Confartigianato Informa n.2 2012

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Periodico trimestrale – Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1 NE/VE Bollettino degli Organi Direttivi di Associazione Sindacale - Autorizzazione Tribunale di Venezia n. 961 del 07/03/1989

A VELE SPIEGATE PROGETTO TURCHIA

INTERNAZIONALIZZAZIONE

DI CRISI SI MUORE

SPECIALE

ATTIVITA’ DI CONTROLLO CONTI BANCARI

NUOVI SERVIZI

LUGLIO - SETTEMBRE 2012 ANNO XXIV - Nuova serie n. 2

Associazione Artigiani, Piccole e Medie Imprese del mandamento di San Donà di Piave



SOMMARIO

SOMMARIO ANNO XXIV - Nuova serie n. 2

LUGLIO - SETTEMBRE 2012

Associazione Artigiani, Piccole e Medie Imprese del mandamento di San Donà di Piave

Periodico trimestrale – Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento Postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1 NE/VE Bollettino degli Organi Direttivi di Associazione Sindacale - Autorizzazione Tribunale di Venezia n. 961 del 07/03/1989

NUOVI SERVIZI

ATTIVITA’ DI CONTROLLO CONTI BANCARI

SPECIALE

DI CRISI SI MUORE

INTERNAZIONALIZZAZIONE

A VELE SPIEGATE PROGETTO TURCHIA

CONFARTIGIANATO INFORMA Periodico trimestrale di Confartigianato Imprese San Donà Anno XXIV - Numero 02 Luglio/Settembre 2012

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IL PUNGIGLIONE Prima di tutto le idee, senza piangerci addosso

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NUOVI SERVIZI Banche ora basta Pensiamo al cuore

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SPECIALE CRISI Di lavoro si muore, di lavoro si vive Di crisi si muore

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INTERNAZIONALIZZAZIONE A vele spiegate verso la Turchia

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FISCALE Ecco come cambia l’iva per cassa Le società a responsabilità limitata sono più semplici

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SICUREZZA I corsi obbligatori Attenti al clima

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LAVORO Le luci e le ombre della riforma Fornero Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale

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AMBIENTE Acqua sporca quanto mi costi!

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VITA ASSOCIATIVA Il mare d’inverno Un giro di compasso

Autorizzazione del Tribunale di Venezia n.961 del 07/03/1989 Pubblicazione Registrata al ROC n. 13094 del 17/12/2005 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento Postale DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 NE/VE Bollettino degli organi direttivi di Associazione sindacale Direttore Responsabile: Aldo Trivellato Comitato di Redazione: Luigi Boggian, Monica Carrer, Sonia Cibin, Ennio Galletti, Luisella Surian Hanno collaborato a questo numero: Fabrizio Boato, Chiara Franchin, Roberto Mazzardis, Luca Nardin, Claudia Poles Direzione, Redazione, Amministrazione: via Perugia, 2 - 30027 San Donà di Piave Tel 0421.3351 - redazione@artigianisandona.it Editore: Associazione Artigiani, Piccole e Medie Imprese del Mandamento di San Donà di Piave via Perugia, 2 - 30027 San Donà di Piave Tel 0421.3351 - Fax 0421.335444 Stampa: Tipolitografia COLORAMA snc via Garda, 13 - 30027 San Donà di Piave Pubblicità: Per la pubblicità su Confartigianato Informa Tel. 0421.3351 In copertina: estratto da il Gazzettino ed. Venezia del 27-09-2012, Tavola Rotonda Venezia Porta d’Oriente 18-06-2012

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Associazione Artigiani, Piccole e Medie Imprese del Mandamento di San Donà di Piave

Rivolgiti a chi è specialista di artigianato, di piccola e media impresa! LE NOSTRE SEDI NEL TERRITORIO San Donà di Piave - Via Perugia, 2 Tel. 0421 3351 - Fax 0421 335444 Jesolo- Via E.Borsanti, 11 Tel. 0421 951388 - Fax 0421 335522 Eraclea - Via Roma, 20/b Tel. 0421232636 - Fax 0421 335544 Quarto d’Altino - Piazza San Michele, 47 N/2 Tel. 0422 823105 - Fax 0422 826301 Torre di Mosto- Via Roma, 31 Tel. 0421 325655 Fax 0421 326546

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Associarsi è avere risposte su ogni problema! AVVIAMENTO NUOVE IMPRESE - iscrizioni, agevolazioni, normative, rapporti con istituti... CREDITO - convezionato, agevolato, leggi speciali, misure U.E ... CONSULENZA FISCALE E TRIBUTARIA - tenuta contabilità, dichiarazione dei redditi ... CAAF - dipendenti e pensionati, 730, ISEE, RED ... LAVORO - tenuta libri paga, paghe on line, rapporti con istituti, Enti bilaterali, medicina del lavoro AMBIENTE - SICUREZZA - IGIENE ALIMENTI - QUALITÁ - PRIVACY - assistenza globale delle imprese FORMAZIONE - professionale e imprenditoriale - corsi finanaziati FSE, Enti bilaterali TUTELA DELLE IMPRESE - assistenza e informazione sindacale - attestazioni S.O.A., appalti pubblici... ASSISTENZA LEGALE E ASSICURATIVA - prima assistenza gratuita...

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IL PUNGIGLIONE

Prima di tutto le idee, senza piangerci addosso Il tavolo permanente della Venezia orientale per costruire la Silicon Valley del risparmio energetico Ripartire da progetti concreti, capaci di innovare perchè guardano al futuro, senza ripetere gli errori del passato. Mentre la crisi continua a mordere i redditi degli italiani e a minare le capacità imprenditoriali del tessuto artigianale e produttivo, abbiamo ragionato, assieme al Presidente dell’Associazione, Ildebrando Lava, di possibili soluzioni, cercando di fare il punto della situazione. Partendo da un simbolo, il tunnel che abbiamo pubblicato nella copertina di questo numero di Confartigianato Informa. C’è troppo ottimismo in chi afferma che stiamo uscendo dal tunnel della crisi? «Bisogna prestare molta attenzione, perchè non è una questione di ottimismo o pessimismo. Ad una domanda analoga Marchionne ha risposto che la luce in fondo al tunnel potrebbe essere quella dei fari di un treno che ci sta piombando addosso. Voglio dire che solo nuovi fatti e nuove idee possono portare il giusto contributo per modificare la situazione. Se continuiamo a ripetere i vecchi schemi, invece, non usciremo mai dallo stato di emergenza». A proposito, durante l’ultima Fiera del Rosario, a San Donà di Piave, in un convegno si è discusso di edilizia, un comparto a cui appartengono molte aziende artigiane in crisi. Quali sono le novità? «Il rischio è proprio questo, ovvero che non ci siano novità. Mi riferisco all’idea di riproporre metodi vecchi, da parte dei soggetti coinvolti, come i Patti Territoriali. A mio parere si tratta di prospettive che possono portare soltanto qualche beneficio temporaneo, ma che non hanno futuro, perchè sposteranno solo il problema avanti nel tempo e poi le difficoltà si ripresenteranno puntualmente. Non è un caso se, ovunque, sentiamo esperti dell’economia, della finanza o del mondo educativo, che ripetono una filastrocca pericolosa: quella secondo cui i giovani se ne devono andare all’estero. Credo, invece, che le opportunità vadano ricostruite qui, nel nostro paese». Il tempo, però, è poco, visto che la crisi sta minando non solo i tessuti produttivi, ma addirittura la sopravvivenza fisica di aziende ed artigiani, come raccontiamo nelle pagine di questa rivista. Quali sono le strade intraprese dall’Associazione, per dare risposte concrete? «L’allarme sulla mancata disponibilità del credito, da parte degli istituti bancari, lo abbiamo lanciato da tempo. L’aggravamento della situazione, a cominciare dai mancati pagamenti, da parte dello Stato, delle commesse, ha portato a tragedie gravissime. Siamo stati noi a chiedere interventi immediati e i primi risultati li abbiamo raggiunti. Adesso, con la recente creazione del Tavolo permanente delle attività produttive, che comprende i rappresentanti delle categorie, i Consorzi fidi, le banche, le Organizzazioni sindacali, Polins, VeGAL e tutti i comuni della Venezia orientale, abbiamo inventato il terreno comune in cui, periodicamente, ci si dovrà confrontare sulle idee concrete da mettere in atto. Prima, ognuno andava per conto proprio, mentre,

