ISTITUZIONE SCOLASTICA MONT ROSE A Scuola Secondaria di primo grado
Relazione finale ANNO DI FORMAZIONE PER I DOCENTI IMMESSI IN RUOLO
Anno scolastico 2013-2014 Classi 1E, 2B, 2C, 3E della I.S. Mont Rose A Classi 1A, 2A, 3A della I.S. Mont Rose B
Docente: Costantino Soudaz Docente tutor: Prof.ssa Patrizia Cedrino
Merci Ă tous
Relazione finale ANNO DI FORMAZIONE PER I DOCENTI IMMESSI IN RUOLO
Anno scolastico 2013-2014 Classi 1E, 2B, 2C, 3E della I.S. Mont Rose A Classi 1A, 2A, 3A della I.S. Mont Rose B
Docente: Costantino Soudaz
GPP (Green Public Procurement) è definito dalla Commissione europea come “[...] l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”. Si tratta di uno strumento di politica ambientale volontario che intende favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso la leva della domanda pubblica. Le autorità pubbliche che intraprendono azioni di GPP si impegnano sia a razionalizzare acquisti e consumi che ad incrementare la qualità ambientale delle proprie forniture ed affidamenti (cfr. il manuale Buying Green! predisposto per conto della Commissione Europea). -
Io inizierò con una relazione ridotta in termini di pagine stampate, da “leggere” su un computer in modo da poter sfruttare le potenzialità delle nuove tecnologie e degli strumenti esistenti nelle nostre scuole.
Per cui poca carta, molti link, due Istituzioni Scolastiche e molti siti con identificazione dell'utilizzatore e protetti da password. Questo voleva essere il mio piano iniziale; dovrò invece fornire una copia stampata con tutto il contenuto. Pertanto cercherò di inserire i vari collegamenti a programmi, social nework o progetti nel miglior modo che mi sarà possibile. Ma lo scopo sarà, durante la discussione orale, di dimostrare come si possono evitare ore di lavoro utilizzando al meglio i documenti già prodotti che per vari motivi obbligano ad una nuova trascrizione; anzi uno dei motivi per cui riesco a gestire molte attività didattiche è proprio questa: le informazioni sono disponibili in un preciso indirizzo e a questo, e solo questo, si fa riferimento.
La mia relazione sarà scritta in caratteri normali Saranno invece in corsivo i testi per segnalare ai commissari un mio punto di vista personale su un argomento
Indice generale 1 LA STORIA FORMATIVA E PROFESSIONALE...........................................................................7 1.1 DATI GENERALI E DI SERVIZIO..........................................................................................7 1.2 IL CURRICULUM VITAE E PASSAPORTO DELLE LINGUE.............................................7 1.3 ESPERIENZE DI INSEGNAMENTO e ESPERIENZE DI FORMAZIONE........................15 1.4 ESPERIENZE di FORMAZIONE PERSONALE..................................................................16 1.5 ESPERIENZE COME FORMATORE : .................................................................................16 1.6 ANNO DI FORMAZIONE per Anno di Prova......................................................................16 Le regole del gioco....................................................................................................................17 La didattica e la tecnologia ......................................................................................................18 LE CL@SSI 2.0 .......................................................................................................................19 La pratica riflessiva ..................................................................................................................20 Modulo conclusivo: ..................................................................................................................20 2 LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE................................................................................................22 3 ATTIVITÀ DI ISTITUTO ...........................................................................................................24 Coordinatori di classe................................................................................................................24 Consiglio di Classe....................................................................................................................24 Filone........................................................................................................................................24 Progetti .....................................................................................................................................25 Attività......................................................................................................................................25 Collegio Docenti.......................................................................................................................25 4 DOCUMENTAZIONE DI UNA DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE............................................26 4.1 Facciamo il Nostro libro.........................................................................................................26 4.2 Descrizione sintetica degli aspetti chiave dell’esperienza......................................................30 4.3 Conclusioni..............................................................................................................................31 4.4 Altre attività didattiche.............................................................................................................32 5 ATTIVITÀ DI FORMAZIONE.......................................................................................................33 5.1 Tra corsi di formazione, politecnico di Milano, social network, anno di prova , relativo corso ed e-twinning: alla ricerca di competenze.....................................................................................33 5.2 Incontri da definire..............................................................................................................34 5.3 Alla ricerca e costruzione delle competenze.......................................................................35 6 SVILUPPO DELLA DIDATTICA ATTRAVERSO LE NUOVE TECNOLOGIE.........................37 7 CARATTERISTICHE PROFESSIONALI ....................................................................................39
1 LA STORIA FORMATIVA E PROFESSIONALE 1.1 DATI GENERALI E DI SERVIZIO Sono nato il 29 gennaio 1951 ad Aosta; ho frequentato (utilizzo i termini che si utilizzavano allora): – asilo a Pont-Saint-Martin, – scuole elementari Baraing a Pont- Saint-Martin. – Scuole medie al Castello Baraing di Pont Saint Martin ; – quindi per l'Istituto Tecnico indirizzo elettrotecnica a Biella, – poi al Politecnico di Torino per la laurea quinquennale in Ingegneria Elettronica, Nel frattempo ho svolto qualche supplenza di materie tecniche in Bassa Valle e dal 1975 ho lavorato , in Italia e all'estero con prevalenza nella parte commerciale, marketing e gestionale. Nel 2003 sono ritornato a scuola per perdita del lavoro nell'industria. Supplenze di Matematica, Elettrotecnica, Elettronica, Sistemi con frequenza Siss e abilitazione in elettronica nel 2008, poi Tecnologia a Verrés presso l'I.S. Luigi Barone. Nel 2013 concorso per la classe A033 Tecnologia e da quest'anno sono in prova presso le I. S. Mont Rose A&B Per cui a 63 anni termino il mio anno di prova con quindici anni di esperienza nell'insegnamento e una trentennale esperienza nella gestione di personale e comunicazione, con agenti e clienti in quasi tutto il mondo. Avendo avuto come compagna di concorso, vincitrice di concorso e con l'anno di prova nella stessa scuola, la Prof.ssa Cassina Stefania, abbiamo provveduto per qualche attività comune ad un lavoro collettivo anche perché siamo stati e siamo in sintonia su molti punti di vista relativi all'esperienza di quest'anno Se non ci saranno cambiamenti lavorerò sino al 2018, grazie alla modifica dell'entrata in “pensione”, per cui prevedo altri quattro anni di lavoro nella scuola e spero che siano a Pont-SaintMartin.
