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Cartellone
ANNO 17 - N.3/2019 - 8 Marzo
“Amores” e “Beige” per la chiusura della stagione teatrale di Petritoli 19
Periodico di informazione del Fermano Distribuzione gratuita
Poste Italiane S.P.A. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DBC Ascoli Piceno.
Ritorno alla terra
Stile di vita rurale A Monsampietro Morico esempi di rigenerazione post sisma sfruttando l’agricoltura 7 Sociale
9 Salute
12 Economia
Arginare il gioco d’azzardo
Più servizi per l’oncologica
Raccontando gli artigiani
14 Terra Nostra Altidona e Padaso il futuro in un ponte
17 Cultura Quelle memorie dai Sibillini
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19 Cartellone L’usato torna in fiera
COGNIGNI
22 Sport I Cobra colpiscono in Scozia
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Orario: 9-13 / 16-20
8 marzo 2019
Focus/Ruralità
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I creatori dell’associazione culinaria e agricola La Bibioteca
Con Filipe e Sophia il bio è servito di Federica Balestrini
La Bibioteca è un’associazione aperta a tutti che organizza deliziosi eventi gastronomici, workshops, corsi di cucina professionale e di agricoltura presso l’azienda agricola biologica IndacoFoods nella campagna di Monsampietro Morico. Suo obiettivo principale è quello di promuovere l’agricoltura e il cibo sostenibili. Come nasce Bibioteca e perché la scelta di Monsampietro Morico? “Filipe ed io ci siamo conosciuti 9 anni fa ad Amsterdam – ha raccontato Sophia De Jong, presidentessa dell’ associazione e co-proprietaria della fattoria assieme a suo marito Felipe Da Cunha -. Eravamo due chef alla ricerca di uno stile di vita più rurale, sano e rilassato. Entrambi avevamo un forte legame con la nostra terra d’infanzia, ma ancora non avevamo abbastanza conoscenza o esperienza concreta in campo agricolo. Così, dopo aver viaggiato per un anno nelle campagne argentine, abbiamo inteso che il nostro obiettivo futuro era quello di dar vita ad una fattoria tutta nostra nella quale avremmo cucinato con i nostri propri prodotti biologici e locali. Monsampietro ci ha permesso di realizzare il nostro sogno. Qui anni fa si trasferì e si sposò la mia mamma, la quale ci descrisse le Marche come la regione più bella d’Italia. Noi la
seguimmo un anno dopo.” Quali i principi della vostra cucina? “Noi non siamo ‘hard core’ o idealisti, ma proviamo a fare la differenza con la nostra attività – ha proseguito dicendo Felipe -. Siamo giovani ritornati alla terra con il desiderio di averne cura. La Bibioteca è un luogo in cui vogliamo invitare gente a godere di uno ‘stile di vita rurale’ e facciamo tutto questo attraverso i nostri eventi gastronomici, workshops e con la possibilità di permettere a chiunque di lavorare nella nostra fattoria. Abbiamo un po’ di tutto, non coltiviamo soltanto il grano e non alleviamo solo maiali, ma amiamo la biodiversità sia nel terreno che nella nostra cucina. D’inverno cuciniamo piatti etnici ogni domenica a pranzo, mentre d’estate un menù degustazione di 5 piatti raffinati e creativi
sempre con prodotti stagionali. Cerchiamo di vivere piacevolmente ogni giorno, rispettando gli animali e la terra, coltivando l’orto e l’allevando api, polli, maiali, semi, organizzando letture e workshops.” In cosa consistono i vostri workshop? “Facciamo tante cose diverse: dal pane alla pasta madre, yoga, letture sull’apicoltura, come fare un giardino in bio, erbe cosmetiche o commestibili. Durante l’estate viene fissato un evento ogni settimana. Lavoriamo insieme ad esperti nel loro campo, il programma degli eventi è aggiornato due volte al mese sul nostro sito web. Siamo un’associazione alla quale sono iscritti numerosi soci. Inizialmente accoglievamo più richieste da parte di stranieri (inglesi, tedeschi, olandesi, belgi, scozzesi), mentre oggi registriamo un alto numero di italiani.”
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8 marzo 2019
Focus/Ruralità
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Nico Speranza, i vini, l’impegno per il suo borgo e lo sguardo sul mondo
Ritorniamo in campagna, lavorando con serietà di Andrea Braconi
Il nonno gli ha insegnato tutto. E le memorie, le tradizioni respirate a pieni polmoni, quell’amore incondizionato per la terra non poteva che segnarne la vita, soprattutto dopo la scomparsa di quell’uomo al quale era legato a doppio filo. Nico Speranza, titolare dell’azienda Vittorini di Monsampietro Morico, è un 44enne che in quelle vigne ha messo mani e faccia, raggiungendo grazie ad enormi sacrifici mercati come Svizzera, Australia, Inghilterra e, il prossimo anno, Olanda. “L’azienda nasce nel 2005, quando dal Veneto mi trasferisco qui. Con la morte del nonno nel 2008 iniziamo la ristrutturazione della casa colonica che adeguiamo a cantina, iniziando l’attività anche grazie ad un enologo e ai primi rudimenti da parte di anziani della zona”. E cresce, Nico. Anno dopo anno. “Oggi abbiamo 2,5 ettari di vigneto e oltre a vitigni autoctoni per diversificare ne abbiamo anche qualcuno internazionale. Come prodotti siamo arrivati a due bianchi, un rosato e un rosso”.
Ma è la filosofia di fondo che fa capire come qui tutto sia diverso. “Facciamo il vino come va fatto, cioè seriamente. Se dichiaro una cosa è quella e morirei per mantenere questa cosa qui. La mia missione è quella di fare vini buoni, cercando di aggiornarmi sempre di più. E ovviamente di riuscire a venderlo sempre di più”. Il ritorno in campagna, per Nico, non è un effimero trend. “Bisogna studiare bene, investire con intelligenza, perché è difficile riuscire a rendere sostenibile l’azienda. Io ce l’ho fatta, ma sono stati 13 anni di sacrifici. E adesso si vede un po’ di luce”. Da quella campagna, in passato, erano scappati tutti. O quasi. “Dopo la guerra evocava situazioni di povertà, ma adesso le cose si sono capovolte e quindi c’è un ritorno. Io ho fatto la strada contraria dei miei genitori, ma chi è rimasto ha condotto una vita di qualità e oggi questo è finalmente capito. Nessuno però ti regala niente, questa è la prima regola”. A dire il vero, il primo a regalare qualcosa è proprio lui: è il suo tempo che mette a disposi-
zione, per il suo borgo e per una comunità che sembra aver perso punti di riferimento. “Un anno fa abbiamo organizzato un corso di potatura di viti con lo Sprar e con la Fattoria Sociale di Montepacini, con due giornate di lezioni base e tre di pratica. È stata un’esperienza meravigliosa e ci dobbiamo educare al fatto che il diverso arricchisce, non dobbiamo averne paura. Quelle persone erano stupende, ragazzi che venivano da situazioni disagiate ma con una grande voglia di impegnarsi e di lavorare. Quest’anno li chiamerò anche per fare la vendemmia. È un arricchimento culturale, per me ma anche per tutto il territorio”.
Il sindaco Gualtieri: “La ricetta? Accettarsi l’un con l’altro”
Monsampietro Morico verso il rilancio post terremoto di Serena Murri
Monsanpietro Morico è ancora nella fase della messa in sicurezza e, con un centro storico offlimits, il centro dell’entroterra di 637 abitanti, di cui 50 ancora gli sfollati, prova a risalire la china a piccoli passi dopo il sisma. Le due aziende legate all’universo agricolo che abbiamo presentato e che entrambe insistono nel territorio comunale, possono essere un esempio di rilancio legato alla terra, ma c’è tanto da fare. “Stiamo ancora gestendo la fase di emergenza, mentre la ricostruzione è ancora al di là da venire, l’impegno continua ad essere importante” così il sindaco, Romina Gualtieri. Quali edifici avete riaperto? “La Chiesa di San Michele Arcangelo ha riaperto lo scorso 4 novembre, siamo stati il primo Comune nel cratere a seguire l’ordinanza di riapertura. Una speranza verso la prosecuzione perché la chiesa non è solo un luogo di culto ma anche d’incontro, soprattutto dopo il terremoto per una società, se le persone non si sentono comunità, finiscono per abbandonare i centri che si smembrano. E’ il pericolo più grande che una comunità toccata dal sisma può correre”. Quali servizi essenziali siete riusciti a mantenere? “La scuola Giovanni Paolo II rappresentava una gran-
de criticità ma grazie a donazioni da tutta Italia sono state acquistate due lavagne multimediali e computer per l’avvio del corso di robotica nell’ambito dell’ISC di Montegiorgio. Abbiamo ottenuto il potenziamento del tempo pieno a scuola, con mensa e trasporto assicurato. Al corso di robotica, si aggiunge l’insegnante di madrelingua inglese e discipline proiettate nel futuro, con un occhio al passato, coinvolgendo anche i nonni in attività come la realizzazione di cesti con metodologie moderne”. Qual è la situazione post-sisma fra centro e periferie? “Il centro storico fa ancora parte della zona rossa per il completamento della messa in sicurezza così come la chiesa dei Santi Pietro e Antonio Abate e piazza Roma a Sant’Elpidio Morico. Invece gli sfollati sono legati tutti al centro storico”. Su cosa puntare per il futuro? “Innanzitutto auspicherei le sistemazioni per danni lievi così da far tornare gli abitanti a viverci. Per le situazioni più gravi, dove ci sono stati crolli o inagibilità pesanti, auspichiamo il prima possibile l’avvio di pratiche di ricostruzione per lasciare due magnifici centri così come li abbiamo ricevuti. La gestione non è semplice ma ci auguriamo che la voce dei sindaci venga ascoltata”. Quali attività economiche caratte-
rizzano territorio? “La lavorazione del ferro, l’agricoltura: ci sono tre aziende importanti con 100 dipendenti”. Altre attività nate nella zona del cratere? “Qualcuna, come quelle legate ai prodotti tipici, sono tante le zone franche urbane anche per incentivare gli imprenditori ad investire con sgravi fiscali”. Attività rivolte al turismo? “B&B e agriturismi ma soprattutto country house che sono 4”. La promozione turistica procede? “La promozione da parte delle associazioni è stata importante, per sfruttare il nostro potenziale, come l’associazioni Kwanis di Fermo che si occupa
di crescita, educazione e miglioramento dei minori. Vorrebbero occuparsi anche di uno studio di marketing sul nostro territorio da far conoscere ai soci del loro club”. Continuano anche gli impegni istituzionali? “Cerco di essere sempre presente ai tavoli istituzionali, soprattutto in fase emergenziale non bisogna creare divisioni ma ridurle e cercare di lottare compatti per ricostruire quello che il sisma ci ha tolto”. Qual è la ricetta dei monsampietrini? “Accettarsi l’un con l’altro e fare sistema. Insieme si ritrova il senso della famiglia e della società”.
