QUIJOTE LAB nasce dall’idea di trasmettere con passione e assoluta libertà un’idea del vino che abbracci i valori etici nei quali crediamo, una visione in cui i vignaioli e il territorio vengano rimessi al centro. Ricominciare a parlare di vino spinti dalla necessità di evolvere verso un approccio sostenibile, armonia tra qualità del vino e strutture produttive e agricole. Un laboratorio in evoluzione dove la ricerca e la conoscenza sul campo diventano essenziali, non solo esperienza all’assaggio ma confronto diretto con il produttore. Sensibilizzarci per sensibilizzare. Stabilire una connessione con i clienti: ristoratori, sommelier, osti, enotecari affinché essi stessi possano trasferirla ai consumatori. Per noi un vino non va solo venduto ma accompagnato nel suo percorso. Ci occupiamo di selezionare produttori e vini che rispecchino la nostra visione, di creare carte di vini e di vignaioli artigiani ed etici, di fornire un servizio attento alle esigenze del cliente con una cura particolare alla formazione. La qualità, non per una facile vendita legata alle mode ma in funzione di un prodotto che duri nel tempo, che racconti culture e territori. Che siano sapidi, aromatici, acidi, speziati, minerali, terrosi, purché siano vini bevibili e digeribili, non ci dimentichiamo che il vino è alimento.
“Ho l’impressione che la mia nascita sia alquanto posteriore alla mia residenza qui. Risiedevo già qui, e poi vi sono nato”.
J.L. Borges
“… No. Quello di cui ho bisogno è una distesa di colline, ampi spazi da respirare, un cane bianco. Pura libertà di immaginare, progettare, costruire. Semi da lanciare al vento, alberi da piantare, da veder crescere, curare. Quello di cui ho bisogno sono segni tangibili, riconoscibili, concreti del mio rapido passare in questa vita, su questo mondo, per questa terra … … I vini sono come le persone. Ci sono quelli puntuali e quelli perennemente in ritardo. Ci sono quelli timidi e introversi e quelli solari e simpaticoni. Vini permalosi, orgogliosi, superbi, modesti, eleganti, raffinati, ieratici, spirituali. Vini tragici e vini comici. E poi, ci sono vini che hanno fatto il lifting e vini che sono come mamma li ha fatti. Difetti inclusi. Io ho sempre pensato che sono i difetti che ci fanno innamorare delle persone …”.
Non è il vino dell’enologo di Corrado Dottori.
MARSALA E NORD SICILIA
Manlio Manganaro Marsala
Manlio Manganaro è un giovane produttore con un piede in Sicilia e uno in Lombardia. Il suo percorso nel mondo del vino nasce nel 2011, quando dopo gli studi come assaggiatore Onav, Sommelier Ais e Degustatore, lascia il suo lavoro storico come Art Director Pubblicitario per aprire “’Infernot”, la prima enoteca di vini Naturali a Pavia. La sua innata voglia di sperimentare tutto quello che circonda il mondo del vino lo porta in Sicilia dove, grazie all’amicizia con Nino Barraco e alle sue origini siciliane, affitta un ettaro di vigneto nella zona di Marsala, piantato con grillo, vitigno autoctono della zona. La vigna è allevata in conduzione biologica con bassa resa per ettaro (35Q). La prima annata è del 2017, vinificata nella cantina di Barraco, e le bottiglie racchiudono la sua personale interpretazione del vitigno, fatta di vinificazione a contatto con il raspo, fermentazione spontanea e senza alcuna addizione di prodotti ad uso enologico. Un piccolo progetto che però sta dando già ottimi risultati.
o è sentire ma il cald n si è fatto ancora no , o ba edd ’er fr ll il su po guazza brilla “In questo tem si lucente, la prima e è ch o i in os tt in ma gg il ru o; ci già lontan scano dai tral ca le al gi ie gl fo me de quasi nella vigna le ulti rteccia, l’uva pen ti della sottile co minuscolo un e ch no so spellano in filamen per la mano; non e end pr mi o tto i pergolann so no matura. Il per i viali, ra gi e ch ne mo ’o ell di qu in sacchetti di essere, nei pressi da tavola, avvolti li po ap ogr i at egi stagliano la dovizi ti, dai quali i pr facciano scempio, ne n no i , on za br an la st ca a tulle perché i nno, grande come un pia e venosa del no mo i solchi sa mole; la mano am e tiepido; percorria o os lp po o in sc cu un are quell’acino sommerge la mia in sole. Vorrei pilucc mo ti ul l’ nel te, vi ne vorrei un altro negri fra vite e maturato per primo, è e ch a ol more frena la ag fr a rosso di uv a pecora, ma il ti un di io ch oc l’ a sembr pa suole sulla grande di zibibbo, sso pesante che stam pa l co a, in mm ca o ere un dono; e mia voglia; il nonn o, ansioso di otten ss po me o il co uo seg un sacchetto dentr terra umida, lo , questo dono, con ta ssegfes pa ni a ma ll si da o te am men ri improvvisa . Insieme rient ri tu ma à gi i di ch za ic ch consisten quale stanno tanti infantili assume la ni ma e mi le nel to giata, il sacchet una bisaccia.” ani. di Raffaele Poidom Carrubbe e Cavalieri
MARSALA E NORD SICILIA
Grillo Igp Terre Siciliane Vitigno: Grillo Vinificazione e affinamento: è prevista una doppia vendemmia, la prima per la parte che macera 2 giorni ad acino intero la seconda, per la parte che prevede macerazione carbonica a grappolo intero seguita da macerazione a grappolo intero. La vinificazione non prevede alcun utilizzo di additivi ad uso enologico e viene effettuata esclusivamente in acciaio. Una successiva pressatura con torchio per la parte macerata 2/3 giorni e una pressatura con i piedi per il grappolo intero. Quindi le masse vengono unite subito dopo. Alcool: 12°
Si erano abbrazzati quasi chiangenno. Ed era principiata la viacruci. Tra ristoranti, trattorie, osterie ne provò, nei giorni appresso, una mezza duzzina, ma non erano cosa. Non che in, cuscienza si poteva diri che cucinavano mali, il fatto era che a tutti gli mancava l'indefinibile tocco dei piatti di Calogero. Per un certo periodo, addecise di divintari casalingo e tornare a Marinella invece che in trattoria. Adelina un pasto al giorno glielo priparava, ma questo faceva nasciri un problema: se quel pasto se lo mangiava a mezzojorno, la sira doveva addubbare con tanticchia di cacio o aulive o sarde salate o salami; se viceversa se lo mangiava la sira, veniva a dire che a mezzojorno aviva addubbato con cacio,aulive,sarde salate, salami. A lungo andare, la cosa addivintava scunsulante. Si mise nuovamente a caccia. Un ristorante bono l'attrovò nei paraggi di Capo Russello. Stava proprio sulla spiaggia, le pietanze erano cosa civile e non si pagava assà. Il problema era che tra andare, mangiare e tornare ci volevano minimo minimo tri ori e lui tutto questo tempo non sempre ce l'aviva.
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MARSALA E NORD SICILIA
Istinto Angileri Marsala
La nostra storia Istinto Angileri è un progetto familiare che prende vita nel 2019. Vision - Far crescere un’azienda che nasce dalla passione per la natura, in questo caso l’amore per il mare, per lo Stagnone, per l’acqua, elementi che fanno inesorabilmente parte della nostra vita. L’idea è quella di lavorare in maniera etica nel nostro territorio con i nostri vitigni vicini al mare, proprio per tirar fuori l’essenza di solarità, sapidità, di aria salmastra, i princìpi della nostra terra, una terra di mare e di vento. Da lì la scelta di creare un’azienda con vigneti vicino al mare e lavorare queste uve nelle classiche tradizioni marsalesi. Vinificazioni classiche in bianco, con brevissime macerazioni e nessun intervento chimico, vini da lunghi affinamenti ma anche pronti da bere subito, vini facili e immediati ma anche da evolvere e completare nel tempo. Preferiamo accompagnare e curare attentamente tutti i passaggi dalla pianta fino alla bottiglia: in sintesi quello che facevano i nostri nonni senza la conoscenza scientifica. Ora lo facciamo con la consapevolezza assicurando al prodotto finito qualità e naturalezza. Nelle case natie dei nostri genitori c’era una cantina e noi abbiamo vissuto da piccoli questa visione, l’odore del mosto in fermentazione, il sapore dell’uva nei vigneti: questa è la nostra immagine indelebile che vorremmo portare del mondo di Marsala e del suo vino. Mission - Lavorare in vigna il più naturale possibile, in agricoltura biologica e nel rispetto delle tradizioni. Niente sintesi, niente diserbo, cercando di eliminare il più possibile il rame e tutti gli elementi tossici dal controllo delle piante. In cantina l’idea è quella del non intervento ma di essere compagni di strada del nostro prodotto, dalla lavorazione della terra, alla potatura e a tutti i lavori di accudimento della pianta fino alla cantina. Il tutto cercando di far avvenire i processi in maniera naturale, intervenendo solo quando è necessario, fisicamente con travasi, sfecciature, rimontaggi, mossi dalla nostra conoscenza ed esperienza. History - I nostri nonni, piccoli imprenditori terrieri, utilizzavano il chiano (un piano comune circondato da case abitate solitamente da fratelli o parenti) per tutte le manovre di lavoro, si vendemmiava tutti insieme, l’uva si pigiava subito, c’era un unico palmento e dopo la torchiatura il mosto veniva versato in botti dove fermentava e affinava.
MARSALA E NORD SICILIA
Principino Vitigno: Grillo Vinificazione e affinamento: Pressatura diretta grappolo intero, decantazione statica, 12 ore su fecce grossolane. Fermentazioni spontanee da lieviti indigeni. Nessun intervento sulle uve, nessuna aggiunta di solforosa e altri additivi chimici. Alcool: 13,5°
Zeta Vitigno: Zibibbo Vinificazione e affinamento: Macerazione su bucce per 12 ore, fermentazioni in botti di castagno con lieviti indigeni. Nessun intervento sulle uve, nessuna aggiunta di solforosa e altri additivi chimici, affinamento in tini di acciaio per 8 mesi. Alcool: 11,5°
Ro. Sa. Vitigno: Parpato Vinificazione e affinamento: accolta prima decade di settembre. Acciaio, pigio diraspatura, macerazione 24 ore, fermentazione alcolica e fermentazione malolattica completa. affinamento frecce fini 6/8 mesi Alcool: 12,5°
Agricola Virà - Vincenzo Rappa Cefalù
Sita nel territorio del Parco delle Madonie tra i comuni di Cefalù e Gratteri, si estende nelle splendide e generose campagne di Contrada Suro tra vigneti di varietà sia autoctone (Catarratto e Nero d’Avola) che internazionali (Sauvignon Blanc, Chardonnay e Cabernet Sauvignon) ed un impianto di oliveto di cultivàr autoctone (Nocellara, Biancolilla e Cerasuola). L’altitudine di circa 400 s.l.m., il clima mite e la vicinanza al mare conferiscono caratteristiche uniche ai terreni donando ai prodotti gusti unici e caratteristiche organolettiche di alto pregio. L’Azienda è condotta in regime di agricoltura biologica, che consente l’utilizzo di soli prodotti naturali sia per la concimazione che per la difesa da parassiti, insetti e funghi.
"Si era fatta l'ora di andare a mangiare. Si, ma dove? La conferma che il suo mondo aveva cominciato ad andare a scatafascio il commissario l'aviva avuta appena una misata appresso il G8, quando alla fine di una mangiata di tutto rispetto, Calogero, il proprietario-coco-cammareri della trattoria " San Calogero", gli aviva annunziato che, sia pure di malavoglia, si ritirava. “Stai cugliunanno, Calò?” " Nonsi, dottore: Come vossia sapi, io ho dù bipass e sittantari anni sunati. ' U medicu non voli cchiù che continuo a travagliari". "E io?" gli era scappato di dire a Montalbano. Di colpo si era sentito infilici come un pirsunaggio dei romanzi popolari, la sedotta e abbandonata cacciata fora di casa col figlio della colpa in grembo, la piccola fiammiferaia sotto la neve, l'orfano che cerca nella munnizza qualichi cosa da mangiari.... Calogero, a risposta, aviva allargato le vrazza sconsolato. E doppo era arrivato il tirribili jorno nel quale Calogero gli aviva sussurrato: "Dumani nun vinissi. E' chiuso".
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MARSALA E NORD SICILIA
Catarratto Sistema di allevamento: controspalliera e potate a guyot Vitigno: Catarratto 100% Vinificazione e affinamento: naturale senza l’impiego di alcun prodotto enologico. Macerazione sulle bucce in base ad annata. Affinamento sei mesi in acciaio. Alcool: 12,5°
Petronillo Sistema di allevamento: controspalliera e potate a guyot Vitigno: Nero d’Avola 80% CabernSauvignon 20% Vinificazione e affinamento: in acciaio sette mesi. Alcool: 12°
MARSALA E NORD SICILIA
Gibil Sistema di allevamento: controspalliera e potate a guyot Vitigno: blend di uve bianche Vinificazione e affinamento: pressatura soffice e affinamento in acciaio per cinque mesi. Alcool: 12.5°
Rosso Sistema di allevamento: controspalliera e potate a guyot Vitigno: Nero d’Avola rosato Vinificazione e affinamento: macerazione sulle bucce sette giorni. Alcool: 12,5°
L’azienda Agricola Barracco di Roberto Bruno Mazara del Vallo L’Azienda è situata a Mazara del Vallo in provincia di Trapani ed insiste per poco più di 51 ettari di terreno tra vigneto ed uliveto. Il vigneto è, a sua volta suddiviso, in due contrade: Contrada Roccazzo consta di circa 28 ettari di cui 4 ettari coltivati ad ulivi e la residua parte a vigneto. e la Contrada Minneno di circa 23 ettari, coltivati esclusivamente a vigneto. Le varietà presenti sono: ansonica o insolia, catarratto bianco comune, chardonnay, grillo, trebbiano toscano, nero d’avola, merlot e cabernet sauvignon. L’età delle vigne varia da pochi anni fino ai 50 circa di quelle più vecchie, che costituiscono la gran parte di tutto il vigneto. L’azienda fin dai primi anni 90 è in regime biologico. Storicamente, l’azienda nasce dall’unione di due famiglie, la famiglia Maiale e Barracco, da cui derivano le proprietà rispettivamente della Contrada Minneno e Roccazzo. La famiglia Maiale fin dai primi dell’ottocento produceva vino e soprattutto il Marsala qualità “garibaldi”, tramite Mario Maiale ed i suoi figli. Tuttavia, l’attività di vinificazione si interrompe ai primi del 900, così che le uve prodotte erano interamente conferite alle cantine sociali. Ad oggi l’azienda è amministrata dalla signora Francesca Barracco unitamente ad i suoi tre nipoti Laura, Franco e Silvia Barracco, tutti comproprietari dei terreni e gestita da Roberto Bruno, figlio della signora Francesca. Quest’ultimo nel 2012 si trasferisce da Milano, dove esercitava la professione di avvocato d’affari, a Palermo per occuparsi dei vigneti di famiglia. Sebbene, all’inizio lui continui l’ordinaria attività di conferimento delle uve prodotte alle cantine sociali, la passione per il vino lo conduce a meditare di riprendere l’antica tradizione familiare di vinificazione non più esercitata ormai da molti decenni. L’idea di produrre il primo vino “Barracco” nasce nel 2016 nel momento in cui Roberto Bruno viene a contatto col mondo del vino naturale, rimanendone affascinato. Un anno più tardi, quando si stringe la collaborazione con l’agronomo Ennio Gugliotta, attuale consulente dell’azienda, nasce il progetto del vino naturale “Barracco”. Ed è così che dalla potatura a alla vendemmia ed ogni fase della coltivazione è rigorosamente eseguito dalla sapiente mano dell’uomo. Così come durante la vinificazione, ci si astiene dall’utilizzo di qualunque sostanza chimica, affidandosi interamente ed esclusivamente all’attenzione ed alla cura durante la fermentazione e le successive fasi della trasformazione dell’uva in vino. Il prodotto così ottenuto è, quindi, un vino naturale, espressione tipica di un territorio, frutto di un’accurata selezione delle vigne, derivato dalla fermentazione spontanea delle uve prescelte senza nessun tipo di addizione di sostanze chimiche, nel pieno rispetto della natura e della vigna e, nel contempo, del consumatore, così come vuole il produttore.
