CORRIERE NEWS MARZO 2018

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ANNO 16- N.3/2018 - 1 MARZO

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Piste ciclabili, quale futuro?

Mobilità su due ruote Benefici per l’ambiente, la salute... e per il portafoglio! 8 Sociale

9 Sociale

Lotta alla violenza di genere

Montepacini e l’agricoltura sociale

11 Economia

13 Sport I docenti entrano Tennis, talenti di casa nostra in azienda

16 Salute Il cibo come terapia

21 Cultura La memoria del sottosuolo

23 Cartellone Tipicità, nel segno del gusto

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1 marzo 2018

Inchiesta/Piste ciclabili Nel nord Europa sono già una realtà consolidata. E’ ora di seguire l’esempio

Il tempo delle piste ciclabili di Alessandro Sabbatini

S

i inizia con il triciclo, poi si tolgono le rotelle e si parte, come i grandi, magari prima tentennando e cadendo, sbucciandosi il ginocchio, poi sempre più sicuri, pigiando sui pedali, sentendo l’aria che accarezza i capelli. Il rapporto tra macchina e essere umano non è mai stato più bello, gratificante, intenso. Parliamo della bicicletta, quel magico strumento che assomiglia alla vita: devi metterci del tuo, pedalare (nel senso letterale), affrontare le salite, le discese (a volte altrettanto impegnative), rifiatando in pianura. Si impara pian piano, un po’ come si impara a camminare, e poi non la si abbandona più: da corsa, da passeggio, mountain bike. Quello che serve è la strada davanti, si ma quale strada? In questa inchiesta parliamo delle piste ciclabili, percorsi che permettono di mantenere e amplificare questo rapporto “buono” tra essere umano e “mezzo”, un mezzo che fa bene,

alla salute, all’umore, all’ambiente. Piste da realizzare, piste da mantenere, piste che collegano persone, paesi, città. Abbiamo l’esempio del nord Europa dove la bici è un “must” e le piste ciclabili, belle e comode, si ramificano dovunque invitando giovani e anziani, per svago o per lavoro, a frequentarle. In Danimarca, per fare un esempio, il mezzo di trasporto per eccellenza è la bici: oltre 3.000 Km di piste ciclabili segnalate, Copenaghen è stata eletta città più ciclabile nel 2015. Tanti i bambini che vanno a scuola sulle due ruote con positive ricadute sulla salute, sull’umore, sulla crescita. Ne beneficiano tutti: meno inquinamento da auto, miglioramento delle condizioni di salute dei cittadini le cui conseguenti ricadute positive sono la maggiore efficienza del sistema sanitario nazionale (meno pazienti da curare), e la minor spesa sanitaria per incidentalità stradale. Fatta questa premessa analizziamo la situazione nella nostra regione, ascoltando le parole della vice

presidente della Regione Marche con delega alla piste ciclabili Anna Casini, per poi focalizzare l’attenzione sul Fermano. Cosa si sta facendo per favorire la creazione di piste ciclabili? Quanto si investe, o si investirà? E una volta realizzate

queste necessarie infrastrutture, saremo pronti ad abbandonare l’auto o lo scooter per la bicicletta? Tutte domande alle quali proviamo a dare una risposta. Buona lettura.

Altidona, Campofilone, Pedaso: prove generali

Piste ciclabili tra progetti corali e comunali di Serena Murri

Non può esserci mobilità dolce senza collegamenti e senza un territorio fruibile che valorizzi ciò che abbiamo, potenziando la qualità della vita. Ogni realtà comunale mette sul tavolo le sue specificità e quando possibile si aggrega agli altri, tutti d’accordo sul metodo che deve essere corale. Campofilone pensa alla pista ciclabile che arriverà prima dell’estate, grazie al mutuo contratto lo scorso anno con il CONI ICS per l’importo complessivo di 90 mila euro; gli interessi saranno a carico del credito sportivo, dopo essere stati ammessi ad un bando dell’ANCI per progetti a missione sport. All’avviso pubblico hanno risposto 43 ditte dalle quali ne sono state estratte a sorte 10 e per la vincitrice che in aprile dovrebbe aprire il cantiere. Il primo stralcio è previsto da Casa de Mar a Baja Long Island, quello successivo, da Baja Long Island al Nina, verrà realizzato con il bando regionale nel progetto unitario con Pedaso e Altidona. L’Amministrazione sembra avere idee abbastanza chiare sul lungomare, dal prossimo anno ci saranno due concessioni balneari in più (di cui una aggiudicata a gennaio) con ombrelloni e bar (ma senza ristorazione). La pista ciclabile sarà finanziata con intervento nel settore dello sport per il settore bike, mettendo a corredo anche

impianto d’illuminazione e verde. Verrà realizzata una pista di 2,50 metri sul lato mare, da percorrere in tutta sicurezza, con verde, arredi e docce per la riqualificazione completa di quel tratto. “Si tratta di un investimento strategico importante per il settore turistico che è uno dei pochi che regge ancora - commenta il sindaco Ercole D’Ercoli -. Dobbiamo mantenere servizi qualitativi alti. Il collegamento con Altidona e Pedaso è strategico, parliamo di tasselli di un quadro d’insieme che abbiamo ben chiaro”. Altidona, con un nuovo piano spiaggia approvato nel 2017, attualmente è concentrata su due fronti: scogliere e ponte sul fiume Aso. L’appalto dei lavori è atteso per la primavera, per questo si è già provveduto al taglio della vegetazione lungo gli argini, in vista delle indagini preliminari propedeutiche anche a lavori in fatto di dissesto idrogeologico che prevede un finanziamento di 700 mila euro per lavori su messa in sicurezza degli argini e prevenzione erosione delle sponde. Per quanto riguarda la ciclabile di Marina di Altidona, per un tratto estremamente esposto alle correnti, ci sarà da spettare ancora un po’, in quanto la vecchia pista è stata portata via, assieme all’impianto elettrico, dalle crescenti mareggiate. “Premesso che c’è una delibera Regionale che dice che la scogliera verrà finanziata - spiega il sindaco

Enrico Lanciotti - sulla pista ciclabile stiamo lavorando per un progetto che presenteremo con gli altri due Comuni, per il quale Pedaso è capofila. Si tratta di due progetti che s’innestano con il progetto del ponte e un progetto di mobilità dolce lungo la costa”. Il suddetto progetto di pista ciclabile, assieme ad Altidona e Campofilone, rappresenta dunque un tentativo per partecipare ad un bando regionale. Per Pedaso la nuova ciclabile riguarda il tratto mancante dalla Centrale Idroelettrica fino al fosso di Campofilone, circa 700 metri di pista per un importo di circa 200 mila euro, al quale Pedaso vorrebbe anche aggiungere il rifacimento del tratto antistante gli chalet ampliandolo fino a 3 metri di larghezza. Nel bando, qualora avvenisse l’aggiudicamento, l’Amministrazione vorrebbe far rientrare anche il collegamento a mare, con una strada che costeggi il fiume e arrivi al Porticciolo, con quello che sarà il nuovo Ponte sull’Aso. “Il ponte è una parte fondamentale e integrante - dichiara il sindaco Vincenzo Berdini - ci consentirà di avere 6 chilometri di pista, unendoci anche a Campofilone”. C’è da incrociare le dita per interecettare il finanziamento, visto che il bando pluriennale uscito a fine anno premia i Comuni che condividono lo stesso progetto, e a presentarlo saranno in tutto 23 Comuni.

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Inchiesta/Piste ciclabili A disposizione 4 milioni di euro per la Ciclovia Adriatica

La Regione scommette sulle due ruote di Silvia Ilari

Da Trieste fino a Santa Maria di Leuca: è questo il percorso definito della Ciclovia Adriatica che vede le Marche rivestire un ruolo di primo piano. Insieme all’Abruzzo e alla Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta Onlus), dallo scorso gennaio - a seguito di un incontro tenutosi a Martinsicuro - sono capofila del progetto che vede un tracciato che si snoderà lungo Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia. “Scopo dell’incontro era quello di arrivare a predisporre, per poi firmare, il Protocollo d’Intesa per la realizzazione della Ciclovia. Le altre Regioni coinvolte hanno condiviso la proposta di Marche e Abruzzo come capofila del protocollo d’Intesa. La decisione sarà ufficializzata con la sottoscrizione del Protocollo gli altri territori coinvolti il MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) e il MIBACT (Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo” spiega Anna Casini (foto), vice presidente della Regione Marche con delega alla piste ciclabili. Quale impegno comporta l’essere capofila? “Relazionarsi con il MIT (anche per il trasferimento dei fondi e rendicontazione della spesa) e coordinare le attività nelle diverse fasi come: individuare il “soggetto attuatore” degli interventi (preferibilmente unico per l’intera ciclovia o al massimo uno

per regione), che risulterà beneficiario del finanziamento che si occuperà del “progetto di fattibilità” dell’intera ciclovia da trasmettere al MIT entro 180 giorni; coordinare il tavolo tecnico tra Regioni; trasmettere al MIT, entro 90 giorni dalla stipula, una stima dei costi del progetto di fattibilità tecnico economica e i successivi livelli di progettazione Marche e Abruzzo si divideranno i compiti. I due territori confinanti, inoltre, si occuperanno della costruzione del ponte ciclopedonale sul fiume Tronto”. Quali sono i vantaggi di un’opera come la Ciclovia Adriatica? “Per il turismo, creando un’infrastruttura che permetta di percorrere l’intera penisola da nord a sud in sicurezza su percorsi protetti, dedicati e ben segnalati, generando un nuovo indotto economico per gli operatori turistici; nell’ambito della mobilità sostenibile mettendo in rete gli abitati dei Comuni rivieraschi che potranno effettuare gli spostamenti in maniera sostenibile ed ecologica muovendosi in bicicletta; della multimodalità, permettendo l’integrazione tra autobici-autobus-ferro a tutti i cittadini. In particolare diventerà possibile e soprattutto più facile attuare la valorizzazione del patrimonio storico, artistico, culturale, paesaggistico e naturalistico; l’interconnessione con altri itinerari cicloturistici ed escursionistici a totale beneficio dell’ambiente e della popolazione residente;la valorizzazione delle identità e delle eccellenze dei

Cosa dice la nuova legge Lo scorso 15 febbraio è entrata in vigore la Legge 11 gennaio 2018, n. 2, “Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica”. In sostanza si tratta di una legge sulla bicicletta, che spinge decisamente verso l’uso delle due ruote. Vengono chiamati in causa lo Stato, le regioni, gli enti locali e gli altri soggetti pubblici interessati, che dovranno perseguire questo obiettivo in modo da rendere lo sviluppo della mobilità ciclistica e delle necessarie infrastrutture di rete una componente fondamentale delle politiche della mobilità in tutto il territorio nazionale. Verranno individuate le ciclovie di interesse nazionale che costituiranno la Rete ciclabile nazionale “Bicitalia”, che, a sua volta, costituirà la rete infrastrutturale di livello nazionale integrata nel sistema della rete ciclabile transeuropea “EuroVelo”. Un progetto di ampio respiro, dunque, che vedrà successivamente protagoniste le regioni, le quali, sentiti gli enti locali interessati, provvederanno a predisporre i progetti necessari alla realizzazione della Rete ciclabile nazionale “Bicitalia” entro dodici mesi dall’approvazione del Piano generale della mobilità ciclistica. Anche i Comuni sono chiamati ad intervenire in materia, predisponendo ed adottando i piani triennali urbani della mobilità ciclistica, i cosiddetti “Biciplan”, finalizzati a definire gli obiettivi, le strategie e le azioni necessari a promuovere e intensificare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane sia per le attività turistiche e ricreative e a migliorare la sicurezza dei ciclisti e dei pedoni.

territori;la valorizzazione del patrimonio agricolo, enogastronomico e delle tradizioni popolari;lo sviluppo di ricettività e di servizi turistici ecosostenibili. Importante è, quindi, fare squadra e accelerarne la realizzazione”. È già attivo un bando della Regione Marche per il completamento della ciclovia, la cui scadenza è stata prorogata al 21 marzo. La dotazione finanziaria proviene dai finanziamenti europei Por Fesr 2014/2020. Dopo i 4 milioni stanziati per questo bando, si parla, per il futuro, dell’eventuale utilizzo delle risorse aggiuntive Fesr per le aree terremotate. Potranno quindi anche queste proporre dei tracciati con un bando ad hoc? “Non è ancora stabilito se con bando o altra modalità”. Chi può partecipare al bando in scadenza? Le realtà con un territorio “maggiormente pianeggiante” o con piste ciclabili già presenti saranno avvantaggiate? “I Comuni interessati dal tracciato della Ciclovia Adriatica, ovvero tutti quelli che si affacciano sulla costa e tutti quelli che, pur non direttamente facenti parte del litorale, vi confinano e i cui progetti dimostrino di essere collocati lungo la direttrice adriatica.Il Bando prevede una premialità per le proposte progettuali che dimostreranno di avere una minore pendenza media. Non sono previste priorità nel caso di realizzazioni di collegamenti, ma verrà

assegnato un maggior punteggio rispetto all’estensione del progetto proposto, all’incremento potenziale dell’utenza, ecc...” Si vuole dare spazio a una nuova mobilità ecosostenibile, preferendola all’uso di mezzi privati, non solo incentivando i turisti ma anche i residenti cambiando magari le abitudini quotidiane di questi ultimi. Pensa che saranno necessarie delle campagne di sensibilizzazione in questo senso? “Tra gli obiettivi del bando vi è la miglior fruizione dei territori attraverso il potenziamento delle infrastrutture necessarie all’utilizzo dei mezzi a basso impatto ambientale, garantendo l’accessibilità e la mobilità di residenti, pendolari e turisti. La Regione è intenzionata a fare campagne di sensibilizzazione per incentivare il trasporto multimodale bici-autobus e bici treno prevedendo anche incentivi all’utilizzo dei mezzi di trasporto sostenibili. Dal 30 dicembre 2016 è possibile trasportare gratuitamente le biciclette nei treni della tratta marchigiana”.

ANNO 16 - n.3 - 1 marzo 2018

Editore: Edizioni Fisal Dir. Responsabile: Alessandro Sabbatini Art: Marco Borzacchi Imp.: Andrea Ferracuti Pompa Stampa: Tipografia Luce - Osimo Vignette: Daniele Ripani Dir. Amministrativo: Gianfranco Sabbatini CORRIERE NEWS - Viale Trento, 5 - 63900 Fermo tel. 0734.223110 - fax 0734.220161 www.corrierenews.it - info@corrierenews.it

Per la vostra pubblicità: 0734.223110 Autorizzazione Tribunale di Fermo n. 2/2003 del 11/03/2003

Prossimo numero in distribuzione dal 13 aprile al 10 maggio 2018

1 marzo 2018

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1 marzo 2018

Inchiesta/Piste ciclabili L’impegno per il recupero della vecchia ferrovia per un percorso ciclo-pedonale

Italia Nostra e quella Mare-Monti alternativa di Andrea Braconi

Il fermano Lorenzo Trentuno è uno dei soci della sezione provinciale “Valeriano Vallerani” di Italia Nostra ma è soprattutto autore di una tesi in architettura sulla stazione di Fermo Santa Lucia. Un progetto di grande interesse, diviso in due parti. “Una è la pista ciclabile tra Porto San Giorgio e la stazione dove adesso c’è la sede della contrada Molini. L’altra è un approfondimento sull’area della stazione di Fermo Santa Lucia, sul deposito dei locomotori, sulla direzione e sulla vecchia rimessa dei filobus”. Una breve introduzione, la sua, prima di toccare il punto centrale della nostra inchiesta: il recupero di un’asse fondamentale, come rimarcato dal presidente Gioacchino Fasino, per creare quel percorso di mobilità dolce (quindi anche ciclabile) da Porto San Giorgio ad Amandola che vada a congiungersi attraverso i Sibillini con il vecchio tracciato della ferrovia dismessa Spoleto-Norcia, oggi quasi interamente recuperato. Riflessioni, quelle di Fasino, che si legano agli obiettivi della legge De Caro-Gandolfi, approvata lo scorso dicembre, e che assegna al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ben 5 miliardi di euro proprio sulla mobilità ciclo-pedonale.

Un sogno, quindi, questo collegamento Mare-Monti “alternativo”, che però Italia Nostra persegue ostinatamente da anni. “Il tracciato della ferrovia - commenta Trentuno - deve essere un valore aggiunto, che torni ad unire quello che un tempo univa ma soprattutto per le enormi potenzialità turistiche e culturali che ci sono. Diventerebbe una sorta di filo conduttore, che metterebbe insieme una serie di realtà oggi divise anche per questioni campanilistiche. La nostra linea, spinta molto dal presidente Fasino, è quella che Italia Nostra dovrebbe cercare di essere il tramite attraverso il quale fare quel passo in più. In vent’anni, grazie all’impegno di Elvezio Serena (nella foto sul tracciato della vecchia ferrovia), abbiamo lavorato tanto su questo fronte e tanto ci siamo spesi, in ogni sede. Ci dispiace che non sia stato ancora sposato in pieno questo progetto, ma puntiamo comunque a fare un salto di qualità”. Sono numerose le proposte che l’associazione sta portando avanti, con l’obiettivo di discuterle intorno ad un tavolo per condividerne gli obiettivi. “Parliamo anche di carte di intenti, che impegnino maggiormente le Amministrazioni pubbliche e che le spingano a dare un segnale forte. Perché l’immobilismo e le chiacchiere non aiutano il territorio”.

I tedeschi preferiscono la bici Risultati lusinghieri per lo stand della regione Marche alla recente edizione della BIT (Borsa Internazionale del Turismo), svoltasi a Milano a febbraio. Le Marche stanno diventando una meta di tendenza e sono le prime sui social per interazione e qualità dei contenuti. “Richieste mirate e non più generiche come negli anni scorsi e molto più afflusso di Tour Operator e attenzione notevole quest’anno”, dicono soddisfatti gli operatori che in diversi casi hanno potuto anche vendere direttamente i pacchetti turistici o portare a casa registrazioni di pre-contratti . Quindi una domanda verso specifiche tipologie di vacanza, soprattutto da America e Russia in gran parte per le stagioni liriche del ROF e di Macerata Opera. Anche bike e trekking sono tra le più richieste dal Nord Europa, Danimarca e Germania su tutte.

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Inchiesta/Piste ciclabili Ponte ciclo pedonale e primo tratto di pista ciclabile tra P.S.Giorgio e Marina Palmense

Ciò che divide, a volte unisce di Federica Balestrini

Uno da 965 metri a sud di porto San Giorgio ed uno di 416 metri a nord di Marina Palmense. Sarà questo uno degli interventi inglobati nella realizzazione del progetto del ponte ciclo pedonale sul fiume Ete, lungo 120 metri e con una sola campata di 60 m che assomiglierà alla chiglia di una nave. Un intervento che si svilupperà su 1500 metri. La pista sarà a doppio senso e ben delimitata da un cordolo rispetto al camminamento. “Abbiamo costituito un gruppo di lavoro con il Comune di Fermo – ha spiegato il Sindaco di Porto San Giorgio, Nicola Loira - che ha elaborato un progetto per il ponte ciclo pedonale e un primo tratto di pista ciclabile sia nel Comune sangiorgese, che in quello fermano. La conclusione dell’accordo e la firma sul programma, del mese di febbraio e presso la sede della Provincia di Fermo, contiene anche tutte quelle varianti urbanistiche e le normative che servono per prevedere i fondi della collocazione. Dopodiché la partecipazione al bando regionale per poter accedere al finanziamento. Quest’ultimo è di fondamentale importanza per il ciclo della via adriatica e per la Provincia di Fermo che senza il collegamento in questione rimarrebbe spezzata dal punto di vista ciclo pedonale.” Costo dell’opera 1.333.333 euro. Se l’esito del bando sarà positivo la Regione contribuirà con 1 milione di euro. Occorrono 399 giorni per completare il tutto. “Si tratta del coronamento del lavoro svolto – ha proseguito dicendo il primo cittadino -. La politica è in colpevole ritardo

su questa iniziativa. Venti anni fa l’opportunità non venne colta, il lavoro fu portato avanti, ma non fu completato e oggi quello in questione è uno dei pochi tratti della costa nella nostra regione a non essere ancora collegati. L’importante è non fare del 2018 il nuovo 1966, ovvero l’anno in cui si è iniziato a parlare del ponte di collegamento tra le due sponde del fiume che rappresentano un limite importante anche allo sviluppo turistico. Si tratta di un’opera attesa da decenni. Già affrontato da tempo con la precedente amministrazione fermana.” Il ponte sarà bianco e in acciaio non riflettente, fuori da lì ci sarà una pista ciclabile di 7,5 metri, il che significherà per Porto San Giorgio la perdita di alcuni posti auto in zona porto. “La questione dei parcheggi è davvero marginale – ha concluso Loira -. In questo caso la nostra attenzione è rivolta al miglioramento dei servizi dedicato ai turisti e sulla qualità di vita dei concittadini sangiorgesi e fermani.”

