CTB PER LA SCUOLA 2015.16

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ALTRI PERCORSI


CTB Centro Teatrale Bresciano

Franca Ferrari Tel. 0302928616 Fax 0302928619 Email: ferrari@ctbteatrostabile.it


Le nostre proposte per la scuola • Stage sui linguaggi teatrali • pag. 4

SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI I GRADO

• Il Sociale dei bambini • pag. 6

SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO

• Abbonamenti speciale scuola • pag. 8

• Repliche scolastiche • pag. 12

• Spettacoli serali a prezzo ridotto • pag. 17

• Mattinate al CTB • pag. 19

• La parola poetica • pag. 22

• Le collaborazioni • pag. 23


LABORATORIO TEATRALE PER INSEGNANTI

• Stage sui linguaggi teatrali • Finalità del progetto Il corso si propone di far sperimentare ai partecipanti alcuni degli elementi fondamentali delle tecniche di comunicazione riguardanti: il movimento corporeo, la voce e la narrazione orale, per comprendere quali sono i passaggi fondamentali attraverso cui, un testo, si vivifica nel corpo dell’attore-narratore trasformandolo in “Personaggio”. Quest’anno vorremmo concentrarci sul linguaggio principe della narrazione ossia l’epica. I testi su cui si lavorerà sono testi di guerra. Ai partecipanti è data possibilità di scegliere il passaggio poetico su cui lavorare tra i seguenti testi:

• l’Iliade di Omero • il Bhagavadgita - il canto del beato • il Mahabharata • l’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto

Dalla poesia, al racconto, al monologo: la costruzione del narratore epico

Struttura del corso La scansione del corso prevede tre fasi tra loro connesse e intrecciate: • nella prima fase è previsto un percorso caratterizzato da esercizi di consapevolezza corporea per fondare la “presenza scenica” del narratore; • una seconda fase dove si affronteranno le tecniche della narrazione cioè il passaggio dal testo scritto al testo narrato oralmente; • una terza fase in cui si affronterà il passaggio dal narratore al “personaggio” narrante e il ritmo del racconto.

Corso di aggiornamento per docenti delle scuole di ogni ordine e grado condotto da Lucilla

Giagnoni 4


Tecnica del corpo

Monte ore:

• Esercizi di riscaldamento • Esercizi per la fondazione di una “presenza” • La verticale (l’apertura del corpo,

28 h. (8 incontri)

Sede del corso:

la disponibilità nello spazio)

• Il respiro • Esercizi di controllo e creazione dello spazio • La direzione e la volontà

Teatro Sociale di Brescia

Calendario degli incontri

La narrazione

Lunedì 14 settembre 2015 Martedì 15 settembre 2015 Mercoledì 16 settembre 2015

• Le intenzioni: come una stessa narrazione muti

di senso a seconda del mutare delle intenzioni • Agire il testo: raccontare nello spazio

Martedì 22 settembre 2015 Mercoledì 23 settembre 2015

La poesia

• Il tono epico • Il ritmo: la funzione narrativa e incantatrice

Lunedì 28 settembre 2015 Martedì 29 settembre 2015 Mercoledì 30 settembre 2015

del ritmo

• La forma: il verso, la strofa, il canto

Tutti gli incontri si svolgeranno dalle ore 15.00 alle ore 18.30

Il personaggio

• Voce • Corpo • Azione • Direzioni • Sguardo • Silenzio • Immaginazione • Visione • Testi segreti

Destinatari Il corso è destinato agli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado della provincia di Brescia, per un massimo di 25 partecipanti.

Quota di iscrizione Ai partecipanti viene richiesta una quota di iscrizione di € 150,00. L’iscrizione al corso e il versamento della quota di partecipazione devono essere effettuate entro l’8 settembre 2015.

Modalità di attuazione Il lavoro si svolgerà a partire dagli elementi base della comunicazione: Corpo, Voce, Spazio, Ritmo. Si chiede quindi di partecipare con abiti comodi che permettano il movimento nello spazio. Il lavoro si svolgerà a partire dal testo, cioè dal racconto della durata minima di 2 minuti, massima di 4 minuti, scelto da ciascuno dei partecipanti. Ognuno dei partecipanti dovrà sapere il racconto a memoria dall’inizio del corso per poter costruire insieme la drammaturgia dei movimenti e la drammaturgia dell’immaginazione. Naturalmente in questo percorso non verranno trascurati gli aspetti che riguardano tutto il lavoro dell’attore: il suono, la sua qualità, il ritmo, l’energia, l’ascolto.

Direttore del corso Gian Mario Bandera Direttore CTB Centro Teatrale Bresciano

Laboratorio condotto da: Lucilla Giagnoni – attrice - regista - autrice

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SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI I GRADO

Disegno di Pablo Picasso

• Il Sociale dei bambini •

LE AVVENTURE DELL’INGEGNOSO ED ERRANTE CAVALIERE DON CHISCIOTTE DELLA MANCHA drammaturgia Silvia Mazzini da Cervantes regia di Angelo Facchetti scenografie Giuseppe Luzzi cast in via di definizione produzione CTB Centro Teatrale Bresciano Età consigliata: dai 6 agli 11 anni


Teatro Sociale di Brescia dal 9 al 12 e dal 14 al 19 dicembre 2015

Progetto di educazione al teatro per bambini della scuola primaria di primo e classi prime di secondo grado, realizzato come percorso di scoperta e conoscenza della struttura di un teatro di tradizione (foyer, platea, palco, palchetti, corridoi ecc.).

da mercoledì 9 a venerdì 11 dicembre 4 repliche al giorno ore 9.00/10.30/12.00/15.00

Dopo l’Odissea di Ulisse, presentata nel 2014 al Sociale per il pubblico dei più piccoli, ecco la storia di un’altra figura emblematica della letteratura di ogni tempo, un altro eroe alla ricerca della sua identità che cavalca i secoli e giunge fino ai giorni nostri saldamente in sella al suo fido destriero Ronzinante.

Sabato 12 dicembre 3 repliche al giorno ore 9.00/10.30/12.00

Da lunedì 14 a venerdì 18 dicembre 4 repliche al giorno ore 9.00/10.30/12.00/15.00

I piccoli spettatori seguiranno Don Chisciotte e il suo fedele scudiero Sancho Panza nelle più errabonde e tragicomiche avventure, all’inseguimento dell’amore per Dulcinea e della speranza in un mondo più giusto e più nobile.

