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Decreto Sostegni Bis, le disposizioni pag in materia di lavoro
Decreto Sostegni Bis, le disposizioni in materia di lavoro
Tre giorni dopo la conversione in Legge del Decreto Sostegni, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il Decreto Sostegni Bis (Decreto Legge n. 73 de 25 maggio 2021), recante nuove misure connesse all’emergenza da COVID-19, in vigore dal 26 maggio 2021. Le novità introdotte di maggiore interesse in materia di lavoro sono: • trattamenti di integrazione salariale CIGO ordinaria dal 1° luglio 2021 • cassa integrazione straordinaria in deroga con riduzione del fatturato • il divieto di licenziamento • decontribuzione per l’assunzione nel settore del turismo, del commercio e degli stabilimenti termali • il contratto di rioccupazione • sospensione dei pignoramenti al 30 giugno 2021 • contratto di espansione per aziende con almeno 100 dipendenti.
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TRATTAMENTI DI INTEGRAZIONE SALARIALE CIGO ORDINARIA DAL 1 LUGLIO 2021
(art. 40 c.3 DL 73/2021)
Il nuovo Decreto Sostegni Bis prevede che a partire dal 1° luglio 2021 i datori di lavoro che sospendono o riducono l'attività lavorativa possono presentare domanda di cassa
integrazione salariale ordinaria CIGO e straordinaria
CIGS, ai sensi del Decreto Legislativo n. 148/2015 che ha disciplinato i trattamenti di integrazione salariale, venendo quindi meno la previsione di specifici interventi con la causale Covid-19. L’unica agevolazione prevista è l’esonero dal pagamento del contributo addizionale dal 1° luglio al 31 dicembre 2021, riconosciuto nel limite delle risorse stanziate. In pratica, per le imprese che rientrano nel campo di applicazione della cassa integrazione ordinaria – quindi le aziende industriali e le aziende edili artigiane – dovranno richiedere i tradizionali ammortizzatori sociali disciplinati dal D.Lgs n. 148/2015 e rispettare le specifiche regole di fruizione: - richiesta nel limite di durata massima pari a 13 settimane per la CIGO - limite di durata massima dei trattamenti autorizzabili pari a 52 settimane nel biennio mobile per la CIGO - requisito dell’anzianità lavorativa di almeno 90 giorni Sul punto, tuttavia, si attendono indicazioni da parte dell’INPS.
CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA IN DEROGA CON RIDUZIONE DEL FATTURATO
(art. 40 c.1 DL 73/2021) CIGS ordinari di cui al D.Lgs. 148/2015, i datori di lavoro privati possono presentare domanda di cassa integrazione guadagni straordinaria in deroga dal 26 maggio 2021 il 31 dicembre 2021, per una durata massima di 26 settimane, subordinatamente alla sussistenza di un calo di fatturato del 50% nel primo semestre 2021 rispetto al primo semestre del 2019, previa stipula di accordi collettivi aziendali di riduzione dell’attività lavorativa dei lavoratori in forza, finalizzati al mantenimento dei livelli occupazionali nella fase di ripresa delle attività dopo l’emergenza epidemiologica. Tali domande possono essere richieste in deroga: - al limite dei 24 mesi (30 mesi per le imprese del settore edile e lapideo) nel quinquennio mobile previsto per la durata massima complessiva, di cui all’art. 4 del
D.Lgs n. 148/15 - alle causali di intervento, di cui all’art. 21 del D.Lgs n. 148/15.
Le regole fissate per la fruizione del trattamento CIGS in deroga (simili a quelle stabilite per il contratto di solidarietà) prevedono che: - la riduzione media oraria non può essere superiore all’80% dell’orario giornaliero, settimanale mensile dei lavoratori interessati dall’accordo collettivo - per ciascun lavoratore, la percentuale di riduzione complessiva dell’orario di lavoro non può essere superiore al 90% nell’arco dell’intero periodo.
Gli accordi collettivi devono specificare le modalità attraverso le quali l’impresa, per soddisfare temporanee esigenze di maggior lavoro, può modificare in aumento, nei limiti del normale orario di lavoro, l’orario ridotto. Il maggior lavoro prestato comporta una corrispondente riduzione del trattamento di integrazione salariale. Il trattamento di integrazione salariale dei lavoratori impiegati a orario ridotto è fissato in misura pari al 70% della
retribuzione globale che sarebbe loro spettata per le ore di lavoro non prestate, senza l’applicazione dei massimali, fermo restando il riconoscimento della contribuzione figurativa per i relativi periodi.
