Fumettisti d'invenzione

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L’AUTORE DI FUMETTI NELLA FICTION: AL CINEMA, IN TELEVISIONE, NELLA NARRATIVA, NELLA LETTERATURA DISEGNATA, ALLA RADIO E IN ALTRI MEDIA


Impiegati di lusso, superfumettisti e sociopatici: come gli autori di fumetti ritraggono se stessi e la loro professione. primi fumettisti d’invenzione sono comparsi nel fumetto verso la fine del 19° secolo, quando la produzione di racconti disegnati era essenzialmente costituita da tavole umoristiche senza personaggi ricorrenti; già nel 1891, in una pagina pubblicata dall’inglese Comic Cuts, il direttore del giornale veniva perseguitato da un “Would-Be Comic Fiend”, un insopportabile e incapace aspirante fumettista. Le situazioni con cui i cartoonist di cento e passa anni fa si trovavano alle prese non erano molto diverse da quelle affrontate dai loro colleghi di oggi: i rapporti conflittuali con l’editore; la scarsa considerazione in cui erano tenuti da conoscenti e famigliari, che sottovalutavano le difficoltà del loro “non lavoro”; l’atteggiamento sarcastico di chi non riusciva a comprendere le meccaniche e le battute

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del fumetto; le domande banali ripetute fino alla nausea («Da dove prendi l’ispirazione?», «Si scrivono prima le storie o si fanno prima i disegni?»); l’improvvisa mancanza di idee, l’angoscia per le scadenze. I cartoonist raffiguravano i loro quasicolleghi pittori come individui anticonformisti ed estrosi, mentre ritraevano se stessi come “impiegati del pennello” decisamente più a loro agio tra i colleghi che in società. Impiegati, comunque, di lusso: negli Stati Uniti i compensi per la proIn queste pagine: rassegna di fumettisti di invenzione dell’inizio del secolo scorso. A fianco: una delle prime tavole sull’argomento The Editor and the Would-Be Comic Fiend” (“Il direttore e il maniaco aspirante fumettista”, 1891) descrive una tipica situazione che si verifica anche ai giorni nostri.

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ragazzino che amava disegnare, “andava a bottega” da un autore affermato e diveniva a sua volta un cartoonist di successo. Scribbly aveva esordito in Popular Comics, uno dei primi comic book. Queste pubblicazioni, nate ufficialmente nel 1934, erano divenute rapidamente il centro di un nuovo mercato gestito da editori a volte improvvisati e senza troppi scrupoli, i quali avevano compreso come un personaggio azzeccato poteva rendere molto denaro, soprattutto se si riusciva a escludere gli autori dall’affare.

duzione di fumetti destinati ai quotidiani – il principale contenitore di allora – erano generosi, e, almeno fino agli anni 60, i loro autori sono stati e si sono raffigurati come personaggi privi di problemi finanziari. Nel 1914 uscì la prima, breve serie interpretata da una fumettista, Dorothy and the Killies (vedi a pag. 20), la quale introdusse nel fumetto il tema del disegno che prende vita, già utilizzato nella letteratura infantile. Dorothy era un’autrice anomala, che apparteneva più al mondo delle fiabe che a quello del cartooning; per incontrare il primo fumettista vero e proprio fu necessario attendere fino al 1936, data di uscita di Scribbly (vedi a pag. 23), il cui protagonista era un Nella colonna di sinistra, in alto: il disegnatore del fumetto toglie dalla vignetta il sole troppo caldo (disegno di Ryan Walker, 1901). Più in basso: un fumettista cerca di far ridere Cheerful Charlie, un pellerossa perennemente corrucciato (Geo McManus, 1904). Nella colonna di destra, in alto: la cameriera si offende per essere stata ritratta dal fumettista (Carl Anderson, 1904). A fianco: Winsor McCay vittima di un suo stesso sogno (1911). Qui sotto: i colleghi non ridono a una vignetta, “portando via la gioia della vita” al suo autore (Clare A. Briggs, 1914).

