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LA DIVINA COMMEDIA IN CHIAVE EXTRATERRESTRE INFERNO CANTI XIX – XX PAG
L A DIVINA COMMEDIA IN L A DIVINA COMMEDIA IN CHIAVE EXTRATERRES TRE CHIAVE EXTRATERRES TRE
Nel libero commento di Nel libero commento di Giovanna viva Giovanna viva
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di Dante Alighieri
nel libero commento di Giovanna Viva
Cerchio ottavo: fraudolenti Bolgia terza: simoniaci - papa Niccolò III - invettiva di Dante contro i papi simoniaci
O Simon mago, o miseri seguaci che le cose di Dio, che di bontate 3 deon essere spose, e voi rapaci per oro e per argento avolterate, or convien che per voi suoni la tromba, 6 però che ne la terza bolgia state.
Già eravamo, a la seguente tomba, montati de lo scoglio in quella parte 9 ch'a punto sovra mezzo 'l fosso piomba.
O somma sapïenza, quanta è l'arte che mostri in cielo, in terra e nel mal mondo, 12 e quanto giusto tua virtù comparte!
Io vidi per le coste e per lo fondo piena la pietra livida di fóri, 15 d'un largo tutti e ciascun era tondo.
Non mi parean men ampi né maggiori che que' che son nel mio bel San Giovanni, 18 fatti per loco d'i battezzatori; l'un de li quali, ancor non è molt'anni, rupp'io per un che dentro v'annegava: 21 e questo sia suggel ch'ogn'omo sganni.
Fuor de la bocca a ciascun soperchiava d'un peccator li piedi e de le gambe 24 infino al grosso, e l'altro dentro stava.
Le piante erano a tutti accese intrambe; per che sì forte guizzavan le giunte, 27 che spezzate averien ritorte e strambe.
Qual suole il fiammeggiar de le cose
unte muoversi pur su per la strema buccia, 30 tal era lì dai calcagni a le punte.
O Simon mago che pretendevi comprare da Pietro e Giovanni la facoltà di comunicare con lo Spirito Santo! Atti degli Apostoli (8:9-19), e voi miseri seguaci del male, voi rapaci delle Verità Divine che devono andare spose alla bontà, voi rapaci per oro e per argento svoltolate la Verità (e mutate in contorti dogmi la Giustizia Divina con un groviglio di leggi crudeli mascherandovi biechi e torvi sotto il segno della Croce), ora conviene che per voi suoni la tromba (dell'Apocalisse e che il possente Fiato di Dio, che squasserà ogni cosa sulla Terra, soffi su di voi che combatteste i profeti e non riconosceste le parole improntate al Divino Pensiero), è per questo che nella terza bolgia state. Già eravamo alla successiva tomba, montati su quella parte dello scoglio che trovasi nel mezzo esatto, a piombo sopra il fosso (fosso che, dopo i Simoniaci "mercanti del sacro", potrebbe racchiudere gli "assassini del sacro"). O somma Sapienza quanta perfezione ha la tua arte d'amore e di giustizia che mostri in Cielo, in Terra e nel mal mondo, e con quanta equità la tua virtù elargisce il premio o il castigo! Io vidi sui lati e nel fondo del pozzo la pietra livida sparsa di fori tutti rotondi e della stessa larghezza. Non mi parevano questi né minori né maggiori di quelli che sono nel mio bel Battistero di San Giovanni in Firenze, fatti per posare i bimbi da battezzare;
I "Fori battesimali" erano scavati sulla parete o, simili a vaschette rotonde, erano su colonnine vicino all'altare). l'uno dei quali, or non son molti anni, ruppi io colto dalla collera nel vedere un prete che annegava un bambino fingendo di battezzarlo; e questa mia testimonianza sia marchio di autenticità che serva a togliere d'inganno coloro che credono si possa riporre cieca fiducia nell'abito talare. Dall'imboccatura di ogni foro uscivano i piedi e le gambe di ciascun peccatore fino alle cosce e il resto del corpo stava dentro. Le piante di ciascuno erano accese entrambe, per cui le giunture guizzavano tanto forte che parevano spezzarsi così com'erano ritorte e strambe. Come il fiammeggiare delle cose unte si muove sulla superficie dell'oggetto, così le fiamme si muovevano sulla superficie della pelle dai calcagni alle punte.
di Dante Alighieri
nel libero commento di Giovanna Viva
che spezzate averien ritorte e strambe. Qual suole il fiammeggiar de le cose unte - v. 27-28
Questo significa che non vi è nella vita ristoro di membra per coloro che con fuoco e ferro rovente bruciarono le membra altrui. È la "Legge del Karma", questo effetto di cause remote simile a cambiale da pagare e che si svolge nella massima perfezione. Gli impulsi emanati dall'uomo durante un delitto, come tutti gli impulsi energetici, colpiscono di ritorno, simili ad un boomerang, il campo animico umano che li ha generati ed emanati. E dante riconosce in questa bolgia i promotori di tali misfatti, che furono in prevalenza sacerdoti di ogni tempo e di ogni religione, portati a dissacrare il Divino Concetto.
Ma riflettiamo sulla scena che Dante ci propone, osserviamo gli spettacoli della Natura e guardiamo con gli occhi della mente quelle piante che hanno i rami accesi dallo scottare del sole nelle assolate distese. Non hanno forse anche quelle anime una parte del loro corpo conficcato a testa in giù nella terra e nella pietra? Non hanno forse anch'esse i rami, le loro membra, tanto contorte e simili a gambe, "che spezzate averien ritorte e strambe"? E nei frequenti incendi non si muovono forse le fiamme dalle giunture, alle punte divampando veloci " Qual suole il fiammeggiar de le cose unte"?
«Chi è colui, maestro, che si cruccia guizzando più che li altri suoi consorti», 33 diss'io, «e cui più roggia fiamma succia?»
Ed elli a me: «Se tu vuo' ch'i' ti porti là giù per quella ripa che più giace, 36 da lui saprai di sé e de' suoi torti».
E io: «Tanto m'è bel, quanto a te piace: tu se' segnore, e sai ch'i' non mi parto 39 dal tuo volere, e sai quel che si tace».
Allor venimmo in su l'argine quarto; volgemmo e discendemmo a mano stanca 42 là giù nel fondo foracchiato e arto.
Lo buon maestro ancor de la sua anca non mi dipuose, sì mi giunse al rotto «Chi è colui, maestro, che più degli altri suoi compagni di pena», io domandai a Virgilio, «è tormentato da fuoco intenso?» Egli rispose: «Se tu vuoi che t'accompagni laggiù lungo quel lato più oppresso, da lui stesso saprai di sé e delle sue colpe». E io: «A me è gradito ciò che a te piace e poiché tu leggi nel mio pensiero sai già che io non mi allontano dalla tua volontà». Allora venimmo sul quarto argine, volgendo e discendendo a sinistra giungemmo nel fondo sforacchiato e arduo.
(Si noti che nel discendere nel male si segue la parte negativa, la sinistra, mentre nell'uscirne si imbocca sempre il lato destro sul quale alberga il "polo positivo" del corpo umano).
di Dante Alighieri
nel libero commento di Giovanna Viva
45 di quel che si piangeva con la zanca.
«O qual che se' che 'l di sù tien di sotto, anima trista come pal commessa», 48 comincia' io a dir, «se puoi, fa motto».
Lo buon maestro ancor de la sua anca non mi dipuose, sì mi giunse al rotto 45 di quel che si piangeva con la zanca.
«O qual che se' che 'l di sù tien di sotto, anima trista come pal commessa», 48 comincia' io a dir, «se puoi, fa motto».
Io stava come 'l frate che confessa lo perfido assessin, che, poi ch'è fitto, 51 richiama lui per che la morte cessa.
Ed el gridò: «Se' tu già costì ritto, se' tu già costì ritto, Bonifazio? 54 Di parecchi anni mi mentì lo scritto.
Se' tu sì tosto di quell'aver sazio per lo qual non temesti tòrre a 'nganno 57 la bella donna, e poi di farne strazio?»
Tal mi fec'io, quai son color che stanno, per non intender ciò ch'è lor risposto, 60 quasi scornati, e risponder non sanno. Il buon maestro non mi depose giù dal suo ginocchio dove, quale pesante fardello, mi aveva posato per viaggiare, se non quando giungemmo al foro di quello che piangeva dimenando le gambe. «Chiunque tu sia che di sopra del tuo corpo hai rivolto all'ingiù, anima trista conficcata nella pietra come un palo», io dissi, «se tu puoi, parlami di te». Io ero lì nella stessa posizione del frate che confessa l'assassino condannato a morire a testa in giù in un fosso e che richiede il confessore nella speranza che quello stato di agonia cessi al più presto e la morte si compia. Ed egli gridò: «Sei tu qui già ritto in attesa di prendere il mio posto, Bonifacio? Per parecchi anni mi mentì (la profezia sulla tua morte), così come lo scritto (dei tuoi insegnamenti errati sulle Rivelazioni Divine; tu disubbidisti alle regole e portasti me nei tuoi errori). Ed ora sei tu sazio di quella ricchezza per la quale non temesti d'ingannare "la bella donna" la tua Chiesa e poi di farne strazio trasformandola in meretrice?» Io rimasi come coloro che per non aver capito la risposta che vien loro data, quasi vergognosi non sanno rispondere.
di Dante Alighieri
nel libero commento di Giovanna Viva
Allor Virgilio disse: «Dilli tosto: "Non son colui, non son colui che credi"»; 63 e io rispuosi come a me fu imposto.
Per che lo spirto tutti storse i piedi; poi, sospirando e con voce di pianto, 66 mi disse: «Dunque che a me richiedi?
Se di saper ch'i' sia ti cal cotanto, che tu abbi però la ripa corsa, 69 sappi ch'i' fui vestito del gran manto; e veramente fui figliuol de l'orsa, cupido sì per avanzar li orsatti, 72 che sù l'avere e qui me misi in borsa.
Di sotto al capo mio son li altri tratti che precedetter me simoneggiando, 75 per le fessure de la pietra piatti.
Là giù cascherò io altresì quando verrà colui ch'i' credea che tu fossi, 78 allor ch'i' feci 'l sùbito dimando.
Ma più è 'l tempo già che i piè mi cossi e ch'i' son stato così sottosopra, 81 ch'el non starà piantato coi piè rossi: ché dopo lui verrà di più laida opra di ver' ponente, un pastor sanza legge, 84 tal che convien che lui e me ricuopra.
Novo Iasón sarà, di cui si legge ne' Maccabei; e come a quel fu molle 87 suo re, così fia lui chi Francia regge».
Io non so s'i' mi fui qui troppo folle, ch'i' pur rispuosi lui a questo metro: 90 «Deh, or mi dì: quanto tesoro volle
Nostro Segnore in prima da san Pietro ch'ei ponesse le chiavi in sua balìa? 93 Certo non chiese se non "Viemmi retro".
Né Pier né li altri tolsero a Matia oro od argento, quando fu sortito 96 al loco che perdé l'anima ria.
Però ti sta, ché tu se' ben punito; e guarda ben la mal tolta moneta 99 ch'esser ti fece contra Carlo ardito.
E se non fosse ch'ancor lo mi vieta la reverenza delle somme chiavi
Allora Virgilio disse: «Digli subito che non sei quello che lui crede»; ed io risposi come mi fu imposto. Perciò lo Spirito storse completamente i piedi, poi sospirando e con voce di pianto (avendo appreso che non ero io Bonifacio in attesa di prendere il suo posto, come da profezia, e che egli avrebbe dovuto pertanto attendere ancora la fine liberatrice), mi disse: «Dunque, tu cosa mi domandi? Se di saper ch'io sia t'importa tanto da discender la ripa per venirmi vicino, sappi che io vestii manto papale; io veramente fui figliol dell'Orsa. Fui Orsini e fui cupido allo scopo di "avanzar" superare la ricchezza degli Orsini e qui, invece del denaro, misi me stesso in questa "borsa" espiativa. Di sotto al capo mio sono appiattiti gli altri papi che precedettero me simoneggiando. Laggiù cascherò io, come i miei predecessori, quando verrà colui che credevo tu fossi, allorché ti rivolsi l'improvvisa domanda. Ma il tempo in cui sono stato qui io a cuocermi i piedi, è maggiore di quello che trascorrerà nelle mie condizioni papa Bonifacio: poiché dopo di lui verrà più immorale papa da ponente che (secondo le profezie) dovrà prendere il posto mio e di Bonifacio. Costui sarà un nuovo Giasone di cui si legge in Maccabei, esso comprò il pontificato di Siria abbandonandosi a vita dissoluta. E, come a quel Giasone accondiscese il suo re, così a costui sarà accondiscendente il re di Francia». Io non so fino a che punto fui ardito a rispondere a lui nel suo stesso linguaggio: «Deh, dimmi ora: quanto tesoro volle Nostro Signore da San Pietro per affidargli la Sua Santa Missione? Certo non gli chiese altro che di seguire le Sue Orme. Né Pietro, né gli altri apostoli pretesero da Matteo oro e argento quando fu sorteggiato il posto che occupava Giuda, anima ria. Perciò ti sta bene essere così punito e ricorda la moneta che carpisti per osteggiare il grande Carlo d'Angiò.
di Dante Alighieri
nel libero commento di Giovanna Viva
102 che tu tenesti ne la vita lieta, io userei parole ancor più gravi; ché la vostra avarizia il mondo attrista, 105 calcando i buoni e sollevando i pravi.
Di voi pastor s'accorse il Vangelista, quando colei che siede sopra l'acque 108 puttaneggiar coi regi a lui fu vista; quella che con le sette teste nacque, e da le diece corna ebbe argomento, 111 fin che virtute al suo marito piacque.
Fatto v'avete Dio d'oro e d'argento; e che altro è da voi a l'idolatre, 114 se non ch'elli uno, e voi ne orate cento?
Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, non la tua conversion, ma quella dote 117 che da te prese il primo ricco patre!»
E mentr'io li cantava cotai note, o ira o coscïenza che 'l mordesse, 120 forte spingava con ambo le piote.
I' credo ben ch'al mio duca piacesse, con sì contenta labbia sempre attese 123 lo suon de le parole vere espresse.
Però con ambo le braccia mi prese; e poi che tutto su mi s'ebbe al petto, 126 rimontò per la via onde discese.
Né si stancò d'avermi a sé distretto, sì men portò sovra 'l colmo de l'arco 129 che dal quarto al quinto argine è tragetto.
Quivi soavemente spuose il carco, soave per lo scoglio sconcio ed erto che sarebbe a le capre duro varco. 133 Indi un altro vallon mi fu scoperto.
E se non fosse per il rispetto verso la carica che tu hai rivestito sedendoti alla cattedra di Pietro, quale ministro di Dio sulla Terra, io userei parole più violente, perché la vostra sete di dominio è di cattivo esempio al mondo, schiacciando i buoni ed esaltando i cattivi. Voi, pastori ecclesiastici, vide Giovanni Evangelista, Apocalisse (17:1-3) quando ebbe la visione della donna che siede sopra le acque e che si prostituiva con i re della Terra; quella che nacque con le sette teste e dalle dieci corna prese vigore finché a "suo marito" piacque la virtù.
