Il uso del tipo della grande aula. Seminario: Dal Tipo al Diagramma nell'Architettura Contemporanea
MSc. Arch. Cristina Dreifuss Serrano Professore Dott. Luigi Gazzola
Il uso del tipo della grande aula.
“The birth of a “type” is therefore dependent on the existence of a series of buildings having between the man obvious formal and functional analogy. In other words, when a “type” is determined in the practice or theory of architecture, it already has an existence as an answer to a complex of ideological, religious, or practical demands which arise in a given historical condition of whatever culture.”1
1
Argan, Giulio Carlo (1963): “On the typology of architecture”. Architectural Design no. 33. Diciembre: 564‐ 565.
Cristina Dreifuss Serrano
2
Il uso del tipo della grande aula.
Contenuti 1. Definizioni 2. Origine del tipo di grande aula 3. La sfida strutturale: diversi tipi di coperta per uno spazio unico. 4. La grande aula come spazio di esposizione – Gallerie. 5. La grande aula come luogo di scambio – Stazioni ferroviarie. 6. La grande aula come contenitore di movimento – Stadi. 7. Il problema della scala e il rapporto con l’essere umano
Cristina Dreifuss Serrano
3
Il uso del tipo della grande aula.
1. Definizioni “La grande sala di ferro e vetro esprimeva la nuova immagine spaziale in una maniera generale e visionaria, e cercava di definire alcune delle sue proprietà basiche, come la trasparenza e la dissoluzione della massa. […] le grande sale furono concepite, infatti, come immagini visionarie.” 2 Nel XIX secolo l’architettura cosiddetta industriale divenne un campo importanti di sperimentazione sia negli aspetti costruttivi ‐ tecnologiche e l’impiego di nuovi materiali come il ferro e il vetro, sia nella progettazione di nuove tipologie edilizie. Allo stesso tempo sorge il concetto di esposizione universale, un evento di carattere internazionale che cercava di mettere insieme i più grandi successi economici, tecnici e tecnologici di una nazione. Avevano uno scopo chiaramente propagandistico e cercavano di stabilire nessi commerciali.
Questo spazio viene concepito nella sua funzionalità come una sorte de grande scatola dove possono darsi diversi tipi di uso, quindi, è uno spazio che non ha una configurazione interna predefinita. 2
Norberg‐Schulz, Christian (2004): Arquitectura Occidental. Gustavo Gili, Barcelona. P 185.
Cristina Dreifuss Serrano
La grande sala o grande aula è uno spazio chiuso, il cui interno e libero di divisioni e struttura. Ha grandi dimensioni, sia orizzontali che verticali. Una coperta con pochi punti di sostegno limita una grande area che potrebbe essere suddivisa in una maniera molto libera, dipendendo della sua funzione.
4
Il uso del tipo della grande aula.
Per questa sua flessibilità, al suo interno si possono sviluppare funzioni diverse, sia come spazio unico che come spazio suddiviso. Sebbene nella storia ci sono molti esempi di strutture che cercano una amplitudine interna senza divisioni né interruzioni dello spazio centrale, è con la Rivoluzione Industriale che questo spazio – “a‐funzionale” nella sua flessibilità – si comincia a sviluppare. L’immagine della grande aula e la sua flessibilità si costituisce in un’icona dell’architettura moderna e dei suoi ideali, non solo nei suoi aspetti innovativi, sia nella struttura che nei nuovi materiali, ma soprattutto nella suo uso legato a funzioni che non esistevano prima. “Al ocuparnos de la arquitectura del siglo XIX hemos usado repetidas veces la expresión “espacio abierto” para indicar la imagen de un entorno ilimitado y continuo donde el hombre puede actuar y moverse libremente. Este movimiento no se entiende como fin en sí mismo sino como expresión de una nueva libertad de elección, es decir, la libertad de buscar y crear el lugar “propio”. […] El espacio abierto se concretó de diversas formas. En las grandes salas de hierro y vidrio adquiere el aspecto de un ambiente “total”, transparente y luminoso, que ha perdido el tradicional carácter de “interior”.”3
3
Norberg‐Schulz, Christian (2004): Arquitectura Occidental. Gustavo Gili, Barcelona. P 185.
Cristina Dreifuss Serrano
5
Il uso del tipo della grande aula.