Blacksheep e Bike Village La Cava

Piste ciclabili e ciclovie turistiche? Manca la cultura di Serena Murri

Pedalare con lentezza per godersi tragitto e territorio. La bicicletta e il contatto con la natura ha un vantaggio diretto e positivo sullo stile di vita, lo sa bene l’associazione ASD Blacksheep, costola dell’ASD SC di Villa Sant’Antonio, che a partire dalla sua fondazione ha sempre puntato sui più piccoli, offrendogli un’alternativa agli altri sport, partiti con il progetto del Bike Park a Rubbianello, per loro inizia ora una nuova avventura a Monterubbiano. Le piste ciclabili vere e proprie ci sono, hanno il nome ma in molti casi sono dismesse. L’unica definibile come tale è quella

della vicina Grottammare, mentre la fermana mostra l’evidenza di un territorio ancora carente in fatto di piste ciclabili. “Serve cultura. Le piste sul lungomare sono esempi di itinerari in sicurezza, mancano i collegamenti con il fondo valle, come ad esempio quelli della Valdaso e della Valtenna per evitare strade pericolose” ci dice Fabio Marziali, il quale dalla sua passione per la bici ha fondato un blog (http://pedalareconlentezza.com) che descrive le ciclovie turistiche tra le province di Fermo, Macerata e Ascoli Piceno, alla scoperta di borghi e paesaggi percorrendo quelle che non sono le strade principali ma stradine secondarie.

Per tornare al concetto di cultura, per educare la società attraverso l’uso della bici ad una vita sana dagli inenumerabili vantaggi sulla qualità della vita, bisogna puntare sui bambini e sulle nuove generazioni, andare nelle scuole a far conoscere i tratti di uno sport all’aria aperta che conta un movimento di bikers in fermento che ogni weekend percorrono il territorio. Suona come una bella “pensata” il Bike Village La Cava a Monterubbiano, subito sotto il centro storico. Il terreno sorge in una zona che si affaccia sulla vallata e di particolare pregio storico in corrispondenza dei resti delle antiche mura e di una delle porte storiche del paese, è vincolato a uso pubblico. A partire da febbraio, ogni sabato una trentina di ragazzini muniti di mountain bike vengono ad allenarsi in un circuito, su e giù da pendii e rampe. All’orizzonte c’è infatti un progetto per la sentieristica con tanto che tabelle che mostrino le rotte da percorrere, gli itinerari sono i seguenti: uno dei sentieri è a ridosso delle mura, il secondo dalla Vecchia Mulattiera porta fino a Contrada Molino (località Rubbianello), il terzo è la vecchia ciclo turistica di Lapedona di sentieri piceni. Così Monterubbiano diventa Polo logistico e la bici diventa un mezzo

come un altro per dare linfa vitale ad un paese. Qui sta il punto chiave: le piste ciclabili potrebbero essere mezzi per unire fra loro paesi, attraverso itinerari turistici da pubblicare su blog e siti istituzionali. Possono servire a rilanciare interi territori, come la cicloturistica di Montegallo, paese seriamente danneggiato dal terremoto, dove i sentieri sono stati ripristinati proprio con l’obiettivo di riportare turisti in quelle zone. Idem per Monfalcone Appenino e Smerillo, dove l’ASD Full Metal Bikers fa la manutenzione dei sentieri in supporto ai Comuni. Sembra invece arenata la questione del ripristino del sentiero sull’argine del fiume Aso, per il quale, dopo il monitoraggio degli argini ci si è fermati. Un terra di mezzo, divenuta negli anni discarica a cielo aperto, come finisce per tutte quelle zone non controllate. Anche questa volta, gli ostacoli burocratici sembrano aver avuto la meglio sulle ambizioni più che giustificate di un territorio che avrebbe ancora molto da raccontare.

1 marzo 2018

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1 marzo 2018

Inchiesta/Piste ciclabili Il ciclismo come sinonimo di benessere. La parola all’esperto

Pedalare, meglio che curare di Federica Balestrini

L’umore è la condizione psicologica ed emotiva che fa da sfondo a qualunque attività umana. Se si effettua una pedalata in linea con il proprio livello di allenamento è certo che non appena rientrati saremmo pronti a dedicarci al nostro lavoro e agli impegni quotidiani in maniera più energica e positiva. Non ci credete? La parola all’esperto. Pedalare aiuta davvero ad alleviare le tensioni e aumenta la produttività dell’uomo? “Mi piace definire l’andare in bicicletta una disciplina più che uno sport - ha spiegato il Dottor Marco Brandi, Psicologo Sportivo-. Insegna infatti a conoscere sé stessi e ad apprendere l’impegno come obiettivo nell’attività sportiva e nella vita in generale. Pedalare è utile per alleviare le tensioni, ad eliminare tossine con la sudorazione e a bruciare i grassi. Dopo una sessione di soli 30 minuti corpo e mente traggono giovamento dal movimento e dalla conseguente sensazione di benessere. In un’ora e mezza ven-

gono bruciate più di 500 calorie; ciò permette di sentirci anche meno in colpa quando ci sediamo a tavola.” Può l’esercizio fisico, in questo caso quello del pedalare, ‘curare’ la depressione? “La depressione vera e propria è un disturbo complesso con radici profonde che necessita di una presa in carico guidata da specialisti – ha proseguito dicendo Brandi -. Tuttavia lo sport, in questo caso il ciclismo, è indubbiamente un potente antidepressivo naturale. Numerosi studi hanno provato che dopo mesi di utilizzo della bici in maniera regolare molte persone che avevano manifestato sintomatologie depressive erano migliorate sensibilmente. Soprattutto nel periodo invernale si moltiplicano i casi di quella che viene chiamata “depressione stagionale”, una condizione di abbassamento del tono dell’umore causata in maggior modo dalla diminuzione delle ore di luce naturale. Pedalando aumenta la produzione di dopamina, l’ormone del piacere, che aumenta il senso di soddisfazione e appagamento

personale. Ciò fa diminuire il senso di stanchezza e aumenta quello di benessere. Durante l’attività fisica si producono anche altri ormoni: le endorfine. Queste sostanze una volta liberate nell’organismo provocano effetti simili a quelli della morfina, inibendo la percezione del dolore e generando una sensazione generale di piacevole euforia”. Nel bambino andare in bici è particolarmente importante. Perché? “Scegliere il ciclismo come sport ha innumerevoli vantaggi per i più piccoli. Permette di sperimentare e migliorare il senso dell’equilibrio; insegna a misurarsi con i propri limiti e a superarli un po’ alla volta; contribuisce a combattere il problema dell’obesità infantile, situazione di enorme rischio anche per la vulnerabilità conseguente ad altre patologie. Dai 7 ai 10 anni è importante lavorare sull’apprendimento delle capacità coordinative generali come il controllo motorio. Dopo questa fase si possono mettere alla prova meccanismi più complessi come la capacità di equilibrio, la capacità di reazione motoria allo

stimolo e di orientamento spazio temporale. Insomma, non solo compiti e tablet: i bambini per formarsi e crescere sani hanno bisogno di uscire dalla propria area di comfort guidati da adulti formati e responsabili.” Un maggiore incremento dell’uso della bicicletta può determinare anche una riduzione dell’uso dei farmaci e della spesa sanitaria? “L’uso della bicicletta in alternativa ai mezzi di trasporto a motore è già una realtà stabile in molti paesi del nord Europa, come l’Olanda – conclude l’esperto -. Tuttavia le abitudini sedentarie a volte ci fanno preferire diete severe e inconciliabili con il nostro stile di vita ad una pratica sportiva che di certo sarebbe maggiormente efficace sotto il profilo dei benefici su corpo e mente”.

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Sociale/News

1 marzo 2018

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Montegiorgio/Un quadro nelle parole del vice questore montegiorgese Peroni

Violenza di genere: cosa succede nei piccoli centri? San Valentino, il 25 novembre - Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne - e l’8 marzo: sono queste le date scelte dalla Polizia di Stato per la campagna di sensibilizzazione “Questo non è amore”. Camper pronti ad accogliere le donne con personale specializzato della squadra mobile e psicologi accoglieranno le donne in diverse città italiane. “Una donna su tre ha subito violenza, 9 milioni di italiane hanno vissuto almeno una volta episodi di molestie sessuali e l’80% delle vittime non denuncia. Forse solo l’usura non è denunciata allo stesso modo” ha affermato Patrizia Peroni, vice questore aggiunto della Polizia di Stato, in forza ad Ascoli Piceno, ma montegiorgese di nascita. Proprio qui recentemente è intervenuta per parlare dell’iniziativa del Corpo di cui fa parte e dell’importanza di denunciare storie di violenza di genere, anche nei piccoli centri. “Non sei stata capace di tenerti la famiglia”: questa affermazione - detta da parenti o amici spesso intimorisce chi abita in un paese. In città (Peroni ha lavorato molto tempo a Milano n.d.r.) è più semplice ripartire da zero, perché spesso non si conoscono neanche i vicini di casa. Al di là di ciò che si potrebbe credere, a denunciare sono più le straniere che non hanno famiglia in

Italia, rispetto alle Italiane”. I piccoli centri-peròhanno un vantaggio a suo parere: “Il fatto di conoscersi può aiutare. Ad Ascoli Piceno una donna - finita in pronto soccorso - ha detto di essere caduta al medico, ma quest’ultimo si è accorto che la frattura non era compatibile con una caduta e ci ha chiamato per avvertirci. Inoltre, un’infermiera che conosceva di vista la coppia, aveva messo al medico la classica “pulce nell’orecchio”. Se necessario, non fatevi i “fatti vostri”, quello che a volte è un male nei paesi, può rivelarsi un bene in alcune situazioni”. La Dott.ssa Peroni ha sottolineato come un cambiamento importante sia in già atto nella mentalità: un’inversione di marcia anche rispetto a quando, giovane praticante avvocato, si recava all’allora Pretura di Montegiorgio. Lì, incontrava una donna che picchiata dal marito aveva trovato la forza di denunciare e presenziare a tutte le udienze. “Tutti dicevano: “Questa è una che il marito la picchia, viene qua” come a chiedersi perché. Io invece i suoi occhi non me li sono più dimenticati ed è da lì che ho deciso di intraprendere questa strada, contro la violenza di genere”. Il vice questore si occupa, infatti, di reati di questo tipo anche quando avvengono nei confronti di uomini, anche se più rari. Attualmente

gli operatori seguono una formazione sempre più specifica: “Occorre prendersi tempo, questo tipo di denunce richiedono sono più lunghe: le vittime sono traumatizzate, a volte ambivalenti”. Nelle province di Ascoli Piceno e Fermo c’è ancora molto da fare “rispetto a una grande città come Milano”, per ciò che riguarda il numero di centri antiviolenza e di case protette: “I centri antiviolenza sono fondamentali perché seguono la persona maltrattata dopo la denuncia, che è il momento più duro, in cui tutta la vita cambia. Con loro anche l’Asur è fondamentale, perché può segnalarci casi a rischio. Il protocollo d’intesa firmato in Regione che ha istituito una rete regionale contro la violenza di genere (sono coinvolti 65 enti istituzionali n.d.r.) è un notevole passo avanti”. Silvia Ilari

