Politica 10 giugno: al voto Porto Sant’Elpidio Montegiorgio e Altidona
ANNO 16- N.6/2018 - 8 Giugno
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Periodico di informazione del Fermano Distribuzione gratuita
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Dove va la sanità
La situazione in provincia Tre nuovi primari per il Murri, il punto del Direttore Licio Livini, i nuovi ospedali di Fermo e Amandola 6 Ambiente
7 Sociale
10 Economia
Il problema dei rifiuti in spiaggia
Migranti in mostra
Gli agricoltori studiano
14 Terra nostra 17 Cultura Alla scoperta Le nuove di Moresco piste ciclabili
18-20 Cartellone 23 Sport Un mese di Pancotto alla guida grandi eventi della Poderosa
PESCE E CARNE ALLA BRACE
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8 giugno 2018
Inchiesta/Sanità Magagne e virtù del sistema pubblico italiano
La “sana” Sanità di Daniele Maiani
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a civiltà di un popolo si misura in varie maniere: uno dei parametri che fanno la differenza è la cura che la società ha degli anziani, dei bambini e della salute dei cittadini. Sono tre aspetti che forse è meglio smettere di definire con l’asettica parola inglese “welfare” (traducibile con un generico “benessere”). Sono invece degli obblighi etico-morali che rappresentano l’espressione del DNA culturale, morale, etico formatosi e sedimentatosi nei secoli della una storia di un popolo, simile a ciò che in diritto prende il nome di Giusnaturalismo: sostenevano i fautori di questa corrente di pensiero che esistono degli imperativi che sono in noi come stampati e che si conoscono a prescindere dalle leggi che vietano certi comportamenti. Ad esempio, l’avversione che tutti hanno verso l’omicidio non è dovuta al divieto di uccidere sancito dalle leggi, ma ad un qualcosa che ci fa ritenere quell’azione
deplorevole e da non fare anche se non conoscessimo il codice penale. Noi italiani su questo possiamo considerarci fortunati: la solidarietà in casa nostra non è mai mancata, anche se a causa di fattori economici negli ultimi tempi questo sentimento vacilla e a volte non poco. Ma veniamo al tema della Sanità: il nostro è uno degli ultimi esempi di Sanità pubblica che, nonostante quello che si dice, offre un servizio pubblico superiore rispetto a quello delle altre nazioni. Naturalmente non sono tutte rose e fiori: i bilanci regionali della Sanità assorbono cifre spaventose per mantenere in piedi l’apparato, nel giro ci sono poi i “furbetti del quartierino” che mangiano o hanno mangiato appalto su appalto, ci sono quelli che in vista di portafoglio sempre più gonfio spingono verso una Sanità sempre meno pubblica e sempre più privata. Poi ci sono quelli che lavorano nella Sanità, ma stanno lì per fare conti e far riportare le statistiche: sono coloro per i quali ogni utente è un numero e meno
fanno spendere in cure e medicine al sistema meglio è per tutti. Insomma, di cose da aggiustare ce ne sono, strategie da valutare pure: no a tanti ospedali medi e piccoli, sì a pochi ospedali grandi che servono vasti territori. Ma poi, questi ultimi, funzionano veramente meglio?
Il tutto in un Paese dove nascono sempre meno bambini (siamo il secondo Paese con più alto tasso di vecchiaia al mondo, ci supera solo il Giappone) e aumentano gli over 60, tutta gente, me compreso, destinata, in futuro speriamo lontano, a un dialogo forzoso con la medicina.
Mara Palmieri, Renato Bisonni e Federico Lamponi nominati dal direttore Licio Livini
Psichiatria, Oncologia e Ortopedia, i nuovi primari di Andrea Braconi
Sono stati presentati ad inizio maggio i nuovi primari dell’Ospedale “Murri”. Si tratta di Mara Palmieri, Renato Bisonni e Federico Lamponi, responsabili rispettivamente dei reparti di Psichiatria, Oncologia ed Ortopedia e Psichiatria. Nominati dal direttore Licio Livini, i tre rientrano in una serie di 13 figure apicali che ha caratterizzato il mandato dell’attuale Direzione. E di investimento sulle persone ha parlato proprio Livini in occasione della presentazione alla stampa alla presenza proprio di Palmieri, Bisonni e Lamponi. “Ci si chiede sempre di investire in tecnologie, spazi e strumentazioni - ha affermato Livini - ma credo che l’investimento più
importante debba essere quello sulle persone. Investimenti importanti che vogliamo continuare a fare sui direttori dei servizi e per quanto possibile su persone giovani ma che siano già esperte del settore, persone che siano prospettate a realizzare importanti traguardi professionali”. Se Bisonni (classe 1963) e la Palmieri (nata nel 1961) si sono contraddistinti in questi anni come figure imprescindibili, affiancando i precedenti responsabili dei reparti, il più giovane Lamponi, originario di Porto San Giorgio e la cui attività al “Murri” prenderà il via ufficialmente il prossimo primo luglio, può già vantare un curriculum ricco di esperienze ad alti livelli, sia in ambito nazionale che europeo. Nel corso dell’incontro (al quale hanno preso parte anche Andrea
Vesprini, direttore della Unità Operativa Complessa Rischio Clinico e Governo Clinico, ed il dottor Luca Polci) i tre nuovi primari hanno rimarcato i tratti caratterizzanti dei rispettivi reparti e gli
obiettivi da raggiungere, sempre in un’ottica di multidisciplinarietà e di condivisione con tutti gli ambiti della struttura ospedaliera del capoluogo ed i servizi ad essa connessi.
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Inchiesta/Sanità
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Il direttore terminerà il suo mandato a luglio
Area Vasta 4: a tu per tu con Licio Livini di Silvia Ilari
Licio Livini è al suo giro di boa professionale. Direttore dell’Area Vasta 4 dal 1 agosto 2015, dopo tre anni di mandato saprà se sarà riconfermato o meno. “È una scelta che spetta alla Regione Marche in concerto con l’Asur. Io credo che le condizioni per il proseguo del lavoro ci siano, ma questo in tutte le Aree Vaste” commenta. “Durante questi anni mio abbiamo fornito servizi di qualità nel territorio, in un contesto in cui “eravamo indietro”. Abbiamo aperto due ospedali di comunità, due reparti di cure intermedie a Sant’Elpidio a Mare e a Montegiorgio, abbiamo attivato un centro per le demenze a Montegranaro, riordinato le postazioni di guardia medica, potenziato la Potes a Sant’Elpidio a Mare. Abbiamo riqualificato degli spazi dentro l’ospedale Murri e presto ne attiveremo altri: l’obiettivo è trasferire all’interno la Medicina dell’inrca, perché da un punto di vista gestionale dei costi si va nella direzione giusta. Per tutti i risultati portati a casa finora c’è stato sempre un lavoro svolto insieme, credo che queste realtà così periferiche debbano fondare la loro organizzazione sul valore delle persone, della squadra”. Dottor Livini, durante il suo mandato ha vissuto momenti particolari, come quello immediatamente successivo al sisma del 2016. C’è un istante che ricorda come quello più difficile? “Il terremoto è un evento fortemente negativo e per noi che siamo stati chiamati a riorganizzare i servizi è stata una sfida. Ci ha spinti a compiere scelte veloci ma allo stesso tempo appropriate per cercare di dare una risposta completa a un territorio penalizzato. Il momento più difficile forse non è ancora passato perché è chiaro che la gente vuole i servizi, così come gli amministratori locali che vogliono siano riportati sul posto tutte le attività sanitarie. Su Amandola dobbiamo fare i conti con una situazione particolare perché non c’è più la struttura. Dobbiamo cercare di organizzare le attività anche in situazioni precarie, lo abbiamo fatto con i moduli sul campo sportivo mettendo dentro dei servizi come, per esempio, la dialisi dell’emer-
genza, la guardia medica, i prelievi. Inoltre il Comune ha messo a disposizione la vecchia scuola elementare. Abbiamo riportato in paese, di recente, la vecchia RSA che era stata spostata a Montegranaro. Abbiamo recuperato degli spazi nel vecchio ospedale, dove sono state riaperte attività ambulatoriali e la radiologia. L’obiettivo è riportare ad Amandola anche il reparto di Medicina che è stato momentaneamente spostato a Fermo”. Sul finanziamento dell’azienda russa Rofnhet che dice? “Il finanziamento va in una direzione diversa ovvero quella di costruire una nuova struttura, la cui realizzazione completa si avrà tra qualche anno. Noi ora dobbiamo dare risposte immediate ai cittadini. La difficoltà sta nel riportare i servizi in situazioni non troppo stabili, ora, dovendo allestire spazi, fare acquisti adeguati, affrontare costi e non dimenticare di mettere in conto imprevisti”. Esternazionalizzazione dei servizi: ce ne parli. “C’è l’idea di esternalizzare l’attività di analisi di alcuni punti prelievo. Ai laboratori convenzionati verrà affidato un certo numero di prelievi , che rappresenta un 20% di quelli territoriali. Il cittadino non nota cambiamenti in sé, perché il prelievo è effettuato sempre dalle stesse persone, solo il lavoro di analisi sarebbe stato effettuato dai laboratori. In ogni caso, ancora non c’è nulla in programmazione, la stessa Regione Marche si è fermata sulla delibera 145 che prevede l’esternalizzazione di alcuni servizi. Si parla di Montegiorgio e Sant’Elpidio a Mare e dei prelievi domiciliari a Porto San Giorgio, Pedaso, Ponte Maglio, Massa Fermana. Tutto è ancora però da decidere”. (l’intervista risale al 26 maggio, antecedente al Sit In della CGIL FP del 29 maggio organizzato per protestare contro l’esternalizzazione delle cure intermedie e contro la politica assunzionale di Regione e Asur n.d.r. ) L’estate si avvicina: come affronterete il piano ferie e la carenza di organico contestata dai sindacati? “Io sono il direttore che ha fatto più assunzioni di tutti nel mio mandato. Riguardo all’organico, per quanto possibile, siamo “nei numeri’ previsti in programma da questa Area Vasta. Nono-
stante questo gli operatori non bastano perché abbiamo attivato servizi ma anche perché abbiamo diverse defezioni interne che non riusciamo a coprire. Quando parlo di defezioni parlo anche delle assenze legate a situazioni tutelate dalla Legge (Maternità, legge 104 ecc ), situazioni di beneficio giuste per il lavoratore, che noi però non affrontiamo con una sostituzione. Di conseguenza, nel periodo estivo dobbiamo garantire le ferie e non sopprimere i servizi, quindi qualche piccola manovra è necessaria”. Ci sono ambiti in cui lei asserisce che mancano medici come Ostetricia e Ginecologia, Pediatria e il Pronto Soccorso. “Si tratta di una fase drammatica in questi settori in cui non riusciamo più a reperire i medici. Occorre che ci sia una profonda riflessione da parte delle Università anche con un cambio di programmazione e un’attenzione sulle specializzazioni, oppure tra qualche anno saremo costretti a fare delle scelte pesanti e dolorose come eliminare qualche servizio. Il Pronto Soccorso è un ambito critico: lì passa di tutto, anche ciò che non dovrebbe arrivare, però una volta che è lì bisogna gestire il paziente. Nonostante tutto il personale regge, anche se fortemente provato e stressato» Per ciò che riguarda la Ginecologia e, nello specifico, l’interruzione volontaria di gravidanza, avete recentemente firmato un protocollo d’Intesa con l’Area Vasta 3, essendo l’Area Vasta 4 sfornita di medici non obiettori. “Esatto. Non potendo organizzarci in modo autonomo per effettuare questo percorso abbiamo chiesto aiuto. La donna viene “presa in carico’ qui attraverso i servizi consultoriali e viene fornita anche una certificazione. L’intervento chirurgico è in carico all’Area Vasta 3 che ci mette a disposizione dei posti letto giornalieri, penso sia una buona risposta per situazioni che prima non erano gestite da noi. Non credo che una scelta come quella adottata per il San Camillo di Roma (di un bando riservato solo a medici non obiettori n.d..r) sia una giusta soluzione, sarebbe discriminatorio e creerebbe un precedente per cui bandi simili dovrebbero essere indetti anche per altre aree”.
L’Area Vasta 4 L’ASUR (Azienda Sanitaria Unica Regionale) è articolata in 5 Aree Vaste, dirette ciascuna da un Direttore di Area Vasta che è responsabile delle funzioni di programmazione, coordinamento, e gestione del relativo ambito territoriale. L’Area Vasta n.4 comprende 40 comuni: Altidona, Amandola, Belmonte Piceno, Campofilone, Falerone, Fermo, Francavilla d’Ete, Grottazzolina, Lapedona, Magliano di Tenna, Massa Fermana, Monsampietro Morico, Montappone, Monte Giberto, Montegranaro, Montegiorgio, Monteleone di Fermo, Monterinaldo, Monterubbiano, Monte San Pietrangeli, Monte Urano, Monte Vidon Combatte, Monte Vidon Corrado, Montefalcone Appennino, Montefortino, Montelparo, Montottone, Moresco, Ortezzano, Pedaso, Petritoli, Ponzano di Fermo, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, Rapagnano, Santa Vittoria in Materano, Sant’Elpidio a Mare, Servigliano, Smerillo e Torre San Patrizio. PRESIDI OSPEDALIERI: Amandola e Fermo OSPEDALI DI COMUNITÀ: Montegiorgio e Sant’Elpidio a Mare SEDI DI DISTRETTO: Amandola, Montegiorgio, Petritoli, Montegranaro, Sant’Elpidio a Mare, Porto Sant’Elpidio, Porto Sant Giorgio, Pedaso DIREZIONE DI DISTRETTO: Fermo Per avere informazioni su tutti i servizi offerti dalla struttura sanitaria fermana andare su: www.asurzona11.marche.it e poi “Carta dei servizi”. Centralino Fermo, tel. 0734.625111 Centralino Amandola, tel. 0734.6253704-3705 Ufficio Relazioni con il Pubblico: tel. 0734.6252932 0734.6252017 - 0734.6252334 urp.av4@sanita.marche.it
8 giugno 2018
Inchiesta/Sanità Nuova struttura a Campiglione, il punto dell’assessore regionale Fabrizio Cesetti
L’ospedale che verrà: “Sarà la più grande opera pubblica del Fermano” di Andrea Braconi
Sin dalla sue genesi, l’ospedale di Campiglione è stato accompagnato da una considerazione che non hai smesso di riecheggiare in vari ambienti: “Non si farà mai”. Eppure, a partire da diversi amministratori locali, passando per quelli provinciali e regionali, il percorso intrapreso, pur tra mille difficoltà e ritardi, non sembra essersi interrotto. Lo testimonia il via ai lavori dello scorso gennaio, alla presenza dell’assessore Fabrizio Cesetti e dei responsabili della ditta Carron spa, che si occuperà della realizzazione della struttura in località San Claudio. Un sito individuato nel gennaio 2010 su proposta dello stesso Cesetti, allora nelle vesti di presidente della Provincia, votata all’unanimità dai sindaci. “Questa è un’opera fondamentale, alla quale ho sempre creduto - afferma -. E su
questo fronte mi impegnerò fino alla fine. La faremo, statene certi. Sarà la più grande opera pubblica del Fermano da tantissimi decenni a questa parte e sarà anche l’opera pubblica più rilevante del governo regionale in questa legislatura”. Ma nonostante la delimitazione dell’area, il completamento dell’indagine bellica, il nulla osta da parte della Sovrintendenza già spedito al Comune di Fermo (escluse alcune prescrizioni per quanto riguarda la strada) e l’attesa per il rilascio da parte dello stesso Comune del permesso di costruire, soprattutto in una significativa parte del mondo politico gli interrogativi rimangono. “Chi pensa e dice non si farà mai al massimo può portare sfortuna, ma noi siamo più forti della sfortuna - ironizza l’assessore regionale -. Non solo si procede, ma lo si fa con un progetto che è stato attualizzato: sono stati aumentati i po-
sti letto, il numero di sale operatorie, è stato previsto il modo per realizzare la radioterapia ed altro ancora. Sarà una struttura innovativa e al passo con i tempi e con i cambiamenti che stanno caratterizzando il mondo della sanità”. Rispetto ad alcuni annunci roboanti degli scorsi anni e a ritardi accumulati per vari motivi, si procede
dunque verso l’obiettivo. “Stiamo lavorando per realizzare la strada che dalla Mezzina porterà all’ospedale, un passaggio fondamentale che speriamo di far partire in estate. L’altro elemento da tenere in considerazione è che recentemente abbiamo destinato 11 milioni di euro per la viabilità di adduzione all’ospedale di Fermo”.
