nella D imora
a scuola di INTERCULTURA IL successo scolastico è innanzittutto integrazione e accoglienza. Lo svela una ricerca condotta sugli alunni esteri dei progetti Intercultura [A l b e r t o F o r n a sari ] L’interculturalità non rappresenta affatto un atteggiamento spontaneo, anzi spontaneo è il timore o la vera e propria paura del diverso. L’interculturalità è invece qualcosa da co struire e sostenere sulla base di cono scenze e di convinzioni sociali, etiche, pedagogiche, politiche approfondite, attraverso analisi rigorose e un bel delineato impegno progettuale. La Fondazione Intercultura è l’istituzione che, forse più tempestivamente ha cercato di attrez zarsi nei confronti di queste tematiche riflettendo sulle finalità e sulle modalità per conseguirle considerando e aggiornando le competenze dei suoi operatori. C’è però da osser vare come, abbastanza frequentemente, nella vita quotidiana scolastica la presenza di alunni stranieri venga avver tita come un pro blema. Meno nella scuola dell’infanzia e nei primi anni della scuola primaria, più sensibilmente nella scuola secondaria, quasi mai dagli alunni, a volte dalla famiglia, più frequentemente dagli insegnanti. Si va dal disagio per una novità non prevista alla preoccupazione nei confronti di possibili rallentamenti e/o inadeguatez ze nelle attività d’insegnamento a vere e proprie insofferenze nei confronti di una diversità non conosciuta, né tanto meno accettata e compresa. A questi stati d’animo concor re una cer ta pubblicistica che tratta della presenza di stranieri (non solo immigrati) in chiave emergenziale e si interessa di tali questioni quando questi innescano delle difficoltà a livello relazionale e sociale e/o didattico. Par tendo da questa premessa un gruppo di studiosi italiani da me coordinati hanno condotto la ricerca “In-
ticoso inserimento nel gruppo classe, malintesi o oggettive difficoltà con gli insegnanti con una conseguente scarsa motivazione allo studio. Nel corso di questa ricerca sono state raccolte anche voci critiche verso la scuola italiana (il mancato inserimento in molti Piani dell’Offer ta Formativa dell’educazione interculturale come asse formativo, la persistente presenza della didattica frontale a scapito di quella laboratoriale). Allora che cos’è il successo scolastico? Come viene definito da alunni stranieri, compagni di classe, docenti, famiglie? La presenza di alunni stranieri, le loro “carriere” scolastiche, i loro successi e i loro fallimenti dovrebbero essere assunti come momenti di verifica delle effettive capacità della scuola di agire in termini multi e interculturali. Gli studenti esteri di Intercultura che hanno trascorso un anno nelle scuole italiane riconoscono al progetto educativo proposto dall’associazione un valore di crescita elevatissimo tanto che la stragrande maggioranza di loro rifarebbe la stessa esperienza. La loro presenza ha – a dire dei docenti inter vistati – spesso compattato la classe, ha migliorato la conoscenza della lingua straniera ma soprattutto è stata quasi unanimemente ricono sciuta come un’oppor tunità di crescita per la scuola, un invito al dialogo interculturale nella nostra società glo bale, alla messa in discussione delle proprie prospettive, delle dinamiche di insegnamento -apprendimento.
terpretare il successo: il successo scolastico e l’integrazione degli studenti esteri di Intercultura in Italia”, commissionata dalla Fondazione per rispondere ad alcune domande che da tempo necessitavano di approfondimenti. Che cosa determina il “successo” scolastico degli studenti stranieri che vengono a trascor rere un anno di scuola in Italia e ne permette una migliore integrazione nel nostro Paese e nell’ambiente famigliare e scolastico? La ricerca proposta ha inteso essere un contributo per accer tare non solo difficoltà e problemi, ma anche oppor tunità e soprattutto riconoscere le esperienze positive d’insegnamento /apprendimento, le “best practice” vissute da e con alunni stranieri che frequentano per un anno le scuole italiane attraverso gli scambi di Intercultura. Le rilevazioni effettuate dimostrano comunque che l’anno di scambio viene valuIn un a " sc uo la di su cc esso " ci so tato in modo estremano professo ri si a g iova ni ch e ve cchi [...] L a mente positivo o poza dei g iova ni e pres enimp orta nte p erch sitivo da 83,8% degli e p osso no ap p orta re idee nu' alunni. Ma a questa ov e ev ita nd o di ri ' m an ere anco rati ai ve cchi m et valutazione corrisponod i di stud io . de anche una espeS tu de nte stra nie rienza scolastica feliro Inte rc ultura ce, cioè motivante e " ...s uc cess o ne lla gratificante, e quinsc uo la p er m e si g nifi ca di inevitabilmente av ere dei co mp ag ni ch e [...] dive nt anche di successo? an o i tu oi am ici. Che ti fa nn o se nt ire co m e L’esperienza dei vo co mp ag no e no co m e " so lo lontari dice che non lo stra ni ero " , ch e sa nn o ch e se i p er ai utarg li e è sempre così e che ch e p uo i chie de re ai uto il “fronte scuola” è se nz a pa ura. S uc cess o co n de caratteriz zato da i prof, seco nd o m e e ch e ti tratta no co varie difficoltà per ' m e g li al tri e no n cred on o ch gli alunni stranieri: e p erch e no n sa i pa rl are an co ra be ne sei ' frustrazione, un faun
rita rdato.
S tu de ntessa ci len a Inte rc ultura