Novembre 2016 - C. Randieri, Smart City e sicurezza urbana

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Fieldbus & Networks High-light

SMART CITY E SICUREZZA URBANA

di Cristian Randieri

LA SICUREZZA URBANA DI UNA SMART CITY NON PUÒ PRESCINDERE DAL COINVOLGIMENTO ATTIVO DEI CITTADINI E DALL’UTILIZZO DI TECNOLOGIE MODERNE ggi più che mai le città si trovano ad affrontare il problema della sicurezza che, se gestito in modo inadeguato, può tradursi in un aggravio dei costi economici che gravano maggiormente sulla spesa pubblica. I sistemi urbani sono in continua e profonda trasformazione, lo sviluppo tecnologico ottimizzato è l’unico strumento in grado di offrire alla cittadinanza servizi sostenibili, indispensabili per garantire uno sviluppo economico e sociale globale. La diffusione della banda larga, supportata da tecnologie avanzate, rappresenta oggi più che mai un fattore chiave per lo sviluppo della società dell’informazione, integrando servizi innovativi in diversi scenari e ambienti applicativi.

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Una città per essere definita ‘smart’ deve essere a misura d’uomo, più sicura, con una comunicazione efficace grazie all’uso combinato di tecnologie moderne. La città ‘intelligente’ è un progetto urbanistico in grado di connettere tecnologia e capitale umano, capace di rendere più sostenibile l’ambiente in cui si vive, migliorando la vita dei cittadini, riducendo l’impatto ambientale dello sviluppo e rendendo più accessibili i servizi. Sotto il profilo della sicurezza anticrimine, le città del futuro hanno la possibilità di sfruttare soluzioni tecnologiche sempre più intelligenti. Ma servono infrastrutture di comunicazione efficienti e una visione ampia e intelligente da parte delle pubbliche amministrazioni. Se dunque, da un lato, le città del futuro hanno la possibilità di sfruttare nuove soluzioni tecnologiche, dall’altro, il più delle volte la NOVEMBRE 2016 FIELDBUS & NETWORKS

loro adozione si trova a essere limitata da infrastrutture di comunicazione inefficienti, associate a una visione ‘miope’. Le amministrazioni, in particolare, dovrebbero cambiare il modo di considerare e progettare la sicurezza dei propri cittadini, passando dalla cultura dell’emergenza a quella della prevenzione, puntando a un effettivo miglioramento della sicurezza, anziché semplicemente della percezione. Di contro, i professionisti della sicurezza hanno un ruolo altrettanto importante, che non può semplicemente limitarsi a quello di comparsa, ma deve estendersi al ruolo di autentici artefici del cambiamento. Intellisystem Technologies punta a realizzare progetti e soluzioni in cui, mettendo al centro le persone, si riesca a interpretare le percezioni alla sicurezza nel contesto in cui vivono. Le soluzioni vanno oltre i tipici


Fieldbus & Networks messaggi della protezione civile e le allerte meteo, puntando a realizzare una cultura della prevenzione e della sicurezza. Ci siamo infatti resi conto che i problemi che interessano le grandi città sono in scala gli stessi delle piccole comunità, ma con esigenze diverse. La visione di Intellisystem si focalizza dunque sulla sicurezza intesa come bene fondamentale e primario poiché alla base della coesione sociale. Per questa ragione le tecnologie sviluppate non solo puntano al coinvolgimento attivo dei cittadini, ma agevolano anche gli interventi delle forze dell’ordine.

Un uso accorto delle telecamere Malgrado oggi siano già installate diverse migliaia di telecamere nelle nostre città, di fatto esse supportano il servizio d’ordine pubblico in modo inefficiente, poiché nella maggior parte dei casi non sono interconnesse a un unico centro servizi, limitandosi a effettuare delle semplici registrazioni, tra l’altro difficili da consultare. Da qui la necessità di ricondurre la sicurezza di una città non tanto all’esplosione numerica delle telecamere installate, quanto alla loro integrazione, alla gestione e all’analisi delle immagini, a favore di un impiego più efficace delle nuove tecnologie. Per migliorare la sicurezza di una città, contrastando i crimini e assicurando l’ordine pubblico, bisogna intervenire in modo capillare partendo dalle strade, utilizzando le telecamere di rete, più comunemente note come telecamere IP o network camere, quali strumento di prevenzione e di indagine dei reati commessi. Negli anni l’evoluzione della videosorveglianza ha potenziato il valore di tale tecnologia migliorando non solo la sicurezza, ma anche il ‘Decision Support System’, offrendo ulteriori strumenti a supporto della pianificazione degli interventi in tempo reale. Grazie alle nuove modalità di visione, tipologie di registrazione e di connessione, la video sorveglianza 2.0 è largamente apprezzata in ogni ambito della sicurezza delle persone e delle cose. Il fulcro di tale evoluzione è intrinseco nell’utilizzo delle telecamere di rete che, unitamente a una migliore gestione delle informazioni associate alle immagini, con un maggiore livello di dettaglio e di analisi diventa uno strumento fortemente strategico se applicato nell’ottica dei Big Data. I più moderni sistemi di ripresa IP integrati con una nuova intelligenza applicativa, potenziano ancor più il valore della 52

