Cristianità 352 (2009)

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Organo ufficiale di Alleanza Cattolica

Per una società a misura di uomo e secondo il piano di Dio

in questo numero:

La sconfitta immaginaria. Le elezioni del 6 e 7 giugno 2009 La sua Africa. Il magistero di Papa Benedetto XVI sull’Africa e il viaggio in Camerun e in Angola Guglielmo Massaja, l’«Abuna Messias» d’Etiopia. L’epopea di un missionario in Africa, «martire vivo», nel bicentenario della nascita

rivista trimestrale - anno XXXVII – n. 352

aprile-giugno 2009 – € 5,00


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La sconfitta immaginaria Le elezioni del 6 e 7 giugno 2009 Massimo Introvigne Mentre il risultato delle consultazioni amministrative è, come sempre, influenzato da fattori squisitamente locali, il risultato di quelle europee — posto che, nella campagna elettorale, del Parlamento Europeo si è parlato pochissimo — ha valore principalmente di sondaggio sulla vita politica italiana. Le analisi scientifiche dei dati e dei flussi sono utili, ma richiedono mesi, mentre su sondaggi di questo genere i commenti in Italia di norma sono accolti con attenzione solo se sono fatti subito. Il mio punto di vista non è quello di un politologo ma di un sociologo, abituato a maneggiare numeri, e in particolare di un sociologo delle religioni. Fra religione ed elezioni il rapporto naturalmente è solo indiretto. Ma chi trascura nelle analisi di dati italiani di qualsiasi genere il fattore R — religione —, che pure, certamente, non è l’unico di cui tenere conto, di solito sbaglia. Propongo dunque alcuni primi commenti. 1. Il sondaggio è solo parzialmente attendibile perché il campione è grande ma non è uniforme. Troppo grande è lo squilibrio fra le percentuali di votanti nelle diverse regioni d’Italia — nelle Isole, per esempio, ha votato il 47,13% contro il 65,04% nazionale —, perciò si tratta tecnicamente di un «campione non omogeneo», dunque di dubbia rappresentatività. 2. L’astensionismo particolarmente clamoroso in Sicilia colpisce il PdL, Il Popolo della Libertà, che vi perde 10,4 punti di percentuale rispetto alle politiche del 2008. Non è difficile ipotizzare che la spaccatura interna del PdL — con due fazioni contrapposte e litigiose fino all’insulto pubblico — in occasione della recentissima crisi della giunta regionale siciliana abbia contribuito all’esito, ancorché vi siano pure cause strutturali che vanno al di là della Sicilia e riguardano tutto il Sud. 3. Occorre anzitutto sottolineare che la sconfitta del PdL e della coalizione di governo è ampiamente immaginaria. In pendenza della più grave crisi economica degli ultimi ottant’anni, che di solito penalizza gravemente chi è al governo a prescindere dalle sue effettive responsabilità, una coalizione di governo che sfiora il 48%, dovendosi attribuire alla coalizione anche un buon 80% del dato relativo al Movimento per le Autonomie-La Destra che, come si vedrà, è sostanzialmente un dato MpA — fra l’altro, sommando appunto l’80% del dato MpA 1


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la coalizione avanza, e non arretra, rispetto alle politiche, dal 46,8 del 2008 al 47,24 del 2009 — e un PdL che rimane ampiamente il primo partito in con sultazioni diverse da quelle politiche — le quali tradizionalmente sono più favorevoli ai partiti fortemente connotati dalla presenza di un leader —sono dati su cui altrove in Europa e nel mondo chi governa metterebbe la firma. Il dato, in situazione di crisi economica, non permette d’inferire — come sostengono alcuni organi di stampa — che gli attacchi di magistrati e giornalisti al premier on. Silvio Berlusconi in relazione a sue vicende personali abbiano effettivamente avuto un’influenza «decisiva»; né è certo — come hanno ipotizzato invece altri mass media, non solo sportivi — che abbiano pesato molto vicende relative alla squadra di calcio del Milan, di cui l’on. Berlusconi è proprietario, ancorché studi seri su elezioni passate invitino a considerare in Italia i fatti calcistici come sempre più rilevanti di quanto a prima vista si potrebbe pensare. Né si comprende l’esultanza del PD, il Partito Democratico, che in un anno dalle politiche alle europee ha perso il 7,1%, un autentico crollo che nessun artificio mediatico riesce a mascherare. Paragonare i risultati effettivi ai sondaggi ha interesse per valutare la qualità dei sondaggisti ma non ha un grande significato politico — se i sondaggi erano sbagliati, non ha senso sostenere che qualcuno «è risalito» o «è sceso» rispetto alle loro cifre —, ancorché si possa convenire sul fatto che l’eccessiva insistenza del PdL sui sondaggi durante la campagna elettorale ha contribuito alla percezione distorta del risultato. 4. Contrariamente a quanto hanno subito sostenuto — con notevole eco mediatica — personaggi vicini al presidente della Camera dei Deputati on. Gianfranco Fini, il sondaggio elettorale non boccia affatto le posizioni vicine a quelle della Chiesa Cattolica su vita e famiglia. La somma dei voti ottenuti dai partiti che nei programmi o nella maggioranza dei loro parlamentari — sia pure con minoranze di opinione diversa — sui valori non negoziabili — fine vita, unioni omosessuali, scuole non statali — hanno posizioni vicine a quelle della Chiesa — PdL, Lega Nord per l’Indipendenza della Padania, UDC, l’Unione di Centro, MpA-La Destra — arriva al 54,19% e più, se si aggiungesse anche la Südtiroler Volkspartei. E resta fuori del Parlamento Europeo il Partito Radicale, il partitosimbolo della posizione contraria. 5. Sempre al contrario di quanto sostengono gli amici dell’on. Fini, sembra fin da ora evidente, per quanto siano complesse le analisi dei flussi, che voti non più dati al PdL — i quali non sono certo andati al PD — siano passati alla Lega Nord o all’UDC, che sui valori non negoziabili hanno posizioni più chiaramente identificate con quelle sostenute dalla Chiesa Cattolica di quelle dello stesso PdL, come mostrano anche alcune specifiche candidature nell’UDC. Pertanto, la lezione da trarre — pur tenendo conto del carattere non completamente rappresentativo del sondaggio — è che l’elettore di centro e di destra gradisce — o, 2


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comunque, certamente non spregia — il richiamo a posizioni chiare in materia di vita e di famiglia. Dunque si potrebbe ipotizzare che siano state, semmai, più le posizioni dell’on. Fini che quelle di altri esponenti del partito più sensibili al tema dei valori non negoziabili a sottrarre qualche voto al PdL. 6. Ancora, il successo della Lega Nord — in alcune zone d’Italia particolarmente clamoroso — mostra che l’elettorato gradisce i richiami all’identità e a una politica rigorosa in tema d’immigrazione e di contrasto all’estremismo ultra-fondamentalista islamico. La stessa UDC, che — senza trionfare — ha guadagnato il suo punto di percentuale, che non è poco per un piccolo partito, aveva diffuso manifesti con il volto di un suo candidato, il giornalista convertito dall’islam al cattolicesimo Magdi Cristiano Allam, e la scritta «islamicamente scorretto». Questi temi — anche qui, contro l’opinione dell’on. Fini e dei suoi amici — hanno dunque esercitato un forte richiamo sugli elettori. Dal momento che il successo della Lega Nord è più marcato proprio nelle zone d’Italia dove maggiore è l’affluenza alla Messa domenicale, s’impone una riflessione anche alla gerarchia cattolica sul perché le opinioni espresse da alcuni suoi esponenti in materia d’immigrazione e di respingimenti di clandestini non siano state seguite da elettori cattolici che hanno ampiamente votato per la stessa Lega Nord. Senza naturalmente voler sostenere che la gerarchia ecclesiastica debba farsi dettare tempi e agende dagli esiti elettorali, un dialogo fra la gerarchia cattolica e i suoi stessi fedeli — sulla linea delle ultime e più pacate dichiarazioni del presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinale Angelo Bagnasco, del resto già raccolte in questo senso da esponenti del centro-destra come il sottosegretario all’Interno on. Alfredo Mantovano — dove si esaminino in modo più approfondito i princìpi in tema d’immigrazione che si ricavano dalla dottrina sociale della Chiesa e si riporti nello stesso tempo con forza l’attenzione sull’identità cattolica del nostro Paese emerge come un contributo urgente e necessario al bene comune dell’Italia. 7. Non va sopravvalutato — anche se va registrato — il successo dell’IdV, l’Italia dei Valori. Tanto più in consultazioni europee dove non si eleggono governi, partiti che tuonano contro chi è al governo con la modalità dell’insulto raccolgono ovunque in Europa più o meno quanto raccoglie l’IdV in Italia. Il problema non sono i voti dell’IdV, ma chi pensa — illusoriamente — che sia possibile utilizzarli politicamente all’interno di coalizioni, mentre i voti che partono dai vari «Vaffa-Day» — o come altro si chiamano in altri Paesi — sono per loro natura voti «contro» e non «per». 8. Merita un cenno anche il crollo de La Destra, che in realtà non ha preso il 2,2% come si legge nelle tabelle, ma molto meno. In effetti il 2,2% è il risultato di un 15,64% in Sicilia, di un 3,22% nella circoscrizione Sud e di percentuali 3


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inferiori all’1% in tutto il resto d’Italia, con imbarazzanti 0,74% nella città di Roma — roccaforte storica dei suoi dirigenti — e 0,74% a Torino, dove nel 2008 il risultato fu buono e dove non mancavano candidati validi. Appare dunque evidente come il 2,2% vada ampiamente attribuito al MpA e non a La Destra. La caduta — nel Centro-Nord — dal 2,5% del 2008 — senza MpA e altri alleati — allo 0,75% del 2009 è a suo modo il risultato più clamoroso e imprevisto — dai sondaggisti — delle elezioni. A Torino, a Roma e in molte altre località l’alleanza che comprende MpA e La Destra è superata dalla Fiamma Tricolore. Avranno giocato il simbolo — la fiamma tricolore stavolta l’aveva, appunto, la Fiamma Tricolore e non un’alleanza in cui vi era La Destra —, l’illeggibilità del simbolo della coalizione fra l’on. Francesco Storace e l’on. Raffaele Lombardo, l’assenza dell’attivismo televisivo del 2008 dell’on. Daniela Santanché, nel frattempo passata con il suo movimento al PdL. Ma soprattutto sembrano avere avuto un ruolo le turbolenze della Regione Siciliana che, se hanno giovato in Sicilia — + 2,9% per l’alleanza MpA-La Destra rispetto ai voti ottenuti separatamente dai due partiti nel 2008 —, evidentemente non sono piaciute agli elettori de La Destra nel Centro-Nord che non hanno capito né il senso della coalizione elettorale, né il suo progetto politico, né le minacce dell’on. Lombardo di nuove alleanze alla Regione Siciliana «al di là» del centro-destra. E tutto questo nonostante il fatto che non soltanto La Destra ma lo stesso MpA avessero proposto valori e giudizi storici — per esempio, per esponenti del MpA, in tema di «conquista del Sud» e unità nazionale — consonanti con l’identità e le aspirazioni di una parte significativa della popolazione. 9. Senza dimenticare le riserve quanto al campione utilizzato per questo sondaggio, la lezione che si ricava dalla tornata elettorale europea è che — per chi non si lasci ingannare da «spiriti fini» che vanno a cercare maliziosamente colpevoli di sconfitte in buona parte immaginarie — il richiamo ai valori della vita e della famiglia e all’identità — anche nel contrasto dell’immigrazione clandestina e dell’ultra-fondamentalismo islamico — ha dato buoni risultati: se s’intende continuare a operare in consonanza con le aspirazioni reali degli elettori non va abbandonato ma semmai ulteriormente reiterato e spiegato. Un’analisi di tutte le sfaccettature del sondaggio elettorale mostra però — e questo vale, fra l’altro, per gli elettori e i quadri de La Destra, oggi comprensibilmente preoccupati: ma vale anche per chi nel PdL, illuso dai sondaggi, oggi è deluso — che le soluzioni e le alleanze ad horas difficilmente danno frutti. Gli esiti politici sono sempre preparati da un lungo, faticoso lavoro di studio e di formazione pre-politica, attraverso la riflessione sulla storia, sulla dottrina, sui princìpi. A questo lavoro pre-politico — alla luce non di alchimie elettorali, ma della dottrina sociale della Chiesa — Alleanza Cattolica offre da sempre il suo contributo. Per i valori non negoziabili, per l’identità e le radici cristiane dell’Europa e dell’Italia, per la maggior gloria di Dio anche sociale. 4


La sua Africa. Il magistero di Papa Benedetto XVI sull’Africa e il viaggio in Camerun e in Angola Massimo Introvigne 1. Premessa: chi ha dirottato l’aereo del Papa? Che cosa è andato a fare Papa Benedetto XVI in Africa dal 17 al 23 marzo 2009? Lo ha ripetuto più volte lui stesso: a «pubblicare»1, nel senso di «rendere pubblico», l’Instrumentum laboris della Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi2, che si terrà a Roma nei giorni dal 4 al 25 ottobre del 2009. «Sono venuto qui per presentare l‘Instrumentum laboris»3. «Sono venuto qui precisamente per condividere con voi il momento storico della promulgazione dell‘Instrumentum laboris per la Seconda Assemblea Speciale per l‘Africa del Sinodo dei Vescovi»4. Un documento molto denso, frutto di quattordici anni di lavoro a partire dall’esortazione apostolica di Papa Giovanni Paolo II (1978-2005) Ecclesia in Africa5, del 1995, che dopo il Primo Sinodo per l’Africa aveva esortato a uno studio più approfondito della situazione religiosa e sociale del continente africano. Un documento salutato dai media africani come uno dei più importanti testi sull’Africa mai apparsi, tanto più se lo si legge — come Papa Benedetto XVI ha invitato a fare — insieme ai

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Cfr. Benedetto XVI, Omelia durante la Santa Messa in occasione della pubblicazione dell‘«Instrumentum laboris» della II Assemblea Speciale per l‘Africa del Sinodo dei Vescovi, nello Stadio Amadou Ahidjo di Yaoundé, del 19-3-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città del Vaticano 20/21-3-2009. 2 Cfr. Sinodo dei Vescovi. Seconda Assemblea Speciale per l’Africa, La Chiesa in Africa al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace. «Voi siete il sale della terra... Voi siete la luce del mondo» (Mt 5, 13-14). Instrumentum laboris, Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, Città del Vaticano 2009. Tutte le citazioni senz’altra indicazione e precedute dal riferimento «Il» sono tratte da questo testo. 3 Benedetto XVI, Cerimonia di benvenuto all‘aeroporto internazionale Nsimalen di Yaoundé, del 17-3-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città del Vaticano 19-3-2009. 4 Idem, Cerimonia di congedo all‘aeroporto internazionale Nsimalen di Yaoundé, del 20-3-2009, ibid. 20/21-3-2009. 5 Cfr. Giovanni Paolo II, Esortazione apostolica post-sinodale «Ecclesia in Africa» ai vescovi, ai presbiteri e ai diaconi, ai religiosi e alle religiose e a tutti i fedeli laici circa la Chiesa in Africa e la sua missione evangelizzatrice verso l‘anno 2000, del 14-9-1995. 5


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discorsi del Santo Padre in Camerun e in Angola, che lo illustrano e lo completano. Tutto questo rischia di risultare nuovo al lettore italiano, il quale ha forse avuto l’impressione che il Pontefice sia andato in Africa per parlar male dei preservativi. In effetti, Papa Benedetto XVI ha l’abitudine di conversare con i giornalisti sugli aerei che lo portano verso le mete dei suoi viaggi, e a un giornalista francese che lo interrogava sull’AIDS in Africa ha risposto: «[...] non si può superarlo con la distribuzione dei preservativi: al contrario, aumentano il problema»6, ma solo con una «umanizzazione della sessualità»7, «un nuovo modo di comportarsi l‘uno con l‘altro»8. Fior d’immunologi hanno spiegato che il Papa ha ragione: i dati statistici dimostrano che in Paesi dove aumenta l’uso dei preservativi non diminuiscono i casi di AIDS 9, perché fino a quando non cessa l’abitudine a una sessualità promiscua — che la sicurezza, fallace, indotta dall’avere con sé il preservativo incoraggia, così in effetti «aumentando il problema» — la malattia continua a dilagare. Tuttavia, nel momento stesso in cui cominciamo a parlare di statistiche sull’AIDS, di preservativi e d’immunologi siamo già un po’ caduti nella trappola. L’Instrumentum laboris e i discorsi del Papa in Africa formano un insieme severo, che non si limita a denunciare i delitti perpetrati sulla pelle degli africani ma fa i nomi dei colpevoli: i governanti africani corrotti, le organizzazioni internazionali — fra cui l’ONU e l’Unione Europea —, le lobby dell’aborto, il Fondo Monetario Internazionale e alcune multinazionali. Tutti costoro sono riusciti nel loro intento di creare una cortina di silenzio intorno al documento se nessuno parla dell’Instrumentum laboris — che su alcuni grandi giornali occidentali non è stato neppure menzionato — e tutti parlano di preservativi. Da questo punto di vista, l’aereo del Papa è stato dirottato con una vera e propria operazione di terrorismo ideologico. Il dirottamento è riuscito parzialmente, perché in Africa Papa Benedetto XVI è arrivato comunque, e in Africa si è parlato molto dell’Instrumentum laboris e poco o nulla dei preservativi. Ma in parte è riuscito perché in Occidente, Italia compresa, è successo esattamente il contrario: una bene orchestrata campagna di stampa ha posto in non cale quattordici anni di lavoro della Chiesa per studiare e capire l’Africa, sviando l’attenzione sul solo problema del preservativo.

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Idem, Intervista concessa dal Santo Padre ai giornalisti durante il volo verso l‘Africa, del 17-3-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città del Vaticano 19-3-2009. 7 Ibidem. 8 Ibidem. 9 Cfr., per una prima ricognizione del problema, Joannes P. M. Lelkens, AIDS, il preservativo non preserva. Documentazione di una truffa, in Studi Cattolici, anno XXXVIII, n. 405, novembre 1994, pp. 718-723. 6


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In questa sede, dunque, non parlerò di preservativi ma dell’insieme costituito dall’Instrumentum laboris e dai discorsi del Papa. Il messaggio che ne emerge è molto importante, e non riguarda soltanto gli africani. Si articola in quattro parti: perché l’Africa è importante, che cos’è l’Africa, come operano in Africa le forze della corruzione e come agiscono — o dovrebbero agire — le forze della riconciliazione. 2. Perché l’Africa è importante I primi destinatari delle denunce del Magistero siamo tutti noi. Noi, quando consideriamo l’Africa una realtà secondaria, una nota a piè di pagina dei problemi del mondo. L’ex presidente francese Jacques Chirac ha spiegato cinicamente ai giornalisti che non è il caso che il Papa o altri si agitino troppo, perché se l’Africa sprofondasse nell’Oceano «[...] le conseguenze del cataclisma sull‘economia mondiale sarebbero praticamente nulle»10. L’Africa non è quotata in borsa. Il Magistero ci indica il carattere esemplare dell’Africa come luogo dove stanno nascendo nuove culture cristiane, «forme originali di vita, di celebrazione, di pensiero cristiani» (Il, 73) che nascono da una «viva tradizione» (ibidem) non necessariamente cristiana, anzi spesso ancora precristiana, ma «trasformata e rigenerata dal Vangelo» (ibidem). Papa Benedetto XVI non cita il sociologo Philip Jenkins e la sua teoria delle «nuove cristianità» che stanno nascendo, particolarmente in Africa, con caratteristiche in parte diverse — ma con ispirazione comune — rispetto alla «vecchia» cristianità dell’Occidente11. Ma ogni tanto il testo di Jenkins dà l’impressione di essere noto e presupposto. E capire come nasce una cristianità, in un momento in cui ovunque antiche forme sono in crisi e nuove passano attraverso le doglie del parto, è certamente d’interesse per tutti. In questo senso l’Instrumentum laboris è «di grande importanza [...] anche per la vita della Chiesa universale»12, non solo per l’Africa. L’argomento utilizzato dal Santo Padre con più insistenza per convincerci che dobbiamo interessarci dell’Africa è però un altro. Papa Benedetto XVI ri10

Cit. in Filippo Di Giacomo, La Chiesa Bianca cerca linfa in Africa, in La Stampa, Torino 17-3-2009. 11 Cfr. Philip Jenkins, The Next Christendom. The Coming of Global Christianity, Oxford University Press, New York 2002; trad. it., La terza Chiesa. Il cristianesimo nel XXI secolo, con Prefazione di Franco Cardini, Fazi, Roma 2004; cfr. anche la mia esposizione dell’edizione statunitense, «La prossima cristianità. L‘avvento del cristianesimo globale», in Cristianità, anno XXX, n. 310, marzo aprile 2002, pp. 3-10. Sul viaggio del Pontefice cfr. il dossier di Radio Vaticana e dell’Agenzia Fides, Luis Badilla e Luca Mainoldi (a cura di), Benedetto XVI. XI pellegrinaggio apostolico internazionale. 2009, Roma 2009. 12 Benedetto XVI, Parole del Santo Padre in occasione della pubblicazione dell‘«Instrumentum laboris» a Yaoundé, del 19-3-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città del Vaticano 20/21-3-2009. 7


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corda che la storia sacra e la storia della Chiesa non sono sequenze di avvenimenti puramente umani. Sono uno dei modi attraverso cui Dio ci parla nella storia. E questo discorso di Dio attira inequivocabilmente l’attenzione sull’Africa. Nella sua «prima tappa della kénosi»13, cioè nel suo primo grande abbassamento nella fragile persona di un bambino umano, Gesù Cristo stesso ha dovuto «[...] calcare il suolo africano»14 in occasione della fuga in Egitto; di cui, fra parentesi, Papa Benedetto XVI rivendica il carattere di evento storico e non mero simbolo. Sì, «Cristo Gesù [...] ha calpestato il suolo africano»15. E nell’«ultimo momento della kénosi»16, che è la Passione, a portare la croce di Gesù «[...] c‘era un africano, Simone di Cirene»17. Certamente, come sappiamo, il Cireneo non ha preso la croce volontariamente: «[...] fu costretto, forzato a farlo»18. Ma «[...] dopo la risurrezione [...] egli ha potuto comprendere quello che aveva fatto»19, così che in Simone «ogni Africano e ogni sofferente aiutano Cristo a portare la sua croce»20, «[...] ogni Africano è in qualche modo membro della famiglia di Simone di Cirene»21. E la storia della salvezza continua nella storia della Chiesa. Il dito di Dio continua a indicarci l’Africa. Lo fa quando l’evangelista san Marco va ad Alessandria per rendere «testimonianza in Africa della morte in croce del Figlio di Dio»22. Lo fa quando suscita i grandi Padri della Chiesa africani, primo fra tutti sant’Agostino (354-430) ma anche san Cipriano (210-258) e sant’Atanasio (295-373)23. Lo fa quando il cristianesimo, con le invasioni musulmane, per «quasi un millennio»24 sparisce dall’Africa, rimanendo solo «nella parte nord13

Idem, Incontro con i membri del Consiglio Speciale per l‘Africa del Sinodo dei Vescovi nella Nunziatura Apostolica di Yaoundé, del 19-3-2009, ibidem. 14 Ibidem. 15 Idem, Omelia durante la Santa Messa in occasione della pubblicazione dell‘«Instrumentum laboris» della II Assemblea Speciale per l‘Africa del Sinodo dei Vescovi, nello Stadio Amadou Ahidjo di Yaoundé, cit. 16 Idem, Incontro con i membri del Consiglio Speciale per l‘Africa del Sinodo dei Vescovi nella Nunziatura Apostolica di Yaoundé, cit. 17 Idem, Incontro con il mondo della sofferenza nel Centro Card. Paul Emile Léger – CNRH di Yaoundé, del 19-3-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città del Vaticano 20/21-3-2009. 18 Ibidem. 19 Ibidem. 20 Ibidem. 21 Ibidem. 22 Idem, Incontro con i membri del Consiglio Speciale per l‘Africa del Sinodo dei Vescovi nella Nunziatura Apostolica di Yaoundé, cit. 23 Cfr. Idem, Cerimonia di benvenuto all‘aeroporto internazionale Nsimalen di Yaoundé, cit. 24 Idem, Incontro con i membri del Consiglio Speciale per l‘Africa del Sinodo dei Vescovi nella Nunziatura Apostolica di Yaoundé, cit. 8


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orientale del Continente»25, particolarmente in Etiopia, lasciando dietro di sé una gloriosa scia di martiri. Lo fa quando la Chiesa ritorna con i missionari, alla cui «generosità»26, contro una vulgata diffusa e politicamente corretta, il Papa invita a «rendere omaggio»27: «siate riconoscenti per la luce di Cristo! Mostratevi riconoscenti verso coloro che ve l‘hanno portata: generazioni e generazioni di missionari»28, fra cui spiccano diversi santi canonizzati, cui noi italiani possiamo aggiungere — in occasione del bicentenario della nascita — la grande figura del cardinale Guglielmo Massaja (1809-1889), del quale è in corso la causa di beatificazione 29. Dio, infine, attira l’attenzione della Chiesa sull’Africa benedicendo il continente con la grande crescita numerica dei cattolici, arrivati ormai a «centocinquanta milioni»30. Non si tratta dunque solo di considerazioni geopolitiche. Che l’Africa sia importante per i cristiani e per la Chiesa ha voluto indicarlo Dio stesso. 3. Che cos’è l’Africa Che cos’è l’Africa? L’Instrumentum laboris e i discorsi di Papa Benedetto XVI hanno come riferimento soprattutto l’Africa a sud del Sahara, trascurando il Maghreb. Eccettuando quindi il Nordafrica islamico, l’Africa emerge da questi documenti come un continente ancora ampiamente pre-cristiano, connotato da una specifica cultura che ha una lunga tradizione e che presenta insieme luci e ombre. Gli aspetti positivi della cultura africana sono sostanzialmente tre: il senso religioso, l’amore per la vita e l’attaccamento alla famiglia. Fra quelle che l’Instrumentum laboris chiama «le verità e i valori delle culture africane» (Il, 74) emerge anzitutto il profondo senso religioso: «[...] in Africa il problema dell‘ateismo quasi non si pone, perché la realtà di Dio è così presente, così reale nel cuore degli africani che non credere in Dio, vivere senza Dio non appare una tentazione»31. In secondo luogo, l’idea che la vita e la nascita dei bambini siano una gioia e una ricchezza è fortemente radicata nella cultura africana: «[...] per la migliore saggezza del vostro continente, l‘arrivo di un bambino è una grazia, una 25

Ibidem. Ibidem. 27 Ibidem. 28 Idem, Omelia durante la Santa Messa con i vescovi dell‘I.M.B.I.S.A. (Interregional Meeting of Bishops of Southern Africa) nella spianata di Cimangola a Luanda, del 223-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città del Vaticano 23/24-3-2009. 29 Cfr. Cristina Siccardi, Guglielmo Massaja, l‘«Abuna Messias» d‘Etiopia. L‘epopea di un missionario in Africa, «martire vivo», nel bicentenario della nascita, in questo stesso numero di Cristianità, pp. 21-38. 30 Idem, Cerimonia di benvenuto all‘aeroporto internazionale Nsimalen di Yaoundé, cit. 31 Idem, Intervista concessa al Santo Padre ai giornalisti durante il volo verso l‘Africa, cit. 26

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benedizione di Dio»32. In terzo luogo «i valori fondamentali della famiglia africana»33 costituiscono un profondo deposito di legami e di solidarietà, che a sua volta pre-esiste al cristianesimo. Nello stesso tempo, la cultura africana tradizionale e pre-cristiana presenta anche rovesci di medaglia, le «credenze e pratiche negative delle culture africane» (Il, 32) che non devono essere nascoste in nome del relativismo. Il senso religioso comporta anche un elemento oscuro, tuttora ben presente: la «[...] paura degli spiriti, dei poteri nefasti da cui [molti africani] si dicono minacciati; disorientati, arrivano al punto di condannare bambini della strada e anche i più anziani, perché — dicono — sono stregoni»34. «La stregoneria lacera le società dei villaggi e delle città» (Il, 32). La gioia che la cultura africana manifesta di fronte al matrimonio e alla trasmissione della vita si corrompe quando comporta le pratiche «del matrimonio forzato, della poligamia» (ibidem), che pure la Chiesa non teme di denunciare come «negative» (ibidem) e inaccettabili. Le solidarietà di famiglia e di villaggio diventano talora esaltazione esclusiva ed escludente della propria cerchia tribale, fino a generare i «frutti feroci del tribalismo e delle rivalità etniche»35. Come altre culture pre-cristiane cui la Chiesa si è trovata di fronte nella sua storia, la cultura africana presenta dunque elementi e domande che possono trovare la loro risposta nel Vangelo e aspetti negativi che il Vangelo giudica e da cui può liberare. Così, per esempio, in Africa è forte un «culto degli antenati»36: la Chiesa mostra che «[...] trova la sua risposta nella comunione dei santi, nel purgatorio»37. Se invece diventa paura dei morti, «paura degli spiriti»38, si tratta di un elemento negativo da cui Cristo, che è «realmente più forte»39 libera, creando una cultura dove «non c‘è più paura»40. 32

Idem, Omelia durante la Santa Messa in occasione della pubblicazione dell‘«Instrumentum laboris» della II Assemblea Speciale per l‘Africa del Sinodo dei Vescovi, nello Stadio Amadou Ahidjo di Yaoundé, cit. 33 Idem, Incontro con i vescovi del Camerun nella chiesa Christ-Roi in Tsinga a Yaoundé, del 18-3-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città del Vaticano 19-3-2009. 34 Idem, Omelia durante la Santa Messa con i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i movimenti ecclesiali e i catechisti dell‘Angola e São Tomé nella chiesa São Paolo di Luanda, del 21-3-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città del Vaticano 22-3-2009. 35 Idem, Omelia durante la Santa Messa con i vescovi dell‘I.M.B.I.S.A. (Interregional Meeting of Bishops of Southern Africa) nella spianata di Cimangola a Luanda, cit. 36 Idem, Intervista concessa al Santo Padre ai giornalisti durante il volo verso l‘Africa, cit. 37 Ibidem. 38 Ibidem. 39 Ibidem. 40 Ibidem. 10


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L’Instrumentum laboris presenta anche una mappa e una rilevazione dello stato delle religioni diverse dalla cattolica così come si presentano in Africa nel 2009. Vi è ovunque «una grande sete di Dio» (Il, 10), che si manifesta anzitutto in una riorganizzazione delle religioni tradizionali africane: un fenomeno ambiguo, perché dai credenti sinceri e in buona fede si devono distinguere gli attivisti politici anti-occidentali, «[...] sciovinisti che [...] difendono [la religione tradizionale] come patrimonio nazionale e ne fanno oggetto di orgoglio nazionale, benché non la pratichino» (Il, 101). Né ci si deve nascondere che gli aspetti deteriori della religiosità tradizionale qualche volta permangono o penetrano anche nella Chiesa Cattolica: «[...] alcuni sacerdoti, religiosi e religiose danno a volte il cattivo esempio abbandonandosi a pratiche occulte» (Il, 95). In secondo luogo, «[...] paradossalmente, il proliferare delle sette [...] è un ulteriore segno» (Il, 10) della stessa «sete di Dio» (ibidem). Con l’espressione «sette» sia l’Instrumentum laboris sia Papa Benedetto XVI intendono principalmente le cosiddette AIC, sigla di quelle African Independent Churches, «Chiese africane indipendenti», che oggi la letteratura specialistica preferisce chiamare — senza mutare la sigla — African Initiated Churches, «Chiese iniziate da africani»: l’immenso fenomeno di oltre diecimila nuove denominazioni di origine cristiana fondate da profeti africani, grandi e piccole, spesso — ma non sempre — di matrice pentecostale. L’accostamento della Chiesa non è esclusivamente polemico: l’incontro con questi gruppi, spiega Papa Benedetto XVI, «[...] sul momento può fare bene»41. Ma questi benefici nella maggior parte dei casi si rivelano di breve durata, e d’altro canto la Chiesa non può non denunciare la «virulenta aggressione» (Il, 100) anti-cattolica e anche una certa «mimetizzazione nell‘abbigliamento (abiti clericali, insegne episcopali, paramenti liturgici)» (ibidem) — che induce confusione ed equivoci imitando la Chiesa Cattolica — caratteristiche, se non di tutte le AIC, di un buon numero di esse. In terzo luogo, non vi è dubbio che la «grande sete di Dio» degli africani favorisca anche il successo del proselitismo islamico. L’Instrumentum laboris denuncia con chiarezza «l‘intolleranza [...] di certi gruppi islamici» (Il, 102), «le posizioni dottrinali di alcune correnti a proposito della Jihad» (ibidem). Alla comunità musulmana che ha voluto incontrare in Camerun Papa Benedetto XVI ha ricordato il suo magistero sul rapporto della Chiesa con l’islam, che si va facendo sempre più sistematico. Il dialogo più fruttuoso con l’islam non è per il Papa quello teologico, ma quello che riconduce alla ragione e al diritto naturale, «lo stesso linguaggio della creazione»42 che la ragione può scoprire a prescindere dalle diverse posizioni religiose. Si tratterà dunque anzitutto di «[...] 41

Idem, Intervista concessa al Santo Padre ai giornalisti durante il volo verso l‘Africa, cit. 42 Idem, Incontro con i rappresentanti della comunità musulmana del Camerun nella Nunziatura Apostolica di Yaoundé, del 19-3-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città del Vaticano 20/21-3-2009. 11


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rendere manifesto il vasto potenziale della ragione umana»43. Papa Benedetto XVI ricorda, ancora una volta, l’immagine di Papa Giovanni Paolo II secondo cui per volare occorrono due ali, «le ali della ragione e della fede»44: con un’ala sola, l’aereo non si alza in volo ma prosegue la sua corsa a terra e si schianta. Anche in Camerun il Papa mostra il terreno molto concreto dove sarebbe necessario intendersi con i musulmani in nome del comune appello alla ragione: da una parte, il rifiuto di «tutte le forme di violenza»45, dall’altra i diritti umani con il ripudio della schiavitù e della discriminazione delle donne e delle minoranze, pure in Camerun — come già nell’enciclica Spe salvi — collegati al ricordo di una santa africana, Giuseppina Bakhita (1869-1947), prima schiava rapita alla famiglia nel Darfur — dove violenze simili avvengono ancora oggi —, poi grazie a un console italiano educata cristianamente e suora canossiana in Italia46. 4. Corruzione La cultura ancora prevalentemente pre-cristiana dell’Africa sub-sahariana è il teatro di un epico scontro che ne ripete tanti altri nella storia della Chiesa. La Chiesa — in Africa oggi come in altri tempi e luoghi della storia — «[...] conserva quanto di meglio c‘è nell‘umanità (i suoi valori autentici) e lo protegge dalla corruzione» (Il, 37). Si tratta di un processo d’«inculturazione» (Il, 71) in cui «il Vangelo si radica nel tessuto umano della cultura» (Il, 73) e presenta agli africani la Parola di Dio «secondo i loro linguaggi, le loro concezioni, i loro simboli» (ibidem), depurati e purificati rispetto a «pratiche e comportamenti culturalmente ammessi ma contrari allo spirito di Cristo» (Il, 74). Vi è qui un importante insegnamento — che, ancora una volta, non vale solo per l’Africa — sulla tradizione: non tutto quello che è «tradizionale» merita di essere conservato e trasmesso. Il Vangelo e il diritto naturale esercitano una continua opera di selezione e di vaglio su quanto, da una parte, in una tradizione, è buono e va preservato per le generazioni future e dall’altra le «credenze e pratiche negative» che non vanno trasmesse, ma criticate. Le forze che Papa Benedetto XVI chiama della «corruzione» operano invece perché le «credenze e pratiche negative» siano da una parte mantenute — in quanto il loro mantenimento e la loro manipolazione giovano ai fini di poteri corrotti —, dall’altra utilizzate per un passaggio che saltando a piè pari il

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Ibidem. Idem, Cerimonia di benvenuto all‘aeroporto internazionale 4 de Fevereiro di Luanda, del 20-3-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città del Vaticano 20/21-3-2009. 45 Idem, Incontro con i rappresentanti della comunità musulmana del Camerun nella Nunziatura Apostolica di Yaoundé, cit. 46 Cfr. Idem, Cerimonia di benvenuto all‘aeroporto internazionale Nsimalen di Yaoundé, cit. 44

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cristianesimo vada direttamente dalla cultura pre-cristiana al relativismo laicista post-cristiano. «[...] la causa di tutto ciò che destabilizza il continente africano» (Il, 11) si annida, come sempre, «nel cuore ferito dell‘uomo» (ibidem): nell’«egoismo» (ibidem), nell’«avarizia» (ibidem) e nella «sete di potere» (ibidem), in una parola nel peccato (Il, 11). «[...] quando la Legge di Dio è ―ridicolizzata, disprezzata e schernita‖ (cfr. 2 Cor 36, 16) il risultato può essere solo distruzione ed ingiustizia»47. «La luce è già venuta nel mondo. Ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvage. [...] Tragicamente, le nuvole del male hanno ottenebrato anche l‘Africa»48. I primi agenti della corruzione in Africa sono i suoi stessi politici corrotti: «alcuni dirigenti politici [...] disprezzano le nozioni di bene comune, [...] elaborano politiche faziose, partigiane, clienteliste, etnocentriste e incitano alla divisione per poter regnare» (Il, 23). «Alcune società africane sono state portate alla rovina dai loro dirigenti politici» (Il, 50). Si sono determinati veri «[...] abissi che separano i dirigenti dai cittadini» (Il, 108). Il comunismo, nei Paesi di cui si è impadronito, ha aggiunto una «feroce propaganda ideologica e politica»49, con la frequente persecuzione dei cristiani. I politici corrotti, anziché operare per superare il tribalismo e l’odio per chi non fa parte della propria tribù, etnia o nazione, li hanno esasperati per i loro fini. Così, «certi Paesi sono stati teatro di scene tragiche di xenofobia, in cui lo straniero simbolizzava tutte le sciagure della società e serviva da capro espiatorio: esseri umani sono stati bruciati vivi, altri dilaniati, intere famiglie sono state disperse e villaggi distrutti. In altri Stati, come constatato da alcune Chiese particolari, determinati partiti politici hanno utilizzato la natura etnica, tribale o regionale per attirare le popolazioni alla loro causa nella conquista del potere, invece di favorire il vivere insieme» (Il, 50). Ma i cattivi dirigenti politici africani rimangono al loro posto, e continuano a corrompersi e a corrompere, perché vi sono forze della corruzione più grandi che li sostengono dall’esterno dell’Africa. «In connivenza con uomini e donne del continente africano, forze internazionali sfruttano questa miseria del cuore umano» (Il, 12). «L‘aiuto internazionale [...] è spesso accompagnato da condizioni inaccettabili» (Il, 25). «I programmi di ristrutturazione delle economie africane, proposti dalle istituzioni finanziarie internazionali, si sono rivelati funesti» (Il, 26). Alcune «[...] multinazionali continuano a invadere gradualmente il continente per appropriarsi delle risorse naturali» (Il, 28). La Chiesa 47

Idem, Omelia durante la Santa Messa con i vescovi dell‘I.M.B.I.S.A. (Interregional Meeting of Bishops of Southern Africa) nella spianata di Cimangola a Luanda, cit. 48 Ibidem. 49 Idem, Incontro con i movimenti cattolici per la promozione della donna nella parrocchia di Santo Antonio di Luanda del 22-3-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città del Vaticano 23/24-3-2009. 13


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in passato — attraverso documenti della Pontifica Accademia per la Vita50 e della Pontificia Accademia delle Scienze51 — ha chiarito che l’uso in agricoltura di organismi geneticamente modificati, gli OGM, non è di per sé illecito e può contribuire a risolvere problemi alimentari gravi. Tuttavia constata pure che in alcune zone dell’Africa la politica degli OGM è condotta in modo predatorio: «[...] rischia di rovinare i piccoli coltivatori e di sopprimere le loro semine tradizionali, rendendoli dipendenti dalle società produttrici di OGM» (Il, 58). Non si tratta solo di avidità e sfruttamento economico, ma d’ideologia. L’azione della corruzione internazionale sulla corruzione africana si manifesta così anche in «continui attentati portati alla vita, dal concepimento fino alla morte naturale» (Il, 132). Si tenta «[...] di banalizzare l‘aborto con il Protocollo di Maputo» (ibidem). Il riferimento è al protocollo siglato presso l’Unione Africana l’11 luglio 2003 ed entrato in vigore il 25 novembre 2005 con il raggiungimento della soglia dei venti Paesi che lo hanno ratificato. Si tratta di un protocollo ampiamente imposto dai Paesi e dagli organismi internazionali donatori come condizione per gli aiuti all’Africa e alle cui origini si situa, con altri ma con un ruolo centrale, l’esponente politica italiana radicale Emma Bonino, che per prima lo propose e lo promosse negli anni 1990 quando era commissario europeo. Dietro la bandiera condivisibile della lotta contro le mutilazioni genitali femminili, il protocollo ha fatto passare la pressione sui Paesi africani perché legalizzino e promuovano l’aborto in nome della «salute riproduttiva»52. Il Papa ha denunciato con fermezza «[...] l‘imposizione di modelli culturali che ignorano il diritto alla vita dei non ancora nati»53, e «[...] le politiche di coloro che, col miraggio di far avanzare 1‘―edificio sociale‖, minacciano le sue stesse fondamenta. Quanto amara è l‘ironia di coloro che promuovono l‘aborto tra le cure della salute ―materna‖! Quanto sconcertante la tesi di coloro secondo i quali la soppressione della vita sarebbe una questione di salute riproduttiva (cfr Protocollo di Maputo, art. 14)!»54. Il risultato dell’azione congiunta delle forze della corruzione africane e internazionali costituisce l’attuale, vera tragedia dell’Africa, che è in primo 50

Cfr. Pontificia Accademia per la Vita, Biotecnologie animali e vegetali. Nuove frontiere e nuove responsabilità, Libreria Editrice Vaticana, Roma 1999. 51 Cfr. Studio-Documento della Pontificia Accademia delle Scienze sull‘uso delle piante geneticamente modificate per combattere la fame nel mondo, del 2001, Pontificia Accademia delle Scienze, Città del Vaticano 2004. 52 Commissione africana dei diritti umani e dei popoli, Protocollo alla Carta Africana dei diritti dell‘uomo e dei popoli sui diritti delle donne in Africa, art. 14, trad. it. sul sito Internet <http://www.centrodirittiumani.unipd.it/a_strumenti/pdfit/27005it.pdf>. 53 Benedetto XVI, Cerimonia di benvenuto all‘aeroporto internazionale Nsimalen di Yaoundé, cit. 54 Idem, Incontro con le autorità politiche e civili e con il Corpo Diplomatico nel salone d‘onore del Palazzo presidenziale di Luanda, del 20-3-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città del Vaticano 22-3-2009. 14


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luogo economica, in secondo luogo, e soprattutto, culturale. Dal punto di vista economico il «malfunzionamento delle istituzioni statali» (Il, 26) e «le tasse eccessivamente alte e, a volte, illecite» (Il, 25) impediscono che si sviluppi un «mercato interno» (ibidem): «[...] il tasso di disoccupazione aumenta» (ibidem) e con questo «il degrado del tessuto sociale» (Il, 26) e il «tasso di criminalità» (ibidem). «È stato notato che la cattiva gestione e la miseria da essa generata hanno provocato il traffico di esseri umani, lo sfruttamento commerciale della prostituzione e il lavoro minorile; ciò ha ampiamente contribuito a distruggere i legami familiari, a destabilizzare intere comunità e a gettare in strada migliaia di rifugiati» (Il, 51). «Alcuni valori della vita tradizionale sono stati sconvolti. I rapporti tra le generazioni si sono modificati in una maniera tale da non favorire più come prima la trasmissione delle conoscenze antiche e della saggezza ereditata dagli antenati. Troppo spesso si assiste ad un esodo rurale paragonabile a quello che numerosi altri periodi umani hanno conosciuto. La qualità dei legami familiari ne risulta profondamente intaccata. Sradicati e resi più fragili, i membri delle giovani generazioni, spesso — ahimè! — senza un vero lavoro, cercano rimedi al loro male di vivere rifugiandosi in paradisi effimeri e artificiali importati di cui si sa che non arrivano mai ad assicurare all‘uomo una felicità profonda e duratura. A volte anche l‘uomo africano è costretto a fuggire fuori da se stesso, e ad abbandonare tutto ciò che costituiva la sua ricchezza interiore. Messo a confronto col fenomeno di una urbanizzazione galoppante, egli abbandona la sua terra, fisicamente e moralmente, non come Abramo per rispondere alla chiamata del Signore, ma per una sorta di esilio interiore che lo allontana dal suo stesso essere, dai suoi fratelli e sorelle di sangue e da Dio stesso»55. Dal punto di vista culturale «le società africane constatano, impotenti, la disgregazione delle loro culture» (Il, 73). «Il deterioramento dell‘identità culturale ha condotto a uno squilibrio interiore delle persone che si manifesta con la rilassatezza morale, la corruzione e il materialismo, la distruzione del matrimonio autentico e della nozione di famiglia sana, mediante l‘abbandono delle persone anziane e la negazione dell‘infanzia. In seguito ai conflitti armati si è installata una cultura di violenza, di divisione e il mito del guerriero eroe. Sembra che, col pretesto della modernità, sia in atto un processo organizzato di distruzione dell‘identità africana. E ciò si rivela tanto più efficace quanto più permane l‘analfabetismo a causa dell‘investimento carente nell‘educazione da parte dei poteri pubblici. L‘educazione dei giovani è così abbandonata all‘influenza degli antivalori diffusi dai mass media, da certi politici e da altre figure pubbliche» (Il, 31). «Alcuni media (radio, stampa, televisione) hanno diffuso informazioni e immagini che hanno incitato le popolazioni alla violenza e 55

Idem, Omelia durante la Santa Messa in occasione della pubblicazione dell‘«Instrumentum laboris» della II Assemblea Speciale per l‘Africa del Sinodo dei Vescovi, nello stadio Amadou Ahidjo di Yaoundé, cit. 15


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all‘odio, e hanno messo seriamente a repentaglio i valori che cementavano il tessuto familiare e sociale: il rispetto degli antenati, delle donne come madri e protettrici della vita, ecc. Le popolazioni sono preoccupate della crescente perdita dell‘identità culturale, soprattutto tra i giovani» (Il, 52). La tradizione africana non è conservata in quanto aveva di buono e insieme purificata dagli elementi negativi. Avviene precisamente il contrario: le forze della corruzione mantengono gli elementi negativi, ne aggiungono altri e propongono «false glorie e [...] falsi ideali»56. 5. Riconciliazione Alla corruzione si oppone la riconciliazione. Entrambe le espressioni, «corruzione» e «riconciliazione», hanno qui un significato che va al di là del riferimento a singoli episodi per indicare processi generali. La «corruzione» è il processo che, esaltando gli aspetti malsani presenti nella cultura tradizionale africana — così come sono presenti in ogni cultura prima dell’incontro purificatore con il Vangelo — e aggiungendo a questi gli elementi deteriori che provengono dalla cultura laicista e relativista europea, ottenebra l’Africa con le «nuvole del male»57. La «riconciliazione», per contro, è il processo che preserva gli aspetti più alti e nobili delle tradizioni africane, continuamente purificandoli e trasfigurandoli alla luce del Vangelo, il cui fulgore rigetta nelle tenebre sia gli elementi malsani delle culture tradizionali sia il laicismo e il relativismo che qualcuno cerca d’importare dall’Occidente, così operando per creare una nuova cultura e una nuova civiltà, insieme autenticamente cristiane e autenticamente africane. Il programma è chiaro: «[...] stroncare una volta per tutte la corruzione»58. La Chiesa lavora «[...] affinché le verità e i valori delle culture africane siano toccati e trasfigurati dal Vangelo» (Il, 74). Di fronte alla cultura africana si tratta, dunque, di «[...] identificare quegli elementi buoni e nobili che il Cristianesimo può adottare, purificando quelli che ritiene incompatibili con il Vangelo» (Il, 101). Entrambi gli aspetti sono importanti. Non si può, in nome del relativismo, rinunciare alla critica di quegli elementi delle tradizioni africane che sono incompatibili con la verità naturale e cristiana. «Qualcuno obietta: ―Perché non li lasciamo in pace? Essi hanno la loro verità; e noi, la nostra. Cerchiamo di convivere pacificamente, lasciando ognuno com‘è, perché realizzi nel modo migliore la propria autenticità‖. Ma, se noi siamo convinti e abbiamo fatto l‘esperienza che, senza Cristo, la vita è incompleta, le manca una realtà — anzi la 56

Ibidem. Idem, Omelia durante la Santa Messa con i vescovi dell‘I.M.B.I.S.A. (Interregional Meeting of Bishops of Southern Africa) nella spianata di Cimangola a Luanda, cit. 58 Idem, Incontro con le autorità politiche e civili e con il Corpo Diplomatico nel Salone d‘onore del Palazzo presidenziale di Luanda, cit. 57

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realtà fondamentale —, dobbiamo essere convinti anche del fatto che non facciamo ingiustizia a nessuno se gli presentiamo Cristo e gli diamo la possibilità di trovare, in questo modo, anche la sua vera autenticità, la gioia di avere trovato la vita. Anzi, dobbiamo farlo, è un obbligo nostro offrire a tutti questa possibilità di raggiungere la vita eterna»59. Quali sono gli elementi da preservare delle culture africane? «La prima priorità consisterà nel ridare senso all‘accoglienza della vita come dono di Dio»60. In secondo luogo, occorrerà «[...] preservare con determinazione i valori fondamentali della famiglia africana»61, nello stesso tempo operando per la «sua evangelizzazione»62. Nel valutare gli aspetti tradizionali relativi all’organizzazione sociale, sarà necessario «[...] lasciarsi guidare dalla dottrina sociale della Chiesa»63. Il frutto del processo di riconciliazione è la nascita di nuove cristianità, non identiche alla cristianità occidentale in quanto analoghe nei princìpi ma diverse nelle forme. Importante nel magistero di Papa Benedetto XVI è la reiterata evocazione del caso esemplare di «[...] un vostro illustre antenato, Dom Afonso I Mbemba-a-Nzinga [1456-1543]; per opera sua, cinquecento anni fa è sorto in Mbanza Congo un regno cristiano che sopravvisse fino al XVIII secolo. Dalle sue ceneri poté poi sorgere, a cavallo dei secoli XIX e XX, una Chiesa rinnovata che non ha cessato di crescere fino ai nostri giorni»64. «[...] mi piace andare col pensiero indietro di cinquecento anni, ossia agli anni 1506 e seguenti, quando in queste terre, allora visitate dai portoghesi, venne costituito il primo regno cristiano sub-sahariano, grazie alla fede e alla determinazione del re Dom Afonso I Mbemba-a-Nzinga, che regnò dal menzionato anno 1506 fino al 1543, anno in cui morì; il regno rimase ufficialmente cattolico dal secolo XVI fino al XVIII, con un proprio ambasciatore in Roma. Vedete come due 59

Idem, Omelia durante la Santa Messa con i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i movimenti ecclesiali e i catechisti dell‘Angola e São Tomé nella chiesa São Paolo di Luanda, cit. 60 Idem, Omelia durante la Santa Messa in occasione della pubblicazione dell‘«Instrumentum laboris» della II Assemblea Speciale per l‘Africa del Sinodo dei Vescovi, nello stadio Amadou Ahidjo di Yaoundé, cit. 61 Idem, Incontro con i vescovi del Camerun nella chiesa Christ-Roi in Tsinga a Yaoundé, cit. 62 Ibidem. 63 Ibidem. 64 Idem, Cerimonia di benvenuto all‘aeroporto internazionale 4 de Fevereiro di Luanda, cit.; cfr. don John Baur, Storia del Cristianesimo in Africa, trad. it., EMI. Editrice Missionaria Italiana, Bologna 1998, pp. 72-106; William G. L. Randles, L‘antico regno del Congo, trad. it., Jaca Book, Milano 1979; e Michelangelo Guattini O.F.M. Cap. (m. 1668) e Dionigi Carli O.F.M. Cap. (1637-1695), Viaggio nel Regno del Congo, a cura di Francesco Surdich, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 1997. 17


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etnie tanto diverse — quella banta e quella lusiade — hanno potuto trovare nella religione cristiana una piattaforma d‘intesa, e si sono impegnate poi perché quest‘intesa durasse a lungo e le divergenze — ce ne sono state, e di gravi — non separassero i due regni!»65. La monarchia cristiana del Congo — che comprendeva anche, sotto questo nome, gran parte dell’attuale Angola — nasce con la battaglia di Mbanza-Kongo del 1506, dove una miracolosa apparizione dell’apostolo san Giacomo — fatto conoscere agli africani da portoghesi che avevano fatto il pellegrinaggio di Compostela — e dello Spirito Santo assicura la vittoria all’armata cristiana del re Afonso I contro l’esercito radunato dal fratello che voleva tornare al paganesimo. Fino al 1860 il sigillo con San Giacomo e lo Spirito Santo, a ricordo dell’evento del 1506, resterà il simbolo ufficiale della monarchia del Congo, che continuerà a esistere anche in seguito, benché sotto il protettorato portoghese, e sarà formalmente abolita solo nel 1914. Nell’esaltare questo caso antico di monarchia cristiana in Africa, Papa Benedetto XVI mette in luce la sua capacità di far convivere armoniosamente — anche se non sempre senza naturali e prevedibili difficoltà — due etnie, una africana e l’altra portoghese, diverse in tutto ma unite dalla fede cattolica. Nella monarchia cattolica del Congo, almeno nella sua epoca più gloriosa, vediamo come la cultura cristiana dell’Occidente non sia necessariamente un elemento di turbativa rispetto alle culture tradizionali africane. Può operare, anzi, come fermento per preservarne quanto hanno di accettabile e di buono e favorire la loro trasformazione nell’incontro con il Vangelo. Il dialogo fra le culture presenti in Africa — nel comune appello alla ragione e senza alcun irenismo che rifiuti di denunciare le varie forme di «aggressione» (Il, 100) e di «intolleranza» (Il, 102) — è opportuno anche per favorire, in Paesi che sono stati scossi da sanguinosi conflitti, pratiche di riconciliazione nazionale dove la parola «riconciliazione» assume un senso più limitato e tecnico, di ripresa almeno di una conversazione fra gruppi che si sono dilaniati e massacrati, ma non poco importante. Per questi tentativi in Africa «[...] alcuni Stati si sono ispirati a modelli tradizionali di riconciliazione e a pratiche cristiane attinenti al sacramento della riconciliazione. [...] I risultati sono limitati, se non addirittura imperfetti» (Il, 49). In verità, la riconciliazione «[...] può essere soltanto frutto di una conversione»66. La Chiesa «[...] ha occupato un posto ragguardevole nella riconciliazione in occasione dei conflitti. Essa gode, altresì, di una grande credibilità in molte società africane» (Il, 90). La Chiesa Cattolica, forse con meno clamore mediatico di altri, ha avuto un ruolo decisivo 65

Benedetto XVI, Omelia durante la Santa Messa con i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i movimenti ecclesiali e i catechisti dell‘Angola e São Tomé nella chiesa São Paolo di Luanda, cit. 66 Idem, Omelia durante la Santa Messa con i vescovi dell‘I.M.B.I.S.A. (Interregional Meeting of Bishops of Southern Africa) nella spianata di Cimangola a Luanda, cit. 18


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nel difficile processo di purificazione della memoria in Sudafrica, così come oggi promuove un «[...] tentativo di riconciliazione in Burundi e cerca di fare qualcosa di simile, anche se con grandissime difficoltà, in Zimbabwe»67. Non bisogna illudersi, e occorre procedere con sano e prudente realismo: «[...] rispetto alla furia distruttrice del male, il lavoro di ricostruzione è penosamente lento e duro»68. Per ricostruire, occorrerà che i giovani, in particolare, superino «l‘attuale cultura individualistica ed edonista»69 e osino «decisioni definitive»70: «Quando il giovane non si decide, corre il rischio di restare un eterno bambino!»71. Questa è stata forse l’unica battuta non relativa ai preservativi ripresa dai giornali italiani, perché si prestava al paragone con un bon mot del ministro del governo guidato da Romano Prodi, Tommaso Padoa-Schioppa, sui «bamboccioni» che rimangono fino a trent’anni e oltre a carico dei genitori. Sempre attento alle ricorrenze, Papa Benedetto XVI addita come modelli la fedeltà di san Giuseppe — che ha anche lui calcato il suolo dell’Africa nella fuga in Egitto, e di cui è ricorsa la festa durante il viaggio — e lo zelo missionario di san Paolo, nell’Anno Paolino. Riuscirà — nel suo senso più tecnico e limitato di rinnovato dialogo nazionale e nel suo senso più ampio di processo da cui nascono nuove cristianità — la riconciliazione? Oggi, nel 2009, può sembrare che la crisi economica internazionale, i cui effetti drammatici si avvertono anche in Africa, faccia sorgere un nuovo ostacolo. Il Papa è andato in Africa con «[...] un programma religioso, di fede, di morale, ma proprio questo è anche un contributo essenziale al problema della crisi economica che viviamo in questo momento. Tutti sappiamo che un elemento fondamentale della crisi è proprio un deficit di etica nelle strutture economiche; si è capito che l‘etica non è una cosa ―fuori‖ dall‘economia, ma ―dentro‖ e che l‘economia non funziona se non porta in sé l‘elemento etico»72. Una volta che la crisi sia letta eticamente, l’Africa può essere compresa come straordinaria risorsa e non solo come problema. Quando nascono, le nuove cristianità africane sono segnate da quello che Papa Benedetto XVI, in un momento difficile del suo ministero, ha apprezzato di più nel suo viaggio: il calore di una «cordialità quasi esuberante, di questa 67

Idem, Incontro del Santo Padre con i giornalisti durante il volo di ritorno, del 23-32009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città del Vaticano 25-3-2009. 68 Idem, Omelia durante la Santa Messa con i vescovi dell‘I.M.B.I.S.A. (Interregional Meeting of Bishops of Southern Africa) nella spianata di Cimangola a Luanda, cit. 69 Idem, Incontro con i giovani nello stadio dos Coqueiros di Luanda, del 21-3-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città del Vaticano 23/24-3-2009. 70 Ibidem. 71 Ibidem. 72 Idem, Intervista concessa al Santo Padre ai giornalisti durante il volo verso l‘Africa, cit. 19


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gioia, di un‘Africa in festa»73. Sì, le nuove cristianità africane non sono e non saranno uguali alle cristianità occidentali. Lo dimostra la nascita di un movimento liturgico africano, segno e simbolo — non senza difficoltà — del tentativo di creare cristianità nuove, fedeli allo spirito del Vangelo e nello stesso tempo capaci di conservare gli elementi positivi della tradizione africana. Il Papa nutre fiducia: in Africa ha visto lo «[...] spirito di raccoglimento nelle liturgie, il forte senso del sacro: nelle liturgie non c‘è autopresentazione dei gruppi, autoanimazione, ma c‘è la presenza del sacro, di Dio stesso»74. Mostrando al mondo come nuove cristianità possono sempre nascere, ai tempi del re Afonso I del Congo ma anche in pieno secolo XXI, l’Africa, pure così tormentata e martoriata, è un segno di speranza per tutta la Chiesa.

73 74

Idem, Incontro del Santo Padre con i giornalisti durante il volo di ritorno, cit. Ibidem. 20


Guglielmo Massaja, l’Abuna Messias d’Etiopia. L’epopea di un missionario in Africa, «martire vivo», nel bicentenario della nascita Cristina Siccardi Il cardinale Guglielmo Massaja O.F.M. Cap. (1809-1889), di cui cade nel 2009 il bicentenario della nascita, partì per l’Africa con l’ansia di chi è in ritardo sul comando del Figlio di Dio: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno» (Mc. 16, 15-18). Partì per conquistare più anime possibili a Cristo Salvatore e per civilizzare le genti. La sua può essere, a ragione, definita una vera e propria epopea missionaria, una leggenda eroica e a suo modo mitica, oggi purtroppo dimenticata a causa di una precisa volontà di relegare questa grande figura nella polvere delle biblioteche, essendo stato non certo un uomo politicamente corretto e «buonista»: non ha mai partecipato a marce della pace, ma ha sempre combattuto, vero soldato di Cristo, in nome della fede, per portare la vita, anche materialmente sana, agli africani e per indicare loro la via per la salvezza eterna. 1. Sulle colline del Monferrato Lorenzo Antonio Massaja, settimo di otto figli, nasce l’8 giugno 1809 nella frazione «La Braja» di Piovà d’Asti, ora Piovà Massaia. Suo padre, Giovanni (1774-1853), è un piccolo proprietario rurale e sua madre, Maria Bertorello (1774-1837), una casalinga. Trascorre l’adolescenza sotto la guida del fratello Guglielmo (1795-1833), parroco di Pralormo (1821-1828), e frequenta il Collegio Reale di Asti come seminarista dal 1824 al 1826. La vocazione religiosa arriva presto e il 6 settembre 1826, a Madonna di Campagna in Torino, indossa il saio cappuccino, al quale rimarrà legato sempre con profondo amore, cambiando il nome di battesimo in quello del fratello sacerdote. Dopo aver ricevuto il presbiterato a Vercelli, il 16 giugno 1832, e aver terminato gli studi, è cappellano dell’Ospedale Mauriziano di Torino dal 1834 al 1836, cosa che gli consente di apprendere preziose nozioni elementari 21


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di medicina e chirurgia, le quali gli torneranno molto utili durante il suo apostolato in Africa. La realtà ospedaliera mauriziana permette a san Giuseppe Benedetto Cottolengo (1786-1842) di venire in contatto con padre Guglielmo al quale si lega con profonda stima, fino a divenire sua guida, confessore e consigliere. Nel decennio 1836-1846 padre Guglielmo insegna filosofia e teologia nel convento di Moncalieri-Testona. Proprio in questo periodo re Carlo Alberto di Savoia (1798-1849) lo sceglie in qualità di direttore spirituale dei due figli, Ferdinando (1822-1855) e Vittorio Emanuele (1820-1878). Quando, nel 1845, si trasferisce al Monte dei Cappuccini in Torino, diventa direttore spirituale del letterato Silvio Pellico (1789-1854), che dopo la prigionia nella fortezza dello Spielberg, a Brno, in Moravia, aveva subito una profonda trasformazione di coscienza, aggrappandosi fortemente alla fede, anche grazie alla benefica influenza che su di lui avevano avuto i marchesi Giulia (1785-1864) e Carlo Tancredi Falletti di Barolo (1782-1838). Pellico entra nell’alta considerazione di padre Massaja, che lo accoglie con grande affetto. Re Carlo Alberto si adopera affinché venga nominato vescovo, ma il padre cappuccino non vuole saperne, essendo troppo umile per ambire alle cariche che voleva tenere ben distanti da sé. Tuttavia in Vaticano il suo nome ormai circola. Ha 37 anni quando Papa Gregorio XVI (1831-1846) lo chiama a Roma per comunicargli che dovrà assumere il Vicariato di una nuova missione all’estero, fra la popolazione galla, in Etiopia. Massaja, pur a malincuore, non per l’incarico, ma per il titolo di vescovo, accetta: «Ora, come sia andata la cosa non lo so, sono caduto nella rete [...]. Per non far ragazzate, farò ogni possibile, e vedrò se mi riesce cavar sangue da una rapa, tanto che basti a sostener la forma come vescovo»1, commenterà in una delle sue innumerevoli lettere, ricchissime di cronache, aneddoti, commenti e dallo spirito sempre ironico. Dall’epistolario2 emerge il vero Massaja: l’immediatezza degli scritti, compilati di getto, spesso dettati dall’emergenza delle situazioni in cui veniva a trovarsi, sono documenti 1

Cit in Ettore Cozzani (1884-1971), Vita di Guglielmo Massaia, 2 voll., vol. I, Vallecchi, Firenze 1943, p. 38; sul card. Massaja, cfr. anche A. M. (a cura di), Dossier Fides. Il Cardinale Guglielmo Massaia «vero Apostolo del Cristo e Scienziato ad un tempo». Nel bicentenario della nascita (1809-2009), in Agenzia Fides. Agenzia della Congregazione per l‘Evangelizzazione dei Popoli, Roma 6-6-2009. 2 Cfr. [Cardinale] Guglielmo Massaja, O.F.M. Cap., Lettere e scritti minori, a cura di padre Antonino Rosso, voll. I-V (di cui il primo di Bibliografia e Iconografia, mentre i voll. II-V contengono le lettere), Istituto Storico dei Cappuccini, Roma 1978. Cfr. pure Idem, I miei trentacinque anni di missione nell‘alta Etiopia. Il primo volume è pubblicato dalla Tipografia Poliglotta di Propaganda Fide e dalla Tipografia S. Giuseppe, Roma-Milano 1885. La Tipografia S. Giuseppe di Milano pubblica i volumi seguenti: vol. II-III nel 1886; vol. IV nel 1887; vol. V nel 1888; vol. VI-VII nel 1889; vol. VIII nel 1890; vol. IX nel 1891; vol. X nel 1892; vol. XI nel 1893; vol. XII nel 1895. 22


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preziosissimi perché rivelano la libertà e la disinvoltura dell’autore, e riflettono un temperamento schietto, forte e deciso, ancorato alla verità, a qualunque costo, anche al prezzo di pagare di persona. Appassionato e instancabile propugnatore del Vangelo, non si cela dietro paraventi o scudi, e le sue parole non sono mai misurate e calibrate: scrive le lettere, utilissime per comprendere questa personalità tanto schietta e genuina, dalla lucidità e sicurezza impressionanti. Anche le memorie, I miei trentacinque anni di missione nell‘Alta Etiopia3, che Papa Leone XIII (1878-1903) gli ordina di compilare e che l’autore distribuisce in dodici volumi, sono carte altrettanto importanti, ma comunque prive di quell’immediatezza e spontaneità di cui le lettere sono imbevute. Il 1846 è determinante per la diffusione del cattolicesimo in Etiopia. Con Breve del 4 maggio, Papa Gregorio XVI, il Pontefice che ebbe un’attenzione particolarissima per le missioni, istituisce il Vicariato Apostolico dei galla, chiamando a reggerlo come vescovo titolare di Cassia proprio monsignor Massaja, che viene consacrato nella chiesa di San Carlo al Corso, in Roma, il 24 maggio, giorno di Maria Ausiliatrice. Lascia l’Italia il 4 giugno 1846 per raggiungere «le ridenti contrade situate fra le sorgenti del Nilo azzurro e quelle del Nilo bianco»4 insieme ai suoi quattro compagni di ventura: padre Giusto da Urbino (1814-1856), padre Cesare da Castelfranco (1818-1860), padre Felicissimo Cocino da Cortemilia (1816-1878) e fra Pasquale da Duno (1803-ca. 1873). Arriveranno a destinazione soltanto sei anni dopo, il 21 novembre 1852, superando inaudite sofferenze, pericoli e avventure dal fascino romanzesco, degne di Emilio Salgari (1862-1911) o di un regista del calibro di George Lucas con il suo personaggio di saga epica Indiana Jones. La sua missione si svolge prevalentemente in Etiopia, allora chiamata Abissinia, lo stato considerato il più antico del continente e che si trova nel Corno d’Africa. L’Etiopia è morfologicamente molto disordinata, con montagne disconnesse e altopiani divisi dalla Valle del Rift, che percorre la parte sud-orientale e nord-orientale del paese ed è circondata da bassopiani, steppe e semi-deserto. La grande varietà del territorio determina una corrispettiva differenziazione di clima, fauna e flora. Diversificata risulta anche la composizione etnica, a causa dell’integrazione razziale e linguistica che ebbe inizio fin da tempi remoti. I principali gruppi sono gli amhara, o abissini, una popolazione di origine camitica presente sull’altopiano, a nord di Addis Abeba; i galla, od oromo, nella zona centro-meridionale; i somali, a oriente, nella regione dell’Ogaden; i sidama, che risiedono principalmente nelle regioni sud-occidentali; i danachili, o afar, stanziati nelle pianure semidesertiche della zona nord-orientale del Paese.