Le critiche dell’ex primo cittadino Treggiari, lo stato dell’arte raccontato dal sindaco Marinangeli
Aspettando l’ospedale della montagna, tra dubbi e certezze di Andrea Braconi
Vecchio o nuovo ospedale? È un interrogativo che da quasi due anni riecheggia nell’area dei Sibillini. Oltre ai danni materiali, le scosse del 24 agosto 2016 e quelle successive dell’ottobre dello stesso anno hanno incrinato diverse certezze ma, allo stesso tempo, sembrano aver creato le condizioni per un cambio sostanziale a livello socio sanitario. Due posizioni che si affiancano, arrivando a volte persino ad intrecciarsi tra loro, con punti di partenza (e di arrivo) differenti. I DUBBI “Soltanto un folle sarebbe capace di rinunciare ad un nuovo ospedale”. Così Riccardo Treggiari, ex sindaco di Amandola, che però sin dalla prima ora insieme ad un gruppo di cittadini sta sollevando dubbi sulla scelta. “In un primo momento - ricorda - soprattutto da parte dell’Amministrazione comunale, la posizione era quella di difendere la vecchia struttura. Ricordate la manifestazione fuori dall’ospedale durante la quale il sindaco chiese un atto di fede da parte della Regione? Da lì, invece, si iniziò a parlare del nuovo ospedale”. Treggiari ripercorre “una vita passata a difendere il nostro ospedale” e la paura, dopo quel 24 agosto, di essere arrivati ad un punto morto. “Abbiamo iniziato a pensare che l’ospedale, inteso come ospedale cittadino, sarebbe diven-
tato un’ospedale di comunità come accaduto a Sant’Elpidio a Mare e in altre parti. La preoccupazione è che si siano inventati questa cosa dell’ospedale nuovo per ridurre i servizi. Perché senza pronto soccorso e chirurgia non possiamo parlare di ospedale ma di poliambulatorio. E poi dopo il trasferimento forzato a Fermo, Silenzi è andato in pensione e Massucci si è trasferito a San Severino: senza personale dedicato con chi si farà la chirurgia?”. Ma è soprattutto il destino dell’attuale struttura a preoccupare. “Cosa facciamo di tutto il vecchio ospedale? Non si è capito. Si parla di nuovo ma anche di sistemare il vecchio. Ceriscioli lo scorso anno aveva promesso di rimettere a posto un’ala del vecchio con un cifra di circa 3,5 milioni, ma non è stato realizzato niente e queste risorse non si sa che fine abbiano fatto. Sia chiaro: io sono favorevole al fatto che ci sia un’ospedale, ma se questa è solo una scusa per realizzare un capannone nuovo e nel frattempo si è dimezzato il personale e non c’è una chirurgia, allora sono convinto che non mi farai un ospedale ma altro”. LO STATO DELL’ARTE “Bisogna prendere atto che c’è stato un sisma rimarca l’attuale sindaco Adolfo Marinangeli -. Le chiacchiere che vengono fatte o che vengono scritte oggi hanno trovato definitivamente risposta con la verifica ulteriore da parte dell’Ufficio della Ricostruzione, verifica voluta dal presidente
della Regione e dal sindaco per rivedere le schede sismiche, attraverso le quali è stato certificato un danno complesso grave di tipo E. Quindi, con quattro soldi non si può rimettere a posto proprio nulla. Il nuovo ospedale di rete nel piano socio sanitario viene previsto come ospedale della montagna, in appoggio all’ospedale provinciale di Fermo. Il vecchio? Riportando le parole del presidente Ceriscioli, se verrà ipotizzata una soluzione di livello regionale sarà la Giunta a proporre al sindaco di Amandola interventi di tipo socio sanitario regionale; se si individuerà un livello locale o zonale sarà il sindaco di Amandola che si preoccuperà di dare un’individuazione socio assistenziale. Sono valutazioni che verranno fatte successivamente, sicuramente non a freddo ma in maniera ponderata”. Di sicuro, per Marinangeli, oltre da un Pronto Soccorso ci saranno i numeri: “Parliamo di 80 posti letto, di cui 40 tra medicina e chirurgia, con 2 sale operatorie ed un reparto aggiuntivo dell’Osservazione Breve Interventistica. Venti saranno i posti per la Rsa e altri 20 quelli di lunga degenza, per una superficie complessiva di 11.600 metri quadrati rispetto ai 9.600 del vecchio”. E nell’attesa? “Non abbiamo mai smesso di lavorare per riportare qui tutti i servizi. Oramai siamo entrati nella certezza che tra fine 2018 e inizio 2019 anche la medicina rientrerà, così come scompariranno tutti i moduli presenti al campo sportivo”.
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Ambiente/News Marche/Il punto di Legambiente
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Breve
Rifiuti in spiaggia, un grave problema
Sant’Elpidio a Mare
L’estate è alle porte, le spiagge sono sempre più frequentate ed è importante soffermarsi, soprattutto in questo periodo, sulla questione dei rifiuti che ammorbano l’ecosistema marino e che consegnano un brutto biglietto da visita ai turisti che vengono nella nostra regione. “Il problema dei rifiuti spiaggiati riguarda purtroppo molti lidi marchigiani e rappresenta un grave problema. – dichiara Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche – La cattiva gestione dei rifiuti urbani (scorretta gestione dei rifiuti a monte, attività turistiche e ricreative, abbandono consapevole) è responsabile della metà dei rifiuti presenti sulle nostre spiagge assieme alle attività produttive pesca e acquacoltura. L’inefficienza dei sistemi depurativi inoltre, denunciata da anni da Goletta Verde, si ripercuote anche sulla presenza dei rifiuti sulle spiagge ed è responsabile della presenza del 7% del beach litter. La principale responsabilità va ricercata nelle carenze del sistema di depurazione italiano, ma anche nella cattiva abitudine dei cittadini di buttare i rifiuti urbani nel wc, a partire dai cotton fioc che rappresentano
Dallo scorso 4 giugno sono stati intensificati i controlli sul conferimento dei rifiuti in tutto il territorio comunale di Sant’Elpidio a Mare. Una misura, questa, messa in campo per fare in modo che il conferimento venga effettuato in modo corretto con l’obiettivo di raggiungere sempre maggiori livelli di rifiuti differenziati. “Negli ultimi tempi è stato rilevato un incremento di conferimenti errati di rifiuti – dice l’Assessore all’Ambiente Matteo Verdecchia – e si è ritenuto necessario effettuare controlli più serrati sul corretto conferimento da parte delle utenze domestiche nel sacco dell’indifferenziato. Gli addetti dell’Ecoelpidiense, società che gestisce la raccolta nel comune di Sant’Elpidio a Mare, con il supporto del comando di Polizia Locale, effettuerà delle verifiche a campione, col fine di migliorare la percentuale di raccolta differenziata e di conseguenza i costi dello smaltimento. Ricordo, inoltre che, in caso di grave violazione nel conferimento, sono previste delle sanzioni per accertata violazione amministrativa”.
l’85% dei rifiuti riconducibili a questo problema e che poi si ritrovano sugli arenili andando a comporre un “tappeto multicolore” di bastoncini.” Solo lo scorso anno, nell’ambito dell’indagine Beach Litter, nelle spiagge di Marzocca di Senigallia, Marina di Montemarciano, Torrette di Ancona, Porto Sant’Elpidio Faleriense, Lido San Tommaso di Fermo, della Riserva della Sentina di San Benedetto del Tronto e di Civitanova erano stati trovati oltre 2000 rifiuti. Regina indiscussa era stata la plastica, che costituiva l’83% degli oggetti trovati, seguita a pari merito da vetro/ceramica (4%), metallo (4%), rifiuti di carta (4%), e da tessili (2%), gomma (2%) e legno (1,5%). sono state monitorate dai volontari di Legambiente. A guidare la top ten dei rifiuti spiaggiati più trovati erano stati piccoli pezzi di plastica fino a 2,5cm che costituivano il 21,4%. Secondo posto per tappi e coperchi, un mix di plastica e metallo per il 12,3%. Medaglia di bronzo per reti o sacchi per mitili o ostriche (7,6%). Infine, bottiglie o contenitori di plastica per bevande (5,5%) e mozziconi di sigarette (5,4%).
“Proprio per questi motivi - conclude Pulcini - è importante mettere in campo politiche unitarie a livello regionale di corretta gestione dei rifiuti e incentivare campagne di sensibilizzazione e informazione che coinvolgano le Amministrazioni, i cittadini, le scuole e gli studenti, approfondendo con loro il tema del marine litter e facendo conoscere le soluzioni che passano anche dalla prevenzione dei rifiuti in mare e in spiaggia, dalla raccolta differenziata e dal riciclo. Proponiamo, inoltre, di riunire uno specifico tavolo di lavoro regionale che riunisca le forze economiche e sociali, il mondo della ricerca e tutti i portatori di interesse per affrontare questo delicato tema. Il nostro mare e le coste sono una ricchezza preziosa che dobbiamo assolutamente tutelare”.
Rifiuti, aumentano i controlli
Finanziamenti Agevolati a Dipendenti e Pensionati
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8 giugno 2018
Sociale/News
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Fermo/Due laboratori con i rifugiati
Marche/Interviene lo Stato
Un gruppo di ragazze e ragazzi, alcuni richiedenti asilo e rifugiati, ospiti dei Progetti SPRAR della Cooperativa Nuovaricerca AgenziaRes; altri sono studenti del 4 Arti figurative del Liceo Artistico “Preziotti – Licini” di Fermo. Si sono conosciuti, hanno raccontato le loro vite, i loro sogni, le loro preoccupazioni. Poi, per alcuni pomeriggi - assistiti dal Prof. Speranza, dal Prof. Buondonno e da Cristina Girotti e Sibilla Frontoni (operatrici SPRAR) – hanno letteralmente mescolato le loro mani, le loro idee, la loro immaginazione; hanno impastato la creta, colato e dipinto il gesso, dando forma alla loro creatività, alla loro idea della città di Fermo, alla loro esperienza. Il linguaggio universale della comunicazione artistica che rompe più barriere delle parole, che supera ogni confine. No borders, appunto. Gli Sprar della Res lavorano nell’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo da più di 10 anni. In questo periodo così ampio hanno fatto le più varie esperienze sia professionali che umane ed hanno imparato ad ascoltare, capire, confrontarsi, offrire e ricevere, perché in un’epoca in cui i disperati vengono respinti, è importante affermare che le persone valgono molto più delle cose. “Anche per questo due anni fa abbiamo avviato un gruppo di fotografia - ci raccontano dalla Cooperativa Nuovaricerca AgenziaRes - con i fotografi Ennio Brilli, Umberto Bufalini e Gianfranco Mancini, con il giornalista Andrea Braconi e con il supporto di Noris Cocci, tutti amici ed allievi del maestro Mario Dondero. Le persone ritratte nella mostra sono coloro che ci hanno insegnato come si può attraversare l’inferno restando umani. Il gruppo nasceva come laboratorio di fotografia ed è diventato successivamente un laboratorio di umanità”. Lo scorso 27 maggio, all’interno della Chiesa Sant’Antonio da Padova di Fermo, sono state inaugurate le due mostre “Aritmie” e “No borders” che saranno visitabili fino a domenica 17 giugno.
È stato pubblicato il decreto interministeriale che ripartisce, a livello nazionale, 180 milioni di euro per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati. Alle Marche sono stati assegnati 11,3 milioni, come stabilito, nel febbraio scorso, dalla Conferenza delle Regioni che aveva approvato la suddivisione e lo schema di decreto. “Una notizia importante per il comparto edilizio privato e per le famiglie che vivono quotidianamente la disabilità - sottolinea la vice presidente Anna Casini – I fondi assegnati si riferiscono il triennio 2017/2020 e consentono alla Regione di soddisfare, quasi interamente, il fabbisogno inevaso delle richieste dei cittadini marchigiani, pervenute tramite i Comuni, per adeguare le abitazioni. Erano anni che la legge nazionale di settore, la 13/1989, non veniva rifinanziata, rendendo vano lo sforzo di migliorare gli spazi quotidiani e adeguare quelli condominiali alle esigenze delle persone più in dif-
“Aritmie” e “No borders” Barriere architettoniche, per un mondo migliore no grazie
ficoltà. Confidiamo che anche nel 2018 il fondo venga sostenuto, dando la possibilità di soddisfare l’intero fabbisogno segnalato dal territorio, in quanto la Regione è sempre vicina alle difficoltà delle persone”. Il decreto è stato emanato dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti, d’intesa con quelli del Lavoro e dell’Economia. Questi fondi, molto attesi dai cittadini, coprono, anche a livello nazionale, buona parte dei fabbisogni inevasi fino al 2017, segnalati negli ultimi mesi dalle Regioni che ora ripartiranno i finanziamenti ricevuti ai Comuni richiedenti per contribuire alle spese sostenute per l’adeguamento degli immobili.
8 giugno 2018
Sociale/News
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Fermo/Ugo Albano al convegno “Letteralmente parlando”
Raccontare la professione dell’assistente sociale di Serena Murri
Terzo e ultimo appuntamento, lo scorso 12 maggio alla Camera di Commercio di Fermo, per il ciclo Letteralmente parlando, organizzato dall’Ordine Assistenti Sociali Marche. Dopo gli incontri di Fano e Macerata, la rassegna tematica si è conclusa con lo scrittore Ugo Albano e il suo libro L’assistente sociale del futuro. La categoria sta lavorando, già da anni, alla necessità di comunicare questa professione, anche e soprattutto per dare meno spazio a informazioni distorte e ambigue. Marzia Lorenzetti, Presidente Ordine Assistenti Sociali Marche ha introdotto così il dibattito: “La narrazione del nostro lavoro è connaturata alla genesi del fenomeno dell’aggressività da parte dei media. Anche per questo, occorre condurre la narrazione verso un piano di correttezza e a volte, purtroppo, dobbiamo rilevare che non è così. L’Ordine nazionale in questo ha fatto un lungo percorso e noi nel territorio regionale abbiamo iniziato siglando il Protocollo d’intesa con l’ordine dei Giornalisti per una formazione continua sulle rispettive deontologie, ad esempio rispetto ai minori, abbiamo una convenzione con Redattore Sociale e con questi incontri stiamo andando in questa direzione, perché è nata la consapevolezza che come professione possiamo e dobbiamo raccontare meglio quello che facciamo”. L’Ordine si è strutturato al suo interno con cinque commissioni specifiche: comunicazione,
formazione ricerca università, etico deontologica professionale, formazione continua, politiche sociali. Per la Commissione Comunicazione era presente Sara Concetti: “Stiamo facendo un lavoro legato alla comunicazione intesa a tanti livelli, con un percorso iniziato nel 2014. Da lì abbiamo fatto tanti progressi, compreso quello del protocollo d’intesa con i giornalisti e un altro convegno, “Comunicare il sociale”, dove abbiamo adottato la strategia di collaborare con diverse figure professionali per integrare più saperi ed analizzare su un tema centrale: la comunicazione. Occorre considerare che noi assistenti sociali ci confrontiamo non solo con enti ed istituzioni ma in generale con tutta la cittadinanza. Sono necessarie, dunque, tante modalità diverse di comunicare, a seconda di chi abbiamo di fronte: il rapporto e la relazione con l’altro è la base della nostra professione”. Qui s’inserisce la presenza di Ugo Albano, assistente sociale e giornalista, un doppio ruolo che spesso lo porta ad essere critico: “La difficoltà a volte è quella farsi capire dagli assistenti sociali che normalmente hanno un modo evitante di affrontare il conflitto, mentre il giornalista vuole vedere le cose dall’interno e capire cosa non va. E’ poi il senso di questo libro, nel quale ho cercato di fare una rivisitazione critica del nostro welfare, molto monetario e poco di servizio, in Italia dove esistono 20 welfare diversi, dalla Sicilia al Trentino mi trovo di fronte a 20 modi diversi d’intendere il lavoro sociale. Si tratta di
un welfare che tiene poco in considerazione gli attori principali che sono i professio nisti”. Questa la premessa del discorso che ha toccato le varie sfaccettature di una professione, a partire dalla preparazione universitaria non sufficiente ad affrontare il mondo del lavoro, verso una rivisitazione della professione che necessita di un rinnovo, attraverso i giovani come agenti di cambiamento. Nel suo libro di Albano intervista nove colleghi, portando alla luce questa necessità di farsi conoscere, anche attraverso l’impiego del web e di blog personali sui quali raccontare le esperienze professionali; la scrittura può servire a fotografarsi e a qualificare l’intera categoria. “L’assistente sociale non è solo carte e burocrazia” ha specificato lo scrittore, che ha voluto fornire ai colleghi in sala un suggerimento strettamente legato alla professione: secondo Albano è bene evitare la scrivania nel corso degli incontri. Ciò migliora il contesto all’interno del quale si opera, mettendo gli interlocutori più a loro agio, predisponendoli al dialogo, puntando al confronto alla pari.