1.2 IL CURRICULUM VITAE E PASSAPORTO DELLE LINGUE
1.3 ESPERIENZE DI INSEGNAMENTO e ESPERIENZE DI FORMAZIONE Nella mia vita ho avuto due esperienze di Insegnamento: la prima dal 1973 al 1975 e la seconda a partire dal dicembre 2003. La prima esperienza mi è servita per comprendere la posizione dell'insegnante e la necessità di avere SEMPRE e COMUNQUE rispetto dei propri insegnanti. Il punto di vista degli allievi all'inizio degli anni 1970 era abbastanza diverso rispetto ad ora ma io avevo maturato questa idea attraverso l'insegnamento di persone che avendo vissuto un periodo, molto complicato e essendo stati costretti a scelte obbligate (guerramondiale e situazione in Italia), avevano poi trovato nell'insegnamento la possibilità di trasmettere le loro conoscenze e il loro punto di vista. Per cui vivendo sia l'insegnamento che terminando il Politecnico, nello stesso periodo, ho iniziato a rispettare tutti gli insegnanti, simpatici o meno, con le mie idee o no: imparare significava per me, e significa riuscire a farsi una propria idea partendo da punti di vista simili ai propri, ma anche diversi. Durante gli anni di lavoro nell'industria questa posizione mi ha permesso di raggiungere obiettivi di lavoro notevoli perché come dicevano i miei capi:” L' Ing. Soudaz riesce dove altri non riescono: ha capacità di pretese ma non si scontra mai e porta a casa il lavoro”. Anche durante questi anni ho ricevuto e dato formazione su corsi e concetti quali: leadership, team working, share goals e problem solving. Inoltre lavorando 20, 30 anni or sono, in paesi diversissimi tra loro (Europa, USA, Australia e Giappone, ma anche India, Est Europa, Medio Oriente e Far EST), ho potuto verificare che solo il rispetto e la collaborazione permettono buoni risultati: gli obiettivi possono essere diversi ma la comprensione profonda del problema e la ricerca di una soluzione comune sono la sola strada percorribile. Se uno dei due partner è troppo forte il rapporto non si stabilizza mai e il rischio è quello di compiere sforzi iniziali che poi non si trasformano in risultati positivi e duraturi. Anche nell'insegnamento si deve svolgere un lavoro di gruppo e, nell'ambito di ogni classe, trovare le modalità di lavoro e di collaborazione per costruire con gli allievi un ambiente che permetta di lavorare nel rispetto sia delle loro capacità, conoscenze ed aspettative sia di quelle degli insegnanti. Da tutto ciò deriva la mia curiosità di questi ultimi anni verso la didattica per i DSA e lo studio delle modalità per trasferire queste tecniche di lettura e di ripetizione (repetita juvant) a tutta la classe come modalità di insegnamento. La classe rovesciata, nata almeno otto anni orsono con parte del programma delle classi dell'ISITIP (non sapevo che si chiamasse flipped class o classe rovesciata), che mi ha permesso di trasferire e ricevere dagli allievi in funzione delle loro capacità , nasce proprio dalla constatazione che se io spiego in modo troppo aulico o “alto” e metà o più della mia classe non segue allora i casi possono essere due: o insegno una materia che non interessa o non sono interessante nelle mie spiegazioni. Nell'osservare gli allievi, anche durante gli ultimi viaggi di istruzione con le classi prime e seconde, si capisce bene come alunni che non vanno “bene a scuola” vivono invece in altri ambienti, in altre situazioni una vita di gruppo positiva e stimata anche da parte dei compagni; se si riesce a capire quali sono i loro interessi forse si riesce anche a predisporre un piano di lavoro nel quale tutti possano ritrovarsi. Vorrei sapere se qualche insegnante conosce il gioco 2048? Una specie di gioco del quindici lavorando invece che sulla successione dei numeri sugli abbinamenti di cifre eguali, la loro somma sulla successione delle potenze di due. Vince chi partendo da due poche cifre, spostando e inserendo dei due riesce seguire tutta la serie delle potenze di 2, arrivare al 4, 8 16 è quasi banale poi subentrano strategie interessantissime. Vantaggio: gli allievi che giocano a 2048 conoscono tutte le potenze di due. Gioco scritto da un ragazzo italiano, Gabriele Cirulli, che si basa su altri giochi simili ed è un software aperto. Inoltre i corsi ai quali ho partecipato in questi ultimi anni mi hanno indicato metodologie e
programmi che mi permettono di rispettare nell'organizzazione delle mia attività scolastica il programma ministeriale ma anche e soprattutto i tempi di apprendimento degli allievi. Ne parlerò quando presenterò il progetto “FACCIAMO il NOSTRO libro” terminato nelle ultime settimane di scuola 1.4 ESPERIENZE di FORMAZIONE PERSONALE Ho seguito molti corsi del LearningLab di eTwinning con certificazione Il DOL presso il Politecnico di Milano dal 2010 al 2012 compreso, valido come specializzazione post laurea con diploma Corsi del Politecnico di Milano con Badges Corsi della European Schoolnet con Badges Seguo Loptis e eTwinning da anni Altri corsi con Università on line, dagli USA, dalla Germania e dalla Francia in questi ultimi anni 1.5 ESPERIENZE COME FORMATORE : Atene nel 2012 su Realtà Aumentata e suo utilizzo nella didattica agli ambasciatori eTwinning Europei. Group Ambassador su utilizzo del gioco, game, nella didattica (gennaio febbraio 2014) Vari corsi per eTwinning in Valle d'Aosta e in Italia, anche con modalità virtuale, nei precedenti anni scolastici. Classe 2.0 e Scuolatdigitale: corsi, su utilizzo ottimale delle LIM e nuovi programmi per la didattica, ad Aosta in questo anno scolastico. Corsi in modalità virtuale e asincrona tramite il blog di formazione degli insegnanti delle L. Barone. Li riprenderò il prossimo anno, se sarò a PSM, in parallelo con il blog di Formazione per gli insegnanti: dalle operazioni più semplici, es. password sicure, ai programmi e striumenti più avanzati: Edmodo, Prezi, Explee, Webex , Flashmeeting e con la sicurezza dei dati e degli ambienti di “lavoro”. Troverete i vari collegamenti ad immagini negli allegati a fine presentazione. Durante la esposizione, se potrò utilizzare Lim ed Internet, navigheremo tra i vari documenti partendo dal registro delle varie classi.
1.6 ANNO DI FORMAZIONE per Anno di Prova Il corso di 40 ore è stato gestito dai Dirigenti tecnici Piero Floris, Maurizio Rosina e Gabriella Vernetto. Le comunicazioni e gli aspetti tecnici per le riprese video sono stati gestiti dal prof. Buat Albiana E’ stato creato un portale nel sito della Sovraintendenza gli studi - webecole – all’interno del quale sono state inserite le dispense e i calendari degli incontri. Il portale ha dato anche la possibilità di usufruire di una mail per lo scambio delle comunicazioni con i docenti. Le lezioni sono state organizzate in quattro moduli: PRIMO MODULO: Le regole del gioco (9 ore) Floris/Rosina/Vernetto SECONDO MODULO: La didattica e la tecnologia (6 ore) Floris/Romiti TERZO MODULO: La pratica riflessiva (23 ore) Floris MODULO CONCLUSIVO: Bilancio e valutazione (2 ore) Floris
Le regole del gioco Presentazione del corso, contratto formativo Presentazione del Dirigente tecnico Maurizio Rosina Questi primi interventi sono stati utili per capire, a livello normativo, il periodo di prova. Dopo aver detto che periodo di prova dev’essere non inferiore a 180 giorni effettivi nell’anno scolastico sono state chiarite le modalità di conteggio degli stessi. Successivamente è stato presentato l’anno di formazione e il corso di formazione della durata di 40 ore. Sono stati definiti i ruoli dei Dirigenti Scolastici e dei tutor ed, infine, sono stati dati alcuni spunti per la Presentazione del Dirigente tecnico Piero Floris (dati comitato scientifico USAS): Ci sono stati proposte una serie di diapositive con i grafici relativi alla situazione della Valle d’Aosta rispetto alla dispersione scolastica, percentuale di scolarizzazione ecc. mettendo soprattutto l’accento sul problema della dispersione scolastica che nel 2011 arrivata al 22.4% D’altro canto però la Valle d’Aosta ha registrato buoni risultati nelle prove OCSE PISA e INVALSI. Dopo aver messo a confronto l’analisi del contesto e i risultati ottenuti è stata posta ai docenti relatori la seguente domanda “Ci viene richiesto di diminuire il tasso di bocciature e il conseguente tasso di abbandono senza incidere sulla qualità dei risultati ottenuti. Come possiamo farlo?” Purtroppo non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Breve descrizione dell’intervento e analisi dei dati forniti. L’impianto curricolare : a) Indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia e del 1° ciclo d’istruzione. b) Regolamento scuola sec. di 2° grado Presentazione del Dirigente tecnico Piero Floris Il docente relatore ha voluto innanzitutto sottolineare che non si parla più di programmi ministeriali. La riflessione sulle indicazioni nazionali per il curricolo si è svolta in modo, a mio avviso, alquanto particolare. Il docente proiettava le parole chiave delle indicazioni e chiedeva a noi di spiegarle cercando di utilizzare un linguaggio comprensibile da “un vicino di casa”! Le parole chiave proposte sono state diverse: Sono state, inoltre proposte riflessioni su due parole a confronto. Abbiamo apprezzato il fatto che, supponendo giustamente che tutti noi sapessimo il significato di tali termini, venisse chiesto a noi di spiegarli. Non abbiamo colto però quale fosse l’obiettivo di questo lavoro. Ci sembrava che alla fine non abbiamo fatto altro che definire le parole già conosciute e null’altro che questo. A nostro avviso le nuove indicazioni rivoluzionano molto il concetto di didattica per competenze. Definendo i traguardi per lo sviluppo delle competenze si sottolinea il fatto che quelle che noi chiamiamo competenze si raggiungeranno in seguito, si potranno sviluppare, in futuro, se saremo stati in grado di far raggiungere quei traguardi che, come specificato nelle indicazioni, diventano oggetto di certificazione delle competenze stesse. Per assurdo sembra che non si parli più di didattica per competenze ma piuttosto di metodologie didattiche senza le quali queste non potranno essere raggiunte. Noi quindi, avremmo sperato di condividere nel corso questi aspetti delle nuove indicazioni.
