2 minute read

Il neuromarketing incontra l’arte dell’etichetta

Lo scorso novembre, in occasione della fiera Simei, Salone Internazionale Macchine per Enologia e Imbottigliamento, nel corso di una conferenza stampa molto partecipata si è parlato dell’importante funzione dell’etichetta nel processo decisionale ultrarapido che determina l’acquisto di una bottiglia di vino. La nostra giornata è fatta di decisioni, pensate che ne affrontiamo circa 35 mila in un giorno, decisioni molto difficili perchè siamo bombardati di informazioni: l’infobesità è un termine coniato per sintetizzare la sensazione di sovraccarico informativo che tutti noi subiamo costantemente, infatti è innegabile che la nostra dieta quotidiana di informazioni sia sempre più carica e consistente.

COGLIERE L’ATTIMO

Advertisement

Siamo sempre di corsa e lo siamo anche quando facciamo la spesa. Il tempo medio di sosta di un acquirente davanti allo scaffale è di 15 secondi, all’osservazione di un prodotto sono dedicati solo 4 secondi. In un tale contesto i produttori e i marchi devono far sì che il loro prodotto sia visibile e distintivo, comunichi i valori del marchio o del prodotto per creare un coinvolgimento emotivo, e questo è il primo momento della verità. Il secondo è relativo al momento in cui il consumatore pren-

UN’ESPLORAZIONE DELLE POTENZIALITÀ DEL NEUROMARKETING ALL’INTERNO DEL SETTORE VITIVINICOLO, PARTENDO DA UNO DEGLI ELEMENTI PIÙ DISTINTIVI DELLA BOTTIGLIA de in mano il prodotto, nel nostro caso una bottiglia, ed è a questo punto che l’etichetta diventa la protagonista assoluta della comunicazione, perché “deve” coinvolgere emotivamente, comunicare i giusti valori per arrivare alla decisione di acquistare la bottiglia. Sono le emozioni che ci spingono a comprare questo o quel prodotto, la ragione nel processo decisionale pesa poco, solo il 5%.

Andrea Ciceri, presidente di SenseCatch, ha affermato che il processo decisionale che conduce all’acquisto del vino ha forti connotazioni emotive e sociali e inoltre la qualità del prodotto può essere valutata solo dopo il consumo, ed è per questo che l’etichetta sulla bottiglia diventa il facilitatore per eccellenza, uno strumento per raccontare il vino e trasmettere i valori della cantina che li produce, e deve anche in qualche modo anticipare l’esperienza sensoriale preparando il consumatore alla degustazione del prodotto.

SenseCatch offre servizi di consulenza e ricerca di mercato alle aziende per comprendere i reali comportamenti, desideri e atteggiamenti delle persone. Applica modelli di ricerca validati per comprendere in modo oggettivo il vissuto emotivo della persona durante qualsiasi tipo di esperienza. Adottando un approccio che integra tecniche tradizionali di ricerca (questionari e interviste) con la misurazione di parametri comportamentali, cioè coinvolgimento emotivo e attenzione visiva, i veri driver decisionali.

Scelgo Un Vino Perch

MI PIACE L’ETICHETTA!

Certo, molti noi obietteranno che non è vero, che lo scegliamo per la qualità o per altri motivi, ma come abbiamo visto l’etichetta sulla bottiglia è fondamentale. Proprio per capire meglio il ruolo delle carte nella valorizzazione del vino, UPM Raflatac, produttore di carte autoadesive, ha commissionato a SenseCatch nel 2018 uno studio, capace di fornire una base e un punto di partenza per coloro che progettano o producono etichette. Per lo studio, le cui prove e test si sono svolti in Italia, allora venne scelto un vino rosso e ora tutti i dati e risultati della ricerca sono stati raccolti in un volume, scaricabile inquadrando il codice QR qui accanto. UPM Raflatac ha poi deciso di estendere lo studio al vino bianco focalizzandosi su un mercato chiave per l’ export del vino come quello tedesco, utiliz-

This article is from: