Brighton avventura in un pomeriggio piovigginoso di mezza estate

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Brighton di Marzia Pasticcini

Avventura in un Pomeriggio Piovigginoso di Mezza Estate


Prefazione dell’autrice Ho trovato un ricordo in un cassetto: una cosa rimasta sospesa e non conclusa. Avevamo vent’anni o poco più. Non sapevo niente di musica, ma Alberto Forlani sì! Ho rincontrato Alberto tempo fa. Mi ha offerto un caffè. Ho rifiutato. Ero in bici. Ero di fretta. Occasione mancata. Lo rivedo. Questa volta sono io a fermarlo. Gli chiedo se si ricorda…. Non ha più il vinile se ne è liberato. Lo ha venduto quasi tutto o lo ha regalato. Sì! …ricorda la musica elettronica degli anni ’70 /’80. Chi c’era? …ah Sì! Klaus Schulze, Terry Riley, The Residents, Tangerine Dream, King Crimson

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…. Riconosco solamente il brano di ouverture: tratto dall’album Fantasia Lindum degli Amazing Blondel, gruppo inglese di allora; facevano musica elisabettiana, che ricorre nel nastro, come sottofondo al narratore, a sottolineare, la leggerezza che anticipa il precipitarsi degli eventi, eventi amplificati dalla musica dei Tangerne Dream? Sono loro quegli effetti musicali di sottofondo: … i

passi, il rumore dei tuoni della tempesta,…. Quei vortici che ricordano vagamente gli oblò delle lavatrici…..? E quel rumore di elica da elicottero…? Ma da quale album erano stati tratti…: Phaedra? Cyclone? Tangerne Dream? ….e l’effetto Suspance ed i crescendo delle trombe….? Erano forse dei King Crimson? Ho detto nastro! …beh, sì… effettivamente si trattava di una audio-cassetta, custodita per anni, …duplicata…., poi persa… e infine ritrovata. E siamo al ’96.

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Su un computer preso a noleggio, per un concorso, cuffie alle orecchie e dita sui tasti rewind e forward

inizia la

sbobinatura, fra una pausa a l’altra, un caffè che tira l’altro, il testo inizia a prendere forma. Le immagini sono autentiche: acquarelli originali.; ne posso vantare il copyright. Le ho tratte, con un piccolo scanner manuale, dal diario in mio possesso, perché si tratta di una storia vera, beh sì una realtà un po’ trasfigurata dall’emozione del mio primo viaggio all’estero da sola,… dal confronto/scontro con un'altra cultura. Beh, gli Inglesi…., spero non me ne vogliano, ma all’epoca invidiavo loro la lingua. Anche se il testo lascia un po’ a desiderare… – sì lo so che avrebbe potuto essere rielaborato, non è che la prima stesura, scritta di getto tanti anni fa nelle due ore di attesa di apertura della mensa universitaria – è comunque una piccola cosa cui tengo molto, una pagina di diario, un

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diario in un diario che reclamava di essere ricordata, ma soprattutto ascoltata. Sì, perché di questa storia esiste una versione audio, recitata malamente, sì, ma nonostante gli errori e le omissioni, l’enfasi e l’entusiasmo c’erano tutti. Finita la registrazione, nella casa di Alberto, … un vero studio di registrazione, ci facemmo quattro risate. E dopo aver riascoltato le nostre voci, decidemmo di non registrare una seconda volta; avremmo lasciato il nastro così com’era. Il tutto finì poi in un cassetto, il nastro da una parte e il testo in un floppy, le immagini in un altro dischetto. Non stavano insieme, le immagini e il testo, superavano la memoria. È stato così per anni. Poi un giorno dell'anno 2009 una sinfonia trasmessa alla radio solletica i ricordi come la madlaine il palato di Proustiana memoria.

