Cinzia Corbetta Mari Crea
La Magia del
Bianco
LO STILE SHABBY CHIC IN ITALIA
Photography by Mari Crea
(a destra) Una credenza dei primi del ‘900 crea un gradevole contrasto con il bianco delle pareti. *** Una lanterna arrugginita, vecchi libri e una forma per calzature reinterpretati in chiave decorativa.
Shabby chic, la magia del bianco Alla fine degli anni Novanta del secolo scorso una rivista italiana specializzata in decorazione titolava: “Un nuovo stile: rovinato è bello”: si trattava dello stile shabby chic e della sua prima apparizione in Italia. Il termine shabby chic apparve per la prima volta nella prestigiosa rivista inglese “The world of interiors” negli anni Ottanta, per descrivere una tendenza decorativa allora in voga in Inghilterra. Nato come stile anticonformista, lo shabby chic degli esordi si ispirava agli interni country delle vecchie dimore di campagna, attingendo ai vecchi mobili ed ai tessuti usurati e sbiaditi, per creare ambienti sobri ed allo stesso tempo eleganti con una spesa relativamente contenuta. Lo stile shabby chic nasce quindi dall’amore per l’antico, più precisamente per il “vecchio da mercatino”, di scarso valore, reinterpretato in uno stile personale basato su poche regole: 2
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Nei mercatini si celano tesori perfetti per creare decorazioni d’effetto: articoli di merceria, bottigliette di farmacia, chiavi arrugginite, caratteri tipografici, libri e una vecchia stadera, qui utilizzata per abbellire il giardino.
- mobili e accessori devono mostrare l’usura e la patina del tempo; - gli interventi di restauro e decorazione, oltre a ripristinare l’integrità dell’oggetto, sono rivolti a conservare o ricreare artificialmente l’usura e la patina; - gli oggetti possono liberamente essere reinterpretati nelle loro funzioni; -Il colore dominante è il bianco, seguito dal grigio e dalle tonalità pastello. Si tratta di uno stile fresco, luminoso, romantico e, soprattutto, funzionale. L’imperfezione è considerata un pregio: mobili scrostati, sedie e servizi da tavola spaiati , tappeti e stoffe logore sono molto apprezzati e hanno un fascino irresistibile. La decorazione ha un ruolo molto importante, giocata sull’utilizzo di vecchi oggetti rivisitati e accostati in modo insolito: cornici, scale a pioli, porte e scuri, cassette di legno e bottigliette, pizzi e vecchi sacchi della farina e del caffè. Particolarmente apprezzati sono i vecchi attrezzi e i mobili da lavoro, come cassettiere di uffici o tipografie, caratteri tipografici, vecchie forme per le scarpe, attrezzi agricoli e da cucina. Dagli anni Novanta lo shabby chic divenne molto popolare sulla costa occidentale degli Stati Uniti, in Svezia ed in Francia. Anche se non esistono linee nette di demarcazione stilistica, ogni paese ha sviluppato una propria variante con caratteristiche peculiari, arricchendosi di ulteriori elementi, tratti dagli stili rustici di questi paesi. Negli Stati Uniti, osserviamo essenzialmente due tendenze: da un lato il “romantic style”, caratterizzato da ambienti ricchi e molto carichi di mobili e oggetti, stoviglie e tessili con decorazioni floreali ed una preferenza per i colori pastello; dall’altro il “prairie style”, più rustico e spartano, che si ispira ai mobili degli Shakers ed alle fattorie dei pionieri. In Europa lo shabby chic ha trovato la sua espressione più pura nei paesi nordici, dove 4
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Una serie di vecchie bottiglie e flaconi, qualche libro dalle pagine ingiallite e fiori essiccati: il segreto dello shabby chic è la semplicità.
inizialmente si è innestato sul tradizionale “gustaviano”, uno stile raffinato e delicato di derivazione francese. In Scandinavia l’interior design è, del resto, un settore molto vitale ed in continua evoluzione, con sperimentazioni e contaminazioni tra vari stili: proprio per questo motivo lo shabby chic si è arricchito di elementi più moderni, grazie al recupero di mobili e oggetti di provenienza industriale. Lo stile scandinavo si caratterizza, dunque, per le soluzioni audaci e per l’uso massiccio del bianco, vista la scarsità di luce a queste latitudini. In Italia lo stile shabby chic, nonostante sia relativamente conosciuto da oltre vent’anni, non pare ancora molto diffuso; tuttavia, attraverso le riviste specializzate e i numerosi blog che trattano questo argomento, qualcosa sta cambiando nelle scelte e nei gusti degli italiani. Il nostro paese è tradizionalmente diviso, da una parte, tra estimatori dell’arredamento classico; dall’altra, tra appassionati di arredamento moderno, con una piccola quota di amanti della riedizione nostrana del country, o “arte povera”, basata sul rifacimento di mobili rustici in noce. In Italia, tendenzialmente, il bianco non gode di molti estimatori, per via dell’intensità della luce alle nostre latitudini ed del profondo legame alla tradizione, che generano 6
Un vecchio battente impreziosito da un delicato fregio conserva la sua patina screpolata: i segni del tempo sono considerati un pregio.
