2 minute read

VOLEVAMO DARE UN SEGNALE E SONO NATE LE SCARPE... CON LA BUCCIA

Volevamo dare un segnale

E sono nate le scarpe… con la buccia

Advertisement

L’idea ecologicamente sostenibile è dello stilista sudcoreano Dong Seon e della product manager Giuliana Borzillo. Nel 2020 è nata così Id.Eight, una linea di sneaker sostenibili, cruelty-free e interamente made in Italy

«Con la buccia della frutta ci facciamo le scarpe». Questa l’idea imprenditoriale dello stilista sud coreano

Dong Seon e la product manager Giuliana Borzillo,

duo creativo nella vita e nel lavoro. La coppia, dopo anni di formazione ed esperienza nel settore delle calzature, maturata la consapevolezza delle problematiche ambientali che affliggono il mondo della moda, ha progettato una start-up per affrontare lo spreco di risorse. «Ci siamo accorti di quanto inquinano i prodotti e di conseguenza abbiamo sentito la necessità di portare sul mercato un progetto che potesse cambiare le dinamiche tradizionali a favore di una produzione più rispettosa dell’ambiente e meno impattante» raccontano. Da questa visione, nel 2020, è nata Id.Eight, una linea di sneaker sostenibili, cruelty-free e interamente made in Italy. Un’unica linea pensata per uomo e donna, senza stagionalità e personalizzabile. «Il nome Id.Eight rimanda all’identità (Id) e alla circolarità del ritorno (eight) – spiega Giuliana Borzillo - La formula è unire la tecnologia dell’innovazione circolare alle storiche manifatture locali, per dare vita a un design casual e genderless, con richiami ai colori e all’estetica anni ‘90». I materiali caratteristici del brand derivano dalla trasformazione degli scarti della frutta: Apple-skin e Vegea nascono dalla bio-polimerizzazione delle bucce di mela e delle vinacce cedute dalle aziende italiane, mentre Pinatex è realizzato con le foglie degli ananas coltivati eticamente nelle Filippine. Gli scarti della frutta vengono acquistati da aziende (italiane e non) che hanno messo a punto delle lavorazioni ad hoc per questo tipo di prodotto. «Sottoprodotti un tempo considerati inerti, ora risorgono sotto forma di tessuti con texture e finish sorprendenti, generando un nuovo ciclo di vita – continua Giuliana - A questi si aggiungono l’uso del cotone riciclato e biologico Gots per la fodera interna e del poliestere riciclato per gli inserti in lycra e mesh e per i lacci». «Il nostro è un prodotto semi artigianale – spiega lo stilista Dong Seon – Abbiamo provato in un primo momento a tagliare a macchina, ma abbiamo scoperto che si si mette più tempo e rovina il bordo della pelle non pelle che stiamo usando come tomaia. Quindi tagliamo a mano con le fustelle. Ovviamente cuciamo a macchina». Nell’ultimo mese la produzione di scarpe è passata da 100 a 250 paia. Le calzature vengono vendute in negozi selezionati e attraverso l’e-commerce. A. Mor.

This article is from: