Gianfranco Mavaro Dario Lucchese Sergio Mavaro
Targa Florio
1906
cronache di un mito
da unidea di Pietro Rizzo
2006
Le tappe di una lunga storia 1906, 6 maggio - Alle sei del mattino dal rettilineo di Bonfornello parte la prima edizione. Alla gara, organizzata dal «Comitato per l’incremento delle feste e riunioni sportive», prendono parte 10 vetture che affrontano i tre giri del Campofelice Grande Circuito delle Madonie.
Collesano
Cerda
Scillato
Caltavuturo
Il Grande Circuito Il primo vincitore è il piemontese Alessandro Cagno su Itala, che si impone alla media di 46,8 km/h. 1909, 2 maggio - Le tribune vengono spostate in prossimità della Stazione di Cerda, La crisi del settore automobilistico ed il recente terremoto di Messina (dicembre 1908) fanno sì che la gara venga disputata solo da gentlemen siciliani. 1912, 25-26 maggio - La Targa Florio emigra per la prima volta. Per far conoscere la Sicilia e
per sensibilizzare Campofelice l’opinione pub blica sulla necessità di un piano Collesano stradale, Florio la fa disputare sul Cerda Isnello Il Medio Circuito percorso del Giro Castelbuono di Sicilia di 1050 km. La gara, indetScillato ta con il patrocinio Polizzi Generosa del quotidiano “L’Ora”, Geraci di proprietà dei Florio, è Caltavuturo vinta dall’inglese Cyril Snipe su Scat. Polizzi Generosa Petralia Sottana 1915-1918 - La Targa non si disputa a causa della Prima Guerra Mondiale. Petralia Soprana 1919, 23 novembre - Per il ritorno sulle Ma Castellana donie viene approntato un nuovo tracciato lungo 108 chilometri e denominato Medio Circuito delle Madonie. 1920, 24 ottobre - Nasce Floriopoli. Vengono Patti Messina Palermo costruite delle moderne triCefalù Termini Partinico Trapani Imerese bune in muratura in graTaormina do di ospitare anche tutti Marsala i servizi indispensabili per Castelvetrano lo svolgimento della gara. Sciacca Per un chilometro a valle Catania Agrigento e a monte delle Tribune la strada viene recintata con palizzate in legno i cui Gela Siracusa sostegni sono costituiti da Giro di Sicilia - 1050 km Noto eliche per idrovolanti della Vittoria Aeronautica Ducrot, una delle industrie dei Florio.
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6 maggio 1906
L’Itala di Alessandro Cagno apre l’Albo d’Oro Sulle polverose strade delle Madonie il pilota piemontese si impone a 46 km/h di media Gli scioperi contemporanei degli operai francesi e dei marittimi delle Compagnie di navigazione, privano la prima edizione di otto delle 18 vetture iscritte. Anche se la maggior parte dei conduttori proviene d’oltre confine, l’industria italiana fa la sua bella figura con le cinque Itala di Cagno, Graziani, Rigal, Pope e De Caters e la solitaria Fiat di Vincenzo Lancia, che apre le partenze alle sei in punto dal rettilineo di Bonfornello. I dieci corridori si gettano con impeto sui quasi 150 chilometri che attraversano tutte le Madonie. Il tracciato è stato “vestrumitato” con fix per evitare che il passaggio delle vetture sollevi polvere. I dispacci, che con cadenza regolare segnalano l’andamento della corsa, indicano Cagno dopo 50 chilometri già in vantaggio di due minuti nei confronti di Lancia. L’arrivo del primo pilota è segnalato da Campofelice di Roccella con un colpo di cannone. È Lancia che passa per primo, ma Cagno, che è partito 20 minuti dopo, transita dopo 13 minuti. Il pilota dell’Itala è il primo leader, con quasi sette minuti di vantaggio su Lancia e Bablot (Berliet). Con distacchi maggiori seguono Maurice Fournier (Bayard Clément), Rigal, Graziani, De Caters e Le Blon (Hotchkiss). Quest’ultimo ha a fianco la moglie, la prima donna che partecipa alla Targa Florio. Il tempo ottenuto da Cagno in questa tornata iniziale è di 2h.50’10” e non sarà battuto nel prosieguo della gara. Pope - per la rottura di una canalizzazione della benzina - e Achille Fournier, uscito di strada, sono i primi due ritirati. Cagno è ancora in testa al termine del secondo giro. Rigal gli si è avvicinato ed ora lo insegue a circa 12 minuti, mentre alle sue spalle ha Graziani e Bablot. Una grave avaria al propulsore della sua Fiat mette fuori gara Lancia, che guadagna lentamente i box. Maurice Fournier deve procedere con prudenza per un’uscita di strada che gli ha provocato la piegatura dell’assale posteriore. L’attacco previsto di Rigal alla prima posizione di Cagno non può però avere luogo per un imperdonabile errore dei meccanici, i quali versano acqua nel serbatoio al posto della benzina. Dello stesso inconveniente è vittima Bablot. La corsa è così nelle mani delle Itala di Cagno e Graziani, che precedono gli sfortunati Bablot e Rigal. Fuori tempo massi mo giungono, quindi, Le Blon e Maurice Fournier.
1906 1906
Alessandro Cagno ed il meccanico Moriondo al traguardo di Bonfornello. La loro Itala, mossa da un 4 cilindri di 7,5 litri, sarà in testa per tutti i tre giri della gara.
Pochi mesi dopo la sfortunata partecipazione con una Fiat, Vincenzo Lancia fonderà la Casa che porta il suo nome e che ha la stessa anzianità della Targa Florio.
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La Gara
La tranquilla operosità di Termini Imerese, cittadina a poco più di trenta chilometri da Palermo scelta da Vincenzo Florio per ospitare il quartier generale della prima Targa Florio, viene sconvolta dalla presenza di decine e decine di vetture. L’Hotel delle Terme, unica struttura alberghiera di tutta la zona, ospita i piloti ed i numerosi inviati delle agenzie di stampa e delle testate presenti. Tra queste il New York Herald, il Frankfurter Zeitung, Le Sports Modernes, e l’Illustration. Si registra il tutto esaurito anche per i garages, o meglio, per cantine e botteghe trasformate in animate officine. Il 4 maggio le cronache registrano il primo incidente, senza gravi conseguenze, della storia della gara, occorso al francese Montard la cui vettura si impenna ricadendo al suolo. Partenza: ore 6.00, con 10’ di distacco. Organizzatore: Comitato per l’incremento delle feste e riunioni sportive. Circuito: Grande Circuito Madonie, chilometri 148,823; percorso: Bonfornello, Cerda, Caltavuturo, Castellana, Petralia Sottana, Petralia Soprana, Geraci, Castelbuono, Isnello, Collesano, Campofelice di Roccella, Bonfornello; distanza: 3 giri, chilometri 446,469. Vetture: gara aperta alle vetture da turismo. Il costo del telaio non deve superare il prezzo di lire 20.000 di vendita al pubblico. Il peso delle vetture non deve superare i 1.000 chilogrammi per quelle da lire 15.000 ed i 1.800 chilogrammi per quelle di costo compreso tra lire 15.000 e lire 20.000. Montepremi: lire 50.000. Media vincitore: km/h 46,800. Giro più veloce: Alessandro Cagno (Itala 24/40 HP) in 2h.50’10”, alla media di km/h 52,474. Partiti 10; arrivati 7; classificati 5; fuori tempo massimo 2.
Classifica assoluta 1.
Alessandro Cagno (Itala 24/40 HP)
2.
Ettore Graziani (Itala 24/40 HP)
a 43’05”2
3.
Paul Bablot (Berliet 24/40 HP)
a 47’43”2
4.
Victor Rigal (Itala 24/40 HP)
a 52’46”8
5.
Pierre De Caters (Itala 24/40 HP)
a 1h.06’04”2
in 9h.32’22”0
Il belga Pierre De Caters transita sotto lo sguardo di due uomini armati. Furono 3000 i fanti mobilitati per la gara.
Il rettilineo di partenza all’alba del 6 maggio. Si vedono schierate le vetture di Graziani (10), Rigal (9) e De Caters (8), protagoniste del successo dell’Itala.
