Fitoterapia

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TESINA DELL’ALLIEVO

BRAMBILLA DANIEL IV ANNO “TECNICO AGRICOLO”

PROGETTO 130574 A.F.

2015/2016


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FITOTERAPIA


INDICE 2 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11

Introduzione all’elaborato Il mondo della fitoterapia Gli antichi Greci e le piante medicinali La teoria delle signature Paracelso e La forma dei semplici Ildegarda di Bigen Carlo linneo Focus: Salvia e rosmarino Gli oli essenziali Conclusioni e ringraziamenti Bibliografia e sitografia

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INTRODUZIONE ALL’ELABORATO Le piante sono fondamentali per la vita. Nel corso dei millenni, sono state la prima fonte di cure mediche per l’uomo ed hanno fornito le basi per lo sviluppo scientifico della terapia farmacologica moderna. Secondo l’organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ogni vegetale che contenga, in uno o più dei propri organi, sostanze farmacologiche attive merita l’appellativo di pianta medicinale. L’argomento della fitoterapia è ampio e complesso. Le piante medicinali di cui si potrebbe parlare sono tantissime. In questa ricerca ho voluto descrivere l’approccio che alcuni uomini di scienza hanno avuto con le erbe e le piante medicinali.


Mi sono in particolare soffermato sul sistema di classificazione universale delle specie vegetali e animali ideato dallo scienziato Carlo Linneo e sulla medicina degli antichi Greci. Ho inoltre dedicato larga parte alla “teoria delle segnature�, o “forma dei semplici� proposta dal filosofo greco Plotino, completata e migliorata successivamente dal medico e botanico svizzero Paracelso.

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Come argomento finale ho svolto un approfondimento sulla salvia e il rosmarino e gli oli essenziali da esse derivate.


IL MONDO DELLA FITOTERAPIA 4

LA FITOTERAPIA, DAL GRECO PHYTÓN (PIANTA) E THERAPÉIA (CURA), CONSISTE NELL’UTILIZZO DI ERBE, PIANTE O ESTRATTI DI PIANTE PER LA CURA DI MALATTIE O PER IL GENERICO MANTENIMENTO DELLO STATO DI BENESSERE DEL CORPO

I benefici offerti dalle piante sono innumerevoli. Volendo riassumere sommariamente, la fitoterapia consente di utilizzare preparati con attività ormonoregolatrice, antimicrobica, antitossica, lassativa, antinfiammatoria e antiossidante. Se preparati seguendo l’adeguato iter professionale, i rimedi fitoterapici, a differenza dei farmaci di sintesi non presentano controindicazioni. Talvolta però, lo sfruttamento promozionale di piante ed erbe può dar vita a trattamenti non ben documentati che possono portare a seri rischi. Oltre a ciò, non bisogna dimenticare che molte piante interagiscono con i farmaci, spesso annullandone l’effetto o addirittura aumentandone la tossicità. Il 15% dei ricoveri ospedalieri sono dovuti ad un abuso di farmaci ed i dati forniti dall‘organizzazione mondiale per la sanità, dicono che il 25% delle patologie più diffuse sono di tipo iatrogeno, ovvero causate dall’eccessivo uso di farmaci di sintesi. Ecco quindi che i rimedi naturali, possono essere un’alternativa a molti tipi di farmaci.


Per quanto riguarda gli effetti negativi, dobbiamo dire che ci sono pochissime controindicazioni all’uso delle erbe o estratti di esse per la cura delle malattie. Inoltre non generano alcuna tipo di dipendenza, al contrario dei farmaci usati nella medicina tradizionale dove con alcuni farmaci si è portati all’assunzione protratta nel tempo e questo può provocare dipendenza.

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Utilità e per chi è rivolta Chi si rivolge alla fitoterapia, solitamente, lamenta disturbi o malessere largamente diffusi, per i quali non serve il parere di un medico. Parliamo di disturbi come insonnia, mal di testa, ansia, dolori muscolari, irritabilità, dolori mestruali, ritenzione idrica e via dicendo. Contro questi problemi comuni, la fitoterapia si rivela essere molto efficace.

