Casa Sicura e Risparmio n.1

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Collana: Casa Sicura e Risparmio Vol. 1 Gli impianti termici Prossime pubblicazioni Vol. 2 Gli impianti elettrici Vol. 3 Il risparmio energetico

Distribuzione gratuita Confartigianato Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mandamento di San Donà di Piave - © 2007 Illustrazioni: Francesca Frossandi Design grafico: Giorgio Molinaro Testi: Ing. Lorenzo Socal, P.I. Leandro Perissinotto Supervisione: Roberto Mazzardis - Vito Molinaro - Ennio Galletti Tipografia: Colorama s.n.c. San Donà di Piave

Un Progetto di:

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Associazioni Artigiani e Piccole Imprese Mandamento di San Donà di Piave.

Con il contributo di:


PRESENTAZIONE: Gli impianti stanno assumendo sempre più importanza nelle nostre case in quanto consentono confort, benessere, sicurezza e danno sempre più valore all’immobile. Tutta questa tecnologia, affinché funzioni correttamente e continuamente, deve essere pensata con cura prima di essere realizzata; successivamente deve essere costruita da artigiani abilitati che garantiscono capacità, esperienza e professionalità; infine deve essere manutenzionata correttamente dall’utente seguendo alcune regole e alcune prassi di buon utilizzo. L’Associazione Artigiani e Piccole Imprese del Mandamento di San Donà di Piave, nell’ottica di dare un supporto alla popolazione del nostro territorio, con l’aiuto dei propri installatori associati e di Venezia Opportunità (azienda speciale della Camera di Commercio di Venezia), ha deciso di inviarvi gratuitamente questo opuscolo informativo dal titolo “Casa sicura e risparmio”. Con esso intendiamo fornire in modo semplice e sintetico un quadro delle norme che regolano gli impianti termici, gli obblighi a carico degli utenti, alcuni consigli per la sicurezza e per risparmiare energia. Maggiori informazioni o chiarimenti possono essere chiesti al vostro artigiano manutentore di fiducia. Questo opuscolo è il primo di una collana che realizzeremo successivamente sugli impianti elettrici, sul risparmio energetico, sulle nuove tecnologie per l’autoproduzione dell’energia, ecc. Buona lettura.

Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mandamento di San Donà di Piave Il Presidente Cav. Antonio Sartorello

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SOMMARIO 3

Presentazione

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Confartigianato: Chi siamo

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La Casa e i suoi impianti

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Gli obiettivi degli impianti: Comfort, Sicurezza Affidabilità ed Economia

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La progettazione degli impianti termici

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La Legge 46/90 obbliga a rivolgersi agli installatori abilitati

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La manutenzione degli impianti termici

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Periodicità della manutenzione degli impianti termici

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I rischi degli impianti di riscaldamento

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Il libretto di Impianto e di Centrale

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Come funzionano le verifiche degli impianti termici ( i Bollini Verdi )

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Cosa succede se si rompe una conduttura o una parte dell’impianto?

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Il libero mercato dell’energia

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Impianti a gas: consigli e accortezze 5


Associazione Artigiani e Piccole Imprese del Mandamento di San Donà di Piave

Chi siamo? Al termine della seconda guerra mondiale, il 22 luglio 1945, alcuni artigiani di Venezia costituiscono la loro prima libera Associazione, con la denominazione di Unione Artigiani di Venezia, aperta a tutti gli Artigiani della provincia Negli anni immediatamente successivi in tutti i maggiori centri del territorio provinciale gli artigiani costituiscono ufficialmente le attuali associazioni mandamentali, tra cui quella di San Donà di Piave, (4 maggio 1950) che compongono l’Unione provinciale Artigiani di Venezia.

L’Associazione è apartitica, non ha scopi di lucro e, ispirandosi ai principi democratici, si propone l’assistenza e la tutela in ogni campo degli interessi delle imprese artigiane, del lavoro autonomo, del terziario delle piccole imprese secondo l’accezione europea, del turismo e dei servizi , promuovendone lo sviluppo economico, artistico, culturale e assistenziale e rappresentandole presso qualsiasi amministrazione, autorità e organizzazione. In Particolare l’Associazione per la realizzazione dei suoi scopi primari può promuovere, organizzare e attuare ogni iniziativa idonea ad assistere le imprese negli adempimenti riguardanti la gestione dell’impresa stessa istituendo appositi servizi di consulenza e assistenza.

