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Primetta: quando il restyling è questione di gusto

RICOLLEGANDOCI ALL’ULTIMA INTERVISTA A MICHELE BONDANI DI PACKAGING IN ITALY, PUBBLICATA NEL NUMERO DI CONVERTER&CARTOTECNICA NOVEMBREDICEMBRE 2021, PROSEGUIAMO CON L’APPROFONDIMENTO SUL TEMA DEL RESTYLING DEL BRAND, E DOPO AVERNE INDICATO LE PIÙ IMPORTANTI LINEE GUIDA, ANALIZZIAMO UN CASO STUDIO CHE HA VISTO PROTAGONISTA L’AZIENDA TOSCANA PRIMETTA SPECIALIZZATA IN CONSERVE DI POMODORO DAL 1969 CHE HA SCELTO DI AFFIDARSI ALLO STAFF DI PACKAGING IN ITALY PER QUESTA IMPORTANTE OPERAZIONE DI RILANCIO DEL BRAND IN FUNZIONE DI UN NUOVO POSIZIONAMENTO

Primetta è un marchio storico nel settore della produzione di conserve e pelati, fondato nel 1969 e dal 2012 è entrato a far parte di Neri Industrie Alimentari, azienda della provincia di Pistoia fra i primi brand leader italiani nei sottoli e conserve alimentari. Ed è proprio partendo dalla territorialità del prodotto che è stato pensato e progettato il restyling del marchio Primetta. L’immagine di Primetta era legata a uno stile di comunicazione rimasto ancorato agli anni ’60 e questo oggi, soprattutto se giochi la tua sfida in un settore di mercato davvero molto affollato come è quello delle conserve e dei pomodori pelati, non è il massimo, soprattutto se vuoi emergere dalla massa. Parliamo di un prodotto che è la base della nostra cucina, ma che proprio per la sua grande diffusione è praticamente considerata come fosse una commodity, e quindi estremamente complessa da differenziare.

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Michele Bondani, fondatore e titolare di Packaging in Italy

RACCONTARE E VALORIZZARE I PUNTI DI FORZA

“Quando Neri mi ha contattato per il restyling e riposizionamento del loro marchio Primetta, ci siamo resi conto immediatamente di essere davanti a un prodotto che per font, lettering, scelta stilistica e fotografica del packaging, trasmetteva un’immagine datata ma soprattutto senza valorizzare i tratti distintivi di questo prodotto”, ci racconta Michele Bondani titolare di Packaging in Italy. Parliamo infatti di un prodotto che fa della regionalità un suo punto di forza, essendo coltivato solo in Toscana, tanto da essere certificato, perché coltivato senza l’impiego di diserbanti chimici, raccolto a mano e lavorato a bassa temperatura per preservarne gusto e qualità, fino al confezionamento durante il quale, sempre a mano,

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