Presentazione del Dirigente tecnico Maurizio Rosina Alla luce del numero sempre maggiore di alunni con Bes, comprendendo tra questi ragazzi con DSA e stranieri, si è voluto mettere in risalto ancora una volta l’importanza della didattica per competenza realizzabile, secondo il relatore, solo effettuando didattica laboratoriale e personalizzazione dei percorsi. Breve riassunto dell’intervento. Les Adaptations: fondements juridiques, les resultants, rapport des inspecteurs Presentazione del Dirigente tecnico Gabriella Vernetto Facendo luce sui diversi aspetti legati al bilinguismo la professoressa ha poi invitato ad una riflessione. SECONDO MODULO:
La didattica e la tecnologia 6 (ore) Floris e Romiti Dalla lezione simulata alla lezione reale. L’obiettivo che ci è stato presentato era quello di sfruttare la presenza tra i corsisti di persone che l’anno precedente avevano superato il concorso a cattedra. L’ultima prova del concorso consisteva nel presentare alla commissione una lezione su di un argomento estratto a sorte il giorno prima meglio se completa di programmazione Siamo stati divisi in piccoli gruppi all’interno dei quali è stata scelta una persona che avrebbe ospitato gli altri insegnanti in classe con l’intento appunto di vedere il passaggio dalla lezione simulata del concorso alla lezione reale. “Fin da subito si è evidenziata una criticità: quasi nessuno ha potuto utilizzare realmente la lezione del concorso poiché la programmazione in quel momento non coincideva con quella prevista nella prova del concorso. La trattazione di questo argomento è prevista in seconda o in terza, dipende dalla programmazione annuale di filone, e nel caso non coincideva con nessuno dei programmi delle due classi. Alla fine ho deciso di ospitare il gruppo durante una lezione in prima sul legno. L’unico punto in comune tra le due lezioni è stato l’utilizzo del programma MIMIO STUDIO. L’utilizzo di MIMIO STUDIO e della LIM mi permette di utilizzare diversi canali di comunicazione e di arricchire la mia lezione frontale con video, immagini, mappe e, se necessario, ricerche in rete. E’ una tipologia di lezione che utilizzo spesso poiché credo che sia davvero un metodo per tenere conto delle diverse intelligenze e per migliorare i tempi di attenzione ma continuo a dubitare dell’efficacia della LIM come strumento di didattica attiva e di personalizzazione. Speravo di poter condividere questi miei pensieri con i miei miei colleghi e con i commissari. La lezione non si è svolta molto bene. La mia sensazione è stata che la classe si sia paralizzata dalla presenza di ben 8 persone in classe. Durante le mie lezioni sono abituata ad avere una partecipazione attiva e, in quel caso, non è stato così. Io non ho saputo gestire bene l’agitazione del momento ed infatti i commenti hanno evidenziato la velocità nella presentazione degli argomenti.” Altre critiche sono state avanzate sull’utilizzo di un’aula diversa da quella della classe per utilizzare la lim e sulla disposizione dei banchi all’interno della stessa. Secondo la professoressa Romiti
piuttosto che usare la lim in queste condizioni è meglio non usarla proprio. Siamo contenti di aver preso parte a questa esperienza, ci ha aiutato a riflettere su molti aspetti del nostro essere insegnante. Venerdì 13 dicembre ci siamo recati presso l’Istituzione Scolastica Comunità Montana Mont Emilius 2 del Villair dove gli insegnanti referenti, BONONCINI Orietta (Matematica e - Scienze) e FOIS Roberto (Tecnologia), ci hanno presentato la sperimentazione Cl@ssi 2.0
LE CL@SSI 2.0 L’azione Cl@ssi 2.0 si propone di modificare gli ambienti di apprendimento attraverso un utilizzo costante e diffuso delle tecnologie a supporto della didattica quotidiana. 156 classi prime di scuola secondaria di primo grado diventano Cl@ssi 2.0: alunni e docenti possono disporre di dispositivi tecnologici e device multimediali e le aule vengono progressivamente dotate di apparati per la connessione ad Internet Le Cl@ssi 2.0 costruiscono, con il supporto dell'A.N.S.A.S. e di una rete di Università associate, un progetto didattico per la sperimentazione di metodologie didattiche avanzate. L'azione Cl@ssi 2.0 è partita nell’ anno scolastico 2009/2010 con 156 classi di Scuola Secondaria di primo grado. Gli istituti sono stati selezionati tramite un bando, ripartiti regionalmente in base al numero di classi attive nell'a.s. 2008/09 ed al numero medio di classi per regione. Gli Istituti scolastici che hanno presentato la candidatura hanno dovuto assicurare che l'intero Consiglio di classe fornisse la propria disponibilità ad attuare l'iniziativa. La risposta all'iniziativa è stata molto positiva: si sono infatti candidate 2.361 classi. (…) Durante l’incontro sono stati gli alunni della 3 D, l’unica classe interessata dal progetto, a presentarci i diversi utilizzi pratici di questo strumento Tutti loro hanno avuto in comodato d’uso un IPad che, oltre ad utilizzare in classe, possono portare a casa. Le diverse applicazioni e uno spazio condiviso in Drive hanno fatto in modo di rivoluzionare l’insegnamento – apprendimento e, come sottolineano insegnanti e alunni, la lezione frontale ha lasciato spazio ad un tipo di lezione partecipata e interattiva. Anche la comunicazione all’interno della rete, attraverso mail e cloud, diventa più efficace e puntuale. Gli insegnanti hanno sottolineato l’azione attiva dell’alunno e la conseguente personalizzazione del percorso scolastico. La valutazione cambia, oltre alle conoscenze vengono valutate competenze e abilità. Il cooperative learning favorisce la dimensione collaborativa dell’apprendimento. “Dopo che la classe è tornata a lezione abbiamo avuto l’occasione di riflettere su quanto appena visto. Gli aspetti positivi erano a tutti bene evidenti. L’utilizzo dell’IPad favorisce innegabilmente l’attenzione e la partecipazione degli alunni, utilizza canali e stili di comunicazione che sono molto vicini alla realtà dei ragazzi. Personalmente rimango scettica sull’abbandono della lezione frontale, non credo che tutte le conoscenze siano acquisibili senza l’aiuto di un insegnante così come l’abbandono dei libri di testi cartacei ci lascia perplessI. Ad oggi penso che l’integrazione tra questi due diversi approcci sia la carta vincente. “
Quello che abbiamo visto durante la visita è comunque una realtà che difficilmente, a mio avviso, vivremo nel breve periodo in tutte le classi. Molte Istituzioni non riescono a garantire neanche la presenza di una lim in classe, o anche di un proiettore collegato al computer quindi, forse, sarebbe stato opportuna una riflessione in questo senso: come può un insegnante senza supporti tecnologici realizzare una didattica efficace per questa generazione di nativi digitali?
La pratica riflessiva (23 ore) Floris La pratica riflessiva ha occupato più della metà delle ore del corso. Come già saprete la pratica riflessiva è una tecnica che permette di apprendere dalle proprie esperienze migliorando quello che facciamo. È uno strumento di autovalutazione e di formazione professionale. Per affrontare questo terzo modulo sono stati creati sottogruppi formati da insegnanti di diversi ordini di scuola. Ogni sottogruppo era seguito da un tutor che fa parte del gruppo di lavoro sulla pratica riflessiva …. PRIMO INCONTRO formazione gruppo, blason SECONDO INCONTRO suggerimenti per le riprese e stesura della traccia della lezione TERZO INCONTRO suggerimenti riprese video QUARTO E QUINTO INCONTRO video Ci è stato quindi chiesto di far avere un video realizzato in classe della durata di dieci minuti che sarebbe stato visto all’interno del sottogruppo. Il video che ho realizzato riprendeva un’attività proposta nella mia classe seconda durante la quale era previsto un lavoro di cooperative learning e l’utilizzo di strumenti multimediali. Devo ammettere che è stato davvero interessante vedersi lavorare, vedere come ci si rivolge agli alunni sia con il canale verbale che non verbale. La visione dei filmati è stata piacevole ma purtroppo, a mio avviso, poco costruttiva. E’ mancato l’apporto di un esperto che aiutasse ad analizzare i filmati per rendere davvero quel momento un’occasione di crescita
Modulo conclusivo: Bilancio e valutazioni – (2 ore) - Floris A conclusione del percorso fatto, soprattutto in riferimento al modulo sulla pratica riflessiva sono emerse le - I filmati sono risultati poco utili dal punto di vista dell’analisi delle criticità poiché sono risultati piuttosto essere elaborati dimostrativi di programmazioni didattiche. Il montaggio di quasi tutti i filmati è stato fatto, dalla maggior parte dei corsisti, con l’obiettivo di far vedere tutte le diverse fasi di un’attività piuttosto che altro. Non siamo certi che sia stato del tutto inconsapevole. Alla fine veniva richiesto di mettersi in gioco facendo vedere soprattutto i propri punti deboli ed è
normale, secondo me, che non tutti abbiano voluto farlo. In questo senso forse un esperto avrebbe saputo cogliere, anche in questi filmati “artefatti” degli spunti di riflessione. Secondo alcuni se, nei prossimi anni, si evitasse il montaggio sarebbe forse una soluzione per prevenire quanto successo - Rispetto alla formazione dei sottogruppi alcuni hanno sollevato perplessità sulla reale efficacia, in termini di confronto, della presenza nei gruppi di diversi ordini di scuola. Alcuni, me compreso, pensano che sarebbe forse più utile per la crescita professionale confrontarsi con altri colleghi di materia, anche di diversi ordini di scuola, sfruttando così i video per vedere come organizzano loro il lavoro, come propongono gli argomenti alla classe, ecc. Non credo che questa osservazione, come altre siano state davvero prese in considerazione da chi ha tenuto il corso. - Alcuni di noi hanno anche fatto notare l’assurdità del fatto che il corso si sovrapponesse ad altri corsi di formazione proposti sul territorio impedendo così ai corsisti di frequentarli. Se è vero che non ci sono più fondi per l’organizzazione dell’anno di formazione si potrebbero allora sfruttare le occasioni che si presentano nel corso dell’anno facendole diventare incontri del corso di formazione stesso. Grazie al corso di formazione ho avuto la possibilità di conoscere nuovi colleghi che mi hanno dimostrato tanta passione per il lavoro che svolgono e tanta voglia di condividere preoccupazioni e difficoltà ma anche esperienze vissute che li hanno aiutati a crescere.