3

Cfr. Idem, Memorie storiche del vicariato apostolico dei Galla, a cura di padre A. Rosso, voll. I-VI, Edizioni Messaggero, Padova 1984. 4 E. Cozzani, op. cit., p. 4. 23


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Otto traversate del Mediterraneo, dodici del Mar Rosso e quattro pellegrinaggi in Terra Santa; quattro assalti all’impenetrabile fortezza abissina dal Mar Rosso, dall’Oceano Indiano e dal Sudan; quattro esili, altrettante prigionie e ben diciotto rischi di morte costituirono il bilancio di quella sua leggendaria missione, che lo annovera fra i più grandi apostoli della Chiesa. Giunge ad Alessandria d’Egitto pronto a iniziare l’opera di evangelizzazione. Subito rileva e registra l’incontro di «tutta la civilizzazione europea»5 e di «tutta la barbarie araba»6. Egli afferma che i quartieri europei erano degni di Torino e di Roma, ma a pochi metri «uomini che non son uomini, ma bestie: vestono come le bestie, mangiano come le bestie, abitano tane da bestie»7. Ma chi li riduce così? Egli non ha dubbi: esprimendosi nel modo tipico del tempo — che si potrebbe definire, sulla scia delle parole di Papa Benedetto XVI a Ratisbona quando gli capitò di citare un testo analogamente duro, «brusco al punto da essere per noi inaccettabile»8 e nello stesso tempo capace di sollevare una «domanda centrale»9 — «[...] è il maledetto Corano»10 che favorisce «l‘infame vizio del senso»11. E la vecchia Europa politica di fronte a questo come si comporta? Sembra non avvedersene, inviando consoli impreparati: «dovrebbero essere persone laureate di carriera, e che non fossero lasciati tanto fermi nel medesimo luogo»12, altrimenti instaurano relazioni e amicizie contrarie all’opera di giustizia e, influenzati dai costumi del luogo, «diventano la pietra dello scandalo»13. 2. L’Africa dell’Abuna Messias Quale Africa trova al suo arrivo? Per organizzazione sociale, moralità e spiritualità molto simile a quella visitata da Papa Benedetto XVI dal 17 al 23 marzo 2009, e descritta anche dal documento che il Papa è andato a presentare, l’Instrumentum laboris della Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi che si terrà a Roma nei giorni 4-25 ottobre 200914.

5

Ibid., p. 11. Ibidem. 7 Ibidem. 8 Benedetto XVI, Discorso ai rappresentanti del mondo scientifico nell‘Aula Magna dell‘Università di Regensburg, del 12-9-2006, in Insegnamenti di Benedetto XVI, vol. II, 2, 2006, pp. 257-267 (p. 259). 9 Ibidem. 10 E. Cozzani, op. cit., p. 11. 11 Ibidem. 12 Ibid., pp. 11-12. 13 Ibid., p. 12. 14 Cfr. Sinodo dei Vescovi, II Assemblea Speciale per l‘Africa. La Chiesa al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace. «Voi siete il sale della terra… Voi siete la luce del mondo» (Mt 5, 13-14). Instrumentum laboris, del 19-3-2009; cfr. anche 6

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Gli aspetti positivi della cultura africana che trova Massaja sono quelli illustrati dal Papa: il senso religioso, l’amore per la vita e l’attaccamento alla famiglia. Grandissimo è, infatti, il senso religioso, come ha affermato il Sommo Pontefice durante il suo viaggio: «in Africa il problema dell‘ateismo quasi non si pone perché la realtà di Dio è così presente, così reale nel cuore degli africani che non credere in Dio, vivere senza Dio non appare una tentazione»15. La cultura africana tradizionale e pre-cristiana presenta al tempo di padre Massaja, come oggi, anche i risvolti deteriori dei tre punti precedenti e le «credenze e pratiche negative delle culture africane»16 che non devono essere nascoste in nome del relativismo. Il senso religioso comporta anche un elemento oscuro: la paura degli spiriti, dei poteri nefasti da cui molti africani si dicono minacciati, arrivando a compiere azioni terribili per esorcizzare quel terrore. «La stregoneria lacera le società dei villaggi e delle città»17 e i legami esaltati dalle tribù arrivano a generare i «frutti feroci del tribalismo e delle rivalità etniche»18, come ha ancora dichiarato Papa Benedetto XVI in Africa. Il Vangelo è la risposta sicura alla «grande sete di Dio»19 che percorre, ovunque, l’Africa. Al di là dei problemi sorti a partire dalla decolonizzazione, a causa della massiccia presenza dell’AIDS, di una cattiva gestione della sessualità, e da alcuni aspetti della globalizzazione economica, l’Africa, come dimostra con la sua evangelizzazione il cardinale Massaja, rimane un continente non solo pronto a ricevere la Buona Novella e con essa la civilizzazione, ma anche desideroso di conoscerla, come ebbe a dire un’africana a suor Gian Paola Mina (1917-2000), missionaria della Consolata, nonché giornalista e scrittrice. Un giorno lontano, nella boscaglia africana del Kenya, arredata da qualche capanna, suor Gian Paola stava concludendo la sua ora di catechesi a una piccola folla di persone sedute per terra. Fra loro una donna: piedi scalzi, mani rugose e ruvide, occhi scrutatori e acuti che tormentavano suor Gian Paola. Ascoltava, rapita, senza proferire parola. Alla fine, conclusa la lezione, si alza in piedi e parla forte: «Se tutte le cose che hai detto sono vere, se quel Gesù di cui parli è veramente anche il nostro Salvatore, perché Massimo Introvigne, La sua Africa. Il magistero di Papa Benedetto XVI sull‘Africa e il viaggio in Camerun e in Angola, in questo stesso numero di Cristianità, pp. 5-20. 15 Benedetto XVI, Intervista concessa dal Santo Padre ai giornalisti durante il volo verso l‘Africa, del 17-3-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città del Vaticano 19-3-2009. 16 Sinodo dei Vescovi, doc. cit., n. 32. 17 Ibidem. 18 Benedetto XVI, Omelia durante la Santa Messa con i Vescovi dell‘I.M.B.I.S.A. (Interregional Meeting of Bishops of Southern Africa) nella Spianata di Cimangola a Luanda, del 22-3-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città del Vaticano 23/24-3-2009. 19 Sinodo dei Vescovi, doc. cit., n. 10. 25


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hai aspettato tanto a venircelo a dire?» 20. Nella sua voce c’era il sentimento misto di chi è stata vittima di un grande torto, ma anche di chi finalmente vede uno squarcio di luce nelle tenebre. Scriverà suor Gian Paola nel 1984: «Ora, ogni volta che qui in Italia partecipo a raduni dove giovani e adulti discutono se in questo mondo così pieno di atroci urgenze materiali e sociali, le missioni abbiano ancora ragion d‘essere o se si debbano ancora evangelizzare i poveri, a me balza vivo alla memoria l‘accorato rimprovero e il dito puntato di quella donna che, se fosse lì, griderebbe a tutti: ―Se è vero che Gesù solo è il Salvatore e in lui sola la liberazione, perché invece di discutere non vi muovete a dirlo a chi non lo sa? Sapeste come è triste la vita senza di lui! Non abbiamo anche noi, i poveri, il diritto per primi di conoscere la sua misericordia?‖»21. Ebbene, duecento anni fa il cardinale Massaja ha operato la Verità e la liberazione fra i popoli africani in cui visse e ha operato, presentando le distorsioni non solo politiche, ma anche delle realtà cristiane nel continente nero: «Cristiani di varie razze e di tutti i riti; ma staccati dal corpo della Chiesa Cattolica: ―in molti punti della loro morale son caduti più in basso degli stessi musulmani‖: prendono il contagio delle fedi estranee; giungono a gloriarsi della circoncisione ebraica, e a sostituire alla confessione cattolica la purificazione maomettana. La loro fede non è più che orgoglio di razza, amor proprio nazionale, gioco d‘interessi; e perciò non ha più né radici né continuità. E il clero orientale è più estraneo del popolo allo spirito evangelico: il sacerdozio è per essi un mestiere; il missionario cattolico un concorrente pericoloso [...]. ―Una tale decadenza non nacque dallo scisma, ma piuttosto questo nacque da quella»22. Rimane ad Alessandria tre settimane, poi raggiunge Il Cairo dove ammira le Piramidi. Intanto, a Roma, sul trono di san Pietro, alla morte di Papa Gregorio XVI, succede alla guida della Chiesa il beato Papa Pio IX (1846-1878). Papa Gregorio XVI, nel suo testamento, aveva destinato una somma consistente al vescovo Massaja. Con questa donazione, sommata ai 3.000 scudi romani che la Congregazione di Propaganda Fide gli aveva dato, in aggiunta ai 15.000 franchi ricevuti dal Consiglio Centrale dell’Opera della Propagazione di Lione, il vescovo coraggioso e traboccante di fede si muove verso Suez. Il taglio dell’istmo non era ancora stato realizzato — il canale sarà progettato più tardi dall’ingegnere italiano Luigi Negrelli (1799-1858) e aperto nel 1869 —, perciò mons. Massaja attraversa il deserto caldo e ostile a dorso di un cammello e sui traballanti mezzi di trasporto inglesi.

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Cit. nel mio Vivere e narrare la missione, Gian Paola Mina, San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 2003, p. 199. 21 Ibid., p. 200. 22 E. Cozzani, op. cit., p. 12. 26


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Giunto sul Mar Rosso, con l’occhio dell’uomo di scienza — che avversava lo scientismo positivista ed era fortemente contrario alle teorie del naturalista inglese Charles Darwin (1809-1882) —, si entusiasma nel vedere di persona la fallacia delle teorie positiviste che investono le scienze religiose, constatando come sia inverosimile l’ipotesi scientifica secondo cui non sarebbe stata la mano di Dio a dividere le acque, bensì il fenomeno delle maree — «onde spiegarlo col riflusso e schivare il miracolo»23 — contestando quanti nel secolo XIX — e anche nel XX — si sono impegnati a negare o a sminuire l’intervento divino nella circostanza. Inoltre, studia con attenzione e perizia, anche psicologica, il carattere che distingue greci, armeni e copti, dei quali ricostruirà, nei suoi appunti, dopo tanti viaggi per mare e per terra insieme a tante persone, le diverse tipologie etniche, culturali e religiose, mostrandosi molto critico di fronte alle chiese scismatiche d’Oriente. S’imbarca sotto la protezione della bandiera francese. Il mare è agitato, arriva la burrasca. Lui e i suoi compagni missionari attendono il naufragio e allora, «raccomandataci l‘anima a Dio ed amministrataci reciprocamente la santa assoluzione, stavamo aspettando ogni momento la fine della nostra carriera e Missione»24. Ma all’alba il mare si placa. Approdano a Gedda, sulla costa asiatica del Mar Rosso. Prima Tor, poi Jambo, poi Rabbo. A Jambo Massaja, insultato dai musulmani algerini che si recano in pellegrinaggio alla Mecca, per proteggere sé e i suoi compagni, fa alzare la bandiera francese. Tuttavia viene a crearsi ancor più forte agitazione, perciò si affretta a farla ammainare. Nelle sue memorie, commenta: «Quanto avrebbe fatto meglio la Francia se, invece di limitarsi a favorire la religione degli indigeni, avesse aiutati i missionari a redimere le turbe ignoranti. Non si sentirebbe ora vilipesa da quelli stessi che ha tanto aiutati e agevolati»25. Suo obiettivo è quello di raggiungere Aden, al di là dello stretto di Babel-Mandeb, per tentare di penetrare nelle terre della popolazione galla per la via di Zeila, divenuta poi Gibuti, che considerava la vera porta dell’Etiopia. Ma la strada era ancora assai lunga e gl’imprevisti sempre in agguato. Attraversa il Mar Rosso per poi approdare alle isolette Dahal e il 25 ottobre 1846 getta l’ancora a Massaua, allora sotto il dominio dei turchi e abitata da soli arabi. È il primo vescovo, dopo tre secoli, che si azzarda a metter piede in questa terra, bagnata dal martirio di antichi pastori e poi «abbandonata da Dio»26. Qui trova a operare don Giustino De Jacobis (1800-1860), della congregazione di San Vincenzo de’ Paoli (1581-1660) — canonizzato da Papa Paolo VI (1963-1978) nel 1975 —, che aveva già dato sviluppo a una missione molto feconda a Gualà e, facendo la spola fra l’altopiano e la costa, aveva convertito interi villaggi. Ma 23

Ibid., p. 18. Ibid., p. 21. 25 Ibid., p. 22. 26 Ibid., p. 23. 24

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ormai, privo di ogni tipo di comunicazione con l’Europa, era giunto all’esaurimento dei mezzi economici e grande era il suo bisogno di sacerdoti, che Massaja si appresta ora a ordinare. Per giungere al cuore della missione di don De Jacobis a Gualà, presso la chiesa abissina di San Giovanni, occorrono cinque giorni di faticosa marcia in montagna, fra le tribù dei soho musulmani. Mons. Massaja marcia a piedi e la notte dorme tra i fuochi per allontanare le belve feroci. Ode con «spavento»27 i ruggiti dei leoni e dei leopardi. Notti fredde, trascorse all’addiaccio con «una pelle conciata da stendere per terra, una coperta abissina di doppia tela, e per capezzale un piccolo sacco con dentro la muta delle camicie»28. Sale fra Hallài e Tukùnda, sulla vetta del monte, e di lassù è colto dalla meraviglia e dalla maestà del panorama del vasto piano dell’Etiopia: «Quando l‘Abissinia fu creata dal Signore unitamente a tutto il resto del globo, non dubito che fosse la più bella parte della terra [...] un sorprendente teatro ed un ricchissimo tesoro [...]. Provai la sensazione di chi, recatosi sul colle di Superga, scopre l‘orizzonte di Torino, Chieri e tutto il Monferrato»29. Ma invece di case, cascine, vigneti, animali domestici, pecore, ecco leoni, tigri, pantere, iene e indigeni, armati di lancia, dallo sguardo «che fa tremare»30, ma in realtà buoni e ospitali. I padri missionari che accompagnavano il vescovo, padre Cesare e padre Felicissimo, di fronte a quella magnificenza, intonano un salmo. Ha «la testa rotta in mille faccende»31 mons. Massaja, eppure, non si sa come, trova tempo e modo di studiare la lingua amarica, che impara velocemente, tanto che può presto accostarsi a quella dei galla. In loco operano i cristiani ortodossi copti e la gente non riesce a comprendere la differenza dei riti, perciò mons. Massaja, per spirito di tolleranza, acconsente alle funzioni con il rito etiopico. Mancano però gli arredi sacri per le funzioni e allora s’industria per procurarli: «Io con le mie stesse mani taglio pianete, le cucisco, le benedico, e poi consacro i Sacerdoti che le dovranno portare»32. Quando il vescovo italiano entra in Etiopia trova una situazione religiosa più o meno simile all’attuale. La religione predominante era quella copta, che vantava una certa tolleranza nei confronti delle altre forme cristiane, ma quella cattolica non era ben vista dal clero locale. La differenza principale tra la religione copta e le altre cristiane sta nel fatto che i copti sono monofisiti, negano cioè la doppia natura, umana e divina, di Gesù Cristo33. Il monofisismo è una 27

Ibid., p. 25. Ibidem. 29 Ibid., p. 27. 30 Ibidem. 31 Ibid., p. 29. 32 Ibidem. 33 Cfr. Christian Cannuyer, I Copti, trad. it., Interlogos, Schio e Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1994. 28

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delle principali cause di frattura all’interno del cristianesimo ed è stato condannato come eresia dal Concilio di Calcedonia del 451. Da allora gran parte dei copti, riuniti nelle Chiese copte rispettivamente siriaca, armena, egizia ed etiope, non riconoscono l’autorità del Papa. La Chiesa Copta è diventata in Etiopia il pilastro su cui poggiava il potere dei Negus. La stretta connessione con il potere temporale, la forte carica conservatrice, il suo isolamento dal mondo esterno, hanno fatto sì che questa Chiesa divenisse come un gigante ripiegato su se stesso, con la funzione di conservare l’universo chiuso fra gli altopiani. La Chiesa Copta etiope conta da sempre un clero quantitativamente numeroso; oggi esistono circa ottocento monasteri in cui, fra l’altro, si pratica ancora l’arte della copiatura dei testi sacri. La dinastia che ha retto le sorti dell’Etiopia è detta salomonica. Fa risalire le sue origini alla figura, per alcuni storici mitica, di Menelik I, figlio del re Salomone e della Regina di Saba, ed è terminata con il Negus Hailè Selassiè (1892-1975), che si proclamava ultimo discendente diretto di Menelik, e in questo senso avrebbe chiuso la dinastia dopo duecentoventicinque generazioni. L’evangelizzazione della dinastia etiopica e di tutto il popolo dell’altopiano inizia a partire dal IV secolo ad opera di Frumenzio, monaco siriano che viaggiava a bordo di una nave di ritorno dall’India assalita dalla flotta del Regno di Axum. Condotto prigioniero nella capitale Axum, Frumenzio entra nelle grazie del Negus Ella Amida, vissuto tra la fine del secolo III e i primi decenni del secolo IV, e alla morte del re viene invitato dalla regina a prendersi cura del figlio Ezana (321 ca.-360), ancora in fasce. Il suo potere a corte e la sua ascendenza sul giovane sovrano determinano la conversione del re. Frumenzio venne consacrato vescovo nel corso di un viaggio ad Alessandria d’Egitto e chiamato Abuna Salama, che significa «Padre della pace»: nome con cui viene ricordato dalla tradizione etiopica e con il quale si continuano a definire i vescovi copti. In questo contesto di fortissima presenza copta34, mons. Massaja si trova in una situazione difficilissima, divenendo oggetto di feroce odio: il vescovo copto, Abuna Salama, in ottimi rapporti con le autorità di governo, tenta di tutto per far espellere il «nemico» e, non riuscendo nell’intento, gli dichiara guerra aperta e progetta disegni di morte su di lui. La situazione è davvero grave, ma mons. Massaia l’affronta sorretto dal Credo e dalla mano di Dio. Quei «regnicoli»35, divisi da un «dispotismo stravagante»36, come egli stesso affermava, osta34

Secondo l’ultimo censimento, del 2007, le religioni dell’Etiopia sono oggi così suddivise: 43,5% Chiesa Ortodossa Copta; 18,6% protestanti; 0,7% cattolici; 33,9% musulmani; 2,6% religioni tradizionali (un tempo chiamati animisti), 0,6% altri (Federal Democratic Republic of Ethiopia, Population Census Commission, Summary and Statistical Report of the 2007 Population and Housing Census. Population Size by Age and Sex, Central Statistical Agency, Addis Abeba 2008, p. 111, tavola 6). 35 E. Cozzani, op. cit., p. 49. 36 Ibidem. 29


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colano continuamente la strada percorsa dall’uomo dalle mille risorse, pronto a qualsiasi cosa pur di testimoniare e mettere a dimora sul nuovo terreno la fede. Predispone quindi un piano strategico: «Per poter penetrar presto in quei paesi di mezzo è di tutta necessità prenderli da due lati»37. Nasce l’idea principe di creare un clero indigeno. Così i preti africani, da soli o in compagnia dei missionari bianchi, scenderanno più facilmente da Nord, entrando più liberamente in Abissinia, mentre lui percorrerà le vie da Sud, partendo dal Mar Rosso. «Comincia un anno di inquietudini, di lotte con se stesso, di tentativi affannati, in cui arerà il Mar Rosso in tutti i sensi come un disperato: in poco più di dieci mesi lo traverserà otto volte, e ne esplorerà due volte tutte le coste occidentali; deciso a trovare comunque una strada per lo Scioa, e obbligato a curarsi della Missione di Aden»38. Le guerre fra le tribù etiopiche vengono a più riprese a disturbare l’opera missionaria di mons. Massaja, che si appresta a diventare alpinista con ascensioni anche su roccia viva e su pareti verticali. Commenta, con l’umorismo che gli è proprio e che non perde occasione di esternare: «[...] mi han tirato su come una secchia dal pozzo: bella figura che fece il povero Vescovo di Cassia con tutto il suo Vicariato [...]. Dormendo non faceva che sognar precipizi; vegliando, li vedeva»39. Il vescovo ha la fortuna d’incontrare Antoine Thomson d’Abbadie d’Arrast (1810-1897), viaggiatore, naturalista, esploratore e cartografo francese di madre irlandese, autore scrupoloso di cartine africane. Rimangono insieme otto giorni, durante i quali mons. Massaja, con la sua formidabile capacità di apprendimento, ha modo di acquisire molteplici conoscenze. Non si contano le peripezie e i sacrifici affrontati da questo intrepido banditore della fede e conquistatore d’anime, prima ancora che dei territori africani, perché di vere e proprie conquiste si tratta a causa della non facile penetrazione di un uomo europeo fra genti estranee, a volte tanto ostili quanto la natura esuberante, prorompente e violenta del Continente Nero. L’epica e straordinaria vita del vescovo è talmente abbondante di rischi affrontati, di atti eroici, d’invincibile fede che denota un chiaro sostegno divino a quell’impresa missionaria che lo ha visto protagonista indiscusso per tanti anni, vincitore d’insidie e di pericoli mortali. L’attività di mons. Massaja si articola in periodi ben definiti: le missioni dei galla, dal 1852 al 1863, con la fondazione di stazioni nel Gudrò, nel 1852, nell’Ennèrea, nel 1854, nel Kaffa, in Lagàmara, nel 1855, e nel Ghera, nel 1859. Dopo una permanenza in Europa — dove torna cinque volte — per riorganizzare la missione e fondare il collegio San Michele a Marsiglia, nel 1866, costituisce la Missione dello Scioa, dal 1868 al 1879, dove re Menelik II (18441913) lo trattiene come consigliere, e nel 1868 fonda molte case missionarie a 37

Ibid., p. 50. Ibid., p. 51. 39 Ibid., p. 32. 38

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Fekerié-Ghemb e Finfinni, poi elevata nel 1889 a capitale di tutta l’Etiopia con il nome di Addis-Abeba. L’esilio decretato dall’imperatore Joannes IV (18311889), il 3 ottobre 1879, tronca definitivamente l’azione del vescovo, costringendolo alla rinuncia, che sarà redatta a Smirne il 23 maggio 1880. Massaja, intrepido e determinato, chiama a raccolta molti cattolici in Italia e in Europa, li infiamma e li ammonisce, invitandoli a contribuire alle missioni che stava fondando in Abissinia. Scrive lettere su lettere per chiedere soccorso e, nei primi anni, riceve qualche aiuto. Poi più nulla. Nonostante le difficoltà, questo paladino di Cristo non sembrava fermarsi di fronte a niente, perché ogni cosa compiva in nome di Cristo, in quanto si sentiva «tutto fuoco per le Missioni»40 e, dunque: «Fin che avrò fiato e voce — scrive — accompirò il dovere che per tremendo decreto di Dio sta sulle mie spalle»41. Abuna Salama, che fece di tutto per allontanarlo, obbligandolo anche alla ritirata, mai alla fuga, e bruciandogli perfino le capanne, definisce beffardamente e con irrisione mons. Massaja Abuna Messias, il «Vescovo Messia», con allusione al suo cognome; ma lui, come scrive nelle sue memorie, intenderà «[...] essere così chiamato per l‘avvenire, tenendomi troppo onorato di un tal nome»42, trasformando l’appellativo di vilipendio in suggello di gloria. Il 7 gennaio 1849 a Massaua, di notte, come un ladro e dentro un tugurio, consacra vescovo De Jacobis, primo vicario apostolico dell’Abissinia, in una cornice di fuoco e di sangue, mentre infuria la guerra fra abissini ed egiziani. I due missionari hanno un solo pastorale e un solo pontificale per la consacrazione, perciò se li devono passare di mano in mano. Fuori risuonano le urla di battaglia, con gli abissini che tumultuano contro i cristiani per i quali il governatore non ha potuto garantire alcuna incolumità. Intanto fra Pasquale da Duno attende alla Messa e gira di qua e di là con due pistole infilate nel suo cingolo di cappuccino, e alla finestra alcuni fedeli europei vigilano sul mare, mentre le barche sono pronte a salpare al primo allarme. Casse d’imballaggio per altari e per seggi, un cerchietto d’argento con una pietra falsa come anello episcopale. Per officianti due sacerdoti indigeni che non sanno servire la Messa in rito latino e che sono stati istruiti nella notte sotto il rumore del martello di fra Pasquale, che inchioda le casse per fabbricare l’altare. Al Prefatio i due vescovi piangono nella commozione generale della piccola assemblea. Gli abissini di Ubiè hanno messo a ferro e fuoco tutti i paesi dipendenti da Massaua, percorrendo le coste, lasciando traccia di orrori e vittime su vittime e fra gli uccisi moltissimi evirati. Nelle sue memorie il vescovo esprime considerazioni di carattere politico: se gli europei, invece di frivoli interessi e «fanciulleschi puntigli»43, si fossero occupati seriamente del vero bene e dello svi40

Ibid., p. 46. Ibidem. 42 Ibid., p. 47. 43 Ibid., p. 60. 41

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luppo dell’Africa, non avrebbero mai permesso all’Impero Ottomano il possesso di Massaua; invece l’Europa insorge contro la tratta soltanto a parole, chiudendo gli occhi davanti ai mercanti di schiavi. Afferma: «L‘Abissinia, resa indipendente, civile e veramente cristiana, e costituita in regno sotto la protezione di qualche potenza europea, sarebbe stato l‘unico mezzo per portare la vera civiltà nell‘Africa centrale, e per abolire seriamente la tratta»44. Invece a proposito dell’Abissinia, con parole profetiche, dichiara: «[...] abbandonata alla scimitarra turca e ai partiti che la dilaniano e la dissanguano [...] cammina a gran passi verso la sua rovina, per difetto di principio vitale e di ordine sociale»45. Affronta sacrifici, lotte, privazioni di ogni sorta, che gli procurano gravi problemi di salute, tutto per amore di Cristo e dei galla, che lo ricambiano di affetto e di ammirazione senza misura, tanto che la sua memoria in quei territori permane ancora oggi. Non vi sono medici, l’unica terapia sono i salassi con le sanguisughe e arriva ad applicarsene duecento in quattro giorni. È un uomo che non riposa mai, né con la mente, né con il corpo. La preghiera è il suo unico rimedio. 3. Il vescovo dai mille volti e dall’unica fede Fra leoni e coccodrilli, spie dell’Abuna Salama e guerriglieri, mons. Massaja cerca di farsi strada fra le giungle della terra, le acque dei fiumi e dei laghi maestosi. I suoi racconti di viaggio sono puntellati di vivace intelligenza e di sagacia. Nell’ammirare la bellezza del lago Tana ripensa al Sud dell’Italia. Clima meraviglioso, vegetazione rigogliosa, limoni, aranci, peschi, nuvole di smaglianti uccelli, arcipelaghi lussureggianti: «Oh, se invece di quella gente oziosa e inerte, vi fosse un popolo operoso e industrioso che ne coltivasse il fertilissimo terreno, e una compagnia che, con piccoli piroscafi, avvicinasse le varie popolazioni dell‘esteso litorale, e le unisse come in una grande continuata città…»46. Nel leggerlo sembra di riascoltare il missionario Clemente Vismara (1897-1988), del PIME, il Pontificio Istituto Missioni Estere, vissuto per 65 anni in Birmania e fautore dell’operosità e del progresso che soltanto il cristianesimo arreca all’umanità: «La gente qui è povera proprio perché vuol rimanere povera o meglio miserabile. La pigrizia è come incarnata in loro, a volte vien persino lo scrupolo ad aiutarli, spesso aiutarli vuol dire renderli ancora persino più pigri [...]. Non se la scaldano per nulla. Se hanno da mangiare per due giorni, si fermano un giorno. Il risparmio è sconosciuto: se s‘ammalano o capitano infortuni, vengono a piangere. Dicano pure che il buddismo è una buona religione, da rispettare. Io sono persuasissimo: ricevano pure miliardi e 44

