Corso di Fotografia

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corso di fotografia base

CORSO BASE DI FOTOGRAFIA Fotografia significa "scrivere con la luce" Gli elementi fondamentali di un apparecchio fotografico sono: a. corpo macchina b. obiettivo c. esposimetro d. mirino/monitor LCD e. pellicola/sensore digitale f. flash

CORPO MACCHINA Composto dalla scatola buia a tenuta di luce

OBIETTIVO Unico foro presente nella camera buia che converge sulla pellicola. Caratterizza la nitidezza (qualità) finale dell'immagine.

Focali (equivalenza scala 35 mm) 1. normale, con focale = 50 mm. Si dice normale perchè la resa prospettica è simile a quella dell'occhio umano 2. grandangolare, con focale < 50 mm. I più diffusi sono il 35mm e il 28mm 3. teleobiettivo, con focale > 50 mm. I più diffusi sono il 100mm, 200mm, 300mm L’obiettivo può essere: 1. ottica fissa: unica focale 2. zoom: racchiude, in un unico obiettivo, più focali. Es: 28-70mm, 70-200mm Vi sono infine degli obiettivi speciali: 1. macro: è un obiettivo che offre la messa a fuoco a distanza ravvicinata. Utile per fotografare oggetti piccoli. Non deforma l’immagine. 2. fish-eye: è un obiettivo grandangolare estremo con un angolo di campo > di 180°, deforma però l’immagine distorcendola negli angoli.


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Il diaframma, f Viene usato per regolare la quantità di luce che passa attraverso l'obiettivo e si indica con la lettera f. Variando il diaframma si varia la profondità di campo, cioè la porzione di spazio a fuoco. Più si chiude il diaframma più la profondità di campo aumenta (cioè aumenta la porzione di immagine a fuoco). Esempio di scala di diaframmi: f1 f 1,4 f2 f 2,8 diaframma + aperto (entra + luce) metto a fuoco un punto ristretto

f4

f 5,6

f8

f 11 f 16 f 22 f 32 diaframma – aperto (entra – luce) metto a fuoco più soggetti

A f piccoli (es: 1 - 1,4 - 2 - 2,8) corrisponde una maggiore apertura dell'obiettivo e a f grandi (es: 8-1116-22-32) corrisponde una minore apertura dell'obiettivo REGOLA degli STOP: il passaggio da un valore di diaframma f al successivo (o al precedente) si calcola come +/- 1 STOP (o EV) Es: da f2 a f4 c'è 2 STOP; da f16 a f22 c'è 1 STOP e viceversa

L’otturatore, t Regola il tempo di esposizione, che si indica con t, ed è misurato in secondi. Mediante la sua apertura permette il passaggio della luce e quindi l'esposizione della pellicola/sensore digitale. Esempio di scala del tempo di esposizione: 2” 1” 1/2” 1/4” 1/8”

1/8”

1/15”

1/30”

1/60” 1/125” 1/250”

Se si è in condizioni di luce particolarmente sfavorevoli (pochissima luce) si può usare la posa B: aumento i tempi di esposizione in maniera manuale (anche 30”): premendo il pulsante di scatto l'otturatore si apre, ripremendo il pulsante di scatto si chiude. Se si vuole ritrarre un oggetto in movimento (es: una macchina da corsa, uno schizzo d’acqua) è necessario ridurre al minimo il tempo di esposizione. REGOLA degli STOP: il passaggio da un tempo al suo doppio (o alla metà) si calcola come +/- 1 STOP (o EV) Es: da 2" a 1" c'è 1 STOP; da 1/125" a 1/8" c'è 4 STOP e viceversa A parità di luce necessaria: "aprendo" il diaframma si riduce il tempo di esposizione, "chiudendo" il diaframma si aumenta il tempo di esposizione. Es: f2,8-1/125"; f4-1/60"; f5,6-1/30"; f8-1/15" sono combinazioni con le quali si ottiene la stessa esposizione REGOLA DEL TEMPO MINIMO DI ESPOSIZIONE: per evitare il mosso della macchina fotografica:

t ≥ 1/focale Se si ha un tempo di esposizione maggiore è necessario utilizzare il cavalletto per evitare il mosso, oppure aumentare gli ISO. Es: usando un teleobiettivo da 200mm il tempo limite è 1/200" per realizzare una foto a mano libera senza cavalletto e senza aumentare gli ISO. NB: Le ghiere poste sugli obiettivi permettono di controllare:


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- focali (zoom) - diaframma (profondità di campo) - messa a fuoco (in MF messa a fuoco manuale) l’otturatore (tempo di esposizione) si controlla dal menù o, nel caso di reflex “più professionali” da ghiere posizionate sul corpo macchina.