2 LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE L’istituzione scolastica Mont Rose A, in seguito MRA, e l'Istituzione scolastica Mont Rose B, in seguito MRB, sono entrambe composte da tre diversi ordini di scuola: Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di primo grado. Insieme coprono tutto il territorio della Bassa Valle , dalleìa Valle di Champorcher a quella di Gressoney, con una suddivisione ad incastri(!) L’istituzione scolastica MRA comprende l’indirizzo SMIM, Scuola Media ad Indirizzo Musicale. Questo indirizzo dona la possibilità agli studenti di imparare uno strumento, di partecipare a una serie di iniziative di natura musicale e di sviluppare maggiormente la sensibilità artistica e musicale rispetto agli altri studenti. Le mie classi, almeno gli studenti iscritti alla SMIM, partecipano attivamente e piacevolmente sia alle iniziative proposte dai docenti di Strumenti sia a quelle organizzate dai docenti di Educazione Musicale (coro Voixlà), dimostrando una notevole sensibilità verso le attività inerenti la musica, il canto e il lavoro di gruppo. Devo prendere atto che anche a Gressoney Saint Jean, pur non essendo una scuola con spiccati orientamenti verso la musica, gli allievi sono molto attratti da tutto ciò che è spettacolo, esibizione e musica. Presso l’istituzione sono in voga alcune funzionali iniziative di natura pedagogica e didattica che permettono un continuo raffronto con i colleghi della stessa classe per migliorare quanto più possibile l’apprendimento degli studenti. In questo senso è notevolmente funzionale il “gruppo ristretto”, una riunione di professori legati all’insegnamento delle discipline linguistiche, geografico-antropologiche e scientifico-matematiche per snellire le attività collegiali e l’analisi delle problematiche scolastiche. Altrettanto funzionale è il gruppo di “coordinamento”, in cui i docenti coordinatori di classe si riuniscono per espletare gli obblighi giuridico-amministrativi; esso è un’interfaccia tra il Consiglio di Classe e gli altri operatori scolastici e, se necessario, i genitori. Il gruppo di coordinamento è un utilissimo punto di riferimento per la risoluzione di problemi che, per poca o diversa esperienza, non si sono mai affrontati, soprattutto per coloro che non conoscono l'istituzione scolastica. L’Istituzione considera assodata la funzionalità della didattica progettuale che, per quanto impegnativa sia per docenti e allievi, promuove attività che permettano agli allievi di apprendere maggiormente e in maniera più significativa le discipline. La logica progettuale, quando è ben strutturata facilita il raggiungimento di obiettivi non solo disciplinari, trasformando così i saperi e le nozioni in saper fare e in saper essere (competenze). Questa logica viene settimanalmente strutturata e pianificata attraverso l‘ora di programmazione, in cui i docenti coinvolti si trovano per architettare e concordare dei contesti didattici nei quali promuovere lo sviluppo delle competenze, rendendo così il progetto e tutte le norme, i programmi e i curricola (stabiliti a livello ministeriale e regionale) più stimolanti.
Questa dovrebbe essere la pratica corrente; quest'anno avendo sei classi di cui una pluriclasse, in due sedi a circa 45 minuti di distanza l'una dall'altra, non avevo molte ore di programmazione e spesso i consigli di classe erano l'unico momento di incontro e condivisione con i colleghi. Spesso la soluzione è stato l'impegno volontario degli insegnanti, che si sono trovati al di fuori del loro orario scolastico. Spero proprio di poter evitare in futuro un simile carico di tempo e ore che mi ja reso difficile rispondere pienamente a quelli che sono gli obiettivi delle due istituzioni scolastiche. Ho comunque lavorato in queste istituzioni che sviluppano entrambe progetti di ampio respiro e orientati verso diversi saperi; questo mi sembra molto stimolante e divertente sia per l'insegnante che può continuare ad imparare anche in altri campi sia per gli allievi che sono stimolati a mettersi in gioco in funzione del loro punto di partenza e delle loro conoscente ed abilità . Pper questo motivo mi piacerebbe poter vivere queste iniziative al 100 per cento, con una disponibilità di ore di programmazione adatta ai progetti sviluppati.
3 ATTIVITÀ DI ISTITUTO Durante quest’anno ho partecipato a molte attività di istituto che mi hanno arricchito e che mi hanno permesso di comprendere al meglio il funzionamento delle istituzioni scolastiche in cui ho svolto l’anno di prova.
Coordinatori di classe Ho potuto analizzare vari coordinatori in attività ed ho compreso pienamente le funzioni quali • stabilire il calendario delle riunioni e organizzare la scaletta dell’ordine del giorno; • convocare riunioni o assemblee straordinarie sulla base delle esigenze del Consiglio di Classe e per motivi la cui gravità possano indurre il coordinatore a compiere questa scelta; • presiedere riunioni, favorendo la comunicazione all’interno del Consiglio di Classe; • tenere i rapporti con la Dirigente, a nome del Consiglio di Classe, richiedendo eventuali interventi e/o convocazioni straordinarie; • comunicare alla segreteria eventuali uscite didattiche e richiedere allo stesso organo eventuale documentazione circa gli allievi; contattare direttamente i genitori, gli operatori o altri enti che collaborano con il Consiglio di Classe. Tra gli oneri più delicati quello di comunicare con i genitori e con il gruppo classe, gestendone i rapporti affinché possa: • avvenire la comunicazione alla classe delle decisioni prese dal Consiglio e della situazione didattico-disciplinare della stessa; • avvenire la comunicazione con i genitori durante le riunioni o le assemblee circa la situazione didattico-disciplinare del gruppo classe; • convocare, in caso di necessità e dopo aver informato la Dirigente, i genitori per discutere particolari problemi legati all’andamento didattico disciplinare di un allievo in particolare.
Consiglio di Classe Un’altra attività a cui ho partecipato è il Consiglio di Classe, le cui funzioni principali sono: • progettare l’azione educativa e didattica (interventi individualizzati per migliorare l’apprendimento di un particolare studente); • deliberare le valutazioni periodiche e finali; • favorire i rapporti tra docenti, genitori e alunni; • favorire l’inserimento in classe di allievi diversamente abili con strategie e metodi opportuni; permettere lo scambio e il confronto tra i colleghi con idee e soluzioni.
Filone Il gruppo disciplinare o dipartimento mi ha poi permesso di comprendere e di confrontarmi con i miei colleghi e le mie colleghe circa contenuti, metodi e attività da proporre agli studenti. Si tratta delle riunione di filone. Trovo che il clima della riunione sia sempre stato costruttivo.
Progetti Ho avuto, causa il numero delle classi e l'orario su due sedi, pochissime ore a disposizione e ne ho sacrificate volentieri almeno 4 settimanalmente per le attività di progetto, sia in classe, ( Blog, Facciamo il Nostro libro) sia su progetti eTwinning sui quali ho impegnato quasi tutte le mie classi meno la pluriclasse di Gressoney-Saint -Jean. Parlerò in dettaglio di un solo progetto ma potrò mostrare alla commissione la documentazione disponibile in rete per tutti gli altri progetti. Durante il mese di giugno dovremo, con le colleghe, presentare le domande per il Quality Label. Ho partecipato ai progetti SID 2014, alla Sicurezza in Rete, l' Educazione Stradale , e ho notato con piacere l'entusiasmo e la curiosità degli allievi.