MARSALA E NORD SICILIA Ambras Sistema di allevamento: controspalliera e potatura guyot Vitigno: Catarratto 100% Vinificazione e affinamento: vasche di acciaio, macerazione 6 giorni, qualche mese in bottiglia. Alcool: 12°
Catarratto Sistema di allevamento: controspalliera e potatura guyot Vitigno: Catarratto 100% Vinificazione e affinamento: vinificazione in acciaio. Alcool: 12°
Nero del Giudice Sistema di allevamento: controspalliera e potatura guyot Vitigno: Nero d’Avola 100% Vinificazione e affinamento: vasche di acciaio, macerazione 15 giorni, affinamento in bottiglia. Alcool: 13.5°
CENTRO OVEST SICILIA
Azienda Agricola Calogero Caruana Montallegro-Agrigento
L’azienda si trova sopra la riserva Torre Salsa a meno di 2 km dal mare). Calogero dopo aver maturato la sua esperienza in Toscana, torna in Sicilia per concretizzare il suo sogno di ritorno alle origini. I terreni sono di composizione sabbiosa con calcare e la proprietà totale è composta da 2 ettari di vigneto, 2 di seminativo e 1 di oliveto. I vitigni coltivati sono tutti autoctoni: Inzolia, Grillo, Catarratto e Nero d’Avola, tutti immersi in una rigogliosa e spettacolare macchia mediterranea. L’impegno di Calogero sta nel produrre un vino artigianale che rispecchi le caratteristiche del suolo, dell’ambiente naturale e ogni annata è rappresentata in base alle sue caratteristiche uniche. La fermentazione è spontanea da lieviti indigeni e gli interventi in cantina sono minimi ed essenziali, affinché la fermentazione e gli affinamenti avvengano nel miglior modo possibile.
Quel giorno decise di provare una trattoria che gli aviva indicato Mimì. "Tu ci hai mangiato? gli spiò sospettoso Montalbano che non nutriva nessuna stima del palato di Augello. "Io no, ma un amico che è più camurrioso di tia me ne ha detto bene". Datosi che la trattoria, che si chiamava " da Enzo", si trovava nella parte alta del paìsi, il commissario si rassignò a pigliari l'auto. Da fora, la sala della trattoria s'appresentava come una costruzione in lamiera ondulata, mentre la cucina doviva trovarsi dintra una casa che c'era allato. C'era un senso di provvisorio, di arrangiato, che piacque a Montalbano. Trasì, s'assittò a un tavolo libero. Un sissantino asciutto, gli occhi chiari chiari, che sorvegliava i movimenti dei dù cammareri, gli si avvicinò e gli si chiantò davanti senza rapriri vucca manco per salutarlo. Sorrideva. Montalbano lo taliò interrogativo.
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CENTRO OVEST SICILIA
Nzolia Sistema di allevamento: controspalliera e potatura guyot Vitigno: Inzolia 100% Vinificazione e affinamento: vendemmia in due tempi: la prima raccolta viene direttamente torchiata e fermenta in acciaio, e l’affinamento avviene in ossidazione con la formazione del flor, all’interno di vasche scolme. La seconda sta a contatto con le bucce a grappolo intero dai 3 ai 10 giorni per poi essere torchiato e inserito all’interno di barriques usate, dove conclude la fermentazione e, successivamente, affina su fecce fini. Dopo un anno di affinamento le due masse vengono unite e vanno in bottiglia per un altro anno prima dell’uscita. Alcool: 13,5°
IGT Terre Siciliane Catarratto
Sold out
Sold out
Sistema di allevamento: controspalliera e potatura guyot Vitigno: Catarratto in purezza da vigne vecchie (impianto del ’76). Vinificazione e affinamento: Raccolta in un unico tempo e vinificata in maniera classica. Diraspata e torchiata, fermenta e affina in vasche inox. La sua messa in bottiglia avviene ad inizio della primavera successiva e va in commercio a maggio. Alcool: 13,5°
CENTRO OVEST SICILIA Azienda Agricola Di Salvo Bivona
L’Azienda Agricola Di Salvo nasce a Bivona, in provincia di Agrigento, nei primissimi del ‘900. Un’azienda a conduzione familiare che da quattro generazioni trasmette, di padre in figlio, know how e l’amore per la propria terra. Immersa nella suggestiva cornice dei Monti Sicani e con lo sguardo rivolto verso il mare, grazie alla sua posizione privilegiata, gode di un clima unico che con alle sue importarti escursioni termiche tra il giorno e la notte arricchisce i vigneti rendendo i nostri vini unici e preziosi. Abbiamo sempre posto grande attenzione all’ambiente e alle tecniche di coltivazione prediligendo da sempre un’agricoltura biologica e grazie ai nostri sforzi e alla continua ricerca sul campo dal 2008 siamo in possesso della certificazione Bio. L’azienda ha un’estensione di 15 ettari così suddivisa: - 10 ettari dedicati alla olivicoltura di cultivar Biancolilla, Cerasuola e Murtiddrare, quest’ultima - nello specifico - è rappresentazione tipica del nostro territorio che richiede una particolare attenzione al periodo di raccolta per poter estrarre un olio Extra Vergine d’Oliva di primissima qualità. - 5 ettari dedicati alla viticoltura di vitigni autoctoni quali Nero d’Avola, Catarratto e Perricone. È nella produzione di vini che negli ultimi anni si sono concentrati i maggiori sforzi portando avanti un progetto dedicato ai vini naturali che possano essere espressione del nostro territorio, del nostro modo di intendere la viticoltura e delle potenzialità di una regione così ricca di tradizioni e culture come la Sicilia. Le zone di produzione e la loro altitudine, oltre che alla composizione dei terreni – generalmente a medio impasto con percentuali variabili tra argilloso e calcareo - donano caratteristiche uniche e peculiari ad ogni vino. Le vigne sono così distribuite: Catarratto contrada Pedano, a 500 mt slm.; Perricone contrada Carnicola - 450 mt slm; Nero d’Avola contrada Giddia - 450 mt slm; Le vigne sono allevate a controspalliera con sistema Guyot. La raccolta è effettuata a mano tra la prima e la seconda decade di ottobre. Le uve, una volta giunte in cantina, vengono diraspate e pressate dando vita così a un processo di fermentazione spontanea grazie ai lieviti indigeni. Non viene fatta nessuna lavorazione sulle uve, nessun’aggiunta di solforosa o altri additivi chimici. I vini proseguono la vinificazione sulle fecce nobili per 12 mesi e successivamente passano in tini d’acciaio per terminare l’affinamento in bottiglia. Nel 2016 nasce la prima bottiglia Di Salvo ma è nel 2019 che l’azienda decide di creare un progetto strutturato dando vita a tre bottiglie: due rossi (Deshur e Zezë) e un bianco (Marì). Nella ricerca e nella progettazione si è deciso di intraprendere la strada della riscoperta e della valorizzazione, non solo dei vigneti ma anche della cultura e delle tradizioni del territorio. L’entroterra occidentale siciliano è caratterizzato per la presenza di comunità Arbëreshë ossia comunità greco-albanesi di Sicilia che mantengono vive la cultura e la lingua bizantina. La caratterizzazione architettonica, religiosa e linguistica di questi luoghi li rende magici e ricchi di tradizioni. Come a rimarcare - ancora una volta - che la Sicilia è un luogo di incontri, di commistioni e di rispetto. Ed è proprio dalla lingua Arbëreshë che prendono il nome i tre nuovi vini della Az. Agricola Di Salvo: Nero d’Avola - Dushur , amore, per le cose fatte bene, col cuore e la passione.Perricone - Zezë, nero, da Niuro Cani nome con il quale è conosciuto localmente il Perricone. Catarratto - Marì, Maria, dedicato a Maria che insieme al marito Andrea portano avanti con coraggio e dedizione l’azienda agricola.
Marì Sistema di allevamento: controspalliera e potatura guyot Vitigno: Catarratto Vinificazione e affinamento: 9 giorni di macerazione sulle bucce. Almeno 12 mesi in acciaio. Alcool: 15°
Deshur Sistema di allevamento: controspalliera e potatura guyot Vitigni: Nero D’Avola Vinificazione e affinamento: 12 giorni di macerazione. Almeno 12 mesi in acciaio. Alcool: 14°
Zezè Sistema di allevamento: controspalliera e potatura guyot Vitigni: Perricone Vinificazione e affinamento: 7 giorni macerazione. Almeno 12 mesi in acciaio. Alcool: 12,5°
Lihar Sistema di allevamento: controspalliera e potatura guyot Vitigni: Catarratto Vinificazione e affinamento: macerazione sulle bucce per 24 ore. Fermentazioni spontanee da lieviti indigeni. Nessun intervento sulle uve, nessuna aggiunta di solforosa ed altri additivi chimici. Affinamento sulle fecce nobili per 6mesi. Affinamento in tini di acciaio, proseguo in bottiglia. Alcool: 11°
ETNA
NUZZELLA - AZIENDA AGRICOLA DI NICOLA OTERI Piedimonte Etneo
“La nostra azienda si trova sul meraviglioso versante orientale dell’Etna, ad un’altitudine di circa 500mt s.l.m., al confine tra i paesi di Piedimonte Etneo e Linguaglossa. Uno scenario unico, caratterizzato dalla fusione di due territori: le “terre bianche”, rocce sedimentarie solcate da incisioni torrentizie non coperte dalla lava, e le “terre nere”, risultato di colate laviche susseguitesi nel tempo. Una lingua di terreno lavico a cui i contadini diedero il nome di “Terremorte”, proprio a indicare le terre sommerse dal potente fiume rosso. È qui che nel 2014 è iniziato il duro ma entusiasmante lavoro di recupero di un uliveto e di un vecchio vigneto impiantato con le varietà autoctone, Nerello Mascalese e Carricante, quattro ettari in tutto. In queste terre, nel rispetto della tradizione più antica e della valorizzazione dei vitigni, produciamo i nostri vini: il Selmo Etna Rosso D.O.C. ed il Blanc de Noir Etna D.O.C. La qualità assoluta di un vino pregiato ottenuto nel totale rispetto dell’ambiente: è questo l’obiettivo che ci poniamo. Niente uso di diserbanti o prodotti di sintesi. L’utilizzo di basse dosi di rame e zolfo, l’apporto di sostanza organica al terreno, attraverso sovesci annuali di leguminose e graminacee, e l’impiego di feromoni per la lotta agli insetti nocivi costituiscono la nostra strategia di base per una produzione ecosostenibile. Le nostre viti sono allevate a controspalliera, con una densità di 5.000 ceppi per ettaro. Il lavoro in vigna è condotto manualmente durante tutto l’anno con attenzione certosina, nel rispetto delle tecniche agronomiche e seguendo i dettami dell’agricoltura BIOLOGICA certificata. Un modo per prenderci cura non solo del vino che offriamo, ma per rispettare e ringraziare la splendida terra che ce lo regala”. 8.000 bottiglie prodotte.
"Io lo sapiva" disse l'omo.
"Che cosa?".
"Che dopo tanto firriari sarebbe vinuto qua. L'aspittavo". "E io qua sono" fece aciutto il commisario. Si taliarono occhi negli occhi. La sfida all'ok corral era lanciata. Enzo chiamò un cammareri: "Apparecchia per il dottor Montalbano e stai attento alla sala. Io vado in cucina. Al commissario ci penso io pirsonalmente".
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ETNA
Selmo Etna Rosso Doc Sistema di allevamento: controspalliera a doppio cordone speronato Vitigno: Nerello Mascalese Vinificazione e affinamento: diraspatura/pigiatura delle uve e macerazione sulle bucce per circa 20 giorni. 18 mesi parte in tonneaux di rovere francese e parte in acciaio. Alcool: 13°
Scarinà Rosato Sistema di allevamento: controspalliera a doppio cordone speronato Vitigno: Nerello Mascalese Vinificazione e affinamento: Il salasso viene fatto dopo una notte di macerazione sulle bucce alla vendemmia di ottobre del rosso, mentre la prima parte viene fatta alla vendemmia della base spumante (normalmente ai primi di settembre), tolto il fiore che fa la base, si aumenta la forza in pressa per tirare fuori il resto del succo. Questa seconda pressata fa la prima parte del rosato. Alcool: 11.50°
ETNA
Etman Etna Bianco Sistema di allevamento: controspalliera a doppio cordone speronato Vitigno: Carricante 90% Catarratto 10% Vinificazione e affinamento: diraspatura/pigiatura delle uve e macerazione sulle bucce per 3 giorni. Alcool: 12.5°
Blanc de Noir Etna Spumante Doc Pas Dosè 20 mesi e 36 mesi Sistema di allevamento: controspalliera a doppio cordone speronato Vitigno: Nerello Mascalese Vinificazione e affinamento: pressatura soffice delle uve e vinificazione in bianco. 20 mesi e 36 sui lieviti. Alcool: 12.5°
ETNA
Agricola Camarda Passopisciaro
L’azienda Camarda nasce agli inizi anni 60 a Passopisciaro, Fraz. di Castiglione di Sicilia, nelle Contrade Feudo di Mezzo e Porcaria, collocata tra il Vulcano dell’Etna e la Valle dell’Alcantara ai piedi dei Monti Nebrodi. I vigneti ubicati su terrazzamenti di muro a secco a 650 metri d’altitudine, sono a piede franco ad alberello e in parte a spalliera. Il vitigno è del genere Nerello Mascalese con rare piante di Cappuccio, coltivato secondo l’antica tradizione tramandata da padre in figlio, cioè usando soltanto zolfo e solfato di rame, effettuando manualmente secondo l’antico uso: la potatura, la lavorazione del terreno, la legatura e la raccolta. Il risultato della lavorazione frutto di passione e dedizione è un eccellente prodotto la cui fermentazione avviene in forma spontanea con “lieviti indigeni”, fino all’affinamento che avviene in barrique di rovere usate. Il prodotto denominato “Camarda” è un tripudio di gusti che nasce dall’abbraccio dell’Etna con l’Alcantara e dall’atavica fatica contadina.