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Sono a lavoro. Attendo con trepidazione la fine del pezzo, in attesa che l’annunciatore pronunci: “…abbiamo trasmesso……”, ma la musica ricomincia e sembra non finire. Sento dei passi, … mi attendono per un lavoro. Internet mi viene in soccorso. Vado sul palinsesto Rai. Anticipo l’annunciatore: …è la quarta sinfonia di Johannes Brahms, la quarta giustappunto che fa da ouverture alla quarta parte della nostra storia. E questo è il secondo ed ultimo brano che mi sia dato conoscere. Una coincidenza o una maestria del nostro Alberto, al quale vanno tutti i miei ringraziamenti per la scelta delle musiche e per la sua disponibilità.

Marzia Pasticcini

Certaldo, 1 dicembre 2009

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Personaggi e interpreti in ordine di apparizione

Marzia

Marzia Pasticcini

La Signora dello stand

Marzia Pasticcini

Paola

Alberto Forlani

Il Vecchiaccio dall’anello d'oro

Alberto Forlani

La Grassona dell’autobus

Simone Poli

L’Omaccio vestito di nero

Alberto Forlani

La Vecchia del numero 116

Marco Marconcini

Il Negro

Simone Poli

Primo autista

Marco Marconcini

Secondo autista

Marco Marconcini

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Prima parte

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Mentre su Brighton calavano le prime luci del mattino, Marzia si affrettava ad uscire per andare al mercatino dell’usato in Upper Garden Street dove si vendeva di tutto, da vecchi mobili a piccoli oggetti. Di buon mattino, Marzia prese l’autobus numero 13 ed arrivò sul luogo dove ebbe inizio la storia allucinante. Girò tutto il mercatino quando ad un tratto su un vecchio baule, fra altre cianfrusaglie, notò un diario stranissimo. C’era scritto un nome ed un indirizzo:

Thelma Psitcheth Clarke 116 Eastern Road Brighton

Dentro vi erano delle strane cose scritte, sembravano preghiere, e dei bei disegni. Tutto era molto strano.

Marzia - (pensando fra sé indecisa) devo assolutamente averlo, ma forse no, non lo prenderò. Ma sì! – Scusi signora, quanto costa? La Signora dello Stand - Costerebbe due sterline, ma te lo vendo per una sterlina e cinquanta pence.

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Marzia - Senta! Me lo può tenere fintanto non torno? Devo andare a fare degli acquisti. La Signora dello Stand - Va bene! Ma solo per un ora, altrimenti lo do via. Marzia - Va bene, arrivederci. (Si allontana ancora indecisa). Lo compro o non lo compro? Che dilemma. Lo compro!

(Tornando sui suoi passi, si rivolge alla signora dello stand) Senta signora, ho deciso di comprare quel diario che mi ha messo da parte. ...Grazie! Ecco una sterlina e cinquanta pence. Bye! Passano alcuni giorni ... Paola - ...sì, DAVVERO, TI GIURO! E mentre stava guidando, si accorse che una macchina che veniva in senso inverso le stava venendo incontro come se si fosse trovata di fronte ad uno specchio. Ma nel momento dell’impatto quella macchina non c’era più, era SPARITA! Marzia - STRANO, MOLTO STRANO! Ma davvero Paola queste cose che mi hai detto sono tutte vere? Paola - Sì, certo! Marzia - A proposito di cose strane, ti voglio far vedere un diario che ho trovato qualche giorno fa al mercatino dell’usato di Brighton.

