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nella collezione Rodriguez della biblioteca del Conservatorio

Cesare Corsi

“MON CHER MAÎTRE”. LETTERE E DOCUMENTI RIGUARDANTI MERCADANTE NELLA COLLEZIONE RODRIGUEZ DELLA BIBLIOTECA DEL CONSERVATORIO

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La collezione di cui si parlerà in queste pagine è giunta nella Biblioteca del Conservatorio nel 2018. Si tratta di una piccola raccolta di carte, rimasta fino ad allora in possesso della famiglia, donata dal pronipote del musicista Francesco Rodriguez, discendente della figlia di Mercadante Ismalia.1

La collezione è costituita da biglietti, lettere, fogli databili tra il 1803 e il 1876 circa, non tutti riconducibili al compositore.2 Poco più della metà delle carte può essere riferita in modo diretto o indiretto a Mercadante, la parte restante è frutto probabilmente di un interesse per la collezione di autografi illustri, una pratica diffusa nell’Ottocento che doveva essere evidentemente coltivata all’interno della famiglia. Non è sempre facile separare i due ambiti e l’identificazione dei fogli è resa più complicata dalla natura eterogenea della raccolta e dalla mancanza a volte di elementi sufficienti.

Nelle brevi note che seguono ci soffermeremo in particolare sulle lettere e i fogli riguardanti Mercadante. Essi vanno complessivamente da anni vicini al soggiorno a Parigi, quindi dal 1835-1836, al 1864. In appendice ne sarà data una trascrizione.3

La raccolta è un piccolo tassello che si aggiunge al grande patrimonio mercadantiano della biblioteca.4 In generale le carte non hanno un grande valore informativo, testimoniano tuttavia una serie di relazioni di cui si cercherà di dare conto. Prenderemo in considerazione dapprima le lettere autografe, poi quelle destinate al compositore, infine quelle dirette a suoi familiari. Considereremo infine brevemente gli altri autografi che fanno parte della raccolta.

1 La figlia di Mercadante, Ismalia, aveva sposato Aniello Lanni, e aveva avuto due figli, Ugo e Armando, la figlia di Ugo, Maria Rosaria Lanni è la madre del donatore. 2 Si tratta in tutto di 25 documenti, Biblioteca del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli (d’ora in poi I-Nc), Rari Lettere 20.16.20/1-25. 3 Desidero esprimere la mia riconoscenza al Prof. Camillo Faverzani per i suggerimenti e per avermi generosamente aiutato a decifrare le lettere di Bayard e di Hugo riportate in appendice. 4 Per una breve sintesi si veda CESARE CORSI, Mercadante in biblioteca, in Mercadante 1870-2020, a cura di Antonio Caroccia e Paologiovanni Maione, Napoli, Edizioni San Pietro a Majella, 2020, pp. 41-57. Sulla formazione dei fondi musicali della biblioteca riguardanti Mercadante rinvio alla relazione presentata al convegno Saverio Mercadante 1870-2020. Convegno internazionale di studi, Conservatorio di musica San Pietro a Majella, 1-3 ottobre 2020, in corso di pubblicazione. Oltre alle carte, Francesco Rodriguez ha fatto dono al Conservatorio anche di un pianino Pleyel appartenuto al compositore, si veda LUIGI SISTO, Gli strumenti musicali e l’iconografia di Mercadante nelle collezioni museali del San Pietro a Majella, in ivi, pp. 59-86: 71-72.

Lettere autografe e lettere a Mercadante

Le lettere autografe di Mercadante presenti nel piccolo fondo sono soltanto due. La prima è del 1848 (Appendice n. 1). Già nota a Palermo,5 la lettera fa riferimento alla morte del fratello di Mercadante, Giacinto, e fu scritta dal compositore nell’immediatezza della notizia e in uno stato di grave prostrazione: «appena fui qui giunto ieri da un viaggio artistico ho trovato le due vostre lettere che mi partecipavano la desolante notizia della morte dell’affezionatissimo ed amatissimo fratello Giacinto».6

In un passo Mercadante accenna a uno dei figli di Giacinto, il nipote Giuseppe, “Peppino”, che studiava in Conservatorio e viveva a Napoli in casa del musicista:

Nulla ho sin’ora detto a Peppino né tampoco alla mia famiglia. Sarebbe bene che al detto scrivesse sua madre onde narrandogli la gran perdita che viene di fare, lo esortasse a procedere con maggior profitto a fine di potere un giorno soccorrere il suo sangue.7

La seconda, senza data, è invece una breve nota per la consegna di palchi e biglietti, non sappiamo in quale teatro e per quale circostanza (Appendice n. 2). Mercadante ricorda l’incaricato del ritiro, che potrebbe essere identificato in Giovanni Scaramella, allievo in Collegio all’inizio degli anni Quaranta e poi buon flautista.8

Più numerose sono le lettere dirette a Mercadante o che è possibile riferire al compositore. Le prime di cui parleremo fanno parte di un piccolo gruppo di carte in francese, che si sarebbe tentati di porre interamente in rapporto al soggiorno a Parigi del compositore, ma hanno in realtà provenienze diverse.

Mercadante, come è noto, fu invitato da Rossini a scrivere un’opera per il Théâtre Italien. Arrivò nella capitale francese il 13 settembre del 1835.9 Ad attenderlo era una straordinaria compagnia di canto, che aveva da poco dato vita ai Puritani, composta da Giulia Grisi, Giovanni Battista Rubini, Antonio Tamburini e da Luigi Lablache. Sono noti i problemi con Romani per avere un libretto, Mercadante iniziò a scrivere la musica soltanto all’inizio di gennaio, alla fine di febbraio, aveva già fatto otto prove con i cantanti, mancava solo l’aria della Grisi e si apprestava a scrivere la parte strumentale.