Rosso Camarda Sistema di allevamento: Alberello Vitigno: Nerello Mascalese Vinificazione e affinamento: Vinificazione naturale. Fermentazione con lieviti indigeni. Macerazione sulle bucce per 8/10 giorni. T° di fermentazione 26-28° con pistillazione manuale bagno vinacce 4/5 volte al giorno. Un piccolo passaggio in barrique di rovere Alcool: 13,5°
ETNA
Bianco Camarda Sistema di allevamento: Alberello Vitigno: Carricante e restante Minnella, Catarratto e Inzolia Vinificazione e affinamento: Pigiatura, pressatura T° di fermentazione 16-18°. La fermentazione avviene spontaneamente con lieviti indigeni. Successivamente viene effettuata una pressatura soffice e messo in acciaio, fino all’imbottigliamento. Ultimo affinamento qualche mese in bottiglia. Alcool: 13°
U Funnali Rosato Sistema di allevamento: Alberello Vitigno: Nerello Mascalese Vinificazione e affinamento: Vinificazione naturale Fermentazione con lieviti indigeni Macerazione sulle bucce per 36 ore T° di fermentazione 18-20° con pistillazione manuale mattina e sera, solo acciaio. Alcool: 12.5°
EMILIO SCIACCA Linguaglossa
Nel 2015 Emilio Sciacca decise di ridare nuova vita ad un luogo che storicamente aveva prodotto vino già agli inizi del novecento, l’antico “Palmento della Martinella” sito non distante dal paese di Linguaglossa in contrada Martinella a circa 600 m s.l.m. Nasce così nel 2018 l’idea di iniziare a produrre e imbottigliare vino, di misurarsi con questo nuovo linguaggio che permea la storia, la cultura e le tradizioni di queste originarie terre vitate. Emilio non intende usare chimica di sintesi nel suolo, nè utilizzare tecniche agronomiche ed enologiche invasive e denaturanti. Crediamo in un vino etico e dalle forti connotazioni umane. In quattro parole identifichiamo la nostra idea di vino: Wine, Human, Nature, Etna. Puntiamo a raggiungere una dimensione di produzione massima di 50 mila bottiglie, diversificate in cinque referenze. L’antico palmento oggi in via di ristrutturazione affianca all’anima antica della struttura quella moderna destinata all’accoglienza e l’ospitalità. Caratteristiche dei vigneti: I vigneti di Nerello Mascalese e Carricante di recente impiantati in contrada Martinella a Linguaglossa, sono allevate ad alberello, come da antica tradizione, su tutori di legno di castagno spaccato e legate durante la fase di vigore vegetativo con rafia naturale. I vigneti presenti nelle proprietà dalle quali traiamo le uve e che nella maggior parte dei casi seguiamo da vicino nella coltivazione, presentano sia forme di allevamento ad alberello che spalliera, con età variabile delle viti tra i 15 e 80 anni, presentando in alcuni casi viti secolari di particolare pregio storico franche di piede. Oltre al Carricante e Catarratto, in piccola percentuale sono presenti viti antiche di Inzolia, Minnella, Grecanico Dorato e Coda di Volpe. I terreni di matrice vulcanica sono di medio impasto asciutti e sabbiosi, con capacità drenante molto elevata, a reazione sub-acida, ricchi in microelementi e mediamente dotati di potassio, fosforo e magnesio. Crediamo che una produzione artigianale di qualità è possibile solo dopo un ottimo lavoro in vigna e di selezione, partendo da uve equilibrate, sane e mature evitando l’utilizzo di qualsiasi intervento chimico-fisico che ne alteri la natura. Le uve sono vinificate in piccole masse provenienti da micro-zone dei vigneti con caratteristiche omogenee, assemblate e destinate a realizzare nel loro insieme la “bottiglia” finale. Il giorno stesso della vendemmia, l’uva viene diraspata e successivamente pigiata con pressa pneumatica a basse pressioni d’esercizio. Le macerazioni vengono condotte e controllate in vasche di acciaio termoregolabili e i travasi effettuati con l’ausilio di pompe peristaltiche per la gestione soffice dei flussi e l’assenza di possibili contaminazioni. La fermentazione è condotta naturalmente e senza aggiunta di lieviti e l’apporto di solforosa è minimo o a volte assente del tutto. La fermentazione malolattica avviene in modo naturale prima dell’imbottigliamento entro la primavera. In cantina si segue una vinificazione e affinamento in contenitori d’acciaio. Non effettuiamo nè filtrazioni, nè chiarifiche, ma favoriamo il deposito delle fecce fini prima dell’imbottigliamento con l’ausilio delle temperature basse per assecondare la decantazione.
ETNA
Rossobrillo Etna Rosso Doc Sistema di allevamento: Cordone speronato di vigna giovane Vitigni: 95% Nerello Mascalese, 5% Nerello Cappuccio Vinificazione e affinamento: Diraspatura, pigiatura, fermentazione, pressatura in pressa pneumatica. LIEVITI Indigeni. FERMENTAZIONE 7 giorni. Fermentazione malolattica in Acciaio. AFFINAMENTO in fermentini in acciaio per 6 mesi e almeno 4 mesi in bottiglia. Nessuna filtrazione e decantazione naturale. Alcool: 14°
Biancopiglio Etna Bianco Doc Sistema di allevamento: Alberello / Spalliera di circa 70 anni Vitigni: Circa 65 % di Carricante e rimanente Catarratto, Minnella, Grecanico Dorato e Coda di Volpe Vinificazione e affinamento: Diraspatura, macerazione a freddo e pressatura soffice pneumatica. LIEVITI Indigeni MACERAZIONE a freddo 12 ore circa. AFFINAMENTO in fermentini in acciaio per 6 mesi e almeno 2 mesi in bottiglia Nessuna filtrazione e decantazione naturale. Alcool: 12.5°
ETNA
Neromagno Etna Rosso Doc Sistema di allevamento: Alberello / Spalliera di circa 70 anni Vitigni: Nerello Mascalese Vinificazione e affinamento: Diraspatura, pigiatura, fermentazione, pressatura in pressa pneumatica. Lieviti indigeni il 30% in Tonneau di 2° e 3° passaggio per un affinamento di 12 mesi che non “maschera” la tipicità del vino ma rende il tipico tannino del nerello mascalese più morbido, completo e strutturato. Il resto in acciaio e poi si assembla. Macerazione di 14 giorni. Alcool: 14°
L'antipasto fatto solo di polipi alla strascicasali parse fatto di mare condensato che si squagliava appena dintra alla vucca. La pasta col nìvuro di siccia poteva battersi degnamente con quella di Calogero. E nel misto di triglie spigole e orate alla griglia il commissario ritrovò quel paradisiaco sapore che aveva temuto perso per sempre. Un motivo principiò a sonargli dintra la testa, una specie di marcia trionfale. Si stinnicciò, beato, sulla seggia. Appresso tirò un respiro funnuto. Dopo lunga e perigliosa navigazione, Ulisse finalmenti aviva attrovato la sò tanto circata Itaca."
Il Giro di Boa, Andrea Camilleri
FORTI DEL VENTO - MARCO, MARILENA E TOMASO
Tra Castelletto d’Orba e Rocca Grimalda, nell’Alto Monferrato, OVADA “Associati a Vinnatur, Certificati Biologici, conduzione biodinamica, terreni collinari a circa 300 metri di altitudine, poco più poco meno, con i filari sistemati a girapoggio, cioè seguendo le linee di livello perpendicolarmente alla pendenza della collina, sistema ideale per sfruttare al massimo l’esposizione. Per combattere l’azione erosiva delle piogge e favorire l’equilibrio delle sostanze necessarie al terreno facciamo crescere l’erba nei vigneti, manteniamo siepi e boschi dintorno e lavoriamo insieme alla natura ed agli animali per favorire la biodiversità e il territorio per noi vere basi dei vini autentici. Siamo Marco, Manuela e Tomaso. Sono stati i nostri nonni a trasmetterci l’amore per il lavoro e la disciplina della terra e uno spirito innovativo, che potete ritrovare in produzioni fuori dagli schemi, perché naturali e buoni, coltivati sulle viti in vigna prima e seguite in cantina poi. Forti del Vento: La forza e la leggerezza. La materia e lo spirito. Tutto si genera per via di contrasto. Così il nostro nome, ispirato dai meravigliosi castelli dell’Alto Monferrato Ovadese e dai venti che soffiano sulle nostre colline, ma soprattutto dalla saldezza delle nostre radici e dalla passione che ci guida nel nostro personalissimo ritorno al futuro. Crediamo nei metodi di coltivazione antichi, nel mantenimento della fertilità del suolo attraverso metodi naturali come il sovescio: preserviamo i boschi e le siepi e consideriamo gli insetti nostri alleati per il mantenimento della ricchezza derivante dalla biodiversità. Vinnatur, agricoltura biodinamica per vini da ricordare. Nei nostri vini c’è il nostro modo di essere e di pensare. A noi piace fare (e anche degustare) il vino. Il nostro obiettivo è ricondurre l’assaggiatore a tutto quello che c’è dietro il prodotto: il lavoro, il rispetto per il territorio, per le sue qualità tipiche e per il vitigno da cui proviene. A volte ci si perde in un bicchiere d’acqua. Per noi è importante ritrovarsi in un bicchiere di vino. Siamo nell’Alto Monferrato, in un’area a nord della Liguria che forma un immaginario triangolo con ai vertici i comuni di Ovada, Rocca Grimalda e Castelletto d’Orba, attraversata dall’A 26, che sale da Genova e divide in due il Piemonte fino alle Alpi. Sette ettari vitati su terreni collinari a circa 300 metri di altitudine con i filari sistemati a girapoggio, cioè seguendo le linee di livello perpendicolarmente alla pendenza della collina, sistema ideale per sfruttare al massimo l’esposizione. L’erba nei filari è nostra alleata, metodo naturale per combattere l’azione erosiva delle piogge, favorire l’equilibrio delle sostanze necessarie al terreno, aumentare gli insetti e la biodiversità. Abbiamo anche lavorato molto per restaurare e recuperare vecchie vigne di dolcetto, alcune di queste con i filari disposti su ciglioni, ovvero leggeri terrazzamenti su cui crescono le viti”. 20.000 bottiglie. Anche tu sei collina e sentiero di sassi e gioco nei canneti, e conosci la vigna che di notte tace. Tu non dici parole. C’è una terra che tace e non è terra tua. C’è un silenzio che dura sulle piante e sui colli. Ci son acque e campagne. Sei un chiuso silenzio che non cede, sei labbra e occhi bui. Sei la vigna. ...
È una terra che attende e non dice parola. Sono passati giorni sotto cieli ardenti. Tu hai giocato alle nubi. È una terra cattiva – la tua fronte lo sa. Anche questo è la vigna. Ritroverai le nubi e il canneto, e le voci come un’ombra di luna. Ritroverai parole oltre la vita breve e notturna dei giochi, oltre l’infanzia accesa. Sarà dolce tacere. Sei la terra e la vigna. ...
Un acceso silenzio brucerà la campagna come i falò la sera.
Anche tu sei collina
CESARE PAVESE
PIEMONTE
La Volpe Sistema di allevamento: Guyot Vitigno: Dolcetto di Ovada Vinificazione e affinamento: solo acciaio per circa un anno in cantina a riposare e poi in bottiglia circa un anno dopo la vendemmia. Alcool: 14°
PIEMONTE
Podej Sistema di allevamento: Guyot Vitigno: Barbera del Monferrato DOCG Vinificazione e affinamento: vinificazione in acciaio, macerazione di tre settimane, nessuna aggiunta di solforosa. Affinamento in acciaio 6 mesi, 12 mesi in barrique, 12 mesi in bottiglia. Alcool: 14°
An piota (“in gamba”) in anfora Sistema di allevamento: Guyot Vitigno: Chardonnay Vinificazione e affinamento: tutto in anfora fino alla bottiglia: dalla vinificazione lunga sulle bucce (circa un paio di mesi), poi pressatura e permanenza sulle fecce fini sino all’imbottigliamento, che normalmente avviene sei mesi dopo la vendemmia, in primavera. Alcool: 13°
PIEMONTE
Maia Sistema di allevamento: Guyot Vitigno: Cortese Vinificazione e affinamento: Vinificazione in acciaio con macerazione 90 giorni sulle bucce. Affinamento un anno in bottiglia. Alcool: 13°
Ottotori Sistema di allevamento: Guyot Vitigno: Dolcetto di Ovada DOCG Vinificazione e affinamento: Vinificazione in acciaio con macerazione di circa tre settimane. Affinamento di sei mesi in acciaio e 12 mesi in Tonneaux. Un anno in bottiglia. Alcool: 14°
Daniele Ricci Cascina San Leto Colli Tortonesi
Inseguire un sogno chiamato Timorasso. Daniele Ricci è tra i riferimenti assoluti della piccola Denominazione piemontese portata in auge negli anni Novanta dal pioniere Walter Massa. Siamo sui Colli Tortonesi, in provincia di Alessandria. Per l’esattezza a Costa Vescovato. Un campanile segna il paesaggio, all’orizzonte, tra le vigne appese alle colline che si alternano al bosco. Qualche sali e scendi e un tratto sterrato che macchia le gomme dell’auto di bianco, prima di raggiungere Daniele Ricci all’Agriturismo Cascina San Leto. Il “giocattolo” di famiglia, che suggella una vita di sacrifici, aperto due giorni a settimana, solo nel weekend. I vini di Ricci, che oltre a diverse tipologie di Timorasso produce Barbera, Croatina e Nebbiolo, sono tra i più “naturali” della zona. Ma senza alcuna bandiera ideologica: “Avrei aderito alla Fivi – chiosa il vignaiolo – soprattutto per via dell’amicizia con Walter. Ma ultimamente hanno un po’ perso lo spirito iniziale e preferisco starne fuori, come sto fuori da qualsiasi altra associazione”. Nessuna aggiunta di solforosa in cantina e rispetto massimo per il vigneto, con trattamenti che si riducono a rame e zolfo. Ma non è sempre andata così per il vignaiolo, che arriva all’appuntamento in pantaloncini corti e canottiera bianca, dalla vigna. “Quando facevo ancora il casellante e la viticoltura era un’attività per così dire ‘secondaria’, portata avanti con mio padre – racconta Daniele Ricci – si lavorava come lavoravano gli altri: con la testa nel sacco. Senza porsi alcun problema ‘filosofico’. Non dimentichiamoci che siamo gente degli anni Ottanta, che ha bruciato tutto quello che poteva bruciare”. “Io sono figlio del consumismo più sfrenato. Mio padre Filippo lavorava al Consorzio agrario. E per lui la novità erano i diserbanti ultimo modello, tutti i prodotti di sintesi che pensava fossero il meglio”. “Poi – continua il vignaiolo – il mio fisico particolarmente sensibile ha iniziato a dare i primi segni di cedimento. Davo i sistemici e sentivo una pressione al petto. Davo il diserbante nel grano e stavo male, pur indossando il casco per non respirarlo”. Ma la vera svolta è avvenuta alla nascita di Matteo. Oggi ha 22 anni e studia brillantemente enologia. “Da piccolo girava per i nostri campi, attorno all’attuale agriturismo. E io lo riprendevo: non puoi, non puoi! Una volta mi ha chiesto: perché non posso uscire? E da lì mi è scattata una molla. Ho detto basta. Succeda quel che succeda, basta con questi prodotti”. “Ci dicevano che tutto sarebbe seccato – continua Ricci – senza l’aiutino dei sistemici. Ma era una balla. Era terrorismo. Ma fare vini naturali, per qualcuno, voleva dire fare vini con difetti. E ancora adesso, in certi contesti, essere biologici è penalizzante”. Per questo non è presente alcun bollino sulle etichette dei vini di Daniele Ricci. Eppure l’azienda (15 ettari di cui 10 vitati, per 40 mila bottiglie complessive) è certificata biologica dallo scorso anno, al termine dei tre anni di conversione. Nel percorso che ha portato Daniele Ricci ai fasti attuali, con la presenza di alcune sue etichette nelle carte del vino di molti ristoranti stellati. Una svolta “naturalista”, quella di Daniele Ricci, che si può definire completata dalla realizzazione di una tettoia, immersa nel vigneto, sotto alla quale sono state interrate tre anfore da 10 ettolitri. “La mia idea, anzi la mia fissa, era quella di fare il vino nella vigna. Fondamentale l’incontro con Josko Gravner, da cui andai negli Novanta, proprio con Walter Massa”. L’uva, raccolta nei vigneti attigui, viene diraspata e vinificata a “Chilometro zero” nei tre recipienti di terracotta di fabbricazione toscana, originari di Impruneta (FI). Nasce così “Io cammino da solo“, il Timorasso in anfora di Daniele Ricci. Cento giorni di macerazione sulle bucce e 12 mesi di affinamento ulteriore in botti di castagno. Un vino non filtrato, non chiarificato. Ottenuto ovviamente con lieviti indigeni, così come tutti quelli di Daniele Ricci e della sua Azienda agricola di Costa Vescovato. Il tempo, sotto a quella tettoia, sembra essersi fermato al 1929. L’anno in cui i nonni del vignaiolo, Carlo e Clementina, cominciarono a coltivare i terreni di marne Tortoniane di San Leto. Una calamita che ha riportato Daniele Ricci tra il verde dov’era cresciuto. “La collina biancheggia alle stelle, di terra scoperta;/si vedrebbero i ladri, lassù. Tra le ripe del fondo i filari son tutti nell’ombra. Lassù che ce n’è e che è terra di chi non patisce, non sale nessuno qui nell’umidità, con la scusa di andare a tartufi, entran dentro alla vigna e sa ccheggiano le uve. Il mio vecchio ha trovato due graspi buttati tra le piante e stanotte borbotta. La vigna è già scarsa: giorno e notte nell’umidità, non ci viene che foglie. Tra le piante si vedono al cielo le terre scoperte che di giorno gli rubano il sole. Lassù brucia il sole tutto il giorno e la terra è calcina: si vede anche al buio. Là non vengono foglie, la forza va tutta nell’uva. Il mio vecchio appoggiato a un bastone nell’erba bagnata, ha la mano convulsa: se vengono i ladri stanotte, salta in mezzo ai ai filari e gli fia cca la schiena. Sono gente da farle un servizio da bestie, ché non vanno a contarla. Ogni tanto alza il capo annusando nell’aria: gli pareche arrivi nel buio una punta d’odore terroso, tartufi scavati. Sulle coste lassù, che si stendono al cielo, non c’è l’uggiadegli alberi: l’uva trascina per terra, tanto pesa. Nessuno può starci nascosto: si distinguono in cima le macchie degli alberi neri e radi. Se avessero la vigna lassù, il mio vecchio farebbe la guardia di casa, n el letto, col fucile puntato. Qui, alfondo, nemmeno il fucile non gli serve, perché dentro il buio non c’è che fogliami.”
