O.N.G.
BERGAMO
Spedizione in Abbonamento Postale: comma 20/c - Art. 2 - Legge 662/93 Bergamo
nel mondo OrganizzaziOne di VOlOntariatO internaziOnale CristianO
IN BOLIVIA DA 50 ANNI
Settembre-Novembre 2012 Anno 16 Nr. 7
I nostri volontari in missione da mezzo secolo e per il centro Eterazama arriva il premio Sodalitas
Ultimi biglietti per vincere ricchi premi!
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BERGAMO
nel mondo
Sommario
Sono ancora disponibili gli ultimi biglietti della sottoscrizione a premi del Celim Bergamo a sostegno del progetto “Non solo coca” di Eterazama. Con solo 1 euro si possono vincere dei ricchissimi premi, dal viaggio in Toscana al soggiorno di una settimana in Italia, alla city bike, allo smartphone. Se non ti è possibile recarti in sede per prendere i biglietti, vai sul sito www.celimbergamo.org, fai una donazione online di 50 € e ti spediremo l’intero blocchetto da 50 biglietti! La fortunata estrazione avverrà domenica 28 ottobre nel Piazzale degli Alpini a Bergamo con una bella castagnata organizzata gli alpini della Bassa Bergamasca.
Organizzazione di Volontariato Internazionale Cristiano
Direzione, redazione, amministrazione Via Conventino, 8 24125 Bergamo tel. 035 459.85.00 fax 035 459.85.01 e-mail: info@celimbergamo.org www.celimbergamo.org Registrazione del Tribunale di Bergamo: n° 13 del 29/4/1983 Direttore Responsabile: Elena Catalfamo Proprietario pro-tempore: Presidente Celim Bergamo: Andrea Milesi
Hanno collaborato: I primi 100 giorni del consiglio pag. 3
Orti scolastici
Daniela Agazzi, Umberto Amadigi, Andrea Milesi, Nicola Vitali, pag. 5 Laura Arnoldi
PRIMO PIANO Trimestrale interno dell’O.N.G. - Bolivia un viaggio lungo 50 anni pag. 6 Distribuzione gratuita fuori commercio IL PROGETTO Dalle Alpi alle Ande si cresce insieme
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EVENTI CELIM
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Stampa: Tipografia dell’Isola Terno d’Isola (BG)
LE ATTIvità - Forum cooperazione speranze e delusioni pag. 12 Garanzia e tutela dei dati personali
Notizie Flash pag. 13 ai sensi dell’art.13 D. Lgs n.196/03 I dati personali vengono trattati solo in
relazione alle finalità della nostra OrgaL’ANALISI nizzazione, in particolare per la creazione - L’eredità del Concilio pag. 14 di un indirizzario (invio del notiziario) e per informare sulle attività associative
in genere. A Merano con il Celim Bergamo pag. 15
I dati non saranno comunicati a terzi o diffusi all’esterno dell’Organizzazione. Nozze solidali pag. 16
Editoriale
I PRIMI 100 GIORNI DEL CONSIGLIO
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uando si instaura un nuovo governo, si è soliti misurare il suo valore e la sua capacità prendendo come misura di tempo i primi 100 giorni, immaginandosi che questo sia il tempo necessario per dare avvio alle azioni necessarie che saranno il filo conduttore della propria visione. Se dovessi perciò andare ad applicare questo principio ai lavori del nuovo Consiglio, credo che il metro dei 100 giorni sia un po’ stretto per vari motivi. Uno perché in questi 100 giorni bisogna annoverare tutta l’estate e l’altro perché uno dei metodi che abbiamo immaginato di utilizzare è quello di non cadere nella trappola di rincorrere le emergenze che di volta in volta si fanno avanti, ma di provare a immaginare una organizzazione che abbia un anima vicina a quello che pochi mesi fa dicevamo “una pagina da girare”. Questo non significa andare a disconoscere le quotidianità e le profonde difficoltà che una organizzazione come il Celim deve affrontare per rimanere viva, ma significa piuttosto quello di provare ad immaginare il Celim del futuro e vedere di costruirlo con un mattone alla volta, coscienti che non abbiamo la certezza di arrivare a vedere esaurita l’opera. Nel concreto, il pensiero cardine che per il momento è stato percorso è quello di dare seguito alle azioni e ai progetti che abbiamo ereditato, di rafforzarli e orientarli ai giovani per quanto ci sia possibile, di non ridurre la nostra capacità di impatto e la nostra professionalità e parallelamente di provare a sondare quali possano essere le alleanze necessarie per immaginare il nostro futuro, sicuri del fatto che dentro un momento così complesso di crisi, la presunzione di pensare di farcela da soli non ci è consentita. E siccome nessuno dei nuovi consiglieri ha capacità di preveggenza o è proprietario di alcuna bacchetta magica, ad oggi possiamo dire che siamo ancora a una fase che potremmo definire di “pioggia di idee”, che non potrà essere protratta a lungo e che deve necessariamente arrivare a fare delle scelte.
