CRISTINA BRUZZI
design degli interni | interior design
All’interno di questo portfolio sono presentati alcuni progetti, prodotti e concept sviluppati negli ultimi cinque anni. I lavori selezionati e brevemente illustrati sono una sintesi delle attivita’ progettuali e di ricerca svolte presso il Politecnico di Milano, concorsi ed altre esperienze personali.
In this porfolio you will find a small collection of some of my works during the last five years. These works represent the project and research activities carried out at Politecnico di Milano, contests and personal experiences.
Editore | Cristina Bruzzi Stampato | Milano Prima Edizione | Maggio 2011
INDICE | INDEX
1
ELABORATO DI LAUREA MAGISTRALE SMAC | Studio Museo Achille Castiglioni
3
PROGETTI SVILUPPATI NEL CONTESTO UNIVERSITARIO Allestimenti 2
3
4
5
6
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8
TextilEAT Allestimento mostra sulle fibre naturali
16
LET’S SHARE Riqualifica di un cinema di città
22
TOUCH & TURN Corner - showroom Runtal
28
Exploding the LINE Exhibition space in Milan
32
MAYA Event Allestimento dedicata alla cultura Maya
35
Light Control Controllo dati fotometrici
36
B In Touch Concorso “Colorsdesigner”
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PROGETTI SVILUPPATI NEL CONTESTO UNIVERSITARIO Progettazione 9
10
GiroPharma Parafarmacia per il Giro d’Italia
42
FRUITABLE Costa Juice Bar
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INDICE | INDEX
11
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Time-sharing room Cabina Costa
48
YU Hotel Concept Hotel
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BBQyou Un barbecue per il territorio trentino
52
ELETTROOM Design primario
54
La casa del colore Colori a Burano
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PROGETTI SVILUPPATI NEL CONTESTO UNIVERSITARIO Comunicazione 16
Carosello del Design Pubblicità in libertà
58
PROGETTI IN CORSO 17
Looking for ACHILLE CASTIGLIONI Nuova applicazione per smartphone
62
CHI SONO Sono nata il 20 settembre 1986 a Piacenza. Ho da poco conseguito la Laurea Magistrale in Design degli Interni (Interior Design) presso il Politecnico di Milano con risultati soddisfacenti (109/110) e nel corso degli studi ho approfondito l’ambito del Design partecipando, anche attivamente, a Mostre ed Eventi quale il Salone del Mobile a Milano. Il mio interesse verso il Design, in particolar modo quello Italiano, è nato dapprima come un “gioco”, un soddisfacimento di una pura “curiosità” attraverso la lettura di riviste o inserti di quotidiani; successivamente si è, invece, rivelata una vera e propria passione. Sono assolutamente convinta che sia estremamente affascinante seguire l’evoluzione, dalla creazione di un semplice schizzo alla relativa prototipazione, di un elemento d’arredo o di un allestimento. Mi ritengo una persona dinamica ed orientata agli obiettivi, flessibile e con una forte predisposizione al team-working.
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SMAC | Studio Museo Achille Castiglioni Un nuovo sistema di fruizione per un’emergente realtà culturale Tesi di Laurea Magistrale | Interior Design | Scuola del Design | Politecnico di Milano | A.a. 2009/2010
Gli Studi-Museo sono realtà complesse caratterizzate da collezioni materiali e collezioni immateriali difficilmente rintracciabili in altri spazi museali tradizionali. Finalità primaria di questo lavoro è stata la valorizzazione di tali collezioni, coinvolgendo e sensibilizzando il pubblico anche fuori dagli spazi espositivi canonici. Soggetto principale di questo progetto è stato lo Studio Museo Achille Castiglioni, situato in P.za Castello, 27 a Milano. Achille Castiglioni fu un maestro del design italiano, tuttora riconosciuto a livello internazionale; ottenne ben 7 premi
“Compasso d’Oro” dal ‘55 al ‘79. Fino alla sua morte, il 2 dicembre 2002, continuò ad occuparsi di moltissimi progetti contemporaneamente, senza mai smettere di creare oggetti geniali, molti dei quali in produzione da decenni ed esposti nei più importanti musei del mondo. In queste stanze sono conservati beni culturali della storia del design con tutte le possibili varianti dei materiali (oggetti, prototipi, componenti, disegni, fotografie, cataloghi, pubblicità e video), ossia la componente “fisica” ed “oggettiva” del patrimonio, e tracce di
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quotidianità creativa caratterizzanti un determinato periodo storico (dagli anni ‘60 alla fine degli anni ‘90), componente “astratta” ma di fondamentale valore. Per poter rivelare al pubblico l’intero patrimonio, a prescindere da tutte le infrastrutture fisiche, dai vincoli di spazio e di tempo, si è elaborata un’innovativa modalità di fruizione basata sull’utilizzo delle moderne tecnologie digitali (ICT). Per questo luogo, oltre al ruolo della “memoria”, è considerato di fondamentale importanza quello del “racconto” ed è proprio il racconto, anzi più racconti che si intrecciano a vicenda, la chiave del progetto.
