Qi gennario febbraio2016

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UNA COPIA € 4,10 ANNO XLIII - N° 01/02 GENNAIO/FEBBRAIO 2016 - CONTIENE I.P.

QualeImpresa LA RIVISTA NAZIONALE DEI GIOVANI IMPRENDITORI

ORIZZONTE EUROPA STORIA DI COPERTINA INTERVISTA A BRUNELLO CUCINELLI L’IMPRESA RESILIENTE PRIMO PIANO REDIRECT - LA SFIDA DEL DIGITALE SPECIALE BRUXELLES INTEGRAZIONE E FUTURO

IN QUESTO NUMERO LE PROPOSTE DEI GIOVANI IMPRENDITORI DI CONFINDUSTRIA PER IL RINNOVO DELLA PRESIDENZA CONFEDERALE

01/02 GENNAIO/FEBBRAIO2016



SOMMARIO 02 IL PRESIDENTE 03 IL DIRETTORE E IL VICE STORIA DI COPERTINA 04 INTERVISTA A BRUNELLO CUCINELLI 08 LA RISCOSSA DEL MANIFATTURIERO 10 L’IMPRESA RESILIENTE PRIMO PIANO 14 REDIRECT - X FORUM INTERREGIONALE DEL CENTRO 19 SPECIALE BRUXELLES 34 GHANA ED ETIOPIA: UN GRANDE MERCATO PER IL FUTURO 40 RIVOLUZIONE SOCIAL 42 LUCA DONELLI HA DETTO YES! RUBRICHE iGI iGI

45 DAL TERRITORIO 52 QUALE HAPPENING 53 QUALE SMILE 54 QUALE EVENTS 60 SAVE THE DATE

direttore

Gianni Balistreri

vice direttore

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direttore responsabile

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direttore editoriale

Michela Fantini

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Romano Arti Grafiche - Tropea Via Don Mottola - 89861 Tropea (VV) - Tel. 0963.666424 Fax 0963.666907 e-mail: grafici@romanoartigrafiche.it - www.romanoartigrafiche.it

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Febbraio 2016

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EDITORIALI

AVANTI, PRESIDENTE di Marco Gay

C IL PRESIDENTE m.gay@confindustria.it @marcogy

onfindustria non la abbiamo ereditata dai nostri padri, ma ricevuta in prestito da Voi e, insieme a Voi, vogliamo lavorare per renderla ogni giorno migliore. Ricordo ancora il senso di quelle parole che il Presidente Squinzi pronunciò il 6 maggio 2014, il giorno della mia elezione. Quello di dire che noi Giovani Imprenditori siamo allo stesso tempo beneficiari e protagonisti della trasformazione di Confindustria. Protagonisti, perché spetta a noi in prima persona interpretare il cambiamento che attraversa la nostra Associazione. Beneficiari, perché se saremo capaci di far crescere Confindustria, renderla più moderna ed europea, più snella ed efficace, ad avvantaggiarcene saremo soprattutto proprio noi Giovani Imprenditori. Negli scorsi quattro anni abbiamo cercato di assumerci questa responsabilità, di giocare a viso aperto la nostra sfida, di non avere paura. E se ci siamo riusciti, è perché abbiamo avuto sempre il supporto, l’attenzione, la fiducia di Giorgio Squinzi. Un Presidente che ha guidato la nostra Associazione in alcuni dei suoi anni più difficili: quelli della crisi dell’Eurozona, dell’instabilità politica, e anche della messa in discussione della nostra stessa funzione nella società. Ma anche quelli in cui Confindustria ha ottenuto riforme incisive che aspettavamo da tempo. Lo ha fatto avendo sempre in testa un’idea precisa: quella di un’Italia a vocazione imprenditoriale, che vede nell’Europa la propria dimensione politica e nei mercati mondiali la propria dimensione economica. E che noi imprenditori non ci stancheremo mai di chiedere - come ha ripetuto a lungo il Presidente - che diventi semplicemente “un Paese normale” che ci metta nelle condizioni di far vedere di cosa siamo capaci. È da questi punti che dovrà ripartire chi sarà chiamato a guidare Confindustria dal prossimo maggio. Portando, naturalmente, le sue idee e la sua passione. Perché come dico ad ogni assemblea elettiva del nostro Movimento, la forza di Confindustria si basa anche su questo: sul fatto che ogni rinnovo è un momento importante perché facendo tesoro delle esperienze del passato si riparta con nuove forze e nuova energia per guardare al futuro ed al ruolo che la nostra associazione può avere. Ma oggi, prima ancora che il momento di voltare pagina, è quello di dire: grazie Giorgio, per il tuo esempio come imprenditore, per il tuo impegno come uomo, per la tua responsabilità come Presidente. Marco Gay

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EDITORIALI

L’EUROPA CHE VOGLIAMO di Matteo Giudici e Gianni Balistreri

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entrali GI itineranti e internazionali: quando il nostro Presidente ci ha parlato per la prima volta dell’iniziativa l’abbiamo subito accolta con entusiasmo e con lo stesso spirito abbiamo organizzato e voluto un Centrale a Bruxelles, perché il nostro orgoglio di essere italiani è pari all’orgoglio di essere europei. E perché in un’economia globalizzata è importante conoscere ed avere una visione europea, non più solo nazionale. Vedere prima della partenza le foto dei Giovani Imprenditori sui social network già arrivati a Bruxelles, vederne alcuni che si sono organizzati per appuntamenti di lavoro, magari legati ai finanziamenti di Horizon 2020, ci trasmette un grande entusiasmo per questa trasferta. Due giorni densi di incontri, densi di significato, un Centrale all’interno del Parlamento Europeo e l’audizione di Marco. La storia di come sono andati questi due giorni la troverete all’interno di questo numero di QI, insieme ad altri articoli interessanti e a tante soddisfazioni, dall’elezione del nostro Luca Donelli a Presidente dello YES, all’intervista a Brunello Cucinelli, alla presentazione del Gruppo social, ai tanti eventi nazionali ed internazionali organizzati dal nostro Movimento. Stiamo facendo tanto è tanto c’é ancora da fare, ma lo spirito è quello giusto, quello di chi non si accontenta mai, di chi morde la vita e non la vive passivamente. Torniamo tutti carichi da questa trasferta, pronti ad affrontare un 2016 pieno di duro lavoro e soddisfazioni.

IL DIRETTORE

balistrerigianni@gmail.com @GianniBalistrer

IL VICE

matteo.giudici@mesaconsulting.eu @giudicimat

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STORIA DI COPERTINA

IL MIO PROFITTO SANO |4|


STORIA DI COPERTINA

di Gianni Balistreri, Direttore Quale Impresa @GianniBalistrer

INTERVISTA A

BRUNELLO CUCINELLI

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’hanno chiamato “principe di Solomeo”, “imperatore del cachemire”, “imprenditore umanista”. Ha creato e non ereditato un’azienda conosciuta in tutto il mondo. L’ha quotata in Borsa nel 2012, in un momento di crisi, e nonostante tutto ha aumentato dipendenti, fatturato ed investimenti, continuando ad aprire negozi dall’Europa all’Asia. Per Brunello Cucinelli “il lusso non è per tutti, ma tutti hanno diritto alla dignità”. Qui racconta come si può crescere pagando di più gli operai, valorizzando le competenze, cambiando la logica del profitto. All’insegna di una filosofia imprenditoriale che sembrerebbe fuori tempo e che invece è segno di modernità. Come si riesce a consolidare un brand in anni così difficili e perché è così ottimista per il futuro? Partiamo dalla mia visione del concetto di crisi: nel mondo ci sono paesi che hanno ancora necessità di crescere

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STORIA DI COPERTINA

Il Teatro Cucinelli a Solomeo

e paesi che invece in questi anni sono cresciuti molto e con discontinuità - come il nostro, ma un po’ come tutto l’Occidente e l’Europa - e che oggi hanno bisogno di riequilibrarsi. La crisi non è altro che un modo per ristabilire un equilibrio. In Cina, trent’anni fa, ho visto i pastori vivere in simbiosi con i loro animali, in condizioni di evidente arretratezza. Oggi vivono come i nostri pastori italiani degli anni ‘70. Semplicemente, il tempo è passato e le condizioni di contesto si sono modificate. Ritengo che abbiamo attraversato una crisi di civiltà, che ha interessato molti campi e avuto effetti su ampia scala, ma che oggi le cose siano migliorate e ci troviamo in una fase diversa. Non c’è ragione per non guardare con ottimismo al futuro. Parliamo di lusso. Più volte ha detto che il lusso e’ qualità e non è un diritto per tutti. Cosa significa? Evitei la parola “lusso”, per il momento, perché abusata. Da imprenditore posso dire che chi fa il mio mestiere nella vita ha deciso di produrre qualcosa, e quando ha intrapreso il percorso ha scelto consapevolmente di collocare il proprio prodotto in una fascia ben precisa. Io ho deciso di lavorare per la fascia di prodotti più alta, proprio perché volevo produrla in Italia, con un grosso contributo di manualità. Per questo i miei prodotti si collocano in una fascia di prezzo elevata, dovuta alla qualità dei materiali e alla manualità.

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Ha riqualificato Solomeo, borgo umbro del ‘300, trasformandolo in un tempio del made in Italy di qualità. Il suo ufficio e’ luminoso, dalla finestra vede spazi verdi e non un’area industriale. Quanto conta per Brunello Cucinelli il luogo in cui si produce e si sviluppa la creatività? Quando abbiamo deciso di ampliare la fabbrica, non l’abbiamo costruita ex novo, ma abbiamo preso degli immobili esistenti e deciso di riadattare le strutture in essere alle esigenze di produzione ed alla contemporaneità. Ma lei lo sa che questi immobili non avevano le finestre? I capannoni avevano una sola apertura che non consentiva l’ingresso della luce e gli esseri umani che prima lavoravano qui dentro erano al buio! Per adattare queste strutture abbiamo seguito una sola direzione ed un solo obiettivo: volevamo che le persone lavorassero nelle condizioni migliori. Un’impostazione replicabile ovviamente in molti contesti di lavoro: è sufficiente pensare che siamo tutti esseri umani e che quindi abbiamo necessità simili. Ci sono condizioni oggettivamente migliori per tutti; avendone la possibilità, basta crearle. Per me è stato naturale muovermi in questa direzione: ad un certo punto ho “sentito” che dovevo lavorare per l’umanità! Vengo da un’esperienza forte, in quest’ambito: il mio babbo e i miei fratelli hanno lavorato in condizioni molto dure e difficili, per questo non sarei mai stato capace di ripetere o ricostruire assolutamente condizioni simili. Per il tipo di lavoro che facciamo, tra l’altro, è essenziale che


STORIA DI COPERTINA

Uno scorcio del borgo di Solomeo

gli spazi siano luminosi: impossibile “capire” i colori con la luce artificiale. I colori possono essere riconosciuti solo alla luce naturale. La più ampia possibile. Non posso che confermare che il modo in cui lavoriamo, in azienda, ha condizionato moltissimo il lavoro dei miei dipendenti e la creatività dei miei collaboratori, ed è stato determinante anche per il mio successo. Si ricordi bene...si diventa creativi quando l’atmosfera intorno a noi è speciale! A chi le contesta la contraddizione tra il parlare di morale ed etica nel lavoro e prodotti venduti a 1000 euro, Lei cosa risponde? Guardi, nella fabbrica in cui lavorava, mio padre non aveva le informazioni che sono disponibili oggi. I miei dipendenti conoscono tutto, davvero tutto della nostra azienda. In concreto: sanno quanto guadagno, quanto guadagna l’azienda e a quanto ammontano i debiti, gli investimenti. Per essere credibili bisogna essere “veri”. Dobbiamo accettare che l’umanità è cambiata e che la trasparenza oggi è tutto. Io credo nell’artigianalità e nel valore della manifattura: questo si riflette sul costo del prodotto finito e anche nello stipendio di chi ha lavorato alla produzione di quel prodotto. Ieri si ci vergognava di fare l’artigiano: se una ragazza in discoteca ti chiedeva che lavoro facevi, mancava il coraggio di dire la verità. Tempo fa, anche i genitori suggerivano ai figli intenzionati a lavorare come artigiani, di scegliere un altro mestiere. Oggi la dignità morale va posta prima di

tutto. La dignità anche economica: chi fa un lavoro manuale e di artigiano merita di essere pagato un 30 percento in più rispetto a un operaio che non usa la manualità. Ma come si fa oggi a convincere le persone, e quindi i giovani, a lavorare con le mani? A fare gli artigiani? Prima di tutto con la passione per ciò che si fa e dopo con gratificazione economica. Questa impostazione porta i suoi frutti: noi abbiamo un’azienda con trentasei anni di anzianità media. Le sue figlie lavorano con Lei. Come immagina, se ci sarà, il passaggio di consegne e dunque il passaggio generazionale? Io credo che le aziende non si ereditano. O meglio, si eredita la proprietà e non la gestione. A differenza di mio padre, con le mie figlie, tra le mura di casa mia, non ho mai parlato della durezza delle umiliazioni e della stanchezza sul lavoro ma solo delle cose belle che mi ha dato, perché credo sia giusto valorizzare il positivo. Credo che i figli, sopratutto i miei, che ne hanno la possibilità, debbano poter scegliere il proprio futuro ed il proprio mestiere. Se vorranno decidere di seguire ciò che ha fatto il padre, dovranno dimostrare di essere capaci e di meritare la guida della azienda, che non è solo più loro ma degli azionisti.

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STORIA DI COPERTINA

LA RISCOSSA DEL MANIFATTURIERO I nuovi trend del settore, tra prospettive di rilancio e la sfida del digitale

di Riccardo Di Stefano, Comitato di Redazione Quale Impresa @RiDiStefano

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a crisi degli ultimi anni ha giustamente esaltato le potenzialità di alcuni settori del terziario, strategici per il sistema produttivo del Paese e ancora non sufficientemente valorizzati, come la green economy, il turismo, l’industria culturale. La tendenza ha finito tuttavia per marginalizzare la più importante tra le voci attive del nostro bilancio produttivo, il settore manifatturiero. E del resto se l’Italia - malgrado il perenne deficit infrastrutturale e un sistema burocratico e fiscale oppressivo - rappresenta ancora uno dei protagonisti dello scacchiere economico internazionale, lo deve quasi esclusivamente alla capacità quasi miracolosa del proprio sistema manifatturiero di produrre valore aggiunto per l’intera economia, reggere indotti, creare distretti, sostenere la ricerca e l’innovazione, esportare i propri eccellenti prodotti accrescendo così il patrimonio del Made in Italy nel mondo. La manifattura produce uno straordinario effetto moltiplicatore, basti pensare che, per ogni euro in più di domanda di manufatti (interna o di export) si stima un effetto moltiplicatore - incremento di output in altra manifattura e in servizi collegati - tra 1,5 e 2 volte. Il manifacturing è animato per oltre l’80% da piccole e medie imprese, le quali, molto più di quelle di grandi dimensioni, svolgono al contempo una funzione sociale nei territori in cui producono instaurando con la comunità di riferimento legami solidi, duraturi e incentrati sulla fiducia e sul progresso civico. Il settore rappresenta anche il principale terreno di confronto internazionale nel quale, mal-

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grado la crisi, l’Italia si attesta come la seconda economia manifatturiera in Europa e la quinta nel mondo. Dalla filiera industriale proviene il 95% delle esportazioni italiane, metà delle quali dai quattro comparti trainanti; automazionemeccanica, abbigliamento-moda, agroalimentare-bevande arredamento-casa. La crisi globale, con la contrazione della domanda internazionale e la successiva prosecuzione imputabile al gap di competitività di cui il nostro Paese soffre cronicamente, ha messo a repentaglio la vitalità del settore. Una bassa redditività della forza lavoro - se rapportata al costo, e ancor di più l’assenza assordante di una politica industriale solida e lungimirante - ha ingenerato un significativo impatto sulla produttività e sui livelli occupazionali, aggravando ulteriormente il fenomeno della delocalizzazione delle produzioni. Dal quadro emerge la necessità del rilancio del manifatturiero come chiave per rilanciare l’intero Paese. L’esempio tedesco è emblematico in questo senso, avendo la Germania puntato tutta l’attenzione sul proprio tessuto industriale ha contenuto la disoccupazione e quindi anche i costi di welfare, e si ritrova oggi a competere tra gli altri player global pressoché in tutti i settori. Il comparto manifatturiero è inoltre il vero tavolo in cui si giocherà la partita del domani, essendo uno straordinario propulsore d’innovazione (in un Paese che spende in ricerca solo 1% del PIL) indispensabile per affrontare con successo quella che può essere a buon titolo definita la una nuova rivoluzione industriale, la cosiddetta “Industria 4.0”, “Smart Industry” o ancora “Advanced Manufacturing”.