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21 aprile 1907
Fiat e Itala respingono l’attacco dei francesi Tra quarantasei concorrenti Felice Nazzaro stabilisce i nuovi record Il clamore suscitato dalla prima riuscita edizione, ha calamitato sulla corsa siciliana l’interesse dell’automobilismo europeo. Al via si contano 46 vetture, in rappresentanza di tutta l’industria continentale. Le favorite sono, ovviamente, le Case italiane e francesi, presenti in massa all’avvenimento. Ma al termine del giro iniziale, bisogna scendere fino al sesto posto per rintracciare la Darracq di Wagner, preceduta dalla Fiat di Lancia, dall’Itala di Cagno, dall’Isotta Fraschini di Trucco e da Nazzaro e Minoia. Il tempo di Lancia è inferiore al vecchio record di Cagno, che viene migliorato anche da altri sette piloti. Si ritirano Rigal ed il tedesco Hie ronimus, che si ribalta prima di Castelbuono. Gli abbandoni sono già sette. Il regolare Nazzaro è l’unico a ripetere il tempo del primo giro, balzando al comando. Wagner, più veloce in assoluto nella seconda tornata, lo tallona ad oltre tre minuti, precedendo Lancia, Duray (Lorraine Dietrich) e Cagno.
È l’anno di Nazzaro, che vince anche il G.P. di Francia.
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Dopo il passaggio da Petralia scompare anche Trucco, imitato a Castelbuono da Opel. Tutti temono l’attacco di Wagner alla vettura italiana, ma il pericolo sfuma ben presto per il suo ritiro prima di Caltavuturo. Nazzaro viene invitato a rallentare ed il compagno di squadra Lancia gli copre agevolmente le spalle, anche perché Duray, al pari di Cagno, è in grave difficoltà per via degli pneumatici. Il già considerevole successo dell’industria nazionale, è coronato dal terzo posto dell’Itala di Fabry, autore di un veloce ultimo giro, che precede sul traguardo Duray e Cagno, tra loro distaccati di soli 13’’. Il progresso dell’automobile, con la vittoria di Nazzaro, fa un altro passo concreto in avanti. La media oraria del vincitore è nettamente superiore a quella del 1906 e ben 20 conduttori si classificano con un tempo inferiore a quello della prima edizione.
Non brilla la stella di Cagno e l’Itala deve accontentarsi del terzo posto grazie alla rimonta del francese Fabry.
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La Gara
Il pubblico risponde con entusiasmo al fascino della Targa, una gara giovane ma già evento di costume e cultura nel contesto della “bella epoque”. Dalla stazione ferroviaria di Palermo viene organizzata la partenza di numerosi convogli passeggeri diretti alla località di Bonfornello. Il prezzo del biglietto viene ridotto del 50 per cento, ma il viaggio dura quasi tre ore. Proprio nei pressi delle tribune, luogo di incontro della nobiltà, viene inoltre istituito un servizio di ristorazione gestito dal Caffè del Massimo. A scatenare il tripudio al traguardo è la vittoria del piemontese Felice Nazzaro, popolarissimo tra i siciliani per essere stato l’autista ed il meccanico personale di Vincenzo Florio. La Fiat e l’industria italiana trionfano e questo nonostante l’agguerrita concorrenza francese e tedesca. Partenza: ore 5.40, con 3’ di distacco. Organizzatore: Comitato per l’incremento delle feste e riunioni sportive. Circuito: Grande Circuito Madonie, chilometri 148,823; percorso identico a quello del 1906: Bonfornello, Cerda, Caltavuturo, Castellana, Petralia Sottana, Petralia Soprana, Geraci, Castelbuono, Isnello, Collesano, Campofelice di Roccella, Bonfornello; distanza: 3 giri, chilometri 446,469. Vetture: gara aperta a vetture con motori 4 cilindri, 4 tempi, con alesaggio tra 120 e 130 millimetri; vetture con motori 6 cilindri, 4 tempi, con alesaggio compreso tra 85 e 90 millimetri; vetture con motore tipo Gobron con alesaggio massimo 110 millimetri e corsa massima 200 millimetri. Peso: 1.000 chilogrammi per un alesaggio di 120 millimetri per cilindro. Per alesaggi superiori, e sino al massimo di 130 millimetri, le vetture devono pesare altri 20 chilogrammi per ogni millimetro in più. Per le 6 cilindri il peso base di 1.000 chilogrammi è aumentato di 40 chilogrammi per millimetro. Per i motori tipo Gobron il peso base di 1.000 chilogrammi per 102 millimetri di alesaggio è aumentato di 25 chilogrammi per ogni millimetro in più. Tassa iscrizione: lire 1.000. Montepremi: lire 30.000. Media vincitore: km/h 53,834. Giro più veloce: Vincenzo Lancia (Fiat 28/40 HP) in 2h.43’08”6, alla media di km/h 54,733. Partiti 46; arrivati 30; classificati 30.
Vincenzo Lancia giunge secondo e realizza il giro più veloce, ma è poi frenato da problemi agli pneumatici.
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Classifica assoluta 1.
Felice Nazzaro (Fiat 28/40 HP)
2.
Vincenzo Lancia (Fiat 28/40 HP)
a 11’53”0
3.
Maurice Fabry (Itala 35/45 HP)
a 15’11”2
4.
Arthur Duray (Lorraine Dietrich 40 HP)
a 21’26”0
5.
Alessandro Cagno (Itala 35/45 HP)
a 21’39”8
6.
Fernand Gabriel (Lorraine Dietrich)
a 22’09”8
7.
Giuseppe Tamagni (Isotta Fraschini)
a 24’09”2
8.
Aldo Weillschott (Fiat )
a 25’16”0
9.
Marc Sorel (Isotta Fraschini)
a 34’34”2
10.
Ferdinando Minoia (Isotta Fraschini)
a 35’43”2
in 8h.17’36”4
11. Garcet (Clément Bayard) a 36’04”6; 12. Maggioni (Züst 28/45 HP) a 42’31”; 13. Yson (Daimler) a 43’45”8; 14. Dureste (Gobron Brilliè) a 51’47”6; 15. Erle (Benz) a 53’39”2; 16. Gremo (Junior) a 56’02”; 17. Spamann (Benz) a 58’20”2; 18. Buzio (Diatto Clement) a 1h.02’29”; 19.Gaudermann (Clément Bayard) a 1h.11’24”; 20. Le Blon (Daimler) a 1h.13’55”8; 21. Conti (Züst) a 1h.20’19”; 22. Collinet (Clément Bayard) a 1h.21’40”2; 23. Gallina (Rapid) a 1h.32’33”6; 24. De Boiano (Benz) a 1h.35’32”2; 25. Da Zara (Züst) a 1h.41’17”2; 26. Hemery (Daimler) a 1h.58’39”; 27. Gastè (Radia) a 2h.15’48”6; 28. Marnier (Radia) a 2h.21’36”4; 29. Faure (Gobron) a 2h.59’39”2; 30. Pizzagalli (Rolland Pilain) a 3h.24’16”2.
Wagner, qui a Petralia, era secondo prima del ritiro.
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1906 Dopo un lungo viaggio sulle navi della flotta Florio & Rubattino, le vetture che parteciperanno alla prima edizione vengono sbarcate al porto di Palermo.
1907 Dopo una parentesi siciliana come “capo-garage” di Ignazio Florio, Felice Nazzaro torna a Torino, richiamato da Agnelli, che lo vuole come pilota nella sua squadra. Il 1907 è l’anno delle sue grandi affermazioni: alla Targa Florio aggiunge le vittorie nella Coppa dell’Imperatore, in Germania, e nel Gran Premio di Francia, a Dieppe.
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1907 Gli echi della prima edizione richiamano ben quarantasei concorrenti. Nei box, sempre allestiti a Bonfornello, vengono poste sul terreno assi di legno per facilitare il lavoro dei meccanici, qui all’opera sulla Clement Bayard del francese Leon Collinet.
1908
Matteo Ceirano, qui al volante della SPA da lui fondata, fa parte di una famiglia che ha scritto la storia dell’automobile in Italia agli albori del ventesimo secolo. Il nome dei fratelli Ceirano lo si trova legato ad almeno undici Case torinesi, fra le quali le più note furono l’Itala, la SCAT, la SPA, la Junior e la Rapid.
