CORRIERE NEWS APRILE 2018

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Terra nostra

A Campofilone riemergono i resti di un’antica villa di epoca romana

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Cultura

Il 24 aprile taglio del nastro al nuovo Polo Scientifico di Palazzo Paccarone

ANNO 16- N.4/2018 - 13 APRILE

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Periodico di informazione del Fermano Distribuzione gratuita

Poste Italiane S.P.A. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DBC Ascoli Piceno.

La grande bellezza

Simboli della rinascita Esempi di un territorio che torna a vivere dopo il terremoto 7 Ambiente

9 Economia

11 Salute

Risorse contro il dissesto

Così riparte l’edilizia

Bio testamento adesso si può

13 Terra nostra 14 Cultura 19-21 Cartellone 23 Sport La bonifica 25 Aprile, il Una primavera A San Ruffino dell’ex Fim richiamo dell’Anpi di eventi tornano le vele


Inchiesta/Rinascita

13 aprile 2018

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Determinazione e volontà per ricominciare a vivere, in tutti i sensi

Ricostruire la Bellezza di Daniele Maiani

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proprio mentre scrivo queste righe sulla ricostruzione o la ristrutturazione dei luoghi simbolo del territorio danneggiati o distrutti dal terremoto, la terra ha ricominciato a tremare in provincia di Macerata, come pochi mesi or sono, con quel martellamento di scosse continuo e snervante come un mal di denti nel mezzo della notte. E il pensiero ritorna per forza, con angoscia, a quel recente passato che tanti disagi e traversie ha portato alla popolazione nostra e di buona parte del centro Italia. Ma praticare il ricordo del passato, facendo una operazione di tornare indietro sul filo della vita, non è poi una operazione tanto saggia. Il filo del tempo è sottile, e a tenderlo tante volte sullo stesso punto si rischia di romperlo, con il risultato di

rimanere imprigionati in un limbo di ricordi e di non riuscire più a vivere il futuro. E il futuro che dobbiamo costruire in questo caso si chiama ritorno alla vita, secondo lo stile dell’uomo che, anche dopo la sconfitta, si rialza e ricomincia a sanare quello che gli altri uomini o la natura hanno devastato. I marchigiani, su questo, sono dei maestri, c’è da dirlo: testa bassa, obiettivi chiari, poche pretese, e via a fare. La domanda però sorge spontanea: per ottenere cosa? Ve lo spiego subito: ad esempio, per rimettere a posto quell’angolo di paradiso terrestre che è il Santuario della Madonna del Lambro, che è la dimostrazione pratica di come natura e arte si possano fondere, un posto che quando ci arrivi capisci che nella vita esistono anche cose semplici e meravigliose nello stesso tempo; per rendere praticabile e percorribile il sen-

tiero dell’Infernaccio, altro posto che i monti Sibillini regalano all’uomo per far comprendere la forza della natura e la sua creatività; e poi per far ripartire quello che l’uomo ha costruito e che deve continuare a funzionare nonostante tutto: la Residenza Sanitaria Assistenziale di Amandola e il Palazzo dei Priori a Fermo, sede della Pinacoteca e della famosa “Sala del Mappamondo”, medicina dello spirito e motore di cultura. Questo è il futuro o almeno quello che noi vorremmo fosse il futuro: già perché, se il passato lo possiamo ricordare più o meno bene ogni volta che lo vogliamo, il futuro lo possiamo solo immaginare. E vogliamo che sia bello, o torni ad esserlo come nelle fiabe, dove la determinazione dell’uomo, aiutata magari da un pizzico di magia, faccia sì che tutto abbia un lieto fine e che si viva felici e contenti.

A luglio sarà fruibile la Sala del Mappamondo, a fine anno l’intero stabile

Palazzo dei Priori, come stai? Il recupero di un luogo culturale simbolo del Fermano di Federica Balestrini

Edificato alla fine del Duecento, Palazzo dei Priori è il più antico palazzo di Fermo nato dall’aggregazione di edifici già esistenti, unificati da un’imponente facciata rinascimentale solamente nel 1500. Il percorso del Polo Museale di Palazzo dei Priori di Fermo porta al Museo archeologico al primo piano, alla Pinacoteca e alla Biblioteca civiche al secondo. Da un bel po’ di tempo tale patrimonio culturale è però ‘un cantiere a cielo aperto’ e così rimarrà probabilmente sino al mese di luglio 2018. Già, perché l’obiettivo dell’amministrazione comunale è quello di restituire la Sala del Mappamondo e la Sala dei Ritratti in ottima forma ai propri cittadini e turisti dopo le conseguenze dei sismi. “Si tratta di lavori che hanno riguardato in primis la Sala del Mappamondo – ha spiegato il Sindaco di Fermo Paolo Calcinaro - dalla quale è stato provvisoriamente trasferito il patrimonio librario di 15 mila volumi proprio per consentire l’esecuzione degli interventi. I gioielli cartacei sono stati depositati nella Sala della Pinacoteca al fine di evitare il loro deposito fuori

regione che avrebbe comportato un ingente dispendio di danaro. E’ stato un trasferimento senza precedenti per la città poiché dalla fine del 1600 la Sala non era mai stata svuotata”. La messa in sicurezza ed il ripristino delle condizioni precedenti hanno interessato anche la Sala dei Ritratti e sul medesimo piano anche la Sala Rossa, la Sala degli Stemmi e la Sala Consiliare. “La messa in sicurezza è stata agevole, questo grazie ai fondi dell’assicurazione e al contributo messo a disposizione da parte della Regione Marche – ha proseguito il primo cittadino -. Circa 600.000 euro l’ammontare, impiegato per il ripristino della struttura danneggiata dall’ultimo fenomeno sismico del 2017. L’obiettivo per l’anno 2019 sarà quello di recuperare lo spazio dei Vigili Urbani il quale diverrà il nuovo punto di accoglienza dell’intero sistema museale. Una volta recuperati tutti i poli culturali del centro storico di Fermo, si potrà poi procedere con il bando per la gestione dei servizi museali e la predisposizione del biglietto unico”. “L’idea è quella di una città da poter visitare liberamente

a piedi – ha affermato il Vicesindaco nonché assessore alla cultura Francesco Trasatti -. Il turista arriverà a Palazzo dei Priori e da lì, con un biglietto unico, potrà procedere verso Fontevecchia (polo archeologico), Palazzo Paccarone (polo scientifico), la Chiesa di San Filippo Neri e il Terminal (polo del contemporaneo). In questo giro inseriremo anche il Museo Miti, il Museo diocesano,

l’Oratorio di Santa Monica. Il tutto sarà collegato anche grazie al nostro trenino turistico”. Per il mese di luglio sarà di nuovo fruibile la Sala del Mappamondo alla quale si avrà accesso passando dalla Biblioteca, mentre a fine anno i lavori dell’intera struttura saranno completamente conclusi.


13 aprile 2018

Inchiesta/Rinascita Gli interventi fatti, quelli necessari e la fase di ricostruzione secondo il sindaco Ciaffaroni

Infernaccio e Eremo di San Leonardo, due tesori per tutte le Marche di Andrea Braconi

La Gola dell’Infernaccio e l’Eremo di San Leonardo sono sicuramente due luoghi simbolo del post terremoto. Ricadenti nel territorio di Montefortino, entrambi portano ancora vive le ferite delle scosse che dall’agosto 2016 hanno devastato il centro Italia, in particolare le Marche del sud. All’inizio del dicembre scorso il sindaco Domenico Ciaffaroni aveva revocato l’ordinanza di divieto di accesso all’area, inaugurando i lavori che avevano portato al recupero del sentiero e delle passerelle. Poche settimane dopo, come avviene durante il periodo invernale, aveva emesso una nuova ordinanza di divieto in considerazione del rischio valanga, come poi puntualmente verificatosi nel mese di marzo. Oggi, salvo imprevisti meteo last minute, è pronto a riaprire ai turisti. Inaugurare i lavori è stato un

segnale per tutta l’area colpita dal sisma, non soltanto per il Comune di Montefortino. “Ritengo di sì, perché al di là delle critiche di qualche benpensante, noi abbiamo voluto riaprire uno dei luoghi simbolo dal punto di vista naturalistico”. Lo è, da sempre, anche per le ricadute in termini economici. “Pensa che a Pasqua, nonostante per l’Infernaccio fosse in vigore l’ordinanza e quindi l’accesso fosse vietato, nella zona di Montefortino abbiamo registrato comunque presenze veramente eccezionali. La gente si è riversata qui, proprio per quella voglia di ambiente e di natura che il terremoto non è riuscito a cancellare. E come da noi all’Ambro, è successo anche a Comunanza al Lago di Gerosa o a Montemonaco. C’erano così tante persone che in molti non sono riusciti a trovare un pasto o un alloggio. Le premesse sono ottime, speriamo che questi

segnali continuino”. L’Infernaccio significa anche Eremo di San Leonardo. Qual è lo stato dell’arte? “La neve ha ritardato i lavori, ma si è operato incessantemente all’interno. Con l’arrivo delle belle giornate si potrà lavorare sul tetto, che è la parte più consistente”. Un recupero fondamentale, anche nell’ottica di quel turismo di carattere religioso che ha sempre contraddistinto la zona. “E proprio su questo tema mi fa piacere che i frati abbiano ricominciato a dire messa, dopo essere tornati dopo una lunga assenza. Anche questo è importante per far venire da noi tante persone”. Cosa chiede oggi Montefortino alle autorità preposte? “Dobbiamo mettere in sicurezza l’Eremo per far tornare le famiglie, manca solo questo. Consideriamo che il tutto può essere fatto con interventi economici molto

modesti. E siamo sicuri che i Vigili del Fuoco ci daranno una mano a trasportare il materiale”. E all’Infernaccio cosa manca? “Con il suo terzo piano l’Anas effettuerà la progettazione e poi l’intervento. Di recente, mi ha fatto piacere la lettera dei colleghi sindaci maceratesi che hanno sollecitato un cambio di passo nella ricostruzione. Sono le stesse cose che dico io sin dall’inizio, quelle relative alle piccole difformità nelle abitazioni che necessitano di una soluzione immediata, fino ad arrivare ad una ridefinizione dell’area del cratere. Solo così avremo modo di creare le condizioni per ripartire veramente e subito”.

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Inchiesta/Rinascita

13 aprile 2018

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Il Santuario della Madonna dell’Ambro e la scelta della Cassa di Risparmio di Fermo

Il recupero di un simbolo, per una nuova speranza di Andrea Braconi

Da quel 24 agosto 2016 il Santuario della Madonna dell’Ambro, incastonato nel territorio di Montefortino, è inaccessibile. L’immediata dichiarazione di inagibilità del complesso, infatti, ha privato decine di migliaia di persone della possibilità di godere della bellezza della chiesa, messa in sicurezza per evitare danni ulteriori. Ma meno di un anno dopo - siamo nel giugno 2017 - ecco la notizia tanto attesa: la Cassa di Risparmio di Fermo, che quest’anno festeggia i 160 anni dall’apertura

del suo primo sportello, annuncia l’intenzione di intervenire per recuperare un vero e proprio simbolo, investendo oltre 1 milione di euro. L’attività di ricognizione, rilievo e progettazione si svolge durante il periodo estivo, compresa la campagna di sondaggi sulla struttura e sul terreno di fondazione. Il primo settembre viene firmata la convenzione con l’Arcidiocesi di Fermo, proprietaria del complesso, che individua la Cassa di Risparmio quale mandataria per l’esecuzione dell’intervento. Il 5 settembre vengono presentate le linee progettuali a Luca Ceriscioli, presidente della Regione Marche. Nell’ottobre 2017, definito l’intervento progettuale, viene scelta la Mapei Spa di Milano come partner tecnico e un mese dopo agli enti preposti viene presentato il progetto per il rilascio delle autorizzazioni necessarie. E arriviamo al 24 gennaio 2018 quando, conclusa l’attività progettuale, il progetto viene presentato al Comune di Montefortino che, in soli 10 giorni, approva l’opera

in sede di conferenza dei servizi. Il 15 febbraio arriva la firma con l’impresa AR di Alessandrini Nello srl di Montefortino e quattro giorni dopo i lavori prendono ufficialmente il via con l’allestimento del cantiere. Il 13 marzo, alla presenza delle massime autorità del territorio, il presidente Grilli illustra le caratteristiche dell’intervento (che dovrebbe essere ultimato entro il dicembre di quest’anno) e i motivi che hanno spinto la Carifermo a scegliere il Santuario. “Da qui deve ripartire la speranza per tutto il territorio - rimarca -. Questo è un luogo che tutti noi amiamo e dove presto torneremo a condividere momenti di riflessione e giornate di festa”. E dall’arcivescovo monsignor Rocco Pennacchio, che ha potuto verificare di persona lo stato di avanzamento dei lavori visitando l’interno del Santuario insieme allo stesso Grilli, arriva la promessa che sarà proprio lui a celebrare la messa della notte di Natale all’interno di questo

gioiello, carico di storia e spiritualità. Un messaggio chiaro, il suo, ad una comunità che lentamente ricomincia a respirare una normalità destabilizzata dal sisma e che, anche grazie alla Cassa di Risparmio di Fermo, prova a guardare ad un futuro diverso. I TECNICI - progetto e direzione lavori parte architettonica: architetto Giulia Alessandrini di Montefortino - progetto e direzione lavori strutturale: ingegner Diego Damen di Monte San Pietrangeli - consulente strutturale ingegner Luigino Dezi, professore ordinario di Tecnica delle Costruzioni dell’Università Politecnica delle Marche - coordinatore sicurezza, contabilità: geometra Paolo Tartufoli per conto di Carifermo Spa - relazione geologica sulla risposta sismica locale: Emanuele Kardos di Amandola - collaudatore statico: architetto Massimo D’Ignazio di Civitanova Marche

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13 aprile 2018

Inchiesta/Rinascita Gli effetti del sisma, punto per punto, raccontati dal sindaco di Monsampietro Morico

