23 giugno 2014 primi vespri s giovanni

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Primi Vespri S. Giovanni nel Deserto

Ain Karem, 23 giugno 2014 Cari Fratelli. Con questa celebrazione iniziano la solennità della Nascita di S. Giovanni Battista. Del Battista, nel Prologo del Vangelo di S. Giovanni è stato detto: "Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce". In questo contesto l’odierna celebrazione può aiutarci a valorizzare la nostra Fede in modo da renderla testimoniante. Le letture previste per oggi sono due. Una, come abbiamo appena sentito, è la lettura breve tratta dagli Atti degli Apostoli e narra di Giovanni che avrebbe preparato la venuta di Gesù predicando un battesimo di conversione a tutto il popolo di Israele. Poi, durante la processione, ascolteremo il brano del Vangelo di Luca, dove viene detto che Giovanni percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. In questa breve riflessione vorrei sottolineare qualche aspetto della particolarità e dell’importanza del battesimo predicato e praticato da Giovanni. Al suo tempo c’erano più forme di battesimo. C’era il battesimo conosciuto come le purificazioni rituali dei giudei, le immersioni in acqua dei membri di Qumran, il bagno dei proseliti e, forse, anche altri con funzioni di purificare da qualcosa con effetti più o meno simbolici. Ma il battesimo di Giovanni, offriva agli occhi dei suoi contemporanei qualcosa di assolutamente nuovo. Il battesimo introdotto da lui era unito all’esigenza di un cambiamento profondo. Oltre il rito di abluzione metteva tutti davanti al giudizio di Dio che esige un cambiamento definitivo. Non riguarda l’appartenenza di qualcuno a un gruppo politico o religioso o etnico. Mette tutti di fronte a una verità fondamentale e cioè che il giudizio di Dio riguarda tutti gli atti degli uomini. A tutti egli dice e chiede la stessa cosa: Convertitevi! Non esiste più la differenza razziale o religiosa. Si tratta semplicemente dell’uomo che si trova davanti alla voce di Dio che lo chiama al giudizio. È questa realtà che distingue il battesimo di Giovanni da tutti gli altri fino ad allora conosciuti. Davanti all’ira e alla misericordia di Dio scompaiono tutti i privilegi. Non conta più essere giudeo o appellarsi alla filiazione di Abramo o dei patriarchi. Per tutti arriva lo stesso imperativo: dimostrate nelle opere la vostra conversione. E Giovanni parla a tutti: pubblicani, soldati, Erode ecc. Questa conversione, necessariamente, si traduce in cambiamento di agire e, soprattutto, in servizio verso i fratelli, spartendo con essi vestiti, cibo e tutto ciò di cui uno si sente padrone, anche se non ha bisogno di tutto se non, come ogni altro, del perdono di Dio. È in questa missione di Giovanni che possiamo ben comprendere come egli ha preparato la


Via del Messia, il Salvatore. Chi riflette sul proprio modo di agire, chi comprende il perché tutti hanno la stessa dignità, lo stesso bisogno del perdono di Dio, accoglie con facilità il messaggio e la Parola di Gesù che opera il cambiamento della vita e dell’identità. Il messaggio del Battista non appartiene al passato. Esso è non solo attuale, ma anche necessario per chiunque vuole arrivare a Gesù. La conversione radicale e il cambiamento nel modo di agire, sono assolutamente necessari in ogni tempo, più che mai nel nostro. P. Dobromir JASZTAL OFM Vicario Custodiale


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