Iscrizione al Roc n°23381 aprile 2013 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, C/PE/16/2013 del 30.04.2013
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Iscrizione al Roc n°23381 aprile al 2013 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 art. 1,n.46) comma 1,comma C/PE/16/2013 del 30.04.2013 Iscrizione Roc -n°23381 aprile 2013 - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione postale in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. n.46) 27/02/2004 art. 1, 1, C/PE/16/2013 del 30.04.2013
Dieta della longevità MEDWELLNESS | FREE PRESS
Prof. Valter
Longo
SOPHIE
CHARRETOUR
Il futuro “etico” della
medicina estetica
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L’idrosadenite l’appello dei dermatologi: non sospendete le cure
Smart working, pc, tablet e telefonini “stressano” la pelle
La nuova tecnica per ringiovanire lo sguardo eliminando borse e occhiaie
La sindrome post covid : di cosa si tratta e come fronteggiarla con l’aiuto di nutrizione e supplementi
N . 2 1Sophie | 2021 Ph Charretour by Annalisa Fiori
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Congresso Internazionale di Medicina Estetica
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COVER STORY
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Sophie
Charretour
Direttore Responsabile Alessia Addari redazione@medwellness.it
Amministrazione amministrazione@medwellness.it Redazione Piazza della Rinascita, 33 65122 Pescara - Italia T +39 085 296 298 segreteria@medwellness.it Hanno collaborato a questo numero Raffaella Quieti Cartlage - Alessandra Fusè, Christian Pizzinini Ag. Nemomonti
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WELL STORY
Intervista di Copertina Sophie Charreteau Intervista di Well Story Dott. Valter Longo Fotografie Foto Sophie Charreteau: Annalisa Fiori Foto rivista: Archivio Stock
Valter
Longo
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n. 00/2013
n. 04/2014
Copertine n. 01/2013
n. 02/2013
n. 05/2015
n. 06/2015
n. 03/2014
Testimonial
Milly Carlucci
n. 08/2016
Carol Alt
n. 09/2017
Cristina Chiabotto
n. 10/2017
n. 07/2016
Susanna Messaggio
n. 11/2018
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Arianna Ciampoli
n. 16/2019
Kelly Killoren Bensimon
n. 20/2020
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Paola Saluzzi
n. 17/2019
Gessica Notaro
n. 14/2018
Shakira
n. 18/2019
Sabrina Marciano
n. 15/2018
Elena Sofia Ricci
N.21 | 2021
n. 12/2018
Samanta Togni
MEDWELLNESS | FREE PRESS
Barbara D’urso
n. 19/2020
Sophie Charreteau
Manager n. 21/2021
Intervista di Copertina
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Medicina e Salute
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La sindrome post-Covid
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Come ridurre i sintomi del Parkinson
Nutrizione&Benessere 32
Pasta di sera combatte insonnia e stress
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Carne, contro l’invecchiamento cutaneo
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Il futuro etico della medicina estetica
News e Tecnologie
Spa&Resort
Medicina Estetica 46
Lanerhof: la tecnica bowtech per ritrovare l’equilibrio del corpo
La nuova tecnica per ringiovanire lo sguardo
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Winklerhotels: infinity pool sul tetto
L’idrosadenite non va in lockdown
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Preidlhof luxury Resort rinnova l’offerta wellness
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Palazzo di Varignana: presenta il nuovo “Medical Center”
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I telefonini “stressano” la pelle
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Valter Longo
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Professore di Biogerontologia
Intervista WellStories
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www.medwelleness.it ANNO 9 | NUMERO 21 | 2021
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Rubriche
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giugno - luglio - agosto Trimestrale di medicina estetica, benessere e nutrizione ___________________ Redazione Piazza della Rinascita, 33 65122 Pescara - Italia T +39 085 296 298 segreteria@medwellness.it ______________________ Iscrizione al R.O.C. numero 23381 del 02/04/2013 Esonero iscrizione testata in tribunale: art.16 L. 07.03.2001 n.62 MedWellness e Dossier Medicina sono marchi depositati presso la CCIAA di Pescara. Tutti i diritti riservati. Cristina Zecca - Pescara
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WellStories
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L’esperto risponde
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Spa&Resort
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Vetrina Prodotti
Sommario
News e Tecnologie
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News &
Tecnologie IL CAFFÈ ALLEATO CARENZA DI SONNO
CONTRO
LA
Una nuova ricerca sottolinea l’effetto positivo della bevanda più amata dagli italiani sul calo di attenzione e delle funzioni cognitive dovute alla mancanza di riposo. Simulando la riduzione del sonno (cinque ore a notte) per una settimana lavorativa, lo studio ha dimostrato come il consumo regolare di caffè aiuti temporaneamente a limitare
si sia verificato in particolare nei primi tre o quattro giorni di sonno ridotto: dal quinto e ultimo giorno, infatti, non è stata osservata alcuna differenza tra coloro che hanno consumato caffè con caffeina e chi invece ha bevuto quello decaffeinato. Quest’ultima evidenza, in particolare, sottolinea come gli effetti benefici del caffè sulla carenza di sonno siano solo temporanei, ricordando come non esistano sostituti a un riposo adeguato. In un video disponibile sul sito di ISIC (Institute for Scientific Information on Coffee), la dr.ssa Denise Lange, coautrice dello studio, presenta e discute i principali risultati di questa ricerca.
dal gusto salato, dolce, acido e amaro. La funzione olfattiva è stata invece valutata utilizzando un test standard (Sniffin Sticks test) che consiste di dodici diversi pennarelli ciascuno con un diverso odore. I partecipanti, annusandoli, hanno indicato l’odore percepito tra quattro possibili scelte». Un’alta percentuale di pazienti diabetici di tipo 2, rispetto al gruppo di controllo sano, ha mostrato un’alterazione nell’identificazione del gusto salato e degli odori, e nel 65% dei pazienti diabetici
I PAZIENTI DIABETICI PRESENTANO UN’ALTERATA PERCEZIONE DEL GUSTO E DELL’OLFATTO
il calo dell’attenzione e a contenere gli effetti negativi sulla prontezza, tempo di reazione, precisione e memoria di lavoro delle persone. Un recente studio, apparso su Science Direct e pubblicato sulla rivista scientifica “Progress in NeuroPsychopharmacology and Biological Psychiatry”, ha approfondito l’impatto della ripetuta carenza di sonno durante una settimana lavorativa, confermando come il consumo di caffè con caffeina, durante la giornata, contribuisca a limitare il calo dell’attenzione e delle funzioni cognitive in misura maggiore rispetto a quello decaffeinato. L’indagine ha evidenziato come questo effetto positivo
Uno studio condotto dall’Irccs “Burlo Garofolo” di Trieste ha mostrato una ridotta capacità di riconoscere gusti e odori da parte di pazienti affetti da diabete di tipo 2 rispetto alla popolazione sana. In soggetti affetti da diabete di tipo 2 è stata osservata un’alterazione nella percezione del gusto e dell’olfatto rispetto a un gruppo di controllo sano. Questo è quanto emerso da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Irccs “Burlo Garofolo” di Trieste che comprende pediatri e genetisti e che è stato recentemente pubblicato sulla rivista “Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases”. «Per testare le capacità gustative dei soggetti partecipanti allo studio, – spiega la dott.ssa Antonietta Robino - sono state utilizzate delle strisce di carta imbevute con diversi composti
che soffrono di ipertensione, è emersa una significativa alterazione dell’olfatto. Inoltre, sono stati riscontrati disturbi nel riconoscimento sia del gusto, sia dell’olfatto nei pazienti con elevato livello di glicemia a digiuno. «Non sappiamo ancora se la perdita della capacità di gusto e olfatto – spiega la dott.ssa Eulalia Catamo – sia causa della malattia, o se ne sia una conseguenza. Le
alterazioni
sensoriali
osservate,
11 infatti, influenzando presumibilmente il comportamento alimentare dei pazienti diabetici, potrebbero spiegare la presenza di patologie quali obesità e ipertensione, in essi frequentemente osservati».
CONSIGLI UTILI PER MANTENERE LA VOSTRA SALUTE ORALE
- Ricordarsi di pulire bene la lingua con uno spazzolino linguale - Sputare l’eccesso di dentifricio prima di sciacquare la bocca. - Adottare un’alimentazione sana, limitando il consumo di zuccheri. - Smettere di consumare tabacco. - Limitare l’assunzione di alcool. - Utilizzare un paradenti quando si praticano sport di contatto
- Visitare regolarmente il dentista. Il nostro miglior alleato è quindi senza dubbio lo spazzolino. Ma come fare per scegliere lo spazzolino corretto? Insieme al filo interdentale, il dentifricio e il collutorio, lo spazzolino è infatti uno
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- Usare il filo dentale e/o gli altri strumenti raccomandati per pulire lo spazio fra i denti. strumento indispensabile per la pulizia domiciliare dei denti. Per prima cosa, occorre scegliere uno spazzolino con una testina piccola, per far sì che tutte le superfici dei denti vengano raggiunte facilmente. Il manico può avere la forma più adatta alle preferenze del paziente, in modo che i movimenti siano i più agevoli possibile. Le setole devono essere sintetiche (quelle di origine animale trattengono microrganismi), avere punte arrotondate ed una buona flessibilità. È importante sapere inoltre che lo spazzolino va usato con acqua fredda, o tiepida per chi soffre di sensibilità, poiché l’acqua calda ammorbidisce eccessivamente la consistenza delle setole diminuendone la capacità di eliminare la placca. Lo spazzolino va infine sostituito quando perde la sua consistenza e la forma iniziale, in media ogni 8/10 settimane. Esistono diverse tecniche di spazzolamento; ma una maniera semplice e completa prevede che le setole dello spazzolino vengano applicate tra dente e gengiva con un angolo di circa 45° con le punte verso la gengiva. Occorre effettuare dei movimenti vibratori andando a “disegnare” dei piccoli cerchi in modo da staccare la placca. Infine bisogna effettuare movimenti verticali che vanno dalla gengiva verso i denti. Questo procedimento va ripetuto per
tutti i denti ricordandosi che la placca si ferma principalmente fra dente e dente e fra dente e gengiva. Occorre infatti pulire tutte le superfici dei denti: dalla parte delle guance, del palato, della lingua e dove si mastica. Guardarsi allo specchio aiuta moltissimo perché permette di controllare se realmente stiamo arrivando con la testa dello spazzolino dappertutto. I denti vanno lavati un’arcata alla volta e mai a denti chiusi perché la placca verrebbe solamente spostata da un dente all’altro. Per far sì che l’igiene orale sia completa, deve infine comprendere la corretta pulizia della lingua. Precisamente possiamo trovare nel mercato il puliscilingua che è un tipo di spazzolino di forma piatta e con delle lamelle morbide che agiscono come un rastrello. Inoltre, al posto del pulisci-lingua è possibile usare anche lo spazzolino per eliminare dal dorso della lingua i batteri che causano l’alitosi
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- Lavare i denti per due minuti, due volte al giorno, utilizzando lo spazzolino raccomandato dal dentista.
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Intervista di Copertina
Sophie Charretour Il nuovo volto della Merz Aesthetics Italia punta sulla bellezza al naturale.
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IL FUTURO ETICO DELLA MEDICINA ESTETICA
A cura di Alessia Addari Ph: Annalisa Fiori
Madre di due ragazze di 9 e 14 anni, amante del Bel Paese, di sapori ed odori della tavola mediterranea, quello di Sophie Charretour è un excursus professionale di respiro cosmopolita, vissuto tra Francia, Germania ed infine Milano, con la grande chance di avanzamento offerta da Merz Group, colosso farmaceutico operante nei settori della medicina estetica e della neurologia, con la qualifica di Country Manager per l’Italia, dove approda dopo la Direzione Marketing per la gamma dei prodotti iniettabili Merz Aesthetics in Francia e quella al Marketing Globale di Francoforte.
Intervista di Copertina
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appassionata di tutto ciò che il bello rappresenti nella sua “consapevolezza”.
Sophie Charretour il suo approdo a Milano, dopo importanti esperienze internazionali in Merz Aesthetics, ha rappresentato sicuramente un momento di grande crescita professionale, ma anche di maggiore consapevolezza delle potenzialità di un settore in continua ascesa come la medicina estetica. Con quale filosofia, a suo parere, le multinazionali dovrebbero approcciarsi a questa evoluzione? La bellezza ha sempre ispirato molti filosofi e grandi artisti. Per Merz Aesthetics la visione della bellezza è basata più sul riflesso dell’essere interiore: una persona serena, in salute ed in pace con se stessa sarà sempre più bella. E per sentirsi tale ognuno dovrebbe far di tutto per star bene, ma soprattutto, iniziare a volersi bene. Questa è un po’ la nostra filosofia.
Dopo anni di estremizzazione ed eccessi legati al concetto di medicina e chirurgia estetica, finalmente la volontà da parte sua e della sua azienda di una riconsiderazione dell’argomento, soprattutto in funzione di un approccio più “etico” e moderno, quasi anche più gratificante. Potremmo parlare ad oltranza di bellezza, ma la prima cosa da dire riguarda i suoi canoni che, nel tempo, stanno subendo una netta evoluzione. Nel 16esimo secolo, ad esempio, l’ideale di bellezza per una donna raffigurava un aspetto formoso, cosiddetto “in carne”, morbido e rotondo sinonimo, a quel tempo, di agiatezza economica. Negli anni ‘90, al contrario, il codice imposto alle donne dalla società si riferiva ad un aspetto assolutamente magro, determinato e forte, accompagnato da un estremo controllo del proprio corpo. Tutto
parte dei suoi anni tra Africa e Medio Oriente, esperienza di avita
tanto
profonda
quanto
affascinante e complessa, al punto da contribuire al forgiarsi di una personalità coraggiosa, libera, ma altrettanto introspettiva ed essenziale, che si snoda attraverso una attenta
rivalutazione delle
relazioni e delle priorità.