da ora in poi, abbiamo costretto, nel senso migliore del termine, tutti i soggetti interessati a mettersi in rete, a guardarsi in faccia, ognuno con le proprie responsabilità. La politica non può più nascondersi, perchè la interrogheremo quotidianamente su quello che sta facendo per dare opportunità reali e concrete allo sviluppo delle aziende artigiane». Crisi è una parola che arriva dal greco antico e che significa scegliere, cambiare. Secondo lei, non è possibile rovesciare la prospettiva e leggere la crisi attuale come una possibilità, un’opportunità di cambiamento? «Certamente, perchè niente sarà più come prima. Quello che è accaduto negli ultimi anni ha completamente mutato i punti di riferimento e non solo dal punto di vista del lavoro o dell’economia. Allora, il problema è stato posto male, perchè non si tratta di uscire da un tunnel in cui siamo entrati ad un certo punto della nostra storia, ma di ripensare da zero i nostri modelli di sviluppo. La Venezia orientale può recitare un ruolo da protagonista, fondandosi sulle risorse che possiede, cominciando dall’ambiente. Ecco perchè, basandosi sul fatto che i nostri settori artigiani contano centinaia di aziende legate al comparto edile, abbiamo lanciato un progetto capace di proiettarsi nel futuro: un distretto delle aziende artigiane che sia specializzato nelle costruzioni sostenibili e in grado di produrre energia per garantire la piccola mobilità, liberando chi percorre un centinaio di chilometri al giorno dall’incubo del distributore di benzina, una vera e propria Silicon Valley del risparmio energetico. Noi possiamo costruire, ammodernare e recuperare edifici, migliorandone la resa in termini energetici, rinnovando le tradizioni edili, rilanciando settori in totale sofferenza. Un rinnovamento che rispetterebbe l’ambiente naturale, sposando le possibilità dello sviluppo turistico, l’altra grande azienda della Venezia orientale. Operare in questa direzione non significa dare una boccata d’ossigeno ad un comparto moribondo, ma dare nuovi polmoni allo sviluppo. A patto che ne siamo tutti convinti, aziende, politica, enti, banche ed istituzioni». Aldo Trivellato

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Stati generali Economia della venezia orientale 26 marzo 2012 Da destra

Camillo Paludetto

- Presidente della conferenza dei sindaci della Venezia Orientale,

Ildebrando Lava

- Presidente Confartigianato San Donà di Piave

Massimo Zanon

- Presidente Regionale Confcommercio

Ugo Cavallin

- Presidente ANCE Venezia

Angelo Faloppa

- Presidente Confcommercio San Donà - Jesolo

Aldo Trivellato

Direttore Responsabile “Confartigianato Informa”


NUOVI SERVIZI Nessun “interesse” per coloro che sono il motore dell’economia

BANCHE ORA BASTA !

Stufi delle imposizioni, istituito dall’associazione un servizio di controllo delle condizioni applicate agli artigiani

Monica Carrer Segretario

Crisi e banche: la Confartigianato passa all’attacco e istituisce un servizio per la verifica di eventuali irregolarità su migliaia di conti correnti delle aziende del Sandonatese. Dopo un percorso durato sei mesi iniziato con la denuncia al Presidente della Repubblica delle gravi ripercussioni della crisi nel nostro territorio, e concluso nei giorni scorsi con l’istituzione di un tavolo permanente degli Stati Generali dell’Economia nel Veneto Orientale, con, ad agosto, una forte polemica sull’immobilismo della politica – Se ci sei batti un colpo! – oggi è giunto il momento delle banche, soggetti dalle quali le imprese non si aspettano nessuna forma di assistenzialismo, ma un supporto concreto per contribuire alla ripresa. “Se la politica non si muove non possiamo più attendere segnali da chi evidentemente non è disposto a darli, da chi non comprende che c’è la necessità di una volontà comune per rialzare la testa, che se non si collabora si genera una pericolosa implosione economica e sociale.ha affermato di recente il presidente Ildebrando Lava - Se gli appelli non bastano, se le nostre parole non servono, allora saranno più utili le dure azioni che siamo disposti ad intraprendere, soprattutto verso chi non ci viene assolutamente incontro, cioè la stragrande maggioranza degli istituti di credito”.

La Confartigianato ha così deciso di passare all’attacco. La Giunta della Confartigianato, nel suo ultimo incontro, ha deliberato l’istituzione di un servizio, la cui pre-analisi è gratuita, rivolto a tutti gli associati, che può essere così sintetizzato: verifica (naturalmente dopo previa autorizzazione e nel pieno rispetto della privacy) delle condizioni dei conti correnti e di finanziamenti e/o mutui di ogni singolo associato. A fronte dell’accertamento di eventuali irregolarità, comunque di atteggiamenti considerati non corretti, l’associato potrà procedere nei confronti dell’istituto di credito. Si verificherà se su conti correnti, finanziamenti e mutui ci saranno stati casi di anatocismo (in estrema sintesi: il calcolo degli interessi sugli interessi già scaduti) o usura. “Un ulteriore servizio messo a disposizione dalla Confartigianato Sandonatese – continua Lava – che comunque non nasce a caso: è frutto di situazioni che abbiamo avuto la possibilità di accertare, o comunque di cui abbiamo avuto notizia da alcuni nostri associati. Non siamo più disposti a tollerare questi atteggiamenti da parte di alcune banche. La Confartigianato dice: basta!”. La nuova linea dell’Associazione impone, oggi, di sottoscrivere particolari convenzioni solo con quegli istituti di credito che garantiranno eticità e trasparenza, creando una sorta di rating degli artigiani nei confronti delle banche.