Attività Molte le attività! Sorprendente la ricchezza delle iniziative proposte che vanno dalle gare di istituto, agli intervalli musicali, al progetto Arance per la Salute, e a tante altre attività pedagogiche e didat_ tiche che non sto ad enumerare. Ho dedicato molte ore ad una funzione di forma_ zione diffusa ai colleghi (che avevano problemi di accesso al portale delle istituzioni o alla poste elettronica @mail.scuole.vda.it) e alle modalità di condivisione dei documenti in modo da utilizzare meno carta possibile: l'utilizzo di google Drive, del blog di classe o di progetto, e di altri programmi che permettono la condivisione e l'elaborazione dei documenti disponibili in modo semplicee collaborativo. Ho anche fatto parte della Commissione di Coordinamento e alla Commissione BES DASA ma le attività di formazione ad Aosta hanno avuto un fortissimo impatto sulla mia reale partecipazione a questi gruppi di lavoro.
Collegio Docenti L’ultima attività collegiale a cui ho partecipato è stato il Collegio docenti, in cui mi sono reso ancora una volta conto di quanto sia importante e di come sia davvero l’organo sovrano della scuola. Il Collegio docenti delibera in merito a molti elementi quali: - attività formative; - finalità; - valutazione. Le decisioni prese superano il punto di vista delle singole discipline coinvolgendole tutte, dando così un’impronta collegiale alle istituzioni scolastiche.
4 DOCUMENTAZIONE DI UNA DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE 4.1 Facciamo il Nostro libro Ho deciso di presentare questo progetto perché penso sia il più innovativo tra quelli sviluppati durante questo anno scolastico. I progetti eTwinning presentano ognuno dei grandi atout ma, eventualmente ne parleremo a voce; in particolare segnalo alcuni punti pedagogici e didattici per ogni progetto: Ulisse: la creatività, il francese, utilizzo TIC, collaborazione e confronto nelle classi: 2A, 2C, 2D e 1A Eratostene: la misura, gli errori, il confronto, le differenze, il problem solving e la valutazione; nelle classi: 3E , 2B e1A Petit Géant: multigenerazionalità in azione, creatività, videoconferenze, giochi e racconti su leggende tradizionali nella classe 1E Il progetto “Facciamo il Nostro libro” è durato tutto l'anno scolastico in tutte le mie classi: nei primi due mesi tutti gli allievi sono stati innanzi tutto messi nelle condizioni di poter entrare ed operare sul blog di classe. Si è iniziato dalle loro presentazioni, quindi si è passati all'inserimento di immagini, giochi e informazioni sul loro territorio ciò mi ha permesso di capire quanta diversità ci fosse nelle varieassi dal punto di vista digitale. In un secondo tempo si sono elaborati testi un pochino più complessi. Da adesso in poi quando parlo di Blog di classe per vedere ciò di cui parlo dovrete: andare su http:// kidblog.org aprire il link LOGIN scegliere una classe inserire l'utilizzatore etwinning2 scegliendolo dal menù a scorrimento inserire la password etwinning e andare a vedere i blogs. Potrete scegliere per allievo, per categoria o per tags. Il risultato sarà un'azione di filtro sul database per cui vedrete solo il lavoro di un allievo, gli elaborati dovuti ad una attività specifica, o ad un argomento specifico. Questo il piano di lavoro proposto agli allievi (il 10 novembre 2013) e che viene letto dalle ultime attività maggio 2014 alle prime Novembre 2013
• Pubblicazione dell'e-book May 31, 2014
Entro fine maggio pubblicheremo l'e-book di ogni classe ma per arrivarci dovremo preparare: un file in word o altro programma di testo con tutte le pubblicazioni nel giusto ordine. Un file in PDF per bloccare la pagine e poter vedere in ogni computer le stesse informazioni nelle stesse pagine. E solo dopo potremo preparare un ebook da incapsulare nel blog o da collegare ai nostri testi. Il mese di giugno ci servirà per eventuali recuperi. SE LA CLASSE INTERA DECIDE DI ANTICIPARE
QUALCHE SCADENZA LO POTREMO DECIDERE E FAREMO LE MODIFICHE NECESSARIE AL PIANO DI LAVORO: •
• Pubblicazione del riassunto della conferenza sul blog Mar 31, 2014
Ognuno di voi pubblicherà un suo post, sul blog di classe, sulle pagine studiate illustrandole con qualche immagine. Dovrà anche indicare nel titolo,oltre all'argomento il nome e il cognome ( o la prima lettera del cognome). In fondo al post dovranno essere ripetute queste stesse informazioni. Ci servirà per preparare il successivo collage dei vari testi che verranno poi assemblati in modo ordinato
• Fine delle performances orali Feb 28, 2014
Interrogazioni! No, saranno piuttosto delle conversazioni durante le quali dovrete illustrare un argomento e la classe dovrà interagire ponendo domande alle quali dovrete rispondere. Se tutto funzionerà come penso, io parteciperò alla valutazione e, come già detto, ad eventuali integrazioni.
• Voi parlate del vostro argomento alla classe Feb 1, 2014
Voi illustrate alla classe il vostro argomento e io interverrò solo per eventuali riassunti finali o integrazioni se qualcosa non viene svolto completamente, Ripeto che potete chiedere il mio intervento in ogni momento da adesso, novembre 2013 al giorno della vostra performance.
• Fine dello studio delle pagine assegnate Jan 31, 2014
L'obiettivo è quello di essere capaci di illustrare ai compagni di classe quanto studiato. Potete scegliere il supporto che preferite: testo, audio, memoria quello che pensate vi tranquillizzi di più. Per cui comportatevi come una tartaruga e con calma leggete e studiate ogni pagina, ogni riga, ogni parola del testo che vi è stato assegnato.
• Suddivisione del lavoro e inizio dello studio Dec 20, 2013
A questo punto ognuno di voi avrà, assegnate dalla classe, un certo numero di pagine da approfondire e da studiare durante le vacanze di Natale e il mese di gennaio. Io controllerò che la distribuzione sia equa. Se non aspettate l'ultimo giorno ma fate ogni giorno qualcosa avrete il lavoro pronto per i giorni della vostra esposizione alla classe. Potete preparare il tipo di supporto che preferite: cartaceo, sul blog, stampato o come mappa concettuale. La scelta è vostra. Logicamente in ogni momento potete chiedere il mio intervento per spiegazioni o integrazioni che ritenete necessarie.
• Inizio lettura pagine specifiche per la classe Dec 1, 2013
SI devono leggere le pagine assegnate alla classe, circa 100; si devono segnalare alla classe gli argomenti preferiti e si deve suddividere tra la classe il lavoro che verrà svolto entro la fine di gennaio 2014. Non ci potranno essere parti non svolte e dovrete consegnarmi o postare sul blog di classe un piano di lavoro che indichi chi fa che cosa.. OGNUNO DI VOI DOVRA' LEGGERE IL TESTO CON PIU' ATTENZIONE; SOFFERMANDOSI SU PARAGRAFI DI OGNI CAPITOLO E CERCANDO DI CAPIRE L'ESSENZA DEL DISCORSO.
• Fine lettura veloce Nov 30, 2013
Saltare come una lepre sul libro di testo. Sfogliare velocemente il libro dovrebbe impiegare al massimo 3 ore. Sta a voi effettuare il lavoro nei tempi stabiliti e non trovarsi al 29 novembre con circa 300 pagine da leggere Potete, anzi dovete, informare i vostri genitori di cosa stiamo facendo e di cosa faremo nei prossimi mesi.
• inizio Lettura veloce Nov 10, 2013
Lettura veloce, scorrendo i titoli dei capitoli, dei capoversi e delle parole e parti colorate diversamente, del libro di tecnologia in dotazione alla classe Se si trova qualcosa di interessante ci si può soffermare. Logicamente potete chiedere il mio intervento in ogni momento durante le ore di disegno: mesi di novembre, dicembre e gennaio.
• Costruiamo noi il Nostro libro Nov 10, 2013 2:12 AM
Obiettivo: costruire un ebook di tecnologia con tutto il programma della nostra classe. Se cliccate un qualsiasi collegamento (nel testo in verde chiaro) avrete l'accesso al piano di lavoro fornito agli allievi. Inoltre a fine anno si è effattuata un' inchiesta di soddisfazione degli allievi utilizzando uno strumento gratuito http://stickymoose.com/90cOIiLQDVDO9oj che potete vedere nel dettaglio; le immagini sono quelle che potete vedere qui sotto.
