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ANNO 17 - N.6/2019 - 14 Giugno
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Camminare nel turismo
Risorsa da sfruttare Visibilità e ritorno economico: ecco perché puntare sui cammini in montagna 7 Ambiente
9 Sociale
La differenziata tocca il 65%
Disabilità e convivenza
11 Salute
13 Economia 15 Terra nostra Pesticidi e pubertà, Sicurezza sul lavoro, Vecchi e nuovi nessun caso dati preoccupanti sindaci
17 Cultura Dalla necropoli nuovi reperti
22 Sport La Fermana riparte da Destro
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Focus/Cammini
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L’importanza del camminare in montagna e i benefici che produce
Per aspera ad astra di Daniele Maiani
S
i avvicina l’estate a grandi passi, si scioglie la neve sulle cime delle nostre montagne, si riparte con le escursioni estive, a piedi e anche in bicicletta, sempre più apprezzate da giovani e anziani. Il fascino della montagna non conosce stagioni, come tutte le cose belle: è difficile da apprezzare il freddo dell’inverno e il sole cocente dell’estate e camminare, camminare per arrivare a quella meta che ci si propone prima di partire. La regola vuole che, come tutte le cose della vita, la prima parte è in salita, difficile, dura, ci sono ostacoli da superare; poi si passa alla fase dell’acquisizione del ritmo e il camminare diviene più leggero, il fiato meno corto e il piacere più forte: si impara come tenere un passo che sia efficiente e che permetta nello stesso tempo di tenere il lungo percorso con più leggerezza e tecnica, affrontando l’erta a zig zag e non verticalmente di petto, perché quando si sale essere veloci e frettolosi è uno sbaglio, si dura poco: è una metafora di tutto ciò che dobbiamo affrontare nella quotidianità, una parafrasi della vita, quella della “gatta frettolosa che fa i figli ciechi”. La montagna vuole metodo e il metodo dà il fiato per andare avanti anche per ore, dosando sapientemente lo sforzo. Con il fiato si ha il ritmo del camminare a lungo, e con il ritmo si arriva alla cima. E questo vale sia che si tratti di un’escursione a piedi o che ci si arrampichi in sella a una supertecnologica bicicletta lungo le pendici di una montagna: il metodo rimane sempre questo, ovvero tecnica,
data dall’esperienza, e il piacere della sfida con se stessi che comporta comunque la conoscenza dei propri limiti e l’adeguamento ad essi. La domanda da porsi, a questo punto, invece è un’altra: perché lo si fa, cosa spinge sempre più gente a frequentare sentieri di montagna a piedi o in bicicletta? Si potrebbe cominciare col dire che lo si fa per spirito d’avventura, per “fame d’aria”, per salutismo convinto che spinge a sfuggire di tanto in tanto all’inquinamento delle città. Inquinamento da smog, acustico, ma anche inquinamento sociale, dei rapporti spesso malati che il vivere in comunità cittadine spesso ci condizionano e ci fanno star male. Il concetto di salire verso l’alto, in un certo senso appaga questa voglia di tagliare con le consuetudini, le quotidiane abitudini rassegnate: salire in montagna è ascendere, lasciare in basso le cose contingenti, pesanti, e guardare tutto dall’alto, con un distacco liberatorio e quasi catartico. E non è poco: quello che si trova in quota è un mondo diverso, pieno di colori, profumi, di viste che solo chi ha la costanza e la voglia di camminare, di pedalare, di “ascendere” non solo fisicamente, ma anche spiritualmente, riesce a sentire. Una sorta di sindrome del Paradiso Terrestre. Camminando su e giù per le montagne dei Sibillini, si riscoprono posti magici e bellissimi, trascurati o riservati solo a quei cultori incalliti della montagna. L’essere a contatto diretto con una natura selvaggia fa riaffiorare il concetto del Creato che provvede in abbondanza ai bisogni degli esseri che lo popolano, in primis a quelli di una spiritualità più profonda e salvifica.
Perché ciò che ha deteriorato e annullato queste pulsioni dello spirito nell’uomo in genere è la materialità imperante nella vita di ciascuno, innata o indotta da messaggi subliminali: la corsa al denaro e al benessere effimero che produce. Per questo immergersi nella Natura è vivifico e salvatore, ci si stacca dal materialismo fine a se stesso. E così, tra i monti Sibillini magici o terribili come nei giorni del terremoto, la gente ricomincia camminando a ritrovare se stessa, sapendo che la natura non è mai matrigna ma madre, e che (Leibnitz docet) tutto quello che succede e succederà nella vita è e sarà sempre la cosa migliore che poteva succedere. E, allora, forza: ascendiamo…
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Focus/Cammini
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Intervista al presidente dell’ente e sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci
Esperienziale e scolastico: ecco i “turismi” del Parco dei Sibillini di Andrea Braconi
I cammini stanno portando nuova visibilità all’area dei Sibillini. Sull’approccio a questo tipo di fenomeno da parte del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, il presidente Alessandro Gentilucci (che ricopre anche l’incarico di sindaco di Pieve Torina - foto) ha evidenziato come l’ente sia sempre stato aperto ad esperienze di fruizione che privilegiassero un approccio rispettoso e sostenibile del territorio. “Il cammino è di per sé una modalità naturale di relazione con gli spazi aperti, con la natura, con i paesi e le comunità che si possono incontrare lungo il percorso. Ed anche una modalità di relazione con sé stessi, perché il senso della fatica del movimento, e della consapevolezza di ciò che ci circonda, possono aiutare a ricostruire l’equilibrio psicofisico di ognuno di noi. Il Parco dà spazio a chiunque voglia conoscerlo, di certo però la strada del turismo esperienziale è quella su cui puntiamo, fermo restando l’esigenza di aprirsi anche a target meno selettivi come, ad esempio, il turismo scolastico. Il Parco, con le sue comunità locali, le bellezze naturalistiche e storicoarchitettoniche, rappresenta una
risorsa straordinaria per l’intera regione e per tutto il centro Italia, posto com’è a cavallo tra Marche ed Umbria. Dobbiamo incentivarne la fruizione, ed iniziative come i cammini, che sembrano sempre più interessare persone attente e consapevoli dell’ambiente come risorsa, vanno accolte e promosse nel rispetto degli orientamenti nella gestione dei flussi turistici adottati dall’Ente.” Considerando le conseguenze dei terremoti tra 2016 e 2017, quanto è importante alimentare questa modalità di turismo? “Niente sarà più come prima nei Sibillini, ci dicono gli esperti, anche dal punto di vista turistico. Tuttavia, quella che potrebbe considerarsi una situazione di oggettiva difficoltà dovuta al sisma, dobbiamo trovare la forza e l’intelligenza di trasformarla in una opportunità. Gli strumenti ci sono. La Carta Europea del Turismo Sostenibile ad esempio, un documento adottato dal Parco per individuare strategie comuni di sviluppo del territorio in ottica turistica. Intorno a questa progettualità diffusa si sono coagulati investimenti per circa 20 milioni di euro tra pubblico e privato. Attivarli e renderli produttivi è la sfida che dobbiamo vincere insieme al
grande tema della ricostruzione. Voglio ricordare che oltre l’80% dei sentieri del Parco risulta, ad oggi, fruibile, e vi sono strutture in grado sia di ospitare che di accogliere i turisti. Tuttavia, per garantire una completa fruibilità della sentieristica, stiamo ancora aspettando l’ok dalla Regione Marche per il via libera alla messa in sicurezza.” Infine, il ruolo e le strategie del Parco nell’ambito di un comparto economico come quello turistico. “Il Parco ed il turismo rappresentano un binomio inscindibile. L’uno non può vivere senza l’altro. Perché vi sono persone che vengono appositamente qui per salire fino al lago di Pilato ed osservare il Chirocefalo del Marchesoni, il minuscolo crostaceo che vive solo sulle acque di questo leggendario specchio d’acqua di origine glaciale, oppure per bearsi gli occhi dei colori della fioritura delle piane di Castelluccio, o ancora per scorgere sul profilo del Monte Bove i camosci appenninici, o ascoltare l’ululato del lupo immersi nelle silenti foreste di faggio. Dobbiamo avere la capacità di valorizzare tutto questo in un’ottica di salvaguardia e tutela dell’ambiente ma anche in una prospettiva di svilup-
po economico: la biodiversità deve avere oltre ad una chiara valenza di tipo naturale e scientifico, una ricaduta in termini di crescita complessiva del territorio, ed il turismo esperienziale e responsabile, in questo senso, ne rappresenta una chiave interpretativa vincente. Per cui ben vengano i cammini nel territorio del Parco, e ben vengano tutti coloro che vorranno dare testimonianza della bellezza di questi luoghi rispettandoli. Troveranno qui comunità accoglienti e volitive, laboriose e determinate, convinte che il proprio futuro sia ancora possibile tra queste straordinarie montagne”. Per visitare il Parco ed organizzare al meglio il proprio tour: http://www.sibillini.net/wizard/ index.php?ing=2
Quarta edizione per la camminata in quota i prossimi 25 e 26 giugno
Instatrekkingsibillini4, tra social e sociale Era il giugno 2016 quando Luca Tombesi, blogger e instagramer maceratese, diede vita insieme ad un piccolo gruppo di amici ad un’iniziativa nell’area del Parco Nazionale dei Monti Sibillini incentrata sul cammino e sull’utilizzo dei social network. #instatrekkingsibillini – questo il nome – nasce infatti per promuovere le bellezze paesaggistiche dell’area montana attraverso un trekking in alta quota, con pernottamenti nei rifugi, ma dopo i terremoti del 2016 ha
ANNO 17 - n. 6 - 14 Giugno 2019
Editore: Edizioni Fisal Dir. Responsabile: Alessandro Sabbatini Art: Marco Borzacchi Imp.: Andrea Ferracuti Pompa e Palma Alessandrini Stampa: Tipografia Luce - Osimo Vignette: Daniele Ripani Dir. Amministrativo: Gianfranco Sabbatini CORRIERE NEWS - Viale Trento, 5 - 63900 Fermo tel. 0734.223110 - fax 0734.220161 www.corrierenews.it - info@comunicaeventi.it
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Prossimo numero in distribuzione dal 14 giugno al 11 luglio
visto aggiungere anche una forte componente solidale, con passaggi nelle edizioni successive proprio nei centri storici più colpiti tra Marche, Umbria e Lazio. Un appuntamento che vede la collaborazione delle community Igersmarche e Igersitalia, che si rinnoverà per la quarta volta i prossimi 25 e 26 giugno con partenza da Castelsantangelo sul Nera e arrivo ad Arquata del Tronto. Nei prossimi giorni verranno presentati ufficialmente il programma, i percorsi e i nomi dei partecipanti.
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Focus/Cammini
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Ascoli Piceno e Assisi unite da un pellegrinaggio tutto da scoprire
Sulle orme di San Francesco di Silvia Ilari
Presente nell’Atlante Digitale dei Cammini del Mibact, il Cammino Francescano della Marca tocca due regioni, quattro province, 17 comuni, di cui 13 nelle Marche. Si tratta di una realtà che, anno dopo anno, si sta sempre più consolidando, dando anche respiro all’economia di alcuni territori terremotati e che, nel 2008, era ancora solo un’idea. Il progetto nasce proprio quell’anno da due pellegrini entrambi reduci dal Cammino di Santiago, Maurizio Serafini e Andrea Antonini, che hanno poi coinvolto Luciano Monceri. Attualmente i tre fanno parte dell’ “Associazione Cammini della Marca” , che si occupa anche di altri percorsi nelle Marche. “Oltre a noi tre, oggi sono otto le persone operative, a cui poi si aggiungono altri soci sostenitori. L’organizzazione tecnica è di “VianDante Viaggi” “ spiega Antonini. Quali sono stati i vostri primi passi come associazione? “Dopo aver discusso sul fatto che potesse essere un’iniziativa valida, di stampo turistico ma anche vicina alla spiritualità, abbiamo cominciato a fare dei sopralluoghi e coinvolto la provincia di Ascoli Piceno. Col tempo siamo entrati in contatto con i Comuni attraversati da San Francesco, coinvolgendo poi altre province e le Regioni. L’obiettivo era unire Ascoli Piceno ad Assisi, seguendo lo stesso percorso del Patrono d’Italia”. Avete svolto anche delle ricerche storiche? “Sì. Siamo partiti da alcuni testi di contemporanei di San Francesco come Tommaso Da Celano e San Bonaventura. Sappiamo che il Santo predicò in Piazza Arringo ad Ascoli Piceno, quando nel
1215 partì da Assisi per raggiungere la città. Inoltre, ci sono luoghi conosciuti grazie anche ad altre fonti, come il Convento di San Liberato, legato nella storia ai Fioretti o la località Pontelatrave, nel territorio di Pievebovigliana dove ci sarebbe stato un presunto miracolo di San Francesco”. Si può partire sia da Assisi che da Ascoli Piceno? “Sì, è indifferente. Il percorso è lungo 167 km. Ci sono poi delle varianti, a scelta, come quella di Venarotta” Una volta all’anno organizzate un cammino collettivo, di che si tratta? “L’edizione 2019 si è tenuta dal 24 aprile al primo maggio. Sono otto le tappe. Ogni anno gli diano un significato particolare. Nel 2017 abbiamo portato ad Ascoli Piceno un messaggio di pace e solidarietà dei Frati francescani per la popolazione colpita dal terremoto e abbiamo dormito nei container. Il cammino aveva risentito del terremoto in termini di presenze, ma oggi si sta riprendendo più che bene” I pellegrini possono ritirare una credenziale? “Arrivati ad Assisi possono ritirare il Testimonium presso l’Ufficio dei Pellegrini, che si trova accanto alla Basilica Inferiore, mentre ad Ascoli Piceno possono ritirare l’Emidiana, dal nome del Santo protettore della città. Questa possono trovarla nella Cattedrale di Sant’Emidio. Entrambe attestano che è stato completato il pellegrinaggio” Dove possono alloggiare? “Convenzioni vere e proprie non ci sono al momento, escluse quelle con tre ostelli a loro dedicati e che abbiamo realizzato intercettando dei fondi regionali nel 2012. Abbiamo poi donato le strutture ai Comuni, che le hanno date in gestione ad associazioni. Si trovano neo territori di Ascoli Piceno, Comunanza e Venarotta e hanno dai 10 ai 12 posti ognuno
e sono simili nella struttura a quelli del Cammino di Santiago de Compostela con letti a castello, lavatrici, docce. Qui con 10 euro i pellegrini dormono. Ci sono poi altri luoghi consigliati in cui dormire. Nel nostro sito all’indirizzo www. camminofrancescanodellamarca.it trovano la sezione “Dove dormire” . La stessa cosa c’è per i ristoranti a cui è riservata la sezione “Dove mangiare”. Come già detto, non ci sono convenzioni ma c’è un occhio di riguardo per i pellegrini, per ciò che riguarda i prezzi”. Come possono orientarsi? “Lungo il percorso è stata inserita una segnaletica. Solitamente, se qualcuno rovina qualche segnale, sono gli stessi pellegrini a segnalarcelo. In ogni caso, abbiamo responsabilizzato i Comuni che si occupano della manutenzione. Inoltre, hanno a disposizione mappe cartacee e possono scaricare le tracce GPS dal sito”. Da dove vengono? “Principalmente sono Italiani dal Nord Italia, ma anche Belgi, Statunitensi, Argentini, Brasiliani”. Quali sono i vostri progetti futuri? “Il prossimo passo potrebbe essere collegare il Cammino Francescano della Marca all’Abruzzo, l’ideale sarebbe unire un reticolo di sentieri a quelli esistenti, pur lasciando gli stessi punti di partenza e arrivo. Inoltre, stiamo lavorando a un progetto importante che si chiama ‘La via di Francesco per Gerusalemme’ legata al viaggio che lui fece da Assisi ad Ancona per imbarcarsi per la Terra Santa. Al momento ci sono 30 pellegrini che stanno esplorando il percorso, poi dovremo lavorare alla segnaletica e intercettare dei finanziamenti, sicuramente ci vorranno almeno 4 o 5 anni prima di arrivare all’inaugurazione”.
