Seven Beautiful Orchards for Milan

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con/with Baukuh, Ifdesign, Onsitestudio

CZA — CINO ZUCCHI ARCHITETTI Piovenefabi, Michel Desvigne Paysagiste, Systematica, Stefano Pareglio, Aldo Bonomi/AASTER, MVOA

Seven welcoming places for the new city

Seven Beautiful Orchards Sette luoghi ospitali per la nuova città

Sette Bellissimi Broli



Vita delle forme urbane

Se anche la città fosse una “grande macchina”, non possiamo buttarla via come facciamo con un vecchio cellulare. In essa, la vita si adatta continuamente agli spazi e agli edifici esistenti, ed essi si modificano per poter ospitare nuovi bisogni. La struttura della città sopravvive alle funzioni che le hanno dato forma, e molti edifici e spazi di Milano, come Palazzo Marino, la Ca’ Granda o Brera, ospitano oggi attività del tutto diverse da quelle originarie.

Le metamorfosi di Milano

Milano è sempre più connessa alla dimensione globale, ed è oggi la città italiana più aperta ai cambiamenti e all’incontro tra culture diverse. Il nucleo urbano di Milano non può che essere visto in rapporto a un territorio articolato ed esteso, eppure esso è dotato di un carattere preciso, frutto di una storia lunga e complessa.

Lo spazio aperto come matrice ambientale

Il dibattito sulla trasformazione degli scali è incentrato sul tema delle funzioni e della densità edilizia; ma questi due fattori, pur importanti, non generano di per sé qualità urbana. In una realtà futura in continuo aggiornamento, la matrice dello spazio collettivo costituisce l’elemento più efficace di governo della forma urbana: non quindi verde come puro “standard” o “servizio”, ma piuttosto come strumento di disegno della città e del territorio. In Lombardia il termine “brolo” denomina un prato alberato, e “broletto” era in origine il prato del primo palazzo comunale; abbiamo così intitolato la nostra proposta non per evocare scenari nostalgici, ma per definire degli spazi naturali primari, chiari nella forma ma aperti a molti usi diversi. CZA

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La Cerchia dei nuovi Broli, luogo di dialogo tra scala metropolitana e quartieri

Gli spazi riformati degli scali ferroviari aprono nuovi nessi tra la dimensione della città estesa e quella dei quartieri. Essi riconnettono tra loro parti di città oggi separate, ospitando nuovi servizi e nuovi spazi aperti di grande qualità ambientale; spazi verdi capaci di creare una nuova dimensione conviviale e di riattivare la rete di percorsi che innervano il territorio agricolo ancora esistente, creando nuove reti ecologiche nella città.

Funzioni e tempi della città

La nostra proposta non si fonda su di un programma di singole funzioni, ma teorizza piuttosto che le nuove parti di città debbano essere flessibili e capaci di cambiamento. La struttura della città non è e non deve essere generata da un programma funzionale, ma piuttosto continuamente “collaudata” da esso; essa deve saper guidare trasformazioni dilatate nel tempo, e di operare eventuali cambiamenti di rotta in rapporto ai desideri delle comunità locali e a necessità oggi non prevedibili.

Il carattere di un luogo

Le configurazioni urbane da noi proposte creano luoghi diversi per vocazione, scala e carattere all’interno di un paesaggio urbano policentrico. Lo scalo Farini diventa un grande parco dai percorsi sinuosi con passerelle pedonali che scavalcano la ferrovia, Porta Romana un vasto prato in pendenza aperto verso la Fondazione Prada e una piazza–mercato che scambia tra nuova stazione ferroviaria e capolinea dei bus, Lambrate un grande “crescent” verde. Al di là delle sue forme specifiche, la nostra proposta si offre come un contributo di

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riflessione sulle sfide della Milano futura e al metodo con cui affrontarle. Essa si collega idealmente all’“Idea di magnificenza civile” evocata da Carlo Cattaneo, dove la bellezza della città è espressione dei valori e delle conquiste collettive di una società che guarda in avanti.

Life of the urban forms

Even if the city were a “great machine”, we couldn’t throw it away like an old cell– phone. Life continuously readapts to the spaces and the buildings of the city, and they are modified to host the new needs. The structure of the city survives the functions giving shape to it, and many buildings and spaces in Milan, such as Palazzo Marino, Ca’ Granda or Brera, host today activities different from the original ones.

The metamorphoses of Milan

Milan is more and more connected to the global dimension, and it is the most open Italian city, where changes and different cultures are welcomed. The urban core of Milan must be seen in relation to an extensive territory, yet its character is very precise and comes from a long and complex history.

Open space as environmental matrix

The debate around the reform of the rail yards focuses on the topic of the functions and of the building density; but these two factors, although important, do not generate urban quality themselves. In a future reality in constant evolution, the matrix of collective spaces represents the most efficient device to control the urban form: not green as mere CZA

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“standard” or “service” then, but as actual tool to design the city and the territory. In Lombardy, the term “brolo” used to indicate a tree–lined lawn, and “broletto” used to be the lawn of the first town hall; we have given this name to our proposal not to evoke nostalgic sceneries, but to connote a natural space with a primary character, simple and strong but open to many different uses. The Circle of the new Orchards, place of connection between the metropolis and the quarters

The reformed spaces of the rail yards will be able to establish new links between the extended metropolis and the actual urban scale of the sites where they are located. They reconnect parts of the city that today are separated, hosting new services and new open space with high environmental qualities; green spaces that are able to create a new friendly atmosphere for the quarters, reactivating the network of paths across the existing agricultural land remaining contiguous to the expansions of the metropolis, creating new ecological networks within the city.

The functions of the city and time

Our proposal is not founded on a program of specific functions, but it rather theorises that the new parts of the city must be flexible and capable of changing. The structure of the city is not and shouldn’t be generated by a functional program, but rather continuously “tested” by it; it must be able to support long– lasting transformations, and possible changes related to the desires of the local communities desires and unpredictable needs.

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The character of a place

The urban configurations we propose create places with a different vocation, scale and character within a polycentric urban landscape. Farini rail yard becomes a great park with sinuous paths and pedestrian runways overpassing the railway, Porta Romana rail yard becomes a great sloping lawn, open towards Prada Foundation and a market–square which interchanges between the new railway station and buses terminus, Lambrate rail yard becomes a great green “crescent”. Beside its specific forms, our proposal represents a contribution to reflect about future Milan’s challenges and the method to engage with them. It is ideally connected to Carlo Cattaneo’s “Idea of Civil Magnificence”, where the beauty of the city is expression of the collective values and conquests of a forward looking society.

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Forma urbis Mediolani

Forma urbis Mediolani

Una compresenza in costante evoluzione di cittĂ edificata, spazio pubblico, parchi e verde agricolo

A constantly evolving and simultaneous presence of building fabric, public space, parks and agricultural green

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Pianta strategica

Strategic Plan

La Cerchia dei Broli: una nuova dimensione urbana che unisce luoghi e quartieri diversi per storia e desideri

The Circle of the Orchards: a new urban dimension unifying places and districts with different history and desires CZA

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Sette Bellissimi Broli Vista di insieme

Seven Beautiful Orchards Overview A

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A B C D E F G CZA

Il Brolo delle Rimembranze Il Brolo della Simonetta Il Brolo del Binario Vivo Il Brolo dei Canottieri Il Brolo del Fulmine a Ciel Sereno Il Brolo di MezzodĂŹ Il Brolo di Grecale 13


San Cristoforo Il Brolo dei Canottieri

Lunghi spalti verdi disegnano un percorso ludico e sportivo disteso lungo il Naviglio fino alla grande serra di vetro che incamicia il “rudere” disegnato da Aldo Rossi. Long green mounds define a sport and recreational course along the Naviglio, culminating in the new large greenhouse wrapped around the “ruins” designed by Aldo Rossi.

Vista prospettica View

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Porta Genova Il Brolo del Binario Vivo

Il parco che segue la curva di via Valenza è bordato da una serie di nuovi edifici che hanno per testata urbana la ex stazione e un mercato coperto nei pressi di via Tortona, e un nuovo ponte pedonale scavalca il Naviglio sull’asse di via Bergognone. The park along the bend of via Valenza has a series of new buildings edging, with the urban head of the ex– station and a covered market near via Tortona, and a new pedestrian bridge overpasses Naviglio along the axis of via Bergognone.

Vista prospettica View

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Rogoredo Il Brolo del Fulmine a Ciel Sereno

Un unico fronte dall’andamento spezzato fa da sfondo al nuovo spazio verde e lo protegge dalla vista e dal rumore dei binari, generando un elemento d’ordine per la frammentazione edilizia su via Toffetti. One single front with a broken character is the background of a new green space and protects it from the sight and the noise of the tracks, generating an ordering element for the fragmented building fabric on Via Toffetti.

Vista prospettica View

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Greco–Breda Il Brolo di Grecale

In dialettica con la rigida geometria dei grandi isolati di Bicocca al di là dei binari, un’alternanza di dita verdi e corpi edilizi bassi allungati in direzione nord–sud rinforza la struttura agricola ancora esistente lungo via Breda. In alternative to the rigid geometry of the large blocks of the Bicocca quarter on the other side of the tracks, a sequence of green fingers and low buildings extended in a North–South direction reinforce the agricultural structure still existing along Via Breda.

Vista prospettica View

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Lambrate Il Brolo delle Rimembranze

Il lungo e affilato “crescent” definito dai nuovi edifici accompagna il percorso della pista ciclabile che corre sul lato est del rilevato ferroviario, generando un orizzonte ideale al di là dei binari collegato ai complessi sportivi e agli edifici di Città Studi da un nuovo sottopasso pedonale. The long, sharp “crescent” defined by the new buildings accompanies the cycle path running along the East side of the railway, generating an ideal horizon beyond the tracks and can be seen from the sport complexes and the university buildings of Città Studi.

Vista prospettica View

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Vista aerea da nord–ovest Aerial view from North–West

Vista dal parco View from the park

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Vista dal percorso ciclabile View from the cycle path

Maquette 1:2000. Veduta da sud–ovest Maquette 1:2000. View from South–West

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Porta Romana Il Brolo di Mezzodì

Le tettoie della stazione ferroviaria e del capolinea della 91/92 abbracciano una grande piazza–mercato aperta verso piazzale Lodi e segnalata dalla nuova torre. Un grande prato in pendenza scavalca i binari nella parte centrale collegando i due quartieri ora divisi e creando un palcoscenico verde verso la Fondazione Prada. The canopies of the train station and of the 91–92 bus line terminus embrace a great market–square, open towards piazzale Lodi and marked by a new tower. A great sloping lawn overpasses the tracks in the central area, reconnecting the two quarters and creating a green stage towards Prada Foundation.

Vista prospettica View

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Vista aerea da ovest Aerial view from West

Vista dalla nuova stazione View from the new station

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Vista dal sovrappasso verde View from the green overpass

Maquette 1:2000. Veduta da nord–est Maquette 1:2000. View from North–East

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Farini Il Brolo della Simonetta

La forma sinuosa del grande parco centrale definisce una serie di “isole urbane” sul suo lato nord e sud, le prime che prendono la scala della città circostante, le seconde che continuano il rettifilo che proviene da viale Tunisia con una sequenza di edifici alti. Un edificio più alto degli altri si allinea con precisione all’asse prospettico del Cimitero Monumentale, e un ponte pedonale verde scavalca il fascio dei binari per collegare le parti della città oggi divise. The sinuous shape of the great central park defines a series of “urban islands” on the North side and on the South, the first ones with the scale of the surrounding city, the second ones continuing the straight street of viale Tunisia with a taller building sequence. A taller building alines precisely the perspective axis of Cimitero Monumentale, and a pedestrian bridge overpasses the tracks to connect the todayseparated parts of the city.

Vista prospettica View

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Vista aerea da est Aerial view from East

Vista del parco View of the park

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Vista della passerella verde View of the green overpass

Maquette 1:2000. Veduta da nord–ovest Maquette 1:2000. View from North–West

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Pubblicato in occasione della mostra Dagli scali, la nuova cittĂ Published in occasion of the exhibition From the railway yards, the new city FS SISTEMI URBANI in collaborazione con/in collaboration with Comune di Milano con il patrocinio di/with the support of Regione Lombardia


“SETTE BELLISSIMI BROLI”? IN MILAN? I’LL BE THERE IN A MINUTE!!!


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