La fitoterapia nei titoli professionali La disciplina dei prodotti a base di piante officinali medicinali, contenenti sostanze utilizzabili ai fini terapeutici o nella semisintesi farmaceutica, consente all'erborista di applicare le competenze necessarie alla gestione, al controllo e allo sviluppo delle attività di produzione, trasformazione, commercializzazione ed uso delle piante officinali e dei loro derivati; e al fitoterapista di occuparsi della miscelazione, del controllo e della commercializzazione delle erbe officinali nell'area salutare e medicinale. Il corso in Fitoterapista ed Erborista è rivolto a giovani e adulti che abbiano conseguito il diploma di scuola secondaria II grado. La Figura professionale di Fitoterapista ed Erborista sarà in grado di erogare i servizi ed i prodotti utili al benessere e alla cura del corpo, avendo approfondito la disciplina normativa dei prodotti a base di piante officinali medicinali contenenti sostanze che possono essere utilizzate a fini terapeutici o nella semisintesi farmaceutica, ed avendo studiato gli aspetti della legge inerenti le autorizzazioni preventive per la coltivazione, la raccolta e il commercio delle piante officinali.


REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA Nell’università degli studi di Trieste dove esiste un corso al termine del quale viene conferito allo studente il ‘Diploma di Master di 2° livello in Fitoterapia’, rilasciato dall’università italiana, riconosciuto in tutti i Paesi dell’UE.

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REGIONE CAMPANIA Il corso, autorizzato dalla Regione Campania e valido a livello Nazionale ed Europeo, con rilascio di attestato di qualifica professionale di II livello L.845/78 Art.14, ha l'obiettivo di formare la figura professionale del Fitoterapista ed Erborista. Attualmente la professione di fitoterapista ed erborista trova ampia applicazione nell'ambito dell'erogazione di servizi e prodotti utili al benessere e alla cura del corpo.

LEGGI DI RIFERIMENTO L. n. 845/78 Legge-quadro in materia di formazione professionale; L. R. 19/87 Riconoscimento dei corsi di formazione professionale autofinanziati; D.Lgs. 626/94 sicurezza sul lavoro, D.lgs 81/2008 testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro. D.lgs 81/2008 testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro.

OBIETTIVI LAVORATIVI Iscrizione con qualifica presso i Centri per l’Impiego. Libero professionista. Impiego presso strutture operanti nel settore.


GLI ANTICHI GRECI E LE PIANTE La storia della fitoterapia ha origini antichissime. Si trovano riferimenti all’uso terapeutico delle piante anche negli antichi geroglifici egiziani e nei testi di cultura orientale, senza contare i riferimenti presenti nei testi biblici.

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Con ogni probabilità la fitoterapia può quindi essere considerata la prima forma di medicina utilizzata dagli esseri umani. È innegabile l’importanza della fitoterapia nell’era degli antichi Greci e Romani. Gli antichi Greci erano un popolo coltissimo, che diede la luce a personaggi immortali come Aristotele, Socrate, Pitagora famosi per le loro scoperte matematiche, scientifiche e inventori delle prime forme di democrazia. Questi studiosi, sono famosi anche per il loro interessamento alle piante e alle loro importanti proprietà benefiche. Il primo erbario greco che conosciamo risale alla metà del IV secolo a.C. e venne scritto da Diocle di Caristo.

Purtroppo non è giunto fino a noi, ma è stato abbondantemente citato in altre fonti e possiamo dire con sicurezza che in quest’opera erano elencate alcune piante, l’ambiente nel quale crescevano e le loro proprietà medicinali. La classificazione delle piante era allora molto soggettiva; le stesse erbe venivano chiamate con nomi diversi e questo generava una grande confusione.


Il primo a tentare di mettere ordine e ad inventare un metodo scientifico per classificare le piante e i fiori fu Teofrasto di Ereso (370-285 circa a.C.). Teofrasto, scrisse due trattati: Ricerca sulle piante e Le cause delle piante. Fu in queste opere che Teofrasto, aiutato anche da Aristotele, il suo maestro, catalogò oltre 500 piante. In questi libri le piante vennero divise per la prima volta in alberi, frutici, suffrutici ed erbe. Inoltre descrisse la generazione spontanea e la vegetazione delle piante per cause esterne. Entrambe le opere costituiscono il più rilevante contributo allo studio della botanica dell'antichità, e del Medioevo. Per questo motivo è stato soprannominato il Padre della tassonomia.

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LA TEORIA DELLE SEGNATURE 9

Il filosofo greco Plotino (205 – 270 d.C.) fu il primo a descrivere in modo completo la “teoria delle segnature”; Prima di allora Ippocrate e in generale la popolazione greca avevano già teorizzato una teoria simile. Questa teoria, in sintesi afferma che:

SI PUÒ CURARE UNA MALATTIA CHE COLPISCE UNA DETERMINATA PARTE DEL CORPO CON UNA PIANTA CHE RIPRODUCE, NELLA FORMA E/O NEL COLORE, QUELLA PARTE INTERESSATA Nasce come filosofia spirituale secondo la quale tutto ciò che è presente in natura sarebbe ad uso e consumo dell’uomo. Per farne capire l’utilizzo, il creatore avrebbe posto un segno sulle piante per indicare quali malattie possono curare.


