FIERA DI UDINE RIPENSIAMO AL FUTURO Mentre molte fiere di caratura internazionale, una su tutte il Salone del mobile di Milano, hanno deciso a malincuore di saltare l’appuntamento 2020, troppo rischioso, oneroso da organizzare e a rischio flop per via di tutte le limitazioni imposte dalla pandemia, un piccolo miracolo si è prodotto in Friuli dove, puntuale, è andata in scena la Casa moderna, giunta quest’anno alla sua 67esima edizione. Un appuntamento che più che mai, in questo 2020, ha fatto rimbalzare la memoria indietro nel tempo, ai primi passi mossi dall’ente fieristico grazie alla lungimiranza dell’Unione artigiani di Udine e Gorizia. Fu
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infatti l’Unione a dare i natali alla fiera, a pensare, organizzare e inaugurare la prima “Mostra dell’artigianato e della casa moderna”, antenata dell’attuale evento di punta del calendario fieristico udinese, che all’epoca fu inaugurata nientemeno che dall’allora presidente del consiglio, Alcide De Gasperi. Otto anni dopo, la fiera, che nel frattempo era cresciuta diventando un punto di riferimento per l’economia locale, non solo artigiana, veniva per questo ceduta dall’Unione alle istituzioni del territorio - Camera di Commercio, Comune e Provincia di Udine - per realizzare un progetto ancor più