videosorveglianza. Le telecamere di rete più moderne, infatti, devono essere considerate alla stregua di veri e propri sensori hi-tech, capaci non solo di catturare immagini a una qualità superiore, ma anche di integrare al proprio interno degli algoritmi di analisi che oggi rappresentano un tassello fondamentale della moderna tecnologia definita con l’Internet of Things (IoT). Facendo leva su queste tecnologie è possibile incrementare la qualità dei servizi associati alle attività di monitoraggio e di controllo, introducendo una nuova capacità di identificazione e tracciabilità delle informazioni, atte a favorire uno sviluppo virtuoso delle smart city. Da quando i sistemi di videosorveglianza fanno di Internet un elemento strutturale è possibile acquisire informazioni interpretabili con un orizzonte di comprensione contestuale più ampio, che spazia dal miglioramento del flusso del traffico al sostegno dei servizi on-demand. Per creare una città intelligente non bastano però le telecamere intelligenti, se queste non sono interconnesse tra loro al fine di convergere in una piattaforma operativa centralizzata, in cui processare tutte le informazioni acquisiste in campo. È pertanto essenziale che i dati registrati vengano analizzati e trasformati in informazioni interattive, che sappiano coinvolgere appieno non solo le istituzioni pubbliche, ma anche i cittadini chiamati a essere parte attiva dell’ecosistema intelligente della città. Grazie ai moderni smartphone e tablet tutti i cittadini più ‘evoluti’ possono interagire con le istituzioni fornendo informazioni preziose in tempo reale relative allo stato di sicurezza e alla gestione della città. Ponendo al centro i cittadini le amministrazioni locali potranno contare su una rete di sensori dinamica, in movimento e soprattutto a costo zero per essere informate in anticipo in merito a tutte le possibili allerte. Grazie alla decentralizzazione dell’intelligenza basata su di una piattaforma di collaborazione comune, tutti i diversi device potranno dialogare tra loro, innescando un ciclo virtuoso di opportunità e vantaggi per tutti. Grazie a una maggiore interattività è poi possibile prevedere scenari molteplici di collaborazione tra cittadini, trasformandoli di fatto da semplici fruitori ad autentici fornitori di informazioni, al servizio di tutte le persone presenti nella medesima area metropolitana.

attivare nuove applicazioni, per esempio di gestione ottimizzata dell’energia, del traffico, del rumore e della sicurezza. Le telecamere di rete più moderne possono eseguire delle applicazioni molto complesse, capaci di interagire con altri sensori esterni e algoritmi che permettono, per esempio, la gestione ottimale dell’illuminazione pubblica in base alle esigenze di illuminazione reali, per ridurre il consumo di energia elettrica. Proprio per questo motivo le telecamere di rete costituiranno la spina dorsale dell’Internet delle Cose cittadina, a condizione che siano progettate per essere facilmente integrate con architetture aperte e scalabili. Pur essendo la tecnologia pienamente matura, purtroppo gli installatori non sono ancora sufficientemente preparati in termini di ‘Intelligent Content Management’, dove la security non si limita semplicemente al controllo e monitoraggio degli ambienti, ma si riferisce soprattutto all’analisi dei comportamenti, per definire servizi ottimali di supporto ai cittadini. Nell’immediato futuro le telecamere di rete intelligenti avranno dunque un ruolo fondamentale nella definizione di una piattaforma aperta per lo sviluppo di nuove applicazioni nel contesto smart city. Occorrerà lavorare per mettere a punto a livello normativo la standardizzazione della piattaforma di comunicazione tra i vari sistemi. La videosorveglianza del futuro sarà basata sul concetto di ‘Data Enrichment’, ovvero la capacità di migliorare i dati grezzi acquisiti dalle telecamere, superando tutte le limitazioni in cui i dati raccolti vengano semplicemente salvati.

La città vista nel futuro Siamo fermamente convinti che la sicurezza delle smart city non possa prescindere dalla capacità di mettere in correlazione infrastrutture diverse e tra loro eterogenee facendo leva sulla raccolta e analisi dei cosiddetti Big Data. In tale scenario, la videosorveglianza è chiamata a giocare un ruolo primario, che non si limita alla semplice trasmissione dell’allarme o dell’immagine, ma deve creare una base di dati e di conoscenza utilizzabile per migliorare la vivibilità di una città. Le tecnologie esistono già, ma occorre aumentare la consapevolezza e competenza degli amministratori in merito alle potenzialità ad esse offerte.

Soluzioni integrate Solo a partire da un’attenta analisi contestuale e storica dei dati sarà possibile NOVEMBRE 2016 FIELDBUS & NETWORKS

Intellisystem Technologies www.intellisystem.it


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