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Dopo la macchina a vapore, l’elettricità e l’elettronica, saranno la robotica, la fusione tra gli impianti industriali e il mondo di internet a stravolgere completamente i sistemi produttivi attuali. Le catene di montaggio intelligenti sapranno interagire tra loro utilizzando protocolli Internet standard e potranno analizzare i dati per prevedere il fallimento degli eventi e auto-configurarsi per adattarsi ai cambiamenti, l’analisi e la raccolta dei dati renderà i processi più rapidi e flessibili in grado di produrre beni di qualità superiore a costi estremamente più bassi. Si andrà sempre di più verso una nuova manifattura additiva, ovvero un processo produttivo che non sottrae materiale ma ne aggiunge strati successivi, fino ad arrivare ad un’autentica fabbrica digitale. L’elemento della forza lavoro sarà investito da una sconvol-

Uno dei fenomeni più interessanti da segnalare è probabilmente il reshoring, vale a dire il ritorno in Italia delle produzioni precedentemente delocalizzate. Il trend, per la verità ancora limitato, riguarda principalmente le produzioni di alto profilo e l’industria del lusso, ma sembra avere i margini per crescere significativamente nei prossimi anni. Le ragioni alla base del fenomeno sono molteplici e partono dalla consapevolezza della superiorità delle produzioni del nostro Paese, particolarmente ricercata dalla nuova classe di consumatori abbienti nei paesi a recente industrializzazione i quali mal tollerano di acquistare merce italiana prodotto a pochi passi da casa. In più la crescente digitalizzazione delle produzioni e la crescita salariale costante nei paesi tipicamente dotati di manodopera a basso costo come la

gente trasformazione e rimodulazione, rendendo essenziale la supervisione dello Stato per evitare di perdere terreno in tema di occupazione. In un contesto internazionale che ha visto in brevissimo tempo il trasferimento del 40% della capacità produttiva dai paesi industrializzati a quelli in via di sviluppo, questo nuovo orizzonte può divenire l’occasione per i paesi occidentali e per il continente europeo in particolare, per ritornare ad essere centrali nelle dinamiche manifatturiere, potendo contare su una superiorità innovativa e tecnologica, decisiva in un quadro in cui la forza lavoro inciderà in maniera assai più bassa sul costo finale del prodotto. L’Italia ha tutte le carte in regola e può vincere la partita? Sì, perché da sempre concentra in sé una straordinaria capacità di iniziativa privata, è culturalmente portata a ricerca la cura e la raffinatezza delle produzioni, note nel mondo per essere eccellenti e raggiunge livelli unici di ricerca e innovazione finanziata direttamente dalle impresa. Alla fine del mese di giugno Confindustria Servizi Innovativi ha presentato a Roma lo stato di avanzamento del progetto Fabbrica 4.0 che si pone l’obiettivo di sviluppare un disegno per digitalizzare i processi produttivi dell’industria manifatturiera italiana. Il progetto è nato per rispondere agli obiettivi del piano ‘Industrial Compact’, la strategia di rilancio dell’economia promossa dalla Commissione Europea che prevede uno stanziamento, da qui al 2020, di 100 miliardi di euro per portare al 20% il Pil prodotto dalla manifattura dell’Eurozona.

Romania, Cina, Vietnam, sta minando la convenienza alla delocalizzazione. Il principale studio sul reshoring in Italia è stato condotto da cinque università e abbraccia un periodo che va dal 2004 a oggi. Il gruppo di studiosi che hanno aderito a Uni-Club MoRe Back-reshoring (coinvolti docenti di Catania, Udine, L’Aquila, Bologna e Reggio Emilia) ha contato 79 casi di aziende che avevano delocalizzato all’estero e che sono rientrate. Ma per un comparto da rilanciare, quali politiche sono state introdotte dal Governo? Tra le altre, degno di menzione è certamente il decreto “Patent Box” che introduce un regime opzionale di tassazione per i redditi derivanti dall’utilizzo di opere dell’ingegno, di brevetti industriali, di marchi, di disegni e modelli, ma anche know how industriale e commerciale giuridicamente valutabile. L’incentivo segue alle medesime iniziative già poste in essere altri Stati membri della Comunità Europea (Belgio, Francia, Gran Bretagna, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna) ma in Italia potrebbe avere effetti ancor più dirompenti, dovuti alla grande ricchezza di patrimonio intellettuale e industriale che spesso, per ragioni fiscali, finiva per produrre utili ed essere valorizzato all’estero. Il regime ha l’obiettivo di rendere il mercato italiano maggiormente attrattivo anche per gli investitori esteri, tutelando al contempo la base imponibile italiana, in quanto incentiva la collocazione in Italia dei beni immateriali attualmente detenuti all’estero da imprese estere con produzioni nel nostro Paese.

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STORIA DI COPERTINA

L’IMPRESA RESILIENTE

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STORIA DI COPERTINA

INTERVISTA A

GUIDO GIUSEPPE CORBETTA

Ordinario di Strategia aziendale all’Università Bocconi ed esperto di Family Business

di Cristina Loccioni, Comitato di Redazione Quale Impresa @cristinaloc

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a vent’anni studia le imprese familiari e le aziende di medie dimensioni, con focus sui settori moda e design. All’Università Bocconi è ordinario di Corporate Strategy; sua la Cattedra AIdAF-EY in Strategic Management of Family Business, istituita in memoria di Alberto Falck. La ricetta per un’impresa capace di “reggere” e guidare il cambiamento? orientamento al lungo termine, coinvolgimento affettivo e condivisione delle esperienze. L’invito ai giovani? Studiare e lavorare sodo. É ancora di moda l’impresa familiare? Il modello di impresa familiare non solo è di moda, ma è addirittura in espansione rispetto al passato. Tra le aziende piccole e medie è sempre stato prevalente, ma negli ultimi anni sta acquisendo peso anche tra le realtà di grandi dimensioni. La sua forte rivalutazione è testimoniata anche da diversi articoli apparsi recentemente sulla testata anglosassone The Economist, tradizionalmente molto critica nei confronti del modello familiare. Sono molti gli aspetti alla base di questa crescente diffusione. In primis: in un periodo di crisi, il modello familiare ha dimostrato di essere il più resistente di tutti gli altri (si parla oggi di resilienza), probabilmente perché le famiglie proprietarie sono disposte ad accettare sacrifici che in altri contesti non sono praticabili. In secondo luogo, ci si è accorti che in tutto il mondo asiatico l’impresa familiare è molto diffusa, e data l’espansione enorme di

questa parte del continente, il modello gode di sempre maggiore considerazione. A questo va aggiunto che i paesi anglosassoni stanno prendendo sempre più consapevolezza dei benefici apportati da una tipologia d’impresa che non prevede la partecipazione azionaria: noti personaggi dell’imprenditoria come lo statunitense Warren Buffett - considerato il più grande value investor di sempre - stanno acquisendo quote significative di piccole aziende. Fa pensare anche l’atteggiamento dei grandi colossi tecnologici come Google, che hanno sì quotato le imprese, ma sempre mantenendone il controllo. Risultato: il modello familiari è molto più visibile e molto più presente di prima, non solo in Italia, dove osservatorio AUB dichiara che delle 15.000 imprese italiane sopra i 20 milioni di euro di ricavi il 70% è a controllo familiare, ma anche nel resto del mondo. Quali sono le strategie per renderla longeva? Credo siano due i temi su cui lavorare: l’impresa e la famiglia. Le imprese familiari talvolta non durano nel tempo perché non rinnovano la strategia dell’impresa: i prodotti non sono più interessanti, si fanno degli errori in termini di scelte di mercati, di acquisizioni, di struttura finanziaria. Le performance delle aziende devono essere continuamente misurate ed occorre evidentemente adottare tutti i cambiamenti necessari per garantire continuità ad un’impresa. L’altro aspetto su cui lavorare è la famiglia. Al riguardo sono due le minacce da evitare: i conflitti familiari e una

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successione mal realizzata. I due temi sono indipendenti ed è fondamentale avere la consapevolezza della loro primaria importanza, investire del tempo per gestire questi potenziali problemi e immaginare delle soluzioni, delle strategie. E poi è utile dedicarsi con attenzione all’ascolto delle esperienze degli altri, senza pensare che il proprio caso sia così unico da non rendere necessario il confronto con gli altri. Quale la formula di un “passaggio generazionale riuscito”? Quali le strategie per affrontare al meglio questa complessa fase di cambiamento? Da 30 anni si parla di processo di cambio generazionale, che io studio da 25 anni. Esistono alcuni precisi modus operandi che permettono la riuscita di un passaggio generazionale e che possono essere sintetizzati in questi punti: scegliere bene la persona che si mette al vertice dell’azienda far sì che i fondatori lascino spazio ai giovani - alle seconde e terze generazioni - con ragionevole anticipo avvalersi eventualmente del contributo di manager non familiari

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crescendo le dimensioni dell’impresa la presenza nel consiglio d’amministrazione di una persona amica non familiare può essere di grande valore se in famiglia sono presenti più figli è importante definire un modello che porti i giovani a confrontarsi tra loro, scambiarsi valutazioni, parlarsi. Un suggerimento ad un Giovane Imprenditore Mi viene in mente una frase di Claudio Dematté. fondatore della SDA Bocconi: “studiare e lavorare sodo”. Dove lo studiare non è sinonimo del solo impegno in direzione libri/università, ma vuol dire cercare di conoscere a fondo le cose, essere curiosi, imparare in tutti i modi possibili, anche da esperienze concrete fatte sul campo, con tanta voglia. La forma può essere diversa, ma l’impegno per arrivare al risultato deve essere sempre massimo. L’identikit dell’impresa italiana di successo In una ricerca fatta recentemente per l’Associazione degli Industriali di Milano Monza e Brianza abbiamo chiamato l’impresa d’eccellenza M3, dove le tre M stanno per Medie, Manifatturiere e Multinazionali. La prima M riguarda la dimensione, che è un elemento strategico: non tutte le imprese devono diventare grandi ma indubbiamente


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essere un’impresa di una certa dimensione è premiante perché si ha la possibilità di fare investimenti in ricerca e internazionalizzazione che altrimenti si farebbe fatica ad attivare. Manifatturiere: la tradizione italiana manifatturiera diffusa in tanti settori è un aspetto distintivo che ci rende unici a livello globale, il nostro saper fare non lo dobbiamo perdere. Ultima M la Multinazionalità, non soltanto da intendersi come esportazione bensì come condizione culturale. Al di là della forma tecnica quindi (esportazione, filiale commerciale, produttiva) è fondamentale pensarsi come azienda internazionale. E gli schemi ed atteggiamenti da evitare? Vanno evitati la supponenza e la chiusura ideologica. Chi nonostante i successi ottenuti assume un atteggiamento di supponenza è all’inizio del declino. L’altro atteggiamento che porta alla rovina è la chiusura: non ci sono strade obbligate per il successo, ma il frasi domande è un elemento fondamentale per crescere. Che impatto hanno le tecnologie digitali sui cambiamenti organizzativi? La digitalizzazione ha in sé un tema anagrafico: i giovani sono i più preparati su questo aspetto ed è importan-

te valorizzare la loro esperienza, responsabilizzandoli, esprimendo le aspettative che si hanno su di loro. La creazione di uno spazio ad hoc e la definizione di ruoli diversi per giovani e meno giovani creerà sicuramente un ringiovanimento delle strutture organizzative. Dove deve orientarsi un’impresa di operante nella moda? Il mondo del lusso sta cambiando: mentre c’è stato un periodo di crescita ininterrotta ed il lusso non ha risentito della crisi del 2007 e dei due anni a seguire, oggi credo che la situazione sia diversa e che diversi mercati stiano attraversando dei momenti di ripensamento, basti pensare ai mercati asiatici, Cina per prima, alla Russia, al Brasile. Se quindi in passato la moda ha goduto di elementi favorevoli, ora si dovrà misurare anche con la sfida dell’efficienza e della managerialità. Quali applicazioni future per il design? Il design è un mondo dove la dimensione è meno rilevante e in cui la tendenza che si sta affermando è quella di unire diversi mondi insieme, generando una contaminazione di grande valore.

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PRIMO PIANO

REDIRECT

Occhi puntati sul digitale e le nuove frontiere del Made in Italy al Forum dell’Interregionale del Centro. Ad Ascoli Piceno, due giornate di confronto per uno sviluppo accelerato e profondo

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PRIMO PIANO

di Cristina Loccioni, Comitato di Redazione Quale Impresa @cristinaloc

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’Italia è tra le maggiori potenze in ambito manifatturiero: le abilità indiscusse dei nostri artigiani, la nostra creatività, la capacità di dare vita ad opere meravigliose ci hanno da secoli resi noti ed apprezzati in tutto il mondo. Questa maestria oggi deve virare verso il futuro, aprendosi alle nuove tecnologie e a un contesto che sempre più parla di digitalizzazione. E’ un passaggio mentale quello che va fatto prima di tutto: la nostra imprenditoria deve percepire il digitale come un’opportunità che permette uno sviluppo ancora più accelerato e profondo, un’innovazione non soltanto da un punto di vista tecnologico ma anche relazionale. I Giovani Imprenditori dell’Interregionale del Centro hanno invitato i colleghi imprenditori di tutta Italia a riflettere su questi temi in occasione del X Forum Interregionale del Centro, del 20 e 21 novembre. Un appuntamento che da sempre si caratterizza per l’interesse a mettere al centro tematiche di visione (come nei Forum “Futurelab” o “Italia 2020”) o di concetto (come nel Forum “Si scrive impresa si legge persone” o “Profitto e virtù”), in ogni caso utilizzando format dinamici, veloci in cui spesso i Giovani Imprenditori sono protagonisti sul palco. Anche quest’anno si è voluta offrire un’opportunità di confronto per riflettere su un concetto di grande attualità: quello della digitalizzazione. Obiettivo: spingere gli imprenditori a valorizzare le opportunità di crescita che scaturiscono dai nuovi strumenti tecnologici “reindirizzando” il consolidato modo di operare del Made in Italy verso le tecnologie e le possibilità che l’Industria 4.0 propone. Come ha ricordato Cristiano Ferracuti, Presidente dei Giovani delle Marche e dell’Interregionale del Centro, “le Marche e l’Italia hanno un’alta vocazione artigianale. Una vocazione che non può rimanere isolata ma va attivamente integrata con un’innovazione di pensiero e di modus operandi affinché il mondo digitale non sia più

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STORIA DI COPERTINA

Cristiano Ferracuti, Presidente Giovani Imprenditori Confindustria Marche

un mondo a sé ma diventi parte integrante delle nostre aziende che attraverso l’innovazione rinnovano il proprio Dna rendendolo ancor più competitivo e dinamico”. Artigianalità e futuro messi quindi in stretto contatto; un binomio sottolineato anche dalla scelta del luogo in cui l’evento si è svolto, una città storica delle Marche ricca di arte e bellezza: Ascoli Piceno. “Un contenitore storico per affrontare contenuti innovativi” sottolinea Franco Bucciarelli, Past President dei Giovani di Ascoli e coordinatore dell’evento insieme al Presidente marchigiano. In vari palazzi dei secoli scorsi si sono ritrovati oltre 350 giovani provenienti da ben 19 regioni d’Italia per parlare di futuro ed ascoltare testimonianze di persone che hanno fatto già della digitalizzazione una carta vincente: a raccontarsi sul palco, imprenditori come Giancarlo Gabrielli e Massimo Visentin, a capo di aziende importanti rispettivamente come il Gruppo Gabrielli e la Pfizer. Accanto a loro, imprenditori più giovani che si sono addentrati prima di altri nel mondo della tecnologia, magari anche accelerando il proprio business attraverso una diffusione nel web, come l’apicoltore Giorgio Poeta che partendo da un antico mestiere contadino è riuscito a sviluppare un business noto a livello nazionale proprio attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. Racconti come questi sono stati poi al centro dei workshop tematici che sono

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stati organizzati dalle regioni Umbria, Lazio e Abruzzo, che hanno rispettivamente lavorato sulle tematiche del Food Innovation, della stampa 3D in collaborazione con Olivetti e del Crowfonding, per scoprire le nuove forme di finanziamento in fase di startup. Lavorare insieme per obiettivi comuni e riflettere sul futuro genera sempre aggregazione: anche in questa circostanza l’entusiasmo e la determinazione dei giovani imprenditori che si sono messi all’opera per realizzare questo evento hanno permesso di raccogliere importanti risultati. A valorizzarli, anche il nostro Presidente Marco Gay che nel suo discorso conclusivo ha sottolineato l’importanza di momenti di questo tipo “perché c’è urgenza di adeguare il nostro mondo a ciò che sta accadendo”. Il X Forum interregionale del Centro si è anche contraddistinto per il passaggio di consegne del Presidente dei Giovani di Ascoli Piceno, Franco Bucciarelli, che ha concluso il suo mandato ricco di progetti, molti dei quali incentrati sul mondo start up: ha lasciato il testimone al giovane Massimiliano Bachetti per il quale è appena iniziata l’avventura. La nuova squadra creata è composta da ragazzi di età media inferiore ai 30 anni, sicuramente tutti appassionati del mondo digitale: il redirect della manifattura marchigiana passerà anche dalle loro mani.