Defibrillatori nelle sedi di San Donà di Piave e di Jesolo

Pensiamo al cuore

Il ruolo sociale della nostra Associazione

Ennio Galletti

Responsabile Area Tecnica Organizzativa

La decisione dell’importante acquisto, per affermare anche il ruolo sociale che l’Associazione svolge nel territorio. È stata della Giunta Esecutiva. “ Al momento i defibrillatori sono destinati alle sedi di San Donà di Piave e di Jesolo - riferisce il presidente Ildebrando Lava - perché è qui che si registra la maggiore affluenza e dove normalmente vengono organizzate assemblee, riunioni, corsi, comunque vari momenti di incontro. Per le altre sedi si provvederà in futuro”. Strategico anche il posizionamento nel territorio poiché a San Donà si trova all’ingresso dell’ area scolastica, a Jesolo all’ingresso di un’area artigia-

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nale, ciò perche i defibrillatori sono stati inseriti nella mappa operativa di emergenza del 118 per un eventuale utilizzo anche da parte dello stesso servizio di soccorso. Dodici i collaboratori dell’Associazione che hanno partecipato ad un corso presso l’Ospedale all’Angelo di Mestre, al termine del quale hanno ottenuto la certificazione IRC (Italian Resuscitation Council) quale esecutore BLDS (Rianimazione cardiopolmonare di base e defibrillazione precoce per la comunità) ottenendo l’autorizzazione all’uso del defibrillatore da parte della Centrale Operativa Provinciale del 118.


SPECIALE CRISI

Di lavoro si muore, di lavoro si vive Di lavoro si muore. Si muore ancora nelle impalcature dei cantieri edili, nelle officine artigiane e negli altiforni industriali. Di lavoro si muore disoccupati, arrabbiati e disperati, come quei lavoratori ed operai che si sono dati fuoco a Roma o a Verona. Di lavoro muoiono gli imprenditori, soffocati dalle tasse o dalla crisi, dallo Stato o dai privati che non pagano le commesse. «Mi sono augurata d’essere l’ultima vedova della crisi», ha detto Nicoletta Battistella, la signora che con forza e dignità si sta battendo perchè non ci si dimentichi di suo marito, Ivano Polita, l’artigiano di Noventa di Piave che si è tolto la vita con la disperazione di chi non ha visto più una via d’uscita, nonostante il lavoro ci fosse. Ivano Polita se n’è andato l’8 marzo ed il caso ha voluto che si trattasse di un giorno che tutto il mondo ricorda, da quando, l’8 marzo 1908, 129 donne morirono bruciate all’interno di una fabbrica, mentre protestavano per le inumani condizioni di vita in cui erano costrette a lavorare. Perchè di lavoro si moriva e si muore. Ecco a cosa serve la storia. Perchè la Costituzione lo scrive nel suo primo articolo, quello che dà i fondamenti, quello che costruisce l’Italia nata dopo le dittature: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Perchè di lavoro si vive, si progetta e si edifica il mondo, perchè con il lavoro si educano i figli e si costruiscono cultura, futuro ed economia. Scienza nata nel Settecento, quando Adam Smith, uno dei padri dell’economia politica, scriveva che l’economia ha un senso se è capace di contribuire alla felicità degli uomini e delle donne. Ecco perchè è possibile parlare di divisione del lavoro, ripartizione della ricchezza, onestà delle transazioni economiche. Altro che mondo dei furbi e dei corrotti. Di lavoro si deve vivere, rilanciandolo, ritrovandolo come fondamento concreto e pratico, nonché etico ed ideologico. Se tutto questo rinasce e ricomincia, avrà avuto senso e valore la convocazione degli Stati generali della Venezia Orientale sul lavoro, voluta dalla Confartigianato, un impegno che ha chiamato a raduno la Conferenza dei Sindaci, fino alla concreta istituzione del Tavolo permanente delle attività produttive. Partendo da questi fatti, a cui devono seguire progetti pratici, ma radicalmente nuovi rispetto al passato, è possibile uscire dall’emergenza. Cominciando da una risposta. Quella che la Presidenza della Repubblica ha inviato alla Confartigianato di San Donà di Piave e che riproduciamo in questa pagina..

Gli artigiani hanno chiesto fatti a proposito dei ritardati pagamenti e delle difficoltà di accesso al credito bancario. La prima istituzione dello Stato italiano ha risposto indicando come la Prefettura di Venezia, ovvero lo Stato, ha avviato specifici incontri fra associazioni di categoria, enti e banche. Adesso è tutto scritto, nero su bianco. Spetta alla politica attuare i progetti costruttivi che lavoratori, professionisti, artigiani e imprenditori, chiedono da mesi. Aldo Trivellato

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SPECIALE crisi

Di crisi Gli omicidi legalizzati

Quando l’economia uc cide

«Sale l’allarme per il rischio di altri suicidi ricond ucibili alla crisi economica, dop o che a Noventa di Piave il ses santenne Ivano Polita si è ucciso per le difficoltà. Ildebrando Lav a, presidente della Confartigianato di San Donà: “Situazione grave, bisogna intervenire subito”.»

Monica Fiorindo Vice Presidente

«Imprenditori come Ivano Politi sono vittime di omicidi legalizzati. Nel giorno del funerale dell’artigiano che si è impiccato nella sua azienda a Noventa, denuncia choc della Confartigianato di San Donà. Il presidente dell’associazione Lava ha comprato una pagina sui quotidiani locali e inviato una lettera a Napolitano e Monti; tra le priorità individuate una legge che garantisca pagamenti in tempi certi.»

Il Gazzettino 13.03.2012

La Nuova Venezia 10. 03.2012

Comprendere il disagi o

li Gli stati genera

crisi: fiicidi per la «Imprenditori su e quello o della politica nalmente il mond o ad un rn to siederanno at dell’economia si alogo su di un e ar e di avvi tavolo per tentar delle azienalle difficoltà come rispondere ato per il to è stato fiss de. L’appuntamen San Stino di to atro Pascut 26 marzo al Te ati invitati vertice sono st di Livenza. Al tti i venti nico Cuttaia, tu il prefetto Dome rlamentari pa i to orientale, ne Ve l de i ac nd si e e Provinntanti di Region di zona, rapprese ciazioni di di tutte le asso cia, oltre che o bancario. nd attutto del mo categoria e sopr ll’economia de li ra ati Gene Una sorta di St so si terale, che non a ca del Veneto Orient trova al si e o, località ch per il ranno a San Stin so os sc ra itorio anco ti centro di un terr ar giano Ivano Polita, l’ tragico gesto di fficoltà di la vita per le che si è tolto i pagaat nc ma i da a causate della sua aziend ri che svolgeva.» menti per i lavo 16.03.2012 La Nuova Venezia

«Capire il disagio dei piccoli imprenditori di fronte alla crisi, sapere come reagire e comportarsi davanti a chi è in forte difficoltà: per affrontare que ste situazioni la Confartigianato di San Dona’ di Piave si è rivolt a ad una psicologa, per formare il personale. Monitorando la situaz ione economica dell’area sandonatese, l’organizzazione ha raccolto molte situazioni di disagio tra gli artigiani. Il confronto con la psi cologa dovrebbe servire ai capi strutt ura ad apprendere i metodi per cap ire gli effettivi disagi del le persone che si rivolgono ai loro sportelli.»