In un momento di crisi, non ci è consentita la presunzione di farcela da soli
Fare questa scelta vorrà dire indirizzare il Celim su una strada che potrebbe essere senza ritorno e perciò va misurata con parsimonia e soprattutto con il maggior consenso possibile; immaginiamo per esempio la opportunità di fusioni o profonde condivisioni con altri organismi o associazioni. Per il momento come Consiglio garantiamo l’impegno e la continuità, per sancire il futuro vogliamo parlarne con voi. Andrea Milesi Presidente Celim Bergamo
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Fotonotizia ORTI SCOLASTICI ECCO I SEMI Il Celim Bergamo, in collaborazione con Civiltà contadina e Centro missionario diocesano, lancia il progetto “Semi di speranza” per l’anno 2012-2013. La proposta è rivolta agli oratori e ai ragazzi delle scuole che dovranno portare avanti per un anno del loro percorso scolastico, compresa l’estate, la coltivazione di un piccolo orto, un’area dedicata alla coltivazione dei cereali e una di piante aromatiche. Civiltà contadina metterà a disposizione i semi e le conoscenze per la coltivazione dell’orto, mentre il Celim e il Centro missionario saranno disponibili a incontri di formazione con le classi o il gruppo oratorio sui temi del diritto al cibo, solidarietà, cooperazione internazionale e missionarietà. Le scuole, invece, dovranno mettere a disposizione due insegnanti per ogni classe per seguire il lavoro dei ragazzi, i veri protagonisti di questo progetto: saranno loro, infatti, a seguire lo sviluppo dell’orto, dalla preparazione del terreno alla vendita dei prodotti finali realizzati con il proprio lavoro. Le attività in programma riguardano la creazione di un campo di frumento, di un orto e di un’area di piante aromatiche e una gara per la produzione delle “Zucche ben fatte”. Il progetto parte a ottobre e fino al mese di settembre dell’anno successivo i ragazzi dovranno turnare, anche nel periodo estivo, per custodire il sacco, irrigare l’orto e il campo di frumento. Al termine del progetto ci sarà un mercatino per la vendita delle erbe aromatiche e dei prodotti dell’orto, del pane e delle piadine realizzate con la farina ottenuta dalla molinatura dei chicchi di frumento e la premiazione delle “Zucche ben fatte”. I proventi del mercatino andranno alla raccolta fondi per l’acquisto di semi non ibridi da donare alle famiglie di contadini nei diversi paesi del mondo in cui il Celim Bergamo e il Centro missionario operano, creando così un solido collegamento con terre lontane. Daniela Agazzi CELIM SETTEMBRE 2012
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Primo Piano
BOLIVIA un viaggio
lungo 50 anni Il vescovo Beschi in visita in Bolivia per i 50 anni della missione. La tappa della sorella Chiara a Eterazama per conoscere il progetto del Celim Bergamo Elena Catalfamo
Il vescovo di Bergamo, Francesco Beschi, ha voluto visitare quest’estate la Bolivia e la missione che festeggia i 50 anni di presenza nel Paese sudamericano e di cooperazione tra le Chiese. Un lungo viaggio in tre tappe: La Paz, Cochabamba e Santa Cruz, durante il quale monsignor Beschi, accompagnato dal direttore del Centro missionario diocesano, don Giambattista Boffi, dal segretario, don Giampietro Masseroli e dalla sorella Chiara, ha conosciuto missionari, laici e opere nate in mezzo secolo di storia. A La Paz ha potuto ammirare la parrocchia di Munaypata, la prima costruita dai missionari bergamaschi, e la scuola, l’asilo e il Cerefe, il centro per disabili, nati dopo la costruzione della comunità cristiana. A Cochabamba è stato significativo l’incontro con tanti laici che, insieme a sacerdoti fidei donum e religiose, hanno fatto crescere la missione. A Santa Cruz, è stato possibile inaugurare la chiesa del Quior dedicata a monsignor Roberto Amadei, già vescovo di Bergamo e grande 6
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sostenitore della missione, ma anche accogliere 20 giovani pronti a fare un’esperienza di servizio in Bolivia. C’è stato spazio per la riflessione e per guardare al futuro. Nella tappa di Cochabamba, la sorella Chiara e una troupe di giornalisti hanno fatto visita anche a padre Sperandio Ravasio nel Chapare per conoscere da vicino il centro professionale costruito insieme al Celim Bergamo.