Sabato 19 dicembre 2 repliche al giorno ore 9.30/11.00 Ingresso €3,00

Qui si gioca con le illusioni, con la capacità di trasformare ogni osteria in castello ed un gregge di pecore in temibile esercito: l’irreale diventa reale e l’immaginazione prende il sopravvento nella mente del protagonista e negli occhi dei suoi piccoli scudieri. Ogni piccolo spettatore verrà nominato governatore di un’isola tutta sua dove coltivare la propria fantasia e far crescere l’immaginazione.

È obbligatoria la prenotazione a partire dal 1 ottobre 2015 chiamando al numero: 0302928616. Potrebbe essere necessario limitare la partecipazione delle singole scuole, per dare, ad un maggior numero di istituti, la possibilità di usufruire di questa importante iniziativa.

Don Chisciotte non è un super eroe, ma un eroe tragicomico, forse un perdente, ma con molto da insegnare ai suoi spettatori. Un eroe fedele ai propri sogni, ideali e progetti, che combatte con ogni sorta di avversità, mettendosi al servizio dei più deboli. Attraverso di lui i bambini impareranno come l´immaginazione, può superare talvolta la realtà.

Repliche per le famiglie Sabato 19 dicembre 2015 2 repliche alle ore 15.00/16.45 INGRESSO Bambino € 3,00 Adulto € 5,00

In teatro, luogo per eccellenza dell’immaginazione, i bambini della scuola primaria di primo e secondo grado, accompagnati dal simpatico servo Sancho Panza e da altri personaggi minori, potranno intraprendere un viaggio fisico all’interno degli spazi del Sociale e, contemporaneamente, conoscere i personaggi che ricoprono spesso a loro volta, nel racconto, il ruolo di attori. Si tratta di un doppio percorso di scoperta e conoscenza della struttura di un teatro di tradizione e di alcuni temi di questo capolavoro che coinvolgeranno direttamente i giovani spettatori in un rapporto fra sogno e realtà. Si giocherà con “l’essere e il non essere”, col “sembrare”, col vedere cose che in realtà non sono sempre quelle che appaiono, temi, questi, tipicamente teatrali e metateatrali.

PACCHETTO FAMIGLIA 2 adulti e un bambino € 10,00 E’ obbligatoria la prenotazione chiamando il numero 0302928616.

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SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO

• Abbonamenti speciale scuola • Economicità della proposta

6 spettacoli a € 56,00 sempre in ottimi posti

Comodità della sottoscrizione è sufficiente che il professore accompagnatore o uno studente incaricato, prenotino con una telefonata all’ufficio scuola del CTB al numero: 030 2928616.

Ampia possibilità di scelta dei titoli nel rispetto delle modalità stabilite dal CTB, è possibile comporre il proprio abbonamento scegliendo sia fra gli spettacoli della STAGIONE DI PROSA, sia della rassegna ALTRI PERCORSI.

Utilità scolastica l’abbonamento può valere per i crediti formativi o scolastici se deliberato dagli organi collegiali di ogni singolo istituto. La certificazione deve essere richiesta al momento della sottoscrizione dell’abbonamento.


Facilitazioni per gli accompagnatori Agli insegnanti accompagnatori viene offerto un carnet-spettacoli in omaggio, ogni 10 abbonamenti sottoscritti; per facilitare la sottoscrizione agli studenti provenienti dalla provincia, viene data la possibilitĂ al genitore accompagnatore di assistere agli stessi spettacoli scelti dal figlio ad un prezzo scontatissimo.

Non si fanno code Il ritiro e il pagamento degli abbonamenti si effettua all’ufficio scuola del CTB evitando cosÏ noiose perdite di tempo.

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Abbonamento speciale scuola 2015/2016 Abbonamento a prezzo speciale per gruppi di almeno 10 studenti per istituto € 56,00

1 spettacolo del CTB obbligatorio scelto fra questi due titoli: Dal 3 al 22 novembre 2015 feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30

Dal 10 al 22 maggio 2016 feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30

mephisto

macbeth

testo e regia di Luca Micheletti con (in o.a.) Federica Fracassi Luca Micheletti, Michele Nani Massimo Scola e con Lidia Carew

di William Shakespeare regia di Franco Branciaroli con Franco Branciaroli e altri attori in via di definizione

2 spettacoli a scelta della Rassegna ALTRI PERCORSI Martedì 10 novembre 2015 ore 20,30

mephisto

testo e regia di Luca Micheletti con (in o.a.) Federica Fracassi Luca Micheletti, Michele Nani Massimo Scola e con Lidia Carew

Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri

Martedì 1 e mercoledì 2 dicembre 2015 ore 20,30

Lunedì 11 e martedì 12 gennaio 2016 ore 20,30

oh, che bella guerra!

PEPERONI DIFFICILI

testo e regia di Costanzo Gatta con Matteo Bertuetti Daniele Squassina, Elena Strada

la verità chiede di essere conosciuta testo e regia di Rosario Lisma con Anna Della Rosa, Ugo Giacomazzi Rosario Lisma e Andrea Narsi

Lunedì 1 e martedì 2 febbraio 2016 ore 20,30

Lunedì 8 e martedì 9 febbraio 2016 ore 20,30

Martedì 1 e mercoledì 2 marzo 2016 ore 20,30

Lady Mortaccia,

amleto

Ti regalo la mia morte, VeroniKa

la vita è meravigliosa!

testo e regia Giovanna Gra con Veronica Pivetti, Oreste Valente e Elisa Benedetta Marinoni

Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri

di William Shakespeare traduzione di Alessandro Serpieri regia di Ninni Bruschetta con Angelo Campolo

di Federico Bellini e Antonio Latella liberamente ispirato alla poetica del cinema fassbinderiano regia di Antonio Latella

Martedì 26 e mercoledì 27 aprile 2016 · ore 20,30

Sabato 16 aprile 2016 ore 20,30 Domenica 17 aprile 2016 ore 15,30

Martedì 17 maggio 2016 ore 20,30

La canzone di Giasone e Medea

Questa immensa notte

MACBETH

da Euripide a Seneca a Grillparzer elaborazione drammaturgica regia ed interpretazione di Elena Bucci Marco Sgrosso e altri attori in via di definizione

di Chloë Moss regia di Laura Sicignano con Annapaola Bardeloni e Raffaella Tagliabue

di William Shakespeare regia di Franco Branciaroli con Franco Branciaroli e altri attori in via di definizione


3 spettacoli a scelta della Stagione di prosa Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri

Dal 3 al 22 novembre 2015 feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30

mephisto

testo e regia di Luca Micheletti con (in o.a.) Federica Fracassi Luca Micheletti, Michele Nani Massimo Scola e con Lidia Carew

Dal 20 al 24 gennaio 2016 feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30

Dal 24 novembre al 20 dicembre 2015 feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30

Dal 6 al 10 gennaio 2016 feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30

oh, che bella guerra!