Programmare un futuro diverso partendo dalla nostra fragilità di Andrea Braconi

Un’operosità continua e permanente, quella messa in atto da Romina Gualtieri e dalla comunità di Monsampietro Morico. Ma che da sola non sarebbe bastata se non ci fosse stato un sostegno da parte di tutta l’Italia. “Dal grande sisma è nato una grande amore - commenta il sindaco, prima di ripercorrere le tappe salienti di questo difficile anno e mezzo - che mai avrei potuto immaginare potesse esserci donato. Di questa esperienza mi resterà anche un frase di un funzionario del Mibact: la storia è retta dai puntelli, ma non crolla. È lo spunto per dire che, oltre a non crollare, abbiamo il preciso obbligo di riconsegnare ai posteri questa storia ancora più arricchita di quando l’abbiamo ereditata”. GLI SFOLLATI “Il Tamarindo è stato il centro di primo soccorso e ha subito ospitato circa 300 persone, chi per paura chi per esigenze di inagibilità delle proprie abitazioni. Siamo rimasti così per circa 3 settimane. Dopodiché, si è provveduto alla perimetrazione delle due zone rosse con i Vigili del Fuoco. Ufficialmente, i nostri sfollati sono stati 160. Alcuni sono rimasti in strutture sulla costa, alcuni in autonoma sistemazione, mentre per gli altri mi sono immediatamente premurata per far sì che fossero tornati tramite convenzioni con b&b locali. Questo per non creare una sorta di desertificazione e spopolare il nostro borgo”. IL PRESIDIO DELLO STATO La Gualtieri ricorda in particolare il grande presidio da parte dello Stato. “I Vigili del Fuoco

mi hanno parlato di oltre 800 interventi solo a Monsampietro Morico, sia per il recupero di beni sia per la messa in sicurezza. Per quello che riguarda il loro Corpo, c’erano squadre operative e di puntellatori provenienti da tutta Italia che si interscambiavano ogni settimana. Però voglio ricordare anche l’intervento da parte dell’Esercito, degli Alpini, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri, che hanno sorvegliato notte e giorno le abitazioni delle persone”. LE ZONE ROSSE “Ci sono stati dei crolli importanti e nelle zone rosse del centro storico e di Sant’Elpidio Morico alcune strutture non saranno facilmente ricostruibili nell’immediato”. LA SOLIDARIETÀ Una rete di aiuti incredibile ha supportato l’Amministrazione, sotto ogni profilo. “Dopo la prima grande ondata, c’è stata una mia attivazione per cercare soluzioni a questa emergenza. Un aiuto determinante è arrivato dal sindaco di Livorno Filippo Nogarin, un grande uomo, che ha messo a disposizione del nostro Comune per tre mesi squadre di certificatori (architetti, ingegneri, personale della Protezione Civile e del Comune di Livorno) che mi hanno permesso di essere il primo Comune a terminare tutti i sopralluoghi nelle abitazioni dei cittadini per capire se fossero più o meno agibili. Da lì è ripartita la possibilità di arretramento delle zone rosse”. LE CHIESE I luoghi di culto sono ancora tutte inagibili, ma un argine è stato comunque posto. “È mancato un importante punto di incontro della cittadinanza, anche se oggi possiamo dire di essere

riusciti a far inserire nei piani delle opere pubbliche e a far finanziare tutte le nostre chiese. Vanto anche il primato della prima chiesa ripartita nel centro Italia, come mi hanno riferito, vale a dire la Chiesa di San Michele Arcangelo a Sant’Elpidio Morico che ha superato tutti gli scogli della burocrazia. Mi resta però un senso di colpa nei confronti di quegli anziani che mi chiedevano se sarei riuscita a riaprire le chiese prima della loro morte, cosa che purtroppo in alcuni casi non è successa”. UN FUTURO DIVERSO “Voglio ringraziare Regione Marche per lo studio della zonizzazione, finanziato fino al terzo livello - conclude la Gualtieri -. Con questo tutto il territorio comunale è stato oggetto di indagini geologiche per comprendere dove costruire o meno e, alla luce di ciò, fare un nuovo piano regolatore. Purtroppo Monsampietro Morico, come ci hanno spiegato i geologi, ha un terreno diverso da quello dei Comuni limitrofi ed ecco il perché è stato maggiormente colpito dalle scosse. È un aspetto molto importante: oltre a sopperire alle esigenze immediate, infatti, occorre programmare un futuro diverso perché ora siamo pienamente consapevoli della nostra fragilità”.

Le parole del sindaco Adolfo Marinangeli

Ad Amandola una RSA per la Comunità Montana dei Monti Sibillini di Silvia Ilari

“La riapertura è stato un forte segnale di rinascita, non tanto solo il profilo strutturale, ma psicologico: una testimonianza che esiste qualcuno che vuole continuare a riportare i servizi sul territorio”. A parlare della RSA cittadina è Adolfo Marinangeli, sindaco di Amandola. Dallo scorso gennaio, la struttura è ospitata all’interno dei locali dell’ex scuola elementare e qui resterà fino all’apertura dell’area “dell’ospedale, in fase di progettazione”. Attualmente i posti letto disponibili sono 18 “al momento tutti occupati, c’è la lista di attesa,

segno che c’è bisogno di questa struttura”. A seguito di un accordo con l’Area Vasta 5, la RSA di Amandola è diventata il riferimento per tutta l’area montana. Prima. infatti, poteva accogliere solo i pazienti dell’Area Vasta 4, facente capo a Fermo e chi, per esempio, risiedeva a Comunanza avrebbe dovuto rivolgersi ad Acquasanta Terme, se avesse cercato la soluzione più vicina. “Una volta aperta la residenza sanitaria, ci si è preoccupati di effettuare questa convenzione, per permettere ai residenti nei territori dell’Unione montana di essere ospitati ad Amandola. Nella logica delle aree vaste, ognuna fornisce i servizi ai

propri assistiti: la situazione del nostro Comune è particolare: ha a destra Ascoli Piceno, a sinistra Macerata. Ci stiamo muovendo per un accordo anche con l’Area Vasta 3, correlata a Macerata per l’appunto” precisa. La residenza sanitaria assistenziale offre servizi di telemedicina grazie ai 16.000 euro donati dall’Associazione Anteas di Cinisello Balsamo. “Sono state acquistate le strumentazioni - continua il sindaco - ed è compresa la formazione degli operatori e l’assistenza per la durata di due anni. Ci hanno domandato cosa potesse essere utile per noi e li abbiamo indirizzati sulla residenza sanitaria assistita”.

Per ciò che riguarda l’elettrocardiogramma, i dati vengono letti da uno specialista dell’Inrca “con cui l’Area Vasta 4 ha stipulato una convenzione”. Marinangeli sottolinea il desiderio di “estendere il servizio a tutti gli anziani, così da poter effettuare l’esame semplicemente andando dal proprio medico di famiglia. Nella RSA stiamo sperimentando questo ma anche servizi di dermatologia, sempre in connessione con l’INRCA. Al momento i nei vengono letti con scanner, ma sta avanzando l’ipotesi di una lettura ecografica. Anche in questo caso, vorremmo che tutti gli anziani del territorio potessero usufruire del servizio una volta testato”.

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Sociale/News

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Fermano/Incontri con scrittori e migranti Fermo/Attrezzato per quattro carrozzine

Narrazioni & migrazioni

“Narrazioni & migrazioni, storie racconti e scritture tra marginalità e integrazione” è il titolo del ciclo di otto incontri con scrittori e migranti che puntano ad una nuova geografia della cultura. Sei i Comuni coinvolti dallo Sprar (Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), Nuova Ricerca Agenzia Res e Cvm (Comunità volontari per il mondo). Un ciclo di 8 scrittori migranti, patrocinato dai Comuni di Fermo, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare, Monte Urano e Grottammare. Il prossimo appuntamento è previsto il 14 aprile nella Sala delle riunioni di Monte Urano con Darien Levani. Si prosegue il maggio a Porto Sant’Elpidio con Amor Dekhis, il 20 giugno a Fermo con Bozidar Stanisic, il 22 settembre a Grottammare con Pap Kouma, il 6 ottobre a Sant’Elpidio a Mare con Yousef Wakkas, il 27 ottobre a Fermo con Brhan Tesfay. Narrazioni & migrazioni” si chiuderà a Porto San Giorgio il prossimo 17 novembre con Farid Adly. Secondo Alessandro Fulimeni (coop Nuova Ricerca Agenzia Res) e Marian Lambert (Cvm) “l’intento dell’iniziativa ‘Narrazioni e Migrazioni’ è quello di offrire alla società civile l’opportunità di conoscere l’altro volto, della migrazione e, nel contempo, offrire ai ragazzi e alle ragazze, richiedenti asilo e rifugiati, la speranza che un altro futuro è possibile, con la costanza, la determinazione e l’impegno. Il percorso di innesta in un contesto in cui negli ultimi anni, gli sbarchi di migranti nel Mediterraneo, congiunti alla crisi economica, hanno determinato e determinano crescenti reazioni di fastidio, paura, rabbia ed intolleranza sfociati nei recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto in particolare le Marche. Molti cittadini italiani identificano spesso nel fenomeno migratorio, la causa dei tanti problemi che affliggono, in questo momento, il Paese. Quello che emerge, fondamentalmente, è una scarsa conoscenza, una cattiva informazione e molta confusione sull’argomento. Questo quadro costituisce il terreno sociale del ciclo ‘Narrazioni e Migrazioni’, dal quale nasce la volontà di incontri con gli scrittori migranti, che hanno scelto l’Italia come luogo in cui vivere e la nostra lingua per esprimersi, trasformandola in un ponte comunicativo tra noi e loro”. Tel. 339.5271695

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Nuovo automezzo per il “Montessori” Nuovo mezzo per il Centro Montessori di Fermo. Grazie al sostegno ed alla generosità di ben 33 aziende del territorio, è stata consegnata un Renault Master con sollevatore, attrezzata per ben quattro carrozzine, da utilizzare per gli spostamenti dei bambini del Centro di Riabilitazione e di persone con limitate capacità motorie che frequentano i Centri Diurni del territorio. Un’iniziativa che rientra nel “Progetto di Mobilità Garantita”, promosso dalla PMG che ha come oggetto la concessione a Comuni, Associazioni o Enti preposti, di autoveicoli in comodato gratuito adeguatamente attrezzati il cui utilizzo ha una finalità sociale. Progetto al quale il Comune di Fermo ha già aderito da diversi anni. Il Centro di riabilitazione Montessori di Fermo dal dicembre 2016 ha una nuova sede. Dopo essere stata ospitata per anni negli spazi dell’ex Collegio Antonini, in via Visconti D’Oleggio, il Centro è attualmente ospitato in contrada Campiglione (zona San Claudio).

La struttura si compone di un Centro Ambulatoriale di Riabilitazione (C.A.R) che segue circa 216 persone da 0 a 18 anni, con disabilità neuromotorie (personale composto da un responsabile scientifico, che è fisiatra, 1 neuropsichiatra infantile, 3 psicologi, 1 pedagogista, 5 logopediste, 5 psicomotriciste, 2 fisioterapiste) ed il Presidio di Riabilitazione Funzionale a ciclo diurno (P.R.F), che ospita 15 ragazzi dalle ore 9.00 alle ore 16.00 (seguiti da educatori sanitari, Oss, infermieri professionali, terapisti) per i quali ci sono percorsi fatti di terapie di psicomotricità, logopedia e possibilità di integrazione scolastica. La direzione sanitaria è affidata alla dott.ssa Valentina Koxha.

P.S.Elpidio/Consegnati auto e tre computer

Un dono a chi ha bisogno

Una nuova auto e tre nuovi computer portatili in dotazione ai servizi sociali dell’Ambito Territoriale XX. La cerimonia di consegna, a cura della cooperativa sociale Pars onlus di Civitanova Marche, si è tenuta nella sede centrale di Porto Sant’Elpidio presso i locali di Villa Murri alla presenza del coordinatore d’Ambito, la dott.ssa Pamela Malvestiti, delle assistenti sociali e delle impiegate amministrative. “In questo territorio la nostra cooperativa è operativa dal 2017 con la gestione degli sportelli di promozione sociale e dei centri diurni per disabili adulti a Sant’Elpidio a mare, “Il Girasole” e “la Serra”, e a Porto Sant’Elpidio, la “Cittadella del Sole”. Nel progetto di quest’anno - spiega la dott.ssa Marianna Pistolesi, coordinatrice del servizio -, tra le varie attività migliorative, avevamo previsto anche la donazione di pc portatili e una Citroen C3. Il mezzo verrà utilizzato per lo svolgimento di servizi socio assistenziali, per le visite domiciliari e per realizzare tutte le attività che sono previste dal percorso progettuale L’Ambito Territoriale XX comprende i comuni di Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare e Monte Urano. Ringraziamo tutti coloro che lavorano con professionalità e attenzione a questo progetto”. La Pars opera dal 1990 nel campo dell’educazione, della prevenzione, della cura ed assistenza in favore di categorie fragili ed è attiva nel settore specifico dell’erogazione di servizi rivolti a disabili, minori e adulti. Gli sportelli aperti al pubblico sono localizzati nei tre Comuni e sono attivi nei seguenti giorni e orari per garantire la più ampia fruibilità dei servizi. A Porto Sant’Elpidio, Villa Murri: lunedì, mercoledì, giovedì e sabato dalle ore 9,30 alle12,30. A Sant’Elpidio a Mare, al piano terra del Palazzo degli uffici sociali del Comune in piazzale Marconi: lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9,30 alle 12,30. A Monte Urano, uffici nella sede comunale al piano terra: lunedì e venerdì dalle ore 8,30 alle 13,30. Per informazioni scrivere a ambito20@elpinet.it oppure chiamare lo 0734.908320.


13 aprile 2018

Ambiente/News Marche/Nove gli interventi nel Fermano

Piano dissesti idrici, 176 milioni alle Marche Oltre 176 milioni di euro per la messa in sicurezza dei territori fragili sotto il profilo idraulico e soggetti a rischio idrogeologico delle Marche. Risorse fondamentali per avviare la ricostruzione dei luoghi che sorgono attorno a fiumi e torrenti. Il piano dissesti prioritari è ripartito nelle tre province colpite dal sisma: venti interventi per un importo di 29.082.000 euro destina-

ti ad Ascoli Piceno, provincia a cui si aggiungono altri 27 milioni stanziati per gli acquedotti di Arquata del Tronto e Capodacqua. Nove gli interventi nella provincia di Fermo per un totale di 15.790.000 euro. A Macerata 65 interventi per un importo di 104.370.628 euro. Nella provincia di Fermo il piano dissesti prevede interventi nei Comuni di Monte Rinaldo, Montelparo, Mon-

tefortino, Montefalcone Appennino, Monte Vidon Corrado e Smerillo. In particolare, 3.850.000 per il consolidamento del centro abitato di Montelparo. Al dissesto rupe di Montefalcone Appennino sono destinati 3.250.000 euro. A Montefortino 2.100.000 euro per il dissesto versante nord est del centro storico con coinvolgimento delle mura castellane.

