IL VERDE URBANO - Brambilla Daniel

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SOMMARIO

1.

INTRODUZIONE

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2.

I VANTAGGI DEL VERDE NELLE CITTÀ

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3. IL VERDE URBANO NEL MONDO 3.1 LA “HIGH LINE” DI NEW WORK 3.2 IL VERDE URBANO IN ITALIA 3.3 L’Expo Milano 2015 e il verde urbano 4. IL VERDE PENSILE 4.1. IL VERDE PENSILE IN ANTICHITÀ 4.2 LE VARIE TIPOLOGIE D’INVERDIMENTO 5. I TETTI VERDI 6. CONCLUSIONI FINALI 7. SILOGRAFIA E BIBLIOGRAFIA DELLE FONTI

PAG. 6 PAG. 6 PAG. 8 PAG.10 PAG. 12 PAG. 12 PAG. 13 PAG. 14 PAG. 16 PAG. 17

IL VERDE URBANO Docente tecnico di riferimento Prof. Giorgi Pierfrancesco

Daniel Brambilla Corso di operatore agricolo addetto alle coltivazioni arboree, erbacee e ortofrutticole A.F. IeFP 3^A Fondazione Minoprio

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1.0 INTRODUZIONE

La mia tesina riguarderà il VERDE URBANO, argomento che mi ha sempre appassionato. Abitare o semplicemente passeggiare in una città con giardinetti e spazi verdi ben curati e puliti, oltre ad essere una sensazione piacevole, è anche un beneficio per la salute. Ritengo inoltre che nel futuro prossimo tutte le professioni inerenti la simbiosi tra natura, città e uomo diventeranno sempre più importanti ed in continuo miglioramento (si stanno infatti già diffondendo giardini verticali, palazzi verdi, brown roofs, root food, orti verticali, copri suolo che assorbono CO2...).

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Per vivere in una città migliore ed in maniera salutare, senza tutti i problemi legati all’inquinamento urbano, c’è bisogno di opere adeguate a soddisfare sia i bisogni umani che quelli naturali.

Tra i tanti aspetti di cui scriverò, quindi, la riqualificazione urbana sarà un tema centrale all’interno del dibattito architettonico uomo/spazio verde, per diversi motivi, che qui illustrerò brevemente. L’umanità ha superato i 7 miliardi di abitanti, più della metà delle persone vive nelle città e l’Organizzazione delle Nazioni Unite stima che nell’anno 2050, a fronte di oltre 9 miliardi di abitanti sulla Terra, oltre 6 di essi vivranno nelle città-megalopoli e metropoli.

Negli ultimi 100 anni si è costruito di più che in tutta la storia umana e nella maggior parte dei casi in maniera non sostenibile per l’ambiente. Pertanto oggi e nei prossimi anni il suo recupero per rendere gli edifici sostenibili sarà un elemento cardine. Oltre a creare edifici nuovi a impatto 0, sarà necessario anche riadattare quelli vecchi.

Non si può più continuare a costruire coi metodi convenzionali: una delle sfide più importanti per l’attività edificatoria saranno infatti quella di una sempre maggiore “simbiosi” tra città e natura e quella inerente la riqualificazione verde degli elementi vecchi, qualora possibile.

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1.

I VANTAGGI DEL VERDE NELLE CITTA’

Poter contare su numerosi quantitativi di vegetazione all’interno delle città consente una serie di benefici importantissimi che si manifestano in maniera proporzionale alla quantità di verde che vi è in quel determinato luogo.

 Le piante creano un microclima nella città, mitigando l’effetto creato dalla

formazione delle isole di calore. Nel periodo di caldo estivo infatti le piante riducono la temperatura di 2-3 gradi in un ambiente urbano. La differenza varia a seconda della varietà di piante e della loro quantità in una determinata zona. Questo fattore è utile soprattutto perché nelle città con molti edifici riflettenti e poche zone verdi si creano delle isole di calore urbano, esse sono delle aree della città caratterizzate da un aumento della temperatura di 2-3 gradi per tutto il corso dell’anno rispetto alle zone periferiche della città. Questa situazione si accentua d’estate e può essere molto pericolosa per gli anziani e bambini. Le isole di calore sono temibili perché, alterando il microclima della zona, vanno nel tempo a modificare i meccanismi fisiologici delle popolazioni residenti. 6


 Altro aspetto positivo delle piante è il fatto che riducono malattie legate

all’apparato respiratorio dell’uomo, assorbendo le polveri sottili e la Co2, riducendone la quantità che potrebbe infiltrarsi nei polmoni. Questo è possibile grazie all’assorbimento tramite le foglie e le parti verdi della pianta delle micro particelle di polveri e altri elementi nell’aria.

