SE UNITI, NESSUNO E' SOLO

Page 1

Ufficio Liturgico Diocesano

SE UNITI, UNITI NESSUNO E’ SOLO Sussidio di preghiera per le famiglie in tempo di Covid Covid-19 nella settimana Santa 2020 Nell’impossibilità di partecipare alla celebrazione eucaristica è possibile per ogni singolo cristiano o anche in famiglia celebrare la Liturgia delle Ore, soprattutto le Lodi mattutine e i Vespri,, facilmente scaricabili dal sito della Chiesa Cattolica italiana: https://www.chiesacattolica.it/l https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/, sotto il link Liturgia delle ore. Questo sussidio vuole essere un ulteriore aiuto alle famiglie per vivere pi più intensamente la settimana santa e la Pasqua del Signore.

Celebriamo la domenica delle Palme Due schemi di preghiera da vivere insieme a tutti i membri della famiglia, riuniti nella stanza in cui abitualmente si ritrovano. Un membro della famiglia guiderà la preghiera che inizia con il segno di croce.

A. Cristo patì per noi, lasciandoci lasciandoc un esempio Guida: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo. Tutti: Amen. Guida: Con la Domenica omenica delle Palme e della Passione del Signore si apre la settimana Santa, che celebra il cuore e il culmine dei misteri della nostra salvezza. Accompagniamo Gesù che entra a Gerusalemme. Gerusalemme Stiamo accanto a lui sia nell momento in cui è acclamato re dalla folla osannante, sia nel momento in cui il mistero di Cristo si confonde col dolore e con la morte. Lettore: Dal Vangelo di Giovanni (Lc 19,28-40) In quel tempo, Gesù proseguì avanti agli altri salendo verso Gerusalemme. Quando fu vicino a Betfage e a Betania, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo: “Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è mai salito; scioglietelo e portatelo qui… Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro 1


mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. Via via che egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, esultando cominciò a lodare Dio a gran voce, per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo: “Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!” Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». Ma egli rispose: «Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre». Breve silenzio per la riflessione personale. Lettore: Preghiamo insieme dicendo: Benedetto colui che viene nel nome del Signore.  Spesso ci chiudiamo nelle nostre fragilità, ci lasciamo imprigionare dalle nostre paure, ci ancoriamo a tante certezze, ma tu ci inviti a “non temere”. Tu ci conosci fino in fondo, penetri da lontano i pensieri, ci scruti ma ci accogli nel Tuo infinito amore. Tu solo hai parole di vita eterna. Apri i nostri occhi, aumenta la nostra fede, rendi salda la nostra vocazione e missione. R/.  Apri il cuore di ogni focolare domestico alla fede, all'accoglienza della Parola di Dio, alla testimonianza cristiana, perché diventi sorgente di speranza e di carità, luogo in cui possono maturare nuove e sante vocazioni. R/.  Vorremmo incontrarti nelle piccole cose della nostra vita, raggiungerti tutte quelle volte in cui ci sembri lontano. E invece tu ci sei, da sempre. Noi ti cerchiamo ma sei tu a trovarci. Continua a parlare al nostro cuore, a ridare un volto nuovo alle nostre famiglie e alla Tua Chiesa. R/. Guida: Signore Gesù, quest’anno entriamo con Te a Gerusalemme, ma il futuro ci preoccupa. Fa che questa situazione di emergenza abbia presto fine. Ci chiedi di stare soli con te, ci proponi una sosta. Con te, Signore, siamo in cammino per strade che non conosciamo. Fa, che lasciando le paure e le preoccupazioni, possiamo rivivere questi giorni fondamentali della nostra storia di salvezza, in piena intimità con te. Tutti: Padre nostro … Guida: Invochiamo ora la benedizione di Dio. Ricordiamoci di ripetere spesso oggi la parola: “Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme” (1 Pt 2,21) e chiedere al Signore di donarci la Sua grazia per viverla. Si osserva un breve tempo di silenzio per la preghiera personale. Guida: Donaci Signore la tua benedizione, perché la nostra famiglia possa vivere con fede questo tempo, e giungere rinnovati alla Pasqua ormai vicina. Ciascuno traccia su di sé un segno di croce mentre il genitore prosegue. Guida: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Tutti: Amen. 2


Si conclude con l’antifona mariana “Sotto la tua protezione”: Tutti: Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.

B. A te sale la nostra preghiera Guida: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo Tutti: Amen. Guida: Per continuare, senza perdere la fiducia, il nostro cammino verso la Pasqua, invochiamo il Signore, sorgente di acqua viva. Lettore: Nei momenti di fragilità, debolezza e sofferenza. Tutti: Donaci acqua viva, Signore! Lettore: Quando ci sediamo stanchi al pozzo della nostra sete. Tutti: Donaci acqua viva, Signore! Lettore: Quando nei nostri smarrimenti ci attendi con tenerezza. Tutti: Donaci acqua viva, Signore! Lettore: Quando ci parli con segni che conquistano il cuore. Tutti: Donaci acqua viva, Signore! Lettore: Quando adoriamo il Padre in spirito e verità. Tutti: Donaci acqua viva, Signore! Lettore: Tu, sorgente viva che zampilla per la vita eterna. Tutti: Donaci acqua viva, Signore! Lettore: Tu, che inondi la Chiesa con l’acqua che rigenera la vita. Tutti: Donaci acqua viva, Signore! Guida: Preghiamo anche per la difficoltà del tempo presente: Tutti: Signore Gesù Cristo, medico della nostra vita, tu hai incontrato nel corso della tua esistenza donne e uomini ammalati nel corpo e nello spirito. Li hai curati, li hai consolati, e li hai anche guariti, e sempre li hai liberati dalla paura, dall’angoscia e dalla mancanza di speranza. Ai tuoi discepoli hai chiesto di curare i malati, di consolare quelli che soffrono, di portare speranza dove c’è sconforto. Ti preghiamo, Signore: benedici, aiuta e ispira tutti noi e quanti sono accanto a chi è malato. Donaci la forza, rinsalda la fede, ravviva la speranza, e accresci la carità. E così saremo in comunione profonda con chi soffre e in comunione d’amore con te, Signore, medico della nostra vita. Guida: La parola di Gesù ci consola e ci educa. La nostra casa, come ogni situazione, è il luogo dove Dio ci raggiunge e ci dona di divenire donne e uomini che lo cercano in spirito e verità. Dio parla a noi come ad amici e ci dona lo Spirito nel quale diciamo: Tutti: Padre nostro … Guida: O Dio, nostro Padre, fiumi di acqua viva scorreranno dal cuore del tuo Figlio Gesù. Ascolta pietoso il grido di questo popolo: non giudicare le nostre lentezze e stanchezze, 3


ma guarda la sete del nostro cuore e aprici il tesoro della tua grazia che santifica il cuore dei credenti. Tutti: Amen. Guida: Invochiamo ora la benedizione di Dio. Si osserva un breve tempo di silenzio per la preghiera personale. Guida: Concedi la tua benedizione alla nostra famiglia e al mondo intero, o Padre, che vive questo tempo difficile per la diffusa epidemia. Donaci di essere lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, attenti alle necessità dei fratelli e solerti nel cammino di conversione che stiamo percorrendo. Ciascuno traccia su di sé segno di croce mentre il genitore prosegue. Guida: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Tutti: Amen. Si conclude con l’antifona mariana “Sotto la tua protezione”: Tutti: Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.

La Grande Settimana

Proponiamo alcuni Salmi da proclamare durante la preghiera in famiglia nei giorni di lunedì, martedì e mercoledì santo.

A. La preghiera con i salmi nel tempo dell’epidemia Nella Bibbia ce ne sono 150 salmi e vengono considerati tra le preghiere più sublimi. Ci troviamo così di fronte alla “ragione più alta della dignità dell'uomo”, che “consiste nella sua vocazione alla comunione con Dio. Fin dal suo nascere l'uomo è invitato al dialogo con Dio” (Cfr. (CCC 27). Santa Teresina affermava che “la preghiera è uno slancio del cuore, un semplice sguardo gettato verso il cielo, un grido di gratitudine e di amore nella prova come nella gioia” (2). È attraverso la preghiera che l'uomo comunica con il suo Creatore, una volta che nel cuore umano è inscritto il desiderio naturale di tendere all'Assoluto, come corollario del dono inestimabile di essere stati creati “a immagine e somiglianza di Dio” (Gn 1, 26).

4


Si possono recitare a cori alterni, oppure tutti insieme. Il metodo responsoriale è consigliabile in quelle famiglie in cui i figli sono piccoli e per questo motivo, hanno difficoltà a pregare in maniera corale. Salmo 33

L’occhio del Signore è su chi lo teme.

R/. Lodate il Signore. Esultate, o giusti, nel Signore; per gli uomini retti è bella la lode. Lodate il Signore con la cetra, con l’arpa a dieci corde a lui cantate. R/. Cantate al Signore un canto nuovo, con arte suonate la cetra e acclamate, perché retta è la parola del Signore e fedele ogni sua opera. R/. Egli ama la giustizia e il diritto; dell’amore del Signore è piena la terra. R/. Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera. Come in un otre raccoglie le acque del mare, chiude in riserve gli abissi. R/. Tema il Signore tutta la terra, tremino davanti a lui gli abitanti del mondo, perché egli parlò e tutto fu creato, comandò e tutto fu compiuto. R/. Il Signore annulla i disegni delle nazioni, rende vani i progetti dei popoli. Ma il disegno del Signore sussiste per sempre, i progetti del suo cuore per tutte le generazioni. R/. Beata la nazione che ha il Signore come Dio, il popolo che egli ha scelto come sua eredità. R/. Il Signore guarda dal cielo: egli vede tutti gli uomini; dal trono dove siede scruta tutti gli abitanti della terra, lui, che di ognuno ha plasmato il cuore e ne comprende tutte le opere. R/. Il re non si salva per un grande esercito né un prode scampa per il suo grande vigore. Un’illusione è il cavallo per la vittoria, e neppure un grande esercito può dare salvezza. R/. Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme, su chi spera nel suo amore, per liberarlo dalla morte 5


e nutrirlo in tempo di fame. R/. L’anima nostra attende il Signore: egli è nostro aiuto e nostro scudo. È in lui che gioisce il nostro cuore, nel suo santo nome noi confidiamo. R/. Su di noi sia il tuo amore, Signore, come da te noi speriamo. R/. Tutti: Gloria al Padre…

R/.

********************************************************************************* Salmo 33

Il Signore salva gli spiriti affranti

R/. Nulla manca a chi teme il Signore. Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. R/. Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino. R/. Celebrate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome. R/. Ho cercato il Signore: mi ha risposto e da ogni timore mi ha liberato. R/. Guardate a lui e sarete raggianti, non saranno confusi i vostri volti. R/. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo libera da tutte le sue angosce. R/. L’angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono, e li salva. R/. Gustate e vedete com’è buono il Signore; beato l’uomo che in lui si rifugia. R/. Temete il Signore, suoi santi: nulla manca a coloro che lo temono. R/. I ricchi impoveriscono e hanno fame, ma chi cerca il Signore non manca di nulla. R/. Venite, figli, ascoltatemi: vi insegnerò il timore del Signore. R/. C’ è qualcuno che desidera la vita e brama lunghi i giorni per gustare il bene? R/. Preserva la lingua dal male, le labbra da parole bugiarde. R/. Sta’ lontano dal male e fa’ il bene, cerca la pace e perseguila. R/. Gli occhi del Signore sui giusti, i suoi orecchi al loro grido di aiuto. R/. Il volto del Signore contro i malfattori, 6


per cancellarne dalla terra il ricordo. R/. Gridano e il Signore li ascolta, li salva da tutte le loro angosce. R/. Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito, egli salva gli spiriti affranti. R/. Molti sono le sventure del giusto, ma lo libera da tutte il Signore. R/. Preserva tutte le sue ossa: neppure uno sarà spezzato. R/. La malizia uccide l’empio e chi odia il giusto sarà punito. R/. Il Signore riscatta la vita dei suoi servi; chi in lui si rifugia non sarà condannato. R/. Tutti: Gloria al Padre…

R/.