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1945 - Il primo logo della nostra Associazione.


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LA CASA E I SUOI IMPIANTI

La casa non è più solo un guscio, riparo dalle intemperie e luogo in cui abita una famiglia. Per essere vissuta confortevolmente, una casa ha sempre più bisogno di impianti che ci forniscano servizi e benessere. Gli impianti fondamentali di una casa storicamente sono: • cottura cibi • riscaldamento • elettrico • acqua sanitaria e scarichi • telefonico • TV … ora si aggiungono anche … • Condizionamento • Cancelli automatici • Antifurto • Aspirazione • Fotovoltaico • Ventilazione • Irrigazione • TV digitale - satellitare • Rete dati • Internet

Alcuni Consigli - Attenzione alla potenza impegnata sul vostro contatore: tutta questa tecnologia consuma energia elettrica. I “tradizionali” 3 kW\h di corrente spesso, oggi, non bastano più!

Siamo passati dalle piramidi, tutta pietra e niente impianti, al Palatrussardi tutto impianti e neanche un muro.

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GLI OBIETTIVI DEGLI IMPIANTI: COMFORT, SICUREZZA, AFFIDABILITÀ ED ECONOMIA


Gli obiettivi degli impianti: comfort, sicurezza, affidabilità ed economia Tutti gli impianti devono dare il servizio desiderato (comfort) con sicurezza ed igiene, affidabilità (devono funzionare sempre) ed economia (devono consumare meno energia possibile) rispettando l’ambiente.

Come raggiungere questi obiettivi? Oggi non c’è più spazio per l’improvvisazione. Per non rischiare delusioni occorre affidarsi a professionisti competenti per tutto il ciclo di vita dell’impianto. Occorre perciò iniziare da una corretta progettazione, poi far realizzare l’impianto da un installatore competente abilitato e, successivamente, far effettuare la giusta manutenzione da personale qualificato.

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LA PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI TERMICI

Cosa si intende per impianto termico? L’impianto termico è l’insieme dei componenti che hanno lo scopo di provvedere alla climatizzazione invernale degli ambienti e alla produzione di acqua calda sanitaria. L’impianto inizia dal contatore del gas (o dalla cisterna del combustibile) e comprende i tubi, la caldaia, i radiatori, i piani di cottura, il camino e le prese d’aria . Non sono considerati impianti termici stufe, caminetti, radiatori individuali.

Perchè la progettazione è importante? La progettazione, obbligatoria per l’installazione e/o la modifica di tutti gli impianti tecnici, non è un semplice pezzo di carta con un timbro, ma è l’atto di pensare prima quello che si realizzerà poi. I compiti di un buon progettista sono: • Capire bene le esigenze del cliente e quindi proporre le soluzioni impiantistiche e le tecnologie idonee; • Dimensionare gli impianti curando il rapporto costi/benefici; • Verificare la compatibilità reciproca dei vari impianti che saranno installati; • Far predisporre nelle strutture edilizie passaggi e nicchie evitando così successive demolizioni con produzione di rifiuti inerti, perdite di tempo, aggravio di costi e danni alle strutture; • Predisporre adeguate istruzioni sull’utilizzo degli impianti.

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Alcuni Consigli - Il futuro è la certificazione energetica degli edifici (già in vigore in Alto Adige). Privilegiate impianti a basso consumo energetico anche se all’inizio costano di più. E’ un investimento per il futuro. Se la concessione edilizia è posteriore al 6 gennaio 2006, al rogito, il venditore DEVE dichiarare la “classe energetica”della Vostra nuova casa, ai sensi del D.Lgs 192/05.


Quando è obbligatorio il progetto? Il progetto firmato, da un professionista abilitato, è obbligatorio per tutti gli impianti termici. Un apposito progetto separato è inoltre necessario per gli impianti a gas di potenza superiore a 35 kW (una casa o un appartamento normale dotati di caldaia per il riscaldamento, produzione di acqua calda e piano cottura superano quasi sempre questo limite). E’ opportuno che l’utente si faccia illustrare dettagliatamente, dal tecnico incaricato, il progetto per verificare se lo stesso corrisponde alle proprie esigenze al fine di evitare, in seguito, spiacevoli e … costose “sorprese”. Le caldaie di potenza superiore a 35 kW necessitano di un apposito locale per la loro installazione (centrale termica). Gli impianti di riscaldamento di potenza superiore a 35 kW (somma delle potenze dei generatori collegati al medesimo impianto, comprese termocucine e simili) sono soggetti a denuncia ed approvazione dal parte dell’ISPESL. Gli impianti di potenza superiore a 116 kW (esempio: impianti centralizzati a servizio di più unità immobiliari), sono soggetti al rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) da parte del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco .

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LA LEGGE 46/90 OBBLIGA A RIVOLGERSI AGLI INSTALLATORI ABILITATI

Perchè rivolgersi ad un installatore abilitato? La competenza dell’installatore abilitato è necessaria per garantire: • Una corretta selezione dei prodotti e materiali; • La sicurezza e funzionalità dell’impianto; • La documentazione e rintracciabilità dell’eseguito; • La durata nel tempo dell’impianto. Infine … perché è un obbligo di Legge.

Cosa prevede la legge 46/90 sugli impianti? La legge stabilisce che l’utente, per realizzare un nuovo impianto, DEVE rivolgersi ad un impiantista abilitato. L’installatore, a sua volta, terminati i lavori, DEVE rilasciare la dichiarazione di conformità degli impianti realizzati, corredata dai seguenti allegati: • Schema dell’impianto realizzato oppure progetto che identifichi quanto installato; • Relazione con la tipologia dei materiali utilizzati che fornisca precise indicazioni di quanto installato; • Visura della Camera di Commercio recante l’abilitazione della ditta ai sensi della Legge 46/90 attestante il possesso dei requisiti per il settore termoidraulico indicati dalle lettere “c) impianti di riscaldamento”; “d) impianti idrosanitari” ed “e) impianti di utilizzazione del gas”.

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Come scegliere l’installatore? Fatevi fare sempre almeno due/tre preventivi, assicurandovi di formulare le stesse richieste ai vari installatori. Leggete attentamente le offerte e non solo il prezzo finale (a volte risparmiare all’atto della costruzione dell’impianto significa spendere molto di più in bollette nell’arco degli anni). Chiedete referenze su impianti già realizzati ed informatevi presso gli utilizzatori sul buon funzionamento.


Per gli impianti di riscaldamento ricordate che: • il camino è parte integrante dell’impianto e deve essere realizzato dall’installatore. Non può essere realizzato dall’impresa edile, che deve limitarsi a predisporre un adeguata struttura muraria di supporto ovvero un cavedio per la posa del condotto di scarico dei fumi o del camino; • i piani cottura sono a tutti gli effetti degli apparecchi a gas e, pertanto, devono essere installati e messi in servizio da un impiantista abilitato e non dal mobiliere; • l’installatore è responsabile di quanto esegue e della compatibilità con altre parti d’impianto alle quali si deve collegare: non potete chiedergli di collegare una caldaia ad una canna fumaria non idonea.

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LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI TERMICI

Chi deve preoccuparsi della manutenzione? Colui che utilizza l’impianto ovvero il proprietario, l’occupante, l’inquilino o l’amministratore del condominio. Costoro devono chiamare il manutentore abilitato per far effettuare gli interventi necessari rispettando le scadenze previste dalle normative.

Perché la manutenzione è importante? La sicurezza degli impianti non è eterna: è necessario verificare periodicamente se l’impianto è ancora efficiente (come, più comunemente, viene fatto con la propria auto). Per evitare che gli impianti diventino inaffidabili, spesso spreconi ma, soprattutto, pericolosi, la manutenzione deve essere preventiva e non, come spesso accade, effettuata solo quando succede un guasto o un’emergenza. Inoltre, la manutenzione, è un obbligo di legge (prevista dai D.P.R. 412/93, 551/99, ecc).

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Ogni quanto tempo si deve far verificare l’impianto ai fini del rendimento energetico (risparmio) ? Le esigenze di manutenzione (cosa fare e quando farlo) per conservare nel tempo la sicurezza e le prestazioni dell’impianto devono essere stabilite nel seguente ordine di priorità: 1: dall’impiantista costruttore dell’impianto: che lo conosce nella sua interezza e ne indica la periodicità; 2: dal costruttore dei componenti ed apparecchi tramite le istruzioni per l’uso e la manutenzione che devono accompagnare ogni apparecchio; 3: dalle norme UNI e CEI applicabili; 4: come minimo dalle scadenze stabilite dalle leggi di settore (per gli impianti di riscaldamento il D.Lgs 192/05)

In Breve - Programmate assieme al vostro manutentore di fiducia lo scadenzario degli interventi di manutenzione assicurandovi che venga rispettato: otterrete così maggior sicurezza, comfort e risparmio!