La donna con sette teste per Dante rappresenta la Chiesa, già dominatrice di molti popoli rappresentati dalle acque su cui la "meretrice" siede. Essa nacque con sette teste, cioè sopra i sette colli romani; le dieci corna dalle quali trasse vigore, rappresentano i dieci re, che in principio governavano Roma e con i quali la Chiesa fornicava in illeciti traffici politici affaristici. Essa trasse vigore dalle dieci corna fino a quando ebbe un papa, "il marito", al quale piacque la virtù. Vi siete fatto un Dio d'oro e d'argento, che differenza passa fra voi e gl'idolatri se Egli è uno solo e voi ne adorate cento? Tra questi: la ricchezza, il dominio, l'egoismo e la violenza. Dante si riferisce agli scritti sacri: "Vieni, io ti mostrerò la condannazione della Grande Meretrice, che siede sopra molte acque", Apocalisse (17:1). "Le acque che tu hai viste sono popoli e moltitudini e nazioni e lingue", Apocalisse (17:15). "SIEDE SOPRA I SETTE MONTI LA CITTÀ CHE HA IL REGNO SOPRA I RE DELLA TERRA, VESTITA DI PORPORA E DI SCARLATTO, ADORNA D'ORO, DI PIETRE PREZIOSE E DI PERLE. AVEVA UNA COPPA D'ORO IN MANO PIENA DI ABOMINAZIONE E DELLE IMMONDEZZE DELLA SUA FORNICAZIONE...", Apocalisse (17:4). Ahi Costantino, quanto male generò, non la tua conversione, ma la dote che da te prese il primo ricco padre!» (Papa Silvestro I).
Costantino concepì in modo errato l'apparizione della Croce in cielo, che significava: "Non con le armi, non spargendo il sangue fraterno, ma con la Croce del Divino Amore, tu vincerai tutte le battaglie della tua esistenza". Costantino, intendendo l'ammonimento divino come incoraggiamento alla guerra, fece apporre il segno di croce sulle armi, che la Chiesa benedì, dando così il braccio alla violenza. Egli, in seguito, credendo di far cosa a Dio gradita, donò al papa terre del suo impero, ignorando che il Divino Pensiero, così come dal Cielo viene amorevolmente donato, non si vende e non si compra, ma si dona a coloro che amorevolmente lo accettano.
di Dante Alighieri
nel libero commento di Giovanna Viva
E mentr'io li cantava cotai note, o ira o coscïenza che 'l mordesse, 120 forte spingava con ambo le piote.
I' credo ben ch'al mio duca piacesse, con sì contenta labbia sempre attese 123 lo suon de le parole vere espresse.
Però con ambo le braccia mi prese; e poi che tutto su mi s'ebbe al petto, 126 rimontò per la via onde discese.
Né si stancò d'avermi a sé distretto, sì men portò sovra 'l colmo de l'arco 129 che dal quarto al quinto argine è tragetto.
Quivi soavemente spuose il carco, soave per lo scoglio sconcio ed erto che sarebbe a le capre duro varco. 133 Indi un altro vallon mi fu scoperto. E mentre io così lo rimproveravo, o per ira o per pentimento che lo rimordesse, egli, così capovolto, agitava violentemente entrambi i piedi. Credo che al mio maestro piacesse il mio giusto rimprovero, tanto era lieta l'espressione del suo volto mentre ascoltava le mie veritiere parole. Perciò egli mi prese con ambo le mani e, con me in braccio, risalì la via dalla quale "molto leggermente" eravamo discesi. Non si stancò di avermi sul suo petto e così mi portò sul colmo dell'arco che fa da traghetto dal quarto al quinto argine. Qui molto dolcemente depose il peso del mio corpo fisico "al di sopra" della scheggia dello scoglio, che sarebbe anche per le capre duro varco.
Quindi un altro vallone espiativo si aprì al mio sguardo. Torna ad evidenziarsi il riferimento ad un "disco volante" (Canto XVIII - v. ), dal quale Virgilio e Dante erano discesi. Gli Extraterrestri, qual'era Virgilio, possono facilmente annullare la forza di gravità terrestre e sollevarsi fino a raggiungere il mezzo di trasporto lasciato in sosta nello spazio e invisibile alla vista umana, poiché, come già detto, esistente in una differente lunghezza d'onda visiva. Il mezzo di trasporto viene usato quando i nostri Fratelli del cielo devono rendersi visibili e tangibili ai terrestri. Ben sappiamo che un corpo pesante ha bisogno di un mezzo di trasporto per viaggiare nello spazio. Ma in genere le loro cellule corporee sono più spiritualizzate delle nostre e quindi lievi, leggere e come dice Dante "soavi".
di Dante Alighieri
INFERNO - Canto XX
nel libero commento di Giovanna Viva
Cerchio ottavo: fraudolenti - divulgatori del falso - dogmatizzatori di Divin concetti Bolgia quarta: Anfiarao - Tiresia - Manto - Virgilio parla dell'origine di Mantiva - Euripilo - Michele Scotti ed altri Coloro che hanno distorto le Leggi Divine, hanno il corpo distorto
Di nova pena mi conven far versi e dar matera al ventesimo canto 3 de la prima canzon ch'è d'i sommersi.
Io era già disposto tutto quanto a riguardar ne lo scoperto fondo, 6 che si bagnava d'angoscioso pianto;
e vidi gente per lo vallon tondo venir, tacendo e lagrimando, al passo 9 che fanno le letane in questo mondo.
Come 'l viso mi scese in lor più basso, mirabilmente apparve esser travolto 12 ciascun tra 'l mento e 'l principio del casso, ché da le reni era tornato 'l volto, e in dietro venir li convenia, 15 perché 'l veder dinanzi era lor tolto.
Forse per forza già di parlasia si travolse così alcun del tutto; 18 ma io nol vidi, né credo che sia.
Se Dio ti lasci, lettor, prender frutto di tua lezione, or pensa per te stesso 21 com'io potea tener lo viso asciutto, quando la nostra imagine di presso vidi sì torta, che 'l pianto de li occhi 24 le natiche bagnava per lo fesso.
Certo io piangea, poggiato a un de' rocchi del duro scoglio, sì che la mia scorta 27 mi disse: «Ancor se' tu de li altri sciocchi?
Qui vive la pietà quand'è ben morta; chi è più scellerato che colui 30 che al giudicio divin passion comporta?
Drizza la testa, drizza, e vedi a cui s'aperse a li occhi d'i Teban la terra; 33 per ch'ei gridavan tutti: "Dove rui,
Di strana pena mi convien far versi e al ventesimo canto dar sostanza per la cantica prima, dei sommersi nel fondo di malefica ignoranza. Io ero già proteso tutto quanto per riguardare nel visibil fondo, che si bagnava d'angoscioso pianto di quelli che nel lor tempo passato parlar del Vero avrebbero dovuto.
Erano i sacerdoti d'ogni tempo che in vendetta e in odio avean travolto perdono e amor che Cristo ci portò e che ora aveano sulle spalle il volto.
Essi venian tacendo e lacrimando per questa Terra, grande "vallon tondo", al passo delle molte processioni, da lor tenute nel tempo passato, allora che sfilavan in litanie, pur se mandavano a morte i giusti che avevano incolpati di eresie.
Quando lo sguardo mio scese più in basso io vidi che ognuno aveva la testa distorta, similmente a quel pensiero che fu distorto un giorno nel passato in quelli che volean sapere il Vero. Col viso sulle reni rivoltato, a camminare indietro eran costretti, che a questi l'avanzar venia negato, ché i loro dogmi avevano precluso guardare nel futuro, al dopomorte, a chi bramava intendere "lo Suso".
La vita umana passa come il lampo ed ora non potean tornare indietro, ritrovare voleano il tempo perso, ma nel tempo che avanza non v'è scampo, pertanto avevano il corpo retroverso. Parevan da paralisi ammorbati, ma non ricordo d'aver visto mai simili corpi nei tempi passati.
Forse che a forza di parlar nel falsosi stravolsero tutti in tal maniera costoro che mai disser cosa vera? Se Dio t'aiuta ad ammaestrar la mente pensa o lettor, se io potea frenare il pianto che sgorgava immantinente per quella umana immagine distorta e nel veder, su membra tanto strambe, lo scorrer delle lacrime, ahime!, fin giù per la fessura tra le gambe. Ed io piangea poggiato ad un de' rocchi del duro scoglio, allor Virgilio disse: «Ignori anche tu con gli altri sciocchi che il duol riporta l'Equilibrio perso, che il pianto lava l'anima e gli occhi? Qui vive la pietà quand'essa è morta: Vivrebbe, cioè, pietà se morto fosse ogni dolore in questa malaterra, e più nessuno si purificasse, ché Divina pietà dolor promosse; lo disse il Cristo ch'è l'Amor di Dio "Ognuno avrà il Calvario e la sua croce, si viene al Padre sol per mezzo mio" seguendo cioè, la strada, il mio soffrire. Ma... chi è più scellerato di colui che al Giudicio Divin passion comporta? Tendi il tuo acume e vedi colui il quale di Tebe vide aprirsi un dì la Terra e capirai perché gridavan tutti:
di Dante Alighieri
nel libero commento di Giovanna Viva
Anfiarao - Min Oxsa
Il regno di MIN-OXA, delle piccole ossa, è il Vegetale. Cfr. voc. "ossa-oxsa" - "Oxsa": composto eterociclico, "ETEROCICLICO": composto organico che struttura i vegetali (le piccole ossa). Min-oxsa: pron.: minos.
Anfïarao? perché lasci la guerra?". E non restò di ruinare a valle 36 fino a Minòs che ciascheduno afferra.
Mira c'ha fatto petto de le spalle: perché volle veder troppo davante,
39 di retro guarda e fa retroso calle. "Anfiarao, perché lasci la guerra?"
Egli aveva, con arti d'indovino, previsto già la sua morte in battaglia; per vincere la forza del destino, a riparar dalle armi del nemico scappò, ma poi, sorpreso dalla moglie, costruì un gran carro in uso al tempo antico.
Ma stabilita era la morte in guerra e cadde giù quell'anima a Minos, ch'è Giustizia di Dio che tutti afferra.
Ei non restò più in terra a rovinare, cadde perciò nel regno vegetale dove "MIN OXSA" le colpe cancella. Spirito punitore è là Min-Oxsa, preposto alle Karmiche funzioni e, per quanto parere strano possa, potrebbe pur l'ignaro potatore esser "Mano Divina" in questa "fossa"; così come colui che appicca il fuoco potrebbe far funzion di punitore ed anche, a riguardar, lo mondo vano, il medico che amputa l'umano. Così come Caronte su per l'onda è simile alla morte, che traghetta le anime dall'una all'altra sponda. Vedi che ha il petto al posto delle spalle, perché volle guardar fin troppo avanti, alla "Morte" che l'uomo non accetta, perciò egli fa così a ritroso il calle.
Non è peccato leggere il futuro, si può guardare nellevoluzione dell'eterno avanzar senza stazione;
di Dante Alighieri
nel libero commento di Giovanna Viva
Vedi Tiresia, che mutò sembiante quando di maschio femmina divenne, 42 cangiandosi le membra tutte quante; e prima, poi, ribatter li convenne li duo serpenti avvolti, con la verga, 45 che rïavesse le maschili penne. Aronta è quel ch'al ventre li s'atterga,che ne' monti di Luni, dove ronca
48 lo Carrarese che di sotto alberga, ebbe tra ' bianchi marmi la spelonca per sua dimora; onde a guardar le stelle 51 e 'l mar no li era la veduta tronca. E quella che ricuopre le mammelle, che tu non vedi, con le trecce sciolte, 54 e ha di là ogne pilosa pelle, Manto fu, che cercò per terre molte; poscia si puose là dove nacqu'io; 57 onde un poco mi piace che m'ascolte.
Poscia che 'l padre suo di vita uscìo, e venne serva la città di Baco, 60 questa gran tempo per lo mondo gio. Suso in Italia bella giace un laco a piè de l'Alpe che serra Lamagna 63 sovra Tiralli, c'ha nome Benaco. Per mille fonti, credo, e più si bagna tra Garda e Val Camonica e Pennino 66 de l'acqua che nel detto laco stagna. Loco è nel mezzo là dove 'l trentino pastore e quel di Brescia e 'l veronese
69 segnar poria, s'e' fesse quel cammino. Siede Peschiera, bello e forte arnese da fronteggiar Bresciani e Bergamaschi,
72 ove la riva 'ntorno più discese. Ivi convien che tutto quanto caschi ciò che 'n grembo a Benaco star non può, 75 e fassi fiume giù per verdi paschi. Tosto che l'acqua a correr mette co, non più Benaco, ma Mencio si chiama 78 fino a Governol, dove cade in Po. Vedi che ha il petto al posto delle spalle, perché volle guardar fin troppo avanti, alla "Morte" che l'uomo non accetta, perciò egli fa così a ritroso il calle.
Non è peccato leggere il futuro, si può guardare nellevoluzione dell'eterno avanzar senza stazione;
Però l'umano non eccetta tutto specie la Morte se non è maturo, la morte è per l'uman soltanto un lutto. Vedi Tiresia che mutò sembiante quando da uomo, femmina divenne, perché ignorò le leggi tutte quante; si narra che le serpi fu costretto batter più volte col membro virile per riacquistare il suo maschile aspetto.
Questa è la legge che giammai consente, nell'Equilibrio dell'Evoluzione, che spunti un occhio dove nasce un dente. Aronta è quel ch'avanti ci ha le spalle, e al ventre di Tiresia ora s'atterg per proseguire sul penoso calle.
Lassù sui monti etruschi egli aveva, verso città di Luni, una dimora, dove giù il Carrese si stendeva, fra i bianchi marmi egli volle abitare perché lassù mirare si poteva, per le divinazion, le stelle e il mare.
(Ma la divinazion mai fu peccato se la "divin'azione" rispettò).
E quella coi capelli sopra il seno, perché al contrario sono le sue spalle ed all'inverso ha la pelosa pelle, è la maga di Tebe, che vagò a lungo, ed io vorrei che m'ascoltasse, (cioè, che il mio messaggio un dì leggesse) ché al posto dov'io nacqui si fermò.
E quando il padre suo lasciò la Terra e tenne schiava la città di Baco, Manto, gran tempo per il mondo andò. Su nell'Italia bella giace un lago, ai pié dell'Alpe che cinge Lamagna, sopra il Tirolo, ch'ha nome Benaco.
Per mille fonti e più forse si bagna, tra Garda, Val Canonica e Pennino, tutt'intorno la splendida campagna.
Nel mezzo è un luogo dove ogni pastore dei dintroni, che va per quella via, farsi dovrebbe il segno della croce, ché Manto lì operò nera magia. Siede Peschiera, splendido paese, di fronte a Brescia e al Bergamasco, lì dove la riva intorno ha più discese.
Ma qui convien che tutta l'acqua caschi, quella che in Benaco star non può e tutta in fiume vada ai verdi paschi. Inizia ancora a scorrer per un po', il Benaco di Mincio prende nome e il tutto si riversa poi nel Po.
di Dante Alighieri
nel libero commento di Giovanna Viva
Non molto ha corso, ch'el trova una lama, ne la qual si distende e la 'mpaluda; 81 e suol di state talor essere grama.
Quindi passando la vergine cruda vide terra, nel mezzo del pantano, 84 sanza coltura e d'abitanti nuda.
Lì, per fuggire ogne consorzio umano, ristette con suoi servi a far sue arti, 87 e visse, e vi lasciò suo corpo vano.
Li uomini poi che 'ntorno erano sparti s'accolsero a quel loco, ch'era forte 90 per lo pantan ch'avea da tutte parti.
Fer la città sovra quell'ossa morte; e per colei che 'l loco prima elesse, 93 Mantüa l'appellar sanz'altra sorte.
Già fuor le genti sue dentro più spesse, prima che la mattia da Casalodi 96 da Pinamonte inganno ricevesse.
Però t'assenno che, se tu mai odi originar la mia terra altrimenti, 99 la verità nulla menzogna frodi».
E io: «Maestro, i tuoi ragionamenti mi son sì certi e prendon sì mia fede, 102 che li altri mi sarien carboni spenti.
Ma dimmi, de la gente che procede, se tu ne vedi alcun degno di nota; 105 ché solo a ciò la mia mente rifiede».