Monte Urano/Serie di appuntamenti

Contro la discriminazione di genere Domenica 1 aprile 2018

Menù di

Pasqua

Antipasti - Affettati misti con verdurine all’aceto - Carpaccio di manzo marinato - Trancio di polentina ai funghi - Coratellina d’agnello con rustico Primi piatti - Crèpes alle verdure - Maccheroncini di Campofilone al ragù Secondi piatti e contorni - Sella di vitello con verdure - Agnello al forno con patate - Tramezzino di frittura - Insalata primavera

Cucina tramandata da 3 generazioni curata direttamente dai titolari propone menù di carne e pesce in una interessante valorizzazione della gastronomia locale marchigiana senza dimenticare i piatti della tradizione nazionale. Accogliente salone per banchetti in occasione di Comunioni e Cresime ed un panoramico terrazzo con vista sui Monti Sibillini.

WiFi libero Dessert GIORNO DI CHIUSURA LUNEDÌ - Zuppa Inglese - Macedonia di frutta fresca Spumante Moscato e Prosecco Caffè – Cordiale € 38,00 Vino bianco Passerina e Rosso Sangiovese Poderi dei Colli È GRADITA LA PRENOTAZIONE

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“Lei è Franca Viola” è un progetto culturale contro la discriminazione di genere, la cui terza edizione si svilupperà a Monte Urano tra marzo e aprile. Il primo appuntamento, domenica 18 marzo, presso la Sala delle Riunioni del Palazzo Comunale, ore 17,30, è con la presentazione del libro “#leviedelledonnemarchigiane: non solo toponomastica”, con interventi delle curatrici: Silvia Casilio, Ninfa Contigiani, Claudia Santoni. Introduce Meri Marziali, Presidente della Commissione pari opportunità della Regione Marche. Giovedì 22 marzo, ore 21,15, al Centro Icaro di Via Gioberti si parlerà di differenza di genere e femminicidio nelle autoproduzioni contemporanee, con la presentazione dei libri: “Pink trilogy – Io non ballo da sola” di Lisa Gelli e “Home sweet home” di Claudia Palmarucci. Intervengono le autrici con dediche live. Domenica 25 marzo, ore 16, incontro pubblico alla Sala delle Riunioni sul tema: “La violenza, dal mito, dalla storia, nell’arte”, relatrice Nanda Anibaldi, parteciperanno gli allievi della “scuola di dizione Elisa Ravanesi”, intermezzo musicale di Arianna Pangrazi. Mercoledì 28 marzo, ore 21,30, sempre nella Sala delle Riunioni, verrà proiettato il film “Sole Cuore Amore” di Daniele Vicari, a cura dell’associazione Urban Play.

Breve Marche Soldi contro le barriere architettoniche Superano gli 11,3 milioni di euro i fondi destinati alle Marche per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati. La somma consentirà di soddisfare quasi interamente il fabbisogno inevaso dei cittadini marchigiani che hanno richiesto i contributi per adeguare le proprie abitazioni. I contributi verranno distribuiti tra i Comuni dopo la pubblicazione del decreto ministeriale sulla Gazzetta ufficiale. La quota riconosciuta alle Marche rappresenta il 6 per cento del totale disponibile (180 milioni di euro), con una proporzione doppia rispetto al rapporto tra popolazione residente e totale italiana.


1 marzo 2018

Sociale/News Fermo/Tra casette solidali, corsi di potatura ed inclusione di disabili e migranti

Montepacini scommette sull’agricoltura sociale di Andrea Braconi

C’è l’orto. Ci sono le galline. Ci sono le cassette solidali (colorate dai ragazzi del centro educativo riabilitativo gestito dalla Cooss Marche), dove finiscono anche i prodotti di aziende amiche. Ci sono le famiglie, sempre vicine e propositive. C’è la casa colonica il cui piano terra, una volta ultimati i lavori da parte del Comune, diventerà un ristorante dove gli stessi ragazzi potranno lavorare. Ci sono i corsi di potatura della vite e dell’ulivo. Ci sono i richiedenti asilo dello Sprar, attenti nel seguire i suggerimenti di chi l’agricoltura l’ha scelta come ragione di vita. E c’è anche il Soccer Dream. È una delle tante fotografie che possono essere fatte ad una realtà multiforme come Montepacini, a Fermo, dove i giovani con disabilità sono protagonisti in ogni progetto, come rimarcato a gran voce da Vittorio Cognigni, presidente dell’associazione Fattoria Sociale delle ragazze e dei ragazzi di Montepacini. “I giovani devono essere sempre al centro delle iniziative – dice – e il nostro obiettivo è fare in modo che le loro giornate siano uguali a quelle di qualsiasi altra persona, facendoli impegnare in ciò che amano fare”. Marco Marchetti, della Fattoria Sociale, è il portavoce. “Ci siamo messi in testa di realizzare un

nuovo progetto, il Csa, che altro non è che una sorta di gruppo di acquisto solidale. In questo modo riusciamo a coinvolgere tutte quelle realtà che ci sostengono e che hanno creduto nella bontà dei nostri obiettivi. Oltre alla cooperativa La Talea, fondamentale per la gestione e la cura dei 13 ettari di terreno che abbiamo, siamo riusciti a tirare dentro Eros Scarafoni dell’azienda Fontegranne di Belmonte Piceno con i suoi formaggi, Candido Capponi con le sue carni, Paolo Albucci di Sant’Elpidio Morico con il suo miele, Nico Speranza dell’azienda Vittorini con i suoi vini e 180Gradi di Fermo con il pane. Inoltre, da bravi visionari, ci siamo tuffati anche nel mondo dell’olio, prendendo in comodato d’uso un uliveto in quel di Monterubbiano”. E così, dentro queste cassette finiscono verdure, uova e prodotti del territorio, destinati alla vendita: 25 euro il costo singolo, mentre con 300 si ha diritto a tutte le forniture previste e all’iscrizione all’associazione. “É un modo concreto di finanziare le nostre attività - aggiunge Marchetti - ma anche una scelta netta da parte di chi si avvicina a Montepacini: da consumatori, sostenendoci, si diventa direttamente coproduttori”. Ad occuparsi delle consegne è Andrea Borraccini. “Le cassette vengono preparate per essere ritirate il venerdì, anche se abbiamo previsto una

consegna a domicilio. L’invito che facciamo, però, è di raggiungerci per capire chi siamo e come lavoriamo insieme ai ragazzi. Ecco perché è possibile, il giovedì, fare pranzo con noi e conoscere la fattoria”. Infine, i corsi di potatura. Il primo sulla vite è partito da Monsampietro Morico lo scorso 21 febbraio, mentre quello sull’ulivo prenderà il via a marzo tra Monterubbiano e Moresco. Un modo, come evidenziato dallo stesso Marchetti, di offrire un’opportunità ai giovani migranti di conoscere tecniche e agricoltori per iniziare a costruire un futuro diverso.

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Economia/News

1 marzo 2018

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Marche/I dati regionali sono allarmanti Marche/Massimo 15 ettari a domanda

Una donna su tre ha Nuovi vigneti 2018, subito molestie sessuali domande entro il 31 marzo Si stima che, nelle Marche, siano 183 mila le donne che, nel corso della loro vita, hanno subito una qualche forma di molestia sessuale, pari al 36,5% delle donne con un’età fra i 14 e i 65 anni di età, e che siano 51 mila quelle che le hanno subite negli ultimi 3 anni, ovvero una donna su dieci (10,2%). E’ quanto risulta dai dati dell’ISTAT, elaborati dall’IRES CGIL Marche. Si tratta di molestie verbali, molestie con contatto fisico, molestie attraverso il web. Sono invece 41 mila, sempre secondo le stime dell’IRES, le donne tra i 15 e i 65 anni che nelle Marche hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro, pari all’8,3%, di cui 16 mila negli ultimi 3 anni (3,1%). Con riferimento ai soli ricatti sessuali sul luogo di lavoro, si stima che, nel corso della vita, 36 mila donne, pari al 7,2%, ne sono state vittime per essere assunte, per mantenere il posto di lavoro o per ottenere avanzamenti di carriera. La maggior parte di loro non ne ha parlato con nessuno nel posto di lavoro. “Sono numeri sconcertanti che dovrebbero indignare tutti – dichiara Daniela Barbaresi, Segretaria Generale della CGIL Marche -. Cifre che ci parlano di un’arretratezza culturale ancora da superare e di tanta strada ancora da fare per il pieno raggiungimento della parità tra uomini e donne e per riconoscere il rispetto della dignità di tutte e tutti a partire dai luoghi di lavoro”. Secondo Barbaresi, “occorre lavorare sul piano culturale ma in modo concreto. Da questo punto di vista, è importante l’accordo che CGIL, CISL, UIL e Confindustria hanno sottoscritto due anni fa a livello nazionale, poi successivamente declinato in accordi nelle province delle Marche, nel quale si definiscono le azioni concrete per contrastare e prevenire ogni atto o comportamento che si configuri come molestia o violenza sul lavoro. Cosi come sono importanti le intese istituzionali, come il recente protocollo tra la Regione Marche e oltre 60 altri soggetti, tra cui istituzioni, organizzazioni sindacali e associazioni per attivare la rete regionale contro la violenza di genere”.

