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ALPTRANSIT. VA DOVE TI PORTA IL FERRO

Con l’apertura della Galleria di Base del Ceneri si completa l’ultimo tassello di Alptransit, il “progetto del secolo” che dà una svolta decisiva ai collegamenti sul corridoio europeo Genova-Rotterdam

In Svizzera lo chiamano Nuovo collegamento ferroviario attraverso le Alpi (NFTA), e rivoluzionerà la mobilità su rotaia anche per la provincia di Varese, avvicinandola all’Europa e rendendo sempre più competitivo il trasporto su ferro rispetto a quello su gomma, sia per le merci sia per i passeggeri. Con l’a

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pertura della Galleria di Base del Ceneri, in programma dal 13 dicembre con l’entrata in vigore del nuovo orario ferroviario delle

FFS elvetiche, si completa l’ultimo tassello di Alptransit, il “progetto del secolo” che dà una svolta decisiva ai collegamenti sul corridoio europeo Genova-Rotterdam. Il tunnel sotto il Monte Ceneri è la terza e ultima opera realizzata in Svizzera nell’ambito del progetto NFTA, dopo il traforo del Lötschberg e la galleria di base del Gottardo, entrata in funzione nel 2016. Un investimento da circa 23 miliardi di franchi svizzeri.

Le corse di prova si svolgeranno da settembre a dicembre 2020 con treni merci e passeggeri commerciali. Si tratta dell’ultima fase preparatoria prima dell’entrata in servizio della galleria a metà dicembre, secondo l’orario ufficiale che scatta il giorno 13 dell’ultimo mese del 2020. La pandemia ha costretto a rivedere la programmazione dell’inaugurazione dell’opera, prevista per il 4 settembre, con la consegna ufficiale dal costruttore ATG al futuro gestore, le Ferrovie Federali Svizzere (FFS). Niente festeggiamenti, ma solo una cerimonia simbolica per i media, mentre il previsto summit tra i ministri dei trasporti di Svizzera, Italia, Austria, Germania, Francia e Liechtenstein del 3 settembre si è limitato ad una “conference call” a distanza. La ferrovia di pianura attraverso le Alpi è «un elemento centrale del corridoio europeo per il traffico merci Rotterdam-Genova», secondo quanto dichiarato dalla presidente della Confederazione elvetica Simonetta Sommaruga: decisivo in particolare per il trasferimento delle merci dalla strada alla rotaia. Ma anche per rendere più competitivo il traffico passeggeri tra Milano, Zurigo e Monaco di Baviera. La galleria di base del Ceneri è lunga 15,4 km e si estende da Camorino, presso Bellinzona, a Vezia, vicino Lugano. Con il cambio di orario a metà dicembre 2020 (per ora intermedio, in attesa di quello definitivo ad aprile 2021), le FFS metteranno in atto, secondo calendario, la maggior parte dell’offerta prevista nel traffico passeggeri. Questa comprende collegamenti più frequenti da nord a sud e più treni internazionali. Inoltre, grazie alla galleria di base del Ceneri, il Ticino beneficerà di un’interessante rete celere regionale.

Gli spostamenti saranno molto più rapidi rispetto ad oggi: da Varese si arriverà a

Zurigo, capitale economica della Confederazione, in meno di 3 ore, grazie al collegamento Arcisate-Stabio e alla nuova galleria del Ceneri.

Il viaggio da Zurigo a Lugano durerà infatti meno di due ore, mentre il viaggio da Zurigo a Milano durerà 3 ore e 17 minuti e sarà ampliato a dieci collegamenti diretti al giorno. Rispetto all’orario attuale, questo accorcerà il tempo di percorrenza di circa 20 minuti. Da Basilea a Milano ci saranno cinque collegamenti diretti al giorno, di cui due via Lucerna-Gottardo-Chiasso e tre via Berna-Briga-Domodossola (e Gallarate). A partire dal 13 dicembre entrerà in servizio la nuova linea RE80 Locarno - Lugano via galleria di base del Monte Ceneri. Il tempo di viaggio fra Lugano e Locarno sarà di circa 30 minuti. Con l’entrata in servizio dell’orario definitivo (dal 21 aprile 2021) la nuova linea RE80 sarà prolungata fino a Milano;