ANNO 17 - n. 3 - 8 Marzo 2019
Editore: Edizioni Fisal Dir. Responsabile: Alessandro Sabbatini Art: Marco Borzacchi Imp.: Andrea Ferracuti Pompa Stampa: Tipografia Luce - Osimo Vignette: Daniele Ripani Dir. Amministrativo: Gianfranco Sabbatini CORRIERE NEWS - Viale Trento, 5 - 63900 Fermo tel. 0734.223110 - fax 0734.220161 www.corrierenews.it - info@comunicaeventi.it
Per la vostra pubblicità: 0734.223110 Autorizzazione Tribunale di Fermo n. 2/2003 del 11/03/2003
Prossimo numero in distribuzione dal 12 aprile al 9 maggio
8 marzo 2019
Sociale/News Fermano/Siglato un protocollo per arginare il fenomeno
Disturbo da gioco d’azzardo, lottiamo insieme Lo scorso 26 febbraio, in concomitanza con la “Giornata dedicata alla lotta al gioco d’azzardo patologico”, è stato siglato il protocollo d’intesa per la costituzione della “Rete territoriale di contrasto al disturbo da gioco d’azzardo (DGA) e dalla dipendenza da nuove tecnologie e social network” tra l’Area Vasta 4, la Provincia di Fermo e gli Ambiti Sociali. A livello nazionale i dati parlano di una percentuale che si attesta al 2,4% di giocatori “a rischio severo” di gioco problematico, un dato che proiettato a livello locale varrebbe a dire potenzialmente circa 1100 persone all’interno dei Comuni dell’Area Vasta 4 di Fermo. Stime che in realtà non corrispondono con i 58 pazienti trattati dal Servizio Territoriale Dipendenze Patologiche nel 2017 (57 pazienti con dipendenza da DGA e 1 con dipendenza da social network). Inoltre la tendenza dal 2015 al 2017 è in diminuzione se si considera che i pazienti trattati sono stati 67 nel 2015 e 63 nel 2016. L’occasione della firma del protocollo è stata utile anche per delineare la figura tipo da parte dei responsabili tecnici del Dipartimento Dipendenze Patologiche ASUR A.V.4: uomo, adulto, occupato, con licenza media inferiore. La fascia d’età più soggetta a questo tipo di dipendenze è quella 30-54 anni con 33 pazienti
in cura, 6 sono i pazienti tra i 19 e 26 anni, mentre 18 gli over 54. Di questi, 47 sono uomini e 11 donne. In merito all’aspetto occupazionale 33 persone hanno una occupazione stabile, 7 sono occupati saltuariamente, 10 i disoccupati, 3 gli studenti, 1 casalinga e 3 sono pensionati. La suddivisione per titolo di studio dimostra che la scolarizzazione resta un importante fattore di protezione in quanto 32 persone hanno una licenza media inferiore, 17 la licenza media superiore ed 1 utente ha il diploma di qualifica professionale. Il trend dei pazienti in cura dunque, seppur sulla carta positivo, non conferma la capillarità e la diffusione del “sommerso” di un fenomeno in continua evoluzione. I dati offrono una rappresentazione sottodimensionata, di fatto pochissime persone arrivano ad accettare la propria dipendenza ed avviare il processo di cura. E’ proprio questa difficoltà sommata ad una realtà territoriale caratterizzata da fattori e predisposizioni ambientali che spingono gli attori che hanno siglato il protocollo ad un’azione condivisa e mirata affinché la problematica emerga nella sua totalità. Con il fine di poter mettere in campo tutte le risorse necessarie per far si che le fasi di prevenzione, cura e riabilitazione avvengano nella maniera più efficace possibile. (p.g.)
I numeri della patologia Pazienti in trattamento (2017) Totale: 57 Disturbo da gioco d’azzardo, 1 dipendenza da nuove tecnologie e social network Età: 19-29 anni 6 pazienti; 30-54 anni34 pazienti; più di 54 anni 18 pazienti Genere: 47 uomini, 11 donne Istruzione: 32 licenza media inferiore, 17 licenza media superiore, 1 diploma qualifica professionale Stato occupazionale: 33 occupazione stabile, 7 occupazione saltuaria, 10 disoccupati, 3 pensionati, 3 studenti, 1 casalinga
Breve M.Rinaldo Servizio di accompagnamento solidale Dallo scorso primo marzo il Comune di Monte Rinaldo ha attivato un servizio gratuito di “Accompagnamento Solidale” dedicato agli anziani ed alle persone bisognose di aiuto e sostegno allo svolgimento delle mansioni giornaliere di primaria necessità. L’Amministrazione Comunale si è spesa per garantire a queste persone la possibilità di recarsi negli ambulatori per effettuare le visite mediche, poter fare la spesa e recarsi in farmacia. Il servizio tende a diventare, grazie all’impiego dei volontari del Servizio Civile, un mezzo di fondamentale supporto alle persone in condizioni di limitata rete familiare/amicale e una soluzione concreta ad un tema importante.
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Sociale/News
8 marzo 2019
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M.Urano/Progetto contro la discriminazione di genere P.S.Elpidio/Al via la fase di assegnazione
Torna “Lei è Franca Viola”
Arriva alla quarta edizione “Lei è Franca Viola”, il progetto culturale contro la discriminazione di genere sostenuto dal Comune di Monte Urano. Primo appuntamento sabato 9 marzo alle 17,30 presso la Sala delle Riunioni del Palazzo Comunale con “La rete dei servizi per il supporto alle donne vittime di violenza”, con l’intervento della Commissione pari opportunità della Provincia di Fermo; domenica 10 marzo, ore 16, presso la Chiesa di San Giovanni Battista, incontro pubblico sul tema “Essere donna nella divina commedia – Beatrice, l’incontro fatale”, relatrici Nanda Anibaldi, Luisa Serroni e Gilda Traini. Venerdì 15, ore 21,15, si torna al Palazzo Comunale per la presentazione del libro “V(H)O-MAN l’educazione dei giovani maschi: riflessioni e sfide per un cambiamento”, intervento dell’autrice Orietta Candelaresi; sabato 16 marzo, nella Chiesa di San Michele Arcangelo alle ore 21,15, si terrà il concerto della Corale “Dolce canto a Leo” di Monte Urano diretta dal M° Stefania Cocco dal titolo: “La figura femminile tra realtà e spiritualità” in collaborazione con il duo sax Letizia Illuminati e Monica Noschese, interventi di Alessandra Cognigni (Consigliera di parità della Provincia di Fermo) e Antonella Orazietti (Presidente Commissione Provinciale per le pari opportunità della Provincia di Fermo) Altri tre incontri pubblici sul tema “Essere
donna nella divina commedia” con Nanda Anibaldi, Luisa Serroni, Gilda Traini. Domenica 17 marzo, nella Chiesa di Santa Maria Apparente alle ore 16, il tema è “Le donne dal mito dalla leggenda dalla storia”; domenica 24 marzo presso la Chiesa di San Rocco, ore 16, si parlerà di “Dentro l’amore” e domenica 31 marzo, Chiesa di San Michele Arcangelo, ore 16, le tre relatrici disquisiranno sulla “Vergine madre”. Sabato 30 marzo alle 21 proiezione del docufilm “Dove bisogna stare” del regista Gabriele Gaglianone, presso il Centro Icaro di Via Gioberti, alla presenza di una delle protagoniste: Georgia Borderi. Il ultimo, sabato 6 aprile, all’Oratorio San Rocco, ore 17, è in programma una narrazione autobiografica di Anna Agostiniani “Perché’? Unna storia vera” a cura di Michele Albini e Giulia Bornacin, Premio “Standout Woman Award 2018 – premio internazionale “donne eccellenti” - Premio Salone internazionale del Libro di Torino 2017. Nel corso del mese di aprile verranno organizzati incontri tenuti dall’associazione On The Road onlus con l’intento di sensibilizzare i ragazzi e le ragazze sul tema della violenza contro la donna, partendo da una riflessione sugli stereotipi di genere e laboratori creativoeducativi a cura della casa editrice Miriagono di Roma che presenterà la collana delle Antiprincipesse.
Lavori conclusi per 13 nuovi appartamenti Erap
Attesa terminata per i 13 nuovi appartamenti dell’Erap che sono stati realizzati in via Isola di Ponza a Porto Sant’Elpidio. I lavori per la costruzione dei nuovi alloggi si sono conclusi e l’Erap ha richiesto l’abitabilità. Contestualmente gli uffici dei servizi sociali hanno avviato il percorso per l’assegnazione degli appartamenti agli aventi diritto. La nuova struttura comprende 13 alloggi: dieci appartamenti di 70 mq, 2 da 50 mq e un appartamento di 30 mq. “Finalmente – dichiara il Sindaco Nazareno Franchellucci - grazie a Erap e Regione Marche, abbiamo completato un complesso che fornisce risposte all’emergenza abitativa, un problema molto serio. Ora alle famiglie spetta il lavoro più difficile e allo stesso tempo più piacevole: costruire una nuova e piccola comunità coesa. I nuovi appartamenti rappresentano un nuovo concetto di edilizia residenziale pubblica che raggiunge standard qualitativi e ambientali molto alti. Entro fine anno inizieranno anche i lavori di una struttura gemella che sorgerà proprio di fronte a quella ultimata per garantire nuove risposte alle persone in difficoltà”. “E’ un intervento di qualità – sostiene l’Assessore Luca Piermartiri –. Grazie alla politica regionale e dell’Erap, le case popolari sono cambiate, ora sono tra quelle meglio realizzate ed in questo difficile momento di congiuntura economica rappresentano una risposta importante per i meno abbienti”.