STORIA DI COPERTINA

@PIERPARDO Il Moderatore Grande ispirazione e orgoglio italiano. Magnifica mattinata. #redirectitaly

@marcogy Presidente Nazionale GI L’#innovazione è un lavoro concreto che facciamo ogni giorno nelle nostre imprese.

@francobuccia PL Redirect #Redirect grande emozione nell’ospitare nella mia città GI di tutta #italia #concludereinbellezza Non è mancato nulla #nemmenoicarabinieri

@StefaniaZucc Responsabile Policy e convegni #redirectitaly un viaggio alla scoperta di Ascoli, del #patrimonioitalia ed dell’immancabile passaggio di consegne di super Bucciarelli

@CristianoFerracuti Pres. GI Marche #Tradizione #Passione #Innovazione, il Rinnovamento dell’Italia passa per GI, #redirectitaly, ingredienti per il Futuro!!! @SPerazzelli GI Abruzzo Uno strumento finanziario nuovo per trasformare idee innovative in imprese vincenti. Ne parliamo a #redirect nel workshop sul #crowdfounfing

@jlivoti15 GI Catania Sono le cose semplici che fanno sentire le persone a cui vuoi bene importanti @n_petrosino Presidente GI Campania Cambiano le sfide, cambiano le aziende: competenze nuove per una nuova direzione #redirectitaly @violamargiotta Presidente GI Lecce Ispirazioni, aspirazioni, innovazione, industria 4.0, capitale umano, Made in Italy, successi ed eccellenze. Una sola parola? #redirectitaly

@AntonioLVPT GI Lazio Un forte messaggio del 2015 #redirecitaly per il nuovo #MadeinItaly dal #workshop #stampa3d un grande team di lavoro @gicentro Unindustria

@LuigiRizzolo Presidente GI Palermo ASCOLI: Complimenti al mio Amico Franco che non si smentisce mai per serietà precisione competenza e grande ospitalità, ROBA RARA PER I NOSTRI TEMPI.

@paolocarlocchia GI Marche #redirect: ad Ascoli si parla di #innovazione, il nuovo modo di rendere il futuro presente

@Sghiazza Pres GI Piemonte #redirectitaly perché il #madein è innovare la #tradizione! (E un grande piacere festeggiare l’amico Franco nella sua stupenda Ascoli) #bucciarellitivogliobene

@alessio_rss VP nazionale #redirect bellissimo evento di confronto su #madeinitaly nell’era digitale, grande ispirazione per il futuro. Grazie @gicentro #noicisiamo @cristinaloc #Redirect #energia #tradinnovazione #volontà#futuro

@MassimoArcolin VP GI Padova Entusiasmo, passione, innovazione, coraggio, visione. In una parola #redirect @GIConfindustria #redirect è la nuova direzione del #madeinitaly nell’era digitale di cui vogliamo essere protagonisti. #noicisiamo @mario_romano73 Presidente Interregionale Mezzoggiorno GI Noi Giovani Imprenditori guidiamo il cambiamento, creando nuovi modelli d’Impresa.

RE-WINE E RE-FASHION

I marchigiani sono noti per un il loro senso di ospitalità, ma sicuramente anche per le calzature e per il buon vino. E quale migliore combinazione allora che l’unione delle tre? Per poter dare il benvenuto ai Giovani Imprenditori d’Italia, il team di lavoro del Forum Interregionale del Centro ha pensato di far dilettare gli ospiti con un bel tour per i più famosi outlet della nostra regione, nei quali erano state trattate delle condizioni particolari d’acquisto. A completamento del fashion tour, un percorso virtuale per i vitigni della nostra regione attraverso aperitivi organizzati in diversi locali caratteristici del centro storico di Ascoli. Con delle card rilasciate dagli organizzatori è stato possibile testare diverse tipologie di vini marchigiani. Un’iniziativa apprezzata non solo dai giovani degustatori ma anche dai gestori dei locali che nelle scorse settimane hanno replicato l’iniziativa con grande soddisfazione dei Giovani Imprenditori Marchigiani che attraverso una loro idea hanno facilitato la relazione tra i commercianti locali e contribuito ad accrescere l’economia della città.

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PRIMO PIANO

GI... AL CENTRO

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SPECIALE BRUXELLES

INSIGHT EUROPE

La strategia per il mercato interno dei beni e dei servizi, il mercato unico digitale, l’Unione dell’Energia, la politica commerciale e i negoziati di libero scambio, tra i temi al centro del II modulo di Altascuola a Bruxelles

A

pprofondire alcuni dei principali dossier all’attenzione del Parlamento europeo. Ma anche favorire uno scambio di opinioni, da un punto di vista privilegiato, tra Giovani Imprenditori, eurodeputati italiani e corrispondenti della stampa italiana a Bruxelles, funzionari ed esperti che operano presso le Istituzioni europee, sulle politiche europee che coinvolgono le nostre aziende. Questi gli obiettivi del Il modulo del progetto Altascuola per i Giovani Imprenditori intitolato “Insight Europe: competitività, crescita, lavoro” e organizzato a Bruxelles presso la Delegazione di Confindustria dall’11 al 13 novembre. Un appuntamento che si inserisce nel percorso forma-

di Gabriele Menotti Lippolis Comitato di Redazione Quale Impresa @g_lippolis

tivo rivolto ai GI con cariche associative e che ancora una volta ha appassionato i partecipanti, invitati a confrontarsi sugli scenari del futuro. Per tutti, un’opportunità di crescita professionale e associativa, di rafforzamento dello spirito di squadra, di valorizzazione della capacità di leadership. Nelle giornate di Bruxelles, il dibattito ha preso spunto dagli interventi dei docenti in aula, ma prima ancora dall’incontro informale con gli Eurodeputati Simona Bonafé e Alessia Maria Mosca (Gruppo Alleanza Progressista Socialisti e Democratici) Marco Zanni (Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia diretta) e Lara Comi (Gruppo Partito Popolare Europeo) nel corso del pranzo organizzato nella prima giornata presso l’acco-

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SPECIALE BRUXELLES

I GI presso il Parlamento Europeo

gliente ristorante “Les Petits Oignons”. Riflettori accesi sulla strategia per il Mercato interno dei beni e dei servizi, il mercato unico digitale, l’Unione dell’Energia, la politica commerciale e i negoziati di libero scambio a partire dal noto TTIP fra UE e USA, la possibile concessione da parte dell’UE dello status di economia di mercato alla Cina, l’Immigrazione. Il 12 mattina, in apertura, dopo l’intervento del Presidente Nazionale Marco Gay, il Direttore della Delegazione Confindustria presso l’UE Gianfranco Dell’Alba ha presentato ruolo e funzionamento della Delegazione di Confindustria a Bruxelles. A seguire Gaetano De Salvo - Area Competitività, Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’UE - ha approfondito la nuova strategia per il mercato unico dei beni e dei servizi, uno dei pilastri dell’azione dell’attuale Commissione europea articolato su 13 azioni prioritarie su temi come le startup, le professioni regolamentate, la libera circolazione dei beni, una migliore attuazione del principio di mutuo riconoscimento, i diritti dei consumatori, la proprietà intellettuale e l’attuazione della Direttiva sulla libera circolazione dei servizi. A seguire, focus sul mercato unico digitale - uno degli obiettivi chiave dell’agenda programmatica

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del Presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker (l’Europa mira a far propria la rivoluzione digitale in corso, facendo leva sulla forza del mercato unico dell’UE) - nell’intervento di Marlene Holzner, Membro di Gabinetto del Commissario responsabile per l’Economia e le Società digitali, Günther Oettinger. Silvia Bartolini Membro di Gabinetto del Commissario responsabile per il Clima e l’Energia, Miguel Arias Cañete - ha poi coinvolto tutti i presenti con il suo intervento incentrato sul tema energia in Europa, partendo da quanto annunciato nel 2014 dalla Commissione Europea tra le 10 priorità del mandato politico: la creazione di un’Unione dell’Energia che dovrebbe garantire agli europei un’energia sicura, a prezzi convenienti e a basse emissioni di carbonio e stimolare al contempo la creazione di nuovi posti di lavoro, la crescita e gli investimenti. Nel pomeriggio , ha preso il via una sessione tutta dedicata all’attualità e coordinata da Giorgio Bellucci, Responsabile Skills imprenditoriali e associative GI, a partire da una fotografia dell’”Italia vista dall’Europa”, grazie all’intervento di Giovanna Pancheri, Corrispondente per Sky a Bruxelles, e a seguire da un approfondimento sull’attività di lobbying a Bruxelles portata avanti dalle imprese, con Domenico Maggi


SPECIALE BRUXELLES

I GI presso la sede della Delegazione Confindustria a Bruxelles

- Head of European Public Affairs, Snam - e Francesco Gazzoletti - Senior Adviser, Erg. Di stretta attualità l’intervento di Fabrizio Lucentini - Coordinatore Commercio internazionale, Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’UE - sul negoziato TTIP tra UE e USA e le prospettive dell’integrazione economica transatlantica, che ha permesso di ragionare sul sistema di regole all’interno del quale si svolgono le relazioni economiche e commerciali con i Paesi extra UE e sui negoziati di libero scambio attualmente in corso. Rosa Balfour - Senior Fellow del German Marshall Fund - ha poi orientato la discussione sulla politica migratoria europea, che sempre più dovrà dimostrarsi “lungimirante e globale”, visto che le regole esistenti si sono rivelate inadeguate per fronteggiare in modo efficace la forte pressione degli ultimi mesi. Subito dopo Leopoldo Rubinacci - DgTrade, Commissione europea - si è interrogato sul futuro delle relazioni commerciali UE-Cina passando in rassegna gli scenari possibili, tra questi l’ipotesi che l’UE possa concedere, a partire dal 2016, lo Status di Economia di Mercato alla Cina, con serie conseguenze sull’efficacia degli strumenti a disposizione delle imprese per difendersi dalla concorrenza sleale. In chiusura, un focus sul

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SPECIALE BRUXELLES

ruolo dell’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, grazie ad Enrico Petrocelli, Membro di Gabinetto dell’Alto Rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza e Vice Presidente della Commissione europea, Federica Mogherini. Le due giornate di Bruxelles - che si sono concluse con una visita presso il Parlamento Europeo e più tardi con una serata conviviale presso il ristorante Jeux d’Hiver hanno lasciato il segno, e tanti spunti di riflessione ai partecipanti. Come Giovani Imprenditori, dobbiamo guardare all’Europa come motore di sviluppo e contribuire a renderla più forte, e questo è possibile solo tramite una conoscenza profonda dei meccanismi e le logiche

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alla base dell’UE. Le due giornate di Altascuola hanno permesso un altro passo in questa direzione. Vogliamo un’ Europa che sappia rilanciare politiche per gli investimenti e che soprattutto rimetta al centro l’impresa, concentrando gli sforzi a sostegno della competitività industriale, con politiche integrate che sappiano dare un vantaggio competitivo alle nostre aziende. Vogliamo essere sempre più Europa, sostenerla, contribuire alla misure che vengono adottate a livello centrale e impegnarci affinché vengano applicate nelle nostre singole realtà. Ogni giorno.


SPECIALE BRUXELLES

NELL’EUROPA CHE VERRA’

I GI per la prima volta riuniscono il Consiglio Centrale all’interno del Parlamento Europeo di Bruxelles. L’impegno del Movimento per l’integrazione, “per costruire il futuro”

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entoquarantagiovani imprenditori, tre Europarlamentari, un’occasione irripetibile: quella di poter non solo visitare, ma approfondire come funziona a Bruxelles il Parlamento Europeo, e perfino svolgere in una delle aule i lavori di uno dei nostri Centrali itineranti. È stata una straordinaria opportunità, quella del 25 e 26 gennaio. Rappresentazione concreta dell’impegno del Movimento per il futuro dell’Italia, dell’Europa e dei giovani, confermato dal sentito coinvolgimento e la grande partecipazione dei GI, in uno dei momenti più difficili della storia europea. L’accoglienza del Vicepresidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani ha da subito evidenziato quali siano i passi per realizzare un’Europa più equilibrata ed una maggiore e più adeguata vicinanza tra Roma e Bruxelles, la nostra seconda Capitale. Obiettivi ambiziosi per risultati ambiziosi. Come quello di poter dare vita ad una politica industriale di ampissimo respiro, che riesca a conciliare il tema dell’industria con quello della salvaguardia ambientale, per esempio. E parlarne a Bruxelles ha dato alle riflessioni un significato “più autentico”, se pensiamo al fatto che poco meno dell’80% dell’attività legislativa italiana ruota attorno al recepimento di normative europee.

di Viola Margiotta, Presidente GI Lecce @violamargiotta

Negli interventi dei tre Europarlamentari intervenuti al Consiglio Centrale - gli Onorevoli Comi, Mosca e Zanni - il tema della comunicazione e della circolazione delle informazioni tra Stati (con riferimento all’attualità e ai temi di maggiore interesse per l’Europa) è stato di primo piano, un’informazione spesso carente, incompleta e non organica su cui intervenire con forza per creare quella integrazione e armonizzazione che rappresentano uno dei traguardi chiave da raggiungere. Tanti gli argomenti al centro del dibattito, dall’ immigrazione alle banche affrontati con il giovanissimo Marco Zanni (Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia diretta), a quello sulla riorganizzazione del mercato interno di cui abbiamo discusso con Lara Comi (Gruppo Partito Popolare Europeo) declinato nei vari aspetti così rilevanti per chi fa impresa, un passaggio su Schengen e la situazione cinese nell’ambito del mercato esterno sono stati invece oggetto dell’intervento di Alessia Mosca (Gruppo Alleanza Progressista Socialisti e Democratici). Tante le domande dei Giovani Imprenditori presenti, tanto l’interesse, tanta la passione, interessati tutti, come ha detto il Presidente Marco Gay, a “Risolvere il presente per costruire il futuro”.

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SPECIALE BRUXELLES

Giovani Imprenditori della Confindustria Belga e il Presidente Nazionale Marco Gay

di Silvia Gatti, Giovane imprenditrice @GattiSilvia

UNA SERATA SPECIALE

È nella bellissima cornice della sua residenza a Bruxelles, voluta e costruita da Vittorio Emanuele II, che l’Ambasciatore Vincenzo Grassi ha ricevuto con grande calore i Giovani Imprenditori. Un’accoglienza - quella del 26 sera - fatta di messaggi di integrazione, speranza e tanta voglia di fare. È importante continuare uniti a lavorare sull’Europa, visto che ormai l’80% dell’attività legislativa italiana è fatta di recepimento di direttive e regolamenti europei, ma in un’Europa fatta di condivisione, obiettivi comuni, integrazione. L’Ambasciatore Vincenzo Grassi

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SPECIALE BRUXELLES

SINGLE MARKET STRATEGY: HOW TO BOOST THE GROWTH ENGINE Il Presidente Gay interviene nel corso dell’audizione del Gruppo Partito Popolare Europeo al Parlamento Europeo

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arco Gay a Bruxelles rappresenta tutti i Giovani Imprenditori italiani, portando non problemi da risolvere ma prospettive, visioni e soluzioni ad un’ Europa che oggi sta mettendo in discussione elementi fondamentali per la libera concorrenza e il libero scambio nell’Unione Europea. L’esordio del suo intervento, nell’ambito dell’audizione PPE del 27 pomeriggio con focus sul mercato unico, è sulle difficoltà vissute dalle imprese in questi ultimi anni: l’economia ha vissuto uno dei periodi più bui degli ultimi 50 anni e solo di recente le imprese hanno ricominciato a respirare. Il settore industriale, l’industria manifatturiera e dei servizi, è l’unica scommessa sicura per il futuro del mercato e la creazione di ricchezza: è su questo che le politiche europee si devono soffermare per incentivare la

Claudio Carioggia Giovane imprenditore @Claudio_Torino crescita, l’occupazione e sopratutto l’integrazione sociale. Chiara e concreta la proposta del Presidente: che Il piano industriale europeo preveda un piano comune sul quale far convergere investimenti e ricerca, con un mercato del lavoro unico e modelli organizzativi chiari, diritti e doveri, un fisco unico che tenda verso l’armonizzazione del carico delle imposte per la crescita della competitività delle imprese, favorendo i processi d’innovazione. Ha concluso Gay: “Affinchè l’Europa sia il futuro delle aziende italiane e delle nuove generazioni dovrà rispondere con politiche economiche che aiutino le imprese, le startup e le PMI”. Insomma non piangersi addosso gridando “Europa cattiva”, ma idee lungimiranti e proposte concrete in italiano, per dare un segno forte di identità, ma con l’idea di essere europei non solo europeisti.