Il senso del Cammino delle Terre Mutate,
Da Fabriano a L’Aquila, 14 tappe nei luoghi del sisma di Andrea Braconi
Un’esperienza di trasformazione profonda interiore. È questa la definizione del Cammino delle Terre Mutate, alla quale si aggiunge quella di “viaggio lento nel cuore dell’Appennino”. Oltre 200 i chilometri, suddivisi in 14 tappe che da Fabriano portano i camminatori a L’Aquila, attraversando tutte le zone maggiormente colpite dalle scosse di terremoto verificatesi tra il settembre 1997, l’aprile 2009 (quando ad essere danneggiato fu il capoluogo abruzzese) e il periodo agosto-ottobre 2016 (con la distruzione di Arquata, Accumoli e Amatrice prima, di vari Comuni marchigiani e umbri poi). Un viaggio, quello delle Terre Mutate, che nasce per “contribuire alla ricucitura dei territori nel lungo arco di tempo necessario alla ricostruzione” e che quest’anno verrà replicato tra il 24 giugno ed il 7 luglio. Quattro le regioni attraversate e ben 2 le aree protette (Parco Nazionale dei Monti Sibillini e Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga). Ai viaggiatori a piedi, in bici e a cavallo viene rilasciata la Credenziale del Viaggiatore delle Terre Mutate, dove vengono riportati
il luogo e la data di partenza, quelli d’arrivo e i timbri dei luoghi visitati e delle strutture di ospitalità in cui si è stati accolti. Enrico Sgarella, presidente di Movimento Tellurico e ideatore della manifestazione La Lungamarcia per L’Aquila, da cui ha avuto origine il progetto de Cammino nelle Terre Mutate, è anche l’autore dell’omonima guida che descrive in maniera approfondita il percorso ed i luoghi toccati. https://camminoterremutate.org www.percorsiditerre.it www.movimentotellurico.it
IL PERCORSO 1. Fabriano – Matelica Distanza: 25,5 km / Durata: 6,5 h 2. Matelica – Camerino 23,4 km / 6,5 h 3. Camerino – Fiastra 22,87 km / 7 h 4. Fiastra – Ussita 21.2km / 7 h 5. Ussita – Campi di Norcia 19 km / 6,5 h 6. Campi di Norcia – Norcia 9.5 km / 3 h 7. Norcia – Castelluccio di Norcia 15,4 km / 5,5 h 8. Castelluccio di Norcia – Arquata del Tronto 17,8 km / 5,5 h 8. (variante) Castelluccio di Norcia – Accumoli 21,0 km / 6 h 9. Arquata del Tronto – Accumoli 16,8 km / 5 h 10 Accumoli – Amatrice 16,7 km / 5 h 11. Amatrice – Campotosto 15 km / 4,5 h 12. Campotosto – Mascioni 14 km / 5 h 13. Mascioni – Collebrincioni 24,5 km / 7,5 h 14. Collebrincioni – L’Aquila 8,5 km / 2 h
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Focus/Cammini Un esempio da seguire per sostenere l’economia dell’area montana
Cammini francigeni europei, opportunità per i piccoli Comuni di Silvia Ilari
“Un viaggio nel cuore dell’Europa” così l’Associazione Europea delle Vie Francigene definisce l’omonima via nella prima pagina del proprio sito. Sicuramente una definizione azzeccata, visto che questa univa, nel Medioevo, Canterbury a Roma e ai porti della Puglia. “Nata nel 2001, oggi l’associazione comprende soggetti istituzionali come Comuni, Province e Regioni di quattro nazioni europee: Francia, Svizzera, Italia e Inghilterra (ci si riferisce solo a questa area e non all’intera Gran Bretagna n.d.r.) e si snoda in 1000 km” specifica il direttore Luca Bruschi. Qual è il suo scopo? “Si tratta di un’associazione privata, una rete di istituzioni, però non un’authority. Il nostro ruolo è quello di convincere gli enti locali a investire nella Francigena, mostrando loro il suo potenziale sotto vari aspetti, attraverso dati concreti ed esempi di buone pratiche come quelle della Regione Toscana che ha investito milioni di euro”. Progetti di questo tipo, quale ricaduta economica hanno? Qual è il vantaggio per un piccolo Comune? “A volte c’è ancora un pregiudizio nei confronti dei pellegrini, visti solo come quelli che dormono negli ostelli: è un falso mito. In questi anni ho avuto modo di fare una sorta di identikit degli stessi: spesso sono persone colte, con un buon potere economico. Anche quelli che dormono negli ostelli, ci tengono a trovare dei servizi, a rapportarsi con la comunità locale, a conoscere realtà che sono sconosciute spesso agli stessi connazionali. Ognuno spende mediamente sul territorio almeno dai 30 ai 60 euro, che dorma in ostello, come in albergo o in bed and breakfast. Moltiplicando queste cifre per 50.000 persone che girano intorno a questo indotto, ecco che diventa una risorsa per comuni anche piccolissimi. Inoltre, intorno agli acquisti dei pellegrini ci sono anche un “prima” e un “dopo”: basta pensare all’abbigliamento, all’equipaggiamento, ai trasporti per arrivare sul posto. Oltre a questo si crea un passaparola, che fa sì che crei una community che fa molto bene all’economia di piccoli e medi comuni al di fuori di percorsi turistici tradizionali. Il percorso europeo comprende itinerari rurali al 90% con zone montane e
collinari, solitamente non noti”. Quali sono le principali differenze organizzative tra l’Italia e gli altri Paesi europei che avete riscontrato? “Da noi, la normativa che può riguardare un ostello è molto più complessa che altrove: ci sono norme stringenti per la sicurezza, l’ordine pubblico, l’igiene e gli spazi. Inoltre, per ciò che riguarda la segnaletica dei percorsi, c’è il problema della manutenzione ordinaria, mentre negli altri Stati ci sono organismi a livello nazionale incaricati di occuparsene, in Italia no”. Spesso il problema dei Comuni sono le risorse, esistono dei finanziamenti da cui attingere, magari a livello europeo, dedicati a questo tipo di turismo specifico? “Diretti no, ci sono indiretti e passano attraverso le Regioni, da lì poi possono attingere i Comuni” Avete avuto contatti con la Regione Marche? “L’anno scorso ad ottobre c’è stato un incontro con Lazio, Umbria, Toscana, Emilia Romagna e Marche, a cui eravamo presenti, ma non ci siamo mai rapportati direttamente. Sicuramente i presupposti ci sono, anche per uno scambio di buone pratiche, le porte sono aperte. Le Marche si connettono con la Francigena in direzione Roma. Ci sono anche cammini che stanno andando bene nel territorio, come il Cammino Francescano della Marca”. Qual è l’iter per associarsi? “L’ente interessato deve effettuare una delibera innanzitutto, poi paga una quota che varia a seconda che sia un Comune o una Regione per esempio. inoltre, varia a seconda del numero degli abitanti per ciò che riguarda i Comuni. Le associazioni, invece, possono iscriversi gratuitamente. Da due anni è attivo il progetto ‘Le Terre della Via Francigena’, aperto agli itinerari limitrofi che, pur mantenendo la loro identità, possono così utilizzare il logo del brand”. Quali sono i vantaggi? “In prima istanza, entrano in una rete europea e ci sono relazioni, contatti con le altre realtà a livello internazionale. Partecipano a un forum di scambio organizzato da noi, inoltre due volte l’anno ci sono le assemblee organizzati in Comuni diversi dei Paesi membri. Inoltre, c’è visibilità con le Istituzioni europee, come il Consiglio di Europa da cui siamo stati abilitati e per cui attualmente siamo leader di progetto. Questo ci consente di partecipare
a tante iniziative e coinvolgere gli enti associati. Dal 2017 abbiamo creato anche una Srl, (la “Francigena Service Srl” il che ci permette di offrire consulenze nel campo della progettazione europea, distribuire guide, partecipare alla redazione di dossier tecnico- scientifici per la georeferenziazione, fare attività di formazione”.
Breve Non solo cammino...
I Sibillini sono sempre più una meta d’elezione per i bikers. Si è recentemente svolta la prima edizione di Sibillini Bikepacking che ha registrato un grande successo di adesioni: circa 200 pionieri provenienti da cinque diverse nazioni hanno attraversato il territorio di quattro province e di circa venti Comuni marchigiani compresi nell’area del Parco. Il percorso (circa 160 km) è una versione appositamente rivista del Grande Anello dei Sibillini (GAS). Non solo “Grande Anello” però: in futuro verrà sviluppata una rete di 7- 8000 km di percorsi in tutte le Marche dedicata al “turismo lento”, dalla bici al cavallo, dai cammini di fede al trekking. E’ questa una delle finalità del protocollo d’intesa che la giunta regionale ha approvato e che sarà sottoscritto con la Fondazione Pistoletto e l’Associazione Spirito Libero. La filosofia del progetto privilegia da un lato la bicicletta intesa come mezzo per cercare emozioni e suggestioni e dall’altro, attorno al sistema “turismo lento”, l’inserimento trasversale di tutte le peculiarità ed eccellenze del nostro territorio: si tratta di un progetto che può concretamente diventare un moltiplicatore di economia sostenibile, un attrattore di flussi turistici e una leva occupazionale di estrema importanza.
Vestiamo la tua estate!
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14 giugno 2019
Ambiente/News Marche/Edizione 2019 di Spiagge e fondali puliti di Legambiente Fermo/Dato storico
C’era una volta il mare di Federica Balestrini
Su cinque spiagge marchigiane, per un totale di 13.400 mq monitorati, sono stati trovati 5428 rifiuti, con una media di 1086 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia (lineari). Una mole incredibile che rappresenta soltanto la punta di un iceberg: i rifiuti in spiaggia e sulla superficie del mare rappresentano appena il 15% di quelli che entrano nell’ecosistema marino, mentre la restante parte galleggia o affonda. Rifiuti spiaggiati gettati consapevolmente arrivati da chissà dove attraverso i fiumi o che provengono direttamente dagli scarichi non depurati, dall’abitudine di utilizzare i wc come una pattumiera e, soprattutto, dalla loro cattiva gestione. A fotografare il fenomeno è l’indagine Beach Litter 2019 di Legambiente che presenta anche quest’anno una situazione critica. A guidare la top ten dei rifiuti più trovati troviamo il polistirolo (pezzi da 2,5 cm fino a 50) che costituisce il 61,7% dei rifiuti, la tipologia più trovata in assoluto. È ormai noto che polistirolo rappresenta un enorme
pericolo per l’ecosistema e anche per i pesci, dal momento che le cassette si frantumano facilmente e finiscono sia nelle pance del prodotto ittico e, in generale, nel mare. “L’ingente quantità di rifiuti trovati dai nostri volontari nelle spiagge marchigiane rappresenta un problema gravissimo e un rischio concreto per la conservazione e la biodiversità del nostro ecosistema marino, per il turismo in vista della stagione estiva e in generale per la nostra economica – commenta Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche –. Nonostante nei mesi passati siano stati fatti dei passi in avanti per la soluzione del Beach e Marine litter, come l’approvazione della legge regionale n. 204/18, ora è arrivato il momento di alzare l’asticella e recepire al più presto la nuova Direttiva europea con obiettivi e target di riduzione ancora più ambiziosi. Ci appelliamo a tutte le amministrazioni affinché mettano in pratica il “Vademecum per una strategia plastic free” dedicato ai Comuni che vogliono intraprendere un percorso di uscita dalla plastica monouso e di sostegno all’economia circolare.
Differenziata al 65%
Inoltre bisognerebbe aumentare la qualità della raccolta differenziata e del riciclo, guidare i cittadini e i consumatori a prevenire i rifiuti, a non abusare della plastica e adottare stili di vita più sostenibili e stimolare l’industria e le aziende a farsi carico di questa emergenza. È necessario che tutti, governi locali, industria e consumatori, sorreggano insieme la sfida impegnativa che ci aspetta: diminuire l’enorme pressione che l’uomo esercita sui mari, gli oceani e i suoi abitanti”.
La percentuale della raccolta differenziata cresce nella città di Fermo. Nel solo mese di maggio 2019, infatti, ha superato la soglia del 65%, una soglia prevista dalle normative europee per non incorrere nell’ecotassa. Mai accaduto prima. La media dei primi cinque mesi del 2019 è del 63%, fatto altrettanto importante e significativo se si considera che, rispetto allo stesso periodo del 2018, è cresciuta di 7 punti percentuali. “E’ una grande soddisfazione per il Comune di Fermo – ha detto il Sindaco Paolo Calcinaro commentando il dato – dato che quando siamo arrivati era bloccato al 51%. Questo ha due implicazioni positive: da una parte potrà abbassare i costi generali, perché ci sono minori abbancamenti con l’aumento della differenziata che nei prossimi anni si potrà vedere a livello di Tari: nonostante l’anno scorso non si fosse raggiunto questo livello, è comunque rimasta invariata; dall’altra parte questo ci consentirà di ragionare sulle possibilità di tariffa puntuale: chi più differenzia può avere accesso a degli ulteriori bonus, obiettivo ambizioso da portare avanti nei prossimi anni”.