Marche/25.000 impianti producono l’85% dell’energia elettrica regionale

Quanto siamo “rinnovabili”? Sono oltre 25mila gli impianti da fonti rinnovabili distribuiti in tutti i Comuni delle Marche, numeri importanti che complessivamente producono l’85% di energia elettrica regionale e sono in grado di coprire il fabbisogno energetico di oltre 700mila famiglie. Una crescita inesorabile che dal 2010 al 2016 ha visto il passaggio da 0,4 GW a 1,4 GW di potenza installata con un complessivo +211%. Anche la produzione di energia di questi anni è sempre stata in crescita, nello specifico, tutte le tecnologie hanno incrementato la loro produzione di

energia elettrica ad eccezione dell’inflessione dell’energia idroelettrica. Il dato impressionante è quello del fotovoltaico (+1.072%) che è passato da circa 104,3 GWh/anno (184,3 MW) del 2010 ai 1.222,4 GWh/anno (1.061 MW) del 2016, a seguire le bioenergie +89% e l’eolico. La produzione netta di energia elettrica complessiva della nostra regione è di 2.297,7 GWh/anno di cui 1.966,5 GWh/anno da fonte rinnovabile. Il maggior contributo arriva dall’energia del sole 1.204,7 GWh/ anno seguita dall’energia dell’acqua

con 595,4 GWh/anno, che ricoprono insieme circa il 91,6% della produzione totale di energia da fonti rinnovabili. La restante produzione è generata dalle bioenergie 1.797,5 Gwh/ anno (7,6%) e dall’energia del vento 16,7 GWh/anno (0,8%). In linea con il trend nazionale il fotovoltaico vanta il primato di presenza, difatti tutti i comuni della Regione ne posseggono almeno uno. Questa è la situazione che emerge dall’edizione regionale del rapporto Comuni Rinnovabili di Legambiente, realizzato grazie al contributo di Enel Greenpower.

BrevI Servigliano

Tra marce e foto Si svolgerà domenica 15 aprile tra Servigliano e Belmonte Piceno, la “Marcia dei due comuni”, gara valida per il gran prix Fidal Marche 2018 e il gran prix giovanile ragazzi e cadetti Fidal trofeo “Goba”. Ritrovo alle ore 8 in Piazza Roma a Servigliano, a seguire gara di 13 km, gare giovanili, passeggiata e nordic walking. Alle ore 11 premiazioni e ristoro. Sempre domenica 15 aprile, a Servigliano avrà luogo il primo concorso photo walking “Sentieri del Tenna”, concorso fotografico lungo i sentieri naturalistici della vallata del Tenna e al Castello Belluco. Iscrizioni alle ore 8 in Piazza Roma. Tel. 347.1442209

Montegranaro

Trasloco Scuola Santa Maria rinviato in estate Il trasloco della Scuola Santa Maria, per permettere i lavori di adeguamento sismico della struttura, è stato rinviato all’inizio dell’estate. Lo comunica il Sindaco Ediana Mancini, che spiega come la decisione sia stata presa in accordo con la dirigente scolastica dell’ISC di Montegranaro.

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Economia/News

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Marche/Sette su dieci con meno di 750 euro al mese

Pensionati nelle Marche ancora più anziani e più poveri Sono 552 mila le prestazioni pensionistiche e assistenziali attualmente erogate dall’INPS nelle Marche di cui 297 mila pensioni di vecchiaia (pari al 53,7% del totale), 39 mila pensioni di invalidità (7,1%), 119 mila pensioni ai superstiti (21,6%), 15 mila pensioni/assegni sociali (2,8%) e 81 mila prestazioni a invalidi civili (14,8%). E’ quanto emerge dai dati dell’INPS 2018 (escluse le gestioni dei lavoratori pubblici), elaborati dall’IRES CGIL Marche. Negli ultimi 5 anni, il numero delle pensioni complessivamente erogate nelle Marche è diminuito del 3,8%, pari a circa 22 mila prestazioni in meno. Diminuiscono, in particolare, le pensioni di vecchiaia (-1,7% pari

a 5 mila prestazioni in meno), per effetto delle riforme che si sono succedute e che hanno innalzato i requisiti anagrafici e contributivi, e, in controtendenza al dato nazionale, diminuiscono anche le pensioni di invalidità, quelle di reversibilità e gli assegni sociali, mentre aumentano notevolmente le invalidità civili. Nello stesso periodo si è notevolmente innalzata l’età media dei pensionati. Ciò è particolarmente evidente per l’età di coloro che sono stati lavoratori dipendenti: dal 2013 ad oggi, i pensionati con meno di 65 anni di età sono passati dal 15,8% al 10,2% del totale, mentre coloro che hanno oltre 80 anni sono passati dal 31,5% al 38,0%.

Fermo/Aliquota IMU allo 0,7%

L’importo medio delle pensioni vigenti nelle Marche è di 741 euro, con valori medi che variano dai 953 euro medi delle pensioni di vecchiaia ai 414 euro delle pensioni e assegni sociali. Nella nostra regione gli importi delle pensioni sono di gran lunga inferiori a quelli nazionali: -126 euro lordi medi mensili. Particolarmente significativa è la differenza negli importi delle pensioni di vecchiaia dei lavoratori dipendenti che, nelle Marche, sono di 1.039 euro, ovvero -296 euro mensili rispetto ai valori medi nazionali. Differenze si contano anche tra i diversi territori delle Marche nei quali le pensioni di vecchiaia dei lavoratori dipendenti passano da 1.169 euro medi nella provincia

di Macerata, a 1.166 euro a PesaroUrbino, a 1.159 ad Ascoli Piceno, a 1.097 euro ad Ancona, fino a 1.015 euro a Fermo. Significativa è anche la differenza tra uomini e donne: se i primi percepiscono nelle Marche 1.183 euro, le donne arrivano a 683 ovvero mediamente 500 euro in meno ogni mese; una differenza che per le pensionate ex lavoratrici dipendenti arriva a -603 euro mensili.

Falerone/Prodotto tipico del territorio

Case, accordo per i contratti A rischio l’olio del Piantone Le gelate dei mesi scorsi potrebbero mettere a rischio l’olio del Piantone a canone convenzionato di Falerone, uno dei prodotti tipici del territorio. Le temperature rigide Sottoscritto nella Sede Comunale di Fermo l’accordo fra le parti sociali della proprietà immobiliare (Asspi, Appc, Confabitare, Confappi, Confedilizia, Federproprietà, Uppi) e degli inquilini (Sunai, Sicet, Uniat, Unione Inquilini, Assocasa, Feder.Casa) per la stipula dei contratti a canone convenzionato. Presente il Sindaco di Fermo Paolo Calcinaro che ha dichiarato: “si tratta di un passo comunque importante perché va doppiamente incontro al problema della casa. Chi calmiererà gli affitti potrà godere di un’Imu ribassata”. Ed, infatti, entrando nel merito delle agevolazioni, l’assessore al bilancio Savino Febi spiega: “questa convezione stipulata è il giusto risultato di un dialogo che si è instaurato fra Amministrazione Comunale e le stesse organizzazioni per dare vita ad un accordo con delle novità per i proprietari che affittano gli appartamenti: l’Amministrazione Comunale, infatti, per favorire gli affitti a canone concordato ha previsto un’aliquota IMU dello 0,7% rispetto ad un’aliquota ordinaria dell’1,6%, aliquota agevolata che è a favore sia dei proprietari residenti che dei proprietari non residenti. Vista la vocazione universitaria della nostra città, inoltre, l’auspicio è che la misura intrapresa sia di stimolo all’affitto di appartamenti nel centro storico”.

ANNO 16 - n.4 - 13 aprile 2018

Editore: Edizioni Fisal Dir. Responsabile: Alessandro Sabbatini Art: Marco Borzacchi Imp.: Andrea Ferracuti Pompa Stampa: Tipografia Luce - Osimo Vignette: Daniele Ripani Dir. Amministrativo: Gianfranco Sabbatini CORRIERE NEWS - Viale Trento, 5 - 63900 Fermo tel. 0734.223110 - fax 0734.220161 www.corrierenews.it - info@corrierenews.it

Per la vostra pubblicità: 0734.223110 Autorizzazione Tribunale di Fermo n. 2/2003 del 11/03/2003

Prossimo numero in distribuzione dall’ 11 maggio all’ 8 giugno 2018

registrate soprattutto a febbraio hanno rovinato la produzione delle olive, non solo di quest’anno ma anche del prossimo. A lanciare l’allarme è la Cia – Confederazione agricoltori di Ascoli, Fermo e Macerata che per questo richiede degli interventi tempestivi da parte della Regione Marche. “Nel mese di febbraio le gelate hanno provocato dei seri danni, distruggendo quasi completamente la produzione del Piantone di Falerone – commenta Ruggero Rossi, agricoltore associato alla Cia provinciale e titolare dell’azienda Villa Clementi di Falerone -. Un danno che hanno riscontrano anche gli altri agricoltori che operano nei terreni presenti nei comuni limitrofi. Per questo nei giorni scorsi ho incontrato il sindaco di Falerone per vedere se a livello regionale ci sia la possibilità di ricevere degli aiuti per far fronte a questa situazione di emergenza”. Il Piantone di Falerone viene coltivato nelle province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno, con maggiore concentrazione nelle aree interne del Fermano. L’olio ottenuto da questa cultivar risalente all’Impero Romano si caratterizza come un fruttato medio all’olfatto, con un buon piccante e amaro al gusto. Il frutto è di medie dimensioni, con forma cilindrica. Il colore varia dal verdechiaro al nero-violaceo; l’invaiatura è media e contemporanea. L’olio si presenta di colore giallo con sfumature verdi. L’odore è di fruttato medio, di tipo erbaceo, con sentori di pomodoro, carciofo e mela; il gusto è caratterizzato da una sensazione di dolce iniziale, con un buon piccante ed un’accentuata nota di amaro al retrogusto. “Anche l’oliva tenera ascolana così come tutti gli ulivi, soprattutto quelli esposti verso sud – dichiara Ugo Marcelli presidente della Cia provinciale di Ascoli, Fermo e Macerata – stanno subendo le conseguenze delle gelate avute nei mesi scorsi. I danni si potranno calcolare in maniera più precisa non appena inizierà la fase della ripresa vegetativa”.

Breve Porto San Giorgio Novità

per il conferimento rifiuti

Dallo scorso 26 marzo la San Giorgio Distribuzione Servizi sta effettuando controlli sistematici sui conferimenti rifiuti degli utenti sangiorgesi. Per il conferimento dei rifiuti indifferenziati, sia presso l’Ecocentro che nella raccolta “porta a porta”, sono accettati solamente i sacchi distribuiti dalla società presso l’ ufficio in via Veneto n. 5, a Porto San Giorgio. L’utilizzo di altri sacchi sarà passibile di sanzione. Le ditte che conferiscono i rifiuti assimilabili della propria attività presso l’Ecocentro devono dimostrare la provenienza cittadina del trasportato attraverso la documentazione già prevista dalle norme.


13 aprile 2018

Economia/News Fermano/Il pensiero di Stefano Violoni, presidente Ance Fermo

Meno Anac, più appalti locali: così riparte l’edilizia Il centro studi dell’Ance, associazione nazionale costruttori edili, è ottimista: nel 2018 le costruzioni torneranno a crescere del 2,4%. “Il problema restano i tempi del permesso a costruire e la cantierizzazione dei lavori appaltati. C’è un gap che va colmato dalla politica, questo è il vero freno dell’edilizia” sottolinea Stefano Violoni (foto), presidente Ance di Confindustria Fermo. A rallentare l’iter sono diversi passaggi: i pareri richiesti all’ Anac, i tempi delle gare di appalto, i ricorsi e infine l’autorizzazione al cantiere. “Dobbiamo fare attenzione sul modo in cui viene coinvolta l’Anac, che è l’autorità dell’anticorruzione e non l’ente deputato a controllare tutti i bandi delle Amministrazioni. Il fine comune dovrebbe essere quello di eseguire l’opera, portarla a compimento nel rispetto delle regole. Ma non è che tutto si può bloccare per paura che l’Anac possa trovare qualcosa di irregolare. Noi imprenditori rispettiamo la white list e siamo come un corpo sotto la macchina che fa le radiografie.

Quindi, limitiamo l’uso dell’Anac alle questioni più grandi e magari problematiche, in modo da non intralciare il lavoro”. Quello che Stefano Violoni chiede alla politica è di rivedere questi passaggi burocratici che rallentano l’avvio di un cantiere. Ricostruzione a parte, che è la scommessa del Centro Italia, a livello pubblico sono scomparsi gli appalti di media entità, che un tempo gestivano le Province. “Venendo meno la funzione gestionale, non operativa visto che ha ancora molte competenze, della Provincia, si è creato un buco tra piccoli e grandi lavori che nella zona marchigiana sono in mano all’Anas”. Grandi appalti che mai sono stati vinti dalle imprese locali: “È uno dei problemi della gestione centralizzata degli appalti, che tra l’altro si affida all’estrazione nella scelta delle imprese da chiamare all’invito di gara. Questo è un sistema che finirà per strozzare il settore ed a farne le spese saranno le piccole e medie imprese”.

Di fronte a questo quadro, l’edilizia deve guardare al futuro comunque con fiducia: “Il dramma del terremoto deve diventare un volano per le nostre imprese. Questo devono comprendere i parlamentari: va cambiato il codice degli appalti. Non chiediamo la garanzia di lavoro per le imprese locali, ma il dare la facoltà ai dirigenti delle pubbliche amministrazioni di invitare le imprese in maniera discrezionale per appalti fino ad una soglia accettabile, senza la procedura di estrazione”. Capitolo a parte diventa quello della riduzione del rischio idrogeologico e della messa in sicurezza delle chiese, delle caserme e dei comuni. Luoghi pubblici e luoghi che insistono sulla sicurezza del cittadino e richiedono alta qualità. “Siamo pronti come imprese locali ad agire. Noi vorremmo che questi milioni di euro di cui i politici continuano a parlare non restino dati da mettere nelle caselline dei file Excel, ma siano il volano del territorio. Perché se è fondamentale la ripresa del

turismo nelle Marche, che viene affidata agli stakeholder locali, è vitale la crescita dell’edilizia, da sempre motore economico del Paese”. Secondo l’ Ance nazionale, il 2017 è stato un anno di crescita mancata per il settore delle costruzioni, con uno 0,1% complessivo e un -3% del comparto opere pubbliche. In 10 anni sono stati persi 60 miliardi di investimenti in infrastrutture: “Questo ha comportato gravi ripercussioni sull’economia di tutto il territorio nazionale: con il contributo dell’edilizia il Pil sarebbe potuto salire di un ulteriore 0,5% all’anno, agganciando così i livelli di crescita europei”.