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CARTOONIST COME PROTAGONISTA – SERIE

ANGEL AND THE APE (USA 1968, in Showcase, © DC Comics, commedia) Nelson Bridwell (T), Bob Oksner (D) vventure dell’investigatrice Angel O’Day e del suo partner, il gorilla fumettista Sam Simeon. La serie, conclusa nel 1969, è stata ripresa nel 1991 e nel 2001 [da Chaykin e Tishman (T), Phillip Bond (D)]. Pseudofumetto: Shimia Queen of the Jungle di Sam Simeon; Hey Boy and Miss Thing (serie del 2001). AOI HONOO (Hono il blu) (Giappone 2008, © Shogakukan, commedia) Kazuhiko Shimamoto oyuru Honoo, appassionato di manga, vuole diventare a sua volta fumettista e impara ad affrontare il panico da foglio vuoto. Dello stesso autore di Hoero Pen (Vedi). BLOTCH (Idem) (Francia 1999, in Fluide Glacial, © Audie, satira) Blutch (C. Hincker) lotch (deformazione dello pseudonimo del suo autore) così si definisce: «Se dovessi usare solo due parole, direi “genio creativo”»; in realtà è un mediocre disegnatore di vignette dozzinali che realizza per Fluide Glacial (la rivista in cui nella realtà è pubblicata la serie, che qui si immagina già esistente negli anni 30). Megalomane, presuntuoso, ipocrita, imbroglione e razzista come il “Robert Macaire” di Daumier, Blotch racconta, con linguaggio altisonante, squallide vicende non molto diverse da quelle

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di oggi, aperte da una vignetta in cui inneggia alla propria arte. Nella serie compaiono autori del Fluide Glacial dei giorni nostri con i nomi modificati, insieme a personaggi esistenti dell’epoca, tra cui Hergé. Pseudofumetto: vignette di Blotch per un’immaginaria versione anni 30 di Fluide Glacial. BOX OFFICE POISON (USA 1996, nell’albo omonimo, © Antartic Press) Alex Robinson icende minimaliste di Sherman Davis, commesso in una libreria, e degli amici Dorothy, Ed, Stephen, e la fumettista Jane. In un racconto compare un cartoonist particolarmente laido. In un altro la giovane Caprice diventa la protagonista di una storia realizzata per la “24 Hour Comic Day”, manifestazione esistente ideata da Scott McCloud. Molti i riferimenti a fumetti e altri media. Le storie sono state raccolte in due volumi nel 2001 e nel 2003. CAPTAIN AMERICA (CAPITAN AMERICA) (USA 1941, nell’albo omonimo, © Marvel, supereroi) Joe Simon e Jack Kirby Durante la sua lunga carriera, Captain America (il soldato Steve Rogers, trasformato in supereroe da un siero sperimentale), ha subito molte mutazioni. Nella versione scritta da Roger Stern e illustrata da John Byrne (Nn. 247-255, 198081), una casa editrice ha acquisito i diritti per pubblicare racconti a fumetti interpretati da veri supereroi, tra i quali il Capitano. Quando non indossa il costume a stelle e strisce, Steve Rogers si guadagna la vita realizzando fumetti e illustrazioni. Spesso, per ironia della sorte, viene incaricato di illustrare immaginarie avventure del suo alter-ego. Pseudofumetto: Captain America di Steve Rogers. CAPTAIN CARROT AND HIS AMAZING ZOO CREW (USA 1972, in New Teen Titans n. 16, © DC Comics, animali, supereroi, umorismo) Roy Thomas (T), Scott Shaw (D) vventure di un team di super-animali chiamato “Zoo Crew” e coordinato dal coniglio Captain Carrot. Nella sua identità segreta di Roger Rodney Rabbit, Carrot realizza l’albo Just a Lotta Animals, parodia del fumetto supereroistico Justice League of America. Pseudofumetto: Just a Lotta Animals di R. R. Rabbit (alias Captain Carrot).

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Qui sopra: copertina del N. 77 di Showcase con la prima storia di Angel and the Ape (1968). Nella colonna di sinistra, in alto: Sam Simeon e Angel.

Qui sopra: Shimia, striscia di Sam Simeon, che il vanitoso editor Stan Bragg (caricatura di Stan Lee) pretende di firmare a proprio nome. Qui sotto: Hey Boy and Miss Thing, nuova serie di Sam presentata nel 2001.

Nella colonna di sinistra, in basso: Blotch si prende gioco di Hergé. Qui sotto: vignetta da Aoi Honoo.

Nella colonna di destra: Box Office Poison di Alex Robinson. Più in basso: Steve Rogers (Capitan America) lavora per un editor chiamato Carmine, come l’esistente Carmine Infantino. Qui a fianco: una tavola di Just a Lotta Animals.


In apertura: Cal App mostra una striscia di Bathless and Becky in Abbie and Slats (6 ottobre 1940) .