Ansa 04.07.2012

Raccolta delle più importanti notizie, dove siamo stati protagonisti, apparse nei media durante i mesi scorsi.

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SPECIALE crisi

si muore Speravo d’essere l’ultima vedova...

Il fondo di solidari età

«Confartigianato San Donà creerà un “Fondo di Solidarietà” per aiutare le aziende in difficoltà. E’ questo uno dei più importanti obiettivi per l’anno giugno 2012 – giugno 2013 da parte dell’Associazione, contenuti nelle Linee Programmatiche e approvate l’altra sera nel cor so dell’Assemblea Gen erale dei Delegati. Dopo avere promos so l’organizzazion e degli “Stati genera li dell’economia”, Confartigianato ha dec iso di avviare due importanti iniziativ e a supporto delle tante imprese artigi ane che si trovano in difficoltà. “L’Ass ociazione, convinta che spesso le istitu zioni non conoscono le effettive problemat iche del mondo che rappresentiamo e nep pure le possibili soluzioni che propon iamo, si farà parte attiva nel percor so di istituzione di un tavolo perman ente delle attività produttive in seno alla Conferenza dei Sindaci”. Sarà un ver o momento di confronto per analizzar e le problematiche e individuare le pos sibili soluzioni.»

GBN News 21.07.2012

La politica tace

dagli Stati tre quattro mesi «Sono passati ol voluto per nomia, incontro generali dell’eco re segnada a rte politica sollecitare la pa trettanal i on si ci endere de li forti ed a pr o stato un e rcare di risolver o tra to forti per ce rt fo on sc a generando forto di crisi che st on Sc . ri to di gli impren ne e io i lavoratori e az er generato in disp oni si purtroppo già de ci de re tro mesi, eppu epr e in tragedia. Quat at st no so anti non ne gpe a politiche import e st una situazione ch ra co an se, a fronte di è sì no in giorno. E co giorando di gior nà a cercare tigianato San Do ar nf Co a lt vo a un sociazione sone. (...). L’as di dare uno scos volto alla a di manifesto ri ha steso una sort i, sedici nt pu ente sedici politica, conten e di dare ar rc ce r rvento pe proposte di inte stallo.» ta situazione di una svolta a ques

«”Speravo di essere l’ultima vedova della crisi. Purtroppo non è così. Il sistema sta distruggendo la massa che fa girare l’economia”. Parole drammatiche, quelle di Nicoletta Battistella che l’8 marzo scorso ha perso il marito, Ivano Polita, artigiano di Noventa di Piave, suicida perchè non risuciva a far fronte alle difficoltà economiche. (...) “Lo Stato continua a chiedere, senza dare degli incentivi alla crescita, senza creare le condizioni per lo sviluppo. Ma nelle sfere alte cosa pensano? Non si preoccupano di tutto questo? Se oggi, dopo sei mesi, dico ancora queste cose, è perchè spero sempre che qualcosa si muova.»

Il Gazzettino 27.09.2012

Il tavolo permanente delle attività produt ti

ve

«Venerdì 5 ottobre 2012, presso la sed e della Conferenza dei Sindaci della Venezi a orientale a Portogrua ro, si è tenuto un incontro degli Stati Generali dell’economia della Venezia Ori entale per l’approvazione del documento finale delle proposte anticrisi del le organizzazioni di categoria, degli ist ituti di credito e dei Consorzi di garanzia fidi. In conclusione si stabilisce che le proposte anticrisi emerse dall’incontro saranno riportate in un documento finale da condividere con le categorie economich e e sociali del ter ritorio e da sottop orre a parlamentari e consiglieri regionali veneti. Si stabilisce la creazione di un Tavolo permanente delle attività pro duttive comprensivo di rappresentanti di categorie, Consorzi fidi, Organizzazioni sindacali, Polins, VeGAL e Comuni da ten ersi periodicamente con il supporto di VeG AL».

Dal Verbale della Con ferenza dei Sindaci della Ven ezia orientale del 5 ottobr e 2012

8.2012 La Padania 04.0

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INTERNAZIONALIZZAZIONE

A vele spiegate verso la Turchia

In corso il progetto “Venezia porta d’Oriente: Missione Turchia” per accompagnare le Aziende verso nuovi mercati emergenti

Claudia Poles

Servizio Internazionalizzazione 0421.335501

Lo sapevate che l’etimologia di crisi deriva dal verbo greco krino che significa separare, cernere? Nell’uso comune la parola ha assunto un’accezione negativa in quanto sta a significare il peggioramento di una situazione. Se invece riflettiamo sulla sua etimologia, possiamo coglierne una sfumatura positiva poiché un momento di crisi può trasformarsi nel presupposto necessario per un miglioramento e per una rinascita. E’ con questa intenzione che la Confartigianato del Mandamento di San Donà di Piave, in collaborazione con la Confartigianato Imprese del Veneto Orientale ed il Gruppo Giovani Provinciale, ha dato avvio ad un ambizioso progetto sull’internazionalizzazione al fine di sviluppare l’export nel Veneto Orientale. Il progetto è stato chiamato “Venezia porta d’Oriente: Missione Turchia” poiché è stata proposta la Turchia come prima meta per gli artigiani che vogliono esplorare, conoscere e quindi esportare in nuovi mercati, considerato che in questo momento è il Paese che corre come nessun altro Paese in Europa con un tasso di crescita media dell’8%, tanto da essere chiamata la “Cina d’Europa”. Costituita una Commissione intermandamentale con il compito di individuare,

organizzare e sviluppare percorsi di internazionalizzazione, si sta ora costituendo un tavolo tecnico composto dagli esperti delle strutture esistenti nel territorio, con lo scopo di fornire le informazioni ed il supporto tecnico operativo ai progetti di internazionalizzazione e dare indicazioni programmatiche ai tavoli con portafoglio, affinché vengano dedicate le risorse economiche necessarie per il sostegno delle iniziative. Come dice il coordinatore della Commissione costituita, Gianluca Orazio, “ciò che viene proposto è un vero e proprio cambio di rotta: chi saprà interpretare la nuova rotta e darà aria alle proprie vele si metterà in salvo prima degli altri. Alcuni arriveranno in ritardo, molti non ce la faranno, ma il compito dell’Associazione è quello di supportare tutte le imprese nel cambiamento”. La crisi europea deve insegnarci e guidarci al rinnovamento, che può avvenire solo ed esclusivamente attraverso una progettazione seria, lungimirante ed efficace.

Primo step:

secondo step:

Per dare visibilità al progetto è stata organizzata il 18 giugno scorso a Pramaggiore una tavola rotonda sulle opportunità commerciali offerte dalla Turchia. Presenti considerevoli ospiti istituzionali quali l’ambasciatore d’Italia ad Ankara, Gianpaolo Scarante, e un rappresentante del consolato di Turchia a Milano. Straordinaria la partecipazione degli imprenditori, a testimonianza del forte interesse delle Aziende verso i mercati emergenti.

