Corradini - 1919

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La storia di un’impresa lunga 100 anni

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P R E F A Z I O N E Tre generazioni racchiudono emozioni e sentimenti, ma anche evoluzioni di costume, storia, opportunità. L’uomo aspira a migliorare il suo standard di vita, ma anche a soddisfare bisogni non solo economici. Il segreto del successo e dell’appagamento, sta proprio nel riuscire a conciliare questi aspetti. Qui parliamo di una delle tante vicende umane e professionali che hanno fatto grande l’Italia partendo dalla provincia, alla base delle quali c’è sempre un uomo con idee, prospettive, tenacia, spirito imprenditoriale, un uomo che sa guardare avanti e immaginare un futuro che poi diventa realtà. Una delle tante eccellenze di cui Piacenza va orgogliosa da quasi un secolo.

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aolo Corradini nasce nel 1892.

Piacenza ha circa 40.000 abitanti, insieme al suo territorio porta avanti con una certa brillantezza un’economia basata quasi esclusivamente sull’agricoltura.

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Ma coltiva anche una forte spinta

industriale inglese, aveva portato a

verso la modernità che nel 1908,

una concorrenza sempre più ampia

quando Paolo ha 16 anni, si

e di conseguenza al crollo dei prezzi.

concretizza in qualcosa di oggi

Al centro del “quartiere fieristico”,

impensabile: una grande esposizione

spicca una fontana monumentale,

internazionale, con il patrocinio

dominata da una grandiosa statua

di Sua Maestà che la verrà ad

dello scultore Annibale Monti, che

inaugurare, talmente estesa da fare

rappresenta il lavoro. Un’immagine

concorrenza all’allora imperante

che colpisce il giovane Paolo e gli

Expo parigino. Nascono padiglioni,

rimane impressa per tutta la vita.

uno stadio per calcio, ginnastica

Una vita fatta appunto di lavoro e

ed equitazione, ristoranti, bellissimi

ricerca, che lo ha portato a fondare

saloni, architetture moderne

quella che sarà, fino alla fine

nella loro classicità. Con il contro

degli anni Novanta del secolo XX,

di splendidi concerti e sotto un

un’eccellenza a livello internazionale.

cielo solcato da una mongolfiera,

Le autogru firmate Corradini saranno

espongono i big dell’industria italiana

il frutto di una ricerca continua, ma

e internazionale.

anche l’esaltazione delle qualità

Oltre due mesi di apertura all’insegna

dell’individuo: ogni parte è ideata,

della modernità più spinta.

studiata e progettata come se

L’orgoglio piacentino non è mai

fosse unica, assemblata con cura

stato così forte in tempi moderni,

artigianale. Alla Corradini si lavora

permeato da un’assoluta fiducia nel

in un ambiente quasi familiare, con

progresso, alla ricerca di conquiste

i titolari a fianco di tecnici e operai:

tecniche e con la ferma volontà

insieme alla ricerca della perfezione.

di uscire dalla recessione di fine

Nasce qui un’autentica scuola di

Ottocento, quando la rivoluzione

eccellenza del settore.

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e realtà industriali piacentine all’inizio

del ‘900 sono sporadiche e disarticolate. Ma l’afflato prende vigore e tiene agganciato il territorio alle realtà urbane di quella parte d’Italia che, ancora oggi, costituisce l’ossatura di una nazione unita da pochi decenni, ma che saprà recuperare in buona parte tutta la sua dignità. Le nascenti realtà industriali guardano allo sbocco più immediato e suggerito dalla struttura economica: nascono i primi esempi di meccanizzazione delle colture, che cambiano il mondo dell’agricoltura.

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La forza motrice del vapore prima e quella

agricole, le studia, le assimila, le ripara, le

dei motori a testa calda poi, portano

migliora. Sono gli anni di una formazione

alla repentina evoluzione degli aratri

“sul campo”, nei quali entra in società

polivomere, delle trebbiatrici meccaniche,

con un’altra realtà piacentina. La “Officine

dei “raccattafieni”, delle seminatrici. La forza

Carenzi” produce essenzialmente rimorchi,

muscolare dell’uomo, lascia spazio alle

sui quali sono montate anche le prime

nuove energie industriali.

cisterne. Paolo è fra i primi ad aderire al

Il giovane Paolo non è nato per stare

neonato Consorzio Agrario che, passando

a guardare: vuole essere partecipe di

dalle “Cattedre Ambulanti di Agricoltura”

questa corsa verso il nuovo, è attratto dalla

per arrivare alla Federconsorzi, si afferma

meccanica e dalle sue infinite applicazioni,

come fulcro vitale per l’attività del settore.

ne intravvede le enormi possibilità di

Lo spiccato interesse per la meccanica

progresso. E gli piace toccare con mano.

e per le dinamiche della produzione

Diciottenne (siamo nel 1910) si sposta

industriale, lo portano 27enne (nel 1919) a

per campi e poderi, smonta le macchine

fondare la ”Officine Paolo Corradini”.