Paesaggio, Lavorare stanca di Cesare Pavese
PIEMONTE
San Martino Sistema di allevamento: Guyot- 5-6 gemme Vitigno: Nebbiolo Vinificazione e affinamento: vinificazione in acciaio con macerazione di 15 gg.- affinamento di 12 mesi in botti da 220 litri di rovere e 12 mesi in bottiglia. Alcool: 15°
El Matt Sistema di allevamento: Guyot- 5-6 gemme Vitigno: Croatina Vinificazione e affinamento: 12 mesi di affinamento in acciaio Alcool: 14,5°
PIEMONTE
19- 29 Sistema di allevamento: Guyot- 5-6 gemme Vitigno: Barbera Vinificazione e affinamento: Affinamento di 24 mesi in piccole botti. Vino non filtrato e non chiarificato Alcool: 15°
Barbarossa Sistema di allevamento: Guyot- 5-6 gemme Vitigno: Barbera Vinificazione e affinamento: Vinificato con macerazione sulle bucce per 15 giorni a cappello sommerso. Affinamento in acciaio per 12 mesi. Vino non filtrato e non chiarificato. Alcool: 15°
PIEMONTE
Io cammino da solo Sistema di allevamento: Guyot- 5-6 gemme Vitigno: Timorasso Vinificazione e affinamento: Fermentazione in Anfora interrata per 100 giorni, affinamento in botte di castagno per 12 mesi e 24 mesi di bottiglia. Alcool: 14°
Derthona Sistema di allevamento: Guyot- 5-6 gemme Vitigno: Timorasso Vinificazione e affinamento: vinificazione in acciaio con 3 gg di macerazione e affinamento di 12 mesi in botti di acacia da 700 litri sulle fecce nobili, almeno 12 mesi di bottiglia. Alcool: 13,4°
PIEMONTE
In … stabile Sistema di allevamento: Guyot- 5-6 gemme Vitigno: Timorasso Vinificazione e affinamento: Vendemmia Tardiva. Fermentazione di 3 gg sulle bucce, un anno sui lieviti e un anno di bottiglia. Alcool: 15°
San Leto Sistema di allevamento: Guyot- 5-6 gemme Vitigno: Timorasso Vinificazione e affinamento: Vigne vecchie. Fermentazione: 3 gg sulle bucce a cappello sommerso e affinamento di 12 mesi in acciaio e 48 mesi di bottiglia. Alcool: 13°
PIEMONTE
Il giallo di Costa Sistema di allevamento: Guyot- 5-6 gemme Vitigno: Timorasso Vinificazione e affinamento: Vinificato con macerazione di 90 giorni sulle bucce a cappello sommerso e 24 mesi di affinamento in bottiglia. Vino non filtrato e non chiarificato. Alcool: 13°
Rispetto Sistema di allevamento: Guyot- 5-6 gemme Vitigno: Sauvignon e 10% Riesling Vinificazione e affinamento: vinificato con macerazione di 20 gg sulle bucce a cappello sommerso. Affinamento di 12 mesi in acciaio. Vino non filtrato e non chiarificato. Alcool: 13,4°
PIEMONTE
C.C.C. (COME UN CANE IN CHIESA) Sistema di allevamento: Guyot a spalliera bassa Vitigno: Timorasso Vinificazione e affinamento: fermentazione e macerazione sulle bucce per 3 giorni a cappello sommerso, affinamento in botte grande scolma di acacia per 6 anni in stile ossidativo velo de flor. Vino non filtrato e non chiarificato. Alcool: 14°
Ti voglio bene Sistema di allevamento: Guyot a spalliera bassa Vitigno: Cortese Vinificazione e affinamento: vigna vecchia. Vinificazione e affinamento in acciaio. vino non filtrato e non chiarificato. Alcool: 12.3°
CASTELLO DI STEFANAGO - ANTONIO E GIACOMO BARUFFALDI Oltrepò Pavese
L’azienda vitivinicola Castello di Stefanago è nata tanto tempo fa, lavoro di generazioni. Le persone, l’impegno, la passione, il legame e il rispetto per il territorio, la natura, il paesaggio, la costante ricerca per migliorare nella tradizione: gli elementi che raccontano la storia dell’azienda. Siamo in Lombardia, sulle colline dell’Oltrepo Pavese tra i 350 e i 500 metri sul livello del mare, al centro della tenuta il Castello (sec. XI- XIV) dove si trovano le cantine per la produzione e l’affinamento dei vini, intorno al castello i terreni dell’azienda agricola, 135 ettari con prati, boschi, frutteti, seminativi e 20 ettari di vigneto, nei terreni più adatti per esposizione e composizione del suolo, divisi in piccoli appezzamenti, per conservare e valorizzare la biodiversità del luogo. Antonio e Giacomo Baruffaldi da tempo hanno scelto la coltivazione biologica, un lavoro costante e attento nel vigneto, che seguono direttamente, per avere uve sane, naturali, che vengono raccolte al giusto grado di maturazione e che sono l’ingrediente fondamentale e insostituibile per la produzione dei vini. A Stefanago il vino si fa in vigna e grande importanza riveste la cura del vigneto. I vigneti sono complessivamente 20 ettari, divisi in piccoli appezzamenti e occupano i terreni più adatti per esposizione e composizione del suolo: la presenza discreta dei vigneti e l’assenza di coltivazioni intensive dominanti permettono di attuare il progetto di conservazione e valorizzazione della biodiversità, progetto fondamentale per l’azienda. La coltivazione è biologica, certificata da 20 anni. Ogni vigneto viene curato, osservato, studiato perché gli interventi possano essere adeguati e misurati per favorire e preservare equilibrio, biodiversità, vitalità. Ogni vigneto è un ecosistema a sé che va mantenuto in equilibrio. Tutte le pratiche agronomiche vengono svolte in quest’ottica: semina in autunno a filari alterni di miscugli di leguminose e graminacee, poi interrate nella primavera successiva, sfalcio dopo la fioritura, limitati trattamenti a base di rame e zolfo, in aggiunta trattamenti biodinamici con induttori di resistenza per stimolare la pianta all’auto difesa. Le potature, fatte in funzione del vino che si vuole ottenere, rispettano innanzitutto la salute e la vitalità della pianta. Tutto per avere un terreno vivo e dinamico che risponda a variazioni ambientali e climatiche, che permetta un adattamento della vite con conseguente aumento della qualità delle uve e della costanza tra le diverse annate della stessa qualità.
LOMBARDIA
Mischiabacche Bianco Vitigni: Riesling, Muller Thurgau Vinificazione e affinamento: coltivazione biologica e vendemmia manuale. Vengono raccolte prima le uve di Müller Thurgau a piena maturazione, pigiate tramite pressatura soffice; partita la fermentazione del mosto si raccolgono le uve di Riesling Renano, sempre a piena maturazione, che vengono pigiate con la stessa tecnica: il mosto si aggiunge al Müller Thurgau e insieme completano la fermentazione. Maturazione e affinamento in vasca di acciaio, travasi e imbottigliamento in primavera. Alcool: 13°
Mischiabacche Rosso Vitigni: Merlot, Uva rara Croatina Vinificazione e affinamento: Le uve vengono raccolte nell’ordine di maturazione prima il Merlot, poi l’Uva Rara poi la Croatina; la pigiatura viene fatta tramite diraspatura e contatto con le bucce per qualche giorno. Ogni mosto si aggiunge al precedente e insieme fermentano. Maturazione ed affinamento in vasche di acciaio, travasi e imbottigliamento in primavera. Alcool: 14°
LOMBARDIA 24 Blanc de Blancs Ancestrale Sistema di allevamento: allestimento a Guyot Vitigni: Chardonnay, Riesling, Muller Thurgau Vinificazione e affinamento: Le uve vengono raccolte a piena maturazione, dopo la pigiatura la fermentazione parte spontaneamente, fermentazione che si arresta con l’arrivo dei primi freddi, quando è ancora presente un residuo zuccherino. L’arrivo della primavera favorisce il risveglio dei lieviti che lentamente completano la trasformazione degli zuccheri in alcool, parte così la seconda fermentazione in bottiglia necessaria alla trasformazione del vino in spumante. Uno o più anni trascorrono prima di rabboccare le bottiglie con lo stesso vino senza nulla aggiungere. Solforosa inferiore a 30mg/L. Alcool: 12.5°
36 Pinot Nero Rosato Ancestrale Sistema di allevamento: allestimento a Cordone Speronato Vitigno: Pinot nero vinificato in bianco Vinificazione e affinamento: Le uve vengono raccolte a piena maturazione, la fermentazione si arresta con l’arrivo dei primi freddi, ma l’arrivo della primavera favorisce il risveglio dei lieviti che lentamente completano la trasformazione degli zuccheri in alcool. Parte così la seconda fermentazione in bottiglia. Due, tre o più anni trascorrono prima di rabboccare le bottiglie con lo stesso vino senza nulla aggiungere, 36 mesi sui lieviti. Solforosa inferiore a 30 mg/L. Alcool: 12,5°
LOMBARDIA 48 Pinot Nero Ancestrale Sistema di allevamento: allestimento a Cordone Speronato Vitigno: Pinot nero vinificato in bianco Vinificazione e affinamento: Le uve vengono raccolte a piena maturazione, facendo molta attenzione affinché l’acino non si rompa, e subito vinificate con pressatura soffice evitando contatto con le bucce. La fermentazione si arresta con l’arrivo dei primi freddi, ma l’arrivo della primavera favorisce il risveglio dei lieviti che lentamente completano la trasformazione degli zuccheri in alcol. Parte così la seconda fermentazione in bottiglia. Due o più anni trascorrono prima di rabboccare le bottiglie con lo stesso vino senza nulla aggiungere, 48 mesi sui lieviti. Solforosa inferiore a 30 mg/L. Alcool: 12.5°
di lagrime Che far? Degg’io il ciglio? bagnar per questo nsiglio Ah no; miglior co r. è di godere anco neri Se già di mirti te Gnido colsi mia parte in el lido lasciamo che a qu or. vada con altri Am candide Volgan le spalle lle: volgano a me le be elle ogni piacere con fin. non se ne parte al izia A Bacco, all’Amic giorni. sacro i venturi s’orni Cadano i mirti e crin. d’ellera il misto cetera, Che fai su questa sonasti? corda, che amor ntrasti Male al tenor co er. del novo mio piac
STUVENAGH - Jacopo Baruffaldi e Ambrogio Bellorini La cantina Stuvenagh sorge sotto il Castello di Stefanago, frazione di Borgo Priolo, nel meraviglioso e spesso sottovalutato Oltrepò Pavese. L’insolito nome scelto da questa attività si rifà all’appellativo celtico di Stefanago, meraviglioso castello incastonato tra le sinuose colline che si susseguono in questa lingua di terreno che perfettamente si inserisce tra il Piemonte, l’Emilia ed il Piacentino, accarezzata dal fiume Po. Una terra sorprendente, dalle usanze e tradizioni radicate, costellata di numerosi castelli, come in questo caso, che riflettono la complessa e articolata storia feudale. Questi sono i passati che hanno legato Jacopo Baruffaldi e Ambrogio Bellorini, i quali fondarono un birrificio all’interno dell’agriturismo della famiglia Baruffaldi, affiancandovi anche la fervida produzione di vino. Nell’Oltrepò Pavese la cantina Stuvenagh coltiva con agricoltura biologica orzo, cereali, coriandolo e la vite, circondati da 135 ettari di boschi e frutteti, a 350 – 500 metri sul livello del mare, senza che una popolazione vegetale sia preponderante sulle altre. I terreni gessosi accolgono anche i vigneti, che proliferano nel rispetto della biodiversità, in equilibrio con l’ambiente circostante. Con cadenza stagionale, seguendo strettamente i ritmi naturali, Il terreno viene mantenuto vivo e dinamico dall’inserimento della coltura delle leguminose, che garantiscano la salute delle bacche e la costanza delle caratteristiche tra le annate. Le pratiche di vinificazione vengono gestite appositamente per ogni tipologia di etichetta e per la fermentazione vengono utilizzati esclusivamente lieviti indigeni. I vini di Stuvenagh hanno tutti caratteristiche particolari e subiscono un processo produttivo unico per ogni etichetta: la naturale rifermentazione in bottiglia del “Crowatina” e dell’“Amico Frizz”, i 62 giorni di macerazione sulle bucce dei “Corti – Giani”. Una perfetta relazione quella tra la cantina Stuvegnagh e quella delle sue uve Cortese, Riesling Renano e Croatina.
Volano i giorni rapidi dal caro viver mio: e giunta in sul pendio precipita l’età. Le belle oimè! che al fingere han lingua così presta, sol mi ripeton questa ingrata verità. Con quelle occhiate mutole, con quel contegno avaro, mi dicono assai chiaro: noi non siam più per te. E fuggono e folleggiano tra gioventù vivace; e rendonvi loquace l’occhio, la mano e il pié.
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LOMBARDIA
Amico Frizz pet nat Sistema di allevamento: guyot Vitigno: Riesling renano Vinificazione e affinamento: pigiatura tramite pressatura soffice, fermentazione spontanea con lieviti indigeni. Quando la fermentazione è ancora in atto ed è presente un residuo zuccherino di circa 10 grammi litro, viene messo in bottiglia dove finisce la fermentazione. I residui della fermentazione restano in bottiglia e caratterizzano questo vino. Alcool: 13°
Sbarbatello Sistema di allevamento: guyot Vitigno: Pinot Nero Rosato Vinificazione e affinamento: raccolta in due tempi: Metà in leggero anticipo e metà a giusta maturazione fenolica pigiadiraspatura con contatto della buccia per circa 7 giorni con follatura quotidiana, travasi in primavera senza chiarifica e imbottigliamento senza filtrazioni Alcool: 11,5°
Azienda Agricola Cherubini - Mattia Corbellini Brescia
L’Azienda agricola Cherubini si trova oltre i confini della Franciacorta orientale immersa in un parco naturale delle colline bresciane a pochi km dal centro cittadino. In questa vallata si trova un terroir di millenaria formazione con falde acquifere sotterranee e rocce ricche di calcare con substrato argilloso. Queste caratteristiche del suolo unite a una leggera brezza costante ed escursioni termiche donano ai vini mineralità e acidità tipiche del terroir di produzione. Non vengono utilizzati strumenti di agricoltura convenzionale come diserbi o pesticidi di sintesi ma vengono seguiti i percorsi della natura. La filosofia agricola e di vinificazione è atta ad intervenire il meno possibile sia in vigna che in cantina, da qui la scelta di produrre metodi classici a Dosaggio Zero con soli affinamenti in vasche di cemento che garantiscono prodotti con la massima espressione del territorio d’origine.