Avviato a metà settembre, con il contributo di Venezia Opportunità (Azienda speciale della Camera di Commercio di Venezia), un primo corso sull’internazionalizzazione, con lo scopo di trasferire le competenze manageriali e gli strumenti economici, finanziari e di marketing necessari per affrontare il processo di internazionalizzazione al di fuori del mercato domestico. Alla proposta formativa hanno aderito 25 imprese del Veneto Orientale, alle quali è stato offerto anche un check-up gratuito sulle proprie potenzialità di inserimento in nuovi mercati internazionali. Questi solo i primi passi di un percorso più ampio verso l’internazionalizzazione che continuerà con altre attività: oltre ad un’ulteriore azione formativa che includerà corsi di lingua inglese, è in fase di programmazione la partecipazione a fiere in Turchia, nonché la definizione di iniziative finalizzate a creare occasioni di B2B con partner esteri, con I’obiettivo finale di trovare sui mercati esteri nuovi clienti e ordinativi. L’iniziativa export oltre alla Turchia interesserà poi anche altri mercati emergenti affascinati dal Made in Italy e dal nostro manifatturiero, dove vi potrà essere spazio per i prodotti e i servizi delle nostre Aziende. Da non dimenticare le opportunità di contributo proposte dalla Regione del Veneto, che supporta proprio in questo momento i processi di internazionalizzazione di imprese operanti in rete, arrivando a contribuire anche fino a 150.000 euro.

una tavola rotonda sull’internazionalizzazione

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una proposta formativa per l’export


FISCALE

Ecco come cambia l’IVA per cassa La richiesta della Confartigianato è stata accolta Nel Decreto Legge N. 83/2012, meglio noto come “Decreto Crescita”, durante l’iter di conversione in Legge in Parlamento, è stato introdotto un emendamento, fortemente voluto e richiesto dalla Confartigianato, che modifica e amplia il regime dell’esigibilità dell’iva solo al momento dell’incasso del relativo corrispettivo. Tradotto in parole semplici significa che l’iva a debito verrà conteggiata nel mese o trimestre di liquidazione in cui è avvenuto la riscossione della fattura e non, come avviene ora, nel periodo in cui viene emessa. Si tratta di un’ importante conquista volta a evitare esborsi anticipati, soprattutto in questo periodo di scarsa liquidità per il sistema delle imprese. In sostanza il nuovo regime “dell’iva per cassa” è ora esteso ai soggetti con volume d’affari sino a 2.000.000,00 di euro (vale a dire il 95% delle imprese italiane, in precedenza il limite era di 200.000,00 euro) e applicabile alle operazioni effettuate nei confronti di altri soggetti passivi iva (sono quindi escluse da tale regime le fatture emesse nei confronti di soggetti privati).

Restano escluse le attività che si avvalgano di altri regimi speciali iva, quali ad esempio le agenzie di viaggio e turismo, le imprese che applicano il cosiddetto regime del margine, le attività di editoria, ecc. Per usufruire del ‘nuovo’ regime dell’iva per cassa, sarà necessario esercitare un’opzione e le fatture dovranno contenere una specifica annotazione (“Operazione con “IVA per cassa” ex art. 32bis del DL 83/2012”). In ogni caso, decorso un anno dall’emissione della fattura, nel caso non sia ancora stata riscossa, l’iva relativa va comunque versata. Le imprese che adotteranno il nuovo regime, potranno a loro volta detrarre l’iva sugli acquisti solo dopo aver provveduto al pagamento delle relative fatture al fornitore/prestatore. Il nuovo regime, come stabilito dal D.M. del 11/10/2012 del Ministero Economia e Finanze, si applica alle operazioni effettuate a partire dal 1° dicembre 2012, previa specifica opzione da esercitare con le modalità stabilite da apposito provvedimento dell’Agenzia delle Entrate di cui si attende l’emanazione.

Luisella Surian

Resp. Area Fiscale Vicedirettore

Le Società a Responsabilità Limitata sono più semplici Sono nate le nuove forme societarie semplificate e quelle a capitale ridotto

NUOVE FORME SOCIETARIE SEMPLIFICATE – SRL Semplificata e SRL a Capitale ridotto. Il 29 agosto scorso è entrata finalmente in vigore la SRL Semplificata. Con il Decreto del Ministero della Giustizia n. 138 è stato infatti approvato l’atto costitutivo standard da utilizzare; è necessario un atto pubblico notarile, il capitale minimo è di 1 euro e non può essere superiore a 9.999,99 euro e la società è priva di statuto; nella denominazione deve apparire l’indicazione “Srl Semplificata”. La società può essere costituita da una o più persone fisiche con età inferiore ai 35 anni. L’atto costitutivo deve corrispondere esattamente al modello standard approvato con il D.M. Giustizia n. 138, eventuali modifiche o integrazioni comportano la costituzione di altra tipologia societaria, diversa dalla Srl semplificata. Il capitale sociale dev’essere interamente versato in denaro nelle mani degli amministratori (quindi nessun versamento in depositi o c/c bancari); per la costituzione e l’iscrizione nel Registro delle Imprese non sono dovuti compensi notarili né diritti di segreteria e bollo, sono invece dovuti l’imposta di registro (euro 168,00) e il diritto annuale camerale. Amministratori della società possono essere solo i soci. Al compimento del 35° anno di età da parte dell’unico socio o di uno dei soci, questi dovrà uscire dalla società, oppure quest’ultima dovrà trasformarsi o sciogliersi.

Il D.L. del 22/06/2012 n. 83 ha introdotto un’ulteriore tipologia di Srl, la ‘Srl a Capitale ridotto’. A differenza della Srl Semplificata non si è vincolati al rispetto dello statuto standard e non sono previste agevolazioni in termini di risparmio di costi costitutivi; inoltre i soci devono essere tutti persone fisiche con 35 anni compiuti. Per contro, per la costituzione è necessario l’atto pubblico (notaio), secondo le regole tipiche delle Srl, il capitale, come per la Srl Semplificata, va da un minimo di 1 euro a un massimo di 9.999,99 e deve essere interamente versato, solo in denaro, nelle mani degli amministratori. Amministratori che in questa tipologia di società potranno essere solo persone fisiche, anche non soci; nella denominazione, oltre al nome della società, va indicato “Srl a Capitale ridotto”.