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Paola - Sì, sono molto curiosa. Dov’è questo diario? Marzia - A casa mia. Andiamo, non è lontano ! Ma comunque prendiamo un autobus. (la porta non si apre con disperazione di Marzia) ...accidenti! Questa porta non si apre mai! ...ecco si è aperta, entra! Paola - ...CHE CARINA! La mia casa invece è moto brutta! Marzia - Ecco il diario, guarda! Paola - COM’È STRANO! Marzia - Prova a leggere un po’ che razza di cose sono scritte dentro. Paola - Ma dai non ci capisco niente, cosa dice, leggi tu! Marzia - Sono delle preghiere o roba del genere. Paola, guarda questa la capisci anche da sola! Insieme -Saluti di compleanno dedicati a Thelma nel giorno del suo diciassettesimo compleanno, firmato C.V.M. Paola - Guarda un po’ la data. No, non guardare, ho già visto io. Oioi, mi vengono i brividi. 17 CHE NUMERO! Marzia - Come si può fare per sapere quando è stata scritta questa poesia? Paola - Proviamo a guardare tutte le date che sono nel diario. Marzia - Hai ragione! Comunque, dovrebbe risalire ai primi del ‘900. La data più vecchia è il 1911 e quella più recente il 1924.

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Paola - Facciamo un po’ di conti. Se noi ora siamo nel 1982, se poi è sempre viva quanti anni avrebbe ora, supponendo ne avesse avuti 17 nel 1911, e quanti ne avrebbe invece se ne avesse avuti 17 nel 1924? Insieme - ...dunque, biribibiribibiribi.... eeeeehhhhhh...... 1982 - 1911 fa... esattamente 71 anni, ma siccome nel 1911 ne aveva 17 si aggiungono e ora avrebbe 88 anni. Marzia - Io ho già fatto l’altro conto, e cioè se aveva 17 anni nel 1924 ora ne avrebbe 65. Insieme - ...DOBBIAMO ASSOLUTAMENTE ENTRARE IN QUELLA CASA! Marzia - E se fosse morta? Paola - Forse sarebbe meglio andare a dare un’occhiata al cimitero. No, andiamo a ricercare la casa dove abitava prima.

...In quel momento si ode il rumore di una chiave che gira nella serratura della porta Marzia - Oddio, ecco gli Inglesi! Chissà arrabbieranno quando ti troveranno qui.

come

si

Paola - Com’è la famiglia in cui vivi, Marzia? Marzia - Mi ci trovo abbastanza bene, ma sono e rimarranno sempre degli stupidi Inglesi!

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Salirono gli Inglesi arrabbiatissimi con Marzia che gli aveva portato una intrusa in casa.

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Seconda parte

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Fuori c’era il temporale. L’ombrello non si apriva. Poi finalmente si aprì. Marzia - Forza, corriamo alla fermata dell’autobus!

Per una strana coincidenza, l’autobus che presero portava direttamente in Eastern Road. Insieme - (Si sente un respiro affannoso) Ha, Ha, oioi che corsa!

L’autobus si fermò ad un semaforo rosso ed un vecchio con un anello d’oro al dito bussò più volte, con lo stesso anello, contro i vetri dell’autobus. Era un anello enorme, grande quanto una moneta. Lo portava al medio della mano destra; ricopriva quasi l’anulare e l’indice da quanto era norme. Come per magia la porta si aprì. L’uomo salì. Il cuore delle due ragazze batteva forte. Il vecchiaccio si sedette di fronte a loro senza una parola. Insieme - Non scenderà mica con noi?

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Alla fermata seguente una grassona salì e si sedette accanto a Marzia con tanta intensità che Marzia fu spostata violentemente di mezzo metro.

Marzia - Scusi signora, dov’è Eastern Road? La Grassona dell’Autobus - Alla terza fermata. Marzia – Grazie!

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Terza parte

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Alla prima fermata il vecchiaccio dall’anello d’oro scese, con grande sollievo per le due amiche. Ma arrivò anche la terza fermata. La Grassona dell’Autobus - Guardi signorina, Lei deve scendere qua. Marzia - Grazie signora! Paola a che numero siamo? Paola - Al dieci accidenti, e dobbiamo andare fino al centosedici. Marzia - Ma dove cavolo è questa casa? Insieme - Domandiamolo a qualcuno! Paola - Non c’è nessuno da queste parti. Accidenti a questa pioggia, tira un po’ l’ombrello in qua! Mi stai bagnando tutta. Ha ha, ...dai non fare la scema! ...Dai qua che lo porto io. Marzia - Paola, guarda! C’è un uomo che sta scaricando degli scatoloni da un camion, proviamo a domandarlo a lui. Forza, corriamo!...Scusi, scusi! Paola - No, andiamo via, Marzia. Mi fa paura, guarda com’è brutto, guarda che denti marci ha. Marzia - Sì e poi è tutto vestito di nero con un cappello nero in testa alla Bonnie e Clyde. ...Scusi, scusi! ...E’ questa Eastern Road? L’Omaccio Vestito di Nero - Sì è questAA!