Ibid., p. 61. Ibidem. 46 Ibid., p. 70. 45

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miliardi dall‘America e dall‘Europa, ma se non cambiano religione saranno sempre allo stesso punto [...]. La colpa è della cattiva religione che hanno, che li riduce così. La formazione spirituale cristiana produce da sé, come conseguenza, anche il benessere materiale»47. L’epopea massajana fu caratterizzata da una pastorale efficacissima: la formazione saggia della gioventú; la costituzione di un clero autoctono compatto e fedele; la consacrazione di tre vescovi missionari; l’adattamento all’ambiente e alla sensibilità religiosa, in particolare ai numerosi e severi digiuni abissini. Riesce ad abbinare all’evangelizzazione un’autentica promozione umana con la profilassi contro malattie endemiche, particolarmente contro il vaiolo, per cui viene acclamato «Padre del Fantatà (vaiolo)». Inoltre, s’impegna per l’abolizione della schiavitú e per la diffusione dell’alfabetizzazione, scrivendo, di suo pugno, libri didattici. Crea centri assistenziali per fronteggiare le emergenze nei tempi, peraltro frequentissimi, di belligeranza e di carestia; si fa mediatore di pace nelle lotte tribali e interprete magistrale di sviluppo di quei popoli: favorisce missioni diplomatiche e scientifiche, tanto da essere nominato dal governo italiano, il 1° marzo 1879, ministro plenipotenziario nel trattato di amicizia e commercio fra l’Italia e lo Scioa, la regione centrale dell’Etiopia i cui sovrani hanno dato origine alla dinastia dei re etiopici, i Negus, estendendo nel secolo XIX la loro sovranità sulle regioni vicine. Colpisce nel padre Massaja lo stile di vita non solo semplice, ma poverissimo. Arriva a compiere lunghi viaggi a piedi nudi, anche per sfuggire alla cattura dei nemici, travestito spesso da mendicante, da mercante o nelle fogge più strane. È schiacciato dal lavoro materiale e diplomatico, tanto da stabilire proficue relazioni fra capi africani, autorità romane ed europee. Eroico poi il suo coraggio nel dire la verità ai potenti, accompagnato però da una prudenza cristiana oculatissima, necessaria in quel mondo così complesso, dagli equilibri imponderabili. Le sue capacità organizzative e di governo gli assicurano una grande autorità morale, strappandogli l’ammirazione persino dei nemici. I silenzi di Roma e la mancanza di direttive lungamente attese; i momenti, ripetutisi varie volte, in cui tutto sembrava perduto e la missione in rovina avrebbero affossato chiunque, ma non mons. Massaja che, come leone reso indomito dalla grazia, non si arrende mai. Dalla Francia egli ottiene aiuti per le missioni di Aden e dei galla, ma più ancora dall’Inghilterra, dove si reca nel 1851 con passaporto falso del governo francese con l’identità di Antonio Bartorelli, un nome che utilizza molto, anche in Africa, per non essere riconosciuto. Va in incognito e non come vescovo per non essere ghermito dalle manovre di potere, ma il mondo politico lo accoglie con ogni onore. Lo ricevono il ministro degli Interni Henry John Temple, vi47

Piero Gheddo PIME, Hottanta fiducia. 80 anni in 80 domande al missionario più famoso d‘Italia, con Prefazione di Roberto Beretta, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2009, p. 135. 33


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sconte di Palmerston (1784-1865), «che la faceva più da Re che da Ministro»48, il ministro della Marina, sir Francis Thornhill Baring, barone di Northbrook (1796-1866), e il ministro della Guerra, conte Henry Gorge Grey (1802-1894). In Italia lo reclamano: con le sue eccezionali doti avrebbe potuto servire la Chiesa in Occidente. Eminenti prelati lo pretendono: mons. Massaja è una delle più potenti intelligenze della Chiesa. Ma la missione in Etiopia, senza la sua presenza, sta perdendo terreno, dunque afferma: «Prima però di morire la Missione Galla, devo morire io; tali sono le mie idee e le mie risoluzioni a qualunque siasi costo»49; perciò «Io parto per l‘Africa perché là è il mio cuore ed il mio dovere»50. Così, dopo molta preghiera, nell’aprile del 1851 salpa per Alessandria d’Egitto, senza neppure passare per Roma, allo scopo di non subire tentazioni. Parte pur sapendo di essere atteso dal Superiore generale dei Cappuccini e perfino dal Papa. Tornato fra i suoi galla, riedifica la chiesa di Aden che è crollata e fa evadere un giovane di nome Michelangiolo — che poi diverrà sacerdote con il nome di Abba Potros —, allievo di Propaganda Fide, imprigionato dai copti nel monastero di Sant’Antonio. Si accorcia la barba, si sporca il volto con il nitrato d’argento e si presenta come il signor Bartorelli. Scopre che sulle pareti del monastero è stato dipinto il suo ritratto, con le corna sulla testa: «per fortuna», egli scrive, «so che non son buoni pittori»51. La sporcizia è così tanta, con le cimici che infestano le celle, che egli prega i monaci di lasciarlo dormire nel sepolcro di sant’Antonio Abate (251-357), accanto alle sue ossa — anche se è probabile che queste, poste originariamente nella chiesa di San Giovanni in Alessandria d’Egitto e poi traslate a Costantinopoli, siano state divise fra vari centri e monasteri —, dove vi è una relativa pulizia. Nota, registra, memorizza tutto, tanto che se ne ricorderà ormai ultrasettantenne quando scriverà, con dovizia di particolari, le sue memorie. Ammira l’abilità con cui i beduini interloquiscono con i cammelli, che imparano così bene le strade, le direzioni, le operazioni di carico e scarico, che basta uno sguardo per comunicare un ordine e, a volte, non è necessario neppure quello. Persona fortemente concreta, offre suggerimenti a chi lo leggerà: bisogna che il viaggiatore si affidi al cammelliere e, se non ha fiducia, finga di averla, per evitare amare sorprese. Affronta tempeste di sabbia, pugni e schiaffi dai musulmani, febbri gialle e malariche, malattie tropicali e, oltre a indossare i panni del mercante di forbici e di aghi per sviare i nemici, diventa scienziato e medico nel tentativo di risolvere i problemi delle tre malattie più diffuse dell’Etiopia: la lue, la febbre gialla, il vaiolo. Previene insegnando l’igiene, vaccina le persone e cura con le erbe, un’arte appresa dai frati. 48

E. Cozzani, op. cit., p. 88. Ibid., p. 90. 50 Ibid., p. 91. 51 Ibid., op. cit., p. 101. 49

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Nel paese di Asàndabo, sulle sponde del Nilo Azzurro, nel 1853 trova una popolazione pronta a tendergli le braccia. È certo che nella regione di Gudrù potrà diffondere il Vangelo ed erigere molte chiese che con le sue stesse mani progetterà ed edificherà divenendo sia architetto sia muratore. Disciplina, rigore e gerarchia. La regola è determinante per il vescovo; ecco allora che pone ordine alle giornate di tutti: neofiti, missionari, se stesso — Santa Messa, preghiera in comune, catechismo, scuola, lavori materiali. La minaccia a Gudrù è grave: i maghi indigeni temono la concorrenza dei missionari e sobillano il popolo. I preti, dicono, non devono essere uccisi per non sporcarsi le mani del loro sangue, piuttosto devono essere bruciati vivi, nelle loro capanne. Le minacce sono tante e le «condanne a morte» fioccano a dirotto sul pastore dei galla. Naturalista e agronomo, pianta la vite e anche le patate: si fa spedire per posta mezza patata e poi la semina, ricavandone quattro bulbi. Ne sorge un grande campo, finché i porcospini non lo distruggono. Linguista e glottologo, si mette sulle orme degli evangelizzatori santi Cirillo (827-869) e Metodio (815 ca.-885), componendo, come fecero loro per le terre slave, l’alfabeto del galla, fino ad allora lingua soltanto orale, traducendo ogni suono in alfabeto latino, perché adatto a trascrivere la «sillaba rotonda» della pronuncia galla. Lavoro enorme che consentirà di comporre la grammatica amarica e oromonica. Lavoro enorme è anche quello di trascrivere, di sua mano, catechismi e libri d’istruzione in più copie e in stampatello: tanto è il suo scrivere in tal modo che non tornerà più al corsivo. Il missionario, una notte, al chiarore della luna, lascia andare avanti la carovana e cammina fra i bambù alti e recita a bassa voce le litanie; a un tratto gli si presenta un leopardo e, con il lenzuolo che usa per mantello, si avvolge il capo, lasciando scoperto soltanto un occhio. Afferra il crocifisso che porta al collo, s’immobilizza e prega mentalmente. Il leopardo lo fissa a lungo e poi, lentamente, scende a valle52. È il 1856, sono trascorsi dieci anni ormai dalla sua partenza e ora sembra che tutti gli siano indifferenti. Scrive ai cappuccini, a Propaganda Fide, a Roma, ma non riceve nessun soccorso. Il cappuccino pioniere non s’illude di fare tutto in breve, perché crede che la rigenerazione di una nazione non possa avvenire in due o tre anni, bensì nei secoli, ma le necessità sono tante, troppe. Lui è in miseria, ha dato fondo a tutto. Gli anni passano ed è sempre più stanco, solo e isolato. Approfitta di ogni mercante che scenda alla costa per spedire in Europa le sue richieste di soccorso e si priva anche dei pochi denari che gli restano per inviare corrieri espressi. Perfino i preti gli vengono a mancare; la messe abbonda, ma cade e marcisce, perché mancano operai nella vigna del Signore. Le fatiche e le croci del suo episcopato l’hanno for-

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Cfr. ibid., p. 79. 35


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temente invecchiato e il suo cuore è divenuto «come la schiena del riccio, tutto spine»53. Fa richiesta a Roma di un coadiutore, che sappia capirlo e ubbidirlo: appartenga pure a Propaganda Fide, ma sia cappuccino e teologo, un uomo solido, senza stravaganze giovanili. «Sappia dunque che io tratterò la causa della mia Missione con libertà propria del Vescovo, il quale deve essere, fino alla morte, servo di Dio, di Pietro e di nessun altro»54. Fa lo stampatore, il sarto, il ciabattino, tutti i mestieri sono suoi e, dopo aver lavorato indefessamente, arriva la fame: «Qui il Vescovo si chiama Guglielmo, Guglielmo il segretario, Guglielmo si chiamano tutti i curialisti, Guglielmo il medico, il maestro di scuola; non basta: Guglielmo è il muratore, il sarto, il falegname, il fabbro ferraio con tutto il resto...»55. Guglielmo è sì il missionario dai mille volti, ma allo stesso tempo è il pastore da un’unica e invincibile fede in Cristo crocifisso e risorto per amore. L’apostolo dei galla ispira numerosissimi missionari e influisce mirabilmente su fondatori di congregazioni religiose, come san Daniele Comboni (1831-1881) e il beato Giuseppe Allamano (1851-1926), fondatore dell’Istituto Missioni Consolata. Oggi nel mondo cattolico si parla sempre meno dei missionari, quasi ci si vergognasse a parlarne per non fare la figura di chi fa «proselitismo», quasi fosse diventata una colpa vergognosa l’evangelizzazione, ordinata da Cristo Gesù agli apostoli, in ossequio a un presunto, spesso fallace, rispetto verso tutti. «La crisi della missione alle genti testimonia la crisi di fede nella Chiesa del nostro tempo. Se non c‘è la fede o è una fede vacillante, la missione alle genti non si capisce. Infatti è logico dire: ―ma perché andate a portare Gesù Cristo ad altri popoli che hanno già la loro religione e non restate qui in Italia dove stiamo perdendo la fede?‖. È un modo di ragionare comune, di buon senso. Ma la fede va oltre il buon senso e va contro la logica del mondo. La Chiesa continua a mandare i missionari fra i non cristiani (anzi i Papi ne chiedono sempre di più) per almeno due motivi. Il primo è che Gesù Cristo ha fondato la Chiesa missionaria e se non fosse più missionaria non sarebbe più la sua Chiesa»56; «[...] il secondo motivo è che, se noi crediamo che Cristo è il Figlio di Dio venuto a salvare tutti i popoli, essi hanno il diritto di conoscere che è nato il Messia, il Salvatore. Noi che abbiamo avuto il dono della fede, abbiamo il dovere di donarlo agli altri [...]. Noi crediamo che il Vangelo ―abbia ragione‖, cioè corrisponda alle aspirazioni più profonde di tutti gli uomini, perché è la rivelazione di Dio all‘uomo e solo Dio conosce il cuore dell‘uomo e sa come renderlo felice. Per lo sviluppo dei popoli l‘educazione è indispensabile, ma l‘educazione secondo il Vangelo, altrimenti 53

Ibid., p. 265. Ibid., p. 266. 55 Ibid., p. 267. 56 P. Gheddo, op. cit., pp. 184-185. 54

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rimane un fatto tecnico come l‘alfabetizzazione o l‘arte del meccanico, del falegname. Senza contenuti diversi da quelli della cultura tradizionale, si può arricchire un popolo, ma non umanizzarlo, non svilupparlo in modo davvero umano»57. Papa Leone XIII lo promuove arcivescovo titolare di Stauropoli il 2 agosto 1881 e lo crea cardinale il 10 novembre 1884, rivolgendogli questo meritato elogio: «E voi, umile figlio di s. Francesco [d’Assisi (1182-1226)], il cui nome fecero glorioso e venerando le diuturne e immense fatiche sostenute fra barbare genti per la propagazione della fede, collo splendore della romana Porpora diffonderete più viva la luce di quella vita apostolica, di cui foste nobilissimo esempio; mostrando al mondo, che lo disconosce, quanto bene possa meritare della vera civiltà anche un umile alunno del chiostro, animato dal soffio della carità di Gesù Cristo»58. Tornato in Italia, anziano, ma ancora vivace e battagliero, come si evince dalle sue memorie, si reca, nell’estate del 1889, nella città di San Giorgio a Cremano, alle falde del Vesuvio, a Villa Amirante, per trascorrere qualche giorno di riposo, dopo due ictus cerebrali subiti. Assistito dal suo segretario e dal fedele cameriere maltese, si dedica alla correzione e alla stesura della sua monumentale opera biografica, di cui vedrà stampati i primi cinque volumi, mentre gli altri sette saranno pubblicati post mortem. Muore di collasso cardiocircolatorio proprio in quell’estate, il 6 agosto 1889. Dopo i solenni funerali, il corpo viene tumulato a Roma nella cappella della Congregazione di Propaganda Fide al Verano e, per suo esplicito volere, traslato l’11 giugno 1890 a Frascati, in provincia di Roma, nella chiesa dei cappuccini. In questo convento vi è un interessante Museo Etiopico con molti oggetti che ricordano il servo di Dio, fra cui il leggendario bastone che portava sempre con sé. La sua tomba è sovrastata da una statua del 1892 che lo rappresenta seduto, intento a riguardare i volumi dei suoi ricordi. Il processo di beatificazione inizia nel 1914. Il 18 ottobre 1993 il vescovo di Frascati nomina i due censori per l’esame degli scritti del Servo di Dio, lavoro portato a termine nel 1994. Una commissione storica sta preparando la sua relazione. Nel 1939 la San Paolo Film produce il suo primo lavoro cinematografico raccontando, con un kolossal da cineteca, Abuna Messias59, la storia di un martire, rimasto più e più volte miracolosamente in vita; un martire per l’Africa, che ha fatto di tutto per portare a compimento le parole del Salmo 86, ai versetti 9 e 57

Ibid., p. 189. Anselmo Dalbesio O.F.M. Cap. (1934-1996), Guglielmo Massaja, BibliografiaIconografia 1846-1967, Centro Studi Massajani, Torino 1973, p. 331, n. 1920. 59 Cfr. Abuna Messias (Italia 1939). Regista: Goffredo Alessandrini (1904-1978). Interpreti principali: Camillo Pilotto (1890-1963), Enrico Glori (1901-1966) e Mario Ferrari (1894-1974). 58

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10: ÂŤTutti i popoli che hai creato verranno e si prostreranno davanti a te, o Signore, per dare gloria al tuo nome; grande tu sei e compi meraviglie: tu solo sei DioÂť.

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Magistero episcopale

Andate [...], ammaestrate tutte le genti [...] insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato (Matteo 28, 19-20)



Direttive per la valutazione del Reiki come terapia alternativa* 1. Di tanto in tanto sono poste domande in merito a varie terapie alternative, che sono spesso disponibili negli Stati Uniti. Ai vescovi è talora chiesto: «Qual è la posizione della Chiesa su queste terapie?». La Commissione per la Dottrina della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti ha preparato questo documento per assistere i vescovi nelle loro risposte. I. Guarigione per grazia divina e guarigione naturale 2. La Chiesa riconosce due tipi di guarigione: la guarigione per grazia divina e la guarigione che utilizza i poteri della natura. Per quanto riguarda la prima, possiamo guardare al ministero di Cristo, il quale ha operato molte guarigioni fisiche e ha incaricato i suoi discepoli di proseguire questo ministero. Fedele a questa missione, fin dal tempo degli apostoli la Chiesa ha sempre proposto la sua intercessione in favore dei malati attraverso l’invocazione del nome del Signore Gesù, chiedendo la guarigione attraverso la potenza dello Spirito Santo, sia nella forma sacramentale dell’imposizione delle mani e dell’unzione con olio benedetto sia con le semplici preghiere di guarigione, che spesso includono anche un appello ai santi per ottenerne l’aiuto. Per quanto riguarda la seconda, la Chiesa non ha mai ritenuto che la richiesta di guarigione divina, che viene da Dio come dono, escluda il ricorso ai mezzi naturali di guarigione attraverso la pratica della medicina1. Oltre al sacramento degl’infermi e alle varie preghiere di guarigione, la Chiesa ha una lunga storia di cura dei malati attra-

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Il 25 marzo 2009 la Commissione per la Dottrina della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti ha pubblicato un documento dal titolo Guidelines for evaluating Reiki as an alternative therapy, <www.usccb.org/dpp/Evaluation_Guidelines_finaltext_2009-03.pdf> [ultima visita 17-6-2009]. Traduzione redazionale. 1 Cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, Istruzione circa le preghiere per ottenere da Dio la guarigione, del 14 settembre 2000, n. 2: «Ovviamente il ricorso alla preghiera non esclude, anzi incoraggia, a fare uso dei mezzi naturali utili a conservare e a ricuperare la salute, come pure incita i figli della Chiesa a prendersi cura dei malati e a recare loro sollievo nel corpo e nello spirito, cercando di vincere la malattia». 41


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verso i mezzi naturali. Il segno più evidente di questa storia è il gran numero di ospedali cattolici che si trovano in tutto il nostro Paese. 3. I due tipi di guarigione non si escludono a vicenda. Il fatto che sia possibile essere guariti dalla potenza divina non significa che non dobbiamo usare i mezzi naturali a nostra disposizione. Se Dio guarirà o meno qualcuno con i mezzi soprannaturali non dipende dalla nostra decisione. Come ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica, «lo Spirito Santo dona ad alcuni un carisma speciale di guarigione per manifestare la forza della grazia del Risorto»2. Ma questo potere di guarigione non è a disposizione dell’uomo, perché «[...] neppure le preghiere più intense ottengono la guarigione di tutte le malattie»3. Il ricorso a mezzi naturali di guarigione, nella misura in cui questi sono a disposizione dell’uomo, rimane dunque del tutto appropriato. In effetti, la carità cristiana esige che noi non trascuriamo i mezzi naturali per guarire le persone ammalate. II. Reiki e guarigione A) Le origini e le caratteristiche fondamentali del Reiki 4. Il Reiki è una tecnica di guarigione inventata in Giappone alla fine del secolo XIX da Mikao Usui [1865-1926] sulla base del suo studio di testi buddhisti4. Secondo l’insegnamento del Reiki la malattia è causata da un qualche tipo di perturbazione o di squilibrio dell’«energia vitale». Chi pratica il Reiki cura ponendo la sua mano in certe posizioni sul corpo del paziente, al fine di facilitare il flusso dell’«energia vitale universale» dalla persona che pratica la tecnica al paziente. Ci sono numerose posizioni delle mani destinate ad affrontare diversi problemi. I fautori del Reiki sostengono che chi lo pratica non è la fonte dell’energia che guarisce, ma un semplice canale attraverso il quale questa fluisce5. Per diventare un «praticante» autorizzato del Reiki si deve ricevere un’«iniziazione» o «sintonizzazione» da parte di un Maestro di Reiki. Questa cerimonia rende una persona «sintonizzata» con l’«energia vitale uni2

Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1508. Ibidem. 4 Si è anche preteso che egli abbia semplicemente riscoperto un’antica tecnica tibetana, ma manca la prova di quest’affermazione. 5 Come vedremo più avanti, tuttavia, le distinzioni fra il sé, il mondo e Dio tendono a essere travolte nel pensiero del Reiki. Alcuni insegnanti di Reiki spiegano che alla fine dell’itinerario si raggiunge la convinzione che il sé e l’«energia vitale universale» sono la stessa cosa, «che noi siamo la forza vitale universale e che tutto è energia, compresi noi stessi» (Libby Barnett - Maggie Chambers, con Susan Davidson, Reiki Energy Medicine. Bringing Healing Touch into Home, Hospital, and Hospice, Healing Arts Press, Rochester [Vermont] 1996, p. 48; cfr. pure ibidem, p.102). 3

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versale» e permette di fungere da canale per questa energia. Si dice che il Reiki comporti tre diversi livelli di «sintonia» o iniziazione (per alcuni quattro). Ai livelli più alti, si afferma che l’iniziato possa fungere da canale per l’energia Reiki e guarire a distanza, senza contatto fisico. B) Il Reiki come mezzo naturale di guarigione 5. Benché i fautori del Reiki sembrino concordare sul fatto che esso non rappresenta di per sé una religione, ma una tecnica che potrebbe essere utilizzata da persone provenienti da molte tradizioni religiose, in effetti ha molti aspetti di una religione. Il Reiki è spesso descritto come un mezzo «spirituale» di guarigione diverso dalle comuni procedure mediche che utilizzano mezzi fisici. Gran parte della letteratura sul Reiki è piena di riferimenti a Dio, alla Dea, al «potere di guarigione divino» e alla «mente divina». L’energia vitale è descritta come diretta da Dio, che è l’«Intelligenza più alta» o la «Coscienza Divina». Allo stesso modo, le varie «iniziazioni» che il «praticante» di Reiki riceve da un Maestro sono impartite tramite «cerimonie sacre» che comprendono la manifestazione e la contemplazione di certi «simboli sacri», che tradizionalmente sono stati tenuti segreti dai Maestri di Reiki. Inoltre, il Reiki è spesso descritto come un «modo di vivere», con una lista di cinque «precetti del Reiki» che prescrivono la condotta etica appropriata. 6. Nonostante tutto questo, vi sono alcuni «praticanti», soprattutto infermieri e infermiere, che tentano di accostarsi a esso semplicemente come a un mezzo naturale di guarigione. Considerato come tale, tuttavia, il Reiki diventa soggetto ai criteri di valutazione delle scienze naturali. È vero che ci possono essere mezzi di guarigione naturale che non sono stati ancora compresi o riconosciuti dalla scienza. I criteri fondamentali per valutare se ciascuno si debba o meno affidare a un particolare mezzo di guarigione naturale, tuttavia, restano quelli della scienza. 7. Giudicato secondo questi criteri, il Reiki manca di credibilità scientifica. Esso non è stato accettato dalla comunità scientifica e medica come una terapia efficace. Mancano studi davvero scientifici che confermino la sua efficacia, così come manca una spiegazione scientifica plausibile sul perché il Reiki dovrebbe essere efficace. La spiegazione dell’efficacia del Reiki dipende interamente da una particolare visione del mondo, che è considerato pervaso da una «energia vitale universale» — di qui la stessa parola «Reiki» —, la quale è oggetto di manipolazione da parte del pensiero e della volontà dell’uomo. I «praticanti» del Reiki sostengono che l’addestramento ricevuto permette loro di fungere da canali per l’«energia vitale universale», presente in tutte le cose. Questa «energia vitale universale» è però ignota alla scienza naturale. Poiché dunque la presenza di questa energia non è stata osservata tramite i mezzi della scienza 43


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naturale, la giustificazione di queste terapie deve necessariamente trovarsi in qualcosa di diverso dalla scienza. C) Il Reiki e la potenza di guarigione di Gesù Cristo 8. Alcune persone hanno cercato d’identificare il Reiki con la guarigione divina ben nota ai cristiani6. Queste persone s’ingannano. La differenza radicale può essere vista immediatamente nel fatto che per il «praticante» del Reiki il potere di guarigione è a disposizione dell’uomo. Alcuni insegnanti vogliono evitare questa conclusione e sostengono non essere il «praticante» personalmente a effettuare la guarigione, ma piuttosto la stessa energia del Reiki diretta dalla Coscienza Divina. Tuttavia, resta il fatto che per i cristiani l’accesso alla guarigione divina è tramite la preghiera a Cristo come Signore e Salvatore, mentre l’essenza del Reiki non è una preghiera, ma una tecnica che è trasmessa dal Maestro di Reiki al discepolo, una tecnica che una volta padroneggiata produrrà con ragionevole certezza i risultati attesi7. Alcuni «praticanti» cercano di cristianizzare il Reiki aggiungendo una preghiera a Gesù Cristo, ma questo non ne cambia il carattere essenziale. Perciò il Reiki e altre tecniche terapeutiche simili non possono essere identificate con quella che i cristiani chiamano guarigione per mezzo della grazia divina. 9. La differenza tra quella che i cristiani riconoscono come guarigione per mezzo della grazia divina e la terapia Reiki è evidente anche nelle aspresioni fondamentali utilizzate dai «praticanti» per descrivere quanto accade nella terapia Reiki, in particolare l’espressione «energia vitale universale». Né le Scritture né la tradizione cristiana nel suo insieme ci parlano di un mondo naturale che sia fondato su un’«energia vitale universale» che sarebbe soggetta alla manipolazione da parte dei poteri del pensiero e della volontà dell’uomo. In realtà questa visione del mondo trova le sue origini nelle religioni orientali e ha un certo carattere monista e panteista, in quanto le distinzioni tra il sé, il mondo e Dio tendono a essere eliminate8. Abbiamo già visto che i «praticanti» del Reiki non 6

Cfr. per esempio gli articoli Reiki and Christianity all’indirizzo <www.iarp. org/articles/Reiki_and_Christianity.htm> [ultima visita 17-6-2009] e Christian Reiki all’indirizzo <http://areikihealer.tripod.com/christianreiki.html> [ultima visita 17-62009]; e il sito Internet Reiki for Christians, <www.christianreiki.org> [ultima visita 176-2009]. 7 I Maestri di Reiki offrono corsi di formazione ai vari livelli di progressione, corsi per i quali gl’insegnanti richiedono una remunerazione in denaro significativa. L’allievo si aspetta, e il Maestro di Reiki assicura, che l’investimento in tempo e denaro permetterà di padroneggiare una tecnica che darà effettivamente risultati. 8 Benché questo sembri implicito nell’insegnamento del Reiki, alcuni fautori di esso affermano esplicitamente che non vi è, in definitiva, alcuna distinzione tra il sé e il Reiki. «L‘allineamento tra il vostro sé e il divenire del Reiki è un processo in corso. La 44


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sono in grado di distinguere chiaramente fra il potere divino di guarigione e il potere che è a disposizione dell’uomo. III. Conclusione 10. La terapia Reiki non trova alcun sostegno né nei risultati delle scienze naturali né nella fede cristiana. Per un cattolico credere nella terapia Reiki presenta problemi insolubili. Quanto alla cura della salute fisica propria o altrui, affidarsi a una tecnica che non ha alcuna conferma scientifica — neppure in termini di mera plausibilità — è normalmente imprudente. 11. Quanto alla cura della salute spirituale, vi sono pericoli seri. Chi vuole utilizzare il Reiki dovrebbe accettare almeno implicitamente gli elementi centrali della visione del mondo che soggiace alla teoria del Reiki, elementi che non appartengono né alla fede cristiana, né alla scienza naturale. Senza una giustificazione che venga dalla fede cristiana o dalla scienza naturale, tuttavia, un cattolico che ponga la sua fiducia nel Reiki sta operando nell’ambito della superstizione, quella terra di nessuno che non è né fede né scienza9. La superstizione corrompe il culto che la persona deve a Dio deviando il sentimento e la pratica religiosa personali in una falsa direzione10. Benché a volte le persone cadano nella superstizione per ignoranza, è responsabilità di tutti quanti insegnano in nome della Chiesa cercare di eliminare tale ignoranza per quanto sia possibile. 12. Poiché la terapia Reiki non è compatibile né con la dottrina cristiana né con i risultati della ricerca scientifica, non è appropriato per istituzioni cattoliche come le strutture sanitarie cattoliche, le case di riposo o di ritiro o le disponibilità a impegnarsi continuamente in questo processo favorisce la vostra evoluzione e può portare alla convinzione ferma e all‘esperienza definitiva che tu sei la forza vitale universale» (Libby Barnett, What Reiki‘s All About, <http://web.archive.o rg/web/20070802232447/http://www.reikienergy.com/classes.ht> [ultima visita 17-62009]). Diane Stein riassume il significato di alcuni dei «simboli sacri» utilizzati nel Reiki come segue: «La Dea in me saluta la Dea in te»; «L‘uomo e Dio diventano uno» (Essential Reiki Teaching Manual. A Companion Guide for Reiki Healers, Crossing Press, Berkeley [California] 2007, pp. 129-131). Anne Charlish e Angela Robertshaw spiegano che la più alta «sintonizzazione» del Reiki «segna il passaggio dall‘ego e dal sé a un sentimento di unità con l‘energia universale della forza vitale» (Secrets of Reiki, DK Publishing, New York 2001, p. 84). 9 Alcune forme di Reiki insegnano la necessità di chiedere l’assistenza di esseri angelici o «spiriti guida del Reiki». Questo introduce l’ulteriore pericolo di esposizione a forze o poteri maligni. 10 Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2111; San Tommaso d’Aquino, Summa theologiae, II-II, questione 92, articolo 1. 45


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persone che rappresentano la Chiesa, come i cappellani cattolici negli ospedali, promuovere o fornire sostegno alla terapia Reiki. mons. William E. Lori presidente, vescovo di Bridgeport mons. John C. Nienstedt arcivescovo di St. Paul e Minneapolis mons. Leonard P. Blair vescovo di Toledo mons Arthur J. Serratelli vescovo di Paterson mons. JosĂŠ H. Gomez arcivescovo di San Antonio mons. H. Allen Vigneron vescovo di Oakland mons. Robert J. McManus vescovo di Worcester mons. Donald W. Wuerl arcivescovo di Washington

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Lettera pastorale per la festa del Sacro Cuore di Gesù 2009 in occasione della commemorazione degli eventi del 1809* Cari fedeli delle Diocesi dell’antico Tirolo! La festa del Sacro Cuore di Gesù Nel 1796, di fronte alla minaccia di invasione da parte delle truppe di Napoleone, le rappresentanze dei ceti del Tirolo riuniti a Bolzano hanno fatto il voto di celebrare solennemente ogni anno la festa del Sacro Cuore di Gesù, cosa che è avvenuta per la prima volta il 3 giugno 1796 nella chiesa parrocchiale di Bolzano (un tempo appartenente alla diocesi di Trento). È cosa buona e giusta che anche noi fedeli, in continuità con i nostri predecessori, vogliamo rinnovare pubblicamente la nostra fedeltà all’amore di Dio manifestato nel Cuore di Gesù. Il passo tratto dal capitolo 19 del Vangelo di Giovanni, previsto per la festa del Sacro Cuore di Gesù, termina con una citazione della Sacra Scrittura: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto» (Gv. 19,37). «Nella sua morte in croce si compie quel volgersi di Dio contro se stesso nel quale Egli si dona per rialzare l`uomo e salvarlo — amore, questo, nella sua forma più radicale» (Papa Benedetto XVI, Deus caritas est, 12). Il cuore salva quando si apre, si sacrifica e si dona. Così nel Cuore di Gesù troviamo il centro del cristianesimo. E questo Cuore fa appello al nostro cuore: ci invita ad aprirci, ad amare e a donarci a lui, nostro Dio, e con lui trovare la pienezza dell’amore e della vita. *

L‘oggi del Sacro Cuore. Lettera pastorale dei quattro vescovi dell‘antico Tirolo, in Vita trentina. Settimanale diocesano di informazione del Trentino, anno 84, n. 23, Trento 3-6-2009, p. 15. Titolo redazionale. Il documento si richiama all’insorgenza tirolese del 1809, guidata dall’oste della Val Passiria Andreas Hofer (1767-1810) contro i rivoluzionari francesi e bavaresi e conclusasi con la sconfitta degl’insorgenti, inizialmente vittoriosi. Hofer, fucilato a Mantova nel 1810, è considerato tuttora un eroe dalla popolazione tirolese. Sull’insorgenza, cfr. Francesco Mario Àgnoli, Andreas Hofer, eroe cristiano, con una Prefazione di Marco Tangheroni (1946-2004), RES, Milano 1979; e Centro Culturale Romano Guardini (a cura di), Andreas Hofer eroe della fede. Atti del Convegno «Andreas Hofer eroe della fede. Un popolo in movimento». Bolzano, 8-3-1997, con una Prefazione di Franco Cardini, il Cerchio, Rimini 1998. 47


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Il vero senso della libertà Possiamo interpretare gli eventi del 1809 nel segno della libertà: come tentativo di conquistare la libertà politica dalla Baviera, che era alleata con i francesi, e anche come protesta contro la repressione illuministica delle più amate tradizioni religiose. In questo contesto ci vogliamo interrogare su che cosa possa voler significare libertà nel ventunesimo secolo. Libertà non significa fare e lasciar fare tutto quello che uno vuole. La libertà individuale trova in primo luogo i suoi limiti nella libertà e nei diritti delle altre persone. In secondo luogo la libertà si rapporta sempre con la domanda sul senso della vita umana. Come può realizzarsi veramente questa vita? Come può l’uomo raggiungere la sua felicità? Saremo veramente felici e contenti dopo aver sperimentato tutto, dopo che ci siamo concessi tutto? Oggigiorno non si stanno forse facendo strada nuove forme di consumismo? È veramente desiderabile una libertà così «vuota»? La vera libertà non consiste nel tenere aperte sempre tutte le possibilità, ma essa deve essere pronta a «riempirsi» di opere significative e deve saper assumersi degli impegni. In ultima analisi la libertà è orientata dall’amore: dalla risposta d’amore all’amore originario di Dio, dai rapporti d’amore con il nostro prossimo, da un sano amore di sé, nel quale sviluppiamo le nostre capacità; è orientata sul rispetto per il creato e per l’ambiente in cui viviamo e di cui siamo responsabili. Libertà religiosa A partire da queste premesse ci dobbiamo interrogare circa l’esperienza della libertà religiosa e circa la libertà politica nella nostra terra. Sicuramente la nostra Costituzione garantisce il libero esercizio della religione. Ciò non significa che vada tutto bene. Sta serpeggiando una pressione per eliminare la realtà religiosa dalla vita pubblica, oppure per renderla ridicola e sorpassata. Posizioni laicistiche presentano pure un aspetto di intolleranza, che spesso sfrutta la presenza di altre religioni per eliminare tradizioni religiose, simboli corrispondenti o festività, ad esempio dalle scuole o dagli asili. Il riconoscimento della libertà di religione come diritto fondamentale di tutte le persone richiede anche che noi permettiamo la professione di altre religioni e che in tal senso ne creiamo le premesse, sempre rispettando le esigenze di tutti e le leggi dello Stato. Libertà di religione significa anche consentire alla Chiesa di impegnarsi, a servizio del bene comune, per i diritti di tutte le persone, compresi i bambini non nati, i diversamente abili, i malati e coloro che hanno bisogno di assistenza.

