l’angolo normativo
di Marco Crespi, Istituto Italiano del Rame
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I tubi di rame compositi e la norma UNI 11342 È stata pubblicata lo scorso dicembre la norma UNI 11342 sui tubi di rame compositi a spessore sottile con un rivestimento esterno di una plastica estrusa. Molti installatori li conoscono già, poiché sono sul mercato già da tempo, ma penso sia utile esporre le loro caratteristiche e i punti salienti della norma. Nel corso dell’articolo verrà citata la più volte la UNI EN 1057: è norma che riguarda i tubi per acqua potabile, gas e riscaldamento; servirà a fare risaltare differenze e punti in comune con il tubo “classico”. Il titolo della UNI 11342 è “Rame e leghe di rame - Tubi compositi senza saldatura di rame e polietilene per adduzione fluidi”
Il tubo composito ACQUA E RISCALDAMENTO. “Il tubo di rame composito a norma UNI 11342 viene usato sostanzialmente per l’acqua potabile ed il riscaldamento.”
È un tubo di rame a spessore sottile, con un rivestimento esterno di plastica estrusa e uno strato adesivo intermedio. Le sue caratteri-
stiche dimensionali sono esposte nella tabella 1: come si vede, lo spessore del metallo varia da 0,25 a 0,5 mm. La sottigliezza per i tubi di rame non è una novità: senza andare nei tubi capillari, ricordiamo che la norma UNI EN 12735 sui tubi per condizionamento e refrigerazione prevede anche spessori di 0,28 mm e la stessa UNI EN 1057 prevede 0,5 mm per i diametri più bassi.
Le caratteristiche del rame Il rame deve essere del tipo CuDHP, cioè con purezza del rame 99,90% minimo ed è fornito allo stato fisico ricotto (R220) semiduro (R250) e duro (R290). Sono le stesse caratteristiche del tubo UNI EN 1057, dal quale si distacca unicamente per lo spessore, il diametro e, ovviamente, la plastica esterna.
La norma UNI 11342 Peculiarità del tubo Rispetto al tubo di rame UNI EN 1057, le peculiarità del tubo composito sono tre: una maggiore leggerezza, una maggiore piegabilità e un prezzo più stabile. Pulizia interna La pulizia è la stessa richiesta per i tubi UNI EN 1057: la quantità di residuo carbonioso non deve superare i 0,20 mg/ dm2. Prove richieste Numerose sono le prove che il tubo deve superare prima di essere immesso sul mercato: composizione e pulizia interna, trazione, stabilità termica, caratteristiche della plastica, curvatura a freddo, allargamento e assenza di difetti (prova a correnti indotte, idrostatica e pneumatica). Produzione Per la parte in rame, nessuna novità rispetto al tubo tradizionale: il ciclo produttivo è il medesimo. Versione rivestita Nel rispetto delle legislazione sul risparmio energetico, esiste anche la versione pre-isolata, dotata di un rivestimento in polietilene espanso. Altre norme europee A mia conoscenza, in Europa sono in vigore dal 2006 due norme greche: la ELOT 1425 sui tubi compositi per l’acqua potabile e ELOT 1426 su quelli per i sistemi di riscaldamento.
La “famiglia” dei tubi di rame
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I tubi compositi si aggiungono alle numerose tubazioni di rame attualmente normate e disponibili sul mercato. Tale ventaglio di possibilità è dovuto alla vasta gamma di applicazioni, che richiedono caratteristiche specifiche (dimensioni, pulizia interna, rivestimento esterno) anche
se la composizione chimica Cu-DHP è contemplata da ciascuna norma.
UNI EN 13348
UNI EN 12450
UNI EN 13600
Tubi di rame per gas medicali e per vuoto
Tubi di rame capillari
Tubi di rame per usi elettrici
UNI EN 12451
UNI 10823
UNI EN 1057
UNI EN 13349
Tubi di rame per idrosanitaria
Tubi di rame preisolati con guaina compatta
Tubi di rame per scambiatori di calore lisci
Tubi di rame rivestiti per applicazione gas in zone di interramento
UNI EN 12735 Tubi di rame per condizionamento e refrigerazione
UNI EN 12452 UNI EN 12449 Tubi di rame per usi generali
Tubi di rame per scambiatori di calore alettati