Allor mi disse: «Quel che da la gota porge la barba in su le spalle brune, 108 fu - quando Grecia fu di maschi vòta, sì ch'a pena rimaser per le cune augure, e diede 'l punto con Calcanta 111 in Aulide a tagliar la prima fune.
Euripilo ebbe nome, e così 'l canta l'alta mia tragedìa in alcun loco: 114 ben lo sai tu che la sai tutta quanta.
Quell'altro che ne' fianchi è così poco, Michele Scotto fu, che veramente 117 de le magiche frode seppe 'l gioco.
Vedi Guido Bonatti; vedi Asdente, ch'avere inteso al cuoio e a lo spago 120 ora vorrebbe, ma tardi si pente.
Vedi le triste che lasciaron l'ago, la spuola e 'l fuso, e fecersi 'ndivine; 123 fecer malie con erbe e con imago. L'acqua, poco lontano, trova un basso,dentro cui si distende e fa palude che nell'estate resta asciutta spesso.
Vi passò Manto, crudele fanciulla, vide la terra dura nel pantano, senza abitanti, così incolta e brulla. Lì per fuggire ogni consorzio umano, rimase a far le sue magie crudeli coi servi e vi lasciò il suo corpo vano.
Gli uomini, d'intorno alla campagna, accorsero via via tutti in quel luogo fertile, per l'acqua che vi stagna. E sorse una città sulle ossa morte di Manto che per prima il luogo elesse e "Mantua" si chiamò quel luogo forte.
Prima che il frodolento Pinamonte tradisse il conte Alberto Casalodi, i Mantovan fur numerosi molto. T'ammonisco a chiarir la verità qual'ora un dì sentire tu dovessi l'origine falsar di mia città». E io: «Maestro, i tuoi ragionamenti mi dan fiducia piena 'sì che l'altri sarebbero per me carboni spenti.
Ma dimmi, tra la gente che procede, ne vedi ancuno tu degno di nota? questo soltanto il mio saper richiede». «Quello la cui barba, dalle gote in su le spalle» disse, «gli ricade, profeta in Grecia fu quando, di maschi, la guerra di Troia le case vuotò lasciando solo i bimbi nelle culle,
Per volere degli "Dei " indicò il momento, nel porto di Aulide, con Calcante, di tagliare la fune dell'armamento, di sciogliere gli ormeggi della flotta. Euripilo ebbe nome e di lui canta un'alta mia tragedia a un certo punto; (l'Eneide) che tu sai tutta quanta nel suo elevato stile ed argomento. Quell'altro che nei fianchi è sì minuto Michele Scotto fu, che in frodi magiche, già sempre nelle corti avea vissuto.
Vedi Guido Bonatti e vedi Asdente così chiamato per i denti storti, ch'esser vorrebbe ancora, ed or si pente, l'umile calzolaio d'una volta, anzicché divenir grande scienziato e, delle corti astrologo famoso. Vedi le triste che lasciar la vera bell'arte del ricamo e del tessuto per le magie con l'erbe e con la cera.
(Un vescovo fu allora giustiziato, ché, fondendo un'immagine di cera, di far morire un papa avea tentato, e nel milletrecentodiciannove altro processo sorgeva a Milano, accusati i
Visconti in tal momento d'aver cercato di sventar la morte del papa con immagine d'argento).
di Dante Alighieri
Ma vienne omai, ché già tiene 'l confine d'amendue li emisperi e tocca l'onda 126 sotto Sobilia Caino e le spine; nel libero commento di Giovanna Viva
Caino e le spine
Ma già tra cielo e mare sul confine, ad occidente, lì verso Siviglia, giunge tra i due emisferi e tocca l'onda, la Luna con Caino e le sue spine.
(Secondo una leggenda popolare, quando la Luna ha la faccia tonda, in una scura gran macchia lunare, si vede la figura di Caino con un fascio di spine sulle spalle, sono i dolori dell'Umanità che "Caino" ci porta in questa valle...).
Ma spesso la leggenda è verità Caino raffigura il Cainismo, il negativo, Umanità malvagia, così come Abele, l'Abelismo, il polo positivo che primeggia.
Tra questi poli opposti è assorbita tra Male e Bene, fra la luce e il buio, come in lampada elettrica, la vita. La Luna ci tramuta in negativo il positivo che tramanda il Sole e alcune malattie, come si sa, di notte quando c'è la luna piena, aumentan del soffrir l'intensità.
e già iernotte fu la luna tonda: ben ten de' ricordar, ché non ti nocque alcuna volta per la selva fonda». 130 Sì mi parlava, e andavamo introcque. E perciò il gran Virgilio dice a Dante:
E già iernotte fu la luna piena e molto bene devi ricordare che in questa Terra, buia "selva fonda", giammai ti nocque il chiaro della luna col suo gran negativo influsso astrale, perché di positivo sei irrorato».
E così proseguendo mi diceva che dal terrestre male ero salvato.
Qualunque cosa oggi pensiate o proviate riguardo alla vostra vita è il ponte che costr uisce gli avvenimenti che s p e ri m e nte re te la se ttim an a p ros si ma o i l m e s e ve nturo. Quando sarà il momento inserirete i dettagli minori, ma le caratteristiche principali degli avvenimenti saranno già state create. Voi sarete guidati, i vostri pensieri e i vostri intenti saranno Ascoltati e io vi insegnerò come fare più avanti, una copia esatta della par te spirituale di voi. Se volete sapere come ve la state cavando, fatevi questa domanda: «Ho Amore e abbondanza intorno a me?». Se la risposta è sì, il vostro essere interiore è bellissimo e la sua magnificenza può essere ben usata. Se, al contrario, siete circondati da carenze o se vi è negatività nella vostra vita, il vostro essere interiore è depriva to e si traduce in una certa quantità di negatività. Allora sarebbe il caso di "rimboccarvi le maniche" e di incominciare a lavorare sulla qualità della vostra vita. Io vi por terò vi guiderò in un mondo poco conosciuto, le affer mazioni. L’affer mazione è uno degli str umenti che userete. Non vi è situazione che voi non possiate cambiare. Non vi è nulla che sia oltre la vostra capacità. La Guida che ho conosciuto e che mi guida ancora, mi ha trasmesso cose indescrivibili, che ho usato per 3 anni. Però, dovete prima assumervi la piena responsabilità della vostra vita. Ogni avvenimento, bello o br utto che sia, è una par te di quel che siete. L'avvenimento si verifica solo grazie a voi e non vi è nessun altro, sia che si tratti di Dio o di qualche forza ester na, che possa crearlo per voi. Voi e solo voi ne siete responsabili. Non appena lo avete accettato inequivocabilmente, raggiungete una maturità metafisica che vi consente di ottenere il controllo assoluto della vostra vita. Capite che non esistono incidenti, capricci della sor te e sventure. Esiste solo energia: alta energia. Per lo stesso motivo, se uno sconosciuto vi si avvicina e vi offre diecimila euro, questo è ancora una volta il risultato dell'energia metafisica che siete. Ora, voi potreste dire: «Una cosa simile è così improbabile, perché mai dovrei preoccupar mi di pensarci?».
Tuttavia, il fatto stesso che ci stiate pensando fa sì che questo accada. Tre anni fa, stavo proprio pensando a ciò. Ero stata invitata a cena a casa di una mia amica . Mentre aspettavamo che il cibo fosse servito, parlai un po' della mia vita e del progetto al quale stavo lavorando (questo libro). Più tardi, mi prese in dispar te e mi offrii del danaro affinchè potessi pubblicarlo. Accettai. Potreste incominciare con la seguente affer mazione: «Sono pronto, credo in ciò che sono e credo nella mia indivi dualità.». Qualsiasi cosa voi immaginiate, qualsiasi cosa possiate veramente accettare come parte della vostra vita, esiste in quanto realtà nei mondi interiori e nei mondi Superiori. Può passare del tempo prima che la realtà che sce gliete si manifesti, ma se voi la immaginate (se nella vostra mente potete davvero toccarla, gustarla, sentirla e accettarla per cer ta) diventa par te della vostra vita.
I nostri amici (Esseri di luce o Multidimensionale) sono imparziali. Vi daranno qualsiasi cosa cui voi prestate fede. Siete voi ad avere il comando, dovete accettarlo e dovete farcela da soli. Ora, se questo concetto è inammissibile, gettate via questo libro e raddoppiate le vostre polizze assicurative poiché così facendo, in effetti, quello che state dicendo o affer mando è: «La mia vita è un gioco d'azzardo e tutto può succedere. Se supero questo gior no è pura for tuna».
Può sembrare divertente, ma le persone vivono davvero così. Barcollano da un a cr i si a l l ' al tr a e qu a nd o s i ca cc i a no n e i gu ai p re gano. Molto spesso, le preghiere non le fanno approdare a nulla, ma a volte le cose cambiano in meglio e quando ciò avviene dicono: « Dio mi ama, Dio mi ha salvato ». S e p re ga te p e r usc i re d a i p a sti c ci , tra e te e n e rg i a d al vostro sentimento emotivo o desiderio per trascendere la vo stra difficoltà. Sapete quel che volete, probabilmente avete un'idea di come risolvere i vostri problemi, vi pensate e vi visualizzate liberi. Così, I nostri Amici di Luce fanno, ammesso che voi ci crediate. Tuttavia, la preghiera non è il mezzo più efficace per volgere l'energia ai vostri fini, Quando pregate una forza ester na, manifestate energia lontano dal vostro sé. Così facendo, affermate di non avere il controllo e che qualcosa che non dipende da voi sistemerà i vostri problemi. È più efficace volgere la vostra energia interiormente dicendo: «Io sono il potere. Traggo dal mio intimo l'energia di cui ho bisogno per superare le mie sfide».
Vedete, Dio è sempre stato energia, non una persona. All'inizio dell'attuale periodo di cataclismi, circa settemila anni fa ci fu un gruppo dì iniziati o saggi che percorse la terra a piedi. Queste persone avevano molto potere. Capirono la natura della realtà metafisica e la insegnarono alle loro tribù e ai loro seguaci. Ad ogni modo, per i non iniziati è difficile affer rare la vera realtà dei mondi interiori. Finché vissero i saggi, ciò non impor tava. Le persone sperimentavano l'energia mediante i maestri e avevano una visione fugace degli altri mondi, anche se la loro energia non era sufficientemente sviluppata affinché potessero percepirli da soli. Con l'andare delle generazioni, gli iniziati si estinsero; le tribù aumentarono e si moltiplicarono e alcuni membri incominciarono ad allontanarsi. Così facendo, essi persero o diluirono il retaggio insegnato dai saggi iniziati (preparati dai Fratelli della Luce) i quali, all'inizio, avevano guidato le tribù. Incapaci di percepire da soli l'e ne rgi a, l e tribù cre arono gli de i e si spi nse ro oltre cre ando simboli e statue. Le missioni sacerdotali si diffusero affinché il culto e il rituale fossero praticati nel modo giusto, come det tato dai costumi tribali. I preti sostenevano di conoscere la volontà di Dio, e così potevano guidare spiritualmente le tribù e tenere le cose sotto controllo. Dal momento che i popoli trib a li cre d evano che un a for z a e s te r na c o ntro l l as se i l l oro destino, essi osservavano accuratamente i riti, le cerimonie e i rituali per paura che gli dei si ar rabbiassero. Era il loro modo di trattare la paura. Non appena furono stabiliti i rituali, il concetto di peccato cominciò a svilupparsi: se si sfidava la volon tà dei preti o se si mancava di appoggiare i costumi tribali, ne conseguiva che si stava agendo contro la volontà di Dio. Non appena il peccato si insinuò nella mente delle per sone, il concetto di colpa si sviluppò. La colpa, negando il vostro amor proprio, vi fa sentire inutili. Le persone sentirono di aver sempre meno la capacità di controllare la propria vita e si indebolirono. Così, man mano che le persone diventarono metafisicamente più deboli, i preti e le gerarchie assunsero sempre più potere. Il loro non era un vero potere, ma solo il potere dell'ego alimentato dall'orgoglio di essere gli unici nella tribù a poter comunicare con gli dei. Alla fine, i capi tribù e la gente comune si allontanarono così tanto metafisicamente che i preti e le famiglie che comandavano furono identificati con gli dei. Così, si sviluppò l'idea dell'uomo divino o del re solare, un essere umano così dotato di religiosità d a essere Dio o quantomeno il suo profeta. Ciò accadde non tanto perché i capi fossero forti o metafisicamente evoluti, ma perché gli altri erano incappati in una vile debolezza. Oggigior no, questa debolezza pervade la nostra società. I rituali, il peccato, la paura e la colpa sono ancora usati per influenzare la gente. Questo controllo è legger mente nascosto ma esiste, non soltanto in alcune delle principali religioni, ma anche nei vari culti e nei gr uppi scissionisti che fiorisco no oggigior no. Generalmente, ogni gruppo ha un re o un capo. I suoi seguaci gli conferiscono qualità divine o semidivine. Questi gruppi hanno leggi, schemi e rituali che vanno seguiti. Alcuni culti e religioni hanno i loro modi di dire e il loro linguaggio specifico. Ciascuno è concepito per riunire e indottrinare i membri secondo le usanze tribali e poi usare la colpa, la paura e l'obbligo per mantenerli coinvolti.
I GIOVANI UNIVERSALI E LA GENETICA GNA HO SCRITTO IL 1 MAGGIO 2021:
LA GENETICA GNA È SULLA TERRA. COSÌ HA DETTO ADONIESIS. I GIOVANI UNIVERSALI SARANNO GLI EREDI DEL NUOVO CIELO E DELLA NUOVA TERRA. LEGGETE LA GIOVANE XIYE ATTIVISTA E PORTATRICE DI UN MESSAGGIO COSMICO. SOLO I SUOI SIMILI LA CREDERANNO. GLI UOMINI, LA MASSA CON IL DNA E L'HARBAR NEI LORO CERVELLI RIMARRANNO INDIFFERENTI. PEGGIO PER LORO! LEGGETE E MEDITATE. IN FEDE G.B.
PIANETA TERRA 1 Maggio 2021
Xiye Bastida ha solo 19 anni, ma è già una giovane convinta attivista invitata a partecipare al Vertice sul Clima organizzato da Joe Biden per il 22 / 23 aprile 2021.
Biden ha invitato all’incontro virtuale 40 leader mondiali e ha espresso la ferma volontà degli Stati Uniti di ridurre del 50% le emissioni di gas serra e di adottare altri provvedimenti (Trump, durante tutto il suo mandato, ha sempre sposato la teoria negazionista sulla crisi climatica ormai più che evidente). Dello stesso avviso altri leader mondiali; ognuno di loro ha espresso fermi e positivi propositi per invertire la grave crisi climatica i cui effetti sono sempre più visibili. I paesi partecipanti sono quelli più inquinanti, responsabili del 80% delle emissioni. Se fossero fedeli alle loro promesse, veramente qualcosa potrebbe cambiare.
Di Maria José Lastra
Xiye Bastida ha solo 19 anni, ma è già una giovane convinta attivista invitata a partecipare al Vertice sul Clima organizzato da Joe Biden per il 22 / 23 aprile 2021.
Biden ha invitato all’incontro virtuale 40 leader mondiali e ha espresso la ferma volontà degli Stati Uniti di ridurre del 50% le emissioni di gas serra e di adottare altri provvedimenti (Trump, durante tutto il suo mandato, ha sempre sposato la teoria negazionista sulla crisi climatica ormai più che evidente). Dello stesso avviso altri leader mondiali; ognuno di loro ha espresso fermi e positivi propositi per invertire la grave crisi climatica i cui effetti sono sempre più visibili. I paesi partecipanti sono quelli più inquinanti, responsabili del 80% delle emissioni. Se fossero fedeli alle loro promesse, veramente qualcosa potrebbe cambiare.