Scade il 31 marzo 2018 il termine di presentazione delle domande per richiedere le autorizzazioni di nuovi impianti di vigneti. A livello nazionale potranno essere realizzati 6.685 ettari di nuovi impianti. La quota assegnata alle Marche è di 170 ettari, alla quale si aggiungerà una parte dei 20 ettari destinati al cratere del sisma 2016/2017. Le richieste vanno inoltrate tramite il portale Sian (Sistema informativo agricolo nazionale). Le priorità individuate dalla Regione Marche privilegiano le produzioni biologiche e la realizzazione di vigneti su terreni con determinate caratteristiche fisiche del suolo. Il limite massimo di superficie richiedibile è di 15 ettari a domanda. La normativa comunitaria prevede che l’aumento delle superfici vitate sia regolato attraverso la concessione di autorizzazioni di nuovi impianti nella misura massima dell’1 per cento della superficie vitata nazionale, poi ripartita a livello regionale.

Breve Fermano Nuovi

autobus per il trasporto pubblico

Si rinnova il parco veicoli del Fermano. Sei nuovi autobus destinati al trasporto pubblico locale sono a disposizione grazie al contributo della Regione Marche di un milione di euro. Autobus necessari per il rinnovo del parco veicoli del Fermano. Il presidente della Regione Marche Ceriscioli ha sottolineato l’importanza del trasporto pubblico e la qualità del servizio offerto dalle aziende che per la loro capacità di contenere i costi e garantire la qualità del servizio non devono temere la concorrenza nelle gare che verranno bandite. E’ stato ribadito come investire sul trasporto pubblico locale significhi dare continuità al servizio attraverso mezzi sicuri e adeguati a tutela dei cittadini. I nuovi bus vengono ora impiegati nei Comuni di Fermo, Porto San Giorgio, e Porto Sant’Elpidio.


Fermano/Nasce il progetto di alternanza 4.0

I docenti entrano in azienda Alternanza 4.0: dopo gli studenti degli Istituti Superiori, nelle aziende entrano i docenti. È stato presentato nella sede della Provincia di Fermo, il progetto pilota, primo in Italia, realizzato dal Comitato Piccola Industria di Confindustria Centro Adriatico. “Un’esigenza nata nel 2016, durante un convegno sull’Alternanza Scuola: dovevamo colmare un vuoto” spiega il presidente della Piccola Industria Fabrizio Luciani. Un lungo lavoro insieme all’Ufficio Scolastico Regionale guidato dal direttore Ugo Felisetti, che non ha avuto dubbi: “Stiamo adempiendo al nostro dovere, dare la miglior offerta formativa. In campo mettiamo ogni giorno 30mila dipendenti, 10mila classi, 214mila studenti. Quello che nessuno di noi vuole sentirsi più dire è ‘la scuola non ci dà quel che serve al territorio’. Ecco che questo ulteriore step ci permette di creare un legame ancora più forte con il tessuto sociale. Ma il rapporto deve essere duplice, perché noi chiediamo alle imprese di aprirsi, di rendersi protagoniste con i nostri studenti e docenti”.

Sono 80 i docenti coinvolti in questo primo progetto che si sta svolgendo in sette tappe, in dodici aziende tra Fermo e Ascoli Piceno, in cui si tengono lezioni, laboratori e debriefing per migliorare ogni passaggio. “Alla fine – spiega la dirigente del Montani Margherita Bonanni, in rappresentanza di tutti gli istituti – ci confronteremo, analizzeremo i pro e i contro e lo faremo sapendo che d’ora in poi è tutto il consiglio di classe a essere coinvolto e non più solo il ragazzo. Il docente vuole sapere e per questo l’adesione è stata entusiasta”. Il presidente di Confindustria Centro Adriatico, Simone Mariani, che ospiterà anche i docenti nella sua azienda, parla di strada giusta: “Le imprese vogliono innovare e per farlo servono menti pronte e capaci. L’obiettivo finale di tutti è dare lavoro, precondizione del benessere diffuso e del futuro. Aprendoci agli insegnanti noi imprenditori ci mettiamo in discussione, non potremo più dire ‘la scuola non forma’ perché possiamo con il nostro lavoro dare ora degli input veri”.

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CNA INFORMA APE SOCIALE E LAVORATORI PRECOCI. MODIFICA ED ESTENSIONE DEI REQUISITI PER L’ACCESSO La Legge di Bilancio 2018 prevede novità nei requisiti di accesso all’APE SOCIALE e come LAVORATORI PRECOCI. Per l’APE SOCIALE le nuove possibilità di accesso riguardano: riduzione dei requisiti contributivi previsi per le donne, con riduzione di un anno per ogni figlio, per un massimo di riduzione di due anni; ampliamento delle categorie dei lavori gravosi; ampliamento dell’intervallo temporale in cui maturare il periodo di attività richiesto nelle professioni gravose; eliminazione del requisito relativo alla Tariffa INAIL del 17 per mille; estensione anche ai parenti e affini di secondo grado conviventi, nel caso in cui i genitori o il coniuge del familiare disabile abbiano compiuto 70 anni oppure siano affetti anch’essi da patologie invalidanti o deceduti; inclusione, tra i potenziali beneficiari in stato di disoccupazione, dei lavoratori con scadenza del contratto a tempo determinato. Per i LAVORATORI PRECOCI invece sono previsti: ampliamento delle categorie dei lavori gravosi; ampliamento dell’intervallo temporale in cui maturare il periodo di attività richiesto nelle professioni gravose; eliminazione del requisito relativo alla Tariffa INAIL del 17 per mille; estensione anche ai parenti e affini di secondo grado conviventi, nel caso in cui i genitori o il coniuge del familiare disabile abbiano compiuto 70 anni oppure siano affetti anch’essi da patologie invalidanti o deceduti. Inoltre informiamo che è attuativo il decreto per l’APE Volontaria. Il patronato Epasa – Itaco è a disposizione per tutte le informazioni e per l’inoltro delle domande. Referenti: Dott.ssa Sabrina Giusti, Roberta Di Lorito, tel. 0734/600288 (Fermo), 0734/992746 (P.S.Elpidio) mail fermo@epasa-itaco.it Via Salvo D’Acquisto n.123, 63900 Fermo (FM) Via Belvedere n.20 (Villa Baruchello), 63821 Porto Sant’Elpidio (FM)

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1 marzo 2018

Economia/News



1 marzo 2018

Sport/News

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Ciclismo/Appuntamenti da non perdere

Tennis/E la Cocciaretto ha esordito in Fed Cup

Le granfondo al via

Quinzi vince il Torneo di Sharm El Sheik

Riparte la stagione delle granfondo a Porto Sant’Elpidio ed in tutto il territorio della quinta provincia marchigiana. Nella città rivierasca la bicicletta è di casa con la Granfondo Città di Porto Sant’Elpidio (2 aprile) e la Granfondo del Fermano-Memorial Dante Montanini (14 ottobre). Andiamo con ordine: ad inizio stagione si pedalerà nel giorno di Pasquetta con la Granfondo a Porto Sant’Elpidio: nel raggio di 50 chilometri si passerà dal Mare Adriatico ai piedi dei Monti Sibillini, attraverso zone collinari e fondovalle perfetti per gli amanti della biciletta. Si pedalerà sulla distanza unica agonistica di 134 chilometri attraversando 19 Comuni del Fermano ed uno della provincia di Ascoli Piceno. A fine stagione di nuovo sui pedali con la Granfondo del Fermano-Memorial Dante Montanini: un collegamento ideale tra mare e montagna. Si partirà a sud della città pedalando per 65 chilometri lungo le sponde del fiume Tenna, attraversando 15 comuni e si arriverà al Santuario della Madonna dell’Ambro, nel cuore del Parco dei Monti Sibillini. Dopo 129,3 chilometri, traguardo fissato sulla “Costa della Corva”, storica salita dove spesso sono transitati i professionisti in alcune edizioni della Tirreno-Adriatico. (u.f.)

Dopo Antalya (Turchia) e dunque per la seconda volta in questa stagione, il tennista sangiorgese Gianluigi Quinzi si è aggiudicato un Torneo ITF: vinto il 15 mila dollari di Sharm El Sheikh, in Egitto. Battuto in finale il ceko Pospisil. Con questo trofeo, si aggiorna anche il Palmares: ora sono 11 i tornei vinti da Quinzi. Ed a Chieti, in doppio, esordio in Fed Cup – ad appena 17 anni - di Elisabetta Cocciaretto. Nell’atto conclusivo il 22enne rivierasco, numero due del tabellone, ha avuto ragione del ceco Jaroslav Pospisil, battuto in poco meno di un’ora e tre quarti di partita con il punteggio di 6/2 6/4. Da sottolineare che, durante il secondo set, Quinzi era sotto 1/3 sul 40/15 con servizio all’avversario. Importante reazione, rimonta e vittoria finale. Conquistati punti importantissimi (al netto di questo nuovo successo, in classifica dovrebbe trovarsi intorno alla posizione n. 250), che gli permetteranno di affrontare i Tornei Challenger. E passiamo al secondo talento di casa nostra: dopo essere rimasta in “panchina” nel corso della prima giornata di gare, la 17enne Elisabetta Cocciaretto ha esordito in Fed Cup. Al termine della sfida con la Spagna disputata e vinta a Chieti, a sfidare le quotate iberiche Garcia Perez e Martinez, sono state le nostre Paolini e Cocciaretto. Non sarà stato un incontro di Doppio decisivo (le vittorie nei singolari che l’avevano preceduto, ottenute da Errani e Chiesa, avevano messo il Team azzurro al riparo da ogni spiacevole sorpresa), ma la formazione che ha sfidato le iberiche è stata proprio quella preannunciata ed Elisabetta ha potuto collezionare la presenza numero uno. Per la cronaca, le spagnole si sono imposte con il punteggio di 6/4 - 6/3. Uberto Frenquellucci

Scherma/Affermazione dell’under 14 fermano

Michele Massa sul podio Ottimo risultato in casa Accademia della Scherma Fermo. Il giovanissimo Michele Massa è splendido terzo alla prova nazionale paralimpica categoria assoluti di Busto Arsizio. Bissato il terzo posto di Caorle. Ma è un terzo posto che vale doppio, tenendo presente che arrivato ad appena 14 anni. Basti pensare che per partecipare al circuito nazionale agonistico assoluti è stata necessaria una deroga della Federazione Italiana Scherma, che ha permesso così all’ Under 14 fermano di gareggiare nella categoria superiore, confrontandosi così in pedana già con i nazionale e gli olimpionici della scherma paralimpica italiana. (u.f.)