Esempi di applicazione della teoria Il melograno viene indicato come cura per il mal di denti, perché, come i denti, i suoi semi sono ben infilati nel loro supporto, stretti e allineati.

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Un articolo scientifico del 2006 pubblicato sul Journal of Herbal Pharmacotherapy conferma le proprietà benefiche per i denti del succo di melograno, che si rivela attivo contro la placca e batteri, esattamente come un collutorio chimico, proteggendo la bocca anche quando non si può utilizzare lo spazzolino.

La segnatura della noce: il gheriglio della noce somiglia al nostro cervello ed è considerato un “cibo per il cervello”. Anche il suo duro guscio somiglia alla calotta cranica. Gli acidi grassi omega-6 e omega-3 e le vitamine contenute nelle noci sono un perfetto nutrimento per mantenere la funzionalità del sistema nervoso; infatti le noci aiutano a sviluppare i neurotrasmettitori presenti nel cervello.

La segnatura dello zenzero: le estroflessioni del fusto sotterraneo (rizoma) dello zenzero sono "simili" al nostro stomaco. Già nell'antica medicina cinese le sue proprietà riscaldanti venivano utilizzate per migliorare la digestione, calmare la nausea e la tosse.


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Il sedano somiglia alle ossa, ed infatti è molto ricco di sodio. Questo alimento è specificamente diretto a rafforzare le ossa. L’ossatura umana è costituita per il 23% da sodio. Se nell’ alimentazione non c’è abbastanza sodio, il corpo lo estrae dalle ossa, indebolendole. Se si taglia un fungo a metà questo somiglierà ad un orecchio umano. E’ stato scoperto che i funghi migliorano l’udito, essendo essi uno dei pochi alimenti che contengono vitamina D. Questa particolare vitamina è importante per la salute delle ossa, anche quelle dell’orecchio. Utilizzando questa filosofia della“forma dei semplici” possiamo quindi assumere un ruolo attivo nella cura della nostra salute.

“La Natura o gli Dei hanno impresso nelle loro creazioni i caratteri che ci permettono di comprendere le loro proprietà” William Coles, Adam in Eden (1657)


PARACELSO E LA FORMA DEI SEMPLICI Il Rinascimento è un periodo artistico e culturale della storia d'Europa, che si sviluppò a partire da Firenze tra la fine del Medioevo e l'inizio dell'età moderna, in un arco di tempo che va all'incirca dalla seconda metà del XIV secolo fino al XVI secolo. È un’età di cambiamento, di grande trasformazione economica e sociale; tutte le scienze naturali si svilupparono in quest’epoca e gli scambi con l’oriente e il resto del mondo aumentarono esponenzialmente.

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L’alchimista svizzero Philip Theofhrast von Hohenheim, detto Paracelso, sosteneva che il medico non doveva assolutamente trascurare la “forma dei semplici”, termine con cui si indicavano, in quei tempi, le piante. Da queste parole possiamo capire come gli antichi concepivano il mondo: esiste una corrispondenza tra tutte le cose, perché la Natura è un unico organismo vivente, costituito da più parti, così com’è il corpo umano. La diversità che possiamo riscontrare è data dal fatto che queste parti svolgono funzioni diverse. Esiste un legame, segnalato da un’impronta o “firma” (segno), che vincola tra loro le cose appartenenti alla stessa natura o che hanno le medesime funzioni.

«Tutto è veleno: nulla esiste di non velenoso. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto» Paracelso

Per questa ragione una pianta con parti somiglianti a organi umani, sarebbe utile per curare o sostenere quegli stessi organi. Con la nascita della scienza farmacologica e la sintesi dei farmaci, la “teoria delle signature” cadde in disuso per la medicina ufficiale. Paracelso è una delle figure più rappresentative del Rinascimento. Egli è anche noto per aver battezzato lo zinco, chiamandolo zincum, ed è considerato come il primo botanico sistematico. Si laureò all'Università di Ferrara, più o meno negli stessi anni in cui si laureò Niccolò Copernico.


ILDEGARDA DI BIGEN Nel periodo medievale la fitoterapia diventa una disciplina praticata soprattutto dai monaci e dalle suore; la Regola di Benedetto da Norcia prevedeva, fra le altre cose, la dedizione alla coltivazione delle erbe curative, un’attività la cui importanza era seconda solo alla preghiera.