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8 marzo 2019
Salute/News Fermano/Innovativo percorso di genetica oncologica
Fare squadra per dare di più ai pazienti
Mettere in rete risorse e competenze diverse che contribuiscano a dare risposte e ad offrire servizi a chi purtroppo si trova a dover affrontare una patologia oncologica che non coinvolge solo il paziente ma l’intero nucleo familiare. In questa direzione si inserisce la convenzione tra l’Area Vasta 4 di Fermo e l’Ospedale Regionale Torrette. Il fulcro dell’accordo è rappresentato da un innovativo percorso di genetica oncologica che offrirà la possibilità non solo ai pazienti ma anche ai cittadini che abbiano una familiarità per tumore, di poter accedere ad un counseling genetico presso l’Oncologia di Fermo che in rete con il Centro Hub di riferimento regionale ad alta specializzazione di genetica oncologica “R. Cellerino” sito nella Clinica Oncologica degli Ospedali Riuniti di Ancona, potrà effettuare uno screening dei soggetti candidabili al test genetico e inviare i campioni di sangue direttamente al centro di riferimento regionale. In questo modo si limiteranno gli spostamenti dei pazienti che potranno effettuare il prelievo direttamente presso l’Oncologia del territorio e recarsi ad Ancona solo una volta che il risultato del test sarà disponibile, per acquisirne il referto e le raccomandazioni da seguire per i successivi controlli. “Andiamo verso la medicina di precisione: esistono persone affette da specifiche malattie diverse da tutte le altre, un concetto che si estrinseca in filoni di azione: dove esiste la necessità di una
mappatura genetica bisogna farla – Interviene il Direttore Generale degli Ospedali Riuniti di Ancona Michele Caporossi - Prima pochi centri in Italia facevano queste operazioni, oggi nelle Marche abbiamo una grande opportunità grazie all’accordo strategico tra Regione Marche e Regione Lombardia e tra l’Istituto Nazionale Tumori l’Azienda Ospedaliera di Ancona. Collegare Fermo a questa enorme rete non è stato un problema, grazie alla disponibilità di persone illuminate. La collaborazione che andiamo a stabilire permette al paziente di Fermo di ricevere qui le cure senza spostarsi, attraverso la movimentazione di referti che supplirà in questo senso”. Una rete intelligente, dunque, nella quale la logistica sanitaria supplisce ai movimenti delle persone. “Siamo già avanti – conclude Caporossi – e presto, presumibilmente entro l’anno in corso, struttureremo una rete oncologica regionale in cui gli Ospedali Riuniti di Ancona lavorano in sinergia e a sostegno del territorio con l’obiettivo di ottimizzare i percorsi di diagnosi e cura dei pazienti affetti da patologie complesse, quali i tumori rari”. Secondo la Professoressa Rossana Berardi, direttrice della Clinica Oncologica Ospedali Riuniti “studi epidemiologici dimostrano che le regioni che fanno rete risolvono di più i problemi oncologici. Si tratta del 56% di sopravvivenza
Montegiorgio/Vari interventi
Soldi per l’ospedale di comunità
Nell’ambito di un programma di interventi di efficientamento energetico, di prevenzione sismica in edifici pubblici e sostegno alla ripresa socio economica delle aree colpite dal sisma, la Giunta Regionale ha approvato un Piano di interventi di efficientamento energetico e prevenzione sismica in edilizia sanitaria con l’assegnazione di risorse per alcune strutture. Tre queste, 4 milioni e 100 mila euro sono stati destinati all’Ospedale di Comunità di Montegiorgio, per lavori di adeguamento/miglioramento sismico e riqualificazione energetica. “È particolarmente significativa - afferma l’assessore regionale Fabrizio Cesetti - l’attenzione della Regione nei confronti di questa struttura sanitaria, presidio strategico che serve tutta la Valle del Tenna, tenuto a battesimo dal presidente Ceriscioli all’inizio di questo mandato di governo e che ora sarà adeguato e riqualificato con l’esecuzione di un complesso di opere che renderanno l’edificio ancora più sicuro e ne valorizzerà il ruolo nella promozione dell’efficienza energetica. E questa assegnazione - conclude Cesetti – dimostra anche il pieno riconoscimento delle attività svolte dall’Ospedale come polo di integrazione ospedale-territorio e di continuità delle cure”.
Breve Montegranaro Riattivato il servizio di visite ginecologiche È stato riattivato lo scorso 3 marzo il servizio di visite ginecologiche nella sede Distrettuale di Montegranaro. “La considero una buona notizia per Montegranaro e per tutto il territorio – dichiara il sindaco Ediana Mancini -. Il reparto diretto dal dottor Scartozzi, quindi, ha qui un ulteriore servizio a favore delle donne, che sarà curato dal medico ospedaliero Valentina Biondini, alle quale auguro, insieme al suo staff, i miei sentiti auguri di buon lavoro”. Le visite possono effettuarsi i mercoledì mattina, per un massimo di 10 appuntamenti da 20 minuti ognuno, dalle ore 8.20 alle 11.20.
a cinque anni per gli uomini e del 65% per le donne. E’ fondamentale lavorare sulla genetica oncologica. In tal senso la Clinica Oncologica serve tutta la regione per i test di identificazione dei tumori familiari. Oggi ci apriamo al territorio: il test genetico verrà effettuato anche nel Fermano, qui ci sono professionisti formati al centro di Ancona per anni, adeguati per poterlo fare. I pazienti non verranno ad Ancona per la consulenza, ma tutto si farà nel territorio con il prelievo del campione di sangue e lo spostamento del campione nel nostro centro per l’analisi e le indicazioni su come gestire il paziente”. Nell’accordo stabilito rientra anche la rete tumori rari che riguardano circa il 30% del totale: Ancona ha un accordo con l’Istituto Nazionale Tumori; Fermo, annettendosi ad Ancona, entra nella rete: i benefici per il paziente sono molteplici, in più questo porterà dei finanziamenti per fare ricerca, educazione e formazione per giovani. Sulla stessa linea il dottor Renato Bisonni, direttore dell’unità di Oncologia dell’Ospedale “Murri” di Fermo: “Apriremo un ambulatorio specifico al “Murri” con una professionista specializzata e formata ad Ancona, la dottoressa Del Prete. Spero in altri passi con gli Ospedali Riuniti di Ancona perché tutte le cure possano essere fatte nel nostro reparto. Noi siamo a disposizione e vogliamo che il paziente abbia il massimo delle attenzioni e delle opportunità”. (Alessandro Sabbatini)
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8 marzo 2019
Economia/News Marche/21,7 milioni di euro
Aiuto alle imprese dell’area del cratere
La Regione Marche mette a disposizione 21,7 milioni di euro di aiuti alle imprese che realizzano o hanno già realizzato, a partire dal 24 agosto 2016, investimenti produttivi e che hanno sede operativa nei Comuni del cratere sisma al momento dell’erogazione. “Un bando – ha spiegato il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli - che finanzia sia spese già fatte sia quelle necessarie per aprire una nuova attività. Si tratta di risorse a fondo perduto che parlano veramente a tutti anche perché sono più accessibili rispetto ai fondi Ue”. L’avviso pubblico sarà aperto il prossimo 25 marzo e scadrà il 25 maggio. I fondi a disposizione sono così suddivisi: attività produttive € 19.530.000; agricoltura primaria € 1.085.000; pesca e acquacoltura € 1.085.000. I contributi saranno concessi a fondo perduto (in conto capitale) e in regime de minimis a fronte dell’effettuazione di nuovi investimenti produttivi, anche finalizzati alla realizzazione di nuove unità produttive o all’ampliamento di unità produttive esistenti. Le spese ammissibili vanno da un minimo di 20.000 euro fino ad un massimo di 1,5 milioni. La modulistica è reperibile presso il Servizio Attività Produttive, Lavoro e Istruzione – P.F. Economia Ittica, Commercio e Tutela dei Consumatori o scaricabile dal sito internet: www.regione.marche.it
CNA INFORMA Pensioni. Novità 2019: Quota 100 e Opzione Donna In via sperimentale, per il triennio 2019-2021, possono conseguire il diritto alla pensione anticipata i lavoratori dipendenti e autonomi che abbiamo raggiunto un’età anagrafica di almeno 62 anni e un’anzianità contributiva minima di 38 anni. Per conseguire tale trattamento pensionistico è richiesta la cessazione del rapporto di lavoro e l’apertura della ‟finestra” di accesso (trimestrale o semestrale) in cui non è necessario svolgere attività lavorativa. Chi ha maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2018, consegue il diritto dal 1 aprile 2019; chi li matura invece a decorrere dal 1° gennaio 2019, consegue il diritto trascorsi tre mesi dalla maturazione dei requisiti. Per i dipendenti della Pubblica Amministrazione la finestra di accesso è di sei mesi: chi ha maturato i requisiti entro il 29 gennaio 2019, consegue il diritto alla prima decorrenza utile del trattamento pensionistico dal 1° agosto 2019, mentre coloro che perfezionano i prescritti requisiti dal 30 gennaio 2019, conseguono il diritto alla prima decorrenza utile del trattamento pensionistico trascorsi sei mesi dalla maturazione dei requisiti e comunque non prima del 1° agosto 2019. La “Pensione quota 100”, a pena di sospensione della stessa, è incumulabile con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000 euro lordi annui. Al pensionamento con Quota 100 non può accedere il personale militare appartenente alle Forze armate, il personale delle Forze di Polizia e di Polizia penitenziaria, il personale operativo del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco ed il personale della Guardia di finanza. Il percettore di NASpI può, attraverso la presentazione della domanda di pensione Quota 100, rinunciare al trattamento di disoccupazione in favore di quello pensionistico. Per le lavoratrici donne è stata prorogata la facoltà di accedere alla pensione anticipata secondo le regole di calcolo del sistema contributivo: devono aver raggiunto, entro il 31 dicembre 2018, contestualmente un’anzianità contributiva di 35 anni e 58 anni di età, se lavoratrici dipendenti, o 59 anni di età, se si tratta di lavoratrici autonome. Le lavoratrici potranno accedere a tale trattamento trascorsa la finestra di accesso dalla maturazione dei predetti requisiti: tale finestra è di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e di 18 mesi per le lavoratrici autonome. Il patronato Epasa – Itaco è a disposizione per tutte le informazioni e per l’inoltro delle domande. Referenti: Dott.ssa Sabrina Giusti, Roberta Di Lorito, tel. 0734/600288 (Fermo), 0734/992746 (P.S.Elpidio) mail fermo@epasa-itaco.it Via Salvo D’Acquisto n.123, 63900 Fermo (FM) – Via Belvedere n.20 (Villa Baruchello), 63821 Porto Sant’Elpidio (FM)
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Economia/News
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Fermano/Dopo il MICAM, il 6 aprile presentazione e prima visione al Cineteatro “La Perla”
Gli artigiani di Montegranaro raccontati in un documentario Un percorso tra memoria e futuro come indica lo stesso titolo di un documentario tutto dedicato ai maestri calzolai della città veregrense, alla loro storia e all’evoluzione di cui è stato protagonista questo comparto negli anni. 47 minuti firmati dall’Altri Italia Club di Montegranaro, che vanta il sostegno della Fondazione Cassa di Fermo, del Comune di Montegranaro e dell’Assemblea Legislativa delle Marche e che vede il contributo di varie aziende, marchi, del territorio come Premiata, Giuseppe Corvari, Doriano Marcucci, Damiano Chiappini, Formificio Veregra, Claudio Marini, Bottega Tosi. A filmare, intervistare e fotografare gli artigiani sono stati tre soci del Club: il giornalista Samuele Baccifava, il fotografo Gianfranco Mancini e il videomaker Alberto D’agostino. Dalla sua gestazione, il documentario ne ha fatta di strada: da Montegranaro è partito per approdare al Micam di Milano per una presentazione ufficiale alla stampa nazionale e non, per tornare a casa il 6 aprile, al Cineteatro La Perla dove, per le 21 è prevista la prima proiezione, a ingresso gratuito. I tre - in realtà - non sono dei “novellini”, in quanto avevano già raccontato i produttori di patata rossa di Colfiorito e la storia di Montelparo attraverso gli occhi dei suoi anziani, prima di realizzare un filmato che narrasse le radici calzaturiere della loro stessa città. “Nemo propheta in patria” ovvero “Nessuno è profeta nella propria patria” afferma una famosa locuzione latina. Samuele, dopo aver raccontato