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10 giugno 1956
La piccola Porsche di Maglioli beffa Ferrari L’Osca di Cabianca, giunta seconda, squalificata per l’irregolare sostituzione del pilota La decisione della Commissione Sportiva Automobilistica Italiana di ridurre la durata della corsa da dieci a otto giri, rende agitata la vigilia della Targa del cinquantenario. A tale riduzione, comunicata appena sei giorni prima della gara, si oppongono numerosi concorrenti e, fra questi, la squadra della Ferrari ed anche i commissari sportivi. Dopo aspre polemiche viene trovata una mediazione: le vetture Sport avrebbero corso sui dieci giri regolamentari, le Gran Turismo e le Turismo solo su otto. Una decisione inutile poiché, per concorrere ai premi della classifica assoluta, tutte le vetture proseguiranno sino al traguardo dei 720 chilometri. A contendersi un’edizione così importante sul profilo storico, sono in Sicilia anche la Porsche 1500 di Umberto Maglioli e la Mercedes 300 Sl di Mortesen-von Trips, ma con poche speranze di contrastare il passo alla squadra Ferrari che sulle Rosse 3500 4 cilindri ha Castellotti-Collins e Gendebien-Herrmann. Per la Maserati c’è solo Piero Taruffi, mentre l’Osca schiera Cabianca sulla 1500 e Villoresi con una piccola 750 Sport. Le attese sono confermate dal primo responso cronometrico che dà Castellotti in vantaggio di tre minuti su Cabianca e Maglioli. La Mercedes di von Trips scompare dalla scena, mentre Gendebien è in notevole ritardo per un’uscita di strada. Ci si avvia verso la conclusione del secondo giro quando, sul rettilineo di Bonfornello, cede l’albero di trasmissione della Ferrari di Castellotti. Maglioli passa così al comando seguito ad una decina di secondi da Cabianca e dalle Maserati di Taruffi e Scarlatti a quasi un minuto e mezzo. Al terzo giro Taruffi sferra il suo attacco e si porta a sette secondi dalla Porsche del pilota biellese, ma alla tornata successiva deve fermarsi a Caltavuturo per rifornirsi di benzina. La sua Maserati 3000 ha un serbatoio bucato
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ed il vincitore della 38a Targa Florio sarà costretto da quel momento in poi a numerose fermate. A metà gara Villoresi esce di strada a causa di un cane e si ritira, raggiungendo poi i box a piedi e sostituendo Cabianca alla guida dell’Osca che insegue la Porsche di Maglioli. Villoresi non risulta, però, iscritto quale seconda guida e pertanto i commissari squalificano la vettura, che continua agevolmente la gara e termina al secondo posto. La fase finale non offre particolari emozioni: Maglioli procede crono metricamente, mentre alle sue spalle, dietro Cabianca e Taruffi, è risalita la Ferrari di Gendebien, per soli due giri sostituito dal meno efficace Herrmann. A Castellotti rimane la soddisfazione del giro più veloce, il primo, con partenza da fermo. Per la classifica finale si dovrà attendere il giorno successivo, quando l’esclusione della brillante piccola Osca di Cabianca diverrà definitiva.
Alla sua prima Targa, Gendebien deve guidare per nove dei dieci giri in programma.
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La Gara
Qualche polemica movimenta la vigilia della Targa Florio edizione 1956; la Ferrari, infatti, aveva preparato le sue vetture per una gara di lunga durata e si oppone con grande veemenza alla proposta degli organizzatori di ridurre di due giri la corsa madonita. La decisione viene influenzata a favore dell’alto “comando” della Casa di Maranello, e la formula di gara viene mantenuta inalterata, ma la vittoria andrà egualmente alla Porsche. Proprio al volante di questo modello, la 550 di 1500 c.c. della Casa di Stoccarda, in quello stesso anno si accenderà il mito e si spegneranno i sogni, la carriera e la vita dell’attore americano James Dean. È anche l’anno del debutto di Olivier Gendebien: negli anni a seguire vincerà ben tre edizioni della “Florio”. Partenza: ore 9.00, con 30” di distacco per le vetture Turismo ed 1’ per le altre vetture. Organizzatore: Società Incremento Attività Sportive Turistiche Siciliane. Circuito: Piccolo Circuito Madonie, chilometri 72; percorso identico a quello del 1932: Floriopoli, Cerda, Caltavuturo, Scillato, Collesano, Campofelice di Roccella, Bonfornello, Cerda; distanza: 10 giri, chilometri 720. Vetture: gara aperta alle vetture Turismo, Gran Turismo e Sport. Non c’è obbligo di cambio pilota. Validità: gara valida per il Campionato Italiano Conduttori categoria Sport classe oltre 2000 c.c.. Montepremi: lire 14.000.000. Media vincitore: km/h 90,970. Giro più veloce: Eugenio Castellotti (Ferrari 860 Monza Spider Scaglietti) in 44’54”0, alla media di km/h 96,213. Chilometro lanciato: Franco Bordoni (Maserati 300 S) in 14”9, km/h 241,610. Partiti 50; arrivati 34; classificati 33; squalificati 1.
Classifica assoluta 1.
Umberto Maglioli (Porsche 550 A/1500 RS)
2.
Piero Taruffi (Maserati 300 S)
km 697,582
3.
Gendebien-Herrmann (Ferrari 860 Monza)
km 688,914
4.
Scarlatti-Manzini (Maserati A6 GCS/53)
km 659,855
5.
Bordoni-Carini (Maserati 300 S)
km 651,576
6.
Pottino-Ravetto (Maserati 300 S)
km 647,975 a 1 giro
7.
Zampiero-Sacchiero (Mercedes 300 SL)
km 644,374 a 1 giro
8.
Aldo Pedini (Maserati A6 GCS/53)
km 632,421 a 1 giro
9.
Cestelli Guidi-G. Musso (Mercedes 300 SL)
km 627,987 a 1 giro
10.
Arezzo-Alterio (Fiat 8V)
km 624,849 a 1 giro
in 7h.54’52”6
11. Tagliavia-Santonocito (Osca 1100) km 617,625, a 1 giro; 12. Garavaglia-Gramegna (Maserati 1500) km 611,839, a 1 giro; 13. Sbordone (Osca 1100 Spider Morelli) km 608,655, a 1 giro; 14. “Ivanhoe” (Alfa Romeo Giulietta) km 608,131, a 1 giro; 15. PiccoloGugliotta (Giaur 750) km 607,915, a 1 giro; 16. RotoloAllotta (Osca 1100) km 603,627, a 1 giro; 17. PerrellaSorrentino (Maserati 1500) km 599,179, a 1 giro; 18. Querci-Pelloni (Alfa Romeo 1900 TI) km 597,889, a 1 giro; 19. Maggiorelli-Maggiorelli (Fiat 8V) km 576,860, a 1 giro; 20. Margulies-Piper (Jaguar C-Type) km 576,348, a 1 giro; 21. Coco-Sabbia (Fiat 1100) km 575,740, a 2 giri; 22. Sirchia-Di Pasquale (Giaur 750) km 574,595, a 2 giri; 23. Garufi-Santonocito (Alfa Romeo Giulietta) km 569,326, a 2 giri; 24. ScalettaGhitti (Alfa Romeo) km 563,692, a 2 giri; 25. TaorminaTacci (Alfa Romeo 1900 TI) km 561,545, a 2 giri; 26. Franzitta-Masacci (Fiat 1100 TV) km 559,405, a 2 giri; 27. Cucinotta (Maserati 2000) km 557,826, a 2 giri; 28. Di Salvo-Picone (Raor Fiat 1100) km 552,887, a 2 giri; 29. Mentesana-Dagnino (Fiat 1100 TV) km 542,151, a 2 giri; 30. Fondi-Bellomare (Fiat Fondi 750) km 524,811, a 2 giri; 31. De Roberto-Fiordelisi (Stanguellini 1100) km 501,967, a 3 giri; 32. Dari (Alfa Romeo 1900 TI) km 492,129, a 3 giri; 33. Boffa-Maresca (Lancia Aurelia 2500). N.B. Agli effetti della classifica, la gara si ritiene conclusa subito dopo l’arrivo del primo. Per gli altri viene conteggiata la distanza percorsa.