CARTOONIST COME COPROTAGONISTA OCCASIONALE – FUMETTI SERIALI

Sopra: l’avido Ratcliffe Ace, caricatura di Ham Fisher, nemico personale di Al Capp. Nella colonna di sinistra, in alto: Abbie e Becky; al centro Mr. North, direttore del Syndicate che distribuisce la serie; più in basso: Hal Yapp minacciato da un hillbilly offeso dalle sue strisce. Nella colonna di destra, in alto: Betty Baker disegna Penalizer; al centro: la copertina di Animal Man annuncia l’arrivo del personaggio.

Qui sopra e nella colonna di destra, al centro: The Angel, uno dei primi supereroi, è costretto a disegnare Hitler nelle vesti di un angelo da un folle editor nazista che giudica la sua storia “non abbastanza orribile” (qui sotto).

ABBIE AN’ SLATS (USA 1937, Synd., © United Features Synd., situation comedy) Al Capp (T), Raeburn Van Buren (D) “Slats” Scrapple, orfano di New York, si trasferisce presso la zia Abigail/Abbie nel paesotto di Crabtree, ricco di personaggi pittoreschi come Bathless Groggins, della cui figlia Becky si innamora. Sequenza Bathless and Becky (ottobre 1940) Sequenza Kil Hal Yapp (giugno 1945). Eliott Caplin (T), Raeburn Van Buren (D) n entrambe le sequenze compaiono caricature di Al Capp, ideatore della serie e fratello dello sceneggiatore Eliott Caplin che la continuò. Nella prima Ratcliffe Ace (caricatura di Ham Fisher, autore di Joe Palooka, detestato da Al Capp) si ritiene il miglior fumettista al mondo e pretende cifre impossibili, così la sua serie viene sostituita Bathless and Becky, ispirata ai due abitanti di Crabtree e realizzata dal giovane Cal App. Ma Ratcliffe non si dà per vinto, rapisce Becky.

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ella seconda sequenza un Hillbilly parente di Bathless Groggins decide di uccidere Hal Yapp, autore di Little Ebenezer, per essersi preso gioco dei suoi compaesani. Lo perdona quando, in una striscia, scopre come riuscire a evitare il matrimonio. Pseudofumetto: Bathless and Becky di Cal App; Little Ebenezer di Hal Yapp. ANIMAL MAN (USA 1965, in Strange Adventures, © DC Comics, supereroi) Dave Wood (T) e Carmine Infantino (D) Dopo essere stato investito dall’esplosione di un’astronave, Buddy Baker acquisisce il potere di

N Nella colonna di destra, in basso: Archie’s Weird Adventures, racconti dell’orrore interpretati dal “tipico teen-ager americano”.

assumere le capacità degli animali. Oggetto di un rilancio negli anni 80, a cui fa riferimento questa scheda. Animal Man Nn. 38 e 45 (1991). Grant Morrison (T), Brian Bolland (D) a moglie di Animal Man, Ellen Baker, inchiostra un fumetto interpretato da un violento giustiziere, The Penalizer. Sia il suo creatore, Les Decker, che lo ha disegnato con le proprie fattezze, sia il suo editore sono pericolosamente esaltati... Pseudofumetto: The Penalizer di Les Decker; inchiostrato da Ellen Baker. ANGEL, THE (USA 1939, in Marvel Comics, © Marvel, supereroi). Paul Gustavson Il chirurgo Thomas Halloway è dapprima un eroe in costume senza super poteri, poi acquisisce un mantello che gli permette di volare. Death Draws a Comic Strip in Submariner N. 3 (1941). Allen Simon e H. James (D) ngel è costretto a scrivere una storia a fumetti a favore dei nazisti in cui Hitler è rappresentato come un angelo; l’albo sarà stampato con il suo sangue e quello del disegnatore. Pseudofumetto: Anti Nazi Comics, comic book di Howard (T), Pederson (D) e altri autori. ARCHIE (USA 1941, in Pep Comics, © Archie Comics, soap, umorismo) Bob Montana Le avventure del “Tipico Teenager Americano” Archie Andrews alle prese con il preside e con le belle Betty e Veronica continuano con immutato successo da oltre sessant’anni.

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Qui sopra e in apertuura: copertina di In Love e una puntata di una serie di strisce mai pubblicata da cui fu adattato il racconto Artist Loves Model. Nella colonna di sinistra, in alto: da The Many Ghosts of Dr. Graves.