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“ Diciottenne si

sposta per campi e poderi [...] Sono gli anni della formazione sul campo

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Esce anche lui, come milioni di italiani, dall’immane massacro della Grande Guerra, che lo ha visto ufficiale di fanteria. La produzione si allarga, ma è sempre riferita all’agricoltura: frangizolle, carri a rimorchio, polivomeri, sempre indirizzati al Consorzio Agrario che si occupa della loro commercializzazione. Le macchine si caratterizzano subito per le doti di resistenza e funzionalità, caratteristiche che da quel momento in poi saranno il marchio distintivo della “Corradini”.

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’uomo è pervicace nei suoi errori,

bravissimo a sostituirsi alle calamità naturali. Lo scoppio della seconda guerra mondiale (che farà il triplo di morti della prima, 60 milioni contro 20) devasta ogni angolo del globo, ma non ferma l’attività dell’ancor giovane officina, che continua la produzione, facendosi trovare pronta alla grande ripartenza. Nel primo dopoguerra, la Corradini può partecipare a pieno titolo all’eccezionale ripresa di un’Italia finita in ginocchio: la città e la sua provincia godono di uno sviluppo senza precedenti nel campo dell’agricoltura e dei trasporti. Le richieste del mercato crescono di pari passo con lo sviluppo industriale ed urbanistico. Paolo resta fedele alla sua vocazione di pioniere della sperimentazione e si inserisce rapidamente, affermandosi ben presto, nel nascente settore della produzione di autogru. Nascono in rapida successione modelli che diventano pietre

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miliari del settore, punti di riferimento

fondatore ricava dalle vicende del conflitto

unanimemente riconosciuti. Nei capannoni

una grande idea: ispirandosi alle torrette

di via Colombo si lavoro su tre turni

girevoli dei mezzi militari, soprattutto

giornalieri: le macchine non si fermano

americani, applica lo stesso principio alle

mai. Si lavora anche per conto terzi (si

autogru: una svolta epocale per tutto il

creano ad esempio gli enormi stampi

settore. Si comincia il modello “Comet� con

in acciaio per la produzione dei piloni

torretta girevole a 360 gradi, capace di una

di illuminazione stradale) e il genio del

portata massima di 8/9 tonnellate.

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“ Nei capannoni

di via Colombo si lavoro su tre turni giornalieri: le macchine non si fermano mai.

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Tutto ideato e realizzato in casa, ogni pezzo

possibilità di intervento.

è prodotto a mano. Solo i motori vengono

Le autogru Corradini diventano

acquistati, principalmente dalla “OM” di

indispensabili nel campo del sollevamento

Brescia: sono quattro cilindri con 53 cavalli

materiali, ad esempio per il montaggio delle

di potenza, gli stessi che equipaggiano il

strutture prefabbricate della RDB (azienda

mitico furgone “Tigrotto”.

leader del laterizio, che vive una stagione

Alla fine degli anni Cinquanta, ecco l’altra

d’oro in ottica ricostruzione) e occupano un

grande innovazione: il braccio fisso lascia

posto di prima fila sulle banchine di tanti

il posto al braccio a traliccio, più leggero e

porti marittimi italiani, per il carico e scarico

facile da montare, in grado di raggiungere

delle merci. L’evoluzione continua: la portata

altezze e prestazioni sempre maggiori,

massima aumenta fino a 70 tonnellate.

sviluppando quindi enormemente le

La “Serie 7” ha un successo enorme.

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“ Nascono in rapida

successione modelli che diventano pietre miliari del settore, punti di riferimento unanimemente riconosciuti.

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“ Le autogru Corradini

diventano indispensabili per il montaggio delle strutture prefabbricate della RDB.

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aolo Corradini muore nel 1964, quan-

do già da sette anni era Cavaliere della Repubblica, e lascia un’azienda in piena espansione. L’eredità è prontamente raccolta dai figli Luigi e Agostina che, con il marito Pierino, sono cresciuti in azienda. Fin da ragazzi hanno affiancato il fondatore nel lavoro di tutti i giorni, ispirandosi al concetto di “casa e bottega”, applicato a una realtà imprenditoriale.

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La seconda generazione capisce

Milano, a quella del Levante di Bari

ben presto i nuovi meccanismi e le

o, più tardi, a quella di Verona,

necessità di un mercato che si è

ma allestisce propri stand a Parigi,

fatto affollatissimo di competitori che

Hannover e Madrid.