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Fabrizio Boato

Vice Responsabile Area Fiscale


SICUREZZA Formazione obbligatoria dei lavoratori per la sicurezza

I corsi con un notevole contributo EBAV-COBIS

corsi gratuiti con il contributo Ceav

sicurezza per i lavoratori: la formazione è obbligatoria

I corsi si devono svolgere in orario di lavoro entro la fine di dicembre L’Associazione organizza corsi obbligatori per la formazione dei lavoratori sulla sicurezza nei luoghi di lavoro con il contributo della CEAV, ovvero rispettando gli accordi Regionali con gli Enti bilaterali ed i Sindacati dei lavoratori. Questi corsi sono totalmente gratuiti per le aziende iscritte alla Cassa Edile Artigianato Veneto-Ceav. Per adesioni ed informazioni: Ufficio Sicurezza dott. Alessandro Buoso tel. 0421/335415

Roberto Mazzardis

Referente Servizio Sicurezza Tel. 0421.335430

Tutti i lavoratori devono essere formati entro il 13/01/2013 L’Associazione organizza corsi obbligatori per la formazione dei lavoratori sulla sicurezza nei luoghi di lavoro in forma “partecipata”, ovvero rispettando gli accordi Regionali con gli Enti bilaterali ed i Sindacati dei lavoratori. La formazione partecipata prevede un contributo in favore delle aziende da parte dell’EBAV-COBIS di 9 euro ora a partecipante, per le aziende sue iscritte in regola con i versamenti. Questi corsi devono essere svolti entro il 13/01/2013 (salvo proroghe). Ricordiamo che i contributi EBAV sono versati dalle imprese artigiane con dipendenti che applicano il contratto di lavoro artigiano, escluso il settore dell’edilizia. Anche le aziende non artigiane possono aderire volontariamente a COBIS versando le sue quote.

Consigliamo vivamente alle aziende nostre associate di dare immediatamente l’adesione a questi corsi obbligatori – ai sensi del D.lgs 81/2008 Testo Unico in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro – telefonando in Associazione all’Ufficio AmbienteSicurezza. Questi corsi si devono svolgere in orario di lavoro, intendendo per tale l’orario che il dipendente normalmente svolge in ditta, e non l’orario di apertura dell’azienda, che può essere diverso o più ampio.

Nuova normativa sulla gestione dei gas fluorurati ad effetto serra

Attenti al clima

Corsi di certificazione delle imprese e del personale

Sonia Cibin

Vice Segretario

Allo scopo di ridurre ulteriormente le emissioni di gas ad effetto serra è stata recentemente recepita una Direttiva comunitaria che vuole ridurre quelle degli Idrofluorocarburi (HFC), Perfluorocarburi (PFC), Esafluoruro di zolfo (SF6) presenti in alcune tipologie di apparecchiature ed applicazioni industriali. I settori coinvolti sono quelli della refrigerazione, condizionamento d’aria, pompe di calore e sistemi di protezione antincendio con attrezzature che contengano gas fluorurati ad effetto serra. Inoltre allo scopo di certificare la professionalità degli operatori sarà istituito presso il Ministero dell’Ambiente un Registro Nazionale che sarà gestito dalle Camere di Commercio. Entro 60 gg dalla costituzione del Registro si devono iscrivere: - le persone che svolgono su apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria, pompe di calore ed impianti antincendio attività di controllo perdite, recupero gas, installazione, manutenzione e riparazione; - le imprese che svolgono attività di installazione, manutenzione e riparazione su apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria e pompe di calore ed impianti di protezione antincendio ed estintori. Il certificato alle persone e alle imprese viene rilasciato da un organismo di certificazione dopo il superamento di un esame (teorico e pratico), ha una durata di 10 anni e sarà rinnovato su specifica domanda dell’interessato. La certificazione può essere ottenuta su 4 distinte categorie.

L’esame è costituito da: - una prova teorica consistente in una o più domande tese a valutare una determinata conoscenza e/o competenza. - una prova pratica durante la quale al candidato viene assegnato un compito da svolgere avvalendosi dei materiali e apparecchiature a disposizione. Le imprese vengono certificate se: - impiegano personale certificato in numero sufficiente da coprire il volume di attività previsto. Tale previsione, all’inizio poco precisa è stata chiarita dallo schema di accreditamento approvato da ACCREDIA nel quale è specificato che “ ogni 80.000 euro di fatturato legato all’installazione, manutenzione, riparazione degli impianti di refrigerazione, condizionamento d’aria, pompe di calore o di impianti fissi di protezione antincendio e di estintori, ci si deve aspettare che l’impresa abbia una persona certificata” Es. per un fatturato di 200.000 si devono avere almeno 3 persone certificate (80.000 euro + 80.000 euro + 40.000 euro); - dimostrano che il personale ha a disposizione strumenti e procedure necessarie per svolgere l’attività; - predispongono un “Piano della qualità” ai sensi della norma UNI ISO 10005 nel quale vengono definite le modalità operative dell’impresa stessa. Per ulteriori informazioni sui corsi e sulla normativa Dott.ssa Sonia Cibin tel. 0421.335420

ATEGORIA TIPOLOGIA ATTIVITA’ C I Controllo delle perdite degli impianti di refrigerazione, condizionamento e pompe di calore con più di 3 kg (+6 kg apparecchiature ermetiche); Recupero; Installazione; Manutenzione e riparazione. II Controllo delle perdite degli impianti di refrigerazione, condizionamento e pompe di calore senza entrare nel circuito frigorifero con più di 3 kg (più di 6 kg su apparecchiature ermetiche); recupero, installazione, manutenzione/riparazione su apparecchiature con meno di 3 Kg o su sistemi ermetici con meno di 6 kg di gas HFC. III Recupero di gas su apparecchiature con meno di 3 kg di gas HFC e con meno di 6 Kg di gas per impianti ermetici IV Controllo delle perdite delle apparecchiature con più di 3 Kg (sistemi ermetici con più 6 Kg apparecchiature ermetiche)

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LAVORO

Il mercato del lavoro Le luci e le ombre della riforma Fornero

Qualcosa si è fatto, ma esattamente cosa? Questa domanda attanaglia i pensieri di chi guarda con spirito tecnico, e non politico, la riforma del diritto del Lavoro. I liberisti hanno salutato la modifica dell’articolo 18 come la svolta epocale prevista dal calendario Maya, ma a parere di chi scrive si tratta di un cambiamento che ha una valenza più di carattere pubblicitario che economico, spostando di poco verso il basso i costi del licenziamento (limitato, per altro, alle sole grandi aziende). Se si va a vedere l’altra faccia della Riforma Fornero, si nota, invece, un trend di aumento contributivo (pensiamo ad esempio ai co.co.pro che passano dall’attuale 27.72% al 33.72% nel 2018), l’aggravamento degli adempimenti amministrativi ed il restringimento dei campi legali dei contratti, ( obbligo di comunicazione preventiva per il lavoro “a chiamata”, presunzioni di legge sulla non genuinità della partita IVA, limitazioni degli associati in partecipazione etc). Viene spontaneo chiedersi quale sia la motivazione di un comportamento legislativo che qualcuno ha definito equilibrato, e qualcun altro schizofrenico. Al di là dell’aggettivo usato, quello che traspare con assoluta chiarezza ai tecnici del Diritto del Lavoro è che si sia voluto dare un “colpo al cerchio ed uno alla botte” per accontentare le richieste di Bruxelles, anziché affrontare il vero problema del mercato del lavoro italiano: il divario del reddito da lavoro (dipendente e autonomo) rispetto al peso preponderante del cuneo fiscale. Allargando il discorso: il cuneo fiscale e quello contributivo rendono il costo del lavoro in Italia tra i più alti al mondo, specie se messo in rapporto a quanto resta, poi, in tasca al lavoratore (dipendente o autonomo che sia). Ma a cosa servono tasse e contributi se non a sostenere la spesa pubblica? Eccolo il problema di fondo: il governo dice che non si riesce (io direi non si vuole) ridurre la spesa pubblica, che va, al massimo, “rivista” (la famosa spending review). Allora è più facile puntare il dito contro lo “spread”, contro il “nemico tedesco, brutto e cattivo”, quasi come a dire che se l’Italia va male è colpa della Merkel, anziché di 40 anni di sprechi pubblici italiani. Disgraziatamente, non c’è grande riforma del lavoro che possa prescindere, vedasi Germania e Svezia (tanto per dirne due a caso), e che non sia iniziata, con il taglio alle spese pubbliche improduttive. Ma noi siamo in Italia. Infatti, qualche “fantasioso” politico sostiene che non serve tagliare la spesa pubblica, anzi, si deve rilanciare l’economia reale allentando i patti di stabilità degli enti pubblici; tradotto: lasciamo che il pubblico investa nel privato (o lo uccida definitivamente). L’intuizione sarebbe davvero geniale, se fossimo negli USA del New Deal, 1933; ma se già ora le aziende a credito delle P.A. falliscono perché non vengono pagate (dallo Stato), e l’Italia non può stampare moneta, con cosa pensano di rilanciare le imprese che sono al collasso

