LIM - Un'unità di apprendimento di Geografia

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Elaborato finale Titolo……………………………………………………………………………………………………………………………………… Titolo:

Un Anno in Europa: il processo d’unificazione dell’Unione Europea

Autore:

Emilio Albano

Area disciplinare:

Materie Letterarie

Ordine e grado della scuola:

Istituto di Istruzione secondaria di primo grado (Scuola media)

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L’idea

Descrivere in breve la lezione e le sue finalità. Breve descrizione della lezione

Per le classi prima e seconda media è previsto, nell’ambito della disciplina di geografia, lo studio del continente europeo. Le ultime indicazioni nazionali (D.L. 19 febbraio 2004 n.59), circa i livelli essenziali di apprendimento, fanno menzione specifica, fra gli obiettivi formativi, ad un importante approfondimento dedicato alle “Matrici dell’Unione Europea e alle sue diverse forme istituzionali”. Tenendo in considerazione la particolarità dell’argomento, connessa alla complessità dei fattori storici, sociali e politici che sono entrati in gioco per la costituzione dell’Unione Europea, ho ritenuto fondamentale che il programma annuale della classe prendesse avvio approfondendo proprio questi contenuti, in una specifica unità di apprendimento. Attraverso di essa infatti getterò le basi di uno studio geografico che superi gli aspetti fisici e cartografici e evidenzi i processi storici e sociali di matrice antropica che segnano, forse in modo ancora più marcato, le caratteristiche territoriali del continente europeo. Non sfuggiranno le implicazioni politiche e storiche che richiederanno naturalmente incursione e contaminazioni con questa disciplina. Inoltre, poiché il prodotto finale sarà una carta interattiva dei principali stati europei sul noto servizio Google Maps, il lavoro specifico sulle mappe costituirà il preludio necessario affinché tutte le attività e gli approfondimenti successivi, che avverranno nel corso dell’anno, possano trovare posto in un contesto cartografico strutturato e, fin dall’inizio, significativo. Gli allievi infatti durante l’anno produrranno delle ricerche in formato digitale (sempre sulla piattaforma Google) che, opportunamente condivise, verranno “linkate” sulla mappa. L’unità didattica si compone di sette step, cinque da svolgere in classe e due a casa. Le fasi in classe richiedono circa un’ora ciascuna; probabili deroghe temporali sono prevedibili per eventuali recuperi o per l’acquisizione delle specifiche competenze digitali. L’impegno a casa è modulabile secondo le capacità individuali e/o dei gruppi che si costituiranno per gli elaborati finali. Alla fine di questa introduzione segnalo che l’unità di apprendimento è stata da me realmente svolta presso la scuola media “Piero Calamandrei” di Torino nella classe 2°D nello scorso anno scolastico. Al riguardo indico i link di riferimento per ritrovare le mappe elaborate, parte finali dell’azione didattica: 2


1. Europa 1981 2. Europa 1981 - 1995 3. Europa 2004 Credo importante segnalare anche che la classe menzionata partecipa al piano nazionale Cl@ssi 2.0 e il sottoscritto ricopre il ruolo di referente del progetto. Obiettivi della lezione

Benchè nell’unità siano specificate e approfondite tutte le fasi sia didattiche sia specificamente tecniche, i seguenti prerequisiti garantirebbero il pieno successo formativo: • accedere alle Google Apps (è sufficiente un account gmail, quello di Google) • conoscere le principali funzionalità di condivisione e collaborazione dell’ambiente • conoscere le principali funzionalità di Google Maps • conoscere le principali funzioni dei Software di presentazione (PowerPoint o analoghi) Gli obiettivi dell’unità di apprendimento sono così suddivisi: Obiettivi interdisciplinari • saper lavorare in gruppo • saper integrare le informazioni con tutti gli strumenti a disposizione • saper operare con una web application (Google Maps) • saper condividere i documenti di lavoro • saper organizzare il lavoro in modalità sincrone e asincrone. Obiettivi Didattici 3


sapersi orientare nello spazio e sulla carta geografica

saper leggere i simboli cartografici

saper rappresentare graficamente i dati

essere in grado di stabilire relazioni tra fattori fisici e antropici

saper ricavare informazioni dai documenti a disposizione

cogliere il rapporto esistente tra paesaggio e organizzazione sociale

riconoscere come gli uomini organizzano e trasformano nel tempo le loro istituzioni per una diversa gestione del territori