THE MANY GHOSTS OF DOCTOR GRAVES (USA 1967, albo antologico, © Charlton Comics, fantastico) Fondata e a cura di Pat Masulli

rank Johnson, specializzato in storie di mostri per Strange Tales (un disegnatore di nome Frank Johnson esiste davvero: vedi Li’l Genius), prova dei colori che danno vita a ciò che disegna. Attratto da un misterioso richiamo, raggiunge una valle del Messico dove una tribù di Aztechi fa in modo che dipinga il mostro Zzutak. E ciò che era prevedibile accade... (JOURNEY INTO MYSTERY, 1952) The Comic Strip! in Journey into Mystery N. 81 (1961). Stan Lee (T), Steve Ditko (D) ick Nash è un fumettista senza scrupoli che utilizza la sua striscia per distruggere la reputazione di chi non esegue esattamente ciò che lui richiede. Si crede invincibile, ma non si rende conto di essere lui stesso il protagonista di un fumetto e che qualcuno controlla il suo destino...

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Il Dottor Graves, Detective del Soprannaturale, presenta (e qualche volta agisce in) storie di fantasmi. The Best of All Possible Worlds, in Many Ghosts of Doctor Graves N. 66 (1968). Steve Skeates (T), Jim Aparo (D) harlie Droople è un sognatore che vive in un mondo fatto di fumetti e di fantasia. In un sogno la sua ragazza lo raggiunge, e lì è finalmente a suo agio. Quando il sogno finisce, la ragazza ha dimenticato Charlie, che ora sorride dalla copertina di un fumetto. MARVEL (USA 1951, albi antologici, © DC Comics, fantastico, mostri giganti) Fondati e a cura di Stan Lee Come la DC Comics, anche la Marvel pubblicò una linea di albi fantasy con racconti privi di violenza e successivamente garantiti dal “Comics Code”. I primi titoli della linea furono Strange Tales (1951), caratterizzato dalla presenza di mostri giganti dai nomi impronunciabili e Journey into Mystery (1952). (STRANGE TALES, 1951) Zzutak, in Strange Tales N. 88 (1961). Stan Lee (T), Jack Kirby & Steve Ditko (D)

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Qui sopra: copertina di Strange Tales con il gigantesco mostro Zzutak; nella colonna di destra, in alto: una sequenza del racconto. Al centro: il protagonista di The Comic Strip di Steve Ditko insulta una soubrette (da Journey into Mystery) e il finale metafumettistico del racconto. Qui sotto: la splash page.

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SCREAM (USA 1973, rivista antologica, © Skywald, orrore) La Skywald (dal nome degli editori Sol Brosky e Israel Waldman) si specializzò negli anni 1970 in versioni “povere” di Creepy e Eerie. The Comics Macabre, in Scream N. 1 (1973). Al Hewetson (T), Maelo Cintron (D) redric Wertham, autore di Seduction of the Innocent, e Len Darvin, presidente della Comics Code Authority, entrambi responsabili della repressione dei fumetti horror, vanno a lamentarsi con lo sceneggiatore Hewetson per le sue storie macabre e lo uccidono. Ma piccole versioni dei personaggi della Skywald escono dagli albi a fumetti e si vendicano sui due censori.

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Lungi dall’essere i bravi ragazzi descritti dalla letteratura disegnata, i fumettisti della narrativa non a fumetti danno filo da torcere anche a detective come Nero Wolfe. sono quelli tipici degli assassini del poliziesco “classico”: denaro, potere, sesso. Come si evince dalla narrativa sul tema, i fumetti – per lo meno quelli di fantasia – muovono immense quantità di denaro; per diventare cartoonist ricchi e famosi (o per continuare a esserlo se lo si è divenuti con metodi truffaldini) occorre eliminare il collega concorrente, oppure i testimoni al corrente di qualche imbroglio, come il furto di un’idea vincente a un assistente sottopagato. Nell’ambito di questa tematica ricorrono versioni romanzate di due vicende avvenute nella

l romanzo Death Tears a Comic Strip del 1939 è un po’ deludente per quanto riguarda i fumettisti d’invenzione, ma introduce per la prima volta (nella narrativa, ma anche nella letteratura disegnata e nel cinema) l’abbinamento tra il fumetto e l’indagine poliziesca. Il cartoonist del romanzo (un dilettante e per di più un ragazzino) non è il colpevole del delitto che dà l’avvio alla vicenda, ma apre la strada all’avvento del “fumettista criminale”, personaggio, come si è visto, poco praticato nelle storie a quadretti. I moventi che armano il cartoonist omicida

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Lean Jean, la bella protagonista di una serie “di Al Rapp” che si rifà alla vera Robin Malone di Al Capp e Bob Lubbers. L’immagine è rielaborata da un’illustrazione di Terry Beatty del romanzo Strip for Murder di Max Allan Collins.

