‘Estonian National Museum’ a+u_n°432, 2006, Japan
‘Estonian National Museum’ a+u_n°432, 2006, Japan
‘Estonian National Museum’ a+u_n°432, 2006, Japan
‘Estonian National Museum’ Domus_n°891, 2006, Italy
TALENT: ARCHITECTURE SURFACE_100, 2013, USA
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The 20 Essential Young Architects Icon_n°58, 2008, United Kingdom
The 20 Essential Young Architects Icon_n°58, 2008, United Kingdom
Axis : June 2015, JP
Axis : June 2015, JP
ELLE - FEBRUARY 2015/JP
VOGUE -JUNE 2015/JP
PEN -OCTOBER 2015 /JP
‘Estonian National Museum’ A10 magazine, n° 9 May-June 2006, Netherlands
‘Estonian National Museum’ ARK_Jan, 2006, Finland
‘Estonian National Museum’ Wettbewerbe Aktue_n°4, 2006, Germany
‘Les-Nouveaux Albums des Jeunes Architectes et Paysagistes’ NAJA catalogue, 2007 - 2008, France
‘Les-Nouveaux Albums des Jeunes Architectes et Paysagistes’ NAJA catalogue, 2007 - 2008, France
NAJAP ‘07-‘08, News AMC_n°178 2007, France
NAJAP ‘07-’08, Quizz AMC_n°180 2007, France
‘Estonian National Museum’ ERA 21_n°4, 2007, Czech Republic
Project: DORELL.GHOTMEH.TANE / ARCHITECTS Souen_Jan, 2007, Japan
‘Estonian National Museum’ Monitor_n°36, 2007, Russia
Project: ‘Estonian National Museum’ ArchiSTORM_n°56, 2012, France
DGT - MON PARIS PEN, 2011, JP
Recent projects by the Young 40 Architects Jyutaku Tokushu_n°249, Japan
Recent project by the Young 40 Architects Jyutaku Tokushu_n°249, Japan
NAJAP ‘07-’08, Prsentation AMC_n°184 2007, France
NB: ‘Landscape stories’ Mark magazine_n°6, Netherlands
EMERGING ISSUE
We ski in Gstaad, push a McLaren in Hatta, visit Amouage in Muscat, try the St. Regis Doha and more...
‘UPWARDLY MOBILE’ BESPOKE_37, 2013, USA
EMERGING ISSUE
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‘UPWARDLY MOBILE’ BESPOKE_37, 2013, USA
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We ski in Gstaad, push a McLaren in Hatta, visit Amouage in Muscat, try the St. Regis Doha and more...
‘UPWARDLY MOBILE’ BESPOKE_37, 2013, USA
‘44 Young International Architects’ Arquitectura plus_n° 2 / October 2008, Mexico
NEXT Generation of Japanese Architects The Japan Architect_86, 2012, Japan
NEXT Generation of Japanese Architects The Japan Architect_86, 2012, Japan
NEXT Generation of Japanese Architects The Japan Architect_86, 2012, Japan
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Interview: DORELL.GHOTMEH.TANE / ARCHITECTS Fun Palace_n°01, 2008, Japan
Interview: DORELL.GHOTMEH.TANE / ARCHITECTS Fun Palace_n°01, 2008, Japan
Recent projects: DORELL.GHOTMEH.TANE / ARCHITECTS Natura, 2008, Turky
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‘mina perhonen’ fashion show Icon_n°44, 2006, United Kingdom
‘PLAY 2 PLAY’ Frame_n°59, 2007, Netherlands
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‘Johnny Farah’ Monitor_n°42, 2007, Russia
‘Memory Field’ : place of memry, space and time AXIS_10, 2011, Japan
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Project: ‘LUCE TEMPO LUOGO’ Toshiba Milano Salone md_n°07, 2011, Germany
Project: ‘LUCE TEMPO LUOGO’ Toshiba Milano Salone md_n°07, 2011, Germany
Project: ‘LUCE TEMPO LUOGO’ Toshiba Milano Salone AMC_Interiors 2011, France
Project: ‘LUCE TEMPO LUOGO’ Toshiba Milano Salone PEN. 6/15 2011, Japan
1.Eventi temporanei
Luce come forma del tempo Dgt è uno studio di architettura che opera nel progetto di edifici vari e scenografie. “Luce Tempo Luogo” è l’installazione di architettura di luce realizzata per Toshiba a Milano
Quando il team di DGT si trova a operare su un progetto, si muove sempre per interpretare al meglio quanto può risultare specifico per un particolare progetto: il luogo, il momento, l’ambiente circostante. Come architetti, l’abitudine è cioè quella di lavorare con materiali solidi che la luce dovrà quindi definire o accentuare. Nell’installazione per Toshiba a Milano la luce era il materiale principale. Il concept. Il prodotto da presentare in questo contesto era la lampada a LED: il desiderata espresso dalla committenza era quello di proporre qui un pensiero sull’idea della luce e contribuire in ciò alla «cultura globale della luce», piuttosto che mostrare il prodotto stesso. La luce era e doveva essere quindi il centro di questa installazione e la specificità di questo particolare LED doveva essere illuminata dal nostro lavoro. La sfida dell’installazione “Luce Tempo Luogo” è stata quindi quella di creare un’architettura di luce, fornendo l’occasione al visitatore di vivere l’esperienza nata dalle ricerche condotte dal nostro team iniziate dall’osservazione dei fenomeni naturali, come nel caso degli arcobaleni, dove le particelle di luce divengono visibili per il fenomeno della rifrazione senza essere riflesse su un materiale solido (è quanto accade in Inside, l’ambiente chiuso e insieme il climax di questa installazione). Uno dei vantaggi della luce LED è la comDan Dorell*
mutazione estremamente veloce nella risposta On / Off - acceso/spento, inferiore al secondo. Il nostro lavoro si è concentrato quindi su questo aspetto tecnico e ha tentato di visualizzare l’ora di luce: impostando la frequenza di 50Hz costante con la sequenza di transizione di accensione / spegnimento da 5μs a 2000μs in un pro-
gramma, il minor tempo di 5μs (es. 0.432s di luce / 24 ore) può essere percepito come un punto di luce e può essere trasformato in una linea di luce in 2000μs in una rifrazione dell’acqua. Un mock up fisico in scala reale è stato costruito al fine di sviluppare la materializzazione della luce stroboscopica LED in acqua.
Cartello lavori luce tempo luogo – Milano, via Savona 37 Superficie: 534 m² Cliente: Toshiba Corporation Team di progetto: Ideazione e concept architettonico - DGT, Parigi - consulente tecnico Lighting designer: Izumi Okayasu Lighting Design, Tokyo; Masafumi Shinoda (Tamon), Tokyo Project management: ADK, Tokyo Contractor: Xilografia, Milano
Il team di DGT: gli architetti Dan Dorell, Lina Ghotmeh, Tsuyoshi Tane – (cortesia photo: Gaston Bergeret)
le forme del progetto
*arch. Dan Dorell – DGTarchitects, Parigi
Luce Tempo Luogo, Milano – Un’immagine di Inside: 1/200,000 di secondo di luce materializzata in acqua (cortesia: DGT – photo: Daici Ano)
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Dossier I Designer e l’illuminazione
Il posto della luce a cura della Redazione, con contributi di Dan Dorell, Isao Hosoe, Paolo Rizzatto, Denis Santachiara e Marco Zito
sempre più stringenti poste dal valore d’uso degli oggetti, non ultimo la stessa tecnologia, si pongono come oggetti “problematici” da gestire e in qualche caso ridimensionare, per riportare il nostro dialogo e rapporto con le cose e con l’ambiente che ci circonda ad un approccio più diretto e naturale. E di fronte al tema della luce queste e altre urgenze ancora nella pratica del progetto sembrano davvero venire al pettine… Nel nostro Dossier, il lettore troverà una serie di interessanti testimonianze, con alcuni esempi a nostro avviso virtuosi del rapporto privilegiato che è possibile creare fra design e progetto di illuminazione, sia esso in relazione ad un evento temporaneo, al
le forme del progetto
concept di un oggetto di luce, piuttosto che ad uno spazio architettonico.