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1 marzo 2018

Salute/News Marche/Adeguate al volo notturno

Sette nuove elisuperfici nell’area del terremoto In 20 minuti di volo, partendo dagli Ospedali Riuniti Torrette di Ancona, si raggiunge ogni punto delle Marche con il meteo favorevole, 25 in caso di condizioni avverse. Con partenza da San Cassiano in 20 si copre tutta l’Umbria. Un investimento di 2,2 milioni di euro per rafforzare la Rete regionale delle elisuperfici, con capacità operativa adeguata ai servizi di elisoccorso sanitario e di protezione civile anche nelle ore notturne o con scarsa visibilità. Lo prevede il protocollo d’intesa siglato in Regione dal presidente Luca Ceriscioli, dall’Asur Marche, dai rappresentanti delle amministrazioni comunali interessate, delle Province di Ascoli Piceno e Pesaro Urbino, dell’Unioni montane Catria e Nerone, Marca di Camerino, Monti Azzurri, Montefeltro. È prevista la realizzazione di 7 nuove basi in zone strategiche del territorio colpito dal terremoto e l’adeguamento di altre 27 già esistenti: 17 sono operative nell’area del cratere e 10 fuori dall’area del sisma. Le risorse utilizzate provengono dalle disponibilità del Fondo sanitario (500 mila euro) e dagli SMS solidali (1,7 milioni trasferiti dal Commissario di governo per la ricostruzione alla Regione Marche). Entro febbraio il decreto per la ripartizione dei fondi. La Regione Marche ribadisce l’importanza di rafforzare l’operatività di questo servizio strategico per le attività di soccorso alla popolazione non solo nelle fasi dell’emergenza, ma che assicura anche un’efficiente e tempestiva assistenza medica, mettendo a rete le strutture sanitarie regionali, a seguito del riordino avviato. Un forte elemento di crescita in termini di sicurezza: da una parte la Regione sta qualificando queste 34 aree e, dall’altra, si estenderà, con gara già avviata, il servizio h24. Un traguardo che favorisce anche l’economia turistica di queste aree, sia per chi ci vive, sia per chi ci scelga di visitarle. Le sette di prossima realizzazione saranno posizionate a Visso, Fiastra, Acquasanta Terme, Montegallo, Montemonaco, Comunanza e Piane di Montegiorgio: tutti territori del cratere sismico. Gli adeguamenti riguardano quelle dell’area terremotata di Belforte del Chienti, Cingoli, Matelica, San Severino Marche, Amandola, Castelraimondo, San Ginesio, Camerino (Ponte la Trave e Ospedale), Fabriano (Ospedale), Corridonia, Serravalle di Chienti, Servigliano, Fiuminata, Arquata del Tronto, Macerata, Ascoli Piceno. Quelle “fuori sisma”, sono Fermo, Cagli, Pesaro, Civitanova Marche, Fossombrone, Sassocorvaro, Mercatello sul Metauro, Monte Grimano Terme, Serra de’ Conti, Pergola. L’elicottero sarà attivato in seguito alla richiesta delle Centrali Operative del 118 in base ai codici di gravità.

Fermo/Servizio a cura del Pastificio Ghigi

Pasta 100% Made in Italy per gli studenti fermani Da qualche giorno sulla tavola degli studenti fermani viene servita pasta 100% italiana. Lo scorso 6 febbraio la prima fornitura è arrivata nei magazzini del servizio mensa gestito dalla Asite per il Comune di Fermo. Fornitore della materia prima è il Pastificio Ghigi che, affiancato dal Coldiretti Ascoli Fermo, ha partecipato a una manifestazione d’interesse indetta attraverso la Stazione Unica Appaltante della Provincia di Fermo, aggiudicandosi l’appalto. Sono ben 1500 i bambini che ogni giorno possono mangiare nella sicurezza di avere un prodotto di qualità, a chilometro zero e senza il rischio di ritrovarsi nel piatto pasta prodotta con grano trattato con pesticidi come il glifosato, utilizzato in modo intensivo ad esempio in Canada da dove arriva gran parte del grano per la produzione industriale di pasta di grano duro italiana. A chiedere che la mensa centralizzata si votasse alla pasta 100% italiana sono stati per primi i genitori degli alunni. Da parte sua il Comune di Fermo ha mostrato molta sensibilità nello stabilire requisiti indirizzati verso la sicurezza alimentare, la tutela delle produzioni locali e il rispetto nei confronti del consumatore finale.

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Inchiesta/Scuole Salute/News

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Intervista al Dottor Pietro Scendoni

Il cibo come terapia di Agnese Testadiferro

Lo diceva Ippocrate, il padre della medicina: fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo. Nel periodo in cui la città del Girfalco è culla del cibo con Tipicità, il Dottor Pietro Scendoni, responsabile Servizio Reumatologia dell’Inrca di Fermo e importante punto di riferimento per molti convegni su cibo e benessere, fa chiarezza su cosa significa nutrirsi e scegliere cosa fa bene al nostro organismo. In sintesi, cosa è il cibo per l’uomo? “È un alimento che porta nutrienti – spiega Scendoni - i quali sono indispensabili sin dalla nascita perché portano all’accrescimento, al mantenimento e al buon invecchiamento. Gli alimenti, che possono essere di origine animale, vegetale e minerale, sono: proteine, vitamine, grassi, sali minerali. Il più importante alimento è l’acqua, dato che il nostro organismo è fatto dal 75%-80% di essa”. Oggi si parla tanto di nutrigenomica, di cosa si tratta? “È una scienza che si occupa di nutrienti

che sono nel cibo che mangiamo. Si è dimostrato che i nutrienti possono interagire con le nostre cellule e quindi con il nostro patrimonio genetico fino a modularne quasi le risposte cellulari; ci cambia anche il nostro modo di essere a seconda di quello che mangiamo. Ecco quindi spiegato il detto “noi siamo quello che mangiamo”. Cibarsi e quindi introdurre alimenti nel nostro corpo è un elemento di responsabilità nelle scelte alimentari: gli alimenti possono anche far guadagnare salute, favorire o allontanare la genesi di molte malattie”. Cosa rappresenta il colore? “Le sostanze contenute nel cibo. Facendo qualche esempio: il rosso delle fragole e dei pomodori contengono gli antiossidanti carotenoidi e antocianina; il blu delle more vitamina c, antiossidante anche questa; l’arancione di mandarini e arance contiene sia vitamina c sia il betacarotene, ottimo per la vista. Meno di moda, ahimè, è il bianco di finocchio e cipolla: il loro colore racchiude l’antiossidante quercetina, che è della famiglia dei polifenoli. Il verde

dei carciofi e delle zucchine è ricco di clorofilla, antiossidante anche questa”. Mangiare fa bene anche all’umore? “Collegandomi alla dieta Mediterranea, la cui culla è proprio grazie a Montegiorgio e al professor Alberto Fidanza, il mangiare sano ha sempre fatto bene. Mentre oggi, ciò che danneggia è l’uso dei conservanti. Oltre al buon cibo, si pensi anche al momento della convivialità: faceva proprio parte della dieta mediterranea stare a tavola più di un’ora, essere rassicuranti a tavola da parenti o amici. Diciamo che l’effetto dell’umore non sta propriamente nei colori ma in cosa si mette a tavola e come lo si mette. E soprattutto, come ci si atteggia nel convivio”. Falsi miti sul cibo? “Il più eclatante è che la carne rossa faccia venire i tumori. Un contro sono gli eccessi, ma la carne rossa ha fatto la differenza innanzitutto sull’allungamento dell’età. Contiene elementi che non sono contenuti da nessun’altra parte come la vitamina B12 e le proteine dove ci sono que-

gli amminoacidi che l’organismo non riesce a sintetizzare nemmeno da proteine vegetali quali leguminose, come qualcuno asserisce. Occorrerebbero quintali di legumi per dare quelle proteine essenziali necessari ai nostri muscoli e al nostro cervello. Poi ci sono le diete “screanzate”, come le chiamo io: sono quelle diete di esclusione, che eliminano ad esempio latte o carne, che non fanno assolutamente bene; ai bambini non facilitano l’accrescimento dell’apparato muscolo scheletrico, del cervello, del sistema nervoso e vascolare; anche negli anziani non va bene, loro hanno anche bisogno di proteine nobili che sono solo nella carne rossa”.


1 marzo 2018

Inchiesta/Scuole Terra Nostra/News Il micro micro racconto di Sergio Soldani GLI AUTOBUS PIÙ EFFICIENTI DELLA PENISOLA A Pescara, da circa un secolo, c’è la ditta più funzionante di autobus di linea, ma soprattutto di viaggi turistici, tenuta dai quattro fratelli Toschi: Sergio, Enrico, Vittoria e Stefania. Costoro sono straordinariamente organizzati in Pullman con servizi unici, ad esempio due bagni sempre puliti e due posti per carrozzine, per la più svariata clientela non sembrava vero di poter partire dal centro dell’Adriatico e con prezzi assolutamente accessibili, arrivare a Trieste come ad Amburgo, se non a Lisbona, senza dover mai cambiare mezzo di trasporto. Inoltre due del personale ufficiale di gestione avevano un regolare porto d’armi. Tre amici che frequentavano l’Università di Lettere e abitavano più meno nello stesso quartiere della nota ditta viaggi in pullman, scoprirono un annuncio che li avrebbe fatti partire da Pescara alle sei del mattino, arrivare a destinazione un’ora circa prima del pranzo (gratuito), potersi godere la città per due giorni per ripartire il giorno seguente alle ore ventuno e tornare a casa. Calcolati tempi e costi i tre considerarono l’iniziativa conveniente, divertente e interessante, perciò decisero in meno di mezz’ora di andare insieme ad acquistare i relativi biglietti, la partenza sarebbe avvenuta giovedì mattina. Si trovarono allora durante quell’alba d’aprile con i bagagli, presso l’ampia Piazza delle Nuove Campagne, selezionati prima e aiutati dall’hostess olandese Helen (graditissima sorpresa). Claudio, così si chiamava uno di loro, aveva insistito nel portarsi dietro un thermos di caffè che la bellissima olandese gli sistemò con esemplare manualità. Di colpo si sentì il ruggire di una potente motocicletta dalla quale scese un giovane molto muscoloso con una pistola che puntò alla nuca di Claudio affermando in uno stentato italiano: “Io Bruno, io croato, mettere tutti soldi di tutti passeggeri dentro borsa di pelle, altrimenti io sparo testa ragazzo… Ma il colpo partì davvero perché al giovane sfuggì l’impugnatura della pistola scivolandogli sul grilletto... Claudio morì sul colpo, i due inesperti rapinatori fuggirono velocissimamente lasciando la pistola ancora lì, calda e un’inutile e ampia borsa vuota di pelle!