Si sono elaborate cinque trame per cinque percorsi differenti, ciascuna delle quali, dopo un’introduzione generale, si sofferma in modo dettagliato su di un particolare aspetto proprio dell’architetto, dello studio e di alcuni degli oggetti in esso contenuti. Il visitatore può quindi scegliere liberamente il contenuto che ritiene più interessante approfondire, collegandosi al sito web dello studio-museo e scaricando una semplice applicazione sul proprio device o, in alternativa, direttamente all’interno dello studio grazie a device messi a disposizione per il pubblico.
INTERRUTTORE ROMPI-TRATTA FRUTTIERA SCOLATOIO IPOTENUSA
Allestimento dello Studio-Museo Achille Castiglioni il 18.10.2010, P.za Castello, 27, Milano
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SERVOFUMO RADIO
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RIVISITAZIONE SEDIA THONET
ARCO
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Una volta terminata la visita, il visitatore potrà nuovamente connettersi al sito web dello studiomuseo, ricevere approfondimenti e curiosità, pubblicare feedback e condividere le proprie esperienze/conoscenze relative al lavoro dei fratelli Castiglioni con gli altri utenti, creando così un “circolo virtuoso” che collega lo studiomuseo con esperienze personalizzate on-site e on-line.
La possibilità di un’interazione diretta con i vari oggetti (quest’ultimi possono essere visti, utilizzati, ascoltati, ma anche toccati e sfiorati nella loro tridimensionalità) presenti nello studio, è stata introdotta sia per accendere la curiosità delle persone, innescando un processo di esplorazione, sia per avvicinare gli ospiti alla filosofia da sempre adottata da Achille Castiglioni, nella vita privata così come nell’ambito lavorativo: il divertimento. Gli oggetti protagonisti delle differenti storie sono “marcati” da etichette RFID che interagiscono con il device, avviando un flusso di informazioni, anche di tipo multimediale (reso possibile dalla digitalizzazione dell’archivio), in modo semplice ed immediato. p
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Per dare visibilità allo Studio-Museo si è inoltre progettato un allestimento itinerante, sia sul territorio urbano milanese (individuando precisi luoghi della città aventi un legame con le cinque narrazioni) sia al di fuori dei confini nazionali (per esempio come presenza ai sempre più numerosi eventi di design). Un allestimento caratterizzato da una copertura pneumatica luminosa, elemento utilizzato per la loro prima installazione temporanea anche dai fratelli Castiglioni nel 1967 per il padiglione Rai.
Una struttura leggera, facile da montare e da smontare, con teli informativi e colonne sonoreluminose in grado di variare, tramite sensori, sia intensità sonora sia intensità luminosa in base ai visitatori all’interno dell’allestimento. Obiettivo del progetto è trasformare una pratica umana consolidata in un’avventura, creare un’esperienza culturale coinvolgente e significativa, che superi il puro assorbimento informativo e che incentivi lo sviluppo di nuove conoscenze, attitudini, interessi e valori.
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SCUOLA
DEL
DESIGN
p ro g et t i s v i l u p p a t i n e l c o n te s to u n i ve r s i t a r i o
| ALLESTIMENTI |
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TextilEAT | Allestimento mostra sulle fibre naturali Alla scoperta delle numerose fibre naturali ricavate da scarti alimentari Laboratorio di Allestimento | Scuola del Design | Politecnico di Milano | A.a. 2008/2009
Il 2009 era stato decretato l’anno internazionale delle fibre naturali in accordo con la FAO. Gli obiettivi dichiarati dell’iniziativa erano aumentare la consapevolezza e stimolare la domanda di fibre naturali, promuovere l’efficienza della sostenibilità ed incoraggiare politiche governative e iniziative di partnership internazionali per affrontare i problemi posti alle imprese che fabbricano questo tipo di fibre naturali.