Obiettivi specifici di apprendimento •

saper disegnare schizzi e rappresentazioni dell’Europa, carte tematiche e grafici utilizzando una simbologia convenzionale soprattutto in formato digitale

saper individuare sulle carte i Paesi, le città e i luoghi più significativi nel processo di unificazione della U.E.

conoscere le tappe principali del processo storico che ha portato all’U.E. e alle istituzioni europee

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Sceneggiatura della lezione

In relazione ai contenuti del corso di perfezionamento e alle competenze acquisite compilate la seguente tabella indicando per ciascuno STEP, gli obiettivi formativi previsti da ogni fase della lezione, le azioni svolte dal docente e dalla classe, le funzioni della LIM, i documenti previsti (materiali didattici, contenuti, risorse on e off line, video, animazioni) e le discipline coinvolte in ogni fase.

N.B.: indicate il maggior numero possibile di STEP, quelli che abbiamo previsto sono soltanto un numero orientativo. Sono da considerarsi STEP della vostra lezione anche quelli che non prevedono l’utilizzo della LIM. STEP

OBIETTIVI FORMATIVI

ATTIVITÀ

FUNZIONI LIM

DISCIPLINE

1. Raccolta dati

• saper individuare le informazioni pertinenti in un testo • Primo approccio al processo storico U.E.

Analisi delle pagina del libro di testo riportata sulla LIM. (Allegato 3)

storia e

2. Rielaborazione dati

Sitografia suggerita: • http://europa.eu/about-eu/euhistory/index_it.htm • http://it.wikipedia.org/wiki/Unione_europea

storia e

3. Condivisione dei risultati dell’analisi dei testi

• •

Attività di lettura • Guidare l’attenzione condivisa del gruppo e del e di singolo alunno sui gruppo del processi e i concetti testo chiave del testo sull’U.E. • Utilizzo del software autore per selezionare ed evidenziare Lavoro a casa saper integrare le • Attività personale da informazioni con tutti gli svolgere a casa strumenti a disposizione • Ai ragazzi è richiesto saper ricavare di integrare le informazioni dai informazioni documenti a selezionate nelle 1° disposizione fase e la prima stesura di una timeline saper condividere i • Si osservano e • Guidare l’attenzione documenti di lavoro confrontano i lavori del gruppo e del individuali singolo saper integrare le informazioni con tutti gli • Si termina la stesura • Utilizzo del software

DOCUMENTI

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ge og raf ia

ge og raf ia

Libro di testo Documenti in diversi formati prodotti dagli allievi (Allegato 1)

Geografia e St ori a


4. Introduzione a Google Maps

5. (Realizzazione mappe in condivisione

strumenti a disposizione della timeline definitiva. • saper ricavare (All. 1) informazioni dai documenti a disposizione • conoscere le principali funzioni dei Software di presentazione (PowerPoint o analoghi) • saper lavorare in gruppo • L’attività è volta a illustrare il sevizio di • saper integrare le Google Maps. informazioni con tutti gli strumenti a disposizione • Si illustreranno le funzioni di creazione e • saper operare con una personalizzazione web application (Google delle mappe Maps) • e quelle di • condivisione dei documenti. • saper lavorare in gruppo • Agli allievi è richiesto di lavorare a gruppi, • saper integrare le informazioni con tutti gli • Dovranno realizzare, strumenti a disposizione mappe personali che mettano in evidenza, • saper operare con una con colori diversi, gli web application (Google ingressi nella UE degli Maps) Stati. • saper leggere i simboli cartografici • saper rappresentare

autore per disegnare • Uso di software esterno (PowerPoint)

Uso di software e servizi esterni con la rete e Google Maps

Area sensibile d’esempio realizzata alla LIM HTTP://G.CO/MAPS/8YZUV

Geografia

Lavoro a casa o in rete in modalità distribuita e condivisa.