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Marzia - Allora sa mica dove si trova il numero 116? L’Omaccio Vestito di Nero - Sì è più avanti. Paola - Domandagli se conosce Thelma Psitcheth Clarke! Marzia - Sì, sì, glielo domando subito. ...Scusi, conosce mica una signora che abita qui vicino, proprio al numero 116? ...Una certa Thelma Psitcheth Clarke! L’Omaccio Vestito di Nero - Non conosco nessuna Thelma Psitcheth Clarkeeee!!!! Marzia - OK, OK. BYE! Insieme - Mamma mia che tipo, brrr che brividi! Ma dov’è questo numero 116? Marzia - Guardiamo un po’.... Paola - ...ventinove... Marzia - ...quarantacinque..., Oh che via strana è questa! Il numero venticinque viene ora??? Paola - Oddio, ora c’è anche la salita! Ce la fai a camminare? Marzia - Paola! Guarda! Sembra una strada di San Francisco. Paola - Ma io dico che questi numeri stanno tornando indietro. Non esiste mica il 116! ...Marzia guarda com’è strano questo palazzo! ...Cos’è, una scuola?

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Marzia - Ma no, è una chiesa. ...brrr che brividi, ...una chiesa con delle tende nere. Come sono tenebrosi questi inglesi. Certo è parecchio lugubre. Paola - MOLTO!

Istintivamente le due ragazze si voltarono verso destra, rabbrividendo. Insieme - (ansimando con il fiatone) ....Ha, ha ... il numero 116! Paola - Oddio Marzia, una vecchia che prende il tè. Guarda lassù, alla finestra. Marzia - E’ lei, Paola! E’ lei. E’ Thelma Psitcheth Clarke! Oddio, oddio. E ora che si fa? Paola - Suoniamo il campanello!

Marzia va per suonare il campanello Paola - No, ferma! ...Ho paura! ...Aspetta! ...Marzia, senti, io ho paura, molta paura! Mia cugina mi ha detto che tutte le case inglesi hanno il loro fantasma. Non vedi com’è questa casa? ...Le piacerebbe tanto fare un viaggio in Inghilterra proprio per questo motivo. Marzia - PAOLA! ...PAOLA! ...Thelma ci guarda! ...Ed ora che si fa? ...E se dopo essere entrate dentro, non si

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uscisse più fuori? ...Paola, questa casa è stranissima. Guarda come è bianca. Paola - Sì, Sì! Ma poi anche la struttura è strana. Marzia - Io suono. Ci sono tre campanelli, c’è scritto sopra ...uno, ...due, ...tre. Quale pigio? Paola - Ma come parli Marzia? Parla I-T-A-LIA-NO! ...Dai, suona il numero uno! Marzia - Non risponde nessuno! Paola - Suonalo tre volte! Marzia - Sì, ma non rispondono. ...Ora suono il numero due. ....Qui non risponde proprio nessuno. ...C’è rimasto il numero tre. Paola - ODDIO, MARZIA! Mi sento male. SUONA! Marzia - Ora suono. La Vecchia del Numero 116 - Chi èèèèè? Bla, bla, bla, ci, bla, bla ci, bla ci. Marzia - Excuse me, I can’t understand you. Non capisco. ...Paola, ha riattaccato! Paola - Ma cosa ti ha detto? Marzia - Non ho capito. Forse viene giù. ...Ma cosa le diciamo se viene giù? ...Ha! Le possiamo inventare che siamo due ragazze Italiane e stiamo cercando una signora che dovrebbe avere delle poesie, perché