FEEDING THE FUTURE di Silvia Gatti e Antonio Perdichizzi

“Feeding the future”: parole dense di significato, che ben rappresentano la varietà di iniziative presentate a Bruxelles il 27 gennaio nella sede della Regione Emilia Romagna. Ricerca e formazione rappresentate dal Food Innovation Program, ma anche open innovation ed imprenditorialità promosse dal Future Food Accelerator; tecnologia e diffusione di conoscenza con il progetto European Valley di Riccardo Luna ed infine, futuro, raccontato da Rebecca Chesney di IFTF.ORG [Palo Alto]. Tutti ingredienti indispensabili per alimentare positivamente l’ecosistema che ci accoglie.

I GI Sara Roveresi e Antonio Perdichizzi e il Presidente Nazionale Marco Gay

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SPECIALE BRUXELLES QUATTRO EUROPARLAMENTARI A CONFRONTO SU ALCUNI TEMI CHIAVE AL CENTRO DEL DIBATTITO POLITICO: FONDI EUROPEI, IMMIGRAZIONE, INTEGRAZIONE DELLA ZONA EURO, TERRORISMO E POLITICA INTERNAZIONALE, COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE

di Giulia Bertagnolio, Segreteria Nazionale GI

INTERVISTA A

SIMONA BONAFE’

Gruppo Alleanza Progressista Socialisti e Democratici

Fondi Europei: spesso non vengono spesi del tutto, a volte vengono utilizzati male. In che modo se ne potrebbe ottimizzare l’utilizzo? L´Italia è già riuscita ad evitare il disimpegno automatico di qualche miliardo di euro della programmazione dei fondi strutturali del 2007-2013. Ora serve un cambio di marcia per spendere bene risorse importanti. Per questo è nata l´Agenzia per la Coesione: monitorare l’iter delle politiche di coesione e soprattutto supportare sul piano tecnico ministeri e regioni titolari degli interventi finanziati dai fondi europei, per potersi sostituire alle amministrazioni locali in caso di inadempienze o ritardi ingiustificati. Occorre poi concentrarsi sugli obiettivi strategici e non finanziare interventi a pioggia, slegati dalle grandi sfide di modernizzazione del nostro Paese.

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SPECIALE BRUXELLES

Questione immigrazione. Quali le misure all’attenzione del Parlamento Europeo in questo momento e i nodi più controversi al centro del dibattito? Muri e reticolati non impediscono la fuga di chi scappa da guerre e carestie. Le dinamiche del fenomeno migratorio rendono inattuabile ogni approccio egoistico al problema: la Commissione e gli stati membri devono continuare a lavorare a soluzioni comuni. È importante assicurare che i Paesi dell´UE mettano in pratica l´accordo già raggiunto sul ricollocamento dei rifugiati. Bisogna rinforzare i confini esterni dell´Unione, fornire protezione a chi ne ha bisogno e cominciare a parlare di politiche europee sull´immigrazione e sull´asilo, di una politica estera e cooperazione internazionale per favorire i rimpatri e il miglioramento degli scenari nei paesi da cui si fugge. Rapporto tra UE e i suoi cittadini: qual’è il livello di fiducia verso le istituzioni comunitarie? In che modo si sta lavorando per migliorare questa relazione? Il rapporto è in chiara sofferenza. L’unico modo per recuperare la fiducia è migliorare la qualità della vita dei cittadini con politiche che rilancino l’occupazione e la crescita evitando di complicare ulteriormente il quadro amministrativo. Ci stiamo lavorando. Da una parte la better regulation - meno burocrazia e regole efficaci dall´altra un cambio di passo nella politica economica. La politica del solo rigore in questi anni ha creato l´immagine di un´Europa fredda, burocratica, lontana. Non siamo riusciti ad affrontare efficacemente il rilancio dell´occupazione e della crescita. Integrazione economica e politica della zona euro: a che punto del percorso ci troviamo? Non è pensabile che tutti i 28 governi dell’unione possano procedere insieme verso ulteriori cessioni di sovranità. Esiste però un cerchio di paesi che con coraggio devono rilanciare il progetto di un’Europa federale spingendo in là l’asticella delle politiche comuni. Se da un lato un cerchio più ampio comprenderebbe tutti i paesi e si fonderebbe sul mercato unico e le sue 4 fondamentali libertà, dall’altro potremmo avere un nucleo ristretto con una politica sociale europea e un bilancio e politiche fiscali con cui puntare sulla crescita.

Terrorismo e politica internazionale. Che clima si respira oggi a Bruxelles? L´idea che dai professionisti del terrore ci si possa difendere chiudendo le frontiere e mandando in soffitta Schengen non risolve il problema. Vale la pena ricordare che la maggior parte dei terroristi che ha dilaniato Parigi nello scorso anno era di nazionalità francese. Le azioni di contrasto al terrorismo internazionale non possono più essere portate avanti da ogni singolo stato; devono essere coordinate sempre più a livello europeo. Allo stesso tempo ci vuole grande attenzione alle periferie, per evitare che diventino terreno fertile di estremismi, e una vera politica dell’integrazione perché chi entra in Europa ne rispetti cultura, diritti e doveri. L’Italia vista dal Parlamento europeo: tre aggettivi per descriverla Credibile: perché con il piano di riforme messo in campo dal governo l’Italia non è più il “sorvegliato speciale” dell’ Europa ma un paese che sta rivedendo i fondamentali per aumentare la competitività del sistema e tornare ad essere un attore influente. Ambiziosa: perché l’Italia ha fortemente voluto, ed ottenuto, un “rompete le righe” sulle politiche di austerità del passato. Viva: Il nostro patrimonio culturale e naturale è tra i più grandi al mondo. Siamo un popolo fiero delle nostre eccellenze e stiamo lavorando per valorizzarle di più. L’UE punta a rendere le PMI europee più competitive. Quali i principali obiettivi per il 2016? Cosa devono aspettarsi gli imprenditori Italiani dall’Europa? Le PMI si aiutano semplificando la burocrazia, migliorando l’accesso ai finanziamenti, incentivandole ad innovare, alleggerendo la leva fiscale, a livello italiano ed europeo. A Bruxelles, il 2016 sarà l´anno in cui si misurerà l´efficacia del Fondo Europeo per gli Investimenti strategici che attraverso una garanzia pubblica intende sostenere il contributo degli investimenti privati soprattutto nei settori a più alto rischio. Dei 315 miliardi di investimenti che il Piano intende mobilitare, 75 saranno destinati alle PMI. I primi accordi con gli Istituti Bancari che dovranno gestire questa partita sono già stati conclusi. Il 2015 è servito per elaborare gli strumenti, lavoreremo affinché il 2016 serva a renderli pienamente operativi.

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SPECIALE BRUXELLES

INTERVISTA A

LARA COMI

Gruppo Partito Popolare Europeo

Fondi Europei: spesso non vengono spesi del tutto, a volte vengono utilizzati male. In che modo se ne potrebbe ottimizzare l’utilizzo? L’Italia perde circa il 40% dei fondi europei. Su questo fronte non devono contare le appartenenze politiche, l’Italia deve fare squadra. La Lombardia lo sta facendo in modo sistematico da vent’anni, anche l’Emilia Romagna sta mettendo a punto programmi per incrementare la possibilità di accedere ai fondi. A livello istituzionale si fanno passi avanti. Il problema è il rapporto diretto con le imprese e i cittadini. Anche i privati possono recuperare risorse, occorre stabilire un ponte di collegamento tra l’Ue e gli Italiani. Questione immigrazione. Quali le misure all’attenzione del Parlamento Europeo in questo momento e i nodi più controversi al centro del dibattito? Abbiamo promosso le quote, anche se le resistenze dei singoli Stati hanno ostacolato una equa suddivisione tra Paesi membri. Il risultato è che Schengen corre seri rischi, ma chiudere le frontiere interne avrebbe gravi conseguenze su tutta l’architettura dell’Ue e sulla nostra crescita economica. Invece, come ho sempre sostenuto, vanno rafforzate le frontiere esterne dell’Europa e costituito un esercito comune europeo. La soluzione non è meno Europa ma più Europa. L’emergenza migranti e la tutela della nostra sicurezza sono questioni cruciali da affrontare come Ue, sbagliato farsi tentare da fughe in avanti dei singoli Paesi. Difesa dei confini esterni, controlli alle frontiere europee e ridistribuzione dei migranti che hanno diritto alla protezione internazionale, ecco la risposta da dare subito.

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SPECIALE BRUXELLES

Rapporto tra UE e i suoi cittadini: qual è il livello di fiducia verso le istituzioni comunitarie? In che modo si sta lavorando per migliorare questa relazione? L’Ue viene percepita, in parte a ragione, come un mastodontico e costoso apparato burocratico e tecnocratico. Il Parlamento è l’istituzione più vicina ai cittadini, noi deputati siamo espressione del voto popolare. Quello che dobbiamo fare, e che sto facendo, è mostrare concretamente come l’Ue sia un’opportunità, soprattutto per i giovani e in un campo, come l’occupazione, che determina il loro futuro. Su questo tema ho scritto un libro che contiene informazioni precise sui fondi di Garanzia Giovani: proprio alle nuove generazioni è data una straordinaria occasione di crescita attraverso il sostegno all’inserimento lavorativo. E’ un’occasione che dobbiamo assolutamente contribuire a cogliere. Pensiamo che nelle istituzioni europee attualmente ci sono tre mila posti vacanti e i curricula che arrivano dall’Italia sono troppo pochi. Insomma bisogna inserire un’altra marcia, siamo troppo lenti.

L’Italia vista dal Parlamento europeo: tre aggettivi per descriverla. Interessante, innovativa, bloccata. I deputati europei non italiani ammirano e invidiano la capacità di lavoro degli italiani, il loro stile, l’empatia, e il dinamismo delle imprese italiane. Credono che ce la faremo. Ma sanno che siamo bloccati da tasse, burocrazia e inefficienza. C’era una grande apertura di credito verso Renzi, oggi ampiamente ridimensionata. L’UE punta a rendere le PMI europee più competitive. Quali i principali obiettivi per il 2016? Cosa devono aspettarsi gli imprenditori Italiani dall’Europa? L’Europa sta lavorando sui giovani, sul credito e sull’innovazione. Le PMI italiane hanno tutti i requisiti per intercettare gli investimenti su questi temi. Per questo sto facendo un lavoro intenso di informazione diretto ai giovani, alle donne, alle nuove imprese. Sono a disposizione di chiunque voglia aprirsi all’Europa e abbia bisogno di orientamento.

Integrazione economica e politica della zona euro: a che punto del percorso ci troviamo? L’unione monetaria non si è tradotta in unione economica. Per raggiungere questo traguardo ci sarebbe bisogno di vera unione fiscale, di un euro diverso e di una Bce uguale alla Fed americana. Terrorismo e politica internazionale. Che clima si respira oggi a Bruxelles? L’attenzione è ai massimi livelli, soprattutto a livello di intelligence e forze dell’ordine. L’impegno è quello di un coordinamento che sia sempre più efficace. Poi ci sono le scelte politiche, sulle strategie di prevenzione, difesa, interventi militari, che devono essere unitarie. E’ questa la vera sfida.

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SPECIALE BRUXELLES

INTERVISTA A

ALESSIA MARIA MOSCA

Gruppo Alleanza Progressista Socialisti e Democratici

Fondi Europei: spesso non vengono spesi del tutto, a volte vengono utilizzati male. In che modo se ne potrebbe ottimizzare l’utilizzo? Credo che si possa agire su più fronti. Il primo, quello burocratico: una relazione del Comitato delle Regioni sostiene che le regole per accedere ai finanziamenti 2014-2020 sono addirittura più complicate di quelle riferite alla programmazione precedente. Il secondo punto è una carenza di competenza specifica in ambito di europrogettazione e la mancanza di canali di informazioni efficaci e tempestivi riguardo l’apertura di bandi e i finanziamenti disponibili. Inoltre, c’è da considerare anche che la politica per la destinazione dei fondi europei è stata orientata alla concentrazione delle risorse in grandi progetti, per investimenti a partire da 50 milioni. Questione immigrazione. Quali le misure all’attenzione del Parlamento Europeo in questo momento e i nodi più controversi al centro del dibattito? Il Parlamento europeo si è già espresso al riguardo la scorsa primavera. Purtroppo le decisioni da noi raccomandate, ed effettivamente deliberate dalla Commissione, sono rimaste lettera morta. L’esempio più visibile è quello delle cosiddette “quote” di trasferimenti dai paesi di prima accoglienza a tutti gli altri: a oggi da Grecia e Italia sono partiti solo 272 rifugiati dei 160.000 previsti.

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SPECIALE BRUXELLES

Rapporto tra UE e i suoi cittadini: qual è il livello di fiducia verso le istituzioni comunitarie? In che modo si sta lavorando per migliorare questa relazione? Su questo tema, Eurobarometro pubblica spesso approfondimenti interessanti. Purtroppo la fiducia nel Parlamento europeo, l’istituzione idealmente più vicina ai cittadini, è affermata da meno della metà degli intervistati ma il dato positivo è che, dal 2008, è salita di 7 punti. Purtroppo scontiamo una copertura mediatica scarsa o negativa. L’Europa è complessa e semplificare eccessivamente i temi articolati porta a volte a banalizzarli. Questo, comprensibilmente, allontana i cittadini e le imprese. Integrazione economica e politica della zona euro: a che punto del percorso ci troviamo? Siamo in ritardo. Questa Commissione, la prima “politica” della storia europea, sta cercando di spingere in questo senso ma le resistenze degli Stati membri sono evidenti. Molti i pacchetti importanti in questa direzione: dal Mercato unico digitale all’Unione dell’energia, all’Unione bancaria. Ma l’obiettivo federalista di un’integrazione politica reale è lontano.

L’Italia vista dal Parlamento europeo: tre aggettivi per descriverla. Affascinante, promettente e... complicata. Tutta Europa ammira il genio italiano, la nostra storia. Purtroppo portiamo anche un fardello pesante in termini di corruzione, evasione fiscale, imprecisione nel rispetto di accordi europei, che ha segnato fortemente la nostra credibilità. L’UE punta a rendere le PMI europee più competitive. Quali i principali obiettivi per il 2016? Cosa devono aspettarsi gli imprenditori Italiani dall’Europa? Il miglioramento della competitività delle PMI è uno degli 11 obiettivi tematici della politica di coesione per il 20142020 e circa il 20 % degli aiuti stanziati attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), equivalente a quasi 60 miliardi di euro, saranno destinati alle PMI. Parlamento e Commissione hanno dimostrato di avere a cuore l’imprenditoria europea: spero che le azioni intraprese durante il 2016 possano convincere anche i più euroscettici.

Terrorismo e politica internazionale. Che clima si respira oggi a Bruxelles? Un clima difficile. Quando sono stata eletta mi sono trasferita a Bruxelles con la famiglia e nel periodo tra la tragedia di Parigi e il “lockdown” della capitale belga abbiamo vissuto forte inquietudine. Hanno colpito la nostra quotidianità e a farlo sono stati cittadini europei. Ragazzi di vent’anni, inebriati da un’ideologia di odio. Serve una riflessione profonda su questo.

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SPECIALE BRUXELLES

INTERVISTA A

MARCO ZANNI

Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia diretta

Fondi Europei: spesso non vengono spesi del tutto, a volte vengono utilizzati male. In che modo se ne potrebbe ottimizzare l’utilizzo? I fondi europei rappresentano per l’Italia un’opportunità unica: tra il 2014 e il 2020 gestiremo complessivamente 44 miliardi di euro tra fondi strutturali e di investimento europei. La scorsa programmazione ha evidenziato però come l’Italia sia carente di professionalità in grado di rispondere efficacemente alle opportunità offerte. Sicuramente occorre un’informazione capillare sul territorio per rispondere direttamente alle richieste avanzate dalle amministrazioni pubbliche su come affrontare la gestione di progetti e gli investimenti in settori che variano dalle TIC all’efficienza energetica. Questione immigrazione. Quali le misure all’attenzione del Parlamento Europeo in questo momento e i nodi più controversi al centro del dibattito? Il Parlamento oggi è concentrato sul meccanismo per la redistribuzione dei migranti, gli accordi di cooperazione con i paesi terzi presenti lungo le frontiere esterne dell’UE e la politica di sicurezza e di difesa comune. Per quanto riguarda i nodi più controversi sottolineo senz’altro la politica estera e industriale dell’UE nella regione MENA che è stata non soltanto fallimentare, bensì disastrosa e ha portato alla situazione attuale: i profughi scappano da situazioni che gli Stati Membri UE e le loro multinazionali hanno contribuito a creare. Doveroso è anche menzionare la mancata solidarietà nell’Unione e l’incapacità di gestione del problema che hanno portato al ripristino delle frontiere interne, seppur utilizzando la “situazione d’emergenza” come scusa. I punti su cui bisogna far leva: la revisione del trattato di Dublino e il radicale cambio della politica estera e industriale dell’UE nell’area MENA.