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CARTOONIST COME PROTAGONISTA

THE AMAZING ADVENTURES OF KAVALIER AND CLAY (LE FANTASTICHE AVVENTURE DI KAVALIER E CLAY) (USA 2000, Random House, drammatico) Michael Chabon el 1939 Joe Kavalier, l’unico della sua famiglia che è riuscito a fuggire dalla Cecoslovacchia occupata dainazisti,raggiungea New York il cugino Sam Klayman, in arte Clay; entrambi hanno qualche esperienza di illusionismo ed entrambi sono affascinati dalla nascente industria dei comic book. Insieme creano il supereroe Tom Mayflower alias The Escapist, un maestro della fuga che ricorda il loro idolo Harry Houdini; il personaggio li accompagna fino al 1954, dalla guerra al maccartismo, ed è il filo conduttore che permette a Chabon di tracciare un affresco storico, imponente e al tempo stesso lieve, dell’America di quei tempi. Il tema della prigionia e della fuga ricorre sia nelle avventure fantastiche dell’Escapista, sia nella vita dei suoi autori: Joe, fuggito dalla Cecoslovacchia, è prigioniero della responsabilità di essere un sopravvissuto; Sammy degli stereotipi sessuali che non gli permettono di vivere la sua omosessualità. Entrambi ebrei, conoscono la cattività del ghetto ma anche la possibilità di riscatto per mezzo di un eroe, magari solo di fantasia come il Golem delle leggende di Praga; Chabon afferma che non esiste «compito più nobile e utile» di quello di «assecondare il desiderio di fuga nelle giovani menti». Il romanzo ha ottenuto un meritato successo e si è aggiudicato il Premio Pulitzer (2001); ne sono usciti alcuni brevi seguiti pubblicati tra l’altro nella prestigiosa rivista Mc Sweeney’s Quarterly (2001). Un film prodotto da Scott Rudin è stato più volte annunciato, ma a dicembre 2009 la situazione è ancora in fase di stallo. Pseudofumetto: The Esca-

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pist, di Kavalier (T) e Clay (D), in Amazing Midget Radio Comics (Empire). Nel racconto sono citati personaggi realmente esistiti come Harry Houdini, Orson Welles, Salvador Dalí e i fumettisti Will Eisner, Stan Lee, Joe Shuster, Jerry Siegel, Joe Simon e Jim Steranko. A The Escapist è dedicata una collana di comic book (Dark Horse, 2004), in cui si immagina che Kavalier e Clay siano autori reali, e The Escapist una delle loro serie. Una seconda collana, The Escapists (2006) di Brian K. Vaughan (T), Philip Bond & Eduardo Barreto (D), racconta gli sforzi di due giovani fumettisti di invenzione, Maxwell Roth e Case Weaver, che ai tempi nostri tentano di rilanciare il personaggio. L’ARMA DI CAINO THE BOOK OF LIES THE BOOK OF LIES (L’ARMA DI CAINO) (USA 2008, Forty-Four Steps, poliziesco) Brad Meltzer he cosa collega il biblico omicidio di Caino all’assassinio di Mitchell Siegel, ebreo russo emigrato negli Stati Uniti ucciso a revolverate nel 1932, poco prima che il figlio Jerry creasse Superman? Una possibile risposta si trova nel Book of Lies, un antichissimo libro (o forse qualcos’altro) che da quasi un secolo si lascia dietro una scia di morte. Sotto la tappezzeria della stanza di Jerry Siegel, l’ex poliziotto Cal Harper ritrova quattro vignette originali di un racconto di Superman che Jerry Siegel (qui fumettista d’invenzione, in quanto partecipe di una vicenda del tutto immaginaria) vi aveva nascosto nel 1933, quando la storia era stata rifiutata; per chi è in grado di interpretarli, i disegni costituiscono una sorta di mappa del tesoro. Al di là di numerose e abissali falle logiche e di altrettante imperdonabili ingenuità, il romanzo – primo nella lista dei best seller del New York Times – scorre veloce e può essere apprezzato da chi ama le storie di cospirazione. Brad Meltzer, sceneggiatore e appassionato di fumetti, avanza l’interessante ipotesi secondo cui sarebbe stata l’uccisione del padre (avvenuta veramente) a suggerire a Jerry Siegel l’invenzione di un personaggio immune dai colpi di proiettile. THE BOSS IS CRAZY TOO (USA 1963, Dial Press, umorismo) Mell Lazarus