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Salute/News
14 giugno 2019
Sociale/News Porto Sant’Elpidio/Progetto “Casa Insieme”
La convivenza tra ragazzi disabili diventa realtà
Quando nasce un figlio diversamente abile l’interrogativo di un genitore che lo accompagnerà per tutta la vita è il seguente: “Che ne sarà di lui quando io non ci sarò più?” Una preoccupazione, un tarlo fisso che crea ansia e timori sull’incertezza del futuro. La legge 112 del 2016 chiamata “Dopo di Noi” ha proprio, come finalità, quella di iniziare a pensare a quello che succederà dopo la scomparsa dei genitori e anticipare questo momento quando la famiglia è ancora presente. In tal senso a Porto Sant’Elpidio si è dato vita ad un progetto chiamato “Casa Insieme”, reso possibile grazie ai fondi della Regione Marche e grazie alla collaborazione dei Comuni dell’Ambito Territoriale XX, dell’associazione “La Crisalide” e delle stesse famiglie dei ragazzi diversamente abili. Dallo scorso 9 ottobre 2018 quattro ragazze diversamente abili di età compresa tra i 28 e i 39 anni hanno intrapreso un percorso di convivenza in una nuova casa. Le ragazze già si
conoscevano da tempo in quanto tutte iscritte all’Associazione “La Crisalide”, la principale associazione elpidiense che opera nell’ambito della disabilità. Insieme hanno partecipato sin dall’inizio alla progettazione della nuova casa, hanno scelto l’appartamento, i complementi d’arredo e tutto ciò che necessitava per iniziare questa avventura. Lo scopo è stato quello di coinvolgerle sin da subito affinché l’ambiente che si veniva a creare fosse confortevole e a loro familiare. L’appartamento è costituito da tre camere da letto, due per le quattro ragazze e una per l’educatore, una cucina, un salone e una piccola lavanderia. Le giovani soggiornano nell’appartamento al momento per tre giorni e mezzo a settimana e due notti ma lo scopo è quello di aumentare i giorni di permanenza nella nuova casa per garantire loro una sempre maggiore autonomia. Grazie a questo progetto le ragazze imparano a darsi dei ruoli, a rispettare delle regole di convivenza e a
P.S.Elpidio/Elvezio Picchi riconfermato presidente
Nuovo consiglio direttivo per Admo Marche
Admo Marche ha rinnovato il suo consiglio direttivo. Nei giorni scorsi nella sede Admo di Porto Sant’Elpidio, all’interno della Casa del Volontariato, sono stati eletti per il prossimo triennio: Elvezio Picchi presidente (riconfermato), vice presidente Riccardo Sbaffi, segretario Andrea Marinangeli, Tesoriere Alessia Filiaggi, consiglieri Lorenzo Rossini, Elisa Goffi, Gabriele Del Sette, Sandro Brilli, Giannicola Domizi, Alessandra Ferroni. Nuovi sei consiglieri su dieci che fanno del direttivo di Admo Marche uno dei più giovani di tutta la Federazione Admo, con una età media di quarant’anni. Nel ringraziare il precedente Direttivo per il lavoro svolto con passione e tanto impegno, il Presidente Picchi ha presentato anche alcuni dati relativi al triennio trascorso: “in fatto di iscritti, Admo Marche è passata dai 250 del 2016 ai 400 del 2017 fino a contarne 800 nel 2018. ADMO Marche è stata presente in oltre 110 manifestazioni, quasi una ogni dieci giorni. Ma il numero più bello – ha sottolineato - è quello delle donazioni effettive che solo nel 2018 sono state ben sette, un record assoluto (basti ricordare che una persona ogni 100 mila è compatibile con chi aspetta un trapianto di midollo osseo ndr). Le nuove sfide che si presentano al nuovo gruppo dirigente – ha aggiunto – riguardano: l’entrata in vigore del Regolamento sulla privacy, l’adeguamento dello Statuto e soprattutto la convenzione con la Regione che ridisegnerà il modello dei rapporti tra Associazione, Regione e Istituzioni sanitarie in particolare con il Registro Regionale delle Marche, partner imprescindibile dell’attività di Admo Marche. Il nuovo direttivo dovrà gettare le basi dell’agire di Admo nel prossimo decennio, per incrementare sempre più la Banca Dati Nazionale e dare sempre maggiore fiducia a chi ripone nella donazione di midollo osseo la speranza di continuare a vivere”.
mantenere quegli impegni quotidiani che si hanno solitamente quando si va a vivere da soli: fare la spesa, dormire da soli, pulire l’appartamento, lavare e stirare solo per citare qualche esempio. “Si tratta di un progetto completamente innovativo – spiega il Sindaco Nazareno Franchellucci – in quanto rispetto a quanto realizzato fin ora, è prevista una diretta collaborazione con il privato e cioè con le famiglie dei ragazzi disabili coinvolti. Le stesse famiglie compartecipano alle spese di convivenza nella casa, hanno scelto gli educatori di loro fiducia da assumere. La novità sta proprio nel fatto che non si tratta di un mero servizio pubblico erogato da un ente, bensì di un servizio creato ad hoc che vede la compartecipazione del privato. Una sorta di evoluzione dei progetti già avviati da molti anni nei nostri centri diurni Cser che, comunque, continuano ad essere frequentati dalle ragazze per le attività sociali e culturali giornaliere.”
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Breve Sant’Elpidio a Mare
Nuova assistente sociale Si potenzia l’organico dell’ufficio servizi sociali del Comune. Dal primo di giugno è in servizio Lucia Enei, assistente sociale che arriva dall’Ambito Territoriale XIX. La nuova assistente sociale è stata accolta per un saluto di benvenuto dal Sindaco, Alessio Terrenzi, e dalla dirigente del settore servizi sociali, Donatella Burini. “La nuova assunzione rientra nell’ambito dalla riorganizzazione del personale – dice il Sindaco, Alessio Terrenzi – ed è stata effettuata in convenzione con il Comune di Montegranaro. Lucia porta un ottimo bagaglio di esperienza dall’Ambito XIX: mi dispiace che l’Ambito abbia perso una preparata assistente sociali ma non posso che essere contento per il suo arrivo, per noi è un acquisto importante. Il settore dei servizi sociali è un settore delicato e dalle molteplici sfaccettature viste le tante situazioni che si verificano quotidianamente”.
Breve Fermo Soggiorni marini per bambini I soggiorni marini 2019 per bambini e ragazzi di Fermo prenderanno il via dal prossimo 17 giugno. Il servizio si svolgerà sulla spiaggia di Lido Di Fermo dalle ore 8.15 alle ore 13.00 e sarà curato dalla Uisp – Comitato Territoriale di Fermo. Tre i turni: dal 17 al 29 giugno; dal 1 al 13 luglio; dal 15 al 27 luglio. Per informazioni contattare i seguenti numeri: Uisp 0734. 622672 – 374. 8809994.
Azienda Informa/Ottica Cognigni L’Ottica Cognigni consiglia L’Ottica Cognigni, in occasione dell’arrivo dell’estate 2019, è lieta di offrirvi collezioni innovative per la protezione dei vostri occhi. In montagna, al mare, in città, ovunque ti trovi, quando sei esposto ai raggi solari per tempi prolungati, indossa un paio di occhiali a protezione solare, scegliendo tra la vasta gamma disponibile di filtri dalle tonalità classiche, filtri polarizzati e/o foto selettivi, filtri sfumati e la new entry dell’estate 2019: i filtri solari glitter che portano una cascata di shining e brillantini che rendono gli occhiali glamour e originali. Nel negozio troverete la più ampia scelta di occhiali adatti a tutte le esigenze tra i brand più noti, quali: Liu Jo, Calvin Klein, Lacoste, Guess, Timberland, Web, Mic Cadore, No Logo, Amaranto il Lusso Artigiano, Okki, Police, Modo, William Morris, Ioves e tant’altro. Per migliorare la qualità della vostra vista, l’azienda promuove una campagna professionale, offrendo un controllo gratuito della vista al fine di prevenire e migliorare la condizione visiva di ognuno. Misure preventive saranno adottate anche a favore dei più piccoli, i quali meritano particolari attenzioni che garantiranno un corretto sviluppo visivo. Alla clientela acquisita verrà garantito un trattamento annuo gratuito di prevenzione, monitoraggio e assistenza, oltre agli omaggi previsti sugli acquisti. Roberto ed Emanuela Cognigni vi augurano un’estate splendente. Inserzione pubblicitaria in copertina
Salute/News
14 giugno 2019
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Marche/Inaugurazione prevista nel 2022
Nuovo Salesi, lavori in corso
Un ospedale pediatrico a servizio della dorsale adriatica e, potenzialmente, della macroregione adriatico-ionica. È il nuovo Salesi che sorgerà nell’area dell’Ospedale regionale di Torrette di Ancona, adiacente all’attuale pronto soccorso. Sarà una struttura ad alta specializzazione, con 112 posti letto, antisismica, a bassi consumi energetici. L’edificio avrà una superficie di 21 mila mq, con un fabbricato principale di circa 5.500 mq per piano, articolato su quattro livelli e un’altezza, fuori terra, di 20
metri. La durata prevista dei lavori è di 1.020 giorni, con scadenza contrattuale il 25 febbraio 2022. Contestualmente, al sesto piano di Torrette, verranno trasferiti, entro il 2020, i reparti di Ostetricia, Ginecologia e Neonatologia, che disporranno di spazi maggiori rispetto agli attuali del vecchio “Salesi”, nel centro di Ancona: un doppio percorso che migliora l’offerta e garantisce al Pediatrico una propria autonomia all’interno di una struttura dedicata, con un investimento complessivo attorno ai 70 milioni di euro.
Per quanto riguarda l’iter, il progetto esecutivo è stato approvato il 24 agosto 2018 e appaltato, mediante gara europea, secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa (migliore rapporto qualità/prezzo). La gara - pubblicata il 20 settembre 2018, scadenza 31 ottobre 2018 - ha visto la presentazione di quattro offerte. Il 28 gennaio 2019 è stata aggiudicata al Raggruppamento temporaneo di imprese tra Rizzani de Eccher spa (società mandataria), la Pessina Costruzioni spa e la Sacaim spa
(società mandanti), per un importo contrattuale di 44,6 milioni (+ Iva). I lavori sono stati consegnati il 13 maggio 2019. Il nuovo Salesi verrà organizzato per aree a diversa intensità di cura, capace di dialogare con l’Ospedale generale e con la rete territoriale pediatrica esterna, assolvendo il ruolo di stazione terminale di Telemedicina. È prevista un’organizzazione modulare delle degenze con camere da uno e due posti, disposte sul lato esterno dell’edificio e servizi igienici interni (standard e per la disabilità). La dimensione della stanza consentirà di ospitare il genitore nella camera pediatrica. La struttura antisismica sarà isolata alla base, con una rilevante riduzione delle oscillazioni e una minore percezione delle scosse, garantendo l’operatività dell’ospedale sia durante che dopo l’evento sismico. Le soluzioni progettuali garantiranno bassi consumi, collocando l’edificio a un livello di classificazione energetica di tipo B, assai prossima alla classe A.
Breve Marche
Qui si vive a lungo Nelle Marche ci sono circa 126.000 persone che hanno superato gli 80 anni. E soprattutto le donne si confermano ai primi posti per speranza di vita nella speciale classifica stilata dall’Istat al primo gennaio 2019. Le marchigiane, raggiungendo gli 85,9 anni, sono seconde solo alle donne del Trentino Alto Adige (pari dato la provincia di Trento, 86 anni per la provincia di Bolzano). Vivono meno gli uomini che comunque raggiungono il ragguardevole traguardo degli 81,6 anni, dietro solo a Trentino Alto Adige e Umbria. Gli uomini, negli ultimi due anni, hanno superato sia toscani che emiliani. A favorire questa longevità contribuisce il fatto di essere una regione a forte vocazione rurale. “Questo permette di avere cibo di qualità e a km0 per una dieta equilibrata e uno stile di vita salutare - commentano da Coldiretti Marche - Senza dimenticare i tanti anziani attivi ancora nel lavoro dei campi e tutti i progetti di longevità attiva che le aziende agricole, attraverso la loro multifunzionalità, hanno avviato”.
14 giugno 2019
Salute/News
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Il punto con Angelo Testa, presidente Snami
Ipertensione arteriosa: cosa c’è da sapere e come comportarsi di Agnese Testadiferro
L’ipertensione si può tenere a bada. Sono 16 milioni gli italiani che ne soffrono e una buona parte di essi non sanno di averla. A dare consigli c’è Angelo Testa, presidente nazionale Snami, Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani. “Circa il 33% degli uomini e il 31% delle donne ha valori di pressione che superano i 90/140 mmHg, la soglia oltre cui cuore e vasi sono in pericolo. Purtroppo molti sono ipertesi senza saperlo: i dati raccolti da Snami in una precedente edizione dell’iniziativa su 1800 persone confermano che un italiano su tre è iperteso ma sottolineano che il 14% non sa di esserlo. Un grosso problema, perché l’ipertensione è il fattore di rischio per morte o invalidità grave più importante, al punto da aver superato la pericolosità di fumo di tabacco e inquinamento atmosferico. Chi soffre di ipertensione infatti, a causa dello sforzo
profuso dal cuore per permettere al sangue di circolare in tutto il corpo, è molto più esposto a ictus, infarti, coronaropatie, insufficienza renale e arteriosclerosi. L’ipertensione è asintomatica, così si diagnostica di rado e spesso si scopre proprio durante un ricovero ospedaliero per eventi cardiaci traumatici”. Peraltro stando ai dati raccolti da SNAMI lo stile di vita degli italiani non protegge dalla pressione alta, anzi: il 62% degli ipertesi non fa alcuna attività fisica e l’82% ha una circonferenza vita superiore alla soglia di sicurezza per le patologie metaboliche e cardiovascolari, indice di un peso elevato e un’alimentazione scorretta. Per di più il 30% di chi si cura per la pressione alta non riesce a tenere sotto controllo i valori, mentre il 35% ha una patologia concomitante che può ulteriormente aumentare il rischio di conseguenze gravi: cardiopatia ischemica, ictus, infarto del miocardio, aritmie sono solo alcuni esempi delle patologie
cardiovascolari che possono convivere con l’ipertensione. “Una diagnosi precoce e un buon controllo farmacologico sono fondamentali perché la patologia cardiovascolare sottostante non peggiori – riprende Testa - Per combattere la pressione alta bisogna seguire alla lettera la terapia delle ‘tre C’: Controlli regolari della pressione, Camminate per fare il giusto movimento e un Carrello della spesa fatto di cibi sani, per una dieta povera di sale che aiuti ad abbassare la pressione. Ecco perché l’iniziativa del Medico Amico Day arriva in centri commerciali e ipermercati: un check-up del carrello aiuterà tutti gli italiani a capire come e che cosa cambiare delle proprie abitudini alimentari per ridurre la pressione arteriosa e mettere al sicuro cuore e vasi”. Chi soffre di pressione alta o è a rischio di svilupparla può suddividere i cibi in tre macro-categorie da eliminare dal carrello, acquistare con moderazione o di cui fare scorta
a volontà. I cibi da evitare: tutti i prodotti ad alto contenuto di sale (insaccati, cibi industriali, prodotti in salamoia, alimenti conservati sotto sale) o troppo ricchi di zuccheri. Da evitare anche i condimenti in eccesso: meglio dare sapore con le spezie. I cibi da limitare: vino, caffè e tè ma anche carni rosse, formaggi e prodotti pronti da forno. I cibi anti-ipertensione: il carrello può essere riempito di frutta, verdura, legumi, carni bianche e pesce. Essenziale anche bere a sufficienza, almeno 1,5 litri al giorno di acqua preferibilmente oligominerale.