*********************************************************************************

Salmo 85

La salvezza è vicina a chi teme il Signore.

R/. Mostraci, Signore, la tua misericordia. Signore, sei stato buono con la tua terra, hai ricondotto i deportati di Giacobbe. R/. Hai perdonato l'iniquità del tuo popolo, hai cancellato tutti i suoi peccati. R/. Hai deposto tutto il tuo sdegno e messo fine alla tua grande ira. R/. Rialzaci, Dio nostra salvezza, e placa il tuo sdegno verso di noi. R/. Forse per sempre sarai adirato con noi, di età in età estenderai il tuo sdegno? R/. Non tornerai tu forse a darci vita, perché in te gioisca il tuo popolo? R/. Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza. R/. Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annunzia la pace R/. per il suo popolo, per i suoi fedeli, per chi ritorna a lui con tutto il cuore. R/. La sua salvezza è vicina a chi lo teme e la sua gloria abiterà la nostra terra. R/. Misericordia e verità s'incontreranno, giustizia e pace si baceranno. R/. La verità germoglierà dalla terra 7


e la giustizia si affaccerà dal cielo. R/. Quando il Signore elargirà il suo bene, la nostra terra darà il suo frutto. R/. Davanti a lui camminerà la giustizia e sulla via dei suoi passi la salvezza. R/.

B. Invocazioni In questo tempo di Covid-19, vengono suggerite per la preghiera personale o in famiglia le invocazioni cristologiche della terza forma dell’atto penitenziale della Messa secondo il Rito per l’Unzione e cura pastorale degli infermi, insieme ad altre invocazioni.  Signore, che hai preso su di te le nostre sofferenze e hai portato i nostri dolori, abbi pietà di noi.  Cristo, che nella tua bontà verso tutti sei passato beneficando e risanando gli infermi, abbi pietà di noi.  Signore, che hai detto ai tuoi Apostoli di imporre le mani sugli infermi, abbi pietà di noi.  Signore, conosci il nostro cuore e ti impegni a nostro favore. Resta accanto a noi e guida i nostri passi sul cammino della vera libertà. abbi pietà di noi.  Cristo, tu ci manifesti la vicinanza della Parola del Padre e ci inviti a credere in te per essere salvi. Ravviva la nostra fede. abbi pietà di noi.  Signore, resta accanto a noi quando siamo stretti dalla morsa della paura, accresci in noi la fame della tua Parola, e aiutaci a ritrovare il gusto della preghiera. abbi pietà di noi.  Signore, tu rifiuti una vita secondo lo stile e la logica del mondo, e ci indichi un modo nuovo di vivere. abbi pietà di noi. Guida: Resta accanto a noi quando siamo messi alla prova nella lotta contro il male, trasforma il deserto arido del nostro cuore in giardino ricolmo di vita, e insegnaci ad essere figli, che come te, sono fedeli alla volontà del Padre. Padre nostro…

Il Giovedì Santo “Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza” così proclamiamo nell’annuncio del giorno di Pasqua. In questo tempo di Covid-19, vengono suggerite per la preghiera personale o in famiglia alcune preghiere di lode e di ringraziamento per il dono dell’Eucaristia. Il Pane spezzato per la nostra salvezza che ora non possiamo ricevere, ma possiamo adorare nell’intimità della nostra casa. 8


Si accende un cero, si pone a fianco alla bibbia aperta alla pagina del vangelo di Giovanni 13, 1-38. Si possono deporre ai piedi della Bibbia anche i doni per i poveri che la famiglia manderà in parrocchia. Guida: Il gesto di lavare i piedi, che Gesù compie nei confronti dei discepoli durante l'Ultima Cena, prima di essere condannato a morte, è raccontato dal Vangelo di Giovanni. Era un gesto di ospitalità già nel mondo antico. Bisogna sottolineare che a quell’epoca si camminava a piedi su strade polverose e fangose, magari sporche di escrementi di animali, che rendevano i piedi, calzati da soli sandali, in condizioni immaginabili a fine giornata. La lavanda dei piedi era un dovere dello schiavo verso il padrone, della moglie verso il marito, del figlio verso il padre e veniva effettuata con un catino apposito e con un “lention” (asciugatoio) che alla fine era divenuto una specie di divisa di chi serviva a tavola. È una delle più grandi lezioni che Gesù dà ai suoi discepoli, perché dovranno seguirlo sulla via della generosità totale nel donarsi, non solo verso le abituali figure, fino allora preminenti del padrone, del marito, del padre, ma anche verso tutti i fratelli nell’umanità, anche se considerati inferiori nei propri confronti. Lettore: Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo». Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete mondi». Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica. Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno. Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. In verità, in verità vi dico: Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato». Dette queste cose, Gesù si commosse profondamente e dichiarò: «In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: «Di', chi è colui a cui si riferisce?». Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose allora Gesù: «È colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò». E intinto il boccone, lo prese e lo 9


diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone. E allora, dopo quel boccone, satana entrò in lui. Gesù quindi gli disse: «Quello che devi fare fallo al più presto». Nessuno dei commensali capì perché gli aveva detto questo; alcuni infatti pensavano che, tenendo Giuda la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Preso il boccone, egli subito uscì. Ed era notte. Quand'egli fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho già detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri». Simon Pietro gli dice: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato tre volte». Guida: Il Signore ci attende per donarci consolazione, pace, amore. Lui sa già tutte le nostre preoccupazioni, le difficoltà che stiamo affrontando. Deponiamo i nostri pensieri e le nostre preoccupazioni ai suoi piedi e facciamo silenzio dentro di noi e attorno a noi. Lasciamoci visitare dal Signore. Breve silenzio per la riflessione. Guida: Preghiamo insieme dicendo: R/. Rimani con noi, Signore. Come i due discepoli del Vangelo, ti imploriamo, Signore Gesù: R/. Tu, divino Viandante, esperto delle nostre strade e conoscitore del nostro cuore, non lasciarci prigionieri delle ombre della sera. R/. Sostienici nella stanchezza, perdona i nostri peccati, orienta i nostri passi sulla via del bene. R/. Benedici i bambini, i giovani, gli anziani, le famiglie, in particolare i malati. R/. Benedici i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario. R/. Benedici i sacerdoti e le persone consacrate. R/. Benedici tutta l’umanità. R/. Tu “farmaco d’immortalità”: dacci il gusto di una vita piena e facci camminare su questa terra come pellegrini fiduciosi e gioiosi. R/. Tu unico nostro sostegno, nostra speranza e vincolo di carità. R/. Tu segno di unità e di pace, sorgente di gioia purissima, sacramento che dà forza e vigore. R/. Si conclude con la seguente preghiera alla B.V.Maria. Supplica alla Beata vergine Maria, Salute degli infermi Vergine Madre di Cristo e della Chiesa, generazioni di credenti si rivolgono fiduciose a te con il titolo di salute degli infermi. 10


Guarda a noi tuoi figli in quest’ora di preoccupazione e di sofferenza per un contagio che semina timore e apprensione nelle nostre case, nei luoghi dell’impegno e della distensione. Tu che hai conosciuto l’incertezza del presente e del futuro e con il tuo Figlio hai anche percorso le strade dell’esilio, ricordaci che lui è nostra via, verità e vita e solo lui, che con la sua morte ha vinto la nostra morte, può liberarci da ogni male. Madre addolorata accanto alla croce del Figlio, anche tu hai conosciuto la sofferenza: lenisci il nostro patire con il tuo sguardo materno e con la tua protezione. Benedici i malati, e chi vive questi giorni nella paura, le persone che a loro si stanno dedicando con amore e coraggio, le famiglie con i piccoli e gli anziani, la Chiesa e tutta l’umanità. Insegnaci ancora, o Madre, a fare ogni giorno ciò che tuo Figlio dice alla sua Chiesa. Ricordaci oggi e sempre, nella prova e nella gioia, che Gesù si è caricato delle nostre sofferenze e si è addossato i nostri dolori, e con il suo sacrificio ha acceso nel mondo la speranza di una vita che non muore. Salute degli infermi, Madre nostra e di tutti gli uomini, prega per noi. Amen.

Il Venerdì Santo

Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra… (Mt 27,45) Nel giorno in cui si commemora la passione e la morte del Signore, si propone un tempo prolungato di preghiera. Questa preghiera è divisa in sette parti o momenti. In ogni parte si meditano le ultime parole di Cristo in croce, con la lettura di brani biblici e patristici; poi la preghiera con i sette salmi penitenziali e ampli momenti di silenzio.

11


Il venerdì santo è giorno di digiuno, per cui si propone questo tempo prolungato di preghiera. Questo anno chiamati a Stare a Casa e quindi possiamo dedicarci di più alla preghiera insieme a tutti i membri della nostra famiglia.

1° Momento Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno Lc 23,34 Guida: Viviamo insieme con Gesù le ultime ore della sua vita terrena. Lasciamoci guidare dal vangelo. Ascoltiamo.

Vangelo Lettore: Dal vangelo di Luca (23,33-38) Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno». Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto». Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell’aceto, e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». C’era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei. Breve silenzio per la riflessione.

Responsorio Guida: Preghiamo insieme dicendo: R/. Perdonaci, Signore. Lettore: Nel tuo grande amore. R/. Lettore: Tu che hai sofferto per i nostri peccati. R/.