Marche/Un milione di euro per i genitori che lavorano
Arrivano i voucher asili nido Un milione di euro dal Fondo Sociale Europeo per sostenere i genitori che lavorano nelle spese per i nidi. Anche per l’anno 2018 la Regione Marche erogherà a favore delle famiglie con figli a carico e conviventi di età 3-36 mesi, un voucher annuo del valore complessivo massimo di 2.000 euro come contributo per le spese di frequenza dei servizi educativi autorizzati e accreditati: nidi pubblici o privati, centri per l’infanzia con e senza pasto e sonno, nidi domiciliari, sezioni Primavera. “L’avviso nasce dalle esigenze espresse dal territorio – ha spiegato oggi l’assessore al Lavoro, alla Formazione, all’Istruzione e alla Famiglia Loretta Bravi -. Si tratta di una misura importante perché va a sostegno di giovani genitori occupati anche con un indice Isee significativo. L’esperienza dello scorso anno è stata molto positiva e l’intervento è stato confermato anche per l’anno in corso e il prossimo, ma l’intento è quello di migliorare ancora: abbiamo snellito la procedura e abbiamo accolto le osservazioni espresse dalla Consulta per la famiglia per una maggiore
attenzione alle famiglie numerose. La graduatoria terrà conto infatti anche dei numero dei figli conviventi da 0 a 18 anni”. L’Avviso è stato pubblicato lo scorso 31 maggio nel BUR Marche e scadrà alle ore 12 di lunedì 2 luglio. Per poter accedere al contributo i genitori (di famiglie nucleari o monogenitoriali) dovranno essere occupati al momento della presentazione della domanda e possedere un ISEE non superiore ai 25.000 euro. Il fondo complessivo pari ad 1.000.000 in euro garantirà l’erogazione di 500 voucher ad altrettante famiglie, che saranno ammesse a beneficio tramite graduatoria regionale. Il valore del voucher sarà commisurato al costo effettivo della retta e, comunque, non sarà superiore a 200 euro mensili e potrà essere speso per 10 mensilità nel corso dell’anno educativo settembre 2018/luglio 2019. La presentazione della domanda di assegnazione del voucher deve essere effettuata esclusivamente per via telematica, utilizzando il formulario presente nel sistema informativo SIFORM2
all’indirizzo internet http://siform. regione.marche.it/. La domanda può essere compilata direttamente dall’interessato e, se necessario, con il supporto degli operatori dei Punti Unici di Accesso collocati presso gli Ambiti Territoriali Sociali.
Servizi di assistenza: Servizio di assistenza SIFORM tel. 071.8063442 siform@regione.marche.it ; Servizio Politiche Sociali Sport tel. 071.8064042 – 8064033 vouchernidi@regione.marche.it
ANNO 16 - n.6 - 8 giugno 2018
Editore: Edizioni Fisal Dir. Responsabile: Alessandro Sabbatini Art: Marco Borzacchi Imp.: Andrea Ferracuti Pompa Stampa: Tipografia Luce - Osimo Vignette: Daniele Ripani Dir. Amministrativo: Gianfranco Sabbatini CORRIERE NEWS - Viale Trento, 5 - 63900 Fermo tel. 0734.223110 - fax 0734.220161 www.corrierenews.it - info@corrierenews.it
Per la vostra pubblicità: 0734.223110 Autorizzazione Tribunale di Fermo n. 2/2003 del 11/03/2003
Prossimo numero in distribuzione dal 13 luglio al 2 agosto 2018
Economia/News
8 giugno 2018
Fermano/Docente americano in Valdaso per la gestione dei sottofila
L’Accordo Agroambientale: a lezione con gli agricoltori La Valdaso punta ad un’agricoltura sostenibile per tutto il territorio e questa volta l’ha fatto grazie alle lezioni di un docente venuto appositamente dagli Stati Uniti. Si è trattato di una lezione tecnica sul campo che si è svolta a Montalto Marche, presso l’azienda agricola Pio Geminiani, incentrata sulla gestione dei sottofila dei frutteti. L’appuntamento s’inserisce nell’ambito dell’Accordo Agroambientale D’Area per la tutela della acque della Bassa e Media Valdaso, per il quale il Comune di Altidona è capofila, che ha come obiettivo quello dell’eliminazione dell’uso dei prodotti chimici in agricoltura. Un bel passo avanti, frutto dell’impegno degli amministratori che hanno voluto credere in questo progetto. Presenti anche il Sindaco di Campofilone, Ercole D’Ercoli e il Sindaco di Monte Rinaldo, Gianmario Borroni. Un’occasione per il mondo dell’agricoltura locale, di apprendimento e diffusione di un approccio adeguato che coinvolge il terreno, le radici e l’erba, perché avere radici attive significa avere un suolo protetto. Dunque, mentre un erbicida impoverisce l’attività organica, nello specifico, un terreno vivo ha i lombrichi i quali contribuiscono a formare la struttura insieme a radici e altri organismi. Una volta tolte le erbe, il lombrico se ne va e il terreno necessita aiuto perché va verso l’impoverimento. Direttamente dalla Washington State University, il Professor David Granatstein, è un esperto di agricoltura biologica e sostenibile. Specializzato
nella gestione dei sottofila dei frutteti (la parte bassa della pianta) ha tenuto una lezione integrata di gestione dei sottofila, per gli agricoltori e alcuni studenti della Facoltà di Agraria di Ancona. Granatstein nasce come ecologista, con un approccio all’agricoltura biologica che va bene applicata ad una piccola porzione di terreno ma applicato al mondo intero ha un impatto forte. L’approccio implica sia l’uso dei macchinari che l’uso della chimica ma in modi diversi e combinati. A seguire il docente statunitense passo dopo passo, fornendo una pronta traduzione delle sue spiegazioni, era presente il Professor Davide Neri dell’Università di Ancona che ha affermato: “Il Professore ha cercato di dimostrare come la gestione delle erbe dentro al frutteto possa essere fatta con tecniche alternative all’uso di diserbanti chimici. Noi oggi possiamo gestire il terreno con delle lavorazioni di varia intensità che possono essere messe a disposizione dell’azienda in modo diverso a seconda del tipo di terreno, del tipo di piante e delle condizioni ambientali. Granatstein ha assolutamente rimarcato la necessità d’integrare più azioni: possiamo lavorare il terreno ma possiamo anche trinciare l’erba o la possiamo tagliare o la possiamo trinciare nell’interfilare e poi buttare il residuo nel sottofilare, quindi abbiamo la possibilità di gestire l’inerbimento in modo molto diverso. L’approccio al sistema integrato, non solo fa migliorare le caratteristiche del terre-
no ma può portare ad avere tecniche alternative all’uso del diserbante per i nostri frutteti con un risultato anche economicamente interessante e accessibile alle singole aziende”. In conclusione alla lezione, effettuata in parte sotto la pioggia, Giuliana Porrà, vice Sindaco di Altidona e coordinatrice del progetto, dopo aver consegnato una targa di riconoscimento al docente, ha dichiarato: “L’Accordo Agroambientale per la tutela delle acque della Media e Bassa Valdaso si sta rivelando estremamente proficuo per tutto il territorio ed è esemplare anche a livello europeo, perché pare che sia l’unico caso di commistione tra pubblico e privato, mentre in genere gli accordi sono sempre tra asssociazioni di agricoltori. Una giornata importante per la Valdaso, gli amministratori e gli agricoltori, segno tangibile di un’agricoltura sostenibile, verso la qualità dell’ambiente, dei prodotti e dei consumatori”. (Serena Murri)
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8 giugno 2018
Economia/News Fermano/Nuovo direttivo sezione Calzaturieri
Fermano/Domande entro il 30 giugno
Due momenti importanti per gli imprenditori calzaturieri associati a Confindustria Centro Adriatico. Prima l’elezione del consiglio direttivo, 29 membri, poi l’incontro con i colleghi della sezione calzaturieri di Macerata. “Entrano i giovani ed entrano nuove imprenditrici, a cominciare da Monica Virgili che prosegue l’impegno del padre. E questo mi dà forza per il prosieguo dell’attività che ci vede impegnati su più tavoli” sottolinea Enrico Ciccola, presidente della sezione di Confindustria Centro Adriatico. Al suo fianco, in questo percorso di rinnovamento e rafforzamento della squadra, c’è sempre il vice Valentino Fenni, oltre alla presidente nazionale di Assocalzaturifici Annarita Pilotti Numerosa la partecipazione degli imprenditori ai quali Enrico Ciccola ha presentato il nuovo corso in cui chiede maggior partecipazione agli associati. “Da qui la nascita di tre gruppi di lavoro su made in, promozione e fiere, formazione”. Il presidente Ciccola terrà per sé la gestione del Made in, costo del lavoro e richiesta area di crisi complessa, mentre sta individuando due nuove figure che possano fungere da responsabili degli altri gruppi
Il Servizio Tributi del Comune di Fermo informa che gli immobili danneggiati dagli eventi sismici del 2016 e del 2017 interessati da ordinanze sindacali di sgombero, se soggetti IMU, possono beneficiare di esenzione dal pagamento dell’imposta, fino al 31/12/2020 o fino alla data di ripristino dell’immobile danneggiato se precedente, alle seguenti condizioni: denuncia da presentare entro il 30 giugno prossimo; l’unità immobiliare deve essere stata oggetto di un’ordinanza di sgombero del Sindaco, da citare nella denuncia; è necessario presentare una perizia asseverata da parte di un professionista abilitato che attesti il nesso causale tra danni e sisma ( salvo il caso che la scheda AeDES sia stata redatta da tecnici inviati dalla Protezione civile). Il Servizio Governo del Territorio del Comune informa, inoltre, che l’ordinanza n.55/2018 del Commissario di Governo per la ricostruzione a seguito sisma, ha dato come termine ultimo perentorio il 30 giugno prossimo per la compilazione e la presentazione della scheda AeDES da parte di un professionista abilitato, da incaricarsi da parte del proprietario dell’immobile interessato. Tale disposizione interessa anche i proprietari di immobili destinatari di ordinanza di sgombero solo a seguito di verifica speditiva FAST, a cui non si è dato seguito. Le spese per tali attività non sono a carico del proprietario ma vanno ricomprese nei contributi da richiedere per la ricostruzione.
Novità per Confindustria Esenzioni IMU per fabbricati Centro Adriatico inagibili a seguito sisma lavoro. “Fondamentale la questione della promozione, in cui abbiamo inserito il tema dell’incoming, vogliamo creare un grande appuntamento internazionale sul nostro territorio in collaborazione con le associazioni degli artigiani” prosegue Ciccola. Il terzo gruppo, dedicato alla formazione, ha trovato nuovi spunti dopo la visita di Ciccola con il presidente Giampietro Melchiorri e il direttore Giuseppe Tosi al Politecnico Calzaturiero del Brenta. Questo ha aumentato la volontà degli imprenditori del distretto fermanomaceratese di creare corsi mirati e migliorare la formazione partendo da quanto sta già funzionando sul territorio fermano. Questo il nuovo direttivo: Ronny Bigioni, Gianfranco Butteri, Marco Cappella, Maurizio Ciambella, Giovanni Fabiani, Marino Fabiani, Alberto Fasciani, Cristiano Ferracuti, Massimo Foresi, Giuseppe Gallucci, Jerri Giannini, Luca Guerrini, Elena Ianuà, Elisa Lanciotti, Marco Leombruni, Giovanni Mazza, Giampietro Melchiorri, Danilo Nasini, Annarita Pilotti, Silvano Sassetti, Eugenio Scheggia, Gianluca Tombolini, Andrea Vallasciani, Arturo Venanzi, Giampiero Vico, Monica Virgili, Rodolfo Zengarini.
M.S.Pietrangeli/Fisco più vicino
Approvato il nuovo (e primo) Regolamento delle Entrate Dal primo gennaio 2019 a Monte San Pietrangeli entrerà in vigore un nuovo regolamento delle Entrate. Lo stesso è stato già approvato “per permettere una sua ampia diffusione e conoscenza con ampio anticipo, in modo che cittadini e i loro consulenti fiscali abbiano tutto il tempo di pianificare decisioni ed esborsi finanziari” spiega l’assessore al bilancio Niko Fonti, che si è occupato della stesura del documento. Per il sindaco Casenove rappresenta un passo avanti “perché non si tratta di un semplice regolamento delle entrate sulla base di quanto presente in quasi tutti gli altri enti (e di cui il nostro era invece ancora del tutto sprovvisto): è invece l’ennesimo adempimento di un preciso impegno programmatico della nostra amministrazione che si era impegnata a creare le condizioni di un “fisco più vicino al cittadino” e, in tal senso, il quarto capo del Regolamento, dal titolo “Diritti del Contribuente”, prevede cinque articoli dalla grande portata innovativa”. Si va dal diritto di interpello, cioè la facoltà di chiedere l’interpretazione dell’Ente in merito ad argomenti con risvolti fiscali su cui si hanno delle incertezze, alla regolamentazione della rateizzazione di debiti tributari e sanzioni edilizie. Si va poi dalla possibilità del ravvedimento operoso (cioè la facoltà di poter regolarizzare spontaneamente un adempimento tributario saltato prima di ricevere l’accertamento pagando solo l’imposta e sanzioni super scontate) all’accertamento con adesione (ovvero la possibilità di aderire all’accertamento inoltrato evitando il contenzioso a fronte di una riduzione delle sanzioni). La stesura del Regolamento segue in ordine di tempo altre iniziative dirette al cittadino come l’app comunale e il questionario di valutazione. (Silvia Ilari)
Breve Porto San Giorgio Nuovo
funzionario amministrativo
Il Comune di Porto San Giorgio completa l’organico del settore Tributi con la nomina del nuovo funzionario amministrativo. Il dirigente del settore Affari legali e Risorse umane Carlo Popolizio ha approvato la graduatoria di merito degli idonei da cui si attinge per l’assunzione del funzionario a tempo pieno e indeterminato dal prossimo 1 luglio. La vincitrice concorso è la dottoressa Caterina Bracalente. La graduatoria finale resterà in vigore per tre anni.