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SPECIALE BRUXELLES

Rapporto tra UE e i suoi cittadini: qual’è il livello di fiducia verso le istituzioni comunitarie? In che modo si sta lavorando per migliorare questa relazione? Il sentimento è di totale sfiducia, e sempre più cittadini si rendono conto che l’UE non è in grado di risolvere i loro problemi e attua politiche fallimentari. Il malcontento verso l’UE è evidente anche dai risultati delle elezioni negli Stati Membri, dove sempre più spesso i cittadini premiano le forze politiche “euroscettiche”. L’UE appare sempre più lontana, e ormai soltanto poco più di un italiano su quattro crede in questa istituzione. Integrazione economica e politica della zona euro: a che punto del percorso ci troviamo? Ci troviamo davanti a uno snodo fondamentale. La moneta unica ha compiuto 17 anni e ogni fase di sperimentazione è conclusa: l’euro non funziona. L’UE deve iniziare a studiare un modo per chiudere questa esperienza altrimenti la fragile costruzione dell’euro cascherà. Una via alternativa c’è: l’Euro è nato per creare convergenza nelle performance macroeconomiche degli stati che hanno adottato la moneta unica, ma il risultato è opposto. E se guardiamo le aree economiche che hanno creato più convergenza negli indicatori macro (USA e Canada, Australia e Nuova Zelanda) notiamo che non condividono la stessa moneta né sono coordinati da un’entità sovranazionale simil-UE. Significa che è possibile arrivare a questi risultati con una collaborazione per singoli obiettivi tra Paesi che conservano la loro sovranità monetaria ed economica.

Terrorismo e politica internazionale. Che clima si respira oggi a Bruxelles? Il clima di insicurezza persiste da mesi e l’esercito dispiegato per le vie della città ci ricorda costantemente che la minaccia è presente. L’Italia vista dal Parlamento europeo: tre aggettivi per descriverla. Lontana; caotica; frustrata dai problemi economici, dall’inefficienza e dalla corruzione politica. L’UE punta a rendere le PMI europee più competitive. Quali i principali obiettivi per il 2016? Cosa devono aspettarsi gli imprenditori Italiani dall’Europa? Serve un piano che preveda il ritorno della sovranità economica e monetaria in capo agli Stati Membri. Le PMI italiane sono quelle che hanno sofferto di più la perdita della sovranità monetaria. Non credo purtroppo che la Capital Markets Union - cui sta lavorando la Commissione - possa contribuire ad aumentare i canali di finanziamento per le PMI, aprendo la porta del mercato dei capitali. Una via alternativa esiste ed è praticabile: creare un sistema bancario sano, focalizzato sul credito all’economia reale e non sulla speculazione finanziaria.

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GHANA ED ETIOPIA: UN GRANDE MERCATO PER IL FUTURO | 34 |


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Gian Giacomo Gellini ci racconta la missione governativa nell’Africa Sub-Sahariana cui ha preso parte come Vice Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria e amministratore di C.A.B. Srl

di Giovanna Trombetta, Comitato di Redazione Quale Impresa @giovannatrombet

Come è stata organizzata la missione e quali le iniziative di maggiore interesse? La missione governativa in Ghana ed Etiopia (9-11 dicembre 2015) è stata promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico, hanno partecipato il Viceministro Carlo Calenda con lo staff del MISE, del Ministero degli Esteri, i rappresentanti delle strutture finanziarie del Governo Italiano (SACE, ICE, SIMEST, Cassa di Depositi e Prestiti) alcune aziende strategiche per il nostro Paese che già operano in questi mercati ed altre intenzionate ad operarvi. È importante sottolineare come questa missione sia stata organizzata dopo la visita ufficiale dello scorso luglio del Presidente della Repubblica del Ghana, John Mahama, al Presidente Renzi. In quell’occasione sono stati approfonditi i possibili spazi di manovra per la collaborazione tra l’Italia ed il Ghana. Questa missione governativa ha permesso di approfondire tematiche e aspetti importanti che permetteranno ad aziende italiane di poter investire in questo nuovo mercato. E’ probabile che ci sarà nei prossimi mesi un ulteriore incontro tra il Primo Ministro Renzi ed il Presidente della Repubblica del Ghana volto a definire potenziali schemi operativi per uno sviluppo congiunto delle economie dei due paesi. Ghana ed Etiopia sono investiti in questi anni da un forte sviluppo. Possiamo approfondire queste dinamiche e spiegarne l’impatto sulle imprese estere interessate a questi Paesi dell’Africa occidentale? Il Ghana è un paese che si è sviluppato molto e sta continuando a crescere nonostante il calo del prezzo del greggio e delle altre commodities; il paese è da un punto di vista politico e sociale estremamente stabile, caratterizzato da una scolarizzazione media decisamente

Arco della Giustizia e della Libertà - Accra (Ghana)

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Alcuni scorci del Ghana

buona e da caratteristiche del contesto che fanno ipotizzare uno sviluppo relativamente più sostenibile rispetto ad altri paesi limitrofi che fanno registrare picchi di crescita più accentuati, ma allo stesso tempo con caratteristiche intrinseche di instabilità latente. Possiamo dire che in Ghana le condizioni di contesto, quelle che si definiscono soft - ovvero difficilmente misurabili da studipaese o analisi varie - sono quelle che fanno percepire all’imprenditore la reale potenzialità del paese. C.A.B. opera in Ghana in un settore capital intensive come quello delle costruzioni stradali, con caratteristiche dell’investimento di medio/lungo periodo attraverso un’azienda collegata, ormai operativa da oltre un anno. La valutazione delle sopra menzionate caratteristiche soft del paese è ciò che ha fatto decidere di investire e, al momento, la scelta pare sia stata valida. Perche il mercato Ghana/Etiopia e’interessante per le imprese italiane ed europee ? Sono paesi in cui moltissimo è ancora da fare, da costruire. La mancanza di rischi specifici legati alla sicurezza, che caratterizza ad esempio il Ghana, è certamente un fattore che incrementa il potenziale interesse per le nostre aziende.

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Quali i settori maggiormente attrattivi per l’investitore straniero, nei due paesi? Principalmente attrattivi sono la trasformazione agrolimentare ed ittica, l’estrazione dell’oro ed altri minerali, la produzione e la distribuzione di energia elettrica, Oil&Gas ed il relativo indotto. Quali sono i maggiori ostacoli che incontra un’impresa che opera o stringe accordi in questi mercati? I maggiori ostacoli sono a livello operativo quotidiano; è fondamentale per un’impresa che vuole spostarsi in questi mercati vivere fino in fondo il contesto, capirne le dinamiche, capire e condividere la cultura locale non pretendendo di stravolgerla portando in toto il modus operandi del paese di provenienza. Per le PMI la presenza in loco dell’imprenditore è fondamentale, così come necessario è avere una mentalità molto aperta, che riconosca come questi paesi siano diversi nel modo di operare rispetto al nostro. Solo per portare un esempio, i tempi operativi sono molto più lunghi di quelli a cui siamo abituati; questa e le mille altre differenze devono necessariamente essere vissute come parte imprescindibile della cultura locale, da inquadrare paradossalmente come valore aggiunto piuttosto che come vincolo.


PRIMO PIANO

Kwame Nkrumah Memorial Park

Scommettere sull’ “Africa emergente”: quanti lo stanno facendo, e quali i margini di miglioramento/potenziamento delle attività? Sicuramente il potenziale è molto elevato ma è sempre “Africa”, continente in cui tutto può subire repentinamente un andamento discontinuo ed esponenziale; in Africa è probabile che una malattia divenga un’epidemia, un piccolo malcontento generalizzato tra la popolazione diventi un focolaio di ribellione, è verosimile che un Governo decida nottetempo di modificare leggi, regole o disposizioni. In sintesi, sicuramente tante potenzialità ma anche rischi difficilmente calcolabili in via preventiva.

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IRAN, IL NUOVO TEMPO

Focus sulle nuove opportunità per le nostre imprese nel paese con Yohan Berkol, Financial Manager della Blue Engineering Srl - settore aviazione e aerospazio - che con la sua azienda ha preso parte alla missione organizzata da Confindustria a novembre di Giovanna Trombetta, Comitato di Redazione Quale Impresa @giovannatrombet Come è stata organizzata la missione e quali le iniziative di maggiore interesse? La missione imprenditoriale in Iran si è tenuta nei giorni 28-30 novembre scorsi ed è stata organizzata da Confindustria, in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e con l’Agenzia ICE e l’Associazione Bancaria Italiana. Ha coinvolto più di 100 aziende italiane nei settori machinery, building ed automotive. Le iniziative di maggiore interesse, oltre alle visite in alcune aziende iraniane, sono stati i B2B organizzati tra aziende dei medesimi settori per cercare di creare cooperazioni. Accordo raggiunto sul Nucleare in Iran: quali gli effetti nell’immediato nei rapporti con l’estero e le ripercussioni sul mercato interno? Cosa cambia per l’Europa con l’apertura del mercato Iraniano? Senza dubbio c’è stata un’apertura del paese verso l’Europa. Noi lavoriamo con l’Iran da anni e ricordo le difficoltà soprattutto nei pagamenti, capire quale banca italiana potesse ricevere i soldi provenienti dall’Iran ma soprattutto con quali triangolazioni. È un paese molto ricco e con questo accordo sul nucleare riusciranno a fare girare i loro soldi ma soprattutto riuscendolo a fare uscire “arricchiranno” i paesi con i quali verranno in contatto. L’Europa ha una grande opportunità ma sono scettico su come riuscirà ad interfacciarsi con il paese.

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Perché il mercato iraniano e’interessante per le imprese italiane ed europee? Ci sono tantissime opportunità e soprattutto essendo un paese molto ricco e con un enorme potenziale di crescita. L’Italia, l’Europa rappresentato una risorsa fondamentale per la crescita; parlando dell’Italia le nostre principali risorse il “Made in Italy” invidiato in tutto il mondo e l’innovazione. Ultimamente si è parlato in Confindustria di “Reshoring” e penso che questo concetto dovrebbe essere applicato all’opposto, magari parlando di un “Advance Reshoring”: riportare in Italia ciò che è stato fino ad oggi all’estero, che ha rappresentato ricchezza per l’estero e magari reinvestirlo nei paesi in via di sviluppo per aiutare il paese a crescere ma soprattutto insegnando l’innovazione. Quali i maggiori ostacoli che incontra un’impresa che opera o stringe accordi nel mercato Iraniano? Conoscere bene gli usi e costumi della popolazione che si sta andando a visitare; troppe volte si sottovaluta l’aspetto fondamentale. Penso che il rispetto sia alla base di ogni rapporto e troppe volte si sottovaluta perché troppo spinti dal business e dai soldi. Tutto parte però da una stretta di mano, da un’occhiata, da un sorriso.


QUALE MOVIMENTO

IN REGOLA(MENTO) CON L’ITALIA CHE CAMBIA di Francesco Ferri, Vice Presidente Organizzazione, sviluppo Movimento e relazioni interne @fraferri75

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anni è la distanza che ci separa dall’ultima riforma del Regolamento nazionale dei Giovani Imprenditori. In 4 anni la Cina ha sorpassato gli Usa come prima economia mondiale, le start-up sono state riconosciute per legge, il made in Italy è cresciuto fino a livelli record e la disoccupazione giovanile anche. Le regole di un’associazione non possono certo rincorrere la rapidità delle trasformazioni economiche, ma devono naturalmente tenerne conto e provare a tradurre il cambiamento in governance. E questo vale a maggior ragione per noi GI che abbiamo l’ambizione di essere l’anima più innovativa e coraggiosa di Confindustria. È su questi presupposti, oltreché sulla necessità di dare attuazione alla Riforma Pesenti, che si è basata la revisione del Regolamento nazionale, entrata in vigore con la ratifica da del Consiglio generale il 28 gennaio 2016. 4 i punti principali delle modifiche:

UN CONSIGLIO DI PRESIDENZA PIÙ SNELLO: aumenta il numero massimo dei Vice Presidenti (da 4 a 9) e - come per i Senior - si eliminano altre forme di coinvolgimento strutturato nell’attività di Presidenza. SCENDE L’ETÀ: si dovrà concludere un mandato elettivo entro il 41 anno di età per potersi candidare. Il requisito entrerà in vigore svolto per il Presidente nazionale e a partire dal secondo rinnovo successivo al 2016 le altre cariche nazionali e locali. COME SI ELEGGE IL PRESIDENTE: rimane ferma la selezione delle candidature da parte di Gruppi territoriali e dei Comitati Regionali e, come in precedenza, l’elezione vera e propria avviene con la maggioranza assoluta degli aventi diritto in Consiglio nazionale. Novità: quando i candidati designati dalle Regioni sono più di 2 si apre una prima selezione in Consiglio Centrale, integrato dai rappresentanti elettivi dei GI nel Consiglio Generale confederale.

LA PARTECIPAZIONE AL CENTRO: dal 2017 per mantenere il voto in Consiglio nazionale si dovrà rispettare un vincolo di partecipazione: il Gruppo, dovrà essere presente con almeno il Presidente o il Vice delegato almeno 4 Consigli in un anno solare.

Pochi e incisivi cambiamenti che possono aiutarci a fare di più e meglio. Come tutte le riforme, anche questa è un punto di partenza e non di arrivo: tocca a noi da ora utilizzare i nuovi strumenti che ci siamo dati per essere ancora di più “in regola” con il cambiamento.

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PRIMO PIANO

RIVOLUZIONE SOCIAL L’account Twitter del Movimento passa in pochi mesi da 5000 a 10.100 follower. La nostra voce via Facebook e sul web, grazie alle competenze di un gruppo di GI e alla passione per la comunicazione 2.0 di Stefania Zuccolotto, Responsabile Policy e Convegni @StefaniaZucc

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omunicare bene è fondamentale, nella vita e nel lavoro. Lo è per tutti, e ancora di più per il nostro Movimento: per riuscire ad incidere sulla società, abbiamo bisogno di farci conoscere, dare voce alle nostre iniziative, al nostro posizionamento sui temi di primo piano dell’attualità. In questo periodo dalle tante incertezze, in cui l’associazionismo è in crisi, diventa ancora più importante valorizzare chi siamo e cosa facciamo. Abbiamo bisogno che la nostra voce si senta forte e chiara, che i nostri interlocutori non siano più solamente gli associati e gli ospiti coinvolti negli eventi organizzati sul territorio, ma anche soggetti esterni al Sistema. Oggi il mondo di internet e dei social network ha stravolto i paradigmi della comunicazione e ha accelerato il trasferimento di informazione, creando molte più occasioni per diffondere messaggi, aumentandone la complessi-

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e Matteo Giudici, Vice Direttore Quale Impresa @giudicimat tà e richiedendo adeguata preparazione nell’utilizzo di questi strumenti. Per questo, a partire dalla volontà del nostro Presidente di incidere di più sui canali social soprattutto durante i convegni, si è creato in modo trasversale un Gruppo di GI appassionati di comunicazione 2.0 che, coordinandosi, ha contribuito a far passare in pochi mesi il nostro account Twitter da 5000 follower a 10.100. Un incredibile risultato, possibile anche attraverso il fantastico lavoro della nostra Segreteria nazionale, in particolare di Alessia Passacantilli. Nasce così ufficialmente, a partire dall’evento di Stresa, il Gruppo social, forte del prezioso supporto di Viola Margiotta e Nicola Corsano che hanno messo a disposizione le loro competenze, specialmente su Twitter, aiutando tutto il gruppo ad essere sempre più efficace e partecipato. In questi mesi abbiamo fatto tanto, sperimentato nuovi metodi per migliorare la comunicazione durante


PRIMO PIANO

i convegni, lanciato un tavolo social per coordinare e gestire i tweet di posizionamento. Oggi il gruppo conta circa 25 membri e crediamo possa crescere ancora nei prossimi mesi. Abbiamo anche avviato un percorso di affiancamento e formazione con docenti esperti in ambito di comunicazione, utile per perfezionare il lavoro del Gruppo: i primi due appuntamenti sono serviti a focalizzare opportunità dei social e definire i prossimi passi da fare. I risultati si contano facilmente e i numeri parlano chiaro, il Gruppo social funziona, e adesso vogliamo di più, da Twitter stiamo iniziando a espandere Facebook e stia-

mo ragionando sugli altri social. Un impegno intenso, un gruppo che senza particolari formalismi ha lavorato sino ad oggi in modo eccellente portando più volte i nostri convegni nei top trend di Twitter. Il nostro progetto è anche quello di creare una linea guida di best practice da portare sui territori per permettere ai GI di migliorare la loro comunicazione social anche durante gli eventi locali. Abbiamo fatto tanto e molto c’é ancora da fare, se ti piace il tema o vuoi darci il tuo aiuto #noicisiamo: sarai il benvenuto, scrivici e unisciti a noi.