L’endocrinologa pediatrica Fabbrizi e gli studi sulla provincia di Fermo
Pesticidi e pubertà anticipata: “Non c’è nessun caso Valdaso” di Silvia Ilari
Dall’incontro svoltosi presso l’Ordine dei Medici di Fermo è passato circa un mese, ma da allora gli argomenti trattati sono ancora sulla bocca di tutti nel Fermano e non solo, soprattutto quelli toccati dalla dottoressa Enrica Fabbrizi, dirigente medico responsabile del Servizio di Endocrinologia Pediatrica del “Murri”. Dottoressa, c’è davvero una correlazione tra i pesticidi e l’anticipo puberale nelle bambine nel nostro territorio? “È presto per trarre conclusioni: con dei colleghi stiamo portando avanti uno studio da fine 2018, iniziato con il reclutamento delle bimbe. I pediatri di famiglia avevano notato che avevano richiesto un maggior numero di visite endrocrinologiche per anticipi puberali per le loro pazienti rispetto al passato. Ho controllato ed era effettivamente così. Di questa nostra raccolta dati, ne abbiamo parlato con l’Istituto Superiore di Sanità ed è nato un progetto di ricerca, finanziato dal Ministero della Salute. Lo studio si chiama ‘Approccio integrato per la valutazione dell’esposizione dei pesticidi nei bambini’”. Quando avete notato i primi aumenti nelle richieste delle visite? “Intorno al 2012 sono state fatte le prime osservazioni. In Europa se ne parla da circa 15 anni. In Italia non abbiamo ancora una reale incidenza. La nostra è stata un po’ una valutazione del territorio, ma si tratta di un anticipo segnalato da tanti anni in tutto il mondo. La letteratura scientifica riporta che si tende a entrare in pubertà prima rispetto agli anni precedenti. Le
motivazioni sono state sempre considerate molte: ci sono più bambini in sovrappeso rispetto al passato e tendono a ‘sviluppare’ prima, inoltre, contano i fattori genetici. Questo però non è sufficiente per escludere altri fattori. Sappiamo, infatti, che ci sono alcuni pesticidi, biocidi , fungicidi usati in agricoltura che possono risultare degli interferenti endocrini e pertanto provocare effetti avversi al nostro apparato riproduttore”. Parliamo del campione scelto: si tratta di bambine. Di quale età stiamo parlando? Di quali aree? “Andremo a valutare i dati inerenti alle bambine con anticipo puberale e quelli delle bimbe senza. Analizzeremo dove abitano, che cosa c’è vicino alla loro case (campi, orti per esempio), il tutto in maniera anonima. Ci sono codici alfanumerici che identificano i soggetti, non sapremo il nome ma qual è la loro zona abitativa sì. Osserveremo le loro abitudini alimentari per almeno 7 gruppi di alimenti e controlleremo la presenza di pesticidi nelle urine. Ne sono stati scelti 45, le analisi verranno studiate dall’Università degli Studi di Teramo, incaricata dall’Istituto Superiore di Sanità. Le aree prese in esame saranno quelle della provincia di Fermo e di quella di Macerata con un’attività agricola più intensa. Le bambine hanno tutte dai 2 ai 7 anni” Per esempio, una bambina di due anni con un anticipo puberale, cosa potrebbe presentare? “II bottoncino mammario è un indizio per fare analisi più accurate, come delle valutazioni ormonali”. Perché non sono stati presi in considerazione i
bambini maschi nello studio? “Al momento nei bambini è un fenomeno meno evidente, come si evince anche dalla letteratura scientifica, forse perché molte delle sostanze che portano a una pubertà precoce hanno un’azione più simile agli estrogeni, piuttosto che agli androgeni”. Perché si parla di agroalimentare in relazione allo studio? “Le aree di questo tipo sono adatte a questo tipo di studi legati ai pesticidi. Inoltre, avevamo riscontrato una maggiore richiesta tra le aree dove ci sono coltivazioni, rispetto agli anni precedenti”. Quindi non c’è alcun “allarme Valdaso”? “Arrivare a conclusione affrettate è sempre pericoloso. Si è parlato di zone a maggiore vocazione agroalimentare, nell’immaginario collettivo si pensa alla Valdaso, ma non c’è solo quell’area nel Fermano. Si tratta di un discorso più ampio, non riconducibile a singoli Comuni, in questo momento. Le problematiche potrebbero essere ricondotte anche a chi ha un semplice orto di famiglia, per esempio. Non trovo giusto allarmare la popolazione, prima di tirare conclusioni, dobbiamo avere i risultati. Il passo successivo - a studio terminato - sarà proprio quello di incontrare i cittadini e illustrare i risultati”. Se trovaste qualcosa, cosa accadrebbe? “È presto per dirlo. Dovremo vedere quanti pesticidi verranno trovati e in quali zone delle due province in esame, per capire come agire. Sicuramente se ci saranno evidenze significative, dovremo allargare il nostro campione e aumentare la soglia di attenzione nei confronti di alcuni territori”.
Salute/News Azienda Informa/Q-bo Finita la scuola impariamo a nuotare… ed a salvare! E adesso che la scuola è finita, che fanno i bambini tutto il giorno? Questo potrebbe essere il momento giusto per imparare a nuotare! Se non hai portato i tuoi figli in piscina d’inverno per paura che si ammalassero troppo o perché erano troppo impegnati con la scuola o altri sport, non devi per forza rinunciare all’idea che imparino a nuotare. Q-bo Wellness ha pensato ad un corso estivo per tutti i bambini che finita la scuola volessero imparare a stare in acqua, in sicurezza e a muoversi in autonomia. I bambini avranno la possibilità di essere inseriti in piccoli gruppi di lavoro (solitamente 8 allievi per ogni corso) in base al livello di preparazione e di essere seguiti da istruttori di nuoto federali. Anche un breve corso potrà essere sufficiente per far acquisire sicurezza in acqua ai bambini! Il Q-bo è una delle poche scuole nuoto nelle Marche ad essere insignita dalla FIN del marchio di qualità “Scuola Nuoto Federale”: la professionalità e la qualità dell’insegnamento sono garantite! Inoltre al Q-bo si pensa anche al comfort: gli ambienti sono climatizzati e l’umidità è mantenuta costante. Tutte le vasche sono igienizzate con ozono, sostanza inodore che rende le acque cristalline, terapeutiche e soprattutto non aggressive per l’apparato respiratorio ed epidermico. La scuola è finita per i bambini, ma l’occasione vale anche per i più grandi: infatti il Q-bo offre anche agli adulti la possibilità di frequentare i corsi di nuoto ad un prezzo promozionale nei mesi estivi. E non è tutto: per chi volesse approfittare dell’estate per lavorare in spiaggia come assistente ai bagnanti, il Q-bo è la sede provinciale della Sezione Salvamento della Federazione Italiana Nuoto e proprio in questo periodo si organizzano corsi di salvamento per l’acquisizione del brevetto da bagnino: oltre ad imparare a salvare se stessi e gli altri in una situazione di difficoltà, il corso di salvamento rappresenta una validissima opportunità di lavoro! Telefonate allo 0734.967162, visitate il sito www.q-bowellness.it o passate al Q-bo Wellness tutti i giorni dalle 8 alle 22 per conoscere tutti i dettagli.
14 giugno 2019
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Marche/Dal primo giugno
Ticket sulle ricette, sgravi per i meno abbienti
Da giugno 2019 le persone con un reddito Isee inferiore ai 10mila euro annui, non dovranno più pagare la quota fissa di 10 euro (cosiddetto superticket) sulla ricetta per prescrizioni di prestazioni di specialistica ambulatoriale (visite e diagnostica). Lo ha deciso la giunta regionale delle Marche, su proposta del presidente della Regione, come segno di attenzione nei confronti di chi ha più bisogno e di chi è in difficoltà. Lo scopo è rendere più accessibili i servizi essenziali come quelli sanitari.
Secondo il presidente non pagare la tassa sulla ricetta è un passo importante verso i cittadini e permetterà di accedere alle cure con minori preoccupazioni, soprattutto per quelle persone che a fine mese devono far quadrare i propri conti. Una scelta importante perché la sanità sia sempre più un bene pubblico accessibile a tutti. L’unico impegno richiesto ai cittadini con un reddito basso è di rivolgersi ai Caf dei sindacati per richiedere l’Isee e poi presentarsi agli sportelli Asur con la certificazione relativa.
Breve Montegiorgio Estate
in movimento
La sedentarietà è la quarta causa di morte nel mondo civilizzato, con un impatto negativo anche sulla sanità pubblica. La notizia peggiore è che gli italiani, secondo Eurobarometro, sono tra i più sedentari d’Europa. “Estate in movimento” è un progetto del Comune di Montegiorgio e del Q-bo Sporting Club che nasce dalla necessità di promuovere uno stile di vita sano e attivo, anche durante il periodo estivo. Il progetto è rivolto a tutti i giovani e gli adulti residenti nel Comune di Montegiorgio e nei Comuni limitrofi a partire dal 17 giugno. Il programma prevede la possibilità per i partecipanti di scegliere fra quattro differenti tipologie di attività fisica: yoga, camminata, corsa o allenamento funzionale.
14 giugno 2019
Economia/News Marche/Scarsi gli organici e le risorse destinate ai controlli e alla prevenzione Marche/Soldi dalla Regione
Decessi e infortuni sul lavoro, numeri preoccupanti Tornano a crescere gli infortuni sul lavoro nelle Marche. E’ quanto emerge dai dati dell’INAIL elaborati dalla CGIL Marche. Nei primi tre mesi dell’anno sono stati denunciati 4.581 infortuni, 215 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+4,9%). Un incremento notevolmente più alto di quello che si registra a livello nazionale (+1,9%). Nelle Marche crescono, in particolare, gli infortuni in occasione di lavoro (+5,8%) mentre quelli in itinere presentano una live diminuzione (-0,9%). Il territorio che presenta il maggior incremento di infortuni è quello di Ancona (+9,0%), seguito da Macerata (+4,6%), Pesaro Urbino (+2,6%), Fermo (+1,6%) e Ascoli Piceno (+0,9%). Per quanto riguarda il Fermano, siamo passati dai 366 infortuni denunciati nel trimestre gennaio/marzo del 2018 ai 372 del primo trimestre 2019. Se si osservano gli infortuni in occasione di lavoro, emerge che i più colpiti sono i lavoratori
dell’industria manifatturiera dove peraltro gli infortuni crescono del 3,0%. Crescono in particolare nel settore chimica, gomma, plastica (+27,8%), mobile (+18,1%) e calzature e abbigliamento (+12,2%). In calo nella meccanica (-6,5%). Rilevante l’incremento nelle costruzioni (+19,7%) e nel commercio e riparazioni (+23,1%). Aumentano gli infortuni anche nella sanità e assistenza sociale (+3,1%), mentre diminuiscono nei trasporti (-6,5%) e in agricoltura (-10,9%). Se il maggior numero di infortuni riguarda gli uomini, è per le donne che si registra il maggior incremento di infortuni denunciati: più del doppio di quello degli uomini (rispettivamente +8,3% e + 3,1%). Osservando i dati per classi di età degli infortunati, emerge che i più colpiti continuano ad essere i giovani e in particolare coloro che hanno meno di 19 anni per i quali gli infortuni crescono del 23,8%. Anche i migranti sono tra i più coinvolti dal fenomeno: per
Marche/Avviato il progetto “Rizomi, Terre fertili in rete”
“ReStartApp per il centro Italia”, ricostruire fiducia
Supportare le giovani imprese di Marche, Lazio e Umbria, che, nel contesto di forte discontinuità e incertezza creato dal terremoto del 2016, vedono e vogliono cogliere l’opportunità di reinventarsi e riposizionarsi sul mercato, rivitalizzando l’economia del territorio appenninico. È questa la scommessa di Fondazione Edoardo Garrone e Legambiente, che insieme hanno realizzato ReStartApp per il centro Italia con l’obiettivo di rafforzare e rilanciare il tessuto imprenditoriale appenninico dei territori colpiti dal sisma del 2016. Tra i risultati di ReStartApp, l’avvio di due progetti di rete, di cui uno nelle Marche: “Rizomi - Terre fertili in rete”, finalizzato alla sperimentazione di nuove forme di collaborazione imprenditoriale e alla nascita di nuove attività e sinergie sul territorio. Il progetto marchigiano coinvolge oggi cinque aziende agricole, un laboratorio di cosmesi e uno di trasformazione di erbe officinali: giovani imprese di prima generazione, nate dopo il 2013
nel Fermano, nel Maceratese e nell’Anconetano, che condividono la scelta di tornare alla terra con un approccio di autoimprenditorialità. Il fine è quello di innescare un processo virtuoso che metta in comune conoscenze, informazioni, risorse, strumenti e prodotti, all’insegna di un’agricoltura organica e rigenerativa, basata sulla combinazione di pratiche tradizionali e moderne conoscenze scientifiche. Il progetto ReStartApp per il centro Italia ha coinvolto nel 2018 oltre 30 aziende delle aree del cratere, principalmente imprese agricole, agroalimentari, di allevamento, turistiche e di artigianato. In un anno e mezzo di lavoro sul territorio, nell’ambito di 8 coaching individuali e dell’avvio di 3 laboratori per la creazione di reti d’imprese, si sono svolti 84 incontri e oltre 600 ore di formazione professionale, per fornire supporto e strumenti concreti in diversi ambiti: dal controllo di gestione alla ricerca di nuovi business e mercati, fino al marketing e alla comunicazione.
i lavoratori extra comunitari gli infortuni denunciati sono cresciuti del 10,5%, mentre per gli italiani l’incremento è pari al 4,4%. In calo invece per i lavoratori provenienti da altri Paesi dell’UE. Drammatico il bilancio degli infortuni mortali. Sono 7 i lavoratori che hanno perso la vita dall’inizio dell’anno: 2 donne e 5 uomini. A livello nazionale, gli infortuni mortali sono stati 212: una strage continua che deve essere fermata. Dichiara Giuseppe Santarelli, segretario regionale Cgil Marche: “E’ necessario che le istituzioni, a partire dal dal Governo e dalla Regione, svolgano pienamente le loro funzioni di prevenzione, controllo, repressione e anche contrasto del lavoro irregolare; gli organici e le risorse destinate a tali compiti sono, nella nostra regione, assolutamente inadeguate a fronteggiare questo enorme problema. E’ forse il tempo che qualcuno se ne assuma la responsabilità”.