I BURRITOS DELLA COCA Si chiamano «burritos» e sono i ragazzini che nella zona tropicale del Chapare vengono utilizzati come asini («burro» in castigliano) per trasportare la droga. Ormai la Bolivia si attesta al secondo posto dopo il Perù e precedendo la Colombia come zona rossa per il narcotraffico. Dalla produzione massiva di foglie di coca, al processo di produzione della pasta base e poi della raffinazione della cocaina fino
ai corrieri, gran parte della popolazione della regione tropicale è coinvolta nel mercato clandestino. Persino i bambini abituati fin da piccoli a dare una mano nel campo per la coltivazione delle foglie di coca e i ragazzi vengono utilizzati per il trasporto di tutti gli «ingredienti» che servono alla produzione: dalle attrezzature (ormai anche qui la produzione come in Colombia si sta meccanizzando), alla gasolina, fino alla calce (elemento basico che compensa l’acidità del principio attivo delle foglie e dà l’aspetto bianco della cocaina) e al vetro (che rende più pesante il composto per poter guadagnare di più sul peso).
LA PIAGA DEL NARCOTRAFFICO Il governo di Evo Morales (il leader che proprio tra i cocaleros aveva trovato i principali sostenitori della sua elezione) difende la produzione delle foglie di coca per usi tradizionali e sta cercando di limitare il narcotraffico militarizzando la zona delle grandi foreste tropicali, ma anche ponendo una serie di divieti alla circolazione di alcune merci. Un esempio: in Chapare il gasolio è color rosso, trattato in modo speciale, per poi non essere utilizzato nella produzione di cocaina e dopo le 18,30 non viene più distribuito
dalle compagnie petrolifere per limitare lo smercio notturno ed eventuali traffici illeciti. Le continue leggi però sembrano solo di facciata: per chi attraversa i posti di blocco per entrare nella zona della «blanca» infatti i controlli non sono così circoscritti e la corruzione anche tra le forze dell’ordine è alta. I fondi legati al narcotraffico di fatto costituiscono un grosso sostegno all’economia del Paese, insieme alle rimesse degli emigranti: a La Paz, Cochabamba e Santa Cruz crescono le case costruite con i soldi della blanca. I giornali parlano della presenza proprio in questa zona di vecchie conoscenze dei cartelli colombiani con gravi ripercussioni sulla sicurezza e
l’aumento della violenza. Sempre più giovani poi iniziano a fare loro stessi utilizzo di droga. È in questo clima che opera ormai da più di 20 anni padre Sperandio Ravasio, 66 anni, originario di Pontida: dopo un’esperienza missionaria a Sacaba (nell’hinterland di Cochabamba) con monsignor Berto Nicoli, il primo missionario bergamasco inviato in Bolivia, si è trasferito nel Tropico e ha aperto la parrocchia di Villa Tunari (poi gestita da padre Mauro Palamini oggi rientrato in Italia) e quella di Eterazama dove vive con un’altra laica bergamasca, Elisabetta Carrara. Padre Sperandio negli anni ha conquistato la fiducia e la stima della gente del posto; conosceva CELIM SETTEMBRE 2012
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Primo Piano bene il leader del Mas poi diventato presidente, e tra i suoi parrocchiani la maggior parte è in qualche modo implicata nel traffico di droga. Molti in particolare i giovani.