ESPOSIMETRO È’ uno strumento che permette di calcolare la giusta esposizione indicando il corretto rapporto tempodiaframma. Può essere situato: - esternamente all’apparecchio fotografico (esposimetro esterno): è più preciso poiché lavora direttamente e cioè con la luce diretta sul soggetto inquadrato

- internamente all’apparecchio fotografico (esposimetro interno) è meno preciso poiché lavora indirettamente e cioè con la luce riflessa dal soggetto inquadrato

esposimetro interno (generalmente è un punto nero sulla macchina fotografica)

MIRINO Può essere: 1. galileiano o a traguardo: è costituito dall'errore di parallasse, in quanto non offre la visione effettiva dell'obiettivo. E' il tipico mirino delle: - compatte a pellicola - compatte digitali (con mirino)

Errore di parallasse Mirino reflex


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2. reflex: la luce, che attraversa le lenti dell'obiettivo, viene riflessa da uno specchio inclinato a 45°, posto di fronte al piano pellicola all’interno del corpo macchina (camera a tenuta di luce). Non vi è errore di parallasse in quando ciò che si vede è ciò che realmente è inquadrato. E' il mirino delle macchine fotografiche reflex, così chiamate proprio per il tipo di mirino adottato. 3. monitor LCD. Nelle compatte digitali il monitor LCD offre la possibilità di vedere ciò che si inquadra come nel mirino reflex. L’errore di parallasse viene dunque evitato.

PELLICOLA Registra l’immagine proveniente dall’obiettivo.

35 mm

24 mm

36 mm Il formato standard può essere chiamato in 3 modi differenti, ma significano la stessa cosa: 1. formato 24mm x 36mm (dimensioni della parta che viene impressa a fotogramma) 2. formato 35 mm (altezza dell’intera pellicola) 3. formato LEIKA (poiché fu la prima casa ad adottare queste dimensioni della pellicola) Nelle macchine digitali vi è un “sensore digitale” anziché la pellicola, ma il risultato non cambia. Per contenere le dimensioni e il peso delle fotocamere digitali, non si impiega generalmente un sensore delle dimensioni di una pellicola standard (24 x 36 mm, 35 mm, LEIKA), ma un sensore più piccolo. Il rapporto, tra il formato di una pellicola standard e un sensore, è detto fattore di moltiplicazione delle focali ed è un valore proprio della macchina fotografica (poiché il sensore fa parte della stessa e non è possibile rimuoverlo e sostituirlo con uno di dimensioni differenti). Il fattore di moltiplicazione delle focali è generalmente: - 1,5 reflex NIKON e SONY (la Sony produce i sensori anche per Nikon) - 1,6 reflex CANON - 2 reflex OLYMPUS e PANASONIC - 4 - 5 compatte Conoscere il fattore di moltiplicazione delle focali è fondamentale poiché è grazie a questo che si può conoscere realmente la resa prospettica dell’obiettivo. Es: un obiettivo con focale 50 mm (focale normale) diventa un: - 1,5 x 50 = 75 mm, su una reflex NIKON e SONY (da normale diventa un tele e si perde di grandangolo) - 2 x 50 = 100 mm, su una reflex OLYMPUS (da normale diventa un tele e si perde di grandangolo) La pellicola può essere bianco e nero o a colori, il sensore invece è a colori: trasforma la foto in bianco nero digitalmente.


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ISO La pellicola è caratterizzata dal valore della sensibilità, definito come ISO (o ASA o DIN). Al variare della sensibilità varia l'effetto GRANA (aumenta all'aumentare della sensibilità, cioè degli ISO). Nella fotografia digitale si interviene attraverso un pulsante per impostare gli ISO. Aumentando gli ISO aumenta il RUMORE (l'equivalente della GRANA). Aumento di rumore significa grandi perdite di qualità delle immagini, ma anche la possibilità di realizzare le foto in condizioni proibitive (come in mancanza di luce o in mancanza cavalletto). Esempio di scala degli ISO: 25 50

100

200

400

800

1600

la pellicola standard è a 100 ISO REGOLA degli STOP: il passaggio da un ISO al suo doppio (o alla metà) consente il guadagno (o la perdita) di 1 STOP. Es: da 100 a 200 ISO c'è 1 STOP, da 100 a 1600 ISO c'è 4 STOP e viceversa.