Sulle orme della giovane Greta Thunberg, fondatrice del movimento Fridays for future, Xiye ha sposato appieno la causa diventando a sua volta leader e rappresentante di Friday for Future negli Stati Uniti, dove abita con la sua famiglia. Xyde è nata a San Pedro de Tulupec–Messico, in una comunità indigena, e si è vista costretta a lasciare la sua città dopo una serie di eventi climatici estremi che hanno messo in difficoltà la sopravvivenza della sua famiglia che decise di trasferirsi negli Usa. Nel 2019 ha mobilitato 600 compagni della sua scuola secondaria per unirsi allo sciopero mondiale contro il clima, partecipando da allora a varie organizzazioni giovanili, nell’intento di fare pressione sui "leader mondiali ad agire di fronte alla sempre più grave crisi climatica”. Nel suo intervento al Vertice ha detto con forza che: “È tempo di cambiare il mondo. I più colpiti dai cambiamenti del clima sono quelli che non sono qui rappresentati … Chiediamo di fermare lo sfruttamento delle terre delle popolazioni indigene … L’era dei combustibili fossili è finita…”. E ancora “non possiamo continuare a fare solo summit e discussioni, dobbiamo arrivare allo zero entro il 2030, non il 2050… Abbiamo già tutte le soluzioni di cui abbiamo bisogno, dobbiamo solo metterle in pratica". Ha poi chiesto "una transizione giusta alle energie rinnovabili, perché l'era dei combustibili fossili è finita". Ha sottolineato che è imperativo che qualunque soluzione venga adottata ascoltando la voce delle comunità afrodiscendenti e indigene e che possano partecipare alle decisioni.
Xiye Bastida vorrebbe costruire un’unità di azione tra i giovani e coinvolgere in questa causa tutti noi: “è ora di smettere di ringraziarci per essere attivisti. È ora di agire tutti insieme”.
Speriamo che il grido dei giovani come Xiye, Greta… sempre più numerosi e consapevoli della loro unità e simbiosi con la Madre Terra squarci la mente chiusa dei potenti e del mondo intero, e che i bei propositi rimasti fino ad oggi in belle parole diventino fatti concreti. Non abbiamo molto tempo… ma la speranza è sempre l’ultima a morire
Hoara spiega:
La Genetica Cosmica risiede negli Astri. Ogni Sole ha una sua Genetica. Il vostro Sole riflette ed elabora i Valori Manifestativi che istruiscono le Strutture Portanti di un determinato tipo di creatività. Le frequenze che determinano la formazione materiale di ciò che vegeta e vive sui Pianeti del vostro Sistema Solare, e quindi sul vostro Pianeta, sono la manifestazione Genetica dell'Idea Creante del Logos che è il vostro Sole.
È certo che ogni Sole ha una sua particolare Genetica con frequenze diverse con dinamismi strutturali manifestativi ed organizzativi diversi rispetto a quelli che si sviluppano sul vostro Sole. Esistono dinamismi bassi, medi o alti e sono questi a suscitare diversità nel processo evolutivo della forma e della sostanza e quindi anche dello sviluppo degli organi o veicolo di cui L'Intelligenza si serve. Il vostro Sole sviluppa dinamismi medi a causa delle frequenze negative e distoniche che assorbe dai processi involuti che le vostre nefaste opere edificano. Esiste la possibilità che dal medio si passi al basso per poi raggiungere le alte frequenze. Allora si verificherebbe l'inevitabile.
Le specie, uomo compreso, si autoeliminerebbero per l'incapacità di sopportare il mutamento di frequenza, mutamento sopportabile da chi ha realizzato la nuova Genetica G.N.A.
A presto. Pace.
Hoara 20 Novembre 1980 ore 11.45
Discer nimento e Genetica GNA
Dal Cielo alla Terra
L'uomo del pianeta Terra è al primo stadio sperimentale dell'intelligenza individuale. In altri pianeti, le specie individuali intelligenti, hanno già, da moltissimi millenni, superato la fase sperimentativa, acquisendo l'incorruttibilità dello Spirito e della materia attraverso le virtù del discernimento e la totale ubbidienza alle Leggi dello Spirito Onnicreante: la Genetica GNA. Per costoro è impossibile la seconda morte, non è così per i terrestri, vincolati, ancora oggi, ai valori corruttibili e quindi al a perdita dell'Ego-Sum. Dal Cielo alla Terra
Nicolosi, 11/6/1989 - Ore 11,30
Sole Mio, Genio Creante, non ti ho dimenticato
Tu, Grande Padre, che dispensi la Vita e la morte, antico "Ra",Logos dell'Idea Creativa dello Spirito Cosmico dove ogni cosa viene forgiata, e attraverso la Prodigiosa mano della tua invincibile Luce, posta nella visibilità del Creato Manifestato.
Tu, Grande Padre, che dai il palpito a questo vecchio e stanco cuore di antica stirpe, sei nel segreto dei miei umani pensieri, gelosamente custodito e Venerato. Il mio braccio destro è legato all'invisibile Raggio del tuo Amore, e quello sinistro al Raggio della tua Infallibile Giustizia. Lo Spirito mio è tuo, immerso nella tua Passione per quanto è tuo e ti appartiene.
Hai voluto degnarmi di un grande Dono da cui traggo il sospiro dei tuoi sorrisi e delle tue lacrime, delle tue gioie e dei tuoi dolori per la consumazione di tutto ciò che è, che muta per Ascendere verso la meta Sublime della Conoscenza Immutabile, Imperitura, Gloriosa dell'Immortalità.
Oh! Fuoco Divino, io ti conosco e ti porto cosciente in me così come ogni cosa ti porta e non sa, sconosce ancora che la Forza di ogni cosa che è, è Tua.
Non ti ho dimenticato, Grande Padre, dimora degli Dei; non potrei perché conosco il tuo Ineffabile Mistero, conosco il Potere Invincibile della tua Luce che Crea ed uccide.
Per chi possiede la Gnosi, per chi non può penetrare la spirale che governa il tutto in questo frammento Cosmico, non può non soffrire sino al giorno che non ha realizzato se stesso nella Verità.
31 Luglio 1979
Il vostro pianeta è in crisi!
Vi abbiamo detto e vi ripetiamo: Il volto del vostro Mondo è destinato a mutare. La muta è inevitabile ed essa comporta, anche, una variazione sostanziale della vostra Genetica Informativa e quindi, anche dei Valori Fondamentali che istruiscono l'Ordine Esistenziale degli elementi che coordinano gli Esseri Viventi ed Operanti: "Uomo compreso". La muta normale è legata alle vostre opere positive.
La muta anormale, caotica, stressata, è legata alle vostre opere negative. È inutile che la vostra scienza si affatichi tanto nel ricercare altrove le cause di questi disastri. Noi vi abbiamo più volte detto che il vostro modo di vivere produce vibrazioni altamente negative.
Vi abbiamo anche detto che gli esperimenti nucleari praticati dalla scienza distruttiva e disarmonizzante ha prodotto disquilibri notevoli e nell'anello magnetosferico e nell'asse del vostro Pianeta, e nel nucleo Solare Centrale che è al centro di questa cellula macrocosmica "Vivente".
Malgrado tutto, continuate in questa nefasta e deleteria opera, senza minimamente ravvedervi, senza suscitare un minimo interesse responsabile, saggio, coerente e intelligente. Cosa volete sperare?
Il vostro Mondo si difende e, se è necessario, vi distruggerà. Le vostre opere, vi ripetiamo, attentano l'Universale Equilibrio del Creato.
Se non sarete voi a comprenderlo vi sarà chi ha il Dovere di farvelo capire, di porvi in Ravvedimento, di suscitare la indispensabile coscienza per essere consapevoli di una Verità che dovete, assolutamente, conoscere.
Ancora la crisi che travaglia il vostro Pianeta non ha raggiunto il punto ipercaotico, essa è in fase ipercritica. Quando raggiungerà il punto ipercaotico sarà troppo tardi per poter porre riparo. Manca Amore, manca Giustizia, Rettitudine Spirituale e Morale; difetta enormemente l'Amore verso la Natura, verso gli Strumenti che sono l'Alito, la Linfa della vostra esistenza. Vi abbiamo voluto ancora una volta ripetere.
Pace.
Da un Extraterrestre in missione sul vostro Pianeta
Il contattista su cui nessuno indagò Il contattista su cui nessuno indagò
di di Håkan Blomqvist Håkan Blomqvist
(Presidente e co-fondatore dell’ (Presidente e co-fondatore dell’Archives For the Unexplained) Archives For the Unexplained) (ufoarchives.blogspot.com – post del 02-01-2017) (ufoarchives.blogspot.com – post del 02-01-2017) Traduzione Italiana di Traduzione Italiana di ““E.S.” E.S.”
C'è un aspetto dell'ufologia americana che mi ha sempre lasciato perplesso. Perché nessun investigatore serio ha mai studiato in modo approfondito né documentato i casi di contattismo della prima generazione? L’interesse è stato invece rivolto quasi totalmente alle abduction e alle storie di recupero di UFO precipitati. Il primo ufologo che si è sforzato, in modo più aperto, di documentare questi contatti è stato l'investigatore britannico Timothy Good in collaborazione con Lou Zinsstag (George Adamski - The Untold Story, 1983).
Anziché condurre indagini approfondite, esperti ufologi come Jim e Coral Lorenzen, Allen Hynek e Jacques Vallée hanno semplicemente liquidato i contattisti della prima ora come ciarlatani. Soprattutto Hynek e Vallée avrebbero dovuto sospettare che in alcune di queste affermazioni spesso folli vi fosse un livello più profondo poiché entrambi erano, più o meno in segreto, studiosi di tradizioni esoteriche. Ma hanno trascurato del tutto questo aspetto, ed Allen Hynek definì la loro filosofia come "luoghi comuni" (Hynek & Vallée; The Edge of Reality, pag. 181). Un'indagine un po' più profonda avrebbe potuto rivelare a questi due signori la possibilità di un vero e proprio intervento esoterico dietro le quinte, orchestrato dalla Higher Intelligence Agency (HIA).
Per colpa di questa trascuratezza nella ricerca, molti dati ormai sono andati perduti per sempre. La maggior parte delle persone coinvolte con i contattisti di prima generazione sono scomparse.
La ricerca dovrà perciò essere condotta ricorrendo a dati di seconda generazione, alla corrispondenza e alle interviste con i parenti. La mia speranza è che i ricercatori americani, il prima possibile, avviino progetti di ricerca sui seguenti contattisti: Orfeo Angelucci, George Van Tassel, Dorris Van Tassel, Carol Honey, Helen & Betty Mitchell, Eugene Drake, Howard Menger, Paul Vest e Millen Cooke. Ciò dovrebbe includere gli studi dei primi direttori della Borderland Sciences Research Associates (BSRA), Meade Layne e Riley Crabb.
Anche le nuove indagini su George Adamski e Daniel Fry sono ovviamente di primario interesse, sebbene Sean Donovan abbia compiuto uno sforzo encomiabile con la biografia Contactee. Was Daniel W. Fry Telling the Truth?
Un esempio della trascuratezza nella ricerca interessa il contattista americano Eugene H. Drake (1889-1973), direttore di The Fellowship of Golden Illumination. Il suo nome non viene neppure menzionato nelle enciclopedie UFO, e le informazioni sulla sua vita e sulle sue esperienze sono estremamente scarse. Da remoto, qui in Svezia, ho cercato di raccogliere quante più informazioni possibili su questo personaggio dimenticato. Un aiuto notevole, con i dati biografici, mi è stato fornito da Joshua Blu Buhs. Un vero mago quando si tratta di reperire informazioni biografiche, come dimostra il suo blog (Fortean From an Oblique Angle), ricco di informazioni sui vecchi ricercatori. È un vero ed esperto detective nel rinvenire dati oscuri su vari individui del mondo Fortiano sommerso. Nemmeno all'AFU abbiamo molte informazioni su Drake. Disponiamo dei suoi due opuscoli, Visitors From Space (nessuna data di pubblicazione data, ma probabilmente 1949 o 1950) e Life On the Planets – A visit to Venus (1950). Abbiamo anche una singola copia della sua rivista Golden Light, vol. 10, no. 2, Maggio 1962; e due lettere scritte nel 1962 e 1963 ad Edith Nicolaisen, fondatrice della casa editrice new age Parthenon nel 1957.
Visitors From Space
Life On the Planets – A visit to Venus (1950) Golden Light, Maggio 1962
Ciò che mi ha reso particolarmente affascinato dalla figura di Eugene Drake è stato il fatto che, anni prima di George Adamski, rivendicava il contatto fisico con il popolo dello spazio, ed è stato in realtà il primo a stampare illustrazioni sia della classica nave da ricognizione di tipo Adamski che delle astronavi a forma di sigaro. Ciò che non è stato notato, o almeno menzionato, dagli ufologi americani.
Un'ulteriore lettera di Eugene Drake si trova nell'edizione tedesca del suo opuscolo, Besucher aus dem Weltraum, pubblicato da Ventla Verlag nel 1961.
A parte questi dati, su Internet ci sono alcune menzioni, che però sono poco informative.
Ecco le ampie informazioni biografiche inviate per posta da Joshua Blu Buhs, il 20 dicembre 2016: "Eugene Harry Drake nacque il 22 settembre 1889 nella contea di Warren, Pennsylvania, da Zachariah Taylor Drake e Sarah Jane (Jackson) Drake. Si trasferì nell'area di Los Angeles non più tardi del 1910. Quando era lì, viveva con i suoi nonni (e una sorella) e lavorava come stenografo presso una società di hardware.
Fu soldato semplice nella New Jersey and California National Guards. Drake sposò Priscilla Atlee Putnam non più tardi dell'inizio del 1917. Ebbero due figlie, Priscilla e Irene. Nel 1917 e nel 1918, la famiglia viveva a Pasadena, al 539 N. Lake, ed Eugene lavorava come cassiere. A quanto pare, sperava anche di entrare nell'industria cinematografica. Nel 1920, la famiglia risiedeva a Santa Monica (la suocera di Eugene visse con loro). Al censimento degli Stati Uniti disse di aver lavorato come manager per uno scambio di film.
Nell'aprile del 1922, Drake fu arrestato per appropriazione indebita di 6.400 dollari dalla New England Mutual Life Insurance Company, dove lavorava come cassiere, per mantenere a galla la sua attività di produzione cinematografica. Una fonte riferì che era rimasto nascosto per un mese, braccato dagli investigatori. Non so se abbia scontato qualche tempo di prigione; appare nell'elenco cittadino di Santa Monica del 1923 - come contabile - ma la sua iscrizione potrebbe risalire a molto prima. Appariva anche in quello del 1928, descritto come venditore. Anche l'elenco del 1930 lo figura, ma non evidenzia una sua occupazione. Un’illustrazione di Visitors from Space
Il censimento del 1930 vede lui e la sua famiglia (meno la suocera) a Santa Monica, dove aveva affittato una casa. Vendeva materiali da costruzione. I Drake vivevano al 1435 di Euclid Street. Questo censimento ci dice che Drake non prestò servizio nella prima guerra mondiale; non so perché (si era registrato per la guerra, però). Altrimenti non so che cosa avesse in mente durante gli anni '30. Nel 1942 viveva al 2503 della 4th Street, appartamento 4, a Santa Monica. Non ha elencato nessun datore di lavoro o impiego nel consiglio di amministrazione.