altre realtà, come siete approdati al progetto di “Tra memoria e futuro: Montegranaro, le sue calzature, i suoi artigiani”? “Da circa due anni con l’Altri Italia abbiamo creato una sezione dedicata ai racconti, dedicata ai personaggi dei paesi. A seguito dell’apertura della superstrada che collega Civitanova Marche a Foligno, ci siamo chiesti che fine avrebbero fatto i produttori e venditori della patata rossa di Colfiorito e siamo andati sul posto per raccontare le loro storie. Lì abbiamo realizzato un documentario di 15 minuti, appoggiati da 5 aziende grandi del posto, proiettato al Museo Archeologico di Colfiorito, con cui abbiamo collaborato. Prima c’era stato un primo progetto a Montelparo: in quel caso tutto è nato da un mio incontro casuale con un anziano del paese, Maurizio Beato. Da lì in poi abbiamo coinvolto altri personaggi del posto, fino a realizzare una mostra fotografica permanente di due mesi. In seguito è stata la volta di Ada Ponzi, governante di Anna Magnani. Centenaria, Ada abita ancora a Capodarco dove abbiamo organizzato la presentazione. Sulla scia di questi progetti, ci siamo detti: “Perché non raccontare gli artigiani? Cosa si può fare per ripartire, a seguito della crisi economica?” Abbiamo concluso che si può riavviare il tutto dall’artigianato, dalle tradizioni, dalla manifattura. Questo è stato lo stimolo iniziale”. Chi avete intervistato? “Non abbiamo pensato, in realtà, solo agli artigiani esperti, anziani, ma anche ai nuovi, magari persone di 30, 35 anni che lavora nella bottega
paterna, che ha fatto una scelta. Dentro ci sono trentenni come ottantenni. Inoltre, abbiamo intervistato chi con gli artigiani ha a che fare quotidianamente: Geremia Chiurchù che ancora oggi realizza le forme delle scarpe in legno, Giuseppe Corvari uno stilista di calzature che quest’anno festeggia 50 anni di attività e Vincenzo Mazza, fondatore della “Premiata”, che dal realizzare mocassini nel laboratorio sotto casa, è arrivato in tutto il mondo”. Non c’è solo un documentario. “No c’è anche un libro di fotografie, curato da Gianfranco Mancini, fotografo del progetto e Fondatore dell’Altritalia Club. Il libro ha una mia prefazione e molto probabilmente lo metteremo in vendita. Non ci sarà invece un dvd del documentario, non ci interessa, vorremmo solo che la gente venisse a vederlo, anzi vorremmo dargli anche uno scopo didattico, per questo abbiamo preso i primi contatti con le scuole e con le Università» Come è stata l’accoglienza al MICAM? “Positiva. Era presente Cancellara, presidente nazionale di Assocalzaturifici. Ci hanno contattato per un servizio sul loro magazine. Inoltre, anche Sky ci ha dedicato una bella intervista. Stiamo riscontrando che esiste un mondo che ha voglia di sapere chi siamo, la loro storia storia, i nostri racconti pur restando in provincia. Per questo vorremmo presto dargli un respiro internazionale. Sicuramente tradurremo il documentario in inglese”. Dal 10 marzo è online il trailer del documentario su YouTube. Silvia Ilari
Finanziamenti Agevolati a Dipendenti e Pensionati
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8 marzo 2019
Economia/News Fermano/Proroga fino al giugno 2019
Fermano/Considerazioni post fiere e prospettive
siliare è diventata il pretesto da un lato per invitare i giovani a scaricare l’applicazione (disponibile sia per Android che per iOS), dall’altro rilanciare l’impegno della Provincia nella zona interna. Un impegno, ha ribadito la presidente, manifestato attraverso la creazione di ben 5 sportelli Informagiovani (situati ad Amandola, Montefortino, Monte Rinaldo, Monte Vidon Corrado e Montegiorgio) e di due sportelli Fare Impresa (Amandola e Montegiorgio), che nei mesi scorsi hanno visto la presenza di numerose persone ed un costante lavoro da parte delle operatrici. Inoltre, Gener(Y)Action tornerà ad ospitare anche incontri pubblici, con la presenza degli istituti scolastici del territorio, a partire da quello programmato per la mattinata del 26 marzo con Marcello Mancini (il luogo è ancora da definire). http://gya.provincia.fm.it/ Andrea Braconi
La ricetta targata Cna ed avanzata dal presidente territoriale Paolo Silenzi e da Gianluca Mecozzi, con la necessità di guardare oltre le fiere, di insistere sui processi di internazionalizzazione e di dare forma ad eventi collaterali. Giampietro Melchiorri, vice presidente di Confindustria Centro Adriatico, che spinge per un rapido cambiamento di rotta e per rendere il Fermano attrattivo per la clientela internazionale. La Confartigianato che della Fashion Week milanese traccia un bilancio positivo e che sprona il territorio a non perdere di vista appuntamenti fieristici di livello. Sara Santori, presidente della sezione accessoristi di Confindustria Centro Adriatico e presidente nazionale Unac, che da LineaPelle invita a non focalizzarsi soltanto sulla produzione di scarpe quando si parla di accessori e, appunto, pellami. Sono le principali voci che dall’inizio di febbraio hanno sollevato le questioni più dirimenti per un comparto, quello calzaturiero, che continua ad annaspare, pur mantenendo vivi alcuni suoi baluardi. Certo, i numeri sembrano essere impietosi, con commesse in calo, aziende che chiudono ed un livello occupazionale quasi ai minimi storici. Gli imprenditori non demordono e giovano su tutti i tavoli le loro carte, dal regionale al nazionale, passando per Bruxelles. Ma è su un altro tavolo, quello per lo sviluppo e la competitività attivato dalla Provincia di Fermo, che sembrano provenire i segnali più importanti. Non solo il faticoso riconoscimento di area di crisi complessa, che permetterà di attingere ad ingenti risorse, ma soprattutto per una ritrovata sinergia tra i vari attori del territorio, oggi più che mai consapevoli che la sfida globale si vince attraverso una vera condivisione di obiettivi ed istanze. “Non è più tempo di andare da soli” ha rimarcato un imprenditore tra gli stand dell’ultimo Micam. Ora, però, oltre alle voci alzate, servono anche mani strette tra loro dentro un sistema economico che può vivere soltanto se compatto e consapevole delle proprie potenzialità. (Andrea Braconi)
App, sportelli e incontri: Il calzaturiero si gioca Gener(Y)Action si rilancia tutto al Tavolo
Il progetto c’era già e aveva caratterizzato il 2018 dei 17 Comuni inseriti nel cosiddetto cratere sismico. Anche la app c’era già, ricca di contenuti su corsi, bandi, concorsi, modalità per la compilazione di curriculum, offerte formative all’estero e tanto altro ancora. Lo staff c’era già, fatto da funzionari e vertici di una Provincia sempre bistratta ed umiliata ma che, nei fatti, ha dimostrato di rendere concrete le proprie azioni e di saper ben indirizzare le risorse conquistate partecipando a bandi pubblici. Mancava soltanto l’ok dell’Anci per un prolungamento fino al giugno 2019 di Gener(Y) Action, che è arrivato dopo un pressing della presidente Canigola, convinta della bontà del progetto e delle sue ripercussioni positive nell’area maggiormente colpita dai terremoti dell’agosto e dell’ottobre 2016, senza dimenticare la sequenza del gennaio successivo. Così la conferenza convocata lo scorso 28 febbraio nella Sala con-
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Terra Nostra/News
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P.S.Giorgio/A giugno l’inizio dei lavori
Azienda Informa/Q-bo Wellness
Restauro del cimitero, si parte
8 Marzo: relax solo per donne! Nell’ultimo numero di un settimanale di moda internazionale c’era un articolo sull’8 Marzo che iniziava con questa frase: “Altro che spogliarelli. Chiedete ad una donna come vorrebbe festeggiare l’8 marzo e vi risponderà: con le amiche, magari in una spa!”. Ed a pensarci bene è proprio vero: l’8 Marzo celebra l’essere donna in quanto madre, moglie, sorella, compagna, amica, insostituibile fonte di vita, sostegno, speranza, calore per uomini e civiltà. Quale cosa migliore di dedicarsi del tempo per condividere la gioia di essere una o tutte queste cose con del sano relax, coccole speciali e la complicità e l’affetto delle proprie amiche? Ogni giorno siete sempre di corsa tra lavoro e famiglia, a prendersi cura dei figli, della casa, a gestire tutti gli impegni e le responsabilità al lavoro… Ma per una volta, un giorno solo, provate a dedicare qualche ora solo a voi. A voi e alle vostre amiche, quelle che ci sono sempre quando avete bisogno di una spalla per piangere, una mano per rialzarvi, o semplicemente qualcuno con cui sorridere delle ironie della vita. E allora chiamate le vostre amiche e liberate DUE ore in agenda per celebrare la vostra grandezza perché non dovete fare cose straordinarie per essere grandi donne, già il fatto di essere donne, vi rende grandi! Al Q-bo Wellness di Montegiorgio tutto quello che devi fare per godere di questo giorno è dedicarti del tempo. Al resto penseranno gli operatori del centro. Per l’8 Marzo, il Q-bo ha in serbo tante sorprese per le amiche che vorranno trascorrere nella struttura di Montegiorgio questa giornata: relax nell’oasi benessere, massaggi e trattamenti rivitalizzanti, gustose cenette... ed un pensiero speciale! Nel sito Q-bo Wellness trovarete una sezione dedicata ai pacchetti dell’8 Marzo tra cui scegliere quello più adatto a voi! E se l’8 Marzo è anche il giorno del vostro corso preferito in palestra o in piscina, non preoccupatevi. Il Q-bo ha trovato il modo per farvi festeggiare lo stesso con la vostra amica del cuore: portatela con voi in piscina o palestra perché l’ingresso per lei sarà gratuito: si paga con l’amicizia. Auguri a tutte le donne!
Il progetto di restauro del cimitero settecentesco entra nel vivo. E’ stata recentemente sottoscritta la concessione tra il Comune di Porto San Giorgio e la società Rinnovarte che ha consentito di completare la procedura inerente specifici incentivi fiscali riguardanti le donazioni il completamento dell’opera (65%). Il gruppo di lavoro ha riferito di affrontare ora la fase di promozione dell’intervento, le ricerche storiche e le relazioni tecniche necessarie da sottoporre all’attenzione della Soprintendenza. Secondo le previsioni i lavori inizieranno all’inizio della prossima estate. Rinnovarte, assieme al sindaco, lancia un appello ai cittadini per il recupero della memoria storica con la consegna di materiale e documenti di interesse. E’ possibile farlo attraver-
so la pagina Facebook omonima del gruppo di lavoro Il progetto dell’ossario è visibile nel portale Art bonus (www.artbonus.gov.it). L’associazione ha avanzato la disponibilità, senza alcun onere economico per l’Ente, ad effettuare interventi di restauro conservativo. L’ossario sangiorgese necessita di un intervento urgente che contrasti il cedimento delle pareti e che verrà realizzato nell’arco di circa 4 - 6 mesi. Si va dalla messa in sicurezza, all’intervento sul laterizio fino al restauro delle strutture decorative. La proiezione di investimento per i lavori è stata stimata in circa 60.000 euro che saranno reperiti con la seguente modalità: 10.000 euro obiettivo della campagna di crowdfunding sul territorio e il resto da sponsorizzazioni.
Breve Fermano Fototrappole per furbetti L’ente Provincia di Fermo ha acquistato due fototrappole al fine di individuare e fotografare chi abbandona indebitamente rifiuti in luoghi non consentiti. I nuovi congegni, tecnologicamente avanzati, permettono di effettuare foto e video e sono funzionanti anche in notturna. Verranno ciclicamente spostati al fine di non dare punti di riferimento e consentiranno di immortalare l’incivile e di segnalarlo alle autorità preposte.