Nella colonna di sinistra, in alto: copertina di Mark Burkhardt per The Amazing Adventures of Kavalier and Clay. Al centro: disegno di apertura di Chris Ware del primo seguito del romanzo, Untold Tales of Kavalier and Clay (2001) e copertina del Virginia Quarterly Review con il secondo seguito Breakfast in the Wreck (2004). Un terzo seguito è uscito nello stesso anno. In basso: l’ultimo degli otto albi Dark Horse ispirati a The Escapist.

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Qui sopra: raccolta in volume dei racconti a fumetti della Dark Horse. Alla serie hanno collaborato tra gli altri Howard Chaykin, Gene Colan, Mike Mignola, Will Eisner. Qui sotto: The Escapist compare nell’ultima storia di The Spirit realizzata da Will Eisner.

Nella colonna di destra, in alto: copertina del N. 1 di The Escapists realizzata da Frank Miller. Al centro: copertina di The Book of Lies. Più in basso: il pacchetto di vignette appiccicate tra loro ritrovate sotto la tappezzerie della casa dove abitò Jerry Siegel.


Intellettuali, pasticcioni e nevrotici, ma fondamentalmente brave persone. munque di film “leggeri” (esistono anche due pornofumettisti). Quando lo spazio dedicato ai fumetti sui quotidiani ha cominciato a ridursi, si sono ridotte anche le produzioni cinematografiche dedicate ai fumettisti d’invenzione, così, al cinema, sono scarse le produzioni che presentano autori legati ai tempi recenti (da quelli dei comic book, agli underground, ai fumettisti “rock”), che invece la televisione ha massicciamente recuperato. Un certo numero di film proviene da Europa e Giappone; nel francese I Want to Go Home (il titolo è in inglese anche nell’originale) sono chiaramente delineati i differenti atteggiamenti nei confronti del

’industria del cinema e quella del fumetto sono nate quasi simultaneamente alla fine del 19° secolo e, com’è noto, i due mezzi si sono scambiati da subito formule espressive e personaggi (sono migliaia i titoli di film ispirati da storie a quadretti e viceversa). Il primo film dedicato a un fumettista d’invenzione è lo short The Little Terror del 1917 (vedi a pag. 95) seguito dal lungometraggio Piccadilly Jim ispirato all’omonimo romanzo di P. G. Wodehouse. In entrambi i casi il cartoonist è rappresentato come un uomo facoltoso; Piccadilly Jim inaugura addirittura la tradizione del “fumettista con maggiordomo”, ripresa in Come uccidere vostra moglie. Come nei fumetti, fino agli anni 60 i fumettisti d’invenzione del cinema americano lavorano per il mercato dei quotidiani, sono ricchi, famosi e nevrotici, protagonisti ideali di commedie anche musicali o co-

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Da The Cartoonist’s Nightmare (1935). L’autore che viene risucchiato nel suo disegno è un tema ricorrente nei fumetti e nei film dedicati ai fumettisti d’invenzione (vedi Nightmare a pag.109).

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Nella colonna di sinistra, in alto: Alyssa Jones; sullo sfondo, un particolare di Idiosyncratic Routine. Al centro: Jay e Silver Bob si preparano a trasformarsi in Bluntman and Chronic richiamati dal MarijuanaSegnale (qui sotto, la copertina dell’albo).

due si trasformano in supereroi perennemente “fumati”. A una convention, Holden conosce la fumettista Alyssa Jones, dai trascorsi sessuali burrascosi; i due si innamorano, e Banky, che teme di perdere l’amico, fa di tutto per separarli. Le incomprensioni prendono il sopravvento; Holden propone un menage-à-trois per sistemare le cose e Alyssa, che ha chiuso con il suo passato, lo lascia; anche Holden e Banky si separano e interrompono la loro serie.

Qui sotto: copertina di Chasing Amy. Nella colonna di sinistra: il finale del racconto.

n anno dopo i tre si ritrovano emozionati alla convention. Banky ha ideato la serie Baby Dave; Holden lascia ad Alyssa un albo ispirato alla loro storia, Chasing Amy (frase usata da Silent Bob in uno dei suoi rari momenti di loquacità per definire ciò che si prova dopo che un amore è finito per futili ragioni). Il finale lascia aperta ogni possibilità.