Negli ultimi anni la crescente attenzione verso l’inquinamento e lo sfruttamento delle risorse naturali ha influenzato anche l’industria del tessile-abbigliamento, favorendo lo sviluppo di un settore specifico dedicato alla ricerca di prodotti e processi eco-sostenobili. Un aspetto fondamentale di questa ricerca è costituito dalle materie prime: accanto alle fibre naturali e biologiche troviamo quelle riciclate e quelle, più innovative, derivate da risorse rinnovabili, come il mais, il latte, il carapace del granchio. Si è così curato un allestimento, negli spazi di Base B e Triennale Bovisa Milano,
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focalizzato su quelle fibre ricavate dagli scarti alimentari attraverso due modalità espositive differenti: la prima più “impattante”, la seconda più “didattica”. Si è cercato di elaborare un percorso in grado di far scoprire al visitatore i nuovi tessuti, totalmente ecologici, ricavati da materiali insoliti. Analizzando in maniera più approfondita la zona interessata dall’intervento, si è deciso di creare un accesso diretto alla mostra dalla stazione ferroviaria Villapizzone ed un accesso indiretto dalla stazione ferroviaria Bovisa Politecnico del Passante Ferroviario di Milano.
Percorso
L’accesso per chi arriva da Bovisa - Politecnico è caratterizzato da alcuni segnali riportanti il logo dell’allestimento: TexilEAT. Il percorso si articola prima all’interno di Triennale Bovisa, successivamente all’esterno con la possibilità di riposarsi al di sotto di una tettoia in bamboo che di giorno, nelle ore più calde, spruzza acqua nebulizzata ed infine all’interno dei suggestivi capannoni di Base B. La visita termina con il raggiungimento del punto d’inizio mostra, vicino a Triennale Bovisa. Seguendo questo percorso i flussi dei visitatori non dovrebbero mischiarsi, evitando così file ed ingorghi.
Localizzazione
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Dettaglio allestimento aereo
Espositori
Pianta
Sezione
Tavoli interattivi
Esploso Espositori
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Allestimento temporaneo
Modello
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Allestimento esterno
Visione esterno diurna
Visione esterno notturna
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LET’S SHARE | Riqualifica di un cinema di città Un futuro possibile per il Cinema Maestoso in C.so Lodi a Milano Laboratorio di Allestimento | Scuola del Design | Politecnico di Milano | A.a. 2008/2009
Nel dopoguerra e negli anni Cinquanta, Milano era, proporzionalmente alla sua popolazione, la città più cinefila d’ Europa, con 142 cinema per un totale di 146 mila posti a sedere. Milano contribuiva per il 10 per cento agli introiti annuali dei film proiettati in tutt’ Italia. Oggi purtroppo se ne contano solamente 20, nei quali sono concentrati ben 91 schermi (1/3 di questi si trovano nelle zone di Certosa e di Bicocca). Il processo di marginalizzazione dei cinema, con la nascita in periferia delle grandi multisale e la conseguente morte per consunzione delle
monosale nelle zone centrali delle città, è uno di quegli eventi che ci appaiono ineluttabili e incontrovertibili ma ha anche tutte le caratteristiche di un vero e proprio crimine culturale. A scomparire sono spesso luoghi storici e carichi di memoria che rischiano di tramutarsi in luoghi abbandonati a se stessi e, molto spesso, punti di ritrovo per la criminalità. La trasformazione di questi spazi in spazi dedicati all’attività commerciale è una pratica ormai largamente utilizzata nella fascia definibile come “prima periferia”.
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L’edificio preso in considerzione per il nostro intervento è il Cinema Maestoso, situato in Corso Lodi, 38 (Zona 4). Da anni dismesso, l’insegna precisa “chiuso per lavori”, il Cinema Maestoso ha una superficie di circa 3000 mq. Il Cinema Maestoso è situato a pochi passi dall’uscita della metropolitana milanese M3 (stazione di Lodi T.I.B.B.) e alla fermata del filobus 92.
Pianta e sezioni
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Pianta piano terra
Pianta primo piano
Pianta secondo piano
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Il Cinema Maestoso, ex Cinema Italia, è sorto sulle rovine del cascinale “Portascia” lungo Corso Lodi, 39 (ex Corso 28 Ottobre). Si è potuto affermare che si tratta di un’architettura razionalista dalla data di realizzazione ed osservando come è stata trattata la facciata, l’attenzione data alle alle aperture, la loro forma ed il loro allineamento. Riconoscendo quindi la valenza architettonica dell’edificio, il nostro intervento consisterà nell’introduzione di elementi che trasformeranno gli ambienti interni mantenendo comunque il carattere di “intratenimento” e di “avanguardia tecnologica” che erano presumibilmente alla base della progettazione originaria. L’intero progetto si basa sulla consapevolezza della forza di internet, e della rete in generale, di creare connessioni tra persone e di consentire scambi di materiale in modo facile e veloce. Il passaggio dalle connessioni tramite cavo ad altre connessioni senza cavo (Wi-Fi) ha segnato una vera e propria evoluzione.