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Salute/News

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Marche/Potenziato il Centro di Alta Specializzazione in Genetica Oncologica

Nuovo macchinario e nuovi ambulatori Sono stati recentemente inaugurati nuovo macchinario denominato NGS (Next Generation Sequencing) e nuovi ambulatori per il counselling genetico nel Centro di riferimento Regionale di Alta Specializzazione in Genetica Oncologica, attivo presso la Clinica Oncologica dell’Università Politecnica delle Marche - Ospedali Riuniti di Ancona. L’acquisizione del macchinario NGS che consentirà di ottenere in poche ore un quadro completo delle anomalie genetiche in ambito oncologico delle persone e permetterà di implementare e rendere più veloci e completi i test genetici che già vengo-

no eseguiti ad Ancona gratuitamente per i pazienti marchigiani e di fuori regione che abbiano familiarità oncologica - è stata possibile grazie alla generosità di imprenditori marchigiani. “Togliamo il DASPO alle risorse private – ha sottolineato Michele Caporossi, Direttore Generale Ospedali Riuniti di Ancona - Produttori e fornitori sono collaboratori esterni al servizio sanitario, non oppositori. La solidarietà espressa con questa grande mobilitazione di risorse lo dimostra. Dobbiamo costruire un grande cluster della salute tra pubblico e privato”. La genetica oncologica rappresenta un settore in fase di espansione sul panorama nazionale, soprattutto in virtù delle risposte che i test che oggi abbiamo a disposizione possono fornire sia ai pazienti che alle persone che hanno avuto un trascorso familiare oncologico. Il Centro di riferimento Regionale di Alta

Specializzazione in Genetica Oncologica, che opera in collaborazione con le strutture di Oncologia Medica presenti nel territorio regionale, con Specialisti e Medici di Medicina Generale, offre una consulenza genetica in campo oncologico alle persone che sono ad aumentato rischio di tumore a causa di una predisposizione su base ereditaria. La consulenza identifica i soggetti portatori di mutazioni che favoriscono lo sviluppo di tumori e suggerisce la gestione di problematiche che ne derivano (possibilità di prevenzione e diagnosi precoce, come adattare alle proprie scelte personali le opzioni disponibili, come affrontare il peso psicologico di una situazione ad alto rischio). Il Centro dà risposta concreta alle famiglie e alle donne, in particolare sulle identificazione dei geni BRCA 1 e 2 responsabili dei tumori ereditari del seno e dell’ovaio.

I dati di attività del Centro di riferimento regionale di Genetica Oncologica sono in notevole incremento: nell’anno 2017 sono stati complessivamente 2402 prestazioni (test e consulenze genetiche), con un incremento pari al 281% rispetto al 2015.

BrevI Porto San Giorgio

A teatro per l’Anpof Sabato 14 aprile alle ore 21,30 il Teatro Comunale di Porto San Giorgio ospiterà “Gli instabili” spettacolo di beneficenza con ingresso ad offerta in favore di Anpof a sostegno del reparto di oncologia dell’ospedale “Murri” di Fermo. Sul palco Sonia Iacchelli, con la partecipazione di “Peppe de Pia” e Mariano Bassetti per una serata tutta da ridere.

Fermano/Le possibilità a Montegranaro e Sant’Elpidio a Mare

Bio testamento, avviata la procedura di accoglimento Dal 31 gennaio 2018 è in vigore la legge 22 dicembre 2017 n. 219 avente per oggetto “Norme in materia di consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento”. Una legge che stabilisce come la persona interessata chiamata “disponente” possa esprimere le proprie “Disposizioni Anticipate di Trattamento”, dette anche Dat. “Ogni persona maggiorenne e capace di intendere e di volere, residente nel Comune di Montegranaro – spiega il sindaco Ediana Mancini – può esprimere le proprie disposizioni in materia. Il disponente può indicare una persona di fiducia, denominata fiduciario, maggiorenne e capace di intendere e volere, che lo rappresenta

in modo conforme alla volontà espresse nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie nel momento in cui il disponente non fosse più capace di confermare le proprie intenzioni consapevolmente. L’accettazione della nomina da parte del fiduciario avviene attraverso la sottoscrizione delle Dat o con atto successivo allegato alle Dat”. Il servizio viene svolto presso i Servizi Demografici - Ufficio di Stato Civile previa prenotazione. Per le informazioni, la prenotazione dell’appuntamento e per la consegna delle Dat occorre contattare il numero 0734.897927, scrivere all’indirizzo anagrafe@comune.montegranaro.fm.it o tramite pec (anagrafe@pec.comune.montegranaro.fm.it) dal

lunedì al sabato dalle ore 10 alle ore 13. Il servizio è totalmente gratuito. Anche la giunta comunale di Sant’Elpidio a Mare ha deliberato l’istituzione del registro di raccolta delle Dat al fine della raccolta dei testamenti biologici. Le proprie volontà possono essere dichiarate rivolgendosi all’Ufficio di Stato Civile (è necessario prendere appuntamento) dove sono già disponibili i relativi moduli. Il servizio è gratuito e il disponente potrà modificare le disposizioni precedentemente depositate mediante la consegna di altre disposizioni e contestuale ritiro delle precedenti.

Campofilone/Sorgerà in località Valdaso Marche/Stanziamento della Regione

Nuova Rsa da 100 posti letto Disturbi dello spettro autistico, A Valdaso di Campofilone sorgerà una nuova struttura socio-sanitaria soldi in arrivo denominata “Istituto di Riabilitazione Santo Stefano” da 100 posti letto: 80 destinati a Rsa per anziani (Alzheimer, riabilitazione) e 20 agli stati di coma permanente. Il nuovo insediamento, a pieno regime di attività, darà occupazione a circa 100 persone. L’investimento è di circa 10 milioni di euro. I cantieri sono in moto già da alcune settimane e la fine dei lavori è prevista tra 10 mesi. La struttura di classe energetica A, in base al progetto, è costituita da tre corpi di fabbrica collegati tra loro e si sviluppa su tre piani. La superficie è di 6947 metri quadrati (di cui 2500 seminterrato, e 2225 ciascuno piano terra e primo piano). Al seminterrato sono dislocati i servizi generali e specialistici, un ampio settore destinato a parcheggi coperti. Al piano terra sono dislocati i servizi di accoglienza, accettazione reception, direzione e uffici e due nuclei di degenze ognuno da 20 posti letto (40 complessivi). Il piano primo è destinato a tre nuclei di degenze per un totale di 60 posti letto. I collegamenti verticali sono garantiti da montalettighe. L’area del lotto complessiva è di 10.565 metri quadrati, di cui una parte a verde attrezzato e parcheggi.

La giunta regionale stanzia 120mila euro per gli interventi relativi al 2018 rivolti alle famiglie con persone affette da disturbi dello spettro autistico. La delibera contiene anche i criteri per accedere al contributo. L’intenzione è quella di promuovere la piena integrazione sociale, scolastica e lavorativa di queste persone e di essere di sostegno alle famiglie. L’autismo è infatti una patologia altamente invalidante che determina una alterazione precoce e globale di tutte le funzioni essenziali del processo evolutivo. Le famiglie beneficiarie devono essere residenti o domiciliate nelle Marche e avvalersi dei metodi riabilitativi riconosciuti dall’Istituto superiore della Sanità. La persona affetta dal disturbo deve essere inoltre in possesso della certificazione prevista. Possono beneficiare del contributo anche quei soggetti sotto i 30 mesi con diagnosi di “rischio”. Le spese dovranno essere state sostenute nel periodo tra 1 giugno 2017 e il 31 marzo 2018.


Terra Nostra/News

13 aprile 2018

Campofilone/Ora servono fondi per continuare gli scavi, decisivo l’intervento dei privati

Villa romana, una scoperta sensazionale La storia è passata per Campofilone. I resti di un’antica villa romana terrazzata sono venuti alla luce in via Fontana Marina, in seguito agli scavi nell’area di cantiere della Snam mentre erano in corso i lavori di allacciamento dell’area di servizio Piceno Est nel comune di Campofilone. Una scoperta senza precedenti, di altissimo livello, dato che impianti di questo genere non erano conosciuti nel territorio tra Fermo e San Benedetto. Gli scavi sono stati presentati alla stampa il 28 marzo, un giorno prima dell’interramento dell’area, dall’archeologo Tommaso Casci Ceccacci (foto), funzionario Belle Arti e Paesaggio delle Marche, che ha spiegato il lavoro fatto e l’efficace collaborazione avvenuta tra Snam e la Cooperativa In Terras di Forlì, che ha seguito gli scavi. La scoperta risale a metà ottobre, con il primo rinvenimento avvenuto a 100 metri dal sito ma senza che l’intervento della Snam subisse rallentamenti. La villa è un unicum, la particolarità sta nella sua articolazione in tre aree e nell’utilizzo di materiali di qualità non riscontrati altrove. L’eccezionalità è data dalla presenza all’interno dello stesso sito di residenza, area produttiva e terme. Rinvenuta anche una necropoli dove sono state ritrovate due tombe infantili in anfora, con accanto la deposizione di un cane di giovane età, raro poiché sacrificato per gli Dei dell’oltretomba. La Villa presenta tre fasi di vita, il primo insediamento risale al I sec. a.C., la seconda fase che

comprende una ristrutturazione tra I e II sec. d.C.; struttura che si mantiene fino al IV-V sec. d.C., con frequentazione dell’insediamento fino al VI sec. d.C. La parte residenziale deve essere ancora scavata; la parte produttiva, oltre a muri e muretti, comprende vasche che molto probabilmente servivano a contenere prodotti per la lavorazione di olio e di vino. La struttura, che appare traslata, nel tempo ha subito diverse modifiche rispetto alla sede originale dovute al cedimento del terreno, cosa che potrebbe aver determinato l’abbandono definitivo dell’insediamento. I materiali usati - il piombo per le condutture che portavano acqua (esattamente come negli scavi di Pompei), le ceramiche, il cocciopesto, il marmo alle pareti fanno pensare all’elevata capacità economica di chi vi risiedeva. A testimoniarlo molti materiali d’importazione, provenienti oltre che dall’Aretino anche dall’Africa. Materiali come anfore, prodotti della terra, strumenti in marmo, strumenti metallici per sostenere lastre di marmo alle pareti, che sono stati raccolti in una decina di casse e che ora verranno studiati approfonditamente. Dal 29 marzo gli scavi sono stati ricoperti per salvaguardare i resti sottostanti, in attesa della ripresa di indagini più approfondite. La Sovrintendenza si sta occupando della tutela e della conservazione dell’area. Sarà però necessario il reperimento di fondi affinché possano iniziare nuovi lavori al fine di comprendere l’articola-

zione dell’impianto produttivo, perché visto il livello di conservazione e vista la tradizione agricola della zona non sarà difficile il collegamento tra il passato e la storia dell’economia attuale. Quanto ai reperti ritrovati sino ad ora, il Comune si è mosso fin da subito affinché possano essere ospitati all’Abbazia che diventerà sede del museo archeologico. Per la patria dei maccheroncini IGP, il ritrovamento della Villa Romana rappresenta un’occasione da non perdere e lo sa bene il Sindaco, Ercole D’Ercoli che ha già coinvolto alcuni imprenditori, visto che gli sponsor avranno un ruolo cruciale: “La scoperta avrà dei risvolti importanti – sostiene il primo cittadino - soprattutto per quanto riguarda i ritrovamenti dell’area produttiva e una conferma per il territorio della Valdaso delle produzioni di qualità che ormai vanno avanti da millenni”. E’ stato aperto un tavolo con la Sovrintendenza con la quale il confronto sarà costante. Serena Murri

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13 aprile 2018

Terra Nostra/News Monte Rinaldo/Dagli incentivi alla valorizzazione

Un piano per il rilancio del paese Dai tributi alla cultura, Monte Rinaldo punta sulla valorizzazione di un centro che stava già andando verso lo spopolamento e che dopo il sisma vede il centro inagibile per il 50% ma nonostante tutto sono tanti i progetti in campo grazie ai quali guardare avanti. A partire dalle risorse di Bilancio, approvato due settimane prima di Pasqua, con le quali si prevede di realizzare la riqualificazione di Parco della Rimembranza rendendolo più verde ed eliminando il cemento. Sempre grazie alle risorse di Bilancio, dovrebbe partire il recupero della storica Fonte San Flaviano, antica e da restaurare, ricostruita nel 1707 e simbolo identitario del paese, per una spesa di 20 mila euro, avvalendosi di 10 mila euro di contributo ATO, 5000 euro a carico del Comune, 5000 da contributi privati con progetto Art Bonus. Per quanto riguarda la questione tributi, è prevista un’azione di riduzione progressiva della tassa di rifiuti, sia per privati che per aziende produttive. Il Museo Civico, in seguito al sisma, ha subito danni per 90 mila euro per problematica di lesioni su facciata sud-ovest per la quale manca la pro-

gettazione per l’opera rientrata nel primo stralcio dei finanziamenti ma le tempistiche si stanno allungando tanto da far sembrare difficile la riuscita nel 2018. Sono invece rientrati nel II Piano di Opere Pubbliche legate al sisma, tre immobili comunali che sono stati già finanziati, gli appartamenti di Via Garibaldi e la Casa Colonica vicino all’area archeologica per una somma totale di 430 mila euro, che vanno a sommarsi al finanziamento di 2 milioni e 413 mila euro per il recupero dell’intero Palazzo Giustiniani. Nel frattempo, all’area archeologica sono in fase di avvio i lavori per la rimozione della copertura più bassa davanti al portico, intervento che servirà a rendere più fruibile e di più facile lettura l’impostazione di tempio e portico. “Gli studi in corso, curati dall’Università di Bologna e oggetto di un campus di restauro a Ravenna e di un corso di laurea, stanno dando risalto in maniera importante a Monte Rinaldo - spiega il Sindaco Gian Mario Borroni - e questo impegno porterà avanti la convenzione del 2016 fra Comune, Sovrintendenza e Unibo, che riguarda sia la valorizzazione

dei beni che le indagini archeologiche sul sito”. In attesa del ritorno della campagna scavi all’interno dell’area, per fornire risposte sui ritrovamenti relativi al 2017, la prossima stagione si aprirà con la prima edizione de la Cuma a Teatro, festival teatrale dedicato alle scuole, previsto per l’ultimo week-end di maggio. “Sarà un anno impegnativo - conclude Borroni - le cose da fare sono tane, l’impegno è costante, il 2018 sarà una sfida per cercare di tenere tutto sotto controllo ed essere più veloci possibile”. Serena Murri

Porto Sant’Elpidio/Il dettaglio del nuovo progetto

Ex Fim, da area in degrado a quartiere modello Dopo sette anni di sospensione sono ripartiti i lavori di bonifica dell’area inquinata della ex Fim. I primi interventi hanno riguardato lo scavo e la rimozione del crostone rossastro che si trova sotto la spiaggia su cui è stato evidenziato l’inquinamento. Il materiale rinvenuto durante le operazioni è stato depositato all’interno dell’area FIM, nelle zone già individuate nel progetto approvato della bonifica. La variante urbanistica al P.R.G. dell’area ex Fim si inserisce all’interno di un ampio scenario di riqualificazione urbana che parte da un’analisi del sito sotto tutti gli aspetti (ambientale, paesaggistico, normativo, storico-culturale, geologico, idrogeologico, botanico-vegetazionale, urbanistico) e culmina con un progetto architettonico che vuole integrarsi al meglio nel contesto

paesaggistico ambientale e storico-culturale della città di Porto Sant’Elpidio. L’area di 73.000 mq sarà così suddivisa: 25.000 mq per le aree di verde pubblico e attrezzato, 9.000 mq per i parcheggi, 5.610 mq per la viabilità di PRG oltre alle aree fondiarie ed alla viabilità pedonale e ciclabile. Le superfici costruite pari a mq 33.000 saranno così ripartite: 23.500 mq ad uso abitativo, 4.500 mq per commercio, pubblici esercizi, uffici e studi professionali, artigianato di servizio, attrezzature per lo spettacolo e la cultura, 5.000 mq per le strutture alberghiere. Il nuovo progetto prevede una diminuzione delle volumetrie originarie: si è passati da circa 300.000 metri cubi a circa 110.000 metri cubi oltre a varie opere compensative quali la realizzazione di una nuova viabilità che costeggia la

ferrovia, posta sul confine ovest della proprietà FIM, finalizzata a rappresentare una valida alternativa al lungomare esistente (Via Faleria) in modo da consentirne l’uso pedonale in alcuni periodi dell’anno; la realizzazione di tre grandi aree di parcheggio pubblico funzionali al piano, alle aree verdi circostanti ed alla spiaggia; la realizzazione di un nuovo asse di collegamento ciclopedonale tra la parte nord dell’area, verso il centro, e la parte sud fino al nuovo parco; la realizzazione di un grande parco urbano a sud dell’area FIM; la realizzazione di una piazza sul mare in corrispondenza della Cattedrale; la completa riqualificazione della Cattedrale e la sua completa trasformazione in albergo, con localizzazione al piano terra di funzioni ed usi non esclusivi alla gestione alberghiera;

la completa ristrutturazione della Palazzina Uffici per usi direzionali da trasferire al comune; il trasferimento alla Provincia della somma di Euro 500.000,00 destinata alla realizzazione da parte della Provincia stessa di un intervento di mobilità dolce di valenza intercomunale. In particolare dal tratto ciclabile che dall’area ex FIM si dirige vero sud e si inoltra lungo il fiume Tenna (di competenza comunale), si proseguirà dal confine del territorio comunale verso il parco fluviale tra i territori dei comuni di Sant’Elpidio a Mare, Fermo e Monte Urano.