Mappe di Google

Geografia

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graficamente i dati 6. Valutazione della • saper lavorare in gruppo mappa globale. • saper operare con una web application (Google Maps) • saper leggere i simboli cartografici • saper rappresentare graficamente i dati

7. Apertura a successivi approfondimenti.

• sapersi orientare nello spazio e sulla carta geografica • saper leggere i simboli cartografici • saper rappresentare graficamente i dati • essere in grado di stabilire relazioni tra fattori fisici e antropici

Si valutano le mappe realizzate e si riuniscono in un unico document o Ad ogni stato si aggiungo le notizie fondamentali: capitale, bandiera e popolazione. Gli allievi, nel corso dell’anno potranno arricchire la mappa anche linkando successivi approfond imenti sui singoli stati

• Guidare l’attenzione del gruppo e del singolo • Uso di software e servizi esterni con la rete e Google Maps

• Guidare l’attenzione del gruppo e del singolo • Uso di software esterno (PowerPoint) o altre risorse per presentazioni e report (P REZI , G LOGSTER ecc) •

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Salvataggio in PDF delle mappe sulla LIM (Allegato 2) 1. 2. 3.

Europa 1981 Europa 1981 - 1995 Europa 2004

1. 2. 3.

Europa 1981 Europa 1981 - 1995 Europa 2004

Geografia

Geografia


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Di seguito riportiamo una checklist riepilogativa delle funzioni LIM: è importante che indichiate – con una X - TUTTE quelle

funzioni che avete previsto di utilizzare nella vostra lezione. Qualora una funzione non fosse presente siete pregati di aggiungerla nella rispettiva categoria. CHECKLIST

Creare la struttura di base 1. Creazione e gestione sequenza pagine

X Scrivere/disegnare

2. Scrivere, cancellare

X

3. Usare la tastiera virtuale 4. Riconoscimento forme 5. Usare i colori

X

6. Usare frecce, linee, forme 7. Riconoscimento testo 8. Usare evidenziatore

X Guidare l’attenzione

9. Usare la lente, tendina, occhio di bue/faretto Approccio visivo 10. Cattura schermo

X

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11. Uso di immagini esterne

X Salvataggio e memoria

12. Salvataggio e possibili utilizzi del file salvato

X

13. Registrazione di in formato audio-video Import/export 14. Importazione un file di altro formato 15. Esportazione in un formato diverso

X Uso linguaggio multimediale

16. Importare e gestire testo 17. Utilizzo file audio

X

18. Utilizzo immagini 19. Utilizzo file video Uso risorse esterne al software autore direttamente sulla LIM 20. Learning Object 21. Software di uso comune sul computer (es. word, excel, powerpoint, pfd…)

X

22. Software didattici specifici open source o freeware (es Geogebra…)

X

Internet 23. Inserimento e gestione collegamenti a risorse interne/esterne e siti Internet

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X


Approfondire gli step nodali* della sceneggiatura della lezione

*non occorre approfondire ogni singolo step, ma quelli ritenuti centrali nello sviluppo dell’attività didattica (comunque non meno di 3 step).

STEP n° 1 Descrivere i materiali didattici utilizzati In questa fase il materiale didattico necessario si preleva direttamente dal libro di testo. In particolare, grazie alla versione digitale del manuale di Geografia, si proietta alla LIM la pagina relativa al processo di Unificazione Europea. Con l’aiuto delle funzioni di editing del software autore della LIM si procederà ad evidenziare tutte le frasi o i paragrafi che riportano i dati cronologici della progressiva adesione alla comunità ai diversi paesi europei. Il risultato finale della lettura guidata sarà un file PDF che gli allievi potranno consultare, integrare e modificare anche a casa (Allegato 3). Descrivere le caratteristiche della comunicazione La LIM in questa fase è in centro dell’interazione che avviene fra allievi, docente e documento. Il testo proiettato alla LIM è un punto di partenza per successive integrazioni e un’occasione per una lettura guidata attraverso la quale avviare una costruzione cooperativa della conoscenza e una riflessione sui processi di apprendimento. Infine il testo alla LIM può diventare oggetto digitale che si può facilmente reperire, memorizzare, distribuire e/o trasformare. Descrivere la funzione svolta dalla LIM nella fase in analisi La LIM svolge principalmente la funzione di strumento di presentazione capace soprattutto di regolare l’attenzione e la partecipazione degli allievi. In questa step gli alunni partecipano alla discussione attraverso la quale si evidenziano e si circoscrivono, con gli strumenti autore della LIM, i concetti principali.