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Valdaso/Progetto intercomunale Altidona-Pedaso
Lavori decisivi per il ponte ciclopedonale di Serena Murri
Ponte ciclopedonale: ci siamo quasi. Procedono il lavori per il collegamento intercomunale tra Altidona e Pedaso che sarà possibile grazie al bando Reciproci, al quale i due Comuni hanno partecipato, presentando un progetto per il quale Altidona è capofila. L’infrastruttura, che permetterà di attraversare il fiume Aso, sta per diventare realtà e verrà realizzata in prossimità della foce del fiume Aso, sul territorio dei rispettivi comuni. Voci di corridoio ipotizzano che possa essere pronto o quasi per Pasqua. Si tratta di una infrastruttura della quale si sentiva necessità da sempre, per sorvolare il fiume Aso in sicurezza, evitando la pericolosità della strada statale e dell’uscita autostradale A14. L’importo dei lavori è di 365 mila euro, finanziato in parte dalla Regione e dalle due Amministrazioni, l’opera verrà realizzata dalla ditta Mannocchi. Il ponte, non solo va a collegare due paesi limitrofi che hanno già messo sul tavolo importanti progetti comunali di pista ciclabile, ma s’inserisce nel macroprogramma della Ciclovia Adriatica con
il quale verranno realizzate ciclovie di interesse nazionale e turistico individuate nella pianificazione del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche. L’obiettivo finale è un percorso ciclopedonale continuativo lungo tutta la costa adriatica. Tornando al progetto valdasino, si punta al superamento del fiume Aso tramite una passerella percorribile da pedoni e biciclette. Sarà un’opera a basso impatto ambientale, con una corsia larga 3 metri, in grado di unire le due sponde del fiume su una distanza di 115 metri, previste 5 campate tra le pile in alveo di 23 metri ciascuna che saranno allineate e coincidenti e parallele alle campate del ponte ferroviario. La quota d’intradosso del ponte (tra una campata e l’altra) è stata fissata a 2 metri dal livello massimo di piena duecentennale, come ipotizzato dallo studio idraulico effettuato, in modo da garantire in caso di eventuali piene, il passaggio di masse galleggianti. Le pile in alveo, a sostegno del ponte, saranno realizzate da singoli pali in calcestruzzo arato di 1,20 metri di diametro. La soluzione delle pile consente una migliore manutenzio-
ne della struttura e una limitazione delle eventuali interferenze idrauliche con il fiume. Nelle ultime settimane i lavori sono andati avanti velocemente, dopo la posa dei piloni e della prima campata, recentemente si è iniziato a depositare le travi che uniscono i piloni. Il ponte è stato costruito interamente all’interno del cantiere, tutti i pezzi vengono portati sul posto e assemblati. Per quanto riguarda l’illuminazione, sono previsti lampioni a led posizionati lateralmente al camminamento, ogni sei metri. Le rifiniture saranno in lamiera forata anziché in legno come si pensava all’inizio. Per quanto Pasqua sia vicina per pensare che il ponte sia già pronto, è comunque plausibile che dopo il collaudo, si arrivi all’inaugurazione quanto meno prima dell’estate. Il ponte sarà per le due comunità molto più che un’infrastruttura, sarà un collegamento strategico che andrà ad unire i percorsi ciclopedonali già esistenti e sui quali le due rispettive amministrazioni stanno investendo già da anni nell’ottica della mobilità dolce.
Brevi Belmonte Piceno
Bongelli interpreta Jarrett Nel 1975 il pianista americano Keith Jarrett tenne un concerto, totalmente improvvisato, al Teatro dell’Opera di Colonia che ebbe una risonanza planetaria. L’improvvisazione fu registrata e pubblicata e risulta il disco per piano solo più venduto nella storia della discografia. Fausto Bongelli è l’unico pianista italiano ad avere in repertorio l’integrale di “The Köln Concert”. in via del tutto eccezionale, il maestro Bongelli eseguirà il leggendario concerto a Belmonte Piceno: appuntamento sabato 30 marzo, alle ore 21.15, al Teatro Don Bosco. Per info e prevendita: tel. 0734.632800.
Fermo
Simona Guerra presenta il suo libro Venerdì 22 marzo alle ore 18.30 presso la Sala di lettura della Biblioteca Civica di Fermo sarà presentato il libro di Simona Guerra “La vita è ancora agra, signor Biancardi”. Sarà presente l’autrice che è archivista, docente e curatrice di mostre d eventi di fotografia. Inoltre è autrice di saggi, romanzi e biografie.
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8 marzo 2019
Terra Nostra/News
31/03/2019
8 marzo 2019
Cultura/News Montemonaco/Appuntamento il 24 marzo
Quelle memorie dai Sibillini Domenica 24 marzo si svolgerà la quarta edizione dell’escursione sui luoghi della memoria denominata “Memorie dai Sibillini”, in ricordo della battaglia di Montemonaco combattuta il 18 marzo del 1944 tra le truppe tedesche e il Battaglione Batà, che vide la morte di tanti, coraggiosi ragazzi del nostro territorio. L’iniziativa è organizzata dal gruppo musicale “ Battaglione Batà” di Fermo, dall’ANPI provinciale di Fermo, con la collaborazione di Emergency e Legambiente, Pro Loco e Comune di Montemonaco. “Quest’anno allarghiamo gli orizzonti – ci spiega Paolo Scipioni, leader del gruppo “Battaglione Batà” - oltre a parlare della seconda guerra mondiale e della resistenza sulle nostre montagne, parliamo della resistenza nel nostro quotidiano, di chi vive adesso in montagna la dura esperienza del post-sisma. Parliamo di gente che ha perso tutto, che ha enormi difficoltà a ripartire”.
Entriamo nel dettaglio dell’iniziativa. “Alle ore 8,30 ci ritroviamo ad Altino di Montemonaco e, accompagnati da due guide escursionistiche, faremo una passeggiata ad anello, passando per Tofe, dove renderemo omaggio al monumento dedicato al Battaglione Batà nel luogo in cui la mattina del 18 marzo furono fucilati tanti coraggiosi ragazzi che lottavano per la libertà”. Al ritorno ad Altino, prima del pranzo organizzato dal ristorante L’Amaca Tasting & Art di Altidona, presenteremo due importanti libri sulla Resistenza, “La Resistenza sull’Appennino umbro marchigiano” curato da Chiara Donati di Fermo e l’”Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia” di cui la Donati ha curato le schede riguardanti la provincia di fermo (www. straginazifasciste.it)”. Dopo pranzo, appuntamento con Emergency su tematiche legate alla guerra e al terremoto, due calamità che comportano gravi traumi a chi le vive. A seguire concerto del Bat-
Fermo/Museo nell’ex collegio Fontevecchia
Un passo nella storia
Un polo museale archeologico che sarà un unicum, con un importante collegamento con le sottostanti Cisterne Romane. Un progetto di rifunzionalizzazione dell’ex collegio Fontevecchia con un museo che contemplerà diversi spazi fra cui quelli per reperti di epoca picena, di epoca romana, di epoca medievale e di storia del collezionismo del Fermano e che vedrà anche la realizzazione di un’area eventi all’aperto nel cortile separata dal museo. E’ stato presentato il progetto che riguarda l’ex collegio del Fontevecchia. Un lavoro che vede insieme più realtà insieme, oltre al Comune di Fermo, la Regione Marche, la Soprintendenza e l’Università di Macerata. Questa la road map: il primo stralcio (in corso) riguarda il progetto di restauro e di risanamento conservativo (così come il secondo che sta per essere avviato), mentre il terzo è quello che riguarderà più propriamente la rifunzionalizzazione e l’allestimento. Al termine dei lavori sarà dunque possibile ammirare i tanti tesori archeologici del territorio, molti dei quali ancora chiusi nei depositi, lungo un percorso molto suggestivo, collegato con le cisterne romane che avranno un nuovo ingresso, non più da via Degli Aceti.
Sant’Elpidio a Mare/INCIPIT vol. 4
Riparte la rassegna di incontri
L’Associazione Santa Croce, il Centro Giovanile Casette e la libreria ‘Il Gatto con gli Stivali’, ancora insieme per la quarta edizione di INCIPIT, rassegna di incontri con giornalisti, storici, autori, musicisti e ospiti che spaziano su più diversi settori. L’8 marzo, all’Auditorium ‘Della Valle’ a Casette d’Ete, il gradito ritorno della storica Michela Ponzani (direttamente da Rai Storia e La7) con Andrea Maggiore, giornalista di Sky Tg 24 con quest’ultimo che analizzerà come giornali e media hanno affrontato fatti di cronaca, a partire dal ‘caso Traini’ di Macerata, mentre la Ponzani approfondirà l’argomento dal punto di vista della memoria collettiva. Il 15 marzo, la giornalista e scrittrice Margherita Belgiojoso presenterà il libro “Là dove si inventano i sogni. Donne di Russia”. Il 28 marzo, il suggestivo scenario della Basilica di Santa Croce al Chienti ospiterà l’incontro con Francesco Di Rosa, primo oboe dell’Orchestra di Santa Cecilia. Tel. 335.8080185; Facebook: Associazione Santa Croce
taglione Batà, canzoni legate alla resistenza fermana allargato a canti di altri gruppi e cover di cantautori italiani e non. Per tutto l’arco della giornata ad Altino sarà presente il mercatino delle aziende dell’area montana che faranno conoscere e venderanno i loro prodotti tipici e mostra fotografica di Luca Macantonelli voluta da Legambiente, sul tema delle opere d’arte salvate dal terremoto . “Quest’anno abbiamo un ospite d’onore – conclude Scipioni -, si tratta di Adelmo Cervi, figlio di Aldo, uno dei sette fratelli partigiani Cervi fucilati a Reggio Emilia nel 1943 come rappresaglia per l’uccisione di un funzionario fascista. Adelmo, tra l’altro, nei giorni precedenti alla manifestazione, sarà protagonista di incontri con varie scolaresche del Fermano, e porterà ai nostri ragazzi la propria impressionante testimonianza”. Per la prenotazione dell’escursione e del pranzo, tel. 340.6818765 (Alessandro Sabbatini)
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Fermo/Importante premio
Olivia Belli sbanca negli States
Il prestigioso SoloPiano.com (USA) ha assegnato il premio “2018 SoloPiano Best Album Overall” a “Where Night Never Comes” della fermana Olivia Belli: grande traguardo per l’artista che con questa pubblicazione debutta con 16 original piano songs. L’album, uscito ad Ottobre 2018 e presentato in anteprima in tour proprio nelle Marche, ha subito ricevuto il plauso della stampa internazionale (Daily Herald, Herald Tribune, The Times) ed è stato inserito nelle Classical Top Chart di Reverbanation, ma questo prestigioso riconoscimento è stato una vera sorpresa anche per la Belli. Il “2018 SoloPiano.com Best Album Overall” Award arriva proprio in prossimità dell’uscita del nuovo EP: 6 songs tratte da “Where Night Never Comes” in versione elettronica remixate dalla stessa Belli (in uscita il 26 aprile 2019). Maggiori info su www.oliviabelli.com
Il micro micro racconto di Sergio Soldani Abitava in Viale Trastevere a Roma Abitava in Viale Trastevere a Roma, aveva quarant’anni e da otto era disoccupato, prima lavorava come cameriere in un ristorante cinese, poi questa cucina ebbe un calo di gradimento e così fu l’unico italiano a occuparsi di gastronomia cinese ad essere sacrificato: praticamente licenziato! Benito Marzetti erano il suo nome e cognome, viveva con sua madre Flaminia. Riceveva un piccolo contributo del Comune che per tre ore a settimana lo mise a fare lavori socialmente utili insieme ad altri quattro ex carcerati in azione per scontare più in fretta la pena. Un paio di volte al mese il suo amico Romolo lo portava a Tivoli, utilizzandolo come ambulante venditore di vestiti da donna. La pensione della mamma non era un gran che, suo padre Amilcare era passato a miglior vita quando lui aveva appena compiuto cinque anni e la genitrice per trentacinque anni si adoperò soltanto per lavori in nero, poi cedette per evidenti malori fisici alla pensione sociale italiana... Quell’appartamento però, dove abitava, al pian terreno, in uno dei pochi palazzoni rimasti di quel noto quartiere della capitale, proprio non era male. Misurava settanta metri quadri all’interno e più altri dieci di giardinetto dove però da vent’anni le varie amministrazioni comunali avevano vietato all’anziana Flaminia di piantarci un micro orticello per ragioni, così avevano detto, di beni culturali. Suo padre quarantadue anni fa riuscì a comperarselo... Fortunatamente! Però il vero amico del cuore di Benito si chiamava Massimiliano Zappasodo, conoscevano veramente tutto l’uno dell’altro e passavano molto del loro tempo spostandosi con una vecchia Fiat Tipo a metano in un bar di Primavalle, arrivando nella zona nord della città, chiamato Giggino, dove c’erano ancora biliardi con panni verdi ben mantenuti... E tre ore al giorno là consentivano ad ambedue di fare discreti incassi perché abilissimi, praticamente imbattibili, se poi capitava loro di giocare in coppia, su dieci partite ne vincevano sempre almeno nove...Venivano certo avvisati prima dal figlio di Giggino, Righetto, quando entravano nel locale appassionati del nobile sport ma praticamente men che mediocri. A dire il vero Massimiliano aveva imparato ad essere un preciso ricettatore di gioielli autentici che in una città così estesa non mancavano mai! Questi era stato recluso già tre volte per la sua, chiamiamola così, attività, che gli riusciva meglio insieme al biliardo. Così Benito trascinava la sua esistenza, decidendo di non sposarsi mai e di non cedere alla tentazione di una qualsiasi sentimentalità con un essere femminile e tantomeno maschile, confidando nell’immortalità della madre, non credendo a ogni forma di futuro e giammai a rivolgere il suo pensiero ad alcun genere di progettualità per costruirsi un lavoro, nel quale almeno identificarsi.