5 SANTO PALERMO, Saverio Mercadante. Biografia, epistolario, Fasano, Schena editore, 1985, pp. 258-259. 6 Appendice n. 1. 7 Ibidem. 8 Su Scaramella si veda CESARE CORSI, Rossini in Conservatorio. Musiche per Rossini nella biblioteca di San Pietro a Majella, in Napoli & Rossini di questa luce un raggio, a cura di Antonio Caroccia, Francesco Cotticelli, Paologiovanni Maione, Napoli, Edizioni San Pietro a Majella, 2020, pp. 205219: 210. 9 Cfr. FRANCESCA PLACANICA, Mercadante in Paris (1835-36): the critical view, «Revue belge de musicologie», LXVI, 2012, pp. 151-165. Su I briganti, CAMILLO FAVERZANI, I briganti de Jacopo Crescini pour Saverio Mercadante. Un opéra parisien entre réminiscences schilleriennes et suggestions pré-verdiennes, in Die Musik des Mörders. Les romantiques et l'opéra, a cura di Camillo Faverzani, Lucca, Libreria Musicale Italiana, 2018, pp. 43-68.

I briganti andarono in scena il 22 marzo del 1836 ed ebbero solo quattro recite. Subito dopo Mercadante ripartì per Novara.

L’opera ebbe un successo di stima, il soggiorno a Parigi fu tuttavia fervido di conseguenze per il compositore. L’incontro con il grand opéra, l’ascolto degli Ugonotti ebbero, come è noto, grandi influenze sul suo modo di scrivere per il teatro musicale, a partire dal Giuramento, tratto non a caso da un dramma di Victor Hugo.10 Mercadante fu introdotto nei salotti musicali della città, come è testimoniato dalla pubblicazione di una raccolta di arie italiane sul modello delle Soirées rossiniane, che incontrò subito l’interesse di Liszt.11 Ebbe modo, quindi, di intessere una serie di relazioni di cui le carte presenti nella collezione sono una testimonianza.

Il primo biglietto è una missiva senza destinatario e senza data di Jean-FrançoisAlfred Bayard che sembra verosimile poter riferire a Mercadante (Appendice n. 3). Il drammaturgo scrive a un musicista e fa riferimento a un’opera in preparazione. Ne elogia la fattura, pur sottolineando il danno che alla partitura verrebbe dai tagli. Invita quindi il suo interlocutore alle prove di un proprio spettacolo:

Mon cher Maître, nous sommes encore à la répétition. Les coupures dans la musique ne vont pas, elles paraissent même de nature à nuire à votre partition qui nous semble à tous délicieuse […]. Quittez donc votre répétition de là-bas, et venez à la nôtre qui porspère bien davantage. Nous vous attendons».12

A chi e a cosa si riferisca non è certo. Pare abbastanza plausibile possa trattarsi di Mercadante e de I briganti. Riguardo allo spettacolo in preparazione, alle cui prove Bayard invita il destinatario della missiva, occorre considerare che negli stessi giorni in cui Mercadante provava la sua opera il drammaturgo metteva in scena a Parigi un vaudeville, Les gants jaunes. 13 È possibile che la lettera possa far riferimento a questo lavoro, il pensiero, tuttavia, va naturalmente anche agli Ugonotti rappresentati in questo stesso periodo, considerando anche gli stretti legami che univano Bayard all’autore del libretto, Eugène Scribe.14

10 ERNESTO PULIGNANO, “Il giuramento” di Rossi e Mercadante, Torino, EDT, 2007. 11 Soirées Italiennes. Collection de huit ariettes et quatre duos, Mayence e Anvers, Schott, [1836]. Per un confronto con la raccolta rossiniana e sull’ambiente in cui ebbero origine le liriche di Mercadante si veda MARY ANN SMART, Parlor Games: Italian Music and Italian Politics in the Parisian Salon, «19th-century Music», XXXIV, 2010, pp. 39-60; FERENC LISTZ, Soirées Italiennes. Six amusements pour le piano sur des motifs de Mercadante, Mayence e Anvers, Schott, [1838]. 12 Appendice n. 3. 13 Devo il suggerimento a Camillo Faverzani che ringrazio. Cfr. JEAN-FRANÇOIS-ALFRED BAYARD, Les gants jaunes. Vaudeville en un acte, représenté pour la première fois, a Paris, sur le Théatre National du Vaudeville, le 6 mars 1835, Paris, Imprimerie V. Dondey Dupré, [1835]. Si basa sul vaudeville di Bayard un’opera con parti in prosa, Il ballerino ossia I guanti gialli, andata in scena nel 1839 a Napoli al teatro del Fondo con musiche di Pietro Graviller (Il ballerino ossia I guanti gialli. Melodramma comico in due atti da rappresentarsi nel Real Teatro del Fondo nell'autunno del 1839, Napoli, Tipografia Flautina, 1839). 14 Bayard era stato uno dei principali collaboratori di Scribe, a cui era legato anche da rapporti di parentela. Mercadante parla degli Ugonotti in una lettera del 26 febbraio 1836 (PALERMO, Saverio Mercadante cit., p. 163).

È successiva, ma deriva con evidenza dai rapporti instaurati in questo periodo, una lettera di Scribe indirizzata a Mercadante nel 1841 (Appendice n. 4). Il drammaturgo raccomanda al musicista un giovane figlio di Mélesville, studente di musica e in quei giorni a Napoli:

Mon cher Maître, voici une lettre que je reçois de Melesville elle vous expliquera mieux que je ne pourrai le faire ce qu’il veut et ce que je vous prie de vouloir lui accorder à son fils jeune étudiant en musique et qui est à Naples en ce moment.