Sei anni dopo potrebbe aver vissuto a Bell, in California – appare in un elenco della città, quindi potrebbe essere stato lui – oppure a Santa Monica, ma qui si fa riferimento al dottor Eugene H. Drake. Non so come si sia guadagnato l'onorificenza. A novembre, è stato indicato come docente di una serie di lezioni che si tenevano di giovedì presso la Universal Truth Church di Long Beach. Non si specificava l'argomento negli annunci sui giornali. Iniziò quindi a pubblicare i suoi libri e la rivista. Scrisse del Monte Shasta e del suo "Piccolo popolo". Cominciò a costruire il suo complesso nel deserto, dove affermò di essere in contatto con gli alieni. Nel Saturday Evening Post si menzionò come lui utilizzasse alcuni strumenti speciali nelle sue ricerche. Fu oratore alla prima convention annuale dell'Amalgamated Flying Saucers Club (1959). Venne citato nella rivista Understanding. E venne citato nel "Journal of Borderland Research". Sappiamo che il contattista UFO Eugene H. Drake era lo stesso dei colletti bianchi degli anni '20 grazie a "The Open Way", numero 3, 1952, che lo annoverava come uno dei membri. L’indirizzo da lui fornito era 1014 So. Lake Street, lo stesso dato per la Fellowship of Golden Illumination". Diede anche una propria breve biografia, comprensiva di data di nascita - 22 settembre 1889 – e il suo stato di famiglia - sposato con due figlie - che dimostrano che si tratta dello stesso uomo. E la sua occupazione di "scrittore, insegnante, guaritore spirituale". Nessun un titolo onorifico, nessun titolo di “dottore”, sebbene altri nell’elenco lo facciano.
Morì il 21 febbraio 1973 a Los Angeles. Aveva 82 anni".
Nel suo primo opuscolo, Visitors from Space, Eugene Drake presenta il seguente riassunto delle sue esperienze di contatto: "Per molto tempo le astronavi hanno tenuto sotto osservazione questo pianeta. Siamo stati in contatto con loro dal 1930. A quel tempo risiedevamo a Santa Monica, e il contatto venne stabilito in un grande campo, dove ora si trova il Santa Monica City College. Solo negli ultimi anni hanno scelto di rivelare la loro presenza" (pag. 1). Secondo Drake i contatti erano fisici, ma la gente dello spazio vive nel livello eterico del nostro multiverso e si materializza durante gli eventi di contatto. Nella sua lettera a Karl e Amy Veit, datata 19 settembre 1961, pubblicata su Besucher aus dem Weltraum, Drake fa questi interessanti commenti (mia traduzione): "Sono pochissime le persone che hanno avuto un contatto fisico reale con navi spaziali o persone dello spazio, come accaduto a noi.
In varie occasioni ho potuto sperimentare come questa gente appaia in forma condensata ed ho potuto stringere loro la mano. Dopo il contatto sono scomparse migrando verso una frequenza più alta". Drake dice a chiare lettere che la gente dello spazio vivente sui pianeti del nostro sistema solare non sono fisiche organiche nel senso comune del termine, ma esistono a livello eterico.
Ciò è in accordo con la Tradizione Esoterica e tale è stata anche l'interpretazione fatta da Desmond Leslie riguardo alla realtà del popolo dello spazio.
Alcune delle informazioni e dei messaggi presentati nei due opuscoli di Drake somigliano ad un misticismo piuttosto semplice e ingenuo, non sempre particolarmente affidabile. Ma qualunque sia lo stato ontologico delle sue esperienze, egli è una figura molto importante nella storia degli UFO. Molto di quanto detto da George Adamski sembra quasi copiato dagli opuscoli di Drake. Gli studiosi di esoterismo occidentale e gli ufologi hanno potuto scovare molti indizi affascinanti sull'origine del movimento UFO proprio studiando il caso di Eugene Drake. Se alcuni dei miei colleghi ricercatori e amici in tutto il mondo dovessero reperire più dati su Drake spero condivideranno le informazioni.
“ “In varie occasioni ho potuto sperimentare come questa gente In varie occasioni ho potuto sperimentare come questa gente appaia in forma condensata ed ho potuto stringere loro la appaia in forma condensata ed ho potuto stringere loro la mano. mano. Dopo il contatto sono scomparse migrando verso una frequenza Dopo il contatto sono scomparse migrando verso una frequenza più alta più alta". ".
AMI AMI
e le Città Segrete e le Città Segrete
Enrique Barrios (foto sopra a sinistra), è uno scrittore di origine cilena poco noto in Italia, benché alcune sue opere siano divenute veri e propri libri di testo per educatori ed insegnanti in molte nazioni e siano stati adottati, in Cile, come testi scolastici per l’alto valore etico ed educativo.
In questo terzo capitolo della serie, l'autore prende spunto dalla delicata storia d'amore di Pierre e Vinka, anime gemelle provenienti da mondi diversi, per narrare di come Ami interviene per aiutare i due ragazzi a realizzare il loro sogno. In che modo Pierre e Vinka potranno finalmente restare uniti? E su quale pianeta, la Terra o Kia, il pianeta di Vinka? A movimentare il racconto interviene inoltre il vecchio Krato, ben deciso a dare una mano ai due innamorati. Attraverso le loro vicende, abbiamo modo di conoscere sorprendenti risposte sulle città intraterrene e di beneficiare ancora una volta delle parole di saggezza dettate dall'Amore Universale.
Grazie all'inestimabile esperienza acquisita durante il suo soggiorno in Argentina, a Capilla del Monte (secondo molti sede esterna di Erks, mitica città intraterrena), Enrique Barrios rivela molti dettagli del nuovo polo di interesse riguardante la vita nello spazio, e offre una fonte di saggezza ristoratrice che aiuta a orientarsi nella vita e a promuovere la pace e l'unità della famiglia umana che abita il nostro pianeta.
Non riuscivo a crederci: finalmente la nave di Ami appariva sulla spiaggia rocciosa nella notte accesa di stelle. La mia anima era di nuovo felice. L’attesa era stata molto lunga, ma adesso tutto ritornava ad essere perfetto nell’Universo. Il raggio di luce gialla si accese, io mi lasciai trasportare ed arrivai all’interno del veicolo cosmico, nella piccola sala d’ingresso. Nella mia mente c’era solo Vinka, la mia sposa extraterrestre, la mia anima gemella. Ci saremmo incontrati nuovamente dopo una triste separazione. Il mio cuore stava battendo all’impazzata per la gioia.
“Benvenuto a bordo”, mi disse sorridendo un giovane sconosciuto, apparso davanti a me per ricevermi. Mi sembrò strano, perché speravo di vedere Ami o Vinka. “Ami non ha potuto venire questa volta. Ma entra, Pierre, poi parleremo”. Si trattava di un ragazzo agile e sottile, molto più alto di me, che, evidentemente, apparteneva alla razza di Vinka, agli swama. Come lei aveva i capelli rosati, gli occhi viola e gli orecchi appuntiti nella parte superiore. “Vinka è a bordo?”, chiesi prima di entrare nella sala di comando. “Sì, è qui. Entra e la vedrai”. Vinka appariva splendida. Il mio cuore s’incendiò d’affetto e dal mio sorriso esplosero scintille di luce. Però... lei non mi guardò con simpatia, ma con freddezza. Non mostrò la minima intenzione di venire verso di me, né manifestò alcuna allegria per l’incontro, mi osservava seria da lontano. Non mi salutò neppure!
Il giovane andò verso di lei e Vinka gli donò un sorriso tutto miele... A lui sì e a me no! Poi lui si mise al suo fianco, si volse verso di me, prese la mia compagna eterna per la spalla e con uno sguardo crudele di trionfo disse: “C’è stato un errore. Non esistono anime gemelle nei mondi diversi. Noi veniamo dal pianeta Kìa, tu sei un terrestre, pertanto lei non è la tua anima gemella, ma la mia”, e le diede un interminabile bacio sulla bocca. Mi sentii straziare dentro e volevo mettermi a piangere, ma non riuscivo a fare niente, ero paralizzato. Vinka mi aveva lasciato per un altro ragazzo, uno grande, già uomo, di diciassette o diciotto anni, come piacciono a lei e non un nano di neanche dodici anni, come me.
In quel momento sentii dei colpi. “Pierre”. Aprii gli occhi. Ero nella mia stanza, nella casa sulla spiaggia. ‘Ah... un’altra volta quell’incubo...’ Sì, quello era lo stato della mia anima pessimista e impaziente durante quel periodo di attesa. A mano a mano che i giorni passavano senza notizie di Ami e di Vinka, sempre più spesso mi assaliva lo stesso spaventoso incubo. Ma era solo questo: un brutto sogno, per fortuna...
Quando eravamo arrivati, io pensavo che Ami e la sua nave spaziale sarebbero tornati i primi giorni della stagione, ma trascorsi inutilmente quasi due mesi aspettando presso le rocce, dove ci eravamo incontrati nelle due occasioni precedenti. Questa triste attesa trasformò la mia villeggiatura in qualcosa di deprimente, interminabile, eterno. Tutti i giorni andavo alle rocce sulla spiaggia e restavo a guardare il cielo per ore, fino a tardi la sera, con il desiderio di vedere un oggetto volante. Ogni piccola luce che si muoveva lassù mi faceva sobbalzare il cuore di speranza, ma risultava sempre essere un deludente satellite, uno stupido meteorite o un miserabile aereo, non la nave di Ami, unico mezzo in grado di avvicinarmi a Vinka. Vinka... come desideravo rivederla...
Prima di Ami, nella mia immaginazione Dio era un signore vigile, vendicativo, rigido, severo, punitivo e iracondo. Adesso però grazie ad Ami, è un radioso e pieno di bontà ‘Essere-PresenzaIntelligenza’ che dirige l’Universo.
Lo cercai ed era lì: sopra c’era un sasso con un foglietto sotto. ‘Un messaggio di Arni!', pensai contento, ed effettivamente era così, con i suoi caratteristici errori di ortografia.
Seduto sull’erba e con il cuore impaziente, mi venne in mente che Ami sarebbe apparso dietro di me, avrebbe messo le sue mani sui miei occhi dicendo: ‘indovina chi sono’.
alcuni minuti dopo sentii che qualcuno si avvicinava alle mie spalle, chiusi gli occhi e rimasi quieto, cercando di dominare la curiosità e l’emozione. In effetti, calde ed affettuose mani mi coprirono gli occhi, ma Ami taceva. Allora avvertii un aroma e una vibrazione che non mi aspettavo, che mi fece balzare il cuore e ravvivò in me sentimenti bellissimi e profondi: il profumo di Vinka… LEI ERA LI’! Senza ancora aprire gli occhi, accarezzai quelle amate mani dalle dita lunghe e sottili, quei capelli soavi, quelle piccogli orecchi appuntiti. Mi misi in ginocchio, anche lei era così, mi volsi verso Vinka e allora incontrai l’allegro ed infinito affetto dei suoi occhi viola. Ci stendemmo di fianco sull’erba. Ogni volta che i nostri sguardi si incontravano, non potevamo fare a meno di sorridere allegramente, con una gioia che nient’altro al mondo avrebbe potuto procurarci. Un po’ più tardi, dopo una splendida festa di carezze, già più abituato alla felicità del ritrovarsi, tornai alla realtà e mi ricordai del nostro amico: avevo dimenticato che esisteva anche lui… ...“Ma così è l’amore, Ami”,disse Vinka...“Cosi è l ’attaccamento, il vincolo, la dipendenza. Il vero amore è offrire, essere felice per la felicità dell’essere amato, senza obbligarlo a stare al nostro fianco per tutto il tempo, senza alcun senso di possesso. Ma voi siete ancora molto piccoli per comprendere certe cose ...”“Ami, so che io e Pierre siamo sempre uniti, che possiamo stabilire un contatto da anima a anima, malgrado la tremenda distanza che ci separa, ma non è la stessa cosa quando siamo uniti fisicamente. Quando c’è un affetto grande come il nostro, è necessario vedersi, accarezzarsi, parlare. Per questo ti faccio una domanda molto importante: esiste un modo per non separarci più?”... ...“Molto bene. [disse AMI]. Allora vi renderete conto che dove regna Dio non può esserci disonestà, quindi questa autorizzazione deve essere ottenuta in maniera molto limpida. E dato che voi vi amate, vi dico che tanto meno ci possono essere scorrettezze in una coppia, perché non appena si commette un’azione indebita, quest’amore smette di essere sacro. Quando l’amore è macchiato da falsità, inganni e tradimenti, Dio si ritira e smette di donare la magia, la grazia che porta la felicità”.
“Presumo che vi sarete già accorti che l’amore genera felicità, no?”.
Ci guardammo, sorridemmo e rispondemmo che quella era una grande verità.
“Ma bastano qualche bugia, qualche inganno o sotterfugio e una relazione che era meravigliosa si trasforma in qualcosa di volgare, piena di attriti e d’insoddisfazione. Le riparazioni sono difficili e lasciano tracce. Questo è il risultato del combinare disonestà e amore, cioè ‘sporcare Dio’ ”.
...”ogni giorno ci sono più esseri, alcuni molto importanti ed influenti che servono il bene, la Luce. Il Tiranno perde terreno giorno dopo giorno e, naturalmente, resiste al cambiamento, cerca di prolungare il suo dominio, ma si rende conto che non può dominare un mondo di esseri coscienti: per questo cerca di fomentare tutto ciò che può annebbiare la chiarezza mentale”...
Ricordai che Ami una volta aveva detto che nessuno è totalmente malvagio e glielo dissi. “Io ho parlato di esseri umani, Pierre, non di questo tipo di entità. A questo campione non interessa per niente il futuro dell’umanità, al contrario, vi ho già detto che il suo obiettivo è impedire l’arrivo della Luce, per questo cerca di diffondere con tutti i mezzi l’arma più mortale, distruttiva e degradante di tutte. Quest’arma genera le tenebre più fìtte sulle persone e sul mondo, le energie e le vibrazioni più basse”. “Qual è quest’arma, Ami?”, chiesi spaventato. “La DROGA...”, rispose, guardandoci fìssi negli occhi. “Con una gioventù dedita alla droga, il futuro potrebbe essere dominato da esseri manipolati dal nemico dell’umanità, perché Quando una persona è drogata o ubriaca, la sua intelligenza si annebbia e i suoi sentimenti restano bloccati, allora si collega con le peggiori dimensioni di se stessa e li il Tiranno la può manovrare a suo piacimento. È per questo che le persone che sono in questo stato possono commettere azioni spaventose”.
“Le povere vittime di un vizio così potente si trasformano in un poderoso fuoco che irradia energie negative, cioè proprio quello che conviene al Tiranno, perché quanta più oscurità ci sarà nel mondo, più al sicuro starà lui al comando”.
“Un altro modo di ‘drogare’ le persone è quello di farle lottare con violenza e disonestà per ideali egoistici”. “Quali, per esempio?”. “C’è gente per la quale l’unica motivazione è se stessa, la propria famiglia o i propri figli”. “E questo è male?”. “No, al contrario, i nostri esseri amati devono essere curati e protetti, naturalmente”. “Ma allora, dove sta il male?”. “Nella parola ‘unica’, perché persino le belve difendono le loro creature, questo si deve fare, volere o volare, non c’è un gran merito nel farlo, perché sarebbe abominevole non farlo, ma gli altri?...”. “È lo stesso per i piccoli o grandi gruppi: il Tiranno fa loro credere che 1’ ‘unica’ cosa importante è difendere la propria ‘banda’, che si chiami gruppo razziale o etnico, nazionalità, religione, classe sociale, club sportivo, partito politico, gruppo ideologico o spirituale, impresa commerciale, mafia, paese, quartiere, via, angolo, ecc”. “A me piace molto la mia squadra sportiva, Ami e sono molto contento quando vince, vorrei persino farmi socio e contribuire perché abbia più denaro e possa assumere giocatori migliori. Questo è male?”, chiesi. “No, Pierre. È positivo desiderare il bene di ciò che scegliamo come nostro e lavorare per il suo miglioramento, è perfino necessario, perché le cose che amiamo sono una parte di noi stessi”.