Cultura/News
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Historia firmana di Pier Luigi Cavalieri Fermo nel Duecento: tra Chiesa, Impero e Venezia Nel 1239 un’armata dell’imperatore Federico II al comando del figlio Enzo, invase la Marca con l’obiettivo di unire i territori dell’Impero e quelli del Regno di Sicilia. In realtà già dieci anni prima l’imperatore svevo aveva fatto invadere la provincia adriatica dal duca di Spoleto Rainaldo di Urslingen e Fermo aveva sottoscritto patti con diversi feudatari del suo contado in funzione difensiva, ma ora l’attacco fu portato con maggiore decisione, tanto che nel 1242 lo stesso sovrano intervenne nel cruento conflitto per il possesso della Marca attaccando e devastando la città di Ascoli. Fermo si arrese allora a Roberto di Castiglione, vicario generale dell’imperatore, così che il partito ghibellino poté controllare la città per i successivi cinque anni. Roberto di Castiglione rassicurò i fermani confermando loro il diritto esclusivo di edificazione sul litorale dal Potenza al Tronto (cui molto tenevano). Tuttavia il vescovo dovette fuggire a Venezia, dove si trattenne per alcuni anni. Nel 1244 anche il pontefice Innocenzo IV si allontanò da Roma riparando a Genova e poi a Lione, dove convocò un Concilio che nel 1245 depose Federico II portando lo scontro con l’Impero al massimo livello; ma appena cinque anni più tardi l’imperatore morì e la Chiesa poté riprendere gradualmente il controllo della Marca. A Fermo il passaggio avvenne attraverso il vescovo Gerardo da Massa, il quale era stato nominato podestà nel 1251 dai ghibellini, ma dopo qualche tempo riportò la città all’obbedienza ecclesiastica. Risale a questo periodo l’inizio del
rapporto privilegiato che Fermo avrebbe intrattenuto a lungo con la Repubblica di Venezia: il successore di Gerardo nella carica podestarile fu infatti il nobile veneziano Renier Zeno, il quale essendo stato poi eletto doge dal Senato della Serenissima, partì alla volta della città lagunare, mentre il Consiglio cittadino insediò al suo posto il figlio Andrea Zeno. Tra il 1251 e il 1255 il Comune fermano allargò notevolmente il proprio contado attraverso la sottomissione di castelli come Penna San Giovanni, Montefalcone, Montefortino, Marano (Cupra Marittima) e di diversi signori locali, i quali però spesso mantenevano in parte la loro giurisdizione. L’incremento territoriale corrispose anche ad un allargamento della città, che avvenne nella zona sud-occidentale con l’inclusione dell’attuale quartiere di Campoleggio all’interno della cerchia muraria (1253). Precedentemente quest’area costituiva una specie di borgo al di fuori delle mura civiche risalenti all’epoca romana. È documentata infatti l’esistenza di una porta cittadina accanto alla chiesa di S. Zenone, ricavata da un arco di trionfo romano, che sarebbe scomparso nel XVIII secolo. Dal 1258 al 1266 la Marca tornò ad essere controllata dai ghibellini, questa volta sotto le insegne di Manfredi, figlio di Federico II, il quale invase la provincia adriatica attraverso il suo vicario Percivalle D’Oria tentando di guadagnare alla sua causa comuni e castelli. Molti di essi in effetti abbandonarono la fedeltà alla Chiesa schierandosi subito dalla sua parte. Fermo si era già schierata due anni prima con il partito ghibellino contro il nuovo rettore della Marca Annibaldo Annibaldi e perciò fu pronta a prendere le parti di Manfredi. La lega
Piazzetta di Campoleggio
filosveva comprendeva, oltre a Fermo, Camerino, San Severino, Macerata, San Ginesio, Morrovalle e Civitanova, insieme a parecchi signori ghibellini. È in questo secondo periodo svevo che Fermo sottoscrisse, nel 1260, un vero e proprio trattato commerciale con Venezia che prevedeva per le due città la possibilità di scambiare merci senza pagare dazi. La Repubblica di San Marco aveva ricercato l’alleanza con Fermo, che controllava un lungo tratto di costa, allo scopo di contenere l’ascesa economica di Ancona, sua rivale e concorrente in Adriatico. Inoltre essa chiedeva a Fermo la fornitura di cereali e altri prodotti agricoli di cui aveva bisogno per sfamare la sua popolazione. La soggezione di Fermo al re di Sicilia Manfredi durò fino alla sua sconfitta e morte nella battaglia di Benevento ad opera di Carlo d’Angiò (febbraio 1266), la quale pose fine nella Marca agli scontri tra fautori della Chiesa e sostenitori dell’Impero, decretando la vittoria dei primi. Carlo d’Angiò, che era stato chiamato in Italia dal pontefice francese Urbano IV, ben presto inviò un esercito nella provincia adriatica per vincere le ultime resistenze ghibelline. Nel 1267 tutte le località della Marca, Fermo compresa, entrarono nei domini della Chiesa.
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Cartellone/News Eventi
Mostre mercato
Petritoli
Macerata
Si chiude con il botto una splendida stagione teatrale “Un’altra stagione da incorniciare” queste sono le parole del Direttore Artistico della stagione teatrale del Teatro dell’Iride di Petritoli Alessandro Rutili che ci racconta la sua avventura che dura oramai da tre anni. “Il Teatro Dell’Iride non è più una matricola a livello culturale e si tenta ogni anno di alzare l’asticella – spiega Rutili proprio perché la cultura è una risorsa che non può essere lasciata in secondo piano. Le difficoltà ci sono sempre, questo si, ma noi crediamo nel teatro e nella sua funzione emozionale. Quest’anno siamo riusciti a coinvolgere nel progetto anche la Pro Loco di Petritoli che ha portato freschezza e novità come ad esempio l’apertura del bar all’interno del teatro e poi tutta la parte burocratica che non è cosa da poco… Grazie davvero alla Presidente Maria Laura Flocco e a tutte le persone che fanno parte della Pro Loco. Poi come sempre, va ricordato il Comune che è fondamentale per la riuscita della Stagione stessa grazie al “tris d’assi” Luca Pezzani (sindaco), Marco Vesprini (vice sindaco) e Silvio Tomassini (consigliere delegato alla cultura), ed infine, anche se siamo sullo stesso piano di importanza, ringraziamenti fondamentali vanno agli sponsor ed al pubblico che ci
segue e ci vuole bene. La rassegna mantiene sempre un alto livello, con ottime compagnie locali e attori di caratura nazionale. Siamo quasi al termine e presentiamo due spettacoli davvero importanti. Il 9 marzo alle 21,30 saliranno sul palco Debora Caprioglio ed Edoardo Siravo con “Amores”, un omaggio ai grandi autori-artisti da Trilussa, Belli e Petrolini alle pagine meravigliose di scrittori senza tempo quali Leopardi, Shakespeare, Neruda. I versi e le musiche proietteranno gli spettatori in una dimensione da sogno con l’interpretazione affidata a questi due grandi personaggi del cinema, della televisione e del teatro italiano. La rassegna terminerà domenica 24 marzo, ore 17,30, con un altro volto molto noto della Tv, Jonis Bascir che presenta il suo spettacolo “Beige”. In questo monologo scritto da lui e diretto insieme a Ettore Bassi, Jonis racconta la sua storia e la sua esperienza di uomo mulatto naturalizzato in Italia. L’invito – conclude Rutili – è di venire a teatro per gustarsi questi due spettacoli; vi consiglio di prenotare già da ora al 346.7971308 e viva il teatro sempre!”.
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Primavera con la Fiera dell’Usato Conto alla rovescia per il consueto appuntamento primaverile con la “Fiera Campionaria dell’Usato”, giunta alla sua 39^ edizione. Gli orologi vanno puntati alle ore 14.30 di sabato 13 aprile quando saranno fruibili i padiglioni del Centro Fiere Villa Potenza di Macerata, a disposizione del consolidato, numeroso pubblico fino alle ore 19 di domenica 14. La Service Promotion organizzatrice della manifestazione patrocinata dalla Provincia e dal Comune di Macerata, è impegnata nella distribuzione degli spazi espositivi agli oltre 250 espositori, che rappresenteranno nel migliore dei modi tutti quei settori tematici tanto apprezzati dai visitatori: rigatteria, modernariato, antiquariato, oggettistica, modellismo, e tanto altro. Citazione particolare merita l’ampio spazio del padiglione centrale riservato, così come nella primavera dello scorso anno, alla “Fiera dell’Elettronica”. “Evento nell’evento” sempre molto apprezzato dagli esperti del settore come dai comuni consumatori, per la notevole varietà di prodotti proposti dai circa 60 espositori, specialisti di settore, garanti della presenza di numerosi articoli nuovi e di ultima generazione a prezzi promozionali. Non meno accattivanti gli altri spazi tematici proposti: “Salone della Creatività” dove artisti-artigiani, produttori “dell’ingegno e della fantasia” mettono in mostra il loro estro; “Mercatino delle Pulci” dove scovare il pezzo tanto ed a lungo cercato; “Auto in ..Fiera” spazio a disposizione dei privati per tentare la vendita dei propri auto e motoveicoli. Le attrazioni per i più piccoli, le performance degli “Artisti …di fiera” unite alla gratuità per i minori di 13 anni, rendono l’evento irrinunciabile per intere famiglie. Per informazioni e la prenotazione di spazi: tel. 0733.637313 oppure info@servicepromotion.it, www.fieracampionariausato.com.