Obiettivi: - Riqualifica di un’area di Milano priva di identità ed in uno stato di abbandono. - Creazione di uno spazio per la collettività. - Ristrutturazione di un cinema dismesso. - Valorizzazione della condivisione delle esperienze. - Conoscenza del mondo attraverso il viaggio.
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Sezione carroponte
Dettaglio parapetto
Pianta carroponte
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TOUCH & TURN | Corner - showroom Runtal Presentazione dei prodotti Runtal in uno spazio ridotto Workshop aziendale | Scuola del Design | Politecnico di Milano | A.a. 2007/2008
L’azienda runtal Italia fa parte del Gruppo Zehnder, che immette ogni anno sul mercato mondiale 900.000 corpi scaldanti tutti certificati ISO 9001/9002 e testati in conformità alle vigenti normative europee. La runtal Italia viene fondata nel 1984 da Pierangelo Monzani per offrire nuove soluzioni, ovvero radiatori particolari che non esistevano in Italia: da subito diventa un punto di riferimento, segnando la storia del settore. Oltre l’ampia gamma di caloriferi su misura, runtal ha lanciato sul mercato italiano lo scaldasalviette, un’invenzione che ha creato una moda in continua evoluzione.
Progettazione di un “CORNER - SHOWROOM” i cui protagonisti sono: un angolo, i 5 sensi, i prodotti d’arredo della collezione Runtal. I vincoli progettuali posti dall’azienda sono stati illustrati nelle dimensioni dei prodotti e degli spazi proposti (solo due pareti, di cui una fissa e l’altra variabile in geometria, dimensioni e angolatura). Osservando i modelli “Puzzle” e “Stecca”, l’attenzione si è focalizzata sull’azione, intrapresa da Runtal, di stravolgere le proprie creazioni proponendo più varianti materiche a ciascuno dei suoi prodotti.
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La proposta, successivamente sviluppata, ha una forte componente ludica; il “gioco” e la volontà di informare i clienti sui prodotti Runtal si sono combinati e hanno portato alla progettazione di una “parete-cruciverba”. Questo “cruciverba” è composto da caselle con nomi dei prodotti dell’azienda e da caselle nere al di sopra delle quali sono applicati pezzi di radiatori della linea Runtal da guardare, toccare e conoscere grazie alla semplice scheda informativa posta a fianco. L’obiettivo è quello di
creare un corner autoesplicativo che combini il gioco all’informazione. Essendo un corner temporaneo, si sono valutati attentamente anche i materiali con il quale realizzare l’allestimento in modo tale da conciliare economicità ed alto impatto comunicativo. Il pavimento, infine, è composto da una membrana gommosa ricoperta da tessere di legno colorato che rende leggermente instabile la postura degli ipotetici clienti.
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Giochi di contrasti, giochi di equilibrio, giocare per sapere, risolvere lo schema e... scoprire!
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Exploding the LINE | Exhibition space in Milan La Grafica milanese vera protagonista di un spazio espositivo Workshop MilLAB | Scuola del Design | Politecnico di Milano | A.a. 2008/2009
A pochi giorni dalla designazione di Milano ad ospitare l’edizione 2015 dell’Esposizione universale (Expo), si è partecipato ad un workshop, in collaborazione con MiLAB. L’Expo è un’Esposizione Universale di natura non commerciale (non è dunque una fiera), organizzata dalla nazione che ha vinto una gara di candidatura e prevede la partecipazione di altre nazioni invitate tramite canali diplomatici dal Paese ospitante. L’obiettivo di questo workshop è riflettere sulle eccellenze milanesi e sulle loro differenti modalità espositive.
Workshop in lingua inglese avente come scopo quello di progettare corner informativi delle eccellenze milanesi in riferimento all’Expo 2015 che avrà luogo proprio a Milano. Tema di questo corner è la “grafica” esistente in Milano a partire dalla grafica della Metropolitana studiata da Bob Noorda, fino ad arrivare alle varie campagne pubblicitarie di Oliviero Toscani per Benetton. Elemento caratterizzante lo spazio è una linea rossa all’interno della quale l’utente può trovare informazioni (oggetti, immagini e/o video) riguardanti un particolare “elemento grafico”.
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Scoprire, esplorare, essere curiosi... come diceva il noto architetto e designer milanese Achille Castiglioni: “se non siete curiosi, lasciate perdere!”. E’ questa la chiave grazie alla quale comprendere l’installazione. Raramente gli aspetti grafici che caratterizzano le nostre città vengono osservati, analizzati e compresi nel giusto modo: è necessario rallentare, provare a capire cosa l’artista abbia voluto dire al pubblico, andare “dentro” al semplice segno grafico.
English version: Graphic innovation exposition,takes its concept thinking about the most simple and essential form of graphic: the line. Thinking about metro and “line” innovation, line could be seen like something universal going throught the city and creating a net of connection among different and little realities.