2. Origine del tipo di grande aula Il tipo di grande aula sorge nel XVIII secolo come risposta a due condizioni: lo sviluppo delle nuove tecnologie di produzione del ferro e l’apparizione di nuovi bisogni che chiedono dall’architettura delle risposte formali diverse. Lo sviluppo della tecnologia del ferro che permetteva il suo del materiale come sistema costruttivo economico, capace di produrre coperte che non avevano bisogno di molti elementi strutturale e che, quindi, permettevano coprire grandi spazi senza interruzioni. L’uso del ferro comincia nel ambito dell’ingegnerie edile, che si serviva delle nuove strutture metalliche per la costruzioni di ponti e ferrovie. Poco tempo dopo, nei primi anni del secolo XIX, la ricerca in torno al materiale permette il suo utilizzo nell’architettura.
Altro alla stazione ferroviaria si possono considerare altri tipo funzionali, come quello dello spazio di esposizione – una grande aula, in principio vuota, dove venivano collocati oggetti diversi per essere visti dai visitanti – e la coperta per gli istallazioni sportive – nuovi spazi per la pratica e dello sport e per l’accoglienza dei suoi spettatori. Dai movimenti intellettuali dell’Illustrazione sorge anche il museo come posto dove si mettono insieme oggetti diversi, secondo una logica, con lo scopo di avvicinarli alla popolazione.
Cristina Dreifuss Serrano
La seconda condizione, cioè, l’apparizione di nuovi bisogni, è data anche dallo sviluppo di tecniche diverse che chiedono dall’architettura nuovi tipi e nuovi soluzioni. Per esempio la Illustrazione 1: Gare du Nord. Parigi, 1846 costruzione di stazioni di (upload.wikimedia.com) treno e vie di scambio, che chiede dall’architettura la concezione di uno spazio che non solo accogli alla gente ed ai loro bisogni, ma anche alle macchine che, da allora, gli saranno legati.
6
Il uso del tipo della grande aula.
La grande aula intende di essere un posto con la stessa funzione ma a una scala enorme che permette la collocazione di oggetti grandi al suo interno. Questa volta i oggetti non appartengono alle funzione giornaliere della popolazione, ma a un nuovo ‘bisogno’ di fruizione del tempo libero, insieme a le nuove idee di offrire a tutti la possibilità di accedere alla conoscenza.
Cristina Dreifuss Serrano
7
Il uso del tipo della grande aula.
3. La sfida strutturale: diversi tipi di coperta per uno spazio unico
“Perhaps the most troublesome of all is the Crutch of Structure. That gets awfully near home because, of course, I use it all the time myself. I’m going to go on using it […] Structure is a very dangerous thing to cling to. You can be led to believe that clear structure clearly expressed will end up being architecture by itself.”4
Il ferro come materiale costruttivo viene utilizzato occasionalmente dai periodi pre‐moderni, ma è nel XVIII secolo, in Inghilterra, che i nuovi metodi di produzione permettono la sua produzione economica e in quantità sufficiente, in maniera tale che questo possa essere utilizzato in grandi progetti costruttivi. Uno dei primi progetti importanti è stato il Iron Bridge, in Shropshire, una struttura Illustrazione 2: Iron Bridge (Abraham Darby, XVIII secolo) fatta quasi completamente da (upload.wikimedia.org) ferro, sebbene questo non ha ancora la qualità che si svilupperà nelle decade seguenti. “Per la prima volta nella storia dell’architettura apparisce un materiale di costruzione artificiale: il ferro, che subisce uno sviluppo accelerato nel (XIX) secolo. […] Il ferro non si utilizza negli edifici di abitazione ma si usa nei passages, nei padiglioni di esposizione e nelle stazione ferroviarie, costruzioni legate al transito. Allo stesso tempo si amplia il campo di applicazione dell’architettura del vetro.”5 4 5
Johnson, Philip (1979): Writings. Oxford University Press, New York. Benjamin, Walter (1930): Paris, die Hauptstadt des XIX. Jahrhunderts.
Cristina Dreifuss Serrano
8
Il uso del tipo della grande aula.
L’apparire di nuove tipi architettonici ha un rapporto molto prossimo, come è stato già noto, con i sviluppi tecnologici nei diversi campi legati alla costruzione. Sono due i materiali che avranno grande importanza in questo periodo: il ferro e il vetro. Il primo permetterà la costruzione di spazi con dimensioni mai utilizzate, coperte per grandi spazi, ponti per traversare fiumi che fino allora non si potevano praticare, torri. Il vetro fará possibile l’introduzione più efficace della luce nell’architettura, in una maniera che, dal gotico, non succedeva. Questi due materiali, nella loro novità, esigevano addirittura la messa in pratica di nuove soluzioni formali, visto che per le sue caratteristiche, non si potevano lavorare come la pietra o il mattone. Sorge, quindi, un nuovo linguaggio architettonico che cerca di mettere insieme le forme neoclassiche che continua‐vano ad essere usate nell’architettura in pietra, con le possibilità di questi nuovi materiali. In questo senso, la ripetizione, il ritmo e l’organizzazione modu‐lare delle strutture, oltre a servire uno scopo funzionale di semplifica‐ zione dei processi di fabbricazione e montaggio, serve per generare una nuova estetica nella quale l’equidistanza strutturale si mette a se stessa come un nuovo ordine architettonico.