Or di cantar dilettami tra’ miei giocondi amici, auguri a lor felici versando dal bicchier. Fugge la instabil Venere con la stagion de’ fiori: ma tu Lieo ristori quando il dicembre uscì. Amor con l’età fervida convien che si dilegue; ma l’amistà ne segue fino a l’estremo dì. Le belle, ch’or s’involano schife da noi lontano, verranci allor pian piano lor brindisi ad offrir. E noi compagni amabili che far con esse allora? Seco un bicchiere ancora bevere; e poi morir.
i n i r a P e p p e s u i G DISI
IN IL BR
LOMBARDIA Sui Generis Blanc de Blancs Dosaggio Zero Sistema di allevamento: Guyot e spergola bresciana Vitigno: Chardonnay Vinificazione e affinamento: pressatura soffice e vinificazione spontanea in vasca di cemento per circa venti giorni. Al termine della fermentazione viene travasato sempre in vasca di cemento dove riposa sino alla presa di spuma. Le mie basi non subiscono trattamenti di chiarifica né di stabilizzazione. Dopo un affinamento di minimo 36 mesi procedo con la sboccatura e per il rabbocco utilizzo lo stesso vino. Affinamento in barriques di secondo e terzo passaggio 6/8 mesi prima di effettuare il tiraggio. Alcool: 12°
Levis Rosè Dosaggio Zero Sistema di allevamento: Guyot e spergola bresciana Vitigno: Pinot Nero Vinificazione e affinamento: le uve vengono diraspate e lasciate macerare per circa 6 ore. Si procede con travaso in vasca di cemento e vinificazione spontanea in vasca per circa venti giorni. Al termine della fermentazione viene travasato sempre in vasca di cemento dove riposa sino al momento della presa di spuma. Dopo un affinamento di minimo 48 mesi procedo con la sboccatura e per il rabbocco utilizzo lo stesso vino. Affinamento in barriques di secondo e terzo passaggio 6/8 mesi prima di effettuare il tiraggio. Alcool: 12.5°
LOMBARDIA Subsidium Dosaggio Zero Riserva Sistema di allevamento: Guyot e spergola bresciana Vitigno: Cuvèe composta da Chardonnay e Pinot Nero circa in parti uguali Vinificazione e affinamento: La vendemmia avviene tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. Per il Pinot Nero pigio molto leggermente l’uva intera mentre per lo Chardonnay classica pigiatura soffice. Vinifico i cru separatamente in cemento e procedo all’assemblaggio dopo il riposo primaverile, al momento in cui inizia la presa di spuma. Dopo un affinamento di minimo 60 mesi procedo con la sboccatura e per il rabbocco utilizzo lo stesso vino. Affinamento in barriques di secondo e terzo passaggio 6/8 mesi prima di effettuare il tiraggio. Alcool: 12°
SIEMÀN - MARCO, DANIELE E ANDREA FILIPPINI Colli Berici
Siemàn è una piccola realtà che nasce dal sogno dei 3 giovani fratelli Filippi. Siemàn tradotto in dialetto veneto vuol dire “sei mani”, cioè quelle di Marco, Daniele e Andrea che, mossi dalla stessa passione per il vino e per la birra, nel 2013 hanno deciso di coronare il loro progetto in una vera e propria tenuta a Villaga, sui Colli Berici. Siemàn è anche una dichiarazione d’intenti, perché quelle sei mani che si sporcano nella terra sono il simbolo più autentico dell’artigianalità. “Salvaguardare e rispettare il territorio” è il motto che portano avanti i tre vignaioli; infatti sin dall’inizio si è deciso di percorrere una via naturale, volta alla rivalorizzazione del territorio e al recupero di antiche varietà locali. Nel 2014 inizia la prima vendemmia. Una realtà in continua crescita che già sorprendere ed emoziona per la libertà espressiva dei vini che produce. La cantina si estende su 9 ettari situati tra le dolci colline della zona, circondate da boschi, oliveti e distese di campi. 4 ettari sono dedicati esclusivamente alle viti e adibiti con le varietà locali: Tai Rosso, Garganega, Pinot Nero, Corbinona, Incrocio Manzoni e Tirchetta. I terreni su cui poggiano le viti, di età compresa tra i 5 o 40 anni, sono composte da argilla e limo con alta presenza di rocce calcaree e diversa percentuale di fossili marini. Site ad un’altitudine tra i 50 e 100 metri, sono allevate con la forma a guyot e doppio capovolto. Il lavoro rispettoso in vigna si traduce in cantina con un approccio molto sensibile e poco invasivo. Le fermentazioni sono catalizzate da lieviti indigeni e gli affinamenti avvengono in botti di legno di diversa misura, cemento oppure acciaio. Filtrazioni, chiarificazioni o aggiunte di prodotti esterni non sono tollerate da Siemàn. I vini sono estratti freschi ed espressivi delle campagne del padovano. Risultano deliziosi, affilati e di grande personalità, con un corpo snello e dissetante. Richiamano le antiche memoria contadine e sono tipiche interpretazioni territoriali dei Colli Berici.
VENETO
Camaleonte Sistema di allevamento: forma a guyot e doppio capovolto Vitigni: Tai rosso, Garganega Vinificazione e affinamento: macerazione breve, circa 1 giorno per una parte di garganega. Tai rosso e resto della garganega pressatura diretta. Temperatura fermentazione media 20 gradi. Da agosto a gennaio sulle fecce fini in vasca di cemento. Travaso a febbraio e imbottigliamento con mosto della stessa annata che scongeliamo. Alcool: 11.5°
Occhio al Bianco Sistema di allevamento: forma a guyot e doppio capovolto Vitigni: Tai bianco, Garganega Vinificazione e affinamento: fermentazione spontanea in acciaio. Macerazione breve, circa 3 giorni con delicate follature. Da settembre a marzo sulle fecce fini in vasche di cemento e in tini di acacia. Affinamento in anfora. SO2 TOTALE: Minore di 15 mg/l. Alcool: 12.5°
VENETO
Mosca Bianca Sistema di allevamento: forma a guyot e doppio capovolto Vitigni: Moscato bianco, Garganega Vinificazione e affinamento: macerazione breve, circa un giorno con delicate follature. Da settembre a marzo sulle fecce fini in vasca di cemento. Travaso ad aprile. SO2 TOTALE: Minore di 15 mg/l. Alcool: 12.5°
Occhio al Rosso Sistema di allevamento: forma a guyot e doppio capovolto Vitigno: Tai rosso Vinificazione e affinamento: macerazione 8 giorni con rimontaggi. Da settembre ad aprile sulle fecce fini in tonneaux e in vasca di cemento- Travaso a maggio e imbottigliamento. SO2 TOTALE: Minore di 15 mg/l. Alcool: 13°
VENETO
Saverlo Sistema di allevamento: forma a guyot e doppio capovolto Vitigni: Garganega, Sauvignon Blanc Vinificazione e affinamento: fermentazione spontanea in botti di frassino e parte in acciaio. Breve macerazione sulle bucce per 1 giorno, con follature delicate. Il vino affina in anfore di terracotta. Affinamento fino a metà aprile 2020. SO2 TOTALE: 3 mg/l Alcool: 12°
Rosavia Sistema di allevamento: forma a guyot e doppio capovolto Vitigni: Corbinona Vinificazione e affinamento: Fermentazione spontanea in una botte di rovere. Breve macerazione sulle bucce per 4 ore. Parte del vino viene messo in damigiane, mentre il resto in una barrique di rovere esausta. Affinamento fino a metà aprile 2020. SO2 TOTALE: 3 mg/l Alcool: 12°
Prato Alto Sistema di allevamento: forma a guyot e doppio capovolto Vitigni: Garganega, Manzoni, Bronner Vinificazione e affinamento: fermentazione spontanea in tini di acacia. Macerazione sulle bucce per 7 giorni, con follature delicate. Il vino viene messo in un tino di acacia da 1400 litri sulle fecce fini. Affinamento fino a metà aprile 2020. SO2 TOTALE: 3 mg/l Alcool: 12,8°
“Tutti gli altri, a quella tavola, erano giocondi con grande naturalezza, come lo sono sempre gli spettatori. A me la naturalezza mancava del tutto. Era una sera memoranda anche per me. Mia moglie aveva ottenuto dal dott. Paoli che per quella sera mi fosse concesso di mangiare e bere come tutti gli altri. Era la libertà resa più preziosa dal monito che subito dopo mi sarebbe stata tolta. Ed io mi comportai proprio come quei giovincelli cui si concedono per la prima volta le chiavi di casa. Mangiavo e bevevo, non per sete e per fame, ma avido di libertà. Ogni boccone, ogni sorso doveva essere l’asserzione della mia indipendenza. Aprivo l bocca più di quanto occorresse per ricevermi i singoli bocconi, ed il vino passava dalla bottiglia nel bicchiere fino a traboccare, e non ve lo lasciavo che per un istante solo. Sentivo una smania di muovermi io, e là, inchiodato su quella sedia, seppi avere il sentimento di correre e saltare come un cane liberato dalla catena … […] Gli altri si dedicavano allo Champagne, ma io dopo averne preso qualche bicchiere per rispondere ai vari brindisi, ero ritornato al vino come pasto comune, un vino istriano secco e sincero, che un amico di casa aveva inviato per l’occasione. Io l’amavo quel vino, come si amano i ricordi e non diffidavo di esso, né ero sorpreso che anziché darmi la gioia e l’oblio facesse aumentare nel mio animo l’ira … […] La discussione continuò e nessuno s’accorgeva che quando non parlavo bevevo. E bevevo molto e dicevo poco, intento com’ero a studiare il mio interno, per vedere se finalmente si riempisse di benevolenza e d’altruismo. Lievemente bruciava quell’interno. Ma era un bruciore che poi si sarebbe diffuso in un gradevole tepore, nel sentimento della giovinezza che il vino procura, purtroppo per breve tempo soltanto”. Italo Svevo, Il vino generoso.
FRIULIA VENEZI GIULIA
FRIULI-VENEZIA GIULIA IL CARPINO
SOVENZA - San Floriano del Collio GO “Ci troviamo a San Floriano del Collio, a ridosso del confine della Slovenia, in una terra particolarmente vocata per la coltivazione della vite. La nostra azienda nasce con il suo marchio e la sua prima etichetta nel 1987 quando insieme a me c’era ancora mio suocero Silvano, successivamente mancato. Ora invece sono affiancato da mia moglie Anna e dai miei figli Naike e Manuel. Ma la storia ha inizio alla fine degli anni ’70 quando Silvano abbandona la sua attività di commerciante ortofrutticolo per dedicarsi alla campagna. Acquista qualche ettaro di terra e inizia a vinificare e a commercializzare il vino sfuso. Io lo aiutavo nei ritagli di tempo a seguire la produzione, ma col tempo lascio anche io il mio lavoro di elettrauto per dedicarmi totalmente alla vigna e alla cantina ed è allora che nasce Il Carpino. Piano piano verranno acquistati degli altri appezzamenti di vigna fino ad arrivare agli attuali 17 ettari, 15 in proprietà e 2 in affitto. L’impostazione di carattere familiare di cui la nostra azienda può vantarsi ci permette di controllare tutte le fasi del processo, dalla vinificazione alla commercializzazione del prodotto. Ci riteniamo contadini ed essere contadini oggi comporta una grande responsabilità perché significa essere testimoni ed interpreti del proprio territorio ma anche custodi del paesaggio. Il nostro principio di coltivazione della vite si basa sul rispetto della natura, delle piante e del paesaggio e con la convinzione che questi fattori siano interdipendenti e sia dunque indispensabile ottimizzarli. Il massimo della nostra attenzione viene prestato alla vigna, cercando di mantenerla sana escludendo l’uso di diserbanti e di dissecanti o di altri prodotti chimici e se proprio necessario utilizzando solo prodotti per l’agricoltura biologica. Escludendo l’uso di prodotti chimici di sintesi e con le lavorazioni del terreno poco invasive cerchiamo di mantenere la naturale fertilità e identità di origine della vite così come la salubrità e naturalità del vigneto. Tutto ciò riconduce ad un rapporto armonico con l’ambiente e ci aiuta a ottenere un’uva naturale e poi un vino anche naturale. La tipologia del nostro terreno è composta da argilla e dalla cosiddetta “ponca” che conferisce ai vini la mineralità di cui sono ricchi. La nostra filosofia aziendale è rivolta a una produzione vitivinicola rispettosa del territorio, rigorosa nella gestione dei vigneti e attenta nella cura dei vini in cantina. Le varietà sono scelte accuratamente in rapporto alla posizione del terreno, impiantate solo dove possono crescere al meglio. Di fondamentale importanza è la densità delle viti per ettaro e la produzione di uva per vite che deve essere molto limitata al fine di ottenere al massimo la qualità”. “Il vino è l’ultimo tassello di un lungo processo che inizia in vigna e finisce con la bottiglia e deve esprimere al meglio il territorio affinché il territorio stesso possa essere raccontato e possa girare il mondo”. Franco Sosol
“La vita di ciascun vino ha inizio nel vigneto, nel singolo vitigno e nel singolo grappolo”.
