stema sanitario di tipo universalistico, come quello ita-

demia tra la popolazione cinese e a capire che queste

liano, le difficoltà culturali e linguistiche possono infat-

differenze non erano influenzate dal tempo di perma-

ti costituire barriere all’accesso ai servizi. Chi studierà

nenza in Italia, ma soprattutto ha creato un clima di fi-

le scienze sociali si renderà conto che le diverse comu-

ducia nella popolazione. Si tratta ora di rendere struttu-

nità straniere che caratterizzano l’immigrazione in Ita-

rale questo modello di partecipazione e di iniziare ad

lia, possono manifestare differenze nell’attitudine a

estenderlo alle altre etnie presenti. Questa sarà una del-

rapportarsi con il sistema sanitario. I dati relativi ai biso-

le sfide dei prossimi anni. Questo risultato è stato possi-

gni di salute della popolazione cinese residente in Eu-

bile a Firenze, una città che ha nelle sue tradizioni una

ropa erano molto limitati. Eppure in Cina il rapido svi-

vocazione all’accoglienza fraterna, una spiccata sensi-

luppo economico degli ultimi decenni è stato accom-

bilità per l’aiuto ai deboli nel rispetto delle diverse cul-

pagnato da un progressivo aumento della prevalenza

ture.

dei più importanti fattori di rischio cardiovascolari, co-

Potete fare molto già da studenti perché quel ‘domani’

me ipertensione e diabete (che è salito dall’1% nel

divenga al più presto un ‘oggi’. Un incontro come que-

1980 al 11% nel 2013), sia nelle aree rurali sia in quelle

sto ha un grande valore non solo per voi che iniziate a

urbane. La comunità cinese è la terza tra le comunità

prepararvi un futuro nelle le discipline più diverse. È

di immigrati che vivono in Italia. Prato, con una popo-

importante anche per chi vi sta vicino, per chi ha scelto

lazione di 185.456 al Censimento 2011, è la città italia-

di continuare a mantenere il contatto con la fascia più

na con la più alta percentuale di cinesi rispetto alla po-

viva e più fertile della società coltivando quelle stesse

polazione residente e attualmente il 32% dei bambini

discipline. Sono i vostri professori, che continuano a

che nascono presso l’ospedale di Prato ha madre cine-

cercare di selezionare le parole davvero importanti dal-

se. La mancata conoscenza della lingua e i timori

la massa di informazioni disponibili per condividerle

nell’avvicinarsi a strutture con le quali si ha poca fami-

con voi, con il desiderio di costruire insieme un futuro

liarità possono condizionare l’accesso alle strutture sa-

migliore. Presto condividerete questo stesso spirito an-

nitarie di questa popolazione. Nel 2014 grazie alla col-

che con altri ricercatori che vivono e lavorano in altri

laborazione delle Autorità Cinesi (Consolato Generale

paesi. È questo senso di unione la vera dimensione

di Firenze) e delle principali associazioni cinesi della

dell’Università. È un ideale che vi darà forza anche

zona, il nostro Ateneo ha costruito un progetto condivi-

quando arriveranno le prime difficoltà. Iniziate oggi a

so finalizzato a identificare e dare priorità ai bisogni

coltivare il rispetto per questi valori e preparatevi a di-

della comunità cinese. In questo nuovo modello di ap-

fenderli sempre. Oggi è un giorno importante per tutti

proccio condiviso è stato creato un punto di screening

noi.

ospitato dalla Comunità cinese (prima esperienza in


91 Studenti oggi, cittadini di un mondo unito domani


“Firenze cum laude”

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93 Studenti oggi, cittadini di un mondo unito domani





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