Artigianato: al via i bandi
Un segnale forte per il rilancio dell’artigianato marchigiano arriva dai nuovi bandi della Regione che stanziano 3,2 milioni di euro per la nascita di nuove imprese, la digitalizzazione e la valorizzazione delle produzioni del settore artistico, tipico e tradizionale. Fino al 15 luglio 2019 sarà possibile inviare le domande per ottenere i contributi che favoriranno il consolidamento e la crescita di uno dei settori trainanti dell’economia regionale. La nascita delle nuove imprese potrà contare su un sostegno massimo di 25 mila euro, mentre la digitalizzazione delle attività artigiane fino a 10 mila euro delle spese ammissibili. Le domande vanno inviate con modalità telematica. Tutte le informazioni sul sito della Regione Marche al seguente link http://www. regione.marche.it/Regione-Utile/ Attività-Produttive/Artigianato-tipico-e-di-eccellenza#2640_ARTT.-9-14---34--L.R.-20/200
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14 giugno 2019
Terra Nostra/News Elezioni comunali/Tutti gli eletti nella tornata elettorale del 26 maggio
Ecco i 23 sindaci, tra conferme e sorprese di Andrea Braconi
Riconferme, novità attese e sorprese al limite del clamoroso: l’esito del voto del 26 maggio è riassumibile in questi tre concetti, certificati dai numeri. Partiamo dai Comuni più grandi, vale a dire Montegranaro, Monte Urano e per l’area montana Amandola, dove i tre sindaci uscenti Ediana Mancini, Moira Canigola e Adolfo Marinangeli sono stati riconfermati alla guida delle rispettive Amministrazioni. Incarico confermato anche per Armando Altini a Falerone, Giuseppe Taffetani a Lapedona, Nicolino Carolini a Francavilla d’Ete, Gilberto Saracani a Massa Fermana, Romina Gualtieri a Monsampietro Morico, Mauro Ferranti a Montappone, Giovanni Palmucci a Monte Giberto, Gianmario Borroni a Monte Rinaldo, Marco Rotoni a Servigliano e Antonio Vallesi a Smerillo. Chi ha sbaragliato il campo sono stati sicuramente Luca Leoni, che a Torre San Patrizio è riuscito quasi a doppiare Giuseppe Barbabella, e Alberto Antognozzi, capace di spodestare il centrosinistra a Grottazzolina dopo diversi decenni. Tra le sorprese il ritorno ad un ruolo
istituzionale per l’ex assessore provinciale Gaetano Massucci, scelto come sindaco di Monte Vidon Combatte. Il quorum ha invece salvato dal commissariamento i Comuni di Belmonte Piceno e Monte Vidon Corrado, che hanno visto riconfermati Ivano Bascioni e Giuseppe Forti. I SINDACI
AMANDOLA Adolfo Marinangeli BELMONTE PICENO Ivano Bascioni CAMPOFILONE Gabriele Cannella FALERONE Armando Altini FRANCAVILLA D’ETE Nicolino Carolini GROTTAZZOLINA Alberto Antognozzi LAPEDONA Giuseppe Taffetani MAGLIANO DI TENNA Pietro Cesetti MASSA FERMANA Gilberto Caraceni MONSAMPIETRO MORICO Romina Gualtieri MONTAPPONE Mauro Ferranti
MONTE GIBERTO Giovanni Palmucci MONTE RINALDO Gianmario Borroni MONTE URANO Moira Canigola MONTE VIDON COMBATTE Gaetano Massucci MONTE VIDON CORRADO Giuseppe Forti MONTEFALCONE APPENNINO Giorgio Grifonelli MONTEGRANARO Ediana Mancini MORESCO Gianfelice Angelini PONZANO DI FERMO Ezio Iacopini SERVIGLIANO Marco Rotoni SMERILLO Antonio Vallesi TORRE SAN PATRIZIO Luca Leoni
Marche/Volano i consumi
Aumentano i microbirrifici
Estate tempo di birra? Non proprio visti i dati Istat secondo i quali meno del 12% per dei marchigiani considera la birra una bevanda prettamente estiva. Percentuale che diminusce mentre aumenta il numero dei consumatori. Vero che il vino resta al top dei consumi (il 60% della popolazione regionale sopra gli 11 anni) ma la birra entra nei gusti del 51,2% dei marchigiani (erano il 49% solo un anno fa). Volano i consumi e questo si riflette anche sul proliferare di microbirrifici. Nella nostra regione se ne contano un’ottantina, +14% rispetto allo scorso anno. Una filiera molto attrattiva per i giovani, che sono riusciti a intraprendere questa strada e a sperimentare in nuovi aromi, e che ha contribuito anche all’aumento della produzione regionale di orzo (arrivata a circa 732mila quintali, +5%). Davvero buona, dunque, la notizia del taglio del 40% delle accise sulle produzioni dei microbirrifici a spingere l’aumento degli acquisti delle birre artigianali Made in Italy. Il provvedimento entrerà in vigore il primo luglio 2019.
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Terra nostra/News
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Porto San Giorgio/Approvato lo schema di protocollo d’intesa
Regione e Comune insieme per il Piano regolatore portuale
Una “stretta collaborazione istituzionale e tecnica” verrà siglata tra la Regione Marche e il Comune di Porto San Giorgio per predisporre il Piano regolatore portuale cittadino. La Giunta regionale ha approvato lo schema del Protocollo d’intesa che verrà firmato a giorni. “L’obiettivo è quello di valorizzare la struttura portuale migliorando la viabilità, la mobilità dei flussi turistici legati alla nautica da diporto, riorganizzare gli spazi destinati alla pesca e alla cantieristica”, commenta la vicepresidente Anna Casini, assessore ai Porti. Secondo l’assessore Fabrizio Cesetti, “la struttura rappresenta un volano per la città e per tutto il territorio della provincia di Fermo e le relative attività economiche. Attraverso una programmazione condivisa, sarà possibile delineare le strategie di sviluppo che necessitano di infrastrutture e servizi pianificati dallo strumento urbanistico”. La Regione ha competenza sugli scali di interesse regionale e interregionale. Le attività vengono disciplinate attraverso un Piano regionale dei porti che valorizza le infrastrutture esistenti. Quella di Porto San Giorgio non si è mai dotata di un Piano regolatore portuale o di uno strumento urbanistico che agevolasse lo sviluppo dell’area. Il Consiglio comunale ha approvato gli obiettivi concertati con la Regione che ritiene, quello cittadino, un’importante infrastruttura da rilanciare. Tra le priorità indicate, la “ricucitura” tra l’area portuale recintata e il contesto urbano circostante, il potenziamento della viabilità (lungomare sud, direttrice est-ovest tra Fermo e Porto San Giorgio, tra autostrada e litoranea), il rispetto degli equilibri ambientali e paesaggistici, il rapporto tra l’attività nautica e la pesca.
250 mila euro per il dragaggio del porto Via libera della Corte dei Conti alla convenzione siglata tra ministero Infrastrutture, Regione e Comuni portuali per utilizzare i quattro milioni del Fondo sviluppo e coesione (ex Fas) assegnati alle Marche e destinati al miglioramento della sicurezza dei porti regionali (Asse E). Lo comunica la vicepresidente Anna Casini, assessore ai Porti, che ha ricevuto la comunicazione da Roma. “I fondi sono adesso disponibili e le amministrazioni locali interessate possono utilizzarli, avviando le procedure per assegnare i lavori. La Regione ha sottoscritto l’intesa, ora bollinata, proprio per favorire il rapido utilizzo delle somme ripartite, riservandosi il ruolo di coordinatore e assegnando ai Comuni quello di attuatori. In questo modo, d’intesa con il Ministero, vogliamo evitare qualunque criticità che possa ritardare gli interventi, attesi e necessari per garantire la sicurezza degli scali portuali regionali”. I dragaggi e le manutenzioni straordinarie finanziate interessano anche il porto di Porto San Giorgio che beneficerà di 250.000 euro. Per quanto riguarda le altre strutture portuali vicine al Fermano, Civitanova Marche riceverà 820.000 euro e San Benedetto del Tronto (struttura portuale nazionale), 120.000 euro per la manutenzione del porto turistico di competenza regionale.
Il micro micro racconto di Sergio Soldani Il matrimonio di Fausto ed Esmeralda Decisero di sposarsi quel sabato di maggio di circa vent’anni fa, lei ventisettenne veniva da Caserta, lui suo coetaneo, l’aveva conosciuta nella sua città, Urbino, e fra loro fu veramente amore a prima vista e dopo un anno di fitta frequentazione furono pronti per il grande passo. Fausto era già un noto suonatore di clarinetto famoso in tutta Italia, Esmeralda era supplente alla scuola primaria che allora si chiamava ancora elementare. Il sole splendeva, si sposarono nella Chiesetta del Santo Spirito di una minuscola frazione del capoluogo universitario. Lei arrivò trionfante all’Altare accompagnata da suo padre, il Maresciallo Cifaniello, originario di Pozzuoli, entrambi con i relativi testimoni, trovarono un prete molto sbrigativo che in appena venti minuti li sistemò con le fedi al dito. Furono assolutamente felici gli invitati, i quali sapevano di dover arrivare all’agriturismo “Caccia e cucina”, conosciuto per i raffinati piatti al tartufo, che distava almeno dieci chilometri. Giulio il più grande amico dello sposo, anch’egli musicista suonatore di flauto traverso, fece da autista alla coppia su di una macchina americana presa per l’occasione in affitto. Arrivarono e tirava un po’ di fastidioso vento, così decisero di stare all’interno per tutto il tempo occorrente, per azzannare quel baccanale composto da ottantacinque persone per ben dodici portate. La mamma della sposa Elvira definì le uniche pause a quel movimento serrato di mandibole e masticazioni, ove il peccato di gola fu assolutamente soddisfatto, fino all’eccesso, con degli scoppi di pianto decisamente rumorosi e se vogliamo anche inopportuni, se consideriamo che pianse per ben sette volte con lacrime a catinelle. Dopo il taglio della torta gli invitati dello sposo, più numerosi, cominciarono a scandire con urla verso Giulio lo slogan “discorso, discorso, discorso, discorso.” Il colto bel giovane uomo non poté esimersi dall’imbarazzante intervento. Il discorso appunto, si articolò con brevi accenni sul valore storico e la funzione del matrimonio per una maggiore solidità sociale, considerazioni esistenziali sulla solitudine, male ormai cronico dell’epoca, fino a un passo particolare e finale ove il flautista si soffermò sul fatto che il matrimonio fosse anche una porta stretta da attraversare ed era necessario attentamente tenerne conto! Dopo un esaltante applauso, passati pochi minuti, Fausto disse al suo amico: “Senti, potresti appartarti con me in quella piccola saletta per un attimo? Ho da dirti due parole.” “Certo” gli rispose Giulio. Appena arrivati nell’angusto posto, il clarinettista cominciò a insultarlo a voce spiegata affermandogli infine: “Sei un traditore, parlando della porta stretta hai portato concreto malaugurio per il prosieguo della nostra unione, credo tu abbia mire erotiche verso Esmeralda, infatti lei mi parla troppo spesso della tua simpatia...”. E poi a squarciagola: “Mi fai schifooooo...” E subito tirò fuori dalla tasca una forchetta con la quale trafisse il dorso della mano destra dell’amico, il quale cominciò a sanguinare oltre che emettere gemiti di dolore fisico. Il gestore del ristorante che ebbe modo di assistere all’assurda scena, chiamò all’istante un’ambulanza che arrivò fortunatamente presto e Giulio fu portato al più vicino pronto soccorso di quella zona del Montefeltro. Mentre lo stupore e il silenzio di un cimitero, pervasero il gruppo degli invitati.
Brevi Montegranaro
Cresce il sistema di videosorveglianza La ditta DR Sistemi di Sicurezza s.n.c. di Roberto Di Chiara e Alessio Caponi, con sede a Montegranaro, ha donato cinque telecamere che verranno installate e messe immediatamente in funzione presso la struttura polivalente in via Bernardo Rossi e al parco attrezzato. Una gesto fondamentale per implementare il sistema di videosorveglianza e per garantire così una maggiore sicurezza per un nuovo spazio a disposizione di tutta la cittadinanza, in particolare dei più giovani.
Fermo
Una mostra di successo Fermo ha avuto la sua ottima ribalta nella capitale europea della cultura. La mostra di opere d’arte all’interno de “La Casa di Ortega” di Matera, curata dall’Associazione Ex Allievi dell’Istituto Statale d’Arte “U. Preziotti” di Fermo ha registrato dal 13 aprile al 5 maggio, numeri record di ingressi: dai 200 ai 400 al giorno. Una vetrina di indubbio valore per la città e per il territorio. Un evento che, visto il successo e le tante richieste, verrà riproposto nella Fermo da cui è partito, da metà luglio a metà agosto prossimi a Palazzo dei Priori.