AMORES
BEIGE
di Davide Cavuti
STAGIONE 2018-2019
con
Edoardo DEBORA
Siravo Caprioglio
con
Jonis
Direttore Artistico
Alessandro Rutili
Sabato 9 Marzo ore 21,30
Bascir Domenica 24 Marzo ore 17,30 www.espressioniteatrali.it Info e prenotazioni Alessandro 346 7971308 Per essere informati su tutti gli eventi culturali di Petritoli inviare un messaggio al
numero whatsapp
340.1971376
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Via Vai
Concessionaria per Macerata e provincia
Civitanova Marche - Via De Amicis, 86/88 Ufficio Vendite Tel. 0733.770588 - Service Tel. 0733.771312 Magazzino Ricambi: Tel. 0733.770545 - Fax 0733.775169
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Cartellone/News
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Eventi Fermano
L’associazione Progetto Musical torna nei teatri con “Taxi a due piazze” Progetto Musical è il nome dell’associazione culturale che, nel 2013, portò sul palco la fiaba di Pinocchio con l’aggiunta di musiche e balli. Partita da Servigliano come una piccola sfida, ne ha fatta di strada da quell’incontro tra l’allora sindaco Maurizio Marinozzi, l’assessore alla Cultura Danilo Viozzi ed Emanuele Latini, attore originario del posto. “Al tempo abbiamo aperto un bando per la ricerca di persone interessate a partecipare a un laboratorio teatrale, chiunque poteva partecipare, da 6 anni in su. La gente è arrivata spontaneamente e, coinvolgendo anche qualche mio amico e contatto, il laboratorio ha preso vita. Dopo 5 mesi, è stato deciso di portare sul palcoscenico Pinocchio” afferma Latini, anche presidente dell’associazione. Dopo il successo di quello spettacolo, condito da numerose repliche sul territorio e un altro altrettanto, proficuo, musical basato sulla storia del cartone animato “Hercules”, Latini ci riprova. Questa volta ad affiancarlo ci sono collaboratori di vecchia data e lo spettacolo, oltre che alla regia, lo vede tornare sul palco come attore protagonista, dopo due anni di assenza dalle scene. “Taxi a due piazze negli anni è stato riproposto, tra gli altri, anche da Johnny Dorelli. Ha tempi
comici molto serrati, per questo è difficile da portare in scena. Si tratta di un testo importante, che fa ridere da 40 anni e come con tutti i testi che hanno una storia è oggetto di confronto”. Tutti gli spettacoli avranno una finalità benefica. Ci spieghi. “Sì. debutteremo a Montegiorgio, il 27 aprile al Teatro Alaleona con l’ANFASS, per proseguire l’11 e 12 maggio con la Croce Azzurra a Porto San Giorgio, dove ci esibiremo al Teatro Comunale. Queste sono le date più vicine. Ogni volta il 10% dell’incasso, sarà devoluta a un’associazione benefica del territorio. L’idea è quella di un vero e proprio tour, con uno sguardo anche fuori regione”. Dove si possono acquistare i biglietti? “Nel sito di Ciao Tickets e nei punti vendita del circuito. Sarà attiva una prevendita e potranno essere acquistati anche nei botteghini dei teatri anche il giorno stesso”. Con l’ANFASS c’è in progetto anche di effettuare dei laboratori teatrali. “Sì, il presidente Fortunato Cutini ci ha accolto a braccia aperte. Vorrei occuparmi personalmente dei laboratori, perché mi piacerebbe mettermi alla prova sotto questo aspetto. Sono convinto che i ragazzi, se coinvolti, possano dare molto”.
Formatosi all’Accademia di Stefano Jurgens, con alle spalle un master nell’ambito della Regia a Dublino, Emanuele, più conosciuto come Manu Latini, è tornato a essere attivo nel territorio. Attivo non solo come attore e regista, ma anche come direttore artistico e docente. “A Belmonte Piceno, dove oltre a nomi locali, ho voluto portare nomi con un respiro nazionale come Blas-Roca Ray. La Stagione quest’anno terminerà il 5 aprile alle 21.30 con un’opera lirica di Rossini, La cambiale di matrimonio”. Ha sempre trovato amministratori disponibili nel territorio? “Devo dire di sì, ho sempre trovato le porte aperte. Certo, è una fiducia che va conquistata, quindi all’inizio è stato impegnativo. Va poi mantenuta, lavorando bene”. Con “Progetto Musical” lei si occupa anche di corsi per bambini e ragazzi. “Certo, sono rivolti a una fascia di età dai 6 ai 14 anni. Si svolgono al Qbo, ormai da sei anni. In genere iniziano ad ottobre e terminano a giugno con un saggio finale, che portano in scena in un teatro del territorio. Per gli interessati, il numero da contattare è il 339.3706029. Per me è sempre un’esperienza molto bella, vedi proprio i ragazzi crescere con te negli anni”. Silvia Ilari
col patrocinio del
col patrocinio del
FERMANA-MONTEGIORGIO e FERMO
Comune di
Montegiorgio
Comune di
Servigliano
di Ray Cooney
progetto musical
Latini Regia di Manu con:
Manu Latini
Simone Rossetti
Andrea Detoma
Ombretta Ciucani
Simone Pompozzi Filippo Paci
scene: Elisabetta Cereda
Candy Castellucci
Pietro Leombruni
Leonardo Scagnoli
disegno luci e audio: Francesco Concetti
Per gentile concessione della MTP concessionari associati srl - Roma
27 APRILE SABATO -
PREVENDITA
ore 21,15
INFO E PRENOTAZIONI
0734.632800
MONTEGIORGIO PIANE DI FALERONE (FM)
Monsampietro Morico
Sport/News
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Calcio/Attacco sterile e tanta sfortuna, ma c’è tempo per rifarsi
La Fermana col freno a mano tirato Fermana, che succede? All’indomani di un calciomercato di riparazione ritenuto da tutti più che soddisfacente, le quattro sconfitte nelle ultime cinque gare di campionato (al momento di andare in stampa) hanno gettato l’ambiente gialloblù nello sconforto. No, per carità, nulla di grave: la squadra è ancora dentro alle posizioni utili alla disputa dei play off, la salvezza appare dietro l’angolo ed i 5/6 punti che ancora dovrebbero separare la compagine canarina dalla certezza matematica della permanenza in categoria, saranno presto centrati. Certo è, che mai come in questa stagione si poteva ambire a qualcosa di più. Ultimamente però, tutto sembra girare male e le buone prestazioni non fanno rima con i tre punti. Perché? Critici della prima e dell’ultima ora parlano e scrivono di un reparto
offensivo anemico, cronicamente sterile, al quale non si è mai posto definitivo rimedio ed a cui non hanno giovato nemmeno due innesti invernali del calibro di Malcore e Van der Heijden. “Sicuramente è un periodo non positivo – ha commentato Mister Flavio Destro – Abbiamo raccolto meno di quanto avremmo meritato ed al primo errore veniamo subito puniti. Penso alla gara persa con la capolista Pordenone, ma penso anche alla gara col Sudtirol o a quella col Ravenna. Dobbiamo analizzare gli errori che commettiamo e che diventano determinanti”. Successivamente, il timoniere gialloblù ha risposto ai critici: “Io schiero in campo i giocatori che ritengo siano più utili alla squadra in quel momento. Se Malcore non l’ho inserito è perché non lo ritenevo pronto. Non mi pare che la
squadra sia poco “sfacciata”, perché spesso le occasioni migliori le abbiamo avute noi. A Vicenza, se c’era una squadra che doveva vincere, sarebbe stata la nostra”. Poi l’ammissione: “La squadra cerca di giocare con le caratteristiche dei giocatori che ha. Sono cinque partite che non segniamo, quindi dobbiamo lavorare tanto su questo aspetto. Poi ogni gara ha una storia a se, non guardo alle statistiche in questi casi. Il nostro obiettivo è quello di scendere in campo sempre per il massimo”. Certo è, che per questo finale di stagione ci si aspetta una decisa inversione di tendenza. Anche per respingere al mittente le critiche derivanti, in ogni caso, da un inconfutabile dato che vuole la Fermana F.C. aver realizzato solo 16 reti in 28 partite (media 0,57) ed in 16 occasioni di que-
ste la squadra non è andata a rete. Che la tristissima mancanza di pubblico sulle scalee del “Bruno Recchioni” alla fine dipenda proprio da questo? Uberto Frenquellucci
Prossimi impegni Giorno di gara: Domenica. 11^ Giornata ritorno Domenica 10 Marzo 2019 Fermana F.C. Vs Rimini Ore 16.30 12^ Giornata ritorno Domenica 17 Marzo 2019 A.J. Fano Vs Fermana F.C. Ore 16.30 13^ Giornata ritorno Domenica 24 Marzo 2019 Fermana F.C. Vs Vis Pesaro Ore 16.30 14^ Giornata ritorno Domenica 31 Marzo 2019 Albinoleffe Vs Fermana F.C. Ore 16.30
Tiro alla Fune/Ottimi risultati in Scozia
I Cobra colpiscono ancora Dopo sette partecipazioni mondiali, i Campionati del Regno Unito di Dundee (Scozia). I forzuti del Tiro alla Fune dei Cobra Fermo hanno scritto ancora belle pagine della loro plurititolata storia, conquistando un prestigiosissimo secondo posto finale. Cronaca di una trasferta indimenticabile, che dopo aver vinto tutto e ripetutamente sull’italico suolo, sancisce forse definitivamente il raggiungimento di quel livello di competitività internazionale che ancora mancava alla formazione rossonera. La sconfitta infatti, arriva solamente da una formazione pressoché imbattibile. Primo giorno denso di emozioni e colpi di scena, che evidenziava la crescita del team fermano sia dal punto di vista tecnico/agonistico che di risultati raggiunti. E’ la conferma che tutti gli atleti si aspettavano, ma che ancora stentava a realizzarsi. Raggiunta questa consapevolezza, i ragazzi di Coach Olivieri hanno cominciato a crederci e le loro “tirate” sono state un crescendo rossiniano. Rispetto al 3° posto ottenuto negli stessi campionati del 2011 infatti, i forzuti fermani del Presidente Cugnigni hanno migliorato quello già storico risultato. Conduzione di
gara impeccabile, che nel girone di qualificazione porta Ferrara & c. a chiudere secondi dietro ai Clonmany B, storico e blasonato club irlandese. A seguire, perentoria gara di semifinale vinta contro i Richill dell’Irlanda del Nord. In finale, i Cobra vengono regolati sempre dagli stessi, fortissimi, Clonmany B. Ma il risultato raggiunto resta storico. Questi i nomi dei componenti della squadra fermana: Stefano Marcaccio, Cristiano Ferrara, Lorenzo Mancini, Devis Palmieri, Luigi Luciani, Andrea Mignani, Stefano Cintio, Paolo Cognigni, Paolo Giacomozzi. Coach: Luigi Olivieri. “Trasferta che ha comportato uno sforzo economico notevole, sia per la società che per i ragazzi stessi, ma lo abbiamo voluto fortemente per confrontarci con i club più forti del mondo e per permettere ai nuovi atleti di crescere ulteriormente in previsione dei Mondiali Indoor del 2020 – è stata la chiosa del Presidente dei Cobra, Daniele Cugnigni - partecipando, in tutti e due i giorni di gara, nelle categorie 640 Kg ed in quella, assolutamente inedita, della categoria 700 Kg nonostante si pratichi questo sport per pura passione. Da parte di tutti, direttivo ed atleti,
negli anni c’è sempre stata la voglia di migliorare sempre di più e di cercare sfide anche fuori dai confini nazionali. Anche in questa occasione, credo che abbiamo onorato sia la nostra maglia che la città di Fermo”. Una volta fatto rientro in Patria, le squadre dei Cobra si sono rimesse subito al lavoro, concentrandosi sul Campionato Italiano delle rispettive categorie. A Camaiore, i ragazzi di coach Luigi Olivieri hanno, nonostante sia stata schierata una formazione più leggera, ben figurato nella categoria 640 kg ed in seguito, si sono ottimamente comportati anche nella categoria 680 kg, dove il percorso è stato netto con tutte vittorie. (Uberto Frenquellucci)
Calcio/Importante la collaborazione con la Fermana F.C.