Colonne di ferro avevano l’avvan‐ Illustrazione 3: Particolare di una colonna di ferro (memory.loc.gov) taggio di essere sottile in confronto con quelle in altri materiale, e potevano sopportare la stessa carica strutturale. Questo permette spazi liberi più grandi per alloggiare tanto usi tradizionali – chiese, teatri – come nuovi – fabbriche, gallerie. Alla fine del XIX secolo, lo sviluppo del acciaio permette soluzioni strutturali più vantaggiose ed economiche di quelle provviste dal ferro, prendendo il suo posto nella costruzione e la progettazione architettonica.
Cristina Dreifuss Serrano
Il ferro può essere modellato in un gran numero di forme e disegni, e permette la progettazione di facciate molto più economiche che quelle fatte tradizionalmente in mattone o pietra.
9
Il uso del tipo della grande aula.
4. La grande aula come spazio di esposizione – Gallerie. La idea di una ‘esposizione universale’ è un concetto puramente moderno. Parte della voglia (magari anche il bisogno) di una nazione di fare vedere alle altre i suoi successi e sviluppi tecnologici, artistici, architettonici, edilizi. Risponde, allora, a una volontà nazionalista che la modernità prende dalla Illustrazione. C’è una concorrenza tra i diversi paesi, che vogliono dimostrare di essere più forti o più sviluppati dagli altri. 4.1. The Crystal Palace, Joseph Paxton. Londra, 1851.
La sua importanza, oltre alla sua forma architettonica, viene data per il processo costruttivo concepito come un sistema totale, dalla sua concezione Illustrazione 4: Crystial Palace iniziale fino al suo smantella‐ (www.architecture.com) mento, il suo spostamento e la sua esecuzione in cantiere. Come i edifici ferroviari – con i cui si relazione –, e un insieme di parti flessibile. La sua forma generale si organizza in torno a un modulo di base di 2.44 metri, che si mette insieme secondo una gerarchia di aperture strutturale di dimensioni diverse.6 “La dimensione del Crystal Palace può essere qualificata di “indeterminata”, facendo scadere la teoria di Alberti secondo la quale niente può aggiungersi ne sottrarsi. Prima che con un equilibrio estatico di parti legate tra di loro, la coerenza è stata ottenuta con la 6
Kenneth Frampton (2002): Historia crítica de la arquitectura contemporánea. Gustvo Gili, Barcelona. P. 34.
Cristina Dreifuss Serrano
Spazio ininterrotto, ortogonale, a tre piani. Tranne i tre ingressi, simmetricamente disposti, il suo perimetro in cristallo non aveva interruzioni.
10
Il uso del tipo della grande aula.
ripetizione dello stesso sistema strutturale nel insieme del edificio. In questa maniera, le nuoce possibilità tecniche hanno permesso all’architettura il dare una forma a nuove funzioni e nuovi modi di vita. […] Il grande spazio pieno di luce produceva sentimenti di tipo quasi religioso. La regina Vittoria ha descritto la sua impressione come “magica” e ha detto di aversi sentita “piena di devozione”.”7
“We see a delicate network of lines, without any clue by means of which we might judge their distance from the eye or their real size. The side walls are too far apart to be embraced in a single glance. Instead of moving from the wall at one end to the wall at the other, the eye sweeps along an unending perspective that fades into the horizon. We 7
Norberg‐Schulz (2004). P 180.
Cristina Dreifuss Serrano
Illustrazione 5: Crystal Palace, disegno originale di Joseph Paxton, 1850 (www.victorianweb.org)
11
Il uso del tipo della grande aula.
cannot tell if this structure towers a hundred or a thousand feet above us, or whether the roof is a flat structure or built up from a succession of ridges, for there is no play of shadows to enable our optic nerves to gauge the measurements.”8
8
Descrizione del Crystal Palace fatta da Lothar Bucher (1851). In Berman, Marshall (1988): All That is Solid Melts into Air. The Experience of Modernity. Penguin, New York. P. 239.
Cristina Dreifuss Serrano
12
Il uso del tipo della grande aula.
Cristina Dreifuss Serrano
13
Il uso del tipo della grande aula.