Monte San Pietrangeli/Lodevole iniziativa dell’Amministrazione Comunale

Duecento euro per chi adotta un cane Non è necessario risiedere nel territorio, ma basta che l’animale sia stato rinvenuto nel comune di Monte San Pietrangeli e in affido presso il canile. Sono queste le informazioni fondamentali destinate a chi deciderà di adottare un cane. Un’esigenza nata per prevenire il sovraffollamento dei luoghi di ricovero, onerosi per l’ente comunale e per “garantire agli animali una sistemazione in una famiglia” come fa presente il

vicesindaco Flavio Scopetta parlando del regolamento recentemente approvato. Gli interessati dovranno fare specifica domanda presso l’Ufficio di Polizia Municipale e richiedere l’adozione di un randagio ospitato nelle strutture di accoglienza temporanee, in carico al Comune. Gli assegnatari avranno diritto al rimborso di 200 euro annuali per un massimo di due anni e per ogni singolo cane. I soldi ricevuti dovran-

no essere destinati all’acquisto di alimenti, corredi e spese veterinarie e saranno versati dietro presentazione al Comune di Monte San Pietrangeli di un rendiconto e giustificativi di spesa. Tutti i cani dati in affido saranno sottoposti a controllo sanitario e dotati di microchip. Per manifestare il proprio interesse, l’Ufficio di Polizia Municipale è contattabile allo 0734.969125 (int. 4). Silvia Ilari

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Inchiesta/Scuole Cultura/News

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Fermano/Il presidente Bronzi illustra il programma per la Festa della Liberazione Breve

L’Anpi richiama i Comuni: “Basta spazi pubblici a fascisti e razzisti” Insieme a Carlo Bronzi, presidente dell’Anpi provinciale, sono circa 200 gli iscritti nel territorio fermano. Un numero importante, che vede anche la presenza di diversi giovani. Bronzi, l’Anpi viene erroneamente vista come un’associazione incapace di coinvolgere le nuove generazioni. “Invece fin dal 2006 lo statuto dell’Anpi è stato modificato per far aderire tutti quelli che si riconoscono nello stesso statuto e nei principi della Costituzione. Già a livello nazionale, in diverse province ci sono presidenti e direttivi composti da gente molto giovane. Devo dire che un’attenzione dei giovani su queste tematiche c’è, anche se spero cresca con ancora più forza. È un rinnovamento che ovviamente per motivi naturali ci deve essere, mantenendo fermi quelli che sono i principi. La stessa presidente nazionale Carla Nespolo, eletta pochi mesi fa, è sia la prima donna in quel ruolo ma anche la prima non partigiana”. Ci avviciniamo ad un 25 aprile ancora più carico di significati: mai come in questa fase storica, infatti, i temi del ritorno del fascismo e di una preoccupante ondata xenofoba (vedi i fatti di Macerata) sono stati così attuali. Cosa rappresenta questa Festa della Liberazione per voi? “Sostanzialmente la continuazione di un impegno su queste tematiche, che adesso sembrano momentaneamente attenuate dopo le elezioni e in attesa del nuovo governo. Se ne parla meno, ma è un tema sempre presente. Noi sia a livello nazionale che locale stiamo spingendo le amministrazioni comunali, provinciali e regionali a prendere

iniziative sulla non concessione degli spazi pubblici a chi professa tesi razziste o fasciste. Sono diverse le realtà italiane che hanno aderito a questa iniziativa”. E nel nostro territorio a chi vi siete già rivolti? “Abbiamo fatto la richiesta sia al Comune di Fermo che a quello di Porto San Giorgio, stiamo aspettando risposte in questo senso. In alcune città lo fanno con articoli appositi nei regolamenti per la concessione di spazi pubblici, in altre fanno sottoscrivere a chi avanza quella richiesta una dichiarazione di antifascismo e di antirazzismo in base ai principi della Costituzione. Insomma, ci sono diverse formulazioni che però portano a tenere alta l’attenzione su queste cose”. Chiudiamo tornando al 25 aprile: quali manifestazione avete programmato? “Il nostro è un programma condiviso con i Comuni di Fermo e Porto San Giorgio. Venerdì 20 aprile, alle ore 18 da ArtAsylum in Piazza del Popolo a Fermo, ci sarà la presentazione di un fumetto sulla storia del partigiano Giuliano Montanini. Il 25 mattina, come da tradizione, si terrà a Fermo la cerimonia ufficiale alla presenza delle massime autorità. Il 26 presenteremo al Caffè Letterario di Fermo un altro libro, ‘Zone di guerra, geografie di sangue’ di Gianluca Fulvetti, una sorta di atlante delle stragi nazi-fasciste in Italia. Infine, lunedì 30 alle ore 21 al Teatro comunale di Porto San Giorgio ci sarà il concerto del Battaglione Batà con la proiezione di due video e la presentazione di un libro di favole legato all’album del gruppo”. Andrea Braconi

Fermo

La LILT rilancia La sezione di Fermo della Lega Italiana Lotta contro i Tumori (LILT) rinascerà. Un’opera di rilancio che già vede per l’associazione una sede in via del Bastione a Fermo nella prima Casa delle Associazioni della città. Attualmente la sezione è commissariata (Commissario è il dott. Renato Bisonni) ma a breve si procederà con tutte quelle azioni propedeutiche ad avere un Consiglio Direttivo ed un Presidente. La Lilt attualmente è presente con una sede nelle altre province delle Marche. Scopo dell’associazione è quello di fare promozione della prevenzione oncologica con tre tipi di azioni: la prevenzione primaria, ovvero la promozione di stili di vita sani, quella secondaria ovvero la diagnosi precoce e quella terziaria, cioè l’accompagnamento di chi ha sviluppato una patologia oncologica. Il tutto attraverso diverse iniziative nazionali ma anche locali. Volontà della Litl di Fermo sarà quella di promuovere iniziative culturali, di sensibilizzazione e promozione della prevenzione in questo campo anche con un futuro coinvolgimento delle scuole.

Historia firmana di Pier Luigi Cavalieri Fermo dai Carolingi al potere episcopale (secc. IX-XI) Nella seconda metà del IX secolo e nel secolo successivo nel vasto territorio di Fermo l’aristocrazia rurale franca si affianca e talvolta si sovrappone a quella longobarda, restando tuttavia minoritaria rispetto alla seconda. Per quanto riguarda la Chiesa, conosciamo il nome del vescovo Eodicio (o Teodicio) dalla tavola di consacrazione, datata 883, dell’abbazia benedettina di S. Croce, cenobio situato presso Bivio Cascinare di S. Elpidio a Mare. Lo stesso documento ci informa che in quell’area pianeggiante Carlo il Grosso, ultimo imperatore carolingio, aveva vinto una battaglia contro i Saraceni, i quali da decenni compivano incursioni lungo le coste del Piceno. In questa carta viene pure menzionata la chiesa fermana di S. Lorenzo in Castello, che occupava l’ala nord della villa Paccaroni-Vinci, presso il palazzo vescovile. Dunque nell’attuale spianata del Duomo sorgeva nel IX secolo un intero quartiere, con l’episcopio (anche se non sappiamo esattamente in quale punto esatto esso si trovas-

se) e con edifici di amministratori, giudici, avvocati, notai, canonici del Duomo, docenti dell’alta scuola per il Ducato di Spoleto: un vero centro di potere ecclesiastico a cui si affiancava il potere laico del conte. Tale personale ecclesiastico, giuridico e amministrativo esisteva perché nel corso dei secc. VIII-X si stava costituendo il grosso del patrimonio terriero della diocesi fermana, patrimonio che si estendeva dal basso corso del fiume Potenza fino alla valle inferiore del Vomano. Secondo lo storico L. Tomei, queste vaste proprietà facevano del vescovo di Fermo uno dei signori terrieri più potenti di tutta la Penisola italiana. Nei secc. IX-X fu edificata la chiesa di S. Martino a metà dell’antico foro romano. La piazza, provvista di botteghe, continuò a svolgere la funzione di centro commerciale ed economico della città che, assai ridotta nelle dimensioni rispetto all’antichità, poteva contare ancora sull’acquedotto romano. In Europa, dopo un lungo periodo di instabilità, il Sacro Romano Impero rinacque nel 962 ad opera di una dinastia non più franca ma sassone: quella degli Ottoni.

Il Fermano, formalmente ancora compreso nel Ducato di Spoleto, dall’anno 815 era stato definito comitatus (Comitato o Contea), ma in un diploma imperiale di Ottone II datato 983 esso viene chiamato, un’unica volta, Marka firmana. La denominazione “Marca”, usata in epoca carolingia per designare aree di confine dell’Impero, sullo scorcio del X secolo non ha più alcun significato militare, ma va intesa ora come una circoscrizione amministrativa, articolata in distretti minori o “ministeri”. Il controllo sulla Marca fermana continua ad essere esercitato dai conti di nomina imperiale, e non dal pontefice. Tuttavia, in età ottoniana si rafforza anche il potere dei vescovi, spesso provenienti da famiglie comitali, che diventano sempre più funzionari statali fedeli all’imperatore, e ciò riguarda anche Fermo. Il potere dei vescovi fermani si espande a scapito dei possessi fondiari di importanti monasteri come quello dei farfensi di S. Vittoria in Matenano o dell’abbazia di S. Croce, mentre si mantiene salda la loro alleanza con i poteri laici, come mostra il documento

Spianata del Duomo

del 977 con cui il vescovo Gaidolfo (960-995) concede in enfiteusi ampie proprietà al conte Mainardo di Siffredo, nobile forse di stirpe franca detentore di giurisdizioni nella media valle del Chienti. Agli inizi del lungo episcopato di Uberto (ante 996 - 1044?), sotto Ottone III, a Fermo si realizza il passaggio di poteri dal conte al vescovo. Il potere episcopale sulla città e sul suo territorio si sarebbe mantenuto sostanzialmente inalterato per oltre due secoli, benché nel corso dell’XI secolo risulti ancora attestata l’occasionale presenza a Fermo di due conti imperiali: Aimone nel 1046 o ‘47, e Uberto nel 1075.


13 aprile 2018

Inchiesta/Scuole Cultura/News Fermo/Inaugurazione martedì 24 aprile a Palazzo Paccarone

Apre i battenti il nuovo Polo Scientifico Conto alla rovescia per l’apertura del Polo Scientifico a Palazzo Paccarone in pieno centro storico a Fermo, prevista per martedì 24 aprile alle ore 19. Una scelta che l’Amministrazione Comunale fermana ha adottato a seguito dell’inagibilità di Villa Vitali dopo gli eventi sismici del 2016 e che fino a quel momento ha ospitato il Museo Polare Etnografico “Silvio Zavatti”, il Museo Ornitologico “Tommaso Salvadori”, la “Sala della meteorite”, una Collezione di apparecchi fotografici ed il Museo della Pipa “Nicola Rizzi”. Terminato il trasferimento del ricco e, per certi versi, unico patrimonio culturale scientifico da sempre apprezzato da turisti e studiosi dalla struttura di viale Trento alla nuova sede in via Cavour. In tal modo prende forma il disegno e l’intento di realizzare nel centro cittadino un percorso museale articolato e razionale, che veda concentrati a pochi metri di distanza l’uno dall’altra la chiesa di San Filippo Neri (riaperta e inaugurata nel luglio

2017 sia come spazio espositivo che come sede congressuale, proprio di fronte a Palazzo Paccarone), Piazza del Popolo, le Cisterne Romane, il Teatro dell’Aquila, la Cattedrale ed il Museo Diocesano. Il lavoro di trasferimento, coordinato dal Servizio Musei del Comune di Fermo, è stato accurato e certosino ed ha visto la preziosa e competente collaborazione dei volontari (una decina in media ogni giorno) del Segretariato Regionale Ministero dei beni e delle attività culturali per le Marche - Unità di crisi, del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale Carabinieri di Ancona, della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, del Coordinamento Servizio Protezione Civile Regione Marche e di tutti i volontari del Gruppo Protezione Civile Legambiente Beni Culturali Marche che hanno dapprima provveduto a mettere in sicurezza, repertoriare e inventariare circa 500 esemplari di uccelli del Museo di Scienze Naturali, contenente una collezione

