ICONE SACRE: I 20 MISTERI DEL ROSARIO Per mano di Cristina Capella www.mirabileydio.it Sacro Monte di Varese 2012
L’Annunciazione dell’Angelo a Maria
La festa dell’Annunciazione risale al VI secolo ed è una festa essenzialmente Cristologica, nella quale i testi liturgici della Chiesa d’Oriente ravvisano l’inizio del Mistero della Salvezza , svelato alla Madre di Dio dall’Arcangelo Gabriele.
“Questo giorno è l’inizio della
nostra salvezza e la manifestazione del Mistero eterno. Il Figlio di Dio diventa figlio della Vergine e Gabriele annuncia la grazia. Perciò anche noi insieme a lui gridiamo alla Madre di Dio: Salve o piena di grazia, il Signore è con te”. (inno bizantino)
Il parallelo tra il vecchio e il nuovo Adamo è suggerito dalla stessa data del 25 marzo, equinozio di primavera e primo giorno secondo la tradizione, della creazione del mondo. Nella nuova opera della creazione Maria, salvezza dell'umanità, è la nuova Eva, unita al nuovo Adamo.
“La terra si unisce al cielo, Adamo è rinnovato, Eva è liberata dalla prima tristezza e la tenda della natura, fatta a nostra somiglianza per la deificazione di natura assunta si trasforma in tempio di Dio."
L'arcangelo con la mano tesa saluta alla greca e con l'altra regge il sottile bastone (merillo) insegna della sua dignità. Il suo gesto indica il Padre che dall'alto dei Cieli lascia piovere sulla Vergine il raggio trinitario, nel cui rigonfiamento è visibile la colomba dello Spirito Santo.
La Vergine ha in mano una matassa di porpora con la quale, secondo gli Apocrifi, stava tessendo il velo del Tempio, immagine del corpo di Gesù che in lei si incarna. “Attraverso di Te la Salvezza! Cristo ,nostro Dio assumendo la nostra natura, a Dio ci ha condotti. Supplicalo tu di salvare le nostre anime.” (Andrea di Creta)
La Visitazione di Maria ad Elisabetta
La festa liturgica della Visitazione è stata istituita nella Chiesa latina nel XIV secolo, mentre non c’è nella liturgia bizantina, la quale però ricorda l’episodio nell’inno Acatisto e nei suoi relativi cicli iconografici. Le più antiche raffigurazioni risalgono al VI secolo, si tratta di affreschi, mosaici e raramente di icone su tavola.
Accolto Dio nel grembo, la Vergine corse verso
Gli edifici uniti da un drappo rosso indicano che siamo in un interno, sotto lo sguardo misericordioso di Dio
Elisabetta e il figlio di costei riconobbe subito
Nell’abbraccio delle due donne, Maria e riconoscibile dalmaforion porpora , dalle tre stelle che ornano la fronte e le spalle (simbolo della verginita :prima ,durante e dopo il parto) e dall’iscrizione MP OY (Madre di Dio).
Con la mano destra indica nel grembo di Elisabetta il Precursore Giovanni che esulta per la presenza del Signore: e il primo riconoscimento della maternita divina di Maria
il suo saluto e gioì e con balzi, quasi cantici, esclamava alla Madre di Dio: Gioisci, virgulto di pianta che non si dissecca; Gioisci, possesso di un frutto che non marcisce; Gioisci, perché allevi Colui che con amore nutre gli uomini; Gioisci, perché generi Colui che crea la nostra
vita; Gioisci, terreno che produce abbondanza di misericordia; Gioisci, mensa che porti ricchezza di propiziazione; Gioisci, perché fai fiorire il giardino di delizie; Gioisci, perché prepari un rifugio per le anime; Gioisci, profumo che rende gradite le suppliche; Gioisci, propiziatrice di perdono al mondo intero;
Gioisci, compiacenza di Dio verso gli uomini; Gioisci, fiducia degli uomini verso Dio; Gioisci, o Sposa Sempre Vergine! (inno Akathistos V stanza)
La NativitĂ di N.S. GesĂš Cristo
"...Lo avvolse in fasce e lo depose nella mangiatoia" (Lc2,7) Maria volgendo lo sguardo verso l'infinito "serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore" (Lc 2,19),contempla insieme al mistero della nascita del Figlio di Dio, quello della sua Morte: "...Lo calò dalla croce ,lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia..." (Lc23,53)
La mangiatoia è sèpolcro ma anchè prèannuncio dèlla mènsa èucaristica. Le fasce chè avvolgono Gèsu bambino richiamano quèllè funèbri chè trovatè vuotè nèl sèpolcro nè annuncèranno la Risurrèzionè.