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PERIODICITÀ DELLA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI TERMICI

Potenza nominale

Tipi di combustibile

Anzianità impianto

Scadenze manutenzione

Verifiche rendimento

Tipi di libretto e allegato tecnico

Inferiore a 34,8Kw

Tutti

Qualsiasi

Annuale

Biennale

Libretto Impianto All. H o G

Tra 35 e 350Kw

Tutti

Qualsiasi

Annuale

Annuale

Libretto Centrale All. F

Superore a 350Kw

Tutti

Qualsiasi

Annuale

Semestrale

Libretto Centrale All. F


A chi rivolgersi per la manutenzione? La legge obbliga l’utente a rivolgersi ad un manutentore abilitato che, al termine delle operazioni di controllo e manutenzione, ha il dovere di comunicarne il risultato per iscritto. Il manutentore rilascia quindi all’utente il “rapporto di controllo tecnico” redatto su un apposito modello ministeriale chiamato “ allegato H, o F, o G “ secondo la potenza dell’impianto. L’allegato deve essere conservato unitamente al libretto d’impianto o di centrale.

A cosa si deve porre attenzione sugli allegati? L’utente deve soprattutto leggere attentamente le note finali: le osservazioni, raccomandazioni e prescrizioni.

Osservazioni: significa che il manutentore ha trovato qualche problema, ma è riuscito a risolverlo durante l’intervento. Si può utilizzare l’impianto in sicurezza.

Raccomandazioni: l’impianto può essere utilizzato ed è comunque sicuro, ma sono opportuni degli interventi di messa a punto, affinché l’impianto abbia una resa ottimale evitando, in questo modo, anche notevoli sprechi energetici. Prescrizioni: se sono presenti delle prescrizioni, ciò significa che l’impianto è pericoloso. L’impianto non può essere utilizzato finché non siano stati risolti i problemi indicati dal manutentore. L’utente che mette in servizio un impianto senza ottemperare alle prescrizioni lo fa a Suo esclusivo rischio e pericolo ed è sanzionabile in caso di verifica da parte della Pubblica Amministrazione.

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I RISCHI DEGLI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO

Impianti a gas. I combustibili gassosi (metano e GPL) possono formare, con l’aria, miscele esplosive estremamente pericolose in quanto hanno un alto potere dirompente.

Come difendesi dal rischio di esplosione? L’unica difesa efficace, oltre alla corretta manutenzione dell’impianto (prova di tenuta), è l’aerazione dei locali. In questo caso l’eventuale perdita viene naturalmente diluita e continuamente espulsa dai locali dal ricambio d’aria. Pertanto, per garantire la reale sicurezza, nei locali nei quali si installano impianti al gas (sia metano che GPL), devono essere realizzate delle aperture opportunamente dimensionate, che consentano un’aerazione permanente. NON CHIUDETE I FORI DI AREAZIONE PERCHE’ FA FREDDO MA, AL CONTRARIO, ASSICURATEVI CHE NON SIANO MAI OSTRUITI! I fori d’aerazione dovranno essere posizionati in prossimità del soffitto per il metano, in prossimità del pavimento per il GPL.

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Alcuni Consigli - Se avvertite odore di gas, non attivate impianti elettrici ( es. suonare il campanello, accendere la luce … ) chiudete il rubinetto del gas, aerate immediatamente i locali e chiamate il vostro manutentore di fiducia. Incidenti mortali da esplosioni di gas causano in Italia, più di 100 vittime l’anno.


E con il gasolio? Questi impianti sono i meno pericolosi, non essendo a rischio d’esplosione. E’ possibile però un eventuale incendio in caso di spandimento di combustibile anche se si devono verificare condizioni particolari (temperature oltre i 70°). Il maggior danno causato dal gasolio è di natura ambientale. In caso di sversamento sul suolo o nel sottosuolo si provoca l’inquinamento del terreno, delle fogne e, nei casi, peggiori della falda acquifera con necessità di costosissimi interventi di bonifica.