Il micro micro racconto di Sergio Soldani I gatti della moglie di Marco Marco viveva in un comodo condominio nella zona sud di Teramo al secondo piano, ampio, con soli quattro grandi appartamenti. Sua moglie Teresa era una bellissima signora di cinquantacinque anni che da giovane, per la sua avvenenza, dagli uomini più sensibili della città alle qualità estetiche femminili, veniva definita, Teresona la bomba! Lui però, pur essendone morbosamente innamorato, da una settimana non le rivolgeva più la parola, non era solito a questi atteggiamenti drastici,infatti era conosciuto da tutti come una persona tranquilla e generosa. Era in pensione da due anni, aveva lavorato alla cassa di risparmio d’Abruzzo fino a sessantotto anni e la gente lo stimava perché, nonostante le ferree regole bancarie, riusciva, nei limiti, a trovare soluzioni di prestiti per tutti, si vociferava anche che almeno un paio di volte per due clienti che avrebbero dovuto essere diffidati, intervenne con suoi soldi propri. Naturalmente di quella sede negli ultimi dieci anni ne fu anche il direttore. Ora però nella sua famiglia qualcosa andava storto e non lo poteva più sopportare: troppo era il fastidio che gli recava dritto nelle orecchie, il miagolare quasi incessante dei gatti della moglie che lei aveva chiamato, mettendoli in ordine decrescente di età, Fuffy, Mara, Lina e Sonny. Bisogna anche dire che il signor Marco era un vero amante del sonno anche prolungato, insomma un cultore del riposo a tutti i costi e invece Teresona soffriva un po’ di insonnia e gli dichiarò: “Mi illanguidisco spesso di malinconia, se penso che ho rinunciato per amore tuo a svolgere l’attività di attrice… Pensa, caro mio, mi avevano chiamato anche in Francia, avevo in mano il foglio del contratto ma non lo firmai mai, sapevo che a te sarebbe dispiaciuto, io ti amavo e forse non sai nemmeno quanto”. Allora lui le rispondeva: “Come mi amavi, perché vuoi vedere che adesso ti faccio schifo?!”. “No” replicò lei, ma odi i miei gatti e queste meravigliose bestiole sono la mia vita!”. Colto nel segno Marco ammutolì e se ne rimase in silenzio. Poi egli uscì per una passeggiata e a un certo punto decise di telefonare a sua figlia Monia che risiedeva a Varsavia, sposata con un ingegnere polacco molto disponibile e comprensivo. La chiamò e le chiese se potesse tenerlo con lei almeno per tre mesi. La ragazza, che conosceva bene il carattere del padre, gli rispose addirittura di essere felice di accoglierlo. Fatto, di nascosto dalla moglie, dei bagagli approssimativi, partì con il primo treno della notte.

privata di uccelli imbalsamati, tra cui specie oggi estinte, e poi circa mille oggetti dell’Istituto e Museo Polare, unico in Italia a conservare reperti di popoli eschimesi e cimeli delle esplorazioni realizzate dal prof. Silvio Zavatti nelle regioni polari. “Grazie a questa operazione, credo unica per la storia della città e del territorio - ha detto il Sindaco Paolo Calcinaro - nasce il nuovo Polo di San Filippo Neri e Palazzo Paccarone in Corso Cavour, funzionale al nuovo sistema museale immaginato per la città: il trasferimento è stato fatto grazie al grande lavoro di volontari e carabinieri anche in condizioni meteo piuttosto avverse. E’ stata una grande operazione che farà sicuramente nascere una nuova opportunità”. “Palazzo Paccarone ospiterà questo Polo Museale e valorizzando al contempo questa prestigiosa sede il cui piano nobile viene restituito alla città – ha dichiarato l’Assessore alla cultura e al turismo Francesco Trasatti – questo è un primo trasloco che riguarda il Museo Polare e la col-

lezione ornitologica, cui farà seguito, non appena possibile, anche la collezione di pipe e di macchine fotografiche storiche. Stiamo organizzando una settimana, dal 25 aprile al 2 maggio, di visite e laboratori che rilanceranno anche la valenza didattica, oltre che turistico-culturale, dei Musei scientifici per rendere la città sempre più appettibile turisticamente ricalcando l’antica tradizione storica di città della cultura e della scienza a tutto tondo”. Tel. 0734.217140 fermo@sistemamuseo.it

Casette d’Ete/Ciclo di incontri

Torna la rassegna Incipit

Torna la rassegna di incontri Incipit (volume terzo) promossa dall’Associazione Santa Croce, con un programma pensato come un work in progress, con appuntamenti distribuiti nel corso dell’anno e promossi in collaborazione con il Centro Giovanile Casette, la Libreria ‘Il Gatto con gli Stivali’ di Porto Sant’Elpidio e le Grafiche Fioroni. Al momento, sono 5 gli incontri previsti, incentrati principalmente su figure, storie e personaggi contemporanei, durante i quali saranno affrontate tematiche molto diverse tra loro, spaziando da argomenti impegnativi ad altri più leggeri, per suscitare l’interesse di un pubblico eterogeneo. Dopo il successo del primo appuntamento di venerdì 6 aprile si prosegue il 18 aprile, quando con Matteo Persica si parlerà di musica, grazie al libro ‘Rino Gaetano. Essenzialmente tu’ (Odoya Editore), viaggio nella vita di un cantautore alla scoperta del lato umano più vero. L’8 maggio, un altro mistero, risalente al 2004 e ancora di grande attualità, con il giornalista di Antimafia2000, Lorenzo Baldo e il libro ‘La mafia ordina: suicidate Attilio Manca’ (Imprimatur), ricostruzione meticolosa della vicenda del giovane urologo ‘suicidato’ forse dai boss di Corleone per liberarsi da un pericoloso testimone su fatti legati a Bernardo Provenzano. Per il terzo incontro del 15 maggio il Centro Giovanile Casette ha scelto Dottor Pira, fumettista, critico televisivo, scenografo, creatore dei ‘Fumetti della gleba’ (il più longevo web comic italiano) autore de ‘La vera storia dell’hip hop. Tutto quello che non vogliono farti sapere sul legame tra gli alieni e la musica del momento’ (Edizioni Rizzoli Lizard). Infine, l’Associazione Santa Croce dà spazio alla solidarietà e presenta, il 23 maggio, un libro ‘potente’ dal punto di vista emotivo e del messaggio che trasmette: ‘Amore non conosce misura’, il racconto della vita di Marcella Samuelli che una volontaria dell’Associazione ‘L’Abbraccio’ ha registrato e trascritto durante il ricovero dell’autrice all’hospice di Montegranaro. Gli incontri si tengono all’Auditorium ‘Della Valle’ di Casette d’Ete con inizio alle ore 21,30. Tel. 335.8080185 - Facebook: Associazione Santa Croce

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13 aprile 2018

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13 aprile 2018

Cultura/News Montefortino/Contributo integrativo dalla giunta regionale

Quarantamila euro per “Capolavori Sibillini” Uno stanziamento aggiuntivo di quasi 40 mila euro è stato assegnato al Comune di Montefortino per sostenere alcuni costi straordinari come capofila della Rete Museale dei Sibillini per il progetto “ Le Marche e i luoghi della Bellezza - Capolavori Sibillini” , la mostra in corso fino al 30 giugno a Milano al Museo Diocesano. Lo ha deciso oggi la giunta regionale ad integrazione del precedente stanziamento di 120 mila euro. “Si tratta di un’ulteriore assegnazione di risorse – spiega l’assessore al Bilancio, Fabrizio Cesetti – a conferma dell’attenzione della Regione verso un territorio che sta dimostrando concretamente ed efficacemente di impiegare tutti gli strumenti più utili per una vera e propria rinascita culturale, dopo le ferite subite dal sisma. La testimonianza che l’Arte e la Cultura sono un

veicolo eccezionale di promozione e di rilancio anche economico viene dal successo di questa mostra a livello nazionale che ha consentito di far scoprire ai tanti visitatori quali tesori conservi il nostro territorio. Mi preme sottolineare anche la validità del metodo di lavoro a sistema tra Comuni, gestito attraverso la Rete Museale, per una promozione integrata dei Sibillini.” La Rete Museale, nata nel 2013, oggi conta otto comuni: Montefortino, Montefalcone Appennino, Smerillo, Monte Rinaldo, Montelparo, Montalto Marche, Loro Piceno e San Ginesio tra le Province di Fermo, Ascoli Piceno e Macerata con la finalità di promuovere in modo congiunto il patrimonio storico, artistico e ambientale. La rete comprende diverse tipologie di musei, da quello artistico all’archelogico al naturalistico-scientifico.

Fermano/È uscita la nuova rivista di scrittura

Bis-scritture numero uno È uscita la nuova rivista di scrittura del Fermano. “bis–scritture” contiene testi di Luigi Maria Musati, Nicola Passerini, Sandro Olimpi, Antonio Vallesi, Roberto Sturm e la traduzione inedita delle pagine finali di Finnegans Wake e James Joyce a cura di Luigi Marrozzini. Dapo tanti anni la terra fermana ritorna dunque con una rivista di qualità elevata che ha già in poco tempo riscosso il successo dovuto in campo letterario. L’importanza dell’illustrazione è anch’essa evidente: “bis-scritture” ha scelto di pubblicare alcune pagine di quello che è considerato il primo Atlante Geografico del Mondo, l’Atlante che per primo delineava i contorni della scoperta appena avvenuta: l’America, con le forme e i luoghi che

solo una grande fantasia potevano fissare su carta. Il Theatrum Orbis Terrarum di Abraham Ortelius può essere a ragione considerato il primo Atlante nella sua edizione del 1570 così ricca di illustrazioni acquerellate e preziose. Dell’Ortelius furono pubblicate nelle 31 edizioni dal 1570 oltre 7.000 copie; nel mondo, ad un’ultima indagine di qualche anno fa, ne rimangono circa 900. Le ricchissime pagine del Theatrum Orbis Terrarum sono state preda, in tutto il mondo, di decine e decine di furti perpetrati tagliando e sottraendo i fogli del volume. Tra Oxford, Copenhagen e la British Library, famosi e scaltri ladri di rarità editoriali come Antony John Scull, Melvin Perry e Peter Bellwood hanno, coni più

impensabili sotterfugi, “rasoiato” pagine del Theatrum. A Fermo, dove esisteva una delle 900 copie acquarellate del Theatrum Orbis Terrarum di Abramo Ortelio, qualcuno è stato più scaltro: ha portato via l’intero volume diversi anni fa, privando la nostra Biblioteca storica di una ricchezza inenarrabile. Erano più o meno gli anni dello stesso furto della famosa “Lettera di Cristoforo Colombo” ritornata in possesso della Biblioteca Comunale di Fermo dopo tanti anni. Speriamo solo che si riesca prima o poi a smascherare chi ha privato la cittadinanza e gli studiosi di un simile tesoro. www.edizionibis.it edizioni bis@gmail.com

Fermo/Sarà visitabile dal 21 aprile al 2 settembre

Il Quattrocento rivive in una mostra La città di Fermo orgogliosa nei tempi antichi della sua posizione preminente in territorio Piceno, capoluogo di una circoscrizione ecclesiastica vastissima, ebbe nel Quattrocento un rilievo assai originale nelle vicende dell’arte marchigiana, non ancora riproposto alla ribalta che gli compete. La mostra “Il Quattrocento a Fermo – Tradizione e avanguardie, da Nicola di Ulisse a Carlo Crivelli”, allestita presso la Chiesa San Filippo Neri di Corso Cavour, dal 21 aprile al 2 settembre, va a colmare questa lacuna. Peccato la distruzione dell’imponente Fortezza del Girfalco avvenuta nel 1446, perché lì albergavano le testimonianze da cui inizia la nostra storia della pittura del Rinascimento a Fermo. Nel 1442, infatti, Alessandro Sforza (signore di Pesaro) aveva commissionato la decorazione dipinta di una camera che doveva accogliere i novelli sposi e cioè suo fratello Francesco e Bianca Maria Visconti. L’impresa pittorica risolta in affresco, doveva esser condotta da Nicola di Ulisse da Siena (documentato a Norcia dal 1442 – morto tra il 1476 e il 1477), un protagonista assai attivo sul crinale appenninico fa Umbria e Marche, solo di recente riscoperto dalla critica. Accanto a lui un gruppo di

pittori che, i documenti raccontano, formavano una vera e propria impresa di professionisti ma che allora si definiva Compagnia in cui erano affiancati Bartolomeo di Tommaso da Foligno, Luca di Lorenzo ‘de Alemania’, Andrea Delitio di Lecce de’ Marsi in Abruzzo e Giambono di Corrado da Ragusa. La mostra affianca le opere certe di codesti autori, così da permettere di farsi una idea per analogia di cosa poteva esser raffigurato nella stanza (o nelle stanze) del Girfalco. E’ solo l’abbrivio di una storia affascinante che si snoda poi, attraverso le opere d’arte (dipinti e miniature, sculture, oreficerie, ceramiche e tessuti) conservate ancora oggi nel territorio e rimpinguate da prestiti richiesti ad altre sedi, lungo tutto il secolo del Quattrocento. Tel. 0744.422848 - callcenter@sistemamuseo.it

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VERSI... LOCALI La mia città Ti amo bella Fermo Oggi ancor più che sei provincia Non solo perché tuo figlio sono Mi sento anche tuo sposo Per non annoiarti in routine Teco non convivo Dimoro vicino e lontano allo stesso tempo E quando a giorni alterni Torno a rivederti ansante Causa quel retaggio secolar Che ha fatto di te la città guida Satollo d’arte, di cultura incetta Ricreo lo spirto con amore e pace Dal sommo dell’altura indi il declivio Che superbo guardar dall’alto al basso Gigante mi par d’esser su nel girfalco Se poi ad imitarmi fingo strabico A mo’ di frigger pesce e guardar gatto Sciabolando i miei rai da est a ovest Azzurro e ancor d’azzurro l’occhio si tinge La colpa vien dal mare anche dal monte Il tetto fa pensar a fantasiosa fiaba Ma poi t’accorgi che è realtà palpante Derfin il Giacomin nostrano Dal pessimismo cosmico permeato Ha lodato il tuo sfondo Dal bel color da chissà dipinto Quel buon creato teco è stato benigno Ma concittadin fermano Perché lo sfogo più non dai A quel ciarliero istinto Confabular all’imbrunir serale Indugiando costì nel bel salotto? Concilieresti bene il moto con il motto Per poi passar oltre quell’arco Ove l’Astoria ti offre quel belveder maestoso Scegli per complice il crepuscolo E pungi con il guardo il mare e il monte In mezzo a lor tanti paesi brillano E il cor di luci a noi fermani inneggiano. Per te bel forestier gitante Se rimirar vuoi tu quel bel Gran Sasso Incongruenza densa è il sorvolar l’Abruzzo Autoscatto e pupilla è la simbiosi giusta Dare gioia al tuo cuor a prima vista Pur rimanendo alla Fermo Che t’afferra e ti conquista

Sdolzini Guerrino Nato a Fermo l’11 maggio1939, in Via Visconti d’Oleggio, sin da giovane ha curato la passione per la fotografia e per la musica con una propensione per la poesia (attualmente ha donato numerose foto alle biblioteche di Fermo, Porto Sant’Elpidio e Sant’Elpidio a Mare. Nella vita lavorativa è stato ufficiale giudiziario del Tribunale di Sant’Elpidio a Mare. Oggi vive a Porto Sant’Elpidio seppur le radici restano fermane ed ancor più campolegiane. Da molti anni si diletta in poesia, pur autodefinendosi “un poeta di serie c”. Tel. 371.1793741 - 389.6668151