Gli angèli, primi tèstimoni dèlla Buona Novèlla dèlla nascita dèl Salvatorè stanno con lè mani vèlatè, in sègno di adorazionè, dinanzi alla Maèsta Divina.
"Il monte del tempio del Signore sarà elevato sulla cima dei monti e sarà più alto dei colli" (Is 2,2)
"Io sono la radice della stirpe di Davide la stella radiosa del mattino"
La grotta similè al drago dèll'Apocalissè pronto a divorarè il Figlio dèlla Donna, aprè uno squarcio nèlla montagna chè con lè suè duè sommita , simbolèggia Cristo(natura umana è divina).
(Ap 22,16)
"Tra due animali sarai riconosciuto"(Ab3,2)
La nubè dall'alto(semisfera) èvoca la prèsènza di Dio. Un fascio di lucè discèndè sullè tènèbrè dèlla grotta, diviso in trè raggi(Unita è Trinita divina) pèr manifèstarsi comè lucè, in Cristo(la stèlla)
Dalla grotta èmèrgono, il buè è l'asino(o cavallo),comè i popoli chè avvicinandosi a Cristo trovano la lucè.
“La gloria del Signore li avvolse di
L'albèrèllo con i trè(Trinita ) rami fruttifèri è ancora Cristo:" Un
luce"(Lc 2,9)
germoglio spunterà dal tronco di Iesse ,un virgulto germoglierà dalle sue radici"(Is 11,1).
Il fondo oro (lucè incrèata) proiètta gli èvènti dèl Natalè dalla sfèra tèrrèna a quèlla cèlèstè dèl Mistèro.
La Presentazione di Gesù
La festa venne introdotta in Occidente nel VII secolo, conosciuta come “Purificazione di Maria”. Per la liturgia bizantina è Hypapantì, cioè la festa dell’ Incontro tra il Cristo ed il popolo in attesa della salvezza, rappresentato da Simeone ed Anna; tra l’Antico e il Nuovo Testamento; tra l’uomo e Dio ed è annoverata tra le feste del Signore.
“Stava già per lasciare questo mondo fallace, Simeone ispirato vegliardo.
Qual pargolo a lui fosti dato, ma in te riconobbe il Signore perfetto e ammirando stupito l’eterna sapienza, esclamò: Alleluia! .” (inno Acatisto, XII)
Al centro, il ciborio con l’altare della Nuova Alleanza sul quale si perpetua il sacrificio del Signore, indicano nell’Eucaristia, il luogo dell’incontro. Il drappo rosso sul tetto mostra la protezione misericordiosa di Dio che tutto copre.
Maria e collocata come lampada davanti all’altare, simbolo del tempio,poiche Ella e iltempio che ha portato il Cristo. E’ in atto di porgere a Simeone il Signore, seduto come su un trono sulle sue braccia. Simeone e in attesa, come il sacerdote nel rito bizantino, di ricevere il Bambino Gesu ; hale mani velate in segno di adorazione.
Cristo benedicente, “Luce per illuminare le genti” porta nella mano sinistra il documento del debito, il chirografo del peccato, quale segno del riscatto per l’umanita . A sinistra Giuseppe che ha in mano le colombe per il riscatto ed assiste silenzioso alla scena.
Chi incontra Cristo la Luce delle genti, puo affermare di aver trovato la pienezza della vita, la salvezza attesa ed esclamare: “Ora lascia o Signore che il tuo servo vada in pace…”
Gesù tra i dottori nel Tempio:
Nella Chiesa ortodossa il mercoledì della IV settimana di Pasqua viene detto mercoledì di mesopentikostis perché segna la metà del pentakostarion, il periodo che dalla Pasqua giunge alla Pentecoste. Gli inni ricordano tale collocazione mentre il tema della festa è quello di Gesù Maestro.
Tropario – Tono 8
A metà della Festa, o Salvatore, disseta l’anima mia assetata, con le acque della pietà, poiché tu stesso hai detto a tutti: Chi ha sete venga a me, e beva. Tu sei la fonte della vita, o Cristo Dio, sia gloria a Te.
L'icona della festa mostra il Fanciullo dodicenne che, dopo essere salito con i genitori a Gerusalemme, vi si trattiene nel tempio a discutere con i dottori della Legge. Gesu e posto al centro dell'icona, assiso tra un semicerchio di anziani che ascoltano la sua parola ed anticipa l’icona della Pentecoste in cui gli Apostoli raccolti in preghiera ricevono lo Spirito Santo.