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troppo”, determinata ed
Cittadina del mondo, vive gran
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Francese “ma non
Intervista di Copertina
ciò all’interno di una società consumistica, con il mito del benessere inteso in senso assoluto. È dunque interessante osservare come, a distanza di tempo, i criteri possano modificarsi completamente, nonostante osservando la nostra società occidentale degli ultimi tempi si sia riscontrato, fortunatamente, un lento ma netto abbandono dei canoni estetici convenzionali. Si è finalmente arrivati a pensare che non esista più uno standard universale cui rifarsi, ma che sostanzialmente la bellezza abiti nelle differenze e non nelle conformità. Questo è il motivo per cui ad oggi le aziende utilizzano nelle loro campagne delle modelle “non convenzionali”. In questo contesto, Merz Aesthetics incoraggia la bellezza autentica che rispetta prima di tutto l’identità e l’unicità dei pazienti attraverso lo sviluppo e la promozione di un portafoglio di prodotti di medicina estetica che comprende una adeguata formazione per i medici che utilizzano i nostri prodotti, allo scopo di promuovere il concetto di bellezza individuale e soggettiva, non stravolgendo ma esaltando l’unicità di ognuno.
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Quest’ultimo ha rappresentato per l’intero pianeta un anno di grande timore ed incertezza. L’emergenza sanitaria in atto ha modificato ed, in certi casi, completamente rimodulato interessi, preferenze ma soprattutto necessità. Dall’alto della sua pluriennale esperienza, quali nuove esigenze prenderanno il sopravvento e quali i nuovi trend in ambito estetico? La pandemia ha sostanzialmente modificato soprattutto l’uso delle piattaforme online: il maggiore utilizzo e le lunghe permanenze davanti al video hanno cambiato anche la nostra percezione del viso. Ore ed ore trascorse in video si rivelano infatti nettamente differenti dai pochi minuti trascorsi allo specchio la mattina per truccarsi o vestirsi. Inoltre, i recenti eventi sanitari ci hanno portato a riflettere sulla transitorietà della nostra vita, su una nuova consapevolezza che propone azioni veloci, senza attese né rinvii. Nel corso di quest’ultimo anno tutti abbiamo acquisito nuovi propositi, tra i quali quello di prendersi cura di sé, del proprio benessere al fine di migliorare anche la nostra
#Nude Beauty un nuovo appuntamento bellezza esteriore, considerata esclusivamente come specchio di uno stato di grazia interiore. La medicina estetica ben fatta, come intesa e promossa da Merz Aesthetics, aiuta a riappropriarsi di tratti del viso più riposati, un corpo in piena forma. A tal proposito, come accennavo in precedenza, l’home office ha notevolmente incentivato il numero di interventi estetici da parte di pazienti di ogni età. Il suo profilo personale parla di una donna cittadina del mondo, professionalmente gratificata, amante dell’Italia, del buon cibo, e soprattutto di un concetto di bellezza mediterranea non frivola ma “consapevole”. Cosa intende nello specifico? Sostanzialmente a mio avviso la bellezza consapevole riguarda il sentirsi belli più che l’esser belli. Abbiamo appena affrontato il mutamento dei canoni di bellezza: molti anni fa esser belli non aveva nulla a che fare con la bellezza di trecento anni fa. L’esser belli in Corea in questo momento non ha la stessa corrispondenza di ideale negli Stati Uniti. La domanda è se esser belli non riguardi solo il sentirsi bene e la medicina estetica secondo Merz Aesthetics intende proprio rispondere a questa domanda e lo fa abbandonando la produzione di cosiddetti cloni e promuovendo la differenza come unico centro di bellezza ed interesse. Ed è in quest’ottica che la nostra azienda ha negli anni educato i suoi clienti al completo rispetto delle diversità, proponendo un approccio quanto più personalizzato possibile ai suoi pazienti. Nude Beauty rappresenta un nuovo appuntamento promosso da Merz Aesthetics, ideato per il mondo del web e dei social network, il cui fulcro è rappresentato dal concetto di bellezza senza filtri. Qual è nello specifico il significato ed il messaggio affidato a questo format?
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Questi appuntamenti sono una forma innovativa di comunicazione sulla bellezza. L’intenzione è quella di coinvolgere alcune influencer, utilizzando in questo caso un mezzo un po’ diverso dai nostri canali convenzionali, le quali, insieme alla Dottoressa Fiorella Donati, si occuperanno della bellezza e delle varie visioni che orbitano intorno a questo concetto. Uno dei temi riguarderà il famoso “nude beauty concept”, per il quale la bellezza di ogni donna si traduce nel suo aspetto più naturale, quello del risveglio al mattino, senza velature di trucco. Ad oggi come descriverebbe la visione di Merz in campo estetico, i suoi nuovi obiettivi soprattutto alla luce delle nuove riaperture riferite anche alla rinnovata promozione e partecipazione ai numerosissimi eventi di settore? Noi non vediamo l’ora di tornare a coltivare rapporti interpersonali con i nostri partners, ma anche con il nostro stesso team. Le relazioni per noi sono sempre state estremamente importanti, al di là delle piattaforme digitali con le quali siamo stati costretti ad avere a che fare fino ad ora. Il nostro futuro sarà dunque un misto tra nuove consapevolezze ed il ritorno alla vita normale, che convolge congressi, worshop e masterclass, nella misura in cui molteplici sono stati e saranno gli investimenti destinati da Merz Aesthetics alla formazione ed allo sviluppo
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della medicina estetica.
Parliamo invece di suoi progetti personali: dove la porterà il prossimo futuro? Spera in una lunga permanenza nel nostro bel Paese o si augura di cavalcare altre esperienze altrove? Personalmente amo l’Italia e spero di rimanere qui fino alla fine del mio lavoro! È un Paese incredibilmente bello, in cui ho fatto degli incontri piacevoli, ho mangiato cibo sublime e sono stata accolta in maniera davvero calorosa, anche nonostante tutte le limitazioni dovute al Covid.
A suo avviso quanto è importante, non solo per Merz Aesthetics ma anche per tutte le altre multinazionali operanti nello stesso ramo, che sia una donna a rappresentarne le necessità o le visioni?
Per quanto mi riguarda, il mio è stato un percorso molto particolare, poiché il mio entourage professionale non mi ha mai fatto avvertire nessun genere di diversità, sia si trattasse di manager femminili chse maschili. Non ho mai avvertito questa differenza di genere, ma ho sempre pensato al rispetto delle professionalità della persona e delle esperienze, a prescindere dal sesso. Questa è una cosa molto importante, poiché mi sono sempre domandata se dipendesse solo dal mio modo di pormi o se fosse una visione condivisa anche dai miei collaboratori e colleghi che mi hanno sempre e straordinariamente creato delle condizioni ottimali nelle quali lavorare ed esprimermi. Riflettendo, ho capito che si è trattato di entrambe le situazioni.
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18 A cura della Dottoressa Norma Cameli Responsabile della Dermatologia Correttiva dell’Istituto Dermatologico San Gallicano IRCCS di Roma
Smart working, pc, tablet
“stressano” la pelle N.21 | 2021
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e telefonini
Sul banco degli imputati un inaspettato inquinamento domestico, ma anche la luce blu dei dispositivi digitali che crea sulla nostra pelle un notevole stress ossidativo. Grazie a soluzioni terapeutiche e comportamenti responsabili è possibile prevenire l’invecchiamento precoce e le ipercromie dell’epidermide. In questo periodo di pandemia trascorriamo molto più tempo a casa, soprattutto se si lavora in smart working, ma le insidie sono in agguato: l’esposizione all’inquinamento indoor e alle radiazioni provenienti dai dispositivi digitali, Pc, tablet e telefonini, impattano sull’equilibrio della pelle più di quanto non immaginiamo. Ad affermarlo la Dottoressa Norma Cameli, Responsabile della Dermatologia Correttiva dell’Istituto Dermatologico San Gallicano IRCCS di Roma. “In Italia l’inquinamento indoor è poco considerato – spiega la Dottoressa Cameli – ma diversi studi cinesi ne hanno evidenziato le conseguenze e studi francesi dimostrano che addirittura può essere 5-10 volte più intenso di quello outdoor. Infatti in casa abbiamo fenomeni di combustione per la cottura degli alimenti, riscaldamento ed aria condizionata con tutte le problematiche relative al cambio di ventilazione. Poi vanno considerati anche i materiali d’arredo, le vernici e le colle che possono emettere sostanze inquinanti, disinfettanti e detersivi che, se usati in
modo errato, possono avere un significativo impatto sull’aria e quindi sulla nostra pelle. Infine – prosegue – la continua esposizione ai dispositivi digitali che emettono luce blu, che crea sulla nostra pelle un notevole stress ossidativo. Il risultato è l’aumento dei radicali liberi e l’attivazione delle metalloproteinasi che degradano collagene e fibre elastiche. Tutti questi fattori possono stimolare anche l’iperpigmentazione, ossia le macchie scure sulla pelle, che spesso anticipa la sua comparsa in una fascia d’età che va dai 40 ai 50 anni. Normalmente, infatti, è stato calcolato che l’iperpigmentazione colpisce il 90% dei caucasici con più di 60 anni”. L’iperpigmentazione è una problematica molto sentita, ad esempio in Brasile rappresenta il 23% delle richieste di intervento ai dermatologi. Uno studio cinese del 2017 realizzato su 400 donne cinesi, e pubblicato sul JEADV, ha evidenziato che quante vivevano in zone particolarmente inquinate presentavano un aumento delle lentigo sul dorso delle mani 2.8 superiore rispetto alle donne che abitavano in zone con minor inquinamento. Quanto alla luce blu, emessa dai dispositivi digitali come pc, tablet e telefonini, sottolinea ancora l’esperta “è stato rilevato che può influire sul ritmo circadiano della nostra pelle, per cui i meccanismi riparatori che di notte agiscono sulla replicazione e sulla rigenerazione cellulare vanno in corto circuito e vengono compromessi”.
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Come prevenire o porre rimedio a queste problematiche?
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Le attuali conoscenze sulla biologia dei melanociti e sui processi di sintesi della melanina hanno aperto nuove strade a differenti approcci terapeutici per il trattamento topico. Molecole efficaci sono i derivati del resorcinolo, l’acido Kojico, l’acido azelaico, l’acido fitico, l’arbutina e l’acido glicirretico, il tocoferolo, il coenzima Q10 e la vitamina C. Nuove ricerche ipotizzano un ruolo della componente vascolare nel processo di insorgenza del melasma, e quindi può risultare utile l’utilizzo dell’acido tranexamico, un inibitore della fibrinolisi. Le molecole depigmentanti che agiscono attraverso vari meccanismi di azione possono essere associate. I vantaggi legati all’associazione sono legati all’abbassamento della dose efficace per ciascun componente ed alla riduzione degli effetti collaterali. Inoltre i trattamenti topici possono essere associati a trattamenti fisici (quali laser frazionali, radiofrequenza e skin needling) che favoriscono la loro penetrazione e quindi risultati clinici migliori”.
Come facilitare la guarigione della nostra pelle: “Cerchiamo di usare i detergenti in modo appropriato, di areare frequentemente gli ambienti, di spegnere i dispositivi elettronici di notte per evitare emissioni di luce blu. Usiamo anche creme ricche di antiossidanti per neutralizzare i radicali liberi e cerchiamo di alimentarci in modo corretto, assumendo tanta vitamina C, antiossidanti e licopene. E soprattutto, seguire scrupolosamente i consigli del nostro dermatologo”.