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Salute/News
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Fermano/Asur, Ambiti ed altre realtà insieme per contrastare il fenomeno
Gioco d’azzardo patologico, che fare? La legge regionale 7 febbraio 2017 n. 3, concernente le “Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico e della dipendenza da nuove tecnologie e social network”, ha previsto, tra le altre cose, la programmazione di un “Piano regionale integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio da GAP (Gioco d’Azzardo Patologico)”e la sua successiva realizzazione in ciascuna delle Aree Vaste ASUR da parte dei Dipartimenti integrati per le Dipendenze Patologiche (DDP). Lo scorso 15 dicembre 2017 il Dipartimento per le Dipendenze Patologiche dell’Area Vasta 4 di Fermo ha deliberato un proprio programma, successivamente approvato anche dalla Giunta Regionale, il quale prevede una molteplicità di azioni che interesseranno e coinvolgeranno, a vario titolo, l’intera rete dei portatori di interesse. A parlarci di questo Programma di Area Vasta 2017/2018 per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio da gioco d’azzardo patologico e della dipendenza da nuove tecnologie e social network, è la Dottoressa Gianna Sacchini, Direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche con sede a Porto Sant’Elpidio. “Si tratta di un programma complesso, che coinvolge diversi soggetti e organizzazioni che operano per garantire la prevenzione, la cura e la riabilitazione dei portatori di dipendenze. Il gioco d’azzardo patologico deve infatti essere approcciato attraverso risposte articolate e diverse, ecco perché vengono attivati vari organismi. L’Area
Un fenomeno da studiare Qual è la portata della dipendenza da gioco d’azzardo nel Fermano? Attualmente è difficile dirlo. “Non abbiamo riferimenti chiari come nel caso delle tossicodipendenze – spiega la Dottoressa Rosita Mori – e il fatto di avere più o meno punti gioco in un territorio rispetto ad un altro non significa automaticamente che in quell’area ci siano più persone in trattamento. Questo anche perché l’offerta di cura è molto recente”. “Quello che possiamo dire ad oggi – interviene la Dottoressa Sacchini – è che non c’è un profilo ben definito del giocatore d’azzardo patologico: il fenomeno riguarda giovani, adulti e anziani, con status regolare o meno, operai, imprenditori, disoccupati… Il problema è poi che non possiamo monitorare solo i luoghi “fisici” perché questa forma di malattia deriva anche dal non corretto utilizzo delle tante possibilità date dalle nuove tecnologie e dai social network. Tengo comunque a sottolineare che non dobbiamo allarmarci in maniera esagerata, la maggior parte della popolazione non è a rischio, e non tutte le persone che giocano sviluppano una dipendenza, ma purtroppo è anche evidente che il gioco d’azzardo patologico coinvolge un numero sempre maggiore di persone, e parliamo di “patologia”quando l’aspetto ludico diventa secondario rispetto all’impulso di giocare, al bisogno incontenibile di rischiare, di continuare a tentare di vincere anche a fronte di perdite cospicue e di devastanti compromissioni della situazione lavorativa, economica, familiare e sociale”.
Vasta realizza e contestualizza varie azioni in un territorio, il Fermano, che registra numeri di soggetti con dipendenza patologica più alti della media nazionale (il tre per mille contro il 2,9 per mille). Serve un’azione preventiva, qualificata, competente e, soprattutto, di comunità. Nel caso in cui ci troviamo di fronte ad un giocatore patologico serve poi una cura specifica: parliamo di una personalità complessa, che non percepisce i danni e che pensa di smettere quando vuole. La famiglia viene coinvolta perché il giocatore patologico non accetterà le prestazioni e le cure. Ci troviamo in sostanza di fronte ad un paziente non collaborante ed occorre quindi una cura flessibile, sfruttando una residenzialità, offerta dalle comunità di recupero, ad ore o al bisogno in caso di particolari vulnerabilità. Penso ai giovanissimi che approcciano le sale da gioco reali o virtuali (internet, social network…) e agli anziani coinvolti da questa patologia che vanno attenzionati e sostenuti. Il terzo step riguarda la riabilitazione: l’Ambito Sociale si inserisce in questa fase offrendo consulenza psicologica, legale ed anche commerciale in quanto molto spesso occorre riorganizzare l’aspetto economico delle famiglie del giocatore patologico”. Tra i protagonisti di questo Piano che, partito nel 2017 viene sviluppato nel 2018 ci sono dunque gli Ambiti Sociali che insistono nel Fermano. “La programmazione è fondamentale – dichiara il coordinatore d’Ambito di Fermo, Dottor Alessandro Ranieri -. L’Ambito si interfaccia con i Comuni e con i referenti del mondo sociale. Collaboriamo in due direzioni: la prevenzione, andando a parlare con giovani e con anziani e poi e la consulenza e il supporto alle famiglie, collegandoci oltretutto con le organizzazioni anti usura”. “Il piano alloca il 50% delle risorse sulla prevenzione – interviene la Dottoressa Rosita Mori, area prevenzione del Servizio territoriale di dipendenze patologiche -. L’obiettivo non è solo informare e sensibilizzare ma potenziare fattori di protezione dell’individuo e dell’ambiente. Dovrà essere fatto un gran lavoro sulla comunità in generale: scuola, famiglia, operatori della comunicazione, amministratori locali, esercenti delle attività commerciali, medici, pediatri. Tutti vanno coinvolti nel prevenire attraverso eventi formativi ad hoc . Parlando, ad esempio, di scuola, non si dovrà più aspettare che l’esperto intervenga in aula “una tantum” ma gli insegnanti saranno protagonisti della prevenzione quotidiana e per questo saranno formati. I giovani sono vulnerabili, penso alla dipendenza da nuove tecnologie. Studi recenti la considerano più grave dell’uso di sostanze stupefacenti. Occorre dunque rafforzare le “difese immunitarie” di queste fasce sensibili, combinando gli interventi di prevenzione del Servizio con quelli della comunità locale”. Passiamo alla cura dei malati patologici: qui si inseriscono le comunità di recupero del nostro territorio, ossia la Comunità Arcobaleno della Comunità di Capodarco, L’IRS l’Aurora Cooperativa Sociale, l’Associazione La Speranza di Sant’Elpidio a Mare. “Fondamentali per questo tipo di patologia sono la flessibilità, la rapidità e
la personalizzazione degli interventi – ci spiega Alberto Genovese dell’IRS l’Aurora -. Ogni realtà ha specificità proprie, occorre essere flessibili per poter intercettare il paziente (spesso non collaborativo) e poi analizzare a fondo la persona. In sostanza occorre anche in fase di cura creare quella rete operativa e culturale di sensibilità che è imprescindibile per risolvere questo problema. Anche per noi vale la regola del coinvolgimento di tutto il territorio che deve esserci vicino e non osteggiarci. Per questo occorre uno scarto culturale improcrastinabile”. In ultimo veniamo al tema, fondamentale, dell’intervento degli amministratori locali. La Regione Marche ha approvato il 31 gennaio 2017 la nuova disciplina regionale per la prevenzione ed il trattamento del gioco d’azzardo patologico e della dipendenza da nuove tecnologie e social network, stabilendo, tra l’altro che per esigenze di tutela della salute e della quiete pubblica, è vietata, a decorrere dal 31 dicembre 2019, l’installazione di apparecchi e congegni per il gioco in locali ubicati in un raggio di cinquecento metri (nei comuni con popolazione superiore ai cinquemila abitanti) ovvero di trecento metri, (in quelli inferiori ai cinquemila abitanti) da “luoghi sensibili” come istituti universitari, scuole di credito e sportelli bancomat, uffici postali, esercizi di acquisto e vendita di oggetti preziosi ed oro usati. Viene attribuito ai Comuni il potere di individuare ulteriori luoghi sensibili (art. 5, commi 2 e 3). A questa disciplina regionale si affianca una normativa nazionale che regola e che limita la distribuzione di questi locali nel territorio. I sindaci saranno quindi protagonisti attivi, giocando un ruolo fondamentale nell’applicazione della suddetta normativa, nello studio delle strategie da adottare per permettere un riconversione delle attività commerciali in oggetto. Favorire la sopravvivenza (e lo sviluppo) delle attività commerciali da un lato e perseguire gli obiettivi di prevenzione dalla dipendenza del gioco d’azzardo dall’altro sono dunque gli obiettivi di chi amministra le nostre città. (Alessandro Sabbatini)
Cosa c’è da sapere Il Servizio Territoriale Dipendenze Patologiche è il servizio pubblico dell’Area Vasta n. 4 che si occupa di promozione della salute, prevenzione, cura e riabilitazione di persone con problemi di dipendenza (sostanze illegali, alcol, tabacco, gioco d’azzardo ecc.) utilizzando un approccio multiprofessionale e multidisciplinare in collaborazione ed in sinergia con tutti gli enti, le strutture pubbliche e private interessate. Direttore: Dottoressa Gianna Sacchini Sede: Porto Sant’Elpidio Via della Montagnola 90 Telefono Unità Operativa: 0734.6257034 Email: stdp.av4@sanita.marche.it Persone in trattamento presso i Servizi territoriali per le dipendenze patologiche nelle Marche: 326 nel 2013, 406 nel 2014, 418 nel 2015, 429 nel 2016
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Salute/News
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Fermano/Presidi lungo la costa
Attivato il piano emergenza-urgenza per il periodo estivo La Direzione del Distretto Unico, su autorizzazione del Direttore di Area Vasta 4, comunica per il periodo estivo 2018 l’organizzazione dei Servizi di Emergenza/Urgenza. Verrà attivata la guardia medica turistica con queste modalità: presidio di Porto San Giorgio, dal primo al 31 luglio con orario 9-19, dal primo al 31 agosto con orario 13-20; presidio di Porto Sant’Elpidio, presso la P.A. Croce Verde di Via del Palo 10, dal primo luglio al 31 agosto con orario 9-19; Lido Tre Archi, presso la struttura comunale
Brevi Porto San Giorgio
Lungomare Gramsci torna a senso unico Il lungomare Gramsci di Porto San Giorgio è tornato a senso unico dallo scorso 28 maggio. La novità riguarda il tratto da sud a nord compreso tra le vie Maddalena di Canossa e Veneto. Fino al prossimo 31 agosto è tutti i giorni in vigore la sosta a pagamento su lungomare Gramsci, con orario 9–19. Il costo della sosta è di 80 centesimi all’ora, 3 euro per l’intera giornata. Per quanto riguarda gli spazi blu di via Veneto, nel tratto compreso tra lungomare Gramsci ed il rilevato ferroviario, i parcheggi sono a pagamento con lo stesso orario. Tornano a pagamento anche gli spazi di piazza Mentana e via degli Oleandri dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20. Dallo scorso 3 giugno fino all’ultima domenica del mese di agosto (il 26) si tiene il mercato domenicale nelle consuete vie del centro interessate da quello settimanale.
Marche
Notte romantica da vivere La data è quella di sabato 23 giugno. In previsione c’è una romantica serata, tra cibi d’amore e spettacoli passionali nei luoghi più suggestivi d’Italia. Questo è quanto propone il Club dei Borghi più Belli d’Italia. Nelle Marche le località interessate dall’evento “Borghi della Notte Romantica” sono Corinaldo, Frontino, Gradara, Grottammare, Mondavio, Montefabbri di Vallefoglia, Monte Grimano Terme, Montefiore dell’Aso, Moresco, Offida, Sassoferrato, Servigliano e Torre di Palme. Per informazioni: pagina facebook “Borghi più Belli d’Italia nelle Marche”.
di Via A. Moro 5, dal primo al 31 agosto, dalle ore 9 alle 12. Il Servizio di Guardia Medica Turistica è gratuito per i cittadini residenti nella regione Marche, mentre è a pagamento per i residenti fuori regione ed il costo è di 25 euro per la visita domiciliare e di 15 euro per la visita ambulatoriale. Le visite domiciliari, richieste durante l’orario di ambulatorio, andranno di norma eseguite secondo quanto previsto dall’Accordo Collettivo Nazionale per i Medici di Assistenza Primaria.
Verranno inoltre attivate due postazioni MSB (mezzi di soccorso base): una con ambulanza di soccorso posizionata a Porto San Giorgio, Lungomare Gramsci (ex sede AVIS), a regime dal primo luglio al 31 agosto, tutti i giorni dalle ore 9 alle ore 19, garantita dalla P.A. “Croce Azzurra” di Porto San Giorgio; l’altra, sempre con ambulanza di soccorso, presso la sede della P.A. “Croce Verde” di Porto Sant’Elpidio, a regime dal primo luglio al 31 agosto, tutti i giorni dalle ore 9 alle 19, garantita
dalla P.A. “Croce Verde” di Porto Sant’Elpidio. Sono previsti, altresì, il raddoppio del servizio di Continuità Assistenziale (Guardia Medica) dal primo al 31 agosto presso il Presidio Distrettuale di Porto San Giorgio e la mappatura dei DAE (defibrillatori semiautomatici) collocati sul lungomare, negli stabilimenti balneari individuati in collaborazione con Comuni, le Associazioni e la Centrale Operativa 118 di Ascoli Piceno – Fermo.
Inchiesta/Scuole Terra Nostra/News Fermano/Ammessi a finanziamento vari progetti
Nuove piste ciclabili, arrivano i soldi La Regione Marche ha assegnato 4 milioni di euro ai primi quattro progetti in graduatoria del bando emanato il 23 ottobre 2017 per completare la Ciclovia Adriatica con i fondi Por Fesr. I contributi vengono concessi alle richieste che hanno come capofila i Comuni di Fano, Pedaso, Fermo, Civitanova Marche. Consentiranno di realizzare più di 13 km di nuovi percorsi. Alla scadenza del bando sono pervenute undici domande di finanziamento, dieci delle quali ammesse in graduatoria. Le risorse disponibili consentono di assegnare i contributi (con decreto 794 /TPL/28.5.2018) ai progetti che hanno raggiunto i punteggi più elevati, sulla base dell’istruttoria curata dalla commissione tecnica di valutazione. Gli altri sei in graduatoria potranno essere finanziati con le risorse che si renderanno successivamente disponibili: il ministero delle Infrastrutture e Trasporti considera la Ciclovia Adriatica una priorità e le Marche sono capofila delle sei Regioni attraversate dal tracciato. Restano in attesa di finanziamento i progetti della Biciclovia del Conero (con Falconara come capofila e altri dieci comuni coinvolti), del “Bicycle Water Front” di San Benedetto del Tronto, i due interventi di Pesaro (collegamento Gabicce Mare – Colombarone, come capofila e Foglia Vismara, come comune singolo), di Campofilone (ciclabile lungomare nord Ponte Nina, come comune singolo) e Grottammare (nuovo tratto a integrazione dell’esistente). La Ciclovia Adriatica “è un’arteria di mobilità dolce che percorrerà tutto il litorale marchigiano – ricorda la vice presidente Anna Casini, assessore alle Piste ciclabili – Il nostro percorso presenta la più alta percentuale di infrastrutture pronte, ma discontinue e prive dei collegamenti interregionali. Destiniamo agli investimenti le disponibilità del Por Fesr perché la mobilità dolce è una priorità anche del governo regionale per promuovere la sostenibilità ambientale, la riduzione delle emissioni inquinanti, la decon-
gestione del traffico urbano. Sulla base delle dieci richieste ammissibili, una volta terminati gli interventi, sarà possibile realizzare percorsi ciclabili per complessivi 40 km.” Il primo progetto finanziato (sulla base della graduatoria di merito) è quello di Fano, Mondolfo e Senigallia (itinerario Fano – Marotta – Senigallia), con 1,4 milioni di euro. Seguono quello di Pedaso, Altidona e Campofilone che prevede la realizzazione di tratti mancanti della ciclabile lungomare a est della linea ferroviaria, con 455 mila euro; quello di Fermo e Porto San Giorgio
riguardante il ponte ciclopedonale sull’Ete Vivo e piste annesse (965 metri di ciclabile a Porto San Giorgio, 120 metri di ponte e 415 metri di ciclabile a Marina Palmense), con 933 mila euro. A concludere, il progetto presentato da Civitanova Marche, Porto Sant’Elpidio e Potenza Picena, con 1,2 milioni per mettere a sistema la rete ciclabile dei tre Comuni (già destinati 2 milioni di euro totalmente a carico della Regione per il ponte sul Chienti in modo da collegare le piste ciclabili di Porto Sant’Elpidio e Civitanova Marche).