Molière: la recita DI Versailles

Dal 26 al 31 gennaio 2016 feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30

Dal 17 al 21 febbraio 2016 feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30

testo e regia di Costanzo Gatta con Matteo Bertuetti Daniele Squassina, Elena Strada

di Stefano Massini, Paolo Rossi Gianpiero Solari regia di Giampiero Solari con Paolo Rossi

Il fu Mattia Pascal eumenidi versione teatrale e regia di Tato Russo dal romanzo di Luigi Pirandello con Tato Russo

testo e regia di Vincenzo Pirrotta con Vincenzo Pirrotta, Giovanni Calcagno Marcello Montalto, Salvatore Ragusa e con Maurizio Rippa

elena

Dal 24 al 28 febbraio 2016 feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30

Dal 9 al 13 marzo 2016 feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30

Dal 16 al 20 marzo 2016 feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30

la prova

i rusteghi

scandalo

testo, regia e coreografia di Pascal Rambert con (in o.a.) Anna Della Rosa, Laura Marinoni, Luca Lazzareschi, Giovanni Franzoni

Dal 30 marzo al 3 aprile 2016 feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30

La dodicesima notte di William Shakespeare regia di Carlo Cecchi con Carlo Cecchi

Dal 10 al 22 maggio 2016 feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30

MACBETH

di William Shakespeare regia di Franco Branciaroli con Franco Branciaroli e altri attori in via di definizione

di Carlo Goldoni regia di Giuseppe Emiliani con Stefania Felicioli, Piergiorgio Fasolo Giancarlo Previati

Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri

di Ghiannis Ritsos regia di Andrea Chiodi con Elisabetta Pozzi

di Arthur Schnitzler regia di Franco Però con Stefania Rocca e Franco Castellano e con la compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia

Dal 5 al 30 aprile 2016 feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30

Dal 6 al 10 aprile 2016 feriali ore 20,30 · domenica ore 15,30

La canzone di Giasone e Medea

danza macabra

da Euripide a Seneca a Grillparzer elaborazione drammaturgica regia ed interpretazione di Elena Bucci Marco Sgrosso e altri attori in via di definizione

di August Strindberg · traduzione e adattamento di Roberto Alonge regia Luca Ronconi con Adriana Asti, Giorgio Ferrari Giovanni Crippa


SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO

• Repliche scolastiche • Teatro Sociale Martedì 24 e mercoledì 25 novembre 2015 ore 10.30 Offerta Platea € 13,00 · Gallerie € 10,00

MEPHISTO

Ritratto d’artista come angelo caduto regia e drammaturgia Luca Micheletti liberamente ispirato alla carriera di Gustaf Gründgens raccontata da Klaus Mann con (in o.a.) Federica Fracassi, Luca Micheletti, Michele Nani, Massimo Scola e con Lidia Carew produzione CTB Centro Teatrale Bresciano

Luca Micheletti prosegue la sua ricerca sul tema della “metamorfosi dell’umano” iniziata con Kafka la scorsa stagione e mette in scena una nuova “trasformazione”, questa volta non di natura fisica bensì etico-politica, e non più solo drammatica, ma grottesca e fantasmagorica. Il giovane secondogenito di Thomas Mann, Klaus, nel 1936 pubblica Mephisto: un romanzo pungente e derisorio contro suo cognato, Gustaf Gründgens, attore di gran talento ma colluso col nazismo. Oltre ad essere una crudele e comica satira intorno all’ambizione dell’artista teatrale, quest’opera è anche un attraversamento della coscienza del performer, scossa, come quella di Faust, da tentazioni opposte: il bisogno di attingere alle vette dell’arte, i compromessi vili a cui accondiscendere con il potere, il desiderio morboso di sacrificarsi e trascendere i propri limiti umani per farsi strumento di creazione teatrale. La smania di “diventare una stella” assimila idealmente il mattatore al personaggio che darà a Gründgens la celebrità: Mephisto nel Faust di Goethe, il servo del male, l’angelo caduto che continua ad aspirare al cielo, alla riconquista delle altezze perdute. Lo spettacolo è un’indagine del dissidio morale che sta alla base del rapporto dell’essere umano con le arti in genere e con il teatro in particolare: sul ciglio d’un conturbante cerchio di fuoco dove l’artista corre il rischio della chiusura autoreferenziale, della sordità sociale, dell’esaltazione estetica. Ispirandosi con molta libertà alla vita nell’arte e alla carriera di Gründgens – con un occhio a Mann e uno a Frank Wedekind (il cui teatro e la cui biografia s’intrecciano inestricabilmente alle vicende dei protagonisti) – questa versione teatrale di Mephisto non vuol essere soltanto la messa alla berlina delle debolezze d’una star del palcoscenico, bensì la storia, riflessa nel teatro, del performer in lotta tra due realtà: quella sociale e politica che lo circonda e quella fittizia ed evanescente – ma pur sempre cruciale – dell’invenzione estetica, dal cui pericoloso equilibrio si possono generare tanto capolavori nell’arte quanto degenerazioni nella morale. Al centro, un grande attore dal cinismo spregiudicato, roso dall’ambizione; e, intorno a lui, un gruppo di artisti apparentemente senza speranza e senza scrupoli. Prima fra tutti, un’attrice insoddisfatta, alter ego dello stesso Mephisto e sua incarnazione femminile, disposta a qualunque cosa per coronare i suoi sogni di gloria; e poi una principessa della danza decaduta al rango di entreneuse sospesa tra sadismo e follia, un giovane attore militante nel teatro politico… I loro rapporti con il Potere – che assume la maschera spaventosa di Hermann Göring – modificano i loro destini e tutti si troveranno a dovere o volere “cambiare pelle”, stravolgendo i loro ideali, subendo strabilianti metamorfosi.


Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri Giovedì 26 e Venerdì 27 novembre 2015 ore 10.30 Posto unico € 10,00

OH, CHE BELLA GUERRA! di Costanzo Gatta regia di Costanzo Gatta musiche originali Alberto Forino luci Cesare Agoni suoni Edoardo Chiaf scene e costumi Lella Viola coreografie Antonella Massussi decorazioni Ernesto Roversi con (in ordine alfabetico) Matteo Bertuetti Mariasole Dell’Aversana, Alberto Forino Miriam Gotti, Jenny Perrone, Chiara Pizzatti Daniele Squassina, Elena Strada produzione CTB Centro Teatrale Bresciano

Oh, che bella guerra! Ritornello e titolo irriverente, provocatorio, cinico. Può mai essere bella una guerra? In particolare la prima del secolo scorso, la stessa che Benedetto XV definì «inutile strage»? Di certo fu gradita da quanti ebbero possibilità di arricchirsi fabbricando strumenti di morte, di lucrare sulle commesse militari, di ingrassare sul sangue della gioventù. Per milioni e milioni di persone, invece, fu solo dolore, sangue, lutto. Del conflitto approfittarono in primo luogo gli sciacalli del Palazzo, che svolsero un ignobile compito, in quei tristi anni. Di buon grado accettarono l’incarico di persuadere il popolino che il conflitto sarebbe stato di brevissima durata, quasi una passeggiata con pochi pericoli, un semplice braccio di ferro con l’eterno oppressore ottocentesco. Un imponente ufficio propaganda ebbe il compito di rintuzzare «gli attacchi dei disfattisti», convincere padri, madri, spose che la giornata in trincea dei loro cari «scorreva serena e sicura». Allo scopo utilizzò le parole dei poeti, gli articoli di giornale, le voci dei conferenzieri. E persino dei teatranti. L’ufficio propaganda si premurò di «tenere alto il morale della truppa» e di organizzare il consenso attorno alla guerra in ogni modo, ricorrendo senza remore alla mistificazione ed alla censura. Ad ogni trucco, pur di far prendere lucciole per lanterne alla popolazione. Ecco quindi un gruppo di attori, che immaginavano solo di dover rallegrare i soldati delle retrovie con canzoni, balletti scherzi e barzellette e si trovano invece invischiati in un compito ben più arduo e meschino. Teatro e potere: la memoria corre immediatamente a Ilse, l’affascinante teatrante alla testa di una fragile compagine di guitti, creatura nobile e dolente nata dalla mente di Pirandello, che sognava con i suoi attori di portare fra «I giganti della montagna» la poesia. La missione si rivela impossibile: sarà uccisa dai feroci energumeni che rifiutano il messaggio. Qui i nostri comici, al contrario, possono trovare consensi e riconoscimento, a condizione che amplifichino parole sapientemente corrette, modificate, truccate da chi tiene le leve del potere. Sono loro in un aberrante rovesciamento di ruoli e di senso, «I giganti». Di qui il colore noir e grottesco di un cabaret recitato per confondere e falsare una realtà storicopolitica drammatica. Gli attori saranno affiancati da ballerini, musicisti, illusionisti, tutti chiamati a concorrere a questo gioco mistificatorio di esaltazione della guerra e dell’ordine costituito. Ma il funesto esercizio di propaganda non potrà che sgretolarsi progressivamente sotto gli occhi dello spettatore e la macchina teatrale infine svelare la menzogna stessa che rappresenta. Costanzo Gatta 13


La scelta di lavorare su Amleto, nella traduzione di Alessandro Serpieri, nasce innanzitutto da un profondo studio dedicato da Ninni Bruschetta all’opera shakespeariana, che negli anni ha connotato fortemente la sua poetica registica, avvicinando sempre più il nesso fra palcoscenico e società civile nel rapporto intimo fra l’uomo e il potere. Questo Amleto è, quindi, un progetto, un’idea di teatro che rispecchia il contenuto principale della grande tragedia shakespeariana. Amleto è il testo metateatrale per eccellenza, parla di teatro e ne detta persino le regole, lo descrive e lo spiega, proprio come e quanto spiega la natura dell’uomo e la sua “manifestazione”, di cui il teatro stesso è l’unica, grandiosa “rappresentazione”. Amleto indossa i panni della figura archetipica, ma è anche un uomo moderno, è il rappresentante di un mondo che acquisisce la consapevolezza di una caduta spirituale e sceglie di abbandonare il Paradiso Terrestre per diventare semplicemente un uomo. Nella trascrizione scenica del regista, Amleto è l’uomo nella sua imperfetta completezza, ma privo di una certa convenzionale cupezza con cui spesso viene rappresentato. Anzi, è un uomo vivo, vitale, attivo, un uomo che sceglie, in cui il dubbio rappresenta solo un passaggio obbligato. “Probabilmente sceglie la cosa sbagliata – tiene a precisare Bruschetta – ma sceglie. Il suo discorso più celebre passa attraverso un dubbio che fuga già nelle ultime righe, quando parla della purezza dell’azione. Allora, o Amleto decide per la vendetta perché crede che “agire” sia più nobile o perché vuole semplicemente vendicarsi. Ma sceglie di agire. Dal momento in cui capisce chi ha ucciso suo padre, ordisce una trama “teatrale” che porta esattamente dove vuole lui. La sua domanda è già la sua risposta”. Questa suggestiva lettura offre un’ulteriore occasione per continuare a riflettere sui grandi temi di sempre: sul perché della vita e della morte, sul rapporto tra verità e menzogna, tra desiderio di giustizia e vendetta; sul ruolo del caso; sul potere reale o illusorio della volontà. Veste i panni di Amleto Angelo Campolo, giovane attore messinese, già diretto da Luca Ronconi ai tempi della sua formazione presso la scuola del Piccolo di Milano e poi da Vetrano e Randisi; a sottolineare l’atemporalità delle problematiche che la vicenda propone i costumi di Cinzia Preitano, le scenografie di Mariella Bellantoni, le musiche di Toni Canto e Gianluca Scorziello. “Amleto non è soltanto il cuore dell’opera shakespeariana e forse di tutta la letteratura teatrale, ma è anche e soprattutto, direi, una storia avvincente, un’avventura audace, un glaciale percorso di vendetta. Ma dietro questa storia, dentro questo racconto, c’è anche un viaggio: un figlio che ritorna al padre, un uomo alla ricerca della propria origine. Essere o non essere, appunto. Questa è la domanda.”