FRIULI-VENEZIA GIULIA
Ribolla Gialla IGT V.G. Sistema di allevamento: Guyot Vitigno: Ribolla Vinificazione e affinamento: macerazione di 60 giorni sulle bucce in botte tronco conico chiuso con esaurimento della fermentazione alcolica e successiva fermentazione malolattica. 24 mesi in botte da 20 hl. di rovere della Slavonia, un paio di mesi in vasca di acciaio per la decantazione naturale e 24 mesi in bottiglia. Non filtrato. Alcool: 13°
Malvasia IGT V.G. Sistema di allevamento: Guyot Vitigno: Malvasia Vinificazione e affinamento: macerazione di 14 giorni a contatto con le bucce in tino di rovere aperto. 12 mesi in botte grande di rovere della Slavonia, 12 mesi in vasca di acciaio per la decantazione naturale e 18 mesi in bottiglia. Non filtrato. Alcool: 14°
FRIULI-VENEZIA GIULIA
Sauvignon IGT V.G. Sistema di allevamento: Guyot Vitigno: Sauvignon Vinificazione e affinamento: macerazione di 13 giorni a contatto con le bucce in tino di rovere aperto. 12 mesi in botte grande di rovere della Slavonia, 12 mesi in vasca di acciaio per la decantazione naturale e 16 mesi in bottiglia. Non filtrato. Alcool: 14,5°
Vis Uvae Igt V.G., pinot grigio (ramato) Sistema di allevamento: Guyot Vitigno: Pinot Grigio Vinificazione e affinamento: Vinificazione e affinamento: macerazione di dieci giorni a contatto con le bucce in tino di rovere aperto. 12 mesi in botte grande di rovere della Slavonia, 12 mesi in vasca di acciaio per la decantazione naturale e 18 mesi in bottiglia. Non filtrato. Alcool: 14°
FRIULI-VENEZIA GIULIA
Exordium, Friulano, IGT V.G. Sistema di allevamento: Guyot Vitigno: Friulano Vinificazione e affinamento: 14 giorni di macerazione a contatto con le bucce in tino di rovere aperto. 12 mesi in tonneaux, 12 in vasca di acciaio per la decantazione naturale e 18 mesi in bottiglia. Non filtrato. Alcool: 13,5°
Rosso Carpino Sistema di allevamento: Guyot Vitigno: Merlot e Cabernet Sauvignon Vinificazione e affinamento: 16 giorni di macerazione in botte di rovere. Merlot 18 mesi in botte grande di rovere della Slavonia e Cabernet Sauvignon 18 mesi in barriques. Alcool: 14°
EMILIA ROMAGNA PODERE CIPOLLA - DENNY BINI Coviolo (Reggio Emilia)
L’azienda agricola “Podere Cipolla” si trova a Coviolo, all’interno del nuovo Parco del Modolena, a Sud dell’antica Via Emilia e alle porte della città di Reggio Emilia, quindi nel cuore di una delle zone enogastronomiche più famose al mondo. Tutto intorno al Podere dalla “bassa” emiliana alle valli dell’Enza e del Secchia e’ un susseguirsi di aziende agricole, caseifici, latterie, salumifici, ristoranti ed agriturismi che hanno reso celebre questo territorio in tutto il mondo. La prima vendemmia per l’azienda agricola Podere Cipolla è stata quella del 2007, ma il vino lo si era iniziato a pensare nel 2003, quando il vigneto è stato impiantato. L’obiettivo era ed è produrre uve perfette sia a livello sanitario che qualitativo, cosa possibile solo se si parte da una cura attenta e maniacale del vigneto, il tutto nel pieno rispetto dell’ambiente e della biodiversità. Proprio per questo motivo all’interno del podere sono presenti anche diversi alberi da frutto, utilizzati per la produzione di confetture. Si utilizza il sovescio come tecnica agronomica per preservare la fertilità del terreno e vengono coltivate solo varietà autoctone e antiche come il Malbo gentile, Lambrusco di Montericco e la Spergola. Nel passo successivo, quello dall’uva al vino si è semplicemente voluto non “rovinare” il lavoro fatto fino a quel momento, scegliendo di non chiarificare il vino per non snervarlo ed impoverirlo. Il vino viene ripetutamente travasato, dall’autunno a tutto l’inverno, in cisterne d’acciaio, dove il freddo invernale ci consente di avere una naturale decantazione del prodotto. Per ultima la rifermentazione in bottiglia per permettergli di evolversi nel tempo, regalandoci emozioni sempre diverse ad ogni bottiglia stappata. La rifermentazione in bottiglia consiste nell’imbottigliare il vino con un residuo zuccherino, una volta tappato i lieviti indigeni presenti sull’uva, iniziano a “cibarsi” di questa parte dolce, trasformandola in alcool ed anidride carbonica, la quale darà la bollicina. A fine fermentazione i lieviti muoiono, si depositano sul fondo della bottiglia e sono proprio loro che serviranno per l’evoluzione del vino nei mesi successivi, permettendo una grande longevità e capacità di affinamento, cedendo note olfattive e gustative più evolute al vino. “Mi ricordo la vendemmia come periodo di festa, con amici, parenti e soprattutto cugini/e che vedevo raramente e per me era bellissimo. Poi ricordo che con loro si andava a rubare il bicchiere del nonno che usava per assaggiare il vino e di nascosto si beveva il vino/mosto che scendeva dal torchio, mentre i “grandi” erano nei campi. Con tutto il vino nuovo che c’era, proprio il torchiato ci bevevamo. La mia “azienda” – anche se mi suona strano chiamarla così – è nata quasi per gioco, su un terreno che mi ha affittato mio nonno, dove ho piantato le varietà che preferivo vinificandole nel garage di casa. Ho sempre avuto tantissimi amici che mi hanno aiutato e continuano a farlo tuttora. Poi proprio un amico mi ha ospitato nella sua cantina dove ho potuto vinificare ufficialmente le mie uve. Per la filosofia e il modo di fare non c’è stato molto da decidere, le cose erano già chiare, ci son nato su quella terra, cresciuto (ma non in altezza purtroppo), quindi dovevo rispettarla e curarla come si deve: rame, zolfo, sovescio (in agraria, interramento di piante o di parti di piante allo stato fresco, praticato allo scopo di arricchire il terreno delle sostanze concimanti in esse contenute), potature non troppo invasive e tante giornate passate nei campi. In cantina ho provato a rifare un vino come si beveva in famiglia, senza tanti accidenti dentro come mi facevano mettere nella cantina privata dove lavoravo. Inoltre ho fatto tante prove di piccole vinificazioni, perché sono convinto che il nostro non è un vino di serie B, ma è sempre stato trattato come tale perché vinificato male. Partire da una base di buone uve ti porta ad avere vini buoni e longevi, anche se parliamo di lambruschi. Il mio viene prodotto con la rifermentazione in bottiglia, nessuna chiarifica né filtrazione, lieviti indigeni: così si ottiene un lambrusco come si deve. Naturale, biologico, biodinamico, artigianale, le definizioni sui vini si sprecano io lo definisco VINO! Sono quelli chiamati convenzionali che dovrebbero preoccuparsi di come chiamare la bevanda dal lontano ricordo vinoso che producono. Il lavoro per un buon vino artigianale parte dalla vigna. Un vino artigianale è quello fatto da piccole aziende di territorio, condotte e curate in ogni fase dal vignaiolo/ contadino, che oltre a seguire la vigna cura anche quello che sta attorno, e cerca di preservare le biodiversità della zona. Inoltre un vino artigianale è un vino ottenuto da varietà locali”. Denny Bini.
EMILIA ROMAGNA
“Levante 90” Bianco dell’Emilia IGT Bianco Frizzante Sistema di allevamento: spalliera a potatura corta Vitigno: Malvasia e Spergola Vinificazione e affinamento: vinificazione di Malvasia aromatica di Candia e Spergola assemblate alle uve provenienti da un piccolo vigneto nel quale sono presenti svariate varietà antiche a bacca bianca. Macerazione di una notte e pressatura soffice, ci portano ad ottenere un vino molto originale dal colore paglierino brillante, con note olfattive che ricordano gli agrumi, il miele, la salvia e lavanda per sfumare in aromi di frutta secca che ritroveremo anche al gusto con una buona nota mandorlata, aiutata dalla freschezza e dalla bollicina fine. Alcool: 11°
“Libeccio 225” Lambrusco Emilia IGT Rosso Frizzante Sistema di allevamento: spalliera a potatura corta Vitigno: Grasparossa Vinificazione e affinamento: vinificato in purezza a lunga macerazione, rimane a contatto con le proprie bucce per circa quindici giorni. Presenta note olfattive molto complesse che ricordano le spezie, le erbe aromatiche, il tabacco da pipa e il sottobosco. Vino consigliato agli amanti della grasparossa nella sua versione più tradizionale e schietta. Adatto ad essere invecchiato parecchi anni. Alcool: 11°
EMILIA ROMAGNA
“Ponente 270” Lambrusco Emilia IGT Rosso Frizzante Sistema di allevamento: spalliera a potatura corta Vitigno: tutte le uve lambrusco della collezione aziendale (Grasparossa, Maestri, Sorbara, Salamino, Montericco) e 15% Malbo Gentile. Vinificazione e affinamento: si vuole proporre in rappresentanza della tradizione reggiana di fare il Lambrusco, ovvero utilizzare diverse varietà lambrusche per dare complessità aromatica e gustativa al vino finale. Macerazione classica di quattro giorni ed una buona acidità ci consentono di ottenere un prodotto dalla grande beva, molto piacevole ma mai banale, che rispecchia il lambrusco in tutte le sue fragranti sfumature. Alcool: 11.5°
“Rosa dei Venti” Lambrusco Emilia IGT Rosato Frizzante Sistema di allevamento: spalliera a potatura corta Vitigno: Grasparossa e 15 % Malbo Gentile Vinificazione e affinamento: vinificazione in rosa della prima uva Lambrusco Grasparossa e Malbo Gentile raccolta, pigiatura soffice e utilizzo del solo mosto fiore. Freschezza e vivacità sono le caratteristiche principali di questo vino, che troviamo a partire dal colore, ritroviamo nei profumi floreali e fruttati e continuano nel gusto. Alcool: 12°
TOSCANA Agricola Moretti - Podere Casaccia Scandicci - Firenze
La nostra azienda agricola “Biodinamica” si trova sulle colline di Scandicci, a pochissimi km dalla storica e affascinante città di Firenze, sono circa 12 ettari tra bosco, olivi e vigne. L’esposizione sud-est delle vigne dona alle piante una grande quantità di luce che permette ottime maturazioni fenoliche. Terreni di antica tradizione viticola in cui vi sono vigne che raggiungono quasi i 60 anni. Vecchi cloni costituiti esclusivamente da vitigni autoctoni toscani. Queste sono le tipiche vigne della tradizione toscana con i diversi vitigni del chianti confusi tra loro perché venivano vinificati tutti insieme, tradizione che noi continuiamo a mantenere. Da queste vigne abbiamo preso gli antichi cloni di Sangiovese, Canaiolo, e Malvasia Bianca e Nera per reimpiantarli nelle nuove vigne. I nuovi impianti sono stati creati con queste antiche varietà, ben diverse da quelle attuali, e da altri antichi vitigni recentemente riscoperti come il Pugnitello e il Foglia Tonda, realizzando così il desiderio di non apportare varietà internazionali per mantenere viva la tradizione e l’essenza di questi luoghi, producendo vini totalmente naturali. L’acquisto di questa piccola proprietà da parte di Roberto Moretti avviene nel 1999 ed è frutto di una passione ancestrale per la terra e per la natura, trasmessagli dalla sua famiglia di tradizione vitivinicola da generazioni. All’epoca non era ancora scaturita in lui l’idea di diventare un viticoltore a tutti gli effetti, ma il piacere e la passione per la terra di lì a poco l’hanno portato a desiderare di far nascere un vino naturale “tutto suo” che rispecchiasse il suo fervore per il lavoro manuale sia in vigna che in cantina. Un vino naturale, vivo, energico come è il suo carattere e come vuole che sia la terra da cui esso nasce. Nel grande e continuo desiderio di conoscenza su tutto quello che riguarda il vino, la terra e la natura nel suo insieme, Roberto viene a contatto con la Viticoltura Biodinamica che gli apre la strada all’esigenza e all’intento di unire tradizione dei luoghi con la ricerca delle migliori pratiche produttive agronomiche che abbiano il massimo rispetto dell’ambiente. L’obiettivo è quello di ottenere, da quelle antiche e meravigliose viti che stava già curando da diversi anni, uve di elevata qualità e di grande originalità espressiva, frutto del miglioramento della struttura del terreno da cui la pianta trae nutrimento assieme alla luce e agli altri elementi, in piena armonia con tutta la natura circostante. Unire il passato al futuro. Di quel periodo è anche l’incontro con Lucia che diviene ulteriore stimolo alla strada intrapresa che da quel momento in poi sarà condivisa in ogni suo aspetto. Le fasi della produzione, dalla raccolta manuale all’imbottigliamento, vengono svolte interamente in Azienda con grande cura. Ed è proprio la massima cura e la passione che pervadono ogni momento della lavorazione che Roberto e Lucia svolgono in prima persona, perché è il contatto diretto con la terra che diventa profonda conoscenza e ti fa avere un rapporto rispettoso della natura. E cosi effettuano la potatura delle piante una per una a mano, spargono i preparati biodinamici e seminano “mille piante” necessarie per effettuare il sovescio, effettuano interventi in vigna per la difesa della vite solo in modo preventivo e con il solo uso di piccole quantità di zolfo di miniera e di rame. Uva sana, fermentazioni spontanee con lieviti indigeni, nessun uso di pesticidi, erbicidi, fertilizzanti chimici. Il desiderio è quello di produrre un vino che sia la massima espressione del territorio e dell’amore che hanno per la loro terra che è un dono in prestito da lasciare sano e vivo per il futuro. Perché scegliere di impiantare e vinificare solo vitigni autoctoni invece dei più pubblicizzati vitigni internazionali? L’Italia, rispetto a tutti gli altri paesi produttori di vino, è quella che ha il maggior numero di vitigni autoctoni, la maggior parte sconosciuti agli stessi italiani. Questa enorme ricchezza di biodiversità è qualcosa di unico nel mondo del vino e se fosse in mano ai francesi verrebbe sbandierata ai 4 venti e diverrebbe fonte di orgoglio nazionale, da noi, invece, passa quasi totalmente inosservata e addirittura andiamo a impiantare i vitigni d’oltralpe. Fortunatamente qualcosa sta cambiando. La nostra storia e la nostra indole ci hanno regalato questa meraviglia, i comuni, i piccoli stati, il campanilismo che da sempre ci caratterizza hanno fatto in modo che ogni ambito territoriale si distinguesse dall’altro salvando e/o selezionando i propri vitigni autoctoni tipici.
inata e i suoi ulivi, i suoi filari, ord si, res cip i suo i con ito, sub ualizzate è solo così. Si può capire “Questa campagna, voi la vis posto. Ma non è così o no suo al è to tut e dov era pov e si vede quella pelle pulita come una casa vacca che, distesa, digruma, una , me dor che e can un cco: continua al meglio, forse, guardando o un montarozzo, ma senza sta ga pie una fa qui a, asc ric dentro la spessa che segue il corpo e là e le ossa sono come un fossile ntr me , ipe l'ad e li sco mu i suo i muscoli, li di sotto, perché è un corpo con che riposa e le terra segue i tia bes ssa gro una e com ì, e l'acqua dalla terra di campagna toscana è cos
TOSCANA
Sine Felle Passito Rosso Igt Toscana Sistema di allevamento: guyot Vitigni: Sangiovese con una piccola percentuale di canaiolo Vinificazione e affinamento: inizialmente fermentazione per 7 giorni sulle bucce, poi fermentazione in barriques fino alla fine della primavera. 24 mesi in Barrique di 3° passaggio, bottiglia per 6 mesi Alcool: 14,5°
Malvasia Nera 100% Igt Toscana Rosso Sistema di allevamento: guyot Vitigni: Malvasia nera Vinificazione e affinamento: Viene fatta una macerazione pre-fermentativa per 48 ore, successivamente follature e rimontaggi ogni 6 ore per circa 15 giorni fino all’esaurimento della fermentazione, poi macerazione post-fermentativa per alcuni giorni ed infine “batonnage sur lies” per 6 mesi. In barrique di rovere francese per breve tempo poi in acciaio fino all’imbottigliamento. Alcool: 13.5°
Sine Felle Riserva Chianti Colli Fiorentini Docg Riserva Sistema di allevamento: Guyot Vitigni: Vecchi cloni di Sangiovese, Canaiolo, Malvasia Nera Vinificazione e affinamento: I tre vitigni vengono raccolti e vinificati assieme allo stesso tempo. Viene fatta una macerazione pre-fermentativa per 48 hours, successivamente follature e rimontaggi ogni 6 ore per circa 25 giorni fino all’esaurimento della fermentazione, poi macerazione post-fermentativa per alcuni giorni ed infine “batonnage sur lies” per 6 mesi. In botti di rovere francese (10 Hl) e barriques per 4 anni, affinamento di almeno 1 anno in bottiglia Alcool: 14°
Sine Felle Bianco Igt Toscana Bianco Sistema di allevamento: guyot Vitigni: Malvasia, Trebbiano, Vermentino Vinificazione e affinamento: I tre vitigni vengono raccolti e vinificati assieme allo stesso tempo facendo una macerazione di sei giorni sulle bucce Alcool: 13°
Situa Nobilis Igt Toscana Bianco Passito Sistema di allevamento: Guyot Vitigni: Malvasia Bianca Toscana e Trebbiano Vinificazione e affinamento: 12 mesi in Barrique di 2° passaggio, bottiglia per 6 mesi Alcool: 14°
Priscus - 100% Sangiovese Igt Toscana Rosso Sistema di allevamento: Guyot Vitigni: Sangiovese Vinificazione e affinamento: Viene fatta una macerazione pre-fermentativa per ≈ 48 ore, successivamente follature e rimontaggi ogni 6 ore per circa 15-20 giorni fino all’esaurimento della fermentazione, poi macerazione post-fermentativa per un paio di settimane ed infine “batonnage sur lies” per 6 mesi. AFFINAMENTO in botti di rovere francese da 10Hl per qualche mese poi in acciaio fino all’imbottigliamento. Alcool: 13°
Sine Felle Rosato Igt Toscana Rosato Sistema di allevamento: Guyot Vitigni: Sangiovese Vinificazione e affinamento: Vendemmia anticipata dei due vitigni, macerazione di 6 ore sulle bucce, spremitura delle vinacce, successiva fermentazione in acciaio, chiarifica mediante esposizione del tino all’esterno durante I mesi più freddi. Alcool: 12°
CAMPANIA Terra di Briganti - Toni e Romeo De Cicco SANNIO. Colline di Casalduni, Benevento
Terra di Briganti è una piccola azienda a conduzione familiare, situata a pochi chilometri da Benevento, sulle colline di Casalduni, con vista sul massiccio del Taburno, Il nome deriva dalla sua collocazione: al centro di un triangolo di località (pagliaia di Contrada Colli, contrada Fontana Greca e bosco Ferrarese) dove, negli anni dell’unita d’Italia, sostavano e riposavano i briganti. Terra di Briganti nasce da una tradizione familiare di esperti coltivatori, che hanno custodito per generazioni il culto della natura e l’amore per i frutti della terra. L’ottima esposizione solare delle vigne, la dolce pendenza delle colline e le basse rese per ettaro, consentono di ottenere uve che conservano la qualità e i sapori di un tempo, donando un carattere unico al nostro vino. La sinergia ideale tra terra, arte di cantina e uomo, il giusto equilibrio tra innovazione e tradizione rappresentano i tralci dei nostri prodotti: perché nessun vino di qualità è frutto del caso. La diraspatura, Ia pressatura soffice e la fermentazione controllata sono ottenute con moderne tecnologie che non alterano il risultato del prodotto, preservandone il gusto naturale. Per affinare ed ammorbidire il vino, senza comprometterne le caratteristiche organolettiche, sono stati scelti tonneau di rovere tradizionale francese della zona di Allier con tostatura media. L’azienda produce vini da agricoltura biologica: per effettuare i trattamenti antiparassitari vengono utilizzati solo prodotti naturali (zolfo e rame), senza ricorrere a concimi chimici. Nell’ottica della sostenibilità ambientale, Terra di Briganti è stata dotata di pannelli fotovoltaici, per produrre l’energia necessaria al fabbisogno della cantina stessa. Inoltre, in cantina si usano bottiglie di vetro più leggero e cartoni prodotti con carta riciclata, per ridurre le emissioni di CO2.