4.2. Galerie des Machines, Victor Contamin, Paris 1889. Costruita per la Esposizione Universale a Parigi in 1889, e disegnata per l’ingegnere Victor Contamin e l’architetto Ferdinand Dutery. Questa struttura è stata riutilizzata nella esposizione di 1900 e poi distrutta in 1910. Con una lunghezza di 111 metri, la Galleria delle Macchine fu lo spazio interiore piú lundo del suo tempo. Per la sua copertura fu utilizzato un sistema di archi disegnati alla maniera delle strutture portanti nei ponti. All’inizio si voleva fare in acciaio, ma per causa dei costi elevati, il progetto fu adeguato a una struttura simile in ferro. “La costruzione di Contamin, basata nei metodi della estatica perfezionati da Eiffel nei suoi ponti articolati, fatti nella década di 1880, fu una delle prime in usare la forma del arco tri‐ articulato per la copertura di grandi spazi chiusi. La nave di Contamin non solo serviva all’esibizione di macchine: era in se stessa una ‘macchina di esibire’ nella che le piattaforme mobile che si Illustrazione 6: Galerie des Machines spostavano su binari (upload.wikimedia.org) elevati passavano sopra dello spazio di esposizioni a tutti i due lati del assi ventrale, e davano ai visitanti una visione rapida e totale di tutta la mostra..”9
9
Frampton (2002). P. 35.
Cristina Dreifuss Serrano
14
Il uso del tipo della grande aula.
Cristina Dreifuss Serrano
15
Il uso del tipo della grande aula.
5. La grande aula come luogo di scambio – Stazioni ferroviarie.
Lo sviluppo della ferrovia e del sistema ferroviario porta il bisogno di nuovi spazi che presentano la sfida di non appartenere a nessun tipo architettonico fatto in tempi precedenti. Si doveva quindi articolare uno spazio che fornisca dei servizi per i viaggiatori e un altro per le macchine. Questo problema, uno dei cui primi esempi e la Gare d’Este di Parigi, costruita da Duquesney in 1852, aveva una certa importanza visto che queste terminali erano effettivamente le nuove porte d’ingresso alle città capitali, quindi, la funzione di rappresentazione è messa in considero nella progettazione. “L’arte non ha il ritmo rapido e le brusche evoluzioni dell’industria, in maniera tale che le grandi stazioni costruite fino ad oggi lasciano tutte molto a desiderare, sia in rapporto alla loro forma o in relazione alla disposizione, e Illustrazione 7: Stazione Ferroviaria di St. Pancras, W. H. nessuna di quelle ha il Barlow, Londra 1863, 65. (www.flickr.com) diritto ad essere messa come modello. Alcune sembrano di essere convenientemente distribuite, ma hanno più il carattere di costruzioni industriali e provvisionali che quello di edifici di utilità pubblica.”10
10
Reynaud, Leonce (1850): Traité d’architecture. In: Frampton (2002). PP. 33, 34.
Cristina Dreifuss Serrano
16
Il uso del tipo della grande aula.
5.1. Stazione di Paddington, Isambard Kingdom Brunel, Londra 1854 La stazione di Paddington e una delle principali stazioni ferroviari di Londra. E’ stata capolinea della Great Wstern Railway sin dal 1838, ma la struttura metallica attuale è stata fata da Isambard K. Brunel in 1854. Questa stazione è stata anche la prima capolinea della Metropolitana di Londra, la prima ad essere stata costruita al mondo, quando il servizio comincio nel 1863.
Illustrazione 8: Paddington Train Station, I. K. Brunel, Londra 1854. (upload.wikimedia.org)
Cristina Dreifuss Serrano
Il tetto di vetro viene supportato da archi di ferro tri‐articolati, che configurano tre navi diversi. Il tetto ha una lunghezza di 213 metri e aggiunge alla struttura principale due transetti che connettano le tre navi. Si pensa che queste passaggi furono disegnati per permettere un acceso più semplice di passeggeri e merci tra i diversi binari.
17
Il uso del tipo della grande aula.
6. La grande aula come contenitore di movimento – Stadi. Strutture architettoniche dove si svolgono manifestazioni sportive e che offre posti per ospitare gi spettatore e altri servizi per gli atleti. Il tipo ha il suo origine nell’antica Grecia e il suo nome viene del greco, stadion, che segnala un posto dove la gente può sedersi. 6.1. Lo Stadio “Giuseppe Meazza”, Milano.