Teatro Sociale Martedì 9 febbraio 2016 ore 14.30 Offerta Platea € 13,00 · Gallerie € 10,00

AMLETO di William Shakespeare traduzione di Alessandro Serpieri regia di Ninni Bruschetta con Angelo Campolo, Gionni Boncoddo Maurizio Puglisi produzione Teatro di Messina

Ninni Bruschetta 14


Teatro Sociale Giovedì 10 marzo 2016 ore 15.00 Offerta Platea € 13,00 · Gallerie € 10,00

I RUSTEGHI di Carlo Goldoni regia di Giuseppe Emiliani con Alessandro Albertin, Alberto Fasoli Piergiorgio Fasolo, Stefania Felicioli Cecilia La Monaca, Michele Maccagno Maria Grazia Mandruzzato, Margherita Mannino Giancarlo Previati, Francesco Wolf produzione Teatro Stabile del Veneto Teatro Nazionale

Quando Goldoni scrive I Rusteghi, nel 1760, è un intellettuale sempre più lucido, aperto alle esperienze e alla cultura europea (nello stesso anno avverrà il famoso contatto epistolare con Voltaire), più filosofo insomma, nel senso settecentesco del termine. I Rusteghi nascono anche da questa attenzione ai “lumi” che vengono dall’Europa, e permettono un giudizio più ampio sulla società veneziana. Una commedia in cui l’autore affonda il bisturi sulla città che lo circonda, utilizzando con consumata maestria tutte le risorse del suo laboratorio drammaturgico e della sua lingua straordinaria. Goldoni costruisce il suo componimento con un rigore raramente eguagliato in altri testi, concentrando l’azione in un lasso di tempo minimo (una mezza giornata) che subisce una accelerazione impercettibile ma costante fino alla frenesia della gran scena finale. L’azione si svolge tutta in interni, gli unici spazi possibili per i quattro rusteghi, quattro uomini alle prese con un eros inquieto e perturbante, con famiglie difficili da governare e con affari ancora prosperi ma già minacciati di crisi. Ambiguità, insicurezza, irresolutezza, nevrosi caratterizzano questi despoti improbabili, arroccati nella difesa a oltranza del passato contro ogni minaccia di novità. Netta è la polemica di Goldoni con il conservatorismo ormai rozzo della classe cui appartiene. Il mercante lucido e avveduto, che per lunghi anni, nei panni di Pantalone, aveva impersonato il prototipo di un individuo socialmente responsabile, consapevole dell’interesse proprio e altrui, si è ormai svilito a una caricatura di se stesso. Chiuso nella propria casa, gelosamente attaccato al proprio meschino tornaconto, si rifiuta di concedere a chi gli è sottomesso (le donne e i figli) qualunque autonomia di comportamento. Se i rusteghi tendono a chiudersi dentro le loro case come in una fortezza impenetrabile, le donne guardano alla vita, all’esterno, ai contatti sociali, ai doveri dell’amicizia e della parentela, ai diritti del sentimento. I rusteghi no. Riescono a esistere soltanto nel chiuso delle loro mura domestiche, dove agiscono con prepotenza insopportabile vietando visite, divertimenti, sprechi e frivolezze e ogni minima forma di ozio, soprattutto il teatro. Il teatro è aborrito e temuto dai rusteghi: lo considerano luogo di corruzione e di spreco, come il carnevale che c’è fuori e a cui è vietato partecipare. Come il carnevale negato, tuttavia, alla fine irrompe lo stesso nelle stanze serrate e austere dei rusteghi, con tutta la sua carica di comicità trasgressiva, così il teatro penetra nel chiuso mondo domestico, sommuovendolo dall’interno, smascherandone le contraddizioni: per affermare, insomma, il proprio potere demiurgico. È nei Rusteghi che traspare la maggiore fiducia di Goldoni nelle capacità del teatro di affermare la propria funzione sociale e civile. dalle note di regia di Giuseppe Emiliani


Passato, e per sempre, è il tempo della notte, di incanti e sortilegi. Tutto ora accade al limpido raggio della luce, il bene, il male, ed è giusto…Sei stata tu, sono stato io? Non so, è successo…

Viaggiare nel mito e nelle sue parole significa anche immaginare la bellezza selvatica e aspra che fu della nostra terra, l’armonia di una lingua cantata e danzata, la magia del ritrovarsi al tramonto o all’alba a ridere e a piangere insieme in teatri di pietra poggiati in luoghi d’incanto. La scrittura pare consegnata agli attori ora, fresca e vera, tesa ad indagare le molte facce della realtà e a creare una poesia che commuove e consola. Medea è una strega, capace, pur di non perdere l’uomo che ama, di ordire inganni e sortilegi che portano figlie innocenti ad uccidere il padre, pronta a colpire i suoi stessi figli, resa pazza dal dolore per l’abbandono del suo uomo? Giasone è uno stratega traditore che calcola i vantaggi di un matrimonio regale, un egoista che vuole mantenere ogni privilegio? E il coro? Quanto può comprendere le ragioni di entrambi e trasformare il dolore in coscienza, quanto può trovare tra le insidie delle passioni la strada della sapienza? Quella di Giasone e Medea è per noi una canzone che narra la storia dell’amore che si trasforma in odio e poi in morte: cantarla in teatro ne inverte il passo e riporta in vita i personaggi e le loro ragioni, attraverso le parole di autori che ne hanno riscritto il mito nel tempo. La canzone passa di bocca in bocca variando le melodie e i passi della danza, fino a risuonare nei nostri giornali e nelle nostre menti disorientate in cerca di una contemporanea comunità sospesa tra i due poli della creazione e della distruzione. La chiamiamo “canzone” per trovare partecipazione e distanza, per sentire il valore dell’antichità che si rinnova ad ogni passaggio di generazione, per commuoverci con l’intensità immediata con la quale ascoltiamo la musica che ci segna la vita. Dopo Antigone, un altro conflitto tra l’universo maschile e quello femminile, tra le ragioni del cervello e quelle del cuore, un’altra potente figura di donna stimola il desiderio di cercare nell’altezza lirica della parola antica le risonanze con la nostra epoca orfana di grandi ideali e distratta da una moltitudine di semplificazioni. Dopo Creonte, un altro complesso ritratto di uomo ci porta ad interrogarci sull’equilibrio delle responsabilità assunte e delle colpe presunte nella dinamica dei conflitti, con la volontà di evitare giudizi banali e di analizzare più a fondo i meccanismi umani delle ritorsioni. La vicenda della sposa ingannata che diventa madre assassina continua a spaventarci per il furore di un gesto estremo dopo duemilacinquecento anni, e - attraverso il contrasto insanabile che oppone le ragioni della maga barbara tradita a quelle dell’eroe greco indegno di gloria l’opera di Euripide, stupefacente per la modernità della sua scrittura, e le successive rivisitazioni del mito da parte di autori più vicini a noi ci offrono molti altri spunti di indagine, aprendo uno squarcio su temi che ci toccano profondamente: dai diritti degli esuli in una terra straniera alla coercizione del potere, dal valore della parola data alla paura delle arti occulte. Dentro ma fuori dalla storia restano le figure evanescenti dei figli, innocenti senza futuro, vittime, causa e testimoni della vendetta feroce di Medea e del dolore inconsolabile di Giasone.