La figura di dimensione maggiore e lo scranno piu elevato, con uno sgabello per i piedi, mostrano la sua qualita di maestro; Gesu ha la pienezza della saggezza, perche e la Sapienza-Sofia di Dio che ha creato il mondo.
Gli edifici sullo sfondo simboleggiano naturalmente il tempio in cui ha luogo la scena.
Stichirà del Mattutino Fratelli, essendo stati illuminati dalla Resurrezione di Cristo Salvatore, ed avendo raggiunto la metà della festa del Signore, osserviamo con sincerità totale i divini comandamenti per essere giudicati degni di festeggiare l’Ascensione ed ottenere la venuta del Santo Spirito.
Il Battesimo di Gesù Cristo, segna l'inizio del ministero di Cristo per la salvezza dell'umanità e la Sua prima manifestazione come Figlio di Dio. “Uscendo dall'acqua vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di Lui come una colomba. E si sentì una voce dal cielo:<<Tu sei il figlio mio prediletto, in Te mi sono compiaciuto>>" ( Mc 1,10-11 )
Ecco l'Epifania della Santissima Trinità.
Cristo è in pièdi nèllè acquè dèl Giordano è Giovanni Battista si china vèrso di Lui.
L’albèro con la scurè raffigurato a sinistra, vicino al Battista, è l’immaginè dèl suo ministèro profètico di chiamata alla convèrsionè:
Lè figurè dègli angèli "costruiscono", pèr dirè così , i gradini dèllè scalè, chè si alzano dalla tèrra vèrso il cièlo. Anchè lè rivè dèl Giordano ascèndono ripidamèntè. Tutto è dirètto vèrso l'alto.
porta il mondo. Con Lui lo fa risalire; Egli vede i Cieli lacerarsi e aprirsi mentre Adamo li aveva chiusi per ( ...) Una voce discende
dal Cielo per rendere
degli alberi: ogni albero che non
testimonianza a Colui che
produce frutti buoni viene
ne veniva ; sotto l'aspetto
tagliato e gettato nel fuoco”.
di una colomba essa onora
il corpo perché Dio,
mostrandosi sotto un aspetto corporeo, rende divino anche il corpo." Salmo 114 :"Il mare vide e si
ritrasse :il Giordano si volse indietro."
dall'acqua. In realtà Egli
lui e i suoi discendenti.
“Già la scure è posta alla radice
Sull'altra riva trè angèli. I vèli chè hanno in mano ricordano la tradizionè di asciugarè i battèzzati quando uscivano dal fontè ;lè mani vèlatè sono sèmprè sègno di profondissima vènèrazionè.
"Ecco Gesù che risale fuori
(S. Grègorio Nazianzèno)
Nella liturgia copta è una festa di Cristo: "Memoria della trasformazione dell’acqua in vino a Cana di Galilea”(21 gennaio). Gesù si svela come lo Sposo delle nozze messianiche: “Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui”. (Gv 2,11) Al centro sono gli sposi con le corone sul capo, segno dell’unione mistica che Cristo entrando nel mondo è venuto a celebrare con tutta l’umanità.
Il drappo steso in alto indica che siamo in un interno, sotto la protezione della Misericordia Divina.
Le giare servono per le abluzioni dei Giudei, ma Gesu supera il culto antico e stabilisce una cosa nuova utilizzandole per contenere il vino nuovo.
La tavola imbandita con i segni eucaristici del pane e del calice ricorda l’Ultima Cena. La colonna al centro richiama la regalità di Cristo, il quale regge nella mano sinistra il rotolo delle Sacre Scritture. La Parola cambia l’acqua della miseria umana nel buon vino della festa del Regno. Con la destra benedicente, indica le sue due nature: umana e divina .
Il maestro di tavola simboleggia uno dei dottori della legge, conoscitori delle scritture (il vino), ma incapaci di accogliere Dio che si fa uomo e muta l’acqua in vino.
I servi conoscono la vera provenienza di quel vino. Nell’icona e raffigurato unpiccolo servo nell’atto di versare l’acqua nelle giare. Il vero discepolo di Gesu e colui che porta l’acqua a Cristo affinche la cambi in vino e facendosi piccolo, puo riconoscere l’opera grande compiuta dall’amore di Dio per noi.
Maria indica nel Figlio la via per giungere alla salvezza. Il capo chino e lo sguardo fisso a Gesu esprimono la sua totale fiducia e la piena sottomissione alla Sua volonta :
“Fate quello che vi dirà” (Gv 2,5).