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Innanzitutto va fatta una corretta diagnosi, tra i vari tipi di iperpigmentazione: melasma, lentigo solari o iperpigmentazioni postinfiammatorie. A quel punto va impostata la terapia più idonea: “I trattamenti medici devono infatti essere effettuati in base al tipo e alla profondità della lesione – continua la Dottoressa Cameli – in particolare si utilizzano i depigmentanti a base di inibitori della tirosinasi, che è l’enzima chiave della pigmentazione.
medicina estetica
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A cura del Dottor Francesco Bernardini Chirurgo Oculoplastico specializzato nell’estetica dello sguardo
nuova tecnica non invasiva per ringiovanire lo sguardo eliminando borse e occhiaie
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Bellezza, è italiana la
21 La metodologia si basa su un approccio anatomico e agisce con un filler a base di acido ialuronico iniettato in un preciso punto estetico, con la funzione non di riempire una mancanza di volume,
La complessa anatomia di questa zona del volto, con la presenza di legamenti saldamente attaccati all’osso, la rende anche molto difficile da trattare senza ricorrere a metodi invasivi, come la tradizionale blefaroplastica»: a spiegarlo è Francesco Bernardini, Chirurgo Oculoplastico specializzato nell’estetica dello sguardo, che ha messo a punto un’innovativa tecnica di recente pubblicata sul Journal of Cosmetic Dermatology. Si chiama G-Point Lift e il nome rivela come agisce: sollevando guancia e palpebra mediante l’iniezione, in un punto strategico denominato G-Point, di un filler a base di acido ialuronico adatto a dare supporto e compattezza. «Non “riempire”, ma “sollevare”. È questo approccio chirurgico nell’uso del filler che fa la differenza. Sfruttiamo le caratteristiche fisiche di un filler ad alto G-Prime, con capacità liftante, per sostenere e supportare la palpebra, ottenendo un effetto lifting, e completiamo il trattamento con un filler dedicato alla palpebra e per questo molto delicato, per lavorare sulle transizioni, dando un “effetto Photoshop”, che leviga e rifinisce». Fondamentali per la riuscita del trattamento sono, naturalmente, l’approfondita conoscenza dell’anatomia del volto, per individuare correttamente il punto dove praticare l’iniezione, e la scelta del filler a base di acido ialuronico più appropriato, a seconda dell’obiettivo da ottenere e delle caratteristiche della
pelle e dei tessuti: in particolare, spiega il dottor Bernardini, «come filler ad effetto liftante (alto G-Prime) utilizzo alternativamente Ultradeep o RHA4 (Teoxane), mentre come filler dedicato alla palpebra (a basso G-Prime) prediligo il Redensity II (Teoxane), l’unico che è indicato per il trattamento della parte più delicata, ossia la palpebra inferiore». Negli ultimi anni il Dottor Bernardini ha trattato con successo l’area infra-orbitaria di centinaia di pazienti utilizzando la tecnica G-Point Lift con risultati eccellenti in termini di soddisfazione dei pazienti e assenza di effetti indesiderati.
«La tecnica di correzione con i tradizionali filler iniettati a livello della ‘valle lacrimale’ dà risultati limitati, poco duraturi e può essere fonte di complicazioni per via della notevole quantità di filler necessaria a riempire i vuoti. Al contrario, la tecnica chirurgica della blefaroplastica dà risultati duraturi e significativi, ma con costi alti e tempi di recupero post operatori lunghi».
Il G-Point Lift si pone come alternativa a entrambe le soluzioni, offrendo un risultato ‘chirurgico’ con una tecnica non invasiva: il trattamento dura circa 30 minuti, il paziente non sente dolore, il rischio di ecchimosi è minimo e il recupero immediato. I risultati rimangono visibili almeno per un anno: i trattamenti, quindi, possono essere molto più distanziati rispetto a quelli che prevedono l’uso di filler tradizionali.
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«È qui che sono visibili sia difetti costituzionali che possono essere presenti anche in giovane età come occhiaie e cerchi scuri, sia i primi segni dell’invecchiamento con lassità cutanea e borse.
“
L’area intorno agli occhi è la prima parte del viso a mostrare i segni dell’invecchiamento e i trattamenti per ringiovanire lo sguardo sono, da sempre, fra i più richiesti dai pazienti. Il punto chiave dove si manifestano difetti e perdita di volumi è quello che gli esperti chiamano “eyelid-cheeck junction”, cioè l’area di transizione tra la palpebra inferiore e la guancia.
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ma di sollevare i tessuti.
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A cura di Prof.ssa Gabriella Fabbrocini e Prof. Giuseppe Micali
L’IDROSADENITE
NON VA IN LOCKDOWN NON SOSPENDETE LE CURE N.21 | 2021
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L’APPELLO DEI DERMATOLOGI: L’idrosadenite non va in lockdown, le terapie quindi non devono essere sospese se non si vuol peggiorare la propria situazione. I pazienti necessitano di follow-up clinici talvolta frequenti, che a causa dell’emergenza pandemica hanno subito un brusco rallentamento. Uno stop da evitare anche perché grazie alla telemedicina può essere garantito il consulto dermatologico e, laddove necessario, il supporto psicologico.
Le armi per contrastarla? Un approccio multidisciplinare e sani stili di vita che possono diventare parte attiva nella
È questo il messaggio lanciato dalla Professoressa Gabriella Fabbrocini, Ordinario di Dermatologia, Direttore della Sezione di Dermatologia e Venereologia presso l’Università Federico II di Napoli e dal Professor Giuseppe Micali, Ordinario di Dermatologia e Direttore della Sezione di Dermatologia e Venereologia dell’Università di Catania.
terapia contribuendo a
L’Idrosadenite, nota anche come Acne Inversa o malattia di Verneuil, è una malattia infiammatoria cronica della cute che coinvolge i follicoli piliferi terminali localizzandosi in aree corporee ricche di ghiandole sudoripare apocrine: nelle donne si manifesta soprattutto nella zona ascellare, e nelle regioni inguinale e peri-anale negli uomini.
troppo spesso tardiva, con
Esordisce con noduli, infiammatori o non infiammatori, che possono evolvere in ascessi sottocutanei, formando cavità che portano a fistole drenanti e a cicatrici. Le cause esatte della malattia sono ancora poco chiare, studi istopatologici hanno suggerito come l’occlusione dell’infundibulo follicolare (la parte tra pelo e parete del follicolo) seguita dall’infiammazione giochi un ruolo centrale. Attualmente è ritenuta una malattia infiammatoria e non infettiva anche se, a livello delle lesioni, possono essere
limitare i picchi infiammatori. Fondamentale è la tempestività nella diagnosi, conseguente peggioramento della salute del paziente. Ma a venire in soccorso dei pazienti ci sono anche nuovi approcci terapeutici e nuovi farmaci in sperimentazione.
presenti varie infezioni indotte da batteri singoli o multipli (infezioni polimicrobiche). “La fascia di età più colpita – afferma la Prof.ssa Fabbrocini – è quella tra i 20 e i 30 anni. Le donne sono più colpite degli uomini, con un rapporto di 3 a 1. Tale rapporto è univoco nella stragrande maggioranza dei paesi europei ed americani; in alcuni paesi asiatici si osserva una frequenza analoga nei due sessi. In Italia, anche grazie ai dati raccolti dagli studi multicentrici del progetto IRHIS (Registro Italiano Idrosadenite Suppurativa), che ha visto la partecipazione di 17 centri di riferimento italiani, le persone colpite variano in funzione dell’area geografica, con una prevalenza media stimata intorno allo 0,06% ed un’incidenza di 3,2 casi per 100.000 persone/anno. Purtroppo chi è colpito da HS subisce un peggioramento della qualità della vita alquanto significativo anche perché le lesioni, frequentemente localizzate in aree anatomiche delicate, come quelle genitali e glutea, sono in genere dolorose e ricorrenti. Numerosi studi – aggiunge – hanno evidenziato che la patologia incide in maniera negativa sulla vita sociale e sessuale dei paziente; è stato stimato, inoltre, un aumentato rischio di patologie di natura psichiatrica. Quanto ai fattori di rischio collegati alla gravità della malattia, dai dati del registro epidemiologico italiano si evince che quasi l’80% dei pazienti è obeso e presenta elevati livelli di Indice di Massa Corporea (BMI). Ma anche il fumo fa la sua parte: è emersa infatti una correlazione tra gravità della patologia e numero
di sigarette giornaliere”. Una malattia complessa quindi che necessita di un approccio multidisciplinare, che vede come capofila il dermatologo che al fine di ottimizzare la gestione del paziente e delle sue comorbidità, può essere coadiuvato, di volta in volta, da altri specialisti come il chirurgo plastico, il reumatologo, il gastroenterologo, il chirurgo bariatrico, l’endocrinologo, il radiologo, il nutrizionista. Ed anche lo psicologo: alla presenza di un quadro complesso come quello della HS, diventa fondamentale infatti il supporto psicologico per il paziente. “In più della metà dei casi – afferma il Prof. Micali – a causa del decorso cronico-recidivante e della comparsa alle grandi pieghe di pustole e noduli, dolenti e maleodoranti, ad evoluzione ascessuale o fistolosa che possono esitare in cicatrici retraenti e spesso invalidanti, l’HS può determinare imbarazzo e sintomi psichiatrici, come l’ansia e la depressione nonché un aumentato tasso di suicidi nei pazienti affetti da HS rispetto alla popolazione generale. Per tali motivi, il ricorso ad uno psicologo risulta spesso di fondamentale importanza nella gestione olistica dei pazienti”.
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La guarigione definitiva è a tutt’oggi difficile da ottenere. Il paziente deve quindi imparare a convivere con la malattia correggendo eventuali fattori favorenti o scatenanti e conducendo uno stile di vita sano. Fortemente raccomandata è la riduzione del peso corporeo prediligendo la dieta mediterranea e l’assunzione di cibi ricchi di sostanze antiossidanti come il licopene, la vitamina C, la vitamina E, il beta-carotene, il selenio e lo zinco. Può inoltre essere utile usare saponi antisettici per la detersione, evitare indumenti stretti ed astenersi dal fumo di sigaretta. La terapia, inoltre, va scelta in base alla gravità della patologia, al tipo di lesioni, all’evoluzione e all’età del paziente. Come sottolinea la Prof.ssa Fabbrocini: “Antibiotici topici e sistemici, agenti immunosoppressivi sistemici, retinoidi, ormoni, dapsone, sali di zinco, e inibitori del Tumor Necrosis Factor (TNF-alfa), sono i farmaci più frequentemente considerati in relazione allo stadio di malattia. L’Adalimumab è l’unico farmaco biologico approvato per l’utilizzo nei pazienti affetti da HS da forme moderate o severe, in coloro i quali le terapie convenzionali abbiano fallito. Ciononostante in molti pazienti questa terapia non determina sempre risultati soddisfacenti. Studi recenti hanno individuato una finestra di opportunità terapeutica entro cui agire al fine di massimizzare l’efficacia del farmaco”. Molti pazienti infatti risultano non responsivi a causa di un ritardo diagnostico: l’intervallo medio tra la comparsa dei primi sintomi e la diagnosi corretta di HS è di circa 7 anni. “Pertanto – prosegue Fabbrocini – nasce la necessità di nuovi agenti immuno soppressori/immunomodulanti efficaci nell’HS. Recentemente, è stato dimostrato che la via cellulare dell’interleuchina (IL) -23 / T helper (Th) 17 è espressa nella cute dei pazienti affetti da HS. Farmaci che hanno come target l’IL 17, IL 23 sono in fase di studio in attesa di eventuale approvazione”. Si può anche considerare, aggiunge il Professor Micali “l’utilizzo di un farmaco biologico anti TNF, o di terapie fisico-chirurgiche (laser CO2 e Nd:YAG, escissione chirurgica) basate su tecniche innovative che rappresentano un campo in continua evoluzione. Inoltre, l’ecografia con la sua azione non invasiva, negli ultimi anni ha trovato applicazione anche nell’ambito dell’HS, potendo contribuire sia alla diagnosi che al monitoraggio terapeutico. È infatti in grado di
evidenziare lesioni non apprezzabili al semplice esame clinico e di correlare morfologia clinica e gravità delle lesioni, permettendo di ottenere dati oggettivi e riproducibili circa un coinvolgimento più profondo delle sedi interessate, favorendo un’accurata stadiazione della patologia, e permettendo di pianificare un approccio terapeutico medico e/o chirurgico mirato”. L’Italia è stata una delle prime nazioni in cui si è diffuso l’utilizzo dell’ecografia per lo studio dell’HS, facendo si che attualmente venga considerata leader a livello internazionale in tale settore. Inoltre, da qualche anno diversi centri dermatologici italiani si sono dotati di apparecchiature ecografiche dedicate ed hanno creato una vera task force di dermatologi esperti, come il gruppo, Italian Ultrasound Working Group, con professionisti esperti certificati in ecografia cutanea ed in particolare dell’HS. “Questo gruppo – spiega Micali – ha instaurato una collaborazione attiva tra le diverse strutture coinvolte attraverso corsi di formazione, riunioni periodiche, condivisione di piattaforme informatiche delle immagini ecografiche, consulenze a distanza e pubblicazione scientifiche dei risultati ottenuti su riviste prestigiose del settore”. Infine, gli esperti rivolgono il loro appello ai pazienti perché continuino a farsi seguire dagli specialisti anche in questa complicata situazione derivante dalla pandemia da nuovo Coronavirus: “I pazienti affetti da HS in terapia con farmaci biotecnologici hanno manifestato le loro perplessità in merito alla prosecuzione della terapia in relazione ad un ipotetico aumentato rischio di sviluppare malattie infettive. I dati italiani e mondiali non hanno evidenziato rischi contingenti nel continuare le terapie, quanto piuttosto un rischio di vedere quadri clinici peggiorati in caso di sospensione”.
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La sindrome post-Covid di cosa si tratta e
come fronteggiarla con l’aiuto di nutrizione
A cura di Raffaella Quieti Cartledge
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e supplementi Nutrizionista da 28 anni, Antony Haynes utilizza i principi della medicina funzionale dal 1992. Negli ultimi dieci anni, ha focalizzato la sua clinica e ricerca sulle infezioni virali croniche, e in particolare sul loro ruolo nell’insorgenza delle condizioni autoimmuni. Attualmente dedica gran parte delle sue consulenze nutrizionistiche e del suo insegnamento (nel Regno Unito), alla gestione dei sintomi della sindrome post Covid.