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Un doveroso cenno merita la santa Ildegarda di Bingen, una monaca tedesca alla quale sono intitolate moltissime erboristerie. Nell’opera “Physica” sono trattate le scienze naturali e vengono descritte le proprietà curative di erbe, alimenti e pietre. Secondo Ildegarda di B. per ottenere ciò che serve per vivere sani, bisogna attingere alla Natura in modo da ristabilire l’equilibrio fra l’Uomo, il Cosmo e le Forze che regolano questa relazione. Tuttavia Ildegarda di Bingen divenne famosa nel Medioevo e ancora oggi viene ricordata per una particolarità: le visioni che gli derivavano da Dio le indicavano anche come strutturare il suo sistema di cura. La medicina di Ildegarda, infatti, ha due anime: una scientifica, come dimostra il fatto che alcune sue preparazioni sono ancora attuali, e una mistica, perché crede che il suo sapere abbia origine divine. Nel 2012 è stata dichiarata dottore della Chiesa da papa Benedetto XVI.


CARLO LINNEO Nel settecento con la fondamentale figura del botanico svedese Carl von Linné (1707 –1778), più comunemente conosciuto come Carlo Linneo, si venne sviluppando una vera e propria ricerca scientifica sul mondo vegetale, con particolare riguardo alla classificazione delle piante.

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Nel 1735 con l'opera Systema naturae, Linneo espone per la prima volta i suoi criteri di classificazione tassonomica binomiale dei regni animale, vegetale e minerale. Nel 1751 linneo pubblica la Philosophia botanica, in essa affermava che le specie vegetali, facendo parte del progetto divino del creato, erano classificabili secondo un sistema immutabile fondato sulle loro caratteristiche. Era, quindi, possibile ricostruire le relazioni interne e le differenze fra varietà, specie, generi, ordini e classi. Partendo da questa regola, Linneo introdusse il sistema di NOMENCLATURA BINOMIALE, secondo la quale ciascun essere vivente poteva essere identificato e descritto conoscendone soltanto il genere e la specie. Con questo metodo a ciascun organismo sono attribuiti due nomi: il primo si riferisce al Genere di appartenenza dell'organismo stesso ed è uguale per tutte le specie che condividono alcuni caratteri principali (nome generico); il


secondo termine, che è spesso descrittivo, designa la Specie propriamente detta. Tale sistema classificatorio, riveduto ed aggiornato, costituisce ancora oggi il fondamento della classificazione del regno vegetale. Successivamente altri studiosi introdussero nuovi generi e specie e dovendoli diversificare da quelli stabiliti da Linneo, si decise di aggiungere al binomio latino anche l'abbreviazione del cognome del naturalista coniatore; per Linneo la sola lettera elle maiuscola L

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«Se non conosci il nome, muore anche la conoscenza delle cose» Carlo Linneo

ESEMPI PRATICI:

Pseudotsuga menziesii - Abete di Douglas

Alchemilla xanthochlora – Alchemilla


LA SALVIA E IL ROSMARINO Ho scelto di presentare queste due piante per le loro molteplici proprietà e benefici, e per collegarle alla spiegazione degli oli essenziali.

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Salvia officinalis L La salvia è forse una delle piante più conosciute e coltivate al mondo. Quest’arbusto, originario dell’Europa mediterranea, è oggi coltivato in tutte le aree temperate del mondo dove si è in parte naturalizzato nei terreni aridi e sassosi, ma ben esposti alla luce del sole. La salvia fa parte della famiglia delle labiacee, ma si differenza dalle altre piante per avere una corolla bilabiata e il labbro superiore concavo. Secondo la teoria delle segnature, che cercava similitudini tra l’aspetto esteriore della pianta e le parti del corpo che questa poteva curare, la Salvia, somigliante ad una lingua, aveva potere di guarire le malattie della bocca. Inoltre, uno studio riportato dal Journal of Clinical “Come può morire l’uomo che Pharmacy and Therapeutics afferma che la salvia ha una salvia nel suo giardino?” effettivamente incrementa e sostiene le funzioni Proverbio arabo cognitive e dimostra l’efficacia nel mitigare gli effetti dell’Alzheimer.

Rosmarino officinalis L


Il rosmarino, altra comune pianta arbustiva mediterranea, possiede componenti chimici che prevengono la perdita di acetilcolina, elemento fondamentale per pensare e ragionare. Gli individui affetti da Alzheimer sono spesso carenti di acetilcolina.