“light + M”, per Kale (2011) (Cortesia: Isao Hosoe Design)
Nella realtà contemporanea, il Design è una materia sempre più difficile, anche e soprattutto per i designer. Fare il designer oggi vuole dire infatti affrontare percorsi complessi, nei quali l’insidia della semplificazione, le logiche
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light+M, per Kale, 2011. Modello in carta (cortesia: Isao Hosoe)
Approach, il tunnel di ingresso dell’installazione (cortesia photo: Francesco Niki Takehiko)
Il contesto. Il luogo che è stato scelto per l’installazione ha contribuito a plasmare l’idea formale stessa per questo evento. E ha anche permesso di presentare una coerente introduzione a questa architettura di pura luce con ingresso del tunnel di luce (Approach - Ingresso) che racchiude in sé il fatto che la luce non è sempre ciò che si pensa (si tratta di un tunnel senza cuciture bianche, un ingresso per l’installazione dove un’apparente luce fluorescente si riflette in una linea d’acqua sul pavimento, ma si tratta in realtà di luce naturale che proviene dall’alto ). E poco prima dell’installazione principale, nel secondo luogo dell’installazione (Courtyard – Cortile) i riflessi delle onde di due piscine sul vecchio muro, che formano increspature costanti sulla superficie dell’acqua, sono illuminati dal sole durante il giorno, e dai LED di notte. Le increspature si riflettono poi su una parete singola, parte sopravvissuta dell’edificio storico con più di 100 anni e il corpo ondeggiante di acqua impregna ciò che resta del muro con momenti di luce. I riflessi delle onde sul vecchio muro ci preparano così alla potenza della luce, che può trasformare un muro in rovina in una danza di proiezioni o – come abbiamo visto – un’installazione di luce in una apparizione di diamanti.
2. Oggetti di luce The Light Dimension
Lo studio Isao Hosoe Design è uno dei più attenti e sensibili interpreti della ricerca contemporanea, attivo in tutti i settori applicativi dell’industrial design , dai settori rivolti al consumer fino al transport design, passando ovviamente per il lighting
Mi piace l’idea di avvicinare il tema della luce da un punto di vista leggermente inusuale, parlando di un progetto che apparentemente non vi ha nulla a che fare. Siamo abituati a parlare di luce a proposito di un ambiente, di uno spazio, certamente di una lampada, di un gioiello, persino dell’incarnato del viso di qualcuno particolarmente “luminoso”, ma quasi mai ci soffermiamo sulla “dimensione luce” degli oggetti che ci circondano. Ed è proprio nelle linee guida del mio progetto più recente, una linea di piastrelle sviluppate per Kale che, alle tre dimensioni consuete, ne ho voluto aggiungere una quarta coincidente con la luce. La luce è lo strumento che ci permette di cogliere le differenze. Di più, un certo grado di luce determina la qualità di un’esperienza, come ha ben spiegato Junichiro Tanizaki nel bellissimo “libro d’ombra”. Esiste una soglia quasi impercettibile al cui Isao Hosoe* *arch. Isao Hosoe – Isao Hosoe Design, Milano
approssimarsi la luce diventa vero piacere. Un poco più in giù e facciamo fatica a discernere i profili, un poco più in su e siamo costretti a riparare lo sguardo. Tanizaki riesce a trasmettere la sensazione di questa “penombra”, una zona che non richiama un concetto preciso, anzi, quanto mai sfumato, che si può raccontare per similitudini, metafore, persino sinestesie ma difficilmente misurabile per gradienti. Nel progetto di questa linea di piastrelle che non a caso ho chiamato “light+M” la luce è intesa come elemento vitale, portatore di movimento. La superficie di queste piastrelle presenta una sorta di piega, un rialzamento, ispirato dalla Miura Ori di Koryo Miura (cui fa riferimento il “+M” del nome), che è nato apposta per attrarre e accogliere la luce. Una volta posate queste piastrelle disegnano un tappeto, una superficie cangiante e viva. Una superficie che, come quella del deserto o di certe distese nevose, non è mai ferma, anzi cambia con il cambiare del punto di vista e soprattutto con il cambiare della luce.