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MAYA Event | Allestimento dedicata alla cultura Maya Riscoprire una delle culture più importanti amer-indiane Laboratorio di computer grafica | Scuola del Design | Politecnico di Milano | A.a. 2006/2007 Allestimento dedicato alla cultura Maya, considerata la più importante cultura amerindiana. Uno dei numerosi limiti imposti dalla committenza riguardava lo spazio espositivo che non poteva subire importanti modifiche. Nelle fasi iniziali, si è lavorato massicciamente con render in 3D e particolare attenzione è stata rivolta al calcolo della radiosity attraverso l’utilizzo del sw Lightscape. I reperti esposti variano per tipologia e per dimensione; sono presenti numerose stele
in quanto quella dei Maya è l’unica civiltà precolombiana che abbia lasciato estese iscrizioni. Si è inoltre studiato nello specifico una modalità di esposizione idonea per parte del Popol Vuh, letteralmente collezione di foglie scritte, cioè una raccolta di documenti scritti scoperta agli inizi del 700 da un frate domenicano; questo si fece consegnare dagli indiani l’originale, lo trascrisse e lo tradusse poi in spagnolo. Rarissima testimonianza di tale popolazione.
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Light Control | Controllo dati fotometrici Riscoprire una delle culture più importanti amer-indiane Laboratorio di computer grafica | Scuola del Design | Politecnico di Milano | A.a. 2006/2007 Realizzazione di un modello 3D di un interno come esercitazione sul rispetto delle normative per l’illuminazione negli interni. Il padiglione, soggetto di questo lavoro, è stato inizialmente modellato utilizzando il software Alias (modellazione tramite superfici), successivamente è stato trasferito sul software Lightscape (ora integrato in 3dstudiomax). Questo cambio ha permesso di ottenere render fotorealistici di buona qualità, con la possibiltà di avere un’eccellente gestione dati: materiali,
superfici, sorgenti di illuminazione e dati fotometrici. La gestione di questi ultimi è di fondamentale importanza specialmente in ambito culturale/ museale, in quanto l’eccessiva o l’insufficiente esposizione luminosa di un oggetto può comportare numerosi problemi sia all’opera sia al visitatore.
B In Touch
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B In Touch | Concorso “Colorsdesigner” Nuovo retail concept per un noto brand d’abbigliamento Partecipazione concorso | Scuola del Design | Politecnico di Milano | A.a. 2007/2008 Concorso “ColorsDesigner” sullo sviluppo di nuovi retail concept per stores di una nota marca di abbigliamento quale Benetton. L’idea che si è voluta sviluppare ha come elemento centrale una serie di camerini interattivi che riconoscono il cliente, suggeriscono abbinamenti e capi personalizzati. All’interno dell’area espositiva inoltre si possono trovare comode postazioni wi-fi in grado di informare la clientela sulle nuove collezioni ed eventi. Due sono gli spazi principali:
- MYSELF... è il tempo di prendersi cura si sè stessi! Uno spazio intimo caratterizzato da una luce dai toni caldi nel quale è possibile rivelare la propria personalità, soddisfare ogni curiosità e ricercare insieme un nuovo stile. - OURSELF... è il tempo di non perder tempo! Uno spazio luminoso, caratterizzato da superfici trasparenti e grigio metallizzate, dove trascorrere una pausa veloce e divertente, acquistare istintivamente ed avere l’occasione di comunicare con la propria tribù.