ANNA AMURO - @AnnaYellow46 Twitta, retweetta, condividi e ricondividi…e non scordare l’hashtag…perché #noicisiamo! Abbiamo bisogno di te, per farci conoscere, per farci sentire, per rafforzare questo gruppo e per riconquistare questo paese, unico e nostro, pieno dei valori di cui andiamo fieri. Be one of us! Be GGIsocial! CLAUDIO CARIOGGIA - @Claudio_Torino Gli psicologi sociali evoluzionisti dicono che la selezione naturale favorisce non chi vive in isolamento, ma chi vive in gruppo perché è, a partire da esso, che si forma la persona, nonché la società che la circonda. Il gruppo social di Confindustria ben conscio di questo, comunica quello che sono i giovani imprenditori, la loro associazione e il mondo del lavoro nell’Italia di oggi. SILVIA GATTI - @GattiSilvia Tutto il lavoro che facciamo quotidianamente per portare avanti le istanze dei Giovani Imprenditori non ha senso se non viene condiviso. Essere parte della commissione social è un grande privilegio che ti dà in tempo reale la percezione di quanto il mondo abbia bisogno del contributo dei giovani. VIOLA MARGIOTTA - @violamargiotta Accrescere e migliorare la conoscenza delle dinamiche dei nuovi media, attivare e coltivare nuovi contatti e interazioni, comprendere l’importanza delle modalità applicate e applicabili per realizzare una corretta ed efficace comunicazione, questo è il risultato di pochi mesi di gruppo social!

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PRE SANTA MARGHERITA LIGURE

LUCA DONELLI HA DETTO YES!

Diciannove anni dopo Emma Marcegaglia, è di nuovo italiano il neoeletto Presidente di YES for Europe, la confederazione europea dei Giovani Imprenditori.

È

Luca Donelli, classe 1982, Responsabile del Comitato Rapporti Internazionali e Comunitari dei Giovani Imprenditori di Confindustria. Il nuovo Presidente di YES for Europe guiderà una confederazione attualmente composta da 14 associazioni di imprenditori under 40.

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di Michela Sciurpa, Comitato di Redazione Quale Impresa @SciurpaMichela

Un incarico di rilievo, in un momento in cui è necessario rafforzare la comunicazione fra istituzioni europee ed imprenditoria, vero motore della crescita economica per l’UE. YES for Europe unisce all’esercizio della rappresentanza delle istanze dei giovani imprenditori europei presso le istituzioni dell’Unione Europea una significativa opportunità di networking, anche in ambito internazionale.


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I paesi attualmente rappresentati sono 14: Albania, Bulgaria, Cipro, Francia, Grecia, Ungheria, Italia, Malta, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia, Turchia e Regno Unito oltre che Georgia ed Armenia come membri affiliati. Attraverso YES for Europe vengono rappresentati oltre 40.000 giovani imprenditori. Luca Donelli lavorerà con la sua squadra per allargare la partecipazione ad ulteriori associazioni di giovani imprenditori degli altri Paesi membri. Un processo di enlargement che non riguarda solo i 28 paesi dell’Unione Europea, ma che si proietta verso i Paesi d’importanza strategica per la geopolitica continentale, con particolare riferimento a quelli che hanno avviato il percorso di convergenza. In ambito internazionale YES for Europe rappresenta gli imprenditori dell’Unione Europea in consessi come la G20 Young Entrepreneurs’ Alliance ed Allied for Startups. Dal 2014, sotto la Presidenza di Dimitris Tsingos, le attività di YES for Europe nel contesto europeo si intensificano. In particolare, viene creato il format EYEC - European Youth Entrepreneurship Conference, con l’obiettivo che diventi un incontro semestrale organizzato nel Paese che esercita la presidenza di turno del Consiglio dell’UE o in altra sede particolarmente significativa nel contesto

Europeo. Inoltre, YES for Europe si struttura per partecipare in consorzio a progetti Europei a supporto degli studenti e dell’imprenditoria giovanile. Dopo la conferenza inaugurale EYEC-1 tenutasi ad Atene, i Giovani Imprenditori di Confindustria hanno ospitato EYEC-2 a Roma nel Dicembre 2014. In quell’occasione è stato rinnovato l’impegno delle Associazioni appartenenti allo YES verso un’Europa più forte ed integrata attraverso la firma dello “European Commitment”. Inoltre, EYEC-2 è stata l’occasione per avviare un approfondimento intorno al concetto di scaleup lanciando #scaleupEurope. Nel 2015, EYEC-3 a Londra ed EYEC-4 a Katowice sono state invece l’occasione per focalizzarsi rispettivamente sui rischi di un’eventuale uscita del Regno Unito dall’Unione e le opportunità per i giovani imprenditori Europei e Statunitensi generate dal TTIP, il Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti. In un’alternanza di difficoltà da superare e nuove sfide per l’Unione Europea, il contributo di YES for Europe nel contesto europeo può essere prezioso. Per questo ci sentiamo molto orgogliosi della nuova presidenza italiana e facciamo le nostre più vive congratulazioni a Luca Donelli!

LA STORIA DI YES FOR EUROPE Progetto ideato a Capri nel 1988 quando, durante il Convegno nazionale dei GI di Confindustria, fu siglata da 6 paesi la “Capri Charter” come risposta coesa alle sfide che emergevano dalla ratifica dell’Atto Unico Europeo del 1987. YES for Europe, ufficialmente costituito nel 1993, ha visto l’attività intensificarsi ed ha avuto tra i suoi Presidenti personalità affermate nel mondo dell’imprenditoria tra cui Emma Marcegaglia e Tjark De Lange. Nel 2009 Yes for Europe è tra i partecipanti al G8 Youth Business Summit e successivamente tra i fondatori della G20 Young Entrepreneurs’ Alliance. Nel 2012, GI di Confindustria e YES for Europe co-organizzano la G20 YEA Leadership Assembly di Capri. I COMMENTI: DIMITRIS TSINGOS “Luca Donelli, è un brillante imprenditore e vero cittadino europeo. Sono contento perché so che è migliore di me e il suo lavoro è coadiuvato da un gruppo fantastico di vicepresidenti”. MARCO GAY “Il nostro obiettivo era quello di rilanciare YES for Europe. Luca, Nicola e i loro comitati hanno lavorato per raggiungerlo. Il merito di questo ottimo lavoro viene così ripagato, Luca Donelli è stato eletto presidente di YES for Europe”. LUCA DONELLI “Sono felice per il raggiungimento di questo obiettivo che in realtà è l’inizio di una nuova tappa di un viaggio affascinante per il quale sarò sempre grato al nostro Movimento. Questo percorso, è la dimostrazione che anche i traguardi più complessi sono raggiungibili attraverso il lavoro di squadra e la capacità di sognare”.

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DAL TERRITORIO

PILLOLE DI COMUNICAZIONE DIGITALE La ricetta per una strategia che funziona, nella lezione del Prof. Antonio Deruda ai Giovani Imprenditori

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n seminario sul tema della comunicazione digitale rivolto ai componenti del “Gruppo Social” GI, per approfondire il corretto uso “comunicativo” dei social network, dei website e delle interazioni tra la loro. Un appuntamento ricco di spunti, quello dello scorso 17 dicembre in Confindustria. Perché, come ha evidenziato il Prof. Antonio Deruda - esperto di comunicazione digitale e docente LUISS - che ha tenuto la lezione, “diffusione, applicazione, metodo e contenuti hanno un proprio format nella comunicazione, e tra comunicare e sapere comunicare ci sta il mare magnum delle informazioni”. I dati sull’utilizzo dei Social in Italia parlano chiaro: il 12° rapporto CENSIS attesta che il 50% circa dell’intera popolazione italiana (per lo più giovanissimi under 30) utilizza Facebook, il 32% usa YouTube e solo il 10% Twitter. Un mondo in “navigazione” dunque. Perché imparare ad utilizzare “seriamente” i social network? In primis per la notevole diffusione ed uso che si fa, perché circolano velocemente le informazioni, perché sono fonte di informazioni. Analizzando alcuni profili di personalità che rivestono alte cariche istituzionali, è facile notare

di Beatrice Lucarella, Giovane Imprenditrice @bealucarella quali criticità non permettono una comunicazione efficiente ed efficace. Una su tutte: spesso l’informazione descrittiva e quella visual non vengono presentate sul website in maniera differente a seconda che ci si trovi a navigare da postazione fissa o da quella mobile. Un esempio virtuoso di comunicazione visual è quella proposta dalla CGIA di Mestre, che ha saputo programmare la comunicazione diversificandola a seconda che si acceda da una postazione fissa o mobile. È importante poi strutturare diversamente le comunicazioni via Facebook e Twitter. Facebook ha infatti un bacino di utenti molto più ampio e diversificato - con possibilità di descrizione sia scritta che visual molto più ampia - Twitter ha bisogno di una comunicazione short perché vige la dura legge del numero dei caratteri ammessi! Attenzione poi alla foto da pubblicare sui Social, perché un’immagine che non focalizza il tema rischia di non essere visibile correttamente ed annullare il lavoro.

Il Prof. Antonio Deruda Gli ingredienti di una corretta “informazione social”

1. 2. 3.

Una buona strategia dei social nasce da un buon sito web Scegliere target e obiettivi delle pagine social Curare sempre la comunicazione visual

Lancio di un evento attraverso i Social: i passi corretti

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Evitare l’autoreferenzialità. Pubblicare informazioni utili ed interessanti Mantenere la propria identità non esagerando con troppi retwitter e condivisioni Non collegare in automatico le piattaforme social o le app;

foto del backstage, una rassegna stampa che punti sul tema che 1. Almeno 15 giorni prima va elaborato un piano editoriale ed sarà oggetto dell’iniziativa. Immagine, tema, chi, dove, quando. effettuata una prima comunicazione Importante: 2. Individuare digital pr e gruppi su Fb che abbiamo potenzial- đŏ Aiutarsi con un foglio di lavoro formato “excel” sul quale annomente attinenza con il tema per fare engagement tare una pianificazione strategica, cadenzata, puntuale, diretta 3. Partire con una cadenza di due/tre giorni fino all’evento con đŏ Prevedere sempre potenziali disturbatori che potrebbero non pubblicazioni di informazioni aggiuntive, schede dei relatori, essere della stessa opinione e che pertanto potremmo essere location e notizie sul tema soggetti a critiche, anche “pesanti”, è necessario perciò un 4. Il giorno prima dell’evento, pubblicare informazioni e qualche piano di risposta preordinato.

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DAL TERRITORIO

JUMP: CONSAPEVOLEZZA E FUTURO

Duemila studenti, cento relatori, 24 workshop, un grande evento e tante idee nell’ottavo Salone dell’Orientamento, organizzato dai GI di Oristano dal 2 al 4 dicembre

di Francesco Pireddu, Giovane Imprenditore

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na tre giorni di formazione, le prime due mattinate di seminari formativi ed un convegno spettacolo conclusivo l’ultimo giorno, dedicata agli studenti di quinta superiore della provincia di Oristano per offrire loro uno spaccato del mondo professionale una volta terminato il percorso scolastico superiore. L’obiettivo dei Giovani Imprenditori di Oristano, guidati dal neo-eletto presidente, Francesco Pireddu, è stato il medesimo che ha portato il Gruppo, negli anni, dapprima alla creazione dell’evento e successivamente al mantenimento e miglioramento di quest’attività; fornire ai giovani uno strumento aggiuntivo per poter comprendere meglio il mondo professionale. Tendere una mano ai giovani e dar loro la possibilità di incontrare professionisti, imprenditori e accademici, “esempi vincenti” verso la conoscenza di percorsi e prospettive lavorative immaginate dagli studenti. Oltre un centinaio di relatori hanno illustrato spaccati professionali di molteplici settori: Arti e mestieri, Beauty lab, Net genera-

tion, ComunicAzione, Turismo, Agricoltura 3.0, Medicina e sanità, Green economy, Libera professione, tecnica ed economica, politica e di legge, biotecnologie, Forze Armate e Forze di Polizia. Con il “Jump”, titolo del convegno spettacolo conclusivo che ha visto protagonisti oltre 400 studenti, i GI di Oristano hanno voluto spronare i ragazzi a fare, con consapevolezza, coraggio e un pizzico di paura, quel salto, generazionale e non solo, verso il mondo dell’autoimpiego. “Offrire agli studenti che concludono il percorso di formazione scolastica superiore uno strumento per vedere con più consapevolezza il proprio futuro professionale credo sia doveroso - sottolinea Francesco Pireddu, presidente GI Oristano - come giovane e come imprenditore. Mai imporre delle scelte ai giovani, ma fornire loro strumenti e guide per informarli e formarli, questo è il senso del Salone dell’Orientamento di Oristano e questo l’obiettivo che ormai da otto anni ci anima e ci motiva per proporre un’evento sempre più a misura di diplomando.

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DAL TERRITORIO

INNOVAZIONE AD ALTA QUOTA Il GGI di Frosinone accoglie una delegazione dei Giovani imprenditori di Modena presso lo Stabilimento Agusta Westland

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o scorso 17 dicembre il GGI Frosinone ha accolto una delegazione del GGI di Modena presso lo Stabilimento Agusta Westland di Frosinone. Un incontro che fa seguito alla vista aziendale cui ha preso parte, nel luglio 2024, una delegazione del gruppo GI di Frosinone, guidata da Massimo Grande, presso lo stabilimento Ferrari di Maranello, ospiti della delegazione GGI di Modena. In questa occasione il Gruppo GI di Unindustria Frosinone, guidato dal Presidente GI di Unindustria Fausto Bianchi e dal Presidente GI di Frosinone Pio Savoriti, ha voluto ricambiare l’ospitalità, organizzando una visita ad una delle aziende di eccellenza del Territorio, l’Agusta Westland. Innovare è saper guardare al futuro, essere lungimiranti, cimentarsi in spazi inesplorati per raggiungere gli obiettivi più sfidanti. E’ indispensabile alimentare la propria capacità di innovare per poter assumere un ruolo di lea-

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di Giovanna Trombetta Comitato di Redazione Quale Impresa @giovannatrombet

der tecnologico e competere sugli scenari internazionali. Questo è lo spirito che anima l’Augusta Westland, azienda aeronautica del Gruppo Finmeccanica leader a livello mondiale nel settore della costruzione e manutenzione di elicotteri. Gli imprenditori, accolti dal Direttore di stabilimento, Ing. Giacomo Armeni e dall’ Ing. Marco Viola, hanno potuto visitare il reparto Meccanica e Revisione dove l’innovazione e la tecnologia si incontrano per dare vita ad un’ampia gamma di elicotteri. “Se non esiste una scuola d’impresa, esistono imprese di eccellenza, e visitarle è occasione di apprendimento, riflessione e di benchmark indipendentemente dal settore di mercato in cui operano” ha dichiarato il Presidente GGI Modena Arletti. Il Presidente GGI Frosinone Savoriti: “Questi Momenti di Networking servono per capire davvero cos’è Confindustria e per confrontarsi con altre realtà al di fuori della cerchia ristretta a cui si appartiene. Sono momenti di stimolo ad affrontare le sfide del futuro con lo spirito dell’innovazione”.