La presenza degli snodi transfrontalieri resi possibili dalla Arcisate-Stabio offre alla provincia di Varese l’opportunità di ritrovare nuova centralità grazie alla nuova “ferrovia: una opportunità da sfruttare

i collegamenti RE80 circoleranno ogni 30 minuti fra Chiasso-Lugano-Locarno, ogni 60 minuti fra Milano Centrale-Chiasso-Lugano-Locarno. È evidente che la presenza dei collega

menti transfrontalieri resi possibili dalla Arcisate-Stabio offre alla provincia di Varese l’opportunità di ritrovare nuova centralità grazie ai collegamenti più rapidi

della nuova “ferrovia di pianura”. Sia per il traffico passeggeri, che potrà incentivare gli interscambi per turisti e professionisti tra Varese, la Svizzera e il Nord Europa, sia per il traffico merci, con la piena attuazione del progetto Alptransit che va di pari passo con le opere di adeguamento della ferrovia del Lago Maggiore (risagomatura delle gallerie a 4 metri per renderle percorribili dai treni merci da 750 metri di lunghezza), che rappresenta lo sbocco verso il Nord Italia (e in particolare verso i terminal intermodali di Busto Arsizio e di Novara) dei collegamenti merci in arrivo attraverso Alptransit. Per una volta l’Italia si è dimostrata più “al passo” della stessa Germania, dove quasi tutto il traffico si concentra sulla congestionata tratta della Valle del Reno Karlsruhe-Basilea. Solo con la firma della dichiarazione dei ministri del maggio 2019 la Germania ha dichiarato di voler aumentare, con diverse misure di piccola entità, di 50 treni al giorno le capacità per il traffico merci su rotaia internazionale, portando gli attuali 175 treni a 225. Ecco perché il territorio del Varesotto deve «cogliere questa grande opportunità», come sollecitava mesi fa in un convegno l’assessore all’ambiente di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo. L’investimento che si sta mettendo in campo è significativo, su più fronti. Lungo

le linee ferroviarie di RFI Gallarate-Laveno-Luino e Sesto Calende-Laveno-Luino verranno eliminati in tutto quindici pas

saggi a livello. Un obiettivo per il quale sono stati stanziati oltre 30 milioni di euro, di cui 20 a carico di RFI e 10 da parte di Regione Lombardia, a cui si sono aggiunti nelle scorse settimane altri 9,9 milioni di euro nell’ambito del “piano Marshall” post-Covid con cui Regione Lombardia ha finanziato interventi infrastrutturali per 3,5 miliardi di euro. Nel dettaglio, il piano messo a punto in collaborazione con la Provincia di Varese prevede la soppressione di tre “barriere” a Laveno, due a Luino, una a Maccagno con Pino e Veddasca, e ancora tre a Ispra, altrettante a Sangiano e tre tra Taino e Angera. RFI ha poi programmato 145 interventi per la mitigazione del rumore, di cui 105 per barriere fonoassorbenti, e ha stanziato altri 4 milioni di euro per affrontare il dissesto idrogeologico, oltre ad aggiornare e condividere con gli enti locali i piani di emergenza in galleria per la sicurezza della tratta Luino-Gallarate. A questi interventi si aggiunge un’altra importante opera di compensazione, finanziata anche questa nell’ambito del “piano Marshall” lombardo su input del consigliere regionale Marco Colombo: la Ciclovia del Lago Maggiore da Sesto Calende a Laveno Mombello, per un importo stimato di circa 12 milioni di euro. Non solo: il Comune di Varese, guidato dal sindaco Davide Galimberti, ha raccolto la sfida con l’ambizioso piano da 18 milioni di euro per la riqualificazione della zona delle stazioni ferroviarie, visto come “elemento di rilancio” della città proprio alla luce del fatto che “Varese è diventata una stazione internazionale” al centro della tratta di transito tra la Svizzera e l’aeroporto di Malpensa.

Sul lato provato, c’è tutta la filiera della logistica che si appresta a beneficiare dei vantaggi della nuova infrastruttura. A. Ali.

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