Come si formano i gas “killer” tipo il monossido di carbonio (CO)? Il Monossido di Carbonio si produce in caso di combustione incompleta (cattiva regolazione del bruciatore della caldaia). Se l’ambiente non è adeguatamente aerato i fumi di combustione lo possono saturare con percentuali estremamente pericolose anche se di bassa concentrazione. Basti pensare che, respirare aria inquinata con “solo” lo 0,1% di CO, anche per un breve periodo di tempo (15/20 minuti), può essere letale. Il CO deve la sua pericolosità al fatto d’essere inodore, insapore, incolore, non irritante e, di conseguenza, può provocare la morte senza che il soggetto esposto se ne renda conto . Sono maggiormente pericolose tutte le apparecchiature di riscaldamento e produzione d’acqua calda sanitaria di tipo atmosferico a tiraggio naturale (tipo B, senza ventilatore ad esempio: caminetti, stufe, caldaie e scaldaacqua atmosferici, etc). In questi apparecchi vi è comunicazione diretta fra il camino e l’ambiente d’installazione; pertanto i gas derivanti da una cattiva combustione possono facilmente diffondersi negli ambienti domestici.

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IL LIBRETTO DI IMPIANTO E DI CENTRALE

Alcuni Consigli Cosa è il libretto d’impianto o di centrale? Tutti gli impianti termici, vecchi e nuovi, devono essere dotati di idonea documentazione. Per gli impianti sino a 35 kW di potenza è previsto il “libretto di impianto”, oltre questa potenza è obbligatorio il “libretto di centrale”. Il “libretto di impianto” o “di centrale” è l’equivalente della carta di circolazione di un’automobile; è pertanto doveroso poterne disporre. La mancanza del libretto comporta la necessità di compilarne immediatamente uno nuovo facendosi, eventualmente, aiutare dal tecnico manutentore di fiducia.

Chi compila la documentazione?

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La compilazione iniziale del libretto è di competenza dell’installatore dell’impianto. Per gli impianti di potenza inferiore a 35 kW deve essere compilato un nuovo libretto anche in caso di sostituzione della caldaia. Gli interventi di manutenzione devono essere registrati sul libretto assieme al quale devono essere conservati anche i rapporti di controllo tecnico rilasciati dal manutentore (allegati tecnici H o G o F a seconda delle potenze). E’ compito dell’utente registrare periodicamente i consumi nel libretto di impianto, tale documentazione ne rappresenta “la fotografia”. Compito dell’utente è prestare la massima attenzione a quanto compilato dal tecnico e, in modo particolare, le osservazioni, le raccomandazioni ma, soprattutto, le prescrizioni.

- Conservate con cura tutta la documentazione dell’impianto (dichiarazione di conformità, libretto, allegati). Rifare i documenti, se smarriti può essere problematico e, sicuramente costoso!

Perché l’utente deve compilare il libretto? Per tenere sotto controllo i consumi che, se troppo elevati, sono indice di malfunzionamento dell’impianto. Se si notano aumenti di consumo ingiustificati, è opportuno chiamare il manutentore di fiducia.

Il terzo responsabile L’utilizzatore dell’impianto può farsi sostituire da un “terzo responsabile” che viene delegato alla manutenzione e conduzione. Tale figura è il manutentore di fiducia che, essendo un soggetto abilitato ai sensi della Legge 46/90, si assume le responsabilità civili e penali relative alla conduzione, e cura la manutenzione nel rispetto della legislazione e delle norme tecniche osservando le scadenze obbligatorie. Per questo motivo è necessario che l’incarico al “terzo responsabile” sia regolato mediante un apposito contratto scritto e che la figura del terzo responsabile sia comunicata all’Ente Pubblico incaricato delle verifiche.


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COME FUNZIONANO LE VERIFICHE DEGLI IMPIANTI TERMICI (i bollini verdi)

Perchè sono stati introdotti i bollini verdi? La regolare manutenzione degli impianti termici è sottoposta a verifica biennale da parte delle Amministrazioni territoriali: direttamente dalle Amministrazioni Comunali, per i comuni con più di 30.000 abitanti, e dall’Amministrazione Provinciale per il resto del territorio. Il costo delle verifiche è a carico del’utente. L’avvenuta corretta manutenzione degli impianti, con potenza inferiore ai 35 kW, può essere “autocertificata” dall’utente mediante l’invio da parte del manutentore, all’Ente competente per le verifiche, del rapporto di controllo, debitamente sottoscritto dall’utente e con apposto il “bollino verde”. Per gli impianti NON AUTOCERTIFICATI, gli Enti competenti hanno l’obbligo della verifica sistematica biennale. L’intero costo della verifica è a carico dell’utente. Per gli impianti AUTOCERTIFICATI, gli Enti competenti hanno l’obbligo della verifica a campione (5% degli impianti all’anno). In questo caso nessun costo sarà imputato all’utente in quanto è già stato pagato il “bollino”. Allo stato attuale l’AUTOCERTIFICAZIONE è facoltativa ma fortemente raccomandabile; la stessa diventerà obbligatoria con l’attuazione del D.Lgs 152/05. Poiché la materia non è ancora compiutamente regolamentata, chiedete informazioni al Vostro manutentore in occasione della prossima manutenzione periodica.