Fermo/Nel 2018 i primi servizi

Riqualificazione Lido Tre Archi, procedono le progettazioni Procede a grandi passi l’iter seguito al bando sulle periferie che ha ammesso a finanziamento il progetto di riqualificazione di Lido Tre Archi, contenuto nella convenzione firmata a dicembre a Roma dal Sindaco Paolo Calcinaro. Primo cittadino che ha incontrato nella capitale i responsabili che stanno seguendo il bando nazionale per una definizione dettagliata della progettazione che riguarda Fermo. Il documento verrà ulteriormente integrato a quanto già previsto con il potenziamento della videosorveglianza, con il prolungamento della pista ciclabile di un chilometro e con la realizzazione di altre strutture sportive. “Si sta lavorando e si sta procedendo con le progettazioni – ha detto Calcinaro – affinché, se non nelle strutture che richiedono più tempo, si possano già avviare in questo 2018 a Lido Tre Archi alcuni servizi che riguarderanno in particolare la cura dell’ambiente, la vigilanza ed il decoro urbano”.

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Montegranaro/Lavori entro l’estate

Nuovo parco urbano a San Liborio La Giunta comunale di Montegranaro ha deliberato l’approvazione del progetto di fattibilità tecnico economica – preliminare, riguardante il nuovo impianto sportivo in località San Liborio (ex lottizzazione Rossi) e la sistemazione dell’area verde esterna. “Questo parco urbano attrezzato – rimarca il Sindaco Ediana Mancini - offre al quartiere San Liborio, negli ultimi anni fortemente penalizzato, un luogo importante di aggregazione creando quello che sarà il terzo polo sportivo della città. Spazi interni ed esterni, che saranno fruibili tutti i mesi dell’anno da sportivi, famiglie, bambini e anziani”. “Si tratta di un’opera pubblica attesa da tanto tempo – dichiara il Vice Sindaco e Assessore allo Sport Endrio Ubaldi - che va a completare

l’offerta sportiva ai cittadini e alle società di Montegranaro. L’uso prevalente per quanto riguarda la struttura polifunzionale sarà per il calcio a 5 con misure regolamentari fino alla serie B e per lo svolgimento della pratica sportiva del basket a livello giovanile e per i campionati minori. Molto importante sarà la sistemazione dell’area esterna, dove vi sarà un campo di beach volley, utilizzabile anche per il beach tennis, unitamente ad un campo per il mini basket, a giochi ed attrezzature, ed alla piantumazione e arredo”. Nel mese di marzo verrà contratto il mutuo per dare il via ai lavori entro l’estate. L’obiettivo è quello di completare il tutto entro Natale o al massimo entro i primi mesi del 2019.

Il Comune di Fermo nel 2016 ha partecipato ad un bando con uno studio di fattibilità tecnico-economica, volto a progettare interventi sull’intera area del quartiere di Lido Tre Archi per sviluppare interventi nell’ambito della riqualificazione delle infrastrutture e del decoro urbano, dell’accrescimento della sicurezza territoriale e del potenziamento dei servizi nel sociale, nella cultura e nello sport per un investimento complessivo di € 8.607.520,00. Progetto che ha ottenuto un finanziamento a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) nell’ambito del programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle Città Metropolitane e dei Comuni capoluogo di provincia. 120 i progetti finanziati in tutta Italia (fra cui quello di Fermo) per un ammontare nazionale complessivo che sfiora i 4 miliardi di euro.

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Fermano/Il “Battaglione Batà” si presenta

Musica e parole, per non dimenticare “C’erano qui nel Fermano, tanti anni fa, ragazzi come me e come e te che hanno scelto di combattere per la libertà”. Inizia così l’intervista a Paolo Scipioni, leader del gruppo musicale Battaglione Batà. “Libertà negata dall’occupazione nazifascista – continua Paolo -. Parliamo ovviamente della seconda guerra mondiale. Il dramma ce l’avevamo in casa: l’avanzata dagli alleati da sud, la ritirata dei tedeschi, i soprusi, gli eccidi…” E poi quei ragazzi, provenienti da ogni parte della Valle del Tenna, che si sono uniti, che insieme hanno lottato per tornare liberi. Verso il 20 settembre 1943 una ventina di ufficiali e graduati dell’esercito italiano costituirono il primo nucleo di resistenti nel Fermano, inquadrando elementi del gruppo antiparacadutisti di Amandola. Successivamente giunse ad Amandola il colonnello di stato maggiore Paolo Petroni, che si mise in contatto con varie persone, tra cui il tenente Mario Cassio di Macerata che stabilì i primi collegamenti con il Comitato di Liberazione di Fermo e Macerata, rispettivamente nelle persone di Leone Bernardi e di Mario Fattorini. Il numero degli uomini aumentò di settimana in settimana fino alla costituzione di una formazione che prese il nome di Battaglione Batà, in ricordo del tenente Mario Batà, fucilato dai tedeschi nel campo di Sforzacosta il 20 dicembre 1943. Il gruppo era costituito in gran parte da giovani fermani che avevano lasciato la città per organizzarsi in montagna con le loro operazioni di guerriglia. “Abbiamo deciso di focalizzare l’attenzione sulla Resistenza nel Fermano; nelle nostre canzoni si ricordano quei momenti, quel coraggio, quei morti

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a cui tutti dobbiamo tanto”. Canzoni folk, dal ritmo incalzante, dalle parole taglienti, che trasmettono l’ansia, il dolore, la speranza di quei terribili giorni. “Cantiamo del comandante polacco Czellnik che, a capo secondo corpo d’armata polacco entrò per primo a Fermo liberata dai tedeschi; di Mario Cifola, staffetta partigiana che col suo sacrificio salvò l’intera comunità di Montottone, di tanti nostri eroi di quel tempo e di tanti uomini e donne, partigiani, contadini, gente comune che rifiutarono la ferocia e la disumanità”. Come è nato il vostro gruppo? “Alla base c’è la volontà di conservare e tramandare la memoria. Abbiamo studiato la storia locale, andando nei musei, negli archivi, ascoltando le testimonianze dei familiari di partigiani come Umberto Cerretani e Leone Bernardi. Questo ci ha permesso di ricostruire il periodo storico legato alla Resistenza nel nostro territorio ed è nato questo progetto”. Le canzoni sono scritte e musicate da Paolo Scipioni, il gruppo attualmente è composto da ragazzi del Fermano: lo stesso Paolo (voce e chitarra), Lara Perticari (violino), Andrea Mattei (basso), Luca Giarritta (fisarmonica e pianoforte), Elena Maria Eusebi (voce), Lucia Marchioli (viola). Parlami della vostra attività. “Dopo “Battaglione Batà – Resistenza e Liberazione nel Fermano” abbiamo recentemente composto un altro Cd andando oltre, cantando della Resistenza al giorno d’oggi, dell’esclusione sociale, dell’immigrazione, della mancanza di lavoro, della deturpazione ambientale. Tutti argomenti che privano l’uomo della libertà in senso lato e che vanno affrontati

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con coraggio. Con la nostra musica vogliamo far riflettere su queste tematiche”. Iniziative, concerti? “Suoniamo in locali del territorio ma ci stiamo proponendo anche fuori regione, inoltre abbiamo collaborato con l’Orchestra giovanile del Conservatorio di Fermo, partecipiamo ad incontri con le scuole. Mi preme sottolineare due date – conclude Paolo -: domenica 18 marzo organizziamo per il terzo anno, in collaborazione con l’ANPI di Fermo, il ristorante “L’Amaca” di Altidona e con due guide escursionistiche, Stefano Properzi e Nicola Pezzotta, un’escursione aperta a tutti sui sentieri della memoria dal titolo “Un Sentiero, la Montagna, la Guerra”. Riscopriremo i luoghi della battaglia di Montemonaco combattuta il 18 marzo del 1944 tra le truppe tedesche e il Battaglione Batà, che vide la morte di tanti, coraggiosi ragazzi. Appuntamento verso le 8,30 ad Altino di Montemonaco” (per informazioni, tel. Paolo Scipioni 340.6818765; oppure Stefano Properzi, 338.3365114). La seconda iniziativa? “Il 30 aprile ci sarà un nostro concerto al Teatro di Porto San Giorgio e con l’occasione presenteremo due videoclip realizzati con Francesco Pascali, giovane regista di Fermo ed un libro di favole scritte da noi”. (Alessandro Sabbatini)

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1 marzo 2018

Inchiesta/Scuole Cultura/News Fermano/Le attività del Gruppo Speleo Cavità Artificiali CAI di Fermo

Alla scoperta della memoria del sottosuolo C’è un mondo sotto i nostri piedi che non conosciamo. Un mondo fatto di cunicoli, di cavità, un vero e proprio universo da esplorare e da capire. E qui entra in giorco il Gruppo Speleo Cavità Artificiali CAI Fermo che nasce nel 1995 su iniziativa di alcuni soci del Club Alpino Italiano appassionati di speleologia e storia locale dando origine ad una compagnia tesa alla ricerca di Cavità sotterranee in ambiente urbano, insomma una “speleologia archeologica”. Il Gruppo si consolida dopo una prima esplorazione in un cunicolo situato all’interno delle Grandi Cisterne Romane di Fermo, un condotto allora non conosciuto agli studiosi di archeologia e mai indicato sia nei testi di storia locale, né nelle descrizioni delle visite guidate all’interno della grande opera romana. La ricognizione si è rivelata di interesse storico-archeologico; l’attrazione per questa opera sotterranea ha stimolato nell’immediato la stesura di una documentazione fotografica inedita ed una rilevazione strutturale comprendente anche una esatta planimetria dell’impianto; uno studio storico successivo ha consentito l’elaborazione di una scheda completa della rilevazione. Il Gruppo ha iniziato così la straordinaria avventura nel sottosuolo di Fermo con lo scopo di perlustrare, catalogare gallerie e pozzi non più percorsi da secoli, un’opera pianificata, impegnando appassionati e volontari in un lavoro mai realizzato prima. Le ricerche effettuate hanno portato alla scoperta di altri cunicoli la cui storia, ormai persa nell’oblio, viene recuperata alla memoria. Sono seguite poi altre esplorazioni riguardanti altre gallerie indivi-

duate, con lavori di apertura di vecchi e nuovi tamponamenti eseguiti impropriamente. E’ stato così possibile censire e fotografare la rete sotterranea dei sistemi ipogei della città di Fermo. Nel 1999 è stato pubblicato il volume “Pozzi e cunicoli romani e medievali di Firmum Picenum” che racconta la storia di queste fantastiche esplorazioni. Nuove indagini sono state condotte e si conducono ancora nei meandri delle fortezze picene. Si sono scoperti nuovi mondi reali, concreti, tangibili, che forniscono argomenti per una nuova costruzione storica delle città, nel sottosuolo delle quali, emergono i luoghi più antichi, particolarmente i percorsi riconducibili alle fabbriche dell’acqua. L’impegno del Gruppo resta costante ed i programmi di ricerca si susseguono su tutto il territorio: sono state indagate le cavità artificiali di Ripatransone, enormi labirinti sotterranei sul colle, i cunicoli del Castello di Grottammare, censiti e catalogati, dei quali è stato pubblicato il volume “I sistemi ipogei di Grottammare”, le meravigliose grotte del centro storico di Montegranaro, i sistemi sotterranei della Fonte di Papagnano a Petritoli, l’acquedotto sotterraneo a Fontebella di villa Passeri a Montegiorgio e tante altre cavità artificiali. “Attualmente – spiega il coordinatore del Gruppo Speleo CAI Fermo Massimo Spagnoli - gli speleologi, utilizzando informazioni storico-bibliotecarie, ricercano sistematicamente i sottosuoli dei nostri paesi, spesso con successo, evidenziando siti sconosciuti che, attraverso analisi e diagnosi, vengono compiutamente resi noti. Ultime avventure ed