finanziario? Con nuovi titoli di Stato? Il lavoro si crea nel settore privato, nell’economia reale; ecco come, a nostro avviso: diminuendo la spesa pubblica improduttiva, riducendo al minimo le imposte sui redditi da lavoro e azzerandole sugli utili aziendali mantenuti in azienda (cd. rifinanziamento), mantenendo basso il tasso di interesse in modo da favorire l’accesso al credito da parte delle imprese e del privato. Non serve essere economisti storici come Adam Smith o John Nash per capire queste regole basilari, basta il coraggio di ammetterle ed il buon senso di usarle, e viceversa. Almeno va riconosciuto, tuttavia, al Ministro Fornero un apprezzamento sincero per leggi che favoriscono la conciliazione del lavoro con la famiglia. In un paese dove la famiglia torna al centro dell’interesse sociale, anche la società, in generale, tende ad avere un mercato più stabile; non è un caso che i paesi Nord Europei, dove questo aspetto è particolarmente tenuto in considerazione, abbiano anche le economie ed i mercati del lavoro più forti d’Europa. La Riforma del Lavoro in sintesi. Elementi positivi: con la riforma il legislatore ha voluto aprirsi ad una visione più efficiente del sostegno al reddito, ha cercato la via della flessibilità genuina, antitetica all’uso scorretto di contratti che non tutelano completamente i diritti del lavoratore, ha voluto riconsegnare la centralità al contratto a tempo indeterminato, abolendone l’intoccabilità assoluta, ha tentato di offrire ai giovani più adeguate vie di inserimento lavorativo attraverso l’apprendistato. Elementi negativi: persistenti compromessi (politici) hanno portato, da una parte, a una non integrale concretizzazione degli obiettivi espressi e ad una carenza di trasparenza nelle intenzioni, dall’altra, ostacolando le imprese nell’impiego delle opportunità proposte dalla normativa stessa. Cuneo Fiscale folle. Primi effetti della Riforma: Da un`indagine statistica della Fondazione studi dei consulenti del lavoro, pubblicata su Italia Oggi, emerge che nel 93% delle piccole aziende si è bloccato l`avvio di contratti a progetto. Il blocco si è registrato anche nelle grandi aziende per il residuo 7%. Inoltre, il 54% dei lavoratori a chiamata, dopo la fine del periodo transitorio, non vengono riconfermati in quanto i loro contratti sono incompatibili con la nuova legge. Il 28% del campione dei consulenti del lavoro intervistati sostiene che questa legge non è servita a niente. Il giudizio globale è un bel 5: aspettiamoci un esame di riparazione. Commenti: le piccole correzioni nei contratti di lavoro vanno bene quando i “fondamentali” fanno già girare adeguatamente il mercato del lavoro, ma in un momento come questo ci si aspetta non un piccolo (e talvolta fastidioso) cambiamento dell’adempimento amministrativo nel singolo contratto, ma un forte (e necessario) abbassamento del cuneo fiscale per tutti. Parola d’ordine: Coraggio.

Luigi Boggian

Coordinatore Area Lavoro

Un percorso facilitato per le aziende associate

Il Rappresentante dei Lavoratori per La Sicurezza Territoriale Associazioni e Sindacati insieme per la gestione degli RLST

La sicurezza nei luoghi di lavoro riguarda di fatto tutte le imprese e impone ad esse una serie di obblighi. Uno di questi è l’elezione da parte dei lavoratori del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, che può essere interno - eletto tra i lavoratori (RLS), o demandato ad un esterno con delega per il tramite dell’Associazione (RLST dove T significa Territoriale). Quasi 200 ditte nostre associate, che hanno usufruito del nostro servizio Sicurezza, ci hanno dato delega per l’adesione al RLST, e sono state consultate “cumulativamente” dallo stesso RLST di zona Salvatore Lihard. In pratica queste aziende hanno beneficiato di una semplificazione prevista negli Accordi stipulati tra Associazioni di Categoria e Sindacati dei Lavoratori, adempien-

do, senza far nulla, ad uno degli obblighi imposti dal D.lgs 81/2008, ovvero quello della consultazione del RLS\RLST. Queste aziende che ci hanno delegato riceveranno a breve una comunicazione dal COBIS-EBAV (che gestiscono gli RLST) con la quale si comunicherà che esse hanno avuto l’avvallo alla loro documentazione per la sicurezza aziendale dal RLST. Tutte le aziende associate sono state informate, tramite newsletter, della possibilità di poter usufruire di una consultazione “tombale”, da parte del RLST, prevista dagli accordi interconfederali. Ricordiamo che l’adesione al Rappresentante Lavoratori Sicurezza Territoriale è possibile per le aziende che versano le quote EBAV e COBIS (quindi sono escluse le ditte dell’edilizia, del commercio e del terziario).

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AMBIENTE

Gli scarichi artigianali Acqua sporca quanto mi costi! La complessa situazione delle autorizzazioni allo scarico delle acque