Franz Grillparzer

Elena Bucci e Marco Sgrosso

Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri Mercoledì 13 aprile 2016 ore 10,30 Venerdì 15 aprile 2016 ore 10,30 Mercoledì 20 aprile 2016 ore 10,30 Venerdì 22 aprile 2016 ore 15,00 Mercoledì 27 aprile 2016 ore 10,30 Posto unico € 10,00

LA CANZONE DI GIASONE E MEDEA da Euripide a Seneca a Grillparzer elaborazione drammaturgica, regia ed interpretazione di Elena Bucci e Marco Sgrosso e altri attori in via di definizione produzione CTB Centro Teatrale Bresciano


• Spettacoli serali a prezzo ridotto •

Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri Dal 24 novembre al 20 dicembre 2015 Feriali ore 20,30 · Domenica ore 15,30 Posto unico € 10,00

OH, CHE BELLA GUERRA! testo e regia di Costanzo Gatta musiche originali Alberto Forino con (in o.a.) Matteo Bertuetti, MariaSole Dell’Aversana, Alberto Forino, Miriam Gotti Jenny Perrone, Chiara Pizzatti, Daniele Squassina, Elena Strada

Teatro Sociale Dal 3 al 22 novembre 2015 Offerta Platea e Gallerie Centrali € 13,00 · Gallerie Laterali € 10,00

MEPHISTO regia e drammaturgia Luca Micheletti liberamente ispirato alla carriera di Gustaf Gründgens raccontata da Klaus Mann con (in o.a.) Federica Fracassi Luca Micheletti, Michele Nani, Massimo Scola e con Lidia Carew produzione CTB Centro Teatrale Bresciano

Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri Dal 5 al 30 aprile 2016 Feriali ore 20,30 · Domenica ore 15,30 Posto unico € 10,00

LA CANZONE DI GIASONE E MEDEA da Euripide a Seneca a Grillparzer elaborazione drammaturgica, regia ed interpretazione di Elena Bucci e Marco Sgrosso e altri attori in via di definizione produzione CTB Centro Teatrale Bresciano

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Teatro Sociale Dal 10 al 22 maggio 2016 Feriali ore 20,30 · Domenica ore 15,30 offerta platea € 13,00

Il Macbeth parla di un mondo esterno in guerra, dove caratteristiche come efferatezza e sete di sangue, al pari del coraggio, sono ritenute virtù, in quanto preservano il mondo interno della corte, una società patriarcale civilizzata regolata da leggi divine. La violenza che si applica all’esterno non vale per l’interno, altrimenti tutto salta e tra il dentro e il fuori non c’è più differenza, tutto diventa guerra. Macbeth sceglie di portare la violenza all’interno. Se in più anche la parte femminile si snatura e prende caratteristiche maschili, allora il caos è totale. Macbeth viene infatti “sedotto” all’ambizione dalle streghe, che storicamente rappresentano la minaccia al mondo patriarcale, e indotto all’assassinio da sua moglie, che viola il suo ruolo sociale di donna agendo come agirebbe un uomo. Al caos generato da donne che sono uomini (da una natura femminile perversa) solo un “non nato di donna” potrà porre fine. Ma il dramma è ancora più complesso e tremendo: Macbeth, uccidendo il re, simbolo del padre e del divino, uccide la sua stessa umanità ed entra in una dimensione di solitudine dove perde tutto, amore, ragione, sonno, scopo di vivere. In più, la sua vittoria è sterile perché non ha eredi, e questa sua rinuncia alla sua umanità servirà solo a passare il trono al figlio di un altro.

MACBETH di William Shakespeare regia di Franco Branciaroli scene Margherita Palli luci Gigi Saccomandi con Franco Branciaroli e altri attori in via di definizione produzione CTB Centro Teatrale Bresciano · Teatro de Gli Incamminati

Il Macbeth è la tragedia del male dell’uomo, della violazione delle leggi morali e naturali e dell’ambiguità, del caos, della distruzione che ne consegue. Un rovesciamento di valori significativamente testimoniato dal canto ambiguo e beffardo delle streghe: “Il bello è brutto, e il brutto è bello”. I demoni della coscienza, che sovvertono nel dramma l’ordine morale interno ed esterno dei personaggi fino alle estreme conseguenze, terrorizzano lo spettatore per il crescente e devastante controllo che assumono sulle vicende rappresentate, ma al contempo lo attraggono e avvincono, per il misterioso richiamo che l’uomo da sempre avverte dalla contaminazione con il male. Intorno all’inquietante parabola di seduzione dell’anima al male pulsa l’enigmatico cuore di questa tragedia. Franco Branciaroli


SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO (triennio)

• Mattinate al CTB • Anno scolastico 2015-2016 Progetto e coordinamento:

Prof.ssa Lucia Mor

Università Cattolica del Sacro Cuore

Il progetto: finalità e contenuti Ogni mattinata si propone una duplice finalità. In primo luogo intende presentare agli studenti opere della tradizione teatrale e letteraria per fornire loro gli strumenti necessari ad una fruizione critica e consapevole degli spettacoli che andranno in scena al Teatro Sociale. Ciascun incontro sarà però anche occasione per ampliare in prospettiva interdisciplinare le tematiche e gli spunti offerti dai testi, per condurre, con un linguaggio adatto agli studenti del triennio della scuola superiore, un discorso culturale aperto a collegamenti tematici con la storia della pittura, della filosofia, del cinema.

Destinatari e calendario Destinatari dei quattro incontri previsti sono i ragazzi del triennio delle scuole secondarie superiori di Brescia e provincia. Le mattinate si svolgeranno nei giorni di giovedì 5 novembre 2015, giovedì 10 marzo, giovedì 7 aprile e giovedì 28 aprile 2016 dalle 9.00 alle 12.00 al Teatro Sociale di Brescia.