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Libertà politica La libertà politica non può essere ridotta solamente all`appartenenza a un determinato territorio. Bisogna prendere in considerazione la situazione globale del ventunesimo secolo con il faticoso sforzo dei popoli dell’Europa di unirsi gradualmente insieme e di abbattere le varie barriere. La collocazione della nostra regione ci chiama ad essere ancora più impegnati nella costruzione dell’unità europea a beneficio del mondo intero. Inoltre, non possiamo scordare l’avvento della globalizzazione economica, che è attraversata in questo periodo da una grave crisi che fa aumentare il divario tra i pochi che possono essere considerati ricchi e i molti che vivono in povertà, e questo a livello mondiale ma anche nei nostri paesi sviluppati. La politica è a servizio della giustizia sociale, della pace e della tutela dell’ambiente anche per le generazioni future. Il Sacro Cuore di Gesù, la patria e la pace Torniamo ancora una volta al Sacro Cuore di Gesù, a cui sono molto legati i tirolesi in ragione della loro storia. L’amore di Dio, che si è rivelato nel Cuore di Gesù, chiede a noi una continua conversione all’amore che si dona. «Fa‘ che il nostro cuore sia simile al tuo», preghiamo nelle Litanie del Sacro Cuore di Gesù. Dobbiamo tenere sempre presente che la devozione al Sacro Cuore di Gesù non è un privilegio delle popolazioni tirolesi di lingua tedesca e ladina. Il Sacro Cuore di Gesù appartiene a tutti i popoli e a tutte le lingue. Anche altri popoli hanno una lunga tradizione nella devozione al Sacro Cuore. Il concetto di Heimat (patria) è molto importante, è collegato con la nostra identità e la nostra cultura ed entra nel profondo dei nostri sentimenti. Nel nostro mondo pluralistico questo concetto ha subito una trasformazione e assume un significato diverso a seconda delle epoche storiche e dell’età delle persone. Dobbiamo fare in modo che anche persone di lingua e cultura differenti possano sentirsi «a casa» in questa nostra terra e dobbiamo pure essere grati che essi desiderino impegnarsi per la nostra terra. In quanto cristiani sappiamo che la nostra vera patria è nei cieli (vedi Fil. 3, 20; Eb. 11, 14), dove entreremo nell’amore di Dio, che si è rivelato a noi nel Cuore di Gesù. Per questo la patria e tutte le cose terrene non hanno un valore ultimo. Nel medesimo tempo è tuttavia importante che con il nostro impegno assicuriamo alla nostra patria un futuro, affinché anche coloro che vengono dopo di noi possano trovare un ambiente di vita adeguato. Questo comporta l’impegno per la pace e per la tutela del nostro ambiente. La pace è opera della giustizia, frutto dell’amore, come ci ha insegnato il Concilio Vaticano II (vedi Gaudium et spes, 78). Comunque è Cristo la nostra pace (vedi Ef. 2, 14), perché Egli, attraverso la sua offerta di amore sulla croce, ha tolto tutte le barriere dell’inimicizia e attraverso la sua persona ci ha aperto la possibilità di diventare uomini nuovi. 49


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Tutto è stato creato per Cristo, e in Lui tutto si deve rinnovare e ricapitolare, affinché Dio sia tutto in tutti e tutto si compia nell’amore eterno di Dio. In questo senso pregano per voi e vi benedicono i vescovi dell’antico Tirolo: Mons. Alois Kothgasser, arcivescovo di Salisburgo Mons. Luigi Bressan, arcivescovo di Trento Mons. Manfred Scheuer, vescovo di Innsbruck Mons. Karl Golser, vescovo di Bolzano-Bressanone

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Il resto

della Verità

La verità non è mai tutta

(proverbio)



«Fini e l’economia hanno fatto più danni di Noemi» Una ricerca del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, sul voto al PdL, Il Popolo della Libertà, dei cattolici praticanti italiani alle elezioni europee del 2009 Davvero, come si legge in molte analisi italiane, il voto cattolico alle elezioni europee del 2009 in Italia ha abbandonato in misura significativa il PdL, Il Popolo della Libertà, il partito di maggioranza relativa del premier on. Silvio Berlusconi? Ed è colpa di Noemi, cioè della diciottenne Noemi Letizia alla cui festa di compleanno ha partecipato lo stesso on. Berlusconi determinando le ire della moglie, che ha chiesto il divorzio, e una prolungata campagna di stampa guidata dal quotidiano di sinistra la Repubblica? Per rispondere a queste domande lo strumento dell’analisi dei flussi elettorali è certamente molto importante. L’uso di una tecnica di ricerca diversa — le interviste condotte su un campione rappresentativo con il sistema CATI, Computer-Assisted Telephone Interviewing — non sostituisce l’analisi dei flussi, ma la completa, può per certi versi orientare future indagini e fornisce in ogni caso un primo dato di qualche interesse, da considerare peraltro con grande cautela dal momento che alla scienza sociologica del sistema CATI sono da tempo ben noti anche i limiti. Nella ricerca che il CESNUR — il Centro Studi sulle Nuove Religioni di Torino, specializzato in indagini sociologiche di tipo religioso — ha condotto, sono stati considerati casi validi quelli degli intervistati che hanno risposto sì a due domande preliminari: sono stati a Messa la domenica delle elezioni, o il sabato, in una Messa prefestiva — una domanda, come dimostrano indagini precedenti, che identifica i cattolici praticanti in modo più sicuro rispetto a quella generica che chiede genericamente se si ha l’abitudine di recarsi alla Messa domenicale — e hanno votato PdL alle elezioni politiche del 2008. La ricerca non poteva che essere condotta sul voto europeo, dal momento che quello amministrativo non interessava l’intero territorio nazionale e vedeva anche la presenza di liste locali. 53


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Su un campione sufficientemente bilanciato e rappresentativo — 500 casi validi — il 24,6% degli elettori PdL del 2008 non ha più votato il partito di maggioranza relativa nel 2009 (tav. 1). Tavola 1. Su 100 cattolici praticanti che hanno votato il PDL nel 2008 (CV=500) Hanno votato PdL alle europee del 2009

75,4%

Non hanno votato PdL alle europee del 2009

24,6%

Questa è la notizia cattiva per l’on. Berlusconi: fra i cattolici praticanti uno su quattro gli ha voltato le spalle nel giro di un anno. Non è meno vero che per ogni quattro cattolici che avevano votato PdL nel 2008 tre sono soddisfatti della loro scelta e l’hanno riconfermata. La notizia relativamente migliore per l’on. Berlusconi è che — considerando pari a cento il numero di questi cattolici che hanno lasciato il PdL — il 53,3% non è andato a votare e solo una minoranza (46,7%) è passata ad altri partiti. Certamente anche l’astensione è un segno di disaffezione, ma in parte è fisiologica nel passaggio da elezioni politiche ad elezioni europee ed è comunque meno difficile da recuperare del passaggio a un’altra lista. Il 46,7% che ha votato diversamente è composto da un 21,6% che ha votato UDC, da un 20,1% che ha scelto la Lega Nord per l’Indipendenza della Padania, da un 1,9% che ha votato PD, da un 1,5% che è passato all’IdV, da un 1,1% che ha seguito MpA-La Destra o altre liste di destra quali Forza Nuova e Fiamma Tricolore — lo 0,5% si distribuisce fra le altre liste minori (tav. 2). Tavola 2. Che cosa hanno scelto i cattolici praticanti che avevano votato PDL nel 2008 e non hanno votato PDL alle europee del 2009? (CV=500) Astensione

53,3%

UDC

21,6%

Lega Nord

20,1%

PD

1,9%

IdV

1,5%

La Destra-MpA, altri di destra

1,1%

Altro

0,5%

Pertanto, per ogni cinque cattolici praticanti che nel 2008 avevano votato PdL e che nel 2009 non lo hanno fatto, grosso modo uno ha votato UDC e uno la Lega Nord. La fusione fra AN e Forza Italia non ha provocato significative fughe all’estrema destra fra i cattolici più conservatori. I dati molto modesti del PD e dell’IdV mostrano come l’opposizione di sinistra non sia sostanzialmente 54


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riuscita a convincere elettori cattolici del PdL a passare fra le sue fila. Da questo punto di vista, l’influenza reale che giornali cattolici critici del governo su questi temi come Famiglia Cristiana possono avere nell’elettorato cattolico sembra spesso sopravvalutata, com’è confermato dal fatto che i consensi passati alla Lega — bersaglio preferito di questo tipo di stampa — sono importanti e solo lievemente inferiori a quelli che sono andati all’UDC. Effetto Noemi? A chi non ha riconfermato la scelta per il PdL del 2008 — che si sia astenuto o abbia cambiato partito — abbiamo chiesto d’indicare il motivo principale, e le risposte — varie, ma non del tutto disomogenee — sono state raggruppate in sei categorie. Considerando pari a 100 il numero dei defettori, le accuse personali all’on. Berlusconi sono indicate come principale ragione di disaffezione verso il PdL dal 12,5% dei cattolici praticanti che hanno cambiato scelta. Il 10,4% si riferisce a delusioni nei confronti del PdL collegate a problemi locali e, benché il campione non sia tale da permettere elaborazioni regionali significative, a questo proposito pesa evidentemente il fattore Sicilia, cioè i problemi insorti in una regione dove, in occasione di una crisi del governo regionale, il PdL si è diviso in due gruppi con posizioni opposte, fra cui sono volati anche contumelie e veri e propri insulti. Il 3,9% indica un dissenso sulle politiche relative all’immigrazione. A riprova del fatto che anche i cattolici seguono il calcio il 3,2% esprime dissenso sulla vendita del popolare calciatore brasiliano Kakà dal Milan — società di calcio di cui è proprietario l’on. Berlusconi — al Real Madrid. Per quanto dunque le accuse al premier non siano irrilevanti, tra i cattolici praticanti solo il 12,5% di quel 24,6% che ha cambiato scelta — dunque poco più del 3% di tutti i praticanti, tre quarti dei quali come si è visto hanno invece riconfermato la fiducia al PdL — è stato influenzato in modo decisivo dal caso Noemi o dalle vicende giudiziarie dell’on. Berlusconi, tra cui una recente accusa di corruzione di un testimone in un processo. Ci sono ragioni di disaffezione molto più rilevanti. Il 22,8% dei praticanti che ha mutato scelta pensa che il PdL non abbia fatto abbastanza per le famiglie e le persone colpite dalla crisi economica. Si tratta di un punto su cui ha battuto la propaganda dell’UDC, e l’impressione, vera o falsa, che le famiglie in crisi non siano state aiutate abbastanza pesa quasi il doppio delle vicende personali dell’on. Berlusconi. Ma pesa ancora di più — 23,9% — il dissenso o la paura nei confronti di dichiarazioni e posizioni ostili alla Chiesa e ai valori cattolici di esponenti del PdL, una categoria all’interno della quale la maggioranza degli intervistati cita esplicitamente il presidente della Camera dei Deputati, on. Gianfranco Fini, il quale ha criticato ripetutamente quelle che ha definito ingerenze della Chiesa Cattolica nella vita politica e ha espresso aperture a forme di testamento biologico e di riconoscimento delle unioni civili, anche omosessuali, contro le quali la Chiesa italiana è da tempo scesa in campo. Oltre a un 3,2% che indica cause non riconducibili alle categorie principali, vi è un 20,1% che menziona un disinteresse per il voto europeo o una generale disaffezione nei confronti della politica; una categoria che 55


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nasconde anche chi — comprensibilmente, senza dichiararlo in modo esplicito nell’intervista — ha preferito andare al mare (tav. 3). Tavola 3. Principale motivo per cui chi aveva votato PDL nel 2008 ma non lo ha fatto alle europee del 2009 dichiara di non avere rinnovato la fiducia al PDL (CV=500) Preoccupazione o fastidio nei confronti di posizioni e dichiarazioni sulla Chiesa o su vita e famiglia di esponenti del PdL (in particolare l’on. Gianfranco Fini) Percezione di un insufficiente impegno del PdL per le famiglie e le persone in difficoltà economiche Disaffezione nei confronti della politica o disinteresse per le elezioni europee Comportamenti personali o vita privata del premier on. Silvio Berlusconi Insoddisfazione di fronte a vicende che hanno interessato il PdL locale nella zona dell’intervistato Posizioni del governo in tema d’immigrazione Vendita del calciatore Kakà dal Milan al Real Madrid Altro

23,9% 22,8% 20,1% 12,5% 10,4% 3,9% 3,2% 3,2%

Lo scarso peso delle polemiche sull’immigrazione — ricordiamo che quanti citano questo elemento come ragione di disaffezione verso il PdL non sono il 3,9% dei praticanti ma il 3,9% di quel 24,6% che ha cambiato scelta rispetto al 2008 — e il fatto che un quinto di chi si è comportato diversamente dalle politiche è passato alla Lega Nord sono un’ulteriore conferma del peso relativamente scarso delle dichiarazioni di esponenti della gerarchia e della stampa cattolica rispetto al comportamento elettorale dei fedeli. La vicenda relativa al calciatore del Milan Kakà ha avuto, anche per i cattolici praticanti che hanno lasciato il PdL, un peso solo di poco inferiore alle critiche in materia d’immigrazione. Più in generale, quando l’on. Berlusconi afferma che «sua moglie, la Sicilia e Kakà» hanno determinato un esito elettorale del PdL inferiore ai sondaggi, dice qualche cosa che per il mondo dei cattolici praticanti — che, naturalmente, non è l’unica componente dell’elettorato del suo partito — non è del tutto falsa, ma va integrata con altri fattori che appaiono anzi più importanti. Per quanto il premier possa pensare che il giudizio sia ingiusto di fronte all’azione del governo, più di un cattolico su cinque fra quanti non hanno nuovamente votato PdL ritiene che lo sforzo per aiutare le famiglie in tempi di crisi economica non sia sufficiente. Ma ancora di più — quasi uno su quattro — sono fra questi cattolici delusi dal PdL quanti sono stati spaventati dal fattore F: dalle esternazioni dell’on. Fini, e da chi nel partito di maggioranza relativa gli ha fatto eco, sulla Chiesa e i cattolici in generale, e su temi che, come dimostrano la 56


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grande manifestazione del 2007 a Roma contro il riconoscimento delle unioni civili detta Family Day e la mobilitazione per Eluana Englaro (1970-2009), una giovane donna da molti anni in stato vegetativo persistente cui sono state sospese su ordine di giudici italiani — ma contro il parere della Chiesa Cattolica e del governo — l’alimentazione e l’idratazione nel febbraio 2009, determinandone la morte, agli elettori cattolici stanno molto più a cuore delle vicende personali di singoli politici. La ricerca — che ha i limiti indicati all’inizio, e che certo necessita di conferme tramite ulteriori indagini — mostra che non vi è stata un’emorragia di voti cattolici: tre elettori praticanti su quattro hanno riconfermato la loro fiducia al partito di dell’on. Berlusconi. Ma un quarto di cattolici praticanti che non lo ha fatto rappresenta comunque uno scricchiolio di qualche rilievo. In parte si tratta di disaffezione per l’Europa o per la politica, su cui rimontare in occasione di elezioni come quelle regionali o politiche che coinvolgono di più gli italiani non sarà probabilmente difficile. Mentre la ricerca sostanzialmente smentisce che le accuse personali all’on. Berlusconi, nel modo in cui erano state formulate prima della tornata elettorale europea, abbiano avuto un effetto decisivo nell’elettorato cattolico — ancorché non siano state del tutto irrilevanti — la percezione di uno sforzo insufficiente di fronte alla crisi economica delle famiglie italiane, e l’irritazione o la paura di fronte alle dichiarazioni reiterate dell’on. Fini che vanno in direzione opposta rispetto alla sensibilità prevalente tra i cattolici praticanti, sono invece elementi strutturali di cui questa volta si sono avvantaggiati l’UDC e la Lega Nord, e che lo stesso PdL dovrebbe seriamente considerare in ogni riflessione post-elettorale.

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In memoriam Beati d’ora in poi, i morti che muoiono nel Signore. SÏ, dice lo Spirito, riposeranno dalle loro fatiche, perchÊ le loro opere li seguono (Apocalisse 14, 13)



Stanley L. Jaki O.S.B. (1924-2009) Il 7 aprile 2009 è morto a Madrid — dove si era fermato nel viaggio di ritorno dall’Italia agli Stati Uniti d’America — Stanley László Jaki O.S.B., filosofo, saggista, professore universitario, teologo e fisico ungherese naturalizzato statunitense. Nato a Györ, nell’Ungheria nord-occidentale, il 17 agosto 1924, a diciotto anni entra nell’Ordine Benedettino e il 13 maggio 1944 emette la professione religiosa. Dopo aver completato gli studi universitari in Filosofia, Teologia e Matematica, nel 1947 si reca a Roma per conseguire la laurea in teologia presso il Pontificio Istituto Sant’Anselmo dove, nel 1950, ottiene anche il dottorato. Intanto il 29 giugno 1948 era stato ordinato sacerdote. Nel 1951 si trasferisce negli Stati Uniti d’America — di cui acquisterà la cittadinanza — per insegnare Teologia Sistematica e contemporaneamente per seguire corsi di Storia Americana, Letteratura, Matematica e Scienze allo scopo di ottenere il riconoscimento degli studi universitari compiuti in Ungheria. Negli Stati Uniti d’America consegue prima la laurea in Scienze e poi, nel 1957, il dottorato in Fisica, con una tesi condotta sotto la direzione del fisico austriaco Victor Franz Hess (1883-1964), lo scopritore dei raggi cosmici, premio Nobel per la Fisica nel 1936. Nel 1956 la prestigiosa casa editrice Herder pubblica una versione ampliata della sua tesi di laurea in Teologia, Les tendences nouvelles de l‘ecclésiologie, ristampata nel 1963 grazie al rinnovato interesse per l’argomento dovuto al Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965), allora in pieno svolgimento. Fra i suoi numerosi titoli accademici sono da menzionare lauree honoris causa in Filosofia, in Matematica e in Lettere. I suoi interessi si orientano decisamente verso la storia e la filosofia della scienza, che diventeranno il campo principale della sua multiforme attività intellettuale e della sua abbondante produzione scientifica. Dal 1958 al 1960 è ricercatore di Storia e Filosofia della Fisica presso le università di Stanford e di Berkeley, mentre nel biennio successivo è Visiting Fellow all’università di Princeton per un programma di ricerca nella stessa disciplina. Nel 1965 diviene docente alla Seton Hall, l’università cattolica del New Jersey. Negli anni 1975 e 1976 è lettore all’università di Edimburgo, nell’ambito delle Gifford Lectures, un ciclo di conferenze che dal 1887, per volontà del giurista scozzese Lord Adam Gifford (18201887), si svolge nelle quattro università della Scozia allo scopo di promuovere lo studio della teologia naturale, cioè delle vie attraverso le quali la conoscenza della natura può costituire la base per un discorso su Dio che prescinda dal dato rivelato o soprannaturale. Nel 1977 svolge lo stesso incarico presso il Balliol College di Oxford, nell’ambito delle Fremantle Lectures. Nel 1980 è Hoyt Fellow alla Yale University e nel 1988 e 1989 Farmington Institute Lecturer all’università inglese di Oxford. Nel 1987 riceve il Premio Templeton per aver migliorato la comprensione del rapporto fra scienza e religione. 61


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Associato a numerosi sodalizi scientifici e culturali è stato, fra l’altro, membro onorario della Pontificia Accademia delle Scienze e membro effettivo di numerose accademie e fondazioni culturali, fra cui la Olbers Gesellschaft di Brema, in Germania, e la Società Ellenica per gli Studi Umanistici, di Atene. Fra le opere — alcune decine di volumi e centinaia di articoli su temi riguardanti prevalentemente la storia e la filosofia della scienza — sono disponibili in lingua italiana Le strade della scienza e le vie verso Dio (Jaca Book, Milano 1988), che raccoglie il ciclo delle Conferenze Gifford, Dio e i cosmologi (Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1991; su cui cfr. Luciano Benassi, Fede, scienza e falsi miti nella cosmologia contemporanea, in Cristianità, anno XXI, n. 224, dicembre 1993, pp. 17-25); Il Salvatore della scienza (Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1992); Lo scopo di tutto. Scienza, filosofia & teologia si interrogano sulla finalità (Ares, Milano 1994); La strada della scienza e le vie verso Dio (Jaca Book, Milano 1994); Un miracolo del sole, o di qualcos‘altro? (Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, Roma 2004); Cristo e la scienza (Fede & Cultura, Verona 2006); Il messaggio e il suo mezzo. Un trattato sulla verità (Fede & Cultura, Verona 2007); Disegno intelligente? (Fede & Cultura, Verona 2007); Domande su scienza e religione (Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, Roma 2008) e Gesù, Islam, Scienza (Fede & Cultura, Verona 2009), nonché, fra le pubblicazioni teologiche, Le Litanie di San Giuseppe (Aracne, Roma 2006). Fra le opere non tradotte meritano di essere ricordate Brain, Mind and Computers, «Cervello, mente e calcolatori» (Herder and Herder, 1969), che gli è valso il premio Lecomte du Noüy nel 1970; Science and Creation: from eternal cycles to an oscillating universe, «Scienza e creazione: dai cicli eterni a un universo oscillante» (Science History Publication, 1974); Uneasy genius: the life and work of Pierre Duhem, «Un genio scomodo: la vita e l’opera di Pierre Duhem [1861-1916]» (Martinus Nijhoff, Dordrecht 1984); e Chesterton: a Seer of Science, «Chesterton [Gilbert Keith (1874-1936)]: un profeta della scienza» (University of Illinois Press, Urbana 1986). Nel 1994, in Italia per partecipare ai lavori della Pontificia Accademia delle Scienze, rilascia un’intervista a Benassi e a Maurizio Brunetti su Fede e ragione fra scienza e scientismo (cfr. Cristianità, anno XXIII, n. 239, marzo 1995, pp. 1520). Nel 2000, in occasione di una conferenza a Ostuni, in provincia di Brindisi, organizzata da Alleanza Cattolica sul tema Giordano Bruno e la scienza medioevale: continuità o frattura?, rilascia una nuova intervista a Cosimo Baldaro e a Cosimo Galasso su Giordano Bruno «martire della scienza»? (cfr. ibid., anno XXVIII, n. 299, maggio-giugno 2000, pp. 13-16). Nella sua produzione rimane centrale il tema del rapporto fra fede e scienza, visti non come poli irriducibili e contrapposti, ma, in aperta polemica con la cultura dominante, come termini conseguenti di un unico percorso intellettuale. Tutta la sua opera è stata orientata a dimostrare l’intima dipendenza esistente fra una corretta nozione di Dio e il manifestarsi di un atteggiamento scientifico, di cui è prova il fatto che la scienza è nata e si è sviluppata, dopo secoli di tentativi regolarmente abortiti, solo all’interno della cultura cristiana occidentale. 62


La buona battaglia

Ho combattuto la buona battaglia (II Timoteo 4, 7)



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Categorie e attualità politico-culturali Ferrara, 16 ottobre 2008. Nella sala conferenze del seminario arcivescovile, organizzato dal Gruppo di Animazione Culturale del seminario stesso, si è tenuto un incontro su I prodromi della Rivoluzione Francese: le tendenze e le idee. Presentato dal seminarista dottor Gianluigi Corticelli, ha trattato l’argomento Renato Cirelli, di Alleanza Cattolica. Fra i presenti, il rettore monsignor Mario Dalla Costa. Torino, 21 gennaio 2009. Nella Sala Blu del Collegio San Giuseppe, organizzato dall’Associazione ex Allievi, si è tenuto un incontro dal titolo È possibile in Italia un‘economia libera dopo l‘assistenzialismo del passato? Dalla crisi finanziaria alla crisi economica. Presentato dall’avvocato Domenico Baldassarre, di Alleanza Cattolica, presidente dell’associazione promotrice, ha trattato l’argomento il dottor Maurizio Milano, della medesima associazione. Chieri (Torino), 26 gennaio 2009. Nel salone comunale, organizzato dal Consolato Onorario della Repubblica Slovacca per il Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, e dal Circolo di Alleanza Nazionale di Chieri, con il patrocinio del Comune, si è tenuto un incontro sul tema Cecoslovacchia 1968-1969: primavera di libertà, inverno di repressione. Introdotto dal sindaco professor Agostino Gay e dall’avvocato Luigi Sodano, segretario locale di Alleanza Nazionale e consigliere comunale, ha trattato l’argomento l’avvocato Giuseppe Pellegrino, di Alleanza Cattolica, console onorario della Repubblica Slovacca. Lecce, 7 febbraio 2009. Nella sala convegni dell’Hotel President, organizzato da Progetto Osservatorio in collaborazione con Alleanza Cattolica, Fondazione Magna Carta, Compagnia delle Opere, Fondazione Nuova Italia, Società Aperta e con il patrocinio dell’Associazione Industriali, si è tenuto un incontro su Federalismo fiscale, una sfida per il Sud. Introdotto dall’on. Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato all’Interno, ha trattato l’argomento l’on. Raffaele Fitto, ministro per i Rapporti con le Regioni, intervistato dal dottor Giuseppe De Tomaso, direttore responsabile del quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno. Fra i presenti, il comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello Patrizio Vezzosi, il comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Beniamino Calisti, il sindaco dottor Paolo Perrone, i consiglieri regionali dottor Saverio Congedo e dottor Rocco Palese, l’assessore comunale alla Mobilità e Traffico architetto Giuseppe Ripa, l’assessore alla Polizia Municipale Lucio Inguscio, i consiglieri comunali dottor Corrado De Rinaldis, dottor Pierpaolo Signore, dottor Umberto Mele e avvocato Luigi Coclite. Nell’occasione soci di Alleanza Cattolica hanno allestito uno stand librario. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Matera, 11 febbraio 2009. Nei locali della parrocchia di Maria Madre della Chiesa, organizzato dall’arcidiocesi di Matera-Irsina in collaborazione con Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro sul tema Il dramma dell‘Europa senza Cristo. Presentato da Michele Tuzio, di Alleanza Cattolica, di fronte a un pubblico di circa duecento persone, ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, della medesima associazione, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. Fra i presenti l’arcivescovo diocesano S. E. mons. Salvatore Ligorio, don Filippo Lombardi, direttore 65


Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 della Caritas diocesana, e il sindaco, avvocato Emilio Nicola Buccico. L’iniziativa è stata annunciata sui mass media locali e regionali. Caltanissetta, 12 febbraio 2009. Nell’Istituto Testasecca, organizzato dal Convegno di Cultura Maria Cristina di Savoia e dall’Associazione Maestri Cattolici Italiani, si è tenuto un incontro sul tema La tragedia delle Foibe. Introdotto dalla dottoressa Gabriella Urso, dell’organismo promotore, ha trattato l’argomento il professor Alberto Maira, di Alleanza Cattolica. Ha reso una testimonianza Annamaria Bruno, figlia di una vittima delle foibe. Fra i presenti, don Calogero Panepinto, assistente spirituale dell’Associazione promotrice, e il consigliere comunale ingegner Michele Giarratana. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Lamezia Terme (Catanzaro), 14 febbraio 2009. Nel Salone dell’Episcopio, organizzato dalla Scuola Diocesana di Dottrina Sociale della Chiesa, si è tenuto un incontro su Sussidiarietà, Solidarietà e Partecipazione. Princìpi irrinunciabili per i cittadini. Introdotto a nome dell’organismo promotore dall’avvocato Giovanni Lacaria, di Comunione e Liberazione, ha trattato l’argomento il dottor Elia Sgromo, di Alleanza Cattolica. Fra i presenti il vescovo diocesano S. E. mons. Luigi Antonio Cantafora. Uznach (Svizzera), 14 febbraio 2009. Nell’abbazia benedettina di St. Otmarsberg, organizzato dall’Associazione Medici Cattolici Svizzeri, si è tenuto un convegno dal titolo Verso la fine del libero arbitrio? Dopo gl’interventi di Helmut Kornhuber, professore emerito dell’Università di Ulma, in Germania, e del professor Bernard Schumacher, dell’università di Friborgo in Svizzera, presentato dalla dottoressa Rachel Gürber, vicepresidente dell’associazione promotrice, lo psichiatra Ermanno Pavesi, di Alleanza Cattolica, ha tenuto una relazione sul tema Libero arbitrio nella psicologia. Lecce, 27 febbraio 2009. Nella sala convegni dell’Hotel President, organizzato da Progetto Osservatorio in collaborazione con Alleanza Cattolica, Fondazione Magna Carta, Compagnia delle Opere, Fondazione Nuova Italia, Società Aperta e con il patrocinio dell’Associazione Industriali, si è tenuto un incontro su Lega Nord, la sfida della geo-identità. Introdotto dall’on. Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato all’Interno, ha trattato l’argomento l’on. Roberto Maroni, ministro dell’Interno, intervistato dal dottor Carlo Bollino, direttore del quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno. Fra i presenti, il questore dottor Vittorio Rochira, il comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello Patrizio Vezzosi, il comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Beniamino Calisti, i consiglieri regionali dottor Saverio Congedo e dottor Rocco Palese, l’assessore comunale alla Mobilità e Traffico architetto Giuseppe Ripa, l’assessore alla Polizia Municipale Lucio Inguscio, i consiglieri comunali dottor Corrado De Rinaldis, dottor Pierpaolo Signore, dottor Umberto Mele e avvocato Luigi Coclite, il presidente dell’Associazione Industriali dottor Piero Montinari e il Presidente della Camera di Commercio dottor Alfredo Prete. Nell’occasione soci di Alleanza Cattolica hanno allestito uno stand librario. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Torino, 27 febbraio 2009. Organizzata nella propria Sala Lauree dalla Facoltà di Scienze Politiche nell’ambito de Le settimane della politica, si è tenuta una sessione sul 66


Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 tema Chiesa e Stato, presieduta dal professor Alfonso Di Giovine, ordinario di Diritto costituzionale comparato presso lo stesso ateneo. Dopo la relazione introduttiva del professor Daniele Menozzi, ordinario di Storia contemporanea presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, sono intervenuti il professor Franco Garelli, preside della Facoltà promotrice, i professori Vincenzo Ferrone e Laura Gaffuri, docenti presso la stessa Facoltà, il dottor Paolo Cozzo, ricercatore presso la medesima Facoltà, e il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. Ha concluso il professor Angelo D’Orsi, ordinario di Storia del pensiero politico presso la Facoltà ospitante. Fra i presenti, l’addetto culturale del Consolato di Francia Hilaire Multon, studioso del melanismo e di La Salette. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media nazionali. Caltanissetta, 12 marzo 2009. Nell’aula magna del Liceo Classico Ruggero Settimo, organizzato dallo stesso liceo, dall’IDIS, l’Istituto per la Dottrina e l’Informazione Sociale, dal CeSPOC, il Centro Studi sulla Popular Culture, con il contributo dell’assessorato regionale dei Beni Culturali e Ambientali e della Pubblica Istruzione, nell’ambito del Progetto Educazione alla Legalità, si è tenuto un convegno su Legalità, mafia e patriottismo: Giuseppe «Joe» Petrosino «il più grande poliziotto di tutti i tempi» fra letteratura e storia nel centenario della morte. Introdotti dalla professoressa Maria Luisa Sedita, dirigente scolastico del liceo promotore e dalla professoressa Maria Letizia Russo, responsabile dell’IDIS Sicilia, di fronte a un pubblico di oltre centocinquanta fra docenti e allievi, sono intervenuti il questore Guido Marino, il professor Giuseppe Carlo Marino, ordinario di Storia Contemporanea all’università di Palermo, e il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CeSPOC. Nell’occasione è stata inaugurata la mostra Legalità, criminalità organizzata e patriottismo: la costruzione del mito di Joe Petrosino nella letteratura popolare tra le due guerre mondiali. Fra i presenti l’on Raimondo Torregrossa. Ha inviato un messaggio l’on. Alessandro Pagano. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Palermo, 12 marzo 2009. Nella sala conferenze della parrocchia di San Luigi Gonzaga, organizzato dall’Associazione Guide e Scouts San Benedetto, si è tenuto un incontro su Percorsi formativi cristiani nel tempo dell‘Europa senza Cristo. Introdotto da Vincenzo Neto, dell’organismo promotore, di fronte a un pubblico di oltre centoventi giovani, ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CeSPOC, il Centro Studi sulla Popular Culture. Nell’occasione è stato presentato e distribuito un CD dal titolo Lo scoutismo come percorso educativo: dal fascicolo popolare a un esempio contemporaneo in Sicilia, realizzato dall’IDIS, l’Istituto per la Dottrina e l’Informazione Sociale, in collaborazione con il CeSPOC e con il contributo della Regione. Barcellona (Spagna), 19-20 marzo 2009. Nell’aula magna dell’Università Abat Oliba CEU, organizzata dal Dipartimento di Scienze Umane e dall’Istituto San Tommaso della Fondazione Balmesiana, si è tenuta un incontro accademico su Persona: Historia y Grandeza de un Concepto. Il 20, presentato dal professor Enrique Martinez, segretario generale dell’ateneo promotore, lo psichiatra Ermanno Pavesi, di Alleanza Cattolica, ha

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 tenuto la relazione La crisis del concepto de persona en la Psicología moderna y sus orígenes. Cosenza, 26 marzo 2009. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia di San Giovanni Battista in collaborazione con il Forum delle Associazioni Familiari, le ACLI, le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, e Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro su Le responsabilità dei cristiani in campo sociale. Presentati e moderati dall’avvocato Pio Micieli de Biase, responsabile del 3° Settore delle ACLI, sono intervenuti il parroco, monsignor Pier Maria Del Vecchio, e Giovanni Cantoni, reggente nazionale di Alleanza Cattolica. Ha inviato un messaggio il questore, dottor Raffaele Salerno. Fra i presenti, il magistrato Domenico Airoma, il dottor Nicola Penta, coordinatore dell’Ufficio Scolastico Provinciale, la dottoressa Carolina Picciocchi, direttore della Filiale Poste, il dottor Saverio Sergi, presidente regionale delle ACLI, il dottor Franco Sergio, presidente provinciale del Forum promotore, la dottoressa Maria Grazia Catroppa, componente della segreteria regionale del SLP CISL, il Sindacato Lavoratori Poste della Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori, Mario Ammerata, componente della segreteria provinciale della FAI, la Federazione Agricola, Alimentare, Ambientale, Industriale CISL. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Galatina (Lecce), 26 marzo 2009. Nell’ambito dell’esposizione internazionale Security Expo-Esposizione Euromediterranea per la Sicurezza Pubblica e la Difesa si è tenuto un convegno su Il terrorismo: rischio internazionale e strategie di difesa. Presentato da Fernando Rizzo, dottorando in Scienze Strategiche presso l’università di Torino, il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, ha presentato una relazione su Il rapporto tra fondamentalismo islamico e terrorismo internazionale. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Lecce, 27 marzo 2009. Nel corso della trasmissione New Line, in onda su TeleRama, il giornalista dottor Cesare Vernaleone ha intervistato Vincenzo Pitotti, di Alleanza Cattolica, sull’attività dell’associazione, e il dottor Massimo Introvigne, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, sulla situazione della Chiesa. Lecce, 27 marzo 2009. Organizzato nella propria sede dalla Cattedra di Storia delle Relazioni Internazionali dell’università del Salento, si è tenuto un incontro su La Turchia e l‘Europa. Presentato dal professor Antonio Donno, ordinario di Storia delle Relazioni Internazionali, ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. Cinisello Balsamo (Milano), 29 marzo 2009. Nel Salone San Marco della parrocchia della Sacra Famiglia, organizzato dai circoli culturali Amici di Cristina e Cara Beltà, si è tenuto un incontro su Il segreto dell‘Europa. Come il cristianesimo ha creato l‘Europa e come il laicismo ne distrugge l‘identità. Presentati dal dottor Alessandro Frezzato a nome dei circoli promotori, sono intervenuti il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, e il

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 professor Giuseppe Succi, emerito di Zootecnia presso il Politecnico di Milano. L’iniziativa è stata annunciata sui mass media locali. Milano, 30 marzo 2009. Nella Sala Santa Rosalia della parrocchia di Santa Francesca Romana, organizzato da L’Altra Faccia della Medaglia Club, in collaborazione con il Centro Studi Russell Kirk, si è tenuto un incontro su La «Left Nation» di Barack Hussein Obama. Presentato dal dottor Stefano Crapella, di Alleanza Cattolica, ha trattato l’argomento Marco Respinti, giornalista e saggista, Senior Fellow presso The Russell Kirk Center for Cultural Renewal di Mecosta, nel Michigan. Torino, 30 marzo 2009. Nel Collegio San Giuseppe, organizzato dall’Associazione ex Allievi, dal Consolato Onorario della Repubblica Slovacca per il Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, e dal Centro Culturale Pier Giorgio Frassati, si è tenuto un incontro dal titolo Cecoslovacchia 1968-1969. Primavera di libertà, inverno di repressione, con la partecipazione della Zdruzenie Priatel’ov Slovenska, l’Associazione Amici della Slovacchia. Presentato dall’avvocato Domenico Baldassarre, presidente dell’associazione promotrice, e dal professor Michele Rosboch, presidente del Centro promotore, ha trattato l’argomento l’avvocato Giuseppe Pellegrino, di Alleanza Cattolica, console onorario della Repubblica Slovacca. Fra i presenti, S. E. Stanislav Vallo, ambasciatore slovacco in Italia. L’iniziativa è stata annunciata sui mass media locali. Correggio (Reggio Emilia), 1° aprile 2009. Nel Teatro Asioli, organizzato dal Vicariato III, dal Circolo Culturale Pier Giorgio Frassati e dalla Fondazione BellelliContarelli, si è tenuto un incontro di presentazione dell’opera di Marcello Pera Perché dobbiamo dirci cristiani. Il liberalismo, l‘Europa, l‘etica, edita da Mondadori. Il sen. Pera è stato intervistato dal dottor Edoardo Tincani, direttore del settimanale diocesano La Libertà, dal dottor Andrea Zambrano, caporedattore de Il Giornale di Reggio, e dal professor Paolo Mazzeranghi, di Alleanza Cattolica. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Piacenza, 3 aprile 2009. Presso lo Spazio Le Rotative, organizzato dall’on. Massimo Polledri con il patrocinio della Compagnia delle Opere e di Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro dal titolo Meglio morto che vivo. Dio in politica, nell‘etica, nella storia d‘Europa. La giornalista Nicoletta Bracchi ha intervistato S. E. mons. Rino Fisichella, rettore della Pontificia Università Lateranense, presidente della Pontificia Accademia per la Vita e membro della Congregazione per la Dottrina della Fede e della Congregazione delle Cause dei Santi, e l’on. Polledri. Fra i presenti, il vescovo diocesano mons. Gianni Ambrosio e Giovanni Cantoni, direttore di Cristianità, che è pure intervenuto. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Ferrara, 9 aprile 2009. Con la lezione conclusiva di Lucia Martinucci, di Alleanza Cattolica, su Scienza e Fede: una risposta cattolica, si sono chiusi i corsi della Scuola di Educazione Civile organizzati, nella propria sede, da Alleanza Cattolica. I corsi sono stati ripartiti in due sezioni, aventi come temi generali la prima Laicità e laicismo e la seconda Scienza e Fede. La prima parte, con relatori tutti di Alleanza Cattolica e tutti presentati dal direttore della Scuola, professor Leonardo Gallotta, ha avuto inizio con una lezione di Renato Cirelli su La nascita del pensiero laico secolarista nella crisi 69


Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 della Cristianità, tenuta il 9 ottobre. Sono quindi intervenuti il 23 il professor Gallotta, su L‘esito della Rivoluzione francese: la «laicité»; il 6 novembre Cirelli e Carlo Martinucci su La rivoluzione americana: la nascita di uno Stato laico, ma non laicista; infine Cirelli su Fatta l‘Italia si fanno gli italiani: l‘esperimento laicista risorgimentale e La sana laicità nel Magistero della Chiesa, rispettivamente il 16 e 27 novembre. La seconda parte dei corsi ha avuto inizio il 15 gennaio 2009 con una lezione su Le origini: Fiat Lux e Big Bang, tenuta dal dottor Marco Voli, astronomo, della Scuola di Comunità in Casalecchio (Bologna), a cui ha fatto seguito, il 5 febbraio, Uomo e creato nell‘antropologia cristiana di Carlo Martinucci. Il 12 il geologo Giorgio Pallotti, dell’associazione Tertio Millennio, ha parlato di Evoluzionismo e disegno intelligente. Hanno fatto seguito, con il medesimo presentatore e con relatori tutti di Alleanza Cattolica, i seguenti interventi: la dottoressa Chiara Mantovani su La differenza biologica uomo/animali e Animalismo, mode vegetariane, «deep ecology», sperimentazione sugli animali: meglio tutelare l‘uomo o le bestie?, rispettivamente il 19 febbraio e il 5 marzo; Lucia Martinucci su Movimento ambientalista e ideologia dell‘uomo distruttore. I catastrofismi climatici il 12; il professor Gallotta su La Terra non è in pericolo. Boom demografico, teoria malthusiana, controllo delle nascite il 19; il dottor Gabriele Fontana su OGM, biotecnologie e biologico il 26; e il dottor Luciano Benassi su L‘energia nucleare il 2 aprile. L’iniziativa è stata annunciata sui mass media locali. Kevelaer (Germania), 13-18 aprile 2009. Nella sala conferenze della Casa Petrus Canisius, organizzata dal Kardinal-von-Galen-Kreis, si è tenuta un’«Accademia di Pasqua» sul tema La verità vi farà liberi (Giov 8,32). La verità eterna, pietra dello scandalo. Il 18, presentato dal professor Reinhard Dörner, presidente dell’associazione promotrice, il dottor Ermanno Pavesi, di Alleanza Cattolica, psichiatra e docente di psicologia, è intervenuto su Relativismo e verità nella psicologia moderna. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Biella, 17 aprile 2009. Nell’Oratorio di Santo Stefano, organizzato dall’UCID, l’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti, si è tenuto un incontro sul tema La crisi economica e il pensiero cattolico: interpretazione e prospettive. Presentato dal dottor Vittorio Donati, presidente dell’organismo promotore, ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Lamezia Terme (Catanzaro), 18 aprile 2009. Nella sala conferenze della CONFAPI, la Confederazione italiana della piccola e media industria privata, organizzato dal Progetto Culturale Cantiere Laboratorio, si è tenuto un incontro dal titolo I poteri forti. Tra complottismo e realtà. Introdotto da Vittorio Gigliotti, dell’organismo promotore, ha trattato l’argomento il dottor Elia Sgromo, di Alleanza Cattolica. Al termine si è svolto un forum a cui ha partecipato l’assessore provinciale Natale Giamo. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media regionali. Messina, 20 aprile 2009. Nell’Hotel Sant’Elia, organizzato da Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro con l’on. Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato all’Interno. Introdotto da Umberto Bringheli e presentato dal dottor Luca Basilio Bucca, entrambi dell’associazione promotrice, l’on. Mantovano ha risposto a domande riguardanti il fine 70


Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 vita, l’andamento generale della politica, le priorità per un cattolico che fa politica e altri temi di attualità. Ha concluso il dottor Daniele Fazio, dell’Associazione «Cristianità»Centro d’Informazione e Formazione Cattolica. Fra i presenti, il magistrato Mario Cicala, presidente di sezione della Commissione Tributaria Provinciale di Roma, l’on. Vincenzo Garofalo, l’on. Fortunato Romano, assessore regionale alla Protezione Civile, rapporti con l’Università e Innovazione, il professor Dario Caroniti, assessore comunale alle Politiche della Famiglia, Rapporti con le Chiese e Politiche per la Sicurezza, il dottor Valentino Colosi, assessore alle Politiche Ambientali, Attività Produttive, Accertamento e Riscossione Tributi del Comune di Gualtieri Sicaminò, in provincia di Messina, il dottor Giuseppe Trovatello, delegato nazionale al Forum delle Associazioni Familiari per l’Ordine Francescano Secolare d’Italia, e don Giuseppe Zanghì, parroco di Rodì Milici, in provincia di Messina. Ferrara, 23 aprile 2009. Organizzato da Alleanza Cattolica nella propria sede in occasione della Festa del Santo Patrono, si è tenuto un incontro su La lettura controrivoluzionaria dell‘icona di San Giorgio. Presentato da Leonardo Gallotta, dell’associazione promotrice, ha trattato l’argomento Guido Verna, pure di Alleanza Cattolica. Santo Stefano in Aspromonte (Reggio Calabria), 24-26 aprile 2009. Presso la Colonia Sant’Antonio dell’Opera Don Orione, organizzato dall’Azione Cattolica della parrocchia di Santa Maria Consolata di Messina, si è tenuto un campo scuola per giovanissimi, giovani e adulti sull’etica sociale. Nell’occasione ad Alleanza Cattolica sono stati affidati quattro interventi: La persona umana, relatore il dottor Daniele Fazio, dell’Associazione «Cristianità»-Centro d’Informazione e Formazione Cattolica; La famiglia e La politica, relatore Umberto Bringheli, di Alleanza Cattolica; e Il lavoro, relatore il dottor Luca Basilio Bucca, pure di Alleanza Cattolica. Gl’interventi sono stati preceduti dal saluto del parroco don Felice Bruno F.D.P., la Congregazione Piccola Opera della Divina Provvidenza, e dall’introduzione della professoressa Antonella Carnazza, dell’associazione promotrice. Fra i presenti, don Vittorio Quaranta F.D.P. Villanova di Denore (Ferrara), 27 aprile 2009. Organizzato dal Vicariato di Sant’Apollinare con la collaborazione degli Amici del Timone di Ferrara, nella sala conferenze della parrocchia, si è tenuto un incontro sul tema Il dramma dell‘Europa senza Cristo. Presentato da Giulio Melloni, degli Amici del Timone, ha trattato l’argomento Renato Cirelli, di Alleanza Cattolica. Fra i presenti il vicario don Giovanni Pisa e il parroco don Walter Signorotti. L’iniziativa è stata annunciata mediante l’affissione di locandine. Roma, 29 aprile 2009. Organizzato nella propria sede da Alleanza Cattolica e dall’Istituto per la Dottrina e l’Informazione Sociale, si è tenuto un incontro dal titolo Viaggio alle origini del Pdl. Presentato da Attilio Tamburrini, di Alleanza Cattolica, ha trattato l’argomento il dottor Marco Invernizzi, della medesima associazione. Torino, 14 maggio 2009. Organizzato nella propria sede da Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro sul tema Cecoslovacchia 1968-1969. Primavera di libertà, inverno di repressione. Introdotto dal dottor Marco Leo, dell’associazione promotrice, ha trattato 71


Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 l’argomento l’avvocato Giuseppe Pellegrino, pure di Alleanza Cattolica, console onorario della Repubblica Slovacca. Rivarolo Canavese (Torino), 15 maggio 2009. Nella sala conferenze della Città, nell’ambito del raduno nazionale dell’A.N.Art.I., l’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia, si è tenuta una conferenza Sull‘amor di Patria. Di fronte a un pubblico di circa cento persone e dei rappresentanti dell’A.N.Art.I., ha trattato l’argomento l’avvocato Vincenzo Fornace, di Alleanza Cattolica. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali e nazionali. Ferrara, 21 maggio 2009. Organizzato da Alleanza Cattolica nella propria sede, si è tenuto un incontro sul tema 1919: nascita del Fascismo e del Partito Popolare Italiano. Ha trattato l’argomento Renato Girelli, dell’associazione promotrice.

Plinio Corrêa de Oliveira Torino, 18 dicembre 2008. Presso Terrazza Solferino, organizzato da Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro sul tema Una battaglia nella notte. Plinio Corrêa de Oliveira e la crisi del secolo XX nella Chiesa, inteso sia a presentare l’omonima opera di Massimo Introvigne, edita da Sugarco, sia a celebrare il centenario della nascita di Plinio Corrêa de Oliveira (1908-1995). Presentati dal professor Mauro Ronco, di Alleanza Cattolica, ordinario di Diritto Penale presso l’università di Padova, sono intervenuti lo stesso dottor Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, e Giovanni Cantoni, direttore di Cristianità. Quindi, presentato dal dottor Marco Leo, dell’associazione promotrice, il tenore Carlo Amedeo Folco ha tenuto un recital di musica sacra e operistica. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Napoli, 13 febbraio 2009. Nella sala dell’Hotel Excelsior, organizzato dall’Ufficio Italiano dell’Associazione Tradizione Famiglia e Proprietà in collaborazione con Alleanza Cattolica, si è tenuto un convegno inteso a celebrare il centenario della nascita del professor Plinio Corrêa de Oliveira e a presentare l’opera di Massimo Introvigne Una battaglia nella notte. Plinio Corrêa de Oliveira e la crisi del secolo XX nella Chiesa, edita da Sugarco. Presentati e moderati da Julio Loredo de Izque, dell’Ufficio promotore, di fronte a un pubblico di circa centocinquanta persone, sono intervenuti l’avvocato Giovanni Formicola, di Alleanza Cattolica, il professor Giovanni Turco, presidente della sezione di Napoli della Società Internazionale Tommaso d’Aquino, e il dottor Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. Fra i presenti, il vicequestore Davide Ruocco e il consigliere regionale Pietro Diodato, che ha letto un messaggio della presidente del Consiglio Regionale, Alessandra Lonardo Mastella. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Pontremoli (Massa), 21 febbraio 2009. Nel Teatro Manzoni, organizzato da Alleanza Cattolica in collaborazione con il Serra Club, si è tenuto un incontro dal titolo La via della bellezza. La contemplazione del mistero di Dio attraverso il bello e l‘arte nel magistero di Benedetto XVI, inteso anche a presentare l’opera di Massimo Introvigne 72


Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 Una battaglia nella notte. Plinio Corrêa de Oliveira e la crisi del secolo XX nella Chiesa, edita da Sugarco. Presentato dall’avvocato Francesco Bertocchi, presidente del Club promotore, ha trattato l’argomento lo stesso dottor Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. L’iniziativa ha avuto eco sui mass media locali.

Magistero Roma, 7 gennaio 2009. Nella parrocchia di Santa Maria di Nazareth, organizzata dai Frati Francescani dell’Immacolata. si è tenuta una giornata sul tema Contenuti e implicazioni di Dottrina Sociale nel Magistero di Benedetto XVI. Presentato da padre Massimiliano M. Zangheratti, dell’Ordine promotore, ha tenuto le lezioni Giovanni Cantoni, reggente nazionale di Alleanza Cattolica. Fra i presenti il parroco, padre Settimio Maria Manelli, e padre Alessandro Apollonio, consigliere generale dello stesso Ordine. L’iniziativa ha avuto eco sui mass media nazionali. Ponsacco (Pisa), 9 gennaio 2009. Nella Saletta Valli, organizzato da Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro dal titolo Alle radici della civiltà europea. Spunti di riflessione dopo il discorso tenuto il 12 settembre 2008 da Benedetto XVI al Mondo della cultura presso il Collège des Bernardins a Parigi. Introdotto dalla dottoressa Patrizia Torre, ha trattato l’argomento il dottor Marco Invernizzi, di Alleanza Cattolica. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Isernia, 19 gennaio 2009. Nel Salone della Provincia, organizzato dalla Comunità Il Mandorlo, si è tenuto un incontro sul tema Le povertà dimenticate. Riflessioni sul «Messaggio di Sua Santità Benedetto XVI per la celebrazione della Giornata mondiale della pace del 1° gennaio 2009». Presentati da padre Roberto Basilico, fondatore e responsabile dell’associazione promotrice, di fronte a un pubblico di circa cinquecento persone, sono intervenuti l’ingegner Guido Verna, di Alleanza Cattolica, e il sen. Oreste Tofani. L’iniziativa ha avuto eco sui mass media locali. Denore (Ferrara), 27 gennaio 2009. Nella sala della parrocchia di San Giovanni Battista, organizzato dal Vicariato di Sant’Apollinare in collaborazione con il Centro Culturale Amici del Timone di Ferrara, si è tenuto un incontro dal titolo Pio XII, la grandezza di un Papa amato e diffamato. Introdotto dal parroco don Giovanni Pisa e presentato da Giulio Melloni, presidente del Centro promotore, ha trattato l’argomento Renato Cirelli, di Alleanza Cattolica. Pozzo d’Adda (Milano), 30 gennaio 2009. Nella sala della ex chiesa parrocchiale, organizzato dall’Associazione Lumen Gentium, dal Centro Culturale Benedetto XVI e dall’Associazione Dimensione Cultura, si è tenuto un incontro sul tema Il Magistero di Benedetto XVI. Presentato dal professor Gianluca Di Castri, presidente del Centro promotore, ha trattato l’argomento il dottor Marco Invernizzi, di Alleanza Cattolica, redattore de il Timone. Mensile di informazione e formazione apologetica. Torino, 6 febbraio 2009. Nella parrocchia di San Gioacchino, organizzato dal Gruppo Pensionati, si è tenuto un incontro sul tema Le caratteristiche del pontificato di 73


Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 Benedetto XVI, Dopo una riflessione del parroco, don Mario Marin, ha trattato l’argomento la professoressa Silvia Scaranari, di Alleanza Cattolica. Lecce, 14 febbraio 2009. Nella sala convegni dell’Hotel President, organizzato da Progetto Osservatorio in collaborazione con Alleanza Cattolica, Fondazione Magna Carta, Compagnia delle Opere, Fondazione Nuova Italia, Società Aperta e con il patrocinio dell’Associazione Industriali, si è tenuto un incontro su Benedetto XVI, la sfida della verità per l‘uomo. Introdotto dall’on. Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato all’Interno, ha trattato l’argomento S. E. mons. Luigi Negri, vescovo di San MarinoMontefeltro. Fra i presenti il viceprefetto vicario dottor Umberto Guidato, il comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello Patrizio Vezzosi, il comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Beniamino Calisti, i consiglieri regionali dottor Saverio Congedo e avvocato Raffaele Baldassarre, l’assessore comunale alla Mobilità e Traffico architetto Giuseppe Ripa e i consiglieri comunali dottor Umberto Mele e dottor Corrado De Rinaldis. Nell’occasione soci di Alleanza Cattolica hanno allestito uno stand librario. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Cornate d’Adda (Milano), 27 febbraio 2009. Nel cinema teatro ARS, organizzato dall’Associazione Lumen Gentium, dal Centro Culturale Benedetto XVI e dall’Associazione Dimensione Cultura, si è tenuto un incontro sul tema Il Magistero di Benedetto XVI. Presentato dal professor Renato Scotti, presidente del Centro promotore, ha trattato l’argomento il dottor Marco Invernizzi, di Alleanza Cattolica, redattore de il Timone. Mensile di informazione e formazione apologetica. Ronco Briantino (Milano), 6 marzo 2009. Nell’Auditorium della Scuola Media, organizzato dall’Associazione Lumen Gentium, dal Centro Culturale Benedetto XVI e dall’Associazione Dimensione Cultura, si è tenuto un incontro sul tema Il Magistero di Benedetto XVI. Presentato da Sergio Grazioli, fondatore e presidente dell’Associazione Dimensione Cultura, ha trattato l’argomento il dottor Marco Invernizzi, di Alleanza Cattolica, redattore de il Timone. Mensile di informazione e formazione apologetica. Buccinigo (Lecco), 17 marzo 2009. Nell’oratorio della parrocchia di San Cassiano, organizzato dal Centro Culturale Cristo Re, si è tenuto un incontro su Benedetto XVI e il rifiuto del suo magistero. Presentato da Luigi Santambrogio, presidente dell’organismo promotore, ha trattato l’argomento il dottor Marco Invernizzi, di Alleanza Cattolica, redattore de il Timone. Mensile di informazione e formazione apologetica. Copertino (Lecce), 26 marzo 2009. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia di Santa Maria ad Nives, si è tenuto un incontro dal titolo Attacchi alla Chiesa. Verso una nuova persecuzione? Presentati dal parroco don Giuseppe Sacino, sono intervenuti l’avvocato Fabiana Abbadessa e il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. Fra i presenti l’assessore alla Cultura dottoressa Alessandra Schito e il consigliere comunale Claudio Cazzato. L’iniziativa è stata annunciata sui mass media locali. Giaveno (Torino), 30 marzo 2009. Nella Sala del Consiglio Comunale, organizzato dall’associazione culturale Puzzle-richiami fluidi e dal blog Il Sasso nello Stagno, in 74


Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 collaborazione con l’Associazione Genitori A.Ge. Val Sangone, con l’Associazione Maria Madre della Provvidenza-sede Val Sangone e con l’Associazione Spazio Libero, di Bruino, in provincia di Torino, con il patrocinio del Comune, si è tenuto un incontro su Benedetto XVI e la speranza dell‘Europa. L‘enciclica «Spe salvi». Presentato dai dottori Marco Margrita e Alessandro Vacchiotti a nome delle due realtà promotrici, ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. Ha portato il suo saluto il vicesindaco, professor Carlo Giacone. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Colle Don Bosco (Asti), 18 aprile 2009. Nel Centro di Spiritualità e Ospitalità del Santuario di San Giovanni Bosco, organizzato dal Gruppo di formazione apologetica Landolfo vescovo di Chieri, si è tenuta una giornata di studio sull’enciclica Spe salvi di Benedetto XVI. Ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. Patti (Messina), 18 aprile 2009. Nella rubrica La verità vi farà liberi, in onda su Radio Tindari, il dottor Daniele Fazio ha intervistato il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, su La Lettera di Benedetto XVI ai Vescovi della Chiesa Cattolica riguardo la remissione della scomunica ai quattro Vescovi consacrati dall‘Arcivescovo Lefebvre. Brescia, 22 aprile 2009. Nel Teatro San Carlino, organizzato da Verità è Libertà. Centro Culturale Cattolico di Ricerca e Proposta, si è tenuto un incontro su Chiesa: ardua missione. La guerra all‘evangelizzazione nei mezzi di comunicazione. Presentato da Valerio Pece, vicepresidente dell’associazione promotrice, ha trattato l’argomento il dottor Andrea Morigi, di Alleanza Cattolica. Fra i presenti l’assessore comunale allo Sviluppo e Potenziamento delle Politiche a favore della Famiglia, della Persona e ai Servizi Sociali, dottor Giorgio Maione, che ha patrocinato l’evento insieme alla Provincia. L’iniziativa ha avuto eco sui mass media locali. Crotone, 24 aprile 2009. Nel Salone Sant’Agostino, organizzato dall’arcidiocesi di Crotone-Santa Severina nell’ambito delle attività della Cattedra Ratzinger, si è tenuto un incontro sul tema Le radici cristiane di un‘Europa laica. Dopo il viaggio di Benedetto XVI in Francia. Introdotto dall’avvocato Giancarlo Cerrelli, presidente provinciale dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani, ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. Ha concluso don Serafino Parisi, vicario episcopale per la Pastorale. Fra i presenti, don Franco Lonetti, parroco della chiesa di Santa Rita. L’iniziativa è stata annunciata con l’affissione di manifesti e la diffusione di volantini e ha avuto eco sui mass media locali. Torino, 28 aprile 2009. Nel Collegio San Giuseppe, organizzato dalla Scuola di Formazione Socio-Politica dell’Associazione Alcide De Gasperi, si è tenuto un incontro sul tema L‘enciclica «Spe salvi» di Benedetto XVI. Presentato dal direttore della Scuola, professor Enrico Trisoglio F.S.C., ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. 75


Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 Bergamo, 9 maggio 2009. Nella Sala degli Angeli della Casa del Giovane, organizzato dal Circolo culturale Tradizione e Nuova Evangelizzazione in collaborazione con Alleanza Cattolica, Fede e Cultura, il Centro culturale Alle radici della Comunità e Il Timone, si è tenuto un incontro dal titolo Liturgia tradizionale: fonte di formazione dottrinale, ascetica e spirituale, ultimo di un ciclo di tre sul tema Il Motu proprio Summorum Pontificum di S.S. Benedetto XVI. La liturgia tradizionale e la Nuova Evangelizzazione. Presentato da Giuseppe Beretta di Alleanza Cattolica e dal giornalista dottor Alessandro Gnocchi, ha trattato l’argomento don Claudio Crescimanno, fondatore della Fraternità della Divina Misericordia. Gl’incontri precedenti, tutti con gli stessi presentatori, si sono tenuti il 10 gennaio, relatore don Mauro Gagliardi, consultore dell’Ufficio delle Celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice, su La riforma di Benedetto XVI: la liturgia tra innovazione e tradizione; e il 7 febbraio, relatore Vincenzo Nuara O.P., che ha trattato de L‘educazione al sacro, al bello e al vero, vie per la Nuova Evangelizzazione: la S. Messa in rito Romano antico. Fra i presenti il consigliere regionale Pietro Macconi. L’iniziativa ha avuto eco sui mass media locali.