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Il rosmarino contiene l’acido carnosico il quale favorisce la protezione delle cellule cerebrali. Ricerche riportate nel Cell Journal dimostrano che l’acido carnosico previene la degenerazione dei nervi. Il rosmarino è una pianta ricchissima di oli essenziali e produce l'acido rosmarino “Ecco il rosmarino, il fiore del dalla proprietà antiossidante.

ricordo!”

Contiene inoltre il tannino che ha una Virgilio, Eneide, I Sec. a.C. proprietà astringente, utile in caso di emorragie e ferite.


GLI OLI ESSENZIALI 18

Gli oli essenziali sono sostanze molto pregiate, estratte dalle cosiddette piante aromatiche, e conosciute fin dall'antichità. Possono essere utilizzati sia per inalazioni che per assunzione orale, ma anche per assorbimento epidermico grazie a massaggi e pediluvi. L’estratto è altamente selettivo, dato che isola una componente minoritaria della pianta (mediamente dallo 0,01% al 2%).

I tipi di estrazione LA SPREMITURA: consiste in un processo di estrazione di tipo meccanico che si esegue a freddo e non comprende alcun trattamento chimico. Si usa per ottenere l’essenza presente nella scorza dei frutti, principalmente gli agrumi. DISTILLAZIONE A VAPORE: Viene utilizzata per estrarre gli oli essenziali dalle piante meno sensibili al calore. Si utilizzano piante fresche, in modo tale che gli oli non vengano alterati dalla conservazione. Gli oli risultano facilmente trascinabili dal vapore acqueo nonostante il loro alto punto di ebollizione (150-300 °C). Il prodotto ottenuto è una miscela di acqua e composti organici, separabili con facilità.

Origini e storia Si ha testimonianza del loro impiego in India, Cina, nel Medio Oriente e in Europa. Tuttavia all’inizio il profumo delle piante non veniva prodotto nella sua forma pura, cioè sotto forma di olio essenziale, ma era sempre veicolato da un solvente, un olio vegetale o una sostanza grassa come pomate e balsami. Perciò non esiste un uso antico degli oli essenziali, se per antichità ci riferiamo all'antichità classica.


L’aromaterapia è una branca della fitoterapia che cura le malattie e preserva la salute e il benessere del corpo sfruttando le virtù degli olii essenziali, estratti dalle piante.

PROPRIETÀ DELL'OLIO ESSENZIALE DI SALVIA19 Rilassante: se inalato induce calma e serenità in presenza di stress e nervosismo. Viene utilizzato nel trattamento delle bronchiti croniche dell'asma e tosse provocata da influenza. Deodorante: interviene sia sulla secrezione eccessiva di sudore nelle mani, ascelle, piedi. Antibatterico sui microrganismi che producono i cattivi odori, per cui risulta estremamente efficace nelle risoluzioni delle problematiche legate alla sudorazione.


CONCLUSIONI E RINGRAZIAMENTI 20

Ringrazio la professoressa Conforti Laura, per avermi corretto l’introduzione della tesina dal punto di vista grammaticale e della sintassi. Ringrazio il professor Bianchi Tiziano per avermi supportato su tutta la parte tecnica, e per avermi fornito del materiale per completare il capitolo della salvia e rosmarino. Ringrazio inoltre il professor Fanelli Natale, per il suggerimento sulla la monaca tedesca Ildegarda di bingen, la cui storia mi ha affascinato.

Ho voluto fare questa tesina per accrescere le mie conoscenze sulle piante benefiche. Si tratta di un settore di ricerca molto antico, ma tuttora in continuo sviluppo e che offre molte possibilità lavorative. Sono molto soddisfatto di aver acquisito tutte queste informazioni sulla fitoterapia. È un argomento che ho conosciuto da quest’anno e mi ha molto appassionato, per cui voglio continuare ad approfondirlo meglio in futuro.


BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA La tesina è tratta dai seguenti libri:

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“Corso pratico di erboristeria vol. 1-2-3”

Casa editrice i corsi pratici di Riza. La parte su Linneo e paracelso e plotino sono tratte da Wikipedia La parte sulle segnature è tratta da: www.cure-naturali.it  www.greenme.it  Attraversol’oltre.it 

Il rosmarino e la salvia sono presi da “il dizionario delle erbe” Riza La parte sulla salvia e rosmarino sono prese dal sito di pubblica condivisione di libri ISSUU. La parte sugli olii essenziali è tratta dal sito http://www.cure-naturali.it/olii-essenziali/2232 Le due immagini degli oli essenziali della salvia e del rosmarino sono prese dal sito alpi flora.


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