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Descrivere l’interazione con gli studenti L’unità prende avvio proprio con questo step che ha quindi anche una funzione di introduzione. La lezione prosegue quindi come lettura guidata e partecipata con tutto il gruppo classe che naturalmente può intervenire per segnalare, suggerire ed eventualmente integrare le informazioni rilevate. Quest’ultima operazione sarà l’oggetto dello step successivo che gli allievi potranno condurre a casa. STEP n° 3 Descrivere i materiali didattici utilizzati In questa fase si raccolgono gli elaborati degli allievi e, nei casi in cui il lavoro è in formato digitale, si mostrano alla LIM per condividerne i risultati. Alla LIM si tenterà una sorta di sintesi degli spunti migliori proprio sulla base delle attività svolte a casa. Si definirà quindi la Timeline che fungerà da base cronologica per gli impegni successivi (Allegato 1). Descrivere le caratteristiche della comunicazione La LIM anche in questa fase continua a mantenere il ruolo di luogo privilegiato della didattica comune. E’ una sorta di tavolo da lavoro dove si possono integrare, rielaborare e condividere le informazioni e attivare così una costruzione cooperativa della conoscenza e una riflessione sui processi di apprendimento. Descrivere la funzione svolta dalla LIM nella fase in analisi E’ in questa fase che si prendono alcune importanti decisioni quali la realizzazione della Timeline comune attraverso il noto Plug-in per PowerPoint, Office Timeline 2010 Add-in e la costituzione di tre gruppi, responsabili della realizzazione delle Mappe interattive personalizzate, suddividendosi i rispettivi intervalli cronologici: paesi UE fino al 1985, fino al 1993, fino al 2004. Descrivere l’interazione con gli studenti Anche in questa fase la LIM svolge principalmente la funzione di strumento di presentazione ma questa volta del lavoro degli allievi. Sono loro infatti , con il lavoro di ricerca, integrazione e presentazione delle informazioni i protagonisti principali della lezione. 12


STEP n° 5 Descrivere i materiali didattici utilizzati In questo step vengono utilizzati solo oggetti digitali. Gli allievi divisi in gruppi condividono una mappa di Google e attraverso gli strumenti di modifica la personalizzano scontornando i perimetri degli stati europei a loro assegnati, ottenendone un’area sensibile. Tale area, attraverso il pop-up che ne scaturisce dopo il click, sarà subito corredata da alcune informazioni basilari (Capitale, immagine della bandiera, numero della popolazione) e in seguito, attraverso opportuni link, di una specifica ricerca, tesa ad approfondire gli aspetti fisici, politici, economici e sociali del paese in oggetto. Descrivere le caratteristiche della comunicazione L’attività si svolge prevalentemente a casa. Gli allievi, in questo caso, dovranno trovare le opportune strategie per lavorare in gruppo e in modo condiviso. La novità da segnalare è che i gruppi non dovranno obbligatoriamente condividere un luogo fisico. Le tecnologie che hanno a disposizione permettono loro di lavorare in modo asincrono, distribuito e a distanza Pianificazione, struttura, fasi dell’attività con la LIM

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In relazione alla sceneggiatura della lezione e agli obiettivi che avete indicato descrivete la vostra proposta di lezione in relazione ai punti seguenti

Struttura della lezione L’unità di apprendimento è costituita da sette fasi di cui cinque in aula e due a casa. Le lezioni seguono prevalentemente le modalità delle esercitazioni guidate, dei lavori di gruppo, delle lezioni interattive e cooperative. Il tentativo più importante dell’unità di apprendimento appena illustrata è quello di attivare tutte le risorse, umane e tecniche, per allestire un ambiente funzionale agli obiettivi formativi programmati. Questo nuovo contesto avrà i suoi punti di forza nella capacità di andare incontro ai diversi stili di apprendimento presenti nel gruppo classe attivando anche quelle pratiche di apprendimento cooperativo quali il peer tutoring e la meta-cognizione. 13