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ne abbiamo viste alcune al mercatino dell’usato di Brighton... Paola - Sì, ma non stare a parlare troppo. Spiegaglielo solo se lei ti chiede qualcosa. Marzia - ...Sento dei passi! ...Arriva! Paola - ...Brrr, guarda che occhi celesti che ha. Ti gelano il sangue nelle vene! Marzia - Buon giorno! Scusi signora, è lei Thelma Psitcheth Clarke? La Vecchia del Numero 116 - Nou, mi dispiace! Marzia - Ma so che abita qui. Guardi, non riesco a pronunciare bene il nome. ...Paola! Paola! Dammi il foglietto! Ecco signora, guardi qui! ...Sa, siamo due ragazze Italiane ...e Sabato mattina eravamo al mercatino di Brighton ed abbiamo visto ...delle poesie antiche in vendita sopra un banco e sappiamo che queste poesie le aveva questa signora che stiamo cercando e... Paola - MARZIA BASTA! Non le raccontare più niente. Non vedi come ti guarda? La Vecchia del Numero 116 - Mi dispiace, non conosco nessuna Thelma Psitcheth Clarke. Probabilmente non abita più qui. Abito qui da solo due settimane e questo palazzo è stato rimesso a posto solo da sei mesi. Non so niente, mi dispiace. Ma provi a

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domandare alla casa accanto. Loro abitano qui da anni e forse possono darvi qualche suggerimento. E poi voi due... ciap, ...ciap, ...ciap, ...blel, ...blel, ...blel, ...una scuola..., ...ciap, ...un vecchio archivio..., ...un college. Paola - MARZIA! Cosa ti sta dicendo? NON CAPISCO UN ACCIDENTE! Marzia - Non riesco a capire più niente nemmeno io. Mi sta parlando di una cosa strana, ...di una scuola o di un archivio. Credo ci abbia detto di andare là a vedere un po’ ...qualcosa. ...Ma io ho paura. Non voglio andarci! Paola - MARZIA! Ho capito la parola... UNIVERSITA’, ...UNIVERSITA’, sì! Forse si tratta dell’archivio dell’università. Forse ci sono dei suoi documenti. Ma non andremo lo stesso. Ho molta paura anch’io. Hai ragione! Te fai bene a non darle retta, perché come ti dissi l’altra notte, mentre tornavamo a casa, la curiosità molte volte può portare alla MORTE! Marzia - Allora, andiamo alla casa accanto. Tanto questa curiosità qui non è rischiosa. Paola - Qui non c’è nessuna casa. ...Entriamo in questo cortile. ...Che c’è qua? ...Vedo che ci lavorano, ...c’è della gente. Glielo domando io. ...Scusi! Conoscete questa signora? Il nome è scritto sul foglio!

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Gente nel cortile - ...emm, no! ...emm, no, no! Io no! ...mi dispiace! No, no! Paola - Marzia, ma cosa sono queste statue di marmo, queste lastre di marmo? Marzia - (Con un sospiro di paura e sopresa) ...Ehh! Ma qui ci fanno le lapidi per i cimiteri! Insieme- ANDIAMOCENE!

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Quarta parte

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Insieme - Siamo di nuovo sotto la casa di Thelma! Marzia - Ed ora che facciamo?. Paola - Non abbiamo risolto un bel niente! Marzia - Risuoniamo a Thelma? Paola - Ma no! ...E che le diciamo poi? ...Suoniamo agli altri campanelli. Io suono il due, te il numero uno. Marzia - Vedi, non risponde nessuno. ...Ora tocca a me! ...come al solito anche al numero uno non risponde nessuno. Ed io riprovo! ...Una, due, tre volte. ...Ecco! Ora mi sento soddisfatta. Paola - Senti Marzia, andiamocene! Che ci stiamo a fare ancora qui? Marzia - E’ vero! piovere più Sono tutta ...sta zitta! osservata?