15

Si tratta di Honoré-Marie-Joseph Duveyrier, noto come Mélesville fils, che sarà attivo come musicista e autore drammatico, seguendo in quest’ultimo caso le orme paterne. 16

Al periodo francese sembrerebbe possibile attribuire anche un autografo di Balzac presente tra le carte (Appendice n. 9 e fig. 1). Mercadante ebbe occasione di conoscere lo scrittore francese durante il suo soggiorno a Parigi. È lo stesso Balzac a ricordarlo nel suo epistolario, facendo riferimento a un autografo avuto dal compositore e poi inviato a Madame Hanska per la sua collezione: «je n’ai pas même été voir les Huguenots, ni cette répétition de Mercadante qui m’a valu sa signature, et que je vous envoie pour grossir vos autographes».17

È possibile che il foglio conservato dalla famiglia possa derivare da quell’incontro. Nella carta Balzac trascrive i versi della lirica «Le magique pinceau, les muses mensongères» che aveva pubblicato nel 1828 e riporterà poi nel romanzo Illusions perdues. 18

Le carte “francesi” presenti nella collezione non si fermano qui. Per molte è però difficile stabilire una qualche relazione con Mercadante e la loro presenza sembrerebbe derivare più che altro da una forma di collezionismo di autografi illustri. Non è sempre agevole, tuttavia, distinguere tra i due casi. Qualche dubbio rimane anche per il biglietto di poche righe di Victor Hugo conservato nel fondo, senza data e senza destinatario, che si sarebbe portati per ovvie ragioni a riferire a Mercadante e al suo soggiorno parigino (Appendice n. 10).

Le carte successive dirette a Mercadante ci portano in altri contesti. Il biglietto indirizzato al compositore da Leopoldo di Borbone il 13 marzo del 1843 (Appendice n. 5 e fig. 2) fa riferimento al ruolo avuto dal fratello di Ferdinando II, appassionato cultore delle arti, nel promuovere l’esecuzione napoletana dello Stabat mater di Rossini:

15 Appendice n. 4. 16 Su questi e sul padre, il barone Anne-Honoré-Joseph Duveyrier noto come Mélesville, lo pseudonimo con cui firmò tutti i suoi lavori letterari e drammaturgici, si veda FRANÇOIS-JOSEPH FÉTIS, Biographie universelle des musiciens et bibliographie générale de la musique. Supplément, a cura di Arthur Pougin, Paris, Firmin Didot et C.ie, 1880, II, p. 201. 17 HONORÉ DE BALZAC, Lettres a l’étrangère (1833-1842), Paris, Calmann Lévy, 1899, p. 309, lettera del 23 marzo 1836. 18 Annales romantiques. Recueil de morceaux choisis de littérature contemporaine 1827-1828, Paris, Urbain Canel, 1828, p. 404. I versi riportati nel biglietto seguono la versione pubblicata nel 1828 e non quella con varianti presente nel romanzo (Oeuvres complètes, VII, Paris, Michel Lévy fréres éditeurs, 1869, p. 179). Il romanzo fu pubblicato la prima volta nel 1837.

Il Re mio fratello si è degnato permettere che si dia in Napoli lo Stabat del Rossini. Gli ho proposto lei come direttore certo che sotto un tanto maestro questa bella musica non potrà che riuscire bene. La prego quindi volerne accettare l’incarico a diriggere i concerti.19

L’esecuzione avvenne nell’aprile successivo nella sala del Museo di mineralogia. Mercadante guidò un’orchestra e un coro di oltre trecento esecutori, nella stessa circostanza fu eseguita la Sinfonia sui motivi dello Stabat scritta dal compositore per l’occasione.20

Due lettere del 1852 (Appendice n. 6 e 7) sono invece, entrambe, di presentazione di un giovane compositore russo, Alessandro Lazzareff, diretto a Napoli, una di Luigi Ricci, l’altra di Giovanni Battista Perucchini.

Perucchini ricorda con nostalgia le opere di Mercadante scritte per Venezia, contrapponendole alla produzione verdiana di quell’anno alla Fenice, confermando la sua scarsa simpatia per la musica di Verdi:

Alla nostra Fenice, quanto all’opera, si va assai languidamente. Si diede lo Stiffelio di Verdi, dopo la Semiramide, che non pare più quella. Presto ricomparirà (dicesi) Rigoletto pure di Verdi. Ma poco me ne interesso, mentre non sono grande ammiratore di tal maestro. Ah dove andarono i bei tempi dell’Andronico, delle Illustri rivali, dell’Emma d’Antiochia, della Vestale, degli Orazi, ecc. ecc. E perché non si osa di riprodurre questi spartiti? Perché non saprebbero eseguirli, mentre convien esprimere, cantare, e non urlare.21

La lettera contiene anche un’annotazione autografa di Velluti. Il cantante ricorda un’aria dell’Andronico, «Sorgete miei cari», che aveva interpretato nella prima rappresentazione dell’opera e utilizzato successivamente come un suo cavallo di battaglia. Bochsa la comprenderà in una raccolta di arie “alla Velluti” ridotte per arpa e pianoforte.22

19 Appendice n. 5. 20 L’edizione a stampa della sinfonia composta da Mercadante reca la dedica a Leopoldo: Gran sinfonia sopra motivi dello Stabat mater del celebre Rossini composta espress.te per precedere la solenne esecuzione in Napoli li 3,6, e 8 aprile 1843 e umilmente dedicata a S.A.R. Il Conte di Siracusa dal M° Mercadante, ridotta per pianoforte dal Mae.o G. Lillo, Miano, Giovanni Ricordi. Per un resoconto sull’esecuzione si veda la «Gazzetta musicale di Milano», II, 1843, n. 19 del 7 maggio 1843, p. 80. 21 Appendice n. 6. Si veda, riguardo alle scarse simpatie per Verdi di Perucchini, CARLIDA STEFFAN, Per un profilo di Giovanni Battista Perucchini, in Un nobile veneziano in Europa. Teatro e musica nelle carte di Giovanni Battista Perucchini, a cura di Maria Rosa De Luca, Graziella Seminara, Carlida Steffan, Lucca, Libreria Musicale Italiana, 2019, pp. 3-21: 16 e sgg. 22 Furono rappresentate per la prima volta a Venezia le opere di Mercadante citate per prima da Perucchini: l’Andronico (1821), Emma di Antiochia (1834), Le due illustri rivali (1838). ROBERT NICOLAS CHARLES BOCHSA, Gems à la Velluti… arranged as duets for the harp and piano forte, London, Chappell, [1827].