“Imprevista ma convincente”. Così viene commentata dalla rivista specializzata “Auto Italiana” la vittoria della Porsche di Maglioli.
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15 maggio 1977
Cala il sipario sul Piccolo Circuito L’Osella PA5 del marchigiano Gabriele Ciuti falcia ed uccide due spettatori Il 15 maggio del 1977 sarà ricordato come uno dei giorni più tristi della Targa Florio. La sua lenta agonia di corsa di velocità che tenta di resistere anacronisticamente alla logica evoluzione delle vetture ha una brusca interruzione poco dopo la conclusione del quarto giro di gara. L’Osella del pilota marchigiano Gabriele Ciuti, che in quel momento procedeva senza il cofano posteriore ed in ritardo, urta un terrapieno alla fine del rettilineo di Bonfornello e, rimbalzando, falcia quattro spettatori, uccidendone due. La sbandata fatale viene attribuita all’incauto attraversamento della sede stradale da parte degli stessi spettatori. Ciuti viene trasportato in gravi condizioni alle Tribune da un concorrente e poi a Palermo.
La corsa viene sospesa. Sul Piccolo Circuito delle Madonie cala definitivamente il sipario. L’incidente ha il suo prologo nel primo giro, quando Ciuti si gira sull’asfalto reso viscido da una leggera pioggia caduta nella mattinata. Arrivato ai box con il cofano sbilenco lo fa quindi eliminare completamente riprendendo in queste condizioni la gara. Al termine di questo giro i leader sono Restivo-“Apache” (Chevron) con meno di dieci secondi di vantaggio sull’Osella di “Amphicar”-Virgilio e circa venti su Schon-Pianta. Dopo 144 chilometri di corsa la situazione rimane immutata, ma alla conclusione del terzo giro, “Amphicar” balza al comando con un margine di oltre due minuti e mezzo su Schon e di quasi quattro su “Apache”. Moreschi, Agazzotti e Anastasio seguono con distacchi superiori ai sei minuti. Virgilio, che ha rilevato “Amphicar” alla guida dell’Osella di testa, si ferma, però, poco dopo Scillato con un semiasse fuori uso. Schon-Pianta retrocedono in terza posizione alle spalle di “Apache” che guida la corsa con un minuto e mezzo di vantaggio su Anastasio-De Bartoli. Siamo alla conclusione del fatidico quarto giro. Mentre i leader affrontano per la quinta volta i settantadue chilometri del Piccolo Circuito sul rettilineo di Bonfornello si sta compiendo la tragedia. Per organizzare i soccorsi viene dato lo stop alla gara. La classifica dopo quattro giri diventa quella definitiva.
Dopo un secondo ed un terzo posto nelle ultime tre edizioni, Raffaele Restivo ed “Apache” colgono una vittoria che sa di amaro.
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La Gara
Il tragico incidente dell’Osella condotta da Ciuti lascia un segno di profondo sgomento e provoca tensione tra il pubblico ed i partecipanti. Ciuti è trasportato ai box dalla Fiat 124 del pilota Nicola Gitto. Le Forze dell’Ordine non riescono a gestire la delicata situazione e, nel trambusto generale, la pilotessa Anna Cambiaghi viene arrestata insieme ad un meccanico, subito rilasciati per l’intervento dell’avvocato Nino Sansone, presidente dell’Automobile Club. Palermo. La sospensione della gara consegna il successo a Raffaele Restivo, figlio dell’ex presidente della Regione Siciliana e Ministro degli Interni, e ad “Apache”, il cui pseudonimo cela la vera identità di Alfonso Merendino, che diverrà il “capostipite” di una generazione da corsa, con i figli Francesco e Michele che saranno protagonisti di alcune edizioni della Targa Florio Autostoriche. Partenza: ore 9.00. Organizzatore: Automobile Club di Palermo. Circuito: Piccolo Circuito Madonie, chilometri 72; percorso identico a quello del 1932: Floriopoli, Cerda, Caltavuturo, Scillato, Collesano, Campofelice di Roccella, Bonfornello, Cerda; distanza: 8 giri, chilometri 576. Vetture: gara aperta alle vetture Turismo (Gruppo 2), Gran Turismo (Gruppo 4), Silhouette (Gruppo 5) e Sport (Gruppo 6). Validità: gara valida per il Campionato Italiano di Velocità Gruppi 4 e 6. Tassa iscrizione: lire 15.000 (Gruppo 2); lire 18.000 (Gruppo 4); lire 20.000 (Gruppo 5); lire 24.000 (Gruppo 6). Montepremi: lire 6.000.000. Media vincitore: km/h 107,140. Giro più veloce: “Amphicar” (Osella PA5 2000) in 37’06”0, alla media di 116,442 km/h. La gara è stata sospesa al quarto giro a causa del grave incidente avvenuto al concorrente Ciuti; la classifica è stata pertanto stilata al termine di questa tornata. Partiti 64; arrivati 50; classificati 50; non classificati 7; ritirati 7.
Classifica assoluta 1.
Raffaele Restivo “Apache” (Chevron B 36-BMW )
2.
Anastasio-De Bartoli (Osella PA5 1300)
a 1’33”4
3.
Schon-Pianta (Osella PA5 2000)
a 1’39”1
4.
Nesti-Grimaldi (Chevron 3000)
a 2’49”6
5.
Barraja-Agazzotti (Porsche Carrera)
a 7’33”1
6.
Rubino-Carrotta (Renault Alpine A110)
a 10’57”3
7.
Moreschi-“Pam” (Porsche Carrera)
a 12’45”4
8.
“Ivan”-“Cucè” (Renault Alpine A110)
a 16’34’”7
9.
Giulio Pucci-Vigneri (Alfa Romeo GTV)
a 23’14”3
10.
Vintaloro-Runfola (Lancia Stratos)
a 23’29”4
in 2h.41’17”0
11. Gitto-Tramontana (Fiat 124 Abarth) a 24’20”8; 12. De Luca-Savona (Volkswagen Scirocco GTI) a 24’42”6; 13. Virzì-“Frank McBoden” (Lancia Stratos) a 30’52”2; 14. “Amphicar”-Virgilio (Osella PA5 2000) a 1 giro; 15. Spatafora-Gravina (Chevron 1600) a 1 giro; 16. Cammarata-Barba (Volkswagen Golf GTI) a 1 giro; 17. “Amerix”-Cappello (Renault Alpine A110) a 1 giro; 18. Veninata-Cilia (Chevron 2000) a 1 giro; 19. Comito-Semilia (Porsche Carrera) a 1 giro; 20. CarusoRusso (Alfa Romeo GTV) a 1 giro; 21. Bellavia-Casiglia (Volkswagen Scirocco) a 1 giro; 22. Rizzuto-Messina (Porsche) a 1 giro; 23. Lo Jacono-Gattuccio (Fiat 124 Abarth) a 1 giro; 24. Bruno-Di Maria (Lancia Fulvia HF) a 1 giro; 25. Pezzino-“Robrix” (Lancia Stratos) a 1 giro; 26. Piraino-Traina (BMW 2002 TI)a 1 giro; 27. Garaffa“Isidoro” (Lancia Fulvia HF) a 1 giro; 28. Lucà-Trapani (Opel Commodore) a 1 giro; 30. Stancampiano-Messina (Fiat 124 Abarth) a 1 giro; 31. Prestianni-Mazzola (Fiat 124 Abarth) a 1 giro; 32. Daverio-Galmozzi (Renault Alpine A110) a 1 giro; 33. Lo Jacono-Mantia (Fiat 124 Abarth) a 1 giro; 34. Pennisi-“Franco” (Fiat 124 Abarth) a 1 giro; 35. D’Amico-Brucia (Alfa Romeo GTV) a 1 giro; 36. Picone-Di Buono (Lancia Fulvia HF) a 1 giro; 37. Ruggirello-Chini (Dallara 1300) a 1 giro; 38. “Day Cruiser”-“El Cordobes” (Fiat X1/9) a 1 giro; 39. RamirezRamirez (Alfa Romeo GTV) a 1 giro; 40. Maggio-Leo (Opel Manta) a 1 giro; 41. Petrolà-Federico (Lancia Fulvia HF) a 1 giro; 42. “Jodolmar”-Farina (Alfa Romeo GTV) a 1 giro; 43. Maurici-Fodale (Dallara 1000) a 1 giro; 44. Pastorello-Pastorello (Porsche) a 1 giro; 45. SabatoGreco (Alfa Romeo GTV) a 1 giro; 46. Russo-Dispenza (Alfa Romeo GTV) a 1 giro; 47. Ciuti-Scattoni (Osella PA5 2000) a 2 giri; 48. Gallo-“Pibo” (Osella PA5 1300) a 2 giri; 49. Triboldi-Pasolini (Renault Alpine A110) a 2 giri; 50. Chiappisi-Messina (Opel Ascona) a 2 giri.