Dott. Haynes, cos’è la sindrome post-Covid? La sindrome post Covid è uno dei nomi dati alla condizione che si manifesta con sintomi che durano per più di tre mesi dopo il contagio. Viene anche definita sindrome del COVID-19 lungo. I sintomi più frequenti sono affaticamento e mancanza di respiro. È interessante notare come la sindrome possa colpire chi ha avuto il COVID-19 più o meno gravemente, nelle sue diverse manifestazioni. Un recente studio di Gold et al, pubblicato a giugno 2021, indaga la relazione tra la prevalenza del COVID lungo e la riattivazione del virus di Epstein-Barr. Uno dei nove tipi di virus dell’herpes conosciuti, l’EpsteinBarr è tra i più comuni nell’uomo e causa della mononucleosi infettiva, che si contrae principalmente in età adolescenziale. Lo studio mostra come molti sintomi del Covid lungo potrebbero non essere un risultato diretto del virus SARS-CoV-2, ma la conseguenza della riattivazione del virus EBV indotta dall’infiammazione da COVID-19. Lo studio di 186 pazienti di Covid lungo scelti a caso, ha verificato che il 66,7% dei soggetti è
risultato positivo alla riattivazione dell’EBV.
Quali alimenti possono aiutare a mitigare i sintomi della sindrome post Covid ? Ogni paziente richiede una combinazione individuale tra interventi nutrizionali e stile di vita. Per alcuni, l’istamina svolge un ruolo significativo, nel caso abbiano sviluppato la sindrome da attivazione dei mastociti (MCAS, Mast Cell Activation Syndrome), una condizione in cui il paziente manifesta sintomi allergici ripetuti come ad esempio orticaria, gonfiore, pressione bassa, difficoltà respiratorie e diarrea. Pertanto, una dieta a basso contenuto di istamina è fondamentale per gli individui affetti da MCAS. Gli alimenti ricchi di istamina sono alcol (e altre bevande fermentate), alimenti fermentati come yogurt, latticini, frutta secca, avocado, melanzane, spinaci, carne di produzione industriale o affumicata. Ci sono anche una serie di alimenti che attivano il rilascio di istamina nel corpo, come banane, pomodori, fagioli, papaia, cioccolato, agrumi, noci, anacardi e arachidi.
Oltre all’attenzione alla dieta, gli integratori che aiutano a modulare l’istamina sono la quercetina e la vitamina C. Per altri pazienti, è stato dimostrato che l’uso della niacina (Vitamina B3) riduce l’affaticamento. La niacina può aiutare a ripristinate l’apporto del coenzima NADH (nicotinammide adenina dinucleotide, anche conosciuto come Coenzima 1), di importanza fondamentale nel ciclo di produzione dell’energia. Oltre a favorire la produzione di ATP (l’Adenosina Trifosfato, ossia il composto chimico che fornisce alla cellula l’energia necessaria per svolgere qualsiasi tipo di lavoro biologico), la niacina favorisce anche la produzione del potente antiossidante glutatione. Una delle espressioni più comuni del Covid lungo è la spossatezza post-sforzo. Il livello di intensità e la frequenza dell’attività fisica devono quindi essere modulati con attenzione e cautela. Anche nella Sindrome da Affaticamento Cronica (Chronic Fatigue Syndrome or CFS) l’aumento graduale dello sforzo fisico potrebbe non essere l’approccio teraapeutico giusto.
Bisognerebbe capire quanto esercizio si può affrontare facendo piccoli test su se stessi. Come per tutte le altre patologie croniche, è imperativo avere un ciclo del sonno sano. Nella CFS e nell’MCAS, sono comuni le interruzioni del ciclo del sonno. Lo stesso si verifica nel caso del Covid lungo. Con tutta probabilità causato dalla dispnea (difficoltà respiratoria o affanno). Ha istituito un protocollo per affrontare i sintomi del Covid lungo? Come per qualsiasi condizione, la raccolta di informazioni sul caso individuale è fondamentale per capire come sia iniziata e come si manifesti la patologia, piuttosto che l’utilizzo di un protocollo standard. Alcuni individui presentano disturbi intestinali che devono essere affrontati prima dell’affaticamento o della mancanza di respiro tipici del Covid lungo. È sicuramente interessante il fatto che il Covid
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Antony Haynes BA(Hons) DipION mBANT, CNHC, mIFM lavora in uno studio privato da oltre 28 anni. Autore di due libri sulla nutrizione, The Insulin Factor e The Food Intolerance Bible, il dott. Haynes ha concentrato la sua attenzione sulle infezioni virali croniche, e in particolare la loro rilevanza con lo sviluppo di condizioni autoimmuni.
lungo colpisca gli individui in misura diversa dalla condizione originale. Probabilmente, come per lo stesso Covid-19, lo stato iniziale di zinco, vitamina C e D hanno un ruolo importante;
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La maggior parte della popolazione ha dimostrato di avere un livello insufficiente di vitamina D. L’infiammazione generale e sistemica derivante da un’alimentazione scorretta, o un equilibrio intestinale compromesso, hanno un ruolo importante nella suscettibilità al Covid lungo. Sebbene gli scienziati la considerino una condizione non-comune (al di sotto dell’1 % della popolazione), i 30 milioni al mondo di malati di stanchezza cronica non accetterebbero questa classificazione. In sintesi, le persone affette dalla sindrome del Covid lungo possono sicuramente beneficiare di interventi di terapia nutrizionale olistica che includano cambiamenti nello stile di vita e l’utilizzo di integratori che hanno una comprovata efficacia nel ridurre l’infiammazione e migliorare i sintomi della fatica cronica e della sindrome da attivazione dei mastociti. Quali integratori consiglia per favorire il recupero dai sintomi del Covid lungo? Innanzitutto consiglio l’utilizzo di 300-500 mg di quercetina due o tre volte al giorno. La niacina può provocare un effetto flushing (sensazione di calore, arrossamento, prurito o formicolio), e deve quindi essere assunta con gradualità. Si può iniziare con 50 mg ed aumentare fino a 250-300 mg al giorno. Un ulteriore integratore molto utile è la NAC (N-acetyl cysteine o acetilcisteina) utilizzata per trattare i disturbi delle vie respiratorie caratterizzati da una sovrapproduzione di muco. Consiglio dosi da 500 mg assunte due volte al giorno. Una formulazione di curcuma ben assorbibile è
molto utile per modulare l’infiammazione. Consiglio 100-250 mg due volte al giorno, 20-30 mg di zinco e 500 mg di vitamina C, 2-4 volte al giorno. Importante anche l’assunzione di dell’antiossidante selenio, 100 mcg 1-2 volte al giorno. In alcuni casi consiglio anche il coenzima COQ10, dose di 100 mg e un complesso vitaminico B a basso dosaggio ma attivo, una o due volte al giorno. PER RIASSUMERE : Quercetina (300-500 mg) - due o tre volte al giorno appena prima dei pasti Niacina 50 mg e aumentare gradualmente la dose - a stomaco vuoto una o due volte al giorno NAC 500 mg due volte al giorno (antinfiammatorio, antivirale, precursore del glutatione) Estratto di curcuma 100-250 mg due volte al giorno (antinfiammatorio) Zinco 20-30mg (supporto immunitario e antinfiammatorio) Vitamina C 500 mg - 2-4 volte al giorno Selenio 100mcg 1-2 volte al giorno COQ10 100 mg una volta al giorno Complesso vitaminico gruppo B, 1-2 volte al giorno. Vit D – 7000 UI al giorno Va notato che per alcuni individui, un farmaco antistaminico venduto sugli scaffali delle farmacie può essere molto utile, mentre altri pazienti hanno bisogno di farmaci più forti (come gli antagonisti dei recettori istaminici H2) che necessitano di prescrizione medica. Dalla revisione sistematica: Epidemiologia del Covid lungo (2021) Zapatero et al: • Si stima che nelle prime 12 settimane dopo l’inizio dell’infezione da COVID-19 tra il 5% e il 36% dei pazienti presenti ancora
sintomi. In specifici gruppi di pazienti (ad es. pazienti che sono stati ricoverati in ospedale nella fase acuta) sono stati osservati tassi più elevati. Dodici settimane o più dopo l’insorgenza della malattia, circa il 2-15% dei pazienti affetti da COVID-19 presenta ancora sintomi. • I sintomi a lungo termine più comunemente riportati di COVID lungo sono affaticamento (fino al 98%), dispnea (fino al 93%) e cefalea (fino al 91%). Tuttavia, va notato che un’ampia gamma di sintomi colpisce diversi sistemi (ad esempio quello neurologico, cardiovascolare, gastrointestinale). Per un ampio gruppo di pazienti sembra che i sintomi migliorino nel tempo. Tuttavia, in un numero consistente di casi i sintomi persistono. Oltre ai sintomi, viene segnalato un impatto sulle attività della vita quotidiana e sulla vita sociale. • È più probabile che i pazienti affetti da COVID lungo siano più anziani, soffrano di comorbilità preesistenti, obesità o disturbi psichiatrici e hanno gruppo
sanguigno A rispetto ai pazienti abbiamoCOVID-19 che non hanno conseguenze a lungo termine. Inoltre, un maggior numero di sintomi nella fase acuta della malattia e la presenza di sintomi specifici come affaticamento, mal di testa, dispnea, dolore con respiro profondo, pelle sensibile, voce rauca e mialgia sono essi stessi fattori di rischio per lo sviluppo del COVID lungo. SINTOMI DURANTE LA FASE ACUTA DEL COVID Affaticamento Mal di testa Dispnea Dolore con respiro profondo Pelle sensibile Voce rauca Mialgia (sindrome dolorosa) Segni di polmonite grave FATTORI DI RISCHIO PER COVID LUNGO - Fattori di rischio preesistenti - Età avanzata - Comorbilità (≥3 condizioni croniche) - Obesità - Disturbo psichiatrico preesistente - Gruppo sanguigno A
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Ogni paziente richiede una combinazione individuale di interventi nutrizionali e sullo stile di vita. Per alcuni, l’istamina svolge un ruolo significativo, nel caso abbiano sviluppato la sindrome da attivazione dei mastociti (MCAS, Mast Cell Activation Syndrome), una condizione in cui il paziente manifesta sintomi allergici ripetuti come ad esempio orticaria, gonfiore, pressione bassa, difficoltà respiratorie e diarrea.
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Come ridurre i sintomi del
Parkinson
nutrizione A cura di Raffaella Quieti Cartledge N.21 | 2021
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con l’aiuto della Intervista a Lucille Leader Dip ION MBANT CNHC Reg
Signora Leader, la nutrizione può influenzare sullo stato di salute funzionale e il morbo di Parkinson in particolare? Nel morbo di Parkinson (PD), la nutrizione influisce in modo importante sulla salute funzionale. Le funzioni cellulari dipendono dallo stato nutrizionale adeguato delle cellule. La carenza di vitamina C può causare scorbuto, il ferro può influire sull’anemia e gli acidi grassi essenziali possono modulare gli stati infiammatori. Allo stesso modo, la carenza di dopamina è l’elemento fondamentale del PD. La dopamina viene prodotta dagli aminoacidi tirosina e fenilalanina, entrambi ottenuti dai cibi ricchi di proteine. Per poterla metabolizzare, sono necessari degli enzimi specifici. Per fare in modo che vengano attivati, questi enzimi hanno bisogno di coenzimi quali lo zinco, l’acido folico, il ferro e la vitamina B6. La loro carenza può quindi compromettere questa via metabolica e conseguentemente una produzione adeguata di dopamina. Tuttavia nel Parkinson possono esserci problemi determinati dal modo in cui le cellule gestiscono tali nutrienti. Il supporto nutrizionale deve quindi essere
guidato dal team sanitario di ciascun paziente. Una gestione nutrizionale specializzata può anche dare supporto alla funzione intestinale, che può essere un problema nella malattia di Parkinson, come anche il controllo del peso, lo stress e gli sbalzi di umore, l’energia delle cellule, la regolazione della glicemia, le risposte infiammatorie delle cellule, il sonno, le reazioni immunitarie e muscolari ed altre funzioni. Qual è il ruolo dello stress nel PD? Lo stress mentale, emotivo e fisico arreca danni al nostro corpo. Per controllare lo stress, il corpo ha bisogno di produrre adrenalina...ma l’adrenalina è prodotta dalla dopamina! Le persone affette dal morbo di Parkinson hanno difficoltà a produrre sufficiente dopamina e di conseguenza adrenalina perché la funzione dell’enzima responsabile per la conversione dall’aminoacido tirosina idrossita in L-Dopa è compromessa. Anche se una persona sta assumendo i farmaci dopaminergici corretti per aiutare a regolare i disturbi del movimento, quando c’è stress di qualsiasi tipo, il controllo del movimento diventa problematico. Raccomando quindi di utilizzare tecniche per il controllo dello stress, essenziali nel supporto e nella gestione del Parkinson.
Autrice e co-autrice di 6 libri sul morbo di Parkinson, nutrizionista di fama internazionale, docente e direttrice della clinica di nutrizione integrata per il morbo di Parkinson a Londra, Lucille Leader è stata a capo del dipartimento di nutrizione di diverse cliniche ed ospedali della capitale inglese
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Come suggerisce di modificare la nutrizione?
• Ridurre gradualmente i grani contenenti glutine come grano, segale, orzo, farro, avena (a meno che non siano privi di glutine) e sostituirli con altri cereali, ad esempio grano saraceno, riso (Basmati) e miglio. • Ridurre gradualmente i latticini fino ad eliminarli dalla dieta. Il latte vegetale (mandorle e cocco) è un ottimi sostitutivo. Evita la carragenina, additivo che a volte si trova nel latte di noci, in quanto può essere proinfiammatorio. Una tecnica eccellente, specifica per il morbo di Parkinson, è quella di David Uri, ‘Rilassamento del morbo di Parkinson’ (www. denorpress.com). Consiglio anche di imparare tecniche di training autogeno che possono essere utilizzate nei momenti di stress. Queste tecniche, così come quella di David Uri, sono molto utili nel PD sia per il paziente che per chi si occupa del paziente o della famiglia. Esiste un protocollo della nutrizione per facilitare l’efficacia dei farmaci per il Parkinson? Aminoacidi specifici di alimenti ricchi di proteine competono con L-dopa per il trasporto del farmaco nel suo sito di assorbimento intestinale e nel cervello (passaggio attraverso la barriera ematoencefalica - BEE) dove viene metabolizzato in dopamina. Assumendo L-dopa lontana da pasti ricchi di proteine , si può ottimizzare l’assorbimento del farmaco e la sua efficacia. Gli alimenti che contengono un’elevata quantità di proteine, ricchi di amminoacidi che competono con il trasporto di L-Dopa sono: carne, pollame, pesce, latticini (ad eccezione del burro), uova, soia, legumi, noci e semi. Altri cibi che competono con il trasporto di L-dopa sono semolino, avocado, asparagi, noce di cocco, prodotti contenenti glutine come grano, segale, avena, orzo, farro, grano bulgaro e cuscus.
• Ridurre gradualmente la carne rossa che può provocare infiammazione nell’intestino e non è consigliata per la stitichezza. Si consiglia di scegliere carne biologica allevata con erba. Il pesce dovrebbe essere selvatico, il pollame ruspante, le uova biologiche. Evitare arachidi e anacardi che contengono micotossine. Tutta la frutta secca deve essere refrigerata. • Ridurre l’alcool come molta gradualità fino ad eliminarlo. Bevande a base di erbe e frutta possono essere servite e bevute in calici di vino. I succhi di frutta dovrebbero essere idealmente naturali e diluiti con acqua minerale naturale o filtrata. • L’acqua di rubinetto può contenere metalli pesanti e altri contaminanti. È meglio bere acqua minerale filtrata o in bottiglia. • OLI: La cottura dovrebbe essere effettuata con olio extravergine di oliva spremuto a freddo o olio di avocado, olio di cocco biologico spremuto a freddo e occasionalmente burro se non controindicato. Questi olii sono i più stabili quando riscaldati. Mantenere la temperatura di cottura sotto i 180°C e la temperatura
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• Mangiare frutta e verdura colorate (verde scuro, arancione e altri colori), ma non agrumi se si sta assumendo L-dopa.
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• Non cuocere in pentole in alluminio ma utilizzare acciaio inossidabile o vetro.
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32 del grill e del forno non superiore a 160°C. • CAFFEINA: assumere con moderazione o ridurla gradualmente se non si hanno altre condizioni di salute per cui il consumo della caffeina è controindicato, come l’ipertensione.
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Quali integratori consiglia? Di seguito è riportato un elenco di integratori alimentari comunemente usati, ma come già affermato, le esigenze e le dosi di ogni persona sono diverse e non sempre necessarie a lungo termine. La supervisione professionale è essenziale. Consiglio quindi integratori selezionati in base ai bisogni individuali del paziente, comprovati da test di laboratorio e autorizzati da professionisti sanitari. A seguito di test di laboratorio medico, i pazienti che hanno visitato la nostra clinica hanno dimostrato carenze di vari nutrienti, tra cui vitamine, minerali, acidi grassi essenziali ed enzimi digestivi. Alcuni pazienti dimostrano anche la presenza di parassiti, virus e infezioni batteriche. È stato spesso riscontrata una permeabilità della mucosa intestinale, che ha dettato la necessità di supporto per la flora intestinale con pro e pre biotici.
Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa che si manifesta principalmente come un disordine del movimento, ma può influire su funzioni non motorie.
INTEGRATORI VITAMINE: • Vitamine C, B - 1, 2, 3, 5, 6, 12, D3, K2, E, A e caroteni Le vitamine del gruppo B dovrebbero essere prese tutte insieme come un complesso, non superiore a 25 mg per dose. La vitamina B6 è il coenzima essenziale che permette il metabolismo di L-dopa in dopamina, ma ne deve essere assunta separatamente. • La vitamina A favorisce l’integrità della mucosa intestinale ed è un importante antiossidante. Tuttavia, deve essere assunta sotto stretto controllo medico in quanto potrebbero esserci gravi controindicazioni per la salute. • Folati ALTRI INTEGRATORI : Coenzima Q10, Acidi grassi essenziali (Omega 3 e Omega 6), Fosfatidil colina e curcuma MINERALI: Magnesio e zinco INTEGRATORI PER L’INTESTINO: Probiotici, prebiotici, acido butirrico per l’integrità della mucosa intestinale, ossido di magnesio e magnesio bisglicinato MUCUNA PRURIENS: Alcuni medici prescrivono L-dopa in forma alimentare, estratta dal fagiolo di mucuna pruriens, in dosaggio e qualità specifici. Il protocollo per assumere questa
forma di L-dopa è lo stesso della forma farmaceutica di L-dopa. La sua somministrazione deve essere strettamente controllata da un medico poiché potrebbe avere effetti collaterali. La gestione del dosaggio o la controindicazione alla sua somministrazione sono considerazioni essenziali. Per concludere, ci sono nutrienti / composti da evitare nel PD? Le esigenze di ogni persona sono strettamente individuali, ma alcuni composti potrebbero essere particolarmente dannosi per i pazienti affetti dal Parkinson. • È necessaria una consulenza medica per l’assunzione di ferro, calcio e manganese. Ci possono essere gravi controindicazioni per l’assunzione di questi integratori. • Glutammato monosodico (MSG) • Aspartame • Cereali contenenti glutine - la molecola di gliadina in essa contenuta può essere dannosa - sostituirli con cereali privi di glutine • Alcol - influisce sulla disintossicazione - sostituirlo con altri liquidi e succhi di frutta diluiti • Latticini - sostituire con altre forme di latte • La soia dovrebbe essere considerata un fattore di rischio poiché contiene le lectine, associate ad alcuni processi infiammatori.
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SERA: COMBATTE
Il coronavirus si è insinuato nelle nostre vite su tutti i fronti, alterando abitudini, ritmi e qualità del sonno. Da quando è iniziata la pandemia il 63% degli italiani lamenta insonnia e ansia e si definisce “molto o abbastanza stressato”, mentre il 43% è consapevole di vivere in “un livello massimo di stress”. Ma una buona notizia c’è: un aiuto può arrivare dall’alimentazione. In particolare, mangiare pasta a cena fa bene, rilassa, facilita il sonno e se mangiata nella giusta porzione e con i giusti condimenti non fa ingrassare, anzi fa dimagrire. Dagli anni Sessanta ad oggi, una vasta letteratura scientifica, tra cui tre studi pubblicati sulla rivista The Lancet Public Health, aiutano a sfatare falsi miti e luoghi comuni sulla pasta, confermando che mangiare carboidrati a cena, e in particolare la pasta, ricca di Triptofano e Vitamine del gruppo B, potrebbe rivelarsi una scelta oculata, non solo perché se assunta con moderazione “allunga la vita”, ma soprattutto se siamo stressati e soffriamo d’insonnia. E un sonno lungo e ristoratore è inversamente proporzionale all’aumento di peso…
I consigli di Unione Italiana Food aiutano ad orientarsi tra le ricette di pasta più indicate a cena. Il nutrizionista Luca Piretta: “La pasta favorisce l’assorbimento di triptofano, l’aminoacido precursore della serotonina (che regola l’umore) e della melatonina (che orienta il sonno)”
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UNA SPIEGAZIONE PRATICA: LA MASTICAZIONE “IPNOINDUCENTE” DELLA PASTA AL DENTE Una curiosità: sarebbe anche un’altra la ragione del potere ipnoinducente della pasta. Masticare lentamente e accuratamente stimola i recettori che agiscono sul senso di sazietà, riducendo quel senso di fame che ci porta ad introdurre altro cibo. “La masticazione è la prima fase della digestione. Frantumare il cibo in pezzi più piccoli fa sì che sia più esposto alla saliva, e più facile da digerire” spiega Piretta. E nel caso della pasta, quella italiana è lavorata in modo tale da mantenere la tenuta al dente, consistenza che la rende più resistente alla masticazione e quindi più digeribile.
LE RICETTE DI PASTA IDEALI PRIMA DI ANDARE A DORMIRE: I CONSIGLI DI UNIONE ITALIANA FOOD Al placet della scienza fanno seguito i consigli di Unione Italiana Food, in collaborazione con Luca Piretta, sulle migliori preparazioni di pasta prima di mettersi a dormire. Per esempio, la porzione consigliata di sera è di massimo 80 grammi. Andrebbe preferita quella integrale, per l’indice glicemico più basso e il maggior contenuto di vitamina B. In alternativa, si può abbinare la pasta “gialla” ai legumi, come nel caso delle penne con piselli e funghi o di una pasta e fagioli. A proposito di condimenti, l’olio extravergine d’oliva è un vero toccasana
per il suo potere di spegnere le infiammazioni, si può aggiungere a crudo oppure saltando la pasta in padella a fine cottura. sBuona idea anche optare per un piatto unico di pasta, abbinato a proteine magre come pesce, legumi e verdure, cotte o crude: impegnano la digestione rallentando l’assorbimento di carboidrati. Per la guida di Unione Italiana Food alle 10 ricette di pasta a cena, cliccare qui. IL POTERE “PIÙ SAZIANTE” DELLA PASTA LUNGA A sera meglio tenersi leggeri, visto che l’ultimo pasto della giornata dovrebbe apportare al massimo il 30% delle calorie di giornata. Ma se abbiamo ancora fame? Basta puntare sulla pasta lunga. Questo perché, misurando l’aumento di peso dei formati dopo la cottura (considerando valida una cottura al dente), bucatini e spaghetti arrivano ad avere aumenti finali di peso di ben 2 volte e mezzo rispetto a quello iniziale. E quindi, a parità di intake calorico, ci sentiremo più sazi (e soddisfatti) con un piatto di spaghetti, linguine o bucatini rispetto ad una porzione di pennette o mezze maniche.
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A cura della Professoressa Gabriella Fabbrocini, Consiglio Direttivo SIDeMaST
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Carne, grande
alleata della donna contro l’invecchiamento cutaneo “Siamo ciò che mangiamo”, come già sosteneva il filosofo tedesco Feuerbach nel 1800, ancor più vero oggi quando si parla di salute al femminile. E il ruolo da protagonista spetta senza dubbio alla carne che, tra le varie proprietà, ha anche quella di proteggere la pelle e mantenere capelli e unghie in salute Molte donne spendono una fortuna in creme antirughe e prodotti chimici per conservare la propria bellezza e contrastare il naturale e inevitabile trascorrere degli anni, quando una corretta alimentazione è fondamentale per proteggere dall’invecchiamento cutaneo, aiutando a ritrovare elasticità, tonicità e morbidezza della pelle. Una dieta squilibrata e lo stress con cui spesso ci si trova a convivere, possono influire negativamente sull’aspetto e sulla qualità della nostra pelle che richiede molti nutrienti e minerali per mantenersi giovane e sana: vitamina A, C, D, E, del gruppo B, proteine, micronutrienti e acidi grassi essenziali sono gli elementi necessari a mantenere il benessere di pelle, ma anche di capelli e unghie. In particolare, zinco, rame e selenio sono i minerali biologicamente attivi che intervengono nel meccanismo di prevenzione dell’invecchiamento cutaneo: la carne li contiene tutti e tre, dando un valido contributo nel preservare giovinezza ed elasticità della pelle. “La carne e i prodotti a base di carne - sottolinea Elisabetta Bernardi, nutrizionista - specialista in Scienza dell’Alimentazione e membro del board
scientifico di Carni Sostenibili - forniscono una serie di nutrienti essenziali, tra cui proteine, acidi grassi omega-3 a catena lunga, ferro, zinco, selenio, vitamina A, C, D, E e B12. La carne è anche una delle migliori fonti di zinco, selenio, fosforo e ferro. Inoltre, è bene sapere che esistono diversi interessanti composti bioattivi nella carne e nei salumi, come la carnitina, l’acido linoleico coniugato, il glutatione, la taurina e la creatina, la carnosina e il coenzima Q10. Questi ultimi possiedono proprietà antiossidanti e antinvecchiamento, giocando un ruolo fondamentale nel rallentare il processo di invecchiamento cutaneo”. Carnosina e coenzima Q10 sono, quindi, sostanze della carne che intervengono attivamente per il benessere della pelle: la carnosina ha proprietà antiossidanti e antinvecchiamento, mentre il coenzima Q10 è anche un noto principio attivo di molte creme antirughe, che si trova in tutta la carne, specialmente nel grasso di bovino, pollo e maiale. Evidenze scientifiche hanno dimostrato che tra i vari nutrienti, la vitamina C ha un ruolo chiave nel normale funzionamento dell’epitelio: è fondamentale per la sintesi del collagene che nella pelle ha un ruolo strutturale e non è un caso che molte delle creme antirughe contengano tra gli ingredienti proprio il collagene. “Sebbene sia stato anche dimostrato che questa proteina per le sue dimensioni non riesca a
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“Molte malattie cutanee come acne, psoriasi, ma anche tumori cutanei – aggiunge la Professoressa Gabriella Fabbrocini, direttore UOC di Dermatologia e Venereologia, AOU Federico II, Napoli e membro del Consiglio Direttivo SIDeMaST - si prevengono a tavola con una sana dieta mediterranea. E perché no, scegliendo i cibi giusti possiamo anche prevenire l’invecchiamento cutaneo iniziando a tavola una vera e propria “terapia” gustosa e colorata e quale colore migliore del rosso delle “carnisostenibili” che, se scelte con attenzione, sono di particolare utilità per tanti aspetti di salute della pelle. Protagonisti indiscussi di questa dieta sono i cereali, le verdure, la frutta, il pesce, l’olio di oliva e la carne che è ricca di proteine che sono alla base della struttura cutanea perché il derma è costituito da collagene ed elastina. Proprio per questo, la carne, e in particolare quella rossa, senza
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oltrepassare la barriera dell’epitelio, quindi meglio stimolarne la produzione dall’interno”, aggiunge Elisabetta Bernardi. “La carne è la miglior fonte, e in particolare i tagli meno nobili dell’animale, come quelli anteriori o le frattaglie ricche di tessuto connettivo, come la trippa o il lampredotto. Ecco perché un bel brodo di pollo o di manzo, con tanto di pelle e cartilagini, vanno a nutrire in profondità la nostra pelle, ricche fonti anche di acido ialuronico, una molecola che trattiene l’acqua all’interno della pelle, mantenendola giovane e idratata”, precisa la Bernardi.