DAL TERRITORIO

LE EMOZIONI AL “SERVIZIO” DELLE IMPRESE A Modena, un Convegno sulle nuove strategie di marketing e di vendita e il modo in cui influenzano il rapporto azienda/cliente

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n’occasione di confronto per analizzare come le nuove strategie di marketing e di vendita influenzino il rapporto azienda- cliente, con focus sul piano emotivo. Questo e molto altro ha rappresentato il convegno del 10 dicembre sull’ “Impresa emozionale” organizzato a Modena in occasione dell’assembla annuale del Gruppo GI. Viviamo in una società dove i modelli di consumo sono sempre più legati alle esperienze e alla condivisione delle emozioni. Oggi più che mai, l’aspetto “emozionabile” e il desiderio legato all’acquisto sono più rilevanti rispetto al reale bisogno che si ha di un oggetto. Solo analizzando questi nuovi paradigmi del consumo le imprese possono affrontare preparate un mercato globale sempre più competitivo. Il convegno ha affrontato aspetti fondamentali come la comunicazione aziendale e la percezione dell’impresa, in termini di affidabilità e autenticità da parte del cliente. Si parla spesso di innovazione legata al prodotto, all’organizzazione e o al processo: elementi indispensabili, ma

Il Presidente GI di Modena Marco Arletti

di Marco Arletti, Presidente GI Modena @marcoarletti

non più sufficienti. Un’azienda deve essere al passo con l’innovazione anche nel modo di comunicare e trasmettere valori. I nuovi mezzi di comunicazione hanno semplificato questo aspetto, rendendo più diretto il rapporto tra aziende e clienti, basti pensare a come i social network riescono a creare opinioni e trend di consumo. Si tratta di strumenti di facile accesso, da usare in modo corretto. Chi non ricorda infatti almeno un’azienda che, con un’azione di comunicazione sbagliata, ha rischiato di pregiudicare anni di investimenti, sviluppo e crescita? In apertura di convegno l’indagine del Censis ha presentato dal punto di vista sociologico i nuovi modelli di consumo spiegando come sono cambiati negli anni, per poi analizzare i concetti di vendita e marketing emozionale, grazie alle testimonianze di importanti aziende del territorio locale. Le imprese devono riuscire ad emozionare vendendo, assieme al prodotto, vere e proprie “esperienze” fatte di qualità, innovazione e passione. Perché, come ha ricordato il Presidente GI Marco Gay nel suo intervento, “non ci può essere impresa se non c’è quella scintilla che ci spinge a essere imprenditori”.

Il Presidente Nazionale GI Marco Gay

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DAL TERRITORIO

UNA CENA DI NATALE ALTERNATIVA Ricavato in beneficenza alla casa famiglia Oasi San Vincenzo, per la serata conviviale organizzata dal GGI Sardegna Meridionale

di Alessandra Argiolas, Giovane Imprenditrice @Alexinapi

O

gni anno il gruppo giovani Confindustria Sardegna Meridionale organizza una cena di Natale, che è un’occasione per incontrarsi in maniera più informale e per augurarsi, soprattutto negli ultimi anni, un anno migliore del precedente. Anche nel corso delle scorse festività i buoni propositi hanno spinto i GGI ad organizzare per il 20 dicembre questo momento conviviale, ma con propositi ancora più alti: programmare una serata il cui ricavato potesse andare a chi, soprattutto a Natale, ha ancora bisogno. In particolare, si è pensato ad una casa famiglia, l’Oasi San Vincenzo, visitata dal gruppo GI in altre occasioni e di cui era stata già apprezzata la gestione. Tuttavia ci si è posti il quesito di come rendere attrattiva questa serata di beneficienza: c’era bisogno di un’idea accattivante e simpatica, che potesse attirare l’attenzione di potenziali benefattori e si è quindi deciso di cavalcare l’onda del successo dei programmi televisivi come Masterchef, mettendosi in gioco.

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Da qui è nata l’idea di una sfida culinaria che ha visto contendersi lo scettro di Masterchef tra giovani imprenditori e giovani giornalisti sardi capitanati da due cuochi di eccezione, Davide Bonu di cucina.eat e Riccardo Porceddu dell’Antica Dimora del Gruccione, che hanno prestato il loro tempo e la loro esperienza per la causa. La serata, oltreché della beneficienza, è stata all’insegna del divertimento e della collaborazione, i giovani giornalisti si sono rivelati non solo dei degni avversari ma soprattutto degli ottimi intrattenitori. Gli ospiti avevano come compito quello di assaggiare i piatti e di giudicare in base ad elementi come gusto, presentazione e lavoro di squadra, elemento che non poteva mancare per chi come noi ne conosce il valore fondamentale. L’obiettivo è stato raggiunto, il ristorante era pieno e la cena è stata ottima, inutile dire che l’animo battagliero dei giovani imprenditori ne ha determinato la vittoria, anche se di misura.


QUALE BOOKS

NON PER PROFITTO

PERCHÉ LE DEMOCRAZIE HANNO BISOGNO DELLA CULTURA UMANISTICA Autore: Nussbaum Martha C. Il Mulino, 2014 Prezzo: € 12,00 Assistiamo oggi a una crisi strisciante, di enormi proporzioni e di portata globale, tanto più inosservata quanto più dannosa per il futuro della democrazia: la crisi dell’istruzione. Sedotti dall’imperativo della crescita economica e dalle logiche contabili a breve termine, molti paesi infliggono pesanti tagli agli studi umanistici ed artistici a favore di abilità tecniche e conoscenze pratico-scientifiche. E così, mentre il mondo si fa più grande e complesso, gli strumenti per capirlo si fanno più poveri e rudimentali; mentre l’innovazione chiede intelligenze flessibili, aperte e creative, l’istruzione si ripiega su poche nozioni stereotipate. Non si tratta di difendere una presunta superiorità della cultura classica su quella scientifica, bensì di mantenere l’accesso a quella conoscenza che nutre la libertà di pensiero e di parola, l’autonomia del giudizio, la forza dell’immaginazione come altrettante precondizioni per una umanità matura e responsabile.

LA SOCIETÀ OPULENTA Autore: John Kenneth Galbraith Edizioni di Comunità (Roma - collana Olivettiana), 2014 Prezzo: € 16,00 La società opulenta demolisce alcuni dei miti dell’economia politica tradizionale e, senza indietreggiare di fronte ai problemi tecnicamente più difficili, svela l’inganno della “mentalità convenzionale” che impedisce di guardare al di là delle leggi di mercato. Per Galbraith, fino a quando il benessere riguardava solamente pochissimi era inevitabile porre l’accento sulla produzione. In una società agiata, invece, continuare a fare della produttività il centro e il fine dell’economia è un imperdonabile errore, che alimenta la coltivazione di bisogni umani artificiali e gli investimenti in cose e beni privati anziché in persone e servizi pubblici. In questa che è la sua opera più famosa, e forse la più importante, Galbraith mette a nudo, con l’ironia e l’autorevolezza che lo hanno reso tra i pensatori più originali del Novecento, l’origine di molte delle contraddizioni che caratterizzano il nostro tempo. «L’uomo di oggi non è neppure cosciente di molte delle sue stesse aspirazioni, che diventano tali soltanto in quanto siano sintetizzate, formulate e alimentate dalla pubblicità e dalla propaganda commerciale. Poche persone, all’inizio del diciannovesimo secolo, avevano bisogno di qualcuno che chiarisse loro cosa desideravano.»

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QUALE BOOKS

L’AVVENTO DELLA MERITOCRAZIA Autore: Michael Young Edizioni di Comunità (Roma - collana Olivettiana), 2014 Prezzo: € 15,00 Inghilterra, anno 2033: un immaginario sociologo ripercorre con entusiasmo la nascita e l’affermazione del sistema meritocratico nel XX secolo, descrivendo una società che, nell’applicazione rigorosamente ideologica del principio meritocratico in ogni sfera dell’organizzazione sociale, ha paradossalmente generato diseguaglianze ancora peggiori. Con questo saggio di fanta-sociologia, esperimento unico nel suo genere, Young rievoca gli scenari apocalittici di Orwell e Huxley e decostruisce il mito della meritocrazia come soluzione di tutti i problemi sociali. Pubblicato la prima volta in Italia nel 1961 dalle Edizioni di Comunità,L’avvento della meritocrazia (The Rise of the Meritocracy 1870 - 2033: An Essay on Education and Equality) si inserisce a pieno titolo nel dibattito intorno alla equità dei principi meritocratici, oggi più che mai vivo, proponendo una prospettiva spiazzante, ironica e intelligente.

PROGETTARE PER SOPRAVVIVERE Autore: Richard J. Neutra Edizioni di Comunità (Roma - collana Olivettiana), 2015 Prezzo: € 18,00 Esplorare il rapporto magico tra tutte le scienze umane invece di indagare solo l’ovvio e il contingente. È questa l’idea fondamentale che ha ispirato Progettare per sopravvivere, manifesto della mente curiosa di una tra le personalità più interessanti della storia dell’architettura del Novecento, e forse non solo di quella. Progettare significa esercitare un potere grandissimo e delicato, la cui influenza sulle nostre vite è tanto sorprendente quanto sottovalutata. Per questo, al di là delle misure e della forma, il vero protagonista dell’arte della progettazione, e di questo libro, è l’uomo. La sua relazione con l’ambiente nasce dall’incontro prodigioso e stupefacente della biologia con la cultura, l’arte, le abitudini e i bisogni della quotidianità, tutti elementi che l’architetto deve saper riconoscere e armonizzare ma che nessuno di noi può ignorare. Bisogna progettare con maggiore umanità se si vuole progettare per vivere e per vivere a lungo.

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QUALE BOOKS

KEYNES O HAYEK

LO SCONTRO CHE HA DEFINITO L’ECONOMIA MODERNA Autore: Wapshott Nicholas Feltrinelli, 2012 Prezzo: € 23,00 John Maynard Keynes e Friedrich von Hayek si ritrovarono su fronti opposti in una contrapposizione che si fece sempre più netta e che diede luogo al maggiore scontro in campo economico della storia contemporanea. Al centro della contesa si impose la questione se spettasse ai governi e allo stato intervenire nel mercato e in economia, o meno. Tutti e due poterono osservare l’espansione e la recessione del ciclo economico dell’epoca, ma giunsero a conclusioni molto differenti in proposito. Hayek era convinto che il fatto di alterare l’”equilibrio” del libero mercato avrebbe provocato una selvaggia inflazione. Keynes credeva invece che per contrastare la disoccupazione di massa e favorire la crescita alla fine di un ciclo servisse la spesa pubblica. Sarebbero stati in disaccordo per il resto delle loro vite e per vent’anni si confrontarono per lettera, con sapienti articoli e interventi accademici, in accalorate conversazioni private e infine tramite i ferventi discepoli: da John Kenneth Galbraith a Milton Friedman. Dalla Grande depressione alla seconda guerra mondiale e dal dopoguerra al presente, Nicholas Wapshott, nel suo stile narrativo e con grande capacità di rendere comprensibili complesse questioni economico-finanziarie, riporta in vita gli animati dibattiti tra questi due giganti del ventesimo secolo, la cui eredità condiziona tuttora il dibattito politico.

UN OTTIMISTA RAZIONALE COME EVOLVE LA PROSPERITÀ

Autore: Ridley Matt Codice (collana Le Scienze), 2013 Prezzo: € 15,90

Nel bel mezzo della peggior crisi economica di sempre, Matt Ridley spiazza tutti con un libro che in controtendenza con il diffuso catastrofismo dei nostri tempi vede per il mondo un futuro di prosperità. Da diecimila anni ad oggi, e in particolar modo negli ultimi due secoli, il benessere dell’uomo è aumentato a un ritmo crescente. Reddito pro capite, standard di vita, disponibilità di beni e risorse; in un mondo certo non perfetto ma migliore di quanto pensiamo, il trend a livello globale è innegabilmente positivo, ed è la prova che la storia spinge sempre in una direzione. Per questo, spiega l’ottimista razionale Ridley, l’unica “ricetta per un futuro migliore” è continuare a fare ciò che l’uomo ha sempre fatto per arrivare dov’è: scambiare idee, creare, innovare, migliorare.

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QUALE HAPPENING

CINECITTÀ STUDIOS: CHRISTMAS PARTY

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QUALE SMILE

GI-EU

di Giulia Bertagnolio

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QUALE EVENTS

QUALE EVENTS AGENDA REGGIO EMILIA - 15 SETTEMBRE

Nella suggestiva cornice della Cantina Lini Oreste & Figli Spa, nella campagna correggese (RE), il GGI di Reggio Emilia ha organizzato un confronto informale con Michele Giovagnoli dal titolo “Alchimia d’impresa”. Testimone del bosco come luogo perfetto e specchio dell’interiorità umana, Giovagnoli, dopo un passato da educatore ambientale, apre fronti innovativi nel coaching e nello sviluppo personale condividendo percorsi di interazione diretta con gli elementi selvatici. Diversi i confronti ed i parallelismi tra il mondo della natura e il mondo delle aziende, realtà per diversi aspetti vicine e simili.

REGGIO EMILIA - 6 OTTOBRE

Nell’era di Internet e dei Social Media, il Personal Branding dei manager può essere un asset aggiuntivo alle strategie di marketing, perché significa migliorare l’immagine e la reputazione aziendale, accrescere la credibilità e la leadership interna. I GI reggiani hanno così organizzato, all’interno del percorso “Consapevolezza d’impresa”, un incontro sulla tecnica del Personal Business Model Canvas, con l’intervento di Fabio Petruzzi, esperto del modello Business Model You. I partecipanti hanno avuto modo di impostare un prototipo della strategia di Personal Branding in modo pratico ed esperienziale.

PORDENONE - 9 OTTOBRE

La Sezione Metalmeccanica di Unindustria Pordenone, in collaborazione con il GGI, l’Ufficio Scolastico Regionale e i Maestri del Lavoro-Consolato di Pordenone, ha dato avvio alla 2^ edizione del progetto “Cometa - Verso il futuro con consapevolezza”, attività di orientamento dedicata agli studenti delle classi terze delle scuole secondarie di primo grado della provincia. Obiettivo: promuovere la cultura tecnica come aspetto formativo chiave per lo sviluppo di ogni professionalità, diffondere la cultura d’impresa, far conoscere alle giovani generazioni le dinamiche organizzative e produttive industriali e le tipicità del territorio per una scelta del percorso di studi più consapevole.

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QUALE EVENTS

VARESE - 9 OTTOBRE

Il dialogo con l’arte europea del Novecento; la creatività e l’imprenditorialità di una grande Maison italiana; la straordinaria cultura e la genialità dei due fondatori: questi i temi della mostra “Missoni, l’arte, il colore” a celebrazione del lavoro e dell’intuito di una famiglia che ha fatto la storia del Made in Italy, allestita al Ma*Ga di Gallarate e che ha accolto la visita del GGI della Provincia di Varese. Un tour a cui è seguito un momento informale all’interno del Museo, di socializzazione tra i componenti del Movimento.

REGGIO EMILIA - 28 OTTOBRE

I GI di Reggio Emilia hanno organizzato una riunione allargata del Direttivo presso la sede di Bertazzoni Spa a Guastalla (RE), azienda a conduzione familiare, che unisce le due migliori tradizioni dell’Emilia Romagna, l’arte culinaria e la competenza ingegneristica, per produrre cucine e piani cottura di design. L’occasione ha permesso anche una visita guidata allo stabilimento, recentemente rinnovato, e alla produzione, organizzata secondo una perfetta filosofia Lean.

VARESE - OTTOBRE/NOVEMBRE

Due le tematiche affrontate nel percorso formativo “Scuola d’impresa” organizzato dal GGI del Varesotto. Nel primo caso si è trattato il tema “La gestione del tempo e dello stress: come aumentare la produttività”. Al centro, l’importanza della pianificazione e di come individuare e stanare i “ladri” di tempo, senza tralasciare l’importante ruolo della delega. Il secondo incontro ha riguardato l’“(Ab)uso delle mail: come gestire e scrivere mail che verranno lette”. Obiettivo: fornire strumenti per gestire e scrivere e-mail realmente orientate all’obiettivo.

REGGIO EMILIA - 4 NOVEMBRE

Società di tutto il mondo stanno iniziando ad introdurre lo Yoga della Risata e gli imprenditori notano effetti benefici potenti: un posto di lavoro più gioioso, l’aumento dell’efficienza del personale e della produttività aziendale, una migliore comunicazione e maggiore creatività. Alla costante ricerca di nuove soluzioni, i GI di Reggio Emilia hanno organizzato, presso gli atelier del Centro Internazionale Loris Malaguzzi, un aperitivo con Richard Romagnoli, ambasciatore di Laughter Yoga in Italia e nel mondo, per conoscere questa idea e trarne stimolo per le proprie aziende.

PORDENONE - 5/6 NOVEMBRE

Il GGI di Unindustria Pordenone è tra i promotori della manifestazione dedicata ai giovani dai 16 ai 30 anni e alle loro scelte scolastiche post diploma e professionali. Nell’edizione 2015 i GI hanno illustrato obiettivi, progetti e valori del Gruppo attraverso una gigantografia-infografica presso lo stand informativo. Hanno inoltre organizzato 6 workshop per trasferire sia le competenze tecniche in ambito ICT - Stampa 3D - Robotica e Droni - Design, sia le soft skills, più richieste dalle aziende, anche attraverso laboratori e lavori di gruppo sviluppati con la metodologia del business model canvas.