Le quattro Mattinate previste per la Stagione di Prosa 2015-2016 saranno dedicate rispettivamente: alla figura di Mefistofele in diverse incarnazioni letterarie (da Marlowe passando per Goethe fino a Klaus Mann), alla commedia di Goldoni I Rusteghi, alla tragedia Medea di Euripide e alla tragedia di William Shakespeare Macbeth. Nella prima mattinata, Lucia Mor, docente di Letteratura tedesca, dopo aver ripercorso la genesi dell’apparizione nel 1587 della coppia Faust-Mefistofele sulla scena letteraria europea, approfondirà soprattutto l’identità del Mefistofele goethiano; Giulio Segato, studioso di Letteratura inglese, parlerà invece dell’interpretazione di Marlowe del tema mefistofelico, mentre Valerio Terraroli, docente di Storia dell’Arte contemporanea, illustrerà la tradizione delle rappresentazioni del Diavolo nella pittura occidentale. Nella seconda mattinata, Maria Teresa Girardi, docente di Letteratura italiana, analizzerà e interpreterà la commedia goldoniana I Rusteghi. Francesco Tomasoni, docente di Storia della filosofia moderna, approfondirà invece il tema dell’Illuminismo filosofico, mentre Paolo Bolpagni, docente di Storia dell’arte, parlerà della musica e della pittura nel Settecento. Nella terza mattinata, Maria Pia Pattoni, docente di Letteratura greca, analizzerà e commenterà il testo della Medea di Euripide, mentre Guido Milanese, docente di Letteratura latina e di cultura classica, terrà una lezione sulla Medea di Seneca; infine Lucia Degiovanni, studiosa di Letteratura latina, illustrerà le trasposizioni cinematografiche della storia di Medea con particolare attenzione a quelle di Pier Paolo Pasolini e di Lars von Trier. La quarta mattinata, traendo spunto dalla tragedia di Shakespeare Macbeth, sarà dedicata all’approfondimento del tema del potere. Guido Milanese, docente di Letteratura latina e di cultura classica, parlerà del concetto di potere nella cultura e nel mondo medioevale; Andrea Canova, docente di Letteratura italiana, approfondirà invece il concetto di potere secondo Machiavelli. Franco Lonati, infine, docente di Letteratura inglese, illustrerà il concetto di potere nella tragedia shakespeariana.

L’articolazione interna Ciascuna mattinata intende offrire una prospettiva interdisciplinare ospitando l’intervento di tre voci di esperti e, se disponibili, anche dei protagonisti, registi e/o attori, degli spettacoli. 19


Le modalità Al ciclo di lezioni sono ammessi gli studenti del triennio delle scuole superiori di Brescia e provincia, fino ad un massimo di 350 partecipanti; ogni istituto potrà iscrivere non più di 25 allievi per Mattinata (salvo diversa disponibilità).

La domanda di iscrizione dovrà pervenire entro il 23 ottobre 2015

e dovrà contenere esplicita autorizzazione del capo d’Istituto. Essa potrà essere inoltrata al Centro Teatrale Bresciano tramite fax 0302928619 oppure via e-mail, all’indirizzo:

ferrari@ctbteatrostabile.it

Agli studenti iscritti verrà rilasciato un attestato di frequenza con il numero effettivo delle ore di partecipazione. L’attestato avrà valore di credito formativo o scolastico, secondo quanto deliberato dagli organi collegiali di ogni singolo istituto. La certificazione delle presenze deve essere espressamente richiesta dall’insegnante di riferimento al momento dell’iscrizione ai seminari. La domanda dovrà contenere: nome, cognome, luogo e data di nascita, classe d’appartenenza, insegnante di riferimento, di ciascuno studente. Nel caso non vi sia interesse alla certificazione, basterà inviare il numero degli studenti partecipanti, la classe di appartenenza e l’insegnante di riferimento. Non è richiesto alcun contributo finanziario all’iniziativa.

Luogo degli incontri Teatro Sociale - Via F. Cavallotti, 20 Brescia

Direttore del corso

Gian Mario Bandera direttore del CTB Centro Teatrale Bresciano

Programma

• Mattinata n° 1 •

Giovedì 5 novembre 2015 Dalle ore 9,00 alle ore 12,00

MEPHISTO: L’UOMO FAUSTIANO E IL MALE “Io sono lo spirito che nega”. Goethe, Faust e Mefistofele Lucia Mor Docente di Letteratura tedesca Università Cattolica del Sacro Cuore

“Qui è inferno, non ne sono fuori”. Il Mefistofele di Marlowe Giulio Segato Dottore di ricerca in Letteratura inglese Università Cattolica del Sacro Cuore Coffee break

La “bellezza” del Male Valerio Terraroli Docente di Storia dell’arte contemporanea Università degli Studi di Verona Intervista al regista Luca Micheletti ed agli attori dello spettacolo Mephisto


• Mattinata n° 2 • Giovedì 10 marzo 2016 Dalle ore 9,00 alle ore 12,00

Medea nel cinema Lucia Degiovanni Docente di Letteratura latina Scuola Normale Superiore di Pisa

IL SECOLO DEI LUMI FRA TEATRO, FILOSOFIA E PITTURA

Intervista ai registi Elena Bucci, Marco Sgrosso e altri attori dello spettacolo La canzone di Giasone e Medea

“I nemici del conversare”. Una proposta di riflessione sui “Rusteghi” goldoniani

• Mattinata n° 4 •

Maria Teresa Girardi Docente di Letteratura italiana Università Cattolica del Sacro Cuore

Che cos’è l’Illuminismo Francesco Tomasoni Docente di Storia della Filosofia Università del Piemonte orientale Coffee break

Suono e colore, pittura e musica nel XVIII secolo, tra parallelismi e sperimentazioni sinestetiche Paolo Bolpagni Docente di Storia dell’arte Università E-campus Intervista agli attori dello spettacolo I Rusteghi

• Mattinata n° 3 • Giovedì 7 aprile 2016 Dalle ore 9,00 alle ore 12,00

METAMORFOSI DI MEDEA Medea di Euripide: percorsi di lettura. Maria Pia Pattoni Docente di Letteratura Greca Università Cattolica del Sacro Cuore

Giovedì 28 aprile 2016 Dalle ore 9,00 alle ore 12,00

L’EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI POTERE DAL MEDIOEVO A MACBETH Le radici di una storia: regalità, potere, impero Guido Milanese Docente di Cultura classica Università Cattolica del Sacro Cuore

Il ‘Principe’ di Niccolò Machiavelli: un potere lontano dalla morale? Andrea Canova Docente di Letteratura italiana Università Cattolica del Sacro Cuore Coffee break

“Una corona infeconda”. Ordine, caos e potere in Macbeth Franco Lonati Docente di Letteratura inglese Università Cattolica del Sacro Cuore

Intervista al regista Franco Branciaroli ed agli attori dello spettacolo Macbeth

Medea, Seneca e i mostri del filosofo Guido Milanese Docente di Cultura classica Università Cattolica del Sacro Cuore Coffee break 21


partecipa - regolandola- alla produzione della voce e la riceve. La Poesia letta ad alta voce è come se ritrovasse un corpo nel quale prendere forma di cosa Viva. Umana. Leggere ad alta voce è come ospitarla dentro di noi, diventarne parte e in parte diventarne autori. Dare tempo alla comprensione. E se nel suono della parola poetica sta il senso segreto del mondo, pronunciandolo, compiamo il miracolo di creare il mondo.

scuola secondaria di II grado

• La parola poetica •

OBIETTIVI

• Dimostrare che la lettura a voce alta, realizzata seguendo alcuni criteri, favorisce la comprensione del testo; • acquisire competenze sulla lingua poetica (metrica e figure retoriche) e sulla lingua italiana (analisi dei suoni e delle lettere); • acquisire una maggiore consapevolezza di sé attraverso l’atto performativo; • acquisire tecniche espressive relative al linguaggio teatrale; • individuare e condividere gli elementi di “grandezza artistica”, di “contemporaneità” e “vitalità” dei Poeti considerati maestri, che vengono studiati a scuola.