Il bilanciamento del bianco Il colore bianco è difficile da rappresentare in fotografia poiché varia in base alle condizioni di luce e alla sua temperatura. Per queste ragioni la luce si misura in Kelvin [K]: - Luce bianca (ore 12): 5500 K - Luce del mattino: 2000 K < T < 5500 K - Luce della sera: 5500 K < T < 8000 K Si dovrà andare a tarare tale colore con il bilanciamento del bianco WB. Vi erano pellicole specifiche (diurno o tungsteno) in base alle condizioni di luce. Ora con il digitale è possibile andare a regolare il sensore in base al diverso tipo di luce (luce naturale, nuvoloso, neon, tungsteno …). In caso di condizioni di luce in cui appare difficoltoso andare ad operare sul bilanciamento del bianco (come per esempio più fonti luminose artificiali) si può: - Utilizzare filtri appositi che trasformano le fonti luminose in luce neutra - Foto in bianco e nero

FLASH Ha sempre una luce bianca. Si può utilizzare in notturna (da relativamente brevi distanze) e per effettuare foto diurne in controluce. Il flash è caratterizzato dal Numero Guida NG NG = f x d f= diaframma d= distanza tra flash e soggetto

MODI OPERATIVI Può essere: - Auto automatico: automatismo della macchina fotografica (le varie icone: ritratto, paesaggio, notturno, ecc.). Non si può intervenire sulla coppia tempo-diaframma.


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P programmazione: l'esposimetro calcola una coppia tempo-diaframma. Si può intervenire per cambiarla A, Av priorità di diaframma: si imposta il diaframma f , e l'esposimetro calcola il tempo necessario. E' utile per poter controllare la profondità di campo. Nelle compatte è “ritratto” (diaframma aperto) e “paesaggio” (diaframma chiuso). S, Tv priorità dei tempi: si imposta il tempo di esposizione e l'esposimetro calcola il diaframma necessario. E' utile per evitare foto mosse. Nelle compatte il tempo veloce è “sport”. M manuale: si imposta sia il tempo di esposizione che il diaframma f

REGOLE PER LA COMPOSIZIONE Regole base: 1. Dei terzi (linea rossa) 2. Diagonale: positiva negativa 3. Asse centrale (linea verde)

SALVATAGGIO FOTOGRAFIE È possibile salvare le immagini in differenti formati: 1. RAW: è il file grezzo proveniente dal sensore della macchina fotografica, è la massima qualità possibile. Non si può vedere, per visualizzare l’immagine RAW bisogna trasformarla in JPG. Non è un file post prodotto. 2. JPEG: si ottiene comprimendo i dati grezzi del file RAW. È già un formato di post produzione. 3. TIFF: è un formato utilizzato per la stampa. È più pesante del JPEG. 4. PSD: è il formato di Photoshop, se si vogliono mantenere i livelli e tutte le trasformazioni realizzate nella post-produzione.

POST PRODUZIONE Buona regola è di lavorare sempre con copie delle immagini originali

Easy Thumbnails (per Windows) Programma gratuito per la compressione delle immagini. Il grande vantaggio è che con questo programma si possono comprimere più immagini (ad esempio tutte quelle in una intera cartella) 1. Compressione immagini: - Files Save in (in quale cartella salvare le immagini) - Setting Max widh, max height (1000 va bene) - Setting JPEG quality (un valore compreso tra 70 e 80 va bene) - Prefix/suffix: per mettere il nuovo nome alle foto


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Photoshop Programma a pagamento per l’elaborazione di immagini digitali. 1. Dimensionare l’immagine: - Larghezza, altezza NB: larghezza x altezza = megapixel della macchina fotografica - Risoluzione: sono i pixel/cm e dipendono dall’uso che si avrà dell’immagine: o 300 [pixel/cm] qualità di stampa, o 72 [pixel/cm] qualità per la visione su monitor o 96 [pixel/cm] qualità per la visione su monitor si utilizza un MAC. - Metodo colore: RGB e 8 bit (i bit indicano la sfumatura del colore, mettere 16 bit significherebbe raddoppiare le dimensioni dell’immagine) 2. Regolazione livelli: immagine regolazioni livelli L’obiettivo è quello di portare un equilibrio di luci. - Portare i neri e/o i bianchi sulla curva (come è avvenuto nella seconda immagine)

3. Curve: immagine regolazioni curve… L’obiettivo è quello di rendere l’immagine meno “piatta” e aumentare il contrasto. - la retta deve diventare una leggera S che simula l’effetto della pellicola. Esistono comunque delle curve pre-impostate.


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4. Raddrizzamento della linea dell’orizzonte: - strumento righello traccio una linea lungo l’orizzonte - immagine ruota quadro altro ok ora l’orizzonte è raddrizzato, l’immagine va però tagliata: - utilizzare i righelli per avere un taglio più accurato e lo strumento taglierina 5. Colore: immagine regolazione bilanciamento colore… 6. Contrasto: è meglio eseguire questa operazione per ultima - Copiare il livello dell’immagine (sfondo copia) - Filtro selezionare un filtro qualsiasi o immagine, regolazioni ecc… - Maschera di livello pennello nero (buco) bianco (recupero)

Maschera di livello

7. -

Trasformare l’immagine in bianco e nero: Immagine regolazione togliere saturazione Immagine metodo scala di grigio Immagine regolazione bianco e nero (con questo metodo posso regolare l’esposizione dei singoli colori).


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