PREREQUISITI - Conoscere l'argomento; imparare l'argomento partendo dall'insieme e scendendo al particolare; - saper utilizzare le fonti e rielaborarle; - saper effettuare collegamenti con argomenti precedentemente studiati; - possedere una accettabile competenza nel campo digitale; CONOSCENZE E OBIETTIVI DI APRENDIMENTO / ABILITÀ - conoscere i principali argomenti che caratterizzano la materia Tecnologia; - conoscere il programma del triennio in generale; - Conoscere meglio il programma dell'anno scolastico; - stimolare l’attenzione del gruppo classe; - fortificare e consolidare l’utilizzo del lessico specifico; - saper riconoscere l'attualità di qualche argomento trattato; - sapersi muovere sulla linea del tempo e partendo da ciò che succedeva nel passato agire sul presente; - saper cogliere i rapporti di causa-effetto tra le varie scelte tecnologiche e industriali. COMPETENZE - sensibilizzare ai problemi del nostro tempo; - sviluppare il senso civico e proiettarlo sul futuro; – sensibilizzare gli allievi alla costruzione di un mondo rispettoso di se stesso. – Saper scrivere su un argomento conosciuto – Saper correggere gli elaborati altrui, ogni allievo era ed è responsabile degli elaborati dei due allievi che lo seguono in ordine alfabetico – Saper prendere (o migliorare) appunti e saper riassumere partendo dai propri appunti – Collaborare con la classe per un obiettivo importante quale l'e-book STRUMENTI – libro di testo; – ricerche su Internet; domande e risposte per tutto l'anno scolastico; – mappe concettuali; – laboratori di informatica, LIM, propria attrezzatura da casa, – pubblicazione su Kidblog della parti esposte in classe – utilizzo di programmi gratuiti o shareware quali Issuu o Calameo per la produzione di ebook
Se cliccate sulle due pagine del libro si apre l'e-book leggibile dalla prima all'ultima pagina. Ad oggi hanno terminato il loro e-book le classi: 1A, 2A, 3A, 2C, 2B e 3E. Ci sono difficoltà di orario per la classe 1E che nelle ultime settimane non ho più visto. Hanno già impegni per le due ultime settimane durante le mie ore.
TEMPI Tutto l'anno scolastico VERIFICA Realizzazione del video per l’anno di formazione come verifica in itinere Valutazione dell'esposizione orale, dei supporti utilizzati, della parte scritta sul blog, del lavoro svolto nella rielaborazione e sistemazione dell'e-book METODOLOGIA – Classe rovesciata (splitted class) – stimolo al confronto e all’aiuto reciproco tra gli studenti nell’apprendimento; – educazione tra pari (peer education); – attività di tutorin – utilizzo di sistemi multimediali per la realizzazione del video; – cooperative learning, problem solving e documentazione di ciò che si produce.
4.2 Descrizione sintetica degli aspetti chiave dell’esperienza Penso che siano già stati sviluppato ma è giusto giusto segnalare le eccellenze riconosciute dagli stessi allievi: in funzione dell'argomento e della preparazione ci sono stati temi più interessanti ed altri meno, ma in linea di principio tutti gli allievi hanno avuto piacere nell'esporre e nel farlo bene accompagnandosi con i loro supporti che potevano essere informatici, cartelloni, immagini, libri o altro. Sicuramente alcuni si sono superati rispetto ai loro parametri e hanno sorpreso sia il sottoscritto che la classe per la preparazione, la cura e il dettaglio con cui hanno esposto. Posso anche affermare che ho imparato tantissimo dal loro approccio alla materia, meno ingegneristico ma molto legato alle loro conoscenze e alla loro età. Per la prima volta nella mia vita di insegnante, alcuni allievi hanno ricevuto un applauso per quanto esposto. E in qualche classe è partito lo spirito di emulazione che ha migliorato il clima già positivo. Ci sono state due o tre sorprese negative dovute ad uno studio approssimativo, probabilmente del giorno prima ma i primi ad accorgersene erano gli stessi allievi che ogni tanto protestavano con il loro compagno. La valutazione da parte mia degli appunti, delle domande della classe, del comportamento durante le esposizioni ha sorpreso gli allievi che hanno comunque riconosciuto di padroneggiare meglio l'operazione del prendere appunti. In breve: hanno studiato, hanno esposto, hanno corretto, hanno interrogato ed io ho solo avuto una funzione di tutor e di verifica degli argomenti che qualcuno trascurava e che riprendevo dopo la sua esposizione. Logicamente meno parlavo io e più alto era il risultato ottenuto
E alla fine hanno pubblicato la loro parte di libro. 4.3 Conclusioni Lo ho descritte precedentemente ma questa esperienza rafforza ancora di più la mia idea che le metodologie lente nel porgere gli argomenti agli allievi permettono, nel rispetto dei loro tempi di apprendimento, di ottenere risultati migliori ( si veda la Pedagogia della Lumaca del compianto G. Zavalloni) Spero di poter ripetere nei prossimi anni questa metodologia di lavoro per verificare se la riutilizzazione dello stesso metodo porti a migliori risultati o no. L'impressione suffragata da esperienze parziali è proprio questa: gli allievi imparano meglio se possono utilizzare tempi lunghi: i più bravi faranno molto più di quanto loro richiesto, i meno bravi faranno quanto richiesto bene. Qualcuno avrà bisogno di aiuto, ma raggiungerà comunque risultati che nemmeno si immaginavano all'inizio dell'anno. Il questionario condiviso tra tutte le classi è piaciuto molto, perché ha permesso la condivisione di un momento didattico comune.
4.4 Altre attività didattiche - Progetto Energia e Ambiente All'interno del Progetto Energia, Territorio ed Ambiente con gli insegnanti di Scienze e di Tecnologia abbiamo aderito al progetto proposto dalla prof.ssa Susanna Occhipinti. La preparazione per l'esposizione è avvenuta in classe, poiché i diversi “tavoli” non erano disponibili fino al giorno stesso di apertura della mostra. I punti di forza di questa esperienza sono senz'altro legati alle competenze trasversali, che gli alunni possono acquisire svolgendo questo tipo di lavoro. Per la preparazione dell'attività sono state utilizzate tecniche di cooperative learning e di peer to peer education. I ragazzi hanno avuto la possibilità di provare un nuovo tipo di apprendimento, che lascia loro la possibilità di costruire il proprio sapere per poi condividerlo con altri compagni di classe. Noi insegnanti abbiamo guidato gli alunni in questo percorso, aiutandoli nell'organizzazione del lavoro e abbiamo cercato di chiarire i dubbi che emergevano durante lo studio dei materiali raccolti. Ogni gruppo ha esposto in classe, prima che in sede di mostra, gli argomenti che gli erano stati assegnati. I compagni dovevano usufruire delle esposizioni come vere e proprie lezioni per apprendere nuovi argomenti. - Corso di Informatica Durante il corso di informatica gli alunni hanno avuto la possibilitò di conoscere ad utilizzare diversi programmi per realizzare presentazioni. Principalment eprogrammi in rete, gratuiti e senza nessuna operazione sui computer locali. Oltre al classico openoffice writer, gli alunni hanno imparato ad utilizzare i nuovi programmi disponibili online. Guardando i blogs di classe, si possono vedere risultati interessanti.
5 ATTIVITÀ DI FORMAZIONE 5.1 Tra corsi di formazione, politecnico di Milano, social network, anno di prova , relativo corso ed e-twinning: alla ricerca di competenze Durante questo anno scolastico ho frequentato vari MOOC
Organizzati da varie università su argomenti inerenti la valutazione e le competenze, tramite i MOOC ho potuto confrontarmi con molti insegnanti europei ed extraeuropei sulle loro preoccupazioni e sui metodi utilizzati. Questi sono i MOOC che ho frequentato durante questo anno scolastico: EAV é un programma europeo di impegno contro la violenza e il corso verte su questo argomento focalizzandolo sull'utilizzo di Internet EUN è collegato con la European Schoolnet Academy e gestito dalla comunità europea; ho frequentato un corso sull'insegnamento delle materie tecniche e un secondo su Future Classroom Scenarios; ho ottenuto i badges per aver frequentato e rispettato tutti i passi richiesti dai corsi. Loptis é il primo Mooc italiano, lo frequento dal 2008 e insieme abbiamo preparato Il Manifesto degli Insegnanti; all'inizio non sapevamo di frequentare e di costruire un Mooc. Forse il prossimo anno ci potrebbero essere contatti fisici e non virtuali per esercitazioni con stampanti tridimensionali e utilizzo di WIILIM, oggetto di miei laboratori alla IS Luigi Barone. Qui sotto dei brevi spunti del lavoro che si potrebbe fare programmare. Come sempre il budget sarà pari a zero o al massimo ci scambieremo una cena poiché stiamo collaborando da ormai 5 anni, anche se in modo virtuale, con Andreas Formigoni
Laboratorio: non saremo lì a dirci che si potrebbero fare delle cose ma le faremo – il discorso scaturirà dalle azioni – l’immaginazione farà il resto. Stamperemo qualcosa in 3D. Mostreremo la LIM fatta con il telecomando Wiimote che useremo sia con il sistema operativo WiildOs che con Ubuntu. Useremo accessori stampati con la stampante stessa. Per esempio il sistema di trasporto della stampante
5.2 Incontri da definire Alla rinfusa, l’ordine cronologico dipenderà dalle circostanze. •Prato (due volte in luoghi distinti) •Milano – Monza – Lecco – dopo il 9 giugno •Pont Saint Martin e a Gressoney Saint Jean – Valle d’Aosta •Varese – giugno •Pontedera – giugno •Castel del Piano (II incontro) [*] Sì, “free” significa fare quest’attività a titolo gratuito, o al massimo in cambio di un “primo”. Tutto sommato una cosa normale, in un paese che sta in piedi grazie al volontariato, o no? Bene, io, nel mio piccolo e nel piccolo del mio tempo libero, partecipo così.