SPERANZA AI GIOVANI È per questo che, con l’aiuto del Celim Bergamo e della diocesi, oltre che di vari partner tra cui lo stesso governo boliviano e di importanti finanziatori quali Conferenza Episcopale Italiana, Fondazione S. Zeno e Fondazione UBI Banca, ha inaugurato nel marzo 2009 il Cefte, Centro di formazione tecnologica Eterazama. Offre proprio a partire dai ragazzi un’alternativa alla coca. «Abbiamo pensato di dare una speranza a questi giovani, fargli capire che un’altra strada è possibile, diversa da quella che hanno praticato fin da piccoli spiega padre Sperandio Ravasio, che
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in questo progetto ha avuto largo sostegno anche dalla sua parrocchia: al Cefte non s’impara solo un mestiere ma uno stile di vita. Sono loro stessi poi a diventare un esempio per gli altri giovani». Tre i percorsi avviati che vedono già i primi diplomati: in infermeria, informatica e industria di alimenti. «A oggi - spiega Marco Aresi, 38 anni, di Brignano, coordinatore del progetto per il Celim Bergamo e braccio destro di padre Sperandio ci sono circa 200 alunni iscritti e abbiamo realizzato già diplomato almeno un’ottantina di giovani. La totalità ha trovato impiego perché abbiamo scelto corsi su richieste che venivano dal territorio. Il loro esempio diventa uno stimolo anche per gli altri giovani: così sanno che un’alternativa è possibile. Su questo progetto abbiamo avuto anche il pieno appoggio del governo che copre interamente
gli stipendi degli insegnanti». «Alcuni studenti hanno iniziato a convertire i campi dei genitori dalle foglie di coca a quelle di cacao, di chinotto, di frutta tropicale per la produzione di marmellate, bevande, cioccolato, tutti prodotti di larga esportazione. Certo non redditizi come la droga ma segno evidente di un cambiamento» spiega padre Sperandio. Ora il Cefte sta cercando di raggiungere la piena auto sostenibilità grazie a un progetto di produzione e distribuzione di merende per le scuole: «L’attività di produzione della merenda scola-
stica, oltre che a garantire la sostenibilità del Cefte - spiega Aresi, da otto anni in Bolivia - consentirebbe di raggiungere un altro obiettivo importante: garantire una migliore qualità dell’alimentazione infantile. In tal senso, si attende, come effetto diretto dell’iniziativa la distribuzione della merenda scolastica, nelle scuole del Municipio in questione, per un totale di 17.000 bambini (fascia d’età 6-12 anni) che frequentano le scuole primarie pubbliche». Giornalista de L’Eco di Bergamo
Il progetto
Dalle alpi alle Ande Si cresce insieme
Prima tappa del progetto di cosviluppo promosso dai migranti boliviani insieme alle realtà bergamasche del non profit
LAURA ARNOLDI
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rimo appuntamento nel mese di settembre con le attività promosse nell’ambito del progetto «Dalle Alpi alle Ande»: a Villa di Serio, nella zona del Parco dello skateboard, volontari italiani e latinoamericani si sono impegnati nella giornata della campagna «Puliamo il mondo», promossa da Legambiente per sensibilizzare alla raccolta differenziata e al rispetto della natura. La presenza di associazioni boliviane è particolarmente significativa in una zona molto frequentata nel fine settimana da gruppi di latinoamericani che talvolta rappresentano un «problema» sul fronte dell’ordine pubblico e della gestione dello spazio. «È il terzo anno della nostra Campagna Limpieza - dice Diego Ruggeri dell’associazione Red Madre Tierra - volta alla sensibilizzazione ambientale. Cerchiamo di coinvolgere i fruitori non sempre sensibili alla tutela della natura. Ma con il Comune di Villa di Serio è nata una positiva collaborazione». Dopo la pulizia, il parco si è animato grazie al 3° «Tinkunaku», festival con danze e folklore dalla Bolivia per fare conoscere la cultura tradizionale andina e lanciare un messaggio di incontro tra culture. «Dalle Alpi alle Ande» è il primo progetto di co10 CELIM SETTEMBRE 2012
sviluppo promosso da associazioni di migranti boliviani presenti nel nostro territorio in collaborazione con organizzazioni non governative bergamasche. Ente capofila l’associazione Casa dei boliviani, rimasta recentemente orfana della fondatrice Pinuccia Fadda. «Obiettivo del progetto, che ha richiesto grande impegno da parte delle nostre associazioni - spiega Rosa Ruiz della Casa dei boliviani - é dare vita, insieme a organizzazioni, istituzioni locali e partner in Bolivia, ad azioni e interventi specifici sulla tematica ambientale che favorisca-