Lettura patristica Lettore: Dallo «specchio della carità» di sant’Aelredo, abate (Lib. 3, 5; PL 195,582) Non c’è niente che ci spinga ad amare i nemici, cosa in cui consiste la perfezione dell’amore fraterno, quanto la dolce considerazione di quella ammirabile pazienza per cui egli, «il più bello tra i figli dell’uomo» (Sal 44, 3) offrì il suo bel viso agli sputi dei malvagi. Lasciò velare dai malfattori quegli occhi, al cui cenno ogni cosa ubbidisce. Espose i suoi fianchi ai flagelli. Sottopose il capo, che fa tremare i Principati e le Potestà, alle punte acuminate delle spine. Abbandonò se stesso all’obbrobrio e agli insulti. Infine sopportò pazientemente la croce, i chiodi, la lancia, il fiele e l’aceto, lui in tutto dolce, mite e clemente. Alla fine fu condotto via come una pecora al macello, e come un agnello se ne stette silenzioso davanti al tosatore e non aprì bocca (cfr. Is 53, 7). Chi al sentire quella voce meravigliosa piena di dolcezza, piena di carità, piena di inalterabile pacatezza: «Padre, perdonali» non abbraccerebbe subito i suoi nemici con tutto l'affetto? « Padre », dice, «perdonali» (Lc 23, 34). Che cosa si poteva aggiungere di 12


dolcezza, di carità ad una siffatta preghiera? Tuttavia egli aggiunse qualcosa. Gli sembrò poco pregare, volle anche scusare. «Padre, disse, perdonali, perché non sanno quello che fanno». E invero sono grandi peccatori, ma poveri conoscitori. Perciò: «Padre, perdonali». Lo crocifiggono, ma non sanno chi crocifiggono, perché se l'avessero conosciuto, giammai avrebbero crocifisso il Signore della gloria (cfr. 1 Cor 2, 8); perciò «Padre, perdonali». Lo ritengono un trasgressore della legge, un presuntuoso che si fa Dio, lo stimano un seduttore del popolo. Ma io ho nascosto da loro il mio volto, non riconobbero la mia maestà». Perciò: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno» (Lc 23, 34). Se l'uomo vuole amare se stesso di amore autentico non si lasci corrompere da nessun piacere della carne. Per non soccombere alla concupiscenza della carne, rivolga ogni suo affetto alla dolcezza del pane eucaristico. Inoltre per riposare più perfettamente e soavemente nella gioia della carità fraterna, abbracci di vero amore anche i nemici. Perché questo fuoco divino non intiepidisca di fronte alle ingiustizie, guardi sempre con gli occhi della mente la pazienza e la pacatezza del suo amato Signore e Salvatore. Salmo Penitenziale (salmo 6) Guida: Ripetiamo insieme: R/. Signore, ascolta la nostra supplica: perdona i nostri peccati. Signore, non punirmi nel tuo sdegno, * non castigarmi nel tuo furore. Pietà di me, Signore: vengo meno; * risanami, Signore: tremano le mie ossa. R/. L'anima mia è tutta sconvolta,* ma tu, Signore, fino a quando? Vòlgiti, Signore, a liberarmi, * salvami per la tua misericordia. R/. Nessuno tra i morti ti ricorda. * Chi negli inferi canta le tue lodi? R/. Sono stremato dai lungi lamenti, † ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio, * irroro di lacrime il mio letto. R/. I miei occhi si consumano nel dolore, * invecchio fra tanti miei oppressori. Via da me voi tutti che fate il male,* il Signore ascolta la voce del mio pianto. R/. Il Signore ascolta la mia supplica, * il Signore accoglie la mia preghiera. Arrossiscano e tremino i miei nemici, * confusi, indietreggino all'istante. R/. 13


Catechesi Lettore: Dalle catechesi di San Giovanni Paolo II, papa (16 novembre 1988) Tutto ciò che Gesù ha insegnato e fatto durante la sua vita mortale raggiunge il culmine della verità e della santità sulla croce. Le parole che Gesù allora pronunciò costituiscono il suo supremo e definitivo messaggio e, nello stesso tempo, la conferma di una vita santa, conclusa col dono totale di se stesso, in ubbidienza al Padre, per la salvezza del mondo. Quelle parole, raccolte da sua Madre e dai discepoli presenti sul Calvario, sono state consegnate alle prime comunità cristiane e a tutte le generazioni future, perché illuminassero il significato dell’opera redentrice di Gesù e ispirassero i suoi seguaci durante la loro vita e nel momento della morte. Meditiamo anche noi quelle parole, come hanno fatto tanti cristiani, in tutti i tempi. La prima scoperta che facciamo rileggendole, è che si trova in esse un messaggio di perdono. “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno” (Lc 23, 34): secondo la narrazione di Luca, questa è la prima parola pronunciata da Gesù sulla croce. Chiediamoci subito: non è forse la parola che avevamo bisogno di sentir pronunciare su di noi? Cogliamo gli aspetti fondamentali di quel messaggio di perdono. Gesù non solo perdona, ma chiede il perdono del Padre per coloro che lo hanno messo a morte, e quindi anche per noi tutti. È il segno della sincerità totale del perdono di Cristo e dell’amore da cui deriva…. Gesù ribalta anche la posizione al cospetto di Dio e pronuncia tutt’altre parole. Egli aveva ricordato a chi gli rimproverava la sua frequentazione dei “peccatori”, che già nell’antico testamento, secondo la parola ispirata, Dio “vuole misericordia” (cf. Mt 9, 13). Si noti inoltre che Gesù perdona immediatamente, anche se l’ostilità degli avversari continua a manifestarsi. Il perdono è la sua sola risposta alla loro ostilità… Per tutti chiede perdono e così li difende davanti al Padre… Questo perdono dalla croce è l’immagine e il principio di quel perdono, che Cristo vuole portare a tutta l’umanità mediante il suo sacrificio. Per meritare questo perdono e, in positivo, la grazia che purifica e dà la vita divina, Gesù, ha fatto l’offerta eroica di se stesso per tutta l’umanità. Tutti gli uomini, ciascuno nella concretezza del suo io, del suo bene e del suo male, sono dunque compresi potenzialmente e, anzi, si direbbe intenzionalmente nella preghiera di Gesù al Padre: “Perdona loro”. Anche per noi vale certamente quella richiesta di clemenza, e quasi di comprensione celeste: “perché non sanno quello che fanno”. … È interessante costatare che, già nell’ambito delle prime comunità cristiane, il messaggio del perdono è stato accolto e seguito dai primi martiri della fede, che hanno ripetuto la preghiera di Gesù al Padre quasi con le stesse sue parole. Così fece il protomartire santo Stefano, il quale, secondo gli Atti degli Apostoli, al momento della sua morte chiese: “Signore, non imputare loro questo peccato” (At 7, 60). LITANIE DELLA DIVINA MISERICORDIA Signore, pietà Cristo, pietà Signore, pietà

Signore, pietà Cristo, pietà Signore pietà

Ad ogni invocazione si risponde: Confido in te! Misericordia di Dio, che scaturisci dal seno del Padre Misericordia di Dio, massimo attributo della Divinità 14


Misericordia di Dio, mistero incomprensibile Misericordia di Dio, sorgente che emani dal mistero della Trinità Misericordia di Dio, che nessuna mente né angelica né umana può scrutare Misericordia di Dio, da cui proviene ogni vita e felicità Misericordia di Dio, sublime più dei cieli Misericordia di Dio, sorgente di stupende meraviglie Misericordia di Dio, che abbracci tutto l'universo Misericordia di Dio, che scendi al mondo nella persona del Verbo Incarnato Misericordia di Dio, che scorresti dalla ferita aperta del Cuore di Gesù Misericordia di Dio, racchiusa nel cuore di Gesù per noi e soprattutto per i peccatori Misericordia di Dio, imperscrutabile nell'istituzione dell'Eucaristia Misericordia di Dio, che fondasti la santa Chiesa Misericordia di Dio, che istituisti il Sacramento del Battesimo Misericordia di Dio, che ci giustifichi attraverso Gesù Cristo Misericordia di Dio, che per tutta la vita ci accompagni Misericordia di Dio, che ci abbracci specialmente nell'ora della morte Misericordia di Dio, che ci doni la vita immortale Misericordia di Dio, che ci segui in ogni istante della nostra esistenza Misericordia di Dio, che converti i peccatori induriti Misericordia di Dio, che ci proteggi dal fuoco dell'inferno Misericordia di Dio, meraviglia per gli angeli, incomprensibile ai santi Misericordia di Dio, presente in tutti i divini misteri Misericordia di Dio, che ci sollevi da ogni miseria Misericordia di Dio, sorgente d'ogni nostra gioia Misericordia di Dio, che dal nulla ci chiamasti all'esistenza Misericordia di Dio, che abbracci tutte le opere nelle tue mani Misericordia di Dio, che coroni tutto ciò che esiste ed esisterà Misericordia di Dio, in cui tutti siamo immersi Misericordia di Dio, amabile conforto dei cuori esacerbati Misericordia di Dio, speranza unica de disperati Misericordia di Dio, in cui i cuori riposano e gli spauriti trovano la pace Misericordia di Dio, che ispiri speranza contro ogni speranza Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, ascoltaci, Signore Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Preghiamo. O Dio, la tua misericordia è infinita, senza limite è la tua tenerezza: accresci benigno la fede del popolo a te consacrato, affinché tutti comprendano, con sapienza, quale amore li ha creati, quale sangue li ha redenti, quale Spirito li ha rigenerati. Per il nostro Signore Gesù cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.

15


2° Momento

Oggi tu sarai con me in paradiso

Lc 23,43

Guida: Restiamo con Gesù, lasciandoci guidare dal vangelo. Ascoltiamo.

Vangelo Lettore:Dal Vangelo di Luca

(23,39-43)

Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso». Breve silenzio per la riflessione.

Responsorio Guida: Preghiamo insieme dicendo: R/. Ricordati di me, o Signore, quando verrai con il tuo regno. Mostraci il tuo volto glorioso. R/. Ricordati di me, o Signore. R/.

Lettura patristica Lettore: Dai discorsi di sant’Agostino, vescovo e dottore della Chiesa (sul discorso della montagna) In un sol luogo v’erano tre croci, quando il Cristo soffrì la passione: egli nel mezzo, di qua e di là due briganti. Considera la pena: niente di più simile, eppure uno dei briganti sulla croce trovò il paradiso. Il Cristo nel mezzo fa da giudice: condanna il superbo, soccorre l’umile. Il legno della croce fu il tribunale per il Cristo. Che cosa farà quando giudicherà, egli che poté fare ciò quando era giudicato? Al brigante, che aveva proclamato la sua fede in lui, disse: Ti assicuro che oggi sarai con me in paradiso (Lc 23,43). Egli infatti si differenziava dall’altro. Cosa mai aveva detto? Ricordati di me, Signore quando sarai nel tuo regno (Lc 23,42). Conosco — diceva — i miei delitti; senza dubbio dovrò sopportare tormenti finché non vi giungerai tu stesso. Ma poiché chiunque si umilia sarà esaltato, Cristo pronunciò subito la sentenza e gli concesse il perdono: Oggi — disse — sarai con me in paradiso. Ma il Signore non fu messo intero nel sepolcro lo stesso giorno? Quanto al corpo sarebbe rimasto nel sepolcro; quanto all’anima invece sarebbe rimasto negli inferi, non per esservi tenuto prigioniero, ma per liberarvi quelli che vi erano prigionieri. Se dunque lo stesso giorno si sarebbe trovato negli inferi quanto all’anima, e quanto al corpo sarebbe stato nel sepolcro, come mai disse: Oggi sarai con me in paradiso? Ma il Cristo intero non è forse anima e corpo? Ti sei dimenticato che al principio c’era il Verbo e il Verbo era presso Dio e Dio era il Verbo (Gv 1,1)? Ti sei dimenticato che il Cristo è potenza e Sapienza di Dio (1 Cor 1,24)? Dove non è dunque la Sapienza di Dio? Di essa non dice forse la Scrittura: Si estende da un confine all’altro con forza e governa ogni cosa con bontà 16


(Sap 8,1)? Cristo dunque per quanto riguarda la persona del Verbo dice: Oggi sarai con me in paradiso. “Oggi — dice con l’anima discendo agli inferi, ma con la divinità non mi assento dal paradiso” Salmo Penitenziale (salmo 32) Guida: Ripetiamo insieme: R/. Ti confesso il mio peccato, Signore, donami il tuo perdono. Beato l'uomo a cui è rimessa la colpa, * e perdonato il peccato. Beato l'uomo a cui Dio non imputa alcun male * e nel cui spirito non è inganno. R/. Tacevo e si logoravano le mie ossa, * mentre gemevo tutto il giorno. Giorno e notte pesava su di me la tua mano, * come per arsura d'estate inaridiva il mio vigore. R/. Ti ho manifestato il mio peccato, * non ho tenuto nascosto il mio errore. Ho detto: «Confesserò al Signore le mie colpe» * e tu hai rimesso la malizia del mio peccato. R/. Per questo ti prega ogni fedele * nel tempo dell'angoscia. Quando irromperanno grandi acque * non lo potranno raggiungere. R/. Tu sei il mio rifugio, mi preservi dal pericolo,* mi circondi di esultanza per la salvezza. Ti farò saggio, t'indicherò la via da seguire; * con gli occhi su di te, ti darò consiglio. R/. Non siate come il cavallo e come il mulo, privi d'intelligenza; † si piega la loro fierezza con morso e briglie, * se no, a te non si avvicinano. R/. Molti saranno i dolori dell'empio, * ma la grazia circonda chi confida nel Signore. Gioite nel Signore ed esultate, giusti, * giubilate, voi tutti, retti di cuore. R/. Catechesi Lettore: Dalle catechesi di San Giovanni Paolo II, papa (16 novembre 1988) Dice Gesù a un malfattore crocifisso con lui: “In verità ti dico: oggi sarai con me nel paradiso” (Lc 23, 43). È un fatto impressionante, nel quale vediamo in azione tutte le dimensioni dell’opera salvifica, che si concretizza nel perdono. Quel malfattore aveva riconosciuto la sua colpevolezza, ammonendo il suo complice e compagno di supplizio, 17


che scherniva Gesù: “Noi siamo in croce giustamente, perché riceviamo la giusta pena per le nostre azioni”; e aveva chiesto a Gesù di poter partecipare al regno, da lui annunciato: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno” (Lc 23, 42). Egli trovava ingiusta la condanna di Gesù: “Non ha fatto niente di male”. Non condivideva quindi le imprecazioni del suo compagno di pena (“Salva te stesso,e noi” [Lc 23, 39]), e degli altri che, come i capi del popolo, dicevano: “Ha salvato gli altri, salvi se stesso se è il Cristo di Dio, l’eletto” (Lc 23, 35), né gli insulti dei soldati: “Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso” (Lc 23, 37). Il malfattore pertanto, chiedendo a Gesù di ricordarsi di lui, professa la sua fede nel Redentore; nel momento di morire, non solo accetta la sua morte come giusta pena del male compiuto, ma si rivolge a Gesù per dirgli che ripone in lui tutta la sua speranza. Questa è la spiegazione più ovvia di quell’episodio narrato da Luca, nel quale l’elemento psicologico - cioè la trasformazione dei sentimenti del malfattore -, se ha come causa immediata l’impressione ricevuta dall’esempio di Gesù innocente che soffre e muore perdonando, ha però la sua vera radice misteriosa nella grazia del Redentore, che “converte” quest’uomo e gli accorda il perdono divino. La risposta di Gesù, infatti, è immediata. Egli promette al malfattore, pentito e “convertito”, il paradiso, in sua compagnia, per il giorno stesso. Si tratta dunque di un perdono integrale: colui che aveva commesso crimini e rapine - e dunque peccati - diventa un santo all’ultimo momento della sua vita. Le parole di Gesù al malfattore pentito contengono anche la promessa della felicità perfetta: “Oggi sarai con me in paradiso”. Il sacrificio redentore ottiene, infatti, per gli uomini la beatitudine eterna. LITANIE DEL SANTISSIMO NOME DI GESÙ Signore, pietà Cristo, pietà Signore, pietà

Signore, pietà Cristo, pietà Signore pietà

Gesù, Figlio del Dio vivo, Gesù, splendore del Padre Gesù, vera luce eterna Gesù, re di gloria Gesù, sole di giustizia Gesù, figlio della Vergine Maria Gesù, amabile Gesù, ammirabile Gesù, Dio forte Gesù, padre del secolo futuro Gesù, angelo del gran consiglio Gesù, potentissimo Gesù, pazientissimo Gesù, obbediente Gesù, mite ed umile di cuore Gesù, amante della castità Gesù, che tanto ci ami Gesù, Dio della pace Gesù, autore della vita Gesù, esempio di ogni virtù

abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi 18


Gesù, che vuoi la nostra salvezza Gesù, nostro Dio Gesù, nostro rifugio Gesù, padre di ogni povero Gesù, tesoro di ogni credente Gesù, buon pastore Gesù, vera luce Gesù, eterna sapienza Gesù, infinita bontà Gesù, nostra via e nostra vita Gesù, gioia degli angeli Gesù, re dei patriarchi Gesù, maestro degli apostoli Gesù, luce degli evangelisti Gesù, fortezza dei martiri Gesù, sostegno dei confessori Gesù, purezza delle vergini Gesù, corona di tutti i santi

abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi

Sii a noi propizio Sii a noi propizio.

perdonaci, Gesù ascoltaci, Gesù

Da ogni peccato Dalla tua giustizia Dalle insidie del maligno Dallo spirito impuro Dalla morte eterna Dalla resistenza alle tue ispirazioni Per il mistero della tua santa incarnazione Per la tua nascita Per la tua infanzia Per la tua vita divina Per il tuo lavoro Per la tua agonia e per la tua passione Per la tua croce e il tuo abbandono Per le tue sofferenze Per la tua morte e sepoltura Per la tua resurrezione Per la tua ascensione Per il dono della santa Eucaristia Per le tue gioie Per la tua gloria

liberaci, Gesù liberaci, Gesù liberaci, Gesù liberaci, Gesù liberaci, Gesù liberaci, Gesù liberaci, Gesù liberaci, Gesù liberaci, Gesù liberaci, Gesù liberaci, Gesù liberaci, Gesù liberaci, Gesù liberaci, Gesù liberaci, Gesù liberaci, Gesù liberaci, Gesù liberaci, Gesù liberaci, Gesù liberaci, Gesù

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, esaudiscici, o Signore Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi 19


Preghiamo. Guarda Dio onnipotente, l'umanità sfinita per la sua debolezza mortale, e fa' che riprenda vita per la passione del tuo unico Figlio. Egli è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

3° Momento

Donna, ecco tuo Figlio. Figlio, ecco la tua madre

Gv 19,26.27

Guida: Restiamo con Gesù, lasciandoci guidare dal vangelo. Ascoltiamo.

Vangelo Lettore:Dal Vangelo di Giovanni (23,39-43) Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

Responsorio Guida: Preghiamo insieme dicendo: R/. Santa Maria, prega per noi. Stava Maria, presso la croce del Figlio. R/. Ha affrontato con fortezza il martirio del cuore, presso la croce del Figlio. R/. Maria, sei diventata Madre di tutti noi. R/.

Lettura patristica Lettore: Dai discorsi di san Bernardo, abate (Disc. nella domenica fra l'ottava dell'Assunzione 14-15; Opera omnia, ed. Cisterc. 5 [1968] 273-274) Il martirio della Vergine viene celebrato tanto nella profezia di Simeone, quanto nella storia stessa della passione del Signore. Egli è posto, dice del bambino Gesù il santo vegliardo, quale segno di contraddizione, e una spada, dice poi rivolgendosi a Maria, trapasserà la tua stessa anima (cfr. Lc 2,34-35). Una spada ha trapassato veramente la tua anima, o santa Madre nostra! Del resto non avrebbe raggiunto la carne del Figlio se non passando per l'anima della Madre. Certamente dopo che il tuo Gesù, che era di tutti, ma specialmente tuo, era spirato, la lancia crudele non poté arrivare alla sua anima. Quando, infatti, non rispettando neppure la sua morte, gli aprì il costato, ormai non poteva più recare alcun danno al Figlio tuo. Ma a te sì. A te trapassò l'anima. L'anima di lui non era più là, ma la tua non se ne poteva assolutamente staccare. Perciò la forza del dolore trapassò la tua anima, e così non senza ragione ti possiamo chiamare più che martire, perché in te la partecipazione alla passione del Figlio, superò di molto, nell'intensità, le sofferenze fisiche del martirio. Non fu forse per te più che una spada quella parola che davvero trapassò l'anima ed arrivò fino a dividere anima e spirito? Ti fu detto infatti: 20


«Donna, ecco il tuo figlio» (Gv 19,26). Quale scambio! Ti viene dato Giovanni al posto di Gesù, il servo al posto del Signore, il discepolo al posto del maestro, il figlio di Zebedeo al posto del Figlio di Dio, un semplice uomo al posto del Dio vero. Come l'ascolto di queste parole non avrebbe trapassato la tua anima tanto sensibile, quando il solo ricordo riesce a spezzare anche i nostri cuori, che pure sono di pietra e di ferro? Non meravigliatevi, o fratelli, quando si dice che Maria è stata martire nello spirito. Si meravigli piuttosto colui che non ricorda d'aver sentito Paolo includere tra le più grandi colpe dei pagani che essi furono privi di affetto. Questa colpa è stata ben lontana dal cuore di Maria, e sia ben lontana anche da quello dei suoi umili devoti. Qualcuno potrebbe forse obiettare: Ma non sapeva essa in antecedenza che Gesù sarebbe morto? Certo. Non era forse certa che sarebbe ben presto risorto? Senza dubbio e con la più ferma fiducia. E nonostante ciò soffrì quando fu crocifisso? Sicuramente in modo veramente terribile. Del resto chi sei mai tu, fratello, e quale strano genere di sapienza è il tuo, se ti meravigli della solidarietà nel dolore della Madre col Figlio, più che del dolore del Figlio stesso di Maria? Egli ha potuto morire anche nel corpo, e questa non ha potuto morire con lui nel suo cuore? Nel Figlio operò l'amore superiore a ogni altro amore. Nella Madre operò l'amore, al quale dopo quello di Cristo nessun altro amore si può paragonare. Salmo Penitenziale (salmo 38) Guida: Ripetiamo insieme: R/. In te spero, Signore, rispondimi per la tua parola. Signore, non castigarmi nel tuo sdegno, * non punirmi nella tua ira. Le tue frecce mi hanno trafitto, * su di me è scesa la tua mano. R/. Per il tuo sdegno non c'è in me nulla di sano, * nulla è intatto nelle mie ossa per i miei peccati. Le mie iniquità hanno superato il mio capo, * come carico pesante mi hanno oppresso. R/. Putride e fetide sono le mie piaghe * a causa della mia stoltezza. Sono curvo e accasciato, * triste mi aggiro tutto il giorno. R/. Sono torturati i miei fianchi, * in me non c'è nulla di sano. Afflitto e sfinito all'estremo, * ruggisco per il fremito del mio cuore. R/. Signore, davanti a te ogni mio desiderio * e il mio gemito a te non è nascosto. Palpita il mio cuore, la forza mi abbandona, * si spegne la luce dei miei occhi. R/. 21


Catechesi Lettore: Dalle catechesi di San Giovanni Paolo II, papa (30 novembre 1988) Il messaggio della croce comprende alcune parole supreme di amore, che Gesù rivolge a sua madre e al discepolo prediletto Giovanni, presenti al suo supplizio sul Calvario. Ecco, san Giovanni nel suo Vangelo ricorda che “stava presso la croce di Gesù sua madre” (Gv 19, 25). Era la presenza di una donna - ormai vedova da anni, come tutto fa pensare che stava per perdere anche suo figlio. Tutte le fibre del suo essere erano scosse da ciò che aveva visto nei giorni culminanti nella passione, da ciò che sentiva e presentiva, ora, accanto al patibolo. Come impedirle di soffrire e di piangere? La tradizione cristiana ha percepito la drammatica esperienza di quella donna piena di dignità e di decoro, ma col cuore affranto, e ha sostato a contemplarla con intima partecipazione al suo dolore. Gesù, che vede sua madre accanto alla croce, la ripensa sulla scia dei ricordi di Nazaret, di Cana, di Gerusalemme; forse rivive i momenti del transito di Giuseppe, e poi del suo distacco da lei, e della solitudine nella quale è vissuta negli ultimi anni, una solitudine che ora sta per accentuarsi. Maria, a sua volta, considera tutte le cose che per anni e anni “ha conservato nel suo cuore” (cf. Lc 2, 19. 51), e adesso più che mai le comprende in ordine alla croce. Gesù non vuole che sua madre resti sola. Al suo posto le lascia come figlio il discepolo che Maria conosce come il prediletto. Gesù affida così a Maria una nuova maternità, e le chiede di trattare Giovanni come suo figlio. Ma quella solennità dell’affidamento (“Donna, ecco il tuo figlio”), quel suo collocarsi al cuore stesso del dramma della croce, quella sobrietà ed essenzialità di parole, fanno pensare che Gesù chiede a Maria di accettare definitivamente l’offerta che egli fa di se stesso quale vittima di espiazione, considerando ormai Giovanni come suo figlio. È a prezzo del suo sacrificio materno che essa riceve quella nuova maternità. Gesù vuol dare a Maria una figliolanza ben più numerosa, vuole istituire per Maria una maternità che abbraccia ogni suo seguace e discepolo di allora e di tutti i tempi. Il gesto di Gesù è il gesto del Redentore del mondo che assegna a Maria, come “donna”, un ruolo di nuova maternità per rapporto a tutti gli uomini, chiamati a riunirsi nella Chiesa. In quel momento, dunque, Maria è costituita, e quasi si direbbe “consacrata”, come Madre della Chiesa dall’alto della croce. LITANIE DELLA BEATA VERGINE MARIA ADDOLORATA Signore, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà.