P.S.Giorgio/Presentazione del libro d’artista

“Raices”, arte dal mondo Sabato 10 marzo alle ore 10, presso il Teatro Comunale di Porto San Giorgio verrà presentato il libro d’artista “Raices”. Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Porco San Giorgio Nicola Loira, dell’ assessore alla cultura Elisabetta Baldassarri e del dirigente scolastico del Liceo Artistico Preziotti Licini Fermo, Stefania Scatasta, interverranno le artiste: Marilena Sutera (Italia), Lucy Jochamovitz (Perù) e Kathleen O’Connell (Stati Uniti). “Raices” è un libro d’arte contenente 10 stampe d’arte formato 18x25cm, (xilografie, calcografie, serigrafie) eseguite da 10 artisti da tutto il mondo; Cristina Duenas, Diego Lopez de Armentia, Glen Rogers, Kathleen O’Connell, Lucio Vita, Lucy Jochamowitz, Marilena Sutera, Orlando Condeso, Rie Hasegawa, Susana Venegas, provenienti da Stati Uniti, Perù, Giappone, Argentina, Italia… In questo contesto internazionale, la

proposta di “Raices” assume caratteri di ampia rilevanza, per la diffusione di un’opera che parla di tante realtà ed anche della terra marchigiana attraverso l’artista Italiana Marilena Sutera nata a Fermo, che vive a Roma da diversi anni ed insegna all’Accademia di Belle Arti di Roma. L’associazione “Chi Mangia la Foglia!”, organizzando la prima presentazione in ambito internazionale, offre lo spunto per parlare del libro d’artista in modo più ampio, un genere d’arte che negli ultimi anni ha avuto una grande diffusione nel mondo della grafica e dell’arte contemporanea.

esplorazioni sono state le cisterne e i traversanti sotterranei di fonte Zoppa di Montegranaro, il cunicolo drenante di fonte San Pietro a Grottazzolina; antichi acquedotti ancora funzionanti”. Questi i prossimi appuntamenti in programma: 31 marzo escursione e ricerca fonti storiche a Fermo; il 28 aprile si va a Montottone per l’esplorazione e il censimento di cisterna e cunicolo fonte Santa Maria. Smerillo è protagonista il 26 maggio con l’esplorazione della grotta cunicolo fonte Smerillo. Il 30 giugno verrà esplorato il cunicolo “Fontanelle” di Sant’Elpidio a Mare mentre il 28 luglio ci si sposterà a Santa Vittoria in Matenano, presso il cunicolo-acquedotto di Fonte Panaioli. Il 25 agosto ricerca delle grotte Ciconi di Montefalcone Appennino, il 29 settembre si va nelle Grotte Colle di Guardia di Ripatransone, il 27 ottobre sarà la volta di Comunanza, con la ricerca nei sotterranei di Santa Maria a Terme. L’attività 2018 si concluderà il 24 novembre con il “Progetto Fontane”: escursione, ricerche e censimento delle fonti storiche. Tutti possono partecipare, per sapere come fare e per altre eventuali informazioni contattare Massimo Spagnoli, tel. 338.4458782 o www.fermosotterranea.it Alessandro Sabbatini

Rime “nostre” (Riccardo Manzini) Getsemani Credennece, o forse anghe non tando, più ‘ote so’ penzato a ‘llu moméndu che quillu poru Cristu disgraziatu, in quistu munnu, sulu s’è stroatu.

A no’ me pare justo che cuscì io devo da murì e soffrenne pure ‘nchiodatu a quella croce comme se fusce un latru o un poru peccatore”.

“Fijóli, perché vé pija lo stracco¹, l’occhi rraperti no’ gne la facete? Dovéte, fiji, cercà de sta’ sveji, la Storia sta cambienne ‘sti momendi.

Lu Patre no’ rresponna e Issu ha capito che pe’ sarvà la jende de ‘stu munnu su quella croce a deve da murì, lo sanguo só dà sparge tutt’indorno.

Pietro, Gioanni, Iachimì², su daje, besogna che lu spiritu scia forte più forte de lu corpu, deve vegne³; preghemo tutt’inzieme: dà coraggiu”. Ma ‘lli puritti era propio stracchi sott’a ‘na cerqua4 tutti s’è ‘llongati e dopo un ‘mbo’ durmìa comme li frichi5; Cristo sùbboto loco l’ha lasciati. Sulu co’ li peccati de ‘stu munnu, anghe per Issu lu pesu era tandu, ha cumingiato tra l’ajìa6 a jì, ha cumingiato a sudà lo sanguo. S’è mistu ppo’ a parlà co’ lu Patró: “Patre, ma è propio justo che me ‘mmazzi? Quanno so’ cumingiato ero ‘spiratu7, addè io non so’ più tando convintu…

Allora Jisù Cristo ‘llarga le bracce: “Dio, so’ l’agnellu che vena ‘mmazzatu, e se non po’ passà ‘st’amaru càlice, cuscì pe’ tutti scia sacrificatu! Addè so’ prondu, Patre, jemo pure, pòi fa’ de me, Tu, quello che Te pare!”. Note: 1) stracco = stanchezza. 2) Iachimì = diminutivo di Giacomo. 3) vegne = vincere. 4) cerqua = quercia. 5) frichi = bambini. 6) ajìa = ulivi. 7) ‘spiratu = ispirato.

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Cartellone/News Eventi

Musica

Fermo

Montegranaro

Con lo slogan “il crocevia delle qualità”, la ventiseiesima edizione di Tipicità si svolge al Fermo Forum dal 3 al 5 marzo. Un’edizione che parte con grandi numeri: il sold out nel padiglione, con 200 realtà espositrici, oltre 100 incontri in programma, 20 delegazioni dall’Italia e dall’estero. Organizzata dal Comune di Fermo, con UBI Banca nel ruolo di project partner e con la collaborazione della Regione Marche, delle Università di Ancona, Camerino e Macerata, insieme ad una nutrita squadra di enti locali ed aziende leader del territorio, Tipicità 2018 è soprattutto un punto d’incontro di conoscenze ed esperienze! Cibo, turismo e manualità, sono i tre padiglioni tematici che caratterizzano la manifestazione, articolati in aree specifiche che raccontano le mille sfumature marchigiane: Orizzonte Bio, Bollicine di Marche, Birra Artigianale, Bio Garden. Marche al centro della scena, ma a confronto con altre comunità italiane: Isola d’Elba, Lecco e Como, il Lago D’Orta, i Parchi Letterari, le Piccole Italie. Dall’estero sono attese diverse delegazioni, con la conferma della Russia e di un’area Cina curata dall’Istituto Confucio. Confronti anche con Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti, alla ricerca di nuove vie per i nostri operatori. Focus speciali sul cibo del futuro, la biodiversità, la rigenerazione dopo il sisma, la qualità nelle sue nuove forme, il genius loci Marche, tra Rossini e Leopardi. Iniziative speciali, con l’innovativo contest “Wine Hackathon” e l’omaggio all’anno del cibo italiano ed al “maestro” Gualtiero Marchesi. In programma anche tantissimi eventi per i più giovani, per educare, divertendo, ad uno stile di vita sano ed attento alla qualità. www.tipicita.it

Un trittico di grandissimi eventi al Teatro La Perla di Montegranaro tra marzo e aprile. E tutti targati TAM Tutta un’Altra Musica. Si comincia domenica 4 marzo con il trio formato da Peppe Servillo (voce), Javier Girotto (sax soprano, baritono) e Natalio Mangalavite (piano, tastiere, voce). Dopo 6 anni dall’ultima fortunata uscita discografica (“Futbol”), il trio Servillo-GirottoMangalvite presenta il nuovo album “Parientes” ed allarga la personale ricerca musicale e letteraria. L’11 marzo sarà la volta di Ezio Bosso e della FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana, un evento organizzato in collaborazione con l’associazione Amici della Musica, andato sold out in sole 24 ore. Il mese successivo toccherà a Luca Barbarossa con una tappa del suo tour “Roma è de tutti”, in programma il 7 aprile. Tel. 338.4321643 - www.tam.it

Marche, cantiere europeo della qualità. La sfida di Tipicità Servillo, Bosso e Barbarossa: riflettori accesi sul Teatro La Perla

Mostre mercato Macerata

Una fiera per tutti i gusti Si rinnova l’appuntamento, con la “Fiera Campionaria dell’Usato”, i prossimi 7 e 8 aprile al Centro Fiere Villa Potenza di Macerata, consolidato evento per gli amanti del settore, e non solo, da ormai 20 anni. La Service Promotion organizzatrice della manifestazione è impegnata nella realizzazione di un programma che prevede unitamente ai classici settori presenti quali la rigatteria, il modernariato, l’antiquariato e l’oggettistica per i quali si prevede la presenza di oltre 200 espositori, spazi tematici molto apprezzati dal pubblico. In questa edizione ritorna a grande richiesta, dopo qualche anno di assenza, l’ottavo Salone dell’Elettronica, nel quale, grazie alla presenza di circa 70 qualificati espositori, gli appassionati e gli esperti di settore, potranno trovare i più svariati oggetti, tra componenti di informatica, sistemi di allarme fino ad arrivare all’elettronica per il tempo libero, con una vasta gamma di articoli di ultima generazione di scarsa reperibilità sul mercato tradizionale, a prezzi interessanti.

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