Solo quarta l’auto più potente, la Chevron 3000 condotta da due specialisti delle cronoscalate, Nesti e Grimaldi.
145
61a
1969 Sulla Porsche 908/2 di Elford-Maglioli sono evidenti i segni dell’urto con la vettura di “Nanni”-Giunti. Nonostante il “fattaccio”, Elford riesce ad abbassare di quasi un minuto il tempo record sul giro, da lui stesso detenuto.
1969
Col quinto posto, Pinto-Alberti salvano l’onore della Casa del Biscione, che aveva perso dopo sei giri le altre “33” schierate per Vaccarella-De Adamich, Casoni e Giunti-“Nanni”.
1970 Condurre alla Targa un “mostro” con un motore cinque litri come la Ferrari 512 S è quasi impresa impossibile. Non per Ignazio Giunti e Nino Vaccarella, che nonostante la fatica, le mani piagate ed il maggior numero di rifornimenti necessari rispetto alle agili Porsche, riescono ad aggiudicarsi il terzo posto.
148
1970
Il nome del piccolo finlandese Leo Kinnunen, compagno di Pedro Rodriguez, rimarrà nella storia della Targa Florio grazie al fantastico ultimo giro record in 33’36”0 ad oltre 128 km/h di media.
1971
Una vettura Sport alle prese con una Gran Turismo. Una scena frequente alla Targa, spesso costata cara a tanti piloti in lizza per la vittoria. Quella ritratta a Collesano, nel sorpasso di una Lancia Fulvia, è l’Abarth 1000 di Barone-Campanini.
1971 Una Targa non si conclude mai con l’abbassarsi della bandiera a scacchi. Pochi giorni dopo la sua vittoria con l’Alfa Romeo 33, Nino Vaccarella viene festeggiato dagli amici di Collesano e portato in trionfo per le strade del piccolo centro madonita attraversato dalla gara.
149
62
a
23-25 marzo 1978
Carello passeggia nella prima Targa Rally La Lancia Stratos del piemontese si aggiudica una gara tormentanta dalla neve e dalla pioggia Con la 62a edizione si apre il nuovo capitolo della Targa in versione rally, sancendo il definitivo matrimonio tra la “vecchia signora” ed il giovane Rally di Sicilia nato nel 1972. Il maltempo, calato come una scure sulla parte finale della gara, è il protagonista della prima edizione del nuovo corso. Gli organizzatori, presi alla sprovvista dalla neve e dalla pioggia che paralizzano i servizi della gara nelle zone più alte delle Madonie, sono costretti ad annullare cinque delle ventitre Prove Speciali in programma. Nella migliore tradizione della Targa la gara si rileva durissima e solamente quarantuno equipaggi giungono a Cefalù, nuovo quartier generale della corsa. La vittoria, peraltro scontata, va alla Lancia Stratos della coppia Carello-Perissinot, che si aggiudicano tredici delle diciotto Prove Speciali regolarmente disputate. La Lancia vince così, per la settima volta consecutiva, il Rally di Sicilia e per la sesta volta la Targa Florio. La prima frazione vede ben presto uscire di scena le Opel di Ormezzano, Tognana e Zandonà, la Stratos di Bettega, finito fuori strada, e l’attesa Ferrari 308 Gtb di Liviero, al debutto nei rallies e testimone del ritorno del “Cavallino” sulle strade della “Florio”. Carello, in tutta scioltezza, sotto il primo traguardo di Cefalù ha già più di due minuti di vantaggio sulla Fiat 131 di “Tony” Fassina, con la frizione in disordine, quindi Pittoni (Lancia Stratos), Pregliasco (Alfetta Gtv) e Vudafieri (Lan cia Stratos). La seconda tappa è una sequenza di colpi di scena. “Tony” rompe subito il differenziale della sua 131 Abarth e nel giro di due prove tra la pioggia e la nebbia spariscono, fuori strada, anche Pittoni e Pregliasco che avevano rilevato in successione la seconda posizione. La piazza d’onore sembra proprio essere stregata, ma quando è il suo turno ad occuparla, Vudafieri tira i remi in barca e conclude tranquillamente alle spalle di Carello e davanti alla 131 Abarth di Pasetti. Le Opel Kadett Gte di Cerrato e Lorenzelli, quarta e quinta, vincono rispettivamente il Gruppo 1 ed il Gruppo 2. Nella gara riservata al Campionato promozionale Autobianchi A 112, le cui vetture prendono parte soltanto alla seconda tappa, si impone il giovane Fabrizio Tabaton. La Fiat 131 Abarth di Tony-Mannini al via da Piazza Politeama.
1978 1978
23-25 marzo 152
1.
Tony Carello Maurizio Perissinot (Lancia Stratos)
in 4h.18’46”
2.
Vudafieri-De Antoni (Lancia Stratos)
a 7’58”
3.
Pasetti-Barban (Fiat 131 Abarth)
a 12’47”
4.
Cerrato-Guizzardi (Opel Kadett GTE)
a 13’10”
5.
Lorenzelli-Tuccini (Opel Kadett GTE)
a 22’02”
6.
Anna Cambiaghi-Meli (Lancia Stratos)
a 23’35”
7.
Dean-Dean (Ford Escort RS)
a 24’33”
8.
Presotto-Sghedoni (Ford Escort RS)
a 28’20”
9.
Cappelli-Boggio (Opel Ascona)
a 28’31”
10.
Gerbino-Cresto (Opel Kadett GTE)
a 34’33”
11. Bordonaro-Bertolini (Volkswagen Golf GTI) a 40’55”; 12. “Popsy Pop”-Ceraolo (Opel Kadett GTE) a 42’20”; 13. Montalto-Donato (Alfa Romeo GTV) a 43’32”; 14. Pons-Zappia (Opel Kadett GTE) a 44’43”; 15. De Luca-Varvaro (Volkswagen Golf GTI) a 48’23”; 16. Picciurro-Pollara (Opel Commodore GSE) a 49’09”; 17. Giallombardo-Valenziano (Lancia Fulvia HF) a 51’33”; 18. Dell’Aria-Luna (Fiat X1/9) a 54’14”; 19. “Hirrera”-Saladino (Opel Ascona) a 58’37”; 20. PucciMinolfi (Alfasud TI) a 1h.09’17”; 21. Puglisi-Inga (Alfa Romeo GTV) a 1h.10’35”; 22. Mazzola-Cushera (Fiat 124 Rally) a 1h.22’24”; 23. Moro-Girardi (Simca Rally 2) a 1h.22’45”; 24. Caccamisi-Abate (Fiat 128) a 1h.35’12”; 25. Giliberto-Picone (Volkswagen Golf GTI) a 1h.35’27”; 26. D’Amico-Mazzola (Alfa Romeo GTV) a 1h.38’18”; 27. Allegra-Cinà (Lancia Fulvia HF) a 2h.10’01”; 28. Lo Jacono-Carrotta (Autobianchi A112) a 4h.54’09”; 29. Priulla-Pivetti (Opel Kadett GTE) a 5h.29’18”; 30. Bellanca-Li Pira (Fiat X1/9) a 5h.30’50”; 31. RestivoMarino (Volkswagen Golf GTI) a 5h.32’15”; 32. Casano“Steno” a 5h.34’03” (Opel Kadett GTE); 33. DonatoCavallaro (Simca Rally 2) a 6h.00’57”; 34. ParlavecchioVilla (Fiat 127) a 6h.14’18”; 35. Maggio-Leo (Fiat 127) 6h.26’13”; 36. Lipari-Lipari (Simca Rally 2) a 6h.27’07”; 37. Palma-Avorio (Volkswagen Golf GTI) a 6h.28’01”; 38. “Joker”-“Che” (Alfa Romeo GTV) a 6h.28’39”; 39. Rizzo-Nicolai (Fiat 124) a 6h.33’45”; 40. BortolottiMusumeci (Ford Escort RS) a 6h.36’46”; 41. GhelfiIsidoro (Fiat 127) a 6h.39’57”; 42. Pennica-Di Falco (Fiat 127) a 6h.43’23”; 43. Anello-Messina (Autobianchi A112) a 6h.55’01”; 44. Bottoni-Villano (Simca Rally 2) a 6h.55’16”; 45. Cicero-Ranzino (Autobianchi A112); 46. Martinez-Crisà (Fiat 128) a 6h.58’14”; 47. Catalano“Halifax” (Fiat 124) a 7h.01’06”; 48. Giannola-Sciortino (Simca Rally 2) a 7h.12’39”; 49. Borriello-Leoncavallo (Porsche Carrera) a 7h.20’36”; 50. Attardi-Russo (Fiat 124 Rally) a 7h.24’11”; 51. Vitale-Costanza (Simca Rally
Quella del 1978 è un’edizione parecchio “movimentata”. Le poco clementi condizioni atmosferiche durante la seconda tappa, accompagnano di buon grado alcuni ritardi organizzativi. Cominciando dalla partenza che viene data mezzora oltre quanto previsto dal programma ufficiale: motivo di questo grave contrattempo è la mancata tempestiva consegna delle tabelle di marcia alla partenza di Cefalù. Ma non è tutto: sono ben tre le Prove Speciali annullate (quelle di Santa Lucia, Munciarrati e Gibilmanna) a causa di gravi problemi di congestione del traffico e della “latitanza” di alcuni ufficiali di gara e cronometristi, che mancano addirittura di presentarsi presso le rispettive postazioni. Anche le verifiche si erano svolte in un contesto di confusione generale, questa volta determinata dall’arrivo in extremis di alcune vetture per il maltempo che aveva provocato disagi ai traghetti sulla rotta per il porto di Palermo.