 Bisogna Inoltre considerare i Benefici psicologici igienici e sociali. È stato appurato

dopo numerosi studi che gli spazi verdi contribuiscono alla riduzione degli stress causati dalle disuguaglianze socioeconomiche che a loro volta hanno incidenze dirette sulla salute. Vengono infatti attenuati, i problemi e le patologie quali stress e ipertensione. Laddove la presenza di aree verdi è massiccia, si nota che la qualità della vita è migliorata. In seguito ai dati presi dai comuni, da ospedali e centri medici, si rileva che gli anziani o i soggetti che vivono a stretto contatto con parchi e zone verdi siano meno soggetti a stress e disturbi della circolazione e ad altri disturbi legati ai problemi dell’inquinamento.

Smal time nto/

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accumulo delle precipitazioni idrometeoriche e purificazione dell’acqua. Le piante, grazie alle loro proprietà, permettono di accumulare, trattenere, utilizzare e restituire l’acqua all’atmosfera, possono rappresentare un elemento utile per limitare il problema: la vegetazione naturale e le tecnologie del verde pensile forniscono una serie di indubbi vantaggi nei confronti della regimazione idrica urbana. Tetti e pareti verdi possono essere considerati degli ottimali elementi di gestione idrica passiva, grazie alle intrinseche proprietà di ritenzione e detenzione idrica, che derivano non soltanto dalle caratteristiche dei substrati, ma anche dall’irrigazione che la flora necessita per sopravvivere. La ritenzione idrica consiste nell’immagazzinamento e nella conseguente restituzione dell’acqua all’atmosfera per mezzo dell’evapotraspirazione, mentre la detenzione procura un lento rilascio verso la rete di drenaggio.

3. ESEMPI DI VERDE URBANO NEL MONDO 8


3.1 LA “HIGH LINE” DI NEY WORK

La High Line è un parco lineare sopraterreno a New York, realizzato su una sezione in disuso della ferrovia sopraelevata chiamata West Side Line facente parte della più ampia New York Central Railroad.

La West Side Line fu costruita nei primi Anni Trenta come ferrovia sopraelevata per trasportare le merci dal porto alla città e alla zona in cui erano ubicate le varie fabbriche. Fu abbandonata nel 1980, data l’espansione del settore terziario e alla delocalizzazione delle fabbriche. Nel 1999 si costituì un'associazione di residenti della zona, la Friends of High Line, in opposizione all'ipotesi di abbattimento dell'infrastruttura, opzione più volte ventilata, proponendo la sua riqualificazione in parco urbano. Il progetto della Promenade verde, realizzato dagli architetti Dille Scofidio+Renfro e dallo studio di architettura del paesaggio James Corner Field Operations, è stato poi approvato nel 2002, mentre i lavori sono cominciati nel 2006. Ispirato al Corridoio verde di Parigi, l'High Line si estende sui vecchi binari di una ferrovia di 2,3 chilometri di strada sopraelevata, inizialmente destinata alla demolizione; la passeggiata pubblica, interamente pedonale, ha oltre 300 specie di piante perenni, erbe, arbusti e alberi accuratamente curati da giardinieri o volontari. 9


Sito degli Amici della High Line

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3.2

IL VERDE URBANO IN ITALIA

Da sempre l’Italia è patria di immensi e famosissimi parchi storici, situati in tutta la penisola, anche se nell’ambito del verde urbano risulta non essere all’avanguardia rispetto alle altre nazioni europee. Ciononostante, in Italia si cominciano a vedere numerosi progetti green, atti a dar luogo a dei veri e proprio capolavori di ingegneria del verde, una specie di unione tra strutture abitative moderne /ecologiche ed il verde inserito in esse.

Un esempio importante di opera contemporanea di verde urbano in Italia è il magnifico progetto, chiamato Bosco verticale dell’architetto italiano di fama internazionale Stefano Boeri. È stato inaugurato a Milano nell’ottobre 2014 a Milano e vuole rappresentare la “forestazione metropolitana”.

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L’idea risale al 2007 ed è uno dei tanti progetti verdi su cui si sta investendo nella zona di Milano in vista dell’Expo 2015. L’area misura circa 40.000 metri quadri. Le 2 torri (111 e 78 m d’altezza) sono attorniate da uno splendido parco. Il progetto ha vinto il premio (International Highers Award) dedicato ai grattacieli più belli del mondo. Questo progetto ha la particolarità di avere un sistema centralizzato di irrigazione: un concetto di biodiversità nel cuore della città. Il verde della vegetazione distingue a prima vista il profilo dei grattacieli, già diventati un simbolo dell’architettura milanese contemporanea orientata all’abitare green.