Intrecciando contesto cooperativo e gli obiettivi formativi, l’unità è anche in grado di attivare quelle pratiche necessarie affinché gli alunni vengano coinvolti: o nella fase progettuale della lezione, contribuendo alla selezione degli strumenti e dei materiali più idonei ai contenuti, o nel processo, appropriandosi delle metodologie specifiche dei media utilizzati e della disciplina o al termine partecipando alla valutazione dei processi e dei risultati. Cosa fa il docente a casa e a scuola Il ruolo del docente può essere schematizzato attorno a tre funzioni principali. La prima è dedicata all’allestimento dell’ambiente di apprendimento; l’attività prevede il lavoro tradizionale di reperimento delle principali risorse documentali (tradizionali e digitali) e quello, forse meno comune, del reperimento delle tecnologie (intese come risorse hardware ma anche come applicazioni stand-alone e web-based) che supportino al meglio la comunicazione didattica e l’apprendimento. Non trascurabile è la conoscenza approfondita del gruppo classe e delle principali caratteristiche emotive e motivazionali degli elementi che lo compongono affinché ogni gruppo di lavoro sia organizzato per collaborare e condividere le esperienze al meglio. Una funzione fondamentale è svolta dal docente durante l’unità di apprendimento. Superata la lezione frontale e concessa parte della gestione della lezione agli alunni, il docente può dedicarsi a stimolare il lavoro individuale, armonizzare quello dei gruppi e dedicarsi soprattutto all’osservazione attiva e costante del processo formativo. L’ultimo lavoro è quello dedicato alle ricapitolazione dei compiti svolti, mettendone in evidenza i punti di forza e di debolezza; obiettivo finale, non esplicitato, è arrivare ad una conclusione condivisa, mettendo insieme i diversi lavori, e richiedendo, alla fine del percorso, uno sforzo di autovalutazione. Cosa fanno gli studenti a casa e scuola Gli allievi vengono direttamente coinvolti nella costruzione dell’unità di apprendimento, nella ricerca dei materiali, nell’uso degli strumenti e nell’elaborazione dei contenuti fino alla valutazione del prodotto finale. Saranno condotti verso modalità operative di gruppo e cooperative dove potranno non solo scambiarsi le esperienze di apprendimento ma anche essere gli attori principali dell’azione didattica. Almeno due fasi 14


dell’attività presuppongono una rielaborazione a casa dei documenti presentati e discussi in classe e l’attivazione di una serie di competenze specifiche su dispositivi digitali. Gli allievi sono inoltre stimolati a nuove forme di collaborazione; in particolare, grazie alla piattaforma Google Docs e alle sue funzionalità di condivisione dei documenti i ragazzi potranno sperimentare modalità di lavoro sincrone e asincrone, condivise e distribuite. Contesto e ambiente

Descrizione della classe\ classi coinvolte La classe è composta da 20 alunni di cui nove femmine e undici maschi. Il livello generale è medio in quasi tutte le discipline con punte di eccellenza ma con una preponderante fascia bassa (circa nove ragazzi) che raggiunge con difficoltà e solo se stimolata adeguatamente, una valutazione pienamente sufficiente in tutte le materie. Sono presenti inoltre due alunni DSA che tuttavia presentano diversi livelli di difficoltà cognitive. Infatti per uno di essi, rispettati i protocolli formativi attraverso la formulazione del Piano Didattico Personalizzato, non si notano sensibili ricadute negative sul percorso formativo. Per l’altro, nonostante gli interventi effettuati, continuano a presentarsi difficoltà generali di apprendimento, talvolta anche non previste, dovute a difficoltà emotive e motivazionali. Per quanto riguarda le discipline coinvolte nell’unità le condizioni di partenza non si discostano significativamente dall’andamento generale. Bisogna tuttavia evidenziare come l’uso delle tecnologie, soprattutto della LIM, permette di ottenere fin dall’inizio un livello più alto di attenzione e concentrazione. Luogo\luoghi in cui sarà svolta la lezione Come già segnalato, la classe partecipa dal 2009 (dalla prima media) alla sperimentazione nazionale Cl@ssi 2.0 (scuola-digitale.it). L’ambiente fisico della classe non è molto diverso da quello tradizionale se si eccettuano gli arredi necessari alla custodia e alla messa in sicurezza dei dispositivi digitali presenti. In classe infatti fin dall’inizio delle attività didattiche sono a disposizione dei ragazzi: una LIM, 22 netbook (gli alunni ne hanno uno personale), accesso wi-fi ad internet, due registratori digitali, due video camere insieme ad altri dispositivi comuni quali stampanti, scanner ecc. La dotazione presente ha permesso ai ragazzi di sperimentare nuove modalità di apprendimento e acquisire competenze specifiche, soprattutto in ambito digitale, talvolta anche molto avanzate (sito della classe, dove si possono reperire documenti e alcuni lavori). 15