Con la vittoria di Carello, la Stratos è l’unica auto ad aver vinto la Targa come gara di velocità e come rally. 2) a 7h.24’35”; 52. Agozzino-Capraro (Peugeot 104 ZS) a 7h.29’49”; 53. BaroneDe Franchis (Fiat 128) a 7h.33’57”; 54. Pregliasco-Reisoli (Alfa Romeo Alfetta GTV) a 7h.35’14”; 55. D’Angelo-Tagliavia (Opel Kadett GTE) a 7h.46’30”; 56. GioiaCalabrese (Autobianchi A112) a 8h.21’44”; 57. “Tony”-Scabini (Fiat 131 Abarth) a 9h.06’55”; 58. Pittoni-Vittadello (Lancia Stratos) a 9h.07’07”; 59. Teresi-Rizzo (Fiat 128) a 10h.23’06”; 60. Giambanco-Fiorelli (Fiat 124 Sport) a 10h.23’06”; 61. ArenaRossitto (Fiat 124 Rally) a 14h.14’34”; 62. Mentesana-Modica (Audi 80 GTE) a 14h.19’18”.
153
La Gara
Classifica assoluta
Partenza: prima tappa, 23 marzo, ore 21.01; seconda tappa, 24 marzo, ore 19.01. Organizzatore: Automobile Club di Palermo. Percorso: 2 tappe, 23 Prove Speciali (disputate 18); distanza: chilometri 980. Vetture: gara aperta alle vetture Turismo di Serie (Gruppo 1), Turismo (Gruppo 2), Gran Turismo di Serie (Gruppo 3), Gran Turismo (Gruppo 4). Validità: gara valida per il Campionato Europeo Conduttori (coefficiente 2), per il Campionato Italiano Rallies Internazionali (coefficiente 3) e per il Campionato Autobianchi A112 70Hp. Tassa iscrizione: lire 120.000. Montepremi: lire 15.000.000. Iscritti 129; partiti 105; arrivati 41; classificati 62; ritirati 42; squalificati 1.
62a
90
a
5-7 maggio 2006
Paolo Andreucci fa Grande la Fiat Punto Subaru e Mitsubishi si arrendono alla nuova Super 2000 Con un parco partenti che non si vedeva da decenni, la Targa Florio festeggia nel più degno dei modi il suo centenario. Al ritorno della Fiat con la nuova Punto Super 2000 rispondono le Case giapponesi con una massiccia presenza: Subaru si schiera con Longhi, Aghini e Cantamessa e la Mitsubishi con Travaglia, Cunico, Dallavilla, Ratiglia ed il rinforzo dei locali Riolo e Guagliardo. Nella S1600 scendono in lizza la Renault Clio di Bizzarri, la Peugeot 206 di Rossetti e le Citroën C2 di Chentre e Mogavero. Dopo la cerimonia di partenza da Piazza Politeama, dove il pubblico non fa mancare il suo tradizionale e caloroso abbraccio, la gara vera scatta all’alba del 6 maggio, esattamente come cento anni fa. Inaspettatamente sulle Madonie fanno capolino densi nuvoloni che scaricano la pioggia soprattutto durante la prima prova di Montemaggiore, dove un trio di Mitsubishi (Dallavilla-Cunico-Riolo) stacca Andreucci, mentre finiscono lontanissimi Aghini, Travaglia e Cantamessa. Sul tratto successivo, sull’asciutto, Andreucci vince e saluta tutti: nessuno avrà la forza e la costanza per proporre una reazione, dando vita soltanto ad un
continuo cambiamento delle posizioni a ridosso della prima. Così la terza prova è vinta da un sorprendente Guagliardo e la successiva dalla 206 S1600 di Rossetti, mentre Andreucci resta al comando ed incrementa il vantaggio aggiudicandosi le restanti quattro prove della prima tappa. Cunico, dall’alto della sua esperienza, riesce a mantenersi al secondo posto, ma è incalzato da Longhi, che ha superato Riolo, in calo sul finire di tappa così come Guagliardo. A metà gara Andreucci ha già un margine di 46” su Cunico e 54” su Longhi, seguito da Aghini, Bizzarri e Dallavilla. Settima è l’altra Punto S2000 di Navarra. La seconda tappa, alla quale sono ammesse, con penalizzazione, anche le vetture ritirate nel corso della prima, non inizia bene per Travaglia, che non riesce ad avviare in tempo la sua Mitsubishi, pagando 12’ al primo controllo. Rossetti torna alla ribalta vincendo la prima e la terza prova della giornata, ma nella seconda tocca col posteriore e perde 5’. Nella stessa gioiscono Travaglia, per il primo successo, e Longhi, per aver superato Cunico, mentre abbandona Riolo a causa di una foratura. A due prove dal termine soltanto Andreucci e Longhi possono considerarsi tranquilli; per il terzo posto lottano racchiusi in 11” Cunico, Bizzarri e Navarra. Tutto si decide sull’ultimo passaggio della “Santa Lucia”: Cunico fa un dritto e fora, Navarra vince la prova e si porta così sul podio scavalcando Bizzarri, dietro al quale si classifica Guagliardo grazie al sorpasso finale su Dallavilla.
Dopo Cunico e Cerrato, è Paolo Andreucci il nuovo “re” della Targa-Rally. La nuova Fiat Punto Super 2000, nelle sue mani si conferma imbattibile sull’asfalto.
2006 2206
5-7 maggio 212
La Gara
Partito guardingo, Piero Longhi sfruttando la sua esperienza sulle strade della Targa, ottiene alla fine il miglior risultato possibile per la sua Subaru Sti.
Eccellente la prestazione di Domenico Guagliardo, che risulta il migliore dei siciliani e dei piloti Mitsubishi.