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Nella colonna di sinistra, in basso e in quella di destra in alto: Jay e Silent Bob in borghese e vestiti da Bluntman e Chronic per il film tratto dal fumetto. Qui sotto: omaggio alle belle ladre di Cat’s Eyes.

Nella colonna di destra, in alto: lo stand di Baby Dave. Più in basso: locandina di The Comic Book Kids e l’albo Wargasm da The Comic Book Diaries.

Jay and Silent Bob Strike Back (2001) è decisamente farsesco; i protagonisti – qui in una versione sboccata di Stanlio e Ollio – scoprono che Bluntman and Chronic sta per trasformarsi in un film, e che non solo non sono stati pagati per l’uso della loro immagine, ma in alcuni blog vengono pesantemente insultati ancor prima dell’uscita della pellicola. I due si recano a Hollywood per impedire che il film sia girato, oppure per garantirsi una cospicua fetta di diritti d’autore. Una volta intascata, la investono per rintracciare i bloggisti che li hanno offesi e riempirli di botte. Jay e Silent Bob hanno proseguito la 88

loro carriera in altre produzioni (come Jay & Silent Bob Do Degrassi, 2005) prive di spunti fumettistici. Pseudofumetti: Bluntman & Chronic di Holden McNeil e Banky Edwards (veri autori: Kevin Smith e Mike & Laura Allred); Chasing Amy di Holden McNeil (veri autori: id.); Baby Dave di Banky Edwards (vero autore: Kirk Van Wormer), Idiosyncratic Routine di Alyssa Jones; White-Hating Coon (veri autori: Joe Quesada e Jimmy Palmiotti). Una sequenza omaggia Cat’s Eyes, serie animata interpretata da una banda di bellissime ladre. Kevin Smith ha creato nel 1994 il “View Askewniverse”, un universo multimediale i cui appartenenti – come i Clerks – interagiscono in film dal vero e in animazione, fumetti, siti Internet. Bluntman e Chronic ha dato titolo a un volume e a due albi pubblicati dalla Oni Press nel 2001; Jay e Silent Bob sono comparsi in numerose testate. COME UCCIDERE VOSTRA MOGLIE HOW TO MURDER YOUR WIFE THE COMIC BOOK DIARIES (USA 2006, commedia) Regia: Clif Campbell; scritto da Marty Ketola. Con C. Campbell (John Burns), Paul Navarro (Pete Reynoso), Mike Kotas (il cartoonist Nick Levine) ohn Burns e Peter Reynoso sono i proprietari di una scassata fumetteria che gestiscono alla peggio cercando di far tornare i conti. La loro unica speranza di sopravvivenza è Nick Levine, un fumettista fallito che realizza per loro l’albo Wargasm. Pseudofumetti: Wargasm di Nick Levine (vero autore Irving Stafford). THE COMIC BOOK KIDS (USA 1982, fiaba) Regia: Gene Weed; scritto da Jim Englehardt. Con Joseph Campanella (Bonnix), Billy Barty, Mike Darrell, Anjelica Huston (la principessa) razie agli oggetti magici forniti loro dal mago Fantos, i piccoli Carry e Skeetes visitano i mondi incantati di duealbirealizzatidalfumettista Marvin per l’avido editore Bonnix. Pseudofumetti: The Worried Wizard, The Princess and the Goblin di Marvin, editi dalla Bonnix Comics.

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Nella colonna di sinistra: McGee e il suo creatore Nick; seguono il cartoonist canino Eliot Shag e il suo Ace Hart. In basso: The Duck Factory: qui sotto: l’animatore Skip Tarkenton (Jim Carrey).

Nella colonna di destra: la famiglia dei Simpson. Più in basso: i fumettisti Stan Lee e Daniel Clowes, Art Spiegelman (con la testa di Maus) & Alan Moore e il “Comic Book Guy”. Più in basso: Prima apparizione di Itchy and Scratchy (1988) e Squeak the Mouse, loro probabile ispiratore.

Qui sopra: Itchy & Scratchy Land. Qui sotto: un fotogramma dell’immaginario film pirata Itchy and Scratchy Meet Fritz the Cat e un vero albo della Bongo Comics.