Cultura/News La De.c.o. del mese a cura di “Chi Mangia la Foglia!” Iniziamo questa rassegna mensile delle De.c.o. marchigiane, ossia delle Denominazioni Comunali di Origine, parlando del Vero Brodetto Sangiorgese con Denominazione Comunale di Origine, il primo in Italia. A seguito di questa identificazione da oltre 5 anni, ogni venerdì il vero brodetto De.c.o. sangiorgese è fruibile nei ristoranti che hanno aderito al progetto (prossimi appuntamenti 30 marzo all’Hotel Ristorante Caminetto, 6 aprile allo Chalet Delfino Verde). Parliamo di un’importante occasione turistico pubblicitaria colta dall’amministrazione comunale per le attività ivi operanti emergendo in visibilità attraverso l’eccellente, storica, gastronomia tipica locale. Per la storia, Porto san Giorgio è legata allo sviluppo del porto di Fermo, tanto da essere chiamata ancora nel Medioevo con il nome latino di Portus Firmi. il borgo marinaro ed i suoi abitanti, si caratterizzarono per l’utilizzo delle risorse ittiche ad uso alimentare quotidiano, anche attraverso un piatto tanto comune e semplice quanto importante e variegato, preparato sia in mare che a terra come tradizione ci insegna. Il brodetto è una specialità preparata e conosciuta sull’intera costa adriatica. Il Brodetto, la zuppa, il caciucco ed altri nomi ed altre ricette riguardanti questo modo di cucinare il pesce nascono dal mare, esistono da quando esistono i pescatori, esse sono patrimonio gastronomico di ogni territorio bagnato dal mare, le elaborazioni sono molteplici e personalizzate da paese a paese e da famiglia a famiglia. Questo particolare, semplice, ma anche ricco e gustoso piatto marinaro, ha costituito per secoli il principale elemento identitario, nonché il pasto dei pescatori. Ricetta del Vero Brodetto De.c.o. Sangiorgese Tenendo conto di delle molteplici considerazioni andiamo alla ricetta indicativa di massima per sei persone. Nella preparazione ed offerta del Brodetto Sangiorgese De.C.O. è vietato utilizzare pesce congelato. Il pescato deve essere rigorosamente dell’Adriatico centrale, meglio se dello specchio d’acqua antistante la marineria sangiorgese. Si fa obbligo di utilizzare prodotti ed ingredienti locali es. pane forno a legna, olio e aceto autoctono ecc. Ingredienti e pesce consentito: 3 Kg. di pesce assortito da utilizzare secondo stagionalità e reperimento sul mercato: Sgombro, Gattuccio e/o Palombo, Merluzzo, Suro, Scorfano,

San Pietro, Gronco, Triglia, Merlano, Baraccola e/o Razza, Rana Pescatrice, Tracina, Gallinella di Mare, Pesce Prete, Panocchia, Totano, Seppia, Calamaro, Moscardino, Mazzancolla, Cefalo, granchio (secondo stagionalità o reperimento). Il Brodetto De.c.o. deve essere realizzato con un numero minimo di 13 specie di pesce diverse tra quelle elencate. Quattro pomodori (verdi e rossi) o comunque poco maturi, passata di pomodoro (facoltativa), 4/5 spicchi d’aglio, 1 cucchiaio di prezzemolo, 1 bicchiere e mezzo di aceto, 1 peperoncino, prezzemolo, 2/3 bicchieri di olio extravergine di oliva, Sale q.b., pane e/o polenta abbrustoliti. Esecuzione: pulire il pesce e tagliare in pezzi i pesci più grandi. In un tegame largo versare un bicchiere di olio extravergine di oliva aggiungendo i pomodori a pezzi, aglio e prezzemolo tritati; coprire il fondo di cottura con calamari, seppie, totani coda di rospo; condire questo strato di pesce con altro pomodoro a pezzi, aglio e prezzemolo tritati; ultimare la disposizione del pesce con un altro strato a base di scorfano, pesce prete, pesce ragno, pannocchie, moscardini, gattuccio di mare, mazzolina e infine merluzzo, razza e triglie; condire anche questo ultimo come i precedenti, con aggiunta di aceto, abbondante olio e peperoncino. Coprire il tegame e lasciar cuocere a fuoco basso per 25/30 minuti circa. Infine servire il pane e/o polenta abbrustoliti, che vanno inseriti ai bordi del piatto. Varianti: il brodetto nella sua evoluzione gastronomica è via via andato arricchendosi seguendo la richiesta di chi ne apprezza la qualità. Possono essere aggiunti (oltre ai verdi) alcuni pomodori rossi, (secondo grandezza) in funzione dell’intensità di sapore e colore che si desidera ottenere nel brodetto. Utilizzati maggiormente in passato in sostituzione del pomodoro fresco quando la stagionalità non ne consentiva il reperimento, possono essere utilizzati sia il concentrato diluito in aceto, che la passata di pomodoro nelle quantità desiderate. L’evoluzione qualitativa di arricchimento del brodetto sangiorgese, consente l’aggiunta di altre specie di pescato come; scampi, cozze, vongole, rombi, sogliole. P.S.: per la preparazione del Brodetto De.C.O. Sangiorgese va rispettata la ricetta indicata mentre per il brodetto a vostro piacere potrete utilizzare le varianti che desiderate, inoltre ogni tipo di pesce o di mollusco può far parte di questo piatto.

Progetto e coordinamento: Noris Rocchi, Presidente Ass. Chi Mangia la Foglia! Direzione e ricerca: Ugo Bellesi, Luciano Scafà, Alberto Regno. Note dietetiche A cura della dott.ssa Maria Preziosa Del Papa Il numero 13 porta fortuna! Per alcune persone non è cosi ma per il Brodetto Sangiorgese, di sicuro, 13 specie di pesce porta molto gusto. E’ il numero minimo da assicurare perché il prodotto finale risponda alle caratteristiche predefinite, poi la stagionalità della pesca darà il tocco finale alla bontà di questo piatto. Nutrizionalmente non ho che da ammettere che è un piatto quasi completo e salutare perché i nutrienti sono quasi tutti rappresentati. Le proteine sono quantitativamente un terzo meno della carne a parità di peso, ecco perché il pesce va mangiato in quantità maggiore rispetto alle carni in genere. Grassi: buoni, quantitativamente insignificanti nella maggior parte dei pesci presenti (merluzzo 0,3/100g) ad eccezione di sgombro (11,1/100g), triglia e cefalo (6,5/100g). Ma come altre volte abbiamo avuto occasione di parlarne i grassi caratteristici del pesce sono della serie Omega3, cioè grassi che il nostro organismo non è in grado di “formare” quindi dobbiamo reperirli sicuramente dal pesce e da poche altre fonti. Colesterolo? Minimo ad eccezione del calamaro (200mg - Banca dati I.E.O.). Naturalmente è presente il fosforo, poi i pomodori verdi e rossi integreranno con il potassio. Inoltre una bella manciata di vongole e cozze aumenteranno la presenza di Ferro. Infine il granchio, pensate, ci apporterà un’importante dose di zinco che nei casi di sistemi immunitari compromessi ci aiuterà a riprenderci da influenze, raffreddori ecc… E per quanto riguarda la vitamina D, lo sgombro e la triglia presenti in questo piatto ce ne assicurano una discreta dose. Perché questo piatto sia completo occorrono i carboidrati o glucidi ed ecco il pane, magari di farine biologiche oppure polenta.

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Prossimi appuntamenti I prossimi appuntamenti gastronomici con il vero brodetto De.c.o. sangiorgese venerdì 13 aprile Chalet Matilda, Lungomare Gramsci Conc. 53 tel. 0734.675947 venerdì 20 aprile Osteria Le Frattine von Ludwig, C.so Castel San Giorgio n.31 tel. 0734.675846 venerdì 27 aprile Ristorante Campanelli Via Properzi n.169 tel. 0734.673338 venerdì 4 maggio Chalet Quadrifoglio Lungomare Gramsci n.131 tel. 0734.672466 venerdì 11 maggio Chalet Canto Do Mar Lungomare Gramsci tel. 0734.672067 venerdì 18 maggio Ristorante Pizzeria Stern Via Sacconi n. 29 tel. 0734.673251 venerdì 22 giugno Hotel David Palace Lungomare Gramsci n. 503 tel. 0734.676848 venerdì 7 settembre Chalet Canto Do Mar Lungomare Gramsci tel. 0734.672067 venerdì 28 settembre Restaurant Coba Lungomare Gramsci Sud tel. 0734.677569 venerdì 5 ottobre Ristorante Campanelli Via Properzi n.169 tel. 0734.673338 venerdì 12 ottobre Chalet Vela Lungomare Gramsci n. 112 tel. 0734.676482 venerdì 19 ottobre Chalet Matilda, Lungomare Gramsci Conc. 53 tel. 0734.675947 venerdì 26 ottobre Hotel David Palace Lungomare Gramsci n. 503 tel. 0734.676848 venerdì 2 novembre Osteria Le Frattine von Ludwig C.so Castel San Giorgio n.31 tel. 0734.675846 venerdì 9 novembre Ristorante Pizzeria Stern Via Sacconi n. 29 tel. 0734.673251 venerdì 16 novembre Chalet Il Delfino Verde Lungomare Gramsci tel. 0734.676750 venerdì 23 novembre Chalet Quadrifoglio Lungomare Gramsci n.131 tel. 0734.672466


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Inchiesta/Scuole Cartellone/News Feste popolari

Feste popolari

Montappone

Servigliano

Antichi sapori da riscoprire: a Montappone, nel mese di aprile, ghiotta è l’occasione per assaporare i caratteristici “Caciu’ co’ la fava”, piatto tipico e tradizionale di questa area del Fermano, da sempre rinomata per la produzione dei cappelli. Le peculiarità dei calcioni montapponesi riguardano la sfoglia all’uovo sottile e croccante e il ripieno costituito una purea profumatissima di fave (o per i più golosi di crema). Il risultato è un piatto davvero irresistibile. La Sagra de li caciu’ co’ la fava è in programma i prossimi 14 e 15 aprile, in occasione di “Borgo in Fiore” e, dal 21 al 23 aprile, per la Festa patronale di San Giorgio. I celebri “Caciù”, proposti dalle “cacionare” di Montappone, verranno serviti ogni giorno a partire dalle ore 9 e sono indiscutibilmente il piatto forte che da solo merita una visita a questo vivace centro del Fermano. Oltre ad essi sarà possibile assaporare i dolci locali e gli altrettanto caratteristici panini con la “Sporbatura e le salsicce”. Domenica 15 aprile verrà organizzato “Borgo in Fiore”, mostra mercato di piante, fiori e cibi naturali. Alle ore 15 spazio ai bambini con i clown giocolieri e i gonfiabili nella centrale Piazza Roma. Sabato 21 aprile si aprirà la Festa di San Giorgio. Oltre alle sopra citate prelibatezze culinarie, alle ore 21 in Piazzale Gramsci ci aspetterà lo spettacolo musicale dei Folkappanka. Si prosegue domenica 22 con, alle ore 15,30, le celebri canzoni dei Nomadi proposte dalla cover band “I Nomadi”. Lunedì 23 aprile le Sante Messe verranno celebrate alle ore 7 e alle 10; dalle ore 8 tradizionale fiera mercato di San Giorgio; inizierà quindi la distribuzione di caciu’ co’ la fava, co’ la crema, dolci locali e panini con sporbatura e salsicce. Alle 17 processione con la statua di San Giorgio e alle 17,30 amministrazione della S.Cresima alla presenza dell’Arcivescovo di Fermo, Sua Eccellenza Monsignor Rocco Pennacchio.

Rivive a Servigliano dal 22 al 25 aprile la Festa del Patrono San Marco, una classica di primavera che apre le porte alla bella stagione, foriera di un ricchissimo cartellone di manifestazioni estive. Il programma dell’edizione 2018, organizzata come da vari anni dalla Proloco in collaborazione con il Comune e la Parrocchia di Servigliano, prevede sia l’aspetto civile che quello religioso. Si parte proprio nella Collegiata di San Marco domenica 22 con il Concerto di musica sacra “Deposuit Potentes” con la partecipazione della Corale San Gregorio Magno di Magliano di Tenna (maestro Gionni Scriboni) e del Coro Monti Azzurri di Pievebovigliana (maestro Maurizio Maffezzoli). Lunedi 23 nel Teatro comunale alle 21.30 andrà in scena il Concerto del duo Daniele Berdini al sassofono e Sergio Capoferri alla fisarmonica, che sarà l’occasione per la presentazione del nuovo album dei due prestigiosi musicisti. Nella serata di martedì 24, in Piazza Roma addobbata a festa, si esibirà il gruppo spettacolo “Di tutto un po’”che proporrà un medley di successi musicali molto ballabili. Mercoledì 25 aprile sarà la giornata culminante della festa: dalle 7.30 alle 21 verrà riproposta nel centro storico l’ “Antica Fiera de Lu Pia’ “, da una tradizione secolare. Nella mattinata, dopo la celebrazione della Santa Cresima alla presenza del vescovo, si snoderà la processione di San Marco per le vie del paese con la Solenne Benedizione delle campagne e della città. Nel pomeriggio in piazza, giochi popolari e musica, con l’anteprima del concerto “Minimal Band - gruppo pop di Fabrizio Ciarpella”; la band si esibirà anche nella serata con la seconda parte dello spettacolo musicale. Per tutto il periodo della festa, divertimento assicurato con giostre e luna park.

Gusto e tradizione con la “Sagra de li caciu’ co’ la fava” Un paese in festa!