DANTE E LA DIVINA COMMEDIA Lezione di Lucilla Giagnoni attrice e autrice che legge, commenta e svela i segreti della grande Poesia “Quando inizia a piacerci una cosa che non amiamo? quando cominciamo a comprenderla, quando cominciamo a capire le regole del suo gioco, a controllarle e farle nostre. A quel punto la distanza fra noi e la cosa non c’è più”.

PROGRAMMA E MODALITà DI ATTUAZIONE

• Introduzione al significato segreto delle lettere dell’alfabeto a partire dalla loro pronuncia; Analisi delle sonorità della lingua italiana; Studio dei risuonatori nel corpo e del “vocal-tract”; • analisi letteraria e poetica del V canto dell’Inferno (Paolo e Francesca) della Divina Commedia (versi 70-142) di Dante Alighieri; • NOVITÀ: Analisi della “teatralità” e della interpretazione d’attrice di Lucilla Giagnoni del XXXIII (Ugolino) canto dell’Inferno (versi 1- 90) • agli iscritti verrà rilasciato un attestato di partecipazione. L’attestato avrà valore di credito formativo o scolastico, secondo quanto deliberato dagli organi collegiali di ogni singolo istituto. La certificazione delle presenze deve essere espressamente richiesta dall’insegnante di riferimento al momento dell’iscrizione. La domanda dovrà contenere: nome, cognome, luogo e data di nascita, scuola di riferimento

A scuola lo studio della Poesia può essere un’enorme fatica, una noia mortale, fino a diventare una vera e propria persecuzione. Ma può essere anche un momento di meravigliosa libertà, quando scopriamo che quelle parole, suoni, ritmi incarnano le emozioni che ci abitano, a cui magari finora non siamo riusciti a dare un nome. Allora la Poesia diventa un vero e proprio incontro-confronto con se stessi. Un trovare la propria Voce. Il fatto è che la Poesia è difficile. È lingua che pare avvilupparsi, è suono che percepiamo significante di qualcosa che non cogliamo in pieno. Infatti è proprio nella parola, nel suono stesso che si rivela il senso della Poesia. Tra i poeti italiani chi più di tutti ha sperimentato, ragionato, scritto sulla lingua, chi ha raggiunto la massima consapevolezza delle possibilità sonore ma anche corporee, fisiche della lingua è proprio lui, Dante. Il nuovo progetto sulla Parola Poetica, che si sviluppa in tre anni ed è dedicato ai grandi maestri della poesia italiana, vedrà come primo appuntamento una lezione tutta sulla Divina Commedia. La metodologia è quella dell’Attore: di chi deve affrontare il difficile compito di pronunciare la Poesia a voce alta, di incarnarla. Sarà straordinario scoprire come nella Divina Commedia, la parola è data per attivarci tutti i sensi: è Voce-Corpo. Come suono, interessa un insieme di parti del corpo: l’apparato fonatorio, che produce ed emette la voce, e l’udito, che

Date incontri

Mercoledì 27 e Giovedì 28 gennaio 2016 dalle ore 10.30 alle ore 13.00

Sede dell’incontro

Teatro Sociale - Via Felice Cavallotti, 20 Brescia

Costo biglietto € 3,00

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E’ previsto un numero massimo di 400 iscritti, per incontro.


• Le collaborazioni • LETTERATURA & letterature Prosegue l’ormai consolidata collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, torna tra ottobre e dicembre l’affollatissimo ciclo di incontri Letteratura & Letterature, organizzato dalla Facoltà di scienze linguistiche e Letterature straniere con il coordinamento scientifico della professoressa Lucia Mor. La concomitanza nel 2015 di due anniversari, i dieci anni del ciclo ed i quarant’anni del CTB, ha condotto alla scelta di affrontare tematicamente, secondo le consuete prospettive interdisciplinari, otto spettacoli storici prodotti dallo Stabile, rappresentativi di altrettante aree culturali e linguistiche e al contempo dei principali registi che hanno lavorato a Brescia. Saranno chiamati a compiere le indagini sui gesti e gli argomenti qualificati studiosi, giornalisti, esponenti del teatro. Accompagneranno l’esposizione le letture di attori impegnati nelle produzioni del CTB e immagini e filmati d’archivio degli spettacoli del CTB.

la stagione impossibile In collaborazione con il Corso di studi in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo giunge al terzo anno di vita il ciclo di incontri La stagione impossibile, organizzato con il coordinamento scientifico della professoressa Carla Bino al Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri. Il progetto si configura come una sorta di ‘scuola dello spettatore’ inconsueta e originale: sarà proposta l’analisi di tre grandi spettacoli del Secondo Novecento che hanno lasciato il segno nelle poetiche e nelle estetiche teatrali di tutto l’Occidente. Il pubblico sarà guidato da una voce esperta nell’indagine critica, grazie anche al supporto di documenti video che ne trattengono e conservano la memoria.

smascherare l’assenza Con la nuova Stagione si rinnova ed amplia la collaborazione del CTB con il C.U.T. “La Stanza” per la VIII rassegna sulla Commedia dell’Arte, dal titolo Smascherare l’assenza. La disponibilità del CTB verso l’importante evento culturale si fa più articolata, in particolare sul versante del sostegno alle proposte di spettacolo previste nella Rassegna a cura di Maria Candida Toaldo: saranno 4 gli spettacoli ospitati ad ottobre al Teatro Santa Chiara Mina Mezzadri. Previsti anche tre appuntamenti nel foyer Teatro Sociale per approfondire aspetti culturali e storici intorno ai concetti di assenza e smascheramento, con relazioni di Claudio Bernardi, Guido Milanese e Maria Pia Pattoni. 23


CTB Centro Teatrale Bresciano Piazza Loggia, 6 25121 Brescia Tel 0302928616 Fax 0302928619 Email: ferrari@ctbteatrostabile.it

ctbteatrostabile.it

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