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Molte malattie cutanee si prevengono a tavola con una sana dieta mediterranea: oltre a cereali, verdure, frutta, anche la carne, ricca di proteine che sono alla base della struttura cutanea perché il derma è costituito da collagene ed elastina.
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eccessi, fornisce sostegno, tonicità e compattezza alla pelle, che con il passare del tempo diminuiscono progressivamente. Con l’alimentazione, inoltre, possiamo provvedere anche al benessere di unghie e capelli. Le unghie, in particolare, possono risentire della carenza di vitamine del gruppo B e risultare fragili e opache. Le patologie che, invece, riguardano i capelli spesso sottendono stati carenziali di ferro. Per prevenire tali patologie assicuriamoci, quindi, che la nostra alimentazione sia ricca di queste vitamine del gruppo B e di ferro, presenti soprattutto nella carne”. I minerali contenuti nella carne e importanti per la salute della pelle. Lo zinco, contenuto soprattutto nel fegato di vitello (12 mg per 100 g) e in generale in tutta la carne rossa, in diverse quantità a seconda dei tagli (spalla di manzo 8 mg, costine di maiale 4.6 mg), e in misura minore nella carne bianca (coscia di tacchino 4.3 mg, coscia di pollo 3.4 mg), fa parte della struttura delle membrane cellulari, è importante per mantenere la pelle idratata. Anche il rame, di cui il fegato di vitello è la miglior
fonte alimentare (11.8 mg per 100 g), aumenta l’elasticità della pelle, partecipa attivamente nella costruzione del tessuto connettivo e ha un significativo effetto anti-aging. Il selenio è un altro micronutriente dall’azione antiossidante che protegge dallo stress ossidativo dei radicali liberi che lasciano sulla pelle gli spiacevoli segni della vecchiaia. Si trova in alte quantità nella carne bianca di cappone (95 mcg) e pollo (55 mcg), nel rene di vitello (80 mcg), nella carne di manzo (45 mcg), nella pancetta (65 mcg) e nella coscia di maiale (45 mcg). Emerge, dunque, il ruolo fondamentale di una nutrizione completa nella cura della nostra pelle e di capelli e unghie, e in particolare la carne si rivela un alimento efficace per prevenire la carenza di minerali attivi e per fornire tutte le sostanze necessarie a ritardare il processo di invecchiamento cutaneo.
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FIRENZE
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EDITORIA SPECIALIZZATA IN MEDICINA ESTETICA
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STORIE E RICERCHE DI SUCCESSO
Ricercatore e autore pluripremiato, il DOTTOR VALTER LONGO focalizza la sua ricerca sui benefici della “dieta mimadigiuno” per la salute.
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Well Stories
La fonte della giovinezza nei pasti della giornata. La dieta della longevità comprende anche alcune caratteristiche dello stile di vita, come evitare di mangiare appena prima di coricarsi ed assumere cibi non confezionati, simili a quelli di cui si nutrivano i nostri antenati.
di Raffaella Quieti Cartledge
È inoltre importante monitorare la circonferenza della vita e il proprio peso, poiché il sovrappeso e l’eccesso di grasso addominale sono strettamente legati ad una degenerazione dello stato di salute. Per chi è in sovrappeso si consiglia di assumere solo 2 pasti più uno spuntino al giorno. Per tutti, è consigliabile assumere pasti nell’arco di 12 ore e un’integrazione multivitaminica e multiminerale.
La dieta della longevità è una dieta pescetariana, ricca di legumi, verdure e grassi salutari. Per quanto riguarda i macronutrienti, l’assunzione principale dei carboidrati complessi proviene da verdure, legumi e cereali integrali. I grassi dovrebbero essere abbondanti e salutari, principalmente derivanti da olio extra vergine di oliva, frutta secca e pesce azzurro, che contiene elevate quantità di acidi grassi Omega 3. Le proteine dovrebbero essere assunte in moderazione, ma in quantità sufficienti e adatte all’età. Per calcolare la quantità esatta di proteine da assumere al giorno, si possono moltiplicare i chili del proprio peso corporeo per 0.8. Si otterrà la quantità di proteine da utilizzare in grammi, tenendo a mente che il contenuto proteico varia notevolmente nei vari cibi. Dopo i 65 anni, la quantità di proteine da assumere dovrebbe aumentare fino a corrispondere, in grammi, al proprio peso (1gr x peso in kg=proteine in gr). Ad esempio se si pesa 70 Kg bisogna assumere 70 gr di proteine al giorno, suddivise
Qual è il secondo principio, in ordine di importanza, che influenza la qualità e la durata della vita ?
“
Dottor Longo, quali sono i principi delle dieta della longevità ?
tories
Come modificare dieta e stile di vita per vivere a lungo e in salute.
Dopo aver apportato modifiche alla dieta, il secondo fattore che influenza la durata della vita è l’attività fisica.
Quale attività fisica è consigliata per ottenere una sana longevità? Quella che piace di più, ma anche quella che si può facilmente integrare nel proprio programma quotidiano e che si può continuare a praticare fino al centesimo compleanno ed oltre. È importante fare esercizio senza eccessi, perché le ginocchia, le anche e tutte le articolazioni possono
42 LA FONTE DELLA GIOVINEZZA Come modificare dieta e stile di vita per vivere a lungo e in salute.
tories
Professore di Gerontologia e Scienze Biologiche e Direttore del Longevity Institute presso la University of Davis School of Gerontology a Los
Camminare velocemente per un’ora ogni giorno, fare esercizi moderati da 2½ a 5 ore a settimana, con picchi di intensità più elevata, esercitare tutti i muscoli del corpo con o senza pesi: tutto ciò può contribuire ad incrementare la longevità in salute.
di ricerca sull’invecchiamento
Nel suo libro stabilisce che una dieta a basso contenuto proteico è più sana. Può spiegarci il perché e parlarci delle differenze tra le Sue conclusioni e quelle del rinomato “China Study”?
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Southern California – Leonard subire danni se ci si continua ad allenare anche quando c’è dolore.
Angeles, uno dei principali centri e le malattie legate all’età, il Dr. Valter Longo è anche Direttore del Programma Longevità e Cancro presso l’Istituto IFOM di Oncologia Molecolare a Milano.
La maggior parte degli studi effettuati su campioni elevati della popolazione mostra un’associazione tra longevità/prevenzione delle malattie e una dieta povera di proteine, basata principalmente su verdure e pesce e ricca di carboidrati complessi, olio d’oliva e frutta secca. Ad esempio, uno studio pubblicato dal mio laboratorio realizzato su campione di seimila americani suggerisce che il consumo di una dieta ricca di proteine, in chi ha meno di 65 anni, è associato a: - un aumento dei livelli del fattore di crescita IGF-1 (che accelera l’invecchiamento) - un aumento del 75% del rischio di mortalità complessiva - un aumento del rischio di mortalità per cancro di 3 o 4 volte rispetto ad una nutrizione a basso contenuto proteico e ricca di verdure, come da principi della dieta della longevità. Contrariamente ai risultati di T. Colin Campbell in The China Study*, che sostiene il consumo di bassi livelli di proteine vegetali per tutta la vita, l’effetto benefico di una dieta a basso contenuto proteico sembra applicarsi solo prima dei sessantacinque anni. In realtà, come spiegato sopra, il fabbisogno proteico può essere maggiore per le persone di età superiore ai 65 anni se si verifica una perdita di peso e massa magra. Quali sono gli effetti del digiuno sul nostro corpo? Il digiuno, e in particolare la dieta mima digiuno (Fasting
Mimicking Diet o FMD), può proteggere, rigenerare e ringiovanire il corpo e mantenerci giovani e sani più a lungo, riportando indietro l’orologio biologico dell’invecchiamento. Queste diete possono quindi essere adottate da persone relativamente giovani per aiutare a ritardare l’invecchiamento e prevenire le malattie, e anche da individui più anziani per aiutarli a migliorare il proprio stato di salute. È anche clinicamente dimostrato che la FMD stimola la perdita di grasso addominale conservando l’integrità di massa muscolare e ossa. La conseguente attivazione delle cellule staminali e la rigenerazione di cellule, sistemi e interi organi, riduce diversi fattori di rischio di numerose patologie.
Qual è l’effetto del digiuno sulle cellule cancerogene e sui tumori benigni? Le cellule cancerogene e le cellule sane rispondono al digiuno in modo diverso, con una “resistenza differenziale allo stress”: l’organismo si protegge dai periodi di carenza di cibo assumendo una modalità di non-crescita che fornisce uno “scudo” alle cellule sane. Tuttavia, le cellule cancerogene non entrano in questa modalità
*The China Study è un libro pubblicato nel 2005 e continuano a crescere anche quando sono ‘affamate’. Poiché lo stato di crescita delle cellule tumorali richiede un’elevata nutrizione, durante il digiuno le cellule tumorali sono più sensibili alla chemioterapia, laddove le cellule sane rimangono protette contro di essa. Le cellule tumorali benigne potrebbero reagire al digiuno come le cellule cancerogene, riducendosi fino alla propria morte, o come le cellule normali. Ciò potrebbe avere conseguenze inaspettate poiché durante il digiuno le cellule normali prima muoiono (autofagia) ma poi, durante la fase della rialimentazione, ricrescono quindi il risultato varia a seconda dei casi. Con quale frequenza e a partire da quale età si può praticare il digiuno? Gli adulti sani nella fascia di peso normale, in età compresa tra diciotto e settant’anni possono intraprendere la dieta mima digiuno, previa approvazione di un medico o di un dietologo o nutrizionista. Le linee guida generali sulla frequenza sono le seguenti: 1. Una volta al mese per pazienti in sovrappeso o obesi con almeno due fattori di rischio per diabete, cancro o malattie cardiovascolari o neurodegenerative
dal nutrizionista T. Colin Campbell, basato su dati epidemiologici raccolti in Cina. In esso l’autore, responsabile della ricerca, trae una serie di conclusioni sui presunti benefici per la salute che deriverebbero da alcuni regimi alimentari.
2. Una volta ogni due mesi per i pazienti di peso medio con almeno due fattori di rischio per diabete, cancro o malattie cardiovascolari o neurodegenerative 3. Una volta ogni tre mesi per i pazienti di peso medio con almeno un fattore di rischio per diabete, cancro o malattie cardiovascolari o neurodegenerative 4. Una volta ogni quattro mesi per pazienti sani con una dieta normale che non sono fisicamente attivi 5. Una volta ogni sei mesi per i pazienti sani che seguono la dieta della longevità e che svolgono regolare attività fisica. Chi non dovrebbe digiunare? Le donne in gravidanza, i pazienti sottopeso, le persone che soffrono di anoressia o altri disturbi
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Gli oncologi vengono formati su possibili effetti di nutrizione e digiuno sulle cellule cancerogene ?
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alimentari e chi ha superato i settant’anni, dovrebbero evitare il digiuno. Inoltre, dovrebbe astenersi dal digiuno chi è affetto da patologie epatiche o renali salvo previo consenso del proprio medico specialista. Infine, le persone affette da rare mutazioni genetiche che bloccano la capacità dell’organismo di produrre glucosio da glicerolo e aminoacidi (gluconeogenesi) dovrebbero evitare il digiuno.
Questo tipo di formazione non è così frequente. Per questo la mia Fondazione a Los Angeles, The Create Cures Foundation (www.createcures.org), ha creato due Masterclass per operatori sanitari e medici. Queste Masterclass sono focalizzate su vari interventi dietetici, incluso il digiuno e sulle sue applicazioni cliniche, che hanno dimostrato di promuovere la longevità e prevenire varie malattie. Le Masterclass si basano sulla ricerca scientifica e sugli studi più rilevanti su longevità, nutrizione, invecchiamento ed altre malattie correlate. Il corso “Nutrizione, digiuno, longevità e malattia” e “Longevità attraverso il digiuno e la nutrizione” sono stati accreditati dalla Keck School of Medicine della University of South California.
tories Finora le sue scoperte sono state rivoluzionarie. Quali sono i suoi prossimi obiettivi ? Il mio obiettivo principale è quello di offrire cure ai pazienti affetti da malattie gravi e a coloro che cercano di arrestare l’insorgenza di tali malattie. Desidero quindi educare il pubblico, sia gli adulti che i giovani, su come vivere una vita lunga e sana, sponsorizzare la ricerca per sviluppare strategie di trattamento innovative e creative che siano accessibili a tutti e identificare modi per prevenire malattie specifiche. Per raggiungere questi obiettivi, devolvo tutti i profitti dei miei libri alla ricerca e ai programmi, resi possibili dalle mie Fondazioni, a Los Angeles e in Italia..