no uno scambio di esperienze e buone pratiche tra Italia e Bolivia». Lo scorso anno la Casa dei boliviani, con Cesvi, Celim, Red Madre Tierra, Legambiente e Ocma (Organizacìon comunitaria de la Mujer amazonica) in Bolivia, si è presentata al bando del Comune di Milano per il Cosviluppo 2010 riuscendo ad ottenere un finanziamento di circa 100 mila euro. Da qui è nato il progetto composito e ricco d’iniziative che si svilupperà nel corso del prossimo anno. Giornalista de L’Eco di Bergamo
Eventi Celim
Note di solidarietà A gorle il 21 ottobre
Prosegue l’iniziativa “Note di solidarietà” del gruppo “Marco Brena’s minstrels” a sostegno dei progetti di cooperazione del Celim Bergamo. Il prossimo appuntamento è fissato per domenica 21 ottobre alle 20.45 nel cineteatro di Gorle. Una serata organizzata in collaborazione con la parrocchia “Natività di Maria Vergine” di Gorle in occasione della Giornata missionaria mondiale. In programma una serata di animazione musicale proposta da un gruppo di studenti musicisti di età media 14 anni accompagnati dall’insegnante Marco Brena che intratterranno i ragazzi del pubblico e le loro famiglie suonando e cantando sulle note musicali degli anni ‘70 e ‘80, dal rock dei Deep Purple alla disco music con aggiunte di versioni personali di alcuni successi italiani di Pfm e Pooh. Durante la serata sarà allestita la mostra fotografica “Ecuador. Terra di mezzo” e un banchetto di raccolta fondi a sostegno del progetto del Celim Bergamo in terra ecuadoregna sulla sovranità e sicurezza alimentare. Ingresso gratuito fino a esaurimento posti.
finalisti AI premi sodalitas NUOVO TRAGUARDO DEL CELIM
Il Celim Bergamo ha ricevuto dalla Fondazione Sodalitas un attestato di merito per il progetto “Non solo coca” di Eterazama (Bo). Candidato alla 2a SODALITAS SOCIAL INNOVATION, programma della Fondazione Sodalitas volta a sostenere il settore non profit in partnership con le imprese, il progetto è stato selezionato dalla Giuria come finalista tra i 129 progetti presentati come eccellenti per capacità di innovazione sociale, sostenibilità economica e partnership con le imprese. Se pur il progetto scelto come vincitore è stato un altro, la Giuria presieduta da Pier Mario Vello, Segretario Generale di Fondazione Cariplo, visto il valore del progetto, ha deciso di attribuirgli una Menzione Speciale. Un attestato importante che riconosce l’ottima qualità progettuale del Celim spinto ora più che mai ad affrontare la riduzione delle risorse economiche per non lasciare scoperte intere aree di bisogno per le quali opera con forte impegno da ormai quasi 50 anni. La volontaria Elisa Bettani ritira il premio
Ospedali riuniti, Attrezzature per il Sud del Mondo
A seguito di una serie interminabile di tira e molla forse questa volta ci siamo, Gli Ospedali Riuniti di Bergamo riusciranno a fare il tanto desiderato trasloco nella nuova sede e lasceranno a disposizione della cooperazione internazionale e delle associazioni no profit bergamasche gli strumenti e gli arredi che non saranno trasferiti. Il Celim Bergamo, prenderà parte a questo progetto insieme ad un’altra ong amica della Focsiv, la Medicus Mundi di Brescia. Queste due ONG, coordineranno insieme all’ente lombardo Biteb l’invio e la organizzazione della dismissione di tutti gli strumenti e gli arredi (che arrivano ad essere quasi 30.000) per tutte quelle realtà del Sud del mondo e dell’associazionismo lombardo e non che ne faranno richiesta. Obiettivo della azione è quella di trovare una nuova allocazione e uso sociale a tutta una serie di strumenti e arredi che altrimenti sarebbero finiti nella spazzatura. In questo progetto il Celim assumerà il ruolo di coordinatore dell’iniziativa, facendosi portavoce del mondo del no-profit verso l’azienda ospedaliera ed organizzando in stretto coordinamento con le altre associazioni citate, gli aspetti logistici e gestionali dell’operazione, secondo uno spirito di servizio e di volontariato. A tal riguardo accoglierà tutti i giovani e le persone di buona volontà che avranno voglia e desiderio di donare parte del loro tempo per una causa nobile a favore delle realtà della cooperazione internazionale e della popolazione più sfortunata e povera del nostro pianeta e del nostro territorio. Vi aspettiamo tutti! CELIM SETTEMBRE 2012
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Le attività