“Nuovo prodigio, a Cana: versan vino le anfore, si arrossano le acque, mutando la natura.” (Dall’inno ambrosiano del tempo dell'Epifania)
Nell’icona della Trinita il posto davanti alla mensa e vuoto, invito a ciascuno di noi a partecipare al banchetto della vita, qui il posto e occupato dal “servo-discepolo” che simboleggia ciascuno di noi.
<<In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: "Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?"Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: "In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli.>>(Mt 18,1-4)
Benche non ci sia un’icona specifica sulla predicazione di Gesu del Regno di Dio, il soggetto e presente nei cicli di affreschi come pure nelle miniature. Il modello per questa icona e una miniatura copta del XVII secolo
Il bambino ha le mani incrociate sul petto, come gli ortodossi quando si accostano alla Santa Eucarestia: entrare nel Regno di Dio e Comunione con Cristo.
A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò? È simile a un granellino di senapa, che un uomo ha preso e gettato
nell'orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli
uccelli del cielo si sono posati
Gesu tiene nella mano sinistra il chirografo del peccato, il documento del nostro riscatto, pagato da Lui col sangue, per condurci nel suo Regno.
tra i suoi rami". (Lc 13,18-19)
L’alberello fruttifero con tre rami(S.S. Trinita ), rappresenta lo stesso Cristo, nato da Maria.
“Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per
Il virgulto e l’albero che
nome: tu mi appartieni.”
germogliò e uscì dalla casa di Jesse, è la speranza nostra,
(Isaia 43,1-3)
che anche Nazareno fu
chiamata. (Giacomo di Sarug)
La festa della Trasfigurazione (Metamòrfosis) è presente in Oriente fin dal V sec. “In questo giorno sul Tabor, Cristo trasformò la natura ottenebrata di Adamo. Avendola coperta del suo splendore, la divinizzò “.(Inno della festa) Al centro dell'icona, la figura sfolgorante di Cristo irraggia tutt’intorno, oscurando la luce naturale e trasfigurando la natura e l’uomo.
Il monaco “scrittore di icone” dipingeva per prima l’icona della Trasfigurazione, affinche l’esperienza di luce taborica si riflettesse nelle icone successive sotto la guida dello Spirito Santo.
“La manifestazione di Dio viene data prima a Mosè nella luce; poi egli ha parlato con lui nella nuvola; infine, divenuto più perfetto, Mosè contempla Iddio nella tenebra” (S. Gregorio Nisseno)
I tre gradi di conoscenza sono rappresentati dalla mandorla che circonda il Signore-luce, la nuvola ed il Centro scuro che e la tenebra “luminosa”.
“ Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato” (Gv 1,18)
A sinistra Elia :i Profeti. A destra Mose: la Legge (la tavola che tiene in mano ).
Cio che gli apostoliPietro, Giovanni e Giacomo videro sul monte e un’anticipazione del mondo futuro, dopo la resurrezione dei morti .
“I tuoi discepoli, o Verbo, si gettarono a terra, non sopportando la vista della forma che non è dato di contemplare” La Legge e i profeti rendono testimonianza a Cristo, perche tutto converge in Lui, centro del disegno del Padre, da lui prendono luce le profezie e Lui, porta a compimento la Legge. Mose edElia sono anche gli uomini che hanno incontrato Dio sul monte: Mose nella grandezza dei fenomeni della natura, Elia nella voce sottile del silenzio sul monte Carmelo.
Cristo attraverso la luce manifesta lo splendore della Gloria divina prima della dura prova della croce:
“I tuoi discepoli contemplarono la Tua gloria, o Cristo Dio, affinché vedendoti poi crocifisso, comprendessero che la tua Passione era volontaria” (tropario della festa)
Le icone della Lavanda dei piedi e dell’Ultima Cena ci introducono nel cuore della Settimana Santa nel cenacolo dove Gesù dona se stesso come cibo.
“Egli istituì l'Eucaristia nell'ultima cena, quando celebrata la Pasqua con i suoi discepoli, stava per passare dal mondo al Padre.” (S. Tommaso D’Aquino)
Il Signore e vestito con un semplice chitone rosso, simbolo della divinita ed un himation blu simbolo della sua umanita. Giovanni e Giuda con due gesti che sembrano simili compiono due azioni opposte: Giovanni si china sul cuore di Cristo per chiedergli "Signore chi è che ti tradirà?"; Giuda invece (l’unico di profilo) incurante del turbamento degli altri apostoli, afferra il boccone, pronto al tradimento.