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Dossier I Designer e l’illuminazione
Il posto della luce a cura della Redazione, con contributi di Dan Dorell, Isao Hosoe, Paolo Rizzatto, Denis Santachiara e Marco Zito
sempre più stringenti poste dal valore d’uso degli oggetti, non ultimo la stessa tecnologia, si pongono come oggetti “problematici” da gestire e in qualche caso ridimensionare, per riportare il nostro dialogo e rapporto con le cose e con l’ambiente che ci circonda ad un approccio più diretto e naturale. E di fronte al tema della luce queste e altre urgenze ancora nella pratica del progetto sembrano davvero venire al pettine… Nel nostro Dossier, il lettore troverà una serie di interessanti testimonianze, con alcuni esempi a nostro avviso virtuosi del rapporto privilegiato che è possibile creare fra design e progetto di illuminazione, sia esso in relazione ad un evento temporaneo, al
le forme del progetto
concept di un oggetto di luce, piuttosto che ad uno spazio architettonico.
“light + M”, per Kale (2011) (Cortesia: Isao Hosoe Design)
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Project: DORELL.GHOTMEH.TANE / ARCHITECTS CHIC HOUSE, 2012, France
Project: ‘365 - Charming Everyday Things’ World of Design April, 2012, China
Project: ‘365 - Charming Everyday Things’ World of Design April, 2012, China
Project: ‘365 - Charming Everyday Things’ World of Design April, 2012, China
Project: ‘365 - Charming Everyday Things’ World of Design April, 2012, China
Project: ‘365 - Charming Everyday Things’ Shinkenchiku_April, 2012, Japan
Project: ‘365 - Charming Everyday Things’ Art4d_n°192, 2012
Project: ‘365 - Charming Everyday Things’ AMC_Interiors 2012, France
Project: ‘365 - Charming Everyday Things’ Japan Economy Newspaper
Project: ‘THE BUMP’ Shoten Kenchiku_n°12, 2012, Japan
Project: DORELL.GHOTMEH.TANE / ARCHITECTS casa international_n°105, 2013, China
Project: DORELL.GHOTMEH.TANE / ARCHITECTS casa international_n°105, 2013, China
Project: DORELL.GHOTMEH.TANE / ARCHITECTS casa international_n°105, 2013, China
Project: ‘Meza Parck Open air stage’ Deco Design_January 2013, France
news
RENAULT RE-USE
© Takaji Shimura
Au Mondial de l’automobile, le signe de l’engagement “développement durable” de Renault se concrétisait par la fin des stands éphémères et du gaspillage des matériaux. 80% des composants de son stand seront réutilisables pendant trois ans, sur des salons de grande (4200 m² à Paris) ou moyenne superficie. Les architectes de l’agence DGT (Dorell, Ghotmeh, Tane architects) ont conçu ce stand qui donnait priorité aux écrans lumineux à effets changeant. Le caractère plutôt minimaliste de cette scénographie valorisait les véhicules vedettes exposés, la Clio IV et la Zoé. Les deux modèles révèlaient le nouveau design de Renault supervisé par Laurent Van den Acker. Trois ans de préparation ont été nécessaires à cette prestation. L’agence DGT a été retenue parmi vingt-cinq agences d’architecture. FLC, société spécialisée dans l’élaboration de stands, a aidé les architectes à la mise au point du projet.
Le stand Renault au Mondial de l’Automobile à Paris, architecture DGT.