I bollini verdi posso essere fatti su tutti gli impianti? Gli impianti di potenza superiore a 35 kW non rientrano fra quelli “autocertificabili”: non potrà quindi essere apposto il bollino verde. Per questi saranno programmati appositi sopralluoghi da parte degli Enti competenti con costi, a carico dei conduttori, commisurati alla potenza dell’impianto.

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COSA SUCCEDE SE SI ROMPE UNA CONDUTTURA O UNA PARTE DELL’IMPIANTO?

I danni che si possono verificare sono di due tipologie: A) Danni diretti e materiali che corrispondono a quelli subiti dalle nostre cose e dai nostri fabbricati e che si devono riparare con i propri soldi. I danni più frequenti sono quelli conseguenti a scoppi dovuti a fuoriuscita di gas, bagnamenti subiti da muri, pavimenti in legno, controsoffitti e quelli per la rottura e riparazione dei muri, per la ricerca e riparazione dei tubi danneggiati; B) Danni da responsabilità civile verso terzi che sono, in molti casi, conseguenti a quelli diretti sopraccitati. Infatti nei fabbricati in condominio, i danni provocati dalle fuoriuscite di acqua e/o di gas sono, in molti casi, più consistenti di quelli necessari per le riparazioni. L’acqua che fuoriesce da un tubo può danneggiare appartamenti e attività sottostanti provocandone anche la chiusura (bar, negozi, …) con risarcimenti molto sostenuti.

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Cosa conviene fare? La prima cosa da fare consiste nell’affidare i lavori di installazione e manutenzione degli impianti a ditte artigiane abilitate che utilizzano personale specializzato regolarmente assunto; la seconda cosa da fare consiste nel garantirsi da questi eventi stipulando apposite polizze di assicurazione che tutelino sia dai danni diretti che da quelli di responsabilità civile. Così facendo si evita di utilizzare il proprio denaro, oltre che per le riparazioni, anche per i danni a terzi precisando che, anche qualora sia ravvisabile una eventuale responsabilità dell’installatore, il proprietario e/o conduttore dell’immobile è comunque tenuto a risarcire i danni ai vicini in quanto è committente dei lavori e perciò soggetto alla “colpa in eligendo”.


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IL LIBERO MERCATO DELL’ENERGIA

Alcuni Consigli Cos’è il mercato libero dell’energia? Il settore dell’energia, prima monopolio di Stato, è ora liberalizzato in Italia per obblighi derivanti da Direttive Europee. Sono così presenti sul mercato, in un regime di libera concorrenza, più fornitori di energia (gas ed energia elettrica) ai quali è possibile rivolgersi verificando le diverse offerte e potendo scegliere quelle più adatte alle proprie esigenze.

- Con l’attuale situazione i risparmi cominciano a diventare apprezzabili solo con i consumi elevati che si possono avere in grandi strutture o con utilizzi di tipo industriale. Chiedete quindi sempre informazioni al Vostro installatore artigiano di fiducia, prima di aderire a proposte di nuovi contratti di fornitura.

Se si cambia gestore bisogna sostituire tubi e contatore? No; l’impianto non viene toccato funzionando, la cosa, sostanzialmente allo stesso modo della telefonia. Ci sarà solamente un diverso contratto di fornitura e, conseguentemente, una bolletta emessa da un diverso fornitore. Le reti sono gestite e messe al servizio di tutti gli utenti e fornitori dai distributori. Il traffico di gas è regolato dall’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas (AEEG) che stabilisce le tariffe per il trasporto e la distribuzione (transito nelle reti) ed il prezzo di riferimento per la vendita del gas e dell’energia elettrica. I distributori possono anche essere venditori di gas nel territori (concessione) in cui operano.