Marina Palmense, che cosa cambia Il futuro del quartiere di Marina Palmense si delinea sempre più. Oltre all’aggiudicazione del finanziamento regionale di un milione di euro per il progetto del ponte ciclopedonale tra Fermo e Porto San Giorgio, stanno proseguendo i lavori per la realizzazione di una nuova strada parallela alla ferrovia, a basso impatto ambientale. Considerata l’attuale strada lungomare, oggetto di erosione a seguito di mareggiate, il Piano Regolatore prevede una viabilità parallela. Un asse viario che sarà lungo circa 1 chilometro, a due corsie, con opere di protezione (guard rail), una recinzione al margine della ferrovia e gli attraversamenti per i tre fossi presenti che sono oggetto degli interventi di questi giorni, strada che sarà poi in collegamento con il ponte della ciclopedonale. Come continuano anche le opere per realizzare la scogliera radente nel tratto di costa ubicato sul litorale sud di Marina Palmense. Un’opera necessaria per rafforzare la difesa del litorale fermano, in particolare nel tratto a sud del Fosso Stella di Marina Palmense, in prosecuzione alla scogliera già esistente. Lavori finanziati da Comune e Edison per 170 mila euro. A breve, invece, ci sarà la firma dell’accordo di programma con la Regione Marche e le Ferrovie per la realizzazione di altre scogliere, questa volta a mare, sempre come opere di difesa del litorale. “Interventi che testimoniano un’azione sinergica e coordinata che stiamo portando avanti, che quindi interessano più settori e anche altre zone della città, per dare risposte opportune e necessarie – ha dichiarato l’assessore ai lavori pubblici Ingrid Luciani – in questo caso, insieme alla mobilità sostenibile sulla costa con il ponte che è stato ammesso a finanziamento, vengono portate avanti azioni per la difesa della costa e la sicurezza”.
Marche/Firmato l’importante decreto
Cinquecento chilometri di strade passano all’Anas 500 chilometri di strade regionali passano all’Anas. È stato firmato il decreto che prevede la cessione di una parte di rete viaria che tornerà così nazionale. Le Marche sono state la prima Regione d’Italia a portare a casa questo risultato, frutto dell’impegno del governo regionale, stilando un programma d’interventi per valorizzare il patrimonio stradale esistente. “Questa è una risposta significativa alle esigenze di viabilità e di sicurezza sulle strade. Con la pubblicazione del decreto sarà possibile una più razionale gestione della rete, incrementando l’efficienza della manutenzione e dell’esercizio delle infrastrutture – commenta il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – la gestione di Anas, che investirà da subito 22mila
euro a chilometro per la manutenzione ordinaria (segnaletica, manutenzione del verde, piccole asfaltature) e straordinaria (asfaltatura), consentirà di ottimizzare la gestione e uniformare la qualità dei servizi per i cittadini che percorrono queste arterie. Avremo una rete migliore a servizio del territorio, delle imprese e dei turisti generando anche una ricaduta in termini di sviluppo economico”. Complessivamente nelle Marche Anas ha competenza su oltre 1200 chilometri di strade e il piano di investimenti che copre il quinquennio 2016-2020 è pari a 1,19 mld di euro. Escluso il ripristino della viabilità danneggiata dal sisma, per la manutenzione straordinaria delle strade gli interventi completati nell’anno
2016-2017 ammontano a 48 mln di euro, 11 mln per gli interventi in corso e 62 mln in attivazione. Sulle strade rientrate dalle Province, Anas ha già investito 8 mln tra manutenzione ordinaria e straordinaria, mentre oltre 18 mln sono i lavori previsti e finanziati. Per quanto riguarda il Fermano, le strade interessate dall’acquisizione delle Anas sono: la SS 210 Fermana – Faleriense, dall’innesto con la SS 16 a Porto San Giorgio all’innesto con la SS 78 ad Amandola; la SS 433 di Val d’Aso, dall’innesto con la SS 16 a Pedaso all’innesto della SS. 78 a Comunanza; la SS. 78 dall’innesto con la ex SS 77 a Sforzacosta all’innesto con la SS 4 a Taverna Piccinini.
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Inchiesta/Scuole Politica/News Fermano/Si volta nella giornata di domenica 10 giugno
Elezioni: i Comuni alle urne nella nostra provincia Dopo cinque anni Montegiorgio, Porto Sant’Elpidio ed Altidona tornano alle urne e lo faranno, di nuovo, in contemporanea. Gli elettori sono chiamati a scegliere i nuovi primi cittadini e i consigli comunali nella giornata del 10 giugno. L’eventuale turno di ballottaggio per l’elezione diretta dei sindaci è previsto per il 24 giugno e potrebbe toccare Porto Sant’Elpidio, l’unico Comune, dei tre, ad avere più di 15.000 abitanti. Altidona L’imprenditore Palmarino Ferretti, dopo il 32,17% di 5 anni fa ci riprova. Allora aveva prevalso la lista “Leali per Altidona” di Enrico Lanciotti con il 38, 90 %. Già vicesindaco durante il mandato dell’ex sindaco Pagliarini, Ferretti si presenta con la lista “AltidonadAmare” ed è supportato da: Francesco Cerrone, Daniele Crescenzi, Gianni De Simoni, Giuliano Di Prodi, Andrea Gianessi, Gabriele Giuliani, Fiorella Marcaccio, Samanta Mecozzi, Mara Montanini, Paolo Serpentini, Luca Viozzi, Emanuela Fraticelli. Sulla sua strada Ferretti trova l’attuale vicesindaco e agronoma Giuliana Porrà con la lista “AltidonAttiva” che annovera Enrico Lanciotti, Marco Tirabassi, Sandro Tempestilli, Antonio Smiriglia, Fernando Sgattoni, Rosalia Miccio, Rossella Lussone, Francesco Massetti, Gianni Lanciotti, Manola Giuliani, Sandro Castelli, Fernando Alesiani. Nella terza lista “Altidona” il candidato sindaco è Monia Monaldi, ingegnere. A supportarla ci sono: Sonia Agostini, Lino Canzian, Gianluca Catalini, Giorgio De Carolis, Alfredo Diana, Fabio Marilungo, Gaetano Putignano, Enzo Luciano Rapino, Alessandro Sgattoni. Tutti i candidati convergono sul fatto di aver scelto squadre dove è presente un mix di competenze diverse e provenienti da contesti lavorativi differenti per la crescita del Comune. Montegiorgio Nel 2013 si sono sfidate cinque liste. Dalle cabine elettorali sarebbe uscito il mandato per il Benedetti Bis, con la vittoria della lista “Insieme per Montegiorgio” con il 37, 62% delle preferenze. Subito dietro si era posizionata la lista “Montegiorgio Bene Comune” con l’allora capolista ed ex sindaco Cataldo Sforza che raccolse un 32,67%. Durante quella tornata, il 19,70 % delle preferenze andò a “Montegiorgio in movimento” di Giuliana Nerla, lista che per alcuni contribuì alla sconfitta delle sinistre, “disperdendo” i voti. Anche a destra il fuoriuscito Goffredo Liberati diede vita a una propria lista, raccogliendo il 4,86 %. Candidata sindaco per il Movimento 5 stelle che allora raccolse il 5,37% era Monia Fagiani. Quest’ultima è presente
anche nella lista di questa tornata elettorale, anche se a proporsi come primo cittadino è ora Simone Vecchi, titolare di una ditta di manutenzione e caldaie, quasi quarantenne. A supportarlo ci sono Angela Morganti, Giorgia Augusta Grieco, Giada Cartechini, Kerri Montemaggio, Andrea Finucci, Gianluca Silenzi, Mirko Marini, Giovanni Caforio, Francesco Izzo, Giuseppe Paciotti, Piergiorgio Procaccini e, per l’appunto, la già citata Monia Fagiani. A contendersi Palazzo Passari, ci saranno altre due liste: “ProgettiAMO Montegiorgio” a supporto di Michele Ortenzi, vicesindaco uscente, civica vicina al centrodestra e “Una nuova stagione per Montegiorgio” per l’Ingegnere Marco Ramadori, civica vicina al centrosinistra. Con Ortenzi sono schierati: Riccardo Cimica, Michelangelo Ciotti, Giacomo Gentili, Loris Laurenzi, Lorenzo Mancinelli, Lorena Marzialetti, Pamela Peroni, Michele Spaccapaniccia, Raffaela Vignaroli. Presenti in lista alcuni volti dell’attuale amministrazione: Alan Petrini, Michela Vita e Maria Giordana Bacalini, già assessori. Con Marco Ramadori in lista ci sono i due consiglieri comunali uscenti Fabiola Girolami e Massimiliano Gentili, il segretario comunale del PD Carlo Nunzio Sforza. Con loro in lista ci sono Alessandra Bianchi, Simone Carducci, Claudio Ferracuti, Raffaele Jommi, Laura Marziali, Elvinia Minnoni, Francesco Pasquali, Luca Sbarbati e Tania Terribili. A tenere banco durante la campagna elettorale è soprattutto la questione della costruzione del nuovo Polo scolastico: il gruppo di Ortenzi rimane fermo sulla scelta dell’area di Crocedivia parlando anche di aree verdi e di un polo sportivo, mentre la lista “Una nuova stagione per Montegiorgio” propone un’Assemblea pubblica con la cittadinanza ed è convinta ci siano luoghi più idonei per ospitare le scuole. Di confronto coi cittadini parla anche il Movimento 5 Stelle, seppur consideri il processo avviato poiché «gli elementi che contraddistinguono la creazione di questo nuovo Polo sono molti e contrapposti» riferendosi a genitori e studenti, ma anche ai commercianti e all’arredo urbano. Porto Sant’Elpidio Nazareno Franchellucci del Partito Democratico ci riprova. Nel 2013 aveva vinto con il 55,90% al ballottaggio contro Andrea Putzu di Fratelli d’Italia, fermo al 44,10%. Il 10 giugno gli elettori elpidiensi potranno scegliere tra cinque candidati sindaco: Alessandro Felicioni, Nazareno Franchellucci, Giorgio Marcotulli, Francesco Pacini e Moira Vallati. A supporto del sindaco uscente ci sono 5 liste: Partito Democratico con Argene
Baiocchi, Catia Barbaresi, Filippo Berdini, Carlo Cognigni, Mariano Langiotti, Giuseppe Luciani, Sandro Malaspina, Patrizia Mariani, Annalinda Pasquali, Luca Piermartiri, Alessandra Rocchetti, Sabina Rossi, Silvia Santini, Stefano Senesi, Daniele Stacchietti, Carlo Vallesi; Porto Sant’Elpidio al Centro-UDC con Massimo Rocchi, Maria Cristina Corvaro, Marika Di Donato, Alessio Distaso, Luigi Donno, Emanuela Ferracuti, Pompeo detto Pompé Gasparroni, Sheila Mecozzi, Roberta Orso, Daniela Piga, Nicolò Renzi, Angelica Roccia, Monica Salvatore, Fabio Sansolini, Loredana Scalella, Domenico Signore; La città del Fare: Elena Amurri, Marco Biagetti, Laura Cifani, Lorenzo Cognigni, Gaia Dellisanti, Jacopo Evangelista, Pasqualina Flammini, Alessandro Marota, Stefano Offidani, Giancarlo Pellegrini, Ugo Polini, Eleonora Rossi, Eleonora Ruggieri, Cristian Simoni, Marco Traini, Elvira Vesprini; Popolari uniti per PSE: Milena Sebastiani, Roberto Alfieri, Massimo Biancucci, Laura Castellucci, Andrea Colò, Daniela Conti, Sergio Costa, Stefania Giannetti, Errico Marinucci, Debora Marsili, Flavio Moro, Patrizia Paoloni, Fausto Pepi, Paolo Santoni, Pamela Sgariglia, Roberto Ventura; Civico impegno: Vitaliano Romitelli, Sergio Ciarrocca, Mario Morganti, Granit Mucaj, Alessandro Pugliese, Italo Moruzzi, Umberto Beltrami, Alberto Bellesi, Paolo Biscioni, Laura Morganti, Chiara Rossi, Felice Perretta, Mariella Barbaresi, Claudia Offidani, Lolita Medaglia, Sonia D’Angelo. Con Alessandro Felicioni: Lista laboratorio civico verde: Sergio Belletti, Marco Romagnoli, Laura Marinozzi, Gianvittorio Battilà, Andrea Quintabà, Filippo Marilungo, Michele Massi, Gianluca Lattanzi, Giancarlo Bartolacci, Emanuele Grazioli, Margherita Murgese, Nicolò Peroni, Elisa Sbrolla, Barbara Vallasciani, Eleonora Verdecchia, Alice Capponi; Lista laboratorio civico blu: Milo Capponi, Lorenzo Petrini, Monica Genovese, Paolo Tofoni, Claudia Catini, Sandro Giusti, Marino Salvucci, Cristina Capparuccini, Adamantonio Campanelli, Davide Gennari, Alice Liberati, Giacomo Miandro, Roberta Tartuferi, Simone Zampaloni, Selena Belleggia, Maria Grazia Del Papa; Lista laboratorio civico arancio: Pierpaolo Lattanzi, Ilaria Santandrea, Angelo Murgese, Lucia Ferroni, Umberto Tofoni, Pamela Zampaloni, Liberati Massimo, Simone Rosettani, Claudia Castellucci, Maurizio Corradini, Giuliana D’Angelo, Daniele Moretti, Alice Passamonti, Jacopo Malaspina, Luca Cognigni, Manuele Renzi Con Giorgio Marcotulli: Fratelli d’Italia - Andrea Balestrieri, Alterano Barchetta, Monia Belleggia, Corina Adela Cozma, Claudio Di Lena, Gioia Di
Ridolfo, Alberto Moro, Gioia Feliziani, David Gentili, Manuele Marziali, Matteo Moretti, Sabrina Mosca, Cinzia Romagnoli, Giorgio Trovellesi, Giovanni Perticarini, Andrea Putzu; Lega - Giorgio Famiglini, Alfredo Dami, Simone Passamonti, Massimiliano Cantarini, Gioia Giandomenico, Riccardo Renzi, Enrica Ciarrocchi, Virginia Castronaro, Mirko Bianchini, Antonio Cafueri, Roberto Galli, Alessandro Calzolari, Rebecca Rossi, Franco Cesaretti, Lucia Palladino, Gioia Cornacchia; Città e Futuro - Lorenzo Pezzola, Alessandro Attorre, Simone Bassi, Mirella Calvaresi, Claudio Cesetti, Claudio Cicchitti, Samuele Del Moro, Agron Lami, Belinda Marini, Gianluca Nucci, Roberto Paniccià, Rosa Giulia Penza, Eleonora Ricci, Roberta Sansolini, Eleonora Santandrea, Fabio Stortini; Il Popolo della Famiglia - Giuliana Bianchini, Luciano Giacò, Manuela Mollica, Massimo Gentili, Federica Moriconi, Alessandro Salvucci, Carmela Calogera Allegro, Tiziano Lazzaretto, Antonietta Bozzelli, Enrico Panfili, Marianna Arduini, Maurizio Nardozza, Antonia Circelli, Alessandro Bartolini, Manola Corsetti, Alessandro Lippo; Risorgimento - Vincenzo Marzialetti, Francesca Lambertucci, Sara Paglialunga, Katia Gentili, Maria Cristina Papa, Rita Taboni, Ombretta Scarponi, Davide Cesarini, Angelo Mucci, Riccardo Clementi, Roberto Casarola, Fulvio Pompei, Oresta Costantini, Guglielmo Funari, Rosario Sauchelli, Roberto Silenzi; Forza Italia - Enzo Farina, Ana Isabel Barbagallo Deodato, Eleonora Campoli, Edoardo Capodarca, Angelina Caputo, Michela Chierchia, Giovanni Ciaffaroni, Nenad Dolic, Sonia Granatelli, Ivano Lupi, Fausto Mangiaterra, Daniela Mataloni, Massimo Morelli, Cinzia Natali, Albertina Ottaviani, Fabio Rossi. Con Francesco Pacini: Casapound: Diego Torresi, Maddalena Cosenza, Leonardo Damico, Marco Fanini, Roberto Fantuzi, Antonietta Ferroni, Denise Fingo, Iulian-Vasile Ghica, Rossano Mazzante Andrea Moretti, Nicola Pagliarini, Elisa Regolo. Con Moira Vallati: Massimo Spina, Marco Bugiardini, Pierluigi Lamponi, Mirella Pagliaretta, Marco Fioschini, Marco Caporaletti, Meri Mascherpa, Carlo Pazzaglia, Gabriele Antonelli, Rosella Cuini, Anselmo Simonelli, Valentina Battilà, Romina Iagatti, Catia Orlandi, Giuliano Susino. Questioni cardine all’interno del dibattito elettorale si sono rivelate la bonifica dell’ex Fim, la nuova vita dell’ex Teatro Beniamino Gigli, progetto fiore all’occhiello dell’attuale amministrazione quanto oggetto di critica da parte degli altri in particolare riguardo l’area destinata ai privati, l’erosione costiera e Piazza Garibaldi. (Silvia Ilari)