Hai ragione! ...E’ cominciato anche a forte. Ma qui sta venendo l’alluvione! bagnata. ...Pts, pts, ...aspetta Paola..., ...Non sembra anche a te di essere

Paola - No! ...Ma a ripesarci bene, mi sembra di sì.

Istintivamente le due ragazze alzarono lo sguardo verso una finestra del piano superiore della casa e con loro sorpresa e terrore videro una faccia di negro che le stava guardando con astio ed insistenza. Insieme - Oddio! E questo da dove salta fuori?

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Paola - Eppure quella signora ci ha detto che era l’unica ad abitare nel palazzo e che gli altri appartamenti erano vuoti! Questa storia si mette molto più strana di quanto avevamo pensato. Marzia - Senti Paola, io ho paura. Ma chi sarà! Eppure ho suonato tutti i campanelli ...e non una volta sola. E’ tutto molto strano, altrimenti quello avrebbe risposto. Paola - MARZIA! Per me quella donna era LEI! Era THELMA! Hai visto come ti guardava? E quando le hai rammentato quel nome e le poesie ha avuto un sobbalzo. Marzia - A me, veramente, è sembrata molto fredda e controllata. Paola - Sì, è vero. Ma io questo particolare l’ho notato. Hai fatto bene a non portarti il diario con te. Io credo te lo avrebbe preso. Marzia - Paola, senti. C’è sempre quello che ci sta puntando dalla finestra. Io gli dico qualcosa. Paola - No, FERMA! Marzia - Scusi! Conosce una certa Thelma Psitcheth Clarke? Il Negro - NON CONOSCO NESSUNA THELMA PITCHES CLARK! ANDATE VIA! ANDATEVENE VIA DA QUI!

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Paola - Hai sentito che ha detto? Mi vengono i brividi! Insieme - Andiamocene, presto! Marzia - Non ce la faccio più a correre, Paola. Aspetta! ...Prendilo te l’ombrello. Paola - La fermata dell’autobus è lontanissima da qui. Come facciamo? E se quello ci insegue? Facciamo l’autostop! Marzia - Sì! Sta arrivando una macchina. ...Scusi, ci potrebbe dare un passaggio in Churchill Square? Primo Autista - Io vado là, ma laggiù c'è dell'autobus, bye!

la fermata

Insieme - CHE STRONZA! Paola - C’è un’altra macchina! Marzia - ...Scusi, va in Churchill Square? Secondo Autista - Yeah! Insieme - ...Le dispiacerebbe darci un passaggio fin là? Secondo Autista - No, ma laggiù c’è autobus, bye!

la fermata degli

Insieme - TUTTI GLI INGLESI SONO STRONZI! ...Ma chi ce lo ha fatto fare di venire in Inghilterra! Non potevamo andare al mare?

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Marzia - Guarda Paola, sta arrivando un autobus. Corriamo, forza! Non dobbiamo perderlo, altrimenti rimaniamo qui! Insieme - (Sfinite per la corsa, respirano affannosamente) Ha, ha, ha! Finalmente ce l’abbiamo fatta a salire. Grazie Thelma! Siamo tutte bagnate e ci siamo prese anche un bel raffreddore. (Si sentono colpi di tosse e starnuti), Hem! Hem! EtcÏ! EtcÏ!

Certaldo, Novembre 1982

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Brani musicali presenti nel CD:

Amazing Blondel, Fantasia Lindum Johannes Brahms, 4^ sinfonia Musiche elettroniche anni 70’/80’: King Crimson, Klaus Schulze, Tangerine Dream: Phaedra, Cyclone, Tangerine Dream

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Š Marzia Pasticcini

Certaldo, Novembre 1982/1 dicembre 2013

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