VARESE - 7 NOVEMBRE

Una grande cucina con 24 postazioni super attrezzate dalle ultime tecnologie; un ambiente domestico caldo e accogliente in cui poter sperimentare e condividere esperienze culinarie. Questa è stata la ricetta del corso svoltosi presso la Scuola di Cucina Farm 65 che ha visto come protagonisti i giovani imprenditori varesini. Il gruppo è stato diviso in team dando vita ad una sfida che ha avuto come giudice Stefano Callegaro, vincitore della quarta edizione di Masterchef Italia.

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QUALE EVENTS

REGGIO EMILIA - 11 NOVEMBRE

La collaborazione con una Startup può assumere forme diverse, come condividere risorse materiali e competenze imprenditoriali, aprendo la strada a diverse forme di innovazione. All’interno del progetto Upidea! Startup Program, i GI reggiani hanno proposto un incontro con Augusto Coppola, Direttore del programma di accelerazione LUISS Enlabs, per offrire agli imprenditori un quadro sul mondo delle Startup. L’incontro è stato proposto in vista dell’Investor day del 2 dicembre, quando le Startup hanno potuto presentarsi ad aziende ed investitori.

REGGIO EMILIA - 17 NOVEMBRE

Si è concluso con un incontro sulla “Teoria dei vincoli” il percorso “Consapevolezza d’impresa” promosso dai GGI di Reggio Emilia. Andrea Righetti, partner di Q&Oconsulting, ha illustrato cos’è la Teoria dei Vincoli, come si applica ed i risultati che consente di ottenere riferendosi a casi concreti, proponendo un confronto con altre metodologie quali il Lean Six Sigma, il TPS TOYOTA ed il WCM, in modo da fornire ai partecipanti chiavi di lettura su punti di forza e criticità dei vari approcci.

PORDENONE - 19 NOVEMBRE

Confindustria, in collaborazione con Assolombarda promuove l’11° edizione del Concorso Nazionale Orientagiovani e assegna al GGI di Pordenone il premio “L’impresa per i giovani”, riconoscimento per le imprese che si sono distinte per l’attività di orientamento verso i giovani attivando collaborazioni virtuose con scuole, università ed ITS. A vincere è il progetto STARS e il Concorso finale Giovani Imprenditori Pordenone Awards”, dell’anno scolastico 2014-2015, con i quali 20 imprese e 12 scuole di secondo grado hanno realizzato un lavoro coinvolgendo oltre 1000 studenti.

VARESE - 20 NOVEMBRE

Incontrare i potenziali nuovi aderenti. Con uno scopo: far capire quale importanza riveste il GGI di Varese nella formazione della nuova classe imprenditoriale del territorio. Questo l’obiettivo di un evento organizzato il 20 novembre dal Consiglio Direttivo. Focus sull’illustrazione delle attività di carattere culturale, di formazione e di promozione della cultura d’impresa. Fra tutti, gli incontri di auto-formazione, i progetti di orientamento, le visite guidate in aziende prestigiose. Una squadra di 215 iscritti che vuole crescere sempre di più.

CATANZARO - 26 NOVEMBRE

Stupore, orgoglio ed un risvegliato senso di appartenenza alla propria città. Questi i sentimenti degli spettatori che hanno partecipato allo spettacolo “Quando nessuno ci credeva”, nella splendida cornice del teatro Politeama di Catanzaro. Un’opera teatrale scritta e diretta da Gregorio Calabretta che racconta la storia di un grande uomo e imprenditore, Guglielmo Papaleo, fondatore dell’azienda produttrice di caffè “Guglielmo S.p.A.”. Un’esperienza che ha visto protagonisti in scena il gruppo GI di Confindustria Cz, capitanati da Marco Rubbettino, e gli attori del “Teatro Studio Mediterraneo”. L’iniziativa è stata inserita nell’ambito della manifestazione “Orientagiovani”, con l’obiettivo di trasmettere un messaggio di coraggio.

UDINE - 26 NOVEMBRE

Una rappresentanza del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Udine , nel quadro delle iniziative di conoscenza delle massime istituzioni dello Stato, ha visitato a Roma Palazzo Montecitorio incontrando un rappresentante della VII Commissione del Parlamento e confrontandosi sulla nuova legge dell’alternanza scuola-lavoro. In mattinata il Gruppo ha incontrato in Confindustria i funzionari dell’Area rapporti Interni.

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QUALE EVENTS

PORDENONE - 27 NOVEMBRE

Dopo la presentazione e l’approvazione dell’Ufficio Scolastico Regionale, il GGI di Pordenone rilancia lo storico progetto S.T.A.R.S. Scuola Territorio Azienda Riforma Scolastica, arrivato alla 12^ edizione. Tredici gli Istituti presenti con circa 30 persone tra dirigenti e docenti. La Presidente Lia Correzzola e la VP Sartor hanno illustrato la formula del progetto, declinata per soddisfare i requisiti dell’alternanza scuola-lavoro, secondo la riforma scolastica entrata in vigore a luglio 2015. Altri 4 GI in sala hanno risposto alle domande e avviato i primi contatti con i docenti, propedeutici all’organizzazione di interventi didattici, visite aziendali, tirocini e del concorso “GI Pordenone Awards”.

VARESE - 28 NOVEMBRE

I GI varesini si sono confrontanti, in occasione della giornata esclusiva Audi quattro® experience, con la loro abilità al volante. Esercizi dinamici alternati a momenti teorici: con gli istruttori e i piloti ufficiali di Audi Sport Italia gli aderenti al Movimento hanno approfondito le tematiche della sicurezza stradale e dei sistemi all’ avanguardia. Spazio quindi alle tecniche di frenata e sterzata e ad interventi di correzione degli effetti di sovrasterzo e sottosterzo, senza dimenticare di porre attenzione alla guida in condizioni di minore aderenza.

ALTO MILANESE - 2 DICEMBRE

Belli e ben fatti sono i prodotti italiani! Moda, motori, cibo e tecnologia. Il manifatturiero Made in Italy è garanzia di qualità. Anche i nostri competitor possono imparare con il tempo a replicare il modello. Ma a noi resta un vantaggio competitivo da spendere: siamo italiani! Lavoriamo, produciamo, esportiamo con la creatività, il genio, l’istinto che abbiamo nel nostro DNA. Di questo si è parlato nell’Assemblea del GGI di dicembre con le testimonianze di aziende maestre nel competere “in italiano”: Alfa Romeo e Fratelli Rossetti. L’Assemblea è stata anche l’occasione per presentare l’Annuario del Gruppo.

REGGIO EMILIA - 2 DICEMBRE

Terminato il percorso di accelerazione in collaborazione con LUISS Enlabs e il lavoro di mesi negli spazi dell’incubatore REI-Reggio Emilia Innovazione, le Startup selezionate dal progetto “Upidea! Startup Program”, promosso dal GGI di Reggio Emilia con il Gruppo Terziario della territoriale, si sono presentate ad aziende e investitori in occasione dell’Investor Day, presso il Tecnopolo di Reggio Emilia. Introdotti dai Presidenti Enrico Giuliani e Luigi Orlandini, gli ideatori di KPI6, MDLAB, UP2GO, EATBIT e GIGFOUND hanno illustrato la propria impresa e le necessità finanziarie e operative per raggiungere i prossimi obiettivi.

VERONA - 2 DICEMBRE

Identità, il valore dell’essere Impresa. E’il titolo della 55° Assemblea pubblica dei GI di Verona che, nell’Auditorium dell’Istituto San Zeno, ha raccolto 500 partecipanti tra imprenditori, rappresentanti della politica, delle istituzioni, studenti e insegnanti. Identità nel cambiamento di strategia di business e nel passaggio generazionale, aziendale e del territorio. Queste le chiavi di lettura delle interviste moderate dal Prof. Andrea Sales. Sul palco, Nicola Del Din Presidente Pramaor srl, Camilla Lunelli Responsabile Comunicazione Gruppo Lunelli Cantine Ferrari, Daniele Finocchiaro Presidente e AD GlaxoSmithkline Spa e Monica Fabris sociologa e Presidente di Episteme. In chiusura l’intervista al Presidente Nazionale Marco Gay.

PORDENONE - 3 DICEMBRE

Il MIUR Ricerca ha istituito, tramite l’Ufficio Scolastico Regionale, un percorso per docenti in ambito di Alternanza Scuola Lavoro. Unindustria Pordenone e il suo GGI hanno preso parte con una visita aziendale e con la partecipazione al convegno finale da parte della Presidente Lia Correzzola che ha illustrato le linee guida del nuovo direttivo in ambito education e le iniziative già avviate per contribuire alla realizzazione di un sistema di alternanza basata sulla co-progettazione tra scuole e imprese.

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STORIA DI COPERTINA

AOSTA - 4 DICEMBRE

Prosegue l’iniziativa dei Direttivi itineranti dei GI di Confindustria Valle d’Aosta. Il 4 dicembre, a Brusson, in concomitanza con il Direttivo si è tenuta anche l’Assemblea del Gruppo che ha scelto la cornice delle miniere d’oro Chamousira Fenilliaz e la visita al Museo Espace Herbet. I Giovani hanno visitato il percorso di 125 metri che attraversa la galleria rievocando l’atmosfera che i minatori di un tempo vivevano. Il Presidente, Simone Lingeri, ha esteso l’invito anche ad alcuni giovani imprenditori per illustrare le attività dei GI. Tra gli ospiti, Simone Ghiazza, Presidente GGI di Confindustria Piemonte.

CAGLIARI - 10 DICEMBRE

Si è svolta alla Fiera Campionaria di Cagliari la terza edizione del Salone dell’Orientamento, organizzata dal GGI Sardegna Meridionale. L’evento del 10 dicembre, per i ragazzi dell’ultimo e penultimo anno degli istituti superiori, ha visto la partecipazione del Contamination Lab dell’Università di Cagliari e del GGI Confcommercio Sud Sardegna, per dare ai ragazzi un panorama a 360° su ciò che li attende dopo la scuola. Nei 6 workshop imprenditori, professionisti e rappresentanti delle Istituzioni hanno illustrato le opportunità offerte per lo sviluppo dell’isola e del Paese.

CUNEO - 11 DICEMBRE

Il passaggio generazionale nelle aziende familiari, al centro del convegno organizzato dal GGI di Cuneo l’11 dicembre al Boscareto Resort Spa di Serralunga d’Alba, dal titolo “Il family business. Azienda, patrimonio e rapporti familiari, tutela e trasmissione tra economia e psicologia”. Sul palco gli imprenditori Giuseppe Miroglio e Mattia Noberasco, il Presidente di Confindustria Cuneo Biraghi e dei GI Enrico Galleano, i Prof. di psicologia Walter Zocchi e Laura Bellodi dell’Università Vita Salute San Raffaele di Milano, il Prof. Umberto Bertini dell’Università di Pisa.

LAZIO - 11 DICEMBRE

Una cena nella suggestiva Villa Aurelia, in cima al Gianicolo, ha fatto da cornice al Christams party del GGI Unindustria Roma. Un momento conviviale che ha offerto l’opportunità di un confronto tra i nuovi iscritti dell’imprenditoria locale ed i propri organi di rappresentanza di Unindustria Roma alla presenza del Presidente Nazionale Marco Gay e del Presidente di Unindustria Maurizio Stirpe. Durante la festa è stata organizzata una riffa di beneficenza per raccogliere fondi per l’Associazione “Impresa da bambini” costituita dal Gruppo GI Lazio, per finanziare opere di ricostruzione di scuole disagiate.

FERRARA - 15 DICEMBRE

L’appuntamento formativo sulle dinamiche del lavoro in team, gestione dei ruoli, leadership è stato anche un momento di business relax. Il Cooking Team Building, per la tradizionale cena natalizia, ha visto i GI impegnati nella realizzazione di creazioni culinarie con strumenti ed ingredienti forniti a sorpresa ed in un tempo limitato, per favorire lo spirito di problem solving e la gestione della squadra. A cena i 40 soci ospiti hanno votato le creazioni in presenza di giornalisti Gambero Rosso, lo chef e formatore Andrea Baioni di Stileformazione. Il Team vincente è stato premiato dal presidente GI di Unindustria Ferrara Zuffellato e dal Presidente GI dell’Emilia Romagna Bighinati.

UDINE - 15 DICEMBRE

Il GGI di Udine è andato alla scoperta del processo di fabbricazione della farina del Molino Moras di Trivignano Udinese. Anna e Geremia Moras, iscritti al GGI, che appartengono alla sesta generazione della famiglia di mugnai, hanno raccontato la storia del molino che risale al 1800.

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QUALE VIEW

PORDENONE - 17 DICEMBRE

Il Consorzio Universitario di Pordenone e Isia Roma Design hanno organizzato al Teatro Comunale Giuseppe Verdi, l’evento di lancio della Pordenone Design Week 2016, manifestazione che permette alle imprese di entrare in contatto con studenti e docenti designer, per sperimentare lo sviluppo di progetti o collegati al prodotto. Il GGI, principale promotore dell’ISIA DESIGN e della Design Week, ha portato testimonianze sull’utilità dei processi innescati dalla manifestazione e che hanno portato a veri progetti di business o alla formazione di giovani risorse preziose per le aziende del territorio.

VERCELLI - 17 DICEMBRE

Giovedì 17 dicembre si è concluso il corso “Master Junior 2015 - WorkOn: StartUp Impresa” organizzato GGI di Confindustria Vercelli Valsesia e rivolto agli studenti delle quinte degli Istituti Superiori valsesiani. Lo scenario attuale richiede il possesso di competenze trasversali come capacità decisionale, flessibilità e problem solving. Il progetto WorkOn fa emergere le potenzialità dei ragazzi attraverso un percorso esperienziale che li porta a “creare la propria azienda” secondo il principio learning by doing e la simulazione.

NAPOLI - 21 DICEMBRE

Grande successo per “Uniti nel Cuore”, il Galà di Natale di beneficenza del GGI dell’Unione Industriali di Napoli, presieduto da Susanna Moccia. L’incasso della festa, nel suggestivo scenario di Castel Sant’Elmo sosterrà l’associazione “Angeli di Strada” di Villanova (Na), attiva al fianco dei senza fissa dimora napoletani, e dal Centro Terapia Multisistemica in Acqua, accanto ai bambini affetti da autismo. Il Gran Galà è stato organizzato con i Giovani Costruttori di Napoli Acen, i Giovani di Confcommercio e Confapi, e la collaborazione di Aiga, Agifar, Asign, dell’Ugdcec e dell’Ordine degli Ingegneri.

SAVONA - 13 GENNAIO

Il GGI di Savona fa tappa allo stabilimento Piaggio Aerospace di Villanova d’Albenga. La delegazione ha fatto visita alla sede di Piaggio Aerospace, a Villanova d’Albenga. Dopo un’introduzione sulla storia dell’azienda, i cambiamenti degli asset societari e la mission aziendale, la delegazione ha visitato lo stabilimento - inaugurato a fine 2014 alla presenza del Presidente del Consiglio Renzi - e la sezione che si occupa di motori su licenza Rolls Royce plc, Honeywell e Pratt & Whitney Canada e della parte di realizzazione sia del P180 Avanti EVO che del P.1HH Hammerhead, l’innovativo veicolo aereo a pilotaggio remoto.

UDINE - 14 GENNAIO

Il GGI di Udine ha visitato l’Eurotech Spa di Amaro, l’azienda friulana che progetta e realizza piattaforme embedded, sottosistemi, dispositivi cloud ready e computer ad elevate prestazioni. E’ seguito un incontro con il presidente Roberto Siagri e un approfondimento sulla nuova rivoluzione industriale tecnologica, industry 4.0, che trasformerà, nei prossimi anni, mercati, produzioni e aziende.

CUNEO - 15 GENNAIO

Il 15 gennaio 2016 il GGI di Cuneo, grazie alla disponibilità della GI Alessia Bertolotto, ha effettuato un’interessante visita all’impianto di Borgo San Dalmazzo (CN) della Marcopolo Engineering, realtà internazionale operante in campo ambientale, per la valorizzazione industriale “sostenibile e attiva” degli scarti e sottoprodotti buoni e per la produzione di energia da fonti rinnovabili. E’ seguita la riunione del consiglio direttivo allargato del Gruppo che ha messo a punto il calendario attività per il 2016.

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QUALE APPOINTMENTS

SAVE THE DATE NAZIONALE 11 MARZO 2016 TRENTO, CONSIGLIO CENTRALE GI 12 MARZO 2016 TRENTO, “29° MEETING GIOVANI IMPRENDITORI DEL NORD-EST” 29 APRILE 2016 CAMPANIA, CONSIGLIO CENTRALE GI 30 APRILE 2016 EVENTO GI CAMPANIA 27 MAGGIO 2016 ROMA, CONSIGLIO CENTRALE GI 10/11 GIUGNO 2016 SANTA MARGHERITA LIGURE, CONVEGNO NAZIONALE GI

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