Chiara Franchin

Referente Servizio Ambiente Tel. 0421 335410

La normativa in vigore è molto chiara in merito agli scarichi idrici: “Tutti gli scarichi devono essere preventivamente autorizzati”, e prosegue: “L’autorizzazione e’ rilasciata al titolare dell’attività’ da cui origina lo scarico (…)” (D.Lgs 152/2006 art.124 c.12 anche detto Testo Unico dell’Ambiente). Questo significa che ogni attività artigianale deve essere in possesso di un’autorizzazione allo scarico. Lo scarico dell’artigiano può essere di tipo artigianale/industriale o artigianale assimilabile (ndr: al domestico). Infatti la Regione concede deroga ad alcune tipologie di scarichi da attività artigianali (DGR 842/2012 Piano Tutela Acque Regione Veneto Allegato A art.34) quali ad esempio: • centri e stabilimenti per il benessere,laboratori di parrucchiere, barbiere e istituti di bellezza, studi medici e odontotecnici • attività di magazzinaggio, comunicazioni, studio audio video registrazioni, • lavanderie e stirerie con impiego di lavatrici ad acqua analoghe a quelle di uso domestico e che effettivamente trattino non più di 100 kg di biancheria al giorno (ndr:la presenza della macchina per il lavaggio a secco identifica lo scarico come industriale) • laboratori artigianali di sartoria e abbigliamento, esercizi commerciali di oreficeria, argenteria, orologeria e ottica, • macellerie sprovviste del reparto di macellazione, • attività di vendita al dettaglio di generi alimentari o altro commercio al dettaglio, anche con annesso laboratorio di produzione finalizzato alla vendita stessa (esempi: gelaterie, panifici e simili). Gli scarichi delle attività sopra descritte sono parificati a scarichi domestici, di conseguenza l’autorizzazione viene rilasciata sulla base dei dati catastali senza obbligo di rinnovo e senza obbligo di analisi. Nel caso in cui venga modificata l’attività svolta sarà obbligo del nuovo titolare verificare la conformità dell’autorizzazione preesistente La caratteristica discriminante che consente di ca-

talogare lo scarico quale industriale o assimilato al domestico non si deve cercare quindi nella qualità dello scarico, bensì nell’attività che origina lo scarico, o meglio nelle sostanze utilizzate dall’artigiano e che potrebbero contaminare lo scarico. Alcune attività artigianali, pur non avendo scarichi di processo, ma solo scarichi da servizi igienici, devono comunque detenere un’autorizzazione di tipo industriale perché, in considerazione delle sostanze che utilizzano, c’è la possibilità di una contaminazione della rete fognaria tramite le acque nere o le acque di dilavamento dei piazzali. Gli scarichi possono avere recapiti diversi: in caso di scarico in pubblica fognatura l’ente competente ad autorizzare è l’ente gestore (nei nostri comuni A.S.I. s.p.a. e Sile Piave s.p.a.), nel caso di scarichi in acque superficiali l’ente che autorizza è la Provincia Per quanto riguarda gli scarichi artigianali/industriali il documento di autorizzazione allo scarico deve: 1) essere emesso dall’ente competente (A.S.I. s.p.a., Sile Piave s.p.a. oppure la Provincia) 2) essere intestato al titolare/legale rappresentante dell’attività, non al proprietario o al precedente occupante del fabbricato; 3) riportare, di solito a piè di pagina, la data di scadenza. L’autorizzazione è valida per 4 anni e il rinnovo deve essere chiesto un anno prima della scadenza. Molte attività artigianali iniziate prima del 2006, avendo solo lo scarico dei servizi igienici,possiedono un’autorizzazione integrata nell’agibilità dell’edificio e quindi rilasciata dal comune, ente competente all’epoca dell’inizio attività. Se queste ultime non sono per tipologie assimilabili come scarichi ai domestici, le autorizzazioni non hanno valore perché l’ente preposto non è più il comune, inoltre questi documenti possono trarre in inganno l’artigiano poiché per la maggior parte non prevedevano rinnovo, cioè non scadevano mai! Attenzione, se vi trovate in tale situazione o avete dei dubbi sull’argomento non esitate a contattarci.

Ultima ora Terre e Rocce da scavo: dal 6 Ottobre 2012

la DGR 2424/2008 della Regione Veneto viene abrogata, entra in vigore il D.M 161/2012 che prevede la presentazione del Piano di Utilizzo del materiale escavato almeno 90 giorni prima dell’inizio dello scavo.

Per Informazioni : Ufficio Ambiente Dott.ssa Chiara Franchin 0421.335410

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VITA ASSOCIATIVA

Il Mare d’Inverno Quando l’estetica è spettacolo

“Il Mare d’Inverno” è un’iniziativa che si è svolta lo scorso 23 Settembre, al Pala Arrex di Jesolo Lido, organizzata dalla Confartigianato Imprese di San Donà di Piave, in collaborazione con la Confartigianato Provinciale di Venezia e l’Ente Bilaterale Artigianato Veneto. Lo show e l’intrattenimento si sono concretizzati nell’esibizione tecnico stilistica di un gruppo di professionisti

dell’Estetica e dell’Acconciatura della provincia di Venezia. L’incontro ha avuto un’ampia partecipazione di pubblico, con la conseguente soddisfazione della capo categoria mandamentale Catia Pasqualato. Un successo garantito dalla magia delle mani, dall’estro creativo e dall’elevata professionalità, ovvero i biglietti da visita di questa categoria artigiana.

La Confartigianato San Donà socio fondatore Network CasaClima Venezia

Un giro di compasso

Insieme per promuovere un nuovo modo di costruire e vivere Il Network CasaClima Venezia festeggia un giro completo compiuto, 360°, anzi giorni ... un anno intero dalla nascita: 15 settembre 2011. L’associazione nasce dall’unione di professionisti formati CasaClima e Confartigianato San Donà di Piave: insieme per promuovere un nuovo modo di costruire e vivere, che ha alla base il concetto di sostenibilità. “Solo facendo squadra possiamo attuare questo cambiamento e creare nuove opportunità, oltre che migliorare il territorio in cui viviamo, creando una rete di persone che “pensano sostenibile” – ha affermato la presidente Arch. Paola Montagner durante il Consiglio direttivo dell’associazione nel settembre scorso - Per questo il network ha realizzato un anno pieno di progetti di sensibilizzazione rivolti ad aziende, enti pubblici, studenti, professionisti e committenti, impegnativo, ma anche ricco di soddisfazioni, nel vedere come piano piano il concetto di una nuova cultura del costruire e vivere si è ritagliato uno spazio anche nel nostro territorio.” Il tema del lavorare in rete ha caratterizzato tutte le attività, in particolar modo il progetto “una casa da grandi”, che ha coinvolto una selezione dei portatori

di interesse della società in cui viviamo in una rete operativa e motivata, con l’obbiettivo di progettare e costruire in miniatura un edificio a bassissimo consumo e attuare così un esperimento di coinvolgimento, formazione e informazione rispetto ai temi della sostenibilità, a partire dagli studenti per arrivare alle istituzioni pubbliche, passando per artigiani, professionisti e committenti. “L’associazione riparte per il suo secondo anno proprio da qui, dai giovani, continuando il lavoro di “promozione della sostenibilità” – ha ribadito la presidente Montagner - con un nuovo progetto con le scuole per un coinvolgimento ancora più grande, all’interno del quale troverà spazio la formazione specialistica degli artigiani, professionisti e il coinvolgimento dei committenti, con la convinzione che sia l’unica strada per uscire da questa profonda crisi “.

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La Tua Associazione

San Donà di Piave Via Perugia, 2 Tel. 0421 3351 Fax 0421 335444

Jesolo Via E.Borsanti, 11 Tel. 0421 951388 Fax 0421 335522

Eraclea Via Roma, 20/b Tel. 0421 232636 Fax 0421 335544

Quarto d’Altino Piazza San Michele, 47 N/2 Tel. 0422 823105 Fax 0422 826301

Torre di Mosto Via Roma, 31 Tel. 0421 325655 Fax 0421 326546

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