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Fermano/Un personaggio da riscoprire
Gino Nibbi (1896-1961). Un Marchigiano in Australia Oltre agli scrittori per così dire più celebrati, la terra fermana ha da sempre prodotto intellettuali di ottima qualità che spesso non sono stati considerati “profeti in patria”. Cominciamo con Gino Nibbi, fermano purosangue classe ’96, 1896 però. Cresciuto fra Fermo e Porto San Giorgio, Gino Nibbi dopo la prima guerra mondiale dove ottiene una Croce di Guerra, si trova schiacciato fra un impiego banale e l’avvento del fascismo che non può apprezzare. Per un lungo periodo a tenerlo ancora nel Fermano fu l’amicizia con Osvaldo Licini, Acruto Vitali, Franco Matacotta, il professor Catalini, coi quali manterrà una vivace corrispondenza (alcune lettere sono nel volume di Osvaldo Licini Errante, erotico, eretico; di altre parla il prof. Alfredo Luzi nel volume dedicato a Gino Nibbi Marchigiano d’Australia a cura di Carla Carotenuto, del 2000 tardivi atti del convegno organizzato dalla Società Operaia di Porto San Giorgio nel 1984, con testi anche di Luigi Dania e Alvaro Valentini;
sempre il prof. Alfredo Luzi su Le Marche fuori dalle Marche nel 1998 e su Marca e Marche nel 2016). Nel 1928 riesce ad ottenere il visto per l’Australia dove nel 1929 apre la libreria Leonardo Art Shop che diventerà presto importante luogo di diffusione della cultura italiana ed europea dall’altro lato del mondo. Infaticabile organizzatore di mostre, readings, corsi di lingua e cultura italiane e pubblicazioni, non può certo restar fermo in un posto. Da Melbourne viaggia a Tahiti, Bora-bora e dintorni, sulle tracce di Gauguin; è quindi del 1934 la pubblicazione del volume Nelle isole della felicità, recensito da Sergio Solmi su Pan nel 1935 e poi nel volume Saggi sul fantastico, sempre di Solmi. Nel frattempo, Nibbi collabora con le più importanti riviste culturali australiane ed italiane (La Fiera letteraria, l’Osservatore politico letterario…). Torna per poco in Italia nel 1937 in occasione della pubblicazione de Il volto degli emigranti. Nel 1947, a guerra e fascismo ter-
minati è ancora nella indimenticata terra natia ed apre a Roma la libreria Ai quattro venti promuovendo ancora arte e letteratura e facendo conoscere in Italia molti artisti australiani. Ma difficoltà economiche e l’eterna voglia di conoscere il mondo lo riportano nel 1954 in Australia. È in Italia nel 1956 lavorando come corrispondente de Il Tempo, Il Giornale d’Italia, al Resto del Carlino ma nel 1958 riparte per l’Australia e nel 1961, a 65 anni, è in Giappone dove per un po’ terrà anche la rubrica di arte contemporanea nel Japan Times di Tokio. “Lo zio Higuci”, un racconto “giapponese” di quegli anni, verrà pubblicato nel 1971 nella famosa antologia Scrittori marchigiani del novecento di Antognini. Torna definitivamente in Italia nel 1963 per curare l’uscita dell’ultimo libro Cocktails d’Australia del 1965, in cui racconta a lungo di certi di Treia, di Montefalcone o di Porto San Giorgio, anche loro Marchigiani d’Australia, coi quali “ripassa” il dialetto e parla magari
Il micro micro racconto di Sergio Soldani L’UMILE AMORE FRA GIOVANNI E GERMANA Il sole brillava in quella mattinata invernale, a Giovanni piaceva quasi farsi accecare da quei raggi impertinenti, mentre guardava a fatica fisso, le persiane verdi di quella casa di fronte alla sua unica spaziosa finestra, nella quale vivevano persone a lui assolutamente sconosciute e che non avrebbe mai desiderato conoscere. Abitava in un appartamento piccolo dai muri quasi di cartone che tenevano freddo d’inverno e caldo d’estate. Vendeva cappelli per tutte le stagioni con un furgone di quindici anni affidatogli dall’imprenditore che l’aveva preso a lavorare a percentuale: se lui avesse rimediato i soldi per il carburante il Cavalier Garlani gli avrebbe lasciato il cinquanta per cento del guadagno. Era in pratica un ambulante di inizio terzo millennio, senza capitali alcuni, al quale era stata data una certa fiducia per riuscire a malapena a mantenersi. Stava in un sottoscala, dove comunque l’anziana coppia amica del cavalier Garlani di novanta e ottantasette anni Gaudenzio e Cirilla, gli facevano pagare 130 euro al mese, lasciandogli un vecchio deumidificatore, una scassata lavatrice dentro un bagnetto attaccato alla camera da letto, spese per le utenze, per altro modestissime, escluse. Il cucinino era minuscolo ma le poche pentole gli bastavano, il piano cottura funzionava bene e il forno non c’era, fino ad allora nessuno glielo aveva procurato, si era ripromesso però di comprarlo presto, uno piccolo, monoporzione, al primo super incasso, magari inaspettato . Fu così che un giorno in un mercato a Monte Giberto, capitò vicino al banco di un’espositrice di merletti e camicie da donna e da ragazzo, rigorosamente fatte a mano da lei che si chiamava Germana, era di origini lucane, da dieci anni vedova, e viveva con suo figlio Matteo, la luce dei suoi occhi, trentenne disoccupato, il quale con lavori saltuari e di chiara fatica fisica, portava al mese quasi quanto sua mamma. Quel giorno realizzarono ambedue un discreto incasso e dato che lei ammise che Giovanni gli rimaneva molto simpatico e la fece divertire come da molto tempo non le succedeva, lo invitò il lunedì successivo a pranzo nella sua modesta casa al centro storico di Monte San Giusto, nelle Marche al confine fra la provincie di Fermo e Macerata. Lui accettò con entusiasmo. Il pranzo scorse con serenità e allegria, Matteo portò anche la sua fidanzata Irina ma quello che diede maggior valore all’incontro fu l’amore irrefrenabile che nacque tra Giovanni e Germana, i quali durante il pomeriggio, già si giurarono amore eterno! I due non si spiegarono come potesse essere accaduto ma sentirono quanto il trascinamento amoroso fu senza dubbio più forte di loro. Ora, dopo circa quindici anni, vivono ancora insieme a Monte San Giusto: lui è riuscito ad ottenere la pensione sociale; è entrato, per quanto gli sia possibile fisicamente, nella attività della compagna insieme a Matteo e Irina, che hanno avuto anche una bellissima bambina, Giorgia. Lui si sente un nonno felice e un uomo un po’ attempato, assolutamente molto innamorato.
Foto tratta dal volume “Gino Nibbi Marchigiano d’Australia”, a cura di C. Carotenuto, Metauro Editore, 2008
di Sfasciapagliai o di altre “storie” fermane. Gino Nibbi muore a Grottaferrata nel 1969. Il suo raccontare è sempre piacevole e colto, amabile anche quando è critico. Un testimone della contemporaneità. Ancora oggi, a quasi cinquanta anni dalla morte. Sandro Olimpi (Bis – rivista di scritture) edizionibis@gmail.com
Breve Montegranaro
Festa Tricolore Ventitreesima edizione per la Festa Tricolore che si svolgerà all’Arena Estate di Montegranaro dal 6 al 15 luglio. Tante saranno le occasioni gustare specialità gastronomiche, ascoltare buona musica, ballare e confrontarsi su temi dell’attualità politica e sul futuro di Montegranaro. Questo il programma del primo fine settimana di festa: venerdì 6 luglio, alle ore 20,30 apertura stand gastronomici con specialità “bucatini all’amatriciana”, alle 21,30 incontro dibattito sul tema “Liberi per Montegranaro verso le Amministrative del 2019”. Introduce e modera l’incontro il Vicesindaco Endrio Ubaldi. Sabato 7 luglio dalle 20 gli stand gastronomici offrono come specialità il “polento’ al ragù”, alle 21,30 serata danzante con “Il Massimo del Liscio”: domenica 8 luglio alle 20 aprono gli stand con menù giovani e altre specialità gastronomiche, alle 21,30 serata musicale con “80 Voglia Disco Party”. Tel. 333.6066481 – 339.2113401
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Historia firmana di Pier Luigi Cavalieri Fermo tra Papato e Impero (secc. XI-XII) L’egemonia politica dei vescovi sulla Marca fermana continuò ad affermarsi con l’episcopato di Ermanno (ante 1046 - 1052), toccando l’apice con quello di Udalrico, o Ulderico (ante 1055 - 1074). Quest’ultimo presule promosse la riforma gregoriana del clero, limitò la diffusione di chiese e monasteri privati e fece acquisire alla diocesi fermana vasti patrimoni a spese dell’abbazia di Farfa e di altri enti monastici. Alcuni documenti attribuiscono una funzione chiave in questa opera di rafforzamento dell’autorità vescovile all’avvocato Firmone, il quale, tra le altre sue iniziative, sottrasse le chiese di S. Silvestro e di S. Leucio fuori la porta (oggi nell’area di Campoleggio) al controllo dei benedettini farfensi di Santa Vittoria. Nel 1075 la dichiarazione di papa Gregorio VII (Dictatus papae) che proibiva all’imperatore di nominare vescovi diede origine alla lotta per le investiture che si sarebbe protratta fino al 1122 e che avrebbe toccato anche la sede episcopale fermana. Non è un caso che proprio nel 1075 il vescovo Pietro I iniziasse a concedere vaste autonomie a diversi castelli, soprattutto a nord del Chienti. Civitanova fu la prima ad essere affidata dal presule, per quanto riguarda la difesa esterna e l’ordine pubblico, a una famiglia feudale locale, gli Aldonesi. Pietro I sottoscrisse il patto con gli homines di Civitanova mentre l’imperatore Enrico IV stava per esautorarlo a favore di un presule da lui nominato.
Pietro allora cercò in extremis l’appoggio dei vari signori detentori di un potere di fatto nell’ambito della Marca, riconoscendo la legittimità dei loro domini e ricevendo in cambio la fedeltà nei suoi confronti. Tuttavia, ciò non avrebbe impedito a Enrico IV di insediare ugualmente al suo posto un vescovo scismatico di nome Wolfgang (italianizzato in Gulfarango), il quale avrebbe ricoperto la Sede fermana fino al 1079. 1080: il Fermano perde le terre fra il Tronto e il Sangro Nell’arco di un secolo che va dall’883 al 1080 Fermo fu la capitale amministrativa di un territorio oggi in parte marchigiano in parte abruzzese delimitato a nord dal fiume Musone, a sud dalla valle del Sangro, a est dal mare e verso l’interno in modo molto frastagliato dagli Appennini. La conquista dell’Italia meridionale da parte dei Normanni, avvenuta gradualmente nella seconda metà dell’XI secolo, portò a un deciso ridimensionamento di questo territorio. Ciò avvenne a causa della politica, seguita da diversi pontefici dopo il 1053, volta a stabilire un’alleanza con i Normanni per difendersi dagli attacchi degli imperatori. Dopo occupazioni a più riprese della parte abruzzese del territorio fermano da parte degli stessi Normanni, in seguito agli accordi di Ceprano del 1080 papa Gregorio VII riconobbe formalmente al loro duca Roberto il Guiscardo il possesso di quelle terre. Fu tracciato così per la prima volta sul fiume Tronto un confine politicoamministrativo che avrebbe resistito per 800 anni, fino all’Unità d’Italia
(ma che è ancora oggi riconosciuto come confine regionale). Dalla concessione delle autonomie al nuovo scontro tra Papato e Impero Tra XI e XII secolo si andarono formando nel Fermano un gran numero di castelli controllati spesso dal vescovo, ma talvolta anche da signori di origine longobarda o franca. La concentrazione di questi centri nell’ambito della diocesi di Fermo è davvero notevole: si stima che durante il XII secolo il 70% dei centri fortificati marchigiani era collocato in quest’area, in particolare tra i versanti collinari affacciati sul medio corso dell’Aso e del Tesino. Il fatto che molti di questi centri dipendevano dal vescovo portò all’affermazione di precoci autonomie locali, che il presule, diversamente dai signori laici, era propenso a concedere. Si è citato il caso di Civitanova: analoghe concessioni sarebbero state fatte dai vescovi fermani anche a Montolmo (Corridonia, 1115), Poggio S. Giuliano (parte di Macerata, 1116), Sant’Elpidio (1191) e Marano (Cupra Marittima, 1194). Le autonomie locali si accompagnavano allo stabilirsi o al rinsaldarsi di rapporti vassallatici tra vescovo e signori rurali, il che consentiva al primo di disporre di milizie a lui fedeli. Tra le principali conseguenze che ebbe il notevole peso politico acquisito dai vescovi fu la tardiva affermazione del Comune di Fermo che, ancora all’inizio del Duecento, non disponeva di un contado, limitandosi a controllare la sola città. Seguendo la successione dei vesco-
Marche/La 4ª stagione tocca anche Moresco
Photowalk: a caccia di bellezza Quarta stagione per i Photowalk, le passeggiate fotografiche organizzate dalla Fondazione Marche Cultura – Social Media Team Marche, d’intesa con l’assessorato al Turismo della Regione, per valorizzare e promuovere turisticamente il nostro territorio e farne scoprire gli angoli più nascosti ma non certo meno attrattivi. I risultati raggiunti nelle edizioni precedenti sono stati ogni anno crescenti avendo raggiunto sulle diverse piattaforme social molte decine di milioni di utenti che hanno seguito in rete l’iniziativa che anche quest’anno si sviluppa in cinque tappe (una per ogni provincia) a partire dal 27 maggio con Loreto e poi il 17 giugno Cupra Marittima, 29
luglio ad Acqualagna, 2 settembre a Moresco, per concludersi il 7 ottobre a Montecassiano. I photowalk sono, come detto, passeggiate fotografiche in cui decine di partecipanti hanno il compito di valorizzare le varie esperienze poi condivise attraverso i media digitali (sito, blog e social). Ad ogni photowalk è abbinato un contest (concorso fotografico) che ha il compito di creare una sana ma anche qualificata competizione tra professionisti e amanti della fotografia con modalità web che vanno in ogni caso a favore del turismo marchigiano. Per ogni contest sono previsti premi messi a disposizione dagli operatori turistici locali.