E’ un impianto coperto di Illustrazione 9: Stadio "San Siro" (http://www.rab forma quadrangolare, con net.com/manu/pictures/stadien/stadiogiuseppe piloni esterni di 60 metri di meazza.jpg) altezza che sostiene una copertura a base di travi di metallo che lascia una superficie libera di più da 75 metri di altezza libera.
Cristina Dreifuss Serrano
Il progetto originale di questo stadio, anche chiamato “San Siro” appartiene a Adolf Gaudy e la sue edificazione fu iniziata nel dicembre 1925. La sua inaugurazione ufficiale avviene il a settembre 1926.
18
Il uso del tipo della grande aula.
Illustrazione 10: Stadio "San Siro" (http://footballitaliano.org/wp content/uploads/2009/01/stadiogiuseppemeazza.jpg)
6.2. Beijing National Indoor Stadium
Lo spazio interno ha una superficie di 80,900 metri quadri e permette albergare 18000 spettatori. La copertura si appoggia su travi metalliche che sostengono una copertura in vetro con un sistema di Illustrazione 11: Beijing National Indoor Stadium isolamento, e panelli solari per il (www.chinese‐architecture.info/OLYMPICS/OL‐003.htm) risparmio energetico.
Cristina Dreifuss Serrano
Lo Stadio Coperto Nazionale di Pechino è un palazzetto dello sport costruito per le olimpiadi di Pechino del 2008.
19
Il uso del tipo della grande aula.
7. Il problema della scala e il rapporto con l’essere umano “Neither the pleasure of space nor the pleasure of geometry is (on its own) the pleasure of architecture.”11 Vogliamo prendere come punto di partenza che l’architettura e costruzione messa a servire l’essere umano. Servirebbe allora capire che, altro ai concetti di tipo, spazio e tectonica, ci sono due aspetti fondamentali in rapporto al utente: la funzione (sia utilitaria che simbolica) e la scala. Dal Rinascimento in poi, l’architettura ha cercato di mantenere delle proporzioni e incorporare degli elementi che donano agli spazi dei punti di riferimento in rapporto con le misure dell’essere umano. Ci sono stati però, periodi nella storia nei quali questa conoscenza non è stata messa in atto; la prima architettura moderna, che inizia con la Rivoluzione Industriale, con l’utilizzazione di grande strutture metalliche – ponti, grande aule, stazioni, è un chiaro esempio di uno di questi periodi.
Il tipo di grande aula appartiene a una scala architettonica urbana e magari nazionale. Sono spazi che, non solo per le loro dimensioni, ma soprattutto per la loro funzione di contenitore di tecnologia, di espositore di realizzazioni, di luoghi di scambio, tendono reti tra società diverse e nazione diverse. Servono come simbolo, come scenario e come ostentazione. 11
Tschumi, Bernard (1977): Architectural Design 47, no. 3: 214‐218.
Illustrazione 12: Parigi, Esposizione universale 1898. Pianta generale (uploads.wikimedia.org)
Cristina Dreifuss Serrano
La grande aula, quindi, è un tipo architettonico che no prende come punto di partenza all’essere umano come individuo – le sue dimensioni, il suo corpo, i suoi percorsi, i suoi bisogni –, ma che si colloca a disposizione della industria e della struttura politico‐sociale che la origina. L’architettura, allora, si prende cura della funzione simbolica, ma non di quella direttamente umana.
20
Il uso del tipo della grande aula.
Bibliografía
Argan, Giulio Carlo (1963): “On the typology of architecture”. Architectural Design no. 33. Diciembre. Benjamin, Walter (1930): Paris, die Hauptstadt des XIX. Jahrhunderts. Berman, Marshall (1988): All That is Solid Melts into Air. The Experience of Modernity. Penguin, New York. Calinescu, Matei (1987): Five Faces of Modernity. Modernism, Avant‐Garde, Decadence, Kitsch, Postmodernism. Indiana University Press, Indiana. DE RUBERTIS, Roberto & CLEMENTE, Matteo (2001): Percezione e comunicazione visiva dell’architettura. Officina, Roma. Frampton, Kenneth (2002): Historia crítica de la arquitectura moderna. Gustavo Gili, Barcelona. KUBLER, George (1967): “Style and the Representation of Historical Time”. Annals of the New York Academy of Sciences: 138. Philip Johnson (1979): Writings. Oxford University Press, New York. Norberg‐Schulz, Christian (2004): Arquitectura Occidental. Gustavo Gili, Barcelona. Tschumi, Bernard (1977): Architectural Design 47, no. 3: 214‐218.
Cristina Dreifuss Serrano
Victorian Web, The (2009): The Crystal Palace, or the Great Exhibition of 1851: An Overview. In: http://www.victorianweb.org/history/1851/index.html
21