...“Ma quando si pensa che quello sia 1’ ‘unico’ che conta, allora non c’è rispetto, né amore per il resto, ma indifferenza o peggio, odio, violenza e disonestà: questo è il segnale che lì ci sono le zampe del Tiranno, che cerca la divisione, l’aggressione, la mancanza di solidarietà e di affetto fra gli esseri umani”…
“Noi di lassù non usiamo la competizione, ma la collaborazione. Ma in questo tipo di mondo le rivalità, quando sono sane, sono uno stimolo accettabile, inoltre, canalizzano in modo meno dannoso delle guerre certe energie interne. Ma il Tiranno cerca di intromettersi in questo terreno e fa credere ad alcuni che le loro preferenze sportive o di altro genere devono essere motivo di odio per il rivale e dipinge questi odi come ‘cause sante’, come ‘nobili ideali’ e a volte qualcuno arriva all’omicidio... E ciò che serve all’umanità in questi momenti, al di sopra di tutto il resto, è la sua pacificazione, la fraternità”… ...“Il Tiranno ha molte astuzie e ti ripeto che lavora prima di tutto nelle menti e nei cuori: lì si occupa di confondere la gente”…. ...“Che la Legge Fondamentale dell’Universo è l’Amore. Quando la si viola, ahi, se si feriscono molte persone, ahi, ahi, ahi... Perché tutto quello che si fa ritorna a noi: se questi pubblicitari usano le loro conoscenze e capacità per il miglioramento dell’umanità, per aiutare l’evoluzione delle coscienze, riceveranno meraviglie in cambio, per la stessa ‘legge del boomerang’.“Legge del boomerang?”, chiedemmo noi tre. “Causa ed effetto, azione e reazione, è più o meno la stessa cosa. Se fai un gran bene, ti ritornerà un gran bene, se fai un grande danno, puoi aspettarti un danno dello stesso ‘colore’ di quello che tu hai fatto. Questa legge funziona in tutti i livelli dell’esistenza”. Krato si entusiasmò.
“Cioè che non era uno scherzo quello della mia pergamena: questo significa che ora posso aspettarmi qualcosa di gradevole in cambio...”...“Sì, puoi, la legge si compie matematicamente, ma non prenderlo con vanità”. “Però non mi è accaduto niente di buono, ultimamente”.
“La Fratellanza è composta da civiltà di molte specie di esseri intelligenti, alcune sono con noi da un tempo molto antico, altre si sono integrate più di recente, quando sono evolute fino ad arrivare ad adempiere ai requisiti richiesti a tutte le civiltà per essere considerate evolute e quindi poter essere accettate come membri”. Quei requisiti me li aveva già nominati Ami nel suo primo viaggio. Aveva detto che per meritare di integrarsi alla Fratellanza i mondi devono aver smesso di essere divisi da paesi e frontiere e devono aver raggiunto la fase in cui tutte le nazioni e i gruppi etnici riescono a costituire un’unità, cioè trasformarsi in un solo popolo, diretto da un Governo Mondiale. Ma siccome anche una dittatura planetaria potrebbe essere considerata un Governo Mondiale e siccome questo non è quello che desidera la Fratellanza, Ami spiegò che questo mondo deve essere tenuto insieme dalla Legge Fondamentale dell’Universo, cioè dall’Amore, l’Amore Universale e se questo si adempie, allora non ci sono più ingiustizie e sofferenze e solo allora quella civiltà è accettata come membro della Fratellanza. ‘ Ogni civiltà accettata, dopo un tempo di evoluzione e progresso, assistita dalla Fratellanza, raggiunge la fase in cui ha il dovere di cominciare a lavorare al perfezionamento della vita in un mondo sprovvisto di vita intelligente.”…
“Le Autorità Galattiche assegnano un pianeta giovane ai nuovi seminatori, un mondo di dimensioni e gravità adeguate alla loro specie, perché lì devono costruire basi di lavoro ed abitare in esse per millenni e millenni. “Per voi il tempo ha una durata differente dalla nostra. “Milioni di anni fa la mia razza arrivò in questo mondo. Prima ci insediammo in basi orbitanti e costruimmo città sotterranee, poi ci trasferimmo in esse e di lì procedemmo a lavorare al perfezionamento degli ecosistemi con un obiettivo molto preciso. Per questo modificammo alcune specie già esistenti e ne creammo altre nei nostri laboratori genetici, oppure ne portammo alcune da altri mondi, adattandole poi alle condizioni terrestri. Lavorammo anche sui climi e le proprietà dei mari. “La nostra razza proviene dal Cosmo, ma io e la maggior parte di quelli che sono qui apparteniamo ad una stirpe che da molte generazioni abita la Terra, pianeta che amiamo, come un contadino ama la fattoria che ha creato e nella quale abita. Inoltre, questo bel mondo è il focolare dei nostri antenati e dei loro discendenti, cioè noi ed è per questo che ci consideriamo terrestri e lo siamo di cuore. Noi siamo qui da molto prima di voi”. ..
...“Ami, quando eravamo a Shamballa, Shiruk disse che loro erano intervenuti nell’evoluzione della vita in questo pianeta, ma... e la teoria di Darwin?”, gli chiesi poco prima della sua partenza.
“L’evoluzione naturale è reale”, rispose, “ma può funzionare solo guidata da un proposito definito perché produca i risultati sperati. Qualcosa del genere si sta facendo attualmente nei vostri centri di sperimentazione genetica: se vuoi produrre una mela o un coniglio con certe caratteristiche, non puoi sperare che la natura e l’evoluzione da sole li producano, perché può essere che non lo facciano mai...”.
Shiruk proseguì: “Così aiutammo l’evoluzione delle scimmie, perché sarebbero state i predecessori del motivo di tutta questa creazione: l’essere umano. L’uomo attuale è il risultato dell’incrocio - nei nostri laboratori - di geni di un primate terrestre e di geni nostri, geni provenienti dalle stelle”. Mi vennero i brividi quando lo sentii: loro ci avevano creati!... E con geni dei loro!…
..."E per facilitare e assicurare la sopravvivenza dell’uomo aiutammo la comparsa o il perfezionamento di animali che gli sarebbero stati tanto utili più tardi, come il cavallo, il cammello, l’elefante, la gallina e il cane; per lui abbiamo creato alimenti come il grano, il mais, vari tipi di frutta, la patata e il riso”…
Ami ci disse che a Kìa era successo più o meno lo stesso, ma a partire da un’altra specie stellare, quella che predominava a Shaya-Salim, alla quale appartenevano i nostri amici travestiti da terri… ...L’uomo di Shamballa continuò: “È per questo che l’uomo di oggi è figlio del cielo e della terra, per questo a volte è subumano”e a volte sovrumano: ha una natura animale e una stellare”… Poi Shiruk volle fare un riassunto: “La finalità della creazione dell’essere umano terrestre fu quella di aiutare l’apparizione di una nuova specie che, dopo essere evoluta fino ad arrivare al livello che le permetta di integrarsi alla Fratellanza, sia capace di cooperare con essa. Non si tratta di collaborare nelle ‘guerre galattiche’, come potreste pensare voi, ma nei suoi innumerevoli lavori di civilizzazione e di perfezionamento della vita galattica. “Una volta che sia integrata, potrà ricevere da parte della Fratellanza l’aiuto scientifico, tecnologico e spirituale che le permetterà di lasciarsi alle spalle per sempre il dolore, l’ingiustizia, l’insicurezza e la morte”...
Noi attualmente siamo come quegli indigeni amazzonici, siamo troppo egoisti per integrarci ad un sistema così elevato, nel quale tutto si condivide fraternamente, ma se non ci distruggeremo prima, inevitabilmente arriveremo a far parte della Fratellanza dei Mondi evoluti- con questa finalità siamo stati creati. ..
...Shiruk disse anche che ognuno di noi ha la sua parte di responsabilità nell’evoluzione della nostra specie, per questo è indispensabile che ognuno si sforzi di superare la sua parte inferiore. Sottolineò che questo è un lavoro individuale, perché solo partendo dagli sforzi di crescita interiore degli individui, l’intera specie umana cresce nell’evoluzione…
...Disse anche che noi ci troviamo in un punto molto speciale del nostro sviluppo, un punto nel quale, se continua il predominio della nostra natura animale sulla nostra natura stellare, come è accaduto dagli albori umani fino al momento attuale, è inevitabile ed imminente il collasso della nostra civiltà, perché solo ora tutti i popoli sono interdipendenti e perché solo ora si può contare su un livello tecnologico capace di produrre grandi catastrofi nella vita planetaria… ...
Disse che sarebbe auspicabile che non si producessero quei cataclismi e per questo è necessario che tutti quelli che sono già coscienti di queste cose lavorino intensamente alla diffusione della Luce, tanto in se stessi quanto intorno a sé. Mise un’enfasi speciale nel fatto che non dobbiamo trasformarci in ‘profeti dell’Apocalisse’ o ‘messaggeri della morte’, come fanno molti di quelli che credono di essere al servizio dell’evoluzione umana, quando in realtà quello che fanno è seminare paura, terrore e disperazione diffondendo ‘messaggi’ che riempiono i cuori d’angoscia, che contribuiscono solo ad abbassare ancora di più la qualità dell’atmosfera mentale dell’umanità e così le speranze di una salvezza globale diminuiscono…
...Shiruk disse: “non c’è più tempo”. Io ebbi paura, allora pensai che fosse caduto in contraddizione, perché con quelle parole egli stesso sembrava un ‘messaggero di morte’. Ma mi spiegò che voleva dire che non c’è più tempo da perdere, che fino ad ora ci era stato permesso di continuare senza fare sforzi seri per cambiare internamente ed esteriormente e che da ora in avanti ognuno deve trasformarsi in un messaggero dell’Amore e questo deve riflettersi necessariamente nella sua stessa vita...
Quanto letto finora era solo un estratto dal terzo ed ultimo libro dedicato alla figura dell’Amico delle Stelle AMI. Il libro completo lo puoi acquistare a questo link:
MEDICINA QUANTISTICA MEDICINA QUANTISTICA LE TECNOLOGIE LE TECNOLOGIE MEDICHE MEDICHE VENUTE D’ALTROVE VENUTE D’ALTROVE
IL RISVEGLIO DEL DR. “MICHAEL” IL RISVEGLIO DEL DR. “MICHAEL”
Medicina Quantistica
Con il termine “medicina quantistica” indichiamo un nuovo tipo di medicina vista con l’ottica della fisica quantistica, che come pochi sanno è quella parte della fisica che indaga la realtà nel campo dell’infinitamente piccolo.
Il secondo viaggio che faremo insieme è farvi conoscere cos’è la Medicina Quantica, a molti non ancora conosciuta. La Medicina Quantistica studia l’aspetto energetico-elettromagnetico della fisiologia. Con il termine “Medicina Quantistica” indichiamo una visione medica che integra la Medicina Allopatica alla Medicina Omeopatica ed Energetica e segue gli sviluppi della fisica quantistica, quella parte della fisica che indaga la realtà nel campo dell’infinitamente piccolo, sub anatomico, degli elettroni, quark e fotoni. L’essere umano è costituito da materia ed energia, indissolubilmente legate fra loro e trasformabili una nell'altra. Lo scienziato Fritz Albert Popp ha validato l’ipotesi che le cellule comunicano tra loro, oltre che per segnali biochimici, anche mediante segnali elettromagnetici, che
vanno dal campo degli infrarossi agli ultravioletti. L’interesse attuale per la Medicina Quantistica è dovuto al fatto che sono stati sviluppati strumenti sensibili in grado di rilevare e di misurare i campi di energia attorno al corpo umano.
La teoria quantistica è stata chiamata prima meccanica quantistica, perché si supponeva che ci doveva essere una qualche legge meccanica coinvolta nel movimento delle particelle atomiche e dei quanti di energia simile a quella che descrive la meccanica dei corpi macroscopici, come i pianeti. Tuttavia, si è constatato che particelle strettamente legate si comportano come onde, e che ognuna influenza le altre come se fossero un unico essere. In un senso più ampio, la teoria quantistica è quindi la scienza dei sistemi complessi, e lo strumento principale della meccanica quantistica è la statistica. La teoria quantistica ha quindi una portata molto più ampia del mondo microscopico, e può essere applicata a sistemi in generale dove molte singole parti lavorano insieme e si influenzano a vicenda. Un esempio lampante di sistemi del genere è quello rappresentato dagli esseri viventi, poiché ognuno è una rete molto complessa di cellule, organi e sistemi che interagiscono continuamente.
Pertanto, la scienza quantistica offre gli strumenti adeguati per lo studio di tutti gli aspetti del comportamento del genere umano, così come le interazioni tra parti del corpo, mente ed emozioni come un’unica rete interconnessa.
La medicina quantica, dunque, è una medicina che vede la vita, la salute e la malattia come fenomeno di rete, utilizzando la statistica come strumento analitico.
La scienza quantistica non è, come credeva Einstein, una scienza incompleta, ma una scienza molto avanzata perché ammette che nei sistemi complessi la scienza possa dare solo probabilità in merito al comportamento dei singoli componenti.
Le tecniche che le compagnie di assicurazione usano per calcolare la probabilità di malattie, incidenti o catastrofi naturali sono molto vicine a quelle della teoria quantistica, perché entrambe lavorano con sistemi di rete complessi. Guardando a un livello più profondo di Einstein, è in realtà molto rassicurante che nella teoria quantistica non ci sia modo di dare numeri assoluti e date per tutto ciò che accadrà ad un dato individuo, poiché questo potrebbe escludere qualsiasi libero arbitrio. Inoltre, creerebbe un paradosso insormontabile immaginare che noi vogliamo vivere in piena libertà in un mondo che è completamente imprevedibile, quando ogni nostro atomo e ogni nostra cellula è costituita dal materiale di quello stesso mondo.
In sintesi, la medicina quantica realizza la connessione di tutto, e quindi dispositivi e metodi che pretendono di applicare i principi quantistici devono prima di tutto essere loro stessi collegati con quello che pretendono di trattare. Una connessione reale però è sempre un processo a due vie, che significa che il processo di trattamento è un qualcosa che va adattato in base ai segnali ricevuti indietro dal destinatario.
Dr. Michael
MEDICINE INTEGRATE
RADIONICA: RADIONICA: LA MEDICINA DEL FUTURO LA MEDICINA DEL FUTURO
Che Cos’è la Radionica? Che Cos’è la Radionica?
di giorgio barbagallo La Radionica è una scienza. Per “scienza” si intende un insieme di conoscenze strutturate sistematicamente. Conoscenze che se sviluppano seguendo schemi regolari e utilizzando sperimentazioni. La Radionica utilizza strumenti che dispongono di circuiti elettrici o elettronici per realizzare misurazioni sulle vibrazioni ed energie sottili che formano tanto gli elementi fisici quanto quelli immateriali. Con gli apparati radionici si può ricevere ed inviare informazioni. Gli apparati radionici si progettano con l’obbiettivo di servire da connessione tra la coscienza umana e le energie sottili presenti in qualunque oggetto. Se parliamo di problemi correlati con la salute, una persona può utilizzare un dispositivo radionico per individuare da se le malattie a livello vibrazionale o in un’altra persona. Malattie che possono essere già formate o in via di formazione. Si può misurare la vitalità di un determinato organo, o di un insieme di organi o de un organismo completo. Un terapeuta può operare a distanza, utilizzando un campione del paziente, per una diagnosi dello stesso, a differenza del tipo de apparato radionico che si ha a disposizione. Però la radionica è molto più di questo. Permette di amplificare fino a limiti straordinari, il potere dell’intenzione e i risultati della visualizzazione degli obbiettivi. Si può anche lavorare con gli animali, piante o insetti. In modo tale da migliorare il grano, eliminare parassiti, equilibrare l’ambiente, aiutare a curare gli animali e incluso trattare con i micro-organismi. E’ possibile modificare o migliorare i sapori, trasmettere a livello informazionale e vibrazionale proprietà e messaggi a liquidi ed alimenti, etc. I principi della Radionica furono scoperti dal medico americano Albert Abrams. Nato a S. Francisco nel 1863, si laureò giovanissimo, con lode e medaglia d’oro all’Università di Heidelberg, in Germania. Tornato in America, divenne in breve tempo un rinomato specialista nel campo neurologico, direttore di Clinica Medica all’Università di Leland Stanford e autore di almeno una dozzina di libri scientifici. Una scoperta casuale durante la visita di un paziente affetto da cancro lo portò ad esplorare nuove e affascinanti ipotesi, assai lontane dai rigidi confini segnati dalla medicina e dal pensiero scientifico del tempo. Questa scoperta gli fece postulare che tutta la materia emette radiazioni rilevabili mediante un semplice apparecchio elettronico. Stabilì poi che ogni organo in buona salute possedeva una specifica frequenza, che risultava alterata in caso di malattia. Ideò così un metodo diagnostico completamente nuovo, identificando le frequenze delle differenti malattie e progettò anche gli strumenti idonei per curarle. Ottenne risultati spettacolari. Sembrava che si fosse alle soglie di una nuova era per la medicina, ma non fu così: le scoperte del dottor Abrams furono osteggiate in tutti i modi dai rappresentanti della scienza ufficiale, che lo espulsero dall’Ordine e coprirono di ridicolo le sue ricerche. Alla sua morte, il lavoro venne portato avanti da una chiropratica americana, Ruth Drown, che scoprì che sia la diagnosi che il trattamento potevano essere fatti a distanza: “Tutti noi viviamo immersi in un grande campo di energia che circonda e permea la Terra, quindi, tramite esso, siamo tutti connessi uno all’altro”.