Incassai. Una lezione per sempre, che unicamente Napoli mi poteva dare. “Solo mo’”: solo alle tre di notte c’è qualcuno che riesce a fare i pochi soldi necessari per comprare un pezzo di pane: e c’è qualcuno, forse ancora più miserabile, che resta in piedi in mezzo ai vicoli fino a quell’ora per venderglielo. La povertà, ancor oggi, è forse la chiave per capire Napoli: e, quindi, anche per capire la vera, la buona cucina napoletana. Una volta Eduardo De Filippo mi disse:”Vuoi vedere che ti faccio gli spaghetti al sugo di pesce senza usare nemmeno un grammo di pesce, e tu quando li assaggio, giuri che sanno di pesce?” Ancora Eduardo non mi ha dato la prova: ma io credo. E per i vini sarà forse lo stesso?”
Vino al Vino di Mario Soldati
Nato Nudo Fiano Sistema di allevamento: doppio guyot Vitigno: Fiano Vinificazione e affinamento: vinificazione in acciaio, macerazione 10 giorni. Affinamento quattro mesi in acciaio e un mese in bottiglia minimo. Alcool: 13.29°
Falanghina Sistema di allevamento: doppio guyot Vitigno: Falanghina Vinificazione e affinamento: vinificazione in acciaio. Affinamento due mesi in acciaio minimo e un mese in bottiglia minimo. Alcool: 13°
CAMPANIA
Coda di Volpe Orange Sistema di allevamento: doppio guyot Vitigno: Coda di Volpe Vinificazione e affinamento: vinificazione in acciaio, macerazione due giorni. Affinamento due mesi in acciaio e un mese in bottiglia. Alcool: 12.6°
Aglianico Sistema di allevamento: doppio guyot Vitigno: Aglianico Vinificazione e affinamento: vinificazione in acciaio. Affinamento dodici mesi in acciaio e sei mesi in bottiglia. Alcool: 13°
CAMPANIA
Benepop Sistema di allevamento: doppio guyot Vitigno: Fiano e Falanghina Vinificazione e affinamento: rifermentazione in bottiglia con aggiunta del mosto congelato del fiano. Alcool: 12°
“L’uomo deve ricominciare dalla terra. Invece dei muri e dei carri armati bisognerebbe fornire direttamente alle comunità rurali aratri, trattori e attrezzature agricole. Dare una speranza ai contadini poveri del mondo per rimuovere la solitudine della povertà” Racconti Contadini
di Carmine Nardone
È morta la mia donna: sono libero! Posso bere, sicché, quanto mi pare… […] l’amavo troppo, e per questo le ho detto: «Cara, devi lasciare questa vita». Nessuno mi capisce...” Eccomi libero, solo, deciso a bere, fradicio, l’ultimo sorso. Ora, senza paura né rimorso, mi sdraierò per terra, e, così steso, cadrò nel sonno come fossi un cane! Il carro, con le sue pesanti ruote, carico di pietrame e di rifiuti, o l’infuriato vagone potranno schiacciare questo mio corpo colpevole, oppur tagliare a metà questo mio tronco: per me, me ne infischio di Dio, della Santa Eucarestia e del Diavolo.
Baudelaire. FRANCIA
vino a una bettolaccia grigiastra no sfarzo incantevole, sorgere portici di favola
CHAMPAGNE PIOLLOT. Polisot - Côte de Bar.
Alcune varietà di uve dimenticate sono state reimpiantate negli ultimi trent’anni dal padre di Roland Piollot che, con questa eredità e con la sensibilità di chi ama veramente la natura e la tradizione, produce champagne puliti, precisi e minerali. I vigneti sembrano giardini e sono lavorati manualmente, con l’aiuto di animali e trattati con fertilizzanti naturali; per la vinificazione sono utilizzati lieviti indigeni. Straordinari i recenti monocepage non dosati.
Cuvée de Reserve Brut Vitigno: Pinot noir 80% e chardonnay 20% Vinificazione e affinamento: Dosaggio: 5 gr/L. Fermentazione in acciaio. Fermentazione malolattica e rimane sui lieviti 24 mesi minimo. Alcool: 12°
Cuvée Les Protelle Brut Nature Rosé Vitigno: Pinot noir Vinificazione e affinamento: Dosaggio: 3 gr/L (extra-brut). Rosé de saignée, 3 giorni di macerazione, affinamento in vasca. Fermentazione malolattica. 48 mesi sui lieviti minimo. Età delle viti: 45 anni, esposizione: sud Alcool: 12°
CHAMPAGNE C.H. PICONNET, Neuville sur Seine, Côte de Bar.
Questa micro maison di Neuville sur Seine è condotta oggi da Clément Piconnet, giovane di belle speranze formatosi alla scuola di viticultura ed enologia di Changins, in Svizzera, passato poi per esperienze lavorative in Champagne, Borgogna ed Australia ed oggi affiancato dalla moglie Agathe. Gli ettari vitati di proprietà sono 7,5 ma buona parte delle uve e dei vini sono venduti ad altri produttori. Con le migliori uve, nella piccola cantina progettata dalla sorella, in un magico mix di materiali e luce naturale, Clément produce solo 3 vini in tirature limitatissime. Ogni singolo vino è un esempio di armonia ed eleganza: semplicità di beva nel Blanc de Noirs, mentre il 3 Cepages rivela raffinatezza e grande complessità. I vigneti della famiglia sono riconosciuti “Haute Valeur Environementale” e “Viticulture Durable en Champagne”, due certificazioni che testimoniano la volontà di condurre un discorso produttivo etico e sostenibile.
FRANCIA
Blanc de Noirs Brut Nature 2017 Vitigno: Pinot noir Vinificazione e affinamento: Dosaggio: 4 g/L. Cuves Inox. Fermentazione malolattica svolta. 30 mesi sui lieviti minimo Alcool: 12°
3 Cépages Extra Brut 2015
Vitigno: Pinot noir 40%, Pinot Blanc 35% e Chardonnay 25% Vinificazione e affinamento: Dosaggio: 3g/L. Cuves Inox. Fermentazione malolattica svolta. 36 mesi sui lieviti minimo. Alcool: 12°
Les Vignes de Charles Extra Brut Rosé 2015 Vitigno: Pinot noir 40%, Pinot Blanc 35% e Chardonnay 25% Vinificazione e affinamento: Basso dosaggio: 2 gr/L (extra-brut) 36 mesi sui lieviti minimo Alcool: 12°
BEAUJOLAIS JEAN-PAUL et CHARLY THEVENET. Villie-Morgon.
Jean-Paul Thévenet e suo figlio Charly coltivano secondo i dettami della biodinamica 5 ettari di vigna a Morgon su suolo granito-scistoso. Non usano prodotti chimici ma trattamenti a base di tisane vegetali e prodotti naturali. Il risultato sono vini croccanti di frutti neri con ciliegie e spezie in evidenza. Beva insolente e quasi pericolosa ma anche un bel potenziale d’invecchiamento. Il terroir è granitico con poca terra, le radici raggiungono velocemente la roccia madre ed è quello che conferisce ai vini di quest’area uno spiccato profilo minerale. In cantina, le vinificazioni si effettuano con una fermentazione carbonica tradizionale, con lieviti naturali. Questi vini non sono né chiarificati né filtrati e ricevono soltanto una dose minimale di anidride solforosa prima dell’imbottigliamento. Bevuti giovani, i loro Beaujolais offrono note molto fruttate e vinose, caratteristiche del Gamay lavorato in questo modo. Con l’età, raggiungono aromi più evoluti, di kirsh, di fiori e di spezie. Questi vini hanno infatti una bella capacità d’invecchiamento, nonostante questa regione sia molto conosciuta per la tipologia di vino “novello” (Beaujolais Nouveau).
Morgon Cuvée Tradition Vitigno: Gamay Vinificazione e affinamento: breve passaggio in botti esauste, fermentazione a grappolo intero in cemento. Alcool: 13°
COTE DU RHONE NORD DOMAINE EQUIS. Ponte de l’Isere.
Siamo nella parte nord della Valle del Rodano, dove nascono i syrah più eleganti del mondo. Equis è la piccola azienda creata da Maxime Graillot che, oltre a collaborare nella conduzione della storica azienda del padre Alain, ha dato vita, con l’amico Thomas Schmittel, a questo progetto per un’interpretazione più dinamica di questo vitigno. I suoi vini sono freschi e speziati, con note di mora e mirtillo, ma anche di incenso, liquirizia e carbone.
Crozes-Hermitage Equinoxe Vitigno: Syrah Vinificazione e affinamento: vinificato e affinato in troncoconiche di legno da 40 ettolitri. zero solfiti aggiunti Alcool: 13°
LOIRA DOMAINE GUY BAUDIN. Pouilly-sur-Loire
La storia di vignerons della famiglia Baudin ha origine nel 1685. Il Domaine si estende su 11 ettari di Sauvignon ed 1 di Chasselas situati lungo la riva destra della Loira nel suo tratto più selvaggio (20 km di riserva naturale). Lilian, che affianca il padre Guy, lavora in vigna e cantina con grande attenzione: nessun diserbante, vendemmia manuale, lieviti indigeni e vinificazioni poco invasive. Un solo Pouilly Fumè dove possiamo trovare tutto il loro amore per questo terroir: piacevole già dopo qualche mese dall’imbottigliamento ma che si esprime al meglio dopo qualche anno di bottiglia.
Pouilly-Fumé “Les Charmes”, SAUVIGNON Vitigno: Sauvignon Vinificazione e affinamento: acciaio, 2/3 mesi su fecce nobili. Alcool: 12,5°
JURA PHILIPPE BORNARD Pupillin
Philippe Bornard è un personaggio singolare ed uno dei più emozionanti vignaioli naturali del Jura. Di lui si dice che sia un purista, un rigoroso sostenitore della naturalità del vigneto e dei dintorni, un vignaiolo che vuole scavare nella mineralità della vigna, perché quella salinità del terreno insaporirà la freschezza del vino attenuandone l’irruenza acidula. Vive a Pupillin, piccolo comune francese di 265 abitanti poco lontano da Arbois e dal confine svizzero. Eredita i suoi vigneti dal padre, che in precedenza vendeva l’uva solo alle cooperative. Ma è l’incontro con Pierre Overnoy, mitico vigneron di Arbois, che stravolge completamente la vita di Philippe, e da questo incontro nel 2005, Philippe decide di iniziare a produrre il suo vino in modo naturale. Oggi coltiva 11 ettari di viti trentennali in modo esclusivamente biodinamico, che si trovano ad altitudini elevate, su terreni calcarei e argillosi, suddivisi in diversi appezzamenti che permettono a Philippe di produrre una vasta gamma di vini con caratteristiche specifiche diverse tra loro, in grado di soddisfare tutte le papille gustative. Tutti i suoi vini vengono prodotti con una lunga e lenta macerazione in vetroresina, quindi vengono trasferiti in botti di rovere più grandi per l’affinamento, che dura circa un anno. I vini hanno due denominazioni: Côtes du Jura e Arbois-Pupillin, e riflettono magnificamente il terroir del Giura. L’acidità e la tensione minerale dei bianchi ci permettono di dimenticarli in cantina e ritrovarli tra qualche anno ancora più sfavillanti. I rossi sono leggeri, eleganti e straordinariamente gastronomici. Philippe Bornard è oggi uno dei più emozionanti vignaioli naturali del Jura.
su assegnazione
FRANCIA
Le Ginglet- Rouge
Vitigno: Trousseau Vinificazione e affinamento: le uve vengono diraspate e rimestate una volta al giorno, e lasciate fermentare per tre settimane in vasca prima di maturare, sempre in vasca, per 8-15 mesi. (ZERO SOLFITI AGGIUNTI) Alcool: 13°
Les Chassagnes Vitigno: Savagnin Vinificazione e affinamento: OUILLE’ - Vinificato metà in legno grande e metà in Inox. Zero solfiti aggiunti Alcool: 13°
L’Ivresse de Noé (0,50) Vitigno: Savagnin Vinificazione e affinamento: da uve surmature con proccesso di appassimento prima della raccolta, invecchiato due anni in vecchi botti da 400 litri Alcool: 14°
Fritz Salomon - Gut Oberstocksall Wagram
Gut Oberstockstall è una tenuta agricola a conduzione familiare che risale al 1857, dotata di 90 ettari di seminativo e 14 ettari di superficie vitata (con 40.000 bottiglie all’anno in media prodotte). La famiglia Salomon gestisce tutta la fattoria con certificazione biodinamica da DEMETER. Per i vini la certificazione biodinamica risale al 2010, mentre quella biologica risale al 2005. La prima annata prodotta risale alla vendemmia del 1990. L’azienda, rilevata da Fritz e Birgit Salomon nel 1997 dai genitori di Fritz, si trova in Austria Bassa, più precisamente nel Wagram in località Oberstocksall a nord ovest rispetto a Vienna (distante poco più di un’ora in macchina). Il Wagram è una DAC (DOC all’austriaca). La tipicità di questa regione sono i suoli di löss (o loess) con strati molto profondi. Il löss è un tipo di sedimento eolico molto fine, simile al limo trasportato dal vento quando il mare in queste zone cominciò a ritirarsi. Il 70% della produzione di Gut Oberstockstall è dedicata ai bianchi tipici della zona: Grüner Veltiner e Riesling. Non mancano Pinot Bianco, Chardonnay e Traminer.