14 giugno 2019
Cultura/News Belmonte Piceno/Nuovi reperti affiorano dalla necropoli
Il cofanetto delle meraviglie di Federica Balestrini
L’archeologia ha avuto da sempre un’importanza fondamentale per la comprensione della Storia e attraverso alcuni particolari ritrovamenti ci ha spesso permesso nel tempo di rituffarci nel passato per riscrivere nuovamente parte del percorso dell’umanità. Così è stato per Belmonte Piceno, comune in cui è stato ritrovato un cofanetto in avorio e ambra baltica incisa rinvenuto in una tomba durante la campagna di scavo. “Tutto è partito con la ripresa degli scavi nel 2018 il cui risultato è stato abbastanza soddisfacente perché abbiamo ritrovato tracce dell’abitato relativo alla necropoli, la stessa che fu indagata da Innocenzo Dall’Osso dal 1909 al 1912 – ha spiegato Benedetta Ficcadenti del Team di archeologi e collaboratori-. Abbiamo individuato due sepolture danneggiate dall’aratro le quali erano sconvolte. Una di queste, una tomba femminile, è stata recuperata e attualmente si trova al centro di restauro di Spoleto. Qui si sta eseguendo il microscavo per recuperare ogni singolo oggetto e frammento di ambra e pasta ‘viva’. Nella tomba maschile, la prima ad essere stata intercettata accanto ad un doglio, è emerso un cofanetto in avorio. E’ questa la scoperta più importante. Parte dei reperti si trovano al museo archeologico, mentre il cofanetto e la seconda tomba sono stati trasportati a Spoleto al centro di restauro”. Il cofanetto misura 15 cm, con coperchio e fondo separato in tre parti, scolpito in avorio e intarsiato in ambra con figure del mito greco. Sul coperchio sono intarsiate 4 sfingi con ali e teste umane. “Io non sono originaria di Belmonte – ha proseguito dicendo Ficcadenti - ma nonostante ciò sento questo piccolo comune una real-
tà acquisita. Quelle raggiunte sono scoperte importanti ed in particolar modo il cofanetto è un unicum senza confronto. Si tratta di un pezzo che può riscrivere parte della storia, degli studi in riferimento a ciò che noi conosciamo dell’età arcaica. Per Belmonte è un reperto notevole per le sue origini, le quali erano già documentate agli inizi del ‘900. In futuro concentreremo la nostra attenzione sullo scavo dell’abitato. Al momento il nostro primo intento è quello di poter esporre ad una mostra temporanea il cofanetto”. Direttore scientifico della campagna di scavo è stato Joachim Weidig dell’Istituto di Archeologia all’Università di Friburgo. “Per avviare gli scavi abbiamo ricevuto dei finanziamenti da parte dell’Università di Friburgo e Centro di ricerche tedesco che hanno avviato le ricerche preliminari con geomagnete e georadar al fine di identificare il terreno e scoprire nuove aree – ha spiegato il Sindaco di Belmonte Piceno, Ivano Bascioni -. Un’ ulteriore finanziamento è poi arrivato dalla Regione Marche e dalla Camera di Commercio che ha permesso di effettuare gli scavi. Dunque il comune di Belmonte Piceno, dal punto di vista economico, si è impegnato poco anche perché non avrebbe potuto sostenere dei costi così alti. Quella che riguarda Belmonte è una necropoli e non un’area archeologica di struttura come la Cuma – ha concluso Bascioni -.Qui ci sono solo tombe che vengono trasportate e poste al museo. Di quest’ultime, una volta portate via, rimane soltanto il buco e si ripristina di conseguenza il terreno. Attualmente, l’area archeologica non è infatti visitabile, perché proprio lì sorge un campo di girasoli. C’è l’idea di rendere in futuro visibile l’abitato”.
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Fermo/Libro di Massimo Spagnoli
La storia di Firmum Picenum
“Cronache e personaggi dell’antichità di Firmum Picenum (II sec. a.C. – II sec. d.C.)” è il titolo dell’ultimo libro scritto da Massimo Spagnoli, appassionato speleologo ed esperto ricercatore. Si tratta di un’opera storica che mette al centro l’antica città romana di Firmum Picenum escludendo ogni ricostruzione non documentata, privilegiando gli elementi oggettivi. Scrive lo storico Giuseppe Rossi nella prefazione: “L’ultimo lavoro di ricerca storica locale di Massimo Spagnoli ci permette di conoscere e di fare capire a tutti quanto siano stati importanti fatti e personaggi di Firmum Picenum nel periodo analizzato. Non per curiosità, ma perché hanno lasciato in diversi modi segni nel territorio, visibili ancora oggi per merito soprattutto della speleologia e dell’archeologia”. L’opera è costituita da due parti: la prima intitolata “Profili e frammenti di storie ignorate”, la seconda “Personaggi dell’antichità di Firmum Picenum”.
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Cultura/News
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Raffinato ed elegante, intesse un profondo legame culturale con la Regina Cristina di Svezia
Una medaglia per ricordare il Cardinale fermano Decio Azzolino di Elio Concetti
“A Fermo, nel Piceno, vi è un edificio, il più bello della città e uno dei più belli d’Italia, di stile bramantesco, con eleganza di proporzioni, correttezza di linee, dotato di magnifica corte sul cui fondo vi è un porticato a tre arcate, diviso da tre pilastri con vari intagli di stile cinquecentesco. Al porticato sovrasta una loggia a sei archi con ornamenti alle lunette”. Così in una celebre guida lo storico Francesco Maranesi descriveva il Palazzo della Famiglia Azzolino. L’ultimo di questi nobili, Decio “juniore” nacque a Fermo l’11 aprile 1623 e frequentò il seminario di Ripatransone retto dallo zio vescovo Lorenzo, poi l’Università di Fermo dove si laureò in diritto civile, canonico, in teologia e filosofia, poi fu chiamato a Roma dal Cardinal Barberini, amico dello zio. Passò in Spagna come diplomatico, poi tornato a Roma prese parte
al Conclave che elesse Innocenzo X (1644-1655). La cognata del Pontefice, Olimpia Maidalchini, ambiziosa e venale, ben introdotta a Corte, da dove poi, a causa dei suoi intrighi fu allontanata, aiutò Decio a ricoprire molti ruoli: Cameriere d’onore del Papa, segretario del Sacro Collegio, della Congregazione Concistoriale, dei Brevi e delle lettere ai Principi. Nel 1654 Innocenzo X lo creò Cardinale. Aveva poco più di 30 anni. Quando nel 1655 la regina Cristina di Svezia giunse a Roma, il Papa Alessandro VII affidò all’Azzolino il compito di tenere i rapporti con lei e la corte di Svezia a Roma. Il giovane era raffinato ed elegante, colto e brillante, energico e conviviale. La loro relazione generò subito molti sospetti e i due rimasero presto facili prede delle chiacchiere romane che dipingevano il Cardinal Decio Azzolino come amante della regina, costringendolo più volte a
giustificarsi presso la Corte Papale in maniera ufficiale. Il loro intenso rapporto culturale spinse addirittura la regina ad ordinare una serie di medaglie di bronzo dedicate all’Azzolino, commissionandole a celebri incisori come Guglielmada, Soldani, Hamerari e Travani. Con Cristina li legava un profondo interesse per le arti, le lettere, il collezionismo. La regina aveva una collezione di oltre seimila pezzi di splendide e rare monete antiche, acquistate a Roma spesso su consiglio del Cardinale, una delle più belle d’Europa. Alla morte di Cristina la collezione fu acquisita dallo Stato Vaticano, ma nel 1797 fu requisita da Napoleone, dopo il trattato di Tolentino, come risarcimento di guerra, insieme a intere biblioteche e numerose opere d’arte. Nel diritto della medaglia il Cardinale Azzolino è inciso con i capelli lunghi fino al collo, sul bordo la scritta DECIUS CARD AZZOLINUS.
Nell’esemplare nel rovescio vi è un’aquila ad ali spiegate mentre afferra un serpente. Al margine INVIDIAM VIRTUTE. Non c’è segno dell’incisore né sigle ma si ritiene che l’artista ne abbia prodotte altre con alcune varianti, come il busto rivolto a destra e l’aggiunta dell’anno 1681. La regina Cristina morì il 19 aprile 1689 e poco dopo, l’8 giugno anche il Cardinal Decio Azzolino. Restano poche lettere, le più distrutte dal Cardinale stesso, a testimonianza di una traccia profonda lasciata dai due personaggi nella storia del loro tempo.
Le erbe dei santi a cura di “Chi Mangia la Foglia!” Erbe di San Giovanni Scheda a cura del Presidente Noris Rocchi Note etnobotaniche di Lino Santoni Ecco una ricorrenza importante da sempre presente nella storia dell’uomo, Il solstizio, dal latino solstitium, è composto da sol, «Sole», e sistere, «fermarsi». Il solstizio d’estate è il giorno lungo dell’anno, quando il sole raggiunge la sua massima inclinazione positiva rispetto all’equatore. Questo giorno era considerato sacro, ivi convergono e si incrociano tradizioni precristiane, i riti indoeuropei e celtici dove il sacro ed il profano ancora si confondono. Il Sole è la parte maschile, la Luna quella femminile, simbolicamente questo fenomeno coinvolge il triangolo del Fuoco e il triangolo dell’Acqua che si incrociano, da cui inevitabilmente hanno tratto ispirazione innumerevoli ritualità. Nella tradizione l’incontro del Sole nella casa della Luna conduce all’unione tra i due astri, tali nozze divine segnano il passaggio tra il mondo dell’uomo con il mondo divino eterno dando origine alla suddivisione in due poli: nord sud, maschio e femmina, luce e tenebra, positivo e negativo ecc..., i due solstizi sono anche l’uno quello invernale la porta degli dei, l’altro estivo la porta degli uomini. L’altra importante ricorrenza di carattere religioso è qualche giorno dopo il solstizio, quando nel calendario liturgico della Chiesa ricorda la natività di San Giovanni Battista, il 24 giugno, ed ecco lo stretto collegamento tra il Santo ed il solstizio d’estate. La notte tra il 23 ed il 24 giugno, meglio conosciuta come notte di San Giovanni, è da secoli vissuta come la notte magica, è la notte dell’impossibile dove
tutto si collega e si equivale: il chiaro e lo scuro, il buono ed il cattivo, è la notte delle streghe. Qui si compenetrano magia, fede, superstizioni e ritualità, dove pratiche propiziatorie si avvalgono dell’acqua come elemento purificatore e del fuoco come propiziatorio o delle erbe riferite al Santo come protettrici ed incantatrici, dalle innumerevoli virtù. Nella tradizione popolare in questa notte si correva nei boschi e nei campi per bagnarsi la pelle e parti del corpo con la rugiada purificatrice, da dove sarebbero scaturite numerose proprietà benefiche utili alla salute di chi le praticava. Al contempo veniva preparata l’acqua di San Giovanni, in un catino erano messe a bagno numerose piante e fiori che restando fuori tutta la notte a contatto con la miracolosa rugiada avrebbe acquisito proprietà benefiche. Si preparavano mazzetti di erbe e fiori beneauguranti. Si accendevano i tradizionali falò a scopo propiziatorio dove venivano bruciati i mazzetti di erbe di San Giovanni dell’anno precedente. Ecco le Erbe e fiori della notte di San Giovanni dove la variabilità era certa, anche in funzione delle aeree e zone di reperimento. Per l’acqua di San Giovanni (5, 7 o 9 tipi): iperico, lavanda, ruta, mentuccia, rosmarino, camomilla, margherite, melissa, ginestra. Erbe e piante protettive per L’acqua di San Giovanni: erica, felce, caprifoglio, ribes rosso, arnica, verbena, artemisia, aglio, salvia, iperico, ruta, lavanda, rosmarino, menta (o mentuccia), prezzemolo, basilico, felce, caprifoglio. Di tutte le piante menzionate, una in particolare ha diretto riferimento con il Santo ed è l’iperico o Erba di san Giovanni, detta anche scacciadiavoli.
Il nome scientifico è Hypericum perforatum. La pianta fiorisce nel periodo della ricorrenza del Santo, i fiori sono di un giallo carico e i petali sono ricoperti di puntini neri, che, se sfregati, tingono le dita di rosso, ricordando il sangue versato dal Santo. È una pianta glabra, con fusto eretto due rilievi lungo lo stelo, un fenomeno alquanto raro nel mondo botanico, in quanto la regola generale è rappresentata da steli a sezione rotonda o quadrata. Solo l’Hypericum perforatum dispone di questi due rilievi, che danno l’impressione di uno stelo appiattito. La specifica di perforatum é data per via delle sue foglie picchiettate di minuscole ghiandole trasparenti che in controluce appaiono come forellini e che contengono resina e oli essenziali incolori. La pianta ha buone proprietà officinali anche come antidepressivo. Predilige posizioni soleggiate e asciutte come campi abbandonati ed ambienti ruderali. Diffuso in tutte le regioni d’Italia. La letteratura su San Giovanni e tutto ciò che vi concerne è illimitata, e di certo non poteva mancare la parte gastronomica con tutte le sue ricette dagli specifici ingredienti, condite da storie e leggende ed immancabili goliardiche serate.
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Fermano/Si punta su territorio e giovani Fermano/Riconoscimento anche alla carriera
Scipioni nuovo presidente ANPI A Soldani il Premio Trilussa
Cambio al vertice dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), comitato provinciale di Fermo. Il giovane Paolo Scipioni (a sinistra nella foto) è stato eletto nuovo presidente e prende il posto del dimissionario Carlo Bronzi. Una scelta importante quella dell’ANPI fermana, oltre 250 gli iscritti, che rinnova il vertice e il direttivo, nel segno della continuità (Bronzi rimane nel direttivo) ma anche delle novità: entrano nuove figure come Chiara Donati, ricercatrice di storia moderna, lo storico di Santa Vittoria in Matenano Bernardo Tanucci, Fabio D’Erasmo da Ortezzano, la professoressa Michela Moriconi e Alessandro Volponi, professore ora in pensione. “Dobbiamo evitare di essere “Fermocentrici” e tornare nel territorio – sostiene Scipioni -. In tutto il Fermano ci sono storie da ricordare e da raccontare, come quella di Gino Capriotti di Moregnano: gli abitanti del paese si sono tassati per innalzare un monumento a questo partigiano che sacrificò la propria vita per coprire le spalle ai propri compagni durante uno scontro con i nazifascisti. E poi dobbiamo lavorare con i ragazzi, nelle scuole, perché la lotta di Liberazione è più attuale che mai. Ora che non ci sono più, tranne qualche rara eccezione, dei testimoni diretti del periodo della Resistenza, il rischio è che se ne inizi a parlare
come di un fenomeno vecchio e superato. Dobbiamo quindi contestualizzare l’ANPI ai giorni nostri: parlare di Resistenza significa parlare di esclusione sociale, di mancanza di lavoro, di libertà. Ora non c’è più l’occupazione nazifascista ma ci sono altre forme di dittatura e di sfruttamento. E’ un nostro dovere sensibilizzare i giovani per far nascere una nuova coscienza in questi tempi così difficili. Dalla lotta di Liberazione è nata la democrazia, la repubblica italiana. Si è posto rimedio agli errori del passato grazie al sacrificio di tanti uomini e donne di varia estrazione sociale e culturale, con diverse idee politiche ma che hanno lottato insieme per la libertà. E’ una conquista che non possiamo dimenticare. I valori della Resistenza, vanno tramandati, dunque, perché – conclude Scipioni – riguardano tutti”. Sede ANPI: Fermo, zona San Giuliano, Via Visconti d’Oleggio (ex Montessori) Info: anpisezionefermo@libero.it
La Provincia di Pescara, come istituto di ricerca e attività culturali, ha recentemente conferito a Sergio Soldani il Premio Nazionale Trilussa, edizione 2019, e alla Carriera per l’elevata qualità della ricerca artistica nella poesia e nella narrativa degli ultimi anni. Soldani, romano di nascita ma sangiorgese di adozione, si dichiara entusiasta di questo importante riconoscimento. E’ la prima edizione del Premio intitolato a Trilussa, il più noto poeta vernacolare a livello internazionale, che ha visto anche l’abbinamento del premio alla carriera (Soldani compirà 60 anni il prossimo mese di agosto) per la poesia e la narrativa contemporanee. In un’asse critico letterario fra il Lazio e l’Abruzzo, la manifestazione ha visto come giudice il critico e filosofo Ubaldo Giacomucci di Pescara e si è svolta presso la Sala Figlia di Iorio della città, conferendo altri premi al settore del teatro, della musica, della fotografia. Questi “magnifici dieci” si sono complimentati con le Edizioni Tracce che per la prima volta hanno pensato al celeberrimo autore romano per un premio di rilievo assoluto. Riguardo le attività di Soldani nel nostro territorio, mediante l’associazione culturale “Visioni Service”, di cui è vice presidente Andrea Cardarelli, deus ex machina dell’attività cinematografica locale, resiste la scuola intitolata al poeta e tenore “Acruto Vitali” che si cimenterà nell’ennesimo saggio per l’ottavo anno consecutivo alla fine del mese di giugno, oltre alla specializzazione sul teatro di declamazione che ha visto negli ultimi anni spettacoli su tutti i più grandi poeti e narratori stranieri, soprattutto a Porto San Giorgio. Nell’immediato ci sarà il 14 giugno un recital su Pascoli a Montegiorgio e, nell’estate si riproporrà l’iniziativa “Io declamo, tu suoni…”, appuntamento ormai fisso nelle due giunte Loira presso la Rocca Tiepolo di Porto San Giorgio, che vedrà Soldani nell’interpretazione e direzione dell’ennesimo recital su Giacomo Leopardi, per espressa richiesta dell’assessore alla cultura Elisabetta Baldassarri, con musica dal vivo di solisti internazionali.