Che vantaggi ci sono? In teoria, con la concorrenza tra venditori, le tariffe dovrebbero abbassarsi. In minima parte ciò è avvenuto (anche se l’energia in Italia è mediamente più cara che negli altri Paesi Europei). Si possono ottenere sconti di qualche punto percentuale, bonus o premi a seconda del gestore. Sono però esclusi dagli sconti i costi del trasporto e, naturalmente, la tassazione che costituiscono la maggior parte del prezzo dell’energia elettrica e del gas.

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IMPIANTI A GAS CONSIGLI E ACCORTEZZE

Ricordiamo che è assolutamente vietato il “fai da te” negli impianti. Ogni intervento di manutenzione o modifica deve essere fatto esclusivamente da personale abilitato ai sensi della legge 46/90. Le caldaie possono essere: di tipo “B”, cioè aspirare l’aria per la combustione direttamente dal locale in cui sono installate, oppure di tipo “C” (a camera stagna), cioè aspirare l’aria dall’esterno attraverso un apposito condotto. Tra i due tipi, ai fini della sicurezza, sono sicuramente da preferire le seconde (tipo “C”, stagne). I piani cottura sono a tutti gli effetti “apparecchi a gas” e, perciò, devono essere allacciati alla rete del gas da un installatore e non dal montatore della cucina, se non abilitato. I tubi di collegamento ai piani cottura possono essere realizzati con tubo flessibile in gomma del tipo omologato. Ai fini di una maggior sicurezza, è preferibile realizzare il collegamento utilizzando un tubo rigido in rame o un apposito tubo flessibile in acciaio inox. Utilizzando un tubo di gomma, si deve porre attenzione che lo stesso non venga sottoposto a sforzi e non sia posizionato in modo da subire deformazioni, surriscaldamenti o tagli. Il tubo in gomma, inoltre, DEVE essere sostituito alla scadenza stampigliata all’esterno. I tubi esterni dell’impianto domestico del gas non devono essere usati quali agganci per tiranti o cavi o quali appendi oggetti o per la messa a terra di impianti elettrici

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I tubi del gas sono di norma posti sotto traccia entro i 20 cm dal muro nel pavimento o tra i 10 e i 20 cm di altezza nei muri rispetto al pavimento. Pertanto in questi posti è sconsigliato fare fori. Nello schema dell’impianto allegato alla dichiarazione di conformità dovrebbe essere, in ogni caso, disegnata la collocazione della rete domestica. E’ consigliato, prima di coricarsi o prima di lasciare la casa per alcuni giorni, chiudere il rubinetto del gas che solitamente è posizionato sotto il lavello della cucina. E’ buona prassi, per accendere un fornello del piano cottura, seguire questa procedura: accendere prima il fiammifero, accostarlo all’ugello del piano cottura e poi dare gas. Aprire prima il gas e poi accendere il fiammifero può provocare una pericolosa fiammata oppure si può dimenticare il gas aperto. Evitate di mettere sul gas pentole piene d’acqua fino all’orlo. L’acqua bollendo potrebbe traboccare e spegnere il fuoco con la conseguente fuoriuscita di gas. Pretendete, all’atto dell’acquisto del piano cottura, che questo sia dotato di valvola di sicurezza (termocoppie). In caso di spegnimento accidentale della fiamma si chiuderà, automaticamente, l’erogazione del gas. I fori di areazione sulla parete servono per fare entrare l’aria sufficiente per permettere una corretta combustione del gas sul piano cottura. Non vanno, perciò, mai tappati: è pericoloso.



Le Sedi Associazione Artigiani e Piccole Imprese mandamento di San Donà di Piave

SAN DONÀ DI PIAVE Via Perugia, 2 - Tel. 0421.3351, Fax 0421.33544 - e-mail: info@artigianisandona.it

QUARTO D’ALTINO

ERACLEA

Via Aldo Moro, 45 Palazzo d’Altino. scala C Tel. 0422.823105 Fax 0422.826301 e-mail: quarto@artigianisandona.it

Via Roma, 31 Tel. 0421.232636 Fax 0421.232687 e-mail: eraclea@artigianisandona.it

JESOLO PAESE

TORRE DI MOSTO

Via E. Borsanti, 11 Tel. 0421.951388 Fax 0421.951109 e-mail: jesolo@artigianisandona.it

Via Roma, 31 Tel. 0421.325655 Fax 0421.326546 e-mail: torre@artigianisandona.it

www.artigianisandona.it

www.confartigianato.it

www.musei.confartigianato.it


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