Il Dott. Longo ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro: il Nathan Shock Lecture Award 2010 dal
National
Institute
on
Aging
(NIA/NIH), il 2013 Vincent Cristofalo “Rising Star” Award in Aging Research dalla American Federation for Aging Research (AFAR ), la cattedra Merz 2016, la cattedra Boehaave 2016, la cattedra Jubilee 2016 e il Glenn Award 2016 per la ricerca sull’invecchiamento. Nel 2018 è stato nominato da “Time Magazine” una delle 50 persone più influenti nell’assistenza sanitaria per la sua ricerca sulle diete che imitano il digiuno come un modo per migliorare la salute e prevenire le malattie.
https://education.createcures.org
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L’esperto risponde
Lifting
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Dott. Domenico Piccolo
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Ultherapy è il primo rivoluzionario lifting non chirurgico senza bisturi nè aghi. Ultherapy è un trattamento straordinario per il lifting non chirurgico del volto ma anche di collo, décolleté, braccia, addome e cosce. Sono gli unici ultrasuoni microfocalizzati approvati dalla FDA grazie alla possibilità di indirizzarli in maniera ecoguidata. Questo ci consente di effettuare trattamenti mirati in modo da stimolare i fibroblasti con conseguente imponente neo-collagenogenesi senza rischi di effetti collaterali e/o indesiderati. È l’unico metodo non chirurgico in grado di ristrutturare in maniera duratura le strutture portanti delle aree trattate. Si può parlare dunque di medicina estetica rigenerativa. Non essendo tuttavia un trattamento riempitivo può essere integrato con ulteriori miglioramento dei risultati con il Radiesse, altro prodotto straordinariamente efficace per il rimodellamento del viso. In che modo stimola il collagene della pelle? Gli ultrasuoni microfocalizzati hanno una funzione
molto importante, ovvero quella di favorire la naturale produzione di collagene, una proteina che contribuisce in modo decisivo al benessere della nostra pelle. Tale sostanza ha una grande importanza per la struttura cutanea e se presente in quantità adeguata rende la pelle liscia, compatta e molto più luminosa; è pertanto evidente che quando la produzione di collagene diminuisce a causa dell’invecchiamento fisiologico, la pelle subisce delle modificazioni divenendo meno compatta e meno tonica. Su cosa si basa la sua efficacia?
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non chirurgico eco guidato
Il fascio di ultrasuoni microfocalizzati va a colpire direttamente e in maniera ecoguidata alcune strutture cutanee, quali lo SMAS sul viso e il platisma sul collo, che tendono a cedere nel corso del tempo facendo scivolare tutte le strutture cutanee sovrastanti verso il basso. A distanza di 3-4 mesi dal trattamento queste strutture tendono a raddrizzarsi creando l’effetto lifting ma in maniera assolutamente naturale e duraturo. Quali le zone da trattare con questa tecnologia?
Per quanto riguarda il volto può essere trattato interamente con eccezione della zona centro-frontale e delle zone mentoniere esterne. Bisogna ovviamente evitare le zone suborbitarie. Nel zona del collo la zona da non trattare è quella tiroidea. Le altre parti corporee possono essere trattate tutte senza particolari problemi. Precisamente quanto si stima sia la sua durata nel tempo e con che frequenza effettuare eventuali sedute?
I risultati post-trattamento hanno una durata variabile nel tempo ma mai inferiore ai due anni. Cosa aspettarsi dai risultati?
Un miglioramento della lassità cutanea con progressivo rassodamento dei tessuti e conseguente diminuzione delle rugosità di viso, collo e décolleté. A livello delle altre aree corporee c’è da aspettarsi un progressivo rassodamento con effetto lifting.
L’esperto risponde
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Menopausa precoce:
consigli utili per affrontare questa patologia
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“Una diagnosi precoce può essere determinante e per questa ragione sottoponiamo la donna a una anamnesi mestruale, a esami specifici per i dosaggi ormonali e per la ricerca di markers di riserva ovarica ormone anti-mulleriano e ormone follicolo-stimolante - nei primi tre giorni del ciclo”. Cinque consigli utili per affrontare la menopausa precoce “Per affrontare la menopausa precoce potrebbe essere consigliata una terapia ormonale sostitutiva, per far fronte ai rischi legati a questo deficit ormonale anticipato, come ad esempio fragilità ossea e problemi cardiaci. Vi sono però altri accorgimenti utili – che riguardano gli stili di vita - per tenere sotto controllo i sintomi causati dalla menopausa anticipata, e rimedi naturali che possono essere di aiuto, da adottare in ogni caso esclusivamente sotto controllo medico”. 1. Affiancare la terapia ormonale sostitutiva a rimedi naturali a base di fitoestrogeni e fitoprogestinici, come ad esempio soia, passiflora, salvia, semi di lino, trifoglio rosso; 2. Usare integratori alimentari a base di vitamina D e calcio per
prevenire l’osteoporosi, magnesio per alleviare l’ansia e la stanchezza e acidi grassi Omega3 contro il colesterolo; 3. Seguire una dieta equilibrata: evitare cibi ad alto contenuto di acidi grassi saturi e colesterolo, favorendo invece l’utilizzo di olio extra vergine di oliva ricco in Omega9, protettivi a livello cardiovascolare. Privilegiare il consumo di frutta e verdura, sia fresca che secca, ricca di vitamine, minerali, antiossidanti e altri nutrienti utili per proteggere l’organismo; 4. Eliminare il consumo di alcool e il fumo; 5. Svolgere attività fisica regolare: aiuta a preservare l’elasticità delle articolazioni, rilassa e favorisce l’ossigenazione del cervello.
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“I sintomi sono variabili. Alcune donne, sebbene infertili, sono asintomatiche, altre invece presentano sintomi analoghi a quelli tipici della menopausa naturale, come vampate di calore, sudorazione notturna, sbalzi di umore. I primi segnali d’allarme di una possibile menopausa precoce sono le irregolarità del ciclo mestruale o la difficoltà a concepire un figlio.” spiega il dottor Mignini Renzini, direttore dell’Unità Operativa di Ginecologia e Responsabile del Centro di Medicina della Riproduzione Biogenesi degli Istituti Clinici Zucchi di Monza, del Gruppo San Donato.
Dott. Mario Mignini Renzini
Quali sono i sintomi e le conseguenze della menopausa precoce?
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“La menopausa precoce può essere causata da anomalie genetiche, da interventi chirurgici quali l’asportazione delle ovaie o dell’utero, da alcune terapie farmacologiche quali quelle chemioterapiche, da malattie croniche, da infezioni virali e batteriche e dagli stili di vita scorretti.”
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Quali sono le cause della menopausa precoce?
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Spa LANERHOF s e i r o t la tecnica bowtech per
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ritrovare l’equilibrio e l’autoguarigione del corpo
Mantana è un piccolo paese in Alto Adige, a due passi da Brunico, dove davvero si possono contare le case. Forse una ventina. E la chiesa, bellissima e antica, con il campanile rosso a punta che guarda verso il cielo. Tutt’intorno ci sono i boschi di larici e di abeti rossi che ricoprono le montagne. Un luogo fuori dal mondo, ma raggiungibile in modo pratico e veloce, su una strada che corre pianeggiante tra i prati e lungo il torrente. Questo è il posto ideale per staccare la spina e per ricaricarsi. All‘hotel Lanerhof, che da decenni ospita coloro che si vogliono immergere nel silenzio e nella natura alpina, l’atmosfera è ovattata: la sua vocazione è da sempre il benessere. Novità per questa stagione è il BOWTECH, la tecnica originaria di Tom Bowen per riequilibare corpo, mente e spirito: stimola l’autoguarigione e rinnova il benessere. Il Lanerhof è l’unico hotel in tutta la zona a offrire questi trattamenti: Cristina Nisticò, laureata in scienze olistiche, dopo anni di esperienza in Germania come operatrice olistica, ha conseguito il diploma di operatrice Bowtech per poter effettuare i trattamenti nella spa dell’hotel Lanerhof e aiutare gli ospiti a trovare l’equilibrio psicofisico grazie a questa tecnica che va ben oltre il semplice massaggio. Il Bowtech è la via per ritrovare la vitalità, aiuta in modo naturale a stimolare il sistema immunitario dando agli
Tra i vari pacchetti per l’estate che comprendono la tecnica Bowtech c’è quello che prepara il corpo a ricevere il trattamento, grazie a un impacco snellente o decontratturante e ad un trattamento viso purificante.
Spa&Resort
ospiti la possibilità di prendersi cura di sé in un piacevole contesto di wellness, coccole, relax e attività per recuperare le energie. Il trattamento comprende delle manipolazioni digitali molto leggere secondo una sequenza prestabilita, ciascuna applicata su punti chiave dei muscoli e dei legamenti tendinei. Si tratta di pressioni digitali non invasive e delicatissime, con pause minime di due minuti tra un movimento e l‘altro. Questo consente un miglior afflusso di sangue e linfa all’interno del tessuto stesso, in modo da eliminare più facilmente le tossine accumulate. Tra le problematiche che la tecnica Bowtech può alleviare ci sono le allergie, i dolori cervicali, osteoartriti, coliche infantili, problemi dovuti a stress, problemi legati allo stomaco e intestino, problemi posturali e temporo – mandibolari, problemi ginecologici. Senza nessuna controindicazione, questa tecnica diventa un toccasana per tutti. Nell’area wellness dell’Hotel Lanerhof che si estende su 3.000 m² si diffondono profumi e aromi inebrianti, immersi in un ambiente dove le luci soffuse accarezzano i materiali naturali come il legno e la pietra. Il bagno turco aromatico è un angolo di intenso vapore: le poltrone hanno anche un poggiapiedi per accomodarsi (letteralmente) e
lasciarsi avvolgere dal vapore. Accanto, c’è il bagno turco salino, dal profumo di mare. La cabina infrarossi è ideale per chi ha mal di schiena: scalda la colonna vertebrale sciogliendo le tensioni. Usciti dalla sauna, ci sono varie possibilità: andare nella grotta del ghiaccio a rinfrescarsi, rilassarsi sotto le docce emozionali con pioggia tropicale oppure buttarsi nel laghetto freddo esterno, circondato dallo scenografico percorso Kneipp. Per chi vuole un vero letto sul quale dormire, nell’intrigante stube in legno di cirmolo trova comodi materassi ad acqua, lettini relax e tanto silenzio. Affacciata sulla piscina esterna la sala d’inalazione salina ha comode sdraio con vista sul giardino. Nelle piscine del Lanerhof si galleggia in totale relax.
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Spa s e i r o t WINKLERHOTELS
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Per l’estate 2021 l’hotel Winkler svela il suo nuovo progetto architettonico che lo rende ancora più unico e esclusivo: una infinity pool panoramica sul tetto per ammaliare gli ospiti che desiderano galleggiare nell’acqua tiepida immersi nel paesaggio alpino; 4 pool suite per viziare coloro che apprezzano la privacy di un giardino con piscina privata; un enorme lounge dove pulsa il cuore del bar, circondato da angoli dove intrattenersi in tutte le ore del giorno e le deliziose nuovissime Suite Cozy dai toni grigi e marroni, per coccolarsi in un’atmosfera innovativa. Si sale sul tetto, al 4. piano e la vista si apre in tutta la sua bellezza. L’infinity pool depurata con ozono sembra non avere confini e l’acqua sfiora il bordo confondendosi con l’azzurro del cielo. Per chi si vuole letteralmente sdraiarsi, c’è un tiepido idromassaggio che invita al relax (panoramico) completo. Lettini e chaise longue permettono di dormire, riposare , sognare, abbronzarsi o dimenticare la quotidianità. Il motto dell’ultimo piano dell’hotel Winkler suona come una promessa “A place to get inspired” e l’energia che emana questo angolo traghetta verso mille emozioni. Il cielo è ancora più vicino. Sono 4 le lussuose Suite Pool di 55 m² con
TARIFFE PER L’ESTATE: A partire da 119 € a notte a persona con pensione ¾, in camera doppia. Pacchetto Bowtech all’hotel Lanerhof: a partire da € 675 a persona con 4 notti e 3 trattamenti, in pensione ¾. I tre trattamenti, nello specifico, comprendono un trattamento Bowtech, un impacco snellente o decontratturante (che prepara il corpo a ricevere il trattamento) e un trattamento viso purificante.
un’infinity pool sul tetto
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giardino e Infinity Pool privata, riscaldata tutto l’anno: le misure sono generose, la vasca è di 7 x 3,5 metri e il giardino è un’oasi da vivere in completa privacy. Materiali pregiati, rifiniture di qualità e una vista strepitosa che spazia sulle montagne: ecco gli ingredienti di una vacanza in una suite pool. Il panorama si può ammirare anche immersi nell’acqua tiepida della private pool. L’elegante suite dispone di due camere separate e due bagni, pensata soprattutto per le famiglie. La particolarità del soffitto arrotondato, l’arredo di design, l’illuminazione capace di creare intense atmosfere fanno delle suite pool un luogo esclusivo. Le sfumature del grigio e i toni dell’argilla naturale sono i colori che predominano nelle suite, rendendo questo luogo abitativo estremamente intrigante.