FORUM COOPERAZIONE SPERANZE E DELUSIONI Il Forum sulla cooperazione di Milano ha avuto il merito di attirare l’attenzione sul tema ma lascia ancora troppi dubbi aperti. Pubblichiamo una intervista a Gianfranco Cattai, presidente Focsiv e dell’Associazione ong italiane, di bilancio sul recente Forum della cooperazione di Milano. È tratta da Vps, la rivista Volontari per lo sviluppo con cui il Celim Bergamo ha intrapreso una collaborazione. Per chi volesse saperne di più www.volontariperlosviluppo.it
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erminato il Forum nazionale della Cooperazione si tirano le somme. Caratterizzato da una partecipazione straordinaria (quasi 2 mila iscritti) e da una presenza istituzionale ai più alti livelli, dall’intervento del Capo dello Stato al premier Monti, dai ministri di Esteri e Cooperazione al commissario europeo per lo Sviluppo, fino a cooperanti ed esponenti della società civile. “Il principale aspetto positivo di questo Forum - spiega Gianfranco Cattai, presidente Focsiv - è stato senza dubbio quello Andrea Riccardi, Ministro per la Cooperazione Internazionale
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di avere riacceso l’attenzione sul tema della cooperazione internazionale, di aver rilanciato la parola solidarietà e di aver sottolineato l’importanza della costruzione di relazioni dell’Italia nel contesto internazionale: parole che ormai appartenevano a una cerchia sempre più ristretta di operatori. La partecipazione straordinaria testimonia che questo obiettivo è stato raggiunto”. Come affermato nel suo intervento conclusivo il ministro Riccardi ha ribadito che “Abbiamo rotto il silenzio”. Aggiunge Cattai: “Direi che il merito più grande del Forum è stato far capire in modo chiaro che la cooperazione è prima di tutto una sfida culturale”. Cosa succederà da domani? “Qui sta il punto; capire quali saranno le tappe, i luoghi e le modalità in cui le varie parti citate a più riprese in questo Forum si troveranno per costruire e dare forma concreta a questa battaglia culturale”.
Delusioni? “Certo, dal punto di vista dei segnali economici ci aspettavamo di più, di fatto non è stato aumentato nulla del budget assolutamente risicato della cooperazione italiana”. “Anche sulla riforma della legge non è stato detto nulla che già non si sapesse, salvo rafforzare l’idea della necessità di un ministro dedicato. Aspettiamo quindi di capire le posizioni che prenderanno il ministro Terzi e il ministro Riccardi. È ancora tutto possibile; sia che si porti avanti la riforma sia che la riforma resti lettera morta”. Tema particolarmente sviluppato quello del rapporto tra profit e non profit nella cooperazione. Qual è la posizione delle ong? “La posizione è di assoluta apertura su questo – chiarisce Cattai -: sempre più si dovrà andare verso una direzione che non è solo cercare finanziamenti presso i privati ma è progettazione comune, nel rispetto delle differenti mission, per sviluppare nuove idee e forme di cooperazione. Certo l’intervento di Scaroni (amministratore delegato dell’Eni, ndr) è stato una grande delusione riguardo a questo perché non ha coniugato l’idea di cooperazione espressa in questi giorni al Forum, parlando solo del ruolo dell’Eni in Africa. Va probabilmente distinto il ruolo della grande impresa da quello, differente, più agile e flessibile delle piccole imprese”. Intanto il Ministro Riccardi ha dato appuntamento a fra due anni per un nuovo Forum che valuti i risultati del percorso avviato oggi.
Notizie flash
I semi di vandana shiva una campagna per salvarli
Il Celim Bergamo ha aderito alla campagna mondiale “Seed Freedom – Salviamo i nostri semi” lanciata da Vandana Shiva. L’obiettivo della campagna è quello di lanciare l’allarme ai cittadini ed ai governi di tutto il mondo su quanto stia diventando precario l’approvvigionamento dei semi e di conseguenza quanto sia a rischio la nostra sicurezza alimentare. I semi sono il primo anello della catena alimentare, ma oggi la libertà dei semi è seriamente minacciata dall’azione delle multinazionali che puntano ad appropiarsene. Aderendo alla campagna, il Celim Bergamo ritiene fondamentale la creazione di una sinergia tra i diversi movimenti che vogliono proteggere i semi. La campagna mondiale per la libertà dei semi vuole dare, infatti, forza a tutti i movimenti esistenti, di custodi e difensori dei semi nati dal basso e creare un’alleanza più forte, più ampia e con profondi legami di solidarietà per mantenere i semi liberi come “beni comuni”.