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SCUOLA
DEL
DESIGN
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| PROGETTAZIONE |
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GiroPharma | Parafarmacia per il Giro d’Italia Parafarmacia per la gara ciclistica più importante d’Italia Laboratorio di Sintesi Finale | Scuola del Design | Politecnico di Milano | A.a. 2007/2008
Negli ultimi anni il comparto farmaceutico e parafarmaceutico è stato interessato da importanti e radicali cambiamenti dettati soprattutto dalla nuova normativa del Decreto Bersani. Analizzando un campione selezionato di farmacie e parafarmacie nella provincia di Lodi, Milano e Bergamo si è cercato di comprendere com’è la situazione attuale attraverso un’analisi prima teorica e poi partecipata. Esaminando ogni singolo dettaglio da più punti di vista (dalla figura del farmacista, del cliente, dal servizio farmacia e parafarmacia in sé e dall’importanza
dell’ambiente) si sono formulate ipotesi al fine di apportare, con l’aiuto del design, significativi miglioramenti. Oggetto di questo studio è la creazione di un’innovativa parafarmacia al servizio del consumatore calata in un insolito e famoso scenario sportivo quale il 91° Giro d’Italia. L’obiettivo è di progettare una struttura ad alto impatto comunicativo che metta al centro le esigenze del consumatore e che nello stesso tempo abbia senso di esistere come “evento” in sé, anche per avvicinare il pubblico sportivo
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a una nuova e positiva concezione del binomio “sport-farmaco”. Elemento caratterizzante tutta la parafarmacia è la forma a “bolla” richiamante la bolla d’ossigeno. Il ciclismo è considerato non solo uno degli sport più popolari del mondo, ma è anche molto utile in quanto aiuta il nostro fisico a prevenire i problemi di carattere circolatorio essendo lo sport aerobico per eccellenza. Strutturalmente, perciò, la parafarmacia è realizzata come una grande cupola trasparente al cui interno i clienti possono trovare, oltre
ai tradizionali farmaci da banco, consigli riguardanti i farmaci da utilizzare ed un primo pronto soccorso nel quale chiunque può essere medicato per piccole ferite o piccoli traumi. Posizionata nelle città di arrivo di ciascuna tappa, questa rientra nella categoria delle architetture temporanee-portatili o passeggere cioè quelle architetture che possono essere trasportate e che, come in questo caso, possono apparire, scomparire e apparire identica in un altro luogo.
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Tale progetto di parafarmacia associata al 91° Giro d’Italia e nominato “GiroPharma” risponde in modo esaustivo alle esigenze di trasportabilità, di facilità montaggio e smontaggio della struttura e, non per ultimo, è caratterizzato da un forte impatto comunicativo. Attraverso l’utilizzo di una struttura adattabile alle diverse condizioni atmosferiche, alle varie tipologie di terreno e grazie all’uso di elementi facili da assemblare (costituiti da materiali resistenti agli urti) si è cercato di realizzare un vero e proprio evento non fine a se stesso, ma avente il chiaro obiettivo di essere da supporto a tutti i cicloamatori che con grande passione seguono il ciclismo e, in modo particolare, questa importante gara. E’ da sottolineare un importante cambiamento di tendenza: all’idea ormai “antica” che sia l’utente a doversi recare in farmacia per soddisfare un suo preciso bisogno, si va sempre di più affermando l’idea che debba essere la parafarmacia a rendersi visibile e ad aprirsi verso ogni possibile ed ipotetico cliente, proponendo una vera e propria “esperienza” da ricordare.
GiroPharma
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Object of this study is the creation of an innovative pharmacy to the service of the consumer and descent in an unusual and famous sport scene such as the “91° Giro d’Italia”. The objective is to plan a structure with a high communicative impact that puts in the center the
requirements of the consumer and that, at the same time, has sense to exist in itself like “event”, also in order to approach the public sportsman to a new and positive conception of the binomial “sport-drug”.
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FRUITABLE | Costa Juice Bar Progetto di un juice bar su una nave da crociera della flotta italiana Costa Laboratorio di progettazione d’interni | Scuola del Design | Politecnico di Milano | A.a. 2008/2009
Con l’avvento del trasporto aereo, le navi di grandi dimensioni si trasformano da mezzi di trasporto (transatlantici) a navi da crociera. Quest’ultime hanno lo scopo di diventare la prima destinazione della vacanza offrendo ai passeggeri/clienti luoghi di grande fascino, realizzati pensando a tutti i possibili comfort. La nave Costa Magica appartiene alla flotta Costa; Costa è la compagnia di crociere più grande d’Europa, leader in Italia e in Europa. Su tale nave sono già presenti 4 ristoranti e
11 bar, compreso un Cognac & Cigar Bar. Analizzando in dettaglio tutti gli esercizi legati alla ristorazione proposte da Costa, si è deciso di progettare un “Juice bar”. Il servizio che si vuole offrire è destinato a tutta la clientela prevista sulla nave e consiste in una nuova modalità per consumare del cibo, fresco e salutare, non solo seduti al bancone del bar o su tavolini, bensì anche in piscina.Il bancone di questo “juice bar” avra’ quindi un doppio affaccio: sul ponte n°9 e direttamente sulle due vasche idromassaggio poste dietro la piscina
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principale. Si è scelto di collocare inoltre postazioni dotate di comode sedute, portabicchieri ed ombrellone che possono contenere un numero variabile di persone (dalle 2 alle 7). Elemento caratterizzante l’area e’ una struttura di alluminio a cui viene agganciato un sistema di parasoli in tessuto, a forma circolare.
Il sistema di parasole è composto da dischi, con una scocca di alluminio e tessuto di lino come rivestimento; ciascun elemento è dotato di un sistema autonomo di auto-orientamento a seconda dell’inclinazione dei raggi solari e del vento. All’interno dei pilastri che sorreggono l’interna copertura sono statidisposti dei tubi per acqua nebulizzata.