Il Politecnico di Milano è il fornitore di corsi MOOC su Storytelling , Valutazione su EXPO 2015. Mi sono iscritto a tutti e tre i corsi; il primo l'ho già terminato e possiedo il relativo badges; inizierò gli altri due corsi appena terminata la relazione per l'anno di prova. Anche il corso DOL frequentato tra il 2011 e il 2013 è un Mooc avente come obiettivo la formazione di insegnanti esperti nell’uso delle tecnologie nella didattica
WIXip è forse uno dei maggiori siti di Mooc; lo si conosce anche come COURSERA e moltissimi insegnanti di tutto il mondo presentano corsi online sugli argomenti più vari: logicamente il numero di allievi frequentanti qualificano l'insegnante e il corso seguito. Sto seguendo un corso della durata di 6 mesi avente il titolo Learn to Blend & Flip with Technology , imparare a miscelare e rovesciare (la classe) utilizzando le nuove Tecnologie. Oltre a questi, ho seguito numerosi corsi nell'ambito del LearningLab eTwinning, degli eTwinning group su argomenti inerenti i progetti, i programmi e gli strumenti da utilizzare: mi sono appassionato di realtà virtuale, (quick reader) e il gioco nella didattica oltre che ai diversi tipi di intelligenza da valorizzare anche a scuola.
5.3 Alla ricerca e costruzione delle competenze Insegnare per competenze significa recuperare i consueti obiettivi ma porli in secondo piano. Il punto di vista cambia: deve diventare quello degli studenti. Una frase semplice che comporta un cambiamento globale dell'insegnamento. Cito un collega che ha esperienze comuni, effepi. “ Per gli insegnanti è assai più facile valutare in maniera oggettiva il raggiungimento più o meno sufficiente degli obiettivi: ciò però non significa che se la verifica non è sufficiente, questo sia il dato oggettivo che lo studente non abbia sviluppato la competenza di quell’obiettivo. Mi spiego. La performance di una prova può essere inficiata da molteplici fattori esterni che non dipendono direttamente dallo studio e dall’acquisizione di determinate competenze. Un mal di testa, un giorno da dimenticare, un imprevisto che ci coinvolge emotivamente, un impegno improvviso, l’ansia di fallire sono tutti elementi che possono andare a minare una valutazione positiva. Come fare allora a valutare le competenze? La chiave non è la prova di valutazione ma i lavori che precedono la valutazione stessa. Si tratta di abituare gli allievi a sviluppare determinate competenze in classe, attraverso una pedagogia che si caratterizzi di metodologie didattiche che siano condivise dagli studenti in piccoli gruppi. Sviluppando il “come fare” è chiaro che si apprenda il “cosa fare” ma si apprende anche a sviluppare il “come fare a prendere un bel voto”, anche perché le verifiche di ciascuna disciplina tengono conto degli obiettivi che fanno riferimento alle competenze che ciascun docente cerca di sviluppare.” Ecco che certi cambiamenti, certe nuove tecnologie, vengono incontro alle esigenze di una nuova forma di didattica incentrata su diverse modalità di apprendimento: non più il passaggio tra chi sa e chi deve imparare ma il lavoro collettivo durante il quale si cercano soluzioni mai provate precedentemente né dagli allievi né dall'insegnante. La classe rovesciata mi ha permesso di capire bene questo concetto: quando un allievo capisce di possedere un argomento e lo trasmette ad altri lo fa con una convinzione e un'energia fantastica; la gratifica che deriva dall'aver anticipato, compreso quindi condiviso un concetto, una operazione , una discussione, un tema è di gran lunga superiore alla soddisfazione di prendere un bel voto. Nelle mie classi ho introdotto la respondabilità collettiva: raramente correggo gli errori presenti sui blog, li vedo ma li lascio e aspetto che i due allievi che precedono in ordine alfabetico chi ha pubblicato, leggano il post e segnalino gli errori. Ho il doppio controllo, leggo tutti i post e tutti i commenti ed è molto bello vedere dei commenti sgrammaticati che correggono un errore simile a quello che si sta commettendo; es. ai dimenticato la h nel verbo hai! E in questo caso nessun correttore automatico entra in funzione! Durante le ore di tecnologia trasmetto quello che la classe deve sapere per passaggi: spiego poco ad un allievo, poi assisto alle sue spiegazioni e ai dialoghi che si creano tra compagni/e. Anche se ho spiegato ad allievi che non “vanno bene”, scolasticamente parlando, nel giro di pochi minuti chi sa applica un linguaggio più forte e più potente di quello utilizzato abitualmente perché sorretto dal conoscere la soluzione al problema.. Non sempre ciò che faccio spiegare è tecnologico, anzi molte volte ci sono delle interpretazioni semantiche che lascio discutere alla classe e sempre arrivano alla giusta interpretazione. La giornata SID, Safer Internet Day, la Vita nel Sociale non sono in realtà insegnamenti tecnologici ma presuppongono dei passaggi
interpretativi importanti su ciò che succede attorno a noi sia nel mondo reale sia nel mondo virtuale: non sempre ciò che si vede, si dice, si capisce è veramente ciò che si vede, dice o si capisce! Il lavorare con materiale non ricercabile su Internet, unlisted, comporta una minor visibilità dei lavori, una chiusura nell'ambiente classe, ma dà alcuni vantaggi: i membri condividono gli elaborati in modo più collaborativo proprio perché hanno la certezza di non essere su Internet. Gli allievi cominciano ad essere maggiormente consapevoli, rispetto a qualche anno or sono, dei potenziali pericoli, rappresentati dal mondo Internet e da un approccio leggero, senza le dovure attenzioni. La sicurezza nasce a si stabilisce quando si capisce come e dove inserire , mettere, postare, incollare qualcosa e in quali condizioni. Nuove tecnologie apprendimento per il 2020 Quali tecnologie? Gratuite, senza niente da scaricare sui computer, con possibilità di incapsulare il risultato del lavoro. Quale didattica? Una didattica che valorizzi tutte le intelligenze riconoscendo ad ogni allievo i suoi punti di forza, aiutandolo a migliorarsi nei punti deboli, ma senza farli diventare l'unico argomento di cui si parla. Quali competenze? Imparare a cercare le “buone informazioni” e ad utilizzarle al meglio, in funzione del territorio, delle persone vicine e anche in parte dei conoscenti virtuali che possono aiutare se “conosciuti”. Dare importanza all'immagine anche nel mondo virtuale (e non ho detto notorietà ma immagine). Vedere il manifesto dell'insegnante per capire i motivi di questo impegno da parte mia. Inoltre come già detto più volte in tanti consigli di classe, io cercherò sempre il positivo in ogni mio allievo e su questo mi soffermerò per cercare di aiutarlo a migliorarsi. Per gli aspetti negativi lo educherò con l'esempio ma non con le rimostranze. Inoltre penso che imparare ed insegnare divertendosi dovrebbe fare parte del bagaglio di ogni “Maestro”. Tutti gli insegnanti dei quali conservo un buon ricordo erano persone che si divertivano e si capiva che vivevano bene il loro lavoro; quelli che non ricordo e che ho cancellato mi hanno sempre lasciato un' immagine di persona capitata li per caso ma che potendo avrebbe preferito fare altro. Entrambe le posizioni, anche se non espresse erano di dominio pubblico tra gli allievi di tutte le classi da me frequentate. Quali conoscenze? Quelle del programma ministeriale? Quelle che si vivono in funzione del punto di partenza di ogni allievo; e di un percorso comune che tenga conto non del contenuto, ma sopratutto del contenitore e della qualità di ciò che si fornisce. Fatte queste premesse posso pertanto affermare che solo un insegnante aggiornato, “branché sur le moment”, risponde alle esigenze di una scuola del XXI° secolo. Non possiamo come insegnanti lamentarci del fatto che i nostri allievi non sanno qualcosa che noi conosciamo perché studiato 25 anni orsono e non accorgerci che nello stesso momento spesso noi non conosciamo oggetti, programmi che i ragazzi utilizzano abitualmente. Nel programma 2048 loro non sanno di giocare con le potenze di due ma hanno un approccio molto facile alle potenze del numero due, utilizzate quando si spiegano i codici ASCII o RGB.