Sindone Villa di Serio (Bergamo), 13 gennaio 2009. Radio Villa ha trasmesso una conferenza organizzata dalla Comunità Santo Stefano della parrocchia sul tema La santa Sindone di Torino. Presentato da Matteo Masetti della Comunità promotrice, ha trattato l’argomento l’ingegner Francesco Barbesino, di Alleanza Cattolica. Surbo (Lecce), 25 marzo 2009. Nell’Auditorium della parrocchia della Madonna della Fiducia, organizzato dal parroco, don Antonio Murrone, si è tenuto un incontro dal titolo Chi è l‘uomo della Sindone? Presentato dal parroco, ha trattato l’argomento Cosimo Galasso, di Alleanza Cattolica. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.

«Per una civiltà cristiana nel terzo millennio» Ferrara, 16 gennaio 2009. Nella Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea, organizzato da Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro di presentazione dell’opera di Giovanni Cantoni Per una civiltà cristiana nel terzo millennio. La coscienza della Magna Europa e il quinto viaggio di Colombo, edita da Sugarco. Introdotto da Renato Cirelli, dell’organismo promotore, ha trattato l’argomento l’autore stesso. Alì Terme (Messina), 13 marzo 2009. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia di San Rocco in collaborazione con Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro su Nuova evangelizzazione: fantasia o realtà? Per una civiltà cristiana nel terzo millennio. Dopo un saluto del parroco, don Vincenzo D’Arrigo, introdotto da Umberto Bringheli, di Alleanza Cattolica, ha trattato l’argomento Giovanni Cantoni, direttore di Cristianità. Nell’occasione è stata presentata l’opera del relatore, Per una civiltà cristiana nel terzo millennio. La coscienza della Magna Europa e il quinto viaggio di Colombo, edita da Sugarco. Al termine si è svolta la pia pratica della Via Crucis ed è stata celebrata la Messa. 76


Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 Messina, 13 marzo 2009. Presso Santa Maria degli Alemanni, organizzato dall’Assessorato alla Famiglia, da Alleanza Cattolica e dall’Associazione Progetto Speranza Centro CFS, Carità, Fede, Speranza, si è tenuto un incontro su Nuova evangelizzazione: fantasia o realtà? Per una civiltà cristiana nel terzo millennio. Presentato dal professor Dario Caroniti, assessore comunale alla Famiglia, e introdotto da Umberto Bringheli, di Alleanza Cattolica, ha trattato l’argomento Giovanni Cantoni, direttore di Cristianità. Nell’occasione è stata presentata l’opera del relatore, Per una civiltà cristiana nel terzo millennio. La coscienza della Magna Europa e il quinto viaggio di Colombo, edita da Sugarco. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Caltanissetta, 15 marzo 2009. Nella sala cineforum dell’Istituto Testasecca, organizzato dai Giovani per le Libertà, si è tenuto un incontro dal titolo Per l‘Occidente e l‘Occidente cristiano. Presentato dall’ingegner Matteo Caruso, di Alleanza Cattolica, ha trattato l’argomento Giovanni Cantoni, direttore di Cristianità. Ha concluso l’on. Alessandro Pagano. Nell’occasione è stata presentata l’opera del relatore, Per una civiltà cristiana nel terzo millennio. La coscienza della Magna Europa e il quinto viaggio di Colombo, edita da Sugarco. Agrigento, 16 marzo 2009. Nel salone della parrocchia di Santa Teresa del Bambino Gesù, organizzato dal settimanale diocesano L‘Amico del Popolo e da Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro dal titolo Per la nuova evangelizzazione dell‘Europa. Presentati da Pietro Cuntreri, di Alleanza Cattolica, e introdotti dalla dottoressa Enza Ierna, assessore comunale alla Pubblica Istruzione e presidente provinciale della Società Dante Alighieri, di fronte a un pubblico di oltre cento persone, sono intervenuti don Carmelo Petrone, direttore del settimanale promotore, e Giovanni Cantoni, direttore di Cristianità. Nell’occasione è stata presentata l’opera dello stesso Cantoni Per una civiltà cristiana del terzo millennio. La coscienza della Magna Europa e il quinto viaggio di Colombo, edita da Sugarco. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Patti (Messina), 25 aprile 2009. Nella rubrica La verità vi farà liberi, in onda su Radio Tindari, il dottor Daniele Fazio ha intervistato Giovanni Cantoni, direttore di Cristianità, sulla sua opera Per una civiltà cristiana nel terzo millennio. La coscienza della Magna Europa e il quinto viaggio di Colombo, edita da Sugarco. Napoli, 22 maggio 2009. Nel salone del Circolo Artistico Politecnico, organizzato da Alleanza Cattolica e da Cristianità, si è svolto un incontro sul tema Dalla Prima alla Nuova Evangelizzazione. Una storia da leggere, una storia da scrivere. L’avvocato Giovanni Formicola, di Alleanza Cattolica, ha intervistato Giovanni Cantoni, direttore di Cristianità, sulla sua opera Per una civiltà cristiana nel terzo millennio. La coscienza della Magna Europa e il quinto viaggio di Colombo, edita da Sugarco. Nell’occasione è stata presentata la nuova serie della rivista Cristianità. Fra i presenti, il consigliere regionale Pietro Diodato. L’iniziativa ha avuto eco sui mass media locali.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

Sociologia della religione Pietraperzia (Enna), 24 gennaio 2009. Organizzato dai gruppi parrocchiali della Chiesa Madre nei propri locali, si è tenuto un incontro sul tema Dialogo, religioni, Chiesa Cattolica e Chiesa Ortodossa di Romania. Di fronte a un pubblico di oltre cento persone, con una folta rappresentanza della comunità rumena, introdotto da don Giuseppe Rabita, direttore di Settegiorni, settimanale della diocesi di Piazza Armerina, sempre in provincia di Enna, ha trattato l’argomento il professor Alberto Maira, di Alleanza Cattolica e del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. Nell’occasione è stata presentata l’opera La fatica della complessità. Pluralismo religioso nella Sicilia Centrale, a cura di PierLuigi Zoccatelli e con Prefazione di Massimo Introvigne, edita da CESNUR Sicilia. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Torino, 16 febbraio 2009. Organizzato nella propria sede dal CIF, il Centro Italiano Femminile, si è tenuto un incontro sul tema Il pluralismo religioso in Italia. Presentato dalla professoressa Piera Pasteris, presidente del sodalizio promotore, ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. L’iniziativa è stata annunciata sui mass media locali. Asti, 6 marzo 2009. Nella Sala Viglione del Consiglio Provinciale, organizzato dall’Università della Terza Età, si è tenuto un incontro su Nuove mitologie religiose nei telefilm americani. Presentato dal professor don Luigi Berzano, ordinario di Sociologia presso l’università di Torino, ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Caltanissetta, 30 marzo 2009. Nella sala conferenze del liceo psico-pedagogico Alessandro Manzoni, all’interno di un ciclo d’incontri organizzato dal dottor Giuliano Gattei, barone di Villagrande, sul tema Perché la Sicilia è così, si è tenuto un incontro di presentazione dell’opera La fatica della complessità. Pluralismo religioso nella Sicilia Centrale, a cura di PierLuigi Zoccatelli e con Prefazione di Massimo Introvigne, edita da CESNUR Sicilia. Presentato dal dirigente scolastico professor Pietro Scalia e introdotto dal dottor Gattei, ha trattato l’argomento il professor Alberto Maira, di Alleanza Cattolica e del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. L’iniziativa è stata annunciata sui mass media locali. Arlington (Virginia, Stati Uniti d’America), 2-5 aprile 2009. Presso l’Hotel Hyatt Regency Crystal City si è svolto il congresso annuale dell’ASREC, l’Association for the Study of Religion, Economics, and Culture, «Associazione per lo studio della religione, dell’economia e della cultura». Il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, il 3 ha presieduto la sessione 2c su Beyond the Religious Mainstream, «Oltre la linea centrale delle religioni», e il 4, presentato dal professor Ryan T. Cragun, dell’università di Tampa, ha aperto la sessione 7c con una relazione su TFP and the Heralds of the Gospel: The Religious Economy of Brazilian Conservative Catholicism, «La TFP e gli Araldi del 78


Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 Vangelo. L’economia religiosa del cattolicesimo conservatore brasiliano». L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali e sulla stampa specializzata internazionale. Torino, 20 aprile 2009. Presso la Libreria FNAC, Fédération Nationale d’Achat des Cadrei, organizzato dall’Associazione I colori del Libro, si è tenuto un incontro su Lo scettico Sherlock Holmes, la magia e la religione. Presentati dalla dottoressa Maria Teresa Gatti, presidente dell’associazione promotrice, sono intervenuti il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, e l’avvocato Michael W. Homer, presidente dell’Associazione Storica e dell’Ufficio Storico dello Stato dello Utah. L’iniziativa è stata annunciata sui mass media locali. Chivasso (Torino), 29 aprile 2009. Nel Teatrino Civico, organizzato dall’Associazione Polis Cultura Democratica, si è tenuto un incontro dal titolo Dal «Codice da Vinci» ad «Angeli e demoni». Romanzi e film attaccano la Chiesa: tutto vero? Tutto falso? È solo «fiction»? Presentato dal dottor Massimo Striglia, presidente dell’associazione promotrice, ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Niscemi (Caltanissetta), 29 maggio 2009. Organizzato nei propri locali dalla Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, con le edizioni Alfa & Omega, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, CESNUR Sicilia, e l’IDIS, l’Istituto per la Dottrina e l’Informazione Sociale, si è tenuto un convegno sul tema Dal caos all‘ordine: causa o caso ? Darwin aveva ragione ? Introdotti dal professor Alberto Maira, di Alleanza Cattolica, sono intervenuti Marco Respinti, giornalista e saggista, su Darwin: perché un‘ipotesi è diventata un dogma, e il professor Nazzareno Ulfo, editore e pastore evangelico, su Il vento per eredità: i presupposti della retorica atea. Ha concluso Gaetano Caricati, pastore della Chiesa promotrice. Nell’occasione soci di Alleanza Cattolica hanno allestito uno stand librario. L’incontro è stato annunciato sui mass media locali. Nicosia (Enna) 30 maggio 2009. Nei locali della chiesa di San Calogero, organizzato dalla Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, dalle edizioni Alfa & Omega, dal Centro Studi sulle Nuove Religioni, CESNUR Sicilia, dall’IDIS, l’Istituto per la Dottrina e l’Informazione Sociale, si è tenuto un convegno sul tema Dal caos all‘ordine: causa o caso? Darwin aveva ragione? Introdotti dall’ingegner Matteo Caruso, di Alleanza Cattolica, sono intervenuti Marco Respinti, giornalista e saggista, su Darwin: perché un‘ipotesi è diventata un dogma, e il professor Nazzareno Ulfo, editore e pastore evangelico, su Il vento per eredità: i presupposti della retorica atea. Ha concluso Marco Valenza, pastore della Chiesa Cristiana Avventista di Assoro e Nicosia. Nell’occasione soci di Alleanza Cattolica hanno allestito uno stand librario. Viareggio (Lucca), 30 maggio 2009. Nella Sala di Rappresentanza del Palazzo Municipale, organizzato dall’Associazione Culturale Accademia Valtortiana con il patrocinio del Comune di Viareggio e del Centro Editoriale Valtortiano, si è tenuto il primo Convegno di Studi Valtortiani sul tema La scrittrice e la sua opera. Dopo un 79


Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 saluto del sindaco dottor Luca Lunardini e dell’assessore alla Cultura dottor Ciro Costagliola, di fronte a un pubblico di circa centocinquanta persone, moderati da don Ernesto Zucchini, dell’Associazione promotrice, nella sessione antimeridiana sono intervenuti il dottor Emilio Pisani, direttore del Centro Editoriale Valtortiano, sul tema Punti e appunti sulla vita di Maria Valtorta, la dottoressa Giovanna Santi, su La vita sociale e politica di Maria Valtorta, e il professor François Dermine O.P., docente di Teologia Morale presso la Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna, su Rivelazione e rivelazioni. Nella sessione pomeridiana sono intervenuti PierLuigi Zoccatelli, di Alleanza Cattolica, vicedirettore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, su Le comunicazioni nelle nuove religioni, e don Zucchini su Considerazioni sull‘Opera di Maria Valtorta. Ha portato il saluto dell’amministrazione comunale l’assessore al Sociale dottor Vittorio Fantoni. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.

Bioetica Lecce, 25 gennaio 2009. Nella Sala Mons. Mincuzzi del Seminario Arcivescovile Giovanni Paolo II, organizzato da Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro su Eutanasia e testamento biologico: pro o contro l‘uomo? Introdotti da Vincenzo Pitotti, dell’associazione promotrice, sono intervenuti Cosimo Galasso, della medesima associazione, su Aspetti scientifici ed etici della dolce morte, l’avvocato Francesco Cavallo, dottorando di ricerca in Diritto Costituzionale Comparato, su Aspetti eticogiuridici dell‘eutanasia e del testamento biologico, e l’on. Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato all’Interno, su La possibilità di una regolamentazione legislativa della materia. Fra i presenti, il canonico monsignor Luigi Manca, direttore dell’Istituto Diocesano di Scienze Religiose e docente di Patristica presso la Facoltà Teologica Pugliese. L’iniziativa è stata annunciata con l’affissione di locandine. Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), 1° febbraio 2009. Organizzata nel proprio oratorio dalla parrocchia di San Francesco di Paola in collaborazione con Alleanza Cattolica, in occasione della Giornata per la Vita, si è tenuta una mostra fotograficodocumentale sul tema La forza della vita nella sofferenza, che è stata presentata, al termine delle Messe domenicali, dal dottor Luca Basilio Bucca, di Alleanza Cattolica. Nel pomeriggio è stato recitato un Rosario per la vita guidato e meditato dal parroco don Giuseppe Currò. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Portici (Napoli), 1 febbraio 2009. Nella Cappella Reale, al termine della Messa, il dottor Domenico Airoma, di Alleanza Cattolica, ha tenuto una meditazione sulla Giornata per la Vita. Nell’occasione collaboratori di Alleanza Cattolica hanno distribuito un volantino dal titolo Non può mai essere legittimato l‘abbandono delle cure! Milano, 7 febbraio 2009. Nel Civico Tempio di San Sebastiano, organizzata dal Forum delle Associazioni Familiari della Lombardia, Alleanza Cattolica, Circolo La Rocca, Associazione Scienza & Vita Milano, Associazione Nuove Onde, Movimento per la Vita Ambrosiano, Fondazione Enzo Peserico, il Timone. Mensile di informazione e 80


Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 formazione apologetica e Umanitaria Padana Onlus, si è tenuta una Veglia di preghiera per Eluana Englaro. Ha concluso don Maurizio Ormas, rettore del Tempio ospitante. Mantova, 8 febbraio 2009. Presso la Rotonda di San Lorenzo, organizzato da Associazione Scienza & Vita Mantova, Comunione e Liberazione, Alleanza Cattolica, Circolo Culturale Romano Guardini, Consulta Diocesana della Pastorale familiare, Associazione Umana Avventura Onlus, si è tenuto un incontro di riflessione e di preghiera per la vita di Eluana Englaro. Bientina (Pisa), 12 febbraio 2009. Nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, organizzata dall’Associazione Culturale La Compagnia del Lago con l’adesione di Alleanza Cattolica, si è tenuta una veglia di preghiera con adorazione eucaristica in riparazione delle colpe pubbliche dell’Italia per la soppressione della vita di Eluana Englaro. Surbo (Lecce), 13 febbraio 2009. Organizzato dalla parrocchia della Madonna della Fiducia nei propri locali, si è tenuto un incontro su Caso Englaro ed eutanasia. L‘illusione della dolce morte. Introdotti dal parroco, don Antonio Murrone, sono intervenuti Vincenzo Pitotti, di Alleanza Cattolica, e l’avvocato Francesco Cavallo, dottorando di ricerca in Diritto Costituzionale Comparato. L’iniziativa è stata annunciata sui mass media locali. Copertino (Lecce), 26 febbraio 2009. Organizzato dalla parrocchia di Santa Maria ad Nives nei propri locali, si è tenuto un incontro sul tema Eutanasia e testamento biologico: aspetti etico-giuridici. Presentato dal parroco, don Giuseppe Sacino, ha trattato l’argomento l’avvocato Francesco Cavallo, di Alleanza Cattolica. L’iniziativa è stata annunciata sui mass media locali. Napoli, 27 febbraio 2009. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia di Santa Croce ai Camaldoli, si è tenuto un incontro per fidanzati su Paternità e maternità responsabile alla luce del Magistero. Presentata dal parroco, don Alessandro Rulli, ha trattato l’argomento la dottoressa Nunzia Martucci, di Alleanza Cattolica. Napoli, 8 marzo 2009. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia di Santa Maria della Mercede a Chiaia, si è tenuto un incontro per fidanzati su Paternità e maternità responsabile alla luce del Magistero. Presentati dal parroco, don Vincenzo Loiodice, hanno trattato l’argomento il professor Maurizio Brunetti e la dottoressa Nunzia Martucci, entrambi di Alleanza Cattolica. Milano, 9 marzo 2009. Nella Sala San Giorgio, organizzato da CIF, Centro Italiano Femminile, Associazione Scienza & Vita e Alleanza Cattolica in collaborazione con Movimento per la Vita Ambrosiano, Associazione Nuove Onde, Circolo Culturale La Rocca e Associazione Famiglie Numerose Cattoliche, si è tenuto un incontro dal titolo Dal caso Englaro alla legge sul fine vita. Il contesto legislativo e politico del nostro impegno culturale. Dopo un’introduzione della dottoressa Simonetta Della Negra, presidente del CIF, e un saluto del consigliere Pietro Macconi, presidente della III Commissione Sanità e Assistenza della Regione, presentati dal dottor Nicola Natale, 81


Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 presidente dell’Associazione promotrice, sono intervenuti il professor Mauro Ronco, ordinario di Diritto Penale all’università di Padova, e l’on. Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato all’Interno. Fra i presenti, il professor Adriano Pessina, ordinario di Filosofia Morale nella Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore del Centro di Bioetica del medesimo ateneo, e la dottoressa Maria Teresa Coppo Gavazzi, consigliere regionale delle Pari Opportunità. L’iniziativa è stata annunciata sui mass media nazionali. Napoli, 10 marzo 2009. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia di Sant’Anna al Trivio, si è tenuto un incontro per fidanzati su Paternità e maternità responsabile alla luce del Magistero. Presentata dal diacono don Corrado Ciannella, ha trattato l’argomento la dottoressa Nunzia Martucci, di Alleanza Cattolica. Torino, 11 marzo 2009. Nel Seminario Maggiore dell’arcidiocesi, organizzato dal gruppo dei Docenti Universitari Cattolici in collaborazione con l’Unione dei Giuristi Cattolici, si è tenuto un incontro sul tema Dichiarazione anticipata di trattamento o testamento biologico: aspetti giuridici e bioetici. Presentati dalla professoressa Maria Teresa Pichetto, presidente del Gruppo promotore, sono intervenuti il professor Mauro Ronco, di Alleanza Cattolica, ordinario di Diritto Penale all’università di Padova, e il medico anestesista Enrico Larghero, direttore scientifico del Master di Bioetica presso la Facoltà Teologica, vicepresidente provinciale dell’Associazione Medici Cattolici Italiani. L’iniziativa è stata annunciata sui mass media locali. Cosenza, 17 marzo 2009. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia di San Giovanni Battista, in collaborazione con il Forum delle Associazioni Familiari, con le ACLI, le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, e con Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro dal titolo Dopo il caso Englaro. La difesa della vita fra testamento biologico ed eutanasia. Introdotti e moderati da Filippo Salatino, di Alleanza Cattolica, collaboratore del settimanale diocesano Parola di Vita, sono intervenuti il parroco, monsignor Pier Maria Del Vecchio, e il magistrato Domenico Airoma, di Alleanza Cattolica. Ha inviato un messaggio S. E. mons. Santo Marcianò, arcivescovo di Rossano-Cariati, in provincia di Cosenza, segretario della Conferenza Episcopale Calabra. Fra i presenti, il dottor Nicola Penta, coordinatore dell’Ufficio Scolastico Provinciale, la dottoressa Carolina Picciocchi, direttore della Filiale Poste, il dottor Saverio Sergi, presidente regionale delle ACLI, Giovanni Manganaro, presidente regionale dell’Unione Sportiva ACLI, il dottor Franco Sergio, presidente provinciale del Forum promotore, Antonio Farina, presidente della 3° Circoscrizione, e i consiglieri comunali dottor Antonio Tiberi, Iolanda Cuomo e Sergio Strazzulli. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Bergamo, 20 marzo 2009. Nella Casa del Giovane, organizzato da Alleanza Cattolica con il patrocinio del Comitato Scienza & Vita, si è tenuto un incontro sul tema La battaglia per la Carità. Dalla difesa della vita al diritto di uccidere. Presentata dall’ingegner Francesco Barbesino, di Alleanza Cattolica, ha trattato l’argomento la dottoressa Chiara Mantovani, vicepresidente nazionale per il Nord dell’Associazione Medici Cattolici Italiani.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 Rescaldina (Milano), 20 marzo 2009. Nella sala dell’oratorio della parrocchia dei Santi Bernardo e Giuseppe, organizzato dal Gruppo Giovani San Giuseppe da Copertino in collaborazione con Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro sul tema Dal caso Englaro alla legge sulla fine della vita. Il contesto legislativo e politico del nostro impegno culturale. Presentato dall’ingegnere Matteo Rocco, del Gruppo promotore, ha trattato l’argomento l’avvocato Carmelo Leotta, di Alleanza Cattolica. Napoli, 21 marzo 2009. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia di San Giovanni a Carbonara, si è tenuto il secondo di due incontri per fidanzati su temi di bioetica. Presentata dalla professoressa Lucia Vecchione, della parrocchia promotrice, la dottoressa Nunzia Martucci, di Alleanza Cattolica, ha trattato l’argomento I metodi contraccettivi. Il primo incontro si era tenuto il 7, con le stesse presentatrice e relatrice su La regolazione naturale della fertilità. Correggio (Reggio Emilia), 25 marzo 2009. Nella Sala delle conferenze della Fondazione Bellelli-Contarelli, organizzato dall’associazione Scienza &Vita Bassa Reggiana, si è tenuto il secondo di due incontri sul tema Cultura e diritto di fronte alla sfida globale delle questioni di inizio e fine vita. Presentato dal dottor Ivano Argentini e introdotto dal dottor Paolo Mazzeranghi, rispettivamente presidente e consigliere dell’organismo promotore, ha trattato l’argomento l’avvocato Paride Casini, di Alleanza Cattolica, vicepresidente di Scienza &Vita Modena. L’incontro precedente si era tenuto il 18 con gli stessi presentatori e relatore su Dal diritto alla cura al «diritto al suicidio»: l‘art. 32 della Costituzione nell‘attuale dibattito bioetico. Napoli, 26 marzo 2009. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia del SS. Crocifisso e di Santa Rita, si è tenuto un incontro per fidanzati su L‘aborto. Presentato da Antonio Barbato, responsabile decanale per la Pastorale Familiare, ha trattato l’argomento il professor Maurizio Brunetti, di Alleanza Cattolica. Nell’occasione è stato proiettato il filmato L‘urlo silenzioso, del dottor Bernard Nathanson. Milano, 4 aprile 2009. Nell’Hotel Ibis Centro Milano, organizzato da Umanitaria Padana Onlus, Associazione Scienza & Vita Milano, Alleanza Cattolica, Cattolici Padani, Associazione Federale Donne Padane, si è tenuto un incontro sul tema Disposizioni di fine vita: l‘individuo, il medico, il giurista. Presentati da Ornella Callioni, presidente dell’Associazione Federale Donne Padane, di fronte a un pubblico di oltre cento persone, sono intervenuti l’on. Massimo Polledri, il sen. Giuseppe Leoni, Sara Fumagalli, presidente dell’Umanitaria Padana Onlus, il dottor Nicola Natale, presidente dell’Associazione Scienza & Vita Milano, la dottoressa Susanna Manzin, di Alleanza Cattolica, il sen. Fabio Rizzi, capogruppo della Commissione Igiene e Sanità del Senato, il professor Mario Melazzini, medico e presidente dell’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica. Fra i presenti il dottor Renato Farina, giornalista del quotidiano Libero. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media nazionali. San Pietro in Guarano (Cosenza), 6 maggio 2009. Nei locali della parrocchia di Santa Maria in Gerusalemme, organizzato dall’Azione Cattolica della parrocchia stessa, da quella della parrocchia dello Spirito Santo di Redipiano, in provincia di Cosenza, e dal 83


Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 Circolo Angiolino Napoli delle ACLI, le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, in collaborazione con il Forum delle Associazioni Familiari, si è tenuto un incontro sul tema Dopo il caso Englaro. La difesa della vita fra testamento biologico ed eutanasia. Presentati dal parroco, don Franco Cozza, sono intervenuti Salvatore Turano, presidente del Circolo promotore, e il magistrato Domenico Airoma, di Alleanza Cattolica. Fra i presenti, il dottor Saverio Sergi e l’avvocato Pietro Fallico, rispettivamente presidente regionale e presidente provinciale delle ACLI, e il dottor Franco Sergio, presidente provinciale del Forum. Sciacca (Agrigento), 15 maggio 2009. Nell’ex Chiesa di Santa Margherita, organizzato dal Comune, da Alleanza Cattolica e dall’Associazione Famiglie Sciacca, si è tenuto un convegno sul tema Il dibattito attuale sul fine vita. Questioni etiche. Dopo il saluto del sindaco, dottor Mario Turturici, moderati dal professor Alberto Puccio, dell’Associazione promotrice, sono intervenuti la professoressa Claudia Navarini, di Alleanza Cattolica, docente di Bioetica nell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma, il dottor Pietro Crisafulli, fratello di Salvatore svegliatosi dal coma, e l’avvocato Carlo Alessi, del Foro di Caltanissetta.

Pie pratiche Ferrara, 29 gennaio 2009. Nella sede di Alleanza Cattolica, organizzato dal Circolo di Cristianità, si è tenuto un incontro di preghiera con Rosario meditato in preparazione alla Giornata per la Vita. Palmariggi (Lecce), 15 marzo 2009. Presso il santuario di Montevergine, organizzata da Alleanza Cattolica, si è svolta la pia pratica della Via Crucis. Padova, 31 marzo 2009. Organizzata da Alleanza Cattolica nella chiesa di San Tommaso Becket, si è svolta una Via Crucis in riparazione dei peccati sociali e per la Nuova Evangelizzazione in Italia e in Europa. Ferrara, 3 aprile 2009. Organizzata da Alleanza Cattolica e dal Circolo di Cristianità nella chiesa di Santa Chiara delle Cappuccine, si è svolta una Via Crucis in riparazione dei peccati sociali e per la Nuova Evangelizzazione in Italia e in Europa. Crotone, 7 aprile 2009. Nella Rettoria dell’Immacolata, organizzata da Alleanza Cattolica, dall’Apostolato della Preghiera e dall’Unione Giuristi Cattolici Italiani, si è svolta la pia pratica della Via Crucis. Ha introdotto e concluso il rettore, monsignor Giuseppe Covelli. Portici (Napoli), 8 aprile 2009. Nella Cappella Reale, organizzata da Alleanza Cattolica, si è svolta una Via Crucis per il Santo Padre. Furci Siculo (Messina), 18 aprile 2009. Soci di Alleanza Cattolica e Amici di Cristianità hanno partecipato alla Via Lucis per i giovani della diocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela, organizzata dal Centro Diocesano per la Pastorale Giovanile, alla quale ha partecipato anche l’arcivescovo diocesano, mons. Calogero La Piana. 84


Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 Lecce, 25 aprile 2009. Nella cappella della Casa Madre delle Suore Salesiane dei Sacri Cuori, organizzata da Alleanza Cattolica, si è tenuta un’ora di adorazione in riparazione dei peccati sociali, guidata da Vincenzo Pitotti. Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), 9-16 maggio 2009. Nell’ambito della Settimana Missionaria Mariana, organizzata nei propri locali dalla parrocchia di San Francesco di Paola, alla presenza della statua della Madonna del Tindari proveniente dall’omonimo santuario, il 13 soci di Alleanza Cattolica hanno guidato la recita del Rosario meditato. L’iniziativa è stata annunciata con l’affissione di locandine e manifesti e sui mass media locali. Messina, 30 maggio 2009. Soci di Alleanza Cattolica e Amici di Cristianità hanno partecipato con lo stendardo associativo all’Agorà dei Giovani Messinesi-Pentecoste dei Giovani, organizzata dal Centro Diocesano per la Pastorale Giovanile, alla quale ha pure preso parte l’arcivescovo, mons. Calogero La Piana. L’iniziativa è stata annunciata con l’affissione di locandine e manifesti e sui mass media locali, sui quali ha anche avuto eco.

Islam Miami (Florida, Stati Uniti d’America), 30 gennaio 2009. Nel corso del programma Buenos Dias, Miami!, in onda sull’emittente di lingua spagnola Tele Miami, il conduttore giornalista Tomas García Fusté ha intervistato il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, sul tema della crisi demografica e dell’immigrazione da paesi a maggioranza islamica in Europa. Milano, 16 febbraio 2009. Organizzato dal Circolo Culturale La Rocca nella propria sede, si è tenuto un incontro sul tema L‘Islam in Piazza del Duomo. Preghiamo lo stesso Dio? Presentato dall’avvocato Benedetto Tusa, del Circolo promotore, ha trattato l’argomento il dottor Luigi Casalini, di Alleanza Cattolica. Copertino (Lecce) 5 marzo 2009. Organizzato dalla parrocchia di Santa Maria del Rosario nei propri locali, si è tenuto un incontro sul tema Islam e Cristianesimo: un confronto alla luce della ragione. Presentato dal parroco don Santino Bove-Balestra, ha trattato l’argomento Gerardo Incalza, di Alleanza Cattolica. Torino, 23 marzo 2009. Organizzato dal Centro Federico Peirone nella propria sede, si è tenuto un incontro dal titolo I musulmani in Piemonte: al lavoro, nella società, in moschea, ultimo di un ciclo di quattro sull’islam. Ha trattato l’argomento la professoressa Silvia Scaranari, di Alleanza Cattolica e del Centro promotore. Gl’incontri precedenti, sempre con la stessa relatrice, si sono tenuti: il 2 febbraio su L‘Arabia preislamica, Muhammad e la nascita dell‘islam, il 2 marzo su Doveri del culto islamico; preghiera e riti religiosi, divieti alimentari, l‘abbigliamento; e il 16 su Bioetica nell‘islam e nel cristianesimo. Fiorenzuola d’Arda (Piacenza), 3 aprile 2009. Nella rubrica Un piacentino a Roma. Filo diretto con Massimo Polledri, in onda su Radio Fiore, il conduttore Enzo Varani ha 85


Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 intervistato l’on. Polledri e Giovanni Cantoni, direttore di Cristianità, sul tema dell’islam. Moncalieri (Torino), 3 aprile 2009. Organizzato nella propria sede dall’Unitre Moncalieri-Università della Terza Età, in collaborazione con l’assessorato comunale alla Cultura, si è tenuto un incontro sul tema L‘islam in Italia. Esperienze verso l‘integrazione. Presentate dal dottor Alfredo Giugiaro, presidente onorario dell’ente promotore, dopo un saluto della dottoressa Noemi Gallo, assessore alla Cultura, sono intervenute la professoressa Silvia Scaranari, di Alleanza Cattolica e del Centro Federico Peirone, e la professoressa Farian Sabahi, docente presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’università di Torino. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Torino, 6 aprile 2009. Organizzato dall’Associazione Comenio nella propria sede, si è tenuto un incontro dal titolo Islam plurale: islam delle moschee, islam delle confraternite, jihad, ultimo di un ciclo di tre sull’islam. Introdotta dal dottor Umberto Caracciolo, del sodalizio promotore, ha trattato l’argomento la professoressa Silvia Scaranari, di Alleanza Cattolica e del Centro Federico Peirone. Gl’incontri precedenti, con gli stessi presentatore e relatrice, si sono tenuti il 9 febbraio su Muhammad e il Corano, e il 2 marzo su L‘uomo, la morale, il peccato nell‘islam. Confronto con il cristianesimo e dialogo interreligioso.