Per quanto riguarda il programma, Moresco, uno dei borghi più belli d’Italia, 600 abitanti, il prossimo 2 settembre proporrà un’esperienza prelibata con i sapori del suo ciauscolo IGP e una visita inusitata ad una chiesa rurale recentemente restaurata.
Duomo e Girfalco
vi, nel 1083 l’antipapa Clemente III (nominato da Enrico IV) impose come presule Ugo Candido, che mantenne il suo ministero fino al 1089. Seguirono i vescovi Azzo (1089-1119), Grimoaldo (1122-?), Alessandro (1126-27) e Liberto (1128-45). Quando si giunse a un nuovo scontro fra Papato e Impero (cioè tra Alessandro III e Federico Barbarossa) il vescovo di Fermo Baligano (1145-1167) si schierò per l’imperatore e prestò obbedienza all’antipapa Vittore IV. Le ragioni di una tale scelta stavano nelle origini familiari di Baligano, figlio del conte Giberto, uno dei tanti signori territoriali legati all’Impero. Alla morte di Baligano il successore Alberico (1174-?) si riavvicinò alla Chiesa provocando la reazione di Federico Barbarossa, le cui truppe guidata dal cancelliere imperiale Cristiano di Magonza assediarono Fermo nel settembre 1176 e, secondo alcune fonti, dopo averla conquistata la saccheggiarono. La città, tuttavia, non dovette subire una completa distruzione poiché appena l’anno seguente il Barbarossa restituiva ai fermani i diritti e i beni loro sottratti durante la sua presunta distruzione destinata a rimanere negli annali della storia cittadina.
Breve Monterubbiano
Trattori in festa Si svolgerà domenica 10 giugno a Monterubbiano la manifestazione “Agrifestival Tractor”. Si parte presto: alle ore 9 ritrovo dei trattori all’ex campo sportivo e registrazione, a seguire colazione e convegno sul tema “Sicurezza in Agricoltura - P.S.R. 2014/20” presso il Polo Culturale San Francesco. Alle 13 apriranno gli stand gastronomici in Via Porta Marina, alle 14 gara delle macchine d’epoca e premiazione, a seguire gara traino “Fast Pulling”. Nel pomeriggio sarà possibile gustare il tradizionale “Fratì” (ciambellone e vino cotto).
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8 giugno 2018
Inchiesta/Scuole Cartellone/News Eventi Fermo
Gusto, spettacolo, divertimento: arriva “La fabbrica delle polpette” A Fermo, nel quartiere che proprio dalla Ex Fabbrica (conceria) prende il nome, i prossimi 6, 7 e 8 luglio è in programma “La fabbrica delle polpette”, un evento popolare che lega storia e divertimento, musica buon cibo e socializzazione, grandi e piccini, ma con particolare riguardo ai più giovani. La polpetta è il cibo del riciclo per eccellenza, è il cibo più confortevole che si possa desiderare, infatti piace a tutti i bambini e agli adulti. Da qui il nome e l’idea per questo festival di tre giorni che si svolge proprio dentro una ex fabbrica che dà il nome al quartiere e davanti alla stessa, come nella vecchia festa storica di Molini Girola – Conceria. Sarà un festival di musica con la direzione artistica affidata ai ragazzi di Heartz, locale del quartiere limitrofo Campiglione che da due anni fa ballare i giovani residenti e non. Dopo il successo dello scorso anno e l’exploit clamoroso del Capodanno al Fermo Forum (200 metri da qui a riprova che si sta lavorando per la valorizzazione del quartiere) con ospiti del calibro di Marvin & Prezioso e Eiffel 65, ecco che i tre ragazzi presentano tre serate diverse rock-dance-rap nella creazione di un vero e proprio festival. Gli ospiti? Per ora tutto top
secret in attesa del lancio ufficiale, di sicuro la serata dance festaiola nostalgica del sabato, un must che riceve sempre grande consenso ed emoziona molto. Gli ospiti che trapelano sono di profilo internazionale ma la sorpresa spetta ai ragazzi di Heartz! Fuori dall’ingresso della Conceria (che sarà la vera e propria area concerto) sulla strada adiacente ci saranno i punti ristoro con menù improntati sulla polpetta di ogni tipo e gusto: pesce, spiedino, vegana, fritta, classica al sugo, alla canapa, vegetariana ecc ecc (le sorprese non le possiamo dire!) Ma naturalmente oltre alla polpetta sarà possibile gustare molto altro, tutto di ottima qualità: la ricerca etica e di gusto dei truck è molto lontana dal classico street food che si vede solitamente (postazioni per qualsiasi stile di vita e cibo fino ad arrivare al gluten free). Ma non finisce qui lo slogan “Sound Food & Market” prevede appunto un mercatino (riduttivo come nome) dove quest’anno è presente il biofestival con oltre 30 bancarelle. Un colpo clamoroso dell’organizzazione che lo porta a Fermo coi suoi tantissimi laboratori. Anche tante altre le postazioni mercatino a km zero che compongono il serpentone fuori
dalla Conceria. Inoltre gonfiabili e giochi per bambini, conferenze e appuntamenti sulla storia della Conceria con la possibilità di vedere foto e visitare la stessa nei suoi luoghi simboli di storia appunto e lavoro. Partecipano all’organizzazione dell’evento le varie componenti del quartiere, dalla Contrada al Centro Sociale, alla fattoria Montepacini per arrivare al progetto Oltreconceria che sta provando a riaccendere le luci su un luogo che sta cercando di ripartire grazie anche agli investimenti della proprietà “Adriatica spa” sempre disponibile e che ha già riaperto dei capannoni a tre aziende. Insomma 6/7/8 luglio: tre giorni di festival dalle ore 18 a tarda notte, adatti a piccini, ragazzi e adulti che siano interessati ai diversi temi di questa “polpetta” di idee tutta da gustare… Una “melting polp”, insomma!
Eventi Montegranaro
Veregra Street Festival compie venti anni. Appuntamento dal 22 al 30 giugno Raggiunge il prestigioso traguardo dei venti anni il Veregra Street Festival di Montegranaro, una delle più grandi ed importanti kermesse italiane di arte di strada che si svolgerà tra il 22 ed il 30 giugno. Nove intense giornate con la meraviglia e lo stupore creato da più di 100 spettacoli delle più varie espressioni di arte urbana, i profumi ed i sapori dello street food e dei piatti della tradizione, spettacoli e laboratori dedicati a bambini, ragazzi e famiglie, mostre, mercatino artigianale e di prodotti tipici, eventi collaterali organizzati da associazioni cittadine e creazioni speciali per festeggiare la ventesima edizione. Come per la scorsa edizione, viene proposta “Fuori Strada – Artisti marchigiani per i Sibillini”, un’anteprima a Montemonaco, quest’anno il 17 giugno, in segno di solidarietà e di attenzione per le popolazioni dei Monti sibillini colpite dal sisma nel 2016 ed ancora alle prese con grandi difficoltà. Per festeggiare i venti anni ci sa-
ranno alcune creazioni speciali, come un grande murales che verrà disegnato sulla facciata del Teatro La Perla da parte dell’artista Marco Burresi in arte ZED1. L’inaugurazione dell’opera, fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale per la riqualificazione urbana, avverrà con uno spettacolo di danza verticale della Compagnia dei Folli (foto), storica ma innovativa compagnia italiana che si dedica al teatro di strada e d’immagine raccontando storie e leggende senza tempo e senza confini con l’uso di trampoli, fuoco, danzatori ed attori sospesi. Un’importante novità nella sezione “Pic Festival” con spettacoli di compagnie provenienti dalla Romania e spettacoli in spazi non convenzionali ideati nell’ambito della partecipazione a “Poetic Invasion of the cities”, progetto sostenuto dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Creative Europe che vede il Comune di Montegranaro capofila accanto a 3 partner Europei: Open Street aisbl di Bruxelles, il Festival
La Strada di Brema e il Teatrul National Radu Stanca di Sibiu in Romania. Un importante risultato che arriva come riconoscimento di un lavoro iniziato tanti anni fa dal direttore artistico Giuseppe Nuciari che ha saputo migliorare continuamente la qualità artistica ed organizzativa della kermesse ed ha saputo creare rapporti di fiducia e scambio con importanti realtà italiane ed europee. Le numerose compagnie ospiti sono professioniste, provenienti da molte parti del mondo ed alcune con spettacoli di nuova produzione e in prima nazionale. Solo per citarne alcuni, ci saranno dal Togo i trampolieri Afuma, dalla Polonia le enormi marionette dei Teatr Klinika Lalek, dalla Romania la Fanfara De La Cozmesti e gli italiani Faber Teatro con “Il Grande Piano”, una enorme tastiera installata a terra e suonata con i piedi, Da lunedì 25 a mercoledì 27 giugno si svolge la sezione Veregra Children in collaborazione con Marameo Festival, interamente dedicata a bambini, ragazzi e fami-
glie con laboratori, installazioni circensi e spettacoli che si svolgeranno anche in orario pomeridiano, al Teatro La Perla e all’aperto in spazi protetti. Dal 2013 viene proposto con successo anche il Veregra Food con eccellenze enogastronomiche del cibo della tradizione e del cibo di strada regionale, nazionale e internazionale nel centro storico e nel rinnovato viale Gramsci. Tutti gli eventi sono gratuiti e per avere maggiori informazioni si può visitare www.veregrastreet.it, seguire gli account social o telefonare al numero 0734.897932.
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Cartellone/News
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Eventi
Breve
Capodarco di Fermo
Monte Urano
Torna il Capodarco L’Altro Festival tra film, incontri, musica e buon cibo Dal 19 al 24 giugno la terrazza vista mare della Comunità di Capodarco si trasforma in un suggestivo cinema all’aperto per il Capodarco L’Altro Festival, che torna con il consueto cartellone di proiezioni e incontri con registi e attori. Due le giornate dedicate al cinema, con l’apertura, giovedì 19 giugno, affidata a “La terra dell’abbastanza” (ore 21.15), opera prima dei Fratelli D’Innocenzo. Il film è stato presentato, con un gran successo di critica, nella sezione Panorama della 68ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino. A parlarne con il critico Dario Zonta i registi Fabio e Damiano e l’attore Max Tortora, uno dei protagonisti del film. Giovedì 21 giugno giornata dedicata interamente alla visione e all’ascolto dei cortometraggi sul sociale, finalisti de L’anello debole 2018, premio internazionale promosso dalla Comunità di Capodarco. Si parte alle ore 18 con l’“Aperitivo on air”, ascolto delle opere audio con gli autori per proseguire dalle ore 21.15 con la “La notte dei corti”, maratona-evento di proiezione dei video finalisti, presentata da Andrea Pellizzari, con gli interventi dei protagonisti, . In questa giornata la giuria popolare esprimerà il proprio voto che, ponderato con quello della giuria di qualità, decreterà le opere vincitrici. Il Capodarco L’Altro Festival si chiude venerdì 22 giugno con la cerimonia di premiazione: attesi ospiti a sorpresa e autori. Il Festival è tappa del “Grand tour delle Marche”, circuito “esperienziale” promosso da Tipicità e Anci Marche: le serate del festival saranno dunque l’occasione per scoprire e degustare anche le specialità enogastronomiche di produttori locali e la loro arte. Il 23 e 24 giugno il Festival si salda con la Festa nazionale delle Comunità di Capodarco. In entrambe la giornate l’esperienza di “Bosco in festa”: l’Oasi di protezione di Capodarco, uno degli esempi più integri di macchia mediterranea del nostro territorio, diviene il centro di una serie di eventi pensati per piccoli e grandi, che vogliano immergersi completamente nella natura. Previste passeggiate ed escursioni guidate, anche in notturna; laboratori; sedute di inanellamento scientifico; caccia al tesoro e spettacoli di marionette. Sabato 23 giugno inoltre dalle 19.30 apertura degli stand gastronomici per la “tradizionale” cena sulla terrazza della Comunità. Infine domenica 24 giugno la chiusura della settimana di eventi con l’atteso concerto del tour di Maldestro (ore 22 - foto): autore raffinato dalla voce graffiante, che “racconta l’amore, la rabbia, la speranza, il disagio e la disperata voglia di vivere di un giovane poeta dei nostri tempi...”. www.capodarcolaltrofestival.it
Vincisgrassi da gustare Si rinnova il tradizionale Festa di San Giovanni Battista ambientata, da mercoledì 20 a domenica 24 giugno, nelle adiacenze della Parrocchia di San Giovanni Battista, amena oasi di serenità e pace sita a metà costa tra il centro calzaturiero di Monte Urano e il fondo valle di Campiglione di Fermo. Saranno giorni ricchi di eventi, spettacoli, balli accompagnati da prestigiose orchestre e giochi popolari. “Piatto forte” (è il caso di dirlo) della manifestazione sarà costituito dai prelibati “vincisgrassi cotti su lu furnu a legne”, pietanza amata e rinomata di cui non si conosce con certezza l’origine del nome. Per alcuni deriva dal generale austriaco Windsch Graetz che nel 1799 cinse d’assedio Ancona attribuendone la paternità al suo cuoco personale. Per assaporare appieno il gusto dei vincisgrassi saranno aperti stand gastronomici la sera di venerdì 22 e sabato 23 giugno, mentre domenica 24 sarà possibile degustare i vincisgrassi a pranzo e a cena (con possibilità di asporto la mattina dalle ore 11 alle 12,45 previa prenotazione al 338.4823546). Tel. 0734.841295 – 338.4823546
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Inchiesta/Scuole Sport/News Atletica leggera/Undici titoli italiani Assoluti
L’Anthropos è regina dell’atletica FISDIR Nell’ultimo fine settimana di maggio si sono svolti a Firenze, presso lo Stadio Comunale Luigi Ridolfi, i Campionati Italiani di Atletica Assoluti e Promozione, questi ultimi validi anche per l’assegnazione della Coppa Italia, della FISDIR. L’evento contava 439 atleti iscritti, nei due livelli, provenienti da tutta Italia. L’Anthropos, sodalizio di Civitanova Marche, era presente con 30 atleti dei quali 12 nel settore Assoluti e 18 nel settore Promozione. Tra questi molti atleti provenienti dalla provincia di Fermo: per il settore Assoluti Paola Abbadini di Sant’Elpidio a Mare e Gabriele Brengola di Porto Sant’Elpdio, mentre per il settore Promozione Davide Capponi di Grottazzolina, Paolo Catinari e Francesco Rongoni di Fermo e Alessandro Paglialunga di Porto Sant’Elpidio. Le gare hanno avuto inizio venerdì mattino con la prova dei diecimila metri che ha visto in pista l’atleta rossoblu Vallone il quale ha subito messo in chiaro la situazione con il primo degli 11 titoli italiani Assoluti poi infilati dai nostri campioni, accompagnato dal primo dei 3 primati italiani. A completare il pacchetto degli atleti dell’Anthropos laureatisi Campioni Italiani abbiamo lo stesso Vallone nei 5.000 metri piani, Koutiki nei 200m e 400m piani, Di Maggio nei 100m piani, Repetto nei 100m piani, Dieng nei 1500m piani, Casadei nel Giavellotto, Corallini nel triplo, ma soprattutto le due staffette 4x100 (Koutiki, Agyemang, Brengola e Di Maggio) e 4x400 (Koutiki, Dieng, Brengola e Di Maggio) che hanno abbattuto i precedenti primati Italiani con 48”63 nella 4x100 (precedente primato di 50,53 apparteneva alla nazionale italiana) e 3’36”69 nella 4x400 (precedente record 4’01”50 dell’Anthropos a Roma 2017).