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Fruitabl Fruitabl
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Time-sharing room | Cabina Costa Un’innovativa cabina passeggeri per una nave da crociera Costa Laboratorio di progettazione d’interni | Scuola del Design | Politecnico di Milano | A.a. 2008/2009 Riprogettazione di una cabina passeggeri per Costa Magica, una delle navi da crociera di Costa Crocere, leader nel settore in Italia. Con l’avvento del trasporto aereo, le navi di grandi dimensioni si trasformano da mezzi di trasporto (transatlantici) a navi da crociera. Quest’ultime hanno lo scopo di diventare la prima destinazione della vacanza offrendo ai passeggeri-clienti luoghi di grande fascino, realizzati pensando a tutti i possibili comfort. Si è deciso di prendere in considerazione la cabina destinata al gruppo di otto
persone in quanto gli spazi sono molto più stretti e ciò può portare ad interessanti soluzioni progettuali. Il target di riferimento è costituito da giovani/adulti dai 20 ai 35 anni, studenti o lavoratori ancora non professionisti, che amano divertirsi e condividere con amici nuove esperienze. L’organizzazione di tutta la cabina ruota attorno all’elemento centrale armadio/seduta. Quest’ultimo è un blocco polifunzionale: con semplici gesti infatti può essere armadiatura, divano, parete separatoria o parete attrezzata.
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1. Fase Privacy
2. Fase Evoluzione
3. Fase Comunicazione
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YU Hotel | Concept Hotel Il palazzo degli Uffici Comunali trasformato in un nuovo concept hotel Laboratorio di metaprogetto | Scuola del Design | Politecnico di Milano | A.a. 2006/2007 Trasformazione di attuali edifici presenti a Milano in Hotel differenti per committente, clientela, servizi offerti ed immagine coordinata. In questo specifico lavoro si e’ studiato l’edificio adibito a sede degli Uffici Comunali in Via Larga. Grazie alla sua posizione nel cuore economico e commerciale di Milano si e’ progettato un Hotel focalizzato sul benessere e sul relax degli ipotetici clienti, in collaborazione con due note aziende quali Culti e Erco. Quest’ultime intervengono all’interno del progetto in modo complementare: se
a prima si focalizza sul benessere mettendo a disposizione numerosi trattamenti rilassanti e rigeneranti per il corpo e una vasta gamma di prodotti specifici, la seconda offre apparecchi luminosi e luci specifiche. Il cliente può caratterizzare l’ambiente camera con fragranze, musiche e luci colorate diverse in modo tale da ricreare un personale spazio di relax. La testata del letto infatti è dotata di particolari dispositivi per la gestione ed il controllo di tutte queste componenti.
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BBQyou | Un barbecue per il territorio trentino Il porfido del trentino: un nuovo rivestimento per esterni Workshop di progetto “In&Out Stone” | Scuola del Design | Politecnico di Milano | A.a. 2009/2010 Il progetto BBQyou intende affrontare l’utilizzo della pietra porfido nell’ambito della preparazione del cibo, collegandosi così al tema della convivialità. Il concept verte sulla progettazione di uno spazio barbecue il cui elemento principale è costituito da una parete verticale attrezzata. Il porfido, utilizzato come rivestimento, in quanto ottimo materiale per uso esterno, è stato scelto per la realizzazione di lastre modulari per il rivestimento della parete, personalizzabili dall’utente, e variabili in base ai diversi elementi montati su di esse: contenitori,
mensole, portaoggetti, in funzione di tutto ciò che serve per il barbecue. E’ prevista la possibilità di aggiungere al sistema un piano orizzontale con doppia funzione: piano cottura, grazie alla presenza della pietra ollare e del porfido, e tavolo per sei persone. L’utente può disporre delle piante aromatiche, indispensabili alla cottura, negli appositi vasi alla base del sistema, e utilizzare lo spazio anche nelle ore serali grazie alla presenza di luci fluorescenti nelle scanalature sulla parte superiore della parete.
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ELETTROOM | Design primario Design primario applicato ad un’aula universitaria Corso di Design primario | Scuola del Design | Politecnico di Milano | A.a. 2007/2008 Progettazione di un’aula universitaria sotto un profilo prettamente “primario”. Per design primario si intende la ricerca di una nuova progettualità che ha come scopo la capacità di far ritrovare all’uomo anche nella metropoli luoghi magici. Il Design Primario riprende un tema progettuale del design degli interni degli anni Settanta che concepisce lo spazio e l’ambiente artificiale come matrice degli scambi relazionali tra il soggetto e il mondo che lo circonda.