Soccer Dream Montepacini, quando sport e sociale si incontrano Genitori, volontari, associazioni…tutti insieme impegnati sulle tematiche finalizzate al pieno esercizio dei diritti delle perone disabili, così come della biodiversità, della filiera corta, della sostenibilità e della sovranità alimentare. Ma non solo. Perché da qualche tempo, dal maggio del 2016 per la precisione, quella di Montepacini è un’esperienza anche a carattere sportivo. E’ di quella data infatti, la nascita del Soccer Dream Montepacini, una squadra di calcio molto speciale composta prevalentemente da giovani e giovani/
adulti disabili, da richiedenti asilo, da volontari e genitori che ultimamente, grazie alla collaborazione in atto con la Fermana Football Club, è sfociata nel Campionato Quarta Categoria che si disputa con squadre di Marche e Abruzzo all’interno di un progetto che ha come coordinatrice nazionale Valentina Battistini. L’adozione della principale società calcistica cittadina della nuova compagine, è realtà a tutti gli effetti e qualche giorno fa l’esordio in campionato è stato nel derby con l’Ascoli, vinto per 5-1. “Un’iniziativa
nobile - ha dichiarato il DG della Fermana Fabio Massimo Conti – Oltre al risultato agonistico domenicale, è nella nostra mission essere al fianco di iniziative di questo tipo. Siamo stati ben lieti di sposare questo progetto di fattiva collaborazione insieme all’Amministrazione Comunale di Fermo, alla Federazione ed alla Soccer Dream Montepacini. La Fermana F.C. ormai da anni sta dimostrando attenzione alla città ed al territorio, anche al di là del campo sportivo e siamo ben contenti che d’ora in avanti questi colori siano
indossati anche da questi ragazzi”. Gli allenatori del Soccer Dream Montepacini sono Francesco D’Addio e Marco Calcinaro, il portavoce Marco Marchetti, collaboratori i genitori dei giocatori ed il dirigente comunale Gianni Della Casa, volontario del progetto che porta lo stesso nome della squadra. Ogni incontro, che si concluderà come consuetudine con un terzo tempo nel segno dell’amicizia e della condivisione, sarà trasmesso sul canale 814 (Mediasport Channel). u.f.
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Dulcis in... fondo I problemi di un territorio che non “fa sistema”
“Entrino, Signori, entrino…!” di Daniele Maiani
U
no dei luoghi comuni più conosciuti quando si parla di risorse da destinare a questo o quel progetto o evento e i soldi sono pochi, è quello della coperta stretta. Il riferimento, in pratica, è quello di due persone che devono dormire in un letto grande, ma la coperta che li deve proteggere dal freddo della notte è più stretta del letto e quindi non basta per tutti e due. Di più: se uno comincia a tirarla, per averla tutta per sé, perché nel sonno ha freddo, la lite che ne scaturirà è certa. Tutto questo preambolo per parlare di una situazione che da un punto di vista concettuale è simile, anche se il contesto e chi l’agisce non sono solo due persone, ma le molte che abitano un territorio: il nostro. Andiamo per ordine. Tutte le Marche contano poco più di un milione e mezzo di abitanti, all’incirca la metà di quelli che vivono a Roma città. Ora, fatte le dovute proporzioni, gli abitanti delle Marche vivono comodi nel senso che lo stare stretti, stipati, non sanno nemmeno cosa significhi. Le nostre città sono piccole, la vita scorre secondo ritmi meno serrati, tutto é veramente a misura d’uomo o almeno non è frenetico. Ma quello che funziona in una metropoli di quasi tre milioni di abitanti, da noi è solo fantascienza: ad esempio, è quasi impossibile, sempre con le dovute eccezioni che confermano la regola, poter organizzare da noi eventi culturali, musicali o legati a particolari periodi dell’anno, che portino nei territori di chi organizza masse di gente desiderosa di sapere, di divertirsi e di spendere. Si può sempre provarci, ma la lotta è impari, si tratta di una fatica il più delle volte sprecata. Il perché è nei numeri, nelle distanze e … nella coperta corta. Infatti, per far sì che un evento funzioni anche nel business dell’intrattenimento bisogna, in soldoni, fare in modo che un numero
congruo di persone si lasci attrarre da un qualsivoglia avvenimento in modo che altra gente s’incuriosisca e si senta attratta a sua volta a partecipare, in base al principio: vanno tutti lì, evidentemente è bello, divertente e piacevole e allora ci vado anche io. Questo meccanismo lo conoscono anche i bambini, anche Collodi nelle avventure di Pinocchio mandava a prendere i bambini per portarli al Paese dei Balocchi con Bus navetta ante litteram! Ma da noi hai voglia a imbonire ed ammaliare la gente con varie e variegate proposte: la coperta è corta..., e non consente certo di operare troppe scelte, quando non ti obbliga a farne una sola e, spesso, manco quella. Parliamo ovviamente di “coperta” come metafora della pecunia che serve per potersi permettere certe opportunità che ti piacerebbe cogliere. Insomma, gira e rigira, si riduce tutto a una questione di soldi: se quelli scarseggiano, o ci fai la spesa o ti vai a divertire, ma a stomaco vuoto! E lo spettacolo che un osservatore amaramente scanzonato si trova davanti è quello di una folla di persone smarrite che vagano tra richiami di ogni genere di “sirene” che da ogni campanile delle nostre città invitano a partecipare a ogni genere di appuntamenti che promettono cultura, cibo, musica, divertimento. E il peggio sta nel fatto che spesso tutti questi richiami sono fatti per suscitare aspettative fallaci e menzognere, non rispondenti alle promesse, se non addirittura artatamente aggiogati a scopi meramente commerciali. In pratica: “Entrino, signori, entrino al Circo, che più persone entrano più bestie si vedono!”. Ora mi domando, e non sono il solo a chiedermelo: non sarebbe il caso di piantarsela di ragionare secondo il principio del campanile, e cominciare a progettare in sinergia gli eventi che coinvolgono un così vasto territorio così poco popolato? Molto probabilmente esiste un problema di fondo che impedisce questo,
ed è un problema culturale: la cooperazione non è una cosa che viene spontanea, la sua pratica e i benefici che porta devono essere studiati e programmati di comune accordo tra le varie realtà amministrative del territorio, quindi assimilati, fatti propri e poi applicati. Si eviterebbero così infiniti doppioni di eventi, piccoli e grandi, si migliorerebbe l’offerta e si risparmierebbe denaro. Fidarsi reciprocamente è una questione solo apparentemente di “pelle”: è educazione, cultura del rispetto, del costruire insieme. E allora, come in altri campi, la sinergia ha già dimostrato di poter funzionare, vedasi ad esempio la realizzazione del museo diffuso nel territorio: ottimo esempio di come le cose, ancorché non ancora perfettamente a sistema, danno risultati utili a tutti, semplicemente cooperando in un progetto comune. E’ ora di applicare questa strategia operativa mettendo a sistema eventi, manifestazioni, sagre e tutto ciò che investe il territorio in modo da creare un calendario di appuntamenti che permetta alle persone di poter fruire di un intrattenimento privo di accavallamenti e duplicazioni che, alla fine della “fiera” (tanto per restare in tema!), non giovano proprio a nessuno.
Ci sono storie di donne che purtroppo ancora oggi rimangono nascoste. Storie di ingiustizia, di violenza, storie che parlano di una moderna forma di schiavitù a cui non viene data voce. Storie di donne a cui non viene data dignità. CVM – Comunità Volontari per il Mondo di Porto San Giorgio, lavora ogni giorno per dare loro un futuro. Sono donne come Sisay, Rakiya: lavoratori migranti, “domestic workers”. Bambine e donne che avevano dei sogni ma hanno vissuto un incubo. In Africa sono circa 10 milioni le donne che attraverso i corridoi di migrazione interna si trovano inghiottite in una vera e propria forma di schiavitù. In Etiopia e Tanzania, dove operiamo, si stimano siano oltre un milione le bambine e le donne senza più alcun diritto. Il Libano ed Arabia Saudita sono le principali destinazioni per le lavoratrici domestiche etiopi. Per questo CVM da assistenza e protezione a donne etiopi migranti in quel paese. In Etiopia non esistono servizi statali di assistenza al re-inserimento delle migranti nei loro contesti di origine. L’80% delle migranti fuggite dai datori di lavoro libanesi rimpatriano. Il rischio però di ricadere vittime del mercato della tratta e di subire violenze è elevato: sono oltre 222 le agenzie di impiego con regolare licenza e 2.000 gli intermediari illegali. Le donne che cadono in questo mercato, oggi non hanno più voce, non hanno più un volto. Dal 1978 CVM lotta per questo contro ogni forma di povertà e ingiustizia sociale, favorendo la sviluppo delle potenzialità di ogni essere umano. Insieme possiamo far uscire donne e bambine dall’ombra di abusi e povertà in cui sono confinate. CVM ha per questo attivi dei progetti in Etiopia e Tanzania per dare voce alle donne, alle “domestic workers” fornendo loro programmi di re-inserimento nel contesto di origine, scolarizzazione assieme a borse di studio; provvedono alla formazione professionale e a corsi sul microcredito; creano reti di supporto con lo sviluppo di associazioni che permettono loro un confronto, consapevolezza dei propri diritti, conforto, fiducia e dignità. A questo CVM unisce anche un importante lavoro di formazione e sensibilizzazione dei rappresentanti delle istituzioni e dei loro datori di lavoro unite e azioni di lobbying verso il governo per la ratifica della convenzione ILO 198 che assicura ai lavoratori del settore domestico l'effettiva promozione e protezione dei diritti umani di questa categoria. Per questo oggi ti chiediamo di non restare anche tu in silenzio. Ti chiediamo di dare voce a chi non ce l’ha. Scegli di ridare un volto e dignità alle storie di tante donne.
PORTO SAN GIORGIO (FM) | Viale delle Regioni, 6 | 0734 674832 | cvmap@cvm.an.it
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