Albert Abram La radionica nacque dalla genialità di un ottimo quanto sconosciuto medico: il nordamericano Albert Abrams, studioso di fisica, nato a San Francisco nel 1863. Egli non utilizzò mai il termine radionica per definire il proprio lavoro, che denominò invece Reazione Elettronica di Abrams (ERA), un metodo di diagnosi fondato sugli aspetti elettromagnetici del corpo. Le scoperte che lo avrebbero reso famoso gli furono incidentalmente suggerite mentre soggiornava in Europa. A Napoli egli assistè a una scena sorprendente: il tenore italiano Enrico Caruso, colpendo leggermente un bicchiere di vino con la punta del dito, produsse un suono puro, dopodiché si allontanò e, emettendo un acuto della stessa nota, frantumò il bicchiere. Abrams capì immediatamente di trovarsi di fronte a un principio fondamentale, che avrebbe potuto essere applicato alla diagnostica e alla terapia medica. Alla facoltà di medicina dell'Università di Heidelberg, dove studiò e si laureò a pieni voti, conobbe il professor De Sauer, che stava realizzando strani esperimenti su alcune piante, molti anni prima che Gurwitsch si dedicasse allo studio della "radiazione mitogenetica".
De Sauer raccontò ad Abrams che tempo addietro, mentre trapiantava alcune piantine di cipolla, si era dimenticato inavvertitamente di piantarne alcune, che abbandonò vicino ad alcune altre, che stavano già crescendo.
Due giorni dopo osservò che le cipolle che crescevano vicino alle piantine dimenticate e ormai secche, avevano un aspetto differente dalle altre. De Sauer non riuscì a spiegarsi la ragione di questa differenza, ma Abrams giunse alla conclusione che le radici lasciate allo scoperto emettessero strane radiazioni e mise il fatto in relazione con il fenomeno di risonanza che aveva osservato quando Caruso aveva frantumato il bicchiere con la propria voce. Ritornato dunque in America, Abrams divenne professore di patologia medica e direttore del Cooper Medical College (Leland Stanford, Università della California). Fu inoltre eletto presidente della Medical and Surgical Society di San Francisco. Scrisse vari libri di medicina (uno di questi sui riflessi spinali che portano il suo nome) e ottenne vasta fama come specialista delle malattie del sistema nervoso.
Nel 1913 confutò la teoria cellulare della malattia e la sostituì con la teoria degli elettroni, dopo aver scoperto, nella regione addominale di un paziente affetto da cancro, una piccola zona che, al tatto, emetteva una nota sorda quando il paziente era rivolto a ovest; questo fatto gli fece pensare che poteva trattarsi di un fenomeno di natura elettromagnetica condizionato dal campo magnetico del pianeta.
Collegò il paziente malato a uno sano mediante un filo metallico, dimostrando così che le "emanazioni" cancerogene del malato inducevano questa nota sorda nella stessa area dell'addome dell'individuo sano. Provò inoltre che non era necessaria la presenza del paziente e che bastava un campione del suo sangue per indurre un'azione riflessa nei muscoli dell'addome che producevano la nota in questione. Denominò, come detto, il suo nuovo metodo di diagnosi "Reazione Elettronica di Abrams" (ERA), da cui ebbe inizio la pratica della radionica così com'è conosciuta oggi. Con la collaborazione dell'ingegner Samuel Hoffman costruì una speciale cassa di resistenza (oscilloclasto, o "separatore di onde"), che emetteva onde in grado di guarire, semplicemente alterando o annullando le radiazioni emesse dalle patologie. Per mezzo di questo congegno, che funzionava elettronicamente, era possibile sottoporre il paziente a dieci schemi elettrici differenti (mediante un elettrodo collocato sopra la milza) e sintonizzare le malattie assegnando a ognuna di esse un valore in ohms. Fece inoltre una scoperta sorprendente: ponendo nell'oscilloclasto del chinino e una goccia di sangue di un malato di malaria, le radiazioni del chinino neutralizzavano quelle della malaria ed eliminavano la nota sorda.
La tecnica di diagnosi utilizzata da Abrams presupponeva la "partecipazione" della Terra come veicolo conduttore dell'energia "patologica". Su questa base fu in grado di riconoscere i campioni di energia della malattia per trasmissione aerea. Fece esperimenti utilizzando le linee telefoniche per collegarsi con il malato a distanza. Questo metodo di telediagnosi consisteva nel collocare qualcosa che appartenesse al paziente vicino all'auricolare di un altro specialista, al fine di diagnosticare a distanza. I risultati positivi ottenuti da questo metodo di telediagnosi che funzionava a distanze superiori agli 800 chilometri, fecero concludere ad Abrams che l'energia patologica poteva essere trasmessa a lunga distanza mediante i fili del telefono. Fece conoscere i risultati di questa ricerca nel 1922 tramite il «Physico-Clinical Journal», ma le sue conclusioni scatenarono l’ira dellAmerican Medical Association (AMA) che pubblicò nella sua rivista ufficiale un articolo diffamatorio contro Abrams.
Le scoperte antesignane di Abrams sollevarono aspre polemiche tra i suoi colleghi, che tentarono di screditarlo presso l'opinione pubblica. Il primo tentativo oggettivo di analizzare il suo lavoro venne effettuato a Glasgow (Inghilterra) tra il 7 giungo e il 30 agosto del 1924, anno della morte di Abrams. La sua teoria venne esaminata e valutata da un comitato scientifico presieduto da Sir Thomas (in seguito Lord) Horder, che affermò: «La proposta fondamentale originalmente annunciata dal dottor Abrams deve essere accettata con un un alto indice di probabilità».
Tuttavia, poiché il lavoro di Abrams si basava, secondo un sedicente “comitato tecnico scientifico”, su una serie di aspetti “ascientifici” e psichici, alla fine non venne accettato dalla scienza e, nonostante l'efficacia della tecnica fosse stata dimostrata con assoluta certezza, le sue scoperte passarono sotto silenzio. Oggi grazie alle scoperte del Dr. Abrams, la Radionica si è evoluta ed è entrata di fatto in molti ospedali nel mondo e cliniche private, ma purtroppo in Italia non è ancora conosciuta, forse, o senza forse, per interessi di Multinazionali che gestiscono la salute pubblica. Dalle intuizioni della Radionica, circa il postulato che “tutto in natura ha una sua vibrazione e frequenza”, oggi molte altre scienza collaterali hanno preso piede ed interesse nella comunità delle scienze di frontiera: La Medicina Vibrazionale, La Medicina Informazionale e ultimo ma non per importanza la Medicina Quantistica. Ne parleremo più avanti. (fine prima parte) Fonti: Centro Studi Geofisiobiopsicoterapia – Fondato da Eugenio Siragusa. Alessandra Previdi Radionica:L’energia che guarisce a distanza. Quaderno di Radionica n°1 (Centro Ricerche Lakhovsky di Rimini Radionica e la Macchina dei Desideri.
APPENDICE Agli ar ticoli di Medicina Quantistica e Radionica
“L'uomo fisico non è soltanto la risultante di una combinazione chimica (conforme ad una interpretazione di alcuni settori della scienza) bensì, e soprattutto, la materializzazione di una certa energia di natura psichica. Questa energia, caratterizzata da un ritmo di movimento differenziato, è astrale o solare. E' proprio questa l'energia solare che penetra nel sistema cellulare dell'organismo umano e lo fa vibrare di Coscienza Vitale. Il Sole è, effettivamente, una vera ghiandola endocrina del corpo dell'Essere Macrocosmico che contiene noi umani. Come strumenti, siamo sottomessi al dinamismo differenziato dell'energia psichica solare e per conseguenza, soggetti ad una organizzazione psico-biofisica. E' nel Sole, in virtù della sua particolare funzione, che risiede l'Incommensurabile Intelligenza Cosmica. Essendo causa principale di tutti gli effetti manifestati della creazione, questa Intelligenza forma, organizza e irradia Coscienza Vitale a tutte le strutture dei meccanismi astrofisici e biofisici che sono i mezzi di espressione nella dimensione spazio-tempo. Di conseguenza, tutto il corpo materiale (minerale, vegetale, animale ed uomo) è la risultante del potere vibratorio di questa energia, il cui dinamismo è programmato con precisione conforme a delle leggi fisse e inviolabili. Queste affermazioni sono state confermate dai saggi terrestri, che di recente hanno scoperto come tutti gli esseri viventi non sono soltanto dotati di un corpo fisico, composto da atomi e molecole, ma anche da un “corpo di energia” sconosciuta che non è ne elettrica, ne elettro-magnetica. Chiaramente parliamo di un” campo strutturante di forme”. Questo “campo strutturante di forme” è definito dagli extraterrestri come Intelligenza Creante, che penetra e compenetra le cellule del corpo umano e le mette in uno stato di vibrazione vitale, (risonanza) secondo un ritmo che è in armonia con la forza energetica del campo “Organizzatore primario o Intelligenza Cosmica”.
per il Centro Studi Fratellanza Cosmica - Dipartimento di Geofisiobiopsicoterapia
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Il 25 giugno i servizi di Intelligence statunitensi saranno costretti a rivelare al mondo un dossier che contiene tutti i documenti desecretati sugli UFO, si parla di oltre 120 avvistamenti. E’ un appuntamento imperdibileperché non capita tutti i giorni di leggere dei documenti top secret dei principali servizi di intelligence statunitensi.
Marco Rubio, senatore degli Stati Uniti, nel dicembre dell’anno scorso chiese al Senato di avviare un’indagine sugli avvistamenti di UFO, o meglio UAP (Unidentified Aerial Phenomena) come sono stati ribattezzati nel gergo militare.
Ad occuparsi dell’indagine fu la Senate Intelligence Committee e fu creata una task force, a cui sono stati concessi sei mesi per raccogliere il materiale. Il semestre scadrà il 25 giugno 2021, cioè tra poco meno di venti giorni, data in cui qualsiasi tipo di file sugli UFO prodotto dagli organi investigativi americani sarà rilasciato e reso accessibile alla massa.
Tuttavia, il New York Times è riuscito ad avvicinare alcune fonti che hanno rivelato anticipazioni sul contenuto del dossier, pur preferendo restare anonime, poiché a quanto spiega la testata giornalistica si tratta di alti funzionari governativi non autorizzati a rivelare il contenuto del report sugli UFO.
I ricercatori incaricati di raccogliere i dati sui fenomeni classificati come veicoli spaziali alieni, intervistati dal New York Times, hanno comunque ammesso che se i documenti fossero rimasti nascosti non avrebbero fatto altro che alimentare la speculazione che il governo avesse qualcosa da nascondere sugli alieni.
Gli esponenti del Pentagono hanno affermato di aspettarsi che l'appendice alimenterà ulteriori speculazioni sul fatto che il Governo stia nascondendo qualcosa sugli UFO e dal canto loro insistono che non è così.
Il Pentagono afferma che non sono state trovate à ma non si vuole comunque escludere tale ���������� ���� �������������� ������������ possibilità.
Non ci resta che attendere la versione finale del documento che dovrà essere rilasciata il 25 giugno di quest’anno.
Fonte: trend-online.com Internet
Avver timento dei piloti extraterrestri ai piloti civili e militari di tutte le nazioni della Ter ra
Crediamo opportuno comunicarvi che i nostri veicoli spaziali che voi terrestri chiamate Dischi Volanti, sono mossi da una potente energia fluttuante, sconosciuta da voi e dagli scienziati del vostro pianeta. Vi esortiamo, fraternamente, per la vostra incolumità e per la sicurezza dei passeggeri che trasportate con i vostri aerei, di non eccedere nella curiosità, e di evitare assolutamente, di inseguirci e di mettervi sulla nostra scia di volo. Principalmente ci rivolgiamo al cieco senso di irresponsabilità degli uomini preposti al comando degli aerei militari incaricati di intercettare i nostri mezzi spaziali, di avvicinarli il più possibile per fotografarli o abbatterli. Esortiamo anche voi, cari fratelli, a non farlo per il vostro bene e per la nostra tranquillità di coscienza. Noi ci facciamo notare ben volentieri e con tutte le necessarie precauzioni, ma voi non fate altrettanto e, spesso, la vostra assurda zelanteria vi procura gravi e mortali incidenti. A parte il fatto che i nostri mezzi possono raggiungere velocità per voi impossibili ed inconcepibili, le vostre armi, qualunque esse siano, non potranno mai incidere sull'assoluta sicurezza dei nostri mezzi, né possono mettere in pericolo le nostre esistenze. È invece estremamente pericoloso per voi e per i vostri aerei incanalarvi nella scia dei nostri mezzi spaziali in navigazione. Sappiate voi, e lo sappiano pure i vostri scienziati, che i nostri mezzi viaggiano nel vuoto assoluto e alla velocità della luce usando la stessa energia che consente ai corpi celesti, compresi i pianeti del Sistema Solare, a rimanere nello spazio cosmico in un perfetto stato antigravitazionale rispetto agli altri pianeti Ancora voi, ed in modo particolare i vostri scienziati, non conoscete la titanica energia che sovrasta le zone sino ad oggi esplorate dai vostri satelliti artificiali. L'imprigionamento e l'asservimento di tale energia è per noi possibile e facilmente attuabile grazie a speciali apparecchi che ci consentono tale operazione, già da molti millenni. Inoltre questa energia viene da noi condensata a nostro piacimento e a seconda del potenziale di proiezione richiesto dalle circostanze. La spinta di proiezione dei nostri mezzi spaziali è quindi regolabile, e noi la portiamo agli estremi limiti quando ci incontriamo con i vostri apparecchi, per questi due principali motivi: 1. Consentire al vostro potere visivo di osservarci e alla vostra intelligenza di dedurre.
2. Evitare il più possibile l'allargamento dell'alone energetico al fine di annullare un eventuale scontro di esso con i vostri aerei.
