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Accordiamoci

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Un po’ di storia

Un po’ di storia

Possiamo proseguire sempre allo stesso modo, scegliendo al momento, di volta in volta, la “strada” da fare.

Ogni volta che terminiamo una diteggiatura da quattro, ovunque siamo sulla tastiera, possiamo muoverci

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avanti sulla stessa corda, oppure salire di corda spostandoci un semitono indietro.

Concluderemo la scala cromatica a due ottave scivolando col mignolo dal FA# al SOL in questa posizione:

Per la scala cromatica discendente procediamo (così come abbiamo fatto sulle singole corde) con tutte e quattro le dita giù per poi sollevarle man mano. iniziamo col mignolo sul SOL al dodicesimo tasto, eseguiamo la diteggiatura 4-3-2-1, e per proseguire abbiamo sempre due possibilità: 1. ci muoviamo indietro sulla stessa corda; 2. ci spostiamo sulla corda più grave, ma un tasto avanti.

E anche qui concluderemo la scala cromatica scivolando (con l’indice questa volta), dal LAb al SOL in questa posizione:

capitolo 10 Quadriadi

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Utilizzando le triadi e i loro rivolti abbiamo imparato a suonare su accordi maggiori, minori, diminuiti ed aumentati. Come bassisti, con questo materiale armonico possiamo già accompagnare efficacemente

qualsiasi brano.

Tuttavia quando dal classico canzoniere passiamo alla musica più colta, agli standard Jazz e ai grandi autori pop come Stevie Wonder o Pino Daniele, di fronte ad accordi con sigle come maj7, m7, m7(b5), dim7, aug7 potremmo sentirci smarriti. Si tratta dei cosiddetti “accordi di settima”, generati dalle quadriadi, che come dice il nome stesso sono costituite da quattro note. le nostre triadi funzionano efficacemente anche su questi accordi, ma la settima è un chord tone (nota dell’accordo) molto importante, che nel concludere il nostro percorso di studio dell’armonia di base, impareremo ad utilizzare.

Costruzione quadriadi, terzina, shuffle e ghost notes

Come abbiamo visto nel capitolo precedente, una triade è costituita da due intervalli di terza sovrapposti:

Per costruire una quadriade aggiungeremo un ulteriore

intervallo di terza:

Questa nota costituisce, rispetto alla fondamentale, un intervallo di settima; per questo motivo le quattro note suonate simultaneamente generano un accordo di settima.

A decretare il tipo di quadriade (e quindi di accordo) che avremo saranno la triade di partenza e la qualità dell’intervallo di settima aggiunto.

La terzina e lo “shuffle”

La terzina è una figura ritmica costituita da tre note di uguale durata; nella sua forma più comune la troviamo come terzina di crome, che consiste di tre note che devono essere scandite in un solo movimento da 1/4.

Si tratta in pratica di una divisione ternaria del beat, e non più binaria, e viene indicata in partitura con un numero 3 posto sotto o sopra le note che la compongono.

Il miglior modo per scandirla correttamente, dando ad ognuna delle sue tre note uguale durata, è quello di associare alla terzina una parola di tre sillabe come na-po-li o ci-ne-ma, per poi pronunciarla su ogni battito del click quando la suoniamo.

Per ognuna delle tipologie di triade viste finora abbiamo due tipologie di quadriade; vediamole insieme ordinandole in base alla triade di partenza e facendo riferimento alla solita fondamentale dO. Per le diteggiature faremo invece riferimento, come in precedenza, alla fondamentale RE.

Quadriadi costruite a partire da una triade maggiore

MAGGIORE SETTIMA – sigla dell’accordo: Cmaj7 , C² Aggiungendo a una triade maggiore un intervallo di settima maggiore si avrà una quadriade di settima maggiore.

Diteggiature - quadriade Dmaj7 (RE – FA# – LA – DO#)

diteggiatura 1:

diteggiatura 2:

diteggiatura 3:

SETTIMA – sigla dell’accordo: C7 Aggiungendo a una triade maggiore un intervallo di settima minore si avrà una quadriade di settima, anche detta settima di

dominante.

Diteggiature - quadriade D7 (RE – FA# – LA – DO)

diteggiatura 1:

diteggiatura 2:

diteggiatura 3:

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