una diffusa diffidenza nei confronti di questo colore; forse per mitigare il rigore dello shabby chic ortodosso, la versione nostrana di questo stile si ispira a quella francese, molto decorativa, elegante e femminile, basata sui toni caldi del grigio, del tortora, dell’azzurro polvere. Del resto, una delle perplessità che accompagna la scelta del bianco come colore base della palette dell’arredamento è rappresentata dal timore che questo si possa sporcare più facilmente; una casa shabby chic, al contrario è tanto più bella quanto più è vissuta, ed anzi questo fattore esalta la praticità ed i pregi del bianco, risultando particolarmente adatta alle famiglie con bambini ed animali, grazie all’uso di stoffe grezze lavabili ad alte temperature e di mobili e oggetti rovinati ad arte. Il bianco ha, inoltre, la capacità di dilatare la percezione dello spazio e di esaltare le dimensioni di un ambiente anche modesto; è sinonimo di raffinatezza e purezza, ed è molto meno freddo e monotono di quanto si pensi, grazie alla sua capacità di acquistare sfumature diverse secondo la qualità della luce. Il bianco, con la sua magia, è, dunque, il colore che caratterizza inequivocabilmente lo stile shabby chic: non deve, quindi, assolutamente mancare se si vuole arredare e decorare un ambiente in questo stile. 7
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(a sinistra) Una scatola di legno conserva la bella patina grigia che in alcuni punti lascia intravedere il legno sottostante. *** Una riproduzione attuale del classico specchio a oeil de boeuf di gusto rococò.
Arredare in stile shabby chic
Lo stile shabby chic, pur avendo le sue regole di base, permette una grande libertà di scelta che consente la creazione di uno stile personale. Possiamo dare un’impronta spartana e minimalista, oppure romantica e ricercata: le innumerevoli sfumature di questo stile rendono ogni abitazione unica e irripetibile. Gli elementi che concorrono a creare un ambiente shabby chic sono una palette cromatica giocata sui toni chiari, con una netta prevalenza del bianco, e la presenza di arredi e suppellettili usati che presentano una bella patina. I vari marchi che commercializzano mobili o oggetti shabby chic si basano sulla produzione industriale e propongono, quindi, mobili nuovi con una patina creata artificialmente. Nessuno ci vieta di inserire qualche pezzo di provenienza industriale, o di patinare con le nostre mani un pezzo recente: l’importante è trovare il giusto equilibrio fra le due 9
tipologie, quella del “mobile in stile” e quella del pezzo autentico e unico. Nel caso avessimo già pezzi ereditati dai nostri nonni, possiamo trattarli seguendo una delle tecniche decorative che sono illustrate nella seconda parte del libro. In alternativa possiamo recarci nei mercatini dell’antiquariato o dell’usato: pezzi anonimi e di scarso valore spesso possiedono un potenziale estetico che, dopo un intervento decorativo, acquisisce quel valore che nello stile shabby chic è fondamentale, vale a dire l’unicità. Anche vecchi tessuti, pizzi sgualciti, vecchi sacchi del grano e del caffè si prestano perfettamente a rivestire sedie, divani, cuscini e a trasformarsi in tendaggi. In generale, per una buona riuscita del nostro progetto decorativo in chiave shabby chic, dobbiamo adottare un atteggiamento mentale che presuppone l’abbandono di idee preconcette, immaginando nuove funzioni per gli oggetti ed insoliti accostamenti di materiali, allenando l’occhio a ricercare in pezzi apparentemente anonimi un potenziale estetico e decorativo. Non c’è limite alla fantasia ed alla creatività: ogni casa arredata in questo stile è unica, e rispecchia fedelmente la personalità di chi la abita. 10
Un vecchio comò acquistato in un mercatino dell’usato è stato ridipinto con un fresco azzurro polvere mentre il bianco burro sottolinea le decorazioni. *** (a sinistra) Un soffitto decorato con stucchi è stato tinteggiato a velatura nei toni bianco e crema.
I colori delle pareti Per quanto riguarda le tinte delle pareti, il bianco, fresco e luminoso, è il colore più indicato. L’ambiente risulta etereo e ovattato e le note di colore sono date dai mobili e dalle stoffe. Se si opta per le pareti colorate, allora si può scegliere la tinta preferita, a patto che sia nei toni pastello. A ogni colore corrisponde una variante stilistica, quindi l’arredamento dovrà armonizzarsi di conseguenza. Rosa: romantico Grigio, tortora e azzurro polvere: raffinato Crema: classico La carta da parati dovrebbe essere rigorosamente di recupero, magari proveniente da vecchi rotoli rimasti nei magazzini. Tuttavia molte case produttrici propongono riproduzioni di temi e motivi originali di tappezzerie antiche. Le tinte anche in questo caso devono essere tenui e poiché lo stile shabby chic non ama le mescolanze di colori, è consigliabile rispettare la palette di base in modo che l’ambiente risulti armonico e omogeneo. Molto interessanti e creative sono le soluzioni che contemplano un collage di carte diverse, da riservare prevalentemente alle camere da letto.
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