La caratteristica dei due edifici, come dice anche il nome, è che i balconi dei palazzi contengono grandi vasche che ospitano centinaia di piante. A progetto concluso sulle facciate e sul tetto delle due torri ci saranno circa 900 alberi, alcuni dei quali alti fino a otto metri, e poi cinquemila arbusti, quindicimila piante perenni, rampicanti, da fiore... senza considerare tutti gli animaletti, gli insetti e gli uccelli che di queste piante dovrebbero fare la loro casa. L'idea dei progettisti infatti è proprio quella di realizzare un habitat in cui vivranno diverse specie utili, il tutto per il bene della biodiversità negli ambienti urbani. Il primo è una diminuzione dei consumi energetici (e quindi dei costi) per la climatizzazione degli ambienti, grazie alla schermatura offerta dal verde sulla facciata. 12


Inoltre avere così tanti alberi concentrati in un solo luogo offrirà una migliore qualità dell'aria e, cosa non da poco per il centro di Milano, anche una buona protezione dall’inquinamento acustico.

3.3 L’EXPO 2015 e il Verde urbano

Assieme al cibo e all’agricoltura, e in nome della sostenibilità, anche verde urbano, orti e giardini sono tra i protagonisti di EXPO 2015, che coinvolgono tutta la città di Milano per la durata di sei mesi, dal 1° maggio al 31 ottobre. Il tema dell’Esposizione Universale “Nutrire il pianeta – energia per la vita” si presta a riflessioni e iniziative di rilancio delle politiche agricole e ambientali a tutela del territorio, con un buon impatto economico e ecologico sulla qualità della vita e del paesaggio. L’Italia e 145 paesi aderenti, partecipa mostrando il meglio del proprio paese contenuto nei simbolici padiglioni. Il nostro paese, oltre al padiglione Italia e i padiglioni regionali, ha costruito l’Albero della vita, simbolo cardine della natura, che svetta al centro dell’expo.

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Sotto il profilo paesaggistico EXPO 2015 parte proprio dalla riqualificazione del sito espositivo milanese con il progetto EXPO Green e l’intento di creare un “polmone

verde” tra i più grandi d’Europa, utilizzando prevalentemente specie autoctone e a bassa manutenzione. L’area verde che a Milano Rho Pero ospita l’Esposizione Universale dovrebbe coprire alla fine circa 200.000 mq, integrando 12.000 alberi, 85.300 arbusti, 107.600 piante acquatiche e 151.700 erbe aromatiche, con piazze e spazi verdi situati nei punti strategici d’ingresso, una collina riservata alla vegetazione 14


mediterranea, otto fra orti o giardini (hortus), e infine una cintura esterna di boschi a disegnarne il perimetro.

4. IL VERDE PENSILE Il giardino pensile (o verde pensile) è un'area di suolo vegetale che non ha diretto contatto con il suolo naturale. Il giardino pensile è spesso un tipo di giardino costruito al di sopra di una struttura architettonica, non necessariamente sopraelevato rispetto al livello del terreno (piano di campagna). I giardini pensili sono costruiti per esigenze scenografiche o, dove non sia possibile la costruzione di un comune giardino a terra, per abbellire gli edifici e per migliorarne il microclima (es. sopra il solaio di copertura di autorimesse interrate).

Un giardino pensile in genere comporta la costruzione di un sistema di irrigazione artificiale, permettendo d'altro canto di migliorare il microclima del luogo (es. tetto verde utilizzato per l'isolamento termico e per il raffrescamento della copertura nella stagione estiva grazie all'evaporazione). L’architettura verde rappresenta una tecnologia del tutto singolare in ragione di quell’associazione fra vegetazione e costruzioni che non appartengono alle comuni prassi edilizie. Bisogna far coesistere un elemento statico come l’edifico e un elemento dinamico: vi dev’essere quindi una certa previsione nell’uomo. Altro elemento è la manutenzione post impianto dell’opera, che dev’essere costante e rispettare il progetto originario, onde evitare di caricare eccessivamente la struttura e rischiando di causare dei pericoli, quali crolli o cedimenti strutturali.

4.1 IL VERDE PENSILE NELL’ANTICHITÀ Anche se può sembrare scontato e banale, quando si parla di giardini pensili, soprattutto antichi, si rimanda sempre come punto d’inizio ai famosissimi giardini pensili di babilonia, una delle sette meraviglie del mondo antico.

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Situati nell'antica città di Babilonia (letteralmente, "Porta del dio"), vicino alla odierna Baghdad (Iraq), furono costruiti intorno al 590 a.C. dall’imperatore Nabucodonosor II per la moglie, per farle ricordare i campi e le vegetazioni del suo luogo d’origine.