Sessantotto Brindisi, 6 febbraio 2009. Nel salone comunale Mario Marino Guadalupi, organizzato da Alleanza Cattolica e dal Circolo ACLI San Giovanni Bosco in collaborazione con la Consulta del Laicato dell’arcidiocesi di Brindisi-Ostuni, si è tenuto un convegno dal titolo Formidabili quei danni: conseguenze culturali, politiche e sociali del ‗68. Introdotti dal dottor Ettore Zantonini, di Alleanza Cattolica, presidente del Circolo promotore, sono intervenuti l’on. Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato all’Interno, il dottor Danilo Quinto, editorialista de L‘Osservatore Romano, e il dottor Gianluca Budano, presidente regionale delle ACLI, le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani. Alessandro Perugino, di Gioventù Aclista, ha quindi rivolto domande ai relatori. Ha concluso l’arcivescovo diocesano S. E. mons. Rocco Talucci. Fra i presenti, il prefetto Domenico Cuttaia, il questore Vincenzo Carella, il comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Ugo Sica, il comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello Vincenzo Mangia, e Cesare Mevoli, assessore comunale alle Politiche Sociali. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.

Droga Bagnone (Massa), 7 febbraio 2009. Nella sala consiliare del Comune, organizzato da Alleanza Cattolica e dall’Associazione Scienza & Vita Pontremoli Lunigiana, in collaborazione con la parrocchia di San Niccolò, si è tenuto un incontro sul tema La negazione della vita quale effetto primario di ogni tipo di droga. Introdotti dal parroco, don Claudio Hjtai, sono intervenuti il dottor Cristian Ricci, di Alleanza Cattolica e dell’Associazione promotrice, e il professor Giulio Soldani, pure di Alleanza Cattolica, 86


Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 ordinario di Farmacologia e Tossicologia all’università di Pisa. È pure intervenuto telefonicamente, con una testimonianza d’impegno personale nella lotta all’uso di droghe nello sport, il campione olimpico Igor Cassina. Fra i presenti, il sindaco architetto Gianfranco Lazzeroni. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Capannori (Lucca), 24 aprile 2009. Nella sede del Popolo della Libertà, organizzato dall’Alleanza Monarchica-Stella e Corona si è tenuto un incontro sul tema La negazione della vita quale effetto primario di ogni tipo di droga. Presentato da Mauro Mazzoni, del movimento promotore, ha trattato l’argomento il professor Giulio Soldani, di Alleanza Cattolica, ordinario di Farmacologia e Tossicologia presso l’università di Pisa. Fra i presenti, il sindaco di Lucca, sen. Mauro Favilla, l’ingegner Lorenzo Matteucci, candidato del PdL alla carica di sindaco, gli avvocati Roberto Vitucci-Righini e Massimo Mallucci, rispettivamente presidente e segretario nazionali del movimento promotore, e il geometra Luigi Cartei, segretario generale di Toscana Granducale. L’iniziativa ha avuto eco sui mass media locali.

«Il dramma dell’Europa senza Cristo» Adrano (Caltanissetta), 13 marzo 2009. Nella sala conferenze del Comune, organizzato dall’Associazione Incontro e da Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro di presentazione dell’opera di Massimo Introvigne Il dramma dell‘Europa senza Cristo, edita da Sugarco. Introdotto dal professor Antonino Reina, del direttivo dell’Associazione promotrice e direttore del mensile Bloc Notes. Periodico di attualità, cultura, informazione, e dal professor Ferdinando Raffaele, di Alleanza Cattolica, è intervenuto lo stesso dottor Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. Ha portato il suo saluto il vicario foraneo monsignor Alfio Reina. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.

«In memoriam» Lecce, 11 febbraio 2009. A richiesta di Alleanza Cattolica, nella parrocchia di Santa Maria della Porta, il viceparroco don Simone Renna, responsabile diocesano della pastorale universitaria, ha celebrato una Messa in suffragio dei soci defunti. Milano, 11 febbraio 2009. Nella parrocchia di San Gottardo al Corso, a richiesta di Alleanza Cattolica, il parroco don Dario Garegnani ha celebrato una Messa in suffragio del professor Marco Tangheroni, socio fondatore del medesimo sodalizio. Pisa, 11 febbraio 2009. Nella chiesa di San Giuseppe della Misericordia, a richiesta di Alleanza Cattolica, don Edoardo Butta ha celebrato una Messa in suffragio del socio fondatore professor Marco Tangheroni e di tutti i defunti dell’associazione. Portici (Napoli), 11 febbraio 2009. Nella Cappella Reale, a richiesta di Alleanza Cattolica, il rettore don Michele Borriello ha celebrato una Messa in suffragio dei soci defunti. 87


Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 Roma, 11 febbraio 2009. Nella chiesa della SS. Trinità dei Pellegrini, a richiesta di Alleanza Cattolica, don Brendan Gerard, della Fraternità Sacerdotale San Pietro, ha celebrato una Messa in suffragio del socio fondatore professor Marco Tangheroni e di tutti i defunti dell’associazione. Roma, 16 febbraio 2009. Nella chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza, a richiesta di Alleanza Cattolica, don Joseph Luzuy, dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote, ha celebrato una Messa in suffragio del dottor Luiz Nazareno Texeira de Assumpção Filho, cofondatore della Sociedad Brasileña de Defensa de la Tradición, Familia y Propiedad. Fra i presenti, il marchese Luigi Coda Nunziante, presidente di Famiglia Domani, l’on. Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato all’Interno, Juan Miguel Montes Cousiño, direttore dell’Ufficio Tradizione Famiglia Proprietà, e il professor Roberto de Mattei, vicepresidente per l’area umanistica del CNR, il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Caltanissetta, 18 febbraio 2009. Nella chiesa di Sant’Anna al Testasecca, su richiesta di Alleanza Cattolica, padre Samuele Salis, dell’Ordine di Santa Maria della Mercede, ha celebrato una Messa in suffragio dei defunti dell’associazione.

Agiografia Torino 12 febbraio 2009. Nella sala conferenze della parrocchia dei Santi Angeli Custodi, organizzato dal consiglio pastorale della parrocchia stessa, si è tenuto un incontro sul tema Torino nell‘Ottocento, la Città dei Santi: nuove chiese e nuove opere cattoliche, la Chiesa dei Santi Angeli Custodi. Ha trattato l’argomento l’architetto Marco Albera, di Alleanza Cattolica, vicepresidente dell’Accademia Albertina di Belle Arti. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali. Portici (Napoli), 14 febbraio 2009. Nella Cappella Reale, organizzato da Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro sul tema Umanità e spiritualità del beato Pio IX. Presentato dal rettore, don Michele Borriello, che ha anche concluso, ha trattato l’argomento il dottor Andrea Arnaldi, di Alleanza Cattolica. Fra i presenti, il professor Fabrizio Marziano, ordinario nella Facoltà di Agraria dell’Università Federico II di Napoli, e il vicequestore Pietro Caserta. Roma, 16 febbraio 2009. Organizzato nella propria sede da Alleanza Cattolica e dall’Istituto per la Dottrina e l’Informazione Sociale, si è tenuto un incontro sul tema Ad limina Petri. Un pellegrinaggio attraverso Roma cristiana. Presentata dal dottor Francesco Pappalardo, di Alleanza Cattolica, ha trattato l’argomento la dottoressa Stefania Sanguinetti, della medesima associazione. San Cataldo (Caltanissetta), 30 aprile 2009. Nella Sala Borsellino, organizzato dall’Associazione Culturale San Giorgio, si è tenuto un incontro sul tema Volti della santità del nostro tempo: santa Gianna Beretta Molla. Presentato dalla professoressa Silvia Naro, dell’associazione promotrice, ha trattato l’argomento il professor Alberto Maira, di Alleanza Cattolica. Nell’occasione è stato proiettato un filmato dell’Associazione Luci sull’Est.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 Bologna, 3 maggio 2009. Nella chiesa di Santa Maria della Pietà, organizzato dall’Associazione Figli Spirituali di Padre Tomáš Tyn, si è tenuto un incontro su Padre Tomáš Tyn e la santità cattolica. Presentato da don Alfredo Morselli, del clero diocesano, ha trattato l’argomento il dottor Andrea Morigi, di Alleanza Cattolica.

«Il segreto dell’Europa» Potenza, 12 febbraio 2009. Nella sala conferenze del Parco del Seminario, organizzato da Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro sul tema Il segreto dell‘Europa. Benedetto XVI e la riscoperta delle radici cristiane, da Ratisbona a Parigi. Presentato dall’avvocato Giuseppe Pergola, dell’associazione promotrice, ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi Nuove Religioni. Nell’occasione è stata presentata l’opera dello stesso Introvigne, Il segreto dell‘Europa. Guida alla riscoperta delle radici cristiane, edita da Sugarco.

«A maggior gloria di Dio, anche sociale» Milano, 23 febbraio 2009. Nella Sala Santa Rosalia della parrocchia di Santa Francesca Romana, organizzato da L’Altra Faccia della Medaglia Club, si è tenuto un incontro dal titolo Un apostolato che ha dato frutti, volto a presentare l’opera curata da PierLuigi Zoccatelli e da Ignazio Cantoni A maggior gloria di Dio, anche sociale. Scritti in onore di Giovanni Cantoni nel suo settantesimo compleanno, edita da Cantagalli. Presentato dal dottor Stefano Crapella, del Club promotore, ha trattato l’argomento uno dei curatori, Zoccatelli, di Alleanza Cattolica e del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni.

Omosessualità Rho (Milano), 13-14 marzo 2009. Presso il Centro Congressi del Collegio Oblati, organizzato da Alleanza Cattolica, Narth Italia, Obiettivo Chaire, Gruppo Lot, Agapo, Living Waters Italia, Nuove Onde, Scienza & Vita Milano ed Edizioni Ares, si è tenuto un convegno sul tema Omosessualità: nessun mistero, nessun destino. Il 13, presentato dallo psicoterapeuta Roberto Marchesini, e il 14, presentato dal dottor Marco Invernizzi, di Alleanza Cattolica, redattore de il Timone. Mensile di informazione e formazione apologetica, ha trattato l’argomento lo psicoterapeuta olandese Gerard van den Aardweg, docente di psicologia presso il MEDO, l’Istituto per il Matrimonio e la Famiglia. Fra i presenti il dottor Paolo Sorbi, presidente del Movimento per la Vita Ambrosiano, e l’on. Massimo Polledri. L’iniziativa ha avuto eco sui mass media nazionali.

Mons. Cataldo Naro San Cataldo (Caltanissetta), 14 marzo 2009. Nell’auditorium Mons. Cataldo Naro dell’Istituto Statale d’Arte Filippo Juvara, organizzato dal Comune, si tenuto un convegno dal titolo San Cataldo ricorda monsignor Cataldo Naro. Introdotti e moderati dall’avvocato Giuseppa Naro, presidente provinciale dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani, di fronte a un pubblico di circa duecentocinquanta persone, sono intervenuti il dirigente scolastico professor Gaetano Falci, il sindaco dottor Giuseppe Di Forti, il 89


Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 dottor Roberto Riggi, assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione, e l’on. Alessandro Pagano; quindi hanno svolto relazioni il professor don Luigi Berzano, ordinario di Sociologia presso l’università di Torino, su Mons. Cataldo Naro e la sociologia, il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, su Mons. Cataldo Naro e le minoranze religiose, e Giovanni Cantoni, direttore di Cristianità, su Mons. Cataldo Naro e l‘associazionismo cattolico: un ricordo personale. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.

Massoneria Torino, 17 marzo 2009. Presso l’Unione Industriale, organizzato dal Lions Club Torino Pietro Micca, si è tenuto un incontro su La massoneria. Presentato dal dottor Bruno Pilò, presidente del Club promotore, ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. Villa di Serio (Bergamo), 30 aprile 2009. Organizzato dall’Oratorio Don Bosco nei locali della parrocchia di Santo Stefano Protomartire, si è tenuto un incontro su La Massoneria e i poteri forti. Presentato da don Corrado Signori, rettore dell’oratorio, ha trattato l’argomento Giuseppe Beretta, di Alleanza Cattolica.

Nuova evangelizzazione Crotone, 27 marzo 2009. Nel Salone Sant’Agostino, organizzato dall’arcidiocesi di Crotone-Santa Severina nell’ambito delle attività della Cattedra Ratzinger, si è tenuto un incontro su Nuova evangelizzazione e impegno cristiano in politica fra competenza e rigore morale. Introdotto dall’avvocato Giancarlo Cerrelli, presidente provinciale dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani, ha trattato l’argomento Giovanni Cantoni, direttore di Cristianità. Ha concluso l’arcivescovo diocesano S. E. mons. Domenico Graziani. Fra i presenti, don Serafino Parisi, vicario episcopale per la Pastorale. L’iniziativa è stata annunciata con l’affissione di manifesti e con la diffusione di volantini e ha avuto eco sui mass media locali. Lamezia Terme (Catanzaro), 28 marzo 2009. Nell’oratorio della parrocchia della Natività della Beata Vergine Maria, in località Bella, organizzato da Alleanza Cattolica, Giovanni Cantoni, direttore di Cristianità, ha tenuto un conversazione su Nuova evangelizzazione e impegno cristiano in politica.

Buona stampa Sant’Angelo di Brolo (Messina), 29 marzo 2009. Nel Palazzo della Cultura, organizzato dall’Associazione Pietro Pintaudi, si è tenuto un incontro dal titolo Il Timone sbarca sui Nebrodi, volto a presentare il Timone. Mensile di informazione e formazione apologetica. Moderati da Alfredo Scolaro, vicepresidente dell’associazione promotrice, e introdotti da Dario Munafò, della medesima associazione, sono intervenuti il dottor Daniele Fazio, dell’Associazione «Cristianità»-Centro d’Informazione e Formazione Cattolica, e il dottor Luca Basilio Bucca, di Alleanza Cattolica. Fra i presenti il sindaco, Basilio Caruso, il presidente del Consiglio comunale, dottor Michelangelo Di Nunzio, il vicepresidente del Consiglio comunale, Carmelo Pintaudi, e Mario Pintaudi, presidente della sezione 90


Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 dell’AVIS, l’Associazione Volontari Italiani del Sangue. Nell’occasione soci di Alleanza Cattolica hanno allestito uno stand librario. L’iniziativa è stata annunciata con l’affissione di locandine e sui mass media locali, sui quali ha pure avuto eco. Ferrara, 28 maggio 2009. Organizzato nella propria sede dal Circolo di Cristianità, si è tenuto un incontro di presentazione della rivista Cristianità. Sono intervenuti il professor Leonardo Gallotta, coordinatore del Circolo, e Renato Cirelli, entrambi di Alleanza Cattolica.

Occultismo Napoli, 3 aprile 2009. Nella sala della parrocchia di Santa Maria del Buon Consiglio, organizzato dal movimento Regnum Christi in collaborazione con Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro su I giovani e il mondo dell‘occulto. Presentato dall’avvocato Pasquale Onorati, del sodalizio promotore, ha trattato l’argomento Andrea Menegotto, di Alleanza Cattolica, presidente del CeSPOC, il Centro Studi sulla Popular Culture. Fra i presenti, il parroco don Enzo Berlingieri, Miguel Cavallé L.C., presidente del Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni, in provincia di Caserta, Arquímedes Sánchez L.C., e il consigliere regionale Pietro Diodato.

Famiglia Portici (Napoli), 29 aprile 2009. Nella Cappella Reale, organizzato dal MEIC, il Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale, si è tenuto un incontro sul tema La famiglia e le sue parodie nella società di oggi. Presentato da don Michele Borriello, rettore della Cappella, ha trattato l’argomento il magistrato Domenico Airoma, di Alleanza Cattolica. Fra i presenti il professor Fabrizio Marziano, della Facoltà di Agraria dell’Università Federico II di Napoli. Rodì Milici (Messina), 22-24 maggio 2009. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia Santa Maria Immacolata e Santi Bartolomeo e Giovanni Battista, si è tenuto un convegno dal titolo Uomo e donna, è più bello insieme. Ha moderato i lavori il parroco don Giuseppe Zanghì. Nella prima giornata, dedicata al tema La famiglia, santuario della fede, introdotti dal sindaco Filippo Torre, sono intervenuti Umberto Bringheli, di Alleanza Cattolica, su La famiglia naturale e cristiana, e i coniugi professor Biagio Parisi e professoressa Cettina Di Bella, entrambi dell’Ufficio Pastorale Familiare Diocesano e di Comunione e Liberazione, su Il Mistero Nuziale in San Paolo. Nella seconda giornata, dedicata al tema La famiglia, santuario della vita e dell‘amore, sono intervenuti la dottoressa Roberta Genovese, dell’Associazione «Cristianità»Centro d’Informazione e Formazione Cattolica, su Prospettiva morale naturale e cristiana nel matrimonio secondo l‘Enciclica di Paolo VI sulla vita umana, e la dottoressa Concetta Sgalambro, dell’Unione Consultori Italiani Prematrimoniali e Matrimoniali di Messina, con l’ausilio della dottoressa Monique Le Maire, del locale consultorio, su Il Mistero della vita affidato all‘uomo e alla donna. Metodo Billings. Gl’interventi della terza giornata sono stati dedicati al tema La famiglia, santuario dell‘educazione. Dopo i saluti del sindaco, sono intervenuti il dottor Luca Basilio Bucca, di Alleanza Cattolica, su Emergenza educativa nel Magistero del Santo Padre 91


Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 Benedetto XVI, e il dottor Emidio Tribulato, neuropsichiatra e psicologo del Centro psicopedagogico Logos di Messina, su Interazione educativa nella famiglia, genitori e figli dall‘infanzia alla giovinezza. Il parroco ha celebrato la Santa Messa e l’evento si è concluso con la recita della preghiera Famiglia Piccola Chiesa, di Benedetto XVI. Fra i presenti la dottoressa Giuseppa Zanghì, vicepresidente del consiglio comunale, e l’avvocato Sabrina Coppolino, consigliere comunale. Nell’occasione soci di Alleanza Cattolica hanno allestito uno stand librario. L’iniziativa è stata annunciata con l’affissione di manifesti e sui mass media locali.

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Pubblicazioni delle Edizioni Cristianità MAGISTERO PONTIFICIO

1. GIOVANNI PAOLO II, Per iscrivere la verità cristiana sull‘uomo nella realtà della nazione italiana. Loreto, 11 aprile 1985, 1985, € 1,55 2. PAOLO VI, La società democratica. Lettera «Les prochaines assises», 1990, € 1,03 3. GIOVANNI PAOLO II, Annunciare il valore religioso della vita umana. Discorso «Sono lieto», 2a ed. accresciuta, 1993, € 1,55 4. PIO XII, I sommi postulati morali di un retto e sano ordinamento democratico. Radiomessaggio natalizio «Benignitas et humanitas», 1991, € 2,07 5. SAN PIO X, La concezione secolarizzata della democrazia. Lettera agli Arcivescovi e ai Vescovi francesi «Notre charge apostolique», 1993, € 2,07 MAGISTERO EPISCOPALE

2. MONS.HANS LUDVIG MARTENSEN S.J., Vescovo di Copenaghen — Danimarca, Reincarnazione e dottrina cattolica. La Chiesa di fronte alla dottrina della reincarnazione, 1a ristampa, 1994, € 3,10 IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE

2. PLINIO CORRÊA DE OLIVEIRA, Via Crucis. Due meditazioni, con 14 tavole di Giorgio Fanzini, 1991, € 5,16 LABATTAGLIADELLEIDEE

Dottrina e teoria dell’azione 1. PLINIO CORRÊA DE OLIVEIRA, Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, con lettere di encomio di S. E. mons. Romolo Carboni, arcivescovo titolare di Sidone e nunzio apostolico, e con L‘Italia tra Rivoluzione e Contro-Rivoluzione. Saggio introduttivo di Giovanni Cantoni, 3a ed. it. accresciuta, 1977, € 10,33 2. PLINIO CORRÊA DE OLIVEIRA, La libertà della Chiesa nello Stato comunista. La Chiesa, il decalogo e il diritto di proprietà, con una lettera di encomio della Sacra Congregazione dei Seminari e delle Università, 1978, € 3,62 3. GIOVANNI CANTONI e MASSIMO INTROVIGNE, Libertà religiosa, «sette» e «diritto di persecuzione». Con appendici, 1996, € 7,75 Panorami e documenti 1. FABIO VIDIGAL XAVIER DA SILVEIRA, Frei, il Kerensky cileno, con lettere di encomio delle LL. EE. mons. Alfonso Maria Buteler, arcivescovo di Mendoza, in Argentina, mons. Antonio de Castro Mayer, vescovo di Campos, in Brasile, e mons. Antonio Corso, vescovo di Mal93


Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009 donado-Punta del Este, in Uruguay, e con prefazione di Plinio Corrêa de Oliveira, 1973, € 7,75 2. PLINIO CORRÊA DE OLIVEIRA E SOCIEDAD CHILENA DE DEFENSA DE LA TRADICIÓN, FAMILIA Y PROPIEDAD, Il crepuscolo artificiale del Cile cattolico, 1973, € 10,33 3. GIOVANNI CANTONI, La «lezione italiana». Premesse, manovre e riflessi della politica di «compromesso storico» sulla soglia dell‘Italia rossa, con in appendice l’Atto di consacrazione dell‘Italia al Cuore Immacolato di Maria, 1980, € 12,91 4. ALFREDO MANTOVANO, La giustizia negata. L‘esplosione della criminalità fra crisi dei valori ed emergenza istituzionale, con presentazione di Mauro Ronco, 1992, € 7,75 5. GIULIO DANTE GUERRA, La Madonna di Guadalupe. Un caso di «inculturazione» miracolosa. In appendice «Preghiera per la Vergine di Guadalupe» di Papa Giovanni Paolo II, 1992, € 1,55 7. MARCO INVERNIZZI, L‘Unione Elettorale Cattolica Italiana. 1906-1919. Un modello di impegno politico unitario dei cattolici. Con un‘appendice documentaria, 1993, € 4,13 8. ALFREDO MANTOVANO, Giustizia a una svolta. Verso il ricupero o verso il tramonto della legalità?, con prefazione di Mario Cicala, 1993, € 10,33 10. LORENZO CANTONI, Il problema della popolazione mondiale e le politiche demografiche. Aspetti etici, 1994, € 5,16 11. OSCAR SANGUINETTI, Le insorgenze contro-rivoluzionarie in Lombardia nel primo anno della dominazione napoleonica. 1796, con prefazione di Marco Tangheroni, 1996, € 10,33 12. IDIS. ISTITUTO PER LA DOTTRINA E L’INFORMAZIONE SOCIALE, Voci per un «Dizionario del Pensiero Forte», a cura di Giovanni Cantoni e con presentazione di Gennaro Malgieri, 1997, € 12,91 13. ERMANNO PAVESI, Follia della Croce o nevrosi? «Funzionari di Dio. Psicogramma di un ideale» di Eugen Drewermann e la critica della psicologia del profondo alla religione, con presentazione di S. E. mons. Wolfgang Haas, arcivescovo di Vaduz, in Liechtenstein, e amministratore apostolico di Coira, in Svizzera, e con prefazione di don Pietro Cantoni, 1998, € 9,30 Quaderni di «Cristianità», serie quadrimestrale 1985-1986, disponibili il numero 3 (Paolo Calliari O.M.V., Itinerario dalle cose a Dio ovvero la «dialettica degli Esercizi» secondo padre Pio Bruno Lanteri [1759-1830]; Estanislao Cantero Núñez, Evoluzione del concetto di democrazia; Francesco Pappalardo, 1799: la crociata della Santa Fede; e documenti), e il numero 5 (Enzo Peserico, Gli anni del desiderio e del piombo. Dal Sessantotto al terrorismo; documenti, recensioni e segnalazioni), € 5,16 ciascuno Distributore esclusivo nelle librerie: Mescat s. r. l. — viale Bacchiglione, 20/A — I-20139 Milano — tel. 02-55.21.08.00 — fax 02-55.21.13.15 Ordinazioni: (a) per posta: Cristianità, C.P. 185, I-29100 Piacenza; (b) per e-mail: info@ alleanzacattolica.org; (c) tramite versamento sul c.c.p. 12837290; (d) per telefono, alle sedi di Alleanza Cattolica in Torino: 011-53.44. 54 — Milano: 02-73.05.14 — Bergamo: 03524.90.73 — Modena: 340-54.82.252— Roma: 06-68.76.738 — Napoli: 081-47.03.57 — Caltanissetta: 0934-20.922 (dalle 17 alle 20, tutti i giorni, dal lunedì al venerdì).

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Cristianità in libreria ABRUZZO Chieti — Libreria De Luca — via Cesare De Lollis 12-14 L’Aquila — Libreria Colacchi — via Andrea Bafile 17 BASILICATA Matera — Libreria Di Giulio — via Dante 61 Potenza — Edicola Arcangela Rondella — piazza Vittorio Emanuele II CALABRIA Lamezia Terme (Catanzaro) — Libreria Gioacchino Tavella — corso Giovanni Nicotera 150 CAMPANIA Avellino — Libreria Guida — corso Vittorio Emanuele II 101 Caserta — Libreria Guida — via Caduti sul Lavoro 29/33 Napoli — Libreria Guida — via Port’Alba 20/23 Salerno — Libreria Guida — corso Garibaldi 142/b EMILIA-ROMAGNA Ferrara — Libreria Edizioni Paoline — via San Romano 35 Modena — Galleria Incontro Dehoniana— corso Canalchiaro 159 Parma — Libreria Fiaccadori — strada Duomo 8/a Piacenza — Libreria Berti — via Legnano 1 Reggio Emilia — Libreria S. Paolo — via Emilia Santo Stefano 3/B Sassuolo (Modena) — Libreria Cefa Galleria — via C. Stazione 30-35 LAZIO Frosinone — Libreria Il Sagrato — via Mastroianni Roma — Libreria Coletti a San Pietro — via della Conciliazione 3/A — Libreria Edizioni Paoline — via della Conciliazione 22 — Libreria Àncora — via della Conciliazione 63 LIGURIA Genova — Libreria Ed. San Paolo — piazza Matteotti 31/33r LOMBARDIA Bergamo — Libreria S. Paolo — via Paglia 2/H Chiavenna (Sondrio) — Cartolibreria Paiarola — piazza Bertacchi 8 Cremona — Libreria S. Paolo — via Decia 1 Mantova — Libreria S. Paolo — viale Rimembranze 1/A Milano — Libreria S. Paolo — piazza Duomo 18 — Libreria Àncora Artigianelli — via Larga 7 Pavia — Libreria S. Paolo — via Menocchio 8 Varese — Libreria Ambrosiana — galleria Manzoni 3 Varese — Libreria Don Bosco Elledici — via Cesare Battisti 6 Voghera (Pavia) — Libreria Bottazzi — via Cavour 59 MARCHE San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) — Libreria Nuovi Orizzonti — via Montebello 61

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Cristianità n. 352, marzo-giugno 2009 PIEMONTE Biella — Libreria Paoline — via Seminari 9/a Cuneo — Libreria Stella Maris — via Statuto 6 Torino — Libreria Edizioni Paoline — via Consolata 1 bis Tortona (Alessandria) — Cartolibreria E. Balbi — corso Montebello 45 PUGLIA Lecce — Libreria Edizioni Paoline — via S. Lazzaro 19 Taranto — Paoline Libreria — corso Umberto 76 SICILIA Acireale (Catania) — Libreria Cattolica Veritas — via Genuardi 1 Agrigento — Libreria Edizioni Paoline — via Atenea 143 Caltanissetta — Libreria San Paolo — corso Umberto 125 Catania — Libreria C. Bonaccorso & A. Di Stefano — via Etnea 20/22 Gela (Caltanissetta) — Cartolibreria Miriam — via Cappuccini 26 Messina — Libreria Figlie di S. Paolo — via Garibaldi 59/61 Palermo — Libreria Lombardo-LDC — via Autonomia Siciliana 16/D TOSCANA Massa — Libreria Marzocco Paoline — via S. Sebastiano 2 Pisa — Libreria Edizioni Paoline — via Capponi 6 — Libreria Agape — via Sant’Andrea 184 VENETO Padova — Libreria Commerciale Edizioni Paoline — via Barbarigo 6 Verona — Libreria Editrice Salesiana — via Rigaste San Zeno 13

*** ARGENTINA Buenos Aires — Club del Libro Cívico — M. T. de Alvear 1348-Local 147 Buenos Aires — Librería Huemul — Avenida Santa Fe 2237 Villa María (Cordova) — Expolibro — San Martín 85 FRANCIA Parigi — Duquesne Diffusion — 27 avenue Duquesne SPAGNA Barcellona — Librería Balmes — Durán i Bas 11

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Il sito Internet di Alleanza Cattolica — Cristianità è raggiungibile all’indirizzo:

www.alleanzacattolica.org info@alleanzacattolica.org Le edizioni e la rivista Cristianità  il catalogo dei libri disponibili, con la possibilità di ordinarli e di acquistarli on-line  l’indice completo di tutti i numeri di Cristianità  il testo di oltre trecentocinquanta articoli  la versione elettronica integrale dell’ultimo numero di Cristianità, con la possibilità di farne il download gratuito in formato PDF Alleanza Cattolica  la presentazione dell’associazione, lo statuto, le sedi principali  l’annuncio delle attività, con aggiornamento quotidiano  i comunicati stampa  i messaggi dell’agenzia ACNews  documenti e materiali suddivisi per aree tematiche «Voci per un Dizionario del Pensiero Forte»  più di cento «Voci per un ―Dizionario del Pensiero Forte‖», un’iniziativa editoriale dell’IDIS, l’Istituto per la Dottrina e l’Informazione Sociale, di Roma. *** Il sito di Alleanza Cattolica – Cristianità viene aggiornato, di norma, ogni mese. ACList: un servizio, completamente gratuito, che informa regolarmente, tramite posta elettronica, sugli aggiornamenti del sito, e invia i comunicati stampa di Alleanza Cattolica – Cristianità e i messaggi di ACNews. Per iscriversi è sufficiente inviare un messaggio di posta elettronica a info@alleanzacattolica.org, indicando nel subject: «Iscrizione ad ACList».


Indice del numero 352, aprile-giugno 2009:

1

La sconfitta immaginaria. Le elezioni del 6 e 7 giugno 2009

5

La sua Africa. Il magistero di Papa Benedetto XVI sull’Africa e il viaggio in Camerun e in Angola

Massimo Introvigne

Massimo Introvigne

21 Guglielmo Massaja, l’«Abuna Messias» d’Etiopia.

L’epopea di un missionario in Africa, «martire vivo», nel bicentenario della nascita Cristina Siccardi

MAGISTERO EPISCOPALE 41 Direttive per la valutazione del Reiki come terapia alternativa Commissione per la Dottrina della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti 47 Lettera pastorale per la festa del Sacro Cuore di Gesù

2009 in occasione della commemorazione degli eventi del 1809 Mons. A. Kothgasser; Mons. L. Bressan; Mons. M. Scheuer; Mons. K. Golser

IL RESTO DELLA VERITÀ 53 «Fini e l’economia hanno fatto più danni di Noemi». Una ricerca del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, sul voto al PdL, Il Popolo della Libertà, dei cattolici praticanti italiani alle elezioni europee del 2009 IN MEMORIAM 61 Stanley L. Jaki O.S.B. (1924-2009)

grafica: gae@gaecammarata.it

63 LA BUONA BATTAGLIA

Fascicolo chiuso in redazione il 29 giugno 2009 festa dei santi Pietro e Paolo Cristianità - c.p. 185 - I- 29100 Piacenza (conv. in 27/02/2004 n. 46) art. 1, spedizione in a.p. d.l. 353/2003 comma 1, DCB Piacenza


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