Riesling “Tobel” Vitigni: Riesling Vinificazione e affinamento: acciaio un anno circa e poi bottiglia. Alcool: 13°
“Un piccolo giardino vi fu aggiunto, che s’è raggruppato e consolidato intorno ai muri amabilmente. La mia più bella sorpresa fu trovare all’interno una delle stufe paesane in steatite del 1656, soffitti in legno della stessa epoca, e persino tavole, cassapanche e seggiole ben lavorate e gloriose date del secolo decimosettimo. Questo sarebbe in ogni caso molto per un uomo che sa trapiantare in sé, come a me è riuscito fin dall’infanzia, così intensamente la sopravvivenza e tradizione delle cose; ma diventa poi la più generosa sovrabbondanza in grazia dei dintorni di questa ampia valle, che, con i suoi colli, monti, rocche, cappelle, i suoi magnifici pioppi isolati, elevati al luogo giusto come punti esclamativi, i suoi sentieri gettati graziosamente intorno ai poggi ricchi di vigne col movimento di nastri di seta, richiama appunto quelle figure, su cui da bambini le prime volte si fu presi dalla vastità e apertura e dal gusto del mondo. Quanto bello s’adagerebbe (penso ora), quanto giustamente tutto questo nel vostro sguardo!” Lettera a un giovane poeta, Rainer Maria Rilke
Orange Vitigni: Grüner Veltiliner, Chardonnay, Riesling, Gelber Traminer Vinificazione e affinamento: tutte le uve fermentano insieme in acciaio, senza controllo della temperatura. Macerazione sulle bucce di 14 giorni. Affinamento: in vecchie botti di rovere da 1000 L. per 33 mesi. Un ulteriore anno di affinamento in bottiglia. Alcool: 14°
Blauer Burgunder Vitigni: Blauer Burgunder (Pinot Nero) Vinificazione e affinamento: fermentazione in contenitori di acciaio senza controllo della temperatura con macerazione di due settimane. Affinamento: 2 anni in acciaio, e un anno in bottiglia. Alcool: 13°
Gruner Veltliner “Wachrein” Vitigni: Gruner Veltliner Vinificazione e affinamento: acciaio poi bottiglia. Alcool: 13%
Matthias Hager Kamptal
Matthias Hager ha avuto la fortuna di nascere e crescere in un paradiso naturale come Mollands, un paese nella Bassa Austria, nella denominazione Kamptal, dove i nonni facevano gli allevatori e gli agricoltori. La valle attorno al fiume Kamp è una denominazione DAC di 3907 ettari nata nel 2009. Vi si producono, in ottemperanza al disciplinare, vini a bacca bianca tra cui il Grüner Veltliner e Riesling, nonché a bacca rossa come Pinot Noir, Zweigelt, Blaufränkisch e Cabernet Franc. Mollands si trova a 350 m sul livello del mare nella zona piú a nord del Kamptal e qui i venti freschi del Waldviertel (quartiere dei boschi) enfatizzano la posizione in cui si trovano i vigneti, facendo maturare molto lentamente l’uva. Ciò comporta una spiccata aromaticità e una accentuata estrazione dei sapori. Il vero plus di questa tenuta è la varietà di suoli a disposizione che vanno da quelli più rocciosi, a quelli più argillosi o ricchi di Löss. Un percorso, insomma, legato alla volontà di far crescere vini in vigna e di portarli in bottiglia nella loro vitale semplicità, spogliarli, per farli emergere nella loro specificità territoriale con il cibo del posto. Ma ciò richiede tempo e rispetto per le vigne e tutto ciò che cresce loro intorno. Matthias Hager gestisce - coadiuvato da sua moglie, Dorise famiglia 12,5 ettari di vigne, producendo circa 50.000 bottiglie all’anno in media (70 % bianchi, 29 % rossi e 1% vini dolci). Tutta la produzione è biodinamica certificata Demeter a partire dal 2010 (mentre la certificazione biologica risale ad un paio di anni prima). In vigna non si usano pesticidi, erbicidi e concimi sintetici, ma solo ed esclusivamente prodotti di derivazione naturale, corroboranti, a residuo nullo, come ad esempio estratti vegetali e preparati biodinamici, nonché rame e zolfo nelle quantità previste dal disciplinare Demeter Austria. I vini di Matthias e Doris Hager non vanno distinti tanto in rossi e bianchi, secchi e dolci, bensì in linee (o gamme di produzione), cosa che forse potrà sorprendere ma in realtà ha una correlazione con il numero di vigneti (30) e delle parcelle vitate. Ogni gamma ha la propria specifica corrispondenza “cromatica” sulle etichette perchè ad ogni gamma di vino è associato, infatti, un colore. Matthias ha avuto modo di approfondire e meditare a lungo la teoria dei colori, forte anche delle esperienze in diverse cantine austriache. La linea BLU è quella base, che vuol esprimere un’idea legata all’aria e acqua, i cui vini son caratterizzati da frutto primario, freschezza, leggerezza. Questi vini son prodotti in acciaio con fermentazione spontanea e son pensati come vini di facile beva. Di qui anche la scelta del tappo a vite. La linea MARRONE pone invece l’accento sul fattore tempo. “Il colore marrone- racconta Matthias - richiama l’elemento Terra e Fuoco, per cui si accorda bene con l’idea di qualcosa di radicato, pesante, legato alla terra” Le uve destinate per questi vini vengono raccolte mature, lasciate fermentare in grossi tini di legno, con i propri lieviti indigeni. Le fermentazioni sono più lunghe. Questi vini rimangono a lungo a contatto con le fecce nobili e possono conoscere alcuni travasi in altre botti di diverse dimensioni, sono maggiormente strutturati ed evoluti. Di qui anche la scelta del sughero. La linea ROSSA è quella dei vini “sperimentali”, alcuni di essi senza solfiti aggiunti, altri macerati con bucce. Son vini “nudi” spogliati di ogni intervento in cantina, “puri” (in tedesco PUR).
Grüner Veltliner “Urgestein” Vitigno: Grüner Veltliner Vinificazione e affinamento: 10% macerazione per 6 settimane, vinifica il 90% in acciaio e 10% n botti usate, 9 mesi in acciaio. Alcool: 13,5°
Riesling “Terrassen” Vitigno: Riesling Vinificazione e affinamento: 10% macerazione per 6 settimane, vinifica il 90% in acciaio e 10% in botti usate, 9 mesi in acciaio. Alcool: 12.5°
Riesling PUR Vitigno: Riesling Vinificazione e affinamento: fermentazione spontanea in botti di rovere con macerazione di 14 giorni. Affinamento: 1 anno in vecchie botti di rovere. Alcool: 13°
Judith Beck Burgenland
Judith ha 20 ettari di vigne nel Burgenland, la regionea ustriaca più ad Est, a Sud di Vienna, e ad Est del lago Neusiedler See fino al cosiddetto Parndorfer Platte. Qui il terreno è molto vario ed all’interno di un solo vigneto si possono trovare zone calcaree ma anche presenza di sabbia, humus, ghiaia, terriccio, calcare e minerali. Ciò permette di avere vini complessi e sfaccettati che grazie all’intervento minimalista di Judith esprimono al meglio il territorio; sono vini autentici e genuini con grande identità, come d’altronde lo sono anche le uve coltivate, tradizionali del Burgenland come Zweigelt, Blaufrankisch o Weissburgunder. Questo approccio è anche un motivo per cui è stata ispirata dalle idee di Rudolf Steiner dal 2007 (certificato Respekt biodinamico). Ciò include inverdimento, cura della biodiversità, fertilizzazione con humus organico, lavorazione a mano, considerazione dei cicli lunari e applicazione dei preparati biodinamici. Di conseguenza, Judith Beck non aggiunge lieviti coltivati, ma “rischia” permettendo ai suoi vini di fermentare spontaneamente - in altre parole, in modo veramente naturale e autentico. Queste le parole di Judith Beck: “ Lo stile internazionale può essere prodotto da tutti, ovunque. I miei vini sono miei. Sono qui e ora. E questa è, per me, la cosa più bella. Come la mia vita nei vigneti”.
Pinot noir Vitigno: 100 % Pinot Noir Vinificazione e affinamento: 11 mesi di vecchie barrique Alcool: 12.5°
Koreaa Vitigno: Grüner Veltliner, Scheurebe, Welschriesling, Muskat, Weissburgunder, Traminer, Neuburger, Zweigelt. Vinificazione e affinamento: macerazione 4 giorni. 7 mesi di vecchie botti. Alcool: 12°
Neuburger Vitigno: 100 % Neuburger Vinificazione e affinamento: macerazione 5 giorni. 6 mesi di botti usate. Alcool: 11.5°
Zweigelt Vitigno: 100 % Zweigelt Vinificazione e affinamento: macerazione 12 giorni. 10 mesi botti usate. Alcool: 12.5°
Blaufrankisch Vitigno: 100 % Blaufränkisch Vinificazione e affinamento: macerazione 18 giorni. 10 mesi botti usate. Alcool: 12.5°
Beck Ink Vitigno: 80 % Zweigelt, 20 % St. Laurent Vinificazione e affinamento: macerazione 12 giorni. 10 mesi botti usate. Alcool: 12.5°
Weissburgunder Vitigno: pinot bianco 100% Vinificazione e affinamento: fermentazione spontanea in vecchie botti, 1 anno di affinamento sulle fecce fini. Imbottigliato senza filtrazioni, nessuna aggiunta di anidride solforosa. Alcool: 11°
I DISTILLATI
Distilleria Gualco Silvano D’Orba
La Distilleria Gualco venne fondata nel 1870 da Gualco Paolo I, antenato degli attuali titolari. L’azienda si trova a Silvano d’Orba, un grazioso borgo nel Sud del Piemonte, in quella parte del Monferrato ai confini con la Liguria. Ad espandere in Italia e nel mondo la fama della grappa e dei liquori prodotti dall’azienda furono in particolar modo Bartolomeo Gualco, dagli anni Trenta fino al 1971, e sua nipote Susanna Gualco che condusse l’azienda con grande capacità imprenditoriale fino al 2001. Oggi, come allora, l’impianto di distillazione dell’azienda è uno storico alambicco a bagnomaria alla Piemontese. Con questo impianto artigianale, tipico della tradizione regionale, da poco più di 200 Kg. di vinaccia si ottengono in media 12 litri di grappa in 1 ora. Come specifica un cartello da quasi un secolo in distillera, come combustibile per alimentare l’impianto vengono utilizzati ”semigasogeni autarchici”, le vinacce esauste appena distillate. Le rese in termini di quantità sono molto basse ma la qualità è eccellente come dimostrano i premi ed i riconoscimenti internazionali che la distilleria ha ricevuto e continua a ricevere. Gli attuali titolari, Giorgio e Marcella Soldatini, con l’aiuto del padre Alessandro, figlio di Susanna Gualco, continuano la tradizione introducendo nuovi prodotti e apportando innovazioni nella filiera di produzione senza però snaturare l’essenza e le caratteristiche uniche della grappa di casa Gualco.
Grappe
bianche
GRAPPA DI BARBERA 42% Vol.
GRAPPA DI CORTESE DI GAVI 42% Vol.
GRAPPA DI DOLCETTO DI OVADA 42% Vol.
GRAPPA DI MOSCATO
GRAPPA BIO NON FILTRATA 42% Vol.
42% Vol.
Grappe giovani
affinate in barrique
GRAPPA DHERTONA DI TIMORASSO 50% Vol.
DONNA ELVIRA GRAPPA AL CIOCCOLATO
da vinacce rosse del piemonte addizionata ad infuso di cioccolato bean to bar
42% Vol.
Grappe
invecchiate
STRAVECCHIA DOLCETTO D’OVADA RISERVA 3 ANNI IN BOTTE DI ROVERE 42% Vol.
VECCHIO PIEMONTE DOLCETTO D’OVADA RISERVA 4 ANNI IN BOTTI DI ROVERE
BAROLO RISERVA
MINIMO 18 MESI IN BOTTI DI ROVERE FONTAINEBLEU 44% Vol.
RUBINIA
MOSCATO RISERVA 6 ANNI IN BARRIQUES DI ACACIA 42% Vol.
SENZA NOME
BARBERA RISERVA 5 ANNI IN BARRIQUES DI RISERVA 45% Vol.
ROSINA
DOLCETTO D’OVADA DI RISERVA 9 ANNI IN BARRIQUES DI ACACIA 56% Vol.
LIQUORI
- AMARI - VERMOUTH
AMARO SOLDATINI
(0.5 E LT. 1) INFUSO DI 12 PIANTE OFFICINALI 30% Vol.
VINUM ABSINTHIATUM
VERMOUTH ROSSO - BIANCO 19% Vol.
ROSOLIO DELLA NONNA
INFUSIONE DI FIORI E AGRUMI 30% Vol.
LIQUORE AL LIMONE
LIQUORE A BASE DI GRAPPA 42% Vol.
LIQUORE AL MIRTO
OTTENUTO DA INFUSIONE DI MIRTO 30% Vol.
LE BIRRE
BIRRE ARTIGIANALI SIEMAN. COLLI BERICI Colli Berici
INCROCIO
Wild Sour Ale with Grapes
(Wild sour ale maturata 12 mesi in botti di rovere con lieviti indigeni e uve Incrocio Manzoni e Moscato Bianco) BOTTIGLIA CL. 75 - BOTTIGLIA 37.5 CL.
INCROCIO ROSSO
Wild Sour Ale with Grapes
(Wild sour ale maturata 12 mesi in botti di rovere con lieviti indigeni e uve Tai Rosso, Pinot Nero e Turchetta) BOTTIGLIA 75 CL. - BOTTIGLIA 37.5 CL.
NEGA’
Wild Sour Ale with Grapes
(Wild sour ale maturata 12 mesi in botti di rovere con lieviti indigeni e uve Garganega) BOTTIGLIA 75 CL. € - BOTTIGLIA 37.5 CL.
BUCCE Wild Sour Ale with Grapes
(Wild sour ale maturata 12 mesi in botti di rovere con lieviti indigeni e uve Garganega, Moscato Bianco, Malvasia con lunga macerazione sulle bucce dell’uva) BOTTIGLIA 75 CL. - BOTTIGLIA 37.5 CL.
ROOTS
Wild Sour Ale
(Wild sour ale maturata 12 mesi in botti di rovere con lieviti indigeni) BOTTIGLIA 75 CL. - BOTTIGLIA 37.5 CL.
BERRY HILLS
Wild Sour Ale with Grapes
(Wild sour maturata 12 mesi in botti di rovere con lieviti indigeni e more uve tai rosso, pinot nero e turchetta) BOTTIGLIA 75 CL. - BOTTIGLIA 37.5 CL.
ISTA’
armhouse Ale
(Wild farmhouse ale maturata 8 mesi in botti di rovere con lieviti indigeni) BOTTIGLIA 75 CL. - BOTTIGLIA 37.5 CL.
FUNKY ROSE
Wild Berliner Weisse
(Wild berliner weisse maturata 5 mesi in botti di rovere con lieviti indigeni e uve Tai Rosso) BOTTIGLIA 75 CL. - BOTTIGLIA 37.5 CL.
Note:
Direzione creativa: Art direction
Committente: Client: Quijote lab S.r.l.s. Ragione sociale: Via Cava Gucciardo Pirato, n.2 - 97015 Modica (RG) Deposito: Via Risorgimento 164, 97015 Modica (RG) (+39) 345.2490255 P.IVA 01721890885 info@quijotelab.com amministrazione@quijotelab.com
Daniele Scifo