la guerra civile in siria le preoccupazioni dell’onu
Il Celim Bergamo esprime profonda preoccupazione per le tensioni in atto Siria. La guerra civile siriana vede opposte le forze governative e quelle dei rivoltosi, riunite nel Consiglio nazionale siriano. Il conflitto è iniziato il 15 marzo 2011 con dimostrazioni pubbliche, si è sviluppato in rivolte su scala nazionale, per poi divenire guerra civile nel 2012. Le proteste, che hanno assunto connotati violenti sfociando in sanguinosi scontri tra polizia e manifestanti, avevano l’obiettivo di spingere il presidente siriano Bashar al-Assad ad attuare le riforme necessarie a dare un’impronta democratica allo stato. Secondo il governo invece miravano a creare uno Stato islamico radicale, vista la presenza nel Consiglio nazionale siriano dei Fratelli Musulmani e altri gruppi legati all’Arabia Saudita ed al-Qa’ida. Secondo varie fonti, incluse le Nazioni Unite, sono state uccise fino a 24.495-32.895 persone, di cui circa metà sono civili, inclusi i combattenti armati di entrambe le parti, tra cui circa 1.900 manifestanti dell’opposizione. Secondo l’ONU, circa 1,5 milioni di siriani sono sfollati all’interno del paese. Per fuggire alle violenze, decine di migliaia di siriani si sono rifugiati nei vicini Paesi, tra cui la Turchia, la Giordania, il Libano e il Kurdistan iracheno.
IL PATRIARCA della chiesa sira al convegno missionario di BERGAMO
Dopo il viaggio in Bolivia per i 50 anni della cooperazione tra la Chiesa di Bergamo e quella del Paese sudamericano, proseguono gli eventi a 50 anni dal Concilio Vaticano II e dalla partenza dei primi sacerdoti fidei donum per La Paz. Il Centro missionario diocesano promuove dal 24 al 26 ottobre una riflessione aperta a tutti sulla missione a Bergamo. Il 24 ottobre la riflessione si apre con la presenza di Ephrem Joseph Younan, Ignace Joseph III, Patriarca della Chiesa Sira, che terrà una relazione dal titolo “La Chiesa è missionaria: nella diaspora e nel pluralismo l’urgenza e la bellezza dell’annuncio. L’orizzonte è la missio ad gentes”. Seguirà l’intervento di monsignor Italo Mazzoni, vicario episcopale per la Pastorale della diocesi di Como, su “Il presbitero vive nella missione. È una spiritualità esistenziale proiettata sull’orizzonte del mondo. Prendersi cura del quotidiano”. I due incontri sono rivolti ai sacerdoti mentre il 25 ottobre alla comunità del Paradiso in via Cattaneo (dalle 9 alle 12) interverrà monsignor Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e monsignor Francesco Beschi, vescovo di Bergamo oltre alla testimonianza della laica missionaria saveriana Teresina Caffi. Il 26 ottobre il convegno sarà aperto ai laici nella parrocchia di Loreto in via Kolbe dalle 20.30 con l’introduzione biblica di Luca Moscatelli, teologo del Cmd di Milano e il vescovo Beschi. Il programma completo è consultabile sul sito www.cmdbergamo.org. CELIM SETTEMBRE 2012
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L’Analisi
L’eredità del concilio 50 anni dall’inizio del CONCILIO ECUMENICO VATICANO II UMBERTO AMADIGI
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ifficile, se non impossibile, rievocare oggi, a distanza di 50 anni dall’inizio del Concilio Ecumenico Vaticano II l’atmosfera di grande attesa, di partecipazione e di condivisione che attraversò gli anni della preparazione (1959-1962), della realizzazione (1962-1965) e i primi anni della sua applicazione. Si parlava allora di “fine dell’era costantiniana”, “dell’ora dei laici nella chiesa” e dell’esigenza, più volte sottolineata da Giovanni XXIII nei Suoi messaggi, che la Chiesa, in tutte le sue componenti (il Popolo di Dio), superasse il suo atteggiamento di distacco dal mondo per “metterlo in contatto con le energie vivificatrici e perenni del Vangelo”. Il Concilio Vaticano II è stato come una ventata di aria fresca, di cui si sentiva il bisogno, che, sotto l’impulso dello Spirito Santo, ha invaso