Però spesso succede che indirizzate i vostri aerei sui nostri mezzi costringendoci ad accelerare la spinta di proiezione e, quindi, il conseguente allargamento dell'alone dell'energia fluttuante. Da ciò nascono gravi evenienze che possono indurvi in situazioni estremamente pericolose ed anche mortali. Investire anche il residuo di energia ancora in un relativo stato di condensazione, che viene lasciata dai nostri mezzi, comporta per i vostri aerei la completa disintegrazione e quindi la vostra sicura morte. Perciò vi invitiamo, con fraterno amore, a non avventurarvi con incoscienza a tali imprese, e vi esortiamo, con spirituale affetto, a rallegrarvi dei nostri incontri, così come ce ne rallegriamo noi, con serenità e pace in cuore. Noi vogliamo solo aiutarvi a spronarvi a farvi intendere la nostra coscienza e la nostra Santa Missione di Bene Universale e di Verità Divina.Noi edifichiamo i presupposti ideali per il Santo Avvento della Giustizia Celeste per Volontà Santa di Dio. Noi veniamo da voi sulla Terra animati dal Suo Santo Amore e dalle Sue Sacre Leggi. Ravvedetevi! State attenti e consigliati. Questo vi abbiamo comunicato tramite la nostra mente sulla Terra per avvertirvi e rendervi consapevoli. La Pace e la Serenità siano su Voi e su tutta l'umanità. Dagli Extraterrestri
Agli Operatori, ai Chiamati e Segnati
Fratelli e Sorelle nella Luce della Verità.
È venuto il tempo che ci aspettavamo, anche se i fatti che quotidianamente si succedono non possono darci la misura esatta ed immediata del processo che ha avuto inizio da un po' di tempo a questa parte. Gli avvenimenti e gli ammonimenti che la Bontà della Superiore Intelligenza ha concesso agli uomini di questo Mondo, non sono stati presi nella loro giusta considerazione, anzi sono stati oggetto di scherno, di derisione e di persecuzione. La mentalità egoistica degli abitanti di questo Pianeta è divenuta assai perniciosa sino al punto di minacciare anche quella piccola parte di Valore Creativo che deve necessariamente sopravvivere per poi divenire suddito del paradisiaco Regno del Figliuol dell'uomo. I figliuoli e le figliuole delle 12 tribù, scelti e risvegliati per essere strumenti del Divino Volere e far edificare i presupposti ideali del Promesso Regno di Dio in Terra, sono stati chiamati e segnati affinché ogni loro spirito sia cosciente che il tempo è questo e questi i giorni che il Signore si era riservati per rendere palese il principio del suo Giudizio e il Rinnovo di ogni cosa e posto le fondamenta affinché in essi si edifichi tutto ciò che è stato scritto per volere di Colui che disse: "Ritornerò in mezzo a voi".
Ora più che mai gli avvenimenti ci mostrano i Segni inequivocabili del suo tanto atteso Ritorno, mentre ad ogni spirito chiamato e segnato è stato dato il Divino Fuoco dello Spirito Santo affinché ogni cuore arda di Verità e affinché, nella sua Splendente Luce, la Pace nell'attesa sia piena di letizia e di consapevolezza. Questo è il mio fraterno colloquio con voi, breve ma pieno di Grande Significato per tutti coloro che risvegliandosi hanno sentito di essere quelli che in realtà sono in questo tempo ed in questa Generazione. Sempre in attesa di conoscere le disposizioni della Superiore Intelligenza, vogliate anche voi, fratelli miei in Cristo Nostro Signore, nutrire pazienza e Grande Speranza.
Vi abbraccio con Universale Amore.
Vostro fratello e servo.
Eugenio Siragusa Catania, 9 Maggio 1970 ore 19,00
Essere Segnati Dal Cielo alla Terra.
Dall'Astronave Sigma 3: Solar, fratello di Saturno, vi saluta e vi dà la sua pace.
Comunicazione riservata a tutti coloro che hanno ricevuto, tramite Nostro e per Volontà del Padre Creativo, il Segno della Divina grazia per poter pervenire ad un risveglio cosciente della propria personalità. Per maggiore chiarezza!!!
Essere Segnati significa porsi in quelle condizioni ideali di mente e di spirito atte a convogliare sul piano mentale, quelle conoscenze che, seppure latenti in voi, necessitano di una emotività esterna che ne accentui le capacità di estrinsecazione, a vantaggio dei propri simili.
In molti di voi notiamo un acceso assenteismo ed una notevole incapacità di porsi sui piani accettabili di consapevolezza. In alcuni prevalgono Valori prettamente umani, che deturpano le qualità che potenzialmente esistono in loro. Altri sono condizionati da concetti illusori e non corrispondenti ai reali Valori insiti nella Verace Luce della Conoscenza-Una.
Certuni pongono i fatti in una posizione di fanciullesca faciloneria, priva quindi di un pur minimo senso di cosciente responsabilità.
Altri, ancora, sono continuamente ispirati da umana curiosità e da essa non sentono doversi estraniare per assumere una linea di condotta più attiva e consapevole. È dunque bene ed indispensabile che tutti costoro abbiano il coraggio di riflettere sulla propria posizione e si armino di sincerità per superare questo stadio che non potrà essere, ancora per molto tempo, accettato e sopportato per amore dei loro spiriti. Se sino ad oggi abbia o concesso loro di orbitare intorno a colui che è strumento cosciente della Divina Intelligenza, è perché avevamo intravista la possibilità di affinarli e di renderli idonei alla chiamata dei loro nomi.
Ma se questa metodologia ci viene impedita dalle loro umane riserve e dai condizionamenti fideistici che essi continuano ad alimentare nei nostri confronti, allora sarà nostra premura lasciarli al destino che essi volontariamente avranno voluto determinare per il loro prossimo futuro. Siate saggi e meditate su quanto, in questi giorni, vi è stato comunicato!
Dal Cielo alla Terra
Catania, 25 Agosto 1970 ore 16,15
“LA CASA DEL PADRE MIO NON È FATTA DI PIETRA”
LA CASA DEL PADRE MIO È LA TERRA, LA DIMORA IN CUI LA LUCE SI FA CARNE E SANGUE NEL TEMPIO DELL’UOMO.
IN QUESTA MADRE GENEROSA, DISPENSATRICE DI VITA ATTRAVERSO LA INCUBAZIONE DELLA LUCE SOLARE, RISIEDE LA VOLONTÀ DI COLUI CHE CREA E MANIFESTA LE SUE ESIGENZE EVOLUTIVE. LA CASA DEL PADRE MIO È IL CUORE DEL MONDO E DELL’UOMO, DOVE VI È LA FIAMMA DI QUEL LEGAME CHE UNISCE IL CIELO ALLA TERRA, IL MANIFESTO ALL’IDEA CREANTE, L’AMORE ALL’AMORE.
LE CHIESE COSTRUITE DAGLI UOMINI NON SONO ALTRO CHE FREDDI RICOVERI DI PIETRA, LUOGHI DI RITO E DI OSTENTAZIONE, BUI SEPOLCRI INANIMATI SENZA VERO SPIRITO. LA CHIESA DEL PADRE MIO È L’UMANITÀ E LA SUA CASA È LA MADRE TERRA.
DAL CIELO ALLA TERRA IL MAESTRO GESÙ
TRAMITE GIORGIO BONGIOVANNI
Porto S. Elpidio (Italia) 6 Marzo 1991
SULLA MEDITAZIONE
MEDITARE SÌ, MA SOLO QUANDO OGNI INDIVIDUO AVRÀ AVUTO IL “PANE E IL PESCE” PER POTER SOPRAVVIVERE.
MEDITARE PER ENTRARE IN CONTATTO CON LE SFERE DIVINE, CON LA DIMENSIONE ASTRALE È UN’ESIGENZA PER OGNI SPIRITO, MA IMPOSSIBILE SINO A QUANDO VI È FAME, MISERIA, GUERRA, VIOLENZA ED INGIUSTIZIA. ENTRARE IN CONTATTO CON L’EGO SUPERIORE È DIRITTO DI OGNI INTELLIGENZA, MA SINO A CHE IL DIO CHE È NEL PROSSIMO NON VIENE SODDISFATTO NEI SUOI INDEROGABILI BISOGNI ESISTENZIALI DIVIENE INCONCEPIBILE E SEGNO DI SCARSA COSCIENZA. OCCORRE, PRIMA DI TUTTO, BATTERSI AFFINCHÉ OGNI INGIUSTIZIA VENGA DEBELLATA ED OGNI DEBOLEZZA DELLA CARNE VENGA VINTA DAL FUOCO DELLO SPIRITO ASSETATO DI GIUSTIZIA.
MEDITARE DIVIENE UN’ATTITUDINE CHE ADDORMENTA LO SPIRITO SE NON SI VIVE CON LA CONSAPEVOLEZZA CHE SINO A CHE UN SOLO BIMBO MUORE DI FAME L’ANIMA NON PUÒ ESSERE SERENA, NÉ DIRSI PRONTA A RICEVERE LA VOCE DEL PADRE. GRIDARE E DENUNCIARE IL MALE CHE ATTANAGLIA LA VITA È IL VERO VEICOLO DELLA NOSTRA ESIGENZA SPIRITUALE, DEL NOSTRO “AMA IL TUO PROSSIMO COME TE STESSO”. QUANDO L’UMANITÀ SARÀ REDENTA E LA SOCIETÀ SARÀ EQUA, GIUSTA E CIVILE ALLORA DIO SARÀ CON L’UOMO E IL LEGAME TRA IL CIELO E LA TERRA SARÀ GIÀ COSTITUITO; LA COMUNIONE COSMICA SARÀ REALIZZATA; LA DIMENSIONE ASTRALE CONVIVERÀ CON QUELLA TERRENA. MEDITARE SÌ, MA SOLO SINO A CHE GIUSTIZIA SARÀ FATTA!
Porto S. Elpidio 9 Marzo 1991 GIORGIO BONGIOVANNI
PER MAGGIORE CHIAREZZA
IL CONTATTO CON L’IMPONDERABILE, ATTRAVERSO VISIONI, SDOPPIAMENTI CONTROLLATI ECC., È UTILE TRASMETTERLO AGLI ALTRI E TESTIMONIARE DELL’ESPERIENZA CHE SI VIVE, SOLO QUANDO PUÒ SERVIRE AL PROSSIMO AFFINCHÉ QUESTI REALIZZI LA VERITÀ.
SOLO IN QUESTO CASO È GIUSTIFICATO VIVERE ESPERIENZE CON L’IMPONDERABILE E SOLO IN QUESTO CASO È NECESSARIO TRASMETTERLE E DIVULGARLE.
È ANCHE VERO CHE SI POSSONO VIVERE ESPERIENZE CON L’IMPONDERABILE CHE SONO PERSONALI, SERVONO SOLO ALLA REALIZZAZIONE DI SE STESSI E DARLE AGLI ALTRI SAREBBE CONTROPRODUCENTE.
OCCORRE SEMPRE AVERE SVEGLIO DISCERNIMENTO DA PARTE DI CHI VIVE ESPERIENZE CON L’IMPONDERABILE PER NON CADERE NELLA TENTAZIONE DI SENTIRSI PROTAGONISTI O PRIVILEGIATI RISPETTO AD ALTRI. OCCORRE AVERE SVEGLIA COSCIENZA E SAGGIO CONSIGLIO PER NON CADERE NEL FACILE ECCESSO DI SENTIRSI PROTAGONISTI E PRIMI ATTORI DI QUALCOSA CHE INVECE NON CI APPARTIENE, MA CHE SERVE A FAR LIEVITARE UNA PIÙ AMPIA COSCIENZA DELLE DIMENSIONI CHE SOVRASTANO L’UOMO E CONVIVONO TRA DI LORO PER UN’ESIGENZA DI ORDINE CREATIVO ED EVOLUTIVO.
RIMANERE STABILI SUL PIANO EMOTIVO E SPIRITUALE È GARANZIA DI BUONA PREDISPOSIZIONE E DI SAGGIO DISCERNIMENTO.
Porto S. Elpidio 2 Marzo 1992 GIORGIO BONGIOVANNI
Di Paolo Di Prima
Son già passati 14 anni da quella volta in cui tra una coincidenza e l'altra mi ritrovai nel sito di Giorgio Bongiovanni, fu una vera magia, come se una mano invisibile guidasse i miei passi toccandomi l'anima indirizzandomi verso questo servo di Cristo. I minuti diventano ore, i giorni si trasformano in anni e via… Nel 2009 e 2010 si svolsero ad Acireale due importanti conferenze dove erano presenti i pilastri di questa grande famiglia: Giovanni Bongiovanni e Mara Testasecca che presentarono i "Percorsi di Vita" riguardante la FUNIMA International, Pier Giorgio Caria ed Antonio Urzi con documenti sulla vita extrater restre, Flavio Ciucani e come ospite speciale Hugo Lucas che presentò la “Piedra del Corazón” (La Pietra del Cuore).
Naturalmente era presente pure il nostro amato Giorgio Bongiovanni e fu proprio in quell'occasione che lo incontrai per la prima volta. Lo vidi, mi avvicinai e gli strinsi la mano ma non riuscii a parlare, soltanto una stretta di mano… una semplice stretta di mano che mi toccò il cuore e mi fece dire dentro di me "Si", adesso so cosa fare, ti seguirò e servirò finché il Padre lo vorrà.
In qualche modo dovevo iniziare ma non sapevo come… ad un tratto, mentre ero seduto in sala, si avvicinò a me Valeria, un’amica dell'ex Arca di Belpasso che mi invitò a seguirla perché una persona voleva conoscermi. Si trattava di Elisabetta Montevidoni, una carissima sorella delle Marche che mi accolse con un caloroso abbraccio e mi indirizzò sulle persone più vicine alla mia zona, tra queste vi fu Maria Stella che adesso ci guida da lassù e Giorgio Barbagallo, fratello ed amico dell'Arca di Catania di cui faccio parte. I nostri destini sono come fiumi, alcuni scor rono veloci, senza incertezza, lungo facili percorsi. Altri invece, passano attraverso mille difficoltà ma arrivano ugualmente al mare che è per tutti noi la meta… Ognuno di noi e come se fosse un pezzo di un immenso puzzle universale, dove una mano invisibile, attraverso un amore incondizionato, assembla il tutto fino al compimento del capolavoro che è il ritorno del Cristo in mezzo a noi… Il tempo scor re veloce, le stagioni passano e tra un evento e l'altro conosco nuove persone che mi arricchiscono la vita… tra queste, Enzo Ranieri e Carmela, Giovanni Micale e Giovanna anime generose e pure di cuore, anime unite dal cielo fin dall'inizio dei tempi, perché l'amore vero è incondizionato, imprevedibile, inaspettato, incontrollabile… e non ha mai fine. Ed è stato l'amore a far si che nascesse l'Arca a Palermo e il suo meraviglioso gruppo di giovani tra cui Blasco e Francesca, Bruno e Roberta, Piero, tanto per citarne qualcuno…
E' stato il volere del Padre a far si che oggi mi ritrovo ad operare insieme ai miei fratelli di Catania, Paolo e Clelia a cui son particolarmente legato, persone generose sempre disponibili ad ospitarci nella loro casa. Il nostro sogno è quello di avere una grande Arca sull'Etna, in un luogo di pace in mezzo alla natura, un luogo dove lavorare per l'opera, un luogo dove poter accogliere tutti i fratelli delle varie Arche che lo vor ranno.
Non finirò mai di ringraziare il Cielo per tutto quello che ad oggi mi ha donato… sin dagli inizi del mio
percorso spirituale ho sempre desiderato che la famiglia Bongiovanni si trasferisse in Sicilia ed oggi li ritrovo qui… ho sempre desiderato che Giovanni e il suo staff di Funima si trasferissero in Sicilia ed oggi son qui…
Ho sempre desiderato di far parte di questa grande famiglia, piena di giustizia, pace e amore… ed oggi son qui…
Con Affetto
Magazine di Cultura Extraterrestre e Filosofia Cosmica Magazine di Cultura Extraterrestre e Filosofia Cosmica A cura dell’Associazione Culturale Dal Cielo alla Terra Catania A cura dell’Associazione Culturale Dal Cielo alla Terra Catania