Dello stesso anno è un biglietto di Francesco Paolo Bozzelli, presidente dell’Accademia reale delle scienze, che era stato precedentemente anche ministro dell’interno.23 È una breve lettera di presentazione del barone di Estorff, un archeologo di passaggio a Napoli, desideroso di conoscere il compositore e di visitare il Collegio di musica, a conferma anche di come l’istituto fosse per i viaggiatori stranieri una meta da visitare e per i napoletani uno degli orgogli nazionali da mostrare. Mercadante era socio dell’Accademia reale di Belle arti e così è ricordato da Bozzelli (Appendice n. 8).

Lettere a familiari

Sono due le missive dirette a familiari di Mercadante. La prima è una lettera al fratello Giacinto della duchessa d’Atri, Giulia Colonna, del 22 aprile del 1848 (Appendice n. 11). La lettera ricorda nuovamente Giuseppe, il figlio di Giacinto che viveva in casa di Mercadante:

Il vostro Beppino trovasi in casa del zio dov’è trattato come un figlio, e dove passerà queste feste, mi dice Gaetanino che egli dimani verrà qui a vedermi, e non mancherò premunirlo perché vi scriva, quanto sarebbe buono se veniste in Napoli per gioire nel vedere questo caro figlio divenuto ora un bellissimo e simpatico giovinotto, spero che egli si possa in appresso formare la vostra consolazione.24

Il “Gaetanino” di cui si parla è invece Gaetano Braga, protetto dalla duchessa che ne aveva favorito l’ingresso in Conservatorio e ne sosterrà la formazione e i primi anni di carriera.25 L’episodio ricordato subito dopo si riferisce all’omaggio tributato a Mercadante di ritorno in Collegio dopo alcuni impegni teatrali. Gli allievi lo accolsero trionfalmente ed eseguirono un inno scritto per l’occasione da Gaetano Braga:

Il Gran Maestro fu accolto con entusiasmo degli alunni del Collegio li si fece un trono con corona d’alloro, e poi v’era qui un pezzo di musica del nostro Braga questi avendo riscosso l’approvazione de’ suoi superiori, e specialmente del gran maestro, il quale nella effusione di cuore, l’abbracciò, fu tanta la sua commozione che svenne delirando dal piacere!26

Si tratta dell’Inno all’immortale Saverio Mercadante composto ed allo stesso de[di]cato, la cui partitura autografa è conservata in biblioteca.27

23 Su Bozzelli si veda la voce curata da Guido D’Agostino in Dizionario biografico degli Italiani, vol. XIII, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1971. 24 Appendice n. 11. 25 Cfr. VINCENZO BINDI, Gaetano Braga da’ ricordi della sua vita, Napoli, Francesco Giannini e figli, 1927, pp. 3-4 e 28-30. 26 Appendice n. 11. 27 I-Nc, 28.1.6/6. Secondo Florimo, che lo ricorda elencandolo tra le composizioni di Braga presenti in biblioteca, l’inno sarebbe stato scritto per il ritorno di Mercadante da Torino dopo la rappresentazione del Reggente (FRANCESCO FLORIMO, La scuola musicale di Napoli e i suoi Conservatori con uno sguardo sulla storia della musica in Italia, Napoli, Morano, 1883, III, p. 407, «Inno a più voci con orchestra, composto pel ritorno di Mercadante in Napoli da Torino ove diede Il Reggente, 1848»).

Del 1864 è infine la lettera, già nota, di Rossini a Sofia Gambaro (Appendice n. 12), moglie di Mercadante, che fa riferimento alle feste per l’inaugurazione a Pesaro del monumento a Rossini.28 Per questa circostanza Mercadante aveva scritto un Inno per un organico elefantiaco, eseguito all’aperto da oltre 400 esecutori sotto la direzione di Mariani.29 In quell’occasione erano stati a Pesaro, in rappresentanza del Collegio di musica, tra le tante delegazioni arrivate da ogni parte d’Italia, Carlo Conti e Florimo, ricordati nella lettera, che avevano poi proseguito alla volta di Parigi.

La collezione di autografi e i documenti

Il fondo contiene anche, come dicevamo, una piccola autografoteca, fatta di lettere di provenienza diversa, che per contenuto, datazione, destinatari, non hanno relazione con Mercadante e appaiono come frutto di una forma di collezionismo. Si tratta di autografi di letterati, scrittori, scienziati, personalità illustri del mondo politico e militare. La raccolta è in sè anche un piccolo segno di preferenze e di gusti. L’elenco dei mittenti comprende Louise Stolberg contessa d’Albany,30 Alfred de Vigny,31 Cesare Cantù,32 Silvio Pellico,33 il geologo Scipione Breislak,34 il generale francese François Roguet,35

In realtà il Reggente era stato rappresentato nel 1843. Mercadante tornava invece a Napoli nel 1848 dopo un lungo giro artistico, la cui ultima tappa era stata Milano (si veda PALERMO, Saverio Mercadante cit., p. 257, lettera di Mercadante del 6 marzo 1848). 28 PALERMO, Saverio Mercadante cit., p. 66. 29 Inno a Rossini, si veda al riguardo CORSI, Rossini in Conservatorio cit., pp. 216-217. 30 I-Nc, Rari Lettere 20.16.20/17, lettera di Louise Stolberg contessa d’Albany da Firenze del 2 maggio1803, senza destinatario: «Monsieur, Je m’étais advisée a votre Excellence directement espérant que ayant l’honneur d’être connue de vous ce serait un témoignage suffisant peur attester que je suis étrangère et que le Ministre des Finances ne mettait plus d’obstacle à me reconnaitre pour telle […]». 31 I-Nc, Rari Lettere 20.16.20/11, biglietto senza destinatario del 7 marzo 1837: «comme il ne m’est pas possible de douter de votre amitié et que vous m’en donnez une prouve nouvelle par cet avertissement, je ne cesserai jamais, soyez-en sûr, de penser que tout procéde gracieux […]. J’irai vous voir un de ces matins […]». Un’annotazione di altra mano identifica alla fine della lettera De Vigny come «auteur romans, et drames», qualcosa di simile accade nei biglietti di Decazes e di Hugo. Nel primo Decazes è indicato con un’annotazione di altra mano come “grand référendaire de la chambre de pairs”, carica assunta nel 1834. 32 I-Nc, Rari Lettere 20.16.20/22, lettera di Cesare Cantù, Milano, 28 luglio 1846: «Cara Luigia, nessuno più di Voi sa quanto poco io sappia, ma del resto quanto io sia contento di giovar con quel poco a chi sa servirsene a bene. Non potrebbe essere per me che un onore il ricevere comandi a poter prestare servizi alla Contessa Dash, che non credo errare nel supporre la nota scrittrice […]». 33 I-Nc, Rari Lettere 20.16.20/19, biglietto di Silvio Pellico al conte Victor de la Tour, 6 febbraio1852, «Ill.mo Sig. Conte, la Sig. Marchesa di Barolo La prega di favorirle, tosto che sarà possibile alla S.V. gentil[issi]ma, i biglietti di cui Le ha parlato per vedere le abitazioni del Re […]». 34 I-Nc, Rari Lettere 20.16.20/18 lettera di Scipione Breislak, da Varese, senza data, a destinatario sconosciuto, riguardante rilievi geologici in Valganna: «ho ricevuto la cara v.ra de’ 16 in Marchirolo (Valganna) dove mi ero situato da alcuni giorni […]», sulla lettera è aggiunto d’altra mano “celebre geologo”. 35 I-Nc Rari Lettere 20.16.20/12, breve biglietto di François Roguet a destinatario sconosciuto, Parigi, 22 giugno 1842: «Monsieur, je viens vous prier d’avoir la complaisance de me faire expédier un certificat de vie comme donataire […]».

Élie Decazes, primo ministro durante il regno di Luigi XVIII,36 Massimo D’Azeglio,37 un Orleans che deve riconoscersi forse nel duca d’Aumele, Enrico d’Orleans.38 I confini tra carte riguardanti Mercadante e gli autografi illustri sono a volte abbastanza labili e permangono dei limiti di incertezza.39 Non sappiamo chi all’interno della famiglia potesse nutrire un interesse per la raccolta.

Tra le carte è presente anche un foglio con annotazioni di Ponchielli, l’ultimo in ordine cronologico del piccolo fondo. Si tratta di alcune note su tagli e cambiamenti di tonalità nel terzo atto della Gioconda, che potrebbero riferirsi a una rappresentazione dell’opera alla quale il compositore evidentemente sovrintese (Appendice n. 13):

Nel tuono scritto fino al 1° quarto dell’ultima misura. Nella pag: 200 dove attaccando il basso in levare ed in tempo ordinario; nel 2° quarto l’accordo in Re poi segue lento. Con taglio la serenata continoarla in Reb con taglio di preparazione passare all’And.te poco mosso pag: 224 un tuono sotto e con egual modo col minuetto in Lab. Saltare le prime 4 misure pag: 229 ed attaccare il seguito nel tuono scritto. Il ballo delle ore studiare in tuono in modo da incominciare le ore dell’Aurora in Mib continuare sempre 1/2 tuono sotto, forse opportunamente con qualche piccolo taglio dopo il Galop alla penultima misura pag. 259.

Oltre alle lettere sono presenti infine due documenti riguardanti Mercadante. Il primo (Appendice n. 14) è un contratto sottoscritto dal compositore con i fratelli Clausetti il 13 ottobre del 1862 per la cessione di tre composizioni, la romanza A mia figlia, Il lamento del bardo e la Sinfonia fantastica, scritte in quegli anni.40 Il secondo (Appendice n. 15, fig. 3) è invece un passaporto rilasciato a Mercadante nel 1859 per un viaggio a Ravenna. Il compositore partiva accompagnato dalla figlia Ismalia. Il motivo

36 I-Nc, Rari.Lettere 20.16.20/8, frammento di un biglietto senza data e senza destinatario: «et prie M. Grolus d’envoyer […] par ordre a M. Human 2 exemplaires du cahier de marche du chemin de fer Koechlin […]». 37 I-Nc, Rari Lettere 20.16.20/20, biglietto di Massimo D’Azeglio a destinatario sconosciuto e senza data: «N’ayant pas eu le bonheur de vous rencontrer chez vous aujourd’hui, je m’empresse de vous offrir mes remerciements et ceux de M.me d’Azeglio pour votre aimable invitation, que nous acceptons avec reconnaissance […]». 38 I-Nc, Rari Lettere 20.16.20/23, lettera probabilmente di Enrico d’Orleans, da Napoli, 9 settembre 1852, il cugino, destinatario della missiva, potrebbe essere il re di Napoli Ferdinando II: «Une lettre que j’ai reçue avant hier soir, mon cher Cousin, sans me causer de graves inquiétudes, m’en donne cependant assez sur la santé de ma mère pour me décider à aller la voir […]». Di un solo biglietto in francese, in risposta a un invito, senza data e senza destinatario non è stato possibile individuare il mittente: «permettez moi de ne pas accepté votre aimable invitation […]» (I-Nc, Rari Lettere 20.16.20/13). 39 La lettera in francese di D’Azeglio, ad esempio, appare molto lontana da qualsiasi relazione con Mercadante. Curiosamente, però, negli stessi giorni in cui il compositore metteva in scena la sua opera, D’Azeglio era a Parigi dove esponeva dei suoi lavori di pittura al Salon de Paris. Cfr. LAURA GUIDOBALDI, Un séjour à Paris de Massimo d’Azeglio peintre, «Cahiers d’études romanes», VI, 2001, pp. 227-236 <https://doi.org/10.4000/etudesromanes.226> . 40 Sui Clausetti si veda di ROSA CAFIERO, Le edizioni musicali Clausetti 1847-1864, «Fonti musicali italiane», V, 2000, pp. 97-248 e la voce curata in BIANCAMARIA ANTOLINI, Dizionario degli editori musicali italiani 1750-1930, Pisa, Edizioni ETS, 2000, pp. 129-132.