Signore, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà.

Santa Maria, Santa Madre di Dio, Santa Vergine delle Vergini, Madre del Crocifisso, Madre dolorosa, Madre lacrimosa,

prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi 22


Madre afflitta, Madre derelitta, Madre desolata, Madre privata del Figlio, Madre trafitta dalla spada, Madre immersa nei travagli, Madre ripiena di angustie, Madre confitta col cuore alla croce, Madre mestissima, Fonte di lacrime, Specchio di pazienza, Rupe di costanza, Ancora di confidenza, Rifugio dei derelitti, Difesa degli oppressi, Rifugio degli increduli, Sollievo dei miseri, Medicina dei languenti, Forza dei deboli, Porto dei naufraghi, Quiete nelle tempeste, Ricorso dei piangenti, Terrore dei demoni, Tesoro dei fedeli, Luce dei profeti, Guida degli apostoli, Corona dei martiri, Sostegno dei confessori, Perla delle vergini, Consolazione delle vedove, Madre degli orfani, Letizia di tutti i santi,

prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi prega per noi

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, perdonaci, Signore Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, ascoltaci, Signore Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi Preghiamo. O Padre, che accanto al tuo Figlio, innalzato sulla croce, hai voluto presente la sua Madre Addolorata: fa' che la santa Chiesa, associata con lei alla passione del Cristo, partecipi alla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

23


4° Momento

Ho sete

Gv 19,28

Guida: Ascoltiamo e preghiamo ancora con le parole di Gesù.

Vangelo Lettore:Dal Vangelo di Giovanni

(19,28-29))

Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca.

Responsorio Guida: Preghiamo insieme dicendo: R/. Ho sete del Dio vivente. L’anima mia ha sete del Dio vivente: quando vedrò il suo volto? R/. Le lacrime sono mio pane, giorno e notte R/.

Lettura agiografica Lettore: Dagli scritti di santa Teresa di Calcutta È vero. Sto alla porta del tuo cuore, giorno e notte. Anche quando tu non stai ascoltando, anche quando tu dubiti che possa essere Io, Io sono lì. Aspetto anche il più piccolo segno di una tua risposta, anche l'invito sussurrato nel modo più lieve che Mi permetta di entrare. Io ti conosco in pienezza – conosco tutto ciò che ti riguarda. Tutti i capelli del tuo capo ho contato. Niente della tua vita è privo d’importanza ai Miei occhi, Io ti ho seguito attraverso gli anni, e ti ho sempre amato – anche nei tuoi smarrimenti. Conosco ogni tuo problema. Conosco tutte le tue necessità e le tue preoccupazioni. E certo, conosco tutti i tuoi peccati. Ma ti dico ancora che Io ti amo – non per ció che hai fatto o non hai fatto – ti amo per te stesso, per la tua bellezza e la dignità che il Padre Mio ti ha donato creandoti a sua immagine. È una dignità che hai spesso dimenticato, una bellezza che hai offuscato con il peccato. Ma Io ti amo così come sei, e ho versato il Mio Sangue per riconquistarti. Se soltanto Me lo chiederai con fede, la Mia grazia raggiungerà tutto ciò che nella tua vita ha bisogno di cambiare; e Io ti darò la forza di liberarti dal peccato e dal suo potere distruttivo. Io so cosa c’è nel tuo cuore – conosco la tua solitudine e tutte le tue ferite – il rifiuto, i giudizi, le umiliazioni. Ho portato su di Me tutto questo prima di te. Ho portato su di Me tutto questo per te, cosi che tu potessi condividere la Mia forza e la Mia vittoria. Conosco soprattutto il tuo bisogno d’amore – conosco quanta sete tu abbia di essere amato e di essere amato con tenerezza. Ma quante volte hai avuto sete invano, cercando egoisticamente quell’amore, sforzandoti di riempire quel vuoto che avevi dentro con piaceri effimeri – con il vuoto ancor più grande del peccato.... Hai sete d’amore? "Chi ha sete, venga a me e beva". (Gv 7, 37). Ti darò da bere fino a sazietà. Hai sete di essere amato 24


con tenerezza? Io ti amo teneramente più di quanto tu possa immaginare – fino al punto di morire per te su una croce. Ho sete di te. Si, è questo l’unico modo di cominciare a mostrarti il Mio amore per te: HO SETE DI TE. Ho sete di amarti e di essere amato da te – questo ti dice quanto sei prezioso per Me. HO SETE DI TE. Vieni a Me, ed Io riempirò il tuo cuore e guarirò le tue ferite. Farò di te una nuova creatura, e ti darò la pace, pure in mezzo a tutte le tue prove. HO SETE DI TE. Non devi mai dubitare della Mia misericordia, mai dubitare che Io ti accetti, che Io desideri perdonarti, benedirti e vivere in te la Mia vita. HO SETE DI TE. Se ti senti senza importanza agli occhi del mondo, non importa affatto. Per Me non c’è nessun altro in tutto il mondo più importante di te. HO SETE DI TE. ApriMi, vieni a Me, voglio che tu abbia sete di Me, donaMi la tua vita – ed Io ti mostrerò quanto sei importante per il Mio cuore. Non importa quanto lontano tu sia andato vagando, non importa quante volte ti dimentichi di Me, non importa quante croci potrai portare in questa vita; c’è una cosa che voglio tu ricordi sempre, una cosa che non cambierà mai; HO SETE DI TE – cosi come tu sei. Non c’è bisogno che tu cambi per credere nel Mio amore, perché sarà la fiducia nel Mio amore che cambierà te. Tu ti dimentichi di Me, eppure Io ti cerco in ogni momento – sto alla porta del tuo cuore e busso. Lo trovi difficile da credere? Allora guarda alla croce, guarde al Mio Cuore che è stato trafitto per te. Non hai capito la Mia Croce? Allora ascolta di nuovo le parole che ho detto da lì – ti dicono chiaramente perché ho sofferto tutto questo per te: "HO SETE" (Gv 19, 28). Si ho sete di te – come dice di Me il resto del Salmo che stavo pregando: "Ho atteso compassione, ma invano, consolatori, ma non ne ho trovati" (Sal 69, 21). Per tutta la tua vita ho cercato il tuo amore – non ho mai smesso di cercare di amarti e di essere amato da te. Hai provato tante altre cose alla ricerca della felicità; perché non cerchi di aprirMi il tuo cuore, proprio adesso, più di quanto tu abbia mai fatto prima d’ora? Ogni volta che aprirai la porta del tuo cuore, ogni volta che sarai abbastanza vicino, Mi sentirai ripeterti senza posa, non in parole puramente umane, ma in spirito: "Non importa quello che hai fatto, Io ti amo per te stesso. Vieni a Me con la tua miseria ed i tuoi peccati, con le tue preoccupazioni e le tue necessità, e con tutto il tuo ardente desiderio di essere amato. Sto alla porta del tuo cuore e busso…. ApriMi, perché HO SETE DI TE… Salmo Penitenziale (salmo 50) Guida: Ripetiamo insieme: R/. Pietà di me, o Dio. Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; * nel tuo grande amore cancella il mio peccato. R/. Lavami da tutte le mie colpe, * mondami dal mio peccato. R/. Riconosco la mia colpa, * il mio peccato mi sta sempre dinanzi. R/. Contro di te, contro te solo ho peccato, * 25


quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto; R/. perciò sei giusto quando parli, * retto nel tuo giudizio. R/. Ecco, nella colpa sono stato generato, * nel peccato mi ha concepito mia madre. R/. Ma tu vuoi la sincerità del cuore * e nell'intimo m'insegni la sapienza. R/. Purificami con issopo e sarò mondato; * lavami e sarò più bianco della neve. R/. Fammi sentire gioia e letizia, * esulteranno le ossa che hai spezzato. R/. Catechesi Lettore: Dalle catechesi di San Giovanni Paolo II, papa (30 novembre 1988) Gesù disse: “Ho sete” (Gv 19, 28). È ben comprensibile che con queste parole Gesù alluda alla sete fisica, al grande tormento che fa parte della pena della crocifissione, come spiegano gli studiosi di queste materie. Si può anche aggiungere che nel manifestare la sua sete Gesù ha dato prova di umiltà, esprimendo una elementare necessità fisica, come avrebbe fatto chiunque. Anche in questo Gesù si fa e si mostra solidale con tutti coloro che, viventi o morenti, sani o malati, piccoli o grandi, hanno bisogno e chiedono almeno un po’ d’acqua . . . (cf. Mt 10, 42). Per noi è bello pensare che ogni soccorso prestato a un morente, è prestato a Gesù crocifisso! LITANIE DELLA PASSIONE DEL SIGNORE Signore pietà Cristo pietà Signore pietà Cristo ascoltaci Cristo esaudiscici Padre del cielo, Dio Figlio, Redentore del mondo, Dio Spirito Santo, Dio Santa Trinità, un solo Dio.

Signore pietà Cristo pietà Signore pietà Cristo ascoltaci Cristo esaudisci abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi

Ad ogni invocazione si risponde: R/. abbi pietà di noi Gesù, prostrato davanti al Padre nel giardino degli ulivi e oppresso dai crimini del mondo intero R/. Gesù, colto da paura, oppresso di tristezza, ridotto all'agonia, coperto da un sudore di sangue e abbandonato da tutti R/. Gesù, tradito da uno dei tuoi più vicini e venduto a vile prezzo come uno schiavo R/. 26


Gesù, legato, percosso, oltraggiato trascinato in tribunale, trattato de empio e bestemmiatore R/. Gesù, crudelmente colpito dal flagello che ha piagato tutto il tuo corpo, R/. Gesù, coronato di spine, coperto d'un manto di porpora, oltraggiato e deriso, esposto allo sguardo di tutti R/. Gesù, messo a confronto con un sedizioso criminale che ti fu preferito R/. Gesù, condannato da Pilato e abbandonato alla rabbia dei tuoi nemici R/. Gesù, sfinito dalle sofferenze e in cammino verso il calvario carico del fardello della croce R/. Gesù, spogliato delle tue vesti, inchiodato senza pietà sul legno dell'infamia e posto nel rango dei più grandi peccatori R/. Gesù, pieno di dolcezza per quelli che vogliono abbeverarti di vino mescolato con fiele R/. Gesù, che preghi il Padre e chiedi perdono per i tuoi persecutori e i tuoi carnefici R/. Gesù, che ti mostri obbediente al Padre fino alla morte e nelle sue mani rimetti il tuo spirito R/. Gesù, che chini il capo e spiri per l'ardore del tuo amore per noi R/. Gesù, morto per noi e che lasci aprire il tuo Cuore dal colpo di lancia per meglio manifestarci la tua misericordia sempre offerta R/. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, ascoltaci, Signore Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Preghiamo. Concedi a questa tua famiglia, o Padre, di celebrare con fede i misteri della passione del tuo Figlio, per gustare la dolcezza del tuo perdono. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

5° Momento

Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandondato?