“Mentre i gloriosi discepoli durante la lavanda dei piedi nella Cena venivano illuminati, proprio allora l’empio Giuda inquieto si ottenebrava per la sua avarizia; e Te, giusto giudice, consegnava a giudici iniqui.” (Tropario)
L’icona della Lavanda dei piedi Ci porta all’interno del cenacolo mentre Gesu sta lavando i piedi agli Apostoli.
L'icona riprende il gesto di Pietro che non vuole farsi lavare i piedi da Gesu ma poi quando Gesu dice: " se non ti lavero i piedi non avrai parte con me" Pietro replica: " non solo i piedi ma anche le mani e il capo" e si indica la testa con la mano destra e con la sinistra il catino con l’acqua.
“ L'uomo nel santo battesimo è lavato tutto intero compresi i piedi, tutto completamente; ma siccome poi deve vivere nella condizione umana, non può fare a meno di calcare con i piedi la terra.” (S. Agostino)
L’agonia di Gesù nell’orto degli ulivi
L’icona appartiene al ciclo della Santa Passione . « Quella di Gesù non è un'agonia di debolezza, ma di tenerissimo amore; non lotta per tema della sua passione, ma per il desiderio di applicarcene il frutto e renderci vincitori della sua stessa vittoria » ( Sant'Ambrogio)
“L’ Agonia nel giardino”, tema conosciuto dal VI secolo e suddiviso in due momenti: Cristo in preghiera, confortato dall’angelo e Cristo che rimprovera gli Apostoli di non saper vegliare con Lui.
Lo scopo dell'angelo, fu quello di confortare il divino « Paziente », mostrandogli : il frutto della Sua passione e morte; la gioia degli angeli per la vittoria su Satana, loro antico nemico; la redenzione di tutto l'universo; la fioritura di tutti i santi.
« La contrizione, che Gesù Getsemani, fu sì grande e
intensa, come se tutti i peccati degli uomini li avesse commessi lui stesso, e tutti li avesse voluti personalmente espiare » (Sant'Ambrogio)
Sostenuto nella lotta , dalla presenza angelica
« Entrò in agonia e pregava più intensamente » « Piangeva tutto Gesù; piangeva
non solo dagli occhi; piangeva da tutto il corpo e piangeva sangue! » (San Bernardo)
volontariamente concepì nel
« Gesù Cristo, al precetto della vigilanza, unisce quello della preghiera. Solo all'uso di questa doppia arma promette il trionfo nella tentazione. Questo precetto di Gesù fu rivolto non solo agli apostoli, ma a tutti i cristiani di tutti i secoli » (Sant'Ambrogio)
La flagellazione di Gesù alla colonna
« Il Signore aveva detto: io sono la vite vera. La vite si lega al palo. Così Gesù fu legato alla colonna per spargere il vino eletto del suo preziosissimo sangue» (San Bernardo)
Nelle chiese bizantine gli episodi della Passione sono collocati nel registro denominato“ Golgota”, in cima all’iconostasi, ai lati della Croce .
Tradizionalmente il re d’Israele stava "accanto alla colonna" in occasioni importanti:
La colonna romana e piantata come la croce del Golgota, nella roccia , fuori dalle mura di Gerusalemme.
“Gesù, per santificare il popolo con il proprio sangue, subì la
“Il re, in piedi presso la colonna, concluse l’alleanza davanti al Signore, per seguire il Signore e osservare i suoi comandi, le istruzioni e le leggi
passione fuori della porta della città.” (Ebrei 13,12)
« Che sarebbe stato per
noi senza questo tormento del Figlio di Dio? Le nostre piaghe erano sì inveterate, putride, cancrenose, che solo potevano essere purificate dal balsamo prezioso del sangue di Gesù
con tutto il cuore e con tutta
Cristo, versato dal suo
l’anima, per attuare le parole
corpo, ricoperto di piaghe»
dell’alleanza scritte in quel
(San Cipriano)
libro. Tutto il popolo aderì all’alleanza.” (2Re 23,1-3)
La coronazione di spine
Nei tre primi giorni della Settimana Santa nel rito bizantino, viene messa in luce la figura di Cristo come Sposo: le nozze di Dio con la Chiesa. “Ecco lo Sposo viene nel mezzo della
notte, beato quel servo che troverà vigilante”.