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Hotel Lanerhof ****s +39 0474 403133 ǀ lanerhof@winklerhotels.com Chalet Purmontes +39 0474 403133 ǀ purmontes@winklerhotels.com Hotel Winkler ***** +39 0474 549020 ǀ winkler@winklerhotels.com Hotel Sonnenhof ****s +39 0474 528105 ǀ sonnenhof@winklerhotels.com
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Lana, cotone, juta: nelle nuove Suite Cozy la natura si svela in tutte le sue forme. Nell’arredamento della camera è prevalente l’utilizzo di materiali naturali e viene posto l’accento su colori tenui. Il letto troneggia in mezzo alla suite, le pareti smussate la rendono ancora più accogliente, un nido dove coccolarsi.
La spa, dedicata solo agli adulti, è un luogo privilegiato per chi cerca il benessere. Nella grandissima sauna finlandese con vista panoramica vengono effettuate le emozionanti e benefiche gettate di vapore, ci sono poi: biosauna alle erbe, bagno turco con gettate di vapore, bagno turco salino, sauna agli infrarossi, diverse aree relax, idromassaggio, piscina interna con isole del relax, piscina di acqua fredda per un tuffo rigenerante dopo la sauna e impianto Kneipp con getti massaggianti per i piedi. Per il riposo dopo gli aufguss, la scelta è ampia: si può optare per le diverse sale relax all’interno della spa, come i lettini ad acqua oppure la suggestiva area “water shadow” con un gioco di luci creato dall’acqua che illumina le pareti, oppure scoprire la sala “salt & infrared” (sdraiandosi sui lettini gli infrarossi si accendono e scaldano la schiena) con le decorazioni di sale che creano un ambiente ovattato. O ancora provare i lettini sospesi, posti davanti alla grande vasca idromassaggio con vista sulle montagne, il cui leggero dondolio diventa una ninna nanna per prendere sonno più facilmente.
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LA GRANDE LOUNGE – DOVE INTRATTENERSI A OGNI ORA DEL GIORNO Un grandissimo salotto per dare il benvenuto agli ospiti. Con i suoi 500 metri quadri, questo incredibile open space che abbraccia reception, bar e angoli per intrattenersi è tra le più grandi lounge degli hotel alpini. La grande terrazza panoramica è uno dei plus di questo magnifico salotto: comode poltrone invitano a rilassarsi all’aria aperta, al cospetto della natura della val Pusteria. In questo infinito open space, ognuno trova un angolo intimo dove sentirsi a casa. Lo spazio è strutturato in modo gli ospiti possano lasciarsi ispirare dai diversi “salottini” in cui accomodarsi e rilassarsi.
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Le Suite Cozy sono le ultimissime stanze che vanno ad aggiungersi alle diverse tipologie che l’hotel Winkler offre ai propri ospiti, come la Luxury suite che vanta una terrazza privata di 50 m² con vasca idromassaggio esterna, due camere da letto con pavimento in legno, soggiorno separato con divano e tavolo da pranzo e due bagni con lavabo doppio, doccia duo XL.
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Preidlhof luxury Resort
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Rinnova l’offerta wellness con la filosofia glowing flow lifestyle. lifestyle.
Una nuova piscina, restyling degli spazi, nuovi retreats e collaborazioni con terapisti di fama internazionale. La Spa Destination in Alto Adige, riconosciuta come una delle migliori al mondo, accoglie nuovamente i propri ospiti. Al centro l’innovativo concept Glowing Flow Lifestyle, un approccio wellness olistico per una fioritura interiore ed esteriore. ENERGY HEALING PER DUE: UN PERCORSO BENESSERE DA CONDIVIDERE La continua ricerca di Patrizia Bortolin, Wellness Alchimist e consulente benessere, ha portato alla definizione di nuovi Retreats, pensati per accompagnare gli ospiti alla scoperta di una nuova dimensione emotiva, fisica e spirituale. Il Retreat Energy Healing per due propone una nuova tipologia di vacanza a due: un percorso di cinque giorni in cui esperienze di guarigione individuale si uniscono a sessioni da condividere con chi ci è vicino (amici, familiari). Armonizzare le energie individuali significa infatti crearne una comune più leggera, giocosa e consapevole. All’interno di questo Retreat trattamenti che mirano a raggiungere una
maggiore consapevolezza di sé stessi, si uniscono a piacevoli massaggi e training sensoriali in coppia, lasciando del tempo da dedicare anche al riposo e alla natura. Ogni programma è fortemente personalizzato, per creare un’esperienza su misura, in base alla fase della vita di ciascuna persona. A guidare in questo viaggio è la stessa Bortolin, specializzata in Transformational Wellness, coadiuvata dal team di healers del Preidlhof.
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Gli ospiti dei Retreats possono inoltre godere in esclusiva di un ricco programma di corsi di mindfulness, alimentazione consapevole, danza terapia, meditazione a piedi nudi, yoga nidra, yoga della risata, Dao Yin yoga, ringiovanimento cosmetico, forest bathing, rituali di terapia e purificazione con erbe alpine. A questi si uniscono percorsi che mirano a trasformare in modo duraturo la qualità del sonno e dell’attività fisica, con lo scopo di raggiungere una vita più felice anche attraverso la cura di traumi passati. NUOVE PISCINE E RESTYLING DEGLI AMBIENTI Tra gli interventi più significativi spicca la nuova area “Piscina Mediterranea”. Il suo nome è un omaggio al clima unico che contraddistingue la zona: situato in corrispondenza del 46° parallelo, il Resort gode di una temperatura mite tutto l’anno pur trovandosi sulle montagne. PREIDLHOF LUXURY DOLCEVITA RESORT Dotato di 71 camere, Preidlhof è un hotel a 5 stelle con 5.000 mq di area benessere, una Spa Tower di 6 piani e uno scenario naturale suggestivo alle porte di Merano in Alto Adige. Di proprietà e gestione dalla famiglia Ladurner, la Spa Destination coniuga il senso di ospitalità con una serie di servizi di altissima qualità, offrendo un soggiorno che diventa un’occasione di rigenerazione fisica, sociale, emotiva e spirituale. Preidlhof si è guadagnato la reputazione di centro benessere olistico, preventivo e medico ed è diventato leader nel mondo per l’offerta di servizi benessere integrati e transformational retreats riservati ai soli adulti (ospiti a partire dai 16 anni).
Preidlhof***** Luxury DolceVita Resort Via San Zeno, 13 - I-39025 Naturno, Merano - Italia Tel. +39 0473 666 251 E-mail: info@preidlhof.it
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Al Silena di Valles s e i r to
Wellness & Relax:
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la “ r i n as c i t a” pa r te da qui
Al SILENA di Valles, in Alto Adige, wellness & relax: la “rinascita” parte da qui. Tra experience benessere, meditazione, libri e tanto silenzio. Il SILENA è davvero un luogo speciale, il buen retiro ideale per regalarsi un break dedicato al proprio benessere psicofisico. Qui l’anima è al centro di ogni cosa, secondo una filosofia del benessere nata dai frequenti viaggi in Oriente e tradotta in un linguaggio che tiene conto sì delle influenze del Sud-Est Asiatico ma anche della cultura altoatesina e dell’importanza del contatto con la natura per una pace interiore assoluta. Lontano dallo stress quotidiano: si può scegliere di indugiare nei 1.550 mq della spa, dove saune, bagni di vapore, aree per la meditazione e tante nicchie private aiutano a recuperare l’armonia tra corpo e mente, partecipare alle lezioni di yoga negli ampi spazi del Kingdom of yoga, 80 mq con pavimento riscaldato e affaccio sul giardino, o alle meditazioni guidate con le campane tibetane o le essenze aromatiche. E che dire della spa panoramica sulla terrazza, luogo energetico a un passo dal cielo dove respirare a pieni polmoni l’aria fresca di montagna e godere del magnifico paesaggio attraverso le vetrate della sauna con vista (80-100 °C e infusi rivitalizzanti),
della living room esterna con braciere, dell’infinity pool, della biosauna alle erbe, del bagno di vapore ai profumi del bosco. Il SILENA è senza dubbio un rifugio segreto lontano dallo stress, un’oasi di privacy esclusiva, un hotel che “fa la differenza” con tantissimi punti di forza, unici e preziosi, tutti da scoprire. Per chi invece desidera un workout meno impattante e vuole sfruttare comunque tutti i benefici dello sport all’aria aperta può scegliere tra diverse offerte fitness.
INFO E PRENOTAZIONI - clicca qui https://www.silena.com/it/soulful-living/servizi-inclusi.html
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PALAZZO DI VARIGNANA presenta il nuovo “ Medical Center”
L’obiettivo è quello di raggiungere la Mindfulness: una nuova consapevolezza, un senso di armonia ed equilibrio fra corpo e psiche. N.21 | 2021
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Palazzo di Varignana presenta il nuovo “Medical Center” e i programmi per la cura e il benessere degli ospiti. Il nuovo centro è dedicato allo sviluppo di terapie mediche per la cura della persona e per il benessere degli ospiti del Resort. Sotto la guida della dott.ssa Annamaria Acquaviva- responsabile del progetto e ideatrice del metodo scientifico praticato a Palazzo di Varignana – prendono il via programmi di attività e trattamenti dedicati a stimolare la risposta immunitaria, favorire l’attività metabolica e combattere lo stress ossidativo: Ossigeno Ozonoterapia, IV Therapy, Nature Therapy, sono solo alcune delle attività che la Dottoressa Acquaviva ha disposto per completare l’offerta di servizi costruiti attorno ai bisogni della persona. Al centro del Resort, immerso nel verde dei colli bolognesi, sorge il nuovo spazio, attiguo alla Varsana SPA, che costituisce un asset importante anche in relazione al delicato momento storico e al contesto pandemico. I trattamenti proposti sono infatti indicati per migliorare le difese immunitarie, combattere l’ansia e i disturbi della serenità. I pilastri della salute, fondamenta del metodo, sono cinque: armonia ed equilibrio interiore, corretta nutrizione, adeguata attività fisica, sonno e micronutrizione. Questi elementi rappresentano la base dei programmi di benessere e salute per gli ospiti di Palazzo di Varignana. Il Medical Center di Palazzo di Varignana si
avvale dell’esperienza della dott.ssa Maria Immacolata de Vicariis, medico chirurgo specializzato in endocrinologia, specialista nella terapia del dolore e della prevenzione, medico certificato SIOOT (società italiana di OssigenoOzonoterapia), da sempre promotrice delle novità in campo scientifico integrate alle tradizionali terapie. Il Medical Center di Palazzo di Varignana si avvale dell’esperienza della dott.ssa Maria Immacolata de Vicariis, medico chirurgo specializzato in endocrinologia, specialista nella terapia del dolore e della prevenzione, medico certificato SIOOT (società italiana di Ossigeno-Ozonoterapia), da sempre promotrice delle novità in campo scientifico integrate alle tradizionali terapie. La Dottoressa de Vicariis pratica Ossigeno Ozonoterapia. Si tratta di una terapia medica che utilizza una particolare miscela di ossigeno e ozono, aumentando l’ossigenazione dei tessuti e favorendo un importante effetto antinfiammatorio, antibatterico e antivirale, oltre che antiossidante. L’ossigeno-ozonoterapia contribuisce al miglioramento dei sistemi di difesa contro l’azione dei radicali liberi, rallentando l’invecchiamento cellulare e l’ossidazione dei tessuti.
www.dimorestoricheitaliane.it/dimora/palazzo-varignana/
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Forhans Microfiller, il “ritocco” naturale per lo smalto dei denti Agisce come filler riparando le micro fratture e le abrasioni sulla superficie dello smalto. Rivoluziona il concetto di filler, portandolo nella salute quotidiana dei denti.
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Piuma La Scienza del sorriso € 8,00 www.piumacare.com Alle attuali setole dello spazzolino si aggiungono le setole al carbone attivo, sRealizzate attraverso un processo di carbonizzazione del legno naturale al 100% che come effetto naturale portano allo sbiancamento dei denti. Non solo, c’è anche lo spazzolino con le setole al fluoro che mantengono in equilibrio il ph della bocca, rinforzando le parti demineralizzate dello smalto dei denti.
Dal design minimale ed elegante, i nuovi purificatori d’aria Beko . Ideali per chi desidera migliorare l’aria di casa ed eliminare virus, batteri, acari, muffe che possono causare allergie e asma. Costituiti da svariate sezioni di filtraggio, composte da opportuni filtri pensati per i diversi componenti da trattenere, e da un sistema di ventilazione che permette di aspirare l’aria dall’ambiente, filtrarla e rimetterla in circolazione “ripulita” da tutti gli agenti.
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Permette al piede la massima sensazione di contatto con il terreno La scarpa è dotata di una tomaia realizzata in materiale leggero e areato, ed è facilmente regolabile grazie al sistema di allacciatura. La suola estremamente flessibile e dotata di ottima trazione, ideale per le attività sia indoor che outdoor.
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