AUTORI DI DISEGNI ANIMATI

THE ADVENTURES OF McGEE AND ME (USA 1989 - 1 stagione, 5 episodi) Dal vero e animazione, ABC. Creato da Bill Myers Productions. Con Joseph Dammann (Nick Martin) l piccolo Nick Martin disegna un personaggio, McGee, che si anima e lo aiuta ad affrontare la vita con l’ausilio della Bibbia. Pur se dichiaratamente confessionale, la serie, prodotta dal Christian Television Network, riesce a essere molto divertente, e si è aggiudicata numerosi premi. Pseudocartoon: McGee di Nicholas “Nick” Martin. DOG CITY (IDEM, RAI 2) (USA 1993/95 - 3 stagioni, 31 episodi) Animazione, Fox. Creato da Jim Henson Productions. Con Kevin Clash (Voce di Eliot Shag), Ron White (Voce di Ace Hart) l più insolito cartoonist di questa rassegna: si tratta infatti di un pastore tedescodinomeEliotShag, “interpretato” da un pupazzo deiMuppet presentato in una puntata di The Jim Henson’s Hour del 1989 nota anche come Dog City the Movie. Eliot è l’autore della serie animata Dog City, con i cui protagonisti – tra cui il detective Ace Hart – spesso interagisce. Pseudocartoon: Ace Hart di Eliot Shag (vero autore: Studi Nelvana). THE DUCK FACTORY (USA 1984/85 - 1 stagione, 13 episodi) Sitcom, NBC. Creato da A. Burns e H. Klynn. Con Jim Carrey (il cartoonist Skip Tarkenton), Jack Gilford, Don Messick. rimo ruolo di rilievo di Jim Carrey. L’animatore Skip è stato assunto da uno scassato studio di animazione, la “Duck Factory” del defunto Buddy Winkler, il quale produce il Dippy Duck Show, sempre in procinto di essere cancellato. Per rimetterlo in sesto Skip deve modernizzare personaggi e metodologie di produzione, battendosi contro politiche obsolete, colleghi invidiosi e manager incapaci, in un “dietro le quinte” molto realistico. Pseudocartoon: Dippy Duck Show, creato da Buddy Winkler e ora diretto da Skip Tarkenton (vero animatore: Herbert Klynn).

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THE SIMPSONS (I SIMPSON, Canale 5) [USA 1987/Presente (2009) - 21 stagioni, 427+ episodi] Sitcom, animazione, Fox. Creato da Matt Groening e James L. Brooks Simpson (Homer, Marge e i loro figli Bart, Lisa e Maggie), nati nel 1987 come protagonisti di short riempitivi per il Tracey Ullman Show; sono divenuti nel 1989 interpreti di una sitcom in prime time con il loro nome. Le vicende della tipica famiglia di Springville tracciano un ritratto satirico della società e dello stile di vita americani e sono ricche di citazioni spesso colte di film, canzoni, romanzi e altri generi popolari. Vari episodi tra il 1987 e il presente (2009) Anche se ne I Simpson non compaiono vicende strettamente legate a cartoonist, le citazioni del mondo del fumetto sono molto numerose; oltre a vari pseudopersonaggi, vi compaiono parodie o accenni a serie e ad autori di fantasia, come l’animatore Geoff Jenkins, creatore di Danger Dog, o realmente esistenti come Stan Lee in I am Furious Yellow (“Papà incacchiato”, 2002; il titolo originale riecheggia quello del film erotico di Vilgot Sjoman I am Curious Yellow del 1967) e Daniel Clowes, Alan Moore & Art Spiegelman in Husbands and Knives (“Mariti e coltelli”, 2007). Bart frequenta la fumetteria “Android’s Dungeon & Baseball Card Shop” gestita dal “Comic Book Guy” e presentata nell’episodio Three Men and a Comic Book (“Tre uomini e un fumetto”, 1991); oltre a Radioactive Man vi si trovano albi come Batchick, Iguana Girl, Tree Man e il film pirata Itchy and Scratchy Meet Fritz the Cat. Pseudocartoon: Itchy and Scratchy (“Grattachecca e Fighetto”) creati nel 1919 dall’animatore Chester J. Lampwick, “il padre della violenza nei disegni animati”. Fin dalle prime comparse dei Simpson nel Tracey Ullman Show nel 1987, i personaggi (parodia splatter di Tom e Jerry, e copie carbone di Squeak the Mouse di Massimo Mattioli) sono i protagonisti dello

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Finito di stampare nel mese di marzo 2010 presso Rubbettino Industrie Grafiche ed Editoriali Soveria Mannelli (CZ) per conto di Coniglio Editore Srl


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