COMITATO SAN GIORGIO

SAGRA DE LI CACIÙ CO’ LA FAVA BORGO IN FIORE

SABATO 14 APRILE

14-15 APRILE

DALLE ORE 9.00 PER L’INTERA GIORNATA

“Sagra de li caciù co’ la fava”, con la crema e dolci locali DOMENICA 15 APRILE DALLE ORE 8.00

Borgo in Fiore 4 ª edizione

DALLE ORE 9.00 PER L’INTERA GIORNATA

mostra mercato di piante, fiori e cibi naturali per l’intera giornata

“Sagra de li caciù co’ la fava co’ la crema e dolci locali” Panini con la “Sporbatura e Salsicce” ALLE ORE 15.00 Animazione per bambini clown giocolieri e gonfiabili in piazza Roma

FESTA SAN GIORGIO 21-22-23 APRILE

SABATO 21 APRILE DALLE ORE 9.00 PER L’INTERA GIORNATA

“Sagra de li caciù co’ la fava co’ la crema e dolci locali” Panini con la “Sporbatura e Salsicce” ALLE ORE 21.00 in Piazzale Gramsci spettacolo musicale con i “Folkappanka” DOMENICA 22 APRILE DALLE ORE 9.00 PER L’INTERA GIORNATA

“Sagra de li caciù co’ la fava co’ la crema e dolci locali” Panini con la “Sporbatura e Salsicce” ALLE ORE 15.30 in Piazza Roma spettacolo musicale con la Cover Band “I Nomadi” LUNEDÌ 23 APRILE

Santa Messa Tradizionale Fiera-Mercato di San Giorgio

ORE 7.00 - ORE 10.00 DALLE ORE 8.00

DALLE ORE 9.00 PER L’INTERA GIORNATA

“Sagra de li caciù co’ la fava co’ la crema e dolci locali” Panini con la “Sporbatura e Salsicce” ORE 17.00 Processione con la statua di San Giorgio ORE 17.30 Amministrazione della S. Cresima con la presenza dell’Arcivescovo Sua Eccellenza Mons. Rocco Pennacchio

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Cartellone/News Eventi

Brevi

Porto Sant’Elpidio

Porto Sant’Elpidio

Primo Maggio, divertimento in riva al mare Da 14 anni a Porto Sant’Elpidio il Primo Maggio non è più solo la giornata della gita fuori porta. Da 14 anni centinaia di migliaia di persone invadono gli otto km di costa della città per godersi concerti gratuiti, spettacoli, laboratori, fiera mercato, giostre, intrattenimento e stand gastronomici per tutti i gusti e per tutte le età, concentrati in uno spazio accessibile ad ingresso gratuito. Tutto pronto anche per l’edizione 2018 dell’evento che nel corso degli anni è cresciuto per dimensioni e popolarità divenendo uno degli appuntamenti più seguiti del centro Italia. Circa 150.000 le presenze degli anni passati anche grazie alla convenzione “Vieni a Dormire da Noi. Speciale notti in città” promossa dall’Assessorato al Turismo in collaborazione con le strutture ricettive che anche per il 2018 offrono un pernottamento in città a soli 19 euro (21 euro colazione inclusa) ed offerte ancor più vantaggiose per i gruppi da venerdì 27 aprile a martedì 1 maggio nelle strutture convenzionate. Questa la grande novità di quest’anno: il tradizionale concerto Anteprima che apre i festeggiamenti, nel 2018 diventa un vero e proprio festival di 4 giorni dedicati alla buona musica dal vivo assolutamente ad ingresso gratuito. Si parte con la dance anni ’90 di Dj Datura per We Love The Nineties di venerdì 27, l’attenzione si sposta sull’avanguardia della scena musicale italiana il 28 con il rapper Ghemon ed il 29 con i Slow Roam che apriranno il concerto di Pop X, si conclude il 30 aprile con il tradizionale concerto Anteprima il cui programma definitivo sarà diramato nei prossimi giorni. Tutto ad ingresso gratuito a partire dalle ore 21 presso l’area ex Orfeo Serafini lungomare centro. La festa entra nel vivo domenica 1 maggio giorno in cui gli 8 km di lungomare si riempiranno di spettacoli ed attrazioni per un pubblico di ogni età. Anche quest’anno non mancheranno i gonfiabili gratuiti per i bambini, il villaggio di Pompieropoli in cui ogni bambino potrà sentirsi Vigile del Fuoco per un giorno, le street band che percorreranno l’intera fiera mercato di 8 km, i numerosi concerti, i laboratori, le esibizioni live, i parchi avventura, gli artisti di strada e tante altre occasioni di divertimento completamente gratuite. Tra le piacevoli novità il laboratorio dell’Infiorata di Montefiore dell’Aso che realizzerà sul momento un’opera d’arte effimera. Divertimento per tutti con lo spettacolo Family Show, festa della famiglia, un vero e proprio spettacolo televisivo con telecamere, maxi schermo e più di 40 cambi d’abito. Un trenino gratuito collegherà i quartieri Corva e Cretarola e premetterà di raggiungere agevolmente tutti gli eventi sul lungomare, saranno inoltre presenti dei punti noleggio di biciclette e risciò. Un servizio di bus navetta collegherà i parcheggi con nord, centro e sud della città e per chi vorrà sperimentare l’emozione del volo, presso l’area Orfeo Serafini sarà possibile fare un giro in elicottero. La tradizionale mostra mercato farà da cornice agli eventi insieme alla presenza di stand gastronomici della tradizione marchigiana. Sono già in vendita presso le attività commerciali di Porto Sant’Elpidio i biglietti della tradizionale Lotteria del Primo Maggio per la cui estrazione bisognerà attendere giovedì 10 maggio e che anche quest’anno mette in palio un buono spesa del valore di 1000 euro, borse in pelle, trattamenti benessere, orologi, gioielli ed altri ricchi premi.

Viaggio tra musica e poesia Si respira profumo di debutto in casa Club della Musica che presenta un nuovo evento artisticoculturale. Lo spettacolo “Tra musica e poesia”, ideato e diretto da Diego Quaranta andrà in scena il 21 aprile al Teatro delle Api. Musica dal vivo, canto e parole si fondono in un’unica partitura dando corso a un vero e proprio viaggio emozionale. Tel. 333.3175607

Fermo Stomp, ritmo ed energia L’irresistibile esperienza di Stomp ha compito quest’anno i venticinque anni di attività e successo. Con strofinii, battiti e percussioni di ogni tipo, i formidabili ballerini-percussionistiattori-acrobati di Stomp danno voce ai più “volgari”, banali e comuni oggetti della vita quotidiana: bidoni della spazzatura, pneumatici, lavandini, scope, spazzoloni, riciclandoli a uso della scelta, in un “delirio” artistico di ironia travolgente. Appuntamento al Teatro dell’Aquila di Fermo, martedì 24 aprile alle ore 21 e mercoledì 25 alle 17. Tel. 0734.284295

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Sport/News

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Vela/Programma ricco e variegato

Tornano le Vele di San Ruffino I prossimi 21 e 22 aprile non prendete appuntamenti: se vi piace la vela, immergervi nella natura, ammirare opere d’arte ed intendete degustare i prodotti di eccellenza dell’enogastronomia locale, allora il Lago di San Ruffino fa al caso vostro. Tornano, infatti, le tradizionali “Vele di San Ruffino”, il cui aspetto agonistico è rappresentato da una serie di regate sullo straordinario specchio lacustre della cittadina pedemontana. “Questa che sta per prendere il via è l’ottava edizione – ci confida con un pizzico di orgoglio Stefano Castori, ideatore ed organizzatore della manifestazione – Abbiamo superato un periodo decisamente brutto, come quello post sismico. A modo nostro, abbiamo aiutato le popolazioni colpite attraverso la presenza del pubblico e degli equipaggi. Fermo, Amandola, Monte San Martino, Penna San Giovanni, Smerillo, Montefalcone e Santa Vittoria in Matenano saranno rappresentate in acqua. Il 21 ed il 22 aprile

ci sarà da divertirsi, perché il programma è molto variegato”. A cominciare dalle regate al lago, appunto, a bordo di imbarcazioni le cui tipologie sono, rispetto agli altri anni, aumentate considerevolmente (4 categorie in gara sui 1500 metri di lunghezza dello specchio lacustre). Oltre all’aspetto ludico/sportivo, verrà contemplato anche quello naturalistico/ambientale. Perché al lago si arriverà… in sella ai cavalli: “Come nell’800 – prosegue Castori – o con i cani a guinzaglio. Per due giorni, la popolazione si… trasformerà. Poi, allontanandosi dalle sponde, la varietà dei prodotti enogastronomici finirà per conquistare anche i più schizzinosi. Nostro compito sarà far conoscere le eccellenze attraverso percorsi che stimoleranno il palato, ma non solo. Perché, ad esempio, il lato del lago che dà verso la montagna propone il “Parco dei Cervi”. Un evento di successo, il cui format viene rinnovato di anno in anno e che è stato presentato ad

Pallavolo/Salvezza mai in discussione

Amandola: “Il lago di San Ruffino bagna tre comuni. Amandola è da considerarsi l’apice e baricentrica tra i singoli territori provinciali. Lo stesso trofeo dell’evento è esposto all’interno della locale Pro Loco. Dopo un lungo digiuno, la “capitale” dei Sibillini si è aggiudicata due edizioni. Come da tradizione, a Monte San Martino verrà estratto l’abbinamento imbarcazione/comune”. A far da cornice, a bordo lago, anche un… connubio con il mare: “Prodotti “marinari” verranno proposti a coloro che hanno già annunciato la loro presenza. Previste anche escursioni a cavallo ed in mountain bike”. Infine, Stefano Castori ci rivela quello che in prospettiva potrebbe portare alla realizzazione di un sogno: “Stiamo lavorando in questo senso, perché nel mirino c’è, sentite le singole Federazioni, l’obiettivo di far assurgere il Lago di San Ruffino quale sede della finale per l’assegnazione di un Campionato Italiano di Vela”. Uberto Frenquellucci

Softball/Inizio con la Coppa Italia

Videx, bicchiere mezzo pieno Montegranaro pronta per la A1 Si è conclusa la stagione della M&G Videx Grottazzolina, che si è fermata agli ottavi di finale dei play off contro una Gioiella Micromilk Gioia del Colle apparsa più lucida e concreta nei momenti determinanti. Ora è il momento di tracciare un bilancio con il coach Massimiliano Ortenzi. “E’ una stagione difficile da raccontare, perché ci ha regalato tante emozioni, dandoci la consapevolezza di essere riusciti a costruire una squadra veramente tosta, capace di giocare per tre mesi una pallavolo di altissimo livello. Ulteriore soddisfazione è quella di essere riusciti a fare la Serie A con una notevole presenza locale e soprattutto dei nostri giovani. Si era creato un grande entusiasmo, quindi il voto per la prima parte della stagione è un bel 9. Poi per tante ragioni,

tra cui gli infortuni, non siamo riusciti a mantenere alto questo livello e l’abbiamo pagata quando nella Pool A abbiamo incontrato squadre molto forti, rimediando tante sconfitte. In questa seconda parte siamo stati bravi a non venire meno all’impegno di fare il massimo, ma abbiamo faticato troppo a reggere questo livello e in campo si è visto. Certo, adesso abbiamo negli occhi più che altro le sconfitte, ma dobbiamo essere lucidi, la squadra ha fatto un gran campionato, la società è cresciuta molto e il movimento si sta allargando. Dobbiamo aggiustare il tiro su tante cose, ma il saldo resta comunque positivo. Ci teniamo inoltre a ringraziare il pubblico – conclude Ortenzi -, che ha continuato a sostenerci anche nei momenti più difficili”.

Baseball/Regular season da aprile a settembre

P.S.Elpidio per una “B” da protagonista

Ai nastri di partenza il campionato di serie B di baseball che vedrà il Porto Sant’Elpidio Baseball tra le compagini protagoniste. Inizio ufficiale domenica 8 aprile in casa contro lo Junior Rimini e poi avanti sino al sino al 16 settembre con 36 gare di “solo campionato”. Si torna infatti all’antico senza la possibilità di giocare la Coppa Italia per dare tutto lo spazio necessario alla regular season. Al termine di questa le prime due classificate di ogni girone saranno promosse in A2 e le ultime due di ogni gruppo saranno retrocesse in serie C (al fine di avere nel 2019 una serie B a 32 squadre). Confermato lo staff tecnico con Carlos Pezzullo e Christian Bernocchi a cui si aggiunge in maniera coordinata e continuativa anche Mirco Cannella. Stante la possibilità di accesso diretto alla serie A2 ed anche per gettare un colpo di spugna sulle ultime due stagioni con risultati un po’ deludenti da parte della formazione elpidiense, il consiglio direttivo ha lavorato nell’ottica di ridurre le uscite e rinforzare la squadra un in tutti i reparti.

Montegranaro. Grande lavoro nelle scorse settimane per la società del Guardolificio Diomedi Montegranaro Softball del Presidente Luciano Caminonni. Il sodalizio gialloblù dopo la scorsa entusiasmante stagione, culminata con la vittoria della Coppa Italia di serie A2 a primavera e la conquista della massima serie a settembre, si è preparata al meglio per affrontare la nuova avventura. Le atlete montegranaresi hanno iniziato il loro percorso partendo dalle sfide valide per la Coppa Italia di categoria, con la prima sfida in programma al Diamante Verde di Montegranaro sabato 7 aprile contro Bologna, mentre il sabato successivo saranno di scena a Forlì per sfidare le atlete romagnole, dopodichè, le 4 vincenti dei 3 mini raggruppamenti da 3 squadre ognuno si sfideranno il 21 aprile in quel di Parma per la fase finale. Un primo test sicuramente impegnativo per la compagine veregrense, in attesa dell’esordio in A1. La prima giornata di campionato vedrà il Guardolificio Diomedi Montegranaro Softball esordire davanti al proprio pubblico sabato 28 aprile alle ore 17 contro le atlete dello Specchiasol Bussolengo. Intanto in casa calzaturiera oltre a lavorare, per presentarsi al meglio alle prime sfide per il campionato maggiore femminile, c’è il massimo impegno per i giovani, con circa 80 ragazzi e ragazze che praticano il baseball ed il softball nella splendida struttura del Diamante Verde. Il presidente Luciano Caminonni a proposito della stagione che sta per iniziare, dichiara: “Il nostro primo obiettivo era quello di poter trovare le risorse per iscriverci alla serie A, finalmente l’abbiamo conseguito. Ora è chiaro che puntiamo alla salvezza. Siamo una neo promossa, dobbiamo essere molto umili, ben consapevoli delle nostre reali capacità. Al tempo stesso, cercheremo di onorare il torneo nel migliore dei modi, vogliamo toglierci delle belle soddisfazioni. Sono sicuro che le ragazze daranno il massimo per mantenere la categoria conquistata sul campo con immensi sacrifici”. (Endrio Ubaldi)

Biliardo/A Fermo un ricco programma di eventi

I big del panno verde si sfidano

Conto alla rovescia per l’evento dedicato al biliardo che si rinnoverà anche quest’anno dal 6 al 27 maggio 2018 in Piazza Sagrini (via Postacchini) a Fermo. La macchina organizzativa, curata dalla Federazione Italiana Biliardo Sportivo, in collaborazione con l’Asd CSB Fermo 2000, il patrocinio del Comune di Fermo ed il sostegno di Solgas, si è già messa in movimento. Preparativi che fervono per allestire al meglio un

ricco programma di gare fra campionati regionali e nazionali ed anche il torneo fra contrade di boccette. Un evento oramai entrato di diritto fra quelli degni di attenzione a livello nazionale tanto che anche per questa edizione sono in programma le riprese su Rai Sport e Sky (canale 912, 883,878); diretta streaming su livestream e su facebook su “diretta fibis live on demand”.



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