Sal 21

Guida: Preghiamo con le ultime parole di Gesù.

Vangelo Lettore:Dal Vangelo di Matteo (27,45-49) Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una 27


canna e così gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!».

Responsorio Guida: Preghiamo insieme dicendo: R/. Nel tuo grande amore. Non abbandonarmi, Signore, R/. Rispondimi, Signore, abbi pietà, R/.

Lettura agiografica Lettore: Dagli scritti di santa Teresa di Calcutta (A Padre Picachy, senza data. In “Sii la mia luce” a cura di Brian Kolodiejchuk, Milano 2008, pag. 194) Nell'oscurità... Signore, mio Dio, chi sono io perché Tu mi abbandoni? La figlia del Tuo amore, e ora diventata come la più odiata, quella che hai gettato via come non voluta e non amata. lo chiamo, io mi aggrappo, io voglio... e non c'è nessuno a rispondere, nessuno a cui mi possa aggrappare, no, nessuno. Sono sola. L'oscurità è così fitta e io sono sola, non voluta, abbandonata. La solitudine del cuore che vuole amore è insopportabile. Dov'è la mia fede? Anche nel profondo, dentro, non c'è nulla se non vuoto e oscurità. Mio Dio, quanto è dolorosa questa sofferenza sconosciuta. Fa soffrire senza tregua. Non ho fede. Non oso pronunciare le parole e i pensieri che si affollano nel mio cuore e mi fanno soffrire un'indicibile agonia. Così tante domande ancora senza risposta vivono dentro di me. Temo di svelarle, per paura della bestemmia. Se c'è Dio, per favore mi perdoni, confido che tutto finirà in Cielo con Gesù. Quando cerco di elevare i miei pensieri al Cielo c'è un vuoto che mi condanna, tanto che quegli stessi pensieri si ritorcono su di me come lame affilate e feriscono la mia stessa anima. Amore... Questa parola non suscita nulla. Mi viene detto che Dio mi ama, e tuttavia la realtà dell'oscurità, del freddo e del vuoto è così grande che niente tocca la mia anima. Prima che l'opera iniziasse c'era così tanta unione, amore, fede, fiducia, preghiera, sacrificio. Ho fatto un errore ad abbandonarmi ciecamente alla chiamata del Sacro Cuore? L'opera non è in dubbio, perché sono convinta che essa sia Sua e non mia. Non sento nulla, nemmeno un semplice pensiero né tentazione entra nel mio cuore per rivendicare qualcosa dell'opera. Sorridere tutto il tempo. Le sorelle e le altre persone fanno tali osservazioni... Pensano che la mia fede, la fiducia e l'amore riempiano tutto il mio essere e che l'intimità con Dio e l'unione con la Sua volontà assorbano il mio cuore. Se solo sapessero... e come la mia gioia è il mantello con cui nascondo il vuoto e la miseria. Nonostante tutto, l'oscurità e il vuoto non sono dolorosi quanto il desiderio di Dio. Temo che la contraddizione possa turbare il mio equilibrio. Che cosa stai facendo, mio Dio, a una così piccola? Quando hai chiesto di imprimere la Tua Passione sul mio cuore, è questa la risposta? Se ciò Ti porta gloria, se Tu ottieni una goccia di gioia da questo, se le anime sono portate a Te, se la mia sofferenza sazia la Tua Sete, eccomi, Signore, con gioia accetto tutto fino alla fine della vita e sorriderò al Tuo Volto Nascosto, sempre. 28


Salmo Penitenziale (dal salmo 101) Guida: Ripetiamo insieme: R/. Signore, ascoltaci. Signore, ascolta la mia preghiera, * a te giunga il mio grido. R/. Non nascondermi il tuo volto; † nel giorno della mia angoscia * piega verso di me l'orecchio. R/. Quando ti invoco: presto, rispondimi. † Si dissolvono in fumo i miei giorni * e come brace ardono le mie ossa. R/. Il mio cuore abbattuto come erba inaridisce, * dimentico di mangiare il mio pane. Per il lungo mio gemere * aderisce la mia pelle alle mie ossa. R/. Sono simile al pellicano del deserto, * sono come un gufo tra le rovine. Veglio e gemo * come uccello solitario sopra un tetto. R/. Tutto il giorno mi insultano i miei nemici, * furenti imprecano contro il mio nome. R/. Di cenere mi nutro come di pane, * alla mia bevanda mescolo il pianto, davanti alla tua collera e al tuo sdegno, * perché mi sollevi e mi scagli lontano. R/. I miei giorni sono come ombra che declina, * e io come erba inaridisco. Ma tu, Signore, rimani in eterno, * il tuo ricordo per ogni generazione. R/. Egli si volge alla preghiera del misero * e non disprezza la sua supplica. Questo si scriva per la generazione futura * e un popolo nuovo darà lode al Signore. R/. Il Signore si è affacciato dall'alto del suo santuario, * dal cielo ha guardato la terra, per ascoltare il gemito del prigioniero, * per liberare i condannati a morte. R/.

29


Catechesi Lettore: Dalle catechesi di San Giovanni Paolo II, papa (30 novembre 1988) Stando ai sinottici, Gesù sulla croce gridò due volte (cf. Mt 27, 46-50; Mc 15, 34-37); del secondo grido solo Luca (Lc 23, 46) esplicita il contenuto. Nel primo grido si esprimono la profondità e l’intensità della sofferenza di Gesù, la sua partecipazione interiore, il suo spirito di oblazione, e forse anche la lettura profetico-messianica che egli fa del suo dramma sulla traccia di un salmo biblico. Certo il primo grido manifesta i sentimenti di desolazione e di abbandono provati da Gesù con le prime parole del salmo 21: “Alle tre Gesù gridò con voce forte: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»” (Mc 15, 34; cf. Mt 27, 46). Marco riporta le parole in aramaico. Si può supporre che quel grido sia parso talmente caratteristico che i testimoni del fatto, abbiano trovato opportuno ripetere le parole stesse di Gesù in aramaico, la lingua parlata da lui e dalla maggior parte degli israeliti suoi contemporanei. A Marco, esse potrebbero essere state riferite da Pietro, come avvenne per la parola “Abbà” = Padre (cf. Mc 14, 36) nella preghiera del Getsemani. Che in quel suo primo grido Gesù usi le parole iniziali del salmo 21 è significativo per varie ragioni. Nello spirito di Gesù dovevano essersi depositate molte di quelle parole e frasi che particolarmente lo impressionavano, perché meglio esprimevano il bisogno e l’angoscia dell’uomo dinanzi a Dio e in qualche modo alludevano alla condizione di colui che avrebbe preso su di sé tutta la nostra iniquità (cf. Is 53, 11). Perciò nell’ora del calvario fu spontaneo per Gesù appropriarsi di quella domanda che il salmista fa a Dio sentendosi spossato dalla sofferenza. Ma sulla sua bocca il “perché” rivolto a Dio era anche più efficace nell’esprimere un dolente stupore per quella sofferenza che non aveva una spiegazione semplicemente umana, ma costituiva un mistero di cui solo il Padre possedeva la chiave. Per questo racchiudeva un significato teologico mediante il quale Cristo doveva, in piena solidarietà con l’uomo peccatore, sperimentare in sé l’abbandono di Dio. Sotto l’influsso di questa tremenda esperienza interiore, Gesù morente trova la forza per esplodere in quel grido! LITANIE DEL SACRO CUORE DI GESÙ Signore, pietà. Cristo, pietà Signore, pietà Padre celeste, Dio Figlio redentore del mondo, Dio Spirito Santo, Dio Santa Trinità, unico Dio

Signore, pietà Cristo, pietà Signore, pietà abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi

Ad ogni invocazione, si risponde: abbi pietà di noi Cuore di Gesù, Figlio dell'Eterno Padre Cuore di Gesù, formato dallo Spirito Santo nel seno della Vergine Maria Cuore di Gesù, maestà infinita Cuore di Gesù, tempio santo di Dio 30


Cuore di Gesù, tabernacolo dell'Altissimo Cuore di Gesù, casa di Dio e porta del cielo Cuore di Gesù, fornace ardente di amore Cuore di Gesù, fonte di giustizia e di carità Cuore di Gesù, colmo di bontà e di amore Cuore di Gesù, abisso di ogni virtù Cuore di Gesù, degnissimo di ogni lode Cuore di Gesù, re e centro di tutti i cuori Cuore di Gesù, in cui si trovano tutti i tesori di sapienza e di scienza Cuore di Gesù, in cui abita tutta la pienezza della divinità Cuore di Gesù, in cui il Padre si compiacque Cuore di Gesù, dalla cui pienezza noi tutti abbiamo ricevuto Cuore di Gesù, desiderio della patria eterna Cuore di Gesù, paziente e misericordioso, Cuore di Gesù, generoso verso tutti quelli che ti invocano Cuore di Gesù, fonte di vita e di santità Cuore di Gesù, ricolmato di oltraggi Cuore di Gesù, propiziazione per nostri peccati. Cuore di Gesù, annientato dalle nostre colpe Cuore di Gesù, obbediente fino alla morte Cuore di Gesù, trafitto dalla lancia Cuore di Gesù, fonte di ogni consolazione Cuore di Gesù, vita e risurrezione nostra Cuore di Gesù, pace e riconciliazione nostra Cuore di Gesù, vittima per i peccatori Cuore di Gesù, salvezza di chi spera in te Cuore di Gesù, speranza di chi muore Cuore di Gesù, gioia di tutti i santi Agnello di Dio che togli i peccati del mondo Agnello di Dio che togli i peccati del mondo Agnello di Dio che togli i peccati del mondo

perdonaci, Signore esaudiscici, Signore abbi pietà di noi

Cuor di Gesù che bruci di amore per noi: infiamma il cuore nostro d'amore per te. Preghiamo. O Padre, che nel Cuore del tuo direttissimo Figlio ci dai la gioia di celebrare le grandi opere del tuo Amore per noi, fa' che da questa fonte inesauribile attingiamo l'abbondanza dei tuoi doni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen. 31


6° Momento

Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito

Lc 23,46

Guida: Gesù si affida al Padre e riconsegna lo spirito. Ascoltiamo.

Vangelo Lettore: Dal Vangelo di Luca

(23,44-46a)

Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito».

Responsorio Guida: Preghiamo insieme dicendo: R/. Nelle tue mani affido il mio spirito. Non abbandonarmi, Signore, R/. Rispondimi, Signore, abbi pietà, R/.