del viaggio è ricordato dallo stesso musicista in una lettera a Mariani del 12 aprile di quell’anno. In questa Mercadante riferiva al suo corrispondente della sua prossima partenza insieme alla figlia, ricordava le musiche che gli erano state commissionate, lamentando ancora come il Municipio di Ravenna non avesse chiamato Mariani a dirigerle.41 Mercadante era stato invitato per le feste della Madonna Greca patrona di Ravenna, celebrate quell’anno in modo particolare.42 A questa stessa circostanza fa probabilmente cenno anche Regli parlando nella voce dedicata a Leone Giraldoni di un Salve Regina di Mercadante eseguito dal cantante a Ravenna alla presenza del compositore.43

41 Cfr. lettera a Mariani del 12 aprile 1859 (PALERMO, Saverio Mercadante cit., pp. 278-279). 42 Cfr. PAOLO FABBRI, La musica nell’Otto e Novecento, in Storia di Ravenna, 5. L’età risorgimentale e contemporanea, a cura di Luigi Lotti, Ravenna, Comune di Ravenna, Marsilio, 1990, pp. 81-99: 95. Paolo Fabbri fa riferimento all’esecuzione di due mottetti composti per l’occasione da Mercadante («Memento rerum» e «Jesu, tibi») i cui autografi si conservano nella cattedrale della città. 43 FRANCESCO REGLI, Dizionario biografico dei più celebri poeti ed artisti melodrammatici, tragici e comici…, Torino, Enrico Dalmazzo, 1860, p. 241

APPENDICE

Lettere di Mercadante

1. Lettera di Mercadante al nipote, Napoli, 25 ottobre 1848, 1 carta, entrambe le facciate scritte (INc, Rari Lettere 20.16.20/1)44

Napoli 25 ott[obre] 1848 Car[issi]mo Nipote appena qui giunto ieri da un viaggio artistico ho trovato le due vostre lettere che mi partecipano la desolante notizia della morte dell’aff[ezionatissi]mo ed amatissimo fratello Giacinto. Questa mattina vidi vostro fr[ate]llo il quale mi rese pure ostensibile la vostra a lui diretta pel funesto ogetto. Domani mi recherà due suppliche per il Ministro e Direttore di Finanze onde conseguire il vostro intento a quell’oggetto mi adoprerò più che mi sarà possibile. Intanto vi unisco qui una poliza di d[uca]ti 30 non permettendomi la ristrettezza nella quale mi trovo di fare di più, attesi i calamitosi tempi che corrono pe’ quali ogni lucro è cessato e non rimanendomi che la paga del Collegio per far fronte a tutti i miei bisogni. Continuate a prestarvi, datemi tempo e confido nella divina provvidenza che vorrà darmi i mezzi di secondarvi nell’opera pia e dovuta verso i figli del defunto. Nulla ho sin’ora detto a Peppino né tampoco alla mia famiglia. Sarebbe bene che al detto scrivesse sua madre onde narrandogli la gran perdita che viene di fare, lo esortasse a procedere con maggior profitto a fine di potere un giorno soccorrere il suo sangue. Ciò è necessario, indispensabile, poiché la poltroneria lo domina e non progredisce. Con altra mia vi rimetto il bigliettino della posta per ritirare questa assicurata. Coraggio, rassegnazione et Iddio sarà con noi. Abbracciate tutti e cred[etemi] vostro Mercadante

2. Biglietto di Mercadante a Giuseppe De Introtolis, senza data, 1 carta, entrambe le facciate scritte (I-Nc, Rari Lettere 20.16.20/2)

[facciata 2] Al S.r / D. Giuseppe De Introtolis / da Mercadante

Caro D[on] Peppino Vi prego di consegnare al p[resente] Scaramella li 3 palchi ed i 12 biglietti. Il v[ostr]o Mercadante

Lettere a Mercadante e carte probabilmente a lui appartenute

3. Lettera di Jean-François-Alfred Bayard forse indirizzata a Mercadante, senza data [febbraio 1836?], 1 carta, solo la prima facciata scritta (I-Nc, Rari lettere 20.16.20/9)

Mon cher Maître nous sommes encore à la répétition. Les coupures dans la musique ne vont pas, elles paraissent même de nature à nuire à votre partition qui nous semble à tous délicieuse. M. Gérard est ici et nous voudrions bien que vous passiez causer un instant avec lui.

44 PALERMO, Saverio Mercadante cit., pp. 258-259.

Quittez donc votre répétition de là-bas, et venez à la nôtre qui prospère bien davantage. Nous vous attendons. Votre affectionné Bayard

4. Lettera di Scribe a Mercadante, Montalais (Meudon), 3 giugno 1841, 1 carta, solo la prima facciata scritta (I-Nc, Rari Lettere 20.16.20/5)

Mon cher Maître, voici une lettre que je reçois de Melesville elle vous expliquera mieux que je ne pourrai le faire ce qu’il veut et ce que je vous prie de vouloir lui accorder à son fils jeune étudiant en musique et qui est à Naples en ce moment. Veuillez, m’envoyer la lettre chez moi ou plus tôt et comme je suis en campagne, chez Melesville rue de la Chaussée d’Antin n° 26 tout à vous Montalais 3 juin 1841 E. Scribe

5. Lettera di Leopoldo di Borbone a Mercadante, Napoli, 13 marzo 1843, 1 carta ripiegata in due, solo la prima facciata scritta (I-Nc, Rari Lettere 20.16.20/4)

Napoli 13 marzo 1843 Caro Mercadante il Re mio fratello si è degnato permettere che si dia in Napoli lo Stabat del Rossini. Gli ho proposto lei come direttore certo che sotto un tanto maestro questa bella musica non potrà che riuscire bene. La prego quindi volerne accettare l’incarico a diriggere i concerti. Mi creda Suo amico Leopoldo

6. Lettera di Luigi Ricci a Mercadante, Trieste, 28 gennaio 1852, 1 carta ripiegata in due, solo la prima facciata scritta (Rari. Lettere, 20.16.20/7)

Caro Mercadante siccome viene a Napoli il Sig:r Alexandro Lazzareff compositore di musica desidera conoscerti, apprezzando molto la tua musica, ed io che conosco che sei gentile con le persone di merito, non ho potuto fare a meno di dargli queste poche righe acciocché possa venire da te. Saluta tanto la bella Sofia, credimi Il tuo amico Luigi Ricci Trieste 28 gennajo 1852