Partenza: cerimonia di Partenza (Palermo - Piazza Politeama), 5 maggio, ore 21,01; prima tappa (Termini Imerese - stabilimento Fiat-Lancia), 6 maggio, ore 7,31; seconda tappa (Termini Imerese - stabilimento Fiat-Lancia), 7 maggio, ore 8,25. Organizzatore: Automobile Club di Palermo. Percorso: 2 tappe, 12 prove speciali (chilometri 189,520); distanza chilometri 428,400. Vetture: gara aperta alle vetture Produzione (Gruppo N), Turismo (Gruppo A) e Kit Car (1400-1600 c.c.). Validità: gara valida per il Campionato Italiano Rally e per la Fia European Rally Cup South-West (coefficiente 2). Tassa iscrizione: € 1.020,00 fino a 1400 c.c.; € 1.440,00 oltre 1400 c.c.. Iscritti 105; partiti 94; arrivati 60; classificati 60.
Classifica assoluta 1.
Paolo Andreucci Anna Andreussi (Fiat Abarth Super 2000)
2.
Longhi-Imerito (Subaru Impreza STI)
a 1’13”2
3.
Navarra-D’Amore (Fiat Abarth Super 2000)
a 1’31”3
4.
Bizzarri-Bosi (Renault Clio S1600)
a 1’34”4
5.
Guagliardo-Consiglio (Mitsubishi Lancer Evo VIII)
a 2’00”7
6.
Dallavilla-Vernuccio (Mitsubishi Lancer Evo IX)
a 2’04”2
7.
Aghini-Cerrai (Subaru Impreza STI)
a 2’25”2
8.
Chentre-Canton (Citroën C2 S1600)
a 2’28”9
9.
Cantamessa-Biondi (Subaru Impreza STI)
a 2’48”5
10.
Medici-Cicognini (Mitsubishi Lancer Evo IX)
a 2’50”4
in 1h.55’13”9
11. Sottile-Mari (Mitsubishi Lancer Evo IX) a 3’23”2; 12. Ratiglia-Zanella (Mitsubishi Lancer Evo IX) a 3’47”0; 13. Perego-De Luis (Subaru Impreza STI) a 4’20”7; 14. Colombini-Guglielmini (Subaru Impreza STI) a 4’48”0; 15. Cunico-Pirollo (Mitsubishi Lancer Evo IX) a 5’32”6; 16. Laganà-Guzzardi (Mitsubishi Lancer Evo IX) a 5’55”2; 17. Di Miceli-Delle Vedove (Mitsubishi Lancer Evo VIII) a 6’15”0; 18. ParisiTuminello (Renault Clio Williams) a 6’24”7; 19. Rossetti-Chiarcossi (Peugeot 206 RC S1600) a 7’05”6; 20. Plano-”Davis” (Mitsubishi Lancer Evo VIII) a 7’17”2; 21. Galipò-Merendino (Renault Clio S1600) a 7’20”8; 22. Manfrinato-Pisano (Mitsubishi Lancer Evo IX) a 7’28”8; 23. Lunardi-Ranno (Peugeot 206 RC) a 7’59”4; 24. Mistretta-Angileri (Renault Clio RS Light) a 8’06”6; 25. Perico-Carrara (Subaru Impreza STI) a 8’45”1; 26. Pelassa-Mancini (Peugeot 206 RC) a 10’31”6; 27. Calandrino-Melia (Renault Clio RS) a 10’41”6; 28. Granata-Chambeyront (Subaru Impreza STI) a 11’01”; 29. Sicilia-Cambria (Mitsubishi Lancer Evo VIII) a 11’15”5; 30. Guerra-Barreca (Renault Clio RS Light) a 11’26”1; 31. Bertolotti-Arena (Mitsubishi Lancer Evo IX) a 11’39”6; 32. Mogavero-Arcidiacono (Citroën C2 S1600) a 12’17”3; 33. Pascale-Forlini (Peugeot 206 RC) a 12’34”6; 34. Provenza-Glorioso (Peugeot 206 RC) a 12’44”3; 35. Insarauto-Eucaliptus (Renault Clio Williams) a 13’40”2; 36. Bruno-Amato (Opel Astra GSI) a 13’45”6; 37. Sottile-“Krilù” (Peugeot
213
306 Rally) a 15’07”9; 38. Cologgi-Pizzuti (Peugeot 206 RC) a 16’04”6; 39. Capraro-Gelardi (Renault Clio Williams) a 17’10”1; 40. Mazzola-Giannone (Peugeot 106 Rally) a 17’36”4; 41. Maffessoli-Mazzoli (Citroën C2) a 20’00”4; 42. Amendolia-Venuti (Mitsubishi Lancer Evo VI) a 20’27”2; 43. Tripolino-Saporito (Mg 105 ZR) a 20’36”2; 44. Di Giorgio F.-Di Giorgio G. (Renault Clio RS Light) a 20’47”1; 45. VitranoPugliese (Peugeot 106 Rally) a 22’08”8; 46. Iacuzzi-Mazzola (Peugeot 106 Rally) a 22’55”2; 47. Manzella-Durante (Peugeot 106 Rally) a 24’22”7; 48. Galfano-Pittella (Fiat Uno Turbo) a 24’27”4; 49. Fertitta-Fertitta (Peugeot 106 Rally) a 24’50”0; 50. Lo Scrudato-Gibella (Peugeot Rally) a 27’36”7; 51. Romano-Speciale (Honda Civic Type R) a 29’15”3; 52. Capraro-Catalano (Peugeot 106 Rally) a 29’55”8; 53. Di Palermo-Felicetti (Opel Astra OPC) a 30’12”3; 54. Spata-Nicchi (Renault Clio Williams) a 30’36”1; 55. Martino-Martino (Peugeot 106 Rally) a 31’22”3; 56. Zafonti-Zafonti (Citroën Saxo VTS) a 34’53”3; 57. Candela-Porrovecchio (Peugeot 106 Rally) a 46’06”5; 58. Scannella-Impero Grasso (Peugeot 106 Rally) a 46’32”2; 59. Li Fonti-Vasco (Opel Astra GSI) a 48’46”6; 60. Rizzuto-Aiello (Opel Corsa GSI) a 48’48”7.
90a
L’Albo d’Oro della Targa Florio Edizione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51
Anno 1906 1907 1908 1909 1910 1911 1912 1913 1914 1919 1920 1921 1922 1923 1924 1925 1926 1927 1928 1929 1930 1931 1932 1933 1934 1935 1936 1937 1938 1939 1940 1948 1949 1950 1951 1952 1953 1954 1955 1956 1957 1958 1959 1960 1961 1962 1963 1964 1965 1966 1967
Percorso Grande Circuito Grande Circuito Grande Circuito Grande Circuito Grande Circuito Grande Circuito Giro di Sicilia Giro di Sicilia Giro di Sicilia Medio Circuito Medio Circuito Medio Circuito Medio Circuito Medio Circuito Medio Circuito Medio Circuito Medio Circuito Medio Circuito Medio Circuito Medio Circuito Medio Circuito Grande Circuito Piccolo Circuito Piccolo Circuito Piccolo Circuito Piccolo Circuito Piccolo Circuito Circuito di Palermo Circuito di Palermo Circuito di Palermo Circuito di Palermo Giro di Sicilia Giro di Sicilia Giro di Sicilia Piccolo Circuito Piccolo Circuito Piccolo Circuito Piccolo Circuito Piccolo Circuito Piccolo Circuito Piccolo Circuito Piccolo Circuito Piccolo Circuito Piccolo Circuito Piccolo Circuito Piccolo Circuito Piccolo Circuito Piccolo Circuito Piccolo Circuito Piccolo Circuito Piccolo Circuito
Km 446,469 446,469 446,469 148,823 297,646 446,469 1050 1050 1050 432 432 432 432 432 432 540 540 540 540 540 540 595,264 576 504 432 432 144 314,6 171,6 228,8 228,8 1088 1088 1088 576 576 576 576 936 720 360 1008 1008 720 720 720 720 720 720 720 720