Lettura patristica Lettore: Da un omelia di sant’Agostino, vescovo e dottore della Chiesa (Discorso 316) Il Signore Gesù Cristo, mentre pendeva sulla croce, disse: Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito. Questo come uomo, come crocifisso, come nato da donna, come incarnato, come colui che per noi sarebbe morto, sepolto, risorto il terzo giorno, asceso al cielo. Tutto questo, infatti, in quanto uomo. Come uomo, dunque: Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito. Salmo Penitenziale (dal salmo 129) Guida: Ripetiamo insieme: R/. Signore, liberaci. Dal profondo a te grido, o Signore; * Signore, ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti * alla voce della mia preghiera. R/. Se consideri le colpe, Signore, * Signore, chi potrà sussistere? Ma presso di te è il perdono, * perciò avremo il tuo timore. R/. Io spero nel Signore, * l'anima mia spera nella sua parola. L'anima mia attende il Signore * 32


più che le sentinelle l'aurora. R/. Israele attenda il Signore, * perché presso il Signore è la misericordia, grande è presso di lui la redenzione; * egli redimerà Israele da tutte le sue colpe. R/. Catechesi Lettore: Dalle catechesi di San Giovanni Paolo II, papa (7 dicembre 1988) “Padre, nelle tue mani rimetto il mio spirito” (Lc 23, 46). Con queste parole Luca esplicita il contenuto del secondo grido che Gesù emise poco prima di morire (cf. Mc 13, 37; Mt 27, 50). Nel primo grido egli aveva esclamato: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Mc 15, 34; Mt 27, 46). Queste parole sono completate da quelle altre, che costituiscono il frutto di una riflessione interiore maturata in preghiera. Se per un momento Gesù ha avuto e sofferto la tremenda sensazione di essere abbandonato dal Padre, ora la sua anima reagisce nell’unico modo che, come egli sa bene, si conviene a un uomo, che al tempo stesso è anche il “Figlio prediletto” di Dio: il totale abbandono nelle sue mani. Gesù esprime questo suo sentimento con parole che appartengono al salmo 3130: il salmo dell’afflitto che prevede la sua liberazione e ringrazia Dio che sta per operarla: “Mi affido alle tue mani: tu mi riscatti, Signore, Dio fedele” (Sal 31 [30], 6). Gesù nella sua lucida agonia, sta ricordando e balbettando anche qualche versetto di quel salmo, recitato spesse volte durante la sua vita. Ma, stando alla narrazione dell’evangelista, quelle parole sulla bocca di Gesù prendono un valore nuovo. Con l’invocazione “Padre” (“Abbà”), Gesù dà al suo abbandono tra le mani del Padre un accento di fiducia filiale. Gesù muore da figlio. Muore in perfetta conformità al volere del Padre, per la finalità di amore che il Padre gli ha affidato e che il Figlio ben conosce. Gesù con grande serenità rimette il suo spirito nelle mani del Padre, in vista della nuova vita e anzi della risurrezione da morte, che segnerà il coronamento del mistero pasquale. LITANIE DELLA SANTA CROCE Signore, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà. Cristo, ascoltaci. Cristo, esaudiscici Padre celeste, Dio Figlio redentore del mondo, Dio Spirito Santo, Dio Santa Trinità, unico Dio

Signore, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà. Cristo, ascoltaci. Cristo, esaudiscici abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi 33


Croce, benedetta e santa Croce, principio di salvezza Croce, tabernacolo della grazia, Croce, umiliazione e trono, Croce, dolore e altare, Croce, sconfitta e vittoria, Croce, pazzia e sapienza, Croce, violenza e amore, Croce, ferita e guarigione, Croce, follia per chi non crede, Croce, capolavoro dell’amore,

noi ti adoriamo noi ti adoriamo noi ti adoriamo noi ti adoriamo noi ti adoriamo noi ti adoriamo noi ti adoriamo noi ti adoriamo noi ti adoriamo noi ti adoriamo noi ti adoriamo

Croce, luce nelle tenebre, Croce, speranza dei cristiani Croce, difesa dai pericoli, Croce, porta del paradiso,

proteggici proteggici proteggici proteggici

Croce, vita dei giusti, Croce, risurrezione dei morti, Croce, difesa dei poveri, Croce, chiave del regno dei cieli,

aiutaci aiutaci aiutaci aiutaci

Croce, modello di santitĂ , Croce, palma di immortalitĂ , Croce, tesoro di tutti i beni, Croce, fortezza dei martiri, Croce, fondamento della Chiesa,

illuminaci illuminaci illuminaci illuminaci illuminaci

Croce che trionfi sul male, Croce che distruggi il peccato, Croce che sconfiggi il mondo, Croce che vinci il male, Da ogni male, Da ogni peccato, Dal potere del maligno, Dalla fame e dalla guerra, Da ogni malattia, Dalla paura della morte, Dalla morte improvvisa, Dalla morte eterna, Dal Covid-19

liberaci liberaci liberaci liberaci liberaci liberaci liberaci liberaci liberaci liberaci liberaci liberaci liberaci

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, ascoltaci, Signore Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietĂ di noi.

34


Preghiamo. O Padre, che hai voluto salvare gli uomini con la Croce del Cristo tuo Figlio, concedi a noi che abbiamo conosciuto in terra il suo mistero di amore, di godere in cielo i frutti della sua redenzione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

7° Momento

Tutto è compiuto

Gv 19,30

Guida: Gesù porta a compimento ciò che il Padre gli ha affidato. Ascoltiamo.

Vangelo Lettore: Dal Vangelo di Giovanni

(19,30)

Dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò. Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui. Venuti però da Gesù e vedendo che era gia morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.

Responsorio Guida: Preghiamo insieme dicendo: R/. Hai donato la vita, Signore. Hai compiuto la volontà del Padre, e… R/. Hai redento il mondo con il tuo sangue, e R/.

Lettura patristica Lettore: Da un omelia di sant’Agostino, vescovo e dottore della Chiesa (Discorso 119) Quando Gesú ebbe preso l'aceto disse: Tutto è compiuto! Che cosa era compiuto, se non ciò che la profezia tanto tempo prima aveva predetto? E siccome non rimaneva nulla che ancora si dovesse compiere prima che egli morisse, siccome aveva il potere di dare la sua vita e di riprenderla di nuovo (cf. Gv 10, 18), essendosi compiuto tutto ciò che aspettava si compisse, chinato il capo, rese lo spirito. Chi può addormentarsi quando vuole, cosí come Gesú è morto quando ha voluto? Chi può deporre la sua veste, cosí come egli ha deposto la carne quando ha voluto? Chi può andarsene quando vuole, cosí come egli è morto quando ha voluto? Quanta speranza, e insieme quanto timore, deve infonderci la potenza di colui che verrà per giudicarci, se tanto potente si è manifestato nella sua morte! 35


Salmo Penitenziale (dal salmo 142) Guida: Ripetiamo insieme: R/. A te innalzo la mia preghiera, Signore. Signore, ascolta la mia preghiera, † porgi l'orecchio alla mia supplica, tu che sei fedele, * e per la tua giustizia rispondimi. R/. Non chiamare in giudizio il tuo servo: * nessun vivente davanti a te è giusto. R/. Il nemico mi perseguita, * calpesta a terra la mia vita, mi ha relegato nelle tenebre * come i morti da gran tempo. R/. In me languisce il mio spirito, * si agghiaccia il mio cuore. R/. Ricordo i giorni antichi, † ripenso a tutte le tue opere, * medito sui tuoi prodigi. R/. A te protendo le mie mani, * sono davanti a te come terra riarsa. Rispondimi presto, Signore, * viene meno il mio spirito. R/. Non nascondermi il tuo volto, * perché non sia come chi scende nella fossa. Al mattino fammi sentire la tua grazia, * poiché in te confido. R/. Fammi conoscere la strada da percorrere, * perché a te si innalza l'anima mia. Salvami dai miei nemici, Signore, * a te mi affido. R/. Insegnami a compiere il tuo volere, † perché sei tu il mio Dio. * Il tuo spirito buono mi guidi in terra piana. R/. Per il tuo nome, Signore, fammi vivere, * liberami dall'angoscia, per la tua giustizia. R/.

Catechesi Lettore: Dalle catechesi di San Giovanni Paolo II, papa (7 dicembre 1988) “Tutto è compiuto” (Gv 19, 30). Secondo il Vangelo di Giovanni, Gesù ha pronunciato queste parole poco prima di spirare. Sono state le ultime. Esse manifestano la sua 36


coscienza d’aver eseguito fino in fondo l’opera per la quale era stato mandato in questo mondo (cf. Gv 17, 4). Si badi: non è tanto la coscienza di aver realizzato progetti suoi, quanto di aver eseguito la volontà del Padre nell’ubbidienza spinta fino alla completa immolazione di sé sulla croce. Già solo per questo Gesù morente ci appare come il modello di quella che dovrebbe essere la morte di ogni uomo: la conclusione dell’opera assegnata a ciascuno per il compimento dei disegni divini. Secondo il concetto cristiano della vita e della morte, gli uomini fino al momento della morte sono chiamati a compiere la volontà del Padre, e la morte è l’ultimo atto, quello definitivo e decisivo, del compimento di questa volontà. Gesù ce lo insegna dalla croce. Attraverso il mistero ineffabile della morte l’anima del Figlio giunge a godere della gloria del Padre nella comunione dello Spirito (amore del Padre e del Figlio). E questa è la “vita eterna”, fatta di conoscenza, di amore, di gioia, di pace infinita. Di Gesù, l’evangelista Giovanni dice che “rese lo spirito” (Gv 19, 30), Matteo che “esalò lo spirito” (Mt 27, 50), Marco e Luca che “spirò” (Mc 15, 37; Lc 23, 46). È l’anima di Gesù che entra nella pienezza della visione beatifica in seno alla Trinità. In questa luce di eternità si può afferrare qualcosa del misterioso rapporto tra l’umanità di Cristo e la Trinità, sfiorato dalla lettera agli Ebrei quando, parlando dell’efficacia salvifica del sangue di Cristo, ben superiore a quella del sangue degli animali offerti nei sacrifici dell’antica alleanza, scrive che nella sua morte Cristo “mediante uno spirito eterno ha offerto se stesso senza macchia a Dio” (Eb 9, 14). LITANIE DEL SANGUE PREZIOSO DI CRISTO Signore, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà. Padre celeste, Dio Figlio redentore del mondo, Dio Spirito Santo, Dio Santa Trinità, unico Dio

Signore, pietà. Cristo, pietà. Signore, pietà. abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi abbi pietà di noi

Sangue di Cristo, Unigenito dell'eterno Padre salvaci Sangue di Cristo, Verbo di Dio incarnato salvaci Sangue di Cristo, della nuova ed eterna alleanza salvaci Sangue di Cristo, scorrente a terra nell'agonia salvaci Sangue di Cristo, profuso nella flagellazione salvaci Sangue di Cristo, stillante nella coronazione di spine salvaci Sangue di Cristo, effuso sulla croce salvaci Sangue di Cristo, prezzo della nostra salvezza salvaci Sangue di Cristo, senza il quale non vi è perdono salvaci Sangue di Cristo, nell'Eucaristia bevanda e lavacro delle anime salvaci Sangue di Cristo, fiume di misericordia salvaci Sangue di Cristo, vincitore dei demoni salvaci Sangue di Cristo, fortezza dei martiri salvaci Sangue di Cristo, vigore dei confessori salvaci Sangue di Cristo, che fai germogliare i vergini salvaci Sangue di Cristo, sostegno dei vacillanti salvaci 37


Sangue di Cristo, sollievo dei sofferenti Sangue di Cristo, consolazione nel pianto Sangue di Cristo, speranza dei penitenti Sangue di Cristo, conforto dei morenti Sangue di Cristo, pace e dolcezza del cuori Sangue di Cristo, pegno della vita eterna Sangue di Cristo, che liberi le anime del purgatorio Sangue di Cristo, degnissimo di ogni gloria ed onore

salvaci salvaci salvaci salvaci salvaci salvaci salvaci salvaci

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo perdonaci, o Signore Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo esaudiscici, o Signore Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo abbi pietà di noi. Ci hai redenti, o Signore, con il tuo Sangue. E ci hai fatti regno per il nostro Dio. Preghiamo. O Padre, che nel Sangue prezioso del tuo unico Figlio hai redento tutti gli uomini, custodisci in noi l'opera della tua misericordia, perché celebrando questi santi misteri otteniamo i frutti della nostra redenzione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Il Sabato Santo Vegliando davanti al corpo di Gesù In attesa della resurrezione

Guida: Nel Sabato santo predomina il silenzio, il raccoglimento, la meditazione, per Gesù che giace nel sepolcro. La Chiesa, infatti, fa propria e prolunga la scelta delle donne che, nella sera del Venerdì santo, dopo che Gesù fu sepolto, erano “lì sedute di fronte alla tomba” (Mt 27,61). La comunità cristiana, pertanto, sosta presso il sepolcro del Signore, meditando la sua Passione e Morte, la Discesa agli inferi e aspettando, nella preghiera e nel digiuno, la sua Risurrezione. Recitiamo insieme alcune parole del salmo 37: potrebbero essere le parole che solcano il nostro animo. Tutti insieme: Signore, non castigarmi nel tuo sdegno, * non punirmi nella tua ira. 38


Le tue frecce mi hanno trafitto, * su di me è scesa la tua mano. Per il tuo sdegno non c'è in me nulla di sano, * nulla è intatto nelle mie ossa per i miei peccati. Le mie iniquità hanno superato il mio capo, * come carico pesante mi hanno oppresso. Putride e fetide sono le mie piaghe a causa della mia stoltezza. Sono curvo e accasciato, * triste mi aggiro tutto il giorno. I miei fianchi sono torturati,* in me non c'è nulla di sano. Afflitto e sfinito all'estremo, * ruggisco per il fremito del mio cuore. Signore, davanti a te ogni mio desiderio * e il mio gemito a te non è nascosto. Palpita il mio cuore, la forza mi abbandona, * si spegne la luce dei miei occhi. Amici e compagni si scostano dalle mie piaghe, * i miei vicini stanno a distanza. Tende lacci chi attenta alla mia vita, trama insidie chi cerca la mia rovina * e tutto il giorno medita inganni. Io, come un sordo, non ascolto e come un muto non apro la bocca; * sono come un uomo che non sente e non risponde. In te spero, Signore; * tu mi risponderai, Signore Dio mio. Ho detto: «Di me non godano, contro di me non si vantino * quando il mio piede vacilla». Poiché io sto per cadere * e ho sempre dinanzi la mia pena. Ecco, confesso la mia colpa, * sono in ansia per il mio peccato. I miei nemici sono vivi e forti, * troppi mi odiano senza motivo, mi pagano il bene col male, * mi accusano perché cerco il bene.

39


Non abbandonarmi, Signore, * Dio mio, da me non stare lontano; accorri in mio aiuto, * Signore, mia salvezza.

Dalla lettera agli Ebrei

(4, 1-16)

Affrettiamoci ad entrare nel riposo del Signore Fratelli, dobbiamo temere che, mentre ancora rimane in vigore la promessa di entrare nel riposo del Signore, qualcuno di voi ne sia giudicato escluso. Poiché anche a noi, al pari dei nostri padri, è stata annunziata una buona novella: purtroppo però a quelli la parola udita non giovò in nulla, non essendo rimasti uniti grazie alla fede con coloro che avevano ascoltato. Infatti possiamo entrare in quel riposo, [solo] noi che abbiamo creduto, secondo ciò che egli ha detto: Sicché ho giurato nella mia ira: Non entreranno nel mio riposo! Questo, benché le opere di Dio fossero compiute fin dalla fondazione del mondo. Si dice infatti in qualche luogo a proposito del settimo giorno: E Dio si riposò nel settimo giorno da tutte le opere sue. E di nuovo: Non entreranno nel mio riposo! Poiché dunque risulta che alcuni debbono ancora entrare in quel riposo e quelli che per primi ricevettero la buona novella non entrarono a causa della loro disobbedienza, egli fissa di nuovo un giorno, un oggi, dicendo per mezzo di Davide dopo tanto tempo, come è stato già riferito: Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori! Se Giosuè infatti li avesse introdotti in quel riposo, Dio non avrebbe parlato, in seguito, di un altro giorno. È dunque riservato ancora un riposo sabbatico per il popolo di Dio. Chi è entrato infatti nel suo riposo, riposa egli pure dalle sue opere, come Dio dalle proprie. Affrettiamoci dunque ad entrare in quel riposo, perché nessuno cada nello stesso tipo di disobbedienza. Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore. Non v’è creatura che possa nascondersi davanti a lui, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi suoi e a lui noi dobbiamo rendere conto. Poiché dunque abbiamo un grande sommo sacerdote, che ha attraversato i cieli, Gesù, Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della nostra fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ricevere misericordia e trovare grazia ed essere aiutati al momento opportuno. Responsorio

Cfr. Mt 27, 60. 66. 62

Guida: Deposero il Signore nella tomba, e rotolata una gran pietra sulla porta del sepolcro, la sigillarono. R/. Misero le guardie a custodire il sepolcro. Guida: Si riunirono presso Pilato i sommi sacerdoti, per chiedere di sorvegliarne il corpo.

40


Guida: Preghiamo O Dio eterno e onnipotente, che ci concedi di celebrare il mistero del Figlio tuo Unigenito, disceso nelle viscere della terra, fa’ che, sepolti con lui nel battesimo, risorgiamo con lui alla gloria della risurrezione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. (Orazione Liturgia delle Ore, Sabato Santo)

In preghiera: Vergine dell'attesa. O Madre, Tu conosci la trepidazione e la bellezza dell’attesa. Tu hai atteso la nascita del Figlio di Dio che ha scelto te come culla del Mistero. Tu hai sentito il battito del Suo Cuore umano e divino e hai atteso la gioia di vedere il Suo Volto. Tu hai atteso l'ora decisiva di Gesù e l'hai visto allontanarsi da casa per dare una Casa a tutta l'umanità. Tu hai atteso ogni giorno: e puntualmente è giunto il giorno della Croce. Tu hai continuato ad attendere nel lungo e drammatico sabato santo e hai visto la luce della Risurrezione. Tu ora attendi per noi: Tu sei la Madre dell’attesa! Metti olio nelle nostre povere lampade e insegnaci ad attendere il ritorno di Gesù gioiosamente, fedelmente, tenacemente ogni giorno. Maranàtha! Vieni, Signore Gesù! La Chiesa ti invoca: Vieni, Signore Gesù! Con Maria ti supplica: Vieni, Signore Gesù!

Guida: Preghiamo. Noi ti rendiamo grazie, Dio onnipotente, che hai creato l’uomo per la gioia e la vita immortale, e con l’opera redentrice del tuo Figlio lo hai liberato dalla schiavitù del peccato, radice di ogni male. Tu ci doni la certezza che un giorno sarà asciugata ogni lacrima e ricompensata ogni fatica sostenuta per tuo amore. Benedici i tuoi figli provati dalla sofferenza, che ti invocano mediante l’intercessione della beata Vergine Maria, salute degli infermi e consolatrice degli afflitti, e liberati da quest’epidemia del Covid-19, confermati dalla grazia del tuo Spirito, possiamo glorificare in parole e opere il tuo santo nome. Per Cristo nostro Signore. Amen.

41


Domenica di pasqua La gioia della resurrezione

1. Benedizione della mensa nel giorno di Pasqua Guida: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Guida: Questo è il giorno che ha fatto il Signore. Alleluia. Rallegriamoci ed esultiamo. Alleluia. Preghiamo. Signore Gesù Cristo, risuscitato dai morti, che ti sei manifestato ai discepoli nello spezzare il pane, resta in mezzo a noi; benedici questa tua famiglia raccolta intorno a questa mensa; fa che rendendo grazie per i tuoi doni nella luce gioiosa della Pasqua ti accogliamo come ospite nei nostri fratelli per essere commensali del tuo regno. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen

2. La sera di Pasqua Guida: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo. Tutti: Amen. Guida: Carissimi, in questa strana sera di Pasqua Covid-19, ritroviamo ancora al nostro fianco il Risorto che si manifesta come agli apostoli riuniti nel cenacolo. Noi siamo il cenacolo preferito da Gesù, che viene e suscita la nostra preghiera. Lettore: Preghiamo insieme e diciamo: Resta con noi, Signore, alleluia! Per quanti, in questo tempo di restrizione, si sentono delusi e scoraggiati: possano sentire accanto la presenza del Risorto che rinnova ardore e speranza. Insieme preghiamo. Per gli operatori sanitari negli ospedali Covid, perché confidando in Te, con le mani, le menti e i cuori siano presenze umane e umanizzanti e strumenti della Tua guarigione. Insieme preghiamo.

42


Per gli uomini e le donne alla ricerca di Cristo: riescano a riconoscerlo nelle Scritture e nell’annuncio della Chiesa. Insieme preghiamo. Per il papa Francesco, il nostro vescovo Francesco e tutti i pastori della chiesa: facciano ardere il cuore dei fedeli annunciando loro la parola che libera. Insieme preghiamo. Per i malati guariti dal Covid-19: sappiano essere riconoscenti a Cristo,, liberatore e Salvatore che ha trasformato la loro vita. Insieme preghiamo. Per noi che viviamo questa Pasqua “restando a casa”: possiamo accrescere la comunione fra noi partecipandoci l’un l’altro l’esperienza gioiosa dell’incontro con il Risorto. Insieme preghiamo. Guida: Ascolta, o Padre, questa nostra preghiera e manda lo Spirito Santo a rendere ardente la speranza che presto tutto sarà finito, dono della vita nuova donata dal Figlio tuo, Cristo nostro Signore. Amen.

In preghiera: A Maria, Madre della gioia O Maria, Madre della gioia, Tu un giorno lasciasti la casa di Nazareth, portando nel Cuore le note del Magnificat: Tu sei la donna del canto, sei la donna della letizia e del sorriso. Donaci lo sguardo limpido per vedere l'alba e il tramonto, per gioire davanti ai fiori e alle stelle, per benedire la gioia del bambino e dell'anziano, per cantare la gioia che Dio semina a larghe mani, ovunque. Tieni sempre accesa nel nostro sguardo una fiammella di contentezza, che è notizia della gioia di Dio. Fa', o Maria, che la festa del Cielo ci contagi fin da quaggiù per portarla e regalarla a tutti quelli che incontriamo. Liberaci dalla tristezza per cantare ogni giorno con Te: "l'anima mia esulta perchè Dio è gioia, Dio è pace, Dio è festa di infinito Amore". Amen. 43


Sotto la tua protezione troviamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.

Guida: Padre del cielo, donaci la grazia di saper affrontare con fede e animo sereno l’epidemia che minaccia la nostra esistenza e quella di tanti nostri fratelli e sorelle. Fa’ che affrontiamo con responsabilità i compiti che ci attendono, e, da te consolati, sappiamo consolare i nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore. Amen.

44


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.