Nella cultura tradizionale della Mesopotamia il significato della parola giardino somiglia a quello di paradiso.

4. 2 LE VARIE TIPOLOGIE DI VERDE PENSILE A seconda del risultato che si vuole ottenere, vi è una manutenzione con costi fissi molto differenti. •

Inverdimento estensivo: bassa manutenzione (sedum, prato selvatico);

Inverdimento intensivo leggero: media manutenzione (prato calpestabile);

Inverdimento intensivo: alta manutenzione, frequente e costante (tappeto inglese ecc.). Livello di manutenzione

Manodopera necessaria Min./m2/A

Irrigazione

Estensivo

Bassa

<2

Di soccorso

Intensivo leggero

Media

2<X<6

Prevista

Tipo di inverdimento

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Intensivo

Alta

>6

Prevista

5.0 I TETTI VERDI Gli edifici con i tetti verdi (o Verde estensivo) sono parzialmente o completamente ricoperti di strati impermeabili contenenti piante, fatte crescere in apposite strutture.

Ăˆ un sistema che presenta spessore e peso ridotti per permettere di essere utilizzato sulle case e sugli edifici come coperture delle stesse, con costi bassi e ammortizzabili nel tempo e bassa manutenzione. I benefici dati da esso sono molti, la protezione dell’impermeabilizzazione, la regolazione del microclima grazie all’abbassamento della temperatura dell'aria in ambiente urbano e la lotta contro l'effetto isola di calore, l’isolamento termico e quindi risparmio energetico, la riduzione della presenza di polveri sottili, la creazione di nuovi habitat per la fauna selvatica, la regimazione delle acque piovane, oltre al minore impatto ambientale ed estetico. 17


La struttura dei tetti verdi è generalmente composto da: • Telo anti radici: Protegge la guaina dalla penetrazione di elementi radicali. • Feltro protettivo: Protegge la superficie della pellicola anti radici e della guaina da carichi eccessivi oltre a immagazzinare acqua e nutrimenti. •

Elementi drenanti: Accumulano l'acqua piovana necessaria in vaschette specifiche permettendo a quella in eccesso di defluire. Contestualmente permette la giusta areazione dell'impianto radicale delle piante.

Telo filtrante: La trama di questo telo trattiene le particelle di substrato impedendo che intasino l'elemento drenante compromettendone la funzionalità.

Substrato: Il substrato deve essere con una granula tura di pori, che permette il la permanenza dell’acqua più a lungo, soprattutto per le stagioni estive.

Piante: solitamente è composto dai sedum che sono in grado di sopravvivere in situazioni di estrema siccità, con alte capacità di rigenerazione e auto propagazione

6.

CONCLUSIONI FINALI La mia tesina si è posta l’obiettivo di spiegare quali siano le migliori tecniche per la rigenerazione e la riformazione dell’ambiente urbano. Noi viviamo in un mondo in 18


continua espansione, in un ambiente comunque limitato di fronte all’incremento costante della popolazione; è necessario quindi che, in queste condizioni, non si rinunci alla qualità della vita e, nello specifico, al confort dei luoghi abitativi. Ritengo inoltre che, oltre a sviluppare nuovi metodi o combinazioni di materiali biodegradabili ecocompatibili, sia necessario renderli “appetibili” per il mercato delle imprese, affinché si radichi la mentalità che, con le giuste regole e gli appropriati mezzi, si possa coltivare del “buon” verde anche in città. Vorrei quindi concludere con una ultima considerazione, l’uomo si ostina a voler dominare ed a considerarsi padrone della terra, in realtà noi siamo solo ospiti di questa grande condominio chiamato terra, e l’uomo non si sorprende neanche più davanti alle meraviglie della natura, perché come sostiene un grande fisico…

“OGNI COSA CHE PUOI IMMAGINARE LA NATURA L’HA GIÀ CREATA” [ALBERT EINSTEIN]

7 . SITOGRAFIA E BIBLIOGRAFIA DELLE FONTI

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Testi e dati 

I giardini pensili

I giardini pensili di Babilonia

Isola di calore

Sito ufficiale expo

Come costruire la città verde – Edoardo Bit.

www.sistemieditoriali.it

Immagini Google immagini 

staticflickr.com – brk architecture

staticflickr.com - BRT-Architekten

isola di calorie urbano

foto mondo

foto sedum

foto tetti Verdi

immagini e loghi Expo Milano 2015

Wikipedia 

Giardini pensili

giardini pensili di babilonia

Immagine dei giardini pensili di babilonia

Verde pensile (parte di essa, e rielaborata) 20


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