Si sono utilizzati nell’aula dei vetri elettrocromici al fine di apportare negli studenti-utenti un benessere visivo-mentale in grado di migliorare l’apprendimento. I vetri elettrocromici, insieme al vetro fotocromico ed al vetro fotosensibile, sono i più promettenti tra i materiali trasparenti a trasmissione variabile e combinano la tecnologia fotovoltaica con l’effetto elettrocromico del biossido di titanio.
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La casa del colore | Colori a Burano Riprogettazione interna di un edificio storico a Burano Laboratorio di Design degli Interni I | Scuola del Design | Politecnico di Milano | A.a. 2007/2008 Riprogettazione interna di un piccolo edificio storico a Burano, nella laguna veneziana (Via San Martino Sinistra, 798). Tema di tutto il lavoro è stato il “Colore” in riferimento sia al contesto entro il quale questo edificio si colloca (Burano è famosa per le sue tipiche case vivacemente colorate), sia al tipo di committenza. I colori di Burano sono sgargianti sugli esterni delle case, ma spesso anche sulle porte e sulle imposte. Non vi è alcun limite alla tonalità del colore, a condizione che essa sia
uniforme. La committenza chiedeva esplicitamente che la casa diventasse un vero e proprio “quadro” anche negli spazi interni. Risultato: la composizione di piani, pareti e oggetti colorati sono i protagonisti assoluti degli interni seppur minimi. Si è cercato di creare ambienti confortevoli malgrado gli spazi davvero ridotti, adottando piccoli stratagemmi progettuali come ad esempio l’inserimento di un piccolo soppalco nel sottotetto in grado di accogliere il guardaroba).
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SCUOLA
DEL
DESIGN
p ro g et t i s v i l u p p a t i n e l c o n te s to u n i ve r s i t a r i o
| COMUNICAZIONE |
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Carosello del Design Reinterpretazione di una nota pubblicità in chiave “Design” Corso di Rudimenti di Etica per il Design | Scuola del Design | Politecnico di Milano | A.a. 2009/2010 Design. Un buon design. Un design che al di là del prezzo, del nome, del momento sia davvero in grado di rendere la nostra vita migliore. Il progetto diventa espressione e risultato di un’intera nuova visione del mondo: non risponde al capriccio, ma alla consapevolezza e alla convinzione di poter non solo fornire al mondo uno strumento per svolgere meglio un compito o un’azione, ma qualcosa che possa anche avere delle positive conseguenze sulle nostre abitudini e sul nostro modo di affrontare la quotidianità. Innovazione, la parola
chiave: arrivare a comprendere, risolvere, prevedere domande e bisogni, dando una risposta adeguata. Oggi questa realtà dà potere al volto noto, al cognome famoso, alla firma inconfondibile, lasciando loro spazio e libertà di parola dalle pagine dei giornali e dagli schermi delle televisioni. La pubblicità è diventata veicolo di idee, modi di vivere e di pensare: è breve, di impatto, riesce a convincere e a catturare l’attenzione e per questo è diventata il mezzo di comunicazione più utilizzato e sfruttato della nostra epoca.
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PROGETTI IN CORSO progetti sviluppati fuori dal contesto universitario
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Looking for ACHILLE CASTIGLIONI Applicazione per smartphone in grado di svelare i contributi di A. Castiglioni Progetto autonomo presentato per il Salone del Mobile 2011 a Milano | 2011 Dalla collaborazione tra il Dipartimento Indaco del Politecnico di Milano e lo Studio Museo Achille Castiglioni nasce “Looking for Achille Castiglioni”, un’applicazione mobile che permette di scoprire i progetti di Achille Castiglioni nella città di Milano. La piattaforma 7scenes è la base su cui si sviluppa una narrazione per conoscere gli interventi progettuali dell’architetto per la sua città. Il progetto pilota si propone di sperimentare le potenzialità della tecnologia mobile per riscoprire allestimenti, architetture ed interventi di design nel luogo esatto in cui si trovavano
ed approfondire la conoscenza dell’attività di Achille Castiglioni. Uno smartphone (cellulare di ultima generazione con GPS attivo) ti guida verso i punti d’interesse e ti propone contenuti multimediali, fotografie, video e testi dell’Archivio Castiglioni, valorizzando una collezione tanto preziosa quanto poco fruibile. L’Archivio Castiglioni, custodito all’interno dello Studio Museo Achille Castiglioni, è stato riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali, archivio storico di interesse culturale nell’agosto del 2004.
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Numerosi progetti sono stati elaborati in team: Federica Basilico, Claudia Benedetti, Anna Chiara Clapis, Sara Carlini, Marco Bove, Alice Nogues, Giulia Pessina, Marina Alessi e Petra Grigoletti.