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Cultura/News
Cartellone/News Eventi
Eventi
Fermo
Fermano
Dal 25 al 29 giugno la terrazza vista mare della Comunità di Capodarco si trasforma in un suggestivo cinema all’aperto per il Capodarco L’Altro Festival, che torna con il consueto cartellone di proiezioni e incontri con registi e attori. La manifestazione si aprirà con due giornate dedicate al cinema sociale (martedì 25 e mercoledì 26 giugno – ore 21.15) presentate dal critico cinematografico e conduttore di Hollywood Party, Dario Zonta. Giovedì 27 giugno giornata riservata interamente alla visione e all’ascolto dei cortometraggi sul sociale e l’ambiente, finalisti de L’anello debole 2019, premio internazionale promosso dalla Comunità di Capodarco. Si parte alle ore 18 con l’“Aperitivo on air”, ascolto delle opere audio con gli autori per proseguire dalle ore 21.15 con “La notte dei corti”, maratona-evento di proiezione dei video finalisti, presentata da Andrea Pellizzari, con gli interventi dei protagonisti. In questa giornata la giuria popolare esprimerà il proprio voto che, ponderato con quello della giuria di qualità, decreterà le opere vincitrici. Il Capodarco L’Altro Festival si chiude venerdì 28 giugno con la cerimonia di premiazione. Il Festival è tappa del “Grand tour delle Marche”, circuito “esperienziale” promosso da Tipicità e Anci Marche: le serate del festi-
Si rinnova sabato 22 giugno l’appuntamento con “I Borghi della Notte Romantica”. In previsione c’è una romantica serata, tra cibi d’amore e spettacoli passionali nei luoghi più suggestivi d’Italia. Questo è quanto propone il Club dei Borghi più Belli d’Italia. Nelle Marche le località interessate dall’evento “Borghi della Notte Romantica” sono Corinaldo, Esanatoglia, Frontino, Gradara, Grottammare, Mercatello sul Metauro, Mondavio, Mondolfo, Monte Grimano Terme, Montefabbri (Vallefoglia), Moresco, Offida, Sassoferrato e Torre di Palme. “Abbiamo unito la bellezza dei nostri borghi all’amore – dichiara il coordinatore regionale del Club de I Borghi Più Belli d’Italia, il moreschino Amato Mercuri -. Il 22 giugno è il primo sabato dopo il solstizio d’estate e non è casuale la scelta di questo giorno, segno di rinascita, di felicità, in cui è giusto celebrare l’amore. Nelle località del nostro Club che hanno aderito ci aspetterà una serata indimenticabile tra vie e piazze illuminate da candele, con menù degustazione a tema organizzati dai vari ristoranti, enoteche, cantine, visite alle bellezze dei borghi, concerti, danze, mostre, spettacoli e poi il bacio di mezzanotte e il lancio di migliaia di palloncini. Anche quest’anno c’è il contest instagram: #borgoromantico2019 dedicato a tutte le immagini di quella che si preannuncia una serata davvero speciale” conclude Mercuri. Pagina facebook “Borghi più Belli d’Italia nelle Marche”
Torna il Capodarco L’Altro Festival: film, incontri, musica e buon cibo Una notte per sognare
val saranno dunque l’occasione per scoprire e degustare anche le specialità enogastronomiche di produttori locali e la loro arte. Sabato 29 giugno il Festival si salda con la Festa nazionale delle Comunità di Capodarco, con l’esperienza di “Bosco in festa” (che proseguirà anche il 30 giugno) in cui l’Oasi di protezione di Capodarco diventerà il centro di una serie di eventi pensati per piccoli e grandi che vogliano immergersi completamente nella natura e imparare a rispettarla. Dalle 19.30 apertura degli stand gastronomici per una suggestiva cena sulla terrazza della Comunità e a seguire il concerto di Ginevra di Marco (ore 22), una delle voci più belle e delle interpreti più interessanti del panorama italiano, che guiderà il pubblico in un viaggio emozionante nella canzone popolare e cantautoriale. Il programma aggiornato è consultabile su www.capodarcolaltrofestival.it.
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Cartellone/News Teatro
Breve
Porto Recanati
Monte Urano
I “Fratelli Cugini” si ritrovano sul palco Ci sono un romano, un marchigiano e un palco: no, non è l’inizio di una barzelletta ma ci assicurano che ci sarà tanto da ridere. Giovedì 18 luglio alle 21.30 Max Giusti e Piero Massimo Macchini saliranno sul palcoscenico dell’Arena Gigli a Porto Recanati per una serata più unica che rara: monologhi, personaggi, musica e mimo si susseguiranno senza sosta, in un crescendo di energia e divertimento. Tutto questo, e molto altro, è “Fratelli Cugini” lo spettacolo, organizzato da Eclissi Eventi, che porta la firma dei due mattatori della comicità italiana. Legati da una parentela che esiste solo nella nostra regione, Max e Piero sono davvero fratelli cugini. E infatti, da bravo fermano Macchini ha chiesto al cugino, che è una celebrità conosciuta in tutta Italia, di aiutarlo a diventare famoso: ecco allora che hanno deciso di raccontare le storie della loro infanzia, trascorsa tutta tra Via Zeppilli e il quartiere Tirassegno a Fermo e le estati passate a Montefortino. La comicità romana di Max Giusti e il provincialismo spinto di Piero Massimo Macchini si fondono all’insegna di un motto universale: “ ‘Mmazza mmmazza, semo tutti ‘na razza!” Parliamo con Piero Massimo Macchini: come vi siete ritrovati? “In realtà è da tanto che si collabora, Max ha curato la regia dello spettacolo “Scherziamo” che mi ha visto protagonista sul palco e ha scritto la prefazione del mio libro “Piacere, provincialotto” ma è la prima volta che facciamo un prodotto teatrale
insieme. L’idea è venuta a lui e così abbiamo deciso di organizzare una data nelle Marche, quella del 18 luglio a Porto Recanati, appunto. Con l’occasione facciamo anche una produzione di video comici su Marche Tube”. Come avete vissuto questa esperienza? “L’incontro con Max è “figo” perché lui ha un’energia vitale che ti contamina e ti esalta. Inoltre grazie a lui ho scoperto tanti lati nascosti del mestiere di attore. E’ un ottimo maestro che però, con umiltà, ama passare per l’amico che ha voglia di giocare e questo traspare sul palco: stiamo insieme per divertirci, ne sono testimonianza durante lo spettacolo alcuni momenti davvero spassosi, come l’incontro tra il “suo” Malgioglio e il “mio” Paciotti. In più ci sarà il confronto tra il “marchisciano che cià li parendi a Roma” e il romano che ha i parenti nelle Marche. Sarà tutto molto autobiografico, insomma”. Questa “marchigianità” che ti caratterizza è qualcosa su cui punti molto? “Sicuramente, le cose che racconto partono sempre dal mio vissuto, quindi le Marche sono al centro della mia esperienza artistica. La linfa vitale comica nasce da questo sentimento che non è più semplicemente provinciale in quanto gli argomenti che tratto vengono recepiti anche a livello nazionale”. Info: tel. 0733.865994 - www.eclissieventi.it Prevendite: CiaoTicket / TicketOne
Eventi
Teatro di strada
Fermo
Montegranaro
Un ballo tipico del nostro territorio torna in auge domenica 23 giugno in Piazza del Popolo a Fermo, in occasione della “Lunga Notte del Saltarello”. “Si tratta di un evento importante, che ci fa riscoprire le nostre radici – sostiene l’ideatore della manifestazione, il consigliere comunale con delega al centro storico Luigi Rocchi -. Siamo convinti che sia interessante far conoscere il saltarello, un ballo di corteggiamento e d’amore che ha caratterizzato la civiltà contadina delle Marche e, con le dovute varianti, di tutta l’Italia centrale. E’ un pezzo di storia ancora viva e dinamica su cui puntare decisamente perché il saltarello è ballo, è musica, è cultura, è festa”. L’iniziativa, che compie quattro anni, vede la direzione artistica di Oberdan Cesanelli ed è organizzata da Lagrù. “Nelle tre precedenti edizioni abbiamo riscontrato un continuo crescendo di spettatori e di consensi – continua Rocchi – possiamo dunque parlare di scommessa vinta. Quest’anno alziamo ulteriormente l’asticella: il tema principale sarà “Il Saltarello, ballo del Centro Italia”. Abbiamo quindi chiamato tre gruppi che si esibiranno durante la serata, provenienti da tre regioni: Umbria (La Compagnia della Panatella), Abruzzo (I Lupi della Majella) e, naturalmente, Marche (Lu Trainanà). Quello che ascolterete (e ballerete) sarà il saltarello classico, puro, non rielaborato, il saltarello che ballavano i nostri nonni dopo una giornata di fatica nei campi, per capirci”. Veniamo al programma della giornata: “Partiremo alle ore 19 di domenica 23 giugno con la conferenza spettacolo che quest’anno sarà organizzata in Largo Euffreducci. Si parlerà di Giacomo Leopardi e la tradizione (proprio in Largo Euffreducci c’è la statua dedicata al poeta). Alle 19,30 verranno aperti gli stand gastronomici con piatti tipici locali in piazza, a cura della Contrada San Martino, per poi intorno alle 21,30 iniziare con le esibizioni sul palco”. Tel. 338.8525010. (a.s.)