L’Oriente sottolinea l’offerta volontaria di Gesù nella sua Passione per amore della Sposa. L’Occidente in questa icona di Cristo, conosciuta come "Ecce Homo" guarda a colui che “è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità.”(Is 53,5)
sùa Suprema Umiliazione “consuma
Come nelle Nozze di Cana (prefigùrazione del Banchetto Mistico) gli sposi portano la corona nùziale, così nella sùa Passione, il CristoSposo e incoronato di spine.
le sue nozze sul talamo della
La posizione di Gesù inqùesta icona e qùella sindonica dell’Imago pietatis o del Cristo Sposo che nella
Croce per generare dal suo
“Gloria a te, Signor mio Gesù Cristo, per essere stato deriso quando, rivestito di porpora, sei stato coronato di spine acutissime, e per aver
sangue l’umanità redenta”.
sopportato con infinita
(inno bizantino)
pazienza che il tuo volto glorioso fosse coperto di
sputi, che i tuoi occhi
Il verde della canna e della corona di spine ricordano le parole del Signore mentre sale al Calvario:
fossero velati, che la tua
Perché se trattano così il legno
sacrileghe di uomini iniqui.”
verde, che avverrà del legno secco?".(Lc 23,31)
faccia fosse percossa pesantemente dalle mani (Santa Brigida)
Il viaggio al Calvario di Gesù
La processione si snoda fuori dalle mura di Gerusalemme, verso il Golgota. Secondo il rito dell’Antico Testamento come la vittima espiatrice carica dei peccati del popolo “anche Gesù, per
santificare il popolo con il proprio sangue, patì fuori della porta della città.” (Eb 13,11)
Come in un sacro rito i due ladroni e Simone di Cirene portano delle croci simboliche .
Il primo con lo sguardo volto al cielo e Disma, il ladro-teologo: “Oh uomo fortunato che sei stato, o buon ladrone! Nemmeno sulla croce ti scordasti del tuo antico mestiere di ladro, perché, in pochi istanti, sei riuscito a rubarti il regno eterno del cielo” (S. Giovanni Crisostomo)
Anche il Cireneo guarda in alto, segno che : “I pagani sarebbero stati i primi a credere in lui, a rispettarlo, ad adorarlo, a confessare e a gloriarsi della sua croce” (S. Leone Magno)
« Disma chiese solo a Gesù un ricordo di lui. Nella sua umiltà si credette indegno di chiedere di più. Ma Gesù sorpassò la preghiera, e gli concesse molto di più della domanda; poiché nostro Signore sempre concede più di quello che gli si chiede » (Sant'Ambrogio)
L’altro condannato e figura dei non credenti che vedono solo le cose della terra e perdono il senso della Croce.
“ Il mio popolo è duro a convertirsi: chiamato a guardare in alto nessuno sa sollevare lo sguardo.” (Os 11,7)
“ Usciamo dunque anche noi dall'accampamento e andiamo verso di lui, portando il suo obbrobrio” (Eb 13,13)
La Crocifissione di GesĂš
Lâ&#x20AC;&#x2122;icona non intende riprodurre con realismo un evento, ma svelarne la luce profonda ,aprendo alla contemplazione; cosĂŹ il Cristo trionfante sulla croce, come
nelle croci pisane del XIII secolo, porta i segni della risurrezione (occhi aperti) insieme a quelli della passione e della morte (sangue ed acqua dalla ferita della lancia nel costato).
La croce e piantata sul Golgota, etimologicamente “luogo del teschio”, che secondo la tradizione, e quello di Adamo, ivi sepolto. Il primo Adamo e stato lavato, purificato dal sangue di Cristo, novello Adamo, dal cui costato nasce, nuova Eva, la Chiesa. Nel cuore addolorato, Maria accoglie la sua nuova maternita.
Un'anfrattuosita nel monticello raffigura le profondita della terra .
“Avendo scelto di sopportare
la morte sulla croce, tu l'hai piantata nel cuore della creazione”
La croce e l'albero della vita che unisce cielo e terra, e il luogo della grande lotta cosmica
“Venerando l'augusto legno della tua preziosa croce, o Cristo, supplichiamo te, Signore che vi sei stato inchiodato: libera dai pericoli il genere umano, per la Madre di Dio tramite la quale Adamo è stato richiamato nel paradiso.” (Romano il Melode)
Le Donne Mirofore che si recano al sepolcro del Signore, portano l’ olio profumato (myron) per ungere, secondo la tradizione giudaica, il corpo morto del Signore. Già nel Cantico il termine Myron è nome dello Sposo (Ct 1, 3) ed è uno dei titoli dati dalla Chiesa greca a Cristo, il Figlio di Dio "Unto" nello Spirito quale Re Sacerdote e Sposo della Chiesa.