IL DIVIETO DI LICENZIAMENTO
(art.40 C. 4 e 5 DL 73/2021)
Ai sensi del precedente Decreto Sostegni DL 41/2021, è previsto il divieto di licenziamento per GMO: - fino al 30 giugno 2021 per le aziende che rientrano nella disciplina della CIGO a condizione che venga utilizzato l’ammortizzatore Covid - fino al 31 ottobre 2021 per le aziende che rientrano nella disciplina di FSBA/FIS/Assegno Ordinario/Cig in deroga a condizione che venga utilizzato l’ammortizzatore Covid. Il DL Sostegni Bis ha disposto inoltre che per i datori che dal 1° luglio 2021 accederanno alla CIGO e CIGS ai sensi del comma 3 del DL 73/2021, ovvero ai sensi del D.Lgs n. 148/2015, il divieto di licenziamento per giustificato motivo oggettivo si estende per la durata del trattamento di integrazione salariale fruito entro il 31 dicembre 2021. Tale divieto non si applica per le consuete motivazioni già previste durante il periodo di emergenza Covid (licenziamenti motivati dalla cessazione definitiva dell'attività dell'impresa; dalla cessazione definitiva dell'attività di impresa conseguente alla messa in liquidazione della società senza continuazione, anche parziale, dell'attività; nelle ipotesi di accordo collettivo aziendale di incentivo alla risoluzione del rapporto di lavoro, limitatamente ai lavoratori che aderiscono al predetto accordo; in caso di fallimento, quando non sia previsto l'esercizio provvisorio dell'impresa o ne sia disposta la cessazione).
DECONTRIBUZIONE PER L’ASSUNZIONE NEL SETTORE DEL TURISMO, DEL COMMERCIO E DEGLI STABILIMENTI TERMALI
(art. 43 DL 73/2021)
Con il decreto Sostegni Bis viene introdotto una nuova forma di decontribuzione, rivolta esclusivamente ai settori del turismo, del commercio e degli stabilimenti ter-
mali.
L'esonero dal versamento dei contributi previdenziali è pari al doppio delle ore di integrazione salariale già fruite nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2021, con esclusione dei premi/contributi dovuti all'INAIL. La decontribuzione spettante per i settori del turismo, degli stabilimenti termali e del commercio è soggetta all’approvazione della Commissione Europea. L’esonero è cumulabile con altri esoneri, nei limiti della contribuzione previdenziale dovuta, è fruibile entro il 31 dicembre 2021. Per i datori di lavoro che fruiscono della decontribuzione è previsto il divieto di licenziamento collettivo e individuale per giustificato motivo oggettivo fino al 31 dicembre 2021; in caso di violazione di tale divieto è prevista la revoca dell’esonero contributivo concesso con efficacia retroattiva e l'impossibilità di presentare domanda di integrazione salariale ai sensi del DL 41/2021.
IL CONTRATTO DI RIOCCUPAZIONE
(art.41 DL 73/2021)
Il Decreto ha istituito il contratto di rioccupazione per incentivare l’assunzione con contratto subordinato a tempo indeterminato di lavoratori disoccupati (ai sensi del D.Lgs. 150/2015) fase di ripresa delle attività dopo l'emergenza epidemiologica. Condizione per l'assunzione con il contratto di rioccupazione è la definizione, con il consenso del lavoratore, di un progetto individuale di inserimento, finalizzato a garantire l'adeguamento delle competenze professionali del lavoratore stesso al nuovo contesto lavorativo della durata di 6 mesi. L’incentivo, soggetto all’approvazione della Commissione Europea, ha le seguenti caratteristiche: - è previsto per l’assunzione nel periodo dal 1° luglio 2021 al 31 ottobre 2021 di soggetti disoccupati - è previsto l'esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, ad esclusione dei premi INAIL, per un periodo massimo di 6 mesi e nel limite massimo di importo pari a € 6.000 su base annua, riparametrato e applicato su base mensile - l'esonero spetta ai datori di lavoro privati che, nei 6 mesi precedenti l'assunzione, non abbiano proceduto a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo o a licenziamenti collettivi, ai sensi della L.223/91, nella medesima unità produttiva - sono esclusi i datori di lavoro del settore agricolo e del lavoro domestico. Al termine del periodo di inserimento le parti possono recedere dal contratto con preavviso decorrente dal medesimo termine; in assenza del recesso il rapporto prosegue come ordinario rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Comporta la revoca dell'esonero e il recupero del beneficio già fruito: - il licenziamento del lavoratore intimato durante il periodo di inserimento - il licenziamento del lavoratore intimato al termine del periodo di inserimento - il licenziamento collettivo o individuale per giustificato