7. Lettera di Giovanni Battista Perucchini a Mercadante, 31 gennaio 1852, 1 carta ripiegata in due, 4 facciate tutte scritte (I-Nc, Rari Lettere 20.16.20/6)

[facciata 4] All’egregio Signore / ll Sr. Saverio Mercadante / maestro, celebre compositore di musica, e direttore del Conservatorio / a Napoli

Amicone

Venezia li 31 gennaio 1852

a dire il vero dovrei essere un po’ in colera, mentre da tanti anni non mi desti segno di vita, non rispondendo né pure a qualche mia lettera. Ma pazienza, perdono tutto al patto che ti mi scriva qualche righetta, dandomi notizia di te, e della tua carissima tua moglie, alla quale ti prego assai di ricordarmi. Queste poche righe, scritte di volo, ti saranno recate dal Cav[alie]re russo Alessandro Lazzareff, compositore di musica. Recandosi a Napoli egli desidera molto di fare la tua conoscenza, ed io sono ben contento di procurargliene il mezzo. Alla nostra Fenice, quanto all’opera, si va assai languidamente. Si diede lo Stiffelio di Verdi, dopo la Semiramide, che non pare più quella. Presto ricomparirà (dicesi) Rigoletto pure di Verdi. Ma poco me ne interesso, mentre non sono grande ammiratore di tal maestro. Ah dove andarono i bei tempi dell’Andronico, delle Illustri rivali, dell’Emma d’Antiochia, della Vestale, degli Orazi, ecc. ecc. E perché non si osa di riprodurre questi spartiti? Perché non saprebbero eseguirsi, mentre convien esprimere, cantare, e non urlare. Capisco che sarò retrogrado. Io però non posso cangiare. Bondì, amicone, pistacchione.

Il tuo antico e sempre aff[ezionatissmi]mo Perucchini

Volta carta Velluti, mio ospite, mi incarica di dirti tante tante cose per lui. Abbiamo ricordato Sorgete miei cari cantato dal tuo aff[ezionatissi]mo Velluti45 Come vedrai mi fu presa la penna di mano, e dovetti cedere per l’autografo.

8. Biglietto di Francesco Paolo Bozzelli a Mercadante, Napoli, 13 giugno 1852, 1 carata ripiegata in due, scritte la prima e la quarta facciata (I-Nc, Rari Lettere 20.16.20/3)

[facciata 4] Al Chiarissimo / Signor Cavalier Mercadante / Socio della reale Accademia di belle arti / Direttore del real Conservatorio di musica / In S. Pietro a Maiella

Mio gentile amico questo microscopico bigliettino vi sarà presentato dal dotto e benemerito archeologo, signor Barone di Estorff, Ciambellano di Sua Maestà il Re de’ Paesi Bassi. Pria di lasciar Napoli, ove trovasi viaggiando, egli desidera conoscer voi personalmente, e al tempo stesso vedere il vostro Real Conservatorio di musica. Vi prego di essergli cortese delle vostre amabili accoglienze. 13 giugno 1852 Tutto vostro per sempre Bozzelli

9. Foglio autografo di Balzac, 1 carta, solo la prima facciata scritta (I-Nc, Rari Lettere 20.16.20/14)

Le magique pinceau, les muses mensongères n’orneront pas toujours de mes feuilles légères le fidèle vélin et le crayon furtif de ma belle maîtresse me confîra souvent sa secrete allegresse ou son muet chagrin ah quand ses doigts plus lourds à mes pages fanées demanderont raison des jeunes années aujourd’hui l’avenir

45 Da «sorgete» a questo punto di mano di Velluti.

alors, veuille l’amour que de son beau voyage le fécond souvenir soit doux à contempler comme un ciel sans nuage de Balzac

10. Biglietto di Victor Hugo, senza destinatario e senza data, 1 carta, solo la prima facciata scritta (INc, Rari Lettere 20.16.20/10)

Je suis paresseux le matin et vous le soir. C’est pourquoi j’aime mieux vous envoyer les lectures avant de me coucher. Bonne chance. Je vous donne la main et vous veux céans. Victor Hugo lundi 7 [ill.] h. [ill.] de Paris

Lettere a familiari di Mercadante

11. Lettera della duchessa d’Atri, Giulia Colonna, a Giacinto Mercadante, 22 aprile 1848, 1 carta ripiegata in due, scritte le prime due facciate, con busta (I-Nc, Rari Lettere 20.16.20/16)

[busta] All’Ill.mo Signore / Il Tenente D. Giacinto Mercadante Martinsicuro

Napoli 22 aprile 48 Amabilissimo Tenente grata sono a’ vostri ricordi ed alla vostra amicizia sono troppo persuasa della sincerità de’ vostri auguri, e ve ne rendo infiniti ringraziamenti, ricevete anche i miei auguri e quelli di mio marito e siate ancor voi certo che i voti nostri non sono dettati dall’uso, ma dalla sincera amicizia quale ho sempre avuta per voi. Il vostro Beppino trovasi in casa del zio dov’è trattato come un figlio, e dove passerà queste feste, mi dice Gaetanino che egli dimani verrà qui a vedermi, e non mancherò premunirlo perché vi scriva, quanto sarebbe buono se veniste in Napoli per gioire nel vedere questo caro figlio divenuto ora un bellissimo e simpatico giovinotto, spero che egli si possa in appresso formare la vostra consolazione. Il Gran Maestro fu accolto con entusiasmo degli alunni del Collegio li si fece un trono con corona d’alloro, e poi v’era qui un pezzo di musica del nostro Braga questi avendo riscosso l’approvazione de’ suoi superiori, e specialmente del gran maestro, il quale nella effusione di cuore, l’abbracciò, fu tanta la sua commozione che svenne delirando dal piacere! Che ne dite caro Tenente? Vi sareste voluto trovare presente a quella commovente scena? Sono persuasa, che questo articolo vi farà versar lagrime di consolazione. Mi dispiace che quest’anno non potrò riveder Giulia perché la salute di mio marito non lo permette, verrà dunque invece Luigino con la sposa che saranno quest’anno li nostri li nostri [sic] giochi [?] Addio caro tenente, tante cose alla vostra famiglia, e credetemi per sempre V[ost]ra Affez[ionatissi]ma Duchessa d’Atri