Vincitore Alessandro Cagno Felice Nazzaro Vincenzo Trucco Francesco Ciuppa Tullio Cariolato Ernesto Ceirano Snipe-Pedrini Felice Nazzaro Ernesto Ceirano Andrè Boillot Guido Meregalli Giulio Masetti Giulio Masetti Ugo Sivocci Christian Werner Bartolomeo Costantini Bartolomeo Costantini Emilio Materassi Albert Divo Albert Divo Achille Varzi Tazio Nuvolari Tazio Nuvolari Antonino Brivio Achille Varzi Antonino Brivio Costantino Magistri Francesco Severi Franco Rocco Luigi Villoresi Luigi Villoresi Biondetti-Troubetzkoy Biondetti-Benedetti Bornigia-Bornigia Franco Cortese Felice Bonetto Umberto Maglioli Piero Taruffi Moss-Collins Umberto Maglioli Fabio Colonna Musso-Gendebien Barth-Seidel Bonnier-G. Hill Von Trips-Gendebien R. Rodriguez-Mairesse-Gendebien Bonnier-Abate Pucci-Davis Vaccarella-Bandini Mairesse-Muller Hawkins-Stommelen
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Vettura Itala 35/40 HP Fiat 28/40 HP Isotta Fraschini Spa 28/40 Franco Scat Scat Nazzaro Tipo 2 Scat Peugeot L25 Nazzaro GP Fiat Grand Prix 1914 Mercedes G.P. 4500 Alfa Romeo RL TF Mercedes 2000 Bugatti Type 35 Bugatti Type 35 T Bugatti Type 35 C Bugatti Type 35 TC Bugatti Type 35 TC Alfa Romeo P2 Alfa Romeo 8C 2300 Alfa Romeo 8C 2300 Alfa Romeo 8C 2300 Monza Alfa Romeo P3 2905 Alfa Romeo P3 2905 Lancia Augusta Maserati 6CM Maserati 6CM Maserati 6CM Maserati 4CL Ferrari 166 S Inter Spider Ferrari 166 Alfa Romeo 2500 Competizione Frazer Nash Lancia Aurelia B20 Lancia D20 Lancia D24 Spider Pinin Farina Mercedes 300 SLR Porsche 550 A/1500 RS Fiat 600 Ferrari 250 TR58 Porsche 718 RSK Porsche 718 RS 60 Ferrari 246 SP Ferrari Dino 246 SP Porsche 718 GTR Coupè Porsche 904 GTS Ferrari 275 P Porsche 906 Porsche 910/8
Indice dei nomi A Aaltonen, Rauno 128, 129 Abate, Carlo Mario 101, 110, 112, 113 Agazzotti 144, 145 Aghini 172, 174, 175, 176, 178, 180, 181, 198, 199, 206, 212, 213 Agnese 191, 193 Agostinelli 199 Airoldi, Guido 18, 19, 24, 36, 37 Alberti, Giovanni 128, 129, 131, 134 Alessandrini, Alessandro 189, 190, 191 Alessi 203, 211 Alfano 175, 187 Alizzi 193 Allison 102, 106 Alterio, Gennaro 81, 85, 87, 97 Amara, Ornella 156, 157, 159 Amati, Paolo 165, 169, 173, 175, 177, 185 Ambrosioni 210 Amendola 81 Amphicar 140, 141, 142, 143, 144, 157, 159 Anastasio 139, 144, 145 Andreucci, Paolo 174, 181, 184, 185, 193, 198, 204, 205, 206, 207, 208, 209, 212, 213 Andreussi, Anna 205, 207, 209, 213 Andruet, Jean Claude 136, 137, 138, 156, 158, 159, 160, 161 Ansaldi 73 Anselmi, Enrico 88, 89 Antinori, Giglio 71 Anzeloni 140 Apache 138, 139, 140, 141, 142, 143, 144, 145, 155, 157 Apy 174, 175, 176, 186, 187 Arcangeli 63 Arcidiacono 211 Arena 111, 117, 118, 119 Arezzo, Francesco 93, 97 Armand 181 Arnone 25 Ascari, Alberto 80, 84 Ascari, Antonio 30, 38, 40, 41, 42, 43, 44
Ascone 25 Attwood 128, 130, 131, 133 Augello 167 Autet 164, 165
B Bablot, Paul 12, 13 Baghetti 110, 111, 112, 113, 116, 118, 119 Bagnasco 193 Baiamonte 187 Baldini 199 Baldoni, Giuseppe 31 Balestrero, Renato 47, 49, 67, 69, 70, 71, 77 Ballestrieri, Amilcare 138, 139 Balzarini 101, 114, 115 Bandini 110, 111, 112, 113 Bandini, Lorenzo 116, 117 Barbagallo 143 Barban 153 Barbieri, Ferdinando 69, 70, 71, 74 Barbieri, Guido 76, 77 Barigelli 193, 199 Barone 137 Barraco 143 Barraja 145 Barreca 187 Barth, Edgar 100, 102, 103, 106, 107, 108, 109, 110, 111, 112, 113, 114, 115 Barth, J. 135 Bartolich, Ergy 162, 163 Baruffi 75 Basso, Giandomenico 206, 207, 208, 209 Battaglia, Gianni 75 Beccaria 185 Becchi, Antonio 43 Beguin, Bernard 156 Behra 100, 101, 102 Bellini 25 Bellucci, Luigi 93, 95 Belmondo, Vittorio 71, 74 Benedetti, Carlo 82, 83 Benoist 48 Bentivogli 159, 163, 165, 176, 177, 179, 182, 183, 184, 185, 186, 187, 188, 189 Berliet 12
Bernabei 80, 83, 85, 86, 87, 142, 143 Bernacchini, Arnaldo 161 Bernacchini, Giovanni 205 Berra 26, 27 Berro 157, 161, 163, 165 Bertone 83, 173 Bertoni 133 Besana 81 Besenzoni 196, 197 Bettega 152 Bianchi 169 Bianchi, L. 117, 119 Bianco 142, 143 Bianco, Ettore 74, 77 Biasion 157, 158, 159, 160, 161 Biche 161 Bignami 90 Bini 103 Biondetti, Clemente 62, 81, 82, 83, 84, 93 Biondi 173, 213 Biscaldi 124, 125 Bitter 129 Bizzarri 197, 209, 212, 213 Blomqvist, Stig 174, 175 Boeris 139 Boffa 103 Boggio 153 Boillot, Andrè 30, 31, 42, 44, 45, 46, 47, 48, 50, 51 Boillot, Georges 20, 21 Bologna 141 Bond 125 Bonetto, Felice 88, 89, 90, 134 Bonnier, Joachim 102, 106, 107, 108, 109, 110, 111, 112, 113, 114, 116, 117, 118, 133 Bonomi, Roberto 91 Bordeu 113 Bordino, Pietro 26, 27, 38, 44, 45 Bordogna 197 Bordonaro, Luigi 89 Bordoni, Franco 90, 91, 97, 101 Borghesio, Piercarlo 99 Bornigia, Franco 84, 85, 89, 91 Bornigia, Mario 84, 85 Borri 137 Borzacchini, Baconin 49, 50, 51, 54, 62, 63, 64, 65, 66 Bosi 209, 213
Bossini 168, 169, 173, 180 Bosurgi 173 Bourillot 115, 119 Bracco, Giovanni 80, 81, 84, 86, 87, 88, 90 Briguglio 155 Brilli-Peri 40 Brilli Peri, Gastone 42, 44, 45, 46, 48, 54, 55 Brivio, Antonio 65, 66, 67, 70, 71 Bronson 167 Brooks 102 Bruni 81 Bruschetta 207 Bulgari 112, 113, 114 Busseni 163 Bussinello 114, 115, 119 Buttitta, Nicola 154
C Cabianca, Giulio 88, 91, 92, 95, 96, 101, 102, 107 Cacicia 176, 178, 179 Cagno, Alessandro 12, 13, 15, 22 Cahier 125 Calascibetta 113, 117, 133 Caldani 193, 208, 209 Caliceti 141 Cambiaghi, Anna 142, 153, 155, 168, 173 Cambria 203, 209 Cammarata 101, 103, 155, 157 Cammarata, Bernardo 73 Campari, Giuseppe 30, 36, 38, 39, 42, 45, 52, 53, 54, 55, 60, 61, 62, 63 Campochiaro 175 Candrilli, Saverio 49 Caneva 168, 169 Cannatella 187 Cantamessa 206, 207, 212, 213 Canton 205, 207, 209, 213 Cantoni 203 Capelli, Ovidio 76, 80, 81, 83, 89 Capolongo 207 Capone 162, 163 Cappelli 153 Capra 139, 143 Caproni, Giovanni 99 Capuano 119
I nomi inseriti in questo elenco sono relativi ai piloti citati nelle cronache e nelle prime dieci posizioni della classifica.-
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