Negli Assoluti i portacolori del sodalizio civitanovese non si sono accontentati di 11 primi gradini del podio, ma hanno messo in fila anche il bronzo di Casadei nel peso categoria junior, l’argento ed il bronzo di Brengola nei 100 e 200 piani categoria junior, l’argento di Mei nei 5000 marcia assoluti, il bronzo di Abbadini nei 1500m piani, il bronzo di Facchino nel giavellotto, il bronzo di Repetto nei 200m piani. Un grande risultato ed ora alcuni di loro saranno in pista e lanci agli Europei di luglio in Francia. “Una tre giorni straordinaria che ci conferma, considerando anche il nostro gruppo di atleti Fspes, tra i quali Assunta Legnante e Bianca Marini, come prima società Italiana per l’atletica paralimpica – dichiara il Presidente dell’Anthropos Nelio Piermattei -. Difficilmente dimenticheremo questa trasferta che, tra tanti
titoli, primati e la grande doppietta di Coppa Italia (meno di un mese fa abbiamo vinto quella del nuoto – vedi box), ci ha regalato sani momenti di divertimento e socializzazione. Non posso non complimentarmi con tutti i nostri atleti ed i tecnici, ma anche un grazie alle società Fidal (Atletica Civitanova Marche, Asa Ascoli, Saf Fermo, Stamura Ancona, Atletica Pesaro, Avis Macerata) che ci supportano nella nostra attività”.
Giovani veregrensi protagonisti Si sono svolti ad Agropoli in provincia di Salerno i Campionati Italiani di Nuoto Promozione FISDIR Federazione Italiana Sport Paraolimpici degli Intellettivo Relazionali valevoli anche per l’assegnazione della Coppa Italia per società. Nella squadra dell’Anthropos di Civitanova Marche che si è laureata campione d’Italia di nuoto FISDIR con risultati veramente eccellenti, si sono messi in bella evidenza tre giovanissimi nuotatori montegranaresi: Cesca Alex, De Stasio Jennifer e Sciamanna Caterina (nella foto), con vittorie e piazzamenti di assoluto valore. Alex Cesca è arrivato 2° nei 25 metri farfalla, 3° nei 50 metri farfalla e 1° nella staffetta 25 metri x 4 mista, conquistando ben 3 medaglie. Jennifer De Stasio è arrivata 3^ nei 25 metri dorso, 4^ nei 25 metri stile libero ed ha vinto la medaglia d’oro nella staffetta 25 metri x4 mista. Caterina Sciamanna ha conseguito la medaglia di bronzo con il 3° posto nei 50 metri farfalla, un 5° posto nei 25 metri stile libero ed un argento nella staffetta 25 metri x 4 mista. Una grande soddisfazione per la società civitanovese e per i giovani nuotatori veregrensi, che hanno conquistato tante medaglie, festeggiando a lungo con i loro genitori ed amici, che li hanno seguiti nella bella trasferta campana. (Endrio Ubaldi)
Calcio/Organizzato dall’A.S.D. United Civitanova Calcio/Al via il torneo
Camp estivo per ragazzi e ragazze La A.S.D. United Civitanova, scuola calcio qualificata che opera dal 1994 a Civitanova Marche, organizza anche quest’anno dal 16 al 21 luglio un Camp estivo (senza pernottamento) di addestramento tecnico rivolto a ragazzi/e nati dal 2005 al 2011. Il Camp si svolgerà nella struttura sita in Via Ugo Bassi a Civitanova Marche, nel quartiere Risorgimento comodo e facile da raggiungere, dotata di un campo in erba regolamentare e di uno da calciotto in superficie sintetica; sarà coordinato da Lucio Bove, responsabile del settore giovanile Gubbio calcio e già allenatore professionista Atalanta calcio, insieme agli esperti Mister dell’A.S.D. United Civitanova regolarmente tesserati Figc. Il Camp si svilupperà per le intere giornate con sedute mattutine e pomeridiane e pausa pranzo sempre curata dalla società. La settimana inizierà lunedì 16 luglio alle ore 8.30 con la presentazione dell’iniziativa e la consegna del kit sportivo e terminerà sabato 21 luglio
alle ore 13 con le partite finali e la consegna degli attestati di partecipazione. Durante la settimana sarà operativo uno specifico Camp per i portieri con la presenza di qualificati preparatori. Vi saranno sedute tecniche con varie esercitazioni intervallate da momenti ludici pensati soprattutto per i più piccoli, il tutto all’insegna dell’apprendimento calcistico, della socializzazione e del divertimento. Per avere informazioni è possibile contattare il signor Giovanni, tel. 349.2317844 o Paolo, tel. 338.4112706. Modulo di iscrizione e maggiori dettagli nel sito web www.unitedcivitanova.com o nella pagina Facebook ASD United Civitanova .
“Triangolo” per passione
Al “Ricreatorio San Carlo” di Fermo torna il “Torneo di Triangolo”, storica e particolarissima disciplina fermana di “calcetto con le sponde”, con le piccole porte triangolari difficili da centrare. L’11 giugno il via, grazie alla costanza e all’abilità organizzativa del fermano Sergio Budel, da sempre appassionato e capace nel proporne – oltre a quella Master (possono partecipare tutti i nati entro l’anno 2000) – anche le versioni riservate agli studenti delle Scuole Medie e degli Istituti fermani e sangiorgesi. Perché il “Torneo di Triangolo”, riscuote sempre in gran successo. Provate a passare dalle parti del “Ricreatorio San Carlo” nei giorni e negli orari delle gare: non troverete un buco per parcheggiare l’auto ed un posto a sedere sulle scalee dell’impianto. Una autentica “arena”, dove si svolgono, da decenni, le tiratissime partite di un evento patrocinato dal CSI Comitato di Fermo, dal Comune di Fermo, dal Comune di Porto San Giorgio e dal C.o.n.i. Regione Marche.(Uberto Frenquellucci)
Tel. 339.2179784 - Facebook: “Torneo di Triangolo” www.torneotriangolo.altervista.org
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30/06/2018
Via Vai
Concessionaria per Macerata e provincia
Civitanova Marche - Via De Amicis, 86/88 Ufficio Vendite Tel. 0733.770588 - Service Tel. 0733.771312 Magazzino Ricambi: Tel. 0733.770545 - Fax 0733.775169
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Sport/News
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Basket/Società già al lavoro per continuare a far bene
Poderosa, una stagione da incorniciare Il primo torneo in serie A2 della XL Extralight Poderosa Pallacanestro Montegranaro si è concluso fra gli applausi dei quasi 3.000 appassionati accorsi al PalaSavelli di Porto San Giorgio, per la sfida contro la forte Alma Pallacanestro Trieste in gara 4 dei quarti di finale dei play off per la serie A 1, unitamente agli apprezzamenti di tutti gli addetti ai lavori, a partire dal coach triestino Dalmasson. Come ribadito dal vice presidente Riccardo Bigioni e dall’amministratore delegato Ronny Bigioni in conferenza stampa nei giorni immediatamente successivi all’ultima partita disputata, la squadra ha ottenuto dei risultati che sono andati oltre le più rosee aspettative d’inizio stagione. I veregrensi hanno giocato una bella pallacanestro, di grande intensità difensiva, con tanti giovani alla prima esperienza nel
secondo torneo nazionale, proprio come la squadra allenata del giovane e bravissimo coach riminese Gabriele Ceccarelli. Il risultato più grande la società calzaturiera lo ha conseguito fuori dal campo, costruendosi un pubblico sempre più affezionato, proveniente da ogni angolo della provincia di Fermo ed anche dal vicino territorio maceratese. Si è passati dai circa 300 fedelissimi della serie B, che hanno accompagnato la Poderosa anche alle Final Four di Montecatini, dove i veregrensi battendo Bergamo conquistarono esattamente un anno fa la serie A, agli oltre 2.000 di media con ben 1.500 abbonamenti di questa stagione, che sono un risultato a dir poco sorprendente, anche per gli stessi dirigenti. Ora arriva la fase più difficile, che è quella della conferma e, se possi-
bile, del miglioramento. La società si è subito messa al lavoro, per affrontare le nuove sfide. La prima scelta abbastanza sorprendente per i più, è stata quella di non confermare il giovane e bravo coach Gabriele Ceccarelli, che nei due anni a Montegranaro, alla sua prima esperienza da capo allenatore, ha ottenuto risultati eccellenti, con la promozione in serie A2 al primo tentativo e la conquista dei play off per la serie A1 con la squadra costruita per la salvezza, risultando il terzo miglior allenatore dopo i coach di Trieste e Casale che hanno vinto i due gironi. Il coach riminese ha inviato una lettera di ringraziamento alla città di Montegranaro ed alla società sperando che si tratti di un arrivederci. La scelta dei fratelli Bigioni è ricaduta verso un coach dalla grande esperienza e del territorio come il
sangiorgese Cesare Pancotto, che ha all’attivo oltre 1.000 panchine fra serie A1 ed A2, per ben due volte giudicato come miglior allenatore dell’ anno nella massima serie nel 2006 ad Udine e nel 2016 a Cremona. Per quanto concerne i giocatori i sicuri confermati sono il “pistolero” La’Marshall Corbett autore di un eccellente torneo, con i giovani di grandi prospettive Campogrande e Treier; per capitan Amoroso desideroso di restare, non dovrebbero esserci problemi, mentre per le conferme degli ottimi Powell, Rivali e Maspero, bisognerà vedere gli sviluppi nelle prossime settimane. Endrio Ubaldi
Calcio/Le compagini fermane hanno ben figurato nel campionati minori
Non c’è che dire: è stata un’ottima annata Fermano, terra di promozioni. Non bastasse la salvezza della Fermana F.C., ecco giungere in serie una caterva di salti di categoria. Che, inevitabilmente, non fanno altro che rinsaldare il già forte legame fra il territorio riconducibile alla quinta provincia delle Marche ed il calcio nostrano. Da chi partire? Beh, diremmo dal Montegiorgio di Mister Massimo Paci. Trionfatore nell’ultimo torneo di Eccellenza Regionale, dove è rimasto in testa praticamente dall’inizio alla fine, e dunque promosso in Serie D al termine di una stagione dove la giovane squadra rossoblù – il team con la media età più bassa della categoria – ha stravinto un campionato da sempre ritenuto difficile approdando, per la prima volta nella sua storia, nella quarta serie nazionale. Non è poco. Realizzata, dunque, una vera e propria impresa, forse nemmeno programmata alla vigilia, dove la valorizzazione dei tanti giovani era sicuramente l’obbiettivo principale. Ma sin dall’inizio, dicevamo, si è capito subito che questa sarebbe stata la volta buona. I giovani sembravano veterani ed i veterani si rivelavano essere ottimi
giocatori, in un gruppo solido, forgiato a dovere e sapientemente cresciuto dal suo timoniere Massimo Paci: “Esperienza stupenda – ammette l’ex tecnico della Civitanovese – Ho avuto modo di lavorare con ragazzi eccezionali che mi hanno seguito sin dal primo giorno. Su questo rapporto di reciproca fiducia abbiamo gettato le basi per una stagione da incorniciare”. Riprova ne è il lieve passaggio a vuoto accusato nel girone di ritorno. Un momento che rischiava di compromettere la stagione, affrontato e superato proprio grazie alla grande compattezza ed alle qualità del gruppo. Confermato a furor di popolo, Mister Paci ed il Montegiorgio sono proiettati verso un futuro che si chiama Serie D. Unitamente al Ds Cesetti ed alla società tutta, stanno arrivando le prime conferme. Anche in 4^ serie, Staff Tecnico inalterato con Mister Andrea Del Gatto che rimarrà al suo posto in qualità di Vice, così come Marco Paolini nel ruolo di Preparatore dei Portieri e Marco Piermartiri sarà ancora il Preparatore Atletico dei rossoblù. “L’obiettivo della Società è quello di disputare un buon campionato – anticipa il Ds
Zeno Cesetti – finalizzato al mantenimento della categoria”. In vista della Serie D, previsti lavori di ammodernamento e messa a norma per lo Stadio “Tamburrini”. E sotto, cosa è successo? E’ successo che la San Marco Servigliano/Lorese del tecnico Peppino Amadio ha vinto il campionato di Promozione, approdando in Eccellenza e che la città di Fermo abbia fatto registrare una sorta di…quasi en plein per quanto riguarda le formazioni riconducibili ai campionati minori. Perché la Palmense di Stefano Cipolletta (finalmente) è salita in Promozione, dove ritroverà la salva Futura ’96: “Per noi è un sogno – ammette il Presidente Giuliano Paradisi – In 60 anni di storia avevamo sempre militato tra 2^ e 3^ categoria, con qualche puntata vin 1^. Per una frazione come la nostra la Promozione è qualcosa di incredibile”. Grande gioia anche per la AFC Fermo di Mister Giampaolo Malaspina, che si aggiudica il proprio raggruppamento staccando il Pass per la 1^ Categoria, dove ritroverà l’U.S.A. Santa Caterina di Ismaele Concetti. Uberto Frenquellucci
Bocce/Ingaggiato Andrea Cappellacci
Bocciofila Montegranaro, che colpo! Terminata da poco l’ennesima stagione nella massima serie nazionale di Bocce specialità Raffa, per la società della Bocciofila Montegranaro è tempo di programmare la serie A 2018/19. Per la squadra del presidente Giampietro Catini il campionato da poco terminato è stato ricco di bei risultati nella prima metà, dove i gialloblù sono stati per diverse settimane nei primi tre posti della classifica, mentre da gennaio in poi è stato avaro di soddisfazioni. Alla fine è arrivata una salvezza meritata per gli uomini allenati da Antonio Di Chiara, ma la società veregrense si aspettava un po’ di più, visto anche il brillante girone d’andata. Ecco,
quindi, che gli appassionati dirigenti gialloblù, che hanno una lunga esperienza alle spalle, con oltre 10 tornei di serie A disputati dai primi anni 2000 ad oggi, hanno deciso di fare un notevole sacrificio economico, puntando tutto sull’ingaggio di Andrea Cappellacci, unanimemente riconosciuto come uno dei migliori giocatori italiani da parte degli addetti ai lavori. Per il trentaquattrenne atleta di Fano si tratta di un ritorno nelle Marche dopo la sua esperienza emiliana. Recentemente ha trionfato al Gran Premio di Morrovalle cui hanno partecipato ben 128 giocatori provenienti da ogni parte d’Italia. Nei quarti di finale il neo gialloblù ha surclassato
il campione italiano Mirko Savoretti con un netto 12-3, mentre in finale ha sconfitto il capitano della Bocciofila Montegranaro Matteo Angrilli per 12-9 al termine di una sfida appassionata. L’arrivo di Cappellacci è stato accolto con grande piacere dai soci della Bocciofila calzaturiera, che hanno iniziato a pensare ad un campionato d’alta classifica, ben conoscendo il valore del forte giocatore fanese. Le riconferme dello stesso Matteo Angrilli, del forte singolarista Domenico Dari, di Agostini e di Calisto, sono il segnale più chiaro, che la Bocciofila Montegranaro quest’anno punta in alto. (Endrio Ubaldi)