tutta la comunità cristiana,e che è stata grandemente accolta...” Lo spirito cristiano cattolico ed apostolico del mondo intero attende un balzo innanzi verso una penetrazione dottrinale e una formazione delle coscienze, in corrispondenza più perfetta di fedeltà all’autentica dottrina, anche questa studiata ed esposta attraverso le forme dell’indagine e della formulazione letteraria del pensiero contemporaneo” (dal ‘Discorso di apertura del Concilio’, 11 ottobre 1962). I circa 2500 vescovi che hanno lavorato a Roma nelle tre sessioni hanno discusso a tutto campo sulla Chiesa, i suoi presupposti,i suoi rapporti con le altre religioni e con il mondo contemporaneo. A questo proposito sono state fondamentali le 4 Costituzioni (= documenti base): sulla riforma liturgica (Sacro-
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santum Concilium), sulla chiesa, la sua natura e missione universale (Lumen Gentium), sulla Rivelazione, la Bibbia e la sua interpretazione (Dei Verbum) e sul rapporto della Chiesa con il Mondo contemporaneo (Gaudium et Spes). Si affiancano altri documenti fondamentali, fra i quali: il decreto sull’Ecumenismo per l’Unità dei cristiani, scritto in collaborazione con gli altri cristiani intervenuti al concilio e poi il decreto sull’apostolato dei laici, quello sui presbiteri, sull’attività missionaria della Chiesa, e il decreto sull’attività pastorale dei vescovi. Senza dimenticare le “dichiarazioni”: sulle relazioni della chiesa con le religioni non cristiane (induismo, buddismo, la religione musulmana e la religione giudaica) e quella sulla libertà religiosa. Significativo il fatto che la costituzione “Gaudium et Spes” venne approvata alla fine del Concilio, il 7.12.1965, segno che la sua elaborazione trovò diversi ostacoli e i vescovi fecero fatica a convergere su un nuovo modo di concepire le relazioni della chiesa con il mondo attuale, vero punto focale e banco di prova del suo rinnovamento. Qui, dobbiamo notare, che il concilio non si è dimenticato di noi. Nel documento sopra citato al capitolo V “La promozione della Pace e la comunità dei Popoli”, trova posto, nel paragrafo “La costruzione della comunità internazionale” al n° 88 questa affermazione: “I cristiani volentieri e con tutto il cuore cooperino alla edificazione dell’ordine internazionale… Tanto più che la miseria della maggior parte del mondo è così urgente che sembra di intendere nei poveri l’appello del Cristo che reclama la carità dei suoi discepoli. Si eviti questo scandalo: mentre alcune Nazioni i cui abitanti per la maggior parte si dicono cristiani godono di una grande abbondanza di beni,
altre Nazioni sono prive del necessario e sono afflitte dalla fame, dalla malattia e da ogni sorta di miserie... Sono pertanto da lodare e da incoraggiare quei cristiani, specialmente i giovani, che spontaneamente si offrono a soccorrere gli altri uomini e le altre nazioni.” È ciò che il Celim-Bergamo ha promosso e realizzato fin dal 1964 e al quale si ispira l’insieme della cooperazione internazionale. Oggi, è l’invito di Benedetto XVI, il Vaticano II è ancora tutto da scoprire. Diverse cose sono state fatte, ma si respira un’aria di restaurazione e soprattutto, vistosamente, in diversi interventi si sottolinea la continua scarsa presenza dei laici nella chiesa, considerati ancora, per lo più, come “forza da lavoro”, ma non coinvolti nelle analisi e nelle decisioni relative all’impostazione e realizzazione di una pastorale che intenda muoversi nelle linee della “ nuova evangelizzazione”. L’anno della fede iniziato l’undici ottobre, è una occasione offerta dal Papa a tutta la chiesa per crescere nella linea del Vaticano II e leggerne i documenti. E come più volte il Card. Martini, recentemente scomparso, ha affermato: non si tratta di auspicare presto un Vaticano III, ma di portare a compimento, tenendo conto dei necessari aggiustamenti, quanto già suggerito dal Vaticano II.