La gamme Peugeot
Même si Pleyel (née en 1807) et Peugeot (en 1810), ont été deux entreprises visionnaires, chacune de Le piano conçu par Peugeot DesignLab pour leur côté à la même époque, on peut s’interroger sur la maison Pleyel. la légitimité du tout nouveau Peugeot Design Lab à dessiner un piano demi-queue. C’est pourtant sa première proposition lancée conjointement avec les concept car, concept scooter trois roues et concept bike présentés lors du Mondial de l’Automobile en octobre. Le piano concrétise la rencontre entre le monde de la musique et de l’artisanat d’une part et le monde de l’automobile et de l’industrie d’autre part. Une rencontre qui ne manquera pas de plaire aux clients très haut de gamme des Pianos Pleyel, passés en un siècle d’une production de 3000 pièces par an à seulement une vingtaine, destinée aux très fortunés, aux goûts les plus étranges. Avec son profil de catamaran ou d’architecture à la Zaha Hadid, le piano Pleyel Peugeot Design Lab place le clavier, affleurant au couvercle, livrant une visibilité totale sur les mains du pianiste. Au-dessus de son instrument et non plus derrière, il fait face à un bijou de bois et de carbone pour le pied, fortement marqué par la CAO. Pas de doute qu’il y aura des amateurs.
Les Esca
organisées po fois par Prosp tiennent du 1 2012 au Han sur le thème L’objectif : pe d’entreprise, de formation, territoriales e s’informer et grands enjeux programme : des ateliers, u et l’exposition aux Trophées Industriel entr www.prospec dev-innov.com
Artek a ina siège social à renforcer sa p marché europ finlandaise a 11ème étages du journal De Potsdamer St
Bose a ouv “Centre d’Exp après s’être i Marseille. Situ dans le 16ème ce nouveau m 200 m2 réuni la gamme Bo home cinéma accessoires a
Boffi a ouv Boffi Studio à ses dernières cuisines, de s de systèmes www.boffi.com
Petite Fri
les collections luminaire “Gr Favresse, le n artistique de l nouvelle pièce verre et acier Project: DORELL.GHOTMEH.TANE / ARCHITECTS en versions la Qu’y a-t-il de normal dernièrement casa international_n°105, 2013, China lampadaire. w chez Normal Studio ? Un poulailler Bill Mogg dans le jardin que l’artiste Emmanuel du Grid Comp Louigrand construit depuis deux ans
Normal
Project: DORELL.GHOTMEH.TANE / ARCHITECTS casa international_n°105, 2013, China
Project: DORELL.GHOTMEH.TANE / ARCHITECTS casa international_n°105, 2013, China
Project: DORELL.GHOTMEH.TANE / ARCHITECTS casa international_n°105, 2013, China
Project: DORELL.GHOTMEH.TANE / ARCHITECTS casa international_n°105, 2013, China
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DAMN°50 magazine / LIGHT
PLAYING BRILLIANT Lighting the 21st century
This is the Year of Light, as stated by UNESCO and United Nations Secretary General Ban Ki-moon. Incredible discoveries have been made in the field of lighting design and in light sources over the last couple of years, following the advent of LEDs and digital lighting applications. Engineers, manufacturers, factories, designers, artists: they all spot a vast new panorama in which light can accompany our life, and all agree that we are just scratching the surface in terms of potential applications for new light sources. So many dimensions need still to be investigated and envisioned! We need to understand the full poetical impact of digital light sources, their use when connected to the Internet, the technology of the software controlling semantic lighting in architecture, and so on. A new lighting grammar is here, we just have to let it speak. PATRIZIA COGGIOLA
DGT., Light in Water, The Play of Brilliant exhibition, Paris, 2015 Photo: Takuji Shimmura
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Special Light: Mai 2015, FR
MADAME AIRFRANCE - SEPTEMBER 2015 FR
JDD -JULY 2015 FR
ELLE DECOR -JULY 2014/JP
SHINKENCHIKU -JULY 2015/JP
SHINKENCHIKU -JULY 2015/JP
ELLE DECOR -JULY 2014/JP
MARK -SEPTEMBER 2015 /NL