Ventunesima edizione per il Veregra Street Festival, kermesse internazionale dell’arte e del cibo di strada che si svolgerà dal 21 al 29 giugno a Montegranaro. Il Veregra Street è uno dei più grandi festival italiani del settore che propone un ricco cartellone in nove intense giornate di incanti, prodigi e stupore con oltre 100 spettacoli delle più varie espressioni di arte urbana in piazze e vicoli del medioevale centro storico, i profumi e le gustosità dello street food di qualità e dei piatti della tradizione marchigiana con la sezione “Veregra Food”, spettacoli e laboratori rivolti a bambini, ragazzi e famiglie con la sezione “Veregra Children” in programma dal 24 al 26 giugno con il “Premio Nazionale Otello Sarzi”, mostre, mercatino artigianale e eventi collaterali organizzati insieme ad associazioni cittadine. Viene riproposta per il terzo anno consecutivo l’anteprima a Montemonaco “Fuori Strada – Artisti marchigiani per i Sibillini”, even-
Festa nel segno del Saltarello
I prelibati vincisgrassi per San Giovanni Battista Compie 25 anni la rinomata Sagra dei Vinicsgrassi, organizzata nell’ambito della Festa di San Giovanni Battista che come sempre viene ambientata nelle adiacenze della Parrocchia di San Giovanni Battista, amena oasi di serenità e pace sita a metà costa tra il centro calzaturiero di Monte Urano e il fondo valle di Campiglione di Fermo. Saranno giorni ricchi di eventi, spettacoli, balli accompagnati da prestigiose orchestre e giochi popolari. Piatto forte della manifestazione sarà costituito dai prelibati vincisgrassi che potranno essere gustati la sera di venerdì 21 e sabato 22 giugno, mentre domenica 23 gli stand saranno aperti a pranzo e a cena, con possibilità di asporto la mattina dalle ore 11 alle 12,45 previa prenotazione al 338.4823546. Tel. 0734.841295 – 338.4823546
Torna il Veregra Street Festival
to di solidarietà ed attenzione nei confronti delle popolazioni colpite dal sisma che quest’anno si svolgerà il 16 giugno, e la sezione “PIC Festival” legata al progetto europeo “PIC, Poetic Invasion (of the Cities)” di cui il Comune di Montegranaro è capofila, con spettacoli di compagnie provenienti dal Belgio (nazione ospite per il 2019). La novità di questa edizione è la Vetrina Internazionale delle arti performative, evento legato al progetto “Poetic Invasion”, che si svolgerà nei casolari delle colline montegranaresi nei giorni 10 e 11 luglio. Tel. 0734.897932 www.veregrastreet.it
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Sport/News
14 giugno 2019
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Calcio/Si gettano le basi della terza stagione in Serie C
La Fermana tra passato e futuro con una certezza: mister Destro Idee chiare ed immediatamente all’opera. Il diktat in casa gialloblù è stato subito chiaro e dopo aver festeggiato il termine di un’annata che è passata agli annali come quella della storica disputa dei Play Off, nelle stanze di Viale Trento si è ricominciato a lavorare per costruire la Fermana F.C. che verrà. Inizialmente gettando uno sguardo verso il mondo del Settore Giovanile, con l’Addestramento Tecnico riconosciuto ai promettenti difensori classe 2000 Massaroni e Ceriani, nonché agli attaccanti, anche loro millennium, Nasic e Nepi, confortati anche dalla prestigiosa convocazione di Marcaccio in Nazionale Under 15 di Lega Pro e dal trionfo della formazione Berretti di Mister Massimo Perra al Torneo dei Comuni di Morrovalle e Monte San Giusto. Tutto ciò, in attesa del Fermana CityCamp, un nuovo progetto che non si limita ad essere un semplice campo scuola estivo, ma un disegno più ampio che riunirà in un unico settore giovanile altri vivai di sodalizi cittadini. Sarà organizzato in collaborazione con le società Tirassegno, Usa Santa Caterina e Futura ‘96 e si svolgerà in due fasi: dall’1 al 6 luglio e dall’8 al 13 luglio. L’attività (non solo calcio, ma anche piscina) sarà coordinata dagli istruttori della Scuola Calcio della stessa Fermana e si svolgerà al Centro sportivo “Camping Spinnaker” di Marina Palmense, nonché sul terreno di gioco dello stadio “Bruno Recchioni” e sarà aperta a giovani calciatori e calciatrici di età compresa tra i 5 ed i 12 anni. Così, annotando che il portiere Marcantognini
ed il centrocampista Grieco si stanno facendo valere nello stage che precede l’inizio delle Universiadi di Napoli (2 al 14 Luglio, allenatore Arrigoni), si è cominciato a lavorare anche in ottica prima squadra. Rinnovi già siglati per lo stesso estremo difensore (un anno) e per il centrocampista Gianluca Urbinati (2 stagioni). La notizia più attesa però, era arrivata qualche giorno prima. Perché una volta respinta la corte di diverse (e blasonate) pretendenti, in un sol colpo Mister Flavio Destro ha rotto silenzio e ghiaccio: resterà alla Fermana F.C. per le prossime due stagioni, apprestandosi ad aprire il suo secondo ciclo alla guida del team canarino. Motivato ed al tempo stesso anche persuaso dagli appelli dei suoi fedelissimi, si è detto pronto ad affrontare un Campionato ancora più impegnativo, considerando chi è salito in C, chi è sceso dalla B, nonché le nuove regole che ampliano lo spazio per i giocatori esperti e diminuiscono a 6 gli under in prestito, senza la lista bloccata dei giocatori over: “Sono orgoglioso di aver stabilito questa continuità con una società come la Fermana – le prime parole post prosecuzione del tecnico di Rivoli - Ho tanti oneri, ne sono consapevole, ma speriamo di fare bene come abbiamo fatto negli ultimi anni. Sono tutte sfide importanti che mi piace accettare. È chiaro che tutti vorrebbero la Fermana dove è stata per parecchio tempo, ma non è semplice. Sono certo che i direttori faranno un grande lavoro. Io desidero allenare giocatori che sudano e hanno fame. Anzi sono pronto a ripartire e iniziare a lavorare subito
per la prossima stagione. Sono orientato a cambiare atteggiamento, nel senso che tutti coloro che hanno il contratto avranno un incontro con il sottoscritto. Quello che è stato si cancella. Io voglio gente motivata. Se lo sono potremo proseguire, se qualcuno non mi convincerà lo dirò alla società. Io sono lo stesso di quattro anni fa con più fame e più stimoli. Lo stesso deve essere per chiunque. Dal punto di vista tattico sono aperto a tante soluzioni di gioco. Vedremo i giocatori che avremo a disposizione per scegliere il modulo. In linea di massima il 4-2-3-1. A qualsiasi allenatore piace vincere ed è chiaro che ognuno sogna sempre. Poi però c’è la realtà e bisogna avere l’equilibrio di valutare quella circostante. Ci sono le leggi di mercato, bisogna vedere chi si riesce a prendere. L’obiettivo è sicuramente il mantenimento della categoria perché dobbiamo tenere presenti quelle che sono le nostre avversarie con budget decisamente più alti e le nostre armi”. Uberto Frenquellucci
Pallavolo/La Videx scende in A3
Più ombre che luci per le fermane del volley Come sempre ricca la pagina del mondo della Pallavolo riconducibile al territorio della quinta provincia delle Marche. Preso atto che la Videx Grottazzolina è scivolata in Serie A3, nuova categoria che appare ancora misteriosa ed il cui livello sarà da testare direttamente sul campo, ci accorgiamo che le brutte novelle arrivano anche dal mondo del volley femminile. La De Mitri Volley Angels Project infatti, dopo solo un anno sul palcoscenico nazionale della serie B2, è retrocessa in Serie C per effetto della sconfitta rimediata sul campo dell’Italiana Pellami Monte San Giusto. Così, alla società rivierasca non è rimasto che consolarsi con la 5^ edizione di “Sport & Spring”, torneo di minivolley organizzato in collaborazio-
ne con l’amministrazione comunale sangiorgese, la Federazione Italiana Pallavolo ed il comitato Provinciale di Fermo del Coni. Libero Volley Ascoli Piceno (che ha ricevuto il premio destinato alla società con la delegazione più numerosa), Lube Volley Civitanova, Mg Videx, Montelupone Volley, Nova Volley Loreto, Offida Volley, Pallavolo Comunanza, Pallavolo Fermana Capodarco, Pallavolo Rapagnanese, Pedaso Volley, Scuola di Pallavolo Fermana e le formazioni di Volley Angels Project provenienti da Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio e Acquaviva Picena si sono date battaglia nelle palestre Nardi e Mandolesi fino a giungere alle gare finali delle diverse categorie. Montelupone ha vinto il torneo di Spike Ball preceden-
do Rapagnanese e Comunanza, mentre la Libero Volley ha avuto la meglio nel Volley S3 Green e la Nova Volley Loreto ha conquistato il primo e il secondo posto nel Volley S3 Red. Tornando ai campionati, le belle notizie ci giungono da Sant’Elpidio a Mare, dove la formazione maschile della Emmont Volley è stata promossa in serie D. “Quello della squadra maschile, diretta dal coach Sergio Mazza, è nato come progetto a due anni – ci confida Emanuele Monti, DT del team elpidiense – e siamo riusciti a raggiungere un risultato importante che si somma alle soddisfazioni avute per la crescita complessiva degli atleti e delle atlete al di là dei risultati di classifica”. (u.f.)
Breve Atletica leggera
Record italiano per Olivieri La parola record fa rima con… Giorgio Olivieri! Per il lanciatore sangiorgese del Team Atletica Marche, questa parola è stata usata tante volte. E se nelle categorie giovanili Giorgio si accontentava dei primati regionali, adesso è sempre a caccia dei record italiani. Nello storico e prestigioso meeting di Halle (Germania), dedicato esclusivamente ai lanci, Olivieri ha messo a segno il nuovo record italiano junior del martello: 77,43 metri, un volo infinito. Ha così battuto se stesso e il primato, stabilito lo scorso settembre sulla pedana di San Benedetto del Tronto. Netta è stata anche la vittoria della gara. Si accendono ora le speranze in vista dei Campionati Europei di Boras (Svezia), in programma nel mese di luglio.
14 giugno 2019
Si svolgeranno dal 23 al 30 giugno tra Pedaso e Porto San Giorgio, le finali nazionali di basket maschile under 15 con team da tutta Italia
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Pallacanestro/Un po’ di rammarico per la Poderosa
La Sutor torna in serie B
Una stagione da ricordare per la Sutor Premiata Montegranaro (foto) che dopo il 5° posto della regular season, ha disputato una serie dei play off veramente eccellente, conquistando la serie B davanti ad una “Bombonera” sold out già 2 giorni prima di gara 4 della finale contro Valdiceppo. Quella degli uomini di coach Marco Ciarpella è stata una bella cavalcata, con 4 vittorie su 5 gare esterne disputate nella fase degli spareggi, in particolare le 2 vittorie sul parquet del forte Lanciano vincitore della regular season, sono state decisive. Fondamentale è stato l’apporto dell’appassionato pubblico sutorino, che dopo la traumatica discesa dalla serie A alla Promozione del 2014, si è ritrovato attorno ad una squadra, che per Montegranaro rappresenta un vero e proprio fenomeno d’aggregazione sociale dal dopoguerra ad oggi. In 5 anni il giovane coach
montegranarese purosangue Marco Ciarpella è riuscito a vincere ben 4 campionati, facendo giocare tanti giovani ed ex sutorini di Montegranaro e del territorio, chiamando a raccolta di anno in anno, coloro che hanno il maggior senso d’appartenenza alla maglia, che per 8 anni ha calcato i parquet più importanti della massima serie nazionale. Sebbene i primi anni hanno visto una certa diffidenza da parte del pubblico calzaturiero, nelle ultime 2 stagioni con l’ingresso di un comitato di gestione composto da molti soci con in testa la Presidente Molly Pizzuti, si è ricreato un notevole entusiasmo, con tanti tifosi che sono tornati al Palazzetto dello Sport e che seguono la squadra anche in trasferta. La XL Extralight Poderosa Pallacanestro Montegranaro ha chiuso il suo secondo torneo di serie A2 al 3° posto al termine della regular season a pari merito con la De’ Longhi
Treviso, che a sua volta è arrivata 2^ in virtù del saldo positivo negli scontri diretti, mentre ai play off gli uomini di coach Cesare Pancotto dopo aver superato la Benacquista Latina agli ottavi di finale, ha dovuto cedere il passo all’Azimut Bergamo nei quarti. Ebbene, nonostante il fattore campo favorevole alla squadra calzaturiera che fece propria la prima sfida, la sconfitta di misura in gara 2 al PalaSavelli si è poi purtroppo rivelata fatale, con le 2 successive partite disputate sul parquet lombardo, in cui la Poderosa soprattutto nella prima è andata vicina al blitz esterno, senza poi riuscirci. Il rammarico in casa gialloblù è stato forte, perché Bergamo seppur quadrata, è una compagine alla portata di Corbett e compagni, considerato anche il cammino regolare della squadra del patron Bigioni nel torneo. E’ altresì vero, che la Poderosa è arrivata all’appuntamento dei play off con
troppi giocatori infortunati o non al meglio della condizione. Ora per la società veregrense è già tempo di programmare la prossima stagione: il primo giocatore confermato è Martino Mastellari, giovane guardia già in buona evidenza nel torneo appena concluso. Più che probabili le partenze di Corbett e Simmons che sono appetibili anche da squadre della serie maggiore, dato l’ottimo torneo di entrambi, mentre capitan Amoroso dovrebbe rimanere ancora, visto anche l’attaccamento alla maglia ed al territorio. Endrio Ubaldi
Pallacanestro/Porto Sant’Elpidio si gode la salvezza
Malloni dall’inferno al paradiso
È finita nel migliore dei modi la stagione della Malloni Porto Sant’Elpidio, i biancoazzurri infatti hanno centrato l’agognato traguardo della salvezza nel campionato di Serie B dopo aver sconfitto 74-62 la Virtus Pozzuoli nello spareggio di Ferentino. Un lieto fine che non cancella però le tante difficoltà attraversate dal team di coach Marco Schiavi il quale per tutta la stagione ha tentato di trovare la quadra ad una formazione radicalmente trasformata nel corso dei mesi. Che sarebbe stato un calvario lo si era capito già da subito: il neo-acquisto Bruno neanche viene tesserato e per un problema al ginocchio torna a casa lasciando il ruolo di “cinque” al ex capitano Mirko Romani. Non finisce qua: Armin Mazic, il talentuoso slavo non è quello di cui la Malloni ha bisogno e a novembre viene rimpiazzato da una vecchia conoscenza, quell’Antonio Serroni che molto bene fece nella stagione 2009/2010.
L’innesto della guardia teramana non basta, il diesse Pallotti deve necessariamente tornare sul mercato alla caccia di un play ed ecco che da Salerno arriva Marco Cucco. Il cerchio però stenta a chiudersi e le non perfette condizioni di salute di Romani porta la società ad effettuare un terzo movimento in entrata. Da Crema arriva Ygor Biordi, lungo sammarinese che si ritaglierà uno spazio importante nelle gerarchie di coach Schiavi. Nonostante la metamorfosi i risultati stentano ad arrivare e a metà stagione è chiaro l’obiettivo da raggiungere: salvezza attraverso i play-out. Poche le gioie: vittorie in casa con Pescara, Bisceglie ed Ancona, tanti i dolori con quasi tutti i derby persi, alcuni anche al fotofinish. Ed ecco che si arriva al playout con Catanzaro, la primavera sorride alla Malloni che si sbarazza 3-0 della compagine calabrese ma non può far altro che tuffarsi nell’inevitabile spareggio con Pozzuoli. Parte malis-
simo Porto Sant’Elpidio che paga l’emozione di una gara da dentro o fuori poi nel secondo tempo pesca dal cilindro la migliore prestazione difensiva della stagione e mette il turbo, vittoria e salvezza per una festa che può finalmente iniziare. Se ancora però è presto per sapere come sarà la Malloni 2019/2020 un dato è certo: per il sodalizio di Via Volta sarà il settimo campionato di Serie B consecutivo, il 66esimo anno di attività di cui gli ultimi 35 tutti nei campionati nazionali. Per il Porto Sant’Elpidio Basket, in un momento assai complicato e difficile per il basket nazionale, questi sono numeri di cui andare fieri ed orgogliosi.
Tennistavolo/Il team si Sant’Elpidio a Mare ha invece conquistato la C2
Storica promozione in B2 per la Virtus Servigliano
Nel panorama nazionale di tennistavolo ha destato molto interesse e curiosità la promozione in serie B2 della Virtus Servigliano, che ha piegato la resistenza del Rimini e del Forlì (avversarie molto agguerrite) grazie a due colpacci esterni ottenuti nel girone di ritorno. Partita in C1 come matricola, la squadra serviglianese ha inanellato una serie di vittorie davvero incredibile ed è riuscita a salire in vetta alla graduatoria, poi a involarsi solitaria verso lo storico traguardo della B2 che la annovera tra i primi 128 club d’Italia. Nel corso dell’attuale campionato la Virtus ha ina-
nellato 13 vittorie di fila. Protagonisti della storica galoppata il quartetto composto da Alessandro De Vecchis (17 vittorie personali su 18 gare), Lucio Censori (20 su 24), Federico Antenucci (19 su 25) e Massimo Mosconi (8 su 14). Va detto che proprio Mosconi, storico capitano della Virtus, venne ingaggiato nel 2003 proveniente dal Cus Camerino e da allora ha firmato tutte e quattro le promozioni del team giallorosso. Oltre alla Virtus Servigliano promossa in B2, la TT Vita, storica squadra di tennis tavolo di Sant’Elpidio a Mare, ha conquistato la promozione in C2.
Un gran bel traguardo raggiunto a conclusione di una stagione che ha portato tante soddisfazioni. “Non possiamo che congratularci con Enrico Macerata, Noris Cocci e tutti gli altri protagonisti che hanno raggiungo un così importante traguardo – dice l’Assessore allo Sport elpidiense Alessio Pignotti – e sono certo che l’impegno porterà tanti buoni risultati anche nelle prossime stagioni. L’auspicio è che si possa avere un avvicinamento a questo sport da parte dei più giovani affinché si continui a portare avanti, negli anni, questa tradizione sportiva”.