12. Lettera di Rossini a Sofia Mercadante, Passy (Parigi), 12 settembre 1864, 1 carta ripiegata in due, solo le prime due facciate scritte, con busta (I-Nc, Rari Lettere 20.16.20/15)

[busta] (Italie) / A Madama Mercadante / moglie del celebre compositore / di musica / Napoli

Madama Mercadante alcuni amici mi scrissero da Pesaro sul finire del mese p[rossimo] p[assato] essere partiti di colà per la volta di Parigi i maestri Conti e Florimo, fui lieto a questa notizia poiché mi promettea essa non solo il bene di rivedere due carissimi amici, ma eziandio avere in loro due valentissimi interpreti onde (nel loro ritorno a Napoli) far agradire in mio nome al vostro illustre consorte i sentimenti della mia viva gratitudine per quanto egli magistralmente aveva operato in onore della mia Patria e di me stesso; attesi sino ad’ora, incerto come il sono del loro arrivo in debito sacro di offrire a Mercadante il tributo che le è ben dovuto prendo a libertà di rivolgermi a voi e pregarvi di dichiarare al vostro celebre compagno che la mia riconoscenza ugualia la mia ammirazione per lui; nella dolce lusinga che queste parole offertele da voi abbian l’efficacità da me sinceramente desiata, mi do l’onore e il piacere di dirmi Vostro Devoto Servitore G. Rossini Passy de Paris 12 sett[em]bre 1864

A madama Mercadante Napoli

Altre carte

13. Foglio con annotazioni di Ponchielli riguardante tagli e cambiamenti di tonalità nel terzo atto della Gioconda, 1 carta, solo la prima facciata scritta (I-Nc, Rari Lettere 20.16.20/21)

Atto 3:° nel tuono scritto fino al 1° quarto dell’ultima misura. Nella pag: 200 dove attaccando il basso in levare ed in tempo ordinario; nel 2° quarto l’accordo in Re poi segue lento46 Con taglio la serenata continoarla in Reb con taglio di preparazione passare all’And.te poco mosso pag: 224 un tuono sotto e con egual modo col minuetto in Lab. Saltare le prime 4 misure pag: 229 ed attaccare il seguito nel tuono scritto. Il ballo delle ore studiare in tuono in modo da incominciare le ore dell’Aurora in Mib continuare sempre ½ tuono sotto, forse opportunamente con qualche piccolo taglio dopo il Galop alla penultima misura pag. 259

[facciata 2] Autografo Ponchielli47

Documenti

14. Contratto tra Mercadante e i fratelli Clausetti, 23 ottore 1862, 1 carta ripiegata in due, solo la prima facciata scritta (I-Nc, Rari Lettere 20.16.20/24), in grassetto le parti prestampate

Atto di cessione in doppio originale

Colla presente scrittura privata da parte il Sig.r Saverio Mercadante e dall’altra i fratelli Clau-

setti dichiarano e convengono quanto appresso.

Il Sig.r Saverio Mercadante dichiara di aver ceduto ai signori fratelli Clausetti, l’unica legittima ed esclusiva proprietà delle seguenti sue composizioni per canto con accompagnamento di pianoforte e per pianoforte solo intitolate. A mia figlia. Romanza per voce di Baritono dedicata al distinto artista di canto Alfonso Guercia.

46 Segue, cancellato, «invece di attaccare subito da pag. 212». 47 Di altra mano.

Il Lamento del Bardo. Fantasia a grande orchestra, in partitura Sinfonia fantastica in partitura

In forza di questa cessione i soli editori suddetti sono autorizzati a stampare o far stampare ed

a pubblicare o far pubblicare in tutti i paesi le sue suddescritte composizioni tanto in originale quanto in qualunque riduzione, rappresentazione o esecuzione. Qualsiasi ristampa delle composizioni suddette che si avesse a pubblicare in tutti i paesi come sopra senza l’espressa approvazione dei signori Fratelli Clausetti, soli leggittimi editori-proprietari delle medesime in tutti i paesi è da considerarsi contraffazione illecita. Tale cessione è fatta verso il compenso stabilito di Italiane lire mille pagate alla sottoscrizione del presente contratto.

La presente scrittura sottoscritta dalle parti è stata redatta in doppio originale, uno dei quali è

rimasto presso il Sig.r M.tro Saverio Mercadante e l’altro presso i signori Clausetti. Napoli 23 Ottobre 18settantaude Fratelli Pie[tro] L[orenzo] Clausetti

15. Passaporto di Mercadante (I-Nc, Rari Lettere 20.16.20/25), 1 carta, in grassetto le parti prestampate

Noi Luigi Carafa della Spina dei Duchi di Traetto Maggiordomo di settimana di S.M. (D.G.), Commendatore del Real Ordine del Merito Civile

di Francesco I° […] provvisoriamente incaricato del Portafoglio del Reale Ministero degli Af-

fari Esteri

Partendo per Ravenna il Cavaliere D. Saverio Mercadante, di Napoli, Direttore del Real Collegio di Musica, con la figlia Ismalia

Per ordine di S.M. impongo a tutti i suoi Ministri ed Officiali di Giustizia, ed a quelli che non lo sono, domando, nel Suo Reale Nome, che non rechino molestia, né impedimento alcuno nel viaggio, anzi prestino il favore necessario per eseguirlo.

Napoli 4 maggio 1859 Buono per dodici giorni Carafa

Figura 1: Foglio autografo di Balzac (I-Nc, Rari Lettere 20.16.20/14).

Figura 2: Lettera di Leopoldo di Borbone a Mercadante, Napoli, 13 marzo 1843 (I-Nc, Rari Lettere 20.16.20/4).

Figura 3: Passaporto di Mercadante (I-Nc, Rari Lettere 20.16.20/25).

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