6 SVILUPPO DELLA DIDATTICA ATTRAVERSO LE NUOVE TECNOLOGIE Cito un collega “Ho sempre pensato di non essere particolarmente predisposto per una didattica che passasse attraverso le nuove tecnologie, non tanto perché non creda nelle nuove tecnologie ma perché ammetto una qual certa colpevole ignoranza in materia. Quest’anno, con buona pazienza di alcuni miei colleghi, mi sono cimentato e ho cercato di apprendere qualcosa di più per coinvolgere maggiormente i miei allievi nelle spiegazioni e per cercare di imparare qualcosa di nuovo anche io. E ho capito che tanto negato non lo sono.” Essendo io invece un buon conoscitore delle nuove tecnologie spesso vengo visto come l' “HOMUS TECNOLOGICUS” e considerato solo da questo punto di vista. In realtà le nuove tecnologie permettono approcci didattici diversi e aprono prospettive di una scuola sempre aperta, nella quale gli insegnanti e gli allievi non dialogano solo nelle ore di compresenza o tramite i supporti che uno sceglie e porge mentre gli altri studiano. La scuola si trasforma, i tempi si dilatano e gli stessi strumenti che permettono agli allievi di essere sempre in contatto (Whats-up,Twitter, lo stesso Facebook) possono diventare protagonisti di un nuovo modo di imparare. Una delle competenze chiave fissate dalla Comunità Europea è l'Imparare ad Imparare: penso che sia rivolto sia agli studenti che devono acquisirla prima di essere catapultati in una vita di lavoro (sempre di meno purtroppo per i nostri giovani!), sia e sopratutto a quelli che insegnano. Il programma LLLP della comunità europea , che fa parte di Erasmus e del quale fa parte anche eTwinning, si rivolge in buona parte proprio alla formazione e all'aggiornamento degli insegnanti. La scuola del futuro chiede agli insegnanti che devono ancora viverla per 20 o 30 anni un approccio non più contenutistico ma anche e soprattutto motivazionale; tener conto della realtà in cui vivono i giovani, conoscerla e condividere le risorse che ne possono derivare. Il progettare un'attività, eseguirla, presentare il lavoro finale e chiudere il dossier (come si farà per questa relazione: “Si prevede una relazione agli atti”), in un qualche archivio dal quale verrà tolto per inviarlo al macero, non mi sembra il modo migliore di utilizzo dello sforzo compiuto. La condivisione, l'utilizzo negli anni successivi di quanto svolto come punto di partenza, il collaborare con chi ci ha preceduti e con chi ci seguirà può veramente cambiare il nostro modo di essere insegnanti ed allievi. Migliorandolo? Peggiorandolo? Non conosco la risposta esatta ma il fatto di renderlo contemporaneo alla realtà vissuta dai giovani di oggi è sicuramente positivo. Il metodo BOYD, bring your own device, viene utilizzato sia in classi di città che in classi di paesini e permette di sfruttare la presenza in classe di smartphone, tablet , e-reader per ricercare, documentare, costruire una didattica più aperta sia nei tempi che nel materiale disponibile. Nel mio lavoro volontario di Animateur Informatique ho potuto, almeno per le sedi che conosco, valutare i materiali disponibili nelle varie scuole delle nostre istituzioni e la graduatoria è la seguente: 1- Primarie Hone 2- Secondarie GSJ 3- Primarie Vert 4- Primarie Donnas 5- Primarie PSM 6- Secondarie PSM In base a questa mia esperienza quest'anno ho utilizzato un nuovo metodo “utilizza quello che hai a casa e se non hai niente, allora ogni tanto andiamo in laboratorio”. E' veramente scoraggiante non riuscire a lavorare con più di 4 computer in contemporanea per mancanza di banda passante con
solo i programmi più semplici e poveri di grafica. Anche una videoconferenza presuppone un minimo di banda passante al disotto della quale non si riesce a comunicare bene. La videoconferenza è possibile nelle prime 4 scuole in classifica; per le ultime due è meglio separare il video dall'audio e utilizzare due computer: su uno Skype per l'audio e sull'altro Flashmeeting per la parte video; avendo l'accortezza di spegnere gli altri computer e sperando che nessun lavoro “pesante” stia passando per i punti di strozzature ( router). Oppure utilizzare un tablet personale, con programmi adatti, che permette di lavorare senza neanche uscire dall'aula L'utilizzo di programmi gratuiti online, senza scaricamenti sui computer della scuola, permette,oltre ad un considerevole risparmio di soldi per le licenze, di non intasare ulteriormente computer che in alcune sedo cominciano a denotare una certa difficoltà a seguire lo sviluppo della tecnologia. Se si pensa che 9 anni orsono è stato pubblicato il primo video su YouTube e adesso si possono tenere lezioni su qualsiasi argomento con disponibilità ampissima di scelta del materiale da proporre alle classi............ò Cosa succederà entro dieci anni? Cosa faranno i cellulari, gli smartphone, i computer del 2025? Quali i lavori più ricercati? Quali competenze saranno necessarie? Nei vai corsi seguiti, quasi tutti i partecipanti sono convinti che le competenze digitali allargate sono al primo punto. Per cui la scuola dovrà investire in questo campo: ogni risparmio nella scuola è un investimento verso l'ignoranza (delle future generazioni). E di quale ignoranza si tratterà? Io vorrei che questa mia relazione, che presenterò alla commissione il giorno della discussione, sotto forma di ebook privo di allegati,sia il primo passo per un lavoro che permetterà a tutti di condividere le eccellenze che in ogni classe, in ogni scuola esistono. Dobbiamo fare in modo che possano essere condivise e migliorate, utilizzando i contributi di tutti. Condividere le risorse, utilizzare al meglio quelle esistenti, non credere di essere i padroni della conoscenza, rispettare gli allievi e i loro tempi di apprendimenti, essere attenti principalmente al contenitore e non solo al contenuto saranno verbi che DOVREMO ( MUST in inglese) imparare a coniugare. PS Spesso ho bonariamente rimproverato gli insegnanti che confessano di non aver mai amato o capito, la matematica, la musica, la “ginnastica” o negli ultimi tempi di essere contrari all'utilizzo dei computer a scuola. Non per la frase in sé ma per l'utilizzo che ne può fare chi, tra gli allievi, magari prova gli stessi imbarazzi di fronte a queste materie. Tutti gli insegnamenti devono fare parte di un processo educativo di pari contributo; ogni allievo capirà in funzione delle sue intelligenze, dei suoi sogni quali insegnanti ed insegnamenti seguire.
7 CARATTERISTICHE PROFESSIONALI Gli aspetti che ho tenuto in considerazione in questa mia relazione sono stati: - saperi disciplinari; - comunicazione e relazione; - saperi psico-pedagogici; - mediazione metodologica e didattica; - ricerca e sviluppo; - organizzazione. Cito ancora un collega “ I buoni insegnanti conoscono le discipline che insegnano e sanno come insegnarle: questo è il punto di partenza per essere un professionista. Fingere di sapere e soprattutto pretendere di insegnare sono elementi che rendono l’insegnamento negativo. Per quel che mi concerne credo di padroneggiare sufficientemente la materia. Essendo stato insegnante per molti anni alle superiori, ho capito la grande diversità che esiste ancora tra i due gradi di scuola. Gli insegnanti esperti sanno avvalersi di strategie comunicative e di ascolto attivo. “ Un altro aspetto che vorrei approfondire è la legislazione scolastica perché mi sento assai fragile da questo punto di vista, anche per permettermi di fruirne e di favorire al meglio la mia futura istituzione scolastica. La normativa per i trasferimenti con le regole, per me nuove, mi ha di fatto sorpreso con dei risultati di graduatoria diversissimi da quelli da me attesi; la ragioni addotte per non tener conto di anni scolastici di insegnamento, di corsi seguiti, benchè molto dettagliate tecnicamente mi danno l'impressione comunque di essere soggette ad interpretazioni non uniformi: non in tutte le regioni italiane si eseguono gli stessi controlli e le stesse valutazioni di titoli. In questi giorni le notizie sulle graduatorie per i trasferimenti mi deprimono, ma quando relazionerò tutto sarà risolto e avrò già compiuto i passi necessari per non andare troppo lontano. Il prossimo anno lo verrei normale con tempo a disposizione per poter programmare con serenità, con più condivisione e più formazione nella scuola in cui lavorerò. Quest'anno ho privilegiato le classi, gli allievi e i progetti: molto è stato svolto ma molto e meglio potrò fare: mi servirebbe solo un po' di continuità nella didattica.