Le Mirofore, testimoni della morte e della sepoltura di Cristo, sono coloro che cercano lo Sposo assente (Ct 3, 1-2; 5, 6; 6, 1). Dopo tre giorni esse sono partecipi dell'incontro con il Risorto, testimoni della tomba vuota e dell'annuncio della Risurrezione , percio sono dette "apostole degli Apostoli", o anche "le eguali agli Apostoli" (isapo stolai), come le chiama ancora la Tradizione greca.
La Chiesa bizantina ha istituito una festa che riguarda le Donne Mirofore , la II Domenica dopo Pasqua. La memoria delle Mirofore si protrae per un'intera settimana, detta appunto "la Settimana delle Mirofore". Esse vengono chiamate anche "evangeliste", e la Liturgia così le saluta:
mortale tra le lacrime,
Se la Donna(Eva) aveva portato all'uomo l'invito alla morte, era necessario che a lei per prima fosse annunciata , dal Signore Risorto , la Vita nuova e che da lei l'annuncio fosse recato all'uomo, cioe agli Apostoli.
“ Le pie donne corsero dietro a te con unguenti, e pur cercandoti come un ti adorarono gioiose come Dio vivente , ed annunziarono ai discepoli, l’arcano mistero della
Pasqua.”
“Fratelli, colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose.” (Ef 4,10)
Sebbene le fonti non parlino della presenza di Maria sul monte degli Ulivi la tradizione la vede presente . “Tu sei andato coi tuoi discepoli sul monte degli Ulivi e avevi con te colei che ti generò. Tu creatore e architetto di tutte le cose” (liturgia bizantina)
L'icona dell'Ascensione del Signore, e anche icona della Chiesa e della seconda venuta di Cristo. “Vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con potenza grande. Levate il capo perché la vostra liberazione è vicina” (Lc 21,27-28)
Nell’icona si distinguono due parti: quella superiore con Cristo assiso in trono, benedicente nella sua gloria, sostenuto da due angeli ; quella inferiore con la Madre di Dio orante tra gli apostoli e due angeli . Dall’ Ascensione fino al suo ritorno il Signore presiede la sua Chiesa rappresentata dagli apostoli e presiede la preghiera della Chiesa.
La posizione dei due angeli descrive la figura di un calice, come il tavoloaltare della Trinita di Rublevche contiene l’Agnello di Dio , qui invece c’e Maria Madre della Chiesa e legame tra cielo e terra.
La natura partecipa nell’esultanza alla salita in cielo del suo Creatore; l’umanita rappresentata dagli Apostoli trova il proprio centro in Maria colonna e fondamento della Chiesa, che dal suolo roccioso porta frutti in cielo. Alla destra e alla sinistra della Madre di Dio ,sono Pietro e Paolo i principi degli apostoli.
“Avendo portato a termine il piano di salvezza in nostro favore e unito la terra al cielo, sei salito nella gloria, o Cristo Dio, senza separarti da noi ma rimanendo a noi sempre unito e dicendo a quanti ti amano: Io sono con voi” (Romano il Melode)
La discesa dello Spirito Santo
Nell’ icona della Pentecoste gli Apostoli ricevono lo Spirito Santo con i suoi doni, diventando un solo corpo: "…corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte" (1Cor 12, 27), immagine della Chiesa, corpo mistico di Cristo, come Maria nell'icona dell'Ascensione. “Quando l’Altissimo discese e divise le lingue, disperdette le nazioni; quando invece distribuì le lingue di fuoco chiamò tutti all’unità” (Romano il Melode)
I Dodici, hanno in mano il rotolo, segno del mandato di Cristo ad evangelizzare le genti, siedono come i celebranti della Liturgia della Parola nella Chiesa siriaca, su una panca a ferro di cavallo (bema); e la disposizione dei concili ecumenici: le chiese orientali festeggiano i grandi concili come solennita dello Spirito Santo. Gli apostoli sono disposti lasciando un posto vuoto al centro, tra Pietro e Paolo, e il trono della Seconda Venuta(Etimasia)segno dell’attesa dello Sposo. Ognuno ha una veste diversa, ma tutti sono icona di Cristo. “Benedetto sei tu, Cristo Dio nostro: tu hai reso sapientissimi i pescatori, inviando loro lo Spirito Santo, e per mezzo loro hai preso nella rete l’universo. Amico degli uomini, gloria a te”. (liturgia bizantina)
Nella parte inferiore dell'icona in una grotta oscura ,un vecchio re, porta tra le mani, sopra un panno dodici rotoli (predicazione degli apostoli ). E' un personaggio simbolico che raffigura il Cosmo, il mondo che vive nelle tenebre e aspetta di essere vivificato dallo Spirito, infatti tutto l’universo creato geme e “attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio” (Rm 8,19-21).