Come si può facilmente immaginare il luogo privilegiato dell’azione sarà la classe stessa. Materiali e tecnologie didattiche di cui si dispone (Vd. punto precedente) Tecnologia LIM utilizzata: o Smartboard  INTERWRITE o Cleaverboard o Promethean o Hitachi o Mimio o Altro (specificare)……………………

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LIM e Contenuti Didattici Digitali

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Comparando la progettazione di questa attività con il metodo che utilizzate abitualmente per condurre la lezione frontale, analizzare l’impatto sull’uso di supporti didattici in ambiente digitale e non digitale.

Elencare i supporti didattici che tipicamente usati nella lezione frontale • Libro di testo • Carte Geografiche • Lavagna d’ardesia • Eventuali supporti video (documentari, film ecc.) se presente laboratorio adeguato In relazione alla scelta dei supporti didattici, quali sono le principali differenze che si possono evidenziare tra la didattica in ambiente digitale (laboratorio, e-learning) e la didattica in ambiente non digitale? Avere una LIM in classe significa innanzitutto possedere quelle capacità di analisi e di rielaborazione nella gestione dei dati propria del computer, soprattutto se questo è anche collegato in modo permanente alla rete. Il patrimonio documentale cresce in modo esponenziale sia in quantità sia in qualità attivando, quasi spontaneamente, competenze di scelta e selezione delle fonti che costituiscono obiettivi “alti” dell’azione didattica Parallelamente aumentano le modalità linguistiche ed espressive dei supporti didattici. La multimedialità, intesa anche come varietà dei codici, è un valido ausilio alle attività di comprensione e memorizzazione proprie dei principali processi cognitivi in gioco; permette inoltre di venire incontro ai diversi stili di apprendimento, facilitando anche il compito alle azioni differenziali e inclusive laddove vi siano particolare e riconosciute difficoltà. La lezione alla LIM inoltre assume un carattere meno strutturato e formale per avvicinarsi ad una sorta di lezione “in divenire” che favorisce la partecipazione e il contributo di tutti

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Quali sono le operazioni che docente e studenti realizzano con i supporti didattici in classe? Nella lezione frontale spesso i supporti didattici sono utilizzati in funzione esclusiva del buon esito della comunicazione didattica. La concezione strettamente trasmissiva, a rigore, potrebbe addirittura fare a meno di tali supporti. Come il caso di un validissimo professore che, rinunciando ai libri di testo (posizione apparentemente innovativa), li sostituiva con una meticolosa e serrata dettatura dei concetti da lui ritenuti adeguati. E’ quindi frequente e logico attendersi da parte dei ragazzi un uso strettamente strumentale di questi supporti che spesso sostituiscono completamente e, aggiungo, paradossalmente, la stessa lezione. Rimane tuttavia sempre la possibilità di superare questo uso passivo dei supporti didattici tipici; la lezione è pur sempre un processo programmato e organizzato dall’insegnante che, pur avvalendosi di risorse “tradizionali”, è sempre in grado di innovare le sue attività stimolando quindi nuove modalità di apprendimento negli alunni. E’ tuttavia evidente quanto possano essere di aiuto per questo tipo di lavoro le nuove tecnologie digitali. In relazione alle operazioni sui supporti didattici, quali sono le principali differenze tra ambiente digitale e ambiente non digitale? Gli oggetti digitali, che costituiscono l’ambiente digitale, hanno fra le loro caratteristiche fondanti quella di essere oggetti virtualmente manipolabili, più propriamente trasformabili secondo le esigenze informative e formative del momento. Come si è visto anche in questa unità, persino il testo, proiettato alla LIM, sembra acquisire, oltre alle sue proprie peculiarità logico-verbali, una dimensione grafica e iconica, arricchendosi così di nuove ed inedite modalità espressive che spesso si traducono in altrettante strategie operative legate all’apprendimento La possibilità di trasformare e di rielaborare fisicamente le risorse utilizzate, come accade in questa unità con le carte geografiche, è un’ulteriore possibilità del digitale e del suo valore motivazionale e cognitivo. In ultimo vorrei ancora segnalare la particolare capacità della LIM nel trasformarsi facilmente in luogo della didattica comune, costruita e partecipata: quasi uno specchio capace di riflettere le esigenze della classe e contemporaneamente una finestra affacciata sul mondo.