arrivano anche dall’estero. La nuova

Nel 1975, la produzione si sposta

sfida si chiama “autogru idraulica” ,

dallo storico stabilimento di

la tecnologia a braccio telescopico

via Colombo a Piacenza, nei

che spazza via tutti gli altri sistemi di

modernissimi e spaziosi capannoni

trasmissione della forza. La Corradini

di Pontenure, dove il fondatore

non solo mantiene la sua forte

aveva già individuato ed acquistato

posizione sul mercato, ma aumenta i

un’area a questo scopo. La

giri del proprio motore e si consolida

produzione decolla: gli addetti sono

grazie alla qualità costruttiva di prodotti

150, la “Serie 8” e la “Serie 9” non

innovativi e di primissima classe. I suoi

fanno che confermare la leadership

prodotti si affermano in Italia e hanno

dell’azienda piacentina. Di lì a pochi

lo stesso distributore di un colosso

anni, nel 1981, fa il suo ingresso in

come “Caterpillar”. Conquistata l’Italia, si

azienda la terza generazione: con

guarda oltreconfine: nasce la “Corradini

Paolo, Maria Giovanna e Annamaria

France”, che commercializza oltre le

Corradini e Francesco Manfroni,

Alpi i prodotti “made in Piacenza” e si

l’espansione continua. Le autogru

occupa anche del mercato spagnolo.

sono ormai lontane parenti di

Le macchine Corradini sbarcano anche

quelle iniziali: nuovi materiali e

nelle numerose colonie francesi e

nuove tecnologie portano a una ben

spagnole: la dimensione dell’azienda è

maggiore carrabilità di mezzi che

decisamente internazionale. Il marchio

hanno sempre più assi con ruote

non è più solo presente alla Fiera di

traenti e sterzanti.

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E’ il momento del terzo passaggio storico:

dotate di comandi per sollevamento e

a Pontenure nasce il concetto di autogru

traslazione.

“all terrain”, cioè capace di muoversi

I riconoscimenti sono assoluti: è una

autonomamente anche sui terreni più

gru “Corradini” a calare in acqua per la

accidentati, all’interno di cantieri fino

prima volta “Azzurra”, la barca italiana

ad allora impraticabili senza interventi

che nel 1983 inizia la sfida alla Coppa

speciali e costosi. L’immagine della svolta

America di vela, toglie il sonno a

è il modello “EU840TI”, che si avvale

milioni di italiani e fa di Cino Ricci un

anche di una doppia cabina entrambe

personaggio popolarissimo.

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a globalizzazione degli anni Ottanta,

il sorgere di colossi soprattutto statunitensi e tedeschi, assesta un duro colpo alle aziende del settore. I cugini Paolo e Francesco sanno intuire il momento e decidono di cedere l’azienda.

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Continuano però a sentire forte

già entrato nella nostra storia, dove in

l’impulso imprenditoriale, che fa parte

pochi anni sorge il primo quartiere: circa

del loro Dna, e nel 1990 avviano una

150 fra appartamenti e villette, in un

nuova attività nel Real Estate. Si passa

contesto abitativo che mette in primo

dall’acciaio al mattone, ma sempre nella

piano non solo la qualità costruttiva,

logica di costruire.

ma anche la qualità della vita. E nasce

E non è una scelta fatta a caso: in

subito un modo di operare particolare:

fabbrica, e non solo, hanno sempre

il General Contractor. L’acquirente è

respirato l’aria della calce, si sono

seguito passo dopo passo, a cominciare

mossi fra montagne di mattoni, hanno

dalla scelta di materiali e rifiniture, e la

assistito passo dopo passo al sorgere

realizzazione è affidata attraverso sub-

del nuovo stabilimento Corradini. Il

appalti. Muratori, elettricisti, idraulici,

loro rapporto con il mondo dell’edilizia

mobilieri, piastrellisti: il pacchetto è

è quindi molto stretto e non si forma

completo. Così come l’assistenza post-

all’improvviso.

vendita che si protrae nel tempo e

L’obiettivo (che sarà ampiamente

ha il solo scopo di soddisfare tutte le

raggiunto in venticinque anni di attività)

richieste. Cura maniacale dei particolari

è quello di trasferire le logiche di

di progettazione e realizzazione,

un’azienda vincente ad un’altra azienda

nella ricerca della qualità attraverso

altrettanto vincente, anche se in un

metodologie costruttive e soluzioni

ambito diverso. Le realizzazioni sono

innovative ed ecosostenibili: i due

rapide: lottizzazione di aree, creazione di

imprenditori si muovono in questo

veri e propri quartieri, con unità abitative

solco preciso e irrinunciabile e

di vario genere, strade, parcheggi, aree

ampliano l’attività negli interventi di

verdi. Si parte da Pontenure, centro a

ristrutturazione di immobili che si

pochi chilometri dal capoluogo che è

trasferiscono anche alla città.

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I confini si allargano, nel contesto di una crescita costante che corre veloce: non solo vendita ma anche locazione, non solo Piacenza e provincia, ma anche interventi importanti in una zona di prestigio come la Versilia in Toscana. Paolo e Francesco conoscono la zona fin dall’infanzia e qui individuano gli interventi. Prima gli appartamenti, poi le ville, fino alla completa ristrutturazione di attici di lusso, con vista direttamente sul mare. E tutto funziona alla grande: azienda con struttura snella, collaboratori fidati e in grado di soddisfare ogni esigenza.

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Ăˆ un altro successo imprenditoriale, mentre una nuova generazione sta giĂ bussando alla porta, per dare vita ad altri cent’anni di imprenditoria illuminata.

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Informazioni varie es. redazione testi, anno di stampa, etc.

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