In alto, al centro della icona, raffigurato dal semicerchio con i raggi che scendono verso l'assemblea, lo Spirito Santo nella rivelazione definitiva della Trinita ,si riversa sugli apostoli accendendo la vita della Chiesa come un fuoco e riscattando il vecchio mondo prigioniero. Mentre la natura umana e integrata dal Cristo nell’unita del suo corpo, nella Pentecoste lo Spirito Santo, diffondendo i suoi doni, illumina le persone secondo un modo unico per ciascuna. “Lo Spirito fa scaturire i profeti come da una sorgente, istituisce il sacerdozio, muta i pescatori in teologi; costituisce la Chiesa” (liturgia bizantina)
La festa mariana più importante dell’Oriente cristiano, fin dal VI secolo, è la “Dormizione ed Assunzione della Madre di Dio”. <<Ti sei addormentata, sì, ma per non morire; sei assunta ma non smetti di proteggere il genere umano>> (Teodoro Studita)
L’icona della Dormizione trae la sua fonte di ispirazione principalmente dai testi degli Apocrifi che riassumono la tradizione dei primi secoli della Chiesa circa il Transito della B.V.M. Si distinguono nell'evento glorioso quattro episodi:1)Annunciazione del transito.2)Dormizione. 3)Incoronazione 4)Il dono della cintola
Nella parte superiore dell’icona e raffigurata la Beata Vergine dentro un clipeo, sorretta dagli Angeli nell'atto di donare la cintura a San Tommaso mentre viene assunta in cielo.
La cintura e la prova dell'Assunzione in cielo della Madre di Dio in anima e corpo e tesa tra cielo e terra, mostra il ruolo di Maria come mediatrice tra Dio e gli uomini.
La devozione alla Madonna della cintola era conosciuta anche a Santa Maria del Monte sopra Varese.
Narra lo Pseudo-Giuseppe d’Arimatea nel “Transito della Beata Maria Vergine” che San Tommaso fu trasportato miracolosamente , dopo gli altri Apostoli, sul Monte degli Ulivi, dove ricevette da Maria Assunta la cintura, con la quale avevano legato il suo corpo nella sepoltura .
“O Vergine, le aquile ad alto volo del Verbo, rapite sulle ali delle nubi e convenute al Getsemani, acclamarono te che stavi per spiccar il volo verso il cielo” (Giuseppe l'innografo)
“O Madre di Dio, la terra e i celesti si rallegrano per il tuo trasferimento, avendo ottenuto per tuo mezzo di essere paradossalmente uniti. O Madre di Dio degna di ogni lode, gli angeli del cielo si sono rallegrati mentre accoglievano te, portata dalla terra.” (Giuseppe l'innografo)
“Il Figlio tuo di luce ti riveste, ti incorona regina; di sua gloria ineffabile ti avvolge la Trinità beata.” (inno ambrosiano)
Otto giorni dopo l’ Assunzione al Cielo della B.V. Maria, la liturgia ci invita a venerarla col titolo di "Regina". La Madre di Cristo viene contemplata incoronata dal suo Figlio, partecipe della sua Regalità universale.
Esistono diverse varianti del tema dell’Incoronazione di Maria: incoronata dagli angeli, incoronata da Dio Padre, incoronata dalla Trinita .Nella presente icona la Vergine e incoronata da Cristo .
Secondo la liturgia bizantina il matrimonio prevede, l’incoronazione degli sposi: la corona e simbolo della gloria e della regalita dello Spirito ma pure del martirio, a servizio della santita dell’altro con il dono di se e l’offerta continua dell’amore.
“ Perciò mentre la Vergine delle vergini veniva assunta in cielo da Dio e dal Figlio suo, re dei re, tra l'esultanza degli angeli, il giubilo degli arcangeli e le
acclamazioni festose del cielo, si compì la profezia
“Ben a ragione Maria è sposa
del salmista che dice al
ma vergine, perché è l’immagine
Signore: «Sta la regina alla
della Chiesa, che è immacolata
tua destra in veste tessuta
e sposa “
d'oro, in abiti trapunti e ricamati»”
(S. Ambrogio)
Maria e «la sposa dell’Agnello» perche con Lui si e immolata per noi ed e figura della Chiesa che dice il suo sì a Cristo Sposo.
(S. Amedeo di Losanna)
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