Crediamo in un futuro di pace anche se ancora lontano, i pellegrini possono stare tranquilli
Gerusalemme, 9 Ottobre 2015
Riportiamo l’intervista rilasciata da padre Pierbattista Pizzaballa alla Rivista online Sanfrancescopatronoditaila.it in merito a quanto sta accadendo in queste settimane e alla situazione in Israele e nei territori palestinesi. La Custodia di Terra santa si trova nella città vecchia di Gerusalemme che aria si respira? Avete paura? Il cuore della Custodia di Terra Santa è in Città Vecchia, nel Convento di San Salvatore. La Città Vecchia custodisce anche il cuore delle tre religioni monoteiste qui presenti. Poiché queste presenze sono qui da secoli, abbiamo imparato a essere vicini e rispettarci, anche se a volte tra alcune parti possono insorgere attriti e tensioni. Siamo consapevoli, insomma, che esiste un rapporto mai scontato, con momenti di sereni e altri di forte tensione, come ora Non abbiamo timore perché la nostra presenza continua da secoli e la situazione contingente non suscita in noi particolari timori, pur prendendo atto di questo momento carico di tensioni. Cosa consigliate ai pellegrini pronti per il viaggio a Gerusalemme? I pellegrini possono partire sereni e tranquilli perché non appartengono ad alcuno dei gruppi tra i quali, in questo momento storico, vi sono tensioni. Rispetto ai mesi scorsi, in questi giorni si era rilevato un aumento dei pellegrinaggi, organizzati precedentemente agli ultimi eventi, e speriamo che a causa della situazione non vi siano disdette per la prossima stagione autunno inverno, storicamente ricca di Pellegrinaggi. Come state vivendo questi momenti di tensione tra palestinesi e israeliani? Nell’ordinarietà quotidiana viviamo questo momento, consapevoli che non sono i due interi popoli, ma solo alcuni all’interno degli uni e degli altri, che si provocano e si confrontano in maniera violenta. Esiste tuttavia un movimento trasversale, costituito da uomini e donne di entrambe i popoli, intellettuali, professionisti, insegnanti, gente comune, che in maniera palese s’incontra e continua un dialogo di convivenza e tolleranza.
Si è dimostrato l'equilibrio precario tra culture differenti in Israele? Servirebbe un’analisi più approfondita. Esistono queste differenze che sono da leggere come fonte di arricchimento e conoscenza reciproca. Allo stesso tempo sono differenze che possono creare anche delle distanze. In quanto uomini di Fede siamo chiamati a leggere questi avvenimenti con uno sguardo differente e orientato verso Dio. Il fatto che convivano in questo preciso momento storico questi popoli di fedi differenti, ebrei, cristiani e musulmani, tutti insieme in questa terra, non è frutto del caso, ma di un disegno. Siamo dunque, più che mai, chiamati a superare le differenze, senza negarle, e trovare dei comuni denominatori che ci consentano di poter costruire un futuro diverso. Hamas ha annunciato la terza Intifada cosa accadrà adesso? In questi anni la strategia degli attentati è totalmente cambiata. Oggi assistiamo a un cambiamento costellato da aggressioni all’arma individuali, con il coinvolgimento di giovanissimi, poco più che ventenni e, almeno per il momento, apparentemente svincolati dai principali movimenti e organizzazioni a noi conosciuti. La storia di dolore e difficoltà vissuta all’interno delle famiglie che vivono la tragedia del conflitto, ci sollecita nel costudire la speranza. Nonostante tutto, vogliamo credere a un futuro che potrà vedere una realtà di pace in questo Paese. Certamente un futuro che non sarà vicino ma, come uomini di fede, custodiamo la speranza e crediamo che questo sia possibile. http://www.sanfrancescopatronoditalia.it/notizie/esteri/gerusalemme‐ custode‐terra‐santa‐crediamo‐in‐un‐futuro‐di‐pace‐anche‐se‐ancora‐ lontano‐pellegrini‐possono‐stare‐tranquilli‐35632#.VhzumKZYvtx