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Con l’introduzione della LIM nelle classi cambiano le modalità di insegnamento e di apprendimento, come vi immaginate lo scenario futuro? La LIM in classe è una sorta di cavallo di troia; un primo segnale delle enormi possibilità che i dispositivi digitali apporteranno alla comunicazione, alle forme e ai contenuti della didattica Possibilità che ci costringeranno a riformulare alcune delle domandi fondamentali attorno al mestiere di insegnare, in relazione alle nuove tecnologie digitali ma soprattutto in relazione alle nuove esigenze di apprendimento degli studenti. Negli ultimi anni, almeno dall’inizio degli anni 2000, le applicazioni e le funzioni dei computer si sono totalmente evolute verso la rete che, da forma di organizzazione tecnica, è diventata principio organizzatore di nuovi rapporti nella cultura e nella società: qualcuno chiama tutto ciò web 2.0. Al centro di questa evoluzione c’è “un approccio ‘filosofico’ alla rete che ne connota la dimensione sociale, della condivisione, dell'autorialità rispetto alla mera fruizione: sebbene dal punto di vista tecnologico gli strumenti della rete possano apparire invariati (come forum, chat e blog, che ‘preesistevano’ già nel web 1.0) è proprio la modalità di utilizzo della rete ad aprire nuovi scenari fondati sulla compresenza nell'utente della possibilità di fruire e di creare/modificare i contenuti multimediali.” 1 Le implicazioni sulla cultura in generale e sulla formazione in particolare sono enormi, non solo perché la pervasività del mezzo è veramente impressionante ma anche perché le potenzialità informative e comunicative che i ragazzi hanno oggi a disposizione rivoluzionano totalmente la loro rappresentazione del mondo, i loro schemi cognitivi, le modalità di costruzione e accesso al sapere. Simili problemi non possono essere marginalizzati da tutti coloro che si occupano delle nuove generazioni, a maggior ragione se di loro si è, pur a diversi livelli, responsabili della loro formazione. Le stesse istituzioni, in particolare la Commissione Europea, fin dal 2006 con la “Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio” fino alla più recente “Agenda digitale europea” [15/05/2010] segnalano e favoriscono tutte le iniziative che approfondiscono e diffondono la “digital literacy” nella consapevolezza che senza tali competenze non sarà possibile pensare e costruire la società che verrà. In un simile contesto la scuola si gioca il proprio futuro, non solo per gli anacronistici sistemi vigenti, ma anche per quel che le rimane di credibilità e autorevolezza: una scuola che non sa parlare ai giovani e un’istituzione afasica e inutile; incapace di imporre un proprio modello, verrà sommersa dall’agenda di altri soggetti più o meno competenti. La sfida non è semplice, anche perché il piano del confronto deve essere quanto prima rovesciato: non è possibile pensare alla prima istituzione culturale di un paese tenuta in scacco da un fattore che dovrebbe governare. 1

http://it.wikipedia.org/wiki/Web_2.0

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Fino a quando la scuola, a tutti i suoi livelli, non sarà in grado gestire i nuovi fenomeni tecnologici che condizionano l’informazione e la comunicazione abdicherà a ciò che, per il futuro, sarà il suo obiettivo primario: la pianificazione e la gestione del progresso. Anche la scuola quindi deve assumere un nuovo atteggiamento volto ad interpretare l'alfabetizzazione tecnologica come “la capacità matura di partecipare in modo creativo, critico e responsabile alle scelte tecnologiche che sono al servizio della democrazia, della sostenibilità ambientale e di una società giusta”2

